amore accanto a te io morirò da re

di MalikLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** THIS TIME TOMORROW ***
Capitolo 2: *** RICORDI ***
Capitolo 3: *** C'EST LA VIE pt.1 ***
Capitolo 4: *** C'EST LA VIE pt.2 ***
Capitolo 5: *** COSA MI MANCHI A FARE ***
Capitolo 6: *** CREEP ***
Capitolo 7: *** RONDINI AL GUINZAGLIO ***
Capitolo 8: *** PIANETI ***
Capitolo 9: *** PERFECT pt.1 ***



Capitolo 1
*** THIS TIME TOMORROW ***


SALVE A TUTTI, spero ci sia ancora qualcuno qui- oltre me- su EFP, voglio proporvi una nuova storia DRAMIONE (il sogno di una vita), voglio proporre questa storia che al contrario delle precedenti è scritta da una me... matura... le vecchie erano una "prova" di una ragazzina che sperava di scrivere qualcosa di carino da proporre.
Voglio coinvolgervi nella storia proponendovi ad ogni capitolo una canzone adatta da ascoltare... infatti i titoli di ogni capitolo saranno le canzoni in questione. Spero di aver attirato la vostra attenzione e... BUONA LETTURA. BACIII


CAPITOLO 1- THIS TIME TOMORROW (the kinks)
"A quest'ora domani dove saremo, su un'astronave da qualche parte navigando in un mare vuoto. A quest'ora domani cosa sapremo.... bè, staremo ancora qui guardando uno spettacolo di film in volo"

Aveva giurato a se stesso che avrebbe smesso.
Per sua madre.
Per se stesso. 
Ed invece a poche ore dalla partenza era chiuso in un bar a bere, da solo. Come se quel drink potesse ucciderlo lentamente. Sperava che potesse succedere davvero. Si sentiva vuoto, distrutto e non aveva  nessuno a cui dirlo... o meglio, qualcuno c'era ma lui si sentiva così infimo da non meritare amici,amore.
Aveva promesso a sua madre... e aveva infranto la promessa.
Beveva per dimenticare? No.. l'acool non faceva che aumentare i pensieri, gli incubi... i ricordi. Dannazione, quei ricordi che lo logoravano dentro. Spesso allo specchio vedeva solo un'ombra.. non sapeva a chi appartenesse quel riflesso che lo guardava con disprezzo. Si odiava e i rimorsi di quel ricordo, uno in particolare, lo stava uccidendo e Narcissa lo sapeva. Aveva avuto il coraggio di raccontarlo alla madre anche se in cuor suo sapeva che la donna aveva già intuito tutto.. non c'era bisogno di altre parole.
Spostò svogliato lo sguardo sull'orologio appeso al muro bianco del locale.
10.50 
Dieci minuti e il treno sarebbe partito. Per un attimo ipotizzò di andare via e non partire.. far sparire per sempre- o almeno per un bel pò- le sue tracce ma il dolore che avrebbe provato sua madre sarebbe stato troppo per lui... quella donna gli aveva salvato la vita e lui non poteva ripagarla in quel modo.
Sospirò, lasciò dei soldi babbani sul tavolino e uscì lentamente.
Per essere solo il 1 settembre faceva fresco, il vento gli scompiglò gli argentei capelli e lui si strinse di più nel cappotto. Si voltò verso il locale e sbirciò la sua figura riflessa sul vetro. Nonostante tutto era uno dei ragazzi più belli non solo del mondo magico.. ma dell'universo.
Draco Malfoy  era uno dei ragazzi più belli ... e dannati. 
Forse un giorno avrebbe trovato anche lui la sua pace... o almeno così sperava.
Si girò, mise le mani in tasca e aumentò il passo fino a sparire dietro ad un muro di mattori tra i binari 9 e 10.



Era il giorno più bello della sua vita. Dopo mesi di silenzi, lacrime e incubi stava per tornare a casa. Nonostante tutto, Hogwarts era casa. 
Il calore dell'estate stava già lasciando spazio ad una brezza leggera. Infilò una felpa e si affrettò a raggiungere gli altri nel giardino della casa.
-finalmente, cos'altro ti mancava?-
-nulla.. volevo solo salutare tua madre, Ron-
-Hermione la vedrai a Natale..- rise il rosso prendendole la mano
-è tanto tempo fino a Natale..- soffiò Hermione stringendo la mano del ragazzo.
Hermione Granger era diventata ancora più bella di quanto già non fosse. I mesi che aveva vissuto tra boschi e conflitti l'avevano piegata ma non spezzata. Era diventata forte ed era arrivato il momento di essere felici. 
Hermione Granger stava bene, nonostante tutto. Si era ripresa bene dalla guerra e dalla perdita dei genitori.. in cambio aveva trovato la sua nuova famiglia. I Weasley. Lei ed Harry avevano vissuto alla Tana tutta l'estate tanto che Molly e Arthur avevano fatto apparire per loro due camere in più quella casa. Hermione pensava che vivere con loro fosse la cosa giusta... per se stessa ma anche per tutti loro. Stare tutti insieme avrebbe alleviato- ma non eliminato- il dolore per la perdita di Fred e di fatti aveva ragione.. i mesi estivi alla Tana erano stati bellissimi e forse dovevano ringraziare tutti lei che aveva proposto quella nuova convivenza.
Però era anche brava a recitare, perchè anche lei aveva un dolore dentro che non aveva avuto il coraggio di esternare neanche con il suo migliore amico Harry. Non tutti sono bravi a tenere un segreto.. lei si e forse un giorno l'avrebbe detto a qualcuno. Forse.


Harry Potter poteva ritenersi una persona fortunata. Nonostante i mille problemi era uscito dalle fiamme vittorioso. Aveva, come tutti, perso parecchio in quella maledetta guerra ma aveva anche raggiunto la sua pace interiore. Ginny era la sua pace e lui era la sua. Usciti finalmente allo scoperto vivevano la loro storia d'amore come se fosse in un film. Erano felici come due bambini il giorno di Natale. Nei mesi successivi alla guerra avevano utilizzato ogni momento per scoprirsi, conoscersi... come se nel corpo dell'altro ci fosse la risposta a tutto. Era stato un bene, si facevano bene a vicenda e la loro felicità faceva bene agli altri che vedevano in loro la speranza di un futuro migliore.



Ron Weasley avrebbe dovuto ritenersi fortunato ma questo non accadeva. Ogni giorno aveva qualcosa di cui lamentarsi e sapeva benissimo che questa situazione era pesante per la sua famiglia ma si comportava come se non lo capisse.
Avrebbe voluto di più ... di tutto.
Harry era troppo lontano... avrebbe voluto il suo migliore amico solo per lui.
Sua madre era troppo presa dal dolore... avrebbe voluto sua madre tutta per se.
Hermione era troppo rigida... avrebbe voluto di più. Questo Hermione lo sapeva ed era uno dei principali motivi di litigio tra i due ma finivano sempre con le scuse di lui e un bacio... oltre il quale non erano andati anche se Ron ci aveva provato... eccome se ci aveva provato!

I quattro ragazzi si smaterializzarono oltre i confini della casa e piombarono in una stazione brulicante di ragazzi... nuovi e non.

-Wauh...- aveva sussurrato Hermione. Gli amici annuirono come a voler dire che stavano pensando esattamente la stessa cosa. Non immaginavano che tutti quei ragazzi sarebbero tornati ad Hogwarts.
Gli occhi della Grifondoro vagavano inquieti in ogni lato della stazione..- stai cercando qualcuno Herm?- 
-eh? NO, no.. stavo solo cercando... Neville!- la comparsa del ragazzo la salvò dall'imbarazzo e si avvicinò per salutarlo con il cuore che batteva veloce perchè il soggetto interessato aveva appena varcato la soglia della stazione...

"A ques'ora domani cosa vedremo... campi pieni di case, strisce senza fine di vie. Io non so dove sto andando, non voglio vederlo.. sembra che il mondo sotto di me mi guardi. Mi lascerò il sole alle spalle e guarderò le nuvole che tristemente mi passano accanto.."

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Capitolo 2
*** RICORDI ***


CAPITOLO 2- RICORDI (Finley)

"Sarà il tempo a dire che stai bene così. Certi sbagli fanno crescere, non fanno male. Pochi giorni e tutto tornerà normale... ma non svaniranno mai, resteranno sempre tuoi. Ricordi di un anno, momenti che ti lasciano un sorriso. Ricordi, le risate tra di noi, mille discussioni e momenti di follia... no, non svaniranno mai. Resteranno sempre tuoi, soltanto tuoi."


Non erano neanche saliti sul treno e già sperava che tutto finisse presto. 
Cosa avrebbe fatto dopo la scuola? Non si era mai davvero posto questa domanda. Ricordava vagamente qualche commento sarcastico della madre a riguardo ma lui non aveva mai davvero pensato a cosa volesse farne del suo futuro. 
Aveva sogni? Ambizioni? Desideri? Qualcuno si... in fondo era un ragazzo di 18 anni e chi a quell'età non ne ha.
In quei mesi lontano da tutti e da tutto aveva provato a rialzarsi, si ci aveva provato davvero. La fine del Signore Oscuro, l'arresto e poi la morte del padre avevano distrutto tutto. Lui. La madre. La sua famiglia. La sua intera vita. Solo che, durante la guerra magica erano schierati dalla parte sbagliata e quindi a nessuno importava se anche loro avessero perso qualcosa. Erano per tutti gli artefici e non meritavano consolazione, rispetto. Nessuno aveva porto loro la mano in segno di aiuto e questo Draco l'aveva visto bene, negli occhi distrutti di sua madre la quale aveva, non con poche fatiche, rimesso su un pezzetto di vita per lei e per Draco.
E questo Draco lo apprezzava. Molto.
Narcissa aveva provato con tutta se stessa a proteggere il suo unico bambino da un destino segnato, da un padre violento e poco incline alla dolcezza. Aveva fallito. Draco era stato buttato a capofitto in una cosa più grande di lui che l'aveva completamente devastato. Narcissa si odiava per questo. Notava gli sguardi disgustati del suo ragazzo mentre si guardava allo specchio. Draco in quel riflesso vedeva solo odio, ribrezzo e paura. Draco aveva una paura fottuta.
Per questo e per altro aveva deciso quel giorno di fingere che Harry Potter fosse morto perchè sapeva, ne era completamente sicura, che se si fosse trovata Lily Potter nella stessa situazione, quest'ultima avrebbe protetto Draco e Narcissa non era cattiva... e aveva protetto il ragazzo, e questo anche Harry Potter stesso lo sapeva ed è forse per questo motivo che aveva deciso di salvare... anche a costo di morire... Draco Malfoy nella stanza delle necessità quella volta. Draco, di nascosto, l'aveva apprezzato.


Ridestato dai suoi pensieri si avvicinò ad una delle poche facce amiche. Blaise.
Si guardarono come a leggersi dentro, come se tutto quello che li circondava li terrorizzasse da morire. Ed era vero. 
Entrambi erano figli dello sbaglio, parte di un mondo sbagliato. L'avevano imparato a proprie spese e sapevano che sarebbe stato IMPOSSIBILE risollevarsi e magari far parte dello "schieramento " giusto... sarebbe stato impossibile, ma loro ci avrebbero provato lo stesso.
Per quanto il mondo magico si professasse buono, giusto e leale... nei loro confronti non aveva avuto il medesimo comportamento. Non avevano perdonato gli sbagli di due ragazzini di appena 17 anni e li aveva segregati al pentimento eterno... e al rimorso di quello che poteva essere se si fossero rifiutati di far parte dell'esercito di Voldemort.
Sarebbe stata dura, ma è proprio allora che i duri cominciano a giocare.


Hermione non potè fare a meno di notare la spilla verde-argento che il ragazzo portava sulla giacca nera. Lo guardava di sottecchi senza farsi notare da nessuno, men che meno dai suoi amici. Abbassò lo sguardo sulla sua di spilla sapendo che per quanto ci avesse provato, non poteva evitarlo per sempre. Sarebbe stata un'impresa impossibile.
Prima o poi, se anche lei avesse provato a evitarlo in tutti i modi, lui l'avrebbe cercata. Avrebbe ceduto.
Fatto sta che non doveva succedere in quel momento... o in qualsiasi altro mentre lei era in compagnia dei suoi amici. Non avrebbero compreso, l'avrebbero tempestata di domande e lei non era pronta. "Forse un giorno" continuava a ripetersi come un mantre. Ma quel giorno, dopo mesi, non era ancora arrivato. E andava bene così.

Il treno cominciò a muoversi e Draco dovette lasciare la cabina in cui si trovava con i compagni per dirigersi verso il vagone dei Prefetti. Mentre lentamente raggiungeva la sua meta continuava a chiedersi per quale fottuto motivo la Mc Granitt avesse deciso di dare a lui quel ruolo. Per quale assurdo motivo voleva complicargli la vita. Sospirò sapendo che la professoressa voleva aiutarlo ma per lui quello non era il modo giusto... o forse aveva solo una paura matta.


Così come di consueto Hermione si ritrovò ad essere la prima ad occupare il vagone dei Prefetti sperando che non fosse lui il prossimo ad entrare. Quando vide comparire Luna sulla soglia ricominciò a respirare e si avvicinò sorridente all'amica Corvonero.
-Luna! Come stai? Oddio come sono cresciuti i capelli!-
-Sono felice anche io di vederti Hermione..- sorrise Luna con il suo solito cipiglio - io sto bene, anche se ho dovuto convincere mio padre per essere qui ma per fortuna eccomi. E tu come stai?-
-Bene, finalmente aria di casa... non vedevo l'ora di tornare a scuola- sorrise 
Hermione pensò che anche la signora Weasley aveva avuto il dubbio di farli tornare, ma nel giro di pochi giorni il signor Weasley era riuscito a farla ragionare e i ragazzi erano partiti, inondati dalle richieste e raccomandazioni di Molly. "mangiate" "scrivetemi spesso" "non cacciatevi nei guai" .... "divertitevi come non avete mai fatto" ... quest'ultima richiesta era stata presa in pieno da Ron e Ginny che avevano intenzione di comportarsi come non avevano mai fatto. Feste, alcool, uscite... quello che non erano mai riusciti a fare negli anni precedenti.

Ma eccolo lì. Il momento prima o poi sarebbe arrivato per entrambi e, seguito da Hanna di Tassorosso, Draco Malfoy fece il suo ingresso nel vagone lasciando i presenti interdetti, Hermione compresa.
Nonostante l'aria triste e gli occhi spenti, Draco era dannatamente bello. Fasciato alla perfezione nel suo completo nero. 
-Non mi guardate così... neanche io mi aspettavo di essere prefetto ma.. la Mc Granitt ha deciso così- fece spallucce 
-Benvenuto a bordo Draco Malfoy- cantilenò Luna e gli porse la mano.
Tutti, e soprattutto Draco, rimasero interdetti dal quel comportamento... ma alla fine Draco allungò la sua mano e strinse lievemente quella della ragazza di fronte a lui e sorrise lievemente tornando poi a stringersi nella sua giacca.
Involontariamente... o forse no... lo sguardo di Hermione tornò a vagare sul corpo del ragazzo, o meglio uomo. La camicia nera fasciava alla perfezione i muscoli e il pantalone stringeva le gambe sode facendolo sembrare più alto, ma era diventato davvero più alto. Se non avesse avuto quello sguardo spento avrebbe potuto fai invidia agli dei dell'Olimpo... ma questo Hermione non lo avrebbe mai ammesso a voce alta.

Draco si accorse dello sguardo della Grifondoro su di se ma non si girò nella sua direzione per non interrompere quel suo scrutare.
Ma fu proprio poco dopo che avvenne.
Si guardarono.

