Budapest, amicizia e... un pizzico di magia

di They are almost Canon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un destino diviso in due: il mago e la fata ***
Capitolo 2: *** Una Nuova Vita - Vampiro per -caso- ***
Capitolo 3: *** Non si sfugge al proprio Destino ***
Capitolo 4: *** sconcertante verità ***
Capitolo 5: *** Insieme...qualunque cosa accada ***



Capitolo 1
*** Un destino diviso in due: il mago e la fata ***


Jona era morto da ormai tre anni, durante un rituale finito in tragedia, davanti agli occhi esterrefatti della piccola comunità in cui viveva.
fu dura tirare avanti, per tutti. in particolar modo per Lily la sua fata, una ragazza sedicenne così minuta da vivere nello zaino del ragazzo
« un divinatore e la sua fata devono morire assieme » le continuavano a ripetere, lei per quello pensava che in qualche modo il suo amico ed unico amore - seppur proibito - si era salvato.
decise di andare dalla cartomante più famosa del villaggio, nonostante tutti dicessero che quella donna era oscura, che non avrebbe portato a nulla di buono alcuni la provarono a dissuadere dicendo che avrebbe portato a una nuova tragedia.
ma il suo amore per lui era l'unica cosa che la spingeva ad andare avanti, a vivere nonostante la sua assenza « se sono viva lo deve essere pure lui, per forza. è la legge di noi fate » andava ripetendo a tutti i suoi amici che la esortavano a non far pazzie.
ma lei non li ascoltò, e una mattina uscì dallo zaino ormai logoro di Jona in cui ancora viveva e andò fino dalla donna.
 
La casa le apparve subito spettrale, sentiva le ali pesanti, qualcosa le faceva girare la testa, ma era decisa... camminò fino a una porta socchiusa, quel tanto che bastava perchè il suo piccolo corpo potesse entrare senza ostacoli. dinnanzi a lei si trovò un grande tavolo con una tovaglia viola, che non offriva appigli e dopo tanto tempo dispiegò le sue ali « che vuoi fata? » una voce per lei possente risuonò all'improvviso, sbalzandola indietro per le vibrazioni emesse « io.... ho bisogno di parlare con voi.... » replicò...
 
la donna le si avvicinò a lei con un tarocco « sali su piccolina » le disse, mettendo il tarocco - una regina di coppe -  posizionato in modo che la fata potesse salirci e guardare il viso della stessa « benvenuta in casa mia » le disse, accompagnandola sul tavolo, dove aveva alcuni arredi di casa di bambole « siediti dove vuoi » le disse con tono affabile.
 
La fata scelse un piccolo pouf a forma di sole e dopo che la cartomante le ebbe offerto una taza di the si fece coraggio e parlò.. « io sono Lily, la fata di Jona il tredicenne morto tre anni fa..... ma come vede sono qui, viva... mi dica, i suoi tarocchi che dicono?? che ne è di lui?? potrò rivederlo??? » chiese tutto d'un fiato.
 
la donna sorrise e inizio a mischiare il mazzo di tarocchi « ti darò le risposte che cerchi » le disse porgendogli le carte disposte a ventaglio « indicami le tue tre carte, le estrarrò e le leggerò per te » le spiegò con voce dolce.
la fatina camminò sul tavolo, osservando il mazzo e posò le sue manine sulla seconda carta, la settima e l'ottava* che la donna estrasse e posò sul tavolo.
 
le girò una a una, mentre la sua piccola amica la osservava « Jona  non è morto, è vivo, sotto un'altra forma... anche se essa cela qualcosa di terribile.... sii cauta mia piccola Lily ne va della tua e della sua vita » lesse nelle tre carte che si trovò davanti : Matto, Diavolo e Torre.
 
« ci proverò, io ho bisogno di rivederlo.... » rispose la piccola creatura, donandole un minuscolo bocciolo « lei è per te, per ripagarti della lettura, abbine cura come una figlia » le disse mentre spiccava il volo verso l'esterno.
in pochi giorni da quel bocciolo si aprì una meravigliosa rosa, al cui interno vi era una minuscola fata neonata dalla pelle candida che la donna prese con se e chiamò Tzuki** e adottò come propria fata tutelare.
 
di Lily non si seppe più nulla per tre anni, fino alla sera del suo compleanno, in cui la piccola Tzuki  si svegliò di soprassalto urlando il nome  della fata e quello del suo divinatore seguiti da una città: Budapest.
 
