Una missione troppo pericolosa

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La notte non aspetta ***
Capitolo 2: *** Guardarsi bene le spalle ***
Capitolo 3: *** Riunione e dissensi ***
Capitolo 4: *** Scorte insufficienti ***
Capitolo 5: *** Spie in azione ***
Capitolo 6: *** Una vita per un'altra ***
Capitolo 7: *** La fine di un incubo ***



Capitolo 1
*** La notte non aspetta ***


< E’ da molti giorni che non si vede il sole > fece Tsunade attirando l’attenzione del suo compagno Itachi < Questo freddo presto ci ucciderà tutti. >
Ma l’uomo in questione non rispose, continuando a fissare i movimenti della donna.
< Perché non mi rispondi, Itachi? Che cosa stai pensando? >
< Sto solo facendo meditazione. >
< Bugiardo. Tu non hai mai fatto meditazione. >
< Infatti ho iniziato proprio ora… E poi a te che cosa importa? >
< Non mi piace essere fissata. Lo sai bene. >
< Smettila di essere così irascibile. Mi dai sui nervi. >
< E tu? Che fai continuamente l’antipatico con me quando non ti ho fatto niente? >
< Vuoi che me ne vada? Va bene. >
< Ma io non ho detto questo! > gridò spazientita la donna.
< Lo so… Comunque vado a vedere come stanno i ragazzi. Avranno freddo e fame. Credo che sia quasi ora di cena. >
< Hanno mangiato più di un’ora fa’. Dobbiamo stare attenti con le provviste. >
< E cosa credi che stiamo facendo? >
< I ragazzi mangiano più del dovuto. Dobbiamo misurare il loro appetito. >
< Hanno bisogno di rimanere in forze, altrimenti come faranno a combattere i nostri nemici? >
< I Sicari delle Tenebre sono molto lontani da qui. >
< E tu come fai ad esserne certa? >
< Lo so e basta! >
< Odio discutere con te. Mi fa irritare alquanto. >
< Ma io non ho fatto niente! Sei tu che hai iniziato? >
< Sì, certo. Come no > replicò Itachi aprendo la porta per uscire all’esterno.
< Dove vai? Fa’ un gran freddo. >
< Non è una novità. Infatti siamo oltre il Villaggio della Foglia… Come hai detto che si chiama questo posto? >
< Non l’ho mai detto… >
< Eppure deve avere un nome, no? >
< Sulla nostra missione non c’era scritto il nome. >
< Perché non riesco a capire quale missione dobbiamo portare a compimento? >
< Perché quando parlo non mi ascolti mai > replicò irritata la donna.
< Quando parli dici la maggior parte delle cose senza senso. È per questo che molte volte non ascolto. >
Sentendo le parole del suo compagno, Tsunade rimase a bocca aperta visibilmente scioccata.
< Sei un compagno indegno! Ancora non capisco come ho fatto ad innamorarmi di te. >
< Deve essere la mia indole di assassino seriale che deve averti fatto impazzire. >
< Come scusa?! Non ho capito! >
< Smettila di avere quella voce stridula. Non ti si addice proprio, sai? >
< Se non la smetti di offendermi giuro che ti do uno schiaffo. >
< Perché non ci provi? >
< Perché non voglio farlo. >
< Non vuoi farlo o hai solo paura di farti male? >
< Ma che sciocchezze stai dicendo?! >
< Nessuna sciocchezza! Mi stai solo facendo perdere tempo. >
< Adesso basta! Non ti sopporto più! >
Avventandosi sul suo compagno, Tsunade cercò di colpirlo in faccia.
Ma non aveva tenuto conto che Itachi era molto veloce.
< Dovresti essere più rapida, sai? > fece l’uomo prendendola per il gomito < Così la prossima volta eviterai che io ti faccia del male. >
< Faresti del male ad una donna? >
< Se me ne da’ l’occasione, sì… Io non guardo in faccia a nessuno. Lo sai bene. >
< Sei un uomo senza cuore e senza onore. >
< E’ qui che ti sbagli, Tsunade. Per me l’onore è tutto. >
< Allora smettila di farmi del male! >
Alla fine, Itachi mollò la presa alla sua compagnia scaraventandola a terra.
< Sei un bruto! Ecco cosa sei! >
< Può darsi… >
< Dovresti essere più carino e gentile con me. >
< Eppure quando abbiamo i nostri momenti d’intimità vorresti che fossi qualcun altro. >
< Adesso stai cercando di farmi diventare rossa? >
< Sto solo dicendo la verità. >
Con lo sguardo posato su di lei, Itachi si avvicinò di scatto a Tsunade prendendola per il viso e baciarla con passione.
< Mi sono innamorato di te perché trovo che sei la persona più intelligente che io abbia mai conosciuto oltre ad essere il Quinto Hokake. >
< Itachi… Sai essere carino e spregevole allo stesso tempo. >
< Lo sai che non ti farei mai del male se non me ne dai l’occasione. >
< Non si può mai sapere… >
< Hai forse paura di me? >
< Tu sei un folle, Itachi… Però sono pazza di te > replicò Tsunade baciandolo ancora una volta.
< Dovrei andare dai nostri ragazzi… per controllare se va tutto bene… >
< Puoi controllare dopo. La nostra intimità e il nostro amore non aspettano. >
Ma prima che Itachi potesse prendere con sé Tsunade per portarla a letto, furono interrotti dall’arrivo di Naruto.
< Naruto! Sei sempre il solito! > gridò inviperita la donna.
< Scusatemi, maestri… E’ successo qualcosa di tremendamente orribile. >
< Parla e smettila di tremare. Altrimenti non ti seguo. >
< Si tratta di Hinata. È scomparsa nel nulla. >

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Capitolo 2
*** Guardarsi bene le spalle ***


< Spiegati meglio, Naruto > replicò Tsunade < Come puoi dire che è scomparsa? >
< Vuol dire che non si trova da nessuna parte del nostro accampamento. >
< Non è possibile… L’area è protetta da Gaara. Non può essersi fatto scappare una di noi. >
< Vi dico che Hinata non c’è più… Mi dovete credere. >
Per cercare di arrivare in fondo alla verità, fu Tsunade ad uscire nel freddo e gelido inverno a scoprire che cosa stava davvero succedendo.
< Lascia andare me! > gli gridò Itachi.
< Perché? Credi che io non possa cavarmela perché sono una donna? >
< Smettila di fare la permalosa. Lo sai che è troppo pericoloso per te. >
< Lo stesso potrei dire di te, sai? >
< Allora andiamoci insieme se questo ti fa stare tranquilla > rispose Itachi trovando un compromesso.
< No. Tu rimani qui al campo. Ci penserà Naruto ad avere cura di me. >
< Ma io… >
Senza che Itachi potesse controbattere, Tsunade sparì nel buoi della notte accompagnato da Naruto.
< Naruto, dove stai andando? >
< E’ qui l’ultima volta che ho visto Hinata… >
Guardandosi intorno senza riuscire a pensare lucidamente, Tsunade non riuscì a trovare niente d’insolito.
“Gaara… dove diavolo si è nascosto?”
< Hai forse visto Gaara da qualche parte, Naruto? >
< No, mi dispiace. Prima di venire da voi l’ho cercato dappertutto, ma non sono riuscito a trovare da nessuna parte. >
“La faccenda sta diventando sempre più intrigata.”
< Capisco… Ma adesso è meglio tornare indietro e aspettare l’alba. Il freddo pungente e la bufera di neve sta rendendo la nostra ricerca impossibile. >
< Tsunade, non possiamo lasciare la povera Hinata qua fuori. E se avesse bisogno di noi? >
< Naruto, vuoi davvero rischiare la vita per lei? >
< Più di ogni altra cosa. >
< Smettila di dire sciocchezze > replicò piccata la donna < E’ troppo pericoloso. >
< Il pericolo è il nostro mestiere. >
< Non dobbiamo essere spericolati! >
< Sapete che cosa vi dico, Tsunade? Se avete paura di ritrovare Hinata, tornate pure indietro. Io non mi fermerò per niente al mondo. >
< No! Non puoi andartene in giro per la vallata da solo come se niente fosse. Potresti cadere nelle grinfie dei Sicari delle Tenebre. >
< Loro non mi fanno paura. >
< Smettila di fare il coraggioso e cerca di ragionare! >
Alla fine Naruto dovette arrendersi al volere della sua responsabile.
< Aspettiamo domani all’alba. Ti prometto che con i primi raggi dell’alba, partiremo alla ricerca di Hinata. >
< Non vedo il sole da moltissimo tempo, ormai… Attendere peggiorerà solo le cose. >
< Naruto, non abbiamo altra scelta. >
< C’è sempre una scelta, Tsunade. >
< Io sono la tua responsabile insieme ad altri ragazzi… Non posso permettere che vi capiti qualcosa di spiacevole. Non potrei mai sopportarlo. >
< Lo sapete bene che posso badare a me stesso. Sono abbastanza grande… >
< In confronto a me sei ancora un ragazzino inesperto! Ti prego Naruto, non rendermi le cose ancora più difficili. >
Arrabbiato e con le lacrime agli occhi, Naruto ritornò verso il suo accampamento cercando di sfogare la sua rabbia.
“Mi dispiace Naruto, ma devi capirmi. È troppo rischioso andare da soli io e te” pensò la donna prima di tornare nel suo appartamento.
 
