Lux et Umbra.

di Elinacrisant
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Lux et umbra

 
 
Prologo:

“Puoi rispondere solo ad una domanda?”
Sento i suoi passi per avvicinarsi alla Colibrì e vedo ancora i suoi grandi occhi ametista fissi nei miei, il sorriso dolce.
“C’è qualcosa che vorresti fare quando tornerai?”
“Vorrei tanto mangiare un piatto di riso al curry.”
Il volto di Mai si scurisce un attimo ma lei, rapida, scaccia la sua tristezza, tornando a sorridermi. Non so come, ma vedendo la sua espressione mi sono sentito perso, senza equilibrio. Sento freddo al pensiero del dopo questa volta. Non sono nemmeno sicuro che ci sia un dopo, o almeno non sono sicuro che ci sia un dopo per me.
“Bene. Vuol dire che te lo cucinerò! Dimenticavo che ci sono anche An e Fan, quindi dovrò farne un quintale!”
Mai mi sorride dolce ed io non penso più a niente. Mi sento come se stessi sprofondando in un baratro e Lei mi sembra essere l’unico possibile appiglio solido a cui aggrapparmi. Le sposto lentamente una ciocca di capelli dal viso, sistemandogliela dietro l’orecchio. Non noto neanche i suoi occhi sgranati per la sorpresa mentre la traggo verso di me e la bacio.
Non sto più sprofondando, non sono più senza equilibrio e non sento più freddo. In un solo istante le mie paure e i miei dubbi sono scomparsi, come se fossero stati polvere su un mobile appena spolverato. Mai ha le guance arrossate mentre con le punte delle dita si sfiora dolcemente le labbra, ancora incredula, e un sorriso spontaneo mi nasce sul volto al veder nascere il suo di sorriso.
“Hai lo stesso sorriso che rivolgi alle sfide, lo sai?”

Di colpo tutto sbiadisce. Tutto diventa nero e per ultimo scompare dalla mia visuale anche il volto di Mai.
Certo, ora ricordo! Ho vinto il duello contro Barone e mi sono sacrificato per fermare la Riconfigurazione. Ma … come sono finito qui? Anzi che posto è? Non capisco … Io dovrei essere … morto, no? Eppure sento ancora il mio cuore che batte, sento ancora il mio corpo, anche se sono immerso in questo buio. Devo trovare il modo di uscire da qui … se io sono ancora vivo forse la Riconfigurazione non si è fermata … No! Non posso permetterlo: devo andarmene di qui, devo avvisare gli altri. Mai … Mai. E se le fosse successo qualcosa? Devo sbrigarmi. In un istante tutto sembra fermarsi, diventare più scuro e l’aria intorno a me diventa opprimente, non riesco nemmeno più a muovermi.

Pensi davvero che qualcuno abbia ancora bisogno di te, Guerriero Rosso?
“Chi sei?” E’ come se mi mancasse l’aria, la vista si offusca, mi sento debole.
Semplice, mio caro, lo scoprirai molto presto.


Note d’Autrice:
Visto? Il presto è arrivato XD! Nuovo anno, nuova storia con un fantastico titolo in latino, no? Come immagino abbiate capito ho deciso di dare una mia versione di un ipotetico continuo della saga Brave. Ripartiamo proprio col nostro Dan che, poverino, (ve lo dico già adesso) ne passerà davvero delle belle * come se non ne avesse viste già abbastanza questo ragazzo, mi ci metto pure io adesso!*.
Comunque, appare già un nuovo cattivo ( e che cattivo originale!) (sì, lo so che ho usato la solita frase del cattivo “lo scoprirai molto presto!” però gli ho tolto la risata cattiva che di solito segue la frase * in realtà la risata malefica c’è, è che Dan, visto che è svenuto, non la sente! XD *.  Lasciando perdere il cattivo e il nostro caro povero, sfigato (almeno per il momento) Dan, nel primo capitolo di questa storia * che non ho la più pallida idea di quanto fare lunga * (XD) incontreremo personaggi noti e nuovi. L’unica cosa che mi preoccupa davvero è quando dovrò descrivere i duelli di carte, di cui non so praticamente niente, per cui se avete qualche consiglio da darmi sarò davvero felice di riceverli ;).
Grazie a tutti, spero che vi piaccia,
A presto,
 
 
Eli.

