the demons inside me

di Ghostriser
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitlo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitlo 1 ***


Nico aprì gli occhi e sospirò sconfitto alla vista delle pareti asettiche dell'infermeria. -Cos'è successo questa volta?- chiese come da routine -Non lo so-gli rispose una voce sconusciuta -È il mio primo giorno qui, io mi chiam- -Dov'è Will?- tagliò corto Nico mettendosi seduto -Alla cabina 7- rispose il ragazzo leggermente offeso -Mi ha detto di restare qui a sorvegliarti- -Vallo a chiamare- -Credo sia impegnato- -Vallo a chiamare!- -Ok...calmino- disse il neo-infermiere infastidito uscendo dall'infermeria. Il figlio di Ade si guardò intorno, aveva una strana sensazione e il fatto che l'infermeria fosse bizzarramente vuota non lo aiutava per niente, cercò di rimettersi sdraiato ma una fitta di mal di testa lo costrinse a restare fermo. Quando Will Solace fece il suo ingresso Nico era riuscito a muoversi quel tanto che bastava per prendersi la testa fra le mani -Hai dato una bella botta ieri, non mi sorprende che ti faccia male la testa- disse il figlio di Apollo abbozzando un sorriso, era visibilmente esausto e Nico non potè fare altro che darsene la colpa, era evidente che aveva combinato un casino ma non riusciva a ricordare cosa fosse successo. -Sei andato da tuo padre ultimamente?- chiese il biondo distogliendo il più piccolo dai suoi pensieri -No- rispose sincero -Quanti viaggi nell'ombra hai fatto questo mese?- -Non molti, cinque o sei- -Molto bene...non é comparso nessuno scheletro o zombie senza che tu lo volessi?- -No, niente morti viventi indesiderati...e non sembra che tutto vada "molto bene", puoi smetterla con queste stupide domande e dirmi cosa sta succedendo?- -Non sono domande stupide...- Nico non disse più niente, guardava l'espressione sul volto del più grande e la voglia di sapere  passava, non lo aveva mai visto così preuccupato. Will controllò i suoi battiti cardiaci, i suoi respiri, se avesse qualche ferita e cose del genere, quando ebbe finito si sedette vicino a lui, evitava il suo sguardo -Hai perso il controllo dei tuoi poteri- disse e sospirò sollevato, come se si fosse levato di dosso un grande peso -Cos'è successo?Viaggi ombra? Scheletri? Zombie?- -No, era qualcosa di diverso...i tuoi occhi  erano diventati più scuri, avevi un'espressione strana e c'erano un sacco di ombre intorno a te, non hai ferito nessuno ma tutti al campo ci siamo preuccupati, sembravi uno di quei demoni nelle serie tv- il figlio di Apollo aveva cominciato a parlare velocemente, segno che era nervoso. Nico sentì il bisogno di urlare ma non lo fece, si chiese perchè il ragazzo biondo fosse così nervoso, una parte di lui, quella razionale, pensò che si fosse spaventato per lui ma l'altra parte, quella che in quel momento primeggiava, non poteva far altro che pensare che Will fosse spaventato di lui.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Will gli lasciò qualche minuto per processare la cosa, stava per dirgli che i suoi amici e Chirone stavano cercando di capire cosa fosse successo ma con la coda dell'occhio vide il ragazzo cereo tremare -Un uccellino mi ha detto che hai fatto amicizia col nuovo arrivato- disse sarcasticamente, sapeva che quel genere di battute divertivano molto Nico. Il corvino, infatti, alzò leggermente gli angoli della bocca, sorridendo. In quel momento Annabeth irruppe nella stanza -Non riusciamo a capire che cos'abbia Nico, la spiegazione più semplice, visto che è un figlio di Ade, sarebbe che è in parte demone ma la cosa non ha senso, ho trovato degli scritti e il concetto di demone non coincide con quello che cercavamo. Stiamo da punto a capo- sputò tutto d'un fiato -E se fosse una cosa ereditaria?-domandò Nico stranamente calmo -Se fosse come l'abilità di evocare scheletri o...o una cosa che si può imparare- -Intendi come il controllare la foschia?- Nico esitò un momento e poi disse -Sì- -Per capirlo dovremmo far venire qui Hazel, magari si tratta solo di un qualcosa legato alla foschia, d'altronde tutti i semidei potrebbero riuscire a controllarla con un'adeguata dose di talento...o almeno è quello che so- puntualizzò Will -Hazel mi aveva detto che sarebbe venuta qui questo fine settimana, quindi dobbiamo solo aspettare, ma Will sai benissimo anche te che non ci vuole così poco per controllare la foschia- si affrettò ad aggiungere Annabeth. Nico sbuffò rumorosamente, frustrato dal fatto di non poter fare niente.