L'odio cambia le persone

di Alice_love777717
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il tempo non dimentica ***
Capitolo 3: *** Semplicemente lei ***
Capitolo 4: *** Il tempo ricomincia a scorrere ***
Capitolo 5: *** L'odio cambia le persone ***
Capitolo 6: *** Un grande cambiameto ***
Capitolo 7: *** Vecchi e nuovi nemici ***
Capitolo 8: *** Ricordi del passato ***
Capitolo 9: *** Inganni svelati ***
Capitolo 10: *** Il guardiano del villaggio ***
Capitolo 11: *** Il Villaggio delle Donne ***
Capitolo 12: *** Parole Ribelli ***
Capitolo 13: *** Passati celati ***
Capitolo 14: *** Non lo farai un altra volta ***
Capitolo 15: *** I pensieri del Carnefice ***
Capitolo 16: *** Ricaduta ***
Capitolo 17: *** I pensieri della caduta ***
Capitolo 18: *** Quello che dobbiamo fare ***
Capitolo 19: *** Fragile Alleanza ***
Capitolo 20: *** Il piano (prima parte) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ciao a tutti questa è la mia prima storia in assoluto. Sono molto emozionata e spero vi piaccia😊


PROLOGO
Un altra volta. È successo un altra volta.

Ma ormai non cè la faccio più.

Guardo per l'ultima volta i miei amici e lui, l'uomo che amavo più della mia stessa vita intento ad abbracciare l'altra sacerdotessa. 

Basta, ora basta soffrire per lui non ne vale la pena. Lui ama e amerà sempre e solo Kikio. 

Sono accecata dal dolore. Le immagini si susseguono, lui, Sango, Miroku, Shippo, Kirara, non li rivedrò più. 

Una lacrima scende dai miei occhi vuoti, spenti seguita da molte altre.  Poi il nulla.

Sto precipitando in un burrone; Naraku deve aver lasciato la presa, ovvio ha scelto di salvare Kikio. 

Così alla fine ce l'ha fatta, è riuscito a dividerci, é riuscito a spezzarmi.

All' improvviso un dolore lancinante che mi annebbia la vista e mi mozza il respiro si propaga dal mio fianco destro in tutto il corpo raggiungendo il cervello. Abbasso lo sguardo, sono sospesa ad un grosso ramo appuntito che mi ha trapassato il fanco. Una sostanza vermiglia mi inzuppa la divisa e ricopre interamente la parte lesa. A questa vista il mio cuore perde un battito, prima di perdere i sensi una frase...

"Vieni con me"

Poi il buio....




Ecco il prologo!!!!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto il primo capitolo della mia storia e vi chiedo di commentare e riferirmi eventuali errori.
Grazie ancora al prossimo capitolo!!

Alice❤ 

Vi chiedo scusa per la cortezza del capitolo ma se la storia vi ha incuriosita anche di poco vi chiedo di continuare a leggere perchè poco a poco mi miglioro sia nella lunghezza che nella stesura.
Grazie per avermi ascoltata e alla prossima.
Da Alice del futuro

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Capitolo 2
*** Il tempo non dimentica ***


Il tempo non dimentica

Pov Sango 
Quel volto, quel volto sempre così felice e sorridente che ti trasmetteva felicità e serenità era scomparso e con esso la vana speranza di poterla salvare. Naraku che le teneva entrambe in ostaggio, un ricatto, il sollievo accompagnanto irrimediabilmente dalla disperazione e dal vuoto totale, il tempo di realizzare l'ormai attuale realtà e poi uno sguardo, occhi iniettati di odio e rancore per la consapevolezza di essere abbandonata dai suoi unici amici e quasta volta per sempre. Poi il nulla. 
" Voi mi avete abbandonata. Avete preferito lei a me. Ed ora ne pagherete le conseguenze"
MI svegliai di soprassalto sudata, affannata e percossa de tremiti per tutto il corpo. Di nuovo lo stesso incubo.  
Quelle parole, seguite da una risata isterica e folle, mi perseguitano dall 'incidente, ogni notte è la stessa storia; mi addormento e rivedo quel giorno, il giorno in cui tutto finì, dove abbandonai la mia migliore amica per convenienza.
Mi strinsi le mani attorno alle braccia per tentare di regolarizzare il mio respiro e frenare i tremiti, non ne potevo più. Il senso di colpa mi stava divorando. 
" Sango sei sveglia?"
Non risposi, non ne avevo la forza. Mi alzai e mi misi un semplice kimono color viola con fiori bianchi e un obi blu; pettinai i miei lunghi capelli e li raccolsi in una coda alta, presi Hiraikotsu e infine mi coprii con un mantello rosso e andai fuori dalla capanna gentilmente prestatomi dal capo villaggio. Era una capanna carina circondata da fiori di ogni genere e colore e piccola giusto per una persona.
Poco distante dalla capanna riconobbi Miroku e lo raggiunsi. "Sango sei pronta?"  "Si"  "Ok allora andiamo da Inuyasha e dalla divina Kikio"  "Potresti smetterla di chiamarla così per favore?" chiesi. Mi ricordava troppo Kagome.
"Ti manca non è vero?"  "Si!"  così ci allontanammo e raggiungemmo il resto del gruppo in prossimità delle porte del villaggio. 
"Andiamo?" chiese con voce scocciata Kikio. "Andiamo" risposi. Dovevo fare violenza contro me stessa per non risponderle male, non mi andava di discutere con Inuyasha così mi calmai.
In questi cinque anni un po' di cose erano cambiate. Io nascondevo il dolore della perdita di Kagome dietro risate e sorrisi finti, Miroku aveva smesso di chiedere figli a tutte e si "limitava" a palparle, il piccolo Shippo piangeva ogni sera, era l'unico a non aver accetato la morte dell'amica per lui quasi una madre, Kikio era l'unica che non soffriva per la morte della sacerdotessa e aveva preso il suo posto in tutto. Era lei ha individuare i frammenti della sfera e viaggiava sulle spalle del mezzo demone, inoltre era sprezzante odiosa, si credeva il leader del gruppo ed era maledettamente felice e allegra ogni qual volta si parlava della morte della ragazza. Inuyasha era diventato taciturno, ancora più scontroso di prima e sopratutto menefreghista. Ogni volta che qualcuno aveva bisogno anche del più piccolo aiuto lui lo ignorava e continuava il suo viaggio. Era evidente che rimpiangeva la sua scelta ma non poteva tornare indietro. La scomparsa di Kagome lo aveva tracciato profondamente così come a tutti noi, ma oramai non potevamo cambiare il passato.
La scelta che ci ha portato a questo presente nessuno cè l'ha imposta, nè Naraku nè Inuyasha ma è solo il frutto del nostro egoismo smisurato. 
Quel giorno, in quel momento abbiamo fatto la nostra scelta. Una scelta che ci avrebbe portato irrimediabilmente a un futuro diverso da quel che immaginavamo, un futuro privo della spensieratezza che aveva caratterizzato il nostro gruppo fino ad ora, un futuro senza il barlume di speranza che illuminava le nostra battaglie contro il male. Un futuro senza Kagome.
Quel giorno scegliemmo il nostro futuro. 
"Abbandoniamo Kagome"      


angolo autrice 
ciao a tutti!!!!!  Sono riuscita a scrivere questo secondo capitolo.
Questa volta un po' più lungo del precedente. 
Che ve ne pare?  Spero che vi piaccia e vi incuriosisca. Che cosa sarà successo a Kagome? E perche Inuyasha e Co hanno deciso di abbandonarla?
Grazie a tutti quelli che hanno letto il capitolo commentate e alla prossima!!!!
Alice 
 

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Capitolo 3
*** Semplicemente lei ***


Semplicemente lei


 

Pov Inuyasha

5 anni sono passati da quel giorno, il giorno che più rimpiango nella mia vita. Io più di tutti gli altri mi sarei dovuto opporre, avrei dovuto combattere, avrei dovuto scegliere il caldo sole alla gelida luna.

Ma invece presi io la decione finale, e lo rimpiango ogni giorno. Ma il dolore, il rimpianto, la redenzione non serviranno a riportarti da me.

Lei non c'è più. Lei è morta. L'hai uccisa tu! TU HAI UCCISO KAGOME!

Di nuovo la stessa voce che mi tormenta da quel giorno, mi affretto a zittirla prima di perdere il controllo.

Lo so che può essere stupido, insensato, ingrato, sfacciato o addirittura ipocrita da parte mia ma mi manca. Solo ora mi sono reso conto che non posso vivere senza di lei, non posso vivere senza qull'umana che al primo incontro avevo insultato e scambiato per Kikio. Quell'umana che mi ha accetato per come sono, un inutile mezzo demone. Quella ragazza proveniente dal futuro, un futuro che non ho mai compreso e mai mi sono impegnato a conoscere. Solo ora mi rendo conto di quanto fossi unica e speciale, di quanto la tua presenza fosse essenziale per il mio umore e il mio cuore. Ed adesso è tardi, anche per chiederti scusa, perdonami Kagome anche se so che non potrai mai farlo.

In quel momento, nel momento in cui feci la mia scelta lo vidi, per la prima volta da quando ti incontrai vidi odio nei tuoi occhi e non per Naraku, non per il compito infausto che il destino ti aveva riservato e neanche odio per i demoni che spesso avevamo combattuto a costo della vita, ma bensì odio per noi. Odio per le persone di cui ti eri fidata ciecamente e mai dubitato; odio per le persone che ti avevano promesso amicizia e che invece ti avevano pugnalata alle spalle " vendendoti" per il loro egoismo, che ti avevano venduto per una possibilità, una proposta più allettante che non era mai arrivata.

Anche dopo la nostra azione disperata nulla era cambiato, apparte il nostro gruppo e tutte le persone che avevano conosciuto anche superficialmente quel piccolo diamante grezzo che risplendeva con tutte le sue forze. Un diamante forte all'apparenza ma dolce e fin troppo fragile in realtà.

Spesso mi sono domandato come riuscissi a vivere con il costante timore di rimanere in questo mondo, un mondo completamente diverso dal tuo che nonostante tutto eri stata in grado di accetare e amare nonostante tutte le diversità con il tuo.

Solo ora mi rendo conto di tutti gli errori che ho commeso. Ti ho sempre lascita indietro per seguire un morto che ora ho finlmente accanto a me ma non provo niente se non disgusto per me e lei. Un abominio, un essere inumano formato da terra e ossa con una parte della tua pura anima.

All'improvviso una consapevolezza; una realtà che ho nascosto per troppo tempo mi annebbia la vista e la mente. Tre parole, solo tre che mi fanno cadere il mondo addosso per l'ennesima volta.

Io amo Kagome.

L'ho sempre amata ma ero accecato dalla presenza della miko del passato per rendermene conto. Ho continuato a ferirla senza neanche rendermene conto; sono proprio un idiota.

Dalla prima volta che ti ho incontrato ho sovrapposto la sua immagine alla tua mentre adesso sovrappongo la tua alla sua. Adesso finalmente so dare un nome a quello che provo per te. Tutte le volte che quel lupastro ti faceva la corte ed io mi infuriavo subito era gelosia. Le volte invece che tornavi a casa tua ed io aspettavo il tuo ritorno era solitudine perchè è grazie a te che ora ho amici e sono in grado di fidarmi degli umani e dei demoni, sempre grazie a te ho Tessaiga e grazie a te posso provare sentimenti umani senza vergognarmene, perchè tu con la tua semlicità, goffaggine, dolcezza, gentilezza e altruismo sei stata in grado di entrarmi dentro abbatendo le mura che avevo retto a difesa del mio debole cuore e aprendomi a tutte queste emozioni contrastanti, alle volte dolorosi ma irrimediabilmente umane e sincere.

Ora mi redo conto che non potrò mai rivelarti i miei veri sentimenti a causa della nostra scelta, una scelta superficiale che ha portato più danni che benefici.


 

Il giorno ha lasciato spzio alla notte.

Immerso nei miei pensieri non mi accorgo che abbiamo ragginto un altro villaggio stranamente agitato e brulicante di persone.

Il capo villaggio ci viene incontro correndo:

"Forestieri per favore salvate il fillaggio di mia figlia, è stato attacato da mercenari e demoni e sta bruciando.Si trova a nord da qui. Per favore!" Ci chiede urlando il capo villaggio.

Dietro di lui vediamo dozzine di donne umane e bambini stretti l'uno contro l'altro con ferite superficiali e bruciature.

" Inuyasha devono essere il gruppo di mercenari di cui ci ha parlato la signora Kaede e che ha nominato Seshomaru!" Dice Miroku.

"Andiamo" Dico. Anche se non mi interessa poi tanto cos succederà al villaggio .

Iniziamo a correre nella boscaia in direzione del villaggio.

Non sapendo che tra poche ore la scena che vedranno rimarrà impressa nelle loro menti. L'immaggine che si presenterà davanti hai loro occhi visiterà spesso i loro incubi.

L'incontro con il capo dei mercenari....


 


 

spazio autrice ritardataria

Intanto vi voglio ringraziare di cuore per le recensioni che mi avete lasciato nei primi due capitoli e spero continuerete a supportarmi tramite le vostre parole. <3<3<3

Vi chiedo scusa per l'immenso ritardo causato da alcuni problemi famgliari. Tuttavia sono riuscita a pubblicare e ho deciso di aggiornare almeno una volta a settimana.

Allora, il destino dei nostri protagonisti sta iniziando a muoversi e l'impatto sarà moooolto doloroso!! hahahahahah

Comunque siamo stati alle prese con i sentimenti di Inuyasha, vi ha fatto pena? ha me nenche un po' ,se lo merita povera kaggy!!!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per averlo letto e vi chiedo di commentare in tanti, grazie ancora <3

Alice

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Capitolo 4
*** Il tempo ricomincia a scorrere ***


Il tempo ricomincia a scorrere 


Pov Inuyasha
Ci rimettemmo a correre in direzione del vilaggio; Sango, Miroku e Shippo in groppa a Kirara mentre Kikio aveva insistito per salire sulla mia schiena.
Ci inoltrammo nella foresta attraverso a gran velocità un sentiero nascosto tra le felci evitando alberi e superando rocce e tronchi abbatuti.
Mi accorsi che per la prima volta dopo tanto tempo ero teso e agitato cosa assai rara per come ero diventato in questi anni. Infatti mi stupii quando decisi di andare anch'io ad aiutare vilaggio, forse lo facevo per Kagome perchè sapevo che lei avrebbe mollato il viaggio per aiutare i più deboli sempre, ma poi accantonai questi pensieri ragionando sulla vera causa del mio improvviso distacco nei confronti dei più deboli.
Non lo trovavo corretto.  
Non ritenevo giusto che loro avessero tutto l'aiuto che volevano mentre la mia Kagome fosse stata abbandonata, lei che tra tutti meritava una mano.
 La colpa è mia, ma mi ostinavo a dare la colpa agli altri quando sapevo bene che la colpa era solo nostra, o meglio solo mia.
All'improvviso avvertimmo un presenza demoniaca così ci fermammo. Vidi l'ultima persona che volevo vedere in questo preciso momento.... mio fratello Seshomaru accompagnato da quel kappa e da quella solare ragazzina che tanto mi ricordava il mio sole.
"Inuyasha"
"Seshomaru"

  Continuammo questa battaglia di sguardi fin che non rivolsi il mio sguardo verso Rin e la trovai piuttosto agitata e cercava in tutti i modi di evitare il mio sguardo.
Poi mio fratello sputò acidamente:
"Vedo che ti porti ancora dietro quella mezza-morta. Perfetta per un mezzo-demone come te!"
Non era un segreto l'antipatia del demone nei confronti di Kikio e non la nascondeva per niente. Ma la cosa strana era che mentre mio fratello provava antipatia, la piccola Rin provava puro e semplice odio. Ogni volta che si incontravano la bambina lanciava frecciatine su come fosse meglio Kagome e sull'inutilità della sacerdotessa e anchio la pensavo come lei, solo che io me ne ero accorto solo adesso che non potevo fare niente mentre lei ha sempre adorato Kagome. 
Decisi di interrompere sul nascere la dicussione che di li ha poco sarebbe scoppiata.
"Forse dovremmo andare, vi ricordo che dobbiamo salvare un vilaggio"       
Ci fece notare Sango.
"EH no il vilaggio può aspettare, ora devo parlare con questa mocciosa ignorante!" Esordì Kikio 
"SEI MATTA!! Ci sono dozzine di vite in pericolo e tu pensi a questo! Sei disgustosa" Concluse Rin 
Non ci stupimmo più di tanto avevamo sentito di peggio uscire dalle labbra della bambina.
Esasperato stavo per intromettermi quando si intromesse di nuovo:
" Ma come ti permetti!!" Urlò Kikio
Ed io mi infuriai.
"Sei esasperante, Rin ha ragione, sei pazza ha sacrificare numerose vite umane per le tue stronzate!" Urlai io e tutti fecero silenzio.
"Adesso stai zitta e rimettiamoci in viaggio abbiamo già perso troppo tempo e le vite morte quest'oggi sono colpa tua!"
Dopo la mia sfuriata ci rimettemmo a correre.

Dopo venti minuti circa arrivammo nei pressi del villaggio e non potei non notare l'alone di malvagità e odio che impregnavano l'aria circostante. 
Non sfuggì al mio naso il malevolo odore della carne morta in putrefazione. 
Arrivati al vilaggio l'immagine che si presentò hai nostri occhi mi fece attorcigliare lo stomaco in preda hai conati di vomito.
Fiamme d'appertutto, la terra rossa tinta del colore del sangue, demoni avvoltoglio, una massa di cadaveri accatastati l'uno su l'altro in giro per tutto il vilaggio e infine una figura, un'ombra che trafiggeva senza alcuna pietà lo stomaco del capo villagggio. 
Rischiarato dalla luce della luna potemmo vedere il volto dell'artefice di questa carneficina. 
Una folata di vento fece scompigliare i lunghi capelli neri della figura e.... aspetta capelli neri!!
Fummo presi dal panico più totale. La figura alzò gli occhi e il mio cuore si fermò, Non riusciva più a battere.
Un viso bianco, di porcellana con occhi teglienti neri con pagliuzze rosse si mostrò.... e in quel momento seppi di non star sognando. 
Quel viso..... era suo..... era il suo viso...... 
Un nome. Solo quello bastò per farmi cadere nella disperazione. Una disperazione minima in confronto a quella da lei patita ma lo stesso distruggente e malata. 
Solo in quel momento ci resimo conto che il tempo prima fermo aveva cominciato a correre.
Il destino aveva cominciato a focalizzarsi e si faceva nuovamente beffa di noi.
"K....Kag....o....Kagome?!"





 

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Capitolo 5
*** L'odio cambia le persone ***


Angolo Autrice 
finalmente la svolta!! 
Il ritorno di Kagome! Molti già lo supponevano, ma non immaginate che cambiamenti ha subito. Da questo capitolo in poi si capirà poco a poco il "passato" di Kagome. Vi annuncio che potrebbe turbare i cuori più sensibili. ahahaha. 
Vabbè non mi dilungo oltre e vi lascio al capitolo un bacio!


L'odio cambia le persone

Pov Kagome
Buio. Tutto ciò che vedo attorno a me è.... buio.
La missione, devo pensare unicamente alla missione, la devo completare. Anche questa.
All'improvviso una fitta alla testa mi fa vacillare. Ricordi, scene, parole, immagini si susseguono e mi riempiono la testa.
"Kagome ehy Kagome andiamo!"
No! Basta! Porto una mano al mio volto. Mi devo calmare, è solo uno stupidissimo ricordo di nessun valore. 
"Noi ti vogliamo bene, non ti abbandoneremo mai!
 Si come no. Penso sarcasticamente. Dovevo immaginarlo. Anche loro.... anche loro mi avrebbero abbandonata. Anche loro mi hanno tradita.
Ora lo so. L'amicizia, l'amore sono cose inutili e ti rendono debole. Non fanno altro che ferirti ripetutamente, senza alcuna pietà.
Oramai ho accetato questa cruda realtà e la consapevolezza del mio cambiamento è motivo di orgoglio, così riesco a far scivolare il braccio per il mio fianco soffermandomi a guardare la parte destra coperta da un lugubre tatuaggio nero come il buio che ricompre interamente un lungo e disgustoso squarcio scavato nella mia pelle e richiuso a fuoco accompagnato da bruciature ematomi e cicatrici di poco conto, segno indelebile di quella notte e di quella scelta. Simbolo della nuova me e di un passato che mi rifiuto di rivivere.
Finalmente riesco a calmarmi e a riprendere il controllo.
Devo smettere di perdermi in pensieri inutili. L'unica cosa a cui devo prestare attenzione è davanti hai miei occhi.
Vago un po' per il villaggio distrutto ammirando la vasta massa di cadaveri sparsi per le strade. Incrociando demoni e facendo a pezzi i pochi superstiti. Poi finalmente intravedo la mia vittima, il mio bersaglio, il capo villaggio. 
Con un balzo lo raggiungo e gli arrivo dietro le spalle.
"Buogiorno signore" Dico con finta cortesia nascondendo il mio disgusto per le azioni da lui commesse.
L'uomo inizia a tremare e si gira lentamente. "C....chi sei? Il villaggio....è....è opera tua? Mi chiede balbettando. "Ti prego non farmi del male" Mi prega, è così......"Patetico" affermo spietata. Quest'uomo è così debole e codardo da disgustarmi. 
"Mi disgusti. Persone come te non meritano di vivere un secondo di più"
Senza lasciargli il tempo di assimilare le mie parole estraggo la mia spada e lo trafiggo all'altezza dello stomaco.
Il sangue schizza sul mio volto e mi sporca ulteriormente i vestiti già sudici dalla terra e dal sangue degli uomini del villaggio. 
In questo momento non posso vedermi però sono sicura di quello che vedrei. Fredezza, gelo, indifferenza. Occhi gelidi, spietati, rossi come il sangue che sgorga dalla ferita di quest'uomo, rossi come il sangue che mi ricopre il volto e che anni addietro ho visto ripetutamente sul mio corpo, rossi come l'amore per la persona sbagliata che ti ha prima afferato il cuore per poi sbriciolarlo senza persarci due volte. 
Sento dei passi irregolari sopraggiungere e poi fermarsi di botto come se avessero appena visto un fantasma. Una folata di vento fa muovere i miei neri capelli e porta alle mie fini orecchie un nome, pronunciato con timore, shok e speranza che subito mi fa alzare lo sguardo al portatore di quella profonda voce che nei primi anni ho sperato di sentire, ma che ora non fa altro che procurarmi disgusto, risentimento, odio.
Posso constatare che anche senza la mia presenza il gruppo non sembra cambiato tanto.
Il monaco mi guarda con infinito stupore ma anche con sconcerto appurando che l'assasina del capo villaggio sono io, quella che sarebbe dovuta essere la mia migliore amica non fa altro che piangere e osservarmi con felicità e stupore, il piccolo demone volpe non fa che piangere dalla felicità, ora che ci penso lui non ha colpe, è l'unico che forse non odio. La mezza morta invece è infuriata, probabilmente non sapeva che mi trovavo qui e ha paura di cosa potrei fare. Lei ha sempre saputo che ero viva e soprattuto dove ero. Infine c'è l'uomo che più odio in assoluto che mi fissa con la bocca aperta e le orecchie dritte. Nel suo sguardo posso vedere shok, stupore, felicità e..... e.... no! 
Quello che vedo..... non può essere amore. Mi rifiuto di crederlo. 
Tutto sommato alla fine non mi è andata così male, sono riuscita a non farmi trovare da i miei ex amici per ben 5 lunghi anni.
E sebbene all'inizio ero tentata di tornare da loro, di perdonarli per il loro abbandono ora non provo niente.
Solo un profondo fastidio per essersi intromessi nel mio lavoro, nel mio divertimento.
Perchè si, questo è il mio lavoro, il mio divertimento. 
Io sono un mercenario, e mi piace.
"Ciao Inuyasha"

P.S. ringrazio di cuore tutti quelli che hanno letto il capitolo. Se vi è piaciuto lasciate in commentino e alla prossiama ciaooo
Alice


  

 

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Capitolo 6
*** Un grande cambiameto ***


Angolo autrice 
Per prima cosa vi vorrei chiedere scusa per questo enorme ritardo ma pultroppo mi si era rotto il computer e di conseguenza non ho potuto aggiornare. 
Comunque ho deciso di aggiornarvi sulle prossime uscite, questa domenica, mercoledì e sabato usciranno capitoli nuovi della storia, per farmi perdonare del ritardo.
Oltre a questo non ho niente altro da dirvi, ci sentiamo alla fine del capitolo.


