I malandrini

di LalaMalfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova famiglia ***
Capitolo 2: *** La prima punizione ***
Capitolo 3: *** Malandrini ***
Capitolo 4: *** Un lupo mannaro? ***
Capitolo 5: *** La prima partita di James... e Sirius ***



Capitolo 1
*** Una nuova famiglia ***


"Gli amici sono parenti che vi scegliete da soli"
Frances Ward Weller
  1. UNA NUOVA FAMIGLIA
Il binario nove e tre quarti era, come ogni primo settembre, affollato e in preda alla confusione quando un bambino dai capelli neri attraversò la barriera per la prima volta, dietro di lui il fratello minore e, a qualche metro di distanza, i genitori. I due piccoli di famiglia osservavano tutto ciò che li circondava con lo stupore che caratterizza ogni mago che si addentra per la prima volta al binario, il più grande sentiva la gioia e l’eccitazione farsi strada in lui, era elettrizzato, pronto per la nuova avventura.

-Sir!- il più piccolo raggiunse il fratello cercando di non correre e di mantenere un passo elegante
-Reg, dimmi-
-Buona fortuna- la voce del piccolo però appariva triste così il fratello maggiore si fermò per guardarlo negli occhi e disse
-Tornerò a Natale e poi quest'estate, ti penserò sempre, saremo sempre noi due, inseparabili- non sapeva quanto si stava sbagliando

-Sirius Orion Black sii degno del cognome che porti- la voce della madre, priva di affetto o di qualsiasi altra inclinazione lo raggiunse all'improvviso
-Si madre- disse solo, convinto che non fosse il momento né il luogo adatto per iniziare una nuova discussione
-Serpeverde ti aspetta- continuò lei
-Non è detto- sussurrò il ragazzo stringendo i denti, ma fortunatamente la madre non lo sentì

Salì sul treno e caricò il baule, poco dopo si udì il fischio che annunciava la partenza e si voltò un'ultima volta verso i tre Black che lo guardavano dal marciapiede. Le ultime parole che sentì, pronunciate da Walburga, furono l'ennesima dimostrazione di quanto poco i suoi genitori tenessero a lui; non un “buona fortuna”, non un “ti voglio bene”, non un “divertiti”, nemmeno un “mi raccomando studia e comportati bene”, soltanto due parole
-Toujours pur-
“Stupido motto di famiglia” pensò il ragazzo avanzando con fatica mentre cercava di trasportare il pesante baule fino a uno scompartimento vuoto. Sirius odiava quelle parole almeno quanto odiava il suo cognome e i suoi genitori, Orion e Walburga, che fin da quando era piccolo, fin dal momento in cui avevano capito che il carattere di Sirius era troppo forte, troppo ribelle e gli impediva di ascoltare cecamente i loro insegnamenti avevano cominciato a sgridarlo, a punirlo con crescente frequenza e perfidia. Sirius dal canto suo non si faceva sottomettere e continuava a comportarsi come più gli piaceva, continuava a fare scherzi ai genitori e all’odiato elfo di famiglia, Kreacher. Il ragazzo disprezzava gli insegnamenti che gli erano stati impartiti, odiava vedere i genitori trattare male chiunque considerassero inferiore a loro, la “feccia” come li chiamavano: i mezzosangue, i nati babbani, i babbani e, la categoria forse peggiore, i traditori del loro sangue. Sirius non vedeva il motivo di tanto disprezzo, a lui sembravano persone come loro, persone che volevano solo vivere la loro vita ed essere felici, proprio come lui.

Si stava accingendo ad entrare nello scompartimento quando un ragazzo lo superò correndo  
-Non mi ruberete anche questo!-
-Ehi! Chi ti credi di essere per superarmi così e occupare un intero scompartimento?!-
-Scusa non ti avevo nemmeno visto, cercavo solo di sedermi prima che occupassero tutti i posti, è tipo il milionesimo scompartimento in cui provo a entrare. Se vuoi puoi sederti anche tu, c’è posto per tutti- gli rispose il ragazzo.

Sirius lo guardò per qualche secondo e poi decise di entrare anche lui nello scompartimento, per lo più per appoggiare il pesante baule che non sarebbe riuscito a tenere sollevato ancora per molto. Dopo essersi seduto si concesse di osservare il ragazzo di fronte a lui, i capelli castani completamente spettinati incorniciavano il volto sorridente e scaltro, aveva gli occhi color nocciola ed era alto più o meno quanto lui, stava guardando la stazione allontanarsi. Il ragazzo, accorgendosi di essere osservato, portò lo sguardo su Sirius e disse
-Ah a proposito, io sono James Potter- la mano tesa ad aspettare una risposta
-Sirius Black- rispose stringendogli la mano, non sapeva come James avrebbe reagito nell’apprendere il suo cognome
-Black? Probabilmente siamo lontani parenti o qualcosa del genere perché mia mamma era una Black, ma infondo tutti i purosangue lo sono quindi non mi pongo nemmeno il problema- sorrise James alzando le spalle sul finale e a quelle parole Sirius si lasciò andare a un sospiro di sollievo.
-In effetti...- disse e non volendo parlare dei suoi parenti più stretti aggiunse –sei anche tu al primo anno?-
-Si, non vedo l’ora di arrivare, deve essere davvero forte vivere ad Hogwarts! E poi voglio scoprire se Silente è davvero un genio pazzo, come molti lo descrivono. Però so che bisognerà andare a lezione, spero non ci daranno troppo da studiare, ho sempre preferito divertirmi-
-Non credo ci sia qualcuno al mondo che possa preferire lo studio al divertimento- ghignò Sirius e per un attimo il pensiero volò alle inutili lezioni di buone maniere, pianoforte e quant’altro che i genitori lo obbligavano a seguire “per essere degno della famiglia Black e non farli sfigurare”.

James stava per rispondere quando una bambina dai capelli rossi entrò nello scompartimento
-Posso sedermi?- chiese
-Certo- le rispose subito James facendole cenno di entrare con finti modi eleganti che fecero ridere Sirius     
-Io sono James Potter e lui è Sirius Black- la ragazza si girò a guardarlo e lui le fece un cenno di saluto con  la mano
-Lily Evans- si presentò poi, Sirius non potè fare a meno di pensare che non aveva mai sentito quel cognome tra quelli  delle famigli di maghi purosangue, poi lasciò perdere maledicendosi per aver fatto un pensiero del genere, non doveva farsi influenzare dai suoi genitori.
La ragazza non disse più una parola e si mise a guardare fuori dal finestrino la campagna che filava veloce, i due le lanciarono uno sguardo notando gli occhi gonfi dal pianto poi, non sapendo cosa dire, ricominciarono a chiacchierare tra loro. Il quidditch sembrava essere l’argomento preferito di James.

All’improvviso un altro bambino aprì la porta dello scompartimento, aveva già indosso la divisa, i capelli lunghi e unticci gli ricadevano sulle spalle, gli occhi neri individuarono Lily e lui le si avvicinò senza prestare attenzione agli altri due che dal canto loro continuarono a chiacchierare allegramente.
-Speriamo che tu sia una Serpeverde- James a quelle parole si girò verso i due bambini e disse
-Serpeverde? Chi vuole diventare un Serpeverde? Io credo che lascerei la scuola, e tu?- chiese a Sirius
Era arrivato il momento, se non se n’era andato per il cognome se ne sarebbe andato per questo, in ogni caso non potè fare a meno di rispondere –Tutta la mia famiglia è a Serpeverde-
-Oh cavolo! E dire che mi sembravi a posto-
In quel momento Sirius sentì che poteva dire a James la verità che aveva sempre celato ai suoi genitori        
–Forse io andrò contro la tradizione. Dove vorresti finire, se potessi scegliere?- ghignò
-Grifondoro… culla dei coraggiosi di cuore! Come mio padre- il ragazzo di fronte a Lily fece un gesto sprezzante –Qualcosa non va?-chiese James
-No- rispose –Se preferisci i muscoli al cervello…-
-E tu dove speri di finire, visto che non hai nessuno dei due?- chiese Sirius sarcastico. Negli anni, di fronte alle ingiuste sgridate dei genitori, aveva imparato ad avere la risposta pronta e in quel momento non poteva permettere che quel bambino si prendesse gioco del suo primo amico, un bambino che tra l’altro osava spingere le persone a sperare in una casa come Serpeverde. James scoppio a ridere, Lily invece li guardò disgustata e disse.
-Andiamo Severus, cerchiamo un altro scompartimento-
-Oooooooh…- James e Sirius la imitarono e il primo cercò di fare lo sgambetto al bambino mentre questo usciva seguendo l’amica, Sirius urlò
-Ci si vede, Mocciosus!-

Dopo qualche minuto la porta si riaprì ed entro un bambino dall’aria malaticcia, il volto portava i segni di alcune cicatrici, aveva i capelli castani e gli occhi marroni.
 -C’è posto?-
-Certo siediti, io sono James Potter-
-Remus Lupin- si presentò il ragazzo
-Sirius Black- si aggiunse anche l’ultimo presente, poi Remus sedette in un angolo, tirò fuori un libro e cominciò a leggere alzando lo sguardo solo per rispondere alle sporadiche domande che gli venivano rivolte, James e Sirius infatti avevano ricominciato a chiacchierare, piuttosto chiassosamente a dire il vero, e ogni tanto si rivolgevano al moretto per cercare di coinvolgerlo nella conversazione.
Le ore trascorsero così, in un clima sereno di cui Sirius aveva goduto raramente prima di allora, la signora del carrello passò all’ora di pranzo e loro comprarono alcuni dolciumi da condividere, ma li finirono presto e poi ricominciarono a chiacchierare, ridere e scherzare.

