Ascoltando il cuore

di AryaDream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Decisioni ***
Capitolo 2: *** L'incontro ***
Capitolo 3: *** Nuova vita ***



Capitolo 1
*** Decisioni ***






 
Miki guardava il soffitto con gli occhi spalancati cercando di far tacere i pensieri che le vorticavano da mesi.
Passava tantissime notte insonne ad osservare il soffitto, mentre sospirava.
Accanto a lei il suo inseparabile Simba, il gatto che Miki aveva adottato da qualche anno che sonnecchiava felice, vicino a lei.
Lo osservava e invidiava la sua indifferenza; a lui bastavano un po’ di cibo, i suoi giocattoli e le sue ore di sonno per essere felice.
Molte volte desiderava di essere anche lei un gatto, almeno non avrebbe avuto nessun problema col suo cervello che le teneva sveglia ogni notte.
Quella non era più vita. Da cosa erano nati tutti quei pensieri? Miki ci pensò su e poi capì qual'era il problema.
Tutto era iniziato a gennaio quando Kei le aveva detto che aveva intenzione di fare un passo in avanti nello loro storia andando a vivere insieme.
Erano fidanzati da sei anni e quello era il momento giusto, per un passo del genere.
Lei senza rendersene conto, aveva risposto di si, ma ora non sapeva più se era quello che voleva.
All'inizio pensava che convivere con Kei fosse la cosa giusta, in fondo si conoscevano da dieci anni ed era naturale che due persone che stanno insieme da tanto, prima o poi decidono di andare a convivere.
Ma dentro di lei sentiva che qualcosa non andava: Miki e Kei sono stati sempre stati opposti.
Lui bello e di talento, figlio di due musicisti famosi, mentre lei era pasticciona e solare.
Forse era propria questa diversità, che cominciava a farla pensare.
Miki voleva cambiare la sua vita e per farlo doveva lasciare tutto, compreso Kei. Cominciò a pensare che fosse meglio ascoltare il suo cuore che la sua testa. Cominciò ad accarezzare Simba e capì: doveva cambiare tutto per essere in pace con sè stessa, doveva ritornare alle sue origini. Aveva bisogno di tempo per sè stessa e con Kei accanto non ci sarebbe mai riuscita.
Aveva intenzione di parlare con lui il giorno seguente, ma si ricordò che avevano programmato una gita al mare, ma ormai aveva preso la sua decisione ed era meglio non andare, cosi decise di dormirci su, in fondo la notte porta consiglio, almeno cosi dicono.
 
