RWBY remake

di Barragan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 01 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 02 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 01 ***


UFFICIO DI OZPIN

 

Dalla vetrata in cima alla torre della Beacon, poggiato con entrambe le mani sul suo bastone da passeggio, Opzin osservava le luci della città di Vale in lontananza. Come ogni notte da diverso tempo aspettava l’arrivo di uno dei suoi agenti migliori per fare rapporto, possibilmente portando buone notizie. Non ci vollero che pochi minuti prima che il suono delle porte dell’ascensore apertesi seguite da un’odore ben poco gradevole segnalassero al preside l’arrivo dell’uomo atteso.

- Oz. -, lo chiamò.

Giratosi vide un Qrow dai vestiti laceri, macchiati di nero pece e rosso sangue, incrostati di sporcizia, il mantello strappato, una barba cresciuta dai mesi in missione. Capelli arruffati e sporchi ed un piede parzialmente alzato, evidentemente ancora troppo ferito perché l’Aura potesse averlo già guarito. Si reggeva, ingobbito dalla stanchezza, alla sua arma in forma di falce. Alla destra della larga scrivania intarsiata Glynda aveva accolto l’arrivo del cacciatore con un’espressione di malcelato disgusto, considerava irrispettoso, se non proprio oltraggioso, presentarsi ad Ozpin in quello stato per nulla dignitoso.

- Anch’io sono contento di vederti, Glynda. -,  le disse ironico.

- Dovresti essere in una doccia invece che in quest’ufficio. -, replicò lei con gli occhi ridotti a fessure.

Qrow infilò la mano nelle tasche, trovò la fiaschetta e quando l’assenza d'alcol gli ricordò di non essersi rifornito la ripose con una sonora imprecazione nella stessa tasca da cui l'aveva presa.

- Come ti permetti!? Lascia certe volgarità fuori da questo luogo! -, quasi urlò Glynda.

- Me ne importerà qualcosa dei tuoi problemi con la mia presenza quando Oz ti avrà dato le mie stesse missioni e ti vedrò tornare su quei tacchi a spillo con quella gonna ancora integra. -

A sentire ciò la donna arrossì e strabuzzò gli occhi prima di stringerli di nuovo e aggrottare le sopracciglia in un misto di crescente rabbia e imbarazzo, mentre la sua Aura violacea iniziava a muoversi lentamente attorno alla sua figura e la sua presa sul frustino si stringeva.

- Glynda, passa a Qrow la mia sedia, cortesemente. -, intervenne Ozpin.

- Ma..! -, iniziò a replicare ella prima che un’occhiata ammonitrice del preside le bloccò le parole in gola.

Ciononostante la donna incrociò le braccia e continuò a fissare il presidente con sguardo offeso, mentre la rabbia sbolliva e la sua Aura tornava a scomparire. Poi non riuscì a sostenere lo sguardo e si voltò nella direzione opposta.

- Capisco che Qrow non abbia un atteggiamento di tuo gradimento, ma per mesi ha svolto, come richiesto da me, più dei normali compiti di un cacciatore perciò dargli qualcosa su cui sedere è il minimo da parte nostra. -

Glynda cedette e fece levitare la sedia in legno intarsiato di Ozpin da dietro alla scrivania fin dietro a Qrow, per poi spingerla in avanti all’improvviso per farci letteralmente cadere sopra il cacciatore.

- Bene Qrow, aspetto solo che tu mi dica com’è andata la missione. -, lo incitò il preside.

