IL PASSATO CHE RITORNA

di acquario88
(/viewuser.php?uid=1109960)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una decisione difficile ***
Capitolo 2: *** Cinque Anni Dopo ***
Capitolo 3: *** Le verità svelate ***
Capitolo 4: *** Un uomo misterioso ***
Capitolo 5: *** Un ritorno doloroso ***
Capitolo 6: *** Una morte necessaria/ Epilogo ***



Capitolo 1
*** Una decisione difficile ***


La luce entrava appena dalla finestra socchiusa. Era il momento di alzarsi per Brienne. Oggi sarebbe partita per Approdo del Re con Sansa e Brann. Jon Snow aveva ucciso la donna che amava, la regina dei Draghi per evitare che ripetesse il disastro di quei giorni , ed era stato imprigionato. Anche Tyron Lannister era stato incarcerato. Lui aveva liberato il fratello per farlo scappare con lei, la donna che lui meritava e che lui forse amava. Quel pensiero le diede fastidio più del solito. Brienne voleva solo dimenticare, ma i ricordi bruciavano ancora vividi nel suo cuore e nella sua mente. La notte in cui LUI l'aveva nominata " Cavaliere dei Sette Regni", la battaglia con i non morti e quel seguito che voleva cancellare. Le loro notti, la loro illusione e la sua partenza da Grande Inverno perché " Lui era come sua sorella". Quella mattina quando si alzò si sentiva strana. Il mal di testa la tormentava da giorni, ma lei non ci dava molto peso e cercava di sopportarlo. Quel giorno però sentiva che quel malessere aveva pervaso tutto il suo corpo. Lei però era sempre stata brava a sopportare e anche questa volta lo fece, almeno cercò di farlo. Arrivarono ad Approdo del Re qualche giorno dopo e il suo dolore non accennava a passare, anzi sembrava peggiorare sempre di più, impedendogli di calmarsi. Era tornata in quel luogo, dove presumibilmente Jaime era morto. Non si aveva infatti la certezza matematica, perché il suo corpo e quello di Cersei non erano stati mai trovati. Il suo inconscio forse sperava che lui fosse sopravvissuto, ma il suo cuore e la sua mente no. Jaime aveva deciso di lasciarla, aveva scelto Cersei. A Brienne non importava il perché, ma lui aveva fatto la sua scelta e per questo lei voleva solo dimenticare. Alla Fossa del Drago le decisioni vennero prese molto velocemente. Tyron fu liberato e diventò il Primo Cavaliere del nuovo sovrano che all'unanimità fu deciso che sarebbe stato Brann Stark, che sarebbe stato conosciuto come Brann Lo Spezzato. Tyron avrebbe espiato le sue colpe così, decise il nuovo re dei Sei Regni. Il Nord infatti, diventò libero e Brienne non nascose la sua gioia. Aveva adempiuto alla sua promessa e anzi la " sua" Sansa, era diventata regina. Ma ancora di più, Sansa era diventata la sua migliore amica. Jon fu rimandato dai Guardiani della Notte come punizione per la morte di Daenerys e alla sera ci fu una grande festa per celebrare il nuovo corso. Durante il banchetto Tyron si avvicinò a Brienne: " Non so se è stato giusto. Non so se è servito quello che ho fatto. Sai loro non sono stati..", ma lui non riusciva ad andare avanti. Brienne rispose: " Forse non lo sapremo mai". Il vino non aveva placato i suoi disturbi e soprattutto i suoi ricordi. In quella notte di gioie e liberazione, Brienne lottava contro la voglia di piangere e stare male Lei non voleva essere così, lei era forte come una roccia ." Perché continui a tormentarmi?. Perché ho ancora nella mia pelle il tuo profumo? Perché mi hai abbandonata?" pensava tra se, ma all'improvviso sentì mancare la terra sotto i piedi e tutto si fece buio. Si risvegliò nei suoi alloggi con accanto Sansa. Aveva un'aria tra il preoccupato e il sorpreso. " Cos'è successo?", chiese