Another story, same destiny

di _Almach_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap.5 ***
Capitolo 6: *** Cap.6 ***
Capitolo 7: *** Cap.7 ***
Capitolo 8: *** Cap.8 ***
Capitolo 9: *** Cap.9 ***
Capitolo 10: *** Cap.10 ***
Capitolo 11: *** Cap.11 ***
Capitolo 12: *** Cap.12 ***
Capitolo 13: *** Cap.13 ***
Capitolo 14: *** Cap.14 ***
Capitolo 15: *** Cap.15 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


L'inverno a Yunmeng era particolarmente rigido quell'anno. Di nuvole grigie era ormai ricoperto il cielo già scuro, e la neve lentamente scendeva attecchendo al suolo di quelle strade ormai deserte, prive di qualsiasi forma di vita. Probabilmente si erano già rintanati tutti nelle proprie abitazioni, al caldo, come giusto doveva essere. Eppure, non per tutti era così. Dominava il silenzio dal corpo di quella piccola figura inginocchiata davanti a un muro che costeggiava l'ennesimo vicolo. Una figura piccola, minuta, che si poteva benissimo confondere con l'ambiente in quel suo essere grigia con qualche tocco di bianco per via della candida neve che si posava leggera sul suo capo, come fossero carezze, baci che chissà da quanto tempo non riceveva.

Era un bambino di soli cinque anni, eppure era da solo. Nemmeno la presenza di un piccolo fuoco a riscaldare quel corpo infreddolito, con solo la luce di qualche lanterna sporadica a illuminare quella via. Non aveva la forza di andare in giro a chiedere aiuto, troppo a lungo ignorato e non considerato…Eppure, non era del tutto colpa sua se era ridotto in questo stato.

Le sue dita stavano tracciando segni sulla neve fresca, come se stesse cercando di passare il tempo con disegni indefiniti e senza alcuna sostanza, un modo come un altro per non addormentarsi…non voleva rischiare che l'ennesimo cane si avvicinasse a lui per morderlo. Capitava spesso, anche troppo, ed era per questo che ne aveva una paura folle, una paura che superava la stessa solitudine che lo aveva ormai attanagliato da un anno e poco più.

Un breve sospiro e un sobbalzo nell'accorgersi di un'ombra entrata prepotentemente nel suo campo visivo. Occhi grigi che lentamente vengono alzati per posarsi sulla figura di un bambino, probabilmente un pó più grande di lui, di bianco vestito la cui fronte era avvolta da un nastro da un motivo a nuvola. Era così silenzioso che non si accorse assolutamente di nulla. Probabilmente era il bambino più bello su cui avesse posato lo sguardo da quando era arrivato a Yunmeng.

Nessuna parola venne scambiata, eppure il bambino vestito di bianco allungò la mano destra verso l’altro facendogli chiudere gli occhi in un gesto involontario. Non vi era niente di ostile, e quando li aprì si nuovo di accorse di un giochino che gli voleva essere donato: un doppio tamburo bianco con una rossa impugnatura al cui lato era attaccato un filo con una pallina alla sua estremità. Un oggetto che aveva sempre visto nelle mani di altri, che probabilmente in tempi più felici aveva posseduto anche lui, anche se non lo ricordava.

Perché proprio a lui? Non lo conosceva eppure...c’era tanta umanità in quel gesto, un qualcosa che a lui non stava più venendo riservato da tanto tempo. Afferrò quel giochino facendo sbocciare un timido sorriso da quelle labbra infreddolite, ma nonostante tutto ancora nessuna parola venne scambiata.

Il bambino vestito di bianco si voltò, forse per ritornare dalla direzione dove era venuto, e fece in tempo a compiere un passo prima di sentire un abbaio in lontananza e un qualcosa ad afferrargli la parte inferiore della sua veste.  Mosse il capo verso dietro, occhi di giada che osservavano quella figura minuta con sguardo chiuso, corpo tremante e una mano che stringeva forte quella veste, come ne se ne valesse della sua intera esistenza.

<< Vieni! >>

Era una semplice parola, ma il bambino di stracci vestito si limitò ad annuire incamminandosi insieme all'altro senza lasciare un secondo quella veste, come se la avesse presa come una sorta di conforto.
Si allontanarono, un camminare per qualche minuto verso una porzione specifica del porto, dove un altro ragazzino si avvicinò con passo svelto. Era vestito allo stesso modo del bambino della racchetta, eppure era un pó più grande e dal suo sguardo traspariva una gentilezza assoluta.

<< Wangji, dov'eri finito? O…e lui? >>

<< Si è spaventato. Non mi lascia la veste. >>

Il tono di questo Wangji era abbastanza monocorde, apparentemente senza alcuna emozione a colorare la voce, cosa strana per un bambino di quell'età, eppure era bastato questo per scatenare una sorta di senso di colpa nell'altro che immediatamente rallentò la presa sulla veste, lasciandola finalmente andare. Eppure, nessuno lo stava rimproverando.

Sentendosi libero, Wangji si spostó di qualche passo, ma solo per permettere al maggiore di avvicinarsi, non aveva ancora dieci anni eppure bastava un semplice sguardo per mettere a proprio agio le persone, da grande sicuramente sarebbe diventato il punto di riferimento di molti.

<< Io sono Lan Xichen, Lan Huan. Qual è il tuo nome? Sei qui da solo? >>

<< Wei… Wei Wuxian, Wei Ying. Sono solo da un po', i miei…genitori non ci sono più. >>

Non occorreva specificare che non aveva più nessuno per prendersi cura di lui, lo si capiva dal suo aspetto, da quella tunica malandata che indossava, nonché suo unico capo. Molti lo tenevano lontano per questo, eppure Lan Xichen non sembrava affatto infastidito, nonostante fosse anche lui bello di aspetto, candido e dall'elegante portamento. Eppure, un velo di tristezza calò su quegli occhi castani.
Wei Wuxian non sapeva se era per pietà o altro, infondo a cinque anni non erano molte le parole di cui conosceva l'esatto significato.

<< Wei Wuxian, la nostra imbarcazione non è molto lontana, ti andrebbe di salire? Nostro zio arriverà a breve, sono sicuro che non avrà problemi. >>

<< Io… non disturbo? >>

<< Certo che no, e poi ti farà bene stare al caldo per un po’.>>

Era dolce il sorriso sulle labbra del maggiore dei Lan, eppure sapeva di pura e semplice rassicurazione. Wei Ying si morse per un attimo l’interno della guancia per poi annuire e osservare in direzione di Lan Wangji, il quale si era già incamminato verso l’imbarcazione. Non aveva espresso una sua opinione in merito, per quanto ne poteva pensare il più piccolo probabilmente non aveva piacere ad averlo intorno.

<< Non preoccuparti. Wangji non è di molte parole, ma ti ha portato con se, no? >>

In effetti non aveva tutti i torti, per questo motivo le gambe di Wei Wuxian cominciarono a muoversi seguendo Lan Xichen verso la barca. Era incredibile la differenza di temperatura che si avvertiva con l’esterno, e il più piccolo cominciò a sentirsi a suo agio, specialmente quando gli venne dato un panino al vapore ripieno di carne. Aveva una grande fame, ed era normale considerando solo che si nutriva degli scarti dei baracchini di verdure posti ai vari angoli di strada.

Aveva appena finito l’ultimo morso del pane quando le tendine dell’imbarcazione si mossero segnando l’ingresso di un uomo dall’aspetto severo, vestito anch’esso di bianco, che spostò la mano destra ad accarezzarsi il lungo pizzetto non appena posò lo sguardo sulla figura del piccolo Wei Ying, una figura disordinata che non c’entrava niente con l’ordine perfetto che ogni appartenente alla scuola Lan si portava dietro. Lo osservò in modo perplesso facendo alzare Lan Xichen il quale unì le mani in avanti in un rispettoso inchino.

<< Zio, lui è Wei Wuxian e…>>

<< Wei? Tu…>>

Tuonò, come se quel semplice cognome avesse risvegliato ricordi non proprio piacevoli. Un gelido sguardo scivolò su quegli occhi scuri. E Wei Wuxian non seppe perché, ma cominciò a tremare.
 


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Angolo autrice:

Salve a tutti *^* mi sento un pò nervosa a pubblicare una fic seria dopo anni di pura e semplice inattività.
Ma andiamo per gradi, perchè questo tema? L'ultimo trailer del donghua ha fornito un frame bellissimo con dei piccoli Lan Wangji e Wei Wuxian. Da qui mi sono chiesta: E se Lan Zhan lo avesse portato a Gusu con lui fin da subito?
Preciso che non è mia intenzione riscrivere quella bellissima e meravigliosa opera che è la novel di Mo Xiang Tong Xiu, a lei va tutto il mio amore e rispetto per aver dato vita a questa mia grande ossessione da pochi mesi.

Non so quanto verrà lunga, se riuscirò ad aggiornare in tempi umani. Tutto dipenderà dal mio estro creativo.
Spero quindi che la fic vi sia piaciuta e sono accetti ogni più piccolo consiglio e parere <3

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Nonostante il tremore che aveva preso possesso del suo corpo, Wei Wuxian, cercò di focalizzarsi sulla figura dell’uomo in modo da scavare all’interno dei suoi ricordi di bambino se lo avesse già visto da qualche parte. Non erano molte le persone interamente vestite di bianco che giravano per Yunmeng e nei suoi dintorni, un colore che ricordava molto le vesti da lutto che, il bambino, non aveva fatto in tempo ad indossare quando era toccato a lui subire una doppia perdita improvvisa. Eppure, lo sguardo dell’uomo tradiva una sorta di astio mai del tutto represso, di chi si fascia la testa di rancore aspettando il giusto momento per riversarlo sulla persona giusta.

Si sentiva congelato sul posto, messo di fronte a una difficoltà insormontabile di cui non riusciva a comprendere il significato e, nonostante la sua voglia di scappare, non riusciva a farsi forza sulle gambe per alzarsi dalla posizione che aveva assunto non appena aveva mezzo piede all’interno della calda imbarcazione.

Era un disagio che stava cominciando a impregnare le pareti, gli stessi fratelli Lan si scambiarono un’occhiata in cui regnava la più pura e semplice incomprensione. Lan Xichen non si era ancora spostato da davanti lo zio, e sciolse le braccia facendole ricadere lungo i fianchi. L’uomo era entrato da pochi secondi, eppure sembrava già passato un tempo a dir poco infinito.

<< Zio, è successo qualcosa? >>

La domanda di Lan Xichen arrivò dritta al suo obiettivo, Lan Qiren spostò lo sguardo da Wei Wuxian ai nipoti e probabilmente si rese conto di aver avuto un metodo di approccio troppo violento. Anche se era il figlio di quella donna, di cui aveva avuto modo di apprendere la triste sorte, questo non gli dava il pretesto per riversare su di lui parte delle sue frustrazioni passate.

<< Dovrei essere io a domandarvelo. Come mai lo avete portato qui con voi? >>

Il tono non era più gelido come prima, eppure Wei Ying non riusciva a stare del tutto tranquillo. Lan Xichen gli aveva assicurato che non avrebbe creato disturbo, eppure perché, improvvisamente, stava cominciando a sentirsi di troppo?

<< Era spaventato, inoltre è solo, non ha più nessuno. Nel suo stato attuale non potevamo lasciarlo andare senza fare niente. >>

C’era tanto cuore nelle parole di Lan Huan, e Wei Wuxian gliene fu decisamente grato tanto che il suo corpo riprese a rilassarsi un po’ di più anche se manteneva una sorta di rigidità apparente. I suoi occhi grigi alla luce della lanterna apparivano avvolti in una patina lucida, eppure non voleva lasciare alle lacrime la libertà di solcare le sue guance. Nonostante tutto, quel suo piccolo corpo era piuttosto orgoglioso.

Lan Qiren annuì comprensivo e riprese ad accarezzarsi il lungo pizzetto come se stesse pensando a cosa fare considerando la situazione. Probabilmente la risposta risiedeva nel cognome stesso del bambino; Yunmeng apparteneva alla setta Jiang, e il padre di Wei Wuxian, prima di sposarsi, era stato un grande amico e servitore del capo scuola.

<< Comprendo, e avete fatto quello che mi aspetterei da due discepoli di GusuLan. Tuttavia, sono dell’opinione che Jiang-zhǎngmén* potrebbe sapere cosa fare con lui. >>

<< No! >>

Wei Ying non ebbe nemmeno il tempo di sentirsi come una sorta di pacco postale, che si voltò sorpreso verso la fonte di quell’unica e semplice parola. Lan Wangji non si era mai espresso, aveva lasciato il compito di farlo al fratello che era di natura più aperto e affabile. Lo stesso Lan Qiren si voltò sorpreso verso il nipote più piccolo.

<< Wangji, il motivo di questa tua imposizione? >>

<< Lì ci sono i cani. >>

Nel sentire quella semplice parola il corpo di Wei Wuxian prese a tremare, mentre lo sguardo dello zio si tinse sempre di più di una sfumatura perplessa.

<< E questo cosa dovrebbe significare? >>

<< Lui ne ha paura. >>

Wei Ying spalancò gli occhi per la sorpresa, di certo non si sarebbe mai aspettato Lan Wangji dicesse una cosa del genere, era come se lo stesse proteggendo con la forza di poche e semplici parole, e immediatamente trovò anche in lui una fonte di conforto. L’unico che non stava comprendendo era ancora Lan Qiren, ma decise di non indagare oltre, anche perché cominciava già a dolergli la testa se pensava di dover sbattere contro la testardaggine del nipote, una barriera che erigeva di rado ma che sapeva essere resistente abbastanza.

<< Quindi, Wangji, che vorresti fare? >>

Era una domanda specifica quello dello zio, probabilmente era la prima volta che faceva prendere una decisione a Lan Zhan. D’altra parte, perché si dovevano lasciar prendere delle scelte importanti a un bambino di cinque anni e poco più? Eppure, il più piccolo dei Lan aveva già lasciato il suo posto per andarsi a sedere vicino a Wei Ying, occhi di giada che si specchiarono in un mare di grigio.

<< Vieni a Gusu con noi, Wei Wuxian. >>

Non era una domanda, non era una richiesta, era come se fosse una sorta di ordine, un qualcosa per cui Wei Ying si sentì spiazzato per qualche istante. Non aveva parlato per niente da quando Lan Qiren aveva messo piede sull’imbarcazione, eppure finalmente le sue labbra si schiusero in modo da permettergli di proferire qualche frase.

<< Lì… non ci sono cani, vero? >>

<< Allevare animali non è permesso nei Meandri delle Nuvole.>>

<< Allora, si. Verrò con voi. >>

Era stato un botta e risposta di pochi secondi almeno, un qualcosa che spiazzò sia Lan Qiren che Lan Xichen, il primo perché non si sarebbe mai aspettato un risvolto del genere, il secondo perché era qualcosa a cui aveva pensato ma che non aveva avuto modo di esprimere. Era contento, specialmente nel vedere il sorriso che timido sbocciò sul volto sporco del piccolo Wei.

<< Bene, allora ne parlerò con vostro padre una volta che saremo arrivati. L’ultima decisione spetta sempre a lui. >>

A Gusu erano soliti accogliere persone di bell’aspetto, eppure Wei Wuxian era semplicemente trascurato dal troppo tempo passato in strada. Sarebbe bastato un bagno e dei vestiti puliti per vederlo sbocciare come il più timido e carino dei fiori. Lan Qiren, quindi, si spostò verso la plancia per comunicare la partenza immediata. Nel mentre, anche Lan Xichen si spostò per andare a sedersi dall’altro lato rispetto al nuovo arrivato che accolse con un sorriso sincero.

E Wei Wuxian sentì che stava cominciando ad andare tutto bene.






*zhangmen: capo scuola

Angolo Autrice

Oddio, non mi aspettavo di aggiornare così presto, ma vuol dire che sono presa bene da questa fic e la cosa mi rende essenzialmente contenta **
E così, Lan Zhan ha fatto la sua mossa chiedendo a Wei Ying di venire a Gusu, aww <3 se me li vedo che glielo chiede con voce infantile non posso far altro che sciogliermi.
Non vi preoccupate se vedete Wei Wuxian parlare poco, presto lo vedremo chiacchierone e casinista come sempre siamo stati abituati a vederlo...o forse no, dipende sempre da come recepirà le 3000 regole della scuola di Gusu x°°
Questa Long sarà una continua scoperta anche per me, anche perchè non ho preparato scalette di sorta, sarà tutto un viaggio di ispirazione improvvisa della mia testolina.
Detto ciò, grazie a tutti quelli che leggeranno fino a qui <3 al prossimo aggiornamento :3

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


 Era abbastanza considerevole la distanza tra Yunmeng e Caiyi, questo comportò un viaggio parecchio lungo che Wei Wuxian passò prevalentemente dormendo oppure osservando fuori dall'imbarcazione chiedendo spiegazioni a Lan Xichen ogni volta che c’era un nuovo dettaglio del paesaggio ad attirare la sua attenzione. Nessuno lo aveva sentito parlare tanto fino a quel momento, quindi l'idea che potesse possedere una tale curiosità repressa sorprese tutti, ma non per questo fu fastidiosa da colmare. Il più grande dei fratelli Lan aveva buon cuore, i suoi occhi non assunsero mai una sfumatura di stanchezza e sulle sue labbra c’era sempre un sincero sorriso e questo, non fece mai sentire in colpa Wei Ying dal riempirlo di domande.

Arrivarono a Caiyi che era primo pomeriggio, un posto tranquillo ma al contempo pieno di vita. Non mancavano venditori vari che cercavano di vendere la loro merce a chiunque passasse davanti al bancone in quel momento. Se non fosse che non erano assolutamente presenti fiori di loto che sfioravano la superficie dell'acqua Wei Wuxian pensò che, in realtà, non si erano mai veramente spostati da Yunmeng, che tutto quello che aveva visto fin'ora era solo il frutto della sua semplice immaginazione.

 Eppure non avevano il tempo materiale per fermarsi troppo a lungo. Era ancora lunga la strada per arrivare presso i Meandri delle Nuvole, e Wei Wuxian ebbe solo il tempo di dare un’occhiata veloce ai dintorni, darsi una sistemata sbrigativa e prendere a seguire i Lan verso la loro meta. Lan Wangji aveva detto il vero, non c’era alcun cane nei paraggi, e questo permise al più piccolo di camminare al meglio delle sue possibilità senza arrestare il passo per via della paura.
Camminarono a lungo, era già pomeriggio inoltrato quando giunsero nei pressi dell'ingresso. Wei WuXian, nonostante non si fosse mai lamentato, iniziava ad avere un leggero fiatone. Le sue gambe si fermarono non appena i suoi grandi occhi grigi si posarono su qualcosa che aveva attratto la loro attenzione.

<< Cos'è quella? >>

Chiese in generale, non si era rivolto a nessuno del terzetto in particolare, si limitò a indicare una parete con una moltitudine di caratteri incisi, molti di difficile comprensione considerando che non riusciva a leggere ancora bene.

<< È il muro delle tremila regole della nostra Scuola! >>

A rispondere era stato Lan Zhan, non parlava mai ma chissà perché la sua lingua era sempre in movimento ogni volta che c’era da dire qualcosa di tecnico sulla sua scuola. Era come se fosse un piccolo controllare e chissà, magari da grande lo sarebbe diventato davvero.

<< Eh? Quante sono tremila? >>

<< Tremila sono tremila. >>

 Wei Ying non capiva, e la perentorietà di Lan Wangji non aiutava. A cinque anni sapeva solo una manciata di numeri, quindi sapere che ne esisteva uno così grande, che non sapeva nemmeno contare, cominciò a fargli salire un brivido lungo la spina dorsale.

 << Non preoccuparti, avrai modo di apprenderle tutte senza alcuna fretta. >>

Questa volta fu Lan Xichen a proferire parola con un tono un pó più flessibile rispetto al fratello eppure, chissà perché, il piccolo Wei non si sentì affatto rassicurato questa volta, ma era troppo tardi per tornare indietro quindi si limitò semplicemente ad annuire e a seguire i tre fino ad arrivare, ufficialmente, all'interno di Gusu, dove due giovani maestri si avvicinarono al piccolo gruppo per accoglierli con tanto di inchino. Questa volta, fu Lan Qiren a prendere la parola.

<< Necessito che vi occupiate di Wei Wuxian per un pó. Fategli fare un bagno e procurategli dei vestiti puliti. Io devo andare a parlare con Qingheng-jun*. >>

 << Si, maestro Lan! >>

I due non si fecero molte domande e si avvicinarono al più piccolo per invitarlo ad andare insieme a loro con un semplice cenno della mano. Wei Wuxian, un pó restio, prese a seguirli. Voleva almeno uno dei due fratelli con lui, come una sorta di conforto, ma evidentemente non poteva chiedere tanto, probabilmente anche loro due avevano molto da fare. Infatti, prima di incamminarsi, Lan Qiren si rivolse anche ai nipoti.

 << Xichen, Wangji…riposate un pó, ma non vi dimenticate di riprendere i vostri studi. >>

Entrambi i fratelli annuirono, unendo le braccia davanti il busto per porgere il consueto inchino prima di congedarsi e dirigersi verso tre diverse direzioni. Per loro non era un problema, erano abituati ed era un modo per sviluppare un perfetto nucleo d'oro, come ci si aspetterebbe da dei discepoli di GusuLan.

 Wei Wuxian venne sottoposto a un lungo bagno per cancellare qualsiasi segno di sporcizia che aveva macchiato la sua pelle. Mentre si sfregava le braccia notò la sua tunica ormai lacerata e consumata venire buttata via, un ultimo addio a quella che era stata la sua vita insieme ai genitori. Ne era dispiaciuto, tuttavia non pianse anche se avvertì un sensazione strana dentro di sé, come se il suo cuore si fosse completamente svuotato di ogni cosa. Probabilmente, era uno degli effetti della nostalgia.
Finito il bagno gli venne data una veste bianca, esattamente come quella dei discepoli, e i suoi capelli vennero pettinati e legati in una coda alta; essendo lunghi fino a poco sotto le spalle era necessario donargli un minimo di garbo. Sembrava decisamente un altro bambino dopo questo trattamento, ed era piuttosto piacevole da guardare.
Venne convocato nella stanza di Lan Qiren quando ormai la luna aveva preso posto nel cielo ormai scuro, un qualcosa che faceva risaltare ancora di più l'atmosfera di Gusu rendendolo un posto decisamente da togliere il fiato. I due fratelli Lan non erano insieme a lui, e Wei Wuxian si senti un pó a disagio a stare da solo col vecchio insegnante per via di quello sguardo gelido che si era guadagnato da lui qualche ora prima.

<< Lan-zhangmén era impossibilito a presenziare. Tuttavia, ha compreso il problema ed è disposto ad accoglierti. Da oggi diverrai un discepolo di GusuLan.>>

Nell’asserire questo, Lan Qiren fece scivolare sul tavolo il nastro frontale dal motivo a nuvola e l’amuleto di giada, due oggetti che ogni discepolo doveva tenere sempre con se.

<< Sii sempre giusto e abile nell’apprendere quanto ti verrà insegnato. Di conseguenza, diverrai Lan Wux…>>

<< Vorrei tenere il mio cognome. >>

Non era da tutti interrompere Lan Qiren nel bel mezzo di un suo discorso, tanto che una vena cominciò a pulsare sulla tempia dell’insegnante. Solitamente il sangue non era capace di mentire, e il piccolo Wei mai come adesso gli ricordava quella donna.

<< Puoi ripetere?! >>

<< Io… vorrei tenere il mio cognome.  Non voglio dimenticare chi sono. >>

<< Molte persone farebbero carte false per avere il nome Lan, e tu rifiuti per questo. Ne hai di coraggio. >>

C’era severità nella voce di Lan Qiren, ma Wei Wuxian era deciso a non cedere, anche di fronte a quello sguardo glaciale. Per quanto ne sapeva poteva essere un affronto tale da spedirlo a calci fuori da qui, un modo come un altro per farlo ritornare dal posto dove era venuto.

<< Io sono grato di essere stato accolto qui. Mi impegnerò, anche se porto un cognome diverso. >>

Wei Wuxian non unì le mani dinanzi a se come era consuetudine, semplicemente piegò il busto in avanti in un inchino che sapeva al tempo stesso di preghiera. Era il suo orgoglio di bambino a parlare, oggi poteva pensarla cosi e domani decidere assumere quel cognome per quanto ne sapeva. Erano successi cambiamenti troppo improvvisi nella sua breve vita, cambiamenti per cui non gli era stata chiesta una opinione. Erano successi e basta e lui li aveva dovuti accogliere così, senza avere la forza di fare altro. Forse era per questo che voleva mantenere il suo essere Wei, perché per una volta voleva decidere lui. Ma erano pensieri che non era ancora in grado di spiegare, per questo motivo adottò la via più semplice e diretta.

