All's fair in Love and Work

di schrodieKat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lily, Scorpius, Alice, Hugo ***
Capitolo 2: *** Erin, Albus, Jonathan ***
Capitolo 3: *** Avvisi vari ***



Capitolo 1
*** Lily, Scorpius, Alice, Hugo ***



PROLOGO
Lily Luna Potter conosceva la sua famiglia.
Ma conosceva ancora di più suo cugino. In molti, prima di fare le adeguate presentazioni, li avrebbero facilmente scambiati per fratelli: stessi lineamenti dolci contornati da lentiggini e liscissimi capelli rossi, stesso sorriso rassicurante e, soprattutto, stesso sguardo attivo, sempre pronto a distrarsi. Due cose li rendevano, però, ben diversi: prima di tutto, la crescita di Lily aveva subito una brusca conclusione al compimento dei suoi quattordici anni, rendendola, una dei Grifondoro più bassi della scuola, pur essendo il suo sesto anno ad Hogwarts
. E con la fine dell'aumentare in altezza di Lily, era giunto il momento di crescere per Hugo, che, a differenza di sua cugina, non pareva intenzionato a fermarsi.
Il giovane Tassorosso ormai sfiorava quasi i due metri -con grande gioia della cugina- e vederlo passare per i corridoi, specialmente per gli studenti più giovani, era sempre un'esperienza quasi sovrannaturale: un instabile composto di disordine, iperattività e, a detta di testimoni dall'attendibilità discutibile, anche un briciolo di isteria. 

Il più piccolo di casa Weasley -piccolo per modo di dire- emanava un'incredibile aura di scienziato pazzo, e di certo il fatto che non avesse poi così tanti amici non aiutava di certo la sua reputazione.
Nei primi tempi della permanenza a Hogwarts, Lily aveva cercato in ogni modo di partecipare attivamente alla sua vita, di fargli fare amicizia con il suo gruppo, di includerlo in quella bellissima magia che era vivere ad Hogwarts, ma il ragazzo non pareva poi così interessato al passare le giornate al bordo del Campo da Quidditch per assistere agli allenamenti della ragazza assieme a dei Grifondoro che non facevano altro che affermare quanto attraente fosse la sua adorata cuginetta, talvolta anche in maniera non troppo casta. Se lo zio Harry li avesse sentiti molto probabilmente sarebbe finito ad Azkaban per utilizzo della maledizione Cruciatus su minore.
No, Hugo preferiva di gran lunga starsene in dormitorio a fare puzzle assieme ai suoi compagni di Casa, per quanto non andasse poi così d'accordo nemmeno con loro. Era un lupo solitario, e gli andava bene così.

Quella a cui non andava bene era Lily.
Lei si era inserita molto bene all'interno dell'ambiente scolastico: non aveva una media stellare come quella di Rose o Al, e di certo non avrebbe mai eguagliato la popolarità di James, ma era riuscita a farsi un nome all'interno della Casata dei Grifondoro, e, grazie al suo ruolo nella vittoria del Campionato di Quidditch dei Grifondoro dell'anno prima, si era guadagnata un posto fisso in squadra come Cacciatrice. Quante Pluffe aveva lanciato, quanti Bolidi schivati, quante imprecazioni lanciate a Merlino per arrivare fin lì.
E poi c'era quell'idiota di Hugo, a cui non importava un fico secco di ragiungere un qualche obiettivo. Ogni tanto avrebbe solo voluto lanciargli dietro uno dei libri di Storia della Magia, tanto amati dal cugino, ma anche tanto pesanti, giusto per farlo rinsavire e fargli capire che forse, quasi arrivati a fine scuola, avrebbe potuto trovare un sogno da realizzare, un obiettivo da inseguire, o anche, più semplicemente, degli amici.

Ma no, lui doveva per forza essere il più strano di tutta Hogwarts, eh?
Non che Lily lo trovasse effettivamente strano, anzi. Adorava l'espressione sognante che si dipingeva di tanto in tanto sul volto del cugino quando pensava. Però se ne preoccupava molto, e detestava vedere tutta la scuola prendersene gioco alle sue spalle, nessuno escluso. Persino i suoi compagni Tassorosso ridevano dietro al suo perenne girovagare per la scuola alla ricerca di chissacosa, e i suoi mirabolanti discorsi filosofici lo facevano solo passare ancora di più per un pazzo. Qual è il senso della vita? Perchè esiste la magia? Dove si va dopo la morte? Lily non ne aveva la più pallida idea, ma di certo non aveva voglia di fondersi il cervello cercando di capirlo.
Perciò potete capire che quando si ritrovò Hugo fuori dalla Sala Grande ad aspettare lei, proprio lei, con un sorrisone folle stampato in faccia e i capelli più spettinati del solito, di certo la giovane Grifondoro non fece i salti di gioia.
 
