Mai più come prima

di Ande03
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                                                 Mai più come prima 

Capitolo 1 

 

Inizio flashback 

 

  • Camilla amore, promettimi che farai la brava, quando mamma se ne andrà. Non fare preoccupare papà va bene piccolina, la mamma ti vuole molto bene ricordatelo. 

 

Trattengo un singhiozzo, l’ennesimo che faccio nel giro di un minuto, papà cerca di essere più forte per tutte e due, ma è inutile. 

Ormai la mamma è stanca di vivere, i suoi occhi sono spenti e infossati, il suo volto non è più come quello di una volta, non rimane neanche l’ombra del suo volto pieno di vita, della sua colorazione rosata. 

Mi avvicino a lei per posarle un piccolo bacio, sono consapevole che non risolverà nulla però ci voglio provare, non appena gli poso un bacio, mi stringe forte, una sua lacrima bagna la mia guancia, mi viene da piangere ma non lo faccio. 

Voglio con tutto il mio cuore che anche nei i suoi ultimi giorni stia serena, felice, nel l’abbraccio si aggiunge anche papà, che lascia due baci in testa, uno a me è un’altra alla mamma, per poi dire:

 

  • Resteremo una famiglia, noi 3 per sempre.

 

Il giorno dopo...

 

Papà oggi mi ha obbligato ad andare a scuola, stanotte l’ho sentito  parlare al telefono con qualcuno, chiamava dall’ospedale sono riuscita a capire questo, sono preoccupata per la mamma ho paura che le è successo qualcosa.

La voce della maestra interrompe i miei pensieri, alzo la testa, per ascoltarla, mi dice che mio padre è qui. Senza chiedere il permesso corro da mio padre, non appena sono lì davanti a lui, noto che il suo sorriso è spento, i suoi occhi blu sono arrossati e lucidi. 

Capisco subito che la mamma non c’è più, se n’è andata, mi allontano subito da papà, non voglio che mi veda piangere, ho fatto una promessa alla mamma voglio mantenerla, farò la brava.

Mi rifugio sotto l’albero del giardino della scuola, inizio a piangere, i singhiozzi sono forti, le lacrime scendono velocemente,  sono arrabbiata con il mondo,  con i dottori che non hanno fatto nulla per salvarla, stava male non gli hanno dato nulla per farla stare meglio.

Perché se n’è andata? Perché mi ha lasciato qui da sola? Perché mi hanno dovuto privare di mia madre, ho solo 6 anni, dovevo fare tante cose ancora con lei. 

 

Continuo a piangere, disperatamente sperando che la mamma venga da me, e mi asciughi le lacrime, una parte di me sa che non tornerà più, l’altra invece si illude ancora che è solo un brutto sogno da cui presto mi sveglierò. 

Rimango con il viso nascosto tra le ginocchia fino a quando non mi arriva un pallone addosso, alzo lo sguardo per vedere a chi appartenesse la palla, e per capire chi è il bimbo che mi ha colpita. 

I miei occhi notano subito un bimbo ad un metro da me con i capelli lisci  corvino, e degli occhi molto simili a quelli della mia mamma azzurri come il mare. Sembra essere poco più alto di me, ha l’aria di essere antipatico, sicuramente è un bullo che da fastidio alle bimbe. 

Prendo la palla che si trova accanto alle mie caviglie, la lancio fuori dal recinto per dispetto, nessuno deve farmi male senza motivo. Il bimbo mi guarda male, ma non reagisce, si avvicina a me fino a sedersi accanto a me, iniziando a fissarmi.

 

  • I bimbi bravi non piangono, tu sei monella quindi fai i dispetti e piangi. 

 

Ripenso alle ultime parole di mia mamma, mi aveva chiesto di fare la brava, non ho mantenuto la promessa, dispiaciuta per averla infranta piango, nascondendo i miei occhi con le mani. 

 

  • Scusa non volevo farti piangere.

 

Si avvicina di più a me, e mi abbraccia, posandomi un piccolo bacio sulla guancia, continua a stringermi fino a quando non mi calmo.

 

  • Perchè fai così, qualcuno ti ha rubato là merenda?

Scuoto la testa, asciugando le ultime lacrime rimaste, subito dopo gli dico:

 

  • É andata via la mia mamma, e non tornerà più.
  • Mi dispiace tanto, sai anche la mia se n’è andata dopo la mia nascita.

Lo guardo come me ha lo sguardo triste, spontaneamente lo abbraccio così come lui ha fatto con me.

  • Mi dispiace tanto. Se vuoi possiamo diventare amici.

 

Mi rivolge un sorriso, per poi annuire convinto, ricambio il sorriso subito dopo gli tendo la mano come segno di amicizia.

 

  • Comunque io sono Francesco.
  • Io sono Camilla.

Gli dico sorridendo, quel giorno avevo perso una persona a me molto cara, però ne ho trovata un altra che occuperà un posto fondamentale nella mia vita.

 

Fine flashback 

 

 

13 anni dopo....

 

  • Francescoooo ho bisogno del tuo aiuto!! 

Lo chiamo urlando a squarciagola, ho con me degli scatoloni, che non riesco a tenere tra le mie braccia  a causa del loro peso, ho bisogno di Francesco che a differenza mia ha più massa muscolare. Oggi ci siamo trasferiti nella nostra nuova casa per i prossimi 5 anni, ho avuto la fortuna di fare questo grande passo con il mio migliore amico, fortunatamente abbiamo scelto la stessa città, la stessa università e la stessa casa. 

 

  • Cami, puoi darmi questi scatoloni, anziché rimanere lì impalata cerca di sistemare casa, qui non c’è spazio per le tue esili braccia, che non sono nemmeno in grado di sollevare una piuma. 

 

Gli tendo gli scatoloni, subito dopo lo spintono facendogli cadere tutto, l’ho colto di sorpresa, ben gli sta almeno così capisce che non mi deve considerare una buona a nulla. 

La nostra amicizia è sempre stata così profonda, ricca di complicità, fiducia e affetto, ho conosciuto Francesco all’età di 6 anni, siamo diventati migliori amici esattamente il giorno in cui mia madre è morta, senza di lui non mi sarei ripresa è stata la mia ancora, tuttora lo è, la sua presenza per me è fondamentale.

                                                                        *

Riusciamo a sistemare tutte le nostre cose nel giro di una giornata, adesso la nostra casa è perfetta arredata nel migliore dei modi, per fortuna entrambi abbiamo un gusto decente in materia di arredamento.

Dopo aver cenato, ci sdraiamo sul divano, per lo meno io mi sdraio lui si siede, posiziono i piedi sopra le sue cosce, delicatamente mi massaggia i polpacci, adoro le attenzioni che mi da, mi fanno sentire amata e coccolata. 

Iniziamo a vedere un film Disney, nemo, è il nostro film preferito fin da quando eravamo bambini, la trama ci fa pensare alla nostra storia. 

Lentamente gli occhi si fanno pesanti, grazie ai messaggi di Franci, cado tra le braccia di Morfeo, all’improvviso sento le braccia di qualcuno prendermi in braccio, non apro gli occhi, mi faccio cullare dal suo profumo e dal suo battito, vengo adagiata sul letto. 

 

La mattina seguente mi sveglio con le braccia di Franci che mi avvolgono la vita, mi volto verso la sua direzione, provando a non farlo svegliare, mi ritrovo il suo viso a due millimetri dal mio, la sua espressione è rilassata, è bellissimo vederlo dormire, un angelo è la parola giusta per definirlo.

Con la mano inizio ad accarezzargli i capelli, non so il motivo esatto per cui lo sto facendo, però desidero farlo, toccare la sua pelle liscia e morbida è strano, mi crea delle sensazioni strane.

La mia mente, come il mio corpo vogliono provare le sue labbra sentire il suo sapore, il suo calore, non riesco a spiegarmi cosa diavolo mi sta succedendo, non mi è mai capitato di provarlo, non mi è mai successo in 13 anni, lentamente mi avvicino fino ad arrivare a sfiorare le sue labbra, è la sua voce roca ad attirare la mia attenzione.

 

- Camilla cosa stai facendo?

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Mi sposto per paura c’è si renda conto ciò che stavo per fare, ho il timore che con questi mio gesto azzardato posso aver rovinato qualcosa. Se si  fosse accorto dalla mia eccessiva vicinanza? Dai probabilmente no aveva gli occhi chiusi se non erro.

  • Nulla avevi qualcosa sulle labbra.

 Si volta dalla parte opposta dandomi le spalle,  da una parte sono contata di ciò, ma dall’altra avrei voluto continuare a guardarlo, magari in eterno. Ma che dico... 

Basta Cami... torna alla realtà 

Mi alzo un po’ assonnata e vado a sistemarmi in bagno, non appena finisco preparo la colazione per entrambi.

Ora che ci penso con questa situazione che stiamo iniziando a intraprendere qui a Milano mi sembra quasi di assaporare la parola coppia con Franci. Voglio dire cavolo io gli preparo la colazione, io e lui a cena insieme, io e lui  a fare le pulizie di casa insieme. Sono cose che non abbiamo mai fatto, o per meglio dire si le abbiamo fatte ma in altro contesti.

Ma cosa mi prende? Non posso seriamente pensare a Francesco che è il mio migliore amico/fratello come un ragazzo che mi piace.

Interrompe bruscamente i miei pensieri il suo arrivo piuttosto rumoroso, inizia ad inciampare su un po’ di cose.

Spontaneamente rido per la sua goffaggine.

  • Oooo ma che fai? Mi prendi in giro ?
  • Si, non esiste persona più goffa di te.
  • In realtà esiste, ed è propio difronte a me.
  • Franci smettila.
  • Se no ?
  • Non ti parlo per un mese.
  • Non ci riusciresti mai, io per te sono indispensabile.
  • Ma anche no.
  • Ok. Allora facciamo così  iniziò a cercare una nuova casa per stare solo ?
  • Nooo

Mi osserva con aria divertita per poi rinfacciami che ha sempre ragione lui.

