Quando il fuoco non scotta

di EdelSky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - missione ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - partenza ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Cosa sono questi sentimenti ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - Gray ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - Natsu ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 -Levy ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 - Attente al gatto ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 - Juvia ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 - Gajille ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 - Gray [ 2 ] ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 - Lucy ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 - Juvia [ 2 ] ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 - Natsu & Lucy ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 - Le ragazze ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 - Levy throwback ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16- Natsu e la sua “piccola” intuizione ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 - Gray, che confusione! ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 - da Midori ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 - missione di salvataggio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 PROLOGO

 


 

Fairy tail, la loro gilda, si mostrava davanti ai loro occhi lucidi più bella che mai. 

Grazie ai cittadini di Magnolia la gilda era tornata nella precedente posizione, ristrutturata e pronta ad attenderli, una sorpresa per congratularsi con i maghi per la loro vittoria al torneo magico. 

Dopo 7 anni in cui i maghi più forti erano stati dati per dispersi, la gilda era scesa nelle ultime posizioni in classifica, si era indebitata, la gente rideva a sentirne solo in nome; ma i compagni rimasti avevano tenuto duro,  aspettando pieni di speranze il ritorno dei loro amici. Fairy tail è una famiglia, e il loro legame non si spezza.

E così è stato, Natsu, Lucy, Gray, Juvia, Erza, Laxus, Gajille, Mira, Elfman, Lisanna, Cana, Levi, Gildarts, Evergreen, Fried, Bickslow, Wendy, i tre exceed e il master makarov erano tornati, sopravvissuti grazie a uno dei tre incantesimi di fairy tail e alla protezione del primo master, Mavis, si erano allenati e al torneo avevano conquistato il primo posto ristabilendo l'onore della loro amata gilda.

 

All'interno della loro nuova casa si stava tenendo una festa, tutto sembrava essere tornato alla normalità.

Cana era ormai alla quarta botte di vino, e cercava di sfidare chiunque le passasse vicino ad una gara di bevute, Natsu stava facendo a pugni con Gray e Gajille e tutti e tre erano stati schiacciati al tappeto da Laxus, che in segno di vittoria aveva alzato il pugno al cielo, ancora pieno di elettricità. le ragazze tra una chiacchiera e l'altra ogni tanto si giravano a guardarli sconsolate e Mira, come da tradizione, serviva ai tavoli.

 

Sulla bacheca, finalmente, dopo anni erano tornate ad esserci più e più richieste di aiuto di ogni tipo. C'era lavoro in abbondanza per tutti, i tempi bui erano per fortuna finiti.

Il sorriso aleggiava sul volto di ogni mago.

 

Si era fatta notte fonda, e la maggior parte dei ragazzi erano tornati nelle loro case/dormitori a riposare, Lucy invece era rimasta a dare una mano a MiraJane, cercando di sistemare il disastro che i tre idioti avevano combinato.

 

-Neh Mira, è mai possibile che ogni volta debbano rompere tutta questa roba?- domandò lucy con tono sconsolato.

 

-Dobbiamo ringraziare che il resto della gilda sia ancora in piedi- esclamò l'altra con una risatina che le coinvolse entrambe.

 

Erano proprio tornate a casa.

Una volta finito di dare  una mano, la bionda si diresse verso l'uscita.

 

-Allora io vado ora, a domani! Buonanotte- la salutò.

 

-mm? Ah, ma certo lucy! grazie ancora dell'aiuto, a domani! E mi raccomando, fai attenzione-

 

Come al suo solito Lucy stava camminando sul bordo del fiume con Plue, lo spirito stellare Nicolas, al suo fianco.

 

-Signorina luuuuuucy!! stia attenta!!- e come da manuale  i due uomini in barca le raccomandavano di prestare attenzione.

 

- certo! Grazie ragazzi! - rispose gentile con uno dei suoi grandi sorrisi.

 

-Siamo proprio tornati eh plue?- gli domandò aprendo la porta di casa e togliendosi le scarpe prima di entrare. 

 

-p-p-pluee-

 

Il suo appartamento era esattamente come l'aveva lasciato, il tavolino di legno in centro alla stanza, il divano, il manoscritto del libro che stava scrivendo ancora appoggiato sulla scrivania, la grande finestra che dava su Magnolia e il suo grande lettone; il suo sguardo si soffermò proprio su quest'ultimo poiché sotto le coperte si  intravedeva una sagoma. Osservò con più attenzione, e come un bulldozer la raggiunse, sicura di cosa, o meglio , chi ci avrebbe trovato.

 

-Natsuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu- urlò mentre con un gesto repentino lo scopriva  - ma è mai possibileeee???-

 

Il ragazzo dai capelli rosa dormiva tranquillamente a pancia in su con la bavetta alla bocca e il suo solito sorriso; come una sua fotocopia, Happy, dormiva al suo fianco nella stessa identica posizione mugugnando qualcosa riguardo del pesce.

La ragazza, vedendo che l'amico non aveva dato nessun segno di destarsi, con una vena pulsante sulla tempia di nervosismo, cominciò a tironargli le guance facendogli fare più e più smorfie. 

 

-Natsu! natsu!!! alzati immediatamente!!! sei a casa MIA nel MIO letto! guarda che ti prendo a pugni! Sei avvisato! -

 

Cavolo, quel ragazzo non capiva proprio nulla! certo erano amici, molto amici e molto legati, ma Natsu rimaneva pur sempre un ragazzo.. un bel ragazzo. 

Non poteva infilarsi ogni volta nel letto di lei, non poteva essere così ingenuo e innocente per tutta la vita.

 

Quando non ottenne risultati decise di salirgli sopra, si sarebbe fatta sentire. Iniziò a scuoterlo violentemente, con Plue che le era corso in aiuto e  aveva iniziato a picchiettargli sulla testa con le zampette.

Il letto ora era completamente sfatto, metà delle coperte erano cadute a terra insieme a Happy che nemmeno se ne era accorto, e continuava serafico il suo sonno. Quanto simili potevano essere quei due?

 

Quello che successe dopo accadde in un secondo, il rosato ancora mezzo addormentato, probabilmente per difendersi, afferrò i polsi di Lucy e la ribaltò portandosela sotto.

Ora era lui ad essere a cavalcioni sopra di lei, le sue mani che le tenevano bloccati i polsi vicino al viso incorniciato dai capelli biondi che aveva lasciato sciolti, i loro visi davvero vicini. 

Il cuore di Lucy perse un battito, ma cosa stava facendo? Era impazzito? La bionda di ritrovò ad arrossire senza nemmeno avere il tempo di capirne la ragione, si stava agitando, il respiro di natsu era cosi vicino..

 

Natsu spalancò del tutto gli occhi all'improvviso, e la guardò in modo confuso.

 

-yaaaawn- sbadigliò ancora stordito e realizzando pian piano la situazione - Oh Lucy, ma che ci fai qui?? Mi hai quasi fatto spaventare, stavo dormendo così bene - chiese con tono stupito.

 

...

 

-lucy kiiiiiiiiiiiick- la ragazza con un calcio ben assestato lo fece volare giu dal letto, facendolo finire sopra al povero Happy che ancora non si era accorto di nulla.

 

Era a casa sua, nel suo letto a dormire, quando aveva cercato di svegliarlo l'aveva intrappolata tra le sue braccia e poi le domandava cosa ci facesse lei li? Era serio quell'idiota? 

 

- io ti ammazzo, questa è la volta buona che ti ammazzo -

 

-ahia luuuucy.. ma che hai? ci hai fatto male- si lamentò  il rosato massaggiandosi la testa 

 

-Na-na-tsu alzati, sto mor-morendo so-soffocato- cercò di avvisarlo happy con un filo di voce

 

-oh scusami!!!- Natsu si alzò immendiatamente in piedi e si mise a guardare la ragazza, che sembrava decisamente arrabbiata. 

 

-ohi tu, quante volte te l'ho detto che non ti puoi infilare nel mio letto a tuo piacimento?-

 

-? non capisco dove sia il problema.. è comodo e si sta bene qui da te-

 

-hai una casa tua insieme ad Happy!!!!-

 

-Ma cosi ti facciamo compagnia e non sei da sola- 

 

Ed eccolo di nuovo, quel sorriso che solo lui era capace di fare e che ogni volta la convinceva a dargli retta. Lucy sbuffò sconsolata arrendendosi, era tardi ormai.

 

- va bene, solo per oggi! MA entrambi dormirete per terra, chiaro?- e senza degnarli di ulteriori attenzioni si andò a mettere il pigiama per poi infilarsi nel letto, tirando su le coperte fino al mento, lasciando i due sconsolati a guardarla dal pavimento.

 

Nemmeno 10 minui dopo sentì il ragazzo entrare nel letto con lei.

Beh alla fine andava così ogni volta e in fondo, benché facesse sempre tutte quelle scenate non le dispiaceva poi così tanto.

Aspettò di sentire arrivare anche Happy, e allora chiuse gli occhi, il respiro dell'amico dietro di lei e il suo braccio che le sfiorava la schiena; le balenò per la mente la situazione di prima e  il suo cuore, o il suo stomaco, non sapeva ben dire quale, tornò ad agitarsi e le guance a tingersi di rosso.

Si domandò esasperata che le stesse succedendo mentre sprofondava la faccia nel cuscino.

Quella sera sperò di addormentarsi velocemente.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - missione ***


 

 

CAPITOLO 1- MISSIONE

 

 

 

Lucy si rigirò sul letto mugugnando, ancora persa nel limbo del dormiveglia, quando la morsa del sonno inizia ad allentarsi,ma ancora non ti lascia andare.

La luce filtrava dagli spiragli lasciati dalle tende della grande finestra, e lei si portò il braccio sugli occhi per cercare ancora un po' di buio.

Sbuffò, doveva essere già mattina.

Ancora mezza addormentata si stiracchiò, portando braccia e gambe in iper estensione ad occupare tutto il letto; era insolitamente vuoto.

Avrebbe sentito quasi freddo se non fosse stata coperta dal piumino. La parte di materasso a fianco a lei aveva conservato ancora un leggero tepore; la persona che l'aveva precedentemente occupato doveva essersi alzata da poco.

 

Sentì una  porta sbattere, e il rumore dei passi che si avvicinavano, ma non aveva ancora avuto il coraggio di aprire gli occhi e alzarsi definitivamente. 

 

Plic, plic, plic. Una goccia, poi un'altra e un'ultima ancora le caddero sul viso. Acqua? Era acqua quella che le stava gocciolando in faccia?

Sollevò piano piano le ancora pesanti palpebre, iniziando a guardarsi intorno in modo guardingo, ma quando le cadde un ultimo gocciolone nell'occhio ormai completamente spalancato scattò a sedere come una molla. 

 

-ma che diavolo succed.. -

 

Ed eccolo li: Natsu, appena uscito dalla doccia, con solo un asciugamano legato in vita ad avvolgerlo, la guardava sorridendo mentre sgocciolava acqua ovunque.

Non era la prima volta che si svegliava con lui appena uscito dalla doccia. 

Con un cipiglio irritato  e la forza dell'abitudine lo guardò pronta a insultarlo: aveva lasciato una scia d'acqua che correva dal bagno fino a lì, palese segno che non si era nemmeno premurato di asciugarsi i piedi, i capelli poi, nemmeno strizzati avevano gocciolato su buona parte delle lenzuola. 

Fece per parlare, ma le parole le morirono in gola.

Lui continuava a guardarla con quel sorriso sbarazzino e innocente, benchè il suo fisico di innocente, come i pensieri che poteva far scaturire, avesse ben poco; gli addominali scolpiti, il petto forte e largo, il simbolo della Gilda rosso fiammante sembrava ancora più luminoso sul quel braccio muscoloso. Era proprio bello.

Arrossì pesantemente a questi pensieri che  per fortuna vennero interrotti dal buongiorno di Natsu.

 

Lucy si alzò di scatto, senza degnarlo nè di uno sguardo (lo aveva già fissato abbastanza a lungo) né di un saluto, cercando di calmarsi mentre a passo rapido si dirigeva a prendere il moccio.  Voleva asciugare il disastro che quell'altro aveva combinato, ma sopratutto allontanarsi in modo che lui non notasse il colore  che aveva assunto il viso: rosso fuoco.

 

-vatti a vestire pervertito!!!- quasi gli urlò istericamente, tirandogli addosso i vestiti che aveva trovato nel mezzo della strada alla conquista dello straccio.

 

-uffa!! sei sempre cosi scortese con me- si lagnò lui di rimando.

 

Lei fece finta di non sentirlo

-Happy dov'è?-  domandò accertandosi di dargli sempre le spalle.

 

Lui la guardò con aria interrogativa visto lo strano comportamento della ragazza.

 

-mi ha anticipato alla gilda, aveva fame- rispose serafico iniziando a mettersi i boxer -e il tuo frigo è vuoto.-

 

-L'avete svuotato voi eh!!!!!-sbottò girandosi verso di lui

 

Era appena riuscita a calmarsi che arrossì di nuovo: Natsu era solo in boxer. Stava forse cercando di ucciderla quella mattina??

 

Il rosato vedendola farsi rossa in volto  così rapidamente le si avvicinò preoccupato.

 

-lucy!! stai male?? sei tutta rossa in faccia!- le mise le mani sulle guance -e sei tutta calda! E perché me ne accorga io vuol dir.. -

 

-ahahah - lo interruppe con una risata isterica - no no ho.. semplicemente caldo!  - borbottò - n..non trovi sia cosi caldo oggi???- 

 

Con abile mossa si ritrasse dalle sue mani e corse in bagno, aveva bisogno di una doccia, decisamente fredda.

 

-non aspettarmi! ci vediamo alla gilda-  gli urlò da dietro la porta, ormai chiusa, del bagno. 

 

Natsu si ritrovò a pensare che Lucy, quella mattina, era proprio strana.

 

 

 

 

 

La maga degli spiriti stellari giunse alla gilda a metà mattinata in tutta tranquilità.

Dopo la doccia aveva deciso di fare una passaggiata un pò più lunga prima di giungere a destinazione, fortunatamente la giornata lo permetteva.

Il sole regnava da solo nel cielo terso e limpido, soffiava una leggero venticello fresco che le aveva scompigliato i capelli, ma era così piacevole che non si era preoccupata nemmeno troppo che questo le potesse scompigliare la bellissima acconciatura che le aveva fatto Cancer, il suo spirito stellare un po' bizzarro, ma fin troppo bravo nell'utilizzo delle forbici; era come avere un parrucchiere sempre a portata di mano.

 

Cercava di capire cosa non andasse in lei in quell'ultimo periodo. Era sempre stata in compagnia di Natsu, dal primo giorno, ancora prima di entrare ufficialmente a far parte di Fairy Tail. Era stato il suo primo amico, il suo primo compagno di viaggi (insieme ad happy ovviamente, ormai li considerava quasi un unica realtà dato che erano inseparabili), la prima persona che correva a salvarla ogni volta, il legame che li univa era forte e solido. Si era sempre sentita tranquilla in sua compagnia, protetta, ma negli ultimi tempi la sua vicinanza le scaturiva sempre più spesso un senso di inquietudine che non sapeva bene come spiegare.

Sospirò prima di aprire la porta, o meglio, il portone della Gilda e si sistemò in un gesto quasi automatico la camicetta bianca e blu, e la minigonna del medesimo colore, che le era un pò salita durante il cammino.

Controllò di avere le chiavi, e quindi i suoi amici fidati con sé e con un sorriso entrò.

Schivò una botte volante lanciata da Cana, orgogliosa di averla finita prima ancora di mezzogiorno, e la salutò con la mano prima di dirigersi al bancone.

Quella ragazza era davvero assurda, bere già cosi tanto di prima mattina, il solo le pensiero le dava la nausea, ci voleva davvero uno stomaco di ferro.

 Si sedette su uno sgabello salutando MiraJane e ordinandole qualcosa da mangiare, visto che il suo frigo si era misteriosamente svuotato.

Attese la sua colazione scambiando quattro chiacchiere con l'amica 

 

-hai visto che oggi sono arrivate altre proposte di incarichi?- 

 

Lucy spostò lo sguardo verso la bacheca e effettivamente trovò una massa di gente che si spintonava cercando di arraffarsi gli incrichi migliori.

Era sicura che ci fossero anche Gray e Natsu li, e di conseguenza anche Gajille, bastava ascoltare gli insulti provenienti da quella zona per averne conferma. 

 

-per fortuna, la gilda sta tornando ad essere famosa come un tempo- era felice, quella gilda era la sua famiglia.

 

-già- sorrise anche lei - Pensi di partire per qualche incarico quindi?-

 

-dipende da Natsu, se vuole andare lo seguo volentieri- le rispose portandosi alla bocca un pezzo del pancake che le era appena stato servito.

Non fece neanche a tempo di finire di masticare che Natsu si fiondò su di lei con Happy al seguito.

 

-Luuuuuu.. abbiamo trovato un incarico stupendo!- le mostrò il foglio sorridente

 

In meno di secondo il foglio gli fu sottratto dalle mani: Gray.

-Stupido idiota questo incarico l'avevo visto prima io!-

 

-stai zitto ghiacciolo che non sei altro, questa sarà la nostra missione- asserì il rosato prendendo gray per il colletto.

 

-Gray-sama ha ragione.. dice Juvia- ma nessuno dei due la notò minimamente, e continuarono a litigare imperterriti.

 

-Oh ciao Juvia- la salutarono la bionda e l'argentea ignorando i due litiganti, che presto vennero divisi di Gajille 

, che reclamando a sua volta l'incarico, prese parte alla lotta, seguito da una sconsolata Levy che andò ad unirsi alle ragazze.

 

-ADESSO BASTA- urlò la bionda al limite della sopportazione, rubando in modo fulmineo il foglio dell'incarico dato che i tre erano più impegnati a darsele che altro.

Non vedendo miglioramenti nella situazione li lasciò perdere e si mise con le altre due a leggere.

 

ATTACCHI DI BESTIE - AIUTO -

Vi prego di aiutarmi, ho una baita con le terme nella montagna di Alphe situata a nord del bosco di Fiore.

Ho subito ripetuti attacchi da animali, se così si possono chiamare, che hanno distrutto più volte il luogo e fatto scappare tutti i clienti.

A chiunque si offra di aiutare offro i miei migliori servizi, con vitto e alloggio compreso.

Jin.

 

 

Terme. Terme. Terme. Terme. 

L'unica cosa che le era rimasta in mente di tutta quella richiesta, non riusciva a pensare ad altro.

Da quanto non ci andava? nemmeno se lo ricordava più. Era proprio quello di cui aveva bisogno; aria di montagna, pulita e fredda, la tranquillità, le acque termali, il buon cibo.

Stava già iniziando a sognare ad occhi aperti.

Dopo 7 anni intrappolati in un'isola e uno sfiancante torneo direi che un po' di relax se le meritava proprio, certo, ci sarebbe stata anche la missione da compiere, ma dopo tutto ciò che già avevano affrontato quanto mai difficile poteva essere.

 

Con occhi ancora sognanti si girò verso le ragazze.

 

-Oh questa è l'occasione giusta per Juvia e Gray-sama.. alla terme, da soli, nel bagno caldo! - Juvia sospirò con occhi a cuoricino blaterando da sola le sue fantasie.

 

A Lucy venne quasi da ridere, e si accorse che anche per Levy era lo stesso.

 

-sentite, e se andassimo tutti? alla fine non ha specificato quante persone sono richieste.. io dovrei partire con Jet e Droy, ma questa missione non me la posso perdere! - constatò Levy, era sempre la più sveglia dopotutto.

 

Effettivamente aveva ragione. Alle terme tutti assieme, con le sue più care amiche e amici.. con Natsu.

Le vennero i brividi.

 

-sono d'accordo- sorrise Lucy -Juvia?-

 

-oh io e gray-sama! che emozione che emozione- non le stava ascoltando 

 

-ehm ehm.. JUVIA?-  cercarono in coro di richiamare l'attenzione dell'amica.

 

Juvia si riscosse dalla trance -mhm cosa avete chiesto? scusate Juvia non stava ascoltando- 

 

Ridacchiando le ripeterono la proposta e lei felice accettò dichiarando "basta che non ci proviate con Gray-sama, Gray-sama è solo di Juvia"

 

Fermare i tre ragazzi dalla lotta era stata un'impresa durissima e farli stare tranquilli, dopo averli informati che ormai la decisione era stata presa e si sarebbe andati tutti assieme, ne era stata una ancora più ardua, ma l'indomani sarebbero partiti e quindi era il caso di non pensarci troppo e fare la valigia.

 

Non capiva perche fosse cosi emozionata all'idea di partire, sembrava una bambina che aspetta con impazienza che arrivi il giorno dopo perchè è il suo compleanno.

Le era tornata quella sensazione che un pò le attanagliava lo stomaco, ma in fondo poi non le dispiaceva.

 

-15 ore alla partenza, se Horologhium ci fosse riuscito gli avrebbe chiesto di velocizzare il tempo, ma era certa che lui non potesse, e quindi avrebbe aspettato come tutti anche se, forse, con un'impazienza maggiore.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - partenza ***


 

CAPITOLO 2- PARTENZA

 

Era finalmente giunta la tanto attesa mattinata della partenza, Lucy si voltò verso i proprio compagni; avevano tutti espressioni così rilassate che sembrava quasi stessero per partire per una riposante vacanza. 

Beh.. se effettivamente i ragazzi si erano quasi ammazzati tra loro per prendere l'incarico un motivo ci doveva essere.

 

Erano radunati nel cortile di fronte alla gilda, ognuno con i propri bagagli al seguito. Osservandoli bene le sembravano davvero pochi, dopotutto lei era abituata ad andare in missione con Erza e la sua carovana di vestiti e valigie che si portava ogni volta appresso. 

Era strano partire con un team diverso dal solito, certamente avrebbe sentito la mancanza delle altre due ragazze, sopratutto quella della rossa che la aiutava spesso e volentieri a placare le liti dei due testoni.

D'altro canto non c'era niente da fare, le due erano partite assieme a Charle per andare ad aiutare una compagnia teatrale, probabilmente sempre la stessa che già altre volte in precedenza aveva chiesto aiuto a Fairy Tail. 

A metterla al corrente era stata però MiraJane, eh si, perchè Erza presa dalla foga non si era curata nè di salutare nè di avvertire; probabilmente aveva anche intuito che nessuno l'avrebbe seguita nuovamente in quella missione ridicola.

 

-siamo tutti?- la voce di pragmatica di Levy la distrasse dai suoi pensieri. Vide che l'amica si stava guardando intorno intenta a capire se i vari membri di quella nuova, e strana, squadra fossero tutti presenti.

 

-manca Happy- avvertì Natsu, che come al solito non riusciva a stare fermo ed era impegnato a cercare di rimanere in equilbrio mentre camminava sullo stretto muretto che divideva la strada dalle aiuole in fiore, ondeggiando ogni tanto a destra e a sinistra 

 

-dove si è cacciato??- domando Gray scocciato. 

 

-già Natsu, si deve sbrigare! Ho fatto le mie ricerche e il viaggio è piutttosto lungo. Dobbiamo muoverci se vogliamo arrivare prima che faccia buio- rimbeccò levy.

 

-non vorrei mai perdermi nel bosco di notte- rabbrividì Lucy al solo immaginare la scena.

 

Fortunatamente il gatto azzurro non tardò ad arrivare, lo videro volare affannato verso di loro insieme a un enorme sacco bianco, che palesemente riusciva a trasportare a  fatica.

 

-Happy. Cosa cavolo c'è in quel sacco???-

 

Era gigantesco ed emanava un odore non particolarmente piacevole.

 

-Mi pare ovvio no?- rispose di rimando  quasi stupito -Pesce, tanto tanto pesce- 

 

Negli occhi gli si leggeva l'amore puro e totalizzante che provava verso il suo amato cibo. Peccato non ci fosse Charle a sgridarlo.

 

-grande happy! spuntini per il viaggio- gli schiacciò il cinque natsu appena dopo esser saltato giu dal muretto.

 

La bionda li guardò sconsolati incrociando gli sguardi degli altri altrettanto esasperati.

 

-Beh vi arrangiate a trasportalo eh! Sia mai che moriate di fame- borbottò tra sè e sè.

 

Chiaramente stanco delle varie perdite di tempo e del teatrino in corso Gajille con un -adesso basta, vedete di muovervi imbecilli- prese in mano la situazione e si mise a capo del gruppo iniziando a camminare verso la stazione. Afferrò in modo un pò brusco il braccio di Levy e se la trascinò dietro,  con la speranza che il resto del gruppo l'avrebbe seguito senza perdersi in altre moine.

 

E così fu anche se bisogna dire che tutti rimasero un pò basiti da quel gesto. Lucy, osservatrice un po' più attenta, vide le gote dell'amica imporporarsi.

Solamente una volta giunti al binario, con tono un pò intimidito, la ragazza fece notare al dragon Slayer che a quel  punto poteva anche lasciarla andare; sopratutto perché data la presa ferrea del ragazzo stava iniziando a farle male il polso.

Lui le lasciò il braccio biascicando qualche parola di scusa e senza nemmeno guardarla in viso, doveva essersi agitato pensò Lucy, si spostò verso Natsu e Gray iniziando a tormentarli. Quello doveva esser rimasto ancora il suo passatempo preferito.

 

Il viaggo in treno procedette tranquillo, la destinazione era a circa sei ore di viaggio, a nord da Magnolia.

Natsu e Gajille erano entrambi k.o. sul pavimento del vagone, con il viso giallo e sudaticcio, azzardando ogni tanto qualche conato. Ormai nessuno faceva più caso a loro, se non i passeggeri che dovendo scendere se li ritrovavano in mezzo al corridoio e fra i piedi. Gray aveva dato loro il permesso di calpestarli e ne era uscito un coro dal basso che doveva voler dire "dopo sei morto" o qualcosa di simile perchè tutto ciò che si era riuscito a cogliere era stato un - mhm.. mort... blearhh-.

Lucy era seduta con Plue in braccio e stava allegramente chiaccherando con Levy, notando come ogni tanto lo sguardo di questa volgesse, un po' preoccupato, al dragon slayer dai capelli neri.

Gray invece poggiava la testa sul finestrino con aria sofferente, osservando il panorama e facendo di tutto per dimenticarsi della presenza di Juvia al suo fianco, attaccata al suo braccio in modo incredibilmente morboso.

 

Il paesaggio, visibile attraverso i grandi finestrini del vagone, mutava velocemente; piano piano la vegetazione si infittiva sempre di più, i grandi campi e le querce avevano iniziato a diradarsi, lasciando spazio alla presenza sempre più imponente di pini e abeti. Con un po' di attenzione lucy era certa di essere riuscita a scorgere anche qualche animaletto correre alla probabile ricerca di cibo.

 

Dopo all'incirca 4 ore di viaggio e qualche partita a carte, si iniziò a intravedere qualche spruzzo e chiazza di neve, che aumentava man mano che il treno procedeva, fino a diventare un manto bianco e soffice, che come un lenzuolo era adagiato a rivestire qualunque cosa.

 

-neve! neve in primavera. Dobbiamo essere parecchio alti! Levy?- domandò lucy, mentre con lo sguardo rapito continuava ad osservare il panorama.

 

-Esatto, secondo le mie informazioni dovremo essere sui 2000m di altitudine circa- 

 

Non fecero nemmeno in tempo a scambiarsi qualche battuta che il mago del ghiaccio aveva cominciato a saltare e urlare euforico, svegliando la povera juvia che, finalmente, gli si era addormentata a fianco.

 

-finalmente un clima come si deve!!il freddo!la neve!il ghiaccio!- gioì, spiegando che era da molto che non tornava in quello che per lui era stato "il suo ambiente naturale". Rivolse un largo sorriso a Lucy che a sua volta lo guardava divertita con levy.  

Nessuno si accorse del moto di irritazione che balenò negli occhi dell'innamorata Juvia, che aveva notato il sorriso che il ragazzo aveva regalato all'amica.

I tre amici ed Happy andaro avanti a scherzare fino alla fine del viaggio, mentre Juvia taciturna fingeva di aver ripreso sonno.

 

Finalmente il viaggio ebbe fine, con grandi sforzi riuscirono a trascinare i due dragon slayer giù dal treno, lasciandoli tranquillamente cadere a faccia in giù nella neve.

Il freddo li avrebbe sicuramente fatti rinsavire più in fretta!

 

 

Non si sarebbe mai aspettata che dopo quel lungo e infinito viaggio raggiungere la destinazione sarebbe stato così complicato.

Camminarono per circa quaranta minuti attraverso un sentiero che appariva e scompariva, poichè a tratti sommerso e nascosto dalla neve, prima di intravedere la struttura che li avrebbe ospitati.

Lucy, dopo aver chiesto un cambio d'abiti a Virgo perché non preparata al gelo che li aveva accolti, aveva dovuto sorreggere il rosato per tutto il tragitto, visto che ancora non si era ripreso dal viaggio. Ammise poi a sè stessa che, fatica a parte, non le era dispiaciuto stare a contatto con il suo corpo caldo; in ogni caso, per sicurezza, gliela avrebbe fatta pagare comunque.

Allo stesso modo Levy, aiutata da Gray, aveva cercato di aiutare il povero Gajille mentre Happy e Juvia chiaccherando avevano aperto la strada.

 

Vennero accolti dal padrone del posto con grande calore. Era un vecchietto piuttosto basso, dai lineamenti dolci e un po' segnati dal tempo, il volto era contornato da qualche ciuffo di capelli bianchi sfuggiti al cappello verde bottiglia che portava. 

 

-Benvenuta Fairy Tail, io sono Jin, il proprietario di questo posto, nonché colui che vi ha mandato la richiesta. - Si inchinò mostrando loro un grande sorriso.

 

- vi ringrazio di essere venuti, vogliate accomodarvi - e con un gesto li invitò ad entrare

 

Lucy e gli altri ricambiarono il saluto facendo poi le presentazioni. 

 

-oh beh beh- borbottò di seguito - non pensavo foste così tanti, purtroppo ho solamente due stanze da potervi offrire. Una è da quattro persone e una da due- 

 

-Non si preoccupi Jin-san, ci adattiamo senza problemi- lo interruppe e rassicurò Lucy, alla cui affermazione seguirono segni d'assenso da parte dei compagni.

 

-Bene, allora seguitemi pure - 

 

Senza aver mai perso il sorriso li guidò attraverso l'ingresso, poi lungo un corridoio tutto in legno fino a raggiungere due porte, poste una di fronte all'altra. 

Diede a tutti delucidazioni sulla struttura del luogo e delle camere, un porta portava alla stanza con quattro posti letto, mentre quella di fronte era una matrimoniale.

 

-bene, vi prego di sistemarvi come meglio credete. Vi aspetto per ora di cena in sala, così vi metto al corrente di tutto quanto, tra cui il motivo per il quale vi trovate qui-  con un ultimo inchino, si congedò.

 

Vi fu un momento di silenzio dopo che tutti lo ebbero salutato. 

 

-ok ragazzi, e adesso come ci dividiamo?- prese parola Lucy -Io personalemente penso sia meglio dividire Natsu e Gajille- una lotta tra dragon slayer avrebbe devastato quel posto; non che con Gray ci fosse da scherzare, ma era più semplice tenerlo a bada.

 

-Sono assolutamente d'accordo- concordò Levy -ma non possiamo mandare Gray con Gajille senza che ci sia una supervisione- 

 

-EHII! ci saremo noi anche qui ragazze!!- si intromise Natsu spalleggiato dal fidato Happy

 

-Non sei stato interpellato- lo zitti Lucy, anche se con un sorriso bonario sulle labbra -direi che a questo punto Levy... stai tu con Gajile! io non posso mica lasciare questi due- e prese per il coppino il rosato e il gatto -da soli- 

 

-ehiii.. non sono mica un bam...mpfddf- la bionda gli tappò la bocca avvolgendogliela con il braccio. 

 

-Non vedo altra soluzione- accettò levy arrossendo sotto lo sguardo malizioso di Lucy, che dal canto suo era sicura che dopo l'avrebbe ringraziata.

 

-E' deciso quindi, io sono con la piccoletta- asserì Gajille, che suo malgrado non riuscì a trattenere un sorriso, e prendendo le borse la spinse delicatamente dentro la stanza.

-vi bussiamo quando siamo pronti- riuscì a dire la ragazza prima che la porta si richiudesse alle sue spalle.

 

-Forza Happy! Lucy!! -gridò il rosato euforico dopo essersi liberato e aver preso la bionda sotto braccio -andiamo a vedere la stanza!!!!-e incitando anche gli altri due, entrano tutti nella camera.

 

 

 

L'ambiente era a dir poco meraviglioso; i pavimenti e le pareti erano tutte in legno, un'ampia vetrata regalava un incredibile vista sul bosco innevato, al centro un divano rosso e una grande poltrona erano posti di fronte ad un caminetto già acceso. Ai piedi di questo si trovava un soffice tappeto bianco a forma di orso. Si guardò intorno elettrizzata e stupita, era convinta ci sarebbe stata un solo ambiente con quattro letti, invece avevano trovato un salottino, collegato ad altre due stanze e un bagno. 

Con gli altri al seguito andò ad esplorare; una aveva un meraviglioso letto matrimoniale, con lenzuola color panna e un piumino crema con dei cervi rossi ricamati, l'altra aveva due letti ad una piazza e mezza altrettanto ben arredati, addossati rispettivamente ai muri, essendo però la stanza non particolarmente grande erano piuttosto vicini. 

Entrambe avevano le pareti in legno, ma il pavimento era una moquette color crema.

 

Lucy non aveva dubbi, voleva quella con il letto matrimoniale.

 

-bene quindi.. questa la prendo io- urlò lanciandosi sopra alle coperte, il letto era sofficissimo.

 

-anche io voglio dormire la- urlarono Gray e Natsu all'unisono, guardandosi poi in cagnesco.

 

-Juvia vuole dormire con Gray-sama-

 

-ma io voglio dormire con Lucy- rispose lui, probabilmente senza riflettere.

 

Le ragazze lo fissarono allibite e senza parole.

Gray arrossì fino alla punta dei capelli. 

 

- Mi sono espresso male, ehm, volevo dire che, insomma, voglio dormire nella stanza che Lucy ha scelto per sè, perché è più grande, ecco. Non con lei assolutamente! Cioè, non che sarebbe un problema eh, ma non è quello che intendev... insomma!!! avete capito.- ridacchiò nervoso cercando di spiegarsi.

 

-ahah, ma certo ma certo, non ti preoccupare! Ovvio che vogliamo tutti la stanza più grande - gli sorrise la bionda prima di continuare - io preferirei dormire con Juvia in realtà - disse rivolgendo il sorriso anche all'amica cercando palesemente di salvare la situazione, ma vedendo l'espressione allibita e furente di questa si preoccupò.

 

-Ma! - continuò - lasciare Gray e Natsu da soli non è buona cosa, e dato che ho già dormito più volte con Natsu, forse la soluzione migliore sarebbe che stessi io in stanza con lui-

 

-in che senso hai già dormito con Natsu?????- chiese Gray alzando un po' la voce.

 

-ma si! mi fermo spesso da lei- spiegò con fare innocente il ragazzo dando una scrollata di spalle  - e ora fuori dalla nostra stanza- li cacciò ghignando, tuffandosi poi da vincitore sopra l'amica.

 

-Grazie Lucy per avermi dato la camera grande- 

Il peso del ragazzo la schiacciava, il fiato iniziava a mancarle, anche se aveva il dubbio di quale fosse effettivamente la ragione.

Natsu non capisce mai niente, pensò sconsolata.

 

-Non l'ho fatto per te!! e ora levati che pesiiiiii-

Si voltò verso Happy e con tono imperativo lo avvisò - e tu! Non pensare di tenere quella montagna di pesce puzzolente in camera nostra!!!-

 

 

~l'angolino di Edel~

Ciao a tutti! Ho voluto aggiungere questo piccolo spazio dove comunicare con voi, nella speranza non vi dia noia! 😉 Questi capitoli sono abbastanza introduttivi, la storia infatti inizierà a snocciolarsi dai prossimi, e vi avverto già che probabilmente vorrete ammazzarmi... perché non filerà tutto liscio tra i nostri protagonisti! 

Spero possa catturare la vostra attenzione, fatemi sapere cosa ne pensate! La vostra opinione per me è importante ed è un grande stimolo a proseguire! Grazie ❤️

ciao!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Cosa sono questi sentimenti ***


CAPITOLO 3 - Cosa sono questi sentimenti 

 

 

Lucy si era persa nei suoi pensieri mentre distrattamente finiva di sistemare i vestiti nei cassettoni del mobile di legno. 

Ogni tanto lanciava un'occhiata a Natsu che invece dormiva beatamente buttato sul letto, con Happy appoggiato sulla sua pancia che stava leggendo un fumetto; ogni tanto lo si sentiva ridere sommessamente. Il rosato impiegava sempre così poco tempo a prendere sonno che spesso lei non si capacitava di come ci riuscisse.

 

Non aveva ancora avuto il coraggio di uscire dalla camera, inconsciamente temeva l'incontro con gli altri due.

Le era rimasta in testa l'affermazione di Gray di prima, il fatto che volesse dormire con lei, e lo sguardo ferito e arrabbiato di Juvia. Sperava davvero con tutta sé stessa che lui si fosse effettivamente sbagliato, che mirasse onestamente solo alla stanza più grande, dopotutto l'unico favore che le era stato chiesto dall'amica, prima di partire, era di tenere le distanze dal corvino. 

Non sarebbe stato così difficile, si disse propositiva, in fin dei conti era in stanza con Natsu non con lui, e questo fatto pareva riempirla di gioia, oltre che darle una sensazione di inspiegabile aspettativa. 

