Universal Wars III

di ghostmaker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atmosfera Zero ***
Capitolo 2: *** L'impero colpisce ancora ***
Capitolo 3: *** Scontro finale! ***



Capitolo 1
*** Atmosfera Zero ***


UNIVERSAL WARS – SERIE III





1° capitolo – Atmosfera zero



Una navicella fuggiva nello spazio mentre il globo di luce creato dall’unione tra Re Geno di Mordor e il suo popolo s’infrangeva su Marte con potenza devastante sprigionando un’energia distruttiva tanto forte da disintegrare ogni costruzione umana. Su quell’unica navicella scampata alla distruzione, sedeva Thomen che, sfruttando l’iperspazio, raggiunse in poco tempo le astronavi del ministro Lesnar disposte nei pressi di Giove. Istanti dopo anche Manola con le proprie astronavi si congiunsero ai due ministri ai quali chiese informazioni dettagliate.
Lesnar fu il primo a parlare. «Primo Ministro, è tutto vero. I nostri tre pianeti sono esplosi e i loro resti sono stati sputati fuori dal “Varco Beronz” che, subito dopo, si è chiuso. Le confermo anche i rapporti provenienti da Mercurio. Il pianeta è stato arso completamente dal Sole e le installazioni umane disintegrate.»
Thomen portava altre notizie catastrofiche. «Anche Marte è caduto. Geno ha distrutto tutto ed io mi sono salvato soltanto perché sono fuggito poco prima dell’attacco.»
Manola era affranta da queste notizie ma mantenne il proprio contegno organizzando le nuove mosse. «Re Geno ha colpito Mercurio e Marte saltando Venere quindi dobbiamo mandare subito delle astronavi per bloccare l’avanzata di quel muta forma invasato e nel frattempo portare un attacco alla Terra. Thomen tu raggiungerai la Base Luna e distruggerai quell’insignificante avamposto mentre Lesnar tu andrai su Venere per sbarazzarti definitivamente del popolo di Mordor. Dobbiamo essere noi a impadronirci della Terra e nello stesso tempo mostrarci forti ottenendo due pianeti fondamentali per il resto della nostra popolazione. Non possiamo permettere all’imperatore di arrivare alla Terra e da lì usare ogni arma per farci scomparire.»

Com’era previsto, Cain e le forze imperiali raggiunsero Plutone e il gerarca si diresse nella sala consolare per parlare con Redward. «I suoi uomini mi hanno riferito che da Iceworld è passata una navetta e dalle informazioni che ho ricevuto so che potrebbe essere stata la causa della distruzione delle astronavi di Sarto.»
«Le confermo che è passata una navetta ma non so chi ci fosse a bordo. Aveva il lasciapassare imperiale e non ho indagato oltre.»
«Stai mentendo, dovresti sapere che ho spie anche in questo palazzo e…» disse Cain prima di essere interrotto da una comunicazione dell’imperatore Kherkan.
«Cain, voglio che Iceworld sia sgomberato immediatamente quindi avete il compito di trasferire tutti su Plutone.»
«Mio signore, le confermo che Redward è complice del Priore Angler.»
«Se lui vuole così tanto vedere la Dea accontentiamolo. Durante la tua missione abbandonalo su Iceworld.»
Rispettando gli ordini Cain trasferì il popolo Kilrathi e lasciò tra i ghiacci Redward che, attirato da una voce delicata, raggiunse la grotta in cui era rinchiusa Mickie.
L’uomo si mise in ginocchio pregando la Dea Solare mentre Iceworld si muoveva nello spazio, questa volta per allontanarsi dal Sistema Solare e Cain, appostato in modo da non subire danni alla propria astronave, attivò il dispositivo della Weapon X. Anche il primo pianeta dell’impero Kilrathi, come gli altri, fu spazzato via in pochi attimi.
Nell’istante in cui Iceworld esplose, la voce della Dea raggiunse ogni angolo dell'universo e la sofferenza delle sue parole colpì così profondamente lo spirito del popolo di Mordor che iniziò a sfaldare l’unione con il proprio re. Il globo di luce sparì e ogni muta forma crollò su Venere come pioggia colorata mentre su Nettuno il Priore Angler si accasciò davanti agli occhi di Ilian. «La Dea è morta! Ma forse no... che la Dea Mickie sia riuscita a raggiungere Betta sulla Luna?»

Anche sulla Base Luna stava accadendo qualcosa d’imprevisto. Solomon attivò l’allarme rosso dopo una forte esplosione avvenuta all’interno del dormitorio femminile.
Fabrix accese il suo trasmettitore. «Solomon, sono proprio nella zona insieme a Durin, stiamo attivando l’antincendio ma il fuoco si sta propagando. Per fortuna che non c’era nessuno».
«Non è così. Pare ci fosse Betta in quel momento» disse Solomon preoccupato.
Una nuova esplosione fece crollare dei muri mettendo gli artificieri in serio pericolo per la perdita di ossigeno così Douglas ordinò a Martina di portare la stazione spaziale a totale “Atmosfera Zero” per evitare successivi danni.
Il comandante scosse la testa. «Maledizione! A questo punto dobbiamo scoprire tutte le nostre carte se non vogliamo che il nostro contrattacco finisca ancora prima di iniziare! Martina, procediamo con l’operazione Freedom Earth.»
Nel frattempo Mavelix aveva raggiunto l’esterno della base per approntare delle piccole riparazioni per agevolare il lavoro degli uomini all’interno quando si accorse che dalla base stava uscendo un umano avvolto dalle fiamme e riconobbe chi era quel tizzone ardente. «Signore è Betta, sta camminando sulle rocce lunari mentre brucia spaventosamente nonostante non ci sia atmosfera!»
Betta continuava a camminare ma la combustione sembrava rallentare così come i suoi passi. Cadde a terra sotto gli occhi di Mavelix che iniziò a correre verso di lei per prestarle un qualche tipo di aiuto, quando gli sfrecciò affianco una moto lunare guidata da Billy. Il ragazzo raggiunse Betta, attese che le fiamme si fossero esaurite completamente quindi la raccolse da terra mettendola prontamente dentro una capsula d’ossigeno che aveva portato con sé legata alla moto.

