Qualcosa di noi tra le mani

di tixit
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mani che si stringono ***
Capitolo 2: *** Un anello al dito ***
Capitolo 3: *** Promessa stretta con i mignoli ***
Capitolo 4: *** Dito sul mappamondo ***
Capitolo 5: *** Mani che si cercano senza mai toccarsi ***
Capitolo 6: *** Lo Schiaffo ***
Capitolo 7: *** Pugno ***
Capitolo 8: *** Mano che dice basta ***



Capitolo 1
*** Mani che si stringono ***


Note: questa storia partecipa alla Drabble Challenge: le mani, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.


Mani che si stringono

Sembrava giusto ieri che ricamava una rosa - lo aveva fatto per ogni figlia durante l'attesa, l'ultima una rosa bianca: sperava in un maschio.
Pochi giorni dopo la mano di una bambina bionda le stringeva le dita.
Mia, aveva pensato. La neve dell'inverno, sorrise e, placida, cominciò a raggelarle il cuore.
Adesso la mano di una donna anziana stringeva le dita di una donna bionda.
Era arrivata in inverno, pensò, e in tutti questi anni - un soffio - la sua bambina non aveva mai visto l'estate. Fuori il sole di luglio rise per ultimo.

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Capitolo 2
*** Un anello al dito ***


Note: questa storia partecipa alla Drabble Challenge: le mani, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.


Un anello al dito


Giocherellò con l'anello - metallo e pietra avevano fatto di lei una sposa obbediente, l'amore una donna cieca.
La maternità aveva introdotto il caso al posto della certezza - sei lanci di una moneta, sei volte di fila croce e l'amore era diventato immeritato debito da saldare.
Aveva pagato una ragazzina sgraziata - diventerà bellissima - ma che adesso dormiva con le mani strette a pugno e la fronte aggrottata.
Se lo sfilò - sarebbe stato facile - poi lo rimise lentamente al dito: le gravidanze hanno una scadenza, la maternità no.
Avrebbe aspettato.

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Capitolo 3
*** Promessa stretta con i mignoli ***


Note: questa storia partecipa alla Drabble Challenge: le mani, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.


Promessa stretta con i mignoli

Alla prima figlia regalò un ritratto, per trattenere almeno il ricordo.
Alla seconda un viaggio, ma non troppo lontano.
Alla terza scarpine da ballo in quantità - vanitosa, pensò con tenerezza
Alla quarta un paio di orecchini - una ragazzina concreta. 
Alla quinta un libro di favole ed un gatto perché le piacesse stare a casa.
Alla sesta un amico.

Li vide prendersi a spintoni proprio dietro le stalle, lui la lasciò fare accanto alla fontana, così fecero pace in mezzo alle rose, e poi, in cucina divisero fragole e risate.
Ascoltò una promessa stretta coi mignoli, prima di andare a letto, e seppe che era la cosa giusta.

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Capitolo 4
*** Dito sul mappamondo ***


Note: questa storia partecipa alla Drabble Challenge: le mani, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.


Dito sul mappamondo


"Metti il dito sul mappamondo e scegli. A 15 anni andrai dove vorrai e sarai ciò che decidi."
 
André dubbioso "E se fosse troppo lontano?"

"Lontano quanto?"

"Lontano che non si torna in tempo per la cena..."

Madame Marguerite sorrise indulgente "Allora forse la penserai in un altro modo. Scegli liberamente."

Lui arrossì. "E' che è un posto che si muove."

Madame Marguerite pensò ad una nave e un poco si dispiacque - le sarebbe mancato, ma era giusto così - "E dove va?"

"A volte in cucina, a volte nelle stalle."

Madame ripensò con nostalgia ai sentimenti acerbi e gli scompigliò i capelli.

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Capitolo 5
*** Mani che si cercano senza mai toccarsi ***


Note: questa storia partecipa alla Drabble Challenge: le mani, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.


Mani che si cercano senza mai toccarsi

Lo aveva amato con la brama della giovane sposa - doveva solo essere dignitosa e non piangere, così le avevano detto. Lei aveva gridato dal piacere.
La aveva amata, forse, quelle sere.
Lo aveva amato, come un giardiniere, quando gli aveva chiesto un libro, quello che per lui era più importante, vergognandosi per quanto non sapeva.
La aveva amata: poesie, non un trattato di guerra.
Ma un insetto piccolo, in un giardino, fa un danno constante senza rimedio - smise di amarla una figlia alla volta.
Quando Oscar si rivelò un promettente spadaccino le parve che lui l'amasse di nuovo, ma lei, scoprì con sgomento, non lo amava più.

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Capitolo 6
*** Lo Schiaffo ***


Note: questa storia partecipa alla Drabble Challenge: le mani, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.


Lo schiaffo

Suo padre l'aveva colpita.
Solo un attimo prima per lei non c'era mai stata una scelta da fare: le piacevano le spade, le piacevano i cavalli e le piaceva comandare. André l'avrebbe seguita e nulla sarebbe cambiato, solo un nuovo terreno di gioco, più grande, in un tempo che le sembrava infinito.
Fu quello schiaffo a farle pensare che forse da qualche parte c'era stata una fregatura di cui nessuno l'aveva messa a parte. Nemmeno André.
Ci vollero anni per capire il senso - e l'illusione - della libertà.

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Capitolo 7
*** Pugno ***


Note: questa storia partecipa alla Drabble Challenge: le mani, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.


Pugno


L'amore era tante cose, pensò Madame Marguerite, ma era anche una sfida. 
Se decidi di amare qualcuno - nessuno in fondo lo impone - devi saper accettare un no.
Li osservò, distesi senza fiato sull'erba, dopo aver fatto a pugni.
Sarebbero stati tanti i no di Oscar, comprese -  no a una persona, no ad un consiglio, no non ti vedo - tanti, sperò, ma non troppi.

Sua figlia non aveva ancora dichiarato la sua scelta, ma le parve che un ragazzino di sedici anni fosse, quanto a queste sfide, molto più uomo di un uomo.

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Capitolo 8
*** Mano che dice basta ***


Note: questa storia partecipa alla Drabble Challenge: le mani, indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.


Mano che dice basta

Andare a Corte era stato solo un modo per pensare da sola.
La scelta: una principessa viziata che stava giocando alla moglie, o una amante collerica che stava giocando alla nobile. 
A nessuna delle due il gioco veniva bene un granché.
Non scelse: lasciò fosse Oscar - per lei era uguale, un due o un tre di picche, non certo un asso di cuori.
Il veleno fu l'ultima goccia: era stanca di piantare fiori tra i sassi e aveva esaurito la pazienza per i capricci di adulti e bambini.
Se era sua figlia a dover proteggere lei, era arrivato il momento di salutare.
E li salutò.

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