AMORE NONOSTANTE TUTTO (REVISIONATA)

di anna900
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno ***
Capitolo 2: *** Barcellona ***
Capitolo 3: *** L'incontro ***
Capitolo 4: *** Verso la Francia ***
Capitolo 5: *** IN FRANCIA ***
Capitolo 6: *** Ubriachi ***
Capitolo 7: *** Chiarimento ***
Capitolo 8: *** Cosa sta succedendo? ***
Capitolo 9: *** Posso accompagnarti? ***
Capitolo 10: *** Solo un bacio ***
Capitolo 11: *** a stasera signorina ***
Capitolo 12: *** Aspetta sprovveduto! ***
Capitolo 13: *** è sempre perfetto! ***



Capitolo 1
*** Il ritorno ***


 
CIAO A TUTTI.
AMORE NONOSTANTE TUTTO è stata la prima fanfiction che ho pubblicato su EFP. La scrissi senza prestarle le dovute attenzioni, con il tempo mi sono pentita di averlo fatto, ma non ho mai voluto sistemarla. Ieri l'ho riletta con attenzione, e mi sono resa conto di averla pubblicata in uno stato pietoso e così ho deciso di apportare alcune modifiche (in realtà parecchie 😅) e di dividerla in più capitoli.
AMORE NONOSTANTE TUTTO non può che parlare dell'amore della coppia che più mi piace nel panorama di Capitan Tsubasa, ma non sto a dire chi sono i protagonisti, perchè chi mi segue lo sa già!
Grazie a tutti coloro che hanno letto questa storia, anche se mal scritta.

Anna

AMORE NONOSTANTE TUTTO (REVISIONATA IL  27/04/2021)

PROLOGO
Erano passati tre anni da quando Holly aveva salutato i suoi compagni di mille avventure e aveva visto per l’ultima volta lei… l’aveva salutata regalandole il suo pallone portafortuna. In questi anni l’aveva sentita telefonicamente e le aveva scritto qualche lettera, ma si era reso conto di essersi allontanato tanto. Aveva sempre la testa a concentrarsi a far bene le sue amate partite di pallone e tutto ciò che non riguardava il calcio non gli interessava.
Ora però aveva compiuto 18 anni: era un bel ragazzo, era diventato professionista, guadagnava anche molto bene e parecchie fan gli si gettavano addosso, nel vero senso del termine. Aveva avuto alcune storie, che aveva catalogato subito come avventure passeggere, ma quando si lasciava andare, durante quei brevi attimi in cui la sua testa non pensava a qualche strategia di gioco o a qualche suo avversario, lui pensava alla sua prima manager, specie durante i rapporti con quelle ragazze bellissime…
Ora però aveva terminato i tre anni e il suo contratto con il San Paolo era concluso. Qualche mese prima aveva ricevuto la convocazione dalla Nazionale del Giappone: non vedeva l’ora di tornare a casa e rivedere Patty. Regalò la vittoria alla propria squadra per l’ultima volta, salutò i suoi tifosi e si incamminò all’aeroporto.

IL RITORNO
Finalmente l’aereo atterrò all’aeroporto di Tokio, una grande folla era lì per accoglierlo: fotografi, fans, ma soprattutto sua madre e suoi amici.
Il suo più caro amico Bruce gli saltò addosso come quando erano ragazzini e giocavano nella stessa squadra: “Finalmente capitano, sei tornato!!!”
Paul, Johnny e tutti gli altri: “Bentornato Capitano!!!”
Susy ed Eve lo abbracciarono: non potevano credere che il giorno del suo rientro fosse davvero arrivato, specie Susy che continuava a sperare in una storia con il suo primo amore. Anche la madre lo abbracciò e lo strinse forte a sè: “Come stai campione?”
Holly era felicissimo: "Benone mamma..” , ciò nonostante lui si guardava intorno come se cercasse qualcuno in particolare… anche Julian, Amy, Philip, Jenny lo salutarono, ma notarono che c’era qualcosa che non andava…
Tom se ne accorse e gli si avvicinò: “Tutto bene Holly, chi stai cercando?”.
Tom era tornato da due anni a giocare con la New Team dopo aver trascorso qualche anno in Francia. Holly divenne tutto rosso : “Beh, ecco… io ….”, Tom in realtà sapeva che il suo amico voleva avere notizia sulla prima manager. “Su Holly, dimmi chi cerchi, magari posso aiutarti!”.
“Beh, ecco, non vedo Patty…”, cominciò a farfugliare il giovane.
Tom gli sorrise: “Non l’hai sentita in questo periodo?”
“Purtroppo no, sono stato davvero preso e non ho pensato a chiamarla… l’ultima volta che le ho parlato è passato davvero tanto tempo…”.
“Beh, Holly, Patty non si trova in Giappone. Ha ricevuto una borsa di studio e si è trasferita in Spagna”, gli rispose a bruciapelo l'amico.
“Ma davvero? È sempre stata una ragazza bravissima negli studi, ma non credevo che arrivasse addirittura a vincere una borsa di studio all’estero”
“Già!, però è stata convocata dalla Nazionale anche lei, sai?”
“Veramente??!! E come mai?”. Holly fece uno sguardo da pesce lesso.
Tom sorrise nel vedere quell'espressione in volto tanto genuina: “Perché lei è stata la manager della New team per parecchi anni e poi conosce perfettamente lo spagnolo, il tedesco e il francese e insieme a Amy e Jenny saranno le nostre manager e le nostre traduttrici ufficiali!”.
“Caspita… ne ha fatta di strada la piccola Patty!”. Risero entrambi. Holly si sentiva davvero orgoglioso di Patty, per la sua forza di volontà, per la sua tenacia… chissà se una ragazza così in gamba pensava ancora a lui…
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Nel frattempo, a Barcellona, Patty si stava preparando per sostenere due esami molto difficili ravvicinati fra loro, in poche settimane doveva sassolutamente essere pronta: solo così avrebbe potuto sperare di andare in Francia e rivedere i suoi vecchi amici…
“Chissà se Holly è stato convocato? Ma sì, sicuramente sì, se non lui, chi altri???!!! Ora però mi devo concentrare, altrimenti, mi toccherà rifiutare all’ultimo momento e mi dispiacerebbe proprio!”.
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Quando Holly arrivò a casa si mise a parlare con sua madre di tante cose, ma durante la cena, diventò improvvisamente tutto rosso: “Mamma io … volevo… chiederti una cosa…”.
La madre sospettava cosa volesse chiederle, ma si divertiva proprio a vedere suo figlio così imbarazzato: il grande giocatore, la promessa del calcio giapponese era imbarazzato per una ragazza!
“Dimmi pure Holly”
“Beh, ecco mamma, tu cosa sai di Patty?”
“Finalmente…” pensò tra sè la donna: “Beh Holly, lo scorso anno Patty venne convocata dal Preside. Le fu detto che i suoi voti, le sue prestazioni erano risultati i migliori di tutta Tokio e probabilmente di molte altre città giapponesi. Le propose pertanto di partecipare ad una selezione per una borsa di studio in Spagna. Lei era reticente, non voleva andarsene e lasciare la sua famiglia, i suoi amici e la New Team… (credo che lei sperasse un giorno di vederti tornare pensò la mamma). Ciò nonostante, tutti noi riuscimmo a convincerla a provare. Si buttò sullo studio e quando, un mese più tardi, affrontò la selezione, la superò in modo impeccabile. Vinse la borsa di studio in lingua estera. Sai, mi ricorda tanto te: tu hai sempre dato il massimo per il calcio e lei per gli studi, in due settori diversi, ma in ogni caso, entrambi con risultati brillanti!!!”.
Holly era rimasto sbigottito dal racconto della madre, già si immaginava Patty accerchiata dai suoi libri… e poi quell’ultima frase “…date sempre il massimo…” era vero, in modi diversi ma con esiti ugualmente eccezionali.
Oliver si fece serio “Mamma io… voglio parlarle… tu hai per caso il suo numero?”
Caspita il Brasile deve averlo svegliato… ma chissà se sarà arrivato in tempo, pensò tra sè Maggie: “Sì, io ho il numero del suo appartamento, dopo cena te lo cerco…”
“No, mamma, non posso aspettare. Cercalo subito per favore”.
La madre fissò il figlio sul volto e senza ribattere, si alzò in piedi, cercò il numero, lo scrisse su un foglio e glielo diede. La donna però era molto preoccupata, Holly era suo figlio, ma Patty aveva sofferto tanto per lui e non voleva che lui le desse ancora illusioni e dispiaceri.
Prima di darglielo gli disse: “Patty ha fatto tanta fatica a staccarsi da te, ne sei cosciente? Ti ha aspettato tanto tempo, ma ora è serena, vive la sua vita pensando ai suoi studi… se non sei ancora sicuro dei tuoi sentimenti, beh Holly, non turbarla…”
“No mamma, non lo farò.. ora ho capito e so cosa devo fare… spero solo che non sia troppo tardi…”.
E così facendo si alzò, diede un bacio alla sua adorata mamma e uscì alla ricerca di una cabina telefonica. Non voleva che sua madre lo ascoltasse, quella telefonata era un tentativo per avvicinarsi alla sua Patty, o almeno ci avrebbe provato…

Dopo un po’ arrivò alla cabina e fece il numero di telefono. ‘Finalmente! pensò, non stavo più nella pelle’
TUN TUN…TUN TUN….TUN..TUN…..TUN TUN… “Pronto, Patricia Gatsby qui al telefono, chi parla?”
Holly sentì una stretta al cuore, non riusciva a parlare… ma cosa gli stava succedendo?!
“Pronto, pronto???”
“Ci… ci.. ciao Patty”
“Holly???!!!”
“Sì, sono proprio io…” e cominciò a ridere come un ebete.
Dall’altra parte Patty era diventata rossa come un peperone e i suoi battiti erano accelerati, tentò comunque di intavolare una conversazione: “Ciao Holly, che piacere sentirti, ma chiami dal Giappone? Sei tornato? Hai vinto lo scudetto col San Paolo?”
“Certo, sono arrivato oggi e …ehm… sai, all’aeroporto ci sono rimasto male che… beh, ecco…tu non …”
“Anche a me sarebbe piaciuto tanto accoglierti Holly, (disse con un po’ di tristezza) ,ma io per il momento, non posso muovermi: ho due esami molto importanti da affrontare entro la fine della prossima settimana, e se non li supero, non potrò venire in Francia…Sai sono stata convocata anche io come traduttrice ufficiale, ma senza questi due esami non avrei i documenti per farlo e pertanto il mio posto o resterebbe vuoto o verrebbe assegnato a un’altra…”. La sua voce si intristì, rischiava di non rivedere il suo bel capitano, non poteva certo permettersi un volo A/R Spagna-Francia e poi vitto, alloggio…
“Patty c’è ancora tempo per il campionato. Il mister ha detto che dovremmo essere in Francia fra due settimane, poi inizieremo il ritiro e tutti gli allenamenti… intanto mi piacerebbe venire in Spagna: non conosco questo Stato e vorrei girarlo. Magari, quando hai terminato con i tuoi esami, così da non essere motivo di distrazione, potresti farmi vedere qualcosa della città prima del raduno in Francia… che ne pensi?”.
Patty non riusciva a credere alle sue orecchie, ma cosa stava cercando di dirle... voleva visitare la Spagna insieme a lei per approfittare della sua conoscenza come cicerone o veniva per…????!!!... Naaaaa voleva che lei gli facesse da guida, aveva capito tutto!
“Beh dipende Holly, tu quando vorresti venire?”
“Hai detto che entro settimana prossima dovresti dare i due esami, beh, io verrei tra 9 giorni, così non rischierei di distrarti! Che ne pensi?”.
Holly tremava mentre pronunciava quelle parole e sperava ardentemente che la bella manager gli desse la sua approvazione.
Patty riflettè tra sè qualche secondo e d'impulso rispose: “Tra 9 giorni dovrei finalmente essere libera,  ma se i miei esami andranno male, dalla Spagna dovrai andare da solo in Francia”.
“Sono sicuro che supererai tutto brillantemente. Mi farò dare da mia madre il tuo indirizzo, so che vi scrivete. A presto Patricia, e mi raccomando, lascia sbigottiti quei prof, sei l’unica che può farlo!”.
“Grazie Holly ci proverò, a presto!!!”
Misero giù la cornetta… a Patty non sembrò vero, era più di un anno e mezzo che non riceveva una lettera, una telefonata… cosa gli stava accadendo e ora voleva addirittura andare in Spagna… “Che strano!!! Aaaaahhhh devo concentrarmi altrimenti solo figuracce altro che biglietti aerei e alberghi pagati!”.
In Giappone,  intanto Holly continuava a tenere in mano la cornetta: “9 giorni… 9 giorni… 9 giorni, no ma io non posso aspettare altro tempo… Partirò al massimo dopodomani e arriverò in Spagna. Farò i miei allenamenti lì, così potrò vederla senza farglielo capire! E quando avrà finito i suoi esami io spunterò con un bel mazzo di rose rosse!!!”.
Corse a casa, abbracciò la madre e le disse: “Mamma vado in Spagna, vado a conquistare la donna che amo!” .






