Ralph Spaccatutto 2.0

di Phobos_Quake 3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Grosso Guaio A Sugar Rush ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Io Ti Salverò ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Viaggio In Rete ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Youtube E Disney Universe ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Dubbi ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: M.M.O. (Micro Machines Online) ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Collasso ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Google ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: Kaspersky ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10: Battaglia Finale ***
Capitolo 12: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
 
-Stavolta sarò io a batterti, Vanellope!-
-Dici sempre così, cara Taffyta, ma come sempre ti ritrovi seconda o terza!-
-Mpf!-
Il semaforo diventò verde e le macchine partirono. Ovviamente, Vanellope era in testa con Taffyta che le stava praticamente alle calcagna. Non appena la ragazzina con il vestitino rosa l'affiancò, Vanellope le fece l'occhiolino.
-Ciao ciao! Sarà per la prossima volta!-
-Oh, taci per favore! Non hai ancora vinto!-
Vanellope  le fece una boccaccia, usò il suo potere glitch e in un lampo superò il traguardo.
-No! No! No! Noooo!- gridò la ragazzina battendo i pugni sul volante.
Giunse la sera. Ralph era alla stazione centrale giochi, seduto sulla panchina a mangiare la ciliegia di Pacman,  ad aspettare la sua piccola amica. A un tratto, due piccole mani gli coprirono gli occhi.
-Indovina chi è?-
Ralph sorrise.
-Di sicuro non sei Taffyta o Felix! Ti mancano i guanti! Quindi direi… Vanellope!-
-Accidenti! Sei bravo!-
-Eh, eh, eh! Allora? Tutto bene? Hai fatto un nuovo record?-
-Oggi no. Normale routine. Tu?-
-Idem come sopra, ma non mi lamento di certo! E non vedo perché, tra l'altro. Ho una vita perfetta. Ho la migliore amica del mondo e insieme possiamo bighellonare ovunque fino al mattino,  quando la sala giochi riapre!-
La ragazzina sorrise. Dopodiché si mise seduta accanto al gigantesco amico e iniziò a mangiare un hamburger. O meglio, quello che sembrava un hamburger. In realtà era un dolce. La carne era cioccolata, la verdura e il pomodoro erano pasta di zucchero colorata e il panino era un pan di spagna. Ne aveva portato uno anche per lui. Una volta finito, Ralph disse:
-Andiamo a farci una spuma da Tapper?-
-Ok! E dopo facciamo una gara a F-Zero?-
-Ci sto! Vedrai che stavolta ti batterò, ragazzina!-
-Non esserne troppo convinto!-
Così bevvero la spuma e poi fecero la gara. Ralph prese sempre l'auto Golden Fox, che tra le quattro era la più veloce, mentre Vanellope scelse di nuovo la Blue Falcon. La gara fu eccitante, ma alla fine, come volevasi dimostrare, Vanellope vinse. Dopodiché, andarono a spassarsela in altri videogiochi. Oltre ai giochi da corsa, i due impararono a ballare o a suonare gli strumenti in un videogioco che faceva il verso a Guitar Hero.
“Sì, come ho detto, la mia vita è perfetta e niente e nessuno potrà mai rovinarla!” pensò il simpatico omaccione.
Dopo aver bighellonato tutta la notte, con l'arrivo del nuovo giorno, tutti i personaggi si apprestarono a tornare “a lavorare” nei loro rispettivi giochi. Ralph e Vanellope, però, notarono qualcosa di strano. Il signor Litwark stava per connettere qualcosa.
-Un nuovo gioco? Era ora finalmente! Era da un bel po' che Litwark non ne connetteva uno!- disse la ragazzina.
Anche Felix e gli altri personaggi si misero a guardare incuriositi. Molti di loro fecero perfino scommesse tra cui Sonic e Homer Simpson del videogioco The Simpsons (Konami 1991). Quando la spina fu inserita, apparve sul display la scritta Wi-Fi in rosso.
-Eh? Vifi? No… Uifi? Che razza di gioco è?- si chiese Ralph inarcando un sopracciglio.
-Vorrei tanto saperlo anch'io!- disse Vanellope seduta sulla spalla dell'amico
-Veramente si dice Uaifai! E non è un gioco!- disse Mario.
-Ah no? E cos'è?- chiesero i due.
-Si tratta di Internet!-
I due si guardarono perplessi.
-I… internet?-
-Sì, un'immensa rete di connessioni dove la gente può cercare e fare di tutto!-
-E tu come fai a saperlo?-
-Oh, beh, qualche anno fa io, mio fratello Luigi e Donkey Kong, mentre stavamo gironzolando, ci siamo finiti per puro caso! Ma ti dirò… non è affatto un gran bel posto! È stata un'esperienza traumatica, perciò non farti, pardon, non fatevi venire strane idee in testa!-
-Mmmmh…-
-Su su! Basta chiacchiere! È ora di lavorare! Forza, forza! Andiamo, amico!- disse Felix.
-Sì sì, arrivo! Ciao ragazzina. Ci vediamo stasera!-
-Ciao socio. A presto!-
La ragazzina guardò il suo socio allontanarsi, poi rimase per qualche minuto a  fissare la scritta rossa.
-Wi-fi…- sussurrò pronunciandolo bene.
-Internet!- aggiunse.
Poi entrò nel suo gioco.
 
Nota: Quando gli autori dissero, poco tempo dopo l'uscita di Ralph Spaccatutto, che ne avrebbero fatto un sequel, in cui sarebbe apparso anche Super Mario e avrebbe avuto un ruolo importante nella storia, mi gasai non poco e iniziai a immaginarmi cosa sarebbe potuto accadere. Questo è quello che è venuto fuori dalla mia mente anche dopo aver visto il trailer. Certo, poi Ralph Spacca Internet s'è rivelato completamente diverso da come me lo ero immaginato, ma ok. Questa è, comunque, la mia “personale” versione di Ralph Spaccatutto 2.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Grosso Guaio A Sugar Rush ***


Capitolo 1:
 
Grosso Guaio A Sugar Rush
 
 


Un’altra giornata passò e, di nuovo, Ralph si diresse alla panchina ad aspettare Vanellope. Non appena si sedette, notò che davanti all'entrata del Wi-Fi erano stati messi dei nastri gialli.
-Eh? E questi cosa…?-
-Hey! Alto là!- disse spuntando dal nulla la guardia di sicurezza Surge Protector.
Inutile dire che Ralph sussultò per questo.
-Ah! Cavolo! Non… non farlo mai più!-
-Sì, ok, ma come ho detto, stai alla larga. Non li vedi questi? Hai problemi agli occhi? Qui non si passa!-
-Non volevo mica passare! Mi stavo solo chiedendo cosa ci facevano quei nastri! Ora me lo hai spiegato!-
-Che succede, Ralph?- chiese Vanellope.
-Oh ciao, Vanellope. Niente di che!-
-Niente di che, dice lui! Voleva fare il furbo ed entrare qui!- disse Surge Protector indicando l’entrata sigillata.
-Ma non è vero!-
-E allora? Che c’è di male?- domandò la ragazzina.
-Che c’è di male? Tutto! Internet è un posto troppo pericoloso per delle menti semplici come voi! Per questo ho messo personalmente i sigilli. Per la vostra, e anche di tutti gli altri ovviamente, sicurezza. Perciò fatemi un favore: aria! Sloggiate!-
-Ok, ok! Che antipatico!- disse Vanellope.
-Lo so! Ormai ci sono abituato!-
Una volta lontano, la guardia di sicurezza restò per un po’ davanti all'entrata sigillata, dopodiché svanì.
-Tu pensi sia davvero così pericoloso come dicono questo Wi-fi o… com'è che l’ha chiamato Mario?-
-Internet!- disse Vanellope.
-Sì, proprio quello!-
-Non lo so. Secondo me esagerano!-
-Mah! Andiamo a bere qualcosa intanto!-
-Ok!-
Una volta finito, i due si ritrovarono stesi supini su un campo da football a contemplare il cielo notturno.
-Internet…- sussurrò Vanellope.
-Cosa?-
-Niente, pensavo a voce alta!-
-In verità a me è sembrato un sussurro!-
La ragazzina sorrise.
-Volevo dire che pensavo sussurrando! Va bene così?-
Ralph ricambiò il sorriso.
-A cosa… "pensavi sussurrando"? Se non sono indiscreto!-
-Ad internet!-
-Ma guarda un po’… anch'io!-
-Sarà il fascino del proibito che ci attrae così tanto?-
-Può darsi! Beh, andiamo a suonare un po' così almeno non ci pensiamo!-
-D'accordo! Poi, vorrei andare da Ryu e gli altri!-
Ralph sorrise.
-Vedo che ti è piaciuto passare del tempo con i nostri amici di Street Fighter II eh?-
-Eh sì! Perché, tu no?-
-Ma certo che sì! Vuoi vedere una mossa che ho imparato da Zangief?-
-Magari più tardi!-
-Va bene!-
Così, passarono il tempo a suonare e poi a chiacchierare con i personaggi di Street Fighter. Inutile dire che Vanellope chiacchierava soprattutto con Chun Li e Cammy, essendo le uniche donne presenti nel gioco. Il tempo passò e una volta sorto il sole, tutti tornarono ai propri giochi. Nel mondo umano, appena una ragazzina scura di pelle e lunghi capelli con i boccoli si mise alla guida di Sugar Rush, scelse Vanellope su consiglio dell'amica che aveva accanto. La partita stava andando a gonfie vele, quando a un tratto tutto iniziò a rallentare. Dopodiché, sullo schermo comparvero un infinito numero di glitch.
-Ah! Oh, no! Scusi Signor Litwark?-
-Sì? Che succede?-
-Guardi…-
-Mh? Oh! Questo… non va bene. Proprio non va bene!-
-Che succede?-
-È un virus, piccola. Sugar Rush si è beccato un virus!-
-Un virus? Ma… come è possibile?-
-Eh… vorrei saperlo anch'io, ma è ciò che vediamo!-
Nel mondo esterno, ovviamente, veniva visto così, ma all'interno del videogioco? Il cielo iniziò a coprirsi di nuvole nere che cominciarono a tuonare. La pista cominciò prima a tremare, poi a  sgretolarsi come un biscotto e Vanellope riuscì a  frenare prima che cadesse di sotto.
-Tornate indietro! Tutti!-
Gli altri guidatori, dopo aver visto la pista distrutta, riuscirono a frenare in tempo ed eseguirono l'ordine, ma proprio in quel momento anche il resto del livello cominciò a crollare.
-Ah! Presto! Venite tutti qui!-
Taffyta e gli altri lasciarono i loro veicoli, si aggrapparono all'auto di Vanellope che glitchò e si ritrovò in un punto un po' più sicuro. O almeno così sembrava. Ogni cosa di Sugar Rush stava crollando.
-Dobbiamo uscire subito da qui!-
Vanellope, i corridori, Ciambellino, Ciambellone e Aspro Bill, corsero tutti verso l'uscita e, una volta fuori, , investirono Surge Protector e si ritrovarono ammucchiati all'interno della stazione. Pochi secondi dopo, il gioco fu scollegato.
-Che peccato… mi toccherà portarlo alla discarica!- disse Litwark sinceramente dispiaciuto.
-Cosa? Non dirà sul serio? Non c'è un modo per eliminare il virus?- chiese la bambina con aria molto triste.
-Forse sì, ma non è detto. Non lo so… domani vedrò il da farsi. Ora vai a giocare a qualcos'altro, bambina!-
-Va bene… grazie!-
-E di cosa?-
Nel frattempo, nella stazione gioco, tutti si rialzarono da terra.  
-Ma che diavolo fate tutti qui? Si può sapere che è successo?- chiese Surge Protector
-Diccelo tu! Come ha fatto ad entrare un virus in Sugar Rush? Ti eri allontanato o addormentato?- disse Taffyta.
-Come osi insinuare una cosa simile? Io sono sempre stato qui e non è entrato alcun virus!-
-Sì, certo! Ti sarai distratto e non te ne sei accorto! O magari ti è passato proprio sotto il naso!-
-Hey, ragazzina, non tollero che si facciano simili insinuazioni sul mio conto. Adesso ti…-
-Basta! Piantatela! Tutti e due!- gridò Vanellope.
I due litiganti smisero e la ragazzina dai capelli neri si mise seduta sulla panchina.
-Sono… senza una casa…-
Stava per mettersi a piangere, tanto che iniziò a glitchare di continuo, quando una manona le accarezzò la testa e si calmò un po’.
-Vanellope…- disse Ralph.
La ragazzina lo guardò e con un salto lo abbracciò. Molti ragazzini del mondo reale  avevano smesso di giocare e si erano radunati tutti attorno a Sugar Rush, per questo Felix,  Tamora e Ralph erano lì.
-R… Ralph… Sugar Rush… Sugar Rush è andato distrutto!-
Ralph la strinse a sé e cercò di consolarla per quanto poteva.
-Tornate… tornate a lavoro ragazzi! Per adesso voi di Sugar Rush resterete qui in stazione finché tutto non si risolverà!- disse Surge Protector.
Vanellope guardò l'amico con aria triste. Lui le sorride.
-Venite tutti nel gioco di Felix!-
-Eh? Cosa? Ma che dici?- chiese Surge Protector.
-Quello che hai sentito! Belposto è un palazzo grande pieno di appartamenti! Quindi c'è abbastanza spazio per tutti! Così almeno avranno un tetto sulla testa!-
-Io non sono d'accordo!-
-Non sei tu che decidi! In fondo, il videogioco è mio e di Ralph!- intervenne Felix.
-Ben detto, amore mio!- disse Tamora.
-Grazie, cara!-
-Bah! Fate come vi pare!-
-Esatto! Facciamo come ci pare! Andiamo, Vanellope!- disse Ralph.
La ragazzina si sedette sulla spalla dell'omaccione, si girò verso Surge Protector e gli fece la linguaccia.
-Tsk!-
Così, gli abitanti di Sugar Rush si misero dentro il palazzo. Nessuno, nel mondo reale, li avrebbe mai notati perché fecero in modo di non essere visti durante le partite. Una volta calata la sera, Ralph notò Vanellope seduta sul bordo del tetto del condominio e la raggiunse.
-Ciao…-
-C… ciao! Scusa se sono brusca, ma… non mi va di parlare. Vorrei stare da sola! Ti spiace?-
Ralph si rattristò.
-Un po' sì, ma ti capisco!-
-Grazie… e scusami!-
Ralph se ne andò e tornò alla sua discarica. Una volta steso supino, e copertosi con i mattoni, rimase a guardare la sua amica. A un tratto, Vanellope si alzò di scatto e iniziò a  glitchare più del solito, dopodiché cadde all'indietro a peso morto.
-Hey, ma cosa…?-
Ralph si precipitò da lei. Era stesa in terra con gli occhi chiusi che ansimava e continuava a glitchare.
-Vanellope! Vanellope!-
Pochi secondi dopo, giunse anche Felix accompagnato da alcuni belpostiani.
-Che succede, Ralph?-
-N… non lo so… Vanellope… è svenuta e glitcha continuamente!-
Felix e gli altri la guardarono con attenzione.
-Non sarà…- disse Felix senza finire la frase.
-Cosa? Che cosa?-
-Credo… credo proprio che sia stata infettata dal virus!-
-In… infettata? No… non può essere!-
-Mi spiace, ma… è quel che vediamo!-
-Aspetta, allora anche gli altri di Sugar Rush sono infetti?-
-No, loro stanno incredibilmente bene! Sembra che solo lei sia stata contagiata!- disse Tamora.
Ralph guardò la sua piccola amica con aria triste.
-Cosa… cosa possiamo fare per salvarla?-
-Mi spiace, amico… non lo so! Siamo impotenti!-
-No! Non è vero! Ci sarà un modo!-
Felix rimase zitto. Poi, lui e Tamora presero Vanellope e la portarono dentro il palazzo. Ralph, invece, rimase da solo seduto sul tetto per circa un'ora. Istintivamente, prese la medaglia regalatagli da Vanellope e rimase a fissarne la scritta.
-Sei il mio eroe!- sussurrò.
Strinse la medaglia nell'enorme mano, si alzò, saltò dal tetto, atterrò con i piedi per terra, si allontanò a sufficienza e lì lanciò prima un urlo disperato, poi iniziò a colpire a pugni il terreno. Una volta sfogato, lasciò che le lacrime gli rigassero il viso. Dopodiché, tornò al palazzo. Tuttavia, rivedere Vanellope in quello stato, non lo faceva stare affatto bene. Perciò se ne andò di nuovo e tornò alla sua discarica. Si rimise a guardare la medaglia e rilesse la scritta a voce alta.
-Vanellope… io… io ti salverò!- disse poi con aria decisa.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Io Ti Salverò ***