Un grande cambiamento 

Pov Inuyasha
"Ciao Inuyasha"
No! Non è possibile!
Lei non può essere qui. Lei è morta quel giorno in quel burrone.
Eppure non può essere un sogno. Lei... lei è davvero qui, è salva, è viva; è finalmente qui con me.
"Kagome! ehy Kagome!" Urlo io avvicinandomi alla sua figura 
"Smettila Inuyasha non vedi che cosa ha fatto?" Mi grida Kikio.
Cos....

"Inuyasha è lei, è lei l'assassino, il capo dei mercenari, è lei che a causato tutto questo, lei.... Kagome ha ucciso il capo villaggio!" 
Mi fermo un attimo e volto lo sguardo verso la sacerdotessa. "Kagome non l'avrebbe mai fatto! Non uccide le persone innocenti! Lei non è come te!" Grido al culmine della rabbia. 
"Che cosa stai dicendo! Non puoi negare la realtà dei fatti quando c'è l'hai davanti!"
"Basta Kikio! Tu non conosci Kagome come la conosciamo noi!" 
Sbraita Sango.
"Infatti!" Aggiunge Shippo. 
L'unico a non parlare è Miroku, mi chiedo perchè.... La nostra disputa finisce quando una risata agghiacciante ci raggiunge le orecchie.
Cosa è questa risata... non può essere....
"Ahahahaha" Una risata carica di scherno e disgusto fuoriesce dalle labbra scarlatte di Kagome. 
Un fascio di luce lunare illumina la ragazza mostrando a tutti gli schizzi di sangue presenti sul suo volto e sopratutto sul suo vestito, un vestito completamente nero aderente provvisto di mantello, stivali alti al cui interno vi sono due pugnali e la cosa che più mi lascia sconvolto è il fodero di una lunga spada che noto trovarsi nella mano destra di Kagome con la lama lucente macchiata di sangue e l'impugnatura nera con alla base un piccolo ciondolo composto da grandi perle nere e un ciondolo raffigurante una mezzaluna con uno squarcio. 
Mi riconcentro sulle parole della ragazza. 
"Non siete mai stati dei geni di astuzia però di fronte all'evidenza pensavo ci arrivaste" Dice con voce divertita.
"Ka...gome che... che cosa vuol dire questo?" Chiede con voce tremante Sango.
"Semplice. Vuol dire che la morta laggiù ha ragione. Io sono il capo dei mercenari, e questo... dice indicando il villaggio distrutto e la moltitudine di cadaveri sparsi per le strade  è merito mio e dei miei "compagni"  Dice virgolettando la parola compagni.
"No, non è vero! Tu non l'avresti mai fatto. TU NON SEI COSì!"  Urla disperata la sterminatrice.+
Tutti noi siamo sconvolti da questa rivelazione, tutti tranne Kikio....
Poi all'improvviso altre due figure sempre coperte dal mantello affiancano Kagome.
La prima si gira verso di noi togliendosi il cappuccio che le oscurava il volto rivelando due occhi verdi e una chioma corvina, una donna.
"Oh voi siete gli ex compagni di Kaggy?!"  Ci chiede la ragazza con un sorriso, marcando appositamente la parola ex.
"Fleri basta" Dice l'altra figura per poi voltarsi verso Kagome fissandola intensamente. Poi prende un tovagliolo pulito dalla tasca avvicinando la mano al volto della ragazza passandole delicatamente il fazzoletto sugli schizzi di sangue che le ricoprono la faccia pulendola.
Kagome non muove un muscolo fissa solo l'uomo che la sovrasta in altezza.
Questa visione mi fa infuriare.
Perchè!? PERCHE LUI PUò STARLE COSì APPICICCATO MENTRE NOI NON POSSIAMO, MENTRE IO NON POSSO?!
"Hai intenzione di rimanerle così vicino ancora per molto!?" Chiedo hai limiti della sopportazione. 
L'uomo si gira togliendosi il cappuccio rivelando un ghigno strafottente, una chioma nera, due occhi color ghiaccio (celeste/bianco) e.....no.... non ci credo... quelle che vedo sopra la sua testa non possono essere le mie stesse orecchie. Lui...lui è un mezzo demone, proprio come me.
 "Cosa vuoi cagnolino? lei è una mia cara compagna e amica e se voglio posso starle accanto" Conclude lui con quel sorrisetto del cazzo. 
NO, LEI è MIA!
Sto per ribattere quando un odore inconfondibile mi entra nelle narici. Non faccio intempo a metabolizzare il fatto che una voce pultroppo conosciuta ci raggiunge e si para davanti a Kagome.
Un ringhio esce dalla mia bocca.
"Ci si rivede eh Inuyasha?"  Dice.
"TU!"


Grazie a tutti quelli arrivati fino a qua vi chiedo di commentare e vi ringrazio ancora 
baci 
Alice

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Capitolo 7
*** Vecchi e nuovi nemici ***


Vecchi e nuovi nemici
 
Pov Inuyasha
Cosa!... Non è possibile! Che ci fa lui qui!?
"NARAKU!"

"Ehy Inuyasha, monaco, Sango e ultima ma non meno importante Kikio! è da tanto che non ci vedimo, quasi quattro anni"
Dice con un largo sorriso fissando insistentamente Kikio.
"Bè per te la cosa è un po' diversa non è vero? Infondo mi mandi informazioni sugli spostamenti del vostro gruppo ogni mese tramite i miei insetti." Dice per poi spostare lo sguardo verso di me per valutare la mia reazione.
Sono completamente bloccato, mi giro lentamente verso la sacerdotessa trovandola con lo sguardo basso e le mani unite   "Kikio... lei continua a tenere gli occhi bassi  KIKIO!" Grido arrivandole davanti strattonandole il braccio per farle alzare la testa. "Sarà meglio per te che quello che ha detto Naraku sia una menzogna" Dico non riconoscendo la mia stessa voce. 
Lei presa da uno scatto d'ira libera il braccio e mi spinge lontano da lei.
"Si è vero! Passo informazioni a Naraku, ma è solo colpa tua" Rivela senza il minimo senso di colpa. Sto per ribattere quando continua... "Se solo avessi smesso di pensare a Kagome non l'avrei mai fatto, ma tu pensi solo a lei, non mi hai mai guardata come guardavi lei, da quando mi sono unita al gruppo mi rivolgi la parola solo se necessario. All'inizio pensavo fosse normale per via del senso di colpa che provavi, ma la situazione non è cambiata, continuavi a incolparti per la scelta che facesti. Non è colpa tua se sono più importante di quella put....
"ZITTA"
Grido ormai al limite della sopportazione. 
"TU NON HAI CAPITO NULLA. Kagome non è importante? non è stata colpa mia? TU NON SAI NIENTE. Parli senza sapere cosa dici, sei entrata nel nostro gruppo da sola senza nessun invito e pretendi di essere nostra amica, reclami il posto che è sempre stato di Kagome senza chiedere a nessuno e poi dici che è colpa nostra! La colpa di tutto questo è soltanto tua, non ti sei curata di quello che pensavamo e hai da subito preteso ti trattassimo come una di noi. Se siamo arrivati a questo punto la colpa è del tuo e del nostro egoismo" Dico abassando gli occhi pensando all'ultima parola pronunciata. è vero, la vera colpa di tutto è solo nostra, nè di Naraku nè di Kikio ma nostra. Se solo quella volta non avessimo creduto alle sue parole ora saremo in viaggio felici con Kagome al nostro fianco e sopratutto al mio. Non posso credere che una cosa del genere sia riuscita a farci commettere un errore così grave. Noi... quella volta.... per la prima volta abbiamo dubitato di Kagome. Solo quella piccola incertezza è bastata a dividerci, una piccola e insignificante incertezza ha spezzato tutto, il gruppo, l'amicizia, i legami che eravamo riusciti a creare dopo tanto tempo, la fiducia tra noi, e più importante la solidarietà del gruppo.
Non c'è una notte passata da solo in cui non desideri tornare indietro e li, in quel momento scegliere te ora e per sempre. Scegliere una volta per tutte te, lasciarmi il passato alle spalle e vivere finalmente, vivere nel modo che mi hai insegnato tu.
Se solo quella volta.....

"Ok ora basta con tutti questi rimproveri non ha senso, piuttosto....Kagome vedo che hai completato magnificamente la tua missione come sempre daltronde" Dice Naraku guardando oltre le spalle di Kagome verso il villaggio incendiato e coperto di cadaveri.
"Quando mai non ho completato una missione" Risponde con una nota di ironia la diretta interessata.
"Anche tu hai ragione cara" Gongola.
"Comunque tieni" Kagome lancia un piccolo frammento nella mano di Naraku, che aperta mostra tre pezzi della Sfera Dei Quattro Spiriti nere. "Bravissima Kagome, da quando ti sei unita a noi trovare i frammenti è facilissimo" Sta per aggiungere qualcos'altro quando lo ferma, "Basta. Abbiamo finito andiamocene via. Inuyasha... da oggi.... siamo nemici" Parla con tono fermo, piatto indifferente, come se non provasse niente.
Questa non può essere davvero Kagome, lei non starebbe mai dalla parte di Naraku, non lei. Però..... allora perchè si trova a combattere con lui, perchè è con lui e non con noi, perchè è diventata così. Cosa la fatta diventare così fredda e insensibile al dolore altrui. Cosa.....
"Va bene andiamo. Ci vediam Inuyasha!" Appena detto questo scompagliono nel nulla lasciando solo morte e desolazione al loro passaggio. 
"I.....Inuyasha, quella... quella non può essere Kagome. Non può essere la mia migliore amica. LEI NON ERA COSì. NON LO SAREBBE MAI DIVENTATA. COSA LE ABBIAMO FATTO. COSA L'ABBIAMO FATTA DIVENTARE" Grida fuori di sè Sango. Non riesce più a tenere a freno il dolore.
"Lei....non ci perdonerà mai. I....io l'ho visto, nel suo sguardo c'era puro odio..... non c'era niente di quello che vedevo tempo fa. Non è più la nostra Kagome, non ritornerà mai dai noi."
Questa consapevolezza fa più male di quanto immaginavo. 
Però....."No Sango. Lei tornerà da noi, me la riprenderò con le buone o con le cattive, lei tornerà." A questa mia effermazione alza gli occhi pieni di lacrime e stupore e mi guarda incredula.
Si, ho deciso. Ci riprenderemo Kagome.

Angolo autrice 
Ecco il capitolo nuovo. Lo sto pubblicando alle 00:30 di domenica come promesso. heeeee che dire, allora per questo capitolo mi sono incentrata sui dialoghi e i pensieri dei nostri personaggi. 
Cosa ne pensate dei pensieri di Inu? Fatemelo sapere nei commenti mi raccomando.
Un bacio e ci vediamo mercoledì
Alice<3

 

 

 

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Capitolo 8
*** Ricordi del passato ***


Angolo autrice
Allora in questo capitolo saremo alle prese con l'oscuro passato di Kagome, questo è solo l'inizio, inizierò a scrivere parti che potrebbero turbare quelli più sensibili quindi se non ve la sentite non leggete queste parti anche se sono importanti alla fine della trama. All'inizio non saranno troppo pesanti 


Ricordi del passato 


In una caverna alla sommità di una montagna si potevano udire schiamazzi e grida di ogni genere, animale, umani, demoni e altre creature indistinte. 
I rumori diminuirono e quando videro una nube di polvere avvicinarsi, cessarono all'istante. Da essa spuntarono Naraku, due alleati e per ultima la figura slanciata e regale di Kagome.
Con il tempo i demoni e le emanazioni di Naraku hanno iniziato a rispettare e soprattutto a temere la sua presenza, consci della sua forza e delle prove inumane da lei superate. Adesso la la presenza di Kagome è venerata dai demoni sanguinari che spesso la accompagnano nelle sue missioni. Hanno imparato ad accettare i suoi comportamenti e il suo modo di fare, ed hanno provato ad avvicinarsi con scarsi risultati. Nessuno è mai riuscito ad oltrepassare la sua corazza, tutti tranne Fleri e il mezzo demone, anche se spesso li tratta con freddezza, loro sono gli unici che conoscono il suo passato e le prove che a superato, sono gli unici ha sapere dove e con chi passa intere giornate e sono stati gli unici a rimanerle accanto nonostante tutto.
Pov Kagome
"Naraku! Non mi avevi avvertito della loro presenza, perchè?" Chiese con fredezza anche se concentrandosi si poteva distinguere una nota di curiosità.
Naraku alzò le spalle e rispose con tranquillità. "Bè, pensavo ti saresti turbata."
"Cosa!!? Sai meglio di me quello che provo nei loro confronti, sei stato tu a farmelo conoscere nò?"  Dice con ovvietà dandogli poi le spalle. 
"Mi ritiro nelle mie stanze." 
Detto questo si inoltrò nelle parte più profonde della grotta, svoltando a sinistra si ritrovò davanti una porta nera, la sua camera e vi entrò.
La camera era molto grande e conteneva un letto a baldacchino di legno nero rivestito da un lenzuolo del medesimo colore e sopra una trapunta rossa, un grande armadio anch'esso nero, un divano rosso posava hai piedi di un camino nero con ghirigori rossi, due poltrone, uno specchio dalla grandezza esagerata, una libreria gigantesca stracolma di libri di ogni genere, un caldo tappeto e una scrivania con sopra fogli e una piuma blu con cui scrivere. 
Appena entrata si richiuse la porta alle spalle e si mise difronte allo specchio, iniziò a togliersi i vestiti e quando si sollevò la maglietta potè notare meglio il tatuaggio sul fianco destro.
Era un tatuaggio nero che trasmetteva paura e orrore, raffigurava una mezza luna in posizione orizzontale dalla cui base si allungava una specie di pugnale ricurco circondato da una corda che cadeva morbidamente vicino la lama. 
Ricordava bene il giorno in cui decise di farsi fare quel tatuaggio, era qualche giorno dopo l'abbandono dei suoi compagni.....

Inizio Flashback

"Naraku, fallo. Voglio poterlo fare anch'io, voglio poter uccidere senza sentirmi in colpa, uccidere senza provare dolore, e se per riuscirci devo imprimere questo segno allora fallo. Voglio diventare forte con questo marchio impresso sulla pelle, voglio essere consapevole della mia scelta."
"Va bene Kagome dove vuoi che te lo imprima?" 
Chiese Naraku con un sorriso sadico sul volto.
Kagome si mise a pensare e poi alzò la testa guardandolo negli occhi sicura, "Sulla cicatrice, imprimilo sul mio fianco"
"Perchè?" 
Chiese vagamente sorpreso il demone.
"Perchè cosi ogni volta che guarderò il mio corpo non penserò al mio passato, alla vecchia me, una ragazzina incapace anche solo di difendersi, ma vedrò la donna che sono diventata, una donna capace di uccidere."
Felicemento sorpreso l'uomo acconsentì alla richiesta della ragazza.
Quel giorno Kagome scelse la strada che avrebbe intrapeso.
Fine Flashback

Portò la mano a sfiorarsi il fianco e sorrise lievemente. Poi si mise una vestaglia semi trasparente nera e si mise sotto le coperte addormentandosi alli'istante. 

Cadere, mi sento cadere, apro gli occhi e mi ritrovo a precipitare nel burrono, so bene cosa accadrà adesso, all'improvviso tutto di ferma, sento un liguido bagnarmi le mani così abbasso gli occhi e vedo il ramo spuntare dalla mia pelle, questo non mi potrebbe mai far provare dolore, ho sopportato molto peggio.
"Vieni con me" allungo la mano completamente rossa verso la persona che ha parlato, "Fammi diventare forte."
questa è stata l'ultima frase che ho pronunciato prima di chiudere gli occhi.
La mattina dopo mi sono svegliata in un mare di sudore, senza la mia amata divisa, con il busto fasciato e un braccio rotto.
Ho appreso di trovarmi nella base di Naraku e capii che la persona che mi aveva salvato era proprio lui. 
Poi lo scenario cambia totalmente, mi trovo legata mani e piedi su un tavolo, vedo delle lame e delle fruste su un carrello accanto a me, e infine sento una voce, " Sei sicura di quello che vuoi fare? Farà male, più male di tutte le cose che hai subito finora e una volta incominciati non ci si può più fermare"  Dice con voce lugubre quello che riconosco essere Naraku. "Sono sicura. Fammi diventare forte."
Basta. Ti prego basta non riesco più a guardare. 
Naraku si avvicina e prende un contenitore scoprendolo, "Questo è acido, vediamo cosa succede a contatto con la tua pelle?!" Mi dice ormai completamente preso dalla follia del momento. 
No, NO NON VOGLIO GUARDARE BASTA. 
Naraku si avvicina ancora e inizia a far gocciolare l'acido sulla mia pelle. Inizio a gridare, il dolore è inimaginabbile, mi percuote l'intero corpo, non riesco a stare ferma e comincio a muovermi freneticamente per liberarmi, vedendo la mia reazione inizia a ridere e ha far rovesciare sempre più liquido fino a finirlo, ma questo è solo l'inizio.


Mi sveglio di soprassalto, percossa da tremiti e inizio a boccheggiare in cerca di ossigeno, era da tanto che non sognavo più queste cose, pensavo di averle dimenticate. Ma non è così....
Dato che so non riuscirò più ad addormentarmi mi alzo e mi dirigo in bagno. Vado davanti lo specchio e rimango sconvolta per un attimo, sulle mie guancie vedo il percorso delle mie lacrime che scendono senza fermarsi dai miei occhi. Con una mano cerco di frenare la discesa dell'acqua ma non ci riesco. Era da anni che non piangevo. Questo è l'ultimo pensiero che mi arriva prima di preparami.

Angolo autrice 
ringrazio quelli che hanno letto fino a qui e vi chiedo di lasciare un commento e dirmi cosa ne pensate della storia, un bacione e alla prossima ciaoo
ALICE

 

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Capitolo 9
*** Inganni svelati ***


Oh mio dioooo!
Finalmente sono tornata a casa e sono riuscita a scrivere il capitolo nuovo. C'ho messo più di un mese, ma per ripagarvi dell'attesa il capitolo è....come dire un po'....lunghetto.
Vi auguro buona lettura e ci sentiamo alla fine.


Inganni svelati
Pov Miroku
Kagome se ne era andata un altra volta. Non eravamo stati in grado di fermarla neanche adesso, dopo cinque anni.
I minuti scorrevano mentre noi restavamo in silenzio; in mezzo a quell'ammontare di cadaveri, circondati dalle fiamme che imponenti si innalzavano al cielo, aspettando forse il suo ritorno anche se dentro di me sapevo non sarebbe tornata. La persona che avevamo visto non poteva essere lei. Non lo volevamo credere.
All'improvvisso
 una voce conosciuta mi fece distogliere l'attenzione dai miei pensieri, "Allora Kikio vuoi parlare oppure no" Ringhiò Inuyasha furioso e carico di risentimento. A queste parole anche gli altri si riscossero, la sacerdotessa voltò lo sguardo in direzione del mezzo demone "Prima andiamo via da qui" Disse risoluta la donna. La fredezza con la quale pronunciò queste parole ci lasciò inebetiti, sembrava quasi non le importasse. Inuyasha ringhiò in risposta e si diresse all'esterno del villaggio.
In silenzio lo seguimmo e in poco fummo davanti l'ingresso di quello che restava del luogo che aveva assistito a quella carneficina.
Al mio fianco Sango tremava mordendosi il labbro, sapevo che la scena a cui aveva assistito l'aveva turbata profondamente, aveva sempre visto Kagome come la sua unica e vera amica, anche quando pensavamo fosse morta lo ripeteva sempre, fu la prima che si pentì delle nostre azioni e ancora oggi paga per la sua indecisione tormentata dagli incubi.
Il viaggio passa nel silenzio più totale, ognuno alla presa con i propri pensieri. Addirittura il piccolo Shippo se ne stava in silenzio appolaiato sulla mia spalla.
 
Dopo qualche ora intravidero il villaggio e appena entrati furono circondati dalle donne superstiti.
Uno schiamazzo generale si levò da quest'ultime:

"Il villaggio!?", "Cosa è successo!?"
Domande su domande risuonavano nelle nostre orecchie, una più di tutte attirò la mia attenzione e non fu la domanda in se a stupirmi ma il modo in cui la pose. "Ci sono altri superstiti?" quelle parole accompagnate da sguardi speranzosi e lacrime nascoste mi impedì il silenzio.
"Mi dispiace dirvelo ma non ci sono superstiti." Ci fù un attimo di silenzio in cui solo le mie parole cariche di tristezza si poterono udire, poi tutto esplose.
Sorrisi, lacrime di felicità adornarono i volti delle donne presenti, i bambini saltellavano felici e i neonati si svegliarono.
Questa strana reazione lasciò me e gli altri sconvolti.
"Scusate ma perchè siete felici? I vostri figli, mariti, parenti sono tutti morti e voi...siete qui a festeggiare!" Ringhiò Inuyasha ripresosi.
"Voi non capite,ci avete dato la notizia più bella del mondo! Ragazze ci dobbiamo mettere subito in viaggio,... il guardiano...dobbiamo ringraziare solo lui, lui ci ha salvate."
Sango fece un passo in avanti, "Di che guardiano parlate?" chiese.
"Mi dispiace ma non possiamo dire oltre" La ragazza annuì poco convinta e poi si voltò nella nostra direzione alzando le spalle "A quanto pare non ci diranno altro, adesso noi dobbiamo parlare." Disse fissando insistentemente Kikio.
"Vuoi chiedermi qualcosa sterminatrice" Chiese sfacciatamente la sacerdotessa.
"Inizi tu o ti dobbiamo mandare l'invito?" Chiese Sango.
"Senti che ne dici di tacere" Sputò acida l'altra.
"Io penso che tu debba parlare." Le parole di Inuyasha lasciavano trasparire una leggera punta di impazienza.
La donna tacque ulteriormente, non sembrava intenzionata a parlare finchè un gemito di frustrazione lasciò le labbra del mezzo demone.
"Adesso basta! Ti abbiamo assecondato fin troppo. Quindi smettila una volta per tutte di trattarci come fossimo tuoi sudditi o peggio ancora tuoi schiavi." Tuonò infine. Kikio sobbalzò per il tono usato dal ragazzo e abbassò la testa per poi rialzarla a modo di sfida.
"Bè in realtà non c'è molto da dire"
"PARLA"

"So solo che dopo avermi scelta e fatta precipitare da quel burrone Naraku l'ha salvata."
"Continua non può essere tutto qui, parlaci ad esempio del suo essere una mercenaria." 
Le parole vennero sputate con disgusto da Inuyasha.
"Non so perchè è diventata un mercenario, so solo che lei e i suoi due amichetti hanno ucciso centinaglia di persone e voi siete ancora qui a chiedere spiegazioni; la verità è che lei è diventata una sporca assassina a comando di Naraku, che uccide donne e bambini a sangue freddo e voi non mi volete credere" Sbraitò la donna.
"Non parlare così di lei Kikio, se quel che dici è vero e io ne dubito non sai quello che la spinta a compiere questa decisione."
Non può essere tutto qui. Se la divina Kikio non sa niente di più allora perchè è sempre stata sulle sue quando dovevamo andare in certe parti della foresta oppure...
"Divina Kikio mi dica se quello che dico è vero. Perchè ha cercato di perdere tempo litigando con Rin?"
La mia domanda non sembrava averla presa di sorpresa però potei notare una punta di smarrimento nei suoi occhi che mi convinse a continuare il mio interrogatorio.
"Strano che poi in quel villaggio abbiamo trovato Kagome  appena finii di dire queste parole, Inuyasha scattò sull'attenti ringhiando e Sango la incenerì con lo sguardo. Mi interuppi solo per vedere la sua reazione, e proprio come immagginavo quello che vidi mi diede la certezza di concludere, proprio come tutti i villaggi in cui non sei voluta andare e che infine sono stati attaccati dai mercenari."
Ci fu un momento di silenzio e poi urla.
"TU, TU LO SAPEVI! SAPEVI DOVE ERA, OGNI VOLTA. LO SAPEVI MENTRE NOI ERAVAMO A PEZZI KIKIO." Sbraitò Inuyasha afferrandola per il colletto del kimono che indossava. 
"INUYASHA LASCIALA"  "Perchè Sango?"
Chiese sorpreso lasciando la donna. La ragazza non rispose ma si avvicinò alla sacerdotessa alzando il braccio per poi sferrarle uno schiaffo. "Ma cos..." e gliene tirò un altro avvicinando il suo volto al suo, "Non ti permettere mai più di parlare di lei chiaro schifosa bastarda" sussurrate queste parole si allontanò dalla donna. Devo ammettere che sono un po' speventato, è la prima volta che la vedo così infuriata.
"E sappi che non ti credo, secondo me ci stai ancora nascondendo qualcosa."
Vedo Kikio prima sconvolta poi il suo volto si distorse dalla rabbia.
"Vuoi che lo dica?! Ok ho sempre saputo dove era, cosa era diventata e anche dove si trovava la base segreta di Naraku!"
Urla per poi rendersi conto di quello che aveva detto portandosi la mano alla bocca. 
"Cosa? Penso di non aver sentito bene?" Ringhiò Inuyasha oramai al limite della sopportazione.
"Allora Kikio, c'è qualcos'altro che ti sei dimenticata di dirci" Chiese con sarcasmo Sango.
Lei non disse niente, solo se ne andò lasciandoci lì, ancora sconvolti per quanto scoperto.
Rimasi qualche minuto fermo, risentendo le rivelazioni che la divina no! che Kikio ci aveva svelato, quando senti un singhiozzo, mi girai e vidi la dolce Sango in lacrime.
"Cosa... cosa abbiamo fatto, come abbiamo potuto abbandonare Kagome per Kikio, come!? Non ci perdonerà mai!
Noi per tutto questo tempo siamo stati ingannati, ingannati quando Kagome aveva bisogno di noi."