Scorpius Malfoy aveva certamente visto tempi migliori.
Nelle ultime due settimane non aveva osato lasciare il dormitorio per via del troppo studio: era certo che andando avanti così il libro di Storia della Magia gli avrebbe fatto perdere il senno, altrochè. Però non voleva nemmeno concedersi di lamentarsi troppo. Avrebbe atteso con ansia la fine delle lezioni, certo, ma non più degli altri. Poi, una volta concluso il supplizio che era stato stare ad Hogwarts per sette anni, suo padre gli avrebbe assicurato un posticino al San Mungo. Niente di troppo vistoso, probabilmente avrebbe solo assistito un vero Medimago, ma avrebbe comunque iniziato da qualche parte e non certo su una strada in salita, anzi.

Gli dispiaceva per quei suoi compagni che non avrebbero goduto di una fortuna simile, e parecchio, anche, ma non se la sentiva di mandar via un'occasione del genere.
Che poi, lui nemmeno voleva essere un Medimago. Il suo sogno era arrivare a far parte dell'Ufficio Auror e fare tutte quelle cose fantastiche che aveva letto, quando era piccolo, nei fumetti magici di Augustus Oliphant, Aspirante Auror. Un vero capolavoro della letteratura moderna, a suo avviso.
Si voltò per qualche istante verso la sua co-Caposcuola, pallida come un cencio.

«Alice, tutto bene? Tremi come una foglia.»
«S-sì, è che proprio non capisco perchè ci abbiano convocato... Insomma, manca parecchio al prossimo ballo, e i M.A.G.O. e i G.U.F.O. sono ancora lontani...
Il ragazzo alzò le spalle, cercando di assumere un tono più rassicurante. «Forse la McGranitt vuole farci i complimenti. O augurarci buona fortuna. O congratularsi con noi, credo.»
Alice scosse la testa con aria poco convinto. «Te lo dico io, questa storia porta guai.»

Il Corvonero alzò impercettibilmente gli occhi al cielo.
Da quando James Sirius Potter, beniamino Grifondoro quasi divinizzato dal corpo studentesco di Hogwarts, aveva terminato il suo corso di studi, cominciando un apprendistato al Ministero presso l'ufficio di suo padre, la ragazza, che gli era sempre stata molto legata, si era lasciata andare a incarichi su incarichi, probabilmente per distrarsi dalla sua assenza. E nel profondo del suo cuore, Scorpius non poteva biasimarla: avrebbe fatto lo stesso se Albus e Rose lo avessero lasciato da solo.

Proprio mentre stava per trovare una parola buona per confortare la ragazza, la statua del gargoyle a guardia dell'ufficio della preside si spostò.
Era giunto il momento di andare.
 

Alice Paciock non si era mai sentita così agitata.
Quell'anno era finalmente riuscita a realizzare uno dei suoi più grandi sogni: diventare Caposcuola. Una delle poche possibilità di allegria che avrebbe potuto trarre durante quel suo ultimo anno di scuola, contando la marea di studio che l'avrebbe aspettata e tutte le scartoffie da compilare in vista degli esami per essere assunta al Ministero della Magia. Ma poi, chissà se l'avrebbero mai assunta, con tutta la gente che faceva domanda anche solo per un posto come assistente agli assistenti dell'Ufficio Auror.

Non aveva però pensato che con la carica di Caposcuola sarebbero anche arrivate le responsabilità più impensabili: allestimento dei banchetti per le feste, revisione dei programmi dei vari anni, coordinazione dell'amicizia inter-Casata e via dicendo, fino ad arrivare alla peggiore di tutte, la comunicazione con gli insegnanti e, ancor peggio, la preside.
Era stata proprio quest'ultima a convocarla assieme all'altro Caposcuola, che, pur non essendo terrorizzato quanto lei, non pareva affatto entusiasta della convocazione, anzi. Eppure, eccolo lì, seduto accanto a lei, mentre davanti a loro la preside Minerva McGranitt, ormai quasi centenaria, sorrideva in modo talmente accogliente da mettere la giovane Serpeverde ancora più a disagio di quanto già non fosse stata.

