What if...?

di Aladidragocchiodiluce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hopeless ***
Capitolo 2: *** Evolution ***
Capitolo 3: *** Attack ***
Capitolo 4: *** Decision ***
Capitolo 5: *** Storm ***
Capitolo 6: *** Information ***
Capitolo 7: *** Confrontation ***
Capitolo 8: *** Remember ***
Capitolo 9: *** Feelings ***
Capitolo 10: *** Return ***
Capitolo 11: *** Escape Pt1 ***
Capitolo 12: *** Escape Pt2 ***
Capitolo 13: *** Hide ***
Capitolo 14: *** Control ***
Capitolo 15: *** Prepared ***
Capitolo 16: *** Battle ***
Capitolo 17: *** The end ***
Capitolo 18: *** Curiosità ***
Capitolo 19: *** From Shadow ***
Capitolo 20: *** A Different Point of View ***
Capitolo 21: *** Memories ***



Capitolo 1
*** Hopeless ***


Fu quasi in maniera automatica che i passi di Starscream lo guidarono sul ponte della Nemessis.

La nave da guerra avanzava nella notte, sopra le teste degli ignari terrestri, ancora più in alto delle nuvole.

Da quell'altitudine, era possibile vedere chiaramente il cielo stellato, in particolare la spettacolare Via Lattea illuminava l'intero firmamento.

Ma lo spettacolo non faceva nessun effetto al seeker che si limitò ad appoggiarsi alla balaustra della nave e sorseggiare metà del cubo di energon che aveva con sé.

Quanto tempo era passato?

Sembrava ieri che si era risvegliato fra le macerie di quella base M.E.C.H. senza trovare alcuna traccia della sua amica.

L'aveva cercata, l'aveva chiamata a gran voce ma nulla.

Sembrava svanita, e con lei tutti gli altri occupanti di quell'edificio.

Molto probabilmente era morta, e il suo cadavere trafugato.

Avevano lascito solo la reliquia che riuscì ad utilizzare per tornare alla sua forma originaria, per scoprire una grave mancanza.

Non aveva il T-Cog*!

Non poteva volare!

Dovette farsi una lunga camminata prima di riuscire a raggiungere l'Harbinger, unico rifugio sicuro.

Ma la mancanza della slipter dai capelli blu si faceva sentire e il senso di colpa per l'essere responsabile della sua morte lo tormentava.

Per cercare almeno di distrarsi e, almeno in parte, sfogare il dolore fece ciò che aveva in mente quando abbandonò i Decepticon.

Tentare di eliminare Megatron.

Ma i suoi tentativi erano fallimentari o inutili; l'unico risultato positivo che ottenne fu la conquista delle Omega Keys, reliquie che avrebbero ridato vita Cyberton.

Purtroppo, nelle sue condizioni non aveva nessuna possibilità di farlo e vivere da solo gli aveva creato più difficoltà che vantaggi.

Aveva due scelte: consegnarle agli Autobot, in cambio di diventare uno di loro, o ai Decepticon, per tornare a servire nei ranghi.

Alla fine, la scelta cadde su questi ultimi.

Sapeva che se fosse andato dagli Autobot l'avrebbero comunque ucciso e, anche in caso contrario, non avevano mezzi per ritornare al loro pianeta natale.

Il suo ritorno fu più complicato del previsto.

Rabbrividì al ricordo di Megatron, nella sua mente, che scrutava i suoi ricordi per capire le sue vere intenzioni e fu un miracolo che non incappò nemmeno per errore nei ricordi di Blue.

Alla fine era tornato e il suo leader aveva persino salvato dall'ira di Dreadwing, terminandolo.

Inizialmente pensò che fosse un buon segno, che se fosse diventato veramente fedele a Megatron tutto sarebbe andato bene.

Quanto si sbagliava.

Appena l'ex-gladiatore espose il suo piano di riformattazione della Terra, si sentì male.

Voleva solo Cyberton tornasse al suo splendore originale, non la “morte” di un altro pianeta!

Forse è per questo che quando sparò a Optimus, ebbe cura di sbagliare apposta.

La distruzione dell'Omega Lock condannò il suo pianeta.

Doveva essere arrabbiato, ma non o era.

Forse il ricordo della sua amica o perché, in fondo, anche a lui piaceva la Terra, almeno tratti di essa.

Non capiva come, nonostante fossero in vantaggio, avevano una fortezza con la quale tenevano sotto scacco le maggiori città del pianeta, gli Autobot trovarono il modo di vincere e distruggere la loro arma più potente.

Adesso non avevo altra scelta se non affidarsi alla scienza di Shockwave e le sue abilità di clonazione dei Predacon per vincere definitivamente.

Allora lui a che serviva?

Come addetto al settore militare, gli era stato affidato il compito di addestrare il loro attuale predacon, ma spesso sospettava che l'avessero fatto solo per fargli dispetto.

Quella creatura non lo ascoltava!

A nulla serviva dargli ordini o cercare di spingerlo a muoversi a fare qualcosa.

Spesso, per la rabbia, provava a sfogarsi utilizzando il pugolo di energon sulla creatura...solo per abbassarlo senza fargli alcun danno.

Sapeva che non sarebbe servito a nulla.

L'occasione per provare a dimostrare di essere utile sembrò arrivare quel giorno.

La creazione di un super soldato con energon sintetico mischiato a quello oscuro per permettere al suo leader di controllarlo sembrava una buona idea...finché il tutto non si è trasformato in “un film horror di serie B” come lo aveva definito Knockout.

Per fortuna si era tutto risolto per il meglio e i mutanti erano stati terminati...e lui aveva ricevuto la solita punizione.

Graffiò la balaustra mentre ci ripensava e trattenne una lacrima.

Voleva solo essere utile! Era così sbagliato?

Per un attimo, pensò a lei.

Forse...se fosse sopravvissuta...sarebbe con lei.

Due latitanti, ma liberi.

Perché faceva così male?

Aveva superato la perdita dei suoi fratelli che conosceva da quando erano nati, perché non riusciva con una terrestre che era stata con lui solo pochi giorni?

Saltò dallo spavento quando avvertì qualcosa strofinarsi sulla sua mano.

Si voltò solo per trovare il muso del predacon che lo fissava.

-Ah sei tu.

Che vuoi?-Sbottò appena si ricompose, per non sembrare intimidito, anche se non era tanto sicuro che la bestia lo capisse.

Per tutta risposta, essa strofinò il muso contro la mano con la quale ancora reggeva il cubo metà pieno.

-Non ho voglia di discutere.

Tieni, abbuffati.-

L'argentato porse il cubo al predacon che lo prese fra le fauci e inclinò la testa verso l'alto per ingoiare il liquido in esso contenuto.

Rimise giù l'oggetto ormai vuoto e strofinò il muso contro il petto del seeker, facendolo indietreggiare, emettendo sbuffi di soddisfazione.

In maniera quasi automatica, il seeker mise le mani sul muso della creatura e iniziò ad accarezzarlo.

Essa reagì con un rombo di gola, simile a fusa facendo ridacchiare il seeker.

Ma presto il suo sorriso si spense.

Si era ricordato di quando lui e Blue avevano viaggiato all'interno di quel camion con quell'elefantessa.

Il predacon sbuffò d'impazienza quando l'argentato smise di accarezzarlo e gli strusciò nuovamente il muso contro il petto.

-Va bene.

Certo, il terribile cacciatore di Autobot che adora essere coccolato. Sembra una barzelletta.- Mormorò, tornando ad accarezzarlo.

Esso si limitò a fare le fusa.

-Sai...credo che a lei saresti piaciuto.- Mormorò, quasi senza rendersi conto di averlo detto ad alta voce.

-Bhe.

Non posso stare qui per sempre e domani ho da fare.-Disse dopo un po', dando un ultima leggera pacca sulla testa della creatura prima di ritornare dentro.

Il predacon lo osservò mentre rientrava.

Non lo capiva.

La maggior parte del tempo urlava e sbraitava con rabbia ordini che non avrebbe eseguito.

Non era il suo leader, lui obbediva solo al suo creatore o al mech grigio che esso rispettava, non di certo a quel piccolo seeker.

Ma, con un occhiata più attenta, si era accorto di contraddizioni nel suo comportamento.

L'aveva visto, quando era solo, abbassare le ali e sospirare tristemente o sollevare l'oggetto-che-dà-scossa in uno scatto di rabbia solo per non usarlo.

Sentiva che c'era qualcosa che non quadrava.

Come se fosse...triste per qualcosa.

E poi quella sera...

Chi era la “lei” che aveva citato?


 


 

Angolo Autrice

Ed eccomi qui con il primo capitolo di una nuova fic!

Era da un po' mi girava per la testolina questa idea e mi son detta “perché no?” ed eccola qui!

In quanto agli aggiornamenti, salvo imprevisti, ogni sabato verrà caricato un nuovo capitolo.

Saluti da Ala


 

*essendo un What if...? Contrariamente all'altra fic, a Star hanno preso il T-Cog prima di renderlo umano, per chi non lo ricordasse è il meccanismo che permette la trasformazione


 

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Capitolo 2
*** Evolution ***


Starscream non negava di essere preoccupato.

Megatron l'aveva chiamato ed erano insieme volati verso quella che si rivelò essere una caverna.

Inizialmente l'argentato non voleva entrarci, si ricordava fin troppo bene l'ultima volta in cui era entrato in una caverna da solo con il suo leader per essere quasi terminato e considerando i suoi ultimi fallimenti, aveva il terrore che avesse intenzione di finire il lavoro.

Ma per sua fortuna così non fu, l'aveva solo portato nel laboratorio di Shockwave, dove i nuovi predacon riposavano in un liquido giallo scuro all'interno di grossi cilindri di vetro.

Ben presto, anche Knockout si unì a loro, portando le ultime scorte dell'energon sintetico, la causa principale del “Epidemia Terracon” che aveva dimezzato le truppe e sottolineato l'importanza del “Progetto Predacon”.

Ma mentre Shockwave e Megatron discutevano sul tempo che avrebbero impiegato i cloni prima di essere pronti, fece il suo ingresso un ospite inatteso.

Un ringhio fu l'unica cosa che annunciò l'avanzare del predacon verso i presenti.

Megatron si limitò a scoccare un occhiata eloquente a Starscream, in fondo era lui ad occuparsi della creatura.

Recepito il messaggio, l'argentato prese un tubo ed avanzò fino a trovarsi di fronte al muso del drago robotico esclamando:

-Che ci fai qua?

Torna al tuo posto!-

Sottolineò il concetto colpendo il terreno di fronte al muso della creatura, pensando di spaventarlo.

Di certo non si aspettava che gli ruggisse contro, facendolo cadere all'indietro dallo spavento.

Lo vide avanzare verso di lui e pensando fosse la sua fine, si portò le braccia al viso per proteggersi, ma il predacon aveva altre sorprese in serbo.

Fra lo shock di tutti i presenti, il il suo aspetto cambiò.

Al posto dell'enorme drago metallico ora vi era un imponente mech dalla corazza di varie tonalità di marrone, occhi gialli e mani munite di artigli affilati.

-Io non eseguo i tuoi ordini!-Ringhiò in direzione dell'argentato che dalla sorpresa e paura si trovò a strisciare all'indietro.

-N-non sapevo che la bestia potesse trasformarsi!-Balbettò.

-Infatti.-Ringhiò Megatron in direzione di Shockwave.

-Non sono una bestia.-Ribatté il mech, avanzando mentre il seeker, ancora a terra, si scansava per farlo passare.

Esso gettò uno sguardo ai cilindri contenenti i suoi simili e si avvicinò ad uno di essi.

-L'abilità di trasformazione è parte della biologia cybertroiana, non ero a conoscenza che anche i predacon la possedessero.-Disse Shokwave con la sua voce monotona.

-E ora lo sappiamo.-Commentò freddamente Starscream, visibilmente seccato dalla nuova scoperta.

Intanto il predacon, ancora intento a guardare il suo simile mormorò:

-Dunque le voci erano vere, non sarò più l'unico.-

Megatron avanzò verso di lui dicendo:

-E tu hai dei segreti.-

-Non era mia intenzione.-Si giustificò il mech dagli occhi gialli, voltandosi verso il leader decepticon.

-Ho scoperto questa abilità solo recentemente.-

Mentre il predacon parlava, Starscream realizzò che non aveva mai considerato quella creatura come un essere intelligente bensì come un semplice animale che obbediva agli ordini.

Abbassò le ali quando un altro pensiero gli venne in mente: e se decidesse di fargliela pagare per quello?

Calma, doveva mantenere la calma, era pur sempre il secondo in comando di Megatron e se lo attaccasse, sarebbe considerata insubordinazione punibile con la morte.

E poi, non doveva assolutamente mostrasi spaventato.

Sapeva che avrebbero potuto usare quella debolezza contro di lui e ciò non doveva succedere.


 

In breve, si trovarono a percorrere i corridoi della Nemesiss, con il predacon, appena rinominato Predaking, intento a parlare con il ledere Decepticon.

L'argentato era dietro di lor quindi poteva sentire chiaramente ciò di cui parlavano, in particolare della fedeltà che il nuovo mech giurava a Megatron e alla sua richiesta di guidare i suoi simili nella lotta per i Decepticon.

Già al “Lo prenderò in considerazione”, dovette reprimere una protesta.

Era lui il comandante delle forze militari!

Sapeva bene quanto i predacon fossero forti e data la diminuzione dei soldati, ne avrebbero preso il posto, di conseguenza Predaking avrebbe ottenuto un potere maggiore all'interno delle fila Decepticon.

Ma veramente gli interessava solo questo?

Non aveva fatto altro che cercarlo.

Potere.

Dalla morte di Blue non aveva fatto altro che tentare di conquistarlo, ma era ciò che voleva veramente?

Le sue riflessioni furono interrotte da Predaking che chiese:

-Posso parlare con Starscream?-

Già la richiesta in sé gli fece gelare la scintilla dalla paura e si sentì già morire quando Megatron, dopo avergli dato una rapida occhiata, rispose:

-Permesso accordato, ne approfitterà per mostrarti i tuoi nuovi alloggi.-


 

L'unico pensiero di Starscream, mentre accompagnava Predaking lungo i corridoi, era quello di non lasciar trasparire il suo timore.

Già doveva resistere alla tentazione di non girarsi per essere sicuro che l'altro non lo attaccasse.

La sua presenza lo rendeva così paranoico.

-Perché volevi parlarmi?-Si decise a chiedere in tono freddo, nel tentativo di mostre una sicurezza che non aveva.

-Diciamo che in forma predacon mi sono fatto molte domande sul tuo conto.

E no, non ho intenzione di divorati o altro.-Rispose come se stesse parlando del tempo.

-Cosa?-Esclamò, voltandosi di scatto.

-Ho visto la tua faccia prima, sembravi pensare a quello.-Rispose con un sorrisetto, divertito dalle reazione.

“Veramente fantastico.” Pensò sarcasticamente, ma in fondo era sollevato del fatto che non intendesse fargli male, non ancora almeno.

-Ad ogni modo, cosa volevi sapere?-Domandò, ricomponendosi e guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno avesse assistito.

-L'altra sera, sembravi giù di morale e prima di andartene hai detto qualcosa come “A lei saresti piaciuto”.

Chi è questa “lei”?-

-Questo è il tuo alloggio.-Rispose freddamente, fermandosi davanti ad una porta.

Non aveva alcuna intenzione di rispondere, aveva faticato a nasconderlo a Megatron, figuriamoci se lo diceva a lui.

-Non hai risposto.-Ribatté.

-Ho da fare.-

Detto ciò, stava per andarsene ma una frase lo bloccò.

-Potrei chiederlo a Megatron.-

La sua mente ragionò rapida.

Se Predaking lo facesse, il suo leader sospetterebbe che nasconda qualcosa e data la presenza di Shockwave, non esiterebbe ad utilizzare la connessione psico-corticale per guardare nella sua mente, di nuovo, e stavolta potrebbe venire a conoscenza di Blue!

Furono questi pensieri a farlo voltare, sibilando:

-Tu non lo farai!-

-Non lo farò.

Se me lo dirai di persona.-

L'argentato lo guardò per un attimo.

Non c'erano molte alternative così decise di raccontare una briciola di verità.

-Va bene.

Questa “lei” era una mia amica, ma non c'è più da parecchio tempo.

E' tutto.-

Detto ciò, girò i tacchi e si allontanò, lasciando il mech da solo a vedere il suo alloggio.


 

-...Potrebbe rivelarsi una minaccia.-Concluse Megatron.

Si era riunito assieme a Knockout, Sundwave e Starscream in uno dei magazzini della nave in modo da evitare occhi e orecchie indiscrete.

Il leader Decepticon aveva appena finito di spiegare che se anche gli altri predacon possedevano l'intelligenza e la capacità di ragionamento di Predaking, essi potevano costituire una minaccia in quanto non esiteranno a ribellarsi appena capiranno di essere più forti.

-E Shockwave che ne pensa?-Chiese Ko.

-Ne abbiamo già parlato, e concorda con lo sbarazzarsi dei cloni.-

Starscream ascoltava interessato.

In fondo ciò significava che il “Progetto Predacon”, di conseguenza anche la posizione di Shockvave, perdevano di valore.

-Come intende proseguire?-Chiese il medico Decepticon.

-La morte improvvisa di tutti i cloni lo insospettirebbe.-Mormorò fra sé il leader Decepticon per poi voltarsi verso Starscream.

-Sei troppo silenzioso.

Che hai in mente?-

Avrebbe potuto dire di avere un piano.

Che sarebbe bastato attirare gli Autobot ai laboratori in modo che distruggano i cloni al loro posto, in questo modo il predacon avrebbe scatenato la sua ira su di essi.

Ma non lo fece.

-Nulla my liege*.-

Non ha la più pallida idea del perché l'abbia fatto.

Di solito a lui non interessa altro che se stesso, perché non ha esposto quel piano così semplice ma efficace?

Non ebbe modo di pensarci che Sundwave ricevette un messaggio di emergenza provenienti dai laboratori di Shockwave.

“Abbiamo bisogno di rinforzi!

Degli umani sono qui è hanno un arma...”Il messaggio terminò con il rumore di metallo che si strappava, lasciando per un attimo i presenti basiti.

Megatron si riprese per primo e si rivolse a Starscream.

-La nostra tecnologia non deve cadere in mani umane e se non proteggiamo i laboratori Predaking avrà dei sospetti.

Raduna una truppa e avvisa Predaking.-Ordinò.


 


 

Angolo Autrice

Ed eccoci qui in un nuovo capitolo ispirato all'episodio “Evolution”, ma da qui in avanti la storia cambierà e il come lo scoprirete solo leggendo!

Saluti da Ala


 

*Frase con la quale si rivolge a Megatron nell'originale, significa “Mio signore”


 

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Capitolo 3
*** Attack ***


Shockwave era ancora stupito da ciò a cui aveva assistito.

Era illogico!

I terrestri non possono...

Calma, doveva riflettere, le truppe li stanno tenendo lontani ma non potevano trattenerli per sempre.

Non dopo quello che aveva visto.

Non aveva scelta, i suoi cloni non dovevano assolutamente cadere in mano a quei sudici mucchietti di carne.


 

Quando il Ponte Terrestre trasportò il seeker e la sua truppa davanti alla caverna adepta a laboratorio spalancarono gli occhi dalla sorpresa.

Davanti a loro vi erano i resti dei veichons che difendevano quel luogo, fatti letteralmente a pezzi e lasciati ad arrugginire in pozze del loro stesso energon.

Starscream sentì il predacon dietro di lui ringhiare e procedere all'interno della grotta senza aspettare i suoi ordini.

-Che aspettate?

Avanziamo!-Ordinò l'argentato alla sua truppa.

Ma sentiva che c'era qualcosa che non quadrava.

Come se avesse già visto qualcosa di simile.

Ignorò la sensazione e avanzò.


 

Predaking avanzava di corsa.

Non gli importava chi fossero gli intrusi, li avrebbe fatti a pezzi.

Avrebbe difeso i suoi fratelli.

Ma la fretta e la rabbia lo accecarono, così non si accorse di alcune trappole esplosive messe in precedenza dagli invasori finché non le attivò.

L'esplosione distrusse gran parte della grotta, costringendo Starcream e la sua truppa a fermarsi.

Appena la polvere si diradò scoprirono che l'ingresso era bloccato.

-Dannazione!

Esistono altre vie d'accesso?-Ringhiò Starscream, rivolto ai Vehicon alle sue spalle.

-C'è un entrata secondaria posta ad Ovest.-Rispose uno di essi.

-Ottimo, metà rimanga qui sgombrare l'ingresso e vedere se Predaking è vivo.

Gli altri con me e tu mostrami la strada.-Ordinò, rivolto al drone che aveva parlato.


 

-Gruppo Y in avanscoperta.

Assicuratevi che la zona sia libera.- Ordinò qualcuno.

Un gruppo di uomini della M.E.C.H annuì e avanzò.

Si trattava di perlopiù uomini con addosso la classica tuta verde completa di maschera con occhiali a visione notturna ma vi erano delle eccezioni: individui indossavano tute nere e avevano il volto coperto da strani caschi metallici ed erano gli unici a non essere armati.

I membri team precedentemente chiamato si divisero prima di entrare nella caverna principale, fucili in mano.

Ad un occhio inesperto sarebbero potuti sembrare normali armi, ma in realtà si trattava di fucili in grado di emettere impulsi elettrici talmente forti da tramortire un cybertroiano o, in altri casi, di ucciderlo.

I presenti davano solo rapidi sguardi agli enormi cilindri, troppo occupati a guardarsi intorno per evitare di venire presi di sorpresa.

-Sembra di essere finiti in Jurassic Park versione robot alieni giganti.-Commentò qualcuno.

-Intendi il terzo?

Si, era carino, non all'altezza del primo ma abbastanza spaventoso.-Rispose un collega.

-Zitti e concentrati.-Ordinò un altro.

Di colpo, dall'altra parte della grotta, si aprì un vortice verde e gli uomini fecero in tempo a vedere un mech entrarvi che si era già chiuso.

-Strano.-Mormorò uno.

-Perché non hanno inviato rinforzi?-

Nel frattempo, un altro uomo notò una scritta lampeggiante sulla base della capsula.

Ci mise un attimo per capirne il significato.

-TUTTI FUORI!-Urlò, ma l'avvertimento giunse troppo tardi.


 

Intanto, i membri della M.E.C.H. rimasti fuori udirono il rumore dell'esplosione e videro la caverna collassare davanti ai propri occhi.

-Maledizione!-Imprecò uno di essi.

-Andiamocene! Non c'è ragione per restare.-

-Ma ci possono essere sopravvissuti.-Protestò qualcuno.

-La caverna è esplosa e crollata, non ci possono essere superstiti e anche in caso contrario saranno feriti e non voglio nessun peso morto.

Non ha più senso restare.-Ribatté secco e fece segnale di ritirata.


