Incatenato fino alla morte alla mia rosa

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sentieri infiniti ***
Capitolo 2: *** La maledizione della gelosia ***
Capitolo 3: *** L'occhio della spia maledetta ***
Capitolo 4: *** Amore e onore ***



Capitolo 1
*** Sentieri infiniti ***


< Juan, stiamo camminando da un sacco di ore senza una meta imprecisa. Mi dici dove stiamo andando? > domandò Soledad.
< Non lo so. Ma farò di tutto per portarti via da questo paese maledetto. >
Soledad non riusciva a riconoscere il suo amato.
La voglia e la foga di portarla via dal piccolo paesino spagnolo gli stava velocemente offuscando la mente.
< Fermati, Juan! >
< Non possiamo fermarci, Soledad! Non voglio farmi prendere da Olmo Mesia o peggio ancora da tua madre. >
< Ti prometto che non accadrà mai niente di tutto ciò > rispose Soledad con le lacrime agli occhi.
< E tu come fai ad esserne sicura? >
< Ti fidi di me, amore mio? >
< Certo che sì, tesoro. >
< Allora fermiamoci un attimo. Non ce la faccio più. >
< Ancora pochi passi. Stiamo arrivando ad una stalla abbandonata. Potremmo riposarci lì. >
< D’accordo. >
Una volta giunti nel casolare abbandonato, Juan si sdraiò sul fieno completamente distrutto dalla camminata.
< Juan, secondo me stiamo sbagliando tutto > fece la donna fissando l’orizzonte < Fuggire da mia madre e da Olmo non è stata una grande idea. >
< Se è per questo stiamo anche fuggendo da quella pazza di Enriqueta… Quella donna si è completamente infatuata di me. E non ce nessun modo per respingerla. >
< Perché non ci siamo fatti aiutare da qualcuno? >
< Perché non mi fido più di nessuno. Nemmeno della mia famiglia. >
< Lo sai che siamo noi due soli contro il mondo, vero? >
< Questo non importa. Può succedermi di tutto, basta rimanere accanto a te. >
Le parole piene d’amore di Juan non poterono passare inosservate alle orecchie della bella Soledad.
< Juan Castaneda, ti amerò fino alla fine dei miei giorni. >
< Lo stesso vale per me, tesoro mio > replicò l’uomo abbracciando e baciando a sua volta la sua dolce amata.
< Hai fame? > gli domandò l’uomo.
< No. Ho solo bisogno di essere stretta a te. >
< Allora di questo non c’è problema. Non mi staccherò da te per nessuna cosa al mondo. >
< Nemmeno se rischiamo di morire di freddo? >
< Non potremmo mai morire di freddo se ci abbracciamo, Soledad. E poi fortunatamente siamo anche nella stagione estiva. >
< Su questo hai ragione. Che sciocca sono. >
< Comunque è meglio se al più presto riprendiamo il nostro cammino. Siamo ancora troppo vicino a Puente Viejo e di conseguenza troppo vicini ai nostri nemici. >
< Sì. Hai assolutamente ragione. Ma prima voglio fare l’amore con te, Juan. E non voglio pensare a niente e a nessuno. >
< Non ti preoccupare. In questo momento esistiamo solo io e te. >
< Sì. È bello sentirtelo dire > replicò la ragazza avvinghiandosi a lui e assaporando ogni suo tocco e bacio.
 
 
Vedendo che il sole era ancora molto alto, Juan decise di continuare il cammino verso la salvezza.
< Tesoro, svegliati > gli sussurrò l’uomo alla sua amata < Riprendiamo il cammino? >
< Ma perché? È già mattina? > domandò Soledad stropicciandosi gli occhi.
< No. E’ ancora pomeriggio. >
< Che cosa? Ma quanto ho dormito? >
< Credo più di due ore. Ero sfinita. >
< Sei tu che mi hai fatto sfinire > replicò maliziosa la donna.
< E non sei contenta? >
< Non lo so. Riesco a malapena ad alzarmi. >
< Ti porto sulle mie spalle, se vuoi. >
< Anche se sono magra, non credo che potresti portare un simile fardello. >
< Soledad, ti assicuro che ho sollevato cose molto più pese di te. >
< Ancora non capisco perché hai messo a repentaglio la tua vita nei campi di mia madre con quello zotico di Mauricio. >
< Perché era l’unico lavoro dignitoso che sono riuscito a trovare. >
< Io non lo chiamerei un lavoro dignitoso… Dovevi essere salvato molto prima. >
< Non ti preoccupare. Adesso non tornerò mai in quelle terre se rimarrò con te > rispose Juan massaggiando il viso della sua amata.
