Delphini

di AdamantLucy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** IX ***
Capitolo 10: *** X ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Hogwarts, 1982

Nello studio del Preside. 
Il mago da le spalle al Ministro della Magia in carica quell'anno. Tiene le mani incrociate dietro la schiena.


[Albus Silente]
Volete spargere altro sangue? Fino a prova contraria la sua anima non ha colpe. E' un innocente.
Il vostro problema, è che avete ancora paura di lui.

Continua a camminare avanti e indietro, tenendo lo sguardo basso.

[Albus Silente]
Lo abbiamo sconfitto, adesso dobbiamo mettere in ordine le cose... E lo volete fare sporcandovi le mani con il sangue di una bambina? 

[Millicent Bagnold] 
Albus, quella bambina è una pedina, come chi sul braccio porta indelebile il marchio nero. Ha volut -

Silente la interrompe, si volta e guarda serio la donna.

[Albus Silente]
Ha voluto lasciare un erede al suo Impero. Questo lo so Millicent. Ma non si può costruire un Impero da soli. Continuo a pensare, che il nome di "Voldemort" non l'avremmo mai conosciuto se non ci fossero stati così tanti maghi ad ascoltare le parole di Tom Riddle. Da solo... forse... non ci sarebbe riuscito, senza un esercito al suo servizio non sarebbe stato così difficile fermarlo.

Il vecchio mago si siede e con le mani conserte, teneramente, rivolge il suo sguardo a Funny. 
Il mondo magico, come una fenice, deve rinascere dalle sue ceneri.


[Albus Silente]
C'è una parte oscura in ognuno di noi. E quando si è deboli, si è facile preda delle tenebre.

[Millicent Bagnold] 
Ho capito. Non sarà facile. 
Hai ragione, la gente ha paura. Lui è morto, ma sembra che questo non basti a fare giustizia. Non hai idea di cosa ho dovuto sentire e di cosa ho dovuto accettare...
Beatemius Crouch Jr, un mostro! Lucius Malfoy, un vigliacco! 
Per tanti che ne ho rinchiusi ad Azkaban, altrettanti sono a piede libero. 

[Albus Silente]
Sono sicuro che riuscirai a convincere il Consiglio che quella bambina non merita di morire. E credo che ne converrai con me, che Azkaban è una punizione ben peggiore. Ma ancora non gli è stato dato di scegliere, è una innocua creatura. Solo il tempo ci dirà cosa nasconde.

[Millicent Bagnold] 
Qual è la soluzione? 

[Albus Silente]
Non la conosco. Potrei anche sbagliarmi. Se lo credi, ti lascio libera di farlo. Non voglio costringere né te, né il Consiglio, né nessun altro. Sei venuta a chiedermi il mio parere e adesso lo conosci.

[Millicent Bagnold] 
Perdonami Albus, non volevo farti carico di altro. Per quello che hai fatto, a me e a tutti noi, non ci sono parole. Hai il mio rispetto e la mia fiducia. Grazie di avermi ascoltata. Dovrò prendere una decisione e ti do la mia parola che mediterò su ciò che hai detto.

[Albus Silente]
Farai del tuo meglio, ne sono sicuro. Abbi fiducia in te e nella magia.

[Millicent Bagnold] 
Lo farò. 
Albus... ci sarebbe un'ultima cosa...

[Albus Silente]
So cosa stai per chiedermi.

Il mago si alza, appoggia i palmi della mani sul tavolo e assume un'aria decisa.

[Albus Silente]
Mi fido di lui e so per certo che non mi deluderà.

[Millicent Bagnold] 
Ma... al processo ha dichiarato che è stato un suo "errore di valutazione" e che non gli è stata inflitta la maledizione Imperius. Si è unito a loro di libera scelta.
Non ha mai ucciso nessuno, ma lo abbiamo accusato di essere stato uno dei Mangiamorte più vicini a Voldemort, e non ha mai negato. Non capisco... Pensi che sia una buona idea tenerlo in questa scuola?

[Albus Silente]
Piton non è stato l'unico a sbagliare, ma tra tutti i Mangiamorte, è lunico a cui credo quando dice di essersi pentito. 

[Millicent Bagnold] 
Ho visto poche persone cambiare davvero nella vita Spero di sbagliarmi.

Fa un lungo sospiro.

[Millicent Bagnold] 
Grazie per il tempo che mi hai dedicato. 
La notizia del ritrovamento di Delphini ha creato un bel trambusto. Cercherò di fare chiarezza. 
So che presto inizierà il nuovo anno qua ad Hogwarts, ti faccio i miei migliori auguri. Per qualsiasi cosa, non esitare.

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Terzo Livello del Ministero della Magia.

Una bambina, con un abitino color grigio ardesia, dai capelli argentati e gli occhi turchesi, siede composta su una grande sedia scura. La stanza è spaziosa e l'arredamento è quasi assente. La luce è soffusa. 
Un gruppo di maghi sta parlando sottovoce a qualche metro da lei, ogni tanto le rivolgono degli sguardi schivi.
Le si avvicina un uomo, con passo lento. Le sorride appena.


[Arnold Peasegood]
Stai tranquilla. Non ti farò del male.

La piccola non aveva paura, ma il cuore le batteva forte. La stanza era quasi del tutto al buio e attorno a lei c'erano persone che non aveva mai visto prima. L'uomo le si mette davanti, fa qualche passo indietro. Gli altri si dispongono in linea con il mago. Peasegood si sfila la bacchetta dal mantello e la punta dritta verso il volto di Delphini, mirando al centro di quei due grandi occhi che non avevano smesso di fissarlo da quando era lì. Cala il silenzio.

[Arnold Peasegood]
Oblivion.

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Hogwarts, 1988

Sono passati sei anni... 
Lo studio di Silente è rimasto lo stesso. Il mondo sembra aver dimenticato, o forse fa il possibile per dimenticare l'orribile guerra che c'è stata.
Il mago è seduto a scrivere. Nella mano destra impugna una grande piuma bianca. Dopo qualche minuto la poggia sul tavolo e arrotola il messaggio. 
Gli si avvicina un grande gufo con due tondi occhi gialli. Il mago sorride, mentre lo accarezza dolcemente attorno al becco. Ma dopo aver legato il foglio alla zampa dell'animale, dietro le lenti a mezzaluna il suo sguardo si fa di nuovo serio.




I sotterranei. Lo studio di Piton.