 
< Allora? Che cos’è successo? > domandò Itachi.
< Niente. Ho cercato di far ragionare Naruto nel rinviare la sua ricerca di Hinata. La bufera di neve e il freddo ci impediscono di vedere anche da un palmo dal naso. >
< Allora cosa pensi di fare? >
< Dobbiamo aspettare l’alba. È l’unica soluzione. >
< L’alba non arriverà mai in questo posto ostile dimenticato da tutti. >
< Adesso ti ci metti pure tu?! Che cosa dovevo fare? Andare alla ricerca di una ragazzina rischiando di non tornare indietro viva e che Naruto facesse la mia stessa brutta identica fine? Dimmelo! >
< Siamo un gruppo unito, Tsunade. Perché non riesci a ricordartelo? >
< Perché la mia vita e quella dei miei ragazzi è più importante di qualsiasi altra cosa. >
< Siamo dei guerrieri. Non possiamo non mettere in gioco la nostra vita. È la nostra missione e noi dobbiamo portarla a termine. >
< La nostra missione è rimanere fin qui fino alla fine dell’inverno. >
< E lo sai quanto manca alla fine di questo freddo e gelido inverno? Sei mesi se non di più. >
< E questo ti preoccupa? >
< Lo sai che ti dico, Itachi? Dovevo rimanere al Villaggio della Foglia. Così non avrei mai dovuto passare questo spiacevole evento. >
< Qualcuno ci sta mettendo a dura prova… >
< Che cosa stai dicendo? >
< Hai intravisto se qualcuno dei nostri ragazzi era a guardia del nostro perimetro di accampamento? >
< No, perché? Avrei voluto? >
< Ti vorrei ricordare che avevo messo Gaara… Essendo uno dei migliori guerrieri che abbiamo, ho creduto che era la persona adatta… Ma adesso qualcosa mi dice che ho sbagliato qualcosa… >
< Secondo me dovremmo andarlo a cercare? >
< Questa volta lascia fare a me, d’accordo? >
< Che cosa? Vuoi andare da solo con questo freddo? Tu sei completamente pazzo. >
< Potrei dire la stessa cosa di te, sai? >
< Infatti io sono tornata subito indietro. >
< Facciamo così: se entro tre ore non sarò tornato qui nel nostro accampamento, vieni subito a cercarmi. >
< Vuoi lasciarmi qui da sola con l’ansia? Non ci pensare nemmeno. Io vengo con te. >
< E i ragazzi? A chi penserà loro? >
< Sono abbastanza grandi per badare a loro stessi, no? >
< Falla finita e fai quello che ti dico. È un ordine. >
< Non sei il capo di questa missione > replicò irritata Tsunade < Io e te abbiamo gli stessi diritti e doveri e dobbiamo prendere le decisioni insieme. >
< Molto bene… Ho presa la mia decisione. Io vado a cercare Gaara mentre tu rimani qui. E non azzardarti a discutere. >
Non riuscendo a convincerlo in nessun modo, Tsunade rimase sbigottita dai modi di fare del suo compagno.
< Potresti fare una cosa, Tsunade: controlla che tutti i ragazzi stiano dormendo nei loro alloggi. Ho paura che qualcuno ci stia tendendo un’imboscata… Altrimenti perché Naruto ci avrebbe detto della scomparsa di Hinata? >
< Guardati bene le spalle. Ai ragazzi ci penso io. >
< Ne sono convinto… Ci verdiamo più tardi, ok? >
< Lo spero tanto > rispose Tsunade irritata.
< Vuoi farmi andare via vedendoti con il broncio? Non è da te, sai. >
< Non sono imbronciata, bensì arrabbiata. >
< Sei molto carina quando ti comporti così. >
< E tu sei insopportabile quando fai tutto di testa tua. >
< Hai intenzione di mollarmi un altro schiaffo? >
< Te lo meriteresti in pieno. >
< Allora fallo se ciò ti può far stare meglio. >
< Lascia perdere. Non voglio farti perdere altro tempo. >
< Bene. È così che mi piaci… Ti prometto che tornerò molto presto. >
< Non fare promesse che non puoi mantenere. >
Evitando di rispondere alle sue ultime parole, Itachi lasciò l’accampamento con solo addosso il suo kimono che ricopriva il suo corpo, sfidando le basse temperature con estrema facilità.
“Stai molto attento, Itachi… Torna presto da me.”
 
 
Controllando ogni singolo perimetro dell’area del loro accampamento, Itachi non notò niente di strano.
< Gaara! Gaara! Dove sei?! >
Ma niente, il giovane guerriero del Villaggio della Sabbia non accennava a rispondere al richiamo del suo maestro.
“Non può essergli successo qualcosa di grave… E’ uno dei migliori allievi che io abbia mai visto.”
Completamente sconsolato e preoccupato per le sorti del suo ragazzo, Itachi stava per ritornare al suo appartamento senza aver concluso nulla di fatto.
Ma alcuni movimenti sospetti che si stavano avvicinando a lui lo misero in allarme.
Passi felpati e silenziosi diventavano sempre più chiari, spingendo Itachi a nascondersi.
“Chi potrebbe mai essere?”
Alzando lo sguardo per intravedere chi fosse, il maestro non vide niente e nessuno.
< Ci stavi forse aspettando? > fece una voce dietro le sue spalle facendolo sobbalzare < Siamo molto più rapidi di quanto tu possa mai immaginare. Peccato che tu non l’abbia ancora capito. >
< Che cosa volete da me? >
< Distruggerti… Tu e gli altri ragazzi… Nessuno può giungere nelle nostre terre come gli pare e piace. Noi dei Sicari delle Tenebre non lo possiamo sopportare. >
< Io e i miei ragazzi non vogliamo fare la guerra con voi. Vogliamo rendere i nostri confini sicuri e tranquilli > gli spiegò Itachi.
< Ah sì? Questo significa che volete farci la guerra… Ma vi vorrei ricordare che non riuscirete e sopravvivere ad un inverno così rigido. Non ci siete abituati. >
< E tu che cosa ne vuoi sapere? >
< E’ solo questione di tempo, Itachi Uchiha. >
< Come fai a sapere il mio nome? >
< So molte cose di te e di tutti gli altri… Per esempio so che sei alla ricerca di un tuo fidato e forte guerriero, giusto? Mi pare che si chiamo Gaara. >
< Ma come diavolo… >
< Dimenticati di lui. Ormai è troppo tardi. >
< Che cosa gli avete fatto? >
< Ha avuto quello che si merita… Adesso però devi preoccuparti per quello che ti succederà a te. >
< Se gli avete fatto del male, giuro che non ve lo perdonerò mai. >
< Prima dovrai riuscire a difenderti… Voglio ricordarti che tu sei da solo, mentre noi siamo in tre. >
< Non riuscirete a sconfiggermi. Anche se siete in un numero superiore. >
< Non ci sarà bisogno che noi tre ti sconfiggiamo insieme… Sarò solo io a renderti la vita difficile. >
< Vedremo. >
Muovendo a grande velocità, Itachi cercò di uccidere i Sicari delle Tenebre accoltellandoli a sorpresa.
Ma non si ricordava che i suoi nemici erano molto più rapidi e più furbi di lui.
< Dove diavolo sei finito?! >
Ma niente, il suo nemico non rispose.
< Hai paura?! Perché sei scomparso nel nulla?! >
< Per ricomparire dietro le tue spalle e attaccarti a tradimento… >
< Non oserai! >
Ma il povero Itachi fu messo a tappeto in una sola mossa, riuscendo a malapena a reggersi dal dolore.
< Che cosa mi hai fatto? >
< Niente di preoccupante, stai tranquillo… Per ora deciderò di lasciarti andare, ma Gaara non ti apparterrà più. >
< Spiegati meglio. >
< Adesso è un nostro prigioniero. Non azzardarti a ripensare di venirlo a cercare... Non andrò tanto per il sottile come ho appena fatto. Mi hai capito? >
< E Hinata? Che cosa ne avete fatto di lei? >
< Non sappiamo chi sia questa Hinata… Ti giuriamo che abbiamo nelle nostre mani solo Gaara… Prima di un’ennesima imboscata, s’intende. >
< Hai intenzione di ucciderci tutti? >
< Certo che sì, Itachi… Proteggi bene i tuoi ragazzi. Nemmeno se sareste un centinaio riuscireste ad avere la meglio su di noi. Tornatevene immediatamente tutti al Villaggio della Foglia se avete cara la vita, altrimenti qui non sopravviverete nemmeno due settimane. Ricordatelo > disse infine uno dei Sicari delle Tenebre prima di scomparire nel buio gelido della notte lasciando Itachi ferita gravemente alla schiena e alle spalle.
“Non avrò pace finché non saprò vendicare questa sconfitta… Fosse l’ultima cosa che faccio” pensò l’uomo toccandosi la spalla.

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Capitolo 3
*** Riunione e dissensi ***


Appena Itachi ritornò al suo accampamento dolorante e allo stremo delle forze, la neve aveva smesso di cadere sul territorio.
< Itachi! >
Vedendo in quale condizione stava versando il suo compagno, Tsunade accorse verso di lui aiutandolo immediatamente.
< Perché sei ferito? Che ti è successo? >
< Non ti preoccupare. Non è niente di grave. >
< Smettila di mentirmi e dirmi quello che ti è accaduto. >
< Magari davanti ad una tazza di tè fumante, ok? >
Una volta che si distese sul suo letto, Itachi fu curato e medicato meticolosamente.
< Ahi! Mi fai male! >
< Smettila di lamentarti. Devo disinfettarti le ferite. >
< Potresti farlo con più delicatezza? >
< No. >
< Mi dici che cosa ti prende? Perché sei così irascibile? >
< Dimmelo tu. Visto che sei il capo della nostra missione. >
< Sei forse arrabbiata con me? >
< Questa è la cosa principale… Poi? >
< Poi non lo so. Che cosa avrei fatto? >
< Fai sempre tuto di testa tua e guarda che cosa ti è successo… Ti rendi conto che potevi non tornare più? Io a quel punto che cosa avrei fatto? >
< Niente. Avresti continuato la missione senza di me. Semplice. >
< Tu la fai facile… Ma badare ad un gruppo di ragazzini, s’eppur dotati di strabiliante talento, non è affatto facile. >
< Di la verità: ti sarei mancato. >
< Non come pensi tu > replicò piccata la donna con sguardo serio facendo del male al suo compagno.
< Tu sei pazza! Rischi di uccidermi! >
< Sopporta un pochino, spilungone da quattro soldi. >
< Ma come ti permetti? Io… >
< Maestro, siamo venuti fin qui per sapere che cosa vi è successo. Vi sentite bene? >
L’arrivo improvviso di Sakura Haruno interruppe la discussione di Itachi e Tsunade.
< Va tutto bene, Sakura. Adesso che sono qui nell’accampamento non può succedermi niente di male. >
< A parte venire torturato da me, s’intende > mormorò la donna.
< Smettila di fare la difficile, Tsunade. >
< E tu smettila di lamentarti. >
< Meno male. Io e tutti gli altri eravamo molto in pensiero per voi… Torniamo subito a dormire. >
< Aspetta un momento, Sakura. >
< Ditemi, maestro. >
< Raduna tutti gli altri ragazzi. Dobbiamo fare una riunione urgente. Svegliali. >
< D’accordo, come volete voi maestro > disse infine la ragazzina adempiendo immediatamente al volere del suo maestro.
< Che cos’hai in mente di fare adesso, Itachi? >
< Dobbiamo mettere in guardia i nostri ragazzi. I Sicari delle Tenebre hanno rapito Gaara e sono molto più forti di me. Mi hanno sconfitto con un solo uomo. >
< Dobbiamo andarcene da qui. Alla svelta prima che sia troppo tardi. >
< Non ricominciare con questa storia, Tsunade. Sia che non possiamo. >
< Preferisci morire di freddo in questa terra ostile e aspettare che i Sicari delle Tenebre ci uccidano tutti? Dimmi tu che cos’hai nel cervello! >
< Se siamo giunti nell’estremo nord del Villaggio della Foglia è perché dobbiamo sconfiggere i nostri nemici con tutte le nostre forze. Non possiamo ritirarci come dei codardi. >
< Perché non cerchiamo alleati in altri Villaggi? >
< Gaara è l’unico che non fa parte del Villaggio della Foglia e per me questo basta… Non possiamo chiedere aiuto ad altri Villaggi. Non ce lo darebbero. >
< Perché non abbiamo tentato… >
< Tornare indietro sarebbe pericoloso e ci vorrebbe un sacco di tempo. Facciamo con i ragazzi che abbiamo. Non voglio mai più tornare sull’argomento. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Non ti sopporto! Prendi le decisioni più importanti solo tu! Sai cosa ti dico? Io mi tiro fuori da questa missione. Non sono più dei vostri. >
< E quindi cosa vuoi fare? Vuoi tornartene al Villaggio della Foglia? >
< Ancora non lo so. Non ci ho ancora pensato. >
< Fai come vuoi… Se smetterai di fare i capricci, ci servirà anche il tuo aiuto. Adesso vado a parlare con i ragazzi. Devo tenerli bene in guardia. >
< Non ce ne sarà bisogno. I nostri ragazzi sono molto più intelligenti di quello che pensiamo. >
< Allora posso vedere in che condizione riversano? >
< Fai come vuoi. Sei tu il responsabile principale, no? Iome ne lavo le mani. >
< Tsunade, quando la smetterai… >
< Quando voglio io! Adesso vai. La tua presenza mi irrita il sistema nervoso. >
< Se ti do così fastidio, dormirò insieme ad uno dei nostri ragazzi. >
< Fai come credi > disse infine Tsunade prima di tornare sotto le coperte.
“Le donne. Tutte complicate.”
 