Facciamo colazione e decidiamo di sistemare le ultime cose rimaste e subito dopo uscire a visitare un po’ Milano. I corsi inizieranno lunedì, ed oggi ancora è venerdì quindi abbiamo un po’ di tempo per ambientarci e capire come funziona questa città.

Sono molto contenta di aver fatto questo passo di andare a vivere sola con lui, sono sicura che sarà meraviglioso il percorso che faremo insieme, sopratutto che la smetto di vederlo in modo diverso da quel che è, ovvero un amico il mio migliore amico, L’unico amico maschio che io abbia mai avuto, L’unico vero amico che io abbia mai avuto. Tutte le altre sono state e sono ancora ora delle amicizie superficiali. Con lui è tutto diverso, per lui provo un sentimento indescrivibilmente grande.

Al rientro dalla nostra uscita durata quasi tutto il girono, Franci nota un supermercato piccolo e piuttosto nascosto.

  • Hey guarda cosa c’è là.
  • Cosa ?
  • Un supermercato.
  • Ok... quindi ?
  • Cosa ne dici se stasera ci sfondiamo di pizza surgelata e alcool e serie tv?
  • Mmmm... ci sto...

Entrambi euforici ci dirigiamo all’interno del supermercato, lui si precipita nel banco surgelati e dopo pochi minuti lo vedo avvicinarsi a me con 5 pizze. Ovviamente ha esagerato  quindi mi scoppia una risata.

  • Ma non pensi di aver esagerato?
  • No ho molta fame.
  • Oook...

Scegliamo di acquistare una bottiglia di vodka ed una di whisky.

Dopo aver pagato e aver trascorso tutto il tragitto per tornare a casa con Francesco. Je non faceva altro che lamentarsi che aveva caldo, finalmente arriviamo a casa e lui come un gentiluomo quando esce dal ascensore mi fa chiudere la porta addosso... 

impreco a bassa voce per non offenderlo, ma poi mi ricordo che deve sapere quant’è cattivo quindi gli sbraito contro:

  • Sei uno stronzo...!!!
  • Ma dai al massimo se ti prendeva in faccia la sistemavi.
  • Ma in che senso scusami ?
  • Dico solo che sei molto bruttina, quindi al massimo l’impatto migliorava la tua situazione  in viso.
  • Francesco 
  • Dimmi 
  • Vaffaculo 

Ride, ma io lo guardo malissimo. 

  • Apri la porta e non ridere stronzo.

Si avvicina pericolosamente a me, dopo questa mattina la vicinanza che ha lui in questo momento con il mio viso la reputo pericolosa, a causa dei miei istinti  poco casti nei suoi confronti.

Però imperterrito lui si avvicina  ancora donandomi un bacio sulla guancia che mi fa emozionare  e fa salire in me alcuno dubbi, gli stessi di questa mattina, ovvero cosa mi succede ultimamente? Perché lo guardò con occhi diversi ?

Bastaaa Camilla basta domande.

  • Non ti arrabbiare bimba.
  • Basta dai entriamo ?
  • Si 

Finalmente si allontana da me, ed io ricomincio a respirare.

Entriamo in casa sistemando le nostre cose, non appena arrivò in cucina vedo Francesco che ha già iniziato a cucinare le pizze. Si vede che è affamato oggi.

Dopo un oretta iniziamo a mangiare e a guardare il nostro telefilm preferito (la casa di carta). 

Subito dopo aver visto 3 episodi decidiamo di iniziare a bere,  e intraprendiamo il gioco obbligo o verità. A causa della mancanza di fantasia decidiamo di scaricare l’applicazione  per avere delle domande dirette e degli obblighi altrettanto diretti.

Dopo un paio di obblighi fatti da me finalmente anche lui sceglie obbligo, ormai brilla gli dico:

  • Ti obbligo a baciarmi.
  • Ma che mica li devi inventare gli obblighi.
  • Non lo sto inventando c’è scritto 

Sto palesemente mentendo, non c’è scritto questo nel telefono, però io lo voglio quindi faccio finta che ci sia scritto.

- A ok allora avvicinati

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Faccio un respiro profondo, finalmente potrò scoprire il motivo per cui la mia mente ed il mio cuore si comportano in questa maniera, con il mio migliore amico.
Mi avvicino lentamente a Francesco, ritrovandomi a due millimetri dalle sue labbra, lo sguardo scivola su quella superficie morbida, carnosa e rossa, di istinto mi lecco le labbra, per reprimere questo desiderio, non dovrei essere così presa da lui.
Insomma per lui io sono come una sorella, siamo cresciuti insieme, dovrei vederlo anch’io come un fratello, trattarlo come tale.
Francesco lentamente si avvicina, arriviamo quasi sul punto che si sfiorano le labbra, all’improvviso accade qualcosa di veramente disgustoso, un liquido strano che scorre lungo tutta la mia maglia, scherziamo? Mi ha appena vomitato addosso.
Non ci credo è questo l’effetto che faccio su di lui? Allora non scherza quando mi dice che sono una brutta ragazza, mi ha appena dimostrato che per lui è disgustoso darmi un bacio.
Mi alzo un po’ offesa dal suo comportamento, mi dirigo in bagno ignorando le sue stupide scuse, non appena varco la soglia del bagno, chiudo la porta a chiave.
Inizio a spogliarmi, rimanendo completamente nuda, mi infilo dentro la doccia, inizio a lavarmi, togliendomi il vomito e lo stress per questa situazione.
Il getto dell’acqua calda, al contatto con il mio corpo, fa’ rilassare i muscoli tesi, l’effetto dell’alcool diminuisce, rendendomi più lucida.
Rimango sotto la doccia per un ora suppongo, non appena finisco esco dalla doccia, infilo l accappatoio ed esco, vado subito in camera da letto, prendo gli intimi, e mi dirigo nuovamente in bagno.
Mi dirigo in bagno a passo svelto, con l’intenzione di non incrociare Francesco, tuttavia le mie preghiere svaniscono quando mi imbatto in lui, ha in mano la bottiglia di alcool, adesso è senza maglia .
L’occhio mi cade involontariamente sulla parte nuda, la pelle ambrata, io pettorali ben definiti come gli addominali, mi fanno dimenticare il motivo per cui volevo scappare da lui, il mio corpo a tale bellezza rimane immobile, non si muove di un centimetro.
Non appena i nostri sguardi si incontrano, si avvicina pericolosamente a me, posando la bottiglia sul tavolino, in breve lo ritrovo nuovamente a due millimetri dal mio viso, da questa distanza percepisco l’odore di vodka mescolato al suo profumo dolce.
- Camilla, non ti ho ancora dato quel bacio. Lo vuoi si o no?
Mi domanda con voce roca, le sue parole mandano in tilt la mia testa ed il mio cuore che mi prega di avventarmi su di lui, come una felina.
Tuttavia il mio buonsenso, mi suggerisce di non farlo, perché probabilmente me ne pentirei subito, magari non ne vale la pena sacrificare un’amicizia così bella e importante, per una semplice attrazione fisica.
Elaboro una risposta da dare a Francesco, cerco di aprire bocca, ma non esce nulla, le parole mi muoiono in bocca, soprattutto quando mi ritrovo le sue labbra che premono sulle mie, non lo respingo, anzi allaccio le mie braccia sul suo collo, approfondendo di più il bacio, rendendolo passionale.
Presi entrambi dal momento mi solleva dal pavimento, di istinto allaccio le mie gambe sui suoi fianchi stretti, mi inizia a toccare il sedere e le cosce, il suo tocco mi fa gemere dal piacere.
In questo momento non pensò molto, la mia mente è spenta, il mio cuore batte all’impazzata, il mio corpo brucia dal desiderio di averlo, nonostante non conosco il piacere dal momento in cui non ho mai avuto un rapporto in vita mia.
Il mio corpo sembra sapere bene ciò che vuole, nonostante la mancanza di esperienza, inizio a strofinarmi su di lui, la mia intimità bagnata sfiora il suo addome, Francesco sembra essersene accorto, non dice nulla, anzi mi fa un sorriso malizioso, per poi andare in camera da letto.
Mi adagia sul letto delicatamente, nonostante la quantità di alcool che ha nel corpo, continua ad essere delicato con me, di solito i suoi modi sono piuttosto rudi.
Mi raggiunge, si posiziona sopra di me, sostiene il suo peso con i gomiti che sono poggiati sulla superficie morbida del letto, ricominciamo a baciarci, le nostre lingue di scontrano, danno vita ad una danza che si scatena all’interno delle nostre bocche.
La sua mano scivola nel nodo dell’accappatoio, lo scioglie, goffamente riesce a togliere l’accappatoio lasciandomi completamente nuda, si stacca dalle mie labbra, i suoi occhi sembrano osservare attentamente tutto il mio corpo.
Si lecca le labbra, con la mano inizia a toccare il seno sinistro, il suo tocco scatena l’ennesimo gemito che non riesco a trattenere, lentamente la fa’ scivolare, arriva a sfiorare la mia intimità ormai bagnata, mi tocca il clitoride premendo con il pollice, il suo gesto scatena in me dei gemiti più forti, si fanno sempre più intensi al suo tocco, il mio corpo è ormai accecato dal piacere.
Sposta la mano dalla mia intimità, il suo allontanamento mi causa un senso vuoto, che il mio corpo risente subito, sono ancora troppo desiderosa di lui, ne voglio ancora.
Si porta le dita con cui mi ha toccata in bocca, guardarlo mentre si lecca le dita mi fa perdere letteralmente la testa, mi alzo lentamente, con la mano sfioro la sua intimità, noto subito un rigonfiamento.
Divento subito rossa quando mi accorgo dell’effetto che ho avuto su di lui, allora non gli faccio schifo, gli piaccio.
Con entrambe le mani sbottono i pantaloni, abbasso la cerniera, rivelandomi i boxer che contengono la sua erezione, mi lecco le labbra, la vista della sua intimità gonfia mi fa letteralmente impazzire.
Faccio mettere Francesco seduto sul letto, mentre io mi inginocchio sul pavimento, infilo la mano dentro i boxer, prendo in mano la sua erezione, senza pensarci più di una volta, faccio uscire il suo pene fuori dal suo boxer.
Divento rossa alla vista del suo pene eretto, è la prima volta che ne vedo uno, la sua vista scatena delle scosse elettriche in tutto il mio corpo, in modo particolare sulla mia intimità, con la mano che tiene ancora stretto il suo pene, inizio a fare avanti e indietro lentamente. Non so bene il motivo per cui faccio questo movimento, però mi convinco che a Francesco piace, lo capisco dal modo in cui ansiamo e geme di piacere.
- Camila ti prego prendilo in bocca. Voglio sentire la tua bocca leccare e succhiare il mio cazzo!
Spalanco gli occhi per la sorpresa, io non so come prenderlo in bocca non ho mai fatto una cosa simile mai con nessuno, non sono un esperta in questo campo.
Faccio un lungo respiro, il mio corpo mi prega di eseguire la sua richiesta, nonostante l’imbarazzo che provo lo faccio, lo prendo in bocca, inizio a leccarlo, succhiarlo mi godo il momento, i suoi gemiti mi fanno capire che gli sto regalando piacere, nel giro di cinque minuti, succede qualcosa di strano, fuoriesce un liquido caldo che invade tutta la mia bocca.
- Cazzo Camilla bevilo tutto.
Un po’ sorpresa, eseguo anche questa richiesta, il suo sapore invade tutta la mia bocca, assaporo ogni singola goccia inghiottendolo.
Continuo a succhiarlo fino a quando non è lui a fermarmi, mi tira a sé, stringendomi forte, entrambi ci addormentiamo, il mio ultimo pensiero prima di cadere nel sonno viene rivolto a lui, il ragazzo con cui ho fatto la mia prima esperienza.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Assurdo anche pensarci non pensavo di poter sognare Francesco sotto queste vesti...

