Starfall

di roby626
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Decisioni difficili ***
Capitolo 2: *** L'arrivo di Lucie Herondale ***
Capitolo 3: *** Lucie e l'intuito per le buone storie ***
Capitolo 4: *** James sta male ... ma per chi? ***
Capitolo 5: *** Non sai cosa significa amare ***
Capitolo 6: *** Un sorprendente invito ***
Capitolo 7: *** Ora, Cordelia Carstairs, sei libera ***
Capitolo 8: *** Ritorno a Londra ***



Capitolo 1
*** Decisioni difficili ***


                                                             DECISIONI DIFFICILI
  

                                                



























 












Cordelia Carstairs sposata Herondale si sentiva morire, morire di dolore.

Era sempre stata convita che le cose con suo marito sarebbero migliorate che finalmente avrebbe smesso di essere un’amore a senso unico il suo. Lo amava così tanto in un modo totalizzante e sincero che la consumava, non credeva però che amare troppo una persona potesse fare dei tali danni al cuore.

Il suo matrimonio con James Herondale era avvenuto poco meno di 2 anni prima, e la quasi diciottenne che era un tempo si era accontentata di quel matrimonio proposto da lui per farsi accettare definitivamente nella società degli Shadowhunters con una guerriera rispettata. 
Ma era stato un errore, lei era sempre stata innamorata di James fin da bambina, lo adorava e quando le aveva fatto la proposta sebbene avesse capito che non c’era amore, lei sapeva che lui le voleva molto bene, aveva un posto speciale nel suo cuore e di questo ne era certa. Ma non credeva che alla fine non le sarebbe bastato, che non avesse voluto di più, che non desiderasse essere amata in quel modo travolgente e totalizzante che caratterizzava l’amore dei maschi della famiglia Herondale. Lei guardava Will e Tessa insieme, il loro amore così puro e dolce e si vergognava, si vergognava come una ladra per aver accettato quella proposta. Senza di quella James sarebbe stato libero di amare Grace, forse avrebbe sofferto, dato che lei non lo contraccambiava, ma sarebbe stato più felice che avere un bagaglio come lei sempre addosso.
...
Erano varie notti che ci pensava, lui usciva per andare alla taverna con i cugini ed il parabatai e lei rimaneva all’istituto trincerandosi dentro le sue stanze, rannicchiandosi sulla poltrona accanto al lettino del loro bambino di un anno, uno splendido angelo identico al padre sebbene con gli occhi color whisky più che ambra come quelli di James.
Ora che neanche la sua Lucie c’era si sentiva persa. La sua parabatai era l’unica oltre loro due a sapere la verità dietro il loro improvviso matrimonio, Cordelia sospettava che persino Matthew non ne sapesse nulla. Senza la sua forza e la sua incrollabile certezza che prima o poi il fratello si sarebbe liberato dall’incanto di quella sirena malevola e si sarebbe finalmente innamorato di lei stava incominciando a perdere la fiducia … era ormai più di un mese che era in viaggio in giro per il modo con il marito e per almeno un altro mese era impossibile per lei tornare.

...

La rossa senti il bisogno di urlare, così si alzo, spalanco le finestre della camera e urlo alla Londra addormentata il suo dolore, un urlo muto con le lacrime che le sgorgavano dal viso come un fiume in piena incapace di trattenerle, nessun singhiozzo sospiro o singulto, solo lacrime di pura tristezza.

Non sapeva esattamente quanto tempo fosse rimasta alla finestra ma l’orologio a pendolo indicava le due e mezza di notte e ancora di James nessuna traccia, ma di che si doveva stupire? Uno ha voglia di tornare a casa se ad attenderlo c’è una persona amata e non si vede l’ora di vederla, ma Cordelia per quanto sapesse che James voleva bene al figlio non sapeva se lo amasse davvero, o se quando lo guardava vedeva in lui tutto ciò che non era riuscito ad avere nella vita e che desiderava ancora dopo anni: una vita con Grace Blackthorn.
… 
La decisione era stata presa allora, fece le valige con efficienza e velocità, era sempre stata pragmatica e precisa perciò non ci mise molto ad impacchettare bene le cose sue e di Owen ormai erano settimane che l’idea si concretizzata nella sua testa.
Scrisse dei biglietti per ciascun abitante dell’istituto e preso il bambino in braccio facendo attenzione a non svegliare e avvolgendolo in modo da non fargli prendere freddo scese nell’atrio dell’istituto.

Agatha era già sveglia che cantava le sue tremende canzoni scozzesi e quando la vide con Owen nel cuore della notte infagottata e pronta per uscire non disse nulla, quella donna era piuttosto perspicace e Cordelia era convita che sapesse esattamente cosa stesse per fare e perche:
 - "Agatha se potessi andare a prendere le mie cose e di Owen te ne sarei molto grata, uso la carrozza ma faccio prestissimo, vado a trovare un amico." - Lei la guardo intensamente e per un attimo Cordelia si chiese se fosse andata a svegliare il capo dell’istituto, nonché nonno di suo figlio per dire che la nuora partiva nel cuore della notte, ma lei si limito ad annuire.
 - "Cinque minuti esatti signora e la faccio partire." - Poi sussurrando la canzone si diresse verso le sue camere.




Quello che successe dopo Cordelia non era quasi in grado di ricordarlo, era andata alla città silente per incontrare il cugino Fratello Zaccaria e dopo avergli rivelato in lacrime la verità sul suo matrimonio, sul suo amore a senso unico, del suo essere ormai giunta alla consapevolezza di aver fatto un terribile errore, e di voler lasciare il marito libero lui l’aveva confortata. 
Era stata una sensazione strana essere abbracciata da un fratello silente ma era anche suo cugino,
Senza di lui era sola: senza parenti e senza la sua parabatai. 
Gli aveva chiesto di tracciare rune anti localizzazione e di non dire nulla agli Herondale poi gli consegnò la lettera per Lucie in modo che quando fosse tornata lei sapesse dove trovarla,e gli fece giurare sull’Angelo di mantenere il silenzio.
Quando lui le aveva chiesto il perché di quella decisione, ribadendo che secondo lui, in cuor suo James aveva imparato ad amarla lei non seppe bene come rispondere, come dare sfogo con le parole a quell’improvviso strappo del velo che le aveva annebbiato la mente fino ad allora nella mente, perciò disse semplicemente:

- "Quando gli Herondale donano il loro cuore a qualcuno non se lo riprendono indietro, il loro modo di amare è stupendo ed incredibile, forte e totalizzante, inebriate, avrei dato l’oro del mondo per essere amata così da James…" 
 - L’amore degli Herondale ed il loro spirito di sacrificio, nulla è comparabile.
 - "Ma credo anche nel modo di amare dei Carstairs, se ami veramente qualcuno è giusto lasciarlo libero."
 - Sei davvero convita Cordelia?

 - "Io così libero James e rendo libero Owen da un padre che non so fino a che punto possa apprezzarlo. Sai, ho sempre pensato che non mi sarebbe importato alla fine, persino le briciole erano meglio del nulla e se fossimo rimasti senza figli sono abbastanza sicura che il mio pensiero non sarebbe cambiato, ma ora che ho lui" - Si interruppe un attimo per guardare il capolavoro che lei e Jamie avevano creato - "Con lui non posso accettarlo, insieme saremo felici ed a 6 anni lo manderò all’istituto da Will oppure all’Accademia Shadowhunters. Non so ancora per quanto resterà lontano da me, magari dopo il primo anno di addestramento andrò a controllare cosa vuole fare, se continuare ad addestrarsi o no. Come ogni madre ho il terrore di separarmi da lui e tremo al pensiero dell’arrivo di quel giorno ma so che è necessario che faccia le sue scelte … spero anche che trovi la sua metà di anima, e che sia decisamente più fortunato di me."
 - La decisone è tua cugina e perciò ti aiuterò, manterrò il segreto con gli abitanti dell’istituto ed all’arrivo di Lucie in città le consegnerò di persona a mano la lettera, sai già dove andare adesso?
 - "Certamente, ho sempre un piano."




Angolo autrice:
allora ho poche cose da dire, una in particolare: aiuto ho l'ansia!!!!! Cassie ha spostato l'uscita di Chain of Gold e io sono mesi MESI che mi dispero, ieri sera ho letto ogni possibile snippet (frammento/spaccato di libro) che avesse pubblicato su TLH e ciò che ho letto non è stato rassicurante, parla di un matrimonio per interessi, e di Jamie e Daisy che si sposano per "strani motivi" MA NON SI CAPISCE NULLA DI CONCRETO, COME IN OGNI DANNATA ANTICIPAZIONE DELLA CLARE E MI STA PARTENDO L'EMBOLO ... aggiungeteci il fatto che dalle cronache del mio adorato Magnus viene fuori che lo stupido (Jamie) è perso per quella strega di Grace, prendete inoltre in considerazione che si è sempre ripetuto fino allo sfinimento che il modo di amare degli Herondale è totale e una volta dato il cuore non se lo possono prendere indietro, oltretutto sto ri guardando Gossip Girl e sono sempre la solita persa dietro i miei adorati Chuck Bass e Blair Waldorf che in quanto ad ansie e colpi di scena non li batte nessuno (grazie all'Angelo le ho gia viste tutte le 121 puntate) e viene fuori sto sclero, perche se nella mia testa qualcosa deve andare male state pur certi che lo farà!
Questa perciò è la situazione peggiore possibile che possa capitare alla mia Cordelia adorata, non so come andrà ma so che se un uomo non ti ama, non puoi farti avvelenare la vita, e se ti tradisce o pensa ad un'altra non ha senso rimanerci insieme... ok questa ultima perla mi è venuta fuori ripensando a Ross e Demelza di Poldark e di come avrei reagito io al casino che ha fatto Ross nella seconda (?) stagione.

Vabbe sta venendo troppo lungo sto sclero,
XOXO, lasciate un commento

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Capitolo 2
*** L'arrivo di Lucie Herondale ***


                                                                       L'ARRIVO DI LUCIE HERONDALE







Era passato un poco più mese dalla sua partenza, un tempo che le pareva infinito senza suo marito, lontano da casa, da quella famiglia che l’aveva accolta, le mancavano tutti terribilmente, ma era sempre più sicura della sua scelta.

Si era stabilita in un cottage a Birmingham come da piano agevolata dal fatto che che aveva incontrato il caro Magnus Bane in treno per puro caso, cosa lo usasse a fare il treno quando poteva spostarsi come voleva con i portali non l’avrebbe mai capito, lui sosteneva che fosse “più autentico” per lei semplicemente si complicava la vita ma era stato un colpo di fortuna trovarlo, troppo grosso per interrogarsi ulteriormente. 

 

Procedeva tutto in modo tranquillo e la sua routine non poteva che essere delle più soddisfacenti, si allenava da sola con Cortana, visitava il villaggio con il figlio e ogni settimana passava Magnus a trovarla portandole notizie di tutto e tutti tranne che di James, in cuor suo Cordelia sapeva che lui aveva capito, dopotutto era stato lui che lo aveva salvato dal suicidio anni prima causato dal suo amore non corrisposto per la Blackthorn.

Inoltre Birmingham era perfetta per lei e per i suoi studi sui Nascosti, era la città con la più alta concentrazione di lupi mannari dell’Inghilterra e si era stabilita anche qualche fata, ma cosa più importante, non c’erano Shadowhunters.

Dopo una iniziale reticenza era riuscita a farsi amica il capobranco del posto Fenrys Blackclaw un tipo interessante che gestiva la taverna del centro città ma decisamente troppo don giovanni per essere affidabile.