P.S.: revisionato 26/06/19

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
 
New York, 2012

Caotico è il trambusto che caratterizza la grande metropoli, così diversa da quella che si era abituato a vedere nel futuro. Non c'erano più edifici e zone distrutte dai Mazoku e dai terremoti, non c'era più la base della resistenza degli umani per fare rapporto sugli sviluppi della situazione. Caotica, quasi quanto il centro della sua città natale, ma non sapeva dire di preciso quale fra le due fosse quella con maggior confusione. In realtà era così tanto che non tornava a casa che non sapeva neanche cosa fosse rimasto come l'ultima volta che l'aveva vista. Un ragazzo, alto e snello, cammina a passo spedito verso il suo albergo, la sua meta. Sa che non potrà restare a lungo, presto lo scopriranno, ma il prossimo aereo arriverà passata la mezzanotte e per sopportare il fuso ha davvero bisogno di riposare. Questo ragazzo, però, è Hideto Suzuri e se c'è una cosa che sa fare bene è non farsi trovare. Dopotutto da uno che ha passato quasi un anno e mezzo a prendere informazioni dalle Creature Oscure cos'altro vi aspettavate...
 
Tokyo, 2012

Ragazzi e ragazze in uniforme: tutti agitati, pieni di libri per ripassare. C'è un esame importante, che determinerà l'ammissione all'anno successivo. Tutti ripassano, tutti cercano di imparare in qualche maniera ciò che non hanno avuto modo di ripassare nei giorni precedenti, per mancanza di tempo o per dimenticanza. Tutti ma non lui, un ragazzo, che, tranquillo e sorridente, avanza lungo la folla spaesata di giovani e quando giunge all'aula dell'esame, mezz'ora prima del suo inizio, prende posto senza aver la minima ansia. Infondo lui è Kenzo Hyoudo e lui sa perfettamente che da quest'esame dipende la sua carriera scolastica, ma non di certo la salvezza del nostro pianeta e anche di qualcun altro molto più importante...
 
Osaka, 2012

Una festa in spiaggia per la fine dell'anno scolastico. Un ragazzo aveva prestato la casa al mare di famiglia per l'occasione. Non erano più di una trentina quei ragazzi che ballavano, si divertivano e facevano gli stupidi. I ragazzi davano sfoggio di sé per conquistare le ragazze che, tolte quelle realmente interessate a qualcuno del gruppo, li ignoravano bellamente ridendo, scherzando e spettegolando. Alla festa si poteva portare un'altra persona - un amico, un'amica, un accompagnatore - infatti tutti avevano portato qualcuno, ma non lei. Lei che non sapeva neanche come l'avessero convinta a venire, ma sta di fatto che si era ritrovata lì, accanto al fuoco appena accesso con le sue amiche, ma allo stesso tempo distante da loro; ferma ad osservare come i riflessi dorati e rossi della loro fonte di calore somigliassero tanto a lui. Lui che avrebbe tanto voluto presentare agli amici come il suo accompagnatore, per poi sparlare con le amiche del suo amore per lui che, come suo solito, avrebbe subito attaccato bottone con tutti e sarebbe diventato il capo di quel gruppo di imbecilli. Si chiedeva, nella sua mente, se avrebbe fatto lo stupido per farsi notare da lei, se le avrebbe fatto dei complimenti per il costume che aveva comprato per l'occasione, ma non avrebbe mai trovato risposta alle sue domande. Perché lei è Mai Shinomiya e sa bene che quando perdi il sorriso della persona che più al mondo vorresti vedere, anche se sei in mezzo ad un centinaio di persone, anche se queste sono le persone più care che tu possa mai avere, hai sempre un vuoto nel cuore che è difficile colmare solo di speranze e sogni infranti da un destino crudele.

…….., 2670

Probabilmente nessuno sano di mente riceve qualcosa caduto dal cielo e soprattutto lo dice a tutti i suoi amici facendone un vanto. Eppure, nessuno a cui non sia realmente accaduta una cosa del genere non avrebbe potuto vincere un duello con quella strategia, grazie a quello Spirit. Già, perché se un ragazzo che ha un po' di esperienza nell'essere quello che viene più facilmente sconfitto riesce a battere tutti coloro che l'hanno sfidato vuol dire che finalmente si è dato una mossa ed ha trovato la strategia vincente. Certo, avrebbe potuto anche dire ai suoi genitori della carta caduta dal cielo, ma chissà perché quando ci aveva provato non ce l’aveva fatta. Dopotutto non era facile essere un perdente con quei genitori; ma ora che aveva avuto quella carta poteva portare onore ai loro importantissimi ruoli nella storia del passato, soprattutto per suo padre. Infatti mica tutti si presentano come Andrew Ray. Sarebbe meglio dire che nessuno in generale si sarebbe mai presentato come Andrew Ray, il nuovo Guerriero Rosso. Già, perché è questo il titolo che il figlio del Guerriero Giallo si attribuisce vittorioso. O almeno è così che si presenta da quando ha quella carta.