Ho appena sognato di aver fatto del sesso orale con lui... e che mi è anche piaciuto ?

Camilla ma cosa cavolo sogni ?

Iniziò a prendere conoscenza toccando qualcosa di fresco e morbido con la mano, apro molto lentamente gli occhi, mi guardò intorno non vedo nulla di strano finché  non mi volto alla mia destra e noto che la mia mano sta accarezzando la coscia di. Francesco e lui è nudo?

Che sta succedendo ?

Non era un sogno ? O mio dio non era un sogno no  Camilla calmati  basta alzarsi   E far finta di nulla, basta sparire per tutto il giorno lui non ricorderà nulla lui ha bevuto molto più di me.

Mi alzo allontanandomi più velocemente che posso da lui. Prendo le prime cose che capitano dall’armadio e mi dirigo in bagno dove con estrema velocità mi preparo per scappare da quella casa non ho il coraggio di affrontarlo, io tutto quello che è successo da quando simo qui L’ho desiderato, non ne conosco il motivo ma è così.

Finisco di prepararmi nel giro di 20 minuti ed esco.

Inizio a camminare senza una meta,   Trascorro la mia giornata tra i negozi e i monumenti più importanti della città. Si sono già fatte le 18.30 quindi decido di andare a casa.

Ho paura tanta paura di quello che potrebbe succedere,  Franci oggi non mi ha cercato per nulla, e nemmeno io ovviamente ma da parte sua è strano, in genere mi  manda messaggi ecc... 

ma se... se ricordasse tutto???

No no non può essere.

Mi faccio coraggio e rientro a casa.

Non appena apro la porta sento silenzio, come se non ci fosse nessuno.

Questo mi  fa rilassare quindi entro più tranquilla sospirando, sistemo la borsa  all’ingresso di casa  e mi dirigo in camera per legare i capelli che mi portano fastidio a causa del fatto che fa un po’ caldo. Ma non appena entrò in camera incontro subito gli occhi di Francesco che si trova sdraiato sul letto in silenzio, e li a petto nudo  con in dosso solo un pantaloncino che lo rendono così bello ai miei occhi...

Camilla.... basta. Fai finta di nulla fai finta che non sai nulla e che se L ‘è immaginato quello che è successo. Si perché lui a questo punto sono sicura che ricorda...

  • Cami
  • Franci.

 Cerco di analizzare la sua voce, per poter capire cosa sta pensando ma non riesco propio il suo tono di voce è fin troppo neutro per poterlo decifrare.

  • Dove sei stata tutto il giorno ?
  • In giro. Tu cosa hai fatto ?
  • Nulla di che, sono stato a casa a giocare alla play.

La play station  è accesa  e me ne sto accorgendo solo ora...

Questo dimostra la paura che avevo di affrontare la situazione, tanto che mi sono  dedicata completamente a lui. Però la sua tranquillità mi fa intuire che non ricorda cosa sia successo.

Quindi mi tranquillizzo, ed il mio cuore ricomincia a battere con più frequenza.

Mi siedo accanto a lui fongendo che ieri sera in questo letto non sia accaduto nulla fingendo che ora non provo imbarazzo, provo con tutta me stessa a comportarmi in modo naturale senza far trapelare le mie sensazioni e il mio imbarazzo.

Però ora che ci penso a me tutto ciò che è accaduto  è piaciuto tantissimo vorrei riprovarlo mille e mille volte, solo con lui. Camilla ma cosa caspita ti viene in mente quando dici tu la smetti. Serietà ecco cosa serve ora serietà.

  • che hai fatto un giro? Compre ?
  • No no 
  • Strano... non è da te.
  • Smettila... 
  • ok... se no???
  • Se no nulla sono stanca non ho voglia di picchiarti.

Fa una risatina divertito come, ed io mi ci perdo dentro e così bello quando sorride,  il suono della sua risata non c’è nulla di paragonabile a quel suono è perfetto tanto quanto a sua voce.

  • secondo te mi faccio picchiare da te ? Se lo pensi ti sbagli di grosso
  • Come se fosse la prima volta che mi preghi di smettere...
  • In caso quella sei tu.

Sbuffo, per poi alzarmi  gli tolgo  il joystick  dalle mani. Per appoggiarlo sul comodino

  • ma che cazzo fai sto  giocando non vedi ?

 Non so come non so perché il mio corpo si muove senza che io comandi i movimenti.

In menche non si dica mi ritrova a cavalcioni su di lui,  ci troviamo ad una distanza sicuramente non superiore ai 10  venti menti i nostri occhi sono sulla stessa asse li scuro per bene  ogni dettaglio da questa distanza non può che essere perfetto lui è  perfetto, nonostante tutto   riesco a guardare i suoi occhi senza avere un dubio che mi perseguita, secondo me lui sta facendo il mio stesso gioco lui ricorda tutto solo che  vuole evitare di parlarne 

Punto uno perché è imbarazzante 

Punto due perché potrebbe rovinarsi la nostra amicizia 

Punto tre non saprei...

Non so perché ma i suoi occhi a questa distanza mi suggeriscono questo lui come me sta fingendo.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5 

 

Ho come la sensazione che lui ricordi tutto quello che è accaduto ieri sera, i baci che ci siamo scambiati, le carezze e quel pompino che gli ho fatto, sulla sua mente ci sono tutte le immagini e le sensazioni che sono state vissute. 

Mi domando per quale motivo fa’ finta di nulla, anche lui come me ha paura delle conseguenze? Teme che la nostra amicizia possa rovinarsi? Oppure ha paura di quello che sta succedendo tra di noi? In fin dei conti io e Francesco siamo sempre stati migliori amici, l’ho sempre considerato un fratello, almeno fino a due giorni fa’. Adesso non faccio altro che pensarlo, lo desidero con tutta me stessa, però  devo trattenermi, tenere a bada gli ormoni, i sentimenti e la voglia che ho di lui, se sta facendo finta di nulla ci sarà un valido motivo, ed io sicuramente non farò nulla per rovinare la sua recita.

Scendo dal suo corpo duro come una roccia, dirigendomi  verso l’armadio decisa di uscire anche stasera, dovrò pur distrarmi magari se gli sto lontano, potrò cancellare quello che sento. Non dico che sarà una cosa definitiva ho bisogno giusto un po’ di tempo per chiarirmi le idee.

Vado in bagno, entro dentro la doccia, apro il getto d’acqua che bagna subito il mio corpo, libero la mente dal pensiero di Francesco, facendo spazio allo studio, a questa nuova città Milano, inizio a concentrarmi su qualcosa di realistico mettendo da  parte il ragazzo che mi sta facendo battere il cuore. 

Dopo un ora circa esco dal bagno pronta per uscire, non so cosa fare esattamente però so già che è un passo importante per il nostro rapporto di amicizia. Rientro in camera da letto, noto subito gli occhi di Francesco che mi osservano con attenzione, cerco di ignorare il suo sguardo, scegliendo la borsa.

 

  • Dove vai? 
  • Esco. 
  • Ah si? E dimmi un po’ dov’è che vai senza di me?

Mi volto verso Francesco noto subito la sua espressione seria, allora non scherza, vuole venire con me, uscire insieme? Diamine Camilla, perché ti sorprendi, l’avete sempre fatto, che problema c’è? Alla fine non c’è nulla di male, due semplici amici che trascorrono del tempo insieme. Ma è quello che voglio? In fin dei conti io volevo allontanarmi un po’ da lui, però con Francesco è impossibile, mi conosce benissimo, sa che c’è qualcosa che non va. 

