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di karter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando un Malandrino ci mette lo zampino ***
Capitolo 2: *** Quando la tua migliore amica è la sorella del ragazzo che ti fa battere il cuore ***
Capitolo 3: *** Quando la finestra sul retro diventa un ottimo punto di osservazione ***
Capitolo 4: *** Quando il destino ti sorride ***
Capitolo 5: *** Quando Lui vive in Te ***



Capitolo 1
*** Quando un Malandrino ci mette lo zampino ***


Storia partecipante al contest Istanti di una vita indetto da Matilde di Sharan sul forum di EFP

 

 

 

 

 

Quando un Malandrino ci mette lo zampino

 

 

 



«FREDERICK WEASLEY1!» 

La soave voce, si fa per dire, di quella fantastica streghetta che con il suo cervello, una giratempo e un ippogrifo mi ha salvato dal tornare a marcire ad Azkaban, rimbomba per tutta Grimmauld Place, ma nessuno sembra farci più caso. 

È dal giorno in cui è arrivata che le sue urla, rivolte sempre verso lo stesso gemello, accompagnano i nostri giorni. Ormai nemmeno mamma Weasley vi fa più caso e il che è tutto dire. Lei che ai gemelli non ne fa mai passare una ha ben pensato che intromettersi nel rapporto tra quei due non è una cosa che la riguarda. 

«Dieci galeoni che entro settembre quei due faranno coppia fissa!» dico avvicinandomi a Remus che, seduto su una delle poltrone del salotto, sorseggia una tazza di cioccolata calda (come faccia a berla in piena estate è una domanda che ho smesso di pormi durante il nostro terzo anno ad Hogwarts) e sfoglia distrattamente la Gazzetta del Profeta (ormai ciò che scrivono lì sopra è solo spazzatura, ma il mio amico è convinto che bisogna comunque tenersi aggiornati sulle mosse del Ministero). 

«Avranno bisogno di più tempo» mi risponde Moony prendendo un sorso della sua bevanda «Per me li beccheremo baciarsi in qualche angolo della casa durante le vacanze di Natale!»

«Hermione non è così stupida!» ci interrompe Ginny entrando nella stanza assieme all’altro gemello, quello di cui non sentiamo gridare il nome almeno una volta al giorno da una voce che non è quella di Molly «Dieci galeoni che non si faranno beccare, ma che a Natale avranno già iniziato a darci dentro» continua sedendosi davanti alla poltrona di Remus riuscendo a rubarci un sorriso. 

Ho sempre detto che quella ragazza è fantastica. Spero solo che il mio figlioccio si dia una mossa nel conquistarla. Che poi, è già pazza di lui, Harry dovrebbe solo capire di essere pazzo di lei. Più facile a dirsi che a farsi. 

George ghigna alle parole della sorella. Quel ragazzo sa qualcosa che noi non sappiamo ed essendo il suo gemello una delle persone interessate la cosa non mi sorprende nemmeno. Ma sono dannatamente curioso. 

«Venti galeoni che entro settembre la mia brutta copia farà la sua mossa e turberà talmente tanto la Prefetto Perfetto che non potrà fingere che il mio gemellino sia solo il fratello del migliore amico per cui crede di avere una cotta!» dice orgoglioso del suo pronostico e non posso fare a meno di pensare che la sua sia una scommessa piuttosto azzardata. 

«Avete un piano» esclamo convinto mentre il ghigno che faceva salire attacchi di panico alla McGranitt e a tutti i miei professori mi si dipinge sulle labbra «E io voglio assolutamente farne parte!» 

Moony scuote il capo alle mie parole, ma lo vedo posare la Gazzetta per dedicarsi completamente a ciò che sta per rivelare George, così come Ginny che osserva curiosa il fratello. 

Qualcosa mi dice che l’operazione Fremione è appena iniziata! 




○●○




Sono passati dieci giorni da quella fatidica conversazione ma la situazione resta ancora invariata. Il gemello continua a far urlare la ragazza, ma nessuna svolta dietro l’angolo e personalmente inizio ad annoiarmi. Specie ora che anche le crisi isteriche da prima donna del mio figlioccio si sono esaurite2

Ci vorrebbe qualcosa che movimentasse un po' la situazione e ho proprio l’idea giusta. Magari se muovo bene le mie mosse riesco anche a vincere la scommessa. Del resto quei due sono fatti l’una per l’altro, devono solo capirlo. Anzi credo che a doverlo capire è solo la streghetta. A giudicare dal modo in cui l’erede di noi Malandrini la guarda direi che è dannatamente pazzo di lei. Sono solo sorpreso che a parte noi del piano Fremione non se ne sia accorto nessuno. 

Capisco i suoi due migliori amici, sono un po' tonti per le questioni di cuore (e posso anche provare a giustificare Harry, con la Evans che ha impiegato sette anni a capire di essere follemente innamorata di Prongs e quest’ultimo che si faceva venire le crisi isteriche ad ogni loro appuntamento non poteva uscirci qualcosa di meglio), ma gli altri? Ok, Molly ha sempre pensato che Hermione avrebbe sposato Ron (che errore madornale, si annoierebbe già il secondo giorno3, per quanto voglia bene a quel ragazzo, la Prefetto ha bisogno di qualcuno più... più... più malandrino, ecco), Arthur è praticamente sempre fuori casa e Moody non bada a certe cose, ma per la miseria, mia cugina? Possibile che abbia la testa talmente piena di Moony da non accorgersi di ciò che le succede sotto al naso?

Scuoto il capo, probabilissimo. Quei due erano un’altra coppia da sistemare. Dopo la mossa Fremione, avrebbe dovuto pensare ad un piano Remora e qualcosa gli diceva che il suo migliore amico era un po' più complicato di una ragazza fissata con lo studio. 




○●○




«FREDERICK WEASLEY!»

L’urlo di Hermione riscuote tutta la casa come ogni pomeriggio, ma questa volta il tono di voce della ragazza non è indignato come sempre, sembra più imbarazzato. 

Un ghigno mi dipinge le labbra mentre, nascosto da un incantesimo di disillusione, mi gusto la scena. Se solo avessi un pacchetto di quei così bianchi4 che alla Evans piaceva tanto mangiare mentre guardava la tv. Ci sarebbero stati perfettamente! 

«Ciao, Hermione!» risponde il ragazzo tamponandosi con un asciugamano i corti capelli rossi. 

Fortunatamente lui e il gemello si sono decisi a tagliarli, in questa casa c’è solo un esponente del genere maschile a cui stanno bene i capelli lunghi e sfortunatamente per loro, fa Black di cognome e Sirius di nome. 

«Si può sapere cosa ci fai nel nostro bagno?» domanda con le guance rosse e la voce incrinata dall’imbarazzo, guardando lateralmente. 

Peccato che alla mia attenzione non sia sfuggito il momento in cui si è fermata a contemplare il petto scolpito e ancora umido del gemello. Anzi mi è parso proprio si sia incantata a osservare il percorso di una goccia d’acqua che dai capelli ha attraversato l’intero torace del ragazzo terminando la sua corsa nell’asciugamano che Fred ha legato in vita. 