Si soffermò a guardarlo dormire, ogni  tanto farfugliava qualcosa di incomprensibile, chissà cosa stava sognando.. magari lei. Arrossì e si auto schiaffeggiò, nel tentativo di ripigliarsi, per quel pensiero molesto. In quei giorni ne aveva avuti fin troppi di pensieri fuori standard. 

Portò le mani gelide al viso cercando di placare quella vasodilatazione che la aveva fatta diventare, nuovamente, color pomodoro.

Era il momento di darsi una regolata e capire cosa stesse accadendo fuori e sopratutto dentro di lei. 

Natsu era il suo migliore amico, erano abituati a stare insieme giorno e notte, eppure in passato non aveva mai avuto quelle reazioni per lui, da qualche tempo invece il suo corpo e la sua mente reagivano come se lui non fosse un semplice amico, o meglio, come se lei non lo volesse vedere solamente in quel modo.

 

TOC TOC

 

Qualcuno bussò alla porta, e con ancora l'indumento da sistemare in mano si diresse verso di essa per andare ad aprire,  lanciando un'ultima e  torva occhiata al ragazzo buttato sul letto: nemmeno le cannonate l'avrebbero svegliato.

 

Gray fece capolino con la testa dentro la stanza.

 

-Ehi Lucy, a che punto siete? E' quasi ora di cena-  non la stava fissando negli occhi, e lei se ne accorse.

 

Lo vide volgere lo sguardo dal basso al soffitto, palesemente imbarazzato, ma non riuscì subito a coglierne la ragione.

 

Con un gesto della mano indicò la valigia aperta 

- Io ho praticamente finito di disfare la bor...-  Per poi accorgersi che quello che aveva in mano era il reggiseno. Nascose rapidamente la mano con l'indumento di pizzo bianco dietro la schiena ridacchiando totalmente a disagio.

Un momento. Una volta l'avrebbe preso a pugni, come faceva sempre anche con Natsu, e invece ora ridacchiava a disagio? 

 

-Bisogna svegliare Natsu e ci siamo, Juvia è pronta?- gli chiese cercando di sviare discorso e attenzione, mettendoci particolare enfasi nel pronunciare il nome della ragazza.

 

-cosa vuoi che ne sappia, sono rimasto in divano tutto il tempo. Quella mi ha sbattuto la porta in faccia come avete fatto voi.- era amareggiato.

 

Lucy sperò vivamente che il suo umore dipendesse dalla questione di Juvia e non volle indagare oltre: non voleva sapere ed era certa fosse meglio così.

 

-Vedrai che le passerà-gli fece l'occhiolino - piuttosto, aiutami a svegliare sto qua- gli indicò Natsu con un cenno del capo.

 

Finalmente vide lo sguardo dell'amico riaccendersi, e avrebbe dovuto immaginare il perchè.

- ice make: hammer! -

Gray creò un grosso martello di ghiaccio e glielo diede giù per la testa, ridendo. 

Metodo certamente efficace, il dragon slayer però, dopo essere balzato in piedi e aver urlato qualche insulto iniziò a contrattaccare .

 Stavano per distruggere tutto.

 

-ADESSO BASTA- urlò frapponendosi ai due, maledicendosi per la pessima idea che aveva avuto -NON SIAMO ALLA GILDA, NON POTETE FARE A PEZZI OGNI COSA - e prima che qualsiasi oggetto venisse ridotto a brandelli li trascinò per le orecchie nel salottino. Happy li aveva seguiti in silenzio cercando di non peggiorare la situazione.

Intimò a tutti e tre di stare buoni e bussò alla porta dell'amica.

 

- Juvia sei pronta? È quasi ora di cena! Recuperiamo Gajille e Levy e andiamo!!-

 

La maga dell'acqua uscì dalla porta con aria da funerale, e quando Lucy vide che stava per iniziare a piovere in camera a causa sua le venne quasi un mancamento.

Doveva distrarla e tirarla su di morale. Nel profondo, ammise, si sentiva un po' responsabile.

 

-Dai che andiamo a prendere i due piccioncini - la prese sottobraccio con tono allegro e un gran sorriso provando a smorzare la tensione, lanciò a Gray un'occhiata di fuoco, come a fargli intendere che la colpa era sua.

La prossima volta avrebbe dovuto scegliere meglio le parole, o almeno pensare prima di parlare, stupido inutile mago del ghiaccio.

 

Uscirono senza altre parole nel corridoio.

Per loro sorpresa trovarono gli altri due già fuori dalla camera che chiaccheravano tranquilli, si assicurò di guardare Levy maliziosamente e farglielo notare, prima di prelevarla prendendola sotto braccio e dirigersi anche con lei verso il ristorante, i ragazzi le seguivano stranamente taciturni.

Si stupì che non stessero già litigando, la cazziata forse a qualcosa era servita.

 

 

 

Senza molti convenevoli Jin, già seduto a capotavola, li aveva invitati ad unirsi a lui. Il ristorante, se così lo vogliamo chiamare, assomigliava ad un rifugio di montagna; di quelli in cui ti fermi dopo una lunga sciata per riscardaldarti con una bella cioccolata.

Benché la sala non fosse molto grande dava ugualmente l'idea di essere molto spaziosa. Vi erano grandi finestre con tende color crema, ricamate con disegni di cuori e cervi. Alle pareti erano appese  diverse cornici, Lucy dedusse che le foto fossero della famiglia del proprietario. Oltre a loro solo qualche altro tavolo era occupato, per lo più da coppie.

 

Jin prese parola e li mise al corrente, spiegando il più possibile dettagliatamente la situazione.

Agli inizi non c'erano stati attacchi, ma solamente avvistamenti di animali particolari ( vennero descritti come orsi dai colori anomali, falchi enormi, scoiattoli grandi almeno quanto dei cani), poi questi avevano iniziato a far danni e creare problemi. 

Ma era ancora tutto tollerabile, fino a che un orso, pare, distrusse quasi del tutto terrazzo che dava sul retro della baita. 

Avevano iniziato i lavori di ricostruzione, ma questo era ritornato distruggendo nuovamente e terrorizzando gli ospiti presenti.

La notizia e la voce si era sparsa velocemente, molti ospiti se ne erano andati, e aveva dovuto abbassare i prezzi per attrarne di nuovi.

 

- sapete, sono rimasto praticamente da solo, mia figlia si è voluta trasferire in città, la montagna non faceva per lei e mia moglie è venuta a mancare. Molti dei miei dipendenti si sono licenziati dopo la seconda aggressione. Oltre a me è rimasta mia sorella, che si occupa della cucina, e un altro ragazzo che lavora qui da tanti anni - concluse il suo discorso.

 

-Non si preoccupi!!! ci pensiamo noi Jii-chan, quando si ripresentano li ciacciamo via una volta per tutte! - si gasò Natsu alzandosi in piedi e salendo con un piede sulla sedia, mentre mostrava convinto il bicipite in segno di forza.

 

Il padrone rise a questo modo di fare del ragazzo e tutti si unirono a lui.

Persino qualche coppia si girò attirata dalla scena.

 

-Vi ringrazio ragazzi, ma ora godetevi la cena! Mia sorella Anne è un ottima cuoca- 

 

Proseguirono la cena tra risate e scherzi, portate su portate di cibo continuavano ad arrivare e loro le accompagnarono con qualche  bicchiere di buon vino.

Lucy notò che persino a Juvia stava tornando il buon umore, ne fu immensamente felice e finalmente poté tirare un sospiro di sollievo.

 

 

 

Più tardi, quello che presupposero fosse l'ultimo dipendente rimasto, stava facendo loro strada verso la zona termale.

 

- aaaaaah ho mangiato troppo - si lagnò Natsu mentre si incamminavano nel lungo corridoio.

 

 

- Nessuno ti ha obbligato a mangiare così tanto - lo apostrofò la bionda divertita.

 

- Lucy portami in spalla che sono stanco! -

 

- cosa? te lo puoi scordare!! non sono mica la tua serva - 

 

- sei cattiva - la guardò mettendo il broncio.

 

- guarda che di solito è il ragazzo che porta in spalla la ragazza. Imbecille! - sbuffò esasperata, quel dannato ragazzo non aveva la benché minima idea di cosa fosse la galanteria.

 

Inaspettatamente però il rosato se la caricò in spalla sotto il suo, e non solo, sguardo esterrefatto. 

 

- se volevi essere portata in spalla perchè sei stanca potevi dirlo.  Non c'era bisogno di fare discorsi strani -

 

-ma io non intendev..- si bloccò, lui si era girato a guardarla con quel suo sorriso mozzafiato che la faceva sempre tentennare. Per una volta decise di tacere e godersi il momento, strinse dolcemente le braccia attorno al collo di lui e si rilassò lasciandosi trasportare.

A volte Natsu, anche se a modo suo, riusciva ad essere dolce.

Fece un'inspirazione profonda, respirando il buon profumo della sua pelle.. da quando profumava così? Come aveva fatto a non essersene mai accorta?

Non sapeva ben definire che odore avesse, le ricordava lo zucchero filato; rimpianse di non avere il naso di un dragon slayer. 

Le dava alla testa. No, quello doveva essere il vino, non c'era altra spiegazione.

 

Si domandò cosa gli altri potessero pensare a vederli, ehm vederla, così; probabilmente nulla, niente di inusuale no? Natsu le stava semplicemente ricambiando il favore, come lei aveva sorretto lui dopo il viaggio, ora lui cercava di alleviare la sua stanchezza. Fine.

 

Eppure si sentiva la schiena trafitta dallo sguardo di qualcuno, sentì un brivido scorrerle sulla pelle. La necessità di indagare si fece largo in lei, magari era Levy che la guardava in modo malizioso come aveva fatto lei stessa prima con lei, così sollevò leggermente la testa per girarsi.

 

Levy era in fondo al gruppo, niente di meno che mano nella mano con Gajille, cosa che la stupì parecchio. Era meglio che la bluetta si tenesse pronta al terzo grado.

Natsu si fermò di colpo scaricandola  in modo brusco e facendola cadere a terra, a quanto pare erano arrivati a destinazione.

 

-ahia natsu, ma sei un animale! Mi hai fatto male!!!- 

 

-siamo arrivati e in più sei pesante - le rispose con un ghigno divertito e una scrollata di spalle.

 

Stava per rispondergli a tono quando vide Gray che li osservava, la osservava, con uno sguardo di ghiaccio e un espressione indecifrabile dipinta sul volto.

Si rialzò dimenticandosi di cosa voleva dire e si girò verso l'uomo che li aveva guidati fin lì, distogliendo il più velocemente possibile gli occhi dal ragazzo del ghiaccio, che le era sembrato infastidito. Cercò di auto convincersi di non esser lei la ragione.

 

Nel frattempo l'uomo, che si era presentato a loro con il nome di Yuuto,  aveva già spiegato la disposizione delle vasche all'aperto, sottolineando che ve ne era anche una mista. Concluse dando delucidazioni su dove trovare accappatoi e il resto degli oggetti necessari.

 

Si era imbambolata e non aveva ascoltato una singola parola, per fortuna Levy la prese per il braccio e la trascinò insieme a Juvia verso il bagno femminile.

 

 

 

 

-Allora Levy.. devi dirci qualcosa?- le domandò la bionda stuzzicandola con una punta di curiosità nella voce mentre affondava sempre di più nell'acqua calda.

Era bellissima la sensazione contrastante tra l'aria gelida e la neve attorno a loro con l'acqua bollente in cui ci si immergeva.

 

La ragazza arrossì.

 

-anche Juvia vuole sapere!!- sorrise, finalmente, anche lei.

 

-ehm.. ecco, io non so se l'avete capito, ma mi piace gajille-

 

-qualcosa che non sappiamo?-risero le altre in coro

 

-ehiiii! non era poi così tanto ovvio- si lagnò - e tu Lucy vuoi dirci qualcosa vista la scena in corridoio?-

 

- ah intendi quando vi ho visti tenervi per mano??- 

 

Levy diventò ancora più rossa. Tentativo numero 1 di sviare il discorso fallito.

 

-si ecco, non abbiamo ancora parlato di noi, ma lui si sta comportando in modo diverso rispetto al solito, mi sta facendo sperare di esser ricambiata -

 

Rimasero in silenzio lasciandole il tempo per continuare.

 

-in corridoio, prima, chiaccheravamo del più e del meno.. mentre tu facevi la piccioncina con Natsu- le lanciò un occhiata maliziosa, quella che si era aspettata di vedere di prima, e lei quasi si soffocò con l'acqua della vasca.

 - ma che dici! - la interruppe - ci comportiamo come sempre, lui è il mio migliore amico - affermò in modo talmente poco convincente che non ci credeva nemmeno lei - comunque  non  sviare il discorso signorina! -

 

-sono d'accordo con Lucy, vai avanti!-la implorò Juvia altrettanto curiosa.

 

Tentativo di sviare il discorso numero 2: fallito.

 

- uffa. Allora lui ad un certo punto si gira, mi guarda, mi sorride e mi prende per la mano. Io beh, oltre a provare a non svenire, ovviamente ho ricambiato. Andiamo molto d'accordo, ma magari il nostro rapporto è come quello tra te e Natsu e  mi considera solo una buona buona amica-

 

Le arrivò una stilettata al cuore al pensiero che Natsu la considerasse effettivamente solo una buona amica.

 

-Ma è così ovvio che gli interessi- la rassicurò Juvia sognante - se solo anche Gray-sama mi considerasse un pochino! Invece guarda sempre Lucy - si arrischiò a dire, cercando di coprire il tono deluso e un po' irritato.

 

Lucy rischiò di soffocare per la seconda volta.

 

-ah ah ah, ma che cosa dici. Oggi ad esempio con le stanze si è sicuramente sbagliato, tutto qui. Poi era così amareggiato che gli hai tenuto il broncio -

 

Juvia parve rassicurarsi un pochino. La conversazione si fece più leggera e finirono di lavarsi e rilassarsi in allegria.

Al momento di uscire Levy la trattenne per il braccio, creando così della distanza tra loro e Juvia.

 

-Lucy, ho visto anche io come ti guarda-  le disse seria

 

La bionda la osservò un pò spaesata -non capisco a chi ti riferisci - mentì totalmente nel panico.

 Non sapeva quanto la tecnica occhio non vede cuore non duole avrebbe funzionato, ma si augurò a lungo.

 

-non fare troppo l'ingenua Lucy - le mandò un'occhiata comprensiva e con un sorriso mezzo accennato raggiunse Juvia dentro lo spogliatoio.

 

 

 

 

 

Aveva bisogno di aria, tanta fresca aria! Doveva schiarirsi le idee, le parole dell'amica l'avevano lasciata interdetta.

Che stesse davvero facendo troppo l'ingenua? Non era stata l'unica allora a notare quei segnali. Va bene, ma Gray? Gray l'uomo di ghiaccio predestinato da sempre a Juvia? 

Non voleva pensarci.

 

Si diresse sulla terrazza del posto, avvolta nell enorme vestaglia/cappotto peloso che era stata dato loro per godersi quella che Jin chiamava: "la freschezza della aria di montagna nel dopobagno", un vero toccasana a suo dire.

Aveva salutato tutti dicendo che li avrebbe riaggiunti in camera a breve dopo una veloce passeggiata.

 

Si appoggiò con le braccia alla balconata di legno, dopo aver spazzato via con la mano la neve che la ricopriva. Pessima idea, perchè subito dopo le si era ghiacciata. Dov'era Natsu, fonte naturale di calore, quando c'era bisogno di lui?

Rise esasperata da sola nella notte, ogni scusa era buona per pensarlo.

Scacciò repentinamente la vocina che le diceva che si era innamorata di lui.

Tirò su il cappuccio di quella strana vestaglia pelosa, mentre soffiava all'aria dalla bocca osservando la nuvoletta di condensa che si formava, sentiva il freddo penetrarle fin dentro le ossa. Beh, aveva da poco smesso di nevicare, cosa si aspettava?

 

Avrebbe tanto voluto evocare Plue per chiacchierare, ma aveva paura che in qualche modo qualcuno potesse sentirla, che poi..  per origliare che cosa? Cosa aveva da dire?

"oh Gray mi ha guardata male quando ero con Natsu, e Natsu ha un bel sorriso e profuma"

Degno di una ragazzina delle medie impegnata con le prime cotte.

 

Era tutto il giorno che pensava, e pensava e pensava, basta; aveva pensato troppo! Si era decisamente stancata, adesso stop. Fossero davvero questi i problemi!

 

Sorrise a sè stessa, decisa a rientrare, quando due braccia l'avvolsero da dietro.

Si aspettava già di sentire Natsu lagnarsi per qualcosa.

 

 - Natsu- disse sorridendo. 

 

Avrebbe dovuto capire che non era lui, anche solo profumo; ma forse una parte di lei non voleva crederlo.

 

-Sono Gray.-

 

 

 

~L'angolino di Edel~ 

Eccomi con il nuovo capitolo! Adesso li sto pubblicando rapidamente perché avevo già i primi 5/6 scritti solo da sistemare/modificare, più avanti dilazionerò nel tempo gli aggiornamenti ( purtroppo ). 

Ma torniamo a noi, so che mi vorrete uccidere! Ma che sta succedendo vi chiederete.. il prossimo capitolo sarà molto esplicativo 😏

Nel frattempo la nostra Lucy si sta rendendo conto di esser innamorata di Natsu.. che succederà?

Spero vogliate scoprilo insieme a me, mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate! Aspetto tutti i vostri commenti e opinioni con ansia! 

A presto, Edel.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 - Gray ***


 

CAPITOLO 4 - Gray

 

 

Buongiorno, devo fare questa piccola premessa prima di lasciarvi alla vostra lettura. Usualmente la storia è narrata dal punto di vista di Lucy, MA ho deciso di rendere le cose più interessanti lasciando spazio, come narratori, anche agli  altri protagonisti.

Quindi quando vedrete come titolo del capitolo il nome di un personaggio, significa che la storia sarà narrata dal suo punto di vista.

Bando alla ciance, vi lascio a Gray.

Buona lettura amici! 

 

 

 

 

Era davvero infastidito dal comportamento dei suoi due amici; Natsu che gli sbatteva la porta della camera in faccia, che diceva di aver già dormito più volte con Lucy, che la portava in spalla per il lungo corridoio, che ci scherzava, che le sorrideva, che la toccava. E lucy? Oh lei ovviamente pensava fosse meglio dormire in camera con il rosato, ed era palesemente felice, troppo felice, di quella situazione, di quegli avvenimenti, di quei sorrisi e quelle attenzioni. 

 

Era irritato. L'aveva già detto? Si, ma il concetto andava ribadito.

Si era ritrovato a dover forzatamente e senza alcun diritto di parola a condividere la stanza con Juvia, che a sua volta gli aveva sbattuto la porta in faccia, tanto per cambiare, arrabbiata.

 

Probabilmente si; quel pomeriggio aveva detto qualcosa che non avrebbe dovuto, gli era sfuggita, scappata senza che lui potesse far nulla per fermarla, quell’ affermazione: la verità. 

L'atmosfera si era congelata, l'avevano guardato interdetti, basiti e lui dopo essersi accorto di quanto accaduto si era sentito andare a fuoco, così ironico per un mago del ghiaccio. 

Aveva dovuto correggersi e anche alla svelta, far finta di niente, aver sbagliato parole, essersi confuso, essersi espresso male. 

Lucy aveva ridacchiato rassicurandolo, aveva colto della tensione però nella sua voce, aveva quindi capito in realtà? Sperava assolutamente di no. Bugia. Probabilmente invece sperava di si, in fondo in fondo voleva che lei capisse cosa provava e che si accorgesse di lui.

 

Non avrebbe saputo dire bene quando fosse cominciata, da quando aveva inziato a trovarla bellissima, da quando averla intorno lo metteva sempre di buon umore, da quando le bastava così poco per farlo sorridere così, innocentemente e spontaneamente, da quando si trovava così  bene in sua compagnia.

 

Però era decisamente preoccupato: gli stessi sguardi che lui le regalava, lei li volgeva a Natsu, forse anche incosciamente, ed ogni volta si sentiva morire di gelosia.

Aveva deciso di prendere la situazione in mano prima che fosse troppo tardi, era giunto il momento di agire.

 

Erano appena tornati dalle terme e lei li aveva già salutati dicendo che avrebbe fatto una breve passeggiata. L'aveva seguita con lo sguardo, fingendo disinteresse, mentre lei si chiudeva la porta della stanza alle spalle.

 

L'avrebbe seguita. O forse sarebbe uscito anche lui, da solo, per prendere un po' d'aria; di quella sicuramente ne aveva bisogno vista la giornataccia.

 

- Gray-sama, perchè non vieni a sederti vicino a Juvia?- lo distolse dai suoi pensieri la ragazza dai capelli blu.

 

Lo guardava speranzosa, più volte gli aveva detto di essere interessata a lui, ma il ragazzo era sicuro che fosse quasi una presa in giro la sua, non gli era mai parsa realmente seria, solo esagerata. 

 

In quel momento non poteva nemmeno immaginare quanto potesse essere in errore a pensarla così.

 

Il ogni caso il modo in cui lei si dichiarava costantemente e si comportava era strano, non lo aveva mai convinto. Onestamente? Non ci aveva neanche mai dato molto peso. 

Probabilmente il suo era un atteggiamento un po' meschino. Forse.

 

- Ah no, scusami Juvia, ma ho bisogno di fare un giretto e rinfrescarmi le idee - le sorrise, grattandosi il capo leggermente a disagio.

 

- Oh certo, Juvia capisce, ma può venire con te? - 

 

- Ho voglia di stare un po' da solo, ma mi farò perdonare - unì le mani tra loro a mo' di scusa e le fece l'occhiolino.

 

- eeeeeeeh? Anche tu come Lucy esci? Ma che noia! - si lagnò il rosato ad alta voce, coprendo il mormorio di assenso e delusione di Juvia.

 

-sei sempre che ti lamenti- lo rimbeccò scocciato - non ci metterò molto, a dopo ragazzi!- e senza degnarli di un altro sguardo o aspettare risposta se ne andò, chiudendosi rapidamente la porta alle spalle.

 

Da dietro il muro sentì Happy sgridare Natsu perché questo continuava a mangiarsi tutto il fuoco del camino, e lui si era stufato di doverlo riaccendere ogni santo minuto.

Con una risata a stento trattenuta si allontanò, magari avrebbe incontrato Lucy nella sua camminata. 

Era molto probabile, e una parte di lui ben sapeva che era proprio per quello che aveva deciso di uscire, anche se non era pronto ad ammetterlo a sé stesso; in quelle settimane aveva dovuto già ammettere fin troppo.

 

 

 

Stava scivolando con una posa molto artistica da snowboardista lungo il corridoio ghiacciato, o meglio, che lui aveva appena fatto ghiacciare con la sua magia.

Era decisamente molto più divertente di una camminata.

Nel suo tragitto passò a fianco alla grande vetrata che dava sul terrazzo innevato.

La vide, avvolta in quella strana vestaglia marrone, in mezzo alla neve, appoggiata alla balconata di legno scuro mentre si soffiava sulle mani, probabilmente per riscardarle.

Dimenticava spesso che le persone potessero provare freddo essendo che per lui il problema era inesistente.

 

Doveva andare da lei. Lo sentì come un bisogno impellente che si faceva strada da dentro di lui, dalle sue viscere.

Sgusciò piano piano nel terrazzo chiudendo la porta altrettanto delicatamente nel tentativo di fare il minimo rumore possibile; lei difatti non se ne accorse.

 

La terrazza era un grande spazio rettangolare, con le assi di legno interamente coperte dalla neve, i tavoli e le sedie erano situati per la maggior parte nella zona coperta dalla tettoia dell'edificio, probabilmente avevano cercato di metterli al riparo, che risultava essere piuttosto ampia.

In un angolo di quel grande spazio vi era qualche impalcatura e strumento, dedusse che fossero quelli dei lavori per ristrutturare i danni fatti dalle bestie.

 

Le si avvicinò da dietro, indeciso su cosa fare.  Parlarle? Salutarla? Toccarla? Abbracciarla?

Voleva abbracciarla. 

E lo fece, egli stesso più incredulo che mai.

 

- Natsu - mormorò lei. 

 

Di nuovo quel nome, era diventata la sua costante di vita, sempre e solo a pensare a lui. Avevano legato davvero così tanto? 

L'avrebbe  preso a pugni, questa era una delle poche certezze che gli erano rimaste.

 

- Sono Gray - sospirò

 

-Oh G-g-gray! come mai qui?- gli domandò agitandosi un pò tra le sue braccia.

 

Non riusciva a vederle il viso perchè portava il cappuccio e lui era alle sue spalle.

Lentamente e a malincuore sciolse l'abbraccio, le si portò a fianco appoggiando la schiena al legno della balconata. Incrociò le braccia al petto e guardò verso il cielo scuro e nuvoloso. Annusò l'aria, era certo avrebbe ricominciato a nevicare.

 

- Avevo bisogno di aria e stare al freddo tra la neve -  fece una breve pausa - a Magnolia nevica raramente dopotutto - si voltò a sorriderle.

 

Anche lei sorrise e si voltò a guardarlo. 

 

- Hai ragione - e aggiunse divertita - non so come davvero come tu faccia ogni volta a stare mezzo nudo, sopratutto con questo freddo! Io, soltanto per spostare un cumulo di  neve, ho perso quasi tutta la sensibilità delle dita -

 

- se fossi un vero cavaliere in questo momento ti offrirei i miei guanti, ma non penso di averne mai avuti un paio - 

 

Risero entrambi e la tensione si smorzò.

L'atomsfera era, per il momento, leggera e priva di imbarazzo.

 

- Come vanno le cose dentro? Con Juvia sopratutto? Ti ha più lasciato entrare in camera? -

 

Che palle. Gli chiedeva sempre e solo di lei, nemmeno fosse la sua dannatissima fidanzata.

Sbuffò sonoramente e un po' indispettito.

 

- Più o meno, in ogni caso non potrà farmi dormire sul divano - ragionò.

 

- Dubito lo farà - sogghignò l'amica.

 

- Cosa c'è da sogghignare così? -

 

- Beh, dai! Penso tu lo sappia, è così ovvio -

 

- che cosa? -

 

- non fare l'ingenuo Gray!- gli disse spingendolo leggermente con la mano, sorridendo.

 

Lui colse la palla al balzo e gliela afferrò, guardandola intensamente negli occhi. 

Vide che dopo questo gesto lei aveva iniziato ad agitarsi e le guance le si è erano tinte di rosa, ma non riusciva a discernere se questo fosse dovuto all'aria fredda o alla sua presa di posizione.

Passò qualche secondo, che parve interminabile.

 

- c-che fai? - gli chiese con un nota di evidente nervosismo prima di spostare lo sguardo sulla mano, ancora trattenuta da quella di lui.

 

- Non avevi freddo? se mi dai l'altra ti aiuto a scaldarle - spiegò con finta noncuranza, sperando di essere un attore migliore di quanto credesse.

 

La bionda rise nervosamente e distolse lo sguardo, che aveva volto poco prima e per una mezza frazione di secondo al suo viso.

 

- Tranquillo, non c'è problema, l-le metto in tasca. Davvero - e così dicendo effettivamente ritrasse la mano dalla sua, e la portò verso la tasca. 

 

Inutile spiegare quando male ci rimase, ma doveva essere forte. Forza Gray!

 

Sospirò - Lucy senti... - lei non lo stava ancora guardando, ma fissava un punto vuoto distrattamente.

 

 - Lucy - la richiamò.

 

- Inizio ad avere freddo. Credo sia meglio rientrare, Natsu e gli altri si chiederanno dove siamo finiti - 

 

Si voltò verso di lui, abbozzando un sorriso, ma negli occhi le si leggeva che iniziava a sentirsi a disagio.

La ragazza si incamminò verso l’entrata, ma non potè andare oltre perché venne trattenuta.

 

Gray a passi veloci l'aveva seguita, afferrata per il braccio e le aveva dato un leggero strattone affinché lei si voltasse. Pregò che lei smettesse di scappare e che qualcuno gli desse la forza per affrontare quella situazione imbarazzante.

 

-un secondo, Lucy. Io.. - si guardavano negli occhi reciprocamente. In quelli di lui, vi si leggeva una tremenda indecisione, in quelli di lei sorpresa e tanta confusione.

 

La strattonò tirandola verso di sè. Ora o mai più pensò. 

Le liberò velocemente l'avambraccio con il quale ancora la stava trattenendo, e in fretta portò entrambe le mani a stringere i bordi del morbido cappuccio, al lato delle guance, tenendo la presa salda, spaventato all'idea che lei potesse fuggire. In particolare modo adesso che erano così vicini.

 

Lei arrossì, distogliendo gli occhi da quelli del ragazzo, palesemente imbarazzata.

Aveva ricomiciato a nevicare, fiocchi grandi e leggeri cadevano sopra le loro teste. Un segno pensò Gray.

Lei cercò di spostarsi, anche se debolmente, totalmente interdetta da quella situazione.

 

- S-sta cominciando a nevicare. Gray torniamo dentro, non è meglio? -

 

Le mani di lei raggiunsero quelle di lui, e vi si posarono sopra, erano gelide e per un momento perfino a lui parve di sentire freddo.

 

Aveva capito le sue intenzioni, stava cercando di sciogliere la presa, ma lui non voleva che accadesse, non ancora, non era pronto a lasciarla andare per ciò che temeva essere un per sempre.

 

Prese coraggio, voleva farlo, lo voleva da tempo e talmente tanto che benché fosse  quasi  sicuro che non sarebbe stata mossa migliore, l'avrebbe fatto, l'avrebbe baciata.

 

Le si avvicinò lentamente sussurrandole a fior di labbra - Qui non sono io l'ingenuo - prima di farle combaciare con le sue. 

 

La neve continuò a cadere sulle loro teste, più velocemente e con ritmo incalzante, ma in quell'istante non era importante, niente lo era a dire il vero. 

 

Lei non si ritrasse, gli occhi spalancati dalla sorpresa, le intenzioni di lui negli ultimi minuti erano state molto chiare, ma forse lei non si era aspettata un presa di posizione del genere.

Gray ne approfittò e fece un po' più di pressione su quelle labbra morbide, dalle quali non avrebbe mai e poi mai voluto staccarsi. Erano fredde, probabilmente grazie alla temperatura esterna della notte, ma lui dopotutto non aveva sempre amato il freddo?

 

Gli era bastato un semplice bacio, casto, superficiale per iniziare a sentire caldo, sensazione quasi sconosciuta.

Voleva di più.

 

Passò la lingua sul suo labbro inferiore, timoroso e incerto, non sapeva come lei avrebbe reagito. Prima ancora che potesse scoprirlo un forte rumore lo distrasse, li distrasse, dando la possibilità a Lucy di allontanarlo.

Lei gli diede una leggera spinta con le braccia, facendogli fare qualche passo indietro e distanziandosi da lui definitivamente, poi si girò verso la porta.

 

Era stata quella a sbattere, attraverso le vetrate riuscirono a intravedere una scia di capelli rosa allontanarsi, poi un cumulo di neve cadde di fianco a loro dalla tettoia, probabilmente  il forte colpo con cui la porta era stata sbattuta ne aveva provocato la caduta.

 

Lei tornò a guardarlo portandosi prima  le dita alle labbra, poi le fece scivolare nervose tra i capelli, negli occhi il panico.

 

- Natsu - mormorò voltandosi nuovamente  verso la vetrata dove l'aveva visto andar via.

 

- G-gray scusami, davvero, ma io.. - silenzio - io devo andare, Natsu mi ha vista, ci ha visti, mi dispiace, scusa, lo devo seguire. Io non so che fare, che dire, scusa. Ci vediamo dentro... non posso fare altro - la voce era incrinata, dal dispiacere, dal panico, e non avrebbe neanche lui saputo dire quale tra tante fosse la ragione.

 

Lucy lo guardò un ultimo momento,

gli occhi pieni di tristezza e dispiacere, poi gli diede le spalle e rientrò di corsa fino a scomparire dalla sua vista.

 

Il ragazzo preferì non seguirla ne aggiungere altro. Si sentiva già rifiutato abbastanza.

 

 

 

 

 

Erano almeno venti minuti che camminava avanti e indietro nella porzione di corridoio antestante la loro camera. L'aveva percorso così tante volte che aveva imparato a memoria ogni dettaglio di quel luogo.

La mappa delle montagne della zona, incorniciata e appesa a fine corridoio, una scheggiatura profonda del legno vicino alla porta della loro stanza, le maniglie dorate con un cuore al posto del pomello, le lampade in ferro battuto  appese alle pareti.

 

Non aveva ancora trovato il coraggio di entrare. Per la seconda volta nella sua vita, la prima era stata quando da piccolo si era trovato di fronte a Deliora; il grande e pericoloso demone che aveva ucciso i suoi genitori e distrutto la sua città, si sentiva davvero impaurito e codardo.

 

Aveva esagerato probabilmente, non avrebbe dovuto baciarla, eppure non riusciva a pentirsene.

Sapeva che per lei non era stata la cosa giusta, ma per lui indubbiamente si. Ci aveva provato, messo il 100% di sé stesso, ed era andata male.

Almeno poteva dire di non aver rimpianti.

 

Si mordicchiò il labbro per la centisima volta. 

E sei lei non gli avesse più rivolto parola? E se Natsu l'avesse detto a Juvia? Se c'era una cosa di cui si era reso conto, almeno, erano le teatrali scenate di gelosia della bluetta.

No, no, di cosa si stava preoccupando?Natsu era troppo ingenuo per riuscire a capirne qualcosa di sentimenti e amore, no? Sempre stato, non sarebbe stato quello il momento in cui sarebbe cambiato, vero? 

Doveva essere così.

 

Vagliò tutte le possibilità decidendo infine che, nella peggiore delle ipotesi, li avrebbe ghiacciati tutti, lasciandoli congelati finché non avrebbe trovato una soluzione adatta.

 

- ok ora entro. - mormorò a sè stesso -ora! -

 

Si fece scivolare con la schiena lungo la parete fino a toccare terra e sedersi, lasciò passare altri cinque minuti di lunghe elucubrazioni mentali per poi decidersi, con rinnovato spirito ad agire.

 

- adesso giuro che lo faccio! Non sono mica un bambino. 3, 2, 1...-

 

Con più energia del previsto spalancò la porta facendola sbattere sonoramente sul muro.

Juvia caccio un urlo terrorizzata voltandosi verso le fonte del rumore con gli occhi sbarrati dal terrore. 

 

Uscirono dalla loro stanza anche Levy e Gajille, probabilmente allarmati dall'urlo della ragazza.

 

- che succede? - domandò Levy già in pigiama guardando Gray con occhio indagatore.

 

- oh devo averci messo troppa verve nell'aprire la porta - le sorrise imbarazzato

 

- Juvia pensava che le stesse per venire un infarto! - si interruppe fissandolo interrogativa - ma dove sono andati tutti? Natsu con Happy è uscito per vedere se riuscivano a trovarvi che si sta facendo molto tardi - 

 

- Ecco Happy - con voce svogliata si intromise Gajille indicando un punto azzurro in lontananza che si avvicinava pian piano.

 

- Che succede? tutti fuori? Natsu e Lucy?- chiese il gatto

 

- Non eri con Natsu? - gli domandò Gray con un groppo alla gola

 

- Ci siamo divisi - fece spallucce

 

- dai ora che noi siamo sicuri non sia successo nulla torniamo in camera - disse Levy, poco dopo Gajille le circordo le spalle con un braccio e li salutò con un ghigno, prima di rientrare e chiudere loro in faccia la porta.

E con questo, era le terza volta che gli sbattevano in faccia la porta in quella giornata di merda, perdonate l'eufemismo. 

 

Gray e Happy a quel punto rientrarono nella loro, con Juvia ancora dentro persa a guardarli.

 

- Dove sei stato? Hai trovato Lucy? E Natsu l'hai incrociato? - gli chiese la blu chiudendo il libro che stava leggendo e posandoselo sulle gambe, che teneva distese sul divano.

 

- perché mi fai il terzo grado?- si spazientì, già la serata era stata terribile, perché cercavano di fare qualsiasi cosa pur di renderla peggiore? Si stava agitando. Agitando per nulla. Doveva calmarsi. Fece un grande respiro e inspirò più aria che poté.

 

- scusami, sono stanchissimo, penso che ora andrò a letto -

 

- come vuoi - vide un moto di tristezza balenare negli occhi di Juvia, forse era stato troppo scortese a risponderle così, dopotutto tutti, lui in primis, l'avevano lasciata da sola.

 

- scusami di nuovo - cercò di sorridere - ci vediamo dopo in camera - 

Le diede un buffetto in testa passandole a fianco mentre si avviava verso la stanza.

 

- Almeno ora mi farai compagnia tu Happy mentre attendiamo gli altri - Juvia si rivolse ad Happy con rinnovato entusiasmo.

 

Ma il gatto si era acciambellato sulla poltrona e russava già sonoramente. 

Gray con un un incredibile senso di colpa si chiuse in camera, domani avrebbe rimediato a tutto. 

Senza neanche rendersene conto si era tolto i vestiti rimanendo in boxer, come era solito fare, e si era buttato sotto le coperte.

Sperò che quella sarebbe stata la dormita più lunga della sua vita, il domani sarebbe stato un difficile avversario.

 

 

 

~ L'angolino di Edel ~

Buonasera gente! 

Sono tornata più che veloce che mai, purtroppo non sarà sempre così, ma per il momento godiamoci insieme questo sprint!

Ne approfitto anche per farvi gli auguri di buona Pasqua per domani 🐣 spero passiate una bellissima giornata! 

Allora, probabilmente mi vorrete uccidere, lo comprendo, Gray che dovrebbe stare con Juvia invece è cotto di Lucy? E la BACIA? Come si permette?

Ebbene sì, si è permesso, perché nel mio pensiero Gray agli inizi era cotto di lucy  ed quanto pare é anche intraprendente! 😏 Peccato che lei l'abbia mollato li su due piedi per andare da Natsu.

