Cuori turbati (Gendrya)

di orny81
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Allontanarsi ***
Capitolo 2: *** Pensieri ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** Cuore ***
Capitolo 5: *** Chiarimenti ***



Capitolo 1
*** Allontanarsi ***


Allontanarsi

 
Il sole splende alto ad Approdo del Re. Sono passati mesi da quando Daenerys con il suo drago ha distrutto una città e sterminato il suo popolo.
Tutti i lord dei sette regni sono riuniti...devono decretare il nuovo Re. Molte decisioni sono state prese...non sono più sette i regni, il Nord ormai è indipendente e con una propria regina...Sansa Stark.
Molte cose sono rimaste in sospeso...
 
Gendry, diventato per diritto di nascita Lord Baratheon di Capo Tempesta, lascia la sua postazione dopo aver votato, seguito da Davos.
E' nervoso ed arrabbiato. La delusione riguardo ad Arya è stata enorme, non riusciva a guardarla, sentiva solo la sua voce in lontananza. Dopo quella notte e la sua proposta di nozze rifiutata, non ha più avuto modo di rivederla.
 
-"Gendry..."
 
Si gira al suono della voce familiare...non vorrebbe, si sforza ma all'ultimo si volta.
Davanti a lui Arya...
 
- Ho bisogno di parlarti...l'ultima volta non ci siamo lasciati molto bene.
- Arya...- si passa la mano sul mento-... non credo sia il momento giusto per parlare di queste cose.
Si gira dandole le spalle.
- Sto per partire...
Si ferma...non si gira...non vuole che lei guardi il suo viso.
- Buon viaggio...
 
La lascia lì...senza risposta. E' scioccata...non riesce a pronunciare parola, neanche per fermarlo. Lo vede scomparire  e pensa che non ha tutti i torti a comportarsi così. Lei è stata sincera a voler ammettere di non volerlo sposare, ma dentro di sè capisce che poteva anche comportarsi meglio nei suoi confronti. E' andata via senza neanche salutarlo, senza fargli capire che i suoi sentimenti erano corrisposti ma che non era il momento giusto...e lei non si vedeva nel ruolo di moglie e Lady. Lo amava questo si ma lei ed i sentimenti non vanno molto d'accordo.
Si prende di coraggio, in fondo lei è Arya Stark...niente le fa paura.
 
Si avvia verso la porta, lo guarda in lontananza dirigersi verso l'appartamento di lui. Bussa alla sua porta.
- Avanti...
Entra silenziosamente... Gendry è davanti alla finestra che guarda verso il mare, le braccia incrociate e lo sguardo pensieroso.
- Gendry...
Si gira...ha il viso sconvolto e arrabbiato. Non aveva mai visto il suo bel viso così.
- Arya...per favore, vattene.
- NO!...non vado via finchè non parliamo.
- Dobbiamo parlare?... e di cosa?...di come mi sono reso ridicolo?...me lo dicevi sempre che non volevi essere una lady e io cosa faccio?...vattene, non ho voglia di parlarti.
- Gendry...io sono stata sempre sincera con te, anche quella notte ricordi?...
- OHHH  si che me la ricordo...e forse era meglio se non ci fosse stata...
- Non puoi dire questo...
- Invece posso...mi hai fatto credere di provare qualcosa per me. Tu sai che io non ho mai provato niente di tutto ciò...
- Credi che io sia tanto diversa da te?...
- Di come ti muovevi...eri troppo esperta, siamo sicuri che sia stata la tua prima volta?...ho i miei dubbi.
 
Uno schiaffo sul viso di Gendry...
Lo sguardo di lei furioso...quattro occhi che si guardano con rabbia.
- Mi dispiace...non dovevo.
- Mai nessuno mi ha fatto sentire tanto sporca come in questo momento. Ti ho sempre voluto bene, non avrei mai fatto qualcosa del genere con qualcuno che non tenevo.
- Cosa dovrei dire io!...La donna rossa che mi butta sul letto e abusa di me...siamo uguali...anzi tu non sei tanto diversa da lei, volevate qualcosa da me e l'avete presa...
Si dirige verso la porta aprendola...
-Ti prego di andartene...
Si avvia verso la porta...alza lo sguardo verso di lui.
- Non so quando ci rivedremo...forse un giorno...forse mai. Andrò ad ovest nelle terre sconosciute...
 