Brienne. " Sei svenuta. Mi avevi detto che non stavi molto bene, ma come la testarda che sei per te non era niente.", rispose Sansa che però non sapeva come continuare. " Il dottore mi ha dato queste erbe per farti sentire meglio e mi ha detto la causa del tuo dolore. Brienne tu lo sapevi?" " Sapere cosa?", rispose. " Aspetti un figlio". Brienne non sapeva cosa dire, cosa pensare. Aveva capito che qualcosa non andava, ma un figlio. Lei voleva solo dimenticare e invece la creatura che portava in grembo non l'avrebbe mai permesso. " Devo tornare a Tarth", Disse. " Come? Tu puoi ripartire con me verso Grande Inverno. Li avrai tuo figlio e nessuno oserà dire una parola. Io ti proteggerò come tu hai fatto con me". " No. Mio figlio non crescerà senza un padre. Diventerò la Lady della mia isola. Mio padre ormai non è più in grado di amministrarla. Troverò qualcuno che mi sposerà e anche velocemente e questo figlio avrà un padre". " Sei davvero sicura?". " Si. E Sansa ti chiedo di non dirlo a nessuno. Anche il dottore deve giurare di non proferire parola o tornerò e gli mozzerò la lingua con la mia spada". Il giorno dopo si congedò dal re e dalla sua corte. Tyron era sospettoso della sua partenza. Il Primo Cavaliere pensava che lei avrebbe preso il posto di Jaimie, a capo dell'esercito. Anzi lui l'avrebbe desiderato. Brienne invece aveva deciso di tornare a Tarth, sorprendendo lui e tutti gli altri. Tyron avrebbe scoperto il motivo, come aveva fatto per l'altra cosa; già, lui era riuscito a sapere che i suoi fratelli erano partiti per Braavos. Si erano resi irriconoscibili e avevano preso la barca che Davos aveva preparato. Tyron sapeva che questo sarebbe stato un segreto, che non sarebbe durato con il nuovo re. In questo momento però non poteva parlarne. Non lo disse neanche a Brienne, che aveva ancora il cuore spezzato e non si sapeva come avrebbe reagito. Brienne s'imbarcò con una nave che sarebbe passata per la sua Tarth, ignara del futuro ma consapevole che avrebbe fatto di tutto per quel piccolo tesoro che custodiva dentro di se.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cinque Anni Dopo ***


La luce e il caldo entravano dalla sua camera da letto. Brienne aveva ancora gli occhi chiusi, era ancora in quello stato di dormiveglia, quando una voce trepidante la svegliò: “ Mamma, mamma svegliati. Dobbiamo prepararci. Dobbiamo andare.” Era lei, sua figlia Kathryn. Quella bimba la riempiva d’amore e passione, ma rappresentava anche il suo più grande tormento. Kat era bellissima. Capelli biondi come un campo di grano maturo e occhi vividi e splendenti come il mare durante un tramonto. Il suo viso però rappresentava quello che lei voleva non ricordare più, ma che invece rimaneva li fisso; infatti, era uguale a quello di suo padre, del suo unico amore, quell’amore che le faceva ancora male. Il carattere invece rappresentava il meglio e il peggio di tutti e due. Tutto questo se da una parte le doleva, dall’altra la rendeva orgogliosa. Lei era stato il frutto di qualcosa che se fosse esistito, sarebbe stato meraviglioso. Erano passati cinque anni dal suo ritorno a Tarth. Il padre era rimasto felice, ma sorpreso. Pensava che diventare capo dell’esercito reale fosse la massima aspirazione della figlia. Appena arrivata, cercando di mantenersi calma, gli raccontò tutto. Lui inizialmente rimase sconvolto, per due giorni non le parlò, ma poi capì come aveva sempre fatto e le disse: “andrà tutto bene”. In poco tempo fu trovato un nobile disposto a sposarla. Era un signorotto avanti con l’età e con la volontà solo di elevare il suo statuto. Lui non avrebbe mai amato