E Natsu perché è fuggito?

Lo scoprirete insieme a me nel prossimo capitolo!

Grazie per continuare a seguirmi , aspetto con ansia i vostri commenti e le vostre opinioni per chiacchierare insieme! 

A presto, Edel ❣️

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 - Natsu ***


Buongiorno a tutti, volevo ricordarvi che questo capitolo sarà narrato dal punto di vista di Natsu.

Buona lettura! 

 

 

 

Era da un pezzo che sia Gray che Lucy erano usciti dalla stanza e lui si stava terribilmente annoiando.

Juvia, di pessimo umore, non era certo di gran compagnia e tra l'altro era la quarta volta che veniva sgridato per aver cercato  di mangiare il fuoco del camino.

Seduto sul tappeto, di fronte al caminetto scoppiettante sbuffò guardando Happy. 

Il gatto lo ignorò, probabilmente ancora stizzito dalla questione precedente.

Sbuffò più forte, concentrando intensamente lo sguardo convinto di attirare la sua attenzione.

Funzionò.

 

- vogliamo andarli a cercare? - propose finalmente l'amico cogliendo l'impazienza scalpitante di Natsu. 

 

- era ora! - asserì contento di rimando.

 

Non ci fu bisogno di dire nient'altro, i due si alzarano dalle rispettive postazioni e avvisarono Juvia, più sconsolata che mai, che sarebbero usciti anche loro.

Iniziava seriamente a preoccuparsi: in quei giorni gli era sembrato che lucy  si stesse comportando in modo strano, e se avesse cercato di fare qualcosa di folle? Tipo cercare di risolvere la missione da sola?

Gli avrebbe rubato tutto il divertimento! 

E avrebbe potuto rischiare di ferirsi. Quel pensiero sovrastò d'importanza l'altro, strano, era più preoccupato che lei potesse farsi male che di perdere la chance di combattere. 

 

Una volta richiusa la porta alle spalle si incamminò nel lungo corridoio con Happy che gli svolazzava sopra la spalla 

 

- Secondo te dove sono finiti? Dici che si sono incontrati? -

 

Il gatto impiegò un po' di tempo prima di rispondere, quasi stesse soppesando le parole da dire. 

 

-Penso sia probabile, Gray personalmente è uscito per raggiungerla - Happy era meno ingenuo di quanto tutti pensassero.

 

Natsu lo guardò stranito. 

Perché mai Gray avrebbe dovuto raggiungere Lucy? Quella probabile verità gli diede molto fastidio.

 

 - perché dici così? -

 

L'amico evitò di rispondere alla domanda sbuffando leggermente e cambiando discorso.

 

- Piuttosto cosa dici se ci dividiamo? abbiamo più chance di trovarli se cerchiamo in zone diverse -

 

- mi sembra un ottima idea - concordò più euforico schiacciandogli il cinque - allora ci rivediamo più tardi in camera happy! -

 

- Aye sir! -

 

Mentre proseguiva per la sua strada annusando di tanto in tanto l'aria alla ricerca del profumo della bionda, non potè fare a meno di chiedersi perchè Happy fosse così sicuro che Gray la stesse cercando, a volte si preoccupava davvero di essere stupido come tutti quanti gli dicevano.

 

Non si sarebbe di certo mai aspettato che la sua domanda avrebbe avuto una risposta così in fretta.

Seguì la traccia di Lucy, della quale conosceva l'odore come se fosse stato il suo, giochicchiando nel mentre con una fiammella che era intento a passarsi da una mano all'altra come fosse stata una pallina, quando si ritrovò a fiancheggiare la vetrata che dava sulla terrazza.

Venne distratto da delle voci ovattate che provenivano proprio da lì fuori, e la fiamma che teneva in mano si spense.

 

Li aveva trovati, finalmente! Esultò e si diresse con passo svelto verso di loro con l'intento di uscire a recuperarli, ma si paralizzò a metà strada, con la mano sulla maniglia della porta ormai mezza aperta.

 

Era successo tutto in un secondo, Gray aveva afferrato la bionda per un braccio, e lui non fece neanche tempo a pensare, o a sperare, che magari fosse perchè lei stava scivolando sulla neve, che l'altro si era avvicinato a lei e l'aveva baciata. L'aveva baciata. 

Rimase interdetto per una frazione di secondo non sapendo bene come reagire, benché sentisse la rabbia montare dentro di lui, tutto il suo corpo gli comunicava di andarsene da lì. Veloce, te ne devi andare, era quello che tutto il suo essere gli stava comunicando, i muscoli tesi erano pronti a scattare. 

Il fuoco gli scorreva nelle vene più caldo che mai, il cuore gli si stringeva nel petto e faceva male, cacchio se faceva male; era più doloroso di un calcio ben assestato.

Ma sopratutto in opposizione totale al quel sentimento di fuga provava  l'irrefrenabile voglia di prendere a pugni, anzi proprio massacrare di botte Gray come mai aveva fatto prima di allora.

 

Si spaventò, non comprendeva il motivo di questa sua reazione piena di dolore e collera, che una persona esterna definirebbe immotivata, ma lui sapeva bene non esserlo.

Era giustificata perché Gray aveva osato toccare Lucy, non doveva azzardarsi mai più a farlo. Lui era l'unico a poterlo fare, l'unico.

Non aveva tempo di pensarci. 

Scosse il capo, doveva andare via, questa era l'unica certezza in quel momento di enorme confusione.

Per una delle prime volte della sua vita scappò, lui che non sapeva neanche il significato di scappare, si ritrovò a fuggire da ciò che era appena accaduto. 

Lui improvvisamente un codardo.

Continuava a sentirsi ribollire, e così anche il dragon slayer di fuoco poteva sentire caldo. 

Senza ragionare oltre, con grande rabbia sbatté la porta chiudendosela alle spalle e se ne andò, non rendendosi nemmeno conto di quanta forza avesse messo in quel gesto.

 

Rallentò il passo solamente una volta raggiunta l'uscita dalla baita e inspirò più volte. Avrebbe fatto una passeggiata, si sarebbe calmato, doveva calmarsi.

Sarebbe andato alla ricerca di quei dannati animali di cui il vecchietto gli aveva parlato, li avrebbe combattuti e fatti a pezzi, senza se e senza ma, anche solo per sfogarsi. Ne aveva davvero bisogno.

 

Uscì fuori all'aperto e non fu mai tanto felice di sentire l'aria così gelida sulla sua pelle. Cozzava contro il suo fisico bollente. Tirò un pugno all'albero più vicino, sentendosi meglio. Poi un secondo e un terzo, al quarto l'avrebbe abbattuto, ma non fece in tempo a provarci che una voce lo chiamò e lo distrasse.

 

- N-Natsu! - un respiro ansante, preoccupato, si voltò con ancora le fiamme sulle mani e vide Lucy, la sua Lucy, che ansimava con il fiato corto.

Dedusse che doveva aver corso, probabilmente dietro a lui. 

Aveva mollato lì Gray, per lui. Una minima parvenza di serenità lo attraversò a quel pensiero.

 

La osservò in silenzio. Fece cadere le braccia lungo i fianchi, richiamando le fiamme dentro di se.

Vederla in quel momento gli scaturiva un miscuglio di senzioni diverse ognuna così opposta all'altra che non riusciva ad avere una sola idea chiara in mente.

Continuò a fissarla, lei avvolta in quella strana pelliccia, i capelli biondi scompigliati, le gote arrossate dal freddo, dalla corsa, da quel bacio, non ci voleva pensare. 

Eppure era così bella. Non che non se ne fosse mai accorto, lo sapeva, tutti lo pensavano, ma per la prima volta questo pensiero per lui fu come una rivelazione.

 

Non sapeva cosa dirle, era a corto di parole. Avrebbe tanto voluto parlare, ma niente, niente. Il suo stupido cervello non stava mandando informazioni, i neuroni totalmente disconnessi.

 

Lucy lo osservava intensamente di rimando, il momento di silenzio si protrasse ancora, nel frattempo lei cercava di riprendere fiato.

 

- s-sei arrabbiato? - 

 

Era arrabbiato? Cazzo si, però perché? Non c'erano motivazioni valide no? Razionalmente parlando Lucy non era una sua proprietà, quindi in verità non vi era ragione alcuna per arrabbiarsi.

 

- non lo so -  era la spiegazione più semplice e veritiera.

 

Lei lo guardò interdetta.

 

- Perchè stavi prendendo a pugni l'albero allora? -

 

- Perchè avevo voglia di prendere a pugni l'albero - per fortuna questa era una domanda facile.

 

- Già, ma certo, così scontanto eh? - accennò un sorriso per poi continuare - perchè sei.. scappato? -

 

Voleva risponderle che lui, Natsu Dragneel non scappa mai, lui figlio del grande Igneel, re di tutti i draghi, ma era proprio così che era andata purtroppo.

Decise di essere onesto e provare a cavarsela come meglio poteva. 

 

- non lo so - la guardò di sottecchi, cercando di carpire le sue reazioni. 

Era vero, non lo sapeva proprio.

 

Lucy sorrise di nuovo e lui la guardò interrogativa.

 

- A volte la tua schiettezza e diciamo, mhm, innocenza? sono veramente disarmanti. -

 

Si sentì di sorridere anche lui, si era calmato, era bastato qualche sorriso di lei, diretto solamente a lui per placarlo quasi completamente. 

Gli sembrava di riuscire a respirare di nuovo, quella morsa dannatamente forte e stretta al petto aveva iniziato a cedere. 

Come poteva quella ragazza riuscire sempre a calmarlo? 

 

Però  non voleva ancora tornare nella stanza, non era il momento giusto.

Si soffermò a guardare il cielo, aveva quasi smesso di nevicare, gli ultimi fiocchi, diradati e superstiti, compivano la loro discesa finale.

Non vi era comunque segno nè della luna nè delle stelle, coperte sicuramente da quel soffice manto bianco e grigio di nuvole.

 

- facciamo una passeggiata? - lei sorrise ancora - così controlliamo se c'è qualche traccia di quei dannati animali! - le propose con tono di rinnovata carica.

 

Lucy annuì leggermente sconsolata e lo precedette, prendendolo per mano - dai Natsu, andiamo allora!-

 

 

 

 

Camminarono per tempo che a lui parve indefinito, non allontanandosi mai troppo dal rifugio.

Di sottofondo c'era solo il rumore dei loro passi che affondavano nella neve: rilassante. I loro respiri si condensavano in nuvolette di fumo.

 

Non le aveva mai lasciato la mano, anzi aveva fortificato la stretta e le si era avvicinato di più.

Quel contatto tra di loro lo faceva stare bene, si sentiva più leggero, più calmo, meno irrazionale, ma sopratutto in quel momento ne aveva bisogno più che mai.

Uno a fianco all'altra avevano proseguito, ogni tanto scambiando qualche battuta e qualche risata, ma tra loro persisteva una tensione, strana ma positiva, che non c'era mai stata prima. 

 

Non aveva mai pensato a certe cose, ad avere un ragazza, all'amore, la gelosia, il più delle volte nemmeno riusciva a spiegarsele, a lui bastava avere i suoi amici al proprio fianco, nient'altro aveva importanza, quelle cose non avevano mai fatto parte del suo mondo. 

 

Queste verità, però, quella sera erano entrate nella sua vita con prepotenza, forza, l'avevano spiazzato, spaventato.

Probabilmente era vero, era sempre stato un ingenuo, ma aveva ben chiaro in testa una cosa: a Gray piaceva Lucy, Gray aveva baciato Lucy, ma sopratutto che quest'ultima cosa gli aveva dato profondamente fastidio

 

Lui, Natsu Dragneel era geloso.

 

Al momento magari non era in grado di comprenderne appieno la ragione, ma era certo che ci sarebbe arrivato, prima o poi, con i suoi tempi. 

 

- torniamo indietro che ho freddo? - la voce dell'amica interruppe il suo flusso di pensieri. 

 

Ecco, forse gli aveva dato fastidio proprio perchè Lucy era sua amica e quello stupido ghiacciolo non si doveva permettere di toccarla così, di toccarla e basta. Perché Lucy era sua.

Di nuovo, si sgridò da solo, non era vero, però è così che lui la sentiva.

 

Guardò Lucy, era stato egoista, non era vestita pesante e stava palesemente tremando di freddo, ma lui non se ne era accorto, vuoi perchè la mano che teneva nella sua era inspiegabilmente calda o  perchè non aveva voluto accorgersene.

 

- Si certo, scusami Lu! - abbozzò un sorriso di scuse e continuò - anche se un po' mi dispiace che non abbiamo trovato nessuno da combattere - 

 

Lei rise, non particolarmente dispiaciuta.

 

- sei sempre il solito -

 

Raggiunsero poi in silenzio la porta della loro stanza, ma prima di entrare lei si girò a guardarlo.

 

-Vuoi chiedermi qualcos'altro?-gli chiese fissandolo negli occhi. 

 

Natsu si  sentì infuocare le guance.

Ponderò qualche attimo corrucciato nell'indecisione, poi si decise a parlare.

 

-vi siete baciati giusto?- diretto

 

Lucy arrossì. -si-  

 

-perchè vi piacete giusto?-  molto infastidito

 

Lei fece vagare lo sguardo un attimo in basso.

 

- Non proprio -

 

- Allora non lo capisco - 

 

- io credo di piacergli -

 

- e lui a te no? - 

 

- a me? N-no, non penso. Mi ha totalmente spiazzata questa sera. A me onestamente penso che piac - venne interrotta bruscamente 

 

- e perchè l'hai baciato? - sempre più infastidito 

 

- LUI ha baciato me!! - alzò un po' la voce irritata

 

- in  realtà lo sapevo - ghignò sollevato 

 

- E perché diavolo  me lo hai chiesto allora? - 

 

- non lo so - le sorrise

 

- quante altre volte pensi di rispondermi così questa sera Natsu? -

 

- non lo so - 

 

Scoppiarono entrambi a ridere. 

Era così bella quando rideva, senza nemmeno rendersene conto seguì il suo istinto e la abbracciò.

Affondò il naso sull'incavo del collo di lei prima di sussurrarle all'orecchio un ultima cosa e sciogliere l'abbraccio con la stessa rapidità con cui l'aveva iniziato.

 

- grazie Lu per essere venuta a cercarmi - 

 

Lei sorrise ancora con le guance tinte di rosso.

- Dai torniamo dentro,  ho bisogno di una doccia calda prima di andare a letto, a causa tua mi sono ghiacciata! -

 

- potevi dirlo prima che avevi tutto sto freddo - le rispose dandole la colpa, sapendo bene che la responsabilità era tutta sua invece.

 

- come se tu non te ne fossi accorto - gli lanciò una frecciatina 

 

- beccato. Volevo rimanere solo più tempo con te -

 

Probabilmente con la sua onestà l'aveva nuovamente spiazzata dato che per la prima volta da che lui avesse memoria, Lucy non gli aveva risposto dietro.

La bionda si portò imbarazzata una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ma la sistemò male e questa le sfuggì di nuovo sul viso

Un gesto a cui lui non avrebbe mai fatto caso in passato, ma che in quel momento lo spinse ad agire; senza inizialmente porsi alcun problema si avvicinò a Lucy e portò la mano al suo viso, con un gentile e lento movimento le riportò quella dannata ciocca di capelli dietro  l'orecchio che non l'aveva trattenuta qualche attimo prima.

 

Lucy lo guardò imbambolata, pietrificata, palesemente presa alla sprovvista.

Lui ancora con la mano appoggiata sulla guancia di lei si rese conto della situazione e del gesto compiuto.

Arrossì violentemente, e scattò rapido all'indietro di qualche passo.

 

Prima che lui potesse parlare o giustificarsi lei gli sorrise e carinamente ripropose di rientrare.

 

Natsu annuì.

 

 

 

 

 

Una volta rientrati si erano ritrovati a dover svegliare Juvia e Happy che dormivano profondamente, lei sul stesa sul divano e il gatto appoggiato alla sua scorta personale di pesci. 

Risposero evasivi alle varie domande dei due e alla fine riuscirono a scappare, Lucy in doccia e Natsu in camera.

 

- Allora dov'erano alla fine? - gli domandò Happy dopo essersi buttato sul morbido cuscino bianco del letto.

 

- erano entrambi in terrazza. E tu avevi capito tutto Happy! sei così intelligenteee -

 

- modestamente - ghignò il gatto prima di proseguire - cioè? Che è successo quindi? - 

 

- Gray. Quello stronzo- si interruppe un secondo - la stava baciando. -

 

 - COSAAAAAAAAAA??????????? - 

 

- Shhhhhhhhh! poi Lu sente che ne parliamo- lo ammonì con una nota di panico nella voce

 

- Beh, ma ne stiamo parlando!- si lamentò di rimando - e anche se ci sente dov'è il problema?-

 

- io non voglio che ci senta -

 

Happy lo guardò interdetto, ma cosa stava succendo?

 

-ok, quindi si piacccccccciono?- cominnciò a gongolare il gatto blu - c'è del teneeerrrrrrro - miagolò

 

-NO. - la rabbia stava tornando a fare capolino - A Gray piace Lucy, e io domani gli spacco quella dannata faccia di merda che si ritrova- si infervorò saltando in piedi sul letto con aria incazzosa.

 

- hahah e perchè? -

 

- non serve un vero motivo per picchiare Gray- asserì lasciandosi ricadere sul piumino.

Happy lo guardò divertito e iniziò a ridere quando la porta si spalancò.

 

- ancora a fare casino siete voi due? a letto subito! - ordinò la bionda, era davvero molto tardi.

Dopo qualche protesta, rimasta inascoltata, si misero tutti e tre sotto le coperte.

 

- Lu sembra proprio di essere a casa tua -rise Natsu

 

Gli altri due non poterono che concordare ridendo.

 

- Solo che qua il letto è mooolto più grande - Lucy sbadigliò - Buonanotte Natsu, Buonanotte Happy- concluse dando le spalle a entrambi.

 

-Buonanotte Lucy- risposero in coro i due.

 

Natsu si rigirò un po' nel letto, non riusciva a prendere sonno, in più era abituato a dormire molto più vicino all'amica. Quasi inconsapevolmente diminuì le distanza tra loro, voleva averla più vicina.

Le sfiorò la mano con la sua, mantenendo un leggero e quasi impercettibile contatto con lei e dopo poco, finalmente, si addormentò.  

 

Quella notte dopo tanto tempo sognò. Sognò di essere sulla terrazza in mezzo alla neve, sognò di scherzare con Lucy, di ridere con lei, sognò di afferrarla per i bordi del cappuccio, sognò gli occhi di lei guardarlo intensamente, sognò poi.. di baciarla. Sognò di essere stato Gray

 

Sappiamo tutti però, che a volte i sogni si dimenticano, anche se questi, spesso, sono desideri.

 

 

 

 

~ L'angolino di Edel ~

Buonasera lettori ☀️

Eccomi qui con il nuovo, e provante, capitolo. Ho fatto in fretta eh? Ringraziate questi giorni di vacanza 😋

Devo essere onesta con voi e dire che non è stato semplice scrivere dal suo punto vista , sopratutto cercando di mantenerlo il più fedele possibile al vero Natsu 😂

Mannaggia, è proprio un testone, però spero di essere riuscita nel mio intento.

Anche qui le cose accadute sono tante, Natsu si sta piano piano rendendo conto di molte cose, tanti nuovi sentimenti e sensazioni si fanno spazio in lui mentre Lucy ormai abbiamo chiaro cosa pensi!

E voi invece? Cosa ne pensate di tutto ciò? 

Attendo i vostri commenti e le vostre opinioni! Per me sono sempre un grande carico di energia!

Lasciate una stellina se vi è piaciuto!🌟 

A presto amici!

Con amore, Edel ❣️

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 -Levy ***


CAPITOLO 6 - Levy

 

 

Non penso serva più dirvi nulla, vi lascio a Levy.

Buona lettura.

 

 

 

 

Era chiusa nel bagno, cercando di processare tutti gli avvenimenti che erano accaduti durante la giornata e nell'ultimo periodo.

 

Guardò il suo riflesso allo specchio, la schiuma del dentifricio le sporcava le labbra mentre spazzolava i denti su e giù con movimenti lenti e ripetitivi. Dopo essersi sciacquata la bocca si asciugò con l'asciugamano e già  nel suo pigiama diede un ultima spazzolata ai capelli blu disordinati.

Non c'era niente da fare con loro, era sempre una battaglia persa in partenza.

 

Sapeva che al di là della porta ci sarebbe stato Gajille ad aspettarla, che avrebbe dormito con lui quella notte, nello stesso letto. 

Le si rovesciò lo stomaco, era possibile provare tanta ansia per qualcosa di così banale? 

Forse si, la loro relazione in fin dei conti era complicata, era iniziata nel peggiore dei modi e al solo pensarci ancora oggi aveva i brividi. 

Lui sembrava un'altra persona, l'aveva picchiata, malmenata e appesa ad un albero come un volantino sciupato. 

A pensarci  non riusciva neanche a capire come lui avesse potuto fare una cosa simile, lui a cui ora affiderebbe la vita. 

Erano successe tante altre cose però in seguito, lui era cambiato, era diventato un compagno, l'aveva protetta, salvata, era stato picchiato al suo posto, avevano combattuto assieme, si erano guardati le spalle a vicenda, avevano sviluppato una complicità tale che nemmeno lei si sapeva spiegare.

 

Lei si era innamorata, totalmente, follemente di lui. Ed ora era lì, con soltanto una porta e pochi passi a dividerli.

 

Si sistemò la canotta del pigiama, ringraziando di aver portato un pigiama discretamente carino.

Tastò il suo seno poco sviluppato e si abbatté moralmente un pochino a riguardo, non poteva avere le forme della sua amica Lucy? 

 

Finalmente prese coraggio e decise di uscire da quel bagno, che era diventato il suo porto sicuro da quando si era ritrovata a convivere con Gajille in quelle quattro pareti della stanza da letto.

 

- finalmente sei uscita nanetta, pensavo fossi svenuta lì dentro - ghignó il dragon slayer osservandola intensamente, mentre buttato sul letto leggeva uno dei suoi libri.

 

Sotto quello sguardo fermo si ritrovò ad arrossire fino alle punte dei capelli -quante volte ti ho detto di non chiamarmi così - si lamentò guardandolo storto.

 

- puoi lamentarti quanto vuoi, non cambierà nulla -

 

Voleva ribattere, ma lasciò perdere la questione e si lanciò sul letto a fianco a lui rubandogli il libro.

 

- questo è mio intanto! Chi ti ha dato il permesso? - 

 

- a me il permesso non serve  -

 

- ci puoi scommettere se vuoi anche solo sperare di sapere come finisca - 

 

Si stavano osservando divertiti con aria di sfida, vicini, quasi da sentire i rispettivi respiri. Ringraziò sè stessa di aver lavato i denti poco prima.

Gli stava sventolando il libro sotto al naso quando lui con una rapidità incredibile le si scaraventó addosso e se lo riprese.

Levy stesa sul letto si ritrovò con gli occhi puntati su Gajille, che la fissava sornione e vittorioso dall'alto, mentre lei si sentiva sempre più piccola, incastrata tra le gambe di lui.

 

Era sempre stato così grande, imponente e dannatamente bello?

 

- ti ho detto che a me, il permesso, non serve. Ghi-hi -

 

Si sentì improvvisamente mancare l'aria, avrebbe voluto rispondergli, battibeccare, reagire e invece restava li, imbambolata, innamorata, a guardarlo.

Poi un urlo di una donna spezzò l'elettricità e la tensione di quel momento, proveniva dal corridoio. 

 

Juvia? Lucy? Era forse successo qualcosa? 

Sgranò gli occhi - Gajille - lo chiamò con una nota di panico nella voce.

 

-che siano stati attaccati? - domandò l'altro di rimando mentre scendeva rapido dal letto trascinandosela dietro.

Spalancò la porta e uscirono velocemente nel corridoio.

 

- che succede? - domandò guardando prima gli altri e poi il suo dragon slayer.

La porta della stanza dei loro amici era spalancata con Gray sull'uscio da una parte e Juvia dall'altra con la mano sul petto.

 

- Oh devo aver messo troppo entusiasmo nell'aprire la porta - le rispose Gray sorridendo imbarazzato

 

- Juvia pensava che le stesse per venire un infarto!! - asserì guardando il moro interrogativa - ma dove sono andati tutti??? Natsu con Happy è uscito per vedere se riuscivano a trovarvi che si sta facendo molto tardi -

 

- Ecco Happy - con voce svogliata si intromise Gajille indicando un punto azzurro in lontananza che si avvicinava pian piano.

 

- Che succede?? tutti fuori? Natsu e Lucy? - chiese il gatto

 

- Non eri con Natsu? - domandò Gray con voce quasi strozzata.

 

- Ci siamo divisi - fece spallucce l'altro di rimando 

 

- Dai ora che noi siamo sicuri non sia successo nulla possiamo tornare in camera - disse tranquillizzandosi Levy e poco dopo Gajille le circondò le spalle e salutò tutti con un ghigno prima di rientrare.

 

Stava cercando di farla morire in quella giornata? Perché ci stava riuscendo alla grande.

Lo guardò, di nuovo, dal basso, viola in viso e lui di rimando le sorrise - la mia vicinanza ti crea agitazione pare, vero gamberetto?-

 

Lo spintonò imbarazzata, il cuore le martellava nel petto - ma cosa vai dicendo Gajille! T-tu ti fai i film mentali - e prima che l'altro potesse rispondere continuò - e non chiamarmi con questi nomignoli - 

 

Come risposta ottenne una fragorosa risata. Invidiava lui che di punto in bianco aveva acquisito tutta questa sicurezza nei suoi confronti, mentre per lei ogni contatto era un batticuore, anche il semplice tenersi per mano.

Ripensò a quando qualche ora prima avevano camminato mano nella mano nel corridoio, lui gliel'aveva presa così, senza preavviso, prendendola in giro per il fatto che camminasse troppo lenta con quelle gambe corte e che le avrebbe dato una mano a tenere il passo. Lei si era lamentata, ma non aveva lasciato la presa e non l'avrebbe fatto per niente al mondo.

 

Persa nei suoi pensieri non si accorse nemmeno che Gajille l'aveva preceduta e si era già messo sotto il piumino, e continuava a fissarla, intensamente, dal letto.

 

- Non sapevo dormissi in piedi come i cavalli - 

 

-Infatti non ci dormo, adesso arrivo - si soffermò, era il suo momento - o ti senti triste a non avermi già vicina a te? -

 

- Touché - le sorrise - è proprio così - 

 

- Non prendermi in giro! -

 

- Non lo sto facendo -

 

-Non ci si può fidare di te - si lamentò raggiungendolo e infilandosi anche lei sotto le coperte, poi continuò, con sincerità - è strano ritrovarmi a dormire nello stesso letto 

con te - 

 

-Lo è in effetti.. strano si, ma bello -  

 

- guarda che così mi fai emozionare - 

 

- sei già emozionata - 

 

- ma cosa ne sai tu? -

 

- ormai ti conosco McGarden -

 

- anche meno RedFox -

 

Si guardarono divertiti e la conversazione si interruppe per qualche minuto, vi era solo il rumore del camino di sottofondo. 

Prima che potesse parlare di nuovo sentì altre voci dal corridoio. Natsu e Lucy. Quanto mai erano sottili le pareti di quella stanza? E sopratutto cosa facevano ancora fuori quei due? 

Origliare è una cosa orribile, è vero, ma non potè farne a meno, probabilmente neanche volendo.

Sentirono il discorso tra i due, e tutto fu chiaro; dalla reazione di Gray prima, alla situazione di merda che si sarebbe creata domani. 

 

Fissò Gajille con il fiato sospeso, lui ricambiò lo sguardo, pensieroso e interdetto. Non parlarono finché non sentirono chiudersi la porta.

 

- Che cazzo di casino - fu il primo commento. 

 

Avrebbe voluto rimbeccarlo per la terminologia usata, ma aveva ragione, che cazzo di casino.

 

- Gliel'avevo detto a Lucy io di non fare l'ingenua, con Juvia sarà un disastro adesso. Non oso neanche immaginare la tensione che ci sarà domani.. -

 

- ci sarà da divertirsi, ghihi! -

 

- Gajille non c'è niente di divertente - lo ammonì con lo sguardo 

 

- oh si invece, è stato molto coraggioso il nostro Gray tra le altre cose -

 

- direi più intraprendente - sospirò 

 

- peccato gli sia andata male, ma sicuramente è servito da lezione a Natsu - 

 

Levy osservò il ragazzo con attenzione, quante cose era riuscito a capire dei loro amici? Non si era mai accorta fosse un così attento osservatore.

 

- lo penso anche io -

 

- comunque Gray deve ringraziare di aver baciato lei e non te, o non sarebbe tornato in camera vivo, anzi non lo sarebbe proprio  -

 

- Come ? - cosa aveva appena detto? Aveva sentito bene? Quell'affermazione lasciava intendere tante cose.

 

- Come?  - rispose lui 

 

- Gajille cosa intendevi? perchè? -

 

- Non so di cosa tu stia parlando - lo vide arrossire, lui che arrossiva.. ma non fece a tempo a godersi lo spettacolo che lui spense la luce.

 

- Gajille.. saresti stato geloso quindi? -

 

- Buonanotte Levy, dai è tardi, cerchiamo di dormire -

 

- Gajille.. -

 

- Buonanotte Levy -

 

- Gajille.. -

 

- Giuro che se continui ammazzo te, buonanotte Levy -

 

- ma Gajille! -

 

- che vuoi donna molesta? -

 

- Abbracciami - non sapeva neanche lei con quale coraggio gli avesse chiesto di abbracciarla, o meglio, ordinato di farlo. 

Era certa che non avrebbe risposto alle sue domande, per in quel gioco solitario di obbligo o verità aveva votato per lui obbligo.

Il cuore le martellava nel petto, in quel silenzio era certa che lui lo potesse sentire, si girò dandogli le spalle e coprendosi il viso ormai incandescente con le mani  cercando di calmarsi, cosa le era venuto in mente? 

 

Poi un rumore, un fruscio, un movimento, un respiro sui suoi capelli e delle braccia, forti e decise che la circondavano. Nessuna esitazione. 

 

- Buonanotte Levy - le soffiò sull'orecchio, lei si strinse più a lui e non ci fu bisogno di nessun'altra risposta.

 

 

 

~ L'angolino di Edel ~ 

Buonasera gente 🌓 

Questo capitolo, come avrete notato è totalmente incentrato sulla coppia Levy e Gajille, che personalmente reputo sempre necessiti di un po' di spazio.

D'altronde vi avevo avvisati che non era esclusivamente una Nalu questa storia 😌

Spero piuttosto vi siate potuti godere questo capitolo un po' più tenero e rilassante. Non sono carini insieme? 😍 

Come sempre attendo i vostri pareri e commenti, che per me sono fondamentali! 

Lasciatemi una stellina se vi è piaciuto 🌟 

Grazie a tutti!

A presto, un abbraccio.

Edel ❣️

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 - Attente al gatto ***


CAPITOLO 7 - Attente al gatto

 

 

La storia è ritornata, per questo capitolo, in mano alla nostra Lucy.

Buona lettura! 

 

Lucy si rigirò nel letto per l'ennesima volta, a breve sarebbe stata mattina, lo capiva dai primi raggi di luce che filtravano attraverso i buchi degli scuri e dagli animali che nel bosco iniziavano a farsi più rumorosi. 

Nella stanza regnava il silenzio, scandito solo dai respiri pesanti di Natsu e Happy che stavano ancora dormendo. 

Si soffermò con gli occhi socchiusi a guardare l'amico che le era incredibilmente vicino; il petto si alzava e abbassava ritmicamente e ogni tanto si muoveva mugugnando qualcosa.

 

 

Avrebbe tanto voluto riposare serafica come lui e invece non aveva chiuso occhio per tutta la notte, era stremata.

Tutto ciò che era accaduto la sera precedente l'aveva scossa parecchio, e l'aveva tormentata per ore.

La necessità  di pensare, ragionare sui suoi sentimenti, era tanta e la notte si dice essere portatrice di consigli no? 

Riuscire a capire come affrontare la giornata che sarebbe arrivata a momenti era l'obiettivo.

 

Cercò di fare un riassunto mentale di tutto: Gray si era infatuato, e forse una parte nascosta di lei lo aveva sempre saputo, ma non aveva mai avuto il coraggio di affrontare la questione. Levy aveva ragione, come sempre d'altronde, non avrebbe dovuto fare troppo l'ingenua, e invece a causa sua guarda che era successo.

Juvia poi era una delle sue migliori amiche e lei la sera prima aveva baciato il suo innamorato, questo era un problema davvero grande.

Arrossì nel buio portandosi le mani al volto per l'imbarazzo, felice che nessuno potesse vederla.

Il suo cuore prese a battere più velocemente al ricordo della serata, il corvino era stato davvero intraprendente, non se lo sarebbe aspettata da lui.

Perché viceversa Natsu doveva essere così tardo?

 

Lasciò momentaneamente in disparte la questione rosato, focalizzandosi per prima cosa sul da farsi con Gray.

Avrebbe dovuto parlargli, si era comportata malissimo abbandonandolo lì come uno scemo, gli voleva un gran bene e non si era meritato un trattamento simile.

Purtroppo la sua decisione di seguire quell'altro era stata abbastanza esplicativa di ciò che provava.

Sia per lei che probabilmente per Gray.

L'unico che sicuramente non aveva capito un accidenti era il diretto interessato che le stava di fronte.

Lo guardò in cagnesco imprecandogli contro mentalmente.

 

Però forse qualcosa era successo, pensò speranzosa.

Si erano tenuti per mano, le aveva detto che voleva passare più tempo con lei, l'aveva abbracciata.

Possibile che dei gesti così piccoli e innocenti scatenassero delle reazioni esagerate in lei?

Erano comunque dei piccoli passi avanti, o almeno ci sperava.

 

Rimuginarci per ore era sicuramente servito, era dovuta innanzitutto scendere a patti con sé stessa per ammettere che almeno un parte di lei, una grande parte, non vedeva più Natsu come un semplice amico.. quella parte ( perché dire tutta sé stessa sarebbe stato troppo duro ) si stava innamorando, siamo oneste, già lo era, di lui. 

Si alzò dal letto cercando di non svegliare gli altri due, ormai era mattina, e lei ne avrebbe approfittato per prepararsi prima di tutti, in tranquillità, e con la speranza di non incontrare nessuno prese alla ceca dei vestiti puliti e si diresse in bagno.

 

 

 

 

 

Si controllò per l'ultima volta allo specchio, picchiettando con le dita bagnate di crema sulle occhiaie che le erano venute, fantastico regalo della notte insonne.

Usci sospirando, e nella penombra della stanza si scontrò con qualcuno.

Il petto freddo contro il quale si era imbattuta le fece capire, senza ombra di dubbio, chi fosse la persona in questione.

 

 - Buongiorno Gray -

 

Alzò lo sguardo verso di lui, i cerchi scuri sotto gli occhi le fecero capire che non gli era andata tanto meglio quella notte.

 

 -Oh Lucy, buongiorno – ci fu una pausa – oggi non mi confondi con quell'altro, mi sento fortunato –

 

Nella voce con la quale le mandò quella frecciatina colse ironia mista a un velo di tristezza, Lucy sospirò, sarebbe stata una lunga giornata.

 

 - Ti vedo stanco, non hai dormito neanche tu?-

 

 - Direi di no. Ieri ho baciato la ragazza che mi interessa, poco dopo lei è scappata subito dopo dietro un altro. Ho avuto di che pensare -

 

 - Gray... mi dispiace, veramente, ti faccio le mie scuse. Mi sono comportata malissimo... – le si strinse il cuore.

 

 - Abbastanza.  - probabilmente stava cercando di farla sentire un po' in colpa, doveva starci proprio male.

- c'è  qualcos'altro che vuoi dirmi? – era chiaro che ormai Gray non volesse tergiversare, andava dritto al punto senza troppi giri di parole.

 

 - io, mi dispiace. Non vogliamo parlarne in un altro momento? – codarda, era una codarda.

 

Le dispiaceva farlo soffrire, avrebbe voluto rimandare quel momento all'anno del mai, oltre ad essere anche terrorizzata dall'idea che Juvia potesse essere sveglia e sentirli. Si faceva pena da sola.

 

 - Lucy, penso ti sia ormai chiaro ciò che provo per te - le disse, con un velo di imbarazzo, ma cercando comunque di guardarla negli occhi – io credo di essermi innamorato di te –

 

Le si attorcigliò lo stomaco, sentiva una morsa al cuore, non molto diversa da quella che provava il giorno prima di un'importante battaglia, quella sensazione di ansia mista a panico, perché lo sapeva, sapeva molto bene che avrebbe dovuto spezzare il cuore a uno dei suoi più grandi amici. 

Gli prese le mani e le strinse forte nelle sue, erano talmente gelide che un brivido la scosse da capo a piedi. Avrebbe tanto voluto distogliere lo sguardo in quel momento, ma si fece forza e continuò a sostenerlo, e in quegli occhi così scuri per un momento le sembrò di affogare.

Era certa che lui già sapesse quali fossero i suoi sentimenti, ma una risposta chiara gliela doveva, anche solo perché lui potesse andare avanti.

 

 - Lo avrai già capito purtroppo, ma no posso ricambiare i tuoi sentimenti, ti voglio bene dal profondo del mio cuore, ma non sento ciò che tu pensi di provare per me. -

 

Lui non rispose, non abbassò lo sguardo, non sciolse la presa tra le loro mani, strinse di più, come se sapesse che una volta lasciate sarebbe stato per sempre.

 

 - Non sono la ragazza giusta per te Gray, anche se spero, egoisticamente, che il nostro rapporto possa non cambiare o distruggersi del tutto, vorrei restarti amica, se ti è possibile -

 

 - come fai ad esserne certa? Non mi hai neanche dato una possibilità. –

L'ultimo tentativo.