Lo aveva rattoppato dopo averlo trovato accanto alla stalla del retro del suo locale, dopo una discussione con un vampiro di passaggio o almeno così le era sembrato di capire dai segni lasciati. Quando gli aveva chiesto cosa fosse successo le aveva gentilmente detto di farsi i fatti suoi e che l’ultima cosa che gli serviva era una donna shadowhunter impicciona che lo tartassasse con le sue domande. La gentilezza ed il tatto dopotutto erano caratteristici della sua specie…

Quando era tornata il giorno successivo per sincerarsi delle sue condizioni ed il giorno dopo ancora, la voce del fatto che vivesse in città una Shadowhunter con un bimbo piccolo, senza compagno e che si preoccupava della salute del capobranco del posto si era sparsa a macchia d’olio così il Mondo Invisibile del posto l’aveva accettata senza troppe domande. 

Fenrys le aveva anche offerto un lavoro che le occupava poche ore al giorno per gestire i libri contabili della taverna che fungeva anche da locanda, si era interrogata a lungo se l’avesse fatto per sdebitarsi o se avesse effettivamente capito che non si ritrovava esattamente nelle condizioni economiche ideali in ogni caso gli era molto grata.

 

… 

 

Il bussare insistente e cadenzato al portone le aveva già fatto capire chi ci fosse alla porta e le tremarono le mani per la gioia quando apri l’apri: Lucie Herondale, la sua parabatai era finalmente tornata dal suo viaggio con il marito Jesse Blackthorn ed era venuta a trovarla.

Era sulla soglia con il suo abito azzurro cenere da viaggio ed il cappellino di paglia decorato con dei nastri rosa pallido ancorato sotto la gola, i guanti senza le dita di pizzo, l’ombrellino per proteggersi dal sole ed una borsa leggera a mano, la guardo negli occhi sorridendole immensamente grata del suo arrivo e ciò che vide nel suo sguardo decisamente non prometteva nulla di buono:

 - “Per l’Angelo tesoro, ero convinta di essere io quella con la vena drammatica tra le due… su su fammi entrare che ti devo sgridare un po’ …”

 

 

 - “Tu non puoi capire il colpo che mi è preso quando al molo si e presentato lo zio Jem, mi ha dato la lettera dicendomi di leggerla subito e di non tornare all’istituto prima di averlo fatto, Jesse l’ha guardata come se dovesse esplodermi in mano da un momento all’altro … ho mollato loro tutti i bagagli, e dicendogli “Caro torno tra una settimana, affari urgenti tra parabatai” gli ho dato un bacio e sono partita subito, ho preso il primo treno e dopo due giorni di viaggio ti trovo qui che mi apri la porta come se la situazione fosse la più normale di tutte e sorridi …”

Fece una pausa e prese un sorso di te, si erano accomodate nel salottino piccolo ma confortevole e dopo essersi data una calmata dal suo sproloquiare chiese:
 - “Daisy cos’è successo mentre ero via? Perché per quanto io abbia letto la tua lettera centinaia di volte continuo a non capire”

Cordelia non riusciva a parlare, le parole le si erano bloccate in gola, fece un respiro profondo e cercò di incamerare un po’ di coraggio. La guardò negli occhi, era così diversa dal fratello, i capelli non erano color nero notte ma color cioccolato come quelli della madre ed i suoi occhi così azzurri e simili al padre non avevano nulla dell’ambra liquida di Jamie, guardarla le metteva serenità, la fiducia totale che Lucie aveva nel mondo dopo quello contro cui avevano lottato lei e Jesse la colpì come sempre. 

Lei era incrollabile, era l’ancora che teneva Cordelia sulla terra sicura e non la faceva scivolare nel burrone. Buttò fuori le parole come se tenerle dentro la facesse esplodere:

 - “Lucie io ci ho provato, sono già dieci anni che amo tuo fratello con tutto il cuore, sebbene lui non veda altre che Grace” - 

 - “Quella strega ammaliatrice è peggio della sifilide demoniaca” borbotto lei a mezza voce per poi farle un cenno di riprendere il discorso, sarebbe stata zitta.

 - “Sono due anni che ci provo da sposata e non è cambiato nulla, tuo fratello mi vede come una sorella, so che mi vuole molto bene e che non vorrebbe farmi soffrire ma Lu fidati che il suo atteggiamento mi fa stare ancora peggio: rincasava tardi, quasi non ci parlavamo, era sempre nervoso e scostante, lo sai è sempre stato un po’ lunatico, ma faceva il possibile per non starmi attorno e Owen non lo guardava neppure, non un sorriso più del necessario nulla … persino tuo padre è venuto a chiedermi se fosse successo qualcosa, e così non ho retto. Sono sempre stata bene da sola lo sai, non ho mai avuto problemi ad adattarmi così la soluzione migliore mi è sembrata partire, quando ami qualcuno è meglio lasciarlo libero, e chissà magari prima o poi guarirò da questo amore. Insomma, voglio provare a vivere la mia vita lontano da James, sono così pentita di aver accettato quella proposta di matrimonio così sterile di sentimenti. Prima della tua partenza sembrava quasi che ci fossimo avvicinati di più per questo ti è sembrato un filmine a ciel sereno Lu, ma sei stata via tanto e mentre non c’eri le cose sono andate peggiorando. Anche Matt faceva fatica a stargli dietro con i suoi sbalzi d’umore e l’ultima volta che l’ha portato a casa ubriaco, ha chiamato per tutta la notte il nome di Grace, il mio povero cuore non ha retto il colpo sarò sincera, e così in un paio di giorni ho programmato il tutto. Sono stata fortunatissima ad incontrare Magnus Bane in treno, mi deve aver visto talmente sconvolta che mi ha acquistato il cottage e viene a trovarmi una volta a settimana… perciò … direi che è tutto quello che c’è da sapere…”- Aveva le lacrime agli occhi ma non pianse, non una lacrima rovinò il viso della giovane madre. Lucie le poggiò gentilmente le mani sulle sue e le diede coraggio dicendole dolcemente:
 - “Oh mia cara, sarò sincera non credevo che spingendoti ad accettare la sua proposta sarei stata una delle firmatarie della tua rovina, volevo così tanto che fossi mia sorella oltre che parabatai… ma adesso devi farmi vedere il mio nipotino preferito … come sta il piccolo cupcake della zia Lucie?

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Capitolo 3
*** Lucie e l'intuito per le buone storie ***


                                                                      LUCIE E L’INTUITO PER LE BUONE STORIE






Il giorno dopo l’arrivo di Lucie, lei e Cordelia presero il bimbo e si avviarono verso il centro città, voleva far assolutamente vedere alla parabatai dove aveva trovato lavoro e farle conoscere il suo capo, Fenrys.

 

L’arrivo all’Artiglio del Lupo, fu a dire poco esilarante, Lucie era la cura ideale per lei con la sua vena da scrittrice e l’abilità di rendere un semplice racconto la storia più avvincente. Le stava raccontando tutto il suo incredibile viaggio in giro per l’Europa dalla visita alla reggia francese che sembrava uscita da un romanzo tanto era bella, alla fredda Dublino, alla pittoresca Italia con la Bella Verona. Lei e Jesse avevano incontrato tantissima gente e il viaggio era stato incredibilmente d’ispirazione per un nuovo racconto. 

Cordelia l’ascoltava immergendosi completamente in quelle descrizioni dettagliate e ridendo come una pazza quando Lu le raccontava degli incidenti del marito che non aveva una gran coordinazione ed inciampava ovunque ma che lei amava anche per quello.

 

Quando oltrepassarono la porta della locanda Lucie non era neanche a metà dell’immensa mole di cose che aveva da raccontarle ma si zitti incredula per guardare come il capo branco e proprietario si era allontanato da dietro il bancone ed avvicinato per salutare Cordelia con Owen il braccio: un sorriso che avrebbe sciolto il ghiaccio ed un’affettuosa carezza sulla testolina del piccolo shadowhunters che si sporse verso di lui per farsi prendere, evidentemente non era la prima volta che lo portava con lei e il bimbo aveva conosciuto abbastanza l’uomo da fidarsi totalmente. 

Le si gelò il sangue nelle vene notando come il maschio alfa guardava la sua parabatai: rispetto ed ammirazione per la sua persona ed un malcelato desiderio, il lupo doveva aver decisamente più che a cuore la sua amica. 

Inoltre era bello e molto diverso da James, mentre il fratello era cupo e solitario con il fascino da bello e dannato, alto e magro ma atletico; il capo branco era alto con due spalle forti e una muscolatura possente, capelli color biondo cenere tagliati corti erano folti e ondulati possedeva inoltre due occhi verde prato, una cicatrice leggera sulla mascella gli conferiva un’aria da guerriero vichingo, come il nome che riportava, Fenrys il nome del dio lupo nella mitologia norrena, ma sopratutto aveva un bellissimo sorriso, non sembrava affatto l’uomo un po’ burbero che le era stato descritto.

Cordelia gli sorrise e fece un paio di battute sul fatto che il figlio ormai lo adorasse e la indicò per presentargliela, lui la studio intensamente qualche attimo per poi prenderle la mano con delicatezza e farle il baciamano presentandosi, ottimo era anche cordiale, sfacciato e con un buon senso dell’ironia… di male in peggio.

 

 

Lucie era sconvolta, quel lupo mannaro era incredibile e lei che era partita con l’intenzione di cercare di vedere se era possibile rimettere insieme il rapporto con James, si trovò a credere che la fuga di Daisy fosse un segno, un segno del destino. E come suo padre le aveva sempre detto le cose accadono sempre per un motivo, non esistono le coincidenze.

Quasi faceva il tifo per quel lupo che avrebbe portato la sua parabatai lontano da lei, ma era certa di una cosa, con il fratello Cordy aveva passato due anni infernali accumulando una dose di dolore psicologico che le sarebbe bastato per una vita intera, perciò era il momento di accettare l’idea che loro due dovessero separarsi.

 

 

Rientrarono al cottage verso il tardo pomeriggio, e per la strada Lucie continuò a rimuginare sul pomeriggio trascorso, erano state benissimo in compagnia ed aveva fatto la conoscenza dei membri più in vista del branco che trattavano tutti con cortesia e rispetto la shadowhunters ed erano stati molto disponibili anche con lei sebbene fosse un’estranea. Cordelia era riuscita ad entrare nel cuore di quelle persone e si era conquistata il loro affetto, dopotutto era sempre stata dolce e cordiale e sebbene il fatto che fosse una shadowhunters dovesse averle dato dei problemi all’inizio per la naturale avversione dei Nascosti verso di loro, non sembrava fosse più così e di questo la Herondale ne era veramente sollevata, inoltre il suo sospetto si era fatto certezza, Fenrys si era affezionato moltissimo alla parabatai e se la sua intuizione fosse stata corretta non avrebbe atteso ancora per molto di farsi avanti sebbene Cordelia fosse sposata e si notasse la runa del vincolo matrimoniale sul retro del polso.

Quella che non capiva ovviamente era Cordelia:

 - “Daisy che ne pensi del lupo?”

 - “Trovo che sia una persona stupenda Lu, non nego che alll’inizio non sia stato la cortesia fatta a persona ma si è affezionato subito ad Owen, anche perché questo uragano gli era sempre intorno mentre io ero nel retro a fare di conto, incredibile come Owen si sia adattato subito alla sua presenza, non che non sia un bimbo curioso ma decisamente l’ha presa meglio del previsto, so che lo consideri ancora troppo piccolo per capire ma secondo me certe cose a pelle le aveva capite anche lui quando eravamo a Londra, stava molto di più con gli adulti che con suo padre, come se lo sentisse sotto pelle che qualcosa non andava.”