L'aria è fresca e c'è un odore che ricorda quello del muschio bagnato. Seduto su di una poltrona nera di pelle, si trova un uomo: con la mano destra tiene un calice di vino, rosso come il sangue e con l'altra regge un piccolo libro di occlumanzia. E' intento a leggere, quando sente qualcosa alla porta. 
E' il gufo di Silente che gratta sull'anta con le zampette. 
Il mago tira fuori la bacchetta e con un gesto fa sì che la porta si apre. Dopo qualche piccolo salto, il gufo prende il volo e si adagia sul grande tavolo tondo di mogano che si trova di fianco all'uomo. Il mago sfila il messaggio dalla zampa dell'animale, che riprende così il suo volo verso l'esterno. La porta si richiude e dal foglio si legge:

Severus, 
avrei piacere se mi omaggiassi della tua compagnia questo pomeriggio.
Verresti a bere un tè con un povero vecchio? Sono tutto solo e i miei 
pensieri fanno troppo chiasso! 
I tuoi silenzi sapranno acquietarmi. 
Baci baci

Una volta letto, il mago sbuffa, e tutto d'un fiato finisce il vino che gli resta nel bicchiere.



Studio del Preside

Silente sta sistemando l'ultimo biscotto al burro sull'alzatina, quando sente bussare alla porta.

[Albus Silente]
Uuuuh avanti! Prego! Entra Severus! Vieni vieni...

Il vecchio mago si lecca le briciole dalle dita e si pulisce le mani nel lungo vestito che indossa, per poi fare cenno al suo ospite di sedersi. Quest'ultimo entra lentamente, rivolge lo sguardo al tavolino apparecchiato e portandosi una mano alle tempie chiude gli occhi e dice:

[Severus Piton]
Albus... hai scelto il tuo "servizio buono" vedo...

[Albus Silente]
Oh, sì... lo uso così di rado, oggi poi è una così bella giornata. Basta questo direi per decidersi che ne vale la pena. E' così allegro.

[Severus Piton]
Mh...

Piton si siede. Silente gli versa del tè.

[Albus Silente]
Oolong, direttamente dalla Cina! Piace molto anche ai babbani, dicono. Anche se il loro non è colorato come quello che beviamo noi.
Le tazzine di ceramica in stile rococò, si riempiono di un liquido blu profumatissimo.

[Albus Silente]
Buono, non credi?

[Severus Piton]
Mmh.

[Albus Silente]
La tua compagnia mi sta risollevando lo spirito, Severus. Sei qui da pochi minuti e già mi sento meglio.

[Severus Piton]
Cosa ti angustia?

[Albus Silente]
Sono sicuro che lo sai, e so per certo che anche tu ci stai pensando. Vederti così tranquillo però mi rassicura. A settembre compie undici anni...

[Severus Piton]
Sì, il 21 di settembre.

[Albus Silente]
Non credi che sarebbe stato più saggio averla qui da noi? Avremmo potuto insegnarle ad usare la magia, a controllarla... Non so neppure quanta forza ci sia in lei.

Silente beve rumorosamente il tè, con gli occhi fissa Piton. Si blocca così, con la tazzina tra le mani che gli copre metà del viso e gli occhi celesti immobili, rivolti verso il suo ospite.
Piton teneva la tazza di tè sospesa. Fa un profondo sospiro e la ripone sul piattino.


[Severus Piton]
Hanno impiegato ore, è stata obliviata, allontanata dal mondo magico, data in affidamento a due Magonò e cosa più importante, ci è stato detto che non ha mai avuto alcun tipo di incidente. Non sa cosa sia la magia. Vive tra i babbani ed è tenuta sotto stretta sorveglianza.

[Albus Silente]
Oscar e Lucinda Ashton sono anziani e ho saputo che nutrono un sentimento profondo per la ragazzina, si prendono cura di lei. Potrebbero volerla proteggerla. Desidero tanto poter parlare con qualcuno di loro ma non me lo permettono. L'unica cosa che so è che all'inizio il Ministero gli ha offerto una grande somma di denaro, ma che dopo i primi tre anni di affidamento la coppia si è rifiutata di accettare altri soldi, se non strettamente necessari. Mi chiedo se sia davvero possibile che ancora non si sia verificato nulla di strano. Tom, da bambino aveva un potere impossibile da tenere nascosto.

[Severus Piton]
Presumo che il Ministero si rivolga a loro e alla giovane Riddle facendo uso del veritaserum. Escludo la possibilità che siano riusciti a mentire per proteggere la bambina.

[Albus Silente]
Ma potrebbero aver omesso qualche verità. Non credi sia possibile nemmeno questo? Non trovo corretto che il caso su Delphini sia un affare di cui solo il Ministero si deve occupare.

[Severus Piton]
Sei davvero preoccupato per le sorti di tutti noi o sei invece molto curioso di sapere quanto sia potente la figlia del Signore Oscuro?

A quelle parole Silente si irrigidisce.
Piton aveva ragione? Non lo sapeva nemmeno lui. Non aveva mai smesso di pensare a quella bambina, come non aveva mai smesso di chiedersi cosa avesse potuto fare Tom Riddle, se non avesse scelto di praticare la magia oscura. E' convenzione pensare che tanto potere porti con sé solo paura e pericoli. Quanta scelta ha un mago? Cosa comporta davvero la magia? Dov'è il limite dopo il quale l'anima di un uomo può perdersi per sempre? Cosa aveva sbagliato con Tom?
Il Preside si alza, si avvicina a Funny, incrociando le mani dietro la schiena. La Fenice con piacere accetta le carezze del mago, che sospirando si rivolge a Piton, senza guardarlo, ma volgendo lo sguardo fuori dalla finestra.
Piton si lascia cadere morbido sullo schienale della sedia, si mette comodo e rivolge anche lui gli occhi verso il cielo, oltre le vetrate.


[Albus Silente]
Voldemort non ha mai conosciuto l'amore, è nato con l'inganno ed è stato abbandonato. Lo ricordo ancora quell'incontro all'orfanotrofio. Un bambino isolato, non si è mai fidato di nessuno. L'unico su cui sentiva di poter contare era se stesso. Se fosse stato questo a portarlo sulla cattiva strada, forse per sua figlia c'è ancora speranza. L'amore dei genitori per i figli è importante, dico bene Severus?