Basta Camilla fingi! Ignora questo batticuore, i brividi che provi quando c’è l’hai accanto. Ignora ogni cosa!

  • Preparati allora, non ti aspetterò per tutta la vita.
  • Ok

Mi siedo sul letto rassegnata, come credevo di allontanarmi da Francesco? Insomma viviamo nello stesso tetto, dormiamo nello stesso letto e frequentiamo persino la stessa università, come faccio ad ignorare questi sentimenti, se c’è l’ho così vicino?

Osservo Francesco che si infila la maglia, e toglie i pantaloncini rimanendo in boxer, per poter indossare i jeans, mi perdo ad osservare il suo corpo statuario, che fino a ieri mi apparteneva, il sapore del suo corpo e del suo calore sono ancora impressi nella mia mente. 

  • Sono pronto. Possiamo andare.
  • Si...si.

 

Usciamo di casa, prendiamo l’ascensore, il silenzio che regna in ascensore è a dir poco imbarazzante e pensare che prima non era così. L’ascensore per noi significava liberare il nostro intestino, pulirsi i denti da possibili residui di cibo, oppure per lamentarci dei nostri fastidì.

Adesso c’è il silenzio più totale, sembriamo due perfetti sconosciuti che non sanno cosa dirsi, come se non ci conoscessimo da tredici anni, ma da due giorni, obbligati a vivere nello stesso tetto per una questione di prezzo. 

Non riesco a crederci siamo già arrivati a questi punti? 

Continuando così perderò la mia ancora, il mio punto di riferimento come faccio a recuperare il rapporto che sembra sgretolarsi ogni minuto che passa? 

Usciamo dal palazzo in cui viviamo, dirigendoci verso la sua auto, saliamo in silenzio, allaccio la cintura, e prima di mettere in moto gli indico il locale in cui passeremo la serata.

Provo ad annullare questo silenzio imbarazzante con un po’ di musica, per fortuna la macchina ha un cd che contiene tutte le nostre canzoni preferite.

Inizio a canticchiarle con la speranza che Francesco possa aggregarsi, ciò però non accade rimane con lo sguardo fisso sulla strada, le mani stringono il volante, sembra totalmente perso nei suoi pensieri.

Decido di chiudere la bocca e ascoltare la musica, mi volto verso il finestrino osservo le luci che illuminano le strade, le case che sono di antica costruzione che  regalano alla città quel fascino storico che sembra essersi dissolto a causa della modernità che caratterizza una buona parte della città.

Arriviamo a destinazione, scendo dall’auto, inizio ad incamminarmi verso il pub, seguita da Francesco, che continua a rimanere dietro di me. 

Entriamo nel locale, faccio cenno a Francesco di raggiungere il bancone, annuisce per poi sedersi insieme a me  in uno dei sgabelli posizionati davanti al bancone. 

Chiamo il barista, che mi raggiunge quasi subito ordino due cocktail, il mojito per me e un aperol per Franci. Non appena arrivano i due drink, bevo un sorso del liquido, alcool mi causa un leggero bruciore alla gola, ma nulla di eccessivo, decido di berlo tutto in un sorso, svuotando l’intero bicchiere.

Faccio segno al barista di portarmi un altro di questi cocktail, Francesco mi osserva confuso, ma decido di ignorare il suo sguardo indagatore, preferisco ignorarlo, sono già consapevole che alcool non risolverà il problema. Però ho bisogno di allentare la tensione, magari con la mente più leggera, priva di preoccupazione riuscirò ad essere me stessa, in fin dei conti è a causa dell’alcool che siamo arrivati a questi punti, sarà sempre lui a risolvere il problema, almeno spero.

Arrivo al quinto cocktail, bevo anche quest’ultimo tutto in un sorso, sotto lo sguardo severo di Francesco, che ha capito bene le mie intenzioni, faccio cenno al barista con l’intenzione di farmene preparare un altro, ma il mio amato amico mi ferma.

 

  • Basta Camilla. Lo sappiamo entrambi che non sei in grado di reggere l’alcool.
  • Ma... ma io volevo divertirmi un pochino.
  • Possiamo divertirci anche senza bere fino allo sfinimento.
  • Forse hai ragione.

Scendo dallo sgabello, con un po’ di fatica esco dal locale, dirigendomi in un punto indefinito, forse ho voglia di prendere un po’ d’aria, la puzza di alcool, la musica che rimbombava in tutto il locale mi hanno sfinita.

Francesco mi raggiunge quasi correndo, mi prende per un braccio, trascinandomi verso la sua auto, come immaginavo il gioco è finito.

Arriviamo a casa, durante il tragitto non ho fatto che lamentarmi, dei miei piedi, delle mie dita che secondo me dovrebbero essere sette, Francesco non ha fatto altro che sorridere alle mie teorie insensate. La tensione che prima percepivo si è totalmente dissolta, questo mi trasmette un incredibile senso di pace, il mio Francesco è tornato ad essere se stesso.

Presa dal l’euforia del momento, corro con l’intenzione di arrivare prima di lui nel nostro appartamento, recupero le chiavi dalla borsa, e con un po’ di fatica apro il portone, inizio a salire le scale come una matta fino a raggiungere il piano con il fiato in gola.

Sbuffo sonoramente, incrociando le braccia al petto quando noto Francesco poggiato nello stipite della porta con quel sorriso meraviglioso che si ritrova.

  • Sei cattivo! Dovevo vincere io!
  • Hai perso, mi spiace. La colpa è tua che sei stata così stupida a prendere le scale, lo sappiamo entrambi che la tua velocità può essere paragonabile a quella di una tartaruga! 
  • Io, ioooo sono una principessa sexy. Non sono una tartaruga!
  • Ah si? Questo da quanto? 
  • Da sempre.
  • Non ti credo, non hai nulla di principesco neanche il corpo.
  • Va bene, pensa quello che vuoi. Questa bimba sexy non ha bisogno della tua opinione.

 

Gli dico per poi entrare in casa, con l’orgoglio ferito, decido di vendicarmi, so per certo che lui adora le mie curve, sono certa che se mi vedrà nuda cambierà idea!

Inizio a sfilarmi il vestito lanciandolo a terra, tolgo le scarpe, incamminandomi verso la camera da letto, tolgo l’intimo rimanendo totalmente nuda. Mi distendo sul letto, cercando di mettermi in una posizione sexy sono certa che vedendomi così, andrà in tilt.

Entra in camera, rimane immobile quando i suoi occhi scivolano sul mio seno e nella mia intimità, mi avvicino a lui con l’intenzione di provocarlo, allaccio le mie braccia sul suo collo, sfiorando il suo corpo coperto dai vestiti con il mio corpo nudo.

- Credi ancora che non sia sexy, Franci?

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


 

Ci ritroviamo così vicini  tanto che potremmo sembrare una sola persona, iniziò a baciare il suo collo provocandogli dei piccoli gemiti quasi impercettibili.

Ma propio quando penso di aver ottenuto il suo consenso  lui si sposta  facendomi sdraiare sul letto e coprendomi con il lenzuolo.

Non ci posso credere... non sono abbastanza sexy? Caspita si vedeva che era perso nel momento in cui lo baciavo, ma nulla, nulla si è allontanato come se io  fossi un virus da  evitare...

Quanto mi fa arrabbiare questa situazione, io lo desidero vorrei  averlo tutto mio di nuovo poi ora che sono piuttosto ubriaca non ho nessun freno,  quindi potrei approfittarne, il problema è lui... è fin troppo razionale dovrebbe bere propio come me, invece nooo lui si è limitato a sorseggiare un solo drink.

Mi alzo di scatto facendo scivolare il lenzuolo e rimanendo nuovamente  nuda davanti a lui.

  • Perché ? Perché non ti piaccio?
  • Smettila

Afferma non aria severa, senza rivolgermi nemmeno uno sguardo.

  • No non la smetto.

Mi alzo dal letto dirigendomi davanti a lui, posizionandomi di nuovo a pochi centimetri da lui, dalle sue labbra, mentre il mio corpo tocca nuovamente il suo che è ancora coperto dai vestiti.

  • Francesco, non ti è chiaro? Ti voglio... ti voglio tutto per me propio come la scorsa sera, anzi anche di più voglio essere tua per tutta la notte voglio regalare a te la mia verginità, e voglio che tu faccia lo stesso con me. Non desidero altro da quando siamo qui a Milano non desidero altro... però non è solo un desiderio sessuale, voglio che ti sia chiaro non sono troia...  solo che... da quando siamo qui  sembrano una coppia e mi piace, tu mi piaci e non posso far altro di ammirare te ed il tuo corpo il tuo meraviglioso sorriso. In fin dei conti pensaci il nostro rapporto è già perfetto sembrano già una coppia manca solo il sesso, lo aggiungiamo e siamo una coppia puff... che ci vuole.

Si stacca nuovamente da me,  rimanendo in silenzio, magari ci sta pensando, magari come nei film si gira e mi bacia all’improvviso. Questo silenzio  sembra interminabile... rimane voltato dalla parte opposta per diversi minuti sempre in silenzio.

  • Franci però dilla qualcosa... perfavore non  farmi illudere che potrebbe essere un si se non è così.
  • Non voglio illuderti Cami, tu hai bevuto e non sai cosa stai dicendo... quello che è successo la scorsa sera è stato un errore molto grave, tu devi regalare la tua verginità alla persona che ami, non a me in una coppia si deve amare in due non in uno solo... e sicuramente non basta un po’ di attrazione fisica arrivata così di punto in bianco. Quindi perfavore  vestiti e torna a letto. Ci vediamo domani.
  • Domani ? Perché?
  • Perché si. 

Esco chiudendo la porta alle sue spalle.