Chissà se riuscirà a guardarlo ancora in volto dopo una cosa simile o continuerà ad immaginarlo senza maglietta! 

«Quello al piano di sopra era occupato e poi dovrei essere io a chiedertelo» le rispose il rosso abbandonando l’asciugamano sulle spalle e intrecciando le braccia davanti al petto e mettendo ancora più in mostra la muscolatura degli arti superiori.  

Il ragazzo ci sa davvero fare, ottima mossa! 

«Se non sbaglio c’ero prima io in bagno e la porta era chiusa» aggiunge non riuscendo a trattenere un sorriso sghembo alla vista delle gote sempre più rosse della ragazza che lo guarda boccheggiando. 

Deve aver realizzato che per una volta se si trova in una situazione tanto imbarazzante non è stata colpa del ragazzo. 

«Certo, se volevi farmi compagnia nella doccia sei un po' in ritardo, ma puoi sempre aiutarmi a vestirmi» 

Quel ragazzo è un fenomeno! Se non fosse che devo evitare di farmi scoprire gli farei un applauso. Ottima interpretazione! 

Hermione lo guarda a bocca aperta. Il suo volto ha raggiunto la stessa sfumatura dei capelli del suo interlocutore. Chi sa quanto impiegherà prima di riprendersi? 

«FREDERICK WEASLEY!» urla di rimando la ragazza dopo un lasso di tempo fin troppo lungo. 

Di là verità a zio Sirius, Herm, ci hai fatto un pensierino sulla sua proposta, vero? 

«Nemmeno se fossi l’ultimo uomo sulla faccia della terra!» replica prima di mettergli in mano gli asciugamani che Molly le aveva dato da portare in bagno e dirigersi a passo di marcia verso la sua camera con la voce del ragazzo in sottofondo. 

«Se ci ripensi sai dove trovarmi» conclude rientrando in bagno con un sorrisetto soddisfatto sul volto che è il gemello del mio.

Ragazzo mio, io ho fatto la mia mossa per aiutarla ad aprire gli occhi, ora tocca a te riuscire a sfruttare lo spiraglio che ti ho aiutato a creare. 

Sorrido, come Cupido non sono per niente male! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


NOTE:

1. Hermione distingue i gemelli. Non ha ancora capito nemmeno lei come faccia, ma sa sempre quando si trova davanti Fred e quando George. 

2. Ci troviamo durante l’estate antecedente il quinto anno di Hermione, Ron ed Harry. Il Prescelto è giunto al quartier generale dell’Ordine dopo essere stato attaccato dai Dissennatori e tutti sappiamo come ha preso l’essere stato “estromesso” per un’estate intera al contrario dei suoi amici che hanno passato lì le vacanze (e che vacanze, è toccato loro riportare a lucido la casa senza essere informati di nulla). 

3. Opinione personale. Credo fermamente che Ron ed Hermione non siano fatti per stare insieme. 

4. Sirius parla dei popcorn e li ha conosciuti in un pomeriggio davanti alla tv assieme alla neo signora Potter, se ne è letteralmente innamorato, anche se non ricorda mai il loro nome. 

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Capitolo 2
*** Quando la tua migliore amica è la sorella del ragazzo che ti fa battere il cuore ***





Quando la tua migliore amica è la sorella del ragazzo che ti fa battere il cuore 




Hermione è strana.

Questo è il primo pensiero che mi attraversa la mente nel momento in cui osservo il suo profilo in Sala Comune.  
Ha delle occhiaie terribili sotto gli occhi, ma quelle le fanno compagnia sin dall’inizio dell’anno quando ha realizzato che a giugno ci saranno i G. U. F. O.1

Ha dei capelli inguardabili, nemmeno questa è una novità, i suoi ricci sono sempre stati indomabili, fin dalla prima volta in cui ho posato lo sguardo su di lei, esclusa quella volta al Ballo del Ceppo quando sono riuscita a farle usare la Tricopozione lisciariccio. E che fatica per convincerla! 
Ha il naso immerso in un libro. Neanche questo è strano, penso osservandomi intorno disturbata dal chiasso dei gemelli che vendono le loro invenzioni ai primini. 

Un momento. 

I gemelli stanno vendendo indisturbati in Sala Comune, sotto il naso di Hermione che pare ignorarli. La cosa è alquanto sospetta. Che Fred abbia fatto la sua mossa ed Hermione non sappia come comportarsi? 

Non riesco a trattenere un sorriso a tale pensiero. Sarei dannatamente orgogliosa del mio fratellone in caso! Credo che potrei promuoverlo a fratello preferito, spodestando Bill (anche perché al contrario di Fred, William ha un pessimo gusto in fatto di donne2). 

Ma questo non è il momento di perdermi in tali pensieri, devo assolutamente scoprire cos'è accaduto tra quei due. Natale è sempre più vicino e io ho tutte le intenzioni di vincerla quella scommessa3

Un ghigno mi si dipinge sulle labbra e deve far abbastanza paura a giudicare dai volti di Ron, Harry e Neville seduti sui divanetti al nostro fianco, ma poco mi importa, anzi, sono certa che nessuno mi metterà i bastoni tra le ruote. 

«Hermione» dico tentando di catturare l’attenzione della mia migliore amica, inutilmente. 

Sembra che il mondo circostante non la sfiori nemmeno. Incrocio le braccia al petto, indispettita quando non ricevo risposta nemmeno ai due richiami seguenti. 

Non crederà davvero che mi faccia scoraggiare da così poco? Voglio quelle informazioni e le avrò a qualsiasi costo! 

«Hermione Granger» la chiamo questa volta con il mio tono più sadico «Giuro che se non chiudi immediatamente quel libro e mi segui in camera darò fuoco a tutti i tuoi amati libri, a cominciare da Storia di Hogwarts» 
Mi basta pronunciare queste parole per vederla trasalire. Finalmente ho ottenuto ciò che volevo e poco mi importa dell’occhiata assassina che mi lancia la mia futura cognata preferita, futura moglie di quelli che ho appena eletto a mio fratello preferito. L’importante è che mi segua, al resto penserò in un secondo momento. 



○●○



«Cosa è successo tra te e Fred?» inizio non appena ci chiudiamo la porta della stanza delle allieve del quarto anno alle spalle, non prima di aver cacciato in malo modo le mie compagne di stanza. 

Ho una conversazione importante da portare a termine lontana da orecchie indiscrete e poi sono certa troveranno un’altra sistemazione per la notte. 

Hermione mi guarda fingendo di non comprendere a cosa mi sto riferendo, ma la conosco fin troppo bene per lasciarmi ingannare e il rossore che le ha colorato le gote al solo pronunciare il nome di mio fratello è stata la conferma ai miei sospetti. 

«L’avete fatto?» domando saltando sul letto sul quale la mia amica si è seduta mentre il suo volto si colora sempre di più arrivando a sfiorare la tinta dei miei capelli. 

