Anche se può sembrare strano, hai stravolto il mio mondo

di Monkey D Akiko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei, chi mi manderà al manicomio! ***
Capitolo 2: *** Perso? ***
Capitolo 3: *** Rivincita ***
Capitolo 4: *** Lezioni private ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***



Capitolo 1
*** Lei, chi mi manderà al manicomio! ***


 
Era una tranquilla e pacifica giornata primaverile. Gli uccellini cinguettavano allegri, le farfalle danzavano sotto i tiepidi raggi mattutini, i ragazzi si dirigevano felici, per quanto possono esserlo gli studenti, a scuola. Era una giornata meravigliosa per tutti tranne uno: Eustass Kidd. No, per lui era una pessima giornata, la peggiore!
Aveva appena varcato la soglia dei cancelli della sua nuova scuola e già poteva dire di volerla distruggere. Come biasimarlo. Non amava nemmeno la sua vecchia ma questa provocava in lui lo stesso istinto di un pirata pronto all’attacco dei marines. Era un enorme edificio su tre piani con un cortile esterno, provvisto di campo di calcio e pista atletica, e uno interno; dentro più che una scuola sembrava un labirinto.
Camminava ormai da dieci minuti fra studenti scalmanati nella vaga speranza di trovare la segreteria ma tutto ciò che era riuscito a trovare era il bagno, il che a molti non riesce.
“Eh no, adesso basta!” urlò “Già odio questo posto. Ma dico io è così difficile mettere la segreteria all’ingresso?!”.
“È così difficile chiedere indicazioni invece di sbraitare, testa rossa?”
Kidd si girò all’istante, pronto ad appendere al muro chiunque avesse osato parlare, e vide uscire dal bagno delle femmine una ragazza dai lunghi capelli nero-blu, con le braccia conserte sotto il seno che lo guardava con un ghigno beffardo.
“Chi ti credi di essere ragazzina? Non sai chi hai di fronte, vedi di non prenderti gioco di me o te ne pentirai!”
“Di’ un po’, sei sempre così socievole o non hai fatto colazione stamattina?” disse la ragazza ridendo furbetta.
“Finiscila e fatti gli affari tuoi!”
“Gli affari tuoi sono di dominio pubblico visto che da come urlavi ti avranno sentito anche al terzo piano”
“Grr chi sene frega! E adesso vattene prima che cambi idea e ti riduca a pezzi!”
“Vuoi delle indicazioni?” la ragazza non si curava nemmeno dello sguardo omicida del rosso
“Ce la faccio da solo!”
“Si vede, infatti hai indovinato: il preside il lunedì mattina riceve ai servizi igienici. Fufufu”
Kidd divenne quasi rosso come i suoi capelli e giunto al limite della sopportazione girò i tacchi e si allontanò farfugliando improperi verso ignoti.
“Prosegui dritto e gira verso il primo corridoio che vedi a destra”
Kidd si rigirò verso di lei e rimase incredulo. Non capiva se quella ragazza gli stava sorridendo o se si stava nuovamente prendendo gioco di lui. Non fece in tempo a risponderle perché arrivarono subito due tizi strani con cappelli che appena la videro iniziarono a scodinzolare come cagnolini.
“Capitano, capitano ti stavamo cercando!” disse quello con il cappello rosa e visiera verde.
“Le lezioni stanno per cominciare dobbiamo andare in classe!” continuò quello con il cappello con la scritta “Penguin”; in meno di un secondo la presero per mano e corsero via.
Kidd ne era certo: era finito sicuramente in un manicomio e se si sbagliava ci sarebbe finito tra non molto se tutti lì dentro lo avrebbero fatto dannare come Lei. Senza pensarci seguì le indicazioni della morettina e ripensando a lei un ghigno gli piegò le labbra. Non aveva mai incontrato una ragazza che non lo temesse nonostante l’aspetto da teppista.
Poco dopo trovò la segreteria, strano a dirsi ma era di nuovo all’ingresso. Come aveva fatto a non vederla prima?
***
Il professore entrò in classe “Buongiorno ragazzi, da oggi avrete un nuovo compagno. Prego entra pure”
Dalla porta entrò un ragazzo alto almeno due metri con i capelli rossi sparati in aria e fermati da un paio di occhiali da aviatore sulla fronte.
Kidd si sentiva osservato e digrignava i denti, ma infondo non gli dava fastidio. Era abituato ad essere giudicato male per il suo aspetto e con gli anni aveva imparato che poteva sfruttare la paura degli altri a suo vantaggio per poter fare ciò che voleva senza che nessuno gli si mettesse contro.
“Presentati alla classe” lo incitò il professore con un sorriso di circostanza, sapeva bene chi si sarebbe ritrovato come allievo e Kidd avrebbe giurato di spaventare pure lui.
“Sono Eustass Kidd e mi sono appena trasferito in questa scuola.”
“Ehm, bene, vai pure al tuo posto là vicino alla finestra”
Kidd fece come gli era stato detto ma fermò di scatto.
 “Non posso crederci, ancora tu!”
Davanti a lui, seduta nel banco vicino a quello che sarebbe stato il suo, c’era Lei, la ragazza di quella mattina.
“È un piacere rivederti, testa rossa-ya” disse con un’aria compiaciuta.
“Piantala e togliti quel sorrisetto dalla faccia!”
“Sarà un anno molto interessante… fu fu fu”
Non poteva crederci! Perché con tutte le persone in quella maledetta scuola doveva capitare non solo nella sua classe ma addirittura doveva essere il suo compagno di banco!
“Signor Eustass, vedo che conosce già la signorina Trafalgar Law, molto bene”
“Bene un bel niente, questa non la reggo!”
“Come sei scortese, e io che ti ho aiutato per la segreteria”
“Taci ti ho detto che non ne avevo bisogno!”
“Fu fu fu”
Kidd ne era certo, per lui stava iniziando un incubo.





NOTE DELL’AUTORE
Salve a tutti, questa è la prima storia che pubblico e sono molto emozionata! Dunque, questa storia parla di una coppia molto nota ovvero KiddxLaw che io ho voluto rendere più adatta alle mie competenze. In questo contesto Law è una ragazza ma non ho modificato il nome, inoltre la storia è ambientata in una scuola e non nel vero mondo di one piece. Ho cercato di mantenere intatti i caratteri dei personaggi ma più avanti nella storia sia Kidd che Law diventeranno personaggi a tutto tondo perchè amo la psicologia nelle storie. Con questo credo di aver detto tutto, spero che leggerete in tanti e che magari qualcuno lasci un piccolo commento, sarebbero molto utili per aiutarmi a crescere come scrittrice. Alla prossima, ciaoooo!

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Capitolo 2
*** Perso? ***


Era seduto su quella sedia a fissarla da quasi un quarto d’ora. Cercare di discutere con il professore per un altro banco era inutile e, per quanto a Kidd non importasse il giudizio degli altri, ricevere una nota per tentato omicidio di compagna di classe subito il primo giorno di scuola non faceva certo una bella scena.
“Hai finito di fissarmi, testa rossa-ya? So di essere bella ma non è il caso di farmi una radiografia completa.”
Bella? Certo che la ragazza ne aveva di fegato, però doveva ammetterlo Kidd: era proprio bella. Era alta e slanciata, aveva la carnagione leggermente olivastra, i capelli di color nero-blu, lisci e un po’ spettinati che le arrivavano fino a metà schiena, due orecchini su entrambe le orecchie e infine due magnifici ghiacciai contornati dall’eye-liner. Oh sì, quegli occhi lo avevano intrappolato.
Probabilmente aveva fatto la figura dell’idiota ma Kidd era orgoglioso ed era pronto a rispondere a tono.
“Tsk come no … e comunque se sai che ti guardo è perché mi stai guardando anche tu!”
“È ovvio, essendo io di fianco alla finestra e tu verso il centro della classe, la lezione si svolge nella tua direzione e, essendo noi umani dotati di una visione periferica, riesco a vederti.”
Touchè. Ma scherziamo? Quella di umano aveva ben poco da come parlava.
“Smettila di fare la saccente, sei insopportabile.”
“Sei così immaturo …” disse annoiata.
“Come ti permetti ragazzina?!”
“Appena perdi inizi a offendere, proprio come i bambini, Eustass-ya.”
“Te lo do io il bam-”
“Zitto voglio sentire la spiegazione.”
Gliel’avrebbe fatta pagare, nessuno lo poteva trattare così e sperare di portare a casa tutti i denti.
Suonò la campanella che segnava l’inizio di un’altra ora. Law sembrava essere a suo agio nonostante gli sguardi assassini del suo amorevole vicino. Prima che il rosso potesse aprir bocca, venne investito da una mandria di alunni pronti a tempestarlo di domande.
“Da dove vieni?”
“Sei di questa città o ti sei trasferito?”
“Come ti sembra la nuova scuola?”
“Suoni in un gruppo rock?”
“Fai sport?”
“Hai la ragazza?”
“VOLETE FINIRLA?!!” esplose “Che seccatori! Lasciatemi almeno respirare no?”
Non aveva tempo per quegli idioti, doveva vendicarsi. Purtroppo in quel momento arrivò il prof di lettere e sfortunatamente la lezione sarebbe durata due ore. Doveva aspettare l’intervallo adesso.
  ***
A scuola l’intervallo poteva significare molte cose: mangiare, riposare dopo tre lunghe ore di lezione, chiacchierare con gli amici, andare in bagno, mangiare, ripassare per le ore successive, mangiare; ma per Kidd significava solo una cosa: VENDETTA!!!
Era pronto a dirgliene quattro a quella Trafalgar quando lei si alzò all’improvviso
“Dove credi di andare?”
“In bagno Eustass-ya. Mi spiace dovrai interrompere i tuoi sguardi inceneritori.”
Detto questo uscì dall’aula.
“Amico ti compatisco. Sei stato proprio sfortunato a finire vicino a lei.”
Disse qualcuno alle spalle del rosso che si voltò per scoprire chi fosse.
“E tu chi sei?”
Seduto sul banco esattamente dietro al suo c’era un ragazzo dai lunghissimi capelli biondi che gli coprivano gran parte degli occhi.
“Killer e tu ti chiami Kidd giusto?”
“Esatto. Perché mi compatisci? Anche tu la detesti?”
“No non lo dico per quello ma perché devi stare attento è pericolosa: se trova il modo può farti diventare il suo burattino.”
“Intendi come quei due cagnolini col cappello che le vanno dietro? Beh con me deve solo provarci, io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno.”
“Comunque non sottovalutarla, Trafalgar sa il fatto suo.”
“Apprezzo molto la tua onestà Killer-ya, ma sei scortese a parlare male di una tua amica in sua assenza fufufu.”
I due sobbalzarono per la sorpresa di trovarsela di fianco e con lei i due cagnolini.
“Ma come, è tua amica?” chiese Kidd confuso.
“Beh sì, lo avevo detto che non la detesto, ma tu mi sei simpatico e ho deciso di avvisarti ahahaha”
“Kira-chan tu non sei normale ahahhaha” disse il ragazzo con il cappello con la scritta penguin “Che sbadato, non mi sono presentato, io sono Penguin piacere di conoscerti Kidd”
Oddio sul cappello ha scritto il suo nome, però che forza chi non ne vorrebbe uno?
“E io sono Shachi tanto piacere”
La combriccola era al completo e Kidd un po’ confuso, tanto che si era scordato della sua vendetta e aveva passato il resto dell’intervallo a chiacchierare con quei pazzi accordandosi con loro per visitare la scuola durante la pausa pranzo.
***
“Eustass-ya, allora vieni con noi?”
“Sì sì, prima però devo andare in bagno.”
“Vuoi che ti accompagniamo?” chiese Shachi.
“Non serve.”
“Giusto gli basta cercare la segreteria e troverà il bagno fufufu.”
“La vuoi finire di prenderti gioco di me?!”
“Mi diverto troppo fufufu.”
“Finitela voi due!” disse esasperato Killer “Noi ti aspettiamo qui Kidd.”
Il rosso iniziò a cercare il bagno ma era un’impresa, eppure quella mattina era stato così semplice! Girò un po’ i corridoi e alla fine lo trovò ma la parte difficile veniva adesso: non sapeva più come tornare in classe.
“Da che parte devo andare adesso?” si chiese guardandosi intorno scocciato.
“Ti sei perso ancora Eustass-ya?”
No. Non poteva essere. Lei. Era lì appoggiata al muro vicino con le braccia conserte e lo guardava ghignando come solo lei sapeva fare.
“Non mi sono perso!”
“Allora ti guardavi intorno per vedere se potevi attraversare il corridoio o dovevi aspettare il passaggio delle auto? Fufufu.”
Pericolo escandescenza tra tre, due, uno …
“TRAFALGAR FINISCILA! Fatti gli affari tuoi so badare a me stesso, non ho bisogno dell’aiuto di nessuno men che meno del tuo!”
“Fufufu siamo suscettibili … ok ok, avanti raggiungiamo gli altri e facciamo un giro, così non avrai più bisogno di fingere di non perderti fufufu.”
“Brutta strega …” borbottò, ora sì che ricordava il suo piano di vendetta e presto, molto presto se la sarebbe gustata.
***
“ … E questa è la palestra” disse Penguin “con questa abbiamo finito il giro.”
“Adesso che facciamo?”  chiese Shachi
“Io propongo di tornare in aula così nel tempo che rimane prima delle lezioni Eustass-ya si disegna la mappa della scuola.”
“Mi hai preso per un’idiota? Mi hai stancato, adesso io e te facciamo i conti!”
“Calma Eustass-ya, matematica era alla prima ora, ah già non te ne sei accorto perché eri impegnato a guardarmi fufufu”
Dovettero tener fermo il rosso prima che saltasse addosso a Law e la distruggesse.
“Quanto ti detesto, lasciatemi così le tolgo quel ghigno dalla faccia!”
“Kidd rilassati, su, torniamo in classe. E tu Trafalgar non provocarlo apposta.” Killer cercava di fare il paciere ma si intromisero Shachi e Penguin.
“Davvero l’hai guardata tutta l’ora?”
“Ti sei forse innamorato? Ahahahha”
“Non dite assurdità o faccio a pezzi anche voi!”
“Ahahhhaha daiii ammettilo!”
“È stato amore a prima vista ahahahha”
“Guardate come è rosso! Ahahahah”
“Volete morire per caso?!”
E così iniziò a rincorrerli furioso per tutta la scuola.
“E noi che facciamo Trafalgar, proviamo a fermarli?”
“Troppa fatica, andiamocene in classe.”
E camminarono tranquilli verso la loro aula, seguiti a ruota dai tre bisticcianti che non la smettevano di gridare tra beffe e insulti.
***
Alla fine delle lezioni Kidd si era vendicato in parte pestando quei due rompiscatole ma non era riuscito a fargliela pagare a lei.
“Io torno a casa. A domani Eustass-ya”
“Tsk a domani Trafalgar” rispose borbottando prima di prendere anche lui la cartella e uscire, mentre Law e gli altri tre erano già fuori nel corridoio.
Tornato a casa si buttò stanco sul letto. Era stato un primo giorno di scuola intenso: si era perso, aveva conosciuto Trafalgar, voleva farla a pezzi, ha conosciuto Killer, Shachi e Penguin, ha fatto a pezzi gli ultimi due, si è perso; insomma non era stato un gran che ma poteva andare peggio.
Decise di aprire la cartella per cambiare i libri, visto che non aveva di meglio da fare, ma dentro ci trovò un foglietto.
“Caro Eustass-ya,
Ti aspetto domani mattina ai cancelli della scuola alle 7.50, così non ti perderai come tuo solito fufufu. Vedi di non tardare mi raccomando.
Trafalgar Law”
Inspirò profondamente.
Risultato della giornata: Trafalgar 4 – Kidd 0.





NOTE DELL’AUTORE
Ciaooooo a tutti! Rieccomi con il secondo capitolo che è stato reso possibile dalla scuola chiusa per neve, quindi grazie neve! Ehm, voglio dire, che peccato niente scuola...
Dunque in questo capitolo sono comparsi nuovi personaggi e ne compariranno presto altri; inoltre inizia a farsi evidente la "sfida" tra Law e Kidd con una netta vittoria di Law, riuscirà Kidd a rimontare? Lo scoprirete presto!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa storia, chi l’ha messa tra le seguite e le preferite. Un grazie speciale a Pandiva e a LevyChan98 che hanno recensito il capitolo precedente. Mi state dando tutti una grande soddisfazione <3 Tutti i commenti sono sempre ben accolti ^u^
Alla prossima, ciaooooo!

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Capitolo 3
*** Rivincita ***


Kidd si alzò di malavoglia, perché alzarsi poi? Per andare a scuola e sorbirsi per un’intera giornata quell’odiosa Trafalgar? Poteva essere, certo, ma solo se fosse stato un sadico pazzo. Non aveva proprio voglia di rivedere quel suo ghigno beffardo o di sentirle dire ancora “Ti sei perso Eustass-ya?”. Sbuffò al solo pensiero, anche se oggi non sarebbe andata così. Guardò la sveglia
“Oh cazzo sono già le 7.30!”
Doveva far presto a raggiungere la scuola. A raggiungere Lei. Gli aveva dato appuntamento alle 7.50 ai cancelli per “aiutarlo” ma non sapeva certo cosa le sarebbe aspettato, Kidd non rinunciava mai alla vendetta.
Si vestì in un lampo e scese in cucina ad afferrare qualcosa da mangiare, non trovando niente di più buono prese delle fette di pane che avvolse in un fazzoletto e mise in tasca e si precipitò verso l’ingresso.
“Kidd! Smettila di fare tutto questo rumore accidenti! E dove sarebbe la colazione che mi dovevi preparare?”
“Mi sono svegliato tardi, adesso non ho tempo!”
E uscì da casa sbattendo la porta.
“Accidenti, mi ero dimenticato della mamma … adesso sarà furiosa, e chi la sente stasera!”
La madre di Kidd, Eustass Karin, era senz’altro tosta quanto lui, aveva persino ereditato da lei i capelli fiammanti. Non amava svegliarsi presto la mattina, infatti i due avevano stretto un accordo per la colazione in base al quale a turno dovevano prepararla anche per l’altro. E questo doveva valere anche per le faccende domestiche, doveva perché in realtà era quasi sempre Kidd a svolgerle dato i proverbiali impegni lavorativi della madre. Cosa facesse tutto il giorno se lo chiedeva spesso. Aveva un lavoro, e anche molto buono. Era una direttrice della Baroque Works, una delle migliori società bancarie, ma i suoi turni lavorativi, di norma 5 giorni da 8 ore, erano 7 giorni da 10-12 ore. Kidd sospettava, anzi ne era certo, che passasse tutto il tempo a flirtare con il suo capo, il signor Crocodail, e la cosa doveva anche riuscirle bene.     
A Kidd tutto questo non fregava niente, sua madre poteva starsene fuori tutto il tempo che voleva e lui avrebbe potuto di conseguenza fare lo stesso; iniziava a importargli qualcosa solo quando lo tormentava parlandogli di Crocodail, di quanto lui non assomigliasse al padre del rosso ecc., oppure quando capitava che lo invitasse a casa e ordinava a Kidd di lucidarla da cima a fondo prima di sparire da amici da cui avrebbe trascorso anche la notte. Kidd odiava ricevere ordini infatti il più delle volte Karin lo sbatteva fuori di casa già la mattina quando si rifiutava di obbedire.
Con questi pensieri per la mente Kidd arrivò davanti ai cancelli della scuola.
“Buongiorno Eustass-ya”
Il rosso sobbalzò impercettibilmente, non si era accorto della presenza nemica.
“Tsk buongiorno un cavolo, mi spieghi che significa questo foglietto?” disse estraendolo da una tasca
“Inizio a credere che la mattina ti limiti le facoltà mentali fufufu. Non ci arrivi da solo? Potrebbe essere un appuntamento … fufufu” disse maliziosa
“So che nessuna può resistere al mio fascino, ma non mi inganni carina, questo è un tuo stratagemma per prendermi nuovamente per il culo”
“Se le cose le sai perché chiedi? Fufufu”
Sul volto di Kidd si allargò un ghigno che faceva invidia a quelli di Law
“Interessante, non hai negato il mio fascino”
Law si rese conto dell’errore commesso e tentò di rimediare
“Questo perché è inutile negare una cosa che non esiste”
Kidd le si avvicinò al volto, appallottolando intanto il foglietto di carta dietro la schiena
“Troppo tardi Trafalgar eheheh” disse con un tocco di malizia “Comunque sai perché ti ho chiesto del messaggio?” fece una pausa “Per fare questo!”
e le lanciò la pallina di carta in faccia. Trafalgar si ritrasse all’istante ma fu colpita.
“AHAHAHAHAHAH! Inizia la mia vendetta!”
“Considerati morto Eustass-ya!” gli rispose glaciale
“Ahahahahah dovevi vedere la tua faccia! Ahahahaha mi spiace Trafalgar ma te la sei cercata, con me non si scherza ahahahah”
Law lo stava fulminando, e lo incenerì ancora di più quando vide cosa stava prendendo dalla tasca. Era una fetta di pane! PANE!
“Che fai con quella cosa?” chiese inorridita
“Eh? Me la mangio no? È pane”
“Lo vedo che è pane, ma perché devi mangiarlo qui?!”
“Non ho fatto colazione stamattina e ho preso la prima cosa che mi è capitata da poter mangiare. Hai qualcosa incontrario?”
Kidd non capiva la sua reazione, era normalissimo pane. Magari era solo arrabbiata per la sua vendetta ma non voleva ammetterlo.
“Nient’affatto! Io adesso vado in classe”
e si allontanò
“Ehi aspetta! Bah, chi la capisce è bravo!”
“Giorno Kidd!”
 arrivarono Penguin e Shachi, allegri come al solito
“Giorno …”
“Cosa è successo tra te e Law?” chiese Penguin
“Già, perché sembra così arrabbiata?” continuò Shachi
“E io che ne so, tutt’un tratto è impazzita!”
Lo sguardo dei due ragazzi cadde sul pezzo di pane che il rosso stava addentando
“AHH!” gridarono all’unisono
“Che vi prende?!”
“Ecco, sappiamo perché è arrabbiata …” iniziò Shachi
“Il fatto è che lei … odia il pane …” concluse Penguin
“Non ci credo! Ma che assurdità è questa? Solo una tipa come lei può odiare il pane!”
"Aspetta un attimo … potrei usare la cosa a mio vantaggio eheheh …" pensò Kidd
“Ok io vado in classe, a dopo” salutò sbrigativamente i due e si diresse in aula.
Entrò e si sedette al suo posto, trovandovi vicino Law. Tirò fuori anche l’altra fetta di pane e iniziò a mangiarla, pregustandosi la reazione della compagna, che non tardò ad arrivare.
“Eustass-ya, togli quel coso dal banco”
“È sul mio che ti frega?”
“Le briciole finiscono anche sul mio”
“La verità è che non vuoi il pane perché ti spaventa ehehe”
“Figuriamoci se ho paura di un pezzo di pane!”
era davvero furiosa, anche se agli occhi degli altri poteva sembrare calmissima.
“Ne vuoi un pezzo? Ahaha”
“No grazie”
Si girò verso la finestra dando le spalle a Eustass che se la rideva.
“Dai ammettilo ahahahah” continuò a stuzzicarla.
Law si girò di scatto
“Non mi fa paura, semplicemente lo odio! Sei contento adesso Eustass-ya?”
Kidd doveva ammetterlo, far impazzire Law era davvero esilarante!
“AHAHAHAHAH non sai quanto!”
In quel momento entrò il professore e iniziò la lezione.
“Adesso sai cosa succede se mi fai arrabbiare e ti avverto che posso essere molto peggio di te, dolcezza eheheh” disse Kidd ghignando sadico
“La partita è appena iniziata, Eustass-ya” gli rispose glaciale Law.
Questa adesso era questione di orgoglio, nessuno dei due voleva dimostrarsi più debole dell’altro. Chi vincerà la guerra?
Risultato: Law 4 – Kidd 2.
  
NOTE DELL’ AUTORE
Buona sera a tutti! Rieccomi qui con il terzo capitolo, sinceramente non pensavo di riuscire a pubblicarlo stasera ma ce l’ho fatta! Cosa vi posso dire? Beh innanzi tutto è iniziata a emergere la vita privata del nostro amato Kidd e non sembra essere tutta rose e fiori. La madre di Kidd ho deciso di inventarla perchè non c’era nessun personaggio che poteva recitare quel ruolo, quindi ecco a voi Eustass Karin. Tra Kidd e Law iniziano tuoni e fulmini con una rivincita del rosso. Fatemi sapere cosa ne pensate, soprattutto del carattere di Kidd che è stato soggetto di discussioni nel capitolo precedente.
Ringrazio tutti quelli che leggono la storia, l’hanno messa tra le seguite e le preferite e ringrazio Pandiva, LevyChan98 e Lunaix per aver recensito!
Alla prossima, ciaooooooo!!!

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Capitolo 4
*** Lezioni private ***


“TRAFALGAR!” gridò furioso Kidd
“Che c’è Eustass-ya, non ti piace come ti ho rinnovato il look? Fufufu”
“Brutta strega come hai osato! Grrr”
“AHAHAHAHAHHA CAPITANO MA COME LO HAI CONCIATO?! AHAHAHAHHAHAHAHA” piangevano dal ridere Shachi e Penguin
“Tacete voi, idioti! Grr questa Trafalgar non te la perdono!”
“K-kidd ahahahha dai su pfff ahahaha calmati. Ahahahah è inutile non ci riesco, fai troppo ridere ahahaha!” tentò di dire Killer
“Ti ci metti anche tu Killer?!”
Era l’intervallo del terzo giorno dall’arrivo di Kidd e dell’inizio della sua guerra con Law. Il giorno prima lo aveva visto vincitore ma naturalmente la bella e spietata Trafalgar aveva pensato di vendicarsi dell’affronto subito colpendo Kidd nell’orgoglio. L’ora precedente avevano avuto lezione di storia con il professor Bokuden, famoso per saper far addormentare molti dei suoi allievi. Law aveva previsto che Kidd non essendo abituato sarebbe crollato dopo cinque minuti, così si era portata da casa tutto il necessario per fargli avere un piacevolissimo risveglio. Come volevasi dimostrare il rosso si era addormentato e lei aveva iniziato la tortura.
Cosa aveva fatto?
Lo aveva agghindato come una ragazza. Gli aveva messo tra i capelli fermagli a forma di stella, gli aveva legato qualche ciocca con dei nastri rosa, facendogli i fiocchi naturalmente, gli aveva messo l’ombretto oro con i brillantini (infondo era già truccato, stava solo completando il lavoro) e per finire gli aveva fatto indossare una collana con un enorme ciondolo a forma di cuore e un braccialetto con i ciondolini a forma di orsetti. Tutto questo mentre Kidd dormiva beatamente. Né lui né il prof si sono accorti di niente.
Si è svegliato all’intervallo e quando i suoi amici si sono avvicinati hanno iniziato a ridergli in faccia così prese uno specchio, casualmente appoggiato sul banco di Law e vide il disastro.
“Eustass-ya è incredibile che tu non ti sia svegliato fufufufu!”
“Muori stronza! Vado in bagno a ripulirmi!”
“Stai attento, magari qualche ragazzo cercherà di corteggiarti ahahahah!” lo scherzò Shachi
“Se dovesse succedere vi prendo a pugni entrambi!”
Kidd iniziò a togliersi tutta quella robaccia da mocciose prima di andare in bagno a levarsi l’ombretto. Intanto tutti se la ridevano, che continuassero, poi avrebbe riso lui!
 
Mai si era sentito così in imbarazzo prima d’ora, non gli era mai importato niente di cosa gli altri pensassero del suo aspetto perché ne andava fiero, ma andare in giro con quell’odioso ombretto era tutt’altra cosa.
“Fiii fiuu!” l’ennesimo fischio di apprezzamento ricevuto
“Se becco chi è stato lo faccio secco! Grr” era snervante!
Prima che potesse entrare in bagno fu chiamato
“Eustass, devo parlarti” era il prof di matematica, il signor Kuro.
Kidd si girò e quello vedendolo rimase perplesso ma continuò a parlare
“Ehm … Dunque abbiamo valutato i tuoi test di iscrizione e ti informo con rammarico che non sono andati molto bene. Non hai superato quelli di scienze, matematica e fisica. Adesso non allarmarti gli esiti non hanno influenzato minimamente la nostra opinione su di te, anzi siamo convinti che queste insufficienze siano dovute al fatto che il programma nella tua vecchia scuola fosse indietro rispetto al nostro. Quindi io e il preside abbiamo pensato di affidarti un tutor che ti aiuti a rimetterti in pari con il resto della classe.”
“Cosa, un tutor?” chiese poco entusiasta
“Sì, presentati all’ufficio del preside nella pausa pranzo così lo conoscerai. Arrivederci” e se ne andò.
“Ci mancava solo questa” pensò Kidd.
 
Tornò in classe dopo essersi ripulito e vide una scena che avrebbe preferito non vedere: Penguin e Shachi stavano giocando con fermagli e nastrini.
“E poi prendete in giro me, guardatevi, siete ridicoli!”
“Ahahahahah infatti ti stavamo prendendo in giro” disse Shachi
“Che peccato che ti sei tolto tutto, stavi così bene Eustass-ya … fufufufu”
“Tu zitta che se ti prendo ti concio io per le feste!”
“Chissà come starebbe bene il capitano con un nastro tra i capelli” pensò sognante Penguin
“Io non metto quella roba Pen-ya” disse con disappunto
“Ah no, e allora da dove hai preso tutti questi, hai forse derubato una bambina?” chiese Kidd, pronto a cogliere ogni possibilità di vendetta
“Sono cose che avevo e che portavo da bambina, ora non le indosso più” spiegò lei
“Come hai fatto a trasformarti da tenera bimba a glaciale ragazza?” chiese curioso Killer
“Sono cresciuta e basta Killer-ya” disse giocando distratta con uno dei nastri.
Kidd avvertì qualcosa di strano, ma quella sensazione svanì subito quando Trafalgar ghignò. Brutto segno.
“Invece Eustass-ya non è cresciuto affatto, è ancora un ragazzino fufufufu”
“Ma si può sapere perché mi tiri in ballo? Grr!”
 
***
 
Era la pausa pranzo e Kidd si stava dirigendo all’ufficio del preside come gli era stato chiesto. Vi entrò e vide il signor Kuro in piedi vicino alla scrivania dove era seduto il preside. Non era la prima volta che lo vedeva ma faceva sempre lo stesso effetto. Ammirazione. Edward Newgate , detto da tutti Barbabianca, suscitava in tutti ammirazione.
“Accomodati figliolo” gli disse paterno, per lui tutti in quella scuola erano come figli.
“Bene Eustass, come ti ho detto prima io e il preside ti assegneremo un tutor che dovrebbe essere qui a momenti.”
“Senta a me non servono tutor, mi rimetterò alla pari da solo”
Toc toc in quel momento bussarono alla porta
“Credo sia qui, avanti!”
Dalla porta entrò una figura che Kidd non tardò a riconoscere
“Scusate il ritardo. Oh, Eustass-ya, che ci fai qui?”
“Benvenuta figliola. Bene adesso che siete presenti entrambi posso dirvi che farete coppia finche questo ragazzo non supererà gli esami” proclamo Barbabianca
“È uno scherzo vero?!”
“Io spiegare a lui?”
“Farmi spiegare da lei?”
“NON ESISTE!” dissero Law e Kidd in coro
“Gurararara! Vedo che siete già in sintonia! Gurararara!”
“Vede signore, abbiamo fatto la scelta giusta”
“Nient’affatto! Io mi rifiuto, non ho alcuna intenzione di sorbirmela più di quanto già non faccia!”
“Senti chi parla, io sopporto te Eustass-ya fufufufu”
“Ehi Kuro, non pensi che questi due formino una bella coppia? Gurararara!”
“Neanche per sogno!” risposero i diretti interessati
“Gurararara! Comunque ho preso la mia decisione quindi fate come vi dico. Kidd ti do tempo due, massimo tre settimane e poi dovrai ridare gli esami. E adesso fuori da qui mocciosi! Gurararara!”
E si ritrovarono con la porta sbattuta in faccia.
“Visto che non abbiamo altra scelta mettiamo subito le cose in chiaro Eustass-ya: ti spiegherò un’ora al giorno dopo la scuola, resteremo in aula e poi mi riaccompagnerai a casa”
“Frena, frena, io non ho alcuna intenzione di fare questa stupidaggine! E poi perché mai dovrei riaccompagnarti a casa?”
“Primo: per quanto odi ricevere ordini, non possiamo fare altrimenti; il preside è stato molto chiaro. Secondo: spreco il mio tempo per aiutarti, in qualche modo dovrai pur sdebitarti fufufufu”
“Grr sei odiosa!”
 “Faccio del mio meglio Eustass-ya” disse iniziando a dirigersi verso la loro classe, seguita da un Kidd tutt’altro che entusiasta.
 
***
 
“Dove pensi di andare Eustass-ya?”
Erano finite le lezioni, il che significava tutoraggio con Trafalgar.
“Lontano da te e da questo stupido libro di scienze!”
Avendo avuto quel giorno lezione di scienze i due, o meglio Law, avevano deciso di iniziare le lezioni private da quella materia.
Non avevano nemmeno iniziato che già Kidd non ne poteva più e decise di rifugiarsi in bagno, visto che non poteva tornarsene a casa perché la sua amorevole compagna gli aveva sequestrato la cartella.
“Scordatelo, tu adesso ti siedi qui e fai il bravo, Eustass-ya”   
“Non darmi ordini!” detto questo uscì dall’aula.
Stette in bagno circa un quarto d’ora per calmarsi. Assurdo, era tutto assurdo. Perché il destino gli era avverso? Ok forse non era certo il tipico bravo ragazzo, no proprio non lo era, ma non meritava comunque di dover subire simili affronti. Non aveva ancora avuto occasione per rifarsi con Trafalgar dello scherzo fattogli che adesso doveva dipendere da lei! Per uno orgoglioso come Kidd quello era uno strazio.
Si decise finalmente a tornare in classe, magari Trafalgar si era stancata di aspettarlo e se ne era andata. Percorse lentamente il corridoio con le mani in tasca.
“E questo che diavolo è?” disse accorgendosi di avere qualcosa di strano nella tasca “Ah e uno di quegli stupidi nastri rosa! Tsk potrei anche usarlo per strozzare Trafalgar, magari poi ci penserà su due volte prima di rifare una cosa del genere”
Si fermò davanti alla porta della classe per poi indietreggiare subito
“Non ci credo è ancora lì!” pensò
Spiò dalla porta e la vide intenta a studiare … ah sì, il libro di scienze. Tornò a nascondersi dietro al muro.
“Che faccio adesso? Non mi va di tornarmene in bagno …”
“Eustass-ya, era ora che tornassi”
Kidd sussultò sul posto e si voltò, di fianco a lui c’era Law che lo fissava accigliata.
“Sappi che io non ci guadagno niente ad aiutarti, almeno potresti mostrarti un po’ più riconoscente e ben disposto a lavorare, altrimenti sai che ti dico? Che puoi arrangiarti! A te la scelta Eustass-ya, tanto sei tu a rischio bocciatura”
Cavolo, in effetti non aveva tutti i torti … ma Kidd era pur sempre Kidd.
 “Grr senti un po’ non te l’ho chiesto io di aiutarmi. Certo, lo ammetto, hai ragione ad essere incazzata con me per come mi sono comportato, ma tu non ti sei fatta un esame della coscienza? Come pensi che mi senta io a dover dipendere da te? Da te che dal primo momento che ci siamo incontrati non fai altro che prenderti gioco di me, da te che proprio oggi mi hai conciato come una ragazza umiliandomi davanti a tutti! Se fossi più gradevole non avrei certo di che lamentarmi …” si sfogò
“Ho capito Eustass-ya, il tuo problema è che non sai accettare le sconfitte, fufufufu” ghignò sadica.
No un momento, c’era qualcosa che non andava. Lui l’aveva praticamente insultata e lei se ne usciva così, come se tutto le fosse scivolato addosso? Si aspettava di tutto, altri insulti, uno schiaffo o che addirittura scappasse via in lacrime, e invece niente. Come faceva questa ragazza a rimanere così impassibile?
“Pensavo di tenerle in caso di future necessità ma mi costringi a servirmene subito, fufufufu”
Law estrasse dalla tasca della gonna il suo cellulare e poi lo mostrò a Kidd
“Vedi Eustass-ya, queste sono foto che ti ho scattato di nascosto stamattina”
“Tu cosa?! Maledetta!”
tentò di afferrare il telefono ma lei fu più veloce
 “Se non fai quello che ti dico le spedirò a tutta la scuola fufufufu” ghignò ancora più sadicamente “Adesso sei in mio potere, Eustass-ya”
“Non ci sperare!”
Kidd le rubò il cellulare e cancellò tutte le foto
“È inutile, le ho inviate alla mia posta elettronica. Non puoi eliminarle fufufufu”
“Dannazione! Grr!”
Era fregato.
“Adesso muoviti, torniamo ai nostri posti e segui la mia spiegazione fufufufu”
Anche se riluttante il rosso dovette fare come detto, non poteva rischiare altre umiliazioni.
“Trafalgar” le disse “Questa storia non durerà a lungo”
Law non rispose, si limitò a sedersi al suo posto e aspettare che l’altro facesse lo stesso.
 