 

 Lucy iniziò a sciogliere la presa che li teneva uniti, e si allontanò da lui.

 

 - Sono innamorata di un'altra persona–

Averlo detto ad alta voce lo fece sembrare dannatamente vero.

Questa affermazione aveva colpito e affondato con la stessa intensità sia lei che il corvino.

 

Avrebbe poi tanto voluto parlargli anche di Juvia, perché non si accorgeva che la ragazza giusta per lui era lì a solo qualche passo di distanza? Innamorata persa, disposta a dargli tutto l'amore di cui aveva bisogno. 

Si decise però a non menzionarla, perché la conversazione riguardava loro in quel momento, loro due soltanto. 

Gray aprì la bocca più volte senza però dire niente. Passarono cinque minuti carichi di silenzio, tensione e emozioni. Lei era a corto di parole, lui si vedeva che faceva fatica a trattenerle, probabilmente avrebbe voluto insistere, chiederle altre spiegazioni, domandarle un'altra volta una possibilità. 

Nello sguardo della bionda però vi era una grande sicurezza e convinzione,  e forse fu proprio questo a farlo demordere. 

Oltretutto lei era convinta che lui già sapesse tutte le cose che si erano dette, ma provò a mettersi nei suoi panni, se fosse stata lei con Natsu probabilmente non avrebbe lasciato mai perdere.

 

 -    Ho capito... - le sorrise tristemente mentre la superava per entrare nel bagno – e per la tua richiesta ho bisogno di un po' di tempo, sono certo tu capisca, scusami – concluse prima    di chiudersi la porta alle spalle.

 

Lucy lo seguì con lo sguardo, colmo di tristezza, e lasciò passare qualche minuto prima di riuscire a reagire e a muoversi da lì.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diede un morso alla sua brioche che iniziò a colare marmellata da entrambi i lati, ma quel mattino era troppo stanca per rendersi conto di qualsiasi cosa, e quindi la lasciò cadere nel piatto. 

Era riuscita con fatica a svegliare e a trascinare a far colazione Natsu e Happy, quei due erano dei perditempo incredibili, e nel frattempo aveva avvisato anche gli altri, avevano tutti appuntamento lì. 

 

Si guardò attorno assonata masticando, dalle finestre della sala entrava una grande quantità di luce, fuori nevicava, ma il cielo era di un bianco così intenso che benché il sole fosse totalmente coperto, la giornata era lo stesso molto luminosa. Era così assorta nel guardare la neve cadere, soffice e leggera, intenta a ricoprire gli ultimi rami e massi che ancora sbucavano dal suo manto bianco che non si accorse di quando arrivarono gli altri.

 

 -Buongiorno luuuuucy – Levy le sventolò la mano davanti più volte per farsi notare, prima di sedersi di fronte a lei e a fianco di Gajille, che le fece un cenno di saluto con il capo.

 

 - Oh ciao ragazzi!! –

 

 - uuuua lucy, sei un disastro, guarda quanta marmellata hai sprecato – si lagnò il rosato avvicinandosi a lei mentre con il dito recuperava la marmellata che le era caduta e se la mangiava.

 

 - Natsu sei un animale – rise

 

 - Mghnmf -

 

- il buffet è pieno di cibo, potevi prenderti un'altra brioche! -

 

- si ma questa marmellata sarebbe andata sprecata! Che orrore - le sorrise mostrandole il dito ripulito alla perfezione 

 

- sei il solito cafone fiammifero - si intromise Gajille schernendolo 

 

- come ti permetti accozzaglia di ferro? - Natsu si alzò per sporgersi, con fare minaccioso, verso il ragazzo che aveva appena parlato 

 

Per fortuna arrivò  Juvia al momento opportuno che si unì a loro, e salutò tutti prima di servirsi dal buffet per poi accomodarsi.

Lucy tirò un sospiro di sollievo, rissa evitata. 

 

 

 - Dov'è quel ghiacciolo maledetto? – si informò il rosato ancora con la bocca piena

 

 - Gray-sama ha detto che aveva poco appetito e sarebbe andato ad allenarsi, Juvia è così triste –

 

Lucy tirò un sospiro di sollievo, beccandosi un'occhiata eloquente dalla sua amica Levy. Si guardarono per qualche secondo, possibile che lei già avesse intuito qualcosa??

 

- come si è permesso ad andare ad allenarsi da solo - si lamentò Natsu con tono scocciato

 

 - piuttosto Gajille, dov'è finito Panther Lily? – chiese Happy incuriosito cambiando discorso

 

 -Ghe-he, è in missione con Jet e Droy-

 

 -eeh??? -

 

- haha ma come in missione con quei due? Non sono del team di Levy? - si intromise la bionda 

 

 - certo Levy sarebbe in team con loro, che sono appunto partiti all'ultimo per un incarico che richiedeva tre persone e quindi, per averla qui con noi ho dovuto fare.. una sostituzione, chiamiamola così – spiegò Gajille ghignando e fissando molestamente la bluetta, che dal canto suo arrossì.

 

 - Lo dovrò ringraziare – borbottò l'interessata dandogli una pacca affettuosa, immaginandosi il povero lily alle prese con quei due pasticcioni.

 

Lucy si ritrovò, finalmente, ad acquistare un po' di buon umore, la sua nottata disastrosa non doveva esserlo stata per niente per quei due. Fremeva dalla voglia di sapere cosa fosse accaduto, guardò l'amica con sguardo indagatore sperando di carpire qualchecosa, ma venne colta in flagrante.

 

Finirono la colazione chiacchierando spensierati, Jin passò a salutarli e loro ne approfittarono per avanzare qualche domanda che li potesse aiutare in qualche modo. Ciò che le diede più da pensare era che  non sempre era lo stesso animale ad attaccare. Per quale ragione degli animali, strani certo, ma presumibilmente selvatici avrebbero dovuto attaccare sempre lo stesso posto e con schemi predefiniti?  C'era davvero  possibilità effettiva che fossero casuali quegli attacchi?

Era decisamente strano.

 

Decisero così di dividersi per andare a fare ricognizione della zona, con la speranza di trovare qualche traccia o indizio che potesse aiutarli in qualche modo. Lucy era in gruppo con Natsu, Happy e Levy, che si era unita di sua iniziativa spronando Gajille ad andare con Juvia a cercare Gray. 

Una volta divisi e usciti al freddo, questa volta preparati, avvolti in cappotti pesanti e sciarpe di lana, escluso ovviamente Natsu, fonte di calore umana, iniziarono in silenzio le ricerche.      

Il rumore ovattato dei loro passi nella neve  aveva un non so che di rilassante.

Il paesaggio era davvero magico, Lucy decise di segnare con un simbolo gli alberi a fianco ai quali passavano, non convinta totalmente del senso dell'orientamento del suo gruppetto.

 

 - Trovare qualche traccia con tutta la neve che è caduta, e sopratutto continua a cadere, sarà un'impresa quasi impossibile –

 

 - hai ragione Levy, in più fa davvero freddo – le rispose l'amica, ricevendo un cenno di consenso

 

 - ragazze... voi sottovalutate il mio potente fiuto –

 

 - ci scusi per la dimenticanza signor dragneel – lo prese in giro lucy

 

 - vi faccio vedere io come si cercano delle tracce–

 

- ma le neve non le copre? -

 

- in realtà si - risposte Natsu annusando l'aria - ma ricordatevi che io ho il naso di un drago, sono sicuro otterrò qualche indizio -

 

- certo come no -

 

- mi sta sfidando? - le domandò infervorato  

 

 - potrebbe essere – gli rispose facendo spallucce 

 

 - vieni happy, lasciamola a bocca aperta allora – le fece la linguaccia

 

 - Aye Sir!!-

 

I due velocizzarono il passo lasciando le due ragazze dietro di qualche metro, Natsu continuava ad annusare l'aria, ritrovandosi a fare agguati ad ogni povero animale innocente che fiutava. Questo oltre a divertirla le diede il tempo di scambiare qualche chiacchera con levy.

 

 - Levy ho un assoluto bisogno di parlarti! Ieri è successo un disastro –

 

Prima che l'altra potesse rispondere aggiunse subito – e sia chiaro, voglio anche sapere cosa sia successo a te, ehm, tra voi ieri sera! Quindi non pensare di scamparla –

 

 -ahaha, da dove vogliamo cominciare amica mia? Dalle mie belle notizie o... dal fatto che Gray ti abbia baciata? –

 

 La bionda rimase totalmente scioccata, si fermò e afferrò nel panico l'amica per le spalle – come cavolo fai a saperlo? Chi altri lo sa?  – il pensiero le corse rapidamente a Juvia.

 

 - ho sentito, ehm, abbiamo sentito te e Natsu parlare ieri sera.. –

 

 - oh... che cazzo di casino – si portò le mani al viso nella disperazione, questo voleva dire che anche Gajille sapeva tutto, ottimo l'avrebbe presa in giro fino allo sfinimento.

Levy la guardò compassionevole.

 

– ok calma. Allora sai una buona parte della storia, quindi prima di proseguire voglio che tu mi racconti tutto! – se non altro avrebbe avuto anche lei qualcosa in mano per combattere Gajille! 

 

Venne aggiornata sugli avvenimenti della sera precedente, non vedeva l'amica così felice da tanto e lei non poteva che sentirsi piena di gioia. Quando finirono di commentare e compiacersi di come tutto stesse andando bene tra quei due, la bluetta la  incalzò e spronò a parlare. Fu il suo turno di vuotare totalmente il sacco.

 

 - onestamente sospettavo tu interessassi a Gray, te l'avevo detto io! Perché non mi ascolti mai?- la rimproverò Levy.

 

Lucy non ebbe il coraggio di guardarla in faccia, l'amica aveva perfettamente ragione.

Continuò ad osservarsi i piedi mentre con la punta della scarpa giochicchiava con la neve.

 

- comunque - riprese Levy - mi dispiace veramente per questa situazione terribile. Per lui, per te e per Juvia. Siete tutti e tre in una situazione complicata. Cosa pensi di fare con lei? -

 

La bionda riportò gli occhi sul viso della ragazza.

 

 - onestamente? Non lo so, sono terrorizzata che la nostra amicizia possa finire, sai quanto Juvia sia gelosa e la prenda male. Vorrei esser onesta, se per caso venisse a saperlo in un altro modo sarebbe terribile. Non so come farò a trovare il coraggio –

 

 - io sono qui per supportarti, sempre! Penso che sia giusto farglielo sapere, al suo posto io non vorrei restare all'oscuro di tutto. Siamo amiche, ci rimarrei molto male se tu non me ne parlassi –

 

- si ma tu non mi staccheresti la testa a morsi come farà lei - si lagnò Lucy 

 

 - Se tu osassi baciare Gajille in realtà penso potrei farlo -

 

- come signorina? Arriveresti a tanto per quel brunetto? - la prese in giro 

 

- non sfidare la mantide religiosa! Zac zac - Levy ne fece un'imitazione mordendo l'aria e muovendo le braccia come fossero lunghe e rapide zampe.

 

- mi fai impressione, smettila - rise 

 

- donna avvisata, mezza salvata - 

 

- comunque, tornado serie, glielo devo dire! E vogliamo parlare di Gray? Non sai quanto mi senta male, nel giro di una notte è cambiato tutto, il nostro rapporto, il legame e l'affetto che ci univano! Pensi che riuscirà a mantenere un'amicizia con me? – le stavano salendo le lacrime agli occhi, e la stanchezza sicuramente non la aiutava.

Si passò automaticamente la manica a strofinare gli occhi.

 

Levy l'abbracciò. - sono qui per te, ti sosterrò. Lo Sai –

 

 - lo so, ti voglio bene Levy –

 

 - ti voglio bene anche io. –

 

Rimasero qualche minuto abbracciate, era davvero felice di avere un'amica come lei al suo fianco.

 

 - Ora però toglimi una curiosità: cosa hai detto a Gray per farlo arrendere così facilemente?- le chiese con un'espressione furbetta stampata in viso - dopotutto se era così deciso ad averti tanto da baciarti... -

 

 - la verità –

 

 - ovvero ? -

 

 - che sono innamorata di un'altra persona – le rispose avvampando, la sua faccia era diventata così calda che i fiocchi di neve quasi evaporavano al contatto con la pelle

 

Levy la osservò intensamente prima di rispondere – E' Natsu vero? –

 

 - E' Natsu – 

 

 - Cosa Lucy?! – vennero interrotte all'improvviso da una voce, la bionda sbiancò - Sei veramente innamorata di Natsu?-

 

Il panico la assalì, con gli occhi sgranati si girò alla ricerca di chi aveva parlato.

 

 – HAPPY? - urlò 

 

Non si erano accorte, così prese dalla discussione, che i due le avevano distanziate di parecchio, così Happy stufo delle lamentele del rosato era tornato indietro per incitarle a muoversi, capitando per sua fortuna in un momento propizio. 

Il fato a volte sa essere proprio bastardo.

 

 

 

~ L'angolino di Edel ~

Ed eccoci qui, pronti con un altro capitolo! 

Non succede molto, ma era assolutamente fondamentale.

Gray e Lucy avevano bisogno di parlare e mettere un punto a quella situazione, purtroppo per Gray e per fortuna di Juvia, mai sbocciata.

La nostra biondina finalmente ammette a sé stessa, a Gray, a Levy di essere innamorata del nostro Natsu.

Ma sopratutto il nostro happy ha avuto una certa dose di fortuna, cosa farà il nostro diavoletto? 😏

Lasciate una stellina per farmi sapere se la storia vi piace 🌟

E come sempre aspetto i vostri preziosi commenti e opinioni!

A presto minna! 

Bye bye, Edel ❣️

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 - Juvia ***


CAPITOLO 8 - Juvia

 

 

Questo capitolo sarà narrato dal punto di vista di Juvia!

Buona lettura minna!

 

 

Juvia era preoccupata, terribilmente preoccupata.

Lei conosceva Gray-sama meglio di chiunque altro, l'aveva osservato, analizzato, stalkerato, sognato, agognato per così tanto tempo che era certa di poter stabilire un nuovo Guinness world record.

Ma troppi dettagli in quegli ultimi giorni le avevano fatto venire dei sospetti, dei brutti brutti sospetti.

Se ne stava convincendo sempre di più: Juvia aveva una rivale.

E quella rivale era Lucy-san, anzi Lucy, quella maledetta non meritava nessun onorifico, nessuno poteva rubarle Gray-sama.

 

Strinse il pupazzetto a forma di Gray che portava sempre con sé, ben nascosto nella tasca del pesante cappotto.

Stava camminando fianco a fianco con Gajille alla ricerca del corvino, che quella mattina per suo immenso e sommo dispiacere li aveva abbandonati per la colazione con la scusa di allenarsi.

Certo. Era una scusa, cosa pensate che Juvia sia stupida? 

 

- eccolo la! - la voce di Gajille interruppe bruscamente il suo pensare.

 

Come lo vide il cuore di Juvia fece una capriola, e lei si portò le mani al petto guardandolo con occhi innamorati. 

 

- Gray-Sama! Finalmente Juvia vi ha trovato! - gli corse incontro pronta ad abbracciarlo.

 

E lui non si scansò.

Si lasciò abbracciare dalla ragazza, immobile, con lo sguardo smarrito. Non succedeva quasi mai.

Questa era un'occasione d'oro, ne approfittò per premersi ancora un po' contro di lui e stringerlo per bene.

 

- mi lasceresti Juvia? Inizio a far fatica a respirare - sospirò esasperato il corvino 

 

- Juvia non vuole -

 

Sapeva bene di comportarsi come una bambina, ma non le importava niente di niente.

Forse se lui avesse capito quanto il suo corpo formoso aveva da offrigli avrebbe scelto lei invece che qualcun'altra.

 

Purtroppo venne prelevata dalla collottola da un ghignante Gajille.

 

- possibile tu non riesca neanche a gestire una donna ghiacciolo? Ghi-hi - 

 

- lasciami stare, oggi non è giornata - lo guardò torvo l'altro di rimando 

 

- Gajille per favore potresti mettere Juvia giù? - implorò la blu ancora sospesa a mezz'aria

 

- che ci fate qui comunque ? - 

 

- ti stavamo cercando, ci siamo divisi in due squadre per andare a cercare qualche indizio per la missione che abbiamo da compiere - gli spiegò il dragon slayer 

 

- che palle, oggi non mi va -

 

- non me ne frega niente delle tue paturnie, partecipi alla missione come noi e ci darai una mano - replicò facendo spallucce 

 

Juvia intanto osservava la situazione in silenzio, o meglio, osserva Gray-sama in silenzio.

Non era il suo solito amato cavaliere, era palesemente scazzato e giù di corda. 

Cos'era mai successo? Non poteva farla preoccupare in quel modo, che sconsiderato! 

 

- Gray-sama, Juvia ti prega di venire con loro a fare la ricognizione -

 

- va bene va bene, ho capito. Tanto non troveremo niente -

 

- non si può mai sapere - ribatté Gajille iniziando a incamminarsi verso il bosco

 

- mhm - 

 

Gli altri due lo seguirono a ruota senza fiatare.

L'umore di Gray aveva reso l'atmosfera davvero pesante, quella camminata divenne presto un supplizio.

Gajille scocciato faceva da apripista annusando qua e là nella speranza di trovare qualche odore interessante, lei lo seguiva silenziosa facendo vagare lo sguardo tra la vegetazione, alla ricerca di impronte, e Gray, alla ricerca di indizi per il suo tornaconto personale.

Quest'ultimo si era chiuso in un fastidioso mutismo, e li seguiva tenendo lo sguardo fisso a terra.

 

Dopo interminabili ore di cammino, ricerca infruttuosa e giusto qualche battuta scambiata decisero che era il caso di rientrare.

Si era fatta ora di pranzo inoltrata, la neve non aveva mai placato la sua discesa, e loro iniziavano ad essere stanchi e infreddoliti ( con le dovute eccezioni ).

 

Una volta rientrati trovarono gli altri già seduti a tavola ad attenderli.

Chiacchieravano e ridevano tra loro felici. 

Si rese conto di quanto le fosse mancato un po' di buon umore in quelle ore.

Stava per lanciarsi su Levy per abbracciarla pronta a lamentarsi, ovviamente Lucy in quel momento era ancora una papabile rivale quindi non poteva mostrarsi troppo amichevole, quando venne malamente spintonata di lato da Gajille che si fiondò sulla bluetta pieno di ritrovata energia.

 

Si era accomodato sulla panca, seduto dietro di lei, e la circondava con le braccia da dietro poggiandole la testa sulla sua.

Juvia vide l'amica colorarsi di ogni sfumatura di rosso esistente, ma sorridere.

Erano così carini.

Avrebbe tanto voluto che anche lei e il suo amato Gray-sama fossero così intimi e amorevoli.

 

Quell'idillio amoroso che aveva rapito gli sguardi di tutti si spezzò come per magia quando Gray prese posto a tavola, davanti a Natsu.

Li vide scambiarsi sguardi di sfida mentre Lucy impallidiva e si muoveva nervosamente a fianco del rosato.

Che diavolo stava succedendo? Non che non fosse normale che i due litigassero spesso e volentieri, ma così senza neanche un insulto prima era molto strano. 

 

Si accomodò anche Juvia guardando Levy interrogativa, la quale prontamente distolse lo sguardo.

Tutto molto strano. 

Perché sembrava essere l'unica a non capire niente? 

 

Natsu continuava a guardare in cagnesco, come raramente aveva fatto, il corvino.

Sembrava pronto a scattare per prenderlo a pugni.

L'altro di rimando sembrava parecchio irritato dalla situazione ed ebbe la pessima idea di parlare.

 

- si può sapere che cazzo vuoi fiammifero? - 

 

- semplicemente spaccarti la faccia - gli rispose il rosato sgranchendosi le nocche delle mani

 

- e per quale ragione sta volta? -

 

- perché devi imparare a tenere le mani, e non solo, al loro posto. Chiaro? - sembrava quasi stesse ringhiando.

Juvia e gli altri assistevano alla scena ammutoliti, tranne che per Gajille e Happy che se la ghignavano.

 

- perché qualcosa ti ha forse infastidito? - 

 

Prima che il rosato riuscisse a scattare Lucy gli poggiò una mano sulla gamba, e  lo guardò ammonitrice.

Li vide scambiarsi un lungo sguardo prima che la bionda intervenisse freddamente.

 

- finitela immediatamente -

 

Natsu emise un mugugno indefinito e voltò la testa con fare imbronciato, Gray sembrava essere in procinto di replicare quando prese parola Levy.

 

- Ora che il teatrino è finito, avete scoperto qualcosa nel vostro giro? -

 

- io assolutamente si! - si intromise Happy, beccandosi nella frazione di secondo successiva una gomitata ben assestata

 

- cioè? - domandò Juvia 

 

- niente di importante, in verità - rispose Lucy imbarazzata tappando la bocca al gatto - solamente che Natsu e il suo, non poi così tanto infallibile fiuto, hanno fallito miseramente - 

 

- anche Gajille è stato inutile in effetti - commentò Gray 

 

- sempre più utile di te e il tuo muso lungo - 

 

- in ogni caso Juvia e gli altri non sono riusciti a trovare niente, la neve aveva coperto tutto - si affrettò nel dire la blu allarmata che potessero ricominciare a litigare 

 

- mi sento così inutile - si lamentò Levy, ricevendo una pacca affettuosa sul capo dal dragon slayer d'acciaio 

 

Tutti per una volta si ritrovarono d'accordo.

 

 

 

 

Il pranzo trascorse più o meno in serenità, le ragazze fecero un grande sforzo per tenere la conversazione sempre su argomenti generali, ma così riuscirono ad evitare risse e altri inutili battibecchi.

In ogni caso tutta quella situazione a Juvia non tornava per niente. 

Fremeva dall'impazienza di terminare il pasto così da poter parlare con le amiche e avere qualche chiarimento.

Fortunatamente l'occasione le fu servita su un piatto d'argento; Gray-sama si era alzato subito finito di mangiare ed era andato in camera a dormire lamentando un gran sonno, Natsu e Happy sotto volere del rosato erano andati ad allenarsi, e Gajille si era allontanato per parlare tramite lacrima con Panther Lily.

Erano rimaste solo loro tre. 

 

Levy propose una partita a Monopoli, ed entrambe accettarono.

Juvia colse l'occasione per parlare mentre sistemava il tabellone del gioco e iniziava a dividere i soldi.

 

- ha notato solo Juvia che c'è qualcosa di strano oggi? - 

 

La bionda tenne fisso lo sguardo sulle pedine del gioco fingendo concentrazione assoluta  per decidere quale scegliere.

Le rispose Levy.

 

- parli di Gray ? -

 

- sopratutto, ma Juvia ha anche notato dell'astio tra lui e Natsu. Si sbaglia? -

 

Finalmente Lucy alzò la testa dopo aver scelto il funghetto come pedina, doveva essere un'edizione molto vecchia del gioco notò la blu.

Vide le due ragazze scambiarsi uno sguardo eloquente e iniziò a salirle un po' d'ansia.

 

- non ti sbagli Juvia, difatti ho bisogno di parlarti - la guardò direttamente negli occhi - anche se dubito ti piacerà quello che avrò da dirti - 

 

Okay, se prima era un filo d'ansia ora era proprio panico.

Che avesse ragione? Tutti i suoi pensieri? I suoi dubbi?

La sua rivale in amore l'aveva battuta? Stava con il suo e soltanto suo Gray-sama e dovevano solo capire come dirglielo? 

Doveva uccidere tutti? Doveva? 

Calma Juvia, ragiona Juvia.

Se fosse così allora perché quel muso lungo? Lui arrabbiato, Natsu arrabbiato, lucy agitata.

Doveva stare calma e la voce della sua testa stare zitta. 

Ascolta e taci Juvia.

 

- io vado un attimo al bagno - si scusò Levy alzandosi all'improvviso

 

La blu fu certa di vedere la bionda mormorarle un grazie di risposta.

 

- oh okay. Cosa deve dire Lucy a Juvia? -

 

Vide l'amica prendere aria e stringere le mani l'una con l'altra fino a fare sbiancare le nocche

 

- Ti devo raccontare cos'è successo. Spero che vorrai ascoltarmi fino alla fine e che non mi odierai, o almeno ci proverai - abbozzò un sorriso 

 

- Juvia ti ascolta - la incoraggiò

 

- ieri notte, quando ero fuori a prendere aria, Gray mi ha raggiunta -

 

Juvia rimase impassibile, o almeno ci provò. Strinse l’orlo della gonna cercando di calmarsi.

Con un cenno del capo la incitò a proseguire.

 

- io onestamente non me l'aspettavo, anzi ero convinta fosse Natsu all'inizio.. -

 

Le pareva sincera, ma già si sentiva una morsa allo stomaco che le impediva di parlare.

Ed era solo all'inizio.

 

- abbiamo chiacchierato un po' , poi i suoi atteggiamenti nei miei confronti sono diventati diversi da quelli che si hanno con un'amica, e mi piacerebbe iniziare e  andare avanti a spiegarti come ho cercato di rientrare e scostarmi e mi sono sentita a disagio, ma ciò non cambierebbe ciò che è accaduto -

 

- c-cioè? - chiese con voce strozzata, la mente bianca e vuota, solo un ronzio di sottofondo.

 

- Gray mi ha baciata -

 

Boom. Eccola, la bomba sganciata sul cuore di Juvia. 

CaBoom. Eccola, l'esplosione di questa che le ha mandato il cuore in pezzi.

 

Sentì le lacrime farsi strada veloci, rapide e impetuose.

Cercò di resistere con tutta sé stessa.

Guardò Lucy, ferita e senza proferire parola.

 

La bionda attese un momento prima di continuare, e la osservava.

Probabilmente si aspettava la sua tipica reazione di gelosia e insulti contro la rivale, ma in quel momento non ne aveva le forze.

Quella verità l'aveva asfaltata, rasa al suolo, distrutta.

Gray era innamorato di un'altra ragazza.

E a quel punto cosa importava chi fosse la suddetta? Non era lei, ed era questa l'unica cosa ad essere veramente importante.

 

- è stato solo per un momento, Natsu ci ha visti e io sono corsa dietro a lui. A quel punto penso che Gray sia rientrato, ma io non lo so perché non eravamo più insieme. - 

 

- mn -

Fu tutto ciò che riuscì a dire, si era ripromessa che l'avrebbe ascoltata fino alla fine e si stava impegnando per farcela. 

 

- poi siamo rientrati in stanza, vi abbiamo salutato e siamo andati a letto. Il mattino dopo mi sono scontrata con Gray fuori dal bagno, era l'alba, né io né  lui avevamo dormito molto. Abbiamo parlato, l'ho rifiutato. 

Sappi che non ti ho nominata, per quanto tu sia stata sempre nei miei pensieri, perché pensavo, e penso tutt'ora, che in quel momento fosse una situazione che riguardava soltanto noi due. -

 

Un tornado di emozioni. Diverse, in conflitto, ma tutte incredibilmente forti.

Ringraziò il cielo di essere seduta o probabilmente si sarebbe accasciata al suolo.

Dolore. Il suo Gray-sama era innamorato di un'altra donna.

Gioia. L'altra donna lo aveva rifiutato, c'era ancora una minima speranza per lei, dopotutto era sempre stata insistente.

Tristezza. Gray-sama stava provando esattamente le stesse cose che provava lei in quel momento, e il pensiero che il suo amore potesse stare così male la rese triste. Per quanto potesse essere egoista comunque avrebbe voluto che lui fosse felice.

Paura. Come affrontare quella situazione? Lucy? Gray? Sè stessa? 

 

Lacrime. Eh? Quando avevano cominciato a sgorgare dai suoi occhi? A scorrere  come un fiume in piena? 

Si portò una mano al volto, stupita dal sentirla bagnata.

Lucy la guardò, e nel suo viso vi lesse una tristezza infinita.

 

- Juvia, mi dispiace così tanto. Per lui, e per te, che sei una delle mie migliori amiche. Non avrei mai voluto tutto questo. Ti chiedo scusa, mi dispiace tantissimo -

 

Anche Lucy aveva gli occhi lucidi, si vedeva che si stava sforzando di non piangere, tentava di essere forte.

 

- fa male - mormorò flebilmente 

 

Lesse indecisione negli occhi dell'amica, che poi si catapultò su di lei abbracciandola forte.

 

- mi dispiace, lo so - le sussurro all'orecchio 

 

Juvia continuò a piangere stretta nell'abbraccio dell'amica.

Si, perché era sua amica.

Perché le aveva detto la verità, per quanto difficile, non l’aveva tenuta all’oscuro, perché non l'aveva voluta neanche lei quella situazione e anche lei, era chiaro, ci stava malissimo.

Si sentì orgogliosa di sé per essere riuscita a ragionare così chiaramente.

 

Levy le raggiunse silenziosamente e si unì con cautela all’abbraccio.

 

- e pensare che Lucy è davvero diventata la rivale di Juvia, Juvia aveva sempre scherzato - 

 

- non lo sono mai voluta essere, e non lo sono neanche ora. Anzi, rifiutandolo mi sono ufficialmente tolta di mezzo - cercò di rassicurarla la bionda 

 

- Juvia ora spetta a te, sono sicura che riuscirai a fargli capire quanto tieni a lui e che ragazza splendida tu sia - commentò Levy 

 

- Juvia si dovrà impegnare ancora di più vero? Ma Juvia porterà a termine la sua missione - si asciugò definitivamente le lacrime con la manica, e benché avrebbe potuto riassorbirle con la magia decise di non farlo, in quel momento prima di esser una maga era una semplice ragazza con il cuore spezzato.

 

- ne siamo certe, si renderà conto che la persona di cui ha bisogno è sempre stata al suo fianco - la rassicurò nuovamente Levy, mentre sia lei che la bionda riprendevano posto al tavolo lasciandole un po’ di spazio.

 

- certo, pensavo mi avresti uccisa in realtà - rise Lucy cercando di ravvivare la situazione 

 

- oh, Juvia sta solo aspettando il momento giusto - 

 

La bionda deglutì sonoramente spaventata, ma Levy rise divertita.

 

- magari Juvia lo farà mentre dormi - fece spallucce e cominciò a ridere anche lei stessa

 

Lucy si unì a loro,  sperando che stesse scherzando per davvero.

 

- ma togli una curiosità a Juvia, per piacere Lucy -

 

- certo -

 

- come mai hai rifiutato tale bellezza di uomo? -

 

- hahaha, perché è di un’altra “ bellezza “ di cui sono innamorata io, e penso che avrò più difficoltà di te -

 

- oh ne avrà certamente di più - la sostenne la bluetta ridacchiando, mentre Juvia le guardava interdetta 

 

- Natsu - le spiegò la bionda con una sconsolata alzata di spalle 

 

- beh però mi è sembrato essersela presa - ragionò levy 

 

- anche Juvia ha notato che era molto agitato oggi -

 

- non fatemi sognare ragazze! - sospirò la bionda tra altre risate generali 

 

Tra altre chiacchiere, consigli, spiegazioni, aggiornamenti e battutine giocarono per ore fino a terminare la partita.

La vincitrice indiscussa era stata Levy, migliore stratega delle altre due messe insieme.

Juvia temette che se ne sarebbe vantata fino alla fine dei suoi giorni.

Si salutarono e ognuna di diresse a lavarsi e prepararsi  così da arrivare ad ora cena di puntuali.

 

Quella sera aveva deciso che avrebbe bevuto, e anche tanto.

Esiste forse cura migliore di una bella bottiglia di vino? 

 

 

 

~L’angolino di Edel~

Buon pomeriggio a tutti!

Questo capitolo mi é stato assolutamente necessario perché Juvia doveva venire a conoscenza di ciò che era accaduto, così da prenderne coscienza e reagire, pronta alla conquista di Gray!

Penso che abbia reagito nel modo giusto, si lei é sempre stata impulsiva e da scenate, ma credo che in un momento serio come questo sia stata in grado di valutare la situazione e agire di conseguenza!

Avevo tante tante altre cose da scrivere perché ho già in mente cosa succederà, ma il capitolo stava diventato troppo lungo quindi nada, alla prossima! 

Come sempre attendo i vostri pareri, per me sempre importanti, anche per commentare e chiacchierare insieme!

A presto, con amore, Edel ❣️

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 - Gajille ***


CAPITOLO 9 - Gajille

 

 

Dopo diversi tentativi riuscì finalmente a connettersi tramite lacrima con il suo adorato Panther Lily.

 

- Ou Lily! Come te la passi? - ghignò guardando l'immagine del gatto riflessa dentro la sfera che teneva in mano 

 

- questa è l'ultima volta che ti faccio un favore simile, mi hai capito? - gli rispose l'amico puntando la spada verso di lui al di là del vetro

 

- ghi-hi! L'hai fatto per un bene superiore - 

 

- mettimi al corrente di tutto Gajille, che le mie pene a stare con sti due siano almeno servite a qualcosa -

 

Il dragon slayer prima di parlare si guardò intorno per controllare di essere da solo e lontano da orecchie indiscrete.

 

- le cose vanno anche meglio del previsto! Dormiamo nella stessa stanza, nello stesso letto - sorrise sghembo nel pronunciare l'ultima parola 

 

- questo è meglio che Jet e Droy non lo vengano a sapere - soppesò Lily divertito 

 

- diglielo pure invece, non hanno, e mai le hanno avute, chance contro di me - 

 

- il solito gasato -

 

- ho tutti i motivi del mondo per esserlo - 

 

- vai avanti va! - lo incitò il gatto coprendosi il volto con una sciarpa bianca prima di essere colpito da una raffica di vento e sabbia 

 

- ma dove diavolo sei lily? -

 

- nel deserto a mangiare sabbia e combattere contro scorpioni giganti, tutto sempre grazie a te eh - 

 

- però ti dona il turbante bianco -

 

- taci Gajille -

 

- stai attento gattino, gli scorpioni pungono - 

 

- anche la mia spada, te ne accorgerai la prossima volta -

 

- tiriamo fuori gli artigli oggi eh -

 

Risero entrambi divertiti, era da tanti giorni che non chiacchieravano tra loro ed era felice quando in sua presenza Panther Lily lasciava uscire il suo lato più sagace, solitamente era calmo e pacato. 

Covava dentro di sé la speranza che Lily riuscisse a terminare quella missione in fretta per poi raggiungerli, ma era piuttosto vana, anche la distanza geografica tra loro era piuttosto importante.

 

- comunque credo di interessarle almeno un po', ne sono abbastanza convinto! Ieri notte mi ha chiesto di abbracciarla e abbiamo dormito stretti tra noi - raccontò accompagnandosi con le dita rivolte in segno di vittoria 

 

Vide Lily diventare bordeaux e distogliere lo sguardo dalla lacrima.

 

- anche meno dettagli, grazie -

 

- ma se non ti ho praticamente detto nulla! -

 

- tutto ciò è sufficiente. Altre novità? -

 

- oh assolutamente! Non sai che ti stai perdendo qui -

 

- avanti raccontami! -

 

-  è successo un gran bel casino, praticamente Gr-a -

 

- non sai che sta male parlare degli altri Gajille? - lo interruppe con tono di rimprovero una voce che conosceva fin troppo bene 

 

- gamberetto! - 

 

Si beccò uno scappellotto in testa dalla ragazza, che poi gli si avvicinò fino a portare il viso a fianco al suo e guardare dentro la lacrima.

 

- Ciao Lily! Come stai? Ci manchi qui!-

 

- Ciao Levy, bene ti ringrazio, stiamo portando avanti la missione egregiamente -

 

- non avevo dubbi vista la tua bravura - gli fece l'occhiolino - tra l'altro ci tenevo a ringraziarti, non fosse stato per te non sarei potuta esser qui ora -

 

- l'ho fatto con piacere - rispose il gatto lanciando un'occhiata eloquente al dragon slayer 

 

- beh ora ti dobbiamo salutare, devo rimproverare la nanetta qui presente che dovrebbe sapere che è maleducazione origliare -

 

Levy gli fece una linguaccia per poi salutare Lily mandandogli un bacio con la mano e chiedendogli di salutare Jet e Droy da parte sua, Gajille ghignò e con un ultimo scambio di battute si salutarono e terminarono la comunicazione.

 

 

Levy si portò di fronte al dragon slayer, che era seduto su una poltrona rosso ciliegia di fronte al caminetto.

Si trovavano in un mini salottino adiacente alla sala con i tavoli da pranzo, piccolo ma molto accogliente.

Le tende quasi del tutto tirate lasciavano trapelare poca luce, e le ombre create dal fuoco si proiettavano danzanti tutt'intorno.

L’odore di legna bruciata aleggiava nell’aria.

C'erano soltanto loro due.

 

- allora come mai mi hai seguito, levy? - domandò marcando bene il nome di lei, che arrossì leggermente sotto il suo sguardo compiaciuto 

 

- non ti ho seguito - puntualizzò la bluetta di rimando - mi sono dovuta alzare da tavola per lasciare un momento le altre due da sole. Ho detto che andavo al bagno, ma poi ti ho sentito parlare con Lily mentre passavo qui fuori e mi sono fermata - 

 

Gajille sperò vivamente che avesse sentito giusto soltanto l’ultima battuta e non tutta la parte prima o probabilmente sarebbe morto per l’imbarazzo.

 

- quale onore -

 

- fermata per salutare e ringraziare Lily appunto, non certo per te - gli lanciò una frecciatina 

 

Gajille triggerato dalla situazione le prese la mano e facendo un po' di forza se la trascinò addosso facendola sedere a cavalcioni sulle sue gambe.

Lei cercò di divincolarsi dalla sua presa rossa come un peperone, ma lui aveva decisamente molta più forza. 

Le sorrise sornione, mai sfidare un dragon slayer.