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Capitolo 2
*** Barcellona ***



IN SPAGNA, A BARCELLONA.
Holly resistette a casa solo due giorni, poi salutò la madre e i suoi compagni e si recò nuovamente in aeroporto; aveva un obiettivo importante: rivedere la donna che amava, ma senza farsi scoprire per non turbarla e distrarla dagli studi. Tenne in mano il biglietto con il suo indirizzo e si diresse all’albergo che aveva prenotato e che non si trovava molto lontano dall’appartamento di Patty. L’albergo era un tre stelle ed era abbastanza carino. Subito posò i suoi bagagli, indossò un cappellino e degli occhiali da sole e iniziò a correre per le vie del parco. Rinunciò a portare in giro il suo adorato pallone, perché se lei avesse visto un ragazzo col pallone ai piedi lo avrebbe sicuramente riconosciuto. E così ogni mattina si alzava alle 6:00 per iniziare i suoi allenamenti.
Nel frattempo erano passati cinque giorni dal suo arrivo e durante una corsa al parco vide una figura a lui familiare… era Patty che faceva stretching su un albero. Indossava un pantalone nero aderente e un top che le lasciava scoperto l’ombelico e mostrava il suo seno generoso.
Lui si fermò come un maniaco nascondendosi dietro a un albero per osservarla senza essere visto: “Come è diventata bella!!! E come si capisce che adesso è una donna: si mostra sicura negli atteggiamenti… è stupenda…”.
Holly però si rese conto da solo che quello che stava facendo non andava bene, dagli sguardi poco carini di molti passanti che lo fissavano… pensò: “E' meglio che mi sposto prima di essere arrestato”.
Il giorno prima dell’esame la chiamò utilizzando un cellulare con una sim acquistata in Giappone.
TUN TUN…. TUN TUN… “Pronto, Patricia Gatsby”
“Ciao Patty, come stai?”
“Oh Holly… bene grazie, sono ancora presa dagli studi, ma domani finalmente affronterò gli esami!”.
“A che ora Patricia?”
“Il primo è alle 10, il secondo è alle 13. Speriamo vadano bene entrambi… io però non ho rimpianti, ce l’ho messa davvero tutta!”, disse con un sorriso.
“Sono sicuro che non hai nulla di cui preoccuparti! Allora ci risentiamo tra qualche giorno per sapere quando è meglio fare i biglietti”
“Mmmm… Holly scusa se te lo chiedo, ma perché vuoi venire in Spagna? Dopotutto, dopo pochi giorni dovrai affrontare un nuovo volo per la Francia. Non è meglio che tu ti riposi in Giappone e poi affronti un solo viaggio direttamente per la Francia?”
“Forse… comunque ormai ho voglia di visitare la Spagna e se tutto andrà come spero, ne sarà valsa la pena…”
“A cosa ti riferisci?”, chiese l'ex manager incuriosita.
“No no nulla, scusa, è una cosa che… insomma… vorrei vedere la Spagna, non c’è un motivo reale… (che stupido, non posso certo dichiararmi telefonicamente…)
“Ok…”, rispose una Patty non troppo convinta.
“Allora in bocca al lupo per i tuoi esami di domani!”
“Crepi, grazie Holly”.
Patty riagganciò “è proprio strano… non si fa sentire per più di un anno e ora si ricorda addirittura quando farò gli esami e ha voluto sapere l’ora per chiamarmi…sicuramente vorrà accertarsi che sia andato tutto bene per poter partire. Ormai è così sicuro di voler venire. AAAAHHHHH, che sto facendo… devo muovermi…”
Il giorno dopo Holly si alzò di buon ora, indossò un completo elegante (Patty non l’aveva mai visto vestito così se non in rare occasioni), si diresse dalla fioraia e comprò un bel mazzo di rose rosse. “Andrò ad assistere ai suoi esami e al termine mi presenterò con le rose… chissà se conosce il linguaggio dei fiori…”.
Alle 10:00 la ragazza iniziò il suo primo esame in lingua tedesca: riuscì senza fatica a ricevere il trenta e lode sul suo libretto universitario.
Holly l’aveva sentita discutere in modo scorrevole e perfetto davanti al docente di tedesco e alla fine aveva ricevuto addirittura i complimenti.
Lui si sentiva super orgoglioso della sua Patty e continuava a pensare: “Come ho fatto a non avvicinarmi prima a lei: è così bella, intelligente… come è possibile essere così completi!”.
Al termine dell’esame Patty si sentì sollevata, si girò verso la plenaria e notò un uomo, pareva più un ragazzo giovane, con un bel vestito e delle rose rosse.
Lo guardò e pensò: “deve essere venuto a fare una bella sorpresa a qualche ragazza dopo l’esame…che cosa romantica!!!”.
Si rigirò subito, notando di essere stata vista fissarlo, si imbarazzò, uscì fuori dall’aula e si recò davanti la porta dove avrebbe dovuto sostenere l'esame successivo.
Holly rimase immobile: “Mi avrà riconosciuto???!!! Non credo, altrimenti si sarebbe avvicinata…ora devo fare attenzione… se mi vedrà ancora al prossimo esame capirà tutto”.
Alle 13:30 con un po’ di ritardo, iniziò il suo secondo esame. Stavolta era su letteratura araba. Era difficile, ma lei credeva di essere abbastanza pronta.
Il docente però, non si lasciò impressionare, rispose a quasi tutto, ma a lui non bastò: “Signorina, posso vedere il suo libretto?”
“Certo” e glielo porse.
“E’ iscritta da soli dieci mesi e ha dato così tanti esami??? Beh, si vede che lei è davvero studiosa, anche perché sono tutti con la media del trenta… dunque, signorina, le dico semplicemente, io non sono soddisfatto del suo lavoro… posso darle al massimo 20. Accetta?”
Patty si sentì morire, accettare significava laurearsi non con il massimo e pertanto molte porte lavorative, quelle a cui aspirava lei, le sarebbero state precluse. Non sapeva che fare, ma quando il prof parlò intravide un barlume di speranza : “Vedo che lei è incerta sul da farsi… voglio però offrirle un' alternativa. Ho visto che solo stamani ha superato l'esame di tedesco con il massimo, è possibile che lei non sia riuscita a concentrarsi bene su entrambe le discipline. Le darò un’ opportunità che dò solo ai migliori. Tra cinque giorni farò fare questo esame ad altri ragazzi. Vuole provare a ripeterlo? Sono sicuro che qualche giorni in più le permetterà di stupirmi…”.
La ragazza non sapeva che fare… voleva rivedere Holly, ma se avesse dovuto sostenere di nuovo l’esame avrebbe dovuto chiedergli di non venire più. Non sarebbe stata capace di studiare seriamente sapendolo vicino, ma lui quando aveva dovuto scegliere tra lei e il calcio non aveva avuto dubbi, ora anche lei doveva fare come lui se voleva diventare qualcuno nella vita…
“Allora signorina? Mi dica cosa vuole fare?”, incalzò il docente.
 “Sì, la ringrazio per l’occasione che mi offre. Tra cinque giorni ripeterò l’esame e sono sicura che andrà meglio!”.
“Bene l’aspetto. Signorina Gaatsby, non mi deluda!”.
"Non lo farò!".
Detto questo Patty si alzò, guardò ancora verso la plenaria e vide un po’ di ragazzi che la guardavano stranita…
"Sicuramente pensano che sono una pazza se rinuncio al voto e preferisco ripetere l’esame, ma loro non conoscono i miei obiettivi”.
Holly aveva sentito tutto, ma stavolta si era nascosto bene.
La fece uscire dall’aula, capì che non poteva ancora andare da lei, non era il momento. Stavolta toccava a lui avere pazienza… uscì dopo un bel po’ dall’Università e nel primo cestino buttò il mazzo di rose. Non era ancora il momento per dichiararsi…
Aspettò un paio d’ore per chiamarla, doveva lasciarla tranquilla di concentrarsi bene per ripetere l’esame. TUN TUN…TUN TUN…
"Patricia Gatsby. Chi parla?”
“Ciao Patty sono Holly”. Lei restò in silenzio per qualche secondo..
Holly non le diede modo di parlare: “Patty devo dirti una cosa che a me dispiace molto… non potrò venire in Spagna nei prossimi giorni, sono molto preso dagli allenamenti… il mister non mi lascia partire (fece una risata sforzata)… dice che non è ancora soddisfatto… “.
A quelle parole Patty si sentì sollevata e rispose: “Ok Holly, non preoccuparti, anche per me sarebbe stata dura farti da Cicerone a Barcellona; sai oggi ho dato i due esami… uno è andato bene, mentre l’altro dovrò ripeterlo tra cinque giorni per migliorare la valutazione”.
Oliver decise di recitare una parte ben costruita: “Ah bene, sono proprio contento che questo imprevisto non ti abbia fatto arrabbiare, mi sento meno in colpa! Però ci vedremo in Francia”.
“Lo spero tanto, ora devo impegnarmi per prendere un voto più alto e poi vi raggiungerò. Non vedo l’ora di veder..vedervi!!!”.
“Anche io non vedo l’ora di vederti!!! Ho tante cose da dirti. Allora ci vediamo settimana prossima in Francia, ok?”
 “Ok, a presto Holly!”. E chiuse il telefono. Patty era stranita sempre più dalle parole di Holly… le aveva detto che non vedeva l’ora di vederla… che strano, non aveva mai usato queste parole con lei… “AAAHHHH CHE STO PENSANDO, ORA DEVO CONCENTRARMI. LO STUDIO PER PRIMA COSA!!!”.



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Capitolo 3
*** L'incontro ***


