L'amore è una cosa semplice

di Ande03
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


“L’amore è una cosa semplice, genuina, meravigliosa. Ma difficile da trovare  e da riconoscere, e quando lo trovi e lo riconosci devi ritenerti fortunato.” 

Mi diceva sempre così mia madre, lei che amava con il cuore e viveva per amore, ancora oggi la sogno  non riesco a far a meno di pensarla mi manca molto. Sono già 3 anni che è andata via, Era la mamma migliore del mondo  anche se avrei voluto vivermela di più quando è morta avevo appena 14 anni.

Questa mattina mio padre mi ha detto che a  pranzo mi deve parlare di una cosa molto importante, E’ già da qualche giorno che prova a dirmi qualcosa ma non riesce è quasi sempre in evidente imbarazzo. Io credo di sapere cosa vuole dirmi  è inutile che prova a nasconderlo l’ho capito molto tempo fa’, mio  padre ha una relazione  con  una donna  da un po’. Insomma se l’ho notato principalmente è colpa sua che lascia sparsi per casa molti indizi. Comunque  probabilmente se si nasconde  è perché è consapevole che non sono pienamente d’accordo, però capisco le sue necessità di avere accanto a sè una donna insomma anche io sono maschio so perfettamente cosa vuol dire per un uomo  il rapporto fisico. Con questo non lo giustifico, mia madre è andata via da troppo poco tempo per  sostituirla, nessuno potrà mai farlo.

 

 

Finalmente  rientro a casa dopo scuola, mio padre mi fa trovare un pranzetto con i fiocchi per poi arrivare al dolce senza particolari discorsi sulla sua rivelazione  finché non si decide a dirmi tutto.

 

  • Andrea  papà deve dirti una cosa molto importante 
  • Papà dimmi.
  • Ascolta è trascorso tanto tempo dalla scomparsa di mamma.

 

Cosa avevo detto ? Lo sapevo mi sta dicendo la verità finalmente.

 

  • Quindi continua papà ti ascolto.
  • Andrea sarò diretto papà si è fidanzato.
  • Che...
  • Si amore si papà con questa donna ci sto già da un anno e mezzo, ci amiamo. Lei verrà a vivere qui con sua figlia, questo ovviamente non vuol dire che deve sostituire tua madre. Però potrà  svolgere un compito simile nella tua vita.
  • Ma scherzi ? Papà mi stai rifilando una nuova mamma è una sorella ?
  • No, si... Basta Andrea devi fartelo piacere  sei ancora minorenne  e questo il mio volere quindi accettalo.

 

Ma scherziamo??? Non pone minimamente interesse ed attenzione a ciò che voglio io.

Non lo vedo giusto che lui debba obbligarmi a vivere con delle estranee, mi alzo dal tavolo particolarmente nervoso e mi dirigo in camera mia. In lontananza sento mio padre che prova a chiamarmi e ad imporsi, vado via solo perché non ho voglia di discutere, intanto  a prescindere da ciò che penso farà quello che vuole, quindi è piuttosto inutile opporsi.

Trascorro il mio pomeriggio a studiare e intorno alle 17 decido di uscire un po’.

Mi dirigo al lungomare di Ostia, per fare una passeggiata non riesco ancora a crederci che mi stia obbligando a condividere tutto con delle estranee, ma poi mi chiedo  dove cavolo vuole far dormire la figlia di questa “signora” ? Non abbiamo altre stanze la casa è composta dalla cucina soggiorno  camera da letto di mio padre e poi la mia e due bagni, non mi dire che vuole anche cambiare casa?  No no inizio di nuovo in un ad innervosirmi.

Torno a casa perché voglio chiarire assolutamente questo aspetto, dopo aver trascorso quasi  40 minuti a guidare il mio motorino  finalmente arrivo a casa.

Tra pochi minuti calerà il tramonto, questo è uno dei momenti che preferisco della giornata il cielo è meraviglioso in questo momento .

Apro il cancello di casa e  nel giardino  vedo un qualcosa che attira la mia attenzione a se, propio  li  tra i fiori e i raggi di sole del tramonto  vedo una ragazza a dir poco meravigliosa, ha dei lunghi capelli biondi  il viso perfetto le labbra carnose al punto giusto  di un colore indecifrabile credo sia rosato, gli occhi castani ma profondi, dolci. E’ poco truccata ma forse è propio questo che la rende così bella, ha un vestitino rosa  che la rende delicata e  raffinata ai miei occhi.

Non ho mai visto uno spettacolo così meraviglioso in vita mia una ragazza simile i suoi occhi. Ed io tramonto che la contorna, credo fermamente che non dimenticherò mai quest’immagine, probabilmente rimarrà indelebile nella mia mente.

Torno molto dolcemente alla realtà grazie alla ragazza misteriosa che ora non è più così lontana da me, si trova a pochi centimetri e mi sta porgendo la sua mano  per presentarsi.

  • Ciao tu sei Andrea giusto ?
  • Si, tu saresti?
  • Piacere di conoscerti io sono Jessica 

La guardo con aria interrogativa, 

  • Scusami Jessica ma cosa fai in casa mia?
  • Nulla stavo guardò il giardino.
  • Scusami non capisco.
  • Aspetta  ma tuo padre non ti ha detto nulla?
  • Nulla? Ma di che parli?
  • Io sono la figlia della nuova compagnia di tuo padre.
  • Ah...
  • Si beh  è da molto che ci prepariamo io e mia madre per questo giorno, loro sono molto contento del fatto che finalmente potranno vivere insieme .
  • Che... bloccati ma che stai dicendo ? 
  • Ci siamo trasferite oggi.
  • Ma come scusa, lui mi ha detto oggi che si era fidanzato e che sareste venute ma non oggi non così subito.
  • Probabilmente ha temporeggiato  nel dirtelo perché in realtà questa data è segnata nel loro calendario da molti mesi.
  • Scusami

 Mi allontano dall’angelo con cui stavo parlando, entrando in casa.