in quei momenti, a Budapest
 
Era giunta nella città ungherese ricordando i luoghi del loro ultimo viaggio assieme. pensava che se  voleva qualche possibilità in più doveva andare a Buda, girare per la collina accanto al Danubio e forse qualcosa avrebbe trovato.
 
incredibilmente  accanto alla fermata della metro che serviva sia la collina che il grande centro termale li accanto vi erano alcuni strani lucicchii nell'acqua della fontana lungo le scale.
li riconobbe subito come tracce divinatorie e concentrandosi riuscì a decifrare il messaggio che celavano « Lily sali sulla collina.... ti sto aspettando » 
Era certa.. era lui, il suo Jona. Gonfiò le ali bagnandole d'acqua e si librò in volo.
Ci volle molto a lei, creatura di circa 30 centimetri, per salire ma arrivata alla cittadella posta in cima la sua fatica fu ripagata davanti a lei un ragazzo di vent'anni sembrava aspettare qualcuno appoggiato al grande monumento.
 
i turisti non lo vedevano, gli passavano persino attraverso, allora le fu chiaro « Jona! » urlò a gran voce il nome di lui.... volandogli vicino.
quando si posò sulla sua spalla qualcosa accadde, sul petto di entrambi, così come in cielo apparve un cronometro, preciso e inesorabile... segnava 15 minuti.. a quel punto il giovane fu costretto a svelare il suo segreto « Lily scappa.... io sono morto quel giorno di tre anni fa.... ora... sono un Tristo Mietitore » spiegò « non ti credo.. » disse lei « sei vivo... io sono viva » 
 
Jona era disperato, voleva salvarla « vai... stando con me tra 15 minuti dovrò usare la mia falce su di te.. morirai... e io, nuovamente, con te... per aver solo osato vederti » 
la fata si impuntò « il messaggio era chiaro, non cacciarmi... qualsiasi cosa accada... » « un modo c'è..... devo renderti come me.....il tempo passa ci mancano 5 minuti.... piccola mia... io preferirei una morte definitiva al condannarti »
 
La giovane lo guardò con aria seria « non mi condanni, lo voglio io.... fallo » disse con tono deciso.
Il ragazzo prese la sua falce e agì, qualcosa cambiò nel cielo di Budapest, e allo scadere dei 15 minuti la fata Lily era divenuta un nuovo tristo, pronta a librarsi in volo col suo amato, finalmente insieme, liberi di essere loro stessi....
 
*ordine scelto per collegamento ai promp 8 e 27 usati in questa fic
** Luna, in giapponese

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Capitolo 2
*** Una Nuova Vita - Vampiro per -caso- ***


Budapest, fine di ottobre

 

Florian, dopo la scuola, il lavoro al bar sulla collina di Buda ed il consueto set fotografico era solito bighellonare attorno al bastione dei pescatori con i suoi più cari amici, seduto ai tavolini di una famosa catena di cafetterie, dove ormai erano talmente di casa da non dover nemmeno ordinare, che qualcuno del locale arrivava al loro tavolo con le loro cose preferite.

 

L'argomento di conversazione più gettonato del periodo era << ma perchè diavolo devi lavorare proprio la sera del tuo sedicesimo compleanno? >> seguito da un'altrettanto gettonatissimo << perchè il capo senza di me è perduto.... sai.... la leggenda metropolitana >>
Uno dei suoi migliori amici intervenne << appunto... sembra che tu ne abbia paura... si tratta di entrare nel labirinto e farsi una foto....seduti su quel trono....o hai paura?? >>

Seccato Florian si alzò di scatto, e andrò dal capo, deciso a parlargli.


<< Florian che succede? >> Gli disse l'uomo << succede che i miei amici non vogliono capire >> gli rispose, alludendo alla realtà e al segreto celato dal signor Jamie << posso immaginare ragazzo mio... devi decidere se sederti e diventare come me o rimanere un ragazzino mortale.... >> gli disse.
<< Se sarò come lei.... mi aiuterà? >> chiese << certamente mio caro...dopo la foto... vi aspetto tutti a cena, offro io >>

il giovane rassicurato tornò dai suoin amici, e facendo finta di nulla disse << ho serata libera, andiamo a fare 'sta stronzata, dopodichè il capo ci offrirà la cena >>
Era deciso, aveva acettato il suo destino, affrontando il gioco propostogli dagli amici e si accordarono sull'orario in cui vedersi, dopo che Florian avesse recuperato le chiavi del labirinto dal titolare, un caro amico del padre.

