AMORE NONOSTANTE TUTTO (REVISIONATA) di anna900 (/viewuser.php?uid=822566)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno ***
Capitolo 2: *** Barcellona ***
Capitolo 3: *** L'incontro ***
Capitolo 4: *** Verso la Francia ***
Capitolo 5: *** IN FRANCIA ***
Capitolo 6: *** Ubriachi ***
Capitolo 7: *** Chiarimento ***
Capitolo 8: *** Cosa sta succedendo? ***
Capitolo 9: *** Posso accompagnarti? ***
Capitolo 10: *** Solo un bacio ***
Capitolo 11: *** a stasera signorina ***
Capitolo 12: *** Aspetta sprovveduto! ***
Capitolo 13: *** è sempre perfetto! ***
Capitolo 1 *** Il ritorno ***
CIAO A TUTTI.
AMORE NONOSTANTE TUTTO è stata la prima fanfiction che ho pubblicato su EFP. La scrissi senza prestarle le dovute
attenzioni, con il tempo mi sono pentita di averlo fatto, ma non ho
mai voluto sistemarla. Ieri l'ho riletta con attenzione, e mi sono resa conto di
averla pubblicata in uno stato pietoso e così ho deciso di
apportare alcune modifiche (in realtà parecchie 😅) e di dividerla in più capitoli.
AMORE NONOSTANTE TUTTO non può che parlare dell'amore della
coppia che più mi piace nel panorama di Capitan Tsubasa, ma
non sto a dire chi sono i protagonisti, perchè chi mi segue lo sa
già!
Grazie a tutti coloro che hanno letto questa storia, anche se mal
scritta.
Anna
AMORE NONOSTANTE TUTTO (REVISIONATA IL 27/04/2021)
PROLOGO
Erano passati tre anni da quando Holly aveva salutato i suoi compagni
di mille avventure e aveva visto per l’ultima volta
lei… l’aveva salutata regalandole il suo pallone
portafortuna. In questi anni l’aveva sentita telefonicamente
e le aveva scritto qualche lettera, ma si era reso conto di essersi
allontanato tanto. Aveva sempre la testa a concentrarsi a far bene le
sue amate partite di pallone e tutto ciò che non riguardava
il calcio non gli interessava.
Ora però aveva compiuto 18 anni: era un bel ragazzo, era
diventato professionista, guadagnava anche molto bene e parecchie fan
gli si gettavano addosso, nel vero senso del termine. Aveva avuto
alcune storie, che aveva catalogato subito come avventure passeggere,
ma quando si lasciava andare, durante quei brevi attimi in cui la sua
testa non pensava a qualche strategia di gioco o a qualche suo
avversario, lui pensava alla sua prima manager, specie durante i rapporti con quelle
ragazze bellissime…
Ora però aveva terminato i tre anni e il suo contratto con
il San Paolo era concluso. Qualche mese prima aveva ricevuto la
convocazione dalla Nazionale del Giappone: non vedeva l’ora
di tornare a casa e rivedere Patty. Regalò la vittoria alla
propria squadra per l’ultima volta, salutò i suoi
tifosi e si incamminò all’aeroporto.
IL RITORNO
Finalmente l’aereo atterrò all’aeroporto
di Tokio, una grande folla era lì per accoglierlo:
fotografi, fans, ma soprattutto sua madre e suoi amici.
Il suo più caro amico Bruce gli saltò addosso
come quando erano ragazzini e giocavano nella stessa squadra:
“Finalmente capitano, sei tornato!!!”
Paul, Johnny e tutti gli altri: “Bentornato
Capitano!!!”
Susy ed Eve lo abbracciarono: non potevano credere che il giorno del
suo rientro fosse davvero arrivato, specie Susy che continuava a
sperare in una storia con il suo primo amore. Anche la madre lo
abbracciò e lo strinse forte a sè: “Come stai
campione?”
Holly era felicissimo: "Benone mamma..” , ciò nonostante lui si guardava
intorno come se cercasse qualcuno in
particolare… anche Julian, Amy, Philip, Jenny lo salutarono,
ma notarono che c’era qualcosa che non andava…
Tom se ne accorse e gli si avvicinò: “Tutto bene
Holly, chi stai cercando?”.
Tom era tornato da due anni a giocare con la New Team dopo aver
trascorso qualche anno in Francia. Holly divenne tutto rosso :
“Beh, ecco… io ….”, Tom in
realtà sapeva che il suo amico voleva avere notizia sulla
prima manager. “Su Holly, dimmi chi cerchi, magari posso
aiutarti!”.
“Beh, ecco, non vedo Patty…”,
cominciò a farfugliare il giovane.
Tom gli sorrise: “Non l’hai sentita in questo
periodo?”
“Purtroppo no, sono stato davvero preso e non ho pensato a
chiamarla… l’ultima volta che le ho parlato
è passato davvero tanto tempo…”.
“Beh, Holly, Patty non si trova in Giappone. Ha ricevuto una
borsa di studio e si è trasferita in Spagna”, gli
rispose a bruciapelo l'amico.
“Ma davvero? È sempre stata una ragazza bravissima
negli studi, ma non credevo che arrivasse addirittura a vincere una
borsa di studio all’estero”
“Già!, però è stata
convocata dalla Nazionale anche lei, sai?”
“Veramente??!! E come mai?”. Holly fece uno
sguardo da pesce lesso.
Tom sorrise nel vedere quell'espressione in volto tanto genuina:
“Perché lei è stata la manager della
New team per parecchi anni e poi conosce perfettamente lo spagnolo,
il tedesco e il francese e insieme a Amy e Jenny saranno le
nostre manager e le nostre traduttrici ufficiali!”.
“Caspita… ne ha fatta di strada la piccola
Patty!”. Risero entrambi.
Holly si sentiva davvero orgoglioso di Patty, per la sua forza di
volontà, per la sua tenacia… chissà se
una ragazza così in gamba pensava ancora a lui…
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Nel frattempo, a Barcellona, Patty si stava preparando per sostenere
due esami molto difficili ravvicinati fra loro, in poche settimane
doveva sassolutamente essere pronta: solo
così avrebbe potuto sperare di andare in Francia e rivedere
i suoi vecchi amici…
“Chissà se Holly è stato
convocato? Ma sì, sicuramente sì, se
non lui, chi altri???!!! Ora però mi devo concentrare,
altrimenti, mi toccherà rifiutare all’ultimo
momento e mi dispiacerebbe proprio!”.
-----
Quando Holly arrivò a casa si mise a parlare con sua madre
di tante cose, ma durante la cena, diventò improvvisamente
tutto rosso: “Mamma io … volevo…
chiederti una cosa…”.
La madre sospettava cosa volesse chiederle, ma si divertiva proprio a
vedere suo figlio così imbarazzato: il grande giocatore, la
promessa del calcio giapponese era imbarazzato per una ragazza!
“Dimmi pure Holly”
“Beh, ecco mamma, tu cosa sai di Patty?”
“Finalmente…” pensò tra
sè la donna: “Beh Holly, lo scorso anno Patty
venne convocata dal Preside. Le fu detto che i suoi voti, le sue
prestazioni erano risultati i migliori di tutta Tokio e probabilmente
di molte altre città giapponesi. Le propose pertanto di
partecipare ad una selezione per una borsa di studio in Spagna. Lei era
reticente, non voleva andarsene e lasciare la sua famiglia, i suoi
amici e la New Team… (credo che lei sperasse un giorno di
vederti tornare pensò la mamma). Ciò nonostante,
tutti noi riuscimmo a convincerla a provare. Si buttò sullo
studio e quando, un mese più tardi, affrontò la
selezione, la superò in modo impeccabile. Vinse la borsa di studio in lingua estera. Sai, mi ricorda
tanto te: tu hai sempre dato il massimo per il calcio e lei per gli
studi, in due settori diversi, ma in ogni caso, entrambi con risultati
brillanti!!!”.
Holly era rimasto sbigottito dal racconto della madre, già
si immaginava Patty accerchiata dai suoi libri… e poi
quell’ultima frase “…date sempre il
massimo…” era vero, in modi diversi ma con
esiti ugualmente eccezionali.
Oliver si fece serio “Mamma io… voglio
parlarle… tu hai per caso il suo numero?”
Caspita il Brasile deve averlo svegliato… ma
chissà se sarà arrivato in tempo,
pensò tra sè Maggie: “Sì, io
ho il numero del suo appartamento, dopo cena te lo
cerco…”
“No, mamma, non posso aspettare. Cercalo subito per
favore”.
La madre fissò il figlio sul volto e senza ribattere, si
alzò in piedi, cercò il numero, lo scrisse su un
foglio e glielo diede. La donna però era molto preoccupata,
Holly era suo figlio, ma Patty aveva sofferto tanto per lui e non
voleva che lui le desse ancora illusioni e dispiaceri.
Prima di darglielo gli disse: “Patty ha fatto tanta fatica a
staccarsi da te, ne sei cosciente? Ti ha aspettato tanto tempo, ma ora
è serena, vive la sua vita pensando ai suoi
studi… se non sei ancora sicuro dei tuoi sentimenti, beh
Holly, non turbarla…”
“No mamma, non lo farò.. ora ho capito e so cosa
devo fare… spero solo che non sia troppo
tardi…”.
E così facendo si alzò, diede un bacio alla sua
adorata mamma e uscì alla ricerca di una cabina telefonica.
Non voleva che sua madre lo ascoltasse, quella telefonata era un
tentativo per avvicinarsi alla sua Patty, o almeno ci avrebbe
provato…
Dopo un po’ arrivò alla cabina e fece il numero di
telefono. ‘Finalmente! pensò, non stavo
più nella pelle’
TUN TUN…TUN TUN….TUN..TUN…..TUN
TUN… “Pronto, Patricia Gatsby qui al telefono, chi
parla?”
Holly sentì una stretta al cuore, non riusciva a
parlare… ma cosa gli stava succedendo?!
“Pronto, pronto???”
“Ci… ci.. ciao Patty”
“Holly???!!!”
“Sì, sono proprio io…” e
cominciò a ridere come un ebete.
Dall’altra parte Patty era diventata rossa come un peperone e
i suoi battiti erano accelerati, tentò comunque di
intavolare una conversazione: “Ciao Holly, che
piacere sentirti, ma chiami dal Giappone? Sei tornato? Hai vinto lo
scudetto col San Paolo?”
“Certo, sono arrivato oggi e …ehm… sai, all’aeroporto ci sono rimasto male che… beh,
ecco…tu non …”
“Anche a me sarebbe piaciuto tanto accoglierti Holly, (disse
con un po’ di tristezza) ,ma io per il momento, non posso
muovermi: ho due esami molto importanti da affrontare entro la fine
della prossima settimana, e se non li supero, non potrò
venire in Francia…Sai sono stata convocata anche io
come traduttrice ufficiale, ma senza questi due esami non
avrei i documenti per farlo e pertanto il
mio posto o resterebbe vuoto o verrebbe assegnato a
un’altra…”. La sua voce si
intristì, rischiava di non rivedere il suo bel capitano, non
poteva certo permettersi un volo A/R Spagna-Francia e poi vitto,
alloggio…
“Patty c’è ancora tempo per il
campionato. Il mister ha detto che dovremmo essere in Francia fra due
settimane, poi inizieremo il ritiro e tutti gli allenamenti…
intanto mi piacerebbe venire in Spagna: non conosco questo Stato e
vorrei girarlo. Magari, quando hai terminato con i tuoi esami,
così da non essere motivo di distrazione, potresti farmi
vedere qualcosa della città prima del raduno in
Francia… che ne pensi?”.
Patty non riusciva a credere alle sue orecchie, ma cosa stava cercando
di dirle... voleva visitare la Spagna insieme a lei per approfittare
della sua conoscenza come cicerone o veniva per…????!!!...
Naaaaa voleva che lei gli facesse da guida, aveva capito tutto!
“Beh dipende Holly, tu quando vorresti venire?”
“Hai detto che entro settimana prossima dovresti dare i due
esami, beh, io verrei tra 9 giorni, così non rischierei di
distrarti! Che ne pensi?”.
Holly tremava mentre pronunciava quelle parole e sperava ardentemente
che la bella manager gli desse la sua approvazione.
Patty riflettè tra sè qualche secondo e d'impulso
rispose: “Tra 9 giorni dovrei finalmente essere
libera, ma se i miei esami andranno male, dalla Spagna dovrai
andare da solo in Francia”.
“Sono sicuro che supererai tutto brillantemente. Mi
farò dare da mia madre il tuo indirizzo, so che vi scrivete.
A presto Patricia, e mi raccomando, lascia sbigottiti quei prof, sei
l’unica che può farlo!”.
“Grazie Holly ci proverò, a presto!!!”
Misero giù la cornetta… a Patty non
sembrò vero, era più di un anno e mezzo che non
riceveva una lettera, una telefonata… cosa gli stava
accadendo e ora voleva addirittura andare in Spagna…
“Che strano!!! Aaaaahhhh devo concentrarmi altrimenti solo
figuracce altro che biglietti aerei e alberghi pagati!”.
In Giappone, intanto Holly continuava a tenere in mano la
cornetta: “9 giorni… 9 giorni… 9
giorni, no ma io non posso aspettare altro tempo…
Partirò al massimo dopodomani e arriverò in
Spagna. Farò i miei allenamenti lì,
così potrò vederla senza farglielo capire! E
quando avrà finito i suoi esami io spunterò con
un bel mazzo di rose rosse!!!”.
Corse a casa, abbracciò la madre e le disse:
“Mamma vado in Spagna, vado a conquistare la donna che
amo!” .
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Capitolo 2 *** Barcellona ***
IN SPAGNA, A BARCELLONA.
Holly resistette a casa solo due giorni, poi salutò la madre
e i suoi compagni e si recò nuovamente in aeroporto; aveva
un obiettivo importante: rivedere la donna che amava, ma senza farsi
scoprire per non turbarla e distrarla dagli studi. Tenne in mano il
biglietto con il suo indirizzo e si diresse all’albergo che
aveva prenotato e che non si trovava molto lontano
dall’appartamento di Patty. L’albergo era un tre
stelle ed era abbastanza carino. Subito posò i suoi bagagli,
indossò un cappellino e degli occhiali da sole e
iniziò a correre per le vie del parco. Rinunciò a
portare in giro il suo adorato pallone, perché se lei avesse
visto un ragazzo col pallone ai piedi lo avrebbe sicuramente
riconosciuto. E così ogni mattina si alzava alle
6:00 per iniziare i suoi allenamenti.