«Miei cari ragazzi», esordì, spingendo verso i due diretti interessati un piattino di dolciumi. «Prima di tutto, congratulazioni per questo incarico! Avete lavorato molto in questi anni, e il vostro operato sta finalmente dando i suoi frutti.» Alice non ebbe bisogno di voltarsi verso Scorpius per sapere cosa stesse pensando. Un te l'avevo detto gli spettava di diritto.
«E proprio perchè so che siete dei ragazzi bravi in ciò che fate e oltremodo brillanti, ho un compito da affidarvi.»
Fu il turno della Serpeverde di lanciargli un te l'avevo detto, ma si trattenne, pur inclinando leggermente gli angoli della bocca in un accenno di sorriso.

«Qualunque cosa», rispose, annuendo energicamente, pur conservando dentro di sè una certa paura per il compito ignoto.
Si voltò, sentendo l'altro Caposcuola che si schiariva rumorosamente la voce. «Nei limiti del possibile.»
La preside li osservò per qualche secondo, prima di scoppiare in una fragorosa risata.
«Siete degli ottimi rappresentanti delle vostre Casate, non c'è che dire.»

Alice si ritrovò a sorridere amaramente. Glielo avevano detto spesso anche Frank e James, in passato, in maniera tutt'altro che lusinghiera. Sul volto dell'anziana preside, però, la ragazza non riuscì a individuare nemmeno una traccia di scherno, ma solo puro e semplice affetto. Li aveva visti crescere, in fondo.

«Il compito che vi affido arriva direttamente dall'ufficio degli Auror.» A tale affermazione, Alice potè giurare di aver visto un sorriso spuntare sul volto di Scorpius.
«A quanto pare, qualcuno sta lavorando a una nuova formula dell'Amortentia, visto che quella vecchia è stata bandita dal Ministero. Abbiamo ricevuto questa dritta da una fonte di Nocturn Alley, grazie a Merlino, e possiamo dire quasi sicuramente che si tratti di una fonte accurata. Vorrei che voi metteste su una squadra con gli studenti che più ritenete capaci, in modo da trovare questa persona. Da lì provvederà il Ministero, che, inoltre, fornirà a ciascuno dei membri della vostra squadra un impiego sicuro al Ministero.»

Alice rimase interdetta.
Non stava pensando a quanto l'incarico potesse risultare difficile o addirittura potenzialmente pericoloso, no, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era che quell'occasione le era proprio capitata a fagiolo. Niente più preoccupazioni, e un posto a lavoro con James e Frank. Un sogno. Almeno per lei.

«Con tutto il rispetto, preside» Si intromise Scorpius. «Ma quale sprovveduto correrebbe un rischio del genere nella scuola di magia più sorvegliata al mondo?»

 
 
Hugo Weasley non si considerava certamente uno sprovveduto.
Sua madre lo aveva spesso presentato ai suoi colleghi definendolo un uomo di scienza, prima di passargli una mano tra i capelli in disperati tentativi di conferirgli anche solo un briciolo di compostezza, ma lui non aveva mai apprezzato più di tanto quel titolo, troppo ampolloso e decisamente poco corretto. Prima di tutto, aveva appena compiuto sedici anni, e sentirsi chiamato uomo a quell'età lo faceva sentire come uno di quei pluricentenari che si trovavano sul retro delle figurine delle Cioccorane. In secondo luogo, non era la scienza il suo campo d'azione.

Il giovane Tassorosso si era sempre visto come un romantico. Non di quelli con le rose e i pasticcini che si trovavano da Madama Piediburro, eh. Ma quasi.
Hugo viveva per vivere. In tutto ciò che faceva vi era un disperato tentativo di provare il maggior numero di emozioni nel modo più intenso possibile, sia quelle positive che quelle negative, e per raggiungere questo suo scopo si era spesso trovato in situazioni surreali, persino per il figlio di due dei più grandi maghi della sua epoca. In estate si svegliava spesso all'alba e pregava i suoi cugini di accompagnarlo a fare il bagno in un torrente poco lontano da casa, ricevendo spesso occhiate truci, soprattutto dalla più giovane dei fratelli Potter.
Anche in quel momento, in effetti, Lily gliene stava lanciando una.

