La notte è oscura e piena di fluff

di LadyPalma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo abbraccio ***
Capitolo 2: *** Farsi le coccole ***
Capitolo 3: *** Tenersi per mano ***



Capitolo 1
*** Primo abbraccio ***


Storia scritta per la Fluff Challenge sul saturn
 
1. Primo abbraccio

 
La prima volta che lui l'aveva presa per mano era stato per aiutarla a salire sulla barca che li avrebbe condotti al parto dell'ombra.
La prima volta che lei lo aveva accarezzato era stato per parlargli della morte di suo figlio con pungente ironia. E in cambio si era quasi presa un pugnale nel petto. 
Fugaci contatti in circostanze macabre che si dissolvevano nel clima generale di odio e diffidenza in cui si era sempre inserito il loro rapporto.
Peró poi improvvisamente erano rimasti soli, ospiti improvvisati alla Barriera - lui senza più un re da seguire, lei senza più un dio in cui credere.
Stannis era morto, Jon Snow pure.
E curiosamente lei era l'unica persona a cui lui potesse rivolgersi; lui l'unica che lei volesse ascoltare.
"Non interrompi niente, Ser Davos" gli aveva detto vedendolo entrare nella stanza, senza sapere bene cosa aspettarsi da quella visita, ma escludendo a priori qualcosa di positivo.
Invece lui, a sorpresa, era riuscito con poche parole a cancellare tutta la sua disperazione e a restituirle le due cose che aveva perso: la speranza e la fede.
La donna che mi ha insegnato che i miracoli esistono: così l'aveva chiamata, spingendolo di fatto a compiere il più grande dei miracoli, quello di riportare in vita qualcuno.
Conducendola davanti al cadavere del Lord Comandante dei Guardiani della Notte, Davos aveva finalmente deciso di credere in lei e per di più aveva scelto proprio il momento in cui lei stessa aveva smesso di credere nei suoi doni. 
Sembrava un'assurdità, o forse, a pensarci bene, quel cambiamento di prospettive era solo un altro miracolo dopo tutto. 
"Jon Snow è vivo" le annunciò poco dopo, aprendo di nuovo la sua stanza, stavolta senza cerimonie. 
C'era euforia sul viso di lui e incredulità su quello di lei, finchè su quello di entrambi comparve quasi nello stesso istante un sorriso. 
E dal sorriso, si ritrovarono in breve l'uno tra le braccia dell'altro. Era stata Melisandre a iniziare quell'abbraccio e Davos sorprendentemente non l'aveva scostata, anzi, dopo un primo momento di puro stupore, l'aveva stretta a sè. 
Era il loro primo abbraccio e il primo vero contatto che non nascondesse odio oppure orrore. 
Era quasi più stupefacente della resurrezione di Jon. Forse era quell'abbraccio così gratuito a costituire il vero miracolo. 
Nessuno dei due parlò e restarono stretti così per un tempo indefinito, come la tregua che stavano vivendo. 
La verità su Shireen era ancora da svelare e nuovi dissapori sarebbero sorti presto. 
Ma in quel preciso istante, i disaccordi del passato sembravano dimenticati e quelli del futuro ancora lontani. 
Adesso tra loro c'era solo il conforto, la comprensione e perfino una sorta di complicità. 
Ci sarebbe stato ancora tempo per odiarsi. 
Dopo. 

 

NDA: Salve a tutti, inizio questa raccolta chiedendo due volte perdono. Innanzitutto perchè so di avere altre storie in corso, e poi perchè sto inondando questo sito sempre più con i miei deliri Melisandre/Davos, per favore non segnalatemi ahahah Mi ero segnata a questa Challenge da un paio di mesi e, mentre sono in vacanza in montagna, ho deciso che era il momento di iniziare. Si tratta di cinque storie separate, con storyline separate. Quetsa qui era una missing moment del momento della resurrezione di Jon, ammetto che mi sarebbe piaciuto tanto vedere quella loro momentanea complicità proseguire anche dopo nella serie... Spero che questa prima oneshot vi sia piaciuta. A presto con le altre quattro!