<< Fai come meglio credi, ma sappi che ti terrò d’occhio. Puoi congedarti, domani mattina voglio vederti puntuale all’interno della Sala Orchidea. >>

<< La ringrazio…>>

Mormorò per l’ultima volta Wei Wuxian prima di prendere i due oggetti che gli erano stati donati, rivolgere un ultimo inchino a Lan Qiren e uscire fuori da quella stanza.
Una volta fuori si fermò a meta strada, la dove la luna si vedeva meglio, e prese il nastro dal motivo a nuvola legandoselo sulla fronte. Prendendo un lungo respiro alzò lo sguardo grigio verso il cielo, un pensiero andò per un solo istante ai suoi genitori prima di incamminarsi di nuovo.

Ora doveva andare davvero tutto bene.  






Qingheng-jun: era il titolo del padre di Lan Wangji e Lan Xichen.






Angolo autrice:
Eccomi qua con un nuovo capitolo. Devo dire che è stato una sorta di parto che mi ha tenuta impegnata un pomeriggio intero, ma mi sono divertita a scriverlo e il risultato mi ha soddisfatto abbastanza.
Vi dirò...ero indecisa se far tenere a Wei Ying il suo cognome oppure cambiarlo con il Lan, ma alla fine ho optato per la prima opzione nonostante "Lan Wuxian" suoni davvero benissimo **
Non so quanti capitoli dedicherò a questa parte dedicata all'infanzia, sicuramente non tanti in modo da non annoiare.
Spero che vi sia piaciuto. Al prossimo aggiornamento <3

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


Tra regole varie e scritti di ogni tipo il primo anno di Wei Wuxian presso i Meandri delle Nuvole giunse al suo termine. Non ci aveva messo molto a comprendere che essere un discepolo di GusuLan non era semplice come fare una passeggiata tra le magnolie. C’erano molte cose da tenere in considerazione, orari da rispettare alla perfezione e libri da leggere con la massima cura e attenzione, oltre che riporli nel giusto ordine all’interno degli scaffali del Padiglione della Biblioteca. Gusu non era divertente, c’era un silenzio assoluto e questo lo imparò a sue spese quando dovette stare ore inginocchiato di fronte al muro delle regole perché aveva alzato la voce più del necessario. Nonostante questo, non si pentì mai davvero di aver accettato quel nastro che, candido, rivestiva la sua fronte. Era un onore troppo grande, un qualcosa che un orfano come lui non avrebbe mai creduto di ricevere. Eppure, continuò imperterrito a voler mantenere il suo cognome, dando sempre la stessa risposta a ogni discepolo che gli chiedeva perché non si chiamasse Lan.

Era inverno inoltrato e la neve aveva ricominciato a cadere da poco, dopo pochi giorni di tempo sereno ma, freddo al tempo stesso. Una strana atmosfera cominciò ad avvolgere Gusu come una sorta di veste invisibile, ma era una semplice sensazione a cui non si riusciva a trovare un nome effettivo, anche se non per tutti era così. Wei Ying si sentiva piuttosto normale, forse un po’ fiacco per via della stanchezza tipica di ogni studente che si ritrovava a passare ore sui libri a ricopiare in modo maniacale i versetti scelti per quella settimana.

Mentre camminava non poteva far altro che ruotare il polso destro per cercare di dare un minimo sollievo alla sua mano, mentre il braccio sinistro stringeva, contro il petto, il quaderno usato per le varie ricopiature. Nel momento in cui uscì dal Padiglione si accorse di un airone solitario che cercava qualcosa tra la neve fresca. Non se ne vedevano spesso da queste parti e per questo il piccolo Wei ne rimase molto affascinato ma, quando stava per compiere un passo per cominciare il suo avvicinamento, vide l’animale alzare la testa ed ergersi in volo, un movimento che i suoi occhi grigi seguirono con molta attenzione finchè il volatile non si allontanò definitivamente dal suo campo visivo.

L’airone era simbolo di forza, pazienza e longevità, e in molte leggende veniva rappresentato come la guida delle anime in quel posto chiamato paradiso. Per questo motivo era appena volato via? Una persona che non c’era più aveva bisogno di un custode per raggiungere un posto dove non soffrire più? Wei Wuxian non ne aveva idea, non sapeva se crederci o no, ma per un attimo si ritrovò a sperare che anche le anime dei suoi genitori avessero trovato il loro airone personale pronto a guidarle.

Sospirò per un attimo per poi scuotere la testa e prendere a guardarsi intorno. Lui e Lan Wangji frequentavano le stesse lezioni, spesso si ritrovavano all’interno del Padiglione della Biblioteca dove era solito disturbarlo varie volte se non riusciva a capire qualcosa. Eppure, non lo vedeva da tutto il giorno, perfino dalle letture mattutine. Questo era decisamente strano! Lan Zhan non mancava mai anzi, era anche troppo puntuale. Nessuno aveva detto niente, nessuno aveva osato chiedere nulla specialmente nel vedere lo sguardo ancora più glaciale di Lan Qiren.

Wei Ying non sapeva cosa pensare, ma le sue gambe presero a muoversi in maniera automatica anche in modo piuttosto svelto. Aveva il bisogno di trovare Lan Wangji, anche se forse la sua preoccupazione non era necessaria. Insomma, si stava parlando del figlio minore del capo Setta, se gli fosse successo qualcosa non si sarebbe venuto a sapere?  Forse Wei Wuxian stava facendo galoppare anche troppo la sua fantasia, ma quando era preoccupato la sua parte razionale non era in grado di rimanere lucida troppo a lungo. Infondo, aveva pur sempre sei anni.

Mentre stava correndo si accorse della presenza di Lan Xichen  che stava camminando nella direzione opposta alla sua. Non aveva visto nemmeno lui durante la giornata, ma essendo più grande aveva degli orari diversi anche per quanto riguardava le lezioni, quindi non lo incrociava spesso.

<< Xichen-xiong! Xichen- xiong* ! >>

Il richiamo funzionò, il più grande dei Lan si era fermato e questo permise a Wei Wuxian di avvicinarsi meglio a lui, un guardarlo dritto in volto senza vergogna alcuna. Era strano lo sguardo di Lan Xichen, lucido come se avesse finito di piangere da poco e con un leggero rossore a fare da contorno a quegli occhi castani. Eppure, il più grande si sforzò di sorridergli, come al suo solito, come se niente fosse successo.

<< Wei-di*. Lo sai che non si corre nei Meandri delle Nuvole. Che succede? >>

Nonostante tutto la voce di Lan Xichen manteneva il medesimo tono morbido che lo caratterizzava, anche quando riprendeva i discepoli lo faceva con fare affabile, probabilmente non si arrabbiava mai…o almeno, Wei Wuxian non lo aveva mai visto alzare il tono di voce. Ma non lo aveva avvicinato per parlare di questo.

<< Lo so e…non succede niente. Solo che, non vedo Wangji-xiong da tutto il giorno. Che gli è successo? >>

Wei Wuxian non era tipo da fare giri di parole inutili prima di domandare qualcosa, tendeva sempre ad andare dritto al punto e anche questa volta non vi era alcuna eccezione. Eppure, non continuò a chiedere anche se ne avrebbe tutte le ragioni considerando che vide il maggiore dei Lan col corpo scosso da un lieve sussulto, oltre che un velo di tristezza a oscurargli il dolce sguardo.

<< Non devi preoccuparti, lui…sta bene. Ha solo bisogno di essere lasciato da solo per un po’. Wei-di, scusami. Mi è stato chiesto di non scendere in particolari con  nessuno. Ma posso solo dirti che, tu sai bene quello che si prova. >>

Lan Xichen si sforzò di sorridergli e si avvicinò a lui poggiando una mano sulla sua spalla destra, poi riprese il suo cammino lì dove il più piccolo lo aveva interrotto. Wei Ying non riuscì a comprendere quasi del tutto, eppure avvertì come un brivido gelido salirgli lungo la spina dorsale. Erano enigmatiche quelle parole, ma al tempo stesso sapeva di aver compreso e per un attimo l’immagine dell’airone che si alzò in volo davanti a lui tornò violentemente a farsi strada nella sua mente.
Wei Wuxian portò la mano destra a stringere una parte della sua veste prima di riprendere il suo cammino. Sapeva benissimo che si stava avvicinando l’ora del coprifuoco in cui tutti i discepoli dovevano trovarsi all’interno delle loro stanze, eppure non era verso la sua che si stava dirigendo.

Arrivò ben presto davanti alla camera di Lan Wangji, e si sedette sul primo gradino utile posto davanti alla porta. Non gli importava nulla della sensazione di freddo datogli dalla neve con conseguente umidità che stava cominciando a impregnare il tessuto bianco, né di quella che stava continuando a cadere dal cielo ormai scuro, come se avesse accolto l’umore, i vari stati d’animo e stesse esprimendo il suo cordoglio piangendo anch’esso.
Rimase a lungo seduto su quello scalino, muovendo giusto ogni tanto le gambe per non farle addormentare. Poteva tornare nella sua stanza, provare a fare qualcosa per lui il giorno dopo, eppure non voleva. Doveva vederlo, aveva bisogno di osservare il suo viso. Passò giusto qualche oretta scarsa quando Wei Wuxian scattò in piedi, i suoi occhi grigi vennero puntati su una piccola figura in avvicinamento, una figura che si bloccò a metà strada nel vederlo lì.

Lan Wangji aveva la stessa espressione di sempre, contrariamente al fratello non si riusciva a capire se avesse pianto oppure no e Wei Ying non aveva la capacità di leggere dentro le persone come faceva lui, eppure era quasi sicuro che il più piccolo delle due giade fosse ferito, anche se non lo dava a vedere.

<< Non dovresti essere qui. >>

La voce di Lan Zhan era monocorde come al solito, eppure riprese a muovere i suoi passi, voleva superare Wei Ying ed entrare dentro la sua stanza. Peccato che, dopo aver aspettato tutto questo tempo, Wei Wuxian non voleva proprio lasciarlo andare così come se niente fosse, per questo motivo si mise davanti a lui per arrestare il suo cammino.

<< Wangji-xiong, oggi non ti ho visto. Avevo bisogno di te e tu non c’eri. Sai quante nozioni nuove ha spiegato il Maestro Lan? >>

<< Ne possiamo parlare domani. Stare svegli fino a tardi…>>

<< E’ vietato nei Meandri delle Nuvole, lo so. Ma sto infrangendo il coprifuoco per colpa tua, quindi devi ripagarmi il tempo speso ad aspettarti.>>

Wei Wuxian rise e, al tempo stesso, gli rivolse un sorriso piuttosto radioso. Se aveva davvero subito una perdita allora voleva cercare di tirarlo su in qualche modo, anche se lo sguardo che gli stava rivolgendo Lan Wangji era tutt’altro che amichevole.

<< Su, non fare quella faccia. Prendi! >>

Lan Zhan lo vide abbassarsi per qualche istante, ma solo per poi spingergli tra le braccia un oggetto sferico, bianco e freddo:  una palla di neve. Ai piedi di Wei Ying ne erano presenti un bel po’, probabilmente le aveva fatte per ingannare l’attesa.

<<  Ridicole…>>

<< Wangji-xiong! Non comportarti come tuo zio. Non sono ridicole, sono divertenti. Non hai mai lanciato palle di neve contro qualcuno? Forza, abbiamo già violato il coprifuoco, nessuno lo verrà a sapere se non lo diciamo. >>

Wei Ying era abbastanza serio nel suo modo di porsi e per avvalorare la questione prese a sua volta una palla di neve lanciandola contro il braccio di Lan Wangji, un modo come un altro per fargli vedere il meccanismo di gioco.

<< Hai capito? Dai prova anche tu. >>

Lan Zhan sospirò in modo quasi seccato, ma qualcosa doveva fare per liberarsi dell’insistenza di Wei Wuxian, per questo motivo gli restituì il favore lanciando la palla di neve contro il suo petto, cosa che fece molto sorridere il più piccolo.

<< Visto? Non è difficile. Dai sfogati, non può che farti bene. >>

Wei Wuxian prese un’altra sfera di neve e questa volta, dopo averla lanciata, cominciò a correre e a girare intorno alla figura di Lan Wangji. Era chiaro anche se non glielo stava dicendo: voleva che lo considerasse un bersaglio mobile, un modo come un altro per alzare l’asticella della difficoltà di un gioco apparentemente senza utilità alcuna.
Lan Zhan sospirò, ma non si sa perché accolse la sfida e cominciò a lanciare neve contro Wei Ying il quale, ogni volta che veniva preso, scoppiava in una bellissima e dolce risata cosa che, in qualche modo, riuscì a rasserenare il cuore del più grande. Lo aveva capito, era un modo per aiutarlo, come aveva fatto con lui quella fredda sera di un anno fa a Yunmeng. Modalità diverse ma simili scopi. Lui poteva capirlo, ci era passato e in fondo apprezzava che fosse li per lui.

“Wei Ying… grazie.”

Parole pronunciate con la forza di un singolo pensiero. Ma chissà, magari un giorno sarebbe riuscito ad esprimerle come si deve.




Xiong; fratello - usato con amici o coetanei, o più grandi
Di; fratello - usato con parenti e amici, coetanei o più piccoli


Angolo Autrice:
Lo so, lo so... probabilmente mi starete lanciando tante maledizioni perchè per metà capitolo ho fatto intendere fosse successo qualcosa a Lan Wangji. Scusate x°°
Chi ha letto la novel sa benissimo cosa succede quando Lan Zhan aveva 6 anni, per questo motivo potrebbe essere considerato un pò spoiler. Chi non l'ha letta, beh...non credo di avervi rovinato la cosa, solo messo un pizzico di curiosità in più. Credo eh.
Parto dal presupposto che io questo capitolo volevo renderlo ancora più drama, ma alla fine ho deciso di unirlo a una punta di dolcezza perchè con i nostri baby WangXian non guasta proprio mai.
Per una volta mi sento anche fiera della loro caratterizzazione, e Wei Ying sta incominciando a ingranare la marcia e a parlare un pò di più, e la cosa mi rende felice abbastanza *^* Lan Zhan va protetto, e deve sentirsi fortunato ad avere quel piccoletto nella sua vita seria, ecco u.u
La simbologia dell'airone è qualcosa a cui io tengo molto, e sono felice di aver trovato il giusto significato di come è vista in Cina. Non ho idea se esiteva già il concetto di paradiso a quel tempo, ma facciamo finta di si *coff* {e qui ringrazio anche il Drama "The Untamed" per avermi fornito l'immagine mentale dell'airone in mezzo alla neve mentre Lan Wangji sta scontando una punizione. }
E niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto :3 

 

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Capitolo 5
*** Cap.5 ***


 Il naturale scorrere delle stagioni dipinse Gusu di mille sfumature diverse e ogni minimo cambiamento diventava una fonte di pura e semplice meraviglia. Ciò non cambiava il fatto che era comunque un posto dove il silenzio e la tranquillità regnavano sovrani, dove nessuno si permetteva di emettere un rumore stridulo per rovinare la pura armonia che cullava ogni cosa. Eppure, nonostante il silenzio, un orecchio ben allenato poteva avvertire i suoni più diversi e disparati che mutavano al cambio delle stagioni: in primavera il canto degli uccelli risultava migliore di qualsiasi strumento. In estate il rumore della cascata si faceva più nitido e forte. In autunno il vento accarezzava visi e faceva danzare le foglie in movimenti sempre diversi. In inverno tutto taceva.

Per Wei Wuxian era un ottimo modo per dedicare la sua attenzione ad altro, per non impazzire in mezzo a regole infinite, lezioni noiose e lunghe sessioni di scherma per accrescere la sua abilità nell'uso degli strumenti magici, come poteva essere la spada. Così facendo, trascorsero ben nove anni da quando era giunto presso i Meandri delle Nuvole. Adesso ne aveva quattordici. Adolescente dal carattere piuttosto irriverente, non si faceva problemi a dire tutto quello che gli passava per la testa. Era il discepolo del Clan che meno si avvicinava al concetto del Lan perfetto a livello caratteriale. Molti dicevano che fosse per via del cognome diverso. Nonostante tutto, però, era una delle punte di diamante dei giovani maestri della sua età. L'altro era Lan Wangji. Caratterialmente opposti ma comunque amici. Vederli insieme era come osservare la personificazione dell'allegra primavera accanto al rigido inverno.

Wei Ying, inizialmente, aveva provato di tutto per far sciogliere e rendere più affabile Lan Zhan, aveva perfino chiesto consigli al fratello maggiore il quale non era riuscito a dargli una risposta, eppure lui lo conosceva benissimo e sapeva leggere alla perfezione il suo sguardo di giada, li dove le parole non riuscivano a uscire da quella linea dura formata dalle sue labbra. Per il momento, quindi, si era arreso ma lo aveva accettato anche così e gli piaceva passare il tempo insieme a lui, e spesso glielo diceva anche. Sperava che la sua compagnia fosse indispensabile anche per Lan Wangji, ma ogni volta che tirava fuori l'argomento non riceveva alcuna frase di conferma, solo un semplice “hm". Ma quel verso non aveva mai veramente offeso Wei Wuxian anzi, lo aveva preso come una sorta di sfida personale, un voler riuscire a mutarlo in concrete parole. Ma per il momento, gli andava bene in questo modo. Anche in questo giorno di inizio autunno i due si trovavano insieme, stavano camminando nella radura che costeggiava l’ingresso principale dei Meandri delle Nuvole.

Avevano da poco ultimato una missione che prevedeva lo sterminio di alcuni zombie che stavano creando problemi nella zona limitrofa a Caiyi. Per fortuna c’erano stati pochi danni e nessuna vittima, il loro tempismo era decisamente eccezionale. Per il momento nessuno dei due stava parlando ma, improvvisamente, Wei Wuxian si bloccò notando qualcosa che aveva attirato la sua attenzione, e un leggero sorriso si aprì sul quel volto per nulla stanco a seguito della missione appena compiuta.

<< Lan Zhan, Lan Zhan. Aspetta un attimo. >>

La voce di Wei Wuxian era carica di entusiasmo mentre superava il più grande per dirigersi a spasso svelto ma delicato verso il nuovo oggetto del suo interesse improvviso.

<< Wei Ying, dobbiamo fare rapporto. >>

Asserì in risposta Lan Wangji, il quale si mosse nella stessa direzione dell'altro giovane maestro. Le sue parole erano un modo per dire che non potevano permettersi di perdere tempo in questioni poco importanti, sapevano benissimo entrambi che Lan Qiren odiava i ritardi.
Quando Lan Zhan riuscì ad avvicinarsi in modo completo non poté non notare Wei Wuxian inginocchiato con in braccio un coniglio dal candido pelo bianco. Ce ne erano diversi in quel punto, ed era strano che nessuno di loro li avesse mai visti fino a ora. Probabilmente erano arrivati da poco.

 << Lan Zhan, hai visto? Non sono belli? >>

Chiese il più piccolo mentre tornava in posizione eretta ma tenendo ancora l’animaletto tra le braccia. C’era decisamente un bellissimo entusiasmo nel suo sguardo grigio, tanto che sollevò meglio il coniglio per avvicinarlo al viso di Lan Wangji, un modo come un altro per farglielo vedere un pó più da vicino.
La giada dei Lan non riuscì a dire niente, forse perché le parole gli morirono in gola quando, abbassando lo sguardo, vide il coniglio muovere il musetto contro la sua guancia, come se gli stesse donando un bacio. Wei Wuxian lo aveva avvicinato troppo ma non sembrava infastidito anzi, il suo sguardo si tinse di una dolcezza mai vista e allungò a sua volta una mano per accarezzare quel morbido pelo. Wei Ying non riusciva a credere a quello che stava vedendo, non aprì la bocca in un gesto di sorpresa solo per mantenere un certo decoro.

<< È molto bello…>>

Confermò, finalmente, Lan Wangji un qualcosa che riuscì a stupire ancora di più il suo compagno di Setta. Poteva essere il momento per fare una delle sue stupide battutine, eppure si costrinse al silenzio, giusto perché voleva imprimere nella sua mente questa immagine.

 Bastava davvero così poco per avere una reazione di Lan Zhan? Evidentemente nemmeno Lan Xichen sapeva del suo affetto nei confronti dei conigli, infondo era  vietato allevare animali nei Meandri delle Nuvole. Eppure, improvvisamente ebbe un'idea, ma per il momento volle lasciarla in sospeso in attesa del giusto tempo.

 Fu proprio Lan Wangji a spezzare il tutto, togliendo il coniglio tra le braccia di Wei Ying ma solo per rimetterlo insieme al suo piccolo branco, come era giusto secondo la loro natura. Non prima di un’ultima carezza che non passò inosservata agli occhi del più piccolo.

 << Lan Zhan, vogliamo andare? Posso recarmi da solo a fare rapporto, se vuoi. >>

 << Non è necessario. E tu sei sempre confusionario nel raccontare le cose. >>

Rispose Lan Wangji tornando dritto per poi riprendere il suo cammino senza osservare il compagno, anche perché nel sentire quelle parole prese a gonfiare le guance come se si fosse offeso.

 << Tu…>>

Borbottò Wei Ying allungando il passo per raggiungere il fianco del più grande che già lo aveva distanziato di qualche falcata.

Non ci misero molto per arrivare all'interno dei Meandri delle Nuvole, e superata la lunga scalinata si accorsero della presenza di Lan Xichen che andò loro incontro. Con gli anni non aveva perso il suo sguardo dolce e sorriso affabile, e come aveva predetto Wei Ying, era diventato una persona su cui si poteva fare affidamento per qualsiasi cosa, anche per la minima sciocchezza. Entrambi unirono le mani davanti al petto per rivolgergli un rispettoso inchino.

 << Xiong-Zhang!*>>

<< Zewu-jun! >>

Era un saluto composto da parole diverse eppure, furono pronunciate nello stesso momento, cosa che fece sorridere abbastanza il più grande che rivolse loro il medesimo inchino.

<< Wangji, Wei-di, bentornati. Spero sia andata bene la missione. >>

Lan Xichen assisteva sempre ai resoconti che discepoli e giovani maestri offrivano a Lan Qiren ogni qual volta tornavano da qualche incarico. Il fatto di incontrarsi tutti insieme prima di raggiungere quella stanza fu solamente un semplice caso isolato, o probabilmente no.

<< Non ci sono stati problemi. Siamo arrivati in tempo evitando conseguenze ben peggiori. >>

A rispondere era stato, ovviamente, Lan Wangji le cui parole erano sempre perfette e senza una virgola fuori posto. Sicuramente questo era un semplice assaggio del discorso completo, ma era giusto per non dare una vaga risposta al fratello il quale, si limitò semplicemente ad annuire prima di spostare lo sguardo castano sulla figura di Wei Wuxian. Probabilmente era proprio lui quello che stava aspettando vicino all’ingresso, anche se questa volta il più giovane non aveva commesso nulla che comportasse qualche punizione di sorta.

<< Wei-di, ho saputo che ti sei offerto di andare a Yunmeng per consegnare l’invito per le letture. >>

Nell’apprendere questo, Lan Wangji rivolse un’occhiata verso il minore, non perché fosse sorpreso della cosa, ma perché non ne sapeva assolutamente nulla.

<< Si, Zewu-jun. Tutti gli altri erano impossibilitati per varie ragioni, quindi mi sono fatto avanti. Il maestro Lan ha accettato senza battere ciglio, credo gli faccia piacere non vedermi qui per un po’. >>

Wei Ying si lasciò sfuggire una risata cristallina per le stesse parole da lui pronunciate. I rapporti con Lan Qiren si erano raffreddati, lo aveva fatto diventare uno dei migliori della classe, però per via del suo carattere anche troppo solare ed esuberante non gli stava del tutto a genio. Specialmente da quando era diventato molto amico di Lan Wangji.

<< Comprendo, fai attenzione mi raccomando. E non dimenticate che stasera si faranno volare le lanterne. Adesso andiamo, lo zio ci sta aspettando. >>

I due rivolsero un altro inchino a Lan Xichen prima di recarsi tutti insieme a fare rapporto all’interno della stanza del Maestro. Come sempre i resoconti di Lan Zhan erano perfetti anche se coloriti con qualche affermazione di Wei Ying, che non riusciva proprio a stare zitto senza poter dire anche la sua in merito. Una volta fuori si recarono nella piana vicino alla grande cascata dove discepoli e giovani maestri erano già al lavoro per la realizzazione della loro lanterna. Era un rito che si ripeteva spesso qui a Gusu. Ogni volta che la stagione vecchia cedeva il passo a quella nuova tutto il Clan si riuniva per compiere insieme questo funzione propiziatoria, affinchè portasse buon auspicio per i mesi che sarebbero seguiti. Anche questa volta non vi era alcuna eccezione, inoltre era anche un modo per augurare una buona fortuna ai giovani maestri che, da li a poco, si sarebbero recati presso i Meandri delle Nuvole per seguire le letture, anche se non erano presenti. Era un messaggio che si inviava direttamente al cielo, un gesto del tutto spirituale. Inutile dirlo, quest’ultimo auspicio era qualcosa aggiunto direttamente da Lan Huan negli ultimi tempi.