Capitolo 2:
 
Io Ti Salverò
 
 


Giunta finalmente la sera, il nostro simpatico omaccione andò spedito da Tapper. Non certo per bere. Non era affatto in vena. Il barista, quando lo vide, gli si avvicinò con aria triste.
-Ciao, Ralph! Ho saputo di Vanellope…-
-Le voci corrono, eh?- disse lui.
-Non si fa altro che parlare di questo! Dopotutto, sono pur sempre un barista e ne sento tante. E poi, si tratta di un caso senza precedenti!-
Ralph annuì in silenzio.
-Posso darti una spuma? Offro io!-
-No, grazie! Non ho molta voglia di bere!-
-Capisco!-
In quel momento, molti clienti gli si avvicinarono dandogli tutti una pacca sulle spalle e incoraggiandolo.
-Grazie ragazzi…- disse.
Tra questi ci fu anche Mario. Non appena Ralph lo vide gli sorrise.
-Sapevo che ti avrei trovato qui!-
-Mi cercavi?-
-Sai di Vanellope, vero?-
-Difficile non saperlo! Tutta la sala giochi ne è al corrente!-
-Tu te ne intendi di virus? Puoi darmi un consiglio?-
-Mi spiace, ma anche se sono stato un dottore nel 1990, non sono quel tipo di medico che pensi tu!-
-Quindi… non c’è alcuna speranza?-
Mario non rispose, abbassò la testa e poi ordinò una spuma. Ralph allora se ne andò senza dire una parola. Non appena tornò alla sua discarica, trovò Felix ad aspettarlo.
-Felix! Cosa…?-
-Vanellope si è svegliata e ha chiesto di te!-
-Davvero? Come sta?-
-Ha smesso di glitchare, per ora!-
Il nostro omaccione raggiunse a passo svelto la camera dell’amica. Illuminata solo da una abatjour, attorno a lei c’erano tutti i gli altri corridori di Sugar Rush e alcuni belpostiani.
-Hey! Ciao, ragazzina!- gli disse con un sorriso.
-Ciao… socio…-
-Come ti senti?-
-Un po’ meglio. Le torte della signora Mary mi hanno ridato vigore!-
Ralph le sorrise e anche a Mary ringraziandola con un gesto del capo. La donna ricambiò il sorriso e gli disse:
-Non c’è di che, è un piacere!-
Vanellope sorrise.
-Potresti…-
-Sì? Dimmi!-
-Potresti restarmi accanto?-
-Ma certo!-
L’omaccione si sedette sul pavimento accanto a letto dell’amica, mentre tutti gli altri li lasciarono soli.
-Ti voglio bene, Ralph! Se dovessi scomparire… non piangere per me!-
-Ma cosa dici? Tu non scomparirai! Lo impedirò con tutte le mie forze!-
Vanellope allungò la mano sinistra e Ralph la strinse con dolcezza. La ragazzina si addormentò. L’amico, continuando a tenerle la mano, rimase a guardarla per qualche minuto.
“Io ti salverò! È una promessa!” pensò.
Uscì dalla stanza, salutò Felix e gli disse che sarebbe tornato alla sua discarica. Mentì. In realtà aveva tutt’altri piani. Tornò da Tapper e vide Mario, quindi gli si sedette accanto.
-Come sta?- disse senza voltarsi a guardarlo.
-Bene, ma non come al suo solito!-
-Mi spiace un sacco!-
I due rimasero in silenzio, dopodiché, Ralph gli sussurrò:
-Io… ho deciso!-
-Mh? Cosa?-
-Hai detto che su internet, gli umani possono fare di tutto, giusto? Ho deciso quindi che andrò… andrò in internet a cercare una cura dal virus!-
Mario aveva il boccale di spuma in bocca quindi, non appena sentì ciò, inevitabilmente sputò tutto. Tapper, che era davanti a lui, si ritrovò con la faccia completamente bagnata dalla spuma e lo guardò con aria infuriata.
-Ops… scu… scusa…-
-Mmmmh…- disse il barista contrariato  e si pulì.
Non appena si allontanò, Mario si voltò di scatto verso Ralph e gli disse sussurrando:
-Sei impazzito o cosa? Internet non è un posto per una mente semplice come la tua! E non è detto che troverai quello che cerchi! Non è come cercare una principessa rapita. È come cercare una Warp Zone senza sapere dove andare!-
-Correrò il rischio! Hai detto che si trova di tutto, no? Quindi troverò anche una cura. Devo farlo! Devo salvare Sugar Rush e Vanellope! Lei è la mia migliore amica e il pensiero di perderla… no, non voglio pensarci! Glielo devo! Se non l’avessi mai conosciuta un anno fa, starei ancora a deprimermi al Circolo Dei Cattivi Anonimi insieme a Bowser, Clyde, Zangief e gli altri cattivi!-
Mario fece un sospiro.
-E va bene, ho capito! Dovrò venire con te! Da solo non potrai affrontare il vasto mondo di Internet!-
-Mi sottovaluti! Io sono Ralph Spaccatutto! Non sono Frogger, per dire! Senza offesa, Frogger!- disse girandosi.
Frogger lo guardò contrariato.
-Mpf!- disse e se ne andò saltellando.
-Eh…- sospirò Mario.
-Come sarebbe “eh”?-
-Lascia stare! Allora, che hai intenzione di fare? La sala giochi ha chiuso da pochi minuti quindi se continuiamo a perdere tempo, il sole sorgerà e tutto sarà vano!-
Ralph scattò in piedi come se avesse avuto una molla al sedere.
-Hai perfettamente ragione, baffetto. Andiamo!-
-Non chiamarmi più baffetto!-
-Ok, scusa…-
-Mh! Bene!-
Usciti dal bar, spuntò dal terreno un tubo verde. Mario ci saltò sopra.
-Aspetta! Faccio una cosa rapida!-
-Cioè?-
Non rispose e vi entrò dentro con il suo tipico suono.
“Ma che fa?”
Cinque secondi, né uno in più, né uno in meno, l’idraulico baffuto tornò e il tubo scomparve sottoterra.
-Che hai fatto? Hai dato un bacio alla tua bella principessa? Non stai mica andando in guerra!-
-Non si sa mai! Potremmo anche non tornare vivi!-
-Quanto la fai tragica! Possibile che internet sia così orribile?-
-Lo scoprirai una volta dentro! Sperando che riusciamo ad eludere la sorveglianza di Surge Protector, ovviamente!-
-Ci dobbiamo riuscire! C’è il destino di un intero videogame e soprattutto la vita di un’amica in gioco!-
Il baffuto annuì. Giunti alla stazione centrale giochi, notarono che il portale Wi-fi non era affatto sorvegliato.
-A quanto pare Surge Protector non c’è!-
-Stai calmo, idraulico! Potrebbe spuntare dal nulla senza preavviso!-
-I signori mi volevano?- disse appunto Surge Protector sbucando dal nulla davanti a loro.
-Uah!- gridò Mario saltando all’indietro.
-Te l’avevo detto…- disse Ralph con aria sconsolata.
-Che fate da queste parti?- chiese l’addetto della sicurezza.
-Le… le solite cose che facciamo di solito! Bighelloniamo!- disse Mario.
-Ah-ha! Non è che volete entrare in Internet, vero?-
-Ma ovvio che no! Perché pensi questo?- chiese l’idraulico ridendo.
-Perché siete molto vicini all’entrata! Sai com’è, un sospetto mi è venuto!-
-Uffa…- disse Mario alzando gli occhi al cielo.
Dopodiché, senza il minimo preavviso, saltò e finì addosso a Surge Protector che finì spiaccicato proprio come i Goomba. Ora aveva proprio l’aspetto di una sottiletta azzurra con la faccia umana.
-Uh? Ma che gli hai fatto?- chiese Ralph preoccupato.
-A mali estremi, estremi rimedi! Stava per scoprirci!-
-Ok, ma…-
-Stai tranquillo, gigante gentile, non ho usato tutta la mia forza. Si riprenderà! Lentamente, ma si riprenderà! Fidati di me!-
-Beh, tu sei il buono del gioco, quindi devo fidarmi per forza!-
-Ecco!-
I due si avvicinarono all’entrata protetta dai nastri gialli.
-Ralph!-
Il gigante si voltò sorpreso.
-Eh? Vanellope? Cosa ci fai qui? Non puoi stare alzata! Torna subito a letto! Sei malata!-
-Mi sento bene! Quando ho riaperto gli occhi non ti ho visto e Felix mi ha detto che eri uscito. Allora sono andata da Tapper e mi ha detto che ti avrei trovato qui!-
-Dannazione! Come ha fatto quel barista a sentirci?-
-Quel tipo ha davvero un udito sopraffino!- disse Mario.
Ralph si avvicinò all’amica e s’inginocchiò.
-Io… io sto andando in internet per trovare una cura per salvarti! Tu devi solo restare qui a…-
Non finì la frase perché la ragazzina gli saltò addosso abbracciandolo.
-Grazie! Grazie! Ma mi devi portare con te!-
-Cosa? No, non se ne parla proprio!-
-Ti prego! Vorrei tanto vedere come è fatto questo famoso internet!-
Lo guardò con occhi dolci.
-No! Non osare fare quello sguardo! E tu, Ralph, guai a te se ci caschi! Non possiamo portarla con noi! Infetterà tutto internet!-
Ralph si girò verso l’idraulico guardandolo storto.
-Se è per questo, allora anch’io, Felix, i belpostiani e gli abitanti di Sugar Rush dovremmo stare tutti male! Mi sembra che invece stiamo tutti benissimo!-
Mario si mise una mano sulla faccia.
-Mamma mia!-
Rimase per qualche secondo in quella posizione, poi fece un sospiro.
-E va bene, portiamola con noi! Uff…-
Vanellope sorrise. Riabbracciò l’amico, poi abbracciò anche il baffuto idraulico.
-Mpf!-
I tre entrarono e rimasero piuttosto delusi. La stazione centrale in cui si ritrovarono era buia illuminata appena da un segnale verde su una parete.
-Accidenti che mortorio! Questo sarebbe internet?-
Proprio in quel momento, nel mondo reale, Litwark si mise davanti al computer e cliccò sull’icona del browser e così, la stazione s’illuminò di bianco.
-Uh? Che…?- chiesero Ralph e Vanellope all’unisono.
-Pare che Litwark si sia connesso! Possiamo partire!- disse Mario.
Giunsero tre “capsule” a forma ovale di tre colori diversi: azzurra, rossa e verde. Vanellope sorrise.
-Che bello! Che bello!-
Entrò dentro la capsula azzurra e schizzò all’interno del tunnel.
-Hey! Aspetta!- gridò Ralph entrando di corsa nella capsula rossa che, date le sue dimensioni, riuscì ad entrarci a fatica. Non appena schizzò come un razzo, si ritrovò a gridare come un matto.
-Cosa urli, Ralph? È stupendo!- disse Vanellope.
-Tsk! Dilettanti!- disse Mario entrando nella capsula.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Viaggio In Rete ***


Capitolo 3:
 
Viaggio In Rete
 
 