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Nico aveva imparato a non odiare l'infermeria dato che era costretto a starci molti giorni a settimana, ma negli ultimi tempi era stato abbastanza bene e in infermeria ci era andato solo per aiutare Will. Ora la sensazione spiacevole era tornata. Sentiva le lenzuola stringerlo, gli era diventato faticoso respirare. Si perse nei suoi pensieri. Di nuovo. Si infuriò con se stesso, doveva concentrarsi. Si sforzò di ricordare, si sforzò veramente, ma continuava ad avere un blackout delle ultime ore e l'unica cosa a cui arrivò fu un altro mal di testa. Si stese, ormai arreso, mentre Will e Annabeth continuavano a discutere sul da farsi. Quando uscì dall'infermeria sentì gli occhi di tutti puntati su di lui. Alcuni sguardi erano confusi, come se si stessero scervellando anche loro per trovare una soluzione a quest'ennesimo problema; molti,invece, erano impietositi. Non gli piacevano quel tipo di attenzioni, quindi corse il più veloce possibile verso la cabina tredici, ma non entrò. Non si chiese il perchè di quella strana decisione, seguì solamente il suo istinto e sentiva che se fosse entrato si sarebbe sentito ancora peggio. Aspettò Will sull'uscio della porta, non attese molto dato che aveva ripreso conoscienza verso tardo pomeriggio e Will finiva il suo turno in infermeria prima di cena. -Ehi...- lo salutò Will appena arrivò -andiamo a mangiare, che ne dici?- -Non ho molta fame- -Ok, ho capito...che ne dici se mangiamo qua? Annabeth mi ha detto che hai una piccola cucina- -Ok- Nico si dispiacque della tensione che sentì tra loro. Cucinò in silenzio, solo quando iniziarono a mangiare Will cercò di rompere il ghiaccio -Come mai hai una cucina?- -C'è molto spazio in questa cabina, dato che ci sono solo io e qualche volta Hazel, quindi Annabeth ha pensato di usare lo spazio restante per qualcosa di utile- -Ha avuto la scelta giusta, questa pasta è deliziosa, non mi avevi mai detto di saper cucinare così bene- -Grazie- rispose al complimento cercando di non arrossire -ma non so cucinare bene, solo il minimo indispensabile- -Non essere così modesto- disse Will dolcemente prendendogli la mano, cosa che procurò a Nico un sorriso amaro -...senti Will...ho paura- confessò Nico. Will rimase un po' scosso da come Nico in quella situazione esternò così apertamente i suoi sentimenti, cosa che, giustificatamente, non faceva spesso. - Andrà tutto bene- disse non sapendo cosa rispondere e anche se era una cosa stupida da dire, Nico gli sorrise.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Quando arrivò, Hazel si precipitò immediatamente da suo fratello. Era molto preuccupata nonostante non fosse la prima volta che Nico non riusciva a controllare i suoi poteri perchè sapeva quanto poteva essere testardo. Ma oltre a questo si sentiva sicura di se stessa, da quello che aveva capito era praticamente certa che fosse qualcosa legato alla foschia. E aveva ragione, ma la cosa era un po' più complicata di quello che sembrava. Arrivata, aveva subito provato a ricreare la situazione e ci era riuscita, ma subito dopo le venne la nausea e cominciò a girarle la testa, una cosa che non le era mai successa, certo controllare la foschia le consumava una dose non indifferente di energia, ma questi sembravano più gli effetti collaterali dei viaggi ombra di Nico, che aveva sperimentato solo in seconda persona. -C'è qualcosa che non va...- disse cercando un appoggio a cui aggrapparsi. Dopo aver spiegato il problema, tutti sembravano essere distrutti, quella settimana piena di inconvenienti e speranze che venivano schiacciate una dopo l'altra solo per essere sostituite da nuove destinate a vita breve era stata estenuante e sapere che si era ritornati al punto di partenza non aveva certo migliorato l'umore generale. Annabeth in particolare era molto stressata, non solo per tutta questa faccenda ma anche per il fatto che aveva lasciato Percy da solo da ormai due settimane, non che Annabeth avesse una mania del controllo o qualcosa del genere, ma il ragazzo, lo si doveva ammettere, aveva una tendenza nel cacciarsi nei guai. Questa frase le suonava molto clichè e non poteva fare a meno di ridere e darsi della stupida internamente quando ci pensava ma era vero, nonostante Percy lo facesse involontariamente. Provava sempre a tranquillizzarsi con il fatto che Percy stesse a scuola a Nuova Roma, che i guai non lo avrebbero potuto seguire fin lì e che lo studio non gli lasciava tempo per nient'altro (sempre che stesse studiando, non fraintendetela, se ce la metteva tutta Percy era molto bravo a studiare ma in fondo non si può pretendere sempre il massimo da se stessi, lei lo sapeva bene, le era costato molto accettarlo e anche ora, alcune volte, lo rifiutava), ma non si poteva mai sapere, soprattutto con Percy. -Parliamo con Ecate- se ne uscì ad un tratto Nico, guadagnando un bel po' di occhiate confuse -insomma lei saprà sicuramente cos'è tutto questo- - E come credi di riuscire a parlare con lei, le fai una telefonata?- chiese sarcasticamente Will Solace, Nico fece un sorrisetto, finalemente questa risposta la sapeva.