Il viso di Gendry si rilassa...i suoi occhi non sono più pieni di rabbia.
Avvicina la fronte alla sua.
 
- Ci stiamo facendo del male...io ti amo Arya, avrei tanto voluto una famiglia insieme a te.
Non riesce a dire che prova lo stesso...può uccidere un uomo a mani nude, ma non a esprimere ciò che le dice il cuore.
Le bocche si avvicinano...la porta si richiude lasciando il mondo fuori...almeno per un pò.
 
Passano le ore...lei è sulla nave che sta lasciando il porto...lui non c'è sulla spiaggia. Lo ha lasciato sul letto...dopo un ultimo bacio e con il cuore pesante.
Continua...
 
Angolino Orny
Sto scrivendo questa storia perchè mi dispiace molto per il povero Gendry e  il suo cuore spezzato. Spero sia di vostro gradimento :D

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Capitolo 2
*** Pensieri ***


Pensieri
Il mare limpido e cristallino, il sole che piano spunta all'orizzonte. Ogni giorno la natura crea uno spettacolo ed Arya è presente a tutto ciò.
Guarda in avanti con malinconia, ripensa alla sua famiglia...a ciò che ha lasciato dietro di sè. Vuole scoprire nuovi mondi  e se stessa.
Due anni sono passati da quel giorno, quando la sua vita è cambiata radicalmente. Venerava la morte...ora la vita. E' felice di essere viva e godere di questo spettacolo che trova davanti a sè. Ma qualcosa nel profondo la turba.
Quando ha lasciato Gendry su quel letto sfatto, ha cercato dentro di sè, di non pensare più a lui.
I primi tempi era stato facile. L'avventura le riempiva i pensieri e quindi non c'era posto nella sua mente per lui. Ora no. Qualcosa dentro di sè sta cercando di affiorare in modo aggressivo.
 Ha cercato invano di dimenticarlo, una notte ha pure cercato la compagnia di uomo. Era bellissimo...alto e con un bel paio di occhi azzurri. Era una notte di luna piena, il mare era calmo e tutto era di una bellezza disarmante. Era sola e come consuetudine, aveva lasciato liberi i suoi capelli, diventati ormai lunghissimi. Tenerli legati alla moda maschile o sollevati le davano fastidio. Aveva notato, guardandosi allo specchio, che era migliorata molto fisicamente. Il sole cocente e l'aria del mare, avevano dato alla sua pelle, un tocco dorato. I suoi occhi splendevano al sole,  come il suo corpo di donna che si risvegliava dal torpore del freddo inverno.
Erano lontani i tempi in cui non si vedeva bella. Nessuno mai le aveva detto quanto fosse bella, tranne lui.  La vita le aveva portato solo drammi e dolore, ma lui no... la vedeva per quello che era realmente. Una donna che ha avuto sulle spalle tanto dolore e che è riuscita ad andare avanti, nel bene e nel male.
Era cambiata e in meglio. Si rendeva conto degli sguardi di ammirazione da parte degli uomini  al suo  passaggio. La temevano e nello stesso tempo la veneravano. Si sentiva quasi come sua sorella Sansa, e la cosa la faceva sorridere.
Aveva notato questo ragazzo che la guardava intensamente alcuni  giorni prima, ma non considerava minimamente di poter avere un qualsiasi cosa con lui, tranne in questo momento.
Sarà il profondo senso di solitudine che provava in quel momento oppure perchè le ricordava molto lui. Erano molto vicini, le toccò i lunghi capelli come una carezza. Cercò la sua bocca e le sue mani, ma quando rinsavì, aprendo gli occhi, mise le mani sul suo petto allontanandolo. Questo non era lei, non avrebbe mai fatto una cosa simile. Era una una donna forte e non poteva cadere in simili tentazioni solo per il piacere della carne. Ma poi soprattutto perchè quelle carezze...quei baci, erano così diversi da quelli che aveva provato tempo prima. Erano prepotenti  ed aggressivi...quando lei invece conosceva solo  delicatezza e dolcezza.
Si rese subito conto che era molto simile a Gendry e la cosa la preoccupava parecchio.
Era bello...bellissimo. Ma non era lui. Da quel momento in poi dentro di sè qualcosa di prepotente cercava libero accesso per essere considerato, era il cuore che parlava, anzi che urlava con tutte le sue forze.
Perchè una donna forte e  indipendente  come lei, non può amare un uomo?...Non vuole essere la Lady di nessuno ma lui avrebbe lasciato tutto per lei e non poteva farglielo fare.
Era per diritto di nascita un Baratheon, non era giusto che per amor suo perdesse tutto.
Il suo viaggio è quasi al termine, dovrebbe tornare presto a casa...quale casa.
Una lacrima scende giù e lei promette a se stessa, che niente può turbarla così tanto come in questo momento è il pensiero verso Gendry.

