The road so far. Fragments of Sam Winchester

di nattini1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima dell'inizio ***
Capitolo 2: *** Prima stagione ***
Capitolo 3: *** Seconda stagione ***
Capitolo 4: *** Terza stagione ***
Capitolo 5: *** Quarta stagione ***
Capitolo 6: *** Quinta stagione ***
Capitolo 7: *** Sesta stagione ***
Capitolo 8: *** Settima stagione ***
Capitolo 9: *** Ottava stagione ***
Capitolo 10: *** Nona stagione ***
Capitolo 11: *** Decima stagione ***
Capitolo 12: *** Undicesima stagione ***
Capitolo 13: *** Dodicesima stagione ***
Capitolo 14: *** Tredicesima stagione ***
Capitolo 15: *** Quattordicesima stagione ***
Capitolo 16: *** Supernatural is family ***



Capitolo 1
*** Prima dell'inizio ***


 

Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 




#ciuccio

In quel caos di luci blu occhieggianti, rosse lingue di fuoco danzanti, ombre indistinte in movimento, nessuno faceva caso al pianto disperato del neonato che il fratellino maggiore, seduto sul cofano di una macchina nera, cullava tra le braccia; lo aveva portato fuori dalla casa avvolto nella coperta, senza avere il tempo di prendere il suo pupazzo con cui dormiva e il ciuccio con cui si calmava sempre; con dolcezza il bambino più grande mise il mignolo sulle labbra del piccolo che subito le schiuse succhiandolo.

 

#sacrificio

Dean gli porge l’unico hamburger e al suo sguardo interrogativo risponde che aveva troppa fame e ha mangiato per strada, ma Sam non gli crede; gli butta le braccia al collo e per un momento, sapendo di avere un fratello che è disposto a fare di tutto per lui, non sente la mancanza di un padre.
 

#paura

La stanza rigurgita risate e coriandoli colorati, una turba di bambini sconosciuti si scatena in un girotondo destabilizzante; quando un mostro con la faccia bianca e un grosso naso rosso gli viene incontro con un sorriso inquietante, Sam, con il cuore che batte sempre più forte, corre verso la porta d’uscita trovando riparo tra le braccia di Dean che, finalmente, lo è venuto a prendere.

 

#bolledisapone

Il professore diceva che le bolle di sapone erano un metodo divertente con cui studiare riflessione, rifrazione, capillarità e pressione, argomenti che sarebbero stati, a suo dire, di vitale importanza per qualsiasi carriera; seduto imbronciato nel suo banco, Sam dubitava che gli sarebbero stati utili per gli affari di famiglia, l’unico futuro che si dava per scontato lo aspettasse: si sentiva come una di quelle bolle di sapone, piena di sogni e di riflessi di cielo, ma destinata presto a dissolversi nel nulla; una mano bonaria sulla spalla lo strappò ai suoi pensieri e una voce allegra chiese: «E a te, Sam, cosa piacerebbe fare da grande?».

 

#compagni

Era facile per gli altri bambini prendere in giro quello nuovo: indossava abiti troppo larghi per lui, stava sempre con il naso infilato nei libri, portava i capelli troppo lunghi e viveva in un motel di infimo ordine; si divertivano a spingerlo e farlo cadere, ridendo della sua espressione irritata; ma quando il ragazzo più grande lo veniva a prendere e gli metteva la mano sopra le spalle non potevano che invidiare il sorriso sincero che sbocciava sul suo viso e la sicurezza con cui se ne andavano insieme.

 

#abbassalingua

Il bambino tossiva già da un paio di giorni, quindi John prese una forchetta e disse al figlio di aprire la bocca: prendendola per le punte, usò la posata per tenergli giù la lingua, poi gli sorrise e gli disse: «Hai solo la gola un po’ rossa, Sammy; resteremo in questo motel un paio di giorni e ti darò del latte con il miele, vedrai che presto starai meglio».
 

#cielo

Papà non glielo avrebbe mai permesso, ma era a centinaia di chilometri di distanza, non avrebbe mai scoperto il loro piccolo segreto, per cui per una volta Sam si stava lasciando andare come un normale quattordicenne, con il viso estasiato rivolto verso i fuochi d’artificio che esplodevano in strisce d’oro, cerchi rossi e scintille argentee, del tutto inconsapevole che Dean, invece, guardava il riflesso del cielo nei suoi occhi.

 

#correre

Si sciolse dall’abbraccio di Dean e si avviò verso l’autobus in partenza, accelerando sempre più ad ogni metro, ben sapendo che in realtà il solo posto che il suo cuore voleva davvero raggiungere non era Stanford, ma era quello che si stava lasciando alle spalle.

 

#febbre

Sam si svegliò nel letto della sua stanza al campus dopo una notte trascorsa tra brividi e sudore; strinse tra le mani una coperta che credeva fosse ripiegata sul sedile di un’Impala del ’67 in viaggio verso chissà dove e ricordò vagamente, come in un sogno, una mano callosa che gli carezzava i capelli mentre una voce burbera gli sussurrava: «Guarisci presto, figlio mio».

 

NdA

 

Ciao a tutti!

Supernatural ci ha regalato tanti flashback di Sam da piccolo e ci ha lasciato intravedere piccoli indizi del suo passato; una delle cose che mi diverte di più è colmare i vuoti o immaginare come sia stato duro per lui crescere senza una madre e proiettato in un mondo pieno di cose da cui avrebbe voluto tenersi lontano. Spero che vi piaccia e, se avete tempo di lasciarmi un pensiero, è molto gradito!

Alla prossima settimana!

 

PS: Questa raccolta è dedicata a Veronica, fanfriend dalla grande capacità di ascolto!

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Capitolo 2
*** Prima stagione ***


#trappola

Nella penombra della stanza riconoscerebbe quel profilo tra mille altri; si scaglia addosso all’intruso con rabbia, bel sapendo che la sua vita (quasi) perfetta sta per cambiare, che si sta consapevolmente infilando in una trappola, da cui non riuscirà a scappare, una trappola fatta da un paio di occhi verdi e da un sorriso accattivante in un viso spruzzato di lentiggini; quando le braccia forti lo tengono inchiodato al pavimento per un momento si sente di nuovo completo.

 

#inizio

«Papà è andato a caccia e manca da casa da alcuni giorni» smuove solo una rabbia a lungo sopita perché dopotutto era stato John a dirti di non tornare se avessi deciso di andartene; «Ce la farò da solo, ma non voglio» fa crollare in un secondo la barriera che avevi costruito, creando un ponte sul vuoto che non esiti ad attraversare, consapevole che potrebbe non esserci ritorno.

 

#rovi

Un graffio attraversa l’altrimenti perfetta guancia di Sam; Dean intercetta con il pollice il rivolo di sangue che sta pigramente scivolando verso il mento, indugiando sulla pelle morbida e gli concede un mezzo sorriso: «Odio andare in campeggio!».