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Dopo poco ricerche, infatti, stavano parlando con Ecate. Inaspettatamente, Nico sapeva benissimo cosa fare. Nessuno avrebbe sospettato che il figlio di Ade avesse un talento per gli studi delle divinità, anche se pensandoci bene sarebbe dovuto risultare abbastanza ovvio almeno per chi era a conoscienza dell'ossessione per le carte di mitomagia che aveva da bambino. Ecate era stata abbastanza chiara, c'entrava la foschia e questo rassicurò molto Nico che, anche se come Hazel lo sospettava, la riconferma gli fece tirare un sospiro di sollievo. E il fatto che Ecate, o almeno è così che aveva detto Nico, è una divinità molto vicina agli inferi spiegava perchè questo suo nuovo potere era così spaventoso(alcuni avrebbero detto che era comico più che spaventoso dato che lo faceva sembrare ancora di più un piccolo concentrato di rabbia), ovviamente senza eguagliare i suoi scheletri. Will tirò un sospiro di sollievo inconsciamente, questa volta i suoi pensieri non erano stati ottimisti come tutti pensavano che fossero, come tutti volevano che fossero. Nico era stato molto frustrato dal fatto di non poter fare niente questi ultimi giorni, ma quello che si sentiva più inutile era di certo Will. Il pensiero di non poter aiutare Nico a cui teneva così tanto lo distruggeva a tal punto che dovette farsi sostituire quasi tutti i giorni in infermeria perchè non ricordava cosa doveva fare e come lo doveva fare. La maggior parte delle volte lo sostituiva Kayla ma qualche volta se ne occupava anche il ragazzo a cui Nico aveva urlato, era abbastanza simpatico e non se l'era presa più di tanto, anzi in fondo in fondo, gli aveva confessato, Nico lo faceva ridere. Questa volta, quando ritornò nella cabina 13, si sentì molto meglio, le mura di legno illuminata dalla luce fredda e verdognola quasi lo confortavano, quelle stesse luci che per una settimana l'avevano oppresso perchè lo facevano pensare a una sensazione di fresco, la quale lo faceva pensare alla cabina 13 dato che quelle luci così singolari si trovavano solo lì e la cabina di Ade lo faceva pensare al figlio di Ade e a quanto lo amasse e al fatto che avrebbe potuto non rivederlo mai più da un momento all'altro e Will sapeva che era una cosa stupida da pensare perchè teoricamente, anche se non fosse successa quella cosa che non riuscivano a spiegarsi, sarebbe potuto succedere comunque, anche a lui stesso. Ma tutte le domande e le paure che erano scaturite non facevano altro che evidenziare il fatto e lui non poteva non pensarci perchè era come ignorare una riga di evidenziatore su un foglio bianco. Ovviamente, distratto da questo loop infinito non si era accorto di una cosa importante e solo ora la stava elaborando, forse era stato uno stupido per non fermarsi a rifletterci, anzi senza forse. Lui amava Nico. Lo amava... Quante volte lo aveva detto nella sua mente con naturalezza, nonchalance come se fosse un dato di fatto? La cosa gli fece sentire un calore dolce dentro al petto perchè gli veniva così naturale (si sentì molto scemo dopo aver detto nella sua testa questo in particolare) , ma nello stesso tempo si sentì investito da una raffica di vento gelido che lo risvegliava. Avrebbe dovuto dirglielo? Probabilmente sì. In questo momento? Probabilmente no, Nico li stava guardando male, era arrabbiato e aveva tutti i suoi motivi per esserlo, questa sua illuminazione lo aveva colto mentre si stavano baciando, era da molto che non lo facevano, negli ultimi giorni si erano a mala pena abbracciati. A quanto pare Will si era pietrificato senza accorgersene. -Ti amo- gli uscì senza controllo e Nico, intuendo metà del suo ragionamento, fece un risolino guardandolo come per dire "ho capito, non preuccuparti". Poi ritornò improvvisamente serio, negli occhi un nuovo sguardo, uno che gli faceva brillare gli occhi- Ti amo anch'io- . Si rifiondò sulle sue labbra e lo baciò a lungo come per dimostrare quello che gli aveva appena detto.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Percy era appena tornato al campo mezzosangue, quando si sentì tirare dietro a un albero. Lentamente alzò lo sguardo, era Annabeth. Un sorriso ebete stava per presentarsi sul suo viso, ma non ebbe tempo di nascere che morì sul colpo quando Percy riflettè sul fatto di quanto fosse insolito per Annabeth fare una cosa del genere. Non fraintendetelo, trovava il gesto dolce e romantico, ma era troppo impegnato a pensare a tutti gli scenari catastrofici che sarebbero potuti accadere per esserne lusingato. -Cosa è successo?- - Niente...- - Sei sicura? Dove sta Nico? Ho sentito dell'incidente e sono corso qui il prima possibile- -Percy, non è successo niente di grave, certo ci siamo un po' spaventati perchè non è mai successa una cosa così, ma Nico è sano e salvo e nessuno si è fatto male...E smettila di fare quella faccia, sai anche te che se ti sentisse Nico si arrabbierebbe, è molto forte e tu lo dovresti sapere più di tutti testa d'alghe- -Oh, ecco la mia ragazza, mi stavo preuccupando!- -Non fare lo scemo- -Sono serissimo- Annabeth lo spintonò giocosamente e con uno sbuffo uscì da quel piccolo nascondiglio -Andiamo!- disse tra piccole risa mentre si stava incamminando verso la mensa. Percy la seguì cominciando già a metà strada a salutare gli altri che erano già seduti.

