Perfectly Wrong

di tralenuvole_
(/viewuser.php?uid=1092596)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The party ***
Capitolo 2: *** The meeting ***
Capitolo 3: *** Lying to you ***



Capitolo 1
*** The party ***


  1. The Party. 

 

La vita spesso ci sorprende, ma ci delude anche. Quando sembra che tutto sia normale, arriva un qualcuno che sconvolge tutti i tuoi piani. Certo, a soli 17 anni i tuoi piani non sono ancora un granché, sei giovane, spensierata e cerchi di goderti la vita al massimo ed è esattamente quello che Lily stava cercando di fare. 

 

6:30 am 

È sempre così stancante svegliarsi presto la mattina per andare a quella stupidissima scuola. Okay, stupida forse no, in fondo l’ho scelta io perché amo ballare e recitare da quando sono piccola. Lo so, può sembrare presto ma io sono sempre stata un tipo a cui non piace fare tardi. Non arrivo nemmeno in orario solitamente, perché arrivo sempre 20 minuti in anticipo ma sicuramente meglio prima che dopo. 

In questo la mia migliore amica Grace è totalmente l’opposto. È più propizia ad arrivare 20 minuti dopo che prima, e non la capirò mai per questo. Comunque oggi è il suo compleanno ed è da tanto che aspetta questo momento perché compirà finalmente 17 anni, che io ho già compiuto 5 mesi fa ad Aprile. Lo so può sembrare sciocco,  e secondo me lo è, ma è da quando ha iniziato la prima superiore che Grace sente parlare di questa super festa che danno ogni inizio anno solo per i maggiori di 17 anni. Ha sempre sognato di andarci e ora che entrambe abbiamo l’età giusta non vediamo l’ora! O almeno lei non vede l’ora. Non mi sono mai piaciute le feste a dire il vero, troppe persone, troppo casino. A quella festa è presente anche gente molto più grande di noi e lasciare Grace da sola non è una grande idea. Mia madre è abbastanza contraria a questa festa anche se l’ho supplicata fino allo sfinimento per lasciarmi accompagnare la mia migliore amica e alla fine ha ceduto. Nonostante il fatto di non aver mai vissuto una vita facile, mia madre si fida di me e mi lascia molto spazio e cerca sempre di accontentarmi quando è possibile. Alle’età di 12 anni mio padre ci ha lasciate da sole, è partito non si sa per dove ma non siamo mai riuscite a scoprirne il motivo, è per questo che lei prova ancora un senso di vuoto dentro di se. Esattamente ieri sono passati 5 anni da quando se ne è andato. Non è mai stato un gran padre, tornava sempre tardi la sera ubriaco fradicio. Mia madre ha scoperto di essere incinta di Mary, la mia sorellina, dopo l’abbandono di papà. Ieri sono passati 5 anni da quando viviamo da sole e di lui non vogliamo più saperne niente... o almeno, per mia madre è così. 

 

Salgo velocemente le scale per entrare prima in classe, è il compleanno di Grace quindi voglio farle una sorpresa. 

La sera prima ho fatto uno striscione con scritto “Tantissimi Auguri Grace!” e stamattina sono passata in pasticceria a comprare un piccolo cupcake sul quale mettere una candelina. 

Appoggio lo zaino sulla sedia vicino al mio banco poi posiziono il cupcake su quello di Grace e con lo scotch cerco di attaccare lo striscione al muro. 

Sono le 08:02 e i miei compagni sono già quasi tutti entrati in classe... eccetto Grace. Incredibile, è riuscita a fare ritardo anche il giorno del suo compleanno! Speriamo che arrivi prima del prof altrimenti non potremmo cantarle tanti auguri. 

Mentre ero li a pensarci eccola che arriva e appena vede lo striscione si blocca emozionata sulla soglia della porta. 

“SORPRESAAAA!” urliamo tutti in coro. 

Lei sorride. 

Fortunatamente abbiamo avuto anche il tempo di cantarle tanti auguri e farle mangiare il cupcake. 

“È buonissimo Lily! Grazie sei la miglior amica del mondo!” 

“Beh modestamente” dico scherzosamente. 

“Sai questo cosa vuol dire?” aggiungo. 

“CHE QUESTO SABATO POSSIAMO FINALMENTE PARTECIPARE ALLA FESTAAAA” urla gioiosamente Grace attirando subito l’attenzione del prof che era appena entrato in classe. 

“Signorina Williams abbassi il tono della voce per favore” la rimproverò il professore. 

