Le cronache di Taliesin

di The_Storyteller
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fenedhis! ***
Capitolo 2: *** Questo mi è successo davvero ***
Capitolo 3: *** Glitch demoniaco ***
Capitolo 4: *** Quella volta che stavo per avere un esaurimento nervoso ***
Capitolo 5: *** Ma davvero? ***
Capitolo 6: *** WTF all’Emporio Nero ***
Capitolo 7: *** L'ultimo bug ***
Capitolo 8: *** Mi ero dimenticata questa! ***



Capitolo 1
*** Fenedhis! ***


“Dunque, ricapitoliamo: sono l’unico sopravvissuto di un conclave di sham’len, non ricordo assolutamente nulla se non delle cose schifose che mi inseguono, una donna luminosa e tanto verde. In più la mia mano sinistra spara fulmini verdi che fanno un male cane e una shem per poco non mi ammazza. E altri shem mi avrebbero sicuramente ammazzato se non ci fosse stata lei... Mythal, cos’ho fatto per meritarmi tutto questo?”

Ecco ciò che pensava Taliesin Lavellan, mentre la Cercatrice Pentaghast lo accompagnava a uno squarcio vicino. Alzò lo sguardo, osservando preoccupato l’enorme apertura che feriva il cielo. Ripensò ai suoi fratelli, fortunatamente sani e salvi con il resto del clan, nei Liberi Confini: vedeva lo sguardo di disapprovazione di Linassan e il sorriso di Dirthara, riusciva a sentire i racconti della Guardiana e le risate dei suoi compagni cacciatori. Oh Numi, quanto gli mancavano...

 

Una scossa improvvisa gli partì dalla mano sinistra, cogliendolo di sorpresa. Si accasciò per il dolore, mentre la luce verdastra scintillava come se fosse viva. Taliesin respirava affannosamente, tentando di nascondere la sua paura per quella cosa sconosciuta. Stava per rialzarsi, quando l’umana si avvicinò per aiutarlo.

- Le pulsazioni si stanno facendo più frequenti.- disse lei, sorreggendolo per le spalle, poi continuò per la strada. Per un secondo, all’elfo parve di vedere negli occhi della donna una certa preoccupazione.

- Più il Varco si allarga, più squarci compaiono e più demoni giungono nel nostro mondo.- aggiunse lei, aspettando che la raggiungesse.

- Come sono sopravvissuto all’esplosione?- chiese Taliesin.

- Dicono di averti visto... Uscire da uno squarcio e subito dopo perdere i sensi. Dicono di aver visto una donna nello squarcio alle tue spalle. Nessuno sa chi fosse. Il resto della valle è stato raso al suolo, incluso il Tempio delle Sacre Ceneri. Lo vedrai presto con i tuoi occhi.- spiegò Cassandra mentre raggiungevano un ponte.

 

Taliesin cominciò ad attraversare il ponte di pietra, quando una roccia proveniente dal Varco si abbatté sulla struttura, mandandola in frantumi.

“Fenedhis!” pensò l’elfo cadendo rovinosamente sulla superficie ghiacciata di un corso d’acqua, e si guardò intorno confuso.

La sua attenzione cadde su altre rocce che piovevano dal cielo a poca distanza da lui e Cassandra.

“Fenedhis!!” Taliesin imprecò in silenzio spalancando gli occhi, non appena dalla luce verdastra si materializzò un demone. Non ne aveva mai visto uno così vicino, e la cosa non gli piaceva per niente.

 

- Resta dietro di me!- esclamò Cassandra sguainando spada e scudo, correndo verso il mostro. Taliesin la osservò allontanarsi, decisa e combattiva. Che sguardo risoluto, che prontezza di riflessi...

Tutto a un tratto, a nemmeno due metri da lui, l’acqua ghiacciata cominciò a ribollire di verde.

“FENEDHIS!!!”. Un altro dannatissimo demone! E lui era anche disarmato!