L’INCONTRO
I giorni passarono abbastanza velocemente e finalmente giunse il momento del tanto atteso esame. Patty era agitatissima, adesso sapeva molto bene la letteratura araba (prepararsi per un solo esame è diverso che prepararne due. Il prof aveva davvero ragione, forse non meritavo neppure diciotto…).
Il docente arrivò puntuale, fece accomodare tutti gli studenti che erano in lista. Patty era l’ultima a dover affrontare la sua prova. Holly era sempre seduto in fondo alla plenaria e la fissava facendo attenzione a non spostarsi dalla colonna che lo nascondeva dagli occhi della sua amata. Era bellissima! indossava un vestito a fiori con mezze maniche e un coprispalle bucherellato, il suo sguardo era perso nei suoi libri, che parevano macigni quanto erano grossi e pareva che nulla la potesse distrarre.
Dopo un po’ arrivarono due sue amiche: “Ciao Patricia, siamo venuti a vederti. Fai vedere a quel prof chi sei!!!”.
“Grazie ragazze, andrà bene anche grazie al vostro sostegno!!!”. Finalmente arrivò il suo turno.
Il docente la chiamò: “Signorina Gatsby tocca a lei”.
“Ci sono”, rispose la ragazza
“Dunque, signorina, qual è lo scrittore arabo più rinomato negli antichi scritti?”
Patty cominciò a discutere il suo esame con un perfetto spagnolo, poi il prof le fece delle domande specifiche in lingua araba e anche in quel caso la ragazza rispose perfettamente.
L'insegnante sembrava orgoglioso, ci aveva visto giusto: Patty era destinata anche nella sua materia a un voto massimo.
Alla fine dell’esame il prof si alzò in piedi, insieme ai suoi assistenti e disse: “Signorina, lei è una persona formidabile: ha una passione straordinaria per lo studio e una capacità di apprendimento rara. Non si accontenti mai di un voto che non sia il massimo. Rifiuti il voto e ripeta l’esame. Lei ha tutte le capacità per ottenere ciò che vuole dalla vita. Sono sicuro che sentirò parlare di lei in futuro. Ancora auguri!”.
Patty ringraziò il professore con le lacrime. Era stra felice, ora doveva correre a casa a riordinarla e a preparare la valigia con gli abiti da portare in Francia. Le sue amiche l’abbracciarono e uscirono con lei dalla plenaria. Si misero a correre fuori per un bel pezzo e poi cominciarono tutte e tre ad urlare dalla gioia.
Holly era rimasto nascosto tutto il tempo e aveva ascoltato il brillante esame di Patty con le palpitazioni, come quando lui partecipa ad una partita di pallone. E poi le parole del prof lo avevano commosso ed esaltato: “Ha proprio ragione, come Patricia non c’è nessuno…”.
Ci volle un po’ per riprendersi… “Ora è il momento di farmi vedere”.
Uscì dalla plenaria cercò verso destra e verso sinistra, ma non la vedeva, a un certo punto sentì degli schiamazzi di ragazze e riconobbe anche la voce della sua Patty, e così seguì le voci.
Patty era felicissima, sarebbe partita e avrebbe rivisto tutti, soprattutto il suo Holly….
“Guardate ragazze, com’è bello quel ragazzo che si sta avvicinando”
Holly ormai era diventato un uomo, era altro 1,80 metro , il taglio di capelli e i tratti del viso non erano però cambiati.
Indossava un jeans e una maglietta aderente che lasciava intravedere i suoi muscoli. Le ragazze si girarono e Patty lo fissò mentre lui continuava ad avvicinarsi sempre di più
“No, non è possibile… non è lui; sì è lui; no, non è lui;”.
Patty faceva fatica a capire se quel ragazzo fosse davvero Holly, d’altronde non lo vedeva da tre anni.
Le altre due ragazze si stropicciarono gli occhi quando quel bel fusto si fermò di fianco a loro. “Ciao Patty, come sei cresciuta…”.
Patty arrossì, continuava a fissarlo imbambolata e non riusciva a parlare
“Sei diventata bellissima! Ho assistito al tuo esame, sei stata formidabile…”
La ragazza continuava a non parlare, quando una delle sue amiche, le disse: “Patty ci presenti il tuo amico?”.
"EEEhhh???Ah sì, lui è Oliver Hutton. Viene dal Giappone come me”
Le ragazze: “Piacere Oliiver, che bel nome che hai!”.
Holly regalò loro un bel sorriso, poi si avvicinò a Patty, stava quasi per abbracciarla, quando si fermò e avvicinandosi all’orecchio le disse: “Vorrei abbracciarti, è da molto tempo che non ci vediamo!”, Patty non sapeva cosa dire, era ancora sconvolta, ma abbassò la testa in segno di consenso. Fu così che Holly abbracciò forte la giovane e sentì il suo profumo.
Holly provò delle sensazioni mai provate prima, il suo cuore iniziò ad accelerare i battiti, percepiva delle scariche elettriche e desiderava tenerla tra le sue braccia il più possibile, ma non poteva, doveva lasciarla. Patty provava le stesse emozioni di Holly e divenne paonazza in volto.
“Ho…Holly ma sei tu davvero?”
“Certo Patty”, rispose il ragazzo con il suo più bel sorriso.
 “Ma avevi detto che non saresti più venuto…”
“Beh il mister ha cambiato idea, ha deciso di lasciarmi partire” e si mise a ridere come era suo solito fare.
Le ragazze percependo le scariche elettriche nell’aria, lasciarono l’amica a quel bel ragazzo e dissero: “Patricia noi dobbiamo andare. Ci vediamo quando torni dalla Francia, così ci racconterai tutto!”, e se ne andarono ridendo, contente di aver visto la loro amica con un ragazzo per la prima volta da quando era giunta in Spagna.
Patty si riprese da quello stato: “Holly, ma da quanto sei qui?”
“Da qualche giorno…” e cominciò a guardarsi intorno cercando di mantenere un atteggiamento disinvolto
“Sì, ma da quanto?”
Oliver tentò di cambiare discorso: “Ho assistito al tuo esame: sei stata eccezionale, ero tesissimo quando tu parlavi, ma te la sei cavata in un modo spettacolare, addirittura in arabo… e chi si aspettava che eri un genio!!!”.
Patty scoppiò a ridere: “Genio io???!!! No Holly ho solo tanta tenacia; cinque giorni fa il prof voleva darmi solo venti. Ma ha deciso di darmi un’altra possibilità in un tempo così breve e io non potevo deluderlo…”
“Hai fatto bene, ok, ora andiamo a mangiare?”
“Mangiare???”.
Patty pensava a casa sua e al disastro che aveva. Da quando aveva iniziato lo studio dei due esami, non aveva più badato bene alle faccende domestiche e ora, prima di partire, doveva sistemarla. “Holly, non mi è proprio possibile, devo riordinare il mio appartamento prima della partenza di domani, poi devo preparare le valigie e magari acquistare qualcosa anche per il viaggio, mi spiace proprio…”
 “Non preoccuparti. Davanti casa tua si trova una ditta di pulizia che ti riordinerà tutto. Aspetta solo che tu gli dia le indicazioni per lavorare. Ah, se hai soldi in casa prendili, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!!!”, e le strizzò un occhiolino.
“Cosa hai fatto tu? Ma io non ho mai chiamato una ditta per riordinarmi casa. Ho sempre fatto tutto da sola…”
“Lo so bene, ma stavolta ho deciso di farti un regalo per tutte le volte che ti sei adoperata per me e per i ragazzi. Non accetto un no! Forza andiamo a casa tua, Sali e dai tutte le indicazioni. Io ti aspetto fuori e poi andiamo a pranzo!!!”.
Patty era stupita e confusa, ma data l'insistenza del capitano, non riuscì a rifiutare: “Ok Atton, farò come vuoi, ma sappi che accetto solo perché sono davvero stanca e perché è forse da più di tre settimane che non tocco vero cibo, però il personale delle pulizie le pago io”.
“Non se ne parla, ti ho già detto che è un regalo”
“Allora il ristorante”.
"Non pensarci neanche, sarai mia ospite! Ora corriamo così darai le indicazioni e andremo a pranzo. Ho una fame da lupi!!!”.
Holly le afferrò una mano e insieme si misero a correre; Patty sorrise e giunta sotto casa salì e diede le indicazioni.
Dopo alcuni minuti scese, raggiunse il capitano e si recarono al ristorante. Era un bel posto, Patty non c’era mai stata. Mangiò tutto ciò che ordinò per lei Holly. In queste settimane aveva nutrito il cervello, ma ora doveva nutrire il corpo…
Holly, dal canto suo, la vedeva mangiare e ricordava la sua piccola Patty da bambina e sorrideva nel guardarla. Nel pomeriggio fecero una passeggiata nel Parco e alla fine andarono allo stadio. Holly rimase colpito dicendo che non ne aveva mai visto uno così bello e maestoso. La accompagnò nei negozi per farle acquistare ciò che le serviva, ma la ragazza era troppo orgogliosa, non gli avrebbe mai permesso di acquistarle anche gli abiti:
“Se ti azzardi a pagare, lascio i sacchetti in negozio!” e così Holly aveva dovuto cedere. Era già sera quando la riaccompagnò a casa, salì anche lui per controllare il lavoro della ditta che era ancora sul posto. Patty era stupita: avevano pulito proprio tutto anche le finestre e i lampadari, mentre lei girava per la casa vide il titolare avvicinarsi a Holly e disse: “Signor Hutton, abbiamo fatto tutto ciò che ha chiesto la signorina, più ciò che ci ha chiesto lei. E’ soddisfatto?”.
“Certo, è tutto come volevo che fosse!”.
Patty non riusciva a capire, perché mai Holly aveva deciso di aiutarla così tanto: la pulizia, il ristorante, la sua venuta in Spagna… era tutto molto sospetto.
Quando la ditta andò via lei si avvicinò a lui: “Holly non era necessario, ma ti ringrazio davvero. Anche per il ristorante e per il bel pomeriggio trascorso. Ora però sono molto stanca, devo andare a fare una doccia. Ci vediamo domani, ok?”.
“Ok Patricia, domani passo di qua per le dodici, così andiamo a pranzo e poi per sera ci rechiamo insieme in aeroporto. Ciao”.
Prima di andarsene, si avvicinò nuovamente a lei e le chiese: “Posso abbracciarti?”
Patty divenne tutta rossa e lo guardò “…Ma Holly che ti prende?...”, ma il ragazzo l’aveva abbracciata nuovamente, la strinse a sè e prima di staccarsi le diede un bacio sulla guancia: “A domani Patricia”.
Patty arrossì nuovamente, come ormai aveva fatto per tutto il giorno da quando lo aveva rivisto e rispose: “Buonanotte”.
Non riusciva però a capire il comportamento dell’amico: “Si sarà svegliato… dopo 3 anni forse ha capito che gli interesso…???!!! Ma che vado pensando, quello pensa solo al pallone, non si è mai accorto dei miei sentimenti…”.

Patty aveva passato la notte praticamente insonne e al mattino non aveva sentito la sveglia suonare. Quando si alzò si rese conto che da lì a breve avrebbe suonato Holly e così in modo veloce indossò la prima cosa che le capitò senza controllare.
Oliver, nel frattempo era sotto casa sua e dopo averle citofonato, aspettò un po’ prima che scendesse. Patty aveva indossato una minigonna e una canotta molto scollata. Scese di fretta per paura di farlo attendere troppo. “Eccomi Holly, scusa il ritardo, non è suonata la sveglia e a dire il vero, non so neanche come mi sono vestita…”.
“Non importa Patty, non perderemo il volo, e per quanto riguardo ciò che indossi, non preoccupartene, stai benissimo!”.
Patty notò che lo sguardo di Holly era diverso dal solito, avrebbe pagato qualunque cifra per sapere cosa stesse pensando…




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Capitolo 4
*** Verso la Francia ***


IN VOLO VERSO LA FRANCIA
Presero il volo in tempo per la partenza, ma solo allora si reseto conto che i posti loro assegnati erano distanti.
Holly convinse un passeggero a cambiare il suo posto, così da potersi sedere vicino alla sua Patty.
La ragazza si posizionò vicino al finestrino mentre Holly nel lato corridoio, poco dopo iniziò la procedura di decollaggio.
Il volo sarebbe durato circa due ore.
Il campione nipponico si perse tra i suoi pensieri: “Siamo seduti vicini e siamo soli. In due ore dovrei riuscire a trovare il momento migliore per dichiararmi, mamma quanto è bella!” e senza rendersi conto cominciò a fissarle la scollatura del seno.
Patty si sentiva osservata da Holly, così girò leggermente la testa verso di lui e si accorse cosa guardava… pensava “Si stancherà di fissarmi… accidenti, ma perché ho messo proprio questa canotta così scollata”, ma lui non distoglieva lo sguardo.
La ragazza non riuscì a sopportare per molto quello sguardo indiscreto e si girò verso di lui sfidando il suo sguardo, aspettò ancora qualche secondoche lui la guardasse in faccia, ma ciò non accadde, così in tono offeso e tutta rossa in viso, prese la parola: “Holly mi fai passare? Devo prendere un coprispalle, a causa dell’aria condizionata sento un po’ freddo”.
Holly si risvegliò dal suo torpore: “Ma sì, certo certo…”
'Caspita, ma per quanto tempo l’ho fissata?? Se ne sarà accorta??! Accidenti, sognavo di spogliarla a occhi aperti… non è possibile, sto impazzendo, sto diventando come uno di quei maniaci a cui basta solo guardare per godere…” e nel mentre pensava a queste cose continuava a fissare in modo insistente la figura esile ma ben formosa della ragazza, che con le braccia alte, cercava di aprire il suo borsone per recuperare il coprispalle.
"Patty hai bisogno di una mano?”
“No, posso fare da sola”, il tono era ancora offeso.
 Dopo qualche minuto urlò: “L’ho trovato!!!”, chiuse il borsone e mentre si stava accingendo a sedersi al suo posto ci fu un vuoto d’aria, lei perse l’equilibrio e cadde addosso a Holly…
I due ragazzi arrossirono visibilmente; Patty si sollevò quasi subito e in modo adirato si sedette di corsa al suo posto, indossò il coprispalle e girò lo sguardo verso il finestrino.
Continuava a ripetersi “Che vergogna… che vergogna… che vergogna…ma perché mi capitano queste cose super imbarazzanti… che vergogna”.
Holly aveva avuto per qualche secondo la ragazza tra le sue braccia, l’istinto gli diceva di afferrarla e baciarla per eliminare quel momento imbarazzante fra loro, ma poi si voltò a guardarla e scoppiò a ridere senza volere: l' atteggiamento di chiusura che aveva la ragazza era uguale a quando erano bambini…
Patty si sentì presa in giro e in modo adirato gli rivolse la parola:: “Cos’hai da ridere?” 
Holly era piegato in due e non riusciva a rispondere… Patty si stava innervosendo sempre di più, quando si alzò in piedi : “Questo è troppo, cambio posto”.
Holly smise di ridere immediatamente, le afferrò un polso e la trattenne: “Scusami Patty, ho riso così perché mi sono venute in mente tante scene di quando eravamo bambini e di come ti chiudevi inizialmente a riccio quando una situazione diventava difficile da superare per poi esplodere come una bomba… so bene che non mi sei caduta addosso volontariamente, è stato il vuoto d’aria, non devi sentirti in imbarazzo, noi due beh siamo amici e non penserei mai male di te!”.
A quelle parole Patty si rincuorò. “Bene, credevo volessi prenderti gioco di me, comunque, buona parte della colpa è tua. Ho visto come mi fissavi la scollatura e questo mi ha parecchio innervosita”.
Holly si stupì, aveva ragione, la colpa era sua: “Hai ragione Patty, scusa prometto di non guardarti più in quel modo”
Patty fu sorpresa dalla risposta del ragazzo, ma anche un po’ delusa, in effetti, riflettendo non le dispiaceva essere guardata in quel modo dal capitano.
“OK”, rispose non troppo convinta e tornò a guardare il finestrino.
Nel frattempo era passato un po' dal viaggio e la stanchezza accumulata da Patty si fece sentire. Senza rendersene conto si addormentò.
Holly abbassò il seggiolino “Accidenti, avrei potuto dichiararmi e invece le ho detto che noi siamo amici… ma quanto sono negato….”.
Passò ancora un po’, chiuse anche lui gli occhi e sentì il viso di Patty appoggiato sulla sua spalla.
“Caro amore mio, quante emozioni in questo periodo, ore e ore passate sui libri e poi il mio arrivo che ti fa modificare tutti i piani… è vero, ho promesso di non guardarti più nel modo che ti fa arrabbiare, ma non so se riuscirò a mantenere la promessa”.
L’abbracciò teneramente e fece appoggiare il suo bellissimo viso sul suo petto. “ Riposiamoci amore mio, tra un’ora circa arriveremo…”.
Dopo mezz’ora, Patty si ridestò e aprendo gli occhi vide il suo viso vicinissimo a quello di Holly; fece per alzarsi, ma sentì il braccio del ragazzo che la teneva stretta.
Con delicatezza prese la sua mano, la fece girare sul suo fianco lentamente per staccarsi, ma quando cercò di lasciarla lui gliela strinse più forte…
“Ma sta dormendo o è sveglio?”. A Patty mancò il fiato, ritentò nuovamente, riuscì a lasciargli la mano e gliela appoggiò sulla gamba.
La ragazza tornò a respirare, si allontanò e si avvicinò al finestrino.
“Momento intimo finito…”.pensò Holly che aspettò ancora una decina di minuti prima di riaprire gli occhi, non voleva farle capire che era sveglio da un bel po'
"ATTERREREMO TRA CIRCA QUINDICI MINUTI. I SIGNORI PASSEGGERI SONO INVITATI AD ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA, STIAMO PER INIZIARE LA PROCEDURA DI ATTERRAGGIO".





