Alfred e Drummond - Finally Toghether

di Brylliant88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La lettera ***
Capitolo 2: *** La cena ***
Capitolo 3: *** Il parco ***



Capitolo 1
*** La lettera ***


Edward Drummond stringe tra le mani una piccola lettera scritta da Lord Alfred. Dopo la disastrosa cena di pochi giorni prima questa gioia non se l'aspettava proprio. Alfred vuole rivederlo a cena, stasera. Drummond sorride perché vuole andarci e ci sarà. Costi quel che costi. 

 

Dopo quel bacio fugace in Scozia le cose per entrambi erano decisamente cambiate e quelli che per anni erano stati solo sguardi e sorrisi ora non bastavano più. 

 

Edward si guarda in giro intascando la lettera. Sul viso ancora impresso il sorriso. 

 

Prima c'era un'altra cosa importante da fare: partecipare al dibattito per l'abolizione della legge sul grano. È suo compito affiancare il primo ministro nonostante il suo pensiero ora sia da tutt'altra parte. Lord Alfred starà attendendo con impazienza l'ora della cena quanto lui? Poche ore e l'avrebbe scoperto.

 

Drummond siede accanto a Sir Robert Peel intento a discutere con ardore per abolire quella dannata legge. Una parte del suo cervello è bene attento a non lasciarsi sfuggire nessun dettaglio del dibattito ma un'altra parte di lui, poco più sotto al centro del petto, freme e scalpita affinché le poche ore che lo separano dalla cena possano passare veloci. Appena la sua mente volge verso Lord Alfred un brivido lo percorre lungo la schiena.

 

Tra loro non c'era stato nulla di eclatante per anni, solo reciproci scambi di sguardi, chiacchiere sulla politica o sulla corte e tanti, tantissimi sorrisi. Eppure Alfred era tutto. Non erano mai servite parole per spiegarlo. Erano tutto l'uno per l'altro.

 

Un pomeriggio di mezza estate, la Scozia, un po' di vino in più e Drummond aveva trovato il coraggio di fare quello che più desiderava da sempre. Baciare Lord Alfred. Un dolcissimo bacio che aveva finalmente spiegato, seppur in minima parte, quello che esplodeva nei loro cuori.

 

Al loro ritorno a Londra erano usciti a cena ma Edward se ne era andato deluso dalle parole di Lord Alfred che aveva quasi sminuito quel bacio per paura di rovinargli la carriera all'interno del Parlamento inglese. 

 

Ora Lord Alfred è tornato sui suoi passi resosi conto che qui in gioco ci sono i loro cuori e la loro felicità, in un epoca dove trovarla non è affatto facile.

 

Edward guarda l'orologio da taschino senza dimostrare in alcun modo la sua impazienza. La cena è ancora lontana.

 

Passa un'ora buona ma finalmente il dibattito ha fine e Sir Peel ne esce vincitore ottenendo la tanto desiderata abrogazione della legge sul grano. 

 

Edward e Sir Robert escono dal Parlamento e si stringono la mano soddisfatti mentre intorno a loro esplodono applausi e grida di gioia.

 

- Mi congratulo con lei Sir Peel. Ha tenuto duro fino all'ultimo momento.

- È stata una battaglia difficile Drummond, ma questa vittoria ce la siamo meritata. L'Inghilterra ha fatto un gran passo avanti.

Edward guarda Peel con grande ammirazione. Qualunque uomo vorrebbe diventare come lui, forte, altruista e disposto a tutto per l'Inghilterra.

- Nessuno avrebbe potuto fare meglio di voi.

- Oh, Drummond penso che volendo chiunque poteva farlo. L'importante è combattere sempre per ottenere ciò che si vuole. 

Con un cenno del capo e nessun altra parola il primo ministro si allontana lasciando quelle parole a vagare nei pensieri di Edward.

Combattere. Ottenere ciò che si vuole.

È quello che ha intenzione di fare.