 

Starscream avanzava rapidamente, seguito dalla sua truppa.

Avevano udito il rombo provocato dalla seconda esplosione ma ignoravano di che si trattasse ed ormai mancava poco allo sbocco del tunnel.

Di certo non si aspettava di incrociare gli uomini della M.E.C.H. così presto e solo la sorpresa iniziale gli impedì di dare subito l'ordine di sparare, permettendo agli avversari di mettersi al riparo.

Inizialmente sembrava che i droni fossero in vantaggio, ma i soldati rivelarono di possedere delle granate in grado, se non di uccidere un Cybertoiano, di infliggergli gravi danni.

Ciò aveva causato la dispersione dei bot e fu a quel punto che accadde.

Starscream si era ritrovato vicino alla parete della caverna quando, sotto i suoi occhi, un drone urlò di dolore prima di essere tagliato a metà, come da una lama invisibile.

Lo shock lo pietrificò sul posto.

Aveva già visto una cosa simile.

Non fu l'unico, altri morirono in circostanze simili e quelli rimasti rimasero troppo scossi per reagire in tempo.

Un Veichons corse verso il suo comandante che, ancora sorpreso, non si era accorto di essere caduto in ginocchio.

Accadde in un attimo, il corpo del drone si piegò in avanti e, qualcosa perforò il suo petto, portando allo scoperto la scintilla.

Il mech viola cadde e fu allora che Starscream la vide.

Capelli blu, occhi verde acqua....

-B-Blue?-Balbettò.

Essa lo guardò con freddezza.

-Chi diavolo è Blue?-

Per un attimo l'argentato credette di vedere i vettori che si abbatterono su di lui, ma la slipter venne richiamata da uno dei soldati.

La vide allontanarsi ma non fece in tempo a cercare di chiamarla nuovamente che si udì un esplosione e il soffitto crollò su di lui.


 

Predaking era infuriato.

Ci aveva messo parecchio per sbarazzarsi delle macerie che l'avevano sepolto, come se ciò sarebbe bastato a fermarlo.

Aveva visto gli uomini scappare attraverso il tunnel secondario ma non aveva fatto in tempo a corrergli dietro che l'avevano fatto saltare.

Con rabbia, aveva iniziato a spostare i detriti per tentare di seguirli.

Rabbia che si tramutò in sorpresa quando, spostando un masso, trovò il corpo di Starscream.

Nella sua furia, non aveva visto i segni del recente scontro e i corpi che erano stati lasciati.

Svelto, si accertò che l'argentato fosse vivo, controllandogli il battito della scintilla e lo tirò fuori mentre altri Veichons lo raggiunsero e iniziavano a spostare le macerie per controllare se ci fossero ulteriori sopravvissuti.


 


 

Angolo autrice

E sorpresa delle sorprese Blue è viva!

Ma in questo momento sembra avere un amnesia, che sia questo...o c'è altro sotto?

Lo scoprirete solo leggendo!

Alla prossima da Ala


 

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Capitolo 4
*** Decision ***


Intorno a sé era buio come una notte senza stelle.

L'unico rumore udibile: gocce che cadevano, sembravano così lontane.

Avanzava, senza sentire l'eco dei suoi dei suoi passi.

La vide.

Era in piedi e gli dava le spalle.

Provò a chiamarla, ma non si voltava.

Tentò di avvicinarsi, ma essa sembrava allontanarsi, sempre di più.

Finché tutto sparì.”

Starscream si svegliò con un sussulto.

Si guardò intorno solo per rendersi conto di essere nel suo alloggio.

Ringhiò per la frustrazione.

Erano passati a malapena tre giorni dall'incidente nella grotta e tutto sembrava essere tornato come prima.

Certo, Megatron aveva sentito le testimonianze dei sopravvissute, oltre a lui, e sapeva che gli umani avevano fra le mani un arma micidiale ma sembrava non importagliene o, in caso contrario, non lo dava a vedere.

Nonostante la “tragica perdita” dei predacon, era stata fatta un'incredibile scoperta: l'esplosione del laboratorio aveva mischiato l'energon sintetico con il liquido cybernucleico per la creazione dei cloni aveva ricreato qualcosa di simile all'Omega Lock.

Purtroppo, la formula del primo componente era instabile e ci avrebbero messo parecchio per stabilizzarla e renderla utilizzabile, ma una volta fatto avrebbero potuto ricostruire Cybertron.

Ma non era questo ciò a cui pensava il seeker.

Da quando si era ripreso, non aveva fatto altro che pensare a lei.

Avrebbe riconosciuto quello sguardo e quella voce fra mille, non c'erano dubbi.

Non era morta come credeva e non aveva la minima idea di cosa le avessero fatto.

L'unica cosa di cui era certo, era che non se ne sarebbe rimasto a fare nulla mentre chissà cosa stavano facendo alla sua sorellina


 

 

Si assicurò di essere solo prima di atterrare.

Era stato quasi istintivo, ormai si era del tutto ripreso dalle ferite e non aveva motivo di rimanere alla Nemesiss.

Doveva cercarla!

Con gli artigli si mise a scavare vicino ad una roccia bianca.

Più volte durante il tragitto si era rimproverato per non averla cercata abbastanza finché ne aveva avuto l'occasione; se lo avesse fatto sarebbero rimasti insieme, non sarebbe tornato dai Decepticon e...

-Cosa stai facendo?-

L'argentato sobbalzò dallo spavento all'udire quella voce e si voltò, trasformando le proprie braccia in blaster, pronto a far fuori l'intruso.

Ma si trattava solo di Predaking, in forma bipede, che lo guardava interrogativo.

-Ah, sei tu.

Cosa vuoi?-Chiese, ritirando le armi e ringraziando mentalmente che non fosse Megatron.

-Io? Cosa fai tu qui?- Rispose il predacon, avvicinandosi.

-Saranno fatti miei e poi tu non dovresti...-Non finì la conversazione che il suo Comm. Link si attivò e la voce di Megatron riempì i suoi sensori uditivi.

-“STARSCREAM! SI PUÒ SAPERE DOVE SEI FINITO?”-

-Lord Megatron!

Io stavo solo...- Balbettò.

Diamine!

Si era completamente dimenticato di disattivare il suo comunicatore e il peggio era che in quel modo poteva rintracciarlo, se avesse capito che intendeva scappare l'avrebbe raggiunto immediatamente e Primus solo sapeva cosa ne sarebbe stato di lui.

-“Niente scuse Starscream!

Ti sei allontanato senza dire niente a nessuno, speravi che non me ne accorgessi?” -Lo interruppe il mech e avrebbe continuato se Predaking non si fosse intromesso.

-Seguiva me!-

Non possedendo un Comm. Link proprio, il predacon dovette parlare attraverso quella del seeker* e il suo intervento attirò l'attenzione del mech grigio.

-“Predaking, cosa vorresti dire?”-

-Le chiedo perdono, Lord Megatron, ma non intendo lasciare che la morte dei miei fratelli rimanga impunita e quando ho iniziato la caccia ai loro assassini Starscream mi ha visto e seguito.-Rispose.

Il seeker non credeva a ciò che sentiva.

Lo stava coprendo?

Ci fu un attimo di silenzio nella quale Megatron sembrò riflettere, infatti annunciò:

-“Capisco le ragione della tua vendetta e quel gruppo di umani potrebbe essere una minaccia per i nostri piani futuri.

Va bene, hai il permesso di eliminarli.

Starscream, andrai con lui.”-

All'ultima frase, il seeker sobbalzò e rispose:

-Ai suoi ordini.-Prima di interrompere la comunicazione e rivolgersi a Predaking.

-Perché l'hai fatto?-

-Ora sei costretto a dirmi che stavi facendo.-Rispose con un sorrisetto di trionfo.

Effettivamente, il seeker quasi se lo aspettava, nessuno dà nulla per nulla.

Si tenne un attimo il mento fra le mani, pensando a quanto avrebbe dovuto rivelargli.

In fondo gli aveva già accennato qualcosa.

-Ricordi la persona cara che ti dicevo essere morta?-Domandò.

Al suo cenno positivo proseguì.

-Mi sbagliavo, è viva.-

-Come lo sai? Aspetta....-Il predacon spalancò gli occhi dalla sorpresa e si mise le mani alla testa.

-Era fra quelli che hanno attaccato la grotta!?-

-Esattamente.-Rispose, incrociando le braccia.

-Un umana?

E per di più assassina!?!?- Ringhiò, stringendo i pugni al pensiero dei suoi fratelli uccisi in quella maniera così vile.

-Non era in lei!- Scattò.

-Ho viaggiato con lei e so che gli stessi uomini che hanno attaccato la grotta l'hanno tenuta prigioniera e torturata per anni!-

Forse era stufo di non tenerlo per sé, forse era solo la rabbia e la frustrazione a farlo parlare, ma rivelò al predacon la verità su quella ragazza.

Alla fine del racconto, Predaking sembrava essersi calmato.

-Quindi vorresti andare a liberala?-Chiese.

-Indovinato.- Rispose, tornando al punto del suo scavo ed estrasse ciò che vi era nascosto: la reliquia che l'aveva trasformato in umano.

-Ti sarei grato se mi coprissi.

Puoi tornare alla Nemesiss e dire che sono stato catturato o ucciso, non penso che tornerò.-

Il mech arancione incrociò le braccia.

-Non mi aspettavo proprio che uno come te si legasse a qualcuno.-Iniziò.

-Ma; primo: non hai nessuna pista da seguire.

Secondo: da solo contro quel gruppo con armi in grado di ucciderci non dureresti mezzo secondo.

Terzo: non mentivo sul voler vendicare la morte dei miei fratelli.

Conclusione: ti serve il mio aiuto e ti starò dietro che tu lo voglia o no.- Concluse con quel suo detestabile sorriso, causando un ringhio di frustrazione da parte del seeker.

Specialmente perché riconosceva la verità in quelle parole!

-Va bene.

Ma come pensi di aiutarmi?-

-Semplice: sono un predacon.

Quegli umani lasciano una pista inconfondibile.-Rispose, assumendo la forma drago.

Bhe; Starscream dovette ammettere di non aver minimamente pensato a ciò.

-Che aspetti allora?

Fai strada.-Ordinò, mettendo via la reliquia e assumendo la forma jet.


 

Blue stava guardando un punto vuoto davanti a sé quando una voce la distrasse.

-Qualche problema, Beta?-

La ragazza dai capelli blu guardò la donna in camice che le aveva rivolto la domanda.

-Alla caverna, durante l'attacco, un robot d'argento mi ha chiamato “Blue”.-Rispose in tono apatico e gli occhi spenti.

La donna rimase in silenzio un attimo, per poi rispondere.

-No, non conosco nessuno con quel nome; si sarà sbagliato o avrà detto la prima cosa che gli è venuta in mente.

Ma adesso è ora del trattamento.-

-Lo so, vado.-Rispose la blu.


 

“Il trattamento” consisteva in una vasca piena di liquido azzurro collegata ad un gran numero di computer.

Alla slipter venne fatto indossare una sorta di costume nero e le misero sul capo uno strano casco collegato ad un cavo.

Dopo essersi messa un respiratore, mise le mani a croce sul petto e fece un cenno affermativo.

Due scienziati le presero per le spalle e la aiutarono a sdraiarsi nel liquido all'interno della vasca.

Nel frattempo, la donna con la quale la blu aveva parlato, ricevette una telefonata.

-“Ricorda?”-Chiese una voce dell'altro capo.

-No, per ora non mostra alcun ricordo della sua vita passata.

Ma quel robot d'argento...potrebbe risultare un problema.-

-“Avevi detto che il trattamento le avrebbe cancellato la memoria!”-

-Non cancellato, il cervello immagazzina un gran numero di informazioni, impossibili da rimuovere.

Le abbiamo solo “oscurato” i suoi ricordi negativi su di noi, ma un trauma di qualunque genere potrebbe farli riemergere.

E se quel Decepticon sa chi è la nostra “Beta”, potrebbe farle ritornare la memoria.-

-“Allora prendete tutte la misure necessarie per eliminarlo.

Quella slipter non deve ricordare!”-


 


 

Angolo Autrice

Ed eccoci ad un nuovo capitolo!

Da qui in poi si entra nel vivo della storia, riusciranno Starscream e il suo nuovo alleato a ritrovare e Blue e se si, come la faranno tornare in sé?

Lo scoprirete solo leggendo

Saluti da Ala

* è una mia ipotesi, ogni volta che qualcuno parla attraverso il Comm. anche coloro che sono vicini lo sentono, di conseguenza dovrebbe valere anche il contrario, no?

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Capitolo 5
*** Storm ***


Stesso ambiente buio come la notte più profonda.

Lei era sempre lì, non lo guardava nemmeno.

Stavolta correva e la chiamava.

Non seppe quanto ci mise, ma la raggiunse.

Blue! Credevo che...”

Non finì la frase.

Lei si voltò, i suoi occhi lo fissavano freddamente, come se fosse stato solo un insetto.

L'aria sembrò vibrare e sentì un dolore al petto.

Guardò in basso, solo per vedere le proprie mani sporche di energon e un buco proprio dove vi era lo stemma Decepticon.

La vista gli si offuscò mentre cadeva, ma poteva ancora cogliere lo sguardo pieno di rimprovero della slipter.


 

Starscream si svegliò di soprassalto.

Portò le mani al petto e fu sollevato che si trattasse solo di un sogno.

Si guardò attorno.

Avevano passato quattro giorni a volare, seguendo la pista rintracciata da Predaking, rifornendosi in una miniera Decepticon incrociata lungo la via, fino ad arrivare in quella grotta dove si erano fermati a riposare.

In quel momento, il predacon stava riposando nella sua forma alternativa davanti all'ingresso della caverna.

Il seeker si rannicchiò a riflettere.

La verità era che si sentiva dannatamente in colpa per quello che era successo alla sua amica.

Se solo non si fosse fatto prendere, se l'avesse cercata di più...

Provava raramente rimorso per le proprie scelte era la prima che gli pesava così tanto.

Non riusciva nemmeno a spiegarsi come avesse fatto ad affezionarsi tanto a quella ragazzina da arrivare a quel punto.

Certo, un traditore lo era sempre stato, aveva avuto quel desiderio di potere sin da quando era entrato nei Decepticon.

Il loro incontro stava mettendo tutto ciò che pensava in discussione.

Guardò Predaking ancora dormiente.

Nonostante inizialmente avesse temuto che il predacon lo tradisse, aveva iniziato ad abituarsi alla sua presenza, anzi, era diventata per certi aspetti tranquillizzante; inoltre dovette ammettere che se non ci fosse stato, non avrebbe nemmeno saputo da dove cominciare.

E poi, era la prima volta che qualcuno lo difendeva da Megatron.

Consapevole che avrebbe avuto bisogno di energie, decise di assumere la propria forma alternativa per riaddormentarsi, sperando di non tornare in quell'incubo.


 

Il giorno dopo non andò come previsto.

Era da poco passato mezzogiorno quando il cielo si oscurò e aveva iniziato a cadere una fitta pioggia che impediva la visibilità e li costrinse a ripararsi in una caverna.

Il timore del seeker fu che l'acqua cancellasse la pista, ma il predacon lo rassicurò rivelandogli di poter comunque riuscire a rintracciare il loro obbiettivo.

Un fulmine seguito da un tuono fece svegliare di soprassalto Starscream, precedentemente addormentato con la schiena appoggiata alla parete.

Come se non bastasse, la pioggia stava portato una forte corrente fredda che lo fece rabbrividire, non era qualcosa di letale, ma comunque fastidiosa.

Mentre si rannicchiava per scaldarsi, osservò Predaking in forma drago

Sembrava irrequieto.

Continuava ad alzare ed abbassare la testa in direzione dell'apertura della grotta ed emise un debole ringhio quando il rumore di un nuovo tuono riempì l'aria.

-Che ti prende?-Gli chiese l'argentato.

L'altro lo guardò prima di assumere la forma mech per rispondere.

-N-niente.

Mi dà solo fastidio il fatto che siamo qui mentre dobbiamo raggiungere quegli assassini.- Rispose, senza guardarlo negli occhi.

Ma era evidente che nascondeva qualcosa.

Un nuovo tuono lo fece sobbalzare e voltare verso l'uscita.

-Tu...hai paura del temporale?-Domandò Starscream, indicando l'esterno con un cenno.

All'udire ciò, il predacon si irrigidì ma si ricompose in fretta.

-No!

Cioè...

Mi da fastidio il rumore!

Il tuo angolo sembra più comodo!-Borbottò, avvicinandosi all'altro.

In un attimo, il seeker se lo ritrovò seduto a fianco e fra loro cadde un silenzio imbarazzante, rotto solo dal rumore della pioggia.

Un tuono più forte degli altri fece nuovamente sobbalzare il mech-drago che afferrò l'argentato fra le braccia.

-EHY!-Esclamò indignato.

-Mi hai scambiato per un pupazzo?!-

Fu quasi certo di aver visto il mech arrossire.

-Vedevo che avevi freddo...

Ti metto giù...-Borbottò.

-No, lascia stare.

È più comodo di stare contro il muro.-

Effettivamente al seeker, in grembo all'altro mech, non era sfuggito il fatto che la corazza di quest'ultimo emani un dolce tepore, probabilmente dovuto al suo essere predacon.

Inoltre sospettava anche nel caso l'avrebbe rimesso giù, ad un nuovo tuono si sarebbero ritrovati nella stessa situazione.

Si rannicchiò per bene al petto e si trovò con la testa sotto il collo dell'altro ma la cosa non sembrò infastidirlo minimamente.

Certo, era una situazione un po' imbarazzante ma in fondo erano da soli ed entrambi erano in una posizione decisamente troppo comoda per spostarsi.

-Quando avrai ritrovato la tua amica, cosa farai?- Chiese d'un tratto il mech più grande.

-Credevo di essere stato chiaro.

Me ne andrò, lontano da Megatron e i Decepticon.- Rispose.

-Ma se non volevi ritornare...perché l'hai fatto?-

A quella domanda, l'argentato strinse i denti.

-Perché... non avevo nessun altro posto.-Ammise a malincuore.

-Pensavo di cavarmela da solo, ma mi sbagliavo.-

Il predacon sembrava sul punto di dire qualcosa quando un nuovo tuono scosse l'aria e si trovò a stringere il seeker.

-Decisamente.

Hai paura del temporale.-Commentò, divertito che un mech grande e grosso come lui si facesse spaventare così facilmente.

-SOLO DEI TUONI!- Ammise, arrossendo dall'imbarazzo.

-Anche se sono stato creato in boccetta, non vuol dire che non provi emozioni!-

-Che vorresti dire con ciò?-

-Lo sai.

Quando non sapevo assumere questa forma vi comportavate come se fossi solo un animale da caccia senza intelligenza o sentimenti.-Sbuffò.

Starscream non poté negare quell'affermazione, lui stesso ne era convinto fino a poco tempo prima.

-Persino ora le cose non sono cambiate di molto.

Io non sono solo un cacciator...-Si interruppe quando l'ennesimo tuono rimbombò nella grotta.

-Aspetta...quindi era per questo che volevi essere a capo dei tuoi simili.-Intervenne il seeker.

L'altro annuì.

-Immaginavo che una volta nati, sarebbero stati confusi, essere la loro guida mi avrebbe dato uno scopo oltre a quello di essere un arma.-

Starscream si voltò, a disagio.

In fondo, lui stesso lo aveva visto come una creatura con un insaziabile sete di distruzione, senza mai prendere in considerazione i suoi sentimenti.

Il pensiero lo riportò alla sua amica.

Anche lei era vista come nient'altro che un arma e vista con sospetto e paura; emozioni che l'avevano portata a venire privata dalla sua libertà.

-Ti sei addormentato?-Chiese di botto Predaking, destandolo dalle sue riflessioni.

-No, riflettevo.

In ogni caso, immagino che una volta completati i nostri obbiettivi te ne tornerai da Megatron.- Dedusse, ricevendo un cenno affermativo.

-C'è il mio creatore.

Forse ha un modo per creare altri predacon.-

-Non credo.-Dovette dissentire.

-Almeno non qui.

Ha bisogno di frammenti di CNA contenuti nelle ossa predacon e quelli già usati ora sono inutilizzabili.

Sulla Terra non ci sono più resti, ma sotto la superficie di Cybertron dovrebbero essercene molti altri.-

Predaking assunse un aria pensierosa.

-Quindi bisognerebbe andare a Cybertron...-Mormorò.

-Com'è?-Domandò incuriosito, in fondo non aveva mai conosciuto il suo luogo d'origine.

I due continuarono a parlare finché il sonno prese entrambi e si addormentarono, cullati dal rumore della pioggia


 

Angolo Autrice

Ed eccoci in un nuovo capitolo con i due protagonisti che iniziano a conoscersi meglio :3

Piccola curiosità: ho sempre pensato che Predaking si fosse infilato nella grotta-laboratorio di Shockwave non tanto per vedere cosa c'è dentro ma per nascondersi dal temporale XD

Spero vi sia piaciuto

Saluti da Ala

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Capitolo 6
*** Information ***


-Sei sicuro?-

-Te l'ho detto, il mio fiuto non sbaglia mai.-

-Guarda che se è la persona sbagliata saremo noi a rimetterci!-

A parlare erano stati Starscream e Predaking.

I due avevano seguito la pista finché essa non si era divisa in varie tracce, segno che chi componeva il gruppo che aveva attaccato il laboratorio si era diviso, di conseguenza gli era toccato sceglierne una e sperare fosse quella giusta o, in caso contrario, avrebbero avuto qualcuno da interrogare.

Arrivati a quella cittadina e scoperto che la pista terminava in una normale casetta risultò chiaro di dover applicare la seconda opzione.

-Credi che non lo sappia?-Sbottò Predaking, voltandosi verso il seeker.

Per passare inosservati, i due erano nascosti in un vicolo dalla quale osservavano l'abitazione, e per mimetizzarsi avevano usato la reliquia che trasformava in umani, di conseguenza Starscream aveva assunto l'aspetto di un ragazzo dai capelli argentati con un ciuffo rosso, occhi vermiglio e abiti grigio-argento come quando era in fuga con la sua amica (il ricordo gli provocò una fitta di nostalgia), mentre il predacon quello di un ragazzo muscoloso dai lunghi capelli ramati, occhi gialli con giacca e pantaloni color rame con alcuni particolari rossi e gialli.

Più osservavano la loro “vittima”, più trovavano strano che un membro della M.E.C.H. potesse condurre una vita normale e sotto la solita tuta fosse una persona identica a tante altre.

-In ogni caso, poi come procediamo?-Domandò il ramato.

L'argentato ci pensò su per poi dire:

-Aspettiamo la sera.

Dobbiamo trovare un magazzino abbastanza grande per ...-

-Cosa state combinando?-I due sobbalzarono e si voltarono solo per ritrovarsi un bimbetto di cinque anni con in mano un pallone che li guardava incuriosito.

