Vendetta spietata

di Marlena_Libby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era un pomeriggio tranquillo e soleggiato a Tokyo. Light Yagami era seduto su un divanetto di quella grande camera e seduto accanto a lui c'era L, il più grande detective del mondo e il suo grande amore, che dormiva con la testa appoggiata alla sua spalla. Light gli accarezzava i capelli e lo guardava con amore pensando a quanto fosse dolce.
I due si erano messi su quel divanetto a chiacchierare e a scambiarsi tenere effusioni, quando all'improvviso il detective si era addormentato. Era strano, di solito L non dormiva mai. Ma probabilmente si era addormentato più per la noia che per la stanchezza; in quel periodo non avevano nuovi casi da risolvere e avevano avuto la possibilità di rilassarsi  un po' insieme. Non che a L dispiacesse, ma si vedeva chiaramente che aveva una gran voglia di tornare al lavoro.
Mentre Light continuava ad accarezzargli i capelli, all'improvviso L si svegliò.
- Oh, scusa, non volevo svegliarti - disse Light pensando che fossero state le sue carezze a svegliarlo.
- Tranquillo, non mi sono svegliato per questo - rispose L guardandolo intensamente con i suoi occhi scuri.
Light non riuscì a resistere a quella visione e gli posò un passionale bacio sulle labbra.
Intanto ripensò a come erano finiti insieme: cinque anni prima aveva trovato per caso un quaderno nero con la scritta "Death Note" sulla copertina e aveva scoperto che se dentro si scriveva il nome di una persona mentre si pensava al suo viso quella moriva dopo 40 secondi di arresto cardiaco, a meno che non si specificassero anche le cause della morte. Preso da quella smania di potere, aveva deciso di usarlo per uccidere tutti i criminali e creare così un nuovo mondo di cui essere il dio. Il quaderno apparteneva a uno shinigami di nome Ryuk, che l'aveva fatto cadere sulla Terra perché si annoiava e che quindi aveva cominciato a seguirlo ovunque solo per vedere cosa gli sarebbe successo. La polizia si era rivolta la grande detective L perché catturasse l'assassino (soprannominato Kira), così Light aveva fatto in modo di avvicinarsi a lui per ucciderlo. Ad aiutarlo c'era una modella di nome Misa Amane, che si era innamorata di lui perché aveva giustiziato l'assassino dei suoi genitori. Anche lei aveva un Death Note ed era sempre seguita da uno shinigami di nome Rem, che si era affezionata a lei e la proteggeva. Misa inoltre aveva anche scambiato metà della vita che le restava con gli occhi dello shinigami, che permettevano di vedere nome e data di morte di una persona. Light stando sempre accanto a L aveva finito per affezionarsi a lui e quell'affetto si era pian piano trasformato in amore. Purtroppo era ancora sotto l'influenza maligna del quaderno e quindi non se n'era reso conto subito, infatti aveva manipolato la situazione per fare in modo che Rem lo uccidesse per allungare la vita di Misa. Quel giorno stava piovendo, Light e L erano sul tetto e il detective all'improvviso gli aveva detto che sapeva che lui era Kira, ma che nonostante questo lo amava e non voleva mandarlo in prigione, per questo era disposto a farsi uccidere da Rem. Light a quel punto si era reso conto anche lui di amarlo e che non avrebbe potuto sopportare l'idea di perderlo, così l'aveva baciato dichiarandogli il suo amore. Entrambi erano andati da Rem e il detective aveva promesso di far cadere le accuse su Misa, così lei l'aveva risparmiato. Poi avevano raccontato tutto a Watari, tutore e aiutante di L, e ai membri del gruppo di indagine Soichiro Yagami (il padre di Light), Touta Matsuda e Shuichi Aizawa. Dato che Light aveva commesso quegli omicidi soprattutto per l'influenza del quaderno, sia lui che Misa vennero graziati. Restituirono i quaderni a Rem e Ryuk, che tornarono nel loro mondo, ma li avevano comunque a cuore per non dimenticarsi di quello che avevano fatto. Misa con molta fatica aveva accettato l'amore tra Light e L ed era rimasta loro amica, poi i due erano andati a vivere nel grattacielo in cui avevano lavorato per la cattura di Kira e da allora lavoravano insieme per risolvere i casi.
"Sei la mia luce, Ryuzaki" pensava Light mentre lo baciava.
All'improvviso entrò tutta trafelata una giovane donna con lunghi capelli neri legati in uno chignon, gli occhi marroni e la pelle chiara: era Minami Kayano, una dei loro nuovi assistenti.
- Qualcosa non va signorina Kayano? - chiese Light.
- Sì, abbiamo ricevuto una chiamata da sua sorella e dalla signorina Amane: sono state aggredite!
- Che cosa?! - esclamò Light.
- Sì, è successo poco fa mentre tornavano dal centro commerciale.
Light corse subito fuori, prese la macchina e si diresse verso il luogo dell'aggressione.

Quando arrivò vide alcune macchine della polizia e un'ambulanza e Misa e Sayu sedute in un angolo. Subito corse verso di loro e le abbracciò sollevato.
- Meno male che state bene! Mi è preso un colpo quando mi hanno detto che vi avevano aggredite!
- Sì, per fortuna! - disse Misa.
- Ma cos'è successo?
- Mentre stavamo uscendo dei tipi si sono avvicinati a noi invitandoci a divertirci con loro e quando abbiamo rifiutato uno di loro ha tirato fuori un coltello! - raccontò Sayu. - Per fortuna un poliziotto li ha visti e li ha fatti scappare!
- Tranquille, vedrete che non ricapiterà, è stato solo un incidente - le rassicurò il castano.
Non sapeva che quello era solo l'inizio...

