The Lena's reaction to Kara is Supergirl di littlepink6690 (/viewuser.php?uid=217904)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Damage ***
Capitolo 2: *** Lewis ***
Capitolo 3: *** Lost girl ***
Capitolo 4: *** For Good ***
Capitolo 5: *** Australia ***
Capitolo 6: *** Argo ***
Capitolo 7: *** Always ***
Capitolo 8: *** What are you looking at? ***
Capitolo 9: *** Deeply and forever ***
Capitolo 1 *** Damage ***
Damage
Damage
Kara era appena entrata in casa
Arias, dove Lena si era rifugiata dopo l’attentato alla sua persona, durante la
conferenza stampa, per smentire le accuse di Edge, di aver avvelenato con il
piombo i bambini di National City. La bionda percosse il corridoio sentendo il
rumore di qualcosa di vetro infrangersi, e vide Lena con un bicchiere pieno di
vino, mentre uno era rotto sul bancone in marmo, sulla quale la bruna era
malamente poggiata. Indossava una felpa grigia con uno stemma blu stampato,
Lena sentì i suoi passi e si voltò a guardarla e le chiese se avesse notizie,
mentre Kara recuperava una paletta e scopettino per togliere i vetri, prima che
l’amica si facesse male.
Allora notizie dal fronte? –
chiese ancora incalzante la mora.
Ancora nulla – le rispose Kara
avvicinandosi al bancone.
Lo sai che non sei capace di
nascondermi le cose –disse guardando Kara in modo languido, tanto che la bionda
si girò.
Io non ne sarei così sicura! –
disse Kara alludendo al fatto che Lena non sapesse ancora che lei fosse
Supergirl.
Vedi che ti ho sentita- disse
Lena giocarellando ancora con il bicchiere pieno di vino, e voltandosi sullo
sgabello attirò Kara a sé – Perchè non me lo dici? – chiese la mora, mentre la
bionda iniziava a sentire una strana sensazione e ansia.
Non so di cosa tu stia parlando
Lena – disse guardandola, tentando di non fissarle le labbra.
Ti prego smettila Kara- disse
esasperata – Che ti piaccio! – disse circondando le gambe intorno alla sua
vita, intraprendente – Mi piaci anche tu Danvers! – si spinse a baciarla e Kara
la fermò.
Lena sei brilla – disse tenendola
per le spalle e socchiudendo gli occhi – Non posso!
Ammetti allora che ti piaccio? –
sorrise e prese a sfilarle il maglioncino dal pantalone e accarezzò i suoi
addominali – Però ti alleni – disse guardandola con uno sguardo malizioso.
Si mi alleno e Lena non possiamo!
–disse ancora Kara fermandole le mani.
Oh si che possiamo- slacciò le
gambe dai suoi fianchi e si mise in piedi barcollante – Portami sul divano! –
le chiese a mo di comando.
Non sei lucida e consensiente –
disse cercando di farla rinsavire.
Oh sono molto consensiente se mi
fai tua, Kara Danvers – disse sdraiandosi sul divano – Prendimi!
Kara osservò Lena in una maniera
in cui non aveva mai fatto, era vero le piaceva, ma non pensava la cosa fosse
ricambiata dall’altra a tal punto. Lena in attesa che l’altra si decidesse a
fare qualcosa si sfilò il pantalone e Kara avvampò alla vista delle gambe sode
della mora.
Cosa stai aspettando? – disse passandosi
la lingua sulle labbra, penetrando lo sguardo di Kara con il suo. La bionda si
chinò lentamente su di lei e iniziò a baciarla, Lena non se lo fece ripetere
due volte e infilò la lingua nella bocca dell’altra che si sostenne ai lati del
corpo della mora per non caderle addosso – Ho bisogno di te lì sotto – disse senza
veli e Kara come ipnotizzata da tutto quello, sfilandole le mutandine si dedicò
a lei. Lena sussultava ad ogni colpo di lingua che la bionda le dedicava,
passava le dita tra i suoi capelli, gemendo e ansimando senza ritegno, ubriaca
o meno, Lena stava letteramente impazzendo sotto le attenzioni di Kara. Dopo l’orgasmo,
pian piano Lena si era rilassata ed addormentata. Proprio in quel momento la
bionda con il suo super udito sentì la macchina di Sam parcheggiarsi nel
vialetto, ed immediatamente coprì Lena, e sistemandosi al volo i capelli, si
mise al pc per la sua ricerca.
Scoprirono che i bambini erano
stati tutti ad un chioschetto di gelati e decisero di recarsi lì, lasciando
Lena riposare sul divano. Quando nella piscina, trovarono un composto
pericoloso, chiamarono immediatamente l’amica a spiegarle che lei non c’entrava
nulla.
Lena durante la chiamata si
accorse di non avere le mutandine e al solo sentire la voce di Kara, si ricordò
che quello di poco prima non era stato un sogno ad occhi aperti ma una cosa
reale, Kara Danvers l’aveva fatta sua. Sentito poi dall’altra il nome della
società decise di fare visita all’autore di tutto.
Unico problema, che non serviva
solo recarsi da Edge armata di una pistola, ma bisognava guardarsi le spalle. Cosa
che non fece, venendo colpita. Risvegliandosi su un Cargo, si rese presto conto
che viaggiava con un carico di materiale chimico pericoloso e non c’era nessuno
alla guida del veicolo. Quando il portellone si aprì per sganciare il
materiale, piantonò un bastone per tenere fermo il nastro che teneva assieme i
barili, per fortuna arrivò Supergirl, che ahimè si trovò ben preso a dover
tenere assieme due parti di quel cargo, da una parte Lena e dall’altra il
materiale.
Salva il materiale non me! – le urlò
Lena – Lasciami andare!
Lena no- disse Kara molto
convinta.
Kara mai e poi mai avrebbe permesso a Lena di
lasciarci le penne o che si arrendesse.
Arrampicati Lena, sei la donna
più forte che conosca – parole che Lena aveva già sentito ma da Kara. In quel
momento le fu tutto chiaro, quelle parole di Kara di poco prima erano riferite
al fatto che fosse Supergirl, oltre che si piacessero. Lena si arrampicò e
saltò afferrando il braccio di Kara un attimo prima della fine. Quando atterrarono
su un terreno stabile e controllato dal DEO, respirò affondo e quando si
trovarono da sole Lena le parlò.
Ti piaccio proprio eh? – disse incrociando
le braccia sotto il seno, cosa che a Supergirl non sfuggì. Per Kara ammettere
anche la sua identità tutto in una serata era troppo. Lena probabilmente non
avrebbe ricordato niente di quello che era successo tra loro – Se te lo stai
chiedendo sei davvero brava con la lingua.
Come scusa? – avvampò in maniera
imbarazzante. Lena sapeva tutto sia che le piacesse sia che fosse Supergirl.
Oh andiamo Kara, l’ho capito
finalmente perchè sei sempre sfuggente! Non devi – disse raggiungendola e la
strinse a se dai fianchi – Detesto il fatto che tu non me lo abbia detto, ma
posso capirne il motivo, eri in lotta con te stessa, ma non devi proteggermi
per sempre – si alzò appena sulle punte e la baciò –Lasciami dimostrarti quanto
posso essere super anche io – disse sussurrando al suo orecchio- Portami a casa
e prendimi! – Kara sorrise ormai libera di un peso e la prese in braccio –Potrei
sempre vendicarmi a letto! – disse mordicchiandole il lobo dell’orecchio.
Non vedo l’ora – disse Kara
mordendosi un labbro e volando verso casa di Lena.
Eccomi
qua con una serie di one shot, non l'ho mai fatto prima ma se per la
miseria, mi vengono idee ogni due per tre sullo possibile scenario di
questa grande scoperta, che non posso far altro che scrivere e
condividere con voi. Spero vi sia piaciuta, le altre sono già
appuntate, le scriverò appena possibile! xoxo
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Capitolo 2 *** Lewis ***
Lewis
Lewis
Lena e Kara sono sposate da circa
6 anni e hanno un bimbo di 5 di nome Lewis, nato dal grembo di Lena con i geni di
Kara, grazie alla tecnologia della Luthor Corp. Dell’operazione di fecondazione
se ne occupò Alex, perché nonostante il
tempo trascorso Kara non aveva ancora detto a sua moglie di essere Supergirl,
nonostante il piccolo Lewis stravedesse per l’eroina di National City.
Oh andiamo Kara è solo una
zanzara, devi semplicemente schiacciarla con le mani – disse sua moglie che continuava
ad osservare quell’insetto insopportabile ronzare intorno alle loro teste. Una
parola schiacciare con le mani, avrebbe fatto crollare casa loro.
Non dovremo chiamare mica
Supergirl per una zanzara, mamma? – disse il piccolo Lewis ridendosela, mentre
la bionda cercava un picchietto per ammazzarla.
Sfottete pure voi due, ma mi fa
senso che poi mi si spiaccichi suoi palmi delle mani, uff – disse rassegnata,
quando la picchiò contro il frigorigero, lasciando un segno di sangue sullo
sportello.
Adesso pulisci, tesoro! – disse la
mora guardandola con il suo tipico sopracciglio sollevato – A me fa schifo il
sangue – disse guardando il piccolo ridere.
Certo amore – le fece la
linguaccia e pulì il tutto non lasciando traccia.
Qualche giorno dopo
Dottoressa Luthor, stiamo provando a chiamare anche sua moglie, il
piccolo Lewis ha avuto un collasso pochi minuti fa, lo stanno trasportando in
ospedale – disse l’insegnante dall’altro capo del telefono di Lena.
Oh mio dio, Lewis – disse portandosi
una mano sul petto, certa di poter avere un infarto – Arrivo subito!
Cosa succede Lena? – chiese Sam
mentre vedeva il viso già eliterio della sua amica, farsi ancora più bianco
dopo la chiamata.
Lewis, lo stanno portando in
ospedale – si sedette e la guardò – Mi ci accompagni? – disse con le mani che
le tremavano.
Certo tesoro! – disse avvicinandosi
a lei e prendendola per le spalle – Andrà tutto bene Lena! Andiamo
Sam guidò verso l’ospedale e
quando arrivarono circondò un braccio intorno alla vita di Lena per sostenerla;
in accettazione chiesero di Lewis Luthor-Danvers e dissero che non potevano
ancora vederlo.
Sono sua madre per la miseria –
disse Lena infuriata, anche perché Kara non era lì con lei.
Ehi ehi – Sam le si mise dietro e
la portò in sala d’attesa – Adesso richiamiamo Kara e Alex okay? Siediti –
ricompose il numero di Kara senza ottenere risposta, poi chiamò Alex che
rispose e chiuse la chiamata dicendo che si sarebbe precipitata da loro.
Quando Alex arrivò, finalmente un
medico che aveva preso in cura il piccolo Lewis uscì dalla rianimazione a
parlare con loro.
Dottore allora? Cosa ha mio
nipote? – chiese in ansia Alex, affiancata da Lena e Sam.
Credo sia stato punto da una
zanzara e forse era infetta, dunque ha messo in circolo qualcosa nell’organismo
del piccolo! – disse.
Chi che cosa stiamo parlando? –
chiese Sam.
Non sappiamo ancora, stiamo
facendo delle analisi! – ammise.
Dottore mi scusi, ma richiedo un
trasferimento in una sede dell’FBI, potrebbe trattarsi di un’epidemia – disse Alex,
aveva un brutto presentimento.
Lo prepareremo per il trasferimento
allora – disse congedandosi.
Potevamo portarlo anche nei
laboratori della LCorp – disse Lena fulminando sua cognata.
Lena, non prendertela con Alex,
se Kara non è qui! – disse difendendo l’amica.
Vorrei solo mia moglie qui, cosa
potrebbe mai tenerla lontana da me in questo momento? – chiese disperata, mentre
Alex si torturava le mani.
Sono sicura ci sarà una
spiegazione – disse Sam.
Trasferito al DEO, il piccolo
Lewis fu sottoposto a degli esami e diede i primi segni di risveglio.
Eccomi sono – disse Supergirl interrompendosi
vedendo Lena nel corridoio – Cosa ci fai
qui?
Lewis, mio figlio – la
supereroina a quel nome si voltò verso la stanza e riconobbe suo figlio.
Che cosa è successo? – odiava quella
situazione, ma lo aveva sempre fatto per proteggere la sua famiglia.
Una zanzara – e in quel momento
si maledisse di non averla ammazzata prima – aveva qualcosa in circolo che ha
fatto collassare l’organismo di Lewis.
Supergirl – esclamò con una voce
flebile – Sto sognando? – disse il piccolo guardando la sua supereroina.
No sono davvero qui! – disse avvicinandosi
e sedendosi accanto a lui, percepì immediatamente la presenza di qualcosa nel
sangue del piccolo: kriptonite – Come ti senti? – trattenne le lacrime, in quel
momento era Supergirl, doveva infondere sicurezza al piccolo – Adesso riposati!
Si allontanò e percorse
velocemente il corridoio, andando in sala conferenze dove, si trattenne dall’urlare.
Ehi sei qui! – disse Alex
entrando nella stanza – Lena ha bisogno di te Kara! – disse sedendosi – E noi
abbiamo bisogno di capire cosa abbia Lewis.
E’ Kriptonite, se solo avessi
ammazzato quella zanzara prima che lo mordesse, è colpa mia – disse mordendosi
il labbro trattenendo ancora le lacrime.
Cosa significa? – disse Lena
entrando in sala, con un Winn agitatissimo alle calcagna. Muoveva un pad dove
aveva letto i risultati delle analisi fatte sul sangue di Lewis – Sei tu la
madre di Lewis? – disse sconcertata.
Sono io, sono Kara, Lena –disse senza
aver più bisogno di mentire, era ovvio ormai.
Potete lasciarci sole? – disse sconcertata
dal comportamento della moglie, vedendo i due amici uscire dalla stanza – Io non
ho parole. Per prima cosa dov’eri quando ti hanno chiamato, per dirti che tuo
figlio è collassato a scuola? Sai cosa- alzò la mano in un gesto di dissenso –
non lo voglio sapere – incrociò le braccia sotto il seno – Perché tenermelo
nascosto?
Lena l’ho fatto per proteggervi,
per te e Lewis! – disse affrontando lo sguardo incazzato di sua moglie.
Proteggerci? Adesso come lo proteggo
mio figlio? – disse fulminandola con lo sguardo.
Lena è anche mio figlio! –
rispose.
Lo vedo bene che è tuo figlio, ma
lo hai messo in pericolo e non ci hai pensato due volte, solo per nascondere la
tua identità – sospirò – Ero tua moglie dannazione – gemette sfrustrata.
Che significa eri? – disse Kara
non capendo, ma Lena non rispose – Andrò alla Fortezza della Solitudine a
cercare un aiuto da Kalex –disse pronta a volare via.
Kara fa presto! – disse Alex
entrando nuovamente nella stanza – Si espande in fretta!
Kara diede un ultimo guardo a sua
moglie e volò via. Alla fortezza Kalex creò per Kara una soluzione per la
Kriptonite che era entrata nell’organismo di Lewis. Kara ripartì e più
velocemente possibile volò nuovamente a National City, ma quando arrivò al DEO,
vide una scena atroce, Lena abbracciava il piccolo tra le sue braccia,
piangendo disperata.