 - “Con Fenrys non si fa nessun problema mi pare…”

 - “Infatti lo adora, tu che ne pensi invece?”

 - “Mi sembra che tu gli piaccia Daisy e anche parecchio, e mi sembra che non ne possa venire fuori nulla di buono.”

 

Cordelia si bloccò in mezza strada di colpo  guardandola con tanto d’occhi come se fosse impazzita o avesse detto un’assurdità, poi esplose in una risata:

 - “Lu cara, io non credo assolutamente, diciamocelo sono incasinata e si capisce lontano un miglio che lo sono anche parecchio, Mr. Fenrys Blackclaw è un tipo veramente pragmatico e gli piace che le cose siano lineari e semplici, l’ultima cosa che vorrebbe è avere a che fare seriamente con una moglie Shadwhunters scappata di casa con un figlio piccolo anche lui shadowhuters te lo posso assicurare.”

 - “Daisy credo che per lui sia molto diverso, ti ha vista e credimi cara, sei bella ma sopratutto sei buona, gentile, generosa, cerchi sempre di mettere tutti a loro agio, non sei pettegola, sei fiera e tendi sempre a fare la cosa giusta, non sopporti le regole e ti piace stare in mezzo alla gente… non tutti sono James Herondale che aspetta sempre la fredda ma stupenda Grace Blackthorn di turno… Daisy credimi lo dico sul serio, potrebbe essere la tua occasione per essere felice e voltare pagina, pensaci sarebbe anche possibile, l’annullamento del matrimonio non è ben visto ma vivere separati non è un problema, inoltre gli piace Owen ed al piccolo piace lui, vivresti lontana da Londra è vero ma lo sai che sia a me che a Jesse piace viaggiare, ci potremmo vedere ogni volta che vogliamo, l’addestramento non sarà un problema, il tuo piano di mandarlo all’istituto o all’accademia va benissimo, l’importante sarà contenere un po’ le male lingue ma anche li non credo che sarà troppo difficile, qui vivono solo lupi mannari e lui è l’alfa. Lo vedo che ti piace come persona e ci vai d’accordo, pensaci tu …”

 - “Per l’Angelo Lucie fermati un attimo, ma ti rendi conto cosa vorrebbe dire per la tua famiglia? La nuora che scappa e si rifà una vita con un lupo mannaro, non potrei ma infliggere questo genere di dolore Will e Tessa, non a loro che sono sempre stati così buoni con me ed inoltre tu parli come se Mr. Blackclaw si fosse già dichiarato, per ultimo ma credo sia la cosa più importante io amo James, lo amo ancora dopo tutto se non so se riuscirò mai a mettere di amarlo.”

 - “Cosa che non capisco visto come ti ha sempre trattata!”

 - “Anche Magnus quando è passato l’altro giorno me l’ha chiesto.”

 - “E cosa gli hai risposto?”

 - “Che non lo sapevo”

 - “Davvero un’ottima risposta, per l’Angelo pensaci, quando ti sarai risposta sono certa che Fenrys Blackclaw ti sembrerà la migliore cura. Comunque ti dicevo di Praga…”

 

Ripresero la camminata verso il cottage e il racconto del viaggio di Lucie.

 

 

La giovane Herondale-Blackthorn era tornata a Londra dopo una settimana a Birmingham, in piedi appena uscita dalla stazione centrale si domandava cosa avrebbe detto alla sua famiglia una volta arrivata, era certa che sapessero tutti dove fosse andata, insomma non ci voleva di certo un genio per capire che doveva essere partita per andare a trovare Cordelia appena scesa dal traghetto, anche solo per il fatto che il marito era tornato all’istituto accompagnato molto probabilmente dallo zio Jem che guarda caso era un Carstairs.

Dunque il compito più arduo toccava a lei … bene, che si alzi il sipario, lei sarebbe stata pronta e se solo il fratello osava dire qualcosa glie le avrebbe cantante davanti a tutti. Era sempre stata convinta che il suo racconto “La bella Cordelia” si fosse concluso, invece il destino le aveva trovato altro materiale su cui scrivere, e pareva che la protagonista ne avrebbe ricavato questa volta un finale decisamente più felice.

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

allora allora, tiriamo un po' di somme: Lucie come un turbine a primavera è arrivata per aggiustare le cose MA si rende conto che la parabatai è stanca, stanca di combattere per questo amore a senso unico, che però non può sfuggire ai suoi sentimenti: il pensiero di rifarsi una vita le pare assurdo lei ama James così e stato e così sarà, almeno per adesso.

 

Dall'altra parte abbiamo Lucie che sa quanto Cordy abbia sofferto e si è resa conto che la cosa migliore per la sua parabatai sia andare avanti, dimenticare il fratello e Fenrys le fa subito un’ottima impressione, la sua fantasia da scrittrice prende il volo proprio.

Fenrys è un personaggio completamente inventato però caratterialmente me lo sono immaginato tranquillo e incline a farsi i fatti propri, che si preoccupa del branco e delle persone sotto la sua protezione, e che di certo non disdegna una donna che sa il fatto suo e di buon cuore come Cordelia, (praticamente ci troviamo davanti ad un Azriel della Maas meno complessato) che è colpito da C e si è affezionato ad Owen ma che ancora non è parte integrante della storia.

 

p.s. di una cosa sono certa, non voglio che la mia storia diventi un triangolo quindi ciò che desidera Cordelia sarà sempre chiaro, un coniuge complessato ed indeciso ce lo abbiamo già ahahah

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Capitolo 4
*** James sta male ... ma per chi? ***


                                                               JAMES STA MALE … MA PER CHI?






 

Lucie scese dalla carrozza e si ritrovò davanti l’istituto di Londra imponente e famigliare: era a casa. Salutò prima di entrare la graziosa dama fantasma Jessamine che riusciva a vedere solo lei oltre al suo adorato padre, e si apprestò a giurare sull’angelo quando Christopher Lightwood spalancò il portone. Il cugino non era affatto cambiato durante il suo periodo di assenza, i soliti capelli castani arruffati e gli occhiali leggermente storti sul naso, le mani coperte da guanti spessi per proteggerle dai componenti degli esperimenti che fin da piccolo lo avevano affascinato e lo avevano portato ad essere l’assistente/aiutante/collega dello zio Henry Brandwell. Aveva il viso completamente stravolto o meglio, più stravolto del solito:

 - “Lucie è tutto un disastro, finalmente sei tornata! Devi parlare con James, dov’è Cordelia? Non eri andata a ritirarla?”

 - “Cordy è una persona Christopher, non un pacco postale! E no, non ho intenzione di convincerla a tornare, sta benissimo dove sta, te lo posso assicurare”

Il tono alto e concitato di Christopher doveva essere arrivato alle sale superiori perché Lucie vide arrivare di corsa suo padre, sua madre, la zia Cecily, lo zio Gabriel e pure la zia Charlotte. 

Per l’angelo Cordelia … che polverone stiamo per sollevare?

Suo padre fu il primo ad arrivarle davanti la fece entrare, le tolse il bagaglio leggero e l’abbracciò forte, il suo odore famigliare le penetrò nelle narici, si decisamente le era mancato, poi fu il turno dei baci di sua madre e poi … 

… Scoppiò il caos

 - “Lucie non mentire è una cosa seria: dove sono Cordelia ed il piccolo Owen? Ti rendi conto di cos’ha fatto? Poteva succederle qualsiasi cosa … deve tornare a casa, devi convincerla, devi parlarle, devi …”

 - “Basta così papa io …”

  • “Lucie tesoro ti sei resa conto di cosa poteva succederle? Una donna sola, senza protezione, senza meta, senza famiglia … oh povera cara poteva succederle di tutto…”
  • “Tessa non è solo questo, Cordelia è sposata con vostro figlio, la questione è grave”
  • “Charlotte ha ragione, non avete neanche avvertito Alistair, so che con la sorella non va d'accordo ma certe cose si devono sapere”
  • “Cecy ti rendi conto vero di che tipo è Alistair Carstairs?”
  • “Signore e anche tu Will, vi prego facciamo parlare Lucie"
  • “Per una volta sono d’accordo Lightworm”
  • “Will piantala!”

La stavano guardando tutti in attesa, ed in quel momento non seppe bene cosa dire, per lei la situazione era chiara e semplice: Daisy non ce la faceva più a stare con il fratello, e così era partita, si era sistemata bene e non avrebbe perso il rapporto con lei ed il loro mondo, davvero non vedeva quale fosse il loro problema, così disse semplicemente:

 - “Adesso lei sta bene, ed anche Owen, si sono sistemati e non sono vicino a pericoli o altro” - Buttò fuori le parole tutte d’un fiato: - “Non era felice qui, inutile girarci intorno, io sono d’accordo con la mia parabatai da me non saprete altro che questo.”

Il tono secco con cui lo disse non lasciava sicuramente spazio a polemiche o repliche.

 - “Il problema adesso è James.” - Il tono grave di suo padre non faceva presagire nulla di buono: - “Non so cosa sia successo tra lui e Cordelia ma non può comportarsi così”

 - “Cosa fa?” - La preoccupazione per il fratello si acuì ancora di più.

 - “Rincasa all’alba puzzando terribilmente di alcool e non da retta a nessuno, non ha fatto un solo tentativo per andare a cercarla” - Will abbracciò Tessa che sospirava tristemente: - “… inoltre non ha detto cosa Cordy gli abbia scritto nella lettera, noi ci siamo confrontati, è stata dolcissima a scriverne una ciascuno, però a parte ringraziarci e dirci che le mancheremo tantissimo ma non poteva più restare non ha detto altro, l’unica lettera che non abbiamo aperto è quella indirizzata al fratello che è ancora a Idris.”

 - “Dov’è Jamie?”
 - “Chiuso nella sua stanza con Matthew, è molto probabile che stia smaltendo il whisky che ha in corpo. Vai a parlarci Lucie, so che lei è la tua parabatai ma Jamie è tuo fratello” - Will guardò la figlia minore sperando che fosse d’accordo.

 - “Si è messo lui in questa situazione padre, credi che Cordy sia stata contenta di andarsene? No, per niente, la colpa è di James e del suo essere un’idiota cieco che…” - Il padre la interruppe dicendole semplicemente:

 - “Lu vai di sopra e guarda tuo fratello negli occhi, sembra che gli si sia spezzato qualcosa dentro dalla sua partenza, non so perché stia reagendo così invece di spostare le montagne per trovarli ma ci sarà un buon motivo, o almeno lo spero … vieni ti accompagno.” 

Fece un cenno agli altri di lasciarli soli e salirono nei piani superiori.

 

Arrivarono davanti alla porta della camera che il fratello aveva condiviso con Daisy ed il figlio, e Lucie si apprestò a bussare quando il padre la fermò:

 - “Aspetta un attimo tesoro, io non so il rapporto che c’era tra loro, ma sarò sincero: il loro matrimonio mi era sembrato improvviso allora ma non ci feci caso, ora invece… è un mese ormai che ho tempo di pensare alla loro situazione, a dire il vero non faccio altro. Ripenso agli sguardi e gesti strani, rigidi tra loro che avevo archiviato come non importanti ma adesso, adesso mi viene il dubbio che ci sia qualcosa di veramente grosso sotto la sua fuga. E credo che questo centri con il fatto che James ha sempre avuto un certo occhio di riguardo per la figlioccia di Gabriel e Gideon, e ti dirò un’altra cosa Grace Blackthorn sta per sposarsi, e l’annuncio del suo matrimonio è stato fatto qualche giorno dopo la fuga di Cordelia.” - Aveva guardato intensamente la figlia sperando di leggervi qualche emozione che potesse dargli qualche inizio ma ciò che vide fu solo stizza per l’ultima notizia:

 - “Quella strega si sposa? 