Nella base, la procedura richiesta da Douglas stava procedendo quando giunse un messaggio da una navetta in arrivo. «Comandante, apprestate immediatamente la zona di carico per l’arrivo della nostra navetta e le chiedo di farci raggiungere nella zona dalla ciurma di Andrew» disse Hogan.
«Signore, la struttura di carico è aperta ma per la ciurma ho qualche problema poiché sono in prigione.»
«Come in prigione?» urlò Andrew.
«Ci spiegherete dopo la situazione» disse Hogan interrompendo il pirata, «ora è importante che quegli uomini imparino in fretta le procedure.»
«Se sapesse… comunque provvedo subito alla sua richiesta.»
La navetta raggiunse la zona di carico e pochi istanti dopo arrivarono anche i membri dell’Arcadia. Andrew, dopo aver rifilato un pugno sulla testa di Hartigan, guidò i suoi uomini verso il Freedom Shuttle, i quali risero cercando di non far capire che erano già stati su quella strana astronave.
«Questi documenti» disse Andrew mostrando dei fogli ai compagni, «sono la dettagliata descrizione di come usare questo coso qui», terminando il proprio discorso puntando il dito verso l’astronave.

Era tutto pronto.
«Martina, raggiungi la tua zona. Durin, da questo momento siamo nelle tue mani» disse Douglas mettendo una mano sulla spalla del pilota.
«Sì signore» rispose Durin che rivolgendosi all'amico Fabrix chiese: «Sei pronto?»
«Erano giorni che aspettavo di dare il via a tutto questo.»
L’euforia del momento fu spezzata dall’urlo di Solomon mentre sullo schermo apparve Thomen. «Missili in arrivo contro la base da un’astronave repubblicana!»
«E tu cosa ci fai lì sopra?» chiese Douglas stupito.
«Noto che non ti hanno ancora informato», rispose Thomen accennando un sorriso.
Douglas conosceva il suo vecchio amico e le sue idee di politica intergalattica così, senza chiedere altro, capì che la talpa nella Federazione Terrestre era proprio lui.
Douglas chiuse la comunicazione e continuò a impartire ordini. «Togliete ossigeno alla zona smilitarizzata, attivate i motori e vediamo questa bellezza che sa fare!»
L'Operazione Atmosfera Zero era giunta al suo finale, l'ossigeno fu tolto nelle zone in cui il personale era già stato evacuato e si sentì un nuovo boato, ma questa volta non era colpa di altri missili nemici. La causa di questo rumore era la base stessa che iniziava a muoversi spaccando la crosta lunare su cui poggiava. Il centro di comando iniziò ad alzarsi verso l’alto e dalle rocce ne uscì una gigantesca astronave cingolata e la sua sala comandi era la stessa Base Luna.
«Brawler,» urlò Douglas «ora toglimi di mezzo quelle zanzare là in alto!»
Il giovane impostò la linea di tiro e i due cannoni a “onde moventi” spararono con precisione verso l’astronave repubblicana che si disintegrò in un attimo.
Douglas osservò la scena e non poté fare a meno di pensare all’amico che, mosso da ideali confusi, si era fatto abbindolare dall’imperatore e dal primo ministro della Repubblica, ma non poteva permettersi di indugiare nei suoi pensieri così disse: «Fabrix, tocca a te.»
«Sì signore. Robotech in modalità Fly. Sganciamento dalla posizione cingolata attivato, pronti a partire».
La grande astronave, che fino a quel momento era poggiata sulla Luna con dei cingoli, si alzò in posizione eretta trasformandosi in un gigantesco robot e iniziò a sollevarsi da terra per l’azione dei grandi motori a “onde moventi”. I cannoni continuarono a colpire le astronavi repubblicane fino a farli disperdere mentre sul suolo lunare Mavelix osservava con stupore l’evoluzione del Robotech.
Billy rise felice e disse: «C’è l’ho fatta e anche se non ho attivato io i motori per la prima volta, non m’importa!»
I due poi rivolsero lo sguardo sulla capsula d’ossigeno che conteneva Betta.

Eseguendo gli ordini del Primo Ministro alcune astronavi raggiunsero Venere.
«Re Geno di Mordor. La Repubblica v’intima di arrendervi. Siete colpevoli della distruzione dei pianeti repubblicani e di aver causato la morte di milioni di esseri umani, uno sterminio di massa ingiustificabile» disse il ministro Lesnar.
Venere, dopo la caduta del popolo di Mordor, aveva già iniziato a morire come pianeta e Re Geno, per risposta alla minaccia, ricominciò a pregare la Dea Solare attivando nuovamente la fusione con tutto il suo popolo. Il globo di luce distruttivo si rimise in marcia.

Il Freedom Robotech era ancora vicino alla Luna perché Douglas attendeva gli ultimi uomini rimasti sulla superficie lunare, quando arrivò una comunicazione dal centro di controllo terrestre.
«Ne siete sicuro?» chiese Douglas.
«Certamente capisci che non posso stare qui ad aspettare che gli avvenimenti si succedano aspettando buone o cattive notizie senza fare nulla. Hogan ed io abbiamo preso la decisione in accordo totale. Ho anche un'altra informazione da darti. Sembra che il principe Ilian sia ancora vivo e che con Sukrit e Kaplan stiano portando avanti la ribellione Sayan su Nettuno. Dobbiamo assolutamente far sapere al principe che la Terra è pronta al contrattacco di massa» disse Williamson con enfasi crescente.
«Allo stato attuale è impossibile comunicare con loro, lo spazio di Giove non è sicuro e Venere, dai rilievi magnetici che riceviamo, pare sia sotto l’assedio delle astronavi repubblicane» rispose Douglas perplesso.
«Laggiù abbiamo ancora una carta da giocare.»
«Lo so come tu sai che potrebbe essere l'ultima volta che possiamo utilizzarla» rispose per la prima volta con tono famigliare Douglas
«Per paradosso» rispose Williamson «confido nell'abilità di Andrew che, da pirata, saprà certamente come fare.»
«Lo spero, anche perché in gioco c'è uno dei nostri nuovi mezzi militari» disse Douglas mentre, muovendo la testa, confermava l’ordine impartito dal presidente.

Pochi minuti dopo il Freedom Shuttle uscì dall’hangar e sfrecciò nell’iperspazio per uscirne proprio vicino all’ammiraglia di Lesnar appostata nell’orbita di Venere.
Andrew disse: «Ubas, manda un messaggio di soccorso all'astronave madre della Repubblica. Vediamo se ci cascano.»
«Per me ci scoprono» disse Ubas mentre ubbidiva all’ordine.
Schyry soddisfatto disse: «Capitano, i nostri motori stanno rallentando, ci ha di certo agganciati con il raggio traente.»
Andrew urlò: «Preparatevi all'abbordaggio miei prodi!»