 

- cerchi di scappare adesso? - 

 

- non scappo, ma siamo in un luogo pubblico - lo ammonì lei smettendo però di muoversi e arrendendosi a lui, probabilmente aveva capito che non aveva molte possibilità di riuscita.

 

- ma non c'è nessuno oltre a noi due -

 

- ma potrebbero entrare -

 

- difficile - le rispose mentre con un movimento repentino spostava il braccio destro e lo allungava, facendolo diventare di metallo, fino alla porta della stanza, chiudendola con un colpo secco - in ogni caso se mai ora dovesse venire qualcuno ce ne accorgeremo -

 

- perché mi sembra sempre che sia inutile combattere contro di te? - sbuffò lei sconsolata 

 

- perché lo è, arrenditi - ghignò vittorioso

 

- mai! Non sono una preda facile -

 

- sono assolutamente d'accordo, ma ricorda che sono un bravo cacciatore - le ricordò rinforzando la presa che già aveva sul suo braccio 

 

Lei gli sorrise con aria di sfida, per poi premersi un po' di più verso lui e avvicinandoglisi portò le loro labbra a distanza di un soffio.

Gajille arrossì preso in contropiede, il cuore che gli martellava nel petto, cosa diavolo aveva intenzione di fare quella maledetta nanetta? Stava minando il suo già scarso autocontrollo, che faticava da tempo a tenere a bada, e poi da quando era diventata così audace e provocante?

Dio quanto l'avrebbe voluta baciare, lasciò la presa che aveva sul suo braccio  per portare entrambe le mani sul volto della bluetta con tutte le intenzioni di attirarla a sé, e soddisfare finalmente il suo desiderio quando lei però, con una velocità incredibile e finalmente libera gli afferrò i polsi  e li incatenò tra le sue piccole mani e i braccioli della poltrona.

 

Non ci stava capendo più niente, continuava a comportarsi in modo imprevedibile e lui non era abbastanza lucido per reagire con prontezza adeguata.

Gli piaceva così tanto, lei così piccola, ma così forte, sveglia, dinamica, intelligente, bella, avrebbe potuto continuare a snocciolare le sue qualità all'infinito.

Il vecchio sé stesso avrebbe riso vedendolo in quel momento, alla completa mercé di una ragazza grande neanche la sua metà.

La vide avvicinarsi ancora, i battiti del suo cuore erano diventati così rapidi e intensi da risultare perfino fastidiosi oltre che decisamente troppo rumorosi.

Levy portò le labbra all'orecchio del dragon slayer e sussurrò con voce suadente

 

- e allora, mio caro signor cacciatore, dovrebbe stare attendo a non cadere nella sua stessa trappola - 

 

E dicendo questo aumento leggermente la pressione sui suoi polsi prima di alzarsi da lui e tornare in piedi, vincitrice.

Gajille la guardò inebetito per un momento, ancora con la pelle d'oca sul collo dovuta a tutti i brividi che lei gli aveva fatto venire.

Lei di rimando continuava a sorridergli vittoriosa.

 

- non finisce qui ragazzina - la avvisò divertito dal suo atteggiamento, alzandosi in piedi cercando di riacchiapparla.

 

Levy gli sfuggì abilmente e corse alla porta, era piccola ma veloce quando voleva - io dico di si invece, sai.. devo tornare dalle altre - gli comunicò osservandolo con aria furba dall'uscio della stanza

 

Lui la raggiunse e si chinò così da avere gli occhi alla stessa altezza.

 

- sta notte non ti lascerò scappare così facilmente, anzi, non ti lascerò scappare e basta -

 

La ragazza  arrossì fino alla punta dei capelli distogliendo lo sguardo e facendo così segnare un punto sul tabellone di Gajille in quella sfida eccitante iniziata senza alcuna motivazione.

 

- vedremo - gli sorrise lei prima di salutarlo facendo scendere la sua mano lungo il braccio del dragon slayer fino a sfiorargli le dita e poi andarsene

 

 

 

 

 

Diede un'occhiata all'orologio appeso nella sala relax del comprensorio termale mentre beveva con un ultimo sorso la tisana alle erbe rimasta nella tazza; mancava circa un'ora all'appuntamento che avevano per cena, forse era il caso di rientrare in stanza a fare una doccia e prepararsi.

Certo avrebbe potuto farla negli spogliatoi lì, ma l'idea di beccare la ragazza in stanza lo allettava molto di più.

 

Dopo il suo piacevole incontro Levy aveva deciso di regalarsi un meritato pomeriggio di riposo alle terme, anche solo per calmarsi e distrarsi, quel diavolo tentatore dai capelli blu lo aveva fatto davvero tribolare, lei e il suo modo così dannatamente sexy di sfidarlo e provocarlo.

Sperava veramente di riuscire a darsi un contegno e di riuscire a non saltarle letteralmente addosso quella sera stesa in camera. O forse l’avrebbe fatto e fanculo tutto il resto.

 

Si alzò dal lettino e infilò le ciabatte, allungò le braccia al soffitto stiracchiandosi, e ancora avvolto nell’accappatoio si diresse a recuperare i suoi vestiti nello spogliatoio. Si accorse di non essere solo li dentro quando il suo sguardo si fermò su una testa rosa.

 

- yo Gajille - lo salutò Natsu avvolto soltanto dall'asciugamano

 

- che ci fai qui fiammifero? -

 

- la doccia - gli rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo - c'è anche Gray - aggiunse con fare sbrigativo 

 

Gajille buttò l'occhio verso le docce, effettivamente ce ne era una ancora con l'acqua aperta.

 

- e come mai vi lavate qui? - 

 

Ma sopratutto, come mai non si erano ancora azzuffati e uccisi, ripensando solamente alla tensione che c'era stata a ora di pranzo era convinto che non potessero restare per più di qualche secondo da soli nello stesso luogo. 

 

- le ragazze ci hanno cacciati, il bagno serviva a loro - fece spallucce 

 

Basta, doveva chiederlo.

 

- come mai non vi siete ancora massacrati? - 

 

Il rosato si grattò il capo con la mano e lo guardò leggermente afflitto

 

- non certo perché io non voglia, ma lucy ha detto che se solo mi azzardo ad iniziare una rissa con lui sta sera, lei non mi parlerà più per tutta vita, ed era così seria e spaventosa che mi pareva di avere di fronte Erza - gli spiegò rabbrividendo 

 

- confermo, emanava un'aura raccapricciante - aggiunse il corvino uscendo dalla doccia e asciugandosi i capelli con un asciugamano.

 

Gajille rise tra sé e sé, incredibile, il timore di far arrabbiare seriamente la bionda aveva prevaricato il desiderio di fare a botte di Natsu, le cose stavano veramente iniziando a cambiare.

Pensò poi a Gray e a quanto male dovesse stare in quella situazione, a posizioni invertite avrebbe dato di matto.

Lo guardò di sottecchi per un po', magari aveva bisogno di parlare con qualcuno, lui era pessimo in queste faccende, ma erano pur sempre amici, a modo loro.

Probabilmente Gray si accorse di essere osservato perché gli domandò se gli servisse qualcosa mentre lo fissava di rimando in modo truce e si rivestiva.

 

- ecco, se tu hai bisogno di qualcosa puoi dirmelo - bisbigliò impacciato 

 

Era pronto a essere mandato a quel paese ma invece il corvino lo sorprese.

 

- declino l'offerta, ma ti ringrazio, davvero - gli sorrise sincero e Gajille arrossì imbarazzato

 

Per fortuna per distrarsi dai  momenti di imbarazzo si poteva sempre contare su Natsu, che era intento ad asciugarsi facendo evaporare l'acqua da tutto il suo corpo ridendo e compiacendosi da solo per la sua impresa.

 

-  va bene, comunque ci vediamo dopo che io vado in camera - li salutò allontanatosi - e non litigate - aggiunse prima di sparire del tutto.

 

 

 

 

 

Era stato sfortunato, non c'era nient'altro da dire.

Aveva sperato di beccare Levy in stanza, ma non c'era, gli aveva lasciato un misero bigliettino sul cuscino con scritto " sono dalle ragazze a preparami, ci vediamo a cena".

Che poi, prepararsi per che cosa, una stupida cena in una isolata baita di montagna, che motivi c'erano per doversi agghindare, oltretutto lei era bella a prescindere da cosa avesse addosso!

Sbuffò scocciato mentre seduto sul letto con il phon si asciugava i capelli, era troppo freddo in quel dannato posto di montagna per lasciarli asciugare all'aria come sempre.

Sbuffò nuovamente, lamentandosi tra sé e sé, che senso aveva avuto tornare a prepararsi lí se nemmeno l'aveva incrociata? 

Una volta che i suoi capelli più o meno furono asciutti  si alzò per guardarsi allo specchio, diede una sistemata alla sua chioma leonina particolarmente annodata con le mani, e si vestì.

Fece per andare alla porta, ma tornò un secondo davanti allo specchio a ricontrollarsi, bene, era irresistibile, quella sera non poteva essere meno di quello.

Raggiunse con passo lento la sala dove avevano mangiato in quei giorni, per poi accorgersi che non c'era nessuno.

Possibile? Non era certamente in anticipo, anzi!

Stette un momento in silenzio ad ascoltare e captò delle voci provenire da un angolo lì vicino, che lui distratto com'era in quei due giorni non aveva mai notato.

Era una semplice rientranza, sempre di legno ( sia mai che il materiale utilizzato per costruire quel posto potesse esser diverso, come ad esempio dell'ottimo ferro) dove vi era situato un tavolo per circa otto persone al massimo. Era molto carino dovette ammettere, perché regalava un po' più di privacy, da lì non si poteva vedere la gente in sala e viceversa. 

Erano tutti già accomodati, mancava solo lui, l'aveva detto infatti di non essere in anticipo.

 

- oh alla buon'ora! Fra poco iniziavamo senza di te sai! - lo sgridò Levy divertita

 

- ciao ! - salutarono gli altri in coro 

 

- mhnfocia - cercò di salutarlo Natsu con la bocca piena di grissini 

 

- in vero lui ha già cominciato - fece notare con ilarità 

 

- Natsu. Ti avevamo detto di aspettare, sei sempre il solito accidenti! - la bionda gli pizzicò il braccio sotto gli sguardi divertiti di tutti

 

- scfusah, la doccia mi ha messo fame -

 

- non so più cosa fare con te - si lamentò lei di rimando, mentre Levy lo guardava e gli faceva segno di sedersi.

 

Gajille una volta seduto con un'occhiata poco furtiva diede un occhio alle disposizioni di quella sera a tavola, lui a capotavola con Levy alla sua sinistra, a fianco a lei Gray con Juvia a fianco a capotavola, poi Happy, Natsu e Lucy a chiudere.

Tutte molto tattiche, ma non aveva assolutamente nulla da ridire, finché la bluetta si trovava al suo fianco a lui andava bene tutto.

 

Si girò a guardare Levy senza fare nemmeno a tempo a pensare quanto fosse bella che la trovò intenta ad osservarlo, le sorrise sornione come a volerle comunicare che l'aveva beccata, e ricevette in cambio lo stesso sorriso.

Effettivamente era stato beccato anche lui.

 

- non mi è piaciuta questa tua fuga dal camera nostra prima di cena -

 

- perché speravi di trovarmi lì pronta ad accoglierti? - gli bisbigliò la bluetta di rimando, avvicinandosi a lui e abbassando il tono della voce per evitare di farsi sentire dagli altri

 

- in realtà speravo di beccarti in doccia - le rispose con finta noncuranza appoggiando la testa sul palmo della mano e guardandola negli occhi, la fece  arrossire e lei gli diede una leggera spinta 

 

- sei un pervertito - gli comunicò fintamente scandalizzata 

 

- ma ti piaccio anche per questo no? -

 

Levy non fece in tempo a rispondergli a tono che venne interrotta da Happy 

 

- chi è un pervertito??? - 

 

Quel maledetto gatto doveva farsi un po' più gli affari suoi, rimpiangeva Lily e la sua pacatezza in quel momento! Aveva rovinato la sua conversazione con Levy che stava iniziando a farsi interessante.

 

- nessuno inutile gatto, fatti gli affari tuoi -

 

- non parlare così ad happy bastardo! - si intromise Natsu avendo sentito la risposta di Gajille 

 

-  allora insegnagli che è maleducazione origliare, perché pare che molta gente qui non lo sappia - rispose dando un'occhiata eloquente anche alla bluetta a fianco a lui 

 

- su questo sono d'accordo con Gajille - asserì lucy guardando truce Happy, dovevano avere qualche conto in sospeso probabilmente 

 

- ma Luuuuuucy, dovresti stare dalla mia parte - si lagnò il gatto 

 

- è vero dovresti parteggiare sempre per il team Natsu - confermò il rosato supportando l'amico

 

- da quando ci chiamiamo team Natsu? Piuttosto team Lucy!- 

 

- team Happy! - 

 

Venne ignorato.

 

- a parte il fatto che non capisco perché dobbiate dargli un nome, ma a questo punto perché non scegliete un nome che racchiuda entrambi? - suggerì Levy 

 

- tutti e tre! - ricordò il gatto 

 

- tipo? - chiese Lucy 

 

- Team LuNa? - propose Juvia 

 

- no! Ricorda troppo la luna e quindi le stelle, e quindi la magia di Lucy e quindi lei da sola! - bonficchiò Natsu

 

- Allora invertiteli e smettetela di rompere le palle a tutti - commentò Gajille stufo che la conversazione vertesse su un argomento così futile 

 

- A me team Luna piaceva - si lamentò la bionda - ma posso accettare Nalu, tu che dici Natsu? - 

 

- andata! - le batte il cinque il rosato

 

- vi siete dimenticati di me? - si intromise nuovamente Happy con le lacrime agli occhi

 

- Naluppy? - propose qualcun altro 

 

Prima che la conversazione potesse proseguire ulteriormente, per la gioia di Gajille, arrivò Jin con diverse bottiglie di vino e un enorme tagliere di affettati come antipasto.

 

Finalmente la cena poteva cominciare, si prospettava decisamente una lunga serata, e l’unica cosa che voleva era che finisse il prima possibile.

Fremeva all’idea di ritrovarsi nuovamente da solo con la sua bluetta preferita e continuare il “ discorso “ lasciato a metà quel pomeriggio.

 

Fece slittare silenziosamente la sua mano sotto il tavolo finché non raggiunse quella di Levy e la avvolse tra le sue dita.

Lei si voltò a guardarlo sorpresa, e lui le regalò un ghigno in stile Gajille degno d’applauso.

Le si avvicinò ulteriormente lasciandole la mano e accarezzandole la gamba con gesti lenti e misurati, lei arrossì nel panico, ma prima che potesse proferire parola lui portò le labbra al suo orecchio - è solo l’inizio - le sussurrò.

 

 

~L’angolino di Edel~

Buon sabato pomeriggio a tutti! 🦊

Ecco a voi il nuovo capitolo di questa storia, molto incentrato sulla coppia Gajille e Levy, che la stanno facendo sudare sia a noi che a loro! 

Ma come avrete notato le cose stanno già prendendo una certa direzione, e come direbbe happy ormai è chiaro che si piacciono! 😂

Comunque la nostra Levy furbetta temo che le pagherà tutte le volte che è riuscita a scappargli 😌😏

Beh beh beh, niente, ora sono tutti a cena insieme con tanto alcol e tante cose han ancora da succedere! E come sempre, ci aggiorniamo al prossimo capitolo! 

Intanto che ne pensate di questo? Per voi cosa succederà nel prossimo?

Attendo come sempre le vostre opinioni per me importantissime!

Con amore, Edel ❣️


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Capitolo 11
*** Capitolo 10 - Gray [ 2 ] ***


CAPITOLO 10 - Gray [ 2 ]

 

 

 

 

Che situazione surreale pensò Gray portandosi il calice di vino alle labbra prima di fare un altro lungo sorso.

 

Era stata una giornata lunga e sfinente, sopratutto considerato che la notte non aveva praticamente chiuso occhio e  la mattina stessa era stato malamente scaricato da Lucy. 

Non che non avesse già capito dalla reazione che lei aveva avuto la sera precedente che per lui non ci fossero possibilità, ma sentirselo effettivamente dire faccia a faccia aveva fatto più male di quanto avesse immaginato. Un gran bello schiaffo morale! 

 

Era palese, così palese che lei fosse innamorata di quell'idiota di Natsu, che spesso in quelle ore si era chiesto cosa gli fosse passato per la testa quando aveva deciso di dichiararsi a lei.

 

La guardò di sottecchi alzando lievemente gli occhi da dietro il vetro del bicchiere che ancora teneva in mano, Lucy aveva le guance più rosee del solito e gli occhi leggermente lucidi, chiaro segno che l'alcol stava iniziando a fare il suo effetto.

Stava chiacchierando con Natsu, finalmente rilassata, il rosato la stava ascoltando totalmente assorto e stregato da lei, e la guardava come se la stesse vedendo per la prima volta.

 

Con un moto di irritazione distolse lo sguardo dai due ragazzi, e si maledisse, era solo colpa sua se quel cretino, si perché gli insulti non erano mai abbastanza, di Natsu aveva cominciato a svegliarsi dal suo mondo fatato fatto solo di amicizia e scazzottate nel quale la parola amore non aveva alcun significato.

Si sentiva egoista, avrebbe dovuto essere felice che le cose iniziassero a girare bene per Lucy, avrebbe dovuto volere la sua felicità come ogni persona innamorata che si rispetti vuole per l'altro, eppure non ci riusciva.

Rosicava e basta. 

 

- Gray-Sama va tutto bene? - la voce di Juvia interruppe i suoi pensieri e lo riportò con i piedi per terra

 

- si grazie - rispose cercando di sorriderle in modo gentile, in quei giorni l'aveva tratta in modo poco carino e ora si sentiva obiettivamente un po’ in colpa

 

Lei sorrise di rimando, Gray però colse un velo di tristezza a velarle lo sguardo - tu tutto bene? - si sentì di chiederle 

 

La ragazza evitò i suoi occhi indagatori  e si allungò a prendere anche lei un bicchiere di vino che prima fece oscillare con la mano, assorta nei suoi pensieri, e poi scolò tutto d'un fiato lasciando con quel gesto Gray interdetto, e solo allora gli rispose  - certamente, Juvia è contenta che Gray-Sama si sia interessato a lei - 

 

Gray non seppe cos'altro dire e giusto per fare qualcosa si allungò a prendere la bottiglia davanti a lui per versare altro liquido scarlatto nei bicchieri ormai vuoti.

 

- Gray versane anche a me - lo raggiunse Happy svolazzante con il calice tra le zampe, che il corvino notò essere decisamente più grande di lui 

 

- non esiste, ai gatti l'alcol fa male - 

 

- ma io sono un exceed -

 

- rimani comunque un gatto -

 

- stai cercando di litigare? - 

 

Gray sbuffò sconsolato, happy non gli avrebbe mai dato ascolto e avrebbe continuato a battibeccare all'infinito e lui non era dell’umore giusto per proseguire quella insulsa conversazione - Natsu - chiamò a voce alta il rosato che si girò verso di lui con fare scocciato 

 

- cosa vuoi ghiacciolo? -

 

Il tono scortese di Natsu  fece voltare anche lucy che ora guardava entrambi con aria preoccupata

 

Un respiro profondo, due respiri ancora più profondi, voleva spaccargli la faccia, ma doveva essere superiore, almeno per una volta.

 

- happy vuole bere e non vuole sentire ragioni - gli spiegò stanco 

 

- adesso fai anche la spia? - lo accusò il gatto 

 

- Happy, amico mio, ti avevo già detto di no prima, ti devo ricordare come sei stato l'ultima volta? - gli parlò il rosato mentre con rapidità gli prelevava il calice dalle zampe e lo poggiava sul tavolo

 

- ma Natsu! - piagnucolò happy 

 

- Natsu ha ragione, hai vomitato e sei svenuto dopo un solo bicchiere, il fisico dei gatti non è adatto a bere alcolici - gli ricordò Lucy guardandolo con misto di affetto e rimprovero

 

Gray alzò le spalle e si estraniò dal discorso, ormai la sua parte l'aveva fatta, che litigassero pure tra loro!

Al suo fianco Juvia si alzò all'improvviso spostando la sedia all'indietro facendole fare involontariamente un suono simile alle unghie sulla lavagna. Gli si rizzarono i peli sulle braccia.

La vide barcollare all'indietro e inciampare sulla gamba della sedia che aveva appena spostato; Gray si mosse velocemente e la afferrò per il braccio evitandole la caduta, e lei gli afferrò a sua volta la manica della maglia per sorreggersi.

 

Lo guardò un momento imbarazza biascicando un grazie. 

Lasciò la presa e fece un altro passo incerto all'indietro con un equilibrio decisamente compromesso.

 

Gray si alzò e le si posizionò al fianco - dove devi andare? - le chiese cortese

 

- al bagno, ma Juvia riesce tranquillamente da sola grazie -

 

Il corvino la guardò indeciso per un momento e poi le cinse i fianchi con un braccio - ti accompagno - le disse iniziando a spingerla nella giusta direzione 

 

Lei si staccò subito lasciandolo totalmente di stucco; quella era la prima volta che la ragazza rifiutava non solo la sua compagnia, ma anche il contatto fisico con lui. 

 

- Juvia ha detto che non c'è bisogno - rimarcò il concetto la ragazza

 

- insisto - 

 

Juvia guardò esasperata verso il tavolo, probabilmente alla ricerca d'aiuto da parte delle ragazze che però non arrivò.

Gajille e Levy erano in una momentanea e perfetta bolla di sapone che li isolava da tutto il resto, intenti a parlottare, scherzare e stuzzicarsi come avevano fatto altre volte quei giorni, Lucy stava ancora litigando con Happy e cercava di togliergli dalle mani la bottiglia che il gatto doveva aver afferrato quando loro si erano alzati da tavola, mentre Natsu si godeva la scena incitando la bionda e scommettendo sulla sua riuscita.

 

- devo andarci anche io - aggiunse Gray con la speranza di convincere la maga dell'acqua ad accettare; non se la sentiva di lasciarla andare da sola, oltretutto non vedeva l’ora di allontanarsi da quel tavolo e schiarirsi un po’ le idee.

 

- non c'è soluzione allora - dicendo ciò la ragazza si avviò decisa e senza aspettarlo verso i bagni, incespicò qualche volta, ma non cadde mai, e Gray affrettò il passo per starle dietro.

 

 

 

 

 

 

Si sciacquò nuovamente il viso nelle mani piene di acqua gelida respirando profondamente, si sentiva un po’ intontito e tutti i suoni sembravano essere ovattati: da quello dell'acqua che scorreva nel lavandino al rumore proveniente dalla sala al di là della porta.

Si guardò allo specchio e si passò la mano bagnata sui capelli corvini spettinandoseli leggermente, il riflesso gli mostrava un Gray pallido con delle leggere occhiaie scure.

 

Uscì dal bagno e si mise in attesa di Juvia davanti a quello delle donne, beccandosi un'occhiataccia da una ragazza appena uscita.

Non aveva tutti i torti, sembrava davvero un pervertito appostato lì fuori immobile a fissare la porta. Batté più volte con il piede a terra andando a ritmo con un motivetto che gli risuonava per la testa, del quale non riusciva a ricordarsi il titolo, ingannando un po’ l’attesa. 

Cinque minuti dopo Juvia uscì e quando lo vide i suoi occhi si aprirono in un espressione stupita che Gray trovò molto divertente.

La ragazza si fermò un momento indecisa e poi lo raggiunse.

 

- Gray-Sama cosa ci fai ancora qui? -

 

- ti aspettavo - le rispose con una scrollata di spalle 

 

La bluetta si morse un labbro pensierosa, a Gray il gesto risultò essere particolarmente sexy e distolse lo sguardo leggermente imbarazzato.

 

- oh, Juvia non se l'aspettava. Torniamo di la? - 

 

Onestamente? Non ne aveva la minima voglia, tornare a tavola a doversi sforzare di conversare e non sembrare scortese, a trattenersi dal prendere a schiaffi Natsu e tenere lontano lo sguardo da Lucy. Nah.

 

- ti va di fare due passi? - 

 

Juvia si appoggiò al muro guardandolo in modo indecifrabile. 

 

- con Juvia? -

 

- si, con te - che problemi aveva? C'erano soltanto loro due li! 

 

Juvia non rispose e rimase a fissarlo con sguardo vacuo e le labbra increspate in una smorfia non ben identificabile.

 

- allora? Mi fai compagnia o no? - la incalzò 

 

- va bene - rispose finalmente staccandosi dal muro ondeggiando nuovamente 

 

Gray le si avvicinò e le passò nuovamente il braccio lungo i fianchi - non ti scostare, non sei molto stabile - la ammonì con voce dolce

 

Questa volta Juvia non lo allontanò, anzi, si allacciò anche lei alla sua vita in un tacito ringraziamento.

 

 

 

 

 

Erano finiti nel salottino antecedente alle loro stanze, e non sapeva nemmeno lui spiegarsi come; Juvia voleva sedersi e onestamente anche lui aveva avuto voglia di allontanarsi dal caos.

Avevano parlato molto, ed erano state conversazioni davvero piacevoli, ed ora dopo aver deciso che andare ancora a zonzo per la struttura fosse inutile, si erano entrambi seduti sul divano in silenzio, lo scoppiettio proveniente da camino era l'unico rumore di sottofondo.

 

Si voltò a guardarla, la luce aranciata del fuoco che si rifletteva su di lei donava ai suoi capelli delle sfumature particolari e rendeva la sua pelle solitamente diafana più ambrata.

Era davvero carina.

Non aveva mai prestato particolare attenzione a lei; le ciocche color oceano che le ricadevano scomposte sul viso e sulle spalle facevano risaltare i suoi occhioni blu lucidi e le regalavano un'aria indifesa che non avrebbe mai pensato di poter attribuire alla forte maga dell'acqua.

 

- scusa, a causa mia non abbiamo finito la cena - 

 

Juvia lo guardò sorpresa che avesse interrotto il silenzio

 

- non ti preoccupare, Juvia non avrebbe potuto bere più di così - ridacchiò la ragazza 

 

- si, direi che è stato più che sufficiente - le sorrise anche lui divertito 

 

Juvia puntò gli occhi su quelli di Gray con un'intensità tale da lasciarlo un momento senza respirare 

 

- la colpa è sempre tua, gray-Sama -

 

- come? - domandò incredulo boccheggiando  - direi che sono il primo ad aver avuto buone ragioni per bere - 

 

- ma non l'unico - 

 

- cosa significa? - 

 

- che non sai guardare più in là del tuo naso - le sfuggì - Gray-Sama -

 

- ti ho detto tante volte di chiamarmi solo Gray! Mi hai mai ascoltato? - 

 

- e tu hai mai ascoltato Juvia? - 

 

- certo che ti ascolto -

 

- e allora dovresti sapere perché non sei  l'unico ad aver avuto buone ragioni per bere oggi - 

 

Gray la guardò pensieroso , non era mai stato bravo in questi discorsi e onestamente non aveva idea a cosa si riferisse, eppure lei aveva uno sguardo così triste da sembrare molto più a pezzi di lui. Non l’aveva mai vista fare un’espressione simile e gli si strinse il cuore.

 

- non lo so, mi dispiace - mormorò 

 

- Juvia sa cosa è successo tra te e lucy - 

 

Gray sgranò gli occhi impallidendo, tutto si sarebbe aspettato fuorché sentire parlare di quella situazione. Un moto d'ansia iniziò a farsi largo tra le sue viscere nel tentativo di risalire in superficie. Per un istante si sentì nauseato.

 

- le voci corrono in fretta eh - commentò lievemente seccato 

 

- a Juvia dispiace tu stia male e capisce come ti senti - gli disse poggiando la mano su quella di lui - se posso aiutart -

 

- come puoi pensare di capirlo? - la interruppe

 

- perché Juvia ti ama - gli rispose con semplicità non distogliendo mai gli occhi dai suoi 

 

Stava per ribattere di smetterla con quella cavolata, che era certo fosse sempre stata una specie di presa in giro, che magari si, le poteva interessare ma fin lì, ma lei pareva così seria e sincera che dovette mordersi la lingua e tacere, non voleva essere scortese.

 

- io non penso tu capisca quello che stai dicendo - le disse soltanto dopo qualche secondo 

 

Lei strinse la presa sulla sua mano facendogli quasi male

 

- io sono innamorata di te Gray, e tu della mia migliore amica, come puoi pensare che non capisca? Come puoi pensare che dica queste cose a cuor leggero? -

 

Una lacrima scese dall'occhio di lei, e poi tante altre la seguirono.

Juvia si asciugò in fretta con la manica gli occhi portando poi le mani a coprirli, probabilmente non voleva mostrarsi così a lui.

 

- scusa - biascicò 

 

E lui capì, per la prima volta si rese conto di quanto seri fossero i sentimenti di Juvia nei suoi confronti, capì che l'aveva sempre fatta stare male, capì che lei davvero sapeva cosa lui stesse provando, capì che era sempre stata sincera e che quello che lui aveva sempre preso per qualcosa di infantile e superficiale era invece vero e profondo.

Queste informazioni l'avevano travolto come uno tsunami, portandolo sott'acqua, facendolo girare vorticosamente, togliendoli il fiato, il respiro, la forza.

Era senza parole, non sapeva cosa dirle, cosa rispondere a questa dichiarazione.

Sapeva che non era una risposta che lei voleva, era certo che lei sapesse che non aveva una.

Si sarebbe dovuto, voluto scusare, ma aveva importanza a questo punto? Sarebbe servito a qualcosa? Ci sarebbe dovuto arrivare prima, le avrebbe dovuto prestare molta più attenzione e si chiese  perché invece non l’aveva fatto, come aveva potuto sfuggire dalla sua vista una ragazza tanto fragile e bella, ma altrettanto coraggiosa?

 

Le tolse delicatamente le mani dagli occhi, e le scostò una ciocca umida dal viso.

 

- mi dispiace non aver saputo ascoltarti prima - Le disse con sincerità 

 

Juvia arricciò le labbra in un sorriso triste - lo so che ora non c'è spazio per Juvia nel tuo cuore, ma voglio essere la tua forza adesso e anche in futuro. Sarò solo un'amica se sarà quello di cui avrai bisogno -

 

Come poteva una ragazza così piccola, dolce e indifesa avere tutta quella forza? Quella forza che lui stesso non aveva avuto in quegli ultimi giorni.

Juvia metteva davanti la sua felicità alla propria; il suo amore per lui era così grande che era disposta a "sacrificare" sé stessa.

Lui invece? Che razza di persona era?

 

Le asciugò le lacrime rimaste con il pollice in un gesto quasi inconsapevole, la mano ancora sul viso di lei non voleva saperne di spostarsi.

In quel momento intontito dal vino, dalla situazione, dal calore del fuoco, dal calore di Juvia, dalla forza dei sentimenti di lei avrebbe solo voluto baciarla, abbracciarla e rassicurarla.

Se prima era lui ad essersi sentito a pezzi, ora semplicemente guardandola, semplicemente vedendola, stava male, si, ma per lei, con lei.

 

Come il pensiero lo raggiunse scostò la mano con rapidità, avendo quasi paura di sé stesso e portò la mano stretta a pugno sul divano a fianco della sua gamba.

Poteva veramente pensare una cosa simile dopo che nemmeno ventiquattro ore prima aveva baciato un'altra?

 

Lei a questo gesto repentino lo guardò stupita, gli occhi annebbiati dal vino e dal pianto.

Gli si avvicinò, silenziosa e leggera come un felino, graziosa e femminile nei movimenti e il cuore di Gray iniziò a battere rapidamente.

 

- non lo so di cos'ho bisogno adesso - le rispose onestamente, scombussolato con lei che si faceva sempre più vicina facendolo sentire come un uccello in gabbia

 

- Gray- Sama - 

 

- si? - soffiò tutto d’un colpo

 

- Juvia ti chiede scusa - 

 

- per che cosa? -

 

- perché adesso di forza non ne ha - e con quest'ultima affermazione azzerò la poca distanza rimasta tra loro premendo le sue labbra contro quelle di Gray con delicatezza, ma al tempo stesso con talmente tanta forza da fargli capire tutta la passione e l’amore che c'era dietro.

 

L'avrebbe dovuta respingere, lo sapeva bene, avrebbe dovuto baciarla solo una volta che sarebbe stato certo di ricambiare i suoi sentimenti, non doveva illuderla, non poteva farlo, almeno quello glielo doveva.

 

Ma in quel momento non era forte neanche lui, anzi, si sentiva come un panetto di burro lasciato a sciogliere al sole. I muscoli delle sue braccia non volevano rispondere ai suoi comandi, non trovavano la forza di allontanarla.

 

E se in un primo momento si era stupito per quel contatto, quello dopo i suoi muscoli avevano finalmente risposto, ma non come avrebbe voluto lui.

Aveva portato la mano tra i suoi soffici capelli blu, le dita tra le sue ciocche e aveva risposto al bacio, inerme e impotente al cospetto della sua poca e inutile forza di volontà.

 

Juvia che prima gli era semplicemente vicino, senza staccarsi da quel bacio si posizionò a cavalcioni sulle sue gambe schiudendo la bocca e lasciando così al corvino libero accesso.

Gli portò le mani al viso, al collo e le lasciò scivolare sulla pelle liscia e fredda di Gray al quale vennero i brividi e la pelle d'oca.

 

Gray non si lasciò sfuggire l'occasione e si intrufolò con la lingua nella bocca di lei, mentre con l'altra mano le cingeva la schiena e la schiacciava contro di lui, contro il suo petto, cercando di sentirla più vicina, cercando più contatto ancora.

 

Un barlume di lucidità lo colse quando un legno immerso nel fuoco scoppiettò più forte degli altri con un gran schiocco e allora si staccò ansimante da quel bacio che tanto l'aveva coinvolto da fargli perdere anche la minima consapevolezza di quello che avrebbe voluto e dovuto fare.

 

- Juvia aspetta, mi dispiace, mi dispiace davvero - si passò una mano agitato e nervoso tra i capelli 

- non è giusto, non è giusto nei tuoi confronti - 

 

Lei lo guardò con gli occhi socchiusi velati di piacere e le gote arrossate ancora seduta su di lui

- non decidere tu cosa sia meglio per me, l'ho presa io questa decisione -

 

Si l’aveva presa lei, ma questo non significava fosse la decisione corretta.

 

- sei ubriaca - la allontanò finalmente rinsavito con tono fermo, malgrado il fiatone, facendola scivolare dolcemente al suo fianco 

 

- ciò mi rende soltanto più audace -

 

Da quando era così sicura di quello che diceva e faceva? Gli stava anche rispondendo in prima persona... gli venne da chiedersi se fosse sempre la stesse Juvia che conosceva, o semplicemente lui era stato stupido e non le aveva mai dato la possibilità di farsi conoscere per davvero.

 

- se domani sarai ancora certa di quello che vuoi possiamo riparlarne - mormorò Gray in risposta, differentemente da lei lui non era certo di niente in quel momento.

Sapeva solo di sentirsi un verme per aver baciato Juvia, innamorata, ferita e ubriaca quando a lui in teoria piaceva un'altra ragazza.

Eppure quel bacio l'aveva coinvolto talmente tanto da non esser riuscito a ragionare in modo lucido e non era riuscito a fare la cosa migliore, ovvero evitarlo. Non si spiegava come fosse possibile, come un semplice bacio gli avesse scosso le viscere dal profondo; sia chiaro, a tutti piacerebbe essere baciati da una bella ragazza, sopratutto quando si è di pessimo umore, ma addirittura perdere contro la propria forza di volontà? 

 

Si sentiva una persona orribile.

 

Juvia lo guardò pensierosa, chinò il capo un momento prima di tornare a guardarlo.

 

- va bene, lo capisco. Hai ragione -

 

- bene - concluse il corvino a bassa voce 

 

- è meglio che torniamo dagli altri? - Gli domandò Juvia prendendo le distanze da lui

 

Gray diede un'occhiata all'orologio appeso al muro, era praticamente mezzanotte. Quanto erano stati via? Un’ora? Due ore? Aveva totalmente perso la cognizione del tempo.

 

- no ormai è tardi, è meglio andare a letto, fra poco arriveranno anche gli altri- ragionò - io comunque dormo sul divano sta sera, ok? - 

 

- ok - gli rispose Juvia per la prima senza contestare.

 

 

 

~L’angolino di Edel~

Buon pomeriggio 🦊

Eccomi, i did it! 

Sono riuscita a pubblicare anche questo, per niente semplice da scrivere, ve lo voglio dire!

Spero di essere riuscita a rendere al meglio la situazione che si è creata e tutte le sensazioni di Gray che finalmente ( ‼️ ) si rende conto che Juvia è davvero innamorata di lui 😭❤️ beh beh beh, che dire, aspetto siate voi a commentare!!

Perché grazie all’audacia della nostra bluetta la situazione ha preso una piega ben diversa! 😏 Who knows che succederà!

Per voi? E le altre coppie? Che sarà successo mentre i due se ne sono andati per la loro strada? 😉

A presto, con amore, Edel ❣️

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 - Lucy ***


CAPITOLO 11 - Lucy

 

 

Lucy mosse lentamente la testa in un blando tentativo di girarsi, ed una stilettata le arrivò puntuale come la morte, facendole emettere un mugugno indistinto. 

Cercò di aiutarsi con le braccia, ma si rese conto di non riuscire a muoverle; altre due braccia più calde e possenti delle sue la stavano circondando da dietro senza lasciarle spazio di movimento.

Si stava iniziando a svegliare del tutto e con l'allontanarsi del sonno acquisiva sempre più lucidità.

Si rese conto di essere a letto, ancora vestita, ma senza scarpe e posizionata sopra le coperte.

Schiuse pian piano gli occhi cercando di capire almeno che ore fossero, ma nella stanza regnava praticamente soltanto il buio, doveva ancora essere notte fonda.