Le sue parole arrivarono come un'accoltellata al cuore, se mi sento così colpevole io non oso immagginare come si senta Inuyasha.
Mi voltai e lo trovai tremante a fissare un punto impreciso nel terreno.
"Hey... Inuyasha..." Sango mise una mano sulla spalla del mezzo demone "Cosa facciamo ora?" 
"Non lo so Sango, l'unica cosa che so è che la dobbiamo trovare e scoprire cosa le è successo."
Rimanemmo in silenzio a fissarci.
"Ehm...scusate" Ci voltammo e trovammo la donna che ci aveva rivelato del guardiano con una sacca sulla schiena. 
"Io e le altre ci stavamo chiedendo, visto che siete degli abili combattenti se ci potreste accompagnare e difendere durante il viaggio per un certo posto."
"Dove signora?" 
Chiesi.
"Mi dispiace ma non posso dirvelo"
"Allora non se ne parla" 
Disse freddo Inuyasha.
"Vi prego"
"Ci dica dove vi dobbiamo accompagnare" 
disse Sango.
La donna sconsolata rispose alla ragazza.
"Al villaggio delle donne"
Alla sua risposta rimasimo interdetti.
"Scusi!? Questo villaggio non esiste." Proferì titubante Sango.
"Invece si, solo poche persone ne sono a conoscenza. Il guardiano sceglie gli abitanti, in teoria uomini adulti non potrebbero venire però dato che siete persone buone sono sicura vi lascerà passare."
"Ok vi difenderemo durante tutto il viaggio" 
Dissi
"Grazie infinitamente" Detto questo la donna si inchinò in segno di ringraziamento e ci fece segno di seguirla.
Partimmo il giorno stesso.

Dopo cinque giorni di viaggio ci ritrovammo davanti ad un intricato groviglio di rovi che al tocco di Chise (La donna che ci aveva parlato del villaggio) si ritirarono mostrando un passaggio nel mezzo della foresta.
"Ancora non siamo arrivati?" chiese una voce che speravamo non avremmo più dovuto sentire.
Non rispondemmo a Kikio e andammo avanti per altre quattro ore facendo spesse pause per via delle numerose donne incinte e anziane.
"Scusi signora Chise?"  "Si Sango, dimmi"  "Come ha fatto a far ritirare i rovi?"  "Bè, il guardiano mi ha prestato questi poteri per poter portare le donne del vilaggio da lei"  "Ah capisco, grazie."

All'ultimo passaggio di rovi servirono ben sette donne e appena lo superammo ci ritrovammo di fronte alla porta del villaggio.
Il villaggio era molto grande e pieno di fiori. Appena entrammo un orda di donne e bambini ci raggiunse e si fermarono davanti a noi, per poi aprirsi per far passare una donna con un lungo vestito crema a strascico e un diadema argentato sul capo adornato da foglie d'acero che illuminavano i suoi lunghi capelli neri.
NERI!
Non realizzai neanche che in quei brevi attimi sia io che gli altri ci fossimo fatti strada tra la folla e piazzati proprio davanti alla figura.
"KAGOME!" 


Angolo autrice sconvolta
ok... non so come sono riuscita a scrivere un capitolo così lungo ma tralasciamo.
Spero
 che vi sia piaciuto e come potete vedere è piuttosto lungo e vi chiedo di dirmi cosa ne pensate nei commenti.
Un bacione Alice

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Capitolo 10
*** Il guardiano del villaggio ***


Allora, incomincio col chiedervi perdono per la mia assenza ma pultroppo sono stata vittima del nemico di tutte le scrittrici.... IL BLOCCO TAN TAN TAN!!
Comunque adesso ne sono uscita, quasi per miracolo e sono pronta a rimediare.
Vi abbandono al capitolo!


Il guardiano del villaggio 


Pov Inuyasha
Lei era li, ancora una volta il destino c'è l'aveva fatta rincontrare, me l'aveva fatta rincontrare.

Pov Sango
Kagome!
Non posso crederci!
"Kagome!"
La vidi sussultare per poi spostare lo sguardo alle nostre spalle incrociando gli occhi di Kikio. Come risvegliata da un sogno tornò a guardarci con uno sguardo indignato e inferocito.
Appena aprì bocca per parlare.....BOOM
"AAAAAAH GUARDIANA GUARDIANA CI AIUTI!"
Grida e schiamazzi femminili riempirono ben presto l'aria.
In lontananza una schiera di uomini armati con spade e pugnali protetti da scudi e armature lucenti susseguiti da demoni di ogni tipo, in alto centinaia di paradisee. A capo dell'immenso esercito vi era un giovane demone lucertola affiancato da un massiccio uomo.
Successe tutto in un secondo, l'uomo brandiva la spada, pronto a sferrare il colpo letale ad una donna impaurita, poi come un lampo la figura snella e slanciata parata di fronte a quella donna, la spada levata al cielo e in un nanosecondo la lama ruotò e si abbattè sulla testa dell'uomo fracassandogli il cranio. Dal colpo schizzi di sangue si abbatterono sul volto ora inespressivo di Kagome.
Guardavo la scena inorridita dalla violenza e dalla brutalità del colpo. Vedevo quell'uomo cadere e afflosciarsi a terra, gli occhi vacui che piano si rigiravano togliendo quel poco di vita che restava al corpo. 
Un coro di sospiri di stupore si levarono dall'esercito mentre dietro la schiena di Kagome le donne e i bambini restavano in silenzio quasi abituati a quelle atrocità. 
Poi come risvegliati i soldati levarono le spade e con un urlo di guerra marciarono velocemente verso la donna che pochi minuti prima risultava regale e raffinata mentre adesso aveva l'aspetto di una guerriera pronta a combattere. 
Con uno scatto si tuffò nella mischia brandendo la spada, e disarmando uomini su uomini, 
"Andiamo anche noi" Inuyasha non se lo fece ripetere due volte estraendo Tessaiga e buttandosi nella mischia, mentre colui che aveva parlato continuava a fissarmi ancora stordita dalla realtà dei fatti. 
Tuttavia ci sommammo anche noi nella mischia combattendo contro gli uomini mentre Inuyasha uccideva le numerose paradisee e nonostante questo la mia attenzione era completamente diretta a un punto preciso del campo da battaglia. L'unica cosa che vedevo erano corpi esamini e soldati che cadevano uno a uno, gli uomini morivano senza lasciare traccia della persona che causava tutte quelle perdite. 
Solo un flash, il vibrare della lama e poi il tonfo di un corpo. 
Tutti quelli con cui incrociava le lame perivano sotto la sua lama macchiata di sangue e dai suoi gelidi occhi. 
In poche ore l'esercito era stato quasi completamente annientato, gli unici superstiti erano pochi uomini sfiniti e il demone lucertola.
Studiai gli altri:
Miroku era stanco con il fiato pesante e imperlato di sudore e anche se mi costava molto ammetterlo era una visione. 
No Sango! Non puoi pensare queste cose in un momento del genere!
Voltai lo sguardo e trovai un Inuyasha anch'esso sudato e anche se meno di Miroku e con il fiato corto.
Voltai nuovamente lo sguardo alla ricerca di Kagome. Il fiato regolare, un lieve strato di sudore le illumina la pelle, di certo non è la stanchezza visto l'agilità con la quale si muove. Tutto il contrario di me, stanca, sudata e accaldata. Con i movimenti sempre più goffi, quanto sei cambiata amica mia. 
Anni fa ti avrei visto al fianco di quello stupido di Inuyasha, magari a litigare nuovamente per qualche futile motivo oppure per la sua gelosia ferso Koga, però sempre al nostro fianco con il sorriso sulle labbra ad allietare la fatica del viaggio con qualche scenetta divertente, come dimenticare i tuoi ACCUCCIA, o magari a disperarti per i suoi esami? 
Non ho mai capito bene cosa erano, però sembravano alquanto importanti e difficili. Mentre adesso...sei così...diversa. Così distante fredda arrabbiata...spietata.
Possibile che quello che abbiamo fatto ti ha ferito a tal punto?  Ti guardo e la tua vecchia immagine si frappone alla tua di adesso, ma l'unica cosa che vedo è il tuo abito crema strappato all'altezza della metà coscia,
la tiara storta sui capelli scombinati, il corpo ricoperto di sangue e gli occhi...gli occhi mi fanno paura.
Possibile che quello che abbiamo fatto ti ha ferito a tal punto? 
Si; è possibile.
"Yhame"  Il demone lucertola alza il capo e la fronteggia con spavalderia.
"Kagome, che piacere rivederti", "Non posso dire lo stesso per me" Il tono freddo e ironico. 
"Allora, dimmi come hai fatto ad arrivare fin qui" 
"Bè è stato facile mi è bastato seguire la voce di quella puttana di Kikio. Sai non sta zitta un attimo, ma questo, tu lo sai perfettamente. Non è vero Rimpiazzo" 
Le sue parole cariche di perfidia non scalfirono minimamente la ragazza. 
"Sai Yhama... le tue parole non mi toccano affatto e sai perchè? Perchè semplicemente non mi interressano più, possono dire quello che vogliono, anche perchè sono d'accordo con loro, ero davvero una ragazza inutile, debole che non riusciva a fare niente da sola, attaccata a sentimenti inutili come l'amore e l'amicizia che a loro volta non esistono senza la fiducia ma io, non credo più neanche in quella. Da quando sono caduta in quel burrone tutto all'improvviso è più chiaro. Più semplice, ed è stato Naraku ad insegnarmelo, mi ha fatto capire che le persone...muoiono. E non è sempre necessario salvarle o interessarsi a loro. Solo poche persone meritano di essere salvate e quelle poche le sceglierò io, senza il bisogno di fare compromessi con qualcun altro, senza essere per forza d'accordo con qualcun altro i metodi con cui fare giustizia per me non devono andare bene anche ad altri, non mi importa di cosa pensano di me o cosa credono. Non ho bisogno di persone accanto e questo l'ho capito quando mi hanno abbandonata, quando mi hanno uccisa. 
Adesso sono stanca di parlare con te, tanto morirai adesso quindi."

Boccheggiai cercando di mettere aria nei polmoni. Il suo discorso mi era entrato sotto pelle e guardando gli altri anche a loro le parole di Kagome avevano turbato, però... i suoi occhi non lasciavano traperire nessuna emozione, come se non le importasse più di tanto che noi ascoltassimo.
Non trovai 
neanche il tempo di approfondire quelle parole che un urlo strozzato mi perforò i timpani. Il demone Yasha era riverso a terra con la spada conficcata nel collo da cui sgorgava copioso sangue, gli occhi spenti, era morto. La battaglia era finita.
"EVVIVA ABBIAMO VINTOOO" Le esclamazioni di felicità ci riempirono la testa in velocità.
"GUARDIANA GRAZIE! CI HA SALVATE"
Tutte le donne si avvicinarono a Kagome una in particolare avanzò fino a ritrovarsi davanti a lei. Era una donna anziana abbastanza in carne con lunghi capelli grigi raccolti in una complicata acconciatura, vestiva di un semplice kimono colorato pieno di fiori di ogni tipo.
Alzò lo sguardo per incrociare gli occhi ora sereni di Kagome e parlò con voce stanca e roca:
"Cara Kagome ti dobbiamo nuovamente ringraziere ci hai salvato un altra volta. Come possiamo sdebitarci?"
Gli occhi di Kagome di addolcirono all'istante e per un momento mi sembrò di rivedere la mia migliore amica poi un secondo dopo una foce tristemente conosciuta le fece tornare gli occhi freddi come prima. 
"Ma siete pazze. Vi volete sdebitare con un assassina. Con una ragazza del genere, una putt-
"ZITTA" 
Una giovene ragazza si fece avanti puntandole un dito contro:"Come ti permetti di rivolgerti così a Kagome!"
" è vero Kagome è una persona meravigliosa!" 
Ribadiscono i bambini. 
"Lei ci salva sempre" Quest'ultima affermazione accende una punta di curiosità. 
"Questo non cambia niente. Lei è e rimarrà una spietata assassina" Sputa acida Kikio.
"Ma come ti permetti! Tu non sai quanto Kagome ha fatto per noi, quindi non venire a dirci che non merita neanche i nostri ringraziamenti perchè non è vero!"
"Ah si! E cosa ha fatto per voi sentiamo!"
"Cosa ha fatto, solo cosa ha fatto. Kagome ci ha salvate dai nostri villaggi! Da mariti e figli violenti. Da una vita finta per darcene una migliore." 

Cosa?
"Scusate ma che vuol dire?"  Le parole fuoriuscirono da sole.
La signora anziana mi guardò "Oh, la cara Kagome ci ha avvertite del'imminente attacco e ci ha dato il tempo di scappare con i nostri bambini, solo noi donne, tutti gli uomini dei nostri villaggi erano diventati violenti contro di noi e contro i piccoli. Tutto a causa della Sfera Dei Quattro Spiriti. Dopo aver distrutto i villaggi dava all'anziana le coordinate per raggiungere questo villaggio, Il Villaggio Delle Donne. Qui possiamo fare tutto quello che vogliamo, crescere i nostri bambini come meglio crediamo e finalmente essere libere. 
Finalmente possiamo vivere senza il timore di essere picchiate dai nostri figli o mariti. 
Si è stato doloroso ma necessario, è stata la cosa giusta sia per noi che per loro, non riuscivano a controllare le loro menti e i  loro cuori. Quindi si Kagome ha ucciso, non possiamo negarlo, ma l'ha fatto per noi. Quindi non parlarle così, lei ci ha salvate."

Il silenzio di Kagome è l'unica cosa che attira la mia attenzione. Tutti prendono le sue difese tranne lei stessa.
"Signora Suzi non è necessario che lei..."
"No Kagome, non possiamo rimanere qui e lasciare che una sciacquetta qualunque ti insulti. Non è giusto. Quindi, per una volta lascia che siano le persone che ti vogliono bene a difenderti"
"No  
La vedo sbiancare e indietreggiare con gli occhi sgranati  Nessuno mi vuole bene"  grida con sguardo quasi spaventato. 
"Cara devi smettere di pensare questo. Qui tutti e indica tutti i membri del villaggio ti vogliono bene." 
"Signora Suzi-"
"Ma per favore" 
Kikio si diresse a passo veloce verso Kagome puntandole il dito contro e con voce perfida disse:
"Nessuno le vuole bene. Sa quelli che erano i suoi amici l'hanno abbandonata e hanno fatto bene era così maledettamente inutile, ed era anche innamorata del mio uomo. Quindi posso dirle quello che è, ovvero una put-"
"ADESSO BASTA!"
Una voce infantile ma autoritaria stranamente familiare ci arriva alle orecchie. 
Infantile e autoritaria!? NO!
 Guardando in direzione della voce scorgo una piccola figura farsi spazio tra la folla e pararsi davanti a Kagome con sguardo arrabbiato.
No non ci credo. Che cosa vuol dire!
"RIN!"

Angolo autrice 
Che dire spero che il capitolo vi sia piaciuto e soprattutto voi come avreste reagito alle parole di quella bagascia hem ti Kikio?
Avreste immaginato che Rin fosse presente al villaggio?
Cosa accadra nel prossimo capitolo?
Aspetto le vostre risposte insieme alle recensioni.
Un bacione Kagome <3
Spero di scrivere il prossimo capitolo il prima possibile.

 

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Capitolo 11
*** Il Villaggio delle Donne ***


 

 

Ho avuto problemi con questo capitolo, perché doveva uscire un giorno prima dell'inizio di scuola ma mi si era cancellato completamente e quindi ho dovuto riscriverlo modificandolo in varie parti 

  Allora questo capitolo è per tutti quelli che, come me hanno da poco iniziato la scuola.
In particolare quelli che stanno in alto mare con i compiti come la sottoscritta.


Leggete alla fine nell'angolo autrice perché vi do delle news



Villaggio delle donne 

Pov Inuyasha
"RIN!"
Cosa diavolo ci fa lei qui?!
Perchè si trova al villaggio di Kagome? Aspetta! Prima... come fa ha sapere di Kagome, solo io e gli altri lo sapevamo... no aspetta! Non mi dire che lei già lo sapeva. No è impossibile, come avrebbe fatto a scoprirlo e se anche fosse perché non ce la detto? E dov'è quel deficente di mio fratello?!
Domande, tante domande, un'incontenibile rabbia.
Le gambe si muovevano da sole, non sentivo più niente, tutto ciò che i miei occhi riuscivano a vedere erano il volto sorridente di una Kagome adolescente e poi.... la sua spada macchiata dal sangue di centinaia di persone. 
Senza che me ne rendessi conto mi ritrovai davanti a lei.
Anche se non c'erano dubbi fosse lei era così diversa da come la vedevamo di solito. 
Coperta da un kimono bianco stretto in vita da una fascia giallo chiaro, i capelli ormai lunghi anche se non quanto quelli di Kagome lasciati liberi, portamento dritto e sguardo serio anche se vacillante sotto hai miei occhi. 
Spostò lo sguardo dai miei occhi al volto di Kikio e subito il suo sguardo mutò drasticamente.
"Chiudi la bocca!"
Occhi che ardevano dalle fiamme, all'interno si poteva leggere chiaramente odio allo stato puro.
"Tu lo sai cosa hanno vissuto queste persone? EH LO SAI!?"
"NON PUOI NEMMENO IMMAGINARE COSA HA SUBITO KAGOME!"

Il volto contratto dalla rabbia, i pugni serrati.
"Rin basta" La sua voce era pacata, quasi serena. 
Quando mi voltai il mio cuore perse un battito.
Lei....lei stava sorridendo. 
"Possono dire quello che vogliono tant..."

"RIN!"
La ragazza sussultò voltandosi lentamente.
Gli occhi sgranati,il corpo percosso da tremiti.
"Sesho...maru" Voltai velocemente la testa verso l'entrata del villaggio.
Lui era li, il respiro pesante e lo sguardo incatenato a quello di Rin. 
"Cosa significa tutto questo!?"
"Be ecco..."
"No. Tutto questo non doveva accadere. Questo...."

Rin si girò con rapidità verso Kagome che tremante fissava le sua mani con sguardo perso. 
"NO! KAGOME!"
Si alzò una folata di vento costringendoci a chiudere gli occhi. Quando li riaprimmo, di Kagome non vi era più traccia.
Un leggero sussurro fuoriuscì dalle labbra della ragazzina; "No"

"Cazzo! Questo e un casino un vero e proprio casino! E ades..."
"RIN!" La voce di Seshomaru tuonava imperterrita nell'attesa di una risposta da parte della ragazza.
Tuttavia quest ultima era intenta a parlare al numeroso popolo del villaggio.
La scomparsa di Kagome seminò un putiferio in pochi attimi.
"Ragazze Kagome ci ha mai abbandonate? Dobbiamo avere fiducia in lei perché tornerà sempre da noi e ce l'ha dimostrato numerose volte e questa non fa eccezione quindi niente panico e tornate a fare quello che stavate facendo prima di tutto questo trambusto." 
La solennità con cui pronunciò queste parole mi fece chiedere se quella che avevamo visto in questi cinque anni fosse davvero lei. 
I suoi occhi lucenti dall'incredibile lealtà che le sue parole suscitavano. La fierezza con la quale nonostante la situazione tentava di portare tranquillità tra le persone. Il fatto che le importasse maggiormente di quel vasto gruppo di popolani che di se stessa.Tutto questo... mi ricordava terribilmente la vecchia Kagome.
Ma se quella Kagome era scomparsa come faceva Rin a somigliarle tanto. 
Accertatasi che le donne si fossero veramente allontanate si voltò finalmente verso di noi. 
Non ero l'unico rimasto sgomento da quel improvviso cambio di facciata. Anche Miroku e gli altri, in particolare Seshomaru fissavano allibiti la ragazza che persa quella facciata da donna sicura era tornata la ragazzina un po' goffa e pasticciona che aveva sempre accompagnato quel ghiacciolo di mio fratello nei suoi viaggi, senza però nascondere i suoi sentimenti verso Kikio. 
Sentimenti che si erano palesati in tutta la loro interezza all'improvviso. Un giorno ci imbattemmo in loro e gli occhi di Rin sprizzavano odio da tutte le parti, ma non solo verso di lei ma anche verso di noi, e questa cosa mi colpì maggiormente. 
Non era la prima volta che qualcuno ci guardava così, anche il lupastro ci aveva riservato quello sguardo venuto a conoscenza di quello che avevamo fatto a Kagome, però Rin non ne era a conoscenza, sapeva solo che Kagome era morta e che Kikio per qualche ragione che ignorava viaggiava con noi. 
In quel momento non ci feci nemmeno così tanto caso, ma adesso tutto prendeva forma, i pezzi di quel complicato puzzle stavano tornando a loro posto. E allora perché tu non sei qui?
Perché sei scomparsa così? 
"Sembra proprio che ora come ora non possa più tacere" Iniziò a parlare guardandoci uno per uno per poi soffermarsi su di me, "Non ho intenzione di rivelarvi informazioni private di Kagome senza il suo consenso, cosa che sinceramente non otterrete mai."
"Forza seguitemi" Ci dette le spalle e incominciò a camminare in direzione del centro villaggio.
La tensione era palpabile, lo sguardo glaciale di Seshomaru accompagna il lento passo di Rin 
In poco tempo fummo d'avanti ad una capanna più grande delle altre.
"Entrate. Parleremo dentro."
L'interno era incredibilmente colorato, pieno di cuscini di ogni tipo, pupazzi di stoffa e due comodi giacigli composti da pregiate coperte sul quale riposarsi.
Aspetta....due giacigli?
"Accomodatevi pure"
Poi guardandoci meglio assotigliò gli occhi, "Scusa Kikio ma chi ti ha invitato"
"Dove va Inuyasha vado anch'io"
"E ti pareva" 
Nella sua voce era chiara una nota di sarcasmo.