 
I ragazzi impegnati nella missione a nord stavano attendendo impazientemente l’arrivo del loro maestro.
< Secondo voi che cosa vuole dirci il Maestro Itachi? > domandò Ino.
< Non lo so, ma secondo me non è niente di buono > rispose Shikamaru.
< Spero che tu non abbia combinato niente di sbagliato, Shikamaru. >
< Perché? Cosa dovrei aver fatto, Ino? >
< Non lo so… Era così per dire. >
< Tornando a noi, non vedo Naruto e Hinata da nessuna parte. Dove possono essersi cacciati? >
< Magari desiderano un po’ d’intimità. >
< Smettila di fare la sciocca, Ino. Siamo in missione. Te lo sei dimenticata? >
< No, Sakura. Non potrei mai dimenticarmi di questo freddo. >
< Fatela finita > mormorò Sasuke interrompendo la disputa delle due ragazzine < Litigare come delle poppanti non servirà a nulla. >
< Nessuno ha chiesto la tua opinione, Sasuke > replicò Ino piccata.
Ma il giovane guerriero evitò di rispondere, attendendo con impazienza il suo maestrò nonché suo fratello.
“Spero che non sia una lunga notte, altrimenti non credo di riuscire a sopportare i lamenti di queste due.”
Ma dopo alcuni minuti comparve il maestro Itachi con una vistosa fasciatura.
< Buongiorno, ragazzi. >
< Buongiorno, maestro > replicarono i ragazzi in coro.
< Scusate se vi ho svegliato molto prima del previsto, ma ho bisogno di mettervi in guardia su una cosa: Gaara è stato rapito dai Sicari delle Tenebre. >
< Oh no? Com’è potuto succede? > domandò Sasuke.
< E’ successo qualche ora fa’… Quando ne sono venuto a conoscenza, sono andato subito alla sua ricerca imbattendomi proprio contro i nostri nemici… Ma non avrei immaginato di fare ritorno nel mio accampamento con le ossa rotte e le fasciature. >
< Ma adesso state bene? >
< Sì. Diciamo che il peggio è passato… Ma dovremmo stare molto attenti. Vi avverto che non possiamo sconfiggerli singolarmente. Avremo bisogno dell’aiuto di tutti. Quindi da questo momento vi è severamente vietato allontanarvi da soli dal vostro accampamento. >
Sentendo l’avvertimento del loro maestro, i ragazzi si guardarono a vicenda.
< Detto questo, sembra che oltre al rapimento di Gaara, sia scomparsa anche Hinata. Voi ne sapete qualcosa? >
< No, maestro. L’ultima volta che l’abbiamo vista è quando si era messa a dormire > rispose Shikamaru.
< Piuttosto non è presente nemmeno Naruto > mormorò Sakura.
< Naruto? >
< Sì. Non è qui tra noi. >
< Oh no… >
Visibilmente preoccupato per le sorti del ragazzo, Itachi mise a soqquadro l’intero accampamento, ma il giovane Uzumaki non si trovava da nessuna parte.
< Itachi, che cosa succede adesso? > domandò inviperita Tsunade.
< Che cosa ci fai li ferma senza fare nulla? Aiutami a cercare Naruto. >
< Non dirmi che è stato rapito pure lui… >
< Sinceramente non so cosa pensare. Prima Gaara e Hinata, adesso lui… I Sicari delle Tenebre ci stanno dimezzando sempre di più. >
< Dobbiamo rimanere uniti. È l’unico modo. >
< Allora incomincia tu a non rimanere in disparte e fai la tua parte. >
< Solo se tu non farai più di testa tua. >
< Va bene, lo prometto > replicò Itachi fissando il soffitto < Adesso aiutami a mettere in sicurezza l’accampamento. Dobbiamo essere certi che non ci siano infiltrati. >
< Se qualcuno fosse davvero entrato qua dentro l’avremmo saputo, no? >
< Era Gaara il responsabile del perimetro dell’accampamento… Adesso che è stato rapito, non c’è nessuno che abbia preso il suo posto. Mi segui? >
< Questa non ci voleva… >
< Se vuoi renderti utile, prenderai tu il suo posto. >
< Che cosa? >
< Sei la più brava di tutte con la tua vista aguzza… Ti prego di non discutere. E’ molto importante. >
Senza dire una parola, Tsunade acconsentì s’eppur contrariata.
< E tu cosa farai? >
< Io e gli altri ragazzi metteremo in sicurezza l’accampamento e cercheremo delle prove che possano nella ricerca di Hinata e Naruto. >
< D’accordo. Facciamo così. >

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Capitolo 4
*** Scorte insufficienti ***


I giorni passavano e gli abitanti del Villaggio della Foglia impegnati nella missione del nord non avevano più avuto notizie di Naruto, Hinata e di Gaara.
< La situazione sta diventando insostenibile > fece Tsunade mentre si stava scaldando con una tazza di tè < Stiamo finendo tutti i viveri e per di più non siamo riusciti a concludere niente. Secondo me dovremmo abbandonare questa missione e tornare a casa. >
< Senza i nostri tre migliori guerrieri? Toglietelo dalla testa, Tsunade. Rimarrò qui finché non sarò riuscito a trovarli. Fosse l’ultima cosa che faccio. >
< Tu sei pazzo. La tua ostinazione non farà altro che portarti alla rovina. >
< Non m’interessa. A differenza tua, io ho a cuore la sorte di tutti i miei ragazzi. >
< Cuore o no, rischierai di fare la loro stessa identica fine… Ed io non voglio che accada. >
Girando lo sguardo verso Tsunade, Itachi notò che aveva le lacrime agli occhi.
< Mi piace quando ti preoccupi per me. >
< Davvero? Credevo che fosse un segno di debolezza. >
< Smettila di dire sciocchezze. >
< Fai sempre il duro con te stesso e con me… Però hai a cuore la sorte dei tuoi ragazzi. >
< Sì. Perché questo si chiama responsabilità. Ho fatto un giuramento prima di partire per la nostra missione, ricordi? >
< Sì. Hai promesso solennemente di proteggerli anche a costo della tua stessa vita... Ma secondo me è tutta una pazzia. >
< L’ho promesso a te, Tsunade… Quinto Hokage del Villaggio della Foglia… >
< Già… >
Vedendo che la povera donna stava morendo di freddo, Itachi si avvicinò a lei prendendola tra le braccia.
< Lo sai che farei qualsiasi cosa per te… >
< Anche scaldarmi? >
< Soprattutto scaldarti. >
< Non sapevo che ti piaceva il calore di una donna. >
< La donna più importante della mia vita dopo che ho abbandonato la mia vita di criminale… Tu mi hai salvato, Tsunade. E questo non potrò mai scordarlo. >
< Sono fiera di te, Itachi. Sentire queste parole mi riempie il cuore di gioia. >
< Ti amo, Tsunade… Come i miei ragazzi, tu sei importante. Non dimenticarlo. >
Una volta che si scambiarono baci appassionati sotto l’ennesima bufera di neve, il loro amore fu interrotto da un urlo acuto che attirò la loro attenzione.
< Che cosa succede adesso? > domandò la donna.
Incuriosito e spaventato allo stesso tempo, Itachi si alzò di colpo per andare a controllare.
< Tu aspetta qui, Tsunade. >
< Dove vai? Vieni qua! Potrebbe essere pericoloso! >
< Il pericolo è il mio mestiere… E se fossero i Sicari delle Tenebre? >
< Vorrebbe dire che siamo spacciati. >
< Non andrò fuori da solo. Stai tranquilla > replicò l’uomo affacciandosi dalla finestra.
Appena scorse lo sguardo per vedere i movimenti fuori, Itachi notò una figura che stava per essere seppellita sotto una coltre di neve.
“No… non può essere…”
Preso da una preoccupazione incontrollabile, Itachi piombò fuori dal suo accampamento per soccorrere la figura in pericolo.
< Naruto! Svegliati! >
Per paura che si gelasse, portò il corpo del ragazzo immediatamente al sicuro, riempiendolo di coperte e riscaldando il suo corpo.
< Non posso credere che Naruto sia stato fuori con questo tempo incredibile > fece Tsunade accarezzandogli la fronte < E se andasse in ipotermia? Rischierebbe di morire di freddo. >
< Purtroppo sta già rischiando, Tsunade. >
< Adesso che cosa facciamo? >
< Dobbiamo vegliare su di lui tutta la notte. È l’unica medicina efficace che in questo momento possiamo usufruire. >
< Odio essere impotente. Vorrei fare qualcosa. >
< Lo so… Però adesso dobbiamo aspettare. >
 