“Mythal ti prego, aiutami!” implorò nella mente l’elfo, sfiorandosi la fronte decorata coi rami della Protettrice. Si guardò intorno alla ricerca disperata di qualcosa con cui difendersi, quando vicino ai resti di un carro notò un paio di pugnali. “Grazie Numi!” Taliesin corse verso le due lame, giusto in tempo per affrontare un secondo demone apparso dall’ammasso verde.

- Andruil, guida la mia mano!- invocò il dalish, e affrontò l’ombra. Fortunatamente quel mostro era piuttosto lento, e Taliesin ne approfittò per scivolare al suo lato e colpirlo mortalmente ai fianchi. Un altro paio di fendenti e il demone scomparve con un lugubre lamento. Alzò lo sguardo e vide che anche Cassandra aveva sistemato il suo avversario.

 

- È finita.- commentò Taliesin. Cassandra si avvicinò rapidamente a lui, la spada ancora sguainata.

- Abbassa l’arma. Subito.-gli intimò.

“Per la coda del Temibile Lupo, mi prendi in giro?!” pensò Tal.

- Un demone mi ha attaccato. Cosa avrei dovuto fare?- ribatté un po’ risentito. Se non avesse trovato quei pugnali sarebbe diventato la merenda di quell’ombra.

- Non è necessario che tu combatta.- replicò la donna.

- Vuoi dire che non succederà mai più?- chiese lui scettico. Lo sguardo di Cassandra si rilassò, e tirando un sospiro la guerriera rifoderò la spada.

- Hai ragione- ammise. - Io non posso proteggerti e non posso pretendere che tu resti alla mercé di chi ci attacca.- aggiunse poi. Si allontanò di qualche passo, poi si girò verso di lui. - Dovrei tener conto del fatto che non hai provato a fuggire.- disse con un tono più conciliante. Taliesin accennò un sorriso di ringraziamento, poi proseguirono nella valle. Prima non aveva notato che quella donna aveva dei meravigliosi occhi castani...

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Capitolo 2
*** Questo mi è successo davvero ***


Le urla della battaglia riecheggiavano nel Tempio delle Sacre Ceneri. I frammenti di lyrium rosso riflettevano la luce in modo sinistro, conferendo al luogo già orrendamente deturpato un aspetto più tetro.

Taliesin si scostò un ciuffo di capelli dagli occhi, dopo aver colpito con una pugnalata l'ultima ombra rimasta. Si voltò verso Cassandra e gli altri soldati, che stavano combattendo contro un demone della superbia. Il dalish aveva sentito parlare di quel mostro dalla Guardiana, quand'era bambino, ma mai si sarebbe aspettato di doverne affrontare uno.

 

- Si sta indebolendo, presto!- esclamò Solas nella sua direzione. Taliesin fece un cenno di assenso e puntò la mano marchiata verso lo Squarcio: come aveva già fatto in precedenza, in quel modo avrebbe indebolito la potenza del demone. Un raggio verde raggiunse il centro del portale, e in una scarica di scintille il demone scomparve temporaneamente.

 

L'elfo afferrò nuovamente i pugnali, pronto a dare il colpo finale al mostro.

- Coraggio, fatti sotto!- gridò infervorato il dalish.

Il demone sembrava svanito nel nulla.

- Dov'è finito?- si chiese Taliesin confuso. Possibile che fosse scomparso così facilmente?

-No, seriamente. Dove cavolo è andat...?-

Taliesin notò che Cassandra e gli altri guerrieri si erano fermati e fissavano verso l'alto, mentre Varric, Solas e gli arcieri continuavano a colpire.

 

- È uno scherzo, non è vero?-

Un misto di incredulità e sgomento si impossessò dell'elfo, non appena vide che il demone della superbia si era spostato in cima al pilastro dove stava lo Squarcio, impedendo così il combattimento corpo a corpo.

“Oh, andiamo!” pensò frustrato, notando come anche la Cercatrice sembrasse infastidita da quell'imprevisto. Si avvicinò a lei, osservando Solas mentre lanciava un raggio di ghiaccio.

- Comunque, io sono Taliesin.- disse sorridendo a Cassandra, tendendole la mano. La donna lo guardò con aria sorpresa, colta alla sprovvista da quella presentazione così fuori luogo. Non fece in tempo a rispondere che il demone emise un lugubre ruggito.