 

- Natsu ? - chiamò a bassa voce 

 

Come risposta ottenne solamente l'intensificarsi della stretta attorno a lei.

 

- happy? - decise di tentare con lui, ma niente, ad essere attenta sentiva solo un respiro oltre al suo in quel momento, probabilmente il gatto non doveva nemmeno essere lì con loro 

 

Già, ma come ci era arrivata lì, in camera e sul letto abbracciata a Natsu?

Era una domanda da mille punti, i ricordi della serata precedente erano ancora sfumati e riportarli alla mente le richiedeva uno sforzo che al momento non era in grado di compiere.

 

La tempia sinistra iniziò a pulsare, bene, se non altro era in grado di riconoscere il suo mal di testa da sbornia!

Cercò nuovamente di liberarsi stringendo forte i denti come se così potesse acquisire più forza, ma ottenne soltanto l'incrementarsi dell'emicrania.

 

- Natsu! Natsu! - lo chiamò portando la mano sul braccio del ragazzo e pizzicandoglielo

 

- non ti lascio, non ti devi allontanare più - biascicò il rosato dietro di lei lasciandola basita, stava sognando?

 

- Natsu cazzo lasciami! - urlò questa volta pizzicandolo più forte e con entrambe le mani 

 

Finalmente il ragazzo con un lamento si staccò da lei e si allontanò con velocità permettendole di girarsi a guardarlo, per quello che riusciva vista la penombra in cui era immersa la stanza.

 

- Lucy? - le giunse all'orecchio la voce impastata dal sonno dell'amico

 

- si scusa, ma non mi lasciavi più andare! -

 

- io? -

 

- vedi qualcun altro qui? -

 

- non vedo proprio, è buio - 

 

- lasciamo perdere - sospirò lucy - piuttosto che ore sono? Come siamo arrivati in camera? Dov'è happy? -

 

- quante domande - borbottò Natsu avvicinandosi a lei e tornando ad abbracciarla, questa volta delicatamente e da davanti, facendole poggiare la testa nell'incavo del suo collo - ho sonno, non possiamo parlane domani? - proseguì con uno sbadiglio

 

Lucy era esterrefatta, ma non per questo scontenta, anzi!

Che diavolo aveva Natsu? Non si era mai comportato così, non l'aveva mai abbracciata in quel modo dolce e soprattutto volontario, eppure avevano dormito più e più volte insieme.

 

Il cuore prese a martellarle petto con forza inaudita e quasi raddoppiando la sua velocità, la tachicardia unita ai sintomi della sbornia non era certamente d'aiuto alla sua situazione.

 

- ma tutto bene? - balbettò sconcertata

 

Lo sentì sospirare sulla sua testa, il fiato uscito dalla sua bocca le solleticò la nuca regalandole un veloce e piacevole brivido.

 

- si - 

 

Era palese che Natsu volesse chiudere il discorso e rimettersi a dormire, ma lei ora aveva tutto fuorché sonno.

 

- perché mi stai abbracciando? - gli chiese a bruciapelo, doveva capire cosa stava succedendo!

 

- perché mi andava di farlo -

 

Ma certo, cosa si aspettava da Natsu se non la sua tipica e ovvia risposta abituale; perché gli andava, perché era così e basta, perché si sentiva di farlo etc etc.

Quel dannato rosato sapeva essere una bella palla al piede quando voleva.

Lucy tirò indietro la testa e lo guardò in cagnesco, rendendosi poi conto che lui non se ne sarebbe mai potuto accorgere e si diede della stupida.

 

Natsu rotolò sul fianco sbuffando sonoramente contrariato e si allungò ad accendere la luce sul comodino.

Si tirò su con fatica e a Lucy sembrò che fosse leggermente disorientato.

 

- sono le 4.32 del mattino, lucy - le disse dopo aver lanciato un'occhiata alla sveglia appoggiata a fianco alla lampada con un occhio chiuso e un aperto, in uno strano tentativo di proteggersi dalla luce

 

- happy ? -

 

- in salotto, era ancora arrabbiato con noi perché non l'abbiamo fatto bere e ha fatto diverse scenate in merito -

 

- ah vero - 

 

Vero, iniziava a ricordare qualcosa.

Erano rientrati in stanza dopo mezzanotte, lei ubriaca e Natsu per la prima volta preso poco meglio di lei, non aveva mai pensato che quel ragazzo potesse avere una tenuta simile dell'alcool sopratutto perché non beveva quasi mai.

 

Levy e Gajille se ne erano andati in camera un'ora prima di loro, avevano passato tutta la cena a bere e confabulare tra loro, con risatine e frecciatine; lucy era convinta avessero fatto la scelta giusta visto che erano giorni che si stuzzicavano e spogliavano letteralmente con gli occhi. 

Si era resa conto anche lei di come quei giorni fianco a fianco avessero giovato ai due piccioncini, avevano legato molto e sembravano davvero affiatati.

Era un po’ gelosa del loro rapporto, a lei ogni volta che sembrava di fare un passo avanti con Natsu poi ne faceva due indietro. Un caso disperato!

 

Gray e Juvia erano invece scomparsi addirittura ore prima e non li avevano più visti fino a quando, una volta rientrati in stanza, avevano trovato il corvino addormentato sul divano, da solo e senza traccia della bluetta; alla sua vista Natsu l'aveva presa per la mano e l'aveva trascinata in camera, dove si erano lanciati stanchi e ubriachi sul letto.

Non aveva avuto modo di chiedersi cosa fosse successo tra i due, e onestamente in quel momento era così presa dalla situazione e concentrata su Natsu da non averci proprio pensato.

Scacciò scuotendo la testa le immagini di lei ubriaca che si avvinghiava a Natsu in più occasioni durante la serata, che vergogna, perché doveva fare così ogni volta che beveva?

Le venne in mente qualche flashback in cui il rosato invece di cacciarla come al solito, ricambiava la stretta, rideva con lei, le portava i capelli dietro alle orecchie, la guardava come se l’avesse vista per la prima volta.

Il suo cuore sobbalzò a tali ricordi e una vaga speranza iniziò a germogliare dentro di lei.

 

Happy aveva rotto le scatole fini all’ultimo, gli aveva urlato qualcosa da dietro la porta dicendo che con loro era arrabbiato e non ci voleva dormire, difatti era rimasto in salotto con Gray, ma né lucy né Natsu ( per la prima volta in vita sua ) l'avevano calcolato.

 

La luce fioca della abat-jour illuminava tenuemente il volto di Natsu, e in quell'istante le sembrò di guardare uno sconosciuto.

Aveva i capelli scompigliati e disordinati come sempre, gli occhi verdi, solitamente chiari e vivaci, sembravano essere più opachi e profondi.

Erano puntanti nei suoi e per un momento la fecero rabbrividire.

 

Tutto quello che riuscì a pensare fu che avrebbe voluto baciarlo, subito, con urgenza, catturare le sue labbra con le proprie.

Provare finalmente la sensazione del tocco delle labbra di Natsu sulle sue. 

Dovevano essere i residui dell’alcool a farla ragionare così pensò, doveva calmarsi.

 

- che cosa c'è? - le domandò con voce roca Natsu all'improvviso facendola avvampare senza motivo; lo aveva fissato troppo a lungo e lui doveva essersene accorto 

 

- n-niente! Mi ero persa nei miei pensieri -  gli rispose portandosi anche lei a sedere incrociando le gambe tra loro 

 

- a cosa pensavi? - le chiese scrutandola attentamente e lucy sotto quello sguardo indagatore sperò che non riuscisse a leggerle dentro, perché la sensazione che aveva era proprio quella.

 

- a happy - mentì - mi fa strano che tu non abbia cercato di fare pace e l'abbia lasciato dormire fuori - questo almeno era un pensiero che aveva avuto, quindi una mezza verità!

 

Natsu impiegò qualche secondo prima di rispondere nei quali si passò le mani sul viso in un gesto stanco, Lucy non l’aveva mai visto così serio e tranquillo

 

- in quel momento non mi importava dello stupido battibecco avuto con lui - le spiegò poi con una leggera scrollata di spalle 

 

- perché? -

 

- avevo solo voglia di stare con te, di averti vicina - le spiegò puntando nuovamente gli occhi verdi nei suoi - non so nemmeno io che mi è preso -

 

Devastante. Lucy non trovava un termine migliore per definire l'onestà di Natsu. Attenta lucy, si disse, ogni volta questo suo modo di fare risultava  sempre in un’arma a doppio taglio!

 

- tu volevi stare con me? - gli domandò stupita con voce bassa

 

- io voglio sempre stare con te - disse con semplicità e lucy si interrogò sul vero significato di quell’affermazione

 

- si lo so, siamo compagni di squadra dopotutto - gli batté delicatamente il pugno sul braccio accennando ad un sorriso

 

Lui le sorrise a sua volta e poi tornò a farsi pensieroso - sai lucy.. -

 

- cosa? -

 

- da quando ho visto Gray baciarti è come se dovessi sempre tenerti sotto il mio controllo - si guardò le mani abbassando il capo - l'idea che ti allontani, e che qualcuno che non sono io ti tocchi mi da alla testa e mi fa incazzare -

 

Che. Diavolo. Stava. Succedendo. 

Natsu era geloso? Davvero?

Poteva sperare? Oppure era un semplice istinto protettivo fraterno, d'amicizia?

Era il momento di indagare? Di cercare di sapere qualcosa di più?

 

Lucy portò le mani alle tempie facendo un po' di pressione nel tentativo di alleviare un po' il dolore mentre nel frattempo pensava a cosa dire.

Stava cercando di elaborare più in fretta che poteva tutto quel carico di informazioni che non si aspettava minimamente di ricevere, che fare?

Non poteva essere troppo diretta, lo avrebbe spaventato o molto più probabilmente lui non avrebbe neanche capito di cosa stava parlando.

 

- quindi.. tu vorresti avermi più vicina? - gli domandò infine mordicchiandosi il labbro corrucciata; quella domanda suonava male e strana perfino alle sue di orecchie, figuriamoci a lui!

 

Natsu puntò lo sguardo sulle sue labbra le si avvicinò, facendole fare una capriola al cuore e perdere un anno di vita, poi le passò un dito sul labbro che si stava mordicchiando - è più una cosa inconscia, agisco prima di pensare - le spiegò sottovoce ancora con lo sguardo fisso su di lei.

 

Quel leggero contatto le mandò in tilt tutte le sinapsi che  già stavano lavorando a fatica.

Agire prima di pensare era una cosa 100% alla Natsu, lo faceva sempre, nelle battaglie, prima di parlare a sproposito, quando iniziava una rissa con Gray e Gajille in Gilda, era parte di lui e della sua impulsività.

 

Lucy portò la mano sul quella del rosato e la allontanò con gentilezza dalle sue labbra.

Si mise in ginocchio e dopo aver lasciato la presa sulla mano di Natsu portò entrambe le sue mani sul viso di lui e poggiò la testa contro la sua fronte.

 

- Natsu non puoi fare così, tu non ti rendi conto degli effetti che hanno le tue azioni - gli disse allontanandosi a malincuore da lui con un sospiro e tornando al suo posto mettendo un po’ di distanza tra loro, più per lei che per lui.

 

- allora spiegamelo, perché io inizio a non capirmi più -  le rispose afferrandole le mani e guardandola talmente intensamente che temette che sarebbe caduta se non fosse già stata seduta sul letto.

 

Oh fanculo, pensò, o adesso o mai più!

Che migliore spiegazione poteva esserci di un bacio? 

La poca lucidità del momento la stava portare ad agire senza ragionare in alcun modo; non poteva essere lei quella impulsiva una volta tanto? Sarebbe stato davvero così sbagliato?

 

 

- Natsu? Lucy? - happy piombò in camera in quell’istante spezzando la magia e mandando in fumo ogni speranza, decisione e sogno di lucy - vi ho sentito parlare e ho visto la luce accesa - spiegò svolazzando fino a loro e raggiungendoli sul letto.

 

Lucy ancora con il cuore a mille e un groppo in gola lo guardò con gli occhi sgranati, incerta se ucciderlo o ringraziarlo per averle impedito di fare una possibile e grandissima cazzata.

 

Entrambi sul momento si guardarono e non risposero.

 

- siete così arrabbiati? - domandò dispiaciuto - volevo scusarmi, non ho dormito neanche un minuto perché mi sentivo in colpa - continuò guardando prima lucy e poi Natsu, spalancando poi gli occhi - oh, io... ho interrotto qualcosa????????- 

 

- non c'era niente da interrompere, stavamo chiacchierando, no lucy? - intervenne Natsu con il suo solito tono di voce gioviale 

 

Non c'era niente da interrompere. Non c'era niente da interrompere. Era serio porca troia? Era serio?! 

Allora lei era stupida, o diavolo se era stupida!

Come le era venuto in mente che lui potesse essere geloso? Che la desiderasse come lei desiderava lui? anche se magari solo inconsciamente?Che quello di prima era il momento perfetto per un bacio? che le cose stavano finalmente cambiando? Come poteva visto che non c'era stato niente da interrompere.

Natsu aveva avuto solo paura che gli portassero via l'amica, tutto qui. Era semplicemente ubriaco. TUTTO QUI. Le veniva da piangere. Strinse gli occhi un momento trattenendo le lacrime.

Maledizione a lei e a quel cretino del suo compagno di squadra che l'aveva fatta solo illudere. Lo sapeva che era una battaglia persa in partenza, lo sapeva, e allora diamine perché pochi attimi fa ci aveva creduto così tanto?

Doveva sapere che quell'idiota non capiva e mai avrebbe capito niente, NIENTE!

 

- già - rispose secca celando malamente la sua alterazione 

 

- lucy ? - Natsu la guardò stupito e con aria interrogativa 

 

- happy tranquillo, per quanto mi riguarda tutto perdonato! - si voltò a parlare con happy ignorando bellamente il rosato, gli avrebbe tirato un cazzotto in faccia se solo si fosse girata. Era meglio evitare, forse. O forse avrebbe fatto bene a picchiarlo!

 

- grazie lucy! - le si lanciò addosso abbracciandola 

 

- ora a letto -  intimò cercando di risultare severa e nascondere la voce rotta che aveva, alzandosi poi per andare a recuperare il pigiama

 

- Natsu? - domandò nuovamente happy 

 

- figurati amico, non è successo niente! - si schiacciarono il cinque come due amiconi 

 

Nel frattempo lucy, che si era messa il pigiama alla velocità della luce, si infilò a letto sotto le coperte 

 

- notte - disse prima di coprirsi dando con le lenzuola fin sopra la testa e stando ben attenta a dare le spalle ai due, chiudere gli occhi.

 

Mai aveva sperato di prendere sonno tanto in fretta.

 

 

~L’angolino di Edel~

Buongiorno!☀️ 

Allora questo capitolo è leggermente più corto degli ultimi, ma siccome le cose che devono accadere più avanti sono più corpose per non allungare troppo il brodo ho deciso di fare così.

In ogni caso di carne al fuoco nell’arco di una chiacchierata direi che ne è stata buttata 😮 vediamo che il nostro Natsu inizia palesemente per tutti ( tranne che per i due idioti ) a manifestare sentimenti per lucy, anche se alla fine, come sempre il stile Natsu rovina tutto!

😪 ma non vi preoccupate, non manca per niente molto al lieto evento 😏

Beh beh beh, fatemi come sempre sapere cosa ne pensate, attendo con gioia il momento di commentare insieme a voi!

Grazie a tutte le persone che mi fanno sempre sapere cosa ne pensano, e a tutti quelli che hanno deciso di seguire questa storia insieme a me!

Vi adoro!

Con amore, Edel ❣️

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 - Juvia [ 2 ] ***


Capitolo 12 - Juvia [ 2 ]

 

 

Juvia era stesa sul letto, con la testa sprofondata nel cuscino e gli occhi aperti, osservava il soffitto.

In realtà lo stava guardando da quelle che ormai era certa fossero ore, e stava iniziando a domandarsi cosa ci fosse di così interessante in quelle travi di legno  che tanto le avevano catturato lo sguardo impedendole di dormire.

Ricordava ormai ogni venatura e imprecisione, anche se le prime ore con i vari capogiri dovuti all'alcool non l'avevano certo aiutata in quella insensata missione.

Era chiaro che stava scappando dai suoi pensieri, completamente nel pallone per quello che aveva fatto.

L'aveva baciato. Juvia aveva baciato il suo adorato Gray-Sama.

E lui? Lui aveva ricambiato, eccome, e un barlume di speranza l'aveva pervasa.

Ancora non sapeva dove avesse trovato il coraggio quella stessa notte di agire così, d'impulso, con tanta audacia da non sentirsi nemmeno sé stessa.

 

Era stata talmente coinvolta e presa dal momento, dalla situazione, dalle sue mani e le sue labbra che se Gray non avesse preso la saggia decisione di allontanarla probabilmente lei non si sarebbe fermata.

Perché Juvia lo voleva, tanto, tantissimo, da sempre, lo amava e lo desiderava come mai aveva desiderato qualcosa o qualcuno.

 

Tra questi pensieri e l'immagine delle venature del legno ancora impresse nella mente finalmente si addormentò; un sonno profondo e senza sogni.

 

 

 

 

Toc toc 

 

Toc toc toc

 

- Juvia ? - una voce imbarazzata e familiare arrivò da dietro la porta

 

Toc toc toc 

 

- Juvia? Dovrei entrare, è mattina e devo prendere dei vestiti puliti - 

 

Mattina? Vestiti?

Juvia si rigirò sotto le coperte iniziando ad aprire gli occhi lentamente.

Uno spiraglio di luce entrò dalla fessura della porta quando qualcuno la aprì leggermente.

 

- dormi? - 

 

Gray fece capolino dentro la stanza, puntandole gli occhi addosso cercando di capire se lei stesse dormendo o meno.

 

- Gray-Sama ? - lo chiamò la ragazza con la voce ancora impastata dal sonno.

 

- si, sono io. Buongiorno - 

 

Juvia si tirò su a sedere, e con dei gesti rapidi delle mani si stropicciò gli occhi e cercò di aggiustarsi i capelli in un fallito tentativo di sembrare presentabile.

 

- buongiorno - ricambiò il saluto con un velo di imbarazzo nella voce - sono già tutti svegli? - 

 

- si, mi hanno appunto svegliato gli altri due visto che ho dormito di la - le rispose Gray ancora fermo sull'uscio.

 

Juvia si alzò dal letto e si apprestò a tirare su la saracinesca - guarda che puoi entrare, è anche camera tua Gray-Sama - 

 

- solo Gray -

 

Juvia schiuse le labbra in un sorriso e non rispose, le sarebbe stato molto difficile perdere l'abitudine di usare il sama con lui.

Ci avrebbe provato però, aveva deciso che avrebbe usato tutte le carte in suo possesso per conquistarlo, aveva realizzato che la Juvia riverente che lo ammirava da lontano non avrebbe ottenuto nulla con lui.

 

Afferrò il cambio d'abiti e si diresse verso la porta e verso di lui.

 

- vado a farmi una doccia, ci vediamo a colazione, Gray. -

 

Lo vide arrossire stupito, probabilmente non si aspettava una risposta così immediata ( e per fortuna neanche immaginava lo sforzo che le era costato ) e dentro di sé gongolò un pochino, in passato non avrebbe mai reagito così.

 

 

 

Quando arrivò al tavolo della colazione erano già quasi tutti seduti, sentì lo sguardo del corvino seguirla fino a che non si accomodò anche a lei posizionandosi esattamente di fronte a lui. 

 

- buongiorno ragazzi - li salutò con tono felice, la doccia le era servita incredibilmente e le aveva portato senza alcun dubbio consiglio su come agire e cosa fare.

 

Ricevette un coro di saluti in risposta, chi più entusiasta chi meno, come Lucy che quella mattina le sembrava particolarmente spenta.

Notò che si era seduta dalla parte opposta rispetto al rosato, cosa strana visto che erano sempre e costantemente attaccati.

Ogni tanto Natsu le mandava qualche occhiata preoccupata, ma la bionda lo ignorava totalmente.

Che avessero litigato?

 

- ma Levy e Gajille? - domandò mentre girava con il cucchiaino nella tazza di tè in attesa di far sciogliere lo zucchero 

 

- stavano ancora dormendo - le rispose Natsu con la bocca piena, Juvia attese un momento convinta di sentire la solita predica di Lucy nei confronti del ragazzo che però non arrivò.

Doveva averla combinata grossa.

 

- avete fatto le ore piccole? - 

 

- non particolarmente, ma per quanto mi riguarda è stata una pessima nottata - rispose freddamente Lucy lanciando una rapida occhiata a Natsu 

 

Juvia guardò Gray in cerca di risposte, ma il ragazzo scrollò le spalle facendole intendere che non ne sapeva nulla.

 

- forse è colpa mia, avevamo litigato e quando li ho sentiti svegli a parlare sono entrato in stanza.. forse interrompendo qualcosa - cercò di spiegarsi Happy prima di dare un’ultima leccata ai residui di pesce rimasti sulla lisca che teneva in mano

 

- non hai interrotto nulla, se già non lo avessi capito - lo ammonì la bionda prima di far cadere la forchetta sul piatto e alzarsi - scusate, ho dimenticato una cosa in camera, ci vediamo fra poco - 

 

- Vuoi che Juvia ti accompagni? - le domandò Juvia, qualcosa era successo e magari aveva voglia di parlarne.

 

- no ti ringrazio, fai pure colazione con calma - le sorrise l’amica prima di allontanarsi 

 

- che diavolo hai combinato testa quadra? - domandò Gray con fare intimidatorio 

 

- ma non ho fatto niente - si lamentò Natsu di rimando - non era arrabbiata prima che entrassi tu in stanza ieri notte, Happy -

 

- adesso sarebbe colpa mia? Mi ha perdonato per la litigata di ieri ti ricordo! -

 

Se Lucy aveva reagito così un motivo ci doveva essere per forza e sicuramente happy non centrava proprio nulla.

Juvia sapeva bene che l’amica era innamorata del rosato, e quello stupido spesso e volentieri oltre a non capire nulla aveva anche la delicatezza di un elefante.

 

- Natsu, Juvia vuole sapere cosa le hai detto? - cercò di indagare anche lei 

 

- perché pensate sia colpa mia? - sbuffò 

 

- perché è sempre colpa tua, idiota - gli rispose Gray aggrottando le sopracciglia 

 

- stai cercando di litigare ? - lo sfidò Il rosato infervorandosi 

 

Gray sospirò e lo fissò prima di dirgli - Prova a crescere ogni tanto. È chiaro che sia arrabbiata con te, vai a parlarle. - 

 

Natsu come si era acceso si spense, bonficchiò qualcosa di incomprensibile e si alzò anche lui. 

Dal canto suo Juvia rimase sorpresa, Gray voleva che Natsu e lucy risolvessero, perché? Non era innamorato di lei? Non avrebbe dovuto aiutarlo. 

 

- andate in ricognizione da soli, se risolveremo io ovviamente andrò con Lucy, forza Happy andiamo - 

 

- aye sir - 

 

Juvia osservò Natsu allontanarsi con Happy alle calcagna che gli svolazzava sulla spalla, e sperò che riuscissero a risolvere al più presto.

 

- e così siamo rimasti solo noi due - commentò Gray bevendo un sorso di caffè

 

- già - 

 

Dove erano finiti tutti i suoi piani di conquista? Perché era dannatamente senza parole? In camera era stata così spavalda, anche la sera prima lo era stata, e ora che ce l’aveva di fronte.. mente vuota.

Il nulla, il deserto con la palla di paglia che viaggia portata dal vento.

 

Gray la osservò un momento, poi si alzò e si mise a sedere a fianco a lei.

Juvia portò lo sguardo su di lui che ora le era incredibilmente vicino e arrossì.

Tutti i pensieri e i ricordi della serata precedente la travolsero come uno tsunami facendole venire la tachicardia.

Deglutì a vuoto cercando di calmarsi.

Si era solo seduto vicino a lei e il suo corpo già reagiva così, di male in peggio.

Nei suoi piani doveva essere forte, risoluta, decisa, provocante e tanti altri begli aggettivi che sotto il getto scrosciante della doccia le erano venuti in mente.

 

Era bello, i suoi capelli neri quella mattina erano leggermente spettinati, e lei avrebbe tanto voluto passarci una mano per scompigliarli ancora un po’.

 

Cercò di calmarsi nuovamente facendo un respiro profondo e decise di bere un altro po’ di te caldo.

 

- dobbiamo parlare, lo sai vero? - 

 

Per poco non si strozzò con la bevanda.

Non si era minimamente aspettata che il ragazzo volesse affrontare la questione così in fretta.

Certo lei ci aveva già pensato e rimuginato sopra per ore e ore, ma si sa, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

 

- lo so - rispose guardandolo negli occhi cercando di assumere un espressione sicura e decisa.

Aveva sempre avuto le ciglia così lunghe?

 

- bene - le disse mordicchiandosi il labbro - appena finisci colazione possiamo andare nel salottino a parlarne, se vuoi chiaramente -

 

- Juvia ha già finito - gli disse risoluta, ed era vero, aveva lo stomaco talmente chiuso che neanche volendo avrebbe potuto buttare giù qualcos’altro

 

Gray la scrutò un secondo e si alzò, offrendole poi la mano per aiutarla a fare altrettanto.

Lei lo guardò confusa, decisamente non abituata a tutta questa sua gentilezza, e prima che lui potesse cambiare idea accettò la mano che le era stata offerta, assicurandosi di stringerla per bene.

 

Una volta in piedi decise di non mollare la presa, e lui dopo un attimo di indecisione non disse nulla e si avviò verso il salottino.

 

Il caminetto era già acceso, e Juvia si accomodò sul divano lontano dal fuoco insieme a Gray, sapendo bene quanto il ragazzo non amasse particolarmente stare vicino a fonti di calore.

Fissò il fuoco e le due poltrone rosse vuote di fronte a loro, e si domandò se fosse Jin-San a tenere accesi con tanta cura tutti i camini di quel rifugio. 

 

Lasciò andare la mano di Gray per spostarsi i capelli che le erano ricaduti sul volto con un gesto nervoso.

Non sapeva cosa dire e sperò fosse lui a iniziare il discorso.

Senza l’alcool in corpo era molto meno coraggiosa.

 

- a Juvia servirebbe proprio un bicchiere di vino adesso - disse infine cercando di smorzare la tensione 

 

Gray rise lievemente - direi che a quel punto andrebbe rimandata la questione come abbiamo dovuto fare ieri - 

 

- come tu hai voluto fare ieri - 

 

- si, e l’ho fatto per te. Non eri in condizione di prendere le giuste decisioni -

 

- perché tu invece si - gli rispose con un sopracciglio alzato e tono lievemente scettico.

Anche se dentro di sé sapeva più che bene che Gray aveva ragione.

 

- forse quella è stata l’unica decisione giusta che ho preso ieri sera - mormorò 

 

E Juvia ebbe un tuffo al cuore.

Che voleva dire? Che si pentiva di averla baciata? Che non voleva avere niente a che fare con lei? 

Lo fissò con gli occhi sgranati sentendo il panico salire, e anche qualche lacrima che cercò di ricacciare giù più velocemente che poté.

 

- in che senso? - domandò con voce tremante che fece girare il corvino a guardarla.

 

- nel senso che non dovevo baciarti - la guardò apprensivo 

 

- è stata Juvia a baciarti - 

 

- non dovevo lasciartelo fare -

 

- non volevi? - 

 

Gray arrossì facendo confondere sempre di più la ragazza che iniziava a non capire più niente.

Gray poggiò la sua mano su quella di Juvia e strinse leggermente.

 

- non è stato giusto nei tuoi confronti -

 

- non volevi? - ripetè la domanda

 

- non è questo il punto -

 

- rispondimi, Gray -

 

Lui la guardò sorpreso.

 

- si che volevo, era così ovvio credo, ma il concetto è che non dovevo, non era, e non è, giusto per te -

 

- ti ho già detto di non decidere tu cosa sia o meno giusto per me, sono in grado di prendere le decisioni da sola -

 

- si ma - 

 

- cosa pensi di Juvia? - gli domandò con un groppo in gola interropendolo

 

- sei una mia cara amica, e non voglio che tu stia male, ed è successo tutto così in fretta - le disse accarezzandole la guancia delicatamente - eppure .. -

 

- eppure ? - 

 

- da ieri notte non faccio che pensare a quanto ti vorrei baciare ancora, e mi sento una merda perché non è giusto che ti desideri così, perché comunque io ancora non sono sicuro dei miei sentimenti, per tutto, per Lucy, ma ieri è stato così difficile fermarmi, fermarti, mi hai fatto sentire così bene che ne voglio ancora, ma non posso, non devo, capiscimi! - le disse tutto in un sol fiato, un fiume di parole e frasi sconnesse, ma Juvia negli occhi gli vide solo tanta sincerità e confusione e di tutto quel discorso le rimase in testa soltanto “ ti vorrei baciare ancora “

 

- fallo -

 

- cosa? Mi hai ascoltato? -

 

- fallo - 

 

- Juvia ti ho già detto che.. -

 

baciami, Gray. - 

 

Un secondo dopo le labbra di lui erano premute contro le sue, con desiderio, incertezza, con voglia, con passione e con disperazione.

La verità era che lei lo voleva molto di più di quando lui volesse lei, ed era disposta a tentare tutto, voleva farlo.

Magari sarebbe stato solo per un momento, per qualche giorno, per qualche settimana, o forse per qualche minuto, ma anche poco era meglio di niente.

 

E se questa cosa faceva stare bene lui, se anche lui la desiderava perché no? Solo perché lui era incerto? Se così lo poteva rendere felice, o anche solo non fargli pensare a Lucy per un po’, era sufficiente.

In quei momenti lui avrebbe pensato solamente a lei, a Juvia. Glielo aveva anche detto, che voleva baciarla, voleva baciare lei e nessun’altra.

 

Forse le sue erano tutte scuse, forse era una stupida e si stava cacciando in un mare di guai e forse, in futuro, ne avrebbe sofferto il doppio.

In quel momento però, tra le labbra di Gray, tra le sue braccia, con le sue mani addosso, era esattamente dove voleva, dove doveva, essere. 

 

~L’angolino di Edel~

Buon sabato amici!

Con un leggero ritardo ecco il nuovo capitolo, una buona dose di Gruvia non fa mai male a nessuno! 😉

Purtroppo io sono in piena sessione d’esame per cui non riuscirò ad aggiornare con la stessa frequenza di prima, ma non vi preoccupate che continuerò a farlo anche se un po’ più dilazionata! 

Spero possiate capirmi. ❤️

Detto ciò, che succede, succede che di base loro due si vogliono tantissimo, e se Juvia già lo sapevamo anche Gray sta iniziando ad accusare il colpo, quel bacio della sera precedente deve averlo colpito nel segno!

E niente, la nostra cara Juvia ha preso la sua decisione, voi che dite in merito?

E Natsu e lucy? Avranno risolto?

E levy e Gajille invece.... che avranno fatto che erano ancora in camera da letto?😏

Come sempre ringrazio tutte le persone che seguono questa storia e sopratutto la commentano insieme a me, siete davvero importanti!❤️

Attendo i vostri pareri, come sempre!

A presto miei cari, con tanto affetto vi auguro un buon weekend!

Edel❣️

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 - Natsu & Lucy ***


CAPITOLO 13 - Natsu & Lucy

 

 

 

Lucy era arrabbiata, e questo l’aveva capito perfino lui.

La domanda era perché.

Avrebbe  tanto voluto domandarlo ad Happy che gli stava svolazzando in silenzio vicino alla spalla, ma qualcosa dentro di lui lo spingeva a non farlo; doveva venirne a capo da solo.

Strinse leggermente gli occhi, concentrandosi, sia quell’idiota di Gray che Juvia erano certi fosse colpa sua, e come biasimarli, più della metà delle volte in cui Lucy si era arrabbiata la responsabilità effettivamente era stata sua.

 

Gli venne in mente quella volta in cui lei non gli parlò per due giorni solamente perché si era mangiato tutta la torta che aveva trovato nel frigo di casa Lucy, che lei aveva impiegato un pomeriggio a prepare e che tra l’altro aveva fatto per il compleanno di Wendy.

A sua discolpa Natsu le aveva detto che non si era ricordato del compleanno della ragazza se no, ovviamente, non l’avrebbe mangiata, ma a quel punto Lucy si era irritara ancora di più dicendogli, oltre a tutti i precedenti insulti, che era un amico di merda e bandendolo dal suo appartamento.

Ripensò a cosa aveva fatto per scusarsi; aveva comprato due torte con tutti i suoi risparmi, una per Wendy e una per Lucy che alla fine gli aveva sorriso sconsolata e lo aveva riammesso in casa.

 

Ora però era sicuro che una torta non avrebbe risolto niente.

 

Si soffermò davanti alla porta della stanza, con le orecchie tese in ascolto, cercando di carpire qualche suono e provare a identificare dove fosse Lucy e cosa stesse facendo.

Rimase basito quando sentì un gemito, e subito dopo una risatina.

Si voltò verso Happy con gli occhi sgranati iniziando a sudare freddo. 

 

Happy ricambiò l’occhiata con il labbro increspato in un sorriso malizioso, che diavolo aveva da ridere? Con chi cazzo era Lucy? 

Fece per parlare con tutto l’intento di fiondarsi subito dopo sulla porta, pronto a spaccare la faccia a chiunque ci avesse trovato, ma Happy gli mise una zampa sulla spalla, e con un cenno indicò la porta di fronte alla loro.

 

In quel momento Natsu sentì chiaramente la voce di Levy provenire da dietro la porta - Ga-Gajille smettila, è già tardissimo, dobbiamo andare - poi silenzio, poi il tonfo di qualcosa o qualcuno che sbatteva sulla porta.

 

Il rosato arrossì fino alla punta dei capelli.

Guardò nuovamente Happy pronunciando un - oh - sottovoce di comprensione e si fiondò dentro la sua stanza pieno di ritrovato coraggio.

 

Il salottino era vuoto, la porta della stanza di Juvia e Gray era spalancata con un solo letto ancora sfatto e un paio di ciabattine azzurre ai piedi dello stesso.

Natsu fece vagare rapidamente lo sguardo per l’ambiente, il fuoco era ancora acceso, segno che Lucy doveva esser passata per di là e lo aveva rimpinguato con altra legna.

Sospirò, sicuramente la bionda era in camera.

 

- Natsu, io preferisco iniziare la ricognizione e credo sia meglio tu la risolva da solo con Lucy - 

 

Questo era un altro punto a favore verso la sua colpevolezza, se Happy se ne voleva andare significava che era certo di non c’entrare, oltre al fatto che probabilmente era anche spaventato dalla reazione che avrebbe potuto avere Lucy.

 

- sono d’accordo - si trovò a rispondergli senza neanche rendersene conto - ti raggiungiamo appena risolvo, non ti allontanare troppo che nevica anche oggi, potrei rischiare di non trovarti -

 

- aye sir! - e con un cenno della zampa e un sorriso Happy si allontanò e si richiuse la porta alle spalle lasciandolo da solo.

 

Natsu deglutì e bussò alla porta della sua stanza dandosi poi dello stupido, era anche camera sua quella, e in passato non si era mai posto alcun problema, neanche in casa di Lucy.

 

Nessuno rispose ma poco dopo la porta si spalancò e lui si trovò Lucy di fronte che lo guardava esterrefatta.

 

- Natsu? - lo chiamò con voce interrogativa 

 

- yo Lucy - 

 

- che ci fai qui? - gli domandò scrutandolo circospetta con i suoi grandi occhi cioccolato

 

Natsu si perse via nel suo sguardo, gli occhi di Lucy avevano delle sfumature caramello che non aveva mai notato.

La vide aggrottare le sopracciglia.

 

- allora ? - insistette lei iniziando a tamburellare con il piede a terra.

 

Ah già, probabilmente voleva una risposta.

 

- volevo parlarti - 

 

- volevi parlarmi? -

 

- è quello che ho detto -

 

Lucy sospirò e si fece da parte, fece entrare Natsu in camera e andò a sedersi sul bordo del letto a gambe incrociate.

Il rosato chiuse la porta e la raggiunse accomodandosi vicino a lei e voltandosi di quel giusto per poterla vedere in viso.

 

- bene, dimmi! - Lucy lo invitò a parlare con un gesto della mano

 

- sei arrabbiata con me ? - le chiese schiettamente, in fondo lui era fatto così, senza sotterfugi o giri di parole, sincero e diretto.

 

La ragazza davanti a lui chiuse un secondo gli occhi e fece un gran respiro.

Era forse nervosa?

 

- si, lo sono - 

 

Oh. Ecco, questa era la conferma definitiva, della quale non aveva bisogno in realtà.

Natsu si grattò rapidamente il capo leggermente a disagio, non gli piaceva quando la sua amica era arrabbiata con lui.

 

- mi dispiace - le disse e lei alzò le palpebre in un lieve gesto di sorpresa - perché sei arrabbiata? - indagò

 

Ecco che lo sguardo di sorpresa della ragazza di fronte a lui si trasformò in uno esasperato. 

Cosa aveva detto sta volta per farla reagire così? 

 

- davvero me lo stai chiedendo? -

 

- si, perché non voglio tu sia arrabbiata con me, e mi voglio scusare se ho fatto qualcosa che ti ha fatta arrabbiare, ma so benissimo che non accetterai le mie scuse se non capirò il perché te le devo fare - le spiegò concitato sperando che lucy gli spiegasse in fretta cosa fosse accaduto cosicché tutto tornasse apposto.

 

- prova a sforzarti una volta tanto -

 

Natsu strinse i denti, portò gli occhi a fare una sottile fessura e mise i muscoli in tensione, subito dopo ricevette un pugno.

 

- non è questo che intendevo, fai il serio, almeno provaci - 

 

Ora si sentiva in colpa per aver fatto lo stupido.