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Capitolo 5
*** IN FRANCIA ***


IN FRANCIA
Non appena scesero dall’aereo si incamminarono sorridenti verso l’uscita dove Holly era atteso dai suoi compagni della nazionale.
Tutti si avvicinarono per salutarlo .
Mark fu il primo a rivolgersi a lui: “Ben arrivato Holly, adesso la faremo vedere noi alle altre squadre”.
Bruce si catapultò: “Capitano finalmente sei con noi! Non è stata vita senza di te in questo periodo…”
Patty fissò Bruce e ripetè le sue parole “In questo periodo? Sarà stato via al massimo tre giorni…”, ma Bruce la notò, non la riconobbe subito, si avvicinò a Holly: “Allora vecchia canaglia, hai fatto conquiste vedo! Proprio un’ottima scelta!!!”.
Holly diventò tutto rosso “Bruce possibile che non la riconosci?”
“Dovrei conoscerla?”
Patty: “Holly lascia perdere, Bruce fa fatica a riconoscere sua madre se non la vede per una settimana, figuriamoci me che non mi ha più vista da un anno…”
“PATTYYYY???!!!!??!” urlarono tutti, nessuno l'aveva riconosciuta. In Giappone l'ex manager non si truccava e non indossava mai abiti provocanti perciò appariva diversa ai loro occhi.
Amy e Jenny si avvicinarono a lei: “Ben arrivata anche a te allora! Ci aiuterai a tradurre ai nostri ragazzi quando parleranno con i giornalisti o con gli altri atleti delle altre squadre”.
“Certo, sono qui per questo!”.
Tutti gli altri giocatori si avvicinarono a lei per sapere cosa avesse fatto in questo anno e mezzo e Benji ne approfittò per parlare con Holly facendo un fischio: “Che figurino che è diventata la nostra Patty o dovrei dire… la tua Patty?!” e fece un sorriso malizioso, poi continuò: “Peccato che non l’abbia mai notata da bambina, magari adesso sarei andato io a prenderla in Spagna…”
“Benji non è come credi… sto tentando di riconquistarla piano piano. Adesso è una donna, guardala, devo andarci cautamente altrimenti rischio di perderla”.
“Non ti sei dichiarato? E cosa hai fatto in tutte queste settimane?”, chiese sbigottito Price
“Mi sono allenato”
“Non ci credo, tu non cambierai mai… possibile che non hai trovato un attimo per parlarle…”
“Non ho potuto Benji. Quando sono arrivato lei studiava per dare due esami all' Università. Lei non sapeva che io mi trovavo lì, anzi devo dire a Bruce di non dirle la data preciso di quando sono partito. Ho affittato una camera in un albergo vicino a casa sua. La vedevo ogni mattina uscire per la sua corsa mattutina e poi quando rientrava non usciva più per dedicarsi allo studio… non mangiava neanche… dovevi vederla però durante gli esami: li ha superati entrambi con trenta e lode”
“ Quando ti saresti fatto vedere?”, chiese Benji sempre più sorpreso
“Tre giorni fa, al termine dell’ultimo esame”
Il portiere diede una pacca sulle spalle all' amico: “Quella ragazza è innamorata di te da sempre, non farla attendere ancora altro tempo!”.
Holly fece un leggero sorriso e insieme agli altri si diressero verso il pullman che li avrebbe portati nel loro lussuoso albergo.
Giunti sul luogo, Johnny in modo euforico disse: “La Federazione questa volta non ha badato a spese: avete visto che hotel, di prima categoria!”.
Tutti approvarono e ne erano entusiasti, Patty si rivolse al gruppo che aveva vicino: “Bene ragazzi, adesso vi lascio, vado nella camera destinata a noi manager. Ci vediamo domani mattina”.
La giovane non cercò lo sguardo del suo capitano, non voleva dare adito a pettegolezzi, per i suoi gusti se ne erano già fatti troppi dopo che la squadra e le ragazze l’ avevano vista arrivare in aeroporto con Holly, e poi era davvero esausta: troppe emozioni nel giro di pochi giorni l’avevano confusa tanto.
Il giorno dopo i ragazzi iniziarono gli allenamenti già dalle 6:30. Holly era carico al massimo e di conseguenza tentava di spronare la squadra.
Le ragazze arrivarono dopo un paio d’ore e Patty ammirò il suo capitano dare indicazioni ai giocatori come faceva quando erano nella New team.
Bruce a un certo punto si rivolse a Oliver in modo teatrale: “Mi pento di ciò che ho detto ieri, le tre settimane che sei mancato sono state le più belle della mia vita…”.
“Bruce piantala di fare il lazzarone, altrimenti ti faccio saltare il pranzo”, fu la pronta risposta del capitano.
Patty non riusciva a credere a ciò che aveva sentito: “E' stato via tre settimane? Ma dove è stato? In Spagna? E se è così perchè non si è fatto sentire? Devo chiederlo a Bruce, è l’unico che può dirmelo!”.
Verso l’ora di pranzo si accomodarono tutti i giocatori nella grande tavolata insieme alle manager e agli allenatori. Patty si sedette di proposito vicino a Bruce e lui cominciò a far subito il sarcastico “Sapevo che non potevi resistere troppo tempo senza essere stuzzicata da me!” e poi “Ma attenta, perché ho una ragazza molto gelosa…”.
“Tranquillo Bruce, mi fa solo piacere ridere e scherzare con te come i vecchi tempi, non ho alcuna intenzione di saltarti addosso, se è questo che temi!!!”
“Davvero? Pazienza, me ne farò una ragione…!!!??”, e scoppiarono a ridere.
Patty e Bruce erano molto amici e anche se non si vedevano da più di un anno si erano sentiti alcune volte e anche telefonicamente avevano continuato a scherzare.
Holly li osservava e pensava: “Com’è serena con Bruce, ha l’espressione del volto di quando era solo una ragazzina innamorata dei successi della New Team”.
A Tom non passò inosservato lo sguardo del compagno, continuava a fissare Patty e lei non lo guardava neanche perché rideva con Bruce e si divertiva parecchio.
Fu allora che Tom si intromise: “Holly piantala di fissarla così…”
“Cosa? Ah sì, è così evidente?”
“Direi proprio di sì amico mio, perchè non vai a parlarle? E' peggio continuare a fissarla in questo modo, non credi?”
“Lo so, ma non riesco a farne a meno… quando la vedo mi sento un calore dentro che non so spiegare e sento un desiderio fortissimo di stringerla addosso a me, di toccarla, di spogliarla…”.
Tom impallidì a quelle parole e Holly, non appena si rese conto di ciò che aveva detto, arrossì.
Il numero 11 preoccupato continuò: “Holly, non ti riconosco più! Non hai mai parlato in questo modo… ho sempre saputo che avevi per la testa il pallone e questo nuovo Holly mi spaventa… non è che mi diventi un pervertito???!!!”
“non so che dirti Tom, sto impazzendo, quando la vedo non penso altro che a questo…me ne vergogno tanto, ma non so proprio cosa fare…”.
Tom gli diede una pacca sulla schiena: “Amico mio sono gli ormoni! Finalmente hanno iniziato a funzionare anche i tuoi, ma a proposito, credi se ne sia accorta anche lei?”
“Credo proprio di sì…”, confessò Oliver
Tom insistette:“Dai racconta, come è andata in Spagna?”
 “Insomma… oh no, mi sono scordato, devo parlare con Bruce…” e così facendo si alzò di corsa e andò verso dal suo amico.
Patty se ne accorse e disse a Bruce: “Ti va di fare una pazzia?”
Bruce chiese: “Cosa?”
 “Cooorriiii, non fermarti se ti chiama Holly capito?”
“Ehhh perché? Ma sì corriaaamooooo”, e Bruce iniziò ad affiancare Patty in questa corsa disperata ridendo divertiti dalla situazione.
Holly li vide correre e non sapeva che fare, allora Benji che intuì tutto si avvicinò al capitano: “Hai più parlato con Bruce?”
 “No, mi sono dimenticato…”
Benji lo fissò sconvolto: “Che aspetti allora, inseguiamoli!!! Appena li raggiungiamo tu trattieni Patty e io porto via Bruce”.
Dietro di loro c’era anche Tom: “Non so che sta succedendo però voglio aiutarvi anche io!!!”
Benji propose: ” Bravo Tom, allora faremo così: io e te bracchiamo Bruce”
Tom, Holly e Bruce cominciarono a urlare: “Bruce fermatiiii … dobbiamo parlare con te…. Fermati”
Bruce chiese all'amica: “Patty, ma che succede perché quei tre mi inseguono?”
Patty rispose: “Hai promesso, non fermarti!” e rideva a crepapelle.
Bruce in modo sconsolato.: “Mi sa che quello che ci andrà di mezzo sarò io… ma mi diverte troppo questa situazione. Dimmi un po’ Patty, cos’è che vuoi sapere da me e che solo io posso dirti e che quei tre non vogliono che tu sappia?”
Patty si fermò: "Beh, allora non sei così stupido come vuoi sempre far credere…”
“Piantala, altrimenti non ti aiuto più”
“Sì, hai ragione: volevo sapere quando Holly…..”
Benji e Tom si rivolsero al difensore: “Bruce, finalmente, ma perché non ti sei fermato? Perché non sei venuto subito… ora per punizione niente pranzo e andrai a fare due giri di corsa sul campo…”
Bruce rattristato: “Ecco lo sapevo…”
Patty,Holly, Tom e Benji scoppiarono a ridere e poi Tom disse: “Capitano ci assicuriamo che questo insubordinato faccia bene il suo lavoro!”
Holly annuì e poi guardò Patty, che nel frattempo aveva smesso di ridere. “Cosa c’è capitano? Devo andare a fare anche io due giri di campo e devo saltare il pranzo per insubordinazione?”
Oliver la fissò con sguardo glaciale: “Tom e Benji hanno fatto solo una battuta, adesso lo stanno riportando al ristorante a mangiare”
Patty si rasserenò: “Bene, allora possiamo tornare a mangiare anche noi…”
“Aspetta” e le prese il braccio “Cosa volevi sapere da Bruce?”
Patty si innervosì maggiormente a seguito di quel contatto: “Ciò che non hai voluto dirmi subito… voglio sapere quanto tempo sei stato in Spagna, perché sono sicura che hai trascorso lì più di tre giorni”.
Holly sospirò e con tono serio: “Immagino che non abbia più senso tenertelo nascosto…sono partito tre settimane fa, due giorni dopo essere tornato dal Brasile. Ho affittato una stanza vicino al tuo alloggio”
“Perché non me lo hai detto?”
“Perché sapevo che eri presa dai tuoi esami e se ti avessi detto che ero lì ti saresti distratta, e non mi sarei mai perdonato di sapere che non erano andati bene per colpa mia…”
Patty era scossa: “Holly, io non capisco, ma perché?”
A questo punto doveva parlare: “Perché….”, ma fu interrotto dalla voce di un ragazzo che parlava in francese
“Oliver Hutton? Sei proprio tu?”
Patty gli fece da traduttrice, era Pierre Le Blanc capitano della nazionale francese. Si erano incontrati 4 anni prima e si erano dati battaglia sul campo di gioco; ora erano cresciuti entrambi.
Pierre si rivolse al capitano nipponico: “Sono contento di rivederti Holly, finalmente potremo sfidarci sul campo, stavolta vincerò io…”
Holly non si fece trovare impreparato: “Sarà il campo da calcio a stabilire il migliore!”
Holly e Pierre si scambiarono un sorriso complice, ma il giovane francese notò lo sguardo pieno di ammirazione che Holly riservava alla sua traduttrice.
Nel frattempo Tom era tornato a vedere come stavano andando le cose tra quei due e vide Pierre che parlava con loro. Si intromise anche lui in francese:
“Ciao Pierre è da parecchio tempo che non ci vediamo…”
Si misero a parlare tutti in modo scherzoso, ma il capitano francese si rese subito conto che Holly fissava in modo speciale la bella traduttrice.
Improvvisamente ebbe un’illuminazione: “Chissà come la prenderebbe se le faccio il filo…”.
Pierre era disposto a tutto per vincere, anche a trovare sotterfugi. Cominciò a rivolgere domande guardando in volto solo Patty senza più cercare lo sguardo di Holly o di Tom… Tom gli disse qualcosa in francese, ma Pierre pareva non volergli dar peso e continuava a rivolgere domande solo alla ragazza, che ad un certo punto fissò Holly e arrossì.
Il giovane nipponico non ci vide più, la gelosia aveva preso il sopravvento, la sua calma si trasformò presto in rabbia, prese il braccio della giovane e rivolse a Pierre queste parole: “Sul campo di calcio sistemeremo anche questa, diglielo tu Tom” e trascinò Patty con una violenza che non aveva mai avuto con nessuno.
Tom rivolgendosi a Pierre disse: “Hai giocato sporco, te ne sei accorto, vero?”
Il francese si mise a ridere: “Beh, ho trovato il tallone d’Achille di Oliver Hutton, uno dei giocatori migliori al mondo… la sua reazione spropositata ne è la prova!”
Tom si infuriò: “E' così che vuoi vincere? Facendolo morire di gelosia, lui non ha capito nulla di quello che vi siete detti… lo hai fatto di proposito… sei proprio caduto in basso Pierre. Ti ammiravo, ma ora so una cosa e questo te lo assicuro: distruggeremo te e la Nazionale Francese, non avremo pietà!”. E così dicendo se ne andò per controllare l'amico.
Intanto Holly continuava a trascinare la ragazza che inizialmente lo seguì, ma dopo un po’cominciò a chiedergli di fermarsi, ma lui non l’ascoltava, era ancora troppo agitato. Ma Patty non ci stava e con tutta la forza che poteva si staccò dal capitano urlandogli contro: "Ma si può sapere che ti prende?”
“Ho visto come ti guardava, il modo in cui ti parlava, devi stare attenta con certa gente…”
“Etu cosa fai? Mi trascini via come una bambina?”
“Era l’unico modo per fargli capire che non doveva permettersi di parlare con te di cose che non riguardavano il calcio”
“Questo è assurdo! Pertanto io posso solo parlare di calcio?”
 “Certo è il motivo per cui sei stata nominata traduttrice”
 “Non posso crederci, allora forse è il caso che mi dimetta; se ho voglia di parlare con altre persone in una lingua diversa dal giapponese di qualcosa che non sia il calcio, io ho tutto il diritto di farlo”
Holly tentò di calmarsi: “Andiamo Patty, non è questo che intendo… ho visto come ti guardava… se non ci fossi stato io cosa sarebbe successo?”
Patty se possibile, si arrabbiò maggiormente: “Cosaaa? Se non ci fossi stato te? Ma tu in Brasile ti sei rimbambito decisamente… in questi anni ho dovuto tenere al loro posto ragazzi che hanno fatto avance molto peggiori di Le Blanc e non c’era nessun Oliver Hutton a proteggermi, pertanto ti chiedo la cortesia di piantarla, perché io non ho bisogno di nessuno…” e così dicendo gli voltò le spalle diretta alla sua camera, ma Holly non voleva... non poteva finire così. In un raptus di incoscienza, la prese per un braccio, l’avvicinò a sè e disse : “Possibile che non capisci? Io sono geloso perso di te…”.
Patty non riusciva a credere alle sue orecchie e il nervoso le annebbiò il cervello, fece una risata isterica: “Tu geloso? TU?  Ma non farmi ridere Hutton, sono tre anni e ripeto tre anni che sei partito per il Brasile. Il primo anno mi hai scritto quattro volte e mi hai telefonato due volte, poi basta…il silenzio... l’ultima a cercarti sono stata io lo scorso anno, ti ho scritto sei lettere e ti ho fatto tre telefonate. Non hai mai risposto alle mie lettere e in quelle telefonate eri scontroso, avevi sempre da fare… (si mise a piangere).. io desideravo tanto raccontarti dei miei successi, chiederti consigli, d’altronde sapevi andare oltre con molte persone, ma mai con me…. e adesso vieni e mi dici che sei geloso?”, si girò di corsa per andarsene, ma lui la trattenne ancora e lei si mise a urlare: “Lasciami Oliver o ti prometto che prenderò l’aereo per la Spagna stasera stessa”, si staccò con rabbia e corse via.
Holly provò a fermarla: “Aspetta Patty…”, ma una mano gli si appoggiò sulla spalla, era Tom.
“Lasciala andare Holly, siete devastati entrambi… stasera non risolveresti nulla…”.
Holly a malincuore capì che il suo amico aveva ragione. Senza guardarlo gli disse: “Dobbiamo parlare!”
“Sì, ma non qui, lontano da occhi indiscreti, (le urla dei due ragazzi avevano fatto accorrere parecchie persone), andiamo nel balcone della nostra camera.”
Giunti in camera si accomodarono fuori, era la stanza da letto dove dormivano, Tom cominciò il discorso, sapeva perfettamente cosa volesse sapere Holly: “Non gli aveva dato modo di provarci…”
“Cosa? Ti prego, dimmi meglio cosa le ha detto?”
Tom si sedette: “Ok Holly, in genere non ripeto le conversazioni, ma credo che stavolta mi toccherà impegnarmi per ricordarmi bene… dunque, Pierre si è reso conto dagli sguardi che lanci a Patty che ne sei innamorato…”
“E' così evidente?”, lo interruppre
“Sì”
“Solo lei allora non se ne è accorta…”, concluse sconsolato il numero 10.
Tom cominciò a spazientirsi: “Holly, lasciami finire, ti prego… Pierre ha cercato di flirtare con Patty dicendole che è una bellissima ragazza e che non conosce nessuno con le sue capacità e le sue doti, ma Patty lo aveva messo in riga, dicendogli che non era lì per chiacchierare con lui di se stessa, ma il suo ruolo era quello di tradurre la conversazione per te e per i giocatori della nazionale”.
“Ma lui non si è fermato, vero?”
“No, infatti, le ha proposto di accompagnarlo al galà di inizio torneo tra tre sere, dicendole che avrebbe ballato tutti i balli con lei se avesse accettato… a quel punto mi intromisi io dicendogli che stava avendo un comportamento inopportuno, ma Patty mi bloccò rispondendogli che non sapeva ancora se sarebbe andata al galà, ma sicuramente, se ci fosse andata, avrebbe saputo con chi ballare…a quel punto ti ha rivolto lo sguardo e quando i vostri occhi si sono incrociati, lei è arrossita, e tu... tu hai perso le staffe…il resto lo sai…”.
Holly era rimasto perplesso: “Allora ho fatto una scenata di gelosia inutile”.
 “Esatto amico mio… mi spiace, ma ora non fartene una colpa. Tu non sapevi cosa si stessero dicendo… Tra qualche giorno le sarà passata, vedrai”.
“Quel ragazzo è proprio rimbambito… ah ma siete qui? Com’è andata Holly? Ti sei dichia….ma perché quelle facce ragazzi?”. Benji era entrato come un fiume in piena e aveva interrotto il discorso.
Holly gli rispose: “E' successo un casino…scusate, Tom se vuoi racconta tu a Benji quanto sono idiota… io devo prendere una boccata d’aria”, così dicendo se ne andò via. Era davvero abbattuto, se non si fosse intromesso Pierre, lui le avrebbe confessato i suoi sentimenti, e magari, lei avrebbe reagito diversamente...in quel preciso istante sarebbe potuti stare insieme, che nervi!
“Come farò a rimediare?”, continuava a pensare tra sè.
Vagò per un po' nell'albergo, finchè la sua attenzione fu attratta dal bar.
“Ma sì un bicchiere di birra non mi farà male”.
Si sedette e cominciò a bere inizialmente la birra per poi passare agli alcolici. Era demotivato, non sapeva trovare una soluzione e Patty lo aveva schernito dicendogli che non aveva nessun motivo per essere geloso.. in effetti era vero. Avevano trascorso dei giorni molto belli e in alcuni momenti lui aveva pensato che forse si poteva andare oltre e finalmente stare insieme, ma questa litigata lo aveva fatto deprimere in un modo assurdo.
Intanto nella stanza Tom spiegava a Benji cosa era successo.
Benji era sorpreso: “E' davvero un idiota patentato! E Pierre ha giocato davvero sporco…”.
Tom continuò: “Io credo che la reazione di Holly l’avresti avuta anche tu al suo posto… ecco è una reazione tipica tua saltare alle conclusioni, non sua, ma il desiderio per quella ragazza gli ha tolto tutta la lucidità…”
“Hai ragione… Tom ma hai visto che ore sono? Dobbiamo trovarlo, non vorrei che faccia una follia… sarebbe capace di piangere dietro la porta di Patty tutta la notte, calpestando completamente il proprio orgoglio”.
Tom confermò: “Sì, andiamo a cercarlo”.