< Rimarremo legati fino alla morte… Vero? >
< Anche dopo la morte, amore mio. >
< Juan… >
< Potrei rimanere qui tutti i giorni a sentire parole piene d’amore e ad accoccolarmi con te. Ma non siamo del tutto ancora in salvo. Dobbiamo proseguire… Sei sicura di farcela? >
< Qualsiasi cosa per te, tesoro mio. >
< Allora andiamo, Soledad. Non c’è tempo da perdere. >

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Capitolo 2
*** La maledizione della gelosia ***


Intanto alla Villa, Francisca Montenegro era furibonda con qualsiasi persona gli potesse rimanere vicino.
Desiderava essere lasciata sola per riflettere su dove poteva nascondersi sua figlia.
< Ho espresso il desiderio di stare nel mio ufficio in santa pace! Perché continuate a non ubbidire ai miei ordini?! >
Ma appena girò lo sguardo, Francisca vide che si trattava di Olmo Mesia.
< Ah, siete voi Mesia… >
< Aspettavate qualcun altro, Signora? > domandò l’uomo con la sua solita voce flebile.
< Pensavo di venire ancora disturbata dalla servitù o da Mauricio. Non voglio vedere nessuno! >
< Capisco la vostra frustrazione, ma sono tanto arrabbiato quanto voi. >
< Ci sono novità su Soledad? >
< No. È scappata insieme a quel pezzente di Juan Castaneda. >
< Che Dio possa fulminare quel dannato contadino che ha osato ammaliare la mente di mia figlia… Ancora non capisco come possa essere così stupida. >
< E’ l’amore, mia Signora. L’amore porta a gesti che non potremmo mai immaginare. >
< L’amore? Io non sono mai stata innamorata di un uomo e difatti sono una donna tutta d’un pezzo. >
< Sì, siete la persona più potente del territorio, non c’è che dire… Ma la vostra influenza e il vostro potere si rafforzerebbe se vostra figlia si decidesse a sposarmi. >
< Mi dispiace per voi Mesia, ma non è colpa mia se non sono riuscita a farla ragionare in nessun modo. È ancora una bambina e non fa altro che ascoltare il suo cuore o la sua ragione. >
< Ma come? Voi gli permettere un simile sgarbo? Non vi facevo così arrendevole, Donna Francisca. >
< Olmo Mesia, voi non mi conoscete affatto… Se fosse per me sarei pronta a sguinzagliare i miei uomini alla ricerca di quei due maledetti… Ma non voglio farlo per evitare di commettere atti di cui potrei pentirmi. >
< Ad esempio? >
< Finché mia figlia avrà in testa quel Castaneda non potrò fare nulla per contrastare il loro amore. La forza e l’obbedienza non sarebbero sufficienti. >
< Volete che me ne occupi personalmente? >
< Non avete una persona affidabile che potrebbe fare il lavoro sporco per voi? >
Pensandoci accuratamente, alla fine Olmo trovò la persona adatta alla loro causa.
< Sì, mia cara Signora… Ed è una donna che è in cerca di rivalsa come noi. >
< Una donna? Ci possiamo fidare? >
< Deduco di sì. Mi basterà portarla qui. >
< Sono proprio curiosa di vedere chi sia. >
< Una persona talmente insospettabile da renderla perfetta alla nostra causa. >
< Portatela subito da me. >
< E per quanto riguarda la ricerca di Soledad e di Juan Castaneda? >
< Sono convinta che sono ancora nelle mie terre. Non posso averle lasciate in così poco tempo… Al confine di Puente Viejo ci sono i miei uomini che perlustrano la zona. Possiamo stare tranquilli. >
< Molto bene. È quello che volevo sentirmi dire. Vi porto immediatamente la persona in questione > disse infine Olmo Mesia uscendo dallo studio privato della donna.
 
 
Mentre Donna Francisca si stava rilassando in giardino sorseggiando una tazza di tè con alcuni pasticcini, fu disturbata dall’arrivo del suo Capomastro.