La battaglia di Nettuno stava per scatenarsi. Cain comunicò all’imperatore di essere prossimo all’attacco dei ribelli Sayan su Nettuno mentre nella base, conquistata dal principe Ilian, si stavano preparando alla difesa.
«Molte persone hanno saputo che siete ancora vivo e ci stanno appoggiando con azioni diversive su tutti i pianeti del Regno. In questo momento dovrebbe iniziare una battaglia nei pressi del vostro castello» disse Kaplan con orgoglio.
«Non dobbiamo sottovalutare l'imperatore, potrebbe mettere in gioco la vita di mia madre e non posso permetterlo» rispose Ilian.
Sukrit invece si rivolse al principe con fermezza. «Non possiamo più permettere che il nostro cuore si ponga davanti alle esigenze del popolo che già ha sofferto abbastanza nella precedente guerra.»
«Dite il giusto duca, perdonate il mio pensiero egoista. Siete dei buoni consiglieri e mi affido ciecamente voi».
Cain iniziò il bombardamento e ogni soldato Sayan iniziò a rispondere al fuoco con i pochi mezzi a disposizione.










N.d.A.
Universal Wars III è composto da tre puntate che chiuderanno questa lunga trilogia.





Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel suo  manga “Capitan Harlock”.
- L’ordine “R2D2” e l’autorizzazione “D3BO” sono un omaggio ai due robot creati dal regista George Lugas per la saga Star Wars.
- Le “onde moventi” è un omaggio alla tecnologia utilizzata dall’astronave Yamato nella serie di Anime “Uchuu Senkan Yamato” (Star Blazers).
- Il codice “Transformer” è un omaggio alla serie animata Transformers prodotto dallo studio Toei Animation.
- Le varie sequenze “Robotech” sono un omaggio all’anime omonimo prodotto dalla Harmony Gold che raggruppa e riscrive la sceneggiatura dell’anime Mascross.

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Capitolo 2
*** L'impero colpisce ancora ***


2° capitolo – L’impero colpisce ancora



Il Freedom Shuttle, come voleva Andrew, fu portato all’interno dell’astronave del ministro Lesnar. Alcuni soldati repubblicani salirono a bordo per catturare i pirati ma questi non attesero un secondo prima di mettere in pratica una reazione armata attraverso scontri a corpo a corpo poi per uscire dalla navetta sparando all’impazzata contro di tutto ciò che si muoveva davanti a loro; nessuno riusciva a fermare Andrew e la sua ciurma che raggiunsero la sala comando spazzando via anche gli ultimi soldati a difesa del centro nevralgico dell’astronave. Sul pianeta, nel frattempo, Re Geno e il suo popolo ripresero completamente vita e il globo di luce si lanciò verso le astronavi della repubblica. Lesnar, a questo punto, era circondato, impossibilitato a difendersi e si ritrovò davanti proprio Geno. Il ministro repubblicano impugnò la pistola laser e colpì l'essere muta forma che però continuò ad avanzare verso di lui mentre Andrew e la ciurma erano riusciti ad entrare abbattendo la porta. Lesnar, distratto e impaurito, lasciò che Geno gli ponesse le mani sulla testa e subito contatto mentale iniziò a urlare: il sangue gli uscì dalla bocca, dalle orecchie e dal naso e morì con atroci spasmi del corpo.
Re Geno guardò Andrew sorridendo. «Siete stati bravi a consegnare il mio messaggio ed è bello rivedere degli amici prima della propria morte. So perché siete venuti fino a qui e ora andate vie da quest’astronave, ma ricorda capitano questa parola: Stargate. Via, andate amici.»
Andrew e la ciurma salutarono Geno e corsero veloci verso il Freedom Shuttle mentre il re di Mordor si mise al timone dell'astronave pregando la Dea Solare, iniziò a mutare forma unendosi nuovamente al suo popolo; il globo di luce si espanse risucchiando dentro di sé tutte le astronavi di Lesnar quindi esplose e degli abitanti di Mordor non ci fu più traccia.

Sulla Luna il Freedom Robotech era pronto alla partenza ma mancavano ancora dei passeggeri.
Solomon annunciò: «La navetta consolare è arrivata».
«Mantenete gli hangar sgomberi, se tutto è andato come previsto fra pochissimo il Freedom Shuttle sarà qui e…»
Douglas fu interrotto da Solomon. «Signore, il Freedom Shuttle è… è già all'interno del Robotech!»
Douglas non attese di capire. «Billy, andiamo in Warp!»
Andrew, sceso dal Freedom Shuttle pronunciando la parola “Stargate” e svenne subito dopo.

Su Nettuno la situazione si era fatta difficile.
Sukrit sconsolato disse: «Le postazioni di difesa sono distrutte, non possiamo più aprire il fuoco, sono troppo più forti.»
Kaplan si accorse di una deformazione nello spazio. «Guardate, sta succedendo la stessa cosa che è accaduta su Urano. Ci sarà ancora di aiuto o questa volta ne pagheremo noi le conseguenze? »
Dal varco spuntò fuori il Freedom Robotech. Andrew, pronunciando le parole consegnategli mentalmente da Re Geno, era stato in grado di aprire la porta delle stelle permettendo alla grande astronave della Federazione di raggiungere Nettuno per potersi schierare al fianco dei ribelli Sayan. I colpi dei cannoni a “onde moventi” spararono all’impazzata distruggendo la maggior parte delle astronavi imperiali mentre Cain si diede subito alla fuga vedendo le sue truppe dimezzarsi.

La battaglia era vinta, sul pianeta i Sayan festeggiavano il ritorno a casa del loro principe mentre sul Freedom Robotech si stavano vivendo momenti di apprensione per le condizioni di Andrew. Il capitano pirata finalmente si riprese, aprì gli occhi scoprendo che era stato messo su un lettino nell’infermeria ma ciò che lo colpì era il viso di Betta e l’energia che sprigionava dalla mano che gli aveva posto sulla sua fronte. La ragazza guardò il pirata e disse: «Grazie Andrew per avermi portato il saluto di Mordor.»
La calma che si era sparsa nelle ultime ore incuteva timore in Douglas che, da comandante navigato e attento a tutto, attendeva il nuovo pericolo. Il comandante si mise in contatto con il principe Ilian. «Abbiamo appreso con grande felicità che siete ancora di questo mondo.»
«Grazie comandante, è un piacere vedervi e siete arrivati nel momento giusto».
«Principe, vorrei chiederle di salire a bordo del Freedom Robotech. Qui c’è una persona desiderosa di incontrarla.»
«Sarò lieto di incontrare questo vostro amico e non vedo l’ora di scoprire le meraviglie tecnologiche della vostra nuova astronave.»
Subito dopo dal pianeta partì la navetta su cui viaggiava il principe Ilian ma anche con il Priore Angler desideroso di raggiungere lo spirito della Dea Mickie.