- Male, - replicò lui, - Ho provato a seguire in volo stormi di Nevermore per localizzare la posizione di Salem ma più mi allontanavo dalla costa verso non so dove e meno riuscivo a mantenere la trasformazione, ad un certo punto ricordo d’essere svenuto e caduto in mare, ho dovuto abbandonare la ricerca. Riguardo alla White Fang sono solo riuscito a sentire il nome “Adam Taurus” ripetuto più volte, ma le conversazioni dovevano essere in qualche tipo di codice perché non avevano senso. Nessuno dei miei contatti sono riusciti a sapere nulla, anche perché i pochi che hanno provato ad infiltrarsi nell’organizzazione non hanno più fatto sapere nulla. Un altro nome che ho sentito un paio di volte è “Roman Torchwick”, e credo che qualche affare nella città qua sotto quel branco di esaltati ce l’abbia. Per quanto riguarda i Grimm le cose sono molto peggiori del previsto; non solo ci sono molti più Grimm anziani in giro, ci sono anche specie che non avevo mai visto in più di dieci anni di carriera! Poi ho sentito storie di uomini rapiti dai Grimm e poi ritornati impazziti e parzialmente trasformati in Grimm essi stessi. All’inizio non ci volevo credere, poi ho visto uno di quegli abomini, e credimi Oz, esistono davvero. Ho dovuto eliminare anche un giovane cacciatore con soltanto la testa ancora umana, il resto era una massa amorfa di occhi rossi e arti scheletrici. -

Calò a quel punto un pesante silenzio in cui sia Qrow che Glynda avevano gli occhi puntati sul preside, in attesa di una qualche risposta che potesse dar loro la speranza che la situazione non stesse davvero precipitando.

- Salem, che diamine stai combinando? -, si chiese tra sé e sé Ozpin, - Considerato che sei stato capace di sistemare i nuovi Grimm e questi strani ibridi che hai trovato lungo la strada, possiamo definirli un problema gestibile e non c’è bisogno di allarmarsi troppo. Per quanto riguarda la White Fang è chiaro che dobbiamo capire chi siano questi Adam e Roman. -, disse.

Qrow e Glynda non sembravano particolarmente rassicurati dalle parole del preside, ma il fatto che avesse considerato sapere di più sulla White Fang una priorità quantomeno li aiutò a mettere da parte il pensiero che la comparsa di quest’ibridi potesse costituire una seria minaccia.

- Ma che mi dici di tua nipote? Ho sentito da Taiyang che è la più promettente dell’accademia e non di poco. -, cambiò argomento Ozpin.

Qrow alzò le sopracciglia in un’espressione sorpresa visto quanto non si aspettasse un cambio d’argomento così repentino, anche se passare ad un argomento più leggero e concreto non gli dispiaceva affatto, soprattutto se si trattava della sua adorata nipotina.

- Tay ha ragione da vendere! -, replicò il cacciatore, - Con tutti gli allenamenti che ha fatto con me quella piccola peste è su un altro livello rispetto agli altri, sarebbe più capace persino degli alunni dell’ultimo anno. -

- Mi fa molto piacere sentirlo, pensavo di farla partecipare in via straordinaria all’Iniziazione, immagino tu non abbia nulla in contrario. -

- Nei due anni che mancano potrebbe migliorare ancora e arrivare qui ancora più preparata, l’Iniziazione non è comunque un esame facile. -

- Dalle tue lodi sulle sue capacità pensavo che avessi più fiducia in lei, e comunque avresti il mio permesso di starle accanto in forma di corvo per tutta la durata di entrambe le prove. Con la tua presenza sono sicuro che non correrebbe il minimo rischio. -, cercò di convincerlo Oz, - E non possiamo permetterci di aspettare altri due anni per addestrare la nostra arma migliore all’uso del suo potere. -, omise.

Qrow si sentì punto nell’orgoglio da quell’insinuazione, giacché la sua sicurezza nelle capacità della nipote era forse anche più di quello che un qualsiasi parente avrebbe avuto. Era successo negli anni scorsi che alcuni giovani avessero perso la vita durante l’Iniziazione, era quindi solo per un istinto di protezione nei confronti della giovane che aveva espresso un dubbio. Ma come poteva negare un salto di qualità alla sua aspirante cacciatrice preferita sapendo che le sarebbe sempre stato accanto? Espresse quindi il suo supporto all'idea di Ozpin.

- Avviserò Tai dell’arrivo dell’aeronave per la Beacon domani mattina. -, concluse la discussione Oz, - Grazie di tutto. -, lo congedò.