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


La mattina dopo Light e L erano seduti al tavolo a fare colazione e il detective vide l'aria pensierosa che il suo ragazzo aveva dal giorno prima.
- Light, stai ancora pensando a quello che è successo ieri?
- Beh sì, in realtà sì. Continuo a dirmi che è stato solo un incidente, ma ho una brutta sensazione che non riesco a togliermi. Spero tanto di sbagliarmi.
- Lo spero anch'io.
- Comunque dopo devo andare a sbrigare alcune commissioni con mamma e papà.
- Che commissioni?
- Ma come, non te lo ricordi? Ci hanno invitato a cenare da loro stasera e papà mi ha chiesto di venire con loro per aiutarlo a portare le buste. Dice che secondo lui la mamma ha intenzione di cucinare per un battaglione!
- Ok. Puoi dire a tua madre...
- Stai tranquillo, sono sicuro che sappia già che vuoi la torta alle fragole! - disse Light ridacchiando.

Due ore dopo Light e i suoi genitori si recarono al supermercato per comprare tutti gli ingredienti per la cena di quella sera. Come aveva previsto Soichiro, Sachiko voleva davvero cucinare per un battaglione (diceva che sarebbero venuti anche alcuni amici oltre a loro, Watari, Sayu e Misa)! Infatti Light e suo padre si ritrovarono presto con due buste piene di roba a testa.
- Light, dammi le tue buste, che le porto in macchina insieme alle mie - disse Soichiro al figlio. - Qualcosa mi dice che tua madre non abbia ancora finito e non so quante buste possiamo portare.
- Sì, hai ragione - rispose Light dandogli le sue buste.
Soichiro portò le buste nella macchina e fece per tornare nel negozio, quando all'improvviso qualcuno da dietro gli coprì la bocca con la mano e con l'altra lo strinse a sé e lo trascinò in un vicolo lì accanto

Era passato qualche minuto da quando Soichiro era andato alla macchina e non era ancora tornato.
- Mamma, secondo te perché papà non torna? - chiese Light.
- Non lo so, in effetti è strano - rispose la donna.
Poi lanciò un'occhiata dalla porta a vetri del negozio da cui si vedeva la loro macchina e vide che il bagagliaio era aperto e di Soichiro non c'era traccia.
Entrambi si preoccuparono e corsero subito fuori, dove sentirono degli strani rumori provenire dal vicolo. Li seguirono e trovarono ad attenderli uno spettacolo agghiacciante: Soichiro era steso a terra con gli occhi chiusi e con un rivolo di sangue sulla fronte, mentre un robusto uomo vicino a lui si apprestava a colpirlo con un tubo di ferro.
- Lascia stare mio padre! - urlò Light lanciandosi su di lui.
I due caddero a terra e lottarono tirandosi pugni. A un certo punto lo sconosciuto gli fu sopra e gli sussurrò all'orecchio: - Allora? Come ci si sente a vedere il proprio padre in questo stato... Kira?
Quel nome fece sentire un brivido di freddo a Light. Come faceva quel tipo a...?
A quel punto lo sconosciuto, approfittando di quel momento di debolezza, si liberò dalla presa di Light e corse via.
- Light, stai bene? - chiese Sachiko aiutandolo a rialzarsi.
- Sì, sono solo un po' scosso.
I due poi si precipitarono verso Soichiro, che era ancora a terra.
- Caro! Caro, svegliati! - lo chiamò Sachiko spaventata scuotendolo leggermente.
- Tranquilla mamma, è solo svenuto - disse Light dopo aver controllato il polso. - Io chiamo la polizia, tu chiama l'ambulanza!

I medici avevano portato Soichiro in ospedale e Light e Sachiko l'avevano raggiunto dopo aver risposto alle domande della polizia. Anche Sayu era stata avvertita e ora erano tutti e tre in sala d'aspetto.
Dopo un po' un medico si avvicinò a loro e Sachiko gli chiese: - Allora?
- Per fortuna il colpo alla testa non ha riportato danni gravi, ma dovrà stare a riposo per un po'. Ha ripreso i sensi poco fa e ha detto che vuole vedervi.
I tre si recarono nella camera di Soichiro e lo trovarono sdraiato sul letto con la testa fasciata.
- Papà, stai bene?! - chiese Light.
- Sì, non ti preoccupare.
- Ma che cosa è successo? - chiese Sayu.
- Stavo per tornare nel negozio dopo aver messo le buste in macchina, quando a un tratto mi sono sentito afferrare da dietro e poi...
- Non ti sforzare, il dottore ha detto che devi stare a riposo - disse la moglie.
- Mamma, Sayu, potete lasciarmi solo con papà? - chiese Light. - Devo parlargli di una cosa importante.
- Ok, ma non farlo stancare - rispose Sachiko.
Rimasti soli, Light disse al padre: - Papà, quel tipo...
- Fammi indovinare: sa che tu sei Kira.
- Come hai fatto a sentire che mi chiamava così?! Eri svenuto!
- Non l'ho sentito, quando mi ha portato nel vicolo prima di colpirmi mi ha detto "È questo quello che merita chiunque possa amare un bastardo come Kira!".
- Ma com'è possibile? Sono davvero in pochi a saperlo e non riesco davvero a credere che qualcuno ci abbia tradito!
- Nemmeno io ci credo, ma non mi viene in mente altro. Non possono averlo scoperto hackerando i computer di Ryuzaki, quando tutto è finito lui ha cancellato tutti i dati sul caso Kira.
- Hai ragione. Secondo te anche l'aggressione di ieri a Misa e Sayu c'entra qualcosa?
- È possibile. Comunque devi assolutamente parlarne con Ryuzaki.
- Sì, lo farò appena torno a casa.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Quando Light tornò a casa trovò L seduto su una poltrona a mangiare del gelato.
- Ce ne avete messo di tempo - disse il detective.
- Ci siamo dovuti fermare all'ospedale, mio padre è stato aggredito. Mentre stava mettendo le buste in macchina un uomo l'ha trascinato in un vicolo e l'ha colpito con un tubo di ferro.
- E come sta adesso?
- Bene, per fortuna non ha subito danni gravi, ma deve stare a riposo. Ma c'è una cosa gravissima di cui devo parlarti!
- Che la cena di stasera è annullata? Non mi sembra così grave.
- No, non quello! L'aggressore sapeva che io sono Kira!
A quelle parole il detective sussultò.
- No... Non è possibile!
- Lo so, ma mi ha chiamato così.
- Gli unici che lo sanno oltre a me, Watari e tuo padre sono Matsuda, Aizawa e Misa.
- Non riesco nemmeno a pensare che qualcuno di loro abbia potuto tradirci!
- Nemmeno io, ma è l'unica ipotesi che ho per ora. Comunque Misa è già esclusa: tiene troppo a te per farti una cosa simile e poi ci rimetterebbe anche lei dato che è stata il secondo Kira. Anzi, non mi stupirei se sapessero anche di lei.
- Cosa pensi di fare?
- Di convocare subito qui Misa, Aizawa e Matsuda per metterli al corrente di tutto.