No, no Lewis – entrò nella stanza
guardando Alex e Winn – Io ho fatto più presto che potevo, io
Va via – le urlò Lena, Kara passò
la soluzione a sua sorella e si avvicinò a Lena che la spinse via – Ti odio!
Non sei stata capace – singhiozzò.
Lena – ormai non c’erano più
veli, anche Kara scoppiò a piangere, Supergirl questa volta aveva fallito. E
aveva perso la cosa più importante che avesse. Crollò poggiata al muro, portò
la testa tra le mani e pianse in silenzio.
Uhm mamma mi soffochi – Kara
sentì la vocina di Lewis e pensò che se lo stesse immaginando. Nella
disperazione non avevano visto Alex iniettare come ultimo tentativo il serio
nelle vene del piccolo – Mamma! – Lena a quel punto scostò il viso di Lewis ed
era sveglio che la guardava con il sorriso ereditato dalla kriptoniana.
Lewis amore di mamma – disse accarezzandogli
il viso.
Mamma perchè state piangendo? –
disse guardandola e poi vide Supergirl – Anche i supereroi piangono? – le chiese
e Kara sollevò lo sguardo sul piccolo.
Non sono stata una brava
supereroina Lewis – disse sollevandosi – Stavo per perderti!
Mamma ma sei riuscita a
riportarmi qui – disse sorridendo.
Come fai a saperlo? – chiese Lena
incuriosita.
Ho trovato il costume della mamma
– rise.
Ficcanaso – ridacchiò Alex – Ci
hai fatto spaventare! – disse baciandolo sulla fronte e li lasciarono sole.
Mamma scusa se non te l’ho detto!
–disse rivolgendosi a Lena – Mamma però tu ci hai messo troppo a dirlo! – disse
invece a Kara.
L’ho fatto per proteggervi! –
disse accarezzando il viso del piccolo – Ho avuto paura!
Tu ci proteggi sempre sei
Supergirl! E non devi avere paura di noi – disse.
Siamo una famiglia, e se hai
paura lo si affronta insieme – disse Lena guardando sua moglie, dopo diverse
ore, nuovamente negli occhi.
Andiamo a casa! – sorrise Lewis.
Una volta a casa, Lena mise a
letto il piccolo Lewis, decisa a trovare un modo perchè non gli capitasse più
niente del genere. Poi andò in salotto dove trovò Kara sul divano vestita con i
suoi soliti abiti e sospirò.
Farò i bagagli domani – disse fissando
un punto nel vuoto – Sono d’accordo con il passato!
Lena sospirò e si sedette accanto
alla moglie sul divano: Kara cosa stai dicendo? – disse prendendole il
bicchiere di vino che aveva tra le mani e lo poggiò sul tavolino lì davanti.
Lo capisco se vuoi divorziare, mi
spiace solo per Lewis, non si merita una mamma bugiarda e assente! – disse socchiudendo
gli occhi.
Kara ero arrabbiata, io non
voglio chiedere il divorzio, non sei una mamma assente e Lewis ti ha già
perdonato – sospirò- E anche io! – disse
aprendo appena la sua camicietta, dove sotto si vedeva il suo costume.
Lena non – la interruppe.
Nonostante qui ci sia una S che
simboleggia la tua famiglia e la supereroina che sei, sotto questo simbolo batte il cuore della mia
eroina: Kara Danvers, mia moglie! – sorrise tenendo la mano sul petto della
bionda e avvicinandosi a baciarla – Ti amo!
Lena, ti amo anche io! – sorrise e
ribaciò sua moglie con estrema dolcezza.
Nuova
shot per voi, spero vi sia piaciuta, l'ho elaborata nella giornata di
oggi, chi avete immaginato nei panni del piccolo Lewis? Io non so
bene ancora che volto dargli. E nulla buona serata xoxo
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Capitolo 3 *** Lost girl ***
Lost Girl
Lost girls?
Lena si è appena risvegliata nel
suo letto, ha un forte mal di testa e uno strano bruciore sul collo. Ancora
assonnata si avvia in bagno per lavarsi il viso, e quando solleva lo sguardo
davanti allo specchio, nota quel rossore sulla parte laterale del suo collo
eliterio.
Cosa diamine? – chiese voltandosi
appena per osservare meglio il punto arrossato – Sembra una puntura!
Nel mentre sentì come qualcuno
avvicinarsi alla sua porta di casa, sentì subito il suo profumo, oh si che lo
conosceva, era Kara. Si diresse con passo alquanto affrettato verso la porta e
aprì solo quando l’altra suonò.
Tesoro – disse sorridendole come
era solita fare.
Ieri sei sparita Lena, ero in
pensiero – disse l’altra mostrandole due caffè e dei donuts, appena presi dal
bar – Stai bene? Non hai una bella cera
Io? Uhm si – si sistemò meglio la
camicia da notte, per non far notare alla sua ragazza il segno sul collo.
Sentiva uno strano desiderio, e non era solo quello di baciarla ma di morderla,
sentiva lo scorrere del suo sangue nelle vene, le poteva quasi percepire alla
vista – Kara se ci vedessimo più tardi? Sai sono in ritardo per una riunione e
sono ancora in pigiama – disse allontanandosi, doveva o le avrebbe fatto male
ed era l’ultima cosa che voleva.
Certo ci vediamo dopo – disse l’altra
affacciandosi nella sua stanza – Se non stai bene, dovresti prenderti la
giornata libera amore – disse andando via. Quando Kara uscì di casa, Lena
riprese a respirare, cosa dannazione le stava succedendo? Doveva andare ai
laboratori Lcorp e scoprirlo al più presto. Informò la sua segretaria di
posticipare al pomeriggio la riunione.
Una volta nel suo riparo sicuro,
il laboratorio, fece i primi prelievi sulla sua persona e attese i risultati.
Per assurdo qualcuna o qualcuno la sera prima l’aveva morsa e adesso si
ritrovava ad essere un vampiro neonato. La cosa non le piaceva per nulla, certo
nessuno si sarebbe accorto della sua pelle pallida, ma la sete di sangue quella
non poteva essere trattenuta, ma non avrebbe mai potuto fare del male ad essere
umano per placarla, quindi si avvalse delle sacche di sangue conservate lì.
Lena siamo tutti qui da John –
disse Kara al telefono mentre in disparte guardava i suoi amici scherzare.
Kara, tesoro ho fatto tardi
arrivo – non aveva la benchè minima intenzione di andare alla serata giochi, ma
non perchè non si divertisse anzi, ma non voleva mettere in pericolo i suoi
amici, non sapeva che reazione avrebbe avuto.
Quando arrivò tutti gli sguardi
degli amici si posero su di lei, ebbe paura di aver tralasciato qualche
dettaglio, che facesse capire loro il suo cambio fisico.
Ehi non tanto a guardare – disse Kara
avvicinandosi alla sua ragazza e togliendole il cappottino. Lena chiuse gli
occhi sentendo quel suo profumo penetrarle nelle narici, strinse i pugni, per
calmarsi e poi voltandosi, prese il volto di Kara tra le mani e la baciò con
passione, pensava di alleviare quella sensazione invece – Tesoro ti senti bene?
– chiese una Kara abbastanza sorpresa da quel gesto della mora.
Prendetevi una camera – ridacchiò
Brainy.
Magnificamente- sorrise Lena- Già
fatte le coppie?
Tu stai con me no? – chiese Kara.
Sempre amore! – sorrise prendendole
la mano – Andiamo – si sedettero una difronte all’altra. L’unico odore di
sangue forte che sentiva era quello di Kara, perchè era così? Quando la sua
ragazza si allontanò per prendere qualcosa in cucina, Lena la seguì e la
strinse in vita da dietro.
Lena – si godette quella
intraprendenza – Sono tutti di la!
E che importa? – disse scostandole
i capelli di lato, davvero sarebbe stata
capace di morderla? Iniziò a baciarle il collo, poco dopo iniziò a
succhiare.
Amore – Kara strinse una mano sul
bordo del lavandino e l’altra all’indietro sulla nuca di Lena, sentiva però un
lieve fastidio, e quando percepì i denti dell’altra si voltò di scatto – Lena che
fai? – poteva anche essere Supergirl, ma quella persona adesso le faceva paura,
era riuscita a ferirla. Il suo cambio di occhi la fece spaventare – Credo che
dovresti tornare a casa! – disse guardandola e abbassando lo sguardo,
allontanandosi.
Infatti fu quello che Lena fece,
solo in un momento di lucidità si rese conto di quello che stava facendo. Si
precipitò al suo laboratorio, e per uno scrupolo o per ricerca, analizzò il
sangue che aveva ancora sui canini che pian piano iniziavano ad accrescersi
nella sua dentatura perfetta.
Oddio, Kara! – disse guardando i
suoi risultati – Ecco perchè ti sentivo così forte, ma perchè sono riuscita a
ferirti? – chiese a se stessa. Forse non era un comune vampiro ad averla morsa.
Per avere la conferma di quanto aveva appena scoperto, doveva attirare l’attenzione
di Supergirl. Così per un caso fortuito, passeggiando nella penombra di un
vicolo, vide una donna e la seguì certa che l’eroina l’avrebbe raggiunta. E
così fu.
Va via di qui – disse alla donna
e poi guardò la figura che la stava importunando – Fatti vedere! – disse mettendo
le mani sui fianchi. Quando la figura si pose sotto la luce, Kara non potette
crederci – Lena?
Con uno scatto fulmineo le fu
alle spalle e scoperto il collo notò il segno, che aveva lasciato poco prima a
Kara –Eccomi qui! – disse baciandole quel punto e Kara si spostò.
Cosa stai facendo Lena? – disse scrutandola.
Oh andiamo Kara! Ho visto il
segno eh – ridacchiò – Strano che tu non me lo abbia detto!
Da quando lo sai? – la osservò –
Da quando sei un vampiro Kriptoniano? – disse sconcertata.
Ho scoperto di te poco fa, e non
sono un vampiro – sospirò - Mi hanno trasformata!
Lena troveremo una soluzione –
disse riavvicinandosi a lei e prendendo le sue mani – Sei così fredda!
Credo che l’unica cosa sia quella
di morderti o dovrai uccidermi con la kriptonite – disse seria e Kara scosse la
testa.
Preferisco che tu mi morda,
meglio soffrire per un morso e non per la tua perdita- disse sfiorandole il
viso.
Se non dovesse funzionare,
userete la kriptonite chiaro? – disse poggiando la fronte su quelle della
bionda.
Funzionerà, ti porto a casa –
disse sollevandola e portandola via.
Kara potrei ucciderti, non so se
sarò capace di fermarmi, tanto vale – fermò le sue parole quando vide Kara
denudarsi del costume e restare nuda davanti a lei – Kara cosa fai?
Ti do un buon motivo per non
uccidermi – disse stendendosi a letto.
Sei sempre nuda lì sotto? –
balbettò avvicinanosi a lei e vide Kara porgerle il collo. Percepì nuovamente
le sue vene pompare il sangue, sfiorò il suo collo con le dita e poi avvicinò
le labbra. Quasi subito estrasse i denti penetrando nella carne di Kara, che
strinse il lenzuolo sotto le dita e sperò che Lena riuscisse davvero a
controllarsi. Quando sentì le dita delle mora stringersi al suo corpo e il
morso farsi sempre più stritolante, portò le dita tra i capelli neri della sua
ragazza e sussurrò al suo orecchio.
Fermati e torna da me Lena –
disse flebilmente, lasciandole un bacio sulla guancia e attese la fine, bella o
brutta che sarebbe stata.
Eccomi qui – sorrise Lena
accarezzandole dolcemente il viso. I suoi occhi erano tornati di quel verde,
che avevano fatto innamorare Kara di lei –Grazie amore mio!
Grazie a te di essere tornata! –
disse accarezzandole i capelli.
Per stasera non ho ancora finito
però – disse iniziando a baciarle il collo, le scapole e al seno si fermò – Mi hai
provocata e adesso io beh ne approffitto se non ti dispiace – sghignazzò ormai
con le labbra sui capezzoli turgidi di Kara.
Fa pure, sono tua – sorrise Kara
succhiudendo gli occhi quando Lena senza una richiesta espicita era già scesa
tra le sue cosce e aveva iniziato a darle piacere, e che piacere!
Sfornata fresca fresca stamattina dalla mia mente e scritta in un'oretta tutta per voi! Che ne pensate? Buona serata a voi! xoxo
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Capitolo 4 *** For Good ***
For Good
For Good
Eve ha appena portato del caffè
alla signorina Luthor, come è solita prenderlo sempre, nel suo bicchiere di
carta. Lena porta il bicchiere alle labbra, pronta ad assaporare il gusto del
caffè che le piace tanto, all’italiana, quello che ti lascia il sapore vero dei
chicchi. Si avvia verso la balconata dello studio di James Olsen, ma Lena sente
che oltre al sapore del caffè c’è dell’altro in quel bicchiere, inizia ad
accusare un lieve giramento di testa e una sudorazione fredda, si volta appena
in tempo. Kara l’afferra all’istante e poi non erano così vicine in quel
momento, eppure le braccia dell’amica l’avvolgono in vita e lei non può fare
altro che aggrapparsi alle sue spalle, prima di mandare gli occhi all’indietro
ed iniziare a schiumare in preda alle convulsioni. Sente solo le parole di
Kara.
È veleno, James devo – pronuncia la
bionda prima di sollevare di peso Lena e spiccare il volo verso il DEO. In quel
momento stava mettendo a repentaglio la sua vera identità pur di salvare la
donna più importante della sua vita, dopo Alex and Eliza. Nonostante questo
Lena non sapeva ne che fosse Supergirl, ne quali fossero i suoi sentimenti nei
suoi confronti.
Kara? – la interrogò Lena
pressocchè incosciente. Kara continuò a volare il più velocemente possibile,
consapevole di dover dare successivamente delle spiegazioni alla Luthor.
Arrivata al DEO, chiese presto l’intervento di Alex, che fece avvicinare una
barella sulla quale Kara distese Lena. La dottoressa Danvers si mosse
velocemente per capire come avessero avvelenato Lena.
Odore di mandorle – disse scostando
la mascherina dell’ossigeno sul viso di Lena – Cianuro – diede indicazioni su
cosa somministrare, ma era necessario abbassare la criticità dell’organismo
della mora che stava collassando, così Kara con il suo getto congelante, aiutò
la sorella a stabilizzare Lena.
È meglio che quando Lena si
risvegli sia in un posto a lei famigliare – disse J’onn raggiungendo Kara sul
balcone del DEO – Sei stata coraggiosa a mettere a rischio tutto per Lena! – la
guardò – Devi tenerci tanto!
Più di tanto J’onn – disse sospirando
– E adesso ho paura che possa allontanarmi per non averle detto nulla e per chi
sono in realtà!
Ti ha riconosciuta? – chiese incuriosito
– Sono certo che sarà comprensiva! Si vede che ci tiene a te – le appoggiò un
braccio sulla spalla –Va!