Si sedette sul morbido tessuto invitandoci a fare altrettanto.
"Allora penso che per prima cosa vogliate sapere come faccio a trovarmi qui."
"Be si sarebbe gradito" Involontariamente la mia voce prende un'inclinazione sarcastica e arrabbiata.
Mi rivolse solo uno sguardo truce
Voltò lo sguardo per poi sollevarlo al soffitto. Gli occhi persi come se stesse vivendo in questo preciso momento le cose che presto ci avrebbe rivelato.
"Tutto iniziò circa quattro anni fa. In uno dei viaggi a seguito di Seshomaru lo persi di vista e un gruppo di banditi mi rapì. Tutto successe in poco tempo, un uomo mi teneva con una mano il collo e nell'altra il coltello... poi... poi era evidente che per lei ripetere quei fatti era doloroso ma nonostante tutto continuò... poi fui libera. La figura di spalle di una ragazza dolorosamente conosciuta era riconoscibile dai capelli neri. 

 

Però sapevo che la cosa non era fattibile. Sapevo bene che la ragazza proveniente dal futuro che spesso mi aveva aiutato e che per me era stata come una sorella maggiore non c'era più.

Però nonostante tutto, nonostante tutte le incertezze che in quel momento albergavano in me ero decisa a scoprire la vera identità della mia salvatrice.

Quando si voltò nella mia direzione...ebbi un tuffo al cuore perché... perché non poteva essere lei.

Il suo volto era irriconoscibile, gli occhi prima sempre allegri e vivi erano come se avessero perso tutta la loro lucentezza.
La profondità dietro i suoi occhi non faceva che farmi tremare. 

 

 

A primo impatto il rosso era la cosa che spiccava di più però se guardavi a fondo potevi notare molte altre cose.

Lei...aveva uno sguardo spento. 

 

Tuttavia spento non vuol dire spietato, lei quel giorno mi ha salvato, senza chiedere niente in cambio. Neanche in futuro mi chiese niente. 

L'unica cosa che mi fece promettere fu di non fare parola di questo incontro.

Malgrado i suoi innumerevoli "no" riuscii a farmi raccontare cosa successe veramente quel giorno.

Mi raccontò tutto. Di come Naraku aveva posto la trappola, di come la paura di essere abbandonata anche da voi la tartassasse, di come lo sguardo tradisse le vostre vere intenzioni. 

Lei... lo sapeva già, però aveva fiducia in voi, in quello che insieme avevate passato e vissuto, però a quanto pare era lei in torto.

Lei mi prese con se, mi portò qui dicendomi che ogni qual volta avessi bisogno di staccare la spina o anche solo di vederla poteva venire qua. 

Capite? Nonostante tutto il dolore che ha patito mi ha detto che posso considerare questo posto come una seconda casa. 

Non potete capire come mi sia sentita a quelle parole. Era sincera, dannatamente sincere. Malgrado quello che aveva vissuto e sperimentato sulla sua pelle. Malgrado il fatto che io per anni vi avessi sorriso ignorante della realtà dei fatti lei mi aveva sorriso e dato un posto da chiamare casa.

Non mi ha mai rinfacciato di aver passato tempo con voi in compagnia di quella stronza.

Lei non si meritava tutto questo. Lei tra tutti."

In un lampo il tono della sua voce cambiò radicalmente. 

Di nuovo tornò lo stesso sguardo che ci aveva riservato tempo addietro e anche poco tempo fa.

"Mi chiedo come una persona speciale come Kagome abbia potuto passare tutto il suo tempo con persone come voi.

"Se lo avessi saputo prima mi sarei presentata per prima davanti a lei chiedendole di stare con me. 

Almeno io non l'avrei abbandonata per convenienza."

Di nuovo quella parola. Un altra volta ci hanno sbattuto in faccia la realtà dei fatti. 

MA PERCHè.  PERCHé QUELLA VOLTA LO ABBIAMO ASCOLTATO. SE NON FOSSE STATO PER LUI NON SAREMMO A QUESTO PUNTO.

Però...

"Rin come fai a saperlo!?"  il volume basso, a tratti minaccioso.

Anche gli altri sono rimasti turbati da questa rivelazione, perché chi vuoi che l'abbia detto a Rin. 

Solo lei.

"Che ti importa!"

A quelle parole scoppiai.

L'afferrai dal colletto tirandola bruscamente verso il mio volto.

"DIMMI SUBITO CHI TE L'HA DETTO!"

"INUYASHA ALLONTANATI DA LEI!" La voce infuriata di Seshomaru mi raggiunse le orecchie. 

Le afferrò il polso spingendola verso il suo petto. 

Le guance le si imporporarono in un attimo. 

"Seshomaru stanne fuori, non ti riguarda." ringhiai.

"Allora non riguarda neanche lei. Se vuoi delle risposte chiedile alla diretta interessata."

Ringhiai nuovamente, tutta questa situazione iniziava a non andarmi più a genio.

 

Dal silenzio creatosi si levarono mormorii e frasi allegre. 

Uscimmo insieme dalla capanna e ci ritrovammo davanti Kagome.



Angolo autrice
Allora ragazzi che ve ne pare?
Di nuovo la stessa parola, "convenienza" chi sa cosa vuol dire.
E la scena patatina tra Rin e Sesh? 
Come fa Rin a sapere tutte queste parole di Kagome?
E soprattutto cosa accadrà nel prossimo capitolo.
Vi faccio un piccolissimo spoiler, il capitolo nuovo si intitolerà "Parole Ribelli". Aspettatevi di tutto.

Ricominciata la scuola gli aggiornamenti torneranno settimanale ergo eventuali problemi.

Commentete e ditemi i vostri pareri o dubbi.
Io domani andrò al romix. Ditemi verrete anche voi?

Un bacio Alice <3

 

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Capitolo 12
*** Parole Ribelli ***


 Ciao a tutti ragazzi vi chiedo scusa per il ritardo ma, per farmi perdonare questo capitolo è tipo lunghissimo. Del tipo che non finivo più. Scrivere questo capitolo è stato piuttosto difficile per via delle forti scene, però è stato anche motivante.
E adesso vi lacio alle 3539 parole che ho scritto per voi. 
Ci sentiamo alla fine divertitevi!

Parole Ribelli

Pov Kagome

Ci mancava solo questo! Figurati se non scoprivano l'esistenza del villaggio.
 

Ma cosa più importante....Come si sono permessi di portare quella morta ambulante qui!
 

Li vedo uscire dalla tenda centrale accompagnati da Rin.
 

Lo sguardo insolente di Kikio mi riporta ad anni fa. Quando ancora non ero abituata al sangue, alla morte.
 

A quel tempo non potevo immaginare che pur di dimenticare quelle persone che per tanto tempo ho amato come una seconda famiglia mi sarei fatta marchiare da un altro uomo.
 

I miei occhi cadono sui suoi. Un flash....
 

Una botta alla testa mi fa portare istintivamente la mano davanti agli occhi.
 

Il respiro si appesantisce, lo sguardo si adombra ancora di più del solito. Il corpo inizia a fremere per l'irrefrenabile bisogno di impugnare la mia spada.
 

Prima ancora di poter sfiorare la sua custodia...
 

 

Flashback

Il ghigno folle che gli incornicia il viso, l'indice che tiene nella mano, mozzato.
 

Il dolore mi annebbia la vista, le lacrime solcano duramente il mio volto, ma non posso fermarmi adesso.
 

"Oh vedo che riesci a resistere bene al dolore. Vediamo per quanto riuscirai ad essere così silenziosa."
 

Si volta gettando a terra il dito. Cammina a passo lento verso l'angolo della stanza, afferra un machete dal bancone e me la punta davanti al volto.
 

Sono sdraiata per terra con mani e piedi legati con catene arrugginite che non fanno altro che segarmi i polsi e infettarmi le ferite.
 

I capelli appiccicati al volto sudato segnato dal dolore. Gli occhi chiusi per paura di sapere quale sarà la sua prossima mossa.
 

Ma non posso arrendermi. Devo pensare che sopportando tutto questo mi ci avvicinerò...
 

"Quale vogliamo togliere!?" La sua voce interrompe i miei oscuri pensieri.
 

In pochi secondi la lama cala sul mio braccio destro. Fracassando le ossa e spappolando la carne. Il muscolo viene reciso così come l'articolazione.
 

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!"
 

La bocca si spalanca e dalle mie labbra fuoriescono solo urla. Nessuna preghiera, nessun lamento. Perché l'unica cosa che posso fare al momento è subire senza lamentarmi.
 

Continua a colpire quello che rimane del braccio più e più volte, più e più volte.
 

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!"

Non appena vede l'arto rotolare sul pavimento si ferma per poi scoppiare a ridere.
 

"AHAHAHAHAHAHAHAHA COME IMMAGINAVO SEI DAVVERO INCREDIBILE! UN'ALTRA SAREBBE GIà MORTA APPENA USATO L'ACIDO. AHAHAHAHAHAHAHA HO FATTO PROPRIO BENE A PORTARTI CON ME!"

La sua voce mi raggiunge ovattata, la testa pulsa e il cuore batte furiosamente. Il dolore persistente mi costringe a serrare gli occhi. Sento il sangue riempire il pavimento e circondarmi.
 

La mente si comprime, tutto ciò che vedo sono loro...
 

"Tesoro vuoi che mi fermi?" Anche se frastornata riesco ancora a percepire la voce di Naraku sussurrarmi all'orecchio.
 

Voglio che si fermi? Si. Voglio tornare indietro? Si. Voglio dimenticare tutto? Si.
 

Posso permettermelo? No.
 

"No."
 

"Perfetto allora CONTINUIAMO!"


 

Vengo riportata alla realtà. Il dolore alla testa è lo stesso di quei momenti.
 

Il tremore aumenta, il braccio pulsa.
 

Il mio braccio.

Quante volte l'ho visto ridotto il poltiglia davanti hai miei occhi?

Oramai scene simili non mi fanno né caldo né freddo. Pensandoci è una cosa piuttosto triste. Non provare niente altro che noia. Però....cosa ci posso fare.

Sono stata ferita così tante volte che lo ritengo normale. Per questo evito di legarmi alle persone intorno a me ergendo una parete invalicabile. Tuttavia non avevo calcolato la presenza di un mezzo demone e di un'umana.

Però io non li considero né amici né compagni.

Sono solamente due mercenari sotto al mio comando come tanti altri.

"Kagome! Stai be..."

"ZITTO!" Ora come ora non riuscirei a ribattere lucidamente. La sua voce mi confonde e in questo momento non sono sicura di farcela. Non ho bisogno di ricordare certe cose e la sua voce mi riporta solo a momenti di debolezza.

Oramai, però la sua voce mi ha incatenata ha ricordi passati ricoperti da uno strato si sangue e di lacrime.

Non posso fare niente. Sono spacciata.
 

Cammino sul lussuoso tappeto che ricopre la superficie della grotta finché...

"Tesoro..." La voce di Naraku mi arriva bassa all'orecchio, la sua mano prende i miei polsi e me li porta dietro la schiena. Il suo corpo preme contro il mio.

Posso sentire il suo fiato sul mio collo divenire più pesante.

Perché mi chiama sempre così?

"Che ne dici di ricominciare?" La sua proposta mi travolge.

"Si. Va bene" La mia voce è ferma e decisa.

Allenta la stretta sui miei polsi per poi lasciarmeli e afferrarne solo uno. Iniziamo a percorrere la parte più in profondità scendendo le scale. Al nostro passaggio gli altri abitanti della grotta si levano e inchinano.

Sento sussurri provenire dalla massa:

"Ma che ci fa qui quella?", "Perché sta sempre con il sommo Naraku. E più importante perché le tiene la mano!?"

Bé non posso dargli torto, anch'io sarei stupita se fossi in loro, però....non lo sono quindi posso affermare che mi da fastidio.
 

Raggiungiamo una porta barricata di ferro battuto. L'uomo al mio fianco la apre e mi spinge all'interno.

"Guardie non fate entrare nessuno e soprattutto non interrompetemi!"

I due demoni acconsentono per poi spostare lo sguardo sulla mia figura.

In particolare gli occhi di un demone lucertola coperto da un'elegante armatura si soffermano per più tempo.

Naraku notandolo si scurisce e gli ringhia contro di sparire.

In poco tempo mi ritrovo schiacciata alla parete. La sua voce raggiunge le mie orecchie facendomi rabbrividire.

"Non dovevi guardarlo. TU DEVI GUARDARE SOLO ME!"

In modo brutale mi gira spalle contro petto. Afferra le mie braccia portandole sopra la mia testa per poi legarle con delle catene pendenti dal soffitto.

"Adesso sentirai solo me" La sua voce riecheggia tra le quattro mura di questa cella.

La sua mano agguanta la stoffa della mia maglietta per poi tirarla fino a strapparla completamente.

Sono scoperta in balia di quest'uomo.

Un uomo violento e folle. Mentirei se dicessi di non sapere quello che prova Naraku. Lui mi vuole. E non solo come alleata. Non mi ama ma lui non cerca l'amore. Cerca solo una valvola di sfogo, inoltre sa bene che non credo più a questo sentimento.

Tremo.

"Non ti preoccupare avremo tutto il giorno."

Chiudo gli occhi e prendo un profondo respiro.

"Va...AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!" Non ho il tempo di dargli il via che la frusta di cuoio mi colpisce la schiena.

La pelle si lacera per la violenza del colpo, appena fa ricadere la frusta la pelle si arrossa.

Le lacrime premono per uscire ma più che lacrime, urla riempiono la stanza.

"VAI GRIDA DI PIù!! HAHAHAHAHAHA"

Le sue risate non mi sorprendono, so che questa situazione gli piace e tanto.

Ho imparato a conoscerlo. Anche se... non sono proprio conoscenze normali.

Continua ad infierire su mio corpo ancora e ancora.

Le mie grida non cessano neanche per un momento.

Le lacrime hanno smesso di scendere, il percorso che hanno lasciato è ancora presente ma meno di prima.

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAA"

Quando la mia schiena è interamente ricoperta di lacerazioni e segni gonfi macchiati di sangue sia fresco che scrostato si ferma con il fiatone datogli dall'eccitazione del momento.

"Oh sei riuscita a sopportarlo meglio di quanto credessi."

Mi fa voltare verso di lui regalandogli la vista del mio seno scoperto. Arrossisco, non mi piace.

Mi afferra il viso scrutandolo molto attentamente.

"Vedo che sei piuttosto stanca e provata. Che ne dici di finire con qualcosa di meno pesante?"

Non so cosa pensare. Cos'è per lui qualcosa di meno pesante?

Cosa userà questa volta?

L'ultima volta mi ha strappato tutte le unghie con delle pinze, la volta prima mi ha aperto lo stomaco. Mi ha fatto passare quattro giorno senza acqua, sapendo benissimo che l'uomo dopo tre giorni muore di disidratazione.

Frustate, amputamenti, malnutrizione, acido, seghe, accette, coltelli, spade, tubi di ferro, legno, fuoco, gelo, tutto.

In questi anni ho subito tutto questo e anche di più.

Ogni giorno una nuova tortura, ogni giorno un passo più vicino verso la forza a cui anelo.

Se per ottenere la forza che bramo devo farmi torturare mi sta bene. Sarei pronta anche ad uccidere un dio.

Non temo nessuno, non ho bisogno di nessuno.

"Allora tesoro non pensi che sia passato un bel po' di tempo da quando hai visto Inuyasha e gli altri?!"

Il cuore si ferma, gli occhi si aprono all'istante, scuota la testa con vigore.

"No." "Ti prego no, tutto tranne questo."

è la prima volta che lo prego non l'ho mai fatto.

"Oh! Questa è la prima volta che ricevo una tua reazione. Vista la tua reazione la cosa sarà ancora più divertente."

Scuoto con maggiore forza la testa.

Non voglio. Non voglio. Ancora non sono abbastanza forte, non posso farcela. Ho paura.

"Forza non devi avere paura. Coraggio Kagome non ti mancano i tuoi vecchi amici?! Non vuoi rivederli?!" La sua voce è insopportabilmente divertita e non fa altro che causarmi ulteriori ferite. Se le cose dovevano andare così preferivo continuare a soffrire.

Le catene scompagliono, una maglietta mi ricopre interamente il petto.

Lo spazio intorno a me cambia, la mia cella composta da quattro mura muta per divenire una distesa di erba con vicino un pozzo!?

No, non è possibile... il pozzo mangiaossa.

"Hey Kagome!" Inuyasha.

Sono tornata.

NO. Tutto questo non è reale, è solo un'illusione. Non c'è più Inuyasha, non c'e Sango, Miroku, e tutti gli altri.

Però... allora perché nonostante io conosca la realtà.... fa lo stesso così male?! PERCHé!

Il suo sorriso così caloroso, la ferrea illusione che io significhi qualche cosa per lui, la speranza di un amore non corrisposto.

Le lacrime tornano a scorrere sul mio viso.

Immagini di un passato che non tornerà mai più. NO! Non posso lasciarmi sopraffare dai ricordi.

Perché è andato tutto a rotoli? Cosa ho fatto di sbagliato? Cosa vi ha portato ha scegliere lei?!

L'impulso di gridare ed esternare il mio dolore.

Voglio gridare ne ho bisogno.

Il paesaggio cambia nuovamente, la distesa d'erba si trasforma.

Le scene si susseguono, il villaggio di Kaede, la mia scuola, le montagne i corsi d'acqua e in ogni scena ci sono Inuyasha e gli altri.

Ho capito cosa vuola fare, mi vuole spezzar. E ci sta riuscendo.

Il principe dei fiori, le parole di Inuyasha, il suo amore eterno per Kikio. La sue gelosia insensata verso Koga, il suo volermi proteggere, le sue parole senza fondamento, le sue fughe alla rincorsa di Kikio.

A ogni sua parola il mio cuore perde un battito. Sembra tutto così vero. Quando mi disse di essere speciale per lui e poi lo scoprii dire la stessa identica cosa anche a Kikio affermando il suo amore mai perito.

Le lacrime si sono fermate non c'è più bisogno di piangere.

Buio. Tutto intorno a me c'è buio. Sto meglio così. Preferisco l'oscurità alle scene di prima. Preferisco l'oscurità al posto della luce.

Rimango così per pochi minuti, poi un piccolo spiraglio illumina il mio volto.

NO!

Stringo gli occhi per via del forte sole, quando li riapro la scena che mi si presenta davanti mi blocca. Le lacrime che con tanta fatica ero riuscita a frenare tornano impetuose a solcare il mio viso.

Riconosco questo giorno. è la notte prima del mio abbandono.

Il panico prende possesso di me. Non posso dimenticare quello che ho fatto quella notte...

"Kagome..." La sua voce è bassa, poco più di un sussurro. Le parole cariche di eccitazione.

Porto le mani sulle orecchie nel vano tentativo di non sentire. Non voglio, non posso. Perché so che se cedessi sarebbe la fine.

Rimango tutta la notte ad assistere alla scena che mi si palesa davanti.

I suoni che raggiungono le mie orecchie mi fanno tremare il cuore dal profondo.

è un bastardo. Era questo quello che voleva che vedessi in realtà. Ma non è ancora finita.

Il sole illumina quel maledetto bosco, lasciando ampio spazio e quelle due figure abbracciate.

La mattina sopraggiunge, il tempo scorre, il cuore si intorpidisce.

Non sono pronta a quello che vedrò tra poco.

Il burrone. Il suo sguardo che ha distanza di anni non riesco ad interpretare. Un inganno e una scelta che irrimediabilmente ci ha portato a questo.

Perché è successo tutto questo? Perché a me!?

"Allora Inuyasha? Qual'è la tua scelta?" Che domanda superflua Naraku. Tu sapevi perfettamente chi avrebbe scelto non è vero. Tu sapevi chi avrebbero scelto, ecco perché glielo avevi chiesto.

"Kikio. Scelgo Kikio"

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA" Ho perso. Non sono riuscita a trattenermi. Il dolore è insopportabile. Le mie grida riempiono le mie orecchie.

"NO BASTA! TI PREGO NARAKU PORTAMI VIA! NON VOGLIO!"

Il burrone scompare, mi ritrovo nuovamente nella mia cella. Le lacrime hanno preso il sopravvento, il dolore che per anni ho provato a superare è tornato impetuoso.

Il corpo è percosso dai tremiti, la testa pulsa le gambe mi cedono e cado in ginocchio. Delle braccia mi avvolgono i fianchi in una stretta possessiva.

Lo riconosco. è questa la sua punizione per aver prestato attenzione a qualcuno che non fosse lui.

"Kagome Kagome vedi. Non puoi stare senza di me. Ma non ti preoccupare non ti lascerò come hanno fatto quei deficenti. Io al contrario loro conosco la tua forza, e se vuoi davvero ottenerla interamente dovrai riuscire a superare anche questa prova.

Continuerai a rivivere questi momenti finché non riuscirai a viverli senza provare niente. Finché nel tuo cuore non rimarrà altro che odio. Quando riuscirai a fare questo raggiungerei finalmente la forza che desideri."

Chiudo gli occhi e accetto la realtà. Per divenire forte ho bisogno di conquistare l'odio.



 

Stringo spasmodicamente la costodia della mia spada. Le mie braccia tremano. Il respiro affannato.

Devo andare via da qui.

"Kagome?" Questa è la voce di Rin.

Mi volto e faccio un passo in avanti. Non posso rimanere.

"KAGOME! Hai intenzione di andartene di nuovo."

Mi blocco all'istante. Andarmene?! ANDARMENE!?

"HAHAHAHAHAHAHAHAHA" Lo so che non dovrei espormi, però non ci riesco.

Mi volto di scattò verso di loro.

"IO ANDARMENE! Devo forse ricordarvi che non sono stata di certo io a buttarmi da un fottuto burrone!"

Tutti e tre abbassano lo sguardo stringendo i pugni.

"Kagome... ecc..."

"ZITTA SANGO! Non mi interessano le vostre scuse. Non ne ho bisogno."

Vicino a loro si unisce anche la morta.

"Non sembra. Ti vedo piuttosto agitata."

Penso che se gli sguardi uccidessero sarebbe già bella che morta, ma non mi va di sporcare la mia lama con il suo fetido sangue morto.

"Kagome stai bene? Sei pallida, tremi!"

"Bene?" La mia voce è poco più di un sussurro. Spalanco le braccia "Secondo voi sto bene?!"

Inuyasha abbassa lo testa per poi rialzarla e fissarmi insistentemente.

"Allora diccelo! Cosa hai?! Cosa ti è successo!? Ti rivediamo dopo cinque anni e sei diventata un mercenario. Hai ucciso davanti a noi. Pensi che per noi sai facile accettare tutto questo!?" La sua voce si altera ma non fa altro che farmi arrabbiare ulteriormente.

Sento la collera salire dentro di me e i miei occhi sprizzare lampi. La calma che cercavo di preservare va a farsi fottere spalancando le porte del mio odio e della mia rabbia.

"PERCHé PENSI CHE PER ME SIA STATO FACILE ESSERE ABBANDONATA DA VOI?! ESSERE TORTURATA PER INTERI GIORNI CERCANDO DISPERATAMENTE DI POTER DIVENTARE ABBASTANZA FORTE DA NON DOVER PIù DIPENDERE DA QUALCUNO COME TE!?" Accorgendomi troppo tardi di quello che ho detto mi porto immediatamente una mano sulla bocca.

CAZZO!

"Cosa?!..." Sango a una mano davanti la bocca e gli occhi umidi. Miroku a gli occhi sgranati e tiene a stento il bastone degli esorcismi. Inuyasha invece... sta tremando.

Appena alza gli occhi sussulto interiormente.

Fiamme. I suoi occhi stanno diventando rossi. Il demone che sta in lui sta fuoriuscendo. Perché? Perché adesso reagisce così? Perché adesso sembra che ti importi davvero qualcosa di me? Io non voglio.