Due ore dopo Misa, Aizawa e Matsuda arrivarono e con loro c'era anche Soichiro, che una volta saputo della riunione era voluto assolutamente venire nonostante i medici gli avessero detto di stare a riposo.
- Papà non saresti dovuto venire, sei troppo debole - gli disse Light quando si accomodarono in un salottino.
- Non ho intenzione di starmene a letto mentre qualcuno minaccia mio figlio! - disse l'uomo con tono deciso.
La signorina Kayano servì a tutti delle tazze di tè, poi andò via.
- Allora Ryuzaki, perché ci hai fatto venire qui? - chiese Aizawa.
- So che vi sembrerà assurdo, ma qualcuno sa che Light è Kira.
- Che cosa?! - esclamò Matsuda.
- Avete capito bene - continuò il detective. - Stamattina il sovrintendente Yagami è stato aggredito e l'aggressore ha detto di saperlo.
- Misa, per caso gli uomini che ieri hanno aggredito te e Sayu si sono lasciati sfuggire qualcosa? - chiese Light.
- No, ne sono sicura - rispose la bionda. - Pensate che sappiano anche di me?
- Penso proprio di sì - rispose il detective. - Secondo me il tizio che ha aggredito il sovrintendente ha rivelato di saperlo per avvertire Light e Misa che stanno dando loro la caccia. Comunque dato che non possono averlo scoperto hackerando i nostri computer non possiamo escludere che qualcuno ci abbia traditi.
- Aspetta, stai insinuando che siamo stati io e Matsuda?! - esclamò Aizawa offeso.
- Ma è assurdo! Vi assicuro che non ho rivelato niente! - si difese Matsuda.
- Come ho detto per ora la mia è solo un'ipotesi da non scartare. Potrebbero aver scoperto tutto anche in un altro modo, dobbiamo solo capire quale. Vi ho convocati qui per aiutarci a scoprirlo. Vi informo inoltre che durante le indagini dovrete di nuovo stare qui e potrete uscire solo se accompagnati perché sarebbe troppo pericoloso andare in giro da soli e perché dobbiamo tenervi d'occhio nel caso in cui qualcuno di voi ci avesse davvero traditi.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Era passata una settimana da quando le indagini erano iniziate, ma purtroppo non avevano ancora nessun risultato.
In quel momento Soichiro, Matsuda e Aizawa erano a indagare fuori, mentre Misa era al lavoro, così Light e L erano rimasti da soli.
- Tu hai trovato qualcosa Ryuzaki? - gli chiese Light.
- Non ancora - rispose il detective.
- Accidenti! - urlò Light sbattendo i pugni sulla scrivania. - È una settimana che indaghiamo e non abbiamo trovato niente, a quest'ora dovremmo già avere almeno una pista!
- Ehi, calmati - gli disse L posandogli una mano sulla spalla. - È normale che ci voglia tempo viste tutte le persone che potrebbero avercela con te e Misa. Non ti avevo mai visto così impaziente, qualcosa non va?
- In realtà sì. Non sappiamo fin dove potrebbero arrivare quelle persone, il pensiero di non poterti proteggere mi sta facendo impazzire!
- Light, devi stare tranquillo - disse L accarezzandogli la guancia. - Insieme troveremo il colpevole e poi tu sei perfettamente in grado di proteggermi, io lo so.
- Grazie - disse Light con un sorriso riconoscente.
Fece per baciarlo, quando entrò la signorina Kayano.
- Signor Ryuzaki, sono arrivati quei dolcetti alla vaniglia che aveva ordinato.
- Ah, bene.
Lui e Light andarono insieme all'ingresso dove li aspettava il fattorino.
- Grazie, ora può andare - disse il detective al fattorino prendendo la scatola di dolcetti e dandogli la mancia.
Poi la aprì e rimase di stucco nel vedere che era vuota.
- Ehi, ma che significa?! - disse L infastidito al fattorino.
Questi fece uno strano sorriso, poi gli fece volare via la scatola e gli tirò un pugno sulla guancia che lo fece cadere a terra. Light, spaventato, fece per intervenire, ma alcuni uomini entrarono e uno lo bloccò a terra.
Il detective si era rialzato cercando di colpire il finto fattorino, ma questi gli sferrò un altro pugno, stavolta allo stomaco. Due degli uomini gli furono subito addosso e il finto fattorino versò del cloroformio su un fazzoletto e lo fece respirare a L, che si addormentò.
Light a quella vista riuscì a liberarsi dall'uomo che lo teneva bloccato e cercò di andare verso di loro urlando: - NO! LASCIATELO STARE!
All'improvviso qualcosa di molto duro lo colpì alla testa. L'ultima cosa che vide prima di svenire furono quei brutti ceffi che si portavano via il suo ragazzo.
- Ryu... zaki...