In un punto imprecisato dello spazio Manola era a colloquio con l’ultimo dei ministri della Repubblica Autonoma: Jakall.
«Abbiamo perso due flotte, Thomen e Lesnar sono morti, ma non dobbiamo crollare e invece pensare ad attaccare la Terra che è senza difese.»
Jakall chiese: «Dobbiamo considerare la colonizzazione anche di Giove?»
«Assolutamente si. Ora l'Impero si ritrova i terrestri nel mezzo del loro spazio, dovranno muovere delle armate per riprendersi Urano e il grosso delle forze starà in difesa di Saturno, dove risiede ancora l’imperatore. Non avranno tempo per pensare a noi e a quali sono le nostre strategie.»
«Sono pronto signora a seguirla sempre in ogni vostra avventura».

Su Saturno la notizia delle catastrofiche sconfitte subite dalla Repubblica Autonoma su Venere e sulla luna terrestre giunse all’imperatore attraverso il resoconto che stava fornendo il gerarca Cain che con la sua astronave si era riparato nei pressi di Urano.
«Anche Nettuno è caduto, non abbiamo potuto fare nulla contro quell'astronave terrestre apparsa dal niente.»
«Voglio che tu ti diriga verso Plutone. Farai conoscere ai terrestri il vero terrore!» rispose l’imperatore adirato.
«Dovremo attraversare nuovamente lo spazio di Nettuno?» chiese Cain con preoccupazione.
Kherkan risoluto, disse: «Un mio informatore mi ha garantito che quell'astronave terrestre non ci sarà lì quando passerai tu.»
«Sì mio signore, partirò subito come mi avete chiesto.»
L’imperatore, chiusa la comunicazione, rivolse lo sguardo verso Lia. «Ebbene moglie, tuo figlio è ancora vivo ma lo sarà ancora per poco, perché spazzeremo via la resistenza.»
Lia sarcastica rispose: «L’avete detto già una volta e Ilian è ancora vivo».
«FAI SILENZIO!», urlò Kherkan «non pensare di irritarmi con le tue parole».
Lia, sempre più sfacciata, disse: «Sarà come dici, ma allora perché urlare?»

Nel frattempo sul Freedom Robotech il principe Ilian era accolto direttamente dal comandante Douglas ma anche da un ospite a sorpresa. «Principe Ilian, benvenuto a bordo.»
Il principe esclamò: «Anche voi qui!»
«Sì, questa volta non potevo stare a guardare. E' giunto il momento di agire e non voglio mandare uomini in guerra senza seguirli come un giusto generale» rispose Williamson visibilmente commosso nel rivedere Ilian.
«Scelta pericolosa ma si addice a un uomo come lei», rispose Ilian abbracciandolo.
In un'altra zona dell’astronave Angler aveva raggiunto la persona che stava cercando con insistenza chiese: «Mia signora siete voi in questo corpo umano?»
«Rivederti è momento lieto ma sento che siamo vicini a morte e catastrofe» disse Betta ormai collegata psichicamente con la Dea Mickie.
«Mia signora, anch’io sento ciò che udite voi, ho sperato che tutto ciò fosse solo un sogno ma ora voi confermate i miei timori.»
«Mi piange il cuore ma le scritture parlano chiaro e solo lui sarà la guida del nuovo popolo.»
Angler chiese quasi con timore: «Quindi egli è vivo?»
«Sì, ed è ben nascosto in un tempo senza tempo, egli è e sarà discendenza mia» rispose la Dea sorridendo.
Angler s’inginocchiò e lo spirito di Mickie abbandonò il corpo di Betta che riuscì a non cadere appoggiandosi a una sedia.
Il Priore strinse la mano della ragazza. «Ora conosci la verità avendo questo contatto diretto con la Dea Solare.»
«Quello che ho sentito è tutto vero?» chiese Betta.
Angler accarezzò la ragazza con amore senza risponderle.

La Terra iniziava subire l’invasione della Repubblica come aveva pianificato il Primo Ministro Manola. Il presidente di Venere Hogan, come sostituto comandante della difesa della Federazione in assenza di Williamson, impartì gli ordini. «Approntate le difese e cercate un modo per scoprire per quale motivo abbiamo intercettato il loro arrivo.»
«Signore, ci comunicano che le basi di appoggio sulla Luna sono state disintegrate», comunicò l’addetto radio.
«Poco male, non c'era più nessuno laggiù. Contattate le astronavi di supporto di ripiegare verso la Terra e poi trasmettete la notizia dell’attacco a quell’uomo.»

Su un’isola nell’oceano, alla piccola stazione radar giunse il messaggio dal quartiere generale della Federazione e un uomo, dopo averlo decifrato, iniziò a parlare attraverso un comunicatore. «Qui è il vostro Wigam che vi parla dal centro radar Atlantide. Non ci giungono notizie di guerre imminenti, sulla Luna si stanno svolgendo dei festeggiamenti per la vittoria di Nettuno. Ed è proprio ai nostri soldati lontani che mando un messaggio di auguri e di prontissimo ritorno. Grazie amici.»

Quel messaggio di Wigam trasmesso da Atlantide raggiunse la sala comando del Freedom Robotech e Solomon avvisò Douglas. «Comandante... abbiamo ricevuto il messaggio di auguri.»
Douglas era pronto. «Ci siamo, Billy, accendi i motori.»
«Anche noi siamo pronti, comandante» disse Andrew.
«Anche questa volta avrete una missione importante, in bocca al lupo» disse Douglas facendo il saluto militare al pirata.
Il Freedom Shuttle dal Robotech avendo come destinazione Plutone mentre il gruppo del principe Ilian partì alla volta di Saturno.

Il Freedom Robotech attraversò ancora una volta la porta delle stelle ritrovandosi a ridosso delle astronavi della Repubblica posizionate intorno alla Terra.
Douglas ordinò: «Iniziare trasformazione in Robotech e...»
Improvvisamente su tutti gli schermi di ogni singola astronave pronta alla guerra in ogni angolo dell’universo in cui c’era una battaglia, apparve una trasmissione proveniente da Saturno nella quale, in primo piano, c’era l’imperatore Kherkan.
«L'Impero trionferà perché avete voluto sfidare troppe volte la sorte e questo porterà la rovina a tutti voi esseri umani! Portala qui!»
Nell’inquadratura entrò la Regina Lia e Kherkan disse: «Lei sarà la prima a morire», poi estrasse una pistola laser dal fodero, la puntò contro la donna. «Esprimi il tuo ultimo desiderio moglie mia.»
La Regina urlò: «Williamson, ti ho amato per tutta la vita. Ilian è tuo figlio!» e subito dopo Kherkan esplose il colpo mortale.