Lan Wangji e Wei Wuxian stavano lavorando insieme per la realizzazione della loro lanterna. Il primo stava intrecciando il corpo fatto di fili ricavati dal bambù, mentre il secondo stava dipingendo la stoffa, un disegno in modo da personalizzarla da tutte le altre.

<< Perché non me lo hai detto? >>

Chiese improvvisamente Lan Zhan senza staccare gli occhi di giada dal lavoro che stava erigendo, un qualcosa che sorprese abbastanza Wei Ying. Capitava molto raramente che il più grande facesse domande particolari su quello che faceva, a parte quando criticava la sua mancanza di senso pratico ogni qual volta si ritrovava a disobbedire a una delle infinite regole della Scuola.

<< Uhm? Non ti ho detto cosa, Lan Zhan? >>

<< Di Yunmeng. Non ne sapevo niente. >>

Il più giovane sorrise ma si limitò a scrollare le spalle in modo lieve, anche se questa preoccupazione improvvisa, in qualche modo, riuscì a scaldare il suo cuore inconsapevole.

<< Sarai impegnato anche tu nei giorni a seguire. Non volevo darti pensieri inutili. Guarda!>>

<< Wei Ying…>>

Lan Zhan voleva dire altro ma si bloccò nel notare la stoffa della lanterna che venne girata verso di lui. Sopra c’era dipinto un coniglio bianco che sedeva su qualche ciuffo d’erba. Wei Ying disegnava davvero molto bene, e questa era una dimostrazione evidente. L’animale sembrava vivo, pronto per uscire e saltare in braccio a Lan Wangji, e il più grande non poté fare a meno di far nascere un sorriso leggero su quel volto marmoreo. Era la seconda volta in una giornata che Wei Wuxian rimaneva senza parole. L’amico, nel suo essere freddo e austero, era ben capace di sorprendere con piccoli gesti involontari.

<< Dovresti sorridere più spesso. Alle ragazze piaceresti di più, sai? >>

Quella semplice frase, che sapeva di presa in giro, riuscì a rompere l’atmosfera che si era venuta a creare, e Wei Wuxian si prese un’occhiata piuttosto gelida da parte dell’altro.

<< Hm…ridicolo!>>

<< Hey! >>

Borbottò Wei Ying, ma non fece in tempo a dire altro che arrivò il segnale e tutti i componenti di GusuLan si alzarono in piedi facendo partire il volo delle loro lanterne, bianche e dai disegni più disparati e diversi. Molti intrecciarono le mani per esprimere il loro desiderio usando un basso tono di voce oppure in modo silenzioso. Anche Wei Wuxian fece lo stesso, chiudendo gli occhi per imprimere ancora meglio l’immagine mentale della lanterna che lentamente sfiorava sempre di più il cielo.

<< Io, Wei Wuxian, desidero mantenere sempre una coscienza pura, eliminando il male e proteggendo i deboli. >>

Il suo tono era piuttosto basso ma udibile da coloro che gli erano vicini abbastanza, come Lan Wangji il quale si era bloccato ad osservarlo con una espressione ammirata e uno sguardo con una lucidità strana. Eppure non disse nulla, si limitò a tenere per se ogni minimo pensiero.
Dopo il rito, Wei Wuxian sgattaiolò lontano dai suoi compagni di Setta, senza farsi vedere da nessuno, deciso a mantenere fede al piano pensato poche ore prima. Era uno rischio, specialmente se qualcuno lo avesse visto, per questo motivo tornò una volta scattato il coprifuoco, e per essere non si pentì proprio di niente. Prima di partire per Yunmeng, fece scivolare un biglietto sotto la porta della stanza di Lan Wangji. Era un peccato non poter rimanere per osservare la sua reazione, ma al tempo stesso la cosa era abbastanza divertente.

Non passò molto tempo prima che Lan Zhan trovasse quel biglietto piegato in modo disordinato. Capì nell’immediato che era da parte di Wei Ying e, per quanto volesse ignorarlo per paura di qualche cavolata scritta, si abbassò per afferrarlo in un movimento delicato.

“ Se ti dovessi sentire solo senza di me, vai nella radura vicino la sorgente fredda.”

Lan Wangji assunse una espressione perplessa ma, biglietto alla mano, si diresse verso il posto indicato da quello scalmanato di Wei Ying. Nel momento in cui arrivò si accorse di qualcosa di diverso, ma non malvagio. Abbassando lo sguardo notò almeno una decina di conigli, gli stessi del giorno prima. Alcuni sedevano sull’erba mentre altri correvano in esplorazione. Non dovevano essere qui da molto.
Lo sguardo di giada di Lan Zhan si illuminò di un’ulteriore luce, e portò quel biglietto contro petto per stringerlo in modo lieve.  

Poi, andò a sedersi in mezzo a loro.



Xiong-zhang: fratello - detto da una persona estremamente formale

Angolo Autrice: 

E' uscita la seconda stagioneeee ** ieri in Cina hanno pensato bene di rilasciare 3 episodi. 
Madò, quanto mi era mancato il donghua, per non parlare di Lan Wangji 35enne che è tanta, tanta roba *ç* {e provo tanta invidia per i capelli di Meng Yao, sappiatelo xD che sarà anche un infame, ma non vedevo l'ora di vedere animato come si deve. Amo <3 }
Maaa dobbiamo soffermarci su questo lunghissimo capitolo xD scusate, ho scritto più del solito ma ero particolarmente ispirata e spero di non aver annoiato nessuno çç
Mi sento di volerlo dedicare a BravelyVaultNora che mi ha dato la bellissima idea di aggiungere la scena delle lanterne tratta da The Untamed.
Spero di avergli reso giustizia çç
Come avrete intuito, il prossimo sarà ambientato a Yunmeng. Non vedo l'ora di scrivere anche del mio amore Jiang Cheng. Sarà strano non poterli vedere più come fratelli, sarà strano per me scrivere di uno Wei Ying che non chiama Yanli "shijie". Ma al tempo stesso sarà anche divertente.
Come avete intuito, Wei Ying non ha più Suibian (çç) ma un'altra spada che richiama i colori del clan Lan. Ancora non ho scelto un nome, devo ancora entrare nell'ottica di quelli strani che sceglierebbe Wei Wuxian x°°
Detto questo, grazie per essere arrivati fino a qui <3 al prossimo capitolo :3



 

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Capitolo 6
*** Cap.6 ***


Ritmo cardiaco che risuonava affannato, un rimbombare pesante all'interno delle orecchie. Un dolore al petto unico, come se il cuore stesse per uscire da un momento all'altro. Occhi spalancati che registravano immagini confuse e poco chiare mentre la gola faceva male, un grido graffiante che feriva ogni cosa. Correva, come se ne andasse della sua stessa vita. Correva perché non aveva altri mezzi per affrontare questa situazione, anche se era stato riconosciuto come un buon cultore dalle mille e più risorse.

 Aveva paura e non sapeva che altro fare. Aveva passato anni nella tranquillità e nella convinzione che quegli esseri non sarebbero mai arrivati a fargli del male, a non doversi preoccupare di vederseli davanti ogni qual volta lasciava il silenzio di quelle montagne. Aveva dimenticato cosa volesse dire stare a Yunmeng!

C’era tranquillità in quel momento, eppure tutto era mutato al suo arrivo e il suo caos mentale si era trasferito anche al di fuori. Tutti potevano vedere quel giovane maestro della Setta Lan che correva senza guardare in faccia a nessuno, senza preoccuparsi di chiedere scusa se urtava qualcuno o faceva cadere qualche banchetto.
Lui non ci pensava, sicuramente Lan Qiren presto o tardi lo avrebbe scoperto ma, in quel momento non gli importava.

Wei Ying correva, dietro di lui tre cani di taglia media che lo inseguivano e abbaiavano. Aveva la mente talmente offuscata che non ricordava nemmeno come era avvenuta una situazione del genere, non che gli importasse qualcosa ai fini della sua salvezza personale. Si era anche azzardato a chiamare, terrorizzato, il nome del minore delle due Giade rendendosi conto che lui non era lì ad aiutarlo. Era solo. Come allora, così adesso.

Eppure la corsa di Wei Wuxian non tardò molto a raggiungere la sua fine. Aveva fatto male i calcoli, erano molte le strade che non conosceva, e si fermò in un vicolo lì dove un alto muro gli impediva di proseguire. La sua spada possedeva la capacità di ergersi in volo, ma la sua mente aveva annullato ogni cosa, come se non avesse niente insieme a lui per difendersi. Anche i cani si erano fermati, eppure non smisero un secondo di fissarlo. Si girò lentamente appoggiando la schiena contro quella fredda superficie, gli occhi spalancati e liquidi per via di quelle lacrime che stavano cominciando a solcare le sue guance.  Mano destra che si alzò per andare a stringere la parte della sua veste corrispondente al petto, come se stesse cercando di convincere il suo cuore a rallentare. Era entrato in una situazione di ansia pura e non sapeva come uscirne.

<< Principessa, Jasmine, Amorino! >>

Una voce entrò nel suo campo uditivo facendo voltare i tre animali nella direzione di un ragazzo, di viola vestito, che si stava avvicinando a passo spedito. Wei Wuxian non aveva le facoltà mentali per poter pensare in modo lucido, altrimenti avrebbe considerato quei nomi i più ridicoli che avesse mai sentito in vita sua.

 << Eravate voi a fare tutta questa confusione? Hey tu, che stai combinando con i miei cani? >>

 Chiese il ragazzo accarezzando il muso di uno dei tre, mentre Wei Ying aprì la bocca per potersi esprimere non riuscendo, inizialmente, a far uscire alcun suono. E poi che vuol dire cosa stava combinando? Erano quei mostri a quattro zampe che avevano cominciato a inseguirlo. Forse…

 << M…ma…man…mandalivia! >>

<< Eh? Cosa hai detto? >>

 Il tono di Wei Ying, dapprima balbettante, si trasformò in qualcosa di veloce e senza senso, complici anche le lacrime di ansia che stavano cominciando a impastare la sua voce. Di conseguenza, il ragazzo non era riuscito a capire bene cosa stesse cercando di esprimere.

<< Ti…ti prego. Ma…mandali…mandali via! >>

Il ragazzo finalmente comprese, era quasi seccato da questa situazione improvvisa, per questo motivo il suo volto non assunse nemmeno una mezza sfumatura di dispiacere. Si lasciò sfuggire un sospiro poi, voltò il viso quanto bastasse per emettere un fischio dalle sue labbra. Un segnale per i cani, i quali cominciarono ad allontanarsi con qualche guaito al seguito.

 Wei Ying si sentì sollevato, ma scivolò comunque a terra rimanendo sempre con la schiena contro il muro. Era una reazione della paura, non riusciva più a sentire le gambe. Era una visione alquanto patetica, perfino lui non poteva non pensare questo di se stesso.

<< Hey! Li ho mandati via, visto? Appartieni alla Setta Lan…pensavo foste più contenuti di così. >>

 Il ragazzo in viola si avvicinò, si piegò sulle gambe per abbassarsi alla stessa altezza dell’altro. Non voleva peccare di una certa superbia nell’osservare dall’alto al basso qualcuno che era in evidente stato di malessere e di difficoltà. Anche se non sembrava disposto a rimangiare le parole dette. Wei Ying aveva colto la presa in giro eppure, per ora, non aveva la forza di ribattere. Il suo respiro non era ancora regolare. Era passato troppo tempo dal suo ultimo attacco di panico, non sapeva più come fare per reagire.  

<< G…grazie…>>

Mormorò cercando di farsi forza sulle gambe per rimettersi in piedi, ma qualcosa in lui si era come spezzato infatti, ottenne la reazione contraria. La schiena si staccò dal muro ma solo perché il busto aveva perso ogni forza finendo per accasciarsi sulla figura dell’altro, che per fortuna non era troppo distante. Wei Ying cominciò a sentirsi leggero, svuotato di ogni energia. Per la prima volta assaporò cosa significasse perdere i sensi con un attacco di panico, ansia mista al puro terrore che lo aveva attanagliato.

<< Tu! Hey…che cos'hai? Mi senti? Maledizione! >>

La voce del ragazzo assunse due sfumature diverse: una seccatura iniziale seguita da preoccupazione. Non gli era mai capitato di assistere a una situazione del genere. La sua Scuola ad Approdo del Loto era conosciuta per avere dei metodi poco ortodossi di allenamenti, ma nonostante la paura nessuno si era mai azzardato a svenire. Fatto sta che, stava passeggiando da solo per le vie di Yunmeng, di conseguenza non c’era nessuno che potesse dargli una mano, e sicuramente non poteva lasciare un membro di una delle Scuole più importanti per strada. Chi lo avrebbe sentito suo padre? Si fece forza, stare fermo a rimurginare non avrebbe fatto svegliare prima Wei Wuxian, anche se in qualche modo ci sperava. Riuscì a prenderselo sulla schiena, cercando di mettere la giusta forza per non farlo cadere ma al contempo non fargli male. Wei Ying non era molto pesante eppure, il suo stato di incoscienza non gli permetteva di distribuire il peso come doveva. Velocemente, il ragazzo in viola, cominciò a incamminarsi, tenendo un buon ritmo, per buona parte della sua città fluviale.

Per fortuna, la sede della sua Setta non era molto distante.



Angolo Autrice:
Okay...okay, da dove iniziamo? Forse con l'andare a nascondermi per via del drama gratuito e sofferto che ho offerto x°°
Scusate, ma se non faccio soffrire qualche personaggio nel corso di una mia storia non sono felice. Giuro che non sono sempre così sadica.
Wei Ying, con la sua paura dei cani, aveva abbassato la guardia e ho voluto renderla una cosa un pò più estrema con attacchi di panico annessi. Lo svenimento è una conseguenza {ma non credo che a qualcuno interessi il perchè dal punto di vista medico xD}
Volevo continuare a scrivere in effetti, ma poi ho pensato di rendere la permanenza a Yunmeng un pò più lunga, giusto pochi capitoli.
Precisazioni time: i nomi dei cani sono veramente i nomi che JC gli aveva dato; nella novel lui li da via per volere di Fengmian perchè Wei Wuxian aveva paura. Ovviamente, nella ff, non essendo stato trovato dal capo setta e quindi non essendo mai arrivato ad Approdo del Loto, i cani sono belli che rimasti. {Spero di riuscire a rendere JC senza complessi di inferiorità, se la merita una boccata d'aria fresca almeno qui.}
Purtroppo non prometto un rapido aggiornamento çç, lunedi parto e starò via una settimana, quindi dovrete aspettare per sapere che fine farà Wei Wuxian. Proverò a scrivere un pò nei momenti morti, magari qualche appunto giusto per non perdere il filo di possibili idee.
E niente...voglio ricordarvi che la verdura costa, quindi non lanciatemi pomodori contro pls.
Spero che comunque il capitolo vi sia piaciuto <3 al prossimo aggiornamento :3

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Capitolo 7
*** Cap.7 ***


Il concetto di tempo era qualcosa di difficile definizione. Delle volte scorreva lento come quando ci si ritrova ad assistere a qualcosa di enormemente tedioso, tale da rendere stanche le membra; altre volte era talmente veloce da porre subito un punto a una attività piacevole che si stava vivendo. Universalmente concetto inesorabile ma non per tutti trascorreva al medesimo modo. Wei Wuxian questo lo sapeva bene, quando aveva paura non sapeva identificare la durata precisa del suo in giro come se fosse inseguito dal nemico peggiore che potesse incontrare. Odiava non avere alcun controllo delle proprie emozioni e del suo corpo in questi momenti eppure, non poteva farci granchè. Perdere i sensi, poi, era la conseguenza che gli piaceva di meno. Quella sensazione di impotenza che lo assaliva ma che, al tempo stesso, gli rendeva il corpo e lo spirito un po’ più leggero, come se in quei momenti non avesse decisamente bisogno di pensare a niente.

Non aveva idea da quanto stesse durando questa sensazione di leggerezza eppure, ad un certo punto, cominciò ad avvertire il suo corpo un po’ più presente, come se stesse atterrando sul terreno sicuro dopo un volo ad alta quota sulla lama della sua spada. Qualcosa di fresco gli sfiorava il viso, una percezione gradevole che lo stava strappando da quel sonno senza incubi in cui era scivolato. Occhi grigi che lentamente si aprirono per tornare vigili e attenti su tutto quello che stava accadendo intorno a lui. Mosse il capo verso destra, li dove un catino pieno d’acqua era presente con tanto di pezza bianca che veniva strizzata in modo lieve dopo il suo utilizzo. Ecco cos’era quella freschezza che lo stava accarezzando per riportarlo verso la coscienza.

<< Vi siete svegliato. Meno male, come vi sentite? >>

La voce apparteneva a una ragazza e il tono usato era piuttosto gentile e cortese. Wei Wuxian mosse lo sguardo, notando come prima cosa la campanella d’argento, simbolo identificativo della Setta Jiang per poi alzarlo verso la figura della fanciulla che gli stava prestando soccorso. C’era cordialità in quello sguardo dorato, un volto da cui traspariva dolcezza contornato da una lunga cascata di capelli scuri. Chi avrebbe mai detto che anche a Yunmeng c’erano ragazze tanto belle?

<< Meglio, molto meglio. Mi dispiace aver creato disturbo, non ricordo cos’è successo. >>

Wei Wuxian non si fece tanti problemi a rivolgerle un sorriso affabile mentre riuscì a farsi forza sulle braccia per mettersi seduto. Il suo corpo era di nuovo tornato funzionante, anche se i suoi gesti erano comunque lenti come se ancora dovesse recuperare le energie in modo completo. Ebbe comunque il tempo di guardarsi intorno in modo veloce, la stanza era completamente rivestita in legno e si respirava una fresca atmosfera. Approdo del Loto aveva delle stanze costruite direttamente sull’acqua, ma non per questo c’era la pesantezza dell’umidità ad avvolgere il tutto come una sorta di cappa soffocante. Nonostante tutto si stava davvero bene, si avvertiva giusto qualche rumore provenire da fuori, completamente diverso dai Meandri delle Nuvole dove invece si respirava il puro e semplice silenzio in ogni minimo punto.

<< Mio fratello A-Cheng è tornato con voi sulle spalle. I suoi cani vi hanno spaventato? >>

Cani…ora ricordava! Stava correndo per le vie di Yunmeng per fuggire da quelle bestie a quattro zampe, e il solo pensiero gli provocò un brivido freddo lungo tutta la spina dorsale, un qualcosa che lo fece deglutire anche in modo molto rumoroso.

<< Non…non sono qui, vero? >>

Chiese con una certa urgenza nella voce, rispondendo al contempo anche alla domanda posta dalla ragazza. Non voleva varcare la soglia di quella porta e ritrovarseli davanti a guardarlo con quelle lingue penzolanti e quegli occhietti apparentemente gentili.

<< Potete stare tranquillo. Temporaneamente sono fuori con uno dei nostri Shidi*. Mi dispiace per quello che vi è successo. E sono sicura che dispiace molto anche a mio fratello. Vero? >>

La ragazza rivolse uno sguardo verso l’ingresso, come se immaginasse la presenza di qualcuno che ancora non aveva avuto coraggio di entrare. Wei Wuxian sentì distintamente un sospiro pesante seguito da dei passi. Era il ragazzo vestito in viola che aveva incontrato in quel vicolo, adesso poteva vederlo meglio considerando che i suoi occhi ricominciarono a registrare immagini nitide e chiare. Avere l’ansia era una sensazione orribile, non riuscire ad avere il pieno controllo sul proprio corpo era qualcosa di assolutamente impensabile per un cultore del suo calibrò. Tornato a Gusu avrebbe dovuto cercare di porvi rimedio, lontano da occhietti scuri e zampe indiscrete.

<< Jie*, non potevi far finta di niente? Okay, mi dispiace, ma non era una situazione che potevo prevedere. Io comunque sono Jiang Cheng, Jiang Wanyin. Lei è la mia Jie, Jiang Yanli. >>

Entrambi unirono le mani davanti al petto per eseguire il solito inchino cortese, un qualcosa che ricambiò anche Wei Wuxian. Prima di lasciare Gusu gli avevano parlato della scuola Jiang di Yunmeng con i suoi relativi membri importanti. Di certo non si sarebbe mai aspettato di venire soccorso dal figlio minore del Capo Setta, come non si sarebbe mai aspettato di vedere al suo risveglio la figlia maggiore a prendersi cura di lui.

<< Wei Ying, Wei Wuxian. Vi ringrazio per la premura che avete dimostrato nei miei confronti. >>

<< Wei? Non ti chiami Lan? >>

 Era stato Jiang Cheng a domandarglielo, e la cosa non poté che far sbuffare Wei Ying in modo piuttosto divertito. In nove anni gliel'avevano chiesto un numero infinito di volte, ormai ci aveva fatto l'abitudine ma era una questione che non gli creava affatto fastidio. Considerava divertente causare scalpore con così poco. A volte si era sentito dare dell’ingrato per questo, perché un cognome come quello dei Lan non si poteva rifiutare per nessun motivo al mondo, persone che poi si ricredevano nel vedere che la sua capacità di cultore non dipendeva affatto dal nome che portava. Wei Wuxian ne aveva fatto un motivo di vanto ormai, anche era più una cosa mentale considerando che il pavoneggiarsi non era concesso dalle regole del suo rigido Clan.

<< È una lunga storia. Ti basti sapere che sono un Gongzi* effettivo. >>
Wei Ying decise di glissare il discorso in questo modo. Non si faceva problemi a chiacchierare a lungo con le persone appena conosciute, ma qui era a Yunmeng e c’era il pericolo dei cani all'orizzonte. Non poteva sapere quanto il loro Shidi sarebbe stato in grado di trattenerli fuori dalla Scuola. Doveva preservare se stesso da nuovi attacchi d'ansia improvvisi.

<< Se lo dici tu. Comunque, mio padre è tornato da poco. Se ti senti meglio posso portarti da lui. >>

<< Assolutamente. Andiamo. >>

Wei Wuxian scattò in piedi donando un sorriso cordiale verso la figura di Jiang Yanli prima di mettersi a seguire il fratello minore fuori dalla stanza. Come immaginava, gli edifici principali erano per la maggior parte costruiti in legno e dando un’occhiata alle acque limpide che sfioravano i vari supporti si potevano vedere foglie e fiori appartenenti alla famiglia dei loti. Un luogo degno del nome che portava.
 La stanza del Capo Setta si affacciava direttamente sul campo di allenamento principale, dalla quale non passava inosservato una grande seduta che richiamava un loto dorato con, alle sue spalle, un grande finestrone rotondo da cui si vedevano ancora altri edifici che formavano tutto il complesso di Approdo del Loto. Ed era proprio Jiang Fengmian l'unico presente al suo interno, seduto su quella sorta di trono con in mano una ciotolina contenente, probabilmente, qualche liquore.

<< Padre, Wei Wuxian Gongzi di Gusu è arrivato. >>

 Jiang Cheng lo annunciò, mentre Wei Ying gli rivolgeva un inchino rispettoso con entrambe le mani unite davanti al petto. Ed era mentre il giovane maestro di Gusu era inchinato che non fece fatica ad avvertire un rumore distinto e chiaro: spostando lo sguardo notò la ciotolina in frantumi a terra con il liquido che stava cominciando a espandersi sul pavimento, e il Capo Setta in piedi con uno sguardo che tradiva sia sconcerto che shock al tempo stesso.

 << Padre! >>

Esclamò Jiang Cheng in evidente stato di preoccupazione. Era la prima volta che vedeva il padre reagire in questo modo di fronte a un semplice nome. Lentamente Jiang Fengmian cominciò a muovere dei passi fino ad arrivare davanti a Wei Wuxian che, nel mentre, aveva sciolto la posizione formale tornando dritto e il suo sguardo grigio tradiva una certa incomprensione, specialmente quando l’uomo poggiò entrambe le mani sulle sue spalle.

<< Wei Ying…sei davvero tu? >>

 << Jiang-zhangmen? Si, mi chiamo Wei Ying .>>

Il ragazzo provò a scambiarsi un'occhiata con Jiang Cheng accanto a lui, ma la verità era che forse il figlio del Capo Clan era ancora più confuso di lui. Non sapeva cosa dire e di conseguenza non sapeva come aiutarlo.