 - “Lucie ti pare questa la maniera di parlare?”

 - “Scusa padre ma non ne sapevo nulla è una notizia improvvisa, Cordelia non ne sapeva niente.”
 - “Non so se possa centrare o meno, sta di fatto che a fine mese lei e Christopher celebreranno il matrimonio.”

 - “Si sposa con Chris? Con Chris?” - Il viso esprimeva stupore ed incredulità allo stato puro - “E perché mai quella banshee dovrebbe sposare mio cugino? Non mi pare giusto che una bella persona come lui debba accasarsi con una donna fredda come una statua e crudele come l’inverno più rigido, padre devi fare qualcosa!”

 - “Lulu praticamente non la conosci! Inoltre cosa vuoi che faccia? Sono affari di Lightworm e Cecily, io non posso entrarci più di tanto.” - Scosse la testa per riportare il discorso all’argomento principale: - “In ogni caso adesso bisogna pensare a James.”

 - “Proverò padre ma non ti prometto nulla.”

 - “Brava la mia bambina!”

Dopo averle schioccato un bacio sulla fronte e aver lanciato uno sguardo affranto la porta chiusa della stanza del figlio scese le scale lasciandola da sola.

Fece un respiro profondo e bussò.

Passò qualche attimo e le aprì l’unica persona dell’istitituto a non aver perso ancora le speranza con Jamie, il suo parabatai Matthew Fairchild.

Il biondo era vestito di tutto punto secondo la moda dandy mondana del periodo con un panciotto verde acido accompagnato ad una camicia oro, pantaloni color caramello e cravatta blu cobalto, lui la guardò leggermente sorpreso per poi farle spazio per entrare.

 

 

Chris non aveva esagerato, era un disastro, tutto era un completo disastro: la stanza era buia tranne che per la tenue luce morente di una candela, un odore particolarmente sgradevole stanziava nell’aria come se la camera e le sue finestre con le tende tirate non venissero aperte da parecchi giorni. Sdraiato sul letto con una pezza sulla fronte, gli abiti sporchi e sgualciti e con un catino affianco stava il fratello, conciato tanto male da sembrare moribondo. 

Non lo aveva mai visto ridotto in quello stato e si domandò se fosse per la fuga di Cordelia con il figlio che stava così o per l’annuncio del matrimonio di Grace. Il dubbio le fece venire un nodo alla gola. 

Come faceva il fratello a non rendersi conto di quanto Daisy lo amasse e di come la facesse soffrire vedere che lui si struggeva per un’altra donna quando lei condivideva il suo letto?

Oh Daisy, finalmente vedo chiaramente perché ti era così difficile. 

Matthew le si avvicinò per poi sussurrarle piano:

 - “E’ così da quando Cordelia e Owen sono andati via… appena si riprende abbastanza da camminare con le sue gambe esce di nuovo a bere e qualcuno ce lo riporta nuovamente all’istituto mezzo morto. Dov’è lei? Deve tornare a casa, Jamie non potrà reggere ancora a lungo, ho paura che possa fare qualcosa di veramente terribile.”

 - “Perché dovrei dirtelo Fairchild? Tu potresti essere sincero e dirmi che sai con assoluta certezza che si comporta così perché gli mancano la moglie ed il figlio oppure perché sa che Grace si sposa con Chris e che lui non potrà mai averla?

Matthew non accennava a rispondere così Lucie continuò:
 - “Cordy mi ha detto che il giorno in cui si è decisa a partire è stato quando è tornato a casa ubriaco perso ed ha invocato il nome di Grace tutta la notte, due giorni dopo l’ha fatto, ed io credo proprio che quella sera Chris abbia dato l’annuncio del matrimonio a te, a lui ed a Thomas al vostro solito posto, o mi sbaglio?” - Il tono indagatore e la posa da inquisitore fecero capitolare il ragazzo:

 - “No, non ti sbagli” - disse con un sospiro triste passandosi una mano tra i capelli, un tic nervoso che aveva fin da piccolo:

 - “Quindi perché dovrei dirgli dove sono la mia parabatai ed il mio nipotino quando non so per chi sta male? Dammi una buona ragione Matt.”

 - “James ha bisogno di Cordelia qui, ha bisogno di lei!” - La sua voce era agitata, conciata per l’ansia e la smania di convincerla: - “Lei c’è sempre stata per lui ed adesso in un momento così delicato non può andarsene, te lo ripeto Lucie, mi fa paura questa situazione, è troppo imprevedibile.”

 - “Cordelia ha sacrificato anche troppo per lui, non gli deve nulla. Ora voglio delle risposte…” - Guardò il fratello sdraiato sereno e le venne il nervoso: “…e le voglio da lui.”

Marciò fino alla finestra e si voltò a guardarlo con cipiglio deciso: 

 - “Il tuo periodo di vacanza è finito fratello, adesso che sono tornata ti darò il tormento.”

Detto questo afferrò le tende e le apri con uno scatto deciso per poi spalancare completamente le finestre lasciando entrare l’aria pulita e la luce in quella dannata camera.

Uscì fuori ed urlò ad Agatha di preparare un bagno freddo, per poi andare nella sua stanza. Si mise un vestito vecchio che non le sarebbe servito per uscire e dopo poco tornò da James e Matt.

Il bagno freddo era stato preparato e caricandosi poco gentilmente il fratello, facendosi dare una mano dal biondo buttò letteralmente il fratello interamente vestito (tranne le scarpe) nella vasca, che con un’imprecazione davvero poco bella si riscosse da suo torpore e le puntò contro i suoi occhi color oro per poi dirle con voce biascicata:
 - “Bentornata sorellina.”

 

 

 

Angolo autrice:

allora allora, cosa è successo? 

Lu torna a Londra e rivede tutti, mi sono domandata come sarebbe stato per lei tornare a casa e come far entrare tutti i nuovi personaggi principali di TLH nella storia, perciò ho pensato che sarebbe stato meglio per lei (poveretta ritrovarlesi tutti addosso sarebbe stato traumatico), per me e per voi farli entrare a turno.

Perciò abbiamo:

  • Christopher Lightwood che sarebbe il figlio di Gabriel e Cecily
  • Matthew Fairchild parabatai di James, figlio di Charlotte ed Henry, ha il cognome della madre perché Charlotte è console e la sua carica le permette di dare il cognome al figlio.
  • James Herondale …  per adesso è ancora moribondo

 

Arriveranno più avanti Thomas ed Anna Lightwood, Alistair Carstairs e …. Grace Blackthorn (purtroppo… si nota proprio che non la sopporto, vero?)

 

Il matrimonio di Chris con la Blackthorn non è di mia invenzione anzi dall’albero genealogico risulta che Alec, Izzy e Max (ave atque vale) siano i loro discendenti, molto probabilmente il colore degli occhi di Alec che Magnus aveva detto somigliassero a Will è stato tramandato da Cecily che è la sorella (di Will)… Cassie sei un po’ troppo complicata ma ti adoro lo stesso.

Dei vecchi ci sono tutti tranne Henry, Gideon e Sophie che arriveranno. 

 

Una cosa che vorrei sottolineare è come deve essere difficile per Lucie la situazione: Cordelia è la sua parabatai, sua sorella per scelta, la sua compagna, mentre James è il fratello di sangue e lei vuole bene ad entrambi.

A proposito di James, finalmente compare … non è proprio in ottimo stato ma il dubbio è: sta così per CORDELIA ed Owen o per GRACE? 

… per adesso non si sa <3 sono aperte le scommesse!

 

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Capitolo 5
*** Non sai cosa significa amare ***


                                                                 NON SAI COSA SIGNIFICA AMARE
















































 

James ancora con la mente annebbiata guardò la sorella che pareva dovesse esplodere da un momento all’altro. 

Gli martellava la testa ed era stanco, stanco di tutto, voleva solo dormire, ma neanche nel sonno trovava pace. L’immagine di Cordelia che lo guardava con gli occhi pieni di lacrime lo ossessionava anche nei sogni, così doveva per forza ricorrere all’alcool.

Non avrebbe mai immaginato che la sua piccola Daisy gli sarebbe mancata così tanto, ora si sentiva il cuore stretto in una morsa.

Avrebbe avuto bisogno di lei ora che il matrimonio di Grace con il cugino era sempre più vicino, lei che sapeva sempre come consolarlo e che lo capiva ogni volta con un solo sguardo.

Ripensava costantemente alla lettera della moglie, ormai l’aveva letta talmente tante volte che gli si era stampata a lettere infuocate nella testa, e solo adesso si rendeva conto di aver sbagliato tutto.

 

Con un sospirò cercò di scacciare il pensiero, non era il momento di farsi venire i sensi di colpa, non ora che la sorella gli era davanti con le mani sui fianchi pronta ad iniziare:

 - “Allora sorella, c’è qualcosa che devi dirmi? Non è stato un gran che come risveglio, potresti almeno scusarti per avermi bagnato i vestiti.” 

 - “James cosa stai facendo? Cosa stai combinando? Ma è possibile che tu faccia sempre così? Non sai reagire in modo diverso?” - Lucie era sconvolta, non era dal fratello parlare in quel modo così superficiale:

 - “E come dovrei reagire sorellina? Illuminami ti prego sto aspettando.”

 - “Cercare Cordelia non ti è passato neanche nella mente vero?” - Sbuffò sonoramente all’idea di dover avere a che fare con un tale testone: - “Il pensiero che potesse esserle successo qualcosa a lei oppure ad Owen non ti ha neanche sfiorato scommetto.”

 - “Cosa ti fa pensare che non mi importi? Io voglio bene a Owen e Cordelia ma lei è stata chiara nella sua lettera, non vuole essere trovata e mi lascia libero …” 

 - “Per l’angelo James ma ti senti quando parli? Come fai a credere che Daisy non voglia essere trovata! E dire che ne hai letti di libri! Ti adora da quando aveva sette anni, ti sta aspettando e tu … ah tu pensi solo a quella serpe malevola” -La voce le si era alzata di qualche tono, decisamente si stava innervosendo! Rimani calma Lucie! 

 - “Grace vorrai dire! Non insultarla Lucie! Io amo Grace e sono sempre stato molto sincero con Daisy …” - James si infiammò all’idea che la sorella parlasse così della giovane Blackthorn:

 - “Tu non sai cosa significa amare James! Tu sei ossessionato da Grace ma il tuo non è amore! L’amore è ben diverso! Cordelia ti ama! Quello è amore! Sacrificarsi per una persona e donarle il proprio cuore come papà a fatto con la mamma oppure mettere la felicità della persona amata davanti alla propria e lasciarla libera come Daisy a fatto con te! Per l’Angelo Jamie hai un figlio stupendo che è la gioia più grande che possa arrivare in una famiglia e tu corri dietro alle gonne della Blackthorn solo perché non la potrai mai avere!” - La voce di Lucie alta ma chiara gli arrivò dritta nelle orecchie come un’accusa:

 - “Sei tu che non capisci Lucie, tu hai sposato la persona che ami, io non ho potuto per colpa del mio potere!”