 

#flebo

Restò sulla porta della stanza sbirciando all’interno: suo fratello era adagiato nel letto, con una miriade di tubi che lo collegavano a delle macchine; quando lo vide, Dean provò a staccarsi la cannula dal braccio, protestando che non sarebbe morto in un ospedale, ma Sam gli corse incontro e gli fermò bruscamente la mano, spingendo un po’ troppo, ma permettendo al liquido vitale di continuare a fluire nelle vene; poi si stese anche lui, assicurandogli che avrebbe trovato una soluzione.

 

#asilo

Stava arrivando una tempesta e loro due c’erano proprio in mezzo: non sapevano dove fosse il loro padre, non avevano idea di cosa fare per trovarlo, ma per fortuna c’era qualcuno che avrebbe potuto aiutarli, un posto dove si erano sempre potuti rifugiare nei momenti di bisogno; Bobby li accolse in casa e offrì a Dean del whisky e un vecchio libro a Sam, sedendosi accanto a lui mentre lo sfogliava osservandolo girare le pagine con lo stesso orgoglio di quando gli insegnava a leggere da bambino.

 

 

NdA

Ciao a tutti!

Come avrete di certo capito, ogni flashfic è collocata in un momento ben preciso della stagione, siete riusciti a individuare tutti gli episodi a cui faccio riferimento? Preferite che li specifichi?

Come sempre, ogni commento è gradito e alla prossima settimana!

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Capitolo 3
*** Seconda stagione ***


 

#Djinn

Come Sam ben sapeva, «desiderio» derivava dal latino de-, e sidus, «stella» e, per estensione, era inteso come percezione di una mancanza, come sentimento di ricerca appassionata, alludendo alla distanza tra il soggetto e l’oggetto del desiderio, e al moto dell’animo che li legava; il fatto che il djin avesse creato per Dean un realtà idilliaca in cui loro due non andavano d’accordo lo stava lacerando e si chiese se davvero fosse quello che il fratello voleva nel profondo, se lui fosse sempre stato solo un peso: l’abbraccio di Dean scacciò ogni dubbio.

 

#nausea 

Decisamente mischiare whisky e Jager era stata una pessima idea e il suo stomaco ha deciso di presentargli il conto, quindi Sam prova ad alzarsi dal letto, ma ha delle serie difficoltà perché non riesce a puntellarsi con il braccio ingessato ed è sicuro di essere riuscito a mantenersi più dritto altre volte; chiude gli occhi per far smettere di girare la stanza, ma sta per perdere rovinosamente l’equilibrio, quando due braccia forti lo sostengono e lo accompagnano fino al bagno; cade in ginocchio e, prima che i conati lo soffochino, riesce a sentire la carezza di una mano fresca sulla fronte.

 

#Spine
Dean glielo aveva sempre detto e ridetto che era la sua spina nel fianco e Sam aveva sempre ribattuto che avrebbe continuato a esserlo: era il suo modo per fargli sapere che sarebbe rimasto con lui per sempre; mentre era vagamente consapevole del suo corpo che scivolava in un abbandono più forte del sonno, della sua coscienza che perdeva la presa sui sensi, sentì il fratello maggiore che lo prendeva tra le braccia, cullandolo come quando erano bambini, e che ripeteva quella frase di nuovo; stavolta non riuscì a rispondere.




NdA

Ciao a tutti!
 

Ricordo di aver divorato la seconda stagione, così piena di momenti tra i due fratelli nelle situazioni più disparate. La morte di Sam mi aveva profondamente scossa, è stato forse uno degli eventi più drammatici di tutta la serie, raccontato con toni fortemente angst e rappresentato con tinte cupe, per cui dovevo per forza scrivere una flashfic su quel momento!

Grazie a chi mi sta seguendo in questa avventura e a chi mi lascia il suo pensiero!

Alla prossima settimana!

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Capitolo 4
*** Terza stagione ***


#Individualismo

Le nuvole nere, più nere persino del cielo notturno, continuano a vomitare pioggia sopra il cimitero, ma almeno Bela sembra aver smesso di tossire l’acqua con cui il fantasma la stava facendo annegare; quell’arrogante ragazza tutta pelle e ossa, ladra, scaltra, avida ed egoista (ma, lo deve ammettere, intelligente e sicura di sé) è troppo debole per raggiungere la macchina, così Sam la solleva tra le braccia, ben sapendo che non sarà nello stile di lei riuscire a dire grazie.


 

#elemosina

Non gli importava se dall’ossessione sua e di Dean di sacrificarsi l’uno per l’altro sarebbero venuti solo sangue e sofferenza perché una vita senza suo fratello non avrebbe avuto alcun senso; cercare di farlo capire al trickster sarebbe stato impossibile, perché i sentimenti non vanno spiegati e compresi con la mente, ma solo sentiti col cuore, quindi lasciò che le lacrime scendessero dai suoi occhi senza vergogna e supplicò che lo facesse tornare, si sarebbe messo in ginocchio, se fosse servito; quando poté stringere di nuovo Dean tra le braccia si sentì come un mendicante a cui un bambino ha regalato un fiore.


 

#inverno

Sam guarda fuori dal vetro appannato del motel: la luce pallida del giorno che muore troppo presto in questo periodo dell’anno e i candidi fiocchi di neve che si poggiano lievi sul cofano nero di Baby conferiscono un’aria triste a quello che sarà l’ultimo Natale di suo fratello; così Sam riporta i colori della sua segreta speranza nella stanza del motel: improvvisa un albero di Natale decorato con arbre magique rossi, gialli e blu e prepara dell’eggnog che li riscalderà.


 

#ventitreesima_ora

Sam vorrebbe restare al fianco di suo fratello per tutta la notte e per tutte le notti che verranno perché il sedile dell’Impala è l’unico posto che è casa, ma sa che sarà l’ultimo viaggio insieme e può solo unire la sua voce a quella di Dean, immaginando, come quando erano bambini, di essere un cow boy che viaggia su un cavallo d’acciaio, ricercato vivo o morto.


 

#ultimasperanza

Una piccola radura in mezzo a un bosco sembra il posto ideale per riposare con il vento che solletica l’erba verde, con il sole che riscalda il terreno e con il dolce canto degli uccelli a tenere compagnia; Sam posa la mano sulle due assi di legno che ha inchiodato insieme: «Ti servirà un corpo per quando riuscirò a riportarti indietro!».


 

NdA

Ciao a tutti!
In una raccolta su Sam, non potevo non fare riferimento anche al personaggio di Gabriel che si è svelato poco a poco e che ha conquistato tanti con le sue brevi apparizioni; il suo rapporto con il cacciatore aveva un enorme potenziale, purtroppo poco sfruttato.

La terza stagione è quella che ho vissuto più intensamente: mi sembrava, come Dean, di avere la spada di Damocle sulla testa, ed è stato bello riscriverne degli stralci dal punto di vista di Sam! 

Grazie a chi mi lascia il suo pensiero e a chi legge!



 

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Capitolo 5
*** Quarta stagione ***


# demone

Il tempo è un susseguirsi di minuti che acuiscono la solitudine; l’alcool e le pastiglie non riempiono il senso di vuoto che ha dentro; Sam vuole solo provare qualcosa che lo faccia smettere di sentirsi solo, qualsiasi cosa: perciò chiude gli occhi, graffia la pelle del demone e strattona i suoi capelli in un abbraccio in cui c’è più odio che amore.