Brienne, non ne sarebbe mai stato capace e lei lo stesso. Il suo cuore non sarebbe più riuscito ad amare un altro uomo. Passarono un’unica notte insieme per far si che nessuno avrebbe avuto dubbi sulla paternità di sua figlia. Si ritrovò a pensare: “ vedi amore mio, lei non sarà mai una figlia bastarda”, ma subito cancellò quel pensiero.La piccola nacque sette mesi dopo il matrimonio, facendo credere a tutti che fosse prematura. Il marito, lord Robert, morí al compimento del primo di anno di Kat, a causa di una forte febbre. Brienne così rimase l’unica amministratrice dell’isola e decise di non risposarsi. Quel pomeriggio dovevano salpare per Approdo del Re. Il quinto anniversario della nomina di Brann lo Spezzato incombeva. Era stato nominato otto mesi prima della nascita di Kat.La bambina era eccitata, non vedeva l’ora di scoprire uno dei luoghi raccontati nelle storie della madre. Kat conosceva tutte le storie dei regni e dei principali avvenimenti della storia di Westeros. Dalla Conquista fino alla caduta dei Targaryen, alla guerra dei tre re fino alla lunga notte e alla morte delle due regine, anche se per una non c’era la certezza.Si sentivano strane storie sul fatto che i gemelli fossero stati avvistati a Braavos, ma erano solo sospiri che non trovavano fondamento e che Brienne non voleva ascoltare.Le aveva parlato di tutto, anche di lui, del suo vero padre, e del percorso che lo portarono ad essere conosciuto da Sterminatore di Re a Jaime, tacendole però la verità più grande.Brienne aveva paura di ritornare la. Sapeva che i suoi migliori amici avrebbero capito. Aveva però voglia di rivederli, soprattutto Sansa. Tra loro si erano scambiate tante lettere. Sansa aveva deciso di non sposarsi, era stanca dei matrimoni ed era stata felicissima alla nascita della bimba della sua amica che portava il nome di sua madre. Brienne le disse in una di quelle lettere: “ A tua madre devo tutto. Mi ha dato tutto, la lealtà, il dovere, l’amicizia e soprattutto l’amore”. Amava quella figlia più di qualunque altro essere umano e non la voleva nascondere e così con un piccolo senso d’angoscia la prese tra le braccia e disse: “ Andiamo angelo mio. Abbracciami forte e poi prepariamoci”.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Le verità svelate ***


Dopo due giorni di navigazione, arrivarono ad Approdo. La capitale sembrava essere rinata. Era stata ricostruita al meglio e brulicava ancora di più di persone, di quanto Brienne si ricordasse. Kat era estasiata: “ Mamma è tutto bellissimo come mi avevi raccontato, forse ancora di più”. Arrivarono ad uno dei giardini del castello. Brienne aveva bisogno di un momento di calma prima di affrontare gli sguardi di tutti, ma quel posto conservava uno dei suoi ricordi più importanti. Li Jamie le aveva detto addio, per lasciarla partire verso il Nord con la sua, la loro spada, Giuramento, per riportare le ragazze Stark a Grande Inverno. Kat la scosse dai suoi pensieri: “ Tutto bene mammina? Sembri triste..”. “ No amore mio, non è niente”. Poi Brienne sentì un rumore. Si girò di scatto, ma non vide nessuno. Era solo la sua immaginazione, pensò. Si recarono all’entrata del grande castello e li ad aspettarle c’era Podrick. Quanto era cambiato e soprattutto quanto le era mancato. Si salutarono calorosamente e venne presentata anche la piccola lady. “ Angelo mio, questo è Podrick il capo dell’esercito reale è un fratello per me”. Kat lo salutò a suo modo e lui la prese subito molto in simpatia. Era ora, dovevano entrare. Lui s’avvicinò a lei e sussurrò: “ È uguale a suo padre..”