 
Pov Gendry
 
Una forte tempesta si è abbattuta...il porto è distrutto e molte navi pure.
Da quando è il nuovo Lord di Capo Tempesta, non è la prima volta che gli capita di vedere una cosa simile. E' un posto buio e oscuro, pieno di spifferi. E' un luogo enorme pieno di stanze con tanti quadri di parenti a lui sconosciuti. Uomini con sguardo fiero,destinati ad un grande futuro. La cosa che gli accomuna sono il colore degli occhi e dei capelli. Tutti alti e vigorosi. Si guarda allo specchio e si vede riflesso. I suoi capelli sono ricresciuti, non più corti. Sono neri e fulvi, un leggero filo di barba spunta dal suo viso. Si passa la mano sul viso, sembra stanco. I suoi bellissimi occhi azzurri, un tempo pieni di luce, sembrano spenti. Non è cambiato molto fisicamente, è sempre un bell'uomo, solo più maturo.
Gli manca il suo lavoro di fabbro, la fuliggine...il calore della fucina. Due anni sono passati dalla sua nomina...due anni che lei è andata via, lasciandolo solo su quel letto.
In questo arco di tempo ha avuto delle storie, di poco conto.  Mancava a loro qualcosa e non capiva...non erano Arya.
Tocca il tavolo con i polpastrelli della mano destra, alza lo sguardo verso i tre grandi quadri alle pareti.
 
- Tre grandi uomini...Padre...zio Stannis...zio Renly. Ditemi...anche voi avete avuto il cuore spezzato?...Tu padre sicuramente si. I lupi sono dannosi ai Baratheon. Alla vostra salute...
 
Alza il calice di vino e poi beve tutto d'un sorso.
 
-Vedo che stai brindando a qualcosa?...
- Già...salve Davos, a cosa devo la vostra visita oggi?
- Vengo per conto del primo cavaliere...
- Ah...perchè?
- Il consiglio si trova sprovvisto per il momento del ministro della guerra, ci serve qualcuno che ne capisca e tu sei l'esempio perfetto?...
-Io?...no! ...non sono in vena per fare una cosa simile...
- Gendry... - Appoggia le mani sul tavolo-...lei è andata via. Non puoi ridurti così, hai tirato su questo posto dalla cenere, sei bravo e poi ti trovo ubriaco e con la stanza piena di donne.
- Davos...
- Capisco che stai male, ma devi andare avanti. Qui hai fatto un ottimo lavoro, potresti farlo pure per il Re. Devi rimetterti in sesto figliolo...
 
Si gira dandogli le spalle, mentre guarda verso l'orizzonte.
 
- Tu speri che la sua barca spunti da un momento all'altro, non credo che accadrà. Accetta questa offerta, ti sentirai meglio, potresti anche incontrare la donna giusta per te.
- Mph...- si gira-... avvisa Tyrion che accetto...i fantasmi non tornano a farmi visita. Hai ragione devo continuare a vivere, lei è andata via e non tornerà più.
 
Per Gendry è giunto il momento di andare avanti, ma non sa che la vita gli riserverà delle  sorprese, da lì a pochi giorni.
 
continua...
Angolino autrice
Un abbraccio a chi legge, spero sia di vostro gradimento.