< Donna Francisca, mi dispiace disturbarvi, ma vi volevo ricordare che i due fuggitivi non hanno ancora oltrepassato il perimetro delle vostre terre. >
< Mauricio, invece di perdere tempo dicendomi cose che so già, avresti altre informazioni da darmi? >
< Tutti gli uomini che ho a disposizione sono sulle tracce di vostra figlia e del suo amato. Ormai è solo questione di tempo. >
< Prima questa storia avrà un capolinea, prima potrò tornare a pensare ad altro. >
< Di questo non vi dovete preoccupare, Mia Signora… Scusate la mia invadenza, ma cosa succederà quando li troveremo? >
< Questi non sono affari tuoi, Mauricio. Limitati alla loro ricerca. Quando me le ritroverò dinanzi, li farò assaggiare le pene dell’inferno. >
< Sarei molto grato a voi se mi lasciaste torturare il piccolo Castaneda con le mie mani. Ho un conto in sospeso con quel dannato. >
< Va bene. Ti lascerò questa incombenza. >
< Molte grazie, mia Signora… Tornò subito al mio lavoro. >
< Bravo. Ritorna da me quando ci saranno sviluppi, d’accordo? >
< Sicuramente > disse infine l’uomo prima di lasciare il giardino della sua padrona.
< Donna Francisca? > fece Olmo attirando la sua attenzione.
< Olmo, già di ritorno? >
< Vi ho portato la ragazza in questione: il suo nome è Enriqueta. >
Squadrandola da cima a fondo, Donna Francisca notò che era una zotica poveraccia come la maggior parte delle donne che non si rispettano del paese.
< Non ti ho mai visto da queste parti, giovane fanciulla… Sei nuova di Puente Viejo? >
< Sì, mia Signora… Diciamo che frequento posti non consone alla vostra persona. >
< Davvero? Credo di aver capito allora… Quel furfante di un Castaneda mi sta cadendo sempre di più in basso… E dimmi Enriqueta, cosa centri tu con lui? >
< Come voi e il qui presente Olmo Mesia volete ritrovare vostra figlia, io sono molto legata a Juan. >
< Un legame d’amore, suppongo. >
< Sì, avete indovinato. >
< Voleva spassarsela con la prima sgualdrina che gli è capitato a tiro… Ti prego di non prenderla a male, ma non riesco ad avere rispetto per le persone come te > replicò Donna Francisca con tono sprezzante.
< Non vi preoccupate. Ormai ci sono abituata. >
< Hai qualche idea di dove possa nascondersi il tuo amato fuggitivo? >
< Purtroppo no, mia Signora…. L’ho cercato ovunque in città ma non sono riuscita a trovarlo da nessuna parte. >
< Tutti lo cercano, sciocca… Hai altre informazioni che potrebbero servirmi? >
< Non credo, Donna Francisca. >
< Allora che cosa sei venuta a fare fin qui? Vuoi forse farmi perdere altro tempo? >
< Ovvio che no… Infatti sono qui perché voglio vendicarmi di lui. >
< Adesso si inizia a ragionare… Ma se non hai la minima idea di dove si possano essere cacciati, come pensi di trovarli? >
< Ho molte conoscenze all’infuori di Puente Viejo, mia Signora. Sono convinta che molto presto potrei ricevere della attesissime informazioni. >
< E i tuoi informatori come sono a conoscenza che tu stai cercando mia figlia e il suo amato? >
< Mia Signora, sono convinta che non riusciranno a rimanere per sempre nell’anonimato. Prima o poi potrebbero fare un passo falso e… >
< Le tue speranze non mi assicurano affatto, Enriqueta. Io sono una donna che pensa solo ai fatti. E a nient’altro. >
< Vi riporterò qui da voi vostra figlia e Juan. Ve lo prometto. >
< Ti consiglierei di non fare promesse che non puoi mantenere… Sono molto restia nel vedere fallire i piani che mi riguardano. Mi urta il sistema nervoso. Mi capisci, vero? >
< Non fallirò, Donna Francisca. Ve lo giuro. >
< E su cosa lo giureresti? >
< Sulla mia vita > rispose Enriqueta senza mezzi termini.
