Puzza di putrefazione

di kamy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Cacciatore di zombie ***
Capitolo 2: *** Cap.2 Casa dell’orrore ***
Capitolo 3: *** Cap.3 Umanità ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Morte elegante ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Addio forzato ***



Capitolo 1
*** Cap.1 Cacciatore di zombie ***


Ringrazio anche solo chi legge.

 

Cap.1 Cacciatore di zombie

 

Afferrò la mazza da baseball con entrambe le mani. Il puzzo di putrefazione gli pizzicava le narici, sentì un sapore di acido in bocca, la nausea salire. Deglutì un paio di volte, sentiva il legno scivolargli sotto le dita a causa del sudore. Le nocche erano bianche, il viso pallido tendeva al giallino sulle guance, le labbra erano bluastre. Negli occhi rossi non si vedeva la pupilla e i capelli castano rossicci gli aderivano al viso. Diede un colpo con la mazza e un braccio cadaverico volò via.

Lo zombie davanti a lui mostro i denti sporchi di sostanza bluastra.

 

[100].

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Capitolo 2
*** Cap.2 Casa dell’orrore ***


sprazz

Ringrazio anche solo chi legge.

 

Cap.2 Casa dell’orrore


Una vocetta femminile si mise a canticchiare una serie di làlàlà che rimbombarono nel corridoio facendo l’eco. Si percepirono in sottofondo le note di un pianoforte e la padrona di casa avanzò. Le sue ballerine azzurre scivolavano lungo la superficie in marmo e lo strascicò blu scivolava dietro di lei. I capelli rossi le oscillavano solleticandole la porzione di schiena nuda. Le guance incavate erano ingrigite e gli occhi azzurri erano quasi del tutto bianco. Le perline che le decoravano il vestito e quella al bracciale oscillavano a tempo di musica.
“Bambina mia, sei venuta a prendermi?” domandò. Le luci del corridoio si spensero, la porta alla fine si aprì mostrando un agglomerato nero. La creatura aprì la bocca mostrando una serie di denti, si abbatté sulla donna, allungando delle mani cadaveriche dalla pelle verde e la inghiottì. Si ritirò, la porta si chiuse di scatto e la melodia cessò.

 

[150].

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Capitolo 3
*** Cap.3 Umanità ***


Scritto col prompt di E.M.: "In un mondo come questo, i vivi sono a volte più pericolosi dei morti.".

 

Cap.3 Umanità

 

Lukas legò i lacci della protesi della sua gamba di metallo, fatta con scarti di cuoio e di stampelle. Si rizzò e si passò l’indice sotto il naso, sporco di polvere e sangue rappreso.

“Diamoci una mossa” ordinò alla ragazza davanti a lui.

Quest’ultima si posò la sega sulla spalla, dalla parte in cui non era tagliente, e si voltò, facendo ondeggiare la coda alta.

“Hanno ucciso più persone gli sciacalli e le folle in fuga, che gli zombie, in questo posto” disse.

“In un mondo come questo, i vivi sono a volte più pericolosi dei morti” rispose grave Lukas.

 

[100].

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Capitolo 4
*** Cap.4 Morte elegante ***


Cap.4 Morte elegante

 

Il necromante osservò il suo esercito di scheletri, che avanzavano con le teste piegate. Avevano pesanti spade, dai bordi intarsiati che emanavano una luce verde, nei loro teschi privi di carne brillavano, all’altezza delle orbite vuote, dei bagliori vermigli.

“Non capisco perché utilizzare gli zombie, con la loro puzza di putrefazione e i loro arti cascanti, con tutti i loro difetti ‘umani’ ancora in mostra; quando si può evocare la vita dalla morte in modo più elegante” sussurrò.

Sotto il cappuccio, i suoi lunghi capelli verdi ondeggiavano, incorniciando il suo viso pallido tendente all’azzurro, incavato e dagli zigomi nettamente sporgenti.

 

[100].

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Capitolo 5
*** Cap.5 Addio forzato ***


Cap.5 Addio forzato

 

“Mamma! Mamma, no!

Lasciatemi, mia madre è rimasta a terra!” la bambina gridava, in piedi sul furgoncino. Con una mano stringeva a sé il coniglietto di peluche, sporco di fango, l’altra l’allungava verso una donna.  Un uomo seduto dietro di lei le impediva di cadere.

La madre veniva trattenuta da dei militari. Aveva gli occhi sgranati, il viso stravolto dal terrore, mentre gridava con la bocca spalancata, le lacrime a rigarle copiose la pelle lacera.

“Mi dispiace, non può passare nessun altro. Dovrà aspettare il prossimo mezzo” si limitò a ripetere uno dei soldati, con voce atona. Teneva stretto un fucile al petto.

Il furgoncino si allontanò rumorosamente.

 

 [108].

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