Nel frattempo erano passati cinque giorni dal suo arrivo e durante una
corsa al parco vide una figura a lui familiare… era Patty
che faceva stretching su un albero. Indossava un pantalone nero
aderente e un top che le lasciava scoperto l’ombelico e
mostrava il suo seno generoso.
Lui si fermò come un maniaco nascondendosi dietro a un
albero per osservarla senza essere visto: “Come è
diventata bella!!! E come si capisce che adesso è una donna:
si mostra sicura negli atteggiamenti… è
stupenda…”.
Holly però si rese conto da solo che quello che stava
facendo non andava bene, dagli sguardi poco carini di molti passanti
che lo fissavano… pensò: “E' meglio che
mi sposto prima di essere arrestato”.
Il giorno prima dell’esame la chiamò utilizzando
un cellulare con una sim acquistata in Giappone.
TUN TUN…. TUN TUN… “Pronto, Patricia
Gatsby”
“Ciao Patty, come stai?”
“Oh Holly… bene grazie, sono ancora presa dagli
studi, ma domani finalmente affronterò gli esami!”.
“A che ora Patricia?”
“Il primo è alle 10, il secondo è alle
13. Speriamo vadano bene entrambi… io però non ho
rimpianti, ce l’ho messa davvero
tutta!”, disse con un sorriso.
“Sono sicuro che non hai nulla di cui preoccuparti! Allora ci
risentiamo tra qualche giorno per sapere quando è meglio
fare i biglietti”
“Mmmm… Holly scusa se te lo chiedo, ma
perché vuoi venire in Spagna? Dopotutto, dopo pochi giorni
dovrai affrontare un nuovo volo per la Francia. Non è meglio
che tu ti riposi in Giappone e poi affronti un solo viaggio
direttamente per la Francia?”
“Forse… comunque ormai ho voglia di visitare la
Spagna e se tutto andrà come spero, ne sarà valsa
la pena…”
“A cosa ti riferisci?”, chiese l'ex manager
incuriosita.
“No no nulla, scusa, è una cosa che…
insomma… vorrei vedere la Spagna, non
c’è un motivo reale… (che stupido, non
posso certo dichiararmi telefonicamente…)
“Ok…”, rispose una Patty non troppo
convinta.
“Allora in bocca al lupo per i tuoi esami di
domani!”
“Crepi, grazie Holly”.
Patty riagganciò “è proprio
strano… non si fa sentire per più di un anno e
ora si ricorda addirittura quando farò gli esami e ha voluto
sapere l’ora per chiamarmi…sicuramente
vorrà accertarsi che sia andato tutto bene per poter
partire. Ormai è così sicuro di voler venire.
AAAAHHHHH, che sto facendo… devo
muovermi…”
Il giorno dopo Holly si alzò di buon ora, indossò
un completo elegante (Patty non l’aveva mai visto vestito
così se non in rare occasioni), si diresse dalla fioraia e
comprò un bel mazzo di rose rosse.
“Andrò ad assistere ai suoi esami e al termine mi
presenterò con le rose… chissà se
conosce il linguaggio dei fiori…”.
Alle 10:00 la ragazza iniziò il suo primo esame in lingua
tedesca: riuscì senza fatica a ricevere il trenta e lode sul
suo libretto universitario.
Holly l’aveva sentita discutere in modo scorrevole e perfetto
davanti al docente di tedesco e alla fine aveva ricevuto addirittura i
complimenti.
Lui si sentiva super orgoglioso della sua Patty e continuava a pensare:
“Come ho fatto a non avvicinarmi prima a lei: è
così bella, intelligente… come è
possibile essere così completi!”.
Al termine dell’esame Patty si sentì sollevata, si
girò verso la plenaria e notò un uomo, pareva
più un ragazzo giovane, con un bel vestito e delle rose
rosse.
Lo guardò e pensò: “deve essere venuto
a fare una bella sorpresa a qualche ragazza dopo
l’esame…che cosa romantica!!!”.
Si rigirò subito, notando di essere stata vista fissarlo, si
imbarazzò, uscì fuori dall’aula e si
recò davanti la porta dove avrebbe dovuto sostenere l'esame
successivo.
Holly rimase immobile: “Mi avrà riconosciuto???!!!
Non credo, altrimenti si sarebbe avvicinata…ora devo fare
attenzione… se mi vedrà ancora al prossimo esame
capirà tutto”.
Alle 13:30 con un po’ di ritardo, iniziò il suo
secondo esame. Stavolta era su letteratura araba. Era difficile, ma lei
credeva di essere abbastanza pronta.
Il docente però, non si lasciò impressionare,
rispose a quasi tutto, ma a lui non bastò:
“Signorina, posso vedere il suo libretto?”
“Certo” e glielo porse.
“E’ iscritta da soli dieci mesi e ha dato
così tanti esami??? Beh, si vede che lei è
davvero studiosa, anche perché sono tutti con la media del
trenta… dunque, signorina, le dico semplicemente, io non
sono soddisfatto del suo lavoro… posso darle al massimo 20.
Accetta?”
Patty si sentì morire, accettare significava laurearsi non
con il massimo e pertanto molte porte lavorative, quelle a cui aspirava
lei, le sarebbero state precluse. Non sapeva che fare, ma quando il
prof parlò intravide un barlume di speranza :
“Vedo che lei è incerta sul da farsi…
voglio però offrirle un' alternativa. Ho visto che solo
stamani ha superato l'esame di tedesco con il massimo, è
possibile che lei non sia riuscita a concentrarsi bene su entrambe le
discipline. Le darò un’ opportunità che
dò solo ai migliori. Tra cinque giorni farò fare
questo esame ad altri ragazzi. Vuole provare a ripeterlo? Sono sicuro
che qualche giorni in più le permetterà di
stupirmi…”.
La ragazza non sapeva che fare… voleva rivedere Holly, ma se
avesse dovuto sostenere di nuovo l’esame avrebbe dovuto
chiedergli di non venire più. Non sarebbe stata capace di
studiare seriamente sapendolo vicino, ma lui quando aveva dovuto
scegliere tra lei e il calcio non aveva avuto dubbi, ora anche lei
doveva fare come lui se voleva diventare qualcuno nella
vita…
“Allora signorina? Mi dica cosa vuole fare?”,
incalzò il docente.
“Sì, la ringrazio per
l’occasione che mi offre. Tra cinque giorni
ripeterò l’esame e sono sicura che
andrà meglio!”.
“Bene l’aspetto. Signorina Gaatsby, non mi
deluda!”.
"Non lo farò!".
Detto questo Patty si alzò, guardò ancora verso
la plenaria e vide un po’ di ragazzi che la guardavano
stranita…
"Sicuramente pensano che sono una pazza se rinuncio al voto e
preferisco ripetere l’esame, ma loro non conoscono i miei
obiettivi”.
Holly aveva sentito tutto, ma stavolta si era nascosto bene.
La fece uscire dall’aula, capì che non poteva
ancora andare da lei, non era il momento. Stavolta toccava a lui avere
pazienza… uscì dopo un bel po’
dall’Università e nel primo cestino
buttò il mazzo di rose. Non era ancora il momento per
dichiararsi…
Aspettò un paio d’ore per chiamarla, doveva
lasciarla tranquilla di concentrarsi bene per ripetere
l’esame. TUN TUN…TUN TUN…
"Patricia Gatsby. Chi parla?”
“Ciao Patty sono Holly”. Lei restò in
silenzio per qualche secondo..
Holly non le diede modo di parlare: “Patty devo dirti una
cosa che a me dispiace molto… non potrò venire in
Spagna nei prossimi giorni, sono molto preso dagli
allenamenti… il mister non mi lascia partire (fece una
risata sforzata)… dice che non è ancora
soddisfatto… “.
A quelle parole Patty si sentì sollevata e rispose:
“Ok Holly, non preoccuparti, anche per me sarebbe stata dura
farti da Cicerone a Barcellona; sai oggi ho dato i due
esami… uno è andato bene, mentre
l’altro dovrò ripeterlo tra cinque giorni per
migliorare la valutazione”.
Oliver decise di recitare una parte ben costruita: “Ah bene,
sono proprio contento che questo imprevisto non ti abbia fatto
arrabbiare, mi sento meno in colpa! Però ci vedremo in
Francia”.
“Lo spero tanto, ora devo impegnarmi per prendere un
voto più alto e poi vi raggiungerò. Non vedo
l’ora di veder..vedervi!!!”.
“Anche io non vedo l’ora di vederti!!! Ho tante
cose da dirti. Allora ci vediamo settimana prossima in Francia,
ok?”
“Ok, a presto Holly!”. E chiuse il
telefono. Patty era stranita sempre più dalle parole di
Holly… le aveva detto che non vedeva l’ora di
vederla… che strano, non aveva mai usato queste parole con
lei… “AAAHHHH CHE STO PENSANDO, ORA DEVO
CONCENTRARMI. LO STUDIO PER PRIMA COSA!!!”.
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Capitolo 3 *** L'incontro ***
L’INCONTRO
I giorni passarono abbastanza velocemente e finalmente giunse il momento
del tanto atteso esame. Patty era agitatissima, adesso sapeva molto
bene la letteratura araba (prepararsi per un solo esame è
diverso che prepararne due. Il prof aveva davvero ragione, forse non
meritavo neppure diciotto…).
Il docente arrivò puntuale, fece accomodare tutti gli
studenti che erano in lista. Patty era l’ultima a dover
affrontare la sua prova. Holly era sempre seduto in fondo alla plenaria
e la fissava facendo attenzione a non spostarsi dalla colonna che lo
nascondeva dagli occhi della sua amata. Era bellissima! indossava un
vestito a fiori con mezze maniche e un coprispalle bucherellato, il suo
sguardo era perso nei suoi libri, che parevano macigni quanto erano
grossi e pareva che nulla la potesse distrarre.
Dopo un po’ arrivarono due sue amiche: “Ciao
Patricia, siamo venuti a vederti. Fai vedere a quel prof chi
sei!!!”.
“Grazie ragazze, andrà bene anche grazie al vostro
sostegno!!!”. Finalmente arrivò il suo turno.
Il docente la chiamò: “Signorina Gatsby tocca a
lei”.
“Ci sono”, rispose la ragazza
“Dunque, signorina, qual è lo scrittore arabo
più rinomato negli antichi scritti?”
Patty cominciò a discutere il suo esame con un perfetto
spagnolo, poi il prof le fece delle domande specifiche in lingua araba
e anche in quel caso la ragazza rispose perfettamente.
L'insegnante sembrava orgoglioso, ci aveva visto giusto: Patty era
destinata anche nella sua materia a un voto massimo.
Alla fine dell’esame il prof si alzò in piedi,
insieme ai suoi assistenti e disse: “Signorina, lei
è una persona formidabile: ha una passione straordinaria per
lo studio e una capacità di apprendimento rara. Non si
accontenti mai di un voto che non sia il massimo. Rifiuti il voto e
ripeta l’esame. Lei ha tutte le capacità per
ottenere ciò che vuole dalla vita. Sono sicuro che
sentirò parlare di lei in futuro. Ancora auguri!”.
Patty ringraziò il professore con le lacrime. Era stra
felice, ora doveva correre a casa a riordinarla e a preparare la
valigia con gli abiti da portare in Francia. Le sue amiche
l’abbracciarono e uscirono con lei dalla plenaria. Si misero
a correre fuori per un bel pezzo e poi cominciarono tutte e tre ad
urlare dalla gioia.
Holly era rimasto nascosto tutto il tempo e aveva ascoltato il
brillante esame di Patty con le palpitazioni, come quando lui partecipa
ad una partita di pallone. E poi le parole del prof lo avevano commosso
ed esaltato: “Ha proprio ragione, come Patricia non
c’è nessuno…”.
Ci volle un po’ per riprendersi… “Ora
è il momento di farmi vedere”.
Uscì dalla plenaria cercò verso destra e verso
sinistra, ma non la vedeva, a un certo punto sentì degli
schiamazzi di ragazze e riconobbe anche la voce della sua Patty, e
così seguì le voci.
Patty era felicissima, sarebbe partita e avrebbe rivisto tutti,
soprattutto il suo Holly….
“Guardate ragazze, com’è bello quel
ragazzo che si sta avvicinando”
Holly ormai era diventato un uomo, era altro 1,80 metro , il taglio di
capelli e i tratti del viso non erano però cambiati.
Indossava un jeans e una maglietta aderente che lasciava intravedere i
suoi muscoli. Le ragazze si girarono e Patty lo fissò mentre
lui continuava ad avvicinarsi sempre di più
“No, non è possibile… non è
lui; sì è lui; no, non è
lui;”.
Patty faceva fatica a capire se quel ragazzo fosse davvero Holly,
d’altronde non lo vedeva da tre anni.
Le altre due ragazze si stropicciarono gli occhi quando quel bel fusto
si fermò di fianco a loro. “Ciao Patty, come sei
cresciuta…”.
Patty arrossì, continuava a fissarlo imbambolata e non
riusciva a parlare
“Sei diventata bellissima! Ho assistito al tuo esame, sei
stata formidabile…”
La ragazza continuava a non parlare, quando una delle sue amiche, le
disse: “Patty ci presenti il tuo amico?”.
"EEEhhh???Ah sì, lui è Oliver Hutton. Viene dal
Giappone come me”
Le ragazze: “Piacere Oliiver, che bel nome che
hai!”.
Holly regalò loro un bel sorriso, poi si avvicinò
a Patty, stava quasi per abbracciarla, quando si fermò e
avvicinandosi all’orecchio le disse: “Vorrei
abbracciarti, è da molto tempo che non ci
vediamo!”, Patty non sapeva cosa dire, era ancora sconvolta,
ma abbassò la testa in segno di consenso. Fu così
che Holly abbracciò forte la giovane e sentì il
suo profumo.
Holly provò delle sensazioni mai provate prima, il suo cuore
iniziò ad accelerare i battiti, percepiva delle scariche
elettriche e desiderava tenerla tra le sue braccia il più
possibile, ma non poteva, doveva lasciarla. Patty provava le stesse
emozioni di Holly e divenne paonazza in volto.
“Ho…Holly ma sei tu davvero?”
“Certo Patty”, rispose il ragazzo con il suo
più bel sorriso.
“Ma avevi detto che non saresti più
venuto…”
“Beh il mister ha cambiato idea, ha deciso di lasciarmi
partire” e si mise a ridere come era suo solito fare.