 
Una volta passata l’ennesima bufera, Itachi e Tsunade si risvegliarono coi i fiochi raggi solari che inondarono la loro stanza.
< Itachi, svegliati. >
< Che cosa succede? >
< La tempesta è passata. >
Sfregandosi l’occhi, Itachi non riusciva ancora a credere a quello che stava vedendo.
< Questo è il momento buono per ricominciare le nostre ricerca di Hinata. >
< E Naruto? >
< Rimani tu con lui. Ti prego. >
< Non andrai da solo, spero. >
< No. Porterò con me Sakura e mio fratello Sasuke. Loro sono i combattenti migliori che ci rimangono. >
< Vedi di stare molto attento. >
< Tornerò il prima possibile. >
< E quanto sarebbe questo tempo? >
< Prima che il sole faccia spazio al buio o alla neve. Te lo prometto. >
< Visto che sarai impegnato nella tua ricerca di Hinata, cerca di trovare qualche provvista. La dispensa si sta svuotando molto velocemente. >
< Vedrò cosa posso fare. >
< Non possiamo morire di fame, Itachi. Altrimenti dovremmo tornare a casa. >
< Spero tanto di tornarci solo con la missione conclusa. Altrimenti… >
Ma nel mentre Itachi stava parlando con la sua compagna, Naruto aprì gli occhi emettendo suoni molto fiochi e flebili.
< Naruto! Ti sei svegliato! Come stai? >
< Ho avuto giorni migliori, maestro. >
< Adesso non ti strapazzare. Tsunade ti preparerà un tè bollente che ti rimetterà in sesto. >
< Siete riuscito a ritrovare Hinata? >
< Purtroppo no, Naruto. Ma stavo giusto riprendendo le ricerche insieme a Sakura e Sasuke. >
< Allora fatemi venire con voi. Potrò esservi utile in qualche modo. >
< Mi dispiace Naruto, ma sei ancora troppo debole. Hai rischiato di morire congelato. >
< Sono rimasto là fuori tutta la notte a cercare la mia Hinata… Ma sembra che sia stata inghiottita dalla terra. >
< Sono sicuro che si trova da qualche parte e sta bene. >
< E se non fosse così? Se non ci fosse nessuna possibilità per lei? >
< Non dirlo nemmeno per scherzo… Pensa positivo. Vedrai che andrà tutto bene. >
< Maestro, fatemi venire con voi… Vi prego. >
< Mi dispiace Naruto, ma rischieresti la tua vita e saresti d’intralcio. Tu pensa solo a recuperare le forze, d’accordo? Così potremmo continuare la nostra battaglia contro i Sicari delle Tenebre. >
< Maestro, ma è vero che Gaara è stato rapito da quei tizi misteriosi? >
< Sì, Naruto… E dobbiamo fare di tutto per liberarlo. >
< Sono avversari fortissimi… Li ho visti allenarsi tra di loro non molto lontano da qui. >
La rivelazione di Naruto scosse Itachi e la presente Tsunade.
< Che cosa? Sei sicuro di aver visto bene? >
< Sì, maestro… Sono molto più vicini di quello che pensiamo e ci spiano continuamente. >
< Ne sei sicuro? >
< Mai stato più sicuro prima d’ora… Se non potrò venire con voi, state bene attento. Sono individui pericolosi. >
< Lo so. Ho già assaggiato la loro potenza… Ma questa volta non sarò da solo. >
< Ah sì? Con chi andrete? >
< Tu pensa a guarire. Ci vediamo presto. >
< Un momento, maestro. Aspettate. >
< Abbi cura di lui, Tsunade. >
< E tu stai molto attento > replicò la donna baciandolo velocemente prima di vederlo uscire dal suo accampamento.
 
 
Una volta fuori, Itachi fu molto sorpreso di vedere un cielo così sereno in quel territorio freddo e ostile.
“Spero che il tempo regga, altrimenti sono spacciato… Purtroppo la ferita mi fa ancora male, ma non potevo dirlo a Tsunade. Non posso rimanere nel mio accampamento senza fare nulla, soprattutto quando ci sono alcuni dei miei ragazzi in pericolo di vita.”
Nel mentre Itachi si stava dirigendo nel rifugio di Sasuke e Sakura, quest’ultima andò incontro al suo maestro dopo aver corso più veloce che poté.
< Che cosa succede, Sakura? Dove stavi andando così di fretta? >
< Sì tratta di Sasuke, maestro. Sta molto male. >
< Che cosa? >
Preoccupato per le sorti di suo fratello, Itachi rimase immobile pensando a lui.
Non poteva permettere che suo fratello potesse rischiare di morire.
“Non posso sopportarlo… Non mio fratello.”
< Sakura, portami subito da lui. >
< Sì, maestro. >
Una volta entrato nella sua camera, video Sasuke in preda a respiri affannosi e pesanti.
< Ha la febbre e la fronte calda… Com’è potuto succedere? >
< Molti viveri stanno scarseggiando, maestro. Non riusciamo a proteggerci dal freddo in nessun modo. >
< E gli altri? Come stanno? >
< Bene… Almeno per ora. >
< Dobbiamo trovare subito delle medicine. Alla svelta. >
< Forse ce ne sono alcune nella nostra dispensa. >
< Hai ragione. Andiamo a controllare. >
Ma appena si ritrovarono nel magazzino, Sakura e Itachi furono allibiti nel vedere che qualcuno aveva rubato le scorte e i medicinali.
< Chi potrebbe aver fatto una cosa del genere? >
< Non lo so… Ci siamo solo noi dall’accampamento che conosciamo come arrivare fin qui… >
< Credete che qualcuno ci stia spiando? >
< Forse… Ma adesso dobbiamo mettere in conto che qualcuno ci sta tradendo… >
< A chi vi riferite, maestro? >
< I miei sono solo dei sospetti. E’ troppo facile parlare. Ho bisogno dei fatti… Vieni con me. >

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Capitolo 5
*** Spie in azione ***