Piton si ritrova a fissare l'imbarazzante servizio da tè, e con difficoltà riesce a nascondere il proprio disagio. Aveva capito che Silente bramava di conoscere quella piccola strega ma non voleva credere che il mago stesse cercando un motivo per giustificare le azioni di Voldemort.
Per Piton, Delphini è la figlia di due mostri. Quale motivo avrebbe avuto Bellatrix di unirsi al Signore Oscuro? Sicuramente non è stato l'amore a tentarla.


[Albus Silente]
Mi chiedo se non sia proprio quella ragazzina ad essere in pericolo...

[Severus Piton]
Sta iniziando a piovere, penso uscirò a raccogliere qualche lumaca cornuta.

[Albus Silente]
Grazie della compagnia, Severus.

Silente, un po' deluso, saluta il Professore e ritorna a meditare.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Cara Millicent, 

mi congratulo con te, in questi anni il nostro mondo ha vissuto in armonia e non è mai accaduto nulla di spiacevole.
I tuoi colleghi saranno dispiaciuti di non averti più al Ministero. 
Confido che Cornelius Caramell, il nostro nuovo Ministro, segua il tuo esempio. 
Alla scuola di Hogwarts le cose continuano il loro corso, ma come sai, una mia alunna manca sempre all’appello. 
Sei stata costantemente vaga a riguardo, ma oggi ti chiedo, in confidenza, di dirmi dove la tenete nascosta. 
Ormai sono vecchio, passo le notti ad agitarmi nel dubbio che possa assomigliare a suo padre. 
Sono preoccupato. Mi basterebbe anche solo vederla da lontano per capire se le mie paure sono 
solo frutto della mia fervida immaginazione. 
So che non volete insegnarle la magia, in questo mi sono rassegnato. 
Ma ho bisogno di vederla. 
Faccio appello alla tua bontà. 
Ti ringrazio per la tua pazienza. 

Con affetto, 
Albus Percival Wulfric Brian Silente

 
◇◇◇
 

Carissimo Albus,
ti ringrazio per i complimenti, ma non riuscirai a dissuadermi.
La storia del “povero vecchio preoccupato” mi convince ancora meno.
La ragazza sta bene e non ci sono stati problemi. Si è sempre presentata agli incontri che abbiamo organizzato.
Frequenta una scuola babbana e ha sviluppato delle doti artistiche non indifferenti.
Gli Ashton stanno invecchiando, e forse è Delphini che si prende cura di loro e non il contrario.
Non c’è nulla di cui tu ti debba preoccupare. Da quello che so, il Ministero vuole continuare lo stesso
programma che abbiamo usato fino ad ora, quindi sono molto fiduciosa.
Avrei voluto, come tanti altri, che toccasse a te sostituirmi.
In questo modo avresti anche trovato  risposta alle tue numerose domande sulla ragazza, ma capisco la tua scelta.
Spero di risentirti presto e di riuscire ad instaurare una spensierata conversazione, che non riguardi la giovane Riddle.

Un abbraccio 
Millicent Bagnold

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Hogwarts, primavera del 1992 

Piton sta riponendo delle boccette di vetro all'interno di una scatola di legno. Il tutto è disposto con ordine, sul grande tavolo rotondo del suo studio. Fuori c'è un violento temporale, la pioggia è scrosciante. Ci troviamo nei sotterranei della scuola, ma riusciamo ad avvertire il rumore dell'acqua che cade frenetica dal cielo, e che finisce per schiantarsi a terra, scontrandosi con le grosse pietre dei muri del castello. In sottofondo, si sente il fuoco che arde nel camino. Al momento, l'animo del professore, si trova in perfetta armonia con la natura circostante. 
Si sente bussare alla porta: quattro colpi secchi. L'uomo fa un sospiro profondo e si volta verso l'entrata. Oltre la soglia, si sente una voce di donna. 


[Lily Evans] 
Severus, sono io, Lily. Ci sei? 

[Severus Piton]
Entra pure. 

La strega si fa avanti ed una volta varcato l'ingresso, rivolge i suoi grandi occhi verdi al mago, sorridendogli.

[Lily Evans]
Ti chiedo scusa Sev, ho fatto tardi. Come stai? Sei riuscito a prepararmi il Veritaserum? 

[Severus Piton] 
Ad essere sincero, vado un po di fretta. Mentre ti aspet-

[Lily Evans]
Ma stai bene sí? Ti vedo un po' pallido. Più del solito.

[Severus Piton]
Piuttosto sei tu, che appari alquanto stanca e affannata. Immagino che al Ministero il lavoro sia parecchio delirante, perlomeno rispetto ad Hogwarts. Devo ammettere che spesso è facile che mi annoi, ma da qualche tempo, come di consueto, ci pensa tuo figlio a destarmi da questo mortorio. È tutto suo padre.

La donna ride divertita. 

[Lily Evans]
È vero. Harry è fatto così, come James. Forse però abbiamo idee diverse su quali siano le loro doti.

[Severus Piton]
Personalmente penso di poter dare un giudizio oggettivo, incontestabile : entrambi smaniano all'idea di infrangere le regole e di impicciarsi degli affari degli altri. Ma torniamo a noi. Come ti dicevo, non ho molto tempo. Un attimo fa ti stavo appunto avvisando, che mentre ti aspettavo, ti ho sistemato le pozioni dentro questa scatola. Così ti ho velocizzato il lavoro e non dovrai preoccuparti di eventuali urti. Sono ben protette. 

[Lily Evans]
Oh, sei stato davvero gentile. Ti devo ringraziare, a nome mio ma anche dei miei colleghi. Mi hanno chiesto di reclutare i migliori pozionisti in circolazione per questa nuova scorta ed ho pensato subito a te. 

[Severus Piton] 
Tu te la sei sempre cavata egregiamente con le pozioni, come mai hanno voluto chiedere l'aiuto di altri maghi? Oltretutto, a persone che lavorano al di fuori del Ministero.

[Lily Evans]
Forse perché l'ultimo ordine di Veritaserum aveva qualche difetto. Presumo non volessero correre più alcun rischio.

[Severus Piton]
Che tipo di rischio?

[Lily Evans]
Questo non lo so. Non sono nemmeno la persona giusta a cui chiederlo.

[Severus Piton]
Bhe, immagino che prima di farmi questa richiesta, ti sia fatta anche delle domande. Magari le risposte te le ha date Potter.

[Lily Evans]
A dire la verità non ne abbiamo discusso molto.