Le ragazze percependo le scariche elettriche nell’aria,
lasciarono l’amica a quel bel ragazzo e dissero:
“Patricia noi dobbiamo andare. Ci vediamo quando torni dalla
Francia, così ci racconterai tutto!”, e se ne
andarono ridendo, contente di aver visto la loro amica con un ragazzo
per la prima volta da quando era giunta in Spagna.
Patty si riprese da quello stato: “Holly, ma da quanto sei
qui?”
“Da qualche giorno…” e
cominciò a guardarsi intorno cercando di mantenere un
atteggiamento disinvolto
“Sì, ma da quanto?”
Oliver tentò di cambiare discorso: “Ho assistito
al tuo esame: sei stata eccezionale, ero tesissimo quando tu parlavi,
ma te la sei cavata in un modo spettacolare, addirittura in
arabo… e chi si aspettava che eri un genio!!!”.
Patty scoppiò a ridere: “Genio io???!!! No Holly
ho solo tanta tenacia; cinque giorni fa il prof voleva darmi solo
venti. Ma ha deciso di darmi un’altra possibilità
in un tempo così breve e io non potevo
deluderlo…”
“Hai fatto bene, ok, ora andiamo a mangiare?”
“Mangiare???”.
Patty pensava a casa sua e al disastro che aveva. Da quando aveva
iniziato lo studio dei due esami, non aveva più badato bene
alle faccende domestiche e ora, prima di partire, doveva sistemarla.
“Holly, non mi è proprio possibile, devo
riordinare il mio appartamento prima della partenza di domani, poi devo
preparare le valigie e magari acquistare qualcosa anche per il viaggio,
mi spiace proprio…”
“Non preoccuparti. Davanti casa tua si trova una
ditta di pulizia che ti riordinerà tutto. Aspetta solo che
tu gli dia le indicazioni per lavorare. Ah, se hai soldi in casa
prendili, fidarsi è bene, non fidarsi è
meglio!!!”, e le strizzò un occhiolino.
“Cosa hai fatto tu? Ma io non ho mai chiamato una ditta per
riordinarmi casa. Ho sempre fatto tutto da sola…”
“Lo so bene, ma stavolta ho deciso di farti un regalo per
tutte le volte che ti sei adoperata per me e per i ragazzi. Non accetto
un no! Forza andiamo a casa tua, Sali e dai tutte le indicazioni. Io ti
aspetto fuori e poi andiamo a pranzo!!!”.
Patty era stupita e confusa, ma data l'insistenza del capitano, non
riuscì a rifiutare: “Ok Atton, farò
come vuoi, ma sappi che accetto solo perché sono davvero
stanca e perché è forse da più di tre
settimane che non tocco vero cibo, però il personale delle
pulizie le pago io”.
“Non se ne parla, ti ho già detto che è
un regalo”
“Allora il ristorante”.
"Non pensarci neanche, sarai mia ospite! Ora corriamo così
darai le indicazioni e andremo a pranzo. Ho una fame da
lupi!!!”.
Holly le afferrò una mano e insieme si misero a correre;
Patty sorrise e giunta sotto casa salì e diede le
indicazioni.
Dopo alcuni minuti scese, raggiunse il capitano e si recarono al
ristorante. Era un bel posto, Patty non c’era mai stata.
Mangiò tutto ciò che ordinò per lei
Holly. In queste settimane aveva nutrito il cervello, ma ora doveva
nutrire il corpo…
Holly, dal canto suo, la vedeva mangiare e ricordava la sua piccola
Patty da bambina e sorrideva nel guardarla. Nel pomeriggio fecero una
passeggiata nel Parco e alla fine andarono allo stadio. Holly rimase
colpito dicendo che non ne aveva mai visto uno così bello e
maestoso. La accompagnò nei negozi per farle acquistare
ciò che le serviva, ma la ragazza era troppo orgogliosa, non
gli avrebbe mai permesso di acquistarle anche gli abiti:
“Se ti azzardi a pagare, lascio i sacchetti in
negozio!” e così Holly aveva dovuto cedere. Era
già sera quando la riaccompagnò a casa,
salì anche lui per controllare il lavoro della ditta che era
ancora sul posto. Patty era stupita: avevano pulito proprio tutto anche
le finestre e i lampadari, mentre lei girava per la casa vide il
titolare avvicinarsi a Holly e disse: “Signor Hutton, abbiamo
fatto tutto ciò che ha chiesto la signorina, più
ciò che ci ha chiesto lei. E’
soddisfatto?”.
“Certo, è tutto come volevo che fosse!”.
Patty non riusciva a capire, perché mai Holly aveva deciso
di aiutarla così tanto: la pulizia, il ristorante, la sua
venuta in Spagna… era tutto molto sospetto.
Quando la ditta andò via lei si avvicinò a lui:
“Holly non era necessario, ma ti ringrazio davvero. Anche per
il ristorante e per il bel pomeriggio trascorso. Ora però
sono molto stanca, devo andare a fare una doccia. Ci vediamo domani,
ok?”.
“Ok Patricia, domani passo di qua per le dodici,
così andiamo a pranzo e poi per sera ci rechiamo insieme in
aeroporto. Ciao”.
Prima di andarsene, si avvicinò nuovamente a lei e le
chiese: “Posso abbracciarti?”
Patty divenne tutta rossa e lo guardò
“…Ma Holly che ti prende?...”, ma il
ragazzo l’aveva abbracciata nuovamente, la strinse a
sè e prima di staccarsi le diede un bacio sulla guancia:
“A domani Patricia”.
Patty arrossì nuovamente, come ormai aveva fatto per tutto
il giorno da quando lo aveva rivisto e rispose:
“Buonanotte”.
Non riusciva però a capire il comportamento
dell’amico: “Si sarà
svegliato… dopo 3 anni forse ha capito che gli
interesso…???!!! Ma che vado pensando, quello pensa solo al
pallone, non si è mai accorto dei miei
sentimenti…”.
Patty aveva passato la notte praticamente insonne e al mattino non
aveva sentito la sveglia suonare. Quando si alzò si rese
conto che da lì a breve avrebbe suonato Holly e
così in modo veloce indossò la prima cosa che le
capitò senza controllare.
Oliver, nel frattempo era sotto casa sua e dopo averle citofonato,
aspettò un po’ prima che scendesse. Patty aveva
indossato una minigonna e una canotta molto scollata. Scese di fretta
per paura di farlo attendere troppo. “Eccomi Holly, scusa il
ritardo, non è suonata la sveglia e a dire il vero, non so
neanche come mi sono vestita…”.
“Non importa Patty, non perderemo il volo, e per quanto
riguardo ciò che indossi, non preoccupartene, stai
benissimo!”.
Patty notò che lo sguardo di Holly era diverso dal solito,
avrebbe pagato qualunque cifra per sapere cosa stesse
pensando…
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Capitolo 4 *** Verso la Francia ***
IN VOLO VERSO LA FRANCIA
Presero il volo in tempo per la partenza, ma solo allora si reseto
conto che i posti loro assegnati erano distanti.
Holly convinse un passeggero a cambiare il suo posto, così
da potersi sedere vicino alla sua Patty.
La ragazza si posizionò vicino al finestrino mentre Holly
nel lato corridoio, poco dopo iniziò la procedura di decollaggio.
Il volo sarebbe durato circa due ore.
Il campione nipponico si perse tra i suoi pensieri: “Siamo seduti vicini e
siamo soli. In due ore dovrei riuscire a trovare il momento migliore
per dichiararmi, mamma quanto è bella!” e senza
rendersi conto cominciò a fissarle la scollatura del seno.
Patty si sentiva osservata da Holly, così girò
leggermente la testa verso di lui e si accorse cosa
guardava… pensava “Si stancherà di
fissarmi… accidenti, ma perché ho messo proprio
questa canotta così scollata”, ma lui non
distoglieva lo sguardo.
La ragazza non riuscì a sopportare per molto quello sguardo
indiscreto e si girò verso di lui sfidando il suo sguardo,
aspettò ancora qualche secondoche lui la guardasse in
faccia, ma ciò non accadde, così in tono offeso e
tutta rossa in viso, prese la parola: “Holly mi fai passare?
Devo prendere un coprispalle, a causa dell’aria condizionata
sento un po’ freddo”.
Holly si risvegliò dal suo torpore: “Ma
sì, certo certo…”
'Caspita, ma per quanto tempo l’ho fissata?? Se ne
sarà accorta??! Accidenti, sognavo di spogliarla a occhi
aperti… non è possibile, sto impazzendo, sto
diventando come uno di quei maniaci a cui basta solo guardare per
godere…” e nel mentre pensava a queste cose
continuava a fissare in modo insistente la figura esile ma ben formosa
della ragazza, che con le braccia alte, cercava di aprire il suo
borsone per recuperare il coprispalle.
"Patty hai bisogno di una mano?”
“No, posso fare da sola”, il tono era ancora offeso.
Dopo qualche minuto urlò:
“L’ho trovato!!!”, chiuse il borsone e
mentre si stava accingendo a sedersi al suo posto ci fu un vuoto
d’aria, lei perse l’equilibrio e cadde addosso a
Holly…
I due ragazzi arrossirono visibilmente; Patty si sollevò
quasi subito e in modo adirato si sedette di corsa al suo posto,
indossò il coprispalle e girò lo sguardo verso il
finestrino.
Continuava a ripetersi “Che vergogna… che
vergogna… che vergogna…ma perché mi
capitano queste cose super imbarazzanti… che
vergogna”.
Holly aveva avuto per qualche secondo la ragazza tra le sue braccia,
l’istinto gli diceva di afferrarla e baciarla per eliminare
quel momento imbarazzante fra loro, ma poi si voltò a
guardarla e scoppiò a ridere senza volere: l'
atteggiamento di chiusura che aveva la ragazza era uguale a quando
erano bambini…
Patty si sentì presa in giro e in modo adirato gli rivolse
la parola:: “Cos’hai da ridere?”
Holly era piegato in due e non riusciva a rispondere… Patty
si stava innervosendo sempre di più, quando si
alzò in piedi : “Questo è troppo,
cambio posto”.
Holly smise di ridere immediatamente, le afferrò un polso e
la trattenne: “Scusami Patty, ho riso così
perché mi sono venute in mente tante scene di quando eravamo
bambini e di come ti chiudevi inizialmente a riccio quando una
situazione diventava difficile da superare per poi esplodere come una
bomba… so bene che non mi sei caduta addosso
volontariamente, è stato il vuoto d’aria, non devi
sentirti in imbarazzo, noi due beh siamo amici e non penserei mai male
di te!”.
A quelle parole Patty si rincuorò. “Bene, credevo
volessi prenderti gioco di me, comunque, buona parte della colpa
è tua. Ho visto come mi fissavi la scollatura e questo mi ha
parecchio innervosita”.
Holly si stupì, aveva ragione, la colpa era sua:
“Hai ragione Patty, scusa prometto di non guardarti
più in quel modo”
Patty fu sorpresa dalla risposta del ragazzo, ma anche un po’
delusa, in effetti, riflettendo non le dispiaceva essere guardata in
quel modo dal capitano.
“OK”, rispose non troppo convinta e
tornò a guardare il finestrino.
Nel frattempo era passato un po' dal viaggio e la stanchezza accumulata
da Patty si fece sentire. Senza rendersene conto si
addormentò.
Holly abbassò il seggiolino “Accidenti, avrei
potuto dichiararmi e invece le ho detto che noi siamo
amici… ma quanto sono negato….”.
Passò ancora un po’, chiuse anche lui gli occhi e
sentì il viso di Patty appoggiato sulla sua spalla.
“Caro amore mio, quante emozioni in questo periodo, ore e ore
passate sui libri e poi il mio arrivo che ti fa modificare tutti i
piani… è vero, ho promesso di non guardarti
più nel modo che ti fa arrabbiare, ma non so se
riuscirò a mantenere la promessa”.
L’abbracciò teneramente e fece appoggiare il suo
bellissimo viso sul suo petto. “ Riposiamoci amore mio, tra
un’ora circa arriveremo…”.
Dopo mezz’ora, Patty si ridestò e aprendo gli
occhi vide il suo viso vicinissimo a quello di Holly; fece per alzarsi, ma sentì il braccio del ragazzo che la teneva stretta.
Con delicatezza prese la sua mano, la fece girare sul suo
fianco lentamente per staccarsi, ma quando cercò di
lasciarla lui gliela strinse più forte…
“Ma sta dormendo o è sveglio?”. A Patty mancò il fiato,
ritentò nuovamente, riuscì a lasciargli la mano
e gliela appoggiò sulla gamba.
La ragazza tornò a respirare, si allontanò e
si avvicinò al finestrino.
“Momento intimo
finito…”.pensò Holly che
aspettò ancora una decina di minuti prima di riaprire gli
occhi, non voleva farle capire che era sveglio da un bel po'
"ATTERREREMO TRA CIRCA QUINDICI MINUTI. I SIGNORI PASSEGGERI SONO
INVITATI AD ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA, STIAMO PER INIZIARE LA
PROCEDURA DI ATTERRAGGIO".
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Capitolo 5 *** IN FRANCIA ***
IN FRANCIA
Non appena scesero dall’aereo si incamminarono sorridenti
verso l’uscita dove Holly era atteso dai suoi compagni della
nazionale.
Tutti si avvicinarono per salutarlo .
Mark fu il primo a rivolgersi a lui: “Ben arrivato Holly,
adesso la faremo vedere noi alle altre squadre”.
Bruce si catapultò: “Capitano finalmente sei con
noi! Non è stata vita senza di te in questo
periodo…”
Patty fissò Bruce e ripetè le sue parole
“In questo periodo? Sarà stato via al massimo tre
giorni…”, ma Bruce la notò, non la
riconobbe subito, si avvicinò a Holly: “Allora
vecchia canaglia, hai fatto conquiste vedo! Proprio un’ottima
scelta!!!”.
Holly diventò tutto rosso “Bruce possibile che non
la riconosci?”
“Dovrei conoscerla?”
Patty: “Holly lascia perdere, Bruce fa fatica a riconoscere
sua madre se non la vede per una settimana, figuriamoci me che non mi
ha più vista da un anno…”
“PATTYYYY???!!!!??!” urlarono tutti, nessuno
l'aveva riconosciuta. In Giappone l'ex manager non si truccava e non
indossava mai abiti provocanti perciò appariva diversa ai
loro occhi.
Amy e Jenny si avvicinarono a lei: “Ben arrivata anche a te
allora! Ci aiuterai a tradurre ai nostri ragazzi quando parleranno con
i giornalisti o con gli altri atleti delle altre squadre”.
“Certo, sono qui per questo!”.