Lena si risvegliò ed era sdraiata
sul divano nell’ufficio di Olsen, con le gambe sulle cosce di Kara, che in quel
momento stava guardando James, come spaventata a morte da qualcosa.
Come ti senti? – chiese l’uomo
passandole un bicchiere di acqua, mentre Lena si metteva a sedere, infilando i
piedi nelle sue scarpe con tacco.
Come se mi avesse investito un
tram, e ho fatto un sogno strano – sospirò – Kara che mi portava in volo tra le
sue braccia.
Come fa Supergirl? – disse Kara
per sdrammatizzare – Strano vero?
Beh contando che sono ancora viva
solo Supergirl poteva salvarmi e il tuo viso è l'ultima cosa che ricordo prima di
collassare – spiegò tenendosi la testa tra le mani – Quindi forse il mio
cervello ha unito le due cose!
Kara annuì, non era pronta a
dirle la verità, ma doveva.
Qualche giorno dopo, Lena aveva
incontrato sua madre nel pomeriggio, seguendo le sue tracce. Aveva scoperto che
era stata lei a manomettere l’auto di Edge e ad ammazzare il suo killer del
caffè. Lillian Luthor voleva far fuori quel verme che aveva tentato di uccidere
sua figlia. Lena da brava osservatrice si era accorta di alcuni badge.
Sempre sul balcone della CatCo,
stava ripensando a qualche giorno prima, quando aveva perso i sensi, poi aveva
sentito i passi indistinguibili di Kara e si era voltata, voleva essere onesta
con lei.
Ho tentato di
ammazzare Edge –
disse diretta – Quando mi ha accusata di aver avvelennato i
bambini – sospirò- Adesso lo vuole ammazzare mia madre.
Lillian è tornata? – disse una
Kara preoccupata – L’importante che tu non lo abbia fatto – alluse al tentato
omicidio.
Solo perchè lui è un passo avanti
a me- disse amareggiata sedendosi sul divano.
Ehi, tu sei un’ottima scacchista –
disse Kara.
Voglio solo fermare mia madre e
far confessare Edge sul tentato mio omicidio – disse voltandosi verso i
televisori e vide un’intervista all’idiota – Verresti con me a quel gala? E stare
con me? – disse indicando la tv e guardando Kara.
Sempre – rispose automaticamente
Kara sorridendole.
Qualche ora dopo, percorrevano il
tratto che dal parcheggio portava all’edificio. Kara non smetteva di ammirare
il vestito indossato da Lena, che aveva una generosa scollatura sul seno.
Percorreva con lo sguardo lo spazio tra la mascella della mora fino a quel neo
sul seno sinistro, doveva smetterla.
Kara tesoro stai bene? – chiese guardandola
– Non ho pensato alla sicurezza di Edge, per scegliere il vestito – disse buffamente
la Luthor.
Oh si si sto benissimo – bugiarda
Kara, sei una bugiarda – Ci penso io, tu va – oh si Lena allontanati da me o
finisce male.
Mentre Kara si allontanava, Lena sentì
indistintamente il profumo che qualche giorno prima aveva annusato tra le
braccia di Supergirl. Come poteva essere possibile? Solo una coincidenza.
Quando Kara distrasse il body guard all’ingresso, alzò il passo per raggiungere
Edge, che faceva il viscido con una donna. Lo mise in guardia che sua madre lo
vedesse morto e che se voleva salva la vita doveva confessare tutto quello che
aveva fatto. Dato il temporeggiare di Edge, Lillian arrivò e indossò l’armatura
di Lex, aveva occasione così di far fuori sia Edge sia Supergirl, che non aveva
tardato ad arrivare in soccorso. Lena sentì di nuovo quel profumo e ebbe come
la conferma che Kara e Supergirl fossero la stessa persona. Distratta dal
rincorrere Edge, affinchè non scappasse con quella che era la sua confessiore
registrata, lo rincorse con tanto di tacchi e vestito che non abbracciava del
tutto il suo seno. Raggiuntolo, grazie all’aiuto di James, lo misero al
tappeto, come finì poco dopo anche sua madre Lillian. Atterrarono a constatare
che stesse bene Supergirl e Mon-el.
Signorina Luthor, vedo che sta
meglio! – sorrise lui.
Posso dire la stessa cosa di te
Mon-el –sorrise- Kara sa che sei qui? – chiese spontaneamente e non le sfuggì l’espressione
di Supergirl, ennesima conferma di quello che aveva appena scoperto.
Quando ormai la polizia stava
portando via Edge e i paramedici si occupavano di Lillian, Lena si avvicinò a
Kara, dicendole che avrebbero dovuto parlare e che le avrebbe ricomprato il
registratore che le aveva prestato. Il cuore di Kara iniziò a battere all’impazzata
a quelle parole: parlare, non poteva più sfuggire.
Nello studio di Lena alla Lcorp,
Kara era a braccia conserte, sul vestito nero che ancora indossava, fissava
Lena negli occhi, cercando di non far cadere lo sguardo sul seno messo in
mostra dal vestito.
Che strano vero? – disse poggiata
alla sua scrivania – Nell’arco di due giorni ho scoperto tante di quelle cose! –
la fissò a lungo – Posso? – sorrise avvicinandosi a sentire il profumo di Kara,
e con la punta del naso le sfiorò il collo e la bionda rabbrividì – Lo stesso
profumo assurdo!
Di chi? – disse Kara ingoiando a
vuoto e guardandola.
Di Supergirl – disse – Due sono
le cose o amate la stessa boutique o sei lei – sorrise ancheggiando di nuovo
verso la scrivania.
Lena io – balbettò guardandola –
Io volevo...
Proteggermi – sorrise – Le persone
fanno cose pazze quando sono innamorate – sussurrò – E tu lo sei di me!
Come – sospirò – Come fai a
saperlo?
Beh non avresti rischiato la tua
identità per salvare me, una comune mortale e sorella di Lex Luthor – ammise.
Tu non sei tuo fratello – sorrise
avvicinandosi – Eh si è vero le persone fanno cose pazze quando sono
innamorate, non potevo fare altrimenti! – disse avvolgendo le braccia sulla
vita dell’altra.
Non smettevi di fissarmi il seno
stasera – ridacchiò perdendosi nei suoi occhi blu – Mi hai fatto sentire
speciale!
Oh ma tu lo sei, sennò non mi
sarei innamorata di te – sorrise Kara posandole un dolce bacio sulle labbra.
Sai per me significa tanto essere
amata –Kara la zittì con un nuovo bacio, questa volta più intenso, tanto
che Lena dovette circondare le braccia intorno al collo dell’altra per
reggersi, mentre la sollevava sulla scrivania – Anche io mi sono innamorata di
te – ammise – Il tuo sorriso mi annebbia i sensi Kara Danvers.
Uhm buono a sapersi, potrei
annebbiarti anche il raziocinio! – sorrise iniziando a baciarle il collo con
molta lentezza.
Un’idea allettante, portami a
letto allora Supergirl – sorrise sussurrandole all’orecchio.
Non
sono soddisfattissima di questa shot, ma spero che voi l'apprezziate!
Che dire, oggi ho pensato ad una nuova reazione di Lena, siamo a quota
altre 3 shot, a voi è venuto in mente altro? Fatemelo sapere!
Buona serata xoxo
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Capitolo 5 *** Australia ***
Australia
Australia
Le meritate vacanze erano arrivate
per Kara e Alex ed i loro amici. Erano in aeroporto in attesa che tutti
arrivassero, la prima ad essere lì era stata Lena dato che metteva a
disposizione il suo jet privato, le ore di volo non sarebbero comunque
cambiate. Così Kara fece un profondo respiro e si mise comoda al suo posto.
Annoiata per il lungo viaggio che
si prospetta? – le chiese Barry accovacciandosi alla sua altezza – Ti copro se
vuoi farti un girettino – ridacchiò e Kara sbuffò. Quell’aereo le faceva avere
ancora in se il ricordo di quel bacio, delle labbra dolci di Lena sulle sue,
quando la mora aveva creduto di averla persa, bacio che però Kara aveva
respinto,per tanti motivi. Si chiedeva come sarebbe stato possibile trascorre due
settimane in Australia, con la certezza che Lena non le avrebbe rivolto la
parola per tutta la durata del tempo.
Ohi se continui a stare con il
musone Danvers , ti appendo di fuori – disse Sara passandole accanto seguita da
Ava che sorrise alla bionda.
Non darle retta non lo farebbe
mai- rise guardando la sua fidanzata.
Diaciamo che mi hanno appena
lucidato l’aereo, non voglio doverlo rifare – sussultò Lena mentre Ruby
l’abbracciava da dietro – Ehi tesoro – l’abbracciò dolcemente e la baciò sulla
fronte e poi salutò Sam e Alex, felici come sempre. La vacanza serviva a tutti
dopo gli eventi legati a Lockwood e a suo fratello Lex. Una cosa che però Lena
non poteva dimenticare era quel bacio fermato sul nascere da Kara. Forse la
paura di averla quasi persa, l’aveva spinta ad un gesto strano per entrambe,
non era colpa di nessuno, non doveva pensarci.
Si alzarono in volo ad un orario
decente ed ogni tanto Lena spariva nella cabina del pilota.
Non riuscirò a sopportarle così
per troppo tempo, e poi questo segreto è un macigno Alex, lo è per me figurarsi
per Kara! – disse Sam accoccolata sul seno della sua ragazza.
Tesoro lo so, maledico il giorno
che ho detto a mia sorella di non dirglielo.
Ti assicuro che viaggiare nel
futuro è molto più veloce – disse Winn guardando Nia.
Bada a cosa dici Winn, c’è il 50
% di possibilità che tu rivela il futuro a gente del presente, senza offesa –
disse Brainy guardando i suoi amici.
L’unica cosa che a Kara importava
del futuro era chiarire con Lena, e doveva farlo prima che iniziasse il viaggio
vero e proprio, così di soppiatto entrò nella cabina di comando.
Ehi – disse vedendola seduta alla
sedia, senza ovviamente pilotare, c’era l’autonomia – Ti va di parlare?
Di cosa? – disse giocarellando
con le unghie, come era solita fare quando era nervosa – Se ti riferisci al
bacio, perdonami, non succederà più Kara.
Lena, io – sospirò – Insomma non
è che non mi sia piaciuto – ammise – E’ complicato per me! – come dirle che
aveva represso un sacco di volte il desiderio di baciarla. Che già aveva messo
spesso e volentieri la sua salvezza davanti ad altro, ma se fossero arrivate a
quel punto, Kara avrebbe perso la concezione della sua persona, per
preoccuparsi il triplo per Lena.
Va tutto bene Kara – la guardò
mordendosi il labbro e alzandosi si diresse nell’altro spazio dell’aereo.
Che cosa hanno quelle due? –
disse Sara sorseggiando del martini.
Sara, saranno pure fatti loro? –
rispose Ava.
Si mangiano con gli occhi per la
miseria, anche un cieco lo percepirebbe – ammise la bionda più bassa.
Tesoro anche noi lo facevamo,
tempo al tempo! – sorrise e l’altra l’abbracciò.
Ehi tutto bene? – disse James
avvicinandosi a Lena al piano bar – Sei sfuggente oggi, successo qualcosa? – la
guardò – Se vuoi parlare sono qui, so – ridacchiò – Che siamo ex, ma non
significa che non possiamo essere amici no? – chiese retoricamente e Lena
sorrise.
Tutto bene James, grazie di
avermelo chiesto! – sorrise e si voltò verso gli amici – Avete tutti da bere? –
chiese mostrando il suo bicchiere e gli altri annuirono.
Qualcuno già sonnecchiava, altri
leggevano e altri chiacchieravano. Tornò in cabina pilota e Kara non si era
mossa di lì, si era messa a leggere – Sicura di voler restare qui? – disse
sedendosi e sorseggiando il suo drink.
Se a te non da fastidio certo! –
alzò appena lo sguardo verso la mora guardandola negli occhi e lei scosse la
testa. Prese un fascicolo tra i suoi e iniziò a leggere a sua volta, ma non
poteva far altro che osservare l’altra donna, lo sguardo concentrato sulla
lettura, gli occhiali sul naso e le dita poggiate tra la fronte e la guancia. Probabilmente
si sarebbe addormentata ad un certo punto.
Era trascorsa la metà del tempo
di volo, per far si che non diventassero tutti dei sacchi di patate, Brainy
propose una partita di Twister, pazzo da legale pensarono molti, ma la partita
fu particolarmente divertente. Ci fu un momento da scena a rallentatore, quando
Kara cadde lunga lunga sdraiata sulla plancia da gioco e Lena le finì
esattamente addosso. Si guardarono negli occhi per lunghi istanti, osservandosi
le labbra come fossero calamite e poi la mora con un colpo di reni si era
rimessa in piedi e aveva porto la mano all’altra, che l’aveva afferrata
scattando dritta. Gli sguardi degli altri tutti addosso a loro due, Kara fece
un respiro profondo e disse che sarebbe andata a finire il capitolo che stava
leggendo.
Le hai viste dico? – disse Sara
guardando anche Barry e Iris – Ragazzi ma perchè siamo così lenti di
comprendonio?
Tesoro menomale che ti sei
inclusa – la prese in giro Ava.
Sara sei veramente impressionante
– scherzò Iris guardando l’amica.
Quando Lena tornò in cabina,
trovò Kara in una posizione assurda, si era addormentata e aveva gli occhiali
storti sul naso e un’aria davvero buffa. Prese gli occhiali e glieli poggiò su
una mensolina e la fece stendere sullo schienale della poltrona. Lena
accovacciata, le sfiorò il viso e la cicatrice di varicella che aveva tra le
sopracciglia: Buonanotte Kara!
Finalmente dopo 25 ore quasi
estenuanti di viaggio, arrivarono sani e salvi ad Adelaide, di lì si sarebbero
diretti al Great Ocean Road. Dopo un riposo restauratore, sul tardi
organizzarono una serata davanti ad un piccolo falò arrostendo marshmallow e
Brainy propose un “obbligo o verità”:
poteva avere un quoziente intellettivo elevato ma a volte cadeva sulle cose
basilari. Nel corso della serata ne uscirono di cotte e di crude, ma la cosa
che lasciò più sconcertati tutti fu la domanda di Lena a Kara: Quale è il reale
motivo per il quale mi hai respinta?
Poco le importava che ci fossero
tutti i loro amici, come se non sapessero già tutti che l’aveva baciata, quindi
attese la risposta dell’altra fissandola.
Ci tengo troppo a te, per
rovinare tutto-ammise e si mise in piedi – Ho bisogno di ricaricare le pile,
ragazzi, vado a dormire! – disse Kara allontanandosi. La raggiunse solo Barry,
preoccupato per la sua amica.
Ehi, ma – la guardò camminandole
accanto – Ne vuoi parlare? – sorrise sincero – Ci sono passato anche io Kara,
capisco benissimo come ti senti, non puoi continuare così, ti fai del male e lo
fai a Lena. Così rovini sia la vostra amicizia sia una possibile storia
d’amore.
Storia d’amore? Come farei a
proteggere lei se devo occuparmi di tutta National City? – lo guardò.
