Amore e Cibo

di MartaSon93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 Il primo compleanno di Pan ***
Capitolo 2: *** #2 Roba da terrestri ***
Capitolo 3: *** #3 Disastri in cucina ***



Capitolo 1
*** #1 Il primo compleanno di Pan ***


Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Cibo indetta sul gruppo facebook Il Giardino di Efp.
Prompt 3: la prima torta

 

#1 Il primo compleanno di Pan 
 
Come ogni mattina, Gohan allungò la mano verso il cuscino alla sua destra per trovare la figura di Videl e darle così il buongiorno, ma con sua grande sorpresa la consorte quella mattina non era lì accanto a lui. Ciò parve immediatamente molto strano al giovane saiyan dal momento che, tra i due, era proprio lui che si alzava molto presto ogni giorno per andare a lavoro, motivo per cui sgranò più volte gli occhi come per assicurarsi che fosse vero.
“Videl?” Chiese, con la voce ancora impastata dal sonno.
“Sono qui, tesoro!” Gli rispose di rimando la consorte.
Gohan riconobbe la voce provenire dalla cucina dove, una volta arrivato, trovò Videl destreggiarsi tra i fornelli nonostante fosse ancora molto presto.
“Buongiorno, caro.” Disse Videl, scorgendo con la coda dell’occhio la figura del marito appoggiato allo stipite della porta.
Gohan ricambiò il saluto con dolcezza, avvicinandosi alla moglie e dandole un piccolo bacio sulla fronte.
“Perché ti sei alzata così presto? Potevo pensare io alla colazione, lo sai.”
Videl sorrise, come se avesse già previsto quella domanda.
“Non potevo di certo permettere che preparassi tu la torta per nostra figlia, sarebbe stato un disastro considerando tutti gli invitati che avremo a pranzo!” Commentò la donna, scherzosamente.
Ad un tratto, Gohan fu come destato da un sogno. Solo in quel momento, in effetti, notò la presenza sul tavolo di uova, farina, burro, zucchero e fragole, senza contare gli innumerevoli palloncini rosa messi proprio dietro di lui. Si diede automaticamente dello smemorato per non averci pensato prima.  
Quel giorno, infatti, era il compleanno della sua amata Pan, il primo per l’esattezza. Sentì improvvisamente il battito del cuore accelerare sempre di più, emozionato all’idea che la sua bambina stesse crescendo e soprattutto consapevole del fatto che non si sarebbe perso nulla di quella giornata per nessun motivo al mondo.
“È già passato un anno, Videl, ci pensi?” Chiese alla consorte, prendendola per i fianchi.
“Già” annuì Videl, raggiante. “Mi sento emozionata quasi quanto la prima volta che ho sentito battere il suo cuore.” Continuò, intenta a preparare l’impasto della torta.
Fu a quel punto che entrambi avvertirono la presenza di uno scricciolo fluttuare a mezz’aria dietro di loro.  
Fu Gohan a voltarsi per primo, seguito a ruota dalla moglie.
“Eccola qua, la mia bambina!” Esclamò, per poi stringerla tra le sue braccia.
“P-pa-pà!” Fu tutto ciò che riuscì a dire la piccola, entusiasta all’idea di essere coccolata un po’ dal padre.
“Buongiorno, piccolina. Tanti auguri!” Esclamò Gohan, raggiante ed emozionato alla vista di quella creatura così piccola ma che da un anno a quella parte aveva reso la sua vita tanto bella e piena di significato.
“Buon compleanno, piccola mia.” Si unì Videl, stampandole un bacio sulla guancia. “Non vedo l’ora tu spenga le tue prime candeline!” continuò, commossa.
Fu in quel preciso istante che Gohan guardò intensamente sua moglie, ringraziandola per avergli dato la possibilità di vivere quella gioia immensa che era la crescita di sua figlia, l’amore della sua vita.

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Capitolo 2
*** #2 Roba da terrestri ***


Prompt 50 “Non ho intenzione di mangiare quella roba!”