 - “Non è stata colpa del tuo potere e lo sai anche tu …  James non mentire a te stesso, Grace non ti amava e perciò a rifiutato la tua proposta, non dare all’eredità di nostra madre la colpa del suo rifiuto”

 - “Invece si! Sai bene che le mie ombre non hanno fatto altro che crearmi problemi! Ho sposato Cordelia per farmi accettare perché mi hanno sempre visto come un diverso, tu non sai gli sguardi che mi lanciano gli altri shadowhunters. Loro guardano i miei occhi e vedono il segno del demone, dell’oscurità! Il mio potere, le mie ombre, nessuno le avrebbe accettate se non avessi sposato Cordelia e …” - Jamie parlava sempre più velocemente agitandosi, evidentemente non aveva ancora smaltito i postumi perché altrimenti sarebbe stato molto più calmo e posato, però lei era stanca di cercare di far ragionare il fratello così disse semplicemente con voce tranquilla ma triste:

 - “Daisy le ha accettate… proprio non capisci James”

Lucie si allontanò verso la porta guardando il fratello con tristezza e compassione per continuare a dire sulla porta:

 - “Non capirai mai il suo gesto, purtroppo ne sono certa, perché non hai il cuore per capirlo, sei troppo pieno di te stesso per preoccuparti di qualcun altro! Al mondo non esisti solo tu, James Herondale”

 - “Daisy tornerà?” - La domanda le parve fuori luogo dopo la discussione che avevano avuto ma rispose semplicemente:

 - “Non credo proprio, fratello”

 - “Owen?” - Mentre lo diceva gli tremò la voce:

 - “Andrà all’accademia oppure verrà qui ma farò in modo che venga seguito da nostro padre … Ricordati James, ti renderai conto di cos’hai perso quando sarà troppo tardi. Capirai davvero la vera bellezza di Daisy quando sarà troppo tardi per riconquistarla, non importa quanto lei ti possa amare: quando ami ma in cambio ricevi solo dolore, prima o poi la catena d’oro che ti tiene legato si spezza.”

Detto questo si voltò verso Matthew che era stato seduto sulla poltrona in silenzio durante tutto il loro discorso e gli dedicò un breve cenno de capo per poi rifugiarsi in camera sua a scrivere. 

Doveva assolutamente mandare un paio di lettere, una in particolare a Daisy.

Ed iniziare un nuovo capitolo del suo romanzo e sapeva già come intitolarlo: “Perdere un amore? No, trovarne uno migliore

 

… 

 

Cordelia era appena uscita dalla locanda quando Fenrys si propose di accompagnarla a casa e senza darle neanche il tempo di annuire, le prese Owen gentilmente e senza svegliarlo, per poi porgerle il braccio.

Daisy accettò, e gli sorrise dolcemente, vedere come si era affezionato a lei e al figlio le scaldava il cuore.

Fenrys ebbe a malapena il tempo di pensare che il suo sorriso era adorabile (non aveva mai sorriso così in quel mese di conoscenza forse la ferita che aveva nel cuore la giovane donna si stava rimarginando) che venne coinvolto in un racconto, un racconto che parlava di Londra e shadowhunters, di mariti e di dolore …

 

 

James intanto si alzò lentamente dalla vasca dove la sorella lo aveva lasciato a mollo cercando il più possibile di mantenersi in equilibrio da solo e guardò Matthew, non gli aveva mai detto il perché avesse sposato Cordelia, ed ora che aveva assistito alla discussione con la sorella si sentiva male al pensiero di averlo rivelato così. 

Sapeva che lui era molto legato a sua moglie, ed il pensiero che potesse biasimarlo o peggio arrabbiarsi gli fece venire il panico così con voce stanca gli chiese:

 - “Matt non dici niente?”

 - “Cosa vuoi che ti dica? Che sei un’idiota? Mi pare che Lucie te lo abbia ampiamente fatto capire. Stai reagendo in modo pietoso James, reagisci per l’Angelo!” - Fece per continuare ma poi si fermò mentre James lo incalzava con un’altra domanda:

 - “Che ne pensi del matrimonio con Cordelia?”

 - “Non credo che ti servisse il matrimonio per farti accettare, le persone che ti vogliono bene lo fanno già … ti sei sempre interessato troppo all’opinione altrui, dovresti essere fiero delle tue origini invece ti consumi nell’idea che di non essere trattato in egual misura rispetto agli altri. Cordy è una persona stupenda, un vero angelo, ed io non capisco come tu non possa amarla.”

 - “Tu …” - 

Fece per replicare ma il parabatai alzò la mano per interromperlo:

 - “Senti Jamie, io capisco che la Blackthorn ti abbia colpito ma davvero, davvero sei così insensibile al fascino di Daisy? Davvero non ti freme il cuore nel petto quando guardi Owen incespicare nei suoi primi passi? Io non credo sia possibile” - Il silenzio che ne seguì fece gli fece perdere ogni briciolo di pazienza rimasta, così Matthew lasciò la stanza dopo aver dato una scrollata di spalle e pensando che Lucie potesse aver visto nel futuro, Cordelia era troppo buona e gentile per rimanere da sola a lungo.

Ed il parabatai avrebbe patito le pene dell’inferno per riprendersela.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

allora allora, James … parliamone: da quanto sappiamo dalla Clare e dalle sue opere “le cronache di M.B.” e “le cronache dell’A.S.” non è ben visto dagli altri shadowhunters per il suo potere di farsi della consistenza delle ombre. 

I suoi occhi per gli altri sono il segno che sangue di demone scorre dentro di lui perciò povera anima è bello complessato il ragazzo.. Cassie inoltre ci dice che lui e Daisy si sono sposati per uno strano motivo ed a me è venuto in mente che potesse essere sia il fatto di essere accettato dalla società shadowhunters (che come sappiamo ha una mentalità ristretta) e che ormai avesse gettato la spugna perché Grace lo aveva rifiutato.

 

Sono convinta di una cosa, dai pezzi che ho letto sono abbastanza dell’idea che lui più che innamorato fosse “ossessionato” da Grace perciò lo stupendo cuore degli Herondale che quando viene ceduto non può essere ripreso lui lo possiede ancora… 

Il rapporto che ha con Daisy è strano, le vuole molto bene e gli dispiace per lei soprattutto per quello che ha scritto nella lettera (verrà fuori prima o poi, nei futuri capitoli o come pezzo di una raccolta ma … è tutta un pianto stile “finche posso ancora sognare, io sogno te”/“ti amo e ti amerò per sempre e se c’è una vita dopo la morte ti amerò anche allora”) ma non la ama, e come ha detto Cordelia, vede il figlio come la somma delle scelte sbagliate della sua vita …. ci vorrà un po’ prima che cambi idea.

Diciamo che non si è mai deciso a conoscere sua moglie perché se solo le avesse dato una possibilità si sarebbe innamorato già tempo prima, ma lui è testa dura perciò per adesso ha il paraocchi.

 

Lucie si è definitivamente arresa, almeno credo, e gli lancia un avvertimento da ricordare per il futuro.

 

Intanto Cordelia si sta sempre più avvicinando a Fenrys (ma quanto è dolce questo lupacchiotto?) e ne vedremo delle belle!

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Capitolo 6
*** Un sorprendente invito ***


                                                                    UN SORPRENDENTE INVITO



 

Mentre all’istituto di Londra c’era aria di guerra, al cottage di Cordelia Carstairs in Herondale regnava la pace. Era ormai sera inoltrata e per quanto la situazione non fosse conforme alle regole della buona società, formava uno splendido quadretto: Cordelia ed il suo ospite Rys (come Fenrys aveva preteso da lei ed Owen) avevano messo a dormire il piccolo shadowhunter per poi mettersi comodi a chiacchierare davanti al fuco che il lupo si era gentilmente offerto di accendere.

La serata procedeva tranquilla e dopo mesi Cordy finalmente si sentiva veramente felice. Durante il tragitto di ritorno si era aperta con il licantropo raccontandogli a grandi linee la sua vita di Londra ed il motivo per cui se ne era andata e ciò che aveva visto nei suoi occhi non era stato commiserazione o pena ma affetto e comprensione, come se anche lui avesse sofferto simili pene d’amore e la capisse. 

Daisy quella sera andò a letto facendo un profondo respiro e sentendo il peso che aveva sul cuore farsi più leggero, Forse si disse sto guarendo davvero da questo mal d’amore.

 

… 

 

 

Cordelia aprì di corsa la porta di quella che ormai da due mesi era diventata effettivamente casa sua trovandosi davanti un mondano, o meglio un postino mondano, che le consegnò una lettera da parte di Lucie Herondale.

 

Trovava adorabile comunicare via lettera come quando erano piccole prima che decidessero di diventare parabatai. Ed il suo essersi spostata a Birmingham aveva riacceso quella piacevole tradizione, la corrispondenza era fittissima, praticamente si scrivevano lettere tutti i giorni parlando di qualsiasi cosa: da cosa succedeva a Londra, a come stavano lei ed il bambino, le aveva inoltre raccontato come l’amicizia con Fenrys si era fatta più stretta, infatti la riaccompagnava sempre a casa dopo il lavoro e spesso si fermava da lei per il te o la cena. Iniziava ad adorare quella routine anche se era strano compierla con qualcuno che non era suo marito, non poteva fare a meno di amare come Owen si era abituato alla sua presenza e di come lei trovasse oltremodo piacevole chiacchierare con lui sia di sciocchezze di poco conto che della situazione tra gli Shadowhunters ed i Nascosti. Le sarebbe tanto piaciuto che Rys potesse avere prima o poi la possibilità di parlare con William Herondale, lui era sempre stato propenso all’integrazione dei Nascosti come membri di rispetto nelle riunioni del Consiglio del Mondo Invisibile quando i suoi colleghi trattavano gli stregoni, i seelie, i Figli della Notte e i Figli della Luna con disprezzo.

 

Grazie alle lettere era anche venuta a conoscenza dello stato pietoso in cui riversava James alla notizia del matrimonio di Grace ed era rimasta sconvolta nel sapere che lo sposo sarebbe stato Christopher, non aveva neppure idea che si parlassero loro due, figuriamoci progettare un matrimonio. Le si strinse il cuore nel leggere che il marito non aveva fatto un solo tentativo per cercarla ma non se ne stupì.

Inoltre aveva saputo che il fratello aveva ricevuto l’ordine di rimanere a Idris ancora per qualche mese quindi per adesso era salva dallo spiacevole scontro che avrebbero avuto una volta che fosse tornato all’istituto per poi scoprire che se ne era andata… era già d’accordo con Lucie sul come fare per avvertirlo nella maniera più delicata possibile.

Sebbene non andasse troppo d’accordo con il fratello data la sua indole troppo autoritaria, sapeva di poter contare su di lui se la situazione si faceva nera, Alistair Carstairs era fatto così: poteva essere scortese, burbero, spocchioso, arrogante ed intransigente, poteva non sopportare il marito che si era scelta, poteva condannare la decisione di partire e lasciare tutto ma avrebbe capito, se la situazione si faceva tragica sapeva sempre come tirare fuori la sorella dai pasticci.

 

 

Aprì piena di curiosità la lettera e vi lesse la notizia.

Lucie per quanto ci avesse provato non era riuscita a compiere il miracolo dei miracoli: fare in modo che la presenza di Cordy non fosse necessaria il giorno delle nozze. 