Quasi subito incrocio mio padre che stava parlando con questa donna che ora  si spaccerà per mia madre, ovviamente dopo una presa in giro simile vado su tutte le furie e impreco verso mio padre.

  • Ma come cazzo ti è venuto in mente? Ti sembro così stupido? Un bambino da prendere in giro un povero cretino che non vuole delle sconosciute in casa sua, ma non ti passa per la testa che se non voglio c’è un motivo? Mia madre mi ha cresciuto in questa casa  mentre tu facevi i cazzi tuoi, mia madre è morta su quel divano, come cazzo ti viene in mente? Spiegamelo perché non ci arrivo come puoi rovinare l’unico posto in cui ho dei bei ricordi l’unico luogo in cui dovrei stare bene? Fai schifo... inoltre come cazzo puoi andare a fare il porco con questa povera sventurata nello stesso letto in cui. Mi hai procreato con mia madre? 

Mi volto verso la donna che sta al suo fianco che mi fissa con gli occhi spalancati:

  • Non per te non ti conosco nemmeno il problema qui è lui.
  • Andrea basta. Non ti permettere più a parlarmi così, sono tuo padre devi portare rispetto .
  • Vaffaculo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Salgo in camera mia  dopo questa assurda giornata non voglio più vedere nessuno.

Ma non si rende davvero conto che così mi ferisce cazzo è mio padre dovrebbe sapere quanto per me sia ancora vivida l immagine di mia madre e quanto per per me sia importante mantenerla tale.

Non appena apro la porta della mia stanza noto subito che c’è un cambiamento, non è ciò che penso nooo no  ritrovo  all’ingresso della stanza delle valige  posizionate nel angolo per non dare fastidio  ed altre mille borse e scatole in un altro angolo della stanza, ma davvero devono invadere i miei spazzi cosi? Prima di chiudere la porta sento dei mormori probabilmente è mio padre che si lamenta di me come sempre...

Mi sdraio nel letto togliendo scarpe e maglia per stare più comodo, chiudo gli occhi e sempre passare un eternità  anche se probabilmente sono passati pochi minuti da quando mi sono sdraiato, entro in uno stato di sonno molto leggero. Quando d’improvviso sento bussare e mi sveglio di soprassalto nonostante la persona che ha bussato lo ha fatto con estrema delicatezza.

Apro gli occhi e involontariamente faccio un verso strano  come per dire che palle...

 

  • Chi è?
  • Scusa posso entrare?

Sento la voce della ragazza angelica con cui ho parlato poco fa’ oddio ma sono impresentabile appena sveglio, va beh pazienza si dovrà abituare  dal momento in cui vivrà qui.

  • Prego entra.
  • Grazie...
  • Ti serve qualcosa ?
  • Scusa io non volevo assolutamente disturbarti involontariamente poco fa ho sentito tutto quando discutevi con tuo padre.
  • E quindi?
  • Nulla volevo solo parlarti.
  • Dimmi ti ascolto
  • Ascolta Andrea io e te non ci conosciamo però credo che potremmo fare uno sforzo nemmeno io ero d’accordo a traferirmi in buna nuova città. Poi una città come Roma non è propio adatta a me  però sto facendo uno sforzo per la felicità di mia madre capisco che ora la vedi come una strega ma non lo è, era così contenta di poterti conoscere. Lei sa  cosa vuol dire perdere  la propria madre presto quindi sa che non vuoi sostituirla con lei. 

 

Quanto mi sento stupido una ragazzina deve farmi questi discorsi non potevo arrivarci solo? Beh però se io sono arrabbiato  con il coglione di mio padre e perché secondo lui io sono stupito e non capisco che mi ha nascosto tutto fino ad oggi. Poi lei parla così ma non è lei che rinuncia a tutti i suoi spazi, va beh ho appena pensato una cosa inutile e stupida in realtà anche lei sta rinunciando alla sua città e alla sua stanza e a molte altre cose probabilmente. Probabilmente mi sto comportando un po’ da immaturo.

 

  • Grazie e scusa per poco fa’ solo che è arrivato tutto all’improvviso, oggi mi ha detto che si è fidanzato e che abiteremo insieme ma  non mi ha detto che già da stasera dovevo  abituarmi a questa situazione.
  • Capisco non c’è fretta tranquillo io se vuoi ti aiuto.

Non riesco a non perdermi nella sua dolcezza e nella sua bellezza, i suoi occhi che incrociano i miei e mi fanno sognare, parla una voce così dolce e delicata, il suono della sua voce sembra quasi un massaggio al cuore, non riesco a capire cosa mi fa questa ragazza, quello che so è che mi fa sentire strano.

Le sorrido  ringraziandola.

Contraccambia il sorriso avvicinandosi un po’ di più a me e sedendosi  nel angolo del letto più lontano da me.

 

  • Allora Andrea quanti anni hai?
  • Io 17 tu?
  • Io 17 a breve.
  • A breve quando?
  • Ehm... a luglio, con esattezza il 16.

 Mi scappa un sorriso ma ancora siamo a  novembre come fa a dire che a breve li compie? 

  • Ma che dici ? Sei consapevole che ancora oggi è il 10 novembre ?
  • Uffaaa....