Tutti gli altri giocatori si avvicinarono a lei per sapere cosa avesse
fatto in questo anno e mezzo e Benji ne approfittò per
parlare con Holly facendo un fischio: “Che figurino che
è diventata la nostra Patty o dovrei dire… la tua
Patty?!” e fece un sorriso malizioso, poi
continuò: “Peccato che non l’abbia mai
notata da bambina, magari adesso sarei andato io a prenderla in
Spagna…”
“Benji non è come credi… sto tentando
di riconquistarla piano piano. Adesso è una donna, guardala,
devo andarci cautamente altrimenti rischio di perderla”.
“Non ti sei dichiarato? E cosa hai fatto in tutte queste
settimane?”, chiese sbigottito Price
“Mi sono allenato”
“Non ci credo, tu non cambierai mai… possibile che
non hai trovato un attimo per parlarle…”
“Non ho potuto Benji. Quando sono arrivato lei studiava per
dare due esami all' Università. Lei non sapeva che io mi
trovavo lì, anzi devo dire a Bruce di non dirle la data
preciso di quando sono partito. Ho affittato una camera in un albergo
vicino a casa sua. La vedevo ogni mattina uscire per la sua corsa
mattutina e poi quando rientrava non usciva più per
dedicarsi allo studio… non mangiava neanche…
dovevi vederla però durante gli esami: li ha superati
entrambi con trenta e lode”
“ Quando ti saresti fatto vedere?”, chiese Benji
sempre più sorpreso
“Tre giorni fa, al termine dell’ultimo
esame”
Il portiere diede una pacca sulle spalle all' amico: “Quella
ragazza è innamorata di te da sempre, non farla attendere
ancora altro tempo!”.
Holly fece un leggero sorriso e insieme agli altri si diressero verso
il pullman che li avrebbe portati nel loro lussuoso albergo.
Giunti sul luogo, Johnny in modo euforico disse: “La
Federazione questa volta non ha badato a spese: avete visto che hotel,
di prima categoria!”.
Tutti approvarono e ne erano entusiasti, Patty si rivolse al gruppo che
aveva vicino: “Bene ragazzi, adesso vi lascio, vado nella
camera destinata a noi manager. Ci vediamo domani mattina”.
La giovane non cercò lo sguardo del suo capitano, non voleva
dare adito a pettegolezzi, per i suoi gusti se ne erano già
fatti troppi dopo che la squadra e le ragazze l’ avevano
vista arrivare in aeroporto con Holly, e poi era davvero esausta:
troppe emozioni nel giro di pochi giorni l’avevano confusa
tanto.
Il giorno dopo i ragazzi iniziarono gli allenamenti già
dalle 6:30. Holly era carico al massimo e di conseguenza tentava di
spronare la squadra.
Le ragazze arrivarono dopo un paio d’ore e Patty
ammirò il suo capitano dare indicazioni ai giocatori come
faceva quando erano nella New team.
Bruce a un certo punto si rivolse a Oliver in modo teatrale:
“Mi pento di ciò che ho detto ieri, le tre
settimane che sei mancato sono state le più belle della mia
vita…”.
“Bruce piantala di fare il lazzarone, altrimenti ti faccio
saltare il pranzo”, fu la pronta risposta del capitano.
Patty non riusciva a credere a ciò che aveva sentito:
“E' stato via tre settimane? Ma dove è stato? In
Spagna? E se è così perchè non si
è fatto sentire? Devo chiederlo a Bruce, è
l’unico che può dirmelo!”.
Verso l’ora di pranzo si accomodarono tutti i giocatori nella
grande tavolata insieme alle manager e agli allenatori. Patty si
sedette di proposito vicino a Bruce e lui cominciò a far
subito il sarcastico “Sapevo che non potevi resistere troppo
tempo senza essere stuzzicata da me!” e poi “Ma
attenta, perché ho una ragazza molto
gelosa…”.
“Tranquillo Bruce, mi fa solo piacere ridere e scherzare con
te come i vecchi tempi, non ho alcuna intenzione di saltarti addosso,
se è questo che temi!!!”
“Davvero? Pazienza, me ne farò una
ragione…!!!??”, e scoppiarono a ridere.
Patty e Bruce erano molto amici e anche se non si vedevano da
più di un anno si erano sentiti alcune volte e anche
telefonicamente avevano continuato a scherzare.
Holly li osservava e pensava: “Com’è
serena con Bruce, ha l’espressione del volto di quando era
solo una ragazzina innamorata dei successi della New Team”.
A Tom non passò inosservato lo sguardo del compagno,
continuava a fissare Patty e lei non lo guardava neanche
perché rideva con Bruce e si divertiva parecchio.
Fu allora che Tom si intromise: “Holly piantala di fissarla
così…”
“Cosa? Ah sì, è così
evidente?”
“Direi proprio di sì amico mio, perchè
non vai a parlarle? E' peggio continuare a fissarla in questo modo, non
credi?”
“Lo so, ma non riesco a farne a meno… quando la
vedo mi sento un calore dentro che non so spiegare e sento un desiderio
fortissimo di stringerla addosso a me, di toccarla, di
spogliarla…”.
Tom impallidì a quelle parole e Holly, non appena si rese
conto di ciò che aveva detto, arrossì.
Il numero 11 preoccupato continuò: “Holly, non ti
riconosco più! Non hai mai parlato in questo
modo… ho sempre saputo che avevi per la testa il pallone e
questo nuovo Holly mi spaventa… non è che mi
diventi un pervertito???!!!”
“non so che dirti Tom, sto impazzendo, quando la vedo non
penso altro che a questo…me ne vergogno tanto, ma non so
proprio cosa fare…”.
Tom gli diede una pacca sulla schiena: “Amico mio sono gli
ormoni! Finalmente hanno iniziato a funzionare anche i tuoi, ma a
proposito, credi se ne sia accorta anche lei?”
“Credo proprio di sì…”,
confessò Oliver
Tom insistette:“Dai racconta, come è andata in
Spagna?”
“Insomma… oh no, mi sono scordato, devo
parlare con Bruce…” e così facendo si
alzò di corsa e andò verso dal suo amico.
Patty se ne accorse e disse a Bruce: “Ti va di fare una
pazzia?”
Bruce chiese: “Cosa?”
“Cooorriiii, non fermarti se ti chiama Holly
capito?”
“Ehhh perché? Ma sì
corriaaamooooo”, e Bruce iniziò ad affiancare
Patty in questa corsa disperata ridendo divertiti dalla situazione.
Holly li vide correre e non sapeva che fare, allora Benji che
intuì tutto si avvicinò al capitano:
“Hai più parlato con Bruce?”
“No, mi sono dimenticato…”
Benji lo fissò sconvolto: “Che aspetti allora,
inseguiamoli!!! Appena li raggiungiamo tu trattieni Patty e io porto
via Bruce”.
Dietro di loro c’era anche Tom: “Non so che sta
succedendo però voglio aiutarvi anche io!!!”
Benji propose: ” Bravo Tom, allora faremo così: io
e te bracchiamo Bruce”
Tom, Holly e Bruce cominciarono a urlare: “Bruce fermatiiii
… dobbiamo parlare con te…. Fermati”
Bruce chiese all'amica: “Patty, ma che succede
perché quei tre mi inseguono?”
Patty rispose: “Hai promesso, non fermarti!” e
rideva a crepapelle.
Bruce in modo sconsolato.: “Mi sa che quello che ci
andrà di mezzo sarò io… ma mi diverte
troppo questa situazione. Dimmi un po’ Patty,
cos’è che vuoi sapere da me e che solo io posso
dirti e che quei tre non vogliono che tu sappia?”
Patty si fermò: "Beh, allora non sei così stupido
come vuoi sempre far credere…”
“Piantala, altrimenti non ti aiuto più”
“Sì, hai ragione: volevo sapere quando
Holly…..”
Benji e Tom si rivolsero al difensore: “Bruce, finalmente, ma
perché non ti sei fermato? Perché non sei venuto
subito… ora per punizione niente pranzo e andrai a fare due
giri di corsa sul campo…”
Bruce rattristato: “Ecco lo sapevo…”
Patty,Holly, Tom e Benji scoppiarono a ridere e poi Tom disse:
“Capitano ci assicuriamo che questo insubordinato faccia bene
il suo lavoro!”
Holly annuì e poi guardò Patty, che nel frattempo
aveva smesso di ridere. “Cosa c’è
capitano? Devo andare a fare anche io due giri di campo e devo saltare
il pranzo per insubordinazione?”
Oliver la fissò con sguardo glaciale: “Tom e Benji
hanno fatto solo una battuta, adesso lo stanno riportando al ristorante
a mangiare”
Patty si rasserenò: “Bene, allora possiamo tornare
a mangiare anche noi…”
“Aspetta” e le prese il braccio “Cosa
volevi sapere da Bruce?”
Patty si innervosì maggiormente a seguito di quel contatto:
“Ciò che non hai voluto dirmi subito…
voglio sapere quanto tempo sei stato in Spagna, perché
sono sicura che hai trascorso lì più di
tre giorni”.
Holly sospirò e con tono serio: “Immagino che non
abbia più senso tenertelo nascosto…sono partito
tre settimane fa, due giorni dopo essere tornato dal Brasile. Ho
affittato una stanza vicino al tuo alloggio”
“Perché non me lo hai detto?”
“Perché sapevo che eri presa dai tuoi esami e se
ti avessi detto che ero lì ti saresti distratta, e non mi
sarei mai perdonato di sapere che non erano andati bene per colpa
mia…”
Patty era scossa: “Holly, io non capisco, ma
perché?”
A questo punto doveva parlare:
“Perché….”, ma fu interrotto
dalla voce di un ragazzo che parlava in francese
“Oliver Hutton? Sei proprio tu?”
Patty gli fece da traduttrice, era Pierre Le Blanc capitano della
nazionale francese. Si erano incontrati 4 anni prima e si erano dati
battaglia sul campo di gioco; ora erano cresciuti entrambi.
Pierre si rivolse al capitano nipponico: “Sono contento di
rivederti Holly, finalmente potremo sfidarci sul campo, stavolta
vincerò io…”
Holly non si fece trovare impreparato: “Sarà il
campo da calcio a stabilire il migliore!”
Holly e Pierre si scambiarono un sorriso complice, ma il giovane
francese notò lo sguardo pieno di ammirazione che Holly
riservava alla sua traduttrice.
Nel frattempo Tom era tornato a vedere come stavano andando le cose tra
quei due e vide Pierre che parlava con loro. Si intromise anche lui in
francese:
“Ciao Pierre è da parecchio tempo che non ci
vediamo…”
Si misero a parlare tutti in modo scherzoso, ma il capitano francese si
rese subito conto che Holly fissava in modo speciale la bella
traduttrice.
Improvvisamente ebbe un’illuminazione:
“Chissà come la prenderebbe se le faccio il
filo…”.
Pierre era disposto a tutto per vincere, anche a trovare sotterfugi.
Cominciò a rivolgere domande guardando in volto solo Patty
senza più cercare lo sguardo di Holly o di Tom…
Tom gli disse qualcosa in francese, ma Pierre pareva non volergli dar
peso e continuava a rivolgere domande solo alla ragazza, che ad un
certo punto fissò Holly e arrossì.
Il giovane nipponico non ci vide più, la gelosia aveva preso
il sopravvento, la sua calma si trasformò presto in rabbia,
prese il braccio della giovane e rivolse a Pierre queste parole:
“Sul campo di calcio sistemeremo anche questa, diglielo tu
Tom” e trascinò Patty con una violenza che non
aveva mai avuto con nessuno.
Tom rivolgendosi a Pierre disse: “Hai giocato sporco, te ne
sei accorto, vero?”
Il francese si mise a ridere: “Beh, ho trovato il tallone
d’Achille di Oliver Hutton, uno dei giocatori migliori al
mondo… la sua reazione spropositata ne è la
prova!”
Tom si infuriò: “E' così che vuoi
vincere? Facendolo morire di gelosia, lui non ha capito nulla di quello
che vi siete detti… lo hai fatto di proposito…
sei proprio caduto in basso Pierre. Ti ammiravo, ma ora so una cosa e
questo te lo assicuro: distruggeremo te e la Nazionale Francese, non
avremo pietà!”. E così dicendo se ne
andò per controllare l'amico.
Intanto Holly continuava a trascinare la ragazza che inizialmente lo
seguì, ma dopo un po’cominciò a
chiedergli di fermarsi, ma lui non l’ascoltava, era ancora
troppo agitato. Ma Patty non ci stava e con tutta la forza che
poteva si staccò dal capitano urlandogli contro: "Ma si
può sapere che ti prende?”
“Ho visto come ti guardava, il modo in cui ti parlava, devi
stare attenta con certa gente…”
“Etu cosa fai? Mi trascini via come una bambina?”
“Era l’unico modo per fargli capire che non doveva
permettersi di parlare con te di cose che non riguardavano il
calcio”
“Questo è assurdo! Pertanto io posso solo parlare
di calcio?”
“Certo è il motivo per cui sei stata
nominata traduttrice”
“Non posso crederci, allora forse è il
caso che mi dimetta; se ho voglia di parlare con altre persone in una
lingua diversa dal giapponese di qualcosa che non sia il calcio, io ho
tutto il diritto di farlo”
Holly tentò di calmarsi: “Andiamo Patty, non
è questo che intendo… ho visto come ti
guardava… se non ci fossi stato io cosa sarebbe
successo?”
Patty se possibile, si arrabbiò maggiormente:
“Cosaaa? Se non ci fossi stato te? Ma tu in Brasile ti sei
rimbambito decisamente… in questi anni ho dovuto tenere al
loro posto ragazzi che hanno fatto avance molto peggiori di Le Blanc e
non c’era nessun Oliver Hutton a proteggermi, pertanto ti
chiedo la cortesia di piantarla, perché io non ho bisogno di
nessuno…” e così dicendo gli
voltò le spalle diretta alla sua camera, ma Holly non
voleva... non poteva finire così. In un raptus di
incoscienza, la prese per un braccio, l’avvicinò a
sè e disse : “Possibile che non capisci? Io sono
geloso perso di te…”.