"Cosa significa Kagome?!" Si avvicina ringhiando queste parole.

"Niente. Non è vero." Abbasso gli occhi perché ancora adesso non riesco a mentire.

"Non mentire" Un altro ringhio.

"Ma che ti importa!"

Una forte stretta sulle spalle mi fa alzare gli occhi. "NON TOCCARMI"

Inuyasha viene respinto con forza fino a farlo allontanare di parecchi passi

"Kagome!"

"Fleri! Tsukami! Cosa ci fate qui!"

Perché stanno qui?

"Kagome." La voce di Tsukami mi riporta alla realtà. "Gliel'hai detto?"

Lo guardo con cipiglio. "Niente che ti riguardi"

"Kagomeee! Non ti preoccupare vai pure."

"Fleri... grazie"

Con un salto raggiungo un albero. Senza guardarmi indietro me ne vado.


 

Pov Inuyasha

Se ne é andata davvero! Non ci credo! Non può essere?

Lei è stata.... torturata!

Rialzando lo sguardo... il vuoto. Dove diamine sono finiti quei due.

"Inuyasha forza andiamo. Aspetteremo il ritorno di Kagome all'interno della capanna."

"Miroku non posso aspettare! Lei è stata torturata capisci torturata. Non posso far finta di niente. Perché lei!? Non se lo meritava, lei tra tutte"

"Forza ragazzi aspettiamo insieme. Anch'io ho bisogno di rivedere Kagome." Anche perché tra poco se ne dovrà andare..."

"Ti ci metti anche tu Rin!" cosa hai detto non ho capito bene, anche perché cosa?"

"Niente niente! Forza andiamo!"

Così passiamo l'intera giornata tra bambini e giovani donne.

Verso sera iniziamo a sentire del trambusto, così uscendo troviamo quei due ragazzi.

Gli abitanti del villaggio si avvicinano a Rin trafelati "Rin c'è un ragazzo la prega faccia qualcosa!"

Un ragazzo! Deve essere quel ragazzo Tsukami!

Preso dalla furia li raggiungo velocemente facendomi spazio tra la folla.

Davanti a loro le parole escono senza controllo.

"Levatevi dalle PALLE!"

"ASPETTA Inuyasha, loro sono i suoi combattenti." Sango mi ferma avanzando verso di loro.

La ragazza che mi pare si chiami Fleri si rabbuia per poi parlare.

"Noi non siamo suoi combattenti! Siamo suoi compagni. Avete presente quella parola sinonimo di amici."

Le mani mi fremono. Il mezzo demone mi guarda e si apre in un sorriso beffardo.

"Che cosa ridi eh!" Le parole mi escono da sole.

"Uhm rido di voi. Siete patetici. Non conoscete il suo passato e vi permettete di giudicarla." Dopo queste parole cariche di rancore e disgusto fa una pausa per poi continuare. "La dovete lasciare in pace. STATEGLI LONTANO!"

Mi avvicino minaccioso pronto ad un'accesa sfuriata.

"QUI SIETE VOI CHE NON LA CONOSC..."

"Che baccano, ed io che pensavo che il suo villaggio fosse calmo e silenzioso. Ma infondo ancora mi sorprendo, Kagome è una sorpresa continua."

Cosa!?

"NARAKU!"


 

Pov Kagome

 

Ho passato il resto della giornata nel bosco che fa da tramite dal villaggio al fuori.

Ho pensato continuamente a quei flash. A quanto ero debole e al fatto che l'essere andata con Naraku sia stata la cosa migliore che potevo fare in quella situazione. E lo rifarei.

Alzandomi dalle radici dell'albero mi stiracchio.

"Penso sia arrivato il momento di tornare."

Così percorsi velocemente la strada che mi separava dal villaggio arrivandoci in poco tempo.

Appena varcai le porte notai subito alcune stranezze allarmanti.

C'era un insolito silenzio e non c'era anima viva per le strade.

Un pensiero mi balenò nella mente. Questa presenza opprimente. La sensazione di essere osservati.

Alzai da scatto la testa iniziando a correre finché non sentii una voce.

"NARAKU!"

Cazzo lo sapevo! Che minchia ci fa lui qui! Ma... aspetta questo vuol dire che a scoperto che non uccido tutti gli abitanti dei villaggi. Merda!

"Naraku."

"Oh Kagome che piacere rivederti."

"Ma se ci siamo visti poco tempo fa." La mia voce era piatta, priva di calore. Per chi non mi conosceva bene potevo sembrare calma ma loro due sapevano che non lo ero affatto.

"KAGOME! Spiegami cosa significa questo!"

"è esattamente quello che sembra."

Lui con passo lento e felpato si avvicinò portando la sua mano a scostarmi una ciocca di capelli dal volto. "No. Tu non sei così. Non hai più posto nel tuo cuore per l'amore e l'amicizia."

Allontanando sgarbatamente la mano risposi: "E chi a detto che io li provi. Non sento niente di tutto questo. Quei sentimenti sono oramai morti e sepolti."

"NON è VERO! SECONDO TE COSA TI LEGA A QUELLA DONNA E A QUEL MEZZO DEMONE EH!"

Sussultai ed iniziai a tremare.

Mi voltai e li vidi.

Fleri stava sdraiata per terra con un demone seduto sulla sua schiena che le puntava un coltello alla gola mentre Tsukami era immobilizzato ed aveva una spada puntata dietro la schiena.

"Fleri Tsukami."

"Kagome noi stiamo bene! Non ti preoccupare!"

Ma era impossibile.

"Zitta umana!" Il demone che le stava sopra le colpì il volto con il retro del pugnale facendole sanguinare lo zigomo.

"BASTARDO!" Tsukami si agitava cercando un modo per scappare.

"Allora Kagome, ammettilo. Ammetti che ti sei di nuovo legata a qualcuno. Che di nuovo hai donata la tua fiducia a qualcuno che non sia te stessa. Che ci tiene a una persona che non sia tu."

Non dissi niente, ma la mia risposta era scontata. Non ero affezionata.

"Bene. Allora ammazzateli"

Non ero affezionata... ero legata.

Mi parai davanti a Tsukami ed estraendo la mia spada l'affondai nel petto dello scagnozzo di Naraku.

Estrassi la lama e con uno scatto mi precipitai vicino a Fleri che continuava ad agitarsi.

Non posso usare la spada, altrimenti finirei per colpire anche lei. Allora... userò le mani.

Strinsi le braccia intorno al collo del demone per poi esercitare tutta la mia forza spezzandoli il collo.

Il suo agitarsi cessò e il suo corpo si afflosciò.

Gli occhi di Fleri sono puntati su di me.

Per la prima volta ricambio il suo sguardo e vedo che dagli occhi iniziano a colare lacrime. Tsukami mi affianca e gli affido Fleri.

Mi alzo e punto la spada verso Naraku.

"Stai lontano da loro!"

"Me lo stai ordinando Kagome?"

"No te lo sto intimando. La prossima volta non mi farò problemi a farti a pezzi"

"Sai benissimo che non puoi farlo! Ma riconosco che me lo sono meritato. Alla luce di questo fatto posso dirtelo."

Fa un attimo di silenzio per poi concludere."Tu non ami, l'odio dimora nel tuo cuore, le fiamme si nutrono del tuo corpo, le tue mani sono dipendenti da quella spada e sporche del sangue di milioni di persone. Ma un sentimento ha raggiunto la tua anima. L'amicizia.

Non attaccherò il tuo villaggio né i tuoi nuovi compagni. Però dovrai presto tornare da me e un ultima cosa." Il suo sguardo cambia, conosco quegli occhi. In questo momento è accecato dalla follia."Non voglio più vederti con Inuyasha."

Pronunciate queste parole si dissolve.


ANGOLO AUTRICE MALATA 

Allora bella gente cosa ne pensate del capitolo?
Vi sono piaciute tutte le 3539 parole che ho scritto appositamente per voi?
Cosa credete abbia vista Kagome nelle visioni la notte prima dell'abbandono? Sarà una cosa very brutta! Sono sicura che vi incazzerete tutti hahaha!
Secondo voi quali sono i passati di Fleri e Tsukami? 

Mi raccomando rispondete alle mie domande nei commenti e ditemi se vi è piaciuto.
Un bacio alla prossima e spero di riuscire a scrivere i prossimi capitoli di una lunghezza simile a questa.
Alice<3


 

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Capitolo 13
*** Passati celati ***


Passati Celati 
Pov Kagome

Il silenzio persiste per qualche secondo poi...

"Kagomeeeeeee!"

Fleri si lancia su di me cogliendomi di sorpresa.

I suoi occhi sono pieni di lacrime mentre mi stringe.

Come...come ho fatto ha trattarli così?

Alzai la mano e la portai alla sua testa accarezzandola. La mia reazione la spiazzò. 

Lei alzò la testa per fissarmi incredula, per poi dopo, mostrarmi un gran sorriso e rituffarsi nel mio petto.
"Ti voglio tanto bene Kagome!"

Mi blocco per un momento per poi socchiudere gli occhi. 
"Anch'io" Sussurro piano. 

Mi stringe maggiormente.
Dopo un po' ci allontaniamo e mi volto verso Tsukami.

Per la prima volta lo guardo sinceramente negli occhi e gli sorrido.
Lo vedo tentennare e poi aprirsi in un sorriso.

Non posso credere a quello che è successo. Pensavo... pensavo che oramai fosse normale essere da sola. Che fosse normale rimanere indifferente hai problemi altrui.
Non avrei mai voluto che succedesse questo. 


Presto.... presto dovrò andarmene da qui.

"Oh bene quindi a loro sorridi. LORO NON ERANO SOLO MERCENARI EH!"

Mi giro inferocita. Come può, come può anche solo pensare queste cose, e poi dirle.

Lo fisso negli occhi. Rosso contro oro. Demone contro cavia.

"Non peggiorare la tua situazione" Se parla ancora a sproposito potrei perdere la pazienza.

"Ma come Kagome non avevi detto che non ti importava più di nessuno. Se non sbaglio avevi datto che non erano neanche tuoi compagni. Ha chi hai mentito? A noi, o a loro?"

"Cosa vuoi Inuyasha!?"
Sto perdendo la calma. Lui non può parlare, lui non conosce niente.

"Voglio solo capire. Perchè loro si e noi no! Perchè non noi che ci conosciamo da anni, che abbiamo combattuto insieme, che abbiamo vissuto insieme. Perchè loro?! Non hanno fatto niente, non li conosci neanche da tanto. PERCHè!!"

I suoi occhi si infiammano. 

Come... come si permette. 
Fleri si stringe con le braccia il petto. Tsukami fissa un punto vuoto davanti a se.

Il mio corpo inizia a tremare, la rabbia annebbia la mia testa. Porto la mano all'impugnatura della mia spada stringendo l'elsa nera.

"Cosa hanno fatto loro? Sono solo due qualunque! Noi abbiamo subito di peggio di tutte le cose che hanno affrontato loro!"

Sono proprio queste parole ha farmi scattare. Senza che me ne renda conto il mio pugno colpisce il volto di Inuyasha.

"Fleri Tsukami andate"

"Ma...Kagome!"


"ANDATE!"
Mi guardano un ultima volta e poi scompagliono.

Continuo a fissare i suoi occhi rossastri con i miei. Nonostante la differenza di altezza non abbasso lo sguardo.

"Tu non sai.... non puoi neanche immaginare COSA HANNO PASSATO! QUINDI NON TI PERMETTERE DI SPUTARE SENTENZE!"

"Allora cosa Kagome!"


La voce di Sango raggiunge le mie orecchie e voltandomi la trovo con le braccia spalancate, con gli occhi fissi nei miei.

"Non sono cose che vi riguardano" 

"Allora vuol dire che non c'è una buona motivazione"
Voltò velocemente la testa verso di Inuyasha.
Presa dalla frustrazione gli tiro un pugno, che lui prontalmente ferma.

"Ma cosa vuoi sapere... Cosa tutti voi...PENSATE CHE SOLO VOI AVETE PASSATO BRUTTE ESPERIENZE. QUANTO VI CREDETE IMPORTANTI. QUELLO CHE ABBIAMO VISSUTO IN PASSATO NON è MINIMAMENTE PARAGONABILE HA QUELLO CHE HANNO PASSATO LORO DUE."

"Come puoi dire questo. Tu sei stata addirittura torturata!"

"MA LO VOLEVO IO!"
Grido lasciandoli sconvolti.

"Cosa... Non è possibile!" La sua voce è incredula mentre mi guarda confuso.

"Invece si. Era l'unico modo." 

"L'unico modo per cosa! Per farci sentire ancora più incolpa!"

Lo fisso in silenzio. Dopo quello che ho rivisto quando l'ho guardato non riesco a pensare lucidamente di quel periodo.

"Come la stai facendo tragica. Non può essere così duro."

La guardo allibita. 

"Ma si può sapere come fai? Come puoi essere così stronza?"

"Oh ma come ti permetti"

Mi avvicino a lei e le mollo un pugno in faccia.

"Vuoi sapere cosa hanno passato!? Kikio tu non hai idea! QUINDI CHIUDI LA BOCCA UNA VOLTA PER TUTTE!"

"Divina Kagome spiegaci allora"

Fisso Miroku.

"Tutto è cominciato tre anni fa... La prima persona che incontrai fu Fleri...

Lei fu costretta ha diventare un mercenario da suo padre.

Ha subito per anni violenze da lui e da suo fratello. Le persone che avrebbero dovuto amarla la ferivano continuamente, sua madre invece si è suicidata per le violenze che inizialmente incombevano solamente su di lei. Poi... quando stava per essere... stuprata da suo padre...."


Flashback

Sto correndo per la foresta alla ricerca di quel fottuto demone quando....

"NOOO TI PREGO PAPà!!!"

Le grida di una ragazza mi distraggono dall'inseguimento.

Percorrendo la strada sotto le richieste di aiuto raggiugo uno spiazzo circondato da alberi. Al centro sorge una casa di legno a due piani e davanti alla porta.... c'è una ragazzina che sta venendo brutalmente spogliata da un uomo che ha molti anni in più di lei e a guardare la scena c'è un ragazzo biondo con le mani incrociate e un sorriso sinistro impresso sul volto.

"NOOO PAPà" 

Appena sento queste parole scatto immediatamente. Arrivo alle spalle dell'uomo e levando la mia spada lo trancio a metà. 

Il sangue schizza ovunque ma la cosa non mi fa nè caldo nè freddo. Mi sfilo il mantello lasciando scoperto il mio fianco macchiato dall'inchiostro del mio tatuaggio per poi lasciarlo ricadere sul corpo scoperto di questa ragazzina.

Lei continua a piangere e singhiozzare ripetutamente. Pietoso.
Mi volto verso l'altro ragazzo che trema come una femminuccia. 

Lo guardo con disgusto e disprezzo e lui si alza velocemente ed inizia a correre nel bosco tentando la fuga.

Mi volto verso la ragazza e fissandola chiaramente... ma io.... l'ho già vista.
Lei è la nuova recluta che Naraku mi aveva affibbiato.

La guardo inespressiva.
Mi volto e inizio a camminare in direzione del bosco con l'intento di ricominciare l'inseguimento quando una mano mi trattiene.

"Ti...ti prego...."
La guardo inflessibile. "Non ho bisogno di una zavorra in più" Le mie parole sono fredde, spietate, non una nota di incertezza fuoriesce dalle mie labbra.
I suoi occhi si riempiono di lacrime ma nonostante tutto non molla la presa, sospiro frustrata. 

"Senti..." inizio...  "GRAZIE! Tu mi hai salvato. Ti sarò riconoscente a vita."
Le sue parole mi fanno sgranare gli occhi. La guardo esterrefatta. 

"Tu...non hai paura di me?!"  Chiedo sussurrando. Non è possibile!

Questa volta è lei ha guardarmi confusa. "Perchè mai dovrei avere paura di te? Sei stata gentile."
La guardo basita, per poi essere riempita da collera. Puntandole la spada al volto la guardo minacciosa.  "Tu devi temermi " Sbotto al limite della sopportazione.

Mi guarda in silenzio per poi scoppiare a ridere. "COSA RIDI!!" Urlo

Senza esitazione mi risponde. "Tu sei una persona gentile. Non potrei mai avere paura di te." 

A queste sue parole cado in ginocchio davanti a lei. 
Io non sono gentile. Non sono una brava persona. Io non sono nemmeno una persona. Non ho nemmeno il diritto di essere trattata con così tanto riguardo.
Abbasso lo sguardo.

"Cosa ti hanno fatto?" La sua domanda improvvisa mi procurò un sussulto incontrollato.  Com'è possibile?!  Come può saperlo? Che Naraku glielo abbia detto? No, è impossibile, la sua mente malata non lascerebbe che qualcun altro sappia del mio passato.

Mi devo calmare. Prendo un lungo respiro e mi alzo rifoderando la mia spada. 
Le riservo un ultimo sguardo per poi andarmene.

A quel tempo non avrei mai immaginato che Fleri sarebbe divenuta una delle persone più importanti della mia vita.

Fine Flashback


Termino il mio racconto.
Il tempo intorno a me sembra essersi fermato.
"Successivamente l'ho rincontrata in missione e in quell'occasione mi restituì il mio mantello. Tu mi hai salvato la vita, ma adesso cosa dovrei farci? Lasciamela donare a chi se la merita.  Questo mi disse in quell'occasione. E ancora adesso non dimentico la sua espressione quando scoprì la verità che si celava dietro al mio comportamento".

Solo ripensarci....
"Kagome..." 
Ecco, era questo quello che volevo evitare. Che una volta scoperta la verità mi guardasse così. Ero preparata a tutto, però quello che fece lei...
Lei...mi abbracciò.
"Lei mi abbracciò, e mi disse che sarebbe rimasta nonostante la trattassi male, nonostante la usavo, nonostante non capisse le mie scelte. Però...lei è davvero rimasta...non mi ha lasciato....sola"

Mi guardai le mani, erano bagnate. Stavo piangendo. Proprio io che disdegnavo chiunque si mostrasse debole e propenso hai sentimenti. Questa.... è la seconda volta che piango da quando ho abbandonato la mia umanità. Ed entrambe le volte sono successe dopo aver rivisto Inuyasha.
Sto tornando debole.

Quando guardo gli altri li vedo tutti con le teste abbassate tranne Kikio.

"Quindi lei è la tua migliore amica?" Mi chiede. So cosa vuole fare, vuole usarmi per ferire Sango. Però... non mi importa.

"La vedo più come una sorella minore" 

La testa di Sango si alza lentamente mostrandomi un volto stravolto dalle lacrime. 
Ma anche io ho versato numerose lacrime, molte più di quelle che sta versando lei.

Ma allora PERCHè!..... Perchè non riesco anch'io a ferirla come lei ha ferito me abbandonandomi insieme agli altri!! PERCHè.....

"Ed invece cosa sai dirci del ragazzo?"  Chiede sempre la morta con uno sprezzante sorriso sul volto. 

Vuole ferire Inuyasha. 

Ma non mi importa di lui.

"Tsukami.... lui è stato la mia ancora, ho incontrato lui dopo Fleri. Lei, non lasciava che nessun ragazzo mi si avvicinasse. Però... è stato inevitabile...

Inizio Flashback

"Kagomeeee forza siamo quasi arrivate, dovrebbe trovarsi qui" 

Sospiro. Ci mancava solo che dovessi portarmi dietro una ragazzina.

CIAF        CIAF

"Kagomee c'è qualcuno!"

Lo so. Mi è solo d'intralcio.
  
CIAF         CIAF          CIAF

"Si avvicina" Guardo a destra e a sinistra. Sopra dietro ed infine guardo d'avanti. Un ombra sbuca dalla boscaglia per poi cadere pesantemente a terra. 

Faccio per avvicinarmi ma la presa salda di Fleri mi frena. Non servono parole. I miei occhi di ghiaccio l'hanno subito frenata nel dire qualunque cosa volesse.

Avanzo velocemente per poi accovacciarmi al corpo esanime. Giro il corpo in modo che abbia le spalle premute contro la terra e il volto sotto i miei occhi.
Sembra un ragazzo giovane più o meno della mia stessa età, l'unica diversità sono le orecchie da mezzodemone disposte sulla terra uguali a le sue tranne per il colore. Infatti mentre le sue erano bianche queste sono nere proprio come i suoi capelli.

Che colore saranno i suoi occhi? Anche i suoi saranno oro liquido?....

Le mie domande ricevettero velocemente risposta non appena aprì gli occhi rivelando due lastre di ghiaccio. 

Così diverse dalle sue.

Un lamento fuoriuscì dalle sue labbra focalizzando la mia attenzione sulla ferita al collo.

Veleno eh! 

"Fleri vieni qui." Ordinai freddamente. 

Lei squittì debolmente per poi obbedire.

"Portiamolo con noi ha bisogno di cure e poi gli estorceremo le informazioni che ci servono per completare la missione."

Annuisce e ordinando ad una paradisea di aiutarci raggiungiamo la grotta di Naraku.

In poco tempo ci facciamo spazio tra la folla di demoni sopraggiunti allo sbocco della caverna.

La mia voce forte e sicura rimbomba. "Portatemi subito da Naraku, è urgente."  Vedo sui loro volti diverse espressioni, c'è chi è timoroso, chi rispettoso, chi è completamente assoggettato nel suo odio e quelli indignati dalle libertà che mi prendo datemi da Naraku stesso, a me che sono stata una nemica, mentre a loro che sono sempre stati fedeli non ha concesso niente di più che il controllo su qualche piccolo esercito mentre la sottoscritta è a capo del più forte gruppo di mercenari.

Tuttavia io non faccio distinzioni, guardo tutti dall'alto al basso quando la sua voce raggiunge le mie orecchie.

"Tesoro cos'è questa urgenza?"
Di nuovo quel soprannome...

"Se non facciamo qualcosa morirà presto, è stato avvelenato da un demone ragno"  

"Bene. Portatelo nella stanza 807. E li sarà sottoposto a tutte le medicazioni del caso; per quanto riguarda te..."


In poco tempo m fu davanti. Portò la sua mano al mio volto scostandomi una ciocca di capelli. Le sue dita passarono sul mio mente alzandolo con sgarbatezza. 

Accanto a me Fleri tremava come una foglia terrorizzata da quello che avrebbe potuto farmi solo volendolo. 
Per impedirle di fare una stronzata le strinsi una mano. 
Al mio contatto si calmò un po'.

"Vieni con me Kagome. Dobbiamo fare il solito test."

Non risposi, annuì solo. Mi voltai verso Fleri che mi fissava intensamente con uno sguardo tra il terrore e la preoccupazione. 
Dopo il quasi stupro del padre è rimasta traumatizzata. Non riesce a stare con uomini, riesce solo ad ucciderli. 
Non mi lasca mai sola con uno di loro. Non lasca che nessuno si avvicini, solo Naraku può farlo. Anche se lei non vorrebbe.

Le strinsi maggiormente la mano per poi lasciarla ed incamminarmi con Naraku in quella cella che mi aveva conosciuta debole e mi aveva fatto diventare forte ed indomabile.

Uscita dalla cella dopo il test mi avviai verso la numero 807 e li incontrai stranamente Fleri che stava parlando con il ragazzo. 
Questa vista mi riempì di domande senza risposta.

"Kagomee lui è Tsukami. Ci possiamo fidare di lui, è una brava persona."

"Se lo dici tu Fleri" 
Mi avvicinai al ragazzo steso su un letto coperto da una pesante coperta nera.

"Allora facciamola finita velocemente. Noi ti abbiamo salvato quindi devi rivelarci alcune informazioni che sappiamo di per certo possiedi. Quindi parla.
Dove si trova il villaggio del monte Dior?"

"Perchè lo state cercando?" 
Ci chiede. Fleri fa per zittirlo quando la precedo.

"Per distruggerlo" Gli rivelo.
Mentre aspetto la sua reazione mi gusto già la sua disperazione che mi appagerà completamente.
Però al contrario di quanto avevo immaginato non si dispera, al contrario scoppia a ridere.