Will si era addormentato nella cabina di Nico quella sera, ovviamente non era successo niente, Will voleva solo confortare Nico e stringerlo fra le sue braccia e il moro non ebbe il coraggio di mandarlo via, a dirla tutta Nico non aveva neanche una gran voglia di mandarlo via. Così si ritrovarono a svegliarsi insieme, l'uno accanto all'altro, per la prima volta. Nico si stiracchiò ancora mezzo addormentato mentre Will già lo contemplava. Appena ebbe finito si raggomitolò vicino al biondo -Smettila di fissarmi- lo sgridò scherzosamente, Will si mise a ridere e subito dopo lo baciò -Come va?- gli chiese Will seriamente dopo un attimo di pausa -Meglio...- rispose senza sapere neanche lui che cosa volesse intendere realmente. -Te, come ti senti?- -Bene- -Solo bene?- chiese divertito il più piccolo ricominciando subito dopo a ridacchiare. Will amava quel suono, pensava che sarebbe diventato matto se non lo avesse più sentito, voleva genuinamente vedere Nico felice e la maggior parte del tempo non gli importava come trovasse quella felicità ma in momenti come questi, quando erano da soli, una parte di sè trovava orgoglio nel pensare che fosse stato lui a farlo ridere e subito sentiva un calore infiammante che gli bruciava in petto, forse per l'imbarazzo per quel pensiero o forse solo per la presenza di Nico. -Hai ragione, benissimo ma sto sempre benissimo quando sto con te, perchè me lo chiedi proprio ora?- -Scemo, intendevo come hai dormito qui con me- -Oh...- -Non te ne sei nemmeno accorto?- -Non ci stavo pensando, sinceramente- -Ah...quindi te dormi sempre con qualcuno e non nella tua cabina?- -Non intendevo quello...- -Tranquillo Will, ti stavo solo prendendo un po' in giro- e Will si sarebbe lasciato fare di tutto per sentire di nuovo quel suono celestiale -Non ti ho disturbato, vero?- -Russavi un po'...- -Oh dei, veramente? Scusami- -Non fa niente, ho dormito splendidamente- poi un'altro pensiero passò per la testa di Nico -Sai che sei molto appiccicoso mentre dormi?- in quel momento Will assunse un espressione scioccata, forse Nico glielo avrebbe dovuto dire con più pacatezza, il biondo teme seriamente di metterlo a disagio e fa di tutto per non farlo ma Nico amava vedere Will imbarazzato quasi quanto Will amava sentirlo ridere.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Quello stesso giorno Nico riprese le sue solite abitudini, il che stava a significare che riprese ad allenarsi faticosamente, anche troppo avrebbero detto in molti. Sapeva che di lì a poco avrebbe dovuto cominciare a maneggiare questo nuovo potere che si era ritrovato, ma per il momento preferiva procrastinare questo impegno, non se la sentiva ancora, non sapeva neanche da dove iniziare e per questa volta decise di dare retta a Will che gli aveva detto di rallentare. Anche Will aveva ripreso la sua solita routine, infatti era nell'infermeria già da molte ore. Nico ghignò internamente, evidentemente Will non seguiva i suoi saggi consigli. Dopo poco Percy lo raggiunse ad allenarsi con lui, era da un po' che non gareggiavano e Nico fremeva dalla voglia di combattere contro di lui. Il figlio di Ade aveva ammirato Percy dal primo momento in cui l'aveva visto e anche se ora lo conosceva meglio e sapeva che non era l'eroe che pensava, gli era difficile non stimarlo, almeno come combattente.-Come mai non ti ho visto a colazione?- chiede impugnando vortice e Nico gli è parzialmente grato di aver fatto questa domanda, non sapeva cosa gli avrebbe risposto se anche lui gli avesse chiesto come stava -Ero con Will, stavamo parlando di Ecate, mi sembra strano quanto sia stata chiara, non mi ha nemmeno messo davanti una scelta- e non era propriamente una bugia, lo pensava veramente e negli ultimi giorni ci aveva ragionato su, certo però lui e Will non stavano parlando di questo -Ok...- -Perchè sei così perplesso?- -Niente, vorrà dire che me lo racconterai dopo- -Che cosa dovrei raccontarti dopo?- -Che cosa è successo veramente- dice scherzosamente e facendo una faccia buffa -Percy!- iniziò a rimproverarlo ma poi l'accantonò, era una causa persa e cambiò argomento -Come va con la scuola a Nuova Roma?- -Va- disse facendo subito dopo un verso strano, un ugh molto prolungato e pregno d'angoscia. Seguì un momento di silenzio poi Percy riprese -Sai, Jason mi ha detto che verrà nei prossimi giorni- -Non è per quello che è successo, vero? Non è poi così grave-  chiese imbarazzati, non sapeva perchè si sentisse così in soggezzione, in fondo non era di per sè imbarazzante chiedere perchè qualcuno venisse a fare visita e poi al campo mezzosangue non c'era solo lui, certo questa sensazione l'aveva cominciata ad avere dopo l'arrivo di Percy. Teoricamente anche Hazel era venuta e stava ancora al campo mezzosangue ma lei era un altro conto. E poi anche se Percy fosse venuto per lui e Jason stava per fare lo stesso, non c'era niente per cui sentirsi in colpa eppure Nico non riusciva a scrollarsi da dosso quel disagio. -Nico starai scherzando? Siamo tuoi amici...