***
 
“Quindi come ti ho detto il controllo dell’omeostasi avviene attraverso due meccanismi: il sistema di retroazione negativo e il sistema di retroazione positivo …”
Il rosso doveva ammetterlo, Trafalgar era bravissima a spiegare biologia; sembrava quasi un vero dottore! Fin’ora aveva capito tutto anche perché lei gli rispiegava le cose più e più volte per aiutarlo. L’unica cosa che non aveva capito era lei.
Non lo aveva rimproverato per ciò che aveva detto, si era semplicemente vendicata con un ricatto ma anche così c’era qualcosa che non andava. Se ne era accorto Kidd che nella sua voce vi era un tocco di freddezza in più, ma allora perché non reagiva? Non era certo la tipa che ha paura di farsi rispettare.
“Non capisco” disse Kidd
“Che cosa, Eustass-ya?”
“Non capisco te”
“Che intendi dire?” chiese sorpresa
“Prima ti ho insultato e tu non hai battuto ciglio. Perché?”
“Ho imparato a non rispondere alle provocazioni, Eustass-ya”
“A chi credi di darla a bere? Proprio tu non risponderesti alle provocazioni, per quanto ne so il tuo nome completo potrebbe essere Trafalgar Vendetta Law”
Lei non rispose.
“Vedi come fai? Quando la discussione diventa scomoda per te la interrompi e basta! Sembra che tu abbia paura!” ricominciò ad alterarsi “Ancora non dici niente? Va bene ho capito, con te è inutile parlare!” concluse guardando altrove.
Law era indecisa se rispondere e su cose effettivamente poteva dire.
“È la mia natura …” bisbigliò piano, quasi impercettibilmente ma Kidd la sentì e si rivoltò verso di lei che teneva lo sguardo basso.
“Si diventa così per forza Eustass-ya, altrimenti non si sopravvive …”
Le costava molto dire quelle parole. Non aveva mai esternato i suoi pensieri con qualcuno che conosceva a malapena ma Kidd le infondeva una strana fiducia, come se lui potesse capirla.
“Anche tu hai ragione, ma non riesco a essere più gradevole. Sono solo una ragazza di ghiaccio …”
Queste ultime parole colpirono Kidd. Allora l’aveva ferita. Inoltre gli tornò in mente quello che aveva detto Killer.
Law si ricompose all’improvviso
“Ok parentesi chiusa, torniamo a biolog- Ma che fai Eustass-ya?!”
Kidd si era alzato e si era messo dietro di lei; aveva preso il nastro che teneva ancora in tasca e lo legò tra i capelli di Law, poi tornò a sedersi di fronte a lei.
“Ecco, adesso sei più gradevole Trafalgar …” le disse
Law si toccò il nastro rosa e sorrise timidamente.
Quanto diavolo era bella quando era naturale?
Kidd si perse a guardarla e arrossì.
“Ma a cosa vado a pensare adesso? Riprenditi Kidd!” si diede mentalmente dello stupido.
“Ehi Trafalgar, vediamo di finire la spiegazione ora” disse impacciato.
Finirono dopo dieci minuti.
“Eustass-ya, non starai dimenticando qualcosa? Mi devi riaccompagnare a casa fufufufu”
“Per te ogni scusa è buona per starmi vicino ammettilo” ghignò Kidd.
I due iniziarono a incamminarsi.
“Mi hai scoperta fufufufu. Figurati, te lo chiedo solo perché non è prudente tornare a casa da sola a un certo orario”
“Te lo chiedo? Diciamo pure che mi hai costretto”
“Ok, ti ho costretto Eustass-ya, ma sappi che questo è il minimo che ti costringerò a fare. Sei ancora in mio potere fufufufu”
“Non per molto, io non prendo ordini da nessuno. Troverò il modo per eliminare quelle foto!”
“Staremo a vedere fufufufu”
Arrivarono a casa di Law.
“Bene sono arrivata. A domani Eustass-ya”
“Tsk a domani”
Law si toccò ancora una volta il nastro, mentre Kidd si stava già allontanando, e sorrise.
“Aspetta”
Lo raggiunse e gli si mise davanti
“Se supererai i test e se non mi farai arrabbiare fino a quando avrai gli esiti, prometto che eliminerò le foto” disse furba.
Non aveva saputo resistere ricordando il gesto di quella testa rossa.
Kidd dal canto suo non poté non pensare che fosse adorabile con quel nastro e con quel sorriso furbo, sorriso e non ghigno.
Così le prese il mento tra le dita, cogliendola alla sprovvista, e avvicinò il volto al suo.
“Come mai tutta questa premura nei miei confronti?” ghignò
Law si perse in quelle pozze d’ambra che erano gli occhi di Kidd, ma perché le faceva uno strano effetto la sua vicinanza?
“Premio di consolazione per i perdenti” rispose alzando le spalle
“Non avevo dubbi ahahah”
La lasciò andare e proseguì la sua strada.
“Staremo a vedere Trafalgar! Ahahah”.



NOTE DELL'AUTORE
Salveeeeee gente!!! Rieccomi dopo un enorme periodo di assenza per il quale chiedo scusa <3 Il fatto è che sono stata impegnata con l'altra storia e con la scuola, ma per farmi perdonare ho scritto un capitolo più lungo (a proposito, complimenti a tutti quelli che sono arrivati qui infondo, siete GRANDI!!!! *^*)
Come vi sarete accorti sta nascendo qualcosina tra Kidd e Law, quanti pensavano che si sarebbero baciati? Su le mani, su le mani! Beh non potevo lasciarli fare, altrimenti che gusto ci sarebe stato a continuare questa storia? ^^
Devo fare giusto un paio di chiarimenti:
1) Bokuden professore di storia: lui per chi non si ricordasse e il nonno di Apis e appare nella saga di Warship. Ho pensato fosse perfetto perchè ama le storie antiche e ha fatto addormentare i nostri pirati.
2) Kuro professore di matematica: Lui è stata una scelta un po' azzardata ma penso che il capitano Kuro essendo amante dei piani ben calcolati potesse interpretare bene questa parte
3)Barbabianca preside: di lui non dico niente, è un mito che si spiega da sè *^*

Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa storia e in particolare Lunaix per aver recensito il capitolo precedente. Fatemi sapere cosa ne pensate ^^
Alla prossima (spero vicina)
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Law decise finalmente di alzarsi dal letto dopo esservi rimasta sdraiata per più di un’ora. Erano le 6.00 del mattino, il che significa che era sveglia da prima delle 5.00, ma lei non sentiva la stanchezza, era abituata a dormire poco la notte e a svegliarsi presto.
Il mattino era il momento che preferiva in assoluto, solo in quel momento si poteva sentire il profumo della giornata. Si poteva sentire il profumo della pioggia, quello del vento freddo invernale, quello della frescura estiva, oppure, come quella mattina, l’aria frizzante primaverile. A volte restava sveglia tutta la notte, seduta sul letto appoggiato alla parete di fronte alla finestra, ad aspettare l’alba solo per assaporare fino in fondo quei momenti idilliaci.
Andò verso la finestra e l’aprì lasciando che un vento leggero le accarezzasse il volto; aveva ancora un po’ di tempo per bearsi di quella tranquillità. Iniziò a vestirsi lentamente con l’uniforme scolastica, una semplice camicia bianca con una gonna blu corta fin sopra il ginocchio. L’uniforme maschile differiva solo per i pantaloni neri.
Dopo di che andò in bagno a sistemarsi e a prendere la trousse dei cosmetici per truccarsi a scuola, tornò in stanza e la mise in cartella. Il suo occhio cadde sulla scrivania dove tra un mucchio di libri, quaderni e fogli spiccava un nastro rosa solitario. Un ghigno le affiorò sulle labbra. Eustass-ya era proprio strano, prima ti insulta e poi diventa dolce, valla a capire quella testa rossa!
Le tornò in mente che da adesso sarebbe stato il suo “schiavetto”, altrimenti lei avrebbe fatto circolare in tutta la scuola le sue foto.
Era cattiva? Sì.
Uscì da casa diretta verso la scuola pregustandosi ciò che aveva in serbo per il suo Eustass-ya.
 
***
 
Un piano. Gli serviva un piano.   
“Non ti viene in mente niente? Dai pensaci bene Killer!”
“Mi spiace Kidd ma non è facile, ti sei cacciato proprio in un bel guaio, e dire che ti avevo avvisato!”
“Non mi servono i tuoi te l’avevo detto ma un piano!”
“È inutile hai le mani legate, tutto quello che farai o dirai potrà essere usato contro di te. Ti consiglio di assecondarla finche non sarà lei a restituirti le foto.”
“Killer adesso mi sembri uno di quei poliziotti dei telefilm. Comunque non posso aspettare, io non mi faccio manipolare da nessuno, soprattutto non da Trafalgar!”
“E che vorresti fare allora?”
“Non lo so, mi servirebbe qualcosa con cui ricattarla a mia volta, ma deve essere qualcosa di drastico! Una cosa che vale più delle mie orribili foto.”
“Mmh …”
“Killer, andiamo, tu la conosci da molto tempo dovrai pur sapere un suo punto debole!”
“Mi spiace ma Trafalgar non è il tipo che si mostra debole”
“Dannazione … tsz!”
Kidd e Killer stavano andando a scuola e il rosso non aveva potuto far a meno di raccontare al suo nuovo amico ciò che gli era successo il pomeriggio precedente, inutile dire che aveva volontariamente omesso il suo “momento tenero” con Law.
Sperava che il biondo gli avrebbe dato man forte ma anche lui non sapeva che fare. 
A detta sua se ne doveva stare buono e obbedire come un cagnolino, figuriamoci se Eustass Kidd poteva esserne capace. A questo punto avrebbe anche potuto obbedire a sua madre, no? Pensandoci bene sua madre e Trafalgar sarebbero potute andare d’accordo: entrambe godevano nel torturarlo.
“Forse una cosa la puoi fare …”
“Cosa?”
“Potresti tenerla d’occhio e al primo passo falso usarlo a tuo vantaggio”
“Beh non è un gran che come idea”
“Sempre meglio di niente Kidd”
I due arrivarono in classe e poco dopo arrivò anche Law.
“Buongiorno Killer-ya, Eustass-ya … fufufu”
“Giorno” salutò il biondo mentre Kidd sbuffò
“Qualcosa non va Eustass-ya? Fufufu”
“Lo sai benissimo, ricattatrice!”
“A proposito di questo, avrei bisogno di un tuo favore: vammi a comprare qualcosa alle macchinette, ma mi raccomando poche calorie, tanto gusto, non troppo grande ma neanche piccolo e poco costoso. Scegli pure quello che vuoi fufufu”
“Ehhh? Vattelo a prendere da sola! E poi che razza di descrizione è?!”
“Mmmh e va bene ci vado io, ne approfitterò per mostrare a qualcuno le tue foto …” disse fingendo noncuranza.
Fece per girarsi ma Kidd la fermò all’istante.
“Guai a te se ci provi!”
Law ghignò come se volesse dire “Allora vacci tu”, Kidd afferrò il concetto e ringhiò in risposta
“Grr ho capito! Dammi i soldi. Guarda te cosa mi tocca fare …”
“Oh sei davvero gentile Eustass-ya, tieni”
“Evita di prendermi in giro, rompiscatole!”
Kidd prese i soldi e andò alle macchinette.
Domanda cruciale. Cosa le doveva prendere? Sfortunatamente per lui le macchinette non vendevano veleno, oppure lo avevano finito …
“Si arrangia, si mangerà quello che le porto!” digitò i tasti per prendere un pacchetto di schiacciatine, di quelle non avrebbe dovuto lamentarsi.
Si abbassò per prendere il pacchetto quando avvertì che qualcuno si stava avvicinando, così voltò la testa verso destra. Prima che potesse rendersene conto si ritrovò per terra con un peso sullo stomaco.
“Ahi che male …” mormorò il peso
Il rosso aprì gli occhi e vide da cosa era stato travolto: una ragazza.
“Ma che diavolo …?” esclamò sorpreso
La ragazza si ridestò all’istante e iniziò a scusarsi alzando e abbassando la testa rapidamente.
“Mi scusi tanto signore non l’avevo vista! Non ricapiterà più mi perdoni!”
“Ehi tu, ti sembro forse un vecchio?!”
A quelle parole la ragazza si fermò di colpo e abbassò gli occhiali rossi che aveva sulla testa per vederci meglio
“AH! E tu chi saresti?”
Questa tizia era proprio strana.
“Chi sono io? Chi sei tu piuttosto! Sei tu che mi sei caduta addosso!”
“Già è vero, scusami ancora! Se posso fare qualcosa …”
“Potresti alzarti, sai non sono molto comodo!”
I due si rialzarono e Kidd guardò ancora quella ragazzina. Aveva i capelli corti blu, gli occhi scuri e un paio di occhiali rossi con le lenti rettangolari.
“Scusami ma vado di fretta!” e iniziò a correre, solo che non si accorse del muro di fronte a lei e vi andò a sbattere. Si riprese subito e riprese la sua corsa.
“Questa è una scuola di matti! E quella se ne è andata senza che potessi dirle niente!”
Scocciato si diresse in classe.
 
***
 
“Capitano è un tuo dovere!”
“Non mi interessa”
Kidd era appena tornato in aula e vide uno strano raggruppamento davanti al suo banco. Avvicinandosi vide che Killer, Penguin e Shachi erano in piedi intorno a Trafalgar, comodamente seduta al suo posto, e a una ragazza che le stava in piedi di fronte e si agitava tutta. Non tardò molto a riconoscerla, era la stessa di pochi minuti fa. Però, era stata davvero veloce.
“Che cos’è questo assedio?” chiese Kidd
“Oh Eustass-ya, credevo ti fossi perso”
“Io non mi perdo! Ho avuto un contrattempo, del tipo la ragazzina qui presente mi è precipitata addosso” sbottò infastidito
“Hai avuto l’onore di conoscere Tashigi!” disse Penguin
“Già, bella ma sbadata ahahahah” continuò Shachi
“È stato un incidente e voi due finitela! -disse Tashigi imbarazzata- Tornando a noi Law, tu devi venire oggi; in quanto capitano è un tuo dovere!”
“Ti ho già spiegato che non posso”
“Ma di cosa stanno parlando e perché la chiama capitano?” chiese Kidd ai ragazzi
“Certo tu non puoi saperlo” disse Killer
“Vedi, Law è il capitano della squadra di kendo della scuola” proclamò estasiato Shachi
“Però è strano che tu lo chieda solo ora, non ti è mai interessato che io e Shachi la chiamassimo capitano” notò Penguin
“Beh non ci ho fatto caso, e poi sembra quasi normale visto che voi la seguite come cagnolini”
“EHI NON È AFFATTO GENTILE!” risposero i due in coro
“Ma è vero ahahah” puntualizzò Killer
“Tashigi-ya l’ho detto stamattina agli allenamenti che avevo un impegno ed ho affidato a Roronoa-ya il mio compito”
“Lo so ma lui non vuole occuparsene! È cocciuto! Non puoi proprio rimandare questo impegno?”
Law indicò Kidd
“E io che centro adesso?”
“Devo dargli ripetizioni su richiesta del preside”
“Per me puoi anche farne a meno” precisò il rosso sentendosi al centro di un’attenzione non voluta.
“Prima finiamo e meglio è Eustass-ya, non mi va di perdere troppi giorni. A questo punto Tashigi-ya affido a te il lavoro”
“A-a me? Sei sicura capitano?”
“Infondo devi solo seguire gli allenamenti di quelli del primo livello, puoi farcela tranquillamente. Vedi di non deludermi”
“Va bene capitano non preoccuparti!” rispose entusiasta Tashigi.
Era orgogliosa dell’incarico ricevuto, il che significava che Law riconosceva le sue capacità di spadaccina e una sua gratificazione era davvero rara. E così come era comparsa sparì nel corridoio: di corsa.



NOTE DELL’AUTORE
Ciaooooooo a tuttiiii! Come vanno le cose? ^^ Eccomi con il quinto capitolo, decisamente più corto del precedente. Iniziamo col dirne qualcosa: dopo quattro capitoli anche la nostra Law inizia ad avere tutti i riflettori puntati su di lei e così sarà anche nel capitolo successivo. Ho voluto iniziare parlado un po’ della sua personalità, scegliendo come suo "regno" la mattina. Perchè? Ho pensato che la notte fosse troppo comune, e infondo per me gli si addice di più il mattino; Trafalgar è un ottimo stratega ma per fare dei piani bisogna sapere le condizioni presenti e io ho associato questo all’espressione "Il buon giorno si vede dal mattino". Lo so che è un po’ contorto e se aveste dei dubbi a riguardo chiedete pure ^^ Dopo di che ho svelato che è il capitano della squadra di kendo per semplice associazione spada-kendo.
In questo capitolo è comparsa *rullo di tamburi* Tashigi! Che fa parte della squadra e presto appariranno altri componenti (uno già nominato) ^^
Ringrazio tutti quelli che leggono e suguono la storia, in particolare Lunaix che ha recensito il capitolo precedente ^^
Spero che vi piaccia e se avete qualche commentino piccino picciò mi fareste davvero felice!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Tashigi era in palestra ed era di buon umore, quel giorno sarebbe stata lei la responsabile degli allenamenti dei membri del club di kendo del primo livello. Da sempre aspettava un’occasione come questa. L’arte della spada era la sua passione per questo già alle medie aveva fatto parte di un club ma non aveva un ruolo importante.  Adesso che era alle superiori e aveva affinato la sua tecnica sperava di poter essere il capitano o anche il vice, per sua sfortuna c’erano molti altri allievi più bravi di lei. Dopo che il capitano Mihawk, detto occhi di falco, si era diplomato il suo posto avrebbe dovuto prenderlo Roronoa ma lui era interessato solo ai suoi allenamenti così il capitano divenne Trafalgar, sola ragazza oltre a lei. Tashigi non si era certo persa d’animo, anzi aveva cercato in tutti i modi di migliorarsi e di rendersi utile diventando ad esempio una delle responsabili del club.
Era davvero elettrizzata.
Arrivarono tutti i ragazzi così poté iniziare. 
“Ragazzi il capitano oggi non può partecipare agli allenamenti, quindi la sostituirò io. Possiamo incominc-”
Fu interrotta dai ragazzi che iniziarono a discutere animatamente
“Cooosa?!”
“Ma come?”
“Noi siamo qui solo per vedere il capitano!”
“Parla per te, idiota, tanto meglio se non c’è!”
“Chi la sopporta quella!”
“Già si crede chissà chi tanto che non si spreca ad allenarci!”
“Smettetela di lamentarvi e iniziamo gli allenamenti!” tentò di riportarli all’ordine
“Scordatelo! Già non sopporto l’idea che una ragazza sia il capitano, non mi va proprio che sia una imbranata come te a prendere il suo posto!”
“Giusto! Vattene!”
Le cose iniziavano a prendere una brutta piega …
 
***
 
“Eustass-ya non abbiamo tutto il giorno quindi vedi di risolvere quella disequazione”
“Lo farei se sapessi come grr!”
“Te l’ho spiegato un momento fa e avevi capito”
“Era un’altra cosa!”
“No era questa, sei tu che non capisci”
“Tsz non sai spiegare”
“Io sono stata chiarissima ma tu hai l’intelligenza di una carota fufufu”
“Prova un po’ a ripeterlo!”
“Devo constatare che sei anche sordo come una carota fufufu”
“Se ti prendo ti …!” si alzò di scatto dalla sedia
“Ti cosa? Dimentichi che sono intoccabile, se mi infastidisci il tuo bel faccino femminile finisce sotto gli occhi di tutti. Che intenzioni hai?” lo sfidò ghignando sadica.
Kidd rimase in piedi a incenerirla con lo sguardo ma poi si costrinse a risedersi
“Goditela finche puoi perché poi te la farò pagare con gli interessi!”
“Fino ad allora sarò io a divertirmi fufufu adesso risolvi l’esercizio carotina-ya”
Law e Kidd stavano facendo la loro ora di spiegazione pomeridiana, oggi toccava a matematica. Trafalgar aveva saltato la sua ora di allenamento al club di kendo affidando il tutto a Tashigi.
Intanto in corridoio una ragazza correva, inciampava, e correva veloce verso la loro aula. All’improvviso comparve sulla soglia Tashigi con il fiatone e i due rimasero sorpresi.
“Law! Anf anf è successo un disastro! Anf anf” disse piegata sulle ginocchia
“Di che stai parlando Tashigi-ya?”
“Ancora questa? Che palle!” sbuffò Kidd
“Law sono tutti impazziti, si rifiutano di ascoltarmi e vogliono toglierti il ruolo di capitano!” disse sollevandosi.
Law rimase impassibile
“Ti avevo detto di occupartene tu, è inutile che vieni qui”
“Ma io …”
“Adesso ho altro da fare non posso farci niente” disse indicando scocciata Kidd
“Per me puoi fare come ti pare” sbottò in risposta il rosso
“Basterebbe solo un momento, dovrebbe importarti qualcosa visto che vogliono prendere il tuo posto!”
“Il mio posto? Non ce la farebbero neanche tra dieci anni - rispose guardando gli appunti di matematica – Se la cosa ti preoccupa tanto torna in palestra e risolvi la questione”
“Con te è sempre così! E va bene ci penso io, tanto a te non importa niente del club, anzi mi chiedo perché tu sia ancora iscritta. Se non vuoi certi impegni lascia il kendo!”
Tashigi corse via arrabbiata e in classe tornò a regnare il silenzio.
“Ti sei comportata da stronza”
“Vuoi farmi la predica Eustass-ya?”
“Tsz no io non sono certo il tipo che può farlo”
“Bene allora il discorso è chiuso”
“Davvero non ti importa niente di quello che ha detto?”
“Perché preoccuparsene? Quelli danno solo fiato alla bocca. Non ho tempo per simili sciocchezze”
“Un capitano che si fa ammutinare, non è certo un capitano eheheh” ghignò.
A quelle parole Law alzò finalmente lo sguardo per incontrare le iridi ambrate di Kidd che la incalzavano chiedendo “Dove è finito il tuo orgoglio?”
 
***

Avrebbe risolto tutto lei. Lo avrebbe dimostrato a Trafalgar. Ancora si chiedeva frustrata perché non avesse voluto intervenire, era pur sempre il suo compito. Adesso però non doveva pensarci. Percorse velocemente gli ultimi metri che la separavano dalla palestra ma andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
“Ehi capitan occhiali, come mai così di fretta?” disse il Qualcuno
“Ah Roronoa! Cosa ci fai in mezzo al corridoio!?”
Il ragazzo alzò un sopracciglio
“Questa si che è bella, te la prendi con me anche se la colpa è tua!”
Roronoa Zoro, membro del club di kendo e uno dei più bravi spadaccini della regione specializzato nella tecnica a tre spade, era un ragazzo alto muscoloso e con un’improbabile capigliatura verde che gli aveva meritato il soprannome “Marimo”.
“Adesso non ho tempo per te, devo risolvere una faccenda!”
Così Tashigi riprese la sua corsa
“Ehi aspetta!” tentò di fermarla inutilmente Zoro.
Avrebbe potuto farsi aiutare da lui, sapeva che tutti lo rispettavano, ma doveva farcela da sola, ne andava del suo orgoglio di donna!
Entrò in palestra dove regnava il caos più assoluto. Materassini, protezioni, spade di legno erano sparpagliati ovunque alla rinfusa.
“Ascoltatemi! Vi siete divertiti abbastanza, adesso si torna all’ordine!”
“Guardate chi è tornata ahahah”                                         
“Che vuoi fare, sei sola contro tutti!”
“Non mi fate paura!” dichiarò
“Hey ho avuto una bella idea eheheh diamole una lezione!” incitò uno.
I ragazzi si scagliarono contro di lei con gli shinai in mano; Tashigi ebbe giusto il tempo di raccoglierne uno da terra per poter parare i colpi e ci riuscì.
“Vi dovreste vergognare! Il kendo non deve essere usato per ferire qualcuno, dovete avere più rispetto per le spade!”
“Chiudi il becco!”
“Non ci importa niente delle tue sciocchezze!” risposero loro.
Tornarono ad colpirla e per quanto Tashigi fosse abile non poté schivare i colpi di otto ragazzi contemporaneamente. Le presero di mira le braccia, dove rimaneva più spesso scoperta. Se li avesse affrontati uno alla volta li avrebbe sconfitti in un attimo, non erano un gran che ma la loro forza era il gruppo.  Era in difficoltà purtroppo e non sapeva come uscirne.
“Che cosa succede qui, Tashigi-ya?”
Quella voce. No, non poteva essere, eppure sembrava proprio quella del capitano.
“Sembra che ci sia una rissa in atto ahahah”
Si girò di scatto verso l’entrata della palestra e sgranò gli occhi. Trafalgar Law era lì, insieme a Kidd, che la fissava indifferente ma Tashigi intravide un’ombra di preoccupazione nei suoi occhi.
“Law …” mormorò piano.                                                                          



NOTE DELL’AUTORE
Buooooona sera a tutti! ^^ Rieccomi con il sesto capitolo, o meglio, con la prima parte del sesto capitolo. Ebbene lo so che non è poi questo gran che ma ho dovuto spezzare il capitolo altrimenti sarebbe stato eccessivamente lungo, non disperate il bello verrà nella seconda parte ^^ Qualcosina però c’è anche qui...
Ringrazio tutti i lettori e Lunaix che non manca mai nelle recensioni ^^
Intanto mi scuso per tutto il tempo che intercorre tra un aggiornamento e l’altro, ma capitemi sono in un periodo pieno di impegni :’( Vi chiedo di sopportarmi e di non dimenticare questa storia, se avete dei commenti da fare sarò più che felice di rispondervi. Se al momento pensate che sia un po’ fiacca, date tempo al tempo, è solo una fase di transito, dal prossimo capitolo assicuro un risveglio ^^
Alla prossima!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


“Che cosa succede qui, Tashigi-ya?”
Quella voce. No, non poteva essere, eppure sembrava proprio quella del capitano.
“Sembra che ci sia una rissa in atto ahahah”
Si girò di scatto verso l’entrata della palestra e sgranò gli occhi. Trafalgar Law era lì, insieme a Kidd, che la fissava indifferente ma Tashigi intravide un’ombra di preoccupazione nei suoi occhi.
“Law …” mormorò piano.     
“Sarebbe questo il tuo modo di risolvere i problemi? – chiese Law – È un po’ un azzardo”
“Guardate chi c’è, il capitano Trafalgar. Non doveva disturbarsi a venire signorina, è tutto sottocontrollo: il nostro eheheh”
Lo sguardo della ragazza si indurì
“Non scherzare con me altrimenti ti ritroverai con una maschera più grande di quella che hai Spandam-ya”
Law osservò bene tutti per un tempo che sembrò interminabile
“Adesso ti sei decisa a intervenire, cos’è ti annoiavi forse?” gridò Tashigi
“La cosa si fa sempre più interessante eheheh …”
“Non iniziare Eustass-ya. A dire la verità è stata questa testa rossa a insistere perché venissi”
“Ehi attenta a come parli!”
“Posso andarmene se vuoi” ghignò il capitano ignorando bellamente Kidd
“La verità è che te ne vai perché sei una codarda” disse Hermeppo
“Questo succede quando delle femminucce si credono le più importanti” proclamò Full Body.
I due ragazzi e Spandam erano i più altezzosi della scuola e solo perché erano imparentati con importanti membri della marina militare, per citarne uno il capitano Morgan, detto mano d’ascia, padre di Hermeppo. Si erano iscritti al club in vista di un possibile tornaconto se in futuro si fossero arruolati, cosa altamente possibile tenendo presente tutti i privilegi che avrebbero.
“Le ragazze dovrebbero starsene fuori dal club, non fa per loro!”
“Già, tanto alla fine sarebbe loro inutile visto che i maschi sono nettamente più forti-ahhhh!”
Koze e Packy non fecero in tempo a finire il loro discorso che uno shinai li colpì spedendoli al tappeto.
“Chiudete il becco! Io non ho alcuna intenzione di rinunciare al kendo, sarà anche vera la superiorità fisica dei maschi ma io dimostrerò il contrario!”
Tashigi sapeva bene la realtà dei fatti: una donna è sempre più debole di un uomo. Molte volte in seguito alle sconfitte non faceva altro che lamentarsi chiedendosi perché non fosse nata maschio. Con il tempo però capì che non doveva arrendersi ma continuare a lottare per diventare la migliore spadaccina al mondo. Ci sarebbe riuscita per lei e per dimostrarlo a Roronoa, colui che le spingeva a reagire nei momenti di sconforto e suo grande rivale.
Nella palestra calò il silenzio. Tutti gli occhi fissi su Tashigi. Dopo un momento di stupore tutti i ragazzi, eccetto Koze e Packy, si misero a ridere.
“Koze, Packy siete dei buoni a nulla vi siete fatti colpire da questa imbranata!” li rimproverò Kabaji
“Ahahahah quante assurdità che dici ragazzina!” rise Jango
“Al mondo serve la forza o qualcuno di forte che ti copra le spalle. Perché tu e Trafalgar non provate a chiedere aiuto a Zoro? Ahahah” le schernì Albion
“Trafalgar il ruolo di capitano non ti si addice quindi lascialo a me!” esclamò Spandam voltandosi verso l’entrata della palestra ma lì c’era solo Kidd piuttosto scocciato
“Ma dove?” domandò confuso
“Vorresti prendere il mio posto Spandam-ya? – Law era comparsa alle sue spalle e lo guardava minacciosa – E tu Albion credi che mi serva la protezione di qualcuno? Senza parlare di voi altri che starete pensando le stesse cose ma siete troppo vigliacchi per dirle”
Analizzò con lo sguardo tutti e poi guardò Tashigi. Le sue parole l’avevano colpita. La conosceva bene perciò sapeva anche dei suoi ideali e, sebbene non credesse in tutto quello che l’altra professava, non poteva non darle fiducia in parte. Proprio per quello le aveva lasciato il comando quel giorno e nonostante lei non ne era stata all’altezza non si era sentita delusa. Se Eustass-ya non l’avesse convinta stressata non si sarebbe mai accorta di quello che le stava accadendo.
“Tashigi-ya fatti da parte, adesso ci penso io”
“Non se ne parla, ho detto che avrei risolto tutto ed è quello che farò!”
 “Non posso permettertelo. Le tue braccia sono messe male, se continuassi potresti procurarti altri danni più seri. Mi occupo io di loro.”
“Cosa pensi di fare da sola?” chiese Full Body
“Ti batteremo!” affermò Kabaji
“Ehi Trafalgar, vuoi una mano per sbarazzarti di questi perdenti? Mi prudono le mani a sentirli parlare eheh” propose Kidd scrocchiandosi le dita
“Come capitano tocca a me – ghignò – giusto Tashigi-ya?”
La ragazza annuì poco convinta prima di affiancarsi a Kidd. Non voleva farsi da parte ma Law era stata chiara.
Trafalgar impugnò uno shinai e lo puntò verso i malcapitati
“Mettiamo le cose in chiaro: se perdo lascio tutto a voi, se vinco o obbedite senza fare storie o sparite dalla mia vista”
“Ci stiamo!”
“Addosso!”
In un attimo si ritrovò circondata. Alle sue spalle i primi ad attaccare furono Koze e Packy che volevano riscattarsi per l’affronto subito poco prima.
“Prendi questo!”
Law si accorse subito dei loro movimenti e girandosi di scatto parò i colpi all’altezza delle spalle, dopo di che con una spinta allontanò le loro spade di legno per colpirli con un fendente.
Non fece in tempo a finire l’azione che dovette parare il colpo di Jango e venne subito attaccata anche da Kabaji. Senza fatica si scansò all’ultimo secondo così che il fendente di Kabaji colpì Jango.
“Ahh ma che fai?!”
“Sei tu che sei in mezzo!”
 “Ragazzi non litigate fufufu”
Law non era per niente preoccupata, scansava e parava colpi con grande semplicità. Ci voleva ben altro che quei novellini per batterla. Tuttavia otto avversari rimanevano troppi: era il momento di sbarazzarsi di qualcuno.
Puntò sui più deboli e iniziò ad assalire Koze e Packy con una serie di fendenti e montanti. I due erano così incapaci che su tre attacchi venivano colpiti da cinque perché si ferivano a vicenda cercando di proteggersi e perché Law si faceva scudo dagli altri con loro. Non durarono cinque minuti.
“Ahhh basta mi arrendo!”
“Ahh si anche io!”
E corsero via. Era il turno di Jango. Il biondo si muoveva impacciato e quei suoi occhiali a forma di cuore gli ostacolavano la vista del nemico.
Tutt’a un tratto indietreggiò e mise una mano nella felpa e estrasse un pendolo con un cerchio
“Adesso userò il mio asso nella manica! Ascolta bene Trafalgar, osserva attentamente questo pendolo e dopo che avrò contato fino a tre e detto “Jango” tu ti addormenterai!”
Law alzò un sopracciglio scettica ma quello faceva sul serio e iniziò a ipnotizzarla
“Uno … due … tre, Jango!”
Jango cadde a terra addormentato. Si era auto ipnotizzato come sempre.
“Sei il solito idiota! Adesso ci penso io!” esclamò Full Body.
Il ragazzo aveva un modo tutto suo di combattere, tra l’altro sleale; impugnava la spada con due mani ma quando era spada contro spada con l’avversario la sorreggeva con una mano sola e con l’altra sferrava un pugno. Law non doveva abbassare mai la guardia per non rischiare un occhio nero. Se era il gioco sporco che voleva lo avrebbe accontentato.  
Si erano appena scontrati e le loro spade rimanevano una contro l’altra all’altezza dei loro volti. Full Body staccò la mano sinistra dallo shinai e caricò il pugno diretto alla guancia della ragazza ma lei fu più veloce e si abbassò prima che potesse colpirla. Il giovane rimase scoperto e sbilanciato così Trafalgar ne approfittò per dargli un calcio alla caviglia destra facendogli perdere l’equilibrio. Per finire lo colpì con la spada alla spalla destra e lui fece cadere lo shinai. Fuori un altro.
Man mano che lo scontro continuava il sorriso orgoglioso di Law cresceva. Aveva già battuto metà degli avversari e ora toccava a Albion.
Albion, detto lo sfregiato perché perennemente ricoperto di bende, stava tentando un affondo diretto; a Law sembrò un serpente pronto a mordere la preda ma lei non era il topolino. Schivò il colpo portandosi a destra e provò un tondo dritto ma Albion fu veloce e lo parò. Gli shinai si scontrarono più e più volte senza che l’uno potesse primeggiare sull’altro. Albion era senz’altro portato per il kendo ma quello che gli mancava era tutta l’esperienza e la tecnica di Trafalgar. Il ragazzo preparò ancora un affondo, pensando che la sua avversaria lo avrebbe schivato come aveva fatto con gli altri, in questo modo l’avrebbe colta di sorpresa con un veloce fendente. Law non era certo sprovveduta a tal punto da rifare continuamente la stessa mossa, infatti invece di schivare l’affondo ne approfittò per fare una stoccata. Colpì lo stomaco di Albion in un punto molto delicato così che il ragazzo fu presto fuori gioco.   
“Sei finita! Ahaha” gridò Kabaji attaccandola alle spalle.
Law fu presa alla sprovvista e fu colpita.
“Ah Law!” esclamò preoccupata  Tashigi
“Tsz” grugnì Kidd, anche lui un po’ preoccupato
“E adesso tocca a me!” esclamò Hermeppo che approfittò dello svantaggio di Trafalgar per colpirla con i suoi due shinai.
Law barcollò ma riuscì a resistere e parare il secondo colpo.
“Mi avete fatto arrabbiare, peggio per voi. Se volete il gioco sporco vi accontento”
Trafalgar sapeva essere davvero spietata. Chiunque si fosse battuto con lei poteva dire che era l’incarnazione di un demone. Trovarsi di fronte i suoi occhi era come stare in un mare in tempesta e come tale lei era pronta a farti affondare.
Con una serie di fendenti mirati a parti del corpo sensibili si liberò di Kabaji e Hermeppo, tentando di allungare lo scontro il più possibile per vendicarsi a pieno.
Finirono al tappeto l’uno sull’altro, troppo doloranti per potersi anche solo lamentare.
Law si voltò a guardare l’unico rimasto, puntandogli contro lo shinai e riservandogli il ghigno più terrificante del suo repertorio.
“Manchi solo tu Spandam-ya”
Il ragazzo aveva preferito starsene in disparte e aspettare il momento giusto per vincere. Preferiva lasciare agli altri la fatica mentre lui avrebbe preso tutti i meriti.
Spandam indietreggiò e strinse di più la spada.
“Non credere di poter vincere!” disse spavaldo
“Vuoi passare ai fatti o sei bravo solo a parole?”
Visto che non si decideva attaccò lei per prima. Spandam continuava a indietreggiare dopo ogni attaccò mentre Law lo incalzava senza dargli tregua.
“Questo scontro è durato anche troppo, è ora di darci un taglio”
Detto questo Trafalgar si fermò e abbassò la spada, si voltò ghignando e si allontanò di qualche passo
“Ma cosa fa?!” chiese Kidd
“E-eh ma dove stai andando? Ti stai arrendendo forse? Ma certo hai capito la mia superiorità ahahah!” disse Spandam
“Illuso … fufufu”
Law si fermò e si rivoltò verso l’avversario che se la rideva. Impugnò saldamente lo shinai e portò le braccia all’indietro iniziando a correre verso Spandam
“Sei finito!”
“Eh?”
Appena il ragazzo si voltò vide il viso vittorioso di Law a pochi centimetri da lui e fu investito dal poderoso fendente della ragazza che lo catapultò al suolo.
“Law ha vinto, ha vinto!” gridò entusiasta Tashigi prima di saltare al collo del suo capitano
“Tashigi-ya così mi fai male”
“Ah scusami!”
E si staccò imbarazzata, doveva avere un certo contegno, infondo fino a un momento prima le aveva urlato contro.
“Law … mi disp-”
“Lascia perdere non mi importa. – Law era fatta così, non le importavano i convenevoli di tipo relazionale – Piuttosto vieni che ti medico le braccia, poi ci occuperemo di loro. Per te non è un problema, vero Eustass-ya? Eustass-ya?”
Kidd era rimasto imbambolato a guardarla. Mai aveva assistito a uno scontro come quello, Trafalgar era davvero forte.
“Eh? Ah sì, fai come vuoi” disse voltando la testa di lato
“Che ti prende Eustass-ya, non dirmi che sei rimasto stupito per ciò che hai visto”
“Ma fatti gli affari tuoi! E comunque non sei stata niente di eccezionale”
“Certo come no, lo prendo per un complimento fufufu”
“Tsz”
Kidd si fece un appunto per il futuro: evitare uno scontro con Trafalgar quando impugna una spada.


NOTE DELL'AUTORE
Ciaoooooo a tutti i miei cari lettori! <3 Scusate per il lungo periodo di assenza, spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo pieno di azione ^^ A proposito di questo mi piacerebbe sapere cosa ne pensate visto che è la prima volta che scrivo dei combattimenti.
Una piccola nota: Koze e Packy sono i due pirati che Tashigi sconfigge nella sua prima apparizione a Logue Town, mi sembrava simpatico utilizzarli ahahah
Ringrazio tutti quelli che mi seguono e Lunaix che recensisce ogni capitolo ^^ spero di ricevere altre recensioni, ci tengo davvero molto a sapere cosa ne pensate e se devo migliorare qualcosa, fatelo in nome della storia <3 :3
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


Cosa c’è di peggio che andare a scuola la mattina? Semplice: andare a scuola il sabato mattina. Praticamente riduce il weekend a una serata da sballo con gli amici e una dolorosa ripresa dall’alcool prescuola.
Questo si chiama “reato”, altro che sistema scolastico.
“Dannazione!” sbraitò Kidd.
La sveglia stava suonando da dieci minuti ma spegnerla significava accettare l’idea di alzarsi dal letto. Alla fine aveva ceduto, i suoi timpani imploravano pietà.
In più toccava a lui la colazione. Si vestì e scese in cucina con la grazia di un elefante con i tacchi dodici, imprecando ogni qual volta andasse a sbattere contro qualche oggetto.
“Kidd! Finiscila di fare baccano e prepara la colazione!”
“È quello che sto facendo! Se ti lamenti vieni qui tu!”
Casa Eustass alla mattina era un casino unico, fortuna che non vivevano in un condominio se no chissà quante volte sarebbero stati cacciati per disturbo della quiete pubblica.
“Non rispondere a tua madre – lo rimproverò Karin entrando in cucina – Piuttosto non dovresti andare a scuola?”
“Tsz dovrei ma non ne ho voglia”
“Scordati di restare a casa e se scopro che marini la scuola ti iscrivo all’accademia militare questa volta” disse puntandogli il dito contro
“Ci vado, ci vado… e per la cronaca non mi scopriresti”
“Sono una mamma, scopro tutto. È un potere sovrannaturale, un po’ come quando non trovi i calzini e devo venire io a farti vedere che sono nel cassetto sotto il tuo naso ahahah”
La serietà di prima sembrava svanita per lasciare il posto alle prese in giro sull’inferiorità di Kidd rispetto a lei. Karin da giovane era esattamente come il figlio e ora che era diventata una madre aveva conquistato il mistico potere delle donne, tradotto, era un passo davanti a Kidd.
“Quella è stregoneria. Esco ciao”
“A stasera”
Kidd andò a scuola ma si sorprese non poco trovando una folla di studenti davanti ai cancelli ancora chiusi. Riuscì a trovare quelli che per adesso poteva definire “quasi amici” in quella calca di studenti e andò da loro a chiedere spiegazioni.
“Ehi che sta succedendo qui fuori?”
“Ah ciao Kidd – lo salutò Shachi – non si sa, la scuola sembra chiusa”
“Te lo sto dicendo da ore che la scuola è chiusa per sciopero, ascolta quando ti parlo!” disse Penguin
“Sciopero? Speriamo sia uno di quelli seri e che non aprano i cancelli all’improvviso…”
“Secondo te tengono i cancelli chiusi fino all’ultimo solo per prendere in giro noi studenti? Povero Eustass-ya, la tua mancanza di intelligenza mi fa pena fufufu” lo beffeggiò Law
“Grr possibile che tu debba rompere già di prima mattina?!” le chiese seccato
“È il mio buongiorno personale, solo per te fufufu”
“Che onore…”
“Siete peggio di due bambini” li rimproverò Killer
“Ho un’idea! Visto che non c’è scuola andiamo a divertirci tutti insieme, ci state?” propose Penguin
“Ottima idea fratello!” rispose Shachi entusiasta
“Ci sto anch’io, Kidd?” chiese Killer
“Ok tanto non ho niente di meglio da fare” disse con fare menefreghista, ma in realtà l’idea gli piaceva
“Capitano vieni con noi?” chiese Shachi
“Penso che potrei raggiungervi dopo, devo andare in biblioteca adesso”
“Ahahah che secchiona!” la derise il rosso
“Io non riderei visto che mi ci accompagnerai Eustass-ya” ghignò Law
“No aspetta, cosa?! Te lo scordi!”
“Ti ricordo che devo darti ripetizioni ogni giorno, quindi approfittiamone per questa mattina così non dovremo fare lezione il pomeriggio”
“Pure il sabato mi tocca! E se mi rifiutassi?”
Trafalgar gli diede le spalle e parlò con fare falsamente innocente
“Beh in biblioteca ci sono stampanti e fotocopiatrici, potrei approfittarne per fare alcune copie delle tue foto …”
“Grrr non ti azzardare!” le si avvicinò minaccioso
“Come farai a impedirmelo?” ghignò reggendo il suo sguardo
“E va bene vengo con te!”
“Come sei dolce ad accompagnarmi Eustass-ya”
“Ti odio Trafalgar!”
“Ahahahah Kidd il capitano ti tiene al guinzaglio ahahah” risero Penguin e Shachi, i quali avevano assistito alla scena in silenzio, mentre Killer si massaggiò la fronte con una mano, consapevole di quello che stava per accadere.
“Provate a ripeterlo e vi spezzo tutte le ossa!” li minacciò furioso e stava per passare ai fatti se non fosse intervenuta Law a riportare l’ordine.
“Forza andiamo Eustass-ya – disse incamminandosi – quando avremo finito vi mando un messaggio”
“Ok buono studio ahahah” li salutarono.
 