Nel corso del pomeriggio una ragazza dai capelli biondi entrò nello scompartimento e il suo sguardo altezzoso scrutò James, si soffermò su Remus e infine si posò su Sirius.
-Sirius, perché non sei venuto allo scompartimento di Serpeverde con tutti noi?-
-Non so ancora in che casa verrò smistato, perché avrei dovuto sopportarvi per tutto il viaggio in treno?-
-Sarai di sicuro smistato in Serpeverde, anche perché in caso contrario rischi di essere diseredato conoscendo zio Orion e soprattutto zia Walburga. Sii contento che non sono particolarmente interessata a quello che fai, se ci fosse stata Bella non ti avrebbe fatto i complimenti per come mi hai risposto e per il posto in cui hai scelto di sedere-
-Non me ne frega niente di quello che pensa Bellatrix e nemmeno tu se è per questo, e poi ha finito Hogwarts lo scorso anno no? Non è qui-
-Su andiamo Cissy- il ragazzo dietro di lei parlò per la prima volta da quando erano arrivati
-Toujours Pur- disse Narcissa come per ricordargli qualcosa
-Cos’è un saluto ormai?- borbottò Sirius

-Chi erano? E cosa vuol dire quello che ha appena detto?- chiese curioso James non appena i due si furono allontanati
-Il motto di famiglia, significa sempre puri… ho una famiglia fissata con queste cagate sulla purezza del sangue e che tratta come inferiori gli altri. Loro erano Narcissa Black, mia cugina, e Lucius Malfoy, il suo ragazzo. Lei è al quinto anno mentre lui al sesto. Dovevate vedere quando Narcissa ha annunciato con chi si era fidanzata, mia mamma le ha fatto i complimenti non perché fosse felice per lei, ma perché era l’occasione per imparentarsi con un’altra importante famiglia purosangue. Spero per lei che almeno le piaccia veramente, sono tutti e due altamente antipatici quindi probabilmente vanno d’accordo-
-Sembrano due snob- commentò James, mentre Remus lo fulminò pensando che non fosse molto educato parlare male della famiglia di un’amico, ma Sirius si disse d’accordo
-Lo sono! Bellatrix e Narcissa: le due perfette sorelle Black. Amano mio fratello Regulus e odiano me. Andromeda invece, loro sorella, che è al settimo anno, è più o meno l’unico parente a cui voglio bene, è anche lei una serpe verde, ma non è fissata con la purezza di sangue e quelle cose lì. Mi ha confidato in segreto che si è innamorata di un babbano, penso che dopo i MAGO voglia scappare e sposarsi con lui, io faccio il tifo per lei-
-Faremo il tifo con te- gli sorrise James
-Non mi piace parlare della mia famiglia, ora sono qui e loro no, posso fare quello che voglio. Dimentichiamocela-
-Sai che papà mi ha detto che il banchetto di inizio anno è così grande che non è possibile assaggiare tutti i tipi di cibo?- cambiò discorso il corvino
-Non ti credo! Sono sicuro che ci riuscirei-
-E’ lo stesso che gli ho risposto io-
-Stareste male se solo ci provaste- commentò Remus alzando lo sguardo dalle pagine
-Ci stai sfidando?- chiese Sirius
-In realtà vi sto consigliando di non farlo- rispose
-Sfida accettata- Sirius non aveva minimamente ascoltato le sue ultime parole -James?-
-Ovvio! Non mi tirerei mai indietro davanti ad una sfida-
Remus non rispose, si limitò a scuotere la testa esasperato e poi ricominciò a leggere il suo libro.

Qualche ora dopo un prefetto si fermò davanti allo scompartimento e disse -Siamo quasi in stazione, mettete le divise e preparatevi a scendere. Portatevi solo lo stretto necessario, i bagagli poi li sistemeranno-
Da quel momento fu tutto confusione, vestiti sparsi per lo scompartimento, corse per scendere per primi, battute di James e Sirius e sospiri esasperati di Remus che si chiedeva perché aveva scelto proprio quello scompartimento, risate e la voce di Hagrid che sovrastava tutto il resto. Nel viaggio in barca si unì a loro un ragazzino timido e impacciato che si presento come Peter Minus, ma non ebbero modo di parlare più di tanto perché erano estasiati dalla bellezza di Hogwarts e molto eccitati, James e Sirius stavano facendo moltissima confusione.

Hagrid li accompagnò fino al portone dove li lasciò in compagnia della professoressa McGranitt, una signora anziana e dall’aspetto severo che però non riuscì a zittire i due amici, almeno fino a quando, prima di entrare in sala grande, disse
-Non voglio sentire una parola durante lo smistamento oppure sarete espulsi ancora prima di vedere le vostre stanze- poi sottovoce borbottò -normalmente almeno in questo momento se ne stanno zitti perché hanno paura, questi no. Povera me!-  

-Black Sirius Orion-
Il ragazzo si avvicinò al cappello e lo indossò, era leggermente preoccupato che lo smistasse solo per il suo cognome, ma sentiva di non essere come loro e sperava che anche il cappello se ne accorgesse.

-Un altro Black... oh cavoli questa si che è una sorpresa! Di solito non devo nemmeno stare a pensare dove mettervi... sei davvero una scoperta sai? Qualche tratto adatto a Serpeverde lo hai, infondo sei pur sempre figlio dei tuoi genitori, ma non mi convince... no, meglio... GRIFONDORO!-

Sirius sorrise e si avviò al tavolo da cui provenivano gli applausi, si rese vagamente conto che la maggior parte dei presenti erano sconvolti e si sedette. Mentre lo smistamento continuava lasciò scorrere lo sguardo lungo la sala, quando il suoi occhi si posarono su Narcissa, questa lo stava guardando disgustata, di certo di tutte le case Grifondoro era quella che loro odiavano di più, a qualche posto da lei sedeva Andromeda che gli sorrise e gli fece un occhiolino a cui lui rispose allegramente. Lily, la ragazza del treno, venne smistata in Grifondoro e lui le fece spazio a sedere, ma quando lo riconobbe si girò dall’altra parte come per mostrargli che non le era piaciuto il suo atteggiamento. Tornò allora a prestare attenzione allo smistamento e James, Remus e anche il ragazzino della barca, Peter, vennero smistati in Grifondoro e si sedettero attorno a lui, oltre a loro cinque la casa aveva anche altri nuovi acquisti: Frank Paciock, Alice Prewett, Mary Mcdonald e Marlene McKinnon, la cugina di James.
La cena proseguì allegramente e né James né Sirius dimenticarono la sfida in corso.

Dopo il discorso di Silente Emmeline Vance e Sebastian McKinnon, i due prefetti del quinto anno, li accompagnarono lungo il castello fino alla torre di Grifondoro e gli indicarono le loro stanze. Appena entrati Sirius si scelse il letto preferito, seguito subito da James.
-Ohi- si lamentò stendendosi -sto morendo dal mal di pancia! Salvatemi vi prego!-
-Noo!- rispose James -Salvate prima me!-
-Siete due idioti, ve l’avevo detto di non mangiare così tanto!-
-Scusa mamma Remus- risposero i due e lui alzò gli occhi al cielo avvicinandosi poi a uno dei tre letti rimasti liberi.

Peter prese posto nel letto vicino a quello di Remus e si sedette guardando quelli che sarebbero stati i suoi compagni di stanza per i successivi sette anni, si chiedeva come facevano a comportarsi già così tranquillamente tra loro visto che si erano conosciuti solo qualche ora prima. James e Sirius parlavano più di tutti, spesso senza rifletterci prima, dicevano quello che gli passava per la testa al momento, Remus sorrideva contento di non essere solo e si inseriva nella conversazione quando aveva qualcosa da dire, di solito di più sensato dei primi due, mentre Peter ascoltava, parlando solo quando si rivolgevano direttamente a lui per fargli delle domande, solitamente era Remus a farlo.

Dopo un po’ entrò anche Frank che disse di essere rimasto in sala comune a chiacchierare con suo cugino che era al secondo anno, scambiò qualche parola con i compagni di stanza, ma si mise a dormire poco dopo. Col passare del tempo anche Peter si addormentò e, poco dopo, Remus costrinse gli ultimi due a smettere di fare casino perché voleva riposare anche lui.