#male

Finalmente Dean gli racconta dell’Inferno, di come sia stato atrocemente tagliuzzato e ridotto a brandelli finché di lui non restava nulla se non sofferenza pura; per un po’ Sam non riesce a fare altro che restare semplicemente lì, sconvolto dalle rivelazioni, poi abbraccia il fratello con impeto, stringe sempre più forte, fino a togliergli il fiato, sapendo che gli sta facendo male, ma sperando che quello sia un dolore che lo faccia sentire tutto intero.

# onestà

Sam si è ricucito da solo la spalla stringendo i denti, senza emettere alcun suono e poi ha sistemato la spalla lussata del fratello; nonostante il ghiaccio, a Dean fa ancora un male tremendo, ma è felice, perché si sono ritrovati, si sono avvicinati, si stanno prendendo cura l’uno dell’altro e finalmente si stanno aprendo a vicenda; ma quando Sam confessa di quel maledetto demone puttana che l’ha scopato, l’ha manipolato e sta cercando in tutti i modi di farlo diventare malvagio, in bocca sente un sapore amaro che non appartiene alla tequila.

# fame

Sono passate settimane da quando l’ho fatto, mi ripeto che è l’ultima cosa che vorrei fare, che lo devo fare perché non sono abbastanza forte e dovrò esserlo per mio fratello, ma la verità è che, appena Ruby comincia a incidere la sua pelle bianca, le mie labbra fremono smaniose di bagnarsi di quel liquido denso che solo può placare la mia sete.

NdA
Ciao a tutti!

Una volta ho visto riassumere, secondo me molto accuratamente, questa stagione in un disegno: Sam da una parte con Ruby, Dean dall’altra con Cas. Ruby era un gran bel personaggio: finalmente c’era una donna che aveva un ruolo importante nella trama e mi era piaciuta molto l’interpretazione di Genevieve.

Come avrete notato, le varie fic hanno punti di vista e stili diversi, spero che questa varietà vi piaccia!

Scusate se ho aggiornato tardi, ma sono in montagna e non c'è campo; alla prossima settimana e come sempre un immenso grazie a chi mi regala un minuto del suo tempo!

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Capitolo 6
*** Quinta stagione ***


 

#bambini

Un ginocchio sbucciato guarisce più in fretta di un cuore ferito e ora Sam capisce perché i genitori inventino favole come quella della fatina dei denti, perché mentano ai figli raccontando loro che la cosa peggiore che può succedere è mescolare le caramelle Frizzy con la Coca cola: rivelando al piccolo anticristo la verità gli hanno distrutto l’infanzia e adesso è sparito chissà dove; si volta a guardare il profilo di suo fratello, debolmente illuminato dalle luci del cruscotto: forse loro non sono mai stati bambini, ma almeno non sono mai stati e (non saranno mai) soli.

 

#samulet

Sam raccolse il ciondolo dal cestino, arrotolò con cura il cordoncino attorno all’indice e poi lo ripose nella tasca della giacca; avrebbero trovato un altro modo e lo avrebbero fatto insieme perché, anche se non lo portava più attorno al collo, continuava a simboleggiare il loro legame: un medico lo aveva definito di codipendenza, ma secondo lui semplicemente non si poteva spiegare, li portava l’uno verso l’altro anche quando sembrava stesse per spezzarsi, quando lo spazio e persino la morte non riuscivano a separarli perché ci sono legami che sono semplicemente destinati a essere.


#paralisi

Ha poco tempo per sistemare la casa prima che Bobby sia dimesso dall’ospedale, quindi apre tutti gli armadietti in alto e ne sposta il contenuto in quelli in basso, in modo che il vecchio cacciatore possa arrivare facilmente a quello che gli serve; conoscendolo, sarà troppo orgoglioso per chiedere aiuto, ma Sam farà di tutto perché non resti bloccato dalla sensazione di essere diventato un relitto inutile.


#pazzia

Gli avevano dato di tutto e Sam si sentiva dannatamente bene, stravaccato nel letto dell’ospedale psichiatrico, cullato in uno sciabordio dei sensi che metteva a tacere la rabbia e offuscava le sue percezioni; in un momento di lucidità, afferrò la vestaglia di Dean e lo trascinò verso di sé, assicurandogli che sarebbe andato tutto bene, perché erano fratelli, perché gli voleva bene; poi l’onda delle droghe tornò a sopraffarlo: sorrise come un idiota e tirò il naso di Dean con un «Buup!».

#chiuso

Le pareti della panic room sembrano stringersi attorno a lui, mentre continua a girare in cerchio come un animale in gabbia, con le mai che tremano mentre cercano di allontanare le allucinazioni, con il sudore freddo che inzuppa la maglia e con la gola resa rauca dal chiamare il fratello e l’angelo; lo spioncino si apre e lo sguardo di Sam si tuffa in un profondo e calmo oceano blu; e allora si lascia andare, come se facesse il morto a galla, cullato da quella presenza che non lo lascerà.

 

NdA

Ciao a tutti!

Sono stata due settimane in montagna dove il cellulare prendeva a sprazzi, quindi sono riuscita a postare solo adesso, da ora riprenderò con gli aggiornamenti regolari!
Finalmente sono riuscita a farvi vedere uno scorcio del rapporto che Sam ha con Cas! Supernatural è principalmente i due bros, ma ci sono tanti altri personaggi che ruotano intorno a loro e mi sta particolarmente a cuore il rapporto con l’angelo.

Spero che questa piccola raccolta vi stia piacendo!

Alla prossima settimana!

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Capitolo 7
*** Sesta stagione ***


 

 


#sicurezza

La pozione per invertire la trasformazione in vampiro gli sta facendo passare i due giorni peggiori della sua vita: Dean continua ad alternare momenti in cui ha vampate di calore e brividi di freddo, ma Sam resta con lui e gli porge, a seconda del bisogno, delle coperte o degli asciugamani umidi e provvede a portargli un secchio dove vomitare quel disgustoso liquido scuro; la presenza del fratello è sempre stata un punto fermo per Dean, ma è sollevato quando non può più sentire il suo cuore battere regolare perché quel suono, che dovrebbe trasmettergli sicurezza, per qualche ragione che non comprende, sembra privo di emozioni e lo destabilizza.

 


#bottiglia

La vita è breve, quella di un cacciatore più delle altre; Bobby inclina il Johnnie Walker Blue Label che va a bagnare la terra in cui giace Rufus; Dean guarda fisso negli occhi Sam e gli dice che tutte le cazzate che ha fatto resteranno sepolte, perché non c’è tempo per portare rancore, non bisogna agitare la bottiglia e portare a galla il torbido; Sam osserva il limpido liquido ambrato e si sente più leggero al pensiero che loro, qualsiasi cosa succeda, resteranno sempre una famiglia.

 

#coraggio

Sam ha combattuto mostri di ogni genere senza timore, ma deve raccogliere ogni briciolo del suo coraggio per affrontare se stesso e i ricordi della gabbia perché sa che non li potrà uccidere; la tentazione dell’oblio è un richiamo forte, ma non tanto quanto l’odore di Old Spice e di whisky e la tenue consapevolezza di qualcuno che gli è accanto.