Iniziò a sforzarsi per davvero, allora: quand’è che aveva notato Lucy alterarsi per la prima volta?

La notte precedente, stavano chiacchierando, la testa gli girava e il cuore gli batteva talmente rapido che nemmeno nella battaglie più intense di era sentito in quel modo, poi era entrato Happy.

Si era scusato, e poco dopo Lucy sembrava irritata.

 

- ha a che fare con Happy? - domandò incerto 

 

- marginalmente si -

 

Marginalmente si? E che diavolo voleva dire marginalmente si? 

 

- allora io capisco solo marginalmente -

 

Lucy sbuffò e alzò le mani in segno di resa.

 

- lascia stare Natsu, è colpa mia, mi ero fatta probabilmente troppe illusioni e viaggi mentali e sono rimasta ferita dopo un tuo stupido commento, ma probabilmente è meglio così, dovevo darmi una svegliata. Apprezzo i tuoi sforzi, fa nulla, pace fatta - gli disse alzandosi dal letto senza guardarlo 

 

Aspetta? Illusioni? Rimasta ferita? Che cavolo.. aveva troppe informazioni da elaborare, ma lei se ne stava andando, gli serviva più tempo, ma non voleva che Lucy se ne andasse.

 

- aspetta - disse solamente afferrandola per il braccio e trattenendola, lo strattone la fece voltare verso di lui; aveva gli occhi lucidi.

 

Natsu non ragionò più, semplicemente non voleva vederla così, a maggior ragione per causa sua.

Se c’era una cosa che non aveva mai fatto era stato perdonare chiunque l’avesse fatta piangere, ed ora? Era lui la causa delle sue lacrime, eppure l’unica cosa che desiderava era vederla felice, sorridente.

 

Si alzò e l’abbracciò con talmente tanta velocità e urgenza da lasciare sè stesso senza fiato - sorridi Lu, ti prego - le sussurrò all’orecchio e la sentì rabbrividire tra le sue braccia.

Un brivido lo percorse dalla testa ai piedi scuotendolo come non mai, si discostò un po’ dalla ragazza fino a riuscire a guardarla in viso.

Con il polpastrello le asciugò la guancia rigata da una lacrima che le era sfuggita.

Aveva una morsa al petto che gli toglieva il fiato, non riusciva a respirare, la osservò attentamente, in ogni dettaglio; le ciglia imperlate d’acqua, gli occhi liquidi e profondi, il naso leggermente arrossato, le guance morbide e lisce sotto il suo tatto, le labbra rosee e carnose che in quel momento erano leggermente socchiuse.

 

E fu sicuro di non aver visto niente di più bello in vita sua, tutte le sensazioni che aveva provato la notte precedente tornarono con più potenza, la sua mente improvvisamente si fece vuota.

 

Iniziò ad avvicinarsi a lei senza neanche rendersene conto, il cuore gli rimbombava nelle orecchie, fastidioso e implacabile, la mano poggiata sul viso era bollente, sperò di non scottarla.

Si avvicinò ancora e Lucy trattenne il respiro, e una cosa gli fu chiara come non lo era mai stata: la voleva.

 

Portò anche la sua mano sinistra sul volto della ragazza, facendola scorrere sulla sua pelle fino a raggiungere la nuca e i capelli.

 

SBAM.

 

Levy entrò urlando come un tornando facendoli scattare come delle molle.

 

- SIAMO STATI ATTACCATI! Gli animali! SEGUITEMI  - 

 

Entrambi la fissarono sconvolti, immobili sul posto e Levy ricambiò gli sguardi zittendosi e facendosi piano piano paonazza.

 

- oh cazzo, scusatemi -

 

 

 

Lucy

 

Superato il momento di iniziale imbarazzo e sconforto Natsu e Lucy avevano seguito Levy, tutti e tre stavano correndo in direzione del bosco seguendo i simboli lasciati da Levy stessa sugli alberi poco prima.

Lucy era già a corto di fiato, non avrebbe saputo dire se a causa della corsa che stavano facendo o di tutto quello che stava per accadere in camera quando Natsu l’aveva quasi baciata.

Perché adesso in merito alla questione non poteva più avere tutti quei dubbi.

 

La neve cadeva fitta e il cielo bianco si confondeva con il suolo, Lucy proseguiva a fatica sprofondando ad ogni passo nella neve fresca.

Imprecò quando con una gamba sprofondò fino al ginocchio in una zona di neve meno compatta, Natsu si girò a guardarla e senza dire niente le offrì la mano.

 

- forza ragazzi, li abbiamo quasi raggiunti - li avvisò Levy ansante, lei a maggior ragione doveva essere ancora più stanca visto che si era fatta la strada di corsa anche per andarli a prendere.

 

Lucy accettò l’aiuto del rosato e senza dire niente, con la mano ancora stretta nella sua riprese a correre.

Un esplosione e la caduta di diversi abeti diede conferma a Lucy che erano quasi arrivati.

 

- Water Nebula! - sentirono Juvia urlare prima di giungere in uno spazio leggermente più ampio e vedere la maga dell’acqua scagliare il getto contro un orso completamente verde.

 

- dove cazzo eravate? - sbottò Gray poco prima di far comparire una gabbia di ghiaccio dal cielo e intrappolare uno scoiattolo grande quanto un gatto di colore giallo con una striscia arancione sulla schiena.

 

Lucy si guardò intorno ed ebbe il dubbio di essere sotto l’effetto di allucinogeni, i suoi compagni stavano combattendo contro degli animali dai colori più disparati e dalle grandezze decisamente fuori standard.

 

- come li avete trovati? - domandò Natsu al suo fianco, mentre annusava l’aria con attenzione 

 

- loro hanno trovato noi - rispose Gajille stendendo l’orso appena colpito da Juvia che si stava rialzando.

 

- Natsuuuuu - urlò Happy lanciandosi sull’amico - finalmente siete arrivati! -

 

Natsu accarezzò la testa del gatto blu e parlò nuovamente con tono serio - non odorano come animali -

 

- ge-he me ne ero accorto anche io - ghignò Gajille ritraendo il braccio che aveva da poco trasformato in acciaio

 

- ora siamo qui, e vi daremo una mano!- disse lucy prendendo il mazzo di chiavi e invocando Tauros - apriti portale del toro: Tauros! - 

 

- muuuuuuuuu - muggì lo spirito stellare appena evocato voltandosi subito dopo verso di lei - luuuuuucy, sei splendida anche i mezzo alla neve! Anche se ti preferisco meno coperta! - si complimentò con lei e Lucy si strinse innervosita nel suo cappotto; con Tauros era sempre la stessa solfa.

 

- ora sono tutto un fuoco - esclamò Natsu e Lucy sentí un’improvvisa onda di calore provenire dalla sua sinistra, ovvero dove c’era il ragazzo.

 

- calma Fairy Tail - una voce sconosciuta li interruppe facendoli voltare in ogni direzione alla ricerca di chi avesse parlato.

 

- chi sei? - domandò Levy 

 

- il master di questa Gilda - rispose apparendo davanti a loro, con una camminata molto rilassata, un tasso.

 

Lucy sgranò gli occhi.

Un tasso, tutto nero con tre strisce argentate sul dorso, gli occhi rossi e la grandezza di un cane aveva appena parlato. Un tasso.

 

Un coro di mugolii di sorpresa si levò da tutti loro.

 

- una puzzola ? - domandò Natsu grattandosi il mento 

 

- Sono un tasso! Idiota! - rispose soffiando e mostrando i denti l’animale davanti a loro decisamente irritato.

 

- chi e cosa diavolo siete ? - li interrogò Gray

 

- Siamo la Gilda chiamata Crazy Animals, e io sono il loro master: Silver - rispose sempre il tasso prima di iniziare a brillare e a trasformarsi.

 

Poco dopo si trovarono di fronte a un uomo, sulla trentina d’anni, con completo nero e cappotto argentato.

I capelli neri avevano tre strisce argentate, che Lucy riconobbe come quelle che il tasso aveva poco prima sulla schiena, erano lunghi e schiacciati sulla testa, tenuti indietro dal gel.

Silver li osservò uno ad uno con gli occhi rossi prima di tornare a parlare.

 

- come avrete capito, la nostra magia ci permette di trasformarci in un animale; ognuno di noi ha una caratteristica particolare che ci permette di sfruttare appieno e amplificare tutti i sensi e le caratteristiche del nostro animale -

 

- l’avevo detto io che non odoravano di animali- intervenne Natsu - beh meglio, mi sarei sentito in colpa a ferire degli animali innocenti - ghignò scrocchiandosi le nocche e avvolgendo le mani nelle fiamme.

 

- capo! Sistemiamoli!! - urlò infervorato lo scoiattolo giallo da dentro la gabbia

 

- calmati Risu - gli intimò Silver - ora come ora non possiamo batterli, ma sono certo riusciremo a scendere a patti anche con il buon vecchio Jin - 

 

- cosa volete da loro maledetti ? -

 

- non sono affari che ti concernono stupida biondina - 

 

- non ti permettere di trattare così la mia luuuuuucy - partì Tauros alla carica 

 

- non ti conviene! Washi, ORA! - urlò Silver.

 

Una folata di vento, una piuma, Lucy alzò lo sguardo, un’aquila rossa grande tre volte lei era scesa in picchiata e si stava scagliando su di lei.

Natsu si mosse veloce come un fulmine e in due secondi le fu sopra con tutto il suo corpo buttandola a terra.

La risata dell’Aquila giunse da sopra le loro teste - stupidi, non puntavo alla ragazza - 

 

Happy. L’Aquila aveva preso Happy e si era librata nel cielo a distanza di tiro.

 

- happy!!!! - urlò il rosato scattando in piedi

 

Lucy si alzò rapidamente a sua volta ed estrasse la chiave di saggittarius invocandolo subito dopo - colpisci quel dannato volatile con le tue frecce ! Ti prego - 

 

Il cavallo scoccò una freccia dopo l’altra, ma l’animale nel cielo di muoveva con una velocità spaventosa.

Li fissò dall’alto e portò un artiglio accuminato alla gola del gatto.

 

- bene, ora sono sicuro che vorrete liberare il nostro compagno Risu - disse con un sorriso malefico Silver. Subito dopo fece un gesto con il capo a tutti gli altri animali che si dileguarono in qualche secondo sparendo dentro al bosco.

 

Gray digrignò i denti e con un gesto della mano fece sparire la gabbia, e lo scoiattolo giallo scomparve tanto velocemente quanto gli altri.

 

Natsu si scagliò come una furia contro il master, gli occhi spalancati e il corpo infuocato.

Tirò un pugno dritto al viso dell’uomo che un puff scomparve e tornò animale, 

si lanciò sulla gamba del ragazzo mordendola, e la neve si macchiò di sangue.

Gli altri partirono alla carica per dare man forte al dragon slayer del fuoco, ma l’aquila scese in picchiata a recuperare anche Silver.

 

Cercarono di colpirla in ogni modo, ma questa schivava tutto in modo agile e si allontanava sempre più.

 

- il vostro amico viene con noi, a risentirci - gridò il tasso dal cielo al sicuro tra gli artigli del compagno prima di scomparire.

 

- HAPPY!!!! - gridò il rosato disperato iniziando a inseguirli da terra.

 

Lucy si girò verso gli altri - tornate al rifugio, assicuratevi che stiano tutti bene, io seguo lui- e senza dire altro si fiondò dietro al ragazzo al suo inseguimento.

 

 

 

 

Natsu continuava a correre inferocito, e lei continuava ad arrancargli dietro a fatica.

La neve continuava a cadere, forte, impetuosa, copriva i rumori, copriva le tracce, copriva gli odori.

Lucy inciampò su un ramo di un albero caduto per la troppa neve e rovinò a terra.

 

- Natsu! Aspettami - urlò stremata, con la neve dentro il giaccone, dentro le scarpe, le mani congelate - Natsu! - urlò ancora tirandosi in piedi a fatica, ansimante.

Era da almeno mezz’ora che correvano. 

 

Non lo vedeva più, si guardò in giro, solo bianco e alberi.

Guardò per terra, non c’erano tracce di sangue, la ferita doveva aver smesso di sanguinare.

Dannazione, l’avrebbe trovato? E se non ci fosse riuscita in che modo sarebbe tornata indietro?

Pregò che la neve che tanto amava per un momento smettesse di scendere.

 

- Natsu ti prego! - urlò iniziando a camminare, stava gelando, sperò di scaldarsi camminando.

 

Un fruscio, un rumore.

Cazzo.

E se fossero stati quelli della Gilda? o ancora peggio, se fossero degli animali feroci?

 

- NATSUUUUUU -

 

- sono qui! - da dietro un albero sbucò una testa rosa e finalmente Lucy tornò a respirare, non si era nemmeno resa conto di aver trattenuto il fiato 

 

- non le sento più Lucy - le disse Natsu puntandole le due pozze smeraldo che aveva come occhi sul viso, era disperato.

 

- cosa? - chiese preoccupata avvicinandosi a lui 

 

- le tracce, la neve le ha coperte, non riesco a trovarle - si passò le mani sui capelli agitato 

 

- va bene, non ha senso che contin -

 

- HANNO PRESO HAPPY -

 

- lo so, ma non gli faranno niente -

 

- è colpa mia - proseguì il ragazzo cominciando a camminare in cerchio intorno ad un pino - non sono stato attento, non sono riuscito a recuperarlo- 

 

- Natsu fermati, ascoltami -

 

- cosa faccio se gli succede qualcosa? - 

 

Lucy afferrò il ragazzo per le braccia facendolo fermare - non gli fanno nulla, vogliono qualcosa in cambio, è un ostaggio -

 

Natsu la guardò negli occhi - come lo sai? -

 

- lo hanno fatto intendere, volevano parlare, han detto che si sarebbero fatti risentire - disse con tono sicuro, cercando di crederci anche lei

 

- Lucy non so cosa fare è la prima volta che non posso usare il mio fiuto, che non ho modo di trovarlo -

 

- lo so, ma ti prometto che ce lo riprenderemo sano e salvo - 

 

- ma se gli accade qualcosa -

 

- starà bene, e li prenderemo a calci in culo - 

 

- devo continuare a cercarlo -

 

- è inutile, siamo in mezzo al bosco circondati solo dalla neve, la cosa migliore che possiamo fare è rientrare -

 

- ma! -

 

- niente ma, gli altri ci saranno d’aiuto. Siamo una squadra, non fare tutto da solo. Noi ci siamo per te - gli disse con tono fermo portando le mani sul viso di lui - io ci sono per te, sempre - sussurrò poggiando la fronte sulla sua

 

- lo so - bisbigliò lui staccandosi di quel poco per poterla guardare nuovamente negli occhi.

 

Fu come un deja-vu e Lucy lo baciò.

Un bacio leggero, a fior di labbra.

Pieno di affetto.

Quando si rese conto, qualche secondo dopo, di che cosa aveva fatto si allontanò, gli occhi sgranati , il cuore che martellava nel petto.

Cosa cazzo le era venuto in mente?

 

Alzò lo sguardo verso di lui, la fissava, gli occhi verde smeraldo scuriti.

- i-io non s- e non poté finire la frase, perché si ritrovò con le labbra di Natsu sulle sue.

 

La spinse indietro e lei si ritrovò con la schiena poggiata all’albero.

Il corpo di lui premuto addosso, la sua bocca bollente sulla propria.

Si appese con le mani alla maglia del ragazzo, le tremavano le gambe.

Se prima stava tremando di freddo ora aveva caldo, era come se si fosse immersa dentro un bagno di fuoco, ma senza bruciarsi.

Temeva che il cuore le saltasse via dal petto da un momento all’altro, e che la coscienza la abbandonasse per sempre.

Natsu indugiò con un velo di incertezza sulla sua bocca mordicchiandole delicatamente il labbro inferiore, e quando lei schiuse leggermente le labbra lui ne approfittò e si insinuò con la sua lingua.

Lucy pensò di svenire, non si aspettava niente di simile da lui che fino a quel momento era stata la persona più ingenua e imbranata sulla faccia della terra.

Le gambe per la stanchezza, il freddo, la tensione non ressero e lei scivolo lentamente con la schiena sul tronco fino a ritrovarsi seduta per terra.

Natsu era sceso lentamente insieme a lei, continuando a baciarla come se in quell’istante fosse la cosa più importante al mondo.

E lucy non poteva esserne più felice.

 

 

 

 

 

~L’angolino di Edel~

Buonasera people!

Beh direi che è arrivato ( finalmente! ) il momento tanto atteso tra Lucy e Natsu, ci hanno fatto tribolare parecchio, me inclusa ma spero di essere riuscita a renderlo al meglio!

In questo capitolo sono successe tante tante cose, e non vedo l’ora di avere le vostre opinioni in merito!

La situazione nalu ha decisamente avuto una svolta, in più anche la trama di base per la missione finalmente è cominciata!

Cosa succederà? Perché hanno rapito happy? Cosa vogliono?

Ma sopratutto, l’avreste immaginato un Natsu così audace?😏

Fatemi sapere tutte le vostre opinioni, mi raccomando!

Grazie a tutti coloro che seguono questa storia, siete la mia forza!

A presto, con tanto amore

Edel ❣️

 

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 - Le ragazze ***


 

CAPITOLO 14 : Le Ragazze

 


 

Levy

 

Levy osservò con la coda dell'occhio l'amica sparire tra gli alberi, e sperò riuscisse a raggiungere e placare Natsu.

Sapeva benissimo che non sarebbe stata un'impresa facile, ma non c'era persona migliore di Lucy a cui affidare tale compito.

Era chiaro come il sole che la complicità e il rapporto di fiducia che c'era tra quei due era qualcosa di unico.

 

Si voltò verso il resto della squadra, nessuno aveva riportato ferite gravi, e se non avessero rapito Happy tutto sommato non sarebbe andata poi così male.

Era rimasta piuttosto interdetta e sorpresa quando si era trovata a contatto con i maghi di quella Gilda; avevano una magia unica nel loro genere che li aveva colti totalmente impreparati. 

Avrebbero certamente dovuto studiare una strategia per affrontarli in futuro.

Se non altro ora sapevano a cosa andavano incontro.

 

- gamberetto a cosa stai pensando? Ti si fonderà il cervello se continui così - 

 

La voce di Gajille la distrasse dai suoi pensieri.

 

- penso sia meglio rientrare, dobbiamo parlare con Jin-san e assicurarci non ci siano problemi - rispose Levy pragmaticamente - siete d'accordo? - 

 

- sempre d'accordo con te, piccola - le fece l'occhiolino Gajille che come risposta ottenne soltanto un'alzata di occhi al cielo 

 

- Juvia è d'accordo - si accodò la ragazza ignorando le frecciatine tra i due 

 

- andiamo allora - aggiunse Gray prendendo  Juvia per mano e incamminandosi con lei in direzione rifugio.

 

Levy assistette alla scena con un sopracciglio alzato, in quella situazione surreale che avevano appena vissuto questo era forse ancora più strano.

Vide Juvia sorridere e stringere la presa sulla mano del corvino per poi seguirlo silenziosamente.

 

Scosse il capo, non era quello il momento adatto per far caso a certe questioni. Con la magia decise di lasciare nuovamente segno del loro passaggio sugli alberi in modo che anche Lucy e Natsu più tardi fossero in grado di ritrovare la via di casa. Lanciò un ultimo sguardo preoccupato alla foresta alle sue spalle e pregò che tutto andasse per il meglio.

 

 

 

 

Una volta arrivati al rifugio trovarono Jin, Anne e Yuuto ad attenderli all'ingresso, sui loro volti era dipinta un'espressione piuttosto preoccupata.

 

- ragazzi! State bene? - domandò il vecchietto andandogli incontro, le sopracciglia corrugate tra loro e lo sguardo allarmato.

 

- Jin-san, stiamo bene, purtroppo hanno preso Happy - si affrettò a rispondere Levy - voi state bene? -

 

- oh santo cielo - intervenne la signora Anne con tono dispiaciuto - noi stiamo bene ragazzi, ma ci dispiace per il vostro amico -

 

- entriamo dentro a parlare, diteci cos'è successo - disse Jin facendo strada e conducendoli nel tavolo più appartato, lo stesso dove avevano cenato la notte precedente.

 

Anne sparì in cucina probabilmente a preparare del tè caldo e qualcosa da mangiare mentre tutti si accomodarono.

 

- yuuto per cortesia, prendi delle coperte per i ragazzi, devono essere congelati - chiese Jin al ragazzo prima di riportare lo sguardo su di loro e parlare nuovamente - mancano due di voi, dove sono?- 

 

- hanno provato a inseguire quei tipi per cercare di recuperare Happy - rispose Gray incrociando le braccia al petto.

 

Il vecchietto diede una rapida occhiata alla finestra - spero tornino in fretta, non smetterà di nevicare fino a domani e sta iniziando a fare buio - 

 

- non si preoccupi, non avranno problemi! C'è quella testa calda di Natsu la fuori - lo rassicurò Gajille con un mezzo ghigno. 

 

 

- comunque - intervenne Levy - dobbiamo parlare - ma si interruppe vedendo Yuuto arrivare con delle coperte. Prese volentieri quella che le veniva offerta ringraziando, notò che solo Gray non ne prese una, ma non se ne stupì. 

 

- Allora - riprese parola - quelli che vi hanno sempre attaccati non sono animali, ma maghi che possono trasformarsi in tali, e pare che il loro capo la conosca piuttosto bene - 

 

Levy vide Jin spalancare gli occhi, sorpreso, e con un cenno del capo la invitò a continuare. 

 

- il loro capo si chiama Silver, le dice niente ? - 

 

Jin si passò le mani sul viso e si massaggiò le tempie - si, ho già sentito il suo nome.. da Midori - 

 

- Midori ? - parlò Juvia con tono interrogativo 

 

- mia figlia, dobbiamo parlare con lei, domani scenderemo in città - disse in modo così risoluto che nessuno ebbe il coraggio di contestare quella decisione, non che comunque ce ne fosse bisogno.

 

Qualche attimo dopo tornò anche Anne con un vassoio pieno di tazze di tè fumante che porse ad ognuno di loro, e scomparì nuovamente in cucina tornando poi con un altro vassoio pieno  di tramezzini e altre squisitezze. Si rese conto solo in quel momento di quanta fame avesse.

Allungò la mano e mangiò riconoscente. 

 

 

 

Lucy

 

Non aveva ancora ben capito come si fossero staccati da quel bacio o perché l'avessero fatto visto che l'unica cosa che riusciva a pensare erano le sue labbra e quanto le volesse di nuovo sulle proprie.

Erano a pochi centimetri di distanza, e si guardavano negli occhi. Entrambi stavano ansimando, lui aveva ancora le mani sul suo viso, e lei era ancora aggrappata alla sua maglia.

Il cuore le batteva talmente forte da coprire ogni rumore circostante, le rimbombava nelle orecchie, fastidioso e costante.

Avrebbe voluto parlare e dire qualcosa, ma era a corto di parole e di fiato. 

 

Si soffermò sugli occhi del ragazzo che le stava di fronte, profondi, verde scuro, quasi come gli aghi del pino sul quale era ancora appoggiata.

Nello sguardo gli leggeva voglia e confusione insieme.

 

Decise che lo voleva ancora e cercò di attirarlo nuovamente più vicino, quando un ramo cedette sotto il peso sempre più importante della neve e si piegò sommergendoli completamente.

Scattarono entrambi in piedi totalmente colti alla sprovvista, si guardarono stupiti e iniziarono a ridere come due scemi.

La neve sul corpo di Natsu, caldo come il fuoco si era già sciolta, mentre quella su Lucy era riuscita a penetrare in ogni pertugio lasciato scoperto dalla giacca facendole lo stesso effetto di una terribile doccia gelata.

 

- etchu! - starnutì improvvisamente rendendosi conto solo in quel momento di quanto freddo avesse. 

 

Si passò le mani addosso cercando di levarsi quanta più neve possibile, Natsu la osservava silenzioso. 

Lucy alzò gli occhi e incrociò il suo sguardo e per qualche momento si fermò stregata dall'intensità con la quale la stava guardando. 

 

Poi Natsu le si avvicinò cauto, attento come un felino che osserva la preda, porse in avanti le braccia e un secondo dopo la stava abbracciando.

Il corpo di Natsu era bollente, e per lucy fu come abbracciare una stufa , solo che incredibilmente bella.

 

- rientriamo, sei fradicia e congelata - le disse piano con la bocca vicino all'orecchio. 

 

Lucy annuì tra le sue braccia e poi si sciolse dalla sua presa.

Gli offrì indecisa una mano che lui afferrò senza neanche un secondo di esitazione.

 

- sai come tornare al rifugio? - gli chiese poi, a lei la foresta sembrava tutta uguale e la neve stava iniziando a coprire parzialmente le loro precedenti tracce. 

 

- intanto seguiamo queste - le disse indicando le loro impronte - una volta che ci saremo avvicinati basterà guardare da un punto alto, sarà facile trovare il luogo dove abbiamo combattuto, sono caduti un sacco di alberi - le spiegò con una scrollata di spalle e Lucy lo trovò incredibilmente serio e maturo, e si chiese se fosse lo stesso Natsu di sempre.

 

Proseguirono camminando in silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri, avevano però velocizzato l'andatura. 

Era una gara tra loro e la neve, dovevano riuscire a seguire le loro impronte prima che questa le coprisse del tutto.

 

Lucy intravide delle macchie di sangue, e si ricordò improvvisamente che Natsu si era ferito.

Come aveva fatto a dimenticarselo! Era una persona orribile. 

 

Si fermò e il rosato si voltò a guardarla interrogativo.

 

- la gamba -  disse portando gli occhi sul suo polpaccio

 

- eh? - 

 

- ti sei ferito alla gamba, il tasso ti ha morso! - 

 

- ah! Me l'ero dimenticato -

 

- fammi vedere com'è presa -

 

- non fa male e non sanguina più, non c'è bisogno! E poi qua non avresti nulla con cui medicare - le rispose sbrigativo

 

Aveva ragione, ma lei era comunque preoccupata.

 

- quando arriviamo in camera, ci penserai lì ok? - aggiunse dopo aver notato la sua espressione

 

Lucy non aveva nulla con cui controbattere, si sentiva una povera scema. Si era dimenticata che il suo compagno era ferito, e come le era venuto in mente aveva fatto fermare entrambi per niente, perdendo tempo inutilmente. E natsu glielo aveva fatto notare. Da quando era lui quello pragmatico? 

 

- ok - disse e basta con tono sommesso e per tutta risposta lui le cinse le spalle con un braccio appoggiandosi leggermente a lei - così mi dai una mano a camminare e la sforzo un po' meno - 

 

Lucy gli sorrise e si rimisero in marcia, dopo un'altra decina di minuti raggiunsero la radura dove avevano combattuto e con gioia di lucy trovarono le indicazioni lasciate loro da Levy.

Era sempre sveglia quella ragazza! 

 

- grande Levy! - esultò la bionda con un sorriso a trentadue denti, e Natsu increspò le labbra in un sorriso altrettanto ampio. 

Si avviarono nuovamente seguendo la strada chiaramente indicata loro.

 

- natsu ? -

 

- mhm? - 

 

- ce lo riprenderemo, al 100%. È una promessa - 

 

- certo che sì - le rispose stringendola più a sé. E lucy fu felice di sentirlo così rincuorato dopo che prima l'aveva visto sull'orlo della disperazione. 

 

Avvistarono finalmente il rifugio e Lucy si stacco dal rosato per correre verso la porta d'ingresso.

Non vedeva l'ora di rientrare al caldo, ormai la luce era calata lasciando sempre più spazio al buio della notte.

 

- lucy - la chiamò natsu facendola voltare e afferrandola per un braccio.

 

- dimmi - 

 

Natsu si grattò il capo con una mano e poi le si avvicinò al viso - comunque poi lo voglio rifare - bisbigliò

 

- cosa ? - chiese lei con il cuore che le era saltato in gola 

 

Lui fece un sorriso sghembo e le mormorò sulla pelle - hai capito benissimo cosa - facendole venire i brividi lungo tutta la spina dorsale.

 

E si allontanò entrando nel rifugio. 

 

Lucy osservò la porta che si richiudeva attonita. 

Chi. Diavolo. Era. Quel. Ragazzo. 

 

 

 

Juvia

 

Erano ancora seduti a tavola quando videro Natsu arrivare verso di loro, le guance talmente rosse che sembrava stessero prendendo fuoco. 

Juvia pensò che fosse strano per lui essere così accaldato.

Si avvicinò a loro senza alzare lo sguardo fino all'ultimo secondo, era imbarazzato? 

 

- nastu! Dov'è Lucy? - domandò Levy preoccupata alzandosi dalla sedia e facendo cadere la coperta che teneva sulle gambe che venne recuperata da Gajille qualche istante dopo. 

 

Il rosato alzò finalmente il viso, fece un gran respiro e portò lo sguardo su di loro.

 

- Yo Ragazzi! È in arrivo - 

 

E come per magia apparì sulla soglia della loro visuale anche la biondina. 

Anche lei con le guance rosse, ma Juvia ebbe la certezza fosse per il freddo.

Lucy salutò con un cenno della mano, bianca dalla vasocostrizione e con le nocche leggermente spaccate a sangue dal freddo.

 

- Gray spostati e falle spazio - gli intimò la bluetta risoluta dandogli un colpo di bacino per farlo slittare sulla panca nella quale era seduta anche lei.

 

Levy afferrò la coperta dalle mani di Gajille in fretta e si avvicinò all'amica per poggiargliela sulle spalle.

 

- aspetta che mi tolgo la giacca, è fradicia - disse Lucy, e con un gesto se la fece scivolare dalle braccia.

 

Sotto gli sguardi sbalorditi di tutti il rosato con un movimento spontaneo le diede una mano e poggiò il giaccone di lei sulla sedia più vicina prendendo la coperta e avvolgendogliela addosso.

Juvia vede lucy in primis arrossire e mormorare un grazie.

 

- allora? Che è successo? - domandò Gray al suo fianco

 

- in che senso? - rispose il rosato facendosi cadere sulla sedia e agguantando uno dei tramezzini rimasti. 

 

- con Happy - rispose Gray a sua volta con ovvietà.

 

- abbiamo perso le tracce. Nevicava troppo e loro erano in volo. - spiegò Lucy accomodandosi al fianco di Juvia - abbiamo pensato fosse meglio tornare indietro, tra l'altro grazie ancora Levy per i segnali lasciati! Ci hai salvato - la biondina guardò l'amica riconoscente

 

Levy che era ancora ferma in piedi, interdetta dalla scenetta di poco prima, si destò e fece un gran sorriso prima di tornare a fianco di Gajille - sapevo sarebbero serviti!!! - esclamò e il dragon slayer le spettinò i capelli con un gesto affettuoso.

 

- voi avete novità? - domandò natsu con la bocca ancora piena 

 

- eravamo con Jin San fino poco fa, ha detto che domani dobbiamo scendere il città a parlare con la figlia, credo che abbia qualcosa a che fare con Silver - li aggiornò Juvia dando un ultimo sorso alla sua tazza di tè.

 

Lucy al suo fianco intimò al rosato di non finire tutti i tramezzini che lei ancora non aveva toccato uno, e lui pur lamentandosi le allungò con cortesia il vassoio.

C'era qualcosa di molto strano nell'atteggiamento dei suoi due amici, che cavolo era accaduto lì fuori? 

 

Chiacchierarono ancora per qualche tempo, aggiornandosi a vicenda, discutendo della Gilda avversaria, di cosa questa voleva da loro, come prepararsi a combatterla in futuro.

Nel frattempo Anne aveva portato altro tè fumante e Jin era passato a controllare come stessero anche Natsu e Lucy. 

 

- ragazzi, io vado a farmi un bagno caldo alle terme - annunciò lucy ad un certo punto - Levy, Juvia, vi unite a me? - 

 

Bagno caldo e aggiornamenti, quelli altrettanto importanti.

E anche lei ne aveva, e parecchi. 

 

- Juvia viene più che volentieri! - le sorrise alzandosi insieme a lei 

 

- non serviva neanche domandarlo! - gioì anche Levy unendosi.

 

Juvia lanciò un'occhiata furtiva a Gray prima di allontanarsi, e con suo enorme piacere vide che anche lui la stava guardando.

Guardava lei, per la prima volta guardava lei, anche se al suo fianco c'era Lucy. 

 

 

 

~L'angolino di Edel ~

Buonasera! Ebbene eccomi qui di nuovo!

Vi chiedo perdono, so che vi avevo abituato con un aggiornamento a settimana praticamente, MA abbiate pietà di me!

Fino al 29 luglio avevo esami, e onestamente questi venti giorni d'agosto me li sono presi tutti per me.

Vogliatemi bene comunque!

Nel frattempo ho notato che molte nuove lettrici si sono unite a noi in questa storia, e voglio dare loro il benvenuto!🥰

Che dire, questo è un capitolo un po' di passaggio, ma assolutamente necessario, le cose accadute in quegli scorsi sono molte e c'è appena stata una battaglia con Happy rapito!

Ho voluto affrontarlo da tre punti di vista, in modo da darvi piccoli indizi di quello che succede nelle tre coppie e di come vedono la situazione tutte e tre!

Che posso dire ancora, lascio come sempre a voi la parola! ✍️  sapete quanto importante sia per me!

Fatemi sapere se vi sta piacendo questa storia, anche perché siete solo voi a darmi sempre la forza di continuare!

Bando alle ciance, vi auguro un buon week end. A presto.

Con amore ❣️ 

Edel 🦊

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 - Levy throwback ***


Capitolo 15 - Levy Throwback 

 

 

 

Levy per definizione era una ragazza attenta, un'osservatrice. Il suo punto di forza era l'intelligenza, scrutare ciò che la contornava e trarne informazioni. In battaglia non era forte, ma era utile. Un team mandato allo sbaraglio senza un piano preciso non sempre ne usciva vincitore. Certo, forse un'eccezione c'era, ed era Natsu Dragneel, ma l'eccezione conferma la regola. E quella sera, immersa nella calda acqua della vasca, mentre i vapori le facevano colare delle goccioline dalla fronte, Levy stava osservando. 

Non lo faceva di proposito, ormai era insito nella sua natura. 

 

Lucy, seduta di fronte a lei, si stava riavviando con le mani i capelli scostandoli dalla fronte appiccicaticcia. 

Aveva dei lividi nelle braccia, che probabilmente si era procurata in qualche caduta. Le guance erano particolarmente arrossate, e il viso, ora più rilassato, presentava diverse note di stanchezza.

 

Levy pensò che chiunque ne sarebbe uscito distrutto dal rincorrere qualcuno, in mezzo alla neve e al freddo, e sopratutto dopo una battaglia. Eppure benché la sua amica sembrasse stravolta appariva anche un po' felice. Gli occhi, leggermente lucidi, sorridevano.

 

Juvia invece, era seduta a fianco a lei, e per poterla sbirciare Levy dovette girare il capo. Gesto sicuramente tutto fuorché discreto. 

L'impressione che dava era di essere in pace con il mondo, si capiva che era solo un'impressione dalle fronte corrucciata, segno che dentro di lei era in atto qualche battaglia. Risultava comunque chiaro che l'acqua fosse il suo elemento. E benché fossero in una semplice vasca da bagno, larga e con l'acqua bassa, a Levy sembrava di ammirare una sirena nel mare. I lunghi capelli blu bagnati erano diventati lisci e lucenti, l'opposto dei suoi che rimanevano disordinati e leggermente arricciati anche se impregnati d'acqua.

Ormai aveva perso la guerra con i suoi capelli da anni.

 

Juvia aprì gli occhi e si voltò verso di lei, guardandola guardinga. Lo sguardo era attento.

 

- Juvia ha qualcosa che non va? - le domandò inclinando il capo con aria interrogativa

 

- come? -

 

- è da un po' che stai fissando Juvia - spiegò la bluetta leggermente imbarazzata.

 

Oh, era vero. Se ne era accorta e non se ne era accorta. Fissava la gente sempre inconsciamente e finiva per essere una gran maleducata. 

 

- no scusami! Ero assorta nei miei pensieri!!! - si affrettò subito a scusarsi Levy - non hai assolutamente niente che non va -

 

- fa sempre così, ormai io sono abituata ai suoi sguardi da stalker - intervenne Lucy ridacchiando e portando Levy a disperarsi ancora di più. 

 

- non sono una stalker - puntualizzò

 

- Juvia lo è - disse senza pensarci la ragazza attirando su di sé gli sguardi delle altre due amiche - beh, Gray.. lo perdo raramente d'occhio - continuò con un'alzata di spalle

 

Levy e Lucy si scambiarono un'occhiata e poi scoppiarono a ridere, e Juvia le seguì a ruota.

Effettivamente Levy ricordava bene certi episodi in cui la maga dell'acqua, appostata dietro a qualche colonna, porta, o muro aveva seguito ogni movimento del ragazzo e fulminato con lo sguardo ogni singola persona di sesso femminile che aveva tentato di approcciarlo. Lei e Lucy comprese. Non che non avesse avuto poi le sue ragioni nei riguardi di quest ultima.

 

- beh è un ragazzo fortunato - commentò Levy serafica. E lo pensava davvero, Juvia era una persona splendida oltre ad essere una ragazza bellissima. Il fatto che Gray fosse così stupido la irritava nel profondo. 

 

Juvia arrossì - se lo dici tu - 

 

- se ne deve solo rendere conto, quello stupido - aggiunse Lucy con lo sguardo basso, non certa di poter commentare "la situazione Gray" dopo tutto quello che era accaduto. Non era riuscita però a stare zitta.

 

Juvia la guardò riconoscente e le sorrise - vi voglio bene ragazze! -

 

Da lì a poco si susseguirono una serie di aggiornamenti sulle proprie vite sentimentali che portarono le tre ragazze a confidarsi con chiacchiere concitate.