[Severus Piton]
Ah! Lo immaginavo. Penso gli abbia fatto piacere sapere che saresti passata da me.

[Lily Evans]
Ecco, questo è uno dei motivi che mi ha spinta a non aprire spesso questo argomento, ne a casa ne a lavoro.
Se metteste entrambi da parte un po' del vostro alti-so-nante orgoglio, potresti trovare risposta a tante domande che ti frullano nella mente.

[Severus Piton]
Offerta allettante, ma scelgo un'esistenza costellata da interrogativi, piuttosto che rischiare la vita per discutere con tuo marito.

[Lily Evans]
Non essere così melodrammatico! 
Piton sta iniziando visibilmente ad agitarsi. Tende ad alzare sempre di più la voce, s'impazientisce.

[Severus Piton] 
Come dici? Melodrammatico? Credo invece di essere realistico! Sai, tuo figlio per fortuna non assomiglia proprio in tutto e per tutto a suo padre, non è lui il bulletto della scuola. Non è lui che se la prende con chi non ha voglia di star dietro ai suoi giochetti. Non è lui - 

[Lily Evans]
Basta così, Sev. Non mettere in mezzo Harry. Non farmi questo, è già difficile così.

[Severus Piton]
Per me non è mai stato facile e a rendermi le cose più difficili è stato lui, Potter. So che non lo neghi, ma non mi aspetto nemmeno che tu me lo venga a dire. Ne ora, ne mai. Non voglio certo fare la vittima. Non ne ho alcun diritto. Non più dopo che -

[Lily Evans]
Severus...

Lily si è avvicinata a lui, con le mani gli stringe un braccio, come per riportarlo al presente.

[Lily Evans] 
Va tutto bene. Sai che non voglio più litigare con te, quindi ti prego, non pensarci più. Cerchiamo di non commettere di nuovo gli stessi errori.

A quella presa Piton si è zittito, si era perso in quegli occhi verde smeraldo, che lo fissavano senza timore. Fuori aveva smesso di piovere e nella stanza si udivano solo le braci scoppiettare, tra le poche fiamme rimaste. L'uomo sospira, come sconfitto, rivolge lo sguardo alla scatola lignea, che con cura aveva finito di preparare pochi minuti prima. 

[Severus Piton]
La pozione è lì, divisa in varie boccette etichettate. È tutto in ordine e ti assicuro che è riuscita alla perfezione. Non c'è alcun margine di errore.

[Lily Evans]
Grazie Sev.

[Severus Piton]
Adesso, se non ti dispiace mi occuperei di altro.

[Lily Evans]
Certamente, scusami invece se ti ho portato via troppo tempo. 

La strega prende la scatola e rivolge un altro sorriso al suo vecchio amico. Severus le tiene la porta aperta finché non si congedano.
 
[Lily Evans]
Non lavorare troppo Sev. A presto!

[Severus Piton]
A presto. 

La guarda camminare svelta lungo il corridoio, fino a ché sparisce, una volta girato l'angolo. Piton rientra in studio, si siede sulla poltrona vicino al caminetto, con un colpo di bacchetta attizza il fuoco e riprende a leggere la Gazzetta del Profeta. L'incontro con Lily, era in verità il suo unico impegno di oggi. 
Sulla prima pagina della Gazzetta si legge:

Cygnus Black, muore all'età di 54 anni. Padre di Bellatrix Lestrange. Nonno della figlia di Tu Sai Chi.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


Ministero della Magia.

Caramell si destreggia lungo i corridoi del Ministero a passo veloce, Scrimgeour gli tiene il passo. I capelli dell'Auror e i mantelli di entrambi i maghi, ondeggiano sinusi. I loro passi risuonano sulle piastrelle scure del pavimento, e le loro voci spezzano il silenzio che gli avvolge. E notte fonda, sono rimasti i soli in ufficio.

[Cornelius Caramell]
Ne sono sicuri questa volta?

[Rufus Scrimgeour]
Sì. Vuole fare comunque la prova con la ragazza?

[Cornelius Caramell]
Non credo sia necessario. Se questa volta sono sicuri di averla sentita significa che anche le altre volte ha fatto la stessa cosa. Poi Riddle, sta facendo resistenza al veritaserum, non capisco come ci riesca. Arriveremo al punto in cui non sarà più sufficiente obliviarla. 

[Rufus Scrimgeour]
Signor Caramell, la devo informare che gli Ashton vogliono voce in capitolo per quanto riguarda leducazione della ragazza, credono sia giusto iscriverla ad una scuola di Magia. Inoltre.. ecco stanno mettendo in discussione la sua autorità e l'accusano di mettere in pericolo la salute e l'intera vita di quella ragazza.

[Cornelius Caramell]
Cosa? Seremmo noi i cattivi adesso? 
Dovè Riddle ora? 
Sono peggio dei Babbani questi due...questi due mentecatti!

[Rufus Scrimgeour]
Si trova al San Mungo, solito controllo di routine.



San Mungo, 
in una piccola sala riunioni.


Caramell ha raggiunto l'ospedale per parlare con i due Magonó, che come sempre seguono Delphini durante questi incontri organizzati dal Ministero.

[Cornelius Caramell]
Oscar, Lucinda, lo sapete che l'equilibrio psicofisico della ragazza è molto delicato, vero? Io non voglio costringervi a fare niente che non volete fare, ci avete dato un grande aiuto fino ad ora, ma forse le cose stanno diventando troppo complicate per voi.

[Lucinda Ashton]
Se posso essere sincera Signor Ministro, forse per voi Delphini sta diventando complicata da gestire, non per noi.

Caramell incrocia le mani, si avvicina il mento alle dita e fa un lungo sospiro, tenendo gli occhi chiusi per un secondo. Sapeva che gli sarebbe stato difficile ma doveva mantenere la calma.

[Oscar Ashton]
Cara...

[Lucinda Ashton]
No Oscar, lasciami parlare. Quella povera ragazza viene rivoltata come un calzino ogni quattro mesi, oramai, ed ogni volta viene obliviata. Non sa nulla della sua vera identità, solo il suo nome non avete alterato, un nome che per il mondo magico ha un significato orribile. Sembra che l'abbiate fatto apposta, come per marchiarla, affinché non vi sfugga! Hanno tutti paura di lei ma non sanno nemmeno chi sia veramente. Credete davvero che questo sia il modo migliore per gestire la faccenda? Siete sicuri che riuscirete a nasconderla al nostro mondo per tutta la sua vita? A volte, finisco col pensare che vogliate arrivare ad ucciderla! E poco ci manca viste tutte le volte che la obliviate!