< Bene, è così che ti voglio… Adesso la faccenda si sta facendo molto più interessante… Cara Enriqueta, se entro tre giorni non mi riporterai qui Soledad e Juan vivi, i miei uomini ti daranno la caccia anche fino in capo al mondo. Per te non esisterà nessun luogo sicuro. Sono stata abbastanza chiara? >
< Sì, mia Signora. >
< Perfetto. Sei una ragazzina sveglia… Mi cominci a piacere, sai? Adesso però sparisci dalla mia vista. Non hai molto tempo a disposizione. >
< Vado immediatamente, Donna Francisca. Grazie mille per avermi ricevuto. >
< Lascia stare i convenevoli… Adesso vai. Voglio rivederti a cose fatte. >
< Senz’altro, mia Signora. A presto > disse infine la donna lasciando Francisca in compagnia del solo Olmo.
< Non vi facevo così silenzioso, Olmo. Va tutto bene? >
< Secondo me siete stata troppo dura con lei… Anche se è una puttana irrispettosa, non doveva essere trattata in questa maniera. L’avete spaventata. >
< E’ quello che mi riesce meglio, no? Spaventare e intimorire le persone. >
< Ripeto, Donna Francisca: secondo me avete esagerato. >
< Non ditemi come mi devo comportare, Olmo Mesia. Non sono una donna sprovveduta > ringhiò Francisca.
< Non ho detto questo… >
< Ma lo lasciavate intendere… E comunque se sono conosciuta per il mio potere e la mia ricchezza è proprio per questo motivo. >
< Va bene, non lo metto in dubbio… >
< Vi state forse rammollendo? Non vi facevo così… >
< Cerco solo di essere cauto. Non vorrei che avessimo perso un alleato di cui ci si poteva fidare… >
< Ancora non riesco a capire come voi vi possiate fidare di una sgualdrina > replicò la donna incredula < Che ci trovate di buono in lei? >
< La sua innocenza. >
< L’innocenza? Se sei una puttana, lo rimani a vita. E la tua innocenza è persa fin dal principio. >
< Ho solo timore che ci tradisca. Tutto qui. >
< Non lo farà. Ha tutto da perdere, caro Olmo. Come ho detto oggi, i nostri due fuggitivi hanno le ore contate. È solo questione di tempo. Non possono rimanere nascosti per sempre. >
< Possa Dio aiutarci in questa missione… >
< Non servirà l’aiuto di Dio… Ma degli uomini giusti. E credo fermamente di averne molti. >
< Vedremo con l’evolversi delle cose… Adesso vi lascio finire la vostra merenda in santa pace. >
< Ormai mi è passato completamente l’appetito. Il tè si è raffreddato. >
< Volete che chiami… >
< Lasciate perdere. Preferisco rimanere qui da sola a leggere un po’. >
< Allora non vi disturbo oltre… A presto, Donna Francisca. >
< Buona giornata, Olmo. Non esitate a disturbarmi se ci sono sviluppi, d’accordo? >
< Certo che no. Buona giornata pure a voi. >

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Capitolo 3
*** L'occhio della spia maledetta ***


Juan e Soledad non facevano altro che camminare per ore e ore con la speranza di un futuro migliore potesse definitivamente bussare alla loro porta.
Ma le insidie erano molte e gli imprevisti sempre dietro l’angolo.
Inavvertitamente, mentre stavano camminando per i boschi, Soledad venne ferita da una trappola per animale che un cacciatore aveva disseminato in tutto il territorio.
< Soledad! >
La povera ragazza stava perdendo sangue copiosamente dalla caviglia sinistra, suscitando in Juan un senso di profonda apprensione.
< Stai ferma. Non muoverti. Ti curo io. >
< Juan, mi fa malissimo. Ah! >
< Dobbiamo fermare la ferita prima che si infetti. >
< E come facciamo? Non c’è acqua potabile qui nelle vicinanze. >
< Adesso stai calma. Vedrai che troveremo un modo. >
Ma Soledad continuava a piangere dal dolore, senza però fare niente per placarlo.
< Dove stai andando, Juan? >
< A cercare una cura che possa fermarti la ferita. >
< No, ti prego. Non mi abbandonare. >
< Ma Soledad… >
< Ho paura di rimanere da sola in questi posti. Soprattutto se ci sono cacciatori qui nei dintorni. >
Juan comprendeva le preoccupazioni della sua amata.
