Verdhandi Mantobianco

di Liulai
(/viewuser.php?uid=1111476)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Le due sorelle ***
Capitolo 2: *** Caratteristiche e Storia di Verdhi ***
Capitolo 3: *** Diario di Viaggio - Giugno ***
Capitolo 4: *** Diario di Viaggio - Luglio ***
Capitolo 5: *** Diario di Viaggio - Agosto ***
Capitolo 6: *** Intermezzo Riepilogativo ***
Capitolo 7: *** Diario di Viaggio - Settembre ***



Capitolo 1
*** Prologo - Le due sorelle ***


“Verdhi? Che ci fai qui da sola?”
 

La piccola halfling era nella tenda di Elli, accucciata davanti al braciere: si abbracciava le ginocchia, aveva lo sguardo pensieroso e le sopracciglia corrucciate, i capelli sembravano ancora più rossi con la luce fioca intorno. La veste di lana azzurra, “divisa” tipica del piccolo artiglio, le stava decisamente troppo larga.
 

“Elli! Niente, mi godo le braci… tu piuttosto, non eri a caccia?”

“Sì, ma abbiamo preso un paio di cervi che bastano per almeno mezza zampa, l’altra squadra non è ancora tornata e mentre Gerda e i suoi si occupano di pulire le carni, io non ho più nulla da fare.”

Gerda era una donnona orca con un talento innato in cucina, si era proposta di dirigere le razioni di cibo e la cucina per tutti, e lo faceva bene e con passione. Elli si tolse le pellicce e s’infilò la veste azzurra uguale alla sorella: nonostante fosse più alta di Verdhi e più formosa, risultava un po’ larga anche per lei.

 

“Che ti dicono le braci?”

“Nulla, è solo fuoco che consuma legna, com’è naturale che sia.” Grugnì Verdhandi.

“Oh, la mia piccola sorellina burbera! Lo sai che le braci dicono sempre qualcosa, tutti lo sanno. Ma tu ascolti solo ciò che vuoi sentire, eh?” 

Elli sorrise e sedendosi a fianco a Verdhi le arruffò i capelli.

“Aaah, lasciami! Te ne approfitti perchè io non posso farlo a te, con quei cosi! Quand’è che ti deciderai a tagliarti i capelli, ti sono arrivati sotto il sedere!”

Elli abbracciò Verdhi, forte, e le sussurrò: “Mai, e lo sai bene. Non dimentico nulla, come non dimenticherò mai il giorno in cui sei venuta al mondo, piccola ragnetta, rossa in volto e strillavi come un’aquila. Mamma sorrideva e papà ti lavava di fretta, pronto a scattare fuori dalla tenda per non sopportare i tuoi urli. Non m’interessa se siamo spesso lontane, io non dimentico chi sei per me.”

Verdhi ricambiò l’abbraccio, e chiuse gli occhi. “Nemmeno io… ma non sto più bene qui…”

Elli la staccò per fissarla, e non disse una parola. Verdhi ricambiò lo sguardo, ma era poco nitido. La sorella maggiore sorrise, dopo alcuni secondi che Verdhi sentì come minuti lunghissimi, e si voltò a guardare il braciere.
 

“Cominciano a spegnersi” disse Elli prendendo un ferro e muovendo le braci, soffiando. “Vuol dire che hanno parlato.”  

Distese le gambe, guardò la sorella e le fece il suo sorriso, largo, sincero, dolce. I suoi occhi verdi divennero due fessure, incorniciate dalle lunghe ciglia dorate e curve, prese dalla madre.
 

“Non m’interessa se siamo lontane, basta che tu stia bene.”

Verdhi ricambiò il sorriso, pensando a quanta calma e tranquillità aveva sempre avuto la sorella maggiore, e che i tre anni che le dividevano non li sentiva affatto. Elli era sempre stata pacata, ma inesorabile, la sua testardaggine nel seguire le regole della zampa e delle vecchie tradizioni halfling, tra cui la cosa assurda di non tagliare i capelli e di tenerli in trecce e dread, gentile e dolce con la comunità ma spietata contro i nemici. Al contrario di lei, Elli non valutava cure e resurrezioni così negativamente, anche se l’evento degli zombi l’aveva profondamente colpita. Ma la sua reazione era stata decisamente diversa dal rifiuto, si era tuffata in studi approfonditi di incantesimi di cure e lunghe ricerche di erbalismo, per non far commettere più a nessuno quegli errori.
 

Verdhi si alzò e si infilò i pantaloni di lana, si tolse la veste azzurra e indossò la casacca di pelle imbottita di morbida pelliccia di lepre. Elli la osservò prepararsi e notò lo zaino gonfio nell’angolo buio della tenda. Si alzò anche lei, e si avvicinò al baule di legno scuro e tirò fuori una scarsella di pelle con i profili colorati di verdeazzurro. La aprì, prese il contenuto e si avvicinò alla sorella, senza smettere di sorridere.

“Tieni, prendi entrambi: è morbida e comoda per i componenti magici e piccoli attrezzi, mentre questo ti servirà ancora di più.”
Nella mano destra aveva un pezzo di corteccia rossiccia di pino con incise delle rune azzurre, appeso ad un laccio di cuoio insieme a una piuma di pernice bianca e una di corvo, dai riflessi blu. L’abbracciò prima che potesse dire qualcosa, quindi le fece il suo sorriso, le accarezzò la guancia quindi si girò e si infilò sotto le pesanti pellicce del suo giaciglio, lasciando Verdhi in piedi interdetta.

 

“Buonanotte sorella, che Skadi ti guardi sempre” 

“Buonanotte Elli… grazie di tutto.” 

Verdhi si strinse la cintura alla vita dopo aver infilato la scarsella, si mise in spalla lo zaino e uscì nel buio della notte, chiudendo con cura la tenda. 

Nevicava, l’aria fredda le fece pizzicare il naso ormai assuefatto al caldo della tenda. Respirò a pieni polmoni l’odore di neve, si legò il talismano della sorella al polso e, aiutandosi con il bastone ferrato, iniziò a camminare verso sud-est, seguendo la catena montuosa, nel silenzio ovattato della foresta.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Caratteristiche e Storia di Verdhi ***


*********************        ASPETTO E COMPORTAMENTO   *********************

Verdhandi è una halfling, piccolina per la sua razza, è alta solo 87cm e pesa 17kg, snella e agile. Ha i capelli rossi naturali, e appena prende un po’ di sole, le lentiggini tornano visibili sulla sua pelle chiara, mentre le ciocche finali dei capelli le si imbiondiscono.

È curiosa ma cauta, se una cosa è potenzialmente pericolosa eviterà di farla, a meno che non ci siano altre vie d’uscita. Non le piace togliere la vita, e quando lo fa è solo per sopravvivere (cibo o minaccia). Non tollera tutto ciò che è lontano dalla natura, quindi non morti, aberrazioni, cose del genere. 

Ha gli interessi di una ragazza tipica di 24 anni, le piacciono gli uomini grandi e grossi, barbuti, biondi o fulvi. Non vuole storielle, nemmeno sesso occasionale, se ci prova con qualcuno è perché pensa che sia qualcuno con cui passare la vita. Non ha nessun interesse nei confronti delle donne, non ha nessuna tendenza sessuale strana, il fine del sesso è la riproduzione, che poi sia anche piacevole lo rende sicuramente più frequente ma non può essere solo piacere. Ha perso la verginità con Gunnar, un halfling tozzo del piccolo artiglio, con cui seriamente pensava di poter formare una famiglia. Ma Gunnar non la pensava ugualmente, e dopo pochi mesi Verdhi lo lasciò. Dopo di lui non ebbe più storie, anche perchè poco dopo partì verso il Futhevark.

Verdi ha senso dell’umorismo, è pratica e non sopporta vittimismo e brontolare. Di fronte a questi atteggiamenti ripetuti, reagisce spesso facendo il verso o pizzicando il brontolone. 

Ha normali doti sociali in quanto cresciuta in una comunità, sa essere una buona amica e tenere i segreti, ma non si fa problemi a dire le cose in faccia se vede atteggiamenti che non le piacciono.  Non si vergogna della nudità, non è pudica e non si fa problemi a dividere giacigli o “bagni” con persone che conosce, men che meno con gli amici. 

Ha rispetto per gli anziani, per i ruoli e per la scala gerarchica, ma se le viene dato un ordine che va contro i suoi principi, farà di tutto per non metterlo in atto. 

Se ha rispetto e fiducia di una persona, tenderà a fidarsi. Al primo sgarro però perde completamente la fiducia, che non sarà più possibile riconquistare: potrà rimanere un rapporto civile, ma dubiterà sempre. Con gli estranei tende a “riflettere" gli atteggiamenti che riceve, mentre cercherà di capire chi ha davanti.

Rispetta le creature, quando caccia tende a non sprecare, non tortura e cerca la morte veloce e pulita, ringrazia la creatura per il suo sacrificio e nel caso ci siano per forza scarti li lascia in maniera tale da essere trovati dai predatori. 

Se valuta qualcuno come una minaccia o un pericolo per lei stessa o per il suo “branco”, non esita ad allontanarlo; cercherà in tutti i modi di evitare lo scontro, ma se si renderà necessario arriverà alle armi e alla morte.

Le persone che entrano a far parte del suo “branco" saranno dei compagni leali, che rispetteranno le sue idee anche se potrebbero avere visioni differenti, come ad esempio la sorella maggiore Elli.

È cresciuta con il pantheon classico norreno e considera Skadi non una divinità femminile, ma più un simbolo della natura stessa.

È onnivora, è una buona forchetta nel senso che non ci sono cibi che non provi/mangi, ma il minimo indispensabile: mangiare per lei non è un piacere, ma necessario a stare in piedi. Stesso discorso per i confort, non è necessario un letto morbido, le basta anche un giaciglio sotto le stelle. Non ha mai provato bevande alcoliche, nemmeno la birra. 

Le uniche costruzioni che abbia mai visto prima di lasciare Volgard sono le navi. Le piacciono i lavori manuali, lavorare la pelle, il legno, costruire frecce, incidere e intagliare cuoio e la pelle.

Nei confronti degli animali addomesticabili è piuttosto neutrale, li accetta ma non li cerca: non sono bambini ma animali, e come tali esigono il rispetto per la loro natura, devono essere liberi (se possibile, ad esempio no i cuccioli) di poter lasciare il “padrone". Niente ordini, non sono schiavi. 

Accetta l’inganno per fini fondamentali (cibo o sapravvivenza), in quanto l’inganno è applicato da diverse specie animali, come mimetismo, ragnatele, segnali cromatici falsi lanciati da animali innocui.

Verdhandi non ha ancora un fine nella vita, non ha un obiettivo fisso, come il significato del suo nome Verdhi vive il presente senza pensare al futuro, si dichiara senza fissa dimora perchè la sua “casa” non l’ha ancora trovata, sebbene una valida alternativa l’abbia trovata nel Futhevark. Le piacerebbe trovare l’anima gemella, ma non la ricerca. 

Essendo curiosa si ritrova spesso ad esplorare le potenzialità dei suoi poteri da druido, trova la magia divina interessante e quella arcana un po’ troppo fuori dalle righe, ma in linea generale se non si calpestano i suoi ideali rispetta qualsiasi tipo di potere.

E’ mossa dai suoi ideali e dalle sue leggi, leggi che in realtà sono quelle della natura stessa e che vede chiaramente sotto l’apparente caos che la circonda. Il seme, se annaffiato, germoglierà; l’acqua, con il calore, evaporerà e giungerà al cielo, e quando sarà troppa per poterla contenere, il cielo la lascerà scendere; che lo si voglia o no, l’equilibrio è mantenuto da una serie di cause-effetto che Verdhi interpreta come le leggi della natura, e cercherà in tutti i modi di seguirle. 

 

Per intenderci:

Oogway: Guarda quest'albero, Shifu. Non posso farlo fiorire quando mi aggrada, né farlo fruttificare prima del suo tempo!

Shifu: Ma delle cose le possiamo controllare. Posso controllare quando cade la frutta, e posso controllare dove piantare il seme. Questa non è un'illusione, maestro.

Oogway: Ah sì, ma qualunque cosa tu faccia, quel seme crescerà e diventerà un pesco. Magari tu desideri un melo o un arancio, ma otterrai un pesco.
 