I tre viaggiarono a velocità supersonica e, una volta in internet, poterono vedere dall’alto quell’immenso mondo sconosciuto. Un mondo dal cielo sempre azzurro, pieno di enormi palazzi. Ognuno con una sua insegna e che rappresentava un sito internet. C’era ad esempio il palazzo di Google, IMDB, Amazon, E-Bay, Youtube, Facebook, Twitter, l’unico che invece di essere un palazzo era un’enorme quercia piena di uccellini azzurri, e tanti altri siti noti e non. Una volta a destinazione, Mario e Vanellope atterrarono dolcemente, mentre Ralph si schiantò.
-Ralph! Ti sei fatto male?- chiese l’amica.
-No, no sto bene! Oh… wow! Porca paletta!- disse alzandosi e guardando i palazzoni che aveva attorno con aria affascinata.
-Incredibile! Internet è… davvero tanta roba!- aggiunse.
-Te l’avevo detto!- disse Mario con aria orgogliosa.
Vanellope iniziò a glitchare per la troppa eccitazione e quindi si accasciò a terra.
-V… Vanellope!-
Ralph la prese in braccio e le toccò d’istinto la fronte.
-Oh! Scotta!-
-Mmmh… dobbiamo fare in fretta!- disse Mario.
La ragazzina riaprì gli occhi lentamente.
-Scu… scusa Ralph… ma desideravo tanto vedere questo internet…-
L’omaccione le sorrise.
-Non ti scusare. Non ne hai motivo!-
Mario le si avvicinò e prese dalla tasca un cuore, glielo lanciò, gli entrò nel corpo e la fronte smise di scottare. Riaprì gli occhi e sorrise.
-Mi sento un po’ meglio. Non al 100%, ma meglio! Grazie Mario!-
L’idraulico le sorrise e le fece l’occhiolino.
-Cos’era quel cuore?- gli chiese il nostro gigantesco eroe.
-Nel secondo capitolo del mio videogame, Super Mario Bros 2, quando vengo colpito da un nemico basta un cuore per curarmi!-
Ralph sorrise. La ragazzina si sedette sulla spalla dell’amico e Mario disse:
-Seguitemi!-
-Tu sai dove andare?- chiese Ralph.
-Certo che lo so! Altrimenti non ti avrei detto di seguirmi!-
-Giustamente!-
I tre si incamminarono. Durante il viaggio, apparivano strani omini colorati con in mano dei “cartelli”.
-Vuoi perdere peso? Clicca qui per sapere come!-
-Complimenti! Sei il milionesimo visitatore! Hai vinto un premio! Clicca qui per saperne di più!-
-Milioni di ragazze cercano te!-
Ralph si sentì imbarazzato e disorientato.
-Uh! Ma che vogliono questi?-
Mario alzò gli occhi al cielo e sospirò. Colpì alcuni cartelli sulla piccola x, altri invece direttamente sul tasto “No”, e gli omini scomparvero.
-Ma chi diavolo erano quelli?-
-Roba fastidiosa chiamata Popup! Vedi quell’energumeno azzurro invece?-
Ralph guardò un energumeno pelato, in giacca e cravatta e occhiali da sole, che colpiva con la mano ogni omino che si avvicinava e loro volavano via come scaraventati da una folata di vento.
-Accidenti! È più bruto di te!-
-Grazie ragazzina! Gentilissima come sempre!-
-Beh, quello si chiama Anti popup! Impedisce loro di avvicinarsi! Noi, ovviamente, non essendo anti popup non possiamo impedire che si avvicinino e dobbiamo chiuderli direttamente cliccando sulla x o sul no! Oppure…-
-Oppure cosa?-
-Voglio fare un esperimento! Vediamo se funziona!-
Non appena vide una frotta di omini con i popup avvicinarsi di corsa, dalla tasca tirò fuori una Star, la strinse con la mano destra, iniziò a brillare e a risuonarne la musichetta. L’idraulico camminò normalmente verso di loro e appena il suo corpo fu toccato, sia l’omino che il cartello sparirono.
-Wow! Ecco cosa avevi fatto! Non eri andato a salutare la tua principessa, ma a munirti di oggetti!- disse Ralph.
Il baffuto gli sorrise.
-Proprio così, amico mio!-
-Comunque, dov’è che stiamo andando?-
-Su Google!-
-Google? Che strano nome! E chi è?- chiese Vanellope.
-Cos’è, non chi è! È un sito di ricerca. Se vogliamo cercare una cura per il virus, lui è l’unico che può darci un consiglio!-
-Da come parli, sembra che tu lo abbia già consultato! Che cosa gli hai chiesto?- chiese Ralph.
-Stavo per fare la stessa domanda!- disse Vanellope e i due amici si diedero il cinque.
-Una volta avevo sentito dei ragazzini umani parlare di un film su di me e…-
-Un film? Cos’è?- chiesero i due.
-Una cosa che fanno gli umani. Prendono delle persone, chiamate attori, che interpretano dei ruoli. Questo interpretare ruoli si chiama recitare. Comunque, hanno fatto un film su di me e ho voluto vederlo a tutti i costi!-
-Ed era bello?- chiese Ralph.
-Devo rispondere?-
-Rispondere è cortesia, non lo sai?- disse Vanellope.
-L’attore che interpreta me non mi è dispiaciuto, ma il film in sé è… un enorme sbaglio! È tutto sbagliato! Non c’è nulla che abbia a che fare con me e il mio mondo!-
-Capisco!- dissero i due.
-Comunque, eccolo, ci siamo quasi! Lo vedete? Eccolo laggiù! Lo si vede bene in lontananza!
-Però… c’è una cosa che non capisco!- disse Ralph.
-E cioè?-
-Perché, da come parlavi, sembrava che questo fosse un luogo pieno di cose orrende? Non sembra affatto così male!-
-Allora, prima di andare, vi farò vedere una cosa, mentre dell’altra cosa ve la spiegherò e basta. Andarci non è affatto una buona idea! Io ci sono stato… e me ne son pentito!- disse Mario.
-Di cosa stai parlando?-
-Internet ha un luogo sotterraneo chiamato Deep Web. In quel posto è pieno di cose orribili e creature così orrende da dare gli incubi. Un luogo davvero terrificante! Io, Luigi e Donkey Kong abbiamo rischiato di scomparire per sempre!-
Ralph e Vanellope rimasero senza parole.
-E… l’altra?- chiese Vanellope dopo un po’.
-Aspetta! Dobbiamo prendere un mezzo volante. Così sarà più facile vederlo!-
Davanti a sé comparve una piccola tastiera, digitò e una capsula gialla li prese tutti e tre, si alzò in aria e iniziò a viaggiare a velocità normale. Non veloce come quelle con cui erano arrivati.
-Vedete tutti questi palazzi? Gli umani li chiamano siti! Quello, ad esempio, è IMDB in cui si possono trovare notizie sui film! Quello è Youtube, un sito dove si ascolta musica. Ma quello su cui mi vorrei soffermare è quello! Vedete cosa c’è scritto?-
-Sì! XXX!- dissero i due amici all’unisono.
-Quel palazzo racchiude molti siti… vietati ai minori!-
-E che vuol dire?- chiese Vanellope.
-Significa che i bambini come te, Vanellope, non ci possono entrare! È proibito!-
Istintivamente, il baffuto guardò Ralph.
-Che c’è?-
-Credo proprio che neanche tu potresti entrarci! Rimarresti sconvolto!-
-Ma che dici? Comunque credevo che Internet fosse una cosa per tutti e che anche i bambini potessero usarlo!-
-Lo possono usare, infatti, ma i siti come quelli che vi ho detto, non sono certo adatti a loro!-
A un tratto, Vanellope appoggiò la testa su quella di Ralph e tornò a glitchare.
-Ah! Vanellope! M… Mario!-
-Ah! Sì, ci sono!-
Prese un altro cuore e lo lanciò addosso alla ragazzina mora. Smise di glitchare, ma rimase con gli occhi chiusi come a volersi riposare un po’. Ralph l’accarezzò con dolcezza.
-Scusami, ho perso troppo tempo a parlare di cose inutili!-
Ralph gli sorrise.
-Non è stato inutile. Mi hai fatto capire un bel po’ di cose oggi!-
Mario ricambiò il sorriso.
-Grazie! Ora andiamo da Google!-
-Sì, andiamo da mister Googoo…-
-Come?- chiese ridendo.
-Ehm… Igloo? No… err… Golo?-
Mario e Vanellope continuarono a ridere di gusto.
-Voi non andrete oltre!- sussurrò una misteriosa voce contorta mentre li osservava dall’alto.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Youtube E Disney Universe ***


Capitolo 4:
 
Youtube E Disney Universe
 
 