Ma non riusciva a sopportare nel vederla soffrire in questo modo.
< Allora sarò costretto a portarti in braccio. >
< Che cosa? >
< Soledad, devi curarti alla svelta. Lo riesci a capire? >
< Ma io… >
< Rischi che la caviglia ti vada in cancrena se non fermiamo subito l’emorragia. >
< Se solo Pepa fosse qui… >
< Purtroppo Pepa non c’è e dobbiamo cavarcela da soli. Avanti, fai uno sforzo. >
Una volta alzatasi in piedi, Soledad stava gridando disperatamente dal dolore.
< Tranquilla, amore. Adesso ti prendo con me… >
< Ma Juan, sei sicuro di farcela? >
< Tesoro mio. Ho preso oggetti e cose molto più pese di te. Non ti devi preoccupare. >
Prendendola tra le sue braccia, sembrò che il dolore alla caviglia di Soledad fosse molto più sopportabile.
< Adesso va un po’ meglio? >
< Sì, tesoro mio. Nelle tue braccia non può succedermi niente di male > rispose la ragazza smorzando un sorriso.
< Spero vivamente di trovare qualcuno che possa aiutarci. >
Fortunatamente, dopo aver camminato per una decina di minuti con Soledad appresso, Juan riuscì ad intravedere una piccola cascata e un laghetto.
< Finalmente! Acqua! >
Dopo essere arrivato a destinazione, Juan depositò Soledad sul prato per iniziare a curare la sua ferita.
< Ma Juan, non abbiamo stracci o bende. Come puoi… >
Ma il giovane ragazzo si strappò la maglietta di dosso per inumidirla d’acqua e metterla sulla ferita della sua amata.
< Aaah! >
< Brucia, non è vero? >
< Sì, un pochino. Ma adesso va molto meglio. >
< Premi questa sulla ferita. >
< Ma adesso che ti sei strappato i vestiti non avrai freddo? >
< Soledad, te l’ho detto prima: siamo in estate. >
< Ma se stanotte farà freddo? >
< Non ti preoccupare. E poi ci sarai tu che mi scalderai, no? >
< Sì, hai ragione > rispose Soledad ritrovando il sorriso.
< Appena ricomincerai a camminare, potremmo continuare il nostro cammino. >
< Secondo te adesso siamo abbastanza lontani da mia madre? >
< Questo non posso dirtelo con certezza, Soledad… Tua madre ha molte spie a suo seguito. È capace che in questo momento ci stiano cercando un sacco di suoi uomini. >
< Quindi non possiamo fidarci di nessuno. >
< Purtroppo no. >
< Non vedo l’ora di arrivare nella capitale. Lì sarà molto complicato per lei scovarci e finalmente cominceremo una nuova vita insieme. Soli io e te. >
< Non vedo l’ora > rispose Juan sorridente.
< Mi dispiace essere un peso per te. Non ci voleva questa. >
< Non ti preoccupare. Un altro po’ di riposo non può che farci bene. >
< Lo so, però… >
< Stai tranquilla. Non ti agitare > gli sussurrò Juan alla sua amata prima di crollare tra le sue braccia per la stanchezza.
 
 
Il sole stava piano piano facendo capolino alla sera dopo una giornata molto calda e afosa.
< Finalmente. Ci voleva un po’ di fresco > mormorò Juan con gli occhi socchiusi.
< Potevamo stare nudi senza problemi, sai? >
< Che cosa? Stai scherzando, vero? >
< Certo che no. >
< La mia Soledad non avrebbe ami detto una cosa del genere > replicò Juan divertito.
< Perché? Ho fatto solo una supposizione > mormorò Soledad diventando rossa per l’imbarazzo.
< Certo, come no… E allora perché stai arrossendo? >
< Perché fa molto caldo. >
< Certo… Perché vuoi prendermi in giro? >
< Ma non ti sto prendendo in giro! Perché non vuoi credermi? Io non ti direi mai una bugia. >
< Su questo ne dubito fortemente… >
< Allora non credermi, se ti va. Ma ti avverto che questa notte dormirai da solo. >
< Perché? T dove andrai? >
< Sarò qui con te, ma in disparte. >
< Vuoi farmi morire di freddo? >
< Ma stanotte non sarà freddo. Siamo in estate, no? >
< Vuoi forse farmela pagare per una cosa così sciocca? > mormorò l’uomo sghignazzando.