Patty non riusciva a credere alle sue orecchie e il nervoso le
annebbiò il cervello, fece una risata isterica:
“Tu geloso? TU? Ma non farmi ridere Hutton, sono
tre anni e ripeto tre anni che sei partito per il Brasile. Il primo
anno mi hai scritto quattro volte e mi hai telefonato due volte, poi
basta…il silenzio... l’ultima a cercarti sono
stata io lo scorso anno, ti ho scritto sei lettere e ti ho fatto tre
telefonate. Non hai mai risposto alle mie lettere e in quelle
telefonate eri scontroso, avevi sempre da fare… (si mise a
piangere).. io desideravo tanto raccontarti dei miei successi,
chiederti consigli, d’altronde sapevi andare oltre
con molte persone, ma mai con me…. e adesso vieni e mi dici
che sei geloso?”, si girò di corsa per andarsene,
ma lui la trattenne ancora e lei si mise a urlare: “Lasciami
Oliver o ti prometto che prenderò l’aereo per la
Spagna stasera stessa”, si staccò con rabbia e
corse via.
Holly provò a fermarla: “Aspetta
Patty…”, ma una mano gli si appoggiò
sulla spalla, era Tom.
“Lasciala andare Holly, siete devastati entrambi…
stasera non risolveresti nulla…”.
Holly a malincuore capì che il suo amico aveva ragione.
Senza guardarlo gli disse: “Dobbiamo parlare!”
“Sì, ma non qui, lontano da occhi indiscreti, (le
urla dei due ragazzi avevano fatto accorrere parecchie persone),
andiamo nel balcone della nostra camera.”
Giunti in camera si accomodarono fuori, era la stanza da letto dove
dormivano, Tom cominciò il discorso, sapeva perfettamente
cosa volesse sapere Holly: “Non gli aveva dato modo di
provarci…”
“Cosa? Ti prego, dimmi meglio cosa le ha detto?”
Tom si sedette: “Ok Holly, in genere non ripeto le
conversazioni, ma credo che stavolta mi toccherà impegnarmi
per ricordarmi bene… dunque, Pierre si è reso
conto dagli sguardi che lanci a Patty che ne sei
innamorato…”
“E' così evidente?”, lo interruppre
“Sì”
“Solo lei allora non se ne è
accorta…”, concluse sconsolato il numero 10.
Tom cominciò a spazientirsi: “Holly, lasciami
finire, ti prego… Pierre ha cercato di flirtare con Patty
dicendole che è una bellissima ragazza e che non conosce
nessuno con le sue capacità e le sue doti, ma Patty lo aveva
messo in riga, dicendogli che non era lì per chiacchierare
con lui di se stessa, ma il suo ruolo era quello di tradurre la
conversazione per te e per i giocatori della nazionale”.
“Ma lui non si è fermato, vero?”
“No, infatti, le ha proposto di accompagnarlo al
galà di inizio torneo tra tre sere, dicendole che avrebbe
ballato tutti i balli con lei se avesse accettato… a quel
punto mi intromisi io dicendogli che stava avendo un comportamento
inopportuno, ma Patty mi bloccò rispondendogli che non
sapeva ancora se sarebbe andata al galà, ma sicuramente, se
ci fosse andata, avrebbe saputo con chi ballare…a quel punto
ti ha rivolto lo sguardo e quando i vostri occhi si sono incrociati,
lei è arrossita, e tu... tu hai perso le
staffe…il resto lo sai…”.
Holly era rimasto perplesso: “Allora ho fatto una scenata di
gelosia inutile”.
“Esatto amico mio… mi spiace, ma ora non
fartene una colpa. Tu non sapevi cosa si stessero dicendo…
Tra qualche giorno le sarà passata, vedrai”.
“Quel ragazzo è proprio rimbambito… ah
ma siete qui? Com’è andata Holly? Ti sei
dichia….ma perché quelle facce
ragazzi?”. Benji era entrato come un fiume in piena e aveva
interrotto il discorso.
Holly gli rispose: “E' successo un casino…scusate,
Tom se vuoi racconta tu a Benji quanto sono idiota… io devo
prendere una boccata d’aria”,
così dicendo se ne andò via. Era
davvero abbattuto, se non si fosse intromesso Pierre, lui
le avrebbe confessato i suoi sentimenti, e magari, lei avrebbe reagito diversamente...in quel preciso istante sarebbe potuti
stare insieme, che nervi!
“Come farò a rimediare?”,
continuava a pensare tra sè.
Vagò per un po' nell'albergo, finchè la sua
attenzione fu attratta dal bar.
“Ma sì un bicchiere di birra non mi
farà male”.
Si sedette e cominciò a bere inizialmente la birra per poi
passare agli alcolici. Era demotivato, non sapeva trovare
una soluzione e Patty lo aveva schernito dicendogli che non aveva
nessun motivo per essere geloso.. in effetti era vero. Avevano
trascorso dei giorni molto belli e in alcuni momenti lui aveva pensato
che forse si poteva andare oltre e finalmente stare insieme, ma questa
litigata lo aveva fatto deprimere in un modo assurdo.
Intanto nella stanza Tom spiegava a Benji cosa era successo.
Benji era sorpreso: “E' davvero un idiota patentato! E Pierre
ha giocato davvero sporco…”.
Tom continuò: “Io credo che la reazione di Holly
l’avresti avuta anche tu al suo posto… ecco
è una reazione tipica tua saltare alle conclusioni, non sua,
ma il desiderio per quella ragazza gli ha tolto tutta la
lucidità…”
“Hai ragione… Tom ma hai visto che ore sono?
Dobbiamo trovarlo, non vorrei che faccia una follia… sarebbe
capace di piangere dietro la porta di Patty tutta la notte, calpestando
completamente il proprio orgoglio”.
Tom confermò: “Sì, andiamo a
cercarlo”.
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Capitolo 6 *** Ubriachi ***
Tom
e Benji girarono per tutto l’albergo, ma non lo trovarono,
decisero allora di andare da Patty, pensando di trovarlo da lei.
Bussarono la sua porta, dopo qualche secondo la ragazza rispose:
“Chi
è? Che succede a quest’ora?”
Tom
rispose: “Scusa per l’ora Patty… non
riusciamo a trovare il capitano, lo abbiamo cercato dappertutto. Tu lo
hai per caso visto?”
Patty
impallidì: “No, non so nulla mi spiace”
Benji
allora intervenne: “Ok, nessun problema. Se per caso sai
qualcosa facci sapere. Ti scrivo il mio numero di telefono su questo
foglietto, chiamami se viene da te” e infilò il
biglietto sotto la porta.
“Aspettate!”.
Patty
era seriamente preoccupata, dove era finito? Di corsa si
vestì anche lei, era ancora molto arrabbiata con Holly, ma
se i suoi migliori amici erano andati da lei nel cuore della notte,
significava che temevano il peggio. Dopo pochi minuti uscì
dalla sua stanza e li raggiunse: “Ragazzi vi aiuto anche io a
cercarlo. Credete sia uscito fuori dall’albergo?”.
Benji
e Tom si guardarono: “Noi abbiamo provato a cercarlo dentro
ma non l’abbiamo trovato, ora io e Tom ci dividiamo e andremo
a cercarlo per le vie della città”
“Vengo
anche io”
Tom
però glielo impedì: “No
Patty, tu resta qui, cercalo ancora in hotel in tutti i
posti; una ragazza in giro di notte per le strade di Parigi
da sola non è una cosa consigliabile, ascoltami, conosco
bene questi posti e i mal viventi che la frequentano. Se ti succedesse
qualcosa non ce lo perdoneremo mai. Pertanto resta qui e se Holly torna
o lo vedi avvisa subito Benji che chiamerà
me…”
Allorchè
la ragazza propose: “Non è il caso di chiamare la
polizia?”
Benji
fu immediato nel darle la risposta, anche lui aveva pensato seriamente
di farlo, ma poi aveva cambiato idea: “Aspettiamo ancora un
po'. Se questa storia diventasse di dominio pubblico, la stampa non
lascerebbe più in pace il capitano e rischierebbe
l’estromissione dalla Nazionale”
“Ok,
farò come dite voi. Girerò per tutto l' hotel e
non mi fermerò fino a quando non saprò
qualcosa” e scrisse su un foglio il suo numero per essere
avvisata tempestivamente se uno di loro lo avesse trovato.
'Oh Holly, non riesco a capire, che ti è successo? Prima
quella scenata di gelosia inutile, e adesso sparisci, i
ragazzi hanno ragione, credo che se il mister sapesse ciò
che hai combinato non ti farebbe più giocare, e tutto per
colpa mia…'.
Disperata
per ciò che era successo cominciò a ispezionare
l'albergo, cosa non molto facile, dato che era un posto molto grande.
Ad un certo punto un cameriere si avvicinò a lei:
“Mi scusi signorina, lei è la manager della
nazionale giapponese?”
Patty
lo fissò incuriosita: “Sì”
Il
cameriere proseguì: “Può seguirmi per
favore? un giocatore della sua squadra è ubriaco e non
ricorda più il nome, né la stanza”
La
ragazza si vergognò per il capitano:
“Sì, credo di sapere chi possa essere”.
Holly
era lì, piegato a metà sul bancone che urlava
“Un altro… cameriere un altro!”
Patty
rimase esterefatta: 'No, non è più il mio
Holly, adesso si ubriaca anche, ma cosa ha combinato in
questi anni in Brasile?'.
Prese il cellulare e mandò un messaggio vocale a Benji:
“L'ho trovato è qui al bar ubriaco. Avvisa
Tom”.
Holly
intanto pensava solo a bere: “Ahh eccoti
cameriere… ne voglio un altro, subito, ho tutti i soldi che
vuoi, lo pago io non la federazione, hic”
Patty
si avvicinò: “Ora basta Holly,
andiamo…”
“Patty…
hic…” si intravede un minimo di
lucidità: “Lasciami, sono una persona orribile,
hic tu mi hai sempre amato e aspettato e io ho scelto sempre il calcio
a te…”, scoppiò a piangere come un
bambino.
“Su
Holly, andiamo che ti porto nella tua camera”, e
cercò di farlo stare in piedi.
“Non
è giusto, hic, perché devi sempre essere tu a
soccorrere me? E' ingiusto…”.
Patty mise il suo braccio sopra le sue spalle, il cameriere
voleva aiutarla, ma lei gli rispose che ci avrebbe pensato da sola, lo
ringraziò e lo salutò. Si diresse verso la stanza
di lui, gli cercò la chiave in tasca e gli aprì
la porta, lo accompagnò sul suo letto, ma prima di andarsene
Holly leafferrò il polso: “Ti prego, perdonami
Patty, non posso vivere senza di te…”
“Sì
Holly ora dormi, domani parleremo…” e
così dicendo gli rimboccò le coperte e si
allontanò.
Si nascose dietro la porta del bagno e aspettò fino a quando
non si accorse che Oliver si era addormentato, non si fidava a
lasciarlo solo.
Appena lo sentì russare decise di andarsene: “Ora
posso tornare anche io a letto, domani sarà una lunga
giornata”, aprì la porta, la richiuse cercando di
fare meno rumore possibile, ma non appena svoltò l'angolo si
trovò davanti Karl Henz Schneider, che la fissò
come se fosse nuda e le disse in tedesco: “Buonasera
signorina”
Patty
rispose in tedesco: “Buonasera”
karl
restò sorpreso: “Conosci la mia lingua?”
“Qualcosa…”
e fece finta di pronunciare male il tedesco.
“Quella è la stanza di uno dei giocatori della
nazionale giapponese? Hic hic Sei un’ accompagnatrice? Se
è così io avrei bisogno di compagnia!hic hic
” .
Patty
non riusciva a crederci, aveva appena finito di gestire un ubriaco e
ora si trovava davanti a uno sconosciuto con cattive intenzioni:
“Non sai quanto ti sbagli… non sono un’
accompagnatrice, e adesso devo andare”
Karl
era ubriaco, non si era mai comportato, ma l’alcool non gli
permetteva di ragionare con lucidità, la prese per un
braccio, si avvicinò e le disse: “Non mi interessa
se sei o no un’accompagnatrice, hic hic adesso verrai nella
mia camera (annusò i suoi capelli e la sua pelle).
Hic hic wow non vedo l’ora di toglierti questi stracci e
toccarti, le mise una mano in bocca per non farla urlare e
stava cercando di trascinarla, quando arrivarono Benji e Tom:
“Cosa stai facendo Karl?” urlò Price
“Voglio
approfittare della compagnia di questa signorina…hic hic
”
Benji
si innervosì: “Lasciala subito, è la
nostra manager, guai a te se osi toccarla"
Karl
lasciò la presa “Ok ok Benji, non ti scaldare,
sono ubriaco e volevo solo compagnia…hic hic…
buonanotte”.
Patty
tremava come una foglia… Benji e Tom si avvicinarono a lei:
“Stai bene Patty?”
“Ora
sì, grazie ragazzi, ma se voi non foste arrivati in
tempo…”
Tom
la interruppe: “Tranquilla Patty, ora ti accompagniamo nella
tua camera, e poi andiamo a vedere Holly”
“Sì,
il capitano dorme. Ho aspettato che si addormentasse e sono uscita
dalla sua camera, ma subito fuori ho incontrato
….”e scoppiò in lacrime.
Benji
cercò di confortarla: “Non piangere Patty,
parlerò io domani con Karl, non si permetterà
più di fare una cosa simile. Conosco quel ragazzo,
è una brava persona, deve essere successo anche a lui
qualcosa di sconvolgente per essersi ridotto in questo modo. Lui
è molto simile a Holly, e credimi se te lo dico, hanno
davvero molte cose in comune. Quando gioco con Hutton spesso vedo
l'immagine di Schneider davanti a me e quando gioco con Schneider vedo
Hutton. In ogni caso non doveva permettersi e domani gli
darò un pugno ben piazzato”.
“Grazie
Benji, ora però voglio solo andare a dormire un
po’”.
Intanto si erano già fatte le cinque del mattino. Alle sei
suonò la sveglia per i giocatori. Tom e Benji si alzarono,
ma videro Holly che non stava bene… durante
quell’ora si era alzato tre volte a vomitare.
Benji si rivolse a Tom: “Credo sia la sua prima
sbornia…”
“Già.
Dobbiamo avvisare il mister che non è nelle condizioni di
allenarsi oggi”.
“Mannaggia
a lui, a Patty, a Le Blanc e anche a Schneider… anche io
avrei voglia di restare a dormire. Abbiamo passato la notte in
bianco…”.
Nonostante
il pensiero, i due ragazzi si prepararono, scesero nella sala e durante
la colazione spiegarono al mister che il capitano, di notte non era
stato bene. Inventarono la scusa del cambio di temperatura e di
un probabile colpo d’aria. Il mister non se ne curò
molto, Holly era sempre stato integerrimo e se per una volta saltava un allenamento non gli importava. Mancavano cinque giorni all’inizio del campionato e il loro miglior giocatore doveva riprendersi.