E manca poco più di un'ora.

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Capitolo 2
*** La cena ***


Edward entra in fretta nel ristorante e di fronte a lui, poco distante, l'inconfondibile biondo chiaro dei capelli di Alfred. Vorrebbe mantenere un aspetto composto ma non può fare a meno di sorridere teneramente. Non vede l'ora di poterli accarezzare ancora. 




Socchiude per un brevissimo istante gli occhi rivivendo quel bacio e quel contatto scozzese. Ne aveva ancora disperatamente bisogno.




In due falcate è accanto a Lord Alfred che appena incrocia il suo sguardo sorride, rilassandosi vistosamente. 




Edward si siede di fronte a lui ricambiando il sorriso.




- Drummond.

- Lord Alfred.

- Lo ammetto, Drummond, non pensavo sareste venuto. Sono piacevolmente sorpreso.

- Sono io che non mi aspettavo la vostra lettera. Ed eccomi qua.




Edward si rilassa finalmente sullo schienale della sedia. La vista di Alfred col suo viso ed i suoi occhi azzurri come zaffiri sono tutto ciò di cui aveva bisogno alla fine di questa giornata. Niente di più bello sperava di poter osservare. Un delicato sorriso compare sul volto di Alfred come ad intuire i pensieri di Drummond. 




Alfred prende coraggio.

- Ascoltate. Riguardo quello che vi ho detto l'altra sera...




Drummond alza una mano per interromperlo.




- No, Alfred. Non dite nulla e godiamoci finalmente le nostre ostriche ed il nostro champagne. La vostra lettera e questo incontro bastano. Non serve dire altro.




Ma Alfred scuote il capo. 




- No. Io ho bisogno di chiedervi scusa. Volevo proteggere voi e la vostra carriera. Volevo la vostra felicità e soddisfazione. 




Sul viso di Drummond il sorriso si spegne lentamente. La mano destra fortemente stretta in un pugno combattendo la tentazione di andare a stringere quella di Alfred.




- La mia felicità, Lord Alfred? Avete davvero pensato che sposare Florence e fare un buon matrimonio di facciata mi avrebbe reso felice? 




Lo sguardo di Alfred si fa penetrante come a voler andare a fondo nell'anima di Edward. Intorno a loro i camerieri sfrecciano con piatti caldi ma è come se fossero completamente soli.




- Di questi tempi, lo sapete in quanto vivete a palazzo quanto me, senza un buon matrimonio non si va da nessuna parte. Ho pensato a voi... prima che a noi.




Gli occhi di Alfred si abbassano sul piatto posto di fronte a lui. Sostenere lo sguardo di Edward è così difficile. La voglia di saltargli addosso e finalmente smettere di parlare è insostenibile.




- La Scozia mi ha permesso di aprirvi il mio cuore, Alfred. Di liberare quello che da troppo tempo tenevo chiuso in me quasi fingendo non ci fosse. Non posso fingere anche una vita intera con Florence. Sarebbe come morire ogni giorno un po. Essere suo marito e vedere voi ogni giorno senza potervi avere.




Un brivido percorre i loro corpi. Una frase detta di getto ma potente come il fuoco dell'inferno.




- Potreste avermi lo stesso, Drummond. Sono sempre stato... solamente vostro. E continuerei ad esserlo.




Edward si alza di colpo.




- Alfred. Volete gentilmente seguirmi fuori dal ristorante? Troviamo un luogo adatto per continuare. Queste ostriche e questo champagne non sono destinati a noi.




Alfred con un sorriso ed un cenno del capo segue Edward senza una sola parola.

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Capitolo 3
*** Il parco ***


Camminarono per un po' in silenzio prima di fermarsi lungo il viale di un parco non molto distante dal ristorante.

 

Edward finalmente si ferma indicando una panchina li vicino. Un piccolo laghetto e un'alta luna formano la cornice perfetta per quello che i due hanno bisogno di dirsi.