Ilian aveva appena raggiunto Saturno quando vide la morte della madre in diretta, s'inginocchiò con le lacrime agli occhi per la disperazione ma poi senza essere aiutato da nessuno, si rialzò ritto in piedi da solo, asciugò le lacrime e con una voce ferma e impetuosa disse: «Ora non ho più niente che mi possa fermare!»
Sukrit e Kaplan, già su Saturno, iniziarono a colpire le installazioni militari del pianeta ben sapendo che l'Imperatore aveva piazzato dei civili Sayan nelle varie postazioni da usare come scudi umani ma anche loro, a malincuore, non potevano più fermarsi davanti a niente.
Kherkan aprì un collegamento diretto con l’astronave di Ilian.
«Nuovamente contro e proprio come tua madre sparirai.»
«Questa volta imperatore non riuscirà a salvarvi!»

Naturalmente le immagini dell’omicidio della Regina Lia avevano colpito il presidente Williamson che iniziò a urlare nella sala comando del Freedom Robotech.
Douglas, commosso ma deciso, scosse le spalle del presidente gridandogli: «Si calmi signore, è una cosa terribile ma non deve perdere la calma. Deve essere integro in questo momento perché milioni di persone dipendono dal nostro comportamento, anche quelli che qui sotto sulla Terra attendono i vostri ordini.»

Proprio sulla Terra, dopo aver visto la brutale esecuzione della Regina, Hogan distolse lo sguardo dallo schermo principale e vide nuovamente dai piccoli monitor qualcosa cui non aveva dato peso in precedenza. L'astronave ammiraglia di Jakall stava mandando dei segnali strani diretti nello spazio profondo e Hogan, prontamente, ordinò che fossero tracciati.










Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel suo  manga “Capitan Harlock”.
- L’ordine “R2D2” e l’autorizzazione “D3BO” sono un omaggio ai due robot creati dal regista George Lugas per la saga Star Wars.
- Le “onde moventi” è un omaggio alla tecnologia utilizzata dall’astronave Yamato nella serie di Anime “Uchuu Senkan Yamato” (Star Blazers).
- Il codice “Transformer” è un omaggio alla serie animata Transformers prodotto dallo studio Toei Animation.
- Le varie sequenze “Robotech” sono un omaggio all’anime omonimo prodotto dalla Harmony Gold che raggruppa e riscrive la sceneggiatura dell’anime Mascross.

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Capitolo 3
*** Scontro finale! ***


3° ed ultimo capitolo – Scontro finale!



Sulla Terra Hogan, tracciando il messaggio, aveva capito tutto. «Allora è stato Jakall ha lanciare i missili per farci scoprire il suo arrivo. L’Imperatore lo avrà convinto a tradire il suo stesso popolo come ha fatto con Thomen verso noi.»

Williamson era ancora sotto shock così Douglas mantenne il comando delle operazioni dando iniziò a una fase di aggressione più determinata mandando in azione il Freedom Fly all’attacco dell’ammiraglia repubblicana. Brawler, con la solita precisione, colpì i punti vitali dell’astronave sfruttando le manovre aeree di Durin mentre Solomon disse: «Le astronavi di Jakall si stanno allontanando!»
«Che cosa ha intenzione di fare il ministro!» disse Durin preoccupato.
«Lasciali a noi» disse Mavelix, «continuate la corsa contro l’ammiraglia.»
Il Freedom Car, in versione volante, si lanciò verso i fuggitivi. Billy attivò i motori laterali in modo che Fabrix potesse attaccare con il cannoncino di bordo e la manovra ideata da Mavelix portò subito i frutti sperati.
Jakall non cercò di contrattaccare e dalla sua astronave non rispose ai disperati richiami di Manola mentre accettò di parlare con il losco figuro!
«Hai svolto il tuo compito in modo egregio. Manola voleva tradire l'Impero ma ora morirà sotto l'attacco terrestre. Attéstati nei pressi di Giove e attendi miei ordini» disse Kherkan compiaciuto.
Le astronavi di Jakall sparirono nell'iperspazio mentre Manola, rimasta con la sua sola astronave, doveva fronteggiare il Freedom Robotech. Douglas la chiamò per darle l’ultimatum.
«Ministro Manola, vi ordino la resa immediata e senza condizioni.»
«La Repubblica ormai non esiste più e non ho nulla da difendere se anche il mio popolo mi ha abbandonata in battaglia. Avete il permesso di salire sulla mia nave.»
Douglas, però, era troppo astuto per cadere nel tranello e ordinò al Freedom Fly di avvicinarsi con i cannoni pronti al combattimento. La scelta si rivelò esatta perché l'astronave di Manola sparò una serie di colpi verso il mezzo Federale senza scalfirlo mentre i cannoni a “onde moventi” del Freedom Robotech distrussero l’astronave del Primo Ministro repubblicano.
La gioia della vittoria durò poco perché Douglas si accorse della scomparsa del Freedom Car. «Non è possibile... dove sono finiti!»
L'urlo del comandante scosse i soldati della sala comandi della grande astronave ma Angler, appena giunto nella postazione, disse: «Non temete sono vivi, sono stati risucchiati nell'iperspazio e ora sono vicini a Giove con la flotta di Jakall!»
Betta si alzò in piedi. «Terrestri, la porta delle stelle si è chiusa, ma tenterò di creare un piccolo varco per l’ultima volta » e poi crollò tra le braccia del Priore.

Il Freedom Shuttle era giunto su Plutone pronto alla battaglia ma Andrew e il suo equipaggio trovarono la zona completamente distrutta: ogni installazione militare, ogni zona civile, la zona consolare.
«Non riesco a capire, mi aspettavo di trovare le forze di terra imperiali invece il pianeta è deserto» disse quasi contrariato Andrew.
Ubri però diede l'allarme immediato. «Si sta avvicinando una flotta imperiale.»
«La strategia era un attacco alle installazioni ma a questo punto è meglio studiare un nuovo piano quindi Schyry spostiamoci su Stige» ordinò Andrew.
Hartigan chiese: «Capitano, potrebbe essere pericoloso anche quel posto.»
«Grazie amico, hai detto una cosa giusta. El Barbo, Ubas, voi cercate di perlustrare la zona ma non fatevi vedere con i vostri caccia d'appoggio.»
Il gerarca Cain, infatti, era già alla ricerca del Freedom Shuttle e tentò di stanare i pirati aprendo una comunicazione libera per tracciare la loro posizione seguendo i segnali radio provenienti dalla risposta. «E' inutile che vi nascondiate, vi abbiamo già individuato.»
«Parla  il capitano della nave Federale. Forse non avete capito che non ci siamo nascosti ma vi stavamo solo aspettando; siete in ritardo» rispose Andrew prima di far chiudere la comunicazione da Schyry.
Le astronavi da guerra imperiali si misero in movimento e nessuno si accorse che alle loro spalle c’erano i due caccia d'appoggio di Ubas ed El Barbo.

