L'isola dei Petali

di Piedina93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Azkan ***
Capitolo 2: *** Il Regno dei Petali ***
Capitolo 3: *** Il petalo spezzato- Prima parte ***
Capitolo 4: *** Il petalo spezzato - Seconda parte ***
Capitolo 5: *** Il petalo spezzato - terza parte ***
Capitolo 6: *** Quarta E Ultima parte ***



Capitolo 1
*** Azkan ***


L'isola di Azkan è rappresentata da un'unica grande foresta a forma di fiore con cinque petali, costituita da possenti alberi baciati da lunghi ruscelli collegati all'enorme cascasta cristallina al centro dell'isola, chiamata la Cascata di Polline- nominata così per la sua grande forma tonda proprio come il centro di un fiore e perchè l'acqua cadendo giù e sbattendo sui macigni, esalta il profumo del muschio e di tutti i fiori presenti, spruzzando goccioline d'acqua che solleticano la pelle- che accarezzano le rocce rovesciandosi sui laghi dove dimorano ninfe e sirene; sentieri prolungati rivestiti con ogni fiore di stagione, di cui a prendersene cura sono piccole creaturine della foresta, ovvero le Fate Floreali,delle fatine con ali minute di farfalla e il corpo luminoso come quello di una lucciola. Grazie alla loro magia, alla luce del sole il fiore si anima iniziando ad emettere un dolce suono melodioso fuso con la sua fragranza e la sua delicatezza. Bensì di giorno canterellano, la notte si racchiudono in sè illuminando il cammino degli avventurieri e rischiarare il tragitto che porta ai villaggi sugli alberi.

Dietro le grosse ed enormi rocce dellla Cascata di Polline - dove l'acqua cristallina, luminosa e trasparente discende leggera su piccoli picchi-, vi è incastonato un castello che, con la sua nitida brillantezza e il suo essere roccioso, si rimescola con le sfumature dell'acqua e delle pietre, divenendo un tutt'uno con essi.
La fortezza, chiamata il Castello dei Petali, è costituita da una grande alta torre centrale con la cima che punta verso il cielo intrecciandosi su se stessa - dove si trova la Sala del Re-, e quattro torri più piccole ai laterali,che fungono da guardia, radunate da un unico e ampio terrazzo; in fondo a sinistra scoviamo una cima isolata, ovvero la Biblioteca delle Arti Magiche, con una cupola somigliante ad un rosa cangiante,al mattino gialla come il sole e bianca la notte come il bagliore della luna. Essi è quasi nascosta dalle acque ma principalmente da un grande palazzo luminoso con piccoli rampicanti magici, dando l'impressione di rivestire il castello, omogenizzandosi con il verde muschio delle rocce e proteggendolo da probabili attacchi esterni; scorrendo sulla destra, alla fine del Palazzo reale, si passa alla Gardenia, nonchè un giardino rivestito rigorosamente da piantine di ogni genere e da fiori violacei e bianchi che profumano di rugiada inebriando tutto il castello, un grande gazebo al centro e anch'esso rigoroso di fiori e rampicanti con rose di qualsiasi colore. 
Scendendo le scalinate con le ringhiere d'argento e petali di rose si accede alla Cittadella, dove al centro si scorge una fontana rotonda circondata da uccellini e lucciole danzanti,spettacoli di magia per bambini, racconti di leggende e poesie, regalando armonia alla gente che passeggia e alla gente che lavora. Mantenendosi alla destra della fontana, si inizia a sentire l'odore del pane elfico appena sfornato fresco che riempie le narici, proveniente da un piccolo panificio con a seguire mercatini di frutta e verdura fresca, spezie ed erbe, finendo diritta con una grande sala-mensa , dove il Re accoglie le famiglie o avventurieri sprovvisti che vivono alla costa dei petali, dando loro la possibilità di usufruire dell'enorme quantità di vivande a loro disposizione, facendoli sedere a tavolone ed infine portarsi con sè nel viaggio cibo a sufficienza per altri due giorni; camminando invece sulla sinistra della fontana, si trovano i miglior mercanti maghi e non del Regno di Azkan : il fabbro,il falegname, il negozio di magia arcana, il negozio di pozioni, la miglior sarta e via dicendo.

Gli abitanti dell'isola, gli Azkani, sono dei alti e snelli elfi con le orecchie a punta, pelle tendenzialmente chiara, capelli neri e occhi verde scuro.

Quest'ultimi, conosciuti per le loro doti artistiche di poesia, danza,canto,leggende e arti magiche, preferiscono le cose semplici e amano la bellezza naturale. Tuttavia, quando il pericolo minaccia le loro dimore nei boschi, rivelano il loro lato combattivo, dimostrando abilità e destrezza con la spada e soprattutto con arco e frecce.
I loro villaggi sono ben nascosti nella foresta, armonizzandosi con gli alberi senza creare alcun danno per la natura. Raccolgono cibo e coltivano vegetali poichè le loro abilità e magie permettono di trovare cibo a succifienza senza bisogno di disboscare e rovinare il terreno. Amano la libertà propria e quella altrui, per questo motivo non vanno a cacciaa e lasciano gli animali nella propria natura. Se proprio hanno voglia di selvaggina, grazie alla loro magia, fanno sia che il cibo acquisista lo stesso sapore della carne senza uccidere nessun essere vivente, rispettando la loro vita.