. Pod lo aveva capito soltanto guardandola, soltanto sentendola parlare. Brienne stava tremando come quella sera, ma come in quell’occasione il suo amore, in questo caso la sua bimba, tentò di calmarla prendendole la mano: “ Forza mamma, andiamo”. Entrarono nella sala grande e arrivarono d’innanzi al re. Brienne fece il suo saluto al sovrano e presentò per la prima volta la sua gemma più preziosa: “ Vi introduco Kathleen di Tarth”. Tutti i suoi amici guardavano con sorpresa la bambina. Il più stupito era naturalmente, Tyrion. “ È la sua copia sputata”, pensò e non della madre. Sansa le sorrise e poi l’abbracciò come se si fossero viste il giorno prima. I suoi amici avevano capito di chi fosse realmente figlia, ma nessuno aveva detto nulla. L’unico che parlò fu il re, che disse: “ Piccola lady, solo guardandoti si vede che possiedi la fierezza di tua madre. Ma..hai anche la forza e la bellezza di un leonessa”. Quelle parole avevano elettrizzato Kat e anche se non lo voleva ammettere anche Brienne era felice. Ci fu un grande banchetto dove parteciparono tutti, anche i bambini. Kat come al solito era la più curiosa e la più chiacchierona. Ogni tanto la bimba però si recava dalla madre per raccontarle tutto. Brienne amava il loro rapporto di complicità, quello che le era mancato con sua madre che era morta quand’era piccola. Alla fine della serata Kat si era addormentata sfinita tra le sue braccia, nel giardino del castello. Brienne stava per portare la piccola a letto, quando le venne incontro Tyrion. “ Stavi rientrando. Attendi solo un minuto.” Brienne si risedette tenendo salda Kat. “ Devi essere molto fiera di lei”. “Lo sono”. Rispose lei. “ Lei sa?”. “ No, ma le racconterò tutto quando sarà più grande”. “ Beh quello che ti darò forse ti farà cambiare idea sui tempi. Buonanotte Brienne.” Le lasciò una scatola. L’aprì e ci trovò delle lettere. Aveva riconosciuto subito la sua calligrafia. Non riusciva quasi a respirare, stava tremando e intanto guardava la sua bambina. Lui era vivo.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Un uomo misterioso ***


Lei rimase tutta la notte a leggere quegli scritti, senza riuscire a prendere sonno. In quelle righe Jamie passava dalla speranza allo sconforto fino alla resa. Cersei non si sarebbe mai abituata ad una vita diversa, ad una vita senza potere scriveva. Lui se all’inizio cercò di capirla, poi non ci riuscì più . Lei rivoleva la sua vecchia vita. Questo aveva spento anche il fuoco della loro passione. Lei lo toccava, lo sfiorava ma lui, diceva, di non provare più nulla. Non erano più riusciti a fare l’amore. “Una notte, scrisse nell’ultima lettera, non la trovai più. Era scappata”. Non c’erano tracce di ripensamento, ma disse una cosa che riportò Brienne a quei giorni a Grande Inverno: “ Non mi pento di nulla, è stato giusto così. Per me, per nostra sorella e per lei. Lo sai a chi mi riferisco. Lei è stata l’unica a credere in me, a lottare per me e ad amarmi nel modo più bello e puro possibile. Lei è stata la mia parte migliore e io ho rovinato tutto”. Ho saputo che si è sposata e che ha anche una figlia. Finalmente è felice”. Brienne non riuscì più a trattenere le lacrime, come quella sera che lui l’abbandonò. “ Io sono stata felice soltanto con te amore mio”, pensò. Alla fine crollò. La mattina seguente doveva tornare a casa. Kat era triste, si era innamorata di quei luoghi e di quelle persone. Brienne era angosciata dai fantasmi che erano tornati e mettevano a rischio anche la sua bimba. Tyrion infatti, prima di partire le disse: “ Stai molto attenta. Se Cersei vi trova, scoprirà subito la verità e Kat non sarà più al sicuro”. Durante il viaggio si erano imbarcati alcuni religiosi che portavano alla Casa di Carità dell’isola, degli infermi. Kat chiese il nome di tutti quei poveri uomini. Solo uno non rispose, ma lei era testarda: “ Perché non parli. È scortese non rispondere. Io voglio sapere il tuo nome”. L’uomo non fece cenni e alla fine la bimba se ne andò. Lui chiese ad un accompagnatore: “ Chi è quello scricciolo che non la smette di parlare?”