***
 
“Di’ un po’ Trafalgar, non è che la biblioteca è una scusa per stare da sola con me?” chiese ghignando
“Ti piacerebbe. – lo squadrò – Per la cronaca ho il coraggio di chiedere a un ragazzo di uscire con me”
“Sono tutto orecchie” la incitò  
“Illuso, lo chiedo solo ai bei ragazzi”
“Ah ah spiritosa” ringhiò offeso
“Secondo me sei tu che vuoi un appuntamento con me”
“Figurati, è già tanto se ti sopporto a scuola. Non voglio che la mia vita diventi un incubo” affermò deciso
“Interessante, non hai negato la mia bellezza” ghignò
Questa frase era molto simile a quella che le disse Kidd qualche giorno fa, i ruoli ora si erano però invertiti.
“Quale bellezza?” ghignò il rosso intenzionato a vincere quello scambio di battute
“Quella che ogni giorno fissi di nascosto durante le lezioni”
“Tsz per tua informazione ti studio come nemico, tutto qui” disse imbarazzato.
Era vero, ogni tanto si perdeva a guardarla. Accidenti non era certo colpa sua se quella ragazza aveva degli occhi magnetici; inoltre quando se ne stava tranquilla in silenzio sembrava una ragazza innocua e non la sua aguzzina.
Questo però non significava niente. Kidd non era il tipo di ragazzo che si innamora. Anche lui ha avuto le sue storie, certo, ma tutte finivano nel giro di settimane per noia.
“Siamo arrivati. Entriamo grande stratega fufufu”
La voce della ragazza lo risvegliò dai suoi pensieri.
Si diressero in una delle stanze dove si poteva studiare senza disturbare o essere disturbati. Fortunatamente al sabato mattina l’edificio era poco visitato e l’atmosfera era ancora più tranquilla.
I due iniziarono la lezione di fisica.
“Non mi piace questo posto” parlò il rosso mentre si guardava intorno
“Paura dei libri Eustass-ya?”
“No ma mi mettono ansia, sembra che vogliano attaccarci da un momento all’altro”
La stanza era di dimensioni medie e dal soffitto alto, con una grande finestra che illuminava l’intero ambiente; enormi scaffali in legno di vecchi libri di medicina ricoprivano le pareti mentre al centro della stanza erano disposti tre tavoli rotondi anch’essi in legno. Chi vi entrava aveva la sensazione di essere piccolo quanto un granello di sabbia rispetto all’imponenza dei libri.
Law adorava quel posto, lì si sentiva a casa. Quando non aveva impegni le piaceva andarci per perdersi nello studio dei libri di medicina grazie ai quali aveva quasi le stesse conoscenze dei veri dottori.
“Stai tranquillo ti difenderò io fufufu”
Non c’era niente da scherzare, le biblioteche sono luoghi pericolosi! Troppi libri, troppa cultura, troppe cose da leggere, un vero pericolo per un povero cervello.
“Adesso sono più tranquillo” rispose scocciato
Kidd si guardò ancora intorno, guardò il libro di fisica sul tavolo ma rialzò subito lo sguardo e fece una domanda alla sua “tutor personale”.
“Alla fine come si è risolta la questione dei pivelli del club di kendo?”
“Niente di che. Volevano continuare a far parte del club così ho deciso di riaffidarli a Tashigi-ya, non prima di aver dato loro una punizione severa”
“Sarebbe a dire?”
“Gli ho fatto fare un allenamento durissimo e poi li ho obbligati a pulire la palestra e le attrezzature da cima in fondo. Quando hanno finito ci si poteva specchiare nel pavimento”
“Ahahahah sei davvero un capitano temibile”
“Così imparano”
Dopo qualche minuto di silenzio, il rosso riprese a parlare.
“Killer e la coppia cappello fanno parte del club?”
“No, si erano iscritti con me ma hanno lasciato quasi subito. Perché tutte queste domande? Vuoi forse iscriverti?” chiese curiosa.
Kidd non sembrava di certo un potenziale spadaccino né interessato al kendo ma magari si stava sbagliando.
“No sarebbe solo una scocciatura. Chiedevo per curiosità… e perché non ho voglia di fare lezione” confessò
“Dovevo immaginarmelo – sospirò seccata – infondo l’arte della spada sarebbe troppo complicata per te”
“Tsz non mi interessa, è una cosa da stupidi. Se bisogna lottare preferisco il corpo a corpo”
“Tipico ragionamento degli scimmioni” ghignò serafica
“Scimmione a chi? Attenta a come parli se non vuoi finire male!”
“Mi stai minacciando Eustass-ya?”
Nella sua voce, sebbene calma, si poteva scorgere una nota di malignità che non tardò a mostrare in altro modo.
“Ti do tre secondi per scusarti altrimenti dovrai faticare molto per evitare che mostri le tue foto in giro fufufu”
“Ah sì? E che vorresti fare?”
“Uno…” iniziò a contare
“Non ti permetto di manovrarmi come un burattino!”
“Due…”
I secondi stavano passando e Law era sempre più divertita. In cuor suo sperava che il rosso non si scusasse così da poter torturarlo ancora per un bel po’.
Dal canto suo Kidd era testardo ma non del tutto convinto a non scusarsi. Non aveva paura di una ragazzina odiosa, solo che non aveva voglia di implorarla per le foto.
Doveva risolvere la faccenda al più presto e pareggiare i conti con Trafalgar.
“Tre.”
Kidd non aveva parlato. Era rimasto seduto a fissarla minacciosamente in silenzio.
Law rimase piacevolmente sorpresa, il suo avversario era tosto. Poco male, avrebbe reso il tutto più divertente.
“Bene, hai preso la tua decisione. – si alzò dalla sedia – A dopo Eustass-ya” e uscì dalla stanza ghignando
“Ehi dove stai andando?” chiese il rosso ma lei non rispose.
Kidd aveva capito una cosa: stavano iniziando i guai.





NOTE DELLAUTORE
Saaaaalveeee a tutti!!! <3  Mamma mia quanto tempo che è passato... A questo proposito CHIEDO UMILMENTE SCUSA! Sfortunatamente ho passato dei mesi dinferno per impegni impegnativi (???) che mi hanno anche causato il blocco dello scrittore, ma ehi sono di nuovo qui pronta a continuare questa storia nella speranza che i miei carissimi lettori non se la siano dimenticata.
Presto avrete un nuovo capitolo promesso, fino ad allora godetevi questo ^^
Ringrazio tutti coloro che leggono, recensiscono e mettono la storia tra le seguite, preferite e ricordate <3
A presto!
Baci
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


Law si stava dirigendo nella stanza accanto, la più vicina in cui si potevano trovare dei computer. Camminava a testa alta perché sapeva di avere la vittoria in pugno. Dietro di lei Kidd la bombardava di domande e minacce varie, ma non gli dava retta; quando anche lui entrò nella stanza e vide che stava utilizzando un computer divenne più pallido di quello che era.
“Che intenzioni hai Trafalgar?!” chiese minaccioso
Law alzò gli occhi dal monitor per bearsi dell’espressione agitata del rosso e per dedicargli un altro ghigno.
“Ti ricordi Eustass-ya che avevo spedito le tue foto alla mia posta elettronica? Beh ci sto accedendo proprio ora e pensavo di inviarle a qualche nostro compagno e di stamparne qualche copia…” gli svelò il suo piano
“NON TI AZZARDARE!” la intimò raggiungendola a grandi falcate
“Chi me lo impedisce? Fufufu”
Trafalgar aveva già aperto una casella di posta e allegato le foto, doveva solo schiacciare invio. Per aumentare la suspense e far crescere l’ira del ragazzo non distolse lo sguardo da lui mentre con lentezza si accingeva a premere il tasto.
Kidd ringhiava ma non rimase fermo a far niente, anzi, velocemente afferrò il polso di Law, poi le prese anche l’altro e li tenne fermi con una sola mano mentre con l’altra cancellò il messaggio.
“Ma che fai? Eustass-ya lasciami subito!” gli ordinò lei
“Eh no, prima sistemo una cosa e poi ti mollo!” le rispose deciso.
Kidd andò a cercare le sue foto per cancellarle e ci era quasi riuscito, ma Law gli tirò un calcio sulla gamba.
“Ahia maledetta!” e senza volerlo la liberò dalla sua presa. Velocemente la mora spense il computer così che Kidd non potesse più rischiare di rovinarle i piani.
Si voltò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo; contemporaneamente Kidd aveva smesso di massaggiarsi la gamba e aveva puntato i suoi occhi in quelli di Law per poi urlarle contro.
“Sei impazzita o cosa? Mi hai fatto male!”
Law si alzò in piedi per fronteggiarlo, anche se la loro differenza di altezza era ben evidente.
“Non provarci mai più!”
I suoi occhi di ghiaccio congelarono il rosso per pochi istanti, tempo che lei ci mise a scansarlo per tornare nella sala precedente. Quando Kidd si riprese si voltò a sua volta e la bloccò prendendola per una spalla facendola girare verso di se.
“Provare a far cosa? A riprendermi la mia libertà eliminando quelle foto? Beh scordati che smetta!” le disse serio ma non aveva capito a cosa la ragazza si riferisse veramente.
Se i suoi occhi potessero uccidere, Kidd sarebbe morto da un pezzo.
“Lasciami.” Disse con il suo solito tono distaccato che ora sembrava bruciare sulla pelle del rosso.
“No. Ora mi dici che cazzo ti è preso” la detestava quando non diceva le cose per come erano veramente ma si chiudeva nel suo guscio di indifferenza.
“Non prendo ordini da te” scandì
“Sto perdendo la pazienza, o parli o ti faccio parlare!” la minacciò
“Lasciami o sei finito Eustass perché posso spargere le foto ovunque.”
Il ragazzo a quel punto non ne poteva più e la lasciò andare bruscamente.
“Tsz io ci ho provato a capirti ma sei un caso impossibile. Magari potevo aiutarti in qualche modo o, che ne so, farti calmare, ma sai che ti dico? Arrangiati!” si sfogò.
Law impassibile tornò nell’altra stanza risedendosi al suo posto e mettendosi a studiare. Tutto quello che voleva era stare da sola e levarsi dai piedi Kidd. Parlando del diavolo, il ragazzo fece il suo ingresso e si avvicinò al tavolo.
“Vattene.” Gli ordinò Law
“Sto solo prendendo la mia roba, e non prendo ordini da te”
E mentre Kidd riponeva i libri malamente in cartella nessuno dei due posò lo sguardo sull’altro. Appena finito uscì dalla biblioteca lasciando Trafalgar nel completo silenzio della stanza, riempito solo dal fragore dei suoi tormentati pensieri. 
Il tempo sembrava essersi fermato. Law era ferma sulla stessa pagina alla prima riga da un’infinità, le parole le scorrevano sotto gli occhi senza che lei riuscisse veramente a leggerle. Continuava a stringere i pugni lasciando dei solchi con le unghie e a mordersi il labbro inferiore, tutto questo perché non riusciva a smettere di pensare a cosa era successo poco prima.
Si sentiva una stupida ragazzina per come si era comportata, ma non poteva farci niente era stato più forte di lei. Tutta colpa di quell’idiota esaltato di Kidd!
Quando l’aveva bloccata si era sentita in trappola, impotente e indifesa. Il rosso ovviamente era molto più forte di lei e questo non lo sopportava, Law non voleva e non doveva farsi sopraffare da nessuno. Aveva avuto paura. Proprio come quella volta…
No, no e ancora no, doveva smettere di pensarci. Sapeva che Eustass non le avrebbe di certo fatto del male, ma allora perché aveva risvegliato in lei quegli incubi che solo le notti più oscure la attanagliavano?
Si era sentita e mostrata debole così lo aveva allontanato ergendo il suo solito muro di cinismo.
“Magari potevo aiutarti in qualche modo”
Le sue parole le risuonavano tra la mente. Che sciocco, come avrebbe potuto aiutarla se era lui la causa dei suoi affanni? O forse era lei la sciocca?
“Stupido Eustass” disse tra i denti.
In fondo in fondo sapeva che non era colpa sua…
Ora restava da capire come doveva comportarsi.
 
                             ***
 
Kidd per tutto il tragitto fino all’uscita dell’edificio non aveva fatto altro che masticare insulti vari verso Trafalgar. Era furioso! Non capiva perché quella stupida lo avesse trattato in quel modo; prima lo istiga e quando lui reagisce dà di matto, valle a capire le donne!
Si chiedeva cosa l’avesse indotta a tanto e lo aveva ripetutamente chiesto anche a lei ma si era rifiutata di rispondere. E pensare che si era quasi, e dico quasi, preoccupato per lei. Ora si trovava in guai seri: Trafalgar avrebbe diffuso le sue foto.
Il rosso si sedette sui gradini dell’entrata e tirò un pugno a uno di questi, poi si passò una mano tra i capelli. Doveva decidere cosa fare. Provare a far pace con Law o, visto che non aveva niente da perdere, tornare dentro e obbligarla a cancellare le foto?
Si arruffò di nuovo i capelli scuotendo la testa con dissenso. Cosa gli passava per la mente? Anche se aveva tormentato centinaia di secchioni e non, non se la sentiva di usare la forza con lei adesso.
Si diede dello stupido: si era rammollito di colpo, assurdo!
“Non provarci mai più!”
I suoi occhi lo avevano pietrificato. Erano decisi, freddi e, forse se lo era immaginato, gli sembrava di aver visto anche della paura. Possibile? No, insomma, Trafalgar che aveva paura di lui? Figuriamoci! Lei lo teneva ben stretto al guinzaglio. Il rosso dopo aver pensato ciò si morse l’interno della guancia, gli doleva la verità.
Prese il telefono e guardò l’orario: le 9.30. Improvvisamente gli venne un’idea, così ghignò guardando la biblioteca.
“O la va o la spacca”


NOTE DELL’AUTORE
Buongiornsera a tutti! <3 <3 Come promesso ho aggiornato presto ^^
Come avete letto, in questo capitolo le cose si complicano: iniziano a comparire tracce del passato di Law e Kidd finisce dalla padella alla brace. Chissà cosa avrà in mente... Beh per scoprirlo dovrete aspettare e leggere il prossimo capitolo ^^
Ringrazio tutti coloro che aprono per puro caso questa storia, chi la legge, chi l’ha messa tra le seguite, preferite e ricordate, e chi mi segue fedelmente! Grazie di cuore <3
Fatemi sapere cosa ne pensate per favore, il vostro giudizio è molto molto importante ^^
A presto!!!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


Dopo mezz’ora Law si decise a tornare a casa, era inutile restare in biblioteca. Aveva una gran voglia di buttarsi sul letto e ascoltare un po’ di musica per rilassarsi anche se sapeva che non avrebbe ottenuto grandi risultati. C’era un’altra cosa che doveva fare sebbene non fosse del tutto convinta: vendicarsi di Kidd divulgando le sue foto.
Non era il tipo di persona che si fa degli scrupoli, no altrimenti non avrebbe mai ricattato il rosso, però c’era una vocina che le diceva di non farlo. Una voce troppo flebile per poter essere veramente ascoltata. Alla fine si decise a compiere la sua vendetta, se non lo facesse Eustass finirebbe col padroneggiare e vincere sempre su di lei e ciò non doveva accadere per nulla al mondo!
Con il passo sicuro di chi crede di ingannare i suoi pensieri si diresse verso l’uscita. Varcata la soglia si dovette fermare, il suo sguardo si puntò dritto e duro sulla figura che le stava dinanzi. La figura che fino ad allora era rimasta seduta sui gradini si alzò a fronteggiare la ragazza.
“Che cosa ci fai ancora qui Eustass-ya?” chiese gelida Trafalgar
Il rosso la guardava inespressivo, cosa che diede molto fastidio a Law, poi si voltò e scrollò le spalle.
“Evito l’umiliazione pubblica” rispose
Law non riuscì a decifrare il tono che il ragazzo aveva usato ma a quelle parole alzò un sopracciglio confusa.
“Sarebbe a dire?” lo spinse a spiegarsi meglio
Kidd si rigirò e salì piano i gradini che li separavano, portandosi esattamente davanti alla ragazza che non si mosse di un millimetro.
“Riuscirò a non farti pubblicare le immagini” rispose rimanendo sul vago
Law fissò i suoi occhi nella vana speranza di poter intuire le intenzioni del rosso. Il ragazzo tuttavia la sorprese.
“Su avanti vieni con me” le disse prendendola per mano.
Questa volta Kidd stette molto attento a come si doveva comportare per evitare che Law reagisse male. Aveva ipotizzato che i suoi modi bruschi di prima potevano averla spaventata così decise di essere il più “delicato” possibile.
Non era premura, solo interesse personale per compiere il piano e salvare la sua reputazione!
Non fecero in tempo a fare due passi che già la morettina si lamentava.
“Con te non vengo proprio da nessuna parte Eustass-ya, e adesso lasciami!” cercò di divincolarsi dalla presa di Kidd ma senza successo.
Il ragazzo la guardò ghignando trionfante.
“Non dirmi che hai paura di me Trafalgar?” la prese in giro sperando che smettesse di protestare, e così fu.
“Di te? Figuriamoci!”
“Allora cammina senza fare storie” la incitò
“Dove stiamo andando?” chiese ormai decisa a seguirlo per non perdere quella piccola battaglia.
“Sta tranquilla e fidati, non ti porterò nella mia tana da lupo cattivo ahahah”
“Tu un lupo cattivo? Al massimo potresti essere cappuccetto rosso” ghignò Law mentre Kidd ringhiò
“Grr attenta o ti faccio passare guai seri” la minacciò
“E poi come faresti con le foto?”
Kidd ci pensò un momento, la ragazza non aveva tutti i torti
“Quanto ti detesto” masticò tra i denti con rassegnazione
Pazienza, doveva avere molta pazienza.
I due camminavano da più di dieci minuti per le strade della città fianco a fianco ancora mano nella mano, entrambi sembravano essersi dimenticati di quel contatto tanto strano ma quasi naturale per tipi come loro. Kidd svoltò in una stradina isolata, di quelle che non faresti mai e poi mai da solo perché solo a guardarle ti vengono i brividi e sembrano venirti in mente racconti poco lieti riguardo al posto e ai tipi che puoi incontrare. A Law quel vicolo non piacque per niente e istintivamente strinse di più la mano di Kidd. Il rosso resosi conto di quella reazione dovette usare tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere. Trafalgar Law che aveva paura come una qualsiasi mocciosa? Andiamo, dov’erano le telecamere?
La guardò attentamente, non aveva mutato espressione. Si chiese come faceva ad essere così impassibile a volte, magari per orgoglio oppure c’era qualche segreto che celava dietro quegli occhi freddi. Non si sa come si ritrovò anche lui a stringerle la mano con una sicurezza confortante.
“È una scorciatoia per il posto in cui dobbiamo andare, se facessimo l’altra strada ci metteremmo più di mezz’ora” le disse per rassicurarla.
Non aveva alcuna intenzione di farle del male, certo in un’altra situazione avrebbe anche potuto ma con lei come vittima no. Per tutte le volte che l’aveva minacciata non aveva mai mosso un dito in realtà. Si sentiva un’idiota. Un tempo non avrebbe mai permesso a qualcuno di ricattarlo. Spesso si chiedeva cosa sarebbe successo se quel giorno che Trafalgar gli mostrò le foto lui le avesse fatto vedere di che pasta era fatto. Comunque sia il passato non si può cambiare.
Law non rispose ma si tranquillizzò sentendo la mano calda di Kidd stringere la sua. Tuttavia continuava a domandarsi cosa avesse in mente quella testa rossa, dove voleva portarla?
Usciti dalla temuta strada svoltarono a destra e percorsero altri metri prima di fermarsi davanti ad un bar sulla cui insegna c’era scritto “Foosha”.
“Sarebbe questo il posto in cui mi vuoi portare?” chiese Law scettica
“Esatto” Kidd ghignò
Ok ora Trafalgar era più confusa di prima, per fortuna prima che potesse azzardare ipotesi dal locale uscirono Killer, Penguin e Shachi che corsero loro incontro.
“Era ora che arrivaste vi stavamo aspettando da secoli!” esclamò Killer
“Credevamo vi foste persi!” risero Penguin e Shachi ma ben presto le loro risa cessarono per lasciar posto allo sgomento.
Rimasero impalati con gli occhi sbarrati e la bocca aperta.
“WUAAAAHHH! CHE COSA È SUCCESSO TRA DI VOI?!” gridarono scoppiando in lacrime mentre indicavano i due arrivati
“Non è giusto tutte le fortune a Kidd!” si disperò Shachi
“E dire che è appena arrivato e già raggiunge simili successi!” continuò Penguin
“Ottimo lavoro amico!” si congratulò Killer alzando il pollice verso Kidd che non ci capiva niente
“Ma che ottimo lavoro? È un’ingiustizia!” si lamentò Shachi
“Ma che diavolo vi prende a voi idioti? Mi sa che i cappelli che indossate impediscono ai vostri cervelli di funzionare!” esclamò Kidd infuriato per quella situazione assurda
“Ora state zitti e spiegateci cosa sta succedendo” disse loro Law cercando di mantenere la calma o avrebbe rischiato di prenderli a calci
“Voi dovreste spiegarci qualcosa” rispose Killer divertito
“Esatto, perché vi tenete per mano?!” chiesero in coro i due che ancora piagnucolavano
Kidd e Law rimasero imbambolati per un secondo, poi lentamente abbassarono i loro sguardi fino alle loro mani. Unite. Erano ancora unite. Sempre lentamente si guardarono negli occhi.
“STACCATI!” urlarono spingendosi reciprocamente, rossissimi in volto.
Si erano completamente dimenticati di separarsi una volta arrivati ed ecco che avevano fatto una figura imbarazzante!





NOTE DELLAUTORE
Salveeeee a tutti!!! <3 Scusate l’attesa ma ecco a voi il nuovo capitolo ^^ Spero che sia di vostro gradimento perchè temo di essermi dilungata troppo con descrizioni e riflessioni... ma sì, per una volta ci sta ahaha XD
E come potete vedere ho un’altra sorpresa per voi: il disegno della mia personalissima Law! *^*
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia e mi seguono, chi l’ha messa tra le preferite, seguite, ricordate, e SWAMPY che ha recensito il precedente capitolo ^^
A prestooo!
Monkey D Akiko <3 <3 <3

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


Erano seduti al tavolo da pochi minuti ma l’atmosfera era già piuttosto tesa. Per la pessima figura che Eustass-ya le aveva fatto fare, Law, nonostante la grande distanza, non faceva altro che fulminarlo, cosa che anche Kidd fece. Si trovavano agli estremi un po’ perché non volevano stare vicini, un po’ perché ci avevano pensato Penguin e Shachi a tenerli lontani per evitare che potessero rimanifestarsi scene da romanzo rosa tra i due.
“Cosa ordiniamo?” chiese Killer tentando di alleggerire la tensione
“Io credo che prenderò una Cola” disse Shachi
“Mmh io sono indeciso … ma allora dopo veniamo sempre qui a mangiare?” domandò Penguin
“Come sarebbe a dire dopo?” questa volta parlò Law
“Abbiamo deciso di passare la mattinata e di pranzare insieme, Kidd non te l’ha detto?” spiegò Killer
“No, non l’ha fatto. Vorrei sapere perché sono l’unica a essere all’oscuro dei vostri piani” disse la ragazza innervosita, odiava non avere la situazione sottocontrollo
“Rilassati una buona volta” rispose scocciato il rosso
“Per una volta sono d’accordo con lui” affermò Penguin, anche se si pentì subito di aver aperto bocca, visto che Law lo incenerì con lo sguardo
“Resto solo per bere qualcosa poi me ne vado, ho altro da fare” stabilì
“Nooo capitano non ci puoi lasciare!” la pregò Shachi
“Trafalgar se non la pianti di lagnarti mi arrabbio. Resti e basta, tanto per te offro io …” disse Kidd abbassando sempre più la voce man mano che terminava la frase
“Lo sapevo! C’è qualcosa sotto, Kidd non puoi negarlo!” esclamò Shachi
“Ammettilo stai cercando di corteggiare la nostra Law-chan!” continuò Penguin
“La vostra?” chiese dubbioso Killer
I due avvamparono e tutti imbarazzati risposero gesticolando
“Sì, insomma, nostra amica …!”
“Esatto, esatto! Amica! Law-chan è la nostra amica!”
“Sì, sì come volete. Kidd come mai vuoi offrire tu per lei?” stavolta si intromise Killer
“Pure tu ti ci metti?! Sono affari miei e di Trafalgar” scandì bene l’ultima parola accompagnandola a un ghigno rivolto ai due amici.
Siccome quelli non facevano altro che rompergli le scatole ipotizzando assurde relazioni, perché non stuzzicarli un po’?
“Che pensiero gentile Eustass-ya. Non credevo che fossi un cavaliere d’altri tempi, pensavo che solo il tuo cervello fosse antiquato” lo scherzò.
In realtà era piuttosto allibita dalla proposta del ragazzo, però pensandoci bene sembrava quasi ovvio che se la tenesse buona per il suo piano per salvarsi la faccia.
“Grr chiudi il becco Trafalgar!”
La discussione fu interrotta dall’arrivo di una giovane donna, Makino, la proprietaria del locale.
“Salve ragazzi, cosa vi porto?” chiese dolcemente
Law conosceva già la donna, era l’amica di un amico che gliel’aveva presentata lodandone le grandi doti di cucina e la bontà. Makino era ben voluta da tutti i suoi clienti per il suo carattere premuroso e per i giovani era come una sorella maggiore; le potevi confidare qualsiasi cosa sapendo che lei non avrebbe mai svelato niente e che ti avrebbe aiutato. Inoltre i prezzi erano buoni come i piatti che cucinava, quindi neanche a Law dispiaceva frequentare il locale quando le sue finanze glielo permettevano.
“Allora … tre Cole, un the freddo alla pesca e uno al limone” ordinò Killer mentre Makino scriveva su un block notes
“… e uno al limone. Perfetto, ve li porto subito – fece per tornare al bancone ma si fermò e si rigirò verso il gruppetto, guardando in particolare Kidd e Law – Scusate se vi sembrerò indiscreta ma non ho potuto fare a meno di vedervi mentre siete arrivati tenendovi per mano, siete davvero una bella coppia!” esclamò felice.
Tuttavia c’erano un po’ di persone che non erano altrettanto felici. Primi fra tutti i diretti interessati.
“Ti sbagli Makino-ya, non siamo una coppia” sentenziò Law cercando di mantenersi distaccata, anche se si sentiva in imbarazzo
“Io e lei insieme? Ma neanche morto!” sbottò Kidd
“Allora vi chiedo scusa, ho frainteso” detto questo se ne andò
“Se non sono una coppia lo saranno presto ahahah” pensò Makino allontanandosi.
 
***
 
Dopo aver bevuto, e evitato qualsiasi tipo di rissa, il gruppo decise di andare alla sala giochi per passare un po’ di tempo prima del pranzo. Erano tutti in piedi intorno a Shachi che stava dimostrando la sua bravura in un videogioco che a suo dire era uno dei più complessi in assoluto. Il protagonista del gioco era un pirata che doveva sconfiggere dei marines che dovevano catturarlo, se venivi catturato la partita ovviamente era finita. Man mano che Shachi sconfiggeva i nemici essi diventavano più forti e di rango superiore; era arrivato al punteggio di 120 nemici abbattuti e voleva arrivare a 200 per battere il suo record, la cosa più difficile era nel concentrarsi perché i suoi amici continuavano a incitarlo, chi più chi meno, facendo troppo rumore. Ma alla fine con solo un briciolo di vita rimanente ci riuscì esultando come un giocatore di calcio quando fa un goal. 
“Sìììììì ho vinto!! Ce l’ho fatta!!!” esultò Shachi agitando le braccia in aria
“Quante scene per un videogioco” disse Kidd
“Dici così perché tu hai fatto schifo ahahah” rispose Penguin.
Infatti il rosso ci aveva provato per primo ma non era riuscito a sconfiggere neanche 50 nemici che subito aveva perso.
“Tsk sai che roba, io sarei stato un grandissimo pirata, altro che videogioco” disse con orgoglio
“Ahahahah ve lo immaginate? Kidd il terrore dei sette mari!”
“Ahahahahah!” risero gli altri in coro
“Al massimo saresti stato un grandissimo mozzo fufufu” lo derise Law
“Capitano, il mozzo si addice di più a te” rispose acido
“Attenzione gente! Arriva il capitano dai capelli di fuoco! Ahahahah”
“Se non vince al videogioco la colpa sarà vostra e ve ne farà pentire!”
“Ahahahah!” i ragazzi continuavano a scherzarlo
“Tacete o ve la faccio pagare cara!” li minacciò afferrando Penguin per il collo della camicia e alzando un pugno
“Eustass-ya lascialo” disse Law
La ragazza ora che conosceva le intenzioni di Kidd voleva approfittare di ogni situazione per trattare il rosso come un burattino, era divertente vederlo mordersi il labbro inferiore e poi obbedire rassegnato.
Kidd sbuffò ma poi lasciò la presa limitandosi a fulminare i presenti.
“Guarda guarda chi c’è!” parlò una voce sconosciuta.
Il gruppo si girò, davanti a loro c’erano tre ragazzi più grandi, uno sembrava addirittura un uomo.
“Quella testa calda di Kidd! Ahahah” disse quello che sembrava un uomo
“Era destino che ci incontrassimo” continuò un altro
“Apoo, Hawkins, Orouge! E voi che volete?!” sbottò Eustass
“Li conosci?” gli chiese Killer a bassa voce
“Purtroppo” gli rispose con lo stesso tono
Il primo che aveva parlato era Apoo, un ragazzo dalle braccia lunghe e con una strana capigliatura perché era quasi pelato ma aveva una treccia lunghissima di color castano; il secondo era stato Orouge, un omaccione dalla carnagione scura, capelli e barba neri, e due piccole ali bianche sulla schiena che contrastavano con la sua stazza; infine Basil Hawkins, un ragazzo alto dai lunghi capelli lisci e biondi avvolto perennemente da un’aura di mistero. Apoo e Basil avevano all’incirca ventitré anni, mentre Orouge ne aveva ventisette.
“Rilassati, ragazzino – disse Apoo, marcando l’ultima parola per infastidire il diretto interessato – siamo qui per divertirci”
“Piuttosto, cosa ci fai tu qui. I mocciosi come voi non dovrebbero essere a scuola a quest’ora?” tuonò il più grande
I ragazzi non risposero, quei tipi non promettevano niente di buono, così si limitarono a guardarli male e a ignorarli. Solo il rosso rispose loro.
“Non sono cazzi vostri, ora sparite!”
“Calma Eustass, lo sai che con noi non si scherza – disse quello dall’aria più tenebrosa – avanti andiamocene”
Detto questo i tre si allontanarono, ma prima Apoo notò Law e la osservò con molto piacere. Kidd lo vide così si mise davanti alla ragazza per intralciare la traiettoria nemica; non si rese nemmeno conto di ciò che stava facendo, aveva agito d’istinto perché vederlo spiarla con quello sguardo lascivo lo aveva irritato.
Trafalgar si era accorta di essere fissata ma non si era spostata perché Kidd si era mosso prima di lei. Si limitò a volgere le labbra in un ghigno, Eustass-ya era geloso a quanto pareva.
Apoo non poté far altro che seguire i suoi compagni, ma allontanandosi gli venne in mente una grandissima idea da usare contro quella dannata testa rossa.



NOTE DELL'AUTORE
Ciaooo a tutti! <3 Rieccomi finalmente con un altro capitolo ^^ Lo avevo pensato diversamente ma ho deciso di tagliare un po' di parti e di metterle nel prossimo. Qui urgono alcune spiegazioni:
  1. Non credo di aver mai accennato all'età di Law, Kidd e gli altri quindi lo faccio adesso (anche se per la storia in sè non è necessario saperlo), hanno tutti 17 anni e secondo l'ordinamento scolastico giapponese frequentano il secondo anno del liceo.
  2. La scelta di presentare Apoo, Hawkins e Orouge come "nemici" di Kidd non è del tutto casuale, infatti all'arcipelago Sabaody Kidd aveva avuto uno scontro con il capitano dei pirati On-Air, mentre Killer con Orouge, quindi questi due ci calzano a pennello; per Hawkins invece mi sono basata sul fatto che contro Kizaru lui e gli altri due hanno collaborato e (SPOILER per l'alleanza tra lui, Kidd e Apoo). Le età le ho cambiate basandomi sull'età dei protagonisti della storia.
  3. L'amico che presenta Makino a Law mi sembra ovvio, no? ^^
Con questo è tutto ragazzi ^^ Ringrazio tutti coloro che leggono, hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate, e in particolare Vale1048575, SWAMPY e Fenice_blu per aver recensito il capitolo precedente ^^ Grazie a tutti per il sostegno che mi date e spero che continuiate a seguirmi <3 <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


Dopo l’incontro spiacevole Kidd aveva insistito per lasciare la sala giochi e andarsene a mangiare da Makino, e se uno come Kidd insisteva significava “Muovete il culo o vi spacco anche quello” rivolto ai ragazzi e “Grr ce ne potremmo grr andare via grr Trafalgar?” masticato tra i denti con tutta le gentilezza che poteva dimostrare in quel momento mentre una vena gli pulsava sulla fronte.
“Ehi Kidd, come fai a conoscere quei ragazzi di prima?” chiese Penguin tra un boccone e l’altro di una pizza
“Sembrerebbero dei brutti ceffi” aggiunse Shachi
“Non sono affari vostri, limitatevi a stargli alla larga”
“Qui qualcuno nasconde dei segreti fufufu”
“Tu sei la prima che non dovrebbe parlare” le rispose scontroso
“Cercate di non bisticciare come al solito” dovette intervenire Killer prima che la situazione potesse degenerare in un istante
“Però non è giusto, visto che ce li siamo trovati contro avremo pur il diritto di sapere chi sono no?” disse Shachi
“Ve l’ho detto, dimenticateli”
“Non ci riusciamo!” protestò Penguin
 Cavolo quei tre dovevano per forza piombargli davanti quel giorno? Oddio tipi così era meglio non incontrarli mai, ma ora no, rischiavano di rovinare tutto! Dei suoi nuovi amici nessuno sapeva e nessuno doveva sapere, era la scelta migliore per tutti.
“Allora vi farò perdere la memoria a suon di pugni, ok?!”
“Datti una calmata Eustass-ya”
“E poi una spiegazione ce la devi” lo incalzò Killer
Grandioso. Tutti contro il rosso …
Dopo un lungo momento di silenzio che usò per riflettere, Kidd si decise ad accontentarli in parte raccontando loro una menzogna.
“E va bene, mi arrendo. Li ho conosciuti una sera in un locale ma c’è stata una discussione e abbiamo fatto a botte, contenti?” spiegò
“Devono averti proprio conciato male se non ce ne volevi parlare fufufu” constatò Law, ma Kidd si limitò a sbuffare e a guardare altrove
“Quante storie, potevi dircelo subito!” esclamò Penguin
“È normale aver avuto la peggio contro tre ragazzi più grandi” tentò di “confortarlo” il biondo
“Ora che vi ho raccontato la storia dimentichiamoci tutto e state lontani da loro” sentenziò Eustass decretando la fine della discussione.
Calò il silenzio al loro tavolo tanto che riuscivano a sentire le discussioni delle persone vicine.
“Hai visto i trailer dei nuovi film?”
“Sì e ce n’è uno che mi piacerebbe tanto vedere, che ne dici se andiamo insieme al cinema la settimana prossima?”
“Non vedo l’ora” chiacchieravano tra loro un paio di ragazze
“Ehi ragazzi mi è appena venuta un’idea: andiamo al cinema!” propose Shachi
“L’idea è venuta a te o alle ragazze qui dietro?” sogghignò Law
“E cosa vorresti andare a vedere?” chiese Killer
“Ehm … boh non saprei”
“Però non mi dispiacerebbe andare al cinema” disse Penguin
“Visto? È sabato, insomma, facciamo qualcosa di interessante!”
“Potremmo sempre andare a vedere che film ci sono e scegliere là” suggerì il biondo
“Se Eustass-ya paga il biglietto anche per me, ci sto – disse Law rivolgendosi a Kidd, il quale però era distratto – Eustass-ya?” lo richiamò
“Eh, cosa?” chiese ridestandosi
“Ho detto che vengo al cinema anch’io se offri tu per me”
“Sì, sì, come vuoi” la liquidò in fretta.
Kidd stava ancora pensando ai tre ragazzi e aveva una bruttissima sensazione.
“Allora è deciso, si va al cinema!” esclamò allegro Shachi.
 