Ai compagni non avrà problemi a raccontare il suo passato negli Olmak, ma per quanto riguarda la congrega rimarrà decisamente molto vaga, non nominerà Fuldhus e cercherà il più possibile di evitare il discorso.



 

*********************          STORIA       *********************

Verdhandi ebbe dai genitori un nome importante: difatti Verdhandi è una delle tre norne, quella legata al presente. Letteralmente il suo nome vuol dire "divenire". Seconda figlia della coppia, ha una sorella maggiore di nome Elli, “vecchiaia”. 

La bambina fu allevata fin da subito nel gruppo dei bambini del villaggio, detto “piccolo artiglio”, i vari genitori a turno si prendevano cura dei piccoli e lei crebbe senza sviluppare particolare attaccamento ai genitori, ma con un senso di appartenenza alla comunità, chiamata “zampa”. 

Fulva, nessuno la chiamava per nome ed era nota come Fortunata, perchè i capelli rossi sono considerati tali in quanto rari (baciati dal fuoco). 

Legò particolarmente con un Halfling Tozzo di nome Gunnar, molto caparbio e grosso per la sua razza, e con cui fin da molto giovani cominciarono a sperimentare ed esplorare i propri corpi, dapprima ingenuamente, poi con più malizia. Verdhi si affezionò a lui talmente tanto da convincersi che fosse la persona con cui avrebbe passato il resto dei suoi giorni, e questo la spinse a donarsi a lui completamente, all’età di 13 anni (lui 16). Gunnar però non aveva le stesse idee di Verdhi, e dopo mesi oltre a lei ebbe altri rapporti, che confessò alla ragazza. Verdhi quindi lo lasciò, senza troppo rancore, anche se lui insistè per continuare i loro rapporti, ma Verdhi fu irremovibile e continuò, anche se per breve tempo, la sua vita nella Zampa. 

Fin dai primi anni si mostrò particolarmente interessata alla natura, alla magia e all'esplorazione: era curiosa ma anche cauta, perchè nel suo ambiente era facile subire conseguenze anche gravi per un singolo errore. I Druidi le insegnarono a distinguere le erbe medicinali, funghi commestibili, scrivere e leggere etichette e le basi della professione da erborista, mentre i ranger le insegnarono a cacciare con l’arco, pulire le prede e conservare le carni, a conciare le pelli. Per coltivare i suoi interessi, i druidi della Zampa se la portavano spesso dietro per l’accampamento quando somministravano cure alle persone malate o ferite. La piccola Verdhandi li vedeva quasi come degli eroi, ma crescendo la ragazza cominciò a mal tollerare le pratiche di cura estrema, perchè spingeva i suoi coetanei a fare cose particolarmente pericolose e stupide. 

Il suo studio della natura la portò inoltre a una visione disillusa della vita, dove vince il più forte e il debole soccombe, dove la vita va protetta ma mai violata, e la natura va rispettata così com'è. Osservò come la bufera sfiacca il predatore come la preda, e come le forze della natura non guardassero in faccia nessuno, colpendo il ricco e il povero in egual misura. Più questa visione prendeva forma, più l'eccessivo accanimento curativo dei druidi dell’accampamento le recava fastidio. Lo strappo definitivo fu dettato da due eventi in particolare: un tentativo poco riuscito di resuscitazione che portò alla creazione accidentale di un nonmorto, e degli esperimenti da parte di un'incantatore particolarmente meschino, Rydberg, che riportò in vita come zombi delle carcasse di alce morte da diverse settimane per lanciarle in battaglia contro i Kerak: Verdhandi non tollerò più questo genere di cose, provò a fermarli ma fu bloccata dai tirapiedi di Rydberg e criticata dalla maggioranza della Zampa per essere ottusa e testarda, così zaino in spalla la notte stessa lasciò l’accampamento con la benedizione della sorella, l’unica che avvisò della sua scelta, che le regalò una scarsella e il suo focus druidico. Gunnar fu l’unico nel resto della Zampa ad accorgersi che Verdhi stava lasciando la comunità, la raggiunse e tentò con ogni mezzo di riportarla al campo, ma fu tutto inutile e con un lungo e passionale bacio, la lasciò andare.

La solitudine non le dava fastidio e per un primo momento pensò di vivere in completo isolamento, ma poi decise di raggiungere i druidi del Futhevark, senza la particolare esigenza di farsi accettare e più per curiosità che per senso di appartenenza, semplicemente perchè aveva bisogno di staccarsi il più possibile dall’ambiente intriso di buonismo sfociato in follia in cui era cresciuta. 

L’ambiente del Futhevark era decisamente ostile, elementali rabbiosi vagavano per le distese di ghiaccio, orsi bianchi e aquile vagavano in cerca di prede mentre i grossi gufi grigi assonnati aspettavano il calare del sole. Verdhandi mise alla prova le sue doti di sopravvivenza, mentre a sua insaputa i druidi la stavano osservando. Giovane e goffa, non si degnarono nemmeno di cacciarla, convinti che la natura avrebbe dato a quell’esserino il benservito. Ma la piccola halfling non solo riuscì a sopravvivere, ma riuscì anche ad evitare diverse volte lo scontro diretto con i predatori e gli elementali. Presto i druidi si resero conto che la ragazza aveva tutte le carte in regola per prenderla con loro, e sotto consiglio del loro capo, l’avvicinarono e la condussero nella congrega. Verdhandi si ritrovò in mezzo a questi personaggi, per essere gentili non particolarmente adatti alla vita di gruppo, bizzarri e decisamente anziani. Essendo cresciuta in una comunità pacifica e non avendo mai avuto problemi di socializzazione, Verdhandi in poco tempo finì per farsi amare da tutti, e prese il suo posto nel circolo. 

Fuldhus, il gigante a capo della congrega, prese in simpatia l’halfling e le mostrò la Contemplativa, la grotta di ghiaccio rifugio dei druidi. Verdhandi sviluppò l’abitudine, nei giri con Fuldhus, di arrampicarsi sulla spalla del gigante e rimanerci aggrappata: essendo molto piccola, amava la sensazione di altezza e dominare la vista dall’alto. Si affezionò molto al gigante, e per lui nutriva un profondo rispetto e affetto, un po’ come un grande papà. 

L’aspetto di Fuldus, praticamente cadaverico e coperto di brina, non le creava nessun problema. Come non le davano fastidio i tratti particolari dei druidi della congrega: uno di loro per esempio viveva con un nido di pernice nel colbacco, e in primavera tornava alla Contemplativa sporco e odorante di guano, eppure Verdhi lo trovava simpatico. Un altro invece, appena sveglio, ripassava tutti i richiami degli animali a lui conosciuti, e questo poteva capitare a notte fonda. Un altro ancora, trasformato in lepre e pensando che Verdhi non se ne accorgesse, ogni notte la cercava per addormentarsi su di lei, o nel suo giaciglio, mentre da umano faticava a guardarla negli occhi, e così via anche gli altri presentavano particolari stravaganze probabilmente dettate dal lunghissimo periodo di isolamento.

Verdhandi passò con loro all’incirca 10 anni, dopodichè Fuldhus la chiamò al suo cospetto per affidarle una missione speciale. Da tempo ormai il vecchio gigante continua a percepire una forte instabilità proveniente da Città Dell’Unione e i regni di Hagin e Akropos, quindi la congrega ha deciso di inviare proprio la piccola Verdhandi a investigare sulle origini degli squilibri della natura. L’idea di partire le piacque per la sua curiosità, ma d’altro canto si preoccupò per la serietà della sua missione, e si prefissò l’obiettivo di non deludere assolutamente il vecchio Fuldhus. 

Il gigante le affidò una bottiglietta di vetro coperta di brina perenne, contenente un liquido azzurro: le spiegò che si trattava di uno strumento di comunicazione, per cui una volta a settimana avrebbe dovuto inserire un foglio scritto con i suoi aggiornamenti e che Fuldhus avrebbe letto. Verdhi decise che per aiutarsi a tenere conto dei fatti, dei giorni e dei messaggi avrebbe usato come diario un quaderno in pelle che aveva trovato e mai utilizzato anni prima, nella sua discesa nel Futhevark, e siccome non scriveva da molto tempo decise di cominciare a scrivere la sera stessa. Il gigante vide con quanto impegno la piccola si era buttata nella missione, e nonostante facesse finta di dormire rimase a guardarla nascondendo la sua soddisfazione. 

Il mattino seguente, uscita dal Futhevark dopo aver salutato tutti con semplicità, incontrò degli avamposti dell’esercito dell’unione in cerca di volontari per faccende di cui l’esercito non si può occupare, e decise di utilizzare questa copertura per evitare la curiosità che suscita sempre la gente del nord e trovare un passaggio gratis per la Città dell’Unione. Una nave la portò a Mulisawa e da lì si imbarcò insieme a diversi avventurieri, volontari anche loro.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Diario di Viaggio - Giugno ***


[Nelle mani avete un quaderno con la copertina di pelle rossiccia, leggermente rigida, con inciso un drago stilizzato davanti e un nodo nordico dietro; dei lacci neri tengono unite le pagine, con i nodi all'esterno della pelle, e un'altro laccio lo tiene chiuso per proteggere i fogli ingialliti. 
Aprendo il quaderno, il profumo della pelle comincia a farsi sentire, morbida al tatto. Il testo è stato scritto con inchiostro nero e un pennino morbido, lo si nota dall'allargarsi e stringersi del tratto; i caratteri sono imprecisi, ma sfogliando le pagine si nota pian piano un miglioramento estetico e qualche disegno schematico.]


23 Giugno 

Ho trovato questo quaderno quando mi sono allontanata dagli Olmak, circa 10 anni fa.

Non ho mai sentito la necessità di usarlo, ma ora sì, e questo mi aiuterà nella missione che Fuldhus e la congrega mi hanno affidato.

 

Siccome per me è una cosa nuova, inizierò scrivendo tutto ciò che mi viene in mente:

mi trovo nella Contemplativa ora, è praticamente notte e quasi tutti stanno dormendo adesso. Fuldhus sembra dormire ma lo conosco bene, è in uno stato di dormiveglia: mi dispiacerà allontanarmi da lui, è forse l’essere al mondo che mi ha capita di più dopo Elli e passare il tempo sulla sua spalla ghiacciata, ascoltare le sue parole e viaggiare con lui sono stati i momenti più belli della mia vita, finora. E pensare che quando mi sono trovata a girovagare per il Futhevark ho creduto che l’esistenza della congrega fosse solo una fiaba per bambini!

 

Mi aspetta un lungo viaggio, dovrò lasciare Volgard per andare alla Città dell’Unione, e magari mi ritroverò ad Akropos o Hagin, e non ho la minima idea di ciò che incontrerò. Nella Zampa mi avevano detto che gli altri stati mal vedono la gente di Volgard, forse perchè siamo distaccati e nelle nostre terre non è facile viaggiare, di conseguenza attiriamo curiosità e un mare di domande: me lo disse Bjorn, il cacciatore mercante di pelli, che spesso si allontanava per condurre i suoi affari. Bjorn mi ha anche detto che alla Città dell’Unione quasi non si respira da tanta gente c’è, di tutte le razze, e spesso la gente si veste strana e con colori accesi, alcune donne si dipingono il volto ma non con segni di guerra, bensì con colori tenui, addirittura alcune hanno la faccia dipinta completamente di bianco; non ricordo altri dettagli ma ricordo che sembravano tutte assurdità.

Lo zaino è pronto, buona parte dei miei indumenti ce li ho addosso, risulterà leggero per ora; una volta uscita dal Futhevark dovrò inventarmi qualche scusa plausibile per lasciare Volgard, altrimenti una semplice “gita fuori porta” non sarà credibile. 

Domani andrò in cerca di una buona scusa per lasciare l’isola, per evitare domande inopportune.



 

24 Giugno

Sono accampata sotto le basse fronde di un pino, che mi proteggono un po’ dal vento gelido che soffia questa notte. Fuldhus questa mattina mi ha fatto uno strano regalo: è un’ampolla con una campanula bianca, completamente ghiacciata e coperta di brina perenne come la bottiglietta che mi aveva dato per comunicare con lui. La cosa strana è che non ha voluto dirmi a cosa serve! 

Domani, se la smette di nevicare, dovrei riuscire ad arrivare alla costa, e cercare un passaggio verso Città dell’Unione; non ci sono grosse città ma piccoli villaggi di pescatori, spero di essere fortunata.