< Forse sì… Noi donne siamo molto particolari. >
< Su questo hai decisamente ragione… Hai fame, Soledad? Vuoi che vada a cercarti qualcosa da mangiare? >
< No, grazie. Per ora sto bene così… Magari potremmo mangiare domattina. Ho ancora qualche scorta qui con me. >
< Meno male che pensi sempre a tutto, tesoro mio. >
< Tu basta che tu abbia cura di me > rispose Soledad baciandolo.
< Avremmo cura reciprocamente di noi stessi. Non ti preoccupare. >
< Sì, hai ragione. >
Ma nel mentre i due giovani amanti stavano conversando e ridendo come una coppia profondamente innamorata e felice, alcuni uomini sospetti si stavano aggirando nelle vicinanze spiandoli.
< Finalmente li abbiamo trovati. >
< Avvertiamo immediatamente Donna Francisca. Ci ricompenserà a dovere. >
< Su questo hai assolutamente ragione. >

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Capitolo 4
*** Amore e onore ***


I due seguaci di Donna Francisca accorsero immediatamente alla Villa della loro Signora per dargli la notizia della scoperta dei due amanti.
Ma con grande sorpresa, ad attenderli non c’era la padrona di casa, bensì Olmo Mesia.
< Buonasera, signori > fece Olmo con tono pacato < Desideravate qualcosa? >
< Dobbiamo parlare alla svelta con la Signora. Dove si trova? >
< In questo momento è occupata. Potete riferire tutto a me. Sono il fidanzato di sua figlia. >
< Con tutto il dovuto rispetto, non riusciamo a fidarci di voi, Signore > fece uno di loro.
< Esatto. Dobbiamo parlare personalmente con la nostra Signora. Ce l’ha detto lei. >
< Avete scoperto qualcosa su Soledad e sul suo amante, non è vero? >
< Noi non abbiamo detto niente al riguardo. >
< Ah davvero? Ve lo si legge negli occhi che state nascondendo qualcosa… Vi suggerisco di parlare immediatamente se non volete passare dei guai. >
< Voi non avete nessun diritto di minacciarci > replicò il sicario della donna a muso duro a Olmo < Noi parliamo solo con la Signora. Punto e basta… Anche se voi sostenete di essere il fidanzato di sua figlia, non abbiamo nessun motivo per dirvi cosa abbiamo scoperto. >
< Sono forse qui nelle vicinanze? >
< Allora non ci siamo spiegati a dovere… >
< Sì, avete ragione. >
All’improvviso Olmo tirò fuori dalla sua giacca una pistola che puntò dritto ai due sicari.
< Vi prego, cercate di ragionare… >
< O mi dite dove avete visto Soledad e il suo amante o pagherete con la vita. Vi avverto: non ve lo dirò una seconda volta. >
Spaventati dalla situazione, alla fine i due sicari di Donna Francisca confessarono tutto quello che avevano scoperto sui fuggitivi.
< Molto bene. Grazie mille per tutte le vostre informazioni. >
< Adesso possiamo parlare con la nostra Signoria? >
< Perché? Non credo che adesso ce ne sia motivo… Anzi, non rivedrete mai più Né lei né nessun’altro. >
< Che cosa volete dire? >
Senza pensarci due volte, Olmo Mesia sparò in fronte ai due uomini uccidendoli sul colpo.
Sentendo il rimbombo dei due colpi di pistola, la prima ad accorrere sul posto e sventrare il misfatto dell’uomo fu Enriqueta.
< Signor Mesia! Ma cosa avete fatto? >
< Erano divenuti due testimoni molto scomodi, Enriqueta. Ho dovuto eliminarli all’istante. >
< Nel giardino della Signora? Secondo me siete completamente impazzito! >
< Non vi preoccupate. Ho tutto sotto controllo… Grazie a loro sono riuscito a farmi dire dove si trovano Soledad e Juan. >
< Che cosa? >
< Andiamocene da qui. Non c’è tempo da perdere. >
< Fermatevi Olmo! > tuonò la ragazza.