Nessuno dei due seppe spiegare a se stesso cosa provarono in quei pochi secondi. Se il vagone avesse preso fuoco loro non se ne sarebbero accorti.
La voce di Hanna ridestò tutti - ehm.. ci sono delle novità come potete notare. Non più due prefetti per casata ma uno e questo vuol dire, purtroppo, più giri di ronda perchè siamo solo due coppie esattamente e mi dispiace Draco dovrai sopportare tre ragazze anche in .. quei giorni là .. hai capito- rise la Tassorosso e Draco si accorse che lo aveva chiamato per nome, lo apprezzò tantissimo e le rivolse un sorriso divertito che fece arrossire la ragazza che riprese lentamente a parlare -ehm... spero possa andare tutto bene a tutti noi. La guerra è finita, deponiamo le armi di guerra e cerchiamo di vivere come adolescenti. Hermione mi rivolgo a te.. se ti azzardi a fermare ogni mio festino ti scomunico come amica. Sei avvisata anche tu Luna, se ti fai scappare qualcosa con chi non deve saperlo vi affatturo entrambe.- risero divertite del tono usato dalla ragazza che aveva preso un leggero colorito rosso sulle guance mentre le rimproverava.
-tranquilla Hanna, farò la brava..- alzò le braccia in segno di arresa e risero ancora.
Draco si tenne sempre lontano dalla riccia ma la ossevava da lontano cercando di fermare nella sua mente ogni millimetro di pelle della ragazza che si trovava a pochi passi da lui.
Era bella. Ma quando non lo era stata? Tutti sapevano .. o almeno i suoi amici... che aveva avuto una cotta per la Mezzosangue da.. sempre forse. Aveva tenuto segreto per tutti quegli anni, o quasi.
Continuò a fissarla di nascosto finchè qualcuno entrò nel vagone.

Ron  si catapultò verso Hermione e la abbracciò in modo molto ... volgare ed Hermione lo fulminò con gli occhi, non poteva fare una sceneggiata in quel .. contesto.

-Tesoro, torni nella cabina?- le sussurrò maliziosamente
Draco osservava la scena disgustato e strinse le mani sul tavolo al quale era appoggiato pregando Salazar di non farlo scattare e prendere a pugni quel Weasel dei suoi stivali.

Hermione si allontanò dal vagone insieme al rosso e Draco pregò vivamente che lei non si facesse toccare da lui.

Hermione, come da mesi, non si concesse a Ron. 
Ma questo Draco ancora non lo sapeva...

"...no, non svaniranno mai. Resteranno sempre tuoi. Soltanto tuoi. Ricordi di un anno, momenti che ti lasciano un sorriso ancora in più... ricordi..."

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Capitolo 3
*** C'EST LA VIE pt.1 ***


CAPITOLO 3- C'EST LA VIE

"Tu sei Lucifero vestita, sì, con orli e perle 
Tu ti incateni in mezzo al fuoco e dici: "Viemmi a prende" 
Il nostro amore delicato è uno zucchero amaro 
Che ci vogliamo solo quando poi più non possiamo 
E sto cadendo nel burrone di proposito 
Mi sto gettando dentro al fuoco, dimmi: "Amore no" 
Finiranno anche le fiamme ma il dolore no 
E non puoi uccidere l'amore, ma l’amore può.."


Era passata solo una settimana dall'inizio della scuola e andava tutto bene. Draco cominciò a respirare, dopo mesi comiciò a sentirsi bene. Tranquillo. Se l'avesse detto a voce alta i suoi compagni Serpeverde l'avrebbero preso in giro ma si, Hogwarts era casa anche per lui. Cominciava a stare bene, con se stesso e con gli altri.
Come ogni mattina si alzò molto presto, nei mesi successivi alla guerra aveva cominciato ad apprezzare la corsetta mattutina; quando la madre gli chiedeva per quale motivo lo facesse tutti i giorni lui le rispondeva "Mens sana in corpore sano".
La sensazione del vento contro la faccia e tra i capelli, la brezza quasi fredda lo faceva respirare a pieni polmoni.
Come ogni mattina si preparò per il suo solito allenamento, indossò un pantalone di tuta grigio scuro e una maglia simile e scese mentre qualche studente già vagava per i corridoi per recarsi in Sala Grande per la colazione. Qualcuno lo guardava stranito per l'abbigliamento e lo sport troppo... babbano. Draco non ci faceva caso, in fondo non gli fregava nulla della differenza tra mondo magico e babbano, le differenze di sangue... erano sempre state idee non sue ed ora che era libero poteva fregarsene apertamente di tutti quei preconcetti, tabù, e liberarsi così di un peso che lo opprimeva sin dall'infanzia.

Uscì dalla scuola e respirò a pieni polmoni l'aria pungente della mattina, si recò nei pressi del Lago Nero e dopo aver sgranchito i muscoli cominciò il suo allenamento. Correva e non prestava attenzione a nulla intorno a se, qualche studente che si era recato lì lo guardava curioso, lo stesso i professori ma a Draco non importava anzi, pensò che una corsa avrebbe fatto bene a chiunque.



Hermione si svegliò di buon umore, si alzò leggermente spostando il peso del suo corpo sui gomiti e osservò la sua amata stanza da Prefetto. Tutto era al posto giusto, aleggiava nella stanza ancora l'odore delle candele che aveva acceso la sera prima. Cannella e fragola, Ginny lo trovava troppo dolce per i suoi gusti ma Hermione lo adorava, le ricordava tremendamente i muffin che preparava ogni giorno Molly e lei li adorava... forse proprio da quei muffin era partita la sua ossessione per quel profumo e da allora tutto di lei profumava così.. forse anche i libri e le pergamene.
Si alzò dal letto stiracchiandosi leggermente e aprì la finestra per far entrare l'aria fresca del mattino chiuse gli occhi e inspirò il profumo di pancetta e pane tostato che dalle cucine arrivava fin lì. Riaprì gli occhi cominciando a vagare, c'erano studenti un pò ovunque chi studiava, chi si concedeva una tazza di thè all'aria aperta e chi... faceva uno sport babbano?! 
Sgranò gli occhi in direzione della strana scena e strinse leggermente le palpebre come faceva ogni volta che si concentrava
-Draco...- sussurrò appena
-Con chi stai parlando?-
Una voce alle sue spalle la fece sussultare e si girò di scatto in direzione della porta. 
-Ron.. mi hai spaventata..- disse portandosi una mano al petto e chiudendo la finestra - Nessuno.. con chi dovrei parlare... parlavo con me stessa, come al solito..- disse sempre girata verso la finestra a guardare il bel biondo che si allenava.

Ron le si avvicinò stringendola da dietro e lei si allontanò riluttante dalla finestra per non permettere al rosso di vedere la scena.
-scendiamo a fare colazione? Harry e Ginny ci stanno aspettando in sala comune..-
-..si, solo un attimo che vado a lavarmi e vestirmi, ci vediamo direttamente in Sala Grande okay?- 
-Okei..- fece spallucce Ron e si avvicinò per darle un bacio sulla guancia -... muoviti o non troverai più nulla!-
-tu non mangiare troppo altrimenti la scopa non ti regge più..- ridacchiò Hermione avviandosi verso il bagno
-ah ah ah, che simpatica- sentì mentre richiudeva la porta.




Aveva bisogno di una doccia congelata, goccioline di sudore scendevano dai suoi capelli fino a bagnargli il volto. Dio quanto era rigenerante la corsa! Si avviò riprendendo un passo normale verso l'entrata della scuola, guardò l'orologio al polso... era ancora molto presto, avrebbe avuto tutto il tempo per farsi una doccia, vestirsi e scendere con Blaise a fare colazione tanto il moro era ancora a dormire. Rise pensando a come avrebbe reagito l'amico ad una delle sue corse, si sarebbe fermato dopo nemmeno due metri a lamentarsi del caldo che gli rovinava i capelli e del sudore che gli rovinava la pelle. Erano l'opposto quei due; si, anche Draco aveva le sue manie sulla bellezza ed era tremendamente  vanitoso ma Zabini lo superava in tutto e per tutto.

Entrò e si avviò lungo il corridoio stranamente deserto, i ragazzi già svegli erano già tutti a fare colazione o nei giardini a studiare, l'unico folle che faceva sport appena sveglio era lui.
Mentre era assorto nei suoi pensieri sentì dei passi dal verso opposto, qualcuno stava per attraversare il corridoio e alzò lo sguardo di fronte a lui.


Hermione si avviava lungo il corridoio per raggiungere gli amici, aveva una fame assurda quella mattina e non vedeva l'ora di fiondarsi su qualsiasi cosa avesse trovato sul tavolo ma si fermò all'improvviso quando si trovò di fronte il biondo serpeverde. Rimase come ipnotizzata dalla bellezza abbagliante del ragazzo. La maglia fradicia gli fasciava gli addominali, il fiatone cominciava a calmarsi e vedeva il petto riprendere a fare movimenti normali per respirare, le labbra dischiuse e leggermente gonfie per il freddo incorniciavano perfettamente il viso sudato. Anche così fradicio era tremendamente bello...

"Capisci,
so che puoi farlo, finiscimi.
Aspetto la fine, tradiscimi
poi dimmi "è finita", zittiscimi..."


Draco posò il suo sguardo su di lei inclinando leggermente la testa per osservare il suo comportamento. Era palesemente nervosa lo vedeva dal movimento delle mani e il solito vizio di stringere il labbro tra i denti quando era preoccupata. 
Non fece nulla, spostò lo sguardo altrove e continuò a camminare. Aveva giurato a se stesso che non ci sarebbe cascato, non avrebbe ceduto, a costo di evitarla per tutto l'anno ma non lo avrebbe fatto. " Tanto dopo la fine della scuola non la rivedrò più" continuava a dirsi e spedito raggiunse il suo dormitorio sotto lo sguardo sconvolto della ragazza. Si era girata a guardarlo andare via, lui lo sapeva, sentiva il suo sguardo contrariato trafiggergli la pelle ma non si voltò neanche una volta.
Se per superare tutto quello doveva far ricorso al suo carattere da Serpe l'avrebbe fatto, se per allontanare il pensiero di lei doveva tornare ad essere uno spocchioso Sanguepuro l'avrebbe fatto. Tutto. Tutto pur di non soffrire più.


Ma che diavolo era quello?! Hermione tornò nervosa sui suoi passi pensando a quanto fosse stato... strano. L'aveva palesemente ignorata... l'aveva guardata con indifferenza ed era andato via! Lui!! Come aveva potuto... come ci era riuscito.... Continuava a chiedersi cosa fosse successo, magari aveva dimenticato, si era sottoposto ad un incantesimo e aveva rimosso ogni singolo ricordo di lei... oppure aveva superato, era riuscito in quello che lei non aveva neanche il coraggio di affrontare. Entrò nella Sala palesemente nervosa e si sedette accanto a Ron che non potè far a meno di notare lo stato d'animo della fidanzata.
-Cosa ti prende?-
-Niente Ron! Cosa mi deve prendere?!-
-Dio mio Hermione, ma sei sempre nervosa, incazzata... ma rilassati-
La ragazza lo fulminò con lo sguardo - Non.dirmi.di.rilassarmi!-
Il ragazzo sbuffò roteando gli occhi al cielo - E non sbuffare!- 
Hermione si rialzò e fece per andare via
-Dove vai?- le chiese la voce dolce del suo migliore amico
-Scusa Harry, ci vediamo dopo a Pozioni... non ho più fame-
Si allontanò sotto lo sguardo indagatore dei tre e uscì dalla sala per recarsi nel suo posto preferito... la biblioteca, ovviamente.
Aveva un'ora libera quella mattina e l'avrebbe sicuramente trascorsa lì lontana da tutti e da tutto.
Entrò cercando con lo sguardo un posto dove sedersi e rilassarsi lontana da sguardi indiscreti.
Trovò un divanetto tra gli scaffali, vicino alla grande finestra che volgeva verso il Lago. Si lasciò andare sul divano e fece apparire una tazza fumante di caffè. Prese il libro di Divinazione e leggeva qualcosa qui e lì senza prestare davvero attenzione... i suoi pensieri erano rivolti ad altro, a QUALCUN ALTRO, che l'aveva palesemente snobbata.
-Dio mio.. mi tormenterai per tutta la vita..- disse chiudendo il libro e passandosi le dita sulle tempie a massaggiarle.
Cominciò a sorseggiare il caffè e a guardare fuori dalla finestra per calmarsi.
-Hermione Granger che beve caffè, allora davvero il mondo sta girando al contrario.-
Hermione sussultò a quella voce e si girò lentamente nella direzione dalla quale proveniva.
Draco Malfoy  nei suoi 1 metro e 90 di bellezza, appoggiato ad uno scaffale la osservava con curiosità e con uno sguardo duro che fecero ricordare ad Hermione i primi anni di scuola.
-Cos'è, adesso mi parli?- rispose volgendo di nuovo lo sguardo verso la finestra.
Draco sogghignò avvicinandosi lentamente al tavolo di fronte alla ragazza e poggiandosi sopra.
-Cos'è ti da fastidio che ti ignori?- la ragazza non rispose e Draco continuò a guardarla passandosi la lingua sul labbro inferiore
- Non eri tu ad aver detto " fa come se non mi avessi mai conosciuta" ? ... Io ti ho solo preso alla lettera Hermie..-
Hermione si girò verso di lui puntando il suo sguardo negli occhi ghiaccio di lui ...- Non chiamarmi così..-
-Un tempo ti piaceva, anche tanto..- sorrise malizioso
-Appunto, molto tempo fa.-
-si, molto tempo fa..- la imitò
-Senti, cosa vuoi?-
-sei nervosa stamattina? Weasel ti ha fatto arrabbiare?-
-Tu mi hai fatto arrabbiare..- si lasciò scappare sbarrando gli occhi notando cosa aveva appena detto.
-Ulalà, e cosa ho fatto da farti arrabbiare così tanto.-
-Mi... mi stai disturbando..-
-Capisco... eh mi dispiace dovrai sopportarmi anche stasera nel giro di ronda- ammiccò Draco.
Hermione non rispose tornando ancora una volta a fissare il lago di fronte a sè.
- L'hai raccontato?-
-Cosa? No?! Sei pazzo..- 
-Mh, bene..-

-Non mi chiedi se io l'ho fatto?-
-Sono sicura che non l'hai fatto..-
-Mi dispiace, ti sbagli sta volta Granger.- e senza neanche darle il tempo di replicare si allontanò dalla biblioteca lasciando Hermione in preda al nervosismo e alla paura.
A CHI L'AVEVA DETTO?!