 

25 Giugno

Non ha smesso di nevicare nemmeno per mezz’ora.

La neve intralcia ogni movimento e nonostante non mi sia fermata sono ancora distante dalla costa. Forse ancora un paio d’ore di cammino e dovrei arrivare ma sono distrutta e non riesco a muovermi. Per fortuna questa mattina ho fatto il pieno di bacche di rosa e selvatiche, sono decisamente aspre ma non ho la forza di mettermi a cacciare. Speriamo di trovare un passaggio.

 

26 Giugno

Evviva! Ci siamo!

Questa mattina presto sono arrivata ai villaggi della costa e ho trovato una specie di banchetto, ma invece di vendere merci cercavano volontari per delle missioni a Città dell’Unione! Sembra che l’esercito e le guardie cittadine abbiano un sacco di problemi a cui badare quindi sono alla ricerca di persone coraggiose che diano loro una mano! Sembra che mi chiamino per nome, la scusa è perfetta per lasciare Volgard, e sembra che avremo molte missioni in giro quindi avrò il tempo di studiare le varie zone dell’Unione! 

Mi sono iscritta e mi è stato consigliato di prendere delle vesti comuni per affrontare il caldo della nostra meta. Ho preso delle vesti di lino comode, la tunica corta di cotone di un bell’azzurro e degli elementi protettivi di cuoio, oltre a una scorta di frecce ed altro inchiostro per il diario.

Ho avuto una fortuna sfacciata, al porticciolo la nave Orsa Minore era in partenza per Mulisawa, una grande città commerciale di Hagin da cui partirà un’altra nave per Città dell’Unione: per pagare il passaggio dovrò lavorare con il cuoco.

E’ la prima volta che mi allontano così tanto da Volgard, e questo viaggio mi spingerà ancora più lontano: sono combattuta tra entusiasmo e preoccupazione, non posso fare a meno di pensare che vedrò un sacco di cose interessanti ma non devo dimenticare il motivo per cui sono in viaggio.

La Congrega mi manca già, soprattutto la calma saggia di Fuldhus e il silenzio ovattato della neve: prima sono uscita sul ponte della nave e l’aria era umida e decisamente più calda, l’odore di salsedine era talmente forte che non sono riuscita a resistere più di qualche minuto e sono tornata sotto coperta. 

I giacigli di paglia sono piccoli per gli umani ma non per me, e gli altri due passeggeri rannicchiati mi guardano con invidia; meglio spegnere la lanterna, non voglio guai!



 

27 Giugno

Il cuoco ha detto che apprezza la mia buona volontà, ma proprio non può tenermi al suo fianco a lavorare. Sono delusa, ma la nausea è troppo forte e non credo di avere una bella cera visto che mi stanno tutti alla larga.

Nonostante tutto provo a mangiare comunque, mi servono energie, ma gli schiaffi delle onde alla nave sono talmente forti che non c’è verso di riuscire a mantenere un pasto nello stomaco: spero di abituarmi presto, oppure che il viaggio termini alla svelta.



 

28 Giugno

Oggi è andata meglio, questa mattina mi sono presentata di nuovo in cucina, il cuoco mi ha lasciata in un angolo e poi, vedendo che non davo di stomaco, ha cominciato cautamente a darmi delle verdure da preparare. Certo, la nausea persiste, ma si tratta di un traguardo rispetto ai giorni precedenti e mi sforzo comunque di mangiare. 

Domani è previsto l’arrivo a Mulisawa, mi auguro di poter fare una sosta di qualche giorno almeno, per conoscere le abitudini del posto!



 

29 Giugno

Questa mattina abbiamo attraccato a Mulisawa, una cittadina davvero molto strana; lo stile delle case è piuttosto geometrico, usano lanterne, decorazioni, addirittura pareti di carta e tutto sembra delicato ed effimero. Non vedo le famose costruzioni di pietra che di Bjorn, l’uso del legno è massiccio anche se ha dei toni molto chiari. E’ decisamente caldo e umido qui, dei piccoli insetti pungono la pelle, qui vestono diversamente da me: i loro abiti disegnano delle forme diverse, e mi danno l’idea di essere molto scomodi da portare, con quelle gonne strette e le maniche lunghissime. Sono quasi tutti senza scarpe, usano delle tavolette di legno rialzate che indossano con dei nastri colorati tra gli alluci, si inchinano continuamente e ho visto diverse donne con il volto dipinto, quasi delle maschere. E’ tutto pieno di colore, di odori strani, di bancarelle in ogni angolo che ti offrono qualsiasi tipo di cibo o di cianfrusaglie, fiori e vasche di pesci rossi bianchi e neri.

Ho trovato un letto alla Locanda della Peonia, gestita da un vecchietto simpatico di nome Zenko; siccome è palese che non sono del posto, quest’uomo gentile mi ha fatto dei prezzi speciali, solo per me. Questa sera ci sono dei festeggiamenti, sembra che degli avventurieri abbiamo risolto un problema della città, anche se non sono riuscita a capire bene quale: a quanto pare però un problema “politico”, e non c’entrano gli elementali. 

Non c’è nessuno nella stanza comune, proverò a dormire anche se quest’aria umidiccia non concilia il sonno.



 

30 Giugno

Sono su una delle navi Volgardiane più belle e veloci del mondo, la Squarta Maree; è un orgoglio per me assistere a come fende le onde, a come scivola sicura sull’acqua agitata, altro che l’Orsa Minore! Sono certa che ci sia anche lo zampino della magia.

A bordo ci sono circa una cinquantina di avventurieri, nessuno ci chiede di lavorare e come se non bastasse arriveremo con un giorno di navigazione in meno rispetto al previsto. Non vedo l’ora di arrivare a Città dell’Unione!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Diario di Viaggio - Luglio ***


1 Luglio

Prima Lettera a Fuldhus:

 

Ciao Fuldhus, 

ti aggiorno sulla mia situazione: ho lasciato Volgard con la scusa di unirmi ai volontari della Guardia di Città dell’Unione, ora sono in nave e dovremmo arrivare domani in mattinata in città. Dovremmo sostenere l’addestramento alla sede della Guardia Cittadina e poi ci manderanno dove c’è bisogno di aiutare la Guardia, mi auguro di recuperare informazioni sull’agitazione degli elementali. 

Non ho altro da comunicarti per ora, ma settimana prossima mi auguro di avere già qualcosa in più da dirti.

Mi mancate tutti voi!

Verdhi



 

2 Luglio

Le cose sono precipitate più del normale oggi, sarà difficile fare chiarezza ma ci proverò comunque:

questa mattina, appena sbarcati a Città Dell’Unione, siamo stati spediti alla Guardia Cittadina per l’addestramento quando all’improvviso dicono che alcuni di noi hanno ricevuto una promozione, ed un ragazzetto brufoloso ci accompagna dal Capitano Spyros. Oltre a me, gli altri promossi sono un drow, un elfo, una donna maggiorata dai capelli rosso fuoco, e a quanto pare un altro volgardiano, un ragazzino mezzelfo molto timido. 

Il capitano ci rifila un contratto da firmare ed un codice di comportamento, aggiunge di avere già delle missioni per noi e che possiamo scegliere a seconda del nostro reggente. Tra Hagin e Akropos, alla fine viene scelto Akropos e domani mattina ci imbarcheremo al Porto del Sole per recarci alla città di Paratrinos, meta più vicina alla sede di Emel Voss, il reggente.

Siccome ora siamo una compagnia e questa sera siamo nella stessa locanda, ho cercato di fare conoscenza con i miei nuovi amici e sembrano decisamente altezzosi. Bevono il vino, una bevanda scura che sa di frutta marcia, hanno voluto la locanda più dispendiosa della città e non solo, ognuno la sua camera singola! Hanno addirittura chiesto delle monete d’oro solo per poter entrare in questo posto ricoperto di fiori in ogni angolo.

L’elfo ha deciso anche il nome, siamo la “Compagnia dell’Orsogufo” perchè sotto il naso gli è passato un giornale intitolato così. Ho dato un’occhiata a quelle pergamene e la cosa che mi ha stupito è che che c’era un articolo proprio sugli elementali: come da noi del resto, segnalavano la crescente agitazione di queste creature, soprattutto quelle della terra, e chiedevano alla popolazione che avesse avvistato i segni dell’arrivo di un elementale, di chiudersi in casa o di dileguarsi. (NOTA: da riferire a Fuldhus)

La donna rossa, Callisto, mi chiama “bambolina” per via della mia statura e sembra cercare rissa ad ogni angolo; l’elfo è un sapiente e un mago, Radamanto, ma sembra anche il più informato su ciò che accade. Il drow è misterioso, Lexmark Toner ha detto di chiamarsi, ed è sempre incappucciato e guardingo. Infine c’è Edward, Ed per me, che è un ragazzino diciassettenne talmente timido che a volte balbetta anche; non so bene come reagirà in caso di guai e la cosa un po’ mi preoccupa.

Meglio riposare, il viaggio non sarà confortevole com’è stato sulla Squartamaree!



 

3 Luglio

Come immaginavo ieri, il viaggio non sarà una passeggiata. La Tua Donna, così si chiama la nostra nave, sembra alla mercé delle onde e lavorare in cucina è difficile in queste condizioni. 

Lexmark si è mostrato gentile a dispetto di come appare, e vedendomi in difficoltà con i soldi mi ha proposto di portare del cibo di nascosto ad Akropos, in cambio di dieci monete d’oro. Non credo che la cosa sia legale, ma non vedo nulla di male nel provare del cibo diverso da quello a cui si è abituati, è un vezzo ma per me risulterà utile per affrontare il viaggio con i miei facoltosi compagni.



 

4 Luglio

Male, molto male: la nausea è devastante, e non soffro solo io ma buona parte dei miei compagni. Faccio addirittura fatica a scrivere.


5 Luglio

Sempre peggio, sono spossata e vorrei non essere qui ma in qualsiasi altro posto. E con qualsiasi intendo davvero qualunque posto, basta che stia fermo.



 

6 Luglio

Oggi è andata meglio, soprattutto nelle ultime ore, perché siamo sempre più vicini alla costa e le correnti sono molto più deboli.

Gerry Patata, il cuoco, è simpatico e molto carino nei miei confronti, ma sono fermamente convinta che debba cambiare mestiere. Non sa cucinare altro che una specie di zuppa di pesce, non ci sono nè frutta nè verdure, nemmeno erbe mediche. 


7 Luglio

Seconda Lettera a Fuldhus:

 

Ciao Fuldhus, sono partita da Città dell’Unione con dei compagni, e siamo arrivati oggi a Paratrinos, ad Akropos. Alla città segnalavano sul giornale l’agitazione degli elementali, come riconoscere per tempo il loro arrivo e di nascondersi o scappare, ma sembra che nessuno sappia il perchè di tutto questo. 

Stiamo andando da un vecchio soldato che ha portato avanti delle campagne per tenere a bada gli elementali, spero di recuperare qualche informazione in più da comunicarti al più presto.

In più ora faccio parte di una compagnia e ho dei compagni di viaggio: una donna rossa prosperosa e rissosa, un elfo mago studioso, un elfo oscuro che sembra un po’ losco ma in realtà è molto gentile, e un mezzelfo anch’egli volgardiano, ma proveniente da Magnus, molto timido e giovane. 

Non preoccuparti, troverò il modo di farti avere mie nuove senza farmi vedere dai miei compagni, per evitare domande.

Saluta tutta la congrega da parte mia!

Verdhi



 

8 Luglio

Il viaggio per raggiungere la villa di Ermel Voss è stato tutt’altro che tranquillo ma prolifico rispetto a tutti i giorni scorsi.

Abbiamo soggiornato in una locanda a Paratrinos, La Cresta Umida, e un bardo proveniente da Volgard di nome Eynar ha fatto un dono a me e Rad: per me un bracciale con potenti magie di cura, per Rad una magia di Tyr. 

Al mattino i miei compagni hanno deciso di comprare una carrozza trainata da due muli, e siccome sia Rad sia Callisto sono originari di Akropos, mi auguro che ogni luogo sia raggiungibile con questo mezzo perchè a Volgard non è davvero il mezzo ideale.

Durante il percorso abbiamo trovato un carro in fiamme e delle creature umanoidi, che Lexmark riconosce come Grimlock, adoratori dei Mindflyer. Un sopravvissuto al rogo ci prega di salvare un ragazzo che stava scortando e che è stato rapito dai Grimlock, sembra sia una persona importante; quindi affrontiamo il covo sotterraneo di queste creature, che osano sfidare l’ordine e le leggi della natura “coltivando” delle aberrazioni come i Mindflyer.