«È una stupidaggine.»
«Andiamo, Lily!» Il ragazzo si era strategicamente posizionato davanti alla porta dell'aula di Pozioni: per quanto piccola e agile potesse essere l'ardita Grifondoro, mai sarebbe riuscita a uscire, se Hugo non lo avesse voluto. E in quel momento lasciarla andare andava in pieno contro i suoi piani. «Hai almeno ascoltato qualcosa di quello che ti ho appena detto?»
«Uh, sì, Hugo! Ricreare una cosa che è appena stata dichiarata illegale non mi sembra esattamente una cosa da fare proprio ora che stiamo per finire la scuola!»

Il Tassorosso alzò gli occhi al cielo.
Ironicamente, era stato proprio suo padre, con un comunicato giù all'Ufficio Auror, a bandire la produzione del prodotto che lui voleva rinnovare: esatto, rinnovare, non ricreare. Si sarebbe trattato di un prodotto completamente nuovo, sia dal punto di vista della preparazione che per la distribuzione. L'unica formale analogia stava nel fine ultimo della pozione: l'amore. 
Perchè sì, Hugo Weasley era assolutamente intenzionato a creare una versione migliorata e potenziata, oltre che più economica, dell'Amortentia.

«Senti, Lils. L'Amortentia non era un filtro d'amore, faceva soltanto impazzire la gente tramite impulsi sensoriali olfattivi e principi ch-
Il ragazzo si bloccò, notando l'espressione scocciata della cugina.
«Insomma, non aveva niente a che fare con l'amore, quello vero. Solo una pallida imitazione del sentimento più bello del mondo.»
«E la felicità?»
«Sì, anche quella è carina, ma viene al terzo posto.» Scosse la testa, tornando sul filo del discorso. «Il filtro che ho creato io, invece, dovrebbe semplicemente aumentare la percezione di chi lo assume agli stimoli emotivi esterni, senza creare una replica dell'amore, ma piuttosto portando il soggetto a una più completa realizzazione di sentimenti già presenti, anche se nel profondo del proprio animo.»

Dopo qualche secondo di silenzio, Lily si decise a rispondere.
«Prima di tutto, hai parlato troppo veloce e ho capito metà delle parole che hai usato.»
«Colpa del caffè. Per lavorare a questa cosa ne sto bevendo a fiumi. Assieme a un po' di Whiskey Incend-
«Senti, Hugo, voglio sapere solo una cosa.»

Hugo stava per riprendere a descrivere il filtro con aria forsennata, quando notò lo sguardo di Lily. Non pareva essere più sull'orlo di una crisi isterica, anzi. Era calma, anche se tremendamente seria. I suoi occhi color nocciola erano fissi su di lui, insistenti, severi, e Hugo riuscì a scorgere per una manciata di secondi una qualche traccia di zia Ginny nel suo sguardo. Pur superandola in altezza di un paio di teste, in quel momento il Tassorosso si sentiva terribilmente piccolo, sotto il suo sguardo indagatore.
Era l'unica, tra i fratelli Potter, a possedere quella capacità. Albus era fin troppo mite per impegnarsi a intimidire la gente, mentre James di solito preferiva essere amato piuttosto che temuto, e quindi, per raggiungere i suoi scopi, solitamente utilizzava giri di parole e persuasioni di ogni tipo. Doveva aver supplicato il Cappello Parlante in ogni modo, pensava Hugo, per non essere finito in Serpeverde.

«Ti rende felice?»
«...Prego?»
«Fare questa cosa, ti renderebbe felice?»

Il Tassorosso alzò gli occhi al cielo. La cugina si era proprio impuntata su questa storia della felicità, eh.
Annuì, evitando di ripeterle quanto avrebbe potuto guadagnare se il filtro si fosse rivelato effettivo, e, cosa più importante, se il Ministero non lo avesse spedito con un biglietto di sola andata ad Azkaban per aver infranto un decreto ufficiale dell'Ufficio Auror.

