Uno sguardo nel mondo magico

di c_underwater
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Indice ***
Capitolo 2: *** Questione di stile ***
Capitolo 3: *** Dopo la caduta ***
Capitolo 4: *** Nuova gioia ***
Capitolo 5: *** Appuntamento al buio ***
Capitolo 6: *** Try to feel the beat ***



Capitolo 1
*** Indice ***


INDICE

I prompt: x

#1
Titolo: 
Questione di stile
Classificazione: flashfic (484 parole)
Rating: verde
Genere: commedia, slice of life
Personaggi: James Potter, Lily Evans
Coppie: het (James Potter/Lily Evans)
Contesto: Malandrini/I guerra magica
Note: -
Avvertimenti: -
Introduzione: prompt #001: your OTP has an argument over something silly.
 

#2
Titolo: Dopo la caduta
Classificazione: flashfic (463 parole)
Rating: verde
Genere: introspettivo
Personaggi: Draco Malfoy
Coppie: nessuna
Contesto: II guerra magica/libri 5-7
Note: -
Avvertimenti: -
Introduzione: prompt #002: from the perspective of one of the Malfoys, write about sitting in the Great Hall just after the Final Battle.

 
 
#3
Titolo:
 Nuova gioia
Classificazione: flashfic (423 parole)
Rating: verde
Genere: comico, fluff
Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Coppie: het (Hermione Granger/Ron Weasley)
Contesto: dopo la II guerra magica/pace
Note: -
Avvertimenti: -
Introduzione: prompt #003: Hermione tells Ron that she’s pregnant.
 
 
#4
Titolo: Appuntamento al buio
Classificazione: oneshot (583 parole)
Rating: verde
Genere: commedia
Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, sorpresa
Coppie: nessuna
Contesto: dopo la II guerra magica/pace
Note: lieve OOC
Avvertimenti: -
Introduzione: prompt #004: a blind date occurs between two characters you DO NOT ship.

 
#5
Titolo: Try to feel the beat
Classificazione: flashfic (489 parole)
Rating: verde
Genere: introspettivo, malinconico
Personaggi: Molly Weasley
Coppie: nessuna
Contesto: dopo la II guerra magica/pace
Note: songfic
Avvertimenti: -
Introduzione: prompt #005: Eet - Regina Spektor

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Capitolo 2
*** Questione di stile ***


Titolo: Questione di stile
Classificazione: flashfic (484 parole)
Rating: verde
Genere: commedia, slice of life
Personaggi: James Potter, Lily Evans
Coppie: het (James Potter/Lily Evans)
Contesto: Malandrini/I guerra magica
Note: -
Avvertimenti: -
Introduzione: prompt #001: your OTP has an argument over something silly.
 
«Torna subito qui, James!» sbottò Lily col poco fiato che aveva ancora in corpo. Il suo promesso sposo la guardava ridacchiando dall’altro lato della stanza. Tra di loro c’erano solo il divano sgualcito, svariati cuscini sparsi sul tappeto, due o tre libri, che sembravano essere stati appoggiati distrattamente sul pouf, un paio di pantofole rosa – di cui Lily si rifiutava riconoscersi proprietaria – e infine il gatto, che si riparava tra le gambe del basso tavolino di legno, seguendo con lo sguardo i movimenti dei due giovani.
«Mi rifiuto di farti uscire in queste condizioni» parlò ancora Lily, stizzita.
«Andiamo, è Sirius» rise James. «Pensi che non mi abbia mai visto in queste condizioni?» e pronunciò le ultime tre parole scimmiottando la ragazza.
«È ridicolo che tu non abbia un minimo di cura per te stesso.»
«È ridicolo che tu stia mettendo su questa scenata per una sciocchezza del genere» puntualizzò James, muovendo qualche passo alla sua sinistra. Lily si mosse a sua volta, guardandolo in cagnesco. Presero a girare attorno al divano come due bestie nella savana, ognuno in attesa della mossa dell’altro.
«Sono stanca di inseguirti. Restituiscimi la bacchetta» ordinò Lily, pestando un piede.
James si aggiustò gli occhiali sul naso. «Intendi questa?» e fece ruotare tra le dita il sottile legno.
Lily piantò gli occhi nello sguardo divertito del suo fidanzato, dopodiché scattò in sua direzione e cercò di afferrare la bacchetta. Ma James fu più veloce e, non sapendo bene come, Lily si ritrovò distesa sul divano, immobilizzata tra le gambe di lui.
«Ah-ha, ah-ha» cantilenò James trionfalmente, sventolando la bacchetta, e fu a quel punto che Lily, dimenandosi, riuscì ad appropriarsene e a ribaltare la situazione. In un momento James fu in piedi e, con le mani congiunte al petto, mosse lenti passi all’indietro. «Ti prego, amore, non farlo… per favore».
A vederlo così tremante, Lily provò un guizzo di piacere.
«Eh no, bello mio, ora ti sistemo» sogghignò, puntandogli minacciosamente la bacchetta alla testa.
«No… Lily… non provarci… non farlo» James notò con la coda dell’occhio la sua bacchetta, che spuntava tra i cuscini del divano, troppo lontana.
Lily avanzò ancora e scandì, candidamente: «Lisciariccio».
L’incantesimo ebbe effetto immediato e, inorridito, James avvertì un curioso prurito alla testa, per poi udire l’esclamazione di trionfo della ragazza. Con una mano verificò la situazione, tastandosi il capo. I suoi capelli, una scombinata massa di ciocche indomabili, erano adesso lisci, piatti, ordinati, ma soprattutto completamente ordinari.
«Bene» esclamò squillante Lily. «Siamo pronti. Sirius ci aspetta per le sette» e saltellò verso la cucina, a finire di guarnire la torta che avrebbero portato per cena dall’amico, inseguita dai mugugni di James.
«Non farà altro che prendermi in giro per tutta la cena» protestò il ragazzo, cercando furiosamente di scompigliarsi i capelli, ormai perfettamente acconciati.
Lily si affaccendava per la cucina, e passandogli accanto gli stampò un bacio sulle labbra. «Sarà una lunga serata.»
 