- Il demone è stato sconfitto, è il momento!- disse una voce. Un po' risentito, Taliesin si avvicinò al varco per chiuderlo. “Vabbè, spero che ci parlerò dopo.” pensò, prima che il contraccolpo dello squarcio gli facesse perdere conoscenza.

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Ebbene sì,  questo è stato il primo di una serie di glitch che ha caratterizzato la storia di Taliesin Lavellan. Ricordo di essere rimasta un paio di minuti a girarmi i pollici mentre aspettavo che Solas e Varric facessero il lavoro sporco XD!

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Capitolo 3
*** Glitch demoniaco ***


“Ma quanti non morti ci sono?! Sembra che tutti i cadaveri del Thedas abbiano deciso di fare il loro incontro annuale qui!”.
Taliesin si stava ancora riprendendo dall’ultimo scontro con una decina di scheletri e un demone dell’ira. Già non era stato facile arrivare a Citadelle du Corbeau, tra altri cadaveri e orrori arcani, ma c’era stata anche una maledetta trappola infuocata che aveva minacciato di incenerirlo più di una volta.
Finalmente, dopo aver trovato il meccanismo, l’elfo riuscì a sbloccare la strada che portava al rifugio delle truppe di Celene.
 
Taliesin, Solas, Dorian e Cassandra raggiunsero un cancello, e dall’altra parte delle sbarre un soldato orlesiano intimò loro di fermarsi.
“Senti, coso mascherato. Siamo i primi esseri umani, più due elfici, che vedi in settimane se non in mesi, e mi fai l’altolà?!” pensò fra sé e sé Taliesin, e lo avrebbe detto volentieri in faccia alla guardia, se non che Cassandra intervenne prima di lui: - Siamo dell’Inquisizione, fateci passare!-
La guardia orlesiana aprì il cancello, profilandosi in innumerevoli scuse, e Taliesin lanciò uno sguardo innamorato alla sua donna. Quanto l’amava...
 
Il gruppo scese le scale che conducevano a una specie di segreta, dove trovarono ciò che restava delle truppe imperiali. Taliesin chiese chi fosse al comando e venne accompagnato dalla comandante Jehan.
- Benvenuto, Inquisitore. Grazie per aver disattivato quella trappola.- disse la donna. La comandante proseguì il discorso, parlando della situazione dell’Orlais e delle scaramucce con gli Uomini Liberi, mentre... stava in mezzo a una sedia?!
Taliesin strabuzzò gli occhi, sgomento. Com’era possibile? Si stava ancora chiedendo come fosse possibile quella stregoneria, quando si avvicinò un soldato.
“Oh cielo...” pensò Tal.
Il soldato si avvicinò sempre di più alla sedia.
“Ti prego, non farlo.”
L’uomo piegò le gambe.
“Noooooo! Non! Farlo!”
Infine il soldato si sedette sulla stessa sedia trapassata dalla comandante, trapassandola anch’essa. Poi, dopo qualche secondo, si alzò e se ne andò come niente fosse.
Taliesin non era mai stato sconvolto così tanto dall’attacco di Haven, e dopo la chiacchierata con Jehan rimase in silenzio per il resto della giornata.
 
- E stava lì in mezzo, come cavolo è possibile?!- terminò Taliesin, qualche settimana dopo a Skyhold, mentre condivideva una birra con Varric.
- Rilassati, Sorrisone.- disse bonariamente il nano, chiamandolo col soprannome che aveva coniato per il suo carattere solitamente allegro.
- Non è la prima né sarà l’ultima cosa strana che vedrai nella tua vita. Credimi, te lo dico per esperienza.- aggiunse sorridendo mestamente.
Taliesin bevve un altro sorso dal boccale, sospirando in modo esasperato: - Come se non avessi già abbastanza problemi...-
---------------------------------------- Ok, niente di sorprendente a questo giro, ma quando mi è successo sono rimasta piuttosto perplessa O-o'...

