Una dolce storia

di Fanta Gaia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Cercando di essere invisibile ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Ecco, mi sono persa, ci mancava soltanto questa oggi. Mi sono trasferita da meno di un mese e questo è il primo giorno che giro per la scuola senza che nessuno mi accompagni e mi sono auto imposta di non chiedere a nessuno indicazioni, ora che sono in ritardo per la mia prossima lezione e soprattutto non ho idea di dove sia finita, inizio a pensare che forse è stata una cattiva idea. Sta mattina avevo rivisto mentalmente il percorso almeno un centinaio di volte ma a quanto pare non è servito a nulla. Entro nel primo edificio che mi trovo davanti cercherò qualcuno dentro e forse riuscirò finalmente a trovare l'aula 123, almeno questa era la speranza, attraverso tutto il corridoio e attirata da una musica dolce, mi sono avvicinata alla porta infondo al corridoio, guardando attraverso il vetro della porta ho visto un ragazzo con gli occhi semi chiusi che si dondolava a tempo, indossava un pantaloncino e una maglia nera quando la musica aumento il ragazzo comincio a volteggiare sembrava non avere peso. Restai incantata a guardarlo sembrava così tranquillo ed in pace, quando la musica si arresto tornai in me e mi ricordai come ero finita lì, il ragazzo prese la felpa poggiata su una sedia spense lo stereo e si avviò verso la porta, Jo non si era accorta che stava uscendo e quando la porta gli sbatte, si giro per vedere cosa fosse successo. Il ragazzo la guardo stranito << che ci fai qui? >> Disse in maniera aspra, << Mi sono persa >> balbettò Jo << Non puoi stare qui >> Jo avrebbe voluto ribattere ma in quel momento voleva soltanto trovare la sua aula e tornare a casa alla fine delle lezioni << dove devi andare? >> Chiese ancora il ragazzo sempre con aria infastidita << Aula 123 >> guardo il foglio che Jo teneva in mano, poi finalmente le diede indicazioni e la guardo allontarsi. Jo non entro nell'aula 123 dopo averla trovata, oramai era troppo tardi e di sicuro non voleva essere notata per quella arrivata in ritardo a meno di una settimana dall'inizio della scuola. Uscì in giardino aspettando il suono della campanella alla quale mancavano scarsi venti minuti si sedette sulle scale dell'ingresso e tirò fuori dallo zaino uno dei tanti romanzi che aveva letto almeno un centinaio di volte ma nel quale continuava a trovare comunque punto che le sembrava di non aver mai letto prima. Il ragazzo che aveva incontrato nell'altro edificio le passo accanto si era cambiato, ora indossava un paio di jeans neri ed una felpa bianca, i suoi capelli apparivano più arrufati di prima come se si fosse vestito in fretta e non avesse avuto il tempo di sistemare i capelli, a Jo bastò alzare lo sguardo per un attimo dal libro per riconoscerlo, aveva uno sguardo così serio e perso nel vuoto come se quei occhi non stessero vedendo lo stesso mondo che vedevano gli altri. Lui le passo accanto notandola appena se non avesse intralciato il passaggio sulle scale probabilmente non l'avrebbe mai guardata. Ma tanto a Jo non importava, al suono della campanella torno per i corridoi che gli sembravano un labirinto, in cerca della prossima lezione. Il resto della giornata filo abbastanza liscio, riuscì a non perdersi. Rientrata a casa l'unica cosa che aveva voglia di fare era buttare lo zaino  in un angolo della sua stanza e buttarsi dentro uno dei suoi libri almeno fino all'ora di cena ma a quanto pare l'universo aveva altri progetti per lei, sua madre la chiamo pochi minuti dopo che era rientrata << tesoro scendi >> Jo si costrinse a lasciare il letto sul quale si era appena buttata per andare al piano di sotto, scese svogliatamente le scale, sua madre era in salotto con alcune persone, la raggiunse. C'erano due adulti e un ragazzo che sedeva sul