Note dell’autore: penso che sia la prima volta che scrivo sui Malandrini, e ammetto che da un lato è stato difficile, mi sentivo un po’ in soggezione (guai a toccare i Malandrini qui su EFP – giustamente) ma dall’altro è stato davvero spassoso, ho cercato di caratterizzare il più possibile James e Lily attraverso la comicità (o qualcosa di simile) e mi auguro di esserci riuscita. Unico appunto: tecnicamente il Lisciariccio è una pozione, ma per semplificarmi le cose l’ho adattato a incantesimo.
Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Dopo la caduta ***


Titolo: Dopo la caduta
Classificazione: flashfic (463 parole)
Rating: verde
Genere: introspettivo
Personaggi: Draco Malfoy
Coppie: nessuna
Contesto: II guerra magica/libri 5-7
Note: -
Avvertimenti: -
Introduzione: prompt #002: from the perspective of one of the Malfoys, write about sitting in the Great Hall just after the Final Battle.
 
La gamba di Draco Malfoy tremava forte. Non aveva smesso nemmeno quando suo padre gli aveva posato una mano pesante sulla spalla, come a volerlo immobilizzare. Era seduto sull’orlo della panca di Serpeverde insieme ai suoi genitori, ma tutti e tre davano le spalle al tavolo ed erano rivolti verso la Sala Grande in festa. Osservavano i festeggiamenti in silenzio, sentendosi quasi degli estranei, come quando si viene invitati ad un party e non si conosce nessuno.
Draco non osava rallegrarsi dei recenti avvenimenti. Non sapeva in che modo avrebbe dovuto reagire alla sconfitta di quello che in fondo era stato il suo padrone, ma quando aveva visto il corpo disteso a terra e privo di vita non aveva potuto fare a meno di sentirsi sollevato, libero, come se avesse preso un’enorme boccata d’aria dopo una lunghissima apnea.
Rivide nella sua testa la bacchetta di Voldemort volare tra le dita di Potter e il suo corpo schiantarsi al suolo, colpito dalla sua stessa maledizione, rivide la scena più e più volte finché i dettagli non iniziarono a diventare sfumati. Doveva essere sicuro che il Signore Oscuro fosse finito, aveva bisogno di questa certezza. Eppure non osava guardare il cadavere, temeva di rivedere quegli occhi rossi accendersi e fissarsi nei suoi, temeva di udire la voce fredda e sibilante che potesse impartirgli ordini.
Lanciò uno sguardo a suo padre, che osservava con serietà le operazioni di spostamento del corpo di Voldemort, e poi a sua madre, con gli occhi spaventati e le dita sottili aggrappate alla bacchetta. Quando era entrata nella Sala Grande aveva cercato solo lui, per assicurarsi che fosse vivo, senza preoccuparsi di combattere. Sembrò farsi più piccolo e spinse un po’ più in là la mano sinistra, sperando che la madre la prendesse tra le sue.
Osservò la folla acclamare Potter e si chiese come potessero essere così felici, quando ancora lui stesso avvertiva sulla pelle gli orrori della battaglia, quando ancora i corpi dei loro caduti dovevano essere seppelliti. Sospirò e fermò la gamba, cercando di calmarsi.
E poi vide una nuova vita, un nuovo inizio, la possibilità di riscattarsi, la speranza di riscattarsi; non avrebbe più dovuto avere a che fare con la Magia Oscura, se avesse voluto, non era più necessario, non aveva più alcun senso. Immaginò un’esistenza normale, condotta alla luce del sole, senza doversi nascondere all’ombra di qualcuno più forte e potente.
«Signori Malfoy, una fetta di torta?»
Sollevò lo sguardo. Davanti a lui c’era la Lovegood, gli pareva si chiamasse Luna, con tre fette di torta alla melassa e un sorrisone. Notò che aveva un viso piacevole, sotto il sudore e le tracce della battaglia.
«G…» si schiarì la gola. «Grazie.»
Assaporò quella fetta di torta come se la stesse assaggiando per la prima volta.
 