Da quel giorno divennero inseparabili. Da quel giorno furono una famiglia.

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Capitolo 2
*** La prima punizione ***


“Se un uomo vuole occuparsi incessantemente di cose serie
e non abbandonarsi ogni tanto allo scherzo, senza accorgersene,
diventa pazzo o idiota”
Erodoto
  1. LA PRIMA PUNIZIONE
-Oggi che lezioni abbiamo?- chiese Sirius spalmando tranquillamente il pane di cioccolata
-Non so se sono più sconvolto perché dopo un mese ancora non ricordi l’orario o perché ti interessa saperlo- commentò Remus
-Così mi offendi, io sono uno studente modello!-
-Si e io sono Merlino, a cosa ti serve sapere l’orario?-
-Per decidere quale ora è meglio saltare, ovvio- si intromise nella discussione James

Remus sospirò esasperato, ma in fondo si aspettava una risposta del genere così disse -Non dovreste saltare le lezioni, comunque abbiamo trasfigurazione e storia della magia la mattina, mentre oggi pomeriggio doppie pozioni-
-Qualcosa con i Serpeverde?- chiese ancora Sirius
-Voi non progettate di saltare le lezioni, state architettando qualcosa- capì Remus -comunque si, pozioni-
-Bene, allora cosa saltiamo?- chiese Sirius
-Non possiamo saltare nulla- rispose James, non molto contento della cosa -A trasfigurazione si va perché la Minnie è la Minnie, da Ruf si dorme e ne ho proprio bisogno e a pozioni ci sono le serpi-
-Hai ragione... peccato! Sarà per domani-
-Cosa volete fare alle Serpi?- chiese Remus mentre Peter li ascoltava curioso continuando a mangiare
-Oh nulla mammina non ti preoccupare- rispose Sirius
-Vogliamo solo divertirci un po’ col nostro amico Mocciosus- continuò James
-Ragazzi…- sospirò Remus a metà tra il rassegnato e l’esasperato
-Sai che ha fatto ieri?- chiese James abbandonando il tono tranquillo e scaldandosi improvvisamente

Remus lo guardò pronto a sentire qualcosa su Lily, che James ultimamente si divertiva a infastidire, ma quello che sentì lo fece ricredere sull’idea di non prendersela con Piton
-Ha dato della sporca mezzosangue a Mary e le ha detto delle cose orribili, me l’ha raccontato mia cugina quando l’ho incontrata in sala comune-
-Marlene? E ti ha detto come sta Mary?- chiese subito Remus
-E’ stato un colpo basso, davanti a lui è rimasta impassibile, gli ha detto che è un idiota che rimarrà senza amici, un incoerente perché sta con Lily e prende in giro quelli come lei, e altre cose del genere; poi però in stanza si è messa a piangere, Lene ha detto che ha paura di essere davvero inferiore agli altri e che non vuole che la Evans sappia ciò che è successo perché le dispiace che debba vedere come si comporta il suo migliore amico-
-La Evans è una stupida se non se ne rende conto- ribattè Sirius facendosi scontroso come ogni volta che sentiva qualcuno assumere comportamenti razzisti perché gli ricordavano troppo i suoi familiari -Piton è stato preso, insieme a quegli altri due idioti di Avery e Mulciber, sotto l’ala protettiva di Malfoy, cosa pensa possa succedere? Seguirà le sue orme, inizierà a invischiarsi con la magia oscura e da grande diventerà come i miei genitori, come Bellatrix, Narcissa e tutti quegli idioti che sono costretto a chiamare famiglia. Dobbiamo fargliela pagare per quello che ha fatto, noi non siamo come lui, noi ci siamo sempre per gli amici e Mary è nostra amica-
-Sono d’accordo con Sirius- disse solo James
-Ok, è per un’amica quindi ci sto, noi non abbandoniamo gli amici sono d’accordo e poi quello che ha fatto è imperdonabile. Siete riusciti a parlare con lei?-
-Non ancora, speravamo di vederla a lezione. Pet ci stai anche tu?- chiese James
-S-si-
-Ok, ecco quello che vogliamo fare…- iniziò a spiegare Sirius 

Quella mattina le ore passarono piuttosto lentamente secondo i quattro, Mary si era presentata a lezione per far vedere a Piton e ai suoi amici che non l’avevano abbattuta con le loro parole, ma non parlava con nessuno tranne con Marlene. I ragazzi avevano provato a dire qualcosa, ma lei non li aveva lasciati avvicinare, sapeva che avevano saputo, ma non era pronta ad affrontare l’argomento. Alice e Lily che non erano presenti al fatto, perché la prima aveva accompagnato la rossa a studiare in biblioteca, continuavano a chiederle cosa fosse successo perché la vedevano più cupa del solito, ma lei non rispondeva, era ancora convinta che fosse meglio che Lily rimanesse all’oscuro del fatto. Sapeva che non le andavano a genio le nuove amicizie di Piton, ma era convinta che lei credesse ancora nell’innocenza del ragazzo, pensando che non prendesse parte attivamente alle prese in giro; e per quanto lo odiasse sapeva che per Lily la sua amicizia era molto importante. A pranzo nulla cambiò, i ragazzi sedettero tutti assieme, tranne Frank che come sempre li aveva salutati per poi dirigersi verso il cugino e i suoi amici, ma non scambiarono molte parole: Lily e Alice erano preoccupate e dispiaciute che la loro amica non si aprisse con loro, Mary mangiava in silenzio cercando di non pensare al pomeriggio precedente, mentre Marlene accanto a lei cercava il modo migliore per distrarla e farla sentire di nuovo bene, Peter mangiava cercando di non pensare a nulla, James, Sirius e Remus pensavano all’ora di pozioni che ci sarebbe stata da lì a poco e al piano che stavano per mettere in atto, sapevano che si sarebbero messi nei guai, ma non gli importava, Sirius pensava che sarebbe stata la prima punizione tutti e quattro assieme. Di certo non la prima in assoluto, lui e James le stavano già collezionando, ma era un momento di svolta.

Il piano non era nulla di complicato, in fondo erano solo al primo anno, avrebbero avuto tempo per raggiungere lo scopo di James e Sirius e rimanere nella storia, per ora volevano solo farla pagare a Mocciosus e metterlo in imbarazzo.
-Forza, cominciamo- commentò esaltato James entrando nell’aula

-Ragazzi buongiorno, oggi parleremo di una nuova pozione, la pozione scaccia brufoli. Vi prego di non provare mai a prepararvela da soli, potrebbe non avere gli effetti sperati-
-Perfetta- sussurrò Sirius agli amici -non poteva andarci meglio- poi alzò la voce e urlò -a Mocciosus servirebbe professore!-
Lumacorno si girò a guardarlo, Severus era uno dei suoi studenti migliori, ma non poteva di certo mettere in punizione un ragazzo per una semplice battuta così disse semplicemente -Non è gentile da parte sua signor Black-
-Io dico solo la verità professore-
-Non mi sembra che il suo compagno ne abbia bisogno- continuò Lumacorno, ma Sirius aveva la risposta pronta
-Non ho mai detto che fossero in posti visibili Signore- commentò alzando le spalle e facendo scoppiare a ridere tutta la classe e diventare rosso Piton che borbottò un -Non è per niente vero!-

Il professore sospirò e poi ricominciò a spiegare -...Mi raccomando ragazzi, avete due ore. Ora in coppia su!-
-Legati i capelli Mocciosus! L’olio non è uno degli ingredienti della pozione- urlò James facendo scoppiare di nuovo tutti a ridere
-Signor Potter…- il tono del professore era di avvertimento
James e Sirius si guardarono ghignando, non si sarebbero fatti fermare dalle minacce del professore, poi iniziarono a preparare la pozione, aspettando il momento più opportuno per agire. Remus nel calderone accanto lavorava con Peter, sapeva che la prossima toccava a lui, non potevano permettersi più di una battuta a testa se non volevano essere cacciati dall’aula prima di portare a termine il piano.

Marlene e Mary lavoravano assieme poco distanti da loro, la prima aveva capito benissimo le intenzioni degli amici e lo stava facendo notare alla compagna
-Ti vogliono bene, lo fanno per te-
-Lo fanno perché odiano Piton, perché dovrebbe importargli di una stupida mezzosangue?-
-Vedrai- rispose solo Marlene sicura di aver ragione
-Dovresti andartene anche tu Lene, non rischiare di perdere gli amici per starmi vicina-
-Non perderò nessuno, e nemmeno tu-

Alice lavorava con Frank, entrambi avevano riso alle parole dei due amici, ma non conoscevano il vero motivo delle prese in giro, anche se non erano per nulla straniti dalla situazione e quindi non sospettavano nemmeno ci fosse una ragione più grande sotto.
Avery e Mulciber lavoravano nel calderone affianco a quello di Piton, il che si rivelava perfetto, l’unico problema era che la compagna di quest’ultimo fosse Lily, Remus aveva imposto un limite su cui era stato categorico: lei non doveva andarci di mezzo.