Ammetto che, sebbene all’inizio preoccupata per Ed, durante i combattimenti ha saputo manipolare la magia in modo distaccato e naturale, senza l’ombra della sua solita timidezza; mi ha stupito molto, come sono rimasta stupita dalla furia di Callisto, sembrava di vedere i berserker della mia terra. Anche Rad e Lexmark si sono dimostrati sia molto bravi in combattimento, sia decisamente utili per la buona riuscita del salvataggio grazie alle loro particolari abilità. 

Nel covo dei Grimlock abbiamo trovato due elementi particolari: un mindflyer trafitto da una “lama” di roccia, sicuramente opera di un elementale della terra, ed un tomo scritto in sottocomune, lingua che purtroppo non capisco ma che sa leggere Rad: sembra tratti gli elementali, cercherò di farmi dire con esattezza cosa dice. (NOTA: da riferire a Fuldhus)

Giunti alla tenuta Voss, il nostro reggente ci tratta con ogni riguardo facendo contenti i miei viziati compagni; durante la cena cerco di farlo parlare delle battaglie sostenute contro gli elementali, ma non è mai stato in prima linea quindi mi riporta informazioni generiche.

Domani partiremo alla volta di Ankhati, al di là della foresta, perché i loro abitanti hanno segnalato problemi con i raccolti e l’acqua, e sospettano la presenza di elementali.



 

9 Luglio

Siamo accampati nella foresta, è il mio turno di guardia e ne approfitto per aggiornare il diario: questa mattina Rad mi ha detto che ha cominciato a leggere il tomo dei grimlock, riferendomi che tratta della storia dei Mindflyer. Queste aberrazioni sono praticamente asessuati, e si riproducono per volontà di un singolo che offre la sua “vita” per diventare un Cervello Antico, ovvero una specie di nido autosufficiente per far crescere i mindflyer in stato poco più che larvale. Esattamente quello che abbiamo incontrato nella grotta ieri, e che quindi ho fatto bene a distruggere. Mi ha anche detto che questi esseri occupano il sottosuolo, e che sono stati decimati da orde di elementali della terra: che ha senso, se prendiamo in considerazione il fatto che quei abomini hanno occupato il loro regno, ma addirittura formare delle orde proprio gli elementali è molto strano.

Ah, dimenticavo: un elementale messaggero mi ha portato un messaggio da parte di Piuma Nera, un druido della congrega, in missione da trent’anni sui territori esterni e che, da quanto ho letto, è stato costretto a tornare nella Contemplativa per una “sconcertante scoperta”. La lettera proseguiva indicando un nemico potente e sconosciuto, la cui pressione è la causa del crollo dell’equilibrio del Futhevark, e che presto potrebbe attaccare a viso aperto. Proprio per questo motivo, molti altri druidi sono stati mandati in missione ma nessun’altro si è infiltrato nelle forze dell’Unione come me. 

La preoccupazione per la pessima situazione dipinta dalla lettera è mitigata solo dalla semplicità dell’ultima frase, che racchiude però il legame che ci unisce: il nostro cuore è con te sorella. 



 

10 Luglio

Ieri notte siamo stati attaccati da un elementale dell’acqua, ma la cosa particolare è che una volta sconfitto ha lasciato un cristallo trasparente impregnato di una qualche forma di magia, e per pochi minuti ad ogni tocco scatenava uno sfarfallio di luce magica. Con Fuldhus non ho mai visto una cosa simile, e credo che ci sia dietro qualcosa di molto sospetto: magari una nuova magia evocatrice, che crea queste povere creature provocando i disequilibri nelle forze della natura, come una sorta di esercito senza tabarda da mandare a sacrificarsi per una causa maggiore, anche se ancora non capisco quale. 

Lo stesso tipo di cristallo ma di dimensioni decisamente maggiori e di curiosa forma sferica l’abbiamo trovato in fondo al pozzo del villaggio, dopo aver combattuto con un elementale dell’acqua. Eliminato lui, la vita nel bosco e nel fiume è tornata alla normalità e per ringraziarci dell’impresa il capo villaggio ci ha ospitati nella locanda. Non riesco a smettere di pensare a quei cristalli, nonostante ci sia una compagnia di bardi di Hagin che sta allietando la serata in cambio di una birra. La cosa strana è che il cristallo estratto dal pozzo sembrava essere lì da un pezzo, e che non sia stato gettato…



 

11 Luglio

Ieri i miei compagni erano decisi a recarsi a Polasteri, ma Ermal Voss ci ha raggiunti questa mattina per affidarci una nuova missione, questa volta di esplorazione del Riposo di Kiros, i resti del castello di un fortissimo mago. Ho chiesto a Ermal dei cristalli, ma nemmeno lui sa molto, ma ha confermato che sembra che si formino naturalmente, e che da essi in qualche modo si creino gli elementali. 

Ah, tra l’altro la banda di bardi incontrata ieri ci ha attaccati dopo aver ucciso l’oste della locanda, e ho sentito una forza in me che non avevo mai sentito prima, e mi sono trasformata in un Lupo Feroce. È stato bellissimo!



 

12 Luglio

Siamo arrivati alle rovine del castello di Kiros, abbiamo tolto l’incantesimo che ne proteggeva l’entrata e l’abbiamo perlustrato. A parte dei pervertiti, dei Mephit del magma e qualche pericoloso trabocchetto magico, il fulcro dell’intera zona è una specie di stanza accessibile solo attraverso una piattaforma elevatrice, in cui abbiamo trovato il cadavere di Kiros in persona, e degli ologrammi che sembrano confermare se non la responsabilità, certamente la partecipazione alla Tragedia. La cosa veramente curiosa è che in quell’ambiente il tempo scorre in maniera molto strana, e dentro a un libro abbiamo trovato un appunto di Kiros che riporto qui sotto;  non ho idea di chi sia questo Thoowa, se fosse lo stesso nemico nominato nel messaggio di Piumanera? Non ho abbastanza elementi per dirlo, ma questa sensazione di oppressione non mi piace per niente. 




 

13 Luglio

Questo viaggio sta prendendo una piega inaspettata.

Oggi il generale Lures con il fratello Argo ci ha sospeso dalla missione, in quanto Voss non aveva nessun diritto di mandarci al Riposo di Kiros. Abbiamo consegnato tutto ciò che abbiamo trovato, fatto rapporto e ora ci tocca stare a riposo; Lex quindi ha avuto l’idea di seguire la mappa che aveva trovato nel covo del mindflyer, e ci siamo incamminati per la foresta che ci divide da Paratirinos. Ci siamo accampati, e nel bel mezzo del turno di guardia di Ed siamo stati raggiunti da questo Lord Cra, una specie di rospo parlante e poco educato. Chiede il nostro aiuto per recarsi dalla sorella, alla quale chiedere aiuto perchè il cugino gli ha rubato il trono. Ho paura che sia una grande perdita di tempo, ma la meta è sulla strada che avremmo fatto comunque, quindi decidiamo di aiutarlo…


14 Luglio

Terza lettera a Fuldhus:

Ciao Fuldhus,

ho diverse notizie da darti: abbiamo combattuto contro degli elementali che hanno rilasciato dei cristalli simili al quarzo, cosa che non mi sembra sia mai successa nel Futhevark. Sembrano cristalli creati naturalmente, non appoggiati apposta, e che emanano lampi di luce per pochi secondi prima di esaurirsi del tutto.

Al Riposo di Kiros abbiamo trovato uno strano ambiente dove il tempo sembra essersi fermato, abbiamo trovato il cadavere di Kiros stesso, “bloccato”  in una specie di loop temporale, in una stanza dove una specie di proiezione magica trasmetteva le immagini dello schianto di tre pianeti, la Tragedia.

Una pagina di diario di Kiros ci ha dato altri indizi: indica che la sua morte è vicina e che avverrà per mano di un Solar, che sarà il salvatore di tutti. Nomina anche un certo Thoowa, che non ha potere sul Solar, e che non lascerà vivere il nostro mondo per molto. Lascia intendere inoltre che altri due maghi hanno partecipato al rito, uno per ogni mondo, e incita a trovare il sopravvissuto dei tre per avere risposte. Ma se questi maghi hanno partecipato insieme al rito, come facevano a conoscersi? 

Ho l’impressione che il Thoowa sia responsabile dell’agitazione degli elementi, e se fosse un mindflyer, una creatura del sottosuolo? Spiegherebbe l’agitazione degli elementali della terra, e la banda di drow che ci ha dato la caccia. 

Sento la vostra mancanza più che mai.

Verdhi



 

15 Luglio

Dopo la notte passata alla Cresta Umida, a Palatrinos, ci siamo imbarcati su La Conchiglia per raggiungere Mulisawa. Il nostro ospite è abbastanza fastidioso, non ha ancora smesso di chiamarci “servi” o “plebei” da quando siamo partiti. Il viaggio è tranquillo perchè saremo vicino alla costa, e come al solito cerco di dare una mano sul peschereccio, anche se senza sottocoperta  i miei compagni non si troveranno a fare un viaggio molto comodo. 



 

16 Luglio

Ancora nessuna corrente strana, molto bene. In compenso il viaggio è parecchio noioso, Rad sta leggendo il libro che avevamo trovato nel covo del mindflyer ma per ora non ha trovato nulla sugli elementali.



 

17 Luglio

A parte abitudini di vita dei mindflyer, sembra che Rad non abbia letto altro. Speravo che quel libro fosse più utile. Lord Cra mantiene il silenzio per non far saltare la copertura, e non può darci dei sudditi, per fortuna.



 

18 Luglio

Ancora tutto calmo, anche Ed si è messo a leggere, e mi sto annoiando tantissimo. Per fortuna domani sbarcheremo a Mulisawa!



 

19 Luglio

Ci siamo uniti ad un mercante di alghe incontrato a Mulisawa, per andare al lago Okitsuki: è molto comodo perchè mentre qualcuno fa il turno di guardia, gli altri dormono nel carro. Abbiamo incontrato Gulan per la strada, questa sera: sono felice di vederlo, ha ancora il pallino delle mele e degli insetti, è sempre il solito. Ora è sul carro con noi, ci accompagnerà al lago.



20 Luglio

Per fortuna anche il paesino di Okitsuki ha una locanda, dove possiamo rifocillarci con tutto il nuotare che ho fatto oggi. Mi sono immersa con Ed nel lago, e abbiamo trovato una spada che brilla di luce violacea, l’impugnatura sembra d’ebano e chiunque la tocchi, muore. La leggenda dice che una cosa simile ad una lancia cadde dal cielo nella città poco prima della Tragedia, e la rase al suolo creando una voragine che poi si riempì d’acqua, creando il lago. Ed ha provato a toccarla tramite una mano magica, ma è esplosa e lui svenuto… e altro. L’ho dovuto trascinare fino in superficie, meno male che Gulan ci aveva fatto l’incantesimo delle branchie che è durato abbastanza per poterlo salvare. Ah, e in tutto questo abbiamo portato Lord Cra dalla sorella ma lei non è stata molto ospitale, in compenso mi ha detto una cosa interessante: siccome ci ha lanciato contro una specie di elementale invocandolo con un cristallo, le ho chiesto da dove li avesse presi, e mi confermato la mia teoria, ovvero che affiorano naturalmente dal terreno, e che è vero che una volta usati esauriscono la “carica magica”, ma col tempo si riforma e possono essere riutilizzati. (NOTA: da riferire a Fuldhus.)  Lord Cra ci ha lasciato dei regali per i nostri servigi, che abbiamo preso io e Ed, a me ha lasciato una piccola giara di Unguento di Keoghton, a lui un anello.



 

21 Luglio

Quarta Lettera a Fuldhus:

Ho poche novità per te oggi… abbiamo trovato sul fondo del lago Okitsuki una misteriosa spada maledetta, brilla di una strana luce violacea, ci sono tutt’intorno dei resti di chi ha provato ad estrarla e un mio compagno di viaggio ha rischiato anch’egli la vita. Sembra che la spada sia arrivata dal cielo appena prima della tragedia, potrebbe essere del Solar di cui parlava Kiros.
E abbiamo anche scoperto che con il tempo i cristalli che rilasciano gli elementali si “ricaricano” ed è possibile utilizzarli ancora per evocare elementali. 