 

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Capitolo 2
*** Il Regno dei Petali ***


Ogni petalo di Azkan apparteneva al Regno dei Petali,al comando del re Thane e la regina Estrilda. Tutti erano felici e gioiosi, ogni tipo di razza si rispettava fra loro e non c'era discriminazione tra la gente;c'erano druidi,nani,umani e persino elfi vampiri. Ogni villaggio aveva magia e controllo delle arti magiche, maghi per ogni petalo dove tutti potevano studiare nella loro biblioteca e imparare qualcosa con giusta concentrazione senza abusarne. I giorni, mesi e anni passavano sereni e tranquilli ad Azkan. Il principe Lucius, figlio di Thane, era un guerriero con il dono della protezione. Tutti nel regno amavano Lucius, caritatevole e benevolo con qualsiasi persona, per egli non era importante la razza di appartenenza, "sono pur sempre essere viventi come noi,stiamo tutti sotto lo stesso cielo", erano queste le parole che diceva sempre. Lucius iniziò ad imparare a combattere con la spada sin dalla tenera età e divenne un abile combattente quando raggiunse l'adolescenza. Se non fosse stato per la sua giovane età, quasi sicuramente sarebbe stato mandato in guerra. Una persona con le sue abilità è molto ricercata per il campo di battaglia. Ma Lucius era un ragazzo intrinsecamente gentile. Raramente si univa alla caccia e, anche nelle rare occasioni in cui doveva farlo, non sparava mai una freccia a nessuna preda. Lucius pensa alla vita come qualcosa da amare e proteggere.Era sempre il suo desiderio diventare un medico, ma i suoi genitori erano in disaccordo con questa nozione. Lucius era l'unico figlio e come erede al trono, Lucius avrebbe continuato le tradizioni della casa reale. Sebbene abbia combattuto valorosamente, i suoi compagni furono spesso confusi dalle azioni di Lucius. Spesso guariva i feriti prima che i combattimenti si siano completamente fermati, a volte persino a rivestire le ferite dei nemici feriti. Il suo strano comportamento lo ha portato ad allontanarsi dai suoi pari, ma questo non gli ha presentato alcuna difficoltà reale. L'amore che aveva per la vita e la natura, lo portò a farsi amare da tutto il regno, diventando così il Portatore della Luce e del Bene. Grazie alla famiglia conobbe Belinda e fu amore a prima vista per entrambi.
Una malattia improvvisa colpì Thane ed Estrilda. Nessuna magia, nessun rimedio, nessuna medicina riuscì a guarire il re e la regina portandoli alla morte e lasciando il trono all'unico figlio loro, lasciandogli in mano tutto il potere e responsabilità del castello e del Regno dei Petali. Dopo circa un anno dalla disgrazia Lucius decise di sposare Belinda, l'unica donna che amava oltre sua madre, divenendo la regina del regno. Lucius amava tantissimo sua moglie, trovava sempre del tempo per poterlo trascorrere insieme a lei in giardino e persino ogni tanto nelle sue scappatine notturne al lago. Belinda era in dolce attesa di una bambina,mancavano pochi giorni e il frutto del suo amore con Lucius sarebbe venuto al mondo.
Era una notte di primavera nel meraviglioso Regno dei Petali,profumata di fiori e muschio, che si stendeva placido tra cielo e terra, accompagnata da un sottofondo di acqua corallina che si infrangeva sulle rocce e da qualche guizzo di pesce che bucava qua e la la superficie tiepida dell'acqua. Sull'isola, canti di uccelli notturni si alternavano in perfetta armonia, conciliando il sonno degli abitanti del regno. Solo la regina Belinda non era nel suo letto. Aveva ceduto al sonno mentre si trovava insieme alle ninfe e sirene,nuotando e cantando allegramente- la regina aveva il dono dell'acqua,donatole da Mirael, sua nonna materna, prima di morire quando lei era appena nata, grazie ad esso le permetteva di respirare sott'acqua e nuotare velocemente ma, non era soltanto questo il potere di sua maestà, era in grado di poter interagire direttamente con essa, spostando le correnti e i movimenti con il solo pensiero o un gesto delle dita. Preferiva farlo in privato che in pubblico e soprattutto di notte che di giorno. Gli uomini e i ragazzini dei villaggi gironzolano sempre da quelle parti per vedere delle belle fanciulle e il fascino delle sirene, il loro canto attirava tutti, grandi e piccini, senza alcuna intenzione malvagia-. Belinda era una di quei pochi maghi preziosi con un'affinità meravigliosa con la natura, e quindi non c'è mai stato alcun dubbio che sarebbe diventata una sacerdotessa dell'Acqua. Il suo talento è diventato evidente in giovane età. A differenza degli altri nobili,viziati e capricciosi, ella preferiva studiare nella biblioteca di famiglia per incrementare ancora di più il suo potere.
Il giorno tanto atteso finalmente arrivò per il Lucius e Belinda. Tutti erano in preda alla felicità e ai festeggiamenti, le fatine danzavano con le lucciole, i fiori con il loro canto facevano un tutt'uno con gli uccellini e mai ci fu tanta gioia tra la gente di Azkan. La principessa Arwen era finalmente tra le loro braccia pronta per essere amata. Una bimba dalle rare bellezze,pelle chiara come la luna,capelli bianchi come la neve e occhi blu come il mare. Secondo una leggenda elfica "Coloro che nascono con i capelli e gli occhi diversi dalla propria razza, possiedono il dono della natura che verrà sviluppato col tempo. Soltanto chi ha sapienza e pazienza può usufruire del dono. Richiede allo studente di essere più rigoroso nello studio e nell'applicazione. Inoltre, la magia sembra dipendere dal carattere interiore della persona per funzionare correttamente. Coloro che non possiedono la volontà e l'altruismo più risoluti non possono aspettarsi nulla di più degli effetti più deboli, anche dopo anni di studio". Fu così che la regina acquisì il potere di dominare l'acqua, Kalea,la madre paterna, era una maga esperta e le insegnò tutto ciò che doveva sapere sulla magia e sulla dominazione degli elementi.
Purtroppo non tutti nel regno gradirono la nascita di Arwen, qualcuno tra i villaggi bramava alle spalle del re,studiando passo dopo passo i spostamenti della reale famiglia e aumentare il potere dell'odio ogni giorno sempre di più fino ad elaborare un piano per poter uccidere tutti e impossessarsi del trono e del Regno dei Petali, ma nessuna minaccia aveva ancora avvertito il regno,continuando le sue giornate felici e spensierate insieme alle passeggiate del re e della regina insieme alla loro piccola bambina che cresceva giorno dopo giorno.
 