<< Sei il figlio di Wei Changze e di Cangse Sanren… >>

Quella di Fengmian non era una domanda, quanto più una semplice constatazione, un vecchio ricordo lontano che lentamente stava riaffiorando da acque oscure ma mai totalmente dimenticato. Wei Wuxian aveva ricordi fumosi della coppia che lo aveva dato alla luce, eppure i loro nomi se li ricordava bene. Era anche per loro che aveva deciso di non cambiare il suo cognome quando fu preso come discepolo del Clan GusuLan.
Wei Ying voleva chiedergli qualcosa, ma mentre stava per socchiudere le labbra per dar voce ai suoi pensieri sentì delle braccia avvolgerlo saldamente, un qualcosa di inaspettato che gli fece spalancare gli occhi per la sorpresa. Un abbraccio che riuscì a sconvolgere anche Jiang Cheng il quale aprì la bocca con espressione scossa. Suo padre non era così espansivo, meno che mai con qualcuno che non conosceva. Chi era questo ragazzo?

<< Non sai quanto ti ho cercato dopo la loro scomparsa. Credevo fossi morto anche tu. >>

<< Quindi lei…conosceva i miei genitori? >>

Questa consapevolezza riuscì a riscaldare una parte di animo che credeva ormai sopita da tempo. Non aveva mai incontrato nessuno che conoscesse i suoi genitori, l'unico che sembrava saperne qualcosa era Lan Qiren eppure non aveva mai voluto aprire un discorso del genere col vecchio Maestro.

<< Tuo padre era un servitore della Scuola Jiang. Era molto vicino a me. Tua madre era una cultrice molto abile, un'amica preziosa e leale. Tu le somigli molto, Wei Ying. >>

Jiang Fengmian rilassò le braccia in modo da lasciare andare Wei Wuxian dalla stretta in cui lo aveva coinvolto così improvvisamente. Ora finalmente poteva aggiungere qualcosa in più ai ricordi frammentati che aveva dei suoi genitori, era normale che ricordasse poco considerando che era molto piccolo quando li vide uscire senza più tornare da una delle tante cacce notturne. Voleva chiedere ancora, voleva saperne di più. Eppure una sensazione elettrica cominciò a farsi strada all’interno della sala, fino all’irrompere di una voce di donna.

<< Non avrei mai creduto di risentire il nome di quella donna dopo tutti questi anni!>>

<< Mia Signora…>>

Wei Wuxian fece due passi indietro per poi voltarsi in direzione dell’ingresso. Severo lo sguardo d’ametista che lo stava osservando. Era sicuramente la donna più autoritaria che avesse mai visto in vita sua.


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Shidi: Fratello marziale - usato per maschi della stessa famiglia, coetanei o più giovani
Jie: Sorella maggiore
Gongzi: Giovane maestro

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Angolo Autrice:
Tadaaaa, sono riuscita a portarvi un nuovo capitolo prima della partenza di domani ** sono abbastanza felice di ciò, e spero di essermi fatta perdonare del drama gratuito del capitolo scorso xD
Qui abbiamo tutta la famiglia Jiang al completo, con apparizione finale di Madam Yu a concludere il tutto. Poraccia, nemmeno in questa fic sono riuscita a evitarle la frustazione che le provoca il nome della madre di Wei Ying x°° ma almeno qui lui non cresce ad Approdo del Loto quindi non credo avrà motivo per odiarlo...forse.
Ammetto che mi sono divertita nello scrivere la reazione di Fengmian ma più per la l'espressione di Jiang Cheng in merito, poi però è subbentrata la sensazione di commozione.
Riuscire ad ammutolire Wei Wuxian ce ne vuole, e ho l'impressione di star facendo parlare tutti poco in questi capitoli maaa non me ne pento, vorrei riuscire a dare più peso a quello che dicono piuttosto che preoccuparmi di quante linee di dialogo hanno durante la narrazione effettiva. Spero abbia senso come cosa (?)
Sicuramente il prossimo capitolo sarà l'ultimo ambientato a Yunmeng prima di ritornare nella ridente (?) Gusu. Mi manca Lan Wangji e questi due devono cominciare a buttare qualche base per il loro rapporto...anche se la mia mente malata è arrivata pure a pensare a un mezzo inciucio ChengXian durante il periodo delle letture x°°°
Bon, credo di aver detto tutto quello che c'era da dire. Ne approfitto per augurarvi un buon ferragosto <3
Al prossimo aggiornamento :3

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Capitolo 8
*** Cap.8 ***


Era difficile valutare il tipo di reputazione che un semplice nome si portava dietro. Per alcuni poteva appartenere a una persona rispettabile, per altri moralmente discutibile. La fama e il disprezzo non erano altro che una stessa retta che, ad un certo punto, si è divisa in due linee distinte, ma l'una coincideva sempre con l'altra. Wei Ying, in futuro, avrebbe potuto sentire sulle sue stesse spalle un peso del genere, un peso che avrebbe potuto cambiare il suo essere agli occhi di tanti. Per il momento, però, si limitava ad assistere alle diverse sfumature visive e vocali che provocavano nelle altre persone i nomi dei suoi genitori, sua madre in particolare. Aveva passato anni a chiedersi che tipo di persone fossero davvero, e quando credeva di aver trovato qualcuno capace di parlarne bene la magia del momento si era interrotta bruscamente, come se fosse costretto a ritornare a una realtà dalla quale non poteva fuggire. Quello sguardo autoritario e severo lo aveva fatto indietreggiare, eppure l'espressione di Wei Ying non tradiva alcuna paura. A suo dire non vi era alcuna ragione di averne. Ritornò al fianco di Jiang Cheng il quale, lo osservò con una espressione stranita, ancora seccata da quell'abbraccio che il padre gli aveva donato. Per un attimo si domandò se lui ne ricevesse abbastanza per reagire in questo modo.

<< Datti un contegno! Sei il leader della Setta Jiang, non dovresti reagire in un modo tanto patetico! >>

Era forte il tono della Signora Yu, sicuramente non si faceva problemi a dire quello che pensava anche di fronte ai membri della sua stessa Scuola. Non per niente la sua fama era arrivata fino a Gusu. Wei Ying era stato avvertito, ma trovarsi di fronte a certe situazioni aveva un altro peso rispetto al sentito dire.

<< Dopo! >>

Jiang Fengmian era altrettanto seccato mentre cercava di glissare il discorso, una semplice parola a significare che avrebbero ripreso un’eventuale conversazione in un secondo momento, che non era necessario farlo adesso. Il suo sguardo grigio scivolò sulla figura di Wei Ying in modo da rivolgergli un sorriso che sapeva di cordialità e di scuse al tempo stesso, un sorriso che il Giovane Maestro della Setta Lan ricambiò senza alcun problema.

<< Allora, a cosa dobbiamo l’onore di avere qui un rappresentante del Clan Lan di Gusu?>>

Vedendo che Fengmian non si dava una svegliata in merito, era stata la Signora Yu a riprendere la parola andando a posizionarsi nel posto della sala che le era riservato.

<< Il Clan GusuLan, fra un mese, organizzerà una sessione di letture aperta a tutte le Scuole. Sono venuto qui per portarvi l'invito ufficiale. >>

Dicendo questo, Wei Ying tirò fuori da una tasca interna della tunica, situata ad altezza petto, un rettangolo di carta rigida dal colore azzurro/bianco con un motivo a nuvola molto fine che richiamava molto il nastro frontale che i suoi appartenenti solevano portare. Al centro era inciso, in una calligrafia ordinata ed elegante, il nome della Setta mentre all'interno era riportato l'invito redatto in modo altrettanto formale. La scrittura apparteneva a Lan Xichen, ci aveva pensato lui alla loro preparazione, faceva parte del suo essere perfezionista e si vedeva. Wei Wuxian aveva sempre apprezzato la calligrafia delle due Giade, nonostante fosse molto bravo anche lui, ma quello che gli mancava era la pazienza di completare un lavoro fino alla fine. Si fece avanti per consegnarlo direttamente nelle mani di Jiang Fengmian, portando le braccia davanti al petto come una sorta di inchino.

 << I metodi di insegnamento del Maestro Lan sono molto validi, ti ringrazio Wei Ying. La Scuola Jiang di Yunmeng vi prenderà parte sicuramente. >>

Il Capo Setta spostò lo sguardo in direzione del figlio, il quale ritornò ad assumere una espressione seria e attenta mentre annuiva con fare rispettoso. Infondo, per Jiang Cheng poteva essere anche l'occasione di entrare meglio in contatto con la persona che aveva fatto breccia nel cuore del padre.

<< Trovo ironico che proprio tu sia giunto fino a qui per questo. >>

Ancora una volta, non era morbido il tono del Ragno Viola mentre si rivolgeva a lui, cosa che in Wei Ying provocò una sorta di basso sospiro. Non ne poteva fare altrimenti.

<< Yu-fūrén* con tutto il rispetto, cosa ci sarebbe di ironico? Il legame di Jiang-zhangmen con i miei defunti genitori? Mi dispiace, ma non ne ero a conoscenza fino a poco fa. Sono venuto a Yunmeng per la consegna dell'invito, con me non porto altre pretese. >>

A quelle parole, le sopracciglia di Yu Ziyuan si tesero in modo impercettibile, mentre l'anello che aveva nell'indice della mano destra cominciò a sfrigolare, un tenue lampo viola di una manciata di secondi. Zidian era un'arma terribile, all'apparenza un semplice anello ma quando assumeva la forma di una frusta poteva infliggere i peggio colpi. Per fortuna non era questo il caso, anche se la donna si alzò ma solo, per passare di fianco a Wei Ying e uscire dalla sala.

<< Sgarbato, d'altronde la mela non cade mai lontana dell'albero. >>

Queste le ultime parole prima di sparire, lasciando un'atmosfera pesante all'interno della stanza esattamente come quando aveva fatto la sua apparizione poco prima. C'era disagio in quel momento, e Jiang Fengmian prese a scuotere il capo con fare dispiaciuto. Tra lui e la signora Yu andava tutto bene, poi arrivavano quei momenti in cui l'atmosfera si raffreddava in modo inevitabile, e questo era uno di quei giorni.

<< Ti chiedo scusa, Wei Ying. >>

<< Non importa Jiang- zhǎngmén, va tutto bene. Se non c'è altro io inizierei a congedarmi. >>

<< Aspetta, non ti piacerebbe sapere qualcosa in più sui tuoi genitori? >>

Wei Ying voleva congedarsi anche per il fattore cani che potevano tornare da un momento all’altro, eppure la proposta di Jiang Fengmian non poteva non prenderla in considerazione. Era un argomento che gli interessava, un passato che aveva dimenticato e che desiderava conoscere, anche se poteva fare più male rispetto al rimanere perennemente all’oscuro di ogni cosa. Annuì e l’uomo, con un sorriso, gli fece cenno di seguirlo fuori dalla sala, sotto lo sguardo di Jiang Cheng che osservò i due allontanarsi senza essere stato interpellato. Prese un lungo respirò e uscì anche lui, probabilmente per andare ad allenarsi un po’ insieme agli altri Shidi in modo da tenere la mente impegnata.

Per il Giovane Maestro della Setta Lan era anche un modo per visitare in modo più approfondito Approdo del Loto, e bisognava dire che la sua opinione iniziale non era affatto mutata. Era decisamente un posto capace di donare una bella atmosfera, si stava decisamente bene. Passò molto tempo a parlare con Jiang Fengmian, anche per quanto riguardava la sua istruzione presso Gusu apparendo interessato a quello che aveva fatto in questi anni, se si era trovato a suo agio oppure no. Sembrava davvero di parlare con uno zio di vecchia data che si era incontrato dopo tanto tempo. Però, stava anche rispettando la sua promessa parlandogli un po’ di quelli che sono stati i suoi genitori. Wei Wuxian apprese che sua madre era stata compagna di studi di Lan Qiren presso Gusu e che era riuscita a tagliargli il pizzetto a cui teneva gelosamente, e questo era stato l’origine dell’astio del vecchio Lan nei suoi confronti. Capì perché il Maestro lo sopportasse poco ma, al tempo stesso, la cosa lo fece anche ridere in quanto doveva essere stata una scena decisamente esilarante da vedere.

<< Wei Ying, se hai bisogno di qualsiasi cosa mi raccomando, non farti problemi a farmelo sapere. >>

Jiang Fengmian lo stava accompagnando al molo dopo il lungo colloquio. Dietro di loro i figli che avevano deciso di scortarli. Adesso che Wei Ying appariva più rilassato e sorridente Jiang Cheng non potè fare a meno di osservarlo, sembrava davvero una primavera vestita a lutto, quel colore bianco come la neve più pura che risaltava il suo essere.

<< La ringrazio Jiang- zhǎngmén, anche per la conversazione di oggi. >>

Era sincero il tono di Wei Wuxian, quel tono caloroso era riuscito a farlo stare bene anche se per poche ore soltanto. Nonostante tutto era ben felice di poter ritornare a Gusu, quel posto silenzioso sotto sotto gli mancava. E forse, non era solo verso quel luogo che provava una sorta di nostalgia.
L’imbarcazione era già pronta per accoglierlo ma, prima di salirci, vide Jiang Yanli avvicinarsi verso di lui con un piccolo sacco bianco in mano, un qualcosa che era destinato a lui e che non si aspettava.

<< Wei-Gongzi, vi prego di accettarlo per il viaggio. Dentro ci sono dei baccelli di loto e una ciotola con della zuppa, mi raccomando mangiatela finchè è ancora calda. >>

In effetti, il sacco emanava un certo calore anche se Wei Wuxian non riusciva ancora a sentirne l’odore, probabilmente era stata chiusa bene per non farla cadere. Un dono improvviso, che non era preparato a ricevere ma, non potè fare a meno di rivolgere un sorriso radioso nei confronti della ragazza.

<< Grazie Jiang-gūniáng*, siete stata molto gentile. Jiang-xiong*, ti aspetto ai Meandri delle Nuvole. >>

<< Sisi, adesso sbrigati a salire prima che faccia chiamare i cani. >>

<< Eh? Nono, salgo, ma non chiamarli. E non osare portarli! >>

Wei Wuxian non aveva parlato molto con Jiang Cheng eppure usò con lui un tono confidenziale, a guardarlo così sembrava davvero un appartenente della Setta Lan non convenzionale. Unì quindi le mani davanti al busto per rivolgere ai tre un inchino rispettoso, quasi sbrigativo, prima di saltare sulla barca che aspettò pochi attimi prima di essere sganciata dal molo per ripartire in direzione di Caiyi.
Jiang Fengmian guardò i figli, in particolare il minore, donandogli una leggera pacca sulla spalla sinistra. Non voleva essere un rimprovero per aver parlato dei cani anzi, il suo sguardo era piuttosto rilassato.

<< A-Cheng mi raccomando, cerca di andare d’accordo con lui. Potrebbe diventare un amico prezioso per te.>>

Esattamente come lo era stato il padre per lui, ma questo lo lasciò semplicemente intendere. Detto questo, si incamminò nuovamente verso la Scuola di Approdo del Loto con i figli al seguito, non prima che il più piccolo finisse di osservare per l’ultima volta la barca mentre lentamente si dirigeva verso l’orizzonte.

Wei Wuxian andò a sedersi dentro, aprendo il sacco che gli era stato donato da Jiang Yanli. Prese molto delicatamente l’oggetto di ceramica nero dalle sfumature viola che emanava calore e, lentamente, sollevò il coperchio lasciando fuoriuscire un odore che non aveva mai sentito in vita sua. La zuppa aveva un bel colore, si riuscivano a distinguere chiaramente tutti gli ingrediente al suo interno in cui spiccavano carne e radici di loto. Appoggiò le labbra sulle superficie prendendone un sorso che fece scivolare in gola. Non solo l’odore, ma anche il sapore era qualcosa che non aveva mai provato in vita sua.

Sorrise. Per un attimo, sentì il cuore farsi più leggero.

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Furen; signora/madame
Guniang; signorina
Xiong; fratello - usato con amici, coetanei o più grandi

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Angolo autrice;

E sono tornataaaa xD Madò, sabato è stato decisamente il viaggio della speranza. 16 ore di autobus non le auguro proprio a nessuno, non finivano mai çç
Ammetto di aver scritto poco durante questi giorni di vacanza, solo il pezzo iniziale e un estratto di conversazione dei nostri WangXian del cuore del prossimo capitolo (spoiler xD). Avete visto la puntata del donghua? JC piccolo è la meraviglia, con quelle guanciotte bellissime, aww ** e i cani, che cucciolotti bellissimi çç (tralanciamo che stanno buttando dentro un minestrone di roba, e non mi piace tanto questa cosa.)
Maaa torniamo al capitolo, scusate come sempre le mie digressioni infinite. Madam Yu è sempre miss simpatia, ma almeno mi sono tolta lo sfizio di far rispondere a tono Wei Ying, se non lo fa adesso quando lo deve fare?
JC geloso, ma è comunque l'ammmore. Spero di riuscire a sviluppare una piccola sottotrama per loro nel corso di questa long, ma ho comunque paura di portarla troppo per le lunghe. Come ho detto nel primo capitolo, non è mia intenzione riscrivere la novel, ma comunque seguirò il flusso creativo fin dove mi vorrà portare.
Yanli è l'amore, punto <3 e la zuppa la dovevo mettere, è una sua caratteristica e in qualche modo la dovevo inserire.
Fengmian è un tesoro <3, lui è lo zio di Wei Ying, e mi piace il piccolo legame che stanno cominciando a creare.
Scusate se non ho inserito alcun dialogo mentre parlavano, ma ho preferito andarmene di descrizione generica piuttosto che allungare il brodo con molti più dialoghi rispetto al mio standard. (e dire che una volta non mi facevo problemi, ma va beh)
E niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Al prossimo aggiornamento <3
 

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Capitolo 9
*** Cap.9 ***


La solitudine era un concetto strano da comprendere. Per molti un'accezione essenzialmente negativa capace di ferire anche il cuore più forte, per altri rappresentava un modo per parlare a se stessi, godersi meglio determinati avvenimenti che ci si ritrova a vivere. Wei Wuxian si trovava in una di queste situazioni, eppure non sapeva bene cosa pensare o cosa provare in merito a quanto vissuto. Era stato lontano da Gusu nemmeno due giorni eppure, era bastato poco per essere investito da una marea di emozioni diverse. Paura, panico, sorpresa e…calore. Si, una piccola fiammella di calore umano si era accesa in una parte del corpo vicino al cuore. Bastava davvero così poco? Allora era proprio vero che gli abbracci e le parole gentili facevano tanto, lui che ne aveva sempre tante per altri ma poche per se stesso. Eppure, Gusu gli mancava e adesso era sempre più vicino a quella Scuola situata tra quelle forti e silenziose montagne centenarie.

Salutò i discepoli messi a guardia del portone di ingresso e salì le scale tenendo una velocità moderata, cercando di non fare troppo rumore anche se era ben tentato. Sapeva di dover andare da Lan Qiren a riferirgli dell'avvenuta consegna dell'invito eppure, sorvolò completamente la stanza del vecchio maestro. Era sicuro come le tremila regole scritte su quel muro che era già venuto a conoscenza del suo comportamento a Yunmeng, quel creare confusione a pochi secondi dal suo arrivo. Presto o tardi avrebbe ricevuto la punizione, ma per il momento voleva solo ritardarla. In fondo, era una cosa che faceva sempre.

Si diresse verso la radura vicino la sorgente fredda, un camminare con in sottofondo il rumore della cascata. Doveva aver piovuto un pó durante la sua breve assenza. L'erba aveva il tipico odore che assumeva da bagnata, uno dei suoi preferiti, e in alcuni punti appariva ancora umida. Wei Ying aveva delle emozioni contrastanti per quanto riguardava la pioggia: gli piaceva, perché era un pretesto per avere un rumore che non si poteva controllare, ma al tempo stesso preferiva la serenità del cielo. Fatto sta che si guardò intorno e sul suo viso si aprì un ampio sorriso, di chi era felice di aver trovato esattamente quello che voleva.

<< Siete ancora qui! >>

Affermò con voce chiara e cristallina mentre osservava quelle piccole pallette di pelo bianche che aveva portato qui contro le regole prima di partire. Li aveva presi come un dono per una certa persona e, a quanto pare, aveva decisamente apprezzato. Wei Wuxian si avvicinò lentamente a loro, per non spaventarli, e si sedette sull'erba umida senza preoccuparsi se avrebbe macchiato la sua candida veste da lutto. Ne prese uno in braccio e cominciò ad accarezzarlo in modo delicato mentre osservava gli altri. Alcuni stavano dormendo, altri mangiando l'erba o correndo fiaccamente nei dintorni. Erano decisamente teneri da vedere.

<< Wei Ying… >>

Una voce lo raggiunse, non aveva bisogno di alzare lo sguardo per sapere a chi appartenesse eppure, non poté fare a meno di posare il suo sguardo grigio su quello ambrato e fermo della Seconda Giada dei fratelli Lan.

<< Lan Zhan! Che bello rivederti, vedo che hai apprezzato il mio regalo. >>

<< Hm. >>

Il più grande era sempre di poche parole, ma d’altra parte era ormai abituato a questa sorta di mutismo selettivo da nove anni a questa parte, eppure sperava sempre di riuscire nella titanica impresa di fargli fare un discorso completo, che non fosse la ripetizione di una delle lezioni nei loro momenti di studio condiviso. Lan Wangji poteva andarsene eppure si avvicinò per sedersi anche lui scegliendo uno spazio d'erba non toccato dall’umidità della pioggia. Contrariamente all'altro, lui odiava sporcarsi appositamente e senza alcun motivo.

<< Lo zio è arrabbiato. È arrivata una comunicazione da Yunmeng. Devi ricopiare la sezione Disciplina dieci volte. >>

Certo, Wei Ying voleva che il compagno parlasse un pó di più, ma chissà perché la sua lingua si attivava solo quando c’erano cattive notizie da portare. E questa non faceva alcuna eccezione, tanto che il più piccolo si lasciò sfuggire un mezzo sbuffo senza preoccuparsi che anche quello era contro le regole, e anche facente parte della sezione che doveva ricopiare.

<< Ma non mi dire… mai una volta che chiuda un occhio, vero? >>

<< Che è successo? >>

Lan Zhan poteva sospettare sarebbe successo qualcosa, una parte di lui aveva tentennato quando aveva appreso della partenza del più piccolo eppure, non era riuscito a esprimere a parole quello che voleva. Poi, il giorno del volo delle lanterne, era stato interrotto sul nascere e non ci aveva più provato.
Wei Wuxian sapeva di non potergli nascondere niente, anche perché la Seconda Giada dei Lan aveva una sorta di predisposizione naturale all'individuare le bugie, quindi anche se si sentiva in imbarazzo per quanto successo con i cani prese a raccontargli ogni cosa concludendo col parlare del legame del Capo Setta Jiang con i suoi genitori e del piccolo scontro verbale con la Signora Yu, un qualcosa che probabilmente aveva aggravato il suo creare confusione per le strade di Yunmeng.

Lan Wangji stesse in silenzio per buona parte del tempo, non era solito interrompere qualcuno nel mezzo di un discorso, anche nel momento in cui Wei Wuxian finì di esprimere quanto aveva da dire. Un qualcosa che durò una manciata di secondi al massimo.

<< Cosa intendi fare? >>

Chiese facendo aggrottare le sopracciglia del minore. Si aspettava parole come “patetico" o chissà quali altri insulti velati e invece era una domanda anche troppo precisa e diretta.

<< Eh? Che intendi? >>

<< Lì avresti un legame col tuo passato. >>

Wei Ying comprese dove volesse andare a parare il compagno, un qualcosa che nemmeno a lui era balenato per la testa nel momento in cui aveva lasciato Pontile del Loto. Ma nell'ottica di Lan Wangji come doveva interpretarla? Voleva che se ne andasse oppure no? Il suo volto era una lastra di marmo inamovibile, non riusciva mai a capire cosa il suo sguardo cercasse di comunicare. Fatto sta che si fece un pó più vicino, lasciando solo qualche centimetro tra i loro corpi.

<< Pensi davvero che voglia lasciare Gusu per questo? E poi qui ho te…e Zewu-jun. Mi è concesso considerarvi la mia famiglia? >>

Era una domanda semplice quella di Wei Ying da cui traspariva una schiettezza assoluta. Una famiglia poteva essere vista in modo diverso, non consisteva solo nel rapporto tra genitori e figli o tra fratelli. Lui che tipo di rapporto stava intendendo con queste sue parole? Lan Zhan ebbe una reazione che portò i suoi occhi di giada ad essere spalancati per pochi secondi.