Spero di aggiornarti presto,

Verdhi



 

22 Luglio

Ieri, durante la notte passata alla Daga Silente, a Okistuki, qualcuno sembra aver frugato nei nostri averi, anche se non manca nulla. Durante il tragitto abbiamo incontrato Eynor il bardo, e ho di nuovo il bracciale che mi aveva donato l’altra volta a Palatrinos. Ad Helion abbiamo ingaggiato una guida, un certo Kimota, che ci ha chiesto di comprare incenso e fiori secchi profumati, molto strano. 

L’entusiasmo durante il viaggio è scemato un po’, sembra davvero che sia un posto pericoloso e ho la netta sensazione che quel simbolo non indichi nessun tesoro...speriamo di uscirne vivi.


23 Luglio

La notte scorsa uno spettro di un cane è venuto a farmi visita durante il mio turno di guardia: non aveva cattive intenzioni e sembrava perso. Kimota ci ha lasciati al fiume, che abbiamo attraversato convincendo il Guardiano grazie ai suoi consigli e abbiamo trovato il vecchio villaggio dei minatori, e in una casa abbiamo ritrovato lo spettro del cagnolino, che ci ha seguiti in cerca del suo padroncino, Iki. Più avanti abbiamo trovato dei Wright, e una comunità di essere simili a funghi, e abbiamo scoperto che un enorme essere fungo grosso come un mammuth aveva riportato in vita alcuni minatori, tra cui Iki, come esseri funghiformi: almeno ora il cagnolino ha trovato il suo Iki, anche se non nella condizione migliore. Noi siamo andati avanti per le miniere e siamo arrivati ad una grande stanza con un portone e due statue di guardia, io e Rad stiamo facendo il turno di guardia, domani proveremo a passare.



 

24 Luglio.

E’ una cosa pazzesca: durante il turno di guardia, le statue si sono animate e ci hanno chiesto di votare per chi delle due fosse più bella. Mai avrei creduto di vedere statue tanto vanitose. La cosa positiva è che ci hanno fatto entrare, è un’enorme città di esseri forgiati dal Minatore, un nano. Il loro re, un altro essere forgiato con un volto diverso per ogni emozione, ci ha parlato di un piccone da cedere agli umani di buon cuore, e lui stesso è praticamente un passaggio verso un piano che non è del nostro mondo, credo sia l’Elisium, è troppo pacifico e bello per essere reale. In questo piano ci aspettava il Minatore stesso, che ha sfidati e ci ha lasciato prendere il suo piccone: ho chiesto informazioni a Rad ma il libro in sottocomune non li nomina, il che mi fa avere qualche dubbio che sia realmente efficace con gli elementali.



 

25 Luglio 

Stiamo risalendo in superficie, e sotto consiglio di Rad e Cal ho provato il piccone su una parete, e si è comportato come un normale attrezzo. Eppure, da quando l’ho impugnato, mi sembra abbia stretto un legame con me, e credo che sia legato all’elemento della terra, e sento anche di non essere abbastanza forte per poterlo usare correttamente. Gli opali incastonati nel manico sono particolari e decisamente non comuni per un normale piccone. Magari in città potrei chiedere di farlo identificare.



 

26 Luglio

Siamo finalmente usciti dalle miniere, è già sera, e abbiamo di nuovo trovato il cagnolino spettro nel villaggio abbandonato, che si è lanciato, svanendo, nella catenina di Iki. Una volta indossata, si è modificata e sembra che possa cambiare forma ed essere indossata anche quando mi trasformo; non ho idea di che effetto abbia però.



 

27 Luglio
Siamo di nuovo in viaggio, verso Mulisawa, nella speranza di imbarcarci per Palatrinos: i giorni scorrono veloci e rischiamo di arrivare in ritardo da Argo e Lures. Ancora non ho capito come potrà aiutarci il piccone.



28 Luglio

Quinta Lettera a Fuldhus:

Ciao Fuldhus, 

con la compagnia ho trovato un piccone magico, anche se non sappiamo bene come funzioni, ce l’ha ceduto dopo una prova di forza un nano detto il Minatore. Potrebbe essere utile per gli elementali, anche se non ho bene idea come, sta di fatto che si è “legato” a me. Stiamo comunque tornando ad Akropos, per rientrare in servizio, spero di avere la possibilità di indagare ancora sulla solita questione.
Spero stiate tutti bene!
Verdhi



 

29 Luglio.
Siamo accampati questa notte, il clima è caldo e leggermente nuvoloso, non si vedono le stelle. A pensarci bene è da un bel pezzo che non vedo le stelle bene come nel Futhevark… 



 

30 Luglio 

Mi manca la Congrega, i miei compagni sono diversi dai druidi e ne abbiamo già passate tante, anche loro a volte tirano fuori qualcosa di particolare, e sono brave persone… ma la congrega è la mia famiglia, e Fuldhus mi manca più di tutti.


 

31 Luglio

Siamo finalmente giunti a Mulisawa, e indovina un po’ chi troviamo che si è messo in proprio? Jerry Patata! Ci offre un passaggio a un prezzo modico sul suo peschereccio con una forma strana, e saremo la sua ciurma.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Diario di Viaggio - Agosto ***


1 Agosto

Il viaggio è lentissimo, siamo vicini alla costa ma siamo comunque più lenti del normale, forse non aiuta il fatto che la ciurma non abbia molta esperienza. In compenso ho cucinato una zuppa di patate e pesce che per lo meno era digeribile.



 

2 Agosto

Mi hanno tolto l’incarico della cucina, mi occupo di pulire il ponte oggi, peccato perchè volevo provare una ricetta diversa oggi. Il mare è abbastanza calmo, ma Callisto sta male comunque. Credo di aver visto quella donna vomitare più volte di quante l’abbia vista combattere, il che è abbastanza singolare.



 

3 Agosto

Jerry Patata è un omone simpaticissimo, ma comincio a non farcela più sulla nave… Callisto sta così male che ha smesso di chiamarmi “bambolina”. Ho l’impressione che tutti siano esausti.



 

4 Agosto

Dovrei scrivere a Fuldhus, ma non ho davvero nessuna novità da aggiungere, quindi credo che aspetterò. Tra l’altro non ho ricevuto altri messaggi dalla congrega, e Gulan era in giro da parecchio tempo e non sapeva dirmi nulla sul Futhevark. Domani saremo a Palatrinos, finalmente. Mi sembra di non concludere nulla.



5 Agosto

Quinta lettera a Fuldhus:
La situazione degli elementali sta peggiorando in maniera significativa.
Al nostro arrivo a Palatrinos abbiamo trovato un elementale fatto di cristalli, colossale, che stava distruggendo la città, poi risucchiato da qualche parte in un portale. Gli elementali possono prendere diverse forme, anche di piramidine fluttuanti che lanciano dardi o di umanoidi di una certa bellezza.
Purtroppo sembra che il rettore dell’università di Akropos possa essere in combutta con questa forza misteriosa che anima gli elementali, o che comunque la stia sfruttando per i propri fini.
Niente di buono.



 

6 Agosto
Siamo in viaggio verso Città Dell’Unione, e l’elfo che ci sta accompagnando ci ha detto, prima di averci trasmutati in soldati per viaggiare in incognito, che avevamo una sorta di incantesimo di localizzazione addosso: l’ha dissolto, ma questo vuol dire che fino ad oggi qualcuno ci ha spiati, e di certo non le forze dell’Unione. Ho un solo nome: il maledetto rettore.


7 Agosto
Oggi abbiamo incontrato Agrippa per la prima volta, e non riesco a credere che un uomo così bello possa esistere e che sia pure il padre di Argo e Lures. Qualcosa di soprannaturale avvolge quest’uomo che conta più di 150 anni, ma nonostante questa anomalia non riesco a pensare che sia malvagio. Abbiamo anche ritrovato Archimede, il ragazzino sta bene, e ha sempre un debole per la nostra Callisto.
Le brutte notizie sono che il rettore Julises sembra voglia fare un colpo di stato, ed ecco perchè ha portato via l’elementale gigantesco, anche se si suppone ce ne siano altri di quella stazza.
Agrippa ci comunica anche che i cristalli sembrano provenire da un’altro piano e il Toowa stesso sia un’entità il cui fine è far scomparire ciò che esiste, è l’anti-essere.
Le risposte definitive le troveremo da uno dei tre maghi sopravvissuti al Disastro, ovvero o Kamuku ad Hagin, o Mikel a Volgard: siccome non abbiamo l’ubicazione esatta di Mikel, ci dirigiamo verso la Torre di Kamuku, all’estremo ovest di Hagin.
Che Skaldi ci protegga tutti.




8 Agosto

Di nuovo accampati, ne approfitto per aggiornare i miei appunti: siamo arrivati a Oizu con un portale di teletrasporto, e in una taverna abbiamo trovato due vecchi compagni di Lex, Callisto e Rad: si tratta di un guerriero di Akropos, Patroclos, e una tiefling molto timida di nome Lithys. Co loro un’altra tiefling, Eris, che ci ha consigliato di non attraversare le montagne a ovest perchè infestate di mostri e drow. Inutile dire che siamo accampati proprio nelle montagne a ovest.

 


 

9 Agosto
Le montagne di Hagin sono decisamente più dolci rispetto a quelle di Volgard, i sentieri sono stretti ma l’assenza di neve non fa rallentare il passo: entro qualche giorno arriveremo alla Torre di Kamuku.



10 Agosto
Abbiamo finalmente iniziato la discesa dalle montagne, siamo in vista della foresta. La scorsa notte dei drow ci hanno attaccato, portavano un pendaglio con un ragno inciso e degli strani tentacoli sono spuntati dal terreno, attaccandoci.
Domani arriveremo a Igize, i miei compagni sognano già i letti comodi delle locande, mi viene da sorridere ogni volta che li sento lamentarsi delle dormite all’adiaccio.



11 Agosto
Igize ormai è da cancellare dalle cartine, la città è ridotta ad un cumulo di macerie e cadaveri. Lì dei drow ci hanno condotto in una specie di città, nascosta nella foresta, che è piena di spiriti di animali e ho avuto la costante sensazione di essere osservata.
Zultar con la consorte Juxery sono a capo di questa comunità di drow pacifica, i Valzis,, e si contrappongono ai drow delle montagne, che sembra siano i fautori della distruzione di Igize.
Gli spiriti degli animali che circondano il villaggio, per qualche strano motivo, non mi parlano e la cosa mi ha fatto pensare che qualcosa non vada per il verso giusto.
Ci hanno offerto riparo in un magazzino, ma non solo il famiglio di Rad è stato attaccato dagli spiriti della foresta, ma in un libro che Zultar ha prestato al nostro elfo studioso c’era un biglietto che ci intimava di andarcene subito, così stiamo per lasciare il villaggio.

 



12 Agosto
Ci prepariamo alla nottata con un nuovo compagno di viaggio, uno strano essere con una maschera da coniglio che abbiamo incontrato, il suo nome è Ti. Gli spiriti degli animali ci hanno attaccato oggi, dovremo fare i turni di guardia e sono spaventata perchè sembra che ogni volta tocchi a me, succeda sempre qualche casino...


 


13 Agosto
Tutto tranquillo, abbiamo raggiunto la costa e la presenza di spiriti è quasi nulla. Ancora non mi spiego perchè sono così agitati e aggressivi… sarà colpa degli elementali? Eppure non ci sono tracce di cristalli qui.



