Pochezze

di ghostofthejungle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pensieri ***
Capitolo 2: *** Riflessi ***
Capitolo 3: *** Gocce ***
Capitolo 4: *** Perdite ***



Capitolo 1
*** Pensieri ***


Alcune persone sostengono che chiudendo gli occhi diventi tutto nero.
Io invece chiudo gli occhi e guardo i pensieri nella mia testa. Sono pensieri colorati, possiedono così tante sfumature da far invidia a quei quadri davanti ai quali le coppie innamorate si incantano, nei musei delle più belle città del mondo.
Mi piacerebbe provare a descriverli, ma come si fa a racchiudere l'intero spettro dei colori in un insieme di punti neri su un foglio bianco? Potrei prendere un pennello e disegnare questo fluire di colori che scorre incessante come un fiume, ma questo significherebbe renderlo reale; sarebbe lì, nudo ed esposto come una prostituta, ma il mio fiume è così timido che si ritirerebbe nella sua sorgente e perderebbe la sua magia, i suoi colori sgargianti.
Non hanno una forma precisa, ma posso sentire il loro suono: a volte assomiglia all'eco lontano di una campana, altre volte ad un rumore metallico così forte da farmi premere le mani contro le orecchie per poterlo intrappolare, di modo che le persone non lo sentano e faccia male solo a me.

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Capitolo 2
*** Riflessi ***


Mi piace specchiarmi nelle acque dei fiumi e dei ruscelli; l'immagine che restituiscono è deformata ma probabilmente molto più vicina alla realtà di quella degli specchi.
A volte ho come la sensazione che il mio riflesso non rappresenti la mia realtà interiore.
Vedo la mia pelle bianca, ma dentro mi sento sporca, come se i miei organi fossero avvolti in uno spesso velo nero.
Non si notano tutte le mie imperfezioni, le efelidi, i piccoli nei sulle spalle.
La mia bocca rossa sorride, ma non sono felice. L'acqua probabilmente non lo sa, è troppo copiosa per notare le mie lacrime.

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Capitolo 3
*** Gocce ***


La temperatura dell'acqua è piacevolmente fresca, in contrasto con il caldo afoso che circonda la vasca da bagno.
Sollevo il braccio; la pelle sfiora la superficie. Alzando la mano, una goccia trasparente si fa strada dalle dita fino al gomito per poi rituffarsi silenziosa nella moltitudine, diventando irriconoscibile fra le migliaia di milioni di altre gocce intorno a me.
Riaffiora nella mia mente una frase dell'aforista indiano Rumi: 
“Non sei una goccia nell'oceano. Sei l'intero universo in una goccia”.
Chissà quanto di me si era portata via quella gocciolina, nella sua discesa. 
Quanti pezzi di pelle e anima aveva trascinato con sé prima di annegare, quali emozioni l'hanno fatta vibrare lungo il mio avambraccio?
L'oceano è dentro di me, scorre veloce, rosso e inarrestabile. A volte lo sento sanguinare fuori di me, delicato ed evanescente come quella goccia che scende dal braccio, dagli occhi, dal petto.
Provo a toccarlo, sfiorandomi come se volessi incrociare la mia mano allo specchio, ma la superficie del vetro, dell'acqua, della vita, rigetta il mio tocco e mi trascina nuovamente via da me.
Sono l'universo rinchiuso in una goccia pianta nel deserto.

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Capitolo 4
*** Perdite ***


Ti osservo da lontano, dolorosamente lontano, senza sapere se lì ci sia effettivamente qualcosa di te, un minuscolo pezzo di pulviscolo che ha incontrato il tuo corpo, ora incastrato nella coda di quella stella che scende, che percorre in discesa il cielo senza infrangersi mai.

E mentre ti guardo cadere spero che tu stia dormendo sereno.

E che, cullato dal fruscio di una stella cadente, stia sognando i sogni più belli.

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