***
 
Dopo un tempo indefinito passato davanti alle locandine dei film, finalmente scelsero “Impel Down: fuga dall’inferno” la storia di un gruppo di detenuti che scappano dalla prigionia, un misto tra film d’azione e thriller. Entrarono nella sala e presero i posti in alto per avere una buona visione, ma siccome i posti centrali erano già stati occupati, si ritrovarono vicino alle scale. O meglio, Law si ritrovò vicino alle scale.
“Non credevo che ti piacesse questo genere di film Trafalgar” le disse ghignando mentre le si sedeva accanto
“Le commedie sono stupide e le storie d’amore noiose” rispose atona
“Ma lo sai che ci saranno almeno un migliaio di massacri e sangue ovunque?” chiese scettico
“Ci sarà da divertirsi allora fufufu”
“A volte mi fai impressione Trafalgar” rispose girandosi verso lo schermo mentre lei non gli tolse gli occhi di dosso
“Non paura? Fufufu” gli chiese con il suo solito sorrisetto strafottente
“Tsk figurati, ce ne vuole per spaventarmi ahahah”
“Ehi voi due, spero che non farete così per tutto il film perché ci terrei a sentire qualcosa” li ammonì Killer
“Rilassati, il film non è ancora iniziato” gli rispose Law.
Intanto anche Penguin e Shachi stavano discutendo tra loro.
“Ci sarà da fidarsi a farli stare vicini?” chiese dubbioso il primo
“Non credo possa scattare qualcosa tra loro, non è un film romantico o un horror …”
“Già e il nostro capitano non si fa impressionare da un po’ di sangue quindi non gli si attaccherà al braccio”
“Speriamo sia così”
Le luci si spensero e il film iniziò. Come ci si poteva aspettare la maggior parte delle scene erano violente e crude, ma ciò non influenzò minimamente Kidd e Law. I due non perdevano occasione per guardare le reazioni dell’altro e ogni volta si ritrovavano a rivolgersi ghigni divertiti e sguardi di sfida che significavano “Non mi fa affatto impressione, cederai tu per primo”.
Circa a metà film Trafalgar si alzò e solo il rosso se ne accorse così la seguì verso l’uscita.
“Ehi dove stai andando?” bisbigliò
“In bagno” gli rispose piano e lui le rivolse un ghigno vittorioso
“Ti fa troppa paura il film, piccolina?”
“Per niente. Mi sa che sei tu quello spaventato visto che non mi lasci andare, se vuoi puoi venire con me così non starai da solo” lo prese in giro ma si accorse di aver parlato troppo e aver commesso un errore
“Mi stai chiedendo di venire in bagno con te?” il suo ghignò si allargò ma Trafalgar non cambiò di una virgola la sua espressione.
Scosse il capo in segno di negazione e le disse di sbrigarsi o si sarebbe persa il più bello.
Law stava camminando nel corridoio deserto del cinema, il bagno si trovava in un angolino nascosto dell’edificio. Doveva fare presto a tornare in sala o Eustass l’avrebbe creduta una fifona. Fece per aprire la porta del bagno ma fu richiamata da delle voci.
“Chi abbiamo qui? La ragazza di Eustass Kidd”
Law si voltò e vide Apoo, Hawkins e Orouge dietro di lei. Era stato Apoo a parlare per primo.
“Già, che coincidenza ahahah” rise Orouge
“Dubito che lo sia” disse lei fredda.
Li avevano incontrati in sala giochi, non poteva essere un caso che si trovassero lì da lei in quel momento: un fulmine non colpisce due volte lo stesso punto.
“Però, sei sveglia eh? Ok ti abbiamo teso una trappola per vendicarci di Kidd” le svelò Orouge senza tanti giri di parole
“Vi abbiamo pedinato per tutto il tempo e quando siete venuti al cinema ci siamo nascosti qui per prenderti una volta che ti saresti ritrovata da sola” spiegò Apoo
“E se non fossi venuta in bagno? Il vostro piano è un po’ patetico” rispose scettica, quei tipi non sembravano molto svegli
“Visto? Un po’ patetico” parlò con sarcasmo l’omaccione rivolgendosi al braccia lunghe, il che fece intuire a Law che era stato quest’ultimo a ideare il piano.
In soccorso del ragazzo intervenne Hawkins che per tutta la discussione era stato in silenzio a guardare un mazzo di tarocchi.
“Le carte dicevano che saresti venuta e così è stato. Non si sfugge al proprio destino” disse congelandola con lo sguardo, ma lei non fece una piega
“Ahahah quando quella testa rossa saprà cosa abbiamo in mente verrà di corsa a salvare la sua ragazza” esclamò Apoo
“Non sono la sua ragazza, il vostro piano è inutile” rispose secca per poi tentare di allontanarsi; sarebbe andata in bagno dopo e si sarebbe fatta accompagnare.
Non aveva paura, non voleva perder tempo in quella situazione stupida.
“Dove credi di andare?” Orouge la prese per un braccio e la fece sbattere contro il muro.
Law era stata colta alla sprovvista e quel bestione le aveva fatto male, se avesse avuto la sua spada con sé lo avrebbe fatto a fette ma dovette accontentarsi di fulminarlo con lo sguardo.
 
***
 
Kidd continuava a spostare il suo sguardo dallo schermo alle scale di fianco a lui, Trafalgar ci stava mettendo troppo tempo. Ok che le ragazze sono capaci di stare intere ore in bagno, a fare cosa non si sa, ma sicuramente lei non era il tipo da rimirarsi allo specchio prima di uscire. In cuor suo sperava che il film la nauseasse e che quindi non volesse tornare in sala tanto presto, purtroppo il suo sesto senso lo tradiva: aveva un brutto presentimento.
 
***
 
Apoo le si avvicinò pericolosamente, le mise il braccio destro vicino al volto per bloccarla al muro e impedirle la fuga e con l’altra mano le sollevò il mento.
“Sai il mio obbiettivo non è solo quella testa rossa – iniziò a parlare tentando di essere il più seducente possibile, cosa che non gli riuscì per il suo aspetto tutt’altro che affascinante; sembrava quasi una scimmia intenta a corteggiare una tigre – mi hai colpito fin dal primo momento che ti ho vista, bambolina … Io voglio te”
“Spiacente non sei alla mia altezza!” decretò Law con il sorriso più perfido che potesse fare.
Prima che finisse la frase pestò un piede a quel don Giovanni da strapazzo con tutta la forza che aveva per levarselo di dosso. Il ragazzo si scansò velocemente emettendo un “Augh!” di dolore che sembrava più cantato che urlato. Trafalgar approfittò dello spazio creatosi per sgattaiolare via ma Hawkins la fermò spingendola a terra. Si rialzò velocemente e gli tirò un calcio rotante mirando al volto tuttavia Basil lo parò con un braccio. Tentò di nuovo ma Orouge la afferrò per entrambe le braccia e non riuscì a caricare il colpo; Law era forte ma battersi contro tre “uomini” in uno spazio angusto era davvero difficile.
“Questa te la facciamo pagare! Ti pentirai di averci sfidato!” le sbraitò contro Apoo
“Voi non farete proprio niente!” gridò in risposta una voce.
Tutti si voltarono verso la persona che aveva parlato.
“Eustass-ya” Law pronunciò il suo nome flebilmente.
Alle spalle di Hawkins e Apoo c’era un Kidd molto arrabbiato.



NOTE DELL'AUTORE
Buuuuuuonaaaaa seraaaa popolo di EFP! <3 Rieccomi finalmente spuntare dai compiti estivi con un nuovo capitolo, per farmi perdonare l'attesa è anche più lungo del solito ^^
Direi che si possono fare un paio di precisazioni
1) Il film che vi ho proposto è semplicemente la saga di Impel Down perchè a mio paprere è la saga più violenta e sanguinaria, tuttavia il protagonista del film non è Rufy: nel "mio" film non ci sono infiltrati che liberano i prigionieri, bensì sono i prigionieri dell'ultimo livello che riescono a liberarsi e durante la loro salita fanno evadere gli altri detenuti. Lo dico nel caso qualcuno fosse curioso ^^ Ora starete pensando "Ma non poteva fargli vedere i Minion?" purtroppo no, avrei rischiato di compromettere la sanità mentale dei protagonisti XD
2) Il paragone fatto tra il corteggiamento di Apoo e quello di una scimmia faccio riferimento per la tigre al nome romanizzato di Law, ovvero "Torafaruga Ro" dove "tora" in giapponese significa tigre, mentre Apoo mi ricorda semplicemente una scimmia XD

Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, l'hanno messa tra le seguite, preferite e ricordate e in particolare SWAMPY, Fenice_blu e My_sunshine per aver recensito il capitolo precedente ^^ Grazie a tutti di cuoreee <3 <3 <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


Kidd aveva ragione ad essere preoccupato, dopo essere andato a cercare quell’odiosa Trafalgar che sembrava sparita, l’aveva ritrovata circondata dai suoi nemici. Doveva immaginarlo che Apoo avrebbe escogitato qualcosa, nella sala giochi aveva puntato il suo sguardo su di lei; a quanto pare le avevano teso un agguato, o forse la stavano usando come esca per prendere lui.
Il sangue gli ribolliva nelle vene. Come osavano?
“Sei arrivato Eustass, ti stavamo aspettando” disse Hawkins
“Sei venuto a salvare la tua ragazza?” lo schernì Apoo
“Tsk non è la mia ragazza. Se è me che volete sono qui, lasciatela andare” rispose loro minacciosamente.
Trafalgar non centrava niente, non voleva coinvolgerla nei suoi problemi ma accidentalmente ci era entrata ed ora toccava a lui tirarla fuori, ne andava del suo orgoglio!
“Spiacente ma abbiamo un conto in sospeso anche con lei” dichiarò Orouge fissando di sbieco Law.
La ragazza, che era ancora bloccata nella presa ferrea di quell’energumeno, approfittò della distrazione causata dall’intervento di Kidd per tirare un calcio diretto ai paesi bassi del bestione e liberarsi.
“Non ho niente da risolvere con voi” disse lei
Orouge cadde in ginocchio dal dolore e sia Kidd che Law ghignarono.
“Maledetta … Te la farò pagare cara!” la minacciò e piano si rialzò.
Law lo aveva colpito tirando un calcio all’indietro e quindi la potenza del colpo era notevolmente ridotta.
“Vedi di non distrarti Orouge!” lo richiamò Hawkins
“Non ne ho la minima intenzione! Prendi questo mocciosa!” gridò sferrando un pugno verso la sua avversaria.
Law si stava preparando a schivarlo ma Kidd fu più veloce e le si mise davanti fermando il colpo diretto a lei.
“Eustass-ya?”
“Vi ho già detto che dovete lasciarla andare. Con te faccio i conti dopo” disse il rosso rivolgendo poi uno sguardo eloquente alla ragazza.
“Per chi ci hai preso? Noi facciamo quello che ci pare e non sarai di certo tu a impedircelo!” esclamò Apoo prima di attaccarlo.
Ora Kidd doveva affrontare due nemici. Law voleva aiutarlo, non era certo una principessa che si lasciava salvare senza far niente, no lei si salvava da sola. Fu distratta dai suoi pensieri dall’arrivo di Basil.
“Non ti intromettere” le disse tentando di darle una ginocchiata nello stomaco che lei evitò senza problemi.
Il biondo continuava ad attaccarla e lei era costretta a indietreggiare finché non venne spinta nel bagno. Ma quando diavolo avevano aperto la porta?
Hawkins fu veloce e la chiuse dentro bloccando la serratura in modo che Law non potesse più dare fastidio. Si sarebbero occupati di lei dopo aver dato una sonora lezione a Eustass.
Kidd aveva visto solo di sfuggita cosa era successo a Trafalgar perché impegnato a respingere gli attacchi dei due ma sapere che era chiusa in bagno un po’ lo sollevava. Lì per il momento era al sicuro e lui non avrebbe dovuto proteggerla. Non restava altro da fare se non occuparsi di quei tre.
 
***
 
Si rese conto di essere in trappola e di non poter far niente, così si mise a battere i pugni sulla porta in un inutile tentativo di poter aprirla. Dannazione a quel Basil! Era assurdo non si capacitava di poter essere stata messa nel sacco da uno zombie ambulante come lui; era davvero molto astuto, sembrava prevedere in anticipo le sue mosse. Ma come era possibile? Prevedeva davvero il futuro con le sue carte?
Ad ogni modo ora non aveva importanza, doveva uscire da lì. Sentiva chiaramente i colpi e ciò che si dicevano Kidd, Apoo e gli altri; Eustass stava combattendo anche per lei, si sentiva inutile in quel momento. Non faceva altro che chiedersi come mai il ragazzo era venuto da lei, per quanto ne sapeva i tre non gli avevano detto ancora niente sul suo sequestro, allora come poteva essere lì? Si era forse preoccupato per la sua assenza ed era venuto a cercarla?
Scosse la testa, non aveva tempo per certi pensieri perché doveva concentrarsi per trovare una via di fuga. Si guardò intorno più e più volte finché la vide: una finestrella abbastanza grande da passarci attraverso. Purtroppo si trovava in alto e doveva cercare il modo di raggiungerla.
 
***
 
Kidd era in gran svantaggio, tre contro uno non era cosa da poco se si contava anche il fatto che i tre erano più grandi d’età e uno di loro era il cugino alla lontana di King Kong. Se non ci fosse stato Orouge il rosso avrebbe battuto sicuramente Apoo e Hawkins, ora però la sua sicurezza vacillava. Ne atterrava uno, atterrava il secondo e il primo si rialzava e via così; non poteva resistere per molto, doveva liberarsi di uno di loro definitivamente. Fortunatamente si era già battuto con loro e aveva imparato qualche loro punto debole. L’anello debole del gruppo era Apoo ma il barccialunghe era molto agile e aveva la capacità di sfiancare l’avversario; Orouge aveva una forza bruta ma i suoi movimenti erano piuttosto lenti; Hawkins non sembrava avere nessuna qualità particolare se non quella di riuscire a prevedere in parte il futuro leggendo le carte, ma questa capacità in battaglia non poteva usarla al meglio. Era lui il primo da finire.
Proprio in quel momento Basil gli sferrò un pugno che lo colpì in faccia, Kidd ne approfittò per afferrargli il polso; subito Orouge lo attaccò con un altro pugno diretto allo stomaco ma Kidd fu pronto a farsi scudo con Hawkins. Il biondo era rimasto stordito dal dolore e Eustass lo finì dandogli una gomitata sulla nuca per poi con un calcio spingerlo a terra lontano. Fuori uno.
Fu colto però di sorpresa da Apoo, il quale gli fece uno sgambetto che fece lo ruzzolare a terra. Orouge allora diede un pestone allo stomaco di Kidd che gridò dal dolore, poi ci si mise Apoo a prenderlo a calci.
“Credevi di avere la vittoria in pugno? Ahaha” lo derise il braccialunghe
“Sei spacciato!” tuonò l’altro
“Scordatevelo!”
Kidd reagì afferrando la gamba di Apoo facendolo cadere e lo sovrastò con il suo corpo colpendolo ripetutamente con i pugni sul volto. Orouge dietro di lui cercava di fermarlo ma non ci riuscì e in poco tempo anche Apoo era fuori gioco con la faccia viola e gonfia. Mancava soltanto Orouge. Il rosso si rialzò velocemente e mosso da una scarica di adrenalina iniziò a schivare agilmente gli attacchi del nemico e a colpirlo saltando da un punto all’altro senza dargli tregua. Ormai l’uomo era in ginocchio e stava per cedere.
“Orouge dobbiamo andarcene – intervenne Hawkins che si era rialzato e sorreggeva anche Apoo – non abbiamo possibilità di vittoria”
“Per questa volta hai vinto tu Eustass, ma sappi che non è finita qui!” dichiarò Apoo
“Non fatevi illusioni perché vi batterò ancora” rispose Kidd
I tre se la filarono, non era da Kidd lasciarsi sfuggire i nemici ma non era stupido, sapeva che non ce l’avrebbe fatta se avesse continuato. Si accasciò stanco contro il muro per riprendere fiato, era ridotto piuttosto malaccio.
All’improvviso sentì un rumore di passi, si voltò e vide Law corrergli in contro.
“Eustass-ya che cosa è successo?” chiese preoccupata
“E tu come diavolo fai ad essere qui? Non eri chiusa in bagno?” domandò incredulo
“Sono scappata dalla finestra. Dove sono quei tre?” disse guardandosi intorno
A Kidd ci volle un attimo per riprendersi dall’immagine creatasi nella sua testa di Trafalgar che passava da una finestra.
“Se ne sono andati. Ho vinto io”
“Ti hanno conciato proprio male però … – osservò la ragazza – Adesso mi devi spiegare che cosa hai a che fare con loro visto che per colpa tua mi sono ritrovata in questa situazione. Non sono dei semplici tizi con cui hai fatto a botte in un locale, mi sembra ovvio, anzi sappi che non ho mai creduto a questa versione”
“Io invece vorrei sapere cosa ti passa per la testa Trafalgar!” esclamò furioso.


NOTE DELL'AUTORE
Salveeeeee a tutti!! <3 <3 Rieccomi con il nuovo capitolo e con la rissa tra Kidd, Apoo, Orouge e Hawkins ^^ Spero di aver reso bene il combattimento e di aver soddisfatto la vostra sete di vendetta contro il trio malefico ahahah XD
Dunque, è già dal capitolo scorso che menziono il passato di Kidd, ebbene nel prossimo chiarirò alcuni punti fondamentali, mentre per il passato di Law dovremo aspettare ancora un po'... Comunque sia il capitolo successivo sarà pieno di sorprese!
E a proposito di sorprese ne ho un'altra in serbo per tutti voi ^^ prima di pubblicare il seguito pubblicherò una one-shot speciale basata su questa storia, vi dico solo che si tratta di un what-if e.... no no non dico altro, sta a voi leggerla! ^^
Ringrazio tutti coloro che leggono e seguono la storia, chi l'ha messa tra le seguite, preferite e ricordate, e in particolare Fenice_blu, My_sunshine, SWAMPY e Princess_5_elements per aver recensito il capitolo precedente, GRAZIE A TUTTI DI CUORE! <3 <3 <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


PRE-NOTE DELL'AUTORE
Salve a tutti! <3 Ho giusto una precisazione da fare per consentirvi una lettura più facile, la parte in corsivo rappresenta un flashback e sostituisce il racconto di Kidd. Detto questo vi raccomando di leggere le note a fondo pagina dove spiegherò ulteriori cose. Scappo, ci vediamo in basso! <3



“Cosa ti è saltato in mente di affrontare tre uomini da sola?!” chiese Kidd furibondo
“Dov’è il problema, hai visto tu stesso che qualche giorno fa ho steso otto ragazzi …” rispose senza scomporsi ma il ragazzo la interruppe ancora più arrabbiato
“NON È LA STESSA COSA! Questa era una rissa non un combattimento con le spade di legno, loro erano in tre e tu sola e disarmata! Se non fossi intervenuto io cosa sarebbe successo?”
“Ti ripeto che so cavarmela da sola e nessuno ti ha chiesto di intervenire Eustass-ya!” adesso iniziava ad arrabbiarsi anche lei, non sopportava le paternali.
Kidd si alzò da terra, anche se a fatica, per parlarle a faccia a faccia, quella sciocca lo stava davvero irritando.
“Oh ma certo, per questo quando sono arrivato eri tenuta ferma da Orouge! Vuoi forse farmi credere che era tutta una tattica? Ma fammi il piacere! ” esclamò sdegnato
“Visto che parli tanto allora dimmi cosa avrei dovuto fare!” domandò con tono di sfida
“Bastava chiamare aiuto! Dannazione c’eravamo noi a meno di cinquanta metri, oppure potevi gridare e quelli che lavorano qui sarebbero intervenuti!” le spiegò
“Ti sbagli. Quelli dello staff sono tutti fuori dall’edificio dalla parte opposta a noi, e per giunta se ne stanno a fumare e ascoltare la musica; lo so perché li ho visti quando ho fatto il giro per entrare. Voi, invece, come avreste potuto sentirmi se stavate guardando il film?” rispose schietta
“Potevi usare il telefono” intervenne Kidd
“Questa sì che fa ridere! A parte il fatto che non ce l’ho con me al momento, secondo te me lo avrebbero lasciato usare?” chiese con tono di scherno
“Beh ma …” tentò il rosso, anche se effettivamente non sapeva più cosa dire, ma Law lo precedette
“Ho tentato di andarmene senza dover combattere, ma non era possibile! Mi sono dovuta difendere per forza da dei tizi che non conosco, e di chi è la colpa?”
Quest’ultima frase non voleva dirla ma ormai lo aveva fatto, non poteva rimangiarselo. Kidd rimase zitto a fissarla e lei si diede della stupida, lui l’aveva appena salvata e si stava solo preoccupando per lei.
“Credi che non mi senta responsabile? – domandò stringendo i pugni – Non avrei mai voluto che tu e gli altri conosceste Apoo, Hawkins e Orouge. Speravo di aver chiuso con loro, speravo che il passato non venisse a bussare alla porta …”  
Entrambi abbassarono lo sguardo in silenzio. Law capiva come si sentiva Kidd, sapeva cosa significava convivere con un passato non roseo. Voleva saperne di più su di lui, doveva sapere dopo tutto quel che era successo. C’era solo un problema: i loro amici.
“Eustass-ya, andiamocene”
“Come?” chiese confuso
“Se restiamo qui al cinema gli altri ti vedranno mal ridotto e saremo costretti a dar loro spiegazioni. Non credo che tu voglia farlo e nemmeno io voglio” spiegò calma e seria
“Sarebbe peggio se scoprissero tutto. Quindi questo sarà il nostro segreto?” chiese conferma il rosso.
Non c’era altra scelta, sarebbero stati costretti a dire la verità e nessuno dei due poteva per motivi diversi: Kidd per nascondere il suo passato, Law per non far preoccupare i suoi apprensivi amici.
“Sì. Tu aspettami fuori dalla porta sul retro, io vado a recuperare le nostre cose e arrivo”
Detto questo tornò in sala mentre il ragazzo uscì ad aspettarla.
Mancava più o meno mezz’ora alla fine del film, fortuna che quello che avevano scelto durava due ore o i suoi amici avrebbero scoperto ciò che era successo. Si diresse al suo posto senza far rumore per non farsi vedere. Aveva preso la sua cartella e si stava sporgendo un po’ sul sedile per prendere quella di Eustass; nel momento stesso in cui la agguantò Killer la vide.
Questa non ci voleva, ma poteva arginare il danno. Si mise l’indice davanti alle labbra e ghignò; il biondo capì che lei e Kidd volessero fare qualcosa di nascosto e annuì, assicurando alla ragazza che non avrebbe detto niente agli altri due.
Problema risolto, o quasi, più tardi gli avrebbe mandato un messaggio con false spiegazioni.
Uscì dal cinema e trovò Kidd seduto sui gradini, sembrava assorto in qualche brutto ricordo. Gli si sedette accanto appoggiando le cartelle a terra e rimasero in silenzio, lei non sapeva cosa dirgli d’altronde.
“Una volta eravamo amici” disse Eustass all’improvviso
“Intendi tu e quei tre?” chiese Law, stupita dal fatto che il rosso ne stesse parlando.
Lui annuì e continuò a raccontare.
“Amici si fa per dire, eravamo nello stesso giro, un brutto giro …”
“Droga?” domandò insicura
Kidd si voltò a guardarla e per un attimo ghignò.
“Tsk la droga è roba da deboli, io non ne ho bisogno – sentenziò orgoglioso prima di tornare serio – Brutto giro nel senso di teppisti, non che io sia mai stato un bravo ragazzo, ma con loro ho commesso molti sbagli e ho esagerato. Due anni, tutto ha avuto inizio due anni fa.”
 
***
 
Era un giorno primaverile come gli altri e siccome il tempo era bello Kidd stava pranzando in cortile insieme ai suoi amici, poco importava che il pranzo lo avessero rubato a dei secchioni del primo anno. Poco distante da loro un ragazzo del secondo anno stava parlando con un gran gruppo di coetanei.
“Mi stupisco che in questa scuola sia permesso all’immondizia di circolare liberamente” esclamò altezzoso ad alta voce con l’intento che Kidd sentisse.
Ovviamente il rosso afferrò l’insulto e gli si avvicinò, deciso a dargli una lezione.
“Ehi tu! A chi hai dato dell’immondizia?!” gridò furioso
“Io parlavo genericamente, ma se ti senti preso in causa vuol dire che lo sei ahahah” lo schernì.
Kidd non ci pensò due volte e lo afferrò per il collo della camicia.
“Bada a come parli sgorbio, forse non sai chi sono!” lo minacciò
“Invece lo so bene! Tu sei Eustass Kidd, pessimo studente, teppista della scuola e futuro galeotto oserei dire. La tua presenza qui macchia il buon nome della scuola” rispose saccente
“Ma chi ti credi di essere per parlarmi in questo modo?!”  
“Sono Stelly, il figlio di un’illustre uomo d’affari. Sono appena tornato in paese da un viaggio all’estero in cui ho tenuto alto il nome della mia nobile famiglia. Sei tu che devi moderare i toni con me, la tua famiglia non è all’altezza della mia, anzi ho saputo anche che il padre non ce l’hai, se ne sarà andato per la vergogna di averti come figlio ahahah”
Ciò che successe dopo causò a Kidd una sospensione di un mese. Picchiare selvaggiamente il figlio di un nobile perché lui ti ha insultato è considerato una violazione al codice scolastico, per non dire penale. Il dirigente scolastico, il signor Kizaru, aveva detto chiaramente che la famiglia di Stelly era intenzionata a sporgergli una denuncia se non fossero stati presi provvedimenti. Naturalmente avevano fatto ricadere tutta la colpa su Kidd. Il rosso era furioso ma non poteva farci niente, così per distrarsi passò l’intero mese a gironzolare per la città.
Una sera, mentre camminava in una zona considerata pericolosa, incontrò un gruppo di ragazzi molto più grandi di lui.
“Ehi moccioso sei nel posto sbagliato, vattene o sarà peggio per te” lo minacciò uno di loro
“Esatto, questo è il nostro territorio, sparisci!” continuò un altro
“Dove sta scritto che è vostro? Io vado dove mi pare” rispose Kidd
“Il ragazzino si crede uno tosto ahahah” lo scherzarono
“Te lo ripetiamo, moccioso – scandì la parola – vattene con le tue gambe finché sei in tempo!” disse, sferrandogli poi un pugno.
Kidd lo parò e passò al contrattacco; stava per nascere una rissa ma gli altri ragazzi li fermarono.
“Se vi mettete contro di me finite male!” li minacciò Kidd
“Ehi ragazzi, questo ragazzino ne ha di fegato”
“Già, non è niente male ahahah”
“Come ti chiami e quanti anni hai?”
“Sono Eustass Kidd e ho 15 anni. Vedi di ricordarti il mio nome perché se mi provochi saprai chi ti ha preso a calci” si presentò il rosso
“Ahahah mi piaci rosso! Perché non vieni a bere qualcosa con noi?”
Da quella sera Kidd iniziò a frequentarli diventando così il membro più giovane della banda. Cambiò radicalmente: iniziò a marinare la scuola per lunghi periodi, i suoi voti colarono a picco, era coinvolto spesso in risse e piccoli furti e beveva molto di più. L’unica cosa che non cambiò erano i suoi amici perché, anche se notevolmente di meno, continuava a frequentarli.
Nella banda fece amicizia soprattutto con Orouge, Hawkins e Apoo, con il quale discuteva spesso. Era strano perché loro erano il tipo di persone che Kidd odiava a prescindere, ma la verità è che quando fai parte di un gruppo ti senti forte e non ti accorgi di niente.
Restò con loro per dieci mesi finché una sera si rese davvero conto del doppiogiochismo dei suoi compagni. Avevano iniziato una rissa con un’altra banda di ragazzi e se la stavano vedendo brutta; all’improvviso si sparse la voce che stava arrivando la polizia, Kidd allora si guardò intorno per decidere insieme ai suoi amici cosa fare ma non vide nessuno. Lo avevano lasciato solo per svignarsela. Tentò la fuga anche lui ma i suoi nemici non lo lasciarono andare continuando a fare a botte. Quando arrivò la polizia arrestò tutti, Kidd compreso.
Dovette scontare quattro mesi in riformatorio per rissa. In prigione ebbe il tempo per riflettere e di rendersi conto di ciò che era diventato. Decise che una volta fuori avrebbe chiuso con quella vita e sarebbe tornato il Kidd di sempre. In carcere la vita era dura ma lui resistette senza farsi mettere i piedi in testa da nessuno.
Tornato libero riprese a frequentare la scuola e i suoi vecchi amici, inoltre tentò di riallacciare i rapporti con la madre. Per due mesi tutto filò liscio più o meno: i nuovi insegnanti lo avevano subito preso in antipatia e gli studenti lo avevano già etichettato come “delinquente”, ma ciò non gli importava, era sempre stato così d’altronde.
Poi avvenne: l’incontro con la sua vecchia banda.


NOTE DELL'AUTORE
Rieccoci signori e signore! <3 Ecco a voi, come promesso, il passato di pomodoro! Ops volevo dire di Kidd, scusate mi sono confusa, sono rossi uguali XD
Ho deciso di spezzare il racconto in due capitoli per non rendere pesante la lettura e per mantenere un po' di suspanse. Fin qui spero di non aver deluso le vostre aspettative. Ora veniamo alle spiegazioni, le quali saranno a loro volta divise tra questo e il capitolo successivo.

1. Per raccontare il passato ho usato un flashback ambientato nel giro di due anni (poi parlerò anche di questo) invece di farlo raccontare direttamente da Kidd ma voi dovete immaginare che lui lo stia raccontando a Law.
2. PERIODO DI AMBIENTAZIONE: Nel primo capitolo di questa storia ho detto che ci trovavamo in primavera, più precisamente siamo a fine aprile/inizio maggio e secondo l'ordinamento giapponese la scuola è iniziata da poco, circa un mese. Anche l'inizio del flashback è nello stesso periodo e Kidd frequenta la terza media. Ora immaginiamo una linea del tempo con inizio la discussione con Stelly e fine i fatti avvenuti al cinema; c'è un mese di sospensione, dieci mesi in cui Kidd è nel giro, la rissa, quattro mesi di riformatorio e due mesi di tranquillità (il resto nel prossimo capitolo). Quindi il periodo in cui Kidd sta in riformatorio corrispondono ai primi mesi della prima superiore.
3. PERSONAGGI:
-Stelly, che è la causa di tutto si potrebbe dire, ha un anno in meno di Kidd e sebbene lui lo conosca questa era la prima volta che si incontravano. Non c'è un motivo preciso per cui io abbia scelto Stelly (ricordo che è il fratello adottivo di Sabo, un nobile) mi serviva semplicemente un riccone viziato e lui era perfetto. Quando si riferisce a Kidd come "immondizia" ho tratto spunto da quello che dice sugli abitanti del Grey Terminal.
- Kizaru come dirigente scolastico è un ruolo che gli si addice, non solo, è stato proprio lui a intervenire per "vendicare" il torto subito dai draghi celesti, quindi era il più adatto a interpretare la parte del difensore dei potenti.
- Sulla banda di teppisti non ho voluto dilungarmi troppo, sappiate che oltre ai tre che ho menzionato per ora non dico altri nomi perchè sono ancora incerta su un loro possibile futuro.
- Gli amici di Kidd per ora sono anonimi ma presto faranno la loro comparsa e avranno una parte di tutto rispetto nella storia.

Con questo credo di aver detto tutto, ciò che manca lo troverete nel prossimo capitolo. Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, l'hanno messa tra le seguite, preferite e ricordate e in particolare My_sunshine, Fenice_blu e Princess_5_elements per aver recensito il capitolo precedente; inoltre ringrazio chi ha letto la one-shot ispirata a questa storia e l'ha messa tra le preferite e ricordate, in particolare ringrazio My_sunshine e Fenice_blu che l'hanno recensita.
Grazie a tutti di cuore, è estremamente importante il vostro sostegno! <3 <3
A presto!
Monkey D Akiko <3 <3

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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


PRE-NOTE DELL'AUTORE
Salveee! <3 La parte in corsivo è il seguito del flashback, per il resto leggete le note a fine capitolo ^^ Ci vediamo in basso! <3


Era un pomeriggio tranquillo e Kidd stava facendo un giro per la città con i suoi tre amici. Nonostante la sbandata durata più di un anno, loro non lo avevano abbandonato, anzi avevano tentato di tirarlo fuori dal giro più e più volte invano ma non si erano arresi e avevano continuato a scrivergli lettere quando era in riformatorio. Quando uscì non persero tempo a fargli la predica, e anche la pelle, ma erano felici di riaverlo tra loro.
Camminando non si accorsero, o meglio, Kidd non si accorse di essere entrato nel territorio dei suoi ex-compagni. All’improvviso sentirono uno schiamazzo di voci e il rosso le riconobbe. Al solo sentirli il sangue gli ribollì nelle vene, era ancora furioso per ciò che era accaduto sei mesi prima e voleva vendicarsi a tutti i costi. Accelerò il passo dirigendosi verso la fonte del rumore.
“Ehi Kidd che succede?” chiese confuso il suo amico.
“Devo risolvere una questione, voi andate pure” rispose senza voltarsi.
Inutile dire che gli amici capirono le sue intenzioni.           
“Da solo non ci vai, veniamo con te!” sentenziò l’altro amico.
Kidd non riuscì a dissuadere i due ragazzi ma almeno insieme impedirono alla loro amica di partecipare, anche se era forte non le avrebbero mai permesso di gettarsi in una rissa così pericolosa.
“Finalmente ci rincontriamo, branco di codardi traditori!” urlò il rosso una volta che raggiunse la banda.
“Ehi ragazzi avete visto chi c’è? Il nostro vecchio amico rosso!”
“Che fine avevi fatto ragazzino?”
“Sono finito dentro per colpa vostra!” li accusò.
“Ahahahah questa è bella”
“Che colpa ne abbiamo noi se sei debole e ti hanno preso?!”
“Mi avete lasciato solo in mezzo ai nemici e-”fu interrotto.
“Ora basta pivello, non ci interessano i tuoi piagnistei!”
“Se non hai nient’altro da dire vattene!”
 “Guardate si è anche portato due guardie del corpo! Ahahah” esclamò uno riferendosi agli amici di Kidd.
“Non mi servono guardie del corpo per farvi a pezzi!” ringhiò in risposta.
“Ho sentito bene? Vuoi farci a pezzi?”
“Fatti sotto ragazzino, non accettiamo provocazioni!”
Iniziò dunque la grande rissa. Kidd e i suoi due amici contro i dieci membri della banda. Lo scontro oltre a essere impari per il numero lo era anche per l’età dei nemici: il più giovane di loro aveva vent’anni, il più grande era Orouge che ne aveva ventisei.
Nella banda c’erano Orouge, Hawkins, Apoo, una coppia di fratelli, il maggiore basso e violento, il minore alto e pacifista, uno con spalle gigantesche, un gambelunghe, un’altra coppia di fratelli, il più grande un pazzo sadico, il più piccolo un tontolone, e il più giovane della banda.
Il trio resistette a lungo e mise in seria difficoltà la banda ma non poterono nulla contro la maggioranza. Li lasciarono a terra pieni di lividi e sangue. Kidd aveva perso ma si sentiva comunque un vincitore: aveva affrontato a testa alta quei codardi e aveva chiuso finalmente con gli errori del passato.
Passarono sette mesi da allora e iniziò un nuovo anno scolastico. I guai per Kidd purtroppo però non finirono. Il liceo che frequentava e le medie in cui aveva studiato appartenevano allo stesso plesso, ciò significava che il dirigente era ancora Kizaru. Un giorno Kidd e la madre vennero convocati da lui per discutere del futuro arrivo di Stelly alle superiori.
“Mi auguro che non accada più ciò che è successo due anni fa. Stelly appartiene a una famiglia molto influente, non possiamo permetterci certi scandali …”
“Mi creda signore, Kidd è cambiato, sono sicura che non inizierà discussioni con questo ragazzo senza motivo” lo rassicurò Karin.
“Con o senza motivo non deve reagire, neanche se fosse ancora Stelly a provocare” sentenziò Kizaru.
“Come sarebbe a dire ‘ancora’?”
“Lei sa a cosa mi riferisco …”
La donna non sapeva come si erano svolti realmente i fatti che portarono alla sospensione di Kidd, era stato detto che i due  ragazzi avevano avuto un diverbio a causa del rosso che poi era degenerato. Conoscendo l’indole del figlio aveva creduto a questa versione, a dir il vero non gli aveva mai chiesto niente, lo aveva solo accusato.
“Kidd dimmi la verità: cosa è successo?” domandò la madre e Kidd le rispose.
Karin si sentì responsabile per ciò che era successo a suo figlio da allora; era talmente furiosa che sbraitò contro Kizaru e gli rivolse ogni genere di insulto. Terminò stabilendo che Kidd non avrebbe più frequentato quella scuola.
 
***
 
Kidd aveva appena finito di sfogarsi e si sentiva già più libero, chi l’avrebbe mai detto che la sua confidente sarebbe stata Trafalgar?
“Quindi è per questo che sei venuto nella nostra scuola?” chiese conferma Law.
“Esatto”
“E non hai più visto i membri della banda dalla rissa fino ad ora?”
“La città è grande, mi è bastato stare lontano dai posti che frequentavo con loro”
La ragazza stava rielaborando tutto ciò che aveva sentito, non avrebbe mai immaginato che una storia del genere potesse essere capitata al rosso. Si meravigliava anche del fatto che lui le stesse raccontando tutto, beh ovviamente una spiegazione gliela doveva, però si vedeva che era doloroso per lui ricordare. Lei era la sola di cui si era fidato, non aveva voluto dire niente agli altri eppure con lei non ci aveva pensato due volte. Chissà se anche lei un giorno avrebbe avuto lo stesso coraggio.
Nonostante tutto rimanevano delle incognite sul passato di Eustass: la mancanza del padre, il tipo di rapporto che aveva con la madre, la vita in prigione …
“Ehi … – Kidd la interruppe dai suoi pensieri – Non dici niente sul fatto che sono stato in riformatorio?”
Ecco la domanda che temeva. Perché chiederlo, cosa voleva sentirsi dire? Non era rimasta stupita dal fatto, per lei non cambiava proprio nulla.
La guardava titubante, come se il futuro dipendesse dalla risposta che avrebbe dato.
“Cosa dovrei dire? Per me non fa differenza, e poi mi eri subito sembrato uno che è stato dietro le sbarre. Adesso con tutti quei lividi lo sembri ancora di più Eustass-ya” ghignò in risposta.
“Sempre simpatica Trafalgar” sbuffò il rosso, ma in realtà quella risposta un po’ gli aveva fatto piacere, almeno lei non lo giudicava.
Law si alzò e si rivolse a Kidd.
“Sarà meglio che ce ne andiamo da qui o rischiamo di trovare gli altri”
“Hai ragione. Forza ti riaccompagno a casa, non si sa mai che quelli abbiano intenzione di tornare” disse a sua volta alzandosi.
Law rimase in silenzio ad osservarlo per un momento prima di ghignare.
“Non ti facevo così dolce fufufu” ridacchiò divertita.
“Sta zitta e andiamo!” sentenziò Kidd incamminandosi per nasconderle il rossore del viso.


NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Rieccomi finalmente con un nuovo capitolo! Vi chiedo scusa per l'attesa ma ero impegnata con la scuola e con le altre mie storie, comunque per il prossimo capitolo dovrete aspettare massimo tre o quattro giorni quindi non preoccupatevi che non sparisco ^^
Ora veniamo alle spiegazioni ^^
1) PERIODO DI AMBIENTAZIONE:
Come avevo spiegato nel precedente capitolo, il flashback si svolge in un periodo di due anni riimmaginiamo una linea del tempo con inizio la discussione con Stelly e fine i fatti avvenuti al cinema; c'è un mese di sospensione, dieci mesi in cui Kidd è nel giro, la rissa, quattro mesi di riformatorio (il periodo in cui Kidd sta in riformatorio corrispondono ai primi mesi della prima superiore), due mesi di tranquillità, lo scontro con la banda, sette mesi tranquilli e per finire la discussione tra Karin e Kizaru (che avviene una/due settimana/e prima che Kidd inizi la nuova scuola). Con questo il passato di Kidd si conclude qui per ora ^^
2) PERSONAGGI: Oltre a quelli nominati nel capitolo precedente si può dire che abbia quasi nominato gli altri per i motivi che adesso vi spiego. Per quanto riguarda gli amici di Kidd ho detto che sono tre inclusa una ragazza, quindi due maschi, una femmina e Kidd; siccome loro appariranno più avanti ho preferito lasciarli ignoti senza rischiare di fare una descrizione banale in questo flashback. Per i membri della banda la questione è un po' diversa, sono per la maggior parte personaggi nuovi che sicuramente coloro che seguono solo l'anime in italiano non conosceranno, ebbene per non lasciare spoiler e impedire la lettura a queste persone mi sono limitata a inquadrarli il giusto necessario. Vi avverto che riappariranno nel corso della storia e da allora dirò apertamente chi sono, scegliete voi se continuare a leggere o no ^^

Spero vi sia piaciuto e che continuerete a supportarmi e a sopportarmi! Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, l'hanno messa tra le preferite, seguite e ricordate, e in particolare Princess_5_elements, My_sunshine, Anna_panna_9 e Fenice_blu per aver recensito il capitolo precedente! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3 <3

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Capitolo 16
*** capitolo 16 ***


Arrivarono a casa della ragazza dopo una decina di minuti, durante il tragitto nessuno dei due aveva osato parlare. Law aprì la porta così il rosso la salutò.
“Bene, ora vado” disse voltandosi.
“Aspetta – la ragazza lo trattenne per un braccio – non posso lasciarti andare così!” esclamò con un sorrisetto per poi indicare con un cenno del capo l’interno della casa.
Detto questo lo fece entrare trascinandolo mentre lui, confuso, non opponeva resistenza.
Kidd non capì bene le sue intenzioni; pensò solo a una cosa ma non poteva essere quella, Trafalgar non era il tipo …
Law lo fece accomodare sul divano e gli si sedette accanto. Eustass si sentiva inspiegabilmente a disagio, era una situazione troppo strana per lui, o per loro.
“Togliti la camicia, Eustass-ya” gli disse Law.
“Eh?” chiese lui sbattendo ripetutamente le palpebre.
Aveva forse capito male? No, no, doveva aver per forza capito male!
Trafalgar sbuffò e si sporse su di lui iniziando a sbottonargli il primo bottone.
“Ti ho detto di togliere la camicia” ripeté nel mentre compiva l’azione.
“E-ehi, ehi! – Eustass avvampò all’istante e velocemente si ritrasse – Cos’è tutta questa intraprendenza?!” domandò quasi sconvolto.
Spostandosi fece perdere l’equilibrio a Law, la quale cadde inevitabilmente su di lui. Si ritrovarono l’una sopra l’altro. Kidd addossato al poggiolo del divano con le braccia una sul poggia schiena e l’altra sul poggiolo, e con una gamba stesa sul divano mentre l’altra poggiava il piede in terra. Law per colpa della spinta si ritrovava sopra il petto di Kidd, le sue mani tenevano ancora stretta la camicia, le gambe erano tra quelle del ragazzo. I loro volti a pochi centimetri di distanza.
Restarono in silenzio per qualche interminabile secondo.
“Eustass-ya, che cavolo ti è preso?” domandò Law contrariata.
“Lo chiedi a me? Sei tu quella che mi stava spogliando!” replicò.
“Ovvio altrimenti come facciamo se non la togli?”
“Ma senti quello che dici?! Non credevo fossi quel genere di ragazza” esclamò il ragazzo diventando sempre più rosso.
“Non capisco cosa ci sia di male, so quello che faccio. – adesso iniziava a stancarsi di tutte quelle lamentele – Spogliati così ti posso curare le ferite!”
Silenzio.
“Le ferite?” domandò Kidd a dir poco perplesso.
“Sì Eustass-ya, cos’altro dovrei fare secondo te?” chiese retoricamente.
Imbarazzo.
“Ma non potevi dirlo prima?! E io che pensavo a chissà cosa!” sbraitò Kidd.
Law ragionò un attimo e capì il fraintendimento del rosso.
“Sei un idiota! Che ti passa per la testa?!” gli disse arrabbiata dandogli poi un colpetto sulla fronte con le dita.
“Ehi!”
“Adesso vedi di lasciarti medicare, prima però dobbiamo rimetterci apposto”
Law tentò di risollevarsi da quella posizione non proprio adatta alla situazione, peccato che Kidd fosse ferito e che i movimenti della ragazza gli facessero male.
“Ahia, basta ferma Trafalgar, così mi fai male!” si lamentò.
La bloccò con le braccia e senza rendersene conto si ritrovò a tenerla stretta a sé.
“Eustass-ya, lasciami” bofonchiò Law, adesso era lei quella rossa in viso.
“Sì ma fai piano, ti ricordo che sono tutto dolorante” puntualizzò.
Con non poca fatica si risedettero composti. Trafalgar si alzò e andò a prendere la cassetta del pronto soccorso che era così grande e ben rifornita che sembrava un’ambulanza. Kidd intanto si era tolto la camicia e la stava aspettando.
Law iniziò a disinfettargli le ferite sul volto mentre il rosso tentava in tutti i modi di non incrociare il suo sguardo.
“Brucia!” esclamò.
“Se brucia vuol dire che fa effetto, non fare il bambino Eustass-ya” lo prese un po’ in giro.
“Non sono un bambino” ringhiò offeso.
La mora aveva finito di medicargli il viso e passò al petto; oltre a disinfettare i tagli spalmò una pomata sui lividi. Il suo tocco era davvero delicato, Kidd si stava beando di quella piacevole sensazione. Il suo sguardo vagava nel vuoto, non si era nemmeno accorto che lei lo stesse osservando.
“Eustass-ya? Sei ancora fra noi? Fufufu”
“C-cosa? – chiese risvegliandosi dallo stato di trans – Ah sì, stavo solo pensando …”
“A cosa?” domandò la ragazza incuriosita.
“A delle cose … Mi stavo chiedendo, come mai sei così pratica e ben attrezzata?”
“Diventerò un medico presto, mi sto già preparando” affermò sicura.
“Hai già le idee chiare vedo, perché proprio il medico?”
“I miei … i miei parenti, alcuni di loro sono dottori e mi hanno trasmesso la passione” spiegò, la sua voce si era incrinata all’inizio ma sperava che il rosso non se ne fosse accorto.
Stava per raccontargli qualcosa ma sapeva che non poteva, avrebbe dovuto raccontare tutto poi, non se la sentiva. Eppure gli stava venendo così naturale la risposta.
“Ah … capisco” Kidd non sembrò molto convinto ma lasciò perdere.
Per non rischiare Law decise di sviare il discorso.
“Adesso togli i pantaloni, così ti medico anche le gambe”
“Ma tu sei completamente fuori! Mi sa che le tue sono tutte scuse per vedermi mezzo nudo!” gridò allibito Kidd.
“Spiacente non ho certe esigenze, ne farei volentieri a meno Eustass-ya” rispose atona.
“E allora spiegami perché ci tieni tanto a curarmi, posso farlo benissimo a casa mia”
“Lo faccio solo per sdebitarmi, non farti strane idee” puntualizzò.
“Tsk uno se le fa eccome …” borbottò seccato.
Trafalgar ghignò impercettibilmente, le era venuta in mente un’idea interessante.
“Forse hai ragione. E se quello che hai frainteso prima fossero le mie vere intenzioni?” gli chiese maliziosa.
“Che intendi dire?” chiese a sua volta poco convinto.
“Siamo soli, potremmo approfittare della situazione fufufu”
Gli si avvicinò sensuale posandogli una mano sul petto, incatenò il suo sguardo a quello di Kidd e un sorrisetto malizioso spuntò sulle sue labbra.
La situazione stava prendendo una strana piega, pensò Kidd, e lui come avrebbe agito?
Ghignò afferrando entrambe le mani della ragazza. La spinse sul divano e la sovrastò con il suo corpo. Law non fece resistenza, era stata colta alla sprovvista ma non diede alcun segno di timore. Lo aveva iniziato lei questo gioco e avrebbe vinto. Eustass avvicinò il suo volto a quello della ragazza, le loro labbra quasi si sfioravano, i loro occhi ancora incatenati.
“Non sopravvalutarti Trafalgar, non sempre puoi sapere con certezza come reagirà il nemico”
Con queste parole fece sgranare gli occhi alla ragazza. Boccheggiava, non sapeva come rispondere.
“Questo vale anche per quello che è successo oggi e sappi che sono ancora arrabbiato con te” terminò la frase.
“Se è per questo io lo sono ancora di più” rispose fulminandolo.
“Detesto ammetterlo ma non posso darti torto, è successo tutto a causa mia. Adesso promettimi che se succederà di nuovo non li affronterai da sola. Chiamami e verrò da te”
Law piegò la testa di lato distogliendo lo sguardo. Mille pensieri invadevano la sua testa.
Kidd la lasciò andare e si rialzò.
“Sarà meglio che vada, grazie per avermi medicato”
Si rivestì in completo silenzio, Law restava seduta con lo sguardo basso.
“Ci vediamo” la salutò dirigendosi alla porta.
“Kidd”
Il rosso si fermò, era la prima volta che Trafalgar lo chiamava per nome, si girò verso di lei e la vide in piedi. Con pochi passi lo raggiunse. Gli allacciò le braccia dietro il collo e gli diede un piccolo bacio sulla guancia. Il ragazzo la strinse per la vita, l’unica cosa che riuscì a fare tanto era il suo stupore.
“Grazie per avermi salvata” lo ringraziò dolcemente.
“Figurati Law”
Tornando a casa Kidd non poté fare a meno di pensare che se proteggere Law da una rissa significava un trattamento come questo, avrebbe volentieri fatto a botte più spesso.

NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti!!! <3 Questa volta ho aggiornato prima del previsto, visto che brava? ^^ Spero che questo capitolo vi piaccia perchè io lo adoro *^* Veramente, mi emozionavo mentre scrivevo ahahah
Finalmente miei cari lettori e mie care lettrici avete ottenuto una bella scenetta tra Kidd e Law, ce n'era per tutti i tipi!
Se vi state chiedendo se Law aveva programmato tutto dall'inizio la risposta è no, ciò che stava facendo (spogliare Kidd) era privo di malizia; è il nostro Kidd che fraintende, i maschi... Ovviamente vedendo il rosso in imbarazzo Law si è voluta prendere gioco di lui ihihihi ^///^
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, l'hanno messa tra le preferite, seguite e ricordate e in particolare My_sunshine e Anna_panna_9 per aver recensito il capitolo precedente! Grazie a tutti!!! <3 Spero continuiate a seguirmi e a sostenermi <3
A presto!
Monkey D Akiko <3 <3

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Capitolo 17
*** capitolo 17 ***


Era mercoledì pomeriggio, le lezioni erano appena finite e gli studenti si dividevano tra chi tornava a casa e chi partecipava alle attività dei club. Quel giorno Law aveva gli allenamenti di kendo a cui non poteva assentarsi, quindi disse a Kidd che non avrebbero fatto lezione.
“Ok Trafalgar, ne approfitto per chiedere al preside quando posso fare questi benedetti esami”
“Come mai tutta questa fretta?” chiese divertita.
“Non vedo l’ora di liberarmi di te” rispose in uno sbuffo.
“Fufufu non è una cosa carina da dire”
“Lo so che non ne puoi più anche tu”
“Al contrario, mi diverto a vederti in difficoltà”
“Simpatica … Ricordati la promessa che mi hai fatto: se passo gli esami, elimini le foto” disse seriamente.
Law gli voltò le spalle e dirigendosi alla porta gli rispose ridacchiando.
“Io avevo detto forse fufufu”
“Ehi, ehi non fare scherzi!” le puntò un dito contro, allarmato.
Lei però non gli rispose e se ne andò in palestra. Kidd decise di non dar troppa importanza alle sue parole e si diresse dal preside.
Il rapporto tra Eustass e Trafalgar non era cambiato di una virgola, come se i fatti accaduti sabato non fossero mai successi. Non avevano parlato della loro passeggiata mano nella mano, delle rivelazioni sul suo passato, delle situazioni equivoche o del loro abbraccio. Andava bene così, cosa si sarebbero dovuti dire?
Arrivò davanti all’ufficio di Barbabianca e, dopo aver bussato, entrò.
“Dimmi figliolo, di cosa hai bisogno?” domandò cordialmente.
“Volevo chiedere quando posso fare gli esami del recupero”
“Oh sì ricordo di averti affidato un tutor – disse prendendosi il mento tra le dita – quando saresti pronto?”
“Anche sabato va bene”
Kidd sperava di potersi godere il weekend libero dalla preoccupazione di studiare.
“Vada per sabato allora. Mi raccomando, preparati bene perché non avrai altre possibilità”
“Certamente” rispose con orgoglio.
Detestava quando i professori, o in questo caso il preside, gli facevano raccomandazioni sulle cose più ovvie. Ma che, era forse scemo? No di certo, non gli serviva sapere di non poter fallire perché sapeva che non avrebbe fallito.
Uscì dall’ufficio e se ne tornò a casa, intenzionato a studiare per i test.
Strada facendo sentì il telefono vibrare in tasca, lo tirò fuori e vide che gli era arrivato un messaggio.
“Ehi Kidd è da un po’ che non ci si vede, che ne dici di trovarci e fare qualcosa insieme?”
Per quel giorno lo studio avrebbe potuto aspettare.
“Certo, ci vediamo a casa mia tra mezz’ora. Play, cola e patatine come al solito?”
“Andata!”
Rimise in tasca il telefono e ghignando si pregustava già un buon pomeriggio.
“Ohi Kidd! Che ci fai da queste parti?”
Eustass si ritrovò improvvisamente davanti il suo amico biondo.
“Ma guarda, Killer! Non ti avevo proprio visto. Niente di che, torno a casa e tu?”
“Un giro, non sapevo che fare a casa”
Killer gli piaceva, era uno di quelli che frequentava volentieri perché avevano molte cose in comune dallo stile alla musica preferita. Forse sarebbe andato d’accordo anche con i suoi amici.
“Senti tra un po’ vengono degli amici a casa mia a giocare con la play, perché non ti unisci a noi?” gli propose.
 
***
 
Il club di kendo si stava allenando duramente, i membri a tutti gli effetti combattevano divisi in coppie mentre Law assisteva agli scontri dei principianti. Degli otto nuovi iscritti ne erano rimasti la metà: Fullbody, Jango, Hermeppo e Spandam, anche se quest’ultimo sembrava stesse per mollare da un momento all’altro.
In tutto erano in tredici per cui uno rimaneva sempre spaiato e dovevano fare a rotazione per combattere tutti. Avrebbero dovuto trovare un nuovo componente, magari già abile spadaccino.
“Capitano, scusami, è il tuo turno. Puoi lasciare a me il compito di aiutarli, e se non ti dispiace potresti mostrarmi le tue mutandine? Yohohoho!”
Law gli puntò velocemente lo shinai al viso.
“Finiscila una buona volta, Brook-ya, o ti faccio fuori” lo minacciò gelida.
“Yohohohoh no, no, no per favore non spaventarmi! Divento brutto se mi spavento! Yohohohoh!”
Brook era un abile spadaccino ma un pessimo pervertito.
“Diventare brutto? Oh non posso nemmeno pensarci! Come sarebbe il mondo senza la mia bellezza? Migliaia di ragazze soffrirebbero, anche tu mio capitano” disse Cavendish melodrammatico annusando una rosa rossa trovata chissà dove.
“Sicuramente, già soffro perché hai i capelli in disordine fufufu”
Conoscendo l’ego smisurato del suo compagno, Law si divertiva a prenderlo in giro in questo modo. Infatti il ragazzo si stava già contorcendo in cerca di una specchio per salvare la sua bellezza.
“Ehi cos’è tutto questo macello?” chiese Kaku, un ragazzo con un enorme naso rettangolare che gli era valso il soprannome di giraffone.
“Smettetela e comportatevi come si deve agli allenamenti” li rimproverò Drake, lui aveva in comune con Tashigi il grande senso del dovere.
“Lasciali fare, prendiamoci tutti cinque minuti di pausa” disse Zoro.
“Roronoa-ya, da quando decidi tu?” chiese Law indispettita, se lui voleva comandare avrebbe dovuto accettare il ruolo del capitano tempo fa.
Zoro non rispose e si diresse verso la porta.
“Dove stai andando?!” lo fermò Tashigi.
“In bagno, capitan occhiali”
“Scordatelo, ti perderesti come al solito!”
“E chi si perde?! E poi in bagno ci devo andare per forza!” replicò il verde.
“Non mi resta altra scelta che accompagnarti” concluse la ragazza.
“Fa’ come ti pare …” sbuffò e si incamminò con lei.
“Ancora non capisco perché quei due non si mettano insieme …” pensò ad alta voce Johnny.
“Sono troppo ciechi per accorgersi che sono fatti l’uno per l’altra” rispose con un’alzata di spalle Yosaku.
Law si guardò intorno, possibile che ogni allenamento dovesse andare così?
 
***
 
A casa Eustass i ragazzi si stavano proprio divertendo; il salotto era ridotto da far paura tra bibite, snack e console sparsi per terra, sul divano e sul tavolino di fronte. Schiamazzi, musiche ad alto volume e rumori da combattimento dilagavano per tutta la casa. Incredibile come solo quattro maschi potessero fare tanto casino. Killer si era subito inserito nella compagnia, del resto avevano tutti gli stessi interessi e i ragazzi fanno presto ad allacciare rapporti.
Nel bel mezzo di un assalto al fronte nemico che avrebbe determinato la vittoria al gioco, Kidd ricevette una chiamata.
“Ma chi cazzo è che chiama? Si arrangia, ho altro da fare!”
Il cellulare non dava segno di resa e iniziava a infastidire il rosso.
“E va bene rispondo! Ragazzi io lascio” disse scocciato, spostandosi dalla stanza per parlare.
“Pronto?!” rispose altamente seccato.
“Alla buon’ora Eustass-ya”
Figurati se non era lei.
“Che vuoi Trafalgar, hai interrotto un momento cruciale”
“Non mi dire, stavi forse per capire quanto fa 2+2? – ridacchiò – Scherzi a parte, hai fissato la data dell’esame?” 
“Sì per fortuna lo faccio questo sabato, almeno non devo più sopportarti più dello stretto necessario” le rispose in un ringhio.
“Come hai detto? Questo sabato?” chiese conferma di ciò che aveva capito.
“Te l’ho detto, sì”
Ci fu un momento di silenzio.
“Non posso credere che tu sia così idiota!” affermò contrariata.
“Ma di che parli?!”
“Sei uno stupido, è troppo presto! Ci mancano ancora un sacco di cose da spiegare!”
“Ehhh?? Sei stata tu ieri a dirmi che mancava pochissimo per finire il programma!”
Kidd iniziava ad alterarsi, la situazione si stava mettendo male.
“Io l’ho detto per matematica, mancano fisica e scienze! E come se non bastasse oggi non abbiamo fatto lezione”
“Dannazione! Cazzo potevi dirmelo prima che andassi dal preside di non fissarlo entro una certa data!” ringhiò furioso.
“Io? Non credevo che potessi essere tanto stupido! A questo punto c’è ben poco da fare, nei giorni che rimangono dovremo studiare per più ore. Anzi sarebbe meglio iniziare da adesso” spiegò cercando di mantenere la calma e trovare una soluzione.
Kidd alzò gli occhi al cielo, questa proprio non ci voleva. Quella maledetta Trafalgar aveva rigirato la frittata, perché lui era convintissimo di aver capito bene ciò che aveva detto. Voltò lo sguardo verso i suoi amici e gli venne una brillante quanto perfida idea.
“Ok ho capito. Senti, dove ti trovi adesso?”
“Sto tornando a casa dall’allenamento”
“Allora vieni a casa mia, ti mando l’indirizzo”
“A casa tua? Non credo sia il caso di vederci lì …”
Law non sembrava molto contenta della proposta del ragazzo, non le andava di rimanere di nuovo da sola con lui, a casa sua per giunta.
“Invece è perfetto, così non perdiamo tempo. Ti riaccompagno a casa alla fine” insistette già pregustando la vendetta.
Alla ragazza non rimase che accettare.
Kidd chiuse la chiamata e tornò in salotto trionfante.
“Che succede Kidd?”
“Avremo visite ragazzi eheheh”

NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Sembrano passati secoli dall'ultima volta, spero mi perdonerete, avevo altre storie da portare a termine ^^" Dunque, questo è solo un capitolo di transito, nel prossimo ci sarà un po' di vivacità promesso. Qui ho presentato i membri del club di kendo, vi ho stupiti? Se ve lo siete chiesti "shinai" è la spada di legno che si utilizza nel kendo.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto la storia, chi l'ha messa tra le preferite, tra le seguite e ricordate e Princess_5_elements, My_sunshine, Fenice_blu, SWAMPY e Anna_panna_9 per aver recensito il capitolo precedente <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 18
*** capitolo 18 ***


Ancora stentava a crederci che stava andando a casa di Kidd, il covo del nemico; era come se Cappuccetto Rosso si buttasse tra le fauci del lupo cattivo. Tuttavia non aveva avuto scelta perché se Kidd non superava l’esame sarebbe finita in cattiva luce, quindi doveva rimediare alla stupidità del ragazzo.
Camminando si rese conto che le loro case non erano poi così distanti, eppure non si erano mai visti. Arrivata davanti alla casa, controllò un’ultima volta se l’indirizzo era quello giusto, poi suonò il campanello. Attese qualche momento prima che Kidd venisse ad aprirle.
“Ah eccoti, sei arrivata finalmente” disse Kidd sfoggiando un ghigno.
Il ragazzo incrociò le braccia al petto e si appoggiò allo stipite della porta mentre con lo sguardo esaminava la ragazza di fronte a lui senza celare un certo apprezzamento.
Law aveva appena terminato l’allenamento per cui indossava una felpa blu con il cappuccio, un paio di shorts sportivi neri con le bordature verde acqua, e aveva i capelli raccolti in una coda alta dalla quale sfuggivano delle ciocche che le incorniciavano il viso.
“Eustass-ya lo sai che abbiamo poco tempo, non sprecarlo nel farmi una radiografia”
Al ragazzo non importava di essere stato troppo palese, Trafalgar in quel momento era particolarmente bella.
“Allora entra” rispose senza scomporsi.
Law lo superò entrando nell’ingresso e il rosso ne approfittò per finire la radiografia. Ok che era la sua nemica, ma aveva proprio un bel fisico che non passava certo inosservato.
La raggiunse subito e le mise un braccio intorno alla spalla, portandola poi verso il salotto sotto lo sguardo contrariato di lei.
“Andiamo Trafalgar eheheh”
“Eustass-ya lasciami o-” Law si interruppe perché una volta entrata nella stanza si rese conto che non sarebbero stati da soli.
Davanti a lei c’erano Killer e due tizi sconosciuti seduti sul divano a giocare ai videogiochi, ora si spiegavano i rumori che sentiva. Si voltò a fulminare il rosso che le rivolse un ghigno soddisfatto.
“Ragazzi lei è Trafalgar, la secchiona che vi ho detto sarebbe venuta a trovarci. – disse agli amici mostrando la ragazza come fosse un bottino, poi si rivolse a lei – Loro sono Heat e Wire, i miei amici.”
Quei due erano sicuramente molto inquietanti, il primo sembrava uno zombi con lunghi capelli azzurri, l’altro era un colosso dall’aria seria con uno strano copricapo. Dall’aspetto potevano benissimo far parte di una band di metallari, Kidd e Killer compresi.
Il biondo la salutò con un cenno del capo, al quale rispose in altrettanto modo. La ragazza si riscosse un poco e accigliata si rivolse al rosso.
“Non dovevamo fare lezione? Io non ho tempo da perdere”
“Puoi anche aspettare, tanto tra poco abbiamo finito, e poi loro sono arrivati prima di te e hanno più diritto di restare” rispose noncurante.
“Bene, allora me ne vado” tentò di girarsi ma Kidd la fermò.
“Piantala e siediti”
Eustass la fece sedere vicina a lui e a Heat, tenendole sempre il braccio attorno alla spalla. Il rosso pensava forse di metterla a disagio?
Law aveva capito le sue intenzioni, gli toccò delicatamente la mano appoggiata alla sua spalla per farlo girare. Quando i loro occhi si incrociarono la ragazza lo graffiò sfoggiando un ghigno che sembrava a dire “Puoi fare di meglio” al quale Kidd rispose in altrettanto modo “Siamo solo all’inizio, vedrai”.
“E così tu saresti la maestrina di Kidd” constatò Heat tentando di iniziare una conversazione.
“Odio questo genere di cose” disse Wire in tono apatico.
“Non è stata certo una mia idea, ne avrei fatto volentieri a meno” rispose Law evidentemente seccata.
“Ammettilo che ti piace perché puoi stare da sola con me ahahah” la stuzzicò Kidd.
“Ovviamente, la tua stupidità mi diverte Eustass-ya”
“Se mi consideri uno stupido vuol dire che le tue lezioni sono inutili” sbuffò.
“Al contrario, ma non so ancora fare i miracoli”
Law non si sarebbe fatta battere da un botta e risposta, era lei ad avere sempre l’ultima parola.
“Dateci un taglio, sembrate marito e moglie!” si lamentò Killer.
“Non ci penso nemmeno a sposare Trafalgar, chiederei il divorzio ancor prima di dire lo voglio!” protestò Kidd.
“Ma fanno sempre così?” chiese Heat.
“Anche peggio” rispose il biondo.
“Sentite piccioncini certe cose fatele in privato, Kidd sei a casa tua andate in camera no?” disse Wire, stanco di vederli bisticciare.
“Ma che ti salta in mente?!” sbottò accigliato.
“Neanche se fossi l’ultimo ragazzo sulla faccia della Terra” precisò Law.
“La cosa è reciproca!”
“Da quanto state insieme?” chiese con sarcasmo Heat.
“Cavolo dovevano esserci anche Penguin e Shachi” pensò ad alta voce Killer che si stava divertendo un mondo.
“Da quando il sole si è spento. Ops! Dimenticavo, non è successo” rispose ironica.
“Ehi Kidd ti sei trovato proprio un bel tipetto ahahah!”
Law lo guardava con aria soddisfatta, se credeva di aver vinto si sbagliava di grosso.
“Visto che insistete con questa storia vorrà dire che mi adatterò – Kidd ghignò e strinse Law contro il suo petto – Da adesso lei è la mia ragazza”
Tutti si ammutolirono, anche la ragazza all’inizio non seppe rispondere ma dopo un primo momento si riprese.
“Ma che fai? Non puoi deciderle da solo queste cose Eustass-ya!” si dimenò dalla sua presa.
“Lo so, infatti lo hanno deciso loro Trafalgar” rispose prendendole il mento tra le dita
“Prima o poi doveva succedere” affemò divertito Wire.  
“Coppia dell’anno ahahah” rise Killer.
Il biondo percepiva un’atmosfera alquanto tesa ma non riuscì a trattenersi, e poi infondo quei due sembravano in tutto e per tutto una coppietta.
“Non è divertente Eustass-ya, lasciami” lo fulminò.
“Non devi essere timida per il nostro amore tesoro, ma se preferisci possiamo trovare un posto dove poter essere più intimi”
Detto questo la prese in braccio e si alzò dal divano. Kidd si stava davvero divertendo a vedere Law in difficoltà. Le rivolse un ghigno vittorioso mentre lei lo guardava truce, poi però sorrise anche lei. Brutto segno.
“Ci ho ripensato, perché non restiamo così mostro ai tuoi amici qualche bella foto”
Le foto. Cazzo non ci aveva pensato. Se le avesse mostrate la sua dignità sarebbe andata in frantumi.
“Che foto?” chiesero gli amici.
“Nessuna foto” rispose il rosso nervoso.
“Su non essere timido tesoro fufufu” lo prese in giro la ragazza.
“Non ci provare” Kidd la minacciò posandola a terra.
“La faccenda si complica …” constatò Killer.
“Potrei mostrarvi un lato di Kidd che non conoscevate fufufu”
“Trafalgar!”
Law tirò fuori dalla tasca il suo cellulare e iniziò a cercare nella galleria mentre si avvicinava ai due ragazzi incuriositi.
“Ecco guardate”
Alzò gli occhi dallo schermo ma prima che potesse girare il telefono verso di loro si sentì sollevare da terra. Kidd se l’era caricata sulle spalle in modo scocciato.
“Non c’è niente da vedere! Tu ora vieni con me” disse allontanandosi dal salotto portando con sé Law.
La scaricò nel piccolo bagno al piano terra, sotto le proteste della ragazza.
“Ti è dato di volta il cervello?! Loro non devono vedere le foto, chiaro?” gridò arrabbiato.
“Se continui così non le vedranno solo loro ma tutto il mondo, Eustass-ya” lo minacciò.
“Non ti azzardare a farlo! Adesso dico loro di andarsene così faremo lezione come vuoi tu, ma guai a te se provi a fregarmi!”
Tornò di là come una furia seguito dalla ragazza e liquidò in fretta i suoi amici. Il suo piano non era andato come sperava ma che poteva farci? Infondo lo aveva preparato di corsa. Comunque non si voleva arrendere.
Una volta che i suoi amici se ne furono andati si calmò.
“Forza andiamo in camera mia” disse avviandosi.
“In camera tua?” Law era contrariata.
“Il salotto è troppo in disordine per studiare. Non avrai mica paura? – ghignò malizioso – Tranquilla non ti mangio”
“Non ho paura di te Eustass-ya e sappi che non ti conviene fare scherzi. Uomo avvisato mezzo salvato”
Detto questo lo seguì su per le scale.



NOTE DELL'AUTORE
Salveee a tutti! <3 Eccomi con un altro capitolo di questa storia, sono felice di esserci riuscita perchè questa è stata una settima impegnativa con la scuola ^^"
Finalmente Law fa la conoscenza degli amici di Kidd, anche se ne avrebbe fatto volentieri a meno ahahah Kidd ha provato a metterla in difficoltà ma non ci è riuscito, ci riproverà nel prossimo capitolo? Sicuramemte!
Per farmi perdonare la lunga attesa vi mostro Law in versione sportiva, come l'ho descritta in questo capitolo (la canottiera comparirà nel prossimo, non dico altro XD)
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, l'hanno messa tra le preferite, seguite e ricordate e Anna_panna_9, SWAMPY, My_sunshine e ssj13 per aver recensito il capitolo precedente! <3 Grazie a tutti, il vostro sostegno è importante! <3 <3
A presto!
Monkey D Akiko <3 <3

 

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Capitolo 19
*** capitolo 19 ***


Erano di nuovo soli nella stessa stanza che per giunta era la camera di Kidd. Non che Law avesse paura, semplicemente voleva evitare situazioni come quelle avvenute a casa sua.
“Tua madre a che ora torna a casa?” domandò la ragazza.
“Tardi, non prima delle nove. Tranquilla non ci disturberà nessuno, siamo soli Trafalgar” rispose ghignando.
“Non farti strane idee Eustass-ya perché non appena avremo finito me ne andrò”
Passarono mezz’ora a fare esercizi di fisica seduti alla scrivania. Era un pomeriggio molto caldo per essere solo agli inizi di maggio e l’aria che entrava dalla finestra lontana da loro era poca. Law iniziava ad essere infastidita dal calore, così si tolse la felpa rimanendo con la canotta bianca.
Kidd non si lasciò sfuggire l’occasione e la guardò. L’indumento fasciava il suo fisico alla perfezione e il bianco risaltava la pelle ambrata. I suoi occhi si fermarono all’altezza del seno, c’era ben poco da lasciare all’immaginazione. Ok che non avrebbe dovuto e altri moralismi vari, ma sfidava chiunque a distogliere lo sguardo. Salì ancora un po’ e rimase sbalordito.
“Non ci credo, hai un tatuaggio!” affermò.
Law aveva un tatuaggio a forma di cuore sotto la clavicola sinistra.
“Ci hai messo un po’ troppo per notarlo, che cosa stavi guardando? – rispose sfoggiando un ghigno – Non stupirti, non è l’unico che ho fufufu”
Kidd distolse momentaneamente lo sguardo da lei sentendosi in imbarazzo.
“Non l’avrei mai detto visto che sei una secchiona. Quanti ne hai?”
“Io mi stupisco che non li abbia tu. Ne ho cinque in tutto, anche se mi piacerebbe averne altri”
Curioso il rosso le chiese di mostrarglieli e lei lo accontentò facendogli vedere quelli che aveva sulle gambe. Kidd però voleva vedere anche gli altri due ma la ragazza si rifiutava, tuttavia alla fine cedette alle sue insistenze. Mostrò per primo quello sul bacino, poi si allontanò dalla scrivania.
“Chiudi gli occhi e voltati” gli ordinò e Kidd ubbidì.
Quando gli diede il permesso di guardare, il rosso rimase a bocca aperta.
Law era a schiena nuda con il viso rivolto verso di lui. Si era tolta la canotta e slacciata il reggiseno che sorreggeva con un braccio mentre con l’altro sollevava i lunghi capelli sciolti per l’occasione, e Kidd era certo che lo avesse fatto solo per farlo dannare. Era magnifica.
“Ti piace?” gli chiese con quel suo sorrisetto dannatamente sexy.
Il rosso dovette deglutire un paio di volte prima di poter articolare poche parole di senso compiuto.
“S-sì è davvero stupendo”
E lo era davvero, un enorme cuore con sotto la scritta DEATH. Improvvisamente Kidd desiderò stringere tra le sue braccia Trafalgar, baciarla e tracciare i contorni del tatuaggio sulla sua pelle. Dovette usare tutto il suo autocontrollo per non saltarle addosso.
“Voltati e chiudi gli occhi” gli disse e lui si mosse controvoglia, come una marionetta controllata dai fili del burattinaio.
Quando si rivoltò il sogno era già finito.
“Sei una stronza lo sai?”
“Sei tu che hai insistito per vedere il tatuaggio”
“Non fare l’innocente adesso, so che lo hai fatto apposta. Non dovresti tentarmi in camera mia” le disse avvicinandosi pericolosamente a lei.
“Eustass-ya non abbiamo tempo per queste cose, torniamo a studiare” rispose calma.
“Tsk come se ci riuscissi” borbottò il rosso piegando la testa di lato.
 A Law sorse spontaneo un sorriso divertito, forse aveva un po’ esagerato con lui ma non pensava di causargli tutto questo disagio. Si diresse alla scrivania incitando il compagno a seguirla e ripresero da dove si erano fermati.
Terminarono dopo un’ora e mezza, entrambi erano esausti. Trafalgar chiese le indicazioni per il bagno e ci andò. Rimasto solo, Kidd ebbe il tempo per pensare, ogni pensiero però era rivolto a lei. Dannazione quanto era bella. Si sorprese a ricordare il contatto con la sua pelle quando lo aveva medicato sabato, quando camminavano mano nella mano, il loro abbraccio e il bacio che gli aveva dato sulla guancia. A pensarci bene le labbra non erano poi così lontane dalle sue, chissà come sarebbe baciarle …
No cavolo ma a cosa pensava? Trafalgar era la sua nemica, un’astuta manipolatrice e ricattatrice dal corpo mozzafiato e … no ora basta! Doveva risvegliarsi e ricordare che doveva ancora vendicarsi, perché non farlo ora?
 
***
 
Law tornò dal bagno ma stranamente Kidd non c’era più, si guardò in torno prima di voltarsi ma improvvisamente fu spinta a terra. Non si fece male e aprì gli occhi trovando Eustass sopra di lei che ghignava trionfante.
“Ma cosa?!” iniziò arrabbiata.
“Ahahah i ruoli si sono invertiti, ora sono io ad averti in pugno” rise il rosso.
Law non capiva di che stesse parlando, poi vide che aveva in mano il cellulare e iniziò a preoccuparsi.
“Non vuoi sapere perché? Indovina di chi ho una foto imbarazzante pronta ad essere inviata ahahah”
“Non può essere” Law non volle crederci.
“Invece è così, guarda tu stessa” disse mostrandole la foto.
Law sbiancò, sembrava una di quelle foto che girano sui siti pornografici. Quello stronzo aveva approfittato della sua caduta per scattarle la foto.
“Non ti azzardare!” lo minacciò alzando gli occhi verso i suoi.
“Altrimenti? Qui sei tu con le spalle al muro Trafalgar, anzi al pavimento ahahah. Se non vuoi che la invii dovrai fare tutto ciò che voglio” le rispose sadico.
Law lo guardava sprezzante ma non disse niente.
“Ora stai zitta, ferma e chiudi gli occhi” le ordinò malizioso.
“Non prendo ordini da te Eustass-ya” rispose decisa.
Kidd le prese il mento tra le dita e si avvicinò a lei.
“Non hai altra scelta” disse mentre il suo ghigno si allargava.
La ragazza stava per protestare ma si fermò e obbedì, purtroppo non poteva fare diversamente in quella situazione. Chiuse gli occhi e il tempo sembrò fermarsi in quell’esatto istante. Non sentiva né suoni né movimenti, poteva solo percepire il ghigno di Kidd.
“Ora puoi aprire gli occhi” le disse dopo interminabili minuti.
“Cosa hai fatto?” chiese subito la ragazza.
“Non ho detto che potevi parlare – le rispose sghignazzando, poi si alzò – ah, puoi muoverti” detto questo le diede le spalle e non curante si allontanò.
Law, che si era già rimessa in piedi, lo fermò tirandogli la canotta nera.
“Che c’è?” chiese ingenuamente il rosso.
Trafalgar non lo lasciò andare e lo fissò arrabbiata, a Kidd però sembrò una bambina imbronciata.
“Sei adorabile quando non parli. E va bene, ti accontento. Non ho fatto niente, mi sono divertito a farti preoccupare” le confessò.
Non un fiato.
“Ok ora puoi parlare” le permise.
“Sei un idiota se pensi che ti creda Eustass-ya”
“Tsk tieni – le disse passandole il telefono – cancella la foto”
Law era stupita, perché si stava arrendendo?
“Lo sai che non potrai più ricattarmi?” domandò scettica.
“Non ho bisogno di certi trucchi e poi mi è bastata la rivincita di oggi”
Non se lo fece ripetere due volte e cancellò la foto ridandogli poi il telefono.
“Oggi sei strano Eustass-ya”
Non poteva darle torto, cosa gli stava succedendo? Passare troppo tempo insieme a Trafalgar lo stava facendo impazzire, non c’era altra spiegazione. Doveva allontanarsi in fretta da lei ma era difficile.
“Sarà una tua impressione. – tagliò corto – Vieni, ti riaccompagno a casa come promesso”
Sperava che l’aria fresca della sera lo aiutasse a rinsavire o per lo meno a ragionare con più lucidità.
Dannazione Trafalgar, cosa mi stai facendo?



NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Lo so scusate sono passati secoli dall'ultima volta ma l'importante è che sia tornata (?) XD è dall'inizio delle vacanze che sto scrivendo questo capitolo perciò spero che vi piaccia! ^^
Come avrete letto, Kidd inizia a nutrire qualche sentimento nei confronti di Law ma non vuole crederci. Vi starete chiedendo: e Law? Beh per sapere cosa le passa per la testa dovrete aspettare il/i prossimo/i capitolo/i perchè questo era soprattutto per il nostro caro rosso ^^
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate, e ringrazio My_sunshine, SWAMPY, Princess_5_elements, ssj13, Hi_my_name_is_OnePiece e Fenice_blu per aver recensito il capitolo precedente, grazie a tutti! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3
PS Ho rimesso il disegno perchè possiate capire come sono i tatuaggi ^^

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Capitolo 20
*** capitolo 20 ***


Il giovedì pomeriggio Law e Kidd erano di nuovo a casa di quest’ultimo a studiare, avevano infatti concordato che siccome dovevano studiare più a lungo conveniva tornare direttamente a casa sua. Avrebbero anche potuto andare da Trafalgar ma la ragazza non voleva intrusi in casa sua.
Erano comodamente seduti sul divano del salotto a studiare scienze, ormai non mancava molto alla fine, e tutto procedeva senza intoppi. La ragazza però sembrava molto affaticata.
“Se ti è tutto chiaro possiamo passare all’argomento dopo?” chiese passandosi per l’ennesima volta una mano sulla fronte per poi scostare i capelli dietro l’orecchio.
“Sì, sì andiamo. Qualche problema?” chiese notando il gesto ripetuto della ragazza.
“No, solo un capogiro, niente di che” spiegò.
“Sicura di star bene? Sei pallida e anche a scuola non mi sembravi molto in forma”
“È solo un po’ di stanchezza non preoccuparti. Andiamo avanti” rispose.
Kidd però non ci credette e le mise una mano sulla fronte per misurarle la febbre.
“Cavolo Trafalgar, scotti! Non senti che hai la febbre?”
“Ti ho detto che sto bene!” si lamentò lei.
“Basta, ti riaccompagno a casa” disse deciso alzandosi in piedi.
“Eustass-ya non abbiamo tempo per queste sciocchezze, sto bene, continuiamo a studiare” replicò alzandosi a sua volta per tenergli testa.
“Guardati, ti reggi a mala pena in piedi. Sei tutta tremolante”
E aveva ragione, Trafalgar stava in piedi a fatica ma non avrebbe mai ammesso di star male.
“Meglio se ti risiedi, ti porterò a casa quando starai un po’ meglio” continuò.
“Non sapevo fossi diventato un dottore Eustass-ya, smettila di insistere e di darmi ordini, io sto-” si interruppe.
“Ehi che succede?!” si allarmò il rosso.
Law svenne davanti a suoi occhi per colpa della febbre ma lui riuscì ad afferrarla prima che cadesse. E lei che diceva di star bene!
 
***
 
Quando Law aprì gli occhi ebbe la sensazione di trovarsi in un posto familiare, sentiva un profumo che conosceva ma non riuscì a ricondurlo a niente; poi si guardò attorno più attentamente e riconobbe la stanza di Kidd. Lei era sdraiata nel suo letto dal quale proveniva il suo profumo. Che cosa ci faceva lì?
Ricordava la discussione che stavano avendo e di aver perso i sensi, ipotizzò quindi che ce l’avesse portata lui.
Improvvisamente si aprì la porta e spuntò il rosso.
“Ti sei ripresa finalmente. Per fortuna che stavi bene, sei rimasta a dormire per più di un’ora” le disse sfoggiando il ghigno di chi aveva ragione.
“Più di un’ora? Allora è tardissimo, dobbiamo rimetterci a lavoro!” esclamò tentando di alzarsi.
“Ferma dove sei, non sei nelle condizioni di poterti muovere figuriamoci di spiegare scienze”
Ma Trafalgar non gli diede retta, spostò le coperte e si alzò.
“Non darmi ordini Eustass-ya, faccio quello che voglio e tu fai ciò che dico io” sentenziò andando verso la porta.
“Cavolo sei proprio testarda e anche una stronza!” ringhiò in risposta seguendola.
Law iniziò a scendere le scale ma la testa le girava così forte che rischiò di cadere, Kidd però la afferrò prontamente per la vita e la tenne stretta a sé per sorreggerla. Il cuore della ragazza perse un battito.
“Finché non cadi non ci credi? Smettila di fare la bambina e torna a letto!” la sgridò.
La mora non riuscì a ribattere perché in quel momento la porta di casa si aprì ed entrò una donna dai lunghi capelli rossi.
“Kidd sono a casa! – urlò chiudendosi la porta alle spalle – Ma che succede qui?” chiese vedendo il figlio abbracciato ad una ragazza che non conosceva.
I due arrossirono rendendosi conto della situazione.
“Non fraintenda signora, non sta succedendo niente” spiegò Law.
“Oh ma che bella ragazza! Finalmente me ne porti a casa una decente!” esclamò la madre.
Questa non era certo la reazione che si aspettava Trafalgar.
“Dimmi cara, come ti chiami?” continuò esaltata la donna.
“Trafalgar Law” rispose titubante.
“Oh ma certo! Tu devi essere quella che aiuta Kidd con la scuola. Non sai quanto ne sia felice, spero che non ti faccia dannare troppo questo mascalzone”
“Mamma smettila, non è il momento per certe cose” ringhiò il rosso.
“Suvvia non essere timido adesso! Ma tesoro sei sicura di star bene? Sei così pallida”
“Sì io-” iniziò ma Kidd la interruppe subito affermando il contrario.
Quando poi le spiegarono che Law aveva la febbre e che viveva da sola si offrì di ospitarla e di prendersene cura.
“Che cosa fai ancora lì impalato? Portala in camera tua e falla riposare, io arrivo subito”
Trafalgar tentò di dissuaderla ma fu tutto inutile. Kidd la prese in braccio e la riportò nel suo letto. Forse era la febbre a farla delirare ma Law si sentì come una principessa, e soprattutto non avrebbe mai pensato che il rosso potesse essere così premuroso.
“Mi dispiace che dovrai studiare da solo e che occuperò il tuo letto” gli disse piano.
“Pensa solo a riposare adesso, io me la cavo, il divano non è male. E poi posso dire di averti portato a letto” ghignò in risposta.
“Questo non posso negarlo” ridacchiò a sua volta prima che lui la lasciasse sola.
Poco dopo entrò la madre che le portò una medicina e le diede da indossare una tuta di Kidd.
“Ora dovrebbe andare meglio. Io stasera ho un impegno e tornerò tardi, se ti serve qualcosa chiedi pure a Kidd”
“La ringrazio per quello che sta facendo”
“Figurati! Ma chiamami Karin e dammi del tu, non sono così vecchia ahahahah”
Certo che aveva proprio il caratterino del figlio.
Ora la ragazza era sola nel letto del rosso, circondata da quel suo inebriante profumo. Non lo avrebbe mai detto ma le piaceva averlo vicino, si sentiva al sicuro tra le sue braccia; questo però non negava il fatto che fosse un’arrogante testa vuota. Ripensando a tutto ciò che era successo dal suo arrivo si rese conto che Kidd minava seriamente la sua salute mentale, la mandava continuamente in confusione facendole provare sentimenti contrastanti. Quello che non sopportava era che quando la metteva alle strette, come per il giorno prima che se lo era ritrovato addosso, da una parte si sentiva punta nell’orgoglio per essersi fatta sopraffare, dall’altra voleva che le stesse più vicino.
Lei credeva di averlo in pugno ma in realtà era lui ad avercela, fortunatamente non lo sapeva. Trafalgar era stata poco attenta, avrebbe dovuto evitare questa situazione ma non ci era riuscita, o non aveva voluto. Tutto era iniziato con quel nastro rosa tra i capelli e poi il fato aveva preso il sopravvento. Quella volta a casa sua, quando lo aveva abbracciato e gli aveva dato un bacio sulla guancia, si era fermata in tempo perché aveva rischiato di baciarlo davvero.
Che le stava succedendo? Non poteva essere solo la febbre, non era sempre malata. Perché Kidd si era intromesso nella sua vita e perché ora non riusciva ad escluderlo?
La stanchezza vinse sulle sue preoccupazioni e si addormentò con un pensiero per la mente.
Cosa mi stai facendo, Eustass-ya?  

NOTE DELL'AUTORE
Salveee a tutti! <3 Rieccomi con un nuovo capitolo. Spero che non ci siano errori perchè l'ho scritto e pubblicato di getto ^^" Perchè? Perchè oggi è il mio primo anniversario su EFP e volevo festeggiarlo pubblicando un nuovo capitolo! Davvero è una gioia per me essere iscritta a questo sito perchè mi ha dato la possibilità di realizzare il mio sogno di far conoscere a tutti le mie storie, perchè ho conosciuto molte persone che mi hanno sempre sostenuta e perchè tutti voi che leggete mi date davvero tantissime soddisfazioni *^*

Parlando della storia, come avevo promesso ora sappiamo cosa ne pensa Law, il seguito poi sarà nel capitolo successivo. Mi chiedo se sarà ancora malata poverina... E grande sorpresa: ha conosciuto la suocera Karin, che ripeto è un personaggio di mia invenzione ^^
Spero che vi piaccia, ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate e My_sunshine, ssj13 e Fenice_blu per aver recensito il capitolo precedente! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3 <3

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Capitolo 21
*** capitolo 21 ***


Era di nuovo mattina e Law si stava pian piano svegliando quando si rese conto di essere effettivamente nel letto di Kidd. Per un momento era stata convinta che si trattasse solo di un sogno dovuto alla febbre e che lei non si era mai mossa da casa sua, ma dovette affrontare la realtà visto che l’intenso profumo del rosso le stava inebriando le narici.
Dannatissima influenza, come aveva potuto ridursi così? Era stata debole di fronte al nemico che per di più l’aveva anche soccorsa e ora era ancora alla sua mercé. Ammise, però, che non aveva dormito così bene da molto tempo.
Il suono di una porta che si apriva la distolse dai suoi pensieri, in quel momento fece il suo ingresso Kidd.
“Sei già sveglia? Come va?” le chiese con mal celata preoccupazione.
“Molto meglio” gli rispose mettendosi a sedere.
Il ragazzo le si avvicinò, appoggiò la fronte contro quella di lei e la fissò intensamente, la ragazza rimase sorpresa da quel gesto ma non riuscì a reagire davanti a quei profondi occhi d’ambra.
“La febbre sembra essere scesa del tutto – disse lui staccandosi – comunque è meglio se resti ancora a riposo per oggi”
“Mi piace quando ti preoccupi per me fufufu” lo prese in giro.
“Sì, si vede che stai bene, sei insopportabile come tuo solito Trafalgar” sbuffò lui.
Dopo di che aprì l’armadio e tirò fuori l’uniforme scolastica.
“Adesso mi preparo per la scuola, se hai bisogno di qualcosa chiedilo ora o dopo ti dovrai arrangiare” la informò.
 Law chiese dove fossero le sue cose, così da potersi preparare anche lei, ma lui le rispose contrariato che non le servivano visto che non si sarebbe mossa da lì. La ragazza ovviamente non la prese molto bene, era guarita e non aveva tempo da perdere per oziare a letto, soprattutto nel letto d’altri. Kidd infatti si era rifiutato anche di lasciarla tornare a casa da sola dal momento che non poteva accompagnarla lui, altrimenti avrebbe fatto tardi. In più Karin aveva insistito per farla restare dicendo che si sarebbe occupata di lei prima di andare a lavoro, Kidd non poteva contraddire sua madre quando si impuntava su certe cose.
“Fa come se fossi a casa tua” le disse uscendo dalla stanza.
“Preferirei essere a casa mia, Eustass-ya!” gli rispose contrariata.
Il resto del giorno passò velocemente, Trafalgar rimase sul divano a guardare la televisione come le aveva detto Karin, non potendo fare diversamente. Quando Kidd tornò a casa non fece in tempo a mettere un piede oltre la soglia che già Law lo aveva assalito chiedendogli di darle le sue cose e di riportarla a casa. Il rosso non poté far altro che accontentarla o non avrebbe avuto vita facile.
“La tuta la porto a casa e te la lavo, grazie per avermela prestata” disse la ragazza dopo essersi rimessa i suoi vestiti.
“Figurati, ma non è necessario” rispose disinteressato.
“Invece lo è. Ringrazia di nuovo tua madre da parte mia”
I due si avviarono verso la casa di Law.
“Mi dispiace non averti potuto aiutare a studiare, comunque con le lezioni che ti ho dato dovresti prendere come minimo 80 ad occhi chiusi senza aprire neanche un libro. Questo sempre se non ho sopravvalutato il tuo piccolo cervello”
“Devi sempre fare la stronza, eh Trafalgar?! Sta tranquilla che supererò l’esame, piuttosto ricordati che dovrai eliminare tutte le foto!” rispose stizzito.
“Io avevo detto forse, Eustass-ya fufufu”
 
***
 
Era sabato sera e Law si stava preparando a uscire, Penguin le aveva appena mandato un messaggio dicendole che sarebbero passati a prenderla tra un’ora, così aveva tutto il tempo per sistemarsi con calma.
Il sabato sera era l’unica occasione in cui si lasciava andare e si divertiva, ignorando tutte le preoccupazioni. Non che fosse una festaiola, le bastavano qualche drink da bere, buona musica e la sua compagnia per godersi la serata, se poi trovava qualche ragazzo carino era la ciliegina sulla torta. Per lei non era un problema trovare dei corteggiatori, la difficoltà era trovarne qualcuno di sopportabile.
L’ora era passata e i tre ragazzi arrivarono così si incamminarono per le strade del centro alla ricerca di un bar da cui iniziare la serata. La scelta cadde sul più popolare che a quell’ora era ancora abbastanza vuoto e perciò era più semplice trovare un tavolo. Law entrò per prima e si stava voltando verso gli amici per chiedere a quale tavolo volessero sedersi ma per sbaglio andò a sbattere contro qualcuno.
“Ehi guarda dove vai!”
“Sei tu che sei fermo in mezzo ai piedi” gli rispose senza averlo nemmeno visto in faccia.
“Trafalgar?!”
La ragazza si girò verso di lui.
“Eustass-ya, mi sembrava familiare la voce e l’arroganza” disse con un sorrisetto.
“Che sorpresa anche tu qui, eh Kidd?” intervenne allegro Penguin.
“Guarda Wire, Kidd ha ritrovato la sua ragazza ahahah” rise Heat.
“La tua ragazza? Mai sentita nominare. E loro chi sono, non ci presenti?” chiese scontrosamente una ragazza dai lunghi capelli rosa.
Così il rosso fece le presentazioni.
“Strano che voi ragazzi siate diventati suoi amici, o siete pazzi o lui è diventato uno sfigato” ironizzò la ragazza, il cui nome era Bonney.
Law ovviamente non apprezzò e le rispose a tono.
“Non ti è mai passato per la mente che potreste essere voi i pazzi sfigati?”
“Ehi attenta carina, con me non si scherza” puntualizzò.
“Neanche con me, carina” rispose Law marcando con del sarcasmo l’ultima parola.
La tensione si stava alzando, entrambi i gruppi sapevano cosa accadeva quando la loro amica si arrabbiava, erano già pronti a fermare una rissa quando Bonney si mise a ridere.
“Ahahahah mi piaci, sei una tipa tosta ahahah attento rosso, questa è pericolosa”
“Ma voi ci avete capito qualcosa?” domandò confuso Shachi.
Il gruppo decise di bere qualcosa tutti insieme così si sedettero e ordinarono. Iniziarono a parlare del più e del meno ma pian piano il discorso prese una brutta piega per Kidd e Law, il gruppo infatti aveva iniziato a raccontare aneddoti imbarazzanti su di loro. In poco tempo chi era all’oscuro di una qualche situazione intima tra i due conobbe tutto. I malcapitati ovviamente tiravano fuori scuse e insulti verso l’altro per difendersi dall’accusa “ma allora ti piace”.
Il più vessato però fu Eustass perché i suoi amici non si limitarono agli aneddoti recenti, bensì andarono a rivangare figure di merda passate da molto oramai. Si sa che quando la si combina grossa, una figura di merda rimane epica.
Penguin e Shachi non si azzardarono neanche a pensare di raccontare qualcosa sul loro capitano, un po’ perché non c’era molto da dire ma soprattutto perché ci tenevano a tutte le ossa del loro corpo. La ragazza, conscia del fatto di essere al sicuro sotto questo punto di vista e desiderosa di farsi beffa del rosso, menzionò delle foto criminose su di lui.
“Seriamente gli hai scattato foto scandalose? Devo vederle!” esclamò Bonney.
“Non è vero sta mentendo! Non ha nessuna foto!” tentò di difendersi Kidd.
“Non so se le ha qui ma comunque te le ha fatte ahahah” rise Penguin.
“Non dimenticherò mai quel giorno, ho quasi perso un polmone dal ridere ahahah” continuò Shachi.
“Raccontate dai!” li incoraggiò Wire.
“Giuro che se provate anche solo a fiatare vi dovranno raccogliere con il cucchiaino!” li minacciò con uno sguardo terrificante Kidd.
I due deglutirono a vuoto e risposero di aver afferrato il concetto.
“Se mai ricapiterà vi faremo il video ahahah” intervenne Killer.
“Ahahah spero che accada allora. Però non è giusto, adesso sono più curiosa!” gli rispose Bonney.
“Vi ci mettete anche voi?!” fu la risposta di Eustass.
I due ridacchiarono e lo ignorarono continuando a chiacchierare.
Si prospettava una lunga serata …
Dopo un po’ gli animi si calmarono e, come accada sempre nei gruppi quando si esce, ci fu un lungo momento di silenzio.
“Law accompagnami in bagno” chiese, o meglio, ordinò Bonney.
“Perché mai scusa?” la ragazza non era molto entusiasta della proposta.
“Perché finalmente ho una ragazza a cui chiederlo. Sono stanca di farmi accompagnare da uno di loro, tu dovresti capirmi. Su forza andiamo!” rispose, poi si alzò in piedi e la prese per un braccio iniziando a trascinarla verso il bagno.
“Ehi piano aspetta!” si lamentò inutilmente Law.
“Sbrigati che ti devo anche parlare!” le rispose la rosa.
Si sa, i discorsi fra ragazze in bagno sono quelli più seri, il che preoccupò un po’ la mora. Di cosa mai vorrà parlarle?


NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 E dopo un tempo inimmaginabile ecco che ritorno con un nuovo capitolo! Scommetto che vi starete chiedendo se non si tratti di uno scherzo visto che è il 1 aprile ^^
Ok entriamo subito nel vivo della storia. Come avete potuto vedere Law si è ripresa ed è tornata a casuccia (un pochino mi dispiace, ero tentata di tenerla lì più a lungo XD), stava così bene che è uscita il sabato sera ahahah. Probabilmente vi siete un pochino persi nell'ordine dei giorni ma adesso vi aiuto: Law si è ammalata giovedì, si è ristabilita venerdì e adesso siamo al sabato sera.
Kidd ha fatto l'esame sabato mattina ma non ne ho parlato anche perchè sarebbe stato noioso, comunque sapremo presto qualcosa in proposito, soprattutto se lo ha superato o no. Intanto se la gode con gli amici, anche se per lui la serata è iniziata un po' male poverino ^^"
I due gruppi si sono conosciuti finalmente, non ci sono più amici da presentare! Ora Bonney si è posizionata al centro della scena e avrà un ruolo importante, soprattutto nel prossimo capitolo in cui racconterò il discorso tra lei e Law.
Come sempre ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate e My_sunshine, ssj13, Fenice_blu e Eleos99 per aver recensito il capitolo precedente! Grazie a tutti! <3 <3 <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 22
*** capitolo 22 ***


Il bagno del locale era molto spazioso ed elegante con il pavimento e metà pareti in grandi piastrelle nere e quadrate e l'altra metà in muro dipinta di rosa acceso. Entrando, alla propria sinistra c'erano due porte bianche che portavano alle toilette, a destra c'era un lavandino a due posti con il piano in marmo nero abbinato al pavimento, e sopra di esso uno specchio rettangolare posto in orizzontale.
Mentre aspettava Bonney, Law fissava la sua immagine nel grande specchio del bagno pensando a ciò che a breve la rosa le avrebbe detto. Non si conoscevano nemmeno eppure Law aveva la sensazione che il loro incontro avrebbe cambiato molte cose. A pelle non le era piaciuta, aveva avuto subito la sfacciataggine di dare a lei e ai suoi amici degli sfigati e certi atteggiamenti da smorfiosa lei non li sopportava proprio.
Bonney, uscita dal bagno, si lavò le mani al lavandino per poi subito sistemarsi il trucco davanti allo specchio, mentre Law la guardava disinteressata.
“Vuoi un po' di rossetto?” le chiese senza distogliere lo sguardo dal suo riflesso.
Law rifiutò educatamente, al che la rosa si voltò verso di lei per poi rigirarsi facendo spallucce.
In completo silenzio Bonney rimise i trucchi nella borsa nera borchiata e si girò verso Law pronta a parlare.
“Dici che ci starebbe bene una canottiera rosa con il mio completo o è meglio questa nera?” chiese convinta.
Law sbatté le palpebre un paio di volte per assicurarsi di aver capito bene. Seriamente le stava chiedendo consigli di moda? A parte che era una domanda stupida, la ragazza si sapeva vestire bene, non era lo stile che più le piaceva, ma per la rosa era adatto. Indossava una canottiera nera, un giubbotto di pelle nero con applicate delle toppe colorate, un paio di shorts di jeans strappati, delle calze nere alte fin sopra il ginocchio con una bordatura bianca sotto l'orlo e un paio di scarpe nere col tacco alto e spesso.
“Smettila di tergiversare, lo so che non siamo qui per i tuoi vestiti – rispose infastidita dal suo comportamento – parla” le ordinò puntando i freddi occhi di ghiaccio nei suoi viola.
“Sei una a cui piace andare subito al sodo eh? Beh meglio così – sghignazzò per poi tornare seria – Cosa c'è tra te e Kidd?”
Perché non ci aveva pensato prima? Era ovvio che centrasse quella testa rossa, lui era sempre coinvolto in tutto ciò che la riguardava da quando aveva fatto la sua comparsa a scuola.
“Proprio niente” rispose con uno sbuffo spazientito, ormai quella domanda se la sentiva porre troppo spesso.
“Certo, come no, e allora tutte le cose che i tuoi amici e i miei hanno raccontato? La passeggiata per mano, la fuga dal cinema e il pomeriggio da sola a casa sua?” la incalzò.
“Ci sono valide spiegazioni, ma meglio se le chiedi a Eustass-ya, ci vorrebbe troppo tempo” rispose senza perdere la sua compostezza.
“Kidd si comporta diversamente con te e non mi piace vedere il mio amico al guinzaglio” dichiarò sprezzante.
Law si dovette trattenere dal sorridere, non pensava che Eustass-ya fosse in suo potere così tanto. Probabilmente Bonney poteva affermarlo perché conosceva Kidd da molto più tempo di lei.
“Ciò che vedi è frutto di una legittima difesa, per i dettagli ti ripeto di chiedere al tuo amico. Se sapesse che ti ho raccontato tutto si infurierebbe fufufu”
“Parli come se avessi un sacco di segreti con lui!” esclamò Jewelry.
“Forse è così” rispose enigmatica Trafalgar.
La ragazza ringhiò e corrucciò la fronte.
“Ci sono cose che non sai su Kidd – affermò come se volesse dimostrare di essere più intima di lei con il ragazzo –  adesso rispondimi chiaramente, cosa c'è tra voi?”
Law pensò che le cose a cui si riferisse erano la storia del riformatorio e della banda, tuttavia non volle rispondere a questo, era più interessata alla sua gelosia.
“Sei proprio insistente Bonney-ya, sei ansiosa perché lui ti interessa?” chiese con sguardo furbo.
“Forse, o forse c'è già qualcosa tra noi” ghignò senza darle una vera risposta.
Questa incertezza provocò a Trafalgar una stretta allo stomaco. Si diede mentalmente della stupida per questa reazione, cosa le importava se tra la ragazza e Eustass-ya c'era qualcosa?
Nonostante tutta la razionalità di cui era in possesso, Law non seppe rispondere a quella provocazione.
“Ascoltami bene Law, se Kidd non ti interessa lascialo stare. Non voglio che lui rimanga scottato per una che non sa quello che vuole” affermò decisa.
I secondi che intercorsero tra le sue parole e la risposta della sua interlocutrice sembrarono un'eternità, soprattutto per Law. Nella sua testa mille pensieri e il vuoto erano la stessa cosa poiché ripensava a tutto il discorso di Jewelry e allo stesso tempo non riusciva a dare ad esso alcun significato.
Come se la sua lingua avesse preso il controllo del resto del corpo, pose una domanda che mai si sarebbe immaginata di pronunciare.
“E se invece mi interessasse?”
Bonney la fissò a lungo prima di risponderle.
“Datti una mossa perché c'è chi lo vuole” sentenziò passandole accanto per uscire dal bagno.
C'è chi lo vuole.
Law abbassò lo sguardo cadendo in una sorta di apatia. Seguì la ragazza qualche secondo dopo.
 
 
***
 
 
Come se niente fosse successo, la serata andò avanti. I due gruppi chiacchieravano allegramente e l'atmosfera era piacevole, o per lo meno per tutti tranne Trafalgar. I suoi nervi erano a fior di pelle. Bonney le parlava esattamente come prima della discussione, non le lanciava frecciatine o occhiatacce, nessuno dei presenti avrebbe mai immaginato che poco prima le due avevano avuto un diverbio. Ciò che Law non sopportava era il comportamento della rosa. Tutto a un tratto si era trasformata in una piovra umana, non faceva altro che stare appiccicata al rosso; gli toccava il braccio, la spalla, beveva dal suo bicchiere, si appoggiava a lui quando rideva e cercava la sua attenzione ogni cinque minuti.
Quello che più la infastidiva era che lo faceva solo per farle rabbia, ma si sbagliava se pensava che lei avrebbe risposto a certe provocazioni.
Che cosa voleva dimostrarle? Che lei poteva fare questo ed altro con Kidd? Il ragazzo ovviamente non fece caso al suo comportamento perché sicuramente lo aveva già fatto altre volte.
Trafalgar iniziò a chiedersi se Bonney fosse sentimentalmente coinvolta con lui. Se così fosse perché non le aveva semplicemente ordinato di stargli lontana? Era solo un'amica che voleva qualcosa di più? In quel caso avrebbe già fatto la sua mossa per conquistare il rosso. La cosa che più non capiva era perché l'avesse messa in guardia su una possibile pretendente di Eustass-ya.
Ma infondo a lei tutto questo cosa importava? Non era interessata a lui, non sapeva perché aveva detto quella frase prima.
“Law?!” la ridestò Penguin.
“Cosa c'è?”
“Ho detto, andiamo a fare un giro? Non mi stavi ascoltando?” chiese guardandola incuriosito.
“Scusa ero distratta, va bene andiamo” rispose sollevata, un po' d'aria fresca le avrebbe sciolto i nervi.



NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Ok... lo so, è SCANDALOSO che sia trascorso un anno dall'ultimo aggiornamento. Mi dispiace molto, ma le cose per me sono cambiate in questo lasso di tempo, non ho più lo stesso tempo da dedicare alla scrittura che avevo prima, se poi contiamo il fatto che mi sono buttata in un paio di eventi di scrittura e che ho dato la precedenza ad altre storie potete ben capire che non trovavo il tempo per questa ^^"
Tuttavia ai lettori che mi chiedevano impazienti di aggiornare assicuravo che prima o poi sarei tornata e così è stato! <3 Ve lo prometto, non lascerò inconclusa questa storia, dovessero volerci anche anni tra un aggiornamento e l'altro, non smettete di sperare ahahahah <3 <3
Passiamo ora alla storia. Bonney ha fatto un bel discorsetto a Law e lei sembra infastidita dal comportamento della ragazza, che sia scattato qualcosa nella sua testa? Ve lo dicevo che Bonney avrebbe avuto un ruolo importante ù.ù chissà cosa c'è tra lei e Kidd e soprattutto chissà CHI lo vuole ^^
Nel prossimo capitolo vedremo il proseguimento della serata e le cose si movimenteranno per la nostra cara Trafalgar, non aggiungo altro! <3
Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate, chi mi segue, chi aspettava con ansia questo aggiornamento, chi non ha mai perso la speranza per un mio ritorno e My_sunshine, SWAMPY, ssj13, Eleos99, Koyuki_94, Maggneto e lalmirch8 per aver recensito il capitolo precedente <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 23
*** capitolo 23 ***


Quando aveva accettato di uscire a fare un giro, Law non pensava che oltre al suo gruppo ci sarebbe stato quello di Kidd.
Doveva aver commesso dei crimini terribili in una sua vita passata perché quella sera il karma si stava accanendo su di lei. Perché doveva sorbirsi le moine di Bonney ovunque?!
La rosa aveva preso il comando della situazione mettendosi alla guida della comitiva, tenendosi sempre stretto il rosso. Ora chi era a tenerlo al guinzaglio?
Se ne andavano a zonzo per le vie del centro, che pian piano si popolavano di adolescenti scalmanati e ragazzine che credevano di saper camminare sui tacchi, mentre chiacchieravano del più e del meno. Tra tutti, Killer era quello che si era integrato meglio tra gli amici di Eustass, suo vantaggio era stato il trascorrere un pomeriggio con loro. Penguin e Shachi invece non erano perfettamente a loro agio e quindi le stavano vicino. 
Come si sentiva lei? Irritata.
Lei era abituata ad avere tutto sotto controllo, ad essere la femmina alfa, ma ora si sentiva un burattino manovrato da una sadica ragazzina capricciosa.
I suoi due amici dovevano essersi accorti del suo malumore perché la guardavano ansiosi e si scambiavano occhiate perplesse.
“Law-chan, tutto bene?” le chiese Penguin con una falsa espressione serena.
“Assolutamente. Adoro vagabondare senza meta in coda a un gruppo che ci degna un po’ di attenzione. Dovremmo farlo tutte le sere” rispose sarcastica.
“Andiamo capitano, i ragazzi sono simpatici eh eh eh” tentò di alleggerire la tensione Shachi, che infondo non capiva il perché la sua amica provasse tanto fastidio.
Law gli lanciò un’occhiataccia e al povero ragazzo venne la pelle d’oca.
“Ehi ragazzi, perché non ce ne andiamo al Mermaid Cafè?” propose tutto a un tratto Killer.
Gli altri furono d’accordo, i ragazzi soprattutto per vedere le belle cameriere, note come le sirene.
Il locale era un posto popolare, con una clientela prettamente maschile, ma a quell’ora stavano ancora sparecchiando i tavoli di chi vi aveva cenato, quindi si sedettero su un muretto vicino ad aspettare. Solo Law rimase in piedi per non rischiare di sporcarsi gli abiti, Bonney, invece, aveva trovato una soluzione al problema. La ragazza, infatti, si era seduta in braccio a Kidd, o per meglio dire, tra le sue gambe.
“Con tutto il posto che c’è proprio qui ti dovevi sedere?” protestò il rosso.
“Non mi va di sporcarmi e poi tu sei comodo” rispose lei lanciando uno sguardo divertito e provocatorio a Trafalgar.
“Potresti chiedere il permesso prima di usarmi come poltrona – si lamentò ormai rassegnato a non togliersela di dosso – E tu Trafalgar che ci fai lì in piedi?” le chiese notandola.
“Evito di riempirmi la gonna di muschio” rispose secca, stranamente non aveva voglia di stuzzicarlo.
Kidd non rispose, la sua nemica le sembrava molto strana quella sera.
Penguin e Shachi si guardarono con aria sognante mentre immaginavano Law in braccio a uno di loro. Come se avesse letto i loro pensieri, la mora li guardò come per dire scordatevelo.
Una decina di minuti dopo erano già dentro al locale già pieno di gente. Dal momento che tutti i tavolini erano occupati rimasero in piedi, ma si trovarono un po’ sparpagliati a causa della folla. Finalmente Trafalgar poteva tirare un sospiro di sollievo, per un po’ non avrebbe visto la rosa appiccicata a Kidd, anche se era certa che gli era addosso.
Perché mai il suo comportamento la influenzasse così tanto non riusciva a capirlo. Si sentiva come sulle montagne russe: lo stomaco sembrava accartocciato su se stesso da tanto che le dava fastidio, il cuore correva velocemente per poi rimanere in apnea quando ti trovi di fronte il precipizio e subito dopo torna a correre durante la caduta. Lei non soffriva né di gastrite né di cardiopatia, doveva forse supporre che era gelosia?
No questo era assurdo, andiamo, lei gelosa di Eustass-ya? Impossibile, loro erano solo … loro erano soltanto …
Loro cos’erano? 
Questa domanda non se l’era mai posta prima.
“Capitano questa sera sembri in un altro mondo, c’è qualcosa che non va?” le chiese Penguin, distogliendola così dai suoi pensieri.
I suoi amici sembravano preoccupati per lei, ma lei non poteva spiegargli niente. Adesso che ci pensava, da quando era arrivato Kidd aveva passato davvero poco tempo con loro e non gli aveva mai raccontato niente. Si sentiva in colpa perché loro tenevano davvero a lei e le sembrava quasi di tradire la loro fiducia, ma infondo era meglio così. Era inutile farli agitare per nulla.
“Non è niente, sono solo di malumore questa sera” provò a rassicurarli, ma appena alzò lo sguardo dietro di loro, si congelò con un volto terrorizzato.
“Law che succede?” domandò allarmato Penguin.
Lei non rispose, rapidamente afferrò le spalle di Shachi e lo trascinò verso di sé così da coprirla. I due ragazzi arrossirono di colpo, soprattutto l’interessato che si trovava a pochi centimetri dalle morbide labbra della ragazza.
“Non muoverti di un millimetro!” gli ordinò perentoria.
Law alzò lo sguardo oltre la spalla dell’amico e purtroppo vide la conferma dei suoi timori.
Una fluente chioma verde era seduta al bancone del locale.
Che cosa ci faceva lì? Quando era arrivata? L’aveva vista? Una cosa era certa, Law non poteva restare lì.
“L-law-chan … ?” Penguin balbettò il suo nome imbarazzatissimo.
La ragazza si riscosse ma non prestò attenzione ai due.
“Devo andarmene” sentenziò dirigendosi rapidamente all’uscita.
Non poteva immaginare che qualcuno l’avesse vista.
I due ragazzi rimasero ammutoliti a causa dell’inaspettata situazione.
“Cosa è successo?” chiese Penguin confuso.
“Non lo so, ma è stato bellissimo!” rispose Shachi, felice e imbambolato, al che l’amico lo guardò geloso.
 
***
 
Camminava a passo svelto stringendo convulsamente la borsa mentre nella mente continuava a ripetersi che lei non l’aveva vista. Aveva lasciato tutti gli altri al locale senza dare alcuna spiegazione e ora se ne stava tornando a casa da sola. Ora ne era assolutamente convinta, quella sera avrebbe fatto meglio a starsene a casa sul divano!
“Ehi Cenerentola, la carrozza sta per ritrasformarsi in zucca?”
Una voce conosciuta la riportò alla realtà. Si voltò di scatto e vide la figura a pochi passi da lei. Come aveva fatto a non accorgersi della sua presenza?
“Eustass-ya? Cosa ci fai qui?” chiese sorpresa.
“Ti ho vista uscire dal locale così ti ho seguita” rispose avvicinandosi alla ragazza.
“Puoi tornare dagli altri, io me ne sto andando”
Kidd la guardò per qualche istante prima di tornare a parlare.
“Da chi stai scappando?” le domandò puntando deciso gli occhi nei suoi.
La vide vacillare.
“Temo tu abbia bevuto troppo Eustass-ya” ridacchiò Law, non gli avrebbe mai e poi mai detto la verità.
“Perché stai mentendo?” Kidd era serio e iniziava ad arrabbiarsi.
“Lasciami in pace, non sono affari che ti riguardano” affermò voltandosi per andarsene, ma il ragazzo glielo impedì trattenendola per un braccio.


NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 <3 Scommetto che non ci credete che sono tornata così presto ahahah XD Anche se mi ci è voluto un po', eccomi con un nuovo capitolo!
L'inizio è un po' lento ma alla fine qualcosa si è sbloccato, chi sarà la chioma verde di cui Law è tanto spaventata? E cosa succederà tra lei e Kidd?
Per sapere la risposta dovrete continuare a seguire la storia <3
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate e ssj13 per aver recensito il capitolo precedente <3 
Fatemi sapere cosa ne pensate ^^
A presto!
Monkey D Akiko <3

 

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Capitolo 24
*** capitolo 24 ***


“Allora stai davvero scappando” constatò Kidd.
La teneva stretta per un braccio per impedirle di andarsene, ma lei si ostinava a dargli le spalle e a non rispondere. Non sopportava il suo modo di fare da prima donna. Non poteva immaginare che in quel momento l’animo di Law era in balia di mille pensieri come una nave tormentata da onde tempestose.
Ormai aveva imparato a conoscerla e sapeva che se voleva ottenere qualcosa avrebbe dovuto essere diretto.
“So cosa sta succedendo, ti ho vista là al locale … – Law deglutì nervosa – Scappi da Shachi dopo averlo baciato, ti credevo molto più sicura di te e soprattutto non avrei mai immaginato che provassi qualcosa per lui!” affermò contrariato, sembrava ferito nell’orgoglio.
In alcune situazioni capita che millesimi di secondo durino come svariati minuti senza che chi vive questa esperienza se ne possa rendere conto. Tanto per fare un esempio, c’è chi sostiene che quando ci si trova di fronte alla morte tutta la vita ci passi davanti come un film sul maxischermo, magari anche con una bella colonna sonora. Ebbene, questo momento è uno delle situazioni citate precedentemente.
Tutta la preoccupazione di Law scivolò via nel sentire quelle assurdità. Kidd non poteva aver detto davvero ciò che aveva detto! Si sentiva presa in giro e una vena pulsante iniziò a pompare sulla sua fronte.
Esplosione tra 3, 2, 1 …
“IO E SHACHI COSA?! – esclamò voltandosi di scatto verso di lui – Eustass-ya sei impazzito? Che ti salta in mente? Non l’ho baciato, siamo solo amici!”
Lo spettacolo era iniziato.
“Ah sì? E allora perché all’improvviso ti sei attaccata a lui e non lo lasciavi più andare? Voglio proprio sentire cosa ti inventi!” le rispose con lo stesso tono.
“Mi spiavi Eustass-ya?!” domandò accigliata.
“Figurati! Vi stavo cercando quando mi sono trovato davanti questa dolce scenetta, per non parlare delle facce imbambolate di Shachi e Penguin quando te ne sei andata” spiegò incrociando le braccia al petto e voltando la testa da un lato con fare menefreghista.
“Hai SPIATO male, Eustass-ya – disse scandendo bene il verbo – non l’ho baciato! L’ho solo usato per nascondermi da qualcuno che non volevo vedere!”
Detta quest’ultima frase si morse la lingua, aveva parlato troppo. Sperava che il rosso non facesse domande, ma doveva comunque tenersi preparata una buona menzogna.
Kidd rimase in silenzio qualche istante per rielaborare le informazioni.
“Lo stavi usando come nascondiglio? Quindi non vi siete baciati …” ripeté per auto convincersi.
Stranamente si sentiva più tranquillo.
“Esatto, e ora smettila di mettermi sotto accusa, non sono io quella da processare stasera” sentenziò arrabbiata.
Il rosso la guardò confuso e implicitamente le chiese di dargli una spiegazione, alla quale la mora non mancò di aggiungere un tocco di risentimento.
“Non mi avevi detto di avere un’amica molto attaccata a te …” disse riferendosi allusivamente a Bonney.
 