Il gruppetto quel pomeriggio decise di andare a fare un giro ad Aquicum, passando il tempo a prendere in giro il quasi sedicenne perchè ancora cercava di far desistere il gruppo. Si fece ora di chiusura delle rovine, e stremato il giovane rispose << e va bene.... facciamolo >>

Tornarono in città col primo treno disponibile e dopo aver fatto le undici e mezza a bere e scherzare, grazie alla presenza di un maggiorenne* si avviarono, mezzi ubriachi al labirinto.
Florian aprì e il gruppetto scese le scale ed entrò... era buio, totalmente.... ma loro sapevano a memoria la strada e arrivarono nel luogo dove si trovava il trono in breve tempo.

<< Siediti!! >>> lo incitarono gli amici, mentre un poliziotto allertato da chissàchì sporaggiungeva.
Fecero in tempo a scattare una foto al ragazzo, in quell'istante sedicenne, ed apparentemente nulla accadde – eccenzion fatta per una ramanzina e una multa – perciò i ragazzi uscirono e un pò delusi si diressero verso il locale, dove il titolare come promesso li attendeva.

Raccontarono al signor Jamie quanto accaduto, e l'uomo – che regalò al suo giovane dipendente i soldi per pagare la contravvenzione – servì loro praticamente tutto il menù.
Arrivò il momento del gulash, un piatto molto amato dal gruppo di amici, e fu in quel momento che Florian si sentì male.
Si girò dando alle spalle ai suoi amici e diede due colpi di tosse, quando si riprese li fissò con due occhi color del fuoco e i canini incredibilmente appuntiti.... << bhè.... sembra che abbiate visto un vampiro sedicenne >> disse in tono scherzoso, rivelando così che la trasformazione era avvenuta.



*DO NOT TRY THIS EVERYWERE

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Capitolo 3
*** Non si sfugge al proprio Destino ***


Alec , un mago telecinetico era stato sigillato da bambino da sua madre, per proteggerlo dal segreto del padre « un tuo sogno ti porterà lontano, e da quel giorno tu diventerai un ragazzo normale. solo un grande amore finito in tragedia ti renderà ciò che ti tolgo SE riuscirai a tornare qui perchè tu sei bandito da Budapest, ora e per sempre » disse, prima di trasferirsi col ragazzo in un comune vicino alla capitale ungherese.
 
Passarono gli anni, il ragazzino crebbe e arrivò l'età degli studi superiori « Mamma, io vado a vivere a Torino. frequenterò il liceo linguistico ..nella sezione speciale.....anche se so che lo farò da umano.. » disse, deciso. Lei non potè far altro che realizzare il sogno del figlio e dopo aver parlato col preside della scuola fece tutti gli incartamenti necessari.
 
Passarono 4 anni, la quarta superiore era iniziata e Alec si era innamorato di Rita, una ragazza del posto iscritta ai corsi ordinari. furono mesi molto belli per la coppia e a lui ormai non importava più di ciò che gli era negato, o almeno così sembrava.... fino a quel 3 maggio.
 
Quel maledetto giorno i due ragazzi, totalmente impreparati, marinarono scuola per evitare una verifica e andarono a fare un giro alla Gran Madre, con la promessa che lì avrebbe finalmente svelato alla fidanzata perchè un ragazzo, apparentemente  normale, frequentasse il quadriennio "M" e non le classi ordinarie.
 
Si incontrarono a scuola e per non destar sospetti andarono a prendersi un caffè e da lì partirono sulla moto di lui.
il traffico quella mattina non era molto sostenuto ma improvvisamente, quando i due erano a destinazione si scatenò un nubrifragio.
il semaforo all'ingresso della piazza lampeggiava, e lui prudentemente passò, quel che non poteva immaginare, ne vedere a causa della pioggia era il tram in arrivò, che li speronò colpendo lo scooter all'atezza del passeggero.
 
Rita volò per alcuni metri, col casco fracassato e andò a sbattere contro i gradoni della chiesa, morendo sul colpo.
Alec incredibilmente rimase illeso e rialzatosi corse dove si trovava lei. Capendo che era morta in lacrime disse tutto, mantenendo  la promessa.
Non parlò più della cosa per tutto il tempo rimasto fino al diploma del suo corso, quando unavolta finita la cerimonia telefonò alla madre « io voglio tornare! qui non ha senso senza Rita, la tragedia del sigillo si è compiuta... ho già un biglietto dell'aereo in tasca, parto da Bergamo. accada quel che accada domani sarò sulla tomba del papà al cimitero magico di Budapest.
 