È letteralmente adorabile in questo momento. Probabilmente se ci fosse Fred coglierebbe al volo l’occasione per fare un altro passo verso di lei. Peccato che i ragazzi non possano salire fin quassù4

«Ginny!» urla scandalizzata coprendosi il volto con le mani. 
So bene di averla sparata grossa, ma se è servito a farla smuovere dal suo mutismo ne sono ampiamente soddisfatta. 

«Noi...» inizia incerta «Lui...» dice mordendosi l’unghia del pollice, nervosa.
 
Mi sa che il mio fratellone l’ha davvero mandata in paranoia! 

Sono certa che non si pentirà mai di aver scelto lui, perché anche se ancora non lo sa, lei ha già fatto la sua scelta. Me lo dice il rossore che le colora il viso, il tremolio della sua voce e l’imbarazzo che la coglie ogniqualvolta lui si avvicina. Io l’ho capito, George, Sirus e Remus lo hanno capito, Fred anche. L’unica che deve ancora capirlo è proprio la diretta interessata.  

«Respira» le dico vedendola andare in iperventilazione e pare che questa semplice parola basti a calmare il suo tumulto interiore perché lo sguardo che mi rivolge è tornato ad essere il suo. 

Finalmente rivedo la vecchia Hermione nella luce dei suoi occhi e non posso che esserne felice. Quella creatura senza spina dorsale non è la ragazza cui voglio più bene al mondo. 

«Tuo fratello mi ha baciata» confessa e sembra svuotarsi di un enorme peso nel momento in cui quelle parole abbandonano le sue labbra. 

Sto per mettermi ad esultare per la felicità, ma una mano alzata mi interrompe, qualcosa mi dice che la confessione non sia finita qui. 



○●○



Hermione camminava a passo di marcia verso il castello. Era andata ad assistere agli allenamenti di quiddicht dei suoi migliori amici e stava tornando in dormitorio per rimettersi a studiare (non che non lo avesse fatto anche durante gli allenamenti, ma era alquanto difficile concentrarsi sui libri quando il suo sguardo si posava sempre su una determinata testa rossa che le faceva aumentare i battiti del cuore, anche se tentava in tutti i modi di ignorare la cosa). Aveva appena attraversato il cortile esterno quando sentì un braccio estraneo agguantarla per la vita e una mano posarlesi sulla bocca a coprire l’urlo che le stava abbandonando le labbra. Mille pensieri le attraversarono la mente in quel momento, il primo fu quello di maledirsi per aver lasciato la bacchetta in dormitorio. Se solo l’avesse avuta tra le mani avrebbe fatto passare immediatamente la voglia a chiunque fosse di aggredirla alle spalle! 

Stava ancora dimenandosi quando un odore noto le raggiunse il senso dell’olfatto calmandola immediatamente. Lo avrebbe riconosciuto tra mille. 
Biscotti alla cannella (quelli che non mancavano mai a casa Weasley, nonché i suoi preferiti), menta piperita (quella che caratterizzava il dentifricio usato a casa Weasley, ma anche quella che si trovava nei prati ai confini del campo da Quiddicht che frequentava fin troppo spesso con gli allenamenti) e un leggero odore di polveri esplosive (il residuo dei tanti esperimenti suoi e del fratello). 

Sorrise impercettibilmente prima di darsi dell’idiota. Non poteva essere felice di essere stata “rapita” da Fred Weasley, non lei! 

«Sei una persona difficile da avvicinare» iniziò il ragazzo senza allontanare la mano dalle labbra dell’altra ma voltandola nella sua direzione per farle posare le spalle al muro. 

Hermione trasalì nel momento in cui realizzò di essere imprigionata tra la parete e il ragazzo, ma tentò di non darlo a vedere. Non gli avrebbe mai mostrato quanto la sua sola vicinanza la destabilizzasse, né andava del suo orgoglio grifondoro. 

Fred la osservò a lungo facendo incontrare i loro occhi. Azzurro e oro si fusero e la Prefetto si perse in quello sguardo. Sembrava che quegli occhi così chiari, magnetici e intensi potessero leggerle dentro ogni singolo dubbio, ogni desiderio inespresso. Si sentiva come uno dei suoi amati libri davanti agli occhi di un esperto lettore. Chissà se era solo una sua impressione o davvero Fred riusciva a comprenderla come nessuno prima di lui? 

«Cosa...» provò a dire la sedicenne sentendo la mano del ragazzo spostarsi sulla sua guancia in una lieve carezza che le incendiò il volto, ma prima che riuscisse a completare la frase le labbra del rosso si posarono sulle sue. 

Iniziò come un tocco leggero, un semplice sfiorarsi di labbra, quasi impalpabile, ma bruciava come un fuoco dirompente destinato a non estinguersi mai. Non comprese come accadde, ma d’improvviso erano ancora più vicini, le braccia di lui la stringevano per la vita mentre lei si sollevava sulle punte per avere un maggior accesso a quelle labbra che la stavano stregando. 

Bastò ciò per permettere a quel semplice contatto di diventare qualcosa di più. Di sfociare in un bacio. Di sprigionare un calore dirompente che sembrava avvolgerla completamente. 

Fu una fusione di lingue che si rincorrevano senza sosta mentre denti sempre più esigenti mordicchiavano le labbra altrui in un gioco sempre più intenso che tolse il fiato ad entrambi. Non se ne curarono. A cosa serviva respirare quando potevano nutrirsi del respiro dell’altro? 

Era una sensazione meravigliosa, qualcosa di così intenso da far sparire tutto ciò che li circondava. C’erano solo loro e quel bacio, il primo, che li univa in maniera indissolubile, che mostrava ad entrambi quanto il legame tra loro fosse intenso e “fuori controllo”. 

Un brivido attraversò la spina dorsale di Hermione mentre si aggrappava ancor più forte alla camicia del ragazzo che aveva iniziato a giocare con i suoi ricci.  

Era tutto dannatamente perfetto. 

Le sue labbra, il suo sapore, il bacio stesso. 

Le sembrava di essere salita su una giostra dalla quale non aveva nessuna intenzione di scendere, peccato che, come tutte le cose belle, anche quel momento giunse alla sua fine. 

Lentamente il respiro di entrambi rallentò, le labbra di Fred divennero sempre più delicate, una sua mano si spostava dai fianchi della ragazza per posarle una carezza dolcissima sulla gota arrossata mentre i loro respiri si separavano e gli occhi chiusi, senza rendersene conto, si riaprirono. Fu solo in quel momento che Hermione parve ricordarsi che respirare era fondamentale per vivere anche se, dopo un bacio del genere, non ne era più così certa. 

Molto lentamente i due sciolsero la presa che li teneva legati l’uno all’altra nel momento in cui un sorriso dipingeva le labbra di lui e lei si portava una mano a coprire le sue ancora gonfie dopo quel contatto che le aveva incendiato il corpo e fatto finire il cuore in gola. 