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Capitolo 3
*** Il petalo spezzato- Prima parte ***


Re Thane era un amato sovrano. Saggio e abile, il suo regno prosperò come mai prima. Le tasse erano tenute alla leggera, il che lo rendeva caro alle classi dei mercanti e dei contadini. Usando diplomati e negoziati esperti, ha tenuto il regno fuori dalla guerra. Non c'erano città di vedove in lutto o orfani affamati sotto il suo governo. I soldati hanno goduto di lunghe visite a casa per trascorrere del tempo con le loro famiglie in sicurezza e aiutare a occuparsi delle faccende domestiche.
C'era, tuttavia, un piccolo villaggio che non apprezzava il modo di fare le cose di Thane. Il più importante tra questi malcontenti era nientemeno che, suo fratello maggiore Thoran. Si appellò alle politiche pacifiste di Thane, vedendoli come una macchia sull'onore del regno e della loro famiglia.
Thoran doveva governare sul Regno dei Petali, essendo il fratello maggiore, ma il suo obiettivo era mettere il regno sotto il suo dominio, sottomettendo il popolo giorno e notte. Voleva far vedere che lui era il migliore. Migliore di Thane. Dopotutto, cosa se ne faceva della sua forza se non riusciva a portare avanti il regno? Questo rese Thoran più odioso nei confronti del fratello minore. Non riuscì nel suo intento e cominciò ad elaborare una vendetta contro Thane. Iniziò a studiare le arti proibite portando con se nell'oscurità Edwin e la razza più facilmente manipolabile, ovvero gli umani. Promise loro ricchezze più di quanto già il regno ne possedeva e potere. Tutto il villaggio del quinto petalo fu manipolato da Thoran, prendendo le loro anime e le loro menti portandoli alla pura follia. Non avevano più senso dell'orientamento, erano confusi e sottomessi, ma quello  che più interessava loro ogni giorno era il potere a loro promesso. Iniziarono a cacciare, uccidendo qualsiasi essere vivente, succhiando il loro sangue e lasciandoli morire in una lenta agonia. Avevano conferito il potere del controllo della mente grazie a Thoran, fece in modo che tutti i suoi sudditi potessero soggiogare coloro che si appellavano alle sue decisioni. Bastava un nano secondo per prendere il controllo, serviva soltanto che la preda guardasse dritto negli occhi del predatore.
Il cielo cominciò ad annerirsi, lampi e tuoni dominavano il Regno dei Petali. Thane si affacciò dalla finestra per osservare lo strano comportamento del cielo che mai era avvenuto nel regno. Non c'era nemmeno una goccia d'acqua in tutto quel trambusto, ma qualcosa gli fece capire che non era un semplice temporale. Vide i villaggi prendere fuoco e i cittadini scappare in preda alla paura. Una schiera di soldati con occhi rossi come il sangue si avvicinavano al castello lasciando al suolo tutte le persone e soldati sul campo. La vegetazione iniziò a divampare sempre di più, lasciando soltanto erbaccia secca e terra bruciata. 
Thoran era li, insieme al figlio Edwin, avvolti da un'aura malvagia. Cominciarono a bisbigliare parole strane invocando i demoni dormienti, ma non era quello il luogo dove voleva affrontare Thane, bensì il suo villaggio, dominato da entità oscure dove chiunque mettesse piede li dentro finiva per essere controllato e manipolato, e chi invece voleva scappare andava solo vicino alla morte. Non c'era via d'uscita in quel luogo macabro.
- Farò vedere a nostro padre chi è sempre stato il migliore fra noi due. Dominerò questo regno e non saranno i tuoi luridi soldati a fermarmi. Vedi tutti coloro in mio possesso? sono tutti stupidi umani e chi oserà andarmi contro verrà punito duramente. Regnerò io su quest'isola e tu sarai solo un ricordo lontano. Manipolerò tutti quanti, staranno tutti ai miei piedi e con il potere dell'oscurità, mai nessuno potrà riuscire a sconfiggermi.
- Thoran! Smettila adesso. Nostro padre non vorrebbe guerra tra noi, perchè fai tutto questo?Non è soggiogando la mente delle persone che si ottiene il potere. Non puoi costringere la gente a fare ciò che vuoi tu, se qui non sei a tuo agio, potresti andare semplicemente da un'altra parte del mondo. Stai uccidendo migliaia di innocenti col tuo egoismo e se continuerai così la pagherai molto cara.
-Preferiva sempre te. Qualsiasi cosa facevo non era mai giusta per lui, cercavo di fare sempre del mio meglio ma era tutto invano. Mi riteneva il nullafacente della famiglia. "Non riuscirai mai a governare questo regno, con la tua testa non andrai da nessuna parte, prendi esempio da Thane, nonostante sia più piccolo di te sembra che abbia molto più di cervello e continuando così sarà lui il mio erede e non tu". Erano queste le parole del nostro paparino. Iniziai a detestarti ogni giorno, sempre di più, volevo toglierti di mezzo per far si che nostro padre mi notasse. La mamma era sempre concentrata su di te e quando finalmente iniziò ad apprezzarmi morì. Non ho mai avuto l'amore che hai ricevuto tu. Ho aspettato con ansia la morte di papà, ho elaborato tutto nella mia testa e adesso farò vedere a tutti di che pasta sono fatto. Farò vedere a nostro padre che si sbagliava amaramente.
Thane fu incredulo a tutto ciò che le sue orecchie udirono. Ha sempre sospettato che Thoran fosse geloso di lui, ma mai pensò che desiderasse la sua morte.
- Questo era solo un assaggio, una piccola illusione per farti capire le mie intenzioni.Ti aspetto domani al calar de sole al mio villaggio caro fratellino. Se non lo farai, potrai iniziare a dire addio alla tua splendida mogliettina e al tuo adorato figliolo.
Furono queste le ultime parole di Thoran prima di scomparire in una nube insieme alla sua ciurma e Edwin.
La pioggia iniziò a scendere e tutto tornò alla normalità.
Thane, preoccupato per l'incolumità della famiglia, ordinò alle fatine dei boschi di radunare nel castello tutti i soldati e maghi dei villaggi.
- Mi dispiace disturbarvi miei cari, ma non l'avrei fatto se la situazione non fosse così critica. Mio fratello Thoran in tutti questi anni ha covato odio nei miei confronti, vuole distruggere tutto ciò che mio padre ed io abbiamo costruito. Ha minacciato di dar fuoco a tutti i villaggi e uccidere chiunque si trova nel suo cammino. Adesso quello che vi chiedo è di unirvi a me, sconfiggere il male che pervade mio fratello e se la situazione lo chiederà, uccidetelo. Sono stato chiaro?.
Tutti annuirono, nessuno chiese nulla. Il re non aveva mai ordinato di andare in battaglia se non fosse importante, ma adesso c'è in gioco la vita del regno.
- Adesso potete andare. Riposate per bene, domani, al calar del sole ci aspetta una dura battaglia.