“Si mi scusi” 

“Mancano 4 giorni!” disse bisbigliando e le sorrisi nonostante non mi andasse molto a genio l’idea. 

 

Questi 4 giorni sono passati decisamente in fretta, anche troppo, e da un momento all’altro sarebbe venuta Grace qui a casa mia per preparaci alla festa.  

Quando sento suonare il campanello mi precipito giù per le scale e vado ad aprirle la porta. 

“OGGI CAZZOOOO” mi urla saltandomi in collo. 

Scoppiamo in una risata e insieme saliamo al piano di sopra. 

Si prepara da anni a questa festa quindi sa esattamente cosa indossare, come truccarsi e pettinarsi ma nonostante questo ci abbiamo impiegato più del dovuto nel vestirci. La voglia che ho di andare a questa festa è pari a 0, soprattutto dopo quello che sto passando, ma allo stesso tempo sono un po’ curiosa perché ne parlano praticamente tutti sia al liceo che all’università.

 

“Eccomii” urlo mentre chiudo la porta di casa per raggiungere mia madre e Grace già pronte per partire. 

Accendiamo google maps per riuscire ad arrivare in questo posto visto che mia madre non sa neanche come arrivarci. 

Metto un po’ di musica alla radio mentre mi affaccio al finestrino e cerco di pensare solo alle cose belle, ma l’unica cosa a cui riesco a pensare da giorni è la scena di Joe, il mio ormai ex ragazzo, mentre si bacia quella troia di Ashley del secondo anno. Fino alla scorsa settimana stavo con lui ma mi ha tradita e non si è fatto più sentire da allora e sto male da quando è successo anche se adesso mi sento meglio grazie a Grace. Lei mi ha sempre detto che Joe non era un ragazzo serio e che voleva solo quello, e in effetti era vero. Aveva provato diverse volte a costringermi a farlo ma per fortuna sono sempre riuscita a trovare una scusa. Lo so sembro una cretina ma io ero accecata da Joe, pensavo fosse una brava persona e che semplicemente fossi io a non essere pronta e non lui a volermi solo portare a letto. Ovviamente di questa cosa ne è a conoscenza solo Grace, mia madre non sa neanche che ci siamo lasciati e penso che non glielo dirò per ancora un po’ di tempo. I miei brutti pensieri svaniscono quando sento la voce squillante di Grace chiamarmi. 

“Lily Lily! Siamo ARRIVATE!” 

Tornata in me mi accorgo che siamo davvero all’entrata di quella “fantastica” festa a cui stavamo per prendere parte. 

Saluto la mamma e insieme a Grace scendo velocemente dalla macchina. 

Ci mettiamo in fila con i biglietti a portata di mano e, dopo averceli controllati, siamo potute finalmente entrare. 

“OH MIO DIO” mi urla Grace. 

In effetti sembra essere una bella festa, anche se c’è decisamente troppa gente e mi sento parecchio osservata. 

“Pazzesca” aggiunge poi Grace.

“Dai ora non esagerare!” le rispondo scherzando e lei mi lancia un’occhiataccia. 

Mi guardo in torno e vedo delle bevande e dei bicchieri così avverto Grace che sarei andata a bere e mi avvio verso il tavolino. 

È davvero difficile muoversi in questa stanza che, nonostante sia grande, è decisamente troppo affollata. 

Prendo una bottiglia d’acqua naturale, visto che non bevo altro, e la verso delicatamente nel bicchiere mentre alzo lo sguardo per vedere la confusione che si stava creando in quel momento. Gente che era già ubriaca alle 21:30 di sera, gente che ballava, limonava, urlava. Era difficile per sino distinguere i volti, non riesco nemmeno più a trovare Grace. 

Mentre la cerco disperatamente due figure che limonano attirano la mia attenzione e, solo dopo che mi sono fermata, riesco finalmente ad inquadrare i volti dei due. L’avessi mai fatto. Sono paralizzata, non riesco a credere a quello che sto vedendo. Joe si è presentato alla festa con quella troietta di scuola mia e io li ho beccati proprio nel momento sbagliato. Oh no, sono rimasta ferma per troppo tempo e Joe si è accorto della mia presenza. 

“Cazzo” bisbiglio. 

Cerco di resistere ma è più forte di me. Sento le lacrime attraversarmi le guance ormai rosse dall’imbarazzo e dalla rabbia di quello che avevo appena visto. Non dovrei starci male, non più. Dovevo aspettarmelo che sarebbe venuto e per quanto io non voglia ammetterlo, non devo avere più niente a che fare con quel coglione. Prima che potessi rendermene conto avevo iniziato a correre via alla ricerca di un bagno in cui poter piangere senza avere tutta quella gente intorno pronta a lanciarmi occhiatacce. 