 

14 Agosto
Oggi è stata davvero una giornata impegnativa, fisicamente e moralmente: Lex è morto, di lui è rimasto solo qualche oggetto magico che quella melma nera non è riuscita ad inglobare… ma andiamo con ordine, forse questa cosa mi aiuterà a superare il dolore per il nostro compagno caduto.
Questa mattina siamo arrivati alla torre, e nell’isolotto erano presenti altri edifici, Ti ci ha spiegato che si tratta di una specie di orfanotrofio. Uno dei bambini ci ha attaccati e ha ferito Cal attaccandole una specie di morbo, una putrefazione delle carni, che mi ha ricordato gli esperimenti di Rydberg. I miei poteri sono aumentati e sono riuscita a guarirla, ma ho intimato a tutti di tenersi ben alla larga da questi strani mocciosi, che indossano maschere bianche di animali.
La torre ci ha riservato diversi pericoli, superati con più o meno destrezza, come la dottoressa che voleva farci delle iniezioni di liquido nero, orde di bambini putrefatti, fango mannaro, sfere annientatrici… è un incubo.
E’ chiaro che Kamuku ha effettuato esperimenti su tantissime vite, cercando probabilmente l’immortalità tramite una sfera, detta filatterio. Cosa che non è andata bene perchè l’abbiamo incontrato sottoforma di spettro, ma per fortuna l’abbiamo eliminato, anche se a caro prezzo.
Ora dobbiamo trovare Mikel, che abbiamo visto attraverso uno specchio, con una tunica rossa e blu che Ed sostiene tipica dei maghi di Volgard (io non l’ho mai vista).
Rad ha fatto inghiottire Ti dalla sfera annientatrice, ho tenuto la sua maschera per tenere vivo il suo spirito, non mi è piaciuta per niente questa azione da parte dell’elfo e cercherò di tenerlo sott’occhio. Ho anche tenuto la statuetta di Nausea, il mastino che aveva trovato Lex; mi mancherà davvero moltissimo.



15 Agosto
Nonostante la tristezza per la perdita di Lex, ci siamo imposti di non fermarci e quindi di ripartire per raggiungere Volgard, alla ricerca di Mikel, che dovrebbe avere una quantità di anni impossibile da raggiungere per un umano.
La comunità di drow ci ha accolti dalla spiaggia, sembra che li abbiamo liberati dal giogo degli spiriti della foresta, che li ha costretti a farci fuggire: ora tutto torna.
Sembrano anche sinceramente dispiaciuti per la fine di Lex, ci offrono riparo al loro villaggio e ci scortano, facendoci finalmente dormire senza turni di guardia.



 

16 Agosto
Sesta Lettera a Fuldhus
Abbiamo perso uno dei miei compagni di viaggio, Lex il drow,  alla torre di uno dei tre maghi responsabili della Tragedia, il mago Kamuku ad Hagin. Nemmeno quest’ultimo era in vita per darci le risposte che cerchiamo, quindi partiremo alla ricerca di Mikel, che sappiamo essere a Volgard, a breve potrei tornare anche nel Futhevark.
Spero che stia andando tutto bene lì da te, per ora non ho altre notizie sugli elementali ma mi auguro di poterti aggiornare non appena troveremo il mago, che supponiamo sia diventato un Lich per ingannare la morte.
Un abbraccio, Verdhi



 

17 Agosto
La comunità di drow ci ha gentilmente offerto una cena e un bagno ieri, di cui abbiamo approfittato tutti volentieri, io compresa. Sono sembrati sinceramente dispiaciuti per la fine di Lex e ci hanno ringraziato per averli liberati dagli spiriti maligni che possedevano la foresta, evidentemente legati allo spirito di Kamuku.
Lex manca moltissimo.



 

18 Agosto
Abbiamo optato per seguire la costa, evitando di attraversare di nuovo le montagne: gli ultimi eventi ci stanno facendo muovere con molta più cautela.
Sto ripensando al marchingegno trovato alla torre di Kamuku, era uguale a quello che avevamo trovato nel Riposo di Kyros ma con uno squarcio dimensionale da cui è uscito lo spirito del mago… ma non solo, ho sentito con chiarezza due voci, una diceva “Qualcosa è andato storto, il mio corpo non trova pace…” e l’altra “Mikel non è di questo mondo. Noi volevamo salvare tutti.”.
Il corpo di Kamuku l’abbiamo purtroppo incontrato e abbattuto grazie alla melma nera che Lex gli ha lanciato, salvo poi girarsi verso di noi… ma la frase di Mikel?



19 Agosto
Dalla torre di Kamuku Rad ha preso una campanella che richiama un maggiordomo spettro, che ho battezzato Moroes. Immagino che per un elfo sia divertente un servitore, ma qui sulla costa e accampati intorno al falò serve a poco.



20 Agosto
La strada è ancora lunga, siamo di nuovo accampati e non riesco a togliermi dagli occhi la felicità di Ti per avergli riportato il suo amico Boomy, un orsetto di peluche, e la sua disperazione nel vedere l’enorme vasca di liquido nero ormai rotta nello scontro alla torre. L’acqua che beveva nella sua grotta era contaminata da quel liquido, ma avrebbe potuto abituarsi di nuovo all’acqua normale, se solo Rad non l’avesse fatto sparire… Ho la sua maschera sempre in testa, anche se magari non la tengo sul volto, e continuo a pensare che Rad abbia commesso un atroce sbaglio.



21 Agosto
Il viaggio prosegue tranquillo, non abbiamo ancora incontrato nessuno. Immagino Lex pranzare al banchetto degli eroi, nel Valhalla ad Asgard. O forse no, conoscendo il suo pessimo vizio di frugare nelle borse.



22 Agosto
Hagin riserva sempre dei curiosi personaggi e uno di loro si è unito al nostro viaggio: è un paladino di Bahamut, signore dei draghi, ed è una divinità che non conosco ma mi assicura che è buona. Lui è un dragonide dalla pelle verde, si chiama Kaat ed è al diretto servizio di Argo.
Kaat si è rivelato un compagno di viaggio simpatico, sento che siamo affini nonostante sia alto quasi due metri e abbia il corpo ricoperto di bozzi e scaglie verdi: i suoi poteri sono divini ma anche legati alla natura.
Nel pomeriggio abbiamo sentito un terremoto, Ed è svenuto di nuovo ma prima di perdere i sensi ha detto “il pilastro della terra sta tornando”: non so cosa intendesse, ma l’abbiamo caricato sul mulo e ce lo siamo portati dietro come al solito.

 



23 Agosto
Settima lettera a Fuldhus
Siamo ancora in viaggio, abbiamo incontrato un dragonide, non ne avevo mai visti prima e ha un forte legame con la natura… forse ci porterà fortuna, visto che oggi abbiamo anche affrontato un elementale di cristalli a forma di serpente gigante.
Vorrei tanto avere una risposta dalla congrega, non vi sento da molto e sono preoccupata… fatevi sentire per favore!
Verdhi



24 Agosto
Siamo finalmente giunti a Riva Silente, un villaggio di pescatori, ma fortunatamente provvisto di una locanda. Ed è ancora in preda ai deliri, ha detto “Dall’alto della torre lui comanda, lui vede… il servo del nemico usato a suo vantaggio”: ancora mi sfugge il senso ma ho il terrore che si tratti del rettore Julises e dell’elementale cristallino che ha fatto sparire.
In paese abbiamo incontrato Killian, che ci offre un passaggio per Volgard se lo aiuteremo a recuperare dei tesori, e così accettiamo.



24 Agosto
Ieri notte siamo stati svegliati dal volto di Agrippa che ci ha comunicato del colpo di stato ad Akropos per mano del rettore Julises: dobbiamo concludere velocemente la missione. Me lo sentivo che quell’uomo non aveva buone intenzioni!



25 Agosto
Siamo stati attaccati da una specie di elementale cristallino evocatore di tempeste di ghiaccio, e da dei banditi, probabilmente seguaci di una certa Zenas, signora della guerra di Akropos che ha in comune con Callisto la convinzione di essere figlia di un dio: ma sono tutti così religiosi ad Akropos?



26 Agosto
Abbiamo incontrato un professore di Rad, con la tunica tipica della Sala della Sapienza di Akropos: niente di buono.



27 Agosto
Siamo tornati a Riva Silente, domani partiremo per Me. Ho una brutta sensazione e voglio raggiungere Volgard nel più breve tempo possibile.



28 Agosto
Nessun incontro oggi, meglio così perchè Killian non si è dimostrato un combattente.



29 Agosto
Non riesco a farmi passare la brutta sensazione e non arrivano risposte dalla congrega… domani raggiungeremo Me e mi auguro che tutto vada per il meglio.



30 Agosto
A Me abbiamo incontrato un monaco, anche lui si sta recando a Rekuri così gli proponiamo di fare la strada insieme. Sembra forte ma assolutamente intenzionato a non fare del male nemmeno ad una mosca, si chiama Seishin.



31 Agosto
Rekuri è una delle città più brutte che mi sia mai capitato di visitare. E’ circondata da mura fortificate, e ci sono molte persone impiccate; le guardie sono persone sgarbate e insopportabili. Vicino al tempio di Seishin troviamo una locanda dove soggiornare, purtroppo dovremo attendere che Killian sia ricevuto da questo “Mr. X”, il capo della città.
Ed è sparito con delle ragazze della locanda, credo non lo vedremo fino a domani.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Intermezzo Riepilogativo ***


*****************  INTERMEZZO RIEPILOGATIVO  ******************

 

La storia si sta sviluppando sempre di più e diventa fondamentale capire in che mondo si stanno muovendo Verdhandi e i suoi compagni. Akropos è d’ispirazione ellenica, Hagin orientale e Volgard nordica, e questa ambientazione è nata nella mente del nostro master di D&D, Simone Ammendolea, sceneggiatore e colorist de Il Pianeta dei Polletti per cui vi invito a dare un'occhiata e seguire: 

https://ilpianetadeipolletti.net

https://www.facebook.com/ilpianetadeipolletti/

 

Anche le mappe che vi riporto qui sotto sono opera di Simone, tramite https://inkarnate.com/, direi il sito MUST per ogni master che si rispetti.

 

Questa è la mappa indicativa dei Tre Regni. I viaggi in nave sono estremamente pericolosi, una volta lasciata la costa, perché il mare è costantemente burrascoso, il che rende Volgard decisamente più isolato rispetto agli altri due, oltre al clima decisamente rigido rispetto a quello mite di Akropos e Hagin. 

 

LA TRAGEDIA 

All’improvviso e senza nessun tipo di segnale che anticipasse l’evento, la vita tranquilla di questi tre regni fu distrutta in un battito di ciglia. Volgard fu quella a soffrire meno di questo evento, che si ritrovò intatta ma isolata dalle altre isole del suo mondo, dalle tempeste in mare. Hagin e Akropos furono quelle più colpite, difatti la linea di confine che le separa non è una separazione solo politica, ma proprio di terreno: il giorno della tragedia i due territori, sconosciuti tra di loro com’era sconosciuto anche Volgard, si ritrovarono uniti con violenza. Chiunque si trovasse nel punto di confine si ritrovò tranciato, che siano essi creature, piante, case, rocce… tutto; e il resto semplicemente smise di esistere. 

I sopravvissuti dei tre regni cominciarono a contare il tempo da quel giorno, iniziando a usare il suffisso d.T., dopo Tragedia, per non dimenticare le immense perdite subite e lo strano isolamento di cui erano stati vittime. 

Dopo diversi anni passati in guerre tra popoli così diversi tra loro e costretti ad una coesistenza forzata, Re Magnus di Volgard, l’arconte Isodoros di Akropos e i ministri di Hagin s’incontrarono nel piccolo isolotto che sorgeva proprio tra i regni per cercare di trovare un accordo diplomatico per instaurare la pace tra di loro. Ci volle quasi un anno e nel 100 d.T. finalmente si trovò un accordo e la figura carismatica di Agrippa fu scelta per la nomina di Delegato Unitario, fu fondata Città dell’Unione proprio nell’isolotto del “Consiglio dei Tre” e fu fondato l’Esercito dell’Unione, il cui fine è di preservare la pace e combattere le minacce 

comuni, come ad esempio i banditi. 

 

OGGI 

Corre l’anno 201 d.T., Agrippa è ancora in carica, Città dell’Unione è ormai una capitale bellissima e fortificata; la Tragedia ormai è solo un ricordo, a parte dei luoghi commemorativi e ampli cimiteri. Le strade e le città sono state ricostruite, i commerci si sono ampliati, nonostante gli antagonismi culturali siano ancora molto forti. 

Non si sa ancora la causa della fusione che ha provocato la Tragedia, le forze dell’Unione stanno ancora indagando ma ancora nulla è stato reso noto. 

Negli ultimi tempi le aggressioni da parte di elementali sono diventate sempre più numerose e comuni in tutti i territori, e Città dell’Unione è in costante arruolamento di forze per poterli contrastare. 

 

 

 

AKROPOS – Civiltà, Cultura, Progresso 

Akropos è tra tutti i regni, quello più sviluppato dal punto di vista civile e militare. Le forti mura di Polasteri, la capitale, oscurano persino la Città dell’unione. Le strade e le città di Akropos sono curate, ogni via ospita un tempio o un’icona sacra, ogni villa ha un bagno e i suoi amministratori sono diligenti e capaci. 

