Da quando ero bambina, questo lavoro calzava perfettamente con la mia ambizione.

Ho sempre trovato causa di conflitti che le persone indossino abiti che le etichettano per classi sociali o purezza di sangue, per cui cerco di fornire merce che assecondi tutte le personalità e tutte le occasioni.

Ciò che più desidero è dare ad ogni cliente la possibilità di esprimere sé stesso anche nell’aspetto, in modo da far capire subito il suo pensiero e i suoi interessi. Così i legami si formerebbero molto più velocemente e ciascuno inizierebbe a concentrarsi su chi gli sta simpatico, anziché calunniare.

E la vita si vestirebbe di gioia!

Note dell'autore:
La mia opinione è opposta a questa. Bisogna saper conoscere profondamente una persona ignorando l'aspetto e le maschere che usa.

Basta pochissimo per scatenare le vendette: un insulto, uno scherzo non gradito o un errore che causi dei problemi a qualcuno e si può provocare una faida, soprattutto tra maghi capaci.

Patty, la mia migliore amica a Hogwarts, aveva osato dare del Mezzosangue all’insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure solo perché vestiva alla Babbana.

In tutta risposta, era stata bocciata all’esame nonostante l’impegno cui era obbligata per le pressioni dei genitori. Il professore si è dovuto dimettere e io sogno ancora Patty che sorseggia il veleno.

La cordialità deve venire prima di tutto, altrimenti è un altro paio di maniche.

Note dell'autore:
La paura l'ho tratta dall'unica scena del Principe Mezzosangue in cui compare Madama McClan.