Questo discorso l’ho affrontato
anche con Oliver sai? Troverete un modo se davvero vuoi qualcosa di più con
Lena, so che potrebbe mancarti la vostra amicizia, chi meglio di me può dirlo?
– sorrise – Iris è sempre stata tutto per me, come io per lei! E sono sicuro
che lo siete anche tu e Lena – concluse – Dormici su, ma non troppo domani si
va in spiaggia – sorrise lasciandola tornare agli alloggi poco più distanti.
Io e Ava apriamo un giro di
scommesse – disse Sara quando ormai erano lontane sia Kara sia Lena.
No amore, tu hai aperto il giro
di scommesse! – disse Ava alzando gli occhi al cielo.
Oh andiamo nessuno vuole scommettere?
Brainy? Tu cervellone, uomo delle probabilità? – disse la bionda incitando
l’alieno.
Okay è 50/50 – sorrise e le diede
20 dollari.
Cosa? Che si mettano insieme o
che si baciano prima della fine del viaggio? – chiese Sara.
Esattamente questo – disse ovvio.
E’una cosa assurda scommettere su
quelle due – disse Alex- Kara è troppo orgogliosa
Oh lo è anche Lena, fidati! –
aggiunse Sam guardando la sua fidanzata.
Io vorrei solo fossero felici,
perchè così non le riesco a guardare – disse Nia dal canto suo.
La probabilità rasenta lo zero,
quando Kara dirà la vera ragione a Lena – disse Brainy.
E sarebbe? – chiese una Ruby
incuriosita.
Beh che è Supergirl – rispose
ovvio.
Cosa? – chiese stupita – zia Kara
è Supergirl? – non ci stava credendo.
Brainy sei un’ idiota – disse
Winn fulminandolo con lo sguardo.
Oh andiamo era l’unica a non
saperlo? – chiese Cisco, beccandosi un colpetto da Caitlin – Oh la Luthor non
lo sa? Cavoli, be allora scommetto per il nulla di fatto.
La serata si concluse con quella
assurda scommessa, mentre Kara e Lena ognuno nel proprio letto, distante
qualche stanza, guardavano fuori dalla finestra, fissando la luna.
Mattinata di mare appena
iniziata, erano tutti sistemati vicini, chi sotto l’ombrellone chi solo steso
su un asciugamano. Chi come Lena era appena tornata da una nuotata al largo e
chi come Kara era spiaggiata elegantemente sul lettino.
Wow che carrozzeria Luthor –
esclamò Sara beccandosi uno schiaffo non delicatissimo da parte di Ava – Ahia!
Grazie Sara! – disse apprezzava
sempre dei complimenti, da qualsiasi genere arrivassero. Aveva notato lo
sguardo da pesce lesso di Kara, che si posava nei punti che il costume da bagno
non copriva.
Credo di non essere l’unica ad
apprezzare – disse euforica Sara, guardando la sua amica Kara.
Mamma ma come faccio? E’ ingiusto
che zia Lena non lo sappia, è da codardi! – disse Ruby guardando sua mamma e
sbuffò all’idea di quel segreto.
Ruby presto lo saprà e poi saremo
tutti morti! – disse ovvia – Lo sapete che ci odierà tutti vero? – guardò Alex
e sbuffò – Avrei preferito non saperlo, odio mentire alla mia migliore amica,
tesoro – ammise e poi ricevette delle goccioline di acqua e capì fosse Lena.
Ehi cosa confabulate? – chiese la
mora con i capelli bagnati che le ricadevano sul seno coperto dal costume scuro
che indossava.
Zia Lena, ma quel rossetto
resiste anche all’acqua? – chiese incuriosita.
Si tesoro, ho fatto un vero
affare! – sorrise lasciandole un bacio sulla guancia.
Brainy si metteva proprio di
impegno a creare delle occasione di tensione e scontro. Suggerì a Ruby di fare
l’arbitro, perchè avrebbero giocato a pallavollo nel modo non convenzionale per
i ragazzini.
Diciamo che per Kara fu un vero
tormento avere Lena in squadra, indossava quei short così corti, che poteva
immaginare tutto ogni volta che la mora si posizionava per la ricezione. Tanto
si distrasse che ricevetta una pallonata schiacciata da James, che si beccò uno
sguardaccio di Lena, che accorse accanto all’amica.
Vieni andiamo a prendere del
ghiaccio – disse portandole una mano sul viso, a constatare se si fosse rotta
il naso.
Sto bene, non è nulla – sorrise –
tranquillo James, sono forte – rise.
Il ghiaccio però Lena glielo mise
a forza sull’occhio.
Ahia ho capito, sei compiaciuta
della pallonata, ti si vede sul viso – la guardò da un occhio solo.
Beh un po’ – ridacchiò – Fammi
vedere! – disse avvicinandosi di più tastando l’aria sulla quale c’era il
ghiaccio – Straordinario! – ammise. Più distanti i ragazzi erano tutti intendi
a guardare nella loro direzione, per carpire cosa potesse succedere, ma
ottennero un nulla di fatto, almeno per il momento.
Ti va una passeggiata? – disse
Kara chinandosi all’altezza di Lena che era stesa sul suo lettino – Anche un
bagno non sarebbe male - ammise la
bionda guardandola. Sapeva che indossava gli occhiali – Sono industruttibili
tanto – li mosse come era solita fare quando era un po’ a disagio.
Vada per il bagno – disse
lasciando il libro che stava leggendo e seguì l’amica.
La cosa si fa interessante –
disse Sara, sfregandosi le mani – Davvero interessante!
Sara piantala su – disse Ava
afferrandola.
Ci tieni a me giusto? – disse
guardandola negli occhi, restando a galla.
Lena mi dispiace, siamo così
complici, ci vogliamo bene! – disse.
Kara lo capisco, non è il primo
rifiuto che ricevo, tranquilla! – chiarì – Io avrei provato però! – rise.
Lena – scosse la testa.
Okay okay! – alzò le mani e
ritornarono a riva per una passeggiata ed asciugarsi.
Wow ma i tuoi capelli sono mossi
– sorrise Kara sfiorando quelli di Lena.
Si l’acqua del mare me li rende
così, ti piacciono? – chiese.
Si molto, stai bene! – sorrise
abbandonando la mano.
Kara, siamo amiche, poi toccarmi
i capelli, non succede nulla – ridacchiò mentre tornavano dagli altri.
Sono andate troppo lontane,
adesso come – disse Sara che fu interrotta da un bacio di Ava che voleva
zittirla.
Il viaggio proseguì tra la
spiaggia dei Twelve Apostoles, passarono per Uluru all’ Ayers rock, e poi
Sidney, penultima tappa del viaggio e meta molto ambita per loro, amanti dei
musical e del teatro.
Kara ti spiace? –disse una Lena
impacciata che non riusciva a tirar su la zip posteriore dell’abito che aveva
scelto per la serata al Sydney Opera House. L’altra ragazza, l’unica che era
già arrivata in camera della mora, per un brindisi prima dello spettacolo, si
spinse verso il corpo dell’altra, per sollevarle la zip. Potè notare il suo
reggiseno nero in pizzo e la sua schiena liscia, chiuse e sussultò in silenzio,
Lena l’aveva voluta provocare, ma non ci diede molto peso – Tutto okay? –
chiese sistemandosi gli orecchini.
L’hai lasciati mossi, mi
piacciono! – sorrise Kara, vedendoli scendere sulle spalle della mora.
Lo so – rispose facendole un
occhiolino.
Entrarono in quel momento anche
le altre ragazze e tra una chiacchiera e il brindisi, si avviarono poco dopo
allo spettacolo in limousine: la fortuna di viaggiare con una Luthor. Entrarono
nell’edificio caratteristico di Sidney e presero posto nei primi loggiati,
scelti appositamente da Winn che se ne intendeva. L’eleganze degli amici non
mancava, attirarono a tratti gli sguardi su di loro. Lo spettacolo che
avrebbero visto era West Side Story e a brevissimo sarebbe iniziato.
Quando un fazzolettino si posò
sulle ginocchia di Kara, la ragazza si rese conto di chi glielo porgesse: Lena.
Si era accorta del suo fare pensieroso ogni qual volta le musiche avevano un so
che di commuovente nelle note. La bionda prese il fazzoletto di tessuto,
fiorando le dita di Lena ancora lì e le rivolse un sorriso imbarazzato e si
morse il labbro inferiore: Grazie! – l’altra si limitò a sollevare le spalle e
si unì agli altri nell’applaudire il cast che si era appena esibito.
Nuova tappa del viaggio Litchfield
National Park, tutta vegetazione e cascate a perdita d’occhio. Ovviamente i
ragazzi non ci pensarono due volte a fare i pazzi, trovando un insenatura da
cui fare tuffi e acrobazie, una vacanza all’insegna del divertimento insomma.
Tu non provi il tuffo? – sorrise
Lena mentre si toglieva il vestitino che indossava sopra il costume da bagno.
Io vado – disse Sara euforica per
questa cosa così allettante. E presa una lunga rincorsa fece un tuffo da
campionessa olimpica.
Perbacco – esclamò Ava
guardandola. Alex altrettanto stupita si beccò uno scappellotto da Sam.
Ehm per adesso no – rispose dopo
tutto quel trambusto Kara.
Non dirmi che hai paura
dell’altezza – la sbeffeggiò la Luthor.
Oh niente affatto! – la sfidò –
Mi tuffo dopo una serie di capriole se ti tuffi dopo di me – disse guardandola.
Affare fatto – era diventata una
continua sfida tra loro o era un modo per vedere quanto resistevano.
Kara allora si sfilò il
pantaloncino con un gesto sinuoso dei fianchi e del sedere che Lena non si
perse di osservare con attenzione. Poi la bionda scattò nelle sue capriole e
Lena si stupì della scioltezza dell’esecuzione.
La solita pagliaccia – ridacchiò
Alex guardandola poi staccarsi dall’insenatura per il tuffo – Luthor rispetta
l’accordo.
E Lena dovette tuffarsi subito
dopo aver visto Kara rompere la superficie dell’acqua. Una cosa che Lena non
aveva calcolato? Che il reggiseno le si sfilasse dopo l’impatto con l’acqua,
emersa in superficie si rese conto e bisbigliò qualcosa a Kara.
Dimmi – disse lei nuotandole
vicino – Oh ma, te lo cerco – si immerse e solo grazie al gancetto riuscì a
ritrovare la parte superiore del costume di Lena.
Dovresti darmi una mano a
rimetterlo – disse imbarazzata e Kara lo divenne quando per sistemarlo, sfiorò
i seni sul lato e si morse un labbro, quando sentì il corpo di Lena come
rilassarsi – Grazie.
Uscirono dall’acqua e Sara aveva
osservato tutta la scena con un’ espressione maliziosa sul viso da furbetta.
Tieni la bocca chiusa Danvers, ho
sentito dire che in questa valle ci sono grossi ragni – disse Sara guardando
Kara che era ancora incantata a guardare Lena.
Ormai alle Fiji, avrebbero
concluso la vacanza in questa isola meravigliosa.
Sono alcuni giorni che vedo Kara
un po’ strana – disse Alex mentre si sistemava sulla spiaggina.
Non più strana del solito amore –
disse guardandola dolcemente.
No intendo dire che non ha una
bella cera – la osservò da lontano mentre parlava con Caitlin e Cisco – Ha poco
appetito e Kara non è la tipa.
Sarà il caldo Alex – disse Ruby
sedendosi a sua volta sull’asciugamano.
Uhm vorrei misurarle la febbre,
ma sarebbe illusorio – ridacchiò.
Ti va un bagno? – disse Lena
raggiungendo Kara, salutando con un sorriso Barry e Iris.
Certo dammi un secondo – disse
Kara congedandosi dagli amici e raggiungendola poco dopo su un piccolo scoglio
– Sta quasi per finire questa nostra vacanza – disse Kara senza dare molto peso
alle parole.
Eh già e mi sa che la scommessa
la perderanno – ridacchiò godendosi i raggi del sole.
Quale scommessa? – chiese
incuriosita.
Ho sentito i nostri carissimi
amici, scommettere su un nostro possibile bacio – rise.
Cosa? Che brutte persone –
ridacchiò – Scommettere che cosa arcaica. Tuffo?
Tuffo sia, oggi sono corazzata –
alluse al suo costume intero e si tuffo. Quando riemerse, non la vide – Kara?
Non è divertente – la vide poco dopo rimergere ma si stupì non riaffiorasse –
Kara – nuotò velocemente verso di lei e prese il suo viso dall’acqua – Oddio! –
con tutta la forza delle braccia la portò a riva, distendendola – Alex – gridò
sistemando l’amica per iniziare una respirazione bocca a bocca.
L’ha baciata! – disse Sara
silenziosamente, tanto che Ava dovette spintonarla lievemente.
Cosa è successo? – disse Alex
inginocchiandosi in velocità accanto a sua sorella.
Non lo so – Lena era in preda al
panico – Ci siamo tuffate io pensavo mi stesse facendo uno scherzo.
Chiamate un’ambulanza – disse
Alex cercando di capire cosa fosse successo e in quegli attimi Barry, Caitlin,
Sara e Nia svennero tutti come pere – Cosa diamine sta succedendo? – disse
guardando all’istante Brainy.
Dannazione – disse afferrando
Nia, mentre gli altri si occupavano degli svenuti.
Dobbiamo intervenire adesso –
disse Alex trasportando Kara su un lettino – Brainy aiutami, Lena, Lena? – cosa
diamine le stava succedendo? – Sam occupati di lei – sembrava che fosse entrata
in una specie di trance.
Lena tesoro, ehi torna qui –
disse Sam accarezzandole il viso.
Cosa sta succedendo? – disse con
gli occhi velati di lacrime – Cos’hanno? – disse guardando i suoi amici e Kara
svenuti senza sensi su quei lettini in attesa delle ambulanze.
Lena adesso guardami – disse
prendendola dalle spalle – Ne verremo a capo adesso calmati!
Lena prese un lungo respiro e la
guardò, le ambulanze arrivarono, caricarono tutti e andarono verso l’ospedale.
Aspetta un secondo? Questo è tuo?
– disse Iris accanto alla barella di Barry rivolgendosi a Lena.
Si – sussultò stava ancora riprendendosi
dallo choc appena subito e le ritornò anche un po’ di colorito.
Dottoressa Luthor – disse un
medico accorrendo – E’ la procedura dovete attendere qui!
Sono un medico – disse Alex
mentre mostrava il suo badge.
Lo capisco dottoressa Danvers, ma
il mio staff si occuperà di tutti loro! – disse e fu Lena a metterle una mano
sulla spalla per far si che non scattasse.
Vieni Alex – disse poi Sam
prendendola per mano e portandola a sedere.
Sei l’unico a non essere
collassato Brainy- disse James, insospettito.
Ehi ehi – si intromise Winn –
Calma amico! Sicuramente è una cosa su cui è coperto.
Lena ripresasi del tutto dallo
choc iniziò a fare mente locale su quello che era successo e guardò Alex e
tutti gli altri.
