Ringrazio anche solo chi legge.

Scritta sulle note di ‘The last unicorn’ dei Groove Coverage: http://www.youtube.com/watch?v=RjobH8cMjK4.

Cap.1 Unicorno

La creatura sporse il muso, le cui narici erano circondate da aloni neri, in contrasto con la peluria bianca.

La giovane vi passò le dita affusolate. Sorrise e socchiuse gli occhi, le orecchie a punta le tremarono, facendole finire un ciuffo di capelli candidi davanti al viso dalla pelle nivea.

Il corno della bestia brillava riflettendo la luce della luna. L’animale nitrì, dimenò la coda e raschiò il terreno con lo zoccolo. Piegò la gamba anteriore destra, sollevandola.

La fanciulla abbassò il capo, allontanando la mano.

La bestia si voltò, le passò la lingua umida e ruvida sulla guancia, facendola rabbrividire.

[101].

Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.2 Unicorno demoniaco

L’unicorno s’impennò, rimanendo sulle zampe posteriori e calciò con quelle anteriori, nitrì. Un rivolo di sangue e saliva gli colò dalla bocca, i denti appuntiti grossi quanto un indice umano brillarono rifletterono la luce della luna. Le membrane delle ali nere da pipistrello spalancate alle sue spalle si gonfiarono. Le sue iridi rosse brillarono, illuminando attorno a lui con un alone vermiglio.

La criniera color ebano gli sferzava contro la testa dal manto nero con il vento. Teneva le orecchie abbassate. Nitrì più forte, il pendaglio intorno al suo collo oscillò, facendogli sbattere più volte contro l’addome il teschio che vi era legato.

[103].

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Cap.3 Unicorno di luce

L’unicorno dimenò la lunga coda sinuosa. Alzò il capo e accelerò, passando dal trotto al galoppo. Le iridi verdi dei suoi occhi brillarono, la curva del muso si sollevò verso l’alto. Il rumore dei suoi zoccoli, che incidevano il terreno, riecheggiava; zolle di terra e erba volavano intorno a lui. I muscoli delle zampe dalla peluria pallida si tendevano e contraevano, quelli del collo erano gonfi e visibili. Il corno, la criniera e la coda brillavano di luce giallo-aranciata. Alzò il muso, nitrì, i suoi occhi rifletterono una porzione del cielo blu-nero. Vi fu un brillio di cometa nella volta celeste.

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Cap.4 Unicorno di fuoco

L’elfa appoggiò la mano sul tronco sentendolo ruvido sotto le dita. Il vento le sollevò la gonna, la stoffa le sfiorò le caviglie. Rabbrividì, avvertì l’erba umida sotto le piante dei piedi. Inspirò, l’odore le punse le narici. Le sue orecchie a punta vibrarono. Si allontanò il codino da sopra la spalla e si voltò, udendo uno scalpiccio.

“Su, stai buono. O darai fuoco alla foresta” sussurrò.

La creatura davanti a lei, alzò e abbassò il muso ripetutamente, la criniera infuocata brillava di fiamme vermiglie e aranciate. Arcuò la schiena, piegò il collo verso il basso e il suo corno sfiorò il terreno.

[103].

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Cap.5 Male Human Unicorn

Il giovane socchiuse gli occhi, le iridi azzurre divennero quasi bianche. Il taglio sulla guancia gli pulsava, un rivolo di sangue nero gli colò sulla pelle abbronzata. Le catene ai polsi gli bruciavano, la pelle ricoperta di sangue incrostato pulsava. Strinse le gambe nude, rabbrividì e avvertì un dolore al basso ventre. Strinse le labbra fino a farle sbiancare, i lunghi capelli bianco-argentei gli aderivano alle spalle a causa del sudore. Una lacrima gli solcò la guancia.

Il corno sulla sua fronte brillò di luce grigia. Un getto d’acqua attraverso le sbarre colpendolo in viso, udì delle risatine. Ringhiò, tremando.

[100].

Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.6 Female Human Unicorno

I tre rubini sotto il suo corpetto tintinnarono sbattendo tra loro, colpendole il ventre piatto.

La giovane appoggiò le mani per terra. Uno dei veli neri semitrasparenti che le coprivano le ali si staccò dal braccialetto dorato che lo teneva, finendo sopra uno dei cuscini vermigli. Ticchettò con lo zoccolo dorato sul pavimento, i muscoli della gamba erano tesi. La cintura dorata le stringeva il pube, un ciuffo bianco-argento le faceva pizzicare il naso. Assottigliò gli occhi dalle iridi azzurre, strinse le labbra, avvertì una fitta alla fronte all’attaccatura del corno. Allargò le dita, spostò la gamba, avvertì il tintinnio della catena.

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Prompt de I prompt del lunedì di Il giardino di Efp.