Note d’Autrice:
Eccomi di nuovo qui a dare un vero e proprio inizio a questa storia. So che è da molto che avrei dovuto pubblicare questo capitolo (e anche aggiornare la raccolta) e di questo mi dispiace tantissimo, ma sono stata davvero impegnata con la scuola e tutto il resto quindi nonostante avessi avuto più volte la vena creativa, non avevo avuto tempo di dargli voce – o almeno fino a questa mattina, quando ho scritto il capitolo! XD.
Comunque tornando al capitolo, abbiamo rivisto i nostri cari amici quasi due anni dopo il loro ritorno dal futuro, e tutti in luoghi diversi. Ho messo un bel po’ di suspance stavolta e non ho niente di concreto per assicurarvi che non continuerò così (visto che non ho niente di scritto al momento), ma non credo. Già dal prossimo capitolo credo che inizierò a svelare un paio di cose, e spero di riuscire a farlo nel migliore dei modi. Ah già, piaciuta la sorpresa dell’ultimo “paragrafo”? In realtà il caro Andrew non sarebbe dovuto spuntare fuori adesso, ma mentre scrivevo la mia mano ha deciso così, e visto che questo l’ho soprannominato “il capitolo della suspance” ci calzava a pennello metterlo a conclusione (o almeno credo).
Ci tengo a ringraziare tutti coloro che leggeranno, recensiranno e mi supporteranno; cercherò di dare sempre il massimo e migliorare mentre scrivo, quindi fatemi sapere cosa ne pensate!
Spero che vi piaccia,
A presto,
 
 
Eli.

P.S: revisionato 26/06/19
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2


Tratta aerea New York – Tokyo, 2012

Finalmente posso restare tranquillo per un po’! Non mi hanno riconosciuto, per fortuna, altrimenti mi avrebbero fermato all’aeroporto e non sarei potuto tornare a casa. Non devono aver denunciato il furto, anche perché se l’avessero fatto avrebbero dovuto fare un resoconto dei documenti che ho preso … Sarei tentato di farmi arrestare pur di far trapelare ciò che ho scoperto, ma è decisamente più importante dirlo agli altri visto che, in ogni caso, la polizia non potrebbe fare niente. E’ ora di mettere in atto il piano: dopo quasi un anno potrò rivedere Mai e Kenzo, ho un sacco di cose da dirgli!
 
Tokyo, 2670

“Non ci posso credere! Non può essere stato lui!!”
“Ti dico che l’hanno visto andarci e restare lì per quasi due ore!”
“E’ impossibile: non lo farebbe mai.”
“Hai idea di cos’hanno detto, di come si è presentato?! Non riesco a capacitarmi che possa aver fatto una cosa del genere …”
“Non lo farebbe mai dopo tutto quello che gli abbiamo raccontato.”
“Davvero?! E allora dov’è adesso tuo figlio, eh?”
Nostro figlio, tesoro, è in giro per la città coi suoi amici; come ogni pomeriggio.”
“Appunto! Una volta tanto potrebbe anche restare a casa con me e Diana!”
“Anche io alla sua età uscivo coi miei amici e non ero quasi mai a casa!”
“Ma lui non è te! E no, non esce coi suoi amici: esce da solo! Non ti preoccupi per tuo figlio?”
“Certo, ma lo saprei se fosse nei guai e soprattutto oggi con lui c’è anche John che è responsabile come sua madre e lo terrà lontano dai guai. E poi chissà, magari stanno girando in cerca della loro anima gemella!”
Conclude l’uomo biondo scoccandole un dolce bacio sulla guancia. La donna squadra il marito biondo incerta, non sapendo come ribattergli senza fa iniziare un litigio che non aveva la forza di sopportare tant’era preoccupata.
“Non preoccuparti – la stringe a sé dolcemente – starà bene. Vedrai che è stato tutto un equivoco.”
“Ma se non lo fosse? …”
“In quel caso dovrei rispolverare il mio vecchio mazzo e fargli capire a che gioco sta giocando.”