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Capitolo 4
*** Quella volta che stavo per avere un esaurimento nervoso ***


Una brezza leggera portava con sé versi striduli di pappagalli, mentre gli alberi riflettevano con una vivida luce verde i raggi del sole.
- Ma quanti ce ne sono ancora?- chiese Dorian spazientito.
- Eddai Dorian! I vallasdahlen sono importanti per noi dalish!- replicò Taliesin, mentre piantava lo stendardo dell’Inquisizione davanti a un tumulo di pietre.
- Non lo metto in dubbio, Tal, ma diciamo che l’ambiente non è dei migliori...- commentò il mago del Tevinter.
I passi dei giganti risuonavano in tutta la foresta, e il fatto che in giro ci fossero ancora dei templari rossi non faceva altro che intensificare il nervosismo del gruppo.
 
Il dalish stava per piantare un altro stendardo, quando alcuni scossoni gli fecero rizzare i capelli.
- Per i corvi di Dirthamen!- imprecò l’elfo, mentre il gigante si preparava ad attaccarli.
- Vediamo di fare in fretta, non voglio rischiare di finire spiaccicata!- disse Cassandra sfoderando la spada.
Taliesin aspettò che Solas lanciasse la barriera, quindi si lanciò in direzione del mostro sguainando i pugnali, pronto per la lotta.
 
Il mostro cominciava a mostrare segni di stanchezza, ma nonostante le ferite continuava a colpire.
Taliesin conficcò la lama nel polpaccio del gigante, quando diede un’occhiata dietro di sé.
“Oh. Miei. Numi.”
Un altro gigante si stava avvicinando con fare minaccioso, e cominciò ad attaccare i due maghi.
- Non ti permettere!- disse rabbioso l’elfo, dando un’ultima coltellata al primo gigante per poi accorrere in soccorso dei suoi compagni.
 
I quattro non sapevano quanti minuti fossero passati, ma dopo la morte del primo mostro anche il secondo stava iniziando a cedere.
Taliesin si girò sorridente verso Cassandra, ma il suo sorriso sparì un attimo dopo: a poca distanza da loro, un bronto dall’aria inferocita li stava per caricare.
- Non posso crederci...- commentò sgomento l’Inquisitore, mentre con un salto si allontanò giusto in tempo per evitare l’impatto col quadrupede.
“Speriamo solo che ci bastino le pozioni.” aggiunse fra sé e sé.
 
Quella bestia si stava rivelando ancora più coriacea del secondo gigante, ma cominciava a dare segni di stanchezza. Taliesin e i suoi compagni combattevano senza sosta da un tempo che sembrava infinito, ed erano ormai arrivati a metà delle pozioni.
- Oh oh...- esclamò all’improvviso Solas.
Un altro bronto si stava avvicinando con un’aria poco rassicurante.
- Non farlo.- disse Taliesin.
Il bronto abbassò la testa.
- NON OSARE!- disse a voce più alta l’elfo, sperando quasi che l’animale lo ascoltasse.
Cosa che ovviamente non fece, visto che iniziò la carica.
- Ma vaff...- imprecò il dalish, lanciando contemporaneamente una delle sue lame verso la bestia.
 
Finalmente il silenzio ritornò nelle Tombe di Smeraldo, dopo un tempo che era parso interminabile.
- State tutti bene?- chiese Taliesin tirando il fiato.
- Se per bene intendi dire miracolosamente vivi, allora sì, stiamo benissimo.- rispose Dorian appoggiandosi dolorante al suo bastone.
- Consiglio vivamente di ritornare a un accampamento, e di dormire almeno cinque ore.- aggiunse Solas, asciugandosi la fronte dal sudore.
I quattro recuperarono ciò che avevano lasciato di utile le bestie, poi si diressero verso l’accampamento più vicino.
 