divano e che non si era nenache presso la briga di alzarsi, era lo stesso della scuola << Jo, loro sono i nostri vicini i signori Stanford e lui e loro figlio Robert >> disse sua madre a modi presentazione, il ragazzo alzò per un attimo lo sguardo su di lei prima di tornare a fissare il pavimento. I signori Stanford erano due persone davvero carine, una coppia molto affiatata che viveva proprio nella casa affianco alla nostra, la stessa cosa però non si poteva dire di loro figlio sembrava che stesse lì solo per fare contenti i suoi genitori credo che sicuramente era così, anche io in quel momento avrebbe preferito trovarmi al piano di sopra nella mia  stanza immersa in qualche bel romanzo. Ma non sempre le cose vanno come vorremmo e mi ritrovai a dover passare un'ora seduta sul divano di fronte ai Stanford in cerca di argomento che potesse coinvolgere tutti nel discorso ma né io né Robert eravamo particolarmente loquaci a differenza dei nostri genitori. Robert era vestito come quando mi  aveva sbattuto con la porta ma adesso che mi sono soffermata a guardarlo ho scoperto alcuni dettagli che nella  mattinata mi erano sfuggiti, gli occhi stonavano con il resto della sua personalità, ipnotici e magnetici quando lui l'aveva guardata lei non era riuscita a distogliere lo sguardo, era come se ti catturasero. I capelli continuavano ad essere in completo disordine ma nonostante ciò gli donavano ed il suo corpo statuario era fasciato sulle gambe da un jeans che gli metteva in risalto i fianchi mentre la felpa bianca faceva risaltare la sua carnagione leggermente ambrata. Dovevo ammetterlo era davvero carino ma di certo non è il mio tipo e poi ora non posso permettermi una storia di quel genere, e poi io non gli interessavo da oggi in poi quando ci saremo incontrarti forse ci scambieremo un saluto veloce, giusto un cenno del capo. Quando gli Stanford ci lasciarono me ne tornai il più in fretta possibile nella mia camera per evitare che mia madre mi incastrasse in uno di quei suoi monologhi nei quali elencava tutto quello che sapeva o che aveva appena saputo sulle persone che conosceva.

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Capitolo 2
*** Cercando di essere invisibile ***


Lo scopo della mia giornata è passare inosservata, diventare quasi invisibile e forse iniziare ad individuare le persone che potrebbero essere dei potenziali amici. Sono scivolata dentro la scuola e fino qui benissimo, se non fosse stato che proprio in quel momento stava passando Robert con alcuni suoi amici, lo salutai con la mano mi sembrava un gesto educato ma lui non mi degnò nenache di uno sguardo << tranquilla, non guarda quelle che non indossano una super mini gonna o che non abbiano almeno un milione di follower su Instagram >>
<< in verità io... >>
<< Vorresti dire che non stavi salutando Robert Stanford >>
<< C'è si, ma lui è il mio nuovo vicino >>
<< Ti sei trasferita da poco? >>
<< Due settimane >>
<< Giusto prima di iniziare la scuola >>
<< Si, ieri ho scoperto che Robert e la su famiglia sono i miei nuovi vicini >>
<< Comunque io so Marta >> disse porgendomi la mano
<< Jo >> dissi stringendogliela
<< Posso vedere il tuo orario? >> Mi chiede, lo recuperai dalla borsa e glielo passai << abbiamo tre volte alla settimana lezione insieme >>
<< La prossima volta che mi perdo so chi chiamare così >>
<< Tranquilla correro in tuo soccorso >> camminano tranquille mentre ci dirigevamo verso la classe nella quale entrambe avevamo lezione.
Erano passati più di una decina di minuti da quando la lezione era cominciata che la porta si apre ed entrano due ragazze seguite da Robert, il professore li ignora come se quello fosse un comportamento perfettamente normale, io li guardo mentre si siedono ma appena gli occhi di Robert incrociano i miei distolgo lo sguardo e torno a concentrarmi sulla lezione.