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Capitolo 4
*** Il petalo spezzato - Seconda parte ***


L'alba era appena giunta su Azkan ma, nonostante il suo splendore, terrore e tristezza regnava nel Regno dei Petali. Da quel giorno la vita del regno era in mano al re e ai potenti dei villaggi.

Il sole stava quasi per tramontare e tutti coloro che erano stati radunati erano già davanti alla fortezza del re Thane. 

Tra loro vi era: Arden, il vecchio saggio. Era tenuto in grande considerazione nel regno e dal re. Era tra i più alti nell'ordine degli invocatori della foresta -"Sono la voce degli alberi, la volontà della natura incarnata, la mano del mondo vivente"- erano queste le sue parole. Sapeva che la foresta aveva un'anima e non si trattava di sola magia. Ascoltava la sua gioia del calore nutriente del sole, il suo dolore, la sua fame. Fu così che percepì l'approccio con la natura. Se il regno entrava in guerra con altre isole,Arden chiamava tutta la forza di madre natura per colpire tutti i nemici in successione,sollevando le radici degli alberi dal terreno che intrappolavano i bersagli infliggendo loro dei danni. Nei tempi a venire volle condividere tutta la sua conoscenza e saggezza nel regno, iniziando ad insegnare ai più talentuosi dei segreti che aveva scoperto negli anni,incoraggiandoli a portare questa conoscenza ai loro amici e alle loro famiglie. "Ascoltate il vento. Le parole cavalcano su ogni suo respiro"; Nemora, in grado di attingere alle forze di rigenerazione e vita della foresta, che la rendono la miglior guaritrice tra i villaggi. Era una persona che imparava rapidamente con grande talento naturale, era la più straordinaria tra quelli dei vecchi studenti di Arden. Attraverso il suo potere di osservazione, il desiderio di comprendere sempre meglio il mondo che la circondava e l'affinità per tutta la vita naturale, è stata in grado di portare alla luce molti dei segreti nascosti nel verde lussureggiante della sua terra. Fu in una notte tranquilla e silenziosa, mentre stava in uno dei suoi profondi stati di trance in comunione con la natura e la vita che la circondava, che la sua meditazione fu interrotta da un globo incandescente che galleggiava e ondeggiava tra gli alberi. Le si avvicinò e si scaraventò su di essa facendola svenire. Al suo risveglio sentì un nuovo potere che le scorreva dentro,c'era un vigore nel suo cuore che non aveva mai conosciuto prima. Le sue abilità non erano più solo nell'ambito della guarigione ma,aveva trovato il potere di incantare coloro che avrebbero fatto del male alla natura,  rendendoli incapaci di agire senza essere feriti. Poteva anche far sì che i suoi nuovi nemici si scagliassero l'un l'altro in una cieca furia, mantenendo al sicuro tutto ciò che le circondava; Ulmus, un vecchio albero che ha vissuto tutta la vita nella foresta.Quando la foresta fu per la prima volta contaminata dall'invasione dei barbari, le sue foglie cominciarono ad appassire, la sua dura vecchia corteccia a marcire, la sua mente calma a confondersi sotto l'afflizione che lo colpiva. Le sue radici crescevano indipendentemente dal suo controllo e non aveva il potere di fermarle. Quasi tutte le creature che avevano vissuto tra i suoi rami e radici, fornendogli compagnia e godendo della sua protezione, fuggirono. Era diventato un pericolo inconsapevole per loro.Lottando contro la ruggine del corpo e della mente, conosceva solo frustrazione e dolore. Le sue radici affondarono profondamente nella terra, ancorandolo al suo posto. Quando ha cercato di muoversi, i suoi rami si sarebbero sporadicamente convulsi come se fossero elettrizzati. Che cosa era diventato? I ricordi della sua lunga vita scorrevano attraverso la sua coscienza. Le innumerevoli stagioni, le varie creature che aveva conosciuto e vissuto a parte, la stima acquisita in