Pillole di McHanzo

di Liberty89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Whisky e Sakè ***
Capitolo 2: *** 2. Centro ***
Capitolo 3: *** 3. Mission ***
Capitolo 4: *** 4. Sicuro ***
Capitolo 5: *** 5. Smemorato ***
Capitolo 6: *** 1.2. Backpfeifengesicht ***
Capitolo 7: *** L'ananas della discordia ***
Capitolo 8: *** Flue ***



Capitolo 1
*** 1. Whisky e Sakè ***


Titolo: Pillola Uno ~ Whisky e Sakè
Autore: Liberty89
Genere: Comico
Rating: Verde
Personaggi: Hanzo Shimada, Jesse McCree
Avvertimenti: Flash-Fic, Shonen-ai
NdA: Salve a tutti! Pur non giocando a OW sono finita a scrivere di Hanzo e McCree, perché ho tantissima gente attorno che mi parla di loro e mi sembra di conoscerli più del dovuto. Quelle che troverete in questa raccolta sono piccole scene di vita quotidiana (?), piccole pillole di McHanzo. Spero che vi piacciano!
NdA2: Questa prima fic è ispirata a questa immagine!


Pillola Uno ~ Whisky e Sakè

Cosa. Accidenti. Stava. Facendo.
Occhi sgranati e cervello in panne, Hanzo non riuscì a produrre mezzo pensiero che fosse tale o parole diverse da quelle sopracitate. Di conseguenza, il suo corpo rimase lì, fermo, alla completa mercé dell’uomo più irritante che avesse mai conosciuto. Aveva provato a indietreggiare, ma una subdola parete gli aveva impedito la fuga e McCree ci si era appoggiato con una mano, a pochi centimetri dal suo orecchio.
Hanzo non aveva nemmeno capito come fosse finito con le labbra del pistolero contro le proprie. Un attimo prima stava parlando di qualcosa- la missione! Quella che avevano appena terminato con un successo totale- e quello dopo McCree aveva bofonchiato qualcosa seguito da un’imprecazione e poi- il bacio. Le labbra ruvide di McCree sulle sue, la luce del sole celata dalla falda del cappello da cowboy.
Cosa. Diavolo-
Stava per spingerlo via, finalmente il suo cervello stava riprendendo a funzionare, ma fu l’altro a farsi indietro per primo, sfoggiando un soddisfattissimo ghigno da idiota. Ad Hanzo venne improvvisamente voglia di dargli un pugno.
-Scusa.- tutto si era aspettato tranne delle scuse da parte di quell’uomo volgare. -Non ho resistito… È da settimane che volevo farlo.-
Hanzo arrossì. -Perché mai? Volevi prenderti gioco di me?-
McCree rise piano. -Frena i cavalli, Hanzo. Mi interessi troppo per perdere tempo a prenderti in giro.-
Il cervello dell’arciere s’ingolfò un’altra volta. Hanzo? Interessi? Il rossore sul suo viso si fece più scuro.
-Allora Hanzo? Che ne dici di una cena?-
-Come?-
McCree rise ancora di fronte alla confusione dell’arciere. -Ti sto invitando a cena, Hanzo. Ti va?-
Hanzo sbatté le palpebre un paio di volte. -Intanto per te è Shimada. Non siamo in confidenza, non hai il diritto di usare il mio nome, McCree.-
-Ahia! Certo che sei rigido, Robin Hood.- Robin cosa? -Ma anche questo tuo lato mi stuzzica.-
Se avesse potuto gli avrebbe piantato una freccia tra gli occhi. Sfortunatamente le aveva terminate.
-E poi, perché mai dovrei passare il mio tempo in compagnia di un personaggio rozzo come te?-
A quelle parole, Jesse rimase interdetto. Confuso. Poi si riebbe e un nuovo sorrisetto gli allungò le labbra.
-Ti passo a prendere alle sette, tra due giorni. Ok, Hanzo?-
-Osa presentarti alla mia porta e ti trasformo in una faretra. Addio, McCree.- sibilò Hanzo, per poi allontanarsi a passo svelto.
-Correrò il rischio!- replicò il tiratore, puntando lo sguardo sul fondoschiena dell’altro.