I tre ragazzi stavano sabotando lentamente la pozione dei due amici in modo da farle avere l’effetto contrario a quello richiesto
-Non dovrebbe essere lilla a questo punto?- chiese Lily dopo un po’ -non capisco abbiamo fatto tutto perfettamente-
-Nemmeno in pozioni sei più capace di combinare qualcosa? Non era più o meno l’unica cosa che ti riusciva decentemente?- alzò la voce Remus
-Anche lei Signor Lupin?- chiese Lumacorno a metà fra l’arrabbiato e lo sconvolto perché Remus era sempre stato un bravo studente, mentre gli altri scoppiavano a ridere e Piton sprofondava nuovamente per l’imbarazzo
-Ora basta, da te non me l’aspettavo Rem! La pozione l’abbiamo preparata alla perfezione e ora ve lo mostrerò- stava per spalmarsi sulla faccia un po’ di quell’intruglio quando Remus decise di intervenire, Lily era sua amica, non voleva che rimanesse invischiata nella cosa
-So che essere cavalieri non è qualcosa che voi serpi comprendete, ma lasceresti davvero che sia Lily a provare la pozione? Se è davvero sbagliata lasceresti che sia lei a pagarne le conseguenze? A stare male? Sei davvero così vigliacco?-
-Non sono vigliacco, dammi Lils la provo io- prese il cucchiaio dalle mani dell’amica e lo spalmò sulla faccia, in un attimo si riempì di brufoli e tutti scoppiarono a ridere
-Chi è stato?- chiese Lumacorno arrabbiato, ma le sue parole furono interrotte da uno scoppio, il calderone di Avery e Mulciber esplose ricoprendo i tre serpeverde di una sostanza melmosa.
-Chi è stato?- ripetè Lumacorno
-Noi!- i tre responsabili alzarono la mano, insieme a Peter che era colui che aveva causato l’ultima esplosione

-Spiegate alla classe cos’avete fatto esattamente e poi deciderò la vostra punizione-
-Oltre a prendere in giro Mocciosus? Io, Jamie e Rem abbiamo sabotato la sua pozione e Pet ha fatto esplodere il calderone dei suoi amichetti, Avery e Mulciber- spiegò Sirius con un ghigno
-E’ un’azione davvero grave ragazzi. Questa sera...- iniziò Lumacorno, ma venne interrotto da James
-Il punto non è cos’abbiamo fatto, l’importante è il perché Signore-
 -Sentiamo questa motivazione allora, ma nulla mi farà cambiare idea sulla punizione, avreste potuto fargli davvero male- disse indicando i tre Serpeverde ancora completamente sporchi.
-Mai quanto ne hanno fatto loro ad una persona a noi cara- rispose Remus
A quelle parole Mary alzò gli occhi dal banco e si concesse un sorriso, mente Marlene si girò verso di lei e le disse -Te l’avevo detto che lo facevano per te-
-Ovvio Lene, noi non abbandoniamo gli amici- risposero i quattro in coro
-Grazie ragazzi, vi voglio bene, ma non dovevate rischiare una punizione per me-
-Certo che dovevamo, non avrebbero dovuto permettersi Mary- rispose Peter che ancora non aveva avuto il coraggio di parlare

-Qualcuno può spiegare anche a noi cosa sta succedendo?- chiese Alice
-Ieri pomeriggio mentre tu e Lily eravate in biblioteca abbiamo incontrato Piton, accompagnato dai suoi due amichetti...- iniziò Marlene
-Lene no ti prego, non voglio che si sappia, ti ho già spiegato il motivo-
-Mary, Lene ha ragione Evans deve saperlo. Se io ho potuto superare il fatto che i miei genitori siano dei razzisti con seri problemi di comportamento e che tutti i miei parenti sono come loro, se ho potuto venire a Hogwarts pur sapendo che lasciare mio fratello a casa da solo avrebbe voluto dire rischiare che si lasci condizionare da Orion e Walburga, la Evans può accettare e superare questa cosa. Io mi sono fatto una nuova famiglia, loro- disse Sirius indicando i ragazzi dietro di lui -lei può farsi nuovi amici, anzi li ha già, a te, Lene, Alice, Rem,... E ora sei obbligata a dirlo perché sai quanto io odi parlare della mia famiglia e se l’ho fatto davanti a tutti è solo per te, perché siamo amici-
-Grazie Sirius- Mary si avvicinò a lui per abbracciarlo, poi circondata dai quattro ragazzi e Marlene che gli facevano forza sospirò e si girò verso Lily iniziando a raccontare -Come stava dicendo Lene, abbiamo incontrato loro tre, Piton mi ha detto delle cose orribili che ora non ho intenzione di ripetere, ma c’entravano col fatto che sono una “sporca mezzosangue” come lui e i suoi amici definiscono quelli come noi. So che gli vuoi bene e che hai sempre sperato che non prendesse parte alla cosa, ma è stato lui a iniziare, i suoi amici l’hanno seguito solo dopo. Mi dispiace Lily- poi si rivolse verso il professore e continuò -i ragazzi tentavano solo di difendermi e farmi stare meglio, non può metterli in punizione, la prego-
Lily guardò Piton e disse -Mi hai davvero delusa- poi si alzò dalla sedia e si avvicinò a Mary abbracciandola -Mi dispiace che tu non ti sia sentita di dirmelo, sappi che ti voglio bene-. Anche Alice si alzò e abbracciò l’amica.

-Signorina Mcdonald devo per forza punirli, non è un comportamento accettabile e per quanto io creda alle sue parole la vendetta non è la giusta soluzione. Questo pomeriggio voi quattro vi fermerete dopo lezione a pulire l’aula, senza magia. In quanto a lei signor Piton, io non ho visto quello che è successo ieri, cosa può dirmi?-
-E’ una bugiarda- provò lui sostenuto dai due amici, ma si ritrovò sette bacchette puntate contro, James, Sirius, Remus, Peter, Frank, Marlene e Alice non avevano apprezzato la bugia.

Il professore sospirò e continuò -Abbassate le bacchette. Non so cosa fare, per quanto io creda alle parole della signorina Mcdonald e queste siano state confermate dalla Signorina Mckinnon ho anche tre persone che dicono il contrario e, pur sapendo che i Signori Avery e Mulciber sono amici del Signor Piton e vogliano evitare una punizione e una perdita di punti della loro casa, non posso decidere cosa sia avvenuto senza aver avuto modo di vedere la scena, quindi per questa volta non posso prendere provvedimenti. In compenso però non toglierò punti a Grifondoro nonostante la punizione. E ora andate in infermeria a farvi ripulire e dare una controllata su!- a quelle parole in classe tutti i Grifondoro iniziarono a lamentarsi mentre i Serpeverde se la ridevano, il ghigno dei tre Serpeverde mentre uscivano fu la goccia che fece traboccare il vaso.

-La pagheranno- sussurrò Sirius
-Non la passeranno liscia un’altra volta- concordò James 
-Non è stata la reazione giusta la vostra- ribattè Lily
-Invece si, se continuavamo a vedere questa cosa solo dal lato peggiore e più serio saremmo impazziti, Mary sarebbe impazzita, e non ti avrebbe detto nulla. Loro sono riusciti a farla ridere e ti assicuro che era da ieri pomeriggio che cercavo di tirarla su di morale e convincerla che ciò che le aveva detto quell’idiota del tuo migliore amico non era vero, e non ero riuscita a strapparle nemmeno un sorriso finto. Tu non sai le parole che le ha rivolto, Mary ha davvero molto riassunto. A volte buttarla sul ridere è la soluzione migliore- commentò Marlene, poi la campanella suonò e tutti uscirono dall’aula lasciando i quattro a pulire.

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Capitolo 3
*** Malandrini ***


“Molte persone entreranno ed usciranno dalla tua vita,
ma solo i veri amici lasceranno un’impronta nel tuo cuore”
Eleanor Roosevelt
 3. MALANDRINI

-Ragazzi! Ragazzi! Ragazzi! Ascoltatemii!-
-James, smettila di urlare ti prego! Non vedi che sto finendo di studiare?- rispose Remus esasperato
-Di stu-che?-
-Studiare, stuudiaare, s-t-u-d-i-a-r-e-
-No mi dispiace, non è una parola presente nel mio vocabolario- alla risposta di James Remus sospirò e scosse la testa 
-Cosa volevi dirci?- chiese Sirius che come l’amico non aveva nessuna intenzione di prendere in considerazione l’idea di studiare
-Siamo un gruppo, no?-
-Sei davvero un genio Jamie, i miei più sentiti complimenti-
-Taci e lasciami parlare fratello! Dovremmo darvi un nome, un nome da gruppo che ci faccia essere un gruppo a tutti gli effetti!-
-Mi piace!- si esaltò subito Sirius -Qualcosa che dica che siamo i più fighi e i migliori-
Remus, avendo capito che non avrebbe più avuto alcuna possibilità di finire di rileggere chiuse il quaderno di Trasfigurazione e commentò -Detesto ammetterlo ma è una buona idea-
-Pet?- chiese James ormai su di giri
-Certo! Siamo un gruppo, quindi ci meritiamo un nome- commentò lui, nessuno aveva dubbi che avrebbe approvato la cosa, in fondo tutto quello che dicevano Sirius e James per lui era incontestabile
-Che ne dite di ‘I più fighi di Hogwarts’?- chiese il Black
-Banale e scontato- lo bocciò subito Remus
-‘Gli assi del quidditch’?-
-Solo tu giochi a quidditch Jamie- alzò gli occhi al cielo il lupo mannaro
-Ma anche tu e Sir ve la cavate- ribattè lui che non voleva rinunciare a quel nome, ma gli altri si dimostrarono uniti nel bocciarlo e quindi dopo qualche minuto si arrese.