La mattina dopo Miki si alzò dopo aver sentito la sveglia ed era stanchissima, infatti aveva dormito solo due ore.
Si alzò controvoglia si lavò, prese i vestiti e diede da mangiare a Simba e non appena ebbe terminato le sue faccende, decise di chiamare Kei, per annullare la gita e incontrarsi da un'altra parte per parlare.
Prese il cellulare, fece il numero e dopo due squilli Kei rispose.
-Piccola sei pronta per la nostra gita?-
-Ciao...In realtà no, sono ancora in pigiama-
Miki aveva deciso di mentire, cosi avrebbe dato inizio al suo piano per la nuova vita.
-Come mai? Qualcosa non va?-
-No, tutto bene, solo che ho dormito poco e non me la sento di andare in gita, possiamo rimandare?-
-Certo!Vogliamo vederci dopo o vuoi restare a casa?-
In quel momento Miki avrebbe voluto dire di si e nascondersi tutto il giorno a casa, ma sapeva di non poterlo fare e, a malincuore, rispose.
-Vediamoci! Ho bisogno di parlarti. Perché non andiamo a prenderci qualcosa di caldo? Mi farà bene!-
Miki si rese conto di non provare più nulla per Kei e sapeva anche che non poteva prenderlo in giro.
-Ci vediamo tra un ora Miki.-
Dopo quella breve conversazione, la giovane prese le chiavi ed uscì.
La strada la sapeva a memoria, il bar si trovava in centro, ed era stato il loro rifugio nelle brutte giornate.
Lei era già seduta quando lui arrivò.
ordinarono un thé e aspettarono che il cameriere si allontanasse.
-Come stai?-
-Un pochino meglio.-
Le tazze fumanti arrivarono: Vide Kei bere il thè bollente e in quel momento prese parola.
-Non sono sicura di voler stare ancora con te.-
In quel momento vide gli occhi chiari di lui posarsi su di lei.
-Tutto questo mi sta stancando, mi sembra di dover fingere ogni minuti e questa non sono io.-
-La questione della convivenza ti abbia confuso.-
Ci fu un minuto interminabile di silenzio.
-Kei perché stai con me?-
-E' una domanda stupida.-
-Dopo sei anni, provi ancora le stesse cose?-
-Dai Miki, le cose cambiano, ma il sentimento rimane...Perché questa domanda?-
-Non hai capito che la questione non è la convivenza, ma sono io che non mi riconosco più.
La notte non riesco a dormire, per i mille pensieri che avvolgono la mia mente.
Mi sento come un animale in gabbia.
-E tutto questo sarebbe colpa mia?-
-No...La colpa è mia per non averti detto che non provo più nulla per te.-
Quell'incontro fu disastroso, ma almeno aveva detto a Kei quello che doveva e quando tornò a casa, aveva la testa che le scoppiava.
Aveva ferito il suo ex ragazzo ormai nell'orgoglio e con quelle rivelazioni, aveva aperto il vaso di Pandora e aveva scatenato un bel putiferio.
Ora le rimaneva solo il suo amato Simba a farle compagnia.
Poco dopo iniziò a piovere e si rese conto come la pioggia riusciva a rilassarla e solo allora capì che doveva tornare nei luoghi in cui era cresciuta e cercare di tornare la ragazza solare di un tempo.
Doveva partire, prendersi una vacanza da tutto e tutti per riuscire nella sua missione.



Note Autrice:
Qualche giorno fa parlando di sigle di serie tv o anime è uscito il discorso di questo anime/manga un pezzo importante della mia infanzia.
Ho cominciato a pensare di scrivere qualcosa come una mini long.
Questa storia avrà massimo quattro capitoli.
Ho pensato a Miki che ancora non conoscesse Yu e che era fidanzata con Kei/Alessandro (Uno dei personaggi che non mi piace) Miki decise di lasciarlo per riprendere in mano la sua vita.
L'aesthetic è stato creato in fretta e visto che non sono capace non è bellissimo.
Grazie per essere arrivati fin qui

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Capitolo 2
*** L'incontro ***