«Ci vediamo, Granger» la salutò Fred senza mai allontanare i suoi occhi da quelli della ragazza prima di voltarsi e sparire nel nulla, così come dal nulla era apparso. 

Hermione rimase ferma ad osservare il punto in cui era sparito con un sorriso ebete sulle labbra e il cuore in tumulto. 



○●○



«Adoro mio fratello!» 

Non riesco davvero a trattenermi. 

Era da un po' che avevo notato il modo in cui quei due si giravano attorno (tutto merito di Sirius che aveva aperto gli occhi a quella testona. Se non fosse stato per lui non si sarebbe mai resa conto che oltre ad essere fratello mio e di Ron, Fred è anche un ragazzo, e che ragazzo!5) ma non avrei mai pensato che ci sarebbe stata una simile esplosione tra loro, non subito almeno. 

Sorrido lanciandomi contro la mia migliore amica e stringendola in un abbraccio spaccaossa senza riuscire a trattenere una risata gioiosa. Sono così felice per loro. Sono fatti per stare insieme. Le due metà di una stessa medaglia destinate a riunirsi per poter essere complete. 

«Ho paura» dice d’un tratto la riccia stretta nel mio abbraccio e non riesco ad esserne sorpresa. 

Hermione è la razionalità fatta persona. Fred non sa nemmeno cosa sia la razionalità. Sono sicura che la mia amica dopo un primo istante di euforia abbia passato l’intero pomeriggio a riflettere su ciò che era successo, a sperare in qualche segno da mio fratello, peccato che da lui non abbia ottenuto nulla. Certo, io so che lui è cotto, ma per quanto Herm sia geniale, nelle faccende di cuore è davvero negata e sono sicura non si sia accorta di niente. Mi fa davvero tenerezza in questi momenti. 

«Non devi» le dico accarezzandole i capelli e facendole posare il volto sulla mia spalla. 

Per una volta non sono io a dover essere consolata a causa dei miei sentimenti per Harry e la cosa pare così strana. Hermione è sempre stata quella che si è mostrata forte per supportarci tutti, vederla tormentata dai dubbi mi destabilizza.

«È vero, non avrai risposte da mio fratello» inizio e la sento subito irrigidirsi, ma non le permetto di allontanarsi dal mio abbraccio «Ma non è il tipo che bacia in quel modo una ragazza tanto per fare» le dico sentendola rilassarsi leggermente «Sono certa che tu gli piaccia, come lui piace a te» aggiungo sentendo una protesta nascere dalle sue labbra, ma la blocco immediatamente, deve ascoltare tutto ciò che ho da dire «Quindi per una volta metti in pausa il tuo cervellino geniale e goditi il momento. Sono sicura non te ne pentirai» 

Hermione resta immobile alle mie parole. Credo che stia davvero riflettendo su ciò che le ho detto e spero segua il mio consiglio. Solo così riuscirà a godersi ciò che pian piano sta nascendo con Fred e solo Merlino sa quanto io voglia vederla finalmente felice. 





























Note
:
1. Siamo durante il quinto anno di Hermione e il settimo dei gemelli. Le vacanze di Natale non sono ancora arrivate. 
2. Bill non ha ancora portato Fleur a casa Weasley, ma nel mio immaginario Ginny non ha mai approvato le ragazze del fratello. Non solo perché tentavano sempre di rubarle le attenzioni del suo fratellone, ma avevano sempre qualcosa che le rendeva intollerabili (la voce, il comportamento...).
3. Riferimento al capitolo precedente. 
4. Se I ragazzi provano a salire nei dormitori femminili, le scale che vi conducono si trasformano in uno scivolo facendo cadere l’incauto “visitatore”. 
5. Altro riferimento al capitolo precedente. 

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Capitolo 3
*** Quando la finestra sul retro diventa un ottimo punto di osservazione ***








Quando la finestra sul retro diventa un ottimo punto di osservazione 


In casa si respira una strana aria.

Nonostante cerchino di apparire tutti euforici per l’imminente matrimonio di Bill e Fleur1, si percepisce chiaramente l’ansia crescere al solo pensiero che presto quei tre pazzi suicidi (perché non posso chiamarli in altro modo) andranno via per portare a termine una missione, della massima segretezza, affidata loro da Silente. 

Scuoto il capo contrariato. Mi piacerebbe davvero prenderli tutti e tre per le spalle e scuoterli fino a farli rinsavire, ma so già che sarebbe una battaglia persa. Quando si mettono in testa una cosa quella è, ormai lo so bene. Nei due anni che Fred e Hermione sono stati insieme, io e il mio gemello ci siamo avvicinati a quello che è l’universo del Trio Miracoli e, nonostante tante cose fatte non le approvi (sfidare un cane a tre teste per recuperare la pietruccia che cercava Voldemort2, intrufolarsi nella Camera dei Segreti3, volare di notte al Ministero e combattere i Mangiamorte4, tentare di respingere un’invasione di Mangiamorte ad Hogwarts5...), non posso dire di non capirli. Al loro posto anche noi avremmo agito allo stesso modo. Quello che non riesco a tollerare è che debbano essere sempre loro a rischiare il collo per salvarci tutti. Dannazione sono solo tre adolescenti! 

Se penso che loro questa guerra la combattono fin dal primo anno e noi siamo riusciti a capirci qualcosa solo una volta abbandonata Hogwarts mi sento un imbecille. Com’è ironico il destino. Ho passato tutta la mia vita a prendere in giro Ron per le sue fobie6 e ora sta per imbarcarsi nell’ennesima missione suicida e c'è il rischio di non vederlo tornare. 

Mi do una manata nel momento esatto in cui quel pensiero mi attraversa la mente. 

Torneranno, ne sono certo. 

Torneranno e Harry invocherà in ginocchio il perdono della mia sorellina. 

Torneranno e Ron si pavoneggerà, peggio di me e Fred, per essere riuscito a sconfiggere Colui-che-non-deve-essere-nominato. 

Torneranno e finalmente potrò fare da testimone al matrimonio della mia brutta copia e della mia cognata preferita. 

Sorrido a quel pensiero. 

Mi sembra passato un secolo da quando ho origliato la conversazione tra quei due, invece sono solo due giorni (nei quali non ho risparmiato frecciatine a nessuno, ti pare che non colga l’occasione per mettere in imbarazzo il Prefetto Perfetto Granger?).



○●○



«Sorellina bellissima, piccola meraviglia di casa, unica luce dei miei occhi» 

Ginny mi osservava con un sopracciglio sollevato e le braccia incrociate al petto. Sapevo benissimo che avrebbe capito fin dal principio che volevo qualcosa da lei, ma era troppo divertente con quell’espressione in volto. 

«Non ho la più pallida idea di dove si siano andati ad infrattare Fred ed Hermione» mi anticipò sfoggiando un ghigno tanto simile a quello di stampo di noi gemelli da riempirmi di orgoglio «E, anche se lo sapessi, non te lo direi» aggiunse chiudendomi la porta della stanza che condivideva con la mia cognata preferita sul naso. 

Avrebbe dovuto sapere che non sarebbe bastata una porta chiusa per fermarmi, anzi! 