 

#universo

Per quanto ci provasse non era riuscito a prendere sonno, quindi Sam si alzò silenziosamente senza svegliare la ragazza coricata nel letto al suo fianco, quella Gen che non riusciva a guardare senza pensare a Ruby, e scese le scale; odiava quella realtà alternativa e l’idea di ficcarsi un dito nel cervello e scorticarlo finché non fossero ritornati alla loro realtà cominciava a sembrare allettante; si lasciò cadere sul divano di pelle accanto a quello dove stava Dean e, cullato dal suo respiro, finalmente chiuse gli occhi.



 

NdA

 

Ciao a tutti!

Rileggendo della sesta stagione mi rendo conto che siamo arrivati a un punto di svolta: siamo su una soglia, varcata la quale ci addentreremo in un periodo che ha messo più volte a dura prova Sam, facendogli sperimentare dolore e sofferenza oltre ogni limite immaginabile. La perdita dell’anima ha anestetizzato qualsiasi sentimento, ma recuperarla porterà poi a una spirale tremenda che si rispecchierà nelle frasi che ho scritto. Per fortuna, insieme all’hurt ci sarà sempre il comfort!

Come sempre, grazie a chi legge e a chi mi lascia un commento!

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Capitolo 8
*** Settima stagione ***


 

 

#torta

Dean non faceva che lamentarsi che era un guerriero e che non poteva sopravvivere con quel cibo da conigli e, sfortunatamente, il suo stomaco gli stava dando ragione: passare bruscamente a una dieta vegetariana gli aveva provocato dolori alla pancia, gonfiore, difficoltà digestive e ipoglicemia; Sam decise che potevano prendersi un paio d’ore di pausa dalla lotta contro i leviatani e, mentre Dean non riusciva a uscire dal bagno, mescolò con cura tutti gli ingredienti che aveva preso (farina, miele, uova, lievito, limone, burro, mele) e che non potevano essere stati adulterati, sperando che la torta gli riuscisse bene.

 

#finestra

Se non ami leggere e hai a disposizione solo una vecchia tv che trasmette una soap opera spagnola un’ora al giorno, non c’è molto altro da fare oltre al guardare fuori dalla finestra; quando Sam torna con le provviste, vede Dean che, dalla sua postazione fissa sul divano, scruta oltre il vetri con un’espressione accigliata; anche se il panorama non doveva essere in cima ai pensieri di Rufus quando aveva comprato la casa, la vista è incantevole, ma dopo tre settimane di totale immobilità forzata, anche il Montana baciato dal sole deve essergli venuto a noia; Sam entra in casa con un sorriso e porge una confezione al fratello: «Ti preso la crostata!».

 

#cecità

La birra sparita, l’agenda caduta per terra, la spada che si era mossa da sola erano tutte coincidenze, segni che la sua mente, accecata dal lutto e devastata dalla perdita, interpretava a proprio capriccio, smaniosa di sentire accanto il vecchio cacciatore, ma se Bobby avesse voluto restare come fantasma, avrebbe di certo trovato un modo per contattarli; Sam prese tra le mani la fiaschetta da cui aveva visto tante volte bere l’uomo che considerava come padre e la strinse per un attimo, incapace di proiettare lo sguardo oltre il piano materiale.

 

#fine

Nel momento in cui Becky sigla il documento che annulla il loro matrimonio, Sam sente un immediato sollievo, come se si fosse risvegliato da un incubo, ma gli occhi di lei sono tristi, sembra sul punto di scoppiare a piangere, e lui si sente in dovere di dirle qualcosa: «Mi hai salvato e di questo ti ringrazio; sei una brava persona e hai un sacco di energia; sii te stessa e il ragazzo giusto ti troverà».

 

#catene
Uno sferragliare sinistro interrompe il monotono fruscio delle pagine; ti blocchi guardingo nell’atto di sfogliare il libro, quando una catena cala repentina soffitto e si avvolge in spirali gelate attorno al tuo collo, mentre una risata malvagia si accorda alle tue urla soffocate; a ogni battito del cuore che accelera progressivamente l’ossigeno cala, scalci, strattoni gli anelli, in un tentativo di liberarti che ti sembra sempre più disperato e capisci che sei ancora schiavo di Lucifero; poi, improvvisamente, i tuoi polmoni si riempiono di nuovo d’aria: ti ritrovi seduto alla scrivania, con il nome di tuo fratello sulle labbra.

 

#allucifer

Le parole pronunciate dalla lingua biforcuta di Lucifero lasciano bruciature invisibili sull’anima martoriata di Sam, in bilico tra il terrore di essere ancora rinchiuso nella gabbia e la speranza di esserne uscito; sente più volte ripetere il suo nome, «Sammy», e ripone tutta la sua fede nella voce di chi lo chiama con calore, di chi gli dice di credere in lui, la sua unica certezza.

 

#Ipovolemia
Sam cerca di non darlo a vedere, ma salire in macchina dopo che la Vetala ha bevuto il suo sangue gli sembra uno sforzo sovrumano: sente il cuore accelerato, il sudore freddo che bagna la fronte e un costante senso di svenimento; mette una cassetta nella radio, si lascia scivolare sul sedile, appoggia la testa al finestrino e chiude gli occhi; deve avere un aspetto tremendo se sul fratello gli lancia uno sguardo furtivo e gli lascia scegliere la musica.

 

#partner

Conficca le unghie nel palmo fino a far sanguinare per l’ennesima volta la sua povera mano martoriata, ma il dolore non riesce a scacciare la beffarda voce sibillina che viene da dentro la sua testa e ripete di continuo lo stesso ritornello: «Tu mi hai lasciato entrare, tu mi volevi, partner!»; si corica a fianco di Dean, che è crollato ancora vestito sul letto del motel; forse non riuscirà a dormire, ma almeno potrà sentire che lui è reale.

 

#shock

Gli spasmi del tuo corpo strattonano le cinghie imbottite di ovatta che fasciano i tuoi polsi in una morsa falsamente gentile e i tuoi denti si chiudono sulla mordacchia di gomma, mentre il tuo cervello viene attraversato dalla corrente e la capacità di pensare viene sostituita da un abisso oscuro di dolore; poi da dietro le palpebre chiuse scorgi una luce accecante, senti il tocco lieve di una mano sulla tua fronte e le parole di una voce angelica che ti donano speranza.

 

NdA

 

Ciao a tutti!

Sono partita con il dolce (letteralmente!), ma poi le frasi sono diventate sempre più drammatiche: la settima stagione è uno dei momenti più difficili da sopportare sul piano fisico per Sam, che viene tormentato da Lucifer fino al punto da non poter quasi riconoscere gli incubi dalla realtà. L'ho rivalutata molto a posteriori, ripensando al lavoro di interpretazione eccezionale che ha fatto Jared.

Spero che anche questa stagione vi sia piaciuta! Alla prossima e un grazie a tutti quelli che mi regalano un minuto del loro tempo per lasciarmi un pensiero!