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Capitolo 6
*** Ubriachi ***


Tom e Benji girarono per tutto l’albergo, ma non lo trovarono, decisero allora di andare da Patty, pensando di trovarlo da lei. Bussarono la sua porta, dopo qualche secondo la ragazza rispose:
“Chi è? Che succede a quest’ora?”
Tom rispose: “Scusa per l’ora Patty… non riusciamo a trovare il capitano, lo abbiamo cercato dappertutto. Tu lo hai per caso visto?”
Patty impallidì: “No, non so nulla mi spiace”
Benji allora intervenne: “Ok, nessun problema. Se per caso sai qualcosa facci sapere. Ti scrivo il mio numero di telefono su questo foglietto, chiamami se viene da te” e infilò il biglietto sotto la porta.
“Aspettate!”.
Patty era seriamente preoccupata, dove era finito? Di corsa si vestì anche lei, era ancora molto arrabbiata con Holly, ma se i suoi migliori amici erano andati da lei nel cuore della notte, significava che temevano il peggio. Dopo pochi minuti uscì dalla sua stanza e li raggiunse: “Ragazzi vi aiuto anche io a cercarlo. Credete sia uscito fuori dall’albergo?”.
Benji e Tom si guardarono: “Noi abbiamo provato a cercarlo dentro ma non l’abbiamo trovato, ora io e Tom ci dividiamo e andremo a cercarlo per le vie della città”
 “Vengo anche io”
Tom però glielo impedì:  “No Patty, tu resta qui, cercalo ancora in hotel in tutti i posti;  una ragazza in giro di notte per le strade di Parigi da sola non è una cosa consigliabile, ascoltami, conosco bene questi posti e i mal viventi che la frequentano. Se ti succedesse qualcosa non ce lo perdoneremo mai. Pertanto resta qui e se Holly torna o lo vedi avvisa subito Benji che chiamerà me…”
Allorchè la ragazza propose: “Non è il caso di chiamare la polizia?”
Benji fu immediato nel darle la risposta, anche lui aveva pensato seriamente di farlo, ma poi aveva cambiato idea: “Aspettiamo ancora un po'. Se questa storia diventasse di dominio pubblico, la stampa non lascerebbe più in pace il capitano e rischierebbe l’estromissione dalla Nazionale”
“Ok, farò come dite voi. Girerò per tutto l' hotel e non mi fermerò fino a quando non saprò qualcosa” e scrisse su un foglio il suo numero per essere avvisata tempestivamente se uno di loro lo avesse trovato.
'Oh Holly, non riesco a capire, che ti è successo? Prima quella scenata di gelosia inutile, e adesso sparisci,  i ragazzi hanno ragione, credo che se il mister sapesse ciò che hai combinato non ti farebbe più giocare, e tutto per colpa mia…'.

Disperata per ciò che era successo cominciò a ispezionare l'albergo, cosa non molto facile, dato che era un posto molto grande.
Ad un certo punto un cameriere si avvicinò a lei: “Mi scusi signorina, lei è la manager della nazionale giapponese?”

Patty lo fissò incuriosita: “Sì”
Il cameriere proseguì: “Può seguirmi per favore? un giocatore della sua squadra è ubriaco e non ricorda più il nome, né la stanza”
La ragazza si vergognò per il capitano: “Sì, credo di sapere chi possa essere”.
Holly era lì, piegato a metà sul bancone che urlava “Un altro… cameriere un altro!”
Patty rimase esterefatta: 'No, non è più il mio Holly,  adesso si ubriaca anche, ma cosa ha combinato in questi anni in Brasile?'.
Prese il cellulare e mandò un messaggio vocale a Benji: “L'ho trovato è qui al bar ubriaco. Avvisa Tom”.

Holly intanto pensava solo a bere: “Ahh eccoti cameriere… ne voglio un altro, subito, ho tutti i soldi che vuoi, lo pago io non la federazione, hic”
Patty si avvicinò: “Ora basta Holly, andiamo…”
“Patty… hic…” si intravede un minimo di lucidità: “Lasciami, sono una persona orribile, hic tu mi hai sempre amato e aspettato e io ho scelto sempre il calcio a te…”, scoppiò a piangere come un bambino.
“Su Holly, andiamo che ti porto nella tua camera”, e cercò di farlo stare in piedi.
 “Non è giusto, hic, perché devi sempre essere tu a soccorrere me? E' ingiusto…”.
 Patty mise il suo braccio sopra le sue spalle, il cameriere voleva aiutarla, ma lei gli rispose che ci avrebbe pensato da sola, lo ringraziò e lo salutò. Si diresse verso la stanza di lui, gli cercò la chiave in tasca e gli aprì la porta, lo accompagnò sul suo letto, ma prima di andarsene Holly leafferrò il polso: “Ti prego, perdonami Patty, non posso vivere senza di te…”

“Sì Holly ora dormi, domani parleremo…” e così dicendo gli rimboccò le coperte e si allontanò.
Si nascose dietro la porta del bagno e aspettò fino a quando non si accorse che Oliver si era addormentato, non si fidava a lasciarlo solo.
Appena lo sentì russare decise di andarsene: “Ora posso tornare anche io a letto, domani sarà una lunga giornata”, aprì la porta, la richiuse cercando di fare meno rumore possibile, ma non appena svoltò l'angolo si trovò davanti Karl Henz Schneider, che la fissò come se fosse nuda e le disse in tedesco: “Buonasera signorina”

Patty rispose in tedesco: “Buonasera”
karl restò sorpreso: “Conosci la mia lingua?”
“Qualcosa…” e fece finta di pronunciare male il tedesco.
“Quella è la stanza di uno dei giocatori della nazionale giapponese? Hic hic Sei un’ accompagnatrice? Se è così io avrei bisogno di compagnia!hic hic ” .

Patty non riusciva a crederci, aveva appena finito di gestire un ubriaco e ora si trovava davanti a uno sconosciuto con cattive intenzioni: “Non sai quanto ti sbagli… non sono un’ accompagnatrice, e adesso devo andare”
Karl era ubriaco, non si era mai comportato, ma l’alcool non gli permetteva di ragionare con lucidità, la prese per un braccio, si avvicinò e le disse: “Non mi interessa se sei o no un’accompagnatrice, hic hic adesso verrai nella mia camera  (annusò i suoi capelli e la sua pelle). Hic hic wow non vedo l’ora di toglierti questi stracci e toccarti,  le mise una mano in bocca per non farla urlare e stava cercando di trascinarla, quando arrivarono Benji e Tom: “Cosa stai facendo Karl?” urlò Price
“Voglio approfittare della compagnia di questa signorina…hic hic ”
Benji si innervosì: “Lasciala subito, è la nostra manager, guai a te se osi toccarla"
Karl lasciò la presa “Ok ok Benji, non ti scaldare, sono ubriaco e volevo solo compagnia…hic hic… buonanotte”.
Patty tremava come una foglia… Benji e Tom si avvicinarono a lei: “Stai bene Patty?”
“Ora sì, grazie ragazzi, ma se voi non foste arrivati in tempo…”
Tom la interruppe: “Tranquilla Patty, ora ti accompagniamo nella tua camera, e poi andiamo a vedere Holly”
 “Sì, il capitano dorme. Ho aspettato che si addormentasse e sono uscita dalla sua camera, ma subito fuori ho incontrato ….”e scoppiò in lacrime.
Benji cercò di confortarla: “Non piangere Patty, parlerò io domani con Karl, non si permetterà più di fare una cosa simile. Conosco quel ragazzo, è una brava persona, deve essere successo anche a lui qualcosa di sconvolgente per essersi ridotto in questo modo. Lui è molto simile a Holly, e credimi se te lo dico, hanno davvero molte cose in comune. Quando gioco con Hutton spesso vedo l'immagine di Schneider davanti a me e quando gioco con Schneider vedo Hutton. In ogni caso non doveva permettersi e domani gli darò un pugno ben piazzato”.
 “Grazie Benji, ora però voglio solo andare a dormire un po’”.
Intanto si erano già fatte le cinque del mattino. Alle sei suonò la sveglia per i giocatori. Tom e Benji si alzarono, ma videro Holly che non stava bene… durante quell’ora si era alzato tre volte a vomitare. 
Benji si rivolse a Tom: “Credo sia la sua prima sbornia…”

 “Già. Dobbiamo avvisare il mister che non è nelle condizioni di allenarsi oggi”.
 “Mannaggia a lui, a Patty, a Le Blanc e anche a Schneider… anche io avrei voglia di restare a dormire. Abbiamo passato la notte in bianco…”.
Nonostante il pensiero, i due ragazzi si prepararono, scesero nella sala e durante la colazione spiegarono al mister che il capitano, di notte non era stato bene. Inventarono la scusa del cambio di temperatura e di un probabile colpo d’aria. Il mister non se ne curò molto, Holly era sempre stato integerrimo e se per una volta saltava un allenamento non gli importava. Mancavano cinque giorni all’inizio del campionato e il loro miglior giocatore doveva riprendersi.