Stavo per smaterializzarmi dentro la stanza quando il suono di una risata familiare mi riscosse. 

Curioso corsi ad affacciarmi alla prima finestra disponibile. 

Tombola! 

Fred ed Hermione erano sdraiati in giardino, all’ombra di una quercia. 
Speravano davvero di abbandonarmi tra i meandri oscuri della noia solo per poter avere un momento di pace? 


Due ragazzi erano sdraiati ai piedi di un enorme quercia millenaria7. Lui, i rossi capelli ribelli aveva un braccio piegato sotto il capo, gli occhi fissi verso il cielo che si intravedeva tra le fronde della quercia e un sorriso divertito sul volto mentre stringeva a sé la ragazza. Lei aveva il capo posato sul petto del ragazzo, i capelli sparpagliati tutti intorno e un’aria serena mentre si stringeva tra quelle braccia che erano diventate la sua casa. 

Solo quando era al suo fianco riusciva a mettere da parte la paura per l’ignoto che l’attanagliava dal giorno in cui il Preside di Hogwarts era morto.

Fred era il suo piccolo angolo di Paradiso e non vi avrebbe rinunciato per nulla al mondo. 

«Dovresti sposarmi» 

La voce di Fred era leggera ma convinta. Non spostò lo sguardo sulla sua ragazza ma continuò a osservare il cielo. Anche se non lo avrebbe mai ammesso, aveva una dannata paura di vederla scomparire da un momento all’altro, specie dopo una dichiarazione del genere. 

«Voglio dire, sono simpatico, bellissimo, intelligente, divertente, meraviglioso, arguto, straordinario, ingegnoso, stupendo e ho già detto bellissimo?» aggiunse tentando di strapparle un sorriso. 

Non gli piaceva il silenzio che era calato su di loro dopo le sue parole. 

«Come si fa a non voler sposare un esempio di cotanta perfezione?»

Hermione sbattè incredula le palpebre. Non era certa di aver capito bene ciò che Fred le aveva detto. Anzi non era sicura che il ragazzo si rendesse conto della portata delle sue parole. Cioè, come poteva dire una cosa del genere in tal maniera? E poi erano ancora così giovani e stavano per combattere una guerra. Hermione non era sicura di arrivare viva al giorno seguente come poteva anche solo pensare di prendere un impegno del genere con un’altra persona? 

«Ti prego smettila» 

Fred si sollevò costringendo anche lei a farlo e l’afferrò per le spalle. Voleva che capisse le sue intenzioni, perché non era mai stato più serio nella sua vita. 

«Come puoi dire una cosa simile in un momento del genere?» riuscì finalmente a pronunciare la Grifondoro facendo nascere un sorriso sul volto del suo Weasley preferito. 

Alla fine si era ripresa. Non la riconosceva chiusa in quel mutismo ostinato che sembrava averla inghiottita. Era stata sempre una persona logorroica, nel momento in cui si chiudeva nei suoi pensieri non emettendo parola era alquanto preoccupante. Non si sapeva mai cosa passasse in quel cervellino geniale. 

«Proprio perché siamo in guerra è il momento adatto per proposte del genere» 

Il sopracciglio di Hemrione si sollevò sull’ultima parte. Non le era proprio parsa una proposta quella di Fred, piuttosto una constatazione. Un qualcosa di logicamente naturale tanto da lasciarla senza fiato. 

«Non guardarmi in quel modo, hai capito cosa intendo!» si difese il rosso mettendo un broncio che lo faceva apparire tenerissimo agli occhi della ragazza. 

Hermione sorrise accarezzandogli il volto con una mano facendo nascere un identico sorriso sul volto di lui che fu prontamente coperto dal contatto tra le loro labbra. Fu un bacio diverso da quelli che si erano sempre scambiati. Un bacio consapevole e intenso, una promessa non detta a parole che fece battere il cuore ad entrambi. 

«Voglio passare il resto dei miei giorni con te» 

Hermione pronunciò tali parole specchiandosi nel blu degli occhi del ragazzo e restandone inghiottita ancora una volta. 

Fred la osservò senza sapere cosa dire per un solo secondo, prima di metabolizzare ciò che aveva sentito. E rise, una risata vera, di quelle capaci di rischiarare anche una giornata difficile, prima di stringerla forte per i fianchi e lanciarsi all’indietro con lei strappandole un urlò sorpreso prima e una risata subito dopo. 

Si sarebbero sposati e non sarebbero potuti esserne più felici.


Sorrisi come un idiota osservandoli rotolarsi sull’erba tra una risata e un progetto futuro. Ero orgoglioso di mio fratello, nonostante tutto ciò che stava accadendo aveva trovato il coraggio per legare a sé la donna che amava. Non potevo aspettarmi di meglio dalla mia brutta copia. Oddio, magari avrebbe potuto organizzare una proposta più decente, ma dal gemello uscito male non potevo aspettarmi di meglio. 

Un ghigno mi dipinse le labbra a quel pensiero mentre mi allontanavo dalla finestra lasciando loro un po' di intimità. Ma avrei fatto scontare alla mia cognata preferita questa gentilezza. Sarebbe stato divertente vederla arrossire a cena nel momento in cui comunicherò a tutti la lieta novella! 



○●○



Scuoto il capo tentando di allontanare quel ricordo. Non è il momento adatto. Sta arrivando un sacco di gente e mamma ha bisogno anche del mio aiuto per accogliere gli ospiti. Sospiro sistemandomi il papillon. Odio questo affare non capisco davvero come abbiano fatto ad incastrami. 

«Datti una mossa, Forge» mi dice il mio gemello mettendo il capo nella nostra stanza «Se ti prende la mamma non smetterà di darti ordini nemmeno per un seco...» mi avvisa Fred, ma non riesce a terminare la frase che lo noto tenersi un piede e iniziare a saltellare sul posto mentre alle sue spalle un tornado di ricci bruni svolta l’angolo. 

Sorrido. 

Non avrei potuto desiderare una persona migliore accanto alla mia brutta copia! 
























































Note
:
1. È il giorno del matrimonio tra Bill e Fleur, poco prima che George, spazzolino in un orecchio, interrompa il momento tra Harry e Ginny. 
2. Si sta parlando della prima avventura contro Voldemort del Trio protagonista, quando hanno dovuto superare fin troppe prove per trovare la Pietra Filosofale. 
3. Secondo anno, Harry e Ron scendono nella Camera dei Segreti per poter sconfiggere il basilico, salvare Ginny ed evitare la rinascita di Tom Riddle 
4. Come dimenticare la corsa al Ministero per salvare Sirius e finire invece in una trappola? 
5. È la notte in cui perse la vita Silente. 
6. Particolare riferimento alla sua paura dei ragni sviluppatasi a causa di uno scherzo di pessimo gusto architettato da Fred quando era solo un bambino. 
7. Non ricordo se nel giardino posteriore della Tana vi sia un simile albero, in caso non ci fosse, prendetelo come una licenza letteraria. 