<< Puoi. >>

Mormorò quasi in modo etereo prendendo il coniglio tra le braccia di Wei Ying alzandolo in modo da far sfiorare a quel musetto l'angolo delle sue labbra.

Era come se un primo bacio inconsapevole gli fosse stato donato.  

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Angolo Autrice:

Tadà, eccomi tornata con un nuovo capitolo *^* scusate se ci ho messo un pó di più rispetto al solito ma...nel mentre ho smesso di essere pigra e ho iniziato la novel di Scum Villain, e devo dire che mi ha preso abbastanza. (Dopo un primo capitolo da mal di testa xD)
Ma tornando alla ff.
Qui abbiamo un pó di sano fluff WangXian che non guasta decisamente mai, e la l'acquisizione delle prime consapevolezze. 
Se ci avete fatto caso c'è un elemento ricorrente: il "bacio del coniglio". Un qualcosa che abbiamo visto nel quinto capitolo e che ritorna anche in questo.
Non è una ripetizione frutto della mia testolina bacata, quanto più di una sorta di simbolismo (?)
Nel Cap 5 è stato Wei Ying ad avvicinare il coniglio al volto di Lan Zhan per una sorta di bacio sulla guancia, qua invece il contrario ma il coniglio ha sfiorato l'angolo delle labbra di Wei Ying. 
L'ho voluta intendere come un gesto un pó più audace da parte di Lan Wangji, aspettando il momento in cui non ci saranno più i conigli ma le loro labbra a donarsi il primo vero bacio per entrambi.
Non so se sono riuscita a far capire il mio discorso, magari è qualcosa che funziona solo nella mia testa. 
Detto questo...spero che il capitolo vi sia piaciuto <3 al prossimo aggiornamento :3

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Capitolo 10
*** Cap.10 ***


L’autunno stava avanzando. Lo si poteva capire dalla colorazione sempre più rossastra delle foglie che stava contribuendo a dare un altro aspetto a Gusu. Era difficile stabile quale stagione riuscisse a rendere i Meandri delle Nuvole ancora più bello di quanto fosse col suo aspetto naturale, molti direbbero l’inverno per via della neve che era capace di rendere più eterea ogni cosa. Eppure, nemmeno il vento che trasportava in una danza continua il fogliame dalle mille sfumature era da scartare. In questo luogo si respirava magia, d’altronde era la stessa che impregnava queste montagne da centinaia di anni ma, ogni volta era capace di stupire anche gli occhi più abituati. In quest’ultimo periodo Gusu si era risvegliata dal consueto tepore, complice anche le letture iniziate da ben oltre un mese. I Giovani Mastri delle altre Scuole si erano riuniti abbandonando il consueto colore delle loro divise per vestire le tuniche bianche da lutto, ma con particolari che richiamavano l’appartenenza alla loro Setta d’origine, come potevano essere le cinture di colore differente o i ricami sulle spalle recante il loro simbolo. Un modo come un altro per saperli distinguere e distribuirli nella giusta posizione all’interno della classe della mattina.

Wei Wuxian lentamente aveva imparato a conoscere coloro che avevano risposto all’invito, e non era stata una impresa così difficile d’altra parte, Lan Qiren aveva deciso di farlo assistere e presenziare, anche per non far scomodare il secondo dei suoi nipoti, nonché allievo modello e del tutto rispettabile. Il Giovane Maestro Wei non capiva questa scelta, appunto perché Lan Wangji era la punta di diamante di Gusu che poteva servire come modello per tutti gli altri, quindi non capiva perché avesse scelto lui per seguire le lezioni. Forse perché, nonostante tutto, il Maestro Lan lo considerava un buon modello, quando non faceva di testa sua come la maggior parte delle volte. Non era colpa sua, in fondo sentiva la necessità di distrarsi per non impazzire tra tutte quelle pergamene e quei libri, oltre che quelle fitte regole. In classe, comunque, faceva del suo meglio per non distrarsi e di non farsi sgridare da Lan Qiren. Anche perché, di ricopiare la sezione “disciplina” un numero imprecisato di volte non ne aveva propria voglia e intenzione.

Mentre si dirigeva fuori la Sala Orchidea si sentì chiamare, voltandosi non potè fare a meno di sorridere nei confronti della figura di Nie Huaisang. Non era la prima volta che lo vedeva a Gusu, già altre volte era li giunto per frequentare le letture eppure, ancora era all’oscuro di come prendere un voto sufficiente che gli permettesse di non tornare più l’anno successivo. Una sua caratteristica era il ventaglio che portava sempre con se a discapito della spada che non era mai attaccata alla sua cintura, come se non sapesse che farsene. Capitava spesso che gli ripetesse che il suo talento era stato rosicchiato da un cane mentre era ancora nel ventre materno, e forse per questo si beccava le peggio lavate di capo da parte di suo fratello, Nie Mingjue, nonché Capo Setta del Clan Nie di Qinghe. Huaisang era molto diverso anche nel modo di porsi con le due Giade dei Lan: Con Lan Xichen era più confidenziale ed era spesso rivolgersi a lui come “gege”, in fondo era molto amico del fratello maggiore e capitava spesso che lasciasse Gusu per stare qualche periodo a Qinghe. Ma d’altra parte, non era così difficile avere a che fare con Lan Huan. Quello difficile era Lan Wangji. Il più piccolo dei fratelli Nie provava una sorta di rispetto misto a terrore referenziale nei suoi riguardi, non era mai riuscito a scambiarci più di qualche parola e, ogni volta che lo vedeva, sembrava come se il rigido inverno fosse arrivato in maniera del tutto improvvisa. Spesso chiedeva a Wei Wuxian come facesse a stare così vicino a lui senza congelare, e in tutta risposta lui se la rideva perché non poteva far altro che pensare a una reazione del tutto esagerata.

Dietro di lui svettava la figura di Jin Zixuan conosciuto, nel mondo dei cultori, con il soprannome di “pavone fiorito”. Solitamente a Gusu, una buona regola era di non fare pettegolezzi alle spalle di nessuno ma, scendendo a Caiyi in prossimità delle letture, aveva sentito spesso il nome dell’erede del Clan Jin sulla bocca dei commercianti, i proprietari di locande in particolare. Gli era parso di capire che dovunque andasse era solito prendere un’intera locanda tutta per se e per il suo entourage, anche se questi erano pochi discepoli, lasciando poveri malcapitati a cercarsene un’altra. Non c’era da stupirsi se era la fortuna di pochi e la sfortuna di molti. Anche guardandolo si poteva percepire una certa aria di sufficienza nei confronti di coloro che stavano intorno a lui e che non appartenevano al suo stesso Clan. Wei Ying non c’aveva scambiato molte parole, quindi il suo giudizio si basava soltanto vedendolo quelle poche ore in aula. La cosa che più di tutti lo aveva stupito era stata il fatto che lui fosse, a detta di Huaisang, il promesso sposo di Jiang Yanli fin dalla tenera infanzia, un qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di sentire. Aveva  conosciuto la figlia maggiore del Capo Setta Jiang non molto tempo fa e, da quel poco che aveva visto, il suo carattere non poteva che essere agli antipodi con quello di Zixuan. Ma d’altro canto, poteva essere un’unione variegata, abbastanza curiosa da vedere.

Infine c'era Jiang Cheng. Aveva già avuto modo di conoscerlo a Yunmeng ma non era riuscito a parlare molto insieme a lui. La cosa che più intimoriva Wei Ying era il fattore cani, ma non potè che tirare un sospiro di sollievo nel vedere che aveva rispettato la promessa non portandoli con sè. Certo, poteva anche averlo fatto ma finché non li vedeva non c'era niente di cui aver paura. All'inizio, non gli riservava molte parole ma Wei Wuxian notava spesso gli sguardi insistenti nei suoi riguardi, un qualcosa che lo convinse ad avvicinarsi a lui per primo con uno dei suoi sorrisi ironici e belli. Nella Sala Orchidea i loro banchi erano piuttosto vicini, quindi Wei Ying non faticava molto ad aiutarlo nei momenti morti quando non riusciva a comprendere qualcosa. Un difetto di Jiang Wanyin era il suo eccessivo orgoglio, e Wei Wuxian ogni volta doveva andare a tentativi per capire il problema. Minuti interi spesi a risolvere un qualcosa che richiedeva pochi secondi soltanto. Per un attimo si era messo nei panni di Lan Zhan nei suoi primi periodi come discepolo di Gusu, ma allora erano semplicemente bambini.

<< Non sembri proprio tipo da questo posto. >>

Wei Ying era sorpreso da questa affermazione di Jiang Cheng, solitamente non gli rivolgeva mai la parola di sua iniziativa. Che si fosse svegliato con la luna messa nella giusta posizione?

<< Eheh, Jiang-xiong, cosa stai cercando di dirmi? >>

<< Uno spirito libero come te costretto a seguire tutte queste regole? Sei poco credibile. >>

 Nel sentire queste parole Wei Wuxian non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire una risata leggera, in modo da non stonare con la tranquillità del momento, e portò il braccio destro ad avvolgere le spalle del primo discepolo del Clan Jiang. Non aveva idea se fosse serio o se lo stesse prendendo in giro, ma almeno il suo viso non era inespressivo come quello della Seconda Giada dei Lan, in qualche modo poteva cavarsela ad interagire con lui.

<< Vivo qui fin da quando sono piccolo. Sono abituato, ma ogni tanto vengo ripreso anche io. >>

Certo, poteva mentire per apparire ancora più figo agli occhi degli altri, ma a che pro? Ovviamente aveva omesso il fatto che all'interno della sua stanza fossero presenti una pila ordinata di quaderni e pergamene con tutte le regole che aveva dovuto riscrivere nel corso degli anni. Ormai era capace pure di scriverle dormendo. Jiang Cheng gli rivolse uno sguardo con la coda dell'occhio, non era del tutto convinto di quello che questo Giovane Maestro della Setta Lan gli stava dicendo, ormai l'aveva presa come una sorta di hobby il dubitare ogni cosa gli dicesse, un qualcosa iniziato direttamente a Yunmeng.
I due si stavano dirigendo fuori dai confini dei Meandri delle Nuvole per una congiunta esercitazione nell’arte della spada, un mostrare la reciproca abilità. Anche se questo non si poteva chiamare un vero e proprio duello, Wei Wuxian non voleva rischiare di essere scoperto da Lan Qiren e costretto a dover prendere una nuova pergamena per ulteriori ricopiature. In fondo, l’area intorno a Gusu era perfetta per quello che stavano andando a fare, e soprattutto non era la prima volta. Nonostante il carattere scorbutico di Jiang Cheng si erano ritrovati varie volte a fare determinate cose insieme, per lo più studiare all’interno del padiglione della biblioteca o parlare semplicemente seduti su uno dei massi che formavano la riva della grande cascata. O almeno, era Wei Wuxian colui che intratteneva buona parte della conversazione.

Entrambi erano abbastanza abili nel maneggiare la spada, ma Wei Wuxian aveva un qualcosa in più che lo rendeva un po’ più capace di Jiang Cheng, anche se lui era deciso a non volersi arrendere come se fosse deciso a superarlo per un motivo che il più grande non riusciva a comprendere. Ma non dedicò il giusto spazio alle domande anche perché, si stava abbastanza divertendo. Tutto questo finchè non abbassò l’arma creando un varco, ed era inutile dirlo… Jiang Cheng ne approfittò subito. Non voleva fargli del male eppure, la lama di Sandu sfiorò la gola di Wei Ying ma senza toccare la pelle.

<< Wow, Jiang-xiong. Sei riuscito a sorprendermi. >>

<< Spero tu non abbia fatto apposta un errore del genere, mi deluderesti. >>

Jiang Wanyin non era tipo da avere peli sulla lingua, diceva esattamente tutto quello che gli passava per la testa senza remore, e aumentò il concetto girando lentamente la spada in modo da poggiarla di piatto sul mento di Wei Ying, dando la giusta pressione per fargli alzare il capo. La situazione stava svoltando in una maniera mai vista facendo nascere una sensazione di preda e predatore che da una parte poteva essere pure interessante da vedere.

<< Ti svelo un segreto. Io non mi risparmio… mai. >>

C’era eccessiva sicurezza nella voce di Wei Wuxian, oltre che un vantarsi velato che non era concesso dagli appartenenti alla Setta di GusuLan, ma d’altra parte se era considerato il Giovane Maestro meno Lan a livello caratteriale ci doveva essere un motivo.

<< Anche tua madre godeva di questa eccessiva sicurezza? >>

Wei Wuxian non seppe perché Jiang Cheng tirò, così improvvisamente, fuori il discorso di sua madre fatto sta che il suo sorriso si spense come una fiammella per colpa di una folata di vento improvvisa. Era per via dell’influenza della Signora Yu che se ne era uscito con questa domanda?

<< Non ricordo molto dei miei genitori, se vuoi avere una conferma chiedi a tuo padre. >>

Per un solo momento la sicurezza di Jiang Cheng sembrò vacillare, e lo si poteva vedere dal tremore impercettibile della lama di Sandu, cosa che portò il cultore ad abbassare la spada per avvicinarsi alla figura dell’altro, un cercare di annullare quella poca distanza che li separava. Mano sinistra che si alzò per posarla sulla spalla di Wei Wuxian anche se, per quel gesto, sfiorò anche la di lui guancia. Movimento veloce a cui il maggiore non sembrò farci molto caso.

<< Okay… mi dispiace, sono stato indelicato. >>

<< Oh, non avrei mai pensato che Jiang-xiong fosse capace di scusarsi. >>

<< Jiang Cheng… >>

Soffiò l’altro, un qualcosa che Wei Wuxian non riuscì a sentire anche da quella distanza irrisoria che li separava. O forse aveva capito, ma aveva solo bisogno che glielo ripetesse una seconda volta.

<< Cosa hai detto? >>

<< Al diavolo le formalità, chiamami Jiang Cheng… Wei Wuxian! >>

Era forse la prima volta che si rivolgeva a lui in questo modo. Da quando era giunto a Gusu per frequentare le letture, si era sempre rifiutato di parlare con lui più del dovuto e adesso non solo si stava scusando ma gli stava pure ordinarlo di chiamarlo col suo nome? Wei Wuxian rimase piacevolmente stupito, tanto che il suo volto si aprì in un ampio sorriso annuendo con vigore, anche in un modo un po’ troppo eccessivo. Entrambi non erano a conoscenza che Lan Wangji era a poca distanza da loro e, avendo assistito alla scenetta, la sua mano strinse eccessivamente il ramo dell’albero a cui era appoggiato causando la sua rottura.

Quella sera stessa, Wei Wuxian si ritrovò all’interno della sorgente fredda. Era stata una giornata abbastanza ricca di eventi, cosa strana da dire per un luogo come Gusu, di conseguenza aveva bisogno di un luogo dove rilassarsi un po’ e, al contempo, accrescere la sua energia spirituale, oltre che il livello di coltivazione. Da quando Lan Xichen gli aveva insegnato questo metodo Wei Ying lo adoperava spesso, anche se non così frequentemente come i fratelli Lan.
Aveva gli occhi chiusi, eppure li socchiuse in modo lento non appena si accorse di un movimento strano dell’acqua. Non potè fare a meno di voltarsi notando la figura di Lan Wangji che si stava lentamente avvicinando a lui. Non era la prima volta che utilizzavano la sorgente fredda nella stessa serata, a Wei Wuxian piaceva avere la compagnia della Seconda Giada dei Lan anche se lui era di indole taciturna buona parte del tempo.

<< Lan Zhan! >>

Wei Ying lo chiamò con un molto entusiasmo a livello vocale con tanto di sorriso allegro a curvare le sue labbra. Non lo aveva visto per buona parte di giornata, e chissà perché con l’inizio del periodo delle letture era sempre così.

<< Wei Ying… >>

La voce di Lan Wangji era calma ma il suo volto era una maschera di ghiaccio, più del solito. Man a mano che si avvicinava, Wei Wuxian poteva avvertire una sorta di tensione provenire da quel corpo marmoreo. Non si sa perché, ma cominciò a sentirsi inquieto.



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Angolo Autrice:

Mi rendo conto che è già passato un mese dalla pubblicazione di questa fic, e adesso siamo arrivati al capitolo dieci **
Per molti non sarà niente di che, ma considerando i miei trascorsi con la scrittura questo è decisamente un traguardo molto importante per me (forse è per questo che mi è uscito un capitolo più lungo del solito? xD)
Ma torniamo a noi u.u
Lo so, dopo 3 capitoli in cui Wei Wuxian e Lan Wangji non erano proprio insieme adesso si parlano alla fine? Sotto certi aspetti sono proprio sadica, ma per tutto c'è un motivo. La gelosia di Lan Zhan è un qualcosa che ho sempre apprezzato, e di conseguenza ho voluto inserirla anche io in questa ff e quale miglior avversario per lui se non quello tsundere di Jiang Cheng?
La cosa bella di non averli come fratelli e che posso davvero giocare con questo aspetto, e la cosa mi sta divertendo un mondo.
Per questo, mi sento di voler dedicare questo capitolo a due bellissime personcine: Sarah_lilith e MaryLukaKiryu (A-Yu), la prima perchè mi sono ritrovata ad essere molto in sintonia per quanto riguarda la gelosia del nostro Lan Zhan; la seconda perchè è grande fan della ChengXian <3
Io non dico niente, ma nel prossimo capitolo potrebbero esserci elementi un pò...hot u.u sono entrambi nudi (o quasi) all'interno della sorgente e se a Lan Zhan partono i cinque minuti per via della gelosia beh...fate voi *coff*
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto <3 Al prossimo aggiornamento :3
 

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Capitolo 11
*** Cap.11 ***


All’interno della sorgente si respirava un’atmosfera particolare, ma questo non valeva per il di fuori. Le stelle lentamente si facevano strada nel cielo ormai scuro con poche nuvole sparse, e il vento produceva il poco rumore presente muovendosi tra le fronde degli alberi cullando le foglie portandole ad un lieve appoggiarsi sullo specchio d’acqua freddo e calmo. Era un quadro usuale, che non ci stancava mai di ammirare e che aiutava nel processo di tranquillità interiore che serviva per una coltivazione ottimale. Eppure, non era per l’acqua gelida che Wei Wuxian stava cominciando ad avvertire un certo disagio, come se una strana sensazione stesse salendo dalla parte bassa della schiena impregnando ogni fibra del suo corpo. Non sapeva perché stava reagendo in questo modo, eppure chiuse gli occhi per tornare ad un assoluto stato di concentrazione prendendo al contempo un mezzo respiro.

Durò in questa maniera una manciata di secondi prima di riaprirli e spostare lo sguardo sulla figura di Lan Wangji a pochi centimetri di distanza da lui che, a sua volta lo stava osservando in modo serio. Argento che si specchiava nell’oro pallido, e come prima cosa gli sorrise come faceva ogni volta che godevano della reciproca compagnia. Anche se questa volta c’era qualcosa di diverso, ma non era in grado di dire cosa. Aveva dimenticato di fare qualcosa di importante e lo stava per sgridare? Ma no, Lan Wangji cercava sempre di essere comprensivo con lui considerando che già aveva a che fare con le sgridate del Maestro Lan un giorno si e l’altro pure. Ma a cosa serviva rimuginarci sopra in questo modo? Infondo bastava semplicemente parlarne, anche se la Seconda Giada dei Lan era di natura imperturbabile e di poche, pochissime, parole.

<< Lan Zhan...è andato tutto bene oggi? >>

<< Hm. >>

Come volevasi dimostrare, pochissime parole. Eppure Wei Wuxian non poté fare a meno di notare un certo rilassamento nel corpo marmoreo dell’altro come se stesse lentamente tornando al suo solito umore, e perfino la sensazione di gelo che gli stava attanagliando il cuore cominciò a sparire.

<< Comunque tuo zio dovrebbe stare più rilassato. Dovevi vederlo durante le letture di stamattina. Nie-xiong non riusciva a dargli una risposta e ha cominciato a balbettare. Si vedeva che aveva intenzione di lanciargli contro la prima pergamena utile. >>

<< Non parlare alle spalle delle persone. >>

Lan Zhan lo riprese in modo bonario e la cosa fece spalancare gli occhi di Wei Wuxian come stupito, non potendo fare a meno di lasciarsi sfuggire una bassa risata. Si vedeva che si stava contenendo, eppure non voleva rompere l’atmosfera tranquilla del luogo che quella sera li stava ospitando. Stava già infrangendo mezza regola, non voleva rischiare di farlo ancora.

<< Non sto sparlando. Ti sto avvertendo delle sue coronarie...sono preoccupato anche io, che ti credi. >>

Wei Ying poteva sentire distintamente un breve sospiro provenire direttamente dal maggiore, probabilmente non credeva a quanto stesse affermando e come poteva dargli torto? Non che odiasse Lan Qiren, a lui andrà sempre la sua gratitudine per aver intercesso per lui col Capo Setta Lan permettendogli di rimanere e farlo diventare un rispettabile discepolo di Gusu. Solo che, aveva l’impressione che con lui fosse più severo e rigido rispetto a tutti gli altri e la cosa alla fine non gli dispiaceva. Infondo, aveva sempre amato le sfide anche se non viveva di competizione.

<< Dopo le letture sono andato ad allenarmi un pó insieme a Jiang Cheng, sai lui... >>

<< Da quando?! >>

Il respiro di Wei Ying si mozzò come in automatico, non capitava mai che che Lan Wangji lo interrompesse nel bel mezzo di un discorso con una domanda tanto secca. La sensazione di inquietudine tornò a farsi strada in lui, unito ad un formicolio gelido che stava cominciando a salirgli lungo tutta la spina dorsale.

<< Da... quando cosa, Lan Zhan? >>

<< Lo chiami per nome! >>

Inspiegabilmente il problema era diventato Jiang Cheng, un qualcosa che Wei Wuxian non riusciva a comprendere. Era proprio il cultore della Setta Jiang a dare fastidio a Lan Wangji, oppure era una regola di Gusu il fatto che non si potesse chiamare qualcuno con il proprio nome? Cercò di scavare all’interno della sua memoria per cercare una qualsiasi informazione utile tra le tremila regole scritte su quel muro di pietra, ma non ricordava assolutamente nulla del genere.

<< Me lo ha chiesto lui… direi più ordinato, eheh. Stiamo diventando amici, che c’è di male? Quando ho cominciato a chiamare per nome te non te la sei mai presa. >>

<< Tu…>>

Wei Wuxian era decisamente un cultore eccezionale, con un talento naturale per qualsiasi cosa spaziasse dall’arte della spada agli incantesimi, eppure in certe cose non riusciva ad arrivarci. D’altra parte, Lan Wangji non era mai stato bravo con le parole, quindi non sapeva bene come poter esternare determinate tematiche e sentimenti. Queste questioni erano troppo difficili per lui da comprendere, e nonostante l’aiuto di Lan Xichen non aveva mai saputo come sbloccarsi in merito.

<< E parlando di Jiang Cheng, mi aveva chiesto di andare in camera sua a studiare prima dell’inizio del coprifuoco. A domani, Lan Zhan. >>

E no, questo per la Seconda Giada era decisamente troppo. Strinse entrambi i pugni in modo spontaneo per cercare di calmarsi ma la sua pazienza stava raggiungendo il limite massimo di sopportazione. Pochi passi vennero concessi a Wei Ying prima di sentirsi afferrare per il polso e trascinato a pochi millimetri dal corpo del maggiore. L’acqua della sorgente, fino a quel momento calma, per il movimento improvviso si agitò di poco sollevando degli schizzi che bagnarono entrambi, ma la cosa non sembrava importare a nessuno di loro…Lan Wangji perché troppo preso da stringere il polso di Wei Ying, Wei Ying perché scosso dal gesto improvviso e inaspettato dell’altro. Nel corso degli anni non c’era mai stato troppo contatto fisico tra di loro, e probabilmente questa era la prima volta che veniva stretto dalla gelida morsa della sua mano, forse ancor più gelida dell’acqua dove attualmente si trovavano.