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Capitolo 2
*** Farsi le coccole ***


Storia scritta per la Fluff Challenge sul saturn



2. Farsi le coccole


 
La vita di Davos era incredibilmente durata a lungo e con essa, anche il matrimonio con Melisandre e il tempo trascorso insieme. Era stata un'unione imposta da Stannis, forse per dare un freno ai loro scontri o per farsi beffa di entrambi, ma sorprendentemente era resistita a tutte le avversità. 
Da Stannis erano passati a sostenere Jon Snow e, infine, la Regina dei Draghi quando era salita sul trono. E nel frattempo avevano combattuto, guadagnato qualche titolo e messo perfino al mondo tre piccole Cipolle che avrebbero presto dato un seguito alla giovanissima Casata Seaworth.
Lui, che al tempo del matrimonio già non era più nel fiore dei suoi anni, era invecchiato visibilmente e la sua debolezza ormai talmente invalidante da segnalare la sua imminente morte. Lei invece era ancora la bellissima donna che aveva sedotto un numero infinito di uomini, eppure in quel momento era lì, seduta accanto a letto del marito, a stringergli la mano mozzata con una dolcezza che forse mai prima di allora aveva mostrato.
"Sto per morire, Mel" disse lui a un certo punto in un sussurro amaro.
Lei non tentò di rassicurarlo, nè si rattristò come ci si sarebbe aspettato. Al contrario, annuì semplicemente e poi fece qualcosa di totalmente inatteso, qualcosa che in anni e anni di matrimonio non aveva osato fare mai prima di quel giorno davanti a lui. Lentamente  ma senza esitazione, si tolse la collana dorata che portava sempre attorno al collo e lasciò che la vecchiaia repressa di secoli di vita si riversasse su di lei senza più limiti. In pochi secondi, su quella stessa sedia dov'era seduta la bella Donna Rossa, comparve una donna vecchissima, dalla pelle cascante, piena di rughe e con i capelli bianchi. Ma gli occhi erano gli stessi, erano ancora i fari azzurri scintillanti in grado di illuminare qualsiasi notte oscura e piena di terrori.
"Mel" sussurrò lui riconoscendola proprio da quel particolare.
Nessun disgusto colorava la sua voce di fronte a quella visione, ma solo la tristezza perché aveva capito cosa quel gesto significava.
"Moriremo insieme, allora" disse lei infatti, con voce quasi gracchiante.
Con uno sforzo evidente, scostò le coperte e si infilò nel letto accanto a lui. Poco tempo era ormai rimasto loro da vivere e lo vissero insieme; ancora meno erano le energie e le usarono per stringersi e accarezzarsi.
Morirono quasi nello stesso momento e non ci misero molto a farlo.
Due vecchi che si erano odiati e poi amati.
Due vecchi che si erano conosciuti quando nessuno dei due era stato mai di fatto giovane.
Un vecchio che aveva amato la sua donna non solo perché era bella e una vecchia che aveva sconfitto la paura della vecchiaia solo quando ne aveva visto i segni profondi addosso all'uomo che amava.
Due vecchi che erano morti abbracciati.
Fu così che li trovò Denton Seaworth, ora Lord delle Torri Gemelle. E nonostante avesse appena perso i suoi genitori, un sorriso gli uscì dalle labbra. La scena era così dolce che non gli uscì nemmeno una lacrima.





NDA: Non sto piangendo, mi è solo entrato un drago in un occhio! ahah devo dire che questa idea mi gironzolava nella testa da un po' ma non riuscivo a inserirla in nessun contesto quindi eccola qui: Davos che invecchia e Melisandre che svela la sua vecchiaia a lui. Ammetto di trovare l'idea dolcissima e spero possa piacerw anche a voi. Inoltre, spoiler!alert: Denton Seaworth comparirà come figlio della coppia anche nella mia long.
Al prossimo aggiornamento con "tenersi per mano".

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Capitolo 3
*** Tenersi per mano ***