-Discutevamo...

Discutevamo...

Di un film!

Si, si un film che abbiamo visto.-Balbettò il seeker, usando la prima scusa che gli veniva in mente.

-Forse è meglio che torni dai tuoi genitori.-Concluse, facendogli un cenno con la mano per farlo allontanare.

Il bimbo annuì e tornò ai suoi passi, con il pallone in mano.

-Ci è mancato poco.-Borbottò il seeker mentre il compare guardava il punto in cui il ragazzino era sparito.

-Cos'era quello?-Chiese.

-Cosa?

Non l'hai visto? Un umano.-

-So che era un umano, ma perché era così basso?-

-Perché era un bambino.-

-Non hai detto che era un umano?-

-Ma che... ahg!

Quando gli umani nascono sono molto piccoli e con il passare del tempo diventano più grandi e “bambino” è la fase in cui si trovava.

Succede a tutti, anche a noi.-Sbottò, come se avesse detto qualcosa di ovvio.

Come risposta, l'altro si guardò le mani e borbottò:

-Io non sono mai stato piccolo.-

Solo allora il seeker si accorse del suo errore.

Lui era nato in laboratorio tale e quale a come lo conosceva, uscendone già completamente formato, non poteva sapere nulla delle fasi di crescita perché non le aveva mai sperimentate.

-Scusa, non volevo offenderti.-Mormorò.

L'altro si limitò a liquidare l'argomento chiedendo:

-Cosa stavi dicendo del tuo piano?-


 

Attuare il piano fu più semplice del previsto.

Per prima cosa attesero la sera, mentre l'umano rincasava, l'avevano catturato, legato ed imbavagliato e portato in un magazzino dove lo avrebbero interrogato.

-La farò breve.-Cominciò Starscream, in forma umana, camminando avanti e indietro davanti al terrestre, legato su una sedia.

L'interrogatorio era la sua specialità, peccato non avere il suo pugolo di energon ma doveva accontentarsi di ciò che aveva a disposizione.

L'uomo, sembrava cercare di mantenere la calma ma non riusciva a trattenersi dal guardarsi alle spalle con nervosismo.

Dietro di lui, vi era Predaking in forma drago che lo osservava, facendo schioccare le mandibole esterne e gli gettava sguardi maligni.

-Quasi una settimana fa, tu e i tuoi “colleghi”, avete attaccato un laboratorio Decepticon, non provare a negare perché sappiamo che eri lì; ma quello che mi interessa è con chi l'avete attaccato.

So che con voi vi era una Dicronicus.

La mia domanda è: dove la tenete rinchiusa?-Terminò l'argentato, fermandosi davanti all'interrogato che si rifiutò di aprir bocca e cercava di mostrare una sicurezza che non aveva.

L'argentato ringhiò e con un calcio fece ribaltare la sedia e allo stesso tempo il predacon si avvicinò fino a sovrastare l'uomo con le mandibole che si aprivano e chiudevano ad un nulla dalla sua faccia.

-Sappi che il mio amico qui è piuttosto arrabbiato: avete causato la morte di quella che sarebbe stata la sua famiglia.

A proposito, se vuoi tornare dalla tua tutto intero, ti conviene rivelarci tutto ciò che sai riguardo le basi M.E.C.H. e le loro posizioni.-Disse con malizia.

A quel punto, l'uomo parlò.


 

-Perché fai quel verso?-Domandò Starscream, mentre si accingeva a lasciare il magazzino, rivolto a Predaking ancora in forma drago, il quale stava emettendo bassi grugniti.

-Quella era la mia risata.-Rispose mentre assumeva la forma bipede.

-Non hai visto la sua espressione, sembrava sicuro che lo avrei divorato.

A proposito, lo lasciamo lì?-Continuò, ridacchiando.

-Certo, lasciamo che siano i suoi simili a recuperalo.

Abbiamo ciò che ci serve.-Decretò l'argentato con un sorriso in volto.

Presto avrebbero salvato Blue.


 

Angolo Autrice

Capitolo breve ma...ok forse non intenso ma utile per approfondire il rapporto fra i due protagonisti.

Alla prossima con “Confrontation”

Saluti da Ala

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Capitolo 7
*** Confrontation ***


Di nuovo quel posto, di nuovo lei.

Corse, più veloce che poteva.

Non importava cosa, doveva raggiungerla, parlarle.

Salvarla.

Ma quando fu ad un passo da lei, avvertì delle corde invisibili lo immobilizzarono, impedendogli di raggiungere il suo obbiettivo.

Lei si voltò guardandolo con rabbia.

-Salvarmi?-Ringhiò.

Voleva risponderle, scusarsi ma non riusciva a proferir parola.

-Sei sopravvissuto perché IO ti ho salvato e TU mi hai lasciato indietro!

Non sei in grado di aiutare nessuno!

Sei solo un parassita che vive alle spese degli altri, non sei capace di affezionarti a qualcuno perché lo usi solo per raggiungere i tuoi scopi!

Non ti importa di nessuno all'infuori di te stesso!-Continuò con pura rabbia.

Voleva dissentire, che non era vero ma non riusciva.

-Anche se sparissi, nessuno ti cercherebbe.-Concluse.

In un attimo fu libero, solo per sentire un forte dolore al petto.

Abbassò lo sguardo solo per incrociare gli occhi freddi di Blue mentre affondava un pugnale nella scintilla.

-Star!

STAR! Svegliati!-”


 

Il seeker aprì gli occhi e si ritrovò davanti Predaking che lo reggeva per le spalle con uno sguardo preoccupato.

-Ti stavi agitando nel sonno... e io non riuscivo a svegliarti...-Spiegò mentre lo mollava.

L'argentato si guardò intorno e si rese conto di essere ancora nella caverna in cui si erano rifugiati durante l'ennesima tempesta.

Si rese conto di avere qualcosa di umido sul viso e passandosi una mano sugli occhi, doveva aver pianto senza rendersene conto.

-Solo uno stupido incubo.-Borbottò, alzandosi per andare a controllare l'ingresso.

Fuori pioveva ancora, provocando scarsa visibilità che, unita al forte vento rendeva il volo un opzione decisamente sconsigliata.

-Appena smette ci dirigeremo subito alla base.

Secondo l'umano è lì che tengono Blue.-Annunciò, dando le spalle al compare che lo guardava in silenzio.

-Hai un piano?-Gli chiese.

-Useremo la reliquia per infiltrarci...Una volta dentro penseremo a qualcosa.-

-Questo non è un piano!- Scattò il predacon.

-Capisco persino io che infiltrarci in territorio nemico in questo modo equivale ad un suicidio!-

-LO SO!-Ringhiò, dando un pugno alla parete.

-Ma da quello che sappiamo, Blue è lì ma non sappiamo se la sposteranno o se hanno già ritrovato quel terrestre, permettendogli di allertare i suoi simili!

Dobbiamo agire in fretta se vogliamo tirarla fuori da lì e se non vuoi venire farò da solo!-Continuò, voltandosi verso di lui.

-Io ancora non ci credo che lo stai facendo solo per salvare una terrestre ma ciò non toglie che agire adesso e senza un piano porterà solo alla morte!

E se non fosse lì?- Ribatté il predacon.

-Cattureremo qualcun altro e ci faremo dire dove si trova!-

-Li hai visti!

Hanno eliminato con facilità i droni che erano più grandi e numerosi di loro, figuriamoci noi, da soli e in forma umana!-

-E allora?

Mi sono già infiltrato fra di loro, se hai paura puoi rimanertene qua; anzi, tornatene alla Nemesiss!-Starscream sembrava davvero infuriato, nessuno gli avrebbe impedito di salvare Blue.

-Io non ho paura!

Ma questa tua ossessione segnerà la tua fine!-

-Che t'importa?- Ruggì.

Non capiva, nessuno avrebbe capito.

Per una volta si era davvero affezionato a qualcuno e non meritava ciò che le stava accadendo.

A loro modo erano simili, avevano sofferto e lottato e per un breve periodo hanno potuto contare l'uno sull'altro.

Lei l'aveva salvato e voleva, anzi doveva, ricambiare il favore.

Strinse la mano tremante in pugno.

-Anche se sparissi, nessuno mi cercherebbe.- Mormorò dandogli le spalle, memore della frase sentita nel sogno.

Era poco più di un sussurro, ma Predaking lo sentì.

Si avvicinò, gli mise una mano sulla spalle e disse con decisione:

-Io si.-

Il seeker alzò lo sguardo e si voltò.

I due si guardarono negli occhi per un momento, poi il predacon lo mollò.

-Domani potremo dare un occhiata alla base, poi decideremo come agire.- Propose.

-...E va bene.-


 

L'argentato si assicurò che il compare fosse profondamente addormentato prima di sgusciare verso l'uscita.

Ormai aveva deciso, non aveva senso aspettare.

Guardò fuori; la tempesta era finita ed era da poco passato mezzogiorno.

Meglio, secondo i suoi calcoli sarebbe arrivato in fretta alla base nemica ma avrebbe agito dopo tramonto, approfittando del buio.

Controllò nuovamente che l'altro stesse dormendo per poi assumere la propria forma alternativa e mettersi in viaggio.

Da una parte, sentiva che quella era una pessima idea, che avrebbe dovuto ascoltarlo e agire con più calma, ma dall'altra ogni minuto era prezioso per poter salvare la sua amica.

E poi... non voleva mettere anche Predaking in pericolo.

Se si fossero sbagliati e Blue non ci fosse o peggio, che fosse irrecuperabile, preferiva essere solo lui a rischiare la vita.

Dopo la slipter, il predacon era l'unico ad averlo sostenuto e persino “difeso” contro Megatron e quelle due semplici parole...

Scacciò il pensiero, ci avrebbe pensato a missione completa.

Nel suo tragitto, gli capitò di sorvolare un laghetto che gli fece venire in mente un idea.

Era qualcosa di talmente assurdo e improponibile al punto da chiedersi come gli fosse venuto in mente, persino durate la sua preparazione continuò a pensare che fosse una pessima idea.

Pregò Primus o chi per lui di mandargliela buona.


 

Angolo autrice

Ed eccomi qui, scusate per il ritardo ^^”

Stiamo arrivando al memento decisivo! Il nostro Star riuscirà a trovare Blue o fallirà e morirà tentando?

Lo scopriremo al prossimo capitolo!

Saluti da Ala

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Capitolo 8
*** Remember ***


-Cavoli, ci voleva una pausa.-Borbottò un uomo in camice da laboratorio con un paio di spessi occhiali, selezionando una bevanda dall'apposita macchinetta.

-A chi lo dici, è da mezzogiorno che lavoriamo.-Gli rispose un collega con un abito simile, reggendo una tazza di caffè fumante con la schiena appoggiata al muro.

-Già, con tutto quello che c'è da fare per il trasferimento è un miracolo che ci concedano queste pause.-Commentò una donna, seduta ad un tavolino a poca distanza dai due.

-Non mi è ancora chiaro il motivo di questa fretta.-Disse il primo uomo, chinandosi per prendere il suo bicchiere di caffè.

-Se dovessi scommettere direi per le slipter: stanno iniziando a diventare troppo numerose e serve una struttura più grande per contenerle.

Fortuna che sono state le prime a venire trasferite.-Rispose la donna.

-Riguardo Soggetto Beta?

Sono abbastanza sicuro che con lei il trattamento neurale stia dando i suoi frutti.- Domandò la persona appoggiata al muro, sorseggiando la propria bevanda.

-Infatti è così.-Confermò l'occhialuto.

-Beta è diventata irriconoscibile da quando ha ricevuto il trattamento, anche se ancora sobbalzo quando la vedo gironzolare per i corridoi.-Ridacchiò.

-A proposito, so che domani la sua “vasca” sarà fra i primi elementi che verranno trasferite.-Commentò il collega.

-Cambiando argomento, spero che il trasferimento non ci porti troppo lontano.

Vorrei andare a trovare i miei nipoti più spesso.- Disse la donna.

I tre continuarono a chiacchierare, ignorando bellamente un ragazzo dai capelli argentati e con addosso un camice che stava trasportando una pila di fogli.

Starscream gli scoccò una rapida occhiata, prima di accedere alla stanza accanto.

Era riuscito ad entrare senza essere scoperto per un pelo e si era procurato un travestimento per poter gironzolare liberamente.

Entrando nel laboratorio vero e proprio dove c'era gente che parlava con il collega o lavorava al computer o si spostava, trasportando scatole o scartoffie fra le mani.

Quell'ambiente fece venire una fitta di nostalgia all'argentato; gli ricordava il laboratorio dove lavorava come scienziato prima che iniziasse la guerra. Ma ora non c'era tempo per i ricordi, doveva agire!

Avanzò a passo spedito, venendo ignorato dai presenti, probabilmente abituati a scene del genere.

Superato il laboratorio, si trovò in un lungo corridoio illuminato da luci al neon appese al soffitto e continuò ad avanzare, incrociando solo un paio di persone che, a parte dargli un occhiata fugace, non gli rivolsero la parola.

Fu una fortuna o sarebbe stato scoperto.

Ma meglio non far troppo leva sulla fortuna, infatti appena adocchiò un magazzino ed essersi assicurato che nessuno lo vedesse, vi entrò.

Al suo interno trovò esattamente ciò che gli serviva: un condotto dell'aria a grandezza umana.

-Come quella volta.-Mormorò a se stesso, rimuovendo la grata.

Si assicurò che la reliquia, legata alla sua schiena e coperta dal camice, fosse ben fissata e non corresse il rischio di perderla, poi entrò.

Sfortunatamente, non avendo la più pallida idea di come era strutturato l'edificio e i suoi condotti, si trovò a girare a vuoto per un po', ritrovandosi spesso davanti a vicoli ciechi o costretto a cambiare strada ma finalmente, trovò quello che cercava.

Sfilò la grata e scese con un balzo.

Si trovava in un enorme stanza buia in cui le uniche fonti di luce erano numerosi computer accesi, tutti collegati ad una sorta di vasca posta al centro con un liquido azzurrino al suo interno che emanava riflessi cupi.

Ma era il suo contenuto ciò che interessava al seeker: sdraiata sul fondo a braccia incrociate e un respiratore sul viso, vi era Blue.

Gli ci volle tutto il suo autocontrollo per non buttarsi e tirarla fuori.

Finalmente l'aveva trovata!

-Sono arrivato, sorellina.- Sussurrò, sorridendo di gioia.

Guardò i computer e appena adocchiò quello che sembrava fare a caso suo vi si avvicinò.

Qualunque cosa le avessero fatto, il trattamento neurale, come aveva sentito dall'umano; l'avrebbe rimosso.

Sarebbero scappati, insieme.

Diede una rapida occhiata allo schermo e stava per iniziare a cercare di capire il modo per farle tornare la memoria quando una mano invisibile lo prese per il polso.

L'argentato strillò per la sorpresa e si voltò verso la vasca.

Allo stesso tempo, Blue si alzò e balzò fuori, togliendosi il respiratore e guardandolo con i suoi occhi vuoti.

A qual punto la luce si accese e una decina di uomini fecero il loro ingresso.

Starscream ringhiò.

Era una trappola!


 

Pedaking si svegliò con una stana sensazione, come se mancasse qualcosa.

Guardò alla sua destra e spalancò gli occhi dalla sorpresa quando vide che il seeker non c'era più.

-L'ha fatto.-Realizzò, assumendo la propria forma alternativa per poi spiccare il volo, sperando non fosse troppo tardi.


 

-Lo sapevate!-Ringhiò, alzando le le mani mentre Blue, tramite i suoi vettori, afferrò la reliquia legata alla sua schiena e la tenne in mano mentre uno degli uomini rispose:

-Certamente, pensavi che non fossimo preparati all'arrivo di un intruso?-

L'argentato emise un altro ringhio per poi rivolgere lo sguardo alla sua amica.

-Non mi riconosci?-Domandò supplicante.

Nonostante gli occhi sembrassero vuoti, sembrò gli rivolgesse uno sguardo di puro disprezzo.

-Di chiunque tu parli, non sono io.-Annunciò con voce monotona.

-Abbiamo perso fin troppo tempo.

Voi due, portatelo fuori di qui. Non vogliamo macchiare il pavimento con il suo sangue.-Ordinò quello che sembrava il capo.

I due agenti presi in causa annuirono e iniziarono a spintonarlo fuori dalla stanza, seguiti dallo sguardo freddo della slipter.

Capendo che non avrebbe avuto altre occasioni, decise di tentare la fortuna con il suo “piano B” e pregare che esso si rivelasse almeno una distrazione.

Attento a non fare movimenti troppo bruschi, mise la mano in una delle tasche del camice e fece scivolare fuori quello che vi era contenuto.

-Ma cosa?-Mormorò uno degli uomini quando si accorse della cosa verde e rotonda che era scivolata dalla tasca del loro prigioniero.

Essa si mosse e fece un salto in direzione della vasca, non fu difficile per i presenti capire che si trattasse di...

-Una rana?

Mi aspettavo di meglio dal secondo in comando Decepticon.-Le risa dell'uomo vennero presto sostituite da un urlo di puro terrore emesso dalla slipter che, vedendo l'animale avvicinarsi a sé, utilizzò i vettori per compiere un salto verso l'uscita, travolgendo involontariamente uno degli uomini a fianco di Starscream.

Esso non perse tempo e approfittò della distrazione per tirare una gomitata allo stomaco dell'altro per poi scappare dietro la slipter.

-COSA ASPETTATE?-Udì l'uomo alle sue spalle ordinare ai suoi agenti.

Non fece in tempo a superare il corridoio che qualcosa lo afferrò e lo tirò in un altra stanza, facendogli sbattere la testa conto la parete.

Per un attimo vide le stelle e quando la vista gli si schiarì si trovò davanti il viso di Blue.

Lo teneva per il collo tramite i vettori e in quel momento la sua espressione di pura rabbia era la stessa che gli aveva rivolto nel suo ultimo incubo.

-Come lo sapevi?-Sibilò.

-Cos-cosa?-Bofonchiò a fatica a causa della pressione sul collo.

-NON FARE IL FINTO TONTO!

Nessuno sa della mia paura delle rane!-Ringhiò.

Passi veloci annunciavano l'arrivo degli agenti, doveva fare in fretta.

-Io si perché ci conosciamo!-Riuscì a dire.

La presa diminuì e la rabbia lasciò il posto alla confusione.

-Io non mi ricordo di te.-

-Ti stanno manipolando, cancellando la memoria tramite una macchina.

Prova a sforzarti, noi siamo amici.- Parlò in fretta con parole che persino e se stesso sembravano stupide e dubitava di averla convinta.

I passi si avvicinarono e una voce urlò “QUI NON ABBIAMO GUARDATO!”.

-Come posso crederti?

Sei Starscream, abituato ad ingannare persino i tuoi simili per il potere.-

-Ma non posso inventarmi le cose.

Non ricordi quella volta sul treno? Ti parlai dei miei fratelli dopo che tu mi parlasti della tua amica.-

Per un attimo parve che gli occhi della slipter si rianimassero ma poi una voce la distrasse.

-BETA L'HA TROVATO!-Urlò qualcuno.

Alle spalle della blu comparve un uomo con una pistola in mano che le disse:

-Ben fatto, ora ci pensiamo noi.-

Solo allora il seeker si rese conto di una cosa: non chiedevano a lei di ucciderlo e per qualche strano motivo sembrava che non la volessero presente alla sua dipartita.

Intanto la ragazza non si era mossa di un centimetro e teneva gli occhi puntati su di lui, ignorando persino l'altra presenza che le stava picchiettando sulla spalla per attirare la sua attenzione.

-Mi hai sentito?

Ti chi detto che ci pensiamo...-

Non finì la frase che, con un rombo, l'intera struttura tremò e in lontananza si udì un ruggito che l'argentato riconoscerebbe ovunque.

Ci fu un attimo di tranquillità, poi l'edificio tremò ancora e pezzi d'intonaco iniziarono a cadere dalle pareti.

A causa della sorpresa, la presa dei vettori della slipter allentò e l'argentato agì in fretta, afferrandogli il braccio per tirarla.

-Dobbiamo andarcene!

Ti spiegherò quando saremo fuori!-Disse mentre uscivano.

L'altra lo guardava ancora confusa e nonostante il passo incerto che lo rallentava, non oppose resistenza.

Una nuova scossa fece tremare l'edifico, la cosa strana era che sembrava provenire dall'alto.

Per fortuna dei due, esse avevano fatto agitare tutto il personale che si trovava all'interno dell'edificio in quale si era riversato nei corridoi ed erano così terrorizzati dal possibile crollo da non accorgersi di loro, permettendogli di confondersi fra la folla; o almeno questo era ciò che pensava il seeker.

Peccato che fra la folla vi erano comunque degli agenti armarti che sembravano apparire ovunque, costringendo i due a cercare di evitali, finché la folla non li spinse involontariamente in un altra stanza.

-Dove siamo?- Si chiese ad alta voce mentre l'edificio tremò nuovamente.

-Proseguendo si arriva agli alloggi degli scienziati.-Rispose Blue con voce montana.

Il compare si voltò un attimo a guardarla, i suoi occhi sembravano ancora spenti e il suo viso non esprimeva nessuna espressione; si rese conto che teneva ancora in mano la reliquia.

Rabbrividì, sembrava l'ombra di stessa.

“Tornerai come prima.” Si ripromise a mente.

Avanzarono in fretta, lieti che la strada fosse deserta.

-C'è qualche uscita da questa parte?-Chiese, sempre trascinandola, quando si udì un nuovo rombo e un calcinaccio cadde fianco a lui.

-L'uscita di emergenza è dall'altra parte.-Fu la risposta.

-Ma da qui si può uscir...-Non terminò la frase che si udì il rumore di uno sparo e un proiettile gli graffiò la guancia, costringendolo a fermarsi per voltarsi.

Cinque uomini, tutti armati.

-Non muoverti o non esiteremo ad ucciderti.-Ringhiò uno di loro.

-Beta, vieni qui.-

Vedendo che la slipter non accennava a muoversi, due di loro si avvicinarono e li separarono. Starscream provò a porre resistenza ma venne buttato a terra con un colpo allo stomaco.

Per un attimo, gli occhi della sua amica sembrarono rianimarsi mentre veniva allontanata.

-Portatela sul camion, appena arriviamo ha bisogno del “trattamento”.-Ordinò il capo.

-Blue...-Sussurrò.

Aveva fallito e ora quell'uomo lo avrebbe ucciso.

Non poteva sapere quello che girava in testa alla ragazza.

Mentre avanzavano, teneva il viso leggermente voltato per osservare la scene e ciò sembrò smuoverle qualcosa.

Provate pure a spararmi, non otterrete nulla”

Erano le sue parole, ma quando le aveva pronunciate?

Con un calcio, fecero cadere in ginocchio Starscream.

Era appena successo.

No.

Loro l'avevano colpito allo stomaco ma allora..?