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Capitolo 3
*** Ricordi ***


Approdo del re...un giovane uomo in sella al suo cavallo, attraversa la città. Non è solo, a fargli compagnia è il fedele ser Davos.
Non è passato molto tempo da quando è stato qui, la città non è molto diversa dall'ultima volta. La gente, dopo tutto il dolore ed il trauma subito da Daenerys, ha iniziato a vivere.
Le persone che Gendry che incontra per strada non è più spaventata come l'ultima volta. La vita continua. Gira lo sguardo intorno a lui e trova bancarelle di frutta, gente che vende vestiti e cibo. La città è in pieno fermento...la gente urla, ha iniziato a ridere e godersi la vita. Non c'è più odore di morte e sangue, le strade pullulano di vita e colore. Grazie al nuovo Re anche le fogne sono state sistemate, l'odore di piscio ed altro non esiste più...è pulita.
Un sorriso si espande sul viso di Gendry, finalmente la città è rinata.
 
Arrivano al cancello della fortezza rossa, non hanno problemi a farsi riconoscere dalle guardie. Il suo stendardo è già una garanzia, ma non c'è bisogno di un simbolo per capire chi fosse.  La gente per strada lo guarda attentamente mettendosi la mano davanti la bocca in preda allo stupore. E' il ritratto di suo padre da giovane, un altro Robert ma con uno sguardo diverso, più gentile sicuramente.
Lasciano i cavalli nelle stalle, ancora la fortezza non è nel pieno splendore. Molti danni ci sono ancora da sistemare. 
 
Attraversano i lunghi corridoi fino ad arrivare nella sala del consiglio. E' in corso una riunione importante, appena vengono chiamati, la mano del Re Tyrion, con un grande sorriso stampato sul volto, lo fa accomodare.
 
- Grazie infinite lord Gendry per essere venuto qui ed aver accolto la nostra richiesta. 
- Sono onorato di servire i sei regni ed il re Bran.
- Allora miei illustri ospiti, il consiglio è al completo. Lord Gendry dovresti ricoprire il ruolo di ministro della guerra e degli armamenti. Avviso subito che non è lavoro di poco, per fortuna non abbiamo nessun conflitto in atto ma è sempre meglio essere pronti all'evenienza.
- Concordo...- risponde Bronn-...ma comunque io resto sempre dell'idea che dobbiamo creare bordelli e taverne.
- Bronn capisco il tuo interesse ma le navi e le armi sono molto importanti per la nostra sicurezza...se qualcuno di voi trova un modo facile per poter usufruire dell'uno e dell'altro che si faccia avanti.
- Tyrion posso esprimere un mio pensiero?...
- Certo Lord Gendry...
- L'idea di Bronn non è male sotto alcuni punti di vista...
- Cosa?...- risponde Brienne-...le navi e le armi sono importanti, più di questi chiamamoli passatempi.
- Pensateci bene, dobbiamo far girare l'economia del paese, sappiamo tutti che i bordelli e le taverne riempiono le tasche di chi li crea. Potrebbero essere d'aiuto per la nostra economia. I proprietari potrebbero versare al regno una tassa per il lavoro reso, i soldi entrerebbero facilmente nei nostri forzieri. La stessa cosa per chi apre un panificio o anche una fucina.
-Lord Gendry...ero sicuro che non mi avresti deluso. Verranno creati bordelli taverne panifici e tutto ciò che può servire per aumentare la nostra economia, la tassa non sarà particolarmente alta, così è più facile mantenere gli esercizi. Ben fatto...continuiamo con altre problematiche.
 
Si   gira verso sinistra incontrando lo sguardo riconoscente di Bronn, Ser Davos lo guarda con un sorriso soddisfatto e lui si sente importante.
La riunione dura parecchie ore, alla fine sono tutti soddisfatti e sfiniti. Si alzano dalle loro sedie per andare nei loro appartamenti. Tyrion si avvicina a Gendry.
 
- Ben fatto ragazzo...ben fatto.
- Grazie Tyrion...
 
Si dirige nella sua stanza è molto stanco dal lungo viaggio e dalla riunione, ma dopo tanto tempo si sente tranquillo. Dopo un bel bagno rinvigorente, si butta nudo sul suo letto di piume. Il sonno arriva facilmente a causa della stanchezza accumulata. Inizia a sognare, alberi e foglie...un fiume che scorre e gli uccelli che cantano. Sente una voce molto limpida e a tratti infantile...ricordi di una vita passata.
 