Sbuffa e quando lo fa è ancora più bella  le sue guance si gonfiano ed è molto buffa è carina tanto che mi fa scappare un sorriso. Spontaneamente esce un qualcosa che nemmeno io capisco.

  • Sei bellissima.

Non lo so ma che cazzo ho detto ma scherziamo ? Quanto sono stupido.... la figura peggiore della mia vita...

Lei mi guarda e poi abbassa lo sguardo  è evidente da mille miglia che è in imbarazzo.

D’improvviso alza lo sguardo fissandomi negli occhi.

  • Anche tu. 

Ok.... ora sono io in imbarazzo...

  • Oddio scusa Andrea non volevo creare disagio... scusa.
  • Tranquilla non fa’ nulla.
  • Dai vieni a cenare ?
  • Ma perché che ore sono?
  • Sono le 20.30. Hai dormito tutto il pomeriggio eh.
  • Non pensavo sinceramente pensavo fossero passati pochi minuti.
  • Eh invece no.

Afferma sorridendo, non riesco propio a non guardarla mi chiedo  cosa posso fare per evitare questa strana situazione.

Mi alzo dal letto indosso subito la maglia  e non appena esco la testa dal buco della maglia noto Jessica che mi osserva scrutando il mio corpo, sembra essersi persa. Non appena abbasso  la  maglia torna alla realtà scuote la testa e mi dice:

  • Andiamo ?
  • Si  metto le scarpe e arrivo.
  • Ok 

Si volta ed esce dalla mia stanza.

Chissà perché c’era questa strana atmosfera, non riesco a capacitarmene è stata in grado di farmi calmare solo con qualche parola.

Scendo a piano di sotto dirigendomi in cucina.

La prima cosa che noti quando entro  dalla porta è  Jessica seduta  nel posto accanto a quello in cui mi siedo io di solito,  so esattamente il motivo ma averla accanto a me mi fa molto piacere, mi conforta  sono sicuro che riuscirò a mantenere la calma con lei accanto a me anche una cena come questa che probabilmente potrei definire la peggiore in vita mia  può diventare  gradevole.

Andrea che cazzo stai dicendo ? Basta...

  • Tesoro entra siediti, non abbiamo avuto modo di presentarci io sono Samanta.

Torno bruscamente alla realtà con questa voce che è molto fastidiosa.

  • Andrea.
  • Vieni siediti pure ti piace  il risotto?
  •   Dipende fatto come?

Chiedo mentre mi siedo accanto a Jessica.

  • Con i funghi e lo zafferano.
  • Oh no... io sono intollerante si funghi.
  • Mannaggia troviamo Il modo per fartelo diversamente.

Noto la sua palese difficoltà, si vede dai è una brava persona  si sta sentendo persino in colpa.

  • Tranquilla adoro il risotto con lo zafferano, formaggio.
  • Sicuro ?
  • Si.
  • Ok allora lo mangeremo tutti così.
  • Ma no non è necessario.
  • Tranquillo invece dimmi a cos’altro sei intollerante?
  • Beh ho diverse allergie, mio padre dovrebbe avere i fogli in cui c’è la lista delle allergie.

Lei alza lo sguardo per incontrare quello di mio padre, persona di cui non mi ero propio accorto fin ora.

  • Io non ne ho fogli, poi Andrea smettila di fare il bambino e fare storie.
  • Storie ? 
  • Li mangi i funghi.
  • Ma no papà mi fanno male e lo dovresti sapere.
  • Che palle Samanta  stasera Andrea non mangia.
  • Ma seriamente?

Interviene Samanta che fino a quel momento osservava la conversazione in silenzio.

  • Sandrebob smettila, Andrea mangerà ciò che può mangiare, ma sopratutto mangerà con noi.
  • No.
  • Samanta tranquilla. Mio padre ha ragione io non mangio.

Mi alzo molto nervoso ed esco dal cucina andando verso la mia stanza, finché non sento una mano che afferra il mio polso. Mi volto  e incontro gli occhi di Jessica. 

  • Io sto con te

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Piuttosto stupito dal gesto che Jessica ha appena fatto, le rispondo:

  • Ma no tranquilla. Non saltare la cena a causa mia.
  • Se non ci sei tu io non mangio.

Mi sorprende sempre di più questa ragazza. Le sorrido.

  • Allora vieni andiamo a mangiare fuori.
  • Si

Risponde sorridendomi.

  • Il tempo che prendo il portafoglio in camera.
  • Si vengo con te, intanto devo prendere il cappotto.
  • Si

Salgo le scale con la consapevolezza che lei è con me, questo mi riempie il cuore di gioia mille emozioni tutte in una volta. La frenesia di guardarla di nuovo negli occhi si fa sempre più forte in me, tanto che velocizzo il passo. In men che non si dica ci ritroviamo in camera mia, la guardo mentre cerca nella valigia è perfetta non ha nulla fuori posto ogni forma, colore del suo corpo è perfettamente abbinata con il resto. I miei pensieri vengono interrotti da lei che mi dice se avevo preso ciò che mi serviva, lei è già pronta ha già indossato il cappotto e la borsa, ed io invece ancora non ho fatto nulla.

  • Scusami, si sono pronto il tempo che vado in bagno.
  • Ti aspetto qui.
  • Ok.

Vado in bagno velocemente mi sistemo, per poi tornare in camera indosso anche io il giubbotto  prendo chiavi, portafoglio e telefono.

  • Scusa se ti ho fatto aspettare, ora si che sono pronto.
  • Perfetto!!! allora andiamo.