Avete vinto”

Cosa? Quando si era... arresa?

Uno sparo...

Dolore lanciante...

Un altro colpo...

Un corpo a terra...

Sangue...

-STAR!- Esclamò d'un tratto.


 

Angolo autrice

Ed eccoci arrivati al punto che tutti stavamo aspettando, cosa accadrà poi lo scopriremo nel prossimo capitolo!

Un altra buona notizia: oltre a sabato, salvo imprevisti, aggiornerò la storia anche il Mercoledì!

Saluti da Ala

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Capitolo 9
*** Feelings ***


L'uomo stava per premere il grilletto per porre fine alla vita di Starscream quando accadde l'impensabile.

Prima un urlo.

Poi la mano armata dell'uomo venne staccata di netto.

Esso fece in tempo a gemere dal dolore e afferrare il moncherino sanguinate quando la sua testa schizzò lontana dal corpo.

L'argentato guardò Blue.

A fianco a sé aveva i corpi degli altri agenti ma fu il suo viso ad attirare l'attenzione.

Non era più uno sguardo spento e privo di espressione, ma il suo tipico sguardo “felino” mentre lo guardava con sollievo.

Non poté fare a meno di sorridere.

Blue, la vera Blue, era tornata!

Non fecero in tempo a gioirne che un nuovo gruppo di agenti fece il loro ingresso e, intuito l'accaduto, si prepararono a sparare.

Ma in quel momento, un rombo più forte degli altri segnò l'inizio del crollo dell'edificio.


 

Predaking osservò dall'alto il suo operato.

Poco prima, arrivato all'edificio composto da quello che sembrava essere una falsa fabbrica abbandonata situata lontana dalla civiltà, e non sapendo come sarebbe entrato per poter tirare fuori Starscream aveva deciso di costringerlo ad uscire assieme ai suoi abitanti.

Così aveva iniziato a saltare e tentare di sfondare il tetto sfruttando il suo peso e aveva funzionato alla grande.

Guardò gli umani superstiti fuggire ma non se ne occupò.

Si stava concentrando sul proprio fiuto per individuare il compare quando un insolita luce attirò la sua attenzione.

La riconobbe immediatamente: era quella generata dalla Reliquia.

Fiutò l'aria e rintracciò l'odore del seeker, assieme ad un altro molto famigliare.


 

Quando le pareti iniziarono a crollare, Blue utilizzò i propri vettori per proteggere se stessa e l'argentato.

Ciò funzionò perfettamente finché il compagno non avvertì il familiare formicolio che accompagnava la sua trasformazione e quando riaprì gli occhi si ritrovò in forma bot con un grosso frammento di parete sulla schiena che gli impediva di alzarsi.

-Star!-Sentì qualcuno chiamarlo.

In un attimo, Predaking fu davanti a lui e come se nulla fosse, sollevò le macerie che lo bloccavano e lo aiutò a rialzarsi.

-Mi hai spaventato!

Non rifarlo mai più!-Gli disse ma l'altro era troppo occupato a guardare in giro per ascoltarlo.

-Blue!

È qui intorno!-Annunciò, mettendosi a cercare fra i detriti.

-L'hai trovata?-Domandò il predacon, senza ricevere risposta.

-Non me ne vado senza di...-Stava dicendo quando udì un gemito e i resti di un muro si sollevarono per poi cadere con un tonfo.

-BLUE!-Esclamo felice ma appena la vidi si bloccò e la fissò sorpreso.

-Si, sono viva.

Perché mi guardi in quel modo?-Chiese, massaggiandosi la testa.

-Ecco...-Mormorò senza trovare le parole.

Fu Predaking a parlare per lui quando gli fu alle spalle.

-Non avevi detto che era una terrestre?-Gli chiese.

-Io sono...-Stava rispondendo la ragazza quando si guardò la mano e si bloccò in stato di shock.

Era diventata di metallo!

Si alzò rapidamente e si controllò.

Era diventata una piccola seeker senza ali dalla corazza blu notte e nera con un paio di sporgenze metalliche color color cobalto, che simulavano le sue corna, gli occhi verde acqua dalla sclera nera molto simile a quelli di Knockout ma con la pupilla a taglio.

-Deve essere stata la reliquia. Ma dov'è finita?- Chiese Starscream, guardandosi attorno.

La blu guardò il punto in cui si trovava e tramite i suoi vettori sollevò le due estremità di un asta spezzata.

-Perfetto.-Commentò sarcasticamente l'argentato.


 

Il sole stava per tramontare quando i tre trovarono un nascondiglio.

Si erano accordati per allontanarsi il più possibile dalla base M.E.C.H. e di conseguenza avevano volato tutto il giorno senza rivolgersi la parola.

Blue, non potendo volare, era stata costretta a viaggiare sul dorso di Predaking e quando esso atterrò, saltò giù ed inizio a muoversi per sgranchirsi un po'.

-Adesso quali sono i vostri piani?- Domandò.

I due mech si guardarono.

-Pensavo di rimanere con te e ritornare neutro...ma temo che dovrò tornare alla Nemesis per un ultima volta.-Rispose Star, alludendo alla Reliquia attualmente nascosta in un sub-spazio sul braccio.

-Hai detto “Ritornare”.- Osservò la slipter.

Il seeker le raccontò che cosa era accaduto da quando era sparita. A fine racconto, i due, notando la sua stanchezza, lo convinsero a riposare mentre, a turno, facevano la guardia.

Appena si fu addormentato, rimasero solo il predacon e la slipter.

Quest'ultima si alzò per avvisare che sarebbe andata a prendere della legna per un fuoco; prima di uscire dalla caverna per addentratesi nella foresta a fianco.


 

Tornò dopo pochi minuti dopo con la legna e al predacon bastò una fiammata per accenderla e illuminare l'ambiente.

La ragazza si sistemò accanto al falò, al lato opposto del compare, lasciando l'argentato alle spalle e continuò a guardare il cielo.

Il mech drago la osservò attentamente.

Per lui, quella slipter rappresentava un mistero; non avevano parlato molti ma il suo sguardo lo attirava: serio e malinconico allo stesso tempo; inoltre la pupilla a taglio le dava l'aria di un predatore pronto a balzare sulla sua sua preda da un momento all'altro.

-Cosa...Cosa ti ha detto di me?-Gli domandò, distogliendo lo sguardo dal cielo.

-Oh!-Esclamò il predacon, colto di sorpresa.

-Mi ha raccontato di come vi siete incontrati.

Era molto preoccupato per te.-

Lei abbassò lo sguardo.

-Io...non so cosa ho fatto.-Mormorò.

-Cosa?-

-Non ricordo nulla.

Vuoto.

Da quando ho distrutto quell'edificio a Jasper...a quando ho ucciso l'uomo che minacciava Star...-

Il compare si accorse che mentre pronunciava quelle parole, stava stingendo i pugni.

-...Ma so che l'ho attaccato...dimmi la verità.

Ho cercato di ucciderlo?-Domandò, voltandosi verso di lui.

-Io...Non so che cosa sia successo là dentro.-Ammise.

-So solo che non lo riconoscevi.-

La slipter si girò nuovamente, ci fu una pausa, per poi mormorare a se stessa.

-Perché è tornato a prendermi?-

La domanda lo lasciò di stucco, non sapeva di essere importante per Starscream?

-È molto legato a te...-Borbottò, non trovando di meglio.

Lei mantenne lo sguardo basso e lui finalmente capì: anche lei si sentiva in colpa per i rischi che Star ha corso per salvarla.

-Aveva incubi.-Disse, guadagnando nuovamente la sua attenzione.

-Non ne parlava, ma si agitava nel sonno mormorando il tuo nome.

Almeno è ciò che ho notato nei momenti di riposo.

Ora che ci penso, è la prima volta che lo vedo tranquillo.-Indicò con un cenno l'amico addormentato.

Blue lo guardò in silenzio per un po', per poi constatare:

-Tieni molto a lui.-

-Ehm..si.

Ammetto che all'inizio non mi andava a genio...ma ho iniziato a sopportarlo...-Mormorò imbarazzato, facendo ridacchiare la ragazza.

-Immagino. Pure io non sopportavo le sue continue lamentele, ma una volta che ci siamo conosciti è stato più...facile andare d'accordo.-

Predaking cambiò posizione, da inginocchiato davanti all'ingresso a seduto a gambe incrociate di fronte al falò per poter guardare la nuova amica.

-A proposito, io ti conosco solo grazie a lui...ti va di parlarmi un po' di te?-Domandò.

-Oh...certo.-Rispose, sorpresa per il suo interesse, spostandosi.

Nessuno le aveva mai fatto quella domanda e sapere che a qualcuno interessava conoscerla era una sensazione piacevole.

Parlarono tutta la notte, accompagnati dal crepitio del fuoco.


 

Angolo autrice

E finalmente i nostri due eroi si sono uniti, ma ora?

La storia è ben lunghi dall'essere finita e troverete le risposte nei prossimi capitoli

Saluti da Ala

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Capitolo 10
*** Return ***


Starscream si svegliò con uno sbadiglio.

Sbatté gli occhi un paio di volte e guardò verso l'ingresso della grotta.

Individuò subito i resti del falò della sera prima e Blue e Predaking parlare animatamente.

-...E così ho scoperto di essere immune anche ad ogni anestetico.-Stava raccontando la ragazza quando vide il seeker alzarsi.

-'Giorno.

Avete parlato tutta la notte?-Domandò, stiracchiandosi.

I due guardarono fuori e solo in quel momento si resero conto che il sole era appena sorto.

-...A quanto pare si.-Commentò Predaking.


 

Il gruppo stava per partire, ma prima Star aveva qualcosa da dire.

-Il piano iniziale comprendeva che una volta che ti avessi ritrovata...-Iniziò riferendosi a Blue.

-...sarei rimasto con te mentre Predaking sarebbe ritornato dicendo di aver compiuto la sua missione ma che avevo perso la vita nel processo.

Ma dato che la reliquia è danneggiata e solo sulla Nemesiss ci sono gli strumenti adatti per ripararla, dobbiamo per forza tornarci.

Il problema è che non possiamo lasciati qui, sarebbe una mossa rischiosa, ma non possiamo nemmeno chiamare un Ponte o si chiederebbero subito da dove sei spuntata fuori.-Spiegò.

-Aspetta, non potrei fingermi una cybertroiana?-Domandò la ragazza.

-Temo si accorgerebbero subito che non lo sei e se scoprono i tuoi poteri Megatron non esiterà ad utilizzarti come arma.-

Blue ci pensò un attimo per poi proporre:

-È un astronave, no?

Predaking potrebbe portarmi nella parte inferiore della nave e io posso utilizzare i vettori per arrampicarmi fino ad un ingresso.-

-È da escludere anche quest'idea: Sundwave noterà lo strano giro e localizzerà subito se c'è qualcosa attaccata alla prua.-Disse sconsolato.

-Io sono piuttosto grande.- Osservò Predaking.

-Può nascondersi fra le mie ali in modo che quando atterrerò sul ponte non si veda.-Concluse.

-È un idea, proviamo.-

In un attimo, il predacon assunse la sua forma alternativa e la femme si sdraiò sulla sua schiena.

L'argentato li guardò con occhio critico, girandogli intorno.

-Può funzionare, ma non devi ripiegare troppo le ali.-Annunciò.

-E una volta arrivati, dovrai nasconderti negli alloggi di Predaking.- Continuò rivolto a Blue

La slipter annuì e il predacon la imitò in cenno di assenso.

-Adesso contatto Sundwave e ci faccio aprire un ponte, se non ci sono imprevisti, ci sentiamo stasera.-

 

In un attimo il jet e il predacon furono in volo e non dovettero fare molta strada che un familiare vortice verde si aprì di fronte a loro, trasportandoli sul ponte della Nemesiss.

Ad attenderli, vi erano Megatron e Soundwave.

-Si può sapere perché ci avete messo tanto?-Domandò appena il seeker atterrò, assumendo la sua forma bipede.

-Abbiamo avuto problemi con la localizzazione della base umana.-Rispose.

-Più volte siamo stati costretti a cambiare strada per via della tempesta.-

Inizialmente sembrò che il leader Decepticon stesse per chiedergli ulteriori spiegazione ma rinunciò, voltandosi ed annunciando:

-Leggerò i dettagli nel tuo rapporto.

Per adesso Sundwave ti informerà delle ultime novità.-

Detto ciò, si rivolse a Predaking.

Egli mosse le ali cercando di apparire naturale ma il seeker sapeva che cercava di nascondere il più possibile la loro “clandestina”.

-Quanto a te, spero che la tua missione sia andata a buon fine.

Puoi andare a riposati, verrai contattato in caso di necessità.-

Il pedacon annuì, dirigendosi verso il proprio “nido” accanto all'ingresso della nave mentre Starscream andava da Sundwave per scoprire che cosa si erano persi.


 

-Secondo te quanto ci metterà a raggiungerci?-Domandò Blue, giocherellando con un cubo di Energon.

-Aveva detto stasera, se non gli danno troppi impegni.-Rispose Predaking.

La ragazza guardò il proprio “pasto”.

Ancora le faceva strano bere quella “brodaglia azzurra” come la definiva e le mancava il cibo normale, non tanto per il sapore, ma per il fatto che fosse sempre lo stesso e per qualche strano motivo, lo trovava triste.

Le venne in mente il giorno in cui Starscream mangiò per la prima volta cibo terrestre e si ricordò che l'aveva gradito parecchio. Forse proprio per la sua varietà.

Si annotò mentalmente di chiederglielo più tardi.

In quel momento la porta si aprì e Starscream fece il suo ingresso, voltandosi per assicurarsi che nessuno lo avesse visto, prima di chiuderla.

-Pensavo ci saremo rincontrati stasera.-Commentò il predacon, per poi rendersi conto della sua espressione preoccupata.


 

Iniziò a spiegare quello che aveva appreso dai rapporti compilati durante la loro assenza: il giorno della loro partenza, Shokwave era tornato al laboratorio sotterraneo per controllare se ci fosse qualcosa da recuperare e aveva scoperto che l'acido cybernucleico contenuto nelle capsule per la clonazione dei predacon aveva reagito con l'energon sintetico, creando una sorta di nuovo “Omega Lock” che avrebbero potuto utilizzare per la ricostruzione di Cyberton.

Sfortunatamente la formula era incompleta e c'era bisogno di Rachet, il medico Autobot, per completarla.

Dopo essere riusciti a rapirlo e convincerlo a collaborare avevano completato la formula giusto poche ore prima del loro ritorno.

-Mi sembra una buona notizia per voi.- Commentò Blue.

-Riavrete il vostro pianeta.-

-È qui che arriva il problema: Megatron non vuole usarlo per Cyberton, non subito almeno, ma sulla Terra!

Intende cyberformattarla, rendendola simile al nostro pianeta natale, per governarla!-Concluse in tono grave.

-Non c'è un modo per convincerlo a cambiare idea?-Domandò, scattando in piedi.

Anche se in quel momento non era una terrestre, la Terra restava comunque la sua casa e sapeva che il processo avrebbe comportato la morte degli esseri viventi che la abitano.

-Giusto.

Sai che non capisco queste cose, ma se ripristina Cyberton non avrà già vinto dato che tutti lo vedranno come il “salvatore” e cose del genere?-Si unì Predaking.

Il seeker scosse la testa.

-Quel maledetto ammasso di glich non lo fa per Cyberton, ma perché sa che Optimus vuole proteggere a tutti i costi il pianeta e mira vederlo fallire!-

La slipter strinse gli occhi e si diresse verso la porta dietro l'argentato.

-Spostati.

Senza testa non può dare ordini.-Sibilò.

Intuendo le sue intenzioni, la fermò prendendola da una spalla.

-Credimi, sono il primo a volerlo morto ma non puoi avvicinarti a lui senza essere vista.-

-Allora cosa facciamo?

La Terra è casa mia e....-Sospirò prima di continuare.

-...immagino tu sappia cosa si prova a perdere la propria casa.-

L'argentato ci mise un attimo prima di rispondere:

- Per questo troveremo un modo per salvarla.-

La femme lo guardò per poi ridacchiare.

-Cosa c'è?-Le chiese.

-Non sono un esperta in materia ma...sembri un vero leader.-

Il commento causò nel seeker un sorriso fra l'imbarazzato e l'orgoglioso.

Certo, quello era il suo desiderio ma nessuno gli aveva mai rivolto quella frase.

Predaking tossì per attirare l'attenzione.

-Se hai un piano, conta su di me.

Questo pianeta mi piace così com'è e poi, anche se i mie antenati sono di Cybetron, in un certo senso sono “cresciuto” qui.

Per me è come se fosse una seconda casa.-

I tre si scambiarono uno sguardo d'intesa.

Era deciso, in un modo o nell'altro, avrebbero preservato la Terra, anche costo di mettersi contro tutta la nave.


 

Dopo aver discusso del piano, Starscream rimase nell'alloggio di Predaking per un altro po', giusto il tempo di informare la slipter dei suoi “momenti vuoti”, almeno nelle volte in cui si erano incontrati.

Dopodiché, il seeker e il predacon uscirono, lasciando la ragazza nascosta all'interno della stanza.

Mentre vagavano per i corridoi, l'argentato ebbe finalmente modo di porre una domanda che gli ronzava in testa da un bel po' e non aveva avuto modo di porgli prima.

-Predaking...-Iniziò, guadagnandosi la sua attenzione.

-L'altro giorno... quando ho detto che se scomparissi, nessuno mi cercherebbe...cosa voleva dire la tua risposta?-

-Bhe...Ecco...-Cominciò, massaggiandosi la testa, indeciso sulla risposta.

Non si aspettava che gli ponesse quella domanda, specie in quel momento.

-...Che Blue non è l'unica a cui importa di te.

Insomma...Anche se certe volte sei insopportabile...Una volta conosciuto sei anche ...-L'ultima frase si ridusse ad un borbottio mentre il mech distoglieva lo sguardo.

-Cosa? Non ho sentito.-Disse Starscream, sorpreso dalla sua reazione.

Era davvero...imbarazzato?

-C-carino, va bene?

E si, mi dispiacerebbe se sparissi.-Rispose tutto d'un fiato per poi distogliere lo sguardo.

Se ci fossero stati Veichos per i corridoi, si sarebbero trovati una scena comicamente assurda: Predaking rosso d'imbarazzo e Starscream a bocca aperta, fermo sul posto.

A proposito di quest'ultimo, il mech più grande avanzò di ben cinque passi prima di rendersi conto che si fosse fermato; per poi voltarsi ad osservarlo.

-Bhe... Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere.-Commentò, abbassando le ali in segno di imbarazzo.

-E... anche tu non sei male.-Aggiunse, raggiungendolo.

I due si guardarono attorno, indecisi su come continuare il discorso, in fondo non erano abituati ad esprimere i loro sentimenti, il seeker perché abituato a nasconderli e il predacon in quanto non sapeva come gestirli.

-Grazie.

Ora...completiamo il nostro piano.-Si decise a rispondere il predacon.

-Buona idea.-L'appoggiò il seeker.

Giunti ad un bivio, i due si separarono, ognuno per i propri compiti.


 

Angolo Autrice

Ed eccoci ad un nuovo capitolo, decisamente ricco di avvenimenti.

A proposito, che dite dell'ultimo scambio battute fra i due? A me sembra di aver scritto qualcosa di...

Blue: penoso? Si, lo era

Grazie

Saluti da Ala

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Capitolo 11
*** Escape Pt1 ***


Il piano era semplice ma sarebbe stato difficile da applicare.

Per prima cosa, avevano bisogno di distrarre Soundwave, cosa già complicata di suo, e per farlo Predaking avrebbe danneggiato dei cavi per le comunicazioni interne alla nave in modo da tenerlo occupato.

A quel punto, Starscream avrebbe “accidentalmente” abbassato la schermatura della Nemesiss per qualche minuto, il tempo per far si che gli Autobot rintracciassero il segnale di Ratchet e lo raggiungessero.

Per finire, avrebbero approfittato dello scontro che ne sarebbe sicuramente seguito per danneggiare l'Omega Lock, non in maniera irreparabile, ma abbastanza in modo che gli Autobot possano ripararlo in seguito.

Esatto, pur di non assistere alla conquista della Terra, erano disposti a far vincere i loro rivali. L'unica domanda era: poi cosa ne sarebbe stato di loro?


 

Il seeker ricevette la comunicazione da Predaking appena ebbe consegnato il rapporto della loro missione.

* Sono in posizione. * Comunicò.

-Perfetto, ci sentiamo tra poco.- Rispose per ricevere il silenzio radio.

Dopo aver provato a comunicare con qualcuno per controllare che abbia funzionato, andò da Soundwave, in sala controllo, per segnalargli il problema.

Una volta allontanato, prese il suo posto su un altro terminale ed iniziò ad armeggiare con la schermatura della nave.

-Hey Star.-

L'argentato sobbalzò e si voltò di scatto solo per trovarsi davanti Knockout.

-Cosa vuoi?

Non dovresti essere a controllare l'Autobot?-Gli domandò, ansioso di tornare al suo lavoro.

-Al momento se ne sta occupando Shockwave.

So che hai già compilato il rapporto, ma volevo farti qualche domanda riguardo ciò che hai trovato in quella base umana.-

Starscream se lo doveva aspettare, in fondo si trattava della stessa organizzazione che ha osato usare il corpo del suo amico Breakdown per i suoi scopi.

Conoscendo il medico, non si sarebbe accontentato di un “te lo spiego più tardi”, così decise di rispondere in fretta alle sue domande, ovviamente omettendo certi particolari.


 

Intanto, nell'alloggio di Predaking...

Blue attendeva pazientemente, sdraiata sul “letto” del predacon, la comunicazione da parte di Starscream della riuscita del piano.

Nel frattempo si domandò, forse per la milionesima volta, come ha potuto lasciarsi controllare in quella maniera; ma soprattutto, cosa aveva fatto in quel periodo?

Per quanto si sforzasse, l'unico risultato era il nulla più totale.

Certo, sapeva cosa aveva fatto ai laboratori dei predacon, ma solo perché Starscream era presente e ha potuto ricordarlo, ma per il resto?

Aveva fatto latri danni? Ma soprattutto...c'erano altre come lei?

Le sue riflessioni furono interrotte quando udì dei passi avvicinarsi al proprio alloggio.

-...Secondo me non è qui.-Disse qualcuno quando la porta si aprì e una coppia di Veichons fecero il loro ingresso.

-E poi perché mandare noi?- Domandò il compare di chi aveva parlato precedentemente.

-Hai visto quanto è forte e noi siamo solo in due, per fortuna avevi ragione.-Continuò, guardando la stanza vuota.

Sopra le loro teste, Blue si reggeva al soffitto tramite i vettori e mentre i due iniziarono a perquisire l'alloggio, pregò che non sollevassero lo sguardo.


 

Appena finì con Knockout, Starscream ritornò al proprio lavoro.