Lo sapevate tutti? – disse
guardando più Alex e Sam, le persone su cui riponeva fiducia dopo Kara e James
-Adesso sta male e io non posso fare nulla per salvarla!
A quanto pare sembrava averla
presa bene, la notizia che Kara avesse dei superpoteri, il motivo per cui i
ragazzi erano collassati. Per quale motivo però? Cosa era successo? Cosa
avevano assunto, ingerito o avevano toccato? Che fossero stati i ragni di cui
parlava Sara?
Lena ascolta non devi – disse Sam
mettendosi in piedi, sapeva bene che l’amica adesso era una bomba ad orologeria
e che non si sarebbe data pace finchè non avrebbe salvato Kara e i suoi amici –
Lena!
La vide allontanarsi a passo
svelto: Siamo sicuri che Barry sia l’uomo più veloce? – chiese Cisco per
smorzare la tensione.
Ehi starà bene – disse Iris,
sedendosi accanto ad Ava – E’ forte!
Lo so, ma non posso perderla! –
la guardò.
L’unica soluzione che erano
riusciti a trovare le menti brillanti di Cisco, Winn, Brainy, Lena e Alex era
quella di mandare Ray mignaturizzato nell’organismo dei mal capitati ed
eliminare le tossine che stavano provocando loro continui collassi nel sistema.
Cisco aveva chiamato il genio di Starling City e gli aveva spiegato il tutto,
Ray si era precipitato portando con se
Nora, che avrebbe potuto dare una mano alla sua maniera.
Facciamo presto Ray – disse Nora
al quanto preoccupata della situazione, stranamente altruista. Si occupò di
Caitlin e Sara, mentre Ray di Barry, Nia e Kara.
A quanto pare Kara aveva il più
alto quantitativo nel sistema, e Ray ebbe diverse difficoltà, quindi
rinunciarono alla sua prospettiva e se ne occupò Nora, provando in tutti i modi
di non perdere Kara.
Resisti Kara – disse Lena,
accarezzandole la fronte. Mentre gli altri pian piano si riprendevano e
facevano mille domande, Kara sembrava non collaborare.
Che diamine combini Kara? – disse
Alex furiosa – Avanti!
Ci sto provando – disse Nora
fulminandola con lo sguardo.
Non abbastanza! – grignò la
rossa.
Adesso basta, Alex va fuori! –
disse Lena indispettita – Ragazzi lasciamo Nora fare quel che può – Era entrata
nella prospettiva che non sarebbe più riuscita a dire a Kara tante cose,
arrabbiarsi del fatto che non le avesse detto fosse Supergirl, che era
innamorata di lei, che sapeva che fosse la stessa cosa per lei, ma aveva paura
di un nuovo amore, del loro amore: una Luthor e una Super!
Lena – disse Nora ormai stremata
– Mi dispiace!
Hai fatto quello che hai potuto –
sorrise. Ray e Nora la lasciarono da sola. Lena spalancò le finestre, la luce
del sole, i raggi dovevano colpire Kara, rinvigorirla, anche se il picco vitale
era ai minimi termini, cosa altro potevano fare? Avevano provato tutto – Non è
bello che tu te ne vada così, quante volte ti ho vista crollare e rialzarti, ma
non sapevo mai fossi la stessa persona, con tutto il peso di National City sulle
spalle, e riuscivi a separare le due persone, come diamine facevi? E adesso io
cosa faccio senza di te? – disse dandole le spalle e guardando fuori dalla
finestra, ancora quel mare – Con chi parlo delle nostre serie tv preferite? Con chi mangio Big Belly Burger? Con chi farò
squadra adesso alle nostre serate!
Sempre con me – disse flebilmente
Kara e Lena si voltò di scatto – E un bell’hamburger mi ci vorrebbe proprio –
sorrise mettendosi seduta.
Kara? – disse guardandola – Sei
Sono viva sì, non stai sognando –
disse guardandola.
Dovrei picchiarti, tirarti un
pugno in faccia – disse avventandosi su di lei e Kara afferrò i suoi polsi.
Primo ti faresti male, poi
colpiresti mai una donna in degenza? – sorrise – E poi lo sappiamo tutte e due
che vuoi baciarmi solamente! – infatti ancora con le mani bloccate si avventò
sulle sue labbra e cercò presto la sua lingua.
Dannazione – disse staccandosi –
Dovrei urlarti quanto sei stronza, è bugiarda, dovrei odiarti – disse allontanandosi.
Sappiamo che anche questo non è
vero! – la guardò – Ti fidi di me? – disse porgendole la mano.
Non dovrei ma – a Kara quello
bastò per portarla lontano da quell’ospedale, dritte nella camera da letto di
Lena, in hotel – Sei una sbruffona!
Volevo stare da sola con te senza
che orecchie indiscrete ascoltassero i nostri discorsi – disse passeggiando.
Potrebbe volerci molto prima che
io mi conceda a te Kara Zor-el – disse incrociando le braccia sotto il seno sul
costume.
Da come reagisce il tuo corpo, si
direbbe il contrario – disse avvicinandosi a lei con passo felpato.
Non ci provare Kara – disse alzando
un palmo e portandoglielo a poco dal naso – Potevi dirmelo!
Non ti sto neanche a dire il
motivo perchè non l’ho fatto, puoi capirlo da sola! Avrei perso la testa –
ammise.
Adesso non la perderai? – disse sarcastica
– Potresti perdermi in qualsiasi momento, come io posso perdere te, come stava
succedendo e non avrei mai potuto dirti – la interruppe.
Cosa devi dirmi? – chiese
guardandola.
Che non mi importa da quale
pianeta vieni, quanto più grande di me sei, da quali famiglie veniamo, che tu
sia una reporter o una supereroina, a me importa cosa mi trasmette la tua voce,
cosa vedo nei tuoi occhi quando mi guardi, quando dannatamente sexy ti mordi il
labbro inferiore,quando mi abbracci. A me importa tutto questo! – sorrise.
Vale lo stesso anche per me Lena,
ti ho respinta da sempre, ammetto che questo viaggio mi ha fatto capire
tantissime cose, che sai provocare in maniera egregia, che ti piace guardarmi,
ti piace che io ti guardi. Anche tu ti mordi il labbro in maniera così
eccitante, che sarei scattata così tante volte alla Grey maniera, che il tuo
ascensore privato sarebbe cosparso, delle nostre impronte digitali. E si
scindere non è stato facile per niente, perchè è vero quando sono Supergirl
dimentico di essere Kara, ma con te in qualsiasi veste mi sento Kara – la guardò.
E Kara oltre a fare bei discorsi,
sa anche baciare come poco fa? – disse attirandola dai fianchi a se. Kara chinò
appena di lato il viso e posò le labbra su quelle dell’altra muovendole
lentamente. Approfondirono subito con la lingua, e si strinsero tra loro,
sussultando a quel contatto. Lena intraprendente come sempre, camminò all’indietro
verso il letto e quando le sue ginocchia toccarono il materasso si lasciò
cadere tirandosi addosso Kara, che cadendo si sostenne sulle braccia intorno al
corpo della mora. Si guardarono per un lungo istante e poi la bionda mise una
gamba tra le cosce di Lena, che portando la testa all’indietro gemette di
piacere – Non tormentarmi, fa l’amore con me – disse guardandola intensamente
negli occhi.
Non aspettavo altro che queste
parole, miss Luthor – sorrise accarezzandole i capelli e portando le labbra sul
suo collo rosa carne chiarissimo, iniziando a lasciarle una scia di baci. Lena
si strinse al corpo ormai bollente dell’altra quando ormai nude, iniziarono a
fare l’amore, la prima di una lunga serie.
Ammetto
che per la lunghezza, ho pensato ad un tratto di traspormarla in una ff
a se! Spero vi sia piaciuta! Quale di queste short vi piacerebbe
leggere come long? Buona serata, io vado a cantare! xoxo
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Capitolo 6 *** Argo ***
Argo
Buona
domenica care lettrici, come va? So di essere sparita, ma ho lavorato
un po', ma non ho mai smesso di pensare alla raccolta. Vi avverto che
il tutto è molto fantasioso, ma si sa con la fantascienza si
può inventarsi di tutto! Vi auguro buona lettura!
Argo
Tesoro se non mi togli la gonna
subito lo faccio da sola – disse Lena in maniera affannosa mentre apriva i
bottoni della camicia di Kara, avrebbe voluto strapparglieli di botto, ma erano
nel suo ufficio e avrebbero dovuto giustificare quell’incidente di percorso.
Quanta fretta! – sorrise Kara
sulle sue labbra, baciandola con passione, tenendole le mani sulla nuca, tra i
capelli scuri di Lena.
Fa presto, mi stai facendo
impazzire – sussultò, sentendo il piano della sua scrivania sotto le sue
natiche, finalmente libere dal tessuto della gonna – Uhm così ragioniamo –
sorrise per le dita di Kara, intorno all’elastico del suo tanga. Lena nel
frattempo, stava sfilando la camicietta troppo stretta rosa antico a rombi dal
pantalone nero, che calò rapidamente, mentre Kara le baciava il collo in
maniera molto provocante.
L’attesa aumenta il desiderio no?
– sorrise fissando i suoi occhi in quelli di Lena. Poi con uno scatto, avvolse
i suoi fianchi con le cosce di Lena, ed entrambe sussultarono per il contatto
dei loro centri.
Uhm Kara – le strinse le natiche
e portando le mani dentro le sue mutandine che fece scivolare, raggiungendo i
pantaloni, alle caviglie della bionda.
Dimmi amore mio – sorrise
accarezzandole il viso, prima di riprendere a baciarla dolcemente senza più
alcuna fretta, nonostante il luogo in cui si trovavano. Provavano
vicendevolmente parecchio piacere, le loro dita e lo fregamento, portarono
presto Lena a scoppiare in un orgasmo incontrollato, che le fece tremare tutto
il corpo. Segnò con le unghie, come era solita fare, le spalle di Kara, che
riusciva a godere e contenere il piacere in maniera diversa, ciò non
significava che non le piacesse anzi!
Odio i ritagli di tempo- disse
scendendo dalla scrivania infilandosi nuovamente il tanga e sistemandosi le
pieghe della gonna. Kara nel mentre abbottonava la camicetta e la sistemava nel
pantalone – Insomma sono il tuo capo!
Appunto perchè sei il mio capo,
devo essere sempre veloce nelle consegne – sorrise Kara dandole un bacio sulla
fronte – A stasera miss Luthor – corse via.
A month later
Alex dio lo so che non dovrei
chiederti questi favori, ma mi fido di te – disse Lena aspettando la
stampa delle analisi che aveva fatto.
Tranquilla Lena, mi puoi chiedere
i favori che vuoi, finchè posso li faccio volentieri – disse Alex prendendo i
fogli che stavano uscendo dalla stampante ed iniziò a leggerli.
Che dicono, perchè stai facendo
quella faccia Alex? – disse preoccupata Lena guardando sua “cognata”.
É assurdo! – sollevò lo sguardo dai fogli su
di lei – Sei incinta!
Cosa? Che cosa stai dicendo? –
disse con un ghigno Lena – Sai che non è
possibile, io sto con Kara!
Si questo lo so, non hai visto
più James vero?- chiese confusa.
Alex, mi stai accussando di
tradire Kara? – sospirò sconcertata – Sai che non lo farei mai!
Cosa succede? – disse Brainy
entrando nel reparto medico del CEO.
Nulla! – disse Lena recuperando
la borsa ed uscendo.
Ho detto qualcosa che non dovevo?
– disse guardando Alex che si limitò ad un’alzata di spalle.
Lena scrisse un messaggio a Kara,
dicendole che dovevano parlare al più presto, che era urgente. Kara si
precipitò quasi subito a casa della corvina.
Lena? Dove sei tesoro? – chiese
entrando in casa Luthor, usando le chiavi che Lena le aveva dato.
In salotto – aveva la voce fioca
di chi aveva pianto, anche se non era una cosa così brutta, ma inaspettata
quanto assurda.
Ehi – la vide ranicchiata sul
divano e si sedette al suo fianco – Lena mi fai preoccupare! Cosa succede?-
chiese poggiando una mano sulla coscia dell’altra.
Non so come dirtelo – disse rivolgendole
il suo sguardo metido di lacrime – Io, Kara, ti assicuro di non averti tradito
– iniziò, voleva dare una spiegazione a quello che era successo.
Lena ma cosa stai dicendo –
sorrise – Certo che non lo hai fatto – le prese le mani guardandola.
Sono incinta e non capisco come
possa essere possibile – disse tutto d’un fiato Lena con lo guardo basso. Kara
mandò giù un bel magone.
Di quanto sei? – le chiese.
Kara io ti sto dicendo che non so
come possa essere successo e tu mi chiedi di quanto sono? – disse guardandola –
Almeno che tu non sappia qualcosa che io non so.
Non credevo potesse essere
possibile, ma sono stata io! – disse sedendosi meglio per guardarla – Un
particolare allineamento celeste mi ha resa fertile e tu hai concepito – disse
mordendosi un labbro.
Kara, mi stai prendendo in giro?
Sei umana queste cose succedono solo agli alieni – disse Lena guardandola -
almeno che...
Almeno che io non sia Supergirl –
disse, ormai era inutile nasconderle la verità – Mi dispiace!
Mi hai mentito per tutto questo
tempo? – disse scattando in piedi – Va via Kara per favore.
Lena, parliamone – la guardò
mettendosi ugualmente in piedi.
Avresti dovuto farlo molto prima,
va per favore – le aveva dato le spalle, segno che non volesse guardarla in
faccia.
Voi lo sapevate e non mi avete
detto nulla? – disse mentre camminava avanti e dietro a casa di J’onn guardando
i suoi amici tutti seduti: Brainy, Alex, Nia, James, Kelly, Sam e il padrone di
casa.
Di cosa stai parlando Lena? –
chiesero Sam e Kelly confuse.
Che la mia fidanzata è Supergirl?
– disse retorica guardando gli altri che certamente ne erano a conoscenza.
Cosa? – disse Sam sputando per
poco quello che stava bevendo.
Ti assicuro che non lo sapevo –
disse Kelly guardando prima Lena e poi suo fratello James e poi Alex stessa.
Lena tesoro, devi stare calma non
è – disse Alex avvicinandosi.
So io cosa è meglio per il
bambino Alex, grazie tante – disse spontaneamente e i ragazzi rimasero sorpresi
– Si Kara mi ha messo incinta – disse voltandosi già verso la porta per andar
via ed entrò in quel momento Kara –
Splendido – e proprio in quel momento accusò un dolore al basso ventre – Aww –
portò le mani nel punto del dolore.
Lena- Alex scattò verso di lei e
le disse di stare calma.
La porto al DEO – disse Kara già
pronta a spiccare il volo.
Nooo – disse trucidandola con lo
sguardo – Preferisco la macchina!
Lena non dire stupidaggini –
intervenne Nia guardandola.
Va Kara, noi ti raggiungiamo con
J’onn – disse Alex e Lena dopo il primo rifiuto si strinse a Kara, che in volo
la portò all’agenzia.
Alex fece tutti i controlli
dovuti, e lasciò Lena riposare.
Allora? – chiese subito Kara,
appena la sorella uscì dalla sola – Come stanno?