Annuisco e le sorrido, esco da casa senza dire nulla, invece Jessica si sofferma per pochi secondi in cucina per dire a sua madre che sta uscendo con me. 

Aspetto davanti al portone d’ingresso la sua uscita, e quando esce come al solito mi perdo a guardarla. Questa volta riesco a  non eclissarmi completamente. 

Non appena varchiamo la soglia della banchina davanti il cancello di casa mi sorride.

  • Allora dove mi porti?
  • Cosa vorresti mangiare?
  • Non ho idea di cosa si mangi qui di tipico.
  • Beh la porchetta, con esattezza il panino con la porchetta.
  • Assaggiamolo allora.

Sorrido e annuisco, saliamo sul mio motore  le porgo il mio casco.

  • Ma Andrea tu come fai se lo dai a me ?
  • Tranquilla tu sei dietro è giusto che lo indossi tu.
  • Sicuro?
  • Si si

Lo indossa in silenzio. Ci dirigiamo nel posto in cui a mio parere fanno i migliori panini con la porchetta di tutta Roma.

Non appena arriviamo. L’aiuto a scendere da motore porgendole la mano destra, lei mi guarda come se fosse sorpresa dalla mia galanteria e mi sorride.

Entriamo nel locale, ci sediamo nel primo tavolo che troviamo libero, mentre aspettiamo il cameriere  le chiedo:

  • Quindi... Roma non è la città per te perché ? Tu da dove vieni?
  • No beh io vengo da Milano. 
  • Ahh... ho capito. Pensi sia più bella di Roma ?
  • No no. Non ho ancora visto Roma ma ho la certezza che è mille volte più bella, però  la funzionalità che ha Milano sicuramente non c’è.

Faccio una piccola risatina, in effetti ha ragione.

  • Beh si hai ragione Roma è caotica, non sono mai stato a Milano, però mi hanno detto che è molto funzionale.
  • Ah si, dove sei stato? Oltre Roma ovviamente.
  • Allora io sono nato qui a Roma e poi per un paio d’anni per questioni lavorative ci siamo spostati tutta la famiglia a Torino, ma ero molto piccolo non ricordo. Poi siamo tornati a Roma, nella stessa casa, poi. Siamo stati in vacanza a Cagliari, Bari, Barcellona. Poi credo basta. Tu?
  • Bellissimi questi posti, io invece sono stata in vacanza  in Sicilia, perché mia madre ha origini siciliane. Poi  ho visitato Como, il lago di Garba, Genova. Penso di aver esaurito i luoghi da elencare.

Mi guarda sorridendo.

Continuiamo  a parlare tutta la sera, ci stiamo imparando a conoscere ed è una sensazione meravigliosa, non ho mai trascorso una serata come questa con un ragazza, con lei mi trovo completamente a mio agio.

D’improvviso sentiamo  una voce che interrompe la nostra conversazione.

  • Scusate ragazzi noi dovremmo chiudere.

Ci alziamo dal tavolo scusandoci perché in effetti non ci eravamo accorti che era già mezzanotte  e mezza. Usciamo molto divertiti da questa cosa, non appena usciamo lei ridendo mi dice:

  • Ho trascorso una serata bellissima. Non me l’aspettavo così la prima sera in una città nuova.
  • Nemmeno io me l’aspettavo così bella la serata.

Sorrido come un cretino, le porgo nuovamente il casco e ci dirigiamo verso casa.

Non appena arriviamo  vediamo tutte le luci spente. Mi volto verso Jessica

  • Scusa ma per curiosità tu dove dovresti dormire? Ti è stato detto ?
  • No, l’unica cosa che mi hanno detto e che la stanza in cui oggi tu dormivi sarà la mia nuova stanza.
  • Ah...
  • Che succede? Quella è la tua?
  • In realtà si. Peró non è colpa tua non preoccuparti fa nulla.
  • Si beh scusa mi dispiace invadere i tuoi spazi.
  • No tranquilla solo che, il letto è una piazza e mezza non è un letto matrimoniale quindi... insomma ci dovremo stringere.
  • Oh si beh non credo sia un problema.
  • No...
  • Per me è un piacere.

Dopo tale affermazione mi sento piuttosto in imbarazzo, non che mi dispiaccia, però  è strano, tutto qui. Nonostante sia strano non vedo l’ora di poterle stare così vicino  sfiorarla, sentire il suo profumo, sentirla respirare... va beh non vedo l’ora insomma è evidente.

Entriamo in casa, non appena arriviamo finanzi alla porta della mia stanza  lei mi  guarda e mi dice:

  • io prendo il mio pigiama e poi lo indosserò in bagno ok ?
  • Si certo.

Entriamo in silenzio lei va in bagno ed io  mi spoglio, rimanendo. In mutande perché in genere dormo così, però  mi balza in testa che forse è inappropriato quindi indosso dei pantaloncini, mi sdraio aspettando Jessica che esca dal bagno.

Dopo una decina di minuti entra di nuovo in camera, indossa  una  canotta rosa con una felpa bianca e un pantalone del medesimo colore. Cazzo anche in pigiama è meravigliosa... 

  • Io ho fatto se vuoi vai tu ora al bagno.
  • Si, arrivo.

Mi alzo  e vado al bagno, dopo pochi minuti esco, appena arrivo in camera vedo Jessica sdraiata sul mio letto e cazzo sembra una dea... 

  • Allora? In che lato dormi in genere ?
  • Destra, tu ?
  • Anche... come facciamo ?
  • Vedremo dai. Intanto per oggi ti faccio  contento e mi sdraio a sinistra.
  • Ok...