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Capitolo 7
*** Chiarimento ***




Alle nove Patty si svegliò, si vestì velocemente e raggiunse la squadra. Anche quella  tedesca si stava allenando e Patty cercò Karl con lo sguardo, voleva vedere se aveva ragione Benji e se avrebbe avuto il coraggio di dirle qualcosa.
Il mister si rivolse alla ragazza: “Buongiorno Patty, hai saputo che Holly non sta bene oggi?”

Patty non si aspettava che chiedesse proprio a lei: “Ecco...sì, mi è stato detto”
“Bene, tu sei stata manager alla New Team, ti occuperesti di lui? Durante il pranzo verrò a trovarlo in camera”.
Patty rimase di sasso, ma non riuscendo a inventare nell'immediato una scusa che le permettesse di rifiutare fu costretta ad acconsentire: “Ok mister”.
Il suo peggior timore si stava realizzando: avrebbe dovuto affrontare Holly.
Jenny ed Amy se ne accorsero e la allontanarono dall’uomo: “Cosa hai Patty? Cosa sta succedendo tra te e il capitano?”

Patty si sedette su una poltrona: “Ragazze sono così confusa… stanotte si è preso una sbornia di prim’ordine”.
"Che cosa ha fatto?", urlarono in coro le due manager.
"Appena possibile vi racconterò i dettagli, ora però devo sbrigarmi, devo andare a vedere come sta" e si diresse verso la stanza di Holly.
Gli portò un caffè amaro e una brioche: 'Chissà magari ha fame…'.
Arrivò davanti la sua porta e bussò, nessuno rispose… bussò nuovamente… cercò tra le sue tasche la chiave della porta, quando una figura la notò e in tedesco le disse: “Signorina, ancora tu? ”.

Patty stavolta era pronta a tutto e non avrebbe subito senza reagire come era accaduto la notte precedente: “Non provare a toccarmi, se osi ancora farlo, ti faccio tornare in Germania a calci…”, esprimendosi in un tedesco perfetto
Karl pensò: 'Che caratterino, però ha ragione, mi merito questa rabbia'.
“Scusami per stanotte, ero davvero ubriaco.. io non sono così, non ho mai toccato una ragazza se non è lei a volerlo… sono contento che siano arrivati in tempo Benji e Tom… non mi sarei mai perdonato se ti avessi fatto qualcosa senza il tuo volere”.

Patty non aveva alcuna intenzione di proseguire con la conversazione: “Ok, ora che ti sei chiarito puoi andare” e si girò ancora innervosita alla ricerca delle chiavi della stanza di Holly.
'Com’è bella!' pensò Karl '...e deve essere molto intelligente, ha parlato poco, ma ha un’ottima pronuncia tedesca”
“Hai vissuto in Germania?”, chiese il giovane calciatore incuriosito dalla ragazza giapponese.
Patty non poteva crederci: 'Ma sta cercando di fare conversazione… è assurdo'.
“No, non ci sono mai stata… prima che tu me lo chieda sono solo una studentessa universitaria che frequenta la facoltà in lingue e non sono un’accompagnatrice”

Karl si sorprese: “Scusami ancora per ieri sera. Voglio giustificarmi e spiegarti cosa mi ha portato a perdere la lucidità: ho avuto una delusione d’amore che mi ha spezzato il cuore… la mia ragazza, colei con cui stavo dal liceo, mi ha tradito con Pierre della nazionale francese… ieri ero fuori di me… li ho scoperti a letto nella stanza che le ho pagato per averla quì a Parigi”.
Karl si innervosì colpendo la parete con un calcio e poi guardandola dolcemente: “Ma tu non c’entravi nulla, spero che un giorno mi perdonerai…”

Senza dire altro si allontanò dalla giovane… Patty restò immobile ad osservare la figura di Schneider che gli dava le spalle e pensò: 'Benji aveva davvero ragione… Holly e Karl hanno molto in comune…aaahhh ma che sto facendo, dov’è la chiave? Oh eccola finalmente!” .


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Capitolo 8
*** Cosa sta succedendo? ***






Patty trovò Holly appoggiato sullo schienale del letto con uno sguardo perso nel vuoto e completamente sudato. Si fermò davanti la porta con il vassoio in mano e lo appoggiò su un tavolino posto in ingresso.
In stanza c’era un odore acre molto forte, evidentemente aveva appena vomitato.
Senza dire nulla si avvicinò alla finestra, la spalancò per fare entrare luce e soprattutto aria, poi si diresse in bagno e fece la medesima cosa.
Holly la fissò: “Vattene, non voglio che tu mi veda così, sono uno straccio, mai stato così male”.

Patty non si intimorì: “Prendi, ti ho portato un caffè amaro molto forte. Bevi tutto d’un fiato”
Holly guardò Patty, aveva uno sguardo strano, non sembrava più arrabbiata, si convinse e fece senza protestare ciò che gli aveva chiesto. Poi cercò il suo sguardo: “C’è altro?”
“Purtroppo sì, non sono qui per volontà mia, il mister mi ha chiesto di controllarti. Non potevo dirgli di no; a mezzogiorno lui verrà a vedere come stai, non sa nulla della cazzata che hai fatto stanotte, pertanto riprenditi, perché se scopre che ti sei ubriacato, ti espelle dalla squadra”.
Holly sorrise amaramente: “Mi sorprendo di te manager, sai bene che non lo farebbe mai; so fare bene solo una cosa, è la mia fortuna ma anche la mia sventura…”
“Holly piantala di fare il depresso”
“E' la verità… quando ero ubriaco ieri notte ho capito molto bene tutto: la mia unica aspirazione al mondo era quella di diventare il miglior giocatore di calcio del mondo e ci sono riuscito,  ma dimmi Patty, chi riesce con forza di volontà e tanti allenamenti a raggiungere un simile traguardo? In pochi, anzi pochissimi…”
La ragazza lo osservò bene, era l'ombra si se stesso, cercò le parole più adatte per incoraggiarlo: “Dovresti essere orgoglioso di te stesso”
“Lo sono, ma per questo sogno ho sacrificato l’amore”, e rivolse lo sguardo verso la ragazza, che reagì distogliendo immediatamente il suo: “Holly non parlarne più”
Oliver guardò fuori dalla finestra: “Ricordi quando da ragazzini tu diventavi rossa quando io ti rivolgevo anche solo un sorriso,tu facevi di tutto per nasconderti a me, ma io me ne accorgevo. Sapevo perfettamente che eri innamorata di me, ma io non potevo e non volevo distrarmi, perché il calcio era la cosa più importante. Quando sono partito per il Brasile, la sera prima ho pianto, pianto tantissimo perché non volevo lasciarti, ma poi alla fermata del pullman cosa ho fatto? L’unico gesto che poteva darti un segnale del mio amore, regalarti il mio pallone, il mio migliore amico, quello che all’età di 4 anni mi ha salvato da un incidente automobilistico e poi ho scelto di andarmene senza voltarmi”.
Patty capì che le stava parlando sinceramente: "Era ciò che pensavi fosse giusto da fare”, sperava che il capitano si fermasse, ma invece il suo sfogo proseguì: “Ora arrivo dopo tre anni e penso di poter reclamare ancora diritti su di te, perdonami Patricia, perdonami…” e così facendo si avvicinò alla giovane e le prese le mani.
Patty sospirò rumorosamente: “E' tutto passato capitano. Ora va a farti una doccia, starti vicino non è proprio facile in questo momento. Io ti cambio le lenzuola, così che tu possa riposare meglio e poi torno a controllarti tra un paio d’ore, prima dell’arrivo del mister”.
Holly annuì e Patty lo lasciò per andare a chiedere la biancheria pulita in reception, ma durante il tragitto assistette ad una scena impensabile: Schneider e Le Blanc stavano discutendo animatamente uno in tedesco e l’altro in francese.
Lei si intromise in entrambe le lingue: “Piantatela di fare i bambini, non siete qui per dare spettacolo”. I due ragazzi la osservarono e rimasero spiazzati per qualche secondo.

Pierre interruppe il silenzio: “Tu conosci il tedesco?”
E Karl: “Tu conosci anche il francese?”
Patty si mise una mano in faccia: “Ohhh non è questo il punto, finitela altrimenti vado a cercare qualcuno che usi le maniere forti con voi due”
Karl si calmò: “Non è necessario, ma dì a questo francese che sul campo lo ridurrò come una polpetta e gli passerò sopra nello stesso modo in cui un carro armato passa sopra a una banana”
Patty pensò fra sè: 'Ma cosa dice? E' ancora ubriaco?!”, ma alla fine riferì il messaggio di karl facendogli capire il concetto e cioè che il tedesco gliela avrebbe fatta pagare sul campo. Pierre dal suo canto era contento, aveva ottenuto ciò che voleva: “Riferisci a questo tedesco che mi sono scopato la sua ragazza e ha goduto come mai aveva provato in vita sua". Fu in quel momento che arrivò Tom: “Pierre sei senza onore, cosa hai fatto?”
Karl si rivolse a Patty “Cosa ha detto? Parlava della mia ex?”
Patty annuì: “Sì, ma Karl, sta solo cercando di provocarti. Ti teme e allora non sapendo come sconfiggerti sul campo da calcio, ha deciso di giocare sporco, ci ha provato anche con Holly”
Pierre rivolgendosi a Tom in francese disse che aveva scopato la ragazza di Schneider e ora sarebbe toccato anche a quella di Hutton… poi rivolgendosi a Patty: “Quando vuoi cara, così scoprirai un vero uomo!”
“COSA STA SUCCEDENDO QUA?” Holly era uscito dalla sua stanza e aveva sentito delle urla provenire dal corridoio. "Patty puoi tradurmi per Schneider e tu Tom puoi farlo per Pierre? Ho una cosa da dire a entrambi".
Patty e Tom si affiancarono ai due giocatori europei e ripeterono le parole del capitano.
“Il corridoio di un hotel non è il posto giusto dove discutere dei propri affari. Siamo professionisti e tra qualche giorno ci incontreremo sul campo di calcio. Dobbiamo restare lucidi se vogliamo davvero che la sfida sia memorabile; queste scenate non aiutano nessuno, né le vostre squadre, né quelle avversarie. Mi rivolgo a te Pierre, non sei più il giocatore che tanto ammiravo quattro anni fa, ma sono sicuro che durante la partita tu lotterai con tutta la grinta che ti contraddiceva una volta, ti auguro di ritornare quel Le Blanc, un capitano eccezionale che amava il pallone e il gioco del calcio esattamente come me. E tu Schneider, sei un avversario fortissimo che temo molto, ma se non riprendiamo la nostra lucidità dopo ciò che ci ha costretti a vivere Pierre potremmo rimpiangerlo per tutta la vita. In bocca al lupo a tutti e due, basta incomprensioni!", poi si rivolse alla prima manager: "Patty mi accompagni per favore?”
Patty sorrise: “Sì, certo capitano” e così facendo entrambi si recarono nella stanza di Holly.
Pierre e Karl si guardarono. Hutton aveva dato con poche parole una lezione di vita ad entrambi.
Karl andò via senza dire altro e Pierre in modo turbato si rivolse a Tom: “Il vostro capitano ha perfettamente ragione, che stupido sono stato, ho perso di vista il motivo principale per cui mi trovavo qui” e così dicendo anche lui se ne andò.
Tom era fiero del suo amico: “Holly ha fatto centro con entrambi, è davvero una persona eccezionale. Ha riacquistato la sua lucidità!”.



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Capitolo 9
*** Posso accompagnarti? ***






Patty seguiva il suo capitano, camminava un passo indietro a lui come succedeva quando giocava nella New Team e pensava con un bel sorriso: 'Finalmente rivedo il mio Holly, il ragazzo che amavo davvero e che con le sue parole riusciva sempre a colpire nel segno: sei grande Holly, sei riuscito a lasciare senza parole sia Schneider che Le Blanc, anche se non sapevi minimamente cosa si stessero dicendo, dato che non conosci né il tedesco, né il francese, solo con la tua sensibilità sei riuscito a capire cosa stava succedendo', e mentre Patty pensava, Holly si girò, si mise una mano dietro la nuca e sorrise: “No, non posso crederci, ti ho chiesto di accompagnarmi, ma io ero immerso nei miei pensieri e ho cominciato a camminare un passo più avanti al tuo. Sono imperdonabile!”.
Patty gli regalò un sorriso solare: “Non preoccuparti, mi è sembrato come rivivere il passato e tornare agli anni in cui tu giocavi nella New Team e io ero la vostra manager. Camminavamo sempre così, ricordi?”
Holly si avvicinò:  “Già, stavi sempre un passo indietro al mio, non ho mai capito perché; a volte ricordo, che andavo più piano per affiancarmi a te, ma ero talmente impacciato, che succedeva sempre qualcosa e ricominciavo a muovermi più svelto, ero davvero timido…”
Patty sorrise e pensò: 'Anche per questo ti amavo' e arrossì visibilmente.
Holly se ne accorse, ma non le chiese nulla per non turbarla, erano finalmente giunti davanti la sua stanza e Patty disse: “Vuoi che vada a prenderti un altro caffè?”
Il capitano le rispose: “No, non è necessario, la sbronza è passata, ora vado a fare una doccia per riprendermi, le urla di quei due non mi hanno permesso di lavarmi prima, ci vedremo a pranzo. Rassicura il mister se lo vedi, ora sto meglio”.
Patty stava per andarsene, ma prima si voltò e gli chiese: “Holly, posso sapere una cosa? Come hai fatto a capire che Karl e Pierre litigavano per una ragazza?”
Holly sospirò: “Ieri sera, quando mi hai trovato al bar dell’albergo, inizialmente non ero solo, ma mi trovavo con Schneider. Abbiamo bevuto insieme, c’era una grossa sintonia, ci parlavamo ognuno nella nostra lingua, senza capirci ovviamente, ma...dai suoi occhi vedevo un gran dolore e credo che anche lui vedesse il mio. Poi a un certo punto si è alzato e se ne è andato, credo volesse consolarsi con una compagnia femminile, ma poi, non l’ho più visto, fino a poco fa e sentendolo urlare con Le Blanc, dopo quello che era successo con me, ho capito che poteva esserci una sola motivazione!".
Patty era orgogliosa del suo capitano: “Sei eccezionale, ci hai preso in pieno Holly!”
Oliver si imbarazzò: “Bene, non osavo chiedertelo, temevo di aver fatto una figuraccia colossale”, e scoppiarono a ridere.
Patty addolcì il tono: “Allora ci vediamo più tardi”
“A più tardi Patricia”.