***
 
Bonney girava tra i tavoli del Mermaid Cafè alla ricerca di Kidd. Incredibile a dirsi ma lo aveva perso di vista. Dal momento che una volta entrati Trafalgar si era tolta di mezzo, la rosa aveva abbassato la guardia staccandosi dall’amico. La mora avrà approfittato sicuramente della situazione, pensò Bonney.
“Heat, Wire, avete visto Kidd?” chiese seccata ai suoi due amici intenti a bere.
“L’ultima volta l’ho visto mentre parlava con Killer” rispose Heat.
“Chiedi a lui” continuò Wire disinteressato.
Non poteva contare sui due ragazzi, quando bevevano era meglio lasciarli stare. Jewerly girò i tacchi e se ne andò sbuffando alla ricerca del biondo. Pochi minuti dopo lo trovò appoggiato con la schiena a una parete mentre si guardava intorno come se stesse cercando qualcuno, così gli si avvicinò.
“Hey Killer!” richiamò la sua attenzione.
“Ah finalmente ho ritrovato qualcuno, iniziavo a sentirmi abbandonato” scherzò il biondo, che in effetti era stato lasciato solo involontariamente.
“Stavo cercando Kidd, Heat mi ha detto che era con te” rispose ignorando le sue parole.
“Se ne è andato poco fa” disse per poi bere un sorso della bevanda che aveva in mano.
“Cioè? Vuoi dirmi che è uscito lasciandoci qui?!” domandò alzando la voce.
Killer annuì.
La ragazza era allibita, come si era permesso Eustass di piantarli in asso così senza dire niente? Poi un dubbio le balenò in mente, un dubbio che si faceva sempre di più certezza. La scomparsa di Trafalgar Law centrava con la scomparsa dell’amico. Era così per forza, i due erano sicuramente insieme nascosti da qualche parte!
Si era fatta fregare per bene. Oh ma la cosa non sarebbe finita qui, no lei era Jewerly Bonney e non avrebbe perdonato questo affronto. Doveva entrare in azione. Pensò che chiamare Kidd o andarlo a cercare non fosse la soluzione migliore al momento e poi era insieme a Killer, nuovo amico del rosso e vecchio di Trafalgar, poteva sfruttare al meglio la situazione facendo una piccola indagine.
“Quel Kidd è davvero uno stupido! Andarsene senza dire niente … beh che si arrangi! – esclamò arrabbiata per non destare sospetti – Adesso che ci penso è da un po’ che non vedo anche Law …”
“Già anche io l’ho persa di vista da quando siamo qui. Magari quei due sono insieme da qualche parte” rispose il biondo.
“Non sembra che vadano molto d’accordo però, non fanno che litigare …” disse fingendosi ingenua.
Bonney si sentiva come la protagonista di un film di spionaggio, anche se doveva ammettere che la sua interpretazione non era delle migliori, ma le bastava ottenere informazioni senza che Killer potesse sospettare qualcosa. Di certo non l’avrebbe mai aiutata se avesse saputo che avrebbe messo in difficoltà l’amica.
“Lo fanno sempre, ma il loro rapporto va avanti così” spiegò il biondo.
“Vuoi dire che c’è qualcosa tra loro? Stanno insieme?!” la rosa si lasciò un po’ trasportare per colpa della notizia appena ricevuta.
“No, non stanno insieme, non ancora almeno. Per ora si può dire che siano nemici, come cane e gatto o come lo scontro tra titani, anche se secondo me in futuro questo potrebbe cambiare” rispose onestamente.
La ragazza sospirò, anche se c’era poco da sentirsi sollevata. Killer non aveva fatto altro che alimentare le sue convinzioni.
Come se non bastasse la sua agitazione interiore, gli spintoni che riceveva alle spalle da completi sconosciuti le ricordavano che si trovava in un bar circondata da gente esaltata, il che aumentava il suo nervosismo.
“Scusa, forse avrei fatto meglio a non dirti niente …” si scusò il ragazzo.
“E perché mai?” chiese mentre lanciava un’occhiataccia ai tipi dietro di lei.
“Beh, mi sembra che a te Kidd piaccia” rispose un po’ impacciato.
“Ma che dici? E poi non sono affari che ti riguardano!” affermò irritata incrociando le braccia sotto il seno.
Il discorso non stava prendendo una bella piega, non voleva e non poteva esporsi troppo con lui.
E come sempre le arrivò l’ennesima gomitata.
“Non volevo impicciarmi, ma sei stata tu a farmi tutte queste domande come una ragazzina gelosa” le rispose a tono Killer per indispettirla.
Lui era sempre calmo e le aveva risposto educatamente, ma anche lui aveva i suoi limiti e se veniva provocato reagiva. Però non se la prese più di tanto con lei, gli bastava pareggiare i conti.
“Io non sono gelosa!” si lamentò come una bambina.
Subito le arrivò un’altra spinta dal gruppo degli scalmanati. Persa completamente la pazienza stava per voltarsi e spaccare loro la faccia, ma improvvisamente Killer le afferrò un braccio e la tirò nella sua direzione mentre lui si spostò dove prima c’era lei.
Allo sguardo confuso della ragazza il biondo riprese la parola.
“Forse senza qualcuno che ti colpisca ti calmerai un po’” le spiegò ridacchiando.
“Io sono assolutamente calma e poi non ho chiesto il tuo aiuto!” replicò.
“Non mi sembra che tu abbia fatto qualcosa finora” continuò sarcastico.
“Per chi mi hai presa? Se non ti fossi intromesso le avrei cantate a quei tipi, so cavarmela perfettamente da sola!” rispose offesa.
Non le piaceva passare per una ragazzina debole che deve essere protetta sempre da qualcuno.
“D’accordo, la prossima volta che ti vedrò in difficoltà me ne guarderò bene dall’aiutarti – disse senza curarsene troppo tanto per compiacerla – Ci vediamo” la salutò alzando una mano e girandosi.
“Dove stai andando?!” lo fermò la rosa.
“A casa, tanto qui non ho più niente da fare. Buona fortuna per quello che hai in mente”
Detto questo si incamminò sotto lo sguardo attento di Bonney che non gli tolse gli occhi di dosso finché non lo vide sparire dietro la porta del locale.
Quel tipo aveva capito qualcosa e forse poteva essere un pericolo per i suoi piani, ma la ragazza dovette ammettere che era interessante.



NOTE DELL'AUTORE
Salveee a tutti! <3 <3 Rieccomi con un nuovo capitolo! Inizio col dirvi subito che questo e il prossimo capitolo sono diversi dagli altri perchè sono incentrati sugli altri personaggi, mentre la storia principale procede nei margini. Probabilmente ci saranno altri capitoli così anche in futuro, ma per ora parliamo di questo.
Kidd e Law hanno iniziato un certo discorso che porterà a ... non ve lo dico! Lo scoprirete nel prossimo capitolo ^^
Bonney è entrata in azione e si è subito misurata con Killer, che non è ingenuo come pensava, ma che non sembra interessato ad intromettersi nella storia dei protagonisti; l'esatto opposto di Bonney.
I personaggi iniziano a riflettere e scopriranno molte cose, ma il mistero di Law rimane ancora un segreto. Cosa ci nasconderà? ^^
Il prossimo capitolo è già a metà, quindi non passerà troppo tempo prima del prossimo aggiornamento.
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate e Fenice_blu, Koyuki_94 e ssj13 per aver recensito il capitolo precedente, grazie a tutti! <3 <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 25
*** capitolo 25 ***


AVVVISO: è consigliato rileggere i due capitoli precedenti per capire meglio <3



“INSOMMA TI VUOI RIPRENDERE?!”
Un arrabbiato Penguin cercava di far rinsavire l’amico dopo un viaggetto veloce in paradiso urlandogli contro e scuotendolo per le spalle.
“Cosa devo prendere?” domandò Shachi ancora con la testa tra le nuvole.
Penguin stanco della situazione tirò un pugno in testa all’amico che finalmente tornò allo stato normale.
“Ma sei impazzito?!” si lamentò il rossiccio.
“Non abbiamo tempo per le tue fantasie, abbiamo un problema da risolvere!”
Shachi non capì le parole dell’amico, di problemi lui non ne vedeva. Era appena stato a stretto contatto con la sua Law-chan, un sogno che diventa realtà. Magari il problema era solo di Penguin …
“Per me sei solo invidioso perché Law-chan ha scelto me …” borbottò.
Il pinguino ormai aveva perso tutta la pazienza che aveva così riprese a picchiare il ragazzo e a urlargli contro di smettere di sognare ad occhi aperti e di tornare a usare il cervello, ribadendo comunque, geloso, che il capitano non lo aveva assolutamente scelto.
Shachi gli chiese dunque quale fosse il loro grande problema da risolvere.
“Il nostro problema è Law. Se n’è andata da sola senza darci alcuna spiegazione e io sono preoccupato perché prima sembrava davvero spaventata!” affermò inquieto.
“Hai ragione. Capita che se ne vada per conto suo, ma anche io non l’avevo mai vista in quello stato” concordò l’orca, anche lui ora iniziava a preoccuparsi.
“Inoltre è tutta la sera che si comporta in modo strano!”
Il rossiccio incrociò le braccia, portò una mano al mento e iniziò a riflettere per trovare una possibile causa allo strano comportamento dell’amica.
“Lei ci ha detto di essere un po’ di malumore e se non sbaglio l’altro giorno aveva un po’ di influenza … ti ricordi che non è venuta a scuola? – chiese conferma all’amico che annuì – però non credo che sia solo per questo, e poi non avrebbe avuto motivo di scappare via poco fa”
“Esatto, è quello che penso anche io. Mi chiedo da chi o cosa si stesse nascondendo …” disse Penguin sconsolato.
“Magari se capiamo perché era di malumore troveremo una spiegazione” propose Shachi.
L’amico annuì, d'altronde non avevano molto altro da poter fare e sapevano bene che se avessero chiesto direttamente a Trafalgar non avrebbero avuto risposta. Così i due presero le parti di due investigatori e iniziarono a interrogarsi, a riflettere e a ripensare a tutti gli avvenimenti che potevano svelare il mistero.
“L’unica cosa che mi viene in mente è l’arrivo di Kidd nella nostra scuola” affermò Penguin.
“È vero! Dal suo arrivo Law ha passato molto tempo con lui, molto più che con noi” constatò l’altro.
I due ragazzi si guardarono negli occhi, entrambi con lo stesso pensiero e le stesse emozioni. Kidd poteva essere la causa di tutto, ne erano quasi completamente convinti, ma allo stesso tempo si sentivano in colpa ad accusarlo.
“Ci sono molte cose che non sappiamo su di loro. Sono due settimane che si vedono tutti i giorni per le ripetizioni, qualcosa sicuramente è successo!” insistette Penguin.
“Ti ricordi sabato scorso quando si tenevano per mano?!” ricordò disperato Shachi.
I due andarono avanti parlando di come i due ragazzi fossero scomparsi al cinema e di quello che avevano scoperto solo quella sera, ovvero che Law era stata a casa di Kidd insieme agli amici di lui e che era rimasta lì anche dopo che loro se ne erano andati e che Kidd in quell’occasione l’aveva definita la sua ragazza.
Sempre più demoralizzati, gli amici si resero conto che Law non aveva raccontato loro niente di tutto questo. Non aveva parlato affatto con loro!
“Sembra che Law non ci consideri più amici come prima …” Shachi espose i pensieri di entrambi.
“Io credo che sia Kidd ad averla allontanata da noi, non dico che lo abbia fatto volontariamente, ma è successo”
“Quello che abbiamo scoperto però non spiega quello che è successo prima” notò l’orca.
Il ragazzo annuì e tornò a riflettere.
“Inizio a credere che sia successo qualcosa tra Law e Bonney quando sono andate al bagno. Avranno sicuramente litigato perché è da lì che il capitano ha iniziato a comportarsi stranamente” sostenne Penguin.
“Avranno litigato per le scarpe? Le donne lo fanno sempre” propose il rossiccio.
L’altro ragazzo si schiaffò una mano in faccia, Shachi non poteva davvero essere così stupido!
“IDIOTA! – esclamò colpendo nuovamente l’amico – Hanno sicuramente litigato per Kidd!”
“Pensi che Bonney sia innamorata di Kidd e che quindi abbia detto qualcosa a Law?” domandò il ragazzo massaggiandosi la testa dolente.
“Credo di sì e penso anche che abbia fatto in modo di stare appiccicata a Eustass per far ingelosire la nostra amica” rispose Penguin.
“Allora potrebbe essere che poco fa Law li abbia visti baciarsi o cose così e che sia scappata per gelosia!” affermò Shachi angosciato da tale possibilità.
Il pinguino non volle crederci e poi non pensava che Trafalgar fosse spaventata solo per quello. Comunque i due erano sempre più convinti che tra i loro amici ci fosse una tresca e, se contavano anche Bonney, un triangolo amoroso.
Dovevano capire cosa fare, dovevano inserirsi nel gioco o rischiavano di rimanere sempre all’oscuro di tutto e di perdere la loro Law.
“Per prima cosa dobbiamo parlare con Kidd per sapere quali sono le sue intenzioni con la nostra amica” propose Penguin.
“Dovremmo parlare anche con Killer” aggiunse Shachi, ma l’altro rispose che il biondo non li avrebbe aiutati visto che era amico di Kidd e sapeva più cose di loro.
Dimenticando di scoprire da chi fosse scappata Trafalgar, i due iniziarono a pianificare il discorso da dire al rosso.
“Una volta chiarito con Kidd, Law-chan sicuramente cadrà tra le mie braccia!” sognò ad occhi aperti Shachi.
“Scordatelo! Se deve cadere tra le braccia di qualcuno, sarà tra le mie!” ribatté Penguin.
I due avevano già perso la serietà di prima …
 
***
 
“Da quando in qua dovrei dirti chi frequento?” rispose Kidd sbuffando.
Perché Law doveva tirare in ballo Bonney? Lui non le aveva mai fatto storie sull’amicizia molto discutibile tra lei e i soci del cappello, anche se era stato sul punto di farlo qualche volta.
“Beh sarebbe stato carino accennarmi la sua esistenza e la mia a lei soprattutto perché la tua amica ha complessi territoriali seri” ironizzò Law ricordando il discorsetto fattole dalla rosa.
“Complessi territoriali? Smettila di parlare come un’enciclopedia!” si lamentò il rosso.
“Dovresti leggere più libri, Eustass-ya, saresti più intelligente – ridacchiò prendendolo in giro, cosa che lui non gradì dal momento che le ringhiò in risposta – la tua amica voleva essere certa che ti stessi a debita distanza, ti è stata appiccicata tutta la sera”
Alla fine aveva dovuto spiegarglielo in poche parole perché non sempre Kidd era in grado di capire il suo linguaggio spiccato.
Il ragazzo improvvisamente aprì gli occhi e capì molte più cose di quante Law volesse dire. Un ghigno soddisfatto si impossessò delle sue labbra.
“Sei gelosa?”
Due semplici parole, una pericolosa domanda.
Ora si spiegava lo strano comportamento che Trafalgar aveva avuto tutta la sera. Gelosia. Non immaginava che la sua nemica potesse provare queste debolezze umane, soprattutto che fosse proprio lui l’oggetto della sua gelosia. Questa scoperta era un trionfo. Adesso che ci pensava era normale che non l’avesse mai vista gelosa di lui perché non c’era nessuna ragazza a corrergli dietro, erano solo loro due. Conoscere Bonney per lei deve essere stato come uno schiaffo in faccia dalla realtà.
“Io non sono gelosa!” dichiarò decisa irrigidendo le spalle.
“Andiamo Trafalgar, hai tenuto il broncio tutta la sera, ammettilo che sei gelosa di Bonney” la stuzzicò.
Law avanzò di qualche passo finché non si trovò a faccia a faccia col rosso che non si mosse di un centimetro.
“Ripetilo un’altra volta e ti ritrovi in un letto d’ospedale” sentenziò minacciosa puntando i gelidi occhi nei suoi bramosi.
Kidd sogghignò ma non rispose.
“È Bonney quella gelosa, perché non parli con lei? Le piacerebbe ...” volle chiarire bene il concetto, l’ultima frase però la disse meno convinta.
“Però ti dà fastidio che lei mi stia attaccata” la provocò ancora.
“Mi innervosisce dover assistere a certe scenette infantili” spiegò la mora, non l’avrebbe mai data vinta ad Eustass-ya.
“Ahahahah non vuoi cedere eh? Beh infondo è da te! – rise Kidd – Comunque puoi stare tranquilla per Bonney e visto che anche io non ho più di che preoccuparmi, avrei una cosa da chiederti”
Law lo guardò incuriosita incitandolo a continuare.
“Vuoi uscire con me?”



NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Rieccomi con un nuovo capitolo di questa storia e questa volta non vi ho fatto aspettare troppo, cercherò di continuare così ^^
In questo capitolo per la prima volta ho dato un ruolo centrale a Penguin e Shachi, i due infatti hanno iniziato a far lavorare i loro neuroni e sono giunti a conclusioni più o meno azzeccate riguaro a Law e Kidd.
I protagonisti hanno continuato il loro discorso, Kidd ha capito molte cosette e Law è riuscita a mantenere segreto il motivo della sua fuga (prima o poi però dovrà fare i conti con questi misteri). GRANDE NOTIZIA! Kidd ha chiesto un appuntamento a Trafalgar, ma lei accetterà? Lo scoprirete solo continuando a leggere la storia ... ^^ In più ho lasciato un piccolo "mistero" nelle ultime frasi del rosso, chissà se siete riusciti a capire cosa intendesse dire XD
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate e Koyuki_94 per aver recensito il capitolo precedente! Grazie a tutti! <3 <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

 

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Capitolo 26
*** capitolo 26 ***






La stridula campanella segnò l’inizio di un nuovo giorno di scuola, il martedì, giorno in cui gli studenti si rassegnano a una lunga settimana di studio dopo un terribile lunedì di rifiuto sprezzante.
Kidd attraversava con malavoglia i lunghi corridoi bianchi, affollati da vari gruppetti di amici che si davano manforte in vista delle dure lezioni. Passando lanciava loro degli sguardi annoiati, ringhiando sommessamente ogni qualvolta i loro schiamazzi lo irritavano. Arrivò finalmente davanti alla sua classe e rimase imbambolato a fissarne la porta. La voglia di entrare era praticamente inesistente, considerato anche il fatto che alla prima ora aveva letteratura e lui non la poteva soffrire.
La decisione era facile, avrebbe balzato. Senza curarsi che nessuno lo vedesse, si diresse sul tetto dell’edificio dove avrebbe potuto farsi un pisolino tranquillamente. Non si accorse di essere seguito.
Infatti a qualche metro di distanza, Shachi e Penguin lo avevano visto dirigersi al tetto e decisero, scambiandosi uno sguardo complice, di approfittarne per risolvere la questione che avevano ancora irrisolta.
Arrivato a destinazione, il rosso non ebbe nemmeno il tempo di sedersi che i due lo chiamarono.
“Ehi Kidd!”
Si voltò e si sorprese nel vederli.
“E voi che ci fate qui?” chiese loro.
“Ti abbiamo seguito” rispose divertito Shachi.
“Volete saltare la lezione anche voi? Questa mi è nuova”
“In realtà siamo qui per te, vorremmo parlarti" spiegò Penguin.
“Soli sul tetto della scuola? Spero per voi che non si tratti di una dichiarazione d’amore” affermò con un tono tra il divertito e il disgustato.
“Ma che ti salta in mente?!”
“Neanche se fossimo gli unici sulla faccia della terra!” sbottarono i due.
Kidd li invitò dunque, poco cordialmente, a sputare il rospo. Aveva il presentimento che non sarebbe stato un discorso piacevole.
“Si tratta di Law” iniziò Penguin.
L’intuito del rosso funzionava, sarebbe stato un brutto discorso …
“Siamo preoccupati per lei perché ultimamente è molto strana” continuò il pinguino.
“E io che c’entro?” domandò infastidito.
“Crediamo che sia tu la causa – confessò Shachi, un po’ a disagio per la situazione – visto che da quando sei arrivato avete avuto molte occasioni per stare soli …”
“Si può sapere di cosa mi state incolpando?!” si lamentò Kidd.
“Non fraintendere, vogliamo solo chiarire delle cose” provò a tranquillizzarlo Penguin.
“Smettetela di girarci intorno, abbiate le palle di dire le cose come stanno!” ringhiò il rosso.
Una cosa che non sopportava erano gli ipocriti che cercano di infarinarti con giri di parole perché non hanno il coraggio di dire ciò che pensano.
I due ragazzi sobbalzarono dallo spavento, avevano dimenticato che Kidd fosse un tipo irruento. Si guardarono l’un l’altro per capire come procedere, ma soprattutto per decidere chi dovesse parlare. Toccò nuovamente al ragazzo con il cappello col pom-pon.
“Vogliamo sapere cosa c'è tra te e Law” dichiarò tutto d’un fiato.
Eustass esitò un attimo indietreggiando leggermente. Ecco la fatidica domanda. Kidd non aveva pensato, soprattutto per disinteresse, che i due o anche altri potessero chiedersi quale fosse la relazione tra lui e Trafalgar. Lui non si curava degli altri a prescindere, ma il fatto che Penguin e Shachi, che lui considerava poco svegli, avessero notato qualcosa di sospetto significava che i suoi rapporti con la ragazza erano stati fin troppo palesi per le persone intorno a loro. Si sentiva stranamente messo alle corde e spogliato della sua sicurezza, un bersaglio facile per i nemici.
Adesso cosa doveva rispondere?
“Se sei interessato a lei, stai attento a come ti comporti perché non ti permetteremo di far soffrire la nostra amica” lo ammonì Shachi, visto che il rosso non aveva ancora risposto.
“Non impicciatevi di cose che non vi riguardano!” replicò.
“La felicità della nostra amica ci riguarda eccome!” protestò Penguin.
“Ah sì? E ditemi, Trafalgar vi ha parlato di me? Sa che mi state facendo la predica? – li incalzò, ma i due non risposero e lui capì che la ragazza non aveva detto loro niente – Prima dovreste parlare con lei”
“Non la conosci, non parla mai di queste cose” disse Shachi.
“Forse non le dice a voi – rispose con un’alzata di spalle – se siete così amici non dovrebbero esserci segreti tra voi” terminò con un ghigno.
Visto che i due lo avevano attaccato senza un valido motivo, si meritavano questo trattamento. Poi però ragionando un momento capì che forse una motivazione sotto sotto c’era.
“Vi do un consiglio, non pensate a me ora. Se siete interessati a Trafalgar fatevi avanti da uomini, altrimenti fatevi indietro da amici. O pensate di minacciare ogni ragazzo che le gira intorno finché non si accorgerà di uno di voi?”
Dette queste parole, Kidd camminò verso le scale superando incurante i due amici che non riuscivano a replicare.
“Non hai ancora risposto alla prima domanda” lo richiamò improvvisamente Penguin.
Il rosso girò la testa verso di loro quel poco che bastava per vederli.
“Cosa c’è tra noi? Lo sapremo presto – rispose misterioso – anche se non sono fatti vostri, non ho cattive intenzioni con Trafalgar”
Senza aggiungere altro se ne andò.
 
 
***
 
 
Law era seduta al suo banco e scribacchiava distrattamente gli appunti della lezione di letteratura. La sua attenzione era rivolta a ben altri pensieri. Spostò lo sguardo dal banco vuoto di fianco a lei a quelli altrettanto vuoti dei suoi due amici. Dove erano finiti? Anche Killer non sapeva niente, ma entrambi avevano la sensazione che fossero insieme.
La cosa la metteva a disagio. Dopo gli ultimi avvenimenti del sabato sera, la tensione all’interno del gruppo era palpabile e, sebbene tutti fingessero che non fosse successo niente, ognuno in cuor suo sapeva che qualcosa si era spezzato.
Sospirando Law si girò verso la finestra a osservare il paesaggio, mentre la sua memoria tornava indietro nel tempo.
 
***
 
“Vuoi uscire con me?”
“C-cosa?” balbettò incredula Law.
Kidd le aveva proposto un appuntamento! No, non poteva essere, che avesse capito male?
Eppure lui la guardava con aria sicura e decisa.
“Sei emozionata Trafalgar?” scherzò per allentare la tensione che entrambi stavano provando, lui per la risposta che attendeva con impazienza, lei per quella che doveva dare.
La mora gli lanciò una breve occhiata indispettita prima di rispondergli.
“Mi ha sorpreso la domanda …”
Kidd non rispose, la guardava soltanto. Law si sentì il cuore in gola. Lui stava aspettando, ma lei cosa avrebbe risposto?
Perché farsi avanti quella sera? Non poteva negare che negli ultimi tempi si fossero avvicinati, ma lei non era pronta, non era sicura di cosa provasse per lui e cosa lui per lei. Non riusciva a pensare con mente lucida per tutte le emozioni che questa fatidica serata l’avevano travolta.
Vedendola esitare, il ragazzo le si avvicinò sorprendendola. Le accarezzò piano i capelli fermando la mano sulla  nuca, poi si chinò all’altezza dell’orecchio di lei.
“Se non vuoi rispondere lo farò io per te. Se supero l’esame uscirai con me” le sussurrò con voce roca.
Un brivido corse lungo la schiena di Trafalgar.
Kidd si staccò da lei e si voltò per andarsene.
“Sta attenta Cenerentola” la salutò dandole le spalle.
Law era rimasta immobile e silenziosa tutto il tempo. Quando il ragazzo fu abbastanza lontano, anche lei se ne andò con un cuore tormentato.
 
***
 
La giornata era giunta al termine e Kidd stava tornando in fretta nella sua aula dopo essere andato in bagno. Doveva fare presto o non avrebbe più trovato Trafalgar.
Il motivo della fretta? Sapeva i risultati dei suoi esami. Aveva incontrato per caso il professor Kuro nei corridoi e lui gli aveva mostrato le prove corrette.
Svoltò l’ultimo angolo ed entrò in classe. La trovò ancora al suo banco, sola perché tutti gli altri erano già tornati a casa.
Lei si accorse della sua presenza e si voltò a guardarlo.
“Hai visto un fantasma Eustass-ya?” scherzò vedendolo con il fiatone.
“Ho i risultati – Law si irrigidì e Kidd ghignò – mettiti qualcosa di carino al nostro appuntamento”.



NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Eccomi con il nuovo capitolo tanto atteso ^^ Come vedete gli ingranaggi iniziano a girare, ma non è tutto rose e fiori e i nostri protagonisti dovranno attendere ancora un po' per il lieto fine.
Ora parliamo di qualche notizia.
Dopo più di due anni e 26 capitoli ho aggiunto una copertina disegnata da me che trovate anche sul primo capitolo dela storia. Inoltre ho cambiato la numerazione dei capitoli, ovvero i capitoli 6-prima parte e 6-seconda parte sono diventati i capitoli 6 e 7, e così via (so che probabilmente non ve ne importerà niente, anzi di sicuro è così, ma volevo comunque farvelo sapere ahahah XD). Per finire ho iniziato a pubblicare la storia anche sul mio profilo wattpad il cui link trovate tra le mie note biografiche ^^
Detto questo vi ringrazio tutti di cuore! <3 Grazie a chi legge la storia, chi la segue dagli albori, chi l'ha inserita tra le preferite, seguite e ricordate, chi la inserirà e ssj13 per aver recensito il precedente capitolo <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 27
*** capitolo 27 ***


Appena rientrata a casa, Law si buttò a pancia in giù sul letto. Aveva un appuntamento con Eustass Kidd, da non crederci! E aveva deciso tutto lui ovviamente, visto che lei non gli aveva subito detto di no quando glielo aveva chiesto si era impuntato che se avesse superato gli esami sarebbero usciti insieme.
Beh da una parte Law doveva ritenersi soddisfatta dato che le sue lezione avevano dato i suoi frutti, ma non voleva uscire con lui eppure ora ci era costretta.
Si sollevò un poco restando in ginocchio sul letto tenendo lo sguardo basso e sospirò, poi prese un bel respirò e tirò un pugno al cuscino maledicendo quella testa rossa arrogante.
“Stupido Eustass-ya, perché dovevi invitarmi a uscire?” pensò ad alta voce ributtandosi sul letto.
Quella proposta l’aveva letteralmente spiazzata, quella sera erano successe davvero troppe cose che non avevano fatto altro che confonderla e questo era stato il colpo di grazia. Insomma come poteva rispondergli se non sapeva nemmeno cosa provasse per lui? Si era a mala pena resa conto di essere gelosa di lui e Bonney!
E lui cosa provava per lei? Era innamorato o voleva semplicemente togliersi uno sfizio? Non sapeva a cosa pensare.
In quel momento il cellulare vibrò segnando l’arrivo di un messaggio. Con movimenti lenti afferrò il telefono abbandonato sul comodino e vide che a contattarla era stato Penguin.
Ti aspetto al solito parco tra mezz’ora, devo parlarti.
Law inarcò un sopracciglio, cosa poteva volere adesso da lei? In ogni caso non aveva voglia di uscire.
Scusa Pen-ya, ne possiamo parlare domani a scuola?
La risposta non si fece attendere.
Ti prego è urgente!
Trafalgar sospirò di nuovo, ci sarebbe andata.
 

***
 

Penguin era appoggiato ad un palo della luce, le mani in tasca e con un piede batteva nervosamente il tempo aspettando l’arrivo dell’amica. Aveva vinto a carta, forbice sasso la possibilità di parlarle per primo ma ora era davvero agitato; del resto era la prima volta che affrontava un discorso del genere con Law, non sapeva nemmeno da che parte iniziare.
Proprio in quel momento la ragazza sbucò da dietro l’angolo e lui le andò in contro.
“Allora Pen-ya, cos’è questa cosa tanto urgente di cui mi devi parlare?” chiese visibilmente scocciata, a quanto pare voleva risolvere la questione il prima possibile.
Il ragazzo però si sentiva in imbarazzo e iniziò a farfugliare cose senza senso gesticolando esageratamente, il che fece innervosire ancora di più Law che lo intimò di sbrigarsi. Penguin si fece dunque coraggio e si schiarì la voce prima di iniziare a parlare.
“Ecco vedi, stavo pensando che noi ormai siamo amici da molto tempo e sono felice della nostra amicizia, ma ultimamente mi sembra che sia cambiato qualcosa”
“Che intendi dire?” chiese Law incuriosita.
“Beh da quando è arrivato Kidd passi molto tempo con lui. So che era per le lezioni, ma so anche che sono successe altre cose di cui non hai parlato né a me né a Shachi. Non ti fidi di noi forse?” chiese con tono preoccupato.
“Se si tratta solo di questo non dovreste preoccuparvi – rispose subito un po’ indispettita per il fatto che avesse nominato Kidd – non vi ho raccontato niente perché non ne ho avuto tempo e perché ciò che è successo non era niente di importante per me” con questo sperava di aver chiuso il discorso.
“Ne sei proprio sicura? A me non sembrano cose senza importanza, visto che ti trovo un po’ cambiata. Anche sabato sera eri molto strana …”
Trafalgar corrugò la fronte e decise di porre fine a quel discorso.
“Se stai per chiedermi se mi piace Eustass-ya ti dico subito che-”
“Aspetta non voglio saperlo adesso! – la interruppe mettendo le mani avanti – Prima c’è qualcos’altro che vorrei chiederti. Tu come mi vedi? Insomma, cosa sono io per te? Un amico, un fratello oppure un ragazzo?” domandò timidamente arrossendo.
Trafalgar rimase come imbambolata.
“Penguin, mi stai chiedendo se mi piaci?” chiese per essere sicura di non aver capito male.
“Sì, cioè no … anche. Voglio sapere se ti è mai capitato di pensare a me come a un possibile fidanzato o se pensi che possa succedere in futuro” spiegò diventando sempre più rosso.
Ora la situazione stava diventando ancora più complicata per Law. Non aveva mai pensato che un suo amico potesse provare qualcosa nei suoi confronti. Conosceva Penguin da anni e spesso la lusingava per il suo aspetto o cercava le sue attenzioni, così come faceva Shachi, ma aveva sempre pensato che scherzassero o che facessero un po’ i cascamorti come facevano con  qualsiasi esemplare di giovane femmina umana attraente, quindi niente di serio. Sperava con tutto il cuore che Penguin non fosse innamorato di lei perché non voleva che soffrisse, lei purtroppo non poteva corrisponderlo.
“Penguin, sei innamorato di me?” chiese titubante, voleva essere sicura al cento per cento prima di dirgli cosa provasse lei; pensava non fosse carino stroncare una sua possibile dichiarazione, Penguin poteva avere il rimorso di non essere riuscito a confessare i suoi sentimenti.
Il ragazzo rimase zitto e abbassò la testa. Ora il suo volto era nascosto dalla visiera del cappello e Law non riusciva a vedere la sua espressione.
“Tu mi piaci, mi piace stare con te perché sei fantastica in tutti i sensi. Se mi dovessi chiedere di uscire con te ti risponderei immediatamente di sì – iniziò guardandola dritta negli occhi entusiasta, poi riabbassò lo sguardo – però non si tratta di amore. Se penso a noi come coppia, lo confesso, mi piacerebbe essere il tuo ragazzo e fare tutte le cose che fanno i fidanzati, però non mi sento sempre il cuore in gola quando ti vedo o ti sto vicino. Accidenti è davvero difficile da spiegare!” esplose imbarazzato coprendosi le labbra con il dorso della mano e guardando di lato; stava solo creando confusione e si detestava per questo, ma come faceva a spiegarle che la sua era una semplice cotta senza che lo ritenesse ridicolo?
“Penguin credo di aver capito quello che cerchi di dirmi – Law gli sorrise e Penguin si sentì più rilassato – Anche io sto bene quando siamo insieme, ma perché sei il mio migliore amico. Se provassimo a uscire insieme sembrerebbe strano a entrambi non pensi? E poi io tengo molto di più che la nostra amicizia duri nel tempo piuttosto che vivere una bella storiella d’amore per poco, non sei d’accordo?” gli spiegò con sincerità; lei aveva capito che il suo amico più che da lei fosse attratto dall’idea di una storia con lei, forse perché è naturale fare certi pensieri quando ci si conosce da tanto tempo o forse semplicemente perché Law è la tipica ragazza con cui ogni ragazzo vorrebbe uscire, anche se l’idea era un po’ banale.
Se prima Penguin era demoralizzato ora si era aperto in un sorriso smagliante.
“È quello che penso anche io! Anche’io voglio che la nostra amicizia duri per sempre!” preso dall’emozione il ragazzo abbracciò l’amica sorprendendola un po’.
“Pen-ya che fai?” protestò lei che non era per queste manifestazioni d’affetto.
“Scusa, scusa – ridacchiò lui lasciandola – è che sono felice per quello che mi hai detto, visto che per te non è facile parlare dei tuoi sentimenti, e poi mi sento sollevato ora che ti ho detto ciò che provo!” anche se non era riuscito a esprimersi chiaramente sembrava che Law avesse capito i suoi sentimenti e inoltre aveva ricevuto una sincera dichiarazione di amicizia e questo lo rendeva felice.
“Ne sono felice e ricorda che anche in futuro, se dovessi avere ancora dei dubbi, puoi sentirti libero di parlarmene, non cambierà di certo la nostra amicizia” gli rispose sorridendo.
“Saremo sempre degli ottimi amici! – dichiarò annuendo ripetutamente, sembrava un cagnolino che scodinzola – E anche tu Law-chan devi fidarti di me come amico. Vorrei che mi parlassi dei tuoi problemi, sai a chi mi riferisco” disse riferendosi a Kidd.
Trafalgar capì subito l’allusione e annuì.
“Presto ti racconterò tutto, ora devo andare”
Detto questo la ragazza si voltò e se ne andò salutandolo. Questa conversazione l’aveva sfinita, non era abituata a parlare con il cuore come aveva fatto prima, inoltre aveva ancora le sue preoccupazioni da risolvere.
All’improvviso il suo telefono vibrò così lesse il messaggio appena arrivato.
Vediamoci domani nella pausa pranzo, devo parlarti urgentemente. Shachi.
Che cosa avevano i suoi amici quel giorno?
 
***
 
Era giunta l’ora della pausa pranzo e dunque dell’appuntamento con Shachi sul tetto della scuola. Law si immaginava già il genere di discussione che avrebbero avuto, così saliva i gradini lentamente per essere mentalmente pronta ad affrontarlo.
Arrivata a destinazione lo trovò girato di spalle che farfugliava dimenandosi, Law pensò che stesse provando il discorso, quando poi si accorse della sua presenza il ragazzo si girò di scatto spaventato.
“Volevi parlarmi Shachi?” domandò retorica.
L’amico si irrigidì e scattò sull’attenti come un soldato per poi deglutire a vuoto.
“Mi piaci, esci con me per favore!” esclamò ad alta voce chinandosi verso di lei.
Ci fu un momento di silenzio piuttosto imbarazzante. Trafalgar non si aspettava una cosa così diretta ed era lievemente arrossita per la vergogna, ma prima che potesse rispondere, fu di nuovo Shachi a parlare.
“Oh no! Non era questo che volevo dire!” gridò prendendosi la testa tra le mani e dimenandosi.
“Allora sbrigati a parlare” lo incitò lei che si sentiva molto più a disagio che con Penguin, forse perché l’altro ci aveva girato un po’ intorno permettendole di capire la situazione.
“Ecco … io mi chiedevo, visto che siamo amici da tanto tempo, se tu potessi provare qualcosa per me. Insomma io ti vedo come un’amica, però penso anche che tu sia una delle ragazze più belle che abbia mai conosciuto e intelligente e con una grande personalità, il sogno di ogni ragazzo!”
“Perciò se ho capito bene mi stai chiedendo di uscire, ma è come se lo chiedessi a una qualsiasi bella ragazza?” Law non riuscì a pronunciare quelle parole senza che un sorrisetto le comparisse sulle labbra, non era per deridere l’amico, al contrario, era solo soddisfatta perché era proprio quello che si aspettava.
“Beh sì, diciamo di sì” asserì grattandosi la nuca imbarazzato.
“Shachi tu sei il mio migliore amico, non ho mai pensato a te come a un possibile fidanzato – gli toccò la spalla come a confortarlo – tengo moltissimo alla nostra amicizia e non vorrei che si rovinasse, mi capisci?” chiese teneramente, quando si trattava dei sentimenti dei suoi amici anche Law alla fine scioglieva lo strato di ghiaccio intorno al cuore.
“Sì, lo capisco e in realtà mi aspettavo questa risposta … Non fraintendere, sono davvero felice che per te la nostra amicizia sia importante e lo è anche per me!” rispose un po’ deluso, infondo ricevere un rifiuto non ti rende la persona più felice del mondo.
“Hai parlato con Pen-ya, vero? sembra che voi due vi siate messi d’accordo” constatò la ragazza.
“Ci hai scoperti – ammise alzando le mani in segno di resa – il fatto è che a entrambi sei sembrata strana negli ultimi giorni e ci siamo sentiti messi da parte per Kidd” confessò.
Ecco che Eustass-ya tornava ad essere il centro del mondo. Law sbuffò ma si ricompose perché non poteva calpestare così ciò che sentivano i suoi amici, che non avevano poi tutti i torti a pensarla così.
“Lo capisco e mi dispiace, ma se ho fatto qualcosa che vi ha ferito non l’ho fatto di proposito” si scusò lei.
“Vorrei che tra noi non ci fossero più segreti, perciò diccelo se ti piace Kidd. Noi siamo tuoi amici e vogliamo solo aiutarti”
“Va bene ma Eustass-ya non mi piace, sia chiaro – dichiarò, era stufa di sentir parlare di lui – per il resto, come ho detto a Pen-ya, vi racconterò tutto più tardi. Ora se hai finito ci conviene tornare in classe perché la lezione inizierà tra poco” disse iniziando a dirigersi verso le scale, quella storia di Kidd le aveva fatto venire il malumore.
“Ok andiamo – acconsentì – ma sei davvero sicura di non voler uscire con me?” ci provò un’altra volta.
“Chi lo sa” rispose enigmatica per tenerlo sulle spine, una piccola vendetta.
“Cosa? Davvero? Aspetta Law-chan rispondimi sinceramente!” cercò di convincerla ma lei continuò a camminare come se nulla fosse e a lui non rimase che seguirla deluso.