 

- Lord Alfred, penso ci sia cose di cui è meglio discutere in un posto meno affollato di un ristorante, non trovate? 

 

- Non posso non essere d'accordo, mio caro Drummond. Sediamoci.

 

Un silenzio carico di elettricità riempie l'aria intorno a loro.

 

- E così, Alfred, voi sareste per sempre... mio? Ed io in sposo ad una donna? Cosi non è possibile. 

 

Edward si volta a studiare il profilo perfetto di Alfred, intento ad ammirare l'acqua del laghetto di fronte a loro.

 

Poco dopo si volta anche lui.

 

Ma è Drummond a continuare a parlare.

 

- Voi siete la cosa più bella che mi sia capitata durante la mia vita qui a Londra. Non ho intenzione di rendermi prigioniero in un matrimonio. Ad ogni modo l'ho già annullato.

 

Alfred afferra la mano di Edward in quel momento appoggiata sulla sua coscia destra.

 

- Avete fatto la cosa giusta Edward. Perché per quanto sia difficile, per quanto questa società non ci sarà d'aiuto, io non ho intenzione di rinunciare a voi e a qualsiasi cosa ci sia. 

 

Lord Alfred conclude con un sorriso malizioso. Drummond coglie immediatamente la frecciatina e si avvicina ad Alfred. Vuole dirgli di più e vuole sentirlo più vicino. 

 

Drummond sfila la mano da quella di Alfred e la alza ad accarezzargli i capelli mentre trova il modo di potergli dire di più.

 

- Alfred. Siete disposto a vivere nel segreto e a rinunciare anche voi a qualsiasi legame con una donna?

- Se significa vivere il resto dei miei giorni con voi, sì. Un bacio rubato in una sala qualsiasi del palazzo reale varrebbe più di mille matrimoni. 

 

A quel punto Edward non resiste più e sposta la mano dai capelli al mento di Alfred. 

Le loro labbra finalmente si incontrano di nuovo. Sotto la loro pelle brucia un fuoco che non può più essere fermato. Un bacio prima delicato e timido ben presto si trasforma in un turbine di labbra e lingue. Un bisogno estremo di dirsi così quello che i loro cuori urlano da anni ormai. 

Alfred afferra la testa di Edward con entrambe le mani per tenerlo ben saldo, per godere di quel bacio che sta lasciando sulla loro pelle una scia di fuoco. Le loro lingue annaspano disperate cercandosi senza sosta. I respiri sempre più veloci. 

 

I due uomini si fermano e allontanano lentamente i loro visi, tremando per l'emozione del momento tanto bramato.

 

- Dopo la Scozia non avete idea di quanto desideravo rifarlo, mio caro Edward.

 

- Alfred. Io vi amo. Vi amo. Ho bisogno di voi nella mia vita. In qualunque modo sia, io voglio voi, solamente voi.

 

Alfred sorride in estasi di fronte a quelle parole.

 

- Ed io amo voi. Vi amo dal momento in cui la regina ha detto il vostro nome. Vi amerò sempre anche se dovessi farlo in segreto per tutta la vita. Semplicemente perché non posso farne a meno. Siete voi a scorrere nelle mie vene.

 

Un dolcissimo sorriso compare sulle labbra di Edward che con il pollice sta accarezzando il labbro inferiore di Alfred. 

 

- Verrete a trovarmi stanotte? 

- Si, Drummond. Abbiamo ancora tanto di cui discutere.

 

E le loro bocche ripresero ad unirsi più bisognose che mai.

 

*Questo è il finale che meritavano, dannazione. Io questo avevo bisogno di vedere. Di sentire. Sarei potuta andare oltre ma voglio immaginare solo nella mia testa quello che verrà dopo. Sono l'amore puro. Sono la passione. Sono tutto. Me li hanno tolti ma io gli ho ridato vita. Fatemi sapere che ne pensate e W i Drumfred.*

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