La ragazza sospirò, alzando le spalle e tornando alla sua solita espressione dolce.
«Allora fai come credi. Almeno hai trovato un obiettivo da seguire, credo.»
«Beh, tecnicamente è tutto completato. Ho una scorta di pozioni nascosta ben bene in dormitorio. L'unico problema....»
Lily tornò a guardarlo truce. «Taglia corto, roscio.»
Il roscio si schiarì la voce, emettendo una risatina nervosa. «Beh, per metterla anche solo sul mercato nero dovrei prima verificare che funzioni. E che non causi nessuna morte.»
«PREGO?»

«Okay, è praticamente impossibile che risulti mortale», riprese il ragazzo, sbuffando. «O quasi, ma il succo della faccenda è un altro. Prima di tutto devo vedere se funziona, non vorrei andare in giro a vendere dell'acqua puzzolente che più che far innamorare la gente la respinge.»
Lily si passò una mano sul viso, visibilmente irritata. «E dove pensi di poterla trovare della gente disposta a sperimentare un filtro d'amore preparato da te?»

​«Beh, non serve necessariamente che siano disposti a farlo. Qui a scuola è pieno di gente.» Il ragazzo si illuminò di una strana luce, mentre un sorriso quasi sadico si faceva spazio sul suo volto. 

«Non si accorgeranno di niente. Cosa potrebbe andare storto


Eccomi qui, a fine scuola, a sfornare prologhi come se non ci fosse un domani.
Spero prima di tutto che questo capitolo vi piaccia; se avete una qualsiasi critica da muovere, o anche solo qualche commento o consiglio, non esitate a scrivermi!
Se invece volete partecipare a questa storia interattiva, leggete sotto il regolamento!

 
 

REGOLAMENTO

  • Se volete partecipare, indicate o via recensione o via messaggio quanti personaggi volete mandare; quando vi darò l'ok potrete inviarmi le schede compilate;
  • Le schede compilate vanno mandate via messaggio privato, con oggetto "Scheda H *nome del personaggio*";
  • Le schede vanno mandate al più presto possibile;
  • Non potete creare parenti di personaggi della saga;
  • No lupi mannari/metamorfomagi;
  • No Marysue/storie eccessivamente tragiche/poteri fuori dal comune;
  • Non terrò conto di The Cursed Child;


SCHEDA PERSONAGGIO
(eliminate le parti in rosso che vi metto tra parentesi quando la compilate)

Nome e cognome:
Età:
Casata:
Genere:

Personalità (Dettagliata)
Aspetto fisico :
Biografia (Breve e Concisa)
Una canzone (non italiana) che rappresenti il personaggio o che gli/le possa piacere:
Famiglia (Descrizione dei rapporti con i membri più immediati della famiglia ed eventuale descrizione fisica) :
Eventuale Animale :
Hobby : 
Cosa gli/le piace: 
Cosa non gli/le piace: 
Materie preferite/odiate/in cui va bene/in cui va male : 
Bacchetta (legno, dimensione, consistenza) :
Molliccio :
Amortentia (cosa sente?):
Patronus :
Volete che abbia una relazione con un altro OC? (se volete un personaggio della Nuova Generazione, indicatelo nella scheda. Chi avrà un personaggio idoneo potrebbe aggiudicarseli)
Orientamento sessuale:
Quidditch? : 
Con chi va d'accordo e con chi no (descrivere i caratteri) :
Cosa vorrebbe fare dopo Hogwarts: 
Altro (qualunque informazione in più):

 

PERSONAGGI DELLA NUOVA GENERAZIONE

Grifondoro Serpeverde Corvonero Tassorosso
7° anno
  • Rose Weasley
6° anno
  • Lily Luna Potter
7° anno
  • Alice Paciock
6° anno
  • Lorcan Scamandro
  • Lucy Weasley
7° anno
  • Scorpius Malfoy
  • Albus Potter
6° anno
  • Roxanne Weasley
7° anno
  • Fred Weasley
6° anno
  • Hugo Weasley





 




 

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Capitolo 2
*** Erin, Albus, Jonathan ***


Erin Oliphant odiava perdere tempo.
Questo di solito soprendeva non poco chi la circondava: infatti era ben nota, ad Hogwarts, la sua leggendaria pigrizia. Quest'ultima però non va affatto confusa con l'essere una perditempo, anzi, la ragazza pensava che tutto il tempo che riusciva a risparmiare le sarebbe tornato indietro sotto forma di ore preziose di sonno. Avrebbe fatto di tutto pur di svolgere la minor quantità di lavoro possibile, per quanto paradossale potesse essere.
I Corvonero erano ben consapevoli della pigrizia di Erin, in quanto a tutti loro era capitato di assistere a uno dei suoi pisolini nella Sala Comune. In quel momento si trovava proprio lì, ma non poteva dormire. Stava aspettando.
La sua attesa stava andando avanti da ore, ormai. Tempo prezioso sottratto al suo tanto amato sonno, purtroppo.