Alla fine dell'ora insieme a Marta esco dall'aula, << ti va un caffè? >> Mi chiede lei
<< Certo >> ci allontaniamo verso la caffetteria mentre, Robert e le due ragazze vanno nella direzione opposta, << Senti immagino che ti abbiano fatto fare un giro della scuola illustrandoti le varie aule e quello che loro pensano che qui succeda ma ci sono tante regole non scritte in questa scuola >> mi informo Marta, era normale in ogni posto c'erano regole che tutti rispettavano anche senza che nessuno le facesse applicare << come hai visto oggi Robert, Rachel e Daniela possono letteralmente fate quello che vogliono e sono dei veri e propri intoccabili, quindi non pensare nenache lontanamente di arrivare a lezione in ritardo ed non essere sgridata >>
<< perché sono intoccabili? >>
<< Le famiglie di Rachel e Daniela sono molto benestanti e danno molte donazioni alla scuola mentre Robert con le sue abilità da ballerino fa vincere alla scuola ogni anno parecchi bei soldini. So già quale sarà la tua domanda se lui ha una storia con quelle due, no da quando conosco Robert non l'ho mai visto con nessuna, certo anche lui ha avuto una marea di quelle storie da una botta e via come quasi tutti i ragazzi ma non l'ho visto mai due volte con la stessa ragazza >> fini di bere il mio caffè mentre pensavo a quel ragazzo che avevo visto ballare e che di colpo era rimasto impresso nella mia mente. Finita la scuola tornai a casa a piedi, non era lontano ma abbastanza perché soffrissi leggermente dell'ultimo caldo, rientrai buttai via lo zaino ed andai di sopra, scesi con un libro e mi prepari un bel panino prima di mettermi in veranda a leggere tranquilla all'ombra. Vidi uscire Robert in pantaloncini completamente a torso nudo era davvero uno spettacolo attraversato il vialetto comincio a correre ed io fui contenta che non mi avesse notato non volevo che mi vedesse mentre letteralmente stavo sbavando dietro di lui, chiusi la bocca e tornai al libro cercando di concentrarmi sulle parole, un oretta più tardi rientrai.
Domani avrò quella maledetta lezione di teatro, non capivo come mai in quella scuola quel corso fosse obbligatorio. Il giorno dopo mi recai a lezione svogliatamente, senti vagamente la professoressa che spiegava lo spettacolo, non mi piaceva e non volevo farlo e quando è così faccio il minimo indispensabile giusto perché sono costretta << ora mettiamoci a coppie >> cosa? Pensai tra me, bene finirò per restare da sola non conosco nessuno in questo stra maledetto corso, come previsto ero rimasta da sola, in quel momento entro Robert << bene, Robert puoi metterti con Jo >> lui si avvicino, perfetto ora non solo ero rimasta l'ultima ma mi toccava stare con Robert ed avere gli occhi di tutti puntati addosso, << proviamo qualche battuta ragazzi la coppia migliore sarà la protagonista dello spettacolo >> presi il copione e per la prima volta mi resi conto che stavamo interpretando Romeo e Giulietta forse l'opera più messa in scena dell'intera storia dell'umanità, per lo meno la scena da recitare era facile, il linguaggio era stato riadattato << come puoi chiedermi di andarmene? >> Disse Robert
<< Sai che non c'è futuro per noi >>
<< Perché mai? >> Disse riducendo la distanza tra noi
<< Non fare così, sai benissimo che io e te non avremo mai dovuto nenache iniziare questa follia. Stare insieme >>
<< Vorresti dire che la nostra storia d'amore per te non è altro che una follia >> mi Poggio una mano sulla guancia ed io ero sicuro che stavo diventando rossa come un peperone ma mi sforzai di continuare a leggere << Una follia niente di più >>
<< Bene >> urlò lui << allora sarò un folle per tutta la vita perché io per tutta la vita non potrò smettere di amarti >> la pagina era finita e lui si distacco da me ed io averti la sua mancanza, di certo era bravo anche nel teatro, per un attimo avevo creduto che quelle parole fossero proprio riferite a me. La professoressa si avvicinò a noi << siete perfetti voi due >> << Cosa? >> Chiesi mentre ancora mi stavo riprendendo da quel contatto con Robert
<< Voi due formate una coppia perfetta per lo spettacolo >>
<< Non credo ... >> Robert mi fermo con un gesto della mano
<< Va bene, anche se credo che Jo sia alle prime armi >> disse in maniera pacata, io annui
<< Potresti aiutarla tu, vi lascerò le chiavi del teatro per provare.
Ma lasciatelo dire siete anche così molto al di sopra degli altri >> io arrosi.
La sfortuna doveva proprio essere dalla mia parte l'unico corso nel quale non volevo eccedere era questo e guarda caso proprio qui andavo bene, ed ora mi toccava passare interi pomeriggi con Robert per provare.
Lui si avvicino << ci vediamo oggi pomeriggio per la prima lezione appena dopo l'ultima campanella, dai una possibilità al teatro potrebbe anche piacerti >>
<< Va bene >> mi limitai a dire.

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