 
#2 Roba da terrestri
 
Vegeta osservava disgustato la scena davanti ai suoi occhi: centinaia di namecciani riuniti davanti all’enorme tavolata messa a disposizione dalla famiglia Brief, che si era proposta di accogliere lui e i sopravvissuti del pianeta Namek in attesa che le sfere del drago si riattivassero per portarli su un nuovo pianeta.
Era stato terribilmente difficile per il saiyan anche solo accettare l’idea di stare in casa di quei “volgarissimi terrestri”. Tuttavia, date le condizioni in cui riversava dopo lo scontro con Freezer e l’assenza temporanea del nemico e rivale per eccellenza Kakaroth, rimanere in quel “lurido posto” era l’unica opzione possibile per il principe dei saiyan al momento. Quella che stava vivendo era davvero una situazione patetica e, nonostante fossero passati ancora pochi giorni da quando quell’inferno aveva avuto inizio, il principe sentiva di esplodere in certi momenti. Il più delle volte, osservava i namecciani consumare il cibo dalla tavola dei Brief in religioso silenzio appoggiato al tronco di un albero, limitandosi ad imprecare per quella situazione che cominciava a calzargli stretta.
Ad interrompere il filo dei suoi pensieri, fu l’ombra di una sagoma fin troppo familiare comparsa all’improvviso davanti a lui. Alzò gli occhi al cielo al solo pensiero di avere a che fare ancora una volta con Bulma, “quell’insulsa ragazzina” che non perdeva occasione ogni qualvolta lo incrociava di invitarlo a mangiare insieme agli altri, cosa che non avrebbe mai fatto neanche sotto tortura.
“Che diamine vuoi da me, donna?” Ringhiò il saiyan, incurante di offenderla.
Come prevedibile, Bulma arricciò le sopracciglia in segno di disappunto. Detestava essere chiamata in quel modo.
“Quante volte devo dirti che il mio nome è Bulma? Sei proprio cocciuto, lo sai?”
Vegeta non rispose, limitandosi a voltare lo sguardo dall’altra parte. Odiava avere a che fare con quella ragazza, lo faceva sentire inspiegabilmente nervoso.
D’altro canto, Bulma sapeva perfettamente ormai che tentare di convincerlo a consumare il pasto insieme agli altri sarebbe stato inutile, ma era anche vero che il saiyan doveva pur mangiare e recuperare le forze. Quindi, estrasse una piccola capsula dalla tasca del proprio giubbotto e la lanciò in aria, attirando inevitabilmente l’attenzione di Vegeta, che non capiva cosa Bulma stesse facendo. Ad un tratto, vide materializzarsi davanti a lui diverse pietanze: pollo arrosto, polpette di polpo, sushi, pizza e tanto altro ancora.
Il saiyan rimase interdetto per un attimo, poi capì.
“Non ho intenzione di mangiare quella roba!” Esclamò, freddo.  
Bulma sorrise, consapevole che l’orgoglioso Vegeta non avrebbe mai fatto il suo gioco davanti a lei, ma solo una volta che si fosse allontanata. Non poteva certo morire di fame, in fondo.
Quando fu sicuro di non essere visto, infatti, si avventò voracemente su quelle pietanze, non riuscendo ad andare oltre senza mangiare. Con sua grande sorpresa, trovò tutto veramente squisito, eppure tra un morso e l’altro non riusciva a non chiedersi il motivo per cui quell’irritante ragazza tenesse così tanto al suo stato di salute. Che cosa stava cercando di dimostrargli, in fondo, quella volgare terrestre? 

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Capitolo 3
*** #3 Disastri in cucina ***


Prompt 48 “Stai cercando di avvelenarmi per caso?”

#3 Disastri in cucina
 
Era ormai da qualche giorno che Chichi trascorreva le proprie giornate a letto a causa di una brutta influenza. Il dottore le aveva detto di riposare il più possibile e di non sforzarsi, ma queste disposizioni non facevano che agitarla: il solo pensiero di affidare le faccende domestiche al piccolo Goten, o peggio, a suo marito non le permetteva infatti di dormire sonni tranquilli.
Il povero Goku non sapeva proprio che pesci prendere. Abituato com’era ad essere servito e riverito, non aveva idea di come mandare avanti una casa. Al contempo, però, non voleva che Chichi sbrigasse le faccende domestiche nelle condizioni in cui riversava. Con l’aiuto del suo secondogenito, si adoperò dunque affinché sua moglie si riprendesse e non alzasse letteralmente un dito in casa, cosa che non aveva mai fatto per lei. Sebbene gli dispiacesse l’idea che Chichi non stesse bene, al contempo vide infatti questa cosa come la possibilità di fare qualcosa di bello per la moglie e non voleva proprio deluderla.
Goten diede una grande mano al padre stirando i panni e pulendo i piatti, ma ciò che risultava impossibile per entrambi era cucinare. Se in quei giorni la famiglia Son era infatti riuscita a mangiare qualcosa di decente era stato semplicemente per la buona volontà di Videl che, venuta a sapere della situazione, aveva cucinato qualcosa per loro. Goku però non poteva certo continuare ad approfittare della bontà della giovane, oltretutto quel giorno Goten era andato a casa di Trunks, dunque avrebbe dovuto cavarsela da solo.
 “Urca, cosa ho combinato!!” Esclamò il saiyan nel vedere un’enorme nube di fumo fuoriuscire dal forno. Qualcosa nella cottura del pollo doveva essere andata storta, motivo per cui, in preda al panico, il saiyan si affrettò maldestramente nel tirarlo fuori. Nel frattempo, l’odore di bruciato cominciò ad invadere tutta la cucina e le stanze adiacenti.
“Che succede, Goku? Cos’è questo odore di bruciato?” Domandò Chichi, dall’altra stanza.
L’interpellato si sentì come colpito da una scarica elettrica.
“N-n-niente, cara! Tra non molto il pranzo sarà in tavola!” Si affrettò a dire, cercando di tranquillizzare la consorte, ma lo spettacolo che aveva davanti non era per nulla confortante: il pollo era completamente bruciato, così come il contorno di patate e verdure. Il saiyan cadde nello sconforto più totale, quella roba era immangiabile e Chichi si sarebbe sicuramente infuriata.
“Dimmi un po’, Goku, stai cercando di avvelenarmi per caso?” Domandò severa Chichi, sopraggiunta all’improvviso.
“Chichi, tesoro, non l’ho fatto apposta! Volevo farti una sorpresa e invece…” Iniziò, tenendo le mani giunte come per implorare pietà.
La donna era sì arrabbiata nel vedere tutto quel macello in cucina, ma al contempo non poteva non apprezzare quel gesto premuroso da parte di suo marito, che si era impegnato per renderla contenta ed evitare che facesse sforzi nelle sue condizioni. Sotto lo sguardo incredulo del marito, ecco infatti che un sorriso comparve sulle sue labbra.
“Non potevo di certo pretendere che ti trasformassi in un cuoco provetto da un giorno all’altro! Hai fatto del tuo meglio, ora ci penso io a rimediare a questo disastro.” Gli disse avvicinandosi per poi dargli un piccolo bacio sulla guancia in segno di ringraziamento. La cosa allietò l’animo del povero Goku, che cominciò a chiedersi cosa aveva fatto, in fondo, per meritarsi tutto quell’amore e quella comprensione da parte della sua straordinaria, quanto imprevedibile, consorte.  

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