Tokyo, 2012

Hai ricevuto una Nuova e-mail
Da Hideto Suzuri
Oggetto: Sono tornato!
<< Ehi!
Sono tornato: vi aspetto al solito posto alle quattro di domani.
Hideto. >>

Tokyo distretto Shibuya, 2012

“Hai visto che bello quel vestito rosa carne nella vetrina di fronte?”
“Già è davvero bellissimo! Appena scendono i prezzi ho intenzione di comprarlo!”
“Uffa Mai! Volevo comprarlo io!”
“Mi dispiace, ma sei arrivata tardi Karen: ricordati che te l’ho fatto vedere io!”
Sbuffa la ragazza bionda, mentre due morette e una viola scoppiano a ridere. Sedute al tavolino di una pasticceria del centro le quattro ragazze stanno scherzando e spettegolando sull’anno scolastico che hanno appena concluso riflettendo su quando trovarsi la prossima volta.
“Mai… Mai!”
“Che c’è?!” Sbotta la viola, intenta a gustarsi il suo – secondo - pasticcino alla crema.
“Guarda davanti a te.” Dice quella coi capelli castano chiaro.
“Quel ragazzo ti sta mangiando con gli occhi!” Aggiunge l’altra indicandole con lo sguardo un ragazzo dai capelli castano chiaro seduto al tavolo di fronte che sorride nella sua direzione.
“E allora?”
“Ma come! Non mi verrai a dire che non ti piace?! E’ uno schianto di ragazzo!”
Mai sorride all’amica Shizuka, dopo aver rivolto al ragazzo un’occhiata. “Non è il mio tipo.”
“Ma dai Maiii! Cos’ha che non va?”
Lo guarda ancora una volta.
“Guardalo meglio, non mi sembra uno che riesca a tenermi testa; non ha neanche il coraggio di venire fin qui a parlarmi e visto che non fa altro che fissarmi inizia a darmi fastidio.”
“Non eri così seccante da mesi Mai: a cosa dobbiamo tutta questa acidità?”
“Pfff! Io non sono affatto acida!”

Scoppiano nuovamente a ridere tutte insieme, prima di alzarsi per andare a pagare. Per raggiungere l’interno del negozio, però, passano davanti al tavolo del sopracitato ragazzo che, per tutto il tragitto, non fa altro che ammirare la Guerriera Viola. Prima di andarsene però, la giovane si reca al suo tavolo e avendolo intrappolato nel suo sguardo di gemma gli si avvicina e, non curante di quelli con lui, gli dice:
“Hai finito di fissarmi? Odio quelli che mi fissano: mi danno fastidio!- dà le spalle al tavolino sorridendo alle amiche che l’aspettano verso l’uscita – Ah, e la prossima volta che vuoi conquistare una ragazza ricordati che non sempre gli sguardi da pesce lesso convincono! Addio!”
Raggiunge le amiche con passo deciso, mentre l’altro, umiliato, rimane a bocca asciutta ad essere preso in giro dai compagni.
“Si può sapere che cosa non andava in quel ragazzo?”
“Niente! Non era il mio tipo: troppo accondiscendente!”
Alza per un attimo gli occhi al cielo, verso il sole splendente di metà marzo, sorridendo mesta. Senza neanche accorgersene le sfugge un sospiro, che fortunatamente non giunge alle orecchie di nessuno:
“Cosa non andava? Non era Dan…”

Los Angeles, 2070


“Hai vinto ancora tu, Ray!”
“Te l’avevo detto che non avreste potuto niente contro di me: ora voglio che mi ridiate quello che avete preso..”
“Te lo sogni moccioso!”
“Davvero?”

Sogghigna il ragazzo dai capelli biondi. Alto e robusto; secondo i suoi zii un perfetto mix tra i suoi genitori; infatti, dotato dello stesso fisico del padre e degli splendidi dolci occhi della madre aveva i capelli biondi come lui e, sempre come lui (o meglio ai suoi racconti) , era spesso accompagnato da uno stuolo di ragazzine adoranti. John Ray era il migliore ed odiava essere battuto tanto che, nonostante la sua indole solitamente dolce e pacifica, non perdeva occasione per mostrare la sua potenza in duello.
“Io non credo che ti convenga sfidarmi di nuovo, se non vuoi finire davvero male …”
“Sarai tu quello a finire male, ragazzino; sarai bravo nei duelli, ma noi siamo in cinque e tu sei uno solo.”
Sorride ancora. “Oh, e questo vi fa credere di potermi battere? Avevo giusto una certa voglia di sgranchirmi un po’.”
Nel giro di poco il ragazzo aveva fatto piazza pulita e ripreso ciò che era suo di diritto: il cappello di suo padre, a cui teneva davvero molto e che indossava da quando gliel’aveva regalato per il suo dodicesimo compleanno.
Ad un tratto un’immensa ombra alle sue spalle lo fece sobbalzare mentre si sistemava i capelli un pelo troppo lunghi per il suo stile.