"E questa strana fiaba poi che fine ha 
È la più grande storia raccontata mai 
Siamo soli in cento personalità 
Mentiamo promettendo a noi non finirà 
E sono sempre i miei pensieri rigirati e basta 
La nostra storia che continua su pezzi di carta
La nostra storia mai finita che non ha una fine 
Perché torno come il diavolo a rubare vite"


Trascorse la giornata tormentata dai pensieri e i suoi amici capirono che c'era qualcosa che non andava. L'ultima lezione della giornata era Storia della Magia.. con i serpeverde e il nervosismo di Hermione raggiunse l'apice.
Continuava a torturarsi le unghie e sfogliare il libro. Harry l'aveva raggiunta sedendosi alla sua destra. Sapeva benissimo che se si fosse seduto Ron avrebbero litigato per questo aveva chiesto all'amico di lasciarlo fare ed ora eccolo lì a fissare la sua migliore amica.
-perchè mi stai fissando Harry?-
-tu perchè sei così nervosa? Qualcuno ti ha detto qualcosa?-
-No Harry no.-
-Hai le tue cose?- sorrise
-No coglione.-
-Allora vuoi dirmi che ti prende? Prima che a Ron venga una crisi di nervi-
-Che si fotta lui e la sua crisi di nervi..-
-'Mione... ti prego, dimmi cos'hai..- supplicò Harry
Hermione sospirò e si voltò a guardarlo, il suo migliore amico aveva lo sguardo preoccupato e la fissava intensamente negli occhi.
-non.. non posso dirtelo-
-Cosa?! Non puoi dirmelo?!-
-non qui almeno.. e non davanti a Ron e Ginny-
-Mione mi stai preoccupando davvero...-
-Harry, avrei dovuto dirtelo... avrei dovuto dirvelo mesi fa ma ...- sospirò tornando a fissare il libro davanti a lei.
-Okay, facciamo così, oggi pomeriggio andiamo a prenderci una burrobirra a Hogsmeade e parliamo, ti va?- sorrise dolce
-si.. e, come facciamo con Ron e Ginny?-
-dirò loro che... che stai male per la lontananza dei tuoi genitori e visto che io posso capirti stiamo un pò io e te e parliamo... Ron capirà tranquilla..-
-Spero non capisca che sia una bugia...-
-No, quella non la capirà mai.. - sorrise facendo ridere anche la sua amica.


Draco fissava di nascosto Hermione parlare e sorridere con Harry e dentro di lui provò una tale gelosia che se avesse potuto avrebbe scaraventato il banco altrove per prendersela e portarla lontano.
-Se la fissi ancora un pò si consuma..- sogghignò Blaise
-sta zitto.-
-avete parlato?-
-non di... quello-
-e di cosa?-
-di niente in realtà... l'ho solo stuzzicata.. era nervosa e non parlava... credo si fosse incazzata perchè stamattina l'ho palesemente ignorata nei corridoi.-
-prima o poi dovrete parlarne..-
-e per quale motivo, sta con quello e non abbiamo bisogno di chiarimenti... nè di far spettacolo-
-che c'entra, ne avete bisogno voi.. non vi siete mai chiariti... -
-non avrebbe senso. Lascia stare.-
Blaise alzò la braccia in segno di sconfitta e tornò a scribacchiare sulla sua pergamena mentre Draco tornava a fissare la ragazza. Dio quanto avrebbe voluto...


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Capitolo 4
*** C'EST LA VIE pt.2 ***


CAPITOLO 4- C'EST LA VIE parte 2

"Capisci
so che puoi farlo, finiscimi
aspetto la fine, tradiscimi
poi dimmi "E' finita", zittiscimi...
C'est la vie"


Hogsmeade era stranamente affollata quel venerdì pomeriggio. Hermione camminava accanto ad Harry commentando la lezione che avevano appena concluso ridacchiando su quanto avessero fatto schifo in Pozioni.
Entrarono spediti ai Tre manici di scopa, il caldo del locale li investì. Il locale era ancora più affollato delle strade. Maghi, streghe, professori e studenti di Hogwarts erano chiusi lì dentro a bere, chiacchierare e ridere.
-Sediamoci lì, accanto alla finestra...- la guidò Harry
Lasciarono cadere i mantelli sulla sedia e inspirarono il dolce profumo di muffin allo zenzero, ne chiesero due e due boccali di burrobirra, Hermione rigorosamente con la cannella.
-Allora, sono tutt'orecchi Herm..- Harry le sorrise dolcemente invitandola a parlare.
Guardando il suo migliore amico pensò a quanto gli voleva bene, avevano vissuto tante di quelle situazioni uno accanto all'altro che avrebbe potuto definirlo il fratello mai avuto, e lui la sorella mai avuta. Gli voleva bene e su questo non c'erano dubbi, forse sarebbe stato più semplice se si fosse innamorata di lui. Quel pensiero la fece ridere sotto lo sguardo stranito di Harry.
-Perchè stai ridendo ora?-
-Perchè stavo pensando che se mi fossi innamorata di te sarebbe stato tutto molto più semplice..- disse asciugando una lacrima dovuta alle troppe risate e continuò a sorridere.
-Pensi che innamorarti del PRESCELTO sarebbe stato semplice, davvero pensi che io sia così semplice stupida?!- la faccia dell'amico la fece ridere ancora di più e quando riuscì a calmarsi Harry tornò a guardarla serio -... quindi c'entra Ron?- le chiese
-N..no, ceh.. in un certo senso..-
-Hermione ti prego, mi stai mandando in pappa il cervello.. - affermò abbandonandosi sulla sedia..
-Prima promettimi che non mi giudicherai...-
-non potrei mai Hermione. Mai.-
Lo sguardo serio dell'amico la spinse a parlare...
- Ci sono cose Harry che spesso non riesco a spiegarmi... penserai che nulla può sfuggire alla saccente SO TUTTO IO ma credimi, la storia di Voldemort, la ricerca di Horcrux, la guerra hanno creato in me tante di quelle sensazioni che non avrei mai pensato di provare. Quando a 11 anni ricevetti la mia lettera l'unica cosa che mi preoccupava e che davvero mi faceva paura era non riuscire a raggiungere il livello degli altri che a differenza mia avevano già vissuto con la magia; io e i miei genitori non avevamo idea di cosa significasse vivere come i maghi, certo avevo delle cose ... strane, facevo muovere oggetti, comparire cose e la lettera ci schiarì le idee ma vivere sempre, costantemente come i maghi non avevo idea di cosa significasse. Quando sono arrivata qui mi hai vista, ero la solita saccente perchè cercavo di compensare la paura con lo studio per non far vedere a tutti gli altri che ero una normale babbana. Conoscere te, Ron e tutta la famiglia Weasley è stata la cosa più bella che potesse capitarmi... ma a volte nella vita ci sono certe cose che... devono accadere e basta... tu credi nel destino?... Durante il sesto anno, quando tu eri ossessionato con la storia dei mangiamorte, Piton e... Draco... io ho cercato di seguire le tue orme... vagavo nei tuoi ragionamenti cercando di aiutarti perchè è più forte di me, non riesco a lasciarti fare quando si tratta di queste cose.. pericolose e così è cominciato tutto... Sai benissimo che io avevo già la mia cotta per Ron ma è successo qualcosa che... ha sconvolto i piani e la mia vita.
Ero alla ricerca di notizie su Armadi Svanitori e tutto il resto, pensavo di essere sola in biblioteca quando entrò l'unica persona che non doveva proprio entrare in quel momento. Draco Malfoy, mi osservava leggere le notizie sugli armadi con un'aria terrorizzata e io lo fissai a mia volta per capire se avevi ragione e stava facendo qualcosa con quell'armadio...."

FLASHBACK
-Hai bisogno di qualcosa Malfoy?-
-Che cavolo stai facendo Mezzosangue..- sputò tra il terrore e il disprezzo
-Cerco di capire cosa diavolo stai combinando... -
Draco la fissava, era terrorizzato avrebbe voluto piangere lì davanti a lei e dirle tutto, chiedere aiuto. Si, era la Granger ma lui aveva bisogno di essere salvato... 
E così fu... cominciò a piangere scendendo lungo lo scaffale fino a sedersi a terra, prese la testa tra le mani piangendo silenziosamente. 
Hermione si avvicinò lentamente al ragazzo che aveva tanto odiato e disprezzato e si abbassò fino a sedersi accanto a lui.
-Stupido Malfoy... dovresti mettere da parte l'orgoglio Serpeverde, il tuo odio per quelle come me, la tua testardaggine e chiedere aiuto... se ne hai bisogno.-
-Perchè mi dici queste cose se ci siamo sempre odiati...-
-Tu mi odi... io ti odio come conseguenza...-
-Non ti odio Granger...-
-Bene. Nessuno lo saprà tranquillo, la tua reputazione resterà al sicuro... adesso vuoi dirmi cosa ti prende?-
-Granger io.. non posso... sono in un incubo, un guaio, una situazione più grande per colpa di quel Mangiamorte di merda che è mio padre. E' per colpa sua se adesso sono uno di loro!- e le mostrò il Marchio..
Hermione lo osservò trattenendo il respiro, Harry aveva ragione... era uno di loro..
-Credimi Granger, io non voglio... io .. io non sono come loro e adesso per colpa di mio padre dovrò fare questa cosa per il Signore Oscuro altrimenti... ucciderà me e...mia madre. Io posso anche morire... ma non mia madre e non so come salvarla. Sono un mostro.-
Hermione lo osservava silenziosa non sapendo cosa fare. Portò una mano sul suo braccio e sentì i muscoli di lui tendersi sotto il suo tocco..
-C..cosa ti ha chiesto di fare...?-
-Io non voglio..-
-Dimmelo..-
-Uccidere Silente..-
Scostò la mano come se si fosse scottata e lo osservò terrorizzata.
-Non sono un assassino...- sussurrava fissando il pavimento -ti prego aiutami...-
quella richiesta le fece provare qualcosa che non riuscì a capire, aveva paura ma avrebbe voluto aiutarlo.. voleva farlo per salvarlo da se stesso e da quel destino segnato.
-No, non sei un assassino..-

FINE FLASHBACK
-.. Da quel giorno ho cominciato ad aiutarlo, tu eri più sfuggente non volevi che ti seguissimo nelle tue cose e io aiutavo lui a non farsi uccidere... capisci, io?! Arrivammo a formulare un piano: avremmo aggiustato insieme l'armadio e lui avrebbe fatto credere ai Mangiamorte che stava andando tutto secondo i piani... loro sarebbero arrivati ma noi ci saremmo dovuti trovare lì... era così il piano ma tu non c'eri, eri sparito dalla circolazione. Eri con Silente. Credimi Harry, ha cercato di fare di tutto e l'hai visto tu stesso che non voleva ucciderlo, che era spaventato ... che tutta quella situazione era più grande di lui... f-forse se non fossi andato con Silente avremmo salvato entrambi e ucciso prima Voldemort... o forse no, ma alla fine era tutto secondo i piani di Albus. Lucius era finito all'inferno e stava trascinando il figlio con lui, chi mostro farebbe una cosa del genere con il proprio e unico figlio?!
Harry il punto non è questo, e so che è già pesante da digerire questa notizia ma... il peggio non te l'ho ancora detto. 
Durante quei mesi di studi per riparare l'armadio ci siamo conosciuti, parlati, guardati... Harry ci siamo innamorati, ci siamo voluti e presi. Ho provato sensazioni uniche, nessun ragazzo mai mi aveva fatta sentire così.. come aveva fatto lui. Sapeva farmi ridere anche in situazioni balorde come quella in cui ci trovavamo, sapeva accarezzarmi, stringermi.. amarmi. Harry, mi disse che era innamorato di me forse.. da sempre e quel suo tono, quella sua cattiveria erano il suo modo per allontanare il pensiero di me con lui. Il padre l'avrebbe ucciso se avesse saputo. Mi prenderai per una pazza, una stupida .. e forse lo sono... ma io e Draco abbiamo avuto questa... relazione fino a quando tutta la situazione è precipitata... l'ultima volta che l'ho visto... dio come sono imbarazzata nel dirtelo... l'ultima volta che ci siamo visti abbiamo fatto l'amore, capisci... io e Malfoy.... secondo i nostri piani ci saremmo rivisti dopo aver fatto fuori quei mangiamorte e insieme.. io, lui... te e gli altri avremmo riportato la pace in questo dannato mondo. Non è andata così... l'ultima volta che i nostri sguardi si sono incrociati è quando ti credevamo morto, sua madre lo chiamò.. per un attimo pensò di restare con noi... ma gli occhi supplichevoli di sua madre credo l'abbiano convinto ad andare da lei... aveva paura per lei.. sapeva che avremmo vinto noi. Da allora non l'ho più visto e sentito... e poi sai quello che è successo con Ron nei sotteranei...- 


Era passata un'eternità, forse, da quando Hermione aveva cominciato il suo racconto. Per tutto il tempo lei aveva fissato intensamente Harry e lui aveva fissato lei senza lasciar trasparire nulla.
-Wauh...- sospirò Harry 
-Non.. non hai nulla da dirmi?..- 
-Non ti avrei mai giudicata e non sento neanche di doverlo fare ... ma sai che se Ron scopre una cosa del genere, e soprattutto scopre che l'hai detto a me ci ammazza entrambi...-
-Lo so Harry, per questo ho nascosto tutto... non credevo che lui tornasse a scuola... non so cosa pensare. Stamattina ero nervosa perchè ci siamo incrociati per i corridoi e si è comportato come se non mi avesse mai conosciuta, mi è passato accanto indifferente e ... ci sono rimasta male... non mi aspettavo di certo un abbraccio ma almeno un Ciao... poi ci siamo visti in biblioteca e mi ha parlato come se ... come se non fosse successo nulla. Era di nuovo il saccente Malfoy, non mi offesa come i primi anni di scuola ma mi stuzzicava come ha sempre fatto... Cosa devo fare, cosa devo fare?!-
-Sappi che ciò che mi hai detto mi ha... oh Merlino Hermione, se tu me l'avessi detto prima forse io.. avrei potu...-
-NO!  Lo sapevo che ti saresti colpevolizzato, no. Non è colpa di nessuno, nè mia nè tua... nemmeno sua..-
Harry sospirò e guardò fuori, era quasi ora di cena e il locale cominciava a riempirsi di nuova gente che entrava per mangiare e bere.
-Promettimi che non ti caccerai nei guai Herm... e che, qualsiasi cosa succeda tu.. tu lo dica prima a Ron... qualsiasi scelta tu faccia sei... sei la mia migliore amica, la sorella che non ho mai avuto e non potrei mai abbandonarti..- le disse stringendole la mano
-Grazie Harry, se non ci fossi tu...- sospirò
-Beh... dopo questa tempesta di ricordi ed emozioni... torniamo a scuola... che... ehm.. stasera c'è una festa nella Stanza delle necessità e ci andremo.-
-Una festa ad Hogwarts?-
-Clandestina ovviamente... organizzata dai Corvonero credo... e ovviamente nessun professore lo sa...-
-Ma Harry, potremmo cacciarci nei guai...-
-Sisi lo so, andiamo... ne abbiamo bisogno dai. Facciamo gli adolescenti.- sorrise invitando l'amica ad alzarsi.
Uscirono dal locale e portò il braccio destro intorno alla spalla dell'amica e si avviarono verso la scuola...
Hermione ringraziò mentalmente la dolcezza e la pacatezza del suo migliore amico che non aveva infierito su tutto quello che lei gli aveva raccontato e si strinse di più verso di lui come a proteggersi da chissà cosa.