. “ È una lady, anzi è la figlia della signora Di Tarth”. L’uomo fece cadere il boccale pieno d’acqua e rimase impietrito. Decise di ritirarsi. La notte né Kat né Brienne riuscivano a dormire, allora si sedettero fuori sul ponte a chiacchierare. In questo modo lei evitava di pensare. La sua bambina era il suo porto sicuro . “ Sai mammina, dei poveretti che ci sono sulla nave, tutti mi hanno detto il loro nome tranne uno. Che maleducato!”. Brienne rise, non accettava un no, come lei stessa. Ma in quel momento quell’uomo, con un saio è una cappuccia che lo copriva, s’avvicinò. “ Ti chiedo scusa piccola lady. Il mio nome è Yoren ”. Lui e Kat cominciarono a parlare, Brienne sembrava trasparente, ma apprezzava la compagnia di quel poverino. Intervenne dicendo: “ Cosa ti è successo Yoren? Qual è l’infermità che ti affligge?”. Lui rispose: “ Non ho più una mano, a causa di un taglio, se si può dire, che è stato necessario”. Brienne trasalì e pensò: “ Smettila, non può essere lui. Non lo farebbe mai. La bimba intervenne: “ Mamma sai chi mi ricorda? Dai indovina?” Lei le rispose: “ Lo so di chi parli, ma adesso dobbiamo dormire. Saluta il signore e ritiriamoci”. Yoren alzò solo per un momento lo sguardo, incrociando quello di Kat. Rimase stupito, quasi stava per svenire. “ Arrivederci Yoren, buonanotte”. “ Arrivederci piccola”. Kat corse a prendere la mano della madre e subito dopo che loro sparirono, l’uomo si tolse il cappuccio e spuntarono quei capelli lunghi logori, che avevano però mantenuto il colore uguale a quello della bambina e quegli occhi...L’uomo iniziò a piangere un misto di lacrime di gioia e tristezza e si addormentò.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un ritorno doloroso ***


Era passata una settimana e Brienne non riusciva più a dormire. Le parole di quelle lettere, la paura per Kat non la lasciavano mai, soprattutto di notte. Gli unici momenti di pace erano quelli con la sua bimba e quando si allenava con la spada, accompagnata sempre dal suo tesoro. La piccola intanto andava insieme alla sua governante, alla missione dove l’amicizia con quell’uomo incontrato sulla nave continuava. Era sempre lei che parlava di più, lui annuiva e ascoltava soprattutto. Un giorno la bimba fece una richiesta insolita alla madre: “ Mammina posso portare alla cascata il mio amico? Lui è bravo non mi farà nulla”. Lei era preoccupata, ma decise di dare fiducia alla piccolina. “ Fatti accompagnare dalla signora Myra però. Poi verrò a prenderti io”. Quel pomeriggio faceva più caldo del solito e Brienne era ancora più stanca del solito. “ Oltre l’insonnia, pure il caldo e ora devo andare a recuperare quella peste”. Si disse. Arrivò alla cascata e vide i due parlare fitto. Yoren non si toglieva mai quel cappuccio, anche con quel caldo. Lei chiamò la figlia che l’intimò d’avvicinarsi. Amavano quel posto. Era stato l’oasi sicura per tutto il periodo della gravidanza e poi era diventato il LORO luogo felice. “ Penso che hai annoiato abbastanza, il povero Yoren”. Disse. Questa volta lui rispose: “ No lei non potrebbe mai farlo, mia signora”. Quella voce le era familiare, no non poteva essere...Lei si alzò e gli chiese: “ Puoi toglierti il cappuccio, per