“Bel duello Ray!”
“Zio?! Che ci fai qui: non eri in missione?!”
“Certo, ma Flora mi ha fatto tornare qui. Tuo padre mi ha chiamato per tuo fratello; è nei guai, tu ne sai niente?”
“Andrew? Che cos’ha fatto stavolta quell’idiota?”
“Non eravate insieme?”
“Sì, ma poi ci siamo divisi non appena conclusa la missione; io mi sono fermato qui a LA perché questi malfattori stavano importunando delle splendide fanciulle e poi mi hanno rubato il cappello: mi sono trovato costretto a dargli una lezione …”
“Hai fatto davvero un ottimo lavoro: ecco perché sei il mio migliore allievo!”
“E’ sempre un piacere, zio Zolder!”

……, 2070

“Devo riuscire a capire come sei arrivato a me … Senza di te non sarei riuscito a vincere, ma queste visioni sono davvero insopportabili!”
Il ragazzo alto dai capelli castani chiari si guarda attorno spaesato, non riconosce dove si trova e la vista gli si offusca sempre di più. L’unica cosa che vede è un terreno di gioco. Lì ci sono due duellanti, uno più alto dell’altro, ma quello più basso è quello che sta vincendo. Uno ha i capelli bianchi come neve e lo sguardo di ghiaccio, l’altro i capelli di fiamma e lo sguardo lucente. Sul campo c’è un solo Spirit, quello stesso Spirit che gli ha permesso un numero sproporzionato di vittorie in una sola giornata e di cui aveva sentito tante storie dai suoi genitori: Siegwurm Nova, Drago Supernova.


Note d’Autrice:
Ehilà! Dopo tanto tempo rieccomi qua …
So di essere in un imperdonabile ritardo ma ho davvero avuto tanto da fare e tra l’altro avevo perso il foglio con la bozza di metà capitolo e non riuscivo a riscriverlo perché quest’inizio mi piace particolarmente e non volevo cambiarlo. Oggi come avrete notato ho trovato il foglio, ho concluso il capitolo e l’ho corretto (a proposito spero di non aver fatto troppi errori).
Ho iniziato un po’ a rivelare, anche se pochissimo, alcune cose; troviamo Hideto che sta tornando a casa con un piano in mente.. Eh.. Che piano sarà mi chiederete; beh di preciso non lo so nemmeno io, ma ho una certa idea che mi frulla in testa e non dispiace così tanto utilizzarla. Hideto è un personaggio che mi permette di sviluppare la trama in tanti modi visto che nessuno sa dov’è e cosa sta facendo.
Ritroviamo Mai con quel suo bel caratterino che smonta il bel ragazzo che la fissava, nonostante il suo cuore appartenga al nostro bel Guerriero lei ha ripreso a “divertirsi” con le amiche, ad uscire e a tornare un po’ più se stessa rispetto al capitolo precedente.
Chi è che incontriamo poi? Ah sì! Clarky, Anger e lo zio Zolder (XD). Poi si aggiungono anche John e Andrew, i figli del nostro Capitano, uno peggio dell’altro! Su di loro non ho molto da dirvi perché sennò vi spoilero i prossimi capitoli ;)
Spero che la storia per quanto breve fin ora vi piaccia e ringrazio tutti coloro che la leggeranno!
A presto,
 
Eli.

P.S.: revisionato 26/06/19

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
 
Tokyo, 2012


“Accidenti! Sono in ritardo! Perché ha chiesto proprio a me di dargli ripetizioni?! Tra l’altro non poteva abitare tre o quattro chilometri più vicino, eh? Ovviamente no! Noo… Ho anche perso il treno: fantastico! Mi tocca pure fare la strada a piedi!”