"Stupido toro...smettila di buttarmi l'acqua, oppure io ti infilzo con il mio ago. Lo faccio stai attento"
 
Due occhi grigi infuriati, due guance rosee è quello che vede nel suo sogno.
Si sveglia all'improvviso. E' sudato e con il cuore a mille. Perchè questo ricordo...perchè la mente gioca brutti scherzi, non si capacita.
Si asciuga e ritorna a letto, ma non ci sono sogni ora ed il riposo arriva subito.
 
Pov Arya
 
Il suo viaggio è terminato. La nave è attraccata al porto di capo Tempesta. Il suo cuore sembra non voler calmare i battiti. Vuole vederlo, incontrare i suoi occhi blu e parlare con lui.
La sua voglia di libertà l'ha portata lontano, da lui e dalla sua famiglia. Ma ora è giunto il momento di tornare, e per essere sicura di non essere pazza a desiderare ciò che ha sempre denigrato, deve parlare con lui serenamente e con il cuore in mano.
 
Si avvicina al cancello, due guardie davanti a lei.
 
- Salve sono Arya Stark di Grande Inverno, dovrei vedere il lord di Capo Tempesta.
- Mi dispiace ma il lord non è nel castello da almeno due giorni.
- Sapete dove posso trovarlo?...
- E' andato ad Approdo del Re.
- Grazie mille.
 
S'incammina verso la città sottostante il castello. Deve trovare un cavallo e rifornirsi di viveri. Non può tornare più indietro, deve incontrarlo.
Dopo aver fatto un affare, in sella al suo cavallo che si chiama Storm ovviamente, inizia a muoversi in direzione della capitale.
Passano parecchie ore ed è quasi notte. Decide di accamparsi per dormire. Dopo aver cenato, si sdraia accanto al fuoco, il sonno arriva subito, ma anche qualcos'altro.
Sogna Harrenal e tutto ciò che lo circondava...vede le stanze in cui ha fatto da coppiera a Twin e il dolore che c'era nell'aria. Sogna due braccia forte che l'abbracciano durante la notte, di una mano posata sul suo ventre e lei dolorante. Sogna il tocco caldo della sua mano che le calma di dolori del suo sangue di luna. Lui la calmava e lei dormiva serena.
Si sveglia sudata, era un ricordo, una cosa accaduta molti anni prima, ma ben impresso nella sua testa. Anni ad essere cieca, lui l'amava già allora, era una sorte di adorazione nei suo confronti e lei è sempre stata cieca verso di lui e quello che provava per lei.
Forse anche lei provava lo stesso all'epoca per lui, ma era piccola ed i sentimenti e l'amore erano argomenti che Sansa adorava, lei invece amava la guerra e le armi, non capiva nulla di sentimenti, quanto era sciocca all'epoca.
Si abbassa e riprende il suo sonno...non ci sono ricordi ora.
 
Angolino autrice 
Grazie a chi mi segue e mi scrive anche due semplici parole, ne sono contenta aiutano a farmi andare avanti.
A presto 
Orny

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Capitolo 4
*** Cuore ***


Cuore
 
 Non  ha dormito molto la scorsa notte. Il ricordo di tanti anni prima è ancora vivo nella sua memoria. Arry...adorava e nello stesso tempo odiava quella ragazzina. Si proteggevano l'uno l'altro, a volte lui anche di più rispetto a lei. Forse perchè per lui effettivamente Arya era la sua famiglia. 
Non ricorda il viso di sua madre. Era troppo piccolo quando lei morì per una brutta malattia. Ricordava i suoi capelli biondi e gli occhi chiari con uno sguardo dolce. Lei era la sua vera famiglia, dalla sua morte in poi era solo al mondo.
 
Arya per lui era qualcosa da proteggere...un gioiello prezioso, molto delicato e difficile da gestire.
Non pensava ad Arya piccola da molto tempo. Era l'unico periodo in cui si sentiva felice pure con tutto il caos e il disordine che gravitava intorno a loro.
Aveva notato che stava crescendo comunque. Notava i suoi sguardi timidi quando forgiava le armi ad Harrenhal o quando erano insieme alla fratellanza, facevano il bagno nei laghetti e lei stava in disparte. 
 