Qrow rispose con un grugnito stanco, raggiunse l’ascensore zoppicando e l’ultima cosa che vide prima che le porte si chiusero fu Ozpin sedersi  sulla seggiola tornata nella sua posizione originaria.

- E se Ruby dovesse ritirarsi o fallire le prove? - Chiese la donna dopo qualche minuto.

- Credi che avrei insistito tanto per la sua partecipazione all’Iniziazione se non la volessi nella mia accademia a tutti i costi? -

 

 

ANFITEATRO DELLA BEACON

 

Tra la folla di giovani volti ammassati davanti al palco Ozpin leggeva emozioni d’ogni tipo; dall’annoiato di chi si era già pentito della propria scelta e non attendeva altro che iniziare l’Iniziazione per ritirarsi subito, all’eccitato di chi avrebbe affrontato qualunque prova con entusiasmo prima ancora di conoscerla. Da una parte provava una certa ammirazione per quest’ultimi, così coraggiosi e positivi, proiettati verso un futuro radioso non ancora avvenuto. Da un’altra provava la pena di chi quei volti li aveva innumerevoli volte visti cambiare, quando una parte delle loro aspettative, se non tutte, andavano inevitabilmente a infrangersi con la realtà della vita da cacciatore. Ripensò a quanto gli aveva detto Qrow la notte prima; chissà cosa pensava da giovane quell’ibrido, un tempo cacciatore, che aveva perso la sua umanità? Aveva anche lui quel volto carico di speranza e gioia prima di ritrovarsi vittima del peggiore degl’incubi? Con un sospiro tornò al presente, si sistemò gli occhialini con un dito, si schiarì la gola, sistemò il microfono e montò un’espressione bonaria e spensierata in attesa che anche le ultime voci si acquietassero.

- Giovani cacciatori e cacciatrici, - cominciò, - nella giornata di oggi e domani affronterete due prove, le quali costituiscono l’Iniziazione per diventare ufficialmente studenti della mia prestigiosa accademia. Entrambe avranno luogo nella Foresta di Smeraldo e basterà il superamento di una sola delle due perché la vostra Iniziazione sia considerata superata. La prima consisterà in una simulazione di caccia all’uomo; a partire da uno di voi scelto casualmente ci sarà un elemento, che chiameremo “preda”, che ricoprirà il ruolo di colui che dev’essere trovato e sconfitto. Quando ciò accadrà la prova verrà momentaneamente interrotta e la qui presente Glynda vi riposizionerà uno per volta in un punto sconosciuto agli altri, dopodiché inizierà un nuovo round in cui colui che ha sconfitto precedentemente la preda ricoprirà lui stesso quel ruolo. Prima della prova vi verrà inserito sotto pelle un microchip che agirà da segnalatore di posizione e da misuratore d’Aura. Quando l’Aura della preda calerà abbastanza da far si che si possa considerare sconfitta tale chip cambierà colore e suonerà, quello sarà il segnale che il round è terminato. Non ci sono regole su come agire; potete decidere di muovervi da soli o organizzare cacce di gruppo, valutate bene i pro e i contro e a voi la scelta. Il superamento della prova dipenderà da quanto tempo sarete preda senza essere sconfitti e da quante prede riuscirete a sconfiggere. L’unico divieto durante lo svolgersi della prova è quello di causare disabilità permanenti o morte agli altri partecipanti. Concludo augurandovi buona fortuna da parte di tutto il corpo docenti, ora vi prego di accomodarvi nei vostri alloggi temporanei. -

Dopo aver concluso il suo discorso Ozpin rimase sul palco ancora per qualche minuto, assicurandosi che il personale non docente dell’accademia iniziasse ad accompagnare gli aspiranti cacciatori. Sapeva che molti di loro avrebbero già voluto conoscere le regole della seconda prova, ma preferiva non dare loro ragione di distrarsi pensando al secondo passo senza neanche aver fatto il primo. Aveva notato come, durante la sua spiegazione, molte facce prima annoiate si erano fatte attente, e molte prima eccitate si erano mostrate deluse. Chi credeva che l’Iniziazione fosse solo una formalità probabilmente si era ricreduto, così come chi pensava che avrebbero affrontato subito orde di Grimm.