Tokyo, 2670

“Diana che è successo: perché stai piangendo?”
“Nii-chan…”
“John!”
“Mamma, che è successo? Lo zio Zolder mi ha fatto tornare con lui… mi ha detto che Andrew è nei guai, ma non mi ha detto altro…”
“Oh John – abbraccia dolcemente il figlio – non si hanno notizie di tuo fratello da stamattina quando siete usciti… E non è la prima sparizione della settimana: è questo che ci spaventa di più!”
Un lampo di preoccupazione offusca lo sguardo del ragazzo ma è rapido a scacciarlo sorridendo alla madre.
“Perché non porti Diana a casa, eh mamma? Così vi riposate un po' mentre io parlo con papà e poi ti faccio sapere, ok?”
“Va bene tesoro, fate attenzione. Vieni piccola, andiamo a casa.”
“Ciao Nii-chan!”
Sorrise gentile aspettando che le due lasciassero la stanza per poi avanzare a passo sicuro verso lo studio del padre.
*Dove sei finito Andrew? *
“Zolder! Hai notizie? Kazaan non ha saputo niente…”
“No purtroppo. Ho portato John con me; l’ho lasciato con Anger, ma conoscendolo starà venendo qui adesso.”
“Già.”
“Non preoccuparti Clarcky avremo presto notizie, non dev’essere collegata per forza alle altre sparizioni, no?”
“Sono tutti ragazzi che hanno più o meno la sua età e lui è mio figlio! Farebbe gola a chiunque!”
“Hai parlato con Barone? Magari lui ha sentito qualcosa; dopotutto anche alcune creature oscure sono scomparse ultimamente, no?”
“Non sono riuscito a contattarlo visto che stava partecipando ad una riunione, ma nel mentre ho chiamato Lugaine e mi ha detto che lo avrebbe informato lui e che mi avrebbe fatto sapere presto.”
“Più gente abbiamo dalla nostra, meglio è! Vedrai che si sistemerà tutto.”
Roma, 2670
“Cosa? Hanno rapito uno dei gemelli di Clarcky: stai scherzando?!”
“Purtroppo no, Andrew è scomparso e Clarcky ha pensato subito che sia collegata alle sparizioni che stanno accadendo da qualche settimana.”
“Vieni, andiamo nel mio ufficio e chiamiamo Clarcky: ho delle notizie ma non so se gli piaceranno.”
 
Tokyo, 2012

“Ma è mai possibile che quando lo chiami non risponde mai?! Almeno avrebbe potuto dire dove aspettarlo di preciso! Si è sprecato in quella mail: mezza riga in più e un saluto decente gli costavano troppa fatica! Ahhhh, adesso dovrò cercarlo dappertutto!”


Ciò che la povera ragazza non sapeva era che colui contro cui stava inveendo da dieci minuti buoni se la stava ridendo sotto i baffi nascosto dalla siepe dietro di lei.


“How could someone make a beautiful lady like you wait here alone?”


Al sentire quella voce, tremendamente familiare nonostante la lingua diversa da quella madre, sul volto della ragazza si accese un sorriso, subito rivolto (insieme ad un giocoso quanto doloroso pugno sulla spalla) al ragazzo uscito dal suo nascondiglio.
“Hideto: che bello vederti! – disse abbracciandolo – mamma mia quanto ti sei fatto alto!”
“Sempre detto io che viaggiare fa bene!”
I due si spostarono al centro del parco in cui si ritrovavano ogni volta e si sedettero sui bordi della fontana.
“Qui non è cambiato niente, eh?” Dice guardandosi intorno il ragazzo.
Mai invece sorride lievemente: “Sembra quasi che lo faccia apposta, vero? Qui sembra sempre tutto uguale, mentre noi siamo cambiati tantissimo, insieme a quello che conoscevamo: tutto ciò in cui credevamo se ne è andato a quel paese dalla seconda volta che ci siamo tornati… ”
“Scusate il ritardo!”
“Kenzo! Non è da te arrivare tardi ad un appuntamento – ma che ti è successo, perché hai il fiatone?”
“H-ho fatto la strada a piedi… ero un po' distante e ho perso il treno, il prossimo sarebbe stato tra mezz’ora, non ne valeva la pena.”
“Potevi dircelo: avremo posticipato…”
“Tranquilla, non è un problema. Un prof mi ha costretto a dare delle ripetizioni ad un idiota che abita parecchio lontano da qui! Non rinuncerei mai neanche ad un secondo trascorso con voi due!”
“Ah il nostro piccolo genio! Allora che facciamo?”
“Che ne dite se andiamo al baretto al piano di sotto?”
“Oh sì vi prego, non ce la faccio più a stare in piedi!”
“Sì, mi sembra una bella mossa e poi forse è meglio che stiate seduti quando vi darò la notizia!”
“Che notizia?”
“Scendete e lo saprete!”
Mai e Kenzo si squadrarono un attimo prima di seguire Hideto che, ghignante, si era già avviato verso le scale.


Tokyo, 2670


“Papà! Allora? Dov’è Andrew?!”
“Oh John, sei arrivato giusto in tempo, sono in comunicazione con Barone, vieni qui.”