"HAHAHAHAHAH Mi dispiace dirvelo, ma siete arrivati in ritardo. L'ho già ridotto ad un cumulo di macerie."

Le sue parole mi stupiscono. Nei suoi occhi c'è un qualcosa di così simile a quello che c'è nei miei e in quelli di Fleri. 
Lo guardo incuriosita per poi aprirmi in un grande sorriso. 

"Ohh interessante" Mi lecco le labbra.

Da quel momento siamo sempre stati insieme. Nel bene e nel male. Abbiamo ucciso insieme, come abbiamo salvato gli innocenti. 
Fleri è riuscita a fidarsi di lui ed adesso lo considera suo fratello. 

Poi scoprimmo il suo passato...

Lui era figlio di un umano che poi morì di tubercolosi e di una demone donna che in seguito lo abbandonò a causa delle voci che giravano sul suo conto e lo affidò ad un altra demone che lo usava per seppellire i resti dei bambini che uccideva e poi divorava.
Nel corso di questi anni trovò un amico, un umano che lo accettava per quello che era, però fu proprio per quel suo accettarlo che la donna lo catturò e lo uccise davanti hai suoi occhi. 
A seguito di questo episodio Tsukami uccise la donna demone e distrusse il suo stesso villaggio abbandonandolo definitivamente.
Nella strada incontrò un demone ragno che lo avvelenò con l'intento di mangiarlo ma lui riuscì a salvarsi per poi scappare ed incontrarci.

Fine flashback


"E questo è tutto quello che volevate sapere. Adesso sapete tutto e se proverete nuovamente a sminuire quello che hanno passato vi eliminerò personalmente. 
Loro....loro stati la mia salvezza."
 Guardai in basso verso il mio fianco macchiato dall'inchiostro.
Sorrisi nel vedere il ciondolo che penzolava dal manico della mia spada.
"Una mezzaluna. Ecco cosa sono. Loro sono stati la mia luna squarciata da un passato che non hanno meritato. Ed io sono la perla nera che illuminano con tutte le loro forze. 
Ecco, questo è quello che siamo."


Sorrido scuotendo la testa.

"Adesso che sapete come stanno le cose.... addio"




Angolo autrice


Vi chiedo infinitamente scusa per la mia assenza ma pultroppo dato che quest anno ho gli esami sto cercando di impegnarmi il più possibile nello studio soprattutto nelle materie in cui sono negata quali matematica e storia. 
Tuttavia per Natale dovrebbeuscire un altro capitolo. 
Per il futuro no prometto nulla, però siate certi che non lascerò incompleta la storia.

Detto questo vi ringrazio. Commentate dicendomi cosa ne pensate su Fleri e Tsukami e soprattutto su Naraku.
Alla prossima un bacio
Alice<3


 












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Capitolo 14
*** Non lo farai un altra volta ***


Vi chiedo scusa ma non ho potuto revisionare il capitolo quindi probabilmente ci saranno più errori del solito.
Vi auguro buona lettura.




Non lo farai di nuovo 
Pov Inuyasha

"Adesso che sapete come stanno le cose.... addio"

Resomi conto del significato delle sue parole il mio corpo reagì autonomamente.

Portai gli occhi alla mia mano stretta al suo polso. Mi lanciò un occhiataccia e iniziò a dimenarsi per liberarsi dalla mia stretta. 

"Mi vuoi lasciare!?" 

"No." 
Mi guardò con odio pronta a ribattere ma io fui più veloce.
"Non ti lascero andare via un altra volta. Adesso basta. Tu verrai con noi e abbandonerai tutta questa merda."

Kagome mi guardò per qualche secondo per poi scoppiare in una risata carica di frustrazione. In pochi secondi la sua mano libera si abbatè con violenza sulla mia guancia riuscendo a farmi voltare la testa. 

La mano alzata, lo sguardo infuriato, le sopracciglia inarcate le fiamme negli occhi. 
Era bellissima, anche con quello sguardo carico di sentimenti negativi era splendida e mi domando come posso aver fatto finta di niente per tutto questo tempo.

"Come puoi dirmi questo. No anzi come osi impormelo. Ma chi ti credi di essere. Non è che solo perchè un tempo ero cotta di te e facevo tutto quello che volevi, ora puoi pretendere che lo faccia ancora." 

"Tu non eri cotta eri innamorata di me, mi amavi!"


Il suo sguardo si accese di rabbia e strattonò il braccio fino a liberarsi per poi iniziare a gridare.

"MA TI SENTI! SI PUò SAPERE CON CHE CORAGGIO MI DICE QUESTO DOPO TUTTO QUESTO TEMPO.
PENSI CHE CAMBI QUALCOSA STARE QUI A SPECIFICARE QUELLO CHE PROVAVO ANNI FA PER QUALCUNO CHE NON SE LO MERITAVA.
Bè SE PENSI CHE IO PROVI ANCORA UNA MINIMA PARTE DI QUELLO CHE PROVAVO ALLòRA SEI UN POVERO IDIOTA. 
HO ABBANDONATO QUEI SENTIMENTI NEL MOMENTO IN CUI VOI MI AVETE  ABBANDONATA QUINDI ORA NON POTETE PRETENDERE CHE IO PROVI ALTRO OLTRE ALL'ODIO. 
NON POTETE PRETENDERE CHE IO SIA UGUALE A QUELLA DI ANNI FA, SONO CAMBIATA NON SONO PIù QUELLA DI PRIMA.
Non ne avete il diritto."


Le ultime parole sussurrate. Ora riesco a vedere nitidamente quello che le abbiamo fatto, quello che la portata a fare quello che ha fatto. 

Le cose che ha affrontata non posso nemmeno immaginarle. Io avevo lei, avevo Miroku, Sango, Shippo e il fantasma di Kikio mentre lei è rimasta sempre da sola, almeno fino a quando non ha incontrato quei due...

"Oh ora non iniziare a prendertela con Fleri e Tsukami perchè questa volta non ci sarà nessuno a fermarmi dal ridurti a un cadavere"

Alle sue parole sorrisi. Lei....

"Non sei cambiata per niente" Le parole che volevo dire io uscirono inesorabili dalle labbra di Sango. 

La figura davanti a me sussultò per poi voltarsi lentamente verso la fonte di quelle parole. Dei tremiti invasero il suo corpo macchiato dall'inchiostro.

Senza lasciarci il tempo di capire cosa stesse accadendo afferrò Sango dal colletto del kimono per poi alzarla da terra. Gli occhi sgranati le labbra serrate e il respiro pesante.

"Cosa hai detto?!"

La ragazza ingoglio a fondo col tentativo di riprendere fiato 

"Ho detto che non sei cambiata!

Kagome fece per sbattere in corpo della ragazza sul terreno duro ma all'ultimo si fermò.

"In cosa?"

"Eh?"

"In cosa non sarei cambiata? RISPONDI!" 
Gridò con tutto il fiato Kagome. Per un momento mi parve di percepire un pizzico di paura nella sua voce ma anche se cosi fosse stato scemò in pochi attimi.

"Pensi sempre al prossimo." 
A quelle semplici e vere parole Kagome mollò la presa su colletto e indietreggiò.

"Ami senza riserva che sia un uomo o un amico. Ti sacrifichi per lui e neanche te ne rendi conto. Non è vero?"

Si portò una mano alla bocca e l'altra all'altezza del petto per poi iniziare a tremare fissandosela.

"I...io no... non è possibile. Prima di oggi non avevo mai pensato a loro come amici."

Sango sorrise amaramente.

"Vedi? Non te ne eri neanche accorta. Sono sicura che hai cercato di difenderli anche per quanto riguarda Naraku."

"NO. Non sono autorizzata ad andare contro il volere del capo!" 
Ormai stava delirando in preda al panico più totale.

"E da quando ti abbassi a quello che ti dicono gli altri. Non l'hai mai fatto e non vedo perchè ora dovrebbe essere diverso" Sango continuava a ribattere voleva portarla ad ammettere quello che tutti noi nel nostro cuore speravamo. 
"Anche poco fa l'hai sfidato. E quello che hai fatto è andare contro gli ordini.
L'odio non cambia le persone."




Pov Kagome
Kagome ormai stava in silenzio ad ascoltare le parole dell'ex amica e non poteva evitare di perdersi nei suoi pensieri.

La rabbia che fino a qualche minuto prima parlava per lei si era completamente gelata.

Possibile che fosse vero. Davvero non aveva fatto altro che difenderli. 

Flashback

"Tesoro chiamami Fleri"
 

Eh cosa? 
Perchè Fleri? Cosa le vuole fare? 


"Posso sapere perchè hai bisogno di lei?"

"Che c'è tesoro sei gelosa?"
  Mi chiede languidamente Naraku passandomi la mano sulla guancia 
 
Mi costringo a rispondere.
"Si"

In un primo momento rimase stupito dalla mia risposta ma poi si riprese e sorrise con cattiveria avvicinandosi al mio orecchio per rispondere alla mia domanda sussurrando.

"Volevo testare una nuova tortura. Sai se non si è abbastanza forti si rischia di bruciare il cervello" 

Al sentire le sue parole rabbrividì. E senza pensarci troppo lo guardai per poi parlare. "Falla su di me. La tua nuova tortura sperimentala su di me"

"E perchè dovrei farlo?"
  Mi chiese sembre sussurando pregustando già la mia risposta 

"Perchè lo voglio." 
Sapevo bene cosa avrebbe portato quella risposta ma non ci pensai molto troppo abituata al dolore sia fisico che mentale.
Quella stessa scena ricapitò più volte ma mai mi fermai a riflettere sul vero significato delle mie azioni. 
Mi bastava usare come scusa il voler diventare ancora più forte, ma forse in cuor mio conoscevo già la risposta ma essendo che non mi sarebbe piaciuta non mi ponevo nemmeno la domanda.

Ma ora le cose erano cambiate 

Fine Flashback 

"Hai ragione."

La mia risposta li spiazzò. 

"Li difendevo. Ma questo fatto non dimostra che io non sia cambiata. E' vero li ho difesi più volte ma fidati che se uno di voi fosse stato al loro posto non l'avrei mai fatto."

Mi fermai per gustarmi la sua espressione spaesata e mi avvicinai. Appena mi trovai difronte a lei Miroku si portò davanti a lei spingendola alle sue spalle.

"Sono cambiata e anche se voi non lo accettate la cosa non cambia. Non sono più quella ragazzina indifesa. Ma su una cosa di devo dare atto. Non tutti i sentimenti portano ad un cambiamento però... "

Mi avvicinai ancora di più arrivando ad essere a un passo da loro e con un sorriso sghembo continuai.

"L'odio cambia le persone e ne avete un esempio davanti hai vostri occhi.
E' naturale che persone come voi che non l'hanno mai provato la pensino così però questo non vi da il diritto di imporre il vostro modo di pensare agli altri. 
La prossima volta scegliete con accuratezza le parole che usate."

"Aspetta aspetta noi proviamo odio. Anche adesso; per Naraku." 

"Inuyasha Inuyasha, quello non è l'odio di cui sto parlando io. Quello che provo io è un sentimento che brucia peggio delle fiamme dell'inferno, Un sentimento che ti appesantisce il cuore fino a portarti a pregare che smetta di pompare. Un sentimento talmente negativo da farti domandare per quale motivo sono venuto al mondo, che ti porta a fare cose che non credevi avresti mai fatto.
Non posso sminuire quello che provate ma voi non potete mettere sullo stesso piano quello che provo io e quello che provate voi."

Quando finì di parlare ci fu un momento di silenzio. 

"Kagome."

Mi voltai e vidi un demone servitore di Naraku e li compresi che il tempo era scaduto.

Mi voltai verso il mio ex gruppo e parlai

"Salutatemi Rin"

E cosi scomparsi.




Angolo Autrice 
Allora vi vorrei chiedere scusa per questa mia assenza ma ora sono tornata e le pubblicazioni torneranno finalmente settimanali.
Vorrei ringraziare di cuore i lettori che torneranno a leggere la mia storia e vi annuncio già che il prossimo capitolo sarà speciale perche ci sarà il primo Pov di un personaggio importante. 
Mi raccomando scrivete nei commenti di chi potrebbe essere il Pov e cosa potrebbe succedere.
Vi ringrazio ancora. Baci e alla prossima settimana 
Alice <3 

 




 





 

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Capitolo 15
*** I pensieri del Carnefice ***



AVVERTENZA!
In questo capitolo sono presenti scene di sesso descritte





I pensieri del Carnefice


Pov .....

Tornato dal villaggio l'aura oscura che mi circondava spaventava i miei servi che si allontanavano lasciandomi passare.

Appena arrivai davanti alla mia porta feci per aprirla ma un desiderio conosciuto molto bene mi spinse a voltarmi e dirigermi verso la sua camera che apri con foga ricordandomi con chi si trovava in questo momento.

La sua camera totalmente invasa dal suo profumo mi fece girare la testa. Mi concentrai sull'onnipresente nero che adornava ogni angolo di quella camera con appena qualche aggiunta di rosso.

Colori che la rispecchiano così bene.
Nero, morte.
Rosso, sangue, il suo sangue.
Il suo delizioso sangue ibrido.

Silenzioso guardai ogni angolo del suo antro segreto.

I vestiti rigorosamente neri. Le numerose spade che durante il suo cammino si è ritrovata ad affilare. Il divano che ci ha visto numerose volte consumare le nostre notti di passioni. Il letto così intriso del suo soave aroma.

Mi sedetti su quest'ultimo e prendendo un cuscino lo avvicinai al naso assaporando fino in fondo questo speziato mix di essenze.
Vaniglie e dalie.
Ma non è solo questo. L'odore che più mi piace è quello della morte che l'accompagna sempre ovunque vada.

Appena torna vede quello che le faccio.

Il pensiero delle cose eccitanti che potrei fare con lei mi fa affluire il sangue dal mio corpo in un altra zona.

La sensazione della sua bianca pelle sulla mia. Le sue mani che percorrono vollutuosamente il mio corpo.
I sospiri che fuoriescono dalle sue labbra accendendo tutti i miei sensi.
Il suo dolce odore mischiato a quello dolciastro dei cadaveri mi eccita profondamente.

La voglio.

La voglio.

La voglio.

Ora.


La mia mano destra raggiunge frettolosamente le mie vesti facendo scivolare lentamente i miei boxer scoprendo il mio membro già duro.

Il solo pensare a lei mi fa desiderare di averla qui davanti a me pronto ad appagare le mie voglie più perverse.

Inizio ad accarezzarmi immaginando la sua mano al posto della mia. Rovescio la testa all'indietro lasciando uscire dalla mia bocca un piccolo sospiro di piacere 

La mano libera inizia ad accarezzarmi le gambe salendo lentamente, appena mi sfiora la zona vicino all'ombelico rabbrividisco di piacere.

Continuo a salire con le dita fino a raggiungere il mio petto scolpito dove le carezze aumentano di intensità.
Intanto la mia mano destra continua a fare su e giù sulla mia asta oramai inturgidita mentre i gemiti fuoriuscivano sempre più velocemente dalle mie labbra.

La  sua voce.

I suoi occhi macchiati di lussuria.

I suoi gemiti a stento trattenuti.

Le sue mani che percorrevano il mio corpo con lente carezze.

Il suo sesso aperto per me.

Le sue gambe avvolte alla mia vita.

La sua voce che mi chiedeva di più, sempre di più. Forte, instancabile, insaziabile.
Lei è tutta queste cose. Lei è così irriproducibile.
E anche se non l'ho posseduta io per la prima volta le altre volte in cui l'ho fatta mia sono così tante che ormai ho perso il conto.

È diventato automatico.
Ogni volta che ripensa a quei tempi viene da me e mi richiede del sano e sfrenato sesso.
Una cosa a livello prettamente carnale, però amo sentirla sussurrare il mio nome quando entro ed esco con costanza da lei. Amo sentirla stringere i miei fianchi con le sue lunghe ed affusolate gamba. Amo sentirla pregare di andare più veloce, di andare più forte.

Un lungo brivido mi arriva al cervello. 
E la mia mano diventa sempre più veloce mentre sento montarmi lentamente l'orgasmo. Il mio cazzo inizia a rilasciare gocce del mio sperma che vorrei entrassero dentro di lei.

La sua voce strozzata quando grida il mio nome in preda all'estasi più totale.

Il suo afferrarmi i capelli mentre viene inondata dall'orgasmo, e dal mio semo riversato interamente dentro di lei.

Il suo sospirare soddisfatta ogni volta che riesce a farmi venire. 

L'estasi mi ha quasi raggiunto. 

Lei non è pura.

Lei non è casta.

Lei non è ingenue.

Lei non è una sacerdotessa.

"Kagome....."
Vengo gridando il suo nome. Vengo facendomi una cazzo di sega.

Nessuna era mai riuscita a farmi venire in così poco tempo e senza neanche toccarmi. Neanche Kikio ci è mai riuscita. 

Cosa mi stai facendo mia Kagomo...

Appena il mio messaggero la riporterà qua ricomincerò tutto da capo.
Ora voglio venire dentro di lei. Riempiendola completamente.

Ho bisogno di lei.

La voglio qui.
La voglio accanto a me.
Questo è il suo posto.
Lei può stare solo con me.

Non con quello stupigo gruppo.

Non con Fleri e Tsukami.

E non con quel cane di Inuyasha.

Lui ha già avuto la possibilità di tenersela stretta. Ma non è riuscita a coglierla. Ed io non ho dicerto intenzione di lasciarla a lui.

Lei è mia.
Solamente mia.

Sono stati così stupidi si sono fatti ingannare da Kanna.
È bastato dirgli che con Kikio sarebbe stato pià facile trovare i pezzi della sfera. 

Quanto sono stupidi.

Kagome è Kagome. Nessuno può emularla.

Lei è impossibile da imitare. 
Imprevedibile.
Lei è così.

Lo shok che ho provato quando mi ha chiesto di poter continuare le torture per diventare forte abbastanza da lasciarsi tutto alle spalle.
L'orgoglio che ho provato quando è stata in grado di dare un taglio al passato.
L'eccitazione di quando è venuta da me e per la prima volta l'ho fatta mia. La soddisfazione di sentire il mio odore addosso alla sua pelle e non più il disgustoso tanfo di cane.
La consapevolezza che oramai era divenuta mia per sempre e l'euforia di poterlo dire a quel mezzodemone, che l'ha tenuta una sola volta tra le braccia durante la notte, che aveva perso.

Poi quando ha iniziato a combattere con la spada, sinuosa ed elegante ma allo stesso tempo violenta e spietata volevo solo rinchiuderla nelle mie stanze e non mostrarla a nessuno.
Però vederla uccidere tutte quelle persone, vedere una ex anima pura sterminare villaggi interi non ha prezzo.

Quando le ho fatto rivedere il momento in cui lei ed Inuyasha scopavano, il dolore che ho percepito, la sofferenza che mi ha mostrato mischiato all'abbraccio che inconsciamente mi ha chiesto mi hanno confermato una risposta che da tempo ricercavo, ovvero che lei non tornerà mai più la stessa.
Potranno anche inginocchiarsi al suo cospetto ma lei non tornerà da loro. L'odio che in questi lunghi 5 anni ha coltivato non scompariranno mai. 




Tornato nelle mie camere e dopo essermi fatto un bagno mi sdraio sul mio letto e penso a quanto accaduto oggi.

Ho sempre sospettato che Kagome non uccidesse proprio tutti tutti però non è rilevante. 
Lei femminista convinta non ucciderebbe mai donne abusate e maltrattate. Anzi sono stato sciocco io che ci ho creduto.

La cosa che più mi infastidisce...quei due.

Sono stati loro ad allontanare la Kagome che con fatica ho formato per tirare fuori piccoli sentimenti appartenenti alla vecchia Kagome e questo non mi sta bene.
Potrei ucciderli.....mmmm
Ma poi Kagome si arrabbierebbe, anche se, il suo volto straziato dal dolore e solcato da dolci e calde lacrime è una visione che non mi dispiacerebbe vedere, non posso farlo. 
Mi servono, in fondo sono abili mercenari e sono anche gli unici che si possono avvicinare a Kagome oltre a me, anche se quel Tsukami è un po' troppo attaccato alla mia Kagome..... Però infondo potrei usarli come scudo per difenderla in caso di bisogno, anche se abile comè non le serve protezione esterna inoltre quando è insieme a me nessuno osa anche solo avvicinarla e se qualcuno osa farlo non vedrà la luce del sole.

Nessuno la tocca.

NESSUNO!!!!


"Signor Naraku. Kagome è qui."

Finalmente. 

"Riferiscile che deve andare nella stanza dei test e velocemente. Io arriverò quanto prima."

Sono pronto. 

Lei è pronta.

Ha già capito che la punirò per esser stata tutto questo tempo con Inuyasha.
Per avermi puntato la spada addosso. 
Per aver permesso a vecchi sentimenti di riaffiorare.
Per essersi affezzionata a quei due.
Per non avermi ubbidito.

Sono tante le cose per cui devo e voglio punirla.

Tanto tempo fa è riuscita ha superare la prova dei ricordi riguardanti Inuyasha senza problemi. 
Vediamo se ci riesce anche adesso dopo averlo rincontrato. 
Se il risultato sarà differente non so cosa potrei fare. Anche tutte le torture del mondo non basterebbero a punirla.

Un affronto del genere, dalla mia donna, perchè si lei è la mia donna non sarebbe facilmente superabile.
Sarei costretto ha tornare cinico e spietato come una volta. 
Infondo non c'è fine agli esperimenti a cui potrei sottoporla. Senza contare che è già abituata essendone reduce da numerosi.

Un ibrido. Uno spettacolare ibrido, metà umano e metà demonio. Che si rigenera, che può controllare la mente dei demoni, una forza fuori dal normale per i comuni mezzodemone. 
E con il continuo desiderio di cibarsi di sangue.

Questo è stato l'esperimento più particolare e complicato. Ancora oggi a distanza di 2 anni e mezzo non riesce a controllare la sua sete. Quanti demoni ha prosciugato senza neanche accorgersene.

Oltre 600 demoni al mio servizio e non, sono morti a causa della sua sete vorace e insaziabile.

Però ultimamente non l'ho più vista mordere nessuno che abbia trovato un metodo alternativo?

Non so, spero solo che non si sia sfamata di nascosto perchè questo implicherebbe il coinvolgimento di una seconda persona. 
E questa seconda persona dovrebbe essere viva.
Quindi....
QUESTA PERSONA HA LASCIATO CHE KAKOME PORTASSE LE SUE LABBRA AL SUO COLLO E NON SOLO; HA ANCHE LASCIATO CHE I SUOI DENTI PENETRASSERO NELLA SUA PELLE.

Immagino già che questo coglione ora pensi di essere speciale quando non è affatto così.

Io la conosco, meglio di chiunqua altro. 

Quando ha fame non riconosce nessuno, tranno il sottoscritto. 
Sarà perchè sono stato io a inserirle nel filamento di DNA quello di un demone pipistrello e ad assistere alla prima manifestazione della mutazione genetica, però fatto stà che lei non ha mai provato a mordermi e se magari in passato l'avrei torturata per un azione del genere, ora non sopporto che con me non ci abbia nemmeno provato, mentre con gli altri non si fa problemi.

Voglio che si nutra di me.

Voglio i suoi denti nel mio collo che penetrano un arteria e succhiano il mio sangue come se ne dipendesse la sua stessa vita.

Voglio ammirare il suo volto sazio della mia linfa, i suoi occhi pieni di desiderio e fame, le sue labbra macchiate di rosso.
Voglio leccare le sue labbra sporche del mio stesso sangue. 
Voglio sentire il mio sapore sulle sue labbra e possederla mentre è in balia di una fame spietata e sanguinaria. 
Voglio sentirla pregarmi di concederle il mio collo per potersi sfamare. 
Voglio vederla assoggetata a me. 

Voglio farla impazzire.

Voglio renderla la mia schiava.

Voglio renderla dipendente da me. 

Lo desidero fortemente.

Mi alzo e mi dirigo in quella stanza. 