< Maestro, non ho ancora capito le vostre reali intenzioni… >
< Dobbiamo lasciare il nostro accampamento. >
< Perché? Per cercare Gaara e Hinata? >
< No… Dobbiamo andare alla ricerca del nostro traditore e dobbiamo farlo lasciando il nostro perimetro. >
< Credete davvero… >
< Mai stato più sicuro prima d’ora. >
< Che cosa direte a Tsunade? >
< Devo tornare da lei entro il tramonto, altrimenti si preoccuperà di me e della sorte dei ragazzi che mi porto appresso… Lei è convinta che siamo alla ricerca di Gaara e Hinata, ma la nostra missione adesso si concentra su chi ci sta distruggendo piano piano… E ti assicuro che non sono i Sicari delle Tenebre. >
< Avete qualche idea in mente? >
< Ci penserò mentre camminiamo. >
Nel mentre stavano lasciando il loro accampamento, Sakura divenne più scura e preoccupata.
< Secondo voi riusciremo a salvare Sasuke, maestro? >
< Certo che sì. È un ragazzo forte. Vedrai che riuscirà ad uscire anche da questa crisi. >
< Lo spero bene… >
< Sei molto legata a lui, vero? Insomma, gli vuoi bene… >
< Come scusate? >
< Ho notato che non gli molli mai gli occhi di dosso… Hai forse una cotta per lui? >
< Oh, no maestro > replicò Sakura arrossendo.
< Guarda che me ne puoi parlare senza problemi. Non lo verrà mai a sapere. >
< E’ solo che mi fa sentire una persona diversa… Tutto qui… >
< Ovvero una persona migliore? >
< Diciamo di sì. >
< Capisco… Se non vuoi parlarmene, basta dirlo. Non voglio farti imbarazzare più del dovuto. >
< Oh no. E’ solo che voi siete il mio maestro… >
< Sono stato giovane anch’io un tempo… Non ero un santo di uomo, però ero un essere umano pure io. >
< Lo capisco… >
Una volta giunti nel posto dove l’ultima volta Itachi aveva visto i Sicari delle Tenebre, i due si bloccarono di colpo.
< Adesso è molto pericoloso avanzare… E’ molto probabile che stiano spiando i nostri movimenti. >
< Maestro, perché siamo qui? >
< Ho alcuni sospetti su chi possa essere il traditore… tu stai dietro a me, Sakura. >
< Vi guardo le spalle. >
Una volta avanzati verso il territorio nemico, Itachi riuscì a scorgere un giovane ragazzo dai capelli rossi.
“Lo sapevo…”
< Maestro, che cosa avete visto?> gli sussurrò Sakura.
< Silenzio. I nostri nemici hanno le orecchie molto fini. >
< Gaara, vedo che sei venuto in possesso dei viveri e delle medicine dei tuoi compagni… Ottimo lavoro, non c’è che dire. >
< Grazie mille, maestri. È un onore servirvi. >
< Adesso sei uno dei Sicari delle Tenebre a tutti gli effetti. >
< Ne sono lieto… I miei ex compagni non riusciranno a sopravvivere più di una settimana con questo freddo. Dovranno ritirarsi nel Villaggio della Foglia se vogliono avere salva la vita… E a quel punto toccherà a noi attaccarli a tradimento. >
< Un’idea davvero geniale. I miei complimenti, Gaara. Non ti facevo così astuto. >
< Sono dovuto crescere molto in fretta… Anche se gli abitanti del Villaggio della Foglia mi hanno adottato e cresciuto, non mi sono mai sentito uno di loro… Io faccio parte di una forza molto più grande: la vostra forza. >
< L’infanzia può essere traumatica per molta gente… Ma per noi sei cresciuto molto bene… Allora dovremmo aspettare una settimana secondo te? >
< Sì. È il tempo necessario per cui i miei ex compagni finiranno le scorte. >
< Che ne dite di attaccarli a sorpresa per dargli il colpo di grazia? > propose uno dei Sicari.
< Troppo scontato… Ci dobbiamo divertire con loro, no? E l’unico modo è attaccarli quando meno se l’aspettano. >
< Va bene, possiamo fare anche così. >
< Adesso andiamo a meditare e ad allenarci. Dovremmo essere pronti se vogliamo riuscire a conquistare il loro Villaggio. >
Una volta che Gaara e i Sicari delle Tenebre si ritirarono all’interno di una grotta, Itachi era ancora visibilmente scosso per come volevano continuare il loro piano.
< Dobbiamo ritornare subito all’accampamento per spiegare il tutto a Tsunade. >
< E Sasuke? Non pensiamo a lui? >
< E’ troppo rischioso prendere le medicine che ci hanno rubato nel loro rifugio. >
< Mi rifiuto di tornare indietro senza le dovute cure, maestro. >
< Sakura, cerca di ragionare… >
< Darei la vita per lui, maestro. E niente e nessuno potrà fermarmi… Quindi siete libero di aiutarmi, se volete. Io andrò lo stesso a riprendere le medicine per salvarlo. >
Vedendo che non c’erano possibilità per far cambiare idea a Sakura, alla fine Itachi dovette arrendersi al suo volere.
< Va bene, andrò io a prendere le cure. Tu rimani qui. >
< Che cosa? Non ci pensate nemmeno, maestro. Io non vi lascio solo. >
< Sakura, non farmi arrabbiare… >
< Non riuscirete a farmi cambiare idea. È tutto inutile. >
< Oltre a Tsunade, devo pure litigare con te? >
< Siete voi che siete testardo, maestro. Non io. >
< Ma Sakura… >
< Andiamo. Non c’è un minuto da perdere. >
Una volta giunti all’interno del nascondiglio dei Sicari delle Tenebre, il cuore di Sakura martellava all’impazzata.
< Maestro, se non dovessi tornare indietro… >
< Non lo dire nemmeno per scherzo, Sakura. Andrà tutto bene. >
< Ancora non mi avete detto come vi siete fatta quella ferita… E’ stato a causa loro, non è vero? >
< Non ero preparato nell’affrontarli. Ma adesso sono a conoscenza di come potermi difendermi. >
< E come farete? >
< L’unico modo è anticipare le loro mosse veloci… Loro tendono molto a colpire dietro le spalle. Ed è per questo che devi avere anche gli occhi dietro. Mi hai capito? >
< Sì, maestro. >
< Ma adesso non ci pensare. Ci sono io qui con te e ti assicuro che non capiterà niente di grave, Sakura. >
< D’accordo, maestro. Adesso mi sento molto meglio > replicò Sakura sorridente < Secondo voi dove possono aver nascosto le medicine e i nostri viveri? >
< Nella loro dispensa. Sono convinto che anche loro ne hanno una, altrimenti non sopravvivrebbero in questo luogo ostile. >
< Ho capito. >
Guardandosi intorno con la paura che qualcuno la possa attaccare alle spalle, Sakura arrivò dinanzi ad una porta chiusa.
< E se fosse questa, maestro? >
< Dobbiamo aprirla se vogliamo scoprirlo. >
< Peccato che non abbiamo nessuna arma che ci possa aiutare… >
< Qui non servono le armi, ma l’astuzia. >
Cercando di scassinare una serratura vecchia e arrugginita, Sakura copriva le spalle al suo maestro.
< Maestro, è tutto molto strano questo posto… >
< Che intendi dire? >
< Secondo voi dove si possono essere cacciati i Sicari delle Tenebre? >
< Non lo so e non voglio nemmeno saperlo. Appena saremo in possesso delle medicine dovremmo andarcene immediatamente. >
< E se ci stessero spiando? >
< E’ una soluzione che non dobbiamo accantonare… Ecco fatto! Sono riuscito ad aprire la porta. >
< Siete un genio, maestro. Come avete fatto? >
< Segreti del mestiere. >
Una volta aperta la stanza chiusa, Itachi e Sakura videro che all’interno c’erano viveri sufficienti per sopravvivere più di tre mesi in quel freddo e gelido inverno.
< Ecco le medicine! Le abbiamo trovate! > gridò sottovoce Sakura.
< Adesso andiamocene da qui prima che ci scopra davvero qualcuno. >
< Voi non andrete da nessuna parte. >
Una voce acuta e tetra dietro le loro spalle bloccarono Itachi e Sakura.
< Maestro, ci hanno scoperti… >
< Credevate di farla franca senza essere visti da nessuno? Allora questo vuol dire che non ci conoscete abbastanza. >
< Credete forse di farci paura? > domandò Sakura a denti stretti.
< Presto saprai davvero che cos’è la paura, ragazzina. >
Nel mentre i Sicari delle Tenebre avevano circondato Sakura e il loro maestro, i due notarono Gaara che li stava fissando con sguardo inespressivo.
< Sapevo che non potevo mai fidarmi di un componente del Villaggio della Sabbia… >
< Mi dispiace avervi fatto un torto, maestro. Ma io non potevo mai far parte di voi… Io sono diverso. >
< E con ciò? Non avevi nessun diritto di tradirci. >
< Lo comprendo perfettamente… Ma i Sicari delle Tenebre hanno riscoperto in me quello che ero in principio. Ed ora sono diventato uno di loro. >
< Itachi, come ti senti dopo che ti ho rubato il tuo guerriero più forte? >
< Per me non fa nessuna differenza… L’unica cosa che mi fa arrabbiare è che tu e gli altri avete rubato nella nostra dispensa… E questo non posso sopportarlo. >
< Fattene una ragione, maestro… >
< Lo sai che adesso non uscirete vivo da qui, vero? > replicò un altro membro dei Sicari delle Tenebre.
< Questo è tutto da vedere. >
Nel mentre Itachi era impegnato a fronteggiare cinque dei Sicari delle Tebre, ordinò immediatamente a Sakura di scappare immediatamente per ritornare nel loro accampamento.
< Ma maestro, io non posso lasciarvi qui da solo… >
< Vattene subito e non discutere! > gli gridò contro.
Non avendo nessun’altra scelta, Sakura riuscì a scappare dai Sicari delle Tenebre, fronteggiando il freddo pungente e ripensando alla sorte del suo maestro Itachi.

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Capitolo 6
*** Una vita per un'altra ***


Nel mentre Sakura era fuggita e ritornata sana e salva nel suo accampamento, non aveva smesso di piangere dalla disperazione.
“Maestro… non dovevo abbandonarvi…”
Cadendo a terra completamente senza energie, fu rinvenuta fortunatamente da Ino.
< Sakura, che cosa ti succede? >
Ma la ragazza non riusciva a rispondere.
< Vieni. Ti porto dentro. >
Una volta fatta accomodare nel suo letto, Ino chiamò immediatamente Shikamaru e Tsunade.
< Ino, che succede? >
< Sì tratta di Sakura. L’ho trovata svenuta qui fuori al freddo. >
< Oh mio Dio… >
Preoccupata per le sorti della ragazza, Tsunade si affrettò a preparargli qualcosa di caldo.
< Tsunade… >
< Va tutto bene, Sakura. Adesso sei al sicuro. >
Riuscendo a mantenere appena gli occhi aperti, Sakura si sentiva stremata e afflitta.
< Il maestro Itachi… è in pericolo… >
< Che cosa sti dicendo? >
< Mi ha aiutato a riportare indietro queste medicine che ci avevano rubato… Adesso Sasuke può guarire. >
< Non riesco a capirti… Che cos’è successo al maestro Itachi? >
< Mi ha fatto scappare mentre stava combattendo i Sicari delle Tenebre. È stato orribile… Spero vivamente che si sia riuscito a salvare. >
Nel sentire quelle parole, la responsabile Tsunade divenne pallida in viso.
< Ino, fai prendere queste medicine a Sasuke. >
< Va bene, Tsunade. >
< Porta via con te anche Shikamaru. Ho bisogno di parlare in privato con Sakura. >
Guardandosi a vicenda con sguardo preoccupato, Ino e Shikamaru obbedirono senza fiatare minimamente.
< Quindi voi due mi avete mentito… Itachi mi ha mentito… >
< Ha fatto tutto questo per salvare la vita di suo fratello, Tsunade. >
< Non aveva nessun diritto di affrontare i Sicari delle Tenebre da solo! È stato un pazzo! > gridò la donna cercando di sfogarsi.
< E’ quello che gli ho detto anch’io. Ma il maestro non riesce a sentire ragioni quando si tratta di portare a compimento una cosa. La fa e basta. >
< Il suo orgoglio e la sua testardaggine l’hanno distrutto… Con la spalla messa male, è impossibile che sia riuscito a sopravvivere. >
Alzandosi di scatto, Tsunade si mise addosso un cappotto pesante e prese alcune armi taglienti che aveva in dotazione.
< Tsunade, che cos’avete intenzione di fare? >
< Devo andare a recuperare Itachi. Non posso rimanere qui all’accampamento senza fare niente. rischierei d’impazzire. >
< Tsunade, è pericoloso… >
< Non me ne frega niente! Io… >
< Tsunade, che cosa succede? > domandò Naruto irrompendo nella stanza di Sakura dopo che era riuscito a guarire definitivamente.
< Te lo spiegherà Sakura quando starà meglio. Io devo andare da Itachi. >
< Perché? Il maestro non è qui? >
< Purtroppo no, Naruto. È in pericolo di vita. E io devo fare di tutto per salvarlo. >
< Dove si trova? >
< Non ti deve importare… Tu rimani qui a vegliare su Sakura e sugli altri compagni. Ti nomino responsabile della missione in mia assenza. Sono stata chiara? >
< Ma Tsunade… >
< Adesso evita di discutere pure tu. Non posso più perdere tempo. >
< Tsunade > la chiamò Sakura.
< Che cosa c’è? >
< Il maestro Itachi non vorrebbe che voi andaste a cercarlo. >
< E dovrei lasciarlo morire al suo destino? Non se ne parla nemmeno. >
< Sakura ha ragione, Tsunade. La missione… >
< La missione non è importante quanto lui! > gridò la donna < Voi rimarrete qui. Non uscite per nessun motivo dal campo. Se dovessi metterci tanto a tornare, non venite e cercarmi per nessun motivo. I Sicari delle Tenebre vi farebbero un’imboscata. >
< Tsunade, ma se voi non tornare, non possiamo nemmeno tornare a casa? >
< Manderò qualcuno a prendervi. >
< Chi potrebbe percorrere centinaia di chilometri fin qui in poco tempo? >
< Voi non vi preoccupate. Lasciate fare a me. >
 
