My score girl

di Nao Yoshikawa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Round 1: Fuga da casa ***
Capitolo 2: *** Round 2: Saltare la scuola ***
Capitolo 3: *** Round 3: Casa libera ***
Capitolo 4: *** Round 4: Nascondere una relazione ad amici e parenti ***
Capitolo 5: *** Round 5: Videogiochi ***
Capitolo 6: *** Round 6: Non sai perdere [END] ***



Capitolo 1
*** Round 1: Fuga da casa ***


Round Uno: Fuga da casa
 
L’aveva cercata a lungo, senza darsi tregua, nonostante l’orario, nonostante non ci fosse niente, niente che potesse fare. Ono era scappata di casa nel tentativo di sfuggire ad una vita soffocante fatta di regole strette, obblighi e doveri. E lui, che utilità aveva in tutto ciò? Come poteva aiutarla nella sua difficile situazione familiare?
L’aveva trovata, soltanto perché la conosceva.
Ha pochi soldi con sé, quindi starà giocando ad un videogioco che dura molto, magari uno a scorrimento orizzontale. Conosco una sala giochi che ne ha molti.
L’aveva trovata. Seduta, impettita di fronte al cabinato, aveva portato a termine la sua ennesima vittoria. E le era sembrata così triste che quasi non aveva avuto il coraggio di portarla via di lì.
 
«Ho chiamato mia madre, ha detto che troverà il modo per aiutarci.»
Haruo si chinò ed osservò il viso malinconico e perennemente imbronciato di Ono, la quale teneva le mani dentro le tasche della felpa. Sicuramente non voleva tornare a casa e non poteva darle torto. Sarebbe stato più facile capire cosa stesse provando, se solo avesse parlato, ma forse immaginarlo non era poi così difficile.
«Non fare quella faccia, andrà tutto bene. Certo che anche tu, scappare di casa, senza neanche un soldo. Nemmeno io l’avrei fatto.»
Ono corrugò la fronte, facendogli capire di essere arrabbiata, oltre che terribilmente stanca.
Haruo invece si sentiva solamente sollevato, perché che volesse ammetterlo o meno, era palese, si era preoccupato per lei. E se c’era qualcosa che poteva fare, anche la più piccola, per poterle dare sollievo, allora lo avrebbe fatto, avrebbe fatto di tutto.
Chissà che un giorno non sarebbero scappati insieme. Considerando la situazione familiare di lei, non era poi così assurda come opzione.
Ono sbadigliò, allungando una mano e aggrappandosi al suo braccio. Forse neanche sperava che venisse a cercarla.
«Ad ogni modo… la prossima volta che c’è qualcosa che non va, se vuoi scappare… vieni da me. Casa Yaguichi sarà sempre aperta per te.»
Non poté credere di averlo detto, ma lo aveva detto. Era tutto ciò che poteva fare per lei, per il momento.
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Nota dell’autrice
 
Hi Score Girl è un anime che parla di…. Videogiochi. Sì, e mi è entrato nel cuore un po’ di tempo fa, un recente rewatch mi ha fatto venire voglia di scrivere sui due personaggi principali, ovvero Haruo (il protagonista) e Akira Ono. Questa prima flashfic ripercorre l’episodio undici, ovvero quello in cui Ono scappa di casa, poiché la sua famiglia, nobile, ricca e di prestigio, non accetta di buon grado la sua passione per i videogiochi, ritenendola una perdita di tempo, e vorrebbe soffocarla con mille mila impegni e doveri. Haruo va quindi a cercarla per riportarla a casa. Una particolarità è che Ono non parla. Nell’anime non viene spiegato il perché, semplicemente non parla e basta. Spiegherò man mano tutto, intanto basta sapere che entrambi i personaggi sono appassionati di videogiochi (in particolare i piacchiaduro), e che ci troviamo nel 1995.

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Capitolo 2
*** Round 2: Saltare la scuola ***