Bene, Lena è molto stressata e il
bambino credo abbia bisogno di un altro ambiente dove crescere, monitorato a
dovere – disse guardando la sorella – Devi contattare Clark e dovete portare
Lena ad Argo – sospirò – il piccolo potrebbe iniziare a crescere velocemente e
noi non siamo in grado di dargli quello di cui necessita.
Ne hai parlato con lei? – chiese
Kara incrociando le braccia al petto.
Sì, è d’accordo, ma ad una
condizione – la guardò rammaricata.
Che io non vada con lei – sospirò
– Okay chiamerò Clark – disse allontanandosi – Scusate – prese il telefono.
Starà bene? – chiese Kelly ad
Alex mentre prendevano qualcosa al bar.
Chi delle due? – chiese Alex di
rimando.
Che brutta situazione – sospirò –
Intendo il bambino è una cosa bellissima, ma la cornice è un vero peccato – la
guardò prendendole la mano.
La risolveranno! – sorrise
stringendo la mano nella sua.
Kara non si godrà la gravidanza
però – disse sospirando.
Fidati che Kara non demorderà
così facilmente a questa imposizione – ridacchiò.
Miss Luthor – disse Clark
entrando come Superman nella stanza salutando anche Kara.
Clark puoi chiamarmi Lena – ormai
aveva compreso tutto molto più nitidamente, ma restava comunque ferita dalla
persona che diceva di amarla.
Alura sarà felice di vedervi –
disse guardando entrambe.
Kara non verrà con noi – disse
chiara Lena e Clark guardò Kara che sollevò le spalle solamente annuendo.
Allora quando siamo pronti –
disse Brainy entrando nella stanza – Le navicelle sono pronte e funzionanti,
Kal – disse salutandolo.
Ciao Brainy è sempre un piacere!
– sorrise e offrì la mano a Lena per scendere dal lettino. Prima di partire,
Lena salutò Sam con un forse abbraccio e poi tutti gli altri, con un cenno del
capo Kara e si sistemarono nella navicella con Clark.
Argo
Lena benvenuta su Argo – disse
Alura quando finalmente i due ragazzi uscirono dalla navicella – è un piacere
conoscerti! Kal, Kara? – chiese al nipote guardandolo.
Zia non poteva lasciare Nationale
City sfornita! – disse coprendo il vero motivo che invece Lena disse senza
mezzi termini.
Le ho chiesto io di non venire! –
disse un tantino a disagio, si rese conto in quel momento che aveva negato a Kara di rivedere sua madre
– Avrei bisogno di riposare! – disse abbassando lo sguardo.
Certamente cara - sorrise Alura,
mentre le circondava con un braccio le spalle- vieni ti accompagno nelle tue
stanze.
Mi rendo conto adesso di aver
negato a Kara, di rivederla - disse Lena
con le mani in mano, mentre entravano nella stanza.
Lena capisco benissimo come tu ti
senta, scoprire che la donna che ami è Supergirl, che sia capace di procreare
con un’altra donna e non sono d’accordo che ti abbia mentito, nonostante tutte
le ragioni del mondo – spiegò guardandola – Adesso mettiti comoda e riposati,
domani seguiremo te e il piccolo o piccola! – sorrise- Prozia sono diventata,
adesso è bello pensare che diventerò nonna.
Lena le sorrise e si guardò
intorno, un tantino spaesata, in quella stanza c’erano alcune foto di Kara da
bambina, era così carina e quel dolce sorriso, lo stesso che aveva fatta
innamorare.
Five month later
Dormito bene cara? – disse Alura
entrando in camera di Lena, dopo aver aspettato che le aprisse.
Non tanto – disse facendole
strada e sedendosi a tavola difronte a lei.
Incubi? – chiese guardandola – Te
con un goccio di latte? – sorrise.
Si grazie – rispose al sorriso – E
da quando sono arrivata qui – sospirò.
Ti mancava qualcuna immagino –
sorrise dolcemente e Lena si trovò ad annuire, tra le braccia di Kara non le
era più capitato di fare brutti sogni – Quando sei pronta vieni di sotto, il
team ti aspetta per il controllo di routine – disse mettendosi in piedi.
Resti con me! – sorrise Lena
guardandola.
A patto che mi chiami Alura! Sono
5 mesi che sei qui e sei la madre di mio nipote – sorrise prendendo un
biscottino dal vassoio, risedendosi.
Alura sia – sorrise ricordando la
prima volta che si erano date del tu con Kara – Parlami di Kara, come era da
bambina? Ho visto delle sue fotografie, era così dolce, oddio lo è ancora –
sorrise.
Kara era come è adesso, solare,
altruista e dolce – spiegò guardandola – Avrà sicuramente voluto proteggerti! –
disse ignara che Kara avvisata da Clark, che aveva sentito Lena agitata durante
le notti trascorse, era proprio lì.
Non doveva proteggermi, sono una
Luthor – sorrise.
Proprio perchè sei una Luthor l’ho
fatto – disse Kara uscendo allo scoperto – Non sono qui da tanto!
Cosa ci fai qui? – disse Lena
mettendosi in piedi – Ti avevo detto di starne fuori!
Vi lascio sole, però Lena cara,
sta tranquilla! – disse Alura guardandola e poggiandole una mano sulla schiena.
Aspettarono che fosse uscita e si guardarono.
Clark mi ha detto che non stai
riposando bene, mi sono preoccupata – sorrise timidamente.
Non devi preoccuparti per me –
disse incrociando le braccia sotto il seno – Come cresce! – disse toccandosi il
pancino e guardò Kara e le venne da piangere.
Ehi no no – disse scattando verso
di lei per abbracciarla – Shh va tutto bene! – disse tenendola stretta a se,
con la testa di Lena poggiata sul suo seno - Devi stare tranquilla Lena, per
favore! – le accarezzò i capelli.
Ti ho tenuta lontano da lui –
disse singhiozzando tenendosi stretta a lei – Sono davvero una pessima madre
Cosa? Non dire sciocchezze, sai
cosa penso che tu sia okay? – disse tenendola dalle spalle e fissandola negli
occhi – Sarai una mamma fantastica! – le accarezzò il viso – Capisco di averti
mentito su una cosa così importante, che hai perso la fiducia in me, ma
facciamolo per il piccolo, facciamo pace – disse.
Hai avuto così tante occasioni
Kara! – disse – E poi scoprirlo così è stata una vera botta!
Lo so, mia madre ti avrà detto
che non era d’accordo con me vero? – sorrise tenendole le mani.
Tua madre è saggia quanto troppo
apprensiva nei confronti del piccolo – rise toccandosi il pancino – Credo che
le emozioni forti lo portino a crescere più velocemente – constatò.
Allora cerchiamo di non farlo
eccitare – ridacchiò – Vuoi passeggiare un po con me? – disse porgendole la
mano.
Raramente ti ho vista senza
occhiali – sorrise – Andiamo si!
Percorsero i giardini di Argo
assieme, parlando, Lena chiese aggiornamenti di Terra 38 e Kara chiese come si
trovava lì, le rispose che tutti la trattavano con molta dolcezza ed erano
felici per loro due.
Posso restare qui con te, se vuoi
– disse guardandola alludendo ai brutti sogni e Lena sollevò solo le spalle.
Quella notte, Lena non riusciva a
prendere sonno, aveva il terrore di chiudere gli occhi, così indossò la giacca
da camera e messasi in piedi andò verso la camera di Kara, bussò lievemente e
attese una risposa.
Vieni! – rispose Kara dall’interno.
Ti ho svegliata? – disse Lena
timidamente aprendo la porta della camera da letto.
No ero sveglia, entra pure – si mise
dritta poggiata alla testiera del letto e la guardò – Non riesci a dormire? –
chiese indicandole il letto – Puoi dormire qui, io magari mi metto sulla
poltrona
No resta dove sei – sorrise mettendosi
seduta a letto e poi si sdraiò – Mi abbracci? – disse come se fosse un cucciolo
indifeso in cerca di affetto e calore.
Certamente – conosceva la
passione di Lena nell’essere abbracciata da dietro e così fece – Ciao piccolo –
disse mettendo le mani sul pancino, la prima volta in assoluto. Sentì Lena
sorridere e portò le sue mani su quelle di Kara – Buonanotte!
Buonanotte Kara – sorrise chiudendo
gli occhi, e anzichè i soliti incubi, iniziò un sogno accaldato. Si svegliò e
Kara era addormentata stringendola da dietro. Sussultò ad un colpetto del
piccolo e gli mormorò qualcosa – Dormi! – si rivolse al piccolo.
Uhm qualcosa non va? – rispose Kara
ancora ad occhi chiusi.
Non volevo svegliarti, perdonami –
sussurrò.
Non importa – disse lasciandole
alcuni baci sul collo e Lena rabbrividdì, Kara quando era assonnata faceva cose
molto spontanee e automatiche.
Kara non – disse sentendosi tutto
ad un tratto accaldata e in automatico, portò le mani di Kara sul suo seno
pieno- Non dovremmo! – sussultò sentendo nuovamente le labbra di Kara infrangersi
sulla pelle del collo. Portò una mano all’indietro sul viso di Kara e si voltò
con il viso verso di lei e iniziò a baciarla con passione. Oddio se le era
mancata, si voltò lentamente nell’abbraccio e Kara la toccò su tutto il corpo,
facendola rabbrividire – Oh Kara!
Tutto okay? – disse aprendo gli
occhi – Forse non dovremmo – sussultò.
No ho bisogno di te – disse tenendole
le mani. Quella richiesta non sfuggì a Kara, che seppure assonnata, sapeva che
quella era una chiara richiesta di usare la bocca in un altro modo. Il modo in
cui Kara muoveva la lingua sulle parti più sensibili di Lena, era qualcosa che
alla mora era mancato terribilmente – Oh Kara, uhm si – disse portando indietro
le braccia e iniziò a provare la sensazione dell’orgasmo ormai vicino – Non fermarti
tesoro mio- Kara non lo fece, continuò finche non la sentì rilassarsi sotto il
suo tocco.
La mattina dopo a svegliare Kara,
fu l’insistente bussare alla sua porta. Si alzò di scatto, non trovando neanche
Lena al suo fianco, le venne in mente una sola cosa, era successo qualcosa.
Eccomi – disse aprendo la porta e
ritrovandosi sua madre.
Fa presto, Lena sta partorendo,
veloce – disse trafelata.
Come è possibile? – disse guardandola.
Se siete state insieme, avete
accelerrato il tutto – ridacchiò appena – Sbrigati.
Volo- disse scendendo di sotto
verso il reparto – Eccomi piccola sono qui! – disse guardando lo staff e poi
Lena, metida di sudore.
Aww- disse in preda ad un
contrazione – Karaaa
Sono qui Lena tesoro – disse prendendole
la mano – Stringi quanto vuoi!
Non ero pronta a questo così
prestoooo – disse strillando.
Ehi sei una Luthor, sei forte, ce
la fai okay? – disse accarezzandole il viso.
Toccami un’altra volta e ti
fulmino – disse trucidandola con lo sguardo.
Okay – Kara guardò lo staff e
loro sorrisero – Suppongo sia tutto normale!
Dopo varie urla, invettive contro
Kara, e una mano stranamente dolorante, il piccolo uscì e Lena potè prenderlo
tra le sue braccia.
Oddio sei così piccolo amore
della mamma – sorrise accarezzandone il profilo minuto – Vedi qui c’è anche
mamma Kara – sorrise porgendo il piccolo a Kara dopo averlo baciato sulla
fronte. La bionda lo prese tra le sue braccia e vide Lena svenire, subito lo
staff la fece uscire e intervenne.
Kara tesoro, ma è bellissimo –
disse Alura avvicinandosi a lei e al nipotino – Bruno come Lena! Ciao piccolo –
sorrise guardando sua figlia – Starà bene! Non sarà una kryptoniana ma ha forza
da vedere! – sorrise abbracciandola.
Guarda piccolo, la mamma si sta
svegliando – disse Kara vedendo Lena aprire lentamente gli occhi.
Kara? – la guardò esausta- Sta
bene? – sorrise allungando una mano verso il piccolo.
Sta benissimo, come la mamma! Sei
solo molto stremata - disse dandole un
bacio sulla fronte.
Ti amo! – disse Lena guardandola
negli occhi e accarezzandole il viso.
Lena ti amo anche io,
tantissimo!- disse aiutandola a mettersi dritta sul letto così che le potesse
mettere il piccolo tra le braccia.
Questo piccolo non ha ancora un
nome – disse Alura entrando nella stanza. Lena e Kara si guardarono ed
esclamarono insieme Lewis.
Lewis El Luthor Danvers –
pronunciò Lena sorridendo a Kara.
Vado a riferire – disse la mamma
di Kara, che si voltò al richiamo di Lena.
La nonna deve prenderlo in
braccio – sorrise porgendoglielo.
Non tengo un bambino in braccio
da tanto tempo – ammise.
Forza mamma, è tuo nipote! –
sorrise Kara, e sua mamma lo prese.
Earth 38
Pretendo di tenerlo in braccio
finchè non cresce - disse Alex
minacciando tutti con un dito. Lena e Kara ridevano di quanto fosse protettiva
zia Alex, con il piccolo Lewis.
Zia Alex non azzardarti a viziare
nostro figlio, sennò me la prenderò con te, quando farà qualche marachella alla
Luthor maniera – disse Lena guardando sua cognata.
E’ mio nipote saprò come
gestirlo! – rispose. Stavano festeggiando il battesimo di Lewis, come da
tradizione, una cosa molto tranquilla. Lena aveva perdonato Kara, chiedendole
che non ci sarebbero dovuti essere più segreti tra loro; Kara sapeva molte più
cose di Lena, ma non cambiavano cosa provava e pensava di lei. Stessa cosa
valeva per Lena, amava Kara indifferentemente da dove provenisse.
Spero tu sappia gestire anche l’emergenza
popo, zia Alex – disse Kara avvicinandosi al piccolo – Lewis fa tanta cacca
profumata – ridacchiò mettendo una mano sulla spalla di sua sorella.
Che ci fai qui? – disse Kara
uscendo sul balcone di casa Luthor, dopo che tutti erano andati via e Lewis
dormiva tranquillo nella sua culletta accanto al letto di mamma e mamma.
Avevo bisogno di un po’ di aria! –
disse porgendole un bigliettino inviatele da sua madre – Ho paura per Lewis!
Ehi? Non ne devi avere, ha due
mamme pronto a difenderlo, e altrettanti zii pronti a tutto pur di proteggerlo –
la strinse tra le braccia- Ah a tal proposito – disse staccandosi appena e mettendosi
in ginocchio davanti a Lena- Sei la donna più paziente e compassionevole che io
conosca, potevi mandarmi al diavolo quando hai scoperto che ti avevo mentito
per così tanto tempo, ma tu hai fatto l’esatto contrario, quindi Lena Keiran Luthor, vuoi farmi l’onore
di diventare mia moglie, per amarti e proteggerti per sempre? – sorrise aprendo
la scatoletta e mostrandola all’altra, che commossa come mai si era vista una
Luthor, rispose annuendo solamente – E’ un si? – chiese Kara guardandola, Lena
le prese le mani e la tirò su, la baciò teneramente, abbracciata a lei e poi
sussurrò quel sì, con grande emozione.