 
Era arrivata in stazione puntuale come sempre. Il treno sarebbe partito mezz’ora più tardi ma aveva deciso di andare prima per sicurezza, e per osservare le tantissime persone che ogni giorno affollavano la stazione.
Era un posto che l’aveva sempre affascinata: gente che andava e veniva, partiva chissà per dove, viaggiava per moltissimi chilometri per raggiungere la persona amata, stava seduta annoiata aspettando la propria fermata, leggeva o ascoltava musica.
Miki, invece, ogni volta che aveva viaggiato aveva scelto sempre di stare vicino al finestrino perché le piaceva vedere il panorama muoversi velocemente.
Quel giorno era il suo momento.
Sarebbe tornata a casa, dove aveva vissuto ogni estate della sua adolescenza, dove aveva conosciuto i suoi primi amori, dove si era divertita con gli amici, dove era stata vera e spensierata, prima che iniziasse la sua storia con Kei.
I suoi nonni l'avevano sempre invitata e lei aveva accettato sempre con molto entusiasmo.
Erano passati alcuni anni dalla morte dei suoi cari nonni ed essendo Miki, l'unica nipote, le avevano lasciato come eredità quella piccola casa a cui lei era molto affezionata.
Cominciò a pensare se avesse fatto la scelta giusta: pensò al suo rapporto con Kei che non era più vivo e non aveva nessun senso continuarlo.
Probabilmente era stata lei a non credere più in quel rapporto, ma Miki voleva essere sostenuta e di non fare finta di stare bene, per poi stare male piangendo durante le notti.
Il treno arrivò e sali. Quando il treno parti la ragazza, si sentì meglio visto che si stava allontanando sempre di più da quel luogo che le aveva causato tantissime sofferenze.
Passò diverse ore sul tremo, quando arrivò finalmente nel luogo che tanto aveva desiderato.
La cara vecchia casa. Entrò e vide che tutto era stato lasciato tutto come prima: i giornali sotto la televisione, il telecomando sulla poltrona, i tovaglioli sul tavolo e i fiori secchi in un angolo.
A Miki sembrò di tornare indietro nel tempo e sentire la voce dei suoi nonni che la chiamavano per qualche commissioni o per la cena.
Si affacciò alla finestra e davanti a lei lo spettacolo: a pochi metri da lei il mare.
Adorava la posizione della casa, perché era stata costruita, a pochi metri dalla spiaggia e quindi poteva uscire e correre verso il mare.
L’acqua era immobile e si vedevano in lontananza alcuni gabbiani sulla superficie. Respirò l'aria di mare, ma poi decise di sistemare le sue cose. Prese la valigia e entrò nella sua stanza e passò circa un ora a sistemare, per poi recarsi in soffitta.
Voleva ritrovare i suoi affetti, gli oggetti personali che le avevano fatto compagnia durante le sue giornate estive.
Aprì un baule e trovò un orsacchiotto, diverse bambole e vari libri.
Un’ondata di ricordi la invase e si rivide mentre giocava con i suoi amici a tirar sassi nel mare, i falò d’estate e le nottate in tenda.
-Che bello sarebbe rivivere le giornate passate quando l'unico problema era quello di non finire in punizione.-
Uscì dalla soffitta, per poi uscire di casa.
Era pieno pomeriggio quando Miki uscì e decise di andare a fare un giro per visitare il paesino e per rivedere i luoghi che da piccola l’avevano fatta sentire a casa.
Fece una passeggiata sul lungomare, osservando le case bianche tutte messe in fila come dei nidi d’ape che facevano della città una meta turistica molto frequentata d’estate. Seguì con lo sguardo la via che continuava a perdita d’occhio fino al mare, osservò la fila di negozietti che vendevano i souvenir.
Mentre continuava la passeggiata una ragazza si avvicinò a lei.
Era Meiko la sua cara amica d'infanzia.
-Ciao Miki che bello rivederti.-
-Sono contenta di poterti abbracciare Meiko.-
-Dai, ti va di prendere qualcosa al bar? Così parliamo un po’-
Si sedettero ad un tavolino: di fronte uno sprazzo di mare e il sole che illuminava ogni cosa.
-Allora, qual buon vento ti ha portata qui dopo tanto tempo? Non ti si vede spesso da queste parti?Novità all’orizzonte?-
Meiko era rimasta la ragazza di un tempo, forte come una montagna, ma fragile allo stesso tempo.
Era difficile vederla triste, visto che era una persona che si teneva tutto dentro.
-Beh si, diciamo di si. Avevo bisogno di tempo per me. Volevo ritornare qui per ritrovare me stessa. Sai, ho come l’impressione di essermi persa per strada.-
-Stai ancora insieme a Kei?
-No, No, ormai è una storia chiusa. L’ho lasciato.-
-Sai Miki, ogni evento che ti segna, ti rende più forte. Se riesci a trovare la forza di reagire e di darti da fare, lì capisci cosa davvero importante per te, capisci di non voler più perdere quel tempo prezioso per disperarti.