Il giorno seguente il gruppo decise di fare un ultimo giro di ricognizione per la regione, giusto per assicurarsi che non ci fossero in giro altri Uomini Liberi o templari rossi. Taliesin notò una grotta ed entrò seguito dagli altri, speranzoso di trovare qualcosa di utile.
- Un’altra bottiglia! Evvai, la collezione avanza!- esclamò contento l’elfo. Cassandra sospirò alzando gli occhi al cielo, ma non riuscì a trattenere un sorriso per l’uomo che amava.
Tutto a un tratto, delle scosse del terreno misero in allarme i quattro.
- Fasta vass, non di nuovo...- borbottò Dorian sottovoce, tentando di nascondere una sensazione di terrore.
Un gigante si avvicinò all’entrata della grotta e si chinò a raccogliere un masso grande quanto un cavallo.
- Attenti!- gridò Taliesin, lanciandosi in avanti per evitare l’enorme roccia. Il dalish si girò indietro per controllare come stessero i suoi amici, e vide che Dorian e Solas erano stati colpiti in pieno e giacevano a terra privi di senso. Adesso si era veramente stufato.
- Cassandra, vhenan, luce dei miei occhi. Ti dispiace risvegliare i nostri maghi? Io ho un istinto omicida da assecondare...- disse Taliesin con la voce tremante di rabbia, prima di lanciarsi con furia verso il gigante.
 
La Cercatrice si avvicinò velocemente a Dorian, e con un paio di pozioni il mago si risvegliò dolorante: - Quanti bronto erano questa volta?- chiese ancora mezzo intontito.
- Niente bronto, solo l’ennesimo maledetto gigante.- rispose sbuffando Cassandra. Stava per avvicinarsi a Solas, ma Dorian la fermò: - Tranquilla, ci penso io al nostro eretico elfico. Vai ad aiutare il tuo fidanzato, prima che gli venga un colpo.- disse, facendo un cenno in direzione di Taliesin mentre massacrava di coltellate il polpaccio del mostro.
Cassandra raggiunse il dalish e nello stesso tempo il mago del Tevinter lanciò l’incantesimo di risveglio su Solas.
- Qualcuno ha visto chi guidava quel carro?- domandò l’elfo massaggiandosi la testa. Dorian lo aiutò ad alzarsi, poi gli diede una pacca amichevole sulla spalla: - Animo Solas, abbiamo solo un altro gigante da ammazzare. Ora diamo una mano al nostro Tal, prima che venga posseduto da un demone dell’ira.- scherzò Dorian, prima di lanciare una scarica di fulmini verso la bestia.
 
Finalmente, dopo un po’ di tempo, il gigante si abbatté al suolo morto stecchito. Tutti i componenti del gruppo stavano riprendendo fiato, e Tal fissava con astio il cadavere del mostro. Rimase in silenzio per qualche secondo, poi esplose in una serie di insulti e imprecazioni.
- Maledetti giganti! Siete le bestie più inutili del Thedas! Se ci fosse una classifica di inutilità verreste dopo le zanzare di palude! Stupidi, maledetti, schifosi giganti! Che Fen’Harel usi la vostra anima come lettiera!!- gridò Taliesin inferocito, tirando calci al corpo del gigante.
- Tal, ti prego, calmati.- gli disse Cassandra mettendogli una mano sulla spalla. Il dalish prese un respiro profondo e riuscì a rilassarsi: - Sto bene. Sono calmo. Sto benissimo.- replicò lui sospirando, poi riprese la sua solita aria allegra: - Forza ragazzi, si torna a Skyhold!- esclamò.
I quattro si incamminarono verso l’accampamento, ma Solas lanciò un’ulitma occhiata al gigante morto. “Andiamo Tal, nemmeno io merito di dover aver a che fare con quelle creature...”

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E finalmente un altro capitolo dedicato alle fatiche di Taliesin!
Ragazzi, veramente, quando ho avuto a che fare con quei giganti e quei bronto alle Tombe di Smeraldo stavo impazzendo, mi avranno portato via almeno venti minuti di gioco. Nemmeno coi draghi ho sudato e imprecato così tanto O-O!
Spero che vi piaccia e alla prossima =D!

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Capitolo 5
*** Ma davvero? ***


Il freddo pungente di Emprise du Lion penetrava fin dentro le ossa, facendo rabbrividire Taliesin. Batteva i denti e si sfregava le braccia per farsi un po’ di calore, nonostante le occasioni di fare movimento ce ne fossero in abbondanza: alla Rocca di Suledin c’erano abbastanza templari rossi da tenersi ben impegnati, e a quanto aveva detto Michel de Chevin ci sarebbe stato da affrontare pure un demone.
 