- Ora sentiamo cosa mi può dire il caro generale. -, pensò Ozpin poco dopo, mentre si dirigeva nuovamente nel suo ufficio seguito da Glynda.

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Capitolo 2
*** Capitolo 02 ***


UFFICIO DI OZPIN

 

Ritornato seduto dietro la scrivania Ozpin toccò il vetro dello scroll un paio di volte prima di poggiarlo sopra il mobile con lo schermo rivolto verso l’alto, pochi secondi dopo ne scaturì una proiezione olografica celestina con al centro il volto squadrato del generale Ironwood.

- Saluti, generale. -, lo accolse il preside.

- Saluti, ho condotto le ricerche che mi hai chiesto su Jaune Arc e non risulta che abbia frequentato alcuna accademia, sono false credenziali. -

Ozpin non ne fu realmente sorpreso, non era la prima volta che gli capitava una cosa del genere nella sua carriera da preside, né la prima volta, in generale, nell’arco delle sue molte reincarnazioni che una persona si fingesse qualcun altro per ottenere ciò che non avrebbe potuto altrimenti. Da una certa prospettiva non considerava la cosa un motivo necessariamente valido per non accettare la sua candidatura all’Iniziazione, in fondo se aveva comunque acquisito per altre vie le capacità per essere un cacciatore avrebbe superato almeno una delle due prove. Non che non fosse comunque comprensibile il suo tentativo di provarci sperando soltanto nella fortuna, in fondo poco prima aveva parlato solo della prima prova.

- Lei farebbe mai partecipare ad una simulazione di guerra un soldato che non ha alcuna garanzia d’essere preparato almeno quanto gli altri? -

Nonostante Ozpin fosse ben consapevole che nulla garantiva la sopravvivenza a lungo termine anche del futuro studente migliore, era titubante ad ammettere qualcuno che, per quanto ne sapeva al momento, nella migliore delle ipotesi non avrebbe avuto la fortuna di superare la prima prova e nella peggiore avrebbe incontrato la morte nella seconda. Sperava nell’esperienza e mentalità militare del generale per avere una risposta.

- Spianare la strada ad una possibile buona risorsa vale il rischio di facilitare il suicidio a un folle. -, replicò secco Ironwood.

Ozpin fece una smorfia con la bocca; non poteva negare che da un punto unicamente utilitaristico il generale avesse ragione, ma una tale svalutazione della vita di un uomo non era parte della sua mentalità.

- Comunque sia, - ricominciò Ironwood, - ho fatto ulteriori ricerche sul suo conto per altre verifiche e ho trovato solo che è un discendente di un eroe della Grande Guerra, ma non so se ti possa interessare. -

- Dipende di quale eroe stai parlando. -

- Un certo Augustus Arc. -

- L’Ègida di Mantle. -, pensò Ozpin.

Quello era il soprannome con cui il condottiero nominato dal generale era diventato noto dopo il conflitto, leggenda voleva che l’armata guidata da quell’uomo avesse vinto ogni battaglia senza perdere mai nemmeno un uomo. Tutti coloro che avevano avuto la sfortuna di combattervi contro, e la fortuna di disertare in tempo per sopravvivere, raccontavano che i soldati sotto il suo comando erano avvolti da una luce che li rendeva intoccabili. Che quelle storie fossero solo esagerazioni dei perdenti per mistificare una semplice superiorità militare dell’armata di Augustus era sicuramente possibile, ma Ozpin non sarebbe stato sorpreso di scoprire che ciò avesse avuto a che fare con la Semblance del condottiero. Il preside non era del tutto estraneo a quell’uomo, egli salvò la vita ad una delle sue precedenti incarnazioni durante un pestaggio da parte di rivali d’affari, in un momento in cui la mente del corpo che l’ospitava ancora lo rifiutava. Durante la successiva conversazione con il suo salvatore era venuto a sapere che il più grande sogno del condottiero nei confronti dei suoi discendenti era che potessero anche loro contribuire alla difesa della loro patria come cacciatori, desiderio la cui possibilità Ozpin in quel momento aveva la capacità di realizzare.