Round 2: Saltare la scuola

Per Haruo non era una novità saltare la scuola, anche adesso che andava al liceo gli succedeva spesso di non andare, ma adesso aveva anche un motivo in più. Ono frequentava una scuola diversa dalla sua, una di prestigio, motivo per cui quella mattina l’aveva aspettata.
La principessina arrivava sempre nella sua auto nera dai vetri oscurati e ne scendeva con lo sguardo serio e malinconico. La vide però cambiare radicalmente espressione quando i loro occhi si furono incrociato. Haruo sollevò una mano, salutandolo, dopo che il vecchio Jiya, l’autista, se ne fu andato.
«Sorpresa di vedermi? Se te lo stai chiedendo no, non sono andato a lezione e ho chiesto a Miyao di coprirmi. Scommetto che una studentessa modello come te non ha mai saltato neanche un giorno di scuola.»
Ono scosse il capo, sistemandosi lo zainetto sulle spalle.
«Esattamente quello che pensavo. Bene, allora adesso tu vieni via con me e andremo in un luogo proibito e di perdizione. Sai bene di cosa parlo.»
Le sale giochi erano il luogo di perdizione dove molto spesso si ritrovavano. Ono si domandò come e quando Haruo avesse trovato il coraggio di invitarla, anzi no, di ordinarle di andare con lui. Probabilmente si sarebbe cacciata nei guai quando la sua famiglia lo avesse saputo, se avesse saputo che non era andata a lezione per stare con un ragazzo in una sala giochi.
Ma non sarebbe stata di certo una novità. Haruo rappresentava sempre la salvezza, in un modo o nell’altro, anche adesso che le tendeva una mano.
«Coraggio, prima che qualcuno ci veda, altrimenti sarò costretto ad andare solo!» esclamò impaziente.
Ono sorrise, con le guance arrossate, afferrandogli la mano. Aveva ormai capito da un po’ che quello era il modo che Haruo aveva per alleggerire la sua vita e renderla felice, permettendole di fuggire e di fuggire con lui.
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Nota dell’autrice
Come avevo scritto nella scorse flash, Haruo è un patito di videogiochi, ma a livelli proprio pesantissimi, della serie che Guile di Street Fighter è tipo la voce della sua coscienza e non sto scherzando. La cosa divertente è che lui è bravo, ma Ono lo è ancora di più e lui cerca sempre di batterla, quindi sì, è la classica storia della rivalità che poi sfocia nell’amore. Qui Haruo invita la ragazza a saltare la scuola con lui per andare in sala giochi a divertirsi e lei ovviamente accetta, nonostante sa che potrebbe cacciarsi nei guai.
"Principessina" è il modo in cui spesso Haruo si riferisce a lei, mentre invece Miyao è il suo migliore amico.
 Ad ogni modo, credo che le prossime flash saranno tutte collegate, la prossima di sicuro. Spero vi sia piaciuta :)
 
 

 

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Capitolo 3
*** Round 3: Casa libera ***





 
Round tre: Casa libera

Avevano giocato per tutta la mattina, fin quando non era arrivato mezzogiorno. Tornare a casa per Ono sarebbe stato impensabile, per questo Haruo, con tutta la naturalezza del mondo, le aveva domandato:
«Andiamo da me? Ho casa libera.»
Solo dopo si era reso conto di quanto tutto ciò risultasse inopportuno. Ono doveva aver pensato la stessa cosa, poiché era arrossita, ma non si era dimostrata troppo reticente.
Dopotutto non ci sarebbe stato niente di male. Oh, sua madre sarebbe stata proprio fiera di lui, senza ombra di dubbio.
Magari avrebbero potuto giocare alla console, sì, avrebbero fatto questo.
Quando arrivarono, Ono entrò timidamente. Era la prima volta che si trovava in casa di Haruo da sola, e ciò da una parte la terrorizzava e da una parte la elettrizzava.
Camera sua era come la ricordava, con il futon sul pavimento e la console di fronte, le custodie di videogiochi ordinati sulla scrivania.
«Ecco, si gioca con questo, si chiama joystick», le spiegò lui. Ono lo prese in mano e poi si sedettero sul pavimento. Oramai giocare insieme non era più un semplice giocare, ma quasi una scusa per poter stare insieme il più possibile.
«D’accordo, ho molti videogiochi, quale vuoi provare?» domandò Haruo, in evidente imbarazzo.
Pensierosa, Ono osservò la fila di custodie, indicandone uno: Virtua Fighter.
Non poteva essere più brava di lui, dopotutto non possedeva certo una console, non era avvantaggiata. Questo si era ritrovato a pensare Haruo, inutilmente, perché come sempre la principessina aveva dimostrato abilità e talento da vendere. Era così tutte le volte.
«Andiamo, ma non è possibile, si può sapere come diamine fai?» domandò disperato. Ono posò il joystick, con gli occhi lucidi e imbronciata si voltò a guardarlo.
«E ora perché mi guardi così? Sono io quello che dovrebbe essere arrabbiato.»
Avrebbe voluto picchiarlo. Perché era così idiota da non capire l’evidenza? O magari capiva, senza però agire?
Sospirò, prendendo in mano tutto il suo coraggio, poiché sentiva che quello e quello soltanto poteva essere il momento.
«…Ono…?»
Akira non lo sentì più. Con gli occhi chiusi si protese goffamente su di lui e lo baciò sulle labbra, rimanendo immobile per pochi secondi. Sentendo qualcosa cadere sul pavimento, capì che Haruo aveva fatto cadere il joystick. Lei stava baciando lui, aveva trovato il coraggio di fare ciò che lui aveva cercato di fare per mesi.
Ancora una volta, quella ragazza era sempre un passo avanti a lui. Ma in questo caso era forse un bene.
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Nota dell’autrice
Mi è piaciuto scrivere questo capitolo? Tanto. La madre di Haruo sarebbe fiera, praticamente questa donna è una fangirl che spinge suo figlio a fare cose con le ragazze, infatti la adoro. Sia Ono che Haruo sono timidi, ma vedo molto di più lei a compiere questo tipo di passo. Se dovesse farlo lui, aspetterebbe dieci anni e non mi pare proprio il caso lol
La console a cui i due giocano è il Sega Saturn, che è appunto la console che Haruo possiede nell’anime, visto che la play station la snobba un pochino xD
Spero vi sia piaciuta ^^
 