L'ultimo ministro della Repubblica sopravvissuto, dopo aver tradito il proprio comandante in capo, era in contatto di nuovo con il suo nuovo padrone dopo aver raggiunto Giove.
«Mio signore, sono nella postazione che mi avete indicato però abbiamo un piccolo problema. Pare che, durante il viaggio nell'iperspazio, qualcuno si è intrufolato nella nostra scia.»
«Liberati di loro velocemente, ora su Saturno siamo sotto attacco dal principe Ilian ma anche lui finirà come previsto. Il mio fido Cain distruggerà l'astronave terrestre che crede di essere al riparo su Stige.»
Kherkan, chiuso il contatto con Jakall, tornò a preoccuparsi in prima persona dei ribelli Sayan. Osservò lo schermo mentre le astronavi guidate da Ilian, Sukrit e Kaplan scagliavano i loro colpi sul pianeta e godeva di questo spettacolo perché ogni missile che raggiungeva Saturno decimava la popolazione Sayan posta nei falsi punti chiave come scudi umani.

Il Freedom Robotech stava atterrando sulla Luna nella combinazione “cingolata” per delle riparazioni mentre il Freedom Fly, capitanato da Hogan, era già nell’iperspazio con l’obiettivo di raggiungere Giove in aiuto del Freedom Car che stava attaccando le astronavi repubblicane da solo.
«Provo ad avvicinarmi il più possibile all'astronave madre ma con il nostro solo mezzo possiamo solo farle piccoli danni» disse Fabrix.
Mavelix chiese: «Se tentiamo una manovra a “U”, magari si sparano tra loro.»
Il pilota del Freedom Fly stava per tentare l’opzione presentata dall’amico quando due cannonate a “onde moventi” spazzarono via due astronavi nemiche. Il Freedom Fly era arrivato. «Salve signori, è un piacere vedervi in azione» disse Hogan. «Ora però diamo inizio alla trasformazione.»
Il Freedom Fly e il Freedom Car in pochi istanti si unirono creando un robot cingolato che atterrò sul suolo di Giove. Dalla torretta Brawler sparò un altro colpo a “onde moventi” di doppia potenza eliminando altri nemici ma poi Hogan lo fermò. «Concentra il fuoco verso quei due satelliti, qualcosa che non quadra.»
Aveva visto giusto, i satelliti si unirono e l’equipaggio Federale fu scosso nel vedere una Weapon X pronta a sparare. Jakall impartì l’ordine e il colpo raggiunse in un attimo il Freedom Mech e Giove e la potenza fu devastante da distruggere entrambi.
«Come aveva previsto Kherkan la Federazione crollerà per aver tentato di fermarlo» disse ridendo il nuovo gerarca dell’Impero. Sorriso che cambio quando si accorse di un bagliore proveniente dall’interno della massa di gas che prima si chiamava Giove.
Le astronavi della Repubblica furono disintegrate da quel fascio solare mentre il Freedom Mech, sopravvissuto alla Weapon X, si trovava in grande difficoltà. Hogan, stupito, come il resto dell’equipaggio, di essersi salvato, all’improvviso sentì la voce della Dea che rimbombava nello spazio cosmico. «Terrestri, correte su Saturno, è giunto il momento!»

Nel frattempo le riparazioni sul Freedom Robotech erano state completate e Douglas diede l’ordine per il salto nell’iperspazio in direzione di Saturno, ma all’improvviso gli allarmi dell'astronave iniziarono a suonare all'impazzata. Il Freedom Robotech fu catapultato di là delle stelle conosciute, di là dello spazio esplorato, là, dove nessun uomo era mai giunto prima.
Disperso in un mare di stelle ignote l’equipaggio del Freedom Robotech sentì una voce amica. «La mia amata Dea ha dato al popolo di Mordor un ultima goccia di vita per fare in modo che voi esseri umani non moriate perché la vostra missione non è ancora finita. Seguite i globi di luce e quando spariranno, sarete, dove ci sarà bisogno di voi. Addio.»
La voce di Geno, re di Mordor sparì per sempre e nello stesso istante, nel Sole del Sistema Solare iniziò una lunga serie di esplosioni; gigantesche emanazioni di elio si stavano sprigionando dalla stella creando sbuffi lunghi milioni di chilometri.

Il Freedom Robotech stava seguendo i globi di luce creati da Mordor intanto nella zona ristoro, il presidente Williamson era a colloquio con il Priore Angler e con Betta libera, in quel momento, dalla connessione con la Dea Mickie. Solomon entrò nella sala di corsa. «Signor presidente, non sappiamo come sia possibile, ma riceviamo messaggi preoccupanti da Wigam sulla Terra nei quali sta raccontando di strani fenomeni solari mai visti prima.»

Anche su Saturno furono visti gli strani fenomeni e Kherkan si agitò. Lui sapeva cosa stava succedendo perché i ricordi di tutti i suoi predecessori gli erano stati innestati nel cervello alla nascita e ricordava chiaramente l'entità che stava manovrando le fila preparandosi per sferrare il proprio contrattacco. L’imperatore si alzò di scatto tra gli sguardi attoniti dei pretoriani che stavano osservando silenziosi la fuori uscita di sangue dal naso di Kherkan. L’imperatore, con rabbia inaudita, distrusse il mega schermo con la sola forza delle mani mente urlò: «Non riuscirai a fermarmi!»

L'astronave madre di Cain subiva il fuoco del Freedom Shuttle comandato da Andrew e poco dopo subì anche i colpi dai caccia di appoggio guidati da Ubas ed El Barbo.
Cain ordinò: «Le astronavi di collegamento ripieghino verso di noi, l’ammiraglia sta subendo troppi colpi e lo scudo sta per cedere».
Con quest’azione Cain stava mettendo in difficoltà i due caccia pirata ma con una manovra da manuale Hartigan riuscì a portare il Freedom Shuttle all’interno del centro di fuoco. Andrew ordinò. «Ubri, apri il fuoco con ogni cannone, ciurma, prepararsi alla trasformazione Mech.»
In pochi secondi lo shuttle si trasformò in un robot d'assalto dotato di mani che fecero presa sullo scafo dell'astronave di Cain che, immaginandosi perduto, stava già abbandonando l’ammiraglia con una navetta. Andrew, scoperto l’inganno, ordinò a El Barbo e a Ubri di inseguire il fuggitivo se fosse uscito dall’astronave, ma Cain, invece, prima di lasciare la sua ammiraglia, si apprestava a compiere l'irreparabile. Pigiò un pulsante e dei satelliti nascosti tra le rocce spaziali iniziarono a brillare scoprendo i meccanismi della Weapon X.
Ubas avvertì Hartigan di lasciare la presa dell'ammiraglia ma il pilota rispose: «Ci tengono attaccati con un raggio traente.»
Andrew sapeva che non si poteva uscire da quella situazione e disse: «Spero solo che la mia morte non sia vana e che El Barbo e Ubas possano distruggere quel maledetto vigliacco Kilrathi!»
Un nuovo fascio di luce proveniente dal Sole raggiunse in un attimo i satelliti che esplosero prima che la Weapon X si attivasse, ma Cain era già riuscito a sfuggire evitando i caccia.
Andrew sospirò. «A quanto pare ragazzi dobbiamo ringraziare la Dea» ma Schyry, preoccupato, disse: «Capitano il vortice ci sta risucchiando e non possiamo fare niente per cambiare la situazione!»
Il fascio di luce che aveva distrutto tutte le astronavi imperiali, nello stesso tempo, disintegrò Nettuno e tutte le costruzioni esistenti su Plutone.