Non lo capisco davvero questo ragazzo... mamma mia quanto è complicato, meglio dormire.  Non mi vuole inutile, a me piace così tanto... e lui non mi vuole mmmm... quanto mi fa arrabbiare sbuffo poco prima di cadere in un sonno profondo.

 

Il sono della sveglia  mi porta ad aprire  gli occhi, mi ritrovo sul letto  tutta nuda per fortuna sola... ma che diavolo è successo ieri sera? Ricordo che ho provato a sedurre Franci. E che mi ha detto qualcosa di complesso che non ho capito... e poi è andato via ma dove sarà andato ? 

Mi vesto con i primi abiti che trovo nel cassetto, per poi uscire dalla camera da letto, mi guardò intorno la casa è deserta non c’è ombra di Francesco da nessuna parte lo chiamo ripetutamente a voce alta, ma nulla. Non sembra aver dormito qui, il divano e nello stesso modo in cui lo abbiamo lasciato ieri prima di uscire. Prendo il telefono, digito il suo numero, mi preoccupa  pensare che lui abbia trascorso la notte fuori casa, potrebbe sembrare un ragazzo di questo tipo dall’esterno ma non lo è, lui è più che  tranquillo non è mai tornato a casa oltre l’una di notte e ha mai fatto uso di nessuna deroga e niente che possa sembrargli “sbagliato”  insomma è un ragazzo molto tranquillo, non ama il rischio e gli piace la tranquillità.

Diversi squilli ma nulla nessuna risposta.

  

***

 

Trascorrono le quattro ore più brutte della mia vita, ho provato fin troppe volte a chiamarlo, ho anche pensato di andarlo a cercare, ma parliamoci chiaramente dove potevo cercarlo è una città immensa... ancora sconosciuta per noi.

Queste ore passate a pensare a cosa potrebbe succedergli a cosa gli potrebbe essergli successo durante la notte.

Finalmente i miei pensieri e le mie preoccupazioni vengono interrotte da lui che apre la porta.

 

  • Dove cazzo sei stato ?
  • Ma perché ?
  • Ti ho fatto una domanda, non vedi che sono arrabbiata e preoccupata?
  • Si ok, e quindi ?
  • Dove sei stato?
  • In giro.

Afferma  mentre si allontana, dirigendosi in bagno.

Si sta bene ma cosa caspita ha fatto? Dove e stato ?

Perché è sparito così? Non poteva semplicemente  dormire sul divano ?

  • Francesco ma ti rendi conto che mi sono preoccupata ?
  • Ok mi dispiace... cosa vuoi che ti dica?
  • Ma dove sei stato  per esempio.
  • Te l’ho già detto, in giro.
  • Non mi basta, Franci non è da te sparire in questo modo.

Si volta fa un lungo respiro  e con aria arrabbiata e nervosa mi dice :

-  Ma tu che cazzo ne sai ? Come sono io quando non ci sei? Tu che cazzo ne sai di me ? Solo perché ci conosciamo da così tanto tempo non vuol dire che conosci ogni angolo della mia mente o tanto meno ogni mio pensiero, forse si potrai conoscere le parti superficiali di me, ma non sai altro... quindi basta basta rompere i coglioni Camilla, sei sempre lì a fare la bambina capricciosa ma cazzo pensa ogni tanto alle conseguenze delle tue azioni... vuoi sapere dove sono stato? Bene te lo dico pur di starti lontano ho  cercato  una camera  in un hotel. Ora lasciami stare e impara a rispettare gli spazzi altrui, ma sopratutto impara a rimanere vestita davanti a me.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7 

 

Rimango delusa dal suo comportamento, dalla sua freddezza nel dirmi tutte quelle cose, perché afferma che io non lo conosco? Perché mi ha dato della bambina capricciosa? Cosa avrò mai fatto di male, per meritarmi questo? Credevo che tra noi due ormai non ci fossero più segreti, ero certa che ormai  per me Francesco fosse un libro aperto. 

Non credevo di rimanere sorpresa dal suo comportamento, mi ha totalmente sconvolta la sua reazione in genere è un ragazzo piuttosto calmo, tranquillo e silenzioso, non si è mai permesso di trattarmi così male. 

Capisco subito che il problema sono io, ho causato io tutto questo disastro, se non avessi avuto questo interesse nei suoi confronti, la nostra amicizia non si sarebbe rovinata, non avremmo mai avuto quella discussione.

Sicuramente a quest’ora sarei sdraiata tra le sue gambe, a parlare, mentre lui mi ascolta accarezzandomi i capelli, il pensiero di poter perdere tutto questo mi manda in subbuglio.

Non sono mai stata lontana da Francesco per più di un ora, non abbiamo mai litigato in questi anni, abbiamo avuto solo delle lievi discussioni che abbiamo subito chiarito. 

Non riesco ad immaginarmi un giorno senza Francesco, tengo tantissimo a lui, è la persona più importante della mia vita, è per merito suo che ogni giorno mi alzo con il sorriso stampato sulle labbra, vederlo, trascorrere un intera giornata con lui mi ha sempre resa felice di buonumore. 

Adesso come faccio senza sentire la sua voce, le sue carezze, i baci che mi posa per farmi rilassare, le parole che mi sussurro solo con l’intenzione di farmi stare bene, sono tutti elementi essenziali, di cui non posso più fare a meno.

Ho sempre temuto che questo giorno prima o poi arrivasse non credevo di sentirmi così persa, così giù di morale, vuota, non riesco ad ignorare questo malessere interiore che si è già impossessato di me, voglio stare con lui, farei qualsiasi cosa pur di farmi perdonare.

Sarei disposta ad ignorare questo sentimento che sto iniziando a provare per lui, solo per non allontanarmi da lui, mi basta averlo anche così, solo come  amico, anche se questa parola mi provoca una fitta al cuore, preferisco questo. 

Voglio averlo al mio fianco, godermi ogni attimo con lui, in piena gioia, con quella  spensieratezza che ci ha sempre distinti dagli altri.

Prendo un bel respiro, decisa a parlare con Francesco, sicuramente se gli spiego quello che mi è accaduto capirà il mio strano comportamento perdonandomi. Anche se nutro un po’ di imbarazzo per quello che ho fatto, ritengo giusto parlarne con lui, sicuramente potrà aiutarmi, alla fine è insieme che si superano gli ostacoli, ed io dovevo fin dal principio parlarne con lui.

A passo felpato, mi dirigo nella nostra camera da letto, ignoro il battito del mio cuore che sembra accelerare man mano che mi avvicino sempre di più al mio amico, solo quando arrivo davanti ala porta mi fermo, prendo un lungo respiro, mi armo di tutto il coraggio che ho a disposizione, per poi aprire la porta. 

Mi ritrovo Francesco, con solo un  jeans indosso, mi blocco alla visione che mi si presenta davanti, il  torso privo di stoffa,  mi da la piena vista del suo petto perfettamente scolpito, come gli addominali, in un attimo mi fanno  dimenticare il motivo per cui sono venuta in camera sua.

Osservo con attenzione i suoi muscoli tesi, studiandone ogni dettaglio, cercando di ricordare quando abbia messo tutta questa massa muscolare, è a dir poco meraviglioso, i miei occhi come anche la mia mente apprezzano l’immagine che si presenta. 

Inconsapevolmente, bagno le mie labbra improvvisamente secche, in questo momento ho il desiderio irrefrenabile di toccare la sua pelle liscia, inspirare il suo odore memorizzandolo, e baciare ogni punto del suo corpo. 

Francesco come me rimane immobile, non dice una parola rimane lì ad osservarmi con i suoi meravigliosi occhi, in cui mi perdo dentro, la rabbia che fino a qualche minuto fa’ aveva preso possesso in lui, sembra essersi dissolta, rivedendo il mio adorato Francesco.

Il ragazzo dolce e sensibile che inspiegabilmente mi ha fatto perdere il senno, mi avvicino lentamente chiudendo la porta della stanza, ho bisogno di chiarire tutto, ho la necessità di averlo al mio fianco, mi sento persa senza di lui.

 

  • Francesco devo parlarti.

 

Annuisce, non apre bocca rimane ad osservarmi con quei meravigliosi diamanti, la sua espressione torna ad essere seria, butto giù l’aria insieme all’ansia e alla paura di poter peggiorare la situazione.

 

  • Mi dispiace, non volevo rovinare il nostro rapporto. Mi rendo conto di aver rovinato la nostra amicizia, però sono qui per darti delle spiegazioni. 
  • Spiegami Camilla, per quale motivo ti sei comportata così.

 

Mi dice con un tono così severo, che mi fa pensare che neanche con quello che starò per dirgli le cose cambieranno, anzi peggioreranno così tanto, che ci divideremo, diventando dei perfetti sconosciuti. La paura che ciò possa accadere mi crea un nodo alla gola, una voragine nel petto, le lacrime iniziano a scendere incessantemente, senza che io possa fare qualcosa per fermarle. 

Per anni Francesco è stato il mio tutto, non posso e non voglio immaginarmi una vita senza di lui, farei qualsiasi cosa per impedirlo, smetterei di provare questo batticuore in sua presenza e le farfalle nello stomaco. 

 

  • Francesco, ti desidero. Il mio non è solo un desiderio  fisico, sto iniziando a provare qualcosa di più profondo, bello, è indescrivibile ciò che sento quando ti vedo, quando mi accarezzi, o quando mi dai quei piccoli baci per farmi rilassare. Il bacio che mi hai dato quella sera, mi ha dato le risposte che cercavo, quel bacio ha scatenato in me delle emozioni che non avrei mai creduto di poter provare. Ti ho sempre visto come un amico, non avrei mai immaginato tutto questo, fino a qualche giorno fa’ credevo di considerarti il mio migliore amico, però da quando abbiamo messo piede in questa casa, qualcosa in me è cambiato. Come se starti così vicino avesse risvegliato qualcosa dentro di me, non so se può essere definito amore, o semplice attrazione. Però lo provo, litigare con te mi fa soffrire, non vederti mi distrugge, non riuscirei mai ad immaginarmi un solo giorno senza di te, non c’è la faccio sto già male al solo pensiero. Sei il mio tutto Francesco, vivo solo di te, del tuo profumo, del tuo tocco, dei tuoi occhi, del tuo respiro e del tuo sapore, sono questi gli elementi a farmi andare avanti. 