NOTE DELL'AUTORE
Salveeeee a tutti!!!! <3 Rieccomi spuntare su EFP dopo ehm... 6 mesi ... Beh dai questa volta ci ho messo meno tempo XD
Questo è un capitolo di transito in cui finalmente si scopre cosa provano Penguin e Shachi per Law, nel prossimo ci sarà l'appuntamento tra lei e Kidd.
Spero vi sia piaciuto! <3
Ringrazio tutti coloro che leggono e seguono la storia, chi l'ha inserita tra le preferite, seguite e ricordate e ssj13 per aver recensito il capitolo precedente, grazie a tutti! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 28
*** capitolo 28 ***


Sabato pomeriggio, ore 14.30, il fatidico giorno dell’appuntamento era arrivato e Law stava finendo di prepararsi. Non che la cosa le importasse poi molto ma Kidd aveva insistito tutta la settimana perché si facesse carina per lui, come se di solito non lo fosse …
La voleva carina? Lo avrebbe accontentato, anzi nessun ragazzo sarebbe riuscito a toglierle gli occhi di dosso.
In poche parole si trattava di un altro dei loro duelli.
Finì di mettersi il mascara e restò a fissarsi allo specchio: il risultato era fantastico.
Indossava una canottiera bianca, jeans chiari strappati, una camicia rossa a quadri legata in vita, scarpe da ginnastica bianche e uno zainetto nero in cui teneva una felpa nera leggera in caso avesse iniziato a fare freddo, va bene essere alla moda ma è sempre meglio vestirsi a strati per ogni evenienza e lei era una persona previdente.  
I capelli li aveva lasciati sciolti e aveva messo solo un filo di trucco, a lei non serviva e ne era pienamente consapevole.
Mentre si complimentava da sola con ghigno soddisfatto, il campanello suonò così andò ad aprire al rosso, pronta a bearsi della sua faccia stupita. Aperta la porta, fu lei a restare senza parole.
Kidd indossava un giubbotto di pelle nero, una t-short grigia attillata che metteva in bella mostra i muscoli del ragazzo, pantaloni in tuta grigio scuro sfumati con il cavallo basso e scarpe da ginnastica bianche e nere.
“Però, davvero niente male Trafalgar” si complimentò Kidd guardandola con un sorrisetto sfrontato.
“Ti ringrazio, anche tu non sei male Eustass-ya” gli rispose con lo stesso tono, Law non avrebbe mai ammesso che il ragazzo fosse bellissimo e sapeva anche che nemmeno lui avrebbe ammesso la stessa cosa per lei.
“Allora andiamo?” propose lui impaziente.
In quel momento perse tutte le certezze che aveva. Fino ad allora aveva sempre pensato che sarebbe stata una cosuccia da niente che avrebbe dovuto sopportare per poco, un po’ come strapparsi un cerotto, ma dopo averlo visto si era sentita strana.
Fortunatamente aveva la capacità di sembrare calma in qualsiasi momento e Kidd non si accorse di niente.
“Certo andiamo” gli rispose con finta calma, a dire la verità non sapeva nemmeno dove dovevano andare.
Si diede mentalmente della stupida per non essersi interessata di più al loro appuntamento, anche se non era un vero appuntamento.
Si incamminarono verso il centro della città in silenzio, Eustass aveva un’aria sicura che la infastidiva visto che lei era all’oscuro di tutto.
“Quali sono i progetti per oggi?” si decise a chiedere.
“Dunque, per il nostro appuntamento ho pensato che sarebbe stato meglio limitarci a un giro in città e decidere poi cosa fare” rispose marcando le parole nostro appuntamento.
“Wow, tutto qui quello che sai fare Eustass-ya? Non invidio la prossima ragazza che verrà dopo di me fufufu” lo schernì con tono saccente.
Kidd la guardò di sfuggita per un secondo per poi ghignare.
“Potrebbe anche non esserci una prossima” rispose enigmatico ma con convinzione.
A che stava pensando quella testa rossa? Forse si aspettava di poter uscire altre volte con lei, o forse intendeva dire che avrebbe sperimentato un prossimo?
Law non ebbe il tempo di ribattere che Kidd parlò di nuovo per invitarla a entrare in un piccolo bar a bere qualcosa. Si sedettero ad un tavolo appartato dove potevano starsene tranquilli e lontani dai soliti ragazzi scalmanati che non facevano altro che infastidirli. Ordinarono entrambi una coca e tanto per mangiare qualcosa condivisero una porzione di patatine fritte.
“Non sembri una ragazza da cibo fritto, ti ci vedo più in un ristorantino francese con quella tua aria da prima donna” la prese in giro Eustass.
“Beh tu mi hai portato qui, e poi preferisco qualcosa di comodo e veloce al posto di una cosa impegnativa come un ristorante” confessò prima di addentare una patatina.
“Ecco una cosa che abbiamo in comune ahahah – rise Kidd mettendosi comodo sulla sedia e portando un braccio sullo schienale – chissà, magari ne abbiamo molte altre”
Trafalgar scosse il capo con sconsolata derisione.
“Non posso crederci, Eustass-ya che cerca di approcciarmi con una scusa banale come avere cose in comune ….”
“Che c’è di male? Infondo non so quasi niente di te, cercavo un modo simpatico per scoprire qualcosa – a quelle parole la ragazza si irrigidì e il rosso se ne accorse – tranquilla, non mi interessano i tuoi segreti più oscuri, non ora per lo meno” la rassicurò.
Kidd aveva capito che Law aveva un passato nascosto che sembrava volesse tenere tale e, anche se la cosa lo incuriosiva, avrebbe aspettato che saltasse fuori da solo o che fosse lei a parlargliene.
Trafalgar si rilassò, accavallò le gambe e si sporse sul tavolino sostenendo il mento con il dorso delle mani mentre i gomiti poggiavano sul piano in legno.
“Allora che cosa vuoi sapere di me, Eustass-ya?” domandò con un sorrisetto malizioso.
Il ragazzo ci pensò un po’ su prima di esporre soddisfatto la sua idea.
“Giochiamo al gioco delle 20 domande. Qual è il tuo colore preferito?”
“Stai scherzando? Cosa siamo, delle ragazzine di 14 anni? – rispose sbuffando, ma il suo compagno insistette e così le toccò cedere al gioco infantile – E va bene, se proprio ci tieni … il blu, il tuo?”
“Rosso. Cibo preferito? Quello che odi lo conosco già” sghignazzò ricordando l’episodio del pane.
“Pesce grigliato – Law era completamente disinteressata, poi le venne un’idea per movimentare un po’ le cose – Qual è stata l’esperienza più imbarazzante della tua vita?” chiese divertita mentre il sorriso scomparve dal volto del ragazzo.
“Ritrovarmi truccato e ricattato con le foto – ringhiò in risposta, poi anche lui decise di giocare pesante – sei vergine?”
“No, sono della bilancia. Quante ragazze ti hanno rifiutato?”
“Nessuna, sono loro che mi pregano di uscire con loro. Hai mai avuto un appuntamento disastroso?”
“Sì, questo con te. Hai mai …”
I due ormai avevano iniziato una battaglia per mettere in ridicolo l’altro e nessuno dei due sembrava dar segni di resa. Sebbene entrambi si spinsero ad ammettere cose imbarazzanti, come essere stato picchiato da una femmina per Kidd e aver baciato accidentalmente una rana morta per Law, i due scoprirono di avere davvero delle cose in comune. Erano più che altro cose che li accomunavano a dei sadici pirati ma, finché non erano armati o terribilmente arrabbiati, non c’era di che preoccuparsi.
Iniziarono allora a chiacchierare come due amici di lunga data, anche se le punzecchiate non mancavano mai. Parlarono della scuola, dei loro amici e del tempo che si erano ritrovati a trascorrere insieme per via delle ripetizioni.
Incredibilmente quello che per Trafalgar era iniziato come una tortura si era rivelato un appuntamento piacevole. Si sentiva a suo agio con il rosso, non aveva bisogno di fingere come le era capitato con altri ragazzi perché l’uscita si rivelava un fallimento.  Pensandoci bene lei si sentiva sempre così con lui. Kidd poteva essere testardo, arrogante, irascibile e irruento ma aveva anche un lato premuroso che emergeva solo quando erano soli e lei ne aveva bisogno. Di esempi ce n’erano tanti, primo fra tutti quando le aveva messo un nastro tra i capelli per tirarle su il morale quando lei stessa si era definita una ragazza di ghiaccio, oppure quando l’aveva protetta da quei tre teppisti, per non parlare di quando si era preso cura di lei ammalata.
Perché solo ricordare quei momenti le faceva battere il cuore? Che cosa provava lei per Kidd?
A richiamarla dai suoi pensieri fu proprio quella testa fiammeggiante.
“Trafalgar vuoi venire con me?” le chiese semplicemente.
“E dove?” domandò di rimando lei inclinando leggermente il capo.
“In un posto speciale”

NOTE DELL'AUTORE
Salveeeee a tutti! <3 E buon San Valentino! <3
Eccomi di nuovo qui *schiva raffica di pietre* beh dai... questa volta non è passato tantissimo tempo... ^^" Comunque ho deciso di rimettermi seriamente a scrivere la storia, quasi tutto è stato progettato e sono già pronti altri 3 capitoli che però non pubblicherò subito.
Passando al capitolo, finalmente è arrivato il tanto atteso appuntamento che si concluderà nel prossimo capitolo, quale sarà il posto speciale in cui Kidd vuole portare Law? O.o
Spero vi sia piaciuto, come sempre ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate, e chi con pazienza (taaaaanta pazienza) torna a bazzicare su questi lidi sperduti, grazie a tutti! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 29
*** capitolo 29 ***


Quando uscirono dal locale si accorsero che si era fatto tardo pomeriggio e a breve il sole sarebbe scomparso all’orizzonte. Camminando, si allontanarono dalle vie trafficate della città per ritrovarsi a costeggiare il corso di un canale che si trovava ad un livello inferiore rispetto alla strada. Law non aveva idea di dove Kidd la stesse portando, ma il ragazzo sembrava così convinto che lo seguì senza protestare. Dopo tutto le piaceva passeggiare in tranquillità e su quella strada c’erano solo loro, salvo qualche macchina di passaggio.
Ad un certo punto Eustass si fermò affermando che fossero arrivati a destinazione. La ragazza si guardò intorno. Erano sempre su quella strada vicino al canale, l’unica differenza era che poco più avanti c’era un ponte ferroviario.
“Precisamente dove siamo?” chiese storcendo il naso, non capiva perché Kidd l’avesse voluta portare lì, nel bel mezzo del niente.
Il ragazzo sghignazzò.
“Questo è il mio posto preferito” dichiarò dando le spalle al corso d’acqua e allargando le braccia come a presentare meglio il luogo.
“Questo? E io che mi immaginavo qualche vecchio edificio abbandonato, ti si addiceva di più” lo prese in giro.
“Spiritosa … Dai sediamoci”
I due si sedettero sull’erba del terreno in pendenza rivolgendo lo sguardo al canale che scorreva pacifico sotto di loro. Il sole stava pian piano tramontando e l’arancione del cielo si specchiava nell’acqua creando dei bellissimi giochi di luce.
“Perché ti piace questo posto?” domandò Trafalgar senza esitazione, ormai era curiosa.
In tutta risposta Kidd indicò il canale.
“Guardalo, è un canale come tanti altri, è piccolo e in una zona desolata eppure arriva fino al mare. Quando ho bisogno di calmarmi vengo qui, immagino di prendere una barca e seguirlo fino all’oceano, viaggiare e andarmene per sempre da questo postaccio” spiegò con lo sguardo perso nel vuoto.
Law lo osservava intensamente e un brivido le corse lungo la schiena.
“Non ci credo, Eustass-ya ha anche un animo da poeta!” disse per alleggerire in qualche modo la tensione che provava.
“Tsk, non prenderti gioco di me tanto facilmente. Un giorno lo farò sul serio, lascerò questo posto e diventerò qualcuno. Ho in mente grandi cose per il mio futuro” dichiarò deciso senza distogliere gli occhi dall’orizzonte.
La ragazza fu pervasa da un altro brivido. Davanti a lei non c’era più la solita testa calda infantile, c’era un giovane uomo. Era incredibile come Kidd fosse cambiato da un momento all’altro. Mai si sarebbe immaginata che il ragazzo fosse così profondo. Lui, che era come un fuoco, si paragonava a un quieto corso d’acqua: entrambi in viaggio per una meta più grande.
All’improvviso lui estrasse il telefono dalla tasca, guardò velocemente lo schermo per poi scattare in piedi.
“Vieni è quasi ora!” esclamò prendendola per mano e trascinandola verso il piccolo prato che precedeva il canale.
“Aspetta Eustass-ya, non correre!” protestò lei.
Per via della pendenza del terreno perse l’equilibrio e si scontrò con il petto del ragazzo, finendo tra le sue braccia. Quando alzò il viso si ritrovò quello del compagno a pochi centimetri di distanza. Perse un battito quando si specchiò nei caldi occhi ambrati che brillavano alla luce del tramonto, Kidd stesso sembrava appartenere a quell’immenso cielo infuocato.
“Sta attenta Trafalgar, potresti farti male” la ammonì.
“M-ma se è stata colpa tua che mi hai trascinato qui!” replicò balbettando per l’imbarazzo, senza contare il fatto che si trovava ancora stretta tra le forti braccia del ragazzo, così lo spinse in là per staccarsi da lui.
Kidd non le rispose e alzò lo sguardo verso il ponte, dal quale provenne un fischio che segnava l’arrivo di un treno.
“Guarda!” la incitò.
Non appena il lungo treno percorse i binari sotto i quali si trovavano, la luce del tramonto si specchiò nei finestrini facendo in modo che tutta la zona in cui si trovavano splendesse d’arancione. Erano circondati dal tramonto. L’erba, il cielo e l’acqua sembravano un mare di fiamme e a rendere meglio tale effetto erano i giochi di luce provocati dall’alternanza dei finestrini e del metallo del treno. Law pensò che quella visione fosse la stessa che vide Icaro quando tentò di raggiungere il sole. Era uno spettacolo bellissimo che purtroppo durò pochi istanti.
“Ho scoperto questa cosa un po’ di tempo fa e ho pensato che fosse adatta per un appuntamento” spiegò Kidd con un ghigno vittorioso, sapeva di aver fatto centro con questa mossa.
“E adesso scopro che sei anche romantico, quanti Eustass-ya dovrò ancora conoscere? Sì, ammetto che questo non è stato il peggior appuntamento della mia vita”
Il ragazzo sbuffò.
“Possibile che tu non ti scomponga mai?” si lamentò provocando una risata sommessa della ragazza.
“Sappi Eustass-ya che non basta un bel tramonto per conquistarmi” si vantò sperando che il rosso credesse alle sue parole perché lei in realtà non ne era molto convinta.
“E che cosa servirebbe per conquistarti?” chiese Kidd fingendosi disinteressato.
“Se te lo dicessi non sarebbe più divertente” rispose sogghignando mentre faceva no con il dito indice.
Il ragazzo sbuffò di nuovo tentando di non darlo a vedere, poi si propose di riaccompagnare la mora a casa e la aiutò a risalire verso la strada.
Arrivati davanti all’abitazione di Law, la ragazza fece per salutarlo ma lui la fermò.
“Aspetta, c’è ancora una cosa da fare ma dobbiamo entrare in casa” disse facendo il misterioso.
“Che vorresti fare in casa mia, Eustass-ya?” chiese squadrandolo e incrociando le braccia al petto.
“Che c’è Trafalgar? Non dirmi che hai paura …” la canzonò con un sorrisetto provocatorio.
La mora lo fissò dall’alto in basso prima di ghignare anche lei.
“No, anche perché ti avverto che so come sbarazzarmi di un cadavere” lo avvertì mettendosi a lato della porta per farlo accomodare.
Law sembrava una serial killer e questo fece venire la pelle d’oca al ragazzo, ma allo stesso tempo lo eccitò parecchio. Kidd credeva alle sue parole e probabilmente doveva essere pazzo a varcare quella soglia perché uno normale sarebbe scappato a gambe levate.
Trafalgar chiuse la porta a chiave, consapevole che quest’azione avrebbe allarmato ancora di più il ragazzo, ma lui le lanciò uno sguardo di sfida. Eustass-ya era proprio l’avversario giusto per lei.
“Allora, che cosa dobbiamo fare?”
“Che cosa tu devi fare, Trafalgar – sottolineò il pronome – Non dirmi che ti sei già dimenticata la tua promessa”
Law lo guardò confusa, proprio non capiva a cosa alludesse e, prima che potesse fare qualsiasi domanda, fu lui a spiegare tutto.
“Mi avevi promesso che se avessi superato gli esami, cosa che ho fatto egregiamente, tu avresti cancellato le mie foto” affermò vittorioso incrociando le braccia al petto e alzando di poco il mento con fare altero.
A quelle parole Trafalgar si sentì montare la rabbia. Non poteva crederci. Tutto per quelle dannatissime foto!
“Allora le cose stanno così. Ma certo, avrei dovuto capirlo subito! – esclamò arrabbiata – la storia dell’appuntamento era tutta una scusa per tenermi buona, così quando mi avresti chiesto di cancellare le foto pensavi che ti avrei risposto: Oh ma certo, Eustass-ya! Sono stata così bene con te oggi che farei qualsiasi cosa tu mi chieda! – disse facendo la vocina – Beh potevi anche risparmiarti il teatrino!” 
Era davvero furiosa, si sentiva usata e ingannata dopo tutto quello che c’era stato quel pomeriggio tra loro. Gli occhi iniziarono a pizzicarle e questo la sorprese molto. Stava per mettersi a piangere per quell’idiota?! Assolutamente no! Lei non avrebbe pianto per nessuno. Strinse i pugni e con tutta la sua volontà riuscì a trattenere le lacrime che minacciavano di uscire.
Kidd al contrario era sotto shock, quella della ragazza era stata una reazione tanto improvvisa che non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Trafalgar pensava che le avesse chiesto di uscire solo per un doppio fine?
“Ehi aspetta, non ho mai detto questo!” cercò di discolparsi.
“Però lo hai pensato!” lo rimbeccò lei.
I toni tra i due si facevano sempre più caldi, praticamente si urlavano contro l’un l’altra.
“No ti sbagli! L’appuntamento e le foto sono due cose diverse! Ti ho chiesto di cancellarle perché avevamo già un accordo e ho approfittato di questo momento per dirtelo perché essendo già qui potevo assicurarmi che tu lo facessi!”
“Sì e io dovrei crederti. Se fosse così perché mi avresti chiesto di uscire con te?!”
“Ti ho chiesto di uscire perché mi piaci, possibile tu non lo abbia capito?!” si dichiarò Kidd.
Law gelò all’istante. Aveva sentito bene?
“C-cosa?” balbettò incredula fissando con aria persa gli occhi del ragazzo.
Kidd si avvicinò di più a lei.
“Mi piaci, Trafalgar” si dichiarò di nuovo.
Il cuore della ragazza batteva all’impazzata. Ancora non poteva crederci.
“Se stai mentendo smettila, usa altri mezzi per ottenere quello che vuoi” disse fredda abbassando il capo, così facendo i capelli le nascosero gli occhi.
Non poteva essere vero, sicuramente lui si stava vendicando di lei e ci stava riuscendo bene perché sentire quelle parole e sapere che non erano vere faceva davvero male.
In un attimo però sentì un braccio di Kidd avvolgersi alla sua vita e tirarla contro il petto del ragazzo mentre l’altra mano le alzò il volto affinché le loro labbra potessero scontrarsi. Kidd la stava baciando.
Un bacio desiderato ardentemente da entrambi. Un bacio sincero che spezzò le resistenze di Law. La mora infatti portò le braccia al collo del rosso e i due si lasciarono trasportare da quel dolce tepore.
Quando si staccarono, erano ancora abbracciati e non smisero di fissarsi intensamente. Kidd con una carezza spostò una ciocca di capelli di Law dietro l’orecchio.
“Credi ancora che stia mentendo?” le chiese con voce roca che fece tremare le gambe della ragazza.
“Dimmelo ancora” lo pregò lei.
“Mi piaci – la accontentò posandole un veloce bacio sulle labbra – e tu che cosa provi per me?” domandò, già a conoscenza della risposta.
Quel bacio era stata una conferma dei loro sentimenti ma voleva sentirselo dire.
“Mi piaci Eustass-ya” si dichiarò anche lei per poi impossessarsi nuovamente delle labbra del rosso sulle quali era spuntato un sorriso vittorioso.
Avevano faticato tanto a comprendere i sentimenti che ciascuno di loro provava, eppure con un semplice bacio avevano capito che appartenevano completamente all’altro.
Kidd pensò che le sue foto avrebbero potuto ancora aspettare …



NOTE DELL'AUTORE
Salveee a tutti! <3 Ed eccomi finalmente con il seguito dell'appuntamento. Spero vi sia piaciuto perchè ci ho messo l'anima nel scriverlo *^*
Forse i personaggi risulteranno un po' OOC, ma d'altronde abbiamo un Law femmina e un'ambientazione ai giorni nostri, qualcosa cambia per forza ^^"
Detto questo, ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha inserita tra le seguite, preferite e ricordate e Silver sayan per aver recensito la storia! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 30
*** capitolo 30 ***


Erano già passati alcuni giorni da quando Kidd e Law si erano dichiarati e avevano iniziato a uscire insieme. Tutti i loro amici ormai lo sapevano e, chi più chi meno, erano felici per loro. Inutile dire che quelli meno felici erano Penguin, Shachi e Bonney: i ragazzi perché questa relazione li avrebbe allontanati dal loro capitano e perché Shachi sperava ancora di poter uscire con lei, mentre per Bonney non si sapeva bene il motivo, ma Law era certa che fosse gelosa di lei.
Tutto sommato, la vita procedeva nello stesso modo di sempre e anche i due piccioncini non erano cambiati: si punzecchiavano continuamente per poi baciarsi come se niente fosse. C’era un’incredibile complicità tra loro, come se fossero sempre stati una coppia, due vere anime gemelle.
Ora era la pausa pranzo e Law era seduta in cortile insieme ai suoi due amici a mangiare mentre il fidanzato e Killer erano a comprare il pranzo. Trafalgar, come al solito, era intenta a studiare ma i due ragazzi erano stranamente silenziosi.
“Come mai siete così tranquilli oggi?” chiese loro senza levare gli occhi dal libro.
“Per nessun motivo …” bofonchiò Shachi con il broncio.
La ragazza guardò Penguin per cercare di farsi spiegare la situazione almeno da lui.
“Penso sia ancora triste per la storia di te e Kidd” ipotizzò quest’ultimo facendo spallucce.
“Uff … Quando non vi dico le cose, vi arrabbiate; ve le dico, e vi arrabbiate comunque. Cosa devo fare con voi?” si lamentò la mora scuotendo la testa con rassegnazione.
“Il fatto è che ci ha sorpreso la notizia – confessò Penguin – dicevi che di Kidd non ne volevi sapere niente …”
“Esatto, ci hai ingannati!” esclamò piagnucolando Shachi.
“Non ho ingannato proprio nessuno. Sono successe delle cose che mi hanno permesso di fare chiarezza nei miei sentimenti, tutto qui” li liquidò lei.
“Però non è giusto, proprio ora che speravo di poter uscire con la mia Law-chan!” affermò Shachi buttandosi al collo della ragazza per stringerla in un abbracciò che lei non gradì molto, ma, prima che potesse aprir bocca per protestare, intervenne qualcun altro.
“Ehi, giù le mani dalla mia ragazza o te le taglio e le uso come grattaschiena” lo minacciò Kidd comparendo alle loro spalle accompagnato da un Killer divertito.
L’interpellato raggelò di colpo e si staccò dalla ragazza in un secondo, tenendo le mani in alto in bella vista.
“Eh, eh, ciao Kidd, sei già arrivato?” balbettò deglutendo dalla paura.
Il rosso lo fulminò per poi prendere posto insieme agli altri.
“Non ti facevo così geloso, Eustass-ya” se la rise Law.
“Preferisco mettere le cose in chiaro e poi perché ti lasci abbracciare così facilmente da un altro ragazzo?” domandò accigliato.
“Calmati è pur sempre un mio amico” lo tranquillizzò lei.
Shachi intanto si guardava bene dall’intervenire, così ci pensò Penguin.
“Tranquillo Kidd, nessuno di noi vuole interferire con la vostra storia” lo rassicurò sorridendo come meglio poteva, anche lui in realtà tremava dalla paura.
“So già che ci sarà da divertirsi …” commentò Killer sogghignando.
 
***
 
Quello stesso pomeriggio Kidd e Law erano a casa del primo per passare un po’ di tempo insieme. Se ne stavano in salotto, l’uno accanto all’altra, a studiare e fare i compiti perché ovviamente la signorina doveva fare la secchiona, come la definiva il rosso. Il ragazzo inizialmente aveva protestato ma fu costretto a cedere perché le argomentazioni, per non dire minacce, di Trafalgar erano piuttosto convincenti.
“Sembra di essere tornati agli inizi con le nostre ripetizioni. Cavoli speravo fosse una questione chiusa …” si lamentò il rosso sbuffando svogliatamente.
“Dovresti essere grato di poter studiare con me, Eustass-ya, ci sono persone che farebbero la fila per avere questo privilegio”
“Fammi indovinare, Shachi e Penguin sono in cima alla lista?” sbuffò nuovamente ma questa volta con una nota di gelosia.
“Fai ancora il geloso? Non dovresti prendertela così facilmente, sai come sono fatti quei due – provò a rassicurarlo ma non perse comunque l’occasione per stuzzicarlo – e poi non è di loro che ti devi preoccupare, ce ne sono tanti altri che mi fanno la corte fufufu”
“Tsk, beh sappi che non puoi trovare di meglio” si vantò.
A Law piaceva questo lato di Kidd, lo trovava adorabile perché sapeva che era il suo modo per dirle che ci teneva senza dover essere sdolcinato: era una sorta di messa in scena. Lei sapeva distinguere tra questa e la vera gelosia, quella pericolosa.
Ad esempio all’ora di pranzo Kidd aveva minacciato Shachi di non toccarla quando lui l’aveva abbracciata, ma già pochi minuti dopo era assolutamente tranquillo quando i suoi due migliori amici le stavano appiccicati, uno davvero geloso non lo avrebbe mai permesso.
“Per ora no, non trovo di meglio” gli disse per poi dargli un bacio sulla guancia che lo fece arrossire.
Una mezz’oretta dopo avevano chiuso i libri e se ne stavano sul divano a guardare la tv. Si erano stranamente soffermati su un documentario, uno di quelli dove raccontano la storia di qualche persona o oggetto antico e misterioso, entrambi attratti dalla storia della pirateria.
“Certo che sarebbe stato bello essere un pirata e diventare il terrore dei sette mari!” si entusiasmò Kidd.
“Hai proprio una passione per loro eh?” ridacchiò la mora ripensando a quello che era successo in sala giochi tempo fa.
“Non dirmi che a te non piacciono” la guardò storto.
“Certo che mi piacciono, anzi sono sorpresa che abbiamo altre cose in comune” confessò lei.
“Sì vede che era destino che ci incontrassimo” rise il rosso guardandola malizioso.
“Chissà, magari in una vita passata eravamo pirati della stessa ciurma ahahah” scherzò lei.
“La mia ciurma – sottolineo Kidd – io sarò stato di sicuro il capitano”
“Sempre il solito megalomane. E se invece fossi stata io il capitano?” lo sfidò.
“Tu? Ma non farmi ridere ahahahah! Non starei mai al servizio di una donna” replicò il ragazzo.
“Ne sei sicuro? Perché io ricordo che fino a pochi giorni fa dovevi stare ai miei ordini …” lo prese in giro fingendo un’aria innocente.
Eustass ringhiò, non si era dimenticato di quella storia.
“A proposito di questo, devi ancora eliminare le mie foto” le ricordò puntandole un dito contro.
“Sì, sì, la prossima volta” lo liquidò, si sentiva così forte ad avere il coltello dalla parte del manico.
“Perché non adesso? Andiamo in camera mia e ti colleghi con il mio computer” le suggerì.
“Come in camera tua?” chiese presa alla sprovvista.
Kidd ghignò vittorioso.
“Non dirmi che hai paura Trafalgar, e dire che ci sei già stata e per molto anche” la prese in giro.
“Io non ho paura Eustass-ya – affermò decisa – forza andiamo” disse alzandosi dal divano per dirigersi verso le scale mentre Kidd la seguiva divertito.
La situazione si faceva sempre più interessante.

NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Eccomi con un nuovo capitolo, consideratelo il mio regalo di Natale <3
Questo è un semplice capitolo di passaggio ma spero apprezzerete comunque ^^
Ringrazio tuttti coloro che seguono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate e Silver sayan, Fenice_blu e Jason Gaming per aver recensito il capitolo precedente, grazie a tutti! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Salite le scale, Law si fermò davanti alla porta della stanza di Kidd aspettando che il ragazzo la aprisse.

“Che c’è, ci hai ripensato?” le domandò lui vedendola lì ferma.

“È camera tua, non è educato entrare senza permesso” fece spallucce.

“Se, se, tutte scuse – disse superandola per aprire la porta – dopo di te Trafalgar” la invitò ad entrare.

La ragazza non fece in tempo a fare due passi all’interno della stanza che subito si sentì tirare per un polso per poi sbattere la schiena contro la porta, chiusa prontamente dal rosso. Le labbra del ragazzo si scontrarono con quelle di lei in un bacio impaziente. Law inizialmente protestò emettendo un piccolo mugolio per poi lasciarsi andare alla foga del momento. Kidd le teneva ancora stretto un polso mentre l’altro braccio le circondava la vita. Si staccarono per riprendere fiato ma rimasero attaccati l’uno all’altra.

“Questa è una delle cose che volevo fare la prima volta che sei venuta qui” le sussurrò con voce roca mentre non smetteva di fissarle le labbra.

“E quali sono le altre?” chiese divertita la mora.

Il rosso si abbassò all’altezza dell’orecchio di lei.

“Secondo te?” domandò malizioso per poi lasciarle un bacio sul collo.

La ragazza lo allontanò con una leggera spinta.

“Scordatelo” disse concisa.

Eustass si spostò controvoglia ma poi ridacchiò.

“Beh, una cosa per volta”

Andò a sedersi sul letto battendo poi una mano sul materasso per invitare la ragazza a fare lo stesso e così fece.

“E tu? Non c’è niente che avresti voluto fare?”

“Sì, la prima volta avrei voluto prenderti a pugni per quanto eri stato stupido” gli rispose con un ghigno, cosa che lo fece ringhiare come al solito.

“Di’ un po’, ma non mi avevi portato qui per un motivo?” lo richiamò ridacchiando.

A quelle parole Kidd sembrò ridestarsi e annuì convinto. Le prese la mano e la condusse alla scrivania dove c’era il computer, si sedette sulla sedia e fece sedere la ragazza in braccio a lui cingendole la vita per non farla cadere.

“Ora cancelli le foto” affermò come se fosse un ordine.

Lei sbuffò.

“Ma sono così belle …” rispose con un tono ingenuo per prenderlo in giro.

Il rosso fece finta di non sentirla e preparò il computer.

“Forza, me la sono guadagnata la libertà” la incitò.

Trafalgar però esitò.

“Scommetto che dopo averle cancellate mi lascerai su due piedi, Eustass-ya fufufu” esclamò ghignando, ma in realtà era davvero preoccupata.

Di solito era lei a giocare con i sentimenti degli altri perché erano solo un passatempo, ma Kidd era diverso, lui le piaceva davvero e pensare che potesse essere solo una farsa le faceva male.

“Non essere stupida Trafalgar! – la riprese prontamente il rosso – figurati se ti lascio dopo tutta la fatica che ho fatto!” e detto questo la baciò per rassicurarla e ci riuscì.

Questa era l’ennesima prova di quanto Eustass fosse premuroso con lei.

“Allora preparati a tornare libero” disse a due centimetri dalle sue labbra una volta finito il bacio.

Accedette al suo account, selezionò le foto e finalmente, per grande gioia del rosso, le cancellò.

Una volta fatto tornarono in salotto, abbracciati sul divano a guardare la televisione come prima. La pace però non durò a lungo, a interromperla fu il telefono di Kidd che vibrò segnando l’arrivo di un messaggio. Estrasse il cellulare dalla tasca e non appena lesse il contenuto del messaggio sgranò gli occhi.

“Che succede?” gli domandò curiosa.

“Bonney vuole uscire con noi, deve parlarci”

 
***

 
Avevano deciso di sedersi a un tavolino esterno di un piccolo bar in periferia, uno poco affollato per parlare tranquillamente. Erano passati un paio di giorni da quando avevano ricevuto l’invito di Bonney e finalmente Kidd era riuscito a convincere la sua ragazza a uscirci insieme. Non che Law avesse detto espressamente di non volerla vedere ma il suo ho di meglio da fare era stato piuttosto eloquente.

“Cosa volevi dirci di tanto urgente?” chiese la mora a bruciapelo non appena la cameriera prese le loro ordinazioni.

“Mi ero dimenticata che tu sei una diretta – ridacchiò la rosa – niente di particolare, volevo solo congratularmi per la vostra relazione” spiegò alzando svogliatamente le mani in segno di resa.

“E per farlo era necessario trovarci al bar?” intervenne Kidd confuso.

“E come avrei dovuto fare se no? Non andiamo alla stessa scuola …” protestò Bonney.

Trafalgar voleva aggiungere per fortuna ma si trattenne.

“E poi volevo mettere in chiaro le cose con la tua ragazza prima che si presenti all’improvviso a casa tua e ci trovi insieme” continuò lanciando uno sguardo divertito a Law.

“Sentiamo cosa avresti da chiarire” la sfidò la mora.

“Oh solo che sto spesso a casa di Kidd, finora non ho potuto farlo perché doveva studiare, ma adesso le cose potranno tornare come prima. Non preoccuparti comunque, siamo solo migliori amici” le rispose maliziosa.

Una vena d’irritazione iniziò a pulsare sulla tempia di Law. Non la sopportava proprio e sembrava una cosa reciproca. Prima che potesse risponderle furono interrotti dalla cameriera di prima che aveva portato le loro ordinazioni: una coca e un sandwich per la coppietta e una coca, un hamburger, una porzione maxi di patatine fritte e un frullato per la terza in comodo.

“A che gioco stai giocando Bonney?” riprese il discorso Kidd guardando storto l’amica.

Allora non era così scemo da non essersi accorto di niente, meno male.

“Che c’è di male? Ho detto solo la verità!” si arrabbiò lei.

“Esatto, non c’è niente di male Eustass-ya. Ha fatto bene a dirmelo così che anch’io possa informarla che quando quello che ha detto capiterà dovrà levare le tende subito” la provocò Trafalgar con un ghigno sadico.

Kidd si trovava tra due fuochi, da una parte la migliore amica di sempre, dall’altra la sua nuova ragazza che bisticciavano come cane e gatto.

“Ok, finiamola con questa storia. Perché non cercate di andare d’accordo piuttosto? Per lo meno potreste evitare di uccidervi mentre vado in bagno? Lo apprezzerei” fece dell’ironia.

Poi si alzò dalla sedia e si diresse dentro al locale lasciando sole le ragazze. Tra le due calò il silenzio, rotto solo dai suoni che la rosa emetteva mentre addentava famelica il suo cibo. Ma quanto mangiava? E poi come faceva a mantenere quel fisico perfetto?

“Alla fine hai seguito il mio consiglio” parlò Bonney con la bocca piena.

“Di che parli?”

“Del fatto che dovevi sbrigarti a scegliere cosa fare con Kidd” spiegò.

A Trafalgar tornò in mente la loro discussione in bagno e capì.

“Ti sbagli, me ne ero anche dimenticata. Semplicemente è successo quello che doveva succedere” rispose noncurante.

La ragazza smise momentaneamente di mangiare per guardarla con un espressione che sembrava dire sì e io dovrei crederci.

“In ogni caso credo tu non sia contenta di come siano andate le cose – le disse sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisetti – immagino che volessi Eustass-ya tutto per te … peccato”

“Cosa te lo fa credere?” domandò tornando a concentrarsi sul suo cibo.

“Non eri tu a dire che c’era qualcuno che era interessato a lui? Non eri forse tu?” chiese a sua volta curiosa, ora voleva vederci chiaro.

“Sì qualcuno c’è, ma non sono io o te lo avrei detto chiaro e tondo, anzi, non ti avrei proprio permesso di avvicinarti a Kidd” confessò.

Ora la mora era sempre più confusa e Bonney lo capì, così continuò la spiegazione.

“Conosco una ragazza che è interessata al mio amico e voleva provarci, poi però le ho detto di voi e ci ha rinunciato. Sai, era più che altro una cotta e non è la tipa che ruba i ragazzi degli altri. Ti ho voluta avvertire perché volevo capire che tipo sei. Non è che non mi piaci, è solo che sembri una che porta guai e non voglio che Kidd soffra per te”

Se da una parte Law era sollevata per la storia di una possibile rivale, dall’altra era preoccupata. Era vero che portava guai? Forse sì, Bonney ci aveva visto giusto, però era anche brava ad evitarli.

“Tutti sanno che potrebbero soffrire quando iniziano una relazione, è normale. Vivere è sofferenza fufufu. Se mi sono messa con Eustass-ya è perché ne sono innamorata, non per giocare con lui. Se avessi voluto divertirmi lo avrei tenuto sulle spine tutto il tempo piuttosto che accontentarlo diventando la sua ragazza.

Sicuramente non lo dimostro, ma ci tengo a lui e se mi renderò conto che gli creerò solo problemi me ne andrò prima che sia troppo tardi” le confidò senza riserve.

A quelle parole Bonney sembrò tranquillizzarsi. Infondo era solo preoccupata per un suo amico, anche Trafalgar lo sarebbe per i suoi compagni.

“Bene, allora credo che potremmo andare d’accordo”

Queste parole segnarono l’armistizio tra le due ragazze.

NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3
Colgo l'occasione per augurarvi un buon San Valentino pubblicando un nuovo capitolo di questa storia! ^3^
Mi dispiace non poter essere più attiva ... T.T
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite  e ricordate e tutti quelli che lasciano una recensione, grazie a tutti! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

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