Prompt di E.M.: Un unicorno nero e la sua compagna sono gli ultimi della loro specie, ma sono ricercati dagli umani infiltratisi nel bosco in cui vivono, specialmente dopo che questi hanno scoperto quanto i loro corni valgano sul mercato nero. Si salveranno? Forse non tutti gli umani esistono per dar loro la caccia...

Cap.7 I due unicorni neri

La luna illuminava la pelliccia sottile, completamente nera, dell’unicorno intento a brucare. Questi alzò il capo lentamente, guardando la sua compagna che si abbeverava alla pozza d’acqua. Anche quest’ultima puledra era color pece, ed il suo corno increspava la superficie del laghetto con la sua punta argentea. Il corno del maschio era dorato.

I due animali mossero le orecchie, rizzandole, lei dimenò la coda, mentre lui sollevò il labbro superiore, mostrando i denti, e raschiò il terreno con lo zoccolo.

Riconobbero l’odore dei bracconieri e, nitrendo, corsero via al galoppo.

Si nascosero tra gli alti alberi della foresta, i rami e le foglie spesse impedivano alla luce di filtrare.

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Prompt de I prompt del lunedì di Il giardino di Efp.

Prompt di E.M.: Un unicorno nero e la sua compagna sono gli ultimi della loro specie, ma sono ricercati dagli umani infiltratisi nel bosco in cui vivono, specialmente dopo che questi hanno scoperto quanto i loro corni valgano sul mercato nero. Si salveranno? Forse non tutti gli umani esistono per dar loro la caccia...

Seguito di ‘I due unicorni neri’.

Cap.8 Drago inaspettato

Le carcasse dei due bracconieri giacevano a terra, arse. Un gigantesco drago avanzava, le fauci spalancate.

Il capo dei bracconieri sputò a terra, aveva un dente d’oro che risaltava quando ghignava. Si abbassò il cappello e, col fucile, sparò. I colpi rimbalzarono sulla corazza del drago.

“So che sei un qualche maleficio. Quelli come te non esistono più”. Balzò di lato, evitando una zampata. “Tornerò e più armato di prima! La vedremo!

Io non mi arrendo tanto facilmente!”. Le sue urla vennero coperte in parte dal ruggito della creatura.

Negli immensi occhi gialli di questa si vide il cacciatore fuggire, il suo cappello in pelle di unicorno era caduto sull’erba.

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Prompt de I prompt del lunedì di Il giardino di Efp.

Prompt di E.M.: Un unicorno nero e la sua compagna sono gli ultimi della loro specie, ma sono ricercati dagli umani infiltratisi nel bosco in cui vivono, specialmente dopo che questi hanno scoperto quanto i loro corni valgano sul mercato nero. Si salveranno? Forse non tutti gli umani esistono per dar loro la caccia...

Seguito di ‘Drago inaspettato’.

Cap.9 Mago

Il giovane umano mosse il suo bastone e il drago si ritrasformò in una lucertola, che si nascose nel tronco di un albero.

I suoi occhi erano coperti da una pesante benda nera, si orientava saggiando il terreno con i piedi nudi ed inspirando l’aria umida circostante, captando i rumori con le orecchie.

Udì il crepitio delle fiamme del falò rimasto acceso e lo spense, facendo piovere con una formula. Si voltò e si avvicinò ai due unicorni.

La femmina nitrì e si strofinò con la testa alla sua mano, mentre il maschio gli ticchettò col muso sulla spalla.

“Non temete, non tutti gli umani sono cattivi” sussurrò il mago.

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Prompt de I prompt del lunedì di Il giardino di Efp.

Prompt di E.M.: Un unicorno nero e la sua compagna sono gli ultimi della loro specie, ma sono ricercati dagli umani infiltratisi nel bosco in cui vivono, specialmente dopo che questi hanno scoperto quanto i loro corni valgano sul mercato nero. Si salveranno? Forse non tutti gli umani esistono per dar loro la caccia...

Prequel di ‘Drago inaspettato’.

Cap.10 Mercato

Il bracconiere si sedette sulla carcassa del facocero ed utilizzò una pezza, tratta da un borsello che portava a tracolla insieme alle cartucciere, per pulire la lama del suo coltellaccio.

“Quei maledetti unicorni ci sono sfuggiti di nuovo” ringhiò.

Il suo compare tirò un calcio all’alta gabbia, legata ai loro cavalli, dando vita a un forte rumore metallico con le sbarre.

“Dannazione, con quello che valgono i loro corni. Quando sono vicini all’estinzione, si guadagna il triplo. Come fanno a continuare a scapparci? Non è possibile!” gridò.

Il loro capo ravvivò il fuoco, il viso nascosto in parte da un cappello a falde larghe.

“Non temete, cadranno” li rassicurò.

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