-Quanto sono bello... quanto sono bello-
-Blaise potresti smetterla? Ed esci dalla mia stanza, voglio studiare.-
-Andiamo Draco, la prima festa dopo anni e tu. TU. IL PRINCIPE DELLE SERPI non vieni!?-
-Forse una volta ero il principe delle serpi- ridacchiò spostando lo sguardo dal libro all'amico che lo guardava arrabbiato...anzi, incazzato.
-Draco senti, sta andando tutto bene.. lo studio, la stupida scuola e la vita scolastica. Le altre casate non ci guardano con schifo. Anzi ho notato alcune ragazze niente male che ci ossevano. Quindi, una festa non ci ucciderà. ANZI. Può farci solo che bene. Dai muoviti a vestirti che ho voglia di Firewhisky.- lo tirò per un braccio fino a farlo cadere dalla poltrona.
-Sei un rompipalle, esci dalla mia fottuta stanza e lascia prepararmi-
-Hai vergogna principessa?-
-No, mi fai schifo. Esci idiota.-
Lo spinse fuori la porta e si chiuse dentro ridendo mentre sentiva Blaise imprecare dietro la porta.
Sbuffò e si recò in bagno per una doccia restauratrice... pensò che in fondo non c'era niente di male in una festa. Negli anni passati era il primo ad organizzarle e a far in modo che non arrivasse alle orecchie dei professori, e ci era sempre riuscito.
Lasciò l'acqua bollente scorrere sul corpo e si passò una mano sul braccio sinistro. Il marchio nero era sempre lì a ricordargli gli errori, era più sbiadito e a pensarci sembrava una delle cose più babbane di sempre, un tatuaggio. Sfregò la mano come se potesse cancellarlo ed uscì dalla doccia. Strinse un asciugamano intorno alla vita e con un colpo di bacchetta si asciugò i capelli. Ciocche ribelli platino scesero sul viso... erano forse troppo lunghi ma lo rendevano ancora più bello. Se li sistemò con la mano ma qualche ciocca continuava a scendere a nascondere leggermente gli occhi ghiaccio.
 Aprì svogliato l'armadio e prese un pantalone nero stretto e una camicia bianca che fasciava alla perfezione gli addominali e i muscoli delle braccia. Profumo e uscì dalla stanza trovandosi Blaise lì davanti.
-Coglione che sei, mi hai spaventato.. sei rimasto così impalato?-
-Si amico, sono offeso dai tuoi modi rudi, puoi usarli per sedurre le ragazze ma non me.-
-chi diavolo vorrebbe sedurti- rise Draco avviandosi verso l'uscita del dormitorio
-Ah sicuramente qualche bella ragazza stasera- ammiccò Blaise superandolo e avviandosi lungo il corridoio.



-Dio mio che idea orribile- continuava a ripetersi Hermione fissando il riflesso nello specchio.
Ginny l'aveva obbligata ad indossare un suo vestitino nero, stresso e troppo corto per i suoi gusti. I tacchi vertiginosi la terrorizzavano e lo scollo a barca del vestito la faceva sentire a disagio. Le stava alla perfezione, ogni forma al suo posto e sembrava una modella babbana. Niente la rendeva volgare ma lei proprio non si vedeva con quel vestito.
Sbuffò, spinse indietro una ciocca di capelli, prese la giacca ed uscì sotto gli occhi di Ginny, Ron e Harry.
-Sei bellissima Herm- quasi urlò Ginny, Harry le fece l'occhiolino e le accarezzò la schiena.
Ron continuava a fissarla con le labbra semichiuse, la trovava bellissima e solo Merlino sapeva cosa le avrebbe voluto fare con quel vestito e quei tacchi..
Come se l'avesse letto nei suoi occhi Hermione roteò gli occhi disgustata, quelle attenzioni del suo "ragazzo" avrebbero dovuto lusingarla.. ma lei proprio non ci riusciva a lasciarsi andare... 
Nei mesi passati non era riuscita a provare quelle stesse emozioni, non aveva mai voluto farloi con Ron ... e quasi invidiava Ginny ed Harry che sembravano più uniti che mai ... e quando sia lei che Harry andavano a raccontarle le... beh le loro cose, lei in fondo soffriva sapendo che non riusciva a provare le stesse cose con Ron.
-Sembri un maniaco Ronald.- soffiò avvicinandosi al rosso
-Merlino Hermione, non riesci neanche ad apprezzare che il tuo ragazzo ti trovi bella!?-
Roteò ancora gli occhi e lo superò cercando di raggiungere Harry.
Sapeva che stava sbagliando a comportarsi così ma non ce la faceva, da quando l'aveva rivisto alla stazione... non riusciva più a stare vicino a Ron. Bramava quelle braccia forti, quegli occhi ghiaccio fissi su di lei, quel profumo e quelle labbra... dio quanto le bramava.

Arrivarono davanti al muro di mattoni, Harry chiuse gli occhi e la porta si formò davanti ai loro occhi.
La musica assordante che proveniva dall'interno non si sentiva per niente all'esterno ed Hermione osservò il tutto con curiosità e un pizzico di paura di essere scoperta.
-Aspettatemi dentro ragazzi, ho il mio giro di ronda... arrivo subito- 
I tre entrarono e lei rimase fuori, la luna era l'unica fonte di luce e lei rimase per un attimo a fissarla, così immensa e lontana.


Il cuore perse un paio di battiti quando la vide, lì appoggiata alla finestra mentre guardava fuori. Quel vestito risaltava il suo corpo mozzafiato, i ricci cadevano lungo la schiena scoperta dal vestito, quanto voleva sfiorare quella pelle e vedere cosa il suo tocco provocava, sapeva benissimo come toccarla e come farle venire i brividi. Adorava farlo.
Si schiarì appena la voce per annunciare il suo arrivo e infilò le mani nelle tasche.
-Malfoy.. non ti avevo sentito arrivare.- sussurrò
-Mh, giro di ronda?-
-Si-
-Cominciamo allora, che ho solo voglia di bere stasera..- disse voltandosi e cominciando a camminare senza aspettarla.
La sentì muoversi impacciata sui tacchi fino a che riuscì a prendere il ritmo e riuscì a raggiungerlo.
-stai.. stai bene vestito così elegante.-
-punto primo, sono sempre bellissimo. Punto secondo sono sempre elegante.- ghignò
-ho detto che stai bene, non che sei bello-
-è sottinteso. Sai benissimo che sono uno schianto-
Parlavano senza guardarsi, lui con le mani in tasca e lei con le braccia strette sotto al seno.
Continuarono il giro in silenzio e alla fine si ritrovarono davanti al muro.
Poco prima di vederlo sparire nella folla gli sentì dire
-Anche tu stai molto bene-
poi non lo vide più.


Cercò invano i suoi amici, c'erano così tanti studenti che non riusciva a trovarli. Si avvicinò al tavolo bar e chiese un drink dal nome strano. L'alcool le scendeva in gola bruciandole lo stomaco ma le piaceva. Quel giro di ronda l'aveva resa ancora più vulnerabile. Il suo dannato silenzio la divorava. Chiese un altro drink e lo buttò giù come fosse acqua. Un altro ancora e basta, si disse. Dopo il terzo bicchiere cominciò a sentirsi leggera. Trovò finalmente i suoi amici.
-Dove cavolo eravate?! vi ho cercato per ore ed eccovi qui.-
-Sei ubriaca Herm?- rise Ginny
-Forse poco Gin..- rise a sua voltaù
La mano di Ron vagò sulla sua schiena nuda e anche un pò più giù.
-Ronald ti prego levami le mani di dosso..-
-Dai Herm..- si avvicinò strofinando la punta del naso sul collo
Hermione continuava a muoversi per staccarsi dal tocco di Ron invano.
-Andiamo via?-
-No, ho voglia di ballare. Gin andiamo a ballare.-
Per scollarsi il ragazzo di dosso trascinò l'amica in pista. Cominciarono a muoversi sulle note di una canzone che nemmeno conosceva. Ballava e sentiva l'alcool scorrerle nelle vene. Sentiva caldo, avrebbe voluto essere altrove... o anche lì, in mezzo a quella pista a ballare con lui. Se ne sarebbe fregata delle occhiate, dei commenti e anche di Ron... voleva tornare in quelle braccia.
Sentì una lacrima scenderle prepotente sulla guancia.
-Vado in bagno..- disse prima di sparire ed uscire dalla stanza


Aveva osservato la scena da lontano, il sangue ribolliva ogni volta che vedeva il rosso toccarla. Lei sembrava sempre molto infastidita e questa cosa gli piaceva ma il fatto che qualcunaltro la toccava lo mandava in bestia.
La guardò ballare con bramosia, non fece nemmeno caso alle ragazze che cercavano di attirare la sua attenzione. La guardava muoversi e avrebbe voluto andare lì e ballare con lei. Stringerla, baciarla. 
Poi non la vide più in pista, fece appena in tempo a voltarsi e la vide uscire dalla stanza. 
Prese la giacca al volo e si precipitò fuori.

"Amore mio lo so 
Come sapessi già 
Profondi vuoti e poi 
So come finirà.."


La trovò nel bagno dei prefetti mentre cercava di togliersi il trucco. La guardò per un pò e alla fine si avvicinò sfiorandole la schiena nuda. Lei sussultò al suo tocco e lo guardò attraverso lo specchio.
-Che ci fai qui-
-Cercavo te-
-Che vuoi-
-Te-
continuò ad accarezzarla leggermente, schiena fianchi, la braccia scoperte.. le spostò i capelli su una spalla e si avvicinò al suo collo. Il suo respiro sulla pelle nuda le provocò i brividi e piegò ancora di più il collo per lasciargli più spazio. Draco sorrise mentre continuava a stuzzicarle il collo sfiorandolo con le labbra. Hermione indietreggiò per stringersi di più a lui, sentì il tessuto della camicia e gli addominali sulla schiena, Draco la strinse portando il braccio intorno alla vita della ragazza e finalmente le baciò il collo con dolcezza, con lentezza come se avesse il timore che non fosse reale.
Un piccolo gemito uscì dalle labbra di Hermione. Draco alzò lo sguardo tornando a guardarla attraverso lo specchio. Lei inspirò a pieni polmoni il profumo di Tabacco e menta del ragazzo e si voltò verso di lui che allontanò leggermente il braccio dalla sua vita giusto per permetterle il movimento e poi tornò a stringerla. 
Nonostante i tacchi Draco era molto più alto di lei, inclinò ancora un pò il collo per poi appoggiarsi al petto del ragazzo.
Con l'indice le alzò dolcemente il mento e finalmente la baciò. Dopo mesi sentì di nuovo il sapore delle labbra della ragazza. Si baciarono lentamente con dolcezza, le lingue sembravano completarsi a vicenda in un movimento perfetto. Si baciarono per un tempo che sembrò un'eternità e si staccarono solo quando sentirono la gola bruciare per la mancanza di ossigeno.
-E' dannatamente sbagliato lo sai vero Hermie..?-
-Ti ho già detto di non chiamarmi così..- sussurrò abbassando lo sguardo.
Draco le alzò di nuovo il mento per poterla guardare negli occhi
-Lo sai, vero?-
-Da quando non fai le cose sbagliate?-
-Da quando le fai tu le cose sbagliate?-
Hermione sbuffò e si allontanò dalla presa tornando verso il lavandino.
-Perchè non mi hai più cercata..?-
-Perchè non l'hai fatto tu?-
-Non rispondere ad una domanda con un'altra domanda!-
-Come avrei potuto cercarti? Dopo tutto quello che è successo...  e poi tu... Ronald..-
-Al diavolo Ron! Draco io.. - 
-No Hermione, non dire nulla. Non possiamo e lo sai.-
-E perchè?-
-Avresti il coraggio di lasciare Ron e farti vedere in giro con me?-
Il silenzio della ragazza lo divorò dentro, provò una rabbia assurda 
-Non dovevo venire.-
-Cosa?-
-Qui, non dovevo seguirti. Non dovevo neanche baciarti-
-Vorresti dirmi che non hai provato nulla?-
La domanda lo lasciò spiazzato, cosa avrebbe dovuto fare? Mentire? Dire la verità? Baciarla di nuovo e fare l'amore lì con lei, in quel bagno come due adolescenti alle prime armi?
-.. no, non ho provato niente- 
Scelse la cosa sbagliata, di nuovo.
-Non ti credo.- le lacrime cominciarono a bruciarle gli occhi.
-Credici-
Le lacrime cominciarono a scendere sulle guancie fino a bagnarle il collo che ancora bruciava dei suoi baci, si tolse i tacchi e lo superò avvicinandosi alla porta e poco prima di uscire si voltò a guardarlo mentre era ancora di spalle
-Va all'inferno Malfoy- ed uscì
-Ci sono già stato...- sussurrò ma lei non potè sentirlo.

"Capisci
so che puoi farlo, finiscimi
aspetto la fine, tradiscimi
poi dimmi "è finita", zittiscimi.
C'est la vie, C'est la vie..."

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Capitolo 5
*** COSA MI MANCHI A FARE ***


CAPITOLO 5-  COSA MI MANCHI A FARE
"La pioggia scende fredda e su di te
Pesaro è una donna intelligente
forse è vero ti eri fatta trasparente
ma non ci cascherai mai.
E non mi importa se non mi ami più
e non mi importa se non mi vuoi bene
dovrò soltanto reimparare a camminare
dovrò soltante reimparare a camminare, se non ci sei tu.."



-Perchè diavolo le hai detto di no?! Merlino, Draco... sai essere un vero coglione eh. Ti ci metti di impegno per fare qeuste cose?! No, dimmelo!-
-Smettila di urlare, ti sento..- disse massaggiandosi le tempie... aveva continuato a bere da quando l'aveva lasciata andar via dal bagno.
Alla festa c'erano ancora tante, troppe persone e Draco non sopportava più le voci, la musica, il caldo e la puzza di alcool.
Si alzò barcollando e dovette chiudere gli occhi per riprendere l'equilibrio.
-Dove credi di andare ora?-
-In camera mia, ho bisogno di dormire... forse anche di vomitare-
si girò e sparì nella folla.
Appena richiuse dietro di se la porta inspirò a pieni polmoni l'aria pura della notte, erano le tre e il castello era immerso nel buio e nel silenzio. Chissà cosa avrebbe pensato la Mc Granitt se avesse saputo che metà scuola era chiusa in quella stanza a bere, ballare e sudare.
-Che cazzo..- sussurrò Draco sentendo arrivare un conato di vomito su per lo stomaco 
Portò una mano all'altezza dello stomaco e cercò di calmare quella sensazione orribile.
Non con poche fatiche arrivò in camera sua, con un incantesimo non verbale chiuse la porta e la insonorizzò sapendo già che di li a poco sarebbe arrivato Blaise a rompergli le palle sul suo comportamento. Non aveva voglia di sentirlo. In realtà se avesse potuto avrebbe anche smesso di essere Draco Malfoy, almeno per quella sera. 
-Che coglione...- continuava a dirsi mentre si spogliava della camicia fradicia di sudore.
-che emerito coglione...- continuò così finchè non fu completamente nudo e si trascinò fino alla doccia. L'acqua gelida lo ridestò, rimase fermo sotto il getto cercando di rimettere a posto i pezzi e quando tutto fu al suo posto in un impeto di rabbia tirò un pugno alla porta della doccia mandandola in frantumi
-cazzo..- disse guardando il sangue uscire copioso dalla sua mano. Aggiustò il vetro con un incantesimo e cercò l'essenza di dittamo nelle sue cose, quando riuscì a trovarla cercò di curare al meglio la ferita che poi fasciò con della garza.
Dopo essersi asciugato e vestito si infilò sotto le coperte sperando che il sonno potesse riparare gli errori commessi.