- Percy avrebbe voluto continuare questo discorso, fargli capire che era amato ma sapeva che non avrebbe funzionato quindi concluse il discorso con un grande sorriso, non uno di quelli che si fanno con la faccia impietosita ma uno che voleva dire 'lo so che non hai bisogno di me ma io sono qui coumunque'. E ripresero a sfidarsi, seriamente questa volta.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Nico non voleva pensare a quando Percy e gli altri se ne dovessero andare. Si ripeteva che la cosa era stupida, in fondo Jason, Leo, Calypso e Piper non erano ancora neanche arrivati. Non era neanche un grande fan delle 'reunioni', se così si potevano chiamare, erano solo vacanze dalla scuola, ma sapeva che si sarebbe abituato alla loro presenza, se non nella prima settimana nella seconda e non gli piacevano gli addii. Sapeva che quella era la ragione ma ancora non riusciva ad accettarlo, ad ammetterlo a se stesso. Questo lo faceva sentire male, sentiva che stava per vomitare. Non voleva essere così, veramente, ma purtroppo non ci riusciva. Pensava a tutte quelle volte in cui si era sentito in modo simile, in cui non riusciva a tollerare una parte di sè in quel modo e gli venivano in mente due cose: la morte di Bianca e la sua omossessualità, cose che ormai aveva accettato pienamente ma che non fallivano mai a farlo stare male perchè di conseguenza lo facevano pensare che non voleva essere solo e strano, proprio come questi pensieri lo facevano sentire. Poi sentiva un forte dolore sopra lo stomaco e gli si chiudeva la gola, non riusciva a respirare bene. In quei momenti gli sembrava che le sue paure fossero reali e dentro di sè lo sapeva che non lo erano, ma come faceva a ragionare mentre si sentiva soffocare e qualunque cosa facesso gli riconfermava quanto fosse strano e solo?
Quando tutto passò, madido di sudore si lasciò ricadere sul letto dal quale pochi minuti prima si era appena alzato.

Arrivato in infermeria dove doveva aiutare Will dato che in quelle ore non aveva da fare, trovò gli altri già riuniti, anche Jason, Calypso, Leo e Piper che erano probabilmente appena arrivati. -Nico- lo salutò per primo Jason, nei suoi occhi trovò un lampo di quello sguardo pietoso che tanto odiava. -Perchè siete qui?- chiede cercando di non far trapelare il disagio in cui stava -per aiutarti con tutta questa- iniziò Piper gesticolando nella sua direzione -nuova faccenda. Will ci ha accennato che volevi cominciare in questi giorni e ci ha chiesto se potevamo vedere come procedeva- -Non dovete...- prova a dire come provando a ringraziarli nonostante sia offeso da tutto questo -Beh sì, dato che ogni volta quasi ti ammazzi- lo interrompe Leo che si becca un'occhiataccia da Nico e una strillata da Piper che lo ammonosce a denti stretti, Calypso sospira solamente, sconfitta -Non prenderla sul personale, Will è il capo dell'infermeria, è ovvio che voglia che tutti siano al sicuro, per quanto puoi essere al sicuro per un semidio, avrebbe fatto la stessa cosa se fosse stata un'altra persona- lo tranquillizza Hazel. In quel momento Nico è grato non ci sia Reyna, adora Reyna ma riconosce che molte volte è troppo protettiva nei suoi confronti. A volte sente che tutti i suoi amici siano troppo protettivi, ma di Reyna ha la sicura certezza. E sa che se a volte si preuccupano è perchè ci tengono a lui ma in questi momenti non riesce a non pensare che sia una colpa, che è un peso per gli altri.
Però i suoi amici sono molto convincenti(vale a dire petulanti) quando ci si mettono e in questo momento si stanno impegnando anche troppo nella causa. Dopo aver ceduto, Nico si incamminò insieme agli altri verso il lago che in quell'orario era desolato dato che tutti erano impegnati. -E ora?- chiese impaziente Leo che non aveva capito niente di quello che stavano per fare -Aspettiamo- rispose più o meno paziente Hazel mentre Nico cercava di concentrarsi chiudendo gli occhi-Ok Nico, ora prova ad immaginare una situazione in cui ti serva questo potere e a come puoi utilizzarlo- continuò la sorella tentando di aiutarlo ma un rumore catturò l'attenzione di tutti, il rumore era quello di una penna che scarabbocchiava, era Annabeth -che c'è?- chiese quando si accorse di tutti quegli sguardi addosso . Nico le rispose con un'occhiata di sbieco -Qualcuno dovrà pure documentare queste cose!- esclamò. Nico richiuse gli occhi -ok...e ora?- -ora devi solo trovare quel...quell'interruttore- -quale interruttore?- - qualcosa che lo attivi, su questo non posso aiutarti. Dopo che lo hai trovato dovrai solo imparare a gestirlo, ma non è facile, avrai bisogno di molti allenamenti, su questo sei molto bravo, non c'è neanche bisogno che te lo dica- finì Hazel facendo cadere un gran silenzio.