< Che cosa succede adesso? >
< Quando Donna Francisca scoprirà tutto questo, sarete in guai molto seri. >
< Quando scoprirà tutto la nostra Signora, saremo già molto lontani, Enriqueta. >
< Sapete che non potete nascondervi all’infinito, vero? >
< Di questo non m’importa… Come lei, anch’io sono un uomo molto potente. E se voi mi appoggerete, non vi accadrà nulla. >
Non sapendo cosa fare, alla fine Enriqueta acconsentì al suo stratagemma.
< Vedrai, Enriqueta. Non te ne pentirai. >
< Lo spero tanto. >
< Presto avremo la vendetta che ci meritiamo. È solo questione di tempo… Adesso andiamocene da qui. >
Ma nel mentre stavano uscendo dal giardino, furono bloccati da Donna Francisca in persona e da Mauricio.
< Dove andavate voi due così di fretta? > domandò la Signora.
< Donna Francisca, noi veramente… >
< Avete ucciso i miei due sicari a sangue freddo. Come avete potuto? >
< Signora, vi giuro che io non centro niente > disse immediatamente Enriqueta.
< Fai silenzio, maledetta! Sei anche tu complice di questo misfatto! >
< Vi prego di non farmi del male. >
< Enriqueta ha ragione, Signora. >
< Olmo Mesia, dove volete arrivare? Volete forse uccidere anche me? >
< Certo che no, Signora. Che cosa vi viene in mente? >
< Perché mi risulta molto difficile credervi? >
< Perché io e voi abbiamo da portare a termine il solito piano. >
< Spiegatevi meglio. >
< Volete riavere Soledad qui alla Villa con voi, giusto? Allora sono l’unico che può adempiere a questo compito. Non i due vostri sicari. >
< Ed Enriqueta? >
< Enriqueta mi darà una mano. Di lei ci si può fidare. >
< Siete voi che mi preoccupate, Olmo. Non Enriqueta. >
< Francisca, vi prego… >
< Signora, volete che sguinzagli i cani? >
< No, Mauricio. Non ce n’è bisogno… Riportami Soledad qui da me viva e uccidi quell’ingrato di Juan Castaneda. Voglio frustarla con le mie stesse mani. >
Sentendo quelle parole piene di odio, alla fine Olmo accettò senza pensarci due volte.
< D’accordo, farò come dite voi. >
< Spero che Enriqueta non abbia niente in contrario sulla morte del suo amato. >
< Certo che no. Anch’io voglio ucciderlo. >
< Molto bene. Mi piaci molto, ragazzina. Credevo di non dirtelo mai. >
< Donna Francisca, possiamo andare senza problemi? >
< Certo. Andate pure. E fate molto in fretta. >
< Senz’altro. A presto, Donna Francisca > disse infine Olmo prendendo la mano di Enriqueta e trascinandola via dalla Villa.
< Signora, perché non mi avete acconsentito ad ucciderlo? >
< Perché in questo momento sia Olmo Mesia che la sgualdrina ci servono vivi… >
< Ma hanno ucciso le vostre due spie migliori… >
< Erano dei perfetti incapaci. Non sentirò per niente la loro mancanza… Adesso fai sparire i loro due corpi. Hanno imbrattato il mio giardino per troppo tempo. >
< Come volete voi, Signora. >
 
 
Le prime luci del mattino stavano cominciando ad inondare le bellissime vallati verdi dove Soledad e Juan stavano percorrendo il cammino della loro salvezza.
< Oggi sembra una giornata migliore di ieri > fece Soledad con tono raggiante.
< Perché dici questo, tesoro? >
< Non lo so. Me lo sento e basta. >
< Sei molto strana, sai? >
< Forse perché sono pazza di te. Di te e di nessun’altro. >
< Lo vorrei vedere > rispose Juan piccato < Hai intenzione di tradirmi? >
< Preferirei morire che tradirti, amore mio > rispose la donna baciandolo d’istinto < E poi che razza di domande mi fai? Il Don Giovanni della situazione sei tu. Non io. >
< Io Don Giovanni? Da quando in qua, scusa? >
< Pensi che non mi ricordi le ragazzine che ti venivano dietro quando eri solo un adolescente? >
< Sinceramente non so di cosa tu stia parlando… >
< Smettila di fare il finto tonto. Non ti riesce minimamente. >
< E’ la verità! >
< Meglio se continuiamo a camminare. Altrimenti rischiamo di litigare sul serio. >
< Ma Soledad, devi credermi. >
< Va bene. Cercherò di crederti > rispose la donna troncando la conversazione.