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Capitolo 2
*** 2. Centro ***


Titolo: Pillola Due ~ Centro
Autore: Liberty89
Genere: Comico
Rating: Verde
Personaggi: Hanzo Shimada, Jesse McCree
Avvertimenti: Flash-Fic, Shonen-ai
NdA: Salve di nuovo! Pubblicherò a raffica le fic già scritte, quindi aspettatevene altre... tre o quattro. Buona lettura!
NdA2: Questa flash è stata ispirata da questa immagine!


Pillola Due ~ Centro

-Ehi Hanzo! Che fai di bello?-
Pesante sospiro di rassegnazione. -McCree. Non hai treni da assaltare?-
-Così mi ferisci, come mai tanta formalità? Eh, Hanzo?-
Occhiataccia al viso spiaccicato contro il suo. -Educazione, McCree. Hai almeno una vaga idea di cosa sia?-
Un sorriso enorme spaccava quasi a metà la faccia del cowboy. -Forse. Devono aver provato a insegnarmela, ma mi sembra una cosa noiosa. Allora, che fai di bello?-
Altro sospiro lungo e difficile. -Stavo cercando di allenarmi. Potresti, per cortesia, spostarti?-
Jesse McCree però fece l’esatto opposto e si appoggiò ancora di più al viso e alla spalla di Hanzo, fermo in posizione di tiro. La tentazione di intrufolarsi in quel vuoto lasciato dal suo braccio era stata immediata e andava soddisfatta.
-E perché mai? Sto così bene qui.- replicò con sfacciataggine prima di sganciargli un bacio sulla guancia.
-Tsk. Sei impossibile.- la freccia volò con un sibilo, incastrandosi nell’esatto centro del bersaglio.
-È anche per questo che ti piaccio.-

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Capitolo 3
*** 3. Mission ***


Titolo: Pillola Tre ~ Mission
Autore: Liberty89
Genere: Drammatico
Rating: Giallo
Personaggi: Hanzo Shimada, Jesse McCree
Avvertimenti: One-Shot, Shonen-ai
NdA: Questa fic è stata ispirata da questa immagine.


