black NIGHTMARE

di Rukisan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 01 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 02 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 01 ***


black NIGHTMARE


Cosa sono questi rumori?
Provengono dal piano inferiore..
Corro verso le scale, deciso a scendere più veloce che posso, ma al primo scalino mi fermo di colpo.
Uno scenario a dir poco agghiacciante dinanzi ai miei occhi.
Scendo lentamente qualche gradino osservando ciò che mi si presenta davanti agli occhi.
Un forte odore viola le mie narici senza alcuna difficoltà, mi da il voltastomaco.
La stanza illuminata dalla luce lunare: riesco a vedere lui. Un uomo dai capelli lunghi e neri raccolti in una coda alta.
Tiene un coltello sulla mano destra puntato sul cuore della sua vittima, mio padre...
lo regge dal colletto della camicia. I piedi non toccano per terra, nel suo viso dipinto il puro terrore bagnato dalle lacrime che scintillano baciate dal candido bagliore che splende nella notte...
Mia madre distesa per terra completamente macchiata di sangue .. lei .. non si muove.
Cosa dovrei fare? Riesco a vedere I suoi occhi nonostante la mancanza di luce, sono cosi vogliosi di sangue..
Mi paralizzano.
Non riesco a muovermi finche quello sguardo è posato su di me..

<< SCAPPA TAKANORI, SCAPPA! >>

Mio padre riesce a urlare solo questo. Viene subito pugnalato e gettato a terra, proprio accanto a mia madre.
Le lacrime sgorgano inesorabilmente dai miei occhi, ma il mio corpo non risponde.
Quell'uomo mi fissa, mi fissa per un lasso di tempo che mi sembra infinito prima di cominciare ad avvicinarsi a me.
Non riesco a scappare.Non ci riesco, merda!
Il suo passo è lento, tranquillo, quasi spavaldo, e un sorriso si dipinge sul suo volto.
Si lecca famelicamente le labbra, quasi come stesse già assaporando quella che sarà la sua prossima vittima: IO.
Tutto d'un tratto vomito. Non ce l'ho fatta a resistere, l'odore di sangue è troppo forte.
Lui sorride soddisfatto << che femminuccia >> e ridacchia rumorosamente.
La paura aumenta a dismisura, ma finalmente il mio corpo risponde. Comincio a indietreggiare pulendomi frettolosamente la bocca con la manica della maglietta.
Sale lentamente verso di me.Ho un sapore a dir poco disgustoso in bocca, mi sembra quasi di gustare il sapore del mio triste destino, quello che ha deciso che quest'oggi io, come I miei genitori, debba cessare di esistere.
NON VOGLIO.
Ho paura.
Ho una fottuta paura.
Qualcuno mi aiuti.
Qualcuno aiuti I miei genitori.
Qualcuno ci salvi...
Io voglio vivere. Voglio vivere.
E' sempre piu vicino. I suoi occhi fanno intendere chiaramente le sue intenzioni.
Vedendo che indietreggio, affretta il passo.
Non so come, non so quando, arriva da me.. mi prende dal collo della maglia.
Fisso un punto a terra, non voglio che legga la paura nei miei occhi.
Le lacrime continuano a scivolare lungo il mio viso inesorabilmente.
<< Su.. guardami negli occhi bimbetto >> Il suo tono sarcastico.
Continuo a fissare quel punto. La punta del coltello sfiora il mio stomaco. Fermo di fronte ad esso pronto ad attaccarlo.
<< GUARDAMI NEGLI OCCHI MENTRE TI AMMAZZO, BIMBO! >> mi scuote con forza.
Non riesco ad evitarlo.
Sposto il mio sguardo nel suo.
Due occhi neri come la pece. Profondi come la notte.
Trabboccano di odio.Cattiveria. Malvagità.
Voglia di uccidere. Voglia di sangue.
Mi mettono a disagio. Mi rendono piu debole di quanto non lo sia già.
Mi ucciderà.
Nonostante io capisca quanto poco valga, quanto inutile sia, sono cosi egoista da voler continuare a vivere.
Cazzo. Cazzo!
Voglio vivere.
Voglio vivere.
Voglio vivere..
Per un attimo quello sguardo cosi fermo e tenace, sembra addolcirsi.
Forse è stata una mia sensazione. Sicuramente mi sbaglio.
Qualcuno che uccide con tanta freddezza, non potrebbe mai provare simili sentimenti.
Uno strano ghigno si forma ancora una volta sul suo volto.
La porta si spalanca e la stanza viene sopraffatta da uno strano bagliore bianco.
<< ci incontreremo presto, te lo prometto >> Un sussurro appena udibile.
Una risata che sembra quasi isterica.
Molla la presa di colpo. E fugge veloce come il vento.
Perchè?
Perchè non riesco a ricordare il suo volto?
Perche la paura mi offusca il cervello?
Mi strofino gli occhi cadendo in preda ai miei pensieri, e alla fine.. le gambe mi cedono.