 

Gli Akros sono persone estremamente fedeli, tutti salvo qualche rara eccezione, si sentono come parte di un piano già scritto dagli dei. Vivono la vita in modo schematico, identificando la loro stessa vita nella professione che fanno o nel ruolo che ricoprono all’interno di un gruppo sociale. Con gli estranei, specie con gli stranieri, sono i meno socievoli: gli Akros odiano veder minacciato il loro modo strutturato di vedere il mondo e in generale non amano gli spiriti liberi. Una volta consolidato un rapporto, un Akros è fedele, gentile e altruista, ma occhio a tradirli, vivono le ferite personali in maniera molto drammatica e viscerale. 

 

La vita religiosa è parte integrante della struttura sociale degli Akros, in tutte le famiglie i genitori sperano di vedere almeno un figlio diventare sacerdote o sacerdotessa. Nonostante la naturale identificazione di ogni cittadino in una specifica figura, le divinità positive vengono venerate e adorate da tutti allo stesso tempo, specie nei piccoli villaggi, dove sorgono spesso templi dedicati all’intero pantheon. Ogni Akros tende a sentirsi costantemente visto e giudicato da un dio specifico in base alla situazione, lasciandosi spesso scappare frasi riguardanti presunti interventi divini nella loro vita come ad esempio “Ermes ha benedetto il tuo 

viaggio!” oppure “Possa Nike guidare la mia lama!”. 

 

HAGIN – La Calma e la Tempesta 

Hagin è una terra di misteri, leggende e di strani personaggi. Un luogo che, tra villaggi e grandi città, vive un eterno dualismo tra semplicità e regime.  

I cittadini di Hagin possono essere divisi tra quelli che vivono nei villaggi e coloro che abitano nelle grandi città.

I primi conducono una vita semplice, seguendo lo stile di vita dei loro antenati, essi mettono la dignità e l’onore prima di ogni cosa, lasciandosi però scorrere davanti gli eventi che li circondano, un occhio esterno direbbe che non ambiscono a nulla, loro risponderebbero che questa è la più grande delle ambizioni. 

La gente delle metropoli è completamente diversa, disillusi della vita che conducevano nelle campagne queste persone hanno capito di avere davanti una immensa vetrina piena di belle cose, ma accessibile solo a pochi. I poveri lottano tra di loro per avere un assaggio di ricchezza e potere, i ricchi gestiscono i loro mezzi con assoluta freddezza, diligenza e narcisismo. 

In questi anni Hagin ha comunque attirato l’attenzione di molti stranieri, lo stile di vita semplice degli uomini di campagna ha spinto molti erranti tormentati a cercare nella filosofia di Hagin un pizzico di tranquillità. 

Hagin desta molto interesse tra la gente dei tre regni anche a causa della totale assenza di religioni vere e proprie, il codice morale è completamente gestito da antiche filosofie e proverbi tradizionali. Le persone sono abituate a contare solo su loro stesse, prendendo ogni avvenimento come una preziosa lezione. 

 

 

VOLGARD – Sangue e Gelo 

Volgard è in assoluto la regione più sconosciuta dei tre regni, i cartografi non conoscono le sue esatte grandezze e i suoi abitanti sono persone schive e pericolose. Oltre ad essere un luogo estremamente rischioso Volgard non ha un vero e proprio governo, il suo popolo è infatti diviso in clan, che con un rispettoso astio si contendono le montagne. 

Il Re Magnus Piedigelidi è il Signore dei Nani e dei popoli sotto le montagne che gli hanno giurato fedeltà, e rappresenta l’unico tramite che il mondo civilizzato ha con Volgard. 

Le tribù che non si sono piegate al suo dominio sono i Kerak e gli Olmak, i primi cacciatori implacabili e cannibali, i secondi pacifici, territoriali e legati alla natura. 

La gente di Volgard è estremamente eterogenea, le tribù rappresentano un forte marchio caratteriale della persona; a causa di questo è incredibilmente difficile stabilire un vero e proprio identikit generico, salvo forse per le caratteristiche fisiche comuni della gente del nord. Nonostante l’iniziale diffidenza tipica delle popolazioni delle montagne e delle nevi, i popoli di Volgard sono abituati e non giudicare e a non ritenere mai una determinata pratica o caratteristica troppo strana. Abituati alle incredibili stranezze delle foreste e delle cime innevate, un uomo delle tribù non si stupirà quasi mai davanti a nulla, giudicando le persone 

solo per il loro valore in battaglia o in altri ambiti a lui cari. 

Anche se caratterizzato da un Pantheon comune, Volgard non ha quasi mai avuto l’influenza di un vero e proprio organo ecclesiastico, a causa di questo ogni persona avrà una versione diversa o completamente storpiata di una determinata divinità, salvo forse per le caratteristiche più comuni di un determinato dio (es: nessuno dirà mai che Thor è il dio dei monti, o che Hell è la dea della vita). 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Diario di Viaggio - Settembre ***


1 Settembre
Al palazzo di Mr X  oggi hanno voluto una garanzia, uno di noi è dovuto restare alla guardiola, in mezzo ai loro soldati, pronti a farlo fuori se la trattativa non dovesse andare bene. E, manco a dirlo, la prescelta sono stata io solo perchè a detta di Cal io parlo troppo e a sproposito… e da una che è convinta essere figlia di un dio, è un tutto dire. Sono rimasta alla guardiola praticamente mezza giornata e sarebbe stata un’attesa insopportabile se non mi avesse raggiunto un bambino con delle strane e piccole tessere di legno dipinto: si trattava del majong, un gioco tipico di questa terra che mi ha insegnato, e ci siamo tenuti compagnia a vicenda.
Mr X intanto ha promesso un passaggio a Volgard grazie all’intervento di Killian, sulla Nave Alga Nera, partenza fissata per il 3 settembre: dobbiamo attendere qui. Domani andrò per negozi, non si sa mai che riesca a trovare qualcosa di interessante da comprare.


 


2 Settembre
Ottava lettera a Fuldhus
Ciao Fuldhus, domani partiremo per Volgard e sono molto emozionata di tornare nella mia terra natia.
Sono riuscita ad identificare il piccone oggi, e ho scoperto che può mutare forma in un pugnale con proprietà diverse, legate all’acido e al veleno, oltre ad avere dei particolari poteri come piccone: posso provare a bloccare i movimenti usando delle cariche magiche di quest’arma, e addirittura ha in sé l’incantesimo Scolpire Pietra. Inoltre ho trovato un simpatico vecchietto, gestore di un negozio di oggetti magici, che ho fatto impazzire per poi acquistare un sacchetto di fagioli magici... voleva vendermi una borsa magica fallata!
Non ho ancora ricevuto notizie da voi e sono decisamente preoccupata. So che la congrega deve rimanere il più possibile nascosta ma questo silenzio è troppo inquietante e i miei compagni sembrano persone affidabili… ho davvero bisogno di sentirvi.



3 Settembre
Siamo partiti oggi sull’Alga Nera, è una nave enorme e nera, decorata con dei simboli runici; le vele sono talmente grandi che potrebbero avvolgere l’intera nave, hanno una trama color oro e viola e sono palesemente magiche. Tengono dei volgardiani in gabbia, gente molto strana, sembrano pazzi… una donna tra di loro mi ha detto di salvare la sua bambina, e mi ha mostrato un fagotto con un infante mummificato… una scena terribile.



4 Settembre
Il viaggio procede tranquillo e spedito, di questo passo arriveremo in anticipo… Cal soffre ancora i viaggi in nave, poverina.



5 Settembre
Killian è silenzioso, sembra immerso nei suoi pensieri. Rad passa il tempo a studiare, Cal a star male, io Ed e Kaat siamo quelli più attivi: non avevo mai conosciuto un dragonide, e ad osservarlo a volte sembra quasi un enorme lucertola. Ogni tanto sibila, gira la testa a scatti, se c’è il sole si mette immobile a scaldarsi finché scatta qualcosa e torna all’ombra, iperattivo, a perlustrare ogni angolo della nave… ma è simpatico.

 



6 Settembre
Niente risposte dalla congrega, sono davvero preoccupata… la perdita di Lex mi ha reso più ansiosa del solito. Sto sinceramente valutando se passare dal Futhevark con i miei compagni.




7 Settembre
Ancora tutto tranquillo, l’aria sul ponte comincia ad essere fredda e non so se è una mia impressione ma sento finalmente l’odore della neve! Non manca molto al nostro arrivo a Volgard e sono emozionata.



8 Settembre
Ho tirato fuori dallo zaino i miei vestiti pesanti, è stato bello indossarli di nuovo. Dopo essermi abituata alla comodità dei vestiti comuni, mi sembra di avere l’aria goffa con tutti questi strati di pelle, pelliccia e lana, ma è come tornare alle origini e se non fosse per il pensiero fisso della congrega, sarei al settimo cielo.


9 Settembre
Nona Lettera a Fuldhus
Siamo arrivati a Punta Sofferenza e cominciano le brutte notizie: sembra che la mia vecchia tribù degli Olmak abbiano dichiarato guerra a tutti, e il Re Magnus Piedigelidi ha stretto un patto con un Lich per tenerli a bada… probabilmente si tratta del leggendario Lich che abita nelle montagne all’estremo nord/est di Volgard, nella catena montuosa Varanell. Sono preoccupata per loro, sono sempre stati i più pacifici ma abbiamo incontrato uno di loro in una capanna, avvolto e quasi posseduto da una specie di viticci neri, simile ad un albero morto, come se non avesse più una coscienza. Il nostro accompagnatore, Daris, ha detto che si sono trasformati in esseri senza coscienza che vagano con le sembianze di alberi morti.
Per caso tu o gli altri avete idea di cosa sia successo? Qualcosa forse che ha a che fare con Rydberg il negromante? Ho davvero bisogno di informazioni!



10 Settembre
Cal e Rad stanno soffrendo un po’ il freddo, speravo di fare un rifugio in un blocco di ghiaccio ma si è dimostrato un ammasso di mephit, così ci siamo arrangiati scavando una buca nella neve per proteggerci dai venti gelidi.
Daris, che abbiamo incontrato a Punta Sofferenza, ci ha promesso aiuto per trovare il Lich che temiamo essere uno dei tre maghi responsabili della Tragedia, Mikel; in cambio, la nostra guida ha chiesto di aiutarlo a vendicarsi contro chi ha ucciso sua moglie. Uno dei suoi occhi ha una luce strana, un braccio sembra quasi metallico, e non parla molto: inutile dire che non mi piace per niente.



11 Settembre
Stiamo procedendo verso est, rimanendo alla soglia della foresta, ma oggi abbiamo sentito dei forti rumori di battaglia provenire da nord; molto probabilmente sono i Kerak, siamo vicini ai loro territori e spiego ai miei compagni che si tratta di una tribù di cannibali, Daris ha confermato che il Re Merlo è ancora il loro capo, il negromante: sento parlare di Re Merlo da davvero molti anni, se davvero si tratta della stessa persona dev’essere incredibilmente longevo.



12 Settembre
Siamo in vista dei primi resti della Città dei Giganti, Daris dice che siamo vicini a coloro che hanno ucciso sua moglie, mi chiedo se davvero vuole andare a caccia di giganti… a me risultano estinti, tranne Fuldhus.
La notte scorsa durante il mio turno di guardia è successa una cosa particolare, siccome certe aree di Volgard sono spiritualmente molto attive, ho incontrato gli spiriti di di due mammoth adulti, circondati da diverse lucciole, e un cucciolo. Ho provato ad avvicinarli e a stabilire un contatto, il cucciolo cercava qualcosa che avevo addosso con la proboscide, così ho provato a dargli la campanella congelata che mi aveva dato Fuldhus e l’ha mangiata. Non me l’aspettavo, spero di trovare altre campanelle, ho paura di aver fatto un enorme errore.



13 Settembre
Abbiamo trovato l’entrata della Città dei Giganti, nascosta da una statua, anche se prima di entrare abbiamo sentito urla fortissime e non umane, rumori di ghiaccio che si spacca e onde provenire da sud, dalla Piana Funerea o addirittura dal Futhevark: ormai sto vivendo nell’ansia, ho paura che ci siano di nuovo gli elementali cristallini.