Pillola Tre ~ Mission

Non gli piaceva per niente. Troppa calma. Troppo silenzio. Anche il comunicatore era silenzioso e lo era da troppo tempo.
Hanzo era un tipo silenzioso, lui e le sue frecce. Il suo esatto opposto, dove c’era Jesse c’era casino e i colpi di pistola rimbombavano ovunque. Aveva imparato ad amare i silenzi dell’arciere, ma questo che lo circondava come una fitta nebbia appiccicosa lo stava odiando a morte.
Arma alla mano con il proiettile in canna, McCree attraversò l’area scavalcando i corpi degli avversari trafitti dalle frecce di Hanzo. I suoi occhi scattavano da una parte all’altra, pronti a cogliere qualsiasi movimento che avrebbe potuto rappresentare una minaccia.
Ancora troppo silenzio.
Svoltò un angolo e il suo respiro si fermò insieme al suo passo successivo. Un folto gruppo di nemici giaceva a terra, tra la polvere e il sangue, e poco distante c’era Hanzo, seduto contro un muro e con il capo chino sul petto, l’arco abbandonato lì accanto insieme alla faretra vuota.
-Hanzo?- chiamò il tiratore correndo al fianco dell’altro uomo. -Ehi? Svegliati.-
L’arciere però rimase insensibile alla sua voce e al suo tentativo di scuotergli la spalla, Hanzo scivolò lungo la parete. E sarebbe caduto se le mani di McCree non fossero corse a sorreggerlo, la pistola dimenticata sul terreno.
-Ehi, ehi. Non puoi farmi questo. Andiamo, Hanzo, dai.- disse in fretta, mentre la sua mano scattava sul collo dell’arciere, bagnato da un rivolo di sangue che colava dalla testa.
Il cuore di Hanzo batteva ancora, ma era lento e i suoi respiri erano rapidi e poco profondi. McCree si sedette accanto a lui, sistemandoselo contro il petto e lì si accorse della grande macchia di sangue sul retro della spalla destra dell’altro.
Un rumore attirò la sua attenzione, quindi raccolse la pistola mentre con la mano libera andava a coprire la fonte dell’emorragia per limitarne i danni.
-Hanzo, devi svegliarti.- tentò ancora. -Andiamo, tesoro. Svegliati!- mormorò buttandogli un’occhiata veloce.
Niente, l’arciere restava immobile nel suo mezzo abbraccio e diventava sempre più pallido. Che fare? Non poteva prenderlo e correre via, c’era ancora qualcuno lì intorno e sballottarlo in uno scontro non avrebbe aiutato affatto. Dov’era il resto del team? Lui aveva risposto immediatamente alla chiamata di Hanzo ed era il più lontano, dov’erano gli altri? Un sospetto cominciò a formarsi nella sua testa e non gli piaceva per niente.
Qualcosa si mosse di fronte a lui e la sua mano scattò, quasi più veloce del suo occhio, sparando il colpo rimasto in attesa per lunghi minuti. Un altro nemico cadde dal tetto di fronte, mentre un’altra coppia si sporgeva per compiere un salto e raggiungerlo.
-Tsk. Lurida feccia.- sputò Jesse, sapendo bene di avere solo un proiettile.
Poteva ricaricare velocemente, ma con una mano sola ci avrebbe messo dei preziosi secondi in più. Sparò al primo, che cadde a terra con un breve urlo, nel frattempo il secondo nemico era sceso a livello del terreno e si era diretto subito verso di loro.
McCree svuotò rapidamente l’arma dai proiettili usati per ricaricarla, ma non c’era tempo. La spada corta del nemico era pronta a calare su Hanzo e Jesse si preparò a schivare. Tirò l’arciere contro di sé e rotolò via, mentre un nuovo suono gli raggiungeva le orecchie: lama contro lama.
Quando tornò seduto, Jesse si girò per vedere il corpo senza vita del nemico che cadeva senza un fiato e un uomo che gli dava le spalle, la katana stretta nella mano destra.
-Genji?- mormorò il tiratore confuso. -Cosa-
-Il vostro team vi ha venduti.- rispose il samurai, voltandosi. -Una buona somma per eliminare anche uno solo di voi due.-
Genji si avvicinò alla coppia. -Portalo via, occupati di lui. Va’ e non voltarti indietro, vi ho liberato la strada, di quello che resta non devi preoccuparti.-
Da quel poco che sapeva McCree, il rapporto tra Hanzo e suo fratello non era proprio roseo, ma in quel momento sentì di potersi fidare di Genji e delle sue parole. Annuì e si alzò in piedi, tenendo Hanzo tra le braccia.

Assicurata la ferita di Hanzo con una benda di fortuna e recuperato il suo arco, Jesse McCree diede un’ultima occhiata al samurai.
-Grazie.-
E corse via, accantonando qualsiasi pensiero che non riguardasse la salvezza del suo arciere.

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Capitolo 4
*** 4. Sicuro ***


Titolo: Pillola Quattro ~ Sicuro
Autore: Liberty89
Genere: Fluff
Rating: Verde
Personaggi: Hanzo Shimada, Jesse McCree
Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai
NdA: Questa flash è stata ispirata da questa immagine.