Quando L riaprì gli occhi si ritrovò immerso nel buio più totale, non riusciva a vedere quasi niente. Provò a muoversi, ma si accorse di essere ammanettato alla parete.
"Dove sono?! Dov'è Light?!" pensò preoccupato.
All'improvviso la porta si aprì ed entrarono quattro persone di cui L riuscì a scorgere solo le figure a causa del buio: erano due uomini alti e muscolosi, un terzo di altezza media con la corporatura robusta e una donna magra e con il seno prosperoso.
- Ti sei svegliato finalmente - disse l'uomo di altezza media.
- Dove mi avete portato? - chiese il detective. - Dov'è Light?
- Stai tranquillo, il tuo amoruccio è rimasto a casa - disse la donna. - Sei qui per via di un conticino in sospeso che abbiamo con lui.
- Lasciatelo in pace! - protestò il detective.
- Scordatelo! Come puoi definirti il più grande detective del mondo dopo che hai lasciato un fuorilegge come Kira a piede libero, eh?! - disse la donna tirandogli uno schiaffo.
- Sia tu che lui mi fate venire il voltastomaco! - disse l'uomo di altezza media con la voce piena di disgusto. - Ci avete causato solo sofferenze e ora la pagherete!
Tirò un pugno sull'occhio di L facendoglielo diventare gonfio e nero, poi cominciò a riempirgli di ginocchiate fortissime lo stomaco. Gli altri tre godevano nel vedere ogni volta il detective gemere di dolore e sputare saliva.
- Bene, ora tocca a me divertirmi un po' - disse la donna.
Uno dei due energumeni strappò la maglietta di L lasciandolo a petto nudo, poi la donna tirò fuori una frusta e lo colpì con decisione al petto lasciando una striscia rosso vermiglio.
- AAHH! - urlò il detective ansimando.
- È doloroso, vero? - disse la donna. - Preparati, perché ne avremmo ancora per un po'.
Lo colpì con la frusta innumerevoli volte coprendogli il petto di ferite sanguinanti. L non seppe dire per quanto tempo quella tortura andò avanti, ma gli sembrò un'eternità.
- AAHH! AAAHHH! AAAAHHHH! AAAAAHHHHH!
La donna finalmente smise di frustarlo e gli sputò addosso.
L'uomo di altezza media tirò i capelli di L e gli disse guardandolo negli occhi: - Che ne dici di far vedere ai tuoi amichetti come ci stiamo occupando di te?