Storia scritta per la Fluff Challenge sul saturn
 

3. Tenersi per mano 

 
"Per favore, Ser Davos, non spegnere la candela" disse la Donna Rossa e quel per favore era suonato come qualcosa di più di una vuota formalità.
Il cavaliere si voltò a guardarla, stesa sull'altro lato del letto matrimoniale, coperta dal lenzuolo bianco e con i lunghi capelli insolitamente neri. Se li era tinti non appena era iniziata la loro fuga dall'esercito dei Bolton, dopo che Stannis era morto sul campo di battaglia e gli uomini con lo stendardo dell'uomo scuoiato avevano iniziato a fare prigionieri. Era stata un'idea di Davos, così come quella di presentarsi nella locanda come una coppia di sposi; eppure, dopo tutte le complicazioni che aveva creato, per un momento si chiese per quale motivo si fosse dato tanta pena per salvarla. Una fuga a due sarebbe stata molto più comoda, pensò, lanciando un'occhiata all'altro lato della stanza dove la piccola principessa Shireen dormiva già beatamente.
"Che c'è, hai paura del buio?" le chiese, in tono seccato.
Ma il nervosismo che aveva accumulato dopo tre giorni interi a stretto contatto con quella donna si dissipò immediatamente quando lei senza vergogna annuì. Davos aggrottò le sopracciglia e dovette fare del suo meglio per non ridere. Possibile che si trattasse della stessa donna che aveva partorito letteralmente un'ombra? Beh, del resto era la sacerdotessa del Signore della Luce, non del Signore delle Tenebre. Forse aveva blaterato a sufficienza a proposito dell'oscurità della notte e dei suoi terrori, da non fidarsi neanche di una piccola stanza senza la fioca luce di una candela.
"Mi dispiace, mia signora, ma non possiamo tenere la luce accesa. Prima di tutto, potrebbe cadere e potremmo finire bruciati. E poi, ti ricordo che siamo in fuga... Una candela accesa nel pieno della notte attirerebbe attenzione, un'attenzione che non vogliamo".
"Hai ragione" rispose lei, sorprendendolo di nuovo e non sarebbe stata l'ultima volta durante quella strana nottata. Si strinse di più nel lenzuolo e nel frattempo allungò lentamente una mano fino a sfiorare quella di lui. "Puoi spegnere la candela, se mi tieni la mano".
"Tenerti la mano?" ripetè Davos stupidamente, spostando lo sguardo dalla sua mano protesa al suo volto serio. Per un attimo ipotizzò che si trattasse di una presa in giro o, peggio, di uno dei suoi trucchi; tuttavia, pur di farla stare zitta e poter finalmente riposare su un letto, era pronto a correre il rischio. "E va bene, eccoti la mia mano, contenta adesso?"
Mentre parlava, le porse l'altra mano, quella buona, ma Melisandre non sembrava contenta di quella soluzione e si ritrasse a quel contatto, tornando invece a cercare la mano sinistra.
"Perché accidenti vuoi la mia mano mozzata? Ti serve per qualche assurdo incantesimo?"
"No, è per avere la certezza al buio che sei davvero tu" ribattè lei, con la sua solita calma.
Il cavaliere la scrutò ancora ma neanche stavolta c'era sul suo volto la minima traccia di ironia.
"E questo ti tranquillizza?"
Melisandre curvò le labbra in un sorriso, ma allo stesso tempo gli lanciò un'occhiata come di rimprovero.
"Oh, Ser Davos, per quanto ancora dovremo farci la guerra? So che non mi sopporti, ma a me sei sempre piaciuto" rivelò tranquillamente.
Inevitabilmente a disagio di fronte a quelle parole e a quello sguardo così ammaliatore, l'uomo decise di agire in modo da aggirare quei pericolosi discorsi da buonanotte. Con un soffio spense la candela e si lasciò stringere la mano senza dita per tutta la notte.

 
**

Il giorno dopo ripresero il cammino alle prime luci dell'alba. Nella prima ora di cavalcata sui due nuovi cavalli che si erano procurati alla locanda, non avevano parlato per nulla, se non per decidere quale svolta prendere nella strada. Alla fine fu Shireen a rompere il silenzio, quando si risvegliò dalla piccola dormita che si era ancora concessa appoggiata alla schiena di Davos.
"Certo che avreste potuto dire la verità prima a me che al locandiere" esordì con voce ancora assonnata.
"Princessa, cosa stai dicendo?" domandò Melisandre, lanciandole un'occhiata dal suo cavallo.
"Beh, mi avete detto che avreste solo dovuto fingere di essere una coppia... Ma stamattina mi sono svegliata prima di voi e vi ho visti tenervi la mano!"





NDA: Okay, pensando al canon questa è terribile, lo so... Però devo ammettere che ce li vedo questi tre a fuggire e, per di più, sarebbe interessato vedere un'ipotetica reazione di Shireen alla coppia Davos+Melisandre. Ce la vedo a fare il tifo per loro in un qualsiasi AU! 

 

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