Pillola Quattro ~ Sicuro

Con un sospiro soddisfatto, Hanzo si accoccolò meglio sotto le coperte, tra le braccia di McCree. Era bello addormentarsi accanto a lui dopo aver fatto l’amore: era caldo e sentire il suo cuore battere contro l’orecchio era rassicurante. A ogni battito sembrava volergli dire: “Dormi, sei al sicuro. Niente ti disturberà”.
E così Hanzo dormiva sereno, sotto lo sguardo vigile del pistolero, che sistemò di nuovo le coperte sul corpo dell’altro, divertito dal fatto che fosse tanto freddoloso. Se ne andava sempre in giro con il kimono mezzo aperto e il braccio fuori dalla manica, come riuscisse a non sentire freddo pure in alta montagna lo sapeva solo lui.
Gli posò un bacio leggero sulla fronte per poi distendersi a sua volta con un grosso e rumoroso sbadiglio, che gli valse un borbottio imbronciato da parte di Hanzo.

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Capitolo 5
*** 5. Smemorato ***


Titolo: Pillola Cinque ~ Smemorato
Autore: Liberty89
Genere: Romantico
Rating: Verde
Personaggi: Hanzo Shimada, Jesse McCree
Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai
NdA: Questa flash è stata ispirata da questa immagine.


Pillola Cinque ~ Smemorato
-Vuoi dirmi cosa ti succede?-
La domanda di Hanzo non era inattesa, ma posta così all’improvviso, durante una missione tra l’altro, per un attimo lo lasciò interdetto.
Liberò il fumo del sigaro, senza mai distogliere lo sguardo dal mirino del fucile. -Niente.-
-Jesse...-
McCree si irrigidì. Che colpo basso, sapeva benissimo che quando lo chiamava per nome non poteva resistergli.
-Lo sai che puoi dirmi quello che ti passa per la testa.- proseguì l’arciere, osservando l’area sotto di loro col binocolo. -È da ieri che sei taciturno. Non è da te.-
-Forse ho iniziato ad apprezzare il silenzio?-
-Inventa una balla migliore.- replicò Hanzo. -Bersaglio in arrivo, a ore nove.-
Un po’ lo irritava la capacità multitasking del suo compagno, ma doveva riconoscere che era un’abilità ottima. Seguì le indicazioni e trovò l’obiettivo esattamente dove voleva che fosse. Il suo dito scivolò sul grilletto e il bersaglio si ritrovò con uno sfiato in mezzo alla fronte.
Sbuffò altro fumo e allontanò l’occhio dal mirino. Ci avrebbe pensato la prima squadra a fare le pulizie, quindi il loro lavoro era pressoché finito. Alzò lo sguardo e trovò quello di Hanzo puntato su di lui: calmo e fermo, preoccupato ma non insistente. Sorrise e si coprì gli occhi con la falda del cappello.
-Non c’è niente da fare, con gli sguardi vinci sempre tu.-
Non visto, Hanzo arrossì e girò il viso da un’altra parte, incrociando le braccia e borbottando qualcosa di indefinito.
McCree si alzò in piedi, spolverandosi i pantaloni. -Puoi star tranquillo, non è successo niente di grave. È solo che... tra un paio di giorni è un anno che noi... ecco...-
-Ci frequentiamo?-
-Sì, quello. Ecco stavo pensando che potremmo, sì insomma...-
-Andare fuori a cena?-
-Proprio quello. Se non hai altri impegni, ecco.-
L’arciere sbuffò. -McCree sei un vero disastro.-
-Eh? Che ho fatto?-
-Ti ho chiesto la settimana scorsa se volessi andare fuori a cena quella sera e mi hai anche detto di sì.-
Il sigaro cadde dalle labbra del pistolero, che tornò a guardare il viso del suo compagno e da cui si sentì non poco rimproverato.
-Scusa- un bacio sulle labbra lo zittì.
-Ormai sono abituato. Sei distratto, non ci si può far niente. Dovrai solo farti perdonare.-
Detto questo e sfoderato un sorriso malizioso, Hanzo s’incamminò per scendere dal tetto, lasciandosi alle spalle un pistolero in tilt.