La stanza che l'ha vista crescere e indurirsi, che l'ha vista mutare forma e pensiero. 

La camera perfetta per completare la sua trasformazione.

La camera perfetta per esaudire tutti i miei desideri sporchi.

Per esaudire il mio desiderio delle sue urla.


Arrivato davanti alla porta entro senza pernsarci due volte e la vedo lì.
Sdraiata su quel lettino dove per la prima volta l'ho torturata e mi sono deliziato delle sue urla, dove l'ho macchiata in modo indelebile. 

Mi sente entrare ma non apre gli occhi. Rimane semplicemente in attesa di scoprire quello che ho intenzione di fare. 

Mi avvicino lentamente tanto da poter sentire abbastanza distintamente il suono del suo cuore che batte veloce sulla sua cassa toracica.

Mi abbasso al livello del suo orecchio per poi sussurrarle.

"Cosa stai facendo tesoro?"
La sento rabbrividire e mi compiaccio del effetto che ho su di lei.

Non apre gli occhi così le afferro bruscamente i capelli alzandole di qualche centimentro la testa portandola a spalancare gli occhi rossanstri a causa delle modifiche a levello genetico che ha subito. 

Apre la bocca per parlare ma poi la richiude aggrottando le sopracciglia.

"Ma come non parli più tesoro?"   

"No. Non ce ne è bisogno."  Risponde monocorde.

"È sembre stato questo tuo lato che ho sempre adorato. Così intelligente ed intuitiva."

Kagome non volta lo sguardo mi fissa dritto negli occhi come ha sempre fatto. 

Anche questa cosa mi fa impazzire. 

Adoro quando lo fa.

"Allora tesoro perchè sei qui sentiamo?"

"Perchè sono rimasta con Inuyasha, perchè ho disobbedito ai tuoi ordini....ci sono troppe cose che ho compiuto in questo periodo che mi porterebbero ad una punizione."

"Esatto! Ma non è solo per questo."


Lei mi guarda senza capire.  

"Da quanto non ti nutri come si deve tesoro?"

La mia domanda la coglie di sprovvista. 
La vedo tentennare.

"L'ultima volta è stata poco prima dell'attacco a quel villaggio dove ho incontrato Inuyasha e tutti gli altri"
La sua voce ha un pizzico di incertezza che mi spinge a proseguire il mio interrogatorio.

"Non hanno trovato cadaveri dissanguati, questo significa che la tua vittima è ancora viva. Chi è honey?"
La mia voce risulta molto minacciosa e rafforzo la presa sui suoi capelli ma lei non fa un canno.

"Non vedo cosa importi questo?"
Mi risponde con sfacciataggine.

Reprimendo la rabbia che mi porterebbe a sbatterla su questo lettino metallico faccio fronte a tutta la forza di volontà che possiedo per mantenere la calma.

"Un nome honey! Solo un nome!"

Lei tace.

"Va bene l'hai voluto tu"

E così dicendo mi libero dei miei vestiti.....





Angolo autrice 
Allora vi voglio chiedere in anzitutto un parere. Sono stata troppo descrittiva in "alcune" scene?
poi ve lo immaginavate il tipo di "rapporto che lega Naraku e Kagome. E come si evolverà la cosa?
Da chi beve il sangue Kagome?
Mi raccomando rispondete a queste domande e commentate.
Stiamo entrando nel clou di questa storia mi raccomado seguitemi fino in fondo.
Il prossimo capitolo sarà questo sabato il 18.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ci sentiamo al prossimo. Un bacio 
Alice<3

P.S. volevo ringraziare di cuore una persona ovvero Morry08 per avermi consigliato dove trovare i caratteri speciali e in questi giorni rivisionerò i vecchi capitoli per aggiungerli. 
Grazie ancora Morry 
un Grande Bacio
















 

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Capitolo 16
*** Ricaduta ***



AVVERTENZA!

Scene esplicite




Ricaduta

Pov Kagome
 
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

NARAKU PIÙ FORTE!"

Grido.
Ma non di dolore.

Grido.
Ma non dalla disperazione.
Quello non lo faccio più da molto tempo.

Grido.
Ed è solo eccitazione quello che sento.

Niente di più e niente di meno.

Non mi vergogno nel dire che mi piace.
Non mi faccio disgusto nel andare al letto con il mio vecchio nemico.

Non mi pento dei miei desideri.

Loro mi hanno reso così.

Ma non è da me usare gli altri per trovare una scusa alle mie azioni.

Non ho bisogno di rendere niente a nessuno.

Per quanto affetto ho scoperto di provare verso Fleri e Tsukami non ho intenzione di cambiare per loro.
Nessuno merita un cambiamento.
L'ho capito troppo tardi ma è così. 
Se ti amano ti acceteranno così come sei.

"Kagome...."

Sussura roco Naraku mentre rallenta sempre di più fino quasi a fermarsi.
"NO! Non ti fermare"
Lo prego.
Lo sa che mi piace il sesso sfrenato.
E lui è l'unico che può darmelo.

Anche perchè se lo chiedessi a qualcun'altro nel giro di poco tempo sarebbe torturato.

Grugnisco quando si ferma completamente.

"Kagome chi è?"

Lo sapevo vuole farmi impazzire.
Ma non posso dirglielo.

Però... se non continua impazzisco.

Cerco di andare contro di lui con il bacino facendogli scappare un piccolo gemito.

Gemo in risposta quando lui mi tocca un capezzolo e con l'altra mano mi palpa il seno.

"Ti prego...."

"Non funziona così honey.
  Tu mi dici il suo nome ed io ti faccio venire."


Impazzisco.

Non posso resistere.

Mi piace così tanto. 
Sentirlo dentro di me.
Sentirlo sussurrarmi al orecchio.

"Naraku TI VOGLIO."


"Non funziona così... però solo per oggi potrei fare un'eccezione.
Quindi.....pregami." 

Che stronzo!!! 

Lo sa che odio pregarlo!

Però in questo frangente non mi importa poi tanto.

"Naraku ti prego SCOPAMI!"
Il mio urlo sembra conpiacerlo perchè rincomincia subito a sbattere dentro di me con forza e velocità. 

L'eccitazione mi inebria i sensi.
Non mi importa più niente.
Voglio solo che continui. 
Che mi scopi come solo lui sa fare.
Che continuiamo a usarci a vicenda.

Non mi importa di cosa potrebbe accadere.
Solo lui.
Solo lui può farlo.
E la cosa mi fa più male di quanto pensassi.

"AAAAAAAAAAAAA COSI VAI. DAI CI SONO QUASI"

Vengo gridando il suo nome.
Vengo pensando a lui.
A tutto quello che abbiamo fatto insieme.
Atutto quello che lui mi ha fatto.
E come io non mi sia mai tirata indietro.

Non posso biasimarli.
Infondo io sono come lui.
Forse lo sono sempre stata, ma stare con loro non me lo aveva fatto capire appieno.
Ma ora che loro non influenzano più i miei pensieri posso dirlo.

Non sono mai stata quella che ero un tempo.

Ero stanca di dover sempre fare da zavorra.

Ero debole.

Maledettamente debole.

E questo non mi è mai piaciuto.

Forse doveva andare così fin dal principio. Forse ero destinata a diventare quella che sono ora.

Una mercenaria.

Un ibrido.

Una dei "cattivi"

Ma è così sbagliato?

Non capisco. Perchè devo farmi tutte queste domande.

È da quando li ho rincontrati che mi pongo tutte queste domande. 
Basta.
Mi fa male la testa.
Non voglio pensare.
Sono stanca.
Basta.

Mi volto dall'altra parte mentre Naraku si sdraia al mio fianco.

Alla fine lo abbiamo fatto sul pavimento.

Mentre cerco di zittire il mio subconcio le sue dita risalgono il mio corpo a partire dal fondo schiena.
Lentamente ma con costanza le fa salire fino ad arrivare al mio collo che improvvisamente afferra.

Boccheggio dallo shok quando realizzo che mi ha afferrato e che ora stringe con violenza la mia gola.

"N....ara...ku..."

"Perchè?" 


Eh?
Cosa vuol dire Perchè

"Perchè stai pensando a loro?"

In poco realizzo. 
Lo ha capito.

"Non devi pensare a LUI. TU SEI MIA HONEY!"

"Non sto pensando a lui" 
Mento.

"INVECE SI. PENSI CHE NON LO CAPISCA!
VIENI!"


Mi afferra per il polso e mi trascina davanti al tavolino.

Prende le manette per poi circondare i miei polsi con queste arruginite e sporche.

Mi spinge fino a farmi sdraiare su questa lastra di metallo freddo che mi fa rabbrividire.

Ha il respiro affannato e gli occhi sgranati velati di pura follia.

"Sembra che tu riesca a controllarti meglio ora. 
Allora vediamo fino a quanto resisterai."


Dopo aver detto queste parole si fa un lungo taglio sul collo da cui immediatamente inizia a sgorgare numeroso sangue.

La gola diventa secca.
Il cuore inizia a battere all'impazzata.
Il sangue inizia a scorrere velocemente nelle vene.
Le mani sudano.
Sento caldo.
Tanto.

TROPPO.

Agito i polsi cercando di liberarmi.
Forte. 
Forte.

FORTE.

"AAAAAAAAAAAAAAAAA"

Un grido esce fuori dalla mia gola riarsa mentre cerco inutilmente di mantenere il controllo sui miei impulsi.
La vista inizia a diventare rosso.

Rosso.
Rosso.

Non vedo altro.

"AAAAAAAAAAAA"
Un secondo grido lacera l'aria.

Fa male.

È come grattare sulle pareti del mio esofago.
La testa è piena di rumore.

Alto. 
Maledettamente alto è questo rumore che mi impedisce di pensare lucidamente a qualsiasi cosa.

Voglio morderlo.
Ho fame.

Tanta fame.

"Se lo vuoi basta che vieni a prendertelo. 
Io non farò niente per impedirtelo."


Davvero?

Dovrei credergli?

Però anche se mi stesse mentendo non posso fare altro che volerlo.

Lui si avvicina.

I miei occhi si dilatano alla vista della sua arteria che pulsa sotto ai miei occhi.

Mi avvento sul suo collo strappandogli un gemito roco.

Penetro la sua carne con i miei canini e inizio a succhiare la sua linfa che inizia a scorrere dentro di me.

Lui mi afferra la testa portandola ancora più vicina al suo collo.
Intanto mi libera le mani che subito porto ai suoi capelli per strattonarli e lui risponde con mugoli di apprezzamento.

Mi stacco lentamente dal suo collo e lo trovo a guardarmi con gli occhi dilatati dalla passione e con il respiro affannato.

"Ti piace?"
Chi chiedo con un sussuro.

Lui fa segno di si con la testa e senza pensarci un altra volta mi ributto sul suo collo iniziando a leccarlo e a morderlo mentre lui si lascia sfuggire ansiti e gemiti.

Mi metto a cavalcioni su di lui e passo le mie mani su tutto il suo corpo.





Dopo aver scopato un altra volta mi rivesto e lo seguo mentre esce dalla stanza dirigendosi in un altra ala della grotta.

Appena arriviamo mi invita a mettermi al centro della stanza e a chiudere gli occhi.

Faccio come mi ha ordinato e inizio a sentire suoni tipicamente esterni come il fruscio del vento tra le foglie.
Il battere d'ali dei pochi uccelli rimasti e anche un suono particolare.

Capisco subito dove mi trovo e increspo le labbra in un piccolo sorrisetto sprezzante.

"Credi che avrà lo stesso effetto della prima volta. 
Puoi farmelo rivedere all'infinito. Le cose non cambieranno. Io non cambierò"


Rimango a guardare come poco prima di abbandonarmi lui mi fece sua.
Per la prima volta.
Con dolcezza. 


Angolo autrice 

Come promesso

Baci
Alice <3













 

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Capitolo 17
*** I pensieri della caduta ***



Pensieri della Caduta 

Pov.Kagome

Sbatto con forza la porta appena entro nella mia camera. 

Non sento Fleri e Tsukami da quando siamo tornati qui.
Forse è meglio. Se Naraku avesse scoperto che mi cibavo del sangue di Tsukami ho come l'impressione che non sarebbe bastata una scopata a calmarlo.

Mi stendo sul letto e chiudo gli occhi rilasciando un sospiro.
Finalmente un po' da sola.

È da parecchio che non accade. O sto con Naraku o ci sono con me Fleri e Tsukami.
Ultimamente anche quelli sono spesso presenti nelle mie giornate.

Cosa vorranno?

Perche non si arrendono all'evidenza?
Non sono più quella di un tempo. E nonostante questo continuano a provarci.

Mi giro su un fianco e sospiro nuovamente.

Però....perchè ci sto pensando tanto.
Non capisco. Se sono la prima a non voler avere niente a che fare con loro allora perchè occupano così tanto tempo la mia mente.

Mi copro gli occhi con le mani e mi raggomitolo.
Perchè......mi importa così tanto. Perchè non riesco a far finta di niente. Perchè sono così confusa e contraddittoria.
Dico che non mi importa niente di loro e poi eccomi qui a pensarci costantemente.
Dico che li odio ma non sono riuscita a ferirli come loro hanno fatto con me.

Perchè non si sono riuscita.

PERCHÉ!

Cosa mi manca ancora!

Non ho fatto altro che allenarmi. Allenarmi e subire e nonostante tutto questo il loro abbandono mi fa ancora male.

Non riesco ancora a superarlo.
Anche con "l'aiuto" di Naraku riesco a non pensarci solo per poche ore poi torna più forte di prima.

È sempre stato così.

All'inizio non facevo che gridare e svegliarmi durante la notte impreda agli incubi e al dolore.
Poi dopo aver iniziato con le sessioni di allenamente nella cella pensavo di star migliorando.
Ma poi.....quando mi ha punita quella volta con quell'allucinazione sono ricaduta nel dolore e nella sofferenza fino a tornare debole come prima.

E anche ora nonostante quella scena non mi provochi più quel dolore sordo di un tempo sento ancora di essere tornata debole.
Dal momento in cui li vidi per la prima volta in quel villaggio. 
Allora pensavo che niente mi avrebbe portata a dubitare delle mie scelte ma ora......non posso fare altro che chiedermi cosa ho sbagliato.

Perchè ancora una volta sono dipendente da loro? 
Perchè io in quel frangente ho avuto paura di ferire Sango?
Perchè solo dopo averli rincontrati ho potuto finalmente capire cos'era quel legame che mi univa a Fleri e Tsukami.
Perchè da sola non ci sono riuscita?
PERCHÈ!

In un impeto di rabbia lancio il cuscino per terra ma questo non mi aiuta a lenire la mia rabbia e la mia frustrazione.

Mi alzo velocemente dal letto a vado davanti allo specchio.

Mi perdo nel mio riflesso e mi soffermo su ogni piccolo particolare del mio corpo, dalla più invisibile delle cictrici e quelle sporgenti e vecchie.

I capelli lunghi che incorniciano un volto stanco e spossato. La pelle pallida e ricoperta da un sottile strato di sudore.

Le mani ora prive di qualsiasi sostanza vermiglia tremano convulsamente.

Gli occhi sgranati e in preda a sentimenti contrastanti. 

In preda alla rabbia colpisco con un pugno il grande specchio infrangendolo.
Pezzi di vetro si infrangono sul pavimento e gocce si sangue colano dalla mia mano stretta.

Ecco.
Questo è quello che sono.

Un essere privo di freni inibitori. Pronta a macchiarsi di rosso senza pensarci due volte.

Cosa vedono in me che li portano ad illudersi di potermi "aiutare" ha tornare quella di prima.

Perchè mi continuano ad inseguire?

Cosa sperano di ottenere?


....
....
....
....

La testa....

....fa male.

Fa male.

Mi stingo le tempie con le mani e mi accuccio su me stessa davanti allo specchio rotto.

Non ce l'ha faccio più.

Non so più cosa fare.

TOC          TOC

Senza che dica avanti la porta della mia camera viene aperta e ne entrano Fleri e Tsukami.

"Kagomee! Che cosa ci fai li a terra? Stai bene?!"

Entrambi mi si avvicinano velocemente abbassandosi al mio livello ed iniziano a farmi domande su domande alle quali io non do risposta.

Rumore.

Fanno rumore.

É fastidioso.

"Basta"
Sussurro.

Loro continuano.

"BASTA USCITE SUBITO"
Grido.

"Ma... Kagome non puoi continuare così! Naraku non ti fa bene. Ti distrugge continuamente e della vera te non lascia nient'altro che cumoli di cenere."

Le parole di Fleri per quanto vere ora non riesco proprio ad elaborarle. L'unica cosa a cui riesco a pensare è al costante rumore nella mia testa. Un dolore assiduo che non fa che aumentare.

"Uscite fuori....vi prego"
Le parole che escono dalla mia bocca sono lievi e poco raggiungibili.

Il dolore mi sta divorando dall'interno non ce la posso fare.

Sto cadendo a pezzi senza neanche rendermene conto. 

Ma non è iniziato adesso alli'improvviso.

Io so quando e dove è iniziato il tutto.

É stato lì. In quel maledetto villaggio.
Se solo non avessi accettato quell'incarico. Se solo non li avessi rivisti ora non sarei in queste pessime condizioni.


Non posso e non voglio credere di aver sbagliato tutto.

Lentamente mi alzo e osservo attentamente il riflesso del mio corpo su ciò che resta dello specchio oramai ricoperto di crepe.

Il mio sguardo viene catturato dal mio fianco ricoperto di inchiostro. La mia mani sfiora il disegno.

Il ricordo di quando decisi di imprimerlo sulla cicatrice mi ruba e non posso fare a meno di perdermi nei ricordi.

La cicatrice.

Il ramo.

Il sangue.

L'abbandono.

Sango.

Miroku e....

Inuyasha.

Una goccia si infrange sulla mia mano e poi un altra e un altra ancora.

Un singhiozzo fuoriesce dalle mie labbra.

Un nome.
Solo un nome.

Le mie corde vocali mi pregano di lasciar fuoriuscire il suo nome, ma so che se lo permettessi, se mi lasciassi andare rinnegherei tutto quello che ho fatto finora e non posso permetterlo.

Anche il solo pensiero di aver sprecato cinque anni della mia vita a lottare contro i miei veri sentimenti mi fa reprimere un grido.

Non posso farlo.

Cosa farei dopo aver ammesso di essermi sbagliata.

Il fatto che io ami essere un mercenario non cambia.
Il fatto che io abbia ucciso centinaia di persone non cambia.
Il fatto che io non sia più umana non cambierà mai.

Sono frutto di esperementi su esperimenti. 
Progene del male e del dolore affamata di sangue.

Come potrebbero accettare una realtà simile?

Come io posso accettare una simile verità quando fino a ieri mi coprivo gli occhi e le orecchie con le mani per non lasciarmi sopraffare da questo mondo in rovina.

Come posso essere arrivata fino a questo punto.

La Kagome di anni fa non si sarebbe mai unita a Naraku.
La me di anni fa saprebbe cosa fare, saprebbe cosa dire a Fleri e Tsukami, ma soprattutto non odierebbe così tanto il proprio corpo semimortale.

Cosa posso fare?
Non so più chi sono o chi sono stata in questi cinque anni.

Per cosa ho lottato.
Per cosa ho sofferto.
Non ne ho la più pallida idea.

E solo ora mi rendo conto di non essere diventata forte.
Sono ancora debole come un tempo, anzi forse più di quanto ero anni fa.

E proprio per la mia debolezza non posso tacere ancora la realtà dei miei desideri.

"I...Inuyasha"

E liberando il mio cuore di questo peso sapendolo pronto al dolore che presto si riverserà al suo interno mi accascio per terra liberandomi in un pianto disperato racchiuso per anni e anni ora finalmente libero di esprimere quello che segretamente ho sempre provato.

Dolore e forse qualcos'altro.....




Angolo autrice in vacanza!
Finalmete!!!!!!!!!
Gli esami sono finiti e mi preparo ad un'estate ricoperta di scritte.

Ora che sono libera posso dedicarmi anima e corpo alla scrittura che tempo fa mi ha salvato.
Con questo vi ringrazio per aver atteso così tanto.
Siete i miei angeli. Coloro che riescono a leggere le parole senza doverle ascoltare.
Grazie ancora <3

Adesso... parliamo del capitolo.
Allora.... questo è un capitolo di intermezzo per questo anche più corto del solito. Vi chiedo di commentare con i vostri pareri e ditemi voi cosa avreste fatto se vi foste trovati al posto di Kagome su quel burrone con la possibilità di continuare a vivere ma dalla parte opposta di dove vi trovavate prima della caduta.
Se vi siete persi qualche passagio scrivetemi pure che vi spieghero meglio dove siamo arrivati con la storia e con questo concludo davvero.

Un bacio e finalmente posso dire con certezza alla prossima settimana
<3 Alice







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Capitolo 18
*** Quello che dobbiamo fare ***


Dedico questo capitolo a tutti voi che leggete questa storia nonostante i blocchi e l'irregolarità delle pubblicazioni.
In Particolare ad una di voi che commenta sempre i capitoli.
Maria76.

Grazie mille <3


Quello che dobbiamo fare

Pov Tsukami
Quando uscimmo dalla camera di Kagome un senso di impotenza prese possesso di me.

Sbattei un pugno al muro abbassando la testa.

L'unica cosa che possiamo fare è una.
E per quanto odi quello che sto per dire è l'unica nostra chance si salvare Kagome prima che si autodistrugga.

Forse lei non se ne rende conto.
I suoi comportamenti cambiano radicalmente dalle situazioni.


Quando sta con Naraku tira fuori tutta l'oscurità celata in lei.
Quando sta con noi è più rilassata e può abbassare la guardia.
Mentre quando si trova vicino a quel gruppetto è tremendamente contraddittoria.
Passa dal fuoco alla neve in pochi secondi e quando si rifugia nella sua camera crolla.

No, non può più andare così.

Non posso perderla. Nè io nè Fleri.


"Hey senti..."

"Si" 
Sussurra debolmente.
Vederla in quelle condizioni deve averla turbata profondamente.

Davanti a noi si mostra sempre così forte e irraggiungibile.

E senza rendersene minimamente conto assorbisce tutta la negatività della giornata e la riversa su se stessa appena è da sola.

"Penso che sia giunto il momento di fare qualcosa per lei.
Qualcosa che possa salvarla dal baratro in cui sta precipitando. E per quanto mi duole dirlo da soli non concluderemo niente.
Devi averlo notato anche tu. Da quando li ha rivisti giorno dopo giorno la sua mente ha iniziato a peggiorare.
L'unica cosa da fare è trovarli e metterli davanti a lei.
Farla rinsavire."

Dopo il mio lungo discorso Fleri si è presa un attimo per pensare attentamente a come rispondermi e a cosa fare.


"Non metto in dubbio la tua capacità di giudizio però non dovrei essere io a ricordarti che sono stati proprio loro a farla precipitare per la prima volta e non in senso metaforico.
Non voglio che debba vivere ancora una cosa del genere.
Sono sicura che se mai dovesse ricapitare, quello che con fatica sta cercando di riemergere dal suo corpo scomparirebbe irrimediabilmente.

Ma nonostante questo io la voglio aiutare. Così come lei ha aiutato noi nel suo periodo più buglio ora è arrivato il momento di liberarla dalle sue catene."


Ascolto con attenzione le parole che fuoriescono dalla sua bocca.
Le lacrime che le rigano le guance. Non si è nemmeno resa conto di star piangendo.


Questo è il potere di Kagome.

Anche quando non è presente la sua forza e la sua gentilezza inondano le persone portandole a compiere decisioni che per quanto dolorose per loro stessi se servissero per aiutare lei nessuno ci penserebbe due volte a compiere.

Forse lei ancora non se ne è resa conto.....però nel momento in cui lo farà il dolore e il senso di colpa la investiranno portandola a desiderare la morte.

Ed è proprio in quel momento che tutti dovranno trattenerla dal gettarsi nell'oblio.

Abbracciando la mia compagnia prendo la forza di parlare ancora una volta.
"Forza andiamo da Inuyasha e liberiamo Kagome!"