Ho iniziato a correre talmente veloce che sono andata a sbattere contro qualcuno di molto alto. 

“Scusa” dico velocemente continuando il mio percorso alla ricerca di un bagno. 

Dopo averlo finalmente trovato entro, cerco un bagno libero, fortunatamente era completamente vuoto, e mi ci chiudo dentro. Sono una cretina, non dovrei piangere, dovrei fargli vedere che non me ne frega niente e invece eccomi qui, una stupida 17enne che credeva di poter trovare un ragazzo a cui interessasse davvero senza uscirne fuori con il cuore spezzato come tutte le altre volte e invece ecco l’ennesima delusione. L’amore fa proprio schifo. Mentre sono qui a piangere immersa nei miei pensieri sento qualcuno entrare nel bagno e una profonda ma bellissima voce di un uomo che dall’altra parte della porta mi fa 

“Ehi, tutto bene?” 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** The meeting ***


LILY. 

“Ehi tutto bene?” la voce dell’uomo sembrava preoccupata, come se fosse un mio caro amico che è venuto a consolarmi. 

“Credo di no” alla fine rispondo. 

“So che io non conosco te e tu non conosci me ma ti ho vista piangere e allora ti ho seguita. Cosa è successo a questa bella ragazza per far si che pianga in questo modo ad una festa così bella come quella di stasera?”  

“Io odio le feste” 

“Oh menomale, pensavo di essere l’unico”

anche se non mi può vedere ho sorriso. 

“Non voglio sembrare un ficcanaso o quant’altro però se hai voglia di raccontarmi quello che è successo...” 

“È stupido lascia stare” 

“Niente è stupido se fa piangere. Tu sei li dentro, io sono qui fuori e ho tutto il tempo del mondo” 

Ammetto che è bravo con le parole questo. 

“Beh la mia vita fa schifo. Mio padre ha abbandonato me e mia madre quando avevo 12 anni senza un motivo, mia madre ha scoperto di essere incinta dopo il suo abbandono e adesso siamo in 3 e abbiamo molte difficoltà visto che era mio padre a mandare avanti la famiglia. Mia sorella ha 5 anni adesso e vuole conoscere suo padre, e anche io vorrei rincontrarlo, ma mia madre non ne vuole più sapere e non so come dirglielo. In più pochi giorni fa hanno ricoverato sua madre perché si è sentita male. Ha 84 anni quella povera donna, con lei ho passato tutta la mia infanzia quando mio padre non c’era. Non perché se ne fosse andato, ma perché anche quando c’era sembrava non ci fosse veramente. Partiva senza avvertire, tornava la sera tardi ubriaco e trattava male la mamma. Non ho mai avuto molti amici per via della mia famiglia, avevo tanti problemi e non riuscivo mai a fare amicizia fino a che non sono arrivata alle superiori. Li le cose sono iniziate finalmente a migliorare. Ho trovato una migliore amica e un ragazzo. Un ragazzo che però mi ha solo usata tutto questo tempo perché il suo unico scopo era quello di portarmi a letto. L’ho beccato con un’altra giusto la settimana scorsa, non si è nemmeno degnato di scrivermi e l’ho ritrovato stasera a questa stupidissima festa a cui la mia migliore amica mi ha costretto a venire. L’amore fa schifo. Era meglio se rimanevo a casa” 

Cavolo. Gli ho praticamente raccontato tutta la mia schifosa vita in 1 minuto. 

“Wow” risponde incredulo il misterioso ragazzo di cui non ho ancora visto la faccia. 

“Scusa per lo sfogo io non volev...” 

“No tranquilla” risponde prima che io possa finire la frase. 

“La vita non è mai facile. C’è chi è più fortunato e c’è chi meno. Mia madre si è suicidata quando avevo 6 anni, sono io ad aver ritrovato il corpo. Da quel giorno ogni singola notte che passa ho gli incubi. 