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Capitolo 4
*** Round 4: Nascondere una relazione ad amici e parenti ***


Round quattro: Nascondere una relazione ad amici e parenti
 
Haruo attendeva nervoso. Lo sapeva, era così tutte le volte, ma per il momento era il massimo che entrambi potevano fare. Incontri fugaci, segreti, nascosti ad occhi indiscreti.
Quando sentì il rumore delle scarpette di vernice contro l’asfalto, sollevò il viso, incontrando lo sguardo di Ono. Quest’ultima si avvicinava ora, con il fiato corto.
«Hai dovuto fare tutto di fretta affinché non ti scoprissero, vero? Beh, prima o poi verranno a cercarti, quindi non abbiamo molto tempo.
Ono si fece piccola, abbracciandolo timidamente. Alle volte bastava stare anche così per dimenticarsi di tutto, per stare bene. Haruo la cinse da un fianco e respirò il suo profumo. Non potevano continuare così per sempre. Della loro relazione non ne aveva parlato con nessuno, né a sua madre,  né a Hidaka né tantomeno a Miyao. Era meglio che nessuno sapesse, almeno per il momento. Haruo lo aveva sempre saputo, la famiglia di Ono non lo avrebbe mai accettato. Perché la sua perfetta vita era già programmata e un giorno avrebbe dovuto sposare qualcuno del suo calibro, di certo non uno come lui.
Uno come lui, che forse non era ricco, influente o chissà cosa, però qualcosa da darle l’aveva comunque, una via di fuga.
«Mi dispiace. Prima o poi non dovremo più nasconderci. M adesso, se la tua famiglia sapesse, ti creerebbe solo problemi.»
Ono chiuse gli occhi, si sentì protetta. I suoi familiari non avrebbero capito. L’unica che avrebbe potuto era Mikoto, sua sorella maggiore, che, ne era sicura, qualcosa doveva avere già intuito.
Avevano ancora quindici anni, praticamente due bambini troppo innamorati per pensare con lucidità. 
Ma non per questo avrebbero potuto separarli, come avevano già fatto una volta.

La vostra promessa di rimanere insieme giace nell'anello che lei porta legato al collo, custodendolo gelosamente.
Haruo sospirò, staccandosi leggermente per poi cercare la sua mano.
«Giochiamo?» le domandò. Ono annuì, sorridendo.
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Nota dell'autrice
Credo che questo capitolo sia il mio preferito fino ad ora. Ovviamente ho un debole per le storie d'amore impossibili e nascoste, comunque Haruo e Ono lo fanno con cognizione di causa. Già una volta sono stati separati, quando erano due bambini, lei è stata costretta ad andare in America per due anni, credo, e quindi meglio non correre il rischio. L'anello che Ono porta al collo - tipo collana - è stato proprio Haruo a regalarglielo prima che lei partisse, e negli anni in cui è stata lontana non se l'è mai tolto. Insomma, devo aggiungere altro? Spero che questa flash vi sia piaciuta :)

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Capitolo 5
*** Round 5: Videogiochi ***