Note dell’autore: torno dopo secoli perché ho appena finito di rileggere la Saga e ho un impellente bisogno di scrivere a proposito di essa. Naturalmente non potevo non scrivere di Draco per ricominciare.
Alla prossima (se ci sarà)!
 

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Capitolo 4
*** Nuova gioia ***


Titolo: Nuova gioia
Classificazione: flashfic (423 parole)
Rating: verde
Genere: comico, fluff
Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Coppie: het (Hermione Granger/Ron Weasley)
Contesto: dopo la II guerra magica/pace
Note: -
Avvertimenti: -
Introduzione: prompt #003: Hermione tells Ron that she’s pregnant.
 
«Sono a casa!» echeggiò la voce di Ron, seguita dal fracasso di una porta sbattuta.
«Oh, ciao, tesoro!» squittì Hermione, la voce più acuta del solito. Ron la sentì tramestare in bagno. Posò la borsa del lavoro e controllò la posta che la moglie aveva già aperto qualche ora prima.
«Harry ti saluta, dice che Ginny ha intenzione di invitarci a cena una di queste sere, ho raccomandato di assicurarsi che si riforniscano di un bel po’ di Whisky Incendiario prima di qualsiasi invito… va tutto bene?» fece capolino alla porta del bagno dopo aver sentito uno sportello chiuso con un po’ troppo entusiasmo.
«Cosa? Certo!» Hermione si sistemò in fretta una ciocca di capelli. «Vieni, la cena è pronta!»
Si diressero entrambi verso la cucina illuminata dagli ultimi raggi del sole.
Ron fece qualche commento sui colleghi del Dipartimento Auror – «ci vorrebbe un po’ di Malocchio Moody per farli rigare dritto!» – e prese posto al tavolo apparecchiato, ma Hermione non sembrò sentire. Rimestò un paio di volte in una pentola e poi fece per portarla a tavola, ma a metà strada le sfuggì di mano e la zuppa schizzò da tutte le parti.
«Hermione!» esclamò Ron, scattando in piedi.
Hermione afferrò la bacchetta. «Oh, io… che sciocca… è scivolata…». Agitò la bacchetta, cercando di ripulire il disastro, ma la mano le tremava così tanto che appiccò il fuoco al tappeto sotto il lavandino.
«Aguamenti!» disse in fretta Ron, puntando la bacchetta verso le fiamme. «Cosa ti prende?» chiese poi, strabuzzando gli occhi.
«Io…» Hermione si tormentò i capelli, poi prese uno straccio per eliminare i residui di zuppa. Quando perdeva il controllo preferiva ricorrere ai metodi Babbani. «Io avevo provato con quell’incantesimo che mi aveva suggerito tua madre, Ron… poi io… volevo essere certa... sono andata in farmacia… sai, abitudini Babbane…» continuava a passare lo straccio sulla stessa piastrella già linda. «Ecco» pigolò poi, voltandosi per guardarlo. «Sono incinta.»
Ron trattenne bruscamente il fiato, lasciando cadere la mandibola. Batté le palpebre un paio di volte e poi si sedette di peso sulla sedia.
«Noi… tu…»
«Sì, Ron!» Hermione aveva gli occhi lucidi.
«Un bambino…»
«O una bambina!»
«Hermione!» esclamò con voce strozzata, poi saltò di nuovo in piedi e la strinse a sé. La rilasciò, si mise una mano nei capelli. «Dobbiamo dirlo a… comprare… fare spazio…»
Hermione lo guardò con un enorme sorriso, beandosi di quella gioia furiosa. La parte migliore, si disse, mentre Ron ancora blaterava e saltava per la stanza, era condividere quella felicità con una persona come lui.