Patty se ne andò, il cuore le batteva forte, il suo Holly era tornato,  ma lei, lei cosa doveva fare? Se lui le avesse chiesto di stare con lui, come avrebbe dovuto comportarsi?
Patty si preparò per il pranzo, aveva fatto un bel bagno rilassante e aveva indossato un bel vestito stretto di colore bianco e con bretelle.
'Un filo di trucco… ecco, sono pronta!”.
Si incontrò nel corridoio con Amy e Jenny, anche le altre due indossavano dei bei vestiti, e insieme si recarono nella sala. Si sedettero, ma Patty cominciò a starnutire: “Caspita, mi sa che mi sono presa un raffreddore, scusate ragazze, vado in camera a prendermi i fazzoletti”.
Si incamminò verso la sua stanza, quando i ragazzi della nazionale la incontrarono e cominciarono a dirle che era bellissima. Lei ormai non faceva più caso ai loro complimenti, ma Bruce si fermò a parlarle: “Allora, hai chiarito con Holly?”.
“Se vuoi la verità, francamente non lo so”, fece un sorriso rattristato e si avviò verso la sua stanza.
Ma tra i giocatori che si recavano alla sala ristorante dell'albergo c’era anche Holly. Quando la vide si fermò per aspettarla, mentre gli altri lo sorpassarono senza farci caso, solo Tom si girò a cercarlo, ma quando vide Patty, fece un sorriso, e tornò a seguire la squadra.
Patty intanto camminava tranquillamente, sorridendo ai ragazzi che le rivolgevano il saluto, quando vide in fondo al corridoio Holly fermo. Il suo primo pensiero fu che era bellissimo!

Si fermò proprio davanti a lui: "Ciao Holly, come stai ora?"
"Molto meglio grazie, ma tu...ecco … non vieni a cena?”

“Sì”,  starnutì e poi proseguì: “E' che mi sono presa un raffreddore.Sto solo andando in camera a prendere i fazzoletti”
Holly la scrutò, era stupenda, ma non sapeva proprio come riprendere il suo posto nel cuore della giovane: “Posso... posso accompagnarti?”
Patty si accorse che lo sguardo del suo amato era triste e gli rispose: “Va bene”.
Holly le sorrise e si girò con lei in direzione della sua stanza senza parlare.






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Capitolo 10
*** Solo un bacio ***





Giunti davanti alla porta della sua camera, Patty si rivolse al suo accompagnatore: “Aspetta un attimo, vado a prendere i fazzoletti”.
La ragazza aveva però lasciato la porta semi aperta, Holly sbirciò dentro e quando Patty uscì vide l’espressione del volto del capitano, come quella di un bambino.

Patty si incuriosì: “Che succede capitano?”
“Scusami, ma dove sono i letti di Amy e Jenny?”
Patty rise di gusto: “Noi abbiamo stanze individuali”.
Holly continuava a fare la faccia da ebete e Patty divertita e con una espressione da bimba dispettosa gli propose: “Vuoi entrare a vedere la mia reggia? Non immagini neanche il mio bagno!”

Holly accettò: “ Sì, sono proprio curioso, se posso…”
Patty spalancò la porta: "Accomodati!” .
La giovane era orgogliosa: la sua stanza era grande, sul comò c’era un vaso con dei fiori freschi e Holly disse: “Ma quando sei andata a raccogliere i fiori se sei stata tutto il giorno impegnata con me?”

“Ogni mattina un cameriere me li porta,  ma adesso aguzza la vista e ammira il bagno!”
Era una stanza grandissima, c’era la doccia idromassaggio da una parte e dall’altra una vasca idromassaggio gigantesca, Holly aveva un’espressione da bambino
“Wow… mai visto tanto lusso! Come ti invidio, io invece divido la stanza con Benji e Tom, abbiamo solo una doccia e di notte non sai che odorini che si propagano e quanto russano…”
Patty scoppiò a ridere: “La federazione ha voluto ringraziarci per il supporto che vi abbiamo dato in tutti questi anni e così ci hanno trattato meglio degli stessi giocatori! Anche noi siamo rimaste stupite, non credere!”
Holly tornò serio: “La federazione ha perfettamente ragione. Noi giocatori senza di voi non saremmo arrivati a questo punto e … io non sarei arrivato qui senza il tuo supporto”
Patty cominciò a innervosirsi: “Ok Holly, ora andiamo o faremo tardi”, ma lui le prese il braccio e la fece sedere sul letto.
“Ti prego ascoltami, poi non ne parleremo più, però non interrompermi, per me è molto difficile dire queste cose. Ieri, hai detto una cosa giusta, e cioè che io in tre anni ti ho cercato veramente poco, avevi ragione, ma c’era un motivo. Ogni volta che ti sentivo o arrivava una tua lettera o provavo a scriverti, io non riuscivo a concentrarmi in campo, ti cercavo sempre nella folla e non riuscivo a pensare al modo migliore per vincere… l’ultima volta che ti ho chiamata io, un anno e mezzo fa, ho perso una partita importante, abbiamo perso lo scudetto per colpa mia e dei miei pensieri. Dopo due anni volevo tornare da te, ma non potevo perché avendo perso quella partita, non potevo sperare di diventare professionista. È per questo che ho fatto l’ultimo anno non cercandoti, perché solo così riuscivo a essere concentrato e a vincere. La sera, però Patty, la notte tu eri con me, riguardavo le nostre foto e ti dicevo sempre di aspettarmi, perché io sarei tornato da te professionista, per poterti offrire una vita migliore. Perdonami Patty, ora sono diventato un uomo, ho realizzato questo sogno e vorrei tanto condividerlo con te, perché sei la persona più importante della mia vita! Io ti amo”.
Patty rimase perplessa da quella dichiarazione e non sapeva cosa rispondere, poi Holly appoggiò un ginocchio sul pavimento, estrasse dalla tasca un cofanetto, lo aprì e le disse: “Patricia Gatsby, mi renderesti l’uomo più felice del mondo…vuoi sposarmi?”.
Patty sbiancò, una dichiarazione d’amore a tutti gli effetti, cosa doveva fare, non lo sapeva, non poteva essere frettolosa, era del suo futuro che si stava parlando, poi rispose: “Holly mi hai spiazzata, non riesco a darti una risposta subito, ciò che so davvero è che non potrei partire per il Brasile, io sto studiando a Barcellona e non posso lasciare gli studi, lo devo alla mia famiglia e ai loro sacrifici”
“Non ti sto chiedendo di abbandonare gli studi, io mi trasferirò in Spagna, così tu potrai continuare a studiare lì”.
Patty strabuzzò gli occhi: “Non lo so Holly, quando tu hai dovuto scegliere tra il calcio e me non hai avuto dubbi e io se voglio diventare qualcuno non devo avere dubbi, pertanto devo dirti di no”.
Patty fece molta fatica a trattenere le lacrime e i suoi pensieri le urlavano: 'Ma cosa sto dicendo?'.
Holly la guardò con tenerezza, si avvicinò e le disse: “Amore dimmi solo: mi ami?”

A questo punto la ragazza non riuscì a trattenere una lacrima scorrerle sul volto: “Ti prego, non chiedermelo” 
Il numero 10 la incalzò: “Ho bisogno di sapere, devi rispondermi!"
Patty non riuscì a mentire: “Sì, io ti amo, ma ora non posso”
Oliver sorrise: “Non preoccuparti amore mio, aspetterò, ci volessero altri 10 anni,  io ti aspetterò”.
Holly si alzò per uscire e anche Patty si alzò per andare al ristorante, si asciugò le lacrime, ma prima di aprire la porta, lui le afferrò i polsi e l’appoggiò sulla parete, si avvicinò a lei, sentiva i suoi seni che si appoggiavano ai suoi pettorali e lei rimase esterefatta da tanta audacia: “Holly che fai?”

“Ti prego amore mio, non ti negare, un bacio, un solo bacio.. poi me ne andrò; desidero sentire il tuo sapore, la tua passione, solo un bacio…”.
Si avvicinò a lei, le sue labbra erano talmente vicine, quando sentì le sue mani non fare più forza la baciò: un bacio dolce e tenero ma allo stesso modo passionale.
Il viso di Patty divenne tutto rosso, era il suo primo bacio, dato alla persona che amava da sempre. Le labbra di Patty si schiusero e Holly entrò con la lingua a cercare la sua, Patty emise un gemito e lui si staccò, la guardò, anche lui era arrossito, sorrise: “Amore mio, tu non hai idea delle sensazioni che ho provato solo per una bacio, ti aspetterò tutto il tempo che sarà necessario” e sorridendo aprì la porta e se ne andò.





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Capitolo 11
*** a stasera signorina ***







Nei giorni seguenti Patty cercava lo sguardo di Holly e anche lui faceva lo stesso con lei, ma quando provavano a parlarsi erano entrambi impacciati. Benji e Tom si guardavano stupiti:
“Assurdo… due persone così brillanti nella carriera eppure così imbranate in amore, non le avevo mai viste”.
Tom girò il coltello nella piaga: “Conosci il proverbio: Dio li fa e poi li accoppia?”.
Dopo due giorni da quel bacio, che fu struggente sia per Holly che per Patty, il mister convocò la squadra insieme alle traduttrici.
“Allora ragazzi, stasera ci sarà il gran gàla per l’inizio del torneo. Tutti i giocatori sono invitati a partecipare, ma nessuno di voi è obbligato in effetti. Le traduttrici, ahimé, devono venire per aiutarci a parlare con i giornalisti e i giocatori delle altre nazioni. Voi ragazze dovrete in particolare affiancare il capitano, il portiere e l' allenatore. Potete fare a turno tra di voi, in base alle lingue delle persone con cui dovremmo colloquiare. Amy tu affiancherai Julian e me in particolare, Jenny tu affiancherai Mark e Philip in particolare, Patty tu affiancherai Holly, Benji e Tom in particolare. Tutti gli altri non si scoraggino, perché staranno vicini alle manager in gruppo. Tutto chiaro? Ah, come ben sapete, anche voi ragazzi dovrete aiutarci: Benji e Tom conoscono rispettivamente il tedesco e il francese, Holly il portoghese, Mark e Rob l’italiano, possono gestirsi da soli e aiutare i compagni presenti in difficoltà. Ripeto, chi tra voi preferisce non partecipare non è obbligato! Buona serata a tutti e soprattutto buon divertimento!”
Tutti risposero in coro: “GRAZIE” e si inchinarono a lui in modo rispettoso.
Le tre ragazze si strinsero le mani in segno di gioia e Amy prese la parola: “Patty hai visto che fortuna? Dovrai stare fianco fianco a Holly per tutta la sera!”
Anche Jenny cercò di far riflettere al meglio l'amica:: “Sì, è la tua occasione, finalmente potrai chiarire con lui, puoi ancora farlo. Ti ha detto che verrebbe in Spagna a vivere per te, non puoi fartelo scappare, ma hai visto com’è diventato bello? Se non ti decidi, qualcun’altra arriverà e te lo porterà via”.
Amy proseguì: “Ha ragione Jenny, è l’uomo che ami, che dubbi hai?”.
Patty aveva un’espressione triste in volto, Holly la fissava dall'altra parte della stanza, la trovava strana e voleva andare a vedere cosa avesse. Stava per alzarsi, quando Mark lo fermò e dal nulla: “Io credo che mi piaccia la tua manager, penso proprio che stasera proverò ad avvicinarla, magari mi farà compagnia”.
Holly si innervosì e strinse forte i pugni: “Non osare minimamente toccarla Lenders o non sai cosa ti potrebbe capitare”.
Mark rise senza aggiungere altro e se ne andò. Il fautore del tiro della tigre non aveva alcuna intenzione di provarci con la ragazza, voleva solo spronare il capitano.
Holly si girò a cercare Patty, ma non la vide  più e rassegnato sperò di vederla durante la serata.

Patty intanto si incamminava in stanza, quando Schneider la vide: “Buongiorno signorina”
Stavolta la giovane gli sorrise: “Buongiorno”
Karl ne fu felice: “Sai che ancora non mi hai detto il tuo nome?”
“ Mi chiamo Patricia, ma tutti mi chiamano Patty”
“Bel nome! Verrai stasera al gàla? Beh sicuramente, dovrai tradurre tutte le lingue del mondo…”
Patty scoppiò a ridere divertita: “Non ne conosco così tante!".
Il tedesco però decise di farle la richiesta a cui pensava già da qualche giorno: “Stasera ti chiederò un ballo, spero non sarai impegnata. Verrò solo per questo!”
La giovane si bloccò: “Caspita, voi calciatori siete tutti degli adulatori,  ma mi spiace, credo proprio sarò impegnata”.
Karl si avvicinò a lei: “Con il tuo capitano?”
“Con tutta la squadra, compreso il mister. E ora se vuoi scusarmi, devo andare, buon pomeriggio”.
Karl aspettò che si allontanasse per poi urlarle: “A STASERA SIGNORINA!”.
A karl piaceva quella ragazza, il modo in cui si erano conosciuti non era stato il migliore, ma i suoi modi cortesi e l'avergli dimostrato di non aver peli sulla lingua lo avevano decisamente colpito. 'Peccato sia già impegnata, Hutton è davvero fortunato!'.
Cominciò a fischiettare allegro lungo il corridoio e si diresse nella sua stanza per prepararsi anche lui alla serata di gàla.