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Light aprì lentamente gli occhi avvertendo un fortissimo mal di testa. Intorno a lui c'erano suo padre, Matsuda, Aizawa e Misa che lo guardavano sollevati.
- Light, finalmente! - disse Misa abbracciandolo.
- Tieni, eccoti del ghiaccio per quel colpo alla testa - disse suo padre dandogli una borsa del ghiaccio.
Light se la mise in testa, poi improvvisamente gli tornò tutto in mente.
- Ryuzaki! - urlò cercando di alzarsi dal letto.
- Cosa credi di fare? - gli disse suo padre trattenendolo.
- Papà, Ryuzaki è...
- Sì, lo sappiamo - rispose l'uomo. - Quando siamo tornati ti abbiamo trovato svenuto all'ingresso e Ryuzaki era sparito, così abbiamo controllato i filmati delle telecamere di sorveglianza. Abbiamo trovato il vero fattorino in un vicolo non molto lontano da qui, legato e imbavagliato
- Per quanto tempo sono rimasto privo di sensi?
- Per un giorno intero. Infatti cominciavamo a preoccuparci - rispose Matsuda.
- I rapitori ci hanno già contattato?
- No, non ancora - rispose Aizawa.
Gli occhi di Light erano pieni di paura e preoccupazione: il suo Ryuzaki era prigioniero chissà dove in mano a gente senza scrupoli... Non osava immaginare cosa gli stessero facendo!
In quel momento Watari entrò tutto trafelato che esclamò: - I rapitori ci hanno mandato un pacco!
- Che cosa?! - esclamò Light.
L'anziano prese il pacco, lo aprì e ne tirò fuori un DVD. Lo inserirono nel computer e lo schermo divenne tutto bianco, poi una voce modificata disse: - Ciao, come ben sapete L è nelle nostre mani. Vi conviene non avvertire nessuno, perché sappiamo tutto di voi: sappiamo che Light Yagami e Misa Amane sono stati i due Kira e che L, il suo tutore Watari, Soichiro Yagami, Touta Matsuda e Shuichi Aizawa li hanno coperti, ogni dettaglio insomma.
Tutti i presenti gelarono sul posto.
- L per ora non è in pericolo di vita, ma non è esattamente il ritratto della salute.
Allora sullo schermo del computer cominciarono a scorrere immagini terribili: L era ammanettato a una parete, aveva un occhio nero, un labbro gonfio e sanguinante e ovunque c'erano lividi e segni sanguinanti di frustate.
Poi lo schermo tornò di nuovo bianco e la voce aggiunse: - Ora che avete visto di cosa siamo capaci spero non vi venga in mente di disubbidirci. Smettete di cercarci, vi contatteremo noi tra qualche giorno.
Nella stanza tutti rimasero in silenzio con le facce piene di preoccupazione.
- È orribile! - mormorò Misa con le lacrime agli occhi. - Cosa possiamo fare?
- Per ora non possiamo fare niente, altrimenti metteremmo in pericolo Ryuzaki - disse Soichiro. - Ma quello che continuo a chiedermi è come abbiano scoperto la verità su Kira e come riescano a controllare ogni nostra mossa.
- Già! - esclamò Aizawa. - Per riuscire a rapire Ryuzaki dovevano sapere che ieri lui e Light erano qui da soli e dovevano anche conoscere il posto in cui Ryuzaki aveva ordinato i dolcetti per seguire il fattorino, stordirlo e rubargli la divisa. Tu che ne pensi Light?
Tutti si voltarono verso Light e lo videro con un espressione sconvolta e terrorizzata in volto, gli occhi spalancati e la bocca leggermente aperta per lo shock.
- Light? - lo chiamò Misa.
Il ragazzo invece di rispondere si portò una mano alla bocca e corse fuori dalla stanza. Suo padre decise di seguirlo e lo trovò in bagno inginocchiato davanti al gabinetto che vomitava.
Gli mise una mano sulla spalla per fargli notare la sua presenza e gli rivolse un sorriso rassicurante.
- Oh, papà! - esclamò Light scoppiando a piangere e buttandosi tra le sue braccia.
Soichiro ricambiò l'abbraccio e gli accarezzò i capelli.
- Ryuzaki è stato rapito per colpa mia, l'hanno anche torturato solo per ferirmi! Papà, cosa faccio?! Se Ryuzaki morisse io... Cosa farei?!
Il padre lo guardò negli occhi e disse: - Light, non è colpa tua. Non sappiamo perché loro ce l'abbiano tanto con te e Misa, ma quello che hanno fatto è ingiustificabile. Ti prometto che tutti insieme salveremo Ryuzaki.
Light si sentì un po' più sollevato e disse: - Grazie papà.
Quando uscirono dal bagno, la signorina Kayano corse loro incontro.
- Signori, raggiungete gli altri, devono comunicarvi qualcosa di importante.
I due ritornarono dagli altri e Light chiese: - Cos'è successo?
- Abbiamo trovato questa sotto il tappeto - rispose Watari tirando fuori un piccolo oggettino di metallo.
- Ma è... Una cimice! - esclamò Light.
- E credo anche che non sia l'unica, devono averle piazzate ovunque nell'edificio - aggiunse l'anziano.
- Ecco come facevano a sapere tutto! - esclamò Matsuda.
- Devono essere state piazzate da parecchio tempo. Questo significa che ci sono degli infiltrati tra quelli che lavorano per Ryuzaki - disse Soichiro.
- E non possiamo neanche cercare di scoprire chi sono, ricordate cos'hanno detto i rapitori? Una sola mossa falsa e Ryuzaki è spacciato - aggiunse Light.
Tutti i presenti abbassarono lo sguardo, arrabbiati: quel senso di impotenza li stava distruggendo!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Quella sera Light non riuscì a chiudere occhio, le immagini di quel DVD continuavano a perseguitarlo. Ma non era solo questo a impedirgli di dormire, anche il fatto di non avere L accanto a sé era insopportabile: aveva bisogno di parlargli, di sentire la sua voce, di toccarlo, di sentire il suo profumo.
Continuava a fissare il soffitto con le lacrime che gli scorrevano lungo le guance e un dolore lancinante al petto.
"È tutta colpa mia!" pensava. "Tutto quanto! Sono un bastardo incapace! Quando ero Kira lo odiavo con tutto me stesso e desideravo vederlo sparire e ora che lo amo non sono stato in grado di proteggerlo e l'ho perso! Mi dispiace di aver pensato quelle cose orribili di lui, ritiro tutto! Lui non deve pagare per i miei peccati! Ti prego, se devi prendere una vita, prendi la mia! Prendi me! Salva il mio Ryuzaki!".

L'uomo di altezza media e la donna entrarono di nuovo nella stanza del loro prigioniero insieme a due dei loro uomini: erano passati tre giorni da quando L era stato rapito e quei due non gli avevano lasciato un attimo di tregua tra botte e frustate.
- Oggi abbiamo qualcosa di leggermente diverso - disse la donna.
- AAAAAAHHHHHH!!!
Stavolta la donna non l'aveva colpito con la solita frusta, ma con un ramo lunghissimo e il dolore era dieci volte peggio per tutti i colpi ricevuti in quei giorni. Ricevette altri nove colpi per un totale di dieci ognuno era più forte di quello precedente. Ora sul suo petto scorreva altro sangue su quello delle vecchie ferite che cominciava a seccarsi.
Poi sentì un terribile bruciore alla spalla.
- AAAAAAHHHHHH!!!
Quei pazzi gli avevano spento addosso una sigaretta. In effetti aveva sentito odore di fumo quando erano entrati.
Gliene spensero addosso altre cinque, poi l'uomo di altezza media disse: - Sei fortunato, oggi finiamo prima perché dobbiamo ultimare i preparativi per domani.
Così uscirono tutti insieme lasciando di nuovo L lì da solo. Il detective fu preso improvvisamente da un senso di paura e di vuoto: erano tre giorni che doveva subire tutto questo, non ne poteva più! Poi che cosa sarebbe successo il giorno dopo? Avevano intenzione di ucciderlo? Non avrebbe più rivisto Light?
Alcune lacrime uscirono dai suoi occhi.
"Light, dove sei?" pensava. "Aiutami! Ti prego!".