anni di servizio e soccorso, stava svanendo. Si era arreso. Aveva smesso di resistere. Negli spasimi più profondi della sconfitta, una calda luminosità tagliò l'oscurità che lo circondava. "Aspetta, vecchio amico." Arden,il vecchio saggio, indicò il suo scettro magico sulla posizione del tronco marcio di Ulmus, illuminandolo con una luce serena e rivitalizzante. Le radici troppo cresciute dell'albero reagivano come se soffrissero. Cominciarono a contorcersi e a frustarsi violentemente, a strappare i solchi nella terra inquinata. Quando la luce si attenuò e solo i raggi del sole  illuminavano la scena, Ulmus era un simbolo vivente di ringiovanimento. Le radici troppo cresciute erano state spezzate e non erano altro che gusci secchi. Foglie appassite e morte coprivano il terreno in una spessa coltre e venivano sostituite sui rami dell'albero con le piccole foglie verde brillante della primavera. Le profonde fessure nella sua corteccia si erano chiuse e il suo tronco e le sue membra irradiavano forza. Ulmus era immune a tutte le abilità di controllo,usa le sue radici per intrappolare i nemici vicini , cosicché impigliati, non erano in grado di attaccare. 

Gli abitanti delle foreste sono un gruppo insulare e custodito. Spesso non entrano in contatto con estranei e vedono quelli che non conoscono con una diffidenza animalesca. Questo è il motivo per cui Kaz è sempre stata considerata qualcosa di strano nella società, ma il re conosceva le sue grandi abilità furtive e i suoi attacchi velenosi. Balza rapidamente dietro la schiena di un nemico tagliandolo, è in grado di colpire più di un bersaglio grazie alla sua destrezza e di schivare gli attacchi. Non si sapeva molto sulla vita di Kaz, ma questo bastava a Thane per portarla con se in battaglia; Lyca, molto nota per la sua energia, era un'abile arciere in grado di trasformare la punta delle frecce in elementi per causare più danni. Una notte tranquilla, quando Lyca stava riposando brevemente vicino a un lago calmo nel profondo della foresta, accadde qualcosa che sfidava la fede. Una luce brillante si mosse attraverso il cielo. Lyca guardò tracciare un graffio bianco nell'oscurità e la prese semplicemente per una stella cadente, apprezzando la sua semplice bellezza, ma non strizzò l'occhio. In effetti, sembrava essersi avvicinato. Continuò in questo modo fino a quando non sembrò che si sarebbe schiantato in acqua, devastando tutto ciò che lo circondava. In qualche modo, Lyca sapeva che non sarebbe stato così. Sentì una calma rassicurazione penetrare in lei, e si alzò lentamente per salutare la luce. Mentre si avvicinava alla superficie del lago, rallentò e si fermò appena sopra l'acqua, bagnando gli alberi circostanti in una luce argentea brillante. Quando la luce cominciò a oscurarsi, una forma divenne visibile, in piedi ma senza disturbare la superficie dell'acqua. Una bianca robusta ma graziosa figura stava in piedi, guardando verso Lyca. Si muoveva silenziosamente verso il bordo della riva, stringendo in bocca un lungo arco ricurvo. Raggiunse il fianco di Lyca e sollevò l'arco di assorbimento. Quando lo prese, il cervo abbassò leggermente la testa e le spalle, indicando che lei doveva salire.

Infine vi era Hogan,sempre in servizio di Thane, fedele e rispettoso. Conferì il titolo di Comandante delle Frontiere da parte del Re stesso. Da quel giorno i bambini di Azkan cantavano canzoni di lode su di lui. Diventava parte della storia. Da quel momento era conosciuto come "Il Cavaliere del Regno". In preda alla rabbia, colpisce furiosamente i suoi nemici infliggendo danni fisici causando lo stordimento con la sua grande e possente spada.

L'armata del Re era pronta insieme ad altri soldati e arcieri. Il momento era giunto e iniziarono il cammino verso quel luogo ormai cupo e tenebroso, nominato il Villaggio dei Vampiri.