Stupida, stupida, stupida... era caduta, si era lasciata andare... l'aveva BACIATO e non solo aveva anche TRADITO Ron. Era stata una stupida.
Continuava a girare in tondo per la camera, cercando di calmarsi ma invano.
Le sue labbra, il suo profumo e il suo calore continuavano a tormentarle i pensieri...
-Ti odio, ti odio, ti odio-
Si torturava le dita alla ricerca di un pensiero, qualcosa che la facesse calmare. Cosa avrebbe dovuto fare? Dirlo a qualcuno? no, assolutamente no. Cercarlo e chiarire? Anche peggio.
Crogiolarsi nella sua autocommiserazione e lacrime? In quel momento era l'unica cosa che le riusciva bene...
Come aveva potuto lasciarlo fare? Che diavolo di domanda si era posta... aspettava quel momento da quanto? Mesi? L'aveva lasciato fare perchè LEI voleva tutto quello.
Non poteva mentire ulteriormente a se stessa, era ancora innamorata persa di quel dannatissimo ragazzo e cosa avrebbe dovuto fare allora? Fingere e continuare per la sua strada? E gli insegnamenti dei suoi genitori erano tutti inutili? Seguire il tuo cuore, fare ciò che ti fa stare bene? Draco era il suo cuore, Draco la faceva stare bene... e allora perchè era tutto così complicato, così SBAGLIATO.
Avrebbe condotto una vita triste, monotona e senza emozioni... se lo sentiva.
Sarebbe diventata cosa? Un Auror? Un medimago? Una professoressa di Babbanologia? 
tutto sarebbe stato vano e lei sarebbe stata la strega più infelice di tutti i tempi.
Avrebbe voluto urlare, rompere cose, maledire il mondo e piangere.
Si infilò sotto le coperte e strinse il cuscino a se, le nocche diventarono viola ma le lacrime scesero lo stesso.
Pianse per ore, forse tutta la notte .. e il mattino dopo quando si svegliò si sentiva anche peggio della sera prima. Ed ora come poteva comportarsi con gli amici? Era sabato, di sicuro le avrebbero chiesto di andare ad Hogsmeade e non poteva usare la scusa dello studio perchè aveva già finito tutto, se avesse detto che non aveva voglia l'avrebbero tempestata di domande e fingere non era il suo forte...
Si alzò dal letto svogliatamente e allo stesso modo si lavò e preparò, era stata una delle notti più brutte della sua vita, quasi rise di se stessa capendo che tutto quello era per amore.
Si era innamorata come una ragazzina, e quando aveva rivisto il suo Principe azzurro non aveva capito più nulla. Era capace di mandare all'aria tutto pur di stare con lui. Lui che si era rivelato il solito egoista e vigliacco.
Hermione non voleva credere che lui non l'amasse più, lei che si era concessa a lui per la prima volta. Gli aveva donato il candore della sua verginità. Lui. Il suo nemico. 
Si erano uniti in una cosa sola, erano diventati l'uno parte dell'altra e ora? Come poteva ora vivere senza la sua metà? 
L'avrebbero presa per pazza ma era così, sentiva che quello stronzo di Draco Malfoy era la sua metà. Quell'amore da film babbano che tanto amava guardare con sua mamma. Quel principe bello e dannato che fa lo stronzo con tutti ma ama lei alla follia. Draco era questo e molto, molto altro. Lei l'aveva conosciuto, aveva imparato a capirlo, l'aveva perdonato... aveva imparato ad apprezzare le piccole cose. Aveva imparato a memoria ogni piccola parte di quel ragazzo, erano impressi nella sua mente ogni centimetro di pelle e non poteva, non voleva dimenticarlo.
Il primo amore non si scorda mai. O te lo sposi. O te lo porti dentro per sempre.


-Hai bloccato la porta, insonorizzato la stanza... ti sembra normale?-
-E a te sembra normale arrivare in camera mia senza neanche bussare?-
-Sono il tuo migliore amico!-
-E cosa c'entra?! Tutti abbiamo una privacy-
-Ma sta zitto. Cosa hai intenzione di fare ora?-
-Colazione. Scendiamo?-
-Draco.-
-Blaise.-
-Non sono in vena di scherzare.-
-E io di parlare, vieni con me a fare colazione o rimani qua?-
Blaise sbuffò roteando gli occhi al cielo. Blaise era il migliore amico di Draco, su questo non c'erano dubbi. Sapeva perfettamente quando parlare, come parlare e sapeva anche quando era il caso di non farlo. Tipo in quel momento. Sapeva alla perfezione ogni aspetto della vita di Draco. Si somigliavano molto. Soli al mondo. Forse per questo l'uno non poteva fare a meno dell'altro. Si erano protetti e consolati a vicenda quando le loro famiglie erano finite nel mirino e da soli avevano ripreso la loro vita cercando di fare di meglio rispetto ai loro padri. 
Blaise Zabini era il migliore amico di Draco Malfoy. Draco Malfoy era il migliore amico di Blaise Zabini e lo sarebbero stati per sempre. Su questo nessuno dei due aveva dubbi.

Arrivarono alla Sala in silenzio sotto lo sguardo curioso delle ragazzine del primo anno. Erano quel genere di ragazzi che piaceva... a chiunque. Nessuna scampava alla bellezza di quei due. Metà popolazione di quella scuola era innamorata di uno dei due e loro sembravano non notarlo, o meglio, a suo tempo era stata una cosa divertente... adesso meno. Draco aveva in testa una sola ragazza e Zabini anche. Non avevano tempo e voglia per le scappatelle adolescenziali. Volevano la loro principessa.
Si accomodarono al tavolo Serpeverde parlottando con i compagni mentre il biondo lanciava sguardi al tavolo rosso oro ma non trovò chi stava cercando. Hermione non era scesa a fare colazione. C'erano tutti ma non lei e lui sapeva il perchè. Era colpa sua, come ogni volta era colpa sua. Strinse il bicchiere tra le mani che quasi si ruppe. Lo posò in malo modo sul tavolo e si alzò.
-Devo fare una cosa, ci vediamo dopo.- 
E si allontanò dal tavolo senza neanche aspettare la risposta dell'amico.


Scendere per la colazione non era contemplato tra le possibilità, andare da Ron peggio.
Continuava a torturarsi le mani e girava in tondo per la stanza sperando di ritrovare la lucidità di HERMIONE GRANGER ma niente. Quel dannatissimo ragazzo le aveva sconbussolato i pensieri e il cuore già una volta e adesso, come una ragazzina alle prese con il suo primo amore, si tormentava cercando una risposta che non c'era.
Se fosse rimasta chiusa dentro l'avrebbero cercata di sicuro.
Tirò un sospiro, si guardò allo specchio e vide il suo riflesso.
Era turbata, triste, nervosa. Miriadi di emozioni dentro di lei le rendevano quasi impossibile pensare concretamente. Finse un sorriso.
-Andiamo Hermione, scendi e sii naturale.-
Si avviò verso la porta e proprio lì davanti ci trovò Harry con un braccio alzato nell'intento di bussare.
-finalmente, non dirmi che hai dormito fino ad ora!-
-che ci fai qui?-
-Ron e Ginny ci aspettano in giardino, vogliono fare colazione ad Hogsmeade. Ma.. cosa succede?-
-Devo dirti una cosa...-
-Ti prego dimmi che non c'entra il biondino lì..-
Il silenzio di Hermione gli fece comprendere che invece era proprio lui il problema, entrò nella camera chiudendo la porta dietro di se e stringendo le braccia al petto.. ormai muscoloso.
-che ha combinato?-
-meglio dire che ho combinato io..-
-...-
-ci siamo baciati ieri, quando sono uscita dalla festa mi sono rifugiata nel bagno dei prefetti per darmi una sistemata, lui è entrato e ci siamo baciati... però poi mi ha lasciato lì dicendomi che non poteva esserci nulla... che tutto quello che c'è stato tra noi è il passato, che io ormai ho una nuova vita, una relazione e lui non si era intromesso prima e non avrebbe voluto farlo ora... infatti era pentito del bacio. Il problema sono appunto io. Perchè solo Merlino sa quanto ne vorrei ancora, quanto ero felice di averlo di nuovo lì vicino a me... e non ho pensato minimamente a Ron e a tutto il resto ed ora mi sento terribilmente in colpa non solo perchè l'ho tradito ma soprattutto perchè non mi sentivo male nell'averlo fatto. Mi sento una stupida.. sono una stupida.- parlò senza respirare e alla fine crollò sul letto accanto all'amico che guardava ovunque ma non lei.
-Hermione.. io..-
-Non dire niente, lo so.. sei disgustato da me. Questa non sono io, non è la solita Hermione... quando in tutta la mia vita mi sono sottomessa così ai sentimenti? Quando mi sono lasciata così andare da perdere di vista la retta via? Te lo dico io quando... MAI. Non so che fare, che dire, cosa pensare e come comportarmi.
-No Herm, non sono disgustato, ho solo paura che tu soffra... ho paura che lui possa farti soffrire ma ho anche paura che tu soffra perchè gli stai lontano. Sai benissimo com'è cominciata tra me e Ginny. Quando l'ho lasciata come uno stupido, ho sempre pensato che avrei sofferto per sempre, che l'amore che lei era capace di darmi non me l'avrebbe dato più nessuna e soprattutto che l'amore che IO ero in grado di darle nessuna l'avrebbe meritato. Avevo paura di finire a vivere una vita triste e grigia con accanto una donna che non mi amava e che io non amavo... ma guardaci ora. Ho seguito il cuore, se non fosse stato per la sua testardaggine forse ora sarei solo come un cane, ma ora so perfettamente che per quanto dura e difficile possa essere... l'importante è che ti faccia stare bene.-
-Non posso dirlo a Ron..-
-Non puoi nemmeno lasciarlo senza un motivo e poi farti vedere in giro con Malfoy.-
-Non andrò in giro con Malfoy.-
-Allora non mi hai ascoltato?!-
-Harry è troppo complicato e poi Draco ha detto che non ha provato niente..-
-Si si, solito coraggio Serpeverde. Non ti avrebbe baciata se non avesse provato nulla testona! Adesso muoviti... sorridi... fingi almeno per oggi e con calma deciderai cosa fare.-
Lasciò che Hermione si appoggiasse alla sua spalla e l'abbracciò lasciandole un tenero bacio sulla fronte poi finalmente si alzarono per uscire di lì.



Uscì appena in tempo dalla Sala per vederla oltrepassare il chiostro con Potter e raggiungere gli amici oltre il giardino, si stavano dirigendo ad Hogsmeade. Era sabato. Tutti sarebbero andati lì e di certo non poteva raggiungerla davanti ai suoi amici e urlare al mondo che aveva detto una cazzata, aveva provato di tutto in quel bacio, che l'amava da morire. 
Strinse in pugni senza accorgersene e una voce accanto a lui lo fece sussultare
-Se continui così vivrai tutta la vita con il rimpiato amico.
-Bla.. non ti ci mettere anche tu. Già c'è la mia coscienza che mi tormenta ogni secondo.-
-Sono io la tua coscienza amico, e ti sto dicendo di smetterla di fare il codardo, di toglierti quella faccia da funerale e vivere. Hermione vuol dire vivere ed essere felice? Perfetto, corri a prenderla. Chi se ne fotte delle voci, delle frecciatine, delle dicerie. L'importante è che tu la ami davvero.-
-io la amo davvero-
-e allora cosa stai aspettando?-
-Blaise, è fidanzata. Ha cominciato una nuova vita, avrei dovuto farlo prima.. -
-Cosa abbiamo detto? Non piangere sul latte versato. Non possiamo tornare indietro ma possiamo rimediare ai nostri errori, imparare da essi e non commetterli più-
-non fare il filosofo con me-
-coglione-
Lo spinse con la spalla e sorrisero entrambi
-e tu? Quando hai intenzione di dichiararti a Pansy?-
-Zitto.- disse guardandosi intorno 
-Non c'è nessuno qua dai, rispondi-
-Neanche mi considera.-
-Ma se vi conoscete da una vita!-
-Quanto ti odio.-
-Vedi cosa si prova quando qualcuno fa il coglione?!-
-Zitto Malfoy e cammina.-



Come ogni sabato, i Tre manici di scopa era affollato. TROPPO affollato. Hermione continuava a guardarsi intorno pensando alle cose più assurde, del tipo che se fosse scoppiato un incendio sarebbe stato impossibile scappare.
Fermava lo sguardo sulle persone e le guardava muoversi, parlare, gesticolare.
In quel locale c'era di tutto e di più. Maghi e streghe di ogni forma, tipo, misura e dimensione e per essere appena le 10 del mattino erano già quasi tutti un pò alticci.
L'odore intenso dell'acool si mischiava con il caffè che i quattro ragazzi avevano preso e i soliti muffin alla cannella creando un mix letale per le narici.

-Come fanno a bere di prima mattina..- si chiese disgustata Hermione
-Come hai fatto tu a bere ieri e a ignorarmi praticamente per tutto il tempo- le rispose di rimando Ron
-Possibile che tu pensi solo a quello Ronald?-
-Possibile che tu sia costantemente incazzata con me Hermione? Sei la mia ragazza scusa tanto se ti trovo bella e... e tutto il resto- divenne paonazzo in volto segno che si era offeso
-scusa Ron, non volevo offenderti nè ignorarti.. sono giornate un pò stressanti.-
-'niente.- rispose affondando la testa nella tazza per non guardarla.
Harry di fronte a lei la fissava intensamente, Hermione sapeva benissimo cosa lui volesse dirle e lei sapeva benissimo che il coraggio di ammettere che non amava più Ron le mancava.
Ginny invece non le aveva rivolto nessuno sguardo, nessuna parola. L'indifferenza dell'amica la stava divorando dentro. Non sapeva cosa pensare... Harry non aveva detto nulla... su questo era sicura e allora perchè la ignorava?
-Gin? Tutt'ok?- le chiese timorosa
-Mh-mh -
Si sentiva esclusa, Ginny Weasley sapeva perfettamente che c'era qualcosa che non andava e il fatto che Hermione parlasse di più con Harry che con lei la offendeva. I segreti si dicono tra ragazze, lei diceva tutto ad Hermione. Quando stava bene, quando stava male, quando era incazzata nera con il mondo si rivolgeva sempre ad Hermione ed il fatto che l'amica non lo faceva con lei la faceva stare male. Non era gelosa di lei ed Harry, sapeva benissimo che il legame che li legava era come quello di sangue, come se fossero fratello e sorella. Era gelosa del fatto che Harry potesse essere il custode dei suoi segreti e non lei.
Hermione capì ma non fece nulla, assolutamente nulla per cambiare la situazione. Anzi, quello che accadde dopo la fece sentire un verme.
Ginny si alzò di scatto dalla sedia dopo che ebbe bevuto il suo ultimo sorso di caffè e si rivolse al fidanzato seduto accanto a lei.
-Harry, ti va di fare un giro? Puzza qui dentro-
-C-certo..- Harry si alzò timoroso dalla sedia confuso dal comportamento della ragazza e guardò i due amici ancora seduti mentre Ginny aveva già raggiunto l'uscita.
Lanciò un ultimo sguardo ad Hermione e sparì anche lui.
Ron non parlava, lei non parlava e quel silezio faceva fin troppo rumore.
-Posso farti una domanda Herm?-
Hermione sobbalzò a quella richiesta e si voltò a guardarlo.. - certo..-
-Perchè non vuoi che io ti tocchi? A stento lasci che io ti baci... mi allontani, mi tieni alla larga.. quasi come se ti facessi ribrezzo. Ho fatto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare? Ti prego dimmelo tu perchè io sto impazzendo...- disse tutto senza mai guardarla negli occhi. Era fatto così, quei discori non era in grado di farli guardandola in faccia e faceva di tutto pur di non incrociare gli sguardi.
Hermione non seppe cosa dire... le domande del ragazzo l'avevano investita come una doccia gelida. Si era ritrovata a pensare a tutto le volte che Ron l'aveva avvicinata, a tutte le cose dolci e romantiche che aveva fatto per lei e che lei aveva beatamente ignorato, allontanato e nemmeno notato e in tutto quel tempo lui non le aveva fatto pesare nulla. Aveva pensato a tutte le volte che lui aveva cercato di coccolarla, in un certo senso, e lei l'aveva allontanato in malo modo. Era vero, da quando era finita la guerra a stento si era lasciata andare con lui. Non aveva mai permesso al ragazzo di andare oltre i baci e qualche carezza di troppo e lui non aveva mai detto niente, se non sbuffato. Adesso voleva sapere... ed era anche giusto che lui sapesse.
-Oh Ron, mi.. davvero mi dispiace essere così con te. So benissimo tutto quello che hai fatto per me e so bene anche quanto stronza io sia stata. E' che non so più come mi sento. La guerra, i miei genitori, il ritorno a scuola... ho ancora qualche incubo che mi perseguita e faccio ricadere su te la mia frustrazione. Ti chiedo scusa Ronald se sono .. così- disse accarezzando leggermente la guancia del ragazzo -.. ho solo bisogno di calma e tempo.. tutto qua.- 
Non era vero. Non era vero.
Ron le sorrise baciando la mano della ragazza che continuava ad accarezzargli il volto.
-Che ne dici se stasera ce ne usciamo io e te, da soli? Magari una cenetta qui.. una passeggiata. Passiamo la notte tranquilli io e te..-
Con riluttanza Hermione gli rispose di si e il ragazzo le si avvicinò per lasciarle un dolce bacio a fior di labbra.