Ilian e i suoi compagni stavano mettendo a ferro e fuoco Saturno quando giunse una comunicazione da Williamson. «Qui è il Freedom Robotech, ci siamo anche noi all'assalto finale». La grande astronave terrestre era giunta su Saturno e in quel momento i globi di luce scomparvero per sempre ma qualcosa altro stava facendo impazzire tutti gli strumenti di controllo di ogni astronave e ciò mise in allarme Douglas fino a quando, all’improvviso, apparvero nell’orbita gli altri mezzi spaziali della serie Freedom: il Car, il Fly e lo Shuttle. Ogni astronave portava su di se i segni della battaglia e furono costretti a rientrare nel Freedom Robotech che, sotto l’ordine di Douglas, subito dopo entrò in modalità Mech facendo appoggiare la grande astronave cingolata sul pianeta.

Pochi istanti dopo accadde ancora qualcosa di straordinario. I vari fasci di luce usciti dal Sole ritornarono indietro svanendo nella massa centrale della stella e, subito dopo, da essa uscì una piccola astronave.

Nessuno si accorse di questo strano evento e i Sayan continuarono lo loro marcia per riprendersi il pianeta giungendo finalmente nel castello reale.
Stranamente non c’era nessuno ma Sukrit sentì subito l’odore della trappola. «Dobbiamo allontanarci.»
Anche Kaplan era in tensione. «Sento in continuazione dei movimenti all'esterno e la cosa non mi piace per nulla».
«Risaliamo sull'astronave e puntiamo verso il planetoide delle carceri reali, forse Kherkan si sarà rifugiato là dentro» disse Ilian.
L’intuito guidava bene il principe perché, senza che nessuno se ne fosse accorto, la navetta di Cain, sfuggita alla distruzione su Plutone, era atterrata nel castello Sayan e su di essa il gerarca e Kherkan avevano raggiunto proprio il planetoide che, in quel momento, iniziava a scuotersi.
Le rocce si sfaldarono e sotto di esse apparve un’enorme stazione da battaglia, un armamento tecnologico di nuova generazione creato dagli scienziati Kilrathi in segreto: l’Empire I.
Il diabolico marchingegno iniziò a sparare colpi dalla potenza pari a quella dei cannoni a “onde moventi” colpendo varie astronavi poste intorno a Saturno, comprese quelle imperiali.
L’imperatore, ormai folle di rabbia, stava anche per completare la sua opera distruttrice con l’aiuto del fido Cain. Il gerarca attivò l’interruttore per l’autodistruzione dell’Empire I attraverso il congegno di attivazione della Weapon X. Naturalmente Kherkan si prese il tempo necessario per fuggire con Cain sulla navetta di salvataggio utilizzate per raggiungere il planetoide.

Come era accaduto già durante questi giorni di guerra la voce roboante di Mickie si sparse nell’universo, disse parole in una lingua antica e ormai dimenticata e subito dopo tutto esplose. Un’esplosione immensa che investì qualsiasi cosa ci fosse attorno all’Empire I, compreso Saturno che diventò gassoso così com’era accaduto per Giove.

Tutti i pianeti del Sistema Solare erano stati distrutti tranne la Terra che, dopo l’esplosione di Saturno aveva perso i suoi eroi. Kherkan aveva vinto e poteva iniziare la conquista del pianeta blu. La piccola navetta dell'Imperatore si stava avvicinando a grande velocità alla Terra ma prima sostò vicino ai piccolissimi pianeti che soggiornavano in una fascia asteroidale posta tra Marte e Giove perché su di essi si erano nascoste, senza mai farsi vedere, delle colonie imperiali.
Kherkan parlava con Cain del futuro. «Ricostruirò l'Impero, il popolo terrestre sarà mio schiavo e tutti i Kilrathi rifugiati in questi luoghi, saranno il mio nuovo esercito e potranno vendicarsi dei soprusi subiti durante le guerre precedenti.»

Sulla Terra il cronista di guerra Wigam, sconsolato ma ancora determinato a essere un uomo libero, disse: «Purtroppo i nostri soldati, orgoglio della Federazione Terrestre, sono caduti nella grande battaglia di Saturno ma amici miei, il dolore della perdita non deve distruggere la nostra determinazione. Io non cederò mai all'Impero e voi, popolo terrestre, cosa farete? Sarete i loro schiavi o combatterete ancora per la libertà? Mostriamo tutti insieme il valore delle nostre vite!»
Purtroppo per Wigam quelle furono le ultime parole perché Kherkan si era già impadronito di un’astronave della Federazione e, sentito le parole di quell’uomo, la usò per colpire e distruggere la stazione radar Atlantide e l’isola che la ospitava, sprofondò negli abissi dell’oceano.
Era finita, la Terra stava per incoronare come proprio tiranno Kherkan che con la nuova astronave rase al suolo anche le altre stazioni militari. Si rivolse al suo gerarca dicendo: «Cain, voglio che lo sbarco dei nostri sudditi avvenga in modo immediato. Hai con te quello che ti ho chiesto?»
«Si mio signore».

Kherkan, impegnato nella sua conquista, non si era accorto di quella piccola astronave sbucata fuori dal Sole che dopo la battaglia di Saturno era apparsa nei pressi del pianeta. Questa stessa piccola astronave che si stava dirigendo proprio verso la Terra guidata da un solo essere vivente che in ginocchio pregava la Dea Solare. «Mia signora, tutto si è compiuto e attendo il tuo arrivo.»
La voce della Dea risuonò nelle sue orecchie ma anche in quelle dell'imperatore che, come scosso da un torpore indotto da qualche magia, notò la piccola astronave sui megaschermi.
L’astronave di Kherkan raggiunse il velivolo e l’imperatore, prima di abbatterlo, decise di parlare con quell’essere che tutti pensavano già morto nell’esplosione del pianeta ghiacciato Iceworld.
«Redward, tu hai tradito l'impero, hai sempre tradito la mia fiducia!»
«Io non ho mai tradito il mio ruolo nell'Impero che prevedeva di mediare la pace con esseri di un'altra specie. Ho sempre seguito il percorso che la mia Dea mi indicava perseguendo la pace ad ogni costo.»
«Falla finita» urlò Kherkan. «Basta! La Dea Mickie è MORTA!»
Mentre l'Imperatore urlava, un grande bagliore si aprì tra le stelle, come uno di quei varchi che avevano fatto trovare nuovi pianeti e da esso uscì la Dea Mickie visibile per la prima volta, in carne e ossa, dagli occhi degli uomini e dietro di lei, come aggrappato alle sue vesti, apparve il Freedom Robotech.
Mickie disse: «Kherkan, è giunto il momento di arrendersi perché tu, come i tuoi avi, hai perso l’amore e con esso la guerra».
«NO MAI!» urlò l’imperatore.