 

In un attimo mi ritrovo le braccia di Francesco che mi stringono forte a lui, chiudo gli occhi inspirando il suo profumo, le lacrime che fino a qualche attimo fa’ cadevano, si fermano, quando il ragazzo per cui nutro questo sentimento mi abbraccia.

 

- Camilla ti prego non piangere. Odio vederti così, mi fa stare male, piccola mia.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


  •  Capito Cami per favore basta piangere non devi stare male. Scusa ho sbagliato tutto è colpa mia, se solo non ti avessi trattato in quel modo ora non saresti qui a piangere. Mi perdoni piccola?
  • Si ma tu non hai colpa di nulla.

Gli dico alzando gli occhi per guardarlo in viso, ha gli occhi lucidi anche lui. È evidente non sopporta vedermi stare  male. Lo stringo più forte a me per fargli sentire che io e lui insieme siamo imbattibili. Si limita a stringermi tra le sue braccia senza dire nulla.

Trascorriamo svariati minuti abbracciati, il mio mondo è tutto qui questo è il mio benessere non ho bisogno di altro per vivere.

  • Cami ascoltami 

Si stacca da me ed io ne sento subito la distanza,  mi incita a sedermi con un cenno verso il letto.

 

  • Dimmi
  • È complicato.
  • Franci siamo io e te, non preoccuparti puoi dirmi tutto quello che vuoi io sto qua con te apprescindere da ogni cosa .
  • Si appunto ascolta, io se mi sono comportato così è perché ho paura.
  • Di cosa?

Lo guardo negli occhi un po’ stranita, di cosa dovrebbe avere paura? Ha paura di me? Ma dai faccio paura? Prima mi vomita addosso, quindi deduco che gli faccio schifo poi  scappa, quindi deduco che gli faccio paura io... ma  cos’ho che non va?

  • Di me stesso, di te, di noi.
  • In che senso scusa non capisco.
  • Il senso Cami e che io sono innamorato di te da  sempre. Non pensavo di dirlo così ma si è così, non c’è molto da dire ti amo da impazzire quando mi guardi mi innamoro sempre di più, ogni volta che ti guardo appena sveglia mi innamoro di più. Ti amo quando mi fai male per gioco ti amo quando mi fai arrabbiare, ti amo quando hai bisogno di me, ti amo quando ti coccolo  ti amo quando sei arrabbiata. Ogni volta che mi dici che ti  piace un ragazzo muoio dentro, questa volta dirti tutto è come un processo  dentro di me, sei bellissima Camilla più ti guardo più lo penso. Sei l’inizio della vita che vorrei, non sai quante volte avrei voluto chiamarti amore. Non credo ci siano parole per spiegarti le emozioni che provo, sono indescrivibili. Quante volte ho fatto il pazzo quando ero solo per gelosia o per mille altri motivi. Se solo fossi stato più forte  è più coraggioso te l’avrei detto prima ma puoi ben capire che non era possibile pensavo di rovinare tutto tra di noi. Sei tutto ciò che ho sempre desiderato, sei la mia perfezione, Cami però sappi che questo non deve cambiare il nostro rapporto, sei tutto per me e pensare di perderti  a causa di ciò che sento non mi va, non mi va per nulla continuerò ad accontentarmi così come ho sempre fatto continuerò ad amarti in silenzio, se tu vorrai.

Rimango completamente senza parole  non so cosa dire, mi ha fatto la dichiarazione più bella del mondo nessuno ha mai avuto al mondo una dichiarazione simile. Che dire il mio cuore batte forte ad ogni parola detta da lui, è meraviglioso sapere i sacrifici che ha fatto pur di starmi accanto, non posso far altro che pensare che il suo sia amore vero. Io non credo che provo quello che prova lui, però so per certo che pensare a lui sotto l’aspetto di un fidanzato è la cosa più bella che posso immaginare al momento. 

  • Franci io... io non so cosa dire.
  • No ascolta Camilla non devi per forza dirmi qualcosa. Per me va bene così. La cosa importante è che ci promettiamo che tra di noi non cambierà nulla. Saremo gli amici di sempre. Puoi anche far finta di nulla riguardo a ciò che ho appena detto.
  • No Franci non era quello che volevo dire.
  • Davvero basta. Tranquilla ora scusa devo andare in bagno ho mal di pancia.

Scappa in bagno senza darmi l’opportunità di rispondere è evidente questa conversazione gli ha fatto del male. Mi dispiace tanto non era mia intenzione farlo stare male io voglio con tutta me stessa provarci. Voglio provare ad essere una coppia con lui. Ho anche io paura del futuro, se dovesse andare male questa prova sicuramente tra di noi tutto cambierebbe inevitabilmente.

Ma cazzo bisogna rischiare, non si può stare lì a sacrificare la usati sentimenti per la paura di viverli. Non voglio che lui stia male, quindi decido di andare a parlargli in bagno.

Busso alla porta, ma non ricevo risposta. 

  • Francesco ascoltami, non credo che tu abbia mal di pancia credo che tu stia male per la convesazione che  abbiamo avuto. Hai frainteso le mie parole. Non sapevo cosa dire perché nemmeno nei film più romantici del mondo ho mai sentito una dichiarazione d’amore così meravigliosa, nonostante la tua non era organizzata è stata la più bella al mondo. Franci anche io ho paura del futuro e del fatto che tra di noi le cose potrebbero cambiare, però voglio rischiare non voglio in un futuro avere il rimorso di una storia d’amore meravigliosa  non vissuta solo per le nostre paure. Quindi perfavore esci voglio guardarti negli occhi quando ti parlo di queste cose, non mi porta se avrai gli occhi gonfi... ti voglio qui perfavore esci?

Regna il silenzio, non riesco a capire per quale motivo non mi parla per quale motivo non esce. Da bambini piangevamo sempre insieme, ora sembra quasi una umiliazione per lui... si beh capisco magari per un uomo è così però cavolo vorrei abbracciarlo e dirgli che io sono e che è tutto apposto. E che tra di noi nulla cambierà mai.

Finalmente la porta del bagno si apre dopo quasi 10 minuti di attesa.

Esce, non sembra aver pianto se non fosse per il naso  evidentemente pieno di muco.

 Non dice nulla,  si limita ad avvicinarsi a me e abbracciarmi così forte tanto da farmi quasi male, in questo abbraccio riesco a percepire l’amore che prova per me i sacrifici che ha fatto per trattarmi da amica. Il dolore che provava quando gli parlavo di altri ragazzi. Chissà da quanto tempo  sente queste emozioni nei miei confronti.

Alzo lo sguardo per poterlo gaurdare negli occhi, i suoi occhi parlano e mi fanno capire cosa  pensa in genere, speriamo che anche questa volta mi diranno qualcosa

Finalmente incontro le sue iridi così belle, e lucenti tanto da rispecchiarmici dentro.

  • Francesco. Apprescindere da come si concluderà questa situazione io per te e per noi ci sarò sempre. Forse non provo tutto l’amore che provi tu, ma a te ci tengo fin troppo. Si fin troppo per potermi limitare a vederti come un amico. Forse era destino che anche io iniziassi a provare dei sentimenti nei tuoi confronti.
  • Quindi? Cosa pensi di fare? Cosa sarebbe giusto fare?
  • Forse giusto sarebbe rimanere amici... ma quando mai abbiamo fatto ciò che è giusto io e te  cavolo Franci non riesco a non emozionarmi a pensarti come mio fidanzato, saresti  perfetto, lo sei già ma in quel ruolo spiccheresti il doppio. Sei perfetto, sei il principe azzurro che ogni ragazza sogna al suo fianco. Io c’è l’ho è sicuramente non me lo farò scappare.
  • Quindi mi stai chiedendo di provarci?
  • Beh si.

Rimane in silenzio, continua ad osservarmi, pian piano la distanza che c’era tra di noi diminuisce fin quando ci ritroviamo a pochissimi millimetri di distanza.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

 

Ci avviciniamo sempre di più fino ad arrivare a far toccare le nostre labbra, è il suono del campanello che ci obbliga ad allontanarci, sorrido per la situazione adesso che ci stavamo per baciare ci interrompono, certo che è impossibile rimanere tranquilli in questa casa almeno per un secondo. 

Osservo Francesco, che ha le guance arrossate, i suoi occhi possiedono una luce diversa, se prima aveva gli occhi lucidi piedi di lacrime, adesso sembra che stia toccando il cielo con un dito, le sue labbra rosee e carnose, si abbelliscono ancora di più quando mostra un sorriso a trentadue denti, mi perdo un attimo ad osservare i  meravigliosi lineamenti che si creano quando sorride. 

È il suono del campanello a riportami nuovamente con i piedi per terra, per la seconda volta l’immagine di Francesco, mi ha fatto dimenticare tutto, vorrei tanto rimanere ancora con lui da sola, almeno per parlare un po’ di noi, essendo che è una cosa totalmente nuova per entrambi dobbiamo capire come comportarci, senza rovinare l’intesa e la complicità che ci distingue.

  • Cami, arrivo vado ad aprire.
  • Si

Si avvicina nuovamente posandomi un piccolo bacio sulle labbra, mi beo del suo tocco, del suo profumo dolce, del suo respiro caldo che mandano il mio cervello a farsi fottere, mentre il mio cuore non fa altro che fare le capriole, sono pazza di Francesco, dipendente dai suoi baci e dal suo corpo.