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Capitolo 9
*** Ottava stagione ***


Ottava stagione

 

#desiderio

Sam sa che i mostri possono nascondersi dietro ogni angolo, anche nel più innocuo dei parchi pubblici, ha perso fin troppe persone che amava nella sua vita per non spaventarsi a morte quando non trova la sua ragazza; poi Riot si mette a correre e, seguendolo, sbuca in una radura verde, piena di una favolosa e vibrante luce diffusa, sembra quasi di stare dentro un sogno e il suo cuore si rasserena; al centro di una coperta a scacchi da pic nic fa bella mostra di sé un trionfo di panna e lamponi; Amelia dice che non si può festeggiare un compleanno senza le candeline, quindi ne mette una al centro del dolce e la accende; Sam trattiene il fiato, chiude gli occhi e soffia, anche se sa che non potrà ottenere quello che ha chiesto.


#allergia

Quando vide Dean entrare nel motel con il naso che colava copiosamente sfregandosi gli occhi arrossati, Sam cominciò a preoccuparsi: suo fratello era uscito poco prima in perfetta salute per andare a discutere con streghe e famigli e ora sembrava un caso clinico; poi lo sentì bofonchiare con astio, tra uno starnuto e l’altro, la parola «Gatto» e capì che non era vittima di nessun incantesimo; prese un pacchetto di fazzoletti e glielo lanciò al volo, trattenendo un sorriso.

 

#fango

Il Purgatorio è un labirinto intricato di sconfinati sentieri fangosi che sembrano non condurre da nessuna parte, di ombre acquattate dietro i tronchi che talvolta prendono vita, svelando uno dei mostri che vi si nascondevano; chi vi soggiorna è ricoperto da una patina di sporco, sia esteriormente che interiormente e Sam non fa eccezione: è pieno di disperazione, porta il peso di tanti peccati sulle spalle e prova un profondo senso di colpa; mentre cerca di ripulire alla meglio la giacca in un raro momento di riposo, alza lo sguardo e si rende conto che l’unica cosa limpida in quel posto sono gli occhi azzurri di Benny che lo rassicurano.

 


#emaciato

Lui poteva rifiutarsi di guardare il proprio riflesso nello specchio, ma Dean non poteva non vedere le occhiaie scavare a poco a poco solchi violacei nel suo volto; il fratello maggiore gli aveva chiesto se ci fosse qualcosa che non andava, perché non mangiasse, poggiando con affetto una mano sulla sua spalla; ma Sam continuava a ripetergli che era tutto ok, che tutto andava bene, che era tutto a posto; e poi portava in fretta la mano soffocare la tosse e si chinava in fretta sul lavandino per ripulire dal sangue le labbra bugiarde, unica macchia di colore che spiccava sulla pelle pallida.

 

#cintura

Sam trema come una foglia e si stringe l’asciugamano addosso, incapace di togliersi da solo i vestiti fradici e allora è Dean che lo aiuta; gli slaccia la cintura e solo quando la sfila si rende conto perché sia stato così facile infilarlo a forza dentro una vasca piena di ghiaccio per fargli scendere la temperatura: vede i segni che fibbia ha lasciato nell’ultimo periodo, stringendosi sempre più attorno alla sua vita.

 

#addio

Sam non sa perché stia raccontando proprio a Meg che si è innamorato ed è stato bello e poi è stato triste; forse perché lei, che ha sbirciato dentro i più segreti anfratti della sua anima e che ha incontrato un unicorno, è l’unica persona che possa capirlo davvero; non ci sono parole tra loro, ma solo una comunione di cuori e uno sguardo che attraversava l’invisibile.

 

#scelta

Era a un soffio dal portare a termine l’ultima delle tre prove, a un soffio dal sigillare per sempre le porte dell’inferno, a un soffio dal mettete un punto fermo a quel dolore che lo consumava da mesi, distruggendo ogni cellula del suo corpo, ma il respiro di suo fratello che lo supplicava di non sacrificarsi sfiorò le sue labbra, disperdendo ogni sofferenza e ogni convinzione, e lui capì che non avrebbe mai potuto lasciarlo.

 

NdA

 

Ciao a tutti!

L'ottava stagione occupa un posto importante nel mio cuore perché è quella in cui è presente il personaggio di Benny che io amo; sono molto contenta di essere riuscita a inserire una frase anche su di lui!

L'atmosfera cupa è un po' alleggerita dal siparietto con l'allergia di Dean, ma per il resto Sam ne passa di tutti i colori.

Spero vi piaccia e, se avete tempo e voglia, ogni recensione è più che gradita!

Alla prossima!

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Capitolo 10
*** Nona stagione ***


Nona stagione

 

#ballo

La malinconia vela gli occhi di Dean mentre si volta indietro a guardare la casa famiglia dove aveva trascorso le settimane più felici della sua vita; Sam se ne accorge e vorrebbe dirgli grazie per esserci sempre stato, per avergli coperto le spalle e per essere tornato per non lasciarlo solo con John, ma sa che il fratello risponderebbe che non sa di cosa stia parlando, quindi lo prende per la vita e gli fa fare una piroetta; allo sguardo basito di Dean risponde: «Hai rinunciato a un ballo scolastico per me, permettimi di rimediare!».

 

#pioggia

Sam è in bilico tra la rabbia e il senso di colpa per aver detto a Dean che non lo avrebbe fermato; fissa lo sguardo in quello di Cas, che non accenna ad abbandonare l’Impala che si allontana; cominciano a cadere alcune gocce, tocchi gelati sul viso; vorrebbe che potessero lavare il suo senso di colpa, ma lo fanno solo rabbrividire quando scivolano lungo la nuca; l’angelo gli si avvicina e gli sfiora un braccio, con un gesto che per quello che era il suo modo di fare equivaleva a un abbraccio: «Vieni, ti do un passaggio».

 

#Sonniferi
Sam entra come una furia nella dispensa: Dean giace con il corpo abbandonato in una posizione innaturale su dei sacchi di juta; vagamente consapevole della sottile ironia della situazione, perché il fratello potrebbe diventare presto cibo per i mostri, lo prende tra le braccia e lo scuote con vigore: in cambio riceve parole sconnesse, ma sufficienti a chiarire la situazione e a tranquillizzarlo; Sam si concede un sorriso: suo fratello maggiore sprofondato di nuovo nel torpore causato dai sonniferi, con una retina in testa, la bocca semiaperta e il profumo di caramello salato sulle labbra è davvero adorabile.

 

 #ViaggioSenzaRitorno 

L’uomo vestito di nero lo sta aspettando alla fine del sentiero nel bosco, dentro una baita di legno davanti al camino acceso; lo accoglie con rispetto, si accomoda su una poltrona e lo invita a fare altrettanto; Sam è provato nel corpo e, soprattutto, nello spirito: anche se sa che sta lasciando il mondo in uno stato migliore rispetto a come lo aveva trovato, dopo aver salvato tante persone al prezzo della propria vita, non ce la fa più ad andare avanti; chiede solo che stavolta sia l’ultima e che non ci sia ritorno; Morte glielo promette e il cacciatore, sollevato, lo guarda come un vecchio amico, ed è pronto ad andare con lui, congedandosi da questa vita da pari a pari.