La mia infanzia non è stata per niente facile. Venivo definito ‘strano’ e ‘pazzo’ perché a volte mi mettevo a piangere nel bel mezzo della lezione. È stato un vero trauma per me, mio padre mi dovette mandare per sino da una psicologa. Sono passati gli anni e le cose sono cambiate. Ero diventato più grande e ho iniziato a frequentare il liceo con il mio migliore amico. Lì conoscemmo Ellen, una ragazza meravigliosa di cui ci innamorammo entrambi. Lei scelse me. Ero il ragazzo più felice del mondo anche se mi dispiaceva per il mio migliore amico. Dopo 2 anni di relazione lei venne da me e mi disse che tutto questo tempo mi aveva tradito con lui. Finita la scuola ci siamo persi di vista ma ho sentito che alla fine si sono sposati. È vero, l’amore fa schifo ma purtroppo non decidiamo noi di chi innamorarci” 

“Wow” stavolta sono io a dirlo. 

“Cazzo tu sei messo molto peggio di me, penserai io sia una cretina a lamentarmi per questo” aggiungo.

“Non penso affatto questo. Anzi, penso che tu sia una ragazza forte che nonostante tutto è riuscita ad andare avanti e per quanto faccia male il ricordo, è quello che dobbiamo fare ogni volta che veniamo delusi. Andare avanti.” 

Si, è decisamente molto bravo con le parole. 

 

CHRIS. 

È da quando è entrata quella ragazza che la fisso. Non so il motivo ma ha qualcosa di particolare che mi incuriosisce. 

Quando l’ho vista piangere correndo, e venendomi addosso, ho deciso di seguirla. E adesso sono qui, con lei chiusa nel bagno e io fuori dalla porta a parlare con una perfetta sconosciuta dei problemi della vita cercando di tirarle su il morale. 

“Grazie, non dovresti sprecare il tuo tempo a cercare di consolare una povera 17enne  rinchiusa in un bagno quando ti potresti godere la festa ma grazie davvero.. ehm?” 

17 anni. Cazzo. Non pensavo fosse così giovane.

“Tom” le dico mentendo. 

Il me di 5 anni fa forse avrebbe cercato di provarci in tutti i modi, ma adesso no. Non dopo quello che è successo con Ellen, non dopo aver scoperto la sua età. Il primo nome che mi è venuto in mente è Tom, il nome del fratello minore del mio migliore amico, non quello sposato ma il figlio del migliore amico di mio padre con il quale ho passato tutta l’infanzia fino ad adesso, è molto più giovane di me e Tyler, il mio migliore amico, visto che ha 19 anni mentre  io noi ne abbiamo 26. 

“Ehi ci sei ancora?” mi domanda. 

“Si sono qui” 

“Comunque io sono Lily, piacere di conoscerti” mi dice. So che sta sorridendo, lo sento, e mi sento fiero di averla fatta stare meglio. 

“Sei davvero bravo con le parole, te l’hanno mai detto?” 

“Si, molto spesso. Ormai è diventata una cosa giornaliera andare ad una festa e seguire in bagno una ragazza che piange cercando di consolarla dopo avermi raccontato tutta la sua vita in più o meno 1 minuto” 

Finalmente la sento ridere.

“Sai oltre a sembrare molto intelligente e una bella ragazza hai anche una bella risata” dico prima di rendermi conto che non l’ho solo pensato. 

“Grazie. E tu hai una bella voce” mi risponde ridendo. 

Già, mi ero scordato che in tutto questo tempo abbiamo parlato con una porta che ci divide senza che lei sappesse chi sono realmente. 

“Allora Tom, se ti va ora che mi sento meglio esco e andiamo a prendere qualcosa al bar” 

Sento un rumore, molto probabilmente si sarà alzata per uscire. Un secondo dopo vedo la maniglia della porta piegarsi quindi decido di uscire da li e anche in fretta per far si che non mi veda. 

Sembro uno stronzo ad averla lasciata così da sola dopo quello che ci siamo detti ma, come ho già detto prima, ha 17 anni, io 26,  e non voglio più saperne di ragazze. Poi chissà cosa penserebbe la gente nel vedermi a giro con una minorenne. 

 

LILY. 

Ha smesso di rispondermi, quindi decido di uscire per vedere negli occhi il misterioso ragazzo che è riuscito a colpirmi e a farmi stare meglio solo con le parole.  

Esco ma non vedo nessuno, mi guardo in torno ma l’unica persona che vedo è una ragazza che è appena entrata in bagno per aggiustarsi il trucco. 

“Hai per caso visto un ragazzo uscire da qui?” le chiedo cortesemente. 

“Ragazzo? Questo è il bagno delle donne, prova a cercare nel bagno degli uomini, sarai più fortunata” mi risponde sarcasticamente. Proprio simpatica devo dire. Le sorrido leggermente, un sorriso chiaramente falso, ed esco. 