- Conosco qualcuno che ha un debito con Augustus e mi ha chiesto di ripagarlo per conto suo, credo che seguirò il tuo consiglio, grazie -

- Di nulla. -, dopo aver detto ciò il generale chiuse la conversazione.

 

 

 

FORESTA DI SMERALDO

 

- Sei la preda. -, sentenziò nell’orecchio di Ruby la voce proveniente dall’auricolare.

- Perfetto, devo solo scappare abbastanza a lungo da superare la prova. -, pensò la ragazza.

Non ebbe che pochi minuti per decidere in che direzione dirigersi prima che un urlo bellicoso dall’alto l’avvisò della ragazza dai capelli rosa con il grosso martello che, tenuto sopra la testa con le entrambe le mani, stava per calarle addosso. Ruby prese Crescent Rose in forma di fucile e saltò prima di sparare due colpi e sfruttare il rinculo dell’arma per allontanarsi. Un attimo dopo il martello toccò terra con un rombo, creando un grosso buco centrale e numerose crepe seghettate tutt’intorno, grossi pezzi di terreno erboso si alzarono di diversi metri. Appena Ruby toccò terra si voltò per evitare la lotta e ricominciare la corsa, ma si trovò davanti un ragazzo dai lunghi capelli neri ed i tratti orientali che non esitò a scattare verso di lei, braccio allungato e dita tese dirette al plesso solare della ragazza. Ella lo evitò trasformando sé stessa e la sua arma in petali di rosa e oltrepassandolo nel processo, prima di tornare umana e scattare alla propria destra sfruttando il rinculo di Crescent Rose. Per seminarli ulteriormente Ruby iniziò a saltare rapida di ramo in ramo, sfruttando la copertura delle fronde. Ben presto iniziò a sentire il rumore di tronchi spezzati e capì che i due erano ancora al suo inseguimento, ad un certo punto sentì il rumore del vento spostato da un oggetto in avvicinamento alle sue spalle, si voltò a mezz'aria e vide un grosso pezzo di tronco roteare verso di lei. Sfruttò di nuovo la sua Semblance per evitare l’impatto all’ultimo momento e fece appena in tempo a disattivare il suo potere che si vide un secondo tronco volarle addosso, quindi sparò un colpo verso l’alto che la verso il basso, evitandolo. Fece appena in tempo ad atterrare che Ren la intercettò con un colpo di palmo a cui Ruby oppose Crescent Rose tenuta con entrambe le mani, l’impatto fu abbastanza forte da spingerla indietro per diversi metri. Il ragazzo non perse tempo e saltò in aria con l’intenzione di atterrarle sopra con un calcio volante, Ruby mutò Crescent Rose in forma di falce e rispose all’assalto con un fendente orizzontale verso l’alto. Allora il corvino cambiò la sua posizione a mezz’aria ritirando la gambe tesa e ponendo il corpo in orizzontale con una piroetta, la lama dell’arma di Ruby sfiorò l’abito di Ren un attimo prima che quest’ultimo le atterrasse a meno di un metro di distanza. Prima ch’ella potesse reagire Ren la colpì con un colpo di palmo al mento, seguito da un colpo a dita tese al plesso solare con l’altra mano ed una ginocchiata al basso ventre. Il primo colpo la disorientò, il secondo le mozzò il respiro e le fece mollare la presa sull’arma ed il terzo la spinse a rotolare per terra per diversi metri. Ruby si stava ancora rialzando quando sentì dei passi avvicinarsi ed il suono di metallo contro metallo quando la investi una folata di vento con un profumo familiare. Un sorriso comparve sul suo volto quando alzatasi del tutto vide la figura della sorella ergersi davanti a lei a sua difesa. Con tutta calma riprese Crescent Rose ancora a forma di falce e si posizionò affianco alla sorella, nel frattempo Ren veniva raggiunto da Nora.

- Come stai messa con l’Aura? -, chiese Yang, mentre levava la sicura a Ember Celica con uno scatto metallico.