 

#tristezza

È vero che Cas ha un bersaglio disegnato sulla schiena, che gli angeli caduti sono incazzati con lui e che, di conseguenza, tutti quelli che gli stanno attorno sono potenzialmente a rischio, ma cacciarlo dal bunker, secondo Sam, è stato un gesto abbietto; mentre lo guarda allontanarsi con le spalle curve come se sentisse ancora il peso di un paio d’ali che non ci sono più e lo sguardo basso in cui il blu ha lasciato il posto a un azzurro slavato, Sam non resiste: gli corre dietro e lo abbraccia; un po’ di luce ritorna negli occhi dell’ex angelo.

 

 

 #controllo 

Sam gira la testa per non guardare, porgendo docilmente il capo come un agnello sacrificale; il trucco per tenere a bada il dolore è sempre lo stesso: concentrarsi sul respiro, inspirando ed espirando, ma non ce la fa e le sue labbra traditrici si lasciano sfuggire un grido; Cas ritira la siringa e lo fissa negli occhi con l’affetto di un amico che non potrà mai infliggergli sofferenza.

 

NdA

 

Ciao a tutti!

Questa nona stagione, anche se non è in cima alla classifica delle mie preferite, ci ha finalmente regalato tante interazioni tra Cas e Sam e io ne ho approfittato senza alcun ritegno, mettendo un po’ da parte persino Dean!

Dieci punti a chi coglie la citazione finale di ViaggioSenzaRitorno!

Alla prossima e fatemi sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 11
*** Decima stagione ***


Decima stagione

 

#salute

Dall’altro capo del telefono le parole di Castiel arrivano stentate, inframmezzate da colpi di tosse malcelati: prima uno, poi due e poi sempre più seguenti, tanto che alla fine Sam non li può ignorare e chiede all’angelo come sta; è evidente che la grazia si stia consumando, ma lui risponde che sta bene e, anziché preoccuparsi della propria salute, pensa solo a Dean; il senso di colpa si fa strada in Sam e rassicura l’amico che ce la farà senza bisogno del suo aiuto.

 

#siringa

Dean sta annegando nel sudore mentre il sangue benedetto nelle sue vene ribolle, ma Sam non si può fermare; ripensa al sorriso di suo fratello, non a quello distorto che ha davanti, ma a quello che conserva nella memoria, e prende un’altra siringa: lo guarirà.

 

#fallimento

Ha guidato per molte ore e si stanno concedendo un po’ di riposo sui sedili di Baby, parcheggiata a lato di una strada del Massachussetts; Sam sfiora il braccio del fratello addormentato con una leggera carezza, pensando che il marchio non è una malattia terminale, che troveranno un modo perché è quello che fanno sempre e che non hanno fallito: hanno solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato.

 

#rompicapo

«Per acquietare lo scrigno estinguere la sua sete con il nostro sangue», così recitava l’incisione su quel dannato congegno di morte; e Sam avrebbe dato ogni singola goccia che scorreva nel suo corpo, se Dean non fosse accorso, non avesse preso il suo viso tra le mani carezzandogli i capelli, non lo avesse riscosso dal torpore che stava scendendo su di lui e non si fosse tagliato i polsi per versare il proprio sangue, riuscendo infine a spezzare l’incantesimo; l’universo stava cercando di dire loro qualcosa: erano più forti insieme che divisi.

 

 

 

NdA

 

Poche drabble per questa stagione in cui Sam passa da sick a essere più caretaker, ma credo sia normale visto che Dean è il centro attorno cui ruota tutta la storyline.

Grazie a chi mi regala un po’ del suo tempo per lasciarmi un pensiero, spero che anche questo capitolo vi piaccia e auguro a tutti un buon Ferragosto!

Alla prossima!

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Capitolo 12
*** Undicesima stagione ***


Undicesima stagione

 

#rimpianto

Ogni tanto tornava a crogiolarsi con quei ricordi proibiti, rimasti incastrati chissà dove tra le pagine di un libro di diritto, annidati in un letto in cui dormiva ogni notte; gli sarebbe piaciuto poter avere qualcosa di più dell’avventura di una notte, qualcosa con qualcuno che capisse la loro vita, tutte cose che si era lasciato alle spalle e che non avrebbe mai più ritrovato, ma poi quei pensieri venivano scacciati da altri più vividi e presenti: hamburger al bacon e insalate, canzoni stonate, camicie a quadri, risate; diede con affetto una pacca incoraggiante sul cruscotto di Baby sentendo che lì dentro c’era tutto quello di cui aveva bisogno.

 

#sesso

Sapeva di non essere tagliato per le avventure di una notte; viveva sul filo del rasoio, ma non era il tipo che coglieva al volo ogni occasione; non che temesse di innamorarsi al primo sguardo, anche se Piper era bella, bionda, e piena di vita, ma sapeva che il giorno dopo non sarebbe riuscito a fare a meno di sognare che da quelle poche ore che avrebbero passato insieme sarebbe potuto sbocciare qualcosa; ma si sentiva solo e quella notte desiderava un calore più forte di quello che potevano regalargli i sedili di pelle dell’Impala e una coperta.

 

#saetta

Il brontolio dei tuoni gli riempiva le orecchie e i suoi occhi erano ammantati dall’oscurità; Sam allungò le mani e le sue dita si strinsero attorno al metallo gelato; il lampo di consapevolezza illuminò la sua mente nello stesso istante in cui una saetta squarciò la tenebra: era dentro la gabbia e Lucifero gli sfiorava la guancia con spudorata lentezza; si riscosse dalla visione giunta mentre implorava Dio e si ritrovò seduto al tavolo nel soggiorno del bunker con Dean che gli prendeva il viso tra le mani come quando da piccolo aveva paura dei temporali.

 

#morte

«Oh Morte, oh Morte, oh Morte», l’eco delle parole della canzone risuona ancora nelle orecchie di Sam; sa che non verrà risparmiato per un altro anno, che qualcosa che non riesce a vedere lo sta afferrando con mani fredde, che Dio non c’è e che non ci sarà pietà per la sua anima, che non si apriranno le porte del Paradiso né dell’Inferno, e allora prega, non per sé, ma per Dean e per tutti gli uomini di buona volontà; e la preghiera, anche se non può cambiare la situazione rispetto a lui, cambia lui rispetto alla situazione.



#infezione

Le dita pallide della nebbia si insinuano nella mente di Sam, toccando zone oscure, profondamente sepolte nell’inconscio, che gli mostrano scenari di abbandono e solitudine; i suoi muscoli cominciano a contrarsi, mentre sul suo corpo i segni neri dell’infezione conquistano dolorosamente centimetro dopo centimetro; è la fine, la peggiore a cui potesse pensare, ma poi una mano va a sorreggergli il capo e, come se fosse una ninna nanna, Dean gli ripete che è lì, che non lo lascerà mai; e va tutto bene.

 

NdA

 

Le prime due drabble sono ispirate dallo stesso episodio, uno dei miei preferiti in assoluto! Indovinate quale?