Il resto della serata passò con Remus che cercava ancora di ripassare, James e Sirius che sparavano nomi per il gruppo, passando dai più brutti ai più assurdi che il Lupin avesse mai sentito e Peter che approvava quasi tutti i nomi tranne quando Remus riusciva a convincerlo a stare dalla sua parte. Alla fine, le cose si calmarono quando Frank tornò in stanza, perché l’unica cosa su cui tutti erano concordi era che nessuno dovesse sapere il nome del gruppo fino a quando loro non l’avrebbero annunciato con stile.

Il mattino dopo non poterono parlare dei nomi per il gruppo perché furono impegnati con l’esame di trasfigurazione e nonostante la poca voglia di studiare anche Sirius e James erano decisi a passare l’anno.
La professoressa Mcgrannit li controllò per tutto il tempo perché non voleva che copiassero, ma Sirius non potè fare a meno di notare che in fondo lei voleva loro molto bene e sapeva benissimo che nonostante i minimi sforzi i due erano particolarmente dotati e raggiungevano ottimi risultati, tra i migliori a scuola. Cosa che infastidiva moltissimo persone come i Corvonero e la Evans che passavano le ore in biblioteca per raggiungere risultati nemmeno di tanto migliori.

Dopo aver finito la prova, si diressero verso la sala grande per mangiare e poi verso il lago nero e sedettero all’ombra di un albero ancora non occupato da nessuno studente, l’albero dava una visuale perfetta dal platano picchiatore, cosa che innervosiva particolarmente Remus e lo distraeva dallo studio per la prova di incantesimi che avrebbero dovuto sostenere nel pomeriggio. Sapeva, anche perché Sirius e James glielo ricordavano ogni due minuti, che gli esami del primo anno non erano nulla rispetto ai GUFO o ancora peggio ai MAGO, ma voleva comunque dare il meglio di sé.
Sirius, accortosi di dove continuava a posarsi lo sguardo dell’amico, commentò
-Rem hai paura del platano picchiatore?-
-Eh? No no stavo pensando a quegli idioti che fanno a gara su chi si avvicina di più- rispose il ragazzo cercando di mantenere la voce ferma e calma
-In realtà pensavo di provarci anche io- decise James -Dicono che ci sono in palio 100 galeoni per chi riuscirà a toccare il tronco per più di cinque secondi
-Sai, non mi dispiace per nulla la tua idea- si disse d’accordo Sirius -Penso ti farò compagnia-
-Credo che per ora dovremmo limitarci a studiare e pensare a un nome per il gruppo- cercò di distrarli Remus, sapendo che provare a dissuaderli non sarebbe servito
-Giusto il nome!- commentarono i due e ricominciarono a sparare idee assurde tanto che Remus si chiese come gli fosse venuto in mente di ricordarglielo e non fu mai così felice di andare a pranzo e soprattutto di entrare in aula per un esame, dato che era l’unico modo per farli stare zitti.
Le giornate continuarono così fino alla fine di tutti gli esami, ogni momento libero era impiegato nel trovare un nome adatto al gruppo, ma non era ancora stato trovato nulla che soddisfacesse tutti quanti.

Dopo l’ultimo esame uscirono per riposarsi un po’ e volevano davvero parlare del nome, anche Remus perché aveva capito che l’unico modo di farli smettere di urlare sfilze di nomi e slogan era quello di deciderne uno, ma gli altri Grifondoro loro coetanei si unirono a loro, tutti tranne Lily che disse che preferiva passare un po’ di tempo col suo amico Serpeverde Severus, o Mocciosus come era stato soprannominato da James e Sirius.
-Come sono andati gli esami?- chiese Alice non appena si sedettero sulla riva del lago nero
-Non parliamo di esami vi prego, già Seb è al quinto anno e sta impazzendo per i GUFO, almeno noi che abbiamo finito godiamoci l’estate- commentò Marlene
-Do ragione alla mia cugina preferita- rise James scompigliando i capelli alla ragazza che di tutta risposta gli tirò un pugno iniziando una piccola lotta tra i due con tanto di tifo di Peter, Sirius, Frank e Mary.

Quando si calmarono però la proposta dei due cugini venne accettata e iniziarono a parlare di tutt’altro, delle vacanze di ognuno di loro
-Io penso starò a casa mia con i miei genitori- ammise Remus
-Io forse riesco a convincerli a portarmi in Francia, ho sempre voluto vedere Parigi- esclamò sognante Alice
-Io penso faremo la solita vacanza al mare con anche la famiglia di Jack- spiegò Frank che passava sempre le vacanze col cugino
-Io spero solo di poterle passare chiuso in camera, penso mi dedicherò a ripitturare le pareti di rosso e oro e a riempirla di poster di Grifondoro o presi dalle riviste babbane. Quando sarò più grande voglio una motocicletta!- fu la decisione di Sirius
-Io non ho idea di cosa faremo dipende dagli impegni di papà a lavoro, ma sicuramente tanto quidditch devo allenarmi per entrare nella squadra il prossimo anno- commentò James
-Io penso le passerò a fare casino con i miei fratelli- disse Marlene -Oh e anche con Jam quando ci vedremo- fece l’occhiolino al ragazzo
-Io vado al mare!- annunciò Mary entusiasta
-Io non lo so- ammise Peter

Dopo un po’ Frank venne chiamato da suo cugino che aveva anche lui finito gli esami e si allontanò mentre le ragazze decisero di andare a cercare Lily per vedere se riuscissero a passare un ultimo pomeriggio con lei prima delle vacanze
-Stavo pensando una cosa- propose James -Dovete venire tutti da me queste vacanze, più tempo possibile-
La risposta dei tre amici fu decisamente positiva, anzi entusiasta e così occuparono una buona parte del pomeriggio ad organizzare tutto quello che avrebbero fatto in quei giorni. Inutile dire che Remus fu l’unico che venne sfiorato dal pensiero “Poveri signori Potter”, ma lo accantonò anche lui, troppo entusiasta di poter passare l’estate con i suoi amici.
Nessuno aveva dimenticato la questione nome del gruppo e ogni tanto ne spuntava fuori uno nuovo, ma avevano sempre meno idee.

Quando ormai mancava poco all’ora di cena passò di lì Hagrid, diretto al castello, li guardò e disse
-Ehy piccoli malandrini come state?-
-Molto bene, te?- chiese subito Remus e i quattro si diressero verso il castello chiacchierando con il guardiacaccia, nessuno si era accorto dello sguardo scambiatosi da Sirius e James al sentire le parole dell’uomo. Una volta arrivati in sala grande e sedutosi a tavola i due si avvicinarono il più possibile agli amici e sussurrarono
-L’abbiamo trovato, saremo i Malandrini!-
Nessuno trovò alcuna obiezione a quel nome, anche Remus lo approvava completamente, anzi fu proprio lui a dire
-Brindiamo ai Malandrini!- e i quattro alzarono il bicchiere felici
In quel momento arrivarono le ragazze e si sedettero ai loro soliti posti vicino a loro (Lily all’estremità più lontana possibile) e Marlene chiese
-A che brindate?-
-Nulla che ti riguardi Lene- le fece l’occhiolino Sirius
-E non sforzarti cuginetta, so che sei curiosa, ma lo scoprirai presto- rincarò James
La mattina al risveglio ogni abitante del castello, professori, Hagrid e Gazza compresi, trovarono uno striscione appeso nelle loro camere che annunciava
 
‘I MALANDRINI VI AUGURANO UNA GIORNATA PIENA DI SCHERZI’
 
Non fu particolarmente difficile capire cos’era successo perché in sala grande trovarono un enorme striscione appeso dietro al tavolo dei professori, dove di solito stava lo stemma di Hogwarts, con scritto
‘OGGI I GRIFONDORO VINCERANNO LA COPPA DELLE CASE.
 FORZA GRIFONDORO!
By i vostri Malandrini preferiti
James, Sirius, Remus e Peter’
 
Nemmeno la Mcgrannit riuscì a contenere totalmente le risate e si lasciò scappare un piccolo sorriso notato subito da Sirius che lo riferì immediatamente ai tre amici.