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Capitolo 4
*** Quando il destino ti sorride ***


 
Quando il destino ti sorride
 
 

 
 
«Ora basta!»
La mia voce è dura mentre pronuncio queste parole, ma non posso fare altrimenti. È dalla fine della guerra che vedo la mia migliore amica, mia sorella, spegnersi giorno dopo giorno. Sono senttimane che se ne sta chiusa nella stanza degli ospiti di Andromeda1 senza far avvicinare nessuno, se non il piccolo Teddy. Dalla morte di Fred non ha più avuto il coraggio di mettere piede alla Tana e se posso comprendere il dolore che l’attraversa nel solo recarsi in quel luogo, non posso tollerare di vederla ridotta in tale maniera. Non Hermione che è sempre stata la mia ancora. Deve riprendersi e ho tutte le intenzioni di aiutarla a farlo.
L’ex prefetto grifondoro volta il capo nella mia direzione. Non credo si aspettasse la mia presenza qui, ma Andromeda non sapeva più che pesci prendere per farla uscire dal suo guscio e, dato che siamo certi non avrebbe potuto sopportare la vicinanza di uno qualsiasi dei Weasley, sono tutti così simili a lui da straziarle il cuore, io sono stata la scelta più ovvia.
«Non puoi lasciarti andare in questo modo, lui non avrebbe mai voluto vederti spegnere pian piano a causa della sua assenza» le dico ma ciò che ottengo è ancora una volta il suo volto rigato di lacrime
Non so più nemmeno io quante volte le ho asciugato il volto da quelle perle salate.  Sembra non esaurirle mai. Si sveglia la mattina con le guance umide e va a dormire con il volto rigato di lacrime.
«Mi manca» la sento sussurrare tra un singhiozzo e l’altro, mentre la stringo forte al mio petto.
Sembra così piccola e fragile tra le mie braccia.
«Lo so, tesoro» le dico accarezzandole i capelli «Ma devi provare a rimetterti in piedi e vivere anche per lui»
Non sono mai stato bravo con le parole, ma Hermione si merita questo e altro. Farei di tutto per vederla tornare a sorridere. La mia vita non avrebbe senso senza il sorriso della mia sorellina.
Rimaniamo in questa posizione per non so quanto tempo. Il respiro di Hermione sembra tornato regolare e la cosa non può che farmi piacere. So che sarà difficile andare avanti, ma sono certo che ce la farà. Non sarà mai sola, io e tutti i nostri amici saremo sempre al suo fianco per tentare di farla sorridere fino a quando non riuscirà a farlo da sola.
«Credo di essere incinta» mi dice interrompendo il mio flusso di pensieri e lasciandomi basito.
«Credo sia successo quando venne a Villa Conchiglia2» aggiunge facendomi arrossire.
Non che con Ron e gli altri avessimo pensato che avessero passato tutta la notte a chiacchierare, ma un conto è ipotizzarlo, un conto saperlo.
«Ho paura, Harry!» ammette sentendo prolungarsi il mio silenzio «Ho sempre sognato una famiglia con lui , specie dopo aver deciso di sposarci. Era la mia forza, il mio pensiero felice. Che faccio ora che lui non c'è più?»
La sua voce trema nel pronunciare queste parole e non posso evitare di stringerla un po' più forte. Anche se non ha più Fred non sarà mai sola, non finché ci sarò io. In tutti questi anni è sempre stata lei a prendersi cura di me, questa volta sarò io ad occuparmi di lei.
«Sarà bellissima! Una piccola Fred con i tuoi lineamenti.» le dico immaginando già quello scricciolo tra le braccia della mia migliore amica.
Sono certo non le farà mancare nulla e le parlerà talmente tanto di suo padre da farle pensare di averlo conosciuto.
Sorrido. Ho sempre pensato che i gemelli fossero straordinari, ma questa volta Fred si è superato. Anche se la guerra ce lo ha portato via, avremo sempre un pezzetto di lui con noi e non solo metaforicamente parlando.
«Penso anch’io che sarà una bambina» mi dice posandosi una mano sul ventre con un sorriso che mai le avevo visto sul volto.
Sarà una mamma bravissima, nonostante la giovane età.
«E poi lui aveva sempre sognato la sua prima figlia fosse femmina. Avevamo anche già scelto il nome. Si sarebbe chiamata Elettra, mentre in caso di maschio George Sirius in onore dei due uonini che per primi hanno creduto in noi» mi spiega con espressione assorta e impiego poco a capire quali pensieri gli attraversano la mente «Però credo che, se sono davvero incinta e se sarà davvero una bambina, la chiamerò Elettra Giorgia Siria. Credi che potrebbe far piacere loro?» mi chiede sorridendo lievemente emozionata e non posso che annuire.
Sono certo che George andrà in brodo di giuggiole quando saprà che sua nipote, figlia del suo gemello, porterà il suo nome. E penso che anche Sirius, da lassù, stia gongolando soddisfatto.
«Sarebbe perfetto!» rispondo posandole un bacio sulla fronte «Ora però direi di andare ad accertarci che ci sia davvero Elettra, qui» aggiungo posando una mano sulla sua, ad accarezzarle il ventre.
Hermione annuisce e, il tempo di darci una sistemata, ci smaterializziamo al San Mungo.
 
 
 
○●○
 
 
 
Sono seduto fuori dalla stanza nella quale la mia migliore amica sta per scoprire se davvero il suo sospetto sia vero. Mi sarebbe piaciuto essere al suo fianco, ma so che questo momento è solo suo. Il primo figlio è una gioia immensa e sono certo che Hermione sarà la madre migliore di sempre e ognuno di noi farà in modo che non le manchi mai nulla.
 
 
 
○●○
 
 
 
Hermione osserva con attenzione la pozione nella quale la medimaga ha lasciato cadere una goccia del suo sangue.
Era rosa. Di un rosa così vivo da far male agli occhi.
Una lacrima le riga il volto a quella vista, mentre un sorriso sereno le dipinge le labbra.
«Congratulazioni, signorina Granger!» le dice la donna «È incinta di una bambina e, a giudicare dal colore della pozione, è in perfetta salute»
Incinta. Avrebbe portato sempre una piccola parte di Fred con sé.
 