Erano le otto di sera e si stava incazzando. Non l'aveva vista per tutta la giornata e aveva saputo che di lì a poco sarebbe uscita con Ron...
Si stava torturando le dita da un'eternità, vagava per la stanza e guardava fuori dalla finestra sperando di vederla.
-Basta.- si fermò di botto, prese il mantello dall'armadio e si precipitò fuori dalla stanza, fuori dai dormitori e nei corridoi.
Le lunghe gambe gli permisero di arrivare su, alla Torre Grifondoro in pochi minuti. Si fermò poggiandosi ad una colonna per riprendere fiato e in quel momento il ritratto della Signora grassa si mosse per lasciar passare proprio lei. Stretta nel suo cappotto nero. Un velo di trucco la faceva sembrare più seria e i boccoli le incorniciavano il viso. Si accorse solo dopo poco della presenza del ragazzo e sbarrò gli occhi voltandosi verso il ritratto per paura che potesse uscire Ron di lì proprio in quel momento.
-Che ci fai qui?- disse inquieta.
-Il tuo ragazzo non lo sa che non si fanno aspettare le signore ad un appuntamento?-
-Che cosa ci fai qua.-
-Cos'è questa freddezza piccola?- Hermione sussultò a quel nomignolo e strinse le braccia al petto continuando a fissarlo.
Semi nascosto dalla colonna e appoggiato ad essa in una posa molto sensuale la fissava anche lui.
-Vieni qui Hermie..-
Senza farselo ripetere due volte la ragazza si avvicinò. Draco si tirò su dritto e la sua imponente altezza fece sembrare Hermione una ragazzina. 
Portò la mano sul viso della ragazza e con il pollice cominciò ad accarezzarle il labbro che la ragazza stava torturando tra i denti.
-Non morderti così, sai benissimo che effetto mi fa..- ridacchiò malizioso
-Non mi interessa.-
-Hermione, io.. lo sai che non penso quello che ho detto nel bagno ma.. si, chiamami vigliacco se vuoi ma non voglio rovinarti la vita intromettendomi nella tua relazione. Mi sono fatto odiare già troppo in questi anni e non ho per niente voglia di fare guerre..-
la ragazza lo guardava senza parlare
-Hermione io ti amo da morire... lo sai, lo hai sempre saputo... da quel maledettissimo giorno non ho smesso mai un attimo di amarti. Mi hai detto di andare all'inferno, Amore mio, credimi ci sono stato... ho pensato a te ogni fottuto giorno, ho sofferto da morire e ho dovuto far finta di niente con tutti. Ti ho amata da lontano, sperando che tu mi avessi dimenticato. Ho sperato che tu avessi ricominciato e si, sono stato un coglione a baciarti perchè ho rovinato tutto. Devo starti lontano, devo lasciare che tu viva la tua vita perchè io non posso rovinarla ancora. Di nuovo.- gli occhi ghiaccio fissi in quelli caldi della ragazza.
-Sei un coglione Malfoy... baciami, ti prego.-
-Non posso..-
-Si che puoi... baciami-
Si avvicinarono l'uno all'altro lentamente e come se fosse la prima volta le loro labbra si toccarono, Hermione schiuse leggermente le labbra facendogli capire che aveva il via libera e Draco non se lo fece ripetere due volte. Le loro lingue dansavano l'una legata all'altra. Le labbra si stringevano, si riprendevano... e quando si allontanarlo l'uno dall'altro uno strano rumore li fece saltare.
Un battito di mani.
Ron era in piedi accanto all'entrata del dormitorio e tra le mani aveva delle rose rosse.
Li guardava con ribrezzo e batteva le mani.
Gli occhi di Hermione si rempirono di lacrime e indietreggiò fino a toccare con la schiena il petto di Draco che si alzava e abbassava velocemente.

-Complimenti, ad entrambi. Bel discorso d'amore Malfoy... se non sapessi chi fossi mi innamorerei di te ...e tu Hermione ... "baciami, baciami" ... da quando va avanti 'sta storia, eh? Da quanto tempo mi prendi per il culo Hermione!?-
-Ron ti prego...-
-Ron ti prego un cazzo. Non immaginavo potessi farmi questo, proprio tu.. che schifo.-
Buttò a terra i fiori e si allontanò urlando un "buon proseguimento"
Hermione scoppiò in lacrime e si voltò lasciandosi cullare dall'abbraccio di Draco
-Mi dispiace Hermione, io... era proprio questo che non volevo farti... ti chiedo scusa se ancora una volta io..-
-No, non è colpa tua Draco, avrei dovuto parlarne prima con Ron.. avrei dovuto risolvere la questione mesi fa e non l'ho fatto...-
-Smettila di piangere adesso, andiamo nelle cucine.. ti va una cioccolata calda?- le disse passando le lunghe dita sul viso della ragazza per asciugarle le lacrime.

Scese a stringerle la mano intrecciando con lei le dita e nel silenzio della notte scesero nelle cucine, superando il quadro con la frutta si rifugiarono nel tepore di quella stanza immensa dove non c'era nessuno se non l'avanzo del fuoco nel camino.
Con un colpo di bacchetta Draco riaccese la fiamma e lasciò che Hermione si sedesse sul divano davanti al camino mentre lui, alle sue spalle rivolto verso la cucina preparava la cioccolata.
Con le due tazze fumanti si accomodò accanto a lei e le passò un braccio intorno al collo per farla avvicinare di più a lui e le baciò la fronte.
Rimasero in silenzio per un pò, ascoltando solo il rumore del fuoco che scoppiettava nel camino e i battiti dei loro cuori.
-A chi l'hai raccontato?-
-Cosa?-
-Mi hai detto che l'hai detto a qualcuno... di noi intendo, a chi l'hai raccontato?-
-Mia madre, Blaise.-
-T-tua madre?-
-Beh? Così strano che un ragazzo si confidi con la madre?-
la frase strappò un sorriso alla ragazza
-Almeno riesco ancora a farti sorridere...- disse baciandola sulle labbra, leccando via un pò di cioccolato.
-E.. e cosa ti ha detto?-
-Che ero pazzo... e che ero un coglione perchè avrei dovuto dirlo prima... avremmo trovato il modo di salvarti dalle grinfie di mia zia... perdonami per non aver fatto nulla... sono stato un mostro.-
Hermione non rispose ma si strinse di più a lui -Non ci penso neanche più a quello che è successo..- alzò la manica del maglione e sulla pelle si intravedeva come fosse un tatuaggio la scritta "Mudblood". Draco accarezzò la pelle tesa e appoggiò il mento sulla testa della ragazza fissando il vuoto davanti a se.
-Mi dispiace per stasera..-
-Prima o poi sarebbe successo.-
-Ed ora?-
-Lo chiedo io a te Malfoy, ed ora?-
-Non chiamarmi Malfoy.-
-Rispondi-
-Ed ora diamo spettacolo.-
-Cosa intendi?-
-Che è arrivato il momento di amarci alla luce del sole... non credi?-
Hermione si voltò a guardarlo negli occhi, strinse il viso del ragazzo tra le sue mani e lo baciò dolcemente.
-Dormi con me stanotte..- non era una domanda, nè un'imposizione... era quasi una supplica.. come se da quello dipendessa la sua stessa vita.
Draco si alzò lentamente dal divano e fece fluttuare le due tazze fino a farle sparire, tese una mano alla ragazza e le passò un braccio intorno ai fianchi e la strinse a se.
-Dormo con te stanotte...-


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Capitolo 6
*** CREEP ***


CAPITOLO 6-  CREEP

When you were here before
couldn't look you in the eye
you're just like an angel
you skin makes me cry

Hermione dormiva beatamente tra le sue braccia, erano entrati indisturbati nella camera della ragazza e senza parlare si erano messi sotto le coperte. Draco l'aveva stretta a se e lei si era addormentata quasi subito.
Continuava ad accarezzarla e lasciarle qualche bacio qua e là. Lei dormiva, forse come non aveva mai fatto negli ultimi mesi.
Draco non riusciva a chiudere occhio e non sapeva il perchè, non si sentiva adeguato. Era lì, nel posto che qualche ora prima avrebbe dovuto occupare un altro e non riusciva a sopportare l'idea che ancora una volta l'aveva fatta piangere, che ancora una volta l'aveva cacciata nei casini. Se Ron adesso la odiava era solo colpa sua e lui non poteva sopportare l'idea che lei soffrisse. 

Sospirò rumorosamente e si allontanò leggermente dal corpo caldo della ragazza, il suo fianco ormai scoperto cominciava a sentire il freddo che il suo cuore aveva provato per tutti quei mesi. La guardò ancora un pò e alla fine si alzò dal letto. Asciugò velocemente una lacrima. Lui non piangeva. Non doveva piangere. Andò via. Di nuovo.


You float like a feather
in a beautiful world
and i wish i was special
you're so fucking special
But i'm a creep,
i'm a weirdo.
What the hell am i doing here?
I don't belong here.

Una strana sensazione di freddo la fece destare dal suo sonno, allungò una mano alla sua sinistra trovandola vuota. Alzò velocemente la testa. L'aveva sognato? Il litigio con Ron, Draco... dormo con te stanotte?
Rimase ferma in quella posizione per un tempo che sembrò eterno, e la delusione dentro di sè cominciò ad aumentare ogni secondo di più.
Era di nuovo andato via? L'aveva abbandonata ancora una volta?

Si alzò stiracchiando i muscoli troppo tesi e si preparò lentamente. Doveva superare la Sala comune sotto lo sguardo di tutti, Ron l'avrebbe detto a tutti? Non lo sapeva e forse non le importava neanche ma ... il lui in questione non c'era, non sapeva che fine avesse fatto e affrontare tutto quello la spaventava.

Scese lentamente le scale che dalla sua stanza portavano nella sala e le uniche persone presenti erano i suoi ... amici.
Ginny le rivolse uno sguardo indifferente... Ron aveva parlato. L'amica si voltò di nuovo verso il fratello e si alzò dalla poltrona sulla quale era seduta, prese per un braccio il fratello e uscirono senza degnarla di uno sguardo, una parola... neanche un'offesa.
Harry rimase lì a fissarla con uno sguardo tra il terrorizzato e dispiaciuto.
La raggiunse e la strinse forte a se.
-Ron mi ha detto cos'è successo ieri notte..-
Gli occhi cominciarono a pizzicarle terribilmente e si strinse di più nell'abbraccio dell'amico cercando di fermare le lacrime che già scendevano prepotenti sulle guance arrossate.
-Mi dispiace così tanto Harry..- disse con la voce rotta dal pianto
Harry si allontanò dall'abbraccio per guardarla e le asciugò dolcemente le lacrime.
-Sai che sarà difficile affrontare tutto questo? Proprio ora che volevamo vivere un normale anno di scuola... Herm io.. lo sai quanto ti voglio bene, ho sempre appoggiato ogni tua scelta. Ti ho affidato la mia stessa vita sapendo che eri la persona perfetta perchè sei sempre stata più giudiziosa di me, più coraggiosa... ma tutto questo... io non .. non riesco a crederci. Insomma, è Malfoy. Lo stesso che ti offendeva, lo stesso che ti fece crescere due denti enormi. Hermione, l'hai preso a pugni. Quel Malfoy. Sono terrorizzato dall'idea che tutto quello che ha fatto, l'ha fatto per ... non lo so... ripicca, vendetta.-
-No Harry... no, altrimenti l'avrebbe spifferato ai quattro venti non credi?-
-Forse ma... ho paura Hermione, non voglio vederti soffrire... e se tutto questo avesse un lieto fine sai che Ginny ... e Ron, non vorranno saperne più niente. Non voglio che la nostra amicizia vada a quel paese, non dopo tutto quello che abbiamo vissuto insieme. Hermione ... dimmi cosa posso fare, dimmi come posso aiutarti..-
-..non abbandonarmi.-
-Non lo farei mai...-
-Prima o poi chiarirò con Gin... e forse anche con Ron... per adesso meglio che io mi tenga alla larga..-
Harry sospirò e chiuse gli occhi come per somatizzare l'idea del Trio delle Meraviglie distrutto.
Tornò a guardarla negli occhi e provò a sorriderle.
-Scendi a fare colazione?-
-No.. non mi va, ci vediamo dopo a Trasfigurazione.. ho la prima ora libera.-
-Va bene. Mi chiami se hai bisogno vero? Non ti chiuderai più in te stessa e mi dirai ogni cosa?-
-Si, tranquillo.- Si avvicinò all'amico per lasciargli un bacio sulla guancia e lo guardò sparire dietro il quadro della signora grassa.

Si guardò intorno notando la strana atmosfera della Sala, non era mai stata vuota... silenziosa. Forse tutti sapevano, tutti la evitavano.



I don't care if it hurts
i want to have control
i want a perfect body
i want a perfect soul

I want you to notice
when i'm not around
you're so fucking special
i whis i was special


Guardava con insistenza l'entrata della Sala, uno dopo l'altro tutti i Grinfondoro entrarono per la colazione. Weasley 1 e 2 erano entrati da soli, l'ultimo ad entrare fu Harry che era stranamente silenzioso e si posizionò tra i due, parlottavano tra loro e quasi discutevano... forse su Hermione.
Hermione.
Voltò di nuovo lo sguardo verso l'entrata ma di lei non c'era traccia.
Lo sapeva, sapeva benissimo che non sarebbe venuta. Troppo prevedibile.

Tornò a guardare il bicchiere di succo di zucca davanti a lui, facendolo roteare come se fosse un calice di vino. 
Sapeva benissimo che Blaise lo stava fissando e sapeva che di lì a poco avrebbe cominciato a parlare.
-Draco..-
-Zitto Blaise..-
-E' vero ciò che si dice?-
-Cosa si dice?- chiese con indifferenza
-Di te e Hermione..-
-Si-
-Ed ora dov'è?-
-Non lo so.-
-Draco.. ma a che gioco stai giocando?!-
-Meglio se le sto lontano.-
-Quando smetterai di essere uno stronzo vigliacco? Prima hai deciso di starle lontano, poi la fermi, la infastidisci, poi torni da lei le fai un discorso sull'amore, la baci e la fai lasciare dal ragazzo perchè vi vede. Le fai credere chissà cosa, dormi con lei e la abbandoni come se fosse una qualunque? Dimmelo tu Draco, dimmelo tu cosa stai facendo e cosa hai intenzione di fare perchè io davvero non ti capisco-
-Mi parli proprio tu che dopo sette anni che sbavi dietro a Daphne non hai avuto il coraggio di dichiararti?-
-Almeno non le sto rovinando la vita mettendola contro tutti. Hermione è sola ormai.-
Il biondo sbuffò e si alzò di scatto dalla sedia.
-Vado a farmi un giro, ci vediamo a lezione-
-Si si.. ciao- lo salutò scostante Blaise


But i'm a creep, i'm a weirdo
what the hell am i doing here?
i don't belong here.