-Siete pronti, amici?-
Vanellope e Ralph si guardarono e sorrisero.
-Prontissimi!-
-E allora andiamo!-
A un tratto, qualcosa colpì la capsula facendola tremare.
-Uh? Che è successo?- chiese Ralph.
-Non ne ho la min…-
Proprio in quel momento, la capsula precipitò di colpo facendo urlare i tre passeggeri. Una volta a terra, si frantumò come se fosse di vetro, e i tre si ritrovarono stesi proni sulla strada di pietra.
-Che cavolo è successo?- chiese Ralph dopo essersi rialzato ed aiutato Vanellope a risalire sulla  sua spalla.
-Non chiederlo a me! Ora ne chiamo un altro!-
Mario chiamò di nuovo la tastiera, ma stavolta, non apparve nulla.
-Ma che…?-
-Che succede?- chiese Vanellope.
L’idraulico non le rispose. Fece un altro test digitando il nome di un altro sito di ricerca, ma nessuna lettera appariva. Evidentemente, la tastiera era fuori uso, quindi Mario non poteva più usarla.
-Non riesco più a richiamare il mezzo per arrivare a Google!-
-Cosa?- chiesero i due all’unisono.
-Sapete che vuol dire?-
I due scossero la testa all’unisono.
-Dobbiamo farcela a piedi!-
-A… a piedi? Ma… non ce la faremo mai…- disse Vanellope.
Fu colta dall’ansia e infatti iniziò a glitchare. Questo non le faceva bene e infatti iniziò a barcollare. Fortunatamente, Ralph la prese in braccio prima che cadesse dalla sua spalla.
-C… calmati Vanellope… stai tranquilla… per favore!-
Mario le diede subito un cuore e un po’ si calmò, ma non troppo.
-Forza e coraggio amica mia. Raggiungeremo Google! È una promessa!-
La ragazzina gli sorrise e si addormentò tra le sue braccia.
-Andiamo a piedi…- disse Ralph.
Mario annuì. Ralph adagiò la ragazzina sulla sua spalla e s’incamminò insieme all’idraulico. Durante il cammino, tornarono ad essere tormentati dai popup. Inutile dire che i due usarono le maniere forti. Ralph prendendoli a pugni con solo la mano destra e Mario saltandogli sopra come aveva fatto con Surge Protector.
-Mettiamo un altro po’ di pepe in questo viaggio!- sussurrò la voce misteriosa.
Mentre si sbarazzarono dell’ultimo popup, comparve davanti a loro l’energumeno anti popup.
-Non passerete!- disse.
-Che cosa? Hai preso un granchio, amico! Non siamo popup!- disse Mario.
-Ha ragione! Non lo vedi?- disse Ralph.
-Ho detto…- e diede una forte spinta a Mario buttandolo a terra.
-Non passerete!-
-Ma cosa…?-
Mario lo guardò attentamente. Aveva qualcosa di diverso. Attraverso gli occhiali scuri, vedeva come due macchie rosse. A quel punto, prese la star, diventò invincibile e la passò perfino a Ralph.
-Perché?-
-Non so cosa gli è successo, ma questo anti popup si comporta in modo strano! Se vogliamo passare, questo è l’unico modo!-
Detto questo gli si avvicinò e l’anti popup scomparve. Purtroppo, non era l’unico. Si avvicinarono a loro, a passo lento, almeno un centinaio.
-Facciamo una corsetta, amico mio! Ci stai?-
-Ci sto!-
Con ancora l’aiuto della star, corsero sbaragliando tutti quegli energumeni blu. O meglio, non tutti. Qualcuno era ancora in piedi, fortunatamente erano molto meno rispetto a prima, e li inseguivano.
-Non mi immaginavo di dover fare footing anche su internet!- disse Ralph.
-Vuoi sapere una cosa buffa?-
-Cosa?-
-Non lo immaginavo neanche io!-
A quel punto, Ralph si fermò di colpo, si girò verso gli anti popup, strinse le mani a pugno e iniziò a colpire violentemente il terreno. Il buco provocato fu sufficiente per farli cadere tutti.
-Addio, stupidi gorilla!-
-Bravo! Ottima esecuzione!- disse Mario.
Questo, ovviamente, risvegliò Vanellope.
-Ma che succede? Cos’è tutto questo baccano?-
-Oh, non preoccuparti! È tutto sotto controllo!- la rassicurò Ralph.
-Ehm… a quanto pare da quella parte stanno arrivando altri gorilla!- disse Mario.
-Ma non sono gorilla, sono…- disse Ralph senza finire la frase.
-È un modo di dire! Andiamo via, presto!-
Corsero a più non posso, dopodiché Mario disse:
-Presto, nascondiamoci qui!-
Senza dire nulla, i tre s’infilarono all’interno di un palazzo.
-Mmmh! Siete sfuggiti, per ora! Ma quando tornerete in viaggio, non la passerete liscia!- disse il loro misterioso inseguitore.
-Dove siamo finiti?- chiesero Ralph e Vanellope all’unisono.
Mario sorrise.
-Rilassatevi e benvenuti su Youtube!-
-Youtube? Ne ho sentito parlare dagli umani!- disse Ralph.
-Di cosa si tratta?- chiese l’amica incuriosita.
-Gli umani mettono tanti video diversi. Da video divertenti, ai video musicali!-
-Sembra carino!-
A un tratto, Ralph sentì una canzone che conosceva bene.
-Hey Vanellope, la senti?-
-Mh?-
-È la canzone Never Gonna Give You Up di Rick Astley, una delle canzoni più suonate nella sala giochi di Litwark!-
-È vero!-
I due seguirono la musica e rimasero a guardare il video davanti a un grande schermo.
-Non avevo mai visto questo video! È divertente! Mi piacerebbe fare la stessa identica cosa!- disse Ralph con aria affascinata.
-Intendi dire che vorresti farne una cover? Se sai cantare, si può fare!- disse una voce femminile.
-Eh? E tu chi sei?-
-Sono l’algoritmo di Youtube! Mi chiamo Tobe!-
L’aspetto di Tobe, che si pronuncia tubi, esattamente come il verbo essere in inglese, era quello di una giovane ragazza dalla pelle di colore viola, molto alta, con capelli, sempre viola, in stile afro e vestita con un cappotto, pantaloni e stivali bianchi.
-Ciao Tobe!- la salutò Mario.
-Heylà, idraulico! Come butta?-
-Non mi lamento, grazie!-
Ralph e Vanellope sorrisero.
-Sei già stato da queste parti, vedo!- disse Vanellope.
-Già!-
-Allora, cosa vi porta su Youtube? Volete sfondare nel mondo dei video comici? Oppure quelli musicali come ha proposto l’omaccione qui presente?-
-In verità siamo finiti qui per caso! Dobbiamo andare da Google, ma attualmente la mia tastiera per chiamare il mezzo di trasporto è fuori uso!-
-Capisco! Beh, state pure quanto volete!-
-Grazie!- dissero tutti e tre.
Infatti, restarono ancora un po’ a visionare video musicali o divertenti, dopodiché si resero conto che stavano perdendo troppo tempo perciò  uscirono, ma non dall’entrata. Il loro viaggio proseguì, quando Vanellope fu attratta da un enorme castello con la scritta Disney Universe.
-Possiamo andare un attimo lì?-
-Cos’è, ti ricorda il tuo castello, principessa?- chiese Ralph divertito.
Lei gli sorrise poi gli fece la linguaccia. I tre entrarono e rimasero, di nuovo, sorpresi da quanto l’interno fosse molto più immenso di quanto appaia da fuori. Videro un sacco di strani personaggi, tutti dell’universo Disney appunto. Furono così disorientati che non si accorsero affatto di essersi separati.
-Hey! Ralph? Mario? Dove siete?-
Anche gli altri due chiamavano gli assenti, ma senza ricevere risposta. Inutile dire che Vanellope iniziò a glitchare per la preoccupazione. Fortunatamente, però, si calmò subito perché capì che se si agitava, forse il malessere si sarebbe riaffacciato e non poteva contare sull’aiuto di Mario. Mentre continuava a cercare gli amici, fu distratta dal vedere Dumbo. Era evidente che un elefantino con enormi orecchie che gli permettevano di volare le suscitò molta curiosità e molto fascino. Quella distrazione la fece andare a sbattere contro qualcosa.
-Hey tu! Stai attenta!- disse un uomo con addosso un’armatura bianca.
Si trattava di uno Stormtrooper di Star Wars.
-Chiedo scusa, ma… mi sono persa!-
-Mmmh… tu non sei di queste parti! E hai qualcosa di strano!-
Altri quattro Stormtrooper si avvicinarono al collega.
-Ah, eccoti finalmente! Ora ci divertiamo!- disse la voce misteriosa.
Gli Stormtrooper iniziarono a tremare leggermente, dopodiché le puntarono le armi contro.
-Su via, ragazzi… non siate così precipitosi!-
Detto questo, iniziò a correre.
-Ferma dove sei!-
E iniziarono a  spararle con i fucili laser.
-Ah! Ma questi sono pazzi!-
Evitò i laser e quindi i soldati furono costretti a seguirla continuando a sparare. Entrò in una stanza, dopo aver quasi schiacciato la coda di Nick Wilde che prontamente salvò e tirò un sospiro di sollievo, e cercò di entrare nella prima porta che trovò, ma era chiusa.
-L’ho vista entrare qui! Ormai non avrà più scampo!- disse uno Stormtrooper
-No, no, no!-
La ragazzina chiuse gli occhi, si concentrò  ed entrò nella stanza glitchando. Una volta lì, trovò molte ragazze. Si trattava di tutte le protagoniste femminili dei film Disney esistenti. Da Biancaneve fino a Moana/Vaiana. Insomma, c’erano proprio tutte.
-Ehm… ciao…- disse Vanellope timidamente.
Tutte scattarono e la minacciarono con tutto quello che avevano in mano. Mulan con la spada, Rapunzel con la padella, Cenerentola spaccò la scarpetta di cristallo e gliela puntò contro o addirittura Belle la minacciò con un grosso libro ecc.
-Hey calma, calma! Siete principesse anche voi, giusto? Lo sono anch’io!-
-Tu? Una principessa? Non dire assurdità!- disse Anna.
-Ma è vero?- chiese Tiana.
-Certo che è vero! Sono la principessa Vanellope Von Schweetz di Sugar Rush! Il videogioco Sugar Rush per essere precisi!-
-Che tipo di principessa sei tu?- domandò Pocahontas.
-Eh? Che tipo? Cioè?-
-Hai capelli magici?- chiese Rapunzel.
-Direi proprio di no!-
-Mani magiche?- chiese Elza.
-No!-
-Gli animali ti parlano?- chiese Cenerentola.
-No!-
-Mela avvelenata?- chiese Biancaneve mostrando la mela.
-Bleah!-
-Incantesimo?- chiesero Tiana e Aurora.
-Eh? No!-
-Rapita o fatta schiava?- domandarono Rapunzel e Belle.
-Che cosa? Ma no! Forse è il caso che vado a chiamare la polizia…-
-Hai fatto un patto con una strega del mare dandole la tua voce per avere un paio di gambe?- chiese Ariel.
-Err…-
-Hai problemi con tuo padre?- chiese Jasmine.
-Non ho neanche la mamma!-
-Neanche noi!- dissero all’unisono tutte le principesse senza madre.
-Ok, domanda da un milione di dollari: pensano tutti che non hai problemi perché un uomo possente è entrato nella tua vita?- domandò Rapunzel.
-Sì! Come mai lo pensano?-
-È davvero una principessa!- esclamarono tutte.
Ariel e Cenerentola iniziarono poi a contemplarle il vestito.
-Chi ha fatto il tuo abito? Non ho mai visto niente di simile!- chiese quest’ultima.
-Questo vecchio straccetto?-
-Come vorrei averne uno anch’io!- concluse Cenerentola.
Inutile dire che anche le altre iniziarono a dire di volerlo.
-Beh, credo che si possa…-
A un tratto, la ragazzina iniziò a glitchare.
-Mh? Cosa ti prende?- chiesero tutte visibilmente preoccupate.
Dopodiché, Vanellope cadde a terra prona continuando a glitchare senza sosta.
-Dobbiamo… dobbiamo subito chiamare aiuto!- disse Mulan.
-Il dottor Topson può aiutarci!- disse Cenerentola.
-Topson? Ma non è un chirurgo?- domandò giustamente Belle.
-Sì, lo è, ma è pur sempre un dottore. Sicuramente saprà aiutarci in qualche modo!-
Detto questo, la nostra principessa con le scarpette di cristallo parlò con i topolini Giac e Gas Gas che uscirono di corsa dalla stanza.
-R… Ralph… Mario… dove… dove siete…?- sussurrò la ragazzina mentre Merida la prese tra le braccia come fa una mamma con il suo bambino.
Nel frattempo, Ralph e Mario si erano riuniti. A Mario bastò saltellare di continuo finché non vide il capoccione di  Ralph e lo raggiunse sempre saltellando neanche fosse un canguro.
-Eccoti qua! E Vanellope?- chiese l’omaccione.
-Non lo so… proprio non lo so…-
-Sono preoccupatissimo!-
-Non dirlo a me, amico!-
Nel mentre, i due topolini raggiunsero il settore di Basil L’Investigatopo e parlarono con il dottor David Q. Topson spiegando a grandi linee cos’era successo e corsero in tutta fretta verso la stanza delle principesse. Durante la corsa, i tre si scontrarono con il tallone di Ralph.
-Uh? Hey, topini! State attenti a dove camminate! Avrei potuto schiacciarvi!-
-Scusa amico, ma andiamo di fretta. Sono un dottore e c’è una principessa che ha bisogno di me!- disse Topson.
-Una principessa… ah! Posso venire anch’io?-
-Non sembri uno che se ne intende di medicina, ma se proprio vuoi…-
-Oh, bene… riecco il gorilla e il baffetto. Vediamo dove si nasconde la mocciosa!- sussurrò la voce misteriosa.
Mario e Ralph seguirono i tre topi ed entrarono nella stanza delle principesse.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: Dubbi ***


Capitolo 5:
 
Dubbi
 
 


-Vanellope!- esclamò Ralph.
-R… Ralph!-
L’amico, Mario e il dottor Topson  le si avvicinarono. Quest’ultimo, ovviamente, per esaminarla. Inutile dire che le principesse Disney, dopo aver visto Ralph, rimasero molto perplesse, tanto che iniziarono tutte a bisbigliare tra loro.
-Questo sarebbe il suo principe? Sarà anche possente, ma… è proprio brutto!-
-Cosa le succede?- domandò invece Merida.
-Non saprei… è la prima volta che vedo una cosa simile!- disse il dottore.
-Non sei molto bravo, per essere un dottore!- disse Ralph.
-Piano con le parole, scimmione! Sono pur sempre un chirurgo!-
-Va bene, chiedo scusa!-
Mario si avvicinò alla ragazzina e le donò un cuore. Smise di glitchare e si assopì.
-Uh? Cosa le hai fatto?- domandarono Topson e le principesse.
-Lei è malata! Le ho dato un cuore che serve giusto a darle un po’ di sollievo!-
-Ooooh!-
-Ma cos’ha esattamente?- domandò il dottore.
-Beh, è un po’ difficile da spiegare!- disse Ralph.
-Tu prova!- disse Vaiana.
-Beh… ecco…-
A un tratto, Merida iniziò a tremare.
-Uh? Che… che mi succede? La vista… si sta offuscando… e mi sento molto debole…-
-C… che?- dissero Ralph e Mario visibilmente sconvolti.
Anche le altre principesse, insieme a Topson, dissero la stessa cosa e si ritrovarono stese in terra.
-N… no… non può essere vero!- sussurrò Mario.
-Mpf! Sapevo che l’effetto sarebbe stato questo, ma speravo tanto che la tipa con l’arco, quella con la spada o quella con le mani magiche potessero essere utili al mio scopo e invece… non c’è neanche un briciolo di malvagità in loro! Che delusione!- disse la voce misteriosa che contemplava il tutto da sopra il soffitto in un punto in cui nessuno poteva vederlo.
-Prendi Vanellope e andiamocene da qui!- disse Mario mentre iniziò a dispensare cuori a tutte loro e a Topson.
-Ne… ne hai a sufficienza di cuori?-
-Mi deludi Ralph! Lo sai che certe cose sono inesauribili!-
Fatto questo, Ralph prese Vanellope tra le braccia, i due fuggirono a gambe levate e si allontanarono il più possibile da Disney Universe. Una volta allontanati a  sufficienza, si ritrovarono in quello che aveva tutta l’aria di essere un parco. Ralph si avvicinò a una panchina vicino ad una fontana e vi adagiò delicatamente l’amica che aveva in braccio. Fatto ciò, si sedette in terra con le gambe incrociate a guardarla. Anche Mario rimase a guardarla, ma a distanza.
-Posso parlarti, Ralph?- chiese dopo un paio di minuti di silenzio.
-Dimmi!-
-Avvicinati!- disse il baffuto.
-No, avvicinati tu!-
-No, tu! È una cosa tra noi!-
Ralph sbuffò e si avvicinò. L’idraulico si assicurò che fossero abbastanza lontani e disse:
-Dobbiamo smetterla di viaggiare con lei! Sta diventando pericolosa! Da questo momento... la ricerca della cura o la facciamo noi o se la fa da sola!-
Ralph lo guardò e scosse la testa.
-Scordatelo! Io non la lascio da sola!-
-Hai visto cos’è successo là dentro a quelle ragazze e al dottore? Credo che il virus stia peggiorando e, con molta probabilità, presto toccherà anche a noi!-
-Un motivo in più per continuare la ricerca della cura insieme!-
Mario rimase senza parole.
-Che cosa ti spinge a comportarti così? Cos’è, sei innamorato di lei?-
-Che cosa? Ma no! Certo che no! Lei è la mia migliore amica e io sono il suo eroe!-
Mentre diceva questo, gli mostrò la medaglia. Mario non seppe più cosa dire.
-Comunque… io non mi fido a viaggiare con lei! O la lasciamo qui e procediamo da soli, oppure…-
-E tu saresti l’eroe del gioco, è così? Non credevo fossi cattivo in realtà!-
Mario sbiancò, mentre Ralph strinse gli occhi e i denti e poi si girò. Vanellope era proprio in piedi dietro di lui.
-Ho capito! La mia presenza vi dà fastidio! Avete paura di essere contagiati e quindi ok! Continuerò la ricerca di questa dannata cura da sola!-
-Aspetta, Vanellope, io…- disse Mario senza finire la frase.
-Zitto! Fammi il favore, stai zitto! Non voglio sentirti!-
Cominciò a glitchare perché iniziò a lacrimare. Iniziò a barcollare e s’inginocchiò in terra, ma quando Ralph cercò di avvicinarsi a lei, la ragazzina usò il suo potere glitch e scomparve.
-V… Vanellope!- gridò Ralph.
-È… è scomparsa? Significa che…?-
-Che si è teletrasportata chissà dove!-
-Uff… credevo il peggio…-
-E adesso come facciamo a ritrovarla? Questo posto è immenso! È tutta colpa tua, stupido baffone!-
Mario cercò di replicare, ma capì che effettivamente il nostro energumeno aveva ragione, perciò abbassò la testa per fare ammenda.
-Perdonami… hai perfettamente ragione!-
-Va bene, va bene… e ora come facciamo?-
Mario rimase a riflettere.
-Dobbiamo andare su Google! Forse lui può aiutarci anche in questo!-
-Ne sei proprio sicuro? E se non ci riusciamo?-
-Ci dobbiamo riuscire!-