Lo blocco per un polso, il desiderio di sentire le sue labbra mi obbliga a fermarlo, per poter ricevere un altro bacio che gli rubo, premo le mie labbra sulle sue, mentre con la lingua chiedo accesso alla sua bocca, non mi dispiace prendere l’iniziativa, conosco Francesco so quanto è difficile per lui sciogliersi, rilassarsi, allaccio le mie braccia sul suo collo, mentre le sue mani scivolano sui miei fianchi.

Continuiamo a baciarci, ignorando la persona che attende davanti alla porta, in questo momento entrambi siamo troppo presi, desiderosi l’uno dell’altro, lentamente il ragazzo che mi fa battere il cuore, inizia a muovere la lingua con più sicurezza, avvicinandosi di più a me, fino a farmi sentire la sua erezione premere sulla mia coscia.

Arrossisco di colpo quando sento l’effetto che ho su di lui, una strana sensazione piacevole inizio a sentire nel basso ventre, stringo più forte Francesco, con la speranza che non smetta di baciarmi. 

Però le mie preghiere non si realizzano, si separa dalle mie labbra con il respiro affannoso e le labbra gonfie, lo osservo dispiaciuta, non volevo staccarmi da lui, volevo continuare a sentire le farfalle sullo stomaco, il cuore battere all’ impazzata come se volesse uscire dal petto, però dovrò reprimere il mio desiderio, rimandandolo a dopo, quando cacceremo colui o colei che fino ad ora non ha fatto altro che rovinare i nostri primi momenti di intimità.

  • Andiamo piccola.
  • Un momento.

Gli dico bloccandolo per il polso nuovamente, lo guardo sottecchi, con la speranza che capisca da solo, la sua espressione confusa mi fa capire che non ha la più pallida idea per il quale l’ho bloccato. Alzo gli occhi al cielo, a volte Francesco non capisce quello che voglio dirgli, sembra quasi che non mi conosca da tredici anni, ma da molto meno. Con il dito indico il suo bellissimo dorso scoperto, fa’ subito un sorriso quando gli indico una maglia posizionata sopra il letto, si avvicina posandomi un altro bacio sulle labbra, beandomi nuovamente del suo profumo.

  • Devo ancora farci l’abitudine, alla tua gelosia.
  • Non sono gelosa! Solo...penso che dietro a quella porta potrebbe esserci una donna, quindi di conseguenza non vorrei che qualcuno guardasse ciò che adesso mi appartiene. Chiaro? 
  • Chiarissimo Camilla, coraggio andiamo!

 

Usciamo  dalla camera da letto, dirigendoci davanti alla porta, aprendola, entrambi rimaniamo a bocca aperta quando vediamo i nostri padri davanti alla porta, caccio subito un urletto, saltando addosso a mio padre Mike, felice come una Pasqua nel rivederlo.

Mentre io e mio padre ci abbracciamo come se non ci vedessimo da anni, Francesco e suo padre si limitano ad una semplice stretta di mano.

Da quando ho memoria, ho sempre visto il rapporto tra Francesco e suo padre strano, non si sono mai scambiati gesti d’affetto, anche quando siamo partiti, non si è dimostrato per nulla dispiaciuto anzi è sempre rimasto impassibile, freddo come se non gli importasse realmente. Col tempo però ho capito che questo suo atteggiamento fa parte del suo carattere, non è mai stato un uomo affettuoso, come mio padre, infatti dopo anni che lo conosco non mi ha mai abbracciata, mai detto un “ti voglio bene” , seppur mi abbia vista crescere, non ha mai dimostrato alcun segno di affetto, si è sempre limitato a dimostrarlo con i gesti, esattamente come adesso, che è venuto fino a Milano, solo per vedere suo figlio, assicurandosi con i suoi stessi occhi che stia bene.

  • Come mai siete venuti fino a qui? Ci siamo salutati tre giorni fa’, già vi mancavano?
  • Tesoro, lo sai che la casa senza di te, era così vuota. Io e Richard abbiamo pensato di fare un salto da voi assicurandoci che tutto stesse andando bene.

Mi stacco da mio padre, per guardarlo dritto negli occhi, sento che non è completamente sincero con me, ho come l’impressione che mi stia nascondendo qualcosa, di solito mio padre è uno di quei uomini che avvisano prima di fare una visita, proprio per l’intenzione di non creare disturbo.

  • Papà c’è qualcosa che devi dirmi?

Gli domando, incrociando le braccia al petto, mentre continuo a fissarlo di sottecchi, un difetto che lo ha sempre distinto, è il fatto che non sa tenere la bocca chiusa, soprattutto quando deve annunciare qualcosa, osservandolo capisco che ho ragione, sorrido perché nonostante non sia stato molto presente a causa del lavoro, lo conosco piuttosto bene.

  • Tesoro, facci entrare prima, dopo parliamo.
  • Papà non scappi se prima non mi dici quello che voglio sapere, puoi rimanere fuori. 

Sospira rassegnato, mettendo una mano sulla fronte, rimango sui miei passi, mi volto verso Francesco, gli rivolgo uno sguardo truce, che lui coglie subito, ha capito che non deve fare entrare neanche suo padre. Rimango ad osservalo nell’attesa che apra bocca, dicendomi la vera ragione per la quale è venuto fino a qui.

  • Camilla, papà è impegnato.
  • Fantastico papà, per quale ragione fai così? Non c’è nulla di male se stai con qualcuna, é giusto che ti rifai una vita.

 

Sospira nuovamente, capisco subito che per lui non sia facile parlarne, il mio intuito mi suggerisce che non si tratta di una donna, spalanco gli occhi quando comprendo quello che vuole dirmi, si tratta di un uomo. Mi volto subito verso la direzione di Richard che distoglie lo sguardo, non impiego neanche un secondo in più prima di capire che l’uomo in questione non è altro il padre di Francesco.

- Tesoro io e Richard ci  siamo innamorati.

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


 Sia io che Franci spalanchiamo gli occhi, ma stiamo scherzando?

Mio padre con un uomo? Tanto più con lui…

Mi volto verso Francesco per vedere la sua reazione, mi sembra più sconvolto di me, io avevo notato qualcosa di strano nel loro rapporto ma non avevo mai approfondito, perché mi sembrava improbabile ma a quanto pare mi sbagliavo.

Siamo immersi in un silenzio imbarazzante che sembra non finire mai, viene interrotto dalla voce seria di Richard.

  • Va beh, ora ci fate entrare?

Francesco rimane in silenzio a fissarli, probabilmente senza parole e anche in imbarazzo dal momento in cui abbiamo appena deciso di provare ad avere una relazione, e invece ora dovremmo essere quasi fratellastri. Dal momento che non Franci non trova le parole mi faccio coraggio e le trovo io.

  • Certo entrate, 
  • Grazie tesoro di papà, so che è strano per voi ma vi promettiamo che nulla cambierà, in fin dei conti voi sembravate già fratello e sorella, fin da piccoli eravate cosi carini. L’unica differenza e che non avete un legame di sangue, ma questo non significa non essere una famiglia.

Dopo aver ascoltato tali parole io e Francesco ci scambiamo uno  sguardo, lui un po spaventato e preoccupato ed io invece gli rivolgo uno sguardo per tranquillizzarlo, come per dirgli che tutto andrà bene.

  • Papà sono felice per voi, tanti auguri.

Gli dico abbracciando entrambi, poi d’improvviso  sento la voce di Richard rivolgersi a Francesco.

  • Eh tu? non sei contento per noi?
  • No.
  • Ah… lo vedi che sei un figlio ingrato.

Francesco si allontana da noi, dirigendosi verso la camera da letto, come al solito suo padre ha esagerato con le parole. ci sarà sicuramente rimasto molto male.

  • Scusate, arrivo.

Mi allontano anche io da loro, mi dirigo anche io in camera da letto dopo pochi secondi fa Francesco si è rifugiato. Apro la porta, con la consapevolezza che probabilmente serà di cattivo umore, ma che importa io voglio aiutarlo.

Mi siedo accanto a lui dopo aver chiuso la porta, gli accarezzo i capelli per poi dirgli:

  • Franci perché fai così?
  • Perché? Davvero me lo chiedi? Camilla abbiamo appena deciso una cosa per noi, per la prima volta sono felice come un bambino e meno di 5 minuti dopo il mio sogno si frantuma nuovamente come posso essere felice per loro?
  • Ma no Franci ascoltami, tra di noi non cambierà nulla.
  • Ma dai Camilla di che cazzo parli? So quanto tieni a tuo padre e sicuramente ora che si è innamorato non sarai tu a distruggere la sua felicita.
  • Hai ragione tengo molto a mio padre, ma questo non vuol dire che devo rinunciare alla mia felicità.

Mi osserva  con occhi preoccupati  e tristi ma leggo anche un filo di sfiducia nelle mie parole. Forse pensa che quello che ci siamo detti prima per me non è abbastanza, ma si sbaglia anche io ero felice quando si è dichiarato anche per me si è aperto un mondo tutto nuovo.

  • Camilla vai di là.
  • NO, io senza di te non vado da nessuna parte.

Mi alzo dal letto sedendomi sulle sue gambe, con la mani prendo il suo viso avvicinandolo al mio, gli dono un piccolo bacio sulle labbra, scaturendo in me di nuovo tutte quelle emozioni meravigliose che solo lui è in grado di regalarmi.

  • Francesco ascoltami bene, io tengo davvero molto a provare ad avere una relazione con te, anche per me è un sogno e sinceramente non ho intenzione di lasciarti andare al primo ostacolo. Non è importante questa cosa che loro stanno insieme, a noi non cambia nulla, li vedremo solo nelle festività. Nel frattempo noi continueremo a provarci. Ti desidero con tutta me stessa, non scappi da me.
  • E chi vuole scappare.