14 Settembre
Daris si è rivelato uno spirito vendicatore, praticamente immortale: l’abbiamo affrontato oggi, dopo aver trovato Alghath, un gigante delle Tempeste rimasto a guardia della sala del trono. Daris ha giurato vendetta contro di noi prima di svanire e Alghath ha detto che quelli come lui tornano sempre, prendendo possesso di un corpo “libero”, quindi ci siamo appena guadagnati un bel problema da gestire in futuro. Non importa, la sua vendetta lo stava portando a distruggere ogni gigante presente nel nostro mondo e non potevo permettergli di completarla.
Alghath è il fratello di Fuldhus, l’ho intuito guardando le decorazioni della sala: sembra che il loro re sia affogato nelle profondità del mare, e so che Fuldhus è riemerso dalle acque dopo diverso tempo, e nonostante il colore della pelle e il ghiaccio che lo ricopre, il suo aspetto è decisamente simile a lui. Ora anche i miei compagni sanno del mio mentore, del Futhevark e della congrega. Alghath mi ha pregata di parlargli nel caso riuscissi a vederlo di nuovo, ma non abbiamo il tempo ora di raggiungere il Futhevark, dobbiamo trovare Mikel e alla svelta, forse lui ci può dare le risposte che cerchiamo e aiutarci a fermare gli attacchi degli elementali.



15 Settembre
Un vecchio lupo metamorfo, Alamuth, ci ha ospitati a casa sua per la notte, Cal e Rad non si sono spostati dal focolare, non sono proprio abituati a queste temperature. Siccome siamo nella foresta che circonda Mijogath, sede dei principali scontri tra Olmak e Kerak, è bello avere un rifugio sicuro per questa notte.
Alamuth sembra avere un problema con l’alcool, ma anche Cal ce l’ha e sembrano aver stretto amicizia: lei ha addirittura stappato una bottiglia di vino pregiato che teneva nello zaino, incredibile!



 

16 Settembre
Per fortuna il viaggio prosegue tranquillo, domani arriveremo a Mijogath. Sono preoccupata per la congrega, ancora silenzio da parte loro, e ciò che abbiamo sentito alla Piana Funerea non mi piace per niente.



17 Settembre
Decima Lettera a Fuldhus
Ciao Fuldhus, siamo arrivato a Mijogath e domani cominceremo ad attraversare il tunnel che ci porterà a nord, passando da sotto le montagne. L’altro giorno abbiamo sentito dei brutti rumori provenire da sud, tutto bene? Sembravano i versi dell’elementale colossale di Polasteri…
Abbiamo incontrato tuo fratello Alghath, ti aspetta alla Città dei Giganti, non mi hai mai parlato di lui… l’abbiamo salvato da uno spirito vendicatore, che ora ha spostato la sua attenzione su di noi, quindi mi auguro che sia salvo.
Mi manchi Fuldhus, mi mancate tutti voi della congrega ma il tuo silenzio mi pesa moltissimo… mi staccherò dal gruppo una volta finita la missione e tornerò alla Contemplativa, sono troppo preoccupata, ho bisogno di vederti e capire che succede.
Verdhi



18 Settembre
Siamo nel tunnel insieme a Mizuwashi, un venditore di fuochi d’artificio, che deve recarsi da Re Magnus; l’uomo ci ha assunto come scorta, così potremo attraversare il tunnel senza chiedere ulteriori autorizzazioni visto che altrimenti non è possibile attraversarlo senza il benestare dello Jarl Allam.
Ieri in città ho chiesto di nuovo informazioni sulla situazione degli Olmak, sembra che siano guidati da una coscienza superiore oltre ad aver acquisito quell’aspetto strano, e le loro continue guerre con i Kerak hanno fatto sì che Magnus, nonostante abbia sempre tollerato i popoli che non si erano mai piegati sotto di lui, dichiarasse loro guerra. Ho paura che della mia vecchia tribù non potrò più rivedere nessuno.


 

 

19 Settembre
Siamo accampati nel tunnel, ma sono preoccupata perchè ieri, poco dopo la chiusura dei cancelli dopo la nostra entrata, abbiamo sentito i classici rumori di battaglia: che l’esercito di Magnus abbia attaccato le tribù appena fuori dalla città? Non abbiamo tempo per indagare, purtroppo.


 


20 Settembre
Oggi Ed mi ha raccontato che a Mijogath ha trovato un nano forgiatore, un certo Rorick, che l’ha indirizzato verso Boris, suo fratello, che lavora alla città di Magnus. Sembra che questo Boris possa fare delle armature estremamente particolari, magiche, e vorrebbe fermarsi da lui a fabbricarne una; mi chiedo se riusciremo a fermarci davvero.

 



21 Settembre

Stanotte sarà l’ultima notte nel tunnel, e non vedo l’ora di uscire da qui: sarà anche notevolmente più sicuro, ma mi manca la luce naturale e il cielo stellato. La luce tremolante delle torce è fioca e non mi piace.




22 Settembre
La luce del sole che si riflette sulla neve ci ha colpito gli occhi oggi, lasciandoci quasi ciechi per qualche istante: è stato bellissimo uscire finalmente dalle montagne, nonostante l’aria fredda e le temperature veramente basse. Ci siamo divisi da Mizuwashi, procederemo verso le montagne in cui si dice abiti il Lich, sperando di trovare Mikel.



 

23 Settembre
La notte scorsa uno dei Kerak ci ha raggiunti, portando un messaggio dal Re Merlo, che sostiene di aspettarci. Cosa voglia da noi però è un mistero… e non credo che ci voglia mangiare, anche se il cannibalismo dei Kerak mi ha sempre infastidita.


 

 

24 Settembre
Oggi tutto tranquillo, abbiamo incontrato solo di ranger, stiamo seguendo il sentiero. Callisto e Radamanto sono davvero sofferenti per il freddo.


 

 

25 Settembre
I Kerak ci hanno preso durante la notte e ci hanno portati dal loro capo, aiutati dagli abitanti del villaggio Lubevak che avevamo raggiunto. Erano in quindici circa, troppi per poterli affrontare senza problemi, e con Ed che rischia di svenire da un momento all’altro.
Stranamente, non siamo stati mangiati perchè il Re Merlo dice che deve condurci da Mikel: da quando quell’uomo si fa trattare come un mero portinaio? Inoltre il suo aspetto è così consumato dagli anni da sembrare un morto parlante. Ci ha rivelato che si mantiene in vita con il legame con il suo padrone, e squadrando Ed ha aggiunto che anche lui ha un legame simile. Che sia anche Ed un “figlio di un dio” come sostiene Cal?



 

26 Settembre
Undicesima Lettera a Fuldhus
Fuldhus, stiamo arrivando. Abbiamo parlato con Mikel, e nonostante l’idea di lasciare vivo un Lich mi spaventi, ciò che egli conosce non è da sottovalutare.
Ora siamo a Mijogath, abbiamo appena sconfitto di nuovo quello spirito di vendetta che avevamo ucciso alla Città dei Giganti, ma quello che è importante è altro: la Tragedia è scaturita dal fatto che i tre maghi hanno cercato di salvare il resto dei nostri mondi “sacrificando” una piccola parte di essi, cioè proprio le terre in cui viviamo.
Le due forze che si oppongono sono Waatu, creatore di vita, e Toowa, colui che la distrugge. I maghi hanno attirato il Solar di Waatu per staccare queste terre e portarle in una dimensione alternativa, un limbo dove non c’è l’aldilà. La spada nel lago Okitsuki che avevamo trovato appartiene al Solar, che ora è nel nostro mondo sotto spoglie umane, e ha perso la memoria: se dovesse rientrare in possesso della spada, potrebbe recuperare la memoria e distruggere questo piano alternativo e con esso i Tre Regni, tutti noi.
Mikel può darci un telo magico abbastanza potente da poter rinchiudere il potere di quella spada, senza ucciderci. Sono piuttosto certa che il Solar sia Agrippa, a Città dell’Unione: il suo aspetto fin troppo celestiale e la sua inumana giovinezza mi avevano già fatto intuire che non fosse propriamente umano.
Il Toowa sta cercando di distruggere il mondo in cui siamo colpendo le colonne portanti elementali che lo sorreggono, Mikel sostiene che ce ne siano 4: acqua, terra, fuoco e aria. Fuldhus, sono piuttosto certa che tu sia una di queste, ovvero quella dell’acqua… se ripenso alla tua storia, il tuo essere affogato negli abissi e ritornato in vita dall’acqua, il tuo aspetto… il Toowa ti sta cercando e cercherà di distruggerti, non lo possiamo permettere, non lo posso permettere perchè sei stato come un padre per me.
Tieni duro, arriveremo presto.
Verdhi



27 Settembre
L’ansia mi sta divorando le viscere, siamo in marcia verso sud, ma ancora nella foresta…. o meglio, quello che ne rimane. I cadaveri degli animali sono sparsi ovunque, tutti con vistose ferite, e tra di loro abbiamo trovato un piccolo cucciolo di orso bianco, accucciato vicino ad una grossa orsa, purtroppo morta.
L’ho preso subito con me, non potevo di certo lasciarlo lì, e insieme a Cal l’abbiamo nutrito: die che dobbiamo trovargli un nome, avevo pensato a Lex in onore del nostro compagno drow ma la verità è che non riesco a pensare ad altro che alla distruzione che ci circonda, e alla Congrega.



28 Settembre
Siamo accampati alla Piana Funerea, il cui nome ora mi sembra azzeccato più che mai. Ancora cadaveri, ancora spuntoni di ghiaccio, cristalli, sangue… una distruzione inimmaginabile che blocca il respiro. Abbiamo incontrato due esseri con le ali, fatti completamente di cristalli, come gli elementali che abbiamo incontrato fino ad oggi ma sono molto più dettagliati e forti, e li ho combattuti con una rabbia che non avevo mai provato. E’ da molto che non prego, ma stasera ho pregato Skadi perchè protegga Fuldhus e la Congrega.




29 Settembre
Fuldhus è morto, lasciandomi una pietra blu fonte dei suoi poteri dell’elemento dell’acqua, e un vuoto nel cuore che non sono certa riuscirò a colmare.
La pietra si chiama Cuore degli Oceani, e l’ha tenuto in vita fino ad oggi; non riesco a sentire altro che il dolore e la tristezza, mentre penso alle ultime parole: “Date la pietra a chi è meritevole, non esigerà altre anime”. Cal sostiene che dovrei tenerlo io, ma non ne sono certa… ciò che so è che l’attacco massivo alla Congrega da parte dell’esercito degli elementali cristallini è opera di Toowa, così come la morte di Fuldhus, e sebbene la Natura non cerca mai vendetta, il male che mi ha fatto è difficile da mandare giù.
Le altre colonne portanti elementali sono in pericolo, e sappiamo essere negli altri due continenti, quindi ora lasceremo Volgard per tentare di salvarli. Piuma Nera rimarrà alla Contemplativa con il resto della Congrega, e ci accompagnerà a Punta Sofferenza in volo; meglio così, la tristezza avrebbe rallentato il mio passo.



30 Settembre
Giornate semplici per noi, sono davvero difficili. Soprattutto perchè sembra che il rettore Julises non trovi più così simpatico il suo pupillo, Rad.
PiumaNera ci ha portati fino al porticciolo di Punta Sofferenza e lì il rettore ci ha raggiunto, chiedendo ciò che avevamo scoperto: al nostro rifiuto, ci ha rinchiusi in una dimensione parallela, detta Le Prigioni, gestita dal Re Goblin Bala, che il rettore usa come armadio personale a quanto sembra, sfruttando la cupidigia del goblin.
Per poterlo incontrare abbiamo dovuto affrontare non solo pericolosi combattenti ma anche dilemmi esistenziali, quanto siamo disposti a sacrificare degli altri per un bene superiore, e l’unica risposta certa è che Rad è disposto a tutto.
Il patto stretto con Bala per essere liberati dalle Prigioni potrebbe davvero salvare il nostro mondo: vuole la spada del Solar, in fondo al lago Okitsuki, e abbiamo un anno da oggi per consegnargliela. Questo potrebbe rivelarsi un accordo vantaggioso anche per noi, per il Solar sarebbe impossibile ritrovare la spada in un’altra dimensione, permettendo al nostro mondo di continuare ad esistere.
Ora passeremo la notte alla taverna di Punta Sofferenza, aspettando una nave per Hagin, dove Kaat è certo di trovare il pilastro della terra, Akai.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3845739