Non ci aveva messo molto, quindi aveva ancora qualche minuto a disposizione e se si sbrigava sarebbero bastatati.

Le sue speranze andarono in fumo quando ricevette una chiamata da parte di Soundwave.

* Starscream! Che stai facendo? * Ringhiò, utilizzando le voci di Megatron e Knockout.

-Soundwave io stavo...controllando la schermatura della nave!

Vedo che hai sistemato il problema delle comunicazioni interne.-Rispose, imprecando mentalmente per il fallimento del piano.

Attraverso un mix di registrazioni, la spia Decepticon comunicò che non era stato difficile riparare il danno ma aveva scoperto che si trattava di un sabotaggio ad opera di Predaking, in quanto aveva riconosciuto i segni dei suoi artigli e dopo aver avvisato il loro leader, lo stava cercando per sentire le sue spiegazioni riguardo a ciò.

Per non destare sospetti, il seeker si finse sorpreso nel ricevere quelle informazioni ma non poteva fare a mano di maledire la propria sfortuna e pensare ad un piano di riserva, ma prima...


 

*Ovunque tu sia, rimani nascosto. *

Si trattava del breve messaggio che Predaking aveva ricevuto.

Non aveva dato ulteriori informazioni ma dal tono aveva intuito che qualcosa era andato storto, così obbedì e rimase dov'era.

Si trattava di un punto cieco nella parte anteriore dello scafo della nave, perfetto per non venire individuati.


 

Nell'alloggio di Predaking

Blue non si era mossa dalla sua posizione, ma sperava che i due se ne andassero in fretta.

Più tempo rimaneva, maggiore era la probabilità che riuscissero ad individuarla.

Per sua fortuna, dai corridoi della nave risuonò un allarme e i Veichon si precipitarono fuori per rispondere a qualsiasi emergenza vi fosse.

Sospirando di sollievo, la slipter tornò a terra ma, non avendo intenzione di stare un attimo in più in quella stanza, decise di rischiare ed uscire.

In questo modo, se i suoi due compagni si fossero messi nei guai, sarebbe stata pronta ad intervenire.


 

Angolo autrice

Ed eccoci qui ad un uovo capitolo dove sembra che stia andando male per i nostri protagonisti, come si evolverà la situazione, se in meglio o peggio, si scoprirà al prossimo capitolo

P.S. Dato che questi capitoli si ambientano nell'ultimo episodio, a far scattare l'allarme è stata la fuga di Ratchet

Saluti da Ala

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Capitolo 12
*** Escape Pt2 ***


Starscream si ritrovò a sospirare di sollievo.

Vero, il loro piano iniziale aveva fallito e Predaking ha rischiato di venire catturato ma il loro prigioniero Autobot aveva deciso proprio in quel momento di scappare, scatenando l'allarme e costringendo le truppe a dargli la caccia. Una distrazione perfetta che diede il tempo all'argentato di pensare ad un nuovo piano.

Ed esso si presentò sotto forma di uno strano segnale.

Era nuovamente al computer quando Megatron lo chiamò, segnalandogli che stavano ricevendo il segnale di Laserbeack, il drone di Soundwave, a poche miglia dalla Nemessis ma non poteva essere lui in quanto si trovava sul petto del suo padrone.

Intuendo che potevano essere solo gli Autobot, si offrì di andare a controllare e distruggere la fonte.

Naturalmente l'intuizione era esatta e vide Optimus con il suo jetpack seguire una sorta di drone che si stava dirigendo velocemente verso la nave Decepticon.

In una situazione normale non esiterebbe a distruggere il drone ma ora doveva solo evitare di essere scoperto.

Così inviò un messaggio a Megatron, segnalandogli la presenza del leader Autobot per poi iniziare a sparagli contro, evitando di colpirlo, ovviamente quest'ultimo rispose al fuoco con l'intento di tenerlo lontano e il seeker si limitò a schivare.

Per lui era facile, al contrario di Optimus, che aveva la capacità di volo da a malapena un mese, il cielo era il suo elemento.

Mentre virava per schivare un altra raffica di colpi, ricevette una risposta dal suo leader che lo informava del completamento dell'Omega Lock, aggiungendo: “...non mi dispiacerebbe vedere Optimus assistere al suo più grande fallimento.”

Non poteva sapere che, proprio mentre la Nemessis si stava velocemente spostando velocemente verso l'orbita terrestre per poter iniziare la terraformatazzione, il drone aveva completato il suo obbiettivo: l'infiltrazione degli Autobot.


 

Intanto alla Nemessis

Approfittando del fatto che fossero tutti impegnati con l'Omega Lock, il predacon era riuscito a rientrare e stava cercando di raggiungere il suo alloggio per avvisare Blue senza farsi scoprire.

Di certo non s'aspettava di scontarsi con lei.

-Blue?

Che ci fai qui fuori?- Le domandò.

La ragazza, finita a terra, si rialzò rispondendo:

-Due Veichons sono entrati nel tuo alloggio, quando sono usciti li ho seguiti.

Qualcosa è andato storto?-

Il mech le spiegò del fallimento del piano e dell'ultimo messaggio del compare.

-...Adesso i Decepticon sono pronti ad usare l'Omega Lock sulla Terra.-Concluse con gravità.

Blue strinse i denti per il nervosismo, dovevano trovare un idea e in fetta.

Non fece in tempo ad aprir bocca che udirono dei rumori di passi e i due si nascosero velocemente una stanza per non venire scoperti.

-Smokescreen! Dove vai?- Udirono una voce femminile nel corridoio.

-Andate avanti, io devo prendere una cosa!- Rispose qualcuno.

La ragazza e il predacon si guardarono e non ebbero bisogno di aprir bocca per sapere che stavano pensando la stessa cosa: gli Autobot sono a bordo!


 

Da Starscream

Ormai la nave aveva raggiunto l'orbita terrestre quando il seeker risalì a bordo dopo aver seminato Optimus.

Decise di correre il rischio e contattò Predaking.

-Stai bene? Dove ti trovi?- Domandò.

-* Si, sono nei corridoi della nave, Blue è con me.

Gli Autobot sono a bordo.*- Fu la risposta.

-Perfetto, cercate di rimanere al riparo.

Ci vediamo dopo.- Concluse, sollevato del fatto che stessero entrambi bene, per poi fare il suoi ingresso nella nave.


 

Dentro

-Ha detto di rimanere al riparo.- Comunicò Predaking all'amica mentre fuori si udiva il frastuono dei primi scontri.

Blue stinse i denti, odiava non poter fare nulla.

Starscream si era messo in pericolo per salvare lei ed ora non poteva stare lì a guardarsi le mani mentre chissà cosa stava succedendo là fuori!

-Io vado.-Sbottò seccamente, alzandosi di scatto per piombarsi nel corridoio.

A causa della sorpresa e rapidità della slipter, Predaking non fece in tempo a fermarla e si trovò a correrle dietro.

Ma in fondo la capiva, nemmeno lui poteva starsene buono in un angolo mentre Star rischiava di venire ucciso da un momento all'altro sia dagli Autobot in quanto loro nemico, sia dai Decepticon se venisse scoperto.

Per loro fortuna non incrociarono nessuno lungo la strada, segno che la maggior parte dello scontro si stava svolgendo nella parte inferiore della nave, dove vi era l'Omega Lock.

Blue proseguiva a caso, seguendo unicamente il frastuono degli scontri, sempre più forte man mano che si avvicinava, finché non si trovò nel ponte inferiore della nave.

A causa della sua improvvisa comparsa, un Veichons la prese di mira e sparò, non riuscendo a colpirla solo perché Predaking la spostò a lato appena in tempo.

-Fa più attenzione!-La sgridò.

-So difendermi!-Rispose a tono, utilizzando i vettori per strappare una lastra del pavimento in modo da usarla come scudo.

Intanto il predacon si guardò intorno ed individuò la sagoma argentata del loro amico, intento a scontrarsi con una femme blu e stava avendo la peggio.

-Là!-Esclamò, indicandolo e Blue recepì il messaggio.

Saltò, utilizzando i vettori per aumentarne la portata e atterrare proprio alle spalle della femme e spingerla pochi metri più in là.

-Blue?

Ti credevo con Predaking!-Esclamò, sorpreso di vederla.

-Infatti.-Disse, indicandolo con un cenno mentre si avvicinava, travolgendo tutto ciò che incontrava sul suo camino, sia Autobot che Veichons.

-Vi avevo detto di stare al riparo.-Sibilò appena lo affiancò.

-Dire di rimanere al sicuro ad una slipter e un predacon?

Ti si è fuso il cervello?-Commentò il mech.


 

Intanto, Blue stava cercando di tenere lontana la femme di prima.

-E tu chi sei?-Domandò la femme, ossia l'Autobot Arcee, estraendo le proprie lame ma esitando ad attaccare.

-Non importa chi sono.

Non ho intenzione di ucciderti, quindi non costringermi.-Rispose, frapponendosi fra lei e Starscrem.

L'Autobot stava per parlare quando qualcosa attirò la sua attenzione.

In uno scontro, esso poteva essere una distrazione fatale ma dato che Blue non mirava ad attaccare si limitò a guardare nella sua direzione, così come la maggior parte dei presenti.

Solo allora vide due mech, uno grigio dagli occhi rossi e uno rosso e blu dagli occhi azzurri che riconobbe dai racconti di Star come Megatron e Optimus, combattere ferocemente sul bordo dell'Omega Lock attualmente attivo in quanto una sostanza simile all'acqua con bagliori azzurri aveva riempito una sorta di “piscina” .

I due erano in una posizione di stallo ma un mech giallo e nero, probabilmente un Autobot con in mano una spada troppo grande per lui che tentò di raggiungerli con un salto, sfruttando l'assenza di gravità data dall'altitudine.

A qual punto, Megatron, sfruttando la distrazione dell'avversario, lo spinse via e sparò tre colpi dal sua cannone prima che Optimus potesse bloccarlo.

Accadde tutto a rallentatore: i colpi raggiunsero in successione il petto del bot senza che esso presse fare nulla per schivarli.

La presa sulla lama vacillò ed essa atterrò con un tintinno sul bordo dell'Omega Lock mentre il corpo finì dritto nel liquido, occhi ormai spenti, e scomparve alla vista.

Blue sentì la femme al suo fianco urlare mentre Optimus, infuriato dalla morte del suo alleato, si accaniva contro il rivale.

La slipter si voltò prima verso i suoi amici, anche loro shoccati per ciò a cui avevano assistito, poi su Arcee, caduta in ginocchio, sconvolta per la morte del suo compagno di squadra.

Fu questo a salvarla: un Veichons alle sue spalle stava approfittando di quel momento per spararle ma la ragazza fu più veloce.

Non ne capì nemmeno lei il motivo mentre, veloci come il pensiero, usò i vettori prima per spostare la femme dalla traiettoria, poi per uccidere l'aggressore.

Resosi conta di ciò che era successo, Arcee la guardò con stupore quando una voce le fece voltare.

-Preparati a raggiungere il tuo scout nell'Allspark!-

Entrambe si voltarono per vedere Megatron, in procinto di uccidere Optimus con una spada composta interamente da cristalli viola.

Ma qualcuno non era d'accordo.

-MEGATRON!- Si udì.

Il mech si voltò, solo per venire trapassato da parte a parte da una spada, tenuta dal mech che aveva ucciso prima!

A fianco a lei, Blue sentì Starscream cadere in ginocchio, mentre il corpo dell'ormai ex-leader Decepticon cadeva nel vuoto dello spazio.

Ci mise un attimo a realizzare, la morte di Megatron...L'Omega lock e Terra erano al sicuro.

Ma allo stesso tempo...

-Andiamocene!- Esclamò Predaking, tenendo sotto braccio un ancora sconvolto Starscream, afferrando anche la slipter.

Mentre il predacon correva, i suoi occhi incrociarono nuovamente quelli dell'Autobot...


 

-Ancora non mi sembra vero!- Esclamò Starscream.

I tre erano riusciti ad infilarsi in una piccola navicella di salvataggio ed impostarla in direzione di Cybertron; l'unico problema erano le dimensioni: per starci tutti e tre Starscream si era ritrovato in braccio a Predaking e Blue sulle ginocchia ed erano talmente stretti da non riuscire a muoversi.

-Ma come ha fatto quell'Autobot a sopravvivere?- Domandò Predaking.

-Credo sia il liquido, se può ripristinare un pianeta, può farlo anche con un corpo.- Spiegò il seeker.

-Ma adesso?

Oltre a fare la parte della sardine in scatole, abbiamo un piano?-Domandò Blue.

-Per ora siamo diretti a Cyberton, conosco la posizione di un laboratorio Decepticon, lì dovrei avere degli attrezzi per riparare la reliquia e farti tornare umana.- Rispose l'argentato.

Finito di parlare, si ritrovò a pensare a Megatron e la sua morte.

Era strano, dopo tutte le volte che aveva tentato di ucciderlo o era sopravvissuto a situazioni potenziamene mortali, la sua morte sembrava quasi...irreale.

Blue rimase in silenzio.

Non aveva avuto nulla a che fare con Autobot e Decepticon, se non per “sentito dire”, quindi si sentiva distaccata da quella faccenda.

Dal canto suo, Predaking era perlopiù curioso.

Stavano andando a Cyberton, il posto in cui era nato ma che non aveva mai conosciuto.

Intanto, la navicella proseguiva rapida verso la loro destinazione.

Per il momento il suo “equipaggio” non potevano fare affidamento sugli Autobot: anche se Blue aveva aiutato quella femme, Predaking e Starscream erano ancora visti come nemici e, data la chiara vittoria dei loro avversari, la probabilità che venissero fatti prigionieri e, nel peggiore dei casi, giustiziati, era molto alta.

Nessuno dei tre aveva la più pallida idea di come sarebbero andate le cose.

L'unica cosa certa era che erano soli insieme.


 


 

Angolo autrice

Anche se con un giorno di ritardo, ecco un nuovo cappy^^

Ora la Terra e salva, ma che ne sarà del nostro trio? Lo scopriremo nei prossimi capitoli che, come si può intuire dal finale, saranno ambientati nel film “Transformers Prime: Predacon Rising”

Saluti da Ala


 

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Capitolo 13
*** Hide ***


Blue sorseggiò pensierosa il cubetto di Energon, guardando il panorama davanti a sé.

Era passata più di una settimana dal loro arrivo su Cyberton e i tre avevano deciso di stabilirsi in un vecchio laboratorio vicino ad una zona chiamata “Mare di Ruggine”.

Per loro fortuna, il posto aveva una riserva di cubi di energon, dunque non vi era nessun problema con il cibo, e con gli attrezzi di cui era fornito Starscream poteva cercare di riparare la reliquia che poteva farla tornare una terrestre.

La blu si sdraiò con un sospiro ed osservò le tre lune che caratterizzavano il cielo cybertroiano.

Per lei quel posto era così strano, così...alieno.

Qualche volta, i tre effettuavano dei giri di esplorazione e avevano modo di vedere le città, o almeno, i loro resti.

Mentre Predaking e Blue, essendo la prima volta che le visitavano, non potevano fare a meno di guardarsi attorno meravigliati, Starscream osservava con tristezza e nostalgia i resti della sua “casa”, in memoria di quando quegli edifici erano interi con le strade e cieli piene di gente che andava e veniva, chiedendosi se le cose sarebbero tornate come un tempo.

Più di una volta dovettero nascondersi dagli Autobot che perlustravano le zone a caccia di segni di vita.

Non erano pronti per affrontarli, e non sapevano come sarebbe andata a finire.

A dir la verità, non sapevano molte cose.

Una volta terminata le riparazioni della reliquia, Blue poteva tornare sulla Terra, ma cosa ne sarebbe stato del predacon e del seeker?

Potevano seguirla e stare con lei, ma la loro casa era Cybertron e volevano assistere al momento della sua rinascita.

Potevano smettere di nascondersi e consegnarsi agli Autobot, ma sarebbero stato dei prigionieri di guerra e potevano venire giustiziati per ciò che avevano fatto.

Potevano continuare a scappare, sembrava la soluzione più semplice, ma anche la più rischiosa di tutte.

Troppi “ma”...

La slipter si alzò in piedi per stiracchiarsi, guardando un ultima volta l'incredibile panorama che aveva davanti.

Enormi scheletri di antichi predacon giacevano ovunque gettasse lo sguardo.

Secondo Starscream, erano emersi quando gli Autobot hanno usato l'Omega Lock per ridare a Cybertron la possibilità di ospitare la vita e Predaking era quello che ne era rimasto più colpito.

Da quello che sapeva, le ossa che aveva davanti potevano essere appartenute ad un suo lontano parente.

Era divertente vederlo vicino ai resti di qualche enorme “drago” per chiedere “Secondo voi, era un mio antenato?” o “Questo mi somiglia?”.

Sorridendo al ricordo, la femme prese il cubo ormai vuoto ed entrò nel rifugio.


 

All'interno, Starscream stava lavorando sulla reliquia.

La stanza in cui si trovava era un vero e proprio laboratorio con porte che portavano ad altre stanze tramite lunghi corridoi. Vi erano molti scaffali muniti di attrezzi, molti dei quali ricoperti da uno spesso strato di polvere, e un enorme tavolo con vari attrezzi e pezzi metallici, attualmente utilizzato dal seeker per riparare il dispositivo.

Sfortunatamente, ci stava mettendo più tempo del previsto in quanto mancavano dei pezzi di ricambio e dovette arrangiarsi con ciò che aveva.

Poco dopo, Predaking lo raggiunse con in mano vari cavi e altri pezzi che posizionò in un angolo vuoto del tavolo.

In quel momento, l'argentato decise di alzarsi dalla sua postazione per potersi stiracchiare un po'.

Stava per ritornare al lavoro quando calde braccia lo avvolsero e sentì il mento del predacon appoggiarsi sulla propria spalla.

-È da un po' che ci stai lavorando.-Gli sussurrò ai recettori uditivi.

-Perché non ti prendi una pausa?-Continuò, strusciando la propria guancia con quella dell'argentato che gli concesse mezzo sorriso.

Nonostante tutto ciò che stava accadendo, quei due avevano trovato il tempo di parlare in privato e mettere in chiaro il loro sentimenti, diventando ufficialmente compagni.

-Non sono stanco, preferisco non interrompermi.-Rispose il seeker.

-Forse dopo esserti un po' riposato, lavorerai meglio di prima.-Ribatté dolcemente, baciandogli il collo.

Il seeker arrossì al contatto.

Ricevere quel tipo di affetto per lui era ancora una cosa del tutto nuova, ma si riprese in fretta.

Si girò piano e si alzò in punta di piedi per poter baciare in bocca il predacon.

Era così bello, stare l'uno nelle braccia dell'altro a godersi quel contatto, così rilassante e protettivo.

Starscream si staccò con un sorriso in volto per poi guardare qualcosa dietro il compagno e arrossire di botto.

Anche il predacon si girò, per incrociare gli occhi felini di Blue sulla soglia che li guardava con un sorriso divertito e si sentì avvampare.

-Non fate caso a me.- Disse, andando a depositare il cubo di energon vuoto, per poi uscire nuovamente in modo da lasciare soli i due piccioncini.


 

All'inizio pensò fosse una sorta di tempesta di sabbia, capitava spesso da quelle parti.

Ma quando Blue aguzzò la vista, si accorse che si trattava degli Autobot in forma veicolare. Ne contò quattro e si stavano avvicinando rapidamente.

Svelta, rientrò per avvisare i compari dell'intrusione ed essi agirono in fretta, mimetizzando l'entrata e qualsiasi altro elemento che potesse rilevare il nascondiglio e si misero in un punto d'osservazione nella quale potevano sentire e verificare quando si fossero allontanati.

Rimasero in silenzio quando essi si fermarono per assumere la loro forma bot.

-Quindiiiiii... Perché siamo qui?-Udirono una voce, sembrava quella di un ragazzino.

-Se Shockwave sta cercando nuovamente di clonare i predacon, è probabile che venga qui per trovare le ossa che gli servono.- Rispose una voce femminile.

-In realtà, questo è solo uno dei tanti posti nella quale sono riemerse.- Blue riconobbe la voce dell'Autobot giallo.

-Secondo voi, Monocolo ne ha clonati altri oltre i due che abbiamo visto?- Domandò una terza voce sconosciuta, più profonda delle altre.

I tre latitanti si guardarono a bocca aperta: Shockwave è ancora libero e ci sono due predacon in circolazione?

-Spero proprio di no.

Già è stato difficile sopravvivere a quei due, figuriamoci altri, senza contare il primo predacon.- Commentò il ragazzino.

Udirono dei tonfi sopra di sé, probabilmente uno degli Autobot stava camminando esattamente sopra il rifugio.

-Bee.- Sentirono la femme chiamare.

-Qui ci sono delle tracce, e sono recenti.-

I rifugiati trattennero il fiato, non avevano avuto modo per coprire le proprie tracce.

Predaking si posizionò davanti all'ingresso in posizione d'attacco, pronto a balzare addosso agli invasori se avessero messo piede nel rifugio.

-Passi e segni d'artiglio.- Commentò Bee.

-Dici che si tratta di Predaking assieme a Starscream e Shockwave?- Domandò il mech dalla voce profonda.

-Probabile, probabilmente sono stati qui da poco, forse ci hanno visto e si sono allontanati in volo: le tracce finiscono qui.- Propose la femme.

-Non avremmo dovuto vederli a nostra volta?-Domandò il più giovane del gruppo.

-Avranno volato basso.

Ma per sicurezza meglio controllare meglio questa zona.- Propose il bot giallo.

Passò qualche minuto che ai rifugiati sembravano ore. Avevano tutti i nervi ( o sensori) tesi al massimo per il timore di venire scoperti. Ma a quanto pare avevano nascosto bene l'ingresso in quanto annunciarono che forse stavano perdendo tempo e avrebbero fatto prima a trovare un altro modo per rintracciateli.

Udirono due veicoli allontanarsi, mentre Bee si era fermato un attimo a parlare con la femme.

-Arcee, c'è qualche problema?- Lo udirono chiedere.

-Quella femme di cui ti ho parlato....penso che sia ancora con loro: alcune di queste tracce sono troppo piccole per appartenere a Starscream o Shockwave.-

I due si scambiarono un paio di considerazioni, prima di raggiungere i propri compagni.


 

-Ricapitolando la situazione...-Annunciò Starscream, una volta accertati che fossero al sicuro.

-Sappiamo che Shockwave è ancora libero e ha continuato i suoi esperimenti, creando nuovi predacon.-

Una piccola parti di lui si era chiesta perché avesse deciso di riprender il progetto, ma arrivò alla semplice conclusione che senza Megatron, i predacon fossero gli elementi perfetti per sbarazzarsi degli Autobot.

-Dobbiamo trovarlo!- Annunciò deciso Predaking, ansioso di conoscere i suoi “fratelli”.

-Sono d'accordo.