Niente, non c’era stato nulla da fare, zia Cecily si sarebbe offesa mortalmente se non avesse partecipato e siccome morivano tutti dalla voglia di vedere come stesse, avevano insistito che doveva partecipare a tutti i costi. 

Non solo, per fare in modo che non disertasse l’invito all’ultimo avevano incaricato il piccolo Owen di fare da paggetto e portare lo stilo agli sposi con cui si sarebbero disegnati le rune matrimoniali, praticamente era fregata.

Anche se le venne da sorridere davanti all’immagine di tutti i suoi parenti acquisiti che si mettevano a discutere su quale sarebbe stata l’idea più geniale per convincerla a partecipare! Era certa che alla fine Will e Gabriel avessero finito per litigare con Tessa che cercava di mettere pace intorno a se con il suo sguardo calmo e sereno. Ah come le mancavano tutti! Sarebbe stato stupendo rivederli dopo due mesi, tranne per il fatto che avrebbero richiesto spiegazioni, spiegazioni che lei non aveva ancora la forza di dare.

 

 

Un lieve bussare le fece interrompere la lettura della missiva, e tenendo in mano il foglio con un lieve sorriso malinconico sulle labbra andò ad aprire trovandosi davanti la figura da dio norreno di Fenrys:

 - “Oh Rys buon pomeriggio!”

 - “Cordelia ti trovo sempre più bella” - Il sorriso ammiccante la fece arrossire, non aveva mai ricevuto così tanti complimenti in tutta la sua vita come da quando aveva fatto a conoscenza dello scanzonato mannaro.

 - “E tu sei sempre più sfacciato!”

 - “Mia cara lo sai che non riesco a resisterti. A questo proposito ero venuto per informarti di persona che una nostra comune conoscenza, Lucie Herondale, ha pensato bene di consigliarmi di chiederti di farti da cavaliere al matrimonio”

 - “Oh non ci posso credere! Ti ha persino disturbato! Devi scusare la sua esuberanza Rys non lo fa apposta…  è che quando entra nel suo periodo di ispirazione si fa un po’ troppo prendere la mano.” - Cordy si nascose il viso tra le mani, in che situazione l’aveva cacciata la sua parabatai? Non era mica uno dei suoi personaggi dei libri… prese un battito quando sentì la risposta di lui, la voce bassa e carezzevole le fece venire piacevoli brividi.

 - “Nessun problema, mi sarei proposto comunque senza che  lei me lo ordinasse con l’aggiunta di fantasiose punizioni/maledizioni nel caso non avessi accettato. Alla fine mi è stata utile per sapere la data precisa.”

 - “Tra una settimana esatta… se non puoi dati i tuoi innumerevoli impegni capisco. Insomma accompagnare ME, che sono una shadowhunter, in un matrimonio tra due shadowhuntes non sarà per niente facile, dalla lettera Lucie mi ha detto che la signorina Blackthorn ha voluto fare tutto in grande stile, ma nessun Nascosto è stato invitato con l’eccezione di Magnus Bane, che molto probabilmente non accetterà mai dato che non sopporta la sposa. Quindi…”

 - “Correrò il rischio pur di accompagnarti piuttosto … come ti senti?”
Inutile girarci attorno, Cordelia sapeva esattamente cosa volesse dire la domanda:

 - “Mi sento strana, e mi mancano le forze, se penso che lo rivedrò mi gira persino la testa, ormai sono due mesi che non ci vediamo e mi domando spesso cosa possa pensare, come si senta. Lucie mi ha detto che dopo il suo arrivo si è ripreso ed ha reagito imbarcandosi in innumerevoli missioni e cercando di fare il più contento possibile il Conclave ma proprio non so.”

 - “Cosa?”

 - “Io so che non potevo rimanere più li ma ci ho lasciato una parte del mio cuore, il pensiero di rivedere tutti mi elettrizza ma allo stesso tempo mi terrorizza, ho paura che tornando a casa poi non riuscirò più ad andarmene, e se non lo farò allontanarmi non avrebbe avuto nessun senso, devo prima guarire, ti sembra una cosa sciocca?”- Daisy gli fece quella domanda guardandolo con i suoi grandi occhi color cioccolato che emanavano dolcezza e fragilità, ma lui dopo il tempo passato insieme sapeva che sotto la superficie si nascondeva un’anima si delicata ma anche decisa e fiera, spesso si era domandato come avesse fatto il marito a lasciarla sola, quel James Herondale doveva essere uno sciocco ragazzino per non accorgersi della gemma al suo fianco. 

Lui di certo non se la sarebbe fatta scappare. Per rispondere si avvicinò a lei lentamente ma deciso, provando un forte senso di protezione e dolcezza:

 - “Forse ti posso dare un piccolo incentivo a tornare e vedere come potrebbe essere la tua vita qui a Birmingham” - Mentre lo diceva si chinò verso di lei e le diede un dolcissimo bacio a stampo sulle labbra, lieve come una carezza ma lei lo sentiva. Lo sentiva bruciare come fuoco quel piccolo contatto.

Si mise una mano davanti alla bocca guardandolo con occhi sgranati mentre lui le sorrideva dolcemente per poi dirle:

 - “Daisy quando saremo là e non avrai la forza di tornare pensa a questo ed alla possibilità che possa nascere qualcosa di più. O se non vuoi che succeda nulla bene, non succederà nulla ma se vorrai buttarti, io ci sarò per accoglierti a braccia aperte.” - Fenrys allungò dietro di se una mano sul pomello della porta le disse: - “Ti ho lasciato il conto aperto alla sartoria per farti confezionare l’abito che più desideri e non badare a spese, tanto lo sai che noi Nascosti troviamo sempre il modo di arricchirci di senza farlo sapere al Conclave.” - Le strizzò un occhio per poi farle un breve inchino ed uscire per tornare dal suo branco mentre lei ancora con la mente su di giri chiudeva la porta si appoggiava con un sospiro ad essa e si toccava la bocca.

Era stata baciata! Certo, un bacio a fior di labbra ma pur sempre un bacio! E per lei che non aveva mai avuto altri che James era qualcosa di totalmente nuovo. 

Non sapeva assolutamente come interpretare il gesto di Fenrys.

Era stato così assurdo ed inaspettato … doveva scrivere a Lucie. Almeno buttando giù qualche riga avrebbe dato un senso matassa ingarbugliata che sentiva nel cuore. 

 

 

 

 

Angolo autrice:

allora innanzitutto mi scuso per il ritardo ma in vacanza non avevo la possibilità di aggiornare (infatti con la storia sono andata avanti alla vecchia maniera: figli e penna), ed appena tornata avevo da preparare degli esami. Fatta questa premessa parliamo delle cose importanti BACIO BACIO BACIO, parliamo del bacio: allora Fenrys le sta offrendo qualcosa in più dell’amicizia, un sostegno ed una relazione basata sul rispetto reciproco ma ovviamente non potrà mai sfociare in qualcosa di ufficiale (non esistevano ancora i divorzi e ricordiamoci di Annabel e Malcom). Non è comunque una cosa che loro cercano per adesso bastano la gentilezza, il sostegno ed il rispetto.

Cordi ha scoperto di Jamie e le si è spezzato in cuore anche se dentro di lei lo sapeva già come avrebbe reagito.

E Lucie … adoro come sostenga sempre l’amica ed abbia caldamente consigliato al lupo di farle da accompagnatore.. non so ce la vedevo molto a complottare per farla felice ahahahah

Quanto a Fenrys e Jamie … chissa chissa 

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Capitolo 7
*** Ora, Cordelia Carstairs, sei libera ***


                                                            ORA, CORDELIA CARSTAIRS, SEI LIBERA

 



 

 

La settimana si stava concludendo e l’indomani sarebbe dovuta partire per Londra, dato che il matrimonio si sarebbe svolto il giorno dopo il suo arrivo. 

Aveva mandato un messaggio di fuoco a Magnus Bane con la richiesta (dietro pagamento questa volta, era già troppo in debito con lui) di creare un portale per non scombussolare troppo il figlio con il viaggio e lui per fortuna aveva accettato sebbene le avesse detto che non ci pensava minimamente ad entrare all’istituto data la sgradevole presenza di Tatiana Blackthorn e della figlia… le aveva scritto chiaramente: “Zuccherino lo sai che ti adoro ma non ci penso minimamente a mettere il naso nell’istituto finchè ospita al suo interno quei due rospi, salutami tu Will, Tessa e la piccola Lucie.”

 

Fece un sospiro e guardò il cielo aprendo il suo parasole per proteggere dal sole di luglio la pelle delicata del figlio.

Con la morbida manina di Owen intrecciata alla sua ed il parasole nell’altra si incamminò verso casa dopo aver pagato il conto del suo abito in sartoria che un paggetto le avrebbe portato nel pomeriggio. 

Fenrys aveva detto che le avrebbe lasciato il conto aperto, e così aveva fatto, ma non se l’era sentita di approfittare in modo sfacciato della sua cortesia. 

Inoltre non riusciva a capire i sentimenti che le ingarbugliavano il cuore: era elettrizzata ogni volta che lo vedeva e contenta ma non le mancava il fiato come quando parlava con il marito…  in un certo senso era come se con Rys riuscisse ad essere se stessa senza cercare ogni volta di fare colpo ed essere brillantemente acuta. Di convincerlo ad aver fatto bene a scegliere lei…

 

Così sebbene la sarta (una licantropa del branco di Blackclaw) avesse insistito parecchio sul desiderio dell’alpha di pagare l’abito e che fosse meglio non contraddirlo se lo era acquistato  da sola, dopotutto i Carstairs erano ancora una famiglia potente e rispettata e ci teneva a mantenere la sua indipendenza. 

 

Aveva scelto un abito rosa pallido elegante e raffinato, un sogno di tulle e taffettà con una scollatura abbastanza pudica, ma decisamente meno modesta di quella usava di solito da quando si era sposata durante gli eventi in pubblico, e ne era completamente entusiasta.

Non era mai stata attenta all’aspetto esteriore dedicandosi più all’allenamento ed a mantenere alto l’onore della famiglia ma ora lontana da tutto ciò che le ricordava quel mondo, sentiva di aver perso quella rigida ed inflessibile mentalità da shadowhunter aveva sempre inconsciamente avuto, e che le era stata inculcata a forza fin da bambina dalla madre: “gli Shadowhunters non sono mondani Cordelia, non preoccuparti di cose così frivole; Cordelia allenati; Cordelia non essere romantica; Cordelia sei una guerriera non puoi ballare; Cordela se continuerai ad essere così poco aggraziata non sarai mai capace di combattere come si deve; Cordelia i Nascosti sono inferiori a noi; Cordelia mantieni alto il nome della famiglia e cercati un buon partito”.

C’era stato un tempo in cui si era talmente tanto sentita soffocare dalle aspettative della madre e talmente tanto fuori posto ed imperfetta che aveva creduto la odiasse. Ormai sapeva che non era vero, semplicemente la madre aveva quel carattere ma saperla a Parigi era un sollievo.

 

Per Sona Carstairs quella figlia minore che amava l’arte e la musica, la sua mentalità aperta e l’indole curiosa erano state una disgrazia che aveva cercato di correggere fin dalla più tenera età. 

Ormai Cordelia stessa si era dimenticata come si suonava il pianoforte o la gioia che si provava a cantare. 

Il padre Elias, finchè non era morto si era sempre dimostrato discretamente contento che i geni dei Carstairs dotati per la musica non si fossero persi, ma alla sua morte, avvenuta quando lei aveva dieci anni, la madre era stata categorica: qualunque interesse al di fuori dei canoni del Conclave era da evitare.