Lucinda ha gli occhi lucidi. Suo fratello Oscar le tiene una mano sulle spalle e con l'altra le accarezza un braccio per tranquillizzarla.

[Lucinda Ashton]
Non sa nemmeno che lo scorso aprile è morto suo nonno. Anche se si sono dovuti ignorare da sempre, io...io trovo orribile che continui ad essere all'oscuro di tutto quanto!

Lucinda non riesce più a trattenere le lacrime. Caramell nel frattempo sembra sia riuscito a contenere la rabbia.

[Cornelius Caramell]
Non preoccupatevi. Non faremo del male alla ragazza. 
Voglio comunque che sia chiaro che non ho fatto nulla che sia contro la legge, e non voglio nemmeno che questo accada in futuro. Al Ministero preferiamo prevenire invece che curare. Piuttosto... Non capisco perché entrambi abbiate fatto resistenza durante l'interrogatorio. So che avete cercato di negare che l'avete sentita parlare in serpentese. Non credevo che sarei arrivato al punto di dovervi servire del veritaserum ad ogni nostro incontro!

[Oscar Ashton]
Lo abbiamo fatto, perché non vogliamo che le accada nulla di male. Signor Ministro, ci fidiamo di lei e non ci sentiamo minacciati... a differenza vostra, a quanto pare. Parlare il serpentese non è certo un buon segno, su questo non possiamo darle torto. Quanto l'abbiamo sentita la prima volta, ci siamo spaventati tantissimo. Ma Delphini non fa nulla di male! Le piace stare a contatto con la natura e con gli animali, ha un'indole solitaria. Spesso ci porta qualche bestiola a casa, e i serpenti sembrano quasi dei docili gattini tra le sue mani. Sono innocui per lei, ma lo sono anche per noi! Mi fido di Delphini. Anche Lucinda si fida.

[Lucinda Ashton]
Sì, certo che mi fido di Delphi!

[Oscar Ashton]
E un ragazza obbediente Non ha mai dimostrato di avere secondi fini. Esistono maghi decisamente più pericolosi Signor Caramell. 

[Cornelius Caramell]
Ma se così non fosse? Voi non sareste in grado di difendervi da lei, contro la magia non potreste fare nulla.

[Oscar Ashton]
Non abbiamo bacchette in casa! 

[Cornelius Caramell]
Anche senza può essere pericolosa.
 
[Lucinda Ashton]
Voi fate solo supposizioni! Ad oggi, l'unica cosa che sa di saper fare è di essere molto portata per il giardinaggio, e sì le piacciono i serpenti e non smetterà di passarci del tempo assieme! Farle dimenticare queste cose, oggi, non servirà a nulla! Viviamo immersi nel verde a Bibury! Tempo qualche giorno e farà fiorire un pesco o un altro albero, senza sapere come.

[Cornelius Caramell]
Direi che è più che portata per il giardinaggio, e non solo in quello dimostra di avere particolari capacità. Lo sappiamo che ormai non possiamo nasconderle i suoi poteri. Ma non possiamo nemmeno lasciarla libera di usarli. É troppo pericoloso. Vedete...dobbiamo trovare risposta a molte domande, signori Ashton. Per questo pensiamo sia arrivato il momento di agire diversamente. 
Mi dispiace, non posso accogliere le vostre richieste. Vi chiedo invece, cortesemente, di collaborare con noi, come da contratto. 

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


Hogwarts, Sala Grande.

È ora di cena, Silente siede al centro del grande tavolo riservato ai docenti, alla sua destra cè Piton e alla sua sinistra Minerva McGranitt. Si sta avvicinando la fine dell'anno scolastico, è un venerdì sera della seconda settimana di giugno.

[Albus Silente]
Ditemi, chi secondo voi è lo studente più promettente? 

Silente rivolge ridacchiando questa domanda ai colleghi che ha seduti di fianco.

[Severus Piton]
Forse volevi dire: lo studente meno deludente?

[Minerva McGranitt]
Suvvia, Severus. Hermione Granger, del primo anno, ha la media più alta di tutti, secondo me sentiremo parlare di lei.

[Severus Piton]
Granger, ragazza petulante.

[Albus Silente]
Hermione... mmm... Ah sì, Hermione Granger! La ragazza va molto bene anche nel tuo corso, Severus.

[Severus Piton]
Ma non eccelle.

Minerva scuote la testa in segno di disapprovazione. Silente ridacchia, si pulisce gli angoli della bocca con il tovagliolo, beve un sorso dacqua e con fermezza dichiara:

[Albus Silente]
Ho deciso. La lettera che ho spedito un mese fa a Cornelius sarà lultima, non ne invierò più! 

[Severus Piton]
Avevi detto lo stesso per quella di due mesi fa.

[Minerva McGranitt] 
E per quella di tre mesi fa. Albus, non ci pensare, il Ministero non ci vuole coinvolgere. Sono sicura che se avessero bisogno di aiuto ci avviserebbero, ma se continui ad insistere non so che idee possano farsi.

[Albus Silente]
Ma non capisco perché Cornelius ha smesso di rispondermi. Forse il mio gufo non me la racconta giusta...

[Severus Piton]
Forse...puó darsi... chissà... magari le tue lettere dicono tutte la stessa cosa e Caramell si è stancato di darti la solita risposta di sempre. 
Credo di poter immaginare come si sente il tuo gufo, ma almeno lui ha la fortuna di non saper leggere. Chi capisce la tua lingua invece, se la sogna pure di notte questa misteriooosa Riddle!!!

[Albus Silente]
Oh!!! L'ho sognata proprio l'altra notte! È davvero avvolta dal mistero... Come ti appare nei tuoi sogni, Severus?

[Severus Piton]
... Insolente!

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


San Mungo.

Alla stessa ora, Delphini si trova in un letto di ospedale, attorno a lei ci sono Oscar e Lucinda. 

[Delphini Riddle]
Come mai siete così tristi? Hanno detto che sto bene! Certo che questo ospedale è proprio strano. Ma domani mi dimettono vero?

[Oscar Ashton]
Sì, presto torniamo a casa.