L'indomani arrivò al gate in lacrime, e pregò qualsiasi cosa affinchè all'arrivo non si ritrovasse nel punto di partenza come negli ultimi anni.
si sedette all'altezza dell'ala, quell'ora e mezza gli sembrò non finire, senza Rita.. senza la certezza di tornate, una turbolenza una volta in Patria lo fece temere che la morte della sua ragazza non fosse la tragedia profetizzata anni prima.
 
Percorse la pista e il percorso per arrivare all'uscita con l'incubo di oltrepassare le porte scorrevoli e trovarsi davanti il centro commerciale antistante lo scalo lombardo, ma con sua grande sorpresa davanti a lui c'era un grande autobus blu. Ne lesse il numero 200E, si fece coraggio e salì.... scendendo all'altro capolinea... finalmente era nella sua BUDAPEST, quel volo aereo preso con la tragedia nel cuore l'aveva davvero riportato a casa, e potè attraversare la città - nonostante i 35 gradi all'ombra - e raggiungere la tomba di suo padre dove la madre lo ritrovò in lacrime, con finalmente i suoi poteri attivi e decise di continuare a celargli il segreto di quella sepoltura, per proteggerlo.


NOTA: ogni riferimento a fatti realmente accaduti o persone reali è puramente Casuale

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Capitolo 4
*** sconcertante verità ***


17 anni prima

Jolanka , una giovane cartomante era stata avvicinata da un uomo misterioso in un locale del centro di Budapest, e aveva col tempo iniziato una relazione.

Lui era un uomo misterioso, ma di sé stesso rivelava sempre poco, e in modo vago
Col suo fascino riuscì a convincere la compagna a fare una gita di un paio di giorni durante la quale ebbero modo di consolidare il rapporto che stava nascendo tra loro.

Poche settimane dopo lei scoprì di essere incinta di un maschietto e si trasferì nel piano magico della basilica di Santo Stefano col fidanzato.
La cita dei due sembrava idilliaca, finchè un giorno Samuel non rivelò la sua natura.. e la sua vera identità: lui era Samael, l'angelo divenuto Lucifero in persona.

Jolanka – delusa dal suo atteggiamento – lo abbandonò, pur amandolo e decise di andare contro se stessa ponendo un maleficio sui poteri di Alec, che nacque l'8 dicembre di quell'anno.

 

 

Presente, Luglio

 

Alec era finalmente riuscito a far ritorno a Budapest e dopo aver fatto ritorno a quello che credeva, con la conferma dei racconti della madre, la tomba di un giovane morto in un terribile incidente ormai 17 anni orsono.

Quel giorno i due andarono in città, e si goderono la libertà di girare per le vie << andiamo al ristorante di un mio amico li si ritrovano tanti amici >> gli disse, mentre salivano sulla collina di Buda.
Lì conobbe un gruppo di ragazzi di circa la sua età... c'erano Florian – un umano – Jona e Lily, due tristi mietitori, e tanti altri, accomunati dalla voglia di divertirsi al di la delle differenze.

Fece amicizia velocemente con tutti, e molto presto il signor Jamie dovette aggiungere un coperto in più a quella variegata tavolata di adolescenti.


Presente, 8 dicembre

 

dopo il sedicesimo compleanno di Farlan, il giovane vampiro e il suo amico Alec decisero di prendersi un pò di ore per conoscersi meglio, e per abituare il ragazzo appena trasformato alla sua nuova esistenza.

Un pomeriggio salirono sulla cupola di Santo Stefano, poco prima della chiusura, in modo da poter camminare liberamente, senza troppi umani.

Ci fu un blackout, e un umo apparve ai due ragazzi nel sottotetto << Ciao Alec, figlio mio >> salutò, prima di svanire nel nulla.