Non solo per i predacon, ma anche perché avrà gli attrezzi e le conoscenze per riparare la reliquia.-Confermò il seeker.

-Ok geni, ma come lo troviamo?- Domandò Blue.

-Non con il mio fiuto: se non l'ho rintracciato mentre eravamo in perlustrazione, non credo di riuscirci ora.- Ammise il predacon.

-Ci divideremo: ho localizzato un posto ricco di ossa perfettamente utilizzabili per l'estrazione del CNA.

Predaking, puoi pensare alla ricerca dei predacon di cui abbiamo sentito parlare?-

-Certo!- Esclamò con entusiasmo.

-Un momento!

E io?-Domandò Blue, non gradendo il fatto di non essere stata coinvolta.

-Ti dispiacerebbe andare con lui?

Il posto che ho localizzato è molto lontano e non ci si può arrivare a piedi.- Le spiegò.

Era un po' deluso dal fatto che la sua amica non potesse volare o trasformarsi (forse un difetto della reliquia), più che altro perché era costretta a chiedere continuamente dei passaggi e Predaking era l'unico che poteva farlo.

La femme annuì e anche il predacon si disse d'accordo.

-Perfetto allora.

Chi trova qualcosa contatta gli altri.- Annunciò.


 

Angolo autrice

Scusate per il mega-ritardo, ho avuto problemi di connessione che mi hanno impedito di aggiornare fino ad ora e per di più sono stata via.^^”

Passando al capitolo, come avrete capito, è ambientato durante “Predacon Rising” e fortunatamente i nostri eroi, seppur latitanti, riescono ancora a cavarsela, ma per quanto? Ma soprattutto, saranno pronti per ciò che li attende?

Lo scopriremo nei prossimi capitoli!

Saluti da Ala

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Capitolo 14
*** Control ***


Predaking atterrò e assunse la sua forma robot dopo aver fatto scendere Blue, ormai era notte e la zona che avevano scelto di perlustrare era un area sgombra da detriti o quant'altro.

-Direi nulla nemmeno qui.- Annunciò il predacon dopo aver controllato il terreno alla ricerca di qualche traccia.

-Di questo passo, non li troveremo mai.-

-E se fossero loro a venire da noi?- Le parole della slipter lo fecero voltare per rivolgerle uno sguardo interrogativo.

-Ormai è buio e se provi a lanciare una fiammata ti vedrebbero anche a distanza.

So che rischieremo di attirare gli Autobot, ma se continuiamo così potrebbero volerci giorni, se non mesi.- Spiegò.

Predaking ci pensò un attimo e rispose:

-Hai ragione, è un rischio che dobbiamo correre.-

Finita la frase, assunse la sua forma drago e sparò una potente fiammata verso l'alto, con la speranza che i primi ad avvistarla fossero i suoi simili.

Non immaginava che avrebbe preferito gli Autobot a ciò che sarebbe arrivato.

 

-Se non arriva nessuno entro dieci minuti ci spostiamo.- Propose Predaking, ricevendo un cenno d'assenso da parte di Blue.

Per sicurezza, aveva emesso altre tre fiammate dopo la prima e si erano messi a scrutare i cieli, in attesa di qualche segnale.

Fu la slipter la prima ad avvistare qualcosa.

Anzi, la avvertì prima ancora che comparisse.

All'inizio era poco più di una sensazione, come se qualcosa si stesse avvicinando e si sentiva sia spaventata che attratta da essa.

Guardò il cielo e iniziò a camminare mentre il compagno le dava le spalle, scrutando il cielo ignaro di quello che accadeva dietro di lui.

Blue superò i resti di un edificio quando in lontananza avvistò qualcosa, un puntino che diventava sempre più grande man mano che si avvicinava.

Strinse gli occhi, era una sorta di jet alieno color ruggine. Non sapeva chi o cosa, fosse ma avvertiva un forte senso di disagio.

Quando fu a pochi metri da lei, si ritrasformò a mezz'aria e atterrò sollevando una nuvola di polvere.

Quando si alzò, la blu spalancò gli occhi dalla sorpresa.

Era Megatron.

O maglio, assomigliava al leader Decepticon, ma la sua corazza aveva cambiato aspetto e assunto varie tonalità color ruggine.

Il simbolo Decepticon sul petto era stato sostituito da una strana stella a otto punte viola, la stessa tonalità dei suoi occhi.

-Questa si che è una sorpresa.-Disse il Non-Megatron,  guardando la slipter.

Nonostante esso fosse decisamente più alto e massiccio, essa non si lasciò intimidire e si mise in posizione di attacco, vettori pronti a scattare.

Non capiva, avvertiva disagio, familiarità e rispetto allo stesso tempo; come se conoscesse quest'entità nonostante non l'avesse mai vista prima.

-Non so chi tu sia, ma se tieni alla tua vita non fare un altro passo.- Disse con il suo tono freddo.

Esso ignorò l'avvertimento e avanzò, ancora pochi passi e sarebbe stato a portata di vettori; ma proprio come se sapesse, si fermò.

-Non mi aspettavo di trovare una mia erede qui e con quella forma.- Commentò.

La blu scoppiò a ridere.

-O mi hai scambiato per qualcun altro, o hai qualche rotella fuori posto. Non sono di queste parti.-Rispose.

Intanto il mech aveva iniziato a camminarle intorno, costringendola a seguirlo con lo sguardo, senza mai abbassare la guardia.

-Incedibile che da dei parassiti siano nate delle creature degne di definirsi "mie discendenti".- Mormorò.

La slipter iniziava a diventare nervosa, ma non per la sua presenza, ma per il fatto che sembrava emanare una sorta di "aura", talmente potente che avrebbe potuto sopraffarla.

-Chi sei?-Ringhiò, cercando di placare il suo crescente nervosismo.

-Sarebbe strano che nessuno ti abbia parlato di me.

Io sono Unicrom, il Chaos Bringer*.-

Stavolta non poté trattenersi dall'assumere un espressione sorpresa.

Si, Starscream gli aveva parlato di lui, accennando al fatto che fosse l'opposto di Primus, creatore di Cyberton, il cui  corpo era diventato il nucleo del pianeta Terra.

Non seppe nemmeno lei perché fosse così sicura che stesse dicendola verità, forse perché avvertiva che non poteva essere altrimenti e ciò spiegava le sensazioni che aveva provato con la sua sola presenza.

Nonostante ciò, recuperò in fetta la sua compostezza per commentare:

-Quindi sono in presenza del dio del m...-Prima di terminare la frase, si ritrovò di colpo immersa nell'oscurità.

Quando ne riemerse, ritrovò in uno spazio completamento nero e quando abbassò lo sguardo scoprì che anche il pavimento era dello stesso colore, come se stesse camminando nel vuoto.

Si guardò intorno con rabbia, pronta ad urlare a qual mech di riportarla al suo posto.

La sua rabbia svanì, sostituita da sorpresa quando in lontananza vide il vero Megatron, con il suo aspetto originale che la guardava sorpreso.

Mosse la bocca ma non udì le sue parole.

Incuriosita, decise di avvicinarsi ma fatti un paio di passi andò a sbattere contro quella che sembrava una barriera invisibile.

Portò le mani al viso dolorante e si rese conto di una cosa: era tornata al suo aspetto originale!

Dopo un attimo di confusione in cui si toccò i capelli, sfiorando le corna, si decise a ringhiare:

-A che gioco stai giocando?!

Dove sei?-

-Ti trovi nella mia mente, io sono ovunque.- Rispose, prima di proseguire.

-Purtroppo, non potendo muovere il mio vero corpo, ho dovuto scegliere un altro contenitore e il corpo di quell'insetto è servito allo scopo.- Continuò, riferito a Megatron, ancora situato al di là della barriera invisibile.

-Allora che ne dici di lasciarmi stare e andare a fare le tue cose da Dio della Distruzione da un altra parte.-

-Non hai avuto una vita facile.-Commentò, ignorando le sue parole.

-Sempre esclusa, ridicolizzata, insultata, schiavizzata... e tutto ciò perché sei diversa e forte.

Puoi sconfiggere eserciti.

Sottomettere chiunque al tuo volere.

Distruggere i tuoi nemici.

Avere ciò che desideri.

Eppure ti hanno intrappolata e strappato via ogni cosa a cui tenevi.

Essi non meritano di pagare e soffrire quello che hai sofferto tu per tutta la tua vita?

Ho il potere per far si che ciò avvenga, devi solo accettare di aiutarmi.-

Le parole del Dio del Chaos erano invitanti, le stava proponendo la forza per fare ciò che desiderava.

Non sarebbe mai più dovuta scappare da niente e nessuno e sarebbe finalmente riuscita a difendere ciò che le era caro.

Stava per accettare quando un ricordo doloroso si impose: la morte della sua amica.

Ciò avrebbe dovuto convincerla maggiormente ad accettare l'offerta ma così non fu.

Ricorda troppo bene quel giorno, il desiderio di essere più forte aveva scatenato per la prima volta i vettori, compiendo il suo primo spargimento di sangue.

Cosa stava facendo?

Non poteva accettare nulla dal Dio del Chaos e Distruzione!

-NO!-Disse decisa.

La voce sembrò ridere mentre due occhi completamente viola comparvero sospesi nel nulla.

-Io ho provato con le buone.-Commentò.

La slipter non fece in tempo a muoversi che una scarica la colpì da capo a piedi, facendola urlare per la sorpresa e dolore.

Avvertì la coscienza dell'Unicrom imporsi sulla propria.

Antica, potente, inarrestabile.

Poi la morsa si allentò e si sentì come risucchiata verso il basso.

 

Blue aprì gli occhi e si ritrovò di nuovo nel suo corpo da bot con la schiena di Predaking davanti a sé, mentre fronteggiava il mech.

Quando si era accorto della sua assenza, era andato a cercarla, trovandosi davanti il "Non-Megaton" che le teneva una mano sulla fronte mentre sembrava in uno stato di trance, così era intervenuto per allontanarli.

Fu proprio il suo attacco a distrarre l'Unicrom e permettere alla slipter di tornare nel suo corpo.

Svelto, Predaking passò alla sua forma drago per inondare l'avversario con una potente fiammata, facendolo urlare dal dolore ma riuscì a resistere e quando il predacon smise per salatagli addosso, esso si limitò a schivare.

Dalle sue mani eruppe energia viola che gli avvolse tutto il braccio fino a trasformarsi in una sorta di cannone viola e lo puntò contro il drago meccanico proprio mentre stava effettuando un secondo attacco.

Il colpo fu così forte lo fece volare dritto contro un edificio.

Unicrom/Megatron evocò una lancia con la mano libera e stava per lanciarla contro l'avversario quando sentì una forza che lo bloccava.

Si trattava dei vettori di Blue; sfortunatamente la slipter aveva scoperto di non poterli usare per incidere l'armatura del mech ma poteva bloccarlo in altri modi.

Svelta, sollevò dei detriti attorno a sé per lanciarli verso di lui che si limitò a pararli con la lancia.

-Sciocca.- Rise.

-Non puoi affrontare le fonte dei tuoi poteri.-

-E chi lo dice?-Rispose la ragazza quando una fitta alla testa la fece urlare dal dolore e svanire i vettori.

Era di nuovo l'entità che cercava di prendere il controllo ma non durò a lungo: Predaking, appena ripresosi, sollevò ciò che restava di un muro e lo scagliò contro il mech avversario, facendogli perdere la concentrazione.

- Andiamocene!- Urlò, correndo verso l'amica mentre l'altro si rialzava.

Non sapeva chi fosse questo tipo, ma se la sua presenza influenzava Blue, doveva allontanarli il prima possibile.

Unicrom/ Megatron non fece in tempo ad alzarsi che i due erano già in volo.

-Non importa, ho un altra meta.- Disse con un sorriso, assumendo la propria forma alternativa per volare nella direzione opposta a quella presa dai due.

 

Intanto, Starscream aveva trovato Shockwave e le sue due creature in una zona ricca di ossa predacon emerse e dopo averlo informato, senza accennare ai poteri di Blue, stava cercando di convincerlo a collaborare.

-Ma si può sapere che cosa ti costa? Ripari la reliquia e la mia amica torna a casa, più logico e facile di così.- Gli stava dicendo.

-Non è logico.-Rispose il mech monocolo con il suo solito tono piatto.

-Ogni nuovo elemento alla causa Decepticon in questo momento è cruciale e conoscendoti, è logico pensare che esso faccia parte di un tuo piano per proclamarti nuovo leader e il tuo comportamento è alquanto bizzarro.

La mia lealtà è solo verso la causa di Megatron, vivo o morto.-

Non sorprende che il seeker lo detesti, e odiava ancor di più il fatto che avesse bisogno del suo aiuto.

-Boss! Cos'è quello?- Chiese uno dei due predacon presenti, un mech blu e argento dagli occhi gialli, indicando il cielo nel quale era comparso qualcosa in rapido avvicinamento.

Appena fu a pochi passi da loro, il jet cybertoiano passò alla forma bipede, guadagnandosi lo sguardo sorpreso da parte dei due mech.

-L-Lord Megatron? Ma come..?-Balbettò il seeker.

L'aveva visto con i suoi stessi occhi venire trafitto da parte a parte e precipitare. Nessuno sarebbe sopravvissuto!

-Non sono il tuo debole comandante.-Disse.

-Io sono Unicrom il Distruttore e re dei Non-Morti.- Sottolineò la frase evocando dell'energia viola e scagliandola verso gli antichi scheletri predacon.

L'effetto fu immediato; rianimati dall'Energon Oscuro, le antiche creature aprirono i loro occhi viola e iniziarono ad emergere dal terreno, avvolti da un aura oscura.

I due predacon viventi, capendo il pericolo ma sottovalutando la potenza del loro avversario, decisero di attaccarlo insieme nelle loro forme alternative di grifone e drago ma nonostante il vantaggio della loro forza e grandezze, vennero presto sopraffatti e messi fuori combattimento.

Conscio della minaccia che anche solo uno di quei Terracon possa rappresentare e vedendo che nemmeno i predacon riuscivano a scalfire il Dio del Chaos, Starscream capì subito che l'unica opzione era la fuga.

-Fossi in te non rimarrei qui a lungo!- Disse, rivolto a Shockwave, per poi passare alla sua forma jet per prendere il volo.

-Scelta logica.- Fu il suo unico commento, assumendo la sua forma alternativa di cannone semovente, seguito dai predacon appena ripresi.

 

-Ti senti meglio ora?- Domandò Predaking, rivolto a Blue.

Si trovavano in quella che una volta era la strada principale di Vos, ora ricoperta di macerie e resti di astronavi. In quel momento i due si erano seduti su quella che doveva essere i resti dell'ala di una nave.

Il predacon aveva da poco inviato un messaggio a Starscream, sintetizzando l'accaduto ed era in attesa di risposta.

-Si...-Mormorò, massaggiandosi la testa pensierosa.

La preoccupava il fatto che quell'entità stesse cercando di prendere il controllo, non voleva fare di nuovo male agli unici che poteva definire "amici".

Finalmente nel cielo apparve la figura familiare di un jet d'argento che atterrò a pochi passi da loro.

-Ho ricevuto il messaggio e indovinate un po'.

L'ho incontrato anch'io.-Sintetizzò, sedendosi accanto alla sua amica.

-Sapessi che è successo a noi.-Disse Blue, raccontandogli nel dettaglio l'accaduto.

-Ora che avrà intenzione di fare?- Domandò Predaking, riferito al Dio del Chaos.

-Conoscendo le storie cybertroiane, tenterà di nuovamente di sconfiggere il suo nemico, mirando al nucleo di Cyberton. Se ci riuscisse... Sarebbe la fine.- Spiegò demoralizzato.

Non sapeva cosa fare, erano in latitanti ma la situazione era gestibile, ma la presenza dell'Unicrom stava cambiando le carte intavola e non osava immaginarsi cosa sarebbe accaduto.

Un pianeta distrutto e la sua "sorellina" schiva del Dio della Distruzione.

A proposito di lei, dopo aver raccontato all'amico l'accaduto, non trovò altro da fare che guardare per terra.

Stava succedendo di nuovo.

Qualcuno voleva nuovamente renderla schiava, un arma, contro la sua volontà.

Non importa dove andasse o il suo aspetto, sembrava che quel destino la seguisse.

Stinse i pugni.

No.

Non questa volta!

Sollevando lo sguardo verso il cielo, notò due sagome simili a giganteschi volatili in avvicinamento; stingendo gli occhi, capì cos'erano.

-Star, credo che tu sia diventato una calamita per predacon.-Commentò, indicandoli.

Infatti le due creature, seguite da Shockwave, l'avevano seguito.

Vedendo anche lo scienziato, d'istinto il seeker si alzò e si mise davanti alla sua amica come per proteggerla.

Conosceva troppo bene i modi del mech, se avesse intuito le sue abilità, non esiterebbe a renderla soggetta dei suoi esperimenti.

-Non credevo che ti avrei rivisto presto, specialmente su questo pianeta.-Disse mentre l'altro si trasformava.

-Sarebbe una mossa logica, ma una logica più sottile propone di unire le forze.

Si è combattuto troppo per riavere questo pianeta il quale è l'unico che possa ospitarci in maniera permanente. Inoltre, dopo aver distrutto il nucleo di Cyberton e annullato il potere di Primus, nessun pianeta sarà più al sicuro dal'Unicrom.-

-Il suo ragionamento non fa una piega.-Commentò Blue mentre Predaking discuteva con i due predacon più piccoli.

Starscream guardò i presenti.

Da soli non avevano nessuna possibilità: nessun arma, nessun esercito e nessuna idea per affrontare il Chaos Bringer e il suo esercito di Terracons.

C'era un unica opzione, non gradita, ma meglio di assistere alla distruzione del proprio pianeta.

-Ho un idea, non vi piacerà ma è l'unica via.-

 

Angolo Autrice

Ed eccoci con un nuovo capitolo unito ad una novità: pubblicherò anche il martedì!

Non ho altro da aggiungere se non che spero vi sia piaciuto e alla prossima

Saluti da Ala

 

 *A mio parere, in inglese suona meglio di "portatore di Chaos"

 

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Capitolo 15
*** Prepared ***


Per Bumblebee, la situazione era a dir poco critica: non erano riusciti a contattare Optimus e Wheeljack, in viaggio alla ricerca dell'Allspark; Ultra Magnus era fuori combattimento dopo lo scontro con i predacon e l'Unicrom stava preparando un attacco al cuore di Cyberton.

Certo, avevano un intera nave armata, ma sapeva che sarebbe servita a poco per via del gran numero di Terracon-predacon che avrebbero affrontato, per non parlare del Dio del Chaos in persona.

Inoltre, era sorto una nuova complicazione.

-Rilevo sei elementi in avvicinamento!- Esclamò Arcee, situata di fronte ad uno degli schermi della nave.

-Terracons?- Domandò Bulkhead preoccupato.

-No...Sono tre predacon, Shockwave, Starscream e un segnale sconosciuto.

Si stanno dirigendo sul ponte.- Rispose.

Il bot giallo ragionò in fretta.

Data la minaccia dell'Unicrom è più probabile che volessero richiedere rifugio, ma la presenza di Starscream lo faceva indugiare: quali erano le sue intenzioni? Scappare, come è suo solito fare, o rimanere?

D'altronde era per questo che avevano passato i giorni precedenti a cercarlo insieme a Shockwave, Predaking e alla nuova femme: essendo il secondo in comando poteva riformare i Decepticon.

Ma in quel momento avevano bisogno di tutto l'aiuto possibile, perciò prese la sua decisione:

-Arcee e Smokescreen con me.- Annunciò.


 

I tre predacon atterrarono per primi, lasciando a terra Blue e Shockwave prima di assumere la propria forma bipede. Starscream li raggiunse subito dopo, facendo lo stesso.

Bumblebee e i suoi due compagni li raggiunsero sul ponte, armi alla mano per ogni evenienza, ma i nuovi arrivati li sorpresero, alzando le mani in segno di resa.

-Non siamo qui per combattere!-Annunciò il seeker.

-Abbiamo assistito al potere dell'Uncrom: ha riportato in vita un intera legione di predacon e li vuole usare per attaccare il Nucleo.- Continuò.

-Dì qualcosa che non sappiamo.-Sbottò seccamente Arcee.

-Vogliamo collaborare con voi!- Rispose Blue.

-È la mossa più logica: se Unicrom raggiungesse il Nucleo, nessun luogo sarà sicuro.-Aggiunse Shockwave.

I tre Autobot si scambiarono uno sguardo interrogativo, indecisi se fidarsi o meno.

-Non abbiamo tutto il giorno, ogni istante che rimaniamo qui, darà vantaggio al nostro avversario!- Sbottò Predaking.

A quel punto, Bumblebee ritirò le armi.

-D'accordo; ma niente scherzi.- Annunciò, concentrando lo sguardo in particolare sul seeker e lo scienziato Decepticon.


 

Mentre entravano, BB si mise a parlare con Starscream, chiedendogli se ci fossero altre armi nascoste che potevano essere utilizzate in quell'occasione.

Dietro di loro, Arcee si era trovata a fianco di Blue.

-Tu...Chi sei?- le domandò l'Autobot blu, memore di quando l'aveva incontrata sul ponte della nave.

-Il mio nome è Blue.

Se non sbaglio, tu sei Arcee.- Disse, guardandola con la coda nell'occhio.

-Esatto.- Rispose.

Per qualche strano motivo, si sentiva nervosa nelle sue vicinanze. Forse perché sapeva, almeno in parte, dei suoi poteri?

-Quando ci siamo incontrate...-Si decise a chiedere.- Mi hai respinto con facilità e hai ucciso quel drone allo stesso modo. Come hai fatto?-

Blue si voltò a guardarla, poi passò lo sguardo su Shockwave, proprio davanti alla femme e rallentò il passo, costringendola a fare lo stesso.

- Solo Predaking e Starscream sanno dei mie...delle mie abilità.

E no, non sono creata in laboratorio.- Spiegò, intuendo ciò che le passava per la testa .

-Allora come li hai ottenuti e perché sei con loro?-

- Li ho dalla nascita, so come usarli e poi, sul serio?

Abbiamo un Dio del Chaos da distruggere e vuoi sapere della mia vita?-

-Ammetto che hai ragione, ma una volta sconfitto, voglio risposte.-

-Se saremo ancora vivi, te le darò volentieri.

Saremo prigionieri, vero?-

L'Autobot sobbalzò alla domanda inaspettata.

-Dipende da come finirà l'attacco ma lui.-Accennò a Strarscream.

-Non la passa liscia.- Sibilò con rabbia.

La blu strinse i pugni e sospirò, sapeva della storia di Cliffjumper.

-Non lo riporterai indietro.- Le disse, facendola voltare per la sorpresa.

Ci mise un attimo prima di rispondere.

-Non è solo personale, è perché non vogliamo che i Decepticon si riformino con lui a capo.-

-Ma siete sicuri che punti a quello?-

Arcee stava per ribattere, quando si accorse di essere arrivati alle porte della sala comandi.