Sì, Kara Zor-El Danvers, voglio
che tu mi ami e protegga per sempre, se mi farai l’onore di poter fare la
stessa cosa- disse toccandole la punta del naso con il suo. Kara annuì
stringendola fortissimo a se.
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Capitolo 7 *** Always ***
Always
5x19
Il modo il cui Lena aveva reagito alla
scoperta che Kara fosse Supergirl, era stata all’inizio senza falle. Kara però
aveva subìto a sue spese, come Lena gliel’aveva fatta pesare e per dirla tutta
anche pagare.
Prima di tutto l’aveva
intrappolata nella Fortezza della Solitudine, la supereroina aveva creduto che
Lena, l’avrebbe uccisa. La mora conosceva la sua identità da prima che Kara
glielo dicesse. Supergirl quindi era stata presa in giro per settimane, e si era
sentita ancora più stupida, ad averglielo detto, ma non sapeva perché. La
rabbia che Lena le aveva sputato addosso nella Fortezza, era qualcosa che
l’aveva accompagnata anche lei, per diverso tempo dopo quell’episodio.
Finché una sua vecchia
conoscenza, Mxyzptlk, le aveva concesso di poter rimediare a quanto successo,
tornando indietro nel tempo per dire a Lena la verità prima che lo facesse Lex.
Kara si era però resa conto che in ogni momento in cui lo diceva a Lena, gli
scenari che si aprivano portavano a delle conseguenze. L’aveva vista morire per
mano di Reign, la sta perdendo per mano anche di Lex, quindi era inutile
cercare di rimediare in quel modo, ringraziò il folletto e decise che avrebbe
parlato a Lena.
“Se vuoi lavorare con Lex,
perché credi che lui sia l’eroe, liberissima di farlo” – disse con le braccia
incrociate al petto – “Non ti dirò la frase solita, ma sappi che farò quanto è
in mio potere per fermarvi” – disse lasciandola lì.
Davanti al legno di quella
porta si era resa conto, di non esserci più stata in quella casa, da quando
aveva deciso di credere che suo fratello fosse cambiato e che voleva aiutarla
con il suo progetto “Non nocere”, ma come le aveva detto Kara, Lex era dalla
parte dei cattivi, di nuovo, e lei ci era cascata con tutte le scarpe.
Quando sentì la porta aprirsi,
lo sguardo deluso di Kara era lì, e il distacco evidente, tanto che non le
disse neanche di accomodarsi. Prese un lungo respiro e vomitò con grande
dispiacere tutto quello che aveva scoperto su Lex, ma non per il fratello per sé
stessa e per Kara. L’unica cosa che le disse l’altra fu di sedersi.
Iniziò un nuovo sproloquio di
scuse, e ancora Kara la zittì.
“Non voglio parlare del
passato, Lena, mi interessa solo capire come fermare Rama Khan e Lex” – disse e
scattò in piedi come una cavalletta, quando dalla porta entrarono J’onn, M'gann,
Nia ed Alex – “Alex calma”
“Hai scritto emergenza” – disse
puntando la pistola contro Lena.
“Sì, ma non per Lena, lei sa
come ostacolare il Leviatano” – disse tenendo le mani alte e il suo corpo ancora
a scudo per la mora.
Decisero che avrebbero
distratto il dio, con i due marziani che prendevano le sembianze di Kara, per
accompagnare Lena a recuperare la tuta anti kryptonite per Supergirl.
Nel frattempo, all’Obsidian
“Dio Alex” – disse Kelly
guardando l’altra – “Peccato che abbiamo da fare” – continuò a macchinare con
il tablet, tanto da non accorgersi della rossa così vicina.
“Cosa?” -chiese prendendole i
fianchi tra le mani.
“Sei così sexy, questa tutta ti
fascia così bene” – distratta dalle labbra di Alex sul collo, ebbe la decenza
di disattivare l’audio delle trasmittenti con Lena e Kara.
“Anche la gonna ti fascia bene”
– disse l’altra portandole i palmi sul sedere.
“Alex, dammi un secondo” -disse
con il tablet poggiato sul seno della ex direttrice del DEO, e la schiena
contro la parete – “Mando questi a Lena” – poi abbandonò distrattamente il
tablet, e si lasciò sollevare dalle braccia muscolose della sua fidanzata e
sentì solo la superficie di una scrivania sotto la sua schiena e Alex finirle
sotto la gonna.
“Kelly mi ha mandato questi, ma
non sento più la comunicazione” – sorrise.
“Alex è molto attraente in
quella tutina” – ridacchiò Kara.
“Siamo lavorando come abbiamo
fatto in Kaznia” – disse Lena alzando lo sguardo verso l’altra. E la vide
incrociare le braccia al petto, sembrava disturbarla la sua vicinanza – “Cosa
ho detto?”
“Non voglio parlare del
passato” – disse la bionda allontanandosi.
“Kara ho chiesto scusa, ti ho
detto che cattureremo Lex”
“Non riguarda Lex, ma noi” –
disse barcollando quasi sui suoi stessi piedi, per aver detto quella parole.
“Scusami” – Lena non aveva
saputo dire altro.
“Io volevo solo proteggerti
dannazione” – disse gesticolando – “E tu come mi hai ripagata per questo?” – la
guardò furiosa – “Ti sei finta mia amica per i tuoi scopi, non dirò che sei la
cattiva, ma Lena” – sbuffò – “Hai usato la kryptonite contro di me”
“Sono dispiaciuta Kara, ti
prego credimi” – disse con la voce che le tremava.
“So che lo sei, ma non posso perdonarti”
– non si era neanche accorta che Lena le si era fatta vicina.
“Scusami” – disse prendendo le
sue mani che tremavano per la rabbia.
“Lena” – disse guardandola –
“Non è questo il modo”
“Voglio solo che tu senta che
dico la verità” – disse porgendosi a baciarla a fior di labbra – “Avrei dovuto
capire il vero motivo” – la guardò timidamente negli occhi, accarezzandole il
viso.
“Lena” – sussurrò con gli occhi
chiusi – “C’è un segnale”
L’altra si staccò e guardò gli
schermi, avevano trovato la posizione dei Eve, dovevano andare.
Supergirl doveva fare uno dei
suoi discorsi di speranza a tutti gli utenti dell’Obsidian, affinché
abbandonassero la simulazione e Gemma Cooper, non avesse la possibilità di
eliminare tutta una popolazione. Lena aveva fornito a Kara le lenti, e adesso
monitorava la sua “amica” attraverso gli schermi. Ebbe un brivido alla schiena
e si voltò trovandosi Andrea Rojas, con una scheggia di kryptonite pronta ad
ammazzare Kara.
“Andrea, non farlo” – disse
mettendosi davanti a Kara, proprio come lei aveva fatto quella mattina con lei.
“Se non la fermo, uccideranno
mio padre”
“Ricordi? La promessa? Tu
aiutami a lasciare Supergirl liberare gli utenti, io ti aiuterò con tuo padre”
– disse Lena, ormai con quel pugnale sotto il mento. Non aveva paura, adesso
sapeva che avrebbe protetto Kara a qualunque costo.
“Ci aveva tradite nell’altra
vita” – disse Lena guardando Eva e sua madre lasciare il laboratorio.
“Come credi io abbia fatto con
te” – rispose Kara ancora con indosso la tutina.
“Ero ferita Kara, reagisco
così, è un mio difetto” – rispose.
“Quante volte ho vissuto il
momento in cui te lo dicevo” – disse Kara incrociando le braccia al petto – “In
Kaznia te lo volevo dire, ma tu eri troppo amareggiata per colpa di Eve” –
disse.
“Che vuoi dire?” – chiese Lena
non capendo la prima parte del suo discorso.
“Una mia vecchia conoscenza mi
voleva concedere la possibilità di potertelo dire nel momento che ritenevo più
opportuno” – disse guardandola, Lena alzò lo sguardo – “Ti ho visto morire ed
ho capito che ho fatto bene a non dirtelo, almeno saresti stata al sicuro”
“Ed io ho fatto qualcosa di cui
mi sono già pentita” - rispose.
“Non mi pento di aver tenuto al
sicuro la” – abbassò lo sguardo, sapeva che Lena aveva capito – “donna che amo”
– Lena con uno scatto verso di lei le prese le mani sui fianchi.
“Ti amo anche io Kara” -disse
posando le labbra sulle sue – “Sono stata una stupida, ero così spaventata”
“Shh, è tutto okay” – disse
prendendole il viso tra le mani. Impresse le labbra su quelle dell’altra,
approfondendo velocemente il bacio. Sentì le braccia della mora stringersi
dietro il suo collo e portò i suoi sul jeans dell’altra – “Non capisco il
jeans”
“Non ti piace?” -sussurrò sulle
sue labbra.
“Molto, i pantaloni valorizzano
sempre, ma i tuoi vestiti sono più pratici”
“Uhm, Kara, chissà quante volte
hai guardato attraverso” -la prese in giro.
“Mai, ma adesso non ne ho
bisogno” – disse premendo ancora le labbra sulle sue.
“Portami a casa” – le
mordicchiò le labbra, e con un fruscio furono in camera di Lena. Si spogliarono
lentamente, senza alcun tipo di fretta, la mora godette a pieno di non vedere
alcun che, sotto la tutina da supereroina dell’altra. La bionda le sbottonò la
camicetta e lanciò i suoi jeans, prendendo tra le braccia l’altra sfiorandole
il sedere scoperto dal tanga. Lena mordendosi il labbro inferiore, la spinse
sul letto e le finì cavalcioni, e ci volle poco perché incominciassero a darsi
piacere a vicenda.
“Ka-ra” -sibilò Lena muovendosi
in sincrono sul bacino dell’altra, inarcando la schiena, e stringendo le mani
della donna sotto di sé.
“Le-na” - ansimò la bionda in
preda all’orgasmo. Sentì l’altra appiattirsi sul suo petto esausta e tremante.
La supereroina le accarezzò la schiena dolcemente e poi le scostò i capelli dal
viso – “Grazie per avermi protetta dall’ombra” – disse baciandola.
“Figurati, noi siamo l’una per
l’altra no?” – sorrise godendosi i suoi bacini.
“Sempre” – sorrise Kara
guardandola intensamente negli occhi.
Diciamo
che immagino abbiate capito come ha reagito Lena,qui! Mi sono attenuta
alla serie, ma dopo l'ultima puntata era assolutamente necessario,
interpretarla in chiave SuperCorp. Niente spero vi sia piaciuta, ditemi
che ne pensate della storia e anche le vostre opinioni su questa
puntata piena di scene con le ciccine carine! Alla prossima xoxo
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Capitolo 8 *** What are you looking at? ***
What are you looking at?
AgentCorp/SuperOlsen
Lena’s side
Perché
anche questa volta che mi sono buttata anima e corpo nell’amicizia mi hanno
tradito? Perché, cosa ho fatto di male?
Vederli
poi tutti riuniti, alla cerimonia per il premio a Kara, dopo che lei me l’ha rivelato
di essere Supergirl, mi fece talmente male che avrei voluto mollare tutto e andarmene.
Credevo che tutti ormai si fidassero di me, invece mi sbagliavo di grosso, oh
si che mi sbagliavo. Ma mi sarei vendicata, soprattutto con Kara, lei diceva di
essere la mia migliora amica, l’avevo creduto da subito e poi? Non mi dice, la
cosa più importante, perché?
Ero
furiosa anche con Alex, tutti lo sapevano, sono certa che lo sapesse anche
Kelly. No che fossi gelosa della sorella del mio ex, e attuale ragazza di Kara,
no assolutamente, mi sentivo solo delusa e tradita, sul fatto di non essere stata
messa al corrente. Tutto questo odio mi ha portato, nuovamente, dopo il suo
ritorno dal regno dei morti, ad allearmi con Lex, credendo davvero che fosse
cambiato, ma anche questa volta. Voleva solamente eliminare i Super e il suo
team. Nonostante tutto quello che avevo dovuto sopportare, da parte di Lex, da
parte loro per la mancanza di fiducia, avevo deciso che mi sarei fatta
perdonare, da Kara almeno per averla trattata con cattiveria, con Alex, boh perché
era sua sorella. Non avrei permesso al Leviatano di far del male ai miei amici.
“Aww”
– fu lo schiamazzo che sentimmo provenire da camera di Kara. Ci fiondammo nell’immediato,
pensando chissà cosa. Era solo Alex che mostrava il suo costume da Vigilante a sua
sorella. Non so cosa fosse ma da quando, Alex entrando in casa di Kara, mi
aveva puntato la pistola, sentivo una sensazione fastidiosa.
“Cosa
guardi Luthor?” – saccente Alex si voltò verso me e M'gann.
“Nulla,
hai” -che diavolo mi stava succedendo? – “Hai scelto bene” – dissi impacciata,
potevo sentire le orecchie andare a fuoco, per fortuna avevo i capelli sciolti,
nessuno lo avrebbe notato.
“Io
l’ho fatto solo per proteggerti” – mi disse Kara gesticolando – “Mi è...” –
“Ti
è…?” – chiesi guardandola capivo che l’avesse fatto per proteggermi – “Non avevo
bisogno di questo, ma della vostra sincerità”
“Lena,
mi dispiace, avevi ragione ad essere arrabbiata, ma non giustifica che tu abbia
usato la kryptonite su di me” – disse.
“Mi
dispiace davvero Kara” – poi un bip ci avvisò che avevano trovato Eve, così
accompagnai Supergirl.
Ero
lì quando il Leviatano stava per scagliare qualcosa contro Kara, la spinsi via
scansandomi appena dal raggio. Poi mi sentì atterrare al suolo, e quando riaprì
gli occhi avevo Alex su di me che mi guardava, come non so come.
“Ti
vuoi fare ammazzare?” – disse mentre mi tirava su e mi spingeva verso un muro,
finendomi di nuovo addosso.
La
guardai spaesata e arrossendo, e se ne sarebbe accorta, eravamo vicinissime,
potevo sentire il gusto della sua gomma da masticare.
Ma
davvero Lena, cosa diamine stai pensando? È la sorella di Kara, l’amica che ti
ha mentito. Beh, no, mi ha anche messo in guardia su Lex però. Non cambia che
tu ti siamo mordendo il labbro guardando la donna davanti a te, e che le abbia ammirato
il culo questa mattina. Che ti prende?
“Che
ti prende? Stai bene? Hai urtato la testa?” – mi chiese guardandomi negli occhi
e appurando che non avessi nulla di rotto.
“Sto
bene, Danvers” – dissi allontanandomi appena.
“Non
di là” – disse tenendomi per una spalla.
“Dovrò
fare un discorso, ma non l’ho mai fatto davanti a così tante persone” - disse Kara.
“Oh
andiamo sei tu” – sentì le mie stesse parole uscire dalla bocca di Alex, mi
voltai con un mezzo sorriso verso di lei, sicuramente stavo arrossendo.
“Toccati
il naso” – disse imbronciando un po’ le labbra guardandomi appena.