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Capitolo 5
*** Il petalo spezzato - terza parte ***


Imboccarono il cammino attraversando il ruscello collegato al quinto petalo. Più si avvicinavano e più il terreno diventava arido, la nebbia  si affittiva e il cielo si oscurava. Quando il buio aveva preso il sopravvento, Thane insieme alla sua armata si trovarono davanti all'ingresso del villaggio di Thoran. 

Una figura nera si trovò dinanzi ad essi, provocando nell'aria un'atmosfera al quanto inquietante.

-Benvenuto mio caro re Thane, ti stavo aspettando. Sapevo che ti saresti presentato, vuoi fare un giro turistico nel mio villaggio?- mozzò un sorriso soddisfatto guardando dritto negli occhi il fratello.

-Smettila Thoran, la gentilezza non è mai stata il tuo punto forte. Sono venuto con i miei uomini non per battermi, ma per farti riflettere. Stai distruggendo il regno solo per la tua rabbia e per il tuo egoismo, le persone non vogliono essere controllate da te,desiderano essere libere e vivere tranquilli,non puoi fare loro dei burattini.

-AHAHAHAH! Non sapevo che la comicità scorresse nel tuo sangue.  Non mi ritirerò mai indietro, non mi inchinerò mai a te -  disse avvicinandosi a  Thane con aria minacciosa - questo è anche il mio regno e presto sarà nelle mie mani. Cadrà nell'oscurità e tutti diventeranno dei succhia sangue senza pietà sotto il mio controllo. Sarò io il re,caro fratellino mio.

-Sei un essere spregevole senza cuore, mi vergogno per te, per nostro padre e per tutto il regno. Non ti permetterò più di torcere un capello a qualcuno, non meriti di stare in questo mondo, questo non è il tuo posto. La luce sconfiggerà le tenebre e tu cadrai con essa.

Tutto il villaggio del quarto petalo,ovvero quello degli umani,era attorno a Thoran, ricoperti di sangue, gli occhi rossi e denti aguzzi. Tutti sotto la manipolazione del forze del male.

-Umani! Spiazzate via tutto, ma il re lasciatelo a me.

I soldati iniziarono a battersi spargendo sangue dappertutto, Ulmus cominciò a richiamare le forze di Madre Terra, tutte le radici spinose degli alberi fuoriuscirono dal terreno intrappolando i rivali tra esse,la terra sottostante diventò umida permettendo loro di risucchiare nel sottosuolo coloro che erano imprigionati.  Arden chiamò la Natura,grandi nuvole grigie apparirono dal cielo scagliando fulmini ai nemici, stordendoli o persino uccidendoli. Grazie al suo bastone magico gli alberi presero vita,sradicando le proprie radici combattendo con forza e valore. Arden immobilizzava chiunque era dinanzi ad egli cosicché i soldati potessero attaccare senza difficoltà. Nemora attivò uno scudo rigenerante e cominciò l'arte dell'incantamento facendo scaraventare gli scagnozzi di Thoran fra loro. Hogan si buttò nella mischia con la sua possente spada gettando a terra uomini ormai senza valore. Perse il conto delle teste che tagliò e di quanti corpi la sua spada infilzò. Kaz con la sua destrezza, saltava da un nemico all'altro avvelenandolo con i suoi pugnali letali. Un colpo, un morto. Lyca insieme al suo cervo stavano alle spalle di Nemora permettendole di guarire i suoi alleati. Scagliava frecce con tale precisione che ne bastava una per mettere al tappeto l'avversario.

Thane era disgustato da tutto ciò,non aveva mai visto così tanta malvagità in vita sua. La sua rabbia alimentò e iniziò a correre verso il fratello con la spada regalatogli da suo padre. Una spada dalla forza sovrumana che tagliava in due anche le rocce.  Attorno a Thoran si creò un'ombra oscura, risucchiando l'energia di tutti coloro che l'attraversavano. Nonostante lo scudo di Nemora, le forze del re cominciarono a diminuire ma era troppo presto per arrendersi,sapeva che tutti insieme ce l'avrebbero fatta. Riuscì così a scagliare un colpo, ferendolo in viso nello zigomo.

Thoran si tirò un attimo indietro, vide i suoi uomini perdere in battaglia e li richiamò. Invocò dei demoni e quest'ultimi si impossessarono degli umani, diventando delle bestie feroci con forme umanoidi assetati di sangue. 

La situazione iniziava a diventare più critica. Attaccarono Arden scaraventandolo a terra, gli ruppero il bastone magico e iniziarono a strappargli la carne addosso un morso dopo l'altro,lasciandolo dissanguato nel terreno. Hogan, malgrado la sua forza, iniziò ad avere difficoltà nel scagliare colpi, i demoni erano molto più potenti e lo circondarono senza dargli via d'uscita. Del fuoco iniziò ad ardere bruciando quel poco di vegetazione che regnava in quel villaggio e gli alberi richiamati da Arden. Ulmus andò nella direzione del suo amico in fin di vita per aiutarlo,come lui fece con egli, ma le fiamme si attaccarono alle sue radici facendolo incendiare immediatamente cosicché si incenerisse. I pugnali di Kaz iniziavano a non fare più effetto,quelle bestie sembravano immuni a tutti i suoi colpi e cominciarono a ferire anche lei, ma grazie alla sua velocità riusciva a schivare qualche botta. Nemora era in preda al panico, il suo incantamento e la sua rigenerazione non avevano più valore in battaglia, le forze malvagie avevano preso il sopravvento.  Cercò di creare uno scudo attorno ad Arden e Ulmus, ma le fiamme e l'oscurità lo impedirono. Lyca mandò via il suo cervo, non voleva che un essere innocente perdesse la vita a causa sua. Le sue frecce taglianti sembrassero fare il solletico ai nemici. Le bestie si moltiplicarono uccidendo quasi tutti i soldati del re con i loro artigli e le loro fauci,coloro rimasti erano feriti o persino in fin di vita. Le urla degli uomini ricoprivano il rumore dei tuoni, braccia tagliate, occhi incavati e budella fuoriuscite. Tutto era diventato un macabro incubo.