Si distrasse, sentendo dei passi avvicinarsi a lei: nientepopodimenochè le due più grandi star della Casata di Corvonero, il Caposcuola Draco Malfoy e il suo eterno compagno di avventure Albus Potter. I due stavano confabulando con fare sospetto tra di loro, sfoggiando delle espressioni preoccupate. Erin emise un lungo fischio per attirare la loro attenzione; una volta incrociato il suo sguardo, i due si ricomposero in fretta, almeno all'apparenza: la Oliphant ormai aveva capito che qualcosa non andava.

«Oh, Erin», fece Albus, rivolgendole un sorrisetto, «In cinque anni, questa deve essere la prima volta che ti vedo sveglia!»
«Molto spiritoso, Potter! Invece io in cinque anni non vi ho mai visti separati, devo dire. Che c'è, Malfoy, Rose è solo una copertura?»
Il diretto interessato si portò teatralmente una mano al petto, prima di voltarsi verso il suo amico. «Al, ci ha scoperto. Domattina vai alla Gringott e ritira tutti i tuoi risparmi, dobbiamo fuggire prima che la cosa si sappia.»
«E le nostre Puffole Pigmee?» Chiese Albus, fingendo sempre maggior preoccupazione. «Non ci pensi a loro? Dove le lasceremo?»
Scorpius rimase interdetto per qualche secondo. «...Al, dove sono finite le nostre Puff-

«Scusate se vi riporto alla realtà, ma qui vi state immedesimando un po' troppo.» Erin iniziò a stiracchiarsi, senza togliere gli occhi di dosso ai due nuovi arrivati. «È successo qualcosa? Vi vedo strani, oggi.»

«La preside ha dato un compito speciale a Scorpius.» Albus abbassò improvvisamente la voce, come a fare una dichiarazione top secret. «Riguarda il Ballo di Primavera.»
«Ballo di Primavera?»
Il rampollo della famiglia Malfoy annuì con energia. «Dovrò organizzarlo io, da bravo Caposcuola. Se vuoi darci una mano...

Erin scoppiò a ridere. Prima di tutto, anche volendo aiutare i due compagni di Casa, la ragazza non avrebbe potuto spostarsi da lì, stava ancora aspettando. E poi, se c'era una cosa che odiava più dei perditempo erano i balli: una marea di adolescenti in preda agli ormoni vestiti come delle bomboniere, ad azzuffarsi per aggiudicarsi quattro schifezze cucinate alla bell'emmeglio al bouffet e a ballare con della musica improponibile. No grazie.

«Lo prendo per un no. Ma cosa fai, ancora sveglia a quest'ora del pomeriggio
La ragazza ignorò la nota di scherno nella voce del Caposcuola, continuando a stiracchiarsi. «Sto aspettando.»
«...e cosa staresti aspettando?»
«Aspetto Goode.» Pronunciò quell'ultima parola con estrema irritazione. «Mi aveva dato appuntamento qui due ore fa, ma probabilmente mi ha dato buca per stare con quel pazzo di Weasley.»
I due ragazzi si scambiarono un'occhiata confusa. «A quale dei ventitrè Weasley presenti quest'anno a scuola ti riferisci?»
«Hugo», rispose lei, alzando gli occhi al cielo. Quei due stavano iniziando a darle sui nervi. «Credo che Goode abbia una cotta per lui, sapete. Però non gli dà il diritto di dare buca al suo unico vero migliore amico-»

Scorpius si ritrovò a sorridere. Quella ragazzina diventava sempre più acida, ma ci teneva al buon Goode. Erano sempre assieme, eccezion fatta per le lezioni: mentre la Oliphant aveva appena iniziato il suo quinto anno, Goode stava già affrontando il sesto. Quando il ragazzo avrebbe lasciato Hogwarts, con ogni probabilità, Erin si sarebbe ritrovata persa. Proprio come stava succedendo ad Alice, pensò Albus con rammarico.
«E fammi indovinare», riprese Albus, cercando di allontanare il ricordo di Alice che l'anno prima piangeva di fronte a James dalla mente, «Il suo vero migliore amico-

«Sono io, ovviamente.»