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: M.M.O. (Micro Machines Online) ***


Capitolo 6:

M.M.O. (Micro Machines Online)
 



Quando Vanellope riaprì gli occhi, si ritrovò in un posto molto strano. Tutto era gigantesco e lei si sentiva piccolissima. Capì di trovarsi su un tavolo coperto da una tovaglia a quadri bianchi e  azzurri, ma quello che la sorprese è che notò che c’era il percorso di un circuito automobilistico fatto con i cereali a ciambellina.
“Ecco cosa succede a pensare al mio adorato mondo di Sugar Rush! Sono finita in un videogioco di corse!”
La cosa, tuttavia, la fece sorridere. Grosso errore, perché cominciò subito a glitchare e a sentirsi male.
-Adesso… non posso neanche sorridere?- si chiese.
-E tu chi sei? Perché parli da sola?-
Vanellope si voltò di scatto e si spaventò nel vedere un energumeno dalla pelle nera, capelli cortissimi e neri come la pece, una maglia a canottiera rossa, pantaloncini dello stesso colore e stivaletti neri. Dato che possedeva delle braccia muscolose ed impressionanti, questo la fece prima glitchare un po’ e poi svenire.
-Ma insomma, Ettore, che cosa le hai fatto?- chiese una voce femminile dopo alcuni minuti.
-Io? Assolutamente niente! Le ho solo chiesto chi era e perché parlasse da sola! Tutto qui! Era una domanda lecita, dato che non l’ho mai vista da queste parti!- rispose la voce dell’energumeno che era profonda e possente proprio come il suo aspetto.
-Oh! Si sta riprendendo!- disse un’altra voce femminile.
Vanellope riaprì lentamente gli occhi e si accorse subito di avere la sua testa poggiata sulle gambe di una ragazza dai lunghi capelli corvini, la pelle candida come la neve ed indossava semplicemente un reggiseno viola, pantaloncini dello stesso colore e stivali neri che le arrivavano al ginocchio.
-Ciao!- disse la ragazza sorridendole.
-C… ciao…-
Anche l’energumeno nero, una ragazza dai lunghi capelli viola, la pelle olivastra, vestita con una maglia nera, pantaloncini dello stesso colore e stivali che le arrivavano al ginocchio, e un ragazzo dai capelli biondi, che gli arrivavano alle scapole, con un giubbetto argentato, una maglietta rosa, pantaloni sempre argentei e stivali bianchi, la salutarono.
-S… salve…-
L’energumeno le si avvicinò.
-Scusami, non volevo spaventarti!-
-Ah, eri tu… scusa per la mia reazione…-
-Cosa ti è successo? Ettore mi ha detto che hai iniziato a glitchare!- chiese la ragazza mora.
-Sì beh… non sto molto bene e quindi…-
-Cioè? Sei malata?- chiese il biondo.
Vanellope rimase un attimo in silenzio abbassando lo sguardo.
-S… sì!-
Evitò comunque di dire di essere stata infettata da un virus per non creare allarmismi.
-Capisco! Comunque, io sono Saraya! Piacere!- si presentò la ragazza mora.
-Io sono Mercedes!- disse l’altra ragazza.
-Io sono Ettore!- disse l’energumeno.
-E io sono Nicholas! Ma tutti mi chiamano Nick!- disse il biondo.
-Piacere mio! Mi chiamo Vanellope Von Schweetz e… beh, come penso abbiate capito, non sono di qui! A proposito, dove mi trovo?-
-Sì, lo abbiamo capito che non sei di queste parti! Ti trovi nel videogioco M.M. O., ovvero, Micro Machines Online!- disse Saraya ridendo.
-Micro Machines Online?-
-Remake in 3D, quindi con grafica attuale, e rigorosamente online del videogame del 1994! Ne avrai sentito parlare, probabilmente!- disse Nick.
Vanellope ci pensò su.
-No, mi spiace!-
-Se nell’originale, i personaggi avevano un aspetto buffo e cartoonesco, il nostro è basato su quello di personaggi realmente esistenti!- disse Mercedes.
-Capisco!-
-Ovviamente, si tratta di un gioco di corse automobilistiche!- disse Ettore.
Vanellope sorrise.
-Allora siete corridori anche voi? Fantastico! Lo sono anch’io!-
I quattro si guardarono e non riuscirono a trattenere le risate.
-Che c’è? Non mi credete?-
-Vuoi la verità? Neanche un po’! Sei solo una bambina!- disse Mercedes.
Vanellope mise il broncio.
-Mettetemi alla prova!-
Saraya sorrise.
-Va bene, aspetta un attimo! Ettore!-
-Dimmi!-
-Chiamami Adrienne per favore! Sarà una sfida tutta al femminile!-
Fece una pausa.
-Chiama anche Lawrence! Così sfiderà anche tre maschi!-
-Ok!-
Ettore si allontanò e dopo pochi minuti, tornò in compagnia di una ragazza nera dai capelli lunghi rossi, indossava una minigonna nera, una maglia dello stesso colore che le lasciava scoperta la pancia e stivali neri sempre lunghi fino al ginocchio. Insieme a lei c’era un giovane un po’ grassottello con una lunga barba nera, lunghi capelli dreadlocks, una maglia nera senza maniche, pantaloni grigi e scarpe di pelle di alligatore.
-Loro sono rispettivamente Adrienne e Lawrence!-
-Salve!- salutò la ragazzina timidamente.
I due le sorrisero con dolcezza.
-Allora, sei pronta?- chiese Saraya.
Vanellope annuì.
-Bene! Vieni con noi!-
Le quattro ragazze s’incamminarono finché non giunsero in quella che era a tutti gli effetti una gigantesca vasca da bagno. Lì vi erano quattro motoscafi di vari colori: uno blu, uno rosso, uno giallo e uno verde.
-Questa è la prima gara che si fa ogni volta che s’inizia una partita. È praticamente una gara di qualificazione!-
-Ah!-
-Naturalmente, non credo che tu sappia guidare uno di questi cosi!- disse Mercedes schernendola.
-Mpf! Non c’è molta differenza con un'auto! Gli mancano giusto le ruote!- disse Vanellope e salì sul motoscafo verde.
Saraya sorrise e salì sul motoscafo blu, mentre Adrienne scelse il rosso e Mercedes il giallo. Una volta pronti, partirono. Vanellope, con molta non curanza, riuscì a  sorpassare le due ragazze dai capelli colorati ed era praticamente alle calcagna di Saraya.
-Uh? Non male, ma finché è seconda, non è un problema!-
Vanellope sorrise, glitchò e si ritrovò davanti alla sua avversaria la quale fu costretta a frenare di colpo.
-Mangia… le mie bolle di sapone, Saraya!-
Mise il turbo e dopo alcune curve raggiunse il traguardo. Le tre ragazze rimasero a bocca aperta.
-Ha… ha imbrogliato! Non si fa così!- dissero Mercedes e Adrienne.
Saraya, invece, iniziò ad applaudire.
-Hai ottenuto la qualificazione, ma ora vediamo come te la cavi su un vero circuito e su un'auto!-
La gara, stavolta, si svolse proprio su quel tavolo con la tovaglia a quadri e stavolta guidando una jeep, sempre con i quattro soliti colori.
-Questa volta non sarai così fortunata!- disse Mercedes.
Vanellope sorrise alzando gli occhi al cielo. Non appena diedero il via, Mercedes le diede una botta cercando di mandarla fuori strada. Tuttavia, la ragazzina mantenne il sangue freddo e non si scoraggiò neanche un po’. Anzi, la ripagò con la stessa moneta, ma stavolta fu proprio lei a spedirla fuori dal tracciato fatto con i cereali a ciambellina. Dopodiché iniziò a seguire le altre due ragazze. Una volta raggiunte, sorpassò Adrienne ed infine riuscì anche a sorpassare la giovane dalla pelle pallida. Dopo tre giri, anche se all’ultimo dopo una curva presa male rischiò di finire di sotto, ma fortunatamente fu abile nel non cadere, Vanellope raggiunse il traguardo. Le tre ragazze, a quel punto, non poterono far altro che farle i complimenti.
-Sei stata brava! Me ne compiaccio!- disse Saraya.
Mercedes si avvicinò a lei e le tese la mano. Vanellope gliela strinse sorridendo.
-Ti avevo sottovalutata! Spero tu mi possa perdonare!-
-Nessun problema!-
Una volta tornati dagli altri corridori, stavolta furono proprio Ettore e gli altri due maschi a sfidarla. Il percorso si svolgeva su una scrivania e i quattro guidarono delle vetture sportive (o sport cars che dir si voglia). Anche lì, Vanellope rischiò in più di un’occasione di finire di sotto, ma si salvò solo grazie al suo potere glitch. E, come volevasi dimostrare, anche i tre maschi furono battuti e non poterono fare altro che complimentarsi con lei. Una volta finito, Saraya e la ragazzina si misero a fare due chiacchiere.
-Ci sono altri corridori, oltre a voi?- chiese Vanellope.
-Certo, ma al momento i quattro assenti stanno gareggiando!-
-Li conoscerò presto, allora!-
-Certamente!-
Continuarono a parlare del più e del meno, poi Saraya domandò:
-Posso farti una domanda?- chiese la ragazza.
-Certo!-
-Se non sei di queste parti, come sei arrivata qui?-
-Ah! Ecco…-
La ragazzina rimase in silenzio per qualche secondo.
-Ho litigato con due miei amici e sono scappata. Ho usato il mio potere glitch e… mi sono ritrovata qui! Probabilmente, mentre mi concentravo, ho pensato al mio videogioco Sugar Rush e quindi…-
-Come mai pensavi al tuo videogioco?-
Vanellope non rispose subito. Stava riflettendo se confessare tutto oppure no. Alla fine, dopo alcuni secondi che sembravano eterni, fece un sospiro e parlò.
-Sugar Rush è stato infettato da un virus!-
-Ah! Mi spiace! E come mai hai litigato con i tuoi amici? Cos’è accaduto?-
-Hanno detto una cosa che mi ha fatto arrabbiare!-
Saraya sorrise e le accarezzò la testa.
-Vuoi bene a questi tuoi amici?-
-Certo che gliene voglio! Soprattutto a Ralph!-
-E allora devi perdonarli! Dai loro una seconda chance! Non c’è litigio che valga più di un’amicizia!-
Vanellope sorrise.
-Sai, c’è una cosa che vorrei dirti…-
-Dimmi pure, amica mia!-
La preoccupazione la fece glitchare e si sentì mancare. Fortunatamente, Saraya la strinse tra le sue braccia.
-Purtroppo… sono stata infettata anch’io!-
-Ah!- esclamò Saraya togliendole subito le braccia di dosso come se avesse toccato qualcosa di rovente.
-Perché… perché non me l’hai detto subito?-
Vanellope iniziò a piangere e questo le fece mancare le forze e si accasciò a terra.
-Avevo… avevo paura…- disse con flebile voce.
Saraya la guardò all’inizio con rabbia, ma poi il suo sguardo si addolcì e la prese in braccio. Le diede anche un 1Up, che fungeva come i cuori di Mario, per farla riprendere. La stessa cosa che le aveva dato durante il loro primo incontro.
-Io… sono venuta qui su internet per cercare una cura con i miei amici Ralph e Mario! È questa, la mia missione!- disse dopo essersi ripresa.
-Si chiamano Ralph e Mario hai detto?-
Vanellope annuì.
-Sai dove si trovano?-
-No… quando ci siamo separati eravamo in un… in un parco con una fontana e delle panchine!-
-Ho capito! Ettore!-
Poco dopo, l’energumeno nero arrivò.
-Sì? Hai bisogno di me?-
-Tu che hai il vizio di usare twitter, nonostante tu sia solo il personaggio di un videogioco e non una persona reale, sfruttalo per spedire un messaggio che possa essere visto in tutta internet!-
-Ehm… e perché?-
-Tu fai come ti dico! Poi, lo potrai cancellare! Devi scrivere: “A Ralph e Mario, la vostra amica Vanellope si trova qui con noi nel videogioco Micro Machines Online!”-
-Ho capito! Lo faccio subito!-
Così, Ettore tornò a casa sua, prese l’uccellino blu che si trovava nella sua gabbietta, scrisse il messaggio e poi fece volare via l’uccellino all’interno di tutta internet. In cielo, l’uccellino iniziò a mandare il messaggio in continuazione. Mario e Ralph erano ancora seduti al parco con aria triste e disperata, quando quest’ultimo non vide il messaggio per puro caso perché alzò lo sguardo al cielo.
-M… Mario!-
-Mh?-
-Guarda là!-
-Cosa? Ah!-
-Andiamo! Presto!-
-Dobbiamo farcela a piedi, lo sai, no?-
-Certo che lo so, ma non importa!-
-Aspetta, però!-
Mario provò a usare di nuovo la tastiera e, non appena comparve, digitò il nome del videogioco.
-Incrociamo le dita…-
La capsula, color giallo oro, miracolosamente comparve.
-Eccellente! Andiamo!-
Il loro misterioso inseguitore notò lo strano movimento, ma non capì subito il perché di tutto ciò. Quando poi gli occhi gli finirono sul cielo e lesse il messaggio, sorrise biecamente.
-Bene, bene, bene! È tempo di un po’ di distruzione!-
 
Nota 2: L’aspetto di Saraya e gli altri, come detto nella storia, sono basati su persone reali. Più precisamente, i wrestlers della WWE. I nomi che ho usato, invece, sono quelli veri dei lottatori (Saraya è il vero nome di Paige, Adrienne di Ember Moon, Mercedes di Sasha Banks, Ettore di Big E, Nicholas di Dolph Ziggler e Lawrence è il secondo nome di Bray Wyatt).