...

 

- io e Gray ci siamo baciati! -

 

...

 

- eh? Aggiornamento subito! -

 

...

 

- Juvia l'ha baciato per prima in realtà -

 

...

 

- e poi? -

 

...

 

- ma scherzi? -

 

...

 

- lo stai prendendo per la gola! -

 

...

 

- oggi non ha fatto che fissarti - 

 

...

 

- hai avuto molto coraggio! Sei davvero una ragazza forte -

 

...

 

- ma una relazione fisica per Juvia non sarà mai abbastanza  -

 

...

 

- datevi tempo -

 

...

 

- non sa quanto reggerà ancora -

 

...

 

- non sei obbligata a far nulla che tu non ti senta di fare, ne di restare in una situazione che ti è scomoda! -

 

...

 

- non so se ho preso la decisione giusta a imbarcarmi in questa storia.. -

 

...

 

- per me le cose stan già cambiando -

 

...

 

- voi dite? Juvia lo ama così tanto -

 

...

 

- non l'avrei detto se non lo pensassi - 

 

...

 

- anche io ho qualcosa da dirvi -

 

... 

 

- Natsu ti ha sbattuta dove?!?!? -

 

...

 

- oh Juvia è sconvolta, lo faceva così ingenuo -

 

...

 

- non sembrava neanche lui! Mi stavo sciogliendo! Non sapete poi cosa mi ha detto... -

 

...

 

- audace! -

 

...

 

- sto diventando rossa per lui -

 

...

 

- chissà sta notte che dormirete insieme -

 

...

 

- non voglio illudermi, con lui non c'è mai niente di semplice -

 

...

 

- a Juvia è sembrato piuttosto indirizzato ! -

 

...

 

- Levy perchè taci? -

 

...

 

- mhm -

 

... 

 

- troppo sorpresa da natsu? -

 

...

 

- Levy? -

 

...

 

- io e Gajille l'abbiamo fatto.-

 

Boom. Bomba sganciata! 

 

- Voi che cosa?!?!? - esclamarono in coro le due ragazze raggiungendo un tono acuto che Levy avrebbe definito quasi ultrasuono.

 

- avete capito benissimo cosa.. - sussurrò Levy sempre più paonazza mentre si portava a testa in giù per asciugare i capelli con l'asciugamano

 

Avevano parlato talmente tanto che avevano fatto a tempo a lavarsi, uscire dalla vasca e vestirsi. Ora erano intente a finire di asciugarsi. 

 

Mentre ancora fissava le assi di legno chiare del pavimento, colorate da macchie più scure dove l'acqua era gocciolata dai suoi capelli, si sentì abbracciare da dietro da una lucy fin troppo entusiasta - voglio sapere tutto - 

 

- non adesso - 

 

- non te le caverai così! Parla - lucy le tirò la guancia pizzicandogliela tra pollice e indice

 

- mi ha detto che mi ama -  Levy sganciò un'altra bomba, mentre cercava di mantenere l'equilibrio ancora stretta nella morsa dell'amica. L'aveva voluto aggiungere subito, in parte per giustificare l'affermazione precedente, in parte perché per lei era stato importante quasi più di quello che era seguito.

 

Juvia si era lasciata cadere su una delle panche di legno emettendo un sospiro trasognato - più dettagli per piacere - 

 

Lucy si staccò e raggiunse a passi rapidi Juvia accomodandosi vicino a lei - siamo pronte - 

 

- mi state mettendo in imbarazzo - 

 

- oh ma piantala! - sbuffò la bionda accompagnando la sua espressione fintamente scocciata con un gesto impaziente della mano

 

- se continui con questo atteggiamento irriverente non ti dico nulla -  disse Levy indicandola minacciosamente con la spazzola che aveva appena preso in mano.

 

Sembrava seria, ma il suo tono di voce tradiva una nota di divertimento.

 

Juvia lanciò un'occhiata ammonitrice alla bionda intimandole di tacere, e Lucy di rimando incrociò le braccia al petto e puntò gli occhi su Levy in attesa.

 

Era accaduto tutto la sera della cena, la fatidica cena dove Juvia e Gray erano spariti per andare in bagno e non erano più tornati. La stessa sera in cui Lucy e Natsu avevano litigato con Happy, e Lucy dopo mezz'ora di battibecchi e tiri alla fune era riuscita a togliere di mano la bottiglia al gatto.

Natsu aveva esultato, aveva scommesso su di lei e aveva vinto. Lei si era alterata, dicendogli che l'avrebbe dovuta aiutare invece di fare lo scemo. Happy si era arrabbiato ancora di più. In quella sera piena di avvenimenti per tutti, lei e Gajille non si erano quasi resi conto di ciò che accadeva attorno a loro.

Erano così concentrati l'uno sull'altra che poco altro aveva importanza. Si erano ritirati in una bolla, un immaginario luogo speciale dove vi erano soltanto loro due. Il resto era ovattato e distante dalle loro orecchie e dai loro occhi.

Avevano chiacchierato, scherzato, si erano punzecchiati, sfiorati.. si erano raccontati, il tutto contornato dalla giusta dose di buon vino. 

Gajille la faceva ridere, era un ragazzo alto, grosso e non sempre aggraziato, ma con lei, con lei era semplicemente perfetto.

Il ghigno che le sue labbra scoprivano dopo una battuta, il modo in cui gli si sollevavano le sopracciglia quando lei gli rispondeva a tono, il luccichio dei piercing sotto la luce, la mano un po' callosa che la accarezzava e che spesso stringeva la sua.

Tutto di lui la faceva impazzire. Levy se ne era resa conto da tempo, ma da poco aveva iniziato a sperare che tutto ciò che lei sentiva potesse in qualche modo essere ricambiato. Le frecciatine, le battute, gli abbracci, le mani intrecciate, le carezze fugaci, quelle occhiate particolari che regalava solo a lei. Potevano essere segnali che indirizzavano alla felicità? 

Ci aveva pensato, ma non si era soffermata troppo, avrebbe mentito a dire il contrario. Perché con Gajille era tutto naturale, ogni cosa sembrava seguire il suo corso. Come una foglia caduta sul letto di un fiume che segue la sua corrente.

 

Ad un certo punto Gajille si era alzato da tavola e l’aveva afferrata facendo in modo che lei lo seguisse. Avevano fatto un cenno di saluto con la mano agli altri tre, che li avevano pressoché ignorati, e dopo essere usciti dalla sala si erano ritrovati da soli. 

Vi era stato un minuto di silenzio, dove i due si erano osservati e studiati, e poi in un tacito accordo avevano cominciato a camminare in direzione della camera da letto.

 

Gajille la teneva per la mano, come spesso era accaduto negli ultimi tempi, mentre la trascinava sorridente per il corridoio. Ogni tanto si girava a guardarla, le gote arrossate. Lei gli sorrideva di rimando,  felice di quegli sguardi e di quelle attenzioni. Prima di aprire la porta della loro stanza lui aveva fatto un respiro più profondo e voltandosi ancora verso di lei le aveva detto - sei bellissima. 

E lei era arrossita. Aveva portato lo sguardo in basso senza replicare. Agitata, ma tanto lusingata. Gajille non era uno che scuciva complimenti facilmente. E quello stesso Gajille l’aveva trovata bellissima, e in quel momento anche lei si era sentita così.

 

Al che lui l'aveva stuzzicata - non siamo neanche in grado di accettare un complimento, gamberetto? - 

 

Levy aveva alzato il capo, con rinnovato fervore, si era issata sulle punte dei piedi e gli aveva portato una mano sul bavero della giacca nera. Aveva tirato poi verso il basso, prendendolo in contropiede e continuando a guardarlo negli occhi, e gli aveva posato un bacio sull'angolo della bocca. Aveva posto grande attenzione in quel gesto, che era stato leggero e fugace. Era stata attentissima nel riuscire nel suo intento principale: stuzzicarlo.

 

- grazie - aveva poi bisbigliato, con il respiro leggero che si infrangeva sulla sua pelle.

 

Lui l'aveva guardata un momento stordito, interdetto, poi le aveva mostrato uno dei suoi ghigni più belli, più seducenti e aveva aperto, con dei movimenti non troppo misurati, la porta della camera trascinandosela dietro.

La porta aveva fatto a malapena a tempo a richiudersi alle sue spalle che lui l'aveva presa da sotto le braccia e, sollevandola senza alcuno sforzo, l'aveva posizionata senza troppe cerimonie sulla scrivania di legno d'abete che era poggiata al muro. 

Levy seduta lì sopra, con le gambe a penzoloni, arrivava per la prima volta alla stessa altezza del dragon slayer, e questa cosa l’aveva fatta elettrizzare non poco. Erano finalmente vis a vis. 

 

- siamo cresciute in fretta -  aveva commentato beffardamente il ragazzo di fronte a lei, posizionandosi tra le sue gambe in modo da esserle più vicino.

 

Levy aveva arricciato le labbra in un sorriso sghembo, senza replicare, e allungato il braccio dietro alla nuca di Gajille, sfiorandogli il collo e incastrando poi la mano nei i suoi capelli ribelli. Aveva ringraziato l'alcool, che le aveva donato l'audacia che probabilmente non avrebbe mai avuto. 

 

Gajille l'aveva guardata intensamente, gli occhi scuri ancora più neri e intensi del solito. Bellissimi. Vedevano solo lei. Levy aveva deglutito, con il cuore che minacciava di saltarle via dalla gabbia toracica. In quell’istante aveva sperato che restasse lì, al suo posto, preoccupata di non potersi altrimenti godere quel momento così intenso.

 

Lui aveva una mano poggiata sul suo fianco e l'altra, che prima era libera, l'aveva portata al suo viso. Con gentilezza aveva fatto passare il dito sulla sua pelle, passando dall'angolo delle labbra alla guancia, facendola rabbrividire. Era un gesto così intimo. 

 

- mi fai impazzire - le aveva confessato, a bassa voce.  

E lei aveva sgranato gli occhi, l'aveva detto per davvero? Il suo cuore aveva perso un altro battito. Lei, così piccola riusciva a far impazzire un ragazzo come lui? La sua pancia si era stretta in una morsa di soddisfazione.

 

Non aveva fatto tempo a rispondere che lui aveva ripreso nuovamente la parola, stupendola - non so cosa fare con te, Levy. Hai così tanto potere su di me che non so come reagire - 

 

Il tono della sua voce era roco, basso e terribilmente sexy. E il suo nome pronunciando da lui le era sembrato il nome più bello del mondo. 

 

- potresti baciarmi -  gli aveva suggerito, in un soffio, Levy, totalmente persa nello sguardo di lui 

 

- se lo facessi, ora come ora, non credo potrei fermarmi. Se me lo vorrai richiedere, lo farai sapendo a cosa andrai incontro - 

 

Levy aveva trattenuto il fiato. Le implicazioni di quella frase erano limpide e chiare anche alla sua mente leggermente annebbiata. Si era chiesta  allora cosa volesse, anzi no, non era vero. Sapeva benissimo cosa voleva, e voleva la stessa identica cosa che voleva lui. Lo desiderava. Eppure.. era lecito ? Andava bene volerlo così? Si addiceva a una ragazza neanche fidanzata fare già certe cose? Le importava davvero di tutte queste domande in realtà inutili? No.

 

- sei sleale - gli aveva detto, cercando di prendere tempo, cercando di respirare. Le era sembrato così difficile farlo. Aveva decretato che i polmoni le si erano stretti insieme al suo povero cuore, ed era per questo che le mancava l’aria.

 

A quella risposta Gajille aveva sorriso, divertito, lasciando uscire un leggero sbuffo dalla sua bocca. Aveva fatto salire anche l'altra mano fino al suo viso, che poi aveva posizionato sull'altra sua guancia. Le teneva il volto tra le mani, con la delicatezza con cui si sorregge un bicchiere di cristallo o un piccolo uccellino.

Levy si era morsa il labbro, sperando che un minimo di dolore la svegliasse da quell’incantesimo in cui si trovava intrappolata. Perché si era accorta di desiderarlo con tutta sé stessa.

 

E poi Gajille aveva parlato ancora, e probabilmente se non fosse stata seduta si sarebbe accasciata al suolo.

 

- non sono sleale, sono semplicemente innamorato di te - 

 

Al suono di quelle parole, quelle splendide e meravigliose parole, Levy non aveva avuto più nessuna incertezza. 

Non gli aveva chiesto niente, ma con un gesto tanto dolce quanto urgente si era avvicinata a lui e aveva fatto combaciare le loro labbra. Non sarebbe servito spiegare il perché. 

Un bacio delicato, all'inizio, poi la passione e il desiderio avevano preso piede, in entrambi. 

Si erano stretti l'uno all'altra, come se la distanza tra i loro corpi fosse sempre troppa. Lei aveva passato impaziente la mano nei capelli di lui, stupendosi di trovarli incredibilmente morbidi e senza nodi. Lui aveva fatto scivolare le sue mani sul suo collo, tra i capelli, sulle spalle, sulle braccia.

Le aveva schiuso le labbra con le proprie, si era intrufolato dentro la sua bocca con una leggera irruenza che l'aveva fatta sussultare. Era stato un incontro di bocche e di lingue che si desideravano, un incontro di passione e amore. 

Si era ritrovata sul letto, non ricordava neanche come ci fosse finita. Gajille era sopra di lei, che la guardava, gli occhi pieni di desidero erano attenti a non perdersi alcun dettaglio. Si sorreggeva sui gomiti per non pesarle. Le loro mani correvano reciproche sul corpo dell'altro, scoprendosi e studiandosi. 

I vestiti erano stati sfilati, alcuni con urgenza, altri con più calma, alcuni con mano incerta e tremante, altri ancora con una sicurezza devastante. Ondate di brividi le avevano percorso il corpo quella notte. Più e più gemiti le aveva strappato Gajille dalle labbra già gonfie dei suoi baci. 

Non era servito dire nulla, baciandolo gli aveva dato una silenziosa, ma cristallina, risposta alla sua dichiarazione. Quando si dice che un gesto vale più di mille parole.

 

 

~L’angolino di Edel~

Beh, buonasera! Eccomi con il nuovo capitolo dove facciamo un intero tuffo nella nottata di Gajille e Levy. 

Ho preferito raccontarla così, piuttosto che narrarla “ al presente” e spero di essere riuscita in qualche modo a comunicare tutte le sensazioni e le emozioni di questa bellissima coppia!!Chiaramente sarete voi a dirmi se ci sono o meno riuscita. 

Spero di non essere scesa troppo nei dettagli, a me non sembra assolutamente, ma la sensibilità di ognuno di noi è diversa e non so quanto spicy ( diciamo così ) volete che le cose si facciano! Quindi anche qui chiedo il vostro parere, in modo da potermi regolare per il futuro. ( se avete piacere a leggere le cose un po’ più dettagliate, o preferite che rimanga più superficiale, o in caso vedo come regolarmi in generale, il rating al momento penso sia giusto).

Come dicevo questa non mi sembrava troppo quindi mi sono sentita di lasciarla così. 

Attenderò le vostre opinioni ❤️🤓

Detto ciò, voglio ringraziare  chi commenta insieme a me le mie storie, è sempre bello chiacchierare con voi e scambiare le nostre opinioni. Benvenuti i nuovi lettori.

Vi ringrazio di tutto, è un piacere seguire insieme a voi questa storia.

Con tanto amore.

Edel ❤️🦊

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Capitolo 17
*** Capitolo 16- Natsu e la sua “piccola” intuizione ***


Natsu era sdraiato sul letto, le braccia piegate sotto la testa erano a contatto con i suoi capelli ancora umidi dalla doccia. Gli procuravano un leggero prurito, ma era troppo assorto nei suoi pensieri per farci caso. Non aveva nessuna intenzione di asciugarli dato che li aveva sempre lasciati asciugare naturalmente, con la sua temperatura corporea ci voleva ben poco. Il phon era un oggetto a lui sconosciuto. A cosa serviva uno spara calore quando tu stesso lo sei? 

Diede un'altra occhiata alla porta della camera, era in attesa che Lucy tornasse, e lei sembrava non voler arrivare mai.

Si sentiva leggermente a disagio da solo; la sua testa vagò ancora con il  pensiero di Happy. Strinse i pugni ed 

emise un forte sospiro cercando di calmare la rabbia che ribolliva in lui. Sentiva la sua mancanza, erano stati sempre insieme in tutti quegli anni; Happy era più di un amico per lui. Ed ora era in pericolo, principalmente a causa sua.

Avrebbe voluto vederlo, assicurarsi che stesse bene, abbracciarlo, parlagli, confidarsi.. "sarà terrorizzato? Gli avranno fatto male? Mi starà pensando anche lui?"

No, Happy era forte quanto lui, si erano allenati insieme ed erano cresciuti insieme, ne era certo. Inoltre aveva deciso di dare ascolto ai pareri e le opinioni di Lucy e gli altri: non gli avrebbero fatto del male. Happy era tenuto prigioniero come semplice merce di scambio. 

 

Portò nuovamente gli occhi alla porta, tendendo le orecchie alla ricerca di un rumore che potesse indicargli che lei stesse rientrando. Ad ogni minimo rumore sobbalzava sul letto con il cuore a mille, e non certo di spavento.

Rotolò sul letto spazientito, era stanchissimo. Aveva ingaggiato una lotta costante con le sue palpebre per tenerle aperte, ma

voleva essere sveglio quando lei sarebbe tornata. Aveva bisogno di vederla, toccarla, abbracciarla e annusarla; il profumo di Lucy lo calmava sempre.

 

All'improvviso si rizzò a sedere con la stessa velocità con cui un felino balza sulla preda; aveva sentito delle voci.

Tese le orecchie e rimase in ascolto. Juvia e Lucy! 

Deglutì la saliva improvvisamente in ansia, lo stomaco attanagliato in una morsa. Tamburellò con le dita sul piumino soffice del letto senza emettere alcun suono. Non riusciva a spiegarsi completamente queste sue reazioni, dopotutto aveva cenato, non poteva essere fame. 

 

Finalmente quella dannata porta si spalancò e Lucy fece capolino dentro alla stanza. 

Natsu, ancora seduto,  la fissò intensamente senza proferire parola.

La ragazza era già in pigiama, lo stesso delle altre sere, bianco di seta con le rifiniture blu notte. Esaltava in modo fine le sue forme.

I capelli, biondi e lisci le ricadevano sulle spalle, morbidi. Natsu pensò che avrebbe tanto voluto passarci una mano. 

 

- Natsu? - lo chiamò lei dopo essersi richiusa la porta alle spalle. 

Aveva le guance arrossate, sembrava molto stanca. 

 

- yo lucy - le rispose ricominciando a respirare. Ma quando aveva smesso?

 

- sei ancora sveglio? Pensavo di trovarti addormentato, ci abbiamo messo molto -  disse avvicinandosi e buttandosi sul letto a fianco a lui, sedendosi.

Natsu trattenne ancora il fiato per un momento. Come era bella. 

 

- ti stavo aspettando - 

 

Lucy lo guardò incuriosita e sorrise timidamente.

- grazie, non c'era bisogno! Domani sarà una giornata impegnativa- 

 

- lo so, ma mi andava comunque di farlo - replicò lui con sincerità, una caratteristica che era sempre stata sua.

 

- sei preoccupato? -  gli chiese - per Happy, intendo - aggiunse mentre si stringeva le gambe al petto accovacciandosi.

 

Natsu avrebbe voluto abbracciarla, ma non si mosse. Era sorpreso da come il suo corpo e la sua mente reagivano alla presenza di lei. Tutta questa urgenza nel volerla toccare, sfiorare, abbracciare.. non riusciva a spiegarsela.    Erano sensazioni che si erano ingrandite sempre di più negli ultimi tempi, si erano fatte pressanti. Si era ritrovato dal voler semplicemente dormire da lei, a voler assolutamente dormire nel suo letto, in modo da avere più contatto, a risentirsi quando Gray aveva detto di voler dividere la stanza con la sua lucy, ad essere quasi impazzito quando li aveva visti baciarsi. Lì, oh lì, era sicuramente scattato qualcosa. Era diventato quasi possessivo, aveva cercato di trattenersi il più delle volte, ma la teneva sempre sotto controllo, doveva averla vicina, poterla toccare, abbracciare. Spesso agiva senza neanche rendersi conto di quello che faceva, come quel pomeriggio, nel bosco. Lei gli aveva solo sfiorato le labbra e lui non aveva capito più niente. Pochi secondi dopo si era ritrovato con lucy schiacciata tra il suo corpo e il tronco di un albero, con la sua bocca premuta su quella di lei. Ed era stato tutto così ovvio, giusto, immediato. Si era domandato perché non l'avesse fatto prima: a natsu era sembrato di non aver provato mai niente di più intenso e bello. 

Il suo corpo aveva reagito prima della sua mente, ma anche quella non era una novità.

 

Ed ora era in silenzio, a fissarle nuovamente le labbra piene e morbide, e l'unica cosa che riusciva a pensare era che ne voleva ancora. Voleva provare di nuovo quella sensazione, ancora più stimolante di quella di un'imminente battaglia. Avrebbe voluto prenderla e stenderla su quel letto sotto di lui. 

 

- natsu? Mi hai sentita ? - le labbra di lucy si mossero nuovamente dando vita ad altre parole - natsu!! - 

 

- scusami! Mi ero distratto, cosa mi avevi chiesto? - le rispose scuotendo leggermente il capo in un blando tentativo di ripigliarsi. Era preoccupato: che diavolo di pensieri assurdi gli passavano per la testa? 

 

- se sei preoccupato per Happy -

 

- si, lo sono - 

 

Lucy lo osservò di sottecchi, il viso appoggiato sulle braccia e sulle ginocchia, gli occhi leggermente lucidi.

 

- domani ce lo andiamo a riprendere- commentò con convinzione alzando il braccio in un pugno deciso.

 

- certo che sì, e farò il culo a quella maledetta puzzola  -

 

Lucy rise - è un tasso - 

 

- è un cretino, e mi assicurerò anche di fare allo spiedo quel dannato uccello - 

 

- non so quanto buono possa essere visto che è comunque una persona! - gli fece notare, ma sempre con le labbra increspate in un mezzo sorriso.

 

- lo scopriremo una volta cotto - 

 

Lucy ridacchiò ancora sconsolata, poi poggiò una mano sul braccio di natsu. Quel contatto gli fece venire la pelle d'oca. Tutti i suoi sensi erano all'erta.

 

- andiamo a dormire? Sono molto stanca - 

 

Natsu fece correre la sua mano su quella di lei, poi sul suo braccio, fino ad arrivare alle spalle. Con le dita, leggere, risalì il collo fino alla guancia, dove inconsciamente si posarono. 

 

Lucy spalancò gli occhi in segno di leggera sorpresa, e qualche secondo dopo abbandonò il viso sulla sua mano. 

Aveva la pelle morbida e calda, era così soffice che con il pollice dovette farle una rapida carezza. Non ebbe scelta. Il cuore gli martellava nel petto frenetico e indomabile. Natsu non si era sentito mai tanto vulnerabile come in quel momento con lei. Questa situazione lo spaventava a morte, ma dall'altro lato lo eccitava oltremodo.

 

- Lucy.. - mormorò avvicinandosi a lei. La voleva più vicina. Voleva provare di nuovo quello che aveva provato quel pomeriggio sotto la neve. Desiderava baciarla, tanto intensamente da lasciarlo spiazzato.

 

- mm? - lei aveva chiuso gli occhi e portato la mano sopra alla sua.

 

Natsu non sapeva come si sarebbe dovuto comportare, se avesse dovuto chiedere il permesso, aspettare un consenso, o  attendere nuovamente che lei facesse la prima mossa. Non gliene importava. Si portò ancora più vicino, e le chiuse il viso tra le mani. Era agitatissimo, eppure aveva la presa ferma e solida. Lucy riaprì gli occhi, cioccolato fuso, e lo guardò interrogativa. Profumava di shampoo alla pesca e di stelle, o almeno secondo lui era l'odore che avrebbero avuto le stelle se fossero state così vicine da poterle odorare. Era un qualcosa che ti trasportava nella notte, nel firmamento, nel cielo blu. Era un po' come tornare a volare con igneel. 

 

Si perse un momento, assorto nella contemplazione di lei. E poi la baciò. Con agitazione, con trasporto, con un filo di irruenza alla dragneel. 

Lei sussultò sotto al suo tocco prima di rilassarsi e lasciarsi andare. E natsu si sporse verso di lei, aprendosi un varco tra le sue gambe accovacciate, avvicinandosi più che potè. Lucy non oppose nessuna resistenza e insieme scivolarono parzialmente sdraiati sul letto. Natsu le si premette sopra, cercando di far aderire ogni fibra del suo corpo a lei, mentre con la lingua si era fatto strada nella sua bocca, dove aveva trovato la sua gemella con cui danzare. 

Divenne una danza lenta, e dolce. Un valzer. L'irruenza e la foga avevano lasciato spazio a un bacio intenso, ma delicato.

Sentiva lucy fragile e calda sotto le sue dita, che avrebbero voluto esplorare e correre lungo ogni centimetro del suo corpo, ma non era quello il momento.

Non seppe neanche lui come se ne rese conto, erano stanchi entrambi, Lucy poi, prima che lui la baciasse gli era sembrata particolarmente stremata. 

 

Con una calma quasi straziante le accarezzò il viso, passando dalla guancia ai capelli setosi e profumati.

Le lasciò un piccolo bacio a stampo prima di staccarsi, con incredibile sforzo, da lei.

 

Lucy lo osservava con gli occhi lucidi e socchiusi, e fece scivolare la sua mano sull'incavo del collo del rosato. Lo tirò a sé e si persero in un altro bacio, più breve e leggero. 

Quando lei si staccò e si allontanò lievemente da lui, natsu rimase inebetito e in silenzio.

 

La osservò infilarsi sotto le coperte, e la seguì taciturno quando lei gli fece segno con la mano di raggiungerlo. 

Lucy si portò sotto le sue braccia, e lui non si fece certamente sfuggire l'occasione di stringerla a sé. 

 

- non so a cosa devo tutto ciò, ma mi piace questo natsu - mormorò sulla sua pelle facendolo rabbrividire. 

 

Oh no, era arrivata la parte del parlare e discutere, e lui era pessimo in questo! 

 

- sono sempre lo stesso - ed era vero, si era solo reso conto di quanto fosse stato stupido a non far accadere queste cose prima. 

 

- posso chiederti perché mi hai baciata sta sera? - 

 

Natsu arrossì e puntò lo sguardo sul muro della stanza in lontananza.

 

- perché non sono riuscito a fare altrimenti - 

 

Lucy ridacchiò contro il suo petto. 

 

- tu mi piaci Natsu, lo sai vero? - 

 

- certo che lo so, mi piaci anche tu, lo sai! Dopotutto siamo comp - 

 

- oh no dragneel. Non osare dire che siamo compagni di team adesso perché ti prendo a calci fino a domani mattina!!!! - sbottò la ragazza issandosi sul braccio e fissandolo minacciosa 

 

- ma! - 

 

- lasciamo perdere, sei inutile come sempre. - sbuffò alzando gli occhi al cielo - avresti baciato chiunque fosse stata qui con te sta sera e beh.. oggi ? - 

 

- no, perché è solo te che voglio e desidero baciare, è ovvio no? - 

 

Lucy sorrise prima di lasciarsi ricadere sul letto e tra le sue braccia. 

 

- non sempre tutto è così ovvio.. - mormorò 

 

Ed in quel momento a natsu venne paura, una terribile e tremenda paura.

E se ci fosse stato Gray su quel letto, lei l'avrebbe baciato come aveva fatto con lui? Aveva improvvisamente capito il senso della domanda di lucy. Si morse il labbro. 

 

- Lucy, e tu avresti baciato qualcun altro? - le chiese con le labbra appoggiate sulla nuca bionda di lei.

Non ottenne nessuna risposta; si era addormentata.

 

- lucy ? - bisbigliò 

 

Niente. Diamine. Avrebbe passato la nottata con il dubbio irrisolto! 

O forse no, tornando con la mente agli eventi passati lei gli aveva detto che non aveva voluto baciare Gray e che l'aveva respinto. E quindi non sarebbe stato lo stesso con un'altra persona? Vero? 

 

L'immagine di loro due sul terrazzo gli balenò nella mente facendogli ribollire il sangue nelle vene. Serrò i denti a disagio. Un solo pensiero era bastato a scatenare un enorme gelosia dentro di lui. E capí, capí perché nessuno oltre a lui poteva toccarla, capí perché voleva sempre stare insieme a lei, capí perché voleva toccarla e abbracciarla, capí perché la desiderava così tanto, e capí che era da molto tempo che provava questi sentimenti per lei, ma che non li aveva mai ammessi.

Capí che i suoi sorrisi erano la cosa più bella che avesse mai visto, che il suo profumo era ciò che di più inebriante conoscesse, che i suoi occhi cioccolato erano bellissimi e sinceri. Capí che amava tutto di lei, che lucy era semplicemente insostituibile.

 

Spense la luce allungandosi fino all abat-jour sul comodino, cercando di non fare movimenti troppo bruschi.

 

- anche tu mi piaci- le disse, con un filo  di voce, prima di addormentarsi.

 

 

~L'angolino di Edel~

Buongiorno amici! 

Eccoci con il nuovo capitolo, un piccolo momento tutto Nalu 😍❣️ho voluto dedicarlo a Natsu, perché era importante che lui si rendesse effettivamente conto dei sentimenti che già provava da tempo per lucy.

Lo ammetto, natsu è sempre di difficile gestione, sopratutto perché cerco di tenere i personaggi il più simile possibile a quelli del manga. E mannaggia a me, Natsu è proprio tosto 😂 

Spero comunque di essere riuscita a gestire la questione, e avervi trasmesso un po' dell'amore che c'è in questa fantastica coppia, che finalmente al capitolo 16 ha iniziato a formarsi! Lo spero proprio perché io di questo capitolo non sono molto convinta ne soddisfatta. Più di così non sono riuscita a fare, e in caso mi perdonerete e ci rifaremo con il prossimo!

Come sempre me lo saprete dire voi, quindi attendo le vostre opinioni per me preziosissime! 

 

Mi scuso per l'attesa e vi ringrazio per la pazienza! Inoltre ci tengo a dare il benvenuto ai nuovi lettori ❣️

Con tanto amore,

Edel 🦊

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 - Gray, che confusione! ***


Capitolo 17 - Gray, che confusione!

 

Aveva caldo, infinitamente caldo. Era però un calore piacevole, benché lui non ci fosse abituato.

Si rigirò nel letto cercando di scoprirsi e prendere un po' d'aria quando cadde per terra con un sonoro tonfo.

 

- ahia, ma cazzo - imprecò, ora totalmente sveglio, mentre una stilettata di dolore gli percorreva il braccio. Aveva sbattuto il gomito, maledetto nervo ulnare. 

 

- che succede? - una voce allarmata giunse dal letto sopra di lui, e qualche istante dopo la figura di Juvia si erse in posizione seduta. 

 

La luce già filtrava dagli scuri delle finestre, e nella penombra Gray riusciva a riconoscere il blu dei suoi capelli, che il quel momento erano leggermente arruffati.

Si era scordato di aver dormito insieme alla ragazza, e si intenda, solo dormito.

La sera prima quando Juvia era tornata dal bagno, dopo un infinità di tempo, almeno secondo la sua mera opinione, l'aveva trovato steso a letto senza maglietta a contemplare il soffitto. 

Aveva esitato e poi si era diretta verso di lui con passo fermo e deciso. 

E lui aveva scorto nello sguardo di lei quella forza e quel coraggio che tanto stava iniziando ad apprezzare. Gli aveva fatto segno di farle spazio e si era coricata al suo fianco, abbracciandolo. 

Gray con una naturalezza che aveva stupito anche sé stesso l'aveva stretta a sé, poggiato il capo su quello di lei e inspirato il suo buonissimo profumo; sapeva di mare e shampoo alle mandorle. 

Gli aveva detto di essere sfinita e preoccupata, avevano chiacchierato, si erano confrontati su ciò che era accaduto quel giorno. Ogni tanto era scappata qualche risata stanca e si erano addormentati così, insieme.

Non ricordava quando lei li avesse coperti entrambi con il piumino, un gesto gentile che però l'aveva fatto sudare dal caldo verso mattina.

 

- sono caduto! - 

 

- cosa? - Juvia scoppiò a ridere e si lasciò ricadere sul materasso - mi hai fatto fare un infarto - 

 

- scusa - le rispose divertito rialzandosi e dopo aver lanciato una rapida occhiata all'orario decise di andare ad aprire gli scuri. Quella mattina sarebbero scesi in città; era meglio iniziare a prepararsi.

 

- forse questo letto è troppo piccolo per due persone - soppesò la ragazza alzandosi a sua volta e portando le braccia al cielo stiracchiandosi.

Quel gesto portò la maglia del pigiama di lei ad alzarsi scoprendole il ventre candido e piatto, che non sfuggì al suo occhio, procurandogli il forte desiderio di toccarla.

 

Si strinse le mani tra loro, tenendole a bada. 

- per me è grande quanto basta.. - disse poi con un sorriso sghembo e un alzata di spalle. Juvia illuminata dalla luce del sole proveniente da fuori, arrossì.

Gray si rese conto di provare molta soddisfazione.

 

Era da un paio di giorni che tra loro era iniziato quello strano rapporto. Non sapeva in che altro modo avrebbe potuto definirlo. Eppure gli sembrava che fosse passato molto più tempo. Aveva scoperto con Juvia di avere una grande complicità, cosa che non si sarebbe mai aspettato.

Era stato stupido in passato a non prenderla neanche in considerazione, pensando solo a sé stesso e alle sue preoccupazioni.

C'era però qualcosa che lo spaventava; lui la desiderava, fisicamente parlando lo attirava come una calamita al suo magnete.

Ed era difficile, stando insieme ventiquattro ore su ventiquattro, dormendo insieme, contenersi e comportarsi bene. E juvia, oh Juvia, non gliela rendeva mica facile. Si infilava nel suo letto per dormire, lo abbracciava, lo baciava.

 

La mattina dopo la fatidica cena , a mente lucida, dopo la colazione avevano parlato, si erano nuovamente baciati, ed avevano tacitamente accettato quella strana relazione. Eppure lui continuava a sentirsi un verme. Non avrebbe dovuto neanche sfiorarla senza essere certo di ricambiare i sentimenti di lei, ma Juvia era come una droga, lui che si era sempre visto come una persona seria e distaccata, con lei non ci riusciva. Dopo solo due giorni. 

 

Doveva ammettere che a lucy, prima sempre nei suoi pensieri, aveva invece pensato raramente. Si era preoccupato come tutti quando avevano tardato a tornare, e anche quando aveva litigato Natsu. E quella volta invece di esserne felice, aveva sperato che i due risolvessero. 

Ora il suo sguardo seguiva Juvia prima di ogni altra cosa, e si chiedeva se fosse possibile tutto ciò dopo solo due cazzo di giorni.

 

Juvia andrà in bagno a cambiarsi - gli disse lei solennemente, anche se con un'ombra di sorriso tra le labbra, prima di voltarsi con i vestiti in mano e uscire dalla camera. 

 

 

 

 

 

Erano tutti pronti sull'uscio del rifugio, il sole dopo giorni di sparizione, brillava grande e splendente nel cielo azzurro terso.

Avevano fatto una colazione abbondante per accumulare energie, tutti piuttosto rinvigoriti.

Anne e Yuuto non li avrebbero accompagnati; altrimenti non sarebbe rimasto nessuno per i pochi ospiti rimasti.

 

- ma è una presa per il culo? Dopo giorni di ricerche e combattimenti oggi esce il sole? - si lamentò Gajille, appoggiato alle spalle di Levy.

 

- il tempo oggi ci è favorevole - rispose Jin, avvolto nella sciarpa verde come il cappello e con un buffo paio di occhiali da sole. 

 

- sono tutto un fuoco - sorrise Natsu - oggi ci riprendiamo happy - 

 

- vogliamo andare? - domandò Jin incamminandosi verso la foresta - dobbiamo andare in stazione a prendere il treno - 

 

- t-t-treno? - le facce di Gajille e Natsu sbiancarono all'improvviso, sotto le risate generali degli altri.

 

- luuuuucy mi dovrai sostenere tu - commentò lamentoso il rosato prima di prenderla per le spalle e seguire Jin. 

 

Gray le sentì mormorare un - come sempre d'altronde - 

 

Si diressero tutti in direzione stazione, inoltrandosi tra le fronde degli alberi, che regalavano loro sprazzi d'ombra.

Per Gray non faceva grossa differenza ci fosse il sole o la neve, lui comunque non sentiva il freddo, ma notò gli altri bearsi di quella bella giornata.

Se non altro la visibilità era migliore.

La camminata sembrò più breve rispetto a quella che avevano percorso la prima volta per arrivare, probabilmente la sicurezza di Jin nel ritrovare il sentiero, benché sommerso da metri di neve, li aiutava a procedere più spediti.

 

Quando giunsero in stazione il treno arrivò neanche dieci minuti dopo, per la gioia di Lucy che si era lamentata di aver freddo ed esser stanca. 

Gray pensò che fosse strano che lei si lamentasse così di primo di mattino, a inizio missione. L'aveva osservata di sottecchi, e aveva notato che aveva le gote leggermente arrossate e gli occhi lucidi. Lei aveva incrociato il suo sguardo, e l'aveva guardato interrogativa di rimando.

Gray aveva alzato le spalle, sorriso e si era diretto da Juvia per chiacchierare. 

 

Sul treno lui è Juvia si erano seduti vicini, come all'andata, solo che invece che trovarla pesante e irritante, la sua vicinanza gli dava il buon umore. Alzò il bracciolo che divideva i due sedili e la trascinò a sé circondandola con le braccia, sotto lo sguardo curioso di Levy.