Giro per la stanza in cerca di Grace, mi ero totalmente scordata di lei, non la vedo da quando siamo entrate, e nel mentre penso a quel ragazzo. Non riesco a capire, perché se ne è andato? Perché non voleva che io lo vedessi? È forse qualcuno che conosco? 

Aspetta un attimo! Magari lui mi starà aspettando al bar come gli avevo chiesto poco prima di uscire dal bagno, meglio andare a vedere. 

Mi precipito a l’unico bar presente in quella enorme stanza. Continuo a sperare che lui si presenti li, che mi venga a parlare, ma non penso accadrà. Così decido di sedermi al bancone e ordinare qualcosa.

“Un bicchiere d’acqua per favore” chiedo al barista. 

Mentre aspetto l’acqua sento una voce maschile chiamarmi. 

“Ehi”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Lying to you ***


LILY. 

“Ehi” 

Appena ho sentito quella voce mi sono girata di scatto per vedere chi fosse. 

Un ragazzo su appena una ventina d’anni moro, occhi verdi e alto si e no 1.80 mi sta sorridendo. E se fosse lui? 

“Ehm... chi sei?” chiedo subito incuriosita. 

“Ciao! Piacere io sono Tom” 

Wow. Cazzo wow. È lui, non me l’aspettavo. Sono un po’ scioccata devo dire, non pensavo sarebbe venuto, ci avevo perso le speranze. Perché è scappato prima? E ora si presenta qui davanti a me con così tanta leggerezza. 

Forse si sarà pentito di essersene andato e voleva conoscermi. Beh spero sia così.

Non so bene cosa dire quindi cerco di non farmi prendere dall’ansia. 

“Wow ehm, ciao io sono Lily ricordi? Ma che stupida ovvio che ricordi abbiamo parlato nel bagno fino a pochi minuti fa ahah, scusa ehm volevo dire grazie, grazie per avermi aiutata prima può sembrare sciocco ma mi è servito molto quindi grazie davvero” dico tutto d’un fiato. Quando sono nervosa parlo sempre velocemente, il punto è che adesso non dovrei essere nervosa. Perché lo sono? Per un ragazzo che ho appena conosciuto? Non capisco perché le sue parole mi abbiano colpito così tanto. Però quando abbiamo iniziato a parlare mi sono sentita finalmente a casa, ho trovato qualcuno che mi capisce e che ha saputo tirarmi su di morale. A volte le parole contano più di qualsiasi altro gesto. 

Torno in me e osservo la faccia di quel ragazzo che sembra non stia capendo la situazione quindi decido di intervenire. 

“Scusa se ho parlato così velocemente ahah di solito lo faccio quando sono nervosa... non che adesso io lo sia ovvio. Come ho detto prima volevo solo ringraziarti per tutto quello che mi hai detto perché ho finalmente trovato qualcuno che mi capisce. Sei stato davvero gentile a preoccuparti per me nonostante tu non mi conoscessi. Grazie infinite” dico con più tranquillità di prima senza rendermi conto che adesso mi trovavo tra le sue braccia.  Ma che cazzo stavo facendo? L’avevo veramente abbracciato? Penserà io sia una pazza. 

“Scusa” dico subito dopo staccandomi da lui. 

“Ehm, non ti preoccupare, se hai bisogno sono sempre qui” dice con un sorriso che nascondeva ancora un’aria sconcertata. 

“Tutto bene?” chiedo osservando la sua stranezza.

“Fino a poco fa non mi sembravi così timido e riservato” aggiungo. 

“Ehm no si scusa sono sempre io” risponde sorridendomi. 

“Okay” rispondo.

Adesso si é creato un silenzio imbarazzante tra noi e in più lui mi stava fissando. 

“Che c’é?” chiedo imbarazzata.

“No niente é che sei molto carina” 

Okaaay. Questo non era previsto, non so bene cosa rispondere e non sono abituata a certi complimenti, Joe non me li faceva mai. 

“Grazie” rispondo imbarazzata. 

 

CHRIS. 

Ormai sono passati una ventina di minuti da quando l’ho lasciata lì da sola. Mi sento in colpa. Non mi ha mica chiesto di sposarmi è vero, potevo anche non andarmene, ma preferisco così. No ragazze, no preoccupazioni. Questo è il mio motto da quando sono stato talmente deluso da arrivare a pensare se sarei mai stato in grado di amare di nuovo in futuro. 

Non penso. 

Cerco Tyler tra la folla, in quel casino non ci si capisce niente, un altro motivo per cui odio le feste. 