Thoran, in preda alla vittoria, decise di risucchiare l'energia dei suoi uomini e di quelli di Thane, lasciandoli morire in agonia sovraccaricando il suo potere. Ormai aveva venduto la sua anima all'oscurità, niente e nessuno l'avrebbe fatto ritornare indietro. Insieme ad egli si unì Edwin, iniziando un rito per evocare il demone più potente di Azkan imprigionato da 1000 anni, ovvero Shemira, in grado di far sparire tutta Azkan con un solo dito. Thane ne approfittò di quell'occasione per infilzare la spada sul petto del fratello,ma ciò che successe lo lasciò senza parole. Thoran diventò come fumo, la spada lo attraversò senza provocare alcun danno, si sollevò da terra e intrappolò Thane in una nube nera senza ossigeno. 

Il terreno cominciò a spaccarsi facendo cadere all'interno tutti gli uomini di Thane e le bestie cadute in battaglie. Il rosso incandescente del fuoco si fece più arduo provocando nell'aria un terribile fumo che ricopriva quasi tutta l'isola. Da esso apparve una figura di donna, con il volto coperto dal cappuccio di un mantello e le mani legate da una grossa catena. Shemira era stata evocata. 

-Come ci si sente ad essere sconfitto Thane? Che sensazione provi nel vedere tutto il tuo regno cadere in rovina? Tu e i tuoi inutili soldati avete perso. Devo ammettere che mi hanno dato un po' di filo da torciere, ma tutti voi insieme non potevate competere con me. Grazie all'aiuto di mio figlio sono riuscito ad evocare Shemira. Meraviglioso no? Oh, scusami non puoi parlare perchè stai per soffocare,ma voglio regalarti un ultimo respiro prima di morire - fece cadere a terra il re, ormai inerme, mostrandogli tutto il terrore creato - ormai per te è la fine mio caro fratellino. Shemira distruggerà tutto il regno facendolo precipitare alla rovina, basterà liberarla da quelle orribili catene e  la tua famiglia, i tuoi sudditi e tutto ciò che ti appartiene verrà sterminato. Avrò io l'onore di prendere il tuo posto, ma prima avrò l'onore di uccidere il re.

Iniziò a mordergli il collo, succhiando il sangue e l'energia che gli restava. Thane non era più in grado di reagire alle provocazioni di Thoran ma, con le ultime forze che gli erano rimaste riuscì a lanciare la sua spada contro Edwin dritto in fronte mentre cercava di formulare frasi per liberare il demone.

Thoran, alla vista del figlio steso a terra con la spada infilzata in fronte, diventò una furia indemoniata. Prese Thane su per il collo, così da soffocarlo con le sue stesse mani per il gesto appena compiuto. Uscì gli artigli e strappò la maglia del re graffiandolo in profondità. Cominciò a graffiarlo dappertutto facendo lacrimare dal dolore il fratello. Un artiglio sprofondo la carne di Thane, lacerandolo in fondo e leccare il sangue che fuoriusciva. Il re perse i sensi e molto sangue. Iniziò a bucherellarlo, con la mano possente e gli artigli affilati stava per dare il colpo di grazia e mettere fine alla sua esistenza.

- La morte è soltanto per i poveri - al momento dell'uccisione del re, una luce abbagliante interruppe il tutto accecando Thoran e Shemira. Thane cadde di nuovo a terra privo di sensi. Il bagliore proveniva dal bastone di Arden formando una sagoma di luce. Delle ali spiccarono in cielo provocando un forte vento che spense tutto l'incendio. Il bene e il male era unito e con il risveglio del demone Shemira ci fu anche il risveglio di Athalia,l'angelo della giustizia.

-Tu! Chi diavolo sei? Come hai osato interrompere il mio trionfo?- Thoran aveva ormai esaurito quasi tutte l'energia in sè per evocare Shemira e quel poco che restava lo usò per liberarla.

Le catene si ruppero e Shemira fu libera dopo 1000 anni di catene. Proprio Athalia l'aveva imprigionata negli abissi più profondi dell'isola e soltanto rabbia e odio come quella di Thoran potevano risvegliarla.

Athalia, con la sua spada di luce divina, scagliò un attacco con la velocità della luce contro egli che, senza rendersene nemmeno conto, fu tagliato in due e fatto fuori. Una minaccia in meno per Azkan.

Shemira in tutti questi anni covò sempre più rabbia e vendetta nei confronti di colei che l'aveva ridotta in catene. La terra cominciò a tremare e nell'aria piccole anime dannate fluttuarono intorno ad Athalia. Iniziò la battaglia tra angelo e demone, tra bene e male. La spada divina feriva Shemira in profondità ma le sue anime perseguitavano Athalia con lo scopo di degenerarla. Quest'ultima era abile a schivare,mancando ai colpi dei demoni e cessandoli per sempre nell'oscurità. Shemira la colse alle spalle strappandole le ali impedendole di volare. Il dolore era lancinante ma la forza di sconfiggere  per sempre il male era così tanta da sorvolare il tutto. Il demone diede un pugno al suolo formando una voragine, delle mani fuoriuscirono e bloccarono Athalia dai piedi facendola restare immobile. Tagliò tutto ciò che la ingombrava ma, più ne tagliava e più ne fuoriuscivano. 