Insieme alla sua “combriccola di fiducia”, come aveva affettuosamente soprannominato il gruppo con Cassandra, Solas e Dorian, raggiunse alcune gabbie al cui interno giacevano dei cadaveri orrendamente deturpati dal lyrium rosso.
Taliesin scassinò le serrature e diede un’occhiata. - Ecco che fine hanno fatto i giganti delle Tombe di Smeraldo.- commentò mestamente, lasciandosi comunque sfuggire uno sguardo malevolo verso le odiate creature.
 
Proseguendo nella fortezza, i quattro raggiunsero un ampio spiazzo e davanti a loro si presentò uno spettacolo che definire sconcertante sarebbe un eufemismo: un gigante infetto svolazzava a mezz’aria, con le braccia e le gambe stese lungo il corpo. Fluttuava e girava su sé stesso sfidando ogni legge della fisica conosciuta, poi man mano svanì nel nulla, allontanandosi verso l’orizzonte.
 
Taliesin e gli altri rimasero immobili, attoniti e tremendamente confusi.
- Ragazzi, lo avete visto anche voi vero? Non siamo vittime di un’allucinazione collettiva, vero?- chiese Taliesin rivolgendosi agli altri, sconvolto.
I due maghi e Cassandra annuirono appena, ancora scossi da quell’esperienza.
Il dalish guardò ancora nella direzione in cui era scomparso magicamente il gigante, poi sorrise allegramente: - Oh beh, una scocciatura in meno! Forza, abbiamo una fortezza da conquistare!-

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Ragazzi, questo è il glitch più strano e inspiegabile che mi sia mai capitato. 
So che sembra impossibile, ma è successo veramente... O-O'

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Capitolo 6
*** WTF all’Emporio Nero ***


Il viaggio verso Kirkwall era stato più tranquillo del previsto, e Taliesin ci mise poco tempo per raggiungere l’Emporio Nero. C’era già andato in precedenza un paio di volte, e nonostante il proprietario bizzarro si era sempre trovato bene.
 
- Ehi Xenon, come va vecchia mummia?- esordì il dalish percorrendo il patio di legno. Il misterioso Xenon, fermo e immobile in mezzo all’abitacolo, rimase in silenzio come al solito. Taliesin si mise a curiosare tra i progetti delle armi, quando l’uomo, o qualunque creatura fosse diventato, proruppe in una delle sue solite frasi: - Mi permettete di avere la vostra mano? Dopo la vostra dipartita, ovviamente.-
Taliesin sibilò uno scongiuro in elfico. - Andiamo Xenon, non ti sarai offeso vero? Piuttosto, non è che hai qualcosa di efficace contro dei nani infusi di lyrium?-
 
Mentre continuava a spulciare tra i progetti e veniva avvertito della presenza di nug invisibili, Taliesin ebbe la sensazione di sentirsi osservato. Si guardò in giro e vide qualcosa di strano e sorprendente insieme: un orso adulto, dal pelo bianco, ma delle dimensioni di un nug.
I due si studiarono per lunghi minuti, poi il mini orso trotterellò dall’altra parte del negozio e sparì in uno dei suoi misteriosi meandri. L’elfo venne poi a sapere che la bestiola si chiamava Chauncey ed era stato miniaturizzato da un magister.
 
Taliesin finì di controllare i progetti, acquistando quello per un bastone. Non si sorprese né del mini orso né delle altre stramberie dell’antiquario. “Ho visto di peggio” pensò nella sua mente “e scommetto che gli sha-brytol mi riserveranno altre sorprese...”

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Altra stranezza accaduta al nostro povero Taliesin. Ammetto che non sono una grande frequentatrice dell'Emporio Nero, ma le frasi di Xenon sono sempre delle perle di assurdità XD!
Non so se questo sarà l'ultimo capitolo di questa serie di storie, visto che ho esaurito i bug che sono accaduti durante la run. Forse scriverò qualcosa dedicato a Intruso, ma devo pensarci.
Grazie a chiunque leggerà queste storie e le altre che ho scritto =)!