Ci sdraiamo spegnando la luce. 

  • Buona notte Andrea.
  • Notte bellissima.

Per svariati minuti regna il silenzio, finché non viene interrotto da un sussurro  da parte sua.

  • Stai dormendo ?
  • No.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Cosa c’è da dire è una situazione molto strana, forse sono io strano non capisco cosa succede so solo che dopo aver vissuto un girono assurdo come questo in cui sono stato un concentrato di emozioni  contrastanti l’uno dall’altra, tra la rabbia che nutro per mio padre e le sensazioni che mi provoca questa ragazza che nonostante sia una sconosciuta per me mi fa sentire strano. Ha persino rinunciato alla prima cena di  famiglia per poter stare con me, io non sono nulla per lei però ha comunque preferito trascorre la sua serata con me piuttosto che con sua madre. Insomma ha qualcosa di diverso dalle altre, sono riuscito grazie a lei s godermi la serata nonostante la  rabbia  e il nervoso che mi ha provocato mio padre, ed è riuscita anche a  farlo dissolvere. Poi abbiamo trascorso la serata a parlare e non so esattamente il motivo ma per la prima volta sono riuscito senza piangere a parlare di mia madre, questo per me significa molto, è la prima volta in genere quando ne parlo sto male non riesco a mai a continuare senza farmi del male. Capisco che magari sono troppo  legato al passato ne sono consapevole, però che posso farci.

Sento la mano di Jessica che mi sfiora il braccio, mi volto verso di lei 

  • Anche tu lo senti ?
  • Cosa ?
  • Io sento che tra noi c’è una strana alchimia.
  • Si beh... Jessica tra di noi c’è qualcosa di strano ma,,, 

Trattengo per qualche senso di il respiro come posso dire di si, in pratica sta diventando mia sorella .  Però anche io lo sento che è qualcosa di speciale la nostra alchimia, nemmeno ci conosciamo e già c’è sintonia e compatibilità.

  • Credo non sia nulla di che...
  • Ah...

Lo sento è palese ci è rimasta male per la mia risposta, ma cosa pretende.... posso anche non sopportare mio padre ma se  lui si è innamorato di Samanta  ci sarà un motivo e sicuramente  non sarò io  a rovinare il loro rapporto per una semplice infatuazione.

  • Jessica ascolta,  stiamo per diventare fratelli. Anche volendo non è fattibile, meglio non approfondire  tale alchimia  potremmo farci male.

Rimane in silenzio per svariati secondi, anche se sembra passare un eternità, non voglio che ci rimanga male.

 

  • Ascolta con questa non vuol dire che non lo sento. Lo sento anche io però voglio evitare di approfondire non voglio fare ulteriori pasticci.
  • Pasticci ? Quali altri pasticci hai fatto? 
  • Ma nulla mio padre già mi odia... e probabilmente anche tua madre dopo la storia dei funghi.
  • Ma no mia madre non ti odia, e non lo farà. Per curiosità ma quindi sei allergico si funghi? 
  • Si, però a mio padre non sono mai interessate le mie allergie. Probabilmente non ha notato che ogni volta che li cucinava li scartavo.
  • Mmmm... ma perché è così cattivo con te?
  • Semplicemente perché non andiamo d’accordo.
  • Mi dispiace.
  • Beh anche a me, vorrei aver avuto un padre presente è normale.  Mi reputo fortunato se la mia mamma era una persona tanto speciale. La cosa che realmente mi fa male e che mentre lei  si faceva in quattro per  crescermi per bene e  non farmi mancare nulla lui si scopava già tua madre o qualcun altra.
  • Che.... davvero ?
  • Si, la prima volta che ho visto i miei genitori litigare per un tradimento avevo appena 6 anni.
  • Ma perché già madre continua a stare con lui allora ?
  • Beh per potermi far crescere in un ambiente familiare, lei diceva che spesso i figli di genitori divorziati  spesso soffrono tanto e non solo.
  • Beh si ne so qualcosa.
  • Perché ?
  • Mia mamma è mio padre hanno divorziato 17 anni fa’, perché mio padre ha capito di essere gay.
  • Wow... 
  • Eh si, mia madre li ha beccati che  insomma facevano le loro cose nella casa in cui dovevamo abitare quando sarei nata  io. Voglio dire hanno passato un bel periodo separati e basta poi appena è stato possibile hanno fatto il divorzio.  
  • Mamma mia quindi  tu non hai mai visto la  tua famiglia unita?
  • No però non ci soffro particolarmente in fin dei conti la sessualità di mio padre non ha influito nel nostro rapporto,

Le sorrido mi fa piacere che lei non abbia un brutto rapporto con i genitori. 

  • Va beh allora buona notte Andrea a domani.
  •   Notte

 Non riesco a definire bene il carattere di questa ragazza, sono certo che sia molto dolce e gentile, ma ovviamente ci sarà molto altro da scoprire sul suo conto. Di una cosa sono completamente sicuro, ci è rimasta molto male per la mia reazione, sono stato molto, molto riflessivo sulla mia risposta perché sinceramente anche io avrei voluto fregarmene dei nostri genitori e fare ciò che mi sentivo per esempio baciarla, o forse anche di più...

Che cazzo sto dicendo... come ti salta in mente Andrea. Basta zitto e dormi non ci devi nemmeno lontanamente pensare a scoparti la tua futura sorellastra.

Cerco di ascoltare la mia coscienza e nel giro di qualche minuto riesco a prendere sonno.