Tutte le emozioni, anche le più brutte, fanno parte della vita -
Miki ascoltò e parole dell’amica a bocca chiusa e a cuore aperto, ognuna le entrò dentro e le fece capire che non poteva continuare così, a crogiolarsi nel dolore e nel passato. Era il momento di andare avanti e sul serio.
-Hai ragione!Quello che verrà verrà, devo prendere la vita con più leggerezza. Sono sempre stata troppo razionale, troppo rigida. Voglio abbandonarmi alla vita e accogliere ciò che mi darà.-
-Questa sera c'è una festa in spiaggia, niente di speciale, ma puoi divertirti e conoscere gente nuova.-
-Va bene, ci sarò.-
L’appuntamento era per le dieci e Miki era pronta mezz'ora prima.
Si mise un vestito comodo nero semplice, non troppo appariscente. Miki non si sentiva troppo seducente, ma questo non le era mai importato.
Decise di aspettare Meiko nel locale: era una bellissima serata anche se molto calda.
Arrivò al locale, aprì la porta e non appena varcò la soglia un paio di occhi castani la fissarono intensamente.
All’interno del locale c’era già parecchia gente che si divertiva a suon di musica.
La musica era alta ma piacevole: era movimentata ma non di quelle assordanti da discoteca, che non le piacevano.
Si accorse che qualcuno la stava osservando: erano gli occhi di un ragazzo familiare che la fissavano e cercavano di scrutarle l'anima.
Erano occhi scuri, profondi e sinceri che Miki riconobbe come quelli di Yu.
Distolse lo sguardo dal suo e si mise a sedere vicino al buffet, di Meiko ancora nulla, ma cominciava a sospettare che non sarebbe andata.
Alzò di nuovo lo sguardo per cercare quelli di Yu un ragazzo della sua adolescenza con cui aveva avuto una storia, ma lui era sparito.
Un po’ delusa, si girò per prendere un piattino e mangiare qualcosa quando in quel momento una mano si appoggiò sulla spalla. Deglutì, sperando che la mano in questione fosse proprio la sua.
Si girò e in un momento si trovò davanti quegli occhi.
Fu un attimo: le labbra di lui premettero sulle sue; erano morbide, Miki fu sorpresa, ma ricambiò quel bacio.
Quando si staccò da lui corse via.
Il respiro le mancava e aveva bisogno di aria fresca, almeno le avrebbe raffreddato la sua anima fin troppo bollente. Era stordita. Yu l'aveva sempre lasciata senza parole e anche quella sera aveva fatto qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.
-Sei scappata via come un fulmine.-
-Sono rimasta sorpresa dal bacio.-
-All'inizio non ero convinto che fossi tu, ma poi ti ho riconosciuto...Sei sempre più bella Miki.-
I suoi occhi erano come un libro con le pagine bianche da scrivere: emozioni volavano libere come rondini ed erano tutte per Miki.
Non appena le sue labbra, si erano posate su quelle di lei, il suo cuore aveva cominciato a battere e aveva voglia ancora delle sue labbra.
Miki si avvicinò a Yu e prese l'iniziativa. Non appena si baciarono prese lei il sopravvento: mise una mano tra i suoi capelli e li tirò leggermente, si alzò sulle punte e iniziò a far muovere le labbra velocemente sorprendendolo.
Appena si staccarono lui prese parola.
-Sapevo che non ti saresti tirata indietro.-
-Tu non sei un pericolo Yu.-
In quel momento il ragazzo sorride.
-Vuoi venire a fare una passeggiata con me?-
-Si...-
Mano nella mano uscirono nel buio della notte. Alcuni lampioni erano spenti e creavano un’atmosfera magica, quasi incantata.
Miki guardò Yu e si rese conto che era la stessa persona di cui si era innamorata quando anni prima.
Il ragazzo aveva quell'alone di mistero ed era come si intorno a lui si fosse costruito una corazza per non mostrarsi debole.
-Visto che bella serata?-
-Davvero bella.-
-Miki perché sei tornata?-
-Per ritrovare me stessa. La vita ti mette davanti ostacoli insormontabili con tanto di filo spinato in cima e tu ti senti impotente, sta a noi cercare di superare queste prove.-
Miki si rese conto di aver parlare in modo naturale con Yu e questo la faceva sentire bene, lui invece aveva capito che qualcosa la turbava.
Si fermarono davanti al mare ammirandolo. La luna si rifletteva nelle acque tranquille, le stelle erano lì solo per loro, tutto era fermo ad aspettare un loro gesto.
Miki si era immersa nei suoi pensieri quando lui le si avvicinò; una brezza improvvisa si alzò scompigliandogli i capelli.
Le prese il mento, l’accarezzò e poi, con un sussurro, le disse.
-Mi sei mancata Miki.-
Lei come risposta lo lo baciò. Fu un bacio diverso: timido, romantico, con le labbra appena dischiuse; si baciarono a lungo finché, tra sospiri, fecero l’amore come due adolescenti alla loro prima volta.