Nico tenne gli occhi chiusi, continuando a concentrarsi. Non si era certo aspettato di fare in fretta, ma neanche di dover aspettare praticamente inerme che qualcosa accadesse, era solo stato preso alla sprovvista, rievocare un suo ricordo o qualcosa del genere non era quello che si era immagginato, tutto qui. Pensandoci bene non dovrebbe essere neanche stato così sorpreso. Non poteva neanche dire che questo metodo gli era nuovo, l'aveva già usato, egregiamente dal punto di vista della riuscita, quando...
No, non voleva ricordarsene e non credeva neanche di poterlo ricordare, almeno non nei particolari perlomeno.
Poi quell'interruttore si accese e i puntini si collegarono nella sua mente.-Andate via!- urlò cercando di lottare contro se stesso, fortunatamente riuscì a vincere la parte di sè lucida. Aveva cambiato idea, avrebbe preferito che ci fosse anche Reyna, perlomeno lei lo aveva visto in condizini simili, pensò mentre svenne.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Percy si fece avanti come mosso da una responsabilità interiore, morale e si offrì di portarlo in infermeria. -Va bene- rispose per tutti Hazel -ma veniamo anche noi-. Così Percy raccolse il corpo privo di sensi di Nico che era caduto nella chiazza di prato secco che aveva fatto appassire e si incamminò verso l'infermeria. Will non ne rimase affatto sorpreso, anzi aveva dato per scontato e aveva accettato il fatto che Nico si sarebbe ferito in qulache modo, d'altronde, essendo un figlio di Ade, i suoi poteri erano sempre stati abbastanza potenti e questo non era certo un'eccezzione. Percy posò Nico da una parte e gli spiegò cosa era appena successo anche se lui stesso era molto confuso. Non aveva avuto altri problemi quindi non ci volle molto prima che si risvegliò. -Mh- mugolò appena svegliatosi nel lettino dell'infermeria, si rigirò su un lato perchè sentiva una leggera fitta alla schiena, non era più abituato e probabilmente era lì da almeno un quarto d'ora, intravide Will mentre sistemava delle bende appoggiato al lettino accanto al suo, i semidei rimasti ancora nell'infermeria stavano dormendo, non stavano messi bene e guardando più attentamente si poteva intuire dai lunghi tagli che strabordavano dalla fasciatura che fossero tutti stati coinvolti nella stessa rissa. Nico, tra questi, individuò una figlia di Ares di cui non ricordava il nome con bende macchiate avvolte intorno a entrambe le sue braccia e una sua gamba. Che mi sono perso..., pensò ridacchiando tra sè e sè. Poi riportò la sua attenzione verso Will -Ehi...- mormorò sospirando subito dopo -Ben svegliato- gli disse dolcemente giratosi e aspettò che lui continuasse -Ho capito cos'è...come usarlo- proseguì alla fine con la voce gracchiante e strofinandosi gli occhi impastati di sonno -Ti sei svegliato appena in tempo per il pranzo...andiamo- disse appena Nico si alzò cominciando a incamminarsi -Cosa è successo mentre ero addormentato?- chiese indicando con un cenno del capo verso i lettini, troppo incuriosito per trattenersi, Will si mise a ridere guardando in quella direzione -Hai presente le nuove armi che sono arrivate? Oggi sono stati scelti un gruppo di semidei per provarli, giusto per variare un po' l'allenamento. Non è andata molto bene...- spiegò con un'improvvisa faccia seria, Nico scoppiò in una frogorosa ma composta risata -È una cosa seria non c'è niente da ridere- lo riprese Will -Non...non sto ridendo per quello- disse cercando di calmarsi, anche Will scoppiò a ridere subito dopo -Mi sono preuccupato- gli confessò guardandolo negli occhi -Will...non è la cosa peggiore che mi è successa- -Sì, ma a un certo punto mi è sembrato così semplice che...non lo so, credevo che sarebbe andato tutto storto da un momento all'altro- -Will...- cercò di consolarlo ma non riusciva a continuare, gli prese il viso tra le mani e sfiorò esitante con le labbra la sua guancia, sembrava un gesto effimero ma in quel momento sentiva che fosse la cosa migliore da fare.