Basta. Basta.
Non di nuovo.

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Salve gente ^^
Son tornata.. come promesso XD (che culooooo ndTutti)
Bene.. una ficcy un po diversa dal solito.
Mi sento cattiva ò.ò molto çOç mi spiace fargli questo u.u ma non è colpa mia se ho una mente malata... >_>
Detto ciò.. spero di scrivere presto il secondo capitolo, contando che per il primo ci è voluto parecchio..
l'ho cambiato ben 3 volte X°D fate vobis X°°°°°D
Pooooi.... boh non è un gran bel periodo percui mi sento abbastanza ispirata per questo tipo di cosexD
quindi u.u abbiate fede, tornerò presto X°D
Colgo l'occasione per ringraziare coloro che mi hanno aiutata.
La solita Kitsu<3, povera bestia prima o poi mi ammazzerà per quanto le rompo le balle =_="
E Feissu ... la mia faccia <3 grazie di tutto! <3
Ringraziate le personcine che mi hanno sopportata...
Colgo l'occasione per ringraziare chi ha letto e commentato Kiss the Rain! mi ha fatto davvero tanto piacere >___<
Arigatou gozaimasu <3
Detto questo u.u vi lascio!
Jaa ne <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 02 ***


black NIGHTMARE


Mi alzo di scatto, spalancando gli occhi. Mi ritrovo in un bagno di sudore, con il sole che mi colpisce dritto in faccia.
Era da tempo che non lo sognavo, era da tempo che non sognavo quel preciso momento della mia adolescenza.. era da tempo che non sognavo quando mi sono stati portati via
i miei genitori. Perchè..? Perchè proprio oggi..?
Mi alzo , tolgo frettolosamente le lenzuola e mi avvio in bagno.
Apro l'acqua della doccia, e mentre tolgo i pochi indumenti che porto addosso mi guardo allo specchio.
Sono passati quasi 10 anni da quel giorno, dal giorno in cui mi ritrovai davanti a quel mostro. Davanti a quell'uomo assetato di sangue, contro il quale ho giurato vendetta. Da allora sono cresciuto, somo maturato, non sono più il ragazzino che rimase paralizzato davanti al suo sguardo, non più.. ora come ora, se lo trovassi davanti a me, non ci penserei due volte a conficcare un coltello nel suo corpo, per portargli la stessa sofferenza che lui ha portato ai miei genitori e a me.
Mi infilo lentamente sotto l'acqua della doccia che colpisce la mia pelle lavando via il sudore.
I ricordi di quel sogno continuano a vagare nella mia mente, e non posso fare a meno di sentire che lente cominciano a scivolare lungo le mie guance delle piccole lacrime che si confondono con il getto della doccia.
Mi lavo sperando che il sapone porti via anche questi tristi ricordi almeno momentaneamente.