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Capitolo 12
*** Aspetta sprovveduto! ***








Durante il gàla i ragazzi indossarono tutti abiti eleganti, rigorosamente pantalone, camicia, giacca e cravatta. Le ragazze indossavano degli abiti succinti, Patty era la più bella il suo vestito era color rosso, senza bretelle, da cui si vedeva l’attaccatura del seno, per nasconderla però indossava un coprispalle di colore nero. Aveva i tacchi e pertanto era ancora più slanciata del solito, il trucco era leggero, ma fatto bene. Le tre ragazze si incamminarono insieme e affiancarono i giocatori che erano stati assegnati.
Patty, rossa in viso, si avvicinò a Benji e Tom: “Sei bellissima” le fecero i complimenti entrambi.
La ragazza però cercò Holly, ma non lo trovò e chiese: “Ragazzi, dov’è il capitano?” .
Benji si guardò intorno: “Non lo so, prima di uscire ci aveva detto che ci avrebbe raggiunto”, e guardò Tom come a cercare conferma, il quale annuì.
Patty però non si sentiva ugualmente tranquilla: “Sentite, vado a cercarlo, voi potete aiutarvi in francese e in tedesco".
Patty uscì di corsa sollevando l'abito per non inciampare e lo vide intento a osservare fuori da una finestra non si sapeva bene cosa…

Patty lo svegliò dal suo torpore: “Holly cosa fai qui?”
Il giovane si girò e si illuminò: “Stavo osservando la luna, fino a un attimo fa non avevo mai visto nulla di più bello, poi sei arrivata tu!”
Patty gli sorrise mestamente: “Holly, mi fai arrossire, adesso andiamo che ti aspettano, senza il capitano non si può cominciare!”,e gli prese la mano per trascinarlo con se.
Holly si stupì dell'audacia della manager, e sorrise: era la prima volta che lei gli prendeva la mano e lui si lasciava trascinare, fino a un attimo prima avrebbe voluto tornarsene in stanza, ma ora era contento di essere lì con lei.

Giunti nella sala c’era una gran folla, Benji e Tom si aiutarono tra loro con le interviste, Holly era sempre con Patty, lei non lo aveva lasciato un secondo, quando ci fu una musica lenta e parve che le interviste fossero finite, Karl si avvicinò a loro due “Hutton posso ballare con Patty?”
Patty lo guardò e senza tradurre gli rispose, Karl se ne andò e Holly le chiese: “Cosa voleva?”
“Era venuto a chiedermi un ballo”
Holly si sentì assalire dalla gelosia: “E tu cosa gli hai risposto?”
Patty gli rispose: “Che non potevo, perchè ho un fidanzato molto geloso!”
Holly arrossì, ripetè fra sè: "Fidanzato… ALLORA ACCETTI? Ci sposeremo?”
La giovane si avvicinò a lui: “Sì amore mio, non posso vivere senza di te un solo giorno di più!”
Holly l’abbracciò e la fece volteggiare.
I due si portarono sulla pista da ballo, ma durante il ballo lento i loro corpi si bramavano e le loro bocche si avvicinavano sempre maggiormente. Solo per sforzo della traduttrice, si staccarono, non potevano certo darsi in pasto alla stampa con tutti quei fotografi!
Tom che era seduto su un divanetto insieme a Mark e a Benji cominciò: “Sono proprio due tardoni, ma finalmente ce l’hanno fatta!”, e alzò un calice in loro direzione.
Mark annuì: “E' giusto così, sono fatti per stare insieme!”
Benji non riuscì a trattenersi: “Ah, te ne sei accorto anche tu?”.
Mark sentendosi schernito si volse verso il portiere: “Cosa credi Price che ho le fette di salame sugli occhi come il vostro amico? Quanto tempo ci ha messo per capire che Patty è la sua anima gemella? Solo… 9-10 anni?”.
 I due si stavano innervosendosi, quando Tom li fermò: “Beh, in effetti Benji, ha ragione Mark, a questa affermazione non si può replicare!” e scoppiarono tutti e tre a ridere.

Holly e Patty continuavano a ballare e a parlarsi in modo tenero senza distogliere lo sguardo, ma Holly non riusciva a pensare ad altro: “Che ne pensi amore se adesso ce ne andiamo, le interviste sono finite e io….”, si stava avvicinando pericolosamente a lei, ma Patty si staccò,
“Non pensarci neanche,  ma sì è meglio andare, prima di essere fotografati”.
Si staccarono, sempre vicini l’uno di fianco all’altro cominciarono a colloquiare con i compagni. Dopo un po' Patty si avvicinò all'orecchio di Holly il quale rabbrividì: “Ora invento una scusa e saluto tutti, tu aspetta dieci minuti e poi raggiungimi in camera” e fece un’espressione maliziosa.
Holly ancor più malizioso, le sorrise e annuì.
Patty salutò tutti dicendo che sarebbe andata in camera per una improvvisa emicrania; ormai le interviste erano finite e la sua presenza non era più necessaria.

il mister si avvicinò a lei: “Grazie Patty hai fatto un ottimo lavoro, non avremmo saputo come fare senza di te. E chi se lo aspettava che conoscevi anche l’arabo! Grazie per tutto!”.
Tutti la ringraziarono, ma prima che potesse andare, Amy e Jenny le si avvicinarono: “Allora aspettiamo che ci aggiorni sulla tua relazione con il capitano!”.
“Sì, prometto che vi racconterò, ma non ora, domani!”. E così dicendo se ne andò.

Bruce con le mani in tasca, si avvicinò a Holly: “Quanto devi aspettare per raggiungerla?”
Holly che fissava la giovane andare via, si voltò lentamente verso quella voce: “Ma cosa ti viene in mente Bruce?” e divenne tutto rosso.
Bruce si stava divertenso molto nel vedere  il suo amico così in imbarazzo: “Andiamo Holly, l’hai spogliata con gli occhi da quando sei arrivato in Francia con lei, e adesso mi vuoi dire che stasera non è la sera giusta?”
“Bruce non mi piacciono questi discorsi”, Holly stava per andarsene, quando Bruce ancora più insistentemente gli afferrò un braccio: “Aspetta sprovveduto…” e gli diede tre preservativi: “Sono certo che non hai pensato a questo, vero amico mio?”
Holly lo guardò interdetto, era vero, non aveva pensato ad acquistare i preservativi.
Patty gli aveva chiesto di raggiungerla, e se quella fosse stata la loro prima notte? Allungò la mano, li prese e arrossendo disse: “E' per questo che non sei mai davvero concentrato sul campo, pensi a queste cose? Stavolta chiuderò un occhio, credo che li prenderò, però non li userò”.

Bruce sorrise: “Goditi questa notte capitano! Sarà la più magica perché sarà la prima!” e si avviò all'uscita.
Il ragazzo salutò tutti dicendo che era stanco, in realtà voleva far sentire meno imbarazzato Holly quando dopo di lui avrebbe salutato la squadra e l'avrebbe raggiunta.

Benji e Tom si avvicinarono: “Holly cosa aspetti a raggiungere Patty?”
Holly era indeciso sul da farsi: “Se vado adesso capiranno tutti subito! Bruce ha capito, e mi ha dato tre preservativi”.
Tom restò palesemente sorpreso: “Cosa ti ha dato? Beh è sveglio Bruce,  ma piuttosto, a te cosa importa ciò che dicono gli altri?”
"Beh, ecco io…”
Benji si intromise: “Tom dobbiamo sacrificarci anche noi come Bruce, andiamo in camera, così il nostro capitano si sentirà meno in imbarazzo”.
Tom approvò: “Ottima idea Benji, però in camera no, piuttosto usciamo dall’albergo, c’è un posto fantastico non lontano da qui che devo farti vedere”.
“Ci sto!".
Benji e Tom salutarono tutti dicendo che erano stanchi, Holly li guardò sorridente: “Sono proprio degli amici: Bruce, Benji, Tom, ma ora io devo andare dalla mia Patty”.
Si fece coraggio, salutò tutti e augurò loro la buonanotte; lui però aveva altri piani, e dormire non rientrava tra quelli.




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Capitolo 13
*** è sempre perfetto! ***





Holly arrivò davanti la porta di Patty, si accertò che non ci fosse nessuno e bussò.
“Chi è?”, chiese la ragazza
“Sono io”.
Patty aprì la porta, era bellissima, aveva appena fatto la doccia, aveva ancora tutti i capelli bagnati che tamponava con un asciugamano e indossava una sottoveste grigia, da dove si intravedevano le forme. Holly sorrise, il cuore cominciò a galoppare, si avvicinò a lei: “Sei bellissima!”.
Patty si imbarazzò: “Piantala con questi complimenti potrei farci l’abitudine!”.

Lui tentò di avvicinare le sue labbra a quelle  della sua fidanzata: “E' tutta la sera che non desidero altro...ho bisogno di baciarti”
Patty l’abbracciò, si strinse ai suoi pettorali, si avvicinò alle sue labbra e disse: “E se io non volessi?"
Holly si stava eccitando, percepiva ancora la pelle bagnata della ragazza e questo lo stava facendo impazzire: “Sarebbe una vera sfortuna!”.
Allora Holly provò a baciarla, ma lei sorridendo, si scostava il volto; lui provava a inseguire le labbra, ma lei continuava a negarsi. Per Holly fu una tortura, soprattutto perchè i loro corpi si chiamavano a vicenda per diventare un tuttuno nel più breve tempo possibile. Così la inchiodò alla porta, le trattenne i polsi, ma prima di baciarla le soffiò nell' orecchio: “Così mi fai impazzire” e la baciò con una passione che non credeva di poter provare.
Patty dischiuse le labbra, non aspettava altro neanche lei; Holly aveva i battiti del cuore accelerati e non solo… poi si staccò e cominciò a baciarle il collo, la ragazza gemette, e quei gemiti per lui furono come una miccia.
La mise in braccio e la condusse sul letto: “Patricia amore mio, ci siamo appena fidanzati e forse non sei ancora pront…”, Patty lo avvicinò a sè e lo baciò, si staccò poco dopo, invertì le posizioni, lo fece sdraiare e si mise a cavalcioni su di lui.
Si sollevò e si tolse la sottoveste, facendo ammirare al suo innamorato l'unico pezzo di biancheria intima che indossava: il tanga.
Prima di tornare dalle labbra di lui gli rispose: “Ho aspettato talmente tanto tempo questo momento, che non ho più bisogno di attendere nulla… sto per fare l’amore per la prima volta con l’uomo che ho sempre amato, che mi ha chiesto di sposarlo e che verrà a vivere in Spagna per starmi vicino, ma cosa posso desiderare di più? Ora baciami!”.

Holly sorrise malizioso e pensò: “Meno male che c’era Bruce”.
Patty intanto cominciò a sbottonargli la camicia, si leccò le labbra quando finalmente cominciò ad accarezzargli quel petto che tante volte aveva sognato di baciare.
Fecero l’amore come Holly non aveva mai fatto, ogni gesto della ragazza lo eccitava, non poteva credere di provare quelle sensazioni, lui che aveva avuto svariate storie.
Si accasciarono sfiniti e al termine del terzo preservativo Holly abbracciò la ragazza: “Patty dobbiamo fermarci, devo andare a comprare i preservativi”

 “Non posso crederci, ne avevi solo tre?”
“Eh sì” e si mise a ridere
“Pazienza, mentre sei via io andrò a farmi un bagno rilassante” e così dicendo si alzò dal letto, prese il lenzuolo per coprirsi, ma prima di entrare in bagno si girò e con fare malizioso: “Se stai attento, però, potresti venire con me, anche tu hai bisogno di lavarti”.
Holly sorrise, non aveva proprio voglia di uscire, la prese alle spalle, le baciò il collo e via via scese più giù”.
 “Se fai così io non so resisterti!”.
“Se mi provochi in questo modo, io non so resisterti!”.
Holly e Patty continuarono così tutta la notte e anche il giorno dopo. Nessuno dei due si era reso conto che avevano fatto l'amore per così tanto tempo, ma le loro anime si desideravano troppo.
A orario di cena si guardarono: “Forse è il caso di andare a mangiare qualcosa”, di malavoglia i due si staccarono.

Patty restò in camera per preparsi per la cena mentre Holly, vestito di tutto punto si diresse verso la sua stanza per andare a cambiarsi.
I due innamorati si incontrarono nella hall dell'hotel e insieme scesero in sala.
Tutta la nazionale era riunita, li guardarono, li videro mano nella mano e tutti cominciarono a complimentarsi col capitano.

Paul si alzò: “Non ci posso credere!!!Finalmente, ieri sera abbiamo fatto scommesse”
Ted continuò: “Sì infatti, io ho detto che finalmente ti saresti sbloccato con Patty… Johnny paga!”
Johnny deluso si rivolse al capitano: “Holly hai aspettato dieci anni, ma proprio ieri dovevi farti avanti? Che sfortuna!”, tutti risero
Philip si avvicinò: “Anche io sapevo che finalmente era arrivato il momento giusto per voi due, sono felice… Johnny ricorda che devi pagare anche me!”
Julian allontanò Callaghan: “Complimenti ragazzi! Sono felice per voi! E sappiate che io sono stato l'unico a rifiutarmi di scommettere su di voi”.
Holly non sapeva se ridere o se arrabbiarsi… “Ragazzi, ma mi credevate un tardone?”
TUTTI (comprese le ragazze): “ SIIIIIII”
Patty rideva, anche se sapere che tutti avevano intuito cosa avevano fatto, la imbarazzava parecchio.
Holly la capì al volo, prese la mano della sua fidanzata e disse: “Io e Patty ci sposeremo presto, siete tutti invitati!”.

Il campionato mondiale finì con la vittoria, ovviamente, del Giappone, al termine del quale tornarono in patria.
Le madri dei due fidanzati avevano organizzato quasi tutto, mancavano solo gli abiti degli sposi e qualche piccolo particolare; così, dopo appena qualche settimana dal rientro, i due convolarono a nozze e andarono a vivere in Spagna, dove Patty continuò gli studi e Holly entrò nel Catalogna. Ancora oggi si amano da morire e il sesso, beh che dire, è sempre perfetto!











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