 
Tsunade non era mai stata così convinta e rabbiosa prima d’ora.
Avrebbe salvato Itachi anche a costo della sua stessa vita.
“Vi prometto ragazzi che tornerò sana e salva. I Sicari delle Tenebre non devono vincere in nessun modo.”
Una volta arrivata dinanzi al loro nascondiglio, il suo cuore cominciò a battere all’impazzata.
Sapeva che era molto più debole di loro, ma non gli importava minimamente.
Non aveva niente da perdere, a parte riportare a casa i suoi ragazzi.
“Eccoci arrivati alla resa dei conti. Ormai il tempo è giunto.”
Con l’adrenalina e la rabbia che gli ribolliva nelle vene, Tsunade squadrò l’interno del nascondiglio dei suoi nemici.
< Tsunade… ti stavamo aspettando… >
Sentendo una voce che gli rimbombava dietro le orecchie, la donna si girò di colpo rimanendo esterrefatta.
< Allora sei tu il traditore… Gaara. >
< Sorpresa, non è vero? >
< Sapevo che non ti dovevo prendere nella nostra missione. >
< Ma come? Sono il guerriero più forte della compagnia. Non potevate escludermi in nessun modo. >
< Questo non è affatto vero. >
< Ah no? Chi è che ha totalizzato il maggior numero di punti nel nostro addestramento prima di cominciare questa stupida missione? Il sottoscritto. >
< Sarai pure bravo, ma non hai né cuore né onore. >
< L’onore e il cuore sono per i deboli… Proprio come il tuo Itachi… >
< Che cosa gli avete fatto? >
< Niente di preoccupante… Almeno per ora. Ma ti avverto: se combatti come lui, sei completamente spacciata, Tsunade. >
< Che siate tutti maledetti. >
< Maledirci non ti servirà a niente… Tu sei sola, mentre noi siamo in tutto sei. >
< Non mi fate paura. >
< Anche Itachi ha detto la stessa cosa… Vedrai che la paura ti verrà tutto in un colpo. >
Spazientita dalle parole del giovane orfano del Villaggio della Sabbia, Tsunade si avventò contro di lui per colpirlo in pieno stomaco.
Ma Gaara era molto veloce e non si faceva prendere alla sprovvista.
< Sei debole, Tsunade > replicò il ragazzo prima di assestare alla donna una dura gomitata nello stomaco.
Sopportando il colpo subito, Tsunade si rialzò con le gambe che gli tremavano.
< Vattene immediatamente da qui. E’ meglio per te. >
< Lascia andare immediatamente Itachi e lascerò subito questo posto. >
< Mi dispiace, ma Itachi è nostro. Fattene una ragione. >
< Non me ne andrò mai da qui senza di lui. >
< Allora questo nascondiglio sarà la tua tomba. >
Prendendola a pugni con rapidità fulminante, Tsunade crollò a terra senza energie.
< E tu saresti la responsabile della missione insieme a Itachi? Ma non farmi ridere. Di due maestri non ne fate uno. >
< Ti pentirai del tuo tradimento, Gaara. >
< Come faccio a pentirmi se non uscirai viva da qui? Chi ti potrebbe vendicare? >
< Non fare promesse che non puoi mantenere, Gaara. >
Improvvisamente, una giovane figura incappucciata uscì allo scoperto piombando addosso a Gaara.
< E tu chi sei?! > tuonò il ragazzo.
< Il tuo peggiore incubo, Gaara. Adesso Tsunade non sarà più sola. >
Una volta toltosi il passamontagna che gli ricopriva il volto, l’individuo fissò il ragazzo con sguardo rancoroso.
< Hinata… non ci posso credere… >
< Mi dispiace essermene andata dall’accampamento Tsunade, ma dovevo sgominare questa banda di maledetti e scoprire chi continuava a rubare scorte e medicine dal nostro campo. >
< Hinata, credi di potermi sconfiggere? Non conosci niente di come si combatte. >
< Ah no? Questo è tutto da vedere… A te la prima mossa. >
< Adesso basta! Mi avete stancato! >
Piombando contro la ragazzina a velocità inaudita, Hinata riuscì a schivarlo per un pelo e a metterlo a terra senza che nemmeno lui se ne accorgesse.
< Sei molto migliorata dall’ultima volta. I miei complimenti… Ma questo non ti servirà a molto. >
Più Gaara cercava di colpire la sua nemica, più veniva rigettato malamente a terra.
< Libera immediatamente il maestro Itachi, altrimenti pagherai cara la vita. >
< Non sono io che decido le sorti del vostro inutile maestro. >
< Allora vedi di parlare con i Sicari delle Tenebre, altrimenti… >
< Loro non si faranno mai convincere da me. >
< Non m’interessa! >
La furia di Hinata era sovrannaturale.
Continuava a colpire il suo nemico troncando alla fine le sue costole.
< Adesso non riuscirai nemmeno ad alzarti, Gaara. >
< Non m’importa… Tanto la mia missione è completata… >
Completamente senza energie, Gaara cadde in un sonno profondo senza che potesse mai più risvegliarsi.
< Tsunade, state bene? > fece Hinata aiutando la donna a rialzarsi.
< Credo di sì… >
< Dobbiamo trovare il nostro maestro alla svelta prima che i Sicari delle Tenebre ci impediscono di uscire vivi da qui. >
< Sono convinta che loro sanno già che siamo qui, Hinata. >
< Perlustriamo questa grotta da cima a fondo. >
< Non servirà a niente… >
La voce acuta dei Sicari delle Tenebre mise in allarme Tsunade e Hinata.
< Ecco qui il vostro maestro… >
Il povero Itachi era imbavagliato e legato con il sangue che gli usciva da tutte le parti del corpo.
< Oh no… Itachi! >
< Il vostro maestro è ridotto molto male, care ragazze. Cosa farete per salvarlo? >
< Lasciatelo andare! >
< Nessuno ci può dare degli ordini… Non l’avete ancora capito? >
< Faremo qualsiasi cosa per voi se lo lascerete vivo. >
< Anche consegnarci il vostro Villaggio? >
< No, ragazze… non fatelo > replicò Itachi con voce debole e flebile.
< Taci, maledetto! Non sei stato interpellato. >
< Noi… >
< Non preoccupatevi. Tanto la sappiamo già la risposta… E comunque nemmeno la nostra offerta riuscirà a salvare la vita del vostro maestro. Però in compenso potrete fuggire senza venire inseguiti da uno di noi. Ci state? >
< No, vi prego… >
Ma i Sicari delle Tenebre non riuscivano a sentire ragioni.
Presero il povero Itachi tagliandogli la gola e gettando il suo corpo dinanzi a Tsunade e Hinata.
< Adesso andatevene da qui prima che facciate la sua identica fine. >
Completamente impietrite per quello che avevano visto, Tsunade e Hinata fecero di tutto per trattenere le lacrime e fuggire dalla grotta con la disperazione che si era impadronita di loro.

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Capitolo 7
*** La fine di un incubo ***


Tsunade non riusciva a credere che Itachi non c’era più.
Il povero ragazzo era morto miseramente sotto le minacce e i colpi dei Sicari delle Tenebre.
< Senza Itachi non riusciremo mai a sconfiggere quel gruppo di uomini > fece Tsunade una volta tornata all’accampamento accompagnata da Hinata.
< Non è vero, Tsunade. Vedrete che riusciremo… >
< Siamo niente senza di lui. Anche se li combattiamo tutti assieme non abbiamo possibilità di vincire. >
Sentendo la sua responsabile disperarsi, alla fine Hinata gli diede un sonoro schiaffo.
< Hinata! >
< Una vera Hokage non si da per spacciata… in nessuna occasione. Noi combatteremo fino alla morte e difenderemo il nostro territorio con le unghie e con i denti. Mi sono spiegata? >
< Sai, Hinata? Saresti un ottima responsabile. >
< Voi siete molto forte, Tsunade. È solo che adesso siete molto scossa per la morte di Itachi… Posso capirvi ma non possiamo rimanere qui senza fare nulla. Dobbiamo organizzarci e sferrare un attacco decisione al loro gruppo prima che ci trovino impreparati. >
< Tu hai forse qualche idea? >
< L’unione fa la forza, Tsunade. Tutti noi assieme riusciremo ad ucciderli. Anche se loro come guerrieri sono insuperabili. Avranno pure un punto debole, no? >
< Vorrei proprio sapere quale… >
< Dobbiamo essere abili a trovarlo. Tutto qui. >
< Tu la fai facile… >
< Hinata! Allora sei tornata! > gridò Naruto piombandogli addosso per abbracciarla.
< Naruto! Anch’io sono molto contenta di vederti. >
< Ma dov’eri finita? Credevo che ti fosse successo qualcosa di spiacevole. >
< No, fortunatamente no… Ero impegnata a spiare i nostri nemici. >
< Hai rischiato un grande pericolo, sai? >
< Ne sono consapevole, Naruto. Ma tutto è bene quel che finisce bene… Almeno per ora. >
< Ma il maestro Itachi? >
< Purtroppo non è riuscito a salvarsi > fece Tsunade seria.
< Che intendete dire? >
< Che è morto sotto i colpi di quei maledetti Sicari delle Tenebre. >
< No… non il nostro maestro… >
< Se vogliamo sopravvivere dobbiamo unirci tutti e combattere allo stremo delle forze. Non vedo altra possibilità. >
< Abbiamo visto come combattono ma non è affatto facile sconfiggerli… Sembra che non abbiano punti deboli. >
< Loro ce l’hanno… Dobbiamo scoprirlo… >
< E come? >
< Ancora non lo so, Naruto… Adesso pensiamo a riunirci e a prepararci per il peggio. Tra poco i Sicari delle Tenebre saranno qui. >
 
