Gli occhi a Winden di Ghen (/viewuser.php?uid=13358)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli occhi di Elisabeth ***
Capitolo 2: *** Gli occhi di Agnes ***
Capitolo 3: *** Gli occhi di Jonas ***
Capitolo 4: *** Gli occhi di Mikkel ***
Capitolo 5: *** Gli occhi di Adam ***
Capitolo 6: *** Gli occhi di Doris ***
Capitolo 7: *** Gli occhi di Ulrich ***
Capitolo 8: *** Gli occhi di Martha ***
Capitolo 9: *** Gli occhi di Charlotte ***
Capitolo 1 *** Gli occhi di Elisabeth ***
Sehnsucht.
Dal tedesco: nostalgia profonda di qualcosa.
Lo
vede
riflesso negli occhi azzurri di Elisabeth quel senso profondo di
angoscia che porta in petto. La segue,
ora bambina, perché gli manca;
ma lei non lo conosce. Non ancora; sarebbe accaduto presto.
Le ha fatto una promessa e
tutto ciò che fa è per adempiere quel destino.
Gli manca la sua
determinazione,
il loro sfiorarsi, loro tre insieme. Tre.
Gli manca vederla stretta alla loro piccola cercando di farla
dormire. Le avrebbe riportato la loro figlia, ha giurato.
Guarda
gli occhi innocenti di Elisabeth e ritrova ciò che era e non
è più.
Teme di smarrirsi. Ma la loro bambina è
lì. Non deve
capire dove, ma quando.
[110
parole]
La mia
prima raccolta, la prima fan fiction di Dark sul sito!
Le drabble sono nove e partecipano tutte alla Parole Intraducibili Challenge
del gruppo FB Il
Giardino di EFP. In tutte le drabble non viene mai
nominato il personaggio da cui è preso il punto di vista,
anche se, soprattutto in due, è di facile intuizione. Sta a
voi lettori capire chi
e, soprattutto, quando.
Spero vi piacciano e, se vi va di farmi felice, lasciatemi un parere in
recensione!
Alla prossima »»
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Capitolo 2 *** Gli occhi di Agnes ***
Kilig.
Dal
tagalog: avere le farfalle nello stomaco.
Le accade qualcosa di magico
quando gli occhi di Agnes Nielsen incontrano i suoi. E allora si
sente costretta ad abbassarli, certo, e a riderci su. Perché
la
imbarazza.
Agnes è molto diversa da lei:
una donna di città, elegante sopra ogni misura e molto
bella, per
giunta. Davvero molto. Forse… troppo.
Si ritrova a pensarlo spesso e allora se ne vergogna, perché
è
insolito verso un'altra donna. Ma lo ha sentito fin dalla prima
volta che l'ha vista: è una sensazione così
nuova, e leggera.
È
sposata, ma quando Agnes
posa gli occhi sui suoi, torna ragazzina. Si sente felice e
pensa di volere di più dalla sua vita.
[110
parole]
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Capitolo 3 *** Gli occhi di Jonas ***
Sisu.
Dal finlandese: determinazione di fronte alle avversità.
Jonas
Kahnwald: ogni volta che riflette il suo volto su quel vecchio
specchio lurido, legge nei suoi occhi la disperazione. Ha paura
e l'unica cosa che riesce a farlo andare avanti è la
consapevolezza che tutto deve ancora succedere. Nel suo tempo,
ovviamente.
Deve
trovare un modo, deve tornare indietro.
La
nuova Winden è desolante, tutto cade in pezzi, come la vita
delle
persone che la abitano, che si nutrono di speranza cieca di
salvezza. Ma Jonas della speranza non se ne fa niente, deve
solo trovare un modo per tornare indietro e non si sarebbe arreso
nemmeno se avessero provato a fermarlo. O a condannarlo. Non
può
farcela, deve.
[110
parole]
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Capitolo 4 *** Gli occhi di Mikkel ***
Gjensynsglede.
Dal norvegese: felicità nel rivedere qualcuno dopo molto
tempo.
Trentaquattro
anni. Trentaquattro lunghi anni da quando, nella disperazione
incolmabile, si è caricato sulle spalle il peso della
sparizione di
suo figlio. Trentaquattro lunghi anni da quando è finito nel
millenovecentocinquantatré con l'unico scopo di fermare
tutto.
Trentaquattro lunghi anni trascorsi in un centro di igiene mentale,
accusato di aver assassinato dei bambini. E ora lui è
lì,
finalmente. Lo ha ritrovato. Il suo Mikkel.
Trentaquattro
anni e lui è ancora bambino. Gli occhi grandi disorientati,
increduli, quando si accorge di avere davanti il suo padre
invecchiato.