[Delphini Riddle]
Secondo me stando qua mi peggiora il mal di testa… Non so nemmeno come ci siamo arrivati. Mi hanno detto che poco fa mi hanno visitato ma non lo ricordo. Dicono che é normale così, che siccome mi hanno dovuta sedare non mi sono accorta di niente. Ma questo mal di testa è davvero insopportabile!

[Lucinda Ashton]
Dopo qualche giorno tranquillo a casa vedrai che ti passa il male, tesoro.

[Delphini Riddle]
Spero capiscano cosa c’è che non va, questi vuoti di memoria che ho non possono essere normali, giusto?
Ehi? Mi state ascoltando.

I due Magonó sono assorti nei loro pensieri. Questa conversazione si ripeteva in forma quasi uguale ogni volta che dovevano presentarsi ai controlli del Ministero. E forse, presto, le cose sarebbero cambiate. Riuscirono a tranquillizzare la ragazza, nascondendo il più possibile le loro preoccupazioni. Cosa aveva in mente il Ministro? Lucinda dubitava profondamente che quello che il Ministero aveva fatto fin ad ora fosse davvero legale. Il Mondo Magico non era più in Guerra, non c’era un vero nemico da dover affrontare, quindi queste manovre così restrittive nella vita della piccola strega Riddle, le sembravano esagerate, se non addirittura disumane. Oscar, tra i due, appariva meno incline di Lucinda a contraddire le scelte governative. Ma in realtà, l’uomo stava pensando a come liberare Delphini da queste catene. 
Si stava facendo tardi, quando si sente bussare alla porta.


[Lucinda Ashton] 
Sì? Avanti.

[Rufus Scrimgeour]
Buonasera. Scusate il disturbo. Signorina Riddle, domani le faremo un ultimo esame e poi potrà tornare a casa, quindi potete già iniziare a preparare i bagagli. Dopo la colazione passeremo da lei, cerchi di tenersi pronta verso le 9.00. Buona notte.

[Delphini Riddle]
Va bene, grazie. Buonanotte.

Gli Ashton non risposero al saluto dell’uomo, lo guardarono di sfuggita solo quando comparve nella stanza una volta che aprì la porta, infatiditi, rivolsero poi lo sguardo a terra, per rialzarlo solo dopo che l'Auror uscì. I due vivevano accompagnati da un fortissimo senso di colpa nei confronti di Delphini, anche loro, come tutti, non facevano altro che mentirle. Non sopportavano più di rivedere certe facce...

[Delphini Riddle]
Che strano dottore… non portava nemmeno il camice. Ha un’aria familiare poi…
Voi invece sembrate davvero molto stanchi… Siamo tanto lontani da casa?

[Lucinda Ashton]
Un po’, ci hanno però preparato una stanza vicino alla tua per passare la notte. Forse è il caso che adesso ci salutiamo. La valigia la facciamo domani mattina. 

Lucida saluta la ragazza baciandola sulla fronte.

[Delphini Riddle] 
Non stare così giù di morale Lucinda… mi fai preoccupare…

[Oscar Ashton]
È la stanchezza Delphy, smettila di preoccuparti sù! 

I due fratelli le sorridono e le augurano la buona notte.
Delphini riuscì ad addormentarsi molto tardi. Aveva praticamente sempre difficoltà a prendere sonno e stando lontano da casa era ancora peggio.
Passò quasi due ore a sfogliare un libro sulle piante spontanee che si era portata da casa. 




L’indomani al San Mungo.

Un gruppo di maghi, siede lungo la parete più stretta di una stanza a forma rettangolare, quella in cui Delphini si ritrova per l’ultimo controllo coordinato dal capo del Dipartimento degli Auror. 
La ragazza è in piedi, davanti al gruppo degli esaminatori, seduti davanti ad un tavolo comune. Rufus Scrimgeour, si trova invece dietro di lei. Non c’è altro, non ci sono finestre e i muri e il pavimento sono completamente bianchi. 
L’Auror inizia a camminare lentamente verso la strega, osservandola dalla testa ai piedi, in mano tiene una scatola nera, tenuta chiusa da un lucchetto piuttosto vistoso. Una volta raggiunti i suoi colleghi, pone l’oggetto in centro al tavolo, fa qualche passo indietro e si rivolge alla ragazza.


[Rufus Scrimgeour]
Signorina Riddle, quello che vedrà sarà solo un’illusione, quindi cerchi di mantenere il controllo, per quanto le risulti possibile.
Non le accadrà nulla.
 
[Delphini Riddle]
Non capisco… che tipo di illusione? Cosa dovrei aspettarmi di vedere?

[Rufus Scrimgeour]
É la prima volta che la sottoponiamo a questo esame, quindi nessuno di noi riesce ad immaginare che cosa potrà mai uscire da questa scatola. Qualcosa mi dice, che non vedremo di certo dei serpenti! Purtroppo...

[Delphini Riddle]
Sono confusa. Cosa c’entrano i serpenti con i miei continui mal di testa e vuoti di memoria?

[Rufus Scrimgeour]
Mi dispiace, ma non abbiamo tempo per le domande.

Il capo degli Auror si incammina verso i suoi colleghi e prende posto a sedere. La ragazza si trova ora al centro della stanza, davanti a quelli che crede essere dei medici, e tra tutto quel candore, quella scatola nera inizia a metterla in soggezione.
Scrimgeour, tira fuori la bacchetta.


[Rufus Scrimgeour]
Alohomora.

Il lucchetto si apre. 

[Delphini Riddle]
Ma.. c...che cosa… come ha fatto a…

Dalla scatola inizia ad uscire una nuvola gigantesca di fumo nero, si sente come un boato e nella stanza si materializza il marchio nero: un teschio con una lingua a forma di serpente. 
Sì fa sempre più grande,  il rettile di fumo spalanca la bocca e a grande velocità inghiotte Delphini, che cerca di proteggersi il viso con le braccia mentre urla di paura. 
Il marchio nero si dissolve e compaiono tre figure: Bellatrix Lestrange, Voldemort e Nagini. 
Delphini non si rende nemmeno conto che ha le lacrime agli occhi, il cuore le batte fortissimo. É  a terra e sta strisciando lentamente all’indietro, dietro di lei i maghi sono spaventatissimi e qualcuno di loro si è anche alzato dalla sedia impugnando la bacchetta. 
Dell’armadio escono dei Mangiamorte incappucciati, si dispongono fino a formare un cerchio, al centro del quale si trovano Delphini e suo padre, affiancato da Nigini. Voldemort le prende il braccio con forza e mentre le ficca la bacchetta nella carne dell’avambraccio, la ragazza inizia a urlare dal dolore. Il marchio nero sta prendendo forma nella sua pelle. Delphini urla e Voldemort ride. 
La giovane Riddle sviene.