favore”. “È un ordine?” Disse lui. “ Se non lo fai, non vedrai più Kat”. La bimba stava per piangere: “ Mamma perché? Dimmelo”. Lei rispose: “ Devi chiederlo a lui”. Yoren acconsentì e rivelò la sua vera identità. Brienne non riusciva più a parlare, a stento tratteneva le lacrime e la rabbia. “ Bambina mia, il suo vero nome non è Yoren, ma Jaimie”. “Davvero...come uno dei Lannister”. Lui terminò:”Meglio, sono proprio io, Jamie Lannister”. Lui la osservava con quegli occhi che lei cercava di dimenticare, che cercava di odiare da cinque anni senza grande successo. “Mia signora vorrei parlarti uno di questi giorni”. Lei rispose: “ Si anche io ser”. Brienne voleva rimanere distaccata ma come poteva, dentro di lei si susseguivano mille emozioni. “ Bambina mia, nessuno deve sapere che lui è Jamie, hai capito?”. “ Si mamma, lo sai che puoi fidarti di me. Posso però continuare a vederlo?”. I due si guardarono per almeno un minuto. Sapevano che sarebbe stata una pessima idea, ma Kat avrebbe trovato il modo di disobbedire. “ Se tua madre vorrà, verrò io al castello per sicurezza e sarò ancora Yoren”. Lei acconsentì. I tre lasciarono la cascata in un giorno che li cambiò per sempre. Tre giorni dopo si diedero appuntamento ancora alla cascata. Lei stava cercando di allentare la tensione allenandosi con la spada. Poi lui arrivò. “ Non hai mai smesso vero?” “ No. Lo facevo anche per cinque minuti ogni giorno quando aspettavo lei. Ora continua a chiedermi d’insegnarle. Cosa fai qui?”. “ Volevo visitare Tarth, non l’avevo mai vista. Ok, non è vero. Ormai mi sembrava l’unico posto in cui andare”. “ Da quando lei ti ha lasciato...”. “ Lo sai? Hai parlato con mio fratello vero?”. “ Si. È così che ho scoperto che tu eri ancora vivo. Tuo fratello poi mi ha detto di stare attenta a Kat. Cersei se scoprisse di lei, la ucciderebbe...”. Non riuscì ad andare avanti. “ La ucciderebbe perché è NOSTRA figlia?” “ Anche tu l’hai capito subito. Non mi sorprende, è la tua copia al femminile” “ Con il carattere della madre però..” “ Si lei è il mio orgoglio. Il mio tesoro”. Lui s’avvicinò, ma lei si allontanò. “ Brienne, voglio chiederti scusa...Io non volevo farti del male... Io non mi pento di quei giorni e di quelle notti”. Lei sbottò, piangendo: “ Io invece volevo solo dimenticare tutto. Quelle notti in cui tu mi stringevi, i tuoi occhi, i tuoi baci.Tutto!!. Ma poi scoprì di aspettare Kat. Quando la vidi per la prima volta, smisi di odiare quei momenti..In fin dei conti tu mi avevi dato la gioia più grande della mia vita”. “ È stata la decisione giusta. Io non potevo essere l’uomo per te”. Il suo sguardo tradiva le sue parole. “ Cosa faremo con lei?”. “ Le diremo la verità. Io non mentirò mai a lei”. Si sedettero al bordo dell’acqua. Lei sembrava essersi calmata. Lui si era messo vicino a lei. Questa volta non si era scostata. Le prese la mano e la guardò: “ Ti ho detto una bugia prima. È vero non potevo, ma volevo essere l’uomo giusto per te. Tu mi hai insegnato a volermi bene. Tu mi hai dato un amore sano”. Si avvicinò ancora di più e mise le sue labbra su quelle di lei. Brienne voleva sottrarsi, ma non ci riuscì. Le era mancato tutto quello, la sua bocca, la sua lingua e quel calore. Ma in quel momento arrivarono dei soldati. “ Mia signora. Sua figlia è sparita.” Brienne si alzò di scatto. “ Devo trovarla..devo trovarla..” continuava a ripetere. “ Non preoccuparti la ritroveremo”. Presero il cavallo di lei e cominciarono a cercare.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Una morte necessaria/ Epilogo ***