Light in quei giorni non aveva dormito quasi per niente per l'angoscia. Gli altri avevano cercato di dargli forza, ma non era servito a niente.
In quel momento era sdraiato sul letto, quando all'improvviso entrò la signorina Kayano.
- Signor Yagami, i rapitori ci hanno mandato un altro pacco!
- CHE COSA?! - esclamò Light saltando giù dal letto.
Corse subito nella stanza dove sapeva che avrebbe trovato gli altri.
- Di che si tratta stavolta? - chiese appena arrivato.
- È un altro DVD - rispose suo padre.
Watari lo infilò nel computer, lo schermo divenne bianco e si sentì di nuovo quella voce modificata: - Abbiamo deciso restituirvi L, ma devono venirlo a prendere solo le persone che diremo. Se dovesse esserci anche solo un'altra persona lo elimineremo. Le persone che devono venire sono Light Yagami, suo padre Soichiro, Watari, Misa Amane, Touta Matsuda e Shuichi Aizawa. Presentatevi alle quattro all'indirizzo scritto su un foglietto che si trova nel pacco insieme al DVD e mi raccomando, non fate tardi.
Il video finì e Matsuda disse: - Allora? Cosa facciamo?
- È ovvio: oggi pomeriggio andremo lì e salveremo Ryuzaki, anche se temo sia una trappola - rispose Soichiro.
- Hai ragione papà, non possiamo rischiare che facciano del male a Ryuzaki - disse Light.
"Stai tranquillo Ryuzaki, presto saremo di nuovo insieme".

Così alle quattro andarono tutti insieme nel posto indicato sul foglietto, che era un enorme grattacielo di qualche piano più basso di quello in cui vivevano Light e L.
- È strano, perché nessuno viene a riceverci? - si chiese Aizawa.
Soichiro andò con circospezione verso la porta per controllarla e disse: - È aperto.
Fecero tutti un profondo respiro ed entrarono.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Una volta entrati si ritrovarono in un enorme salone circolare con dei divanetti gialli, una libreria, un acquario e un bar.
- Cosa dovremmo fare adesso? - chiese Matsuda.
- Io direi di cercare qualsiasi cosa ci sembri strana - propose Light.
Dopo aver dato un'occhiata al salone passarono alle stanze di un corridoio che si estendeva lì davanti. Mentre gli altri cercavano da soli, Misa aveva preferito stare con Light dato che quel posto le metteva i brividi.
Alla fine i due entrarono in una delle ultime stanze e quello che videro sconvolse Light: dentro la stanza c'era un altare con le foto di Raye Penber e Naomi Misora! In particolare al centro ce n'erano due molto grandi in cui erano da soli, poi altre più piccole che li raffiguravano con altre persone in vari momenti della loro vita e c'erano anche dei fiori, dell'incenso e tanti oggetti che dovevano essere appartenuti ai due.
- Light, chi sono questi due? - gli chiese Misa vedendo la sua faccia sconvolta.
- Lui è Raye Penber, un agente dell'FBI che era stato incaricato di pedinarmi quando ero Kira, e lei è la sua fidanzata Naomi Misora. Li ho uccisi quando ancora non ti conoscevo.
- Ma se qui c'è un altare dedicato a loro due... - iniziò a dire Misa.
- Può significare solo una cosa: i rapitori sono dei loro conoscenti! - concluse Light. Poi si affacciò alla porta e urlò: - Venite, abbiamo trovato qualcosa!
I quattro uomini stavano andando verso di loro, quando all'improvviso dal soffitto cominciò a calare un muro.
- Ehi, ma che succede?! - esclamò Soichiro.
Insieme si misero a correre cercando di raggiungere Light e Misa, ma non fecero in tempo e rimasero intrappolati dall'altra parte.
- Papà, state tutti bene?! - urlò Light avvicinandosi al muro.
- Sì, ma purtroppo non possiamo neanche tornare indietro, è calato un altro muro! - rispose l'uomo.
- Accidenti! - esclamò Light battendo un pugno contro il muro.
Improvvisamente si udì una voce da alcuni altoparlanti che prima nessuno aveva notato: - Benvenuti!
Sussultarono: era la stessa voce modificata dei DVD che avevano ricevuto!
- Perché avete fatto questo? - chiese Light.
- Perché vogliamo che solo tu e Misa Amane veniate da noi. Ci troviamo sul tetto dell'edificio e vedete di non fare passi falsi, siete sempre sorvegliati.
- Fate come dicono, andate! Salvate Ryuzaki, noi ce la caveremo! - urlò Watari da dietro il muro.
Ai due ragazzi non piaceva l'idea di lasciarli lì, ma purtroppo non avevano altra scelta. In fondo al corridoio trovarono una lunghissima rampa di scale che portavano fino al tetto e cominciarono a salirle. Quando arrivavano a un nuovo piano non si fermavano ad ammirare tutte quelle lussuose stanze, concentrati com'erano sul loro obiettivo. Quando finalmente arrivarono sul tetto, che era una pista per elicotteri, erano molto stanchi e si fermarono un attimo a riprendere fiato.
- Finalmente siete arrivati! - disse una voce maschile.
Si voltarono e videro un uomo sulla cinquantina di altezza media con la corporatura robusta. Aveva la pelle chiara, gli occhi marroni e i capelli neri brizzolati, corti e un po' mossi. Ma quello che li sconvolse fu che con lui c'era... Ryuzaki! L'uomo lo teneva stretto a sé e gli puntava un coltello contro la gola. Il detective era ridotto anche peggio di quando lo avevano visto in quel video ed era talmente stanco che non aveva la forza di reagire.
- RYUZAKI! - urlò Light.
Lui e Misa fecero per correre verso di lui, ma tre uomini enormi sbucarono dalle scale e afferrarono la modella per le spalle.
- LIGHT! - urlò la ragazza spaventata.
- Lasciatela andare! - disse Light ai tre energumeni.
- È inutile Yagami, loro danno retta solo a noi - disse una voce femminile.
Da dietro l'uomo che teneva in ostaggio Ryuzaki sbucò una ragazza con lunghi capelli neri, la pelle chiara e gli occhi marroni che loro conoscevano bene: era la loro assistente Minami Kayano!
- Signorina Kayano, che ci fa lei qui?! Che significa tutto questo?! - urlò Light sconvolto.
- Ancora non l'hai capito Yagami? Siamo stati noi a orchestrare tutto - disse la ragazza ghignando.
Light perse un battito: Minami era una dei rapitori? Ecco chi era stato a mettere le cimici!
- Ah, e preferirei che non mi chiamassi più Minami Kayano, ma con il mio vero nome: Ruriko Misora.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