<< L…Lan Zhan? >>

<< No. Avevi detto che saresti rimasto qui… >>

<< L’acqua fredda ti ha dato alla testa? Solo perché sto diventando amico di Jiang Cheng non vuol dire che…>>

Una frase, quella di Wei Ying, che non trovò una sua conclusione. Parole che morirono in gola nel momento in cui Lan Zhan lo tirò ancora di più verso di se, fino a quando i loro petti non si scontrarono. Era un contatto più intimo di quanto si aspettassero, e da Lan Zhan proveniva un calore insolito, come se l’acqua della sorgente non riuscisse a raffreddarlo a dovere. La mano libera del maggiore si portò sulla schiena del minore come se volesse tenerlo ancora un po’ stretto a se, volto che cominciò a calare su quello dell’altro complice anche i due centimetri scarsi di altezza che li separava. Wei Wuxian non capiva cosa stesse accadendo, si limitò a spalancare gli occhi quando si accorse che le labbra della Seconda Giada erano a pochi millimetri delle sue. Poteva sentire il peso del suo fiato, l’odore di sandalo che si stava facendo più consistente. Vicino, troppo vicino. Eppure, quel bacio che ci si poteva aspettare non arrivò mai.

Fu Lan Wangji stesso a sciogliere ogni contatto, come vittima di sensi di colpa improvvisi. Si limitò a dare un colpetto sul petto di Wei Wuxian come a dirgli che se lo desiderasse poteva andare. E il più piccolo lo fece. Cominciò a indietreggiare fino a dare la schiena alla Seconda Giada dei Lan mentre usciva dalla sorgente recuperando la parte superiore della sua veste candida piegata in modo disordinata sulla riva. Sentiva distintamente il battito impazzito del suo cuore, un qualcosa che lo fece fermare e appoggiare contro il primo tronco di albero disponibile, lontano dallo sguardo di giada del suo compagno di Setta. Mano destra che si portò a stringere quella parte di petto vicino al cuore, quella stessa mano il cui polso era stato stretto e che portava ancora i segni delle dita di Lan Wangji.

Wei Ying non sapeva cosa dire, non sapeva che provare. L’unica certezza era che, quella sera, da Jiang Cheng non ci arrivò mai.


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Angolo Autrice: 

Ehm...allora *coff* voi non sentite caldo? Perchè io si...ma non saprei se è per il caldo o per quanto ho scritto.
Tornando seri u.u sono particolarmente soddisfatta di questo capitolo, perchè probabilmente è uscito anche meglio di come la mia testolina lo aveva immaginato nei giorni precedenti.
Qui c'è stato un grande passo da parte di Lan Wangji, e gli sono effettivamente partiti i cinque minuti per la gelosia, ma non c'è stato niente di troppo hot che mi costringesse a cambiare il rating della ff xD
Credo che a questo punto sia doveroso far partire il countdown per la fine di questa mia long. Sono partita non prefissandomi un numero di capitoli prestabiliti, eppure credo che ormai siamo quasi giunti alla sua conclusione. Non credo che metterò un punto definitivo al prossimo capitolo, vedremo u,u
Wei Ying si sta rendendo conto di quello che Lan Zhan prova nei suoi confronti (aiutatemi a fire finalmente) di conseguenza comincerà a farsi mille patunie mentali in merito considerando che ha sempre considerato il nostro Wangji come una sorta di fratello.
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto <3 al prossimo aggiornamento :3
 

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Capitolo 12
*** Cap.12 ***


Man mano che i giorni passavano, Wei Wuxian cominciò a sentire la testa più leggera come se quella confusione nebbiosa che l'aveva attanagliata stesse cominciando a scomparire. Quello che successe in seguito ai fatti della sorgente aveva quasi fatto mettere in discussione il suo posto all’interno del Clan Lan di Gusu da parte di Lan Qiren; il vecchio maestro mai, prima di quel giorno, lo aveva visto così distante e distratto, una condotta inaccettabile considerando la presenza dei giovani cultori delle altre scuole importanti. Ma invece di cercare di capire il problema, lo aveva punito rinchiudendolo per un pó all'interno del padiglione della biblioteca a ricopiare infinite regole un numero infinito di volte. Wei Ying scriveva, ma gli occhi non potevano fare a meno di scivolare verso il suo polso destro, li dove l'ampia manica copriva i segni violacei della stretta di Lan Wangji. Più ci pensava, più gli faceva male…come anche il petto che, ogni tanto, gli lanciava fitte di avvertimento, come un segnale che lui non riusciva a cogliere. O forse, più semplicemente, non voleva. Quella potente distrazione durò un giorno intero, poi tornò tutto come prima. La sua testa era riuscita nell'impresa di fare un volo pindarico assurdo: il fondatore della Setta Lan era un monaco, e nel mondo nella coltivazione i Lan erano conosciuti per essere a-romantici, o almeno per la maggior parte delle persone. Di conseguenza, Lan Zhan lo aveva preso in giro, poco importasse se il maggiore non era in grado di fare una cosa del genere, se andava contro le tremila regole di Gusu. Per Wei Ying era questa la spiegazione più logica: uno scherzo! Era ovvio che non avesse intenzione di parlarne con il diretto interessato, o probabilmente era talmente preso da questa conclusione da non pensare a questa possibilità. Fatto sta che, non rischiò né di venire cacciato dalla Scuola Lan e né di ricevere qualche pergamena in fronte da Lan Qiren.
Tutto andava bene… così credeva.

Lan Wangji, invece, viaggiava sul binario opposto. Dal volto imperturbabile non faceva mai comprendere tutto quello che provava, eppure gli bastava stare da solo in una condizione psicologica particolare per far cadere quella sua maschera di perfezione cucita sul volto. Quando Wei Wuxian lo aveva lasciato nella sorgente, aveva approfittato del rumore della cascata per sferrare un pugno alla prima roccia capitata sotto tiro. In quel contesto di pura perfezione era apparsa una crepa, esattamente come quella che stava cominciando a camminare sul suo cuore. Aveva osato, si era tirato indietro ed era stato l'unico a sbattere contro un muro invisibile. Nell'osservarlo da lontano, non riusciva a notare niente che non andasse in Wei Ying, il suo carattere era rimasto allegro e solare, aperto con chiunque riuscisse ad entrare nel suo cono di pura luce come la più limpida delle primavere. Lan Zhan ci era caduto, eppure la sua anima non riusciva ancora a raggiungerlo. Entrambi non riuscivano a capire e comunicare.

Lan Xichen si era ben accorto ci fosse qualcosa che non andasse nel fratello minore, il suo sguardo di giada emanava una luce particolare, un qualcosa che solamente lui riusciva a cogliere. Da quando Wei Wuxian era entrato nelle loro vite aveva avuto modo di vedere Wangji più tranquillo, anche nei periodi di infanzia più bui, e si era ben accorto dei sentimenti che stavano cominciando a crescere all'interno del suo cuore. Era stato rifiutato, questo il suo primo pensiero e la cosa fece entrare Zewu-jun in una condizione di confusione mentale. Doveva aiutarlo, ma senza intromettersi troppo, anche perché la felicità del fratello minore era la questione più importante per lui, al di là dei suoi doveri nei confronti del Clan. Voleva provare a giocare la carta della distanza: Aveva in programma un viaggio di qualche giorno a Qinghe, per discutere su alcuni punti della conferenza di dibattito del prossimo mese insieme a Chifeng-zun. Occasione più propizia non poteva esserci.
Attese la sera prima di recarsi nella stanza di Wei Wuxian, bussando sul telaio in un modo cortese ed educato. Sapeva di trovarlo li, infatti non passò che una manciata di secondi prima di ricevere il permesso di entrare al suo interno. La camera del più giovane non era tanto diversa da quella di altri discepoli e giovani maestri di Gusu solo che appariva un pó più disordinata in alcuni punti, come dei libri non impilati in modo perfetto o le vesti del giorno piegate in modo disordinato sulla panca dietro il letto, vesti su cui spiccava il nastro frontale con il motivo a nuvola. Wei Ying non la aveva addosso e anche i suoi capelli erano completamente sciolti con ancora qualche lacrima d'acqua a gocciolare da quella lunga chioma scura. Doveva aver finito da poco di fare il bagno, infatti indossava solamente la veste interna, quella più stretta e leggera rispetto alla principale.
Da una parte, Lan Xichen si maledisse…quella era un visione che spettava a Wangji, non a lui.

<< Zuwu-jun, mi dispiace accoglierti così. Mi sistemo subito! >>

<< Non serve Wei-di, sono io che devo chiederti perdono. Non ti ho avvisato col giusto preavviso del mio arrivo. Hai tempo per parlare con me? >>

Wei Wuxian era abbastanza sorpreso della cosa. Erano ormai anni che Lan Xichen non passava in camera sua unicamente per parlare, solitamente per qualsiasi comunicazione si limitava ai momenti in cui entrambi erano fuori, nei pressi del padiglione della biblioteca o qualsiasi altra area comune. La sua infanzia era sempre stata caratterizzata dalle visite del più grande delle Giade dei Lan, un modo come un altro per assicurarsi che andasse tutte bene, se aveva bisogno di qualcosa… una premura che veniva spesso riservata ai nuovi arrivati. Il più giovane si ridestò subito dai suoi pensieri, e si limitò ad annuire andando a sistemare un cuscino vicino al tavolino basso posto al centro della camera, in modo da permettere al maggiore di accomodarsi. Effettivamente c’era una sorta di ansia che pesava sull’animo di Wei Wuxian, certo si era fatto riprendere da Lan Qiren ma poi non aveva commesso niente di così grave per meritare un’altra punizione.

<< E’…successo qualcosa? Ho fatto arrabbiare ancora il Maestro Lan? >>

<< Affatto. In verità, ho parlato di te con mio zio, ma è solo per farti venire a Qinghe insieme a me. >>

Parole, quelle di Lan Xichen, che arrivarono come una folata di vento improvvisa. Questa doveva essere la serata della perplessione perché, per giro di pochi minuti, Wei Ying si ritrovò preso in contropiede ancora una volta. Lui a Qinghe? Non che non volesse andare solo…perché lui?

 << Zewu-jun perdonami, ma perché io? Perché non Lan Zhan? E poi ci sono le letture, non posso allontanarmi da qui. >>

Lan Huan immaginava sarebbe nato un quesito del genere da parte dell’altro, e sicuramente non poteva dirgli come stessero realmente le cose nella sua ottica. Una delle regole di Gusu era di non mentire, ma infondo era un qualcosa detto a fin di bene che sicuramente non avrebbe fatto male a nessuno. Anche perché, alla fine, poteva davvero servire al suo giovane interlocutore.

<< Per le letture non ti devi preoccupare. Ho chiesto allo zio il favore di far prendere il tuo posto a Wangji. Lui è sempre venuto con me, ma anche tu sei un Giovane Maestro di Gusu ed è giusto che anche tu abbia modo di avere contatti con le alte personalità degli altri Clan. Vedere un ambiente diverso da quello in cui sei cresciuto. Allora, che ne pensi? >>

<< Penso che… mi piacerebbe molto affrontare questo viaggio con Zewu-jun. >>

C'era un certo entusiasmo nelle parole di Wei Wuxian, d'altra parte lui era sempre stato così. Poteva prendere una notizia con una certa perplessione, ma poi il suo viso si riempiva di un sorriso luminoso e pieno di energia. Agli occhi di molti poteva essere un aspetto esasperante, eppure ci doveva essere un motivo per cui Lan Wangji si era perso per questo ragazzo.

<< Sono contento di sentirtelo dire. Allora ti consiglio di riposare, partiremo alle prime luci dell'alba. Sarà un viaggio molto lungo. >>

<< Si, Zewu-jun! >>

Dopo essersi scambiati il solito inchino cortese, Lan Xichen lasciò la stanza per permettere al più piccolo di sistemarsi e riposarsi di conseguenza. Non poteva essere più convinto di questa sorta di piano che aveva ideato, e lo poté scorgere nello sguardo del fratello minore la mattina seguente, quando erano tutti e tre all’entrata principale che dava alla grande scalinata dei Meandri delle Nuvole. Lan Wangji si era svegliato prima rispetto all’orario consono, faceva sempre così ogni qual volta che il fratello partiva, e stavolta il suo sguardo si era soffermato un po’ di più sulla figura di Wei Ying. Non erano così vicini dai fatti della sorgente fredda… gli sarebbe bastato allungare un braccio per sfiorarlo eppure la sua postura era rigida e seria come al solito.

<< Lan Zhan, Lan Zhan! Non preoccuparti, non permetterò accada niente a Zewu-jun. >>

<< Hm… torna…tornate presto. >>

Affermò la Seconda Giada in un tono sbrigativo, specialmente nell’atto di pronuncia della frase. Era incredibile che avesse pronunciato un qualcosa in più rispetto al solito verso che lo contraddistingueva.  Wei Wuxian non se ne accorse, ovviamente, ma Lan Xichen si e la cosa gli fece nascere una sorta di dolce sorriso sul suo volto. 

<< Noi andiamo, Wangji. Mi dispiace averti affidato l’incarico di seguire le letture. >>

<< Non serve, Xiong-zhang. >>

Lan Zhan mosse le braccia in avanti per formare il tipico cerchio per poi piegare la schiena in avanti per il tipico inchino cortese, cosa che venne replicata anche dagli altri due interlocutori. Sbrigate queste pratiche informali sia Wei Wuxian che Lan Xichen montarono sulle rispettive spade sparendo nel giro di pochi minuti dalla vista del più giovane dei Fratelli Lan che rimase ad osservare, per qualche altro attimo, il cielo che si stava colorando del tipico colore rosato dell’alba nascente prima di passare il braccio destro dietro la schiena e tornare indietro.
 

Come predetto da Lan Huan, il viaggio fu abbastanza lungo anche con tutta la velocità fornitagli loro dalle spade, questo perché Qinghe si trovava molto più a Nord di tutte le altre Sette. Anche Lanling, rispetto a Gusu, si trovava in direzione Nord, ma il tempo per raggiungerla era nettamente inferiore rispetto alla sede del Clan Nie. C’è da dire che Wei Ying godeva di un’ottima resistenza fisica, e trovò un’ottima distrazione nel maggiore. Contrariamente a Lan Wangji lui sapeva tenere il filo di una conversazione coerente sempre con il sorriso sulle labbra e senza versetti seccati di sorta. Trovava davvero piacevole parlare insieme a lui, peccato che a Gusu erano pochi i momenti in cui potevano farlo, anche perché avrebbero rischiato di emettere un eccessivo rumore che andava contro le tremila regole scritte su quella grossa parete. Lan Xichen approfittò di questa chiacchierata anche per prendere, molto alla larga, il discorso su suo fratello e lo fece in un modo talmente naturale che Wei Ying non ebbe mai modo di sospettare che lui sapesse qualcosa di quanto successo quella sera all’interno della sorgente fredda. A Wei Wuxian piaceva parlare di Lan Wangji, si vedeva, specialmente nelle sue interazioni con i conigli (Zewu-jun era venuto a saperlo in modo inevitabile, per fortuna che non si era arrabbiato e aveva permesso ai due di tenerli) solo che nel suo tono mancava la tipica dolcezza che si riservava nei confronti della persona amata, solo una sorta di affetto fraterno.
Qui c’è tanto da lavorare, pensò inevitabilmente l’erede del Clan Lan.

Arrivano a Qinghe nel pomeriggio inoltrato; Il Reame Impuro era costruito sulla montagna, ed era essenzialmente un luogo immerso nel grigio, con qualche sprazzo di verde dato dagli alberi. Davanti a sé, Wei Ying, non fece molta fatica a notare una grossa e alta muraglia con, al di sopra di essa, degli avamposti dove camminavano i vari soldati e arcieri che monitoravano la situazione e portavano un primo attacco in caso di pericolo. Al centro esatto della muraglia era presente una grossa porta rettangolare con sopra inciso il simbolo del Clan Nie, fiero e minaccioso. Di fronte a questa immensità, Wei Wuxian non poteva che sentirsi alquanto piccolo. Zewu-jun gli aveva detto che, anche se non si poteva vedere, dietro la muraglia era presente una sorta di piccola città scavata interamente nella roccia con al centro una grossa residenza che era la sede del Capo Setta.

Ebbe una frazione di secondi utili prima di sentire un rumore farsi largo in questo ampio ambiente, era la porta che si stava sollevando, inutile dire che sapevano già del loro arrivo ed è bastato poco alle guardie per accorgersi di loro e avvertire di chi di dovere. Da lì uscirono ben due persone che cominciarono a incamminarsi verso di loro. Uno di loro era presenza abbastanza imponente e impostata, il Capo Setta Nie Mingjue o Chifeng-zun come era meglio noto. Wei Wuxian pensò nell’immediato che con Huaisang non c’entrasse proprio niente, erano due persone che stavano decisamente ai due poli del mondo conosciuto. Lo sguardo era serio e corrucciato, e alla vita teneva una grossa spada simile a una sciabola, loro arma peculiare e che li distingueva da tutte le altre Sette. Dicevamo, lo sguardo era serio eppure sul suo volto fu in grado di aprirsi un radioso sorriso nel vedere Lan Xichen, si vedeva che erano amici da molto tempo e amavano godere entrambi della reciproca compagnia.

<< Xichen, sei arrivato prima di quanto mi aspettassi. >>

<< Mingjue-xiong, A-Yao. Abbiamo incontrato correnti piuttosto favorevoli. >>

La persona che Lan Xichen aveva chiamato “A-Yao”, non era altro che Meng Yao, figlio illegittimo del Capo Setta del Clan Lanling Jin, Jin Guangshan, e da esso non riconosciuto. A prima vista sembrava un ragazzino per via del fatto che era di molte teste più basso di Nie Minjue, o di chiunque altro dei presenti, eppure aveva la stessa età della Prima Giada dei Lan. Si poteva dire che era qualcuno che si era costruito da se, dotato di una intelligenza senza pari non aveva fatto fatica a farsi notare da Nie Mingjue e adesso erano anni che rivestiva il ruolo di assistente all’interno del clan di Qinghe.

<< Tu devi essere Wei-gongzi, ho avuto modo di sentire parlare delle tue gesta da Xichen. E’ un piacere averti qui a Qinghe. >>

Era difficile riuscire a dare un colore al tono di voce usato da Nie Mingjue, eppure poteva essere annastanza sincero nel suo modo di porsi. Non gli sembrava così severo come gli aveva detto Huaisang, probabilmente il più piccolo dei Nie tendeva a ingigantire ogni cosa, anche quando non ce n’era bisogno. Fatto sta che, non perse tempo a rivolse a lui un inchino sia verso lui che Meng Yao di conseguenza.

<< E’ un onore per me conoscere Chifeng-zun. >>

<< Bene allora. Rientriamo. Xichen, abbiamo tempo di parlare un po’ prima del banchetto che ho fatto preparare per voi. Meng Yao, ti affido Wei-gongzi. Sai cosa fare. >>

Il più basso gli rivolse un breve cenno del capo in segno di assenso, prima di rivolgere un sorriso verso Lan Huan, un sorriso che sapeva al tempo stesso di nostalgia. Un qualcosa che venne ricambiato dal maggiore dei Lan. Tutti e quattro si diressero verso il portone principale entrando in quello che era il Reame Impuro nella sua interezza. Una volta superato, la prima cosa che si notava era il campo di allenamento dove discepoli e soldati si allenavano in modo incessante nell’arte della sciabola, una sessione che era in corso anche in questo momento. Doveva essere una consuetudine quella di avere il campo principale situato subito dopo l’ingresso, era una cosa che Wei Ying notò anche a Yunmeng quando era andato lì per consegnare l’invito per le letture.

I quattro camminarono insieme fino a un certo punto poi, a coppie si separarono per andare in direzioni diverse, consapevoli che si sarebbero ritrovati tra poche ore massimo. Wei Wuxian non aveva timore di Meng Yao, infondo aperto com’era al dialogo non ebbe problemi a trovarsi subito a proprio agio insieme all’assistente, il quale spiccava anche di una certa parlantina oltre che di una intelligenza che si poteva scorgere subito dalle prime parole emesse.

<< Zewu-jun è una persona davvero straordinaria. Wei-gongzi, siete fortunato ad averci a che fare in modo tanto assiduo. >>

Wei Wuxian realizzò solo adesso del cambio di rotta che aveva preso la loro conversazione, anche se ovviamente non gli dispiaceva nel modo più assoluto parlare della Prima Giada dei Lan.

<< Oh lo è davvero. Si è sempre preso cura di me come una sorta di fratello, posso sempre fare affidamento su di lui. >>

<< E Lan-er gongzi? Mi è giunta voce che passate la maggior parte del tempo insieme a lui. >>

<< Lan Zhan? Eheh, lui è un pezzo di ghiaccio, parla poco e utilizza sempre la stessa manciata di parole quando si rivolge a me. Dovrebbe allargare un po’ di più il suo vocabolario mentale. Pensa che da piccolo non aveva mai nemmeno giocate a palle di neve, un disastro di bambino.  >>

Wei Wing non poteva fare altro che ridersela, una presa in giro bonaria nei confronti della Seconda Giada dei Lan, tanto lui non era li a martoriarlo con le solite parole “ridicolo” o “patetico”.

<< Sembrate trovare divertenti questi suoi difetti. >>

<< Oh lo sono, è divertente prenderlo in giro in modo sottile per vedere le sue reazioni. E’ sempre così stoico, non sembra smuoverlo niente. >>

Quest’ultima frase Wei Ying l’aveva detta in un modo quasi incerto, come se non ci credesse nemmeno lui. Infondo, anche se l’aveva presa come una sorta di scherzo, non aveva dimenticato quello che era successo quella sera all’interno della sorgente fredda. Lan Zhan era freddo, eppure in quell’occasione aveva tirato fuori un calore mai visto prima.

<< Però… senza di lui non vestirei questa divisa. Anche lui c’è sempre stato per me, anche nelle ore più improbabili, specialmente da piccoli quando dovevo entrare nell’ottica delle tremila regole della Setta Lan. Quando non capivo le nozioni spiegate dal Maestro Lan stava li con pazienza e non mi faceva andare via finchè non avessi capito. In più, combatte davvero bene, è un piacere allenarsi insieme a lui. Non riesco mai a vincere, ma neanche Lan Zhan riesce con me. Siamo sempre pari. Nelle missioni posso sempre contare su di lui, non faccio in tempo ad aprire bocca che lui ha già capito quello che sto cercando di dirgli. Lui c’è, il suo silenzio chiama molta presenza. Sento che potrei sempre affidarmi a lui. >>

Wei Ying non se ne accorse ma Meng Yao sorrise in modo molto sottile, come se desiderasse proprio sentire queste parole da parte del giovane cultore della Setta Lan. Wei Wuxian cominciò a sentire caldo, eppure non era per la temperatura esterna del Reame Impuro, anzi…tra queste montagne si respirava un clima abbastanza fresco. Era un calore che proveniva da dentro di sé, da una parte vicina al suo cuore. Anche se non sapeva come identificarlo, era abbastanza piacevole da avvertire.