General
side
“Ehi”
– disse Kelly prima di raggiungere Kara alle spalle.
“Ehi”
– disse prendendole la mano.
“Sta
attenta okay?” – disse porgendosi a darle un bacio – “Tua sorella…”
“E
Lena, si l’ho notato, è da stamattina che si fanno gli occhi dolci” – Kara accarezzò
il viso della fidanzata.
“Da
quanto?” – chiese
“Credo
da quando mi ha costretto a non dirle chi fossi” – spiegò la bionda.
“Cosa?”
– la guardò.
“E
si la sorellona mi ha fatto odiare da Lena” – sospirò.
“Non
me lo avevi detto” – la guardò comprensiva.
“Se
era per tener tranquilla Alex e al sicuro Lena, non mi importa cosa è successo
nel mentre” – ammise.
Lena's side
“E
così hai protetto la mia sorellina” – disse Alex quando finimmo con la storia
del Leviatano e eravamo nel locale degli alieni. Non ci ero mai stata, e mi faceva
piacere del resto, far parte ancora della loro cerchia, mancava Brainy, ma lo
avremmo trovato, e avremmo fermato Lex.
“Come
lei ha protetto me un sacco di volte” – ammisi facendo roteare il polpastrello
sul bordo del bicchiere – “Non potrò mai perdonarmi di quello che le ho fatto
però” -abbassai lo sguardo e poi sentì distintamente il calore della sua mano
sulla mia.
“Lei
ti ha perdonato o no?” – e io mi ritrovai ad annuire.
“Ero
così arrabbiata con lei” -dissi.
“Non
avresti dovuto” – disse alzando lo sguardo verso il mio – “La colpa è mia” –
arricciò appena le labbra.
“Cosa
significa?” – dissi guardandola non capendo.
“Le
ho chiesto io di non dirti che fosse Supergirl” – spostai la mano, continuando a
non capire.
“Perché?
Per proteggermi?” – chiesi.
“Kara
l’ha fatto per tanti anni per quel motivo, per paura di Lex o di tua madre”
“E
tu perché le hai chiesto?” – non capivo.
“Perché
non volevo perdere anche te” – disse
“Alex”
– non potevo crederci, quella donna lì davanti aveva un debole per me, e io lo
apprendevo solo adesso.
“E’
una sciocchezza” – si alzò e la vidi andare verso la porta del locale uscendo.
Aspettai solo il tempo di una folata, e corsi fuori da lei.
“Alex”
– la guardai di spalle – “Voltati” -non sapevo cosa stessi facendo, non
conoscevo tutta quella intraprendenza, ma avere una persona come lei che aveva
chiesto di proteggermi, mi fece avvicinare a lei.
“Lena”
– la vidi abbassare e alzare le spalle.
“Da
quanto? Perché?” – chiesi facendomi più vicina.
“Da
quando quel verme ti ha avvelenata” – trattenne il respiro – “Perché non lo so”
“Perché
non mi hai detto nulla?” – chiesi ormai le ero dietro.
“Perché
ero rimasta scottata e non volevo ricascarci” – singhiozzò.
“Potevi”
– la voltai verso di me – “dirmelo”
“E
a cosa sarebbe valso?” – chiese.
“Questo
dovevi lasciarlo decidere a me” – le accarezzai dolcemente il viso, allontanando
da lei quelle lacrime.
“Ho
sofferto in passato” – Alex tirò su con il naso.
“E
adesso non stavi soffrendo?” – chiesi.
“Almeno
eri al sicuro, lontana da me ma al sicuro” – mi guardò e io premetti solo le
labbra sulle sue. Come liberata da un peso sentì le sue braccia allenate
avvolgermi la vita e sussultai nel bacio quando, mi appiattì al muro.
“Questa
storia deve finire” – ridacchiai aprendo gli occhi e perdendomi nei suoi – “Non
piangere” – le accarezzai il viso dolcemente.
“Vieni
in moto con me?” – chiese – “Per la prima volta hai un jeans, è comodo”
“Uhm
perché no, ma vieni a casa da me” – dissi catturando il suo labbro con i denti.
“Devo
ammettere che ti stanno da dio questi jeans” – disse mentre me li sfilava dalle
caviglie e io ero stesa sul letto ormai con solo le mutandine.
“Non
parliamo di cosa stava bene a te” – dissi attirandola a me.
“Cosa
guardi Luthor?” – disse ancora sulle sue labbra.
“Un
Vigilante molto sexy” – la costrinsi tra le mie cosce e sentì il suo sussulto
di piacere – “Credi che potremmo” – allusi all’ultimo indumento indossato da
entrambe.
“Pensavo
che ti prendessi tutto senza chiedere” – sorrise baciandomi il collo e sentì le
sue dita sfilarmi gli slip e poi si fece guardare mentre toglieva le sue, e mi
umidì vedendola nuda davanti ai miei occhi.
“Dio
Alex, sei” – balbettai e poi venne di nuovo tra le mie cosce e sentì il suo
centro caldo premuto sul mio.
“Sono?”
– disse spingendosi verso il mio bacino e io sgroppai i fianchi verso di lei.
“Sexy
da togliere il fiato” – gemetti quando sentì le sue dita sfiorarmi, o cazzo, mi
ero umidita di nuovo.
“E
tu sei così bagnata” – me lo sussurrò all’orecchio.
“Oh
Al-ex” – sibilai –“Fallo”
“Cosa?”
– lei mi guardò con quegli occhi pieni di passione.
“Prenditi
quello che è tuo, senza chiedere” – non finì neanche di pronunciare quelle
parole, che Alex era scivolata tra le mie pieghe e iniziava a muovere velocemente
quelle benedette dita. Non ero ancora pronta quando, allontanò le dita e le rimpiazzò
con la lingua agile e svelta. Venni urlando il suo nome.
Si
stese al mio fianco, e la fermai più volte quando mi sfiorò, l’orgasmo mi
rendeva sensibile. Ripresami, l’atterrai al materasso con un colpo di reni.
“Non
avevi detto che questa storia doveva finire?” – chiese beffarda, stando sotto
di me.
“Finché
ci fossi stata io” – e senza darle il ben che minimo avvertimento, scesi
velocemente tra le sue cosce e la leccai tutta.
“Prendi
pure tutto anche senza chiedere” – vidi Alex chiudere gli occhi, sentì le sue
mani tra i miei capelli e iniziai a gustarmela per bene. Poi mi sollevai e vidi
il suo sguardo perso.
“Cosa
guardi Danvers?” – la guardai.
“Gli
occhi verdi più belli del mondo” – socchiuse gli occhi e inarcò la schiena
quando ripresi a darle piacere, molto attenta ad ogni suo desiderio.
Okay,
sono una bruttissima persona, ma era da dopo l'ultima puntata che ci
pensavo, poi complice la mia Alfa che aveva mal interpretato un mio
messaggio, tac è nata questa AgentCorp. L'ho messa lo stesso in
questa sezione perchè è comunque una reazione di Lena!
Spero vi sia piaciuta! Alla prossima xoxo
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Capitolo 9 *** Deeply and forever ***
Deeply and forever
Trinity
Dopo
l’attacco delle World killer, Lena ammise di aver tenuto Reign o meglio Sam nei
suoi laboratori e di averla tenuta a bada con la kryptonite.
Supergirl
accecata dal sole provocato dall’attacco delle nemiche, nella sua visione captò
la presenza di Sam. La supereroina sapeva trattarsi di magia oscura e che
l’amica si trovasse nella valle Juron di Krypton, una sorta di dimensione
parallela.
Lena
nonostante il suo comportamento, collaborava ancora con il DEO, e propone di
aiutare Sam con i loro mezzi, raggiungendola nella valle. Brainy quindi mise a
disposizione la sua conoscenza della dimensione parallela e le avrebbe aiutate
ad entrare, salendo sulla Legion Cruise. Anche Lena premette ancora una volta
affinché potesse far parte della missione.
“Solo
io posso avere un contatto con Sam, la conosco tu no” – disse a Supergirl che
si doveva sobbarcare il trasporto mentale.
“Qualcuno
dovrà guardarti le spalle” –Alex guardò sua
sorella – “O vi scannerete” – disse
allusiva alle due, poi fece a Lena segno di allontanarsi.
“So
cosa vuoi chiedermi? Perché non ti ho detto nulla che Sam fosse Reign?” – disse
sarcastica.
“Ho
fatto io i primi test su Sam, non potevi dirmi la verità?” – chiese ancora la
rossa.
“Neanche
tu mi hai detto che sei del DEO”
“Oh
andiamo Luthor lo sapevi”
“Quello
era il tuo segreto, di Sam non dovevo esserlo io a dirtelo” – rispose.
“Farà
male?” – chiese Alex a Brainy mentre si sdraiavano sulle poltrone.
“Al
50 %, volete che conti fino a tre?” – chiese il Coluano.
“Aiuterebbe?”
- disse Lena alzando un sopracciglio.
“No”
– disse ironico.
“Allora
togliamoci il pensiero” – disse una Kara molto spigolosa.
Quando
si risvegliarono nella valle di Juron, Alex si ingegnò per preparare delle
lance per tutte e tre e ne provò una, mediamente appuntita, sull’addome di
Lena.
“Ahi,
Danvers” – disse massaggiandosi il punto dolente e rivolgendole uno sguardo
accigliato.
“Possono
ferirci, vedi?” – disse guardando Kara che non sembrava d’accordo su quello che
aveva appena fatto la sorella alla sua amica.
Iniziarono
la ricerca di Sam, dopo aver trovato il corpo senza vita di Grace.
“Non
hai un bell’aspetto” – disse Lena guardando Supergirl.
“Sono
solo stanca, non è tanto diverso dall’essere avvelenata dalla kryptonite” –
disse accigliata.
“Oh
andiamo ce l’hai ancora con me?” -chiese Lena gesticolando – “Non l’avrei mai
usata contro di te”
“Non
me lo hai neanche detto, però” – disse Supergirl voltandosi verso di lei.
“Giusto
perché tu non ami i segreti” – in tutto ciò Alex le guardava, ridendo sotto i
baffi, dato che sembravano una coppia che bisticciava, sarebbero state perfette
– “Dimmi il tuo vero nome, allora” – la sorella quasi scoppiò a ridere e la
bionda roteando gli occhi, guardò fissa Lena e le disse che ne avrebbero
riparlato in un altro momento, e la mora si insospettì ulteriormente.
Una
volta trovata Sam, Lena si avvicinò a lei per confortarla, ma lì non c’era la
loro amica ma Reign, che afferrò Lena per il collo sollevandola in alto.
Supergirl ormai troppo debole e non poté scattare verso di lei, avrebbe impiegato
troppe energie.
“Prendi
me” – disse alzando le mani verso Reign, la vista di Lena lì, e l’impossibilità
di aiutarla la straziò.
“Sei
un essere inutile” – disse piantonando la lancia in un fianco di Lena.
Supergirl
si svegliò urlando il nome di Lena e si assicurò all’istante se l’altra stesse
bene.
“Stai
bene?” – disse guardandola con fare molto preoccupato, e Lena ne fu stordita.
“Non
agitarti Supergirl” – Lena la guardò stranita.
“Dovresti
riposare” – disse J’onn e Supergirl si sedette nuovamente – “Provvederemo noi a
loro, resta con Lena”
“Sei
serio?” - disse la mora guardandolo.
“Se
mai dovessi farle qualcosa ti sbatterei in prigione, e tu non vuoi vedere tuo
fratello” – disse schietto.
“Non
le farei mai del male” – Lena ormai aveva capito.
“Sto
bene” – disse Supergirl più testona del solito, e restia a rimanere con Lena.
Dopo
la sconfitta delle due World killer, Kara raggiunse Lena a casa sua.
“Una
Super a casa Luthor” – disse sarcastica, voltandosi verso la finestra avendo
sentito il fruscio - “Kara?”
“Dobbiamo
parlare” – disse entrando.
“Non
posso crederci” – la guardò.
“Lo
so, sono sempre stata io, perdonami se non te l’ho detto” – rispose.
“Io
non capisco, sono anni che” – Kara la interruppe.
“Che
ci conosciamo lo so, e ti assicuro che non è per alcun motivo legato alla tua
famiglia”
“Certo
non te la sei presa per la kryptonite” – disse incrociando le braccia al petto.
“E
perché ti amo, e mi sono sentita tradita” – Lena boccheggiò.
“Cosa?”
“Avrei
voluto dirtelo, ma tu poi mi hai nascosto tutto su Sam e mi sono sentita
tradita” – spiegò Kara.
“Da
quando?” – la guardò, voleva capire se avesse capito male o meno.
“Cosa?”
– domandò Kara.
“Mi
ami?” – disse Lena abbandonando le braccia sui fianchi.
“Dal
primo giorno” – Kara sbuffò e poi si morse il labbro inferiore.
“Kara,
io…” – le andò incontro.
“Non
devi dire nulla, non si può lo so” – sussultò – “La tua famiglia, il passato”
“Lascialo
decidere a me” – disse facendosi più vicina.
“Non
potrei proteggerti se altri sapessero” – Kara incrociò le braccia al petto.
“Dovevi
dirlo solo a me, Kara” – la mora le prese le mani.
“Dovevo
proteggerti” – ammise.
“Lo
hai fatto a tuo discapito però” – disse abbracciandola.
“Lena
cosa fai?” – la allontanò appena.
“Nulla
ti abbraccio, e voglio che tu sappia che nessuno ha rinunciato a nulla per me,
tu si”
“Non
sei arrabbiata?” – chiese.
“Hai
rinunciato al tuo amore per me, lasciandolo nel limbo dell’amicizia, hai
lasciato che io odiassi Supergirl, sapendo quando io ti stimassi” – la guardò –
“Sei un po’ masochista” -trattenne un risolino dei suoi.
“Tu
cosa avresti fatto al mio posto? Anche se conosciamo entrambi la risposta? Tu
non volevi nuovi amici, figurarsi l’amore” – le posò le mani sulle spalle.
“Tu
hai cambiato il mio modo di pensare, e adesso so anche perché” – disse premendo
piano le labbra sulle sue – “Avrei dovuto capirlo” – disse sfiorandole le
labbra con le dita.
“Cosa?”
– chiese.
“Che
mi amassi, dai tuoi abbracci dai tuoi sguardi, ma ero annebbiata, tanto da non
capire neanche cosa mi dicesse il mio corpo” – la strinse in vita.
“E
cosa ti dice il tuo corpo?” -chiese e Lena portò una mano sul suo petto.
“Che
Kara mi porti in camera da letto” – sorrise sorniona – “Il mio cuore che mi
baci e che io te lo dia per sempre”
“Non
ti facevo così profonda” – la baciò nuovamente.
“Hai
abbattuto un altro muro Kara Danvers” – sorrisi – “Io ti amerò così”
“Come?”
“Profondamente
e in eterno” – disse lasciandosi andare ad un bacio appassionato.
Okay
avevo un conto in sospeso con questa serie, mi dovevo far perdonare per
l'AgentCorp! E quindi adesso voglio sapere se sono stata assolta con
questa! Alla prossima xoxo
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