Tornarono a casa del giovane mago, dove ad accoglierli come al solito vi era sua madre che guardando il figlio si lasciò sfuggire che quella tomba era falsa, e che Samuel era vivo ed attendeva il momento di reclamare a se il figlio.
Finito di raccontare portò Alec davanti allo specchio, dove vide il nuovo aspetto degli occhi.. dapprima verdi ora neri e fiammeggianti << amore della mamma... tu.. hai gli occhi di Samuel, ovvero Samael... Lucifero >> esclamò abbracciando il ragazzo.
<< mamma... lo ami ancora vero? >> gli chiese notando lo sguardo della donna, che non potè non negarlo

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Capitolo 5
*** Insieme...qualunque cosa accada ***


Poche ore dopo il primo incontro con suo figlio Samuel tornò a Santo Stefano dove, col suo potere demoniaco, ritrasformò il piano sottotetto del luogo di culto nel suo lussuoso appartamento e lo nascose alla vista della gente comune con un ambiente spoglio.

 

da lì poteva cercare in lungo e in largo le anime dei defunti, e tornando leggermente indietro nel tempo arrivò a quel tre Maggio e si teletrasportò a Torino.

La Chiesa della Grande madre alle sue spalle, vide l'incidente a cui purtroppo non poteva porre rimedio.

L'anima di Rita sfuggì al suo corpo mortale al momento dell'impatto, solo Lucifero potè vederla e rendersi conto di ciò che era.

<< Vieni con me, mia giovane Banshee >> la salutò, dandole nuova vita.

 

I due tornarono a Budapest << so chi sei Rita. non aver timore: io sono il padre di Alec >> la rassicurò vedendola spaventata. Nel corso dei mesi le insegnò tutto e la giovane divenne il suo riferimento, colei che gli segnalava nuove anime destinate a entrare nella comunità demoniaca.

 

Arrivò l'8 dicembre, giorno del compleanno del figlio, ed il ragazzo era in visita all'edificio di culto col suo migliore amico. Fu mentre i due salivano alla cupola panoramica che l'uomo si palesò al figlio, presentandosi per poi svanire lasciando un messaggio nella lingua magica scritto sulle assi di legno che i mortali usavano per coprire le parti da restaurare << segui il lamento della banshee, oggi... alle 22 un uomo si butterà dal pilastro est del ponte delle catene >>

 

IL ragazzo corse a casa e racconto tutto a Jolanka - sua madre - che gli confessò di amare ancora Samuel « allora vienitello a riprendere il tuo Samael, il tuo Lucifero.... so dove trovarlo! >>

lei non se lo fece ripetere due volte e uscì col figlio, raggiungendo il luogo indicato dal demone « mamma... guardalo.. è lì ..PAPA' FERMO!! >> , l'essere suicida annunciato dalla Banshee era proprio Samael e Alec lo raggiunse .

 

<< Alec.... lei è lì.... sta strillando per me. la mia parte umana non ha senso senza tua madre >> spiegò, deciso a scindere l'essenza immortale da quel corpo tangibile << CRETINO! lei è qui... è venuta con me >> gli disse arrabbiato.

Lui scese..... << tua madre ti ha tenuto all'oscuro di tutto quel che sono Eh?? dev'essersi proprio infuriata.... andiamo... le devo delle scuse >> disse.

 

Padre e figlio planarono sulla carreggiata magica del Ponte delle Catene, dove si trovavano le loro amate e Samuel prese la parola << ti sembrerà assurdo che succeda, ma io Lucifero ti devo delle scuse, per averti spaventata stasera, per essermene andato diciott'anni fa lasciandoti il curo in frantumi e un ragazzo che hai cresciuto egregiamente, JolanKa io, il padrone dell'oltretomba ti chiedo perdono.. ti chiedo di tornare con me >> declamò, inginocchiato sull'asfalto.

 

Alec guardava Rita << Amore mio... >> tentennò << coraggio, mio principe.... io sono qui >> lo rassicurò la giovane Banshee << Rita, mia amata. non ha importanza che tu sia mortale o no...o che tipo di creatura tu sia.... io ti amo per la splendida persona che sei... >>

Padre e figlio di guardarono per un momento, comprendendo che avevano preso la stessa - forse azzardata - decisione. Entrambi presero dai pantaloni una scatolina e simultaneamente si inginocchiarono di fronte alle loro dame << Jolanka >> chiamò Samuel prendendo la mano della donna << Ritina mia... >> lo seguì il ragazzo << volete renderci le creature più felici di entrambi i mondi? volete sposarci? >> chiesero.

Le due reagirono con un lungo e passionale bacio, proprio mentre da una chiatta sul fiume, partivano i fuochi d'artificio di una festa religiosa del mondo mortale.

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