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Capitolo 6
*** 1.2. Backpfeifengesicht ***


Titolo: Pillola 1.2 ~ Backpfeifengesicht
Autore: Liberty89
Genere: Comico
Rating: Verde
Personaggi: Hanzo Shimada, Jesse McCree
Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai
NdA: Questa storia partecipa alla “Parole Intraducibili Challenge” indetta sul gruppo facebook Il Giardino di Efp, ed è un sequel diretto della Pillola Uno. Il titolo è una parola tedesca che significa “un volto che va preso a pugni” e Hanzo vorrebbe tantissimo prendere McCree a pugni sul muso ù.ù

Pillola 1.2 ~ Backpfeifengesicht

Hanzo sbuffò stizzito. Bevve l’ultimo sorso di tè e si alzò dal cuscino su cui era inginocchiato. Camminò a passo svelto fino in camera da letto e si piazzò davanti all’anta dell’armadio per guardarsi allo specchio: indossava uno dei suoi kimono preferiti, su cui la tinta sfumava dal bianco al blu profondo da destra verso sinistra, mentre in direzione e colori opposti passava il disegno stilizzato di un dragone dal corpo flessuoso. Si controllò ancora i capelli per assicurarsi che fossero in ordine. Poi si sbatté le mani in faccia.
Cosa stava facendo?
Si stava davvero preparando per uscire con Jesse faccia da schiaffi McCree?
Beh, Hanzo era un tipo preciso e ci teneva a essere sempre in ordine e pronto a ogni occasione… infatti arco e faretra erano lì vicino all’ingresso. Restava da vedere se il cowboy-
Tre colpi secchi risuonarono contro la porta di casa sua. Gettò un’occhiata all’orologio: sette meno cinque. Persino in anticipo-
-Ehi!- chiamò McCree da fuori. -Hanzo, ci sei?!-
L’arciere si accigliò. -Tsk. Rozzo come sempre.-
-Haaaaaaaaaanzooooooo!-
In cinque secondi aveva attraversato l’appartamento e spalancato la porta d’ingresso.
-Sei un animale, McCree.- dichiarò piatto.
Quello rise di gusto. -Me lo dicono spesso!-
Ed eccolo lì, quel sogghigno soddisfatto che gli faceva venire voglia di prenderlo a schiaffi- no, a pugni.
McCree lo squadrò da capo a piedi e annuì. -Bene, vedo che sei pronto, Hanzo! Vogliamo andare?-
Cosa… -E chi ti ha detto che ho intenzione di andare a cena con un individuo rozzo come te? E già te l’ho detto, per te è Shimada.-
-Sì, sì. Come ti pare, Hanzo.- commentò con sufficienza.
Lo faceva apposta. Voleva farlo arrabbiare abbastanza da poterlo accusare di tentato omicidio, ne era certo. Ma non gli avrebbe dato questa soddisfazione. Assolutamente no.
Presi arco e faretra uscì e chiuse a chiave la porta.
-Muoviti, McCree. Non ho tutta la notte.-
Il pistolero si sistemò il cappello in testa. -Eddai! Puoi chiamarmi per nome!-
-Te lo ripeto ancora: non siamo in confidenza. Ora dimmi dove stiamo andando, non voglio ritrovarmi in una bettola dal pessimo odore.-
E perché fosse seduto di fronte a quel rozzo uomo, forse non così privo di tatto come aveva creduto, Hanzo Shimada se lo domandò per tutta la sera.

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Capitolo 7
*** L'ananas della discordia ***


Titolo: Pillola Sei ~ L'ananas della discordia
Autore: Liberty89
Genere: Slice of Life, Comico
Rating: Giallo (Hanzo volgare ù.ù)
Personaggi: Hanzo Shimada, Jesse McCree
Avvertimenti: Flash-fic, Lime
Note dell’autore: Buon giorno e buona Pasqua a tutti! Torno a pubblicare una pillola di McHanzo che mi è stata chiesta per una challenge che ho reinventato su facebook, la #SixFanfiction, convertendo quella sulle fanart per i disegnatori: ho chiesto di assegnarmi sei personaggi/ship su cui avrei scritto una breve fanfiction. In questo caso, mi era stata chiesta una fic sulla McHanzo e di inserire un ananas, così tanto per. Spero che vi piaccia! Buona lettura!

Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.


Pillola Sei ~ L'ananas della discordia

Sbuffò frustrato e buttò all’aria la freccia fatta a metà che aveva tra le mani. Quel giorno non ne andava dritta una: si era sganciata la corda dell’arco e aveva terminato la scorta di frecce, peccato che non riuscisse a metterne insieme nemmeno una. Almeno Jesse non era nei paraggi a prenderlo in giro.
Di nuovo, sbuffò e si diresse in cucina per bere qualcosa e fare una pausa, pensando che se avesse riposato qualche minuto, poi avrebbe guardato tutto da una prospettiva diversa che gli avrebbe dato modo di fare quanto doveva senza troppi incidenti.
Si versò del succo fresco e bevve una lunga sorsata. Forse avrebbe dovuto tagliare un altro ananas, così da averlo come spuntino pomeridiano. Annuì a se stesso, dicendo che anche il suo compagno avrebbe apprezzato. Posò il bicchiere e recuperò il frutto, ma prima che potesse recuperare il necessario per tagliarlo, una mano gli strizzò il gluteo destro con forza, strappandogli un sussulto imprevisto.
Alle sue spalle, McCree rise di gusto. “Ma dai, Hanzo. Ti ho spaventato?” chiese, palpandolo senza ritegno.
“Sei uno screanzato.” borbottò l’arciere. “Ora levati di dosso, sono impegnato.”
Il pistolero però si appoggiò ancora di più, spingendosi in maniera inequivocabile contro di lui. “Posso trovartene un altro in un attimo. Che ne dici se ci mettiamo più comodi, mh?”
“Che ne dici se ti infilo quest’ananas su per il-” la bocca dell’altro gli aggredì il collo con baci e piccoli morsi, spostandosi poi dietro la nuca e al lato opposto.
Senza volerlo, Hanzo sospirò soddisfatto per quelle attenzioni. Non poteva farci niente, in qualunque maniera Jesse lo toccasse, lo mandava fuori di testa in un attimo, e il suo respiro caldo sulla pelle gli provocò una scia di brividi lungo tutta la schiena.
“Mi ecciti da morire quando sei volgare.” soffiò McCree contro il suo collo. “Lo fai così di rado.”
Hanzo borbottò qualcosa di poco chiaro sull’utilizzo spropositato del turpiloquio, arrossendo fino alla punta delle orecchie. E non si oppose quando il suo compagno lo fece girare per rubargli un bacio rumoroso e intenso che prometteva un seguito molto soddisfacente.
“Allora…” riprese Jesse. “dove volevi mettermelo quell’ananas?”
“Sei proprio un coglione, McCree.”

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Capitolo 8
*** Flue ***


Titolo: Flue
Autore: Liberty89
Genere: Hurt/Comfort, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Personaggi: Jesse McCree, Hanzo Shimada
Avvertimenti: One-shot, Shonen-ai
Note dell’autore: Storia scritta per la 4shipschallenge indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction


Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.