Angolo Autrice:
 
Aaaa finalmente, sono riuscita a portarvi il capitolo 12. Tra distrazioni varie ci ho impiegato tre giorni di lavoro, e spero che il risultato sia valso l'attesa.
Prima di pensare ad altro, ci tengo a ringraziare, in modo doveroso, Sarah_Lilith alla quale mi sento di dedicare un altro capitolo di questa mia long.
Mi ha aiutato moltissimo per andare avanti in certi punti dove mi stavo irrimediabilmente bloccando. E' una persona che è diventata molto preziosa per me, quindi non posso che dedicarle tutto il mio amore <3
Questo è un capitolo più lungo del solito, e mi scuso in anticipo per questo, ma stavolta non volevo soffermarmi troppo in uno stesso luogo, anche se ero tentata di fermarmi nel momento della partenza di Lan Xichen e di Wei Ying.
Come avete avuto modo di leggere, qui compaiono Nie Mingjue e Meng Yao che spero di aver reso in modo decente, perdonatemi in caso perchè non ho mai scritto su di loro quindi non mi ritrovavo avere molta familiarità (Poi JGY è un personaggio difficile da rendere, mannaggia a lui çç)
E manco a farlo apposta, ho reso proprio Meng Yao il fautore di un nuovo pensiero di Wei Wuxian nei confronti di Lan Wangji. E se notate è presente anche un semi riferimento alla XiYao, una coppia che io personalmente adoro, che il fandom di mdzs non si calcola di striscio a cui spero di poterci dedicare una ff prima o poi.
E niente...prima che quest'angolo diventi più lungo del capitolo stesso (x°°) mi dileguo anche perchè ho anche due drabble a cui pensare, che spero di pubblicare presto.
Grazie a tutti per essere arrivati fino a qui, al prossimo aggiornamento <3

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Capitolo 13
*** Cap.13 ***


C’era una cosa che Wei Wuxian comprese durante il suo soggiorno a Qinghe: Lan Xichen aveva assolutamente ragione! Trovò molto utile stare in un ambiente diverso da quello a cui era abituato, soprattutto nell’osservare i diversi metodi di lavoro e di coltivazione che i membri di questo Clan adoperavano.  Inutile dire che il suo livello di curiosità si era alzato in una maniera esponenziale nel vedere il tipo di arma che erano soliti usare durante gli allenamenti e la caccia agli spiriti feroci: il dao, un tipo di sciabola dalla lama ricurva e monofilare facente parte della famiglia delle quattro principali armi usate nelle arti marziali, comprendente anche la spada, o jian, che solitamente utilizzavano anche le altre Sette. Al giovane cultore della setta Lan venne data la possibilità di sperimentare, un qualcosa che lui accolse con il suo tipico entusiasmo, dettato dall’ingenuità della sua età adolescenziale. Non riuscì a sollevarlo, se non per qualche millimetro massimo. Era decisamente un’arma troppo pesante per lui, abituato com’era ad altro tipo di armi molto più leggere. Quando ci provò, i suoi sforzi causarono risa non troppo sommesse da parte degli appartenenti del Clan Nie, ma d’altra parte chi poteva immaginare che la sciabola fosse così ostica da maneggiare? Quando nei giorni precedenti aveva assistito alle sessioni di allenamento notò una tale fluidità del movimento che mai avrebbe immaginato un tale peso. Insomma, gli appartenenti alla Setta di Qinghe dovevano avere dei muscoli e delle braccia non indifferenti, e adesso cominciava a comprendere perché Huaisang preferisse stare dietro ai suoi ventagli dalle mille fantasie piuttosto che impegnarsi un po’ di più nelle arti della sua Scuola. Nie Mingjue non sembrò prenderlo in giro, al contrario, gli diede una pacca sulla spalla come segno di incoraggiamento per il coraggio che aveva avuto nell’approcciarsi a un qualcosa che non era esattamente nelle sue corde. Nell’ottica di Wei Ying questa era decisamente una presa in giro…

<< Non credo che ci sia qualcuno in grado di sollevare una cosa del genere. >>

<< Wei-di, mi duole deluderti. Ma qualcuno c’è. >>

La voce di Lan Xichen era calma ma al tempo stesso carica di un certo calore misto a orgoglio, mentre si avvicinava al minore con al suo fianco Meng Yao. Si poteva dire che la Prima Giada, da quando erano a Qinghe, quando non stava con Nie Mingjue era sempre in compagnia del suo assistente. Giurerebbe, un giorno, di non averli visti entrambi per qualche oretta. Inizialmente si era preoccupato, giusto perché aveva promesso, con il suo solito fare da spavaldo, di proteggere l’erede del Clan Lan. Ma alla fine aveva trovato la sua fonte di distrazione e a quell’assenza sospetta non aveva più pensato.

<< Veramente? Chi? Voglio assolutamente conoscere il nome di questo fenomeno di forza. >>

<< Wei- gongzi lo conosci abbastanza bene. Si tratta di Lan- er gongzi. >>

A parlare era stato Meng Yao, sempre con quel tono e sorrisetto affabile. Sembrava essere sempre in prima linea ogni volta che c’era il nome della Seconda Giada dei Lan da pronunciare. Infondo, era con lui che aveva avuto modo di parlarne in questi giorni. La cosa, comunque, sorprese abbastanza Wei Wuxian il quale, spalancò gli occhi con fare incredulo. Non aveva decisamente idea di questa forza da parte di Lan Wangji, eppure nel corso degli anni avevano sempre fatto lo stesso allenamento. Certo… quando gli aveva afferrato il polso, quel giorno, lo aveva sentito piuttosto presente.

<< Lan Zhan? Non mi stai prendendo in giro? >>

<< Wei-gongzi, non sarei mai in grado di mentire su questo. L’ho visto più volte con i miei occhi nei vari soggiorni di Lan-er gongzi qui a Qinghe. >>

Wei Wuxian cercò lo sguardo di Lan Xichen desideroso di una qualche conferma, e tutto ciò che ottenne fu un cenno del capo e un sorriso leggero in segno di assenso. Insomma, si stava rendendo conto che c’erano delle cose che ancora non conosceva del suo fidato compagno di Setta, cosa strana per lui considerando che avevano passato buona parte del tempo insieme durante la loro infanzia e oltre. Lan Wangji quando si era distanziato così tanto da lui? Per quanto gli costasse ammetterlo era almeno qualche passo avanti a lui in ogni disciplina. Eppure, una parte di lui si ritrovò a riflettere sul fatto che una cosa del genere andasse bene, considerando che era di Lan Zhan che si stava parlando.

<< Oh, ma tu guarda. Chissà quante cose mi nasconde Lan Zhan! >>

Nel dire queste parole, Wei Wuxian si lasciò sfuggire una mezza risata prima di lasciare andare definitivamente il dao e passare entrambe le braccia dietro la sua testa incamminandosi verso l’interno della residenza Nie, lasciando Lan Xichen e Meng Yao a lanciarsi uno sguardo reciproco come a dirsi: più di quante immagini o per essere un brillante giovane maestro, è proprio tardo in certe cose.
 
Altri tre giorni trascorsero e la permanenza a Qinghe era giunta alla sua conclusione. Nonostante tutto, per Wei Wuxian su un’esperienza piena di nuove cose apprese. Aveva avuto modo di partecipare a una caccia notturna con i discepoli migliori del Capo Setta, e li aveva davvero avuto modo di poter vedere con i suoi occhi la potenza e la violenza di cui erano padroni senza mai risparmiarsi. Uno stile molto più aggressivo rispetto alla Scuola di Gusu, specialmente se doveva mettere a confronto il metodo di combattimento di Chefeng-zun e di Zewu-jun… la forza contro la pura eleganza, eppure sapevano coordinassi come se lottassero insieme da tutta una vita. Invece non aveva mai visto Meng Yao prendere parte a queste attività serali, probabilmente perché era tipo da preferire l’uso del cervello a quello della spada, o forse perché essendo un semplice assistente non era sufficientemente addestrato. Era comunque un ottimo compagno di chiacchierate e, a Wei Ying, non dispiacque molto non vederlo in azione nel senso più pratico del termine. Ma era arrivato il momento di andarsene, tornare tra le silenziose montagne di Gusu e riprendere quella vita fatta di regole continue e di impegni anche per quanto riguardava le letture nel pieno ritmo del loro svolgimento. Ed era proprio per via delle letture che Nie Mingjue disse a Wei Ying di tenere particolarmente d’occhio Huaisang, e di ricordargli cosa gli sarebbe successo se non avesse portato a casa un voto degno di questo nome. A Wei Wuxian non era dato di sapere cosa, ma a giudicare dall’espressione del Capo Setta Nie non doveva essere niente di divertente o piacevole. Gli dispiaceva essere fruitore di queste notizie non proprio gradevoli, anche perché quel piccolo amante dei ventagli gli stava abbastanza simpatico.


Il viaggio di ritorno fu un po’ più lungo rispetto all’andata, questo perché il tempo non era stato misericordioso nei loro riguardi; stava giungendo la fine della stagione autunnale, e nuvole scure coprivano il cielo chiamanti pioggia, mentre del forte vento soffiava dalla direzione Est. Sicuramente momento peggiore non poteva esserci per volare sulla propria spada, ma era una cosa che non potevano prevedere e non avevano altri mezzi per potersi spostare. Si tennero quindi un po’ più bassi rispetto al solito facendo attenzione a non andare contro corrente o troppo veloci e, in qualche modo, i due riuscirono a cavarsela arrivando nei pressi di Gusu quando ormai la sera era ormai calata e le stelle cominciavano a intravedersi attraverso la poca porzione di cielo scuro sgombro di nubi. Nonostante tutto Wei Wuxian si era anche divertito, infondo gli piaceva provare l’ebbrezza del pericolo ogni volta che vi era la possibilità. Lan Wangji, durante le loro missioni, spesso di rivolgeva a lui chiamandolo spericolato e forse, non esisteva termine più adatto per lui.  Nonostante non fossero arrivati nel mezzo del coprifuoco non c’era decisamente nessuno ad accoglierli, ma d'altra parte Lan Xichen non aveva mandato comunicazione alcuna per quanto riguarda il loro ritorno. Scesero dalle spade e il maggiore rivolse uno sguardo verso Wei Wuxian poggiando la mano destra sulla sua spalla.

<< Wei-di, va pure a riposare. Io vado a riferire del nostro ritorno a mio zio. Spero tu abbia utile il nostro viaggio. >>

<< Assolutamente, Zewu-jun. Ti ringrazio per avermi concesso di venire con te. >>

Wei Wuxian unì le mani davanti al petto per rivolgere all'altro il solito inchino cortese prima di allontanarsi per recarsi verso la zona dedite alle camere di discepoli e giovani maestri di Gusu. Era strano poter tornare in questo luogo di puro silenzio dopo giorni interi passati tra i rumori più disparati, eppure sotto certi aspetti aveva provato una sorta di nostalgia, anche se non sapeva per esattezza verso cosa. Un qualcosa che si accentuò nel momento in cui arrivò davanti alla porta della sua stanza con tanto di mano appoggiata sopra il telaio per farla scorrere. Non riusciva ad entrare. Forse semplicemente non voleva. Si allontanò da quella porta per dirigersi, a grandi falcate, verso un’altra ala dei Meandri delle Nuvole, li dove solo la famiglia principale soleva passare determinate ore della giornata che si traducevano semplicemente nella mattina presto e nella sera non appena la luna si alzava in cielo.

Era arrivato davanti al jingshi, la stanza silenziosa, di Lan Wangji. Ancora non sapeva bene il motivo che lo aveva spinto fino a lì, non lo sapeva neppure quando alzò la mano destra chiusa a pugno per bussare contro il telaio scuro. Non lo sapeva nemmeno nel momento in cuì aprì la porta ricevuto l’invito d’ingresso dall’altra parte. Bastava semplicemente dischiudere l’ingresso per avvertire tutt’altra atmosfera, tutt’altro odore…non aveva mai fatto caso all’odore di sandalo di Lan Wangji come in questo momento.

<< Wei Ying? >>

Chiese lui con una sfumatura incolore della voce, ad una prima occhiata si poteva intravedere la veste tipicamente da notte che indossava, mentre il nastro dal motivo a nuvola incorniciava ancora la sua fronte, sempre perfetto come le ciocche d’ebano scuro a contornare il viso.

<< Ah Lan Zhan! Siamo tornati da poco. Zewu-jun è dal Maestro Lan. >>

La voce di Wei Ying era calma anche se con una punta di vivacità che lo caratterizzava sempre. E mentre parlava entrò dentro la camera chiudendosi la porta alle spalle con un rumore inevitabile, un qualcosa che risultò sgradito all’ascolto se confrontato con la silenziosità del luogo in cui si trovavano.

<< Stai bene? >>

<< Sto bene, benissimo. Una meraviglia. Ti volevo vedere… vedere e parlare, si. Ecco, ti volevo parlare! >>

L’espressione di Lan Wangji si tinse di pura e semplice perplessione. Non potè fare a meno di avvicinarsi con semplice ed eleganti falcate al corpo del minore, allungando il braccio per sfiorare con un semplice tocco della mano la sua guancia.

<< Niente febbre. >>

<< Ti ho detto che mi sento bene. Poi mi spiegherai come fai ad essere sempre così fresco. >>

<< Hm. >>

Lan Wangji non era tanto convinto del suo straparlare, ma in cuor suo era felice di averlo qui con se. Aveva passato questi giorni interminabili nella flebile speranza non gli accadesse niente, ed effettivamente era proprio così. Si allontanò di qualche passo, e con un movimento veloce del braccio gli indicò il tavolino basso di legno scuro posto al centro della stanza, un modo per dire a Wei Ying di andare ad accomodarsi lì. Un invito che, il giovane cultore della Setta Lan, accolse di buon grado non potendo fare a meno di guardarsi intorno mentre si incamminava. Le volte in cui era stato all’interno del jingshi della Seconda Giada si potevano contare sulle dita di mezza mano. Ricordava benissimo la sera in cui entrambi avevano sei anni, e Wei Ying era rimasto buona parte della sera ad aspettare il ritorno di Lan Wangji dall’animo a terra e che aveva cercato di risollevare giocando con lui a palle di neve. Quella fu la prima volta che entrò all’interno della stanza del più grande in quanto, entrambi, avevano bisogno di asciugarsi in seguito al lungo gioco che si era protratto per non si sa quanto tempo. Lan Zhan gli prestò temporaneamente una delle sue vesti, non voleva che si ammalasse. Anche allora profumava di sandalo.

<< Ecco… probabilmente dovrò riprendere il mio posto nella classe delle letture, domani. Quindi ho pensato di venire da te ad essere aggiornato. >>

Non era questo il motivo primario che lo aveva spinto all’interno della stanza di Lan Wangji, voleva dirgli tante cose… complimentarsi con lui per la forza con cui riusciva a utilizzare il dao, riferirgli delle chiacchierate interessanti che si era fatto insieme a Meng Yao e di come era stato il soggiorno a Qinghe. Per le letture poteva anche passare da Jiang Cheng e nessuno se ne sarebbe accorto. Probabilmente anche Wei Ying soffriva di una strana forma d’ansia per cui non poteva fare a meno di dire la prima cosa che gli passava per la testa senza cognizione di causa. Perfino la luce negli occhi di giada di Lan Zhan era diversa, come se nemmeno lui si aspettasse un’uscita del genere da parte dell’altro. Eppure, con la sua solita voce monocorde, cominciò a spiegargli tutto quello che c’era da sapere in merito, nozioni che il più piccolo conosceva già alla perfezione. Ma lui doveva solo offrirgli un aggancio per non partire impreparato il giorno dopo, anche perché sicuramente Lan Qiren non lo avrebbe risparmiato consapevole di tutti i giorni passati lontani.

<< Vuoi del tè? >>

Chiese Lan Wangji nel momento in cui si alzò per andare a posare una delle pergamene nel posto dove era solito riporle. L’aveva presa come esempio per spiegare all’altro quanto avessero fatto in quei giorni, appunti vecchi ma sempre attuali ogni volta che c’erano le letture di mezzo. Eppure, da Wei Ying non ottenne alcuna risposta.

<< Wei Ying? >>

La voce di Lan Zhan riempì l’ambiente, una sfumatura di preoccupazione per non aver ricevuto alcuna parola da parte del più piccolo. Ma, quando si voltò, lo notò con gli occhi chiusi, col petto che si alzava e si abbassa nella tipica ritmicità del sonno. Si era addormentato… Wei Wuxian si era addormentato in camera sua! Probabilmente il viaggio era stato più lungo e stancante del solito e il parlare delle lezioni non lo aveva aiutato a rimanere sveglio. Aveva davvero questa capacità di addormentarsi nel giro di pochi secondi di distrazione? Lan Wangji sospirò in modo lieve, e si avvicinò al più piccolo inginocchiandosi al suo fianco, scuotendolo con dolcezza come se volesse favorire il suo risveglio.

<< Wei Ying… svegliati. >>

Mormorò in modo tenue, ma l’unica cosa che ottenne fu la testa del compagno scivolare verso la sua spalla, un qualcosa che irrigidì abbastanza Lan Wangji. Dopo quanto successo all’interno della sorgente fredda non era più abituato ad averlo vicino, e la cosa gli provocò una strana sensazione addosso oltre che, ovviamente, un tuffo al cuore. Poteva sentire distintamente il peso del respiro di Wei Wuxian contro il suo collo, un qualcosa che desiderava da anni ma che non pensava poter mai vedere realizzarsi. Eppure sapeva che l’altro non aveva il controllo delle sue azioni nel sonno, specialmente quando si ritrovò a stringere una parte della sua candida veste, come una coperta che non voleva più lasciar via. A Lan Zhan mancò un respiro, abbassò il capo per poggiare le sue labbra sul nastro frontale dell’altro. Quel capo era importante per gli appartenenti al loro Clan, pregno di un significato profondo, eppure Lan Wangji lo sfiorò lo stesso, un modo come un altro per sentire quel ragazzo già suo.

<< Cosa devo fare con te? >>

Mormorò morbido, candido come di neve che attecchisce al suolo. Non poteva lasciarlo dormire sul pavimento perciò, lo prese delicatamente in braccio, avvicinandosi al letto per poggiarlo lì facendo attenzione a non fare movimenti bruschi per non svegliarlo. Le mani di Wei Ying erano ancora strette alla sua veste e questo non gli diede altra scelta di sdraiarsi, a sua volta, nel letto insieme a lui. Era un contatto più intimo di quanto si sarebbe aspettato di ricevere da quando il suo cuore aveva capito di essere innamorato. Domani sarebbe sorto un altro problema, come far uscire il minore senza che qualcuno lo vedesse. Come spiegarlo allo zio se qualcuno dei discepoli li avesse trovati insieme nello stesso letto per sbaglio.

Eppure, Lan Zhan, affidò questi pensieri alla notte. Alle prime luci dell’alba avrebbe trovato una soluzione, ma non adesso.
Adesso c’era solo Wei Ying.




Angolo Autrice:
Uuuu finalmente eccolo qui, l'aggiornamento. Un altro lungo capitolo, e spero proprio di non annoiare, in caso proverò a diminuire il numero di caratteri xD
Qui ho voluto ambientare metà capitolo a Qinghe, giusto per avere una sorta di conclusione sensata del precedente, e metà a Gusu.
Mi è piaciuto decisamente molto giocare con la parentesi XiYao (almeno qui riesco a genstire le cose da un punto di vista felice rispetto alle mie drabble piene di drama x°°) e niente, li adoro ** e spero sia stata una cosa di vostro gradimento.
Tornando a Gusu invece...che ve lo dico a fare? La WangXian sta facendo un passo avanti, e la cosa mi rende essenzialmente contenta <3 Se mi immagino Wei Ying che dorme con la testa poggiata sopra la spalla di Lan Zhan io strillo male, malissimo.
Avete notato? Ho inserito anche un breve riferimento al capitolo 4, la battaglia a palle di neve che aveva chiuso il tutto. Sono consapevole di aver dedicato solo pochi capitoli all'infanzia dei nostri protagonisti per questo, se si presenta la possibilità, ho intenzione di implemetare qualche avvenimento con la tecnica ricordi/flashback. Alla fine non mi dispiace come è uscito, non è stata un'aggiunta forzata e si è sposata bene con il resto della narrazione (e per una volta me lo dico da sola x°°)
E niente...spero che il capitolo vi sia piaciuto. Al prossimo aggiornamento <3

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Capitolo 14
*** Cap.14 ***


Lentamente la notte stava lasciando spazio al giorno. Tenue bagliore rosato che cominciava a dipingere l’orizzonte e stelle che, prima di sparire, salutarono l’amica luna con la promessa di rivedersi fra qualche ora. Eppure, Gusu era ancora immobile. Perfino il vento aveva deciso di prendersi una pausa più lunga prima di riprendere a soffiare tra le fronde degli alberi, forse stanco per la tempesta che aveva generato il giorno prima. Qualche pigro uccellino aprì gli occhi, sbattendo stancamente le ali ma senza ancora volare, come se stesse aspettando il giorno per planare a procacciarsi il cibo, come se ancora sentisse il bisogno di sentire le venature del legno sotto le zampe sottili. Era una consuetudine che si ripeteva spesso nei Meandri delle Nuvole, un rito che coinvolgeva ogni alba e che terminava a ogni tramonto. Ancora un’ora e tutto avrebbe avuto inizio; Ancora un’ora e tutto, di questo luogo immerso tra il verde e le montagne, avrebbe preso vita. Anche se… qualcuno aveva già iniziato e, per gli standard del Clan Lan, anche in modo un po’ troppo rumoroso.

Erano mugugni indefiniti quelli che le serrate labbra di Wei Ying stavano emettendo. L’incantesimo del silenzio di Lan Zhan aveva sortito l’effetto desiderato e, nonostante lo sapesse fare anche lui, era decisamente troppo scosso per ricordarsene. Si era svegliato di scatto, anche prima della Seconda Giada, vittima di qualche pensiero o sogno che aveva attraversato improvvisamente la sua mente, ed era bastato spostare di poco lo sguardo per capire dove fosse. Iridi cineree che si spalancarono per l’incredulità, ed era bastato un semplice movimento per cadere da quel letto senza ritegno alcuno. Il talamo di Lan Zhan non era molto grande, in quanto pensato per una persona soltanto, e per starci in due si era dovuto stringere al minore un po’ più del dovuto. Inutile dire, che lo spavento aveva causato il risveglio repentino di Lan Wangji il quale, lo zittì anzitempo in modo da non fargli emettere alcun tipo di suono capace di farli scoprire. Il maggiore non si aspettava un risvolto del genere, ancora una volta Wei Wuxian era stato capace di sconvolgere il suo mondo e i suoi piani, e anche se il jingshi era in una posizione molto più isolata rispetto a quella dei discepoli comuni del Clan Lan di Gusu, non voleva correre rischi. Anche perché, la stanza del fratello e dello zio non erano molto lontane.

Wei Wuxian gonfiò le guance sbattendo la mano destra sul pavimento di legno coperto da un leggero tessuto bianco con sfumature azzurrine, un adornamento destinato alla zona notte, messo appositamente lì per evitare di fare alcun tipo di rumore in caso di assi scricchiolanti. Se la stanza era chiamata silenziosa un motivo ci doveva essere.

<< Calmati. >>

La voce di Lan Wangji era tranquilla e posata, ma con un tono di voce più basso rispetto al solito, cosa che servì solo per irritare un pó di più il minore il quale indicò se stesso con fare esasperante.

<< Wei Ying. Calmati. >>

Quest'ultimo sapeva che Lan Wangji sarebbe stato in grado di tenerlo sotto quell’incantesimo per tutto il resto della sua vita di cultore se fosse stato necessario. Per questo, costrinse se stesso a tornare verso uno stato di tranquillità ottimale. Smise di gonfiare le guance e osservò il maggiore con un velo di dispiacere nello sguardo. A quel punto, l’incantesimo del silenzio fu sciolto.

<< Che è successo? >>

<< Ti sei addormentato qui. >>

Wei Wuxian registrò quella semplice frase come la colpa più grande che potesse commettere. Con quale coraggio si era potuto addormentare nella stanza di Lan Wangji e arrabbiarsi una volta sveglio per questo. Delle volte aveva un coraggio non indifferente, oltre che una faccia tosta da far invidia a chiunque. Si morse il labbro scattando in piedi e piegò il busto in avanti, come primo segno di scuse silenziose.

 << Io… mi dispiace. Potevi lasciami benissimo fuori e invece mi hai portato pure nel tuo letto. Grazie. >>

 << Non importa. Stai meglio? >>

Seguendo i movimenti del minore, anche Lan Wangji si alzò in piedi. Voleva avvicinarsi a lui eppure, restò immobile. In cuor suo desiderava una reazione diversa del compagno di studi una volta sveglio, ma d’altra parte era coerente con il suo comportamento tenuto sempre in questi anni nei suoi confronti. Wei Ying sorrise in modo lieve, portando un dito della mano destra a picchiettarsi un lato del naso. Era un tic che Lan Zhan aveva imparato a conoscere bene in quanto, lo faceva sempre quando o era in impaccio o in uno stato pensante.

<< Si, mi sento solo in imbarazzo. Addormentarmi così improvvisamente… che figura. Grazie davvero, mi domando perché proprio con me sei sempre così premuroso. >>

<< Io… >>

<< Comunque, non è manco l’alba. Meglio che esca di qui adesso in modo da non farmi beccare. Ci vediamo dopo? >>

<< Hm. >>

Dopo avergli rivolto un sorriso, Wei Wuxian si avvicinò alla porta scorrevole del jingshi scivolando fuori facendo attenzione a non farsi sentire lasciando, al suo interno, il rumore della sua assenza. Lan Wangji si limitò ad emettere un sospiro prima di lasciarsi cadere in modo elegante sul letto in modo da approfittare di quei pochi minuti che lo speravano dall’atto meditativo del mattino eppure, non riuscì a chiudere gli occhi. Era mancanza quella che sentiva, un riuscire ad avvertire ancora il calore e l’odore di Wei Wuxian stretto a lui per tutta una notte. Le sue vesti ancora bruciavano per via di quel contatto di quelle piccole mani strette intorno al tessuto come in cerca di un qualche conforto. Non poteva continuare così eppure, al tempo stesso, non poteva farne a meno.

I due solitamente viaggiavano su due binari di pensiero differente eppure, Wei Wuxian si avvicinò pericolosamente a quello del maggiore. Si era diretto da lui per un motivo che nemmeno lui sapeva ed era finito per chiedergli la prima cosa che gli era passata per la testa. Forse per questo aveva avuto una sorta di blackout addormentandosi all’improvviso ed è vero che aveva reagito in un modo quasi tragico ma, in verità, non gli era dispiaciuto stare così attaccato al corpo di Lan Zhan. Poteva sentire quasi distintamente i battiti del suo cuore farsi strada attraverso il petto, un qualcosa che non accadeva da quella sera alla sorgente fredda.  
 