Il silenzio della Biblioteca era assordante. I pochi studenti rintanati lì a studiare prima delle lezioni la guardavano curiosi. Sapevano. Ron aveva parlato. 
Quella scuola era sempre stata un covo di pettegole e una notizia era capace di girare alla velocità della luce. Ormai tutti sapevano.
Sapere cosa poi? Che Ron aveva visto lei e Malfoy baciarsi? E dov'era ora Malfoy?
Aveva fatto un casino. 
Aveva tradito Ron,
Ron l'aveva scoperto
Aveva ritrovato Draco
Draco era sparito ancora.
Niente biglietto, nessuna notizia.
Nulla.
Nel giro di poco aveva creduto di aver ritrovato l'amore della sua vita e l'aveva perso di nuovo.

Le parole sul libro sembravano fluttuare davanti ai suoi occhi, i pensieri non la lasciavano libera di studiare. Si massaggiò le tempie cercando di pacare il mal di testa ma non riusciva neanche a respirare.
La paura, la sensazione di abbandono, Draco, Ron, Ron e Draco. Non riusciva a pensare lucidamente. Avrebbe voluto urlare.
Perchè mi fai questo
mi prendi, mi lasci, mi abbandoni, sparisci.


Era meglio per lei tornare in camera, avrebbe avvisato Harry che non sarebbe andata a lezione, voleva solo stare in camera e sicuramente piangere.





Trascorsero giorni, settimane, un mese... era arrivato Dicembre e con lui la neve, il freddo.
Draco non l'aveva più vista, aveva saputo da Blaise che aveva cambiato tutte le sue lezioni inventando qualche scusa con la Mc Granitt che aveva assecondato e da allora, era l'unica Grifondoro a condividere quasi tutte le lezioni con Corvonero. 
Aveva saputo che non c'era una bella situazione nella casata rosso-oro, i fratelli Weasley non la guardavano, non le parlavano e l'unico che cercava di farla stare meglio era San Potter... lo ringrazioò mentalmente per quello ma non lo disse.
Sapeva che passava le sue giornate chiusa in camera e non scendeva a mangiare, mangiava lì.
Mentre l'amico gli faceva l'upgrade giornaliero lui si sentiva sempre peggio. Era colpa sua. Hermione stava vivendo l'inferno per colpa sua.
-Mi sento di merda Blaise..-
-E' il minimo che tu possa fare.-
-Ti prego, non ti ci mettere anche tu.-
-Allora rimedia.-
-Come potrei?!-
-Tornando da lei. Tu vuoi Hermione, Hermione vuole te... mi spieghi che male c'è?-
-Tu che dici una cosa del genere? Un Serpeverde?-
-Non sono mai stato come te o gli altri coglioni di questa casa. Ho tutte le altre qualità di un serpeverde ma non la cattiveria e la vigliaccheria.-
-Grazie per i complimenti amico, davvero apprezzo la tua dolcezza.-
-Draco, sai quanto io ti voglia bene. Siamo praticamente cresciuti insieme. Abbiamo affrontato di tutto e lo sai.. ma questo, ti sto odiando per questo tuo comportamento. Ma perchè non accetti il fatto che qualcuno ti ami?-
-La farei soffrire.-
-Non è vero.-
Blaise continuò a fissare Draco.
-E' quasi Natale... dovrai tornare a casa, torneremo tutti a casa.. lei no, una casa non ce l'ha più.-
Guardò l'amico allontanarsi e pensò a quelle ultime parole.
Lei una casa non ce l'ha più.


Whatever makes you happy
whatever you want
you're so fucking special
i wish i was special

But i'm a creep, i'm a weirdo
What the hell am i doing here?
I don't belong here
i don't belong here...

 

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Capitolo 7
*** RONDINI AL GUINZAGLIO ***


CAPITOLO 7- RONDINI AL GUINZAGLIO
Portami a sentire le onde del mare
portami vicino le cose lontane
portami dovunque basta che ci sia posto
per una birra e qualche vecchio rimpianto..

 
Natale era la festa che amava di più. Quando viveva ancora con i suoi genitori utilizzava ogni anno una scusa diversa per addobbare in anticipo casa. Le piaceva l'odore dell'abete, i colori accesi delle decorazioni, il caldo accogliente della casa e il sapore dei pancake preparati da suo padre mentre decoravano ovunque.
Le piaceva fissare per ore le lucine dell'albero, seduta sul divano con una tazza di tè caldo. Aspettava con ansia l'arrivo del 24 per poter cenare con tutta la sua famiglia, i parenti arrivavano da ogni dove per poter passare anche solo un'ora con lei e la sua famiglia. Amava le risate, le voci troppo alte che riempivano la casa per giorni interi, le piaceva mangiare tutto quello che veniva preparato, parlare con tutti e aprire i regali la mattina con ancora gli occhi appiccicati dal sonno e la voce roca.
Da quando poi aveva cominciato a frequentare Hogwarts le piaceva passare il capodanno con i Weasley e con Harry, partiva qualche giorno prima e arrivava alla Tana carica di dolci preparati dalla mamma e regali impacchettati dal papà. Le piaceva il viso stranito di Molly nel vedere un frullatore babbano, la faccia entusiasta di Arthur nel ricevere un computer babbano e le facce felici di Ginny, Ron, Harry e tutti i fratelli Weasley mentre si preparavano ad accogliere l'anno nuovo.
L'ultimo Natale lei ed Harry avevano quasi rischiato di farsi ammazzare da Nagini ed ora sarebbe rimasta sola ad Hogwarts perchè una casa, una famiglia non ce l'aveva più.
 
Si voltò verso la finestra per scacciare una lacrima, la neve quell'anno era arrivata prima del solito ed aveva imbiancato tutto. Sembrava stranamente calmo... era dentro di lei la guerra.
 
E portami a sentire il rumore del vento
che tanto torneresti in qualsiasi momento
portami dovunque basta che ci sia posto
per un sorriso e qualche vecchio rimpianto

 
 
Gli piaceva il Natale, tutto sommato si gli piaceva. Ogni anno decorava l'immenso albero di Natale nel salone principale sotto l'occhio attento di Lucius. Decorava quel salone con la madre in attesa delle feste di gala organizzate per far sfoggio di tutte le ricchezze e ogni volta, fino ai suoi 13 anni era obbligato a lasciare la festa prima ancora che cominciasse, poi era successo il contrario. Veniva obbligato a far parte di quella recita dal padre che doveva "farlo conoscere all'alta società" tutte cose che a Draco non importavano minimamente.
Ogni volta che poteva si chiudeva nella biblioteca di casa e sorseggiava qualche costoso Champagne e aspettava che la festa finisse, qualche volta era capitato che si rintanasse lì, anche solo per pochi minuti, sua madre che odiava tutto quello e avrebbe preferito festeggiare il Natale come lo faceva da bambina, con giochi, cibo e .. la famiglia. Narcissa aveva abbandonato tutto quello per amore ma ora che vedeva il figlio crescere senza quel calore e quell'affetto che aveva ricevuto lei, faceva male e si riprometteva ogni volta che l'anno successivo sarebbe stato diverso.
Amava il capodanno, questo si. Scappava da casa sua giorni prima e si rintanava da Blaise. Bevevano come spugne e poi andavano a chiudersi in qualche locale pieno di gente e belle ragazze. Si svegliava la mattina del nuovo anno con qualcuna accanto a lui, generalmente... anzi sempre, non sapeva nemmeno il loro nome.
 
Quell'anno avrebbe voluto viverlo con lei.
 
Portami con te,
portami con te
dove tutto si trasforma
dove il mondo non mi tocca
portami con te,
portami con te
dov'è leggero il mio bagaglio
dove mi ami anche se sbaglio
dove vola e si ribella
ogni rondine al guinzaglio.

 
 
 
Era fermo lì forse da ore, prima o poi sarebbe uscita non poteva rimanere chiusa lì per sempre.
Aveva salutato Blaise e Daphne da poco dicendo loro che si sarebbero rivisti a Capodanno
"spero di vederti con tu sai chi" gli aveva detto l'amico accompagnato da un "cosa diavolo stai dicendo?" spaventato di Daphne.
Tutti gli studenti avevano lasciato la scuola pochi minuti prima e lui aveva deciso di non farlo, o meglio... sarebbe partito più tardi sperando di riuscire nel suo intento.
Ora era lì appoggiato ad una colonna fredda di fronte il ritratto della Signora Grassa che lo fissava con aria di superiorità. Prima o poi sarebbe uscita da lì e non poteva evitarlo.
 
Dopo ore finalmente il quadro si spostò lasciando passare un'infreddolità e malinconica Hermione stretta nella sua sciarpa oro-rosso. Quando si accorse di non essere sola si fermò e fissò il ragazzo davanti a se. Draco giurò di aver visto in quegli occhi scuri tutta la rabbia e il dolore che le aveva provocato e quando fece un passo verso di lei, lei indietreggiò.
-Ti prego Hermie..-
-Che cosa vuoi Malfoy?-
-Non fare così..-
-E come dovrei comportarmi? Mi metti nei casini e poi mi lasci sola ad affrontarli? Sai quanto tempo è passato da quel maledetto giorno? E non hai mosso un dito, hai guardato da lontano tutto quello che succedeva, non ti sei degnato di avvicinarti, chiedermi come stavo... aiutarmi. Sei il solito vigliacco Malfoy. Mi hai solo rovinato la vita.-
Quell'ultima frase gli fece perdere un battito e sospirò abbassando lo sguardo.
-Lo so Hermione, lo so. Mi faccio schifo, ti faccio schifo. Ho sbagliato tutto con te, ho sempre sbagliato tutto. Ma questo sono io.-
-Non usare la scusa del "questo sono io" l'ho già sentita troppe volte.-
Si avvicinò velocemente alla ragazza stringendole un braccio
-E cosa dovrei dirti eh? Mi dispiace se sono una merda, se sono un vigliacco. Ho paura ok? Non sono mai stato innamorato, mai. Sei entrata nella mia vita, nella mia testa... nel mio cuore, cazzo e non sono stato in grado di gestire la situazione. Ho sofferto come un cane per mesi, chiuso in casa con la paura di morire ogni giorno. Avevo te in testa, te. Non riuscivo più a pensare a ragionare lucidamente. Cosa vuoi sentirti dire eh? Che sono un coglione? Che sono uno stronzo? Questo lo so, e lo sai anche tu. Lo sanno tutti e credimi non me ne fotte un cazzo. L'unica cosa che voglio è stare con te senza preoccuparmi che tu abbia vergogna di me, senza pensare tu abbia PAURA di me...Credi che quello che è successo tra noi l’anno scorso per me sia niente? Hermione, hai rischiato la vita per me, ho messo a repentaglio la mia per te. Non mi importava di mio padre, di mia zia, dei mangiamorte e tanto meno di Voldemort. Ci siamo amati, ci siamo voluti... non giustificarlo come un momento di debolezza perché non è stato solo un momento, per me è sempre stato molto di più...-
La lasciò andare e le diede le spalle per cercare di riprendere l'autocontrollo e poi riprese a parlare
-So di non essere il ragazzo perfetto, nè di avere l'aspetto del Principe Azzurro.. ma io .. io voglio provarci. Voglio sapere cosa significa svegliarmi con accanto una persona che ci tiene a me, vivere le mie giornate con te. Viverti, conoscere ogni tuo pregio e ogni tuo difetto ed amarlo così com'è...- si voltò di nuovo...- voglio imparare ad amare anche io, perchè so di poterlo fare... e voglio amare te Hermione Granger...-
 
Non le diede il tempo di risponderle che si avvicinò alle sue labbra, aspettò per vedere il suo comportamento e quando capì che lei non si sarebbe allontanata approfondì il bacio.Strinse le mani sui suoi fianchi e la tirò a se. Chiese dolcemente accesso alla sua bocca e finalmente unì le loro lingue in un ballo sconosciuto. Hermione portò una mano sul viso di Draco e si strinse ancora di più a lui.
Si staccarono dal bacio e Draco appoggiò la sua fronte su quella della ragazza e la fissò negli occhi.
-Vieni con me al Manor, passa il Natale con me... -
- C-cosa?-
-Hai sentito bene...-
-E tua madre?-
-Sarà felice di conoscerti... finalmente.-
-Draco ...io... ti rendi conto che mi hai chiesto di conoscere tua madre? Non ci parliamo da settimane e ora mi chiedi di conoscere tua madre!?-
-Beh? Che problema c'è?-
-Abbiamo appena fatto pace..-
-Mh allora mi hai perdonato..- disse con un sorrisino malizioso stringendole un fianco e avvicinandola a se.
Hermione sorrise arrossì.
-Non mi guardare così..-
-Sto aspettando una risposta signorira Granger-
-Si, certo che passerò il Natale con te.-
Forse prima di quel momento non era mai stato realmente felice, sentì il cuore scoppiare nel petto e una sensazione di calore propagarsi per tutto il corpo. La fece volteggiare e le stampò un dolce bacio sulle labbra.
-E allora muoviti a preparare i bagagli, ti aspetto qui...-
La ragazza si allontanò dall'abbraccio per tornare verso la camera sotto lo sguardo innamorato di Draco.

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Capitolo 8
*** PIANETI ***


CAPITOLO 8- PIANETI
Io ti aspetto dove il mare non si vede più
Dove il giorno non arriva se non ci sei tu
Dove anche i miei segreti poi si spogliano
Dove gli ultimi hanno forza e insieme cantano
Io ti aspetto giuro che lo faccio dentro un bar
Dove da dentro ti vedrò arrivare
In quel posto che alla luna è appesa a un aquilone
Dove si accettano le ansie e diventano cure

 
Aveva fantasticato parecchie volte su quella casa, aveva passato minuti o forse ore a immaginare come potesse essere la casa “Malfoy” ... certo, c’era anche stata in quella maledetta casa ma non ricorda nulla se non l’enorme lampadario che Dobby aveva buttato giù per salvarla dalle grinfie di Bellatrix.
Mentre il treno correva veloci attraverso le campagne inglesi si stringeva nel suo cappotto terrorizzata dall’idea di conoscere Narcissa. Aveva sempre tenuto alla larga ogni membro di quella famiglia e poi si era innamorata perdutamente del Principe delle Serpi; aveva cercato di pensare ad altro, ad immaginarsi finalmente tra le braccia del suo dannato biondo ma niente riusciva a toglierle dalla mente l’immagine del suo incontro con Narcissa, la cosa la faceva anche un po’ sorridere... incontrare “la suocera” era una cosa troppo babbana persino per lei.
Mentre continuava a torturarsi le mani un bacio caldo la ridestò dai suoi pensieri.
-smettila di torturarti, non è poi così brutto conoscere mia madre.- sorrise divertito Draco mentre con il braccio le cingeva il corpo stringendola a se.
-non dico questo ma sono terrorizzata dall’idea di fare brutta figura o peggio... che mi dica qualcosa di brutto-
-mia madre non è ...mio padre-
Hermione sospirò appena.
-... e per la cronaca, questa situazione è troppo babbana anche per me.-
La risata di Draco le riempì la testa e solo in quel momento capì davvero di essere- finalmente- tra le sue braccia.
-Sta tranquilla, sarà una serata tranquilla... mia madre non è poi così entusiasta di festeggiare il Natale, in fondo è la prima volta senza papà. Per la cronaca, lei stessa mi ha scritto di portarti con me... mi ha scritto esattamente “spero con tutta me stessa che questo Natale tu mi presenti Hermione, se torni ancora una volta senza di lei ti diseredo” – sorrise appena - ... diciamo che ha sopportato le mie crisi mentre tu eri in giro con Potter-
Hermione si strinse a lui e tirò un sospiro di sollievo.
-Sono distrutta, sono settimane che non dormo..-
-Dormi piccola mia, ti sveglio io..- le baciò dolcemente la fronte e le permise di stendersi sulle sue gambe... le bastarono pochi minuti e il profumo intenso di tabacco e vaniglia che il ragazzo emanava per portarla nelle braccia di Morfeo.
 