Nota Autrice:
Eccoci al penultimo capitolo di questa mini long.
Miki è arrivata nel paesino dove passava le estate e qui incontra Yu.
Per il bacio mi sono ispirata a quello dell'anime in cui lui bacia Miki quando si trova in infermeria, ma ho modificato la scena e il luogo.
In alcune parti questo capitolo non mi soddisfa, ma spero che sia di vostro gradimento.
Immagine trovata su Internet.

 

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Capitolo 3
*** Nuova vita ***




 
Miki si svegliò con la luce del sole: era una mattinata fresca e soleggiata, si  alzò e un sorriso le apparve sul viso, le immagini della sera prima le scorrevano davanti agli occhi come in un film.
Vedeva Yu in tutta la sua bellezza che la baciava e la faceva rabbrividire di piacere. Per lei era cominciata una nuova vita, tutto sembrava perfetto.
Si sarebbero incontrati di nuovo per trascorrere una giornata al mare, insieme come una coppia di innamorati.
Si fece una doccia, si vestì e qualche ora dopo sentì il campanello suonare.
Scese di corsa, per poco non si slogò una caviglia, prese una storta e batté il mignolino contro uno spigolo, imprecando silenziosamente.
Quando aprì la porta sorridente, immaginava ci fosse Yu ad attenderla, ma al suo posto vi era Kei.
-Che ci fai qui?-
Kei le stava davanti con un mazzo di rose in mano e una scatola gigante di cioccolatini.
-Cosa vuoi Kei?-
-Che bella accoglienza… pensavo di farti una sorpresa. Ho chiamato alcune tue amiche per sapere dov'eri.-
-Hai pensato male...Cosa pensi di fare? Non cambierò idea, sai benissimo quale sia la mia decisione.-
-Credevo in un’altra possibilità, ma evidentemente mi sbagliavo.-
-Senti Kei, fatti una nuova vita...Io voglio ricominciare, ma senza di te.-
All'improvviso Kei capì.
-Hai un altro?-
-Non c'è nessuno, ma non voglio più stare con te...Ora vattene.-
Sbatté la porta violentemente, lasciando Kei impietrito.
Miki imase dietro la porta. Non appena sentì che Kei se n’era andato, scoppiò in lacrime; non avrebbe mai voluto passare per quella che dimentica. Lei non avrebbe mai dimenticato, non avrebbe mai scordato i momenti più belli.
Yu era capitato come un fulmine a ciel sereno, una cosa non prevista, e una fatalità li aveva fatti incontrare e forse chissà, anche innamorare.
Si asciugò le lacrime e si alzò in piedi, il nervoso l'aveva fatta agitare, ma poco dopo si riprese.
Quando arrivò il momento dell'appuntamento con Yu, andò in spiaggia, dove avrebbero dovuto vedersi.
Yu non era ancora arrivato, ma lei era sempre in anticipo.
Passò un ora, ma del ragazzo, nessuna traccia.
-Perché non arriva?-
Pensò ad un imprevisto, provò a chiamarlo al cellulare, ma era spento.
Decise di aspettare ancora un po', ma lui non arrivò.
Ogni giorno Miki si recava alla spiaggia per cercare Yu sperava che qualcuno sapesse dove si trovasse ma appena fermò qualcuno tutti scuotevano la testa.
Solo una ragazza che lavorava al locale dove i due si erano rincontrati, le disse che il ragazzo era dovuto partire con urgenza per problemi familiari e che nessuno sapeva quando sarebbe tornato.
La ricerca finì lì. Quando tornò a casa era esausta e le prese una forte nausea, forse dovuto allo stress.
Si stese sul letto e si addormentò poco dopo.
 