Tornare ad assistere alle letture segnò il ritorno di Wei Ying alla realtà di Gusu a cui era mancato negli ultimi giorni. Non si sentì assolutamente indietro rispetto a tutti gli altri, anche perché tutte le nozioni le sapeva ormai a menadito e grazie a Lan Zhan seppe subito dove ricollegarsi con i vari discorsi senza perdersi, con sommo gaudio da parte di Lan Qiren che per una volta non trovò necessario fargli alcun appunto. Infondo il vecchio Maestro sapeva del valore di Wei Wuxian come giovane cultore del Clan, solo ammetterlo avrebbe significato metterlo sullo stesso piano dei suoi nipoti, e in questo modo lo spronava a rimanere concentrato considerando che la sua soglia di attenzione sapeva essere spessa quando un foglio di pergamena. Per il Giovane Maestro della Setta Lan fu comunque un piacere ritrovarsi con coloro che aveva lasciato prima di partire, in particolare Jiang Cheng e Nie Huaisang. Quest’ultimo, si ritrovò a sbiancare considerevolmente nascondendo il viso dietro l’immancabile ventaglio pregiato mentre ascoltava le parole che il suo Da-ge gli aveva rivolto.

<< Mi aveva avvertito che mi avrebbe spezzato le gambe se non fossi ritornato a Qinghe con almeno Yi*>> 

Cominciò a piagnucolare il più giovane dei fratelli Nie e, complice la poca differenza di altezza, si aggrappò senza alcun ritegno alla vita di Wei Wuxian il quale non potè far altro che ridacchiare con un certo disagio mentre gli donava dei colpetti in testa con fare consolatorio.

<< Nie-xiong, non è difficile. Posso aiutarti, basta che non ti distrai a guardare i tuoi ventagli. Sempre quelli sono, non è che mutano di colore se li osservi in continuazione. >>

<< Wei-xiooong! Tu non hai mai guardato a lungo qualcosa che ti piace? >>

Non era una domanda tanto strana quella che gli rivolse Nie Huaisang eppure bastò per zittire Wei Wuxian dopo un leggero sobbalzo per via del quesito tanto improvviso. Effettivamente, nel corso degli anni, la maggior parte dei suoi sguardi erano rivolti a Lan Wangji, vuoi perché lo ammirasse o perché godeva davvero tanto del tempo passato in sua compagnia. Ma questo in che tipo di piacere si poteva tradurre?

<< Wei-xiong? >>

<< Eh? >>

Huaisang lo stava osservando con una certa perplessione. Non capitava mai che Wei Wuxian non rispondesse nell’immediato a una domanda preferendo perdersi in momentanei pensieri, tanto che il giovane cultore del Clan Nie smise di piagnucolare staccandosi da quella vita a cui era attaccato per la disperazione e stava usando il ventaglio per picchiettarlo sul petto.

<< Ah… eheh, Nie-xiong. Che stavamo dicendo? >>

<< Ti ho chiesto se tu hai mai guardato… >>

<< Oh si si, adesso ricordo. Effettivamente qualcosa potrebbe esserci. Ora scusami, devo fare una cosa urgente. >>

Disse e senza aspettare una risposta da parte dell’altro cominciò a dirigersi verso la parte destinata alle stanze degli appartenenti del Clan Lan, anche se questa volta si tenne ben lontano dal jingshi di Lan Wangji in quanto, non era quello il suo obiettivo.

Una volta nella sua stanza cominciò a cercare in ogni cassetto dove sapeva esserci i quaderni e i rotoli di appunti da quando era diventato discepolo fino ad adesso. Fu una ricerca piuttosto lunga, a tratti sfiancante, questo perché Wei Wuxian non aveva proprio la concezione di catalogare ogni cosa seguendo il principio di mese e anno in cui gli appunti venivano presi. Lan Xichen aveva provato a istruirlo in questo senso, ma questo suo disordine mentale era perdurato per buona pace dell’erede del Clan. Stava cominciando a perdere le speranze, eppure qualche divinità doveva averlo guidato bene perché il suo sguardo, tra la pila di carta e rotoli, si illuminò in un modo quasi improvviso.

<< Trovato! >>

Esclamò prendendo delicatamente quella pergamena stringendosela al petto come il più grande dei tesori. La sua camera sembrava un vero e proprio campo di battaglia, e sapeva che prima di fare qualsiasi altra cosa doveva sistemare il casino che era riuscito a creare. Anche perché le camere di discepoli e giovani maestri non appartenenti al ramo principale della famiglia erano continuamente soggette a controlli da parte degli anziani e sinceramente, voleva evitare di ricevere una punizione da parte del Maestro Lan Qiren.
Ci impiegò quasi un’ora per riportare tutto ad un aspetto  più o meno decente. Non voleva perdere altro tempo così sedette sul letto aprendo la pergamena a lungo agognata. Un sorriso gli si dipinse sulle labbra e cominciò a leggere e ripassare quanto era convinto di aver dimenticato e che invece, era sempre rimasto in una parte del suo cuore sopita.


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Nella Cina antica vigeva questa prassi per indicare i voti:
Jia: A
Yi: B
Bing: C
Ding: Non sei degno di essere un cultore 
Questo sistema lo si può leggere nel capitolo 120 della novel (uno speciale degli extra <3)

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Angolo autrice:
Uuuu, eccomi tornata con un nuovo capitolo. Quasi non speravo più di tornare ad aggiornare, e invece ci sono riuscita. Ringraziate la mia Lilith che mi ha spronato nello scrivere, sono decisamente fortunata ad avere una partner di coltivazione come lei <3
Con questo aggiornamento sono stata tremendamente indecisa fino all'ultimo, perchè volevo mettere in atto una situazione di crisi o almeno, volevo far succedere qualcosa. Ma poi avrei tolto la vena tranquilla e priva di drammi che mi sono ripromessa nel momento in cui ho cominciato la stesura di questa mia ff. Lo avrei visto come una forzatura per far avvicinare Wei Wuxian e Lan Wangji e non volevo questo.
So di aver finito in modo tale da avervi lasciato una certa curiosità addosso e so che molti mi odieranno per questo. Ma ormai ci siamo, siamo arrivati alle battute finali e vedrete cosa sta combinando Wei Ying soltanto nel prossimo u.u
Detto ciò, spero che tutto ciò vi sia piaciuto, e noi ci vediamo al prossimo aggiornamento ;)

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Capitolo 15
*** Cap.15 ***


Lieve era il soffio di vento che sfiorava la pelle in una sera in cui tutto sembrava tacere. Un muoversi cauto in quella radura inamovibile, un osservare per pochi istanti lo spicchio di luna capace di specchiarsi nell’acqua di quella sorgente, la cui cascata produceva un rumore da paesaggio quasi onirico. Vigeva il coprifuoco nei Meandri delle Nuvole eppure, era quasi uno spreco non far godere a nessuno questa meraviglia ma al tempo stesso ci si sentiva fortunati a poterlo vivere da soli, un ricordo impresso al centro del cuore e, un sorriso che nacque in modo inevitabile sul volto. Ma infondo, lui sapeva sempre come si faceva a sorridere anche se quel breve movimento di labbra era carico di ben altri sentimenti che non sapeva come spiegare.

Wei Wuxian raggiunse il punto dove decine di pallette di pelo bianche erano riunite. Alcune stavano dormendo, altre stavano finendo di rosicchiare qualche filo d’erba. Si può dire che ormai si erano abituati a questo posto e il giovane cultore non poteva essere più felice di aver preso la decisione di prenderli per portarli qui. Si sedette davanti a uno degli alberi, appoggiando la schiena contro quel forte legno per stare ancora più comodo e sfilò delicatamente il suo dizi dalla cintura dove lo aveva messo nel momento stesso in cui aveva lasciato la sua stanza. Non poteva vantare uno strumento ricavato direttamente dalla giada come poteva essere lo xiao di Lan Xichen, Liebing. Il suo era realizzato in legno di cedro, considerato l’incarnazione della grandezza d’animo ed elevazione spirituale; bianco e con intarsi a forma di nuvola blu scuro con, alla sua estremità, una nappa del medesimo colore. Non era pregiato ma suonava molto bene, ormai fido compagno di Wei Ying da molti anni.

Portandosi il dizi alle labbra cominciò a soffiare a vibrare nell’aria una tenue melodia, carica di ricordi ormai lontani nel tempo. Semplice, trasudava una sensazione di infanzia ad ogni nota, ma c’era qualcosa che rendeva il suono quasi stentato come se mancasse di una parte fondamentale per renderla completa e molto più fluida alle orecchie di chi era in grado di ascoltare. Eppure, questo non sembrò colpire in modo particolare il giovane maestro della setta Lan che continuò a suonare imperterrito finchè un rumore di passi non lo distolse portandolo ad aprire gli occhi per puntarli verso colui che sperava di attirare mediante questo suono, il bel cultore dal pallido sguardo di giada: Lan Wangji.

<< Wei Ying… >>

Un richiamo, un semplice nome che portò il minore a smettere di soffiare aria nel dizi interrompendo quel suono in modo brusco ma al tempo stesso delicato, come se la nota riprodotta non stesso soffrendo del fatto di essere stata interrotta a metà della sua esecuzione.

<< Lan Zhan, non credi che a questa melodia manchi qualcosa? Che ne dici…? >>

Era una domanda lasciata in sospeso di proposito, consapevole del fatto che il compagno avesse compreso dove volesse andare a parare senza dirlo in modo esplicito. Lan Zhan non riuscì a protestare appellandosi al possibile coprifuoco che era lì per raggiungere il suo culmine, semplicemente si incamminò in modo da sedersi accanto a Wei Wuxian e, con un elegante movimento del braccio, fece comparire il suo guqin appoggiandolo delicatamente sulle gambe incrociate.

Bastarono pochi secondi a Lan Wangji per riportare alla mente quella partitura ormai antica, dita delicate che cominciarono per prime a pizzicare con abilità quelle corde donando il ritmo al minore che, infatti, appoggiò le labbra sul dizi riprendendo a suonare dall’inizio e senza alcuno sforzo. Era da un po’ che non si dedicavano alla musica in momenti comuni eppure, i loro strumenti erano coordinati come se non facessero altro da tutta una vita. La melodia era sempre semplice, infantile ma non sembrò mancasse alcuna parte, ritmi all’unisono in una alternanza  di parti solitarie e di coppia.  Perfino i conigli fermarono le loro attività, muovendo le orecchie nel prestare attenzione al suono prodotto dalle mani di questi musicisti così abili.

Il loro duetto continuò a lungo e fu la nota prolungata del dizi di Wei Ying a mettere fine a ogni cosa, in perfetta contrapposizione con la nota iniziale pizzicata sulle corde del guqin di Lan Zhan. Il più giovane allontanò le labbra dal suo strumento che venne appoggiato delicatamente sul manto erboso alla sua destra rivolgendo poi il grigio sguardo verso Lan Zhan che, nel mentre, aveva già fatto sparire magicamente il suo comprendendo che quella sarebbe stata l’unica canzone che avrebbero suonato quella sera.

<< Sono passati sei anni da quando l’abbiamo suonata la prima volta. Incredibile che la ricordi ancora. >>

<< Hm. Mi stupisce che la ricordi tu. >>

<< Hey! La mia memoria non è così pessima come credi. >>

Lan Wangji gli rivolse uno sguardo molto eloquente, come se non credesse nemmeno per un secondo alle parole che l’amico aveva appena pronunciato, cosa che non toccò molto il diretto interessato il quale si limitò a sorridere nel suo abituale modo.

Ma era vero, non poteva dimenticarsi proprio di questa melodia. Era stato il primo componimento per guqin e dizi che i due avevano imparato, nonché primo approccio allo strumento per Wei Wuxian. I nove anni aprirono, per lui, la strada dell’iperattività in cui non riusciva a stare fermo per più di un certo tempo nello stesso punto, e ad un certo punto Lan Qiren era stanco di infliggere punizioni continue a quel povero bambino che, a quanto pare, stavano servendo a poco. Così gli mise tra le mani un dizi in modo che potesse sfogarsi nella musica senza contravvenire alle regole del Clan Lan di Gusu.  Anche in questo suo primo approccio Lan Wangji giocò una parte essenziale, lui che aveva familiarità con la sonorità del guqin già da un anno e poco più. Si occupò lui stesso di trovare una canzone che potesse andare bene a qualcuno che non sapeva nemmeno come muovere le mani sopra uno strumento musicale, anche se dovette armarsi di molta pazienza in quanto ogni spartito trovato non andava bene per Wei Wuxian che, li considerava noiosi, per nulla appetibili o divertenti. “Wangji-xiong, già le regole della scuola sono soporifere. Non lo deve essere anche la musica.” Era questa la frase che ripeteva più spesso in quel periodo, finchè quel motivetto dal sapore allegro e infantile  non lo conquistò definitivamente. Ma, anche se lo avevano trovato, questo non significava che l'esecuzione fu facile e repentina. Wei Wuxian aveva l’iniziale capacità di mettere le dita in modo sbagliato e questo causò dei fischi acuti, striduli e per niente belli da sentire. Avesse commesso un omicidio probabilmente la sua vittima avrebbe sofferto di meno rispetto a quel povero dizi. Anche Lan Xichen si era preso a cuore l’intera faccenda, e si preoccupò personalmente di dare qualche lezione privata al minore, per buona pace degli anziani del Clan che stavano cominciando a guardare storto Lan Qiren per l'idea avuta. Bastarono pochi mesi a Wei Wuxian per entrare nell'ottica di come trattare uno strumento musicale e ben presto fu capace di riprodurre delle belle note capaci di non disturbare l'orecchio di chi si ritrovava a sentire. Capita la melodia, cominciò ad esercitarsi insieme all’abile suonatore di guqin che era Lan Wangji e da lui imparò ancora di più anche se suonavano strumenti diversi. Quella composizione fu il risultato delle loro forze unite, del loro essersi saputo mettere in gioco insieme per imparare. Quella composizione aiutò a far capire a Wei Wuxian che collaborare con la Seconda Giada non era poi così male, ed è per questo che erano sempre insieme ogni qual volta che c’erano nuove cose da imparare e spiriti da cacciare in età un po’ più adulta.

<< Non è l’unica che abbiamo appreso. Perché questa? >>

Era sensata la domanda che giunse da Lan Wangji, un qualcosa che fece nascere sul volto del più giovane un sorriso ancora più radioso mentre con un lieve movimento di bacino si spostò più indietro per appoggiare meglio la schiena contro il tronco dell’albero.

<< Perché… è la prima. >>

Era così semplice la risposta di Wei Wuxian, eppure bastò per rendere quasi vacuo lo sguardo di Lan Wangji che, per una volta, non riuscì a comprendere dove l’altro volesse andare a parare. Era talmente bella la sua espressione che Wei Ying si lasciò sfuggire una risata leggera che non era canzonatoria come buona parte di quelle che emetteva ogni qual volta si ritrovava a intrattenere un discorso in compagnia della Seconda Giada.

<< Mi sono ritrovato a riflettere che molte delle mie prime volte sono state insieme a te. Sei stato il primo che mi ha trovato dopo che ho perso i miei genitori, addirittura mi hai offerto tu di venire a vivere qui prima ancora di tuo fratello o di tuo zio… >>

<< Wei Ying… >>

<< No, non mi interrompere. Dicevo? Ah si… con te ho avuto la mia prima battaglia di neve, non ho molti ricordi legati alla mia infanzia ma dove vivevo non nevicava così spesso come qui. Ho imparato a suonare il dizi e questa è stata la nostra prima composizione. La mia prima caccia ai mostri è avvenuta insieme a te, e per essere anche quella successiva. L’altra notte ho addirittura dormito insieme a te e, col senno di poi, non mi è dispiaciuto. Mi chiedo solo, quale altra prima volta vivrò adesso insieme a te. >>

Il viso di Lan Wangji era una maschera di marmo inespressiva, non riusciva a credere che quelle parole giungessero direttamente da uno come Wei Wuxian. Poteva averle dette senza pensarci troppo eppure, riuscirono a smuovere in lui qualcosa, un qualcosa che lo portò ad avvicinare il corpo a quello del più giovane. Voleva un’altra prima volta? Forse era arrivata l’occasione propizia di compiere un gesto che non era stato in grado di portare fino alla fine in un’altra occasione. Non voleva più esitare, adesso era arrivato il momento di agire. Fu rapido il movimento della sua mano, un usare la forza quanto bastasse per tirare il braccio di Wei Wuxian, staccarlo da quel tronco d’albero e farlo sdraiare in mezzo all’erba.

<< L-Lan Zh…? >>

Le labbra di Wei Wuxian non riuscirono ad emettere alcun suono, il fresco tocco delle labbra del più grande sulle sue glielo impedì, un gesto inaspettato che lo portò a spalancare il grigio sguardo. Ancora una volta riuscì a sentire il forte battito del suo cuore fin dentro le orecchie. Eppure, non riuscì a fare niente per cancellare il peso del corpo di Lan Zhan sopra il suo, forse semplicemente non voleva. Lentamente le sue labbra si schiusero permettendo alla lingua del maggiore di entrare al suo interno. Una sensazione strana, quasi umida ma, ben presto Wei Wuxian comprese cosa andasse fatto e le loro lingue cominciarono una sorta di danza sensuale, corpo che stava cominciando a fremere mentre gemiti bassi uscivano dalle labbra socchiuse dando un maggiore pretesto a Lan Wangji di continuare quel contatto più a lungo possibile, vittime di quella passione che li aveva sopraffatti anche se, le loro mani erano ancora ferme. Entrambi si stavano limitando all’esplorazione delle loro cavità orali senza prendersi ulteriori libertà. Per quello, probabilmente, ci sarebbe stato tempo in seguito. Fu Lan Wangji a interrompere quel contatto qualche minuto più tardi, lingue che erano ancora collegate tramite un sottile rivolo di saliva.

I loro respiri erano ancora affannati, le gote di Wei Wuxian tinte di un rosso mai visto mentre lentamente si metteva seduto notando quel certo rossore anche sul collo di Lan Wangji e nella punta delle sue orecchie, eppure sembrava essere messo meglio rispetto a lui.

<< L-Lan Zhan… >>

<< No… scusami >>

Mormorò la Seconda Giada portando il peso su entrambe le gambe per potersi alzare, probabilmente voleva andare via ed espiare la colpa di quanto commesso ai danni del minore eppure, lui non voleva lasciarlo andare via in questo modo, non dopo quello che avevano appena fatto. Con uno slancio, Wei Wuxian si lanciò ad abbracciare la vita dell’altro costringendolo a ritornare seduto.

<< Non penserai di baciarmi e poi andartene come se non fosse successo niente, Lan er-gege >>

<< Io… >>

<< Da… da quanto tempo volevi farlo? >>

Era proprio questa la domanda che non voleva ricevere da parte sua. Era difficile per Lan Wangji spiegare che parte dei suoi sentimenti cominciarono a venire alla luce nel momento in cui l’altro lo aveva aiutato a sfogare il dolore per la perdita della madre e che sono maturati nel corso del tempo fino a diventare più forti da qualche anno massimo. Più che altro, per Lan Wangji era difficile esprimere una qualsivoglia emozione, e l’amore che provava nei confronti di Wei Wuxian era tra queste.

<< Da un po’. >>

<< E perché non lo hai fatto prima? >>

<< Wei Ying! >>

Lan Wangji pronunciò quel nome in una scia esasperata, non era certo che il compagno avesse compreso l’entità del gesto che avevano appena compiuto. Solitamente era molto intelligente e non voleva arrivare a dubitare di questo per i motivi più disparati.

<< N-non sto scherzando, Lan Zhan. Se davvero provi questo per me, perché non me lo hai mai detto? >>

<< Non volevo che ti sentissi in obbligo. >>

Era probabilmente la risposta più sincera che uscì fuori dalle labbra di Lan Wangji, un qualcosa che scosse abbastanza Wei Wuxian e un doveroso sospiro si fece largo da quelle labbra arrossate, ancora un po’ gonfie per via di quel bacio parecchio passionale. Alzò una mano per appoggiarla contro il suo petto sentendo ancora distintamente il battito del suo cuore, emozione che ancora non era riuscita a scemare del tutto da lui. Fece, poi, scivolare quella stessa mano verso il petto di Lan Wangji. Anche il suo cuore stava battendo esattamente come il suo… questo doveva pure significare qualcosa.

<< Il mio cuore non batte mai così forte quando sono da altre parti. Anche il giorno che eravamo insieme nella sorgente fredda, dopo che mi hai lasciato andare, ho sentito come se mi stesse uscire dal petto da un momento all’altro. Due prime volte in una, non male Lan Zhan. >>

Lan Wangji assottigliò lo sguardo e spostò le iridi di giada verso il viso del compagno, aveva inteso queste parole come un qualcosa di canzonatorio, cosa che venne smentita da una risata piuttosto nervosa e imbarazzata provenire direttamente da Wei Wuxian.

<< Quello che voglio dire è… che non voglio che sia nessun altro a far battere il mio cuore in questo modo. Non può essere nessun altro. Solo tu. Voglio che sia solo tu, Lan Zhan. Voglio scoprire l’entità di questo sentimento insieme a te. >>

<< Lo voglio anche io, Wei Ying. >>

Le parole della Seconda Giada uscirono come un sorto, nuova emozione si fece strada in lui e per una volta si concesse di far emergere un breve sorriso in quel suo volto marmoreo, mentre entrambe le braccia si strinsero intorno alla figura minuta dell’altro.

<< Lan Zhan, ho un’idea! Sfila via il tuo nastro frontale. Dai. >>

Erano strane le parole del più giovane ma, dopo un momento di riluttanza, Lan Wangji fece come gli erano stato richiesto tenendo in mano quel nastro bianco dal motivo a nuvola che solitamente toglieva soltanto quando arrivava l’ora del riposo notturno. Wei Wuxian aveva fatto lo stesso, e si sporse di poco per circondare la fronte di Lan Zhan con un nuovo nastro… il suo. Poi prese quello del compagno e fece la medesima cosa su se stesso. Era una cosa importante quella che aveva appena compiuto riuscendo ad ammutolire la Seconda Giada che non riuscì a trovare le parole per controbattere a un simile gesto. Sembrava come se si fossero appena scambiati una promessa per un lontano futuro.

<< Magari, un giorno potrei davvero cambiare il mio cognome in Lan. >>

<< … Spudorato. >>

Wei Wuxian scoppiò in una risata sentita e fu lui stavolta a sigillare le labbra del compagno con le proprie, in quello che si poteva prospettare un nuovo inizio per entrambi.
Probabilmente ci sarebbero stati problemi da affrontare, situazioni da vivere e conflitti da impedire in questo mondo di coltivazione così vasto.
Ma questa, è un’altra storia.





Angolo Autrice:
Okay...da dove cominciare? Solo che probabilmente pubblicato questo capitolo scoppierò di una sorta di pianto di pura e semplice nostalgia. Lo avevo anticipato, ma sono davvero riuscita a rendere questo l'ultimo capitolo di questa mia long. Non ci credo di esserci riuscita, mi sono prefissata un obiettivo e sono davvero felice di essere riuscita a portarlo a compimento.
Mi sta dispiacendo troppo lasciarli, li ho visti letteralmente crescere (?) sono i miei bambini speciali çç
Non ci sono stati discorsi eclatanti, una dichiarazione semplice di una promessa d'amore che potrebbe essere eterna e spero di essere riuscita a rendere l'idea.
Mi sto vergognando da morire per il bacio, sappiatelo >< spero di averlo reso in una maniera decente considerando che è il primo che scrivo in una maniera così dettagliata.
Questa long è stata importante per me, mi ha fatto tornare la voglia di scrivere e per questo mi sento di ringraziare MXTX per aver dato vita a questa novel bellissima, piena di personaggi bellissimi e con la coppia principale che è in cima a tutte le otp che ho avuto nel corso degli anni. 
Mo Dao Zu Shi in pochi mesi è riuscito a donarmi tanto, e spero di essere riuscita a trasmettere un pò di questo amore anche a tutti voi.
Per questo, mi sento di ringraziare chi c'è stato dall'inizio, chi si è perso lungo la via e chi ho trovato in corso d'opera. Ogni traguardo, ogni lettura, ogni commento mi è servito come stimolo per fare sempre meglio.
Non è la mia ultima ff, ho già in mente un'altra Long Au crossover che non vedo l'ora di cominciare a sviluppare per portare a tutti voi. 
E niente... questo era tutto quello che avevo da dire. 
Grazie mille a tutti, e grazie mille ai WangXian per essere sempre così belli <3
Alla prossima ;)


 

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