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Capitolo 7 *** Chiarimento ***
Alle
nove Patty si svegliò, si vestì velocemente e
raggiunse la squadra. Anche quella tedesca si stava allenando
e Patty cercò Karl con lo sguardo, voleva vedere se aveva
ragione Benji e se avrebbe avuto il coraggio di dirle qualcosa.
Il mister si rivolse alla ragazza: “Buongiorno Patty, hai
saputo che Holly non sta bene oggi?”
Patty
non si aspettava che chiedesse proprio a lei:
“Ecco...sì, mi è stato detto”
“Bene,
tu sei stata manager alla New Team, ti occuperesti di lui? Durante il
pranzo verrò a trovarlo in camera”.
Patty
rimase di sasso, ma non riuscendo a inventare nell'immediato una scusa
che le permettesse di rifiutare fu costretta ad acconsentire:
“Ok mister”.
Il suo peggior timore si stava realizzando: avrebbe dovuto affrontare
Holly.
Jenny ed Amy se ne accorsero e la allontanarono dall’uomo:
“Cosa hai Patty? Cosa sta succedendo tra te e il
capitano?”
Patty
si sedette su una poltrona: “Ragazze sono così
confusa… stanotte si è preso una sbornia di
prim’ordine”.
"Che cosa ha fatto?", urlarono in coro le due manager.
"Appena
possibile vi racconterò i dettagli, ora però devo
sbrigarmi, devo andare a vedere come sta" e si diresse
verso la stanza di Holly.
Gli portò un caffè amaro e una brioche:
'Chissà magari ha fame…'.
Arrivò davanti la sua porta e bussò, nessuno
rispose… bussò nuovamente…
cercò tra le sue tasche la chiave della porta, quando una
figura la notò e in tedesco le disse: “Signorina,
ancora tu? ”.
Patty
stavolta era pronta a tutto e non avrebbe subito senza reagire come era
accaduto la notte precedente: “Non provare a toccarmi, se osi
ancora farlo, ti faccio tornare in Germania a
calci…”, esprimendosi in un tedesco perfetto
Karl
pensò: 'Che caratterino, però ha ragione, mi
merito questa rabbia'.
“Scusami per stanotte, ero davvero ubriaco.. io non sono
così, non ho mai toccato una ragazza se non è lei
a volerlo… sono contento che siano arrivati in tempo Benji
e Tom… non mi sarei mai perdonato
se ti avessi fatto qualcosa senza il tuo volere”.
Patty
non aveva alcuna intenzione di proseguire con la conversazione:
“Ok, ora che ti sei chiarito puoi andare” e si
girò ancora innervosita alla ricerca delle chiavi della
stanza di Holly.
'Com’è
bella!' pensò Karl '...e deve essere molto intelligente, ha
parlato poco, ma ha un’ottima pronuncia tedesca”
“Hai
vissuto in Germania?”, chiese il giovane calciatore
incuriosito dalla ragazza giapponese.
Patty
non poteva crederci: 'Ma sta cercando di fare conversazione…
è assurdo'.
“No, non ci sono mai stata… prima che tu me lo
chieda sono solo una studentessa universitaria che frequenta la
facoltà in lingue e non sono
un’accompagnatrice”
Karl
si sorprese: “Scusami ancora per ieri sera. Voglio
giustificarmi e spiegarti cosa mi ha portato a perdere la
lucidità: ho avuto una delusione d’amore che mi ha
spezzato il cuore… la mia ragazza, colei con cui stavo dal
liceo, mi ha tradito con Pierre della nazionale francese…
ieri ero fuori di me… li ho scoperti a letto nella stanza
che le ho pagato per averla quì a Parigi”.
Karl si innervosì colpendo la parete con un calcio e poi
guardandola dolcemente: “Ma tu non c’entravi nulla,
spero che un giorno mi perdonerai…”
Senza
dire altro si allontanò dalla giovane… Patty
restò immobile ad osservare la figura di Schneider che gli
dava le spalle e pensò: 'Benji aveva davvero
ragione… Holly e Karl hanno molto in
comune…aaahhh ma che sto facendo, dov’è
la chiave? Oh eccola finalmente!” .
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Capitolo 8 *** Cosa sta succedendo? ***
Patty
trovò Holly appoggiato sullo schienale del letto con uno
sguardo perso nel vuoto e completamente sudato. Si fermò
davanti la porta con il vassoio in mano e lo appoggiò su un
tavolino posto in ingresso.
In stanza c’era un odore acre molto forte, evidentemente
aveva appena vomitato.
Senza dire nulla si avvicinò alla finestra, la
spalancò per fare entrare luce e soprattutto aria, poi si
diresse in bagno e fece la medesima cosa.
Holly la fissò: “Vattene, non voglio che tu mi
veda così, sono uno straccio, mai stato così
male”.
Patty
non si intimorì: “Prendi, ti ho portato un
caffè amaro molto forte. Bevi tutto d’un
fiato”
Holly
guardò Patty, aveva uno sguardo strano, non sembrava
più arrabbiata, si convinse e fece senza protestare
ciò che gli aveva chiesto. Poi cercò il suo
sguardo: “C’è altro?”
“Purtroppo
sì, non sono qui per volontà mia, il mister mi ha
chiesto di controllarti. Non potevo dirgli di no; a mezzogiorno lui
verrà a vedere come stai, non sa nulla della cazzata che hai
fatto stanotte, pertanto riprenditi, perché se scopre che ti
sei ubriacato, ti espelle dalla squadra”.
Holly
sorrise amaramente: “Mi sorprendo di te manager, sai bene che
non lo farebbe mai; so fare bene solo una cosa, è la mia
fortuna ma anche la mia sventura…”
“Holly
piantala di fare il depresso”
“E'
la verità… quando ero ubriaco ieri notte ho
capito molto bene tutto: la mia unica aspirazione al mondo era quella
di diventare il miglior giocatore di calcio del mondo e ci sono
riuscito, ma dimmi Patty, chi riesce con forza di
volontà e tanti allenamenti a raggiungere un simile
traguardo? In pochi, anzi pochissimi…”
La
ragazza lo osservò bene, era l'ombra si se stesso,
cercò le parole più adatte per incoraggiarlo:
“Dovresti essere orgoglioso di te stesso”
“Lo
sono, ma per questo sogno ho sacrificato l’amore”,
e rivolse lo sguardo verso la ragazza, che reagì
distogliendo immediatamente il suo:
“Holly non parlarne più”
Oliver
guardò fuori dalla finestra: “Ricordi quando da
ragazzini tu diventavi rossa quando io ti rivolgevo anche solo un
sorriso,tu facevi di tutto per nasconderti a me, ma io me ne accorgevo.
Sapevo perfettamente che eri innamorata di me, ma io non potevo e non
volevo distrarmi, perché il calcio era la cosa
più importante. Quando sono partito per il Brasile, la sera
prima ho pianto, pianto tantissimo perché non volevo
lasciarti, ma poi alla fermata del pullman cosa ho fatto?
L’unico gesto che poteva darti un segnale del mio amore,
regalarti il mio pallone, il mio migliore amico, quello che
all’età di 4 anni mi ha salvato da un incidente
automobilistico e poi ho scelto di andarmene senza
voltarmi”.
Patty
capì che le stava parlando sinceramente: "Era ciò
che pensavi fosse giusto da fare”, sperava che il capitano si
fermasse, ma invece il suo sfogo proseguì:
“Ora arrivo dopo tre anni e penso di poter reclamare ancora diritti su
di te, perdonami Patricia, perdonami…” e
così facendo si avvicinò alla giovane e le prese
le mani.
Patty
sospirò rumorosamente: “E' tutto passato capitano.
Ora va a farti una doccia, starti vicino non è proprio
facile in questo momento. Io ti cambio le lenzuola, così che
tu possa riposare meglio e poi torno a controllarti tra un paio
d’ore, prima dell’arrivo del mister”.
Holly annuì e Patty lo lasciò per andare a
chiedere la biancheria pulita in reception, ma durante il tragitto
assistette ad una scena impensabile: Schneider e Le Blanc stavano
discutendo animatamente uno in tedesco e l’altro in francese.
Lei si intromise in entrambe le lingue: “Piantatela di fare i
bambini, non siete qui per dare spettacolo”. I due ragazzi la
osservarono e rimasero spiazzati per qualche secondo.
Pierre
interruppe il silenzio: “Tu conosci il tedesco?”
E
Karl: “Tu conosci anche il francese?”
Patty
si mise una mano in faccia: “Ohhh non è questo il
punto, finitela altrimenti vado a cercare qualcuno che usi le maniere
forti con voi due”
Karl
si calmò: “Non è necessario, ma
dì a questo francese che sul campo lo ridurrò
come una polpetta e gli passerò sopra nello stesso modo in
cui un carro armato passa sopra a una banana”
Patty
pensò fra sè: 'Ma cosa dice? E' ancora
ubriaco?!”, ma alla fine riferì il messaggio di
karl facendogli capire il concetto e cioè che il tedesco
gliela avrebbe fatta pagare sul campo. Pierre dal suo canto era
contento, aveva ottenuto ciò che voleva:
“Riferisci a questo tedesco che mi sono scopato la sua
ragazza e ha goduto come mai aveva provato in vita sua". Fu in quel
momento che arrivò Tom: “Pierre sei senza onore,
cosa hai fatto?”
Karl
si rivolse a Patty “Cosa ha detto? Parlava della mia
ex?”
Patty
annuì: “Sì, ma Karl, sta solo cercando
di provocarti. Ti teme e allora non sapendo come sconfiggerti sul campo
da calcio, ha deciso di giocare sporco, ci ha provato anche con
Holly”
Pierre
rivolgendosi a Tom in francese disse che aveva scopato la ragazza di
Schneider e ora sarebbe toccato anche a quella di Hutton…
poi rivolgendosi a Patty: “Quando vuoi cara, così
scoprirai un vero uomo!”
“COSA
STA SUCCEDENDO QUA?” Holly era uscito dalla sua stanza e
aveva sentito delle urla provenire dal corridoio. "Patty puoi tradurmi
per Schneider e tu Tom puoi farlo per Pierre? Ho una cosa da dire a
entrambi".
Patty
e Tom si affiancarono ai due giocatori europei e ripeterono le
parole del capitano.
“Il
corridoio di un hotel non è il posto giusto dove discutere
dei propri affari. Siamo professionisti e tra qualche giorno ci
incontreremo sul campo di calcio. Dobbiamo restare lucidi se vogliamo
davvero che la sfida sia memorabile; queste scenate non aiutano
nessuno, né le vostre squadre, né quelle
avversarie. Mi rivolgo a te Pierre, non sei più il giocatore
che tanto ammiravo quattro anni fa, ma sono sicuro che durante la
partita tu lotterai con tutta la grinta che ti contraddiceva una volta,
ti auguro di ritornare quel Le Blanc, un capitano eccezionale che amava
il pallone e il gioco del calcio esattamente come me. E tu Schneider,
sei un avversario fortissimo che temo molto, ma se non riprendiamo la
nostra lucidità dopo ciò che ci ha costretti a
vivere Pierre potremmo rimpiangerlo per tutta la vita. In bocca al lupo
a tutti e due, basta incomprensioni!", poi si rivolse alla prima
manager: "Patty mi accompagni per favore?”
Patty
sorrise: “Sì, certo capitano” e
così facendo entrambi si recarono nella stanza di Holly.
Pierre e Karl si guardarono. Hutton aveva dato con poche parole una
lezione di vita ad entrambi.
Karl andò via senza dire altro e Pierre in modo turbato si
rivolse a Tom: “Il vostro capitano ha perfettamente ragione,
che stupido sono stato, ho perso di vista il motivo principale per cui
mi trovavo qui” e così dicendo anche lui se ne
andò.
Tom era fiero del suo amico: “Holly ha fatto centro con
entrambi, è davvero una persona eccezionale. Ha riacquistato
la sua lucidità!”.
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Capitolo 9 *** Posso accompagnarti? ***
Patty
seguiva il suo capitano, camminava un passo indietro a lui come
succedeva quando giocava nella New Team e pensava con un bel sorriso:
'Finalmente rivedo il mio Holly, il ragazzo che amavo davvero e che con
le sue parole riusciva sempre a colpire nel segno: sei grande Holly,
sei riuscito a lasciare senza parole sia Schneider che Le Blanc, anche
se non sapevi minimamente cosa si stessero dicendo, dato che non
conosci né il tedesco, né il francese, solo con
la tua sensibilità sei riuscito a capire cosa stava
succedendo', e mentre Patty pensava, Holly si girò, si mise
una mano dietro la nuca e sorrise: “No, non posso crederci,
ti ho chiesto di accompagnarmi, ma io ero immerso nei miei pensieri e
ho cominciato a camminare un passo più avanti al tuo. Sono
imperdonabile!”.
Patty
gli regalò un sorriso solare: “Non preoccuparti,
mi è sembrato come rivivere il passato e tornare agli anni
in cui tu giocavi nella New Team e io ero la vostra manager.
Camminavamo sempre così, ricordi?”
Holly
si avvicinò: “Già, stavi
sempre un passo indietro al mio, non ho mai capito perché; a
volte ricordo, che andavo più piano per affiancarmi a te, ma
ero talmente impacciato, che succedeva sempre qualcosa e ricominciavo a
muovermi più svelto, ero davvero
timido…”
Patty
sorrise e pensò: 'Anche per questo ti amavo' e
arrossì visibilmente.
Holly
se ne accorse, ma non le chiese nulla per non turbarla, erano
finalmente giunti davanti la sua stanza e Patty disse: “Vuoi
che vada a prenderti un altro caffè?”
Il
capitano le rispose: “No, non è necessario, la
sbronza è passata, ora vado a fare una doccia per
riprendermi, le urla di quei due non mi hanno permesso di lavarmi
prima, ci vedremo a pranzo. Rassicura il mister se lo vedi, ora sto
meglio”.
Patty
stava per andarsene, ma prima si voltò e gli chiese:
“Holly, posso sapere una cosa? Come hai fatto a capire che
Karl e Pierre litigavano per una ragazza?”
Holly
sospirò: “Ieri sera, quando mi hai trovato al bar
dell’albergo, inizialmente non ero solo, ma mi trovavo con
Schneider. Abbiamo bevuto insieme, c’era una grossa sintonia,
ci parlavamo ognuno nella nostra lingua, senza capirci ovviamente,
ma...dai suoi occhi vedevo un gran dolore e credo che anche lui vedesse
il mio. Poi a un certo punto si è alzato e se ne
è andato, credo volesse consolarsi con una
compagnia femminile, ma poi, non l’ho più visto,
fino a poco fa e sentendolo urlare con Le Blanc, dopo quello che era
successo con me, ho capito che poteva esserci una sola motivazione!".