< Tesoro, sei arrabbiata con me? >
< Mi hai promesso amore eterno, Juan Castaneda… Questo mi basta per rimanere per sempre tua. Tua e di nessun’altra. >
< Mi piace sentirtelo dire. Anche tu rimarrai per sempre mia > mormorò Juan ritrovando il sorriso.
Ma nel mentre erano impegnati a baciarsi appassionatamente, un rumore di passi li mise in allarme.
Appena voltarono lo sguardo, videro Olmo Mesia che li stava tenendo sotto tiro con la sua pistola.
< Finalmente ci rincontriamo > fece l’uomo con ghigno malefico.
< Olmo Mesia… >
< Pensavate di fuggire per sempre? Peccato. Vi è andata male. >
< Cerchiamo di ragionare, d’accordo? Abbassate l’arma. Non vorrei che qualcuno si facesse del male. >
< Qui l’unico che si farà del male sarai solo tu se non mi consegni Soledad a me. >
< Olmo Mesia, non verrò mai con voi. Mettetevelo bene in testa! >
< Hai intenzione di rinnegarmi? Voi mi amate, Soledad. Lo leggo dai vostri occhi. >
< No, Mesia. Voi state sbagliando tutto. Io non vi ho mai amato e mai vi amerò. >
< Bugiarda! >
< Olmo, ha ragione Juan. Abbassate l’arma > fece Enriqueta cercando di farlo ragionare.
< Voi state zitta, sgualdrina! È una questione tra me e quei due maledetti > gridò Olmo dando un sonoro ceffone alla donna.
< Olmo, voi siete completamente pazzo. >
< Avete ragione, Soledad. Sono pazzo di voi… O siete con me o contro di me. Decidete. >
Con le lacrime che stavano cominciando a sgorgargli sul viso, Soleda si frappose tra Juan e l’arma di Olmo.
< Allora dovrete uccidermi. >
< Non volete venire con me? Perfetto. Questa sarà la fine di voi due. >
< No! >
Con uno scatto repentino, Juan protesse Soledad con il suo corpo, prendendo la pallottola al posto della sua amata.
< No! Juan! >
< Non ti preoccupare. Mi ha preso solo di striscio… Meno male che Olmo non ha una bella mira. >
< La prossima volta non sbaglierò, Castaneda. Mettitelo bene in testa. >
Non sopportando come stavano andando le cose, Enriqueta cercò di disarmare Olmo.
< Che cosa state facendo? Lasciatemi! >
< No! Non deve finire così! >
< Che cosa?! Vuoi lasciare in vita il tuo amato e la sua amante? Ma cosa diavolo ti dice il cervello? >
< Ho già sofferto troppo in questa vita! Non riesco più a sopportare altri spargimenti di sangue. >
Ma mentre Enriqueta cercava con tutte le forze a strappare l’arma ad Olmo, alla fine inavvertitamente partì un colpo in canna che andò a colpire proprio il giovane nobile.
< Enriqueta … come hai potuto? >
< Mi dispiace… davvero > rispose Enriqueta con le lacrime agli occhi.
Dopo che Olmo esalò l’ultimo respiro, Juan e Soledad poterono tirare un sospiro di sollievo.
< E’ finita, amore mio. Adesso nessuno potrà ostacolare il nostro amore > fece Soledad baciando appassionatamente il suo amato sotto gli occhi di Enriqueta.
Ma quando Juan riaprì gli occhi dopo il bacio, vide Enriqueta puntarsi addosso la pistola di Olmo.
< Enriqueta! Non farlo! >
< Non posso sopportare in nessun modo la vostra unione… Ed è per questo che ho deciso di morire così miseramente… ma con onore. >
Chiudendo gli occhi, Enriqueta premette il grilletto sparandosi sulla tempia, mentre le urla acute di Juan e Soledad rimbombarono in tutta la vallata.
< Juan… perché… >
< E’ finita tesoro mio. >
< Sei sicuro Juan? Secondo me non finirà mai. >
< Siamo lontani dalla tua casa ormai… E i nostri rivali in amore sono morti. Forse la nostra pace può avere finalmente inizio. >
< Spero che tu abbia ragione, Juan. >

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