Passarono due giorni e di Kat non c’era traccia. Brienne cavalcava giorno e notte, con lui al suo fianco. Si riposavano solo qualche ora e poi ripartivano. Alla fine del secondo giorno, Brienne era esausta e disperata. “ Me l’hanno portata via, me l’hanno uccisa. Io non so se potrò vivere ancora.” Jamie s’avvicinò e le disse: “ Non è morta. Lo so. Lei è forte come sua madre. Lei non s’arrenderà e noi faremo lo stesso”. Lei alla fine crollò tra le sue braccia, in un pianto che sembrava non avere fine. Lui con la sua unica mano l’accarezzava e le diceva: “Calmati amore mio. Calmati. La troveremo”. Crollarono tutti e due nel sonno. Durante la notte un rumore svegliò Brienne. Si sciolse dall’abbraccio di Jamie e scese in giardino. Vide una donna, Cersei, che teneva un coltello alla gola di sua figlia. “ Non ti avvicinare”. “ Cersei ti prego lasciala andare. Lei è innocente”. Intanto la bimba piangeva e chiamava la mamma. “ Lo sai che non posso farlo. L’ho capito da quando vi ho viste in quel giardino.” Quel rumore pensò Brienne, lei ci spiava da quel giorno. “ Mi chiedevo chi avesse avuto il coraggio di andare a letto con te. La risposta era scontata. Sai avevo capito che non mi amava più. Non riusciva a guardarmi o a toccarmi. Ho pensato che scappando lui sarebbe venuto a cercarmi, come l’ultima volta. Invece è venuto qua ed io ho collegato tutto”. “ Jamie ha provato ad amarti ancora, credeva in quello che ha fatto. Sei tu che non l’hai mai amato veramente”. “ Invece tu si?”. “ Si. Io gli ho dato qualcosa che tu non sei stata capace di dargli”. “ Dici così perché gli hai dato una figlia? Io ne ho dati tre non ricordi?”. “ No, non per questo. Gli ho dato l’autostima, gli ho ridato l’onore. Gli ho dato il vero amore”. “ Sarà, ma questo non ti permetterà di salvarla. Non posso lasciarla vivere. Tu mi hai portato via lui, io porterò via lei”. In quel momento Cersei sentì la lama di un coltello nella schiena. La bimba corse dalla madre e Cersei cadde a terra, agonizzante. Era stato Jamie. La prese tra le braccia e la vide morire. Sembrava spaesato, apatico, scioccato. Kat dopo aver riabbracciato Brienne, si avvicinò a lui: “ Vieni papà, torniamo a casa..”. Brienne era molto stanca. Voleva riposarsi in camera all’ombra, ma sapeva che non sarebbe durata. Dopo dieci minuti si aprì la porta ed entrò la piccola Sansa. “Mami vieni, devi raccontarmi una storia”. Sansa aveva quattro anni. Era nata un anno dopo quella tragedia. Il nome l’aveva scelto Kat, anche se avrebbe voluto chiamarla come la figlia di suo padre. “ È troppo doloroso amore mio. Scegli un altro nome”, disse Brienne alla figlia, e lo fece. Sansa aveva gli occhi azzurri come il mare di Tarth e i capelli lunghi e fini come quelli di sua sorella e soprattutto di suo padre. Brienne prese la bimba e scese in giardino. Vide suo padre che stava riposando. Andò in biblioteca e prese il libro preferito da Sansa. “ Cosa vuoi sentire?”. “ Parlami dei draghi mamma. Parlami di Daenerys.” Stava iniziando a leggere, quando Kat arrivò seguita da Jamie. “ Papà è molto bravo con la spada”. “ Quasi quanto me?” chiese divertita Brienne. S’intromise lui: “ No, la mamma è imbattibile”. “ Anch’io voglio imparare” disse la piccolina. Jamie allora tirò fuori una piccola spada di legno: “ Questa è per te amore mio, così potrai iniziare ad esercitarti”. Sansa era felicissima e trascinò Kat con lei a provare. Brienne le guardava e il suo cuore era colmo di gioia. Jamie allora le disse: “ Sei felice..Si vede dai tuoi meravigliosi occhi blu”. Lei si girò, lo baciò e appoggiò la testa sulla sua spalla. Finalmente poteva riposarsi.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3842671