A quella rivelazione Light si reggeva ancora in piedi per puro miracolo.
- Cosa?! - esclamò. - Ma allora...
- Naomi era mia sorella maggiore! - rispose lei con furia.
- Io invece mi chiamo Adam Penber e Raye era mio figlio! - si intromise l'uomo.
- I miei genitori sono morti dal dolore un anno dopo la morte di Naomi e così sono rimasta sola - disse Ruriko abbassando lo sguardo. - Ho saputo che Raye aveva un padre che doveva essere rimasto solo come me, così lo contattai e andai a vivere da lui.
- Già. Dopo che mia moglie è morta tanti anni fa mio figlio era tutto ciò che mi era rimasto - disse Adam con un misto di rabbia e malinconia.
- Quando i notiziari dissero che Kira era morto senza però rivelarne l'identità capimmo subito che qualcosa non quadrava, così abbiamo lavorato per trovare delle persone che odiassero Kira quanto noi e altre che potessero darci il denaro necessario a scoprire la verità - raccontò Ruriko. - Abbiamo costruito questo grattacielo e poi con un curriculum falso mi sono fatta assumere come vostra assistente e ho piazzato le cimici con cui abbiamo origliato i vostri discorsi finché abbiamo scoperto che voi, Light Yagami e Misa Amane, siete i due Kira!
- Nel momento esatto in cui abbiamo scoperto tutto, un sentimento di odio e di vendetta ha cominciato a crescere sempre più forte dentro di noi! - urlò l'uomo.
- Ma perché coinvolgere anche Ryuzaki e gli altri?! - disse Light disperato. - Vi prego, lasciateli andare, loro non c'entrano niente! Poi ancora non avevo ancora conosciuto Misa quando ho ucciso Raye e Naomi!
- Invece di mandarvi alla forca come i veri miserabili che siete, hanno insabbiato tutto e Amane è stata comunque tua complice per molto tempo! - rispose Ruriko. - Sono tutti responsabili del nostro dolore e come tali devono pagare!
- Raye e Naomi erano delle brave persone, credevano nella giustizia, pensate davvero che sarebbero felici di vedervi agire così?! - disse Light.
- Chiudi il becco! - urlò Adam piangendo lacrime di rabbia. - Cosa può saperne uno come te di giustizia?! Mio figlio e la sua ragazza erano una delle poche luci di questo mondo e tu li hai spenti senza alcuna pietà! Una persona come te non merita né il perdono né l'amore e anche loro amandoti si sono resi colpevoli delle nostre sofferenze!
In preda alla rabbia buttò L a terra e cominciò a prenderlo a calci sullo stomaco.
Per Light era una sofferenza terribile vedere il suo amore che veniva picchiato senza pietà e non poter fare niente.
- BASTAAA!!! - urlò disperato. - BASTA, STRONZO!!!
- Fa male, vero Yagami? Beh, sappi che questo non è niente paragonato a quello che abbiamo dovuto sopportare noi! - disse Ruriko ghignando.
Light sgranò gli occhi come colpito da un fulmine e cadde in ginocchio con il cuore che gli faceva un male lancinante. Era vero: quando era Kira aveva ucciso migliaia di persone, criminali e non, causando un sacco di dolore e adesso i suoi cari erano tutti in pericolo per colpa sua.
Tante lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance.
- No, basta! - urlò piangendo. - Basta, vi prego! Avete ragione, la colpa del vostro dolore è solo mia! Merito di soffrire come avete sofferto voi! Fatemi quello che volete, uccidetemi, torturatemi, ma vi prego: lasciate andare Ryuzaki e gli altri!
Ruriko e Adam si guardarono pensierosi.
- Sei davvero disposto a tutto per salvare i tuoi cari, Yagami? - chiese lei.
- Sì, vi supplico, farò qualsiasi cosa, qualsiasi cosa! - rispose Light con voce incrinata dal pianto.
Adam allora tirò fuori una pistola, la mise a terra e con il piede la spinse verso Light.
- Allora prendi quella pistola... E suicidati - disse l'uomo. - Vogliamo che paghi per quello che hai fatto. Suicidati e i tuoi cari saranno liberi.
Light fissò un attimo la pistola, poi la raccolse, si alzò e disse: - Va bene, lo farò.
- No Light, non farlo! Ti prego ascoltami! - lo supplicò il detective con un filo di voce.
- Non fidarti di loro! Credi davvero che ci lasceranno andare dopo che tu sarai morto?! - aggiunse Misa agitandosi.
- Stai zitta, puttana! - disse uno degli uomini che la tenevano ferma tirandole sulla guancia un pugno tanto forte da lasciarle un enorme livido.
- Mi dispiace ragazzi, ma è quello che merito per avervi messo in questo guaio - disse Light con un sorriso amaro. - Sono disposto a tutto per proteggervi.
Ruriko e Adam sorrisero soddisfatti: era così tanto che aspettavano! Finalmente Raye e Naomi avrebbero potuto riposare in pace!
- No Light, non farlo! - continuò L con voce disperata.
- NOOO!!! FERMOOO!!! - urlò Misa con le lacrime agli occhi.
Light si puntò la pistola alla tempia e disse: - Addio, non vi dimenticherò mai!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