Finalmente Shemira stava avendo la sua rivincita. Sapeva che l'angelo senza le sue ali non sarebbe servito a nulla e infine poteva impossessarsi di tutte le anime del regno. Il demone però fece male i conti. Le ali servivano per combattere nel cielo e per schivare i colpi, ma la vera forza di Athalia non erano quest'ultime, bensì la spada divina contenente il potere della luce. L'angelo portò in aria la sua arma, si illuminò e scatenò un uragano intrappolando Shemira dentro di esso e sbarazzarsi delle mani dei dannati. Portò Thane fuori dal villaggio e ritornò dal demone per finire una volta per tutte quest'incubo. Con tutta la sua forza scaraventò la spada sul terreno creando una bomba che spaccò tutto il petalo e fece sciogliere Shemira per sempre.

Athalia si accovacciò a terra sfinita, ma la sua missione non terminava li. Grazie alla sconfitta di Shemira, le sue ali ritornarono facendola splendere più che mai. Risanò le ferite del re e si assicurò che respirasse ancora.

-Ti ringrazio Athalia, hai salvato questo regno dalle tenebre, ti sarò sempre debitore. Purtroppo ho perso la ciurma in battaglia, non sono stato un bravo re.

-Non dite così sire, avete fatto tutti del vostro meglio,avete messo l'anima e il cuore per salvare tutti. Non demordiate, la speranza non muore mai. I suoi soldati saranno ancora vicino al suo fianco. 

L'angelo donò al re una spada magica, in grado di far ritornare tutto come prima. Bastava fare un cerchio con la terra e infilzare dentro esso la spada. Thane eseguì e fu così che Hogan, Arden, Nemora,Ulmus, Kaz e Lyca ritornarono in vita, la natura si rigenerò e la pace tornò nel Regno dei Petali. 

Gli uomini erano stati estinti dall'isola a causa della loro mente debole e manipolabile. Il quinto petalo adesso non faceva più parte del fiore diventando un'isoletta arida , senza vegetazione e senza esseri viventi. Azkan brillò di luce pura, i soldati si ricongiunsero con le proprie famiglie e il re ritornò da Estrilda e Lucius, organizzando una cerimonia con tutti gli abitanti del regno per celebrare la pace e la giustizia.

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Capitolo 6
*** Quarta E Ultima parte ***


Dopo l'ultima battaglia con Thoran e l'evocazione di Shemira, il re decise di bannare dall'isola la magia e i suoi incantesimi. Soltanto i maghi più anziani potevano usufruire della magia ma, con il solo scopo di guarire dalle malattie e nutrire la natura circostante. "Chiunque osa fare uso della magia senza il mio permesso, sarà subito gettato nelle celle del castello. Non voglio essere un cattivo re, ma voglio proteggervi tutti dall'oscurità che ci avvolge. Dopo quello che è successo con mio fratello Thoran, chi verrà beccato ad utilizzare la magia nera, verrà immediatamente giustiziato per tradimento. Godetevi ogni singolo giorno, fate tutto quello che facevate prima, nessuno vi proibisce di essere felici nel mio regno. Dovete soltanto abituarvi in un nuovo stile di vita". Questo era ciò che fu detto al popolo da Thane. Gli anni passarono lentamente e pian piano tutto sembrava di nuovo nella norma, con la differenza che ,senza la magia era tutto più "spento", persino i fiori sembravano tristi e l'arcobaleno sbiadito. Le fate adesso stavano nascoste nei boschi, nelle cime più alte degli alberi, così da sembrare delle piccole lucciole nel cielo. Le sirene non vivevano più nelle cascate dell'isola, così da non comunicare con nessuno si trovasse nei paraggi. Adesso vivono nelle acque più profonde del regno confinanti con il mare. Mai più bambini, adulti e anziani vedranno la magia e il colore che essa donava ad Azkan. Nonostante tutto, il popolo di ogni petalo amava il re Thane- "Se il re ha tolto la magia, l'ha fatto per il nostro benessere, per la nostra incolumità. Senza magia, il cuore dei malvagi sarà prosciugato da odio, ma non potrà mai esercitarla, perché se osasse ribellarsi, il re lo ucciderebbe subito" - tutti erano felici ugualmente, nonostante la diversità. Il re e la regina vivevano sereni insieme ai loro amati e al loro popolo così fedele. Regnava la pace come non mai, fin quando quella nube così strana, così misteriosa, fece cadere nel sonno eterno Thane ed Estrilda. Nessuno poté salvarli, nemmeno il mago più potente dell'isola. Lasciarono il tutto nelle mani di Lucius con la sua amata Belinda, dove tutt'oggi non si spiega il luogo proveniente della nube e il potere immenso che essa avesse. Si dissolve subito dopo la morte del re e della regina, scomparendo nel cielo e non tornare mai più. La magia continuò a cessare nel regno. In onore al padre, Lucius continuò la sua volontà, dando protezione al popolo e all'isola ma, soprattutto alla sua amata bambina Arwen.

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