Ricorda ancora quando lei diventò donna, con l'arrivo del suo ciclo mensile. Capiva che soffriva per i dolori lancinanti ma essendo molto orgogliosa, non lo faceva capire. Ma lui ormai capiva lei con un solo sguardo. Quando la notte dormivano, la sentiva lamentarsi, lui non sapendo cosa fare, l'unica mossa veramente giusta fu di stringerla forte a sè mentre dormiva, tenendole una mano sul suo grembo. Forse questo movimento azzardato, aiutava Arya a rilassarsi e dormire.
Erano una famiglia...ma lui stupidamente, ha rifiutato l'offerta rompendo il cuore di questa forte ragazzina in due. Non voleva farle del male, ma si rendeva conto che erano due mondi opposti...lui bastardo lei nobile. La sua famiglia non avrebbe mai accettato tutto ciò.
Ora tocca a lui avere il cuore spezzato. In un primo momento ha pensato ad una sorta di ripicca da parte di lei per il suo di rifiuto. Ma non era così che le cose andavano. Lei era troppo intelligente...troppo per lui. Voleva vivere e lui non era nei suoi piani.
Con questi pensieri in testa, si alza svogliatamente del suo letto ed inizia a prepararsi per la giornata. Non ama il lusso di questa camera, anche se è ormai un nobile non si abituerà mai.
Dopo la toeletta giornaliera, si avvia verso la scrivania dove trova molto su cui lavorare...ma sempre comunque perso nei suoi pensieri.
 
Pov Arya
 
Approdo del Re
Arrivata davanti al cancello, entra senza tanti problemi dopo aver detto alle guardie chi fosse.
La città è in fermento, e lei ne è contenta. E' tornata la vita in questo posto e non puzza più come prima.
Un gruppo  di bambini che giocano la distrae. Hanno tutti le spade di legno e combattono. La loro età varia dai dieci ai quindici anni. Le loro risate e le guance rosse le fanno ricordare quando lei alla loro età combatteva con Hot pie e con Gendry, lo stupido toro come lo chiamava.
Ricorda i suoi capelli neri sudati e le guance rosse ma soprattutto i suoi occhi, che le venivano in sogno ogni notte quando era in viaggio verso terre sconosciute.
Lascia i ragazzini con il sorriso in bocca e si avvia verso la fortezza rossa. Non ci vuole molto ad entrare, ad accoglierla é ser Brienne con un grande sorriso stampato in volto. Vuole riposare...il viaggio è stato stancante.
Entra nella camera che le è stata data. E' troppo ricca per i suoi gusti. Trova una vasca in rame piena di acqua bollente ad attenderla e l'odore dei sali che inebriano l'aria.
Non ci pensa due volte, si spoglia ed entra nella vasca. L'acqua riscalda il suo corpo e lo rilassa.
-Arryyyy...buttati l'acqua è bellissima, ti rinfrescherai...dai suuu...
Si era addormentata dentro la vasca e come succede ultimamente, un ricordo lontano bussa alla sua mente.
Era Gendry come sempre...i ricordi la perseguitano.
Decide di uscire e prepararsi per incontrare Bran.
Scende la grande scalinata ed entra nella stanza di suo fratello.
 
- Bentornata sorella mia...
 
Si avvicina a lui e l'abbraccia dolcemente.
 
 - Mi sei mancato Bran...
- Lo so...mi devi raccontare tutto sui tuoi viaggi ma sono sicuro che oltre a me vuoi vedere qualcun altro...i sogni non vanno messi di lato sorella mia.
- Cosa?...non capisco...
- Lo troverai nella sala est...ti consiglio solo una cosa sorella mia, parla con il cuore la mente ha fatto fino ad ora troppi danni e sono sicuro che il tuo cuore come il suo ha sofferto abbastanza.
 
Non riesce a dire una sola parola, si alza si avvicina a suo fratello mentre gli bacia dolcemente la fronte. 
 
-Grazie...
 
Esce dalla stanza e si dirige verso l'ala est...trova la stanza. Il cuore le batte furiosamente nel petto. L'ultima volta non si sono lasciati molto bene.
Respira fortemente e bussa alla porta...
 
-Avanti...
 
Angolino autrice
Grazie infinite a chi legge e i messaggi ricevuti...a presto per un nuovo aggiornamento...cosa si diranno?... 

