Laura dagli occhi grigi come il mare

di Rose Heiner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Weekend in New England ***
Capitolo 2: *** Are you lonesome tonight? ***
Capitolo 3: *** Love of my life ***



Capitolo 1
*** Weekend in New England ***


Weekend in New England
And tell me, when will our eyes meet?
E dimmi, quando i nostri occhi si incontreranno ancora?
When can I touch you?
Quando potrò sfiorarti di nuovo?
When will this strong yearning end?
Quando si consumerà questa profonda nostalgia?
And when will I hold you again?
E quando potrò averti tra le mie braccia di nuovo?

(Barry Manilow)
 
Laura  guarda il treno filare via.
Sembra un serpente. Un lungo serpente di ferro rosso che scappa da quella città lontana e dimenticata dal mondo. E non si volta a guardare indietro. Non indugia nella notte. Non sente il cuore martellare e gemere di dolore, come quello di Laura. Il serpente continua a correre sui binari, con la sua pelle che riflette la luce fragile di una luna impietosita di lei.
Laura guarda il treno fino a quando il buio lo ingoia. Ormai è andato via. Si gira appena, ritrova il suo riflesso nella vetrina della biglietteria.
Ha i capelli ricci e gonfi, ci sono volute tante pinzette fastidiose, incastrate tra i suoi pensieri il pomeriggio prima, per averli così. Su quella bocca stanca brilla ancora uno strato di lucidalabbra. Ma come si fa ad evitare il proprio sguardo allo specchio, Laura? Come fai a restare a galla nella malinconia color menta dei tuoi occhi, Laura? Solo tu lo sai. Forse hai imparato a tormentarti in silenzio. Forse lo sanno solo le persone che non credono più in niente, come te.
Laura volta le spalle ai binari. Tiene fissi gli occhi sulle scarpette bianche da ginnastica mentre attraversa la stazione verso l’uscita. Fino a qualche minuto fa si sentiva bella nella sua giacca di jeans, con i pantaloni a vita alta, il sorriso dipinto in volto. Ora Laura pensa di nuovo al serpente, lo sognerà stanotte. Il serpente è arrivato, inghiottendo tutte le sue risate. Il serpente è arrivato e lei ha lasciato cadere a terra la corona di margherite e boccioli di felicità che si era costruita in una sola sera. Un ghiaccio improvviso le ha preso lo stomaco, il terrore le ha spento la voce. No, non un’altra volta, Laura. No, Laura, non può essere vero.
Come tornerai a vivere dopo oggi, Laura? E’ strano. Laura sente ancora il calore della sua mano stretta in un’altra abbandonarla.
 

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Capitolo 2
*** Are you lonesome tonight? ***


Are you lonesome tonight?
Do you gaze at your doorstep and picture me there?
Dimmi, fissi la porta d’ingresso e mi immagini là?
 Is your heart filled with pain,
Il tuo cuore è colmo di dolore,
shall I come back again?
devo ritornare?
Tell me dear, are you lonesome tonight?
Dimmi, cara, ti senti sola questa notte?
(Elvis Presley)
 