 
 
○●○
 
 
 
Nel momento in cui la vedo uscire dallo studio un sorriso enorme mi si dipinge sulle labbra, ma non faccio in tempo a dir nulla che me la ritrovo tra le braccia.
Ride, Hermione, e io non posso che ridere con lei. Quanto mi era mancata la sua risata.
«Elettra Georgia Siria Weasley-Granger non vede l’ora di conoscere lo zio» dice con voce emozionata accarezzandosi la pancia con affetto.
Sorrido piegandomi all’altezza del suo ventre strappandole una risata. Sto per avere la prima chiacchierata con la mia bellissima nipotina e sono emozionato come uno scolaretto alla prima cotta!
«Ciao, piccola» sussurro strappando un sorriso alla mia amica «Io sono zio Harry e ti sto aspettando qui insieme alla tua mamma e a tutti tuoi zii. Siamo una famiglia un po' strampalata, ma sono certo nessuno ti amerà allo stesso modo» le dico nel modo più dolce possibile «Tu vedi non farci aspettare troppo e non far impazzire la mamma o saranno cavoli amari per tutti noi!»
Hermione ride alle mie parole e non posso evitare di restare incantato al suono della sua risata. La mia vita non sarebbe la stessa senza questo suono melodioso.
«Non starlo ad ascoltare» dice sorridendo mentre io mi rialzo «Ma preparati a conoscere quello che diventerà il tuo zio preferito e tutto il resto della famiglia» aggiunge e mi ci vuole un attimo a capire di chi sta parlando.
La piccola Elettra sarà il dono in grado di risollevare sia lei che George, né sono sicuro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
Note:
1. L’incantesimo di memoria fatto ai suoi genitori èirreversibile. Hermione Granger nel mondo babbano non è mai esistita di conseguenza la casa che era dei suoi genitori non può toccarla. Non si sente pronta per recarsi alla Tana, ogni angolo in quella case le ricorda momenti vissuti con lui che non si sarebbero mai ripetuti. Quindi dopo la guerra ha chiesto ospitalità ad Andromeda. Le due donne, con l’aiuto di Teddy, stanno tentando di curare le ferite del cuore che la guerra ha lasciato loro.
2. Dopo la fuga da Malfoy Manor, il Trio trovò riparo a Villa Conchiglia. Bill corse ad avvertire la sua famiglia non appena le condizioni di Hermione si stabilizzarono. Fred tornò indietro con lui, dopo aver discusso con tutta la famiglia. Voleva essere al suo fianco, voleva accertarsi che nonostante tutto stesse bene, fosse ancora lei.
 
 
 

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Capitolo 5
*** Quando Lui vive in Te ***


 
Quando lui vive in lei
 
 
 
 
Mi chiamo Elettra Giorgia1 Siria2 Granger-Weasley3. Lo so, il mio nome è tutto un programma, ma alla fine non lo usa nessuno per intero. Gli amici mi chiamano Letty, tutto il resto del mondo Elettra Weasley. Molto meglio, non credete? Ma ciancio alle bande 4, o come si dice, oggi, è un giorno speciale. È il primo settembre duemiladieci5 e ho undici anni! Perché sono così felice? Mi pare ovvio!  Finalmente ho raggiunto l’età adatta per intraprendere la mia meravigliosa avventura tra le mura di Hogwarts, la miglior scuola di magia del mondo.
Perché sono così entusiasta di andare a scuola, vi state chiedendo? Ma perché Hogwarts non è una semplice scuola! Hogwarts è stata, negli anni, il teatro che ha accolto vere leggende viventi come Albus Silente, Newt Scamander, i Malandrini e tanti altri. E poi dove la trovi un’altra scuola con passaggi segreti che ti portano anche fuori dal castello, un albero con istinti omicidi, una foresta e un lago pieni di creature potenzialmente mortali?
Sarà letteralmente uno spasso!
E se ciò non bastasse, non sarò sola, con me ci sarà Rem! Chi è Rem? Il più fantastico migliore amico che potessi desiderare!
Ted Remus Lupin, che tutti chiamano Teddy, ma io sono speciale, quindi lo chiamo Rem, è il mio compagno di giochi, il mio confidente e il mio partner nel progettare scherzi ai danni di tutta la famiglia. Siamo cresciuti insieme praticamente. Lui ha solo un anno più di me ed essendo orfano di entrambi i genitori è stato cresciuto dalla nonna e dalla famiglia Weasley. Anche io e la mamma abbiamo abitato con nonna Meda6, quindi con Rem, più che amici siamo fratello e sorella, cosa che a Tori sembra proprio non andare giù.
Eh già, mia cugina da parte di padre, Victoire Fleur Weasley ha sempre avuto una cotta spropositata per il mio migliore amico e ha sempre invidiato il nostro rapporto anche perché tra lo scegliere di prendere un the con lei o l’organizzare uno scherzo al mio fianco, Rem ha sempre preferito me.
Ma è una cosa normale, come dice sempre zio George, tra figli di Malandrini ci si comprende. E si dia il caso che entrambi i nostri padri lo fossero.
Sorrido a quel pensiero. Mi sarebbe piaciuto conoscerli. Mamma, gli zii e i nonni7 non fanno altro che raccontarci di loro. Dovevano essere una forza e spero tanto di rendere papà orgoglioso di me.
«Ehi, Sir» mi richiama il mio migliore amico entrando nella mia stanza con la sua inconfondibile chioma turchese, caratteristica dei suoi momenti di gioia «Sei pronta?»
Ted è l’unico a potermi chiamare in quel modo. Ricordo che la prima volta che zio Harry ci sentì apostrofarci con tali nomi si commosse. Fu zio Ron a raccontarci che per un attimo, in noi, gli era parso di rivedere coloro da cui li avevamo presi e si era sentito sopraffatto, perché, a detta dello zio, alle volte siamo davvero identici a loro.
«Puoi giurarci!» gli rispondo con il migliore dei miei ghigni vedendone comparire uno uguale sul volto del mio amico.
Zio George sarebbe fiero di noi se ci vedesse in questo momento.
 
 
 
○●○
 
 
 