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Capitolo 5
*** Appuntamento al buio ***


Titolo: Appuntamento al buio
Classificazione: oneshot (583 parole)
Rating: verde
Genere: commedia
Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, sorpresa
Coppie: nessuna
Contesto: dopo la II guerra magica/pace
Note: lieve OOC
Avvertimenti: -
Introduzione: prompt #004: a blind date occurs between two characters you DO NOT ship.
 
Ginny stava detestando ogni singola cosa di quella sera, dalle scarpe col tacco che Hermione l’aveva costretta ad indossare, alle trine e ai merletti della caffetteria di Madama Piediburro, che ricordavano disgustosamente l’ufficio di Dolores Umbridge. Hermione aveva pensato a tutto: secondo lei era proprio in quel locale che l’amica avrebbe dovuto conoscere l’amore della sua vita, in un tentativo di dare una svolta alla sua vita sentimentale in seguito alla rottura con Harry. Lì, mentre aspettava che il suo appuntamento al buio iniziasse, alla soglia dei 25 anni e un passato travagliato alle spalle, Ginny Weasley si sentiva più vecchia che mai.
Era già seduta al tavolino, in attesa di qualcuno che probabilmente non si sarebbe nemmeno presentato. Si sfilò le scarpe di qualche centimetro, per regalare un po’ di sollievo ai piedi. Hermione l’aveva lasciata lì ed era uscita dalla sala da tè in fretta e furia, più emozionata che mai. Era chiaro che Ginny avesse acconsentito a quella farsa solo per far contenta l’amica, e non perché fosse realmente interessata a trovare la sua anima gemella. Sbuffò mestamente. Tutto quanto, dopo Harry, aveva un sapore amaro.
Certa di non trovare, in un locale come quello, nulla di più forte di uno sciroppo alla ciliegia, si apprestò ad ordinarne uno, quando un frizzante scampanellio annunciò l’ingresso di un viso conosciuto. Ginny sbuffò, nel tentativo (malriuscito) di soffocare una risata. Draco Malfoy era del tutto fuori luogo in mezzo ai pizzi e ai fiori decorativi della sala.
Il nuovo arrivato udì lo sbuffo – il tavolo di Ginny era uno dei più vicini alla porta d’ingresso – e rise malignamente a sua volta.
«Weasley? Non pensavo di trovare una dura come te in un posto simile.»
«Lo stesso si può dire di te» replicò Ginny. La voce si spezzò a metà frase, mentre un pensiero le attraversava la mente. Non sapeva in quale universo Hermione potesse avere a che fare con Malfoy, ma se davvero aveva architettato tutta quella messinscena per farla uscire con lui…
«Beh? Sei qui sola soletta?»
«Aspetto qualcuno» sputò Ginny tra i denti, sperando che con quell’affermazione Malfoy l’avrebbe lasciata in pace.
«Eccomi qua» fece lui invece, e si accomodò sulla sedia di fronte a lei. «Due infusi allo zenzero, grazie» ordinò poi.
Ginny roteò gli occhi e inspirò a fondo, maledicendo mentalmente Hermione.
«Come mai così allegro, Malfoy?»
«Sono qui con una ragazza carina, essere cortese mi sembra il minimo! Sai che Blaise aveva una cotta per te, a scuola?»
«Preferirei essere con lui in questo momento» scandì Ginny.
Malfoy ghignò. «Come sta Potter?»
Ginny si chiese perché dovesse rigirare il coltello nella piaga, visto che Hermione sicuramente doveva avergli detto che si erano lasciati, ma poi si ricordò che si trattava di Malfoy. Quando però lo mise al corrente dei fatti, lui si mostrò stupito.
«E tu, Malfoy? Cosa ti porta a partecipare ad un appuntamento al buio?»
Draco scoppiò a ridere. «Appuntamento al buio? Sei qui per questo? Non pensavo potessi cadere più in basso di così.»
Ginny arrossì, senza comprendere. «Come, Hermione…»
«No, aspetta! Credevi che fossi io il tuo appuntamento?» Draco ululò dal divertimento.
Furibonda, Ginny si alzò, prese le sue cose e uscì sbattendo la porta, senza dimenticare di scagliare una fattura su Malfoy.
Appena uscita dalla sala andò a sbattere su qualcuno, che aveva deciso di Materializzarsi a pochi centimetri da lei.
«Ginny? Ciao! Grande, sapevo di poter fidarmi di Hermione!»
Dean Thomas stava a pochi passi da lei, più sorridente che mai.
 