Dice sorridendomi e stringendomi più forte a se. Restiamo abbracciati per qualche secondo, d’improvviso mi alzo prendendo la sua mano, la stringo forte alla mia per poi dirgli:

  • Ora andiamo e fai finta di nulla, pensa solo alle cose belle che ci siamo detti oggi.
  • Ma dai… apprescindere da noi non sono felice che mio padre sia gay, tuo padre alla fine c’è entrato fin troppo bene nel suo ruolo da donna.

Mi dice mentre non può far a meno di ridere.

  • Francescoo… è comunque mio padre.

Gli dico in tono scherzoso.

  • Ma dai lo sai anche tu che è strano.
  • Si

Scoppiamo a ridere entrambi ripensando al passato e agli strani atteggiamenti di mio padre.

Dopo pochi minuti decidiamo di uscire. 

Non appena arriviamo in cucina, dove sia mio padre che Richard si sono seduti Francesco si arma di coraggio e strige la mano ad entrambi facendogli gli auguri.

 

***

 

E’ già sera, la giornata è volata tra la discussione avuta con Franci finita più che bene, la notizia bomba che i nostri genitori ci hanno comunicato. Ora ci stiamo preparando perché Richard ha deciso di offrire la cena a tutti, mio padre afferma che è cosi che fanno le famiglie perfette come la nostra, se solo sapesse quello che sta succedendo realmente non penso che la vedrebbe cosi. Sicuramente cercherebbe di dividerci, propio per questo ho chiesto a Franci di far finta di nulla. Lui ha capito a pieno quello che volevo dire, non è stato necessario parlare a lungo dell’argomento. Però conosco Franci  e so che non riuscirà a dire una bugia simile per troppo tempo quindi spero che i nostri genitori non si tratterranno a lungo.

Finalmente  dopo una giornata estenuante e bella come questa arriva l’ora di cena, oggi Francesco è così bello, più del solito… indossa una camicia bianca che evidenzia il suo corpo cosi perfetto i capelli sono perfettamente in ordine nemmeno un capello c’è fuori posto.

Mentre lo guardo ci sediamo al tavolo del ristorante.

Il cameriere ci porta i menù, mi piacerebbe tanto stringere la mano di Francesco, ma purtroppo non è possibile.

Sinceramente capisco il suo fastidio riguardo la situazione la prima sera da coppia la stiamo trascorrendo in famiglia e non da soli, ancora da coppia abbiamo vissuto forse 5 minuti, non è giusto. Non vedo l’ora che arrivi stasera quando saremo in camera soli. Ho tanta voglia di baciare nuovamente le sue labbra e di respirare il suo stesso respiro. Ho voglia di noi.

Dopo aver ordinato Richard si volta verso me e Franci con uno sguardo curioso chiedendoci:

-  Invece il vostro rapporto di amicizia come va? 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

Lancio una veloce occhiata a Francesco che si è subito irrigidito a tale domanda, come al solito  il suo carattere gli impone di essere sincero, purtroppo adesso non può esserlo, dal momento in cui i nostri genitori stanno insieme, dobbiamo essere più prudenti è più pazienti. 

Sicuramente non voglio rovinare la felicità di mio padre, finalmente dopo anni di solitudine ha trovato la persona giusta, anche se non sono pienamente d’accordo che questa persona sia un uomo, accetto la sua scelta. 

Mi domando come sia nata questa relazione, probabilmente l’amicizia mia e di Francesco, ha fatto nascere questo rapporto, fino a trasformarlo in amore. 

Sospiro, certa che se non risponderò io alla domanda dei nostri genitori, Francesco potrebbe combinare un guaio, alzo lo sguardo puntandolo su mio padre, che addenta l’arrosto che ha ordinato, per poi spostarlo a Richard che osserva il figlio curioso.

  • Il nostro rapporto va a gonfie vele. La convivenza ha confermato ulteriormente la nostra amicizia, siamo più che in sintonia.
  • Come due fratellini, non è vero tesoro? 
  • Mi auguro, che siate solo amici. Sarebbe incesto una relazione tra di voi, dal momento in cui siamo una coppia io e Mike.

Mio padre lancia una gomitata a Richard, che però ignora, il suo sguardo è rivolto a suo figlio, le mani strette in un pugno, le nocche bianche mi fanno intuire che Richard ha intuito qualcosa. Caccio un sospiro, con la speranza che la serata prenda un altro esito, però mi risulta difficile pensarlo dal momento in cui il padre di Francesco non ha la minima intenzione di abbandonare il discorso, mi auguro che mio padre riesca a distrarlo.

  • Ma quindi com’è nata tra di voi? 
  • Quindi mio figlio ti ha parlato dei suoi sentimenti?
  • Scusi cosa intende dire?
  • Non sono nato ieri ragazza, se avete un minimo di rispetto per me è tuo padre, saprete già cosa dovete fare, non avete bisogno di me per capirlo.

Boccheggio più di una volta, sorpresa dalla dichiarazione di Richard, non riesco a capire dove vuole andare a parare con ciò che ha detto, il rispetto non si dimostra con questo genere di cose, un genitore a prescindere dalle scelta che fa’ il figlio deve pur sempre accettarle stargli a fianco. 

Un padre non ti deve obbligare a fare una scelta, solo perché così può godersi la sua felicità, la sua tranquillità, fregandosene così di quella dei figli. Mi domando quando è diventato così stronzo, è sempre stato un uomo freddo e distaccato, però non immaginavo che fosse anche egoista. 

  • Papà io non farò assolutamente nulla. Sai perché? Perché fino ad ora ho sempre assecondato i tuoi stupidi capricci, ricordo ancora i giorni  in cui scopavi con le donne che incontravi al bar. Non hai mai rispettato la memoria di mia madre, te ne sei sempre fregato, quindi non capisco il motivo per cui dovrei accettare la tua stupida richiesta. Io amo Camilla, e lei per la prima volta nutre un sentimento che va oltre l’amicizia per me, sicuramente non mi lascerò sfuggire questa occasione, l’ho aspettata da anni.

Stringe con forza la forchetta, facendo diventare le nocche bianche, il suo collo è rosso così come  le sue guance, riesco a vedere i suoi muscoli tesi. Non è la prima volta che vedo Francesco così furioso è capitato un’altra volta, quando eravamo ancora piccoli, sempre a causa del padre. 

Sentire Francesco difendere con le unghie e con i denti il nostro rapporto, mi fa capire quanto realmente lui tenga a me, non nego che avere mio padre contro mi dispiace un po’, però sento che con Francesco al mio fianco riuscirò ad andare avanti a testa alta. Preferisco godermi la mia felicità con la persona di cui mi sono innamorata, anziché stare lontana da lui, per soddisfare i capricci dei nostri genitori, che potranno ugualmente continuare la loro relazione indisturbati.

  • Richard insomma basta. Sai quanto odio fare scena in luoghi pubblici.
  • Zitta troia! Tu farai ciò che dico io se non vuoi che ti taglio i fondi per l’università, sicuramente se smetto di pagarti la casa e le tasse universitarie, non potrai più stare accanto alla tua piccola Camilla.

Si alza di scatto, facendo cadere la sedia su cui era seduto sul pavimento, sposta di poco il tavolo, facendo sobbalzare me e mio padre, continuo a guardare Francesco, che nonostante le minacce del padre rimane fermo impassibile, sembra quasi disinteressato alle sue parole come se non avessero alcun tipo di valore. Dalle labbra di quest’ultimo riesco a vedere un lieve sorriso, rimango perplessa nel vedere la sua espressione divertita. Chissà per quale motivo non è preoccupato, perché non reagisce alle parole del padre? Perché non prova a convincerlo, affinché suo padre non cambi idea? 

  • Papà mi sono sempre pagato tutto solo, l’affitto l’ho pagato con i miei soldi, le tasse universitarie anche, non ho mai usato un centesimo ho sempre badato a me stesso, con o senza il tuo aiuto.
  • Ah si? Sai cosa ti dico? Da ora in poi potrai fare a meno di una figura paterna con me hai chiuso! Figlio ingrato ecco cosa sei! Forza Mike seguimi non ho alcuna intenzione di rimanere ancora in questo tavolo con questo individuo.

Si allontana dal tavolo a passo svelto, seguito da mio padre che ci osserva dispiaciuti, rimango bloccata a fissare le sedie vuote, delusa dal comportamento dei nostri genitori, non era necessario arrivare a tanto, potevamo benissimo trascorrere una serata tranquilla, in pace.

Però a quanto pare con Richard è impossibile, sposto la mia attenzione a Francesco che osserva ancora il posto vuoto di suo padre, decido di alzarmi, e abbracciarlo. Conoscendo Francesco so per certo che per lui non è  stato per nulla facile, quindi adesso avrà bisogno del tutto il mio appoggio, affinché possa tornare a sorridere e ad essere il ragazzo di cui mi sono innamorata.

Stringo con tutta la forza che possiedo il suo corpo tonico, iniziando a baciare le sue braccia, mi rivolge una tenera carezza ai capelli, che mi spinge ad alzare lo sguardo per incontrare i suoi bellissimi occhi, mi rivolge un sorriso stupendo, che annulla tutte le emozioni negative che fino a poco fa’ mi tormentavano.

  • Mi dispiace.
  • No, non dillo. Non è colpa tua hai fatto la scelta giusta.
  • Non volevo arrivare a tanto. Non voglio che a causa mia rovini il tuo rapporto con tuo padre.
  • Non l’hai fatto Franci, te lo posso assicurare.

Stringo ancora più forte Francesco, beandomi del suo profumo e del suo calore, continua ad accarezzarmi i capelli, fino a quando non posa un tenero bacio sui miei capelli.

  • Grazie. Visto che ci troviamo in un ristorante, che ne dici di cenare insieme? 
  • Sarebbe un appuntamento? 

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