Erano arrivati troppo tardi a pranzo, erano già andati via tutti, cosa che non era per niente un problema anche se probabilmente i suoi amici avrebbero avuto da obbiettare dato quello che era successo, ma era quasi del tutto sicuro che Will gli avesse già spiegato che non era successo niente di grave, quindi non se ne preuccupò più di tanto. Il pranzo filò liscio, era piacevole stare da soli in un momento della giornata che di solito non potevano passare così intimamente, si ritrovarono a parlare delle piccole cose che non avevano neanche considerato quella settimana e a cui stavano ripensando solo ora in un secondo momento, di momenti da soli, ovviamente, ne avevano trascorsi tanti, ma in quei fraggenti non avevano avuto tempo per parlare, cercavano conforto l'uno dall'altro, non avevano mai smesso di stringersi, di baciarsi, per quanto si erano stretti con così tanto sentimento sembrava che sarebbero crollati nel momento in cui uno dei due avrebbe mollato la presa, ma finora non avevano mai parlato con così tanta leggerezza, la leggerezza con cui i ragazzi parlano fra loro soprattutto quando parlano di futuro, pensò Nico, ma sapeva benissimo che non era fattibile, era un semidio e anche se non lo fosse stato era veramente poca la percentuale di chi poteva permettersi di parlare comodamente con quel tono spensierato senza sentirne ripercussioni. Lui, come molti doveva solo aspettare quei brevi momenti che forse sarebbero arrivati.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Si sedettero tutti, in silenzio. Fremevano di impazienza, avevano già intuito che Nico stava per chiudere la questione, non per sempre, ovvio, ma almeno per il momento e volevano avere anche loro delle risposte perchè, nonostante non subissero il fatto in prima persona, avevano cominciato fin da subito a vederlo come un loro problema personale. Annabeth avrebbe potuto paragonare il momento a quello in cui hai appena finito un progetto architettonico, hai finalmente finito di riordinare le tue idee su come costruire ma in realtà nulla è stato ancora costruito. Oppure Leo potrebbe paragonarlo al primo pezzo finito di un meccanismo. O ancora, Reyna lo avrebbe comparato a una missione appena pianificata. Nico stava cominciando a sentire la mancanza di Reyna e non solo perchè lei era stata presente la prima volta che gli successe questa cosa, ma sapeva bene che era impegnata. -Ho...- iniziò attirando l'attenzione di tutti -...ho capito di che cosa si tratta, mi era già capitato una volta fuori dal campo e ancora non avevo collegato le due cose, anche quella volta sono svenuto e personalmente non mi ricordavo cosa fosse successo, me lo ha raccontato...una persona- decise di dire- che stava vicino a me- prese una pausa per riflettere una volta ancora sul discorso che aveva preparato dentro di sè, poi continuò-Non voglio farvi del male e non lo farò, ho già abbastanza controllo, ovviamente devo riuscire a padroneggiare questo potere, ma voglio che sappiate che non sono pericoloso, se non voglio farvi del male non ve lo farò, non sono del tutto fuori dal controllo di me stesso, del mio corpo- e dicendo questo guardò Will, c'erano stati molti momenti in cui aveva sentito di perdere il controllo e Will gli era, fortunatamente, sempre stato accanto, in un modo o nell'altro, anche se non era lì fisicamente, fosse stata una frase che gli aveva detto, Nico era certo che certe frasi le aveva dette appositamente per fargliele pensare in quei momenti, o nei migliori dei casi un messagio-iride. In questo caso, stranamente, non sentiva quelle brutte sensazioni che provava in quei momenti. -Non avevamo mai dubitato di questo, Nico- lo rassicurò Annabeth -Forse te non te ne accorgi ma a volte ti preuccupi fin troppo per noi, stiamo benissimo e se qualcosa di imprevisto dovrebbe accadere sappiamo cosa fare e lo sai, quindi non ti sentire in colpa per cose che non hai neanche fatto- continuò Piper. Nico annuì leggermente confuso dall'intervento delle due ragazze, non si era aspettato niente del genere sinceramente e in generale era difficile per lui accettare una rassicurazione o anche un complimento che sia, forse perchè gli era difficile credere che "sarebbe andato tutto bene" e gli sembrava stupido mentirsi in quel modo, Will una volta però gli aveva detto una cosa che lo aveva cominciato a far dubitare di questa sua certezza, perchè secondo lui l'illusione era quella che gli diceva che non sarebbe andata bene e per Nico questo ragionamento aveva veramente senso, cominciò a volte a riconoscere di non essere in pericolo e sebbene quella sensazione non cessasse, perlomeno aveva questo da ricordare. -Allora...cosa puoi fare?- prese parola Percy facendo girare tutti verso di lui -cosa?...- continuò perplesso sentendosi osservato, dopo poco tutti scoppiarono in una leggera risata, probabilmente per allentare la tensione che si era creata. Quando quel momento finì, Nico rispose incerto -Posso...posso far fare alle persone quello che voglio se ne sono abbastanza convinto perchè...