 
Tsunade i suoi ragazzi si preparavano a combattere i Sicari delle Tenebre aspettandoli in varie parti del loro accampamento per circondarli.
< Tsunade, siete sicura che facendo così sia una buona idea? >
< L’unico modo è attaccarli di sorpresa… Loro non si aspettano un attacco simultaneo. >
Ma Hinata non riusciva a fidarsi delle parole della sua responsabile.
< Hinata, di a tutti gli altri di prepararsi con le armi. Sento che tra poco saranno qui. >
< D’accordo. >
Passeggiando tra la neve e il vento sferzante del nord, Hinata notò qualcosa che le raggelò il sangue.
“Queste impronte… mi sembrano molto familiari…”
Guardando più attentamente, Hinata notò qualcosa di strano.
“No… non possono essere qui.”
Guardandosi intorno con circospezione, Hinata notò degli uomini nell’ombra che si stavano muovendo a velocità inaudita.
“Sono loro. Non c’è dubbio.”
Cercando di non farsi cogliere impreparata, Hinata tentò di seguirli per scoprire le loro reali intenzioni.
“Come avranno fatto ad entrare nel nostro accampamento senza essere visti? È impossibile.”
< Siamo molto più abili di voi… Sono sconcertato che tu non l’abbia ancora capito, Hinata. >
Sentendo una voce dietro di lei, Hinata si girò di scatto.
< Dove sei?! Fatti vedere! >
< Noi Sicari delle Tenebre siamo molto abili ad attaccare nell’ombra. >
< Siete solo un gruppo di vigliacchi! Noi del Villaggio della Foglia combattiamo a viso aperto senza nasconderci. >
< Quello che fate voi non c’interessa minimamente… >
< Che cosa avete intenzione di fare? >
< Uccidervi dall’interno senza che voi ve ne accorgiate. Tipo così. >
Seguendo il fruscio e la voce del suo nemico, Hinata riuscì ad intravederlo mentre prese in ostaggio la povera Ino.
< Ino! >
< Chi sei?! Lasciami immediatamente andare! > gridò la ragazzina cercando di divincolarsi.
< Più ti muovi più ti farai del male… Ascolta la tua compagna. È meglio per te. >
< Hinata, sono loro vero? >
< Purtroppo sì, Ino. >
< Felice di conoscerti, Ino… Come fa una bella ragazza come te a far parte di una combriccola di idioti che non sanno difendersi minimamente? >
< Non è vero. I miei compagni sono i più forti guerrieri del mondo. >
< Davvero? Da quando avete abbandonato le vostre arti marziali siete diventati una massa di rammolliti. >
< Non ti permetto di infamare i miei compagni… I nostri maestri ci hanno dato tutto. >
< Ti riferisci forse a Itachi? Lui era il peggio di tutti. Prima criminale e dopo maestro… Ma era solo un uomo inutile che pensava ai suoi affari. >
< Non è vero. Lui teneva molto a noi > replicò Ino con le lacrime agli occhi.
< Se vi aveva davvero a cuore non faceva di testa sua abbandonando la qui presente Hinata e fare l’eroe contro di noi… E’ stata una follia bella e buona… Devo dire che il più intelligente è stato Gaara nel tradirvi. Peccato che sia stato sconfitto da quelli come voi. Ma la vita va avanti e non possiamo fermarci dinanzi a nulla. >
< Perché volete conquistare il nostro villaggio? Che cosa ci guadagnate? >
< Per la supremazia del nord, è ovvio. E poi non ce la facciamo più a rimanere nell’ombra… Abbiamo bisogno di altri seguaci per rafforzarci e divenire più forti. Dopodiché potremmo anche ambire a conquistare tutti gli altri villaggi. Ma una cosa alla volta… Adesso dobbiamo pensare a voi, miei cari ragazzi del Villaggio della Foglia. Riuscirete davvero ad avere la meglio contro di noi? >
< Ricordati una cosa, dannato sicario: i ragazzi del Villaggio della Foglia non si arrendono mai. >
< Allora questo vuol dire che morirete uno ad uno… A cominciare da questa bellissima ragazza. >
< Ino! No! >
Mentre il nemico si apprestava a tagliargli la gola, Shikamaru riuscì ad agguantare la sua mano riuscendo a strappargli l’arma.
< Il tuo cavaliere è venuto a salvarti, Ino… Ma questo non servirà a niente. >
Senza che se ne accorgesse, gli altri membri dei Sicari delle Tenebre circondarono il giovane ragazzo.
< Adesso sì che non hai nessuna speranza… I miei compagni sono in cinque mentre tu sei solo. >
< Il nostro amico non sarà mai solo. >
Uscendo allo scoperto, Naruto, Sasuke, Sakura e Tsunade vennero in soccorso del giovane Shikamaru.
< Bene. La compagnia del Villaggio della Foglia è finalmente riunita… Sarà un piacere sconfiggervi tutti assieme. >
< Sempre che ci riuscite. >
< Sasuke Uchiha, se combatti come tuo fratello, non hai nessuna possibilità di sconfiggerci. >
< Mio fratello era forte… Ma io sono molto diverso da lui. State a vedere! >
Seguito da Naruto e Sakura, Sasuke si mossè a gran velocità contro i nemici che avevano circondato Shikamaru, facendo un varco che avrebbe permesso di liberarlo.
< Vieni. Non c’è tempo da perdere. >
Mentre Naruto e Sakura erano impegnati a fronteggiare i loro nemici, Sasuke si precipitò contro quello che doveva essere il loro capo.
< Bravo, Sasuke. Sei molto più forte di tuo fratello maggiore… Ma questo non impedirà di aver salva la vita. >
Senza che se ne potesse accorgere, Sasuke fu ferito all’altezza dello stomaco con un coltello.
< Purtroppo per te non sei così furbo come vuoi farci credere… Adesso come riuscirai a salvarti? >
< Maledetto… Come hai potuto? >
< Dovevi dimostrarmi la tua potenza e la tua astuzia… Ma ancora non sei pronto per sconfiggerci… Spero solamente che non sia tu il più forte del gruppo. >
< Non avete ancora visto me! >
Il grido di Tsunade, talmente forte da squarciare il vento, si precipitò contro colui che aveva ferito Sasuke colpendolo a sua volta alle spalle.
< Questo è per Itachi! >
Dopo averlo squarciato i suoi organi, gli altri Sicari delle Tenebre si immobilizzarono all’istante.
< Che cosa avete da guardare? > tuonò Tsunade con il sangue del suo nemico che gli era schizzato in faccia < Adesso tocca a voi fare la sua stesse identica fine. >
Cercando dei varchi per poter fuggire alla furia della donna, alla fine i Sicari delle Tenebre furono circondati dagli altri membri del Villaggio della foglia, morendo sotto il loro impeto.
< E’ finita… Ancora non ci posso credere > mormorò Sasuke prima di crollare svenuto a terra.
< Sasuke! > gridò Sakura < Ti prego, non morire. >
< Sakura… Tsunade… Siete stati tutti bravi a fronteggiare un simile nemico. Sono stato orgoglioso di aver combattuto con dei guerrieri come voi. >
< Tu non morirai, Sasuke > gridò Tsunade < Ti riportiamo dritto al Villaggio della Foglia per curarti. >
< No! Il Villaggio è troppo lontano. Non riusciremo mai ad arrivare in tempo. >
< Ma Sasuke… >
< Lasciatemi morire qui… Devo ricongiungermi con mio fratello. >
< Tuo fratello non avrebbe mai voluto che tu morissi così. Lui vorrebbe che tu vivessi! >
< Mi dispiace Sakura, ma ho già visto che la ferita non si può più curare… Ormai sono spacciato. >
< Sasuke, no… >
< Ti prego di non piangere. Voglio ricordarti con quel tuo sorriso che ti contraddistingueva. Fallo per me. >
< Io… non riesco a farlo… >
< Sei la persona a cui ho tenuto di più, Sakura. Non dimenticarlo. >
Sentendo quelle parole piene d’amore, Sakura smorzò un sorriso che non passò inosservato a Sasuke.
< Bene. Adesso posso morire in pace. >
Dopo aver chiuso gli occhi, Sasuke si addormentò per sempre tra le braccia della sua amata, lasciando la sua responsabile e tutti gli altri ragazzi nella più completa disperazione.
 
 
Dopo aver seppellito il corpo di Sasuke nelle fredde aree del nord, Tsunade e gli altri ragazzi del Villaggio della Foglia erano tornati a casa.
Sconfitti i loro nemici più potenti, i giovani ragazzi fecero di tutto per tornare alle loro vite normali.
Ma non potevano dimenticarci di quella missione che aveva per sempre scosso le loro vite perdendo due dei rappresentanti più forti.
< La vita deve andare avanti… qualsiasi cosa succede > fece Tsunade accarezzando il viso di Sakura distrutto dal dolore.
< E’ quello che continuo a dirmi pure io… Ma è troppo frustrante. Non doveva finire così. >
< Avresti voluto morire al suo posto? >
< Se lui è morto, anch’io volevo fare la sua stessa fine. >
< Sakura, ti prego. Non dirlo nemmeno per scherzo. >
< Tsunade, devo continuare a vivere senza di lui… ma è impossibile. >
< Ci sono i tuoi amici. Loro non ti abbandoneranno mai. >
< Sì… avete ragione > replicò Sakura sorridendo.
< Ecco, brava. È così che noi tutti ti vogliamo. >
< Siete la migliore Hokagh che il Villaggio della Foglia abbai mai avuto, Tsunade. >
< Ti ringrazio, tesoro. È bello sentirtelo dire > rispose la donna abbracciando la sua guerriera preferita come se fosse la figlia che non aveva mai avuto.
Tsunade non riusciva a credere che Itachi non c’era più.
Il povero ragazzo era morto miseramente sotto le minacce e i colpi dei Sicari delle Tenebre.
< Senza Itachi non riusciremo mai a sconfiggere quel gruppo di uomini > fece Tsunade una volta tornata all’accampamento accompagnata da Hinata.
< Non è vero, Tsunade. Vedrete che riusciremo… >
< Siamo niente senza di lui. Anche se li combattiamo tutti assieme non abbiamo possibilità di vincire. >
Sentendo la sua responsabile disperarsi, alla fine Hinata gli diede un sonoro schiaffo.
< Hinata! >
< Una vera Hokage non si da per spacciata… in nessuna occasione. Noi combatteremo fino alla morte e difenderemo il nostro territorio con le unghie e con i denti. Mi sono spiegata? >
< Sai, Hinata? Saresti un ottima responsabile. >
< Voi siete molto forte, Tsunade. È solo che adesso siete molto scossa per la morte di Itachi… Posso capirvi ma non possiamo rimanere qui senza fare nulla. Dobbiamo organizzarci e sferrare un attacco decisione al loro gruppo prima che ci trovino impreparati. >
< Tu hai forse qualche idea? >
< L’unione fa la forza, Tsunade. Tutti noi assieme riusciremo ad ucciderli. Anche se loro come guerrieri sono insuperabili. Avranno pure un punto debole, no? >
< Vorrei proprio sapere quale… >
< Dobbiamo essere abili a trovarlo. Tutto qui. >
< Tu la fai facile… >
< Hinata! Allora sei tornata! > gridò Naruto piombandogli addosso per abbracciarla.
< Naruto! Anch’io sono molto contenta di vederti. >
< Ma dov’eri finita? Credevo che ti fosse successo qualcosa di spiacevole. >
< No, fortunatamente no… Ero impegnata a spiare i nostri nemici. >
< Hai rischiato un grande pericolo, sai? >
< Ne sono consapevole, Naruto. Ma tutto è bene quel che finisce bene… Almeno per ora. >
< Ma il maestro Itachi? >
< Purtroppo non è riuscito a salvarsi > fece Tsunade seria.
< Che intendete dire? >
< Che è morto sotto i colpi di quei maledetti Sicari delle Tenebre. >
< No… non il nostro maestro… >
< Se vogliamo sopravvivere dobbiamo unirci tutti e combattere allo stremo delle forze. Non vedo altra possibilità. >
< Abbiamo visto come combattono ma non è affatto facile sconfiggerli… Sembra che non abbiano punti deboli. >
< Loro ce l’hanno… Dobbiamo scoprirlo… >
< E come? >
< Ancora non lo so, Naruto… Adesso pensiamo a riunirci e a prepararci per il peggio. Tra poco i Sicari delle Tenebre saranno qui. >
 