Round cinque: Videogiochi

 
Se per il resto del mondo, i videogiochi potevano essere una perdita di tempo, per Haruo e Akira rappresentavano il punto d’incontro, ciò che li aveva fatti incontrare e avvicinare, ciò che, in un certo senso, rendeva viva e in continua crescita la loro relazione. La specialità di Ono era Street Fighter, ricordava che era giocando a quel videogioco che si erano conosciuti.
Lei lo aveva stracciato senza pietà, davanti a tutti. E forse era stato questo a risvegliare la sua rabbia, sì, ma anche il suo interesse. Erano stati bambini, ai tempi, adesso erano adolescenti, alcune cose erano cambiate, ma altre no. Haruo era migliorato tanto, il mondo videoludico si era evoluto e probabilmente si sarebbe evoluto ancora. E prima o poi lui avrebbe battuto lei.
Ono sembrava una bellissima bambola di porcellana, mentre usava Zengief per uccidere il suo Guile.
Come sempre, la stessa identica storia.
«Aaaah, andiamo! Sono anni, ANNI, che provo a batterti, senza mai riuscirci! Questo non è giusto, sai quanto mi alleno?»
Ono fece spallucce. Haruo era divertente e testardo in maniera quasi esasperante.
La indicò.
«Va bene, sai cosa? Sono stufo, adesso facciamo una sfida, di quelle serie. E se vinco io… farai tutto ciò che voglio per una settimana, anzi no, un mese! Ci stai? O hai paura?» domandò tendendo una mano.
Ono lo guardò, per poi stringergliela. Ovviamente no, non aveva paura.
[231]

Nota dell'autrice
Ovviamente era impensabile non usare questo prompt, visto che i videogiochi sono il tema principale dell'anime. Haruo ha deciso di indire una sfida contro Ono, chi potrà mai vincere ta i due? La prossima sarà la flashfic conclusiva :)
 

 

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Capitolo 6
*** Round 6: Non sai perdere [END] ***


 
Round sei: Non sai perdere

Il tutto per tutto, Haruo aveva messo in gioco il suo onore, la sua dignità da gamer, il suo mondo. Non poteva permettersi di perdere contro Ono, oh no, sarebbe stato troppo umiliante.
Voleva dimostrarle una volta e per tutte che anche lui era in grado di eguagliarla.
La mano si muoveva veloce sulla levetta, su, giù, destra, sinistra, un colpo, un salto, un pugno. Era teso, perché in quegli anni in cui aveva imparato a conoscerla, aveva anche imparato quanto fosse spietata nel gioco.
Avrebbe vinto e lei lo avrebbe guardato con occhi pieni di ammirazione e orgoglio. Sì, indubbiamente lo stava facendo più per dimostrare qualcosa ad Ono che a se stesso.
«Forza, forza, andiamo…!»
Si era allenato tanto.
Ma in verità sarebbe dovuto passare ancora un po’ di tempo prima di riuscire a battere Ono, che per l’ennesima volta lo aveva stracciato.
Perdente.
Haruo quasi si accasciò sul cabinato. Non amava perdere – dopotutto chi lo amava? – ma in quel modo, in quella circostanza…
«No, non è possibile, non posso avere perso! Rifacciamolo, io non lo accetto!»
Ono sospirò. Haruo non sapeva proprio perdere. Ogni volta finiva sempre così, dava di matto e poi tutto passava e ricominciava.
Si avvicinò a lui con le mani dietro la schiena, osservandolo con curiosità.
L’unica persona che Haruo poteva biasimare era se stesso, di certo non lei, così splendida e sempre avanti a lui.
«Ah, ho perso. Non so essere preoccupato o meno. Dopotutto non so quali sono le tue condizioni.»
Ono sorrise dolcemente e tra le dita afferrò l’anello rosa che portava legato al collo. Non parlò e non ce ne fu bisogno, perché ebbe come l’impressione che in quel momento stesse dicendo: “La condizione è il rimanere con me per semore”.
Sì, indubbiamente una cosa del genere.
«Ma non vale. Questo lo avrei fatto a priori», borbottò arrossendo.
Haruo era un appassionato di videogiochi e come molti odiava perdere. Ma quella volta aveva ottenuto sicuramente la sua più grande vittoria.
Prima o poi l’avrebbe battuta. Aveva solo tutta la vita per provarci.
[343]
 
Nota dell’autrice
Sono soddisfatta di questo finale? Molto. Ora come ora Haruo non può battere Ono, ma chissà un giorno. Dopotutto il suo sogno è diventare un videogiocatore professionista, partecipare ai tornei mondiali, quindi dovrà faticare tanto, sicuramente Ono sarà di grande aiuto in questo. Mi sono divertita molto a scrivere di questi due personaggi, e sicuramente in futuro tornerò. Spero vi sia piaciuta ^^
 
 
 

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