Durante il mio sonno accade qualcosa di strano, sogno mia madre come quasi sempre, però questa volta il sogno comprende anche Jessica che mi consola dopo una crisi di pianto avuta a causa di questo sogno in cui rivedevo la morte della mamma. Sento un forte dolore al petto e tanto caldo, il dolore Si fa sempre più intenso e le lacrime continuano ad uscire senza mai fermarsi nonostante io voglia fermarmi non riesco propio. Ma lei è lì ad accarezzarmi a dirmi che magari non c’è più mia madre ma che ora ci sarà lei ad amarmi.

Dopo aver sentito questa ultima frase mi sveglio di scatto, mi ritrovo tutto sudato con  un braccio di Jessica che mi avvolge da dietro. Non  so cosa diavolio mia stia accadendo, ho già pensato diverse volte che questa è una strana situazione, ma non so come altro definirla. Mi alzo spostando delicatamente il braccio  di Jessica, vado in bagno per poter asciugare il sudore  che ho espulso durate il sonno . Quando torno in camera ritrovo Jessica sveglia che mi aspetta  seduta nel letto.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


  • Cosa fai  sveglia a quest’ora?

Si alza dal letto e mi viene incontro,  abbracciandomi come se volesse darmi sostegno. Io in questo abbraccio non sento ne pena ne’ nulla di simile, vorrei  distrarmi e non pensare al sogno ma è più forte di me, mi vengono in mente le immagini in cui lei mi cullava e alleviava ogni mia sofferenza, ed è propio questo che mi fa rimanere intrappolato in questo abbraccio che contraccambio, non voglio abbandonare la sensazione che sto provando, non l ho mai provata e non la voglio propio abbandonare  ogni volta che mi svegliavo come mi sono svegliato questa notte tornavo a letto malinconico ed angosciato ma oggi no, sento ben altro. Sento le sue esili braccia che mi avvolgo  e le sue mani così delicate sulla mia schiena, il suo viso così perfetto appoggiato sul mio petto,  il suo caldo respiro su di me mi causa dei brividi che attraversano tutto il mio corpo. Mi stringe forte e non sembra voglia mollare la presa  sono io che ad un certo punto le dico

 

  • Ehi piccola vieni dai 

Staccandola da me la accompagno fino al mio letto, ci sediamo e con gli occhi più dolci che io abbia mai visto mi dice :

  • Scusami  probabilmente sono stata inopportuna.
  • No. Tranquilla 
  • Andrea cosa ti è successo ?
  • In che senso? Quando ?
  • Poco fa’... io non volevo farmi gli affari tuoi ma era evidente che stavi facendo un brutto sogno e quindi ho cercato di tranquillizzarti. 
  • Grazie... io...
  • Scusa davvero mi dia spiace...

Sembra quasi che il mio corpo non reagisca a ciò che la testa gli ordina, fa tutto da solo, d’improvviso ritrovo la mia mano che sfiora le sue labbra face dondola zittire.

  • No non devi scusarti, sono io che devo farlo ho disturbato il tuo sonno.
  • No non è così, tranquillo io... insomma per me è stato un piacere esserci  in quel momento in cui eri tanto fragole.

Distolgo lo sguardo per un secondo da lei, ma quando la mia attenzione torna su di lei la ritrovo a pochi millimetri dal mio volto, i suoi occhi esprimono il desiderio di assaporare le mie labbra e sicuramente i miei diranno lo stesso, le accarezzo la guancia con la mano sinistra e  mi avvicino lentamente. I nostri respiri si sono incrociati  il mio naso sfiora il sui questa vicinanza sembra  la più significativa che  io abbia mai avuto con una ragazza. So perfettamente che è sbagliato ma guardala è bellissima è perfetta come posso  dirle di no... la voglio la voglio ora ed anche domani e anche dopodomani... la voglio e basta. Riesco a prendermi di coraggio e mi avvicino ancora un po’. D’improvviso il cuore si riempie di mille emozioni tra gioie e sensazione di appagamento, euforia e molte molte altre. Le nostre labbra si sono sfiorate ed ora siamo immersi in un bacio così intenso e dolce che potrei rimanerci dentro per sempre

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Il bacio continua nessuno dei due sembra volersi staccare, cazzo ma com’ è possibile ci sconosciamo da appena un giorno e già siamo così legati, forse sarà attrazione siamo attratti l’uno dall’altra, si probabilmente è così. Ci stacchiamo solo per riprendere fiato, per poi ricominciare. Lei mi accarezza le spalle ed il collo ed io non posso fare a meno di accarezzargli le guance e con l’altra mano  i fianchi per portarla sempre più verso di me. 

La situazione forse sta  degenerando... io sto iniziando ad eccitarmi oramai siamo uno sopra l’altro, non so se a questo punto sono in grado di fermarmi. Se mi lasciassi andare...? se mi godrei il momento...? dai cosa ci sarebbe di sbagliato ? Continuiamo ad essere immersi in questo meraviglioso bacio che ormai è diventato un bacio rivolgo non solo alle labbra ma anche al collo, il petto, il seno ormai scoperto. D’improvviso ci ritroviamo con in dosso nulla, credo che sia davvero tardi per fermarci... 

Cazzo sta per succedere mi sto per scopare la mia futura sorella, ma scherziamo sono un coglione... Però insomma rimarrà un segreto tra di noi, quindi forse devo davvero lasciar perdere la mia coscienza che mi dice di tenere a bada gli ormoni.

 

*

 

È successo...