Così aveva imparato a nascondere il suo lato più artistico e spensierato, finche non era arrivata all’istituto di Londra ed aveva incontrato Jem Carstairs o Fratello Zaccaria e il suo ex parabatai Will Herondale con la moglie Tessa ed i loro figli. 

Lì a Londra l’arte, la letteratura e la musica, erano apprezzate tanto che Will e Tessa possedevano una miriade di testi mondani ma per quanto fosse libera dall’influenza della madre non era mai riuscita a eliminare dentro di se la sensazione di dover nascondere a tutti (tranne che ovviamente alla sua parabatai) quel suo lato. 

Ora invece, sempre più spesso si ritrovava a canticchiare senza accorgersene mentre lavorava o faceva addormentare il figlio.

 

 

Era tardo pomeriggio ormai e stava preparando due borse leggere da viaggio per lei ed il figlio quando sentì bussare. 

Aprì e si trovò davanti un ragazzino sugli otto anni che le porgeva una raffinata scatola che a quanto poteva presumere conteneva il suo vestito. 

Dopo avergli dato un po’ di mancia ed un paio di biscotti appena sfornati avvolti bene in fazzoletto gli sorrise dolcemente e lo congedò strizzando scherzosamente l’occhio.

 

 

Era decisamente l’abito più bello che possedesse, ed una volta indossato si guardò allo specchio della camera da letto, facendo mentalmente i complimenti alla sarta, la fasciava perfettamente nei punti giusti senza essere volgare o sfacciato.

Una volta appurato che le sarebbe entrato fece per riporlo nella scatola quando si accorse di un particolare che mentre l’aveva tirato fuori le era sfuggito. La sarta le aveva inserito una busta di seta abbastanza grande sul fondo ed aprendola rimase senza fiato per lo stupore: erano un paio di scarpette abbinate all’abito ed era sicura, anzi, certa di non averle richieste. Ne queste ne la borsetta morbida decorata con delle piccole perline che era accanto a loro da cui si accorse che spuntava un biglietto ripiegato che aprì con curiosità ed incredulità:

Mia cara Cordelia, mi è stato detto che l’abito era già stato saldato così mi sono permesso di farti un piccolo dono.. accettalo senza imbarazzo e non preoccupartene, ti auguro un buon riposo e mando i miei saluti al piccolo Owen. A domattina.

Vostro, Fenrys Blackclaw

 

Le venne da sorridere per l’accortezza che dimostrava il mannaro e si ripromise di ripagarlo il prima possibile, odiava essere in debito. 

 

Erano le ore 9.00 del mattino e Cordelia era pronta.

Pronta a tornare all’istituto, presenziare alla cerimonia e ripartire per tornare a casa. Ormai era decisa e quando si metteva in testa una cosa affrontava la situazione con il cuore impavido ed il coraggio a due mani.

 

Prese la sua borsa leggera contenete il cambio d’abiti per lei ed il figlio, sapeva per certo di non aver bisogno di altro, il resto lo avrebbe trovato all’istituto.

Mentre Fenrys si era offerto di tenere in braccio Owen ancora mezzo intontito, lei rivolse uno sguardo di pura gratitudine a Magnus Bane e sorridendogli a mo’ di saluto attraversò il portale ritrovandosi davanti alle porte dell’istituto, dopo due mesi e mezzo di assenza.

 

 

Bussò delicatamente e rimase al fianco di Fenrys che le sorrise con comprensione, sembrava quasi volesse infondere coraggio facendole capire che lui c’era, se avesse avuto bisogno avrebbe avuto un amico al suo fianco che l’avrebbe tenuta in piedi, e la promessa di quel dolce bacio aleggiava intorno a loro.

Ma lei sapeva di non bisogno di altra forza oltre a quella che le avrebbe dato il suo cuore. Lei era Cordelia Carstais, una shadowhunter ed era ferma nella sua decisione, nulla sarebbe stato in grado di scalfire lo scudo intorno al suo cuore. 

Era pronta per tornare.

E rivederlo, rivedere tutti.

Il portone dell’istituto si aprì…

 

 

 

 

Angolo autrice:

allora allora … Cordelia è stata approfondita o meglio, un aspetto del suo carattere. 

Stando ad uno spinnet di TLH quando James propone di ballare un valzer a Cordelia (più per cortesia che per altro) la madre glie lo vieta rispondendo per lei, perciò ho pensato che fosse una Shadowhunters vecchio stampo visto che a quanto pare non sopporta neanche Will. 

Di recente in oltre ho fatto una rilettura di Lady Midnight e Lord of Shadows per vedere se trovavo degli indizi sui Blackthorn (in particolare su Jesse e Grace) e su Cordelia ma purtroppo non ho ancora trovato nulla di interessante tranne Jules che si sente sollevato a guardare i ritratti di famiglia ed Emma che vede la foto degli Herondale con Daisy e Cortana…. PERO’ ho preso spunto sul suo discorso sulla parte in cui per il Conclave uno shadowhunters dovrebbe interessarsi solo al suo ruolo e tutto ciò che è al di fuori del combattere ed allenarsi viene visto male… se è così adesso figuramici in età edoardiana. 

Di conseguenza la “rigidità” come la chiamo io, di Cordy quel suo tenere nascosto il lato più artistico (tranne che a Lucie non dimentichiamocelo ahah) mi è sembrata un buono spunto per interpretare lo spinnet.

 

Una cosa che non ho capito facendo delle ricerche è se il padre di Daisy è morto o meno, da quel che mi pare di capire si ma non ne sono sicura.

La madre ha un buon rapporto con il figlio maggiore (sebbene anche lui ami la musica) ma rigido con la figlia…. sempre da quanto ho potuto capire, dato che non è uscito ancora nulla di specifico mi baso molto sulle biografie online e su quel poco che riesco a trovare nei libri. 

 

Vorrei rendere la storia il più probabile possibile quindi per fare le ricerche e mettere insieme i pezzi ci sto mettendo un po’ più del previsto. Sebbene tutte le dinamiche siano di mia fantasia i caratteri vorrei renderli il più possibile vicini a quelli originali

 

Arrivo a Londra: Fenrys è dolcissimo con lei e secondo me l’amicizia che sta nascendo tra i due è stupenda, si vede che lui ci tiene a lei e che vuole infonderle il coraggio di mantenere la sua presa di posizione, Cordelia è affascinata da lui (chi non potrebbe esserlo dopotutto<3)

 

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Capitolo 8
*** Ritorno a Londra ***


                                                                         RITORNO A LONDRA 

 



 

Will Herondale, il capo dell’istituto in persona, era venuto ad aprirle con un sorriso gentile ed un sospiro che sapeva molto di sollievo gli usci dalle labbra quando si avvicinò per abbracciarla stretta mormorandole che le era mancata, che era mancata a tutti. 

Le vennero le lacrime agli occhi, adorava Will, lo aveva sempre considerato quasi un padre. 

Dopo averle posato un bacio leggero sulla fronte si dedicò all’alta figura accanto a lei che stringeva il nipote.

Il signor Herondale non si poteva dire certamente che fosse basso però Fenrys lo superava di un paio di dita ma questo non lo risparmiò all’attenta analisi del capo dell’istituto. 

Lui si lasciò studiare, dando il tempo allo shadowhunter di fare le sue constatazioni e dopo un po’ di silenzio Will gli porse la mano:

 - “Sono Will Herondale, il capo dell’istituto, lei è..?” - Il tono circospetto di Will le fece suonare dei piccoli campanellini di allarme. Non voleva che si sapesse dove stata, voleva tornarsene al cottage tranquilla, nella sicurezza che nessuno l’avrebbe trovata.

 - “Fenrys Blackclaw signore, uno dei capibranco inglesi” - La voce decisa e sicura di Rys le vibrò dentro rassicurandola: non avrebbe detto nulla per scoprirla, sapeva cosa rischiava e sapeva cosa stesse proteggendo. Quel lupo così incredibilmente attento non avrebbe mai finito di stupirla.

 - “Di dov’è signor Blackclaw?” - Will lo guardò negli occhi e Fenrys fece lo stesso di rimando sostenendo il suo sguardo inquisitorio senza sbilanciarsi; blu contro verde, una battaglia di sguardi per cercare di carpire più informazioni possibili l’uno dall’altro.

 - “Birmingam” - Il licantropo quasi sputò a forza quella informazione ma non diede a vedere che fosse importante. In gioco c’era l’anonimato sull’ubicazione di Cordelia e non se lo sarebbe di certo lasciato sfuggire, Lucie l’aveva avvertito che più o meno tutti avrebbero cercato di farlo parlare e sarebbero stati attenti ad ogni suo cenno e gli aveva consigliato di essere molto deciso, la sua famiglia era di buon cuore ma terribilmente protettiva, sopratutto il capofamiglia. Lui era pronto alla sfida e non vedeva l’ora di conoscere il marito di Cordelia, un peccato che gli shadowhunters non avessero l’abitudine di risolvere i problemi con i duelli, avrebbe decisamente ricavato una grande soddisfazione nell’avere la possibilità di trovarselo sotto i denti … e non sarebbe stato gentile.

 - “E come conosce la moglie di mio figlio?” - Eccola, la domanda delle domande, impossibile rispondere sinceramente senza scoprire le carte e Lucie gli aveva caldamente consigliato di non mentire mai al padre, lui aveva un suo radar speciale per le bugie:

 - “Preferirei non dirlo signore, non è una cosa che riguarda solo me, tengo a precisare che non si è trattato di circostanze strane o disonorevoli però non posso dire altro, quando Cordelia sarà pronta lo farà lei…”

Will stette zitto a lungo, valutando la situazione e come quel lupo alto e forte con in braccio il suo nipotino, fosse pronto a rischiare un richiamo da parte di un membro di rilievo del Conclave solo perché si sentiva di difendere la posizione di Cordelia. 

Era un uomo onorevole come gli aveva già anticipato la figlia ed anche molto affezionato a lei, a giudicare alla posizione che aveva assunto: difensiva nei confronti della giovane e del piccolo. Qualcosa gli diceva che si era decisamente avvicinato alla nuora e non sarebbe stato affatto semplice separarli.

Possibile che non ci fosse un’attimo di pace in quell’istituto?! Prima la fuga di Cordelia; poi l’annuncio a ciel sereno del matrimonio; poi James che dava problemi come da ragazzo; Lucie che teneva le parti della parabatai non dicendogli nulla se non “Stanno bene tutto apposto”; Anna che spariva più del solito; Cecily che stava per avere un esaurimento a forza di rimanere al passo dietro alle richieste assurde di Tatiana Blackthorn… No decisamente l’Angelo non voleva concedergli un po’ di pace da tutti i casini che nascevano quando di mezzo c’erano gli affari di cuore. Aveva la forte tentazione di sbattere la testa contro un muro, oppure sbatterci contro quella di Jamie, magari gli sarebbe tornato un po' di buon senso ma forse non sarebbe servito lo stesso… non l’avrebbero mai riavuta indietro ed il pensiero che la cugina del suo Jem potesse allontanarsi così dalla sua famiglia gli spezzava il cuore. 

Come aveva potuto il suo stupido figlio lasciarsela sfuggire.