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Collasso ***


Capitolo 7:
 
Collasso
 
 


I due eroi raggiunsero velocemente la loro destinazione, un palazzo blu con il logo delle Micro Machines. Una volta dentro si ritrovarono, anche loro, sul tavolo con la tovaglia a quadri e, ovviamente, proprio come Vanellope rimasero disorientati nel trovarsi in un ambiente così grande.
-Vanellope!-
-Ralph!-
I due amici si abbracciarono e i corridori li guardarono sorridendo. Inutile dire che i due amici, notando di essere osservati, arrossirono.
-Hey! Siamo solo amici!- disse Ralph.
Invece Mario iniziò a ridere sotto i baffi.
-Bleah! Quest’atmosfera di gioia e divertimento mi fa venire il volta stomaco! Facciamola finita!- disse il misterioso inseguitore.
Passarono pochi secondi, ma proprio pochi, e tutto iniziò a tremare.
-Oh, no! Dimmi che non è vero!- disse Vanellope.
Inutile dire che questa preoccupazione la fece glitchare.
-Non… non è possibile! Il gioco… il gioco è stato infettato! Tutto sta crollando!- gridò Ettore.
-Dannazione!- esclamò Saraya. 
A quel punto, giunsero i quattro corridori assenti e corsero tutti via fuori dal palazzo blu che crollò. Nel mondo reale, i quattro ragazzini che stavano giocando gridarono tutta la loro disperazione nel vedere apparire sullo schermo la scritta: “impossibile raggiungere il sito”. Grazie, se così si può dire, a questo disastro, Vanellope poté conoscere i quattro corridori mancanti. Si trattava dei fratelli Matthew e Jeffrey, il cui aspetto era lo stesso dei fratelli wrestlers Matt & Jeff Hardy, meglio conosciuti come Hardy Boyz. Rebecca, il cui aspetto era lo stesso della wrestler Becky Lynch e Alexis il cui aspetto era lo stesso di Alexa Bliss. Saraya si avvicinò a Vanellope. Ralph, allora si mise davanti a lei per proteggerla.
-No, Ralph! Lascia che si sfoghi su di me! Me lo merito!- disse mettendosi davanti alla ragazza.
-Ma…-
Saraya sorrise.
-Non è colpa tua!-
Vanellope inarcò un sopracciglio.
-Come puoi dirlo?-
-Non lo so! Qualcosa mi dice che non ci sei tu dietro a tutto questo! Ho questa sensazione!-
A un tratto, Nicholas afferrò la coda di cavallo della ragazzina e la sollevò da terra.
-Ah… ahia! Ma che fai?- chiese calciando l’aria.
-Invece è colpa tua! Ti farò sparire una volta per tutte, maledetta roba infetta!-
-Nick? Che diavolo fai?- domandò Saraya.
Lawrence si avvicinò alla ragazza mora e le diede una sberla buttandola a terra.
-L… Lawrence!-
Oltre a lui, anche i fratelli e Mercedes raggiunsero il collega.
-Tu sei il male! Noi siamo la cura!- dissero come se fossero dei robot.
-Dannazione!- esclamò Ralph.
Diede un pugno sulla testa di Nicholas che subito svenne e Vanellope cadde a terra di sedere. Dopodiché, stese anche gli altri semplicemente dando loro delle sberle. Dato le dimensioni delle sue mani non dovevano essere affatto piacevoli.
-Ma che diavolo è successo?- chiese Adrienne.
-Loro sono i “cattivi” del gioco, vero?- domandò Ralph.
-Beh sì… effettivamente sono i così detti “personaggi cattivi”! Perché?- disse Ettore.
-Il virus aumenta la cattiveria e chi, invece è buono, come voi o Vanellope, si ammala! Questo è quello che ho capito!-
Saraya e gli altri corridori rimasero senza parole.
-Non… non ci posso credere!- disse Ettore.
-Dobbiamo risolvere questo problema una volta per tutte, prima che sia troppo tardi! Per questo dobbiamo andare su Google per farci aiutare a trovare una cura! Il problema è che non possiamo raggiungerlo con le capsule!- disse Mario.
-Come sarebbe?- chiese Rebecca.
-Guarda…-
Mario fece apparire la tastiera e digitò Google.
-Avete visto? Non arriva niente!-
-Assurdo! Il virus… ha colpito anche la tastiera!- disse Alexis.
-Però son riuscito ad arrivare qui! Non riesco a raggiungere nessun motore di ricerca!-
Ettore, Adrienne e Saraya, a un tratto, iniziarono a ridere, tanto che Ralph, Mario e Vanellope rimasero perplessi e anche un po’ preoccupati.
-A tutto c’è rimedio, amici!- disse Saraya.
A un tratto, sopraggiunse una capsula con i colori dell’arcobaleno.
-Uh? Ma questa…?-
-L’ho chiamata io! Ora potrete finalmente andare su Google!-
Vanellope, con le lacrime agli occhi, e quindi glitchando, si avvicinò alla ragazza e le tese la manina. La ragazza gliela strinse.
-Asciugati le lacrime, piccola amica, altrimenti rischi di svenire per l’emozione!-
Vanellope eseguì e le asciugò.
-Grazie… grazie amici! Se tutto finirà, vi prometto che verrò a trovarvi così gareggeremo ancora!-
-No, no, no! Non posso lasciartelo fare! Non sono venuto qui per permetterti di raggiungere Google e trovare una cura!- sussurrò la voce misteriosa.
Senza farsi vedere, si avvicinò dietro alla capsula arcobaleno. Non appena i nostri eroi salirono e si prepararono a partire, il misterioso “infettatore” si preparò a sputare della disgustosa saliva verdastra sulla capsula arcobaleno, ma a un tratto si sentì toccare la schiena.
-Scommetto che sei tu quello che ha infettato Lawrence, Nick e gli altri tre, vero? Adesso ti concio per le feste!- disse Ettore.
Proprio in quel momento, i nostri eroi partirono senza accorgersi di nulla.
-No! Dannato impiccione, me li hai fatti scappare!-
Il misterioso “infettatore” si voltò di scatto e colpì Ettore al volto con il suo sputo e quindi si ritrovò anche lui infettato, ma essendo buono, si accasciò a terra.
-Ah! Maledetto!- esclamò Saraya che corse verso di lui insieme alle altre ragazze.
-Mpf! Non ho tempo da perdere, con voi!-
Partì all’inseguimento costringendo Saraya e gli altri a guardarlo allontanarsi senza poter fare niente. Quindi, si avvicinò all’amico infetto, poi tornò a rivolgere lo sguardo al cielo.
-State attenti, ragazzi! Buona fortuna!-

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: Google ***


Capitolo 8:
 
Google
 


I nostri eroi arrivarono davanti al palazzo di Google dopo soli cinque minuti. Una volta dentro, si avvicinarono all’addetto della reception. Era un ragazzo grassottello dalla pelle rosa, capelli corti neri, con una maglietta bianca e la grande G colorata di Google nel mezzo, pantaloni jeans e un paio di occhiali che gli davano la tipica aria da secchione.
-Buongiorno e benvenuti! In cosa posso aiutarvi?-
Fu Ralph a parlare.
-Sì ecco… cerchiamo una cura per…-
-Una cura per le emorroidi?- lo interruppe il ragazzo.
-Che? No, una cura per…-
-Per un raffreddore!-
-No! Per…-
-La varicella!-
-Insomma! Lasciaci finire!- gridò Mario in italiano.
-Cosa? Non ho capito…- disse giustamente il ragazzo Google.
-Calma, ragazzi! Fate parlare me!- intervenne Vanellope.
La ragazzina si schiarì la voce.
-Una cura per un virus nel gioco di Sugar Rush!-
Il ragazzo sorrise e controllò su uno schermo trasparente che gli comparve davanti.
-Non ci sono risultati per questa ricerca! Forse cercavi il videogioco Sugar Rush oppure come eliminare un virus da un videogioco?-
-Sì, esatto! La seconda opzione!-
-Ci sono molti antivirus che possono esserti utili. Tutti a pagamento!-
-Pagamento? Intendi… soldi?-
-I pagamenti si fanno con quelli, graziosa piccolina! Non lo sapevi?-
Vanellope guardò Ralph e Mario che non seppero cosa dire. A un tratto, l’idraulico intervenne.
-Qual è il migliore antivirus in circolazione?-
Il ragazzo Google tornò a scorrere sullo schermo.
-Norton Antivirus e Kaspersky sono i migliori sul mercato! Del resto, sono quelli che hanno avuto i maggiori commenti positivi dagli utenti!-
-Mmmh… aspetta…-
-Fate pure con calma, da qui non mi muovo di certo!-
I tre allora si misero a parlare tra loro.
-Quale scegliamo?- domandò Vanellope.
-Uno vale l’altro secondo me, l’importante è che liberi Sugar Rush dal virus e che ti guarisca!- disse Ralph.
-C’è solo un problema… noi non siamo muniti di soldi! Come facciamo?-
-Potete sempre usufruire della prova gratuita!- intervenne il ragazzo Google.
-Eh? Prova gratuita? Significa che possiamo usarlo senza soldi?- domandò Vanellope con occhi colmi di speranza.
-Proprio così!-
L’eccitazione, purtroppo, la fece glitchare e quindi si sentì mancare.
-Maledizione!- disse Ralph prendendola tra le braccia.
-Ora capisco il perché avete bisogno dell’antivirus…- disse il ragazzo.
Mario e Ralph lo guardarono ed annuirono.
-Beh, io la dritta ve l’ho data! Ora spetta a voi scegliere dove andare. Premete sul nome che avete scelto e verrete spediti a destinazione!- disse facendo apparire davanti a loro lo schermo. I tre tornarono a riflettere per circa un minuto, dopodiché Ralph disse:
-Ora basta! Ho scelto!-
Stava per cliccare con il dito indice, quando tutto iniziò a tremare.
-No! Dimmi che non è vero! È una persecuzione!- disse Vanellope tornando a glitchare.
Temendo il peggio, Mario le lanciò un cuore, dopodiché gridò:
-Tutti fuori!-
I tre furono rapidi ad uscire, mentre il ragazzo della reception era ancora dentro.
-Google Boy! Esci! Sbrigati!- gridarono tutti e tre.
Il palazzo di Google, così come quello di Micro Machines Online, crollò rapidamente e di lui rimasero solo macerie. Nel mondo reale, ovviamente, il sito non era più raggiungibile. Quindi, chi stava facendo delle ricerche si ritrovò semplicemente ad urlare e disperarsi.
-Non… non è possibile! Tutta… tutta questa fatica… e non…-
Vanellope tornò a glitchare a causa della disperazione, ma fortunatamente non si sentì male grazie al cuore curativo dell’idraulico. Per la disperazione gettò le braccia al collo di Ralph il quale l’abbracciò anche lui e la lasciò sfogare.
-V… Vanellope…- disse piangendo anche lui.
Mario, invece, guardò i due con aria afflitta e iniziò a battere il piede sul terreno per la rabbia. Il loro misterioso inseguitore invece, sempre ben nascosto, se la rideva come un matto.
-È tutto finito! Ora sì che mi sento meglio! È stato davvero uno spasso!- disse sussurrando.
Mentre Ralph e Vanellope piangevano, Mario si avvicinò alle rovine di Google. Si tolse il cappello in segno di rispetto e rimase lì, immobile, con lo sguardo perso nel vuoto. All’improvviso, uno strano movimento attirò la sua attenzione.
-Cosa?-
Si avvicinò alle macerie e iniziò a scavare. Sotto i detriti, trovò il ragazzo Google che iniziò a tossire.
-Google Boy! Allora sei sopravvissuto!-
-Già! Sono stato fortunato!-
L’idraulico, con l’aiuto di Ralph e Vanellope, lo aiutò ad uscire.
-Anche se tu sei qui… ormai non potrai più aiutarci però…- disse Vanellope con le lacrime agli occhi.
Il ragazzo le sorrise e le accarezzò i capelli.
-Questo, forse, ti farà cambiare idea!-
-Eh?-
Tirò fuori da sotto la maglietta lo schermo.
-Ma quello è…-
-Hey, gigante, qual è l’antivirus che avevi scelto?-
-Kaspersky! Perché?-
-Ottima scelta! Non ve ne pentirete!- disse Google Boy sorridendo.
Dopodiché digitò il sito e subito giunse una capsula color verde acqua. Non appena Vanellope la vide, fu colta da un’incommensurabile gioia. Iniziò anche a glitchare, ma fortunatamente, non si sentì male o svenne.
-Grazie Google Boy. Grazie davvero!- dissero tutti e tre visibilmente commossi.
Il ragazzo sorrise. Il loro misterioso inseguitore, invece, era così occupato a gioire che quando poi si accorse della capsula verde acqua gli cadde letteralmente la mascella in terra.
-Che cosa? Come diavolo hanno fatto a… non è possibile!-
Si mise, perciò, all’inseguimento. Quando i nostri amici raggiunsero la destinazione, il palazzo bianco di Kaspersky aveva come simbolo una sorta di scudo color verde acqua con una sorta di “spunta” bianca nel mezzo. I tre entrarono e poco dopo anche il misterioso infettatore arrivò. Iniziò a ringhiare come un cane rabbioso.
-E va bene! Parlate pure con Kaspersky, o chi ne fa le veci, ma tanto da qui… non uscirete mai! Scomparirete per sempre insieme ad internet!-

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: Kaspersky ***


Capitolo 9:
 
Kaspersky
 
 