Meraviglioso è dir poco, non so cosa ci sia di diverso in questa ragazza ma  non ho mai fatto L’ amore, non userà per me è stata la prima volta . Tutte le altre volte che c’è stato un rapporto intimo sicuramente non si poteva chiamare fare l’amore, lo chiamerei sesso e basta. Non che con lei ci sia amore ma è stato dolce e nel frattempo passionale, descritto con un solo aggettivo  spettacolare. Poi insomma lei , lei è una dea  è bellissima in tutto e per tutto, ma la cosa più bella e che mi fa stare bene.

Mi riporta alla realtà  lei che delicatamente accarezza il  petto,

  • Ehi piccola. Tutto bene ?
  • Si, tu ?
  • Anche. Dormiamo ?
  • Si. Solo che...
  • Che c’è ?
  • Vorrei dirti una cosa.
  • Dimmi .
  • Beh io io...  

Resto in silenzio per farle la possibilità di esprimersi sembra in imbarazzo, non capisco cosa voglia dirmi.

  • Qualche ora fa’ ero  vergine.

Oddio... vergine ? L’ho svergognata io??? Ma scherziamo?

Cazzo cioè a me non cambia molto ma a lei si... è  ovvio che tra di noi non potrà più accadere nulla, ha dato la sua verginità ad una persona che non potrà mai  vederla come una possibile relazione, tantomeno come una scopata, potrei ma non è giusto non sono così... 

involontariamente tossisco.

 

  • Scherzi ?
  • No
  • Perché lo hai fatto allora ?
  • Andrea è evidente... insomma mi piaci troppo.
  • Ma sai che tra di noi non potrà mai e poi mai esserci nulla ?
  • Si 

Abbassa lo sguardo incupendosi, non volevo sicuramente farle del male, ma deve rendersi conto della verità, non può mica immaginare chissà che cosa con me, sarebbe solo in illusione che la farebbe stare male. 

Il mondo mi ha sempre deluso e sicuramente non voglio che accada anche a lei, non voglio che venga delusa dalla parola amore, dalla parola fiducia  e nemmeno dalla parola relazione. E’ giusto credere nel amore, ma sicuramente con me al suo fianco non c’è futuro e quindi illusione  seguita da delusione. 

  • Jessica
  • Dimmi
  • Ascolta apprescindere da ciò che penso io sul fatto che sia giusto o sbagliato ciò che è appena successo è giusto che tu sappia che sono contento di essere stato la tua prima volta.
  • Anche io sono molto contenta che sia stato tu...

Sorride abbassando lo sguardo, è molto dolce .

Mi addormento mentre accarezzo i suoi capelli.

 

È mattina, sento degli strani rumori, sono loro a svegliarmi,  mi alzo vestendomi di fretta per paura che entri qualcuno, ma non appena mi alzo dal letto noto che ero solo nel letto.  Jessica non c’è più, questo un po’ mi delude pensavo di trovarla al mio fianco e invece no... va beh magari sta facendo colazione. Mi sistemo  trascorrendo una decina di minuti in bagno, poi mi dirigo in cucina dove trovo Jessica  seduta al suo posto e  poi mi volto per vedere chi altro c’è nella stanza, ma  con mia sorpresa noto che non c’è nessuno.

Jessica di scatto si alza venendomi incontro, socchiude la porta e  si precipita  su di me avvolgendo le sue braccia al mio collo e stringendo le cosce ai miei fianchi io la sostengo con le mani, inizia subito a baciarmi regalandomi delle bellissime sensazioni.

D’improvviso sentiamo aprirsi la porta ma lei come una gattina svelta si risiede, vediamo entrare  Samanta ha una faccia un po’ perplessa, e se avesse visto qualcosa ?

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


È tutto confuso non capisco cosa stia succedendo sembra quasi che il tempo si sia fermato, Samanta e li che ci guarda Jessica si è seduta e fa finta di nulla ed io sono qui all’impedì al centro della stanza.

  • Buongiorno ragazzi, come avete dormito?
  • Bene mamma. Ma Andrea  cosa ci fai lì impalato vieni a sederti facciamo colazione.
  • Si Andrea siediti pure tesoro, dimmi cosa puoi mangiare per la colazione te lo preparo subito.

Scuoto la testa tornando alla realtà, mi chiedo se sia successo realmente a questo punto, non sono sicuro di nulla.

Mi sorprendo ancora una volta  per la gentilezza di questa donna.

 

  • Oh Samanta tranquilla va bene un po’ di latte con i biscotti .
  • Ma sicuro? Non preferisci delle crêpes ?
  • No no. Così ingrasso.

Jessica si avvicina al mio orecchio e a bassissima voce mi dice:

  • Saresti bello anche grasso.

Questa ragazza è in grado di mettermi in imbarazzo con una sola parola, com’ è possibile ?

Mi allontano facendo finta di nulla, Samanta si appresta  a servirmi il latte  con un piccolo piattino pieno di biscotti misto tra biscotti al cioccolato e biscotti bianchi.

 

Finisco di fare colazione in silenzio mi sento piuttosto in imbarazzo per la situazione in generale, ritengo che ciò che è  successo ieri sera sia stato un errore ma un errore meraviglioso, lo farei e lo rifarei mille volte sono stato troppo bene con Jessica.

Mi affretto a dirigermi in camera per prepararmi, mi sembrava quasi sabato per l’atmosfera ma è solo venerdì quindi ancora oggi c’è scuola.

Per ciò che ho capito Jessica verrà con me, saremo in classe insieme, questo mi rende felice così posso vederla sempre sia a casa che fuori.

Velocemente ci prepariamo e usciamo di casa insieme, per fortuna senza incrociare mio padre che al momento è L ‘ultima persona che voglio vedere.