 

Albus Severus Potter non amava le bugie.
Eppure sembrava quasi che, stando sempre con Scorpius, si ritrovasse costretto a mentire. Proprio come aveva fatto qualche minuto prima per distrarre Erin e non farle notare il loro stato di agitazione, che non sembrava affatto intenzionato ad andarsene. Insomma, la McGranitt gli aveva dato una gran bella responsabilità, e, siamo onesti, Scorpius era un bravo ragazzo, anche sveglio, certo, ma sotto pressione non sarebbe riuscito neanche ad effettuare un incantesimo d'Appello.

«Secondo te ha capito qualcosa?» Chiese al Caposcuola, una volta scappati dalla Sala Comune e soprattutto dalla bionda Corvetta sospettosa.
Scorpius alzò le spalle. «Ci ha visti nervosi e si sarà fatta due domande. Ma è impossibile che abbia capito tutta la storia solo dalle nostre facce, Al. Hai tu la lista?»

Albus diede un'occhiata di sottecchi al corridoio: eccezion fatta per un paio di ragazzini che stavano per svoltare l'angolo, la zona era deserta. Estrasse dalla tasca un foglio di pergamena stropicciato, sui cui i due ragazzi si erano premurati di segnare i nomi dei Potenziali Candidati Membri alla Squadra Contro l'Amortentia. Per abbreviare P.C.M.S.C.A..
La pergamena era pressocchè vuota, fatta eccezione per i nomi di Scorpius, Alice e Albus, scritti in un corsivo curato tutto fronzoli, segno del passaggio di Al.

«Che dici, aggiungiamo anche Erin?»
«Scherzi, spero!» Scorpius scosse la testa. «È tanto simpatica, ma dorme ovunque e non sarebbe capace di collaborare.»
Albus annuì con serietà, riponendo la lista in tasca dopo averla piegata meticolosamente. «In più ti ha fatto notare della sparizione delle Puffole.»

Scorpius rimase nuovamente interdetto. Gli mancavano le sue Puffole.

 

Jonathan Goode era parecchio aggraziato.
Da bambino, sotto consiglio di sua sorella maggiore, aveva preso delle lezioni di balletto, che altro non avevano fatto se non cementare questa sua innata eleganza nel movimento: aveva un grande controllo del suo corpo, e i suoi passi erano così leggeri da riuscire a non svegliare nemmeno una bambina. Proprio come era successo pochi minuti prima, quando, una volta entrato nella Sala Comune dei Corvonero, essendosi trovato di fronte un'addormentata Erin Oliphant, se l'era data a gambe in modo deliziosamente silenzioso.

Si ritrovò a sorridere. Quando dormiva, Erin sembrava quasi non essere la bestia succhiasangue che era nella realtà. In senso figurato, si intende.
Lui non aveva molti amici, e sotto un certo punto di vista, conoscere Erin era stata una vera botta di fortuna: nemmeno lei era molto popolare, soprattutto per via del suo caratteraccio, e anche se non lo avrebbe mai ammesso, in fondo al suo cuore anche lei era contenta del loro sodalizio.

«Allora, com'è andata?»

Jonathan sospirò, riconoscendo la voce di Hugo Weasley alle sue spalle.
Quando il Corvonero non era con Erin, voleva dire che si trovava in compagnia di Hugo. Non si comsiderava esattamente suo amico, Hugo non aveva veri e propri amici, si trattava più di un rapporto di ascolto reciproco e occasionali favori scambiati quasi casualmente. Come quello che gli avrebbe dovuto fare quel giorno, se solo Erin non si fosse addormentata.
Si girò verso l'altissimo Tassorosso lanciandogli un'occhiatina timida, quasi spaventata. Se il ragazzo lo avesse voluto, avrebbe potuto pestare Jonathan tanto da mandarlo in infermeria: quest'ultimo, infatti, oltre ad essere ben più basso di Hugo, era anche piuttosto gracilino. Il rosso invece era dotato di un fisico asciutto, certo, ma non privo di muscoli.
L'entusiasmo dipinto sul volto di Hugo se ne andò, rapido come era arrivato.