Erano passate diverse settimane da quando Yu era partito e non si era fatto più sentire.
Aveva deciso di trasferirsi in quel luogo e cominciare una nuova vita nella casa dei nonni, ma prima sarebbe dovuta tornare in città a prendere le ultime cose.
Iniziò a fare le valigie e con calma prese tutte le sue cose; prese anche qualche libro così in treno avrebbe ingannato il tempo e non avrebbe pensato a niente.
Non voleva pensare a Yu che l’aveva lasciata sola con le sue speranze e continuava a chiedersi il motivo per cui non l'avesse chiamata.
Prese la sua valigia e chiamò un taxy per farsi accompagnare alla stazione e mentre aspettava decise di passare in farmacia: voleva togliersi, infatti, uno strano dubbio che aveva da giorni.
Non appena arrivò il taxi, l'autista l'aiutò a mettere quelle poche cose che aveva nella macchina.
Mentre il taxy stava per partire una voce familiare attirò la sua attenzione.
-Miki...Miki...-
Si girò di scatto e vide Yu che stava rincorrendo il taxi: aveva il viso tutto rosso, il fiatone e sventolava le braccia disperatamente per cercare di attirare la sua attenzione.
-Signorina devo fermarmi?-
Miki non sapeva cosa fare: Era troppo delusa e non voleva dargli nessuna soddisfazione, Yu l'aveva delusa e per questo non si meritava nessuna considerazione da lei.
-Vada, ho un treno da prendere e non posso far tardi.-
Il Taxi aveva cominciato la sua corsa e Yu era stanco di rincorrere il taxi e Miki non si era fermata e capì il motivo.
Lei era delusa per il suo comportamento, avrebbe dovuto chiamarla, ma non lo ha fatto.
Non le dava torto, se gli avesse dato modo di spiegare, forse avrebbe capito il motivo per cui era dovuto partire.
Arrivata in stazione Miki tornò in città.
Dovette restare più del solito per programmare il trasloco.
Mentre aspettava i ragazzi che l'avrebbero aiutata a traslocare, si sedette e prese in mano il il test di gravidanza che aveva preso settimane prima.
Andò in bagno e seguì le istruzioni passo per passo, non voleva sbagliare nulla.
Una volta finito non le rimaneva che aspettare: il tempo non passava mai e Miki stava tremando per il nervoso.
Quando arrivò il momento di vedere il risultato si accorse che era positivo: Era incinta.
La ragazza guardava con gli occhi sbarrati il test.
-Ora che faccio?-
Si chiese disperata, ma quella piccola vita le infondeva tanta forza ed era sicura che ce l’avrebbe fatta anche da sola.
Improvvisamente un tenero sorriso comparve sul suo volto, non avrebbe mai abbandonato quella piccola vita.




Note Autrice:
Eccomi con l'ultimo capitolo della mini long.
Non ho dato proprio un lieto fine, ma volevo anche lasciare il finale aperto.
Probabilmente scriverò un seguito, ma ancora non sono sicura, visto le duemila idee che ho in testa.
Sono contenta di aver scritto su questo fandom e aver potuto scrivere su personaggi che hanno segnato la mia infanzia.

 

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