Lo
ha ritrovato. E abbracciato. Gli viene da piangere, trema, sorride
come non ha fatto mai. Il suo Mikkel tra le sue braccia.
[110
parole]
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Capitolo 5 *** Gli occhi di Adam ***
Orenda.
Dall’urone: volontà di cambiare il destino.
Ci
sarebbe riuscito. È lì per bloccare tutto,
è lì per farlo.
Viaggia nel tempo da anni, ormai tanti, seguendo le indicazioni di
Claudia. Confida in lei, gli ha riposto ogni sua fiducia
perché
sente di non avere altra scelta se vuole cambiare quel destino che
sembra segnato.
Gli
occhi di Adam non lo fanno dormire sereno la notte. Così
vuoti e
pervasi da perenne sofferenza, macchiati di atti terribili che non
vuole immaginare. Dell'assassinio di Martha, che ancora ama.
Lo
tormentano e lui, lo Jonas adulto, si sente stretto in una morsa, nel
disperato tentativo di non svegliarsi, un giorno, e scoprire che
quegli occhi sono diventati i suoi.
[110
parole]
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Capitolo 6 *** Gli occhi di Doris ***
Cafuné.
Dal portoghese: passare le dita tra i capelli di una persona a cui si
vuole bene.
Adam
glielo ha chiesto e ha dovuto eseguire, non avrebbe potuto fare
altrimenti. È stata l'ultima persona che suo fratello Noah
ha visto
prima di morire. Si era fidato delle persone sbagliate. Anche lei
è
una di quelle persone sbagliate. Lo è di sicuro.
Cammina
senza energie fino alla sua camera e apre. Quando richiude, emette un
sospiro strozzato. Si sente a pezzi ed è giusto
così. Non merita
quegli occhi che la guardano come se fosse l'unica luce nel mondo.
Doris
la aspetta.
Si
inchina, appoggia la testa sulle sue ginocchia e Doris le passa le
dita tra i capelli, in una carezza.
Non
merita quell'amore. Non lo merita.
[110
parole]
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Capitolo 7 *** Gli occhi di Ulrich ***
Schadenfreude.
Dal tedesco: godere delle disgrazie altrui.
Ha
fatto in fretta, non ama perdere tempo. Ha rubato la macchina del
tempo al figlio adulto ed è arrivata in quella Winden
dimenticata
per trovare una persona che vuole dimenticare.
È
stato arrestato con l'accusa di aver assassinato dei bambini. Ulrich,
Ulrich. Voleva distruggerlo, ma riesce a distruggersi da solo e non
le resta che rincarare la dose.
Quando
la vede, la vede davvero,
gli occhi dell'uomo si dilatano e lei ci legge la speranza. Basta
dire che l'ama, che vuole lei, e potranno tornare a casa. Ma Ulrich
non sarebbe tornato a casa.
Finge
di non conoscerlo e lo lascia in preda a grida disperate. Sorride.
È
felice.
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parole]
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Capitolo 8 *** Gli occhi di Martha ***
Aware.
Dal giapponese: sensazione dolceamara che si prova
quando
si sta vivendo un momento bellissimo.
Gli
occhi di Martha sono più grandi, adesso. Dolci. E caldi.
Si
baciano, lui le sfiora la pelle morbida e si baciano di nuovo.
È
bella.
Ancora
non riesce a crederci che sta succedendo davvero; proprio a lui.
È
tutto così perfetto da sembrare un sogno a occhi aperti.
Forse è
vero: sogna. Si sveglierà a breve e conserverà il
momento come un
ricordo prezioso.
Martha
lo guarda ancora ma lui non riesce a sorridere. È
malinconico e non
sa perché.
Non
sta sognando: è solo qualcosa di maledettamente meraviglioso
fare
l'amore con lei. E quindi è felice, ma non troppo. Non
durerà, non
a lui. Lo sa. Lo sente.
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parole]
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Capitolo 9 *** Gli occhi di Charlotte ***
Fernweh.
Dal tedesco: nostalgia per posti in cui non si è mai stati.
Succede
qualcosa di strano quando la mattina, dopo sveglia e prima di recarsi
al lavoro, apre la finestra. Sarà che si sveglia come se non
fosse
riposata affatto, sarà che le incomprensioni con Peter
peggiorano,
sarà che Franziska è nell'età della
ribellione e teme di non
riuscire a gestirla, pensa di vedere altro invece dei soliti alberi
davanti casa.
No,
sa che non è colpa loro e neanche della sua perenne
stanchezza.
Si
guarda allo specchio e ritrova nei suoi occhi chiari nient'altro che
disorientamento. Non conosce le sue radici e le capita di credere di
non essere nel posto giusto. No, non nel posto.
Nel tempo
giusto.
Che
sciocchezze.
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parole]
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