 
Flue

Un nuovo colpo di tosse gli sconquassò il petto con violenza e lo lasciò esausto, sudato e imbronciato su quello che aveva definito il suo letto di morte. Non bastava il raffreddore che gli aveva fatto somigliare il naso a una grossa fragola, ovviamente dovevano aggiungersi la febbre e una tosse che più secca di così non si poteva. Si sentiva un vecchio di novant’anni con tutti quei dolori articolari e il torace così dolorante da sembrare sul punto di aprirsi in due.
Jesse McCree prese i respiri più profondi che gli riuscirono. Quegli attacchi di tosse lo lasciavano sempre senza fiato. Chiuse gli occhi, ci mancava solo una polmonite a questo punto.
Era talmente rintronato dal suo stato influenzale da non accorgersi nemmeno della porta della stanza che veniva aperta e richiusa. Una fresca mano posata sulla sua fronte rovente lo distolse dai suoi pensieri.
“Hanzo…” Il nome del suo compagno gli uscì in un soffio rauco, ma avrebbe sopportato anche la sensazione della gola ridotta a carta vetrata per giorni se ogni volta avesse ricevuto in cambio quel sorriso.
Infatti, il giapponese gli rispose con un sorriso piccolo e dolce, qualcosa di molto raro da vedere sul suo viso. “Ehi Jesse, come ti senti?”
“Una vera merda…” Rispose, tossendo subito dopo. “Hanzo, è vero che non mi lascerai morire così? Eh?”
A quelle parole l’arciere rise. “Oh, andiamo. Non stai morendo, hai solo l’influenza. Certo, un’influenza molto brutta, ma vedrai che passerà nel giro di qualche giorno. Ti basterà seguire delle istruzioni molto semplici e guarirai prima che tu te ne accorga.”
Jesse avrebbe replicato sicuramente con qualcosa riguardo la noia che lo avrebbe potuto uccidere molto prima della malattia, o che erano tutte bugie, che sarebbe rimasto confinato in quel letto per chissà quanto tempo e che lui si sarebbe stancato di fargli da badante e lo avrebbe abbandonato al suo triste destino. Il suo compagno, però lo colse di sorpresa e uccise la sua risposta sul nascere: Hanzo si era chinato su di lui e gli aveva baciato la fronte con una leggerezza unica, con una dolcezza che era ancora più rara di quel sorriso che gli aveva mostrato poco prima. Lo guardò con meraviglia, affascinato da quanto riuscisse a leggere sul viso di Hanzo nel suo stato febbrile.
“Resterò con te tutto il tempo, mi prenderò cura di te.” Lo rassicurò il giapponese, accarezzandogli la testa e districando le ciocche disordinate con le dita. “Te lo prometto.”
Quello fu uno dei tanti momenti in cui Jesse McCree, noto attaccabrighe e portatore di caos ovunque mettesse piede, si chiese cos’avesse mai fatto di buono nella sua vita piena di disastri ferroviari per meritarsi un angelo come Hanzo Shimada al proprio fianco.
“Adesso ti aiuto ad alzarti, è ora che tu mangi qualcosa e prenda la medicina, altrimenti quest’influenza non passerà mai.”
L’americano annuì, distratto, perché solo in quel momento si accorse del vassoio posato sul comodino vicino al letto. Fece leva sui gomiti per alzarsi, ma Hanzo fu più veloce nel mettergli un braccio attorno alle spalle per tenerlo sollevato, mentre con l’altro sistemava i cuscini dietro la sua schiena. Era così strano per lui avere qualcuno che lo accudisse per una banale influenza, per quanto brutta fosse. Di solito avevano a che fare con ferite più o meno gravi, infezioni e avvelenamento con una febbre che avrebbe fritto il cervello a chiunque, questa volta invece dovevano affrontare la brutalità di un naso gocciolante, febbre alta ma non a un livello tale da giustificare un bagno nel ghiaccio, e una brutta tosse. Tosse che giusto in quel momento volle ricordare la propria fastidiosa presenza. McCree si piegò in avanti, tossendo nel pugno, ma il suo compagno lo costrinse a tornare dritto e prese a massaggiargli la schiena, finché non si calmò.
“Ecco, prendi.” Disse poi, porgendogli un bicchiere d’acqua.
Bevve avidamente e non si accorse della mano di Hanzo che sostava a qualche centimetro dal vetro, pronta a reagire le sue fossero venute meno. Sparito il bicchiere, si ritrovò il vassoio con una ciotola di zuppa ancora fumante, posato in grembo.
“Mangia quello che ti senti, d’accordo? Torno tra un minuto.” Hanzo si congedò con un bacio sulla tempia e si girò per uscire dalla stanza.
“Non mi imbocchi?” La domanda gli uscì con un tono così triste e amareggiato che avrebbe sciolto il cuore di chiunque, ma Hanzo beh- Hanzo rise.

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