 
Quando la sentì rilassarsi sotto il suo tocco si lasciò andare anche lui contro la poltrona del vagone. Non l’aveva ammesso ma anche lui era in ansia per quell’incontro... o meglio era emozionato. Era la prima volta che portava una ragazza al Manor, era la prima ragazza ad essere presentata ufficialmente come la sua “fidanzata”. Prima di lei c’erano state parecchie ragazze ma mai nessuna aveva varcato la soglia del Malfoy Manor, tutto cominciava e finiva oltre le mura di quella casa. Non gli era mai importato dell’amore, nessuno gli aveva mai insegnato davvero cos’era, neanche Narcissa, aveva sempre vissuto con la convinzione che le donne erano un passatempo, una notte e via, e poi si sarebbe sposato con la “prescelta” dal padre, avrebbe dovuto sposare una donna che neanche conosceva e mettere al mondo dei bambini solo per portare avanti la nobile casata dei Malfoy. Era convinto di tutto questo fino a quando non aveva conosciuto lei, certo, in circostanze strane ma quelle emozioni lì non le aveva mai provate con nessuno. L’odio, il rancore, le differenze non contavano più nulla per lui ogni volta che incontrava gli occhi dolci di lei. Si erano amati come matti, di nascosto, lontano da tutti e si erano lasciati come due vigliacchi timorosi delle conseguenze ma ora finalmente erano lì, le conseguenze c’erano state, eccome, ma poco importava lui l’avrebbe protetta, amata, coccolata. Aveva imparato, aveva conosciuto l’amore. L’amore era lei. Non l’avrebbe fatta scappare più.
 
 
Io ti aspetto nel secondo che precede il tempo
Nelle bugie che non ti ho detto per sentirmi perso

Nei tuoi capelli che non riesco mai a dimenticare
Nelle bestemmie che ho sputato per farmi sentire
Ci sarà un posto vedrai per tutte le tue paure
Vedrai che è bello camminare senza mai sapere
Senza mai sapere dove ti portano i passi
È la fantasia che trasforma in pianeti i sassi

Il fischio del treno destò i due ragazzi dal sonno, era ormai sera e aveva ripreso a nevicare. Oltre il vetro le luci di Londra riempivano la stazione di colori ed ombre. Donne, uomini, bambini vagavano inquieti per le strade, entravano ed uscivano dai mille negozi che affollavano le strade oltre la stazione, pieni di pacchetti regalo. Stretti nelle loro sciarpe, cappelli.. si muovevano come mossi da una forza superiore, chi correva verso il negozio prima della chiusura per lo shopping di natale dell’ultimo minuto, chi usciva dalle pasticcerie pieni di confezioni di dolcetti, bambini facevano gare di palle di neve...
Il Natale. Questo era il Natale ed Hermione lo adorava. Si alzò dalla poltrona e si stiracchiò appena e prese la sciarpa portandosela al collo, il ragazzo di fronte a lei la guardò e le tese la mano che Hermione raggiunse subito intrecciando le dita con le sue. Draco era la persona più calda del mondo, a guardarlo nessuno l’avrebbe mai detto: occhi ghiaccio, capelli biondi quasi bianchi e pelle così chiara da sembrare trasparente; il suo sguardo da freddo, calcolatore e meschino di certo non aiutava... gli davano quell’aria da “bad boy” che faceva impazzire le ragazze. Era bollente, caldo, il suo corpo emanava un’aura quasi impossibile da toccare e questo Hermione lo adorava. “chissà se anche le sue ex hanno notato questo aspetto” si chiese mentre il ragazzo le camminava a qualche centimetro di distanza senza però lasciare la presa sulla sua mano.
La stazione era troppo affollata per i suoi gusti, avrebbe voluto smaterializzarsi ma purtroppo in quel baccano non poteva, strinse di più la mano della ragazza che poco dopo si aggrappò al suo braccio.
-fa freddissimo-
Draco le cinse le spalle e continuò a camminare rallentando appena il passo.
-Magari il prossimo Natale lo festeggiamo alle Bahamas-
Hermione sogghignò lasciandogli un leggero pizzicotto sul fianco e finalmente raggiunsero l’uscita, liberandosi dalla folla di persone che occupava la stazione.
Si fermarono appena per respirare a pieni polmoni l’aria tagliente di Londra, Draco si voltò appena abbassando lo sguardo sulla ragazza attaccata al suo corpo. Portò l’indice sotto il mento della ragazza facendole alzare la testa nella sua direzione: naso rosso, occhi semichiusi dal freddo, ma anche così era bellissima ai suoi occhi. La guardò per un po’ e le posò un dolce bacio sulle labbra fredde.
-sei bellissima- disse a fior di labbra.
E ho perso voli e ho perso treni
Ma il mondo l'ho trovato sotto ai piedi
E ho perso il tempo per le canzoni
Quando ti urlavo e tu non mi capivi
Io ti aspetto perché è nell'attesa che ci riesco
A ritrovarmi a ritrovarti a ritrovare un senso

Appena una ventina di minuti più tardi erano davanti al maestoso cancello del Malfoy Manor.
Hermione era qualche passo davanti a lui e da quella posizione poteva ammirarla meglio. Osservò e memorizzò ogni centimetro di pelle, ogni emozione che riusciva a captare. Era nervosa, si vedeva e questa cosa lo faceva impazzire. Strinse il labbro tra i denti e si avvicinò furtivo alla ragazza poggiandole una mano sulla schiena.
-sei pronta?- le sussurrò all’orecchio
-si..-
E il cancello si aprì.

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Capitolo 9
*** PERFECT pt.1 ***




CAPITOLO 9- PERFECT

I found a love for me
Darling, just dive right in and follow my lead
Well, I found a girl, beautiful and sweet
Oh, I never knew you were the someone waiting for me
‘Cause we were just kids when we fell in love
Not knowing what it was
I will not give you up this time
But darling, just kiss me slow, your heart is all I own
And in your eyes, you’re holding mine..


L’enorme scalinata di marmo che portava all’entrata era decorata dal muschio bianco e rose rosse, per un attimo Hermione si chiese come potevano delle rose così belle essere vive sotto quel gelo e si diede della sciocca quando pensò “magia”.
Salirono lentamente la scalinata, Draco lasciò alla ragazza il tempo necessario per squadrare ogni piccolo dettaglio di quella reggia e senza lasciarle mai la mano arrivarono al portone di ingresso anch’esso finemente decorato e appena prima di bussare una raggiante Narcissa aprì la porta precipitandosi fuori nonostante il vestito di seta.
-Oh Draco, che bello rivederti figlio mio- lo abbracciò e sembrò uno scricciolo nelle braccia possenti del figlio.
Si staccò appena per posare lo sguardo sulla ragazza che stava morendo lì dalla vergogna.
-.. e finalmente conosco te, Hermione, in circostanze più che piacevoli direi...- sorrise dolce e si avvicinò alla ragazza stringendola a sé.
Per un attimo, pietrificata dal gesto, Hermione non seppe cosa fare, lo sguardo dolce di Draco la fece calmare e ricambiò l’abbraccio della donna..
-s-signora Malfoy, lei sta tremando... si congela qui fuori
-Ero troppo felice di vedervi e non ho pensato di coprirmi.-
-Entriamo mamma-
-certo, certo-

Finalmente il tepore della casa e l’odore di cibo inebriò i due ragazzi, Narcissa con un’insolita euforia li fece vagare per la casa facendo notare loro ogni piccola decorazione che aveva creato con le sue mani.
Draco destabilizzato dallo strano comportamento della madre la seguiva lanciando sguardi divertiti e straniti alla ragazza accanto a lei.
-Oh mamma- disse la donna portandosi una mano al viso – vi sto riempiendo la testa di chiacchiere e non vi ho lasciato parlare neanche un po’.. e avete ancora le giacche addosso, e le valigie... o Merlino!- ridacchiò – vi accompagno alla vostra stanza e vi lascio riposare, manca ancora un po’ alla cena e mentre vi riprendente io attendo gli ospiti-
-Ospiti?-
-Si Draco, ho invitato la mia famiglia... finalmente un Natale vero- un velo di malinconia attraversò gli occhi della donna e per il tragitto fino alla camera parlò di ciò che avevano cucinato lei e gli elfi e di quanta fame aveva.

Quando la porta alle loro spalle si chiuse un silenzio imbarazzato scese nella stanza.
-ma che cos’è successo?- chiese Draco trattenendo a stento le risate
-è felice-
-direi anche troppo. Non l’ho mai vista così... ha addirittura invitato la sua famiglia-
-guarda il lato positivo, conoscerai i parenti che non avevi mai visto... compreso Teddy.. il figlio di Tonks e Lupin- sorrise malinconica Hermione
Draco le sorrise di rimando e si avvicinò a lei.
-ho bisogno di una doccia calda... ti unisci a me?- le sussurrò malizioso mentre le toglieva il cappotto fradicio dalla neve
Hermione, nonostante il calore della stanza rabbrividì e piegò la testa lasciando che Draco la baciasse sul collo.
-Mmmh, è questo l’effetto che ti faccio?- continuò a lasciare piccoli e umidi baci sul collo, sfiorando con le labbra la pelle di Hermione mentre lentamente le toglieva i vestiti.

Si allontanò per un istante, tolse il cappotto e il pesante maglione e la fece voltare.
Si guardarono per secondi che sembrarono eterni, il ragazzo la baciò dolcemente lasciando che Hermione vagasse con le mani sul petto nascosto dalla camicia bianca. Senza timori la ragazza cominciò a sbottonare la camicia infilò le mani sul torace sodo di lui che sussultò appena al contatto con il freddo delle sue mani. Hermione le infilò al di sopra delle spalle e fece scivolare via la camicia che mostrò il corpo teso del ragazzo.
I muscoli facevano bella mostra e si concesse qualche secondo per osservarlo e bearsi di quella vista. Cogliendola di sprovvista la prese in braccio e per non cadere Hermione cinse il corpo del ragazzo con le sue gambe e si appoggiò alle braccia muscolose. Rise nascondendo il viso nell’incavo tra il collo e la spalla del ragazzo, lasciando ogni tanto un bacio umido sulla pelle candida.
Continuarono a baciarsi con foga, come non avevano fatto fino a quel momento e tenendola ancorata a se, Draco arrivò al bagno. Dopo essersi liberati di tutti gli indumenti entrarono in doccia e con un incantesimo non verbale Draco aprì l’acqua. Lasciò andare lentamente la ragazza senza mai staccare le labbra, con le mani vagava sul corpo di lei assaporando con il tatto ogni centimetro di pelle che fino a quel momento gli era stato negato.
Era la prima volta che facevano l’amore da quando si erano ritrovati e ad entrambi sembrava la prima volta.
Si toccavano, si sfioravano, si assaporavano come se fosse la prima volta che il corpo di uno entrasse in contatto con l’altro.
Hermione scostò una ciocca di capelli dal viso del biondo e lo accarezzò.

-dovresti tagliarti questi capelli-

-neanche morto- mormorò Draco continuando a baciarla.

Con uno scatto la riprese in braccio per averla alla sua altezza e stringendo la mani sulle natiche le baciò l’incavo tra i seni, con un gemito di piacere Hermione piegò la testa all’indietro lasciando spazio al ragazzo che la bramava. Con un movimento lento entrò in lei e si lasciarono andare entrambi a un sospiro pieno di piacere. Lasciò che il corpo della ragazza si abituasse al contatto con il suo e cominciò a muoversi lento dentro di lei.
L’acqua era diventata gelida e loro erano ancora lì, il petto del ragazzo ora era livido riempito dai morsi,baci che la ragazza aveva lasciato su di lui e con un sospiro si lasciò andare nel corpo di lei, lei con lui.

Rimasero in quella posizione per alcuni minuti e poi Draco la lasciò andare baciandola appena e sorridendo contro le sue labbra, allungò un braccio oltre la testa di lei recuperando il flacone di shampoo, ne mise un po’ sul palmo della mano e fece voltare la ragazza cominciando a massaggiarle le tempie. Il profumo di lampone invase le narici della ragazza che si lasciò avvolgere dal tocco delicato del ragazzo. Si lasciò insaponare e mentre sciacquava via da se la schiuma osservò Draco che ad occhi chiusi si lasciava andare sotto il getto dell’acqua.
Due occhi ghiaccio la fissarono maliziosi mentre lei stringeva tra le mani la chioma per togliere l’acqua in eccesso.

-ti piace ciò che vedi Granger?-

-stupido.-

Draco rise tornò sotto il getto della doccia.

-non guardarmi troppo, potrei sciuparmi-

Hermione lo spinse appena e lo sentii ridere mentre usciva dalla doccia avvolgendosi nel caldo accappatoio lilla che Narcissa aveva preparato per lei.
Uscì dal bagno lasciando Draco da solo e si avvicinò al suo bagaglio abbandonato ai piedi della porta e lo poggiò sul letto. Con riluttanza lo aprì e rimase a fissarlo cercando qualcosa di decente da indossare. Narcissa li aveva accolti con un abito di seta color smeraldo... non poteva di certo presentarsi alla cena di Natale con un jeans. Sbuffò portandosi le mani sui fianchi e in quel momento Draco uscì dal bagno con solo l’asciugamano avvolto intorno alla vita e un altro che sfregava contro i capelli. La osservava divertito e senza voltarsi verso di lui Hermione sogghignò
-invece di stare lì a prenderti gioco di me, aiutami-
Si avvicinò cingendole i fianchi e si avvicinò al suo orecchio sussurrando un – fossimo stati soli, ti avrei chiesto di venire nuda..- hermione arrossì a quell’affermazione e si strinse di più nel suo accappatoio.
Draco sogghignò poggiando la testa sulla spalle della ragazza e le indicò un vestito abbandonato in un angolo della valigia.
-Indossa quello, fine, elegante ma non troppo-
-mmh, abbiamo lo stilista qui.-
-non è una colpa avere buon gusto, dolcezza..-
Dopo aver recuperato cose dal suo armadio il ragazzo la lasciò di nuovo sola nella stanza e si chiuse in bagno per prepararsi.
Felice di essere sola si spogliò cercando di indossare in fretta la biancheria e tirò fuori dalla valigia il vestito che Draco aveva scelto, era un semplice abitino nero non troppo aderente che le arrivava al ginocchio, aveva uno scollo a barca e le maniche lunghe; l’aveva comprato qualche mese prima per indossarlo a Natale... che immaginava di festeggiare con Ron. Lo indossò e si avvicinò al grande specchio, con un colpo di bacchetta si asciugò i capelli, indossò le décolleté nere e tornò allo specchio per truccarsi appena.
La porta del bagno si aprì e ne vide uscire un Draco... magnifico. Un abito grigio scuro fasciava alla perfezione il suo corpo, la camicia stringeva appena il suo addome scolpito e il pantalone scendeva perfetto sulle gambe lunghe del biondo. I capelli, troppo lunghi, scendevano ribelli sul viso e il ghiaccio dei suoi occhi splendeva come non mai.
-ti ho detto di non guardarmi troppo, Granger-
Si avvicinò al ragazzo che subito le cinse il corpo con un braccio mentre l’altra mano era nella tasca dei pantaloni.
-Sei bellissima-
-Tu lo sei di più- e senza dargli il tempo di ribattere lo baciò portando una mano sulla guancia di lui.

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