Finalmente lo vedo, nel mezzo della sala, anche lui sembrava stesse cercando qualcuno. 

Urlo il suo nome un paio di volte avvicinandomi sempre di più. 

“Tyler!”

“Oh eccoti finalmente, ma dove eri finito?” 

“No niente mi sono sentito un po’ male quindi sono andato in bagno” 

“Ah okay, ora stai meglio?” 

“Si si tutto bene” 

“Stavo cercando mio fratello Tom ma non lo trovo da nessuna parte” 

“Aspetta ti aiuto” 

L’abbiamo cercato da tutte le parti, la nostra ultima possibilità è che sia al bar quindi io e Tyler ci precipitiamo li sperando di trovarlo. 

“Eccolo!” urla Tyler. 

Mi giro di scatto e lo vedo, al bancone, a pochi metri da noi, che parla con una ragazza. 

Aveva un volto familiare. 

Ci avviciniamo e finalmente mi rendo conto con chi stava realmente parlando Tom. Con Lily. 

“Ehi ragazzi! Non vi trovavo più! Lei è Lily, ci siamo appena incontrati” si rivolge a noi Tom con un sorriso. 

“Beh in realtà prima abbiamo parlato nel bagno, stavo male e lui mi ha vista e mi ha seguita. È stato molto gentile ad aiutarmi”

Cerco di rimettere insieme i pezzi e il mio cuore si ferma quando collego finalmente il tutto. Tom, Lily, aiutato, al bagno. 

No. Non può essere successo veramente. 

I miei pensieri spariscono nel sentire la voce di Tyler 

“Piacere io sono Tyler” dice spostandosi facendomi spazio per presentarmi alla ragazza. 

Mi avvicino a lei, sono un po’ nervoso, e quando alza la testa rimaniamo a fissarci per almeno 1 minuto credo. Sembro un imbecille. 

“Chris?” sento la voce di Tyler chiamarmi. 

Sono totalmente consapevole del fatto di non aver ancora spiccicato parola, è che non ce la faccio. Adesso che l’ho vista da così vicino mi rendo conto di quanto sia fantastica. I capelli mori leggermente ondulati le scivolano giù per le spalle fino ad arrivare a metà schiena. Quello sguardo di una ragazza così giovane, forte e determinata ma allo stesso tempo così delicata e innocente. Quei bellissimi occhi verdi da cui non puoi togliere lo sguardo. Il suo parlare così leggero, rende ogni cosa così delicata come il suo modo di fare. Ci ho parlato per 10 minuti ma è come se la conoscessi da tutta la vita. 

Solo adesso mi rendo conto della cazzata che ho fatto. Perché le ho detto di chiamarmi Tom? Perché sono scappato via lasciandola li da sola? E adesso è qui, con un bel ragazzo giovane che fa finta di essere me solo per la stupida coincidenza di chiamarsi con lo stesso nome con cui ho detto di chiamarmi io. Sicuramente quando si sono presentati e lui le ha detto di chiamarsi Tom avrà pensato subito fosse lui e Tom ha colto l’occasione per flirtare con lei. Cazzo sembra una barzelletta. 

Ormai è troppo tardi. Non posso dire niente. Rovinerei tutto e farei fare una figura di merda a Tom quindi meglio stare zitto e presentarmi.

“Io sono Chris” alla fine dico stringendole la mano.

A sentire quel suo delicato tocco, la sua mano nella mia, sento un brivido attraversarmi il corpo. Non riesco a capire cosa mi succede. In realtà non capisco proprio niente. È successo tutto così in fretta che non riesco neanche a pensare, in più tutto questo casino non aiuta per niente. 

Ritorno in me e continuo ad osservarla e noto il suo sguardo incuriosito verso di me. 

“Hai qualcosa di familiare” mi dice. 

Familiare? Ma se non ci siamo mai visti prima. O almeno, lei non ha visto me. 

Cazzo. La voce. Se ha riconosciuto la voce è la fine. Il mio sguardo passa da incantato a impaurito. 

“Ah si, quando sono corsa in bagno mi sembra di esserti venuta addosso per sbaglio, scusa” mi dice sorridendomi.

Oddio menomale. 

“Ah si giusto ricordo! Figurati” ricambio il sorriso. 

Passiamo il resto della serata a parlare, non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Spero non se ne sia accorta.

Tra tutti quei discorsi mi perdo nei miei pensieri. Che bel casino. 

E adesso cosa faccio?

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3839957