«Fammi indovinare. Stava dormendo e non le hai dato il cupcake.»
John annuì debolmente. «Se l'avessi svegliata mi sarei ritrovato uno Stupeficium in faccia, conoscendola.»
Il rosso alzò gli occhi al cielo. «Vedrò di fargliene un altro domani.»
«Perchè?» Il Corvonero gli porse il cupcake che teneva dietro la schiena. «Non l'ho mica mangiato, sai.»

In quel momento, notò un certo lampo di nervosismo comparire nello sguardo del Tassorosso. Non succedeva spesso, anzi, era un'occasione più unica che rara: di solito era lui a scaturire irritazione in chi lo circondava, e non certo viceversa. Il piccolo di casa Weasley era dotato di una pazienza infinita, eppure, in quel momento, pareva esserne totalmente privo.
Si ricompose rapidamente, tornando a sorridere sornione. Quando lo faceva, a John veniva in mente una particolare illustrazione del suo libro di Alice nel Paese delle Meraviglie, in cui lo Stregatto sorrideva alla ragazza in un modo che aveva portato il piccolo Johnny a fare molti incubi, in passato.

«Vedi, vecchio mio», fece Hugo, abbassandosi per tenere lo sguardo incatenato a quello di John, «Ho preparato quel dolcetto con tanto amore, sai.»
«...ma tu e Erin vi odiate.» 
«Correzione, Goode. Lei mi odia. Io la trovo abbastanza brillante.»
«...quindi le mie speranze di potervi vedere assieme un giorno non saranno del tutto vane?»

Se lo sguardo fosse stato capace di lanciare un'avada kedavra, quello che Hugo gli stava mandando in quel momento lo avrebbe certamente mandato all'altro mondo.
«Lascia perdere l'amore: tanto affetto. E una ricetta segreta di famiglia.» Il rosso iniziò a gesticolare con le su dita nodose, elencando gli ingredienti sottovoce, senza che Jonathan potesse effettivamente sentirli. «...e per finire, un succo di ribes speciale che però, dopo un certo tempo, evapora. Ormai il succo sarà evaporato, non ti pare?»
Il Corvonero fece per ribattere, ma Hugo gli prese il cupcake dalle mani, ficcandoselo malamente nella tasca dei pantaloni. 

«Ora andiamo al Campo da Quidditch, ti va?»
«Veramente, Hugo, avrei una faccenda da-
«Lily ha detto che quel bellimbusto Grifondoro che ti piace tanto sarà alle selezioni.»
«AL CAMPO DA QUIDDITCH!»


 

Heilà! Ecco qualche nuova introduzione!
Allora, come potete vedere, anche se per ora non ci sono state molte iscrizioni, in questa storia abbiamo molti Corvetti, quindi vi prego, se avete intenzione di partecipare: mandatemi anche studenti delle altre Casate! Grifoni, Tassi, Serpi, son tutti belli quanto i Corvi, no?
Comunque, spero che la storia vi stia piacendo! Fatemi sapere cosa ne pensate!

PS: le iscrizioni sono ancora aperte!
PPS
: sto lavorando a una pagina tumblr dove compariranno tutti gli oc e i personaggi della storia. Se partecipate alla storia, includete nella scheda anche un prestavolto per l'oc ^^


 

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Capitolo 3
*** Avvisi vari ***


AVVISO!

Sono riuscita a creare una pagina tumblr con i personaggi. Man mano che andiamo avanti, e che più personaggi sono accettati nella storia, li aggiungerò alla pagina.
La pagina (accessibile anche a chi non ha tumblr) è schrodiekat.tumblr.com/allsfair
Le iscrizioni sono ancora aperte, e vedrò di aggiornare il prima possibile!
Per sapere quali personaggi farebbero più comodo alla storia, vi elenco i numeri di studenti per casata che abbiamo per adesso:
  • Grifondoro: 3 ragazze.
  • Serpeverde: 3 ragazze; 3 ragazzi.
  • Corvonero: 3 ragazze; 3 ragazzi.
  • Tassorosso: 3 ragazzi.
​Quindi, per ora, sarebbe ideale ricevere ragazzi per i Grifondoro e ragazze per i Tassorosso.
Spero di aggiornare il prima possibile, a presto ^^
-sK

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