Luogo sconosciuto, 2012


Quel dannato moccioso! Come ha fatto a entrare lì dentro?”
“Non ne abbiamo idea, sembra essere riuscito ad eludere i nostri sistemi di sicurezza.”
“Uhmm.. dobbiamo trovarlo, con le informazioni che ha preso può far saltare tutto!”
“Non siamo ancora riusciti a localizzarlo, ma dai suoi precedenti spostamenti sappiamo che di solito rimane per un mese nello stesso posto; quindi probabilmente è ancora negli Stati Uniti.”
“Incompetenti! E’ ovvio che se n’è già andato! Rintracciate tutti coloro che hanno avuto contatti con lui: voglio riavere quei documenti!”
“E del ragazzo cosa facciamo?”
In quella stanza buia tutto quello che si riusciva a vedere era il ghigno di un uomo seduto comodamente su un’enorme poltrona di pelle.
“Nessuno soffrirà se toglieremo di mezzo un altro di quei maledetti Maestri della Luce.”

Note d’Autrice:

Ciao a tutti! So di essere in terribile ritardo e me ne dispiace un sacco, ma purtroppo nonostante questo capitolo fosse già pronto da un bel pezzo non trovavo mai il tempo per pubblicarlo… Ora ce l’ho fatta!
Come vedete, tutto si sta sempre più intricando, ma alcune cose verranno presto rivelate (o almeno in parte, credo). Cosa sanno Hideto e Barone che gli altri non sanno? Ehhhh, tante cose fidatevi!
E adesso la domanda più importante di tutte: Clarcky ha già chiamato chi l’ha visto?
No, sto scherzando! XD Però Andrew è scomparso davvero e chissà dove sarà visto che nello scorso capitolo lo lasciavamo mezzo svenuto non si sa dove!
Ringrazio tutti coloro che leggeranno, spero che la storia vi piaccia,
a presto,
 
Eli.

P.S.: revisionato 26/06/19

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4
 
Tokyo, 2012

“Volete ordinare qualcosa intanto?” Chiede Hideto prendendo posto al tavolo, imitato dagli altri due.
“Magari un po’ d’acqua, grazie.”
“Non vuoi altro, Kenzo? E tu Mai?”
“No Hideto, sono apposto così. In ogni caso non tenerci sulle spine: lo sai che non mi piace aspettare.”
“Già Mai ha ragione: sputa il rospo.” Afferma il più piccolo guardando la cameriera avvicinarsi al loro tavolo.
“Va bene. Dimmi Mai, porti ancora con te le carte del mazzo di Dan?”
Il Guerriero Azzurro si rivolge alla ragazza con uno sguardo che, però, non riesce a decifrare e che proprio per questo inizia a farla preoccupare.
 
Roma, 2670

“Allora Signor Barone? Quali sono queste notizie?”
“Aspetta Lugaine: vorrei che chiamassi anche tuo padre, Izars e la Regina. È una faccenda che ci riguarda tutti.” Dichiara pacatamente.
“Va bene, li vado a chiamare subito.”
 