"Si!"


E con la sua risposta ci voltiamo in direzione della bocca della caverna pronti ad andare contro le direttive di Naraku e soprattutto consci della possibilità che Kagome ci abbandoni per tornare dai suoi vecchi compagni.
E per quanto questa idea ci possa sembrare assurda il timore di questa flebile possibilità ci opprime scemando anche se non completamente la nostra sicurezza.

"Per prima cosa li dobbiamo trovare.
Secondo i miei calcoli dovrebbero aver lascito il Villaggio delle Donne da due giorni e nei dintorni non ce niente se non un piccolo gruppo di demoni e umani che vivono insieme."

Dico controllando la mappa che ho sgraffignato ad uno dei più fedeli seguaci di Naraku la scorsa settimana. Non si sa mai.

"É perfetto per loro considerato che viaggiano con un mezzo demone e un demone volpe. Li sarebbero bene accetti."

"Secondo questa mappa dovremmo metterci più o meno 4 ore sperando sempre che quegli idioti rimangano fermi lì per un po'"



Pov Fleri

Dopo ore di cammino nella foresta un pensiero mi balena nella testa.

"Ma Tsu Naraku e gli altri noteranno subito la nostra assenza!"

"Forse ma non potevamo fare niente per impedirlo. Inoltre da che so io Naraku non dovrebbe uscire dalle sue camere per le successive tre ore.
Sai è il tempo degli esperimenti..."


Sul mio volto una smorfia di disgusto al pensiero di tutto quello che fa quell'uomo in quel laboratorio.

"Ora che ci penso non siamo mai entrati in quella camera vero?"

"No nessuno ha l'autorizzazione per entrarci esclusa Kagome. Lei è l'unica e non è difficile immaginarne le motivazioni" 

Le parole di Tsukami sono fredde e dirette. Non lasciano spazio a fraintendimenti.

Un brivido mi percuote. 

"Kagomee lei.... da quanto tempo si presta a.... queste cose? Tu lo sai?"

"Lei NON si presta! Sono sicuro che sia stata costretta da quel figlio di puttana.
E non so da quanto lei fa queste cose. Però cambiando discorso... 
L'avrai notato anche tu no? Come la tratta. Mi disgusta anche il pensiero ma sii sincera.
Secondo te Kagome non ha ceduto?"


Mi blocco all'istante.

Kagome e Naraku!?

NO
No è impossibile.

Kagome non l'avrebbe mai fatto vero?

VERO?

"Cosa stai insinuando Tsukami?
Stai forse cercando di dirmi che Kagome va a letto con lui!?"

Il solo pensiero mi provoca un repulso.

Lui ricomincia a camminare invitandomi a fare lo stesso.
"Be non è così difficile arrivarci. Pensaci.
Tutte le volte in cui ci ha coperto. Le volte in cui tornava da noi ricoperta di ferite e graffi.
Inoltre per quanto mi dia fastidio penso l'abbia fatto anche per ripicca verso Inuyasha."


Ascolto attentamente le sue parole collegandole a fatti avvenuti tempo fa.

"Sai bene che la prima volta di Kagome è stata con lui, e sai anche bene che il giorno dopo lui l'ha abbandonata quindi da un certo punto di vista posso anche capirla."

"COSA? Come puoi dire che è una cosa normale?"

Le parole escono da me senza che abbia il tempo di pensarci bene.

"Non ho detto che è normale. Ho solo detto che la potrei capire. Però fossi stato in lei l'avrei detto in modo plateale per vendicarmi ma lei lo tiene nascosto e non penso sia per gelosia penso di più che sia perchè...."

"Si vergogna." 
Concludo io.

"Si penso proprio sia per questo."

"Ma aspetta se anche fosse non ha senso perchè la Kagome che sta con lui in un certo senso lo desidera a livello fisico è palese"

Le nostre continue congetture non stanno portando a niente.
Però davvero non ha senso quello che stiamo dicendo. Perchè se Kagome tiene nascosta la sua pseudo "relazione" con Naraku perchè si vergogna allora perchè la continua.
A meno che....

"Non la controlla."
La voce mi esce debole ma neanche io posso credere a quello che sto dicendo.

"Esatto penso anch'io che sia così. Infondo non è impossibile. 
Sappiamo che Kagome è stata volente o nolente costretta a partecipare a esperimenti a livello genetico che le hanno procurato variazioni permanenti come la sua sete di sangue. Non è impossibile che abbiano modificato anche le sue reazioni a particolari situazioni.
Non è impossibile che la Kagome "oscura" se così si può dire scelga per lei come comportarsi con Naraku. Inoltre seguendo questa logica quella Kagome pensa a Naraku come al suo...."

"Padrone" 

Concludo io.

"Ma certo così tutto ha senso! Però resta il fatto che Kagome non fa niente per allontanarsi da lui. Anche quando è in se.
Certo potrebbe essere che anche in questi casi non sia lei ha decidere però mi sembra strano."

Penso e ripenso a questa cosa senza arrivare a capo di niente in particolare poi però il ricordo della scena a cui abbiamo assistito in camera sua mi fa aprire gli occhi.

"MA CERTO! HO CAPITO"

Tsukami si volta confuso dalla mia parte guardandomi negli occhi. Sta per parlare per chiedermi probabilmente di cosa sto parlando ma lo precedo.

"Il motivo per cui la nostra Kagome non si ribella.
Ti ricordi quando siamo entrati nella sua camera si teneva la testa tra le mani come se avesse una forte emicrania. E se per caso la Kagome oscura stesse cercando di ostacolare i pensieri della nostra Kagome. In più anche i suoi pensieri sono confusi. Dall'arrivo di Sango e gli altri ha iniziato a comportarsi in maniera strana anche con noi. E poi ha capito di volerci bene dopo aver parlato con loro. 
Non sarebbe strano se ora fosse in balia dei suoi pensieri contrastanti e questo spiegherebbe anche del perchè del suo essere costantemente contraddittoria."

Concludo io.

"É vero! Ecco perchè. Finalmente ci siamo arrivati!"
Esclama lui con occhi luminosi.

"Però non ci dobbiamo dimenticare che queste sono solo congetture..."
Parlo con voce bassa. Per un momento me ne ero dimenticata anche io.

Continuammo a camminare per altre due ore fino a che ci ritrovammo davanti ad un grande portone difeso da due demoni lupo con delle lance in mano.

Appena ci videro ci puntarono addosso le loro armi ed io mantenendo la calma cercai di non tagliare le loro sudice mani che con cautela si stavano avvicinando a noi.

"Che cosa siete venuti a fare qui seguaci di Naraku?"

"Vedo che la nostra fama ci precede. Tuttavia non siamo qui per conto suo."
Le mie parole li lasciarono sgomenti e questo fece abbassare loro la guardia ma non siamo qui per ucciderli. Siamo qui unicamente per salvare Kagome.

"Siamo qui per parlare con un mezzo demone e la sua compagnia"
Concludo.

"Per parlare con Inuyasha?"
Ci chiede confusa una guardia.

"Ah vedo che lo conoscete e presumo sia ancora qui quindi fatevi da parte."

"Ci spiace ma non possiamo noi siamo a difesa del villaggio e..."

Non li facciamo finire che con uno scatto buttiamo giù il portone trovandoci nella piazza principale gremita di persone e demoni.

Alla vista della caduta della porta tutti i presenti si voltano nella nostra direzione mentre io e i mio compagno ci guardiamo sorridenti.
Simo proprio una bella squadra manca soltanto la nostra leader.

Capendo al volo cosa voglia dirmi mi piego leggermente liberando al vento un nome gridato.

"INUYASHAAAAAAAA"

"Hey potevi anche non urlare così ti devo forse ricordare che anche io ho le orecchie sensibili?"

Dice lamentandosi Tsukami coprendosi le orecchie situate sulla testa.

"Bè almeno ha funzionato guarda"

In un lampo davanti a noi si trovano Inuyasha un demone lupo con occhi azzuri ed una coda e a seguito la loro banda in compagnia anche di Kikio.

Uff ma ancora non l'hanno cacciata. Sono proprio ottusi.

Riporto il mio sguardo su Inuyasha e vedo molte emozioni adornarli quella faccia da cazzo e nessuna promette troppo bene.
Quando la sua odiosa voce mischiata a veleno raggiunge le nostre orecchie.

"E voi che ci fate qui?"



Angolo autrice
Buona sera a tutti sono le 00:21 ed ho appena finito il capitolo. 
Spero vi piaccia e che dire. 
Finalmente i nodi vengono al pettine e la storia inizia ad ingranare.
Per quanto statico questo capitolo serviva molto per far capire sia cosa provano Fleri e Tsukami che per far capire a voi cosa sta succedendo a Kagome e cosa l'ha portata a fare la maggior parte delle cose tremende che appunto a compiuto.

Come reagirà quando si riprenderà. 
Questo lo lascio coprire a voi nei prossimi capitoli.
Un bacio e alla prossima settimana.

<3 Alice





 

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Capitolo 19
*** Fragile Alleanza ***


Fragile alleanza
Pov Inuyasha

Diciamo che la loro visita non ha migliortato il mio umore già nero.

È da quando abbiamo lasciato il villaggio delle donne che non faccio altro che pensare a Kagome. E non solo io, tutti noi ci stiamo pensando.

Cosa ha fatto in questi anni?

Perchè sta ancora con Naraku?

Bè pensandoci bene per quest'ultima domanda la risposta è tanto facile quanto dolorosa.
Per noi.

È a causa nostra se lei ha fatto queste scelte e compiuto queste azioni. 

Se solo quel giorno non avessimo dato retta a quella bambina emanazione di Naraku non avremmo mai preso la decisione di abbandonare Kagome per sfruttare al meglio le capacità di ricerca dei frammenti di Kikyo.

Simo stati degli imbecilli. 
Non solo le abbiamo creduto ma abbiamo anche preferito salvare Kikyo che Kagome consapevoli che ce ne saremo pentiti.

Infatti appena ci siamo resi conto di quello che avevamo fatto ci siamo precipitati a cercarla a fondo precipizio ma oramai quello che era stato fatto non si poteva cambiare.

Quello che io avevo fatto non si poteva cambiare.
Ho preferito salvare la quantità di frammenti che avremo potuto trovare che la mia donna.

La donna che dopo tanto tempo avevo fatto mia in modo dolce assaporando ogni suo piccolo sospiro e gemito intrappolando tra le nostre labbra i sospiri che non riusciva a trattenere.
Ho fatto l'amore per la prima volta.

"Allora andrò dritta al punto. Non siamo qui per ordine di Naraku ma per Kagome."

L'ultimo nome pronunciato da Fleri mi riporta alla realtà abbandonando momentaneamente i miei pensieri.

"Cosa!?"
Sango si avvicina ai due mercenari con evidente stupore e preoccupazione.
"Sta bene!? Le è capitato qualcosa?"
La voce incrinata mentre pone le domande senza nemmeno aspettarne la risposta.

"Tze Come se ti importasse qualcosa"
La mercenaria si avvicina a Sango e nello stesso momento Miroku si pone a difesa della sua donna mentre il Mezzodemone affianca la sua compagna.

"Cosa? Certo che mi importa! Lei è la mia migliore amica!"
La voce prima debole di Sango si trasforma ora piena di rabbia.

"Non mi pare che vi importi. Se davvero voi aveste tenuto a lei almeno la metà di quanto lei vi amava tutto questo non sarebbe successo.
Kagome starebbe meglio e non sarebbe sul punto di crollare a pezzi.
Tutto questo è colpa vostra che avete preferito una morta a lei. Voi non l'amavate come invece lo faccimao noi!"


Ci riversò addosso tutto il suo risentimento. Le sue parole facevano più male di un fendente di spada. Il suo corpo era percosso da tremiti incontrollati mentre stringeva convulsmente le mani in preda all'ira.

Prima che noi potessimo aprire bocca per ribattere il suo amico le posò una mano sulle sue tremanti e parlò.

"Fleri capisco che tu sia arrabbiata e che non voglia avere niente a che fare con loro però ricordati il motivo della nostra presenza in questo luogo.
Inoltre non dovrei essere io a ricordarti di non mentire. Sai bene quanto me che loro ci hanno tenuto davvero alla nostra Kagome. Forse non quanto noi ma anche loro l'hanno amata."


I nostri occhi si incrociano e posso scorgere nei suoi sfida e disgusto.

Il mio corpo reagisce talmente velocemente che non me ne rendo conto.
Le parole escono senza che io riesca a fermarle.

"Noi l'abbiamo amata! Io l'ho amata e lo faccio tuttora. Forse siete voi che non lo vedete. Ma qui tutti noi daremo la vita per lei!"

Mi pongo davanti a quei due e li guardo con sfida a ribattere.

"Bene allora la cosa sarà più semplice."
Afferma Tsu....qualcosa.

"Cosa intendete?"
Si inserisce Miroku con tono cadenzato.

"Non siamo venuti qui per attaccarvi ne per diffamarvi anche se la voglia è tanta ma siamo qui per chiedervi di fare un'alleanza con noi con lo scopo ultimo di salvare Kagome."
La ragazza non parla più da quando il suo amico si è intromesso nella discussione. L'unica cosa che fa è fissarci con astio in particolare Sango ma non appena Tsukami ha parlato dell'allenaza si è messa sull'attenti.

"Aspettate cosa?"
La voce fastidiosa di Kikyo raggiunge le nostre orecchie e fa irriggidire Fleri che sposta il suo sguardo su di lei e in pochi secondi si trova sul suo corpo a stringere il suo collo con forza.

"FLERI!"

Il mercenario corre verso la ragazza cercando di staccarla invano.

Intanto noi siamo impietriti. Non ci saremi mai aspettati che quella ragazzina avesse davvero la forza di attaccare così violentemente una persona. Era già difficile credere che lei fosse davvero un mercenario ma dopo questo non ci sono più dubbi.


"Fleri vuoi ucciderla davvero adesso? Non pensi che sia più importante Kagome al momento."

A queste poche parole molla la presa e si alza non perdendo di vista Kikyo che si alza barcollante tossendo convulsamente.

"Allora andiamo dritti al sodo non voglio più perdere tempo visto e considerato che Naraku potrebbe accorgersi della nostra assenza da un momento all'altro.
Kagome.
Lei sta male. Davvero molto male e pensiamo sia colpa principalmente di Naraku ma anche vostra. Infatti dalla vostra riapparizione nella sua vita ha iniziato a comportarsi in modo strano. 

È costantemente contraddittoria e questo pensiamo sia colpa degli esperimenti a cui si è sottoposta con Naraku."

"ESPERIMENTI!!!!!!"


"Si. Da qualche anno si "presta" a queste cose. Sono queste le cause dei suoi cambiamenti fisici. Come la sua forza mostruosa o la quasi immortalità..........



[...]



Tsukami ha appena finito di raccontarci tutto quello che ha subito Kagome durante i suoi esperimenti non toccando cose avvenute fuori da questi contesti. 

"Quindi sapendo questo volete unirvi a noi?"

Ripenso a pochi minuti fa.

Le loro parole. 

"Io ci sto" Dice con sicurezza Sngo. "Ora che l'avete detto anch'io penso che sia stata l'influenza di Naraku ha portarla ad uccidere e ha fare tutto quello che ha fatto. 
La vera Kagome non l'avrebbe mai fatto 


  Dopo tanto tempo Fleri aprì bocca.

"Può anche essere vero ma... quando Kagome tornerà in se non potrà evitare il desiderio di morire.
Lei sta bruciando. Per tutte le cose che ha fatto. E cosa farà quando lo capirà?"

"Fleri non serve a niente pensarci adesso, per ora concentriamoci sulla missione."


I due si voltano verso di noi.

"Allora siamo alleati ora?"

"Si siamo alleati"


"Bene allora la missione incomincerà tra tre giorni al villaggio del grano. Ah e se proverete a portarvi via Kagome il patto salta. 
Quindi vedete cosa dovete fare."





Angolo Autrice
Allora questo è un cap di passaggio infatti è più corto degli altri ma è proprio grazie a questo che finalmente la storia inizia ad avvicinarsi al punto focale ovvero cosà faranno con Kagome e cosa succederà con Naraku?
Una guerra inizierà?


Mi raccomando ci sentiamo la prossima settimana con il primo capitolo di questa nuova parte di storia. 
Un bacio

<3 Alice
 




 

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Capitolo 20
*** Il piano (prima parte) ***


Il piano (prima parte)

Pov Kagome
Sono passate alcune ore da quando ho pregato Fleri e Tsukami di uscire dalla mia stanza e in questo periodo di tempo sono rimasta sdraiata sul mio letto ha pensare.

Non ho voglia di uscire e magari incontrare anche Naraku. Preferisco non rischiare.

Da quando ho iniziato a desiderare di non essere mai capitata in quest'epoca. Cosa mi ha portato a desiderare di non essere mai entrata in quel pozzo. La risposta è Inuyasha. 
Lui è stato sia il motivo per cui sono voluta rimanere, che il motivo per cui ho desiderato ardentemente andarmene.
È stato il mio primo amore, il mio primo bacio, la mia prima volta è stato tante cose che non potrò mai dimenticare.
Ma come non potrò dimenticare le cose belle anche le cose brutte rimarranno con me in ogni momento della mia vita.
Non potrò mai dimenticare cosa è stato e per quanto lo desideri anche le cose belle non posso dimenticarle. Sarebbe troppo facile.


"Kagome" Sussulto presa alla sprovvista. Lentamente mi giro e trovo appoggiato alla soglia della porta Naraku che mi guarda con una strana luce negli occhi che non ho mai visto.
Vedendo che si avvicina mi alzo e mette le mani davanti a me quasi come protezione.

"Non ti avvicinare" Lui mi guarda un attimo attonito dalle mie parole lasciandomi il tempo di allontanarmi dal letto e mettermi davanti una parete della stanza.
Perchè il solo pensiero della sua vicinanza mi disgusta? Perchè provo tutto questo odio. Un dolore alla testa mi fa piegare su me stessa ritrovandomi per terra con la mano sulla fronte. Il fianco brucia come molte altre parti del mio corpo tra cui il ventre. La mia mente vede lucidamente dopo tanto tempo. Le mie mani un tempo bianche ora sono ricoperte dal sangue di centinaia di innocenti. La testa inizia a pulsare e la gola a incendiarsi.

"Cosa....cosa mi hai fatto?" Lo vedo sospirare e avvicinarsi al mio corpo percosso da tremiti incontrollati. "Non doveva andare così. La pozione avrebbe dovuto tenere a freno la tua mente per ancora molti anni ma a quanto pare la presenza di quei due e il riavvicinamento di Inuyasha e gli altri deve aver fatto scattare qualcosa. 
Ma non ti preoccupare ora ti farò un altra iniezione così sarà tutto come prima.
La tua memoria tornerà bloccata così come anche la tua parte da umana. Tornerai ad essere il mio capo mercenario e ha desiderare nuovamente il mio corpo."

È vero. Io sono andata a letto con lui tante tante volte. L'ho pregato di farmi sua di dimenticare una volta per tutte la sensazione di Inuyasha sul mio corpo, il suo odore, il suo calore.

Mi accascio completamente per terra ed inizio a vomitare.
Vomito per tutte le volte che avrei voluto piangere, per tutte le volte che ho avuto l'istinto di gridare il nome del l'unico uomo che ho amato, per tutte le volte che ho tradito la vecchia me.

Una mano si posa sulla mia spalla. E il suo corpo si proietta davanti al mio. Mi allunga la mano come ha fatto anni fa. "Non ti preoccupare tesoro presto il dolore andrà via devi solo seguirmi e abbandonarti completamente a me." La sua voce raggiunge chiaramente le mie orecchie. Il cuore inizia a battere velocemente e la voce mi esce in un sussurro. "No" 
"Forza proprio come hai fatto allora. Ti basta afferrare la mia mano e tutto questo sparirà insieme ai sensi di colpa e ad Inuyasha."

La testa fa sempre più male, le lacrime iniziano a rigare le mie guance il sudore ricopre la mia fronte.
"Per favore. Lasciami." Alzo lo sguardo e lo vedo sorridere per poi parlare "Mi dispiace ma non voglio. Tu sei mia e lo sarai per sempre"
Queste sono le ultime parole che sento prima di svenire.


Pov Tsukami
"Quindi ascoltate bene. Il piano si svolgerà tra tre giorni al villaggio del grano dove avverrà anche la nostra prossima missione da mercenari capitanati da Kagome. 
L'obbiettivo della nostra missione sarebbe sterminare un intero clan di umani ma durante la missione noi due la bloccheremo e la faremo svenire in modo che voi possiate fermare gli altri mercenari.Arrivati a questo punto la porteremo lontano da Naraku e tutti voi in particolare dovremo far riemergere la vera Kagome impedendole di fare sciocchezze.

Visto lo stato in cui l'abbiamo lasciata direi che non dovremo faticare molto per riportarla qui."
Ripenso al suo stato quando abbiamo lasciato la grotta. Era distrutta, la crepa che da sempre nascondeva si è diramata lasciando solo una ragnatela di vetro.

"Aspetta aspetta in che condizione l'avete lasciata?" Mi chiede Miroku. "Era a terra., piangeva gridava. Ripudiava se stessa e le sue decisioni. Iniziava a vacillare. La vera Kagome stava cercando di uscire fuori e penso che con il nostro intervento potrebbe farcela."

"Ok allora ci vediamo tra tre giorni" 
E così ci lasciamo con la speranza nei nostri cuori di poter avere indietro la persona per la quale daremo la nostra vita e la nostra anima.


Dopo ore di viaggio siamo di nuovo davanti alla camera di Kagome e facendoci coraggio decidiamo di entrare ma quello che si palesa davanti hai nostri occhi non è l'immagine che ci aspettavamo.

La camera e completamente distrutta. I mobili sono rotti o rovesciati e la cosa che più ci turba e la quantità di vomito sul tappeto e il sangue che ricopre molte parti della camera.

Kagome! 
Con tutto questo sangue perso sarà affamata. Dobbiamo trovarla.

"Fleri dividiamoci io vado verso le camere di Naraku tu cerca nelle camere delle torture." Lei mi fa un cenno con la testa e sparisce al primo incrocio.

Dopo mezzora passata a cercare mi imbatto in un nobile sotto le direttive di Naraku.
"Hey per caso sai dove si trova Kagome?" Lui mi guarda con disprezzo riconoscendo i miei segni caratteristici da mezzo demone e sorride sprezzante. "La troietta? Naraku la stava portando al laboratorio penso si siano divertiti."

Lo lascio ed inizio a correre in direzione del laboratorio ed appena mi ci trovo davanti li vedo uscire. Kagome mi passa accanto senza neanche guardarmi mentre lui si ferma accanto a me e sorridente mi parla mentre la guarda da dietro.

"Pensavate che vi avrei permesso di portarmi via la mia Kagome. ILLUSI lei è mia ed ora le ho ricordato a chi appartiene. La sua mente è tornata alla mia merce e voi due non potrete fare niente per portarlo allo stato in cui l'ho trovata prima.
La vostra Kagome è morta e non potrete fare niente per salvarla.
Lei è la mia donna ed il mio mercenario ed eseguirà qualunque ordine le imporrò.
Preparatevi tra poco dovrete partire."


Ascolto con attenzione le sue parole ed il mio cuore si ristringe. 
Noi non ci arrenderemo mai e anche tu Kagome abbi fiducia nei tuoi compagni di porteremo fuori di qui e potrai tornare a vivere la tua vita.


Angolo autrice
Ecco a voi il nuovo capitolo, mi spiace che in queste due settimane non ci sono stata ma sono venuti in Italia i miei parenti e non mi hanno lasciato il tempo neanche di sedermi sulla mia amta scrivania ma ora se ne sono andati e la prossima settimana uscira il capitolo.
Bè che dire ci avviciniamo alla conclusione di questa storia mancano ancora alcuni capitoli ma la fine è inevitabile e spero che rimarrete fino alla fine.
Detto questo ci sentiamo la prossima settimana e commentate se volete e n bacio.
Alice<3

 

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