Note dell’autore: mi è venuto fuori un Draco piuttosto OOC, ma vorrei attribuirlo al fatto che dopo la guerra sono cambiati un po’ tutti. Spero che la piccola oneshot vi risulti comunque gradita!

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Capitolo 6
*** Try to feel the beat ***


Titolo: Try to feel the beat
Classificazione: flashfic (489 parole)
Rating: verde
Genere: introspettivo, malinconico
Personaggi: Molly Weasley
Coppie: nessuna
Contesto: dopo la II guerra magica/pace
Note: songfic
Avvertimenti: -
Introduzione: prompt #005: Eet – Regina Spektor
 
Molly posò la bacchetta sul legno umido, tremando. Il ripiano della cucina continuava a ricevere gli schizzi d’acqua dal lavandino in cui stava lavando le pentole del pranzo. Arthur aveva lasciato accesa la radio Babbana:
 
It’s like forgetting the words to your favourite song
You can’t believe it
 
Rimase curva sul lavandino, le mani strette sul bordo, immobile se non per un tremito incontrollabile. Si sentiva improvvisamente debole. Lasciò scorrere l’acqua e si voltò con lentezza per sedersi a terra, la schiena appoggiata al mobile. A volte le prendevano quei momenti. Era come se il suo corpo si rifiutasse di continuare a pomparle il sangue nelle arterie e a farle entrare e uscire l’aria dai polmoni. Come in un piccolo black-out, anche la sua mente per un po’ dimenticava dove fosse e cosa stesse facendo. Allora Molly aveva l’impressione di non poter mai sormontare quello squarcio di dolore che sentiva nel petto, che le impediva di muoversi, rialzarsi, reagire.
 
You were always singing along
It was so easy and the words so sweet
 
Reclinò la testa all’indietro e chiuse gli occhi, perché non sopportava la vista di ciò che la circondava, era troppo reale, troppo concreto. Si concesse un momento per sbirciare il suo viso: ecco Fred, rideva, l’abbracciava stretta, faceva una delle sue battute; e poi Fred morto, di nuovo quel dolore che le aveva dilaniato il petto, i volti straziati dei suoi familiari. Iniziò a piangere. Non voleva singhiozzare, non voleva ammettere di essere ancora ferma allo stesso punto del lutto. Lasciava solo scorrere le lacrime, per lasciar scorrere via il dolore, in silenzio.
 
You can’t remember
You try to feel the beat
 
Eet, eet, eet, eet
Eet, eet, eet, eet
 
Chiuse i ricordi di nuovo nel cassetto più lontano. Si sentiva stanca, avrebbe voluto accoccolarsi sul divanetto in posizione fetale, con una coperta sulle spalle, e dormire. Gradiva quella sensazione, era una dolcezza amara che la proteggeva dai pensieri. Aveva smesso di tremare, il suo corpo era piacevolmente rilassato.
Si rialzò in piedi, ancora con lentezza. Riprese a pulire la padella che aveva lasciato sotto l’acqua, questa volta senza magia. Di questo doveva dare atto ad Arthur, i lavori Babbani avevano qualcosa di speciale, le permettevano di schiarirsi la mente, di concentrare la sua attenzione su qualcosa che non fosse il dolore.
«Fa caldo qui, non è vero?»
Arthur veniva dal piano di sopra. Aprì la finestra e si sedette in poltrona con una copia della Gazzetta del Profeta, nella stanza attigua.
 
He opens the window just to feel the chill
He hears that outside a small boy just started to cry
‘Cause it’s his turn but his brother won’t let him try
 
Molly non disse niente. Sorrise. Le piaceva immaginare che il vento tra le foglie suonasse come le risate di suo figlio che giocava in giardino.
 
It was so easy and the words so sweet
You can’t remember, you try to feel the beat

Note dell'autore: A volte ritorno! La noia estiva mi porta ogni anno a scrivere un pezzetto di questa raccolta. Di questo passo finirò davvero tra 600 anni... ma scrivo con più piacere sapendo di non avere vincoli.
Spero che questa piccola songfic sia di vostro gradimento.
Chiara

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