Patty
era orgogliosa del suo capitano: “Sei eccezionale, ci hai
preso in pieno Holly!”
Oliver
si imbarazzò: “Bene, non osavo chiedertelo, temevo
di aver fatto una figuraccia colossale”, e scoppiarono a
ridere.
Patty
addolcì il tono: “Allora ci vediamo più
tardi”
“A più tardi Patricia”.
Patty
se ne andò, il cuore le batteva forte, il suo Holly era
tornato, ma lei, lei cosa doveva fare? Se lui le avesse
chiesto di stare con lui, come avrebbe dovuto comportarsi?
Patty
si preparò per il pranzo, aveva fatto un bel bagno
rilassante e aveva indossato un bel vestito stretto di colore bianco e
con bretelle.
'Un filo di trucco… ecco, sono pronta!”.
Si incontrò nel corridoio con Amy e Jenny, anche le altre
due indossavano dei bei vestiti, e insieme si recarono nella sala. Si
sedettero, ma Patty cominciò a starnutire:
“Caspita, mi sa che mi sono presa un raffreddore, scusate
ragazze, vado in camera a prendermi i fazzoletti”.
Si incamminò verso la sua stanza, quando i ragazzi della
nazionale la incontrarono e cominciarono a dirle che era bellissima.
Lei ormai non faceva più caso ai loro complimenti, ma Bruce
si fermò a parlarle: “Allora, hai chiarito con
Holly?”.
“Se vuoi la verità, francamente non lo
so”, fece un sorriso rattristato e si avviò verso
la sua stanza.
Ma tra i giocatori che si recavano alla sala ristorante dell'albergo
c’era anche Holly. Quando la vide si fermò per
aspettarla, mentre gli altri lo sorpassarono senza farci caso, solo Tom
si girò a cercarlo, ma quando vide Patty, fece un sorriso, e
tornò a seguire la squadra.
Patty intanto camminava tranquillamente, sorridendo ai ragazzi che le
rivolgevano il saluto, quando vide in fondo al corridoio
Holly fermo. Il suo primo pensiero fu che era bellissimo!
Si
fermò proprio davanti a lui: "Ciao Holly, come stai ora?"
"Molto meglio grazie, ma tu...ecco … non vieni a
cena?”
“Sì”, starnutì
e poi proseguì: “E' che mi sono presa un
raffreddore.Sto solo andando in camera a prendere i
fazzoletti”
Holly
la scrutò, era stupenda, ma non sapeva proprio come
riprendere il suo posto nel cuore della giovane: “Posso...
posso accompagnarti?”
Patty
si accorse che lo sguardo del suo amato era triste e gli rispose:
“Va bene”.
Holly le sorrise e si girò con lei in direzione della sua
stanza senza parlare.
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Capitolo 10 *** Solo un bacio ***
Giunti davanti alla porta della sua camera, Patty si rivolse al suo accompagnatore:
“Aspetta un attimo, vado a prendere i fazzoletti”.
La ragazza aveva però lasciato la porta semi aperta, Holly
sbirciò dentro e quando Patty uscì vide
l’espressione del volto del capitano, come quella di un
bambino.
Patty
si incuriosì: “Che succede capitano?”
“Scusami,
ma dove sono i letti di Amy e Jenny?”
Patty
rise di gusto: “Noi abbiamo stanze individuali”.
Holly continuava a fare la faccia da ebete e Patty divertita e con una
espressione da bimba dispettosa gli propose: “Vuoi entrare a
vedere la mia reggia? Non immagini neanche il mio bagno!”
Holly
accettò: “ Sì, sono proprio curioso, se
posso…”
Patty
spalancò la porta: "Accomodati!” .
La giovane era orgogliosa: la sua stanza era grande, sul
comò c’era un vaso con dei fiori freschi e Holly
disse: “Ma quando sei andata a raccogliere i fiori se sei
stata tutto il giorno impegnata con me?”
“Ogni
mattina un cameriere me li porta, ma adesso aguzza la vista e ammira il bagno!”
Era
una stanza grandissima, c’era la doccia idromassaggio da una
parte e dall’altra una vasca idromassaggio gigantesca, Holly
aveva un’espressione da bambino
“Wow…
mai visto tanto lusso! Come ti invidio, io invece divido la stanza con
Benji e Tom, abbiamo solo una doccia e di notte non sai che odorini che
si propagano e quanto russano…”
Patty
scoppiò a ridere: “La federazione ha voluto
ringraziarci per il supporto che vi abbiamo dato in tutti questi anni e
così ci hanno trattato meglio degli stessi giocatori! Anche
noi siamo rimaste stupite, non credere!”
Holly
tornò serio: “La federazione ha perfettamente
ragione. Noi giocatori senza di voi non saremmo arrivati a questo punto
e … io non sarei arrivato qui senza il tuo
supporto”
Patty
cominciò a innervosirsi: “Ok Holly, ora andiamo o
faremo tardi”, ma lui le prese il braccio e la fece sedere
sul letto.
“Ti
prego ascoltami, poi non ne parleremo più, però
non interrompermi, per me è molto difficile dire queste
cose. Ieri, hai detto una cosa giusta, e cioè che io in tre
anni ti ho cercato veramente poco, avevi ragione, ma c’era un
motivo. Ogni volta che ti sentivo o arrivava una tua lettera o provavo
a scriverti, io non riuscivo a concentrarmi in campo, ti cercavo sempre
nella folla e non riuscivo a pensare al modo migliore per
vincere… l’ultima volta che ti ho chiamata io, un
anno e mezzo fa, ho perso una partita importante, abbiamo perso lo
scudetto per colpa mia e dei miei pensieri. Dopo due anni volevo
tornare da te, ma non potevo perché avendo perso quella
partita, non potevo sperare di diventare professionista. È
per questo che ho fatto l’ultimo anno non cercandoti,
perché solo così riuscivo a essere concentrato e
a vincere. La sera, però Patty, la notte tu eri con me,
riguardavo le nostre foto e ti dicevo sempre di aspettarmi,
perché io sarei tornato da te professionista, per poterti
offrire una vita migliore. Perdonami Patty, ora sono diventato un uomo,
ho realizzato questo sogno e vorrei tanto condividerlo con te,
perché sei la persona più importante della mia
vita! Io ti amo”.
Patty
rimase perplessa da quella dichiarazione e non sapeva cosa rispondere,
poi Holly appoggiò un ginocchio sul pavimento, estrasse
dalla tasca un cofanetto, lo aprì e le disse:
“Patricia Gatsby, mi renderesti l’uomo
più felice del mondo…vuoi sposarmi?”.
Patty
sbiancò, una dichiarazione d’amore a tutti gli
effetti, cosa doveva fare, non lo sapeva, non poteva essere frettolosa,
era del suo futuro che si stava parlando, poi rispose: “Holly
mi hai spiazzata, non riesco a darti una risposta subito,
ciò che so davvero è che non potrei partire per
il Brasile, io sto studiando a Barcellona e non posso lasciare gli
studi, lo devo alla mia famiglia e ai loro sacrifici”
“Non
ti sto chiedendo di abbandonare gli studi, io mi trasferirò
in Spagna, così tu potrai continuare a studiare
lì”.
Patty
strabuzzò gli occhi: “Non lo so Holly, quando tu
hai dovuto scegliere tra il calcio e me non hai avuto dubbi e io se
voglio diventare qualcuno non devo avere dubbi, pertanto devo dirti di
no”.
Patty fece molta fatica a trattenere le lacrime e i suoi pensieri le
urlavano: 'Ma cosa sto dicendo?'.
Holly la guardò con tenerezza, si avvicinò e le
disse: “Amore dimmi solo: mi ami?”
A
questo punto la ragazza non riuscì a trattenere una lacrima
scorrerle sul volto: “Ti prego, non
chiedermelo”
Il
numero 10 la incalzò: “Ho bisogno di sapere, devi
rispondermi!"
Patty
non riuscì a mentire: “Sì, io ti amo,
ma ora non posso”
Oliver
sorrise: “Non preoccuparti amore mio, aspetterò,
ci volessero altri 10 anni, io ti
aspetterò”.
Holly si alzò per uscire e anche Patty si alzò
per andare al ristorante, si asciugò le lacrime, ma prima di
aprire la porta, lui le afferrò i polsi e
l’appoggiò sulla parete, si avvicinò a
lei, sentiva i suoi seni che si appoggiavano ai suoi pettorali e lei
rimase esterefatta da tanta audacia: “Holly che
fai?”
“Ti
prego amore mio, non ti negare, un bacio, un solo bacio.. poi me ne
andrò; desidero sentire il tuo sapore, la tua passione, solo
un bacio…”.
Si avvicinò a lei, le sue labbra erano talmente vicine,
quando sentì le sue mani non fare più forza la
baciò: un bacio dolce e tenero ma allo stesso modo
passionale.
Il viso di Patty divenne tutto rosso, era il suo primo bacio, dato alla
persona che amava da sempre. Le labbra di Patty si schiusero e Holly
entrò con la lingua a cercare la sua, Patty emise un gemito
e lui si staccò, la guardò, anche lui era
arrossito, sorrise: “Amore mio, tu non hai idea delle
sensazioni che ho provato solo per una bacio, ti aspetterò
tutto il tempo che sarà necessario” e sorridendo aprì la porta e se ne andò.
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Capitolo 11 *** a stasera signorina ***
Nei
giorni seguenti Patty cercava lo sguardo di Holly e anche lui faceva lo
stesso con lei, ma quando provavano a parlarsi erano entrambi
impacciati. Benji e Tom si guardavano stupiti:
“Assurdo…
due persone così brillanti nella carriera eppure
così imbranate in amore, non le avevo mai viste”.
Tom
girò il coltello nella piaga: “Conosci il
proverbio: Dio li fa e poi li accoppia?”.
Dopo
due giorni da quel bacio, che fu struggente sia per Holly che per
Patty, il mister convocò la squadra insieme alle traduttrici.
“Allora
ragazzi, stasera ci sarà il gran gàla per
l’inizio del torneo. Tutti i giocatori sono invitati a
partecipare, ma nessuno di voi è obbligato in effetti. Le
traduttrici, ahimé, devono venire per aiutarci a parlare con
i giornalisti e i giocatori delle altre nazioni. Voi ragazze dovrete in
particolare affiancare il capitano, il portiere e l' allenatore. Potete
fare a turno tra di voi, in base alle lingue delle persone con cui
dovremmo colloquiare. Amy tu affiancherai Julian e me in particolare,
Jenny tu affiancherai Mark e Philip in particolare, Patty tu
affiancherai Holly, Benji e Tom in particolare. Tutti gli altri non si
scoraggino, perché staranno vicini alle manager in gruppo.
Tutto chiaro? Ah, come ben sapete, anche voi ragazzi dovrete aiutarci:
Benji e Tom conoscono rispettivamente il tedesco e il francese, Holly
il portoghese, Mark e Rob l’italiano, possono gestirsi da
soli e aiutare i compagni presenti in difficoltà. Ripeto,
chi tra voi preferisce non partecipare non è obbligato!
Buona serata a tutti e soprattutto buon divertimento!”
Tutti
risposero in coro: “GRAZIE” e si inchinarono a lui
in modo rispettoso.
Le
tre ragazze si strinsero le mani in segno di gioia e Amy prese la
parola: “Patty hai visto che fortuna? Dovrai stare fianco
fianco a Holly per tutta la sera!”
Anche
Jenny cercò di far riflettere al meglio l'amica::
“Sì, è la tua occasione, finalmente
potrai chiarire con lui, puoi ancora farlo. Ti ha detto che verrebbe in
Spagna a vivere per te, non puoi fartelo scappare, ma hai visto
com’è diventato bello? Se non ti decidi,
qualcun’altra arriverà e te lo porterà
via”.
Amy
proseguì: “Ha ragione Jenny, è
l’uomo che ami, che dubbi hai?”.
Patty
aveva un’espressione triste in volto, Holly la fissava
dall'altra parte della stanza, la trovava strana e voleva andare a
vedere cosa avesse. Stava per alzarsi, quando Mark lo fermò
e dal nulla: “Io credo che mi piaccia la tua manager, penso
proprio che stasera proverò ad avvicinarla, magari mi
farà compagnia”.
Holly
si innervosì e strinse forte i pugni: “Non osare
minimamente toccarla Lenders o non sai cosa ti potrebbe
capitare”.
Mark rise senza aggiungere altro e se ne andò. Il fautore
del tiro della tigre non aveva alcuna intenzione di provarci con la
ragazza, voleva solo spronare il capitano.
Holly si girò a cercare Patty, ma non la vide
più e rassegnato sperò di vederla durante la
serata.
Patty
intanto si incamminava in stanza, quando Schneider la vide:
“Buongiorno signorina”
Stavolta
la giovane gli sorrise: “Buongiorno”
Karl
ne fu felice: “Sai che ancora non mi hai detto il tuo
nome?”
“
Mi chiamo Patricia, ma tutti mi chiamano Patty”
“Bel
nome! Verrai stasera al gàla? Beh sicuramente, dovrai
tradurre tutte le lingue del mondo…”
Patty
scoppiò a ridere divertita: “Non ne conosco
così tante!".
Il
tedesco però decise di farle la richiesta a cui pensava
già da qualche giorno: “Stasera ti
chiederò un ballo, spero non sarai impegnata.
Verrò solo per questo!”
La
giovane si bloccò: “Caspita, voi calciatori siete
tutti degli adulatori, ma mi spiace, credo proprio
sarò impegnata”.
Karl
si avvicinò a lei: “Con il tuo capitano?”
“Con
tutta la squadra, compreso il mister. E ora se vuoi scusarmi, devo
andare, buon pomeriggio”.
Karl
aspettò che si allontanasse per poi urlarle: “A
STASERA SIGNORINA!”.
A karl piaceva quella ragazza, il modo in cui si erano conosciuti non
era stato il migliore, ma i suoi modi cortesi e l'avergli
dimostrato di non aver peli sulla lingua lo avevano decisamente
colpito. 'Peccato sia già impegnata, Hutton è
davvero fortunato!'.
Cominciò a fischiettare allegro lungo il corridoio e si
diresse nella sua stanza per prepararsi anche lui alla serata di
gàla.