Appena esse si aprirono, si rivotarono due bot che gli puntarono addosso le armi.

-Hey Ratchet! Bulkhead! Siamo noi!- Esclamò Smokescreen, agitando le braccia ma i due non accennarono ad abbassare le armi o lame, come nel caso del medico Autobot.

-Uno di loro ha lo stesso segnale dell'Unicrom!

Potrebbe essere una spia!- Annunciò proprio quest'ultimo.

Predaking e Starscream spalancarono gli occhi e si voltarono entrambi verso Blue, anche lei con un espressione sorpresa mentre ricambiava gli sguardi. Sapeva di essere lei ad emanare quel segnale.


 

-Si, è lei.- Confermò Rachet dopo una veloce analisi tramite un dispositivo scanner montato sul braccio.

Istintivamente, sia Predaking, sia Starscream, si frapposero di fronte alla lor amica per farle da scudo, suscitando lo stupore dei presenti.

-Lei non è una spia!- Disse il seeker.

-E come spiegate il segnale?- Intervenne Bumblebee, estraendo nuovamente le armi.

-Ci siamo scontrati con lui e ha tentato di assoggettarla!-Intervenne Predaking.

-E da quando a Unicrom interessa una cybertroiana?

Non voleva Megatron come alleato, figuriamoci lei.- Intervenne Bulkhead.

-Perché non lo è.- Intervenne la voce monotona di Shockwave, fin'ora apparentemente disinteressato alla discussione.

-Per questo mi hai chiesto di aiutarti con la riparazione di quel dispositivo di cambio specie*.

Sapevi che sarebbe successo e volevi allontanarla?-Continuò.

- Aspetta! Che storia è questa? Che dispositivo?- Domandò Arcee confusa.

Blue si mise la mani alla testa, sfiorando le “corna”.

Sempre la stessa storia, nessuno si fidava di lei... non ce la faceva più.

-PERCHÈ SONO UNA SLIPTER E NON SAPEVO NULLA DI UNICROM FINCHÈ NON ME LO SONO TROVATO DAVANTI E VUOLE USARMI COME ARMA!- Urlò di rabbia, facendo sobbalzare tutti.

Starscream le mise le mani sulle spalle nel tentativo di calmarla mentre continuava:

-Non so cosa c'entri con me. Sta di fatto che io ho dei poteri e a quanto pare il vostro Dio del Chaos lo sa e vuole usarli.

Ha tentato di prendere il controllo di me e ha fallito solo perché Predaking l'ha distratto.

Non siamo noi il nemico, ma è quello che sta mandando degli zombie a distruggere il cuore del pianeta!-

I presenti si guardarono fra di loro, sapendo che la ragazzina aveva ragione, ma non potevano ignorare i fatti.

-Se fosse una spia dell'Unicrom.- intervenne Arcee.

-Non avrebbe avuto problemi a farci fuori fin dall'inizio: ho visto i suoi poteri all'opera e avrebbe potuto sopraffarmi, invece mi ha salvata.- Dovette ammettere a malincuore.

-D'accordo allora.- Dichiarò Ratchet dopo un attimo di silenzio.

-Ci fideremo, per ora, ma non un passo falso.

Abbiamo un Dio della Distruzione da fermare.-


 


 

-Ti ringrazio per prima.- Disse Starcream ad Arcee, mentre correvano a liberare Knockout e altri Veichons rimasti prigionieri nella nave. Avevano bisogno di più aiuto possibile.

-Ho detto solo la verità.

E poi... ti ho visto.

Tieni a lei.- Ammise.

Ancora faticava a crederci, ma il comportamento del seeker lasciava pochi dubbi; probabilmente il suo legame con la slipter è forte quando lo era il proprio con Cliffjamper.

Appena aprirono le porte, trovandosi davanti ad un Knockout a dir poco sorpreso di vederli.

-Ci serve più aiuto possibile.- Dichiarò Arcee, estraendo la chiave magnetica per sboccare le manette.


 

-Tre...due...uno...ORA!- Annunciò Ratchet, aprendo il Ponte.

Il familiare vortice verde fece la sua comparsa e da esso ne uscì Soundwave, di ritorno dalla Shadowzone nella quale era stato intrappolato nell'ultimo scontro.

-Ci serve aiuto.- Spiegò il medico Autobot per poi raccontargli l'accaduto.


 

-Vado a prendere l'Immobilizzatore!-Annunciò Smokesrceen, uscendo di corsa dalla sala comandi

Bumblebee osservò Blue.

Dopo che Star era partito con Arcee e Predaking si era diretto sul ponte della nave assieme agli altri due Predacon, si era seduta a bordo della piattaforma con il mento fra le ginocchia e non si era più mossa.

-Ehy...-La chiamò esitante, ma non diede cenno di averlo sentito.

-Posso...?-Domandò, avvicinandosi.

Per tutta risposta, si spostò di lato, lasciandogli spazio per sedersi.

-Scusa per prima...Siamo tutti molto agitati.- Le disse.

-Lo so...Non è questo il problema.-Mormorò.

-Allora qual'é?-

-Se...quello mi si avvicinasse... potrei attaccarvi senza saperlo...- Ammise con un sospiro rassegnato.

Per un attimo, lo scout pensò di mettergli una mano sulla spalla per cercare di rassicurarla, ma ci ripensò. In fondo si erano appena conosciuti, non erano così in confidenza.

Ripensò un attimo alle sue parole. Prima aveva spiegato a tutti in cosa consisteva i suoi poteri e del suo “incontro” con l'Unicom nella sua mente; a proposito di quest'ultima parte...

-Forse non può...- Mormorò pensieroso.

-Cosa?- Domandò, sollevando lo sguardo.

-Hai detto che prima di cercare di controllarti con la forza, ha tentato di convincerti con le buone a passare dalla sua parte e una semplice distrazione è bastata a spezzare il legame.

Forse nel suo attuale corpo non ha abbastanza forza o non può direttamente imporre a pieno il suo controllo mentale su di te.

Sarà più facile dirlo che farlo ma...puoi contrastarlo.-

-Hai ragione, la fai facile tu.

Non sei mai stato controllato mentalmente.- Commentò, lasciando le gambe a penzoloni dalla piattaforma.

-Ehm...A dir la verità...Si.-

La slipter si voltò verso di lui con gli occhi sgranati così velocemente che le fece male il collo.

-È successo molto tempo fa e, ironicamente, proprio con Megatron.- Spiegò, divertito dalla reazione della femme.

-Per farla breve, si è trovato intrappolato nel mio corpo e l'ha controllato per tornare nel proprio ma nel farlo ha rischiato di far male ad un mio amico. Non è accaduto il peggio solo perché sono riuscito in parte a contrastarlo.- Concluse il racconto, alzandosi.

-Bhe, ora credo sia meglio mettersi ai posti di combattimento.- Disse, porgendo la mano a Blue per aiutarla ad alzarsi.

Essa accettò con un leggero sorriso.

Quel racconto le aveva dato una briciola di speranza.


 

-Ci siamo.- Annunciò BB.

Avevano intercettato la direzione presa dal Dio del Chaos ed ora si trovavano fra lui e il suo obbiettivo.

Tutti i presenti osservavano la massa di Terracon brulicante, simili a centinaia di disgustosi insetti tutti ammucchiati, a poche miglia di distanza e, nonostante non lo vedessero, sapevano che il loro nemico era lì in mezzo.

Di colpo, la massa si alzò in volo e si piombarono verso la nave.

-Preparasi a fare fuoco!- Ordinò Bumblebee.


 


 

Angolo Autrice

Ormai siamo alle battute finali!

Ce la faranno i nostri eroi a sconfiggere l?Unicrom e a salvare il proprio pianeta o falliranno miseramente?

Lo scopriremo nei prossimi capitoli!

Saluti da Ala


 

*non è stato mai detto ma alla fine la è ciò che è la “reliquia”: un dispositivo per assumere le sembianze di altre specie

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Capitolo 16
*** Battle ***


Appena videro i terracon avvicinarsi, i tre pedacon non esitarono ad alzarsi in volo e iniziare ad abbatterli con il loro fuoco.

Anche dalla nave iniziarono a partire i primi colpi, ma il numero di quelle creature era così elevato che l'impatto si fece sentire comunque, costringendo coloro al suo interno a trovare qualcosa a cui reggersi.

Arrenditi...”

Blue sgranò gli occhi all'udire quella voce, seppur distante, e avvertì come una morsa invisibile che tentava di trascinarla via.

-Via dalla mia testa!- Sibilò, portando le mani sulla corna.

Era peggio dell'ultima volta.

Sentiva come se i vettori implorassero di uscire e fare a pezzi ogni cosa e dovette concentrarsi per trattenerli mentre tutto intorno a lei si faceva sempre più scuro.

Sai di non potermi sfuggire.”

Ancora una volta si trovava immersa nel nero di fronte a quei maledetti occhi viola.

-Lasciami in pace!-Ringhiò.

Non puoi combattermi per sempre...

Sottili catene viola emersero dall'oscurità, avvolgendosi lentamente alle gambe della ragazza come serpenti malefici. Quando se ne rese conto, cercò di tirarle via ma sembravano irremovibili, anzi, esse si avvolsero lungo le sue braccia.

Sei già mia!

Sibilò il Dio del Chaos in trionfo mentre l'intero corpo della slipter veniva avvolto.

Essa continuò a tentare di strapparsele di dosso ma venne investita da una potente scossa che la fece urlare dal dolore.


 

Fuori la battaglia imperversava e più di una volta temettero che da un momento all'altro le vetrate della Nemessis non avrebbero retto e si sarebbero ritrovati uno di quei mosti nella sala comandi.

Starscream, fino a quel momento di fianco ad Arcee di fonte al monitor che mostrava la resistenza degli scudi, si voltò per controllare la sua amica e la vide in ginocchio con le mani alla testa.

Intuendo la sua preoccupazione, la femme blu gli disse:

-Vai, qui ce la faccio da sola!-

Il seeker le fece un cenno di ringraziamento e scattò come una molla e in attimo si trovò inginocchiato di fronte a lei.

Le sollevò la faccia e vide che gli occhi le erano diventati completamente viola mentre il viso era contratto in un espressione di dolore.

Capì che stava ancora combattendo.

-Ce la puoi fare.- Le sussurrò.

-Non gli hai permesso di averla vinta prima, puoi farlo ancora!-


 

In qualche modo, le parole dell'amico giunsero alle orecchie di Blue il cui corpo era ormai quasi avvolto da quelle catene mentre le scosse continuavano a ferirla.

Ricordò di quando si erano aiutati a vicenda; contro quell'altra slipter, la loro chiacchierata sul treno, all'interno della base M.E.C.H.* e la sua liberazione dal controllo mentale...

No!

Nessuno si doveva più permettere di usarla come marionetta!

Forse l'Unicrom intuì la sua rinnovata determinazione ed aumentò la potenza delle scosse, ma lei sorrise.

Ricordava perfettamente i dolori dell'essere cavia.

-Sono stata peggio.-

Terminata la frase, le catene per un attimo brillarono per poi iniziare a creparsi fino a distruggersi.

Non sopravviverai...”

Ringhiò l'Unicrom, la sua voce si era fatta più debole, come se si stesse allontanando.

-Preferisco stare a fianco dei miei amici, piuttosto che ucciderli.-Rispose mentre sentiva di star tonando alla realtà.


 

Blue sbatté gli occhi un paio di volte, sollevata dal fatto di essere ritornata alla realtà e la prima cosa che vide fu il viso di Star con un espressione di sollievo.

Non fece in tempo ad aprir bocca per rassicuralo che l'intera nave tremò, facendoli cadere.

-Hanno colpito i motori!-Esclamò Bulkhead.

-Reggetevi a qualcosa!

Non sarà un atterraggio piacevole.- L'accompagnò Bumblebee.


 

Da fuori, i predacon videro la Nemesiss precipitare e trascinarsi sul terreno per qualche metro prima di fermarsi a poca distanza dell'ingresso del nucleo di Cyberton, senza finire al suo interno per poco.

I pensieri di Predaking furono subito rivolti a Starscream e Blue, avrebbe volentieri invertito direzione per assicurarsi che stessero bene ma la massa di terracon si stava pericolosamente avvicinando al Pozzo come una nube minacciosa.

Tentò di disperderla concentrando il proprio fuoco, assieme a quello degli altri due predacon, in un unico punto nella speranza di bloccarli o perlomeno rallentarli. Inizialmente sembrò funzionare ed essi si stavano disperdendo, ma ben presto il loro numero ebbe la meglio li travolsero.

Predaking si trovò nel centro della massa e tentò di distruggerne il più possibile con il fuoco e gli artigli senza molto successo e venne sbalzato fuori, perdendo i sensi nell'impatto contro il terreno.


 

-E ora?-Domandò Arcee.

Era riuscita ad uscire, assieme agli altri membri, dalla nave ormai fuori uso e avevano visto con orrore l'orda di terracon gettarsi all'interno del Pozzo.

Presto avrebbe raggiunto il Nucleo e sarebbe stata la fine per Cyberton.

Loro erano l'ultima difesa e avevano fallito.

-Non è ancora finita!- Esclamò BB, indicando Unicrom-Megatron a poche miglia dal punto in cui si trovavano.

-Se fermiamo lui, fermiamo il suo esercito.-

-Abbiamo ancora l'Immobilizzatore.- L'appoggiò Smockescreen, mostrando il dispositivo mentre Blue, sostenuta da Starscream, si sentì strana come se stesse per succedere qualcosa.

Alzò lo sguardo al cielo e fu allora che la vide.

-Quella di chi è?-Domandò indicando il cielo dove era comparsa una nuova astronave, più piccola della Nemessis.

-È la nave di Wheeljack e Optimus!-La riconobbe Bulkhead.

Anche il Dio Del Chaos si accorse dell'intrusione e lo seguì con lo sguardo per poi evocare una lancia di Energon oscuro e stava per lanciarla verso la nave quando da essa uscì qualcuno che, nonostante la distanza, riconobbero come Optimus Prime.

Esso, tramite il jetpack sulla schiena, si lanciò a tutta velocità contro l'avversario proprio mentre lanciava la propria arma che impattò contro uno dei motori della nave, facendola precipitare.

-Jacky!-Esclamò Bulkhead, preoccupato, passando alla forma veicolare per dirigersi alla zona d'impatto.

-Andate con lui, noi aiutiamo Optimus.-Ordinò Bumblebee, rivolgendosi a Starscream, Blue e Arcee.

Essi fecero cenno affermativo e seguirono il demolitore verde passando alla propria forma alternativa mentre la slipter utilizzò i vettori per compiere lunghi balzi.


 

In quel momento, Predaking si riprese e si guardò attorno. Era finito vicino al luogo in cui era precipitata la Nemesiss e poté vedere lo scambio di colpi fra Optimus e il falso Megatron.

Quest'ultimo evocò una sorta di martello con la quale fece finire a terra il Prime e stava per finirlo quando Bumblebee gli apparve alle spalle, usando il guanto magnetico per bloccare l'arma e chiedere al proprio capo di andarsene e mentre esso faceva come richiesto, Smockescreen usò l'Immobilizzatore contro l'Unicrom.

O almeno ci provò.

Quando l'avversario riconobbe l'arma cambiò strategia e anziché tentare di sollevare il bot giallo e nero, cambiò posizione e in qualche modo riuscì a sfruttare il legame magnetico che lo intrappolava contro di loro, scagliando lo scout contro l'altro bot.

Nell'impatto che seguì, l'asta si ruppe e il Dio del Chaos stava per tornare all'inseguimento di Optimus quando Laserbeack, il drone di Soundwave, lo bersagliò, seguito dal padrone.

Il predacon si rialzò e prese il volo e, dopo un attimo di indecisione, decise di seguire il leader Autobot per coprirlo.


 

Intanto, Bulkhead, aiutato da Arcee erano riusciti ad estrarre Wheeljack dalle macerie mentre Starscream e Blue sollevavano il motivo per cui Optimus e l'ax demolitore erano via e che avrebbe riportato vita al nucleo di Cyberton, se l'Unicrom non lo distrugge prima: l'Allsparck.

-Ho le traveggole o Starscream ci sta aiutando?- Domandò Appena vide il seeker.

-Voglio “solo” impedire che un dio pazzo distrugga il nostro pianeta.- Rispose, mettendo a terra l'enorme contenitore formato da una sorta di gabbia metallica al cui centro brillava una luce azzurra.

Blue lo guardava come ipnotizzata.

Avvertiva l'energia sprigionata da esso, sapeva di vita.

Unicrom non la deve impadronirsene.” Fu il suo pensiero.

In quel momento, Optimus atterrò davanti a loro.

-Allora, come lo mettiamo al sicuro?-Domandò Wheeljack, accennando all'Allspark.

-Abbiamo un unica possibilità. È rischiosa ma è l'unica via di salvezza per la nostra specie e degli altri pianeti.- Rispose, mentre Predaking atterrava di fianco a loro.


 

Unicrom-Megatron si era appena sbarazzato dei suoi avversari quando si alzò in volo, diretto a tutta velocità verso Optimus che aveva preso con sé l'Allspark e si stava allontanando con esso, diretto verso i resti di alcuni edifici, seguito da Starscream, Predaking e Blue in sella a quest'ultimo.

Sparò un colpo, diretto al jetpack di Optimus per farlo precipitare ma esso riuscì a lanciare l'Allspark in aria prima di finire a terra e Blue lo afferrò con i propri vettori, issandolo a bordo del predacon.

Distruggilo! Distruggilo!” Ordinò nella sua mente il Dio del Chaos, ma la sua voce era flebile. Se fosse per il contatto con l'oggetto o per la sua abilità nel contrastarlo non lo seppe mai.

Capito che non avrebbe ottenuto nulla in quel modo, iniziò a sparare al predacon ma Starscream, posizionato a pochi metri sopra di lui, rispose al fuoco. Ciò, unito al volo a zig zag della creatura rendeva ciò estremamente difficile.

Di colpo, Predaking effettuò un giro della morte a mezz'aria, costringendo la ragazza a reggersi per non cadere e si trovò sopra l'avversario e lo inondò con una fiammata.

Sapeva che non sarebbe stato efficace, ma lo avrebbe rallentato.

Così fu, ma ciò aumentò la sua furia, infatti si ritrasformò a mezz'aria ed evocò quella sorta di Blaster a energon oscuro con la quale sparò a Starscream, centrandolo in pieno.

-STAR!- Urlò Blue e anche Predaking si girò per afferrare il compagno al volo ma l'azione lo espose ai colpi dell'avversario che lo fecero schiantare contro ciò che restava di un edificio.

Il predacon riuscì a proteggere il seeker con le proprie ali ma la slipter, venne sbalzata via e l'impatto col terreno, seppur rallentato dai vettori, fu doloroso.

Il Dio del Chaos comparve proprio davanti a lei e le strappò l'Allspark dalle mani con un sorriso di trionfo.

-Erano secoli che attendevo questo momento.-Sghignazzò per poi rivolgersi alla ragazza.

-Hai avuto la tua possibilità, ma l'hai sprecata.-

Blue si alzò a fatica mentre l'altro aprì il contenitore solo per ricevere una brutta sorpresa: vuoto!

Nessuna traccia della benefica energia azzurra custodita in esso.

L'Unicrom fece in tempo a registrare l'informazione prima che il contenitore emise una piccola onda d'urto.

La femme vide una nube di energia viola venire espulsa dal corpo del mech e assorbita dal contenitore.

Sospirò di sollievo, aveva funzionato.


 

Poco prima.

-La matrice può accogliere l'energia dell'Allsparck e il suo contenitore servirà a rinchiudere l'Unicrom quando ne entrerà in contatto.- Spiegò Optumis.

-No!

Non sappiamo cosa ti accadrà in questo modo!- Protestò Arcee, non voleva perderlo.

-Non abbiamo altra scelta.- Le rispose il suo leader.

-Forse un altro modo c'è.- Suggerì Starscream.

-La chiave di Vectros Sigma, so che ce l'ha e può sostituire la Matrice!-

Il Prime sembrò pensieroso ma alla fine annuì in accordo e disse:

-Non dobbiamo far capire all'Unicrom che lo stiamo ingannando. Mi farò inseguire e lo lascerò credere di battermi.-

-Ti seguiamo, più lo mettiamo in difficoltà, meno sospetterà di una trappola.- propose Predaking, ricevendo un cenno affermativo.


 

Ora.

Blue vide Megatron aprire gli occhi, non più viola ma rossi, e alzarsi a fatica gettandogli un rapido sguardo.

Non fece in tempo ad aprir bocca che si udì uno scricchiolio inquietante e i due si voltarono, rendendosi conto con orrore che l'edificio alle loro spalle, già danneggiato di suo, stava cedendo e li avrebbe schiacciati.

Agendo d'istinto, la slipter evocò i vettori ormai blu per le ferite e afferrò Megatron e il contenitore dell'Unicom e si spinse via un attimo prima di venire seppelliti dalle macerie.

Si trovarono entrambi di nuovo a terra a fissare il punto in cui si trovavano un attimo prima.

-Blue!- La chiamò qualcuno.

Si voltò e vide che era Starscream assieme a Predaking in forma bot; entrambi un po' ammaccati e con la corazza annerita dai colpi ma stavano abbastanza bene da andare da lei per aiutarla a rialzarsi prima di essere raggiunti dagli Autobot.

Ce l'avevano fatta!

Con l'Unicrom rinchiuso i terracon-predacon si disintegrarono e ben presto, grazie all'energia dell'Allspark, Cyberton sarebbe tornato come un tempo.


 


 


 

Angolo autrice

Ed eccoci qui al penultimo capitolo di questa fic!

Ma ora che la minaccia dell'Uncrom è scongiurata, che ne sarà dei nostri eroi?

Lo scopriremo... Sabato^^

Saluti da Ala!


 

*Riferimento alla storia “Il seeker e la Diconicus” per chi non se lo ricordi

P.S.: Si, lo so che nella seria la chiave di Vector Sigma potrebbe contenere solo informazioni, ma non viene detto nemmeno che non possa contenere anche dell'energia: in fondo è molto simile alla Matrice.


 

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Capitolo 17
*** The end ***


L'incontro si fece proprio davanti alla bocca del Pozzo, con Optimus su un rilievo per poter fare l'annuncio ai presenti.

C'erano tutti, anche Ultra Magnus, appena ripresosi dal periodo di convalescenza e a pochi passi di distanza, isolato dal resto del gruppo, persino Megatron era in ascolto.

Aveva a malapena scambiato due parole con Optimus e Soundwave. Gli ultimi eventi, specialmente il venire imprigionato dal Dio del Chaos in persona nel proprio corpo, sembrava averlo turbato e cambiato; portandolo alla decisione di sciogliere definitivamente i Decepticon.

Ora il suo unico desiderio era di rivedere il proprio pianeta natale tornare all'antico splendore.