- Credo di averne ancora più della metà. -

- Più tempo sprechi a permetterle d’essere la preda e minore ne hai te per sconfiggerne altre e superare questa prova. -, le fece notare il corvino.

- Se è per aiutare mia sorella è tempo ben speso. -, replicò la bionda.

Ren partì all’attacco e Yang scattò a sua volta verso di lui mentre Ruby cercava di prendere la distanza per garantire alla sorella fuoco di copertura per proteggerla da Nora, che però ignorò il duello di Ren e Yang, saltò in corsa, pose il martello a testa in giù e vi si appoggiò sopra attivando i razzi dietro la testa dello stesso. Vedendosi volare contro la ragazza dai capelli rosa e capendo che Yang era troppo impegnata per aiutarla, Ruby lasciò la posizione per sparire tra gli alberi dietro di lei seguita da Nora.

Yang tentò una breve sequenza di ganci sia destri che sinistri che colpirono solo l’aria, seguirono un diretto destro e poi uno sinistro che non fecero contatto. Dopo l’ultima schivata Ren rispose con un rapidissimo pugno al costato, seguito da un colpo di palmo al ventre che gli diede la distanza necessaria per alzare una gamba e piegare il ginocchio prima d’eseguire un calcio che colpì Yang nello stesso punto, spostandola di vari metri.

- Possiamo terminare qui il nostro scontro. -, disse Ren a quel punto, tornando ad una posizione rilassata.

Egli non sentiva più il suono del martello di Nora né del fucile di Ruby, segno che si erano allontanate abbastanza da non essere più possibile per Yang raggiungerle in tempo per salvare la sorella dalla sua compagna, o chiunque altro si fosse aggiunto a lei nella caccia. Si appoggiò con la schiena ad un albero al limitare dello spiazzo erboso in cui avevano lottato, sotto lo sguardo incredulo e sempre più rabbioso di Yang.

- No no no no e no! -, disse con voce sempre più alta lei, - Tu adesso torni la e io finisco di spaccarti il culo, brutto stronzo! -

Nel farlo si era avvicinata a lui così tanto da avergli praticamente urlato in faccia con il volto ad un palmo dal suo naso. Incontrare un altro combattente a mani nude le aveva dato una voglia di scatenarsi ed un’eccitazione come non sentiva da molto tempo. Se poi quel qualcuno era anche un avversario così ostico da riuscire a metterla alle strette non avrebbe rinunciato a quella lotta per nulla al mondo, considerato quando lei amava mettere alla prova i suoi limiti in combattimento. E lei non era una persona che accettava facilmente decisioni che non le piacevano.

Ren osservò quell’escalation di rabbia con il sopracciglio alzato ed il volto sorpreso di un adulto che non capisce l’improvviso urlare di un bambino a cui hanno appena levato il gioco preferito. Ad un certo fu distratto da una pressione di qualcosa di grosso e morbido sul suo petto, guardò in basso e vide i prosperosi seni della ragazza spingere sul suo corpo, neanche molto nascosti dalla scollatura del vestito. Appena Yang si rese conto della cosa si mosse indietro più veloce che mai coprendosi con un braccio, mentre solo i prontissimi riflessi del corvino gli permisero d’evitare lo schiaffo, potenziato dalla Semblance della ragazza, che gli stava arrivando.

- Dopotutto combattendola ora posso sapere se potrò affrontarla da solo se sarà lei la preda, potrei non aver visto abbastanza. -, pensò Ren.

Egli si posizionò da un lato dello spiazzo, si mise in posizione da combattimento e fece segno con le dita a Yang di venirlo ad affrontare.

- Stupiscimi. -, le disse.

Un largo sorriso comparve sul volto di Yang che, quasi saltellando, si posizionò ad un paio di metri dall’avversario.

- Il round è terminato, - vennero informati in quel momento tramite gli auricolari, - la preda è Nora Valkyrie. -

Con un grido di frustrazione Yang diede un pugno a terra facendo partire un colpo da Ember Celica a rimarcare il suo stato d’animo.

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