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Capitolo 7
*** L'ultimo bug ***


“Ci siamo.” disse il dalish nella sua mente, mentre sopportava in silenzio il dolore alla mano.
L’atto finale contro i qunari della Viddasala era appena iniziato. Taliesin, insieme alla sua amata Cassandra, a Dorian e a Vivienne aveva appena attraversato l’Eluvian che portava nel Darvaarad, e ben presto si trovarono ad affrontare altri Ben-hassrath. Fortunatamente, alcune gaatlok lì vicino facilitarono il lavoro, e dopo aver aperto il cancello entrarono nel covo della Viddasala.
 
Altri qunari provarono a fermarli, ma seguirono lo stesso destino dei loro compagni. Taliesin e gli altri componenti del gruppo trovarono appunti sul funzionamento degli Eluvian, e con una certa sorpresa trovarono anche una copia di Spade e scudi piuttosto consunta, segno che quel libro era stato letto più e più volte.
 
Appena oltrepassarono una porta, il gruppo restò sgomento da ciò che apparve davanti ai loro occhi: in una specie di arena, alcuni qunari tentavano di estrarre veleno da un drago che lanciava ruggiti spaventosi.
- Dunque il Soffio del drago è un vero drago?!- esclamò Taliesin incredulo.
Ma le sue parole vennero avvertite da alcuni guerrieri qunari, e poco dopo la Viddasala ordinò a loro di ucciderli.
“Simpatica come sempre...” pensò sarcasticamente Taliesin, mentre si preparava a combattere.
 
Dopo essere usciti vittoriosi dal loro ultimo scontro, a cui si era unito anche un saarebas, il dalish e gli altri raggiunsero il luogo di prigionia del drago.
- Quel drago ha sofferto molto, dovremmo liberarlo...- commentò Cassandra.
- Ed è quello che faremo, o almeno ci proveremo.- le rispose determinato Taliesin.
Mentre la Cercatrice e i due maghi eliminavano i qunari di guardia, l’elfo osservò gli anelli di fuoco che impedivano al drago di muoversi. Probabilmente si potevano muovere grazie agli ingranaggi che aveva intravisto sulle balconate lì attorno, ma un carro attirò la sua attenzione.
Intuendo che potesse ostacolare il meccanismo, Taliesin utilizzò il potere dell’Ancora per distruggere il carro, poi si precipitò verso le ruote per spostare gli anelli di fuoco.
- Presto, la via è libera! Bisogna aprire il cancello!- esclamò Vivienne, evitando per un soffio una scarica di veleno.
 
Taliesin tirò la prima leva, aprendo metà della cancellata, poi corse verso l’altra leva.
Il cancello era completamente aperto, e l’elfo si girò speranzoso verso il drago. Ma la bestia non si muoveva, continuava ad attaccare e presto il cancello si richiuse.
“Cos’è, gli anelli non erano messi bene?” si domandò Tal, mentre Dorian prendeva forse la sua terza pozione curativa. Velocemente, l’elfo ritornò verso i meccanismi e fece fare a ciascun anello un giro completo. I suoi amici continuavano a combattere, ma cominciavano a mostrare segni di stanchezza.
 
Completato il giro, Taliesin corse di nuovo verso il cancello e lo aprì il più velocemente possibile.
- Forza, è aperto ora! Vai, sei libero!- gridò il dalish verso il drago. Eppure la creatura continuava a prendersela con i suoi amici.
- Eh ma allora sei di coccio!- esclamò spazientito. Per la terza volta, Tal fece fare un altro giro agli anelli di fuoco e di nuovo aprì la cancellata, ma nulla cambiò.
- Taliesin, ti prego!- lo chiamò Cassandra. Ormai erano arrivati a cinque pozioni.
 