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Capitolo 5
*** Chiarimenti ***


Chiarimenti
 
Sono passate tre ore da quando è seduto alla scrivania e sembra che le cose invece di diminuire, aumentano di volume.
Ama tutto ciò che è il calcolo e la matematica, l'ingegnieria e tutto ciò che riguarda il creare e costruire...che sia una mazza o una casa.
Dopo la morte dei suoi zii, tutto tutto ciò che riguardava le terre che ha ereditato e la piccola città che sorgeva sotto la fortezza, stava andando in perdita. 
Lui stesso ha supervisionato ai lavori, creando molta sorpresa nei volti della gente che abita in quella piccola città.
Le signore più anziane gli toccano le mani ringraziandolo. Molti lo paragonano a Renly per la bontà d'animo dimostrata. Nessuno nomina Stannis...solo frasi di disprezzo.
Sente bussare alla porta, probabilmente è Davos. Non alza la testa, tanto è impegnato sui calcoli per la ristrutturazione della sala principale della fortezza. Anche se in questo momento è ad Approdo del Re, non può lasciar perdere ciò che riguarda la sua terra.
 
Agli occhi esperti di Ser Davos, si sta comportando come un ottimo signore. Imparando in fretta a leggere e scrivere, tanto velocemente che può gestire tranquillamente i documenti da solo.
 
- Avanti...
 
La porta si apre...non sente rumore, Ser Davos è tutto tranne che silenzioso. Alza gli occhi dal foglio, guardando davanti a sè.
 
- Arya...
-Ciao Gendry...o dovrei chiamarti mio Signore...
 
Dopo qualche minuto di stordimento iniziale, si alza dalla sedia appoggiando le mani sulla scrivania piena di scartoffie.
 
- Beh... - è nervoso pensa Arya-... dovresti chiamarmi così ma detto da te sembra una cosa comica non credi?...tu lo sai benissimo che non volevo esserlo.
- Gendry...io...
- Cosa sei venuta a fare Arya?...cosa vuoi?...
 
Si gira verso il letto...
 
- Probabilmente hai qualche desiderio e hai pensato " vado da Gendry così mi diverto un pò e poi addio..."
 
Arya per la prima volta in vita sua, non riesce a spiccicare parola. Ha il viso di lui molto vicino al suo, ora si rende conto di cosa significa il motto della casa di Gendry "Nostra è la furia"...e lui è furioso, adirato.
 
- Mi dispiace Arya...non sono più disponibile. Ho chiuso con te e tutto ciò che comporta la tua persona. Mi hai prosciugato l'anima, devo andare avanti e non posso aspettarti più, quindi lì è la porta.
 
Si gira dandole le spalle avviandosi verso la scrivania.
 
- Gendry...non è così, lasciami spiegare ti prego.
- Cosa Arya...cosa?...Sono stanco di sentire scuse ridicole.
- Ora basta Gendry sono stanca pure io di sentirti così. E' vero lo ammetto, da quella volta nella fucina ti ho sempre desiderato. Ma ho dovuto fare una scelta, crudele sicuramente, ma per me era importante.
- Ed io non sono importante?...Arya io ti amo, ti ho sempre amato. Forse dal primo momento che ho capito che eri una donna. Ma era troppo per me, ero solo un idiota che non poteva permettersi di amarti. 
- Gendry tu sei sempre stato per me una famiglia...
- Ma io volevo di più Arya, volevo amarti come si deve, come un uomo ama una donna.
- Allora perchè mi hai abbandonato...sei andato via...
 
Rimane lì bloccato a guardarla negli occhi, è sincera come mai prima d'ora.
 
-Non sono andato via di mia spontanea volontà, eri presente pure tu quando la donna rossa mi ha portato via dalla fratellanza.  Allora è per questo mi usi come uno straccio vecchio?...mi odi così tanto?...
 
Si avvicina a lui appoggiando le mani sul petto, mentre una lacrima scende giù dal viso. Gendry è sconvolto, non ha mai visto piangere Arya, neanche quando erano piccoli.
 
Appoggia la mano destra sulla sua guancia asciugando la lacrima.
 