All'improvviso però un fortissimo rumore li distrasse: nel cielo c'erano tre elicotteri e da uno era partito un proiettile che aveva colpito Adam al braccio.
- AAAHHH!!! - urlò lui tenendosi il braccio sanguinante.
Poi dagli elicotteri alcuni uomini si calarono sul tetto con delle corde. Prima che Ruriko e Adam potessero fare qualcosa, gli uomini li ammanettarono e fecero lo stesso con gli energumeni che tenevano bloccata Misa. La modella poi era subito corsa verso Light.
- Chi siete voi? - chiese il ragazzo.
- Non temete, siamo della polizia - disse uno di loro. - È stato Watari a chiamarci.
I due sorrisero sollevati, poi si ricordarono di L a terra e corsero verso di lui. Light lo prese subito tra le braccia.
- Light... - mormorò L con gli occhi lucidi.
- Ryuzaki... - mormorò Light guardando come lo avevano ridotto. - Oh mio Dio, che cosa ti hanno fatto!
Scoppiò in lacrime e strinse forte a sé il detective come se avesse avuto paura che qualcun altro glielo portasse via. L ricambiò l'abbraccio, poi con la mano asciugò le lacrime del suo ragazzo.
- Non piangere. Sei così bello quando sorridi.
- Oh Ryuzaki, sono così contenta che tu stia bene! - esclamò Misa piangendo di gioia.
- Grazie Misa - rispose il detective.
- Salite sull'elicottero, vi riportiamo a terra - disse uno degli uomini.
Light prese in braccio L e con Misa salì su uno degli elicotteri. Quando arrivarono a terra video varie auto della polizia e delle ambulanze davanti all'edificio. Due paramedici si avvicinarono a Light con un lettino e lui ci fece sdraiare sopra L.
Poi in quel momento dall'edificio uscirono Watari, Soichiro, Aizawa e Matsuda, che corsero verso di loro.
Soichiro abbracciò fortemente il figlio ed esclamò sollevato: - Mamma mia! Per fortuna siete tutti salvi!
Watari si avvicinò a L, che gli disse sorridendo: - Ciao, Watari.
- Oh, Ryuzaki... - mormorò commosso l'anziano.
Gli strinse forte una mano e gli accarezzò dolcemente i capelli, mentre da sotto i suoi occhiali si potevano vedere due lacrime. In quei giorni davanti agli altri si era sempre mostrato forte, ma quando era da solo piangeva per l'ansia e la paura di perdere quel ragazzo che per lui era come un figlio.
I poliziotti stavano facendo salire Ruriko e Adam su una delle loro macchine e la ragazza non la smetteva di urlare e di cercare di liberarsi.
- No! - urlava. - No! Loro devono morire! DEVONO MORIRE!
Però i poliziotti, con un po' di fatica, riuscirono a farla salire.
- Ora lo portiamo in ospedale - disse loro uno dei paramedici riferendosi a L.
- D'accordo - rispose Light.

Light e gli altri, tutti molto in ansia, erano nella sala d'aspetto dell'ospedale, in attesa che i medici curassero L.
Dopo due ore un medico si avvicinò loro e disse: - Abbiamo finito, potete andare da lui.
Insieme andarono nella stanza di L e lo videro seduto sul suo letto, pieno di bende su tutto il corpo e con alcuni cerotti sulla faccia.
- Ryuzaki, come ti senti? - gli chiese Watari.
- Un po' meglio, ma sono ancora tutto indolenzito - rispose il detective. - Con tutti i calci e i pugni che mi hanno tirato mi si sono addirittura rotte due costole.
- Dovrai restare a riposo per un po', ma vedrai che poi tornerai in perfetta forma - disse Misa.
- Watari, ma quand'è che hai chiamato la polizia? - chiese Soichiro all'anziano. - Non avevi un cellulare quando siamo andati lì.
- Prima di andare, anche se i rapitori ci avevano detto di non chiamare la polizia, avevo detto loro di tenersi pronti a ricevere, in caso di pericolo, il segnale di una ricetrasmittente che mi ero portato dietro.
Light continuava a fissare L in silenzio: c'erano così tante cose che voleva dirgli, ma non voleva farlo davanti a tutti.
Per fortuna Misa, vedendo il suo sguardo, capì tutto e disse agli altri: - Va bene signori, direi di lasciare un po' da soli i nostri due piccioncini
I due ragazzi, sentendosi chiamare "piccioncini", arrossirono leggermente.
Quando rimasero soli, Light si sedette sul letto accanto a L, poi dopo un attimo di silenzio gli disse: - Non immagini quanto sono stato male in questi giorni senza di te e la paura che avevo di perderti.
- Anche io per la prima volta in vita mia ho avuto paura.
- Perdonami, è tutta colpa mia se sei finito in questo guaio! - disse Light con gli occhi lucidi. - Con quello che ho fatto quando ero Kira ho messo in pericolo tutti voi! Se non sono stato in grado di proteggerti stavolta cosa farò se qualcun altro volesse vendicarsi?!
- Questo non devi dirlo! - lo rimproverò L. - Il dolore di Adam e Ruriko non giustifica in alcun modo quello che hanno fatto, poi io so quanto sei cambiato, il passato non conta! Light, io ti amo e mi fido di te, so che sei perfettamente in grado di proteggermi! Eri addirittura disposto a sacrificarti perché lasciassero andare me e gli altri!
Light lo fissò con stupore e amore per qualche minuto, poi gli prese delicatamente il viso tra le mani e lo baciò con passione. Rimasero insieme tutto il pomeriggio a coccolarsi e baciarsi. Era così bello sentire di nuovo i loro corpi vicini dopo quei giorni terribili!
Light giurò che lui e L sarebbero rimasti sempre uniti e che lo avrebbe protetto sempre a ogni costo. Perché loro due erano anime gemelle.

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