Stasera una mezzaluna argentata ricama il cielo appena sopra la linea dell’orizzonte.
Una brezza leggera fa scordare del grigiore della città circostante. Laura sul balcone di casa osserva il cielo. Cerca di non abbassare lo sguardo, a volte chiude gli occhi, finge di essere da un’altra parte. In alto si riesce a vedere l’Orsa Maggiore, o almeno lei crede di aver capito dov’è. Tutte le notti quel mucchio di stelle si fa trovare sempre nello stesso posto, mai  insieme all’Orsa Minore però. Deve essersi persa, pensa Laura. Starà facendo amicizia con qualche altra costellazione lungo la Via Lattea. Quanto sei sciocca, Laura? Te la spassi con le stelle, inventi storie con loro e hai anche il coraggio di riderci su?
Laura sorride. Le stelle sono delle ottime compagne di giochi. Adesso pensa alla luna. Tira un respiro profondo, si concentra sull’ovale nero, quello davanti al sole. Quella è la vera luna, Laura, che cosa credi? E’ la parte dimenticata che tutti ignoriamo a favore dello spicchio di luce, dell’illusione di felicità. La luna non è un sorriso nel cielo, non è una creatura dalle molteplici forme che illumina il cammino della gente. La luna è il nero, lo sporco che crea il buio, pur di donare un po’ di luce ed essere ammirata. Senza luna non ci sarebbe la notte, Laura, sai? E allora non avremmo più poeti e innamorati. E dimmi, Laura, che mondo sarebbe questo senza parole d’amore di uomini tristi?
Laura inclina la testa di lato, posa uno sguardo più intenso al ciondolo di luna sospeso nel cielo. Prova un’immensa tenerezza, c’è un senso in quel vuoto opaco. E’ lo stesso vuoto che ha lei nello stomaco quando si sente sola. Chissà, forse hai una luna in pancia, Laura, l’hai ingoiata di notte tra i singhiozzi... chissà, forse sei tu la luna, Laura?
Qualcuno dentro grida, c’è l’odore pungente di serate alticce. La musica è più alta di quanto sicuramente abbiano raccomandato i vicini. Laura si ricorda della festa. Le sue amiche si staranno chiedendo dove sia finita.
Un tocco sulla spalla la fa sussultare. Laura si gira immediatamente. Angelo le sorride, si avvicina, le mette le mani sui fianchi. Forse non sei così sola, Laura, dopo tutto, non credi?
-Mi hai fatto paura, scemo.-
Angelo le chiede perché non è a ballare con tutti gli altri. Ridono, lui lo sa che ne pensa davvero Laura di quella sua generazione connessa al wi-fi e disconnessa dal mondo, della loro musica spasmodica, del loro nuovo stile toccata e fuga.
Laura trattiene un sospiro, non riesce ad ignorare la delicatezza di quelle labbra che le sfiorano il collo. All’improvviso trema e si ritrova a fissare lo sguardo sorpreso di Angelo, gli carezza il viso. Come gli spiegherai, Laura, che quel brivido non era per lui? Che non la colpa non era di quel bacio sospirato, più deciso, premuto caldo sulla pelle? Che non è lui a farti quest’effetto?
Laura lo abbraccia con un nodo alla gola, lascia che continui. Lancia un’occhiata al cellulare che ha lasciato sul tavolino, tra i gerani rossi e bianchi del balcone. Lo schermo lampeggia ancora. Lo sai, Laura, lo sai che c’è solo qualcuno che ti scrive anche di notte, quando non riesce a dormire. Lo sai che è lontano da te.
Laura avverte il sorriso di Angelo mischiato al suo profumo, la dolcezza che si accumula nella piega del suo collo. Si stringe a lui, abbandonando il bagliore dello schermo. Scusa, Angelo, scusa.
Non capisce se è una scheggia di luna che le si è poggiata sulla guancia o è una lacrima.
 

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Capitolo 3
*** Love of my life ***


 

Love of my life

You will remember
Ti ricorderai, amore,
When this is blown over
quando questo momento sarà soffiato via
and everything's all by the way
e tutto passato.
When I grow older,
E quando diventerò vecchio,
I will be there at your side to remind you
sarò lì al tuo fianco per ricordati
how I still love you...
quanto ti amo ancora...
I still love you.
Ti amo ancora.
(Freddie Mercury)

 
 
Non lo riesci a sentire più il tuo cuore che batte, vero, Laura?
Hai ancora nel petto il rombo dell’atterraggio, le ruote di un trolley che  scivolano veloci sul pavimento. L’aeroporto fa rumore tutto intorno, ma stavolta Laura non lo ascolta. E’ ferma in quegli occhi azzurri che la stringono forte e al sicuro in uno sguardo. E’ immobile su quelle labbra stirate in un sorriso bello... bello che non trovi altre parole per descriverlo, Laura, bello che quando l’hai immaginato nel buio della tua stanza, con gli auricolari nelle orecchie, non pensavi ti potesse portare via il respiro in un secondo. Bello che sarebbe un sogno rimanere qui per sempre immobile, immobile il tempo e la distanza di quei cinque passi. Adesso è il momento di corrergli incontro. Adesso puoi volargli tra le braccia, Laura. Vai. Vai per quante volte hai desiderato arrenderti. Vai per tutte le volte che quest’amore ti è stato strappato via.
-Scusa...-
Laura avverte la stretta calda attorno al suo corpo ben salda, due braccia che le cingono la vita senza intenzione di mollare, un sussurro nell’orecchio. C’è polvere di stelle nell’aria.
-Abbiamo di nuovo un solo giorno, scusa...-
-Vuol dire che mi puoi parlare di Londra per un giorno intero.-
- Ancora, hunnie?-
Un profumo indefinito di buono, il profumo delle estati migliori della sua vita, quello delle strade alla prima gita a Firenze, delle lenzuola morbide e condivise, le invade i polmoni.
-Dimmi: che fai quando piove?-
-Guardo la pioggia.-
Laura sorride. Forse Londra ha il cielo grigio e piange perché anche lei ha un amore lontano. -E basta?-
-E penso, hunnie.-
-E che pensi?-
-Che mi manchi. Ogni volta che piove penso che mi manchi da morire. -
Laura trattiene una lacrima. Una volta le è capitato di leggere da qualche parte che a Londra non ci sono mai temporali, ma che la pioggia è gentile e costante. Una pioggia sottile che si insinua sotto i vestiti, che ticchetta sui marciapiedi e sui cuori.  A Londra piove ogni giorno.

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