Tokyo, 2670

“Allora papà? Barone? Zio? Voglio sapere dov’è mio fratello!”
“Stai calma John, tutti noi lo vogliamo sapere…” Risponde Barone al di là dello schermo.
“Tu non capisci: eravamo insieme; era compito mio proteggerlo!”
Esclama il ragazzo, ancora più spazientito di prima.
“Non è colpa tua. Piuttosto, tu sapevi che Andrew ha iniziato a vincere duelli contro chiunque e che si è presentato come…” L’ex capitano della Magnifica Sofia si ferma osservando il figlio, l’unico dei due presenti, cercando in lui conferme.
“Avanti Clarcky, non tenerci sulle spine. Sappiamo tutti che Andrew non ha mai mostrato una così evidente inclinazione a Battle Spirits.” Lo interrompe Zolder.
“Sì, ma recentemente ha vinto ogni sfidante e alla conclusione dei duelli si è presentato come il nuovo Guerriero Rosso e sappiamo che duellava con uno Siegwurm Nova…”
“Siegwurm Nova dici?”
“Proprio di questo volevo parlarti Clarcky.” Interviene Barone.
“Tutti i ragazzi scomparsi avevano quella carta e, fatta eccezione per un paio di loro, non erano dei duellanti affermati ma dichiaravano di essere il nuovo Guerriero Rosso. Tutti quanti loro. Prima di sparire.”
“Ma come…?”
“Non lo so ma dobbiamo assolutamente chiarire questa faccenda nel minor tempo possibile: comincia ad essere tutto troppo strano.” I presenti nell’ufficio di Clarcky vedono l’amico guardare altrove rispetto alla telecamera e sentono rumore di passi.
“Ci hai convocati tutti tu Barone o siamo qui per pura coincidenza?”
“Non è né luogo né tempo per scherzare, Izars. Vi ho chiamati perché uno dei gemelli di Clarcky è scomparso con le stesse modalità di tutti gli altri ragazzi.”
“Tutte queste sparizioni accumunate da un drago rosso… è davvero strano”
“Quella carta non è un semplice drago rosso, Maestà. Era una carta di Dan.”
“Ah sì, anche Mai l’aveva usata, giusto?” Fece notare Zolder.
“Esattamente. Era una carta molto speciale per Dan, gli ha permesso di sconfiggere il Re del Mondo Altrove.”
“Dobbiamo trovare il nesso tra Dan, i ragazzi e Siegwurm Nova.”
“Però quando è venuto qui Dan Bashin non usava quella carta.” Afferma riflettendo Izars.
“A quanto ne so ha lasciato il suo mazzo nel passato quando Mai è andata a prenderlo e poi lei l’ha ritrovato al Museo di Londra. Suppongo volesse lasciarsi alle spalle ciò che era successo e cambiare radicalmente mazzo.”
“Dite che dovremmo chiamare gli altri?”
“Cerchiamo di sbrigarcela da soli per ora. Se ce ne sarà davvero bisogno li contatteremo. Ci risentiamo più tardi, Clarcky.”
“Va bene, a dopo.”

Roma, 2670

“Che ne dici Barone?”
“Non lo so. Dobbiamo capire cosa sta succedendo.”
“Allora ci mettiamo alla ricerca anche noi.”
“Grazie a tutti. Maestà sarei felice se potesse restare mia ospite ancora per un po'.”
“Certo Barone. A cosa stai pensando?”
“Che se Dan non avesse cambiato mazzo di carte prima di venire qui non l’avrei mai conosciuto e forse…”
“Forse a quest’ora saremmo tutti già morti.”

Tokyo, 2012

“Certo, lo porto sempre con me ma…”
“Bene allora direi di cercare un posto più ehm… appartato? dove parlare di certe cose.”
“Quali cose Hideto?”
“Ricordate il Governo Invisibile, no?”
 
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“Ma dove caspita sono finito?” Non conosco questo posto, dove diamine sono?
“Ne è arrivato un altro ragazzi!”
In lontananza vedo arrivare un ragazzo Mazoku, è stato lui a parlare… Ragazzi? Allora non siamo soli qui. Sì, ma qui dove?
“Cosa vuol dire un altro? Chi sei? Dove siamo?”
“Smettila con queste domande. Hai ancora il tuo Siegwurm?”
Cosa? “Il mio Siegwurm? Perché non dovrei averlo?”
“Perfetto, allora sei davvero l’ultimo.”
“L’ultimo in cosa?”
“Vieni con me. Io sono Christian e siamo tutti come te.” Mi dice mostrandomi un gruppo di una ventina di ragazzi davanti a noi che suppongo mi stiano salutando (chi più felicemente chi meno).
“In che senso come me?”
“Si abbiamo tutti avuto Siegwurm e abbiamo tutti visto il duello e le tenebre.”
“Il duello? Intendi quello con i due ragazzi quello dai capelli rossi e quello coi capelli bianchi?”
“Sì ovvio.”
“E per tenebre?”
“Le tenebre, andiamo è in possibile che tu non le abbia viste. Comunque, da che anno provieni?”
“2070, perché?”
“No niente, benvenuto nel 2012”
2012 è impossibile! Papà e Barone hanno stabilito delle regole per i viaggi nel tempo, non ne hanno mai autorizzato nessuno. Ti prego John, farò tutto quello che vuoi per il resto della mia vita ma ti scongiuro vieni a salvarmi: voglio tornare a casa.
 
 
Note d’Autrice:

Dopo tantissimo tempo sono tornata ad aggiornare Lux et Umbra. Sono davvero dispiaciuto di aver dovuto aspettare così tanto (sono una persona puntuale ogni tanto) ma con la scuola e tutto il resto anche quando avevo un momento mancava la voglia nonostante i capitoli fossero già scritti da un pezzo. In ogni caso eccomi di nuovo qui.
Grazie a tutti, spero che il nuovo capitolo vi piaccia,
a presto,
 
Eli.

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