Dal varco stellare uscì anche l’ammiraglia Sayan su cui solo il principe Ilian era ancora vivo. Il ragazzo guardò Sukrit e Kaplan stesi a terra e disse: «La mia patria e il mio popolo non esistono più, così com’è morto l’uomo che mi ha generato e la donna che mi ha allevato, e ora io non ho altro da fare che impartirti una lezione sull’onore Kherkan!»
L'astronave Sayan, con uno scatto, si schiantò in pieno sull'astronave nemica causando un’enorme esplosione che distrusse quasi l’intera sala comando nella quale perse la vita il ministro Cain. L’imperatore invece, sbalzato fuori dalla sala per lo spostamento d’aria, era ancora in vita.

Anche sul Freedom Robotech l’equipaggio era quasi dimezzato dopo la battaglia di Saturno. Williamson era morto e al comando generale c’era Hogan mentre al comando militare era rimasto in vita Douglas. Proprio il comandante si accorse che l’astronave di Kherkan si stava muovendo nuovamente quando spuntò fuori anche il Freedom Shuttle dal nuovo varco nello spazio.
I nuovi arrivati, guidati da Andrew, si posero davanti all’astronave imperiale e Ubri iniziò a colpirla sparando con tutti i cannoni disponibili. Kherkan era alle strette ma improvvisamente si mise davanti a lui Cain. «Sono spacciato mio signore, fuggite via e guidate il nostro popolo».
Forse per la prima volta nella sua vita l’imperatore ebbe compassione per qualcuno, ma non si fermò a rendere omaggio al suo sottoposto e corse senza fermarsi verso l’hangar dove prese una navicella e scappò fuori dall’astronave prima che Cain la facesse detonare. L’ultimo gesto di Cain costò anche la vita dell’equipaggio del Freedom Shuttle che si apprestava all’abbordaggio.

Ancora una volta Kherkan era vivo e anche più alterato dalla pazzia che ormai gli aveva corroso il cervello. Senza pensarci un attimo attivò l’interruttore per avvicinare tra di loro i vari planetoidi su cui viveva il suo popolo e puntò la Weapon X direttamente verso la Terra.
Sul Freedom Robotech Hogan e Douglas si scambiarono uno sguardo d’intesa e Durin spostò l’astronave davanti al pianeta. Douglas, attivando i cannoni a “onde moventi”, disse: «Signori, è stato un grande onore lavorare con voi ed è ora di chiudere davvero i conti con quel pazzo!»
La Weapon X esplode il suo colpo esultò vedendo sia l'astronave, sia il suolo terrestre sfaldarsi diventando arido e desolato mentre la Dea Mickie non s’intromise questa volta nel gesto distruttivo dell’imperatore. Solo Redward sapeva che questo faceva avverare la profezia.
Mickie apparse dentro l’astronave di Kherkan e lo strinse in un abbraccio pieno d’amore e l’imperatore per la prima volta pianse. La Dea iniziò a irradiare una luce intensa che si espanse oltre l’astronave fino quasi a Marte inglobando ogni planetoide Kilrathi e poi tutto esplose in una grande e scintillante fontana di luce.

Redward, nella sua piccola navetta, osservò piangendo; lui Kilrathi, che era un alieno nel Sistema Solare, era l'unico sopravvissuto tra tutte le genti. La Dea però gli aveva predetto anche una vita lunghissima così da poter tornare, un giorno, sulla Terra per aiutare una nuova razza umana che sarebbe nata dalle ceneri di quella precedente. Redward pianse e poi si allontanò nello spazio sconosciuto e…

…milioni di dopo sulla Terra.

Redward è davanti alla nuova costruzione creata dai nuovi uomini. «Avete fatto tutto alla perfezione e la vostra guida spirituale beneficerà del vostro duro lavoro nel costruire il simbolo del legame dell'uomo con le stelle. La piramide».
Il popolo in festa inneggiò il loro signore. «RA! RA! RA!»


THE END










Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel suo  manga “Capitan Harlock”.
- L’ordine “R2D2” e l’autorizzazione “D3BO” sono un omaggio ai due robot creati dal regista George Lugas per la saga Star Wars.
- Le “onde moventi” è un omaggio alla tecnologia utilizzata dall’astronave Yamato nella serie di Anime “Uchuu Senkan Yamato” (Star Blazers).
- Il codice “Transformer” è un omaggio alla serie animata Transformers prodotto dallo studio Toei Animation.
- Le varie sequenze “Robotech” sono un omaggio all’anime omonimo prodotto dalla Harmony Gold che raggruppa e riscrive la sceneggiatura dell’anime Mascross.





N.d.A.
- Con il terzo capitolo della terza serie si chiude la saga “Universal Wars”. Nata e pubblicata nel 2002 e pubblicata (in una versione leggermente ridotta) nella quale i personaggi erano accoppiati ai nickname degli utenti del mio forum (dedicato al wrestling) i quali, attraverso anche queste storie che scrivevo, hanno iniziato a “legare” tra loro utilizzando i loro commenti alle parti che avevo assegnato loro.
- Vi svelo un antefatto: da admin del forum non potevo fare altro che impersonare il cattivissimo Kherkan.
- Nel 2014 ho ripreso in mano questa storia mantenendone intatto il concetto di base (tranne che il finale) cambiando completamente luoghi e personaggi allineandomi alla vera Fantascienza/Fantasy di cui, a mio parere, fa da capostipite lo “Star Wars” di George Lucas, poi però la vita ci porta a cambiare rotta e ho dovuto abbandonare tutto il progetto. Ho pubblicato qui Universal Wars nella speranza di rigenerarmi in modo da riprendere in mano il progetto abbandonato ormai da cinque anni.
- Ringrazio tutte le persone che hanno letto i tanti capitoli, spero che nonostante i moltissimi errori non abbiano influito molto nella vostra lettura e mi auguro che qualcuno decida di perdere un poco di tempo per farmi sapere cosa ne pensa di questa saga.


Grazie a tutti.

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