Avrebbe dovuto scrivere una poesia sulla sua stupidità… “Nessun uomo o ragazzo fu più cieco ed idiota del mio primogenito dagli occhi miele, forse le anatre lo avevano rapito da bambino senza che me ne fossi accorto…” 

Lasciando da parte quell’immagine gloriosa di lui in piedi sul tavolo della sala dell’istituto con sua moglie, i suoi figli e tutti i Lightworm che lo guardavano ammirati mentre la recitava con una parrucca bianca in testa ed una toga color borgogna tornò alla realtà.

Cordelia davanti a lui che lo guardava con gli occhi pieni di impaziente ansia. Buttò fuori un altro profondo sospiro per poi sorridergli leggermente:

 - “Molto bene, si fermerà qui a Londra per molto?”

 - “Oh no Will, lui è venuto per accompagnare me” - La voce di Cordelia, in particolare le sue parole lo fecero sussultare, sarebbe stato uno scandalo per lei: sposata ma accompagnata da un altro uomo. Le malelingue l’avrebbero perseguitata ovunque:

 - “Cosa?! Cordy tesoro sei impazzita?” 

 - “Will sarò sincera” - Gli prese entrambe le mani dolcemente e gli sorrise determinata a non lasciare che nel cuore di Will potesse albergare anche la minima speranza di un cedimento da parte sua nel lasciare Jamie- “Dopo il matrimonio ho già preso accordi con Magnus che ripartirò il prima possibile e porterò con me Owen” - Vide gli occhi di Will fremere leggermente come se volesse cercare di non dare a vedere il suo dolore mentre la sua adorata nuora dichiarava di volerli lasciare di nuovo- “Inoltre nutro una stima sincera e profonda per Fenrys, un grande senso di gratitudine ed affetto, perciò vorrei che potesse partecipare con me al matrimonio domani all’istituto.”

 - “Cordy sai che non si …”

 - “Will ti prego so che la legge lo vieta ma ti prego” - Lo stringendo forte per fargli capire quanto fosse importante per lei ripagare almeno un po' la gentilezza del lupo ospitandolo nella sua vecchia casa, facendogli capire che lo rispettava e si fidava a tal punto da chiedergli una cosa mai fatta prima: permettere ad un Nascosto di partecipare ad un evento privato all’istituto, disattivando le protezioni di Dama Jessamine-“Fallo per me, inoltre porterò disturbo solo due notti, poi Magnus ci aprirà un altro portale.”

 - “Magnus lo conosce? E’ informato di tutta questa faccenda?”

 - “E’ stato il primo ad avermi aiutata e considera Fenrys un buon amico”

 - “Beh se Magnus Bane si fida allora mi fiderò anche io, benvenuto a Londra Fernys Blackclaw… su su entrate”

E cosi, dicendo face spazio per farli passare. Mentre dentro di se già sentiva di aver fatto entrare un altro problema all’istituto … veramente … l’Angelo doveva avercela con lui!

 

 

 

Entrare nuovamente all’istituto fu strano, non riusciva a capire bene da dove nascesse a quella sensazione di strano malessere che sentiva dentro, una specie di malinconia che sembrava le stringesse il cuore con forza. Stai tranquilla, non essere nervosa, non piangere! Per quanto se lo ripetesse non riusciva a levarsi di dosso quella sensazione. 

Guardandosi meglio intorno notò la scalinata che conduceva al piano di sopra era decorata con dei fiori intrecciati al corrimano ed in cima alle scale, in piedi con un libro in mano c’era Tessa Herondale, che guardava insistentemente Fenrys e Owen con uno sguardo quasi addolorato.

Scese lentamente le scale e le andò in contro per abbracciarla stretta, il suo profumo di camomilla ed acqua di rose sapeva decisamente di casa.

Tessa lasciò uno sguardo al marito e con il loro linguaggio speciale capì che sarebbe stato meglio non sommergere la nuora con domande invadenti, ci sarebbe stato tutto il tempo dopo, quindi trattenendosi a fatica chiese semplicemente:

 - “Cordelia cara, sono così contenta di rivederti finalmente! Mi siete mancati tantissimo.. dimmi, come stai? Anzi come state?” - Il morbido sorriso perenne e la voce gentile la riscossero giusto per farle rispondere.

 - “Stiamo bene, siamo riusciti a trovare un’ottima soluzione”
 - “Se solo mio figlio non fosse stato così stupido non ci sarebbe voluta nessuna soluzione, eravamo così felici di avere una Carstairs in famiglia” - Il tono rammaricato di Tessa le fece stringere il cuore, probabilmente stava pensando a Jem, ed alla promessa di prendersi cura di lei, Will si avvicino per mettere un braccio intorno alla vita della moglie per darle sostegno, anche lui doveva aver pensato alla stessa cosa.

 - “Ma avrebbe avuto il sapore della finzione, sai bene quanto me certe cose”

 - “Cordy io non ho mai voluto indagare troppo lo sai ma Jamie è stato veramente male dopo che te ne sei andata, credimi”

 - “Tessa ti prego…”

 - “Va bene come vuoi ho già capito il messaggio… quando ti sentirai pronta me ne parlerai meglio … cambiando discorso, vorresti presentarmi questo giovane?” - L’attenzione della mutaforma si spostò verso il lupo guardandolo quasi con grande curiosità… Theresa Gray in Herondale era sempre stata una donna a cui piaceva fare molte domande, una romantica, un’appassionata lettrice e per quanto non fosse hai livelli di Lucie anche lei aveva un’ottima fantasia: con qualche indizio se era particolarmente ispirata era capace di creare fantastiche storie… e di materiale ne aveva parecchio.

Daisy si prese un attimo per capire come si sarebbe vista la situazione con occhi esterni e ciò che vide le fece venire un brivido sottopelle:

Alto, forte, bello e protettivo verso il figlio, Fenrys avrebbe suscitato tante di quelle chiacchiere che le matrone shadowhnters al matrimonio non avrebbero avuto bisogno di cercare molto lontano argomenti con cui spettegolare.

Aprì la bocca per parlare ma venne preceduta da un turbine di pizzi e merletti che con la velocità di un tornado superò la madre per abbracciare di slancio Cordelia: Lucie.

 - “Oh Cordy sei arrivata finalmente, non ce la facevo più ad aspettare! Mi sei mancata troppo!”

 - “Lucie tesoro così la strangoli” - Il tono divertito della madre fece in modo che finalmente Lucie si accorgesse di aver stretto talmente forte la parabatai da soffocarla, così si allontano di un passo e tenendole la mano con fare affettuoso si prese qualche istante per valutare il suo stato: il periodo di lontananza le aveva fatto bene, sembrava molto più tranquilla anche se il sospetto che questa tranquillità le derivasse dall’avere quell’enorme lupo protettivo al fianco invadeva i pensieri di Lucie. “Quale donna non sarebbe assolutamente certa di essere al sicuro con lui vicino? Ma tu guardalo, con quel bimbo accucciato tra le sue braccia è una gioia per gli occhi!”.

 - “Fenrys ti trovo benissimo e vedo che hai seguito il mio consiglio” - Lo guardò sorridendo sotto i baffi. “Oh si, ci sarà decisamente del nuovo materiale di scrittura e non vedo l’ora… mio caro fratello, questa volta te la sei cercata e non te la caverai senza guai” - “Mi spiace solo che l’occasione sia così banale, il matrimonio di quel fenicottero ossuto non è certo una gran cosa” 
 - “Ma Lucie Herondale! Ti sembrano cose da dire? Dove hai imparato a prendere in giro in quel modo?”
 - “Dai mamma sembra un po’ un fenicottero … Lo dice anche papà” - Lo disse in tono leggerlo ridendo e sapendo che la mamma si sarebbe arrabbiata in modo scherzoso ed infatti fu così: Tessa Herondale aveva le braccia incrociate sul petto il sopracciglio alzato e batteva con il piedino a terra come a dire “Cerca di trovare una buona spiegazione, perché ti devo sgridare un po’ William Herondale
 - “Lucie traditrice” - Poi con un sorriso disarmante che ancora dopo anni faceva sciogliere la sua consorte, Will le mise un braccio intorno alle spalle per poi avviarsi verso la scalinata - “Signor Fenrys la taverna del Puledro Impennato dovrebbe avere delle stanze nel caso sia alla ricerca di un posto dove alloggiare, è di fianco ad Hyde Park, quando vorrà prendere congedo per la notte non si faccia scrupolo ad usare la carrozza, le basterà chiamare Bridget, Lucie pensaci tu”
 - “Certo padre!”
 - “La ringrazio molto, signor Herondale”

Con un cenno d’assenso si volto per poi parlottare fitto fitto nell’orecchio alla moglie che lo aveva abbracciato a sua volta attorno alla vita.

Lucie rimase un attimo incantata a guardarli, adorava i suoi genitori e si sentiva così fortunata ad aver avuto loro come esempi di vita, che spesso si domandava come James potesse essere cresciuto nella sua stessa casa e comportarsi così. 

 - “Sono felice che parteciperai al matrimonio”

 - “Non avrei mai potuto abbandonare Daisy proprio ora non ti pare”
 - “Ottima risposta signor Blackclaw però mi dica” - Finse di sistemarsi gli occhiali immaginarsi sul naso e tenendosi un altrettanto immaginaria pipa in mano, gli girò scherzosamente in torno come se volesse analizzarlo - “Lei sa ballare signore?” 

Lui reggendo il gioco rispose a tono:

 - “Si signora perfettamente” 
 - “Allora signore lei è l’uomo perfetto per questo ruolo! Mi segua che le faccio vedere l’istituto e dove depositare il pupo”
 - “Ai suoi comandi signora.”

Così dopo avergli sorriso si girò verso la scalinata.

 

Fenrys però guardava Cordelia, che a quelle parole aveva assunto un colorito verdognolo molto probabilmente senza accorgersene, ormai aveva capito che lei era una di quelle rare donne che non si mostrava debole o indifesa per avere più possibilità di far colpo su un uomo, anzi. Però lui la apprezzava anche per questo, non era capricciosa o volubile, ma dotata di una gentilezza, di una lealtà e di un cuore così buono che non si sarebbe mai aspettato di trovare in una shadowhunter.

Le prese gentilmente la mano stringendola piano per poi guidarla. Sapeva che aveva l’irrazionale paura di trovarsi davanti il marito, ma lui l’avrebbe aiutata: “Forse potrei mangiarmelo.”

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

non so se si sia capito ma io amo profondamente Will Herondale, e secondo me il rapporto che ha con la figlia è più vicino di quello che ha con Jamie.

Me li immagino mentre uno scrive le ballate/poesie e l’altra le prose sulle avventure di ogni abitante dell’istituto, ovviamente per Will il soggetto migliore è Gabriel Ligthworm e come prenderlo in giro senza beccarsi qualcosa in testa dalla sorella; Lucie ovviamente ha la nostra povera Cordelia che glie ne succedono di tutti i colori.

La taverna, o meglio il suo nome, è un omaggio al signore degli anelli. 

Per il resto non ho molto da dire, è più un capitolo per avvicinare i vecchi personaggi a quelli nuovi e stabilire le dinamiche. 

Vorrei fare anche una cosa a parte con Tessa e Cordy (conosciamo tutti il carattere della Gray ed il suo impicciarsi con discrezione… ma comunque impicciarsi).

Spero che non ci sia confusione di chi sta parlando con chi, visto che nella scena erano presenti 5 personaggi (Rys, Daisy, Lucie, Will, Tessa) nel caso ditemelo che proverò scriverla meglio.

Stupendo inoltre a mio parere il “Forse potrei mangiarmelo” non so davvero come mi sia uscito però mi fa sbellicare.

 

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