Billie era solo un mietitore, ma la canzone che ha cantato è stata profetica! La sua primissima entrata in scena è stata quella che mi ha colpito di più (dopo quella di Castiel) nella serie: suadente e inquietante. Forse il pensiero sul valore della preghiera è più mio che di Sam, ma credo che potrebbe concordare.

Grazie a chi mi regala un attimo del suo tempo per lasciarmi un pensiero!

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Capitolo 13
*** Dodicesima stagione ***


Dodicesima stagione

 

#maschera

Quasi ogni giorno Sam è costretto a fingere con tutti quelli che incontra di essere qualcuno che non è: spesso recita il ruolo di un sedicente agente dell’FBI (Stark o Martell stavolta, non ricorda bene chi interpretava), ma si è finto anche psicologo, studente, prete, guardia forestale, istruttore di fitness, inserviente delle pulizie; non ha mai potuto intrecciare legami duraturi né sinceri, ma quando torna al bunker, una volta tolta la maschera, all’unica persona al mondo con cui può essere se stesso si mostra per quello che è: un fratello.

 

#pizza

Un divano, un film, una pizza al centro del tavolo e tre amici che si dividono gli spicchi gustando un raro momento di pace nella vita dei cacciatori; poi suona il telefono e le lacrime cominciano a scorrere, le borse vengono riempite con vestiti e armi e sono pronti a partire, insieme, per cospargere un corpo di sale e bruciarlo; nel cartone in salotto resta, dimenticato, l’ultimo pezzo di pizza. 

 

#palpitazioni

Eileen è schiacciata dal senso di colpa per aver ucciso un essere umano, piange, non riesce a respirare, sente un tuffo al cuore e Sam le dice con il linguaggio dei segni che non è stata colpa sua, le ripete, tenendole il viso tra le mani in modo che veda le sue labbra, che si è trattato solo di un incidente; la stringe forte tra le braccia per tutta la notte, tenendola contro il suo petto, finché il palpito del cuore di lei non si calma e non si accorda con il suo, almeno per qualche ora.

 

 #futuro 

Sam sa che può solo vivere nel presente, un giorno dopo l’altro, una caccia dopo l’altra, consapevole che per un cacciatore il futuro è qualcosa che probabilmente non potrà avere, ma che preserva per gli altri che verranno dopo di lui; quando Dean gli chiede quale sarà la loro eredità, Sam gli risponde che resterà nelle persone che hanno salvato e che continueranno a raccontare la loro storia; si sorridono e incidono, vicine, le loro iniziali nel legno dal tavolo del soggiorno.

 

 

 

 

NdA

 

Ciao a tutti!

Nella dodicesima stagione torna Mary, ma ho apprezzato poco il suo personaggio (almeno in questo contesto), quindi non ho scritto nulla di lei. Ho invece inserito una drabble alludendo vagamente a Jody (lei sì che mi è sempre piaciuta!) e un'altra con Eileen. Una cacciatrice sorda ha uno svantaggio tremendo, sembra quasi impossibile che sia riuscita a sopravvivere tra mostri e demoni; la vedevo così bene con Sam e ho voluto regalare loro un momento insieme.

Grazie a tutti quelli che mi regalano un momento del loro tempo e mi lasciano un pensiero!

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Capitolo 14
*** Tredicesima stagione ***


Tredicesima stagione

 

#neonato

Jack ha solo tre giorni e Sam non vuole discutere della dicotomia tra educazione e natura, perché quello che vede è solo un neonato cresciuto troppo in fretta; vorrebbe stringerlo tra le braccia, ma ha paura di spaventarlo, quindi si siede accanto a lui su una cassetta di plastica, scegliendo con cura le parole e i gesti per fargli sentire che ci sarà per lui.

 

#assassino

Più che seduto, Jack sembra raggomitolato, le dita intrecciate in una stretta contratta, lo sguardo perso nel vuoto e nella mente la consapevolezza di aver ucciso, pur senza volerlo, un uomo; Sam allarga le braccia, tenendo le mani davanti a sé in un gesto che non vuole allontanare il ragazzo, ma calmarlo e accoglierlo perché sa che la loro vita non è facile, che tutti hanno fatto cose di cui si pentono.

 

#stupro

Gabriel se ne sta immobile, rintanato nello spazio angusto e oscuro tra il letto e il comodino; ha ancora addosso la stoffa che non merita più il nome di abito, tanto è lacera e sporca, ed è ricoperto di tagli freschi e di sangue incrostato; per anni non ha vissuto che torture senza fine, di ogni genere, e ora non parla perché crede che il rifugio più sicuro sia nella sua mente, dove nulla, compresi il dolore e la vergogna, lo può raggiungere; Sam aspetta che siano soli e, non osando avvicinarsi troppo per non spaventare quello che, più che una creatura celestiale, ora sembra un uccellino con le ali spezzate, gli confessa che lo capisce, che ci è passato anche lui (ricorda fin troppo vividamente di quando Lucifero gli diceva che era la sua puttana e al solo pensiero gli viene il voltastomaco) e lo spinge a reagire; non sa se sia la dolcezza della voce, o la comprensione negli occhi, ma qualcosa spinge l’arcangelo ad alzare il capo.

 

#caramelle

La sua grazia impiegherà parecchio a riformarsi, quindi le sue ferite faticano a guarire e devono essere trattate come quelle umane; Gabriel serra le palpebre e cerca di non lamentarsi mentre Sam gli pulisce la ferita, stringendo i denti sentendo il disinfettante bruciare sul taglio; sospira di sollievo quando mani gentili, ma ferme, fasciano il fianco e riapre gli occhi; il cacciatore gli sorride e gli porge un incarto colorato: «Hai detto che trucchi sono per bambini, vale anche per le caramelle?».

 

 

 

NdA

 

Ciao a tutti!

Mi sono focalizzata sulle relazioni di Sam con Jack e con Gabriel. Per il nephilim è stato quasi come una sorta di padre, di fratello maggiore (anche se penso che d’istinto Jack avesse scelto Dean come modello) e vederlo in questa veste ha permesso di portare alla luce un’altra sfumatura del concetto di famiglia. Su Gabriel e Sam sono stati versati fiumi di inchiostro (anche io ho giocato un po’ con la sabriel tempo fa), ma devo dire che ci sono stati momenti in questa stagione che mi hanno delusa: “I need you” potevano risparmiarselo, il loro rapporto è sempre stato molto più sopra le righe e ho cercato di renderlo tale.

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo!

Alla prossima

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Capitolo 15
*** Quattordicesima stagione ***


Quattordicesima stagione

 

#leader 

Passandosi distrattamente una mano sulla la barba incolta, Sam si chiede come mai la mattina sia arrivata così in fretta; si sta dando da fare per coordinare tutti i cacciatori che ha accolto nel bunker, facendo ricerche sui casi a cui lavorare e cercando una soluzione per riavere Dean e questo significa passare ore interminabili tra libri e computer; un profumo inebriante e rinvigorente raggiunge le sue narici e sua madre gli allunga una tazza di caffè con un sorriso.