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Capitolo 12 *** Aspetta sprovveduto! ***
Durante
il gàla i ragazzi indossarono tutti abiti eleganti,
rigorosamente pantalone, camicia, giacca e cravatta. Le ragazze
indossavano degli abiti succinti, Patty era la più bella il
suo vestito era color rosso, senza bretelle, da cui si vedeva
l’attaccatura del seno, per nasconderla però
indossava un coprispalle di colore nero. Aveva i tacchi e pertanto era
ancora più slanciata del solito, il trucco era leggero, ma
fatto bene. Le tre ragazze si incamminarono insieme e affiancarono i
giocatori che erano stati assegnati.
Patty, rossa in viso, si avvicinò a Benji e Tom:
“Sei bellissima” le fecero i complimenti entrambi.
La ragazza però cercò Holly, ma non lo
trovò e chiese: “Ragazzi,
dov’è il capitano?” .
Benji si guardò intorno: “Non lo so, prima di
uscire ci aveva detto che ci avrebbe raggiunto”, e
guardò Tom come a cercare conferma, il quale
annuì.
Patty però non si sentiva ugualmente tranquilla:
“Sentite, vado a cercarlo, voi potete aiutarvi in francese e
in tedesco".
Patty uscì di corsa sollevando l'abito per non inciampare e
lo vide intento a osservare fuori da una finestra non si sapeva bene
cosa…
Patty
lo svegliò dal suo torpore: “Holly cosa fai
qui?”
Il
giovane si girò e si illuminò: “Stavo
osservando la luna, fino a un attimo fa non avevo mai visto nulla di
più bello, poi sei arrivata tu!”
Patty
gli sorrise mestamente: “Holly, mi fai arrossire, adesso
andiamo che ti aspettano, senza il capitano non si può
cominciare!”,e gli prese la mano per trascinarlo con se.
Holly si stupì dell'audacia della manager, e sorrise: era la
prima volta che lei gli prendeva la mano e lui si lasciava trascinare,
fino a un attimo prima avrebbe voluto tornarsene in stanza, ma ora era
contento di essere lì con lei.
Giunti
nella sala c’era una gran folla, Benji e Tom si aiutarono tra
loro con le interviste, Holly era sempre con Patty, lei non lo aveva
lasciato un secondo, quando ci fu una musica lenta e parve che le
interviste fossero finite, Karl si avvicinò a loro due
“Hutton posso ballare con Patty?”
Patty
lo guardò e senza tradurre gli rispose, Karl se ne
andò e Holly le chiese: “Cosa voleva?”
“Era
venuto a chiedermi un ballo”
Holly
si sentì assalire dalla gelosia: “E tu cosa gli
hai risposto?”
Patty
gli rispose: “Che non potevo, perchè ho un
fidanzato molto geloso!”
Holly
arrossì, ripetè fra sè:
"Fidanzato… ALLORA ACCETTI? Ci sposeremo?”
La
giovane si avvicinò a lui: “Sì amore
mio, non posso vivere senza di te un solo giorno di
più!”
Holly
l’abbracciò e la fece volteggiare.
I
due si portarono sulla pista da ballo, ma durante il ballo lento i loro
corpi si bramavano e le loro bocche si avvicinavano sempre
maggiormente. Solo per sforzo della traduttrice, si staccarono, non
potevano certo darsi in pasto alla stampa con tutti quei fotografi!
Tom
che era seduto su un divanetto insieme a Mark e a Benji
cominciò: “Sono proprio due tardoni, ma finalmente
ce l’hanno fatta!”, e
alzò un calice in loro direzione.
Mark
annuì: “E' giusto così, sono fatti per
stare insieme!”
Benji
non riuscì a trattenersi: “Ah, te ne sei accorto
anche tu?”.
Mark
sentendosi schernito si volse verso il portiere: “Cosa credi
Price che ho le fette di salame sugli occhi come il vostro amico?
Quanto tempo ci ha messo per capire che Patty è la sua anima
gemella? Solo… 9-10 anni?”.
I due si stavano innervosendosi, quando Tom li
fermò: “Beh, in effetti Benji, ha ragione Mark, a
questa affermazione non si può replicare!” e
scoppiarono tutti e tre a ridere.
Holly
e Patty continuavano a ballare e a parlarsi in modo tenero senza
distogliere lo sguardo, ma Holly non riusciva a pensare ad altro:
“Che ne pensi amore se adesso ce ne andiamo, le interviste
sono finite e io….”, si stava avvicinando
pericolosamente a lei, ma Patty si staccò,
“Non
pensarci neanche, ma sì è meglio
andare, prima di essere fotografati”.
Si
staccarono, sempre vicini l’uno di fianco all’altro
cominciarono a colloquiare con i compagni. Dopo un po' Patty si
avvicinò all'orecchio di Holly il quale
rabbrividì: “Ora invento una scusa e saluto tutti,
tu aspetta dieci minuti e poi raggiungimi in camera” e fece
un’espressione maliziosa.
Holly ancor più malizioso, le sorrise e annuì.
Patty salutò tutti dicendo che sarebbe andata in camera per
una improvvisa emicrania; ormai le interviste erano finite e la sua
presenza non era più necessaria.
il
mister si avvicinò a lei: “Grazie Patty hai fatto
un ottimo lavoro, non avremmo saputo come fare senza di te. E chi se lo
aspettava che conoscevi anche l’arabo! Grazie per
tutto!”.
Tutti la ringraziarono, ma prima che potesse andare, Amy e Jenny le si avvicinarono:
“Allora aspettiamo che ci aggiorni sulla tua relazione con il
capitano!”.
“Sì, prometto che vi racconterò, ma non
ora, domani!”. E così dicendo se ne
andò.
Bruce
con le mani in tasca, si avvicinò a Holly: “Quanto
devi aspettare per raggiungerla?”
Holly
che fissava la giovane andare via, si voltò lentamente verso
quella voce: “Ma cosa ti viene in mente Bruce?” e
divenne tutto rosso.
Bruce
si stava divertenso molto nel vedere il suo amico
così in imbarazzo: “Andiamo Holly, l’hai
spogliata con gli occhi da quando sei arrivato in Francia con lei, e
adesso mi vuoi dire che stasera non è la sera
giusta?”
“Bruce
non mi piacciono questi discorsi”, Holly stava per andarsene,
quando Bruce ancora più insistentemente gli
afferrò un braccio: “Aspetta
sprovveduto…” e gli diede tre preservativi:
“Sono certo che non hai pensato a questo, vero amico
mio?”
Holly
lo guardò interdetto, era vero, non aveva pensato ad
acquistare i preservativi.
Patty gli aveva chiesto di raggiungerla, e se quella fosse stata la
loro prima notte? Allungò la mano, li prese e
arrossendo disse: “E' per questo che non sei mai
davvero concentrato sul campo, pensi a queste cose? Stavolta
chiuderò un occhio, credo che li prenderò,
però non li userò”.
Bruce
sorrise: “Goditi questa notte capitano! Sarà la
più magica perché sarà la
prima!” e si avviò all'uscita.
Il ragazzo salutò tutti dicendo che era stanco, in
realtà voleva far sentire meno imbarazzato Holly quando dopo
di lui avrebbe salutato la squadra e l'avrebbe raggiunta.
Benji
e Tom si avvicinarono: “Holly cosa aspetti a raggiungere
Patty?”
Holly
era indeciso sul da farsi: “Se vado adesso capiranno tutti
subito! Bruce ha capito, e mi ha dato tre preservativi”.
Tom
restò palesemente sorpreso: “Cosa ti ha dato? Beh
è sveglio Bruce, ma piuttosto, a te cosa importa
ciò che dicono gli altri?”
"Beh,
ecco io…”
Benji
si intromise: “Tom dobbiamo sacrificarci anche noi come
Bruce, andiamo in camera, così il nostro capitano si
sentirà meno in imbarazzo”.
Tom
approvò: “Ottima idea Benji, però in
camera no, piuttosto usciamo dall’albergo,
c’è un posto fantastico non lontano da qui che
devo farti vedere”.
“Ci
sto!".
Benji
e Tom salutarono tutti dicendo che erano stanchi, Holly li
guardò sorridente: “Sono proprio degli amici:
Bruce, Benji, Tom, ma ora io devo andare dalla mia Patty”.
Si
fece coraggio, salutò tutti e augurò loro la
buonanotte; lui però aveva altri piani, e dormire non
rientrava tra quelli.
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Capitolo 13 *** è sempre perfetto! ***
Holly
arrivò davanti la porta di Patty, si accertò che
non ci fosse nessuno e bussò.
“Chi
è?”, chiese la ragazza
“Sono
io”.
Patty
aprì la porta, era bellissima, aveva appena fatto la doccia,
aveva ancora tutti i capelli bagnati che tamponava con un asciugamano e
indossava una sottoveste grigia, da dove si intravedevano le forme.
Holly sorrise, il cuore cominciò a galoppare, si
avvicinò a lei: “Sei bellissima!”.
Patty si imbarazzò: “Piantala con questi
complimenti potrei farci l’abitudine!”.
Lui
tentò di avvicinare le sue labbra a quelle della
sua fidanzata: “E' tutta la sera che non desidero altro...ho
bisogno di baciarti”
Patty
l’abbracciò, si strinse ai suoi pettorali, si
avvicinò alle sue labbra e disse: “E se io non
volessi?"
Holly
si stava eccitando, percepiva ancora la pelle bagnata della ragazza e
questo lo stava facendo impazzire: “Sarebbe una vera
sfortuna!”.
Allora
Holly provò a baciarla, ma lei sorridendo, si scostava il
volto; lui provava a inseguire le labbra, ma lei continuava a negarsi.
Per Holly fu una tortura, soprattutto perchè i loro corpi si
chiamavano a vicenda per diventare un tuttuno nel più breve
tempo possibile. Così la inchiodò alla porta, le
trattenne i polsi, ma prima di baciarla le soffiò nell'
orecchio: “Così mi fai impazzire” e la
baciò con una passione che non credeva di poter provare.
Patty dischiuse le labbra, non aspettava altro neanche lei; Holly aveva i
battiti del cuore accelerati e non solo… poi si
staccò e cominciò a baciarle il collo, la ragazza
gemette, e quei gemiti per lui furono come una miccia.
La mise in braccio e la condusse sul letto: “Patricia amore
mio, ci siamo appena fidanzati e forse non sei ancora
pront…”, Patty lo avvicinò a
sè e lo baciò, si staccò poco dopo, invertì le posizioni, lo fece sdraiare e si mise a
cavalcioni su di lui.
Si sollevò e si tolse la sottoveste, facendo ammirare al suo innamorato l'unico pezzo di biancheria intima che indossava: il tanga.
Prima di tornare dalle labbra di lui gli rispose: “Ho
aspettato talmente tanto tempo questo momento, che non ho
più bisogno di attendere nulla… sto per fare
l’amore per la prima volta con l’uomo che ho sempre
amato, che mi ha chiesto di sposarlo e che verrà a vivere in
Spagna per starmi vicino, ma cosa posso desiderare di più?
Ora baciami!”.
Holly
sorrise malizioso e pensò: “Meno male che
c’era Bruce”.
Patty
intanto cominciò a sbottonargli la camicia, si
leccò le labbra quando finalmente cominciò ad
accarezzargli quel petto che tante volte aveva sognato di baciare.
Fecero l’amore come Holly non aveva mai fatto, ogni gesto
della ragazza lo eccitava, non poteva credere di provare quelle
sensazioni, lui che aveva avuto svariate storie.
Si accasciarono sfiniti e al termine del terzo preservativo Holly abbracciò la
ragazza: “Patty dobbiamo fermarci, devo andare a comprare i
preservativi”
“Non
posso crederci, ne avevi solo tre?”
“Eh
sì” e si mise a ridere
“Pazienza,
mentre sei via io andrò a farmi un bagno
rilassante” e così dicendo si alzò dal
letto, prese il lenzuolo per coprirsi, ma prima di entrare in bagno si
girò e con fare malizioso: “Se stai attento,
però, potresti venire con me, anche tu hai bisogno di lavarti”.
Holly
sorrise, non aveva proprio voglia di uscire, la prese alle spalle, le
baciò il collo e via via scese più
giù”.
“Se
fai così io non so resisterti!”.
“Se
mi provochi in questo modo, io non so resisterti!”.
Holly
e Patty continuarono così tutta la notte e anche il giorno
dopo. Nessuno dei due si era reso conto che avevano fatto l'amore per
così tanto tempo, ma le loro anime si desideravano troppo.
A orario di cena si guardarono: “Forse è
il caso di andare a mangiare qualcosa”, di malavoglia i due
si staccarono.
Patty
restò in camera per preparsi per la cena mentre Holly,
vestito di tutto punto si diresse verso la sua stanza per andare a
cambiarsi.
I due innamorati si incontrarono nella hall dell'hotel e insieme
scesero in sala.
Tutta la nazionale era riunita, li guardarono, li videro mano nella
mano e tutti cominciarono a complimentarsi col capitano.
Paul
si alzò: “Non ci posso credere!!!Finalmente, ieri
sera abbiamo fatto scommesse”
Ted
continuò: “Sì infatti, io ho detto che
finalmente ti saresti sbloccato con Patty… Johnny
paga!”
Johnny
deluso si rivolse al capitano: “Holly hai aspettato dieci
anni, ma proprio ieri dovevi farti avanti? Che sfortuna!”,
tutti risero
Philip
si avvicinò: “Anche io sapevo che finalmente era
arrivato il momento giusto per voi due, sono felice… Johnny
ricorda che devi pagare anche me!”
Julian
allontanò Callaghan: “Complimenti ragazzi! Sono
felice per voi! E sappiate che io sono stato l'unico
a rifiutarmi di scommettere su di voi”.
Holly
non sapeva se ridere o se arrabbiarsi… “Ragazzi,
ma mi credevate un tardone?”
TUTTI
(comprese le ragazze): “ SIIIIIII”
Patty
rideva, anche se sapere che tutti avevano intuito cosa avevano fatto, la
imbarazzava parecchio.
Holly la capì al volo, prese la mano della sua fidanzata e
disse: “Io e Patty ci sposeremo presto, siete tutti
invitati!”.
Il
campionato mondiale finì con la vittoria, ovviamente, del
Giappone, al termine del quale tornarono in patria.
Le madri dei due fidanzati avevano organizzato quasi tutto, mancavano
solo gli abiti degli sposi e qualche piccolo particolare;
così, dopo appena qualche settimana dal rientro, i due
convolarono a nozze e andarono a vivere in Spagna, dove Patty
continuò gli studi e Holly entrò nel Catalogna.
Ancora oggi si amano da morire e il sesso, beh che dire, è
sempre perfetto!
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