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Capitolo 9
*** IX ***


Dopo qualche mese, al villaggio di Bibury.

Fuori aveva smesso di piovere da poco, il canto degli uccellini nel giardino degli Ashton si sentiva fin dentro casa, ed era anche l'unico suono a rompere il profondo silenzio che da ore dominava lo spazio in quelle vecchie mura.

Oscar siede a capotavola in cucina, di fianco a sua sorella. Al centro del tavolo c'è un grande vaso in ceramica, modellato e dipinto da Delphini, al cui interno erano stati adagiati alcuni rami recisi dal calicantus, che cresceva vicino al piccolo frutteto dietro casa. Il profumo dei fiori invadeva deciso l'ambiente circostante.

Tic
Si sente un bocciolo cadere e sbattere sul tavolo.

Questo interrompe il flusso dei pensieri del Magonò, che fa un respiro profondo e con entrambe le mani prende quelle di Lucinda, per stringerle tra le sue in segno di vicinanza e di conforto.

[Oscar Ashton]
Che sia la cosa giusta da fare?

[Lucinda Ashton]
Non lo so.

Gli risponde con gli occhi lucidi.

[Oscar Ashton]
Dobbiamo essere forti e farlo il prima possibile. La nostra Delphi è coraggiosa, vedrai che non le capiterà nulla.

[Lucinda Ashton]
Mai come in questo momento della mia vita, ho desiderato così ardentemente di essere una vera strega!

[Oscar Ashton]
Uuuuh, tu una strega? Finiremmo tutti ad Azkaban se lo fossi! Saresti come il povero papà. Quando si arrabbiava non lo fermava nessuno.

Lui ridacchia. Lei gli accenna un sorriso e con il gomito gli da una spintarella goliardica, ma dopo poco il suo viso si fa di nuovo preoccupato.

[Lucinda Ashton]
Chissà... se non ci finiremo lo stesso ad Azkaban...

Oscar torna serio e sospira, portandosi le mani ai capelli

Sban!
Si sente una porta sbattere.
Delphini è rientrata.

[Delphini Riddle]
Ciaooo! Il pranzo è pronto? Ho davvero fame!

La ragazzina si toglie lo zaino dalle spalle e lo lascia cadere ai piedi dell'attaccapanni.
Sul quale ripone il cappotto e il berretto, mentre si toglie le scarpe, facendo leva con le punte dei piedi sui talloni. Non smette di parlare ai due Magonò, che l'ascoltano...cercando nel contempo di prepararsi emotivamente ad affrontarla.

Avete visto fuori quanti merli ci sono? E quante cinciallegre svolazzano attorno a casa nostra?

Si guarda alla specchio dell'ingresso, e inizia a raccogliersi i lunghi capelli con un elastico che teneva al polso.

Lo sapevo che le mie palline di semi e burro sarebbero state più buone di quelle del vicino! Visto che avevo ragione? Vedrete quando ne preparerò delle altre: le disseminerò per il giardino, l'orto e il frutteto, verranno solo da noi poi gli uccellini!

Con ai piedi solo i calzini, si dirige allegra in cucina.

Ma che avete? Avete un'aria da funerale! E' successo qualcosa?

[Oscar Ashton]
Non è morto nessuno Delphi, ma ... vedi ... io e Lucinda dobbia-

[Lucinda Ashton]
Delphini, tesoro, siediti a tavola qua con noi per piacere.
 

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Capitolo 10
*** X ***


Qualche giorno dopo, ad Hogwarts

È passata da poco la mezzanotte, Lily si sta dirigendo a passo deciso all'ufficio di Silente, al secondo piano del castello. Indossa un lungo mantello pesante che le è servito per proteggersi dalla pioggia, la quale scende leggera ma costante da ore ormai.
Con una mano regge la sua scopa personale e con l'altra tiene stretto al petto un pacco piuttosto pesante, imballato con carta e spago di canapa.

[Lily Evans]
Ape Frizzola.

I due imponenti e massicci Gargoyles di pietra le lasciano libera la strada. Lily sale le scale, facendo i gradini a due a due.
È fradicia, ma non sembra farci caso.
Arriva allo studio del Preside.
Alla sua destra, sente crepitare il fuoco acceso nel camino e dopo pochi istanti si rende conto di avere il fiatone e di star gocciolando su uno dei tanti tappeti persiani che arredano la stanza.
Chiude gli occhi, fa un respiro profondo e si stringe il pacco al petto. Appoggia la scopa e si libera dal soprabito pesante.

[Lily Evans]
Eurus.

Dalla bacchetta della strega fuoriesce un getto di aria calda che l'asciuga completamente. Continua a guidare il flusso di calore fino a che pure il pacco e il suo mantello non risultano perfettamente asciutti.
Silente non c'è.
Allora decide di rivolgersi immediatamente ai ritratti dei dipinti che tappezzano le pareti.

[Lily Evans]
Presidi di Hogwarts, vi prego, è importante, ho bisogno di vedere Silente urgentemente, gli devo parlare... e ditegli anche che non dovrei trovarmi qui.

I personaggi dei quadri la scrutano con sguardo severo, ma non fanno domande siccome spesso Lily fa visita a Silente, anche se prima di quel momento mai si era presentata senza prima avvisare del suo arrivo.
I presidi dunque abbandonano le tele alla ricerca del mago.

La strega resta immobile, in piedi, da le spalle al camino, sospira e tiene lo sguardo basso.

Dopo circa un quarto d'ora, un profumo di vaniglia riempie la stanza.

[Albus Silente]
Lily cara, sembri stremata!

[Lily Evans]
Professor Silente, è qui! Arrivo da Londra, ho volato a lungo per evitare la metropolvere.

[Albus Silente]
Arrivi dal Ministero? A quest'ora?

[Lily Evans]
Sì. Non dovrei trovarmi qui, ho progettato questo percorso in fretta e furia, tra passaporte e armadi svanitori... la pioggia poi.. mi ha rallentata...
...Professore...

[Albus Silente]
Lily?

[Lily Evans]
Nemmeno James sa che sono qui, mi crede ancora al Ministero a fare le ore piccole. Non so nemmeno quello che sto facendo. Ma sentivo di doverlo fare, capisce?