 
Tsunade i suoi ragazzi si preparavano a combattere i Sicari delle Tenebre aspettandoli in varie parti del loro accampamento per circondarli.
< Tsunade, siete sicura che facendo così sia una buona idea? >
< L’unico modo è attaccarli di sorpresa… Loro non si aspettano un attacco simultaneo. >
Ma Hinata non riusciva a fidarsi delle parole della sua responsabile.
< Hinata, di a tutti gli altri di prepararsi con le armi. Sento che tra poco saranno qui. >
< D’accordo. >
Passeggiando tra la neve e il vento sferzante del nord, Hinata notò qualcosa che le raggelò il sangue.
“Queste impronte… mi sembrano molto familiari…”
Guardando più attentamente, Hinata notò qualcosa di strano.
“No… non possono essere qui.”
Guardandosi intorno con circospezione, Hinata notò degli uomini nell’ombra che si stavano muovendo a velocità inaudita.
“Sono loro. Non c’è dubbio.”
Cercando di non farsi cogliere impreparata, Hinata tentò di seguirli per scoprire le loro reali intenzioni.
“Come avranno fatto ad entrare nel nostro accampamento senza essere visti? È impossibile.”
< Siamo molto più abili di voi… Sono sconcertato che tu non l’abbia ancora capito, Hinata. >
Sentendo una voce dietro di lei, Hinata si girò di scatto.
< Dove sei?! Fatti vedere! >
< Noi Sicari delle Tenebre siamo molto abili ad attaccare nell’ombra. >
< Siete solo un gruppo di vigliacchi! Noi del Villaggio della Foglia combattiamo a viso aperto senza nasconderci. >
< Quello che fate voi non c’interessa minimamente… >
< Che cosa avete intenzione di fare? >
< Uccidervi dall’interno senza che voi ve ne accorgiate. Tipo così. >
Seguendo il fruscio e la voce del suo nemico, Hinata riuscì ad intravederlo mentre prese in ostaggio la povera Ino.
< Ino! >
< Chi sei?! Lasciami immediatamente andare! > gridò la ragazzina cercando di divincolarsi.
< Più ti muovi più ti farai del male… Ascolta la tua compagna. È meglio per te. >
< Hinata, sono loro vero? >
< Purtroppo sì, Ino. >
< Felice di conoscerti, Ino… Come fa una bella ragazza come te a far parte di una combriccola di idioti che non sanno difendersi minimamente? >
< Non è vero. I miei compagni sono i più forti guerrieri del mondo. >
< Davvero? Da quando avete abbandonato le vostre arti marziali siete diventati una massa di rammolliti. >
< Non ti permetto di infamare i miei compagni… I nostri maestri ci hanno dato tutto. >
< Ti riferisci forse a Itachi? Lui era il peggio di tutti. Prima criminale e dopo maestro… Ma era solo un uomo inutile che pensava ai suoi affari. >
< Non è vero. Lui teneva molto a noi > replicò Ino con le lacrime agli occhi.
< Se vi aveva davvero a cuore non faceva di testa sua abbandonando la qui presente Hinata e fare l’eroe contro di noi… E’ stata una follia bella e buona… Devo dire che il più intelligente è stato Gaara nel tradirvi. Peccato che sia stato sconfitto da quelli come voi. Ma la vita va avanti e non possiamo fermarci dinanzi a nulla. >
< Perché volete conquistare il nostro villaggio? Che cosa ci guadagnate? >
< Per la supremazia del nord, è ovvio. E poi non ce la facciamo più a rimanere nell’ombra… Abbiamo bisogno di altri seguaci per rafforzarci e divenire più forti. Dopodiché potremmo anche ambire a conquistare tutti gli altri villaggi. Ma una cosa alla volta… Adesso dobbiamo pensare a voi, miei cari ragazzi del Villaggio della Foglia. Riuscirete davvero ad avere la meglio contro di noi? >
< Ricordati una cosa, dannato sicario: i ragazzi del Villaggio della Foglia non si arrendono mai. >
< Allora questo vuol dire che morirete uno ad uno… A cominciare da questa bellissima ragazza. >
< Ino! No! >
Mentre il nemico si apprestava a tagliargli la gola, Shikamaru riuscì ad agguantare la sua mano riuscendo a strappargli l’arma.
< Il tuo cavaliere è venuto a salvarti, Ino… Ma questo non servirà a niente. >
Senza che se ne accorgesse, gli altri membri dei Sicari delle Tenebre circondarono il giovane ragazzo.
< Adesso sì che non hai nessuna speranza… I miei compagni sono in cinque mentre tu sei solo. >
< Il nostro amico non sarà mai solo. >
Uscendo allo scoperto, Naruto, Sasuke, Sakura e Tsunade vennero in soccorso del giovane Shikamaru.
< Bene. La compagnia del Villaggio della Foglia è finalmente riunita… Sarà un piacere sconfiggervi tutti assieme. >
< Sempre che ci riuscite. >
< Sasuke Uchiha, se combatti come tuo fratello, non hai nessuna possibilità di sconfiggerci. >
< Mio fratello era forte… Ma io sono molto diverso da lui. State a vedere! >
Seguito da Naruto e Sakura, Sasuke si mossè a gran velocità contro i nemici che avevano circondato Shikamaru, facendo un varco che avrebbe permesso di liberarlo.
< Vieni. Non c’è tempo da perdere. >
Mentre Naruto e Sakura erano impegnati a fronteggiare i loro nemici, Sasuke si precipitò contro quello che doveva essere il loro capo.
< Bravo, Sasuke. Sei molto più forte di tuo fratello maggiore… Ma questo non impedirà di aver salva la vita. >
Senza che se ne potesse accorgere, Sasuke fu ferito all’altezza dello stomaco con un coltello.
< Purtroppo per te non sei così furbo come vuoi farci credere… Adesso come riuscirai a salvarti? >
< Maledetto… Come hai potuto? >
< Dovevi dimostrarmi la tua potenza e la tua astuzia… Ma ancora non sei pronto per sconfiggerci… Spero solamente che non sia tu il più forte del gruppo. >
< Non avete ancora visto me! >
Il grido di Tsunade, talmente forte da squarciare il vento, si precipitò contro colui che aveva ferito Sasuke colpendolo a sua volta alle spalle.
< Questo è per Itachi! >
Dopo averlo squarciato i suoi organi, gli altri Sicari delle Tenebre si immobilizzarono all’istante.
< Che cosa avete da guardare? > tuonò Tsunade con il sangue del suo nemico che gli era schizzato in faccia < Adesso tocca a voi fare la sua stesse identica fine. >
Cercando dei varchi per poter fuggire alla furia della donna, alla fine i Sicari delle Tenebre furono circondati dagli altri membri del Villaggio della foglia, morendo sotto il loro impeto.
< E’ finita… Ancora non ci posso credere > mormorò Sasuke prima di crollare svenuto a terra.
< Sasuke! > gridò Sakura < Ti prego, non morire. >
< Sakura… Tsunade… Siete stati tutti bravi a fronteggiare un simile nemico. Sono stato orgoglioso di aver combattuto con dei guerrieri come voi. >
< Tu non morirai, Sasuke > gridò Tsunade < Ti riportiamo dritto al Villaggio della Foglia per curarti. >
< No! Il Villaggio è troppo lontano. Non riusciremo mai ad arrivare in tempo. >
< Ma Sasuke… >
< Lasciatemi morire qui… Devo ricongiungermi con mio fratello. >
< Tuo fratello non avrebbe mai voluto che tu morissi così. Lui vorrebbe che tu vivessi! >
< Mi dispiace Sakura, ma ho già visto che la ferita non si può più curare… Ormai sono spacciato. >
< Sasuke, no… >
< Ti prego di non piangere. Voglio ricordarti con quel tuo sorriso che ti contraddistingueva. Fallo per me. >
< Io… non riesco a farlo… >
< Sei la persona a cui ho tenuto di più, Sakura. Non dimenticarlo. >
Sentendo quelle parole piene d’amore, Sakura smorzò un sorriso che non passò inosservato a Sasuke.
< Bene. Adesso posso morire in pace. >
Dopo aver chiuso gli occhi, Sasuke si addormentò per sempre tra le braccia della sua amata, lasciando la sua responsabile e tutti gli altri ragazzi nella più completa disperazione.
 
 
Dopo aver seppellito il corpo di Sasuke nelle fredde aree del nord, Tsunade e gli altri ragazzi del Villaggio della Foglia erano tornati a casa.
Sconfitti i loro nemici più potenti, i giovani ragazzi fecero di tutto per tornare alle loro vite normali.
Ma non potevano dimenticarci di quella missione che aveva per sempre scosso le loro vite perdendo due dei rappresentanti più forti.
< La vita deve andare avanti… qualsiasi cosa succede > fece Tsunade accarezzando il viso di Sakura distrutto dal dolore.
< E’ quello che continuo a dirmi pure io… Ma è troppo frustrante. Non doveva finire così. >
< Avresti voluto morire al suo posto? >
< Se lui è morto, anch’io volevo fare la sua stessa fine. >
< Sakura, ti prego. Non dirlo nemmeno per scherzo. >
< Tsunade, devo continuare a vivere senza di lui… ma è impossibile. >
< Ci sono i tuoi amici. Loro non ti abbandoneranno mai. >
< Sì… avete ragione > replicò Sakura sorridendo.
< Ecco, brava. È così che noi tutti ti vogliamo. >
< Siete la migliore Hokagh che il Villaggio della Foglia abbai mai avuto, Tsunade. >
< Ti ringrazio, tesoro. È bello sentirtelo dire > rispose la donna abbracciando la sua guerriera preferita come se fosse la figlia che non aveva mai avuto.

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