L’elfo aveva perso la pazienza. Ci aveva provato fin troppe volte, ma quella lucertola troppo cresciuta lo aveva veramente stufato.
- Ti ho letteralmente aperto la strada, e tu mi massacri gli amici?! Non ti permettere!- gridò infervorato verso il drago, come se avesse potuto capirlo.
Estraendo i suoi pugnali, l’Inquisitore si scagliò con rabbia contro Ataashi.
- DRAGO INFAME, PER TE SOLO LE LAME!!!-
Nonostante la fatica della battaglia, Dorian si lasciò scappare una risata, mentre Cassandra alzava gli occhi al cielo dall’esasperazione.
 
Finalmente, e rimasti solo con due pozioni, i quattro riuscirono a uccidere il drago.
“E che ti sia di lezione!” pensò stizzito Taliesin, osservando il cadavere della bestia.
Non c’era tempo da perdere, la Viddasala stava per scappare attraverso un Eluvian, e Taliesin voleva fargliela pagare per tutti i casini che aveva combinato.

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E con quest'ultimo capitolo si concludono finalmente  le disavventure del nostro povero Taliesin =)
Lo so, avrei potuto ricaricare il gioco, ma quando mi è venuto in mente ero già nel bel mezzo dell'inseguimento della Viddasala nelle rovine elfiche, e sinceramente non avevo nessuna voglia di ricominciare...
Spero che queste storie vi siano piaciute e spero che leggerete anche le altre che ho scritto ^-^!

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Capitolo 8
*** Mi ero dimenticata questa! ***


L’esploratrice Harding stava ascoltando il professor Kenric mentre studiava gli appunti della sua assistente Colette, quando vide arrivare l’Inquisitore Lavellan, Cassandra, Dorian e Solas.
Stava per salutarli allegramente, ma poi notò in che stato erano messi i tre uomini: pieni di graffi, ecchimosi e pezzi di ghiaccio. Soltanto la Cercatrice appariva in forma e arrabbiata. Molto arrabbiata.
 
- Posso fare qualcosa per voi, Eminenza?- chiese titubante la nana.
- Sì grazie, Harding- rispose appena Taliesin - Chiama un guaritore, per favore, e chiedi se è possibile avere qualcosa di caldo. Una cioccolata, una minestra, qualsiasi cosa...- terminò quasi supplicando.
Harding annuì, quindi Taliesin e i due maghi si diressero verso le loro tende a riposare.
- Posso chiedere cos’è successo?- domandò a Cassandra; era talmente imbronciata che sembrava essere circondata da una nube tempestosa pronta a esplodere in mille fulmini.
- Stavamo esplorando il lago Nembo verso sud ovest, quando abbiamo sentito dei passi giganteschi- borbottò.
- Oh cielo...-
- “Ma sì, facciamo fuori quel gigante, almeno la zona è sicura”. Un ottimo intento, non dico di no...-
- Peccato che...?- chiese l’esploratrice, curiosa di sapere cosa fosse successo.
- Peccato che non fosse un gigante comune, ma un dannatissimo gigante dei ghiacci! “Hryngnar, troll dei ghiacci” o una roba simile. E sai cosa significa “troll dei ghiacci”?- disse rivolgendosi all’esploratrice, che scosse appena la testa.
- Significa che ti spara dei pezzi di ghiaccio da sotto i piedi che ti assiderano fino alle ossa!- rispose esasperata.
- Prima mi mette fuori combattimento tutti e due i maghi. Poi fa fuori anche Taliesin. Ed eravamo a metà pozioni- proseguì lei - e potevo continuare a combattere da sola contro quella bestia?-
- Beh, vedo che comunque siete tutti e quattro sani e salvi- disse Harding, provando a stemperare la situazione.
- Sì, perché incredibilmente sono riuscita a risvegliare Taliesin, che poi ha risvegliato i maghi. E alla fine l’abbiamo ucciso...- concluse sospirando.
- E non abbiamo ancora incontrato gli hakkoniti...-

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Ciao a tutti, mi ero dimenticata questa perla delle avventure di Taliesin. Se avete giocato le Fauci di Hakkon, avrete sicuramente incontrato quel dannato gigante. Lo odio, come tutti gli altri giganti del gioco, ma questo ancora di più, forse perché è ancora più bastardo degli altri...
Ad ogni modo, eccovi l'ultima di questa serie di storie =)!

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