Ecco che ancora una volta mi trovo a girovagare per le strade della città senza una meta..
Ho passato tutto il pomeriggio alla ricerca di chissà quale indizio che mi potesse portare a lui, ma come sempre, non ho trovato niente. Non so da dove iniziare, non so cosa cercare, non so CHI cercare...
Come pretendo di poter trovare qualcuno senza il piu piccolo indizio?
Sono proprio un illuso..
un povero illuso.
Il buio della notte è già arrivato da un po', e io non ho ancora cenato.
Non riesco a smettere di pensare a un modo per trovare quell'uomo.
Passeggiare di notte, per le vie vuote di questa grande città è forse una delle cose che preferisco fare.
Solo io e la luna, con come sottofondo la musica che scaturisce dalle cuffie del mio ipod.
Il volume al minimo. Le note che si percepiscono quel poco che serve per capire di quale canzone si tratta.
Il giusto necessario per fare da colonna sonora al mio vagare notturno.
E' proprio uno scenario da film.
Luna piena. Si mostra in tutto il suo splendore, Cosi tonda e candida.
La sua luce colpisce in pieno case, strade, alberi, creando strane ombre.
E sono proprio due ombre che attirano la mia attenzione.
Piu avanti a me, due sagome nere e alte dipinte sul suolo, provenienti da un piccolo vicolo.
Qualche piccolo rumore giunge al mio udito, un suono simile al picchiettio di un ramoscello contro il vetro di una finestra.
Spengo il lettore musicale, e metto via le cuffie mentre mi avvicino silenziosamente e sbircio per vedere cosa sta succedendo.
Non faccio in tempo a vedere tale scena che mi tiro indietro contro il muro.
Lentamente mi sporgo per riuscire a vedere cosa sta succedendo, e mi rendo conto che non è la mia immaginazione.
Un uomo.
Due uomini.
Uno tiene l'altro addossato al muro.
Una mano lo regge dai capelli.
L'altra gli punta un coltello ventre.
E io non so cosa fare.
Guardo ancora una volta l'aggressore.
Il vicono è buio, riesco a vedere poco il suo volto.
Capelli lunghi, legati in una coda. Sembrano neri.
Neri sembrano anche gli occhi, ma la mancanza di luce può trarre in inganno.
Il volto totalmente oscurato.
Una voce profonda che sussurra parole che non giungono alle mie orecchie.
Che sia lui..??
Mi addosso di nuovo al muro.
Non so cosa fare.
Non riesco a muovermi.
Le gambe non rispondono, e nella mia testa cerco di scegliere tra due possibilità.
Scappo via, perdendo questa occasione.
O vado là e lo affronto?
Sono disarmato, in questo modo non posso fare niente...
Verrei ucciso anche io.
Guardo ancora quel vicolo.
Il coltello è affondato nel corpo della vittima.
E non capisco.. non ha urlato, non ha fatto il minimo rumore.
Il corpo interamente macchiato.
Sposto appena lo sguardo e lo trovo immerso nel suo.
Quegli occhi vogliosi di sangue.
Gli stessi di quella notte.
E' lui.
E' lui.
E io non so che cazzo fare.
Perche?
Perche sono cosi dannatamente idiota?

Takanori, datti una svegliata, vendica i tuoi genitori!
E' questo che vuoi, no?
Ma non vuoi nemmeno morire..
E tanto meno morire per mano sua..
senza aver raggiunto il tuo obiettivo.

Uno scambio di sguardi che sembra durare un'eternità.
Ma presto scompare dal mio campo visivo.
L'ennesima prova del mio coraggio.
Eppure credevo di essere cambiato, di essere cresciuto.
Le mie gambe cominciano a muoversi.
Indietreggiano.
Si allontanano di poco, e io per l'ennesima volta appoggio la schiena contro il muro.
Scivolo giù a poco a poco.
Mi siedo sui talloni, abbassando la testa, e tenendola tra le mani.
Come se facesse male.
Sono un idiota.

Si Takanori, lo sei.

Il mondo intorno a me sembra sparire per un secondo.
Quando qualcosa mi fa tornare alla realtà.
Una mano.
Una mano che mi tocca la spalla sinistra.
La spalla piu vicina a quella dannata stradina.

Inevitabilmente, spalanco gli occhi.



Dopo davvero tanto tempo rieccomi, finalmente aggiorno con il secondo capitolo.
Vi cheido scusa se ci ho messo cosi tanto, ma tra l'università, i problemi in casa, e fuori XD davvero non trovavo l'ispirazione..
Qualche giorno fa sono riuscita a portare avanti questo capitolo che era iniziato da un bel po, e non doveva essere cosi, anzi, doveva essere totalmente diverso.. ma alla fin fine mi piace com'è uscito ^^
Spero piaccia anche a voi >o<
E grazie per la pazienza! Prometto che non vi farò aspettare di nuovo cosi tanto >___<
Ancora scusatemi!

Jaa ne ~

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