 

#cucciolo

Il serpentello striscia sul pavimento saggiando l’aria con la lingua in cerca degli odori familiari ormai spariti per sempre; Sam, certo che non sopravviverebbe da solo, lo prende tra le mani e lo mette tra quelle di Jack, osservando come le spire si attorciglino soddisfatte attorno alle dita del ragazzo; non è quello che avrebbe scelto come animale domestico, lui avrebbe preferito qualcosa di caldo con una pelliccia morbida da accarezzare, ma spera che il nephilim possa trarre beneficio dal prendersene cura.

 

 #famiglia 

Il tuo stomaco, abituato a cibo sano, protesta già al pensiero di quanto impiegherà a digerire quell’ammasso di unto e grassi che trasuda colesterolo che tua madre ha fantasiosamente battezzato «sorpresa Wincester», ma il tuo cuore trabocca di gioia al pensiero di essere seduto attorno a un tavolo con tutta la famiglia riunita; anche se sai che sarà per l’ultima volta.

 

#sorriso

La ferita alla testa pulsa dolorosamente e il capo comincia a farsi sempre più pesante, come se una forza invisibile lo stesse trascinando nelle profondità della terra; un ronzio che aumenta d’intensità lo rende sordo ai richiami di Dean, che gli fa coraggio e gli dice di restare con lui; le parole che vorrebbe pronunciare inciampano nei denti e riesce solo a pensare che Michael, dopotutto, in parte aveva ragione: l’ultima cosa che avrebbe visto sarebbe stata un sorriso su quel bel viso.

 

 

NdA

 

Eccoci arrivati alla quattordicesima stagione! Mi sono divertita molto a scrivere queste drabble; mi dispiace non aver accennato a Rowena (che con Sam ha condiviso momenti intensi) e di essermi ricordata solo a challenge terminata di una meravigliosa scena della 4x19, che sarebbe andata bene per uno dei prompt, ma rimedierò con un capitolo extra che posterò la prossima settimana. Non sarà incentrato solo su Sam, ma su tutto il fandom.

Non so a voi, ma a me Supernatural manca e compenso con le fic!

Grazie a tutti quelli che mi leggono e soprattutto a chi mi lascia il suo pensiero!

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Capitolo 16
*** Supernatural is family ***


 

NdA

 

Una volta terminate le frasi incentrate su Sam, mi ero resa conto che mi mancavano altre interazioni e altri personaggi; la challenge è proseguita e ho avuto l’opportunità per scrivere quest’ultimo capitolo, spero che vi piaccia e vi faccia rivivere tanti momenti!

Devo ancora rispondere a delle recensioni, ma è un periodo molto pieno e il mio tempo libero è estremamente risicato, quindi lo farò appena possibile; intanto grazie a chiunque ha seguito la raccolta e mi ha regalato un suo pensiero!

Anche voi come me non vedete l’ora che inizi la prossima stagione? A presto!
 



#Matrimonio 
I cacciatori si ritrovano poche occasioni, ma questo è un evento più unico che raro: Jesse e Cesar sembrano così felici mentre ballano sotto il cielo stellato; Sam pensa, con dispiacere, che per lui non potrà esserci nulla del genere, ma poi Dean gli arriva alle spalle spiaccicandogli una fetta di torta in viso e torna a sorridere.


#Graffio 
Dopo quattro interminabili mesi può finalmente stringere Dean tra le braccia, ma con disappunto di Sam la pelle del fratello è tornata liscia, priva di segni visibili delle esperienze trascorse; passa il dito dove prima c’era una piccola cicatrice, ricordo di una notte di molti anni prima; spinge l’unghia fino a lasciare un marchio: “Così va meglio!”.


#Maledizione 
Con un panno umido Colette pulisce il sangue che imbratta fino ai gomiti il suo amato, fino a far tornare la sua pelle immacolata, tranne per quel piccolo segno rosso che si ostina a non sparire; srotola la manica fino a ricoprirlo e lo stringe forte.

 

#Volontà

Crowley dovrebbe dare un taglio a tutto questo: film strappalacrime, sesso sfrenato e soprattutto al sangue umano, ma quando la sua bella amante gli porge la siringa cede e forse una parte di lui non è nemmeno dispiaciuta.


#Appuntamento Jody abbassò lo sguardo cercando di frenare una lacrima ribelle oltre l’angolo dell’occhio e strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche nel tentativo di far cessare il tremore; Roderick le prese le mani con le sue e lei si rilassò, lasciando rotolare la lacrima lungo la guancia.


#Difficile 

È troppo difficile premere sulla ferita e lascia che il sangue stilli inesorabile; è troppo difficile tenere dritta la testa e la appoggia sulla spalla della madre, che le cinge le spalle col suo braccio; “Va tutto bene piccola mia”, dice Ellen, ma per Jo è troppo difficile risponderle.

 

#Prigionia 

Nella Gabbia il suo stesso corpo posseduto da Lucifer è una prigione dentro una prigione e lo stesso vale per Adam; per un solo momento i fratelli acquistano lucidità, appena il tempo per permettere alle loro dita di sfiorarsi.


#Imposizione 

Castiel sbatté Dean contro il muro: “Mi sembra che qui l’unico che stia facendo uno sforzo per non prenderti a pugni sia io, quindi taci e vedi di piantarla con i discorsi sul non meritare tutto questo!”; ciò detto lo baciò.


#Sentenza 

“Se esci da questa stanza, non azzardarti a tornare!” John si pente delle proprie parole appena le ha pronunciate, una sentenza irrevocabile, siglata dallo sbattere della porta; spera che si volti perché negli occhi che lo seguono dalla finestra leggerebbe la possibilità di appello.

 

#Paradiso 

Jimmy Novak si sentiva come se fosse il pezzo di un puzzle appoggiato su un tavolo e lasciato lì a prendere polvere in solitudine; dopo un tempo interminabile, la porta si aprì, Amelia entrò e quando la prese tra le braccia, l’incastro fu completo.


#Libertà 

Castiel sospirò: la libertà poteva essere anche una corda, e Dio forse voleva che loro ci si impiccassero, ma, guardando le labbra di Dean a un soffio dalle sue, pensò che ne era valsa la pena.

#Inversionediruoli 

“Dovrei essere io a prendermi cura di te, è il mio compito” sussurra Dean; Sam gli sorride e con un panno gli bagna le labbra aride e riarse per la febbre.

 

#Astinenza 

Alla domanda di Dean, se avesse deviato dalla retta via e si fosse nutrito, rispose che c'erano cose che non avrebbe voluto sapere; non s aspettava l'abbraccio in cui venne avvolto. 

 

#Delirio

Cas era apparso coperto di api sul sedile dell'Impala salutandolo con "Hey honey!"e, anche se Dean lo avrebbe negato fino alla fine dei tempi, il cacciatore aveva accarezzato il suo viso, l'unico punto lasciato scoperto dallo sciame.

 

#Feritaaperta

Rowena giaceva sul letto intriso di sangue, rabbrividendo per il freddo che l'aveva avvolta e per la solitudine in cui l'uomo che amava l'aveva lasciata; poi il piccolo esserino che teneva tra le braccia le prese un dito con la sua manina e per un momento lei lo strinse a sé.

 

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