- No Gendry...non ti ho mai usato, solamente avevo bisogno di capire.
- Capire cosa?... - con fare dolce avvicina pure l'altra mano al suo viso accaldato
- Sono stata un involucro per tutti questi anni. Dopo che ti ho perso, la mia vita è cambiata. Tu eri il fuoco che riscaldava la mia anima, tutto ciò che riguardava il legame con i sentimenti e la famiglia. Da quel momento in poi il mio cuore si è chiuso.
- Arya...
- Ti ho sognato Gendry. Ti ho sognato molte volte. Ho cercato di dimenticarti, anche con la compagnia di altri uomini...
 
Gendry la guarda stupito.
 
- Ma non sono riuscita ad andare avanti, non ho fatto nulla. Eri tu sempre nei miei pensieri. Non andavi via, sognavo i tuoi occhi continuamente. Poi ho capito. Non dovevo cercare un posto...un luogo, lo avevo vicino a  me e non me ne rendevo conto. Gendry io ti amo...ti ho sempre amato e ora ne sono consapevole, potrai mai perdonarmi?...
 
Gendry non ha mai lasciato il suo sguardo, sempre fisso su di lei.
 
- Sai cosa comporta tutto ciò vero?...
- La tua proposta è sempre valida?...se è si ti chiedo solo delle condizioni.
- Quali?...
- Sarò la tua signora ma a modo mio. Non indosserò un vestito solo per piacere ai signori che ti girano intorno, non cucirò e non farò tutto ciò che riguarda essere una signora. Amo combattere e  tu lo sai, non metterò in un angolo tutto ciò che sono.
- All'epoca ero veramente stupido e non mi sono mai spiegato bene. Io non ti ho mai voluto come una signora. Io amo come sei, non cambierei una virgola di come sei perchè è quello che più amo di te...un lupo non va domato, deve seguire ciò che desidera. 
- Un'altra cosa...non so se posso avere figli, tu conosci le mie cicatrici...non so se posso.
Si avvicina ancora di più fino a quando il viso di lei non si appoggia alla sua spalla destra, accarezzandole dolcemente i capelli.
- Sono sincero...vorrei dei figli da te, ma se per qualche motivo non ne vengono, non mi importa, vuol dire che è questo il nostro destino.
Alza il viso guardandolo dritto negli occhi.
- Ti amo...ora e per sempre.
- Ti amo...ora e per sempre.
Iniziano a baciarsi...non riescono a staccarsi. Le loro labbra sembrano di miele, così dolce e stucchevole, difficile allontanarsi.
 
Quattro mesi dopo
Capo Tempesta
 
Una donna sulla spiaggia guarda verso l'oceano. Il vento le scompiglia i capelli.
 
- Arya...
-Mio signore...
 
Gendry si avvicina a lei, le bacia la guancia destra e la guarda in viso.
 
- Sei bellissima mia signora...
 
Prende il suo viso tra le mani baciando le sue labbra.
 
- Sai di sale moglie mia...
- Devo dirti una cosa Gendry.
 
Lo guarda, sembra confuso.
 
- Vuoi andare via per caso?...per questo guardi il mare?...
- Sai benissimo che non voglio più andare via.
- Allora?... di cosa si tratta?...
 
Prende la sua mano destra e la porta nel suo grembo.
 
- Mio signore avremo un piccolo cervo a breve...non sei felice?...
 
Gli occhi di Gendry si illuminano. D'impulso la bacia, la prende in braccio girando vorticosamente.
 
- Gendry...dai ti prego mettimi giù...
- Scusami...- le prende il viso tra le mani
- E' qualcosa di miracoloso Gendry, non sapevo di poterne avere e invece ecco qui...sei felice?...
- Molto...ti amo Arya, ora e per sempre...
- Ti amo Gendry...ora e per sempre.
 
Catelyn Cassandra Stark Baratheon nacque sette mesi dopo. Una splendida bambina con gli occhi blu dei Baratheon e i capelli scuri, ma con il caratterino di Arya. La vita è bella se si apre il cuore all'amore e questo Arya lo ha capito dopo molto tempo. Non è più un freddo involucro, non porta più la morte ma è piena di vita e di amore.
 
Fine.
 
Angolino autrice
Grazie a chi mi ha seguito, spero di non aver deluso nessuno. Sto per scrivere un'altra ff riguardo a loro due. Grazie di cuore a tutti. 

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