[Albus Silente]
Calmati adesso, vieni e siediti qua, vicino a me.

I due si ritrovano vicini, seduti uno di fianco all'altro su un comodo divano rosso, addossato alla parete, sotto a delle grandi finestre gotiche ad arco ogivale.

Cade il silenzio e la pioggia si fa sentire sempre più forte.

[Albus Silente]
Cosa tieni stretto al petto?

[Lily Evans]
Queste sono alcune delle lettere che Oscar e Lucinda Ashton si sono scambiati con... con una persona... durante questi ultimi tre mesi e mezzo.

[Albus Silente]
Uno scambio epistolare? Sapevo che gli Ashton fossero controllati, immaginavo non gli fosse possibile usare i gufi per la posta. Chi sarebbe questa pers-

[Lily Evans]
È così infatti... Professore, lasci che le spieghi, la faccenda è complicata anche per me, che da poco seguo gli Ashton.

[Albus Silente]
Una grande responsabilità.

[Lily Evans]
Sì... lo definirei piuttosto: un fardello!

La strega fa un lungo sospiro e appoggia il pacco sul comodino di fianco al bracciolo del divano, alla sua destra, sopra ad un un grosso tomo. Silente le prende la mano sinistra e gliela stringe.

[Albus Silente]
Avanti Lily, spiegati. Coraggio.

Silente non era solito avvicinarsi fisicamente ai propri fidati amici e conoscenti, ma quel suo gesto spontaneo fu di grande aiuto, così facendo il suo sostegno e la sua complicità si fecero più concreti per Lily, che riprese a parlargli.

[Lily Evans]
Il Ministero, ogni quattro mesi, interroga gli Ashton per diversi giorni di fila. Mentre Delphini viene sottoposta a controlli e alla fine obliviata. Il tutto viene fatto al San Mungo, siccome il protocollo che seguono so essere molto rischioso e potrebbe richiedere l'intervento degli specialisti del reparto per ferite magiche. Non so nello specifico cosa accade, quindi non perda tempo a chiedermelo.

Silente le fa un cenno col capo e resta in silenzio e in attesa che prosegua il suo racconto.

L'ultimo incontro all'ospedale è avvenuto a giugno. Io sono stata scelta per controllare gli Ashton fino ad ottobre. Il mio compito è quello di visitare spesso la loro famiglia e di interrogarli con il veritaserum, in modo lieve, senza che chiaramente se ne rendano conto. Nel caso in cui scoprissi delle "anomalie", un termine che mi da un raggio d'azione decisamente ampio... sono costretta ad obliviarli.

[Albus Silente]
Dove abitano gli Ashton con Delphini?

[Lily Evans]
A Bibury, una piccola contea immersa nel verde... nel nulla...
In questi mesi, ho fatto una scoperta...Anzi, due.
Oltre alle lettere spedite dagli Ashton, so che il Ministero, ad ottobre, non eseguirà i soliti esami di ruotine. Ma che provvederà ad allontanare definitivamente Delphini dai due Magonò.

[Albus Silente]
Come?

[Lily Evans]
Questo non lo so, forse nemmeno loro ancora lo sanno. Forse ci stanno ancora pensando... Non sarebbe però la prima volta che un Ministro violi la legge magica per raggiungere i suoi fini. Ho paura che passano addirittura arrivare ad ucciderla mascherando un omicidio per un incidente.

Silente appare visibilmente teso e con l'aria cruciata le domanda:

[Albus Silente]
Come hai avuto queste informazioni?

[Lily Evans]
Ho origliato... senza volerlo. Ma erano le parole di Rufus quelle che ho sentito, di Rufus Scrimgeour, l'Auror più vicino a Caramell, quindi...
Ho sentito solo la sua voce, non so con chi stesse parlando. Si trovava nel suo ufficio e molto probabilmente non credeva che qualcuno potesse sentirlo, era molto tardi.
Ha detto che "la scelta migliore sarebbe quella di ucciderla"...
Che "la giovane Riddle va cancellata dalla faccia della Terra", e che nessuno poi si sarebbe fatto troppe domande sull'accaduto.
Effettivamente... quella ragazzina esiste ma, in quanti l'hanno mai vista?
Potrebbero ucciderla e farci credere che in realtà sia ancora viva...
Si rende conto, Professore, che di fronte ad una cosa del genere non potevo, non potevo continuare a farlo...

[Albus Silente]
Cosa?

[Lily Evans]
Ad usare l'incantesimo di memoria...
Ho obliviato i fratelli Ashton, all'inizio di luglio. Quando ho scoperto che Oscar aveva addomesticato dei piccioni viaggiatori e aveva iniziato a comunicare così con una persona, con un mago, penso... Ma quando li ho interrogati, non sapevo nulla riguardo le intenzioni del Ministero. Ho sentito Rufus il medesimo giorno, prima di fare rapporto.
Ovviamente, nè lì e nè nel verbale ho fatto menzione ad alcuna anomalia, perchè non mi fido più di loro. Adesso, ai miei occhi sono dei quasi-assassini. In nome di cosa poi la vorrebbero uccidere? Di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, di Colui-Che-Non-C'è-Più? Hanno solo paura delle ombre del passato...
Se mi scoprissero, non so cosa potrebbero farmi.
Pure James penserebbe che io sia diventata un pericolo per la comunità magica. Come sai per lui c'è solo bianco e nero e Delphini è solo un problema da risolvere, una seccatura.

[Albus Silente]
Con chi si scrivano gli Ashton?

[Lily Evans]
Non lo sa, Professore?

L'uomo si zittisce e stupito guarda la strega dritta negli occhi. Confuso e curioso nello stesso tempo.

[Albus Silente]
Come potrei saperlo, Lily?

[Lily Evans]
Quando ho chiesto a Oscar a chi fossero indirizzate le lettere, in un primo momento mi disse che si trattava di un "vecchio amico".
Stavamo prendendo un tè, solo che nella sua tazzina c'era una goccia di veritaserum, quindi ho insistito, fino ad arrivare a fargli dire che si trattava di un mago. A fatica ha detto il suo nome...il nome di questo suo vecchio amico mago...

Lily sospira e si fa di nuovo silenziosa mentre guarda il suo vecchio professore negli occhi.

[Albus Silente]
Qual è il nome che ti ha dato Oscar?

[Lily Evans]
"Silente".

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