Ralph, Vanellope e Mario entrarono di corsa nel palazzo. Al contrario di Google, però, non esisteva la reception.
-Mi sembrava troppo facile!- disse Vanellope.
Dovettero così andare di piano in piano. Finché, giunti al nono piano, trovarono una persona seduta davanti ad una scrivania in un ufficio piuttosto povero, senza neanche lo straccio di un quadro o una pianta. Il tipo davanti alla scrivania era vestito completamente di bianco e aveva i capelli e i baffi grigi.
-Posso aiutarvi?- domandò.
C’era un piccolo problema, però, lo aveva chiesto in russo.
-Ehm… che lingua è? E soprattutto: cosa ha detto?- domandò Vanellope.
-Non ne ho idea! Io sono italiano e la seconda lingua che parlo è il giapponese, essendo stato creato da giapponesi!- disse Mario.
Si avvicinarono, mentre il tizio continuava a domandare senza però essere capito.
-Ci sarà un’opzione della lingua da qualche parte… sono sicuro che c’è. Molti siti ce l’hanno!- disse Mario.
Ralph iniziò a ridere divertito.
-Perché ridi, Maciste?- chiese Vanellope.
Lui le fece l’occhiolino e disse a Kaspersky in un russo a dir poco eccellente:
-Scusa l’intrusione, ma abbiamo bisogno di aiuto!-
Mario e Vanellope rimasero, giustamente, a bocca aperta.
-Tu… tu sai parlare la sua lingua?- disse Vanellope ancora stupita.
L’omaccione le sorrise.
-Essere amico di Zangief ha i suoi vantaggi!-
-Z… Zangief? Cosa c’entra?-
-Lui è russo esattamente come Mr. Kaspersky qui! Quindi mi ha insegnato la lingua!-
Mario e Vanellope si guardarono e non poterono far altro che esprimere il loro stupore:
-Wow!-
Ralph, giustamente, iniziò a pavoneggiarsi un poco.
-Chiudi la ruota di pavone adesso, però! Chiedi se può aiutarci!- disse Mario.
I due iniziarono a parlare e una volta finito, Kaspersky disse:
-Complimenti per il tuo russo. È davvero eccellente!-
-Grazie, grazie!-
Dopodiché uscì dall’ufficio.
-Beh? Cos’ha detto? E dove va adesso?- domandò la ragazzina con tono apprensivo.
-Va a chiamare due suoi addetti! Uno si prenderà cura di te e l’altro si occuperà di Sugar Rush!-
-D… davvero?-
-Davvero!-
Vanellope fu colta dalla felicità e questo le fece girare la testa. Fortunatamente, i due amici l’aiutarono.
-G… grazie… e scusatemi!-
I due le sorrisero. Poco dopo, Kaspersky tornò con due uomini che indossavano un’armatura d’argento con il logo dell’antivirus sul petto. Il primo aveva capelli lunghi biondi e occhi azzurri, l’altro aveva capelli corti neri e una barba non particolarmente folta.
-Ecco qua. Come avete chiesto, loro rappresentano gli antivirus Kaspersky gratuiti. Quelli che gli umani del mondo reale scaricano per provare! E se sono soddisfatti, allora comprano!-
-Grazie, Kaspersky!- disse Ralph sorridendo e stringendogli la mano.
-È un piacere!-
Così, sorridenti e soddisfatti, i nostri eroi uscirono dal palazzo di Kaspersky, ma il loro sorriso si spense subito quando notarono qualcosa di completamente diverso dal solito.
Qualcosa che non andava affatto.
-Nu… nuvole nere tuonanti? Com’è possibile una cosa del genere?- domandò Vanellope.
-Questo… non va bene! Non va affatto bene!- dissero i due cavalieri in inglese.
Kaspersky aveva attivato la lingua inglese così che anche Vanellope e Mario potessero capirli senza che Ralph facesse per forza da traduttore.
-Che sta succedendo?- domandò Ralph ai due.
All’improvviso, la terra iniziò a tremare e molti palazzi del circondario cominciarono a crollare. Si trattava di siti poco conosciuti, ma ben presto, e i nostri eroi poterono vederlo bene con i loro occhi perché erano così alti che si potevano ovviamente vedere anche da lontano, anche altri siti più famosi come Youtube, Facebook, Instagram, Twitter ecc., iniziarono a crollare uno dopo l’altro come fossero dei semplici castelli di carta. Sembrava l’avvento dell’apocalisse.
-Dimmi… dimmi che non è quello che penso!- disse Ralph al cavaliere con la barba nera.
-È proprio quello a cui stai pensando invece! Internet è stato infettato! Se non fermiamo subito il virus, scomparirà per sempre!-
-Oh no!-
Vanellope iniziò a piangere e a glitchare.
-Mi… mi dispiace… mi dispiace…-
Senza dire una parola, il cavaliere biondo sguainò la spada e la puntò proprio contro Vanellope la quale, ovviamente, si spaventò ed indietreggiò.
-He… hey fermo! Che intenzioni hai?- disse Ralph facendole da scudo.
-Minacce rivelate! 3 minacce rivelate!- disse.
-T… tre? Come sarebbe a dire tre?- domandarono Ralph, Mario e Vanellope all’unisono.
Poi si guardarono e capirono.
-N… no… non può essere …- disse Vanellope continuando a piangere e glitchare.
Il cavaliere biondo alzò la spada al cielo. Stava puntando alle nuvole nere e cariche di tempesta.
-Uno!- disse.
Poi puntò la spada verso Vanellope che si spaventò di nuovo.
-Due e…-
Puntò la spada verso Ralph che sussultò e si mise una mano sul petto.
-I… io…?-
Incredibilmente, il biondo puntò poi verso Mario.
-Ah! Sono… sono io l’infetto?-
-E tre!- disse il cavaliere.
Dopodiché si voltò di scatto e lanciò la spada verso le nuvole.
-Ooooh! Maledetto! Mi hai quasi colpito! Meno male che son riuscito ad evitarla per un soffio!-
-Eh? Ma questa voce è…- dissero Vanellope e Ralph.
Subito dopo, la spada del cavaliere biondo tornò magicamente indietro e lui l’afferrò al volo. Lentamente, il misterioso inseguitore, sbucò fuori dalla nuvola in cui si era nascosto ed atterrò davanti ai nostri eroi che lo guardarono a bocca aperta.
-Salve, ragazzi!- li salutò.
-Che cosa? Ma è…- dissero Ralph e Vanellope all’unisono.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10: Battaglia Finale ***


Capitolo 10:
 
Battaglia Finale
 
 


-Uno… uno scarafoide?- dissero Ralph e Vanellope.
Lo scarafoide che avevano davanti aveva il corpo bianco, con un po’ di strisce rosse qua e là, esclusa la testa che era sempre nera, ma con gli occhi gialli.
-Eh? Che diavolo è uno scarafoide?- domandò Mario.
-I nemici del videogioco Hero’s Duty!- disse Ralph.
-Ah!-
-Sì, sono proprio uno scarafoide! Sorpresi?- domandò.
-Sì, ma… una cosa soprattutto ci ha sorpresi più di tutto: perché hai la stessa voce di Turbo?- domandò giustamente Ralph.
-Uh? Il famoso Turbo? Quello che era finito a Sugar Rush e che avete sconfitto un anno fa?- chiese Mario.
-Proprio lui!-
-Esatto, proprio lui!- disse lo scarafoide.
-Non hai risposto alla domanda, brutto insettaccio!- disse Vanellope.
-Vuoi proprio saperlo eh? E va bene. Ti concederò l’ultima favoletta prima che tu sparisca per sempre insieme ad internet!-
La ragazzina lo guardò infuriata.
-Prima di finire bruciato, mio… “padre” aveva partorito un uovo. È stata una cosa talmente rapida che non ve ne siete accorti minimamente!-
-In effetti… hai ragione! Non abbiamo visto proprio niente!- disse Ralph mentre rifletteva.
-Di solito il periodo di schiusa dura una settimana, invece io ci ho messo un anno ad uscire e una volta fuori, ho subito meditato la mia vendetta! In un paio di mesi scoprii di essere in grado di poter infettare come un virus qualunque cosa e quindi ero pronto a distruggere Sugar Rush insieme a te, mocciosa! I piani però, si sa, non vanno mai a finire come tu vuoi e così, non appena ho saputo che andavate su internet, vi ho seguito mettendo un po’ di… diciamo un po’ di pepe alla vostra avventura perché altrimenti sarebbe stata troppo noiosa!-
Vanellope s’infuriò ancora di più, ma poi disse:
-Aspetta, aspetta, aspetta!-
-Mh?-
-Ma Turbo non era un maschio?-
-Sì! E allora?-
-Come può aver fatto un uovo se, appunto, era un maschio?-
-Proprio non ci arrivi, eh?-
La ragazzina scosse la testa. Il figlio di Turbo allora sospirò.
-Lo scarafoide che aveva assorbito Turbo era una femmina!-
-Ah! Quindi… quindi era diventato uno scarafoide metà maschio e metà femmina?-
A quel punto, la ragazzina iniziò a ridere rumorosamente e Ralph e Mario si unirono a lei.
-Piantatela di ridere! Mi state facendo saltare i nervi!- disse lo scarafoide mentre i suoi occhi gialli iniziarono a brillare intensamente.
-Scusa, ma non ci riusciamo! È troppo divertente!-
-Basta! Queste sono le ultime risate che vi farete!-
Lo scarafoide, che come suo padre aveva le braccia e mani artigliate, le alzò al cielo, mentre Ralph e gli altri lo guardarono perplessi. Dal nulla, comparvero cento anti pop up, sei Stormtroopers, e perfino Lawrence, Nicholas e gli altri corridori cattivi di Micro Machines Online.
-Ah!- esclamarono i nostri eroi.
-Addio!-
Mario, a quel punto, afferrò il Fire Flower, il cappello e la maglia da rossi diventarono bianchi e i pantaloni cambiarono da blu a rosso. Dopodiché, iniziò a colpire gli anti pop up con le palle di fuoco. Ralph si unì alla battaglia e colpì anche un paio di Stormtroopers. Lawrence e gli altri quattro corridori riuscirono ad avvicinarsi a Vanellope che, purtroppo, indietreggiava per la paura. Oltre che a glitchare, ovviamente.
-S… su ragazzi… p… parliamone…-
A un tratto, qualcosa colpì in testa Lawrence che sorrise come un ebete e cadde a terra prono.
-Lasciatela stare, brutti buzzurri!- esclamò Rapunzel in compagnia delle altre principesse Disney.
Non avevano un bel aspetto, e barcollavano un po’, tuttavia si erano unite alla battaglia.
-R… ragazze!-
-Ci pensiamo noi a loro! Voi aiutate Ralph e Mario!- disse Saraya in compagnia di Ettore e gli altri.
-Sa… Saraya!-
Vanellope glitchò per l’emozione e s’inginocchiò.
-D… dannazione!-
Il maledetto scarafoide, nel frattempo, si gustava lo splendido spettacolo della battaglia comodamente dall’alto.
Quando poi notò che Vanellope era da sola atterrò davanti a lei. Questo la fece sobbalzare e cadde a terra.
-Se vuoi che le cose siano fatte bene, devi fartele da solo!- disse lo scarafoide.
Ralph si accorse subito che la sua migliore amica era in pericolo, perciò afferrò quattro anti pop up con una mano e quattro con l’altra e glieli lanciò addosso. Dopodiché compì un salto e cercò di colpirlo con un violento pugno, ma lo scarafoide si scansò per un pelo e quindi provocò solo un piccolo cratere sul terreno.
-Ti schiaccerò come l’insetto che sei!-
-Sto tremando di paura!-
Ralph cercò di colpirlo, ma il figlio di Turbo parò il grosso pugno del nostro eroe con entrambe le mani, dopodiché lo colpì con dei piccoli raggi lanciati dagli occhi che lo fecero barcollare.
-Ah! R… Ralph!- esclamò la ragazzina.
Lo scarafoide iniziò a prenderlo a pugni proprio come fa un pugile con il sacco d’allenamento o il punching ball.
-Questo è per te, padre!- gridò e lo colpì con un violento montante che lo sollevò da terra ed atterrò prono poco lontano dalla grande battaglia.
-A… accidenti che botta!- disse dopo aver tossito ed essersi rialzato.
I suoi occhi, poi, finirono su un qualcosa di famigliare: la sua medaglia spezzata in due.
-N… no… guarda… guarda cosa hai fatto, brutto… brutto insettaccio!-
La prese e iniziò a piangere.
-Che cosa fai, ti sei addormentato? Vieni qui, scimmione, che te ne do ancora!- lo prendeva in giro il figlio di Turbo.
-Adesso basta!- disse Vanellope.
-Uh? Ma ciao, piccola! Cosa credi di fare? Vuoi darmi una lezione perché ho fatto la bua al tuo amichetto?-
Senza dire nulla, la ragazzina gli sorrise.
-Thrust Kick!- e lo colpì, buttandolo a terra, con lo stesso identico calcio di Cammy di Street Fighter II Turbo.
-Ma come… come hai osato?-
-Cannon Drill!-
La piccola Vanellope si sollevò leggermente da terra, roteando su se stessa come un vortice umano, e colpì il figlio di Turbo con le gambe unite. Anche questa, naturalmente, era una delle mosse speciali di Cammy.
-Maledetta mocciosa! Adesso… Mh?-
Si sentì toccare, si voltò di scatto e si ritrovò Ralph davanti.
-Ah eccoti! Proprio te volevo!-
Ralph alzò entrambe le braccia, pronto a schiacciarlo con le sue possenti mani, ma l’insettaccio si limitò a posargli la mano destra sul petto.
-Ora tocca a te! Fammi divertire!- disse lo scarafoide a voce bassa.
-Uh?-
A quel punto, l’omaccione indietreggiò.
-Che cosa…?-
Non finì la frase. Iniziò a tremare, sentì come delle fitte al petto e s’inginocchiò soffrendo.
-R… Ralph? Che… che ti succede?-
Il figlio di Turbo, invece, contemplava il tutto semplicemente ridendo. Risate che s’interruppero quando si vide arrivare contro due palle di fuoco. Le evitò volando e Mario tentò allora di colpirlo saltando.
-Maledetto baffone! Non intrometterti nei miei affari!-
Gli lanciò i laser dagli occhi, lo colpì in pieno e Mario cadde a terra. Nel frattempo, Vanellope si avvicinò lentamente all’amico che continuava a soffrire come non mai.
-R… Ralph!-
L’omaccione smise di soffrire per poi cominciare a respirare in maniera strana. Era come se sbuffasse. Dopodiché, alzò la testa e guardò l’amica negli occhi. Quest’ultima si spaventò nel vedere i suoi occhi rossi come il fuoco e un’espressione colma di rabbia sul viso.
-Ra… Ralph… a… amico mio…-
Vanellope, a quel punto, indietreggiò, mentre l’amico le si avvicinava lentamente con fare minaccioso. A un tratto, due palle di fuoco colpirono Ralph. L’omaccione si girò e vide Mario sopra di lui. Quando gli atterrò sulla testa, però, non ottenne l’effetto sperato.
-M… maledizione!-
Ralph ringhiò per poi emettere quello che sembrava un ruggito a tutti gli effetti, afferrò Mario per il collo, mollò rapidamente la presa e lo colpì con un violento pugno allo stomaco che lo scaraventò quasi addosso a Saraya e Rebecca. Ci andò davvero molto vicino.
-Ralph…- disse Vanellope con le lacrime agli occhi.
L’omaccione, con uno scatto fulmineo, la prese per la maglia sollevandola da terra, strinse la mano sinistra a pugno e si preparò a sferrarlo con tutta la forza che aveva in corpo.
-Bravo ragazzone! Colpiscila! Fammi felice!- disse il figlio di Turbo.
Vanellope iniziò a glitchare e piangere.
-Tu… tu non sei cattivo! Sei mio amico! Sei… sei il mio eroe!- disse la ragazzina.
Ralph, d’improvviso, iniziò a tremare, lasciò la presa e s’inginocchiò soffrendo.
-Ma cosa diavolo fai? Non ti ho detto di inginocchiarti e soffrire!-
Ralph si voltò verso di lui e cercò di colpirlo, ma l’insettaccio spiccò rapidamente il volo.
-Come hai osato? E poi… non sei un cattivo? Come puoi…-
Non finì la frase perché Ralph, con un movimento rapidissimo,  lo prese per il collo e lo sollevò in aria.
-Agh… dannato…- disse il figlio di Turbo a fatica.
-La vedi Vanellope?-
-S… sì! E… e allora?-
-Se quella ragazzina mi vuole bene… tanto cattivo non posso essere!-
Tentò di colpirlo con un pugno, ma alla fine lo scarafoide si liberò graffiando il braccio, costringendo Ralph a mollare la presa, e permettendogli così di spiccare il volo.
-M… maledetto scarafoide…- disse il nostro eroe inginocchiandosi, mentre un suo occhio diventava rosso.
-Uh? Stupefacente! Hai due forze in contrasto ora dentro di te. La tua parte buona sta reagendo al virus e viceversa! Non so quanto ti possa fare bene questa cosa! Potresti morire e la cosa, ammetto, mi renderebbe molto felice!-
Vanellope, nel frattempo, si rialzò e, incurante del fatto che non stesse benissimo, corse verso Ralph, saltò sulla sua spalla sinistra e compì un altro salto dirigendosi verso lo scarafoide.
-Spinning Bird Kick!- disse.
Dopodiché, si mise a testa in giù allargando le gambe e ruotando su se stessa come fosse la pala di un elicottero e colpì lo scarafoide buttandolo a terra. Anche questa era chiaramente una mossa di un personaggio di Street Fighter II. Di Chun Li per la precisione.
-Maledetta mocciosa!- disse l’insetto rialzandosi.
Sussultò quando se la ritrovò davanti e non fece in tempo a riprendere il volo perché lo colpì con un altro attacco della lottatrice cinese, ovvero, lo Hyakuretsukyaku, una serie infinita di calci ad alta velocità restando semplicemente salda su una gamba. Lo scarafoide, stordito dall’attacco,  indietreggiò barcollando.
-Ma dove… dove prendi tutta questa forza? Dovresti essere moribonda! Ma soprattutto, come puoi fare una cosa del genere? È assurdo! Non fa assolutamente parte del tuo codice! È una cosa completamente fuori da ogni logica!-
-Cosa posso dire… sarà perché mi hai fatto arrabbiare!- rispose candidamente la ragazzina.
-Tsk! Lo sai che fai due fatiche?-
Vanellope fece spallucce, dopodiché compì un piccolo salto, e con la gamba destra tesa iniziò a girare su se stessa colpendo lo scarafoide di continuo costringendolo a spiccare di nuovo il volo per sfuggirle. Stavolta si trattava del Tatsumakisenpuukyaku di Ryu e Ken. Lo scarafoide riprese un po’ fiato, ma non si accorse di Ralph che lo colpì sulla schiena con un pugno buttandolo a terra.
-Dannato! Hai ancora voglia di combattere nonostante il tuo stato?- gli disse una volta rialzato, mentre lui gli atterrò davanti.
Il nostro eroe non gli disse nulla e anche lui contribuì a colpirlo con una mossa di un personaggio di Street Fighter II. La mossa era lo Spinning Lariat, ruotando su se stesso a braccia e pugni distesi, del suo amico Zangief.
-Dannazione!-
-Hadoken!- gridò Ralph lanciando la sfera energetica di Ryu e Ken.
Lo scarafoide la evitò semplicemente scansandosi, ma non avendo fatto i conti con Vanellope che la lanciò anche lei, stavolta la prese in pieno e fu scaraventato leggermente in aria. Lo sforzo nell’usare l’Hadoken, però, la fece prima glitchare e poi accasciare a terra.
-Non è finita qui, insetto!- disse Ralph.
Corse verso di lui e una volta a tiro gridò:
-Shoryuken!-
Compì un salto e, imitando alla perfezione il pugno di Ryu e Ken, e anche di Sagat anche se lui lo aveva chiamato in un altro modo, colpì in piena pancia il figlio di Turbo, spaccandolo in due. Lo scarafoide emise un lamento per poi trasformarsi lentamente in “polvere” trasportata dal vento. I due cavalieri di Kasperski, che non avevano fatto altro che fare da spettatori, sorrisero e dissero all’unisono:
-Minaccia Eliminata. Due minacce rilevate!-
Dopodiché, si misero l’uno davanti all’altro, alzarono le loro spade e poi, in sincrono perfetto, piantarono la lama sul terreno. Ci fu come un’esplosione di luce bianca che investì tutto. In un attimo,  le nuvole sparirono e il sole tornò a risplendere su internet, mentre i palazzi erano tornati tutti in piedi come se nulla fosse mai successo.
-Minacce eliminate!- dissero entrambi meccanicamente.
Ralph sorrise e poco dopo, fu raggiunto da Mario, Saraya e gli altri, mentre gli anti pop up tornarono al loro lavoro senza chiedersi minimamente cosa ci facessero da quelle parti. Anche gli Storm Troopers tornarono a Disney Universe senza domande.
-Dov’è Vanellope?- chiese Mario.
-Ah!-
I due, insieme a Saraya, iniziarono a guardarsi attorno e una volta individuata corsero verso di lei.