Insomma penso che sia ingiusto il suo comportamento nei miei confronti, ok si a me non è dispiaciuto “dormire” con Jessica ma insomma e se non fosse stata lei a se tra me e lei non sarebbe successo null perché non avevamo nessuna alchimia ? Avrei avuto solo un peso, dormire con una/o sconosciuto non è una cosa normale, meno che mai sullo stesso letto.

Non appena usciamo ci ritroviamo soli a camminare verso il mio motorino, lei mi guarda con aria interrogativa.

  • Che c’è ?
  • Nulla ma mia madre mi ha detto che la scuola non è molto lontana andiamo a piedi così parliamo un po’.
  • Ok...

Un po’ titubante accetto, non è che io non abbia voglio di parlare con lei  e che ho paura di cosa potrebbe uscire da questa conversazione, non vorrei averla illusa ieri sera, oddio forse ho illuso anche me stesso però insomma non so esattamente come comportarmi con lei, i baci di questa mattina mi hanno fatto molto piacere mi sono sentito quasi allo stesso modo di ieri sera, insomma  in paradiso era tutto così meraviglioso fin quando non è spuntata sua madre.

Interrompe i miei pensieri dicendomi:

 

  • Allora?
  • Dimmi
  • Non devo dirti nulla, sono semplicemente felice di essere qui con te ora.

Sorrido per la sua rivelazione è molto carina quando dice queste cose, riesce persino a farmi imbarazzare cosa che in genere risulta difficile a chiunque.

  • Anche io sono felice.
  • Ascolta riguardo a ieri sera, é stato meraviglioso non  pensavo  che potesse essere così bello entrare così tanto in confidenza con una persona. Poi insomma se quella persona sei tu...
  • Anche per me è stato molto bello, non pensavo che fosse così fare l’amore.
  • Perché anche tu eri...
  • No no però insomma...
  • Su dimmi
  • È solo stato diverso dalle altre volte 
  • Davvero 

Si ferma voltandosi verso di me e si posiziona con le punte davanti a me  appoggiando le sue mani nelle mie spalle e avvicinandosi a me ancora di più sempre di più

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Ma 

Talmente vicino che  il cuore potrebbe esplodere davvero non riesco a capacitarmene, cosa mi succede in compagnia di Jessica ? 

Finalmente le nostre labbra si toccano e non so esattamente il motivo ma... sento un brivido che mi attraversa il corpo e la mente, vorrei che questo bacio si prolungasse vorrei stringerla a me, non vorrei mai staccarmene.

Tendo le mie mani verso i suoi fianchi portandola più verso di me, la stringo forte, come se non volessi lasciarla andare.

Questo bacio si protrae per un lasso di tempo indefinito, ma a nessuno dei due sembra importare il tempo.

Non appena  ci stacchiamo  decidiamo di cambiare la nostra destinazione, decidiamo di non andare a scuola, ci dirigiamo verso una fermata un autobus che ci porterà a mare.

Dopo un’ora arriviamo al mare  passeggiamo un po’ continuando a chiacchierare, lei è wempre più bella mi ha detto che in genere è timida, ovviamente non lo sembra, ma si giustifica dicendo che con me è diverso. Questo mi provoca un emozione particolare indescrivibile, non riesco a capire il senso ma è fantastica questa sensazione voglio continuare a provarla.

 Decidiamo di sederci sulla sabbia, mi trascina dalla mano e mi chiede di sedermi con le gambe divaricate in modo che lei possa sedersi appoggiandosi a me, lo faccio impaziente di sentire il suo profumo sotto al mio naso.

Non appena entrambi ormai siamo seduti iniziamo a chiacchierare di tutto dai nostro generi musicali preferiti alle nostre amicizie, non appena si concludono le parole la faccio voltare verso di me e con dolcezza le regalo un bacio sulle labbra, che si protrae per molto tempo e nel giro di pochi minuti diventa l’opposto di dolce, diventa pieno di passione e desiderio, lo stesso desiderio che ieri sera ci ha spunti tanto oltre.

Senza  rendermene conto mi ritrovo sonora di lei senza maglia, iniziò a spogliare anche lei per poter venerare il suo corpo, non appena la vedo senza maglia immergo il mio volgò  nel suo seno, baciandolo con molta passione provocandole dei gemiti di piacere, con delicatezza le sfilo  il reggiseno e iniziò a baciarle i capezzoli effettuando dei piccoli risucchi, Jessica presa dal momento  mi spinge delicatamente la testa sempre più verso di lei.

Tra un bacio ed un altro finiamo per fare di nuovo l’amore, come la prima volta è stato indescrivibilmente meraviglioso, non faccio altro che chiedermi perché con lei e tutto bello.

A causa del freddo decidiamo di rivestirci, subito dopo decidiamo di sdraiarci di nuovo sulla sabbia, lei si appoggia al mio petto  per poi guardarmi negli occhi e sorridermi.

  • Sai quando sorridi sei stupenda, non che di solito tu non lo sia, ma quando sorridi il mondo prende colore.
  • Andrea ma così mi fai vergognare.

Afferma  abbassando lo sguardo palesemente imbarazzata.

 

  • Ma io non dico biglie piccola.
  • Basta dai...
  • Ok dai la smetto non voglio farti vergognare.
  • Grazie.

Dopo qualche minuto di silenzio, in cui l’unico suono che si sentiva erano le onde che  vanno e vengono, sento la sua voce che con un tono molto basso, probabilmente dovuto ala sua timidezza mi dice:

  • Andrea ma cosa sta succedendo tra di noi? Cosa siamo ?
  •  

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