- cercò di non ricordare quell'episodio in cui questo potere si era manifestato per la prima volta -perchè in un certo senso le convinco... ma non è per niente come la lingua ammaliatrice, devo impegnarmi per scegliere le parole e cose così e non ho idea di cosa faranno di preciso o la certezza che lo faranno- Annabeth prese parola, aveva un'espressione molto concentrata -Ora ha tutto senso...- cominciò sovrappensiero, quasi non accorgendosi che la stessero ascoltando, poi continuò confidente -sai Nico ogni semidio esprime i suoi poteri in modo diverso, però in questo caso è più complicato del solito, non ci sono stati molti discendenti di Ade e non sappiamo veramente cosa aspettarci, poi Nico da te...te sei molto forte, non mi sorprenderei se riuscissi a padroneggiare tutti i tuoi poteri un giorno, sei molto determinato e questa è una bella qualità ma devi imparare a scegliere bene la causa della tua determinazione...io non voglio...e sono sicura che neanche gli altri vogliano che tu non ti viva la tua vita come meriti- Annabeth non voleva ammettere in un primo momento quanto si fosse affezzionata al più piccolo, negli ultimi tempi Nico le aveva dato una mano per i proggetti e, anche se Nico avrebbe negato di averla aiutata e avrebbe detto che le faceva solo compagnia alla fin fine, Annabeth era sicura che senza il suo supporto avrebbe impiegato il doppio del tempo per ogni proggetto. Ora si sentiva più vicina a lui, sentiva quasi di poterlo capire, di capire alcune cose... fondamentalmente stupide che aveva fatto. -Hai detto qualcosa di molto inteligente, come sempre d'altronde- cercò di smorzare un po' la tensione, poi decise che voleva aggiungere qualcosa -...Grazie- Annabeth gli sorrise calorosamente e per un attimo pensò al ragazzo che era stato poco tempo fa, quanto a quel tempo erano distanti e a quanto infelice era Nico, ora il gruppetto poteva dire con certezza che Nico era uno dei loro più cari amici e quell'ombra di disperazione che gli era stata caratteristica si vedeva raramente. Passato quel momemto di dolcezza, Percy ricominciò il discorso -Come "tutto ha un senso"?- chiese aggiungendo subito dopo -Lo hai detto prima...- Annabeth rise prima di rispondere -Ci stavo arrivando testa d'alghe- si girò verso gli altri -Visto che non ci sono molti figli di Ade e che i loro poteri sono quasi del tutto sconosciuti è normale che in un primo momento non si accorga che sta usando i suoi poteri proprio perchè non sa cosa deve aspettarsi, non sa i segnali che deve percepire e molto probabilmente non sa neanche che deve percepire dei segnali. Ora, i figli di Ade non sono precisamente amati solitamente perciò i loro poteri dovrebbero essere coerenti a questa situazione e quindi essere...subdoli in qualche aspetto. Gli scheletri non sono proprio l'esempio migliore, ma il viaggio ombra sì.-. Dopo la spiegazione di Annabeth calò il silenzio. Nico era in parte deluso di non partire per una qualche missione, non tanto per la missione in se ma più per l'approccio con cui trattare tutta questa storia, preferiva un approccio diretto e non così...subdolo. Nico dovette trattenere una mezza risata, l'aggettivo con cui Annabeth aveva descritto parte dei suoi poteri ora era diventato il suo principale problema, non era la prima volta che le cose gli si ritorcevano contro...ci avrebbe dovuto fare l'abitudine, presumeva. Ma alla fine pensò fosse meglio così, qualcosa con cui lavorare giorno per giorno, lentamente, anche se solo l'idea sembrava più estenuante di lottare con tutti i figli di Echidna. Si girò verso Will e in effetti, più lo guardava e più l'idea di una nuova missione gli sembrava sbagliata, si poteva quindi ritenere abbastanza compiaciuto dell'esito finale o perlomeno era questo che era riuscito a decifrare dal turbinio di emozioni che lo travolgeva, era da quando si era risvegliato quell'ennesima volta nell'infermeria che questa sensazione non lo lasciava, deve ammettere di essere anche diventato abbastanza bravo a decifrare quell'ammasso informe di emozioni, ma fu egualmente felice a sentirlo sparire, dandogli la sensazione di riprendere fiato dopo un lungo periodo di apnea. Quando poi Will ricambiò il suo sguardo, fu sicuro che quella fosse la migliore opzione che gli potesse capitare. Non voleva più fiondarsi verso il pericolo e occuparsene alla svelta, certo la sensazione d'impotenza era rimasta, ma sapeva che sarebbe comparsa anche nella seconda opzione, quella che consisteva in un lungo viaggio e che gli sarebbe quasi costata la vita. Mentre era immerso in questi suou pensieri, Will lo aveva allontanato dal gruppo e lo aveva portato in un luogo più appartato. Nico all'iniziò non ne capì il motivo. -È tutto a posto?- gli chiese gentilmente, ora era tutto più chiaro, Will si era preuccupato e non gliene poteva neanche fare una colpa dato lo sguardo assente che probabilmente aveva avuto. -Va tutto bene- lo tranquillizzò Nico, sorpreso di quello che aveva detto e premette le sue labbra a quelle di Will per dimostrarglielo. Era un gesto dolce, di cui enteambi avevano avuto bisogno. Si staccarono solo quando sentirono il gruppo chiamarli e si affrettarono verso di loro, questa volta sicuri del loro futuro.

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