In quel momento Optimus stava tenendo in mano ad altezza del petto quello che sembrava un frammento di metallo con decorazioni azzurro chiaro che emetteva scintille ma tutti sapevano che si trattava della chiave di Vector Sigma e, come aveva appena spiegato, attualmente stava contenendo l'energia dell'Allspark.

-... E ora, se non fosse per voi, Unicrom sarebbe riuscito nel suo intento e non saremo qui oggi a ridare vita al nostro pianeta.- Concluse.

-So che è un pessimo momento... Ma ora che ne sarà di noi?- Domandò Knockout, riferito a sé stesso e agli altri Decepticon e Predacon presenti.

-Anche voi avete aiutato e, come Megatron ha dichiarato, i Decepticon non esistono più, l'unica cosa che posso fare è chiedervi di univi a noi per la ricostruzione di Cyberton per le nuove generazioni.-

Inutile dire che essi accettarono volentieri, e Predaking che, in uno slancio di gioia per non essere più latitanti, abbracciò Starscream, sollevandolo e baciandolo mentre esso arrossiva e bofonchiava “Non qui!” causando l'ilarità generale.

Finito ciò, il leader Autobot attivò il proprio jetpack e volò all'interno del Pozzo per scaricare l'energia che l'avrebbe riattivato.


 

Approfittando del fatto che fossero tutti distratti, Megatron si voltò e iniziò ad allontanarsi.

Era colpa sua se il pianeta era ridotto in quello sto e in molti erano morti a causa della guerra che aveva avviato. Non meritava di rimanere.

Voleva solo assicurarsi che la vita sarebbe tornata.

Sapeva che Optimus e Soundwave avrebbero tentato di fermarlo, quindi aveva scelto di sparire in silenzio.

-Te ne vai?- Domandò una voce femminile.

Il mech si voltò, trovandosi davanti la femme dalla corazza blu e nera che l'aveva salvato dalla caduta dell'edificio.

Non conosceva nemmeno il suo nome, sapeva solo che Unicrom era interessato a lei e ai suoi poteri ma era riuscita a sottrarsi al suo controllo, mostrando un incredibile forza di volontà.

-Questo non è più il mio posto.- Si limitò a rispondere, per poi domandare:

-Prima... Perché mi hai salvato?-

-Se non lo avessi fatto, saresti morto.- Rispose con semplicità.

-Non credere che andandotene, risolverai i tuoi problemi.-

-Non sai cosa ho fatto, non merito di rimanere qui.-

Non capiva, loro due nemmeno si conoscono e sembrava che nemmeno sappia delle colpe di cui si è macchiato.

Essa si appoggiò alla parete, con lo sguardo vago, come se fosse immersa nei suoi pensieri.

-Qualunque cosa tu abbia fatto, scappare non risolverà i tuoi problemi.- Disse.

-E non aiuterà.- Aggiunse una voce ben nota ai due.

Blue non si mosse mentre Starscream l'affiancava e Megatron rivolgeva l'attenzione su di lui.

-Spero che per una volta mi ascolterai.- Disse con calma.

-Non tutti i Decepticon che arriveranno accetteranno così facilmente di arrendersi e crederanno che la tua decisione sia solo una bugia degli Autobot.

Consiglio di rimanere qui a dare una mano come una sorta di ammenda sia una buona idea.-

Per un attimo fra i tre calò il silenzio, poi Megatron incrociò le braccia e con un sospiro commentò:

-Ti ho visto per così tento tempo come il seeker che tenta di assassinarmi alle spalle che mi ero dimenticato di quanto potessero essere intelligenti le tuo idee.-

La slipter e il seeker si scambiarono un sorriso, felici di averlo convinto.

-Ad ogni modo, non so ancora chi sei.- Aggiunse, rivolto alla femme.

-Mi chiamo Blue.-

In quel momento, anche Predaking fece la sua comparsa prese sottobraccio il seeker, trascinandolo con sé senza dargli il tempo di protestare, dicendo:

-Ve lo rubo per un po'.

Vi state perdendo lo spettacolo!-

Infatti il Pozzo si era illuminato, segno che Optimus aveva completato il suo obbiettivo e stava tornando, e da esso migliaia di luci dai vari colori stava emergendo dando vita ad un meraviglioso spettacolo luminoso.

I presenti sorrisero quando qualcuna di quelle luci si avvicinava, come per salutarli, per poi sparire diretta chissà dove. Una lucetta gialla girò un paio di volte vicino a Knockout prima di seguire le altre.

Sapevano che si trattava di Scintille ed era solo il primo segno del fatto che il pianeta stesse tornando in vita.

Blue sorrise, consapevole di assistere ad uno spettacolo unico.


 

5 anni dopo

L'aveva fatto, era tornata sulla Terra.

Nel tempo era diventata più alta e aveva lascito crescere i capelli, attualmente tinti di nero per non essere troppo vistosi e teneva le corna nascoste da una coppia di fiocchi viola decorati con un teschio.

Si trovava alla finestra, ad osservare il cielo notturno, sapendo che una di quelle stelle era Cyberton.

Sorrise, immaginando Starscream e Predaking abbracciati mentre guardavano il cielo ponendosi la stessa domanda.

Una sola lacrima di nostalgia.

Si decise, domani li avrebbe chiamati.

-Blue? Non dovresti riposare?- Domandò una voce femminile da qualche parte dietro di lei, facendola voltare.

-Arrivo Jane.- Rispose, dando un ultimo sguardo al cielo con un sorriso.


 


 

Angolo Autrice

E finalmente simo giunti alla fine di questa fic ma non temete: mancano il capitolo di curiosità e ben 2 (forse 3) speciali!

Saluti da Ala

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Capitolo 18
*** Curiosità ***


1)Nel cap 3 c'è la mia opinione del terzo film di JP, sul serio, quello si che mi ha spaventato

2)La canzone dedicata a questa storia, che troverete nel prossimo capitolo, era pronta ancor prima delle storia From Shadow

3)Citazione ad Avenger: Civil War per la frase di Blue nel cap3, così come il trattamento a cui è stata sottoposta. Per la “vasca rigenerante” invece, ho preso l'ispirazione ad un elemento presente nella 3° stagiona di “Zoo” ma in quel caso, essa serviva per accelerare il processo di guarigione

4)Il capitolo 12 è, per me, quello scritto peggio,

5) Nel caso ve lo chiedeste: in questo AU Jane alla fine rintraccia il Silas della situazione e rovina i piani della M.E.C.H in maniera analoga alla storia originale.

Nell'idea iniziale, lei doveva venire assoldata dalla stessa M.E.C.H. per tenere sott'occhio Blue ma ci si sarebbe affezionata per poi venire dimenticata quando essa riacquistava la memoria; ma non sapendo bene come gestire la cosa ho cambiare e farle fare il cameo finale .

6) Collegata al punto sopra: se avessi lasciato le cose come sopra descritto, la storia avrebbe avuto un sequel.

7)La frase detta da Shockwave “Sarebbe una mossa logica, ma una logica più sottile propone di unire le forze.” è ispirata ad una frase delle serie “Hot Wheels Battle force 5”, ultimo episodio della prima stagione.

8)Mi sono resa conto dopo che avrei potuto allungare l'interrogatorio di Starscream, e comunque no, non è stato l'interrogato ad avvisare i colleghi, semplicemente si aspettavano un attacco

9) La frase “sono stata peggio” detta da Blue nel cap 16“Battle” è un riferimento all'episodio “Reunited” di Steven Universe, la frase è detta da Lapis.

10) Come si è notato, dato che Blue è una “discendente” dell'Unicrom, non può usare direttamente i suoi poteri contro di lui.


 


 

Angolo autrice

Ed eccoci al capitolo dedicato alle curiosità, successivamente verranno pubblicati uno speciale song-fic e ben 2 speciali dedicati a Megatron.

Saluti da Ala

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Capitolo 19
*** From Shadow ***



 

Born whit no life;

Into subjugation

Trated like a wortless animal

Predaking era nato con un solo scopo: cacciare e uccidere gli Autobot.

Era l'arma definitiva contro di loro ma nessuno si era mai preoccupato di cosa ne pensasse lui.

Non aveva nemmeno chiesto di nascere, era solo una creatura nata in boccetta, utile solo quando fa comodo.

Starscream non poteva essere più diverso, aveva scelto da sé la strada da percorrere, aveva lottato con tutte la sue forze per avere una posizione di rilievo.

Ma alla fine a cosa era servito se nemmeno il suo leader lo rispettava, anzi lo umiliava ogni giorno?

Troppo tardi si era accorto dei sui errori, ma poteva rimediare?

Stripped of all rights;

Just a lesser being

Crushed by cruel ruthless human rule

Persino Blue non poteva essere la persona che avrebbero mai immaginato di incontrare.

Una terrestre considerata un mostro dai propri simili, una diversa, un essere da cacciare, senza diritti.

Nata e vissuta sotto sguardi di odio, paura e diffidenza.

Essi l'hanno forgiata e resa ciò che era e quando hanno tentato di domarla hanno fallito e ne pagheranno le conseguenze!

When it started

All we wanted was a chance to live our lives

Now in darkness

Taking everyting we want and we will rise

Ma i fili dei loro destini si sono incrociati e da ciò era nato qualcosa di unico.

Un amicizia, scoccata dall'incontro casuale fra un cybertroiano e una terrestre.

Non ci volle molto tempo a capire che entrambi aspiravano alla libertà, di strappare quelle catene di odio, sofferenza e umiliazione.

Ben presto, la scintilla divenne una fiamma quando l'imprigionamento della terrestre culminò nell'alleanza fra il seeker e il predacon.

Il loro non era un incontro casuale, il vento della libertà li stava trascinando.

We 'll rise

Forse era sciocco tentare di cambiare ciò che erano, ma dovevano pur provarci.

Erano stanchi di stare a guardare senza fare nulla.

We 'll rise

Avrebbero mostrato chi erano.

Basta essere le vittime!

From shadows

We 'll descende upon the word

Take back what you stole

Fu una piccola insubordinazione, la volontà di aiutare un amica a dare il via al tutto.

Le avevano rubato ricordi preziosi, ingannata e messa in una gabbia senza che ne fosse consapevole.

Ma il suo legame l'ha strappata da quella trappola e l'ha resa simile ai suoi compagni.

From shadow

We reclaim our destiny

Set our future free

Il passo successivo, fu una vera ribellione.

La ricostruzione dell'Omega Lock poteva salvare Cybertron.

Purtroppo, i tiranni non si accontentano mai.

Megatron voleva anche la Terra.

La casa della terrestre...

Il posto che il predacon aveva imparato ad amare...

Il luogo in cui per la prima volta il seeker si è sentito libero...

And we 'll rise

Non avrebbero mai permesso ciò.

Era ora di farsi sentire!

And we 'll rise

Per questo rifiutarono di combattere, era la loro ribellione.

Il loro comune accordo.

Above the darkness and the shame

Above the torture and the pain

Above the ridiculus and the hate

Above the binding of our fate

Nonostante fossero nel giusto, sapevano cosa gli altri pensavano di loro.

Erano consapevoli che sarebbero stati presi come prigionieri.

Per questo scelsero la fuga, non avrebbero permesso a qualcuno di metterli di nuovo in gabbia!

Call us liars, degenerates and killers

Psycho, heartless, insane criminals

Tutti li vedono solo come assassini, dei criminali, dei fuggitivi.

Non si sono mai domandati che cosa provassero loro.

Se avessero guardato più a fondo avrebbero visto la loro sofferenza accompagnata dalla solitudine.

Anche se erano come loro, non li avrebbero mai visti o considerati tali.

Stupid, muttsand nothing but pure evil

Primal bloodshed is all that's left to do

Ma ora non importava più.

Erano insieme e se avessero tentato di separarli, avrebbero reagito.

We're misguided?

Un dubbio, però, li divorava.

E se fossero rimasti?

Sarebbero stati perdonati?

Trated like we're animal and we shold hide

Born indicted

Tired of being pushed around and we will fly

Nessuno di loro era innocente, ma aveva senso scappare?

Forse c'era un modo per mostrare che non erano più ciò che tutti pensavano.

Nascondersi non aveva senso.

Non sarebbero fuggiti di fronte ai loro errori, non avrebbero sprecato la libertà così faticosamente guadagnata.

We'll fly

Troveranno il modo per volare a testa alta, senza vergogna.

We'll fly

Avrebbero mostrato di non essere ciò che gli altri pensavano.

Avrebbero dato il loro meglio, mostrando il loro vero volto!

From shadows

We 'll descende upon the word

La comparsa di un nuovo nemico li ha fatti riunire.

Ma non avrebbero combattuto solo perché qualcuno lo chiedeva.

Lo avrebbero fatto per loro stessi, per il loro mondo.

Anzi, per i loro mondi.

From shadows

We reclaim our destiny

La vittoria fu il passo decisivo.

Non fu la sconfitta del nemico, ma il fatto che si erano sentiti loro stessi.

Erano insieme, stavano bene ed erano liberi.

Erano emersi dalle tenebre.


 


 

Angolo Autrice

Questa song-fic mi soddisfa particolarmente ed essendo pronta da prima della fine della storia ero impaziente di pubblicarla, che ne pensate?

Saluti da Ala


 

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Capitolo 20
*** A Different Point of View ***


Quando si era trovato davanti l'Unicrom aveva provato sorpresa, subito sostituita da una gioia selvaggia quando l'aveva informato che sarebbe tornato alla vita.

Poteva completare il suo obbiettivo!

Sarebbe tornato dai Decepticon con un corpo nuovo e più forte, sconfitto il Prime e avrebbe persino governato su Cybertron appena rinato!

Ma ben presto i ruoli furono chiari.

Al Dio del Chaos serviva solo un contenitore per muoversi in modo da completare i suoi obbiettivi mentre lui era ridotto ad un semplice testimone, schiavo nel suo stesso corpo.

Quando provò a ribellarsi l'Unicrom lo punì dolorosamente. Non si trattava di vero dolore fisico: non era il corpo a venire danneggiato ma il suo stesso “essere”.

Non si poteva nemmeno definire “dolore”, la parola più simile a ciò che provava era lacerazione. Qualcosa che partiva da dentro di lui e si diffondeva su tutto il suo “corpo”.

Sapeva che era colpa sua se ciò stava succedendo: si era iniettato lui stesso l'enegon Oscuro per diventare più forte ed l'aveva anche già salvato dalla morte prima; ora è divenuto ciò che l'ha reso una marionetta nelle mani del Dio del Chaos.

Da oppressore, era diventato l'oppresso.

Ricevette un'altra brutta notizia quando, per via del suo legame con l'Unicrom, avvertì un energia molto simile alla sua ma più debole. Non passò molto prima che esso ne rivelasse la fonte: un suo “araldo”.

L'ex leader Decepticon dovette reprimere la propria paura.

Sapeva già del piano di distruzione del Nucleo e nella sua scintilla sperava che Prime lo fermasse, la presenza di un araldo gli avrebbe reso le cose ancora più complicate.

Per questo fu sorpreso quando in quella sorta di “mondo” in cui si era trovato imprigionato, comparve quella ragazzina dai capelli blu.

Tentò di parlarle ma lei non sentì e quando si avvicinò, scoprì l'esistenza di quella strana barriera invisibile che li separava.

Provò quasi una gioia selvaggia quando essa si rifiutò di collaborare e fuggì, causando la furia del Dio del Chaos.

Pagò le conseguenze di questa sua insolenza.

Non gli importava, voleva solo che l'Unicrom non distruggesse il Nucleo, anche se ciò significasse la propria morte.

Nel secondo “incontro” con la ragazzina egli non si risparmiò e temette fosse la fine per lei e sarebbe diventata una marionetta come lui, ma essa reagì con forza riuscendo a scacciarlo del tutto.

Avrebbe voluto fare lo stesso, e ci provò. Purtroppo era il suo corpo a venire controllato e l'enegon Oscuro nelle sue vene non aiutava.

Fu un sollievo quando il Chaos Bringer venne intrappolato con l'inganno. Finalmente era tornato padrone del suo corpo.

Ma quell'esperienza l'aveva cambiato.

Il desiderio di potere che aveva provato sembrava essersi dissolto assieme al Dio del Chaos e dopo quello che aveva passato sotto il suo controllo, la sola idea di tornare a comandare qualcuno lo disgustava.

Per questo sciolse i Decepticon, ora vedeva chiaramente quando dolore e distruzione aveva portato quella guerra.

E non aveva più intenzione di continuarla.


Angolo Autrice
Questo capitolo è il priomo dei due speciali dedicati a Megatron, ambientato quasi in contemporanea con la storia
A domani con il secondo e ultimo capitolo^^

Saluti da Ala
 


 


 

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Capitolo 21
*** Memories ***


Megatron guardò la città dall'alto

Kaon.

La sua “casa”.

Il luogo dove era cresciuto.

Il posto in cui aveva imparato a combattere.

Atterrò in una strada vuota e si guardò intorno.

Lì si erano consumati gli scontri più violenti e le prove erano ben visibili negli edifici semidistrutti e le macerie sparse sul terreno.

Avanzò lentamente, guardandosi intorno.

Avrebbe potuto atterrare direttamente nel posto che gli interessava ma...non sarebbe stato giusto.

Ne è valsa la pena?” Chiese una voce femminile.

Il mech si fermò e sollevò lo sguardo.

Seduta su una delle macerie, una femme bianca e azzurra lo guardava con le braccia incrociate e lo sguardo severo.

Ne è valsa la pena, Megatronus?” Domandò.

L'ex-gladiatore abbassò lo sguardo e continuò a camminare.

Guardati intorno!

Certo, Kaon non era una meraviglia prima e ora è messa ancora peggio, lo stesso vale per il resto di Cybertron.

Era questo ciò che volevi?” Continuò la femme, andandogli dietro.

Guardarono gli edifici, i danni non erano il problema principale: si potevano ricostruire, forse persino più belli di prima.

Ma c'erano cose che non potevano essere aggiustate.

Quanti bot sono morti qui?

E per che cosa?

Volevi un sistema più giusto invece sei diventato ciò che volevi distruggere!”

Il mech si guardò le mani.

Le modifiche causate dall'Unicrom erano ben visibili, non aveva più nemmeno il logo dei Decepticon sul petto.

Rabbrividì al ricordo del Dio del caos nella sua mente, imprigionato nel suo stesso corpo.

Ma a quanto pare ciò era stato più efficace di mille parole per capire che stava sbagliando.

È dovuto intervenire un dio in persona a riportarti sulla giusta via.

Peccato che non fosse Primus, forse sarebbe stato più indulgente.”

Megatron alzò lo sguardo e si rese conto di essere finalmente giunto a Vakuum.

La femme continuava guardarlo con disapprovazione mentre avanzavano.

Lo sai.

Sono sempre stata dalla tua parte.

Anche se non approvavo i tuoi metodi.

Ma se mi avessi ascoltato... anzi ci avessi ascoltato, non sarebbe finita così!”

Parole dure ma stramaledettamente vere.

Molti gli avevano detto di porre la parola fine al conflitto, Optimus in primis aveva rifiutato di terminarlo in quanto sperava nel suo cambiamento, e di occasioni ne aveva avute anche troppe.

La femme sospirò.

Non so quanto possa valere ora... ma sono felice che tu abbia finalmente compreso i tuoi errori.

Meglio tardi che mai.”

Finalmente l'ex-gladiatore si fermò davanti ad un piccolo edifico, di cui il mech conosceva fin troppo bene la funzione.

Una cripta.

Era lì che giacevano i resti di numerosi cybertroiani, vittime di quella inutile guerra.

Ricordò quando tempo prima, assieme a Dreadwing, aveva profanato la tomba di un Prime per avere la possibilità di maneggiare la Forge di Soulus.

Abbassò lo sguardo.

Cosa era diventato?

Quando lo rialzò, vide la femme bianca appoggiata all'ingresso, braccia incrociate ma non aveva più quello sguardo severo.

-Scusa.-Sussurrò mentre la superava.

Quanto suonavano strane quelle parole, dette da lui.

-Per tutto.-Aggiunse.

Avanzò passo sicuro verso uno dei sarcofagi e quando vi fu davanti, fu sorpreso di ciò che trovò

Un Floxx.

Si trattava di un fiore cybertoiano simile ad una campanula ma completamente azzurro, erano estremamente rari e ne era cresciuto uno proprio ai piedi della tomba che cercava.

Il mech sorrise tristemente.

La credenza comune voleva che la nascita di quel fiore fosse un augurio di buon auspicio, sperò fosse un segnale per il futuro.

Posò la mano sul sarcofago e rimosse la polvere, rivelando il nome del defunto.

Darkness”

Megaton si guardò alle spalle, verso la femme e disse:

-So che il tuo posto non è qui.-

L'altra annuì, prima di sparire in un battito di ciglia.

L'ex-gladiatore posò la fronte sul sarcofago e sospirò.

Lo sapeva, l'aveva sempre saputo.

Lui era lì quando se n'era andata, ormai secoli fa.


 

Flashback

La battaglia era finita, erano riusciti a scacciare gli Autobot.

Megatron esibì un sorriso vittorioso, gli avversari non avrebbero mai avuto speranza contro di loro.

Un mech lo chiamò e gli diede la notizia.


 

Volò il più veloce possibile verso la zona indicata e sin dall'alto vide un gruppo di mech e femme riuniti attorno a qualcosa.

Atterrò e si fece largo fra la folla.

Non voleva crederci, sperò si fossero sbagliati.

Le sue speranza morirono nello stesso istante in cui la vide.

Indistinguibile corazza bianca, sporca di fuliggine ed energon, braccio sinistro abbandonato mentre reggeva ancora il chakram, occhi una volta azzurro cielo ora spenti e un enorme buco nel petto.

A reggere il corpo era Icy, una femme blu dagli occhi verdi che scoccò al mech uno sguardo di pura rabbia e disprezzo.

-È colpa tua!- Sibilò, alzandosi, tendendo ancora il corpo dell'amica fra le proprie braccia.

Il chakram scivolò dalla fredde mani della femme bianca e atterrò con un tintinnio.

-Non capirò mai come Darkness abbia continuato ad amarti.-Sputò quelle parole come veleno, ignorando la faccia ancora sconvolta del mech grigio.

Gli voltò le spalle, seguita dagli altri.

-Riposerà a Vakuum.-Disse senza guardarlo in faccia.

-Anche se credo che non te lo meriti...nessuno ti impedirà di farle visita.-”


 

Angolo Autrice

Yep, in questo What if...? Darkness c'è... ma è morta.

Tornando alla storia, questo era l'ultimo capitolo e forse passerà un po' prima che pubblichi nuovamente qualcosa.... almeno nel fandom dei Transformers.

Come ad ogni fine fic, ringrazio Manuel Darknight, Kunoichi_BeastKnightress e Carolina0909 per aver seguito e recensito la storia, ma grazie anche solo a chi legge^^

Saluti da Ala

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