Non avrei mai immaginato che la banchina fosse così affollata. Eppure nel momento in cui ho attraversato il muro che mi separava dal mio primo viaggio a Hogwarts sono rimasta a bocca aperta. Ci sono davvero tantissime persone!
Mi guardo intorno curiosa, mentre con le dita intrecciate a quelle di Rem mi faccio strada nella mischia seguendo la mamma che, spingendo il carrello con i nostri bauli, ci apre la strada e ci lancia sempre occhiate apprensive.
Sollevo gli occhi al cielo a quel comportamento. La mamma è fin troppo esagerata alle volte, però sono davvero orgogliosa di lei.
È una donna incredibile e non solo perché è una degli eroi della guerra. No, è una mamma straordinaria. Mi ha cresciuta con tutto l'amore del mondo, senza farmi mancare mai nulla. Mi ha fatto da padre e da madre, ma non ha mai preteso di sostituirsi a papà, anzi. Per lei ogni occasione è buona per parlarmi di lui e io adoro quei momenti. Mi piace accoccolarmi al suo fianco e lasciarmi cullare dal dolce suono della sua voce mentre ripercorre momenti di vita vissuta. Lei e papà dovevano essere davvero una coppia affiatata. Avrei voluto conoscerlo davvero, non solo grazie ad un album di foto e una lapide. 
«Siete sicuri di aver preso tutto?» ci chiede per la duecentesima volta la mamma, riportandomi con i piedi per terra.
Abbiamo appena caricato i nostri bauli sul treno e tra pochi minuti dovremo salire anche noi se non vogliamo restere in stazione e personalmente non ne ho nessuna intenzione!
«Sì, zia, non preoccuparti!» le risponde Rem.
Ha sempre avuto più pazienza di me ed in questi casi è davvero meglio che sia lui a parlare. Non voglio mettermi a discutere con lei prima di partire.
Mamma annuisce mentre ci guarda.
Ha gli occhi lucidi, ma sta cercando di trattenersi.
Io e Teddy ci scambiamo un sorriso d’intesa vedendola in quelle condizioni e la stritoliamo nel nostro abbraccio facendola ridere prima di ricambiarlo.
Vorrei davvero che questo momento non finisse mai. Adoro sentire il calore delle due persone più importanti della mia vita avvolgermi, ma il fischio del treno ci interrompe.
È il momento di salutarsi.
«Mi raccomando, cercate di non far saltare per aria la scuola» ci ammonisce strappando ad entrambi una risata «E vedete di mettervi sotto con i libri» aggiunge lanciando un’occhiata d’ammonimento più a me che al giovane Lupin.
Lui è sempre stato uno studente diligente, sono io quella con poca voglia di studiare, nonostante il gran cervello che mi ritrovo, come mi dice tutte le volte nonna Molly8. Peccato che puntualmente intervenga zio George e faccia notare che con me la mamma è caduta male, sono la degna figlia di mio padre.
Sorrido a quel pensiero mettendo su la mia espressione più angelica per tentare di tranquillizzarla.
Peccato che la mamma mi conosca come nessuno e non si faccia ingannare.
«Sono fiera di voi e lo sarebbero anche loro!» ci dice prima di stringerci in un ultimo abbraccio.
Io e Rem sorridiamo a quelle parole. La mamma sa sempre cosa dire per farci stare bene.
«Ti vogliamo bene!» le diciamo in coro prima di scoccarle in contemporanea un bacio per ciascuna guancia e avviarci sul treno.
Sta per iniziare una nuova avventura e non vedo l’ora di viverla!
 
 
 
○●○
 
 
 
«Non credi sia ora di tornare a casa?»
Un uomo dai ribelli capelli rossi si avvicina sorridendo all’unica donna rimasta sulla banchina.
L’espresso per Hogwarts è ormai partito da venti minuti, però Hermione Granger non sembra intenzionata a volersi muovere da lì.
«Ho paura» ammette la donna stringendo le braccia sotto il seno in un muto abbraccio che sembra voglia rincuorarla.
George le sorride posandole un braccio sulle spalle, avvicinandola al suo corpo. Non ha bisogno di altre parole. Lui, come Fred, è sempre riuscito a decifrare quell’enigma che era e sempre sarà Hermione Granger.
«Vedrai che Natale arriverà presto e sono quasi sicuro che le lettere della Mcgranitt non ti faranno sentire la loro mancanza» commenta il rosso riuscendo a strapparle un sorriso.
Perché in fondo ha ragione. Se non fosse per il fatto che è stata lei a partorirla, Hermione avrebbe potuto tranquillamente pensare che Elettra non fosse sua figlia. Era una piccola Fred al femminile e ringraziava ogni giorno per questo. Averla in giro per casa era un po' come avere lui al suo fianco. Letty era la cura per il suo cuore malato e la sua gioia più grande. Non riusciva nemmeno ad immaginare cosa ne sarebbe stato della sua vita con la fine della guerra se non avesse avuto quell’esserino di cui occuparsi.
Elettra era stato il più bel regalo che Fred le avesse mai fatto e non avrebbe mai smesso di ringraziarlo.
«Quante possibilità ci sono che venga smistata in Grifondoro?9»
È Hermione a porgere la domanda, mentre stretta nell’abbraccio del suo cognato preferito10 si allontanano finalmente dalla stazione entrambi con il sorriso sulle labbra.
Perché anche se l’assenza di Fred era una ferita ancora sanguinante nei loro cuori, avevano una piccola streghetta pestifera a ricucirli e non potevano desiderare niente di meglio.
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
1. Giorgia in onore di George. Hermione sapeva che se Fred avesse avuto un figlio maschio lo avrebbe chiamato come il gemello. Essendo morto durante la guerra, non potrà avere altri figli all’infuori di Elettra, quindi Hermione ha deciso di dare il nome del cognato alla figlia. Non le ha dato il nome del padre perché ritiene che tocchi a George chiamare il proprio figlio maschio con il nome del gemello.
2. Siria in ricordo di Sirius. È stato lui a far aprire gli occhi ad Hermione sui loro sentimenti quindi alla ragazza sembrava giusto ricordarlo.
3. Sì, si sono amati. Sì, Hermione non potrà mai dimenticare Fred. Sì, i Weasley sono anche la sua famiglia. Ma Hermione è fiera delle sue origini e, non essendo riuscita a restituire la memoria ai suoi genitori, è l’ultima Granger in circolazione. Quindi, essendo Letty la fotocopia di suo padre, voleva darle anche qualcosa di suo e il cognome le è parsa la scelta migliore.
4. Letty adora i modi di dire babbani, ma non li ricorda e spesso tende a stravolgerli.
5. È nata il 21 gennaio 1999.
6. Alla fine della guerra, Hermione era devastata. Fred era morto lasciandole un profondo vuoto nel cuore che solo Letty è riuscita a riempire. L’incantesimo di memoria fatto ai suoi genitori era irreversibile. Non sapeva dove andare. La casa nella quale è cresciuta non le spettava perché nel mondo babbano lei non era mai esistita. La Tana la soffocava senza Fred. Andromeda fu la svolta alla sua vita. Anche lei devastata dalle perdite subite la accolse in casa e le due donne con l’aiuto di Teddy prima e Letty dopo provarono a curarsi le ferite a vicenda.
7. Per zii intendo l’intera famiglia Weasley, più un Paciock e un Jordan, e rispettivi consorti. Per nonni Arthur e Molly Weasley e Andromeda Tonks.
8. Hermione e Fred sono geniali. Hanno usato la loro intelligenza per motivi diversi, ma nessuno lo ha mai negato. Letty ha ripreso la genialità da entrambi ma la poca voglia di mettersi sui libri del padre.
9. In casa Weasley si erano aperte le scommesse. Se Ted contro tutte le loro aspettative era finito in Tassorosso, Elettra in quale casa sarebbe stata smistata?
I nonni Weasley, Bill, Ron, Lee, Lavanda (moglie di Ron), Audrey,  Hannah (moglie di Neville) e Angelina (moglie di Lee), puntavano su Grifondoro.
Fleur, Victoire, Charlie, Percy, Ginny e Neville ritenevano fosse una Corvonero.
Melody (moglie di Charlie), George, Luna (moglie di George), Teddy, Harry e nonna Meda erano convinti sarebbe finita in Serpeverde.
10. Da quando Hermione e Fred avevano iniziato a frequentarsi anche il rapporto tra la prima e George era mutato. Avevano trovato un loro equilibrio e si volevano moltissimo bene. Alla morte di Fred sono stati l’uno la spalla dell’altro. George è il padrino di Elettra. Hermione è la testimone di nozze di George e la madrina del suo primogenito, Fred Newton Weasley, di ormai quattro anni.
 

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