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Capitolo 12
*** Epilogo ***


Epilogo
 
 
 


-V… Vanellope!- disse Ralph prendendola in braccio.
Mario stava per tirarle un cuore, ma il cavaliere biondo lo interruppe e scosse la testa.
-Non ne ha bisogno!-
-Cosa? Vorresti dire che…- disse Ralph senza finire la frase.
-Che è guarita! Come abbiamo detto, la minaccia è stata eliminata!- dissero i due guerrieri all’unisono.
Ralph iniziò a piangere per la felicità. Due lacrime caddero sulla guancia della piccola e si svegliò lentamente.
-Hey… ciao… perché piangi?-
Ralph non le rispose e l’abbracciò.
-Il virus è stato eliminato! Sei salva ora!-
Vanellope sorrise e l’abbracciò anche lei. Mario si asciugò una lacrima sull’occhio. Vanellope, ovviamente, lo notò.
-Non ti facevo così sensibile, baffetto!-
-Non mi conosci bene, ragazzina!-
-Bene... ora che abbiamo finito, se non ho afferrato male, c’è un altro lavoro che io e il mio collega dobbiamo fare, giusto? Certo, basto io, ma con il suo aiuto la cosa sarà ancor più rapida!- disse il cavaliere biondo.
-Hai perfettamente ragione, amico!- dissero Ralph, Vanellope e Mario all’unisono.
La ragazzina si avvicinò a Saraya e gli altri corridori di Micro Machines Online e le principesse Disney.
-Grazie! Grazie di tutto! Non… non lo dimenticherò mai!-
Saraya sorrise.
-Quando vuoi, se ti va, passa da noi così continueremo a gareggiare. Potrei anche inserire il tuo codice così che tu possa diventare un corridore segreto che si può sbloccare solo con una determinata password. Che ne pensi? -
-Oh mio dio… sarebbe meraviglioso! Tu che dici Ralph?-
Il nostro eroe le sorrise.
-È stupendo e sono contento che tu abbia trovato un nuovo gioco in cui divertirti!-
Vanellope ricambiò il sorriso. Così, dopo i saluti, i nostri eroi uscirono da internet e si ritrovarono nella stazione centrale. I due cavalieri si diressero dentro Sugar Rush, mentre i nostri eroi si sedettero sulla panchina.
-Beh, io vado da Tapper a farmi una spuma! Voi che fate?- chiese Mario.
-Restiamo qui ad aspettare che Sugar Rush torni in funzione!- disse Vanellope.
-E speriamo che a Litwak non venga in mente di buttarlo direttamente in discarica, ma che lo ricollegasse per controllare se ha ripreso a funzionare, come ha fatto un anno fa con il mio gioco!- aggiunse Ralph.
-Già…-
-Ok! Allora ci vediamo! Grazie per l’avventura!-
-Grazie a te per il grande aiuto!- dissero all’unisono.
L’idraulico stava per incamminarsi, quando gli comparve davanti Surge Protector.
-Ah… c… ciao… ehm… come va?- disse Mario indietreggiando appena.
-Dobbiamo fare un discorsetto, noi due!- disse Surge Protector.
-Ehm… sì. Che ne dici di farlo davanti a un bel bicchiere di spuma?-
-No, grazie, non bevo!-
-Ah… ehm… ok… err… addio!-
Compì un salto, gli atterrò alle spalle e corse via. Surge Protector lo inseguì per un po’, ma poi si fermò dicendo che non ne valeva la pena. Durante tutta la scena, Ralph e Vanellope non fecero altro che ridere a crepapelle. Una volta finito, i due rimasero in silenzio per un paio di minuti.
-Io… ti ringrazio!- disse Vanellope.
-Per cosa?-
-Per avermi salvata! È solo grazie a te se non sto più male!-
L’omaccione sorrise, dopodiché tirò fuori dalla tasca dei pantaloni qualcosa.
-Uh? Cosa…?-
Non appena Ralph aprì la mano e vide la medaglia spaccata si rattristò molto.
-Oh! Si… si è rotta! Mi… mi dispiace tantissimo. È stato il figlio di Turbo, vero?-
Ralph annuì, ma poi sorrise.
-Non è un problema. Guarda! Io ho l’altro pezzo. Vedi?- disse mostrandole l’altra metà appesa al suo collo.
-Hai… hai ragione…-
Vanellope se lo mise al collo e rimase a guardarla per qualche secondo con aria triste. Dopodiché saltò abbracciando l’amico e anche lui ricambiò.
-Ti voglio tanto bene, amico mio!- disse con le lacrime agli occhi.
-Anch’io te ne voglio tanto!-
Mentre si abbracciavano, le due parti della medaglia si erano riunite e si poteva di nuovo leggere la scritta “Sei Il Mio Eroe”. A un tratto, avvertirono un boato venire da Sugar Rush e quindi, allarmati, corsero davanti all’entrata. Poco dopo, uscirono i due cavalieri di Kaspersky.
-Missione computa! Minaccia eliminata!- dissero.
Vanellope corse subito dentro e sorrise nel rivedere il suo mondo tornato alla normalità. Si commosse anche e si asciugò le lacrime. Tornò alla stazione e disse:
-Vi ringrazio! Vi ringrazio di cuore!-
I due guerrieri, che avevano avuto sempre un’espressione seria e imperturbabile, sorrisero per la prima volta.
-È stato un piacere!-
Detto questo, i due sparirono brillando di luce verde acqua. Vanellope avvertì tutti i corridori, e gli altri personaggi di Sugar Rush, che il videogioco era tornato alla normalità e così tornarono. Il mattino dopo, Litwak aprì la sala giochi e si fermò davanti a Sugar Rush. Fece un sospiro, poi si avvicinò alla spina e la prese.
-Incrociamo le dita…- disse.
La collegò e il gioco partì senza mostrare alcun problema.
-È tornato! Fantastico! Allora non devi finire in discarica, amico mio!- disse saltellando contento.
E così, tutto tornò alla normalità. Ogni tanto i due amici continuarono ad andare su internet e in uno dei loro tanti viaggi si soffermarono in un gioco online in cui bisognava dare da bere un frullato a un gattino e da mangiare i puncakes a un coniglietto. Peccato che Ralph esagerò nel dare troppi pancakes al coniglietto, portati da Vanellope, che si gonfiò ed esplose facendo strillare di terrore la ragazzina che ci stava giocando nel mondo reale. Poi Vanellope, come detto, diventò un personaggio segreto di Micro Machines Online, mentre Ralph diventò una star canora, anche se il suo canto non era proprio il massimo. Il video in cui canta la canzone Never Gonna Give You Up, scimmiottando alla perfezione il video originale, lo si può trovare tranquillamente su Youtube e ancora oggi ha davvero un ottimo successo. È stato pubblicato da Tobe stessa che ha creato un account chiamato Agent Spider.



THE END
 

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