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Capitolo 4
*** Un lupo mannaro? ***


“L’amicizia è prima di tutto certezza, ed è questo che la differenzia dall’amore.
                                                                                                                     È anche rispetto, e accettazione totale di un altro essere”
Marguerite Yourcenar
  1. UN LUPO MANNARO?
Sirius sedeva sul letto riflettendo su quello che stava succedendo nell’ultimo periodo, da quando erano tornati ad Hogwarts per il nuovo anno aveva finalmente ricominciato a sentirsi a casa, se Regulus l’aveva abbandonato e da quando era a Serpeverde non gli rivolgeva nemmeno più la parola, sapeva che James non l’avrebbe mai fatto.

-Ehy fratello- il ragazzo entrò proprio in quel momento
-Jamie! Che fai qui?-
-Ero giù in sala comune quando mi sono accorto che tu non c’eri e mi è sembrato davvero strano fare casino da solo, così sono venuto a cercarti- ecco la prova vivente di ciò su cui stava riflettendo prima
-Facevi casino senza di me? Non devi permetterti, è un’eresia!- scoppiarono entrambi a ridere, poi il corvino continuò
-Non c’era nemmeno Remus, sai dov’è finito?- chiese
-È andato a trovare sua mamma- rispose Sirius mimando le virgolette mentre pronunciava le ultime parole
-Perché non si decide a dirci la verità?- chiese ancora James
-Non ne ho idea, vuol dire che la scopriremo da soli- rispose il Black capendo che anche nelle migliori famiglie a volte ci sono alcuni problemi, ma come gli aveva detto James la prima volta che avevano litigato l’importante era risolverli; anzi testualmente le sue parole erano state “Brutto idiota che non sei altro! Certo che voglio ancora parlarti sei mio fratello! Ma che cazzate ti passano per quella tua testa bacata? Ovvio che litigheremo e ci prenderemo a pugni, ma rimarremo sempre noi no? Non sai quante volte ho visto Lene picchiare Seb in questi anni”
-Mi sembra giusto, allora cosa sappiamo?-
-Sparisce una volta al mese, torna il giorno dopo e spesso ha dei lividi sul corpo-
-Sembra stare male fisicamente, è molto stanco e abbattuto, si riprende al meglio solo qualche giorno dopo-
-E di solito è un po’ debole già qualche giorno prima-

I due continuarono a scambiarsi informazioni fino a quando qualcuno entrò dalla porta
-Ehi ragazzi, di che parlate?-
-Di Remus- -Vorremmo scoprire che ha- risposero subito i due
-Va a trovare la madre-
-E tu gli credi?-
-In effetti è tutto un po’ strano, soprattutto perché esce verso sera e spesso di solito il giorno dopo in tarda mattinata è già qui-

I tre iniziarono a riflettere, Sirius lasciò vagare lo sguardo sulla stanza quando si accorse di qualcosa sul comodino di Remus
-Ragazzi, questo è un calendario lunare…-
-E oggi c’è la luna piena!- esclamò James avvicinandosi per osservare anche lui la pergamena
-Dite che…- sussurrò Peter
-Che siamo degli stupidi per non esserci arrivati prima- continuò Sirius
-È un lupo mannaro- esclamarono poi tutti e tre, ancora sconvolti dalla scoperta
-In effetti dovevamo capirlo, o era quello o il ciclo e credo lo sapremmo se fossimo in stanza con una ragazza- commentò James spezzando la tensione del momento
-Hai ragione, diventa insopportabile una volta al mese- rise Sirius

-Domani mattina dovremmo parlargli-
-Lo faremo non appena torna, Jamie- rispose Sirius
-Hai ragione Sir, siamo una famiglia, non lo lasceremo indietro per nulla al mondo-
-Siamo una famiglia, fratello- rispose il ragazzo guardando James con un sorriso e capendo che lui sapeva benissimo perché quel pomeriggio si era isolato e che era tornato in stanza per allontanarlo dai pensieri.

Il resto della serata fu piuttosto strano, i ragazzi scesero in sala comune e si avviarono con gli altri a lezione di astronomia, ma erano piuttosto distratti, cosa che non sarebbe stata strana se non fosse che non parlavano e non facevano casino, Sirius provò a portare il telescopio verso terra, alla ricerca di qualcosa di insolito, ma non vide nulla.

Finita la lezione e salutati i Tassorosso si diressero assieme ai compagni verso la torre di Grifondoro e questi non poterono fare a meno di chiedersi cosa stesse succedendo
-Voi che ve ne state buoni e zitti? Siete malati per caso?- chiese Lily
-No mia cara Evans, non ti preoccupare per la nostra salute, più sani di così non si può essere- fu la risposta di James
-E allora che vi succede, cugino? Lily ha ragione, non è da voi starvene buoni per un’intera lezione, Peter si è addormentato e ok questo è piuttosto normale, ma Sir cercava qualcosa col microscopio e anche tu Jam lo usavi-
James evitò di rispondere, per tutta l’ora aveva tenuto il telescopio fisso sulla luna piena e l’aveva osservata chiedendosi perché facesse una cosa del genere ad una delle persone migliori che ci fossero al mondo. Sirius invece disse
-Se avessi guardato attentamente Lene, avresti notato che il telescopio era puntato verso il basso, cercavo di vedere se la piovra gigante spuntava dal lago nero- e James fu l’unico a capire cosa cercasse veramente l’amico

-Come mai Rem non è venuto a lezione?- chiese Mary unendosi alla conversazione
-È andato a trovare la madre, sapete che non sta molto bene- rispose Peter
-È strano che lo lascino andare così spesso- commentò Alice
-Non è così strano se ci pensi, Silente è una persona gentile, non rischierebbe mai che un ragazzo scopra che la madre è morta senza che l’abbia potuta vedere un’ultima volta- commentò James
-Si beh anche questo è vero, però non avevo mai sentito nulla del genere prima- commentò Frank, l’unico che ancora non aveva parlato
-Credo sia un bene, quante persone così giovani da avere un figlio della nostra età pensi ci siano che hanno una malattia grave?- chiese Sirius e tutti si dissero d’accordo
I tre ragazzi si rendevano conto che stavano mentendo spudoratamente agli amici, ma non avrebbero mai tradito Remus, era il loro migliore amico, faceva parte del gruppo più di chiunque altro avessero davanti, erano sempre stati loro quattro e per sempre lo sarebbero stati. Una volta tornati in sala comune diedero la buonanotte alle ragazze e salirono nel loro dormitorio assieme a Frank. Prima di dormire ognuno di loro guardò fuori dalla finestra chiedendosi come stava il loro amico, se si sentiva solo.

La mattina Sirius si svegliò abbastanza presto e decise di divertirsi un po’, lanciò dell’acqua sulla faccia di Frank e urlò nell’orecchio a Peter, poi fece un balzo e atterrò proprio sopra a James che si svegliò urlando
-Io ti odio! La pagherai chiunque tu sia!- poi aprì gli occhi, mise a fuoco il suo migliore amico e disse -oh sei tu Sir… preparati a morire!-
Saltò in piedi e cominciò a colpire l’amico col cuscino mentre Peter batteva le mani e Frank urlava -Fagliela pagare Potter, non si deve permettere mai più di svegliarmi lanciandomi acqua fredda in faccia! Forza Potter!-

La lotta andò avanti ancora un po’ e diventò un corpo a corpo, i due caddero dal letto e iniziarono a rotolarsi per la stanza, quando Remus aprì la porta trovò i due ragazzi proprio davanti ai suoi piedi
-Cosa diavolo sta succedendo qui dentro?- chiese leggermente sconvolto
-Rem sei tornato!- esclamarono i due fermandosi di colpo e correndo ad abbracciarlo
-Ci sei mancato tanto!- esclamò Sirius fingendo si asciugarsi una lacrima
-Sir è cattivo quando non ci sei tu a controllarlo- finse di piagnucolare James -mi ha svegliato saltandomi addosso-
-A me con dell’acqua in faccia- si aggiunse Frank
-A me ha urlato nell’orecchio- concluse Peter
-Cosa siamo all’asilo?- chiese Remus ironicamente -e voi due potreste staccarvi? Mi state soffocando non abbracciando, non sono mica stato via per mesi-
-Ma ci sei mancato- risposero i due stringendolo più forte
-Se non vi allontanate subito vi schianto- replicò
-Non sei capace. Siamo solo al secondo anno- disse Sirius
-No, ma potrei pietrificarvi, quello si che è facile- rispose Remus avvicinando la mano alla tasca dove teneva la bacchetta, i due si allontanarono subito, il ragazzo era davvero bravo in incantesimi.

Dalla porta ancora aperta sbucò il volto di Jack, il cugino di Frank
-Ehi Frank! Vieni a fare colazione con noi? Stiamo scendendo ora-
-Arrivo- disse lui alzandosi -A dopo ragazzi-

Fu un attimo, James chiuse la porta a chiave e se la mise in tasca, Sirius prese Remus per le spalle e lo fece sedere sul letto più vicino, mettendosi al suo fianco, Peter lo raggiunse e si sedette per terra davanti a loro, mentre James prese posto dall’altro lato di Remus.
-So che è tipo la decima volta che ripeto questa frase da quando sono arrivato, ma... che diavolo sta succedendo?-
-Noi quattro dobbiamo parlare- disse James con tono serio
-Perché questo sembra un interrogatorio?-
-Perché lo è- rispose Sirius tranquillo, ma era terribilmente serio anche lui e raramente gli era capitato di vedere i suoi migliori amici con quelle espressioni sul viso; guardò verso Peter che era quello che più difficilmente riusciva a nascondere gli scherzi sperando di notare una risata trattenuta, ma non scorse nulla.

-Dove sei stato?- gli chiese proprio quest’ultimo, avevano deciso infatti di dargli un’ultima possibilità di confessare
Remus deglutì e rispose -A trovare mia mamma, lo sapete-
-Sei sicuro?- chiese James
-S-si-
-Oh insomma siamo i tuoi migliori amici Rem!- si unì anche Sirius
-Ve l’ho detto, mia mamma sta male-
-Ok ragazzi, è inutile girarci intorno tanto non confesserà, sappiamo la verità, sappiamo che sei un lupo mannaro- disse Sirius
-Un cosa?- chiese Remus
-Oh insomma dai, non insultare la nostra intelligenza- ribattè James
-Com’è successo?- gli chiese Peter
Remus sospirò e si decise a raccontare -Quando ero piccolo mio padre discusse con un lupo mannaro, una persona orribile, si chiama Fenrir Greyback forse l’avete sentito nominare. Quell’uomo giurò vendetta e la luna piena successiva si appostò vicino alla nostra casa e non appena si trasformò mi morse. È un uomo orribile, gli piace mordere soprattutto bambini, se molti cercano luoghi dispersi dove trasformarsi, per non far male alle persone, lui cerca grandi città, gode nel mietere più vittime possibili. Dal mese successivo, una volta al mese divento un mostro. Non pensavo sarei mai riuscito a venire a Hogwarts, ma Silente è una persona buona e ha trovato una soluzione. Ora che sapete tutto potete anche andarvene, se volete chiederò a Silente di spostarmi in un dormitorio da solo, vi starò lontano-
-Che?- chiesero i tre sconvolti
-Sono un mostro-

-Tu sei più fuori di testa di questo qua, il che è tutto dire- disse James indicando Sirius -Sei completamente impazzito se pensi che ti lasceremo andare solo perché hai un piccolo problemino peloso, sei sempre Remus John Lupin, la mamma del gruppo, la mente del gruppo, colui che ci impedisce di oltrepassare il limite invalicabile ed essere espulsi, colui che sa sempre consolarci e ci offre un pezzo del suo prezioso cioccolato quando non stiamo bene. E chi se ne frega se una volta al mese uscirà fuori il tuo lato animale, tutti ne abbiamo uno, hai mai fatto caso a come mangia Sirius? Fai parte della famiglia Rem non dimenticarlo mai-

Remus si girò a guardarlo sconvolto, ma non sapeva ancora cosa fare, così Sirius prese la parola -Per prima cosa vorrei dire che mangio benissimo, non è che perché ora fai parte della squadra di quidditch sei migliore di noi. Comunque, tornando a te Remosuccio caro, come puoi pensare che vogliamo che cambi dormitorio, come pensi diventerebbe questa stanza se non ci fossi più tu a ricordarci di sistemare? Senti, mi avete accolto e voluto bene come nessuno ha mai fatto prima, farei qualsiasi cosa per ognuno di voi, come so che voi la fareste per me, è questo che ci rende noi no? Sei proprio stupido se pensi che questo possa cambiare-

Remus era senza parole, mancava solo Peter che aggiunse -Non sono bravo come loro con le parole, ma il punto essenziale è che ti vogliamo bene. Tu mi hai aiutato in un sacco di situazioni, ci hai aiutato in un sacco di situazioni e ora noi vogliamo solo fare lo stesso con te-

-Non so cosa dire ragazzi, sono senza parole. Per tutta la mia vita ho sempre pensato che a causa di quello che mi è successo non sarei mai riuscito a farmi degli amici, poi ho conosciuto voi ed è stato come vivere un sogno, ma ho sempre avuto paura di cosa sarebbe successo quando avreste inevitabilmente scoperto la verità. Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere, vi voglio bene ragazzi, non so cosa farei senza di voi-
-Probabilmente vivresti una vita tranquilla, senza punizioni e... terribilmente noiosa- disse James e tutti e quattro scoppiarono a ridere

-Pensa che quell’idiota di mio fratello pensava che avessi il ciclo- commentò Sirius
Remus si voltò a guardare sconvolto il corvino che si difese -Ho solo detto che era l’unica altra possibilità, ma che era impossibile perché ci saremmo accorti che eri una ragazza, e comunque quell’idiota di mio fratello mi ha dato ragione-
Lupin scosse la testa rassegnato, non sarebbero mai cambiati
-Andiamo a fare colazione? Sto morendo di fame-
-Si andiamo Pet- sorrise Remus.

L’avevano accettato, nulla era cambiato.
 

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Capitolo 5
*** La prima partita di James... e Sirius ***


“L’errore peggiore è pensare che quello che conta più di tutto in una partita sia vincere. Niente affatto. Quello che conta è la gloria. È giocare con stile, con bellezza, è andare in campo e travolgere l’avversario, non aspettare che sia l’avversario a farsi avanti e così morire di noia.”
Danny Blanchflower
  1. LA PRIMA PARTITA DI JAMES… E SIRIUS
-Sveglia! Sveglia! Andiamo a battere Serpeverde!!- James quella mattina si era svegliato più euforico del solito anche se Sirius si rese conto che per la prima volta da quando era entrato nella squadra suo fratello era nervoso
-Li stracceremo Jamie non ti preoccupare- gli fece l’occhiolino
-Io non mi preoccupo, sono il miglior cercatore che Grifondoro potesse desiderare e sono sicuro che tutte le case vorrebbero una squadra forte come la nostra- commentò lui
-Speriamo solo che il cronista non sia Serpeverde, rovinerebbe l’atmosfera- esclamò Remus
-Chi ascolterebbe un Serpeverde per tutta la durata della partita? Io penso che metterei i tappi, anzi se non fosse che gioca James me ne andrei proprio- commentò Sirius con un ghigno malandrino sul viso
-Cos’hai in mente Sir?- chiese il corvino
-Nulla fratello, andiamo a fare colazione? Avrai bisogno di forze-
 -Da quando menti a tuo fratello?- chiese James fingendosi indignato -Comunque andiamo si, il mio ingresso trionfale mi aspetta-
-Come fa ad essere un ingresso trionfale se ancora non avete giocato?- chiese Remus
-Perché sono James Charlus Potter, mi sembra ovvio- ribattè il covino facendo scuotere esasperatamente la testa all’amico
-E non dimentichiamo che è accompagnato dal magnifico Sirius Orion Black-
-La colazione?- tentò Peter
-Pet ha ragione muoviamoci- concluse il discorso Remus

Quando entrarono nella sala grande i Grifondoro applaudirono e i Serpeverde fischiarono e lo insultarono, James si inchinò e ringraziò il suo pubblico prima di sedersi al suo solito posto.
-Che ti avevo detto Rem?- chiese
-Sanno riservando lo stesso trattamento a Ryan non crederti speciale- gli rispose il biondo, ma il corvino alzò semplicemente le spalle, per nulla scalfito dalla cosa

-Black deve venire con me- esclamò la professoressa McGrannit, arrivando al loro tavolo dopo solo qualche minuto dall’inizio della colazione
-Non sono stato io- alzò subito le mani in segno di difesa, quando però si accorse che la professoressa lo guardava stranita aggiunse -Scusi è la forza dell’abitudine, arrivo-
-Cos’è successo?- chiese Remus guardando il corvino che però rispose -Non ne ho idea-

Sirius seguì la professoressa fino all’uscita del castello, poi lungo il grande giardino per raggiungere il campo da quidditch, qui la professoressa si fermò con la mano posata sulla maniglia della porta che permetteva di accedere alla tribuna professori, si girò verso il ragazzo e disse
-Ho accettato di farti fare una prova perché credo che impegnandoti potrai risultare davvero bravo, ma penso sia il caso di mettere in chiaro alcune cose: non voglio termini volgari, battute offensive o commenti inopportuni. Devi limitarti a fare una corretta e imparziale cronaca di quello che succede in campo-
-Non si preoccupi professoressa- rispose il ragazzo senza però curarsi di nascondere il ghigno malandrino che come sempre albergava sul suo volto
-Si ricordi che ho detto imparziale Black, anche nei confronti di Potter-
-Ma certo-
La professoressa con un sospiro per niente convinto decise di aprire la porta e salire verso il suo posto
-Siediti qui e stai buono, ti dirò io quando dovrai iniziare, non dimenticare che dovrai anche tenere i punti-
-Ha paura che dimentichi qualcosa professoressa?-
-Ho paura che combini qualcosa Black-
-Sarò anche il migliore dei malandrini, ma non sono così masochista da rischiare di fare qualcosa che potrebbe rovinare la prima partita di James gliel’assicuro-
-A questo posso crederci- commentò lei tornando poi a controllare gli studenti che iniziavano a prendere posto sulle tribune
Sirius incontrò lo sguardo di Remus e gli fece l’occhiolino, il biondo lo guardò sconvolto e appena capì perché il suo amico fosse alla tribuna dei professori il suo volto si fece preoccupato e si passò una mano sul viso come faceva ogni volta che i suoi migliori amici lo esasperavano. Peter, non appena Remus gli indicò l’amico dicendogli -Altro che Serpeverde il nuovo cronista-, guardò Sirius e gli fece un breve applauso come a complimentarsi della sua scelta.
-Puoi presentare le squadre, è ora-

-Buongiorno a tutti gente! Qui è il fantastico Sirius Black che vi parla. Benvenuti alla prima partita del campionato, Grifondoro contro Serpeverde! Accogliamo con un forte applauso la squadra rosso oro! Ecco a voi il capitano Ryan Spinnet, seguito dalle sue bellissime compagne cacciatrici Mary Mcdonald e Julie Stevens, il nostro eccezionale portiere Mark Fisher, due battitori come Hogwarts non ne ha mai visti Samuel Harvey e Jack Baker e per finire quello che si considera il cercatore che ogni squadra vorrebbe avere, il fantastico ed eccezionale James Charlus Potter! Un applauso gente!-
-Non iniziare Black-

-Entra ora la squadra delle serpi… la professoressa Mcgranitt è stata così gentile da ricordarmi che devo presentare anche loro quindi ecco il capitano e portiere Rabastan Lestrange, i cacciatori Arnold Greengrass, Jonathan Higgs e William Pucey, i battitori Harold Parkinson e Vincent Tiger e il cercatore Evan Rosier-
-Madame Bumb obbliga Ryan e Lestrange a stringersi la mano e poi ci delizia con un armonioso fischio d’inizio dando il via alla partita, anche se mi chiedo perché perdiamo tempo a giocare… è ovvio chi vincerà- un urlo si diffuse dalla tribuna dei Grifondoro mentre la McGranitt scosse la testa iniziando già a pentirsi della sua scelta -Oh su non fate quelle facce serpi, non potete negare la veridicità delle mie parole. Grifondoro, fatevi sentire!-
-Black! La partita! Sei un cronista non un incitatore di folle- ringhiò la professoressa, la sua voce sovrastata dall’entusiasmo della casata rosso oro.

-Concentrandosi sul campo come richiede la nostra amata Minnie, a proposito professoressa non potrebbe abbonarmi i compiti per domani visto che sono impegnato in questo fondamentale compito?- Sirius si accorse del volto della professoressa che indicava che stava raggiungendo il limite e ricominciò a parlare -Come non detto, non si preoccupi, torno alla partita e oggi pomeriggio mi delizierò con la trasfigurazione. La palla è momentaneamente in mano ai Serpeverde, su ragazzi forza non fatevi fregare così! Greengrass la passa a Higgs che cerca di arrivare davanti agli anelli senza l’aiuto di nessuno, ma viene colpito da un bolide lanciato con precisione da Harvey, grande amico! Grifondoro riprende il possesso della palla, Mary vola molto veloce e semina Pucey che cercava di raggiungerla, passa poi a Julie che evita per poco un bolide, ma perde la palla, peccato! Sei stata brava a non farti uccidere comunque! Per nostra fortuna Ryan la recupera eee…. SEGNA! 10-0 per Grifondoro! Ben ti sta Lestrange, scriverò a mia cugina solo per rinfacciarle che il fratello del suo futuro maritino si è fatto battere da un Grifondoro-
-Black!-
-È la verità professoressa, nulla di più nulla di meno. In ogni caso la partita è ricominciata, Lestrange rilancia la pluffa, sembra arrabbiato, non mi dispiace per lui. Greengrass cerca di raggiungere l’altra metà campo, schiva un bolide di Baker, ma è costretto a passare, la palla ora è in mano a Pucey che scatta in avanti, tira eee… parata! Grande Fisher sei tutti noi!-

-Palla di nuovo per Grifondoro, no scherzavo Serpeverde la recupera dopo che Mary è stata colpita da un bolide di Tiger, Higgs recupera la palla tira ee… segna. Cavoli peccato. Non facciamoci abbattere ragazzi rimaniamo comunque i più forti, non dimentichiamo che Grifondoro regna!-

-Scusate se mi distraggo dalla partita, ma Jamie che diavolo stai aspettando? Prendi quel maledetto boccino e finiamola qua, so che tutti amano la mia voce, ma non volevi mostrare la tua bravura e risplendere di gloria davanti a tutta la scuola? E allora muovi il culo-
James di tutta risposta volò fino alla tribuna professori per poi rubare il microfono a Sirius e urlare -Io lo muovo anche troppo bene il culo Sir dovresti saperlo, lascia che mi goda la partita, non ti preoccupare che presto mi vedrai fare il giro d’onore per il campo-
In tutto questo Remus scuoteva la testa sconvolto da quanto idioti potessero essere i suoi migliori amici, così decise di intervenire, prese la bacchetta e disse -Sonorus! James che tipo di problemi hai? Allontanati da lì e va a cercare il boccino, o vuoi farti battere da uno come Rosier? E tu Sirius per le mutande di Merlino abbiamo segnato, due volte, siamo 30-10! Siete due grandissimi idioti!-
Poi si rese conto di cos’aveva fatto e di come ancora una volta i suoi amici erano riusciti a far uscire il suo lato più malandrino e continuò -Scusi professoressa immagino stesse per dirlo lei. Ora annullo l’incantesimo- e tornò a sedersi nascondendosi in mezzo ai compagni
-Si Lupin, stavo per dirlo io, e magari in modo più diplomatico e pertinente. E ora per favore possiamo tornare alla partita o devo togliervi punti?-
-Torniamo alla partita mi sembra un’ottima idea!- si riprese Sirius, mentre James volava via alla ricerca del boccino e Remus tornava a posare lo sguardo sul gioco -Anche se professoressa deve lasciarmi dire che è davvero bello sentire Remus tirare fuori quel lato che cerca di nascondere, ma che lo ha fatto diventare ‘degno amico di Potter e Black’ come direbbe lei. Comunque, nel frattempo siamo 40-20 e Grifondoro è in possesso della palla…-

La partita continuò così ancora per diversi minuti, i giocatori non si risparmiarono qualche fallo e Sirius qualche imprecazione. La cronaca era apprezzata da tutti, tranne forse i Serpeverde e gli insegnanti, ma la persona che più era innervosita era, senza alcun dubbio, la professoressa McGranitt che non sapeva più cosa fare; le aveva provate tutte, dal minacciarlo, all’urlare, al tentare di strappargli di mano il microfono (cosa che era sfociata in una piccola lotta con tanto di tifo)… ma nulla era risultato utile. Non poteva negare però che almeno Black informava i compagni di quello che stava succedendo in campo, cosa che il cronista precedente, Lovegood, non si degnava nemmeno di fare.

-Ammazzalo Potter! Ammazzalo!- al sentire quelle la professoressa si distrasse dai sui pensieri e guardò prima verso Sirius e poi in alto, in direzione dello sguardo del ragazzo, pronta a trovarsi di fronte a una rissa a mezz’aria, ma quello che vide fu una semplice gara per recuperare il boccino -Puoi farcela Potter, non farti distrarre, tifiamo tutti per te! Su Potter perfino la Evans sta sperando che tu ce la faccia! Aspettate la Evans a una partita di quidditch? Che ci fa qui? Oh si giusto sei venuta per Mary dimenticavo! James diavolo non girarti a guardare! Vola! Grande! Ce l’hai fatta! Non avevo dubbi fratello! Vieni a prendermi che faccio il giro d’onore con te?-

Stava già per scavalcare la staccionata quando si ricordò
-Per chi fosse così stupido da non averlo capito la partita è finita! Grifondoro vince 270 a 100! Io l’avevo detto che non aveva nemmeno senso giocare! Eccomi Jamie arrivo-
Sirius evitò la professoressa Mcgranitt e salì sulla scopa dell’amico che fece un veloce giro del campo trascinando con sé anche il resto della squadra, finirono tutti abbracciati e scesero a terra assieme complimentandosi l’uno con l’altro e ridendo ancora della cronaca di Sirius.

-E ora andiamo a festeggiare come si deve- urlarono i due malandrini precedendo il resto della squadra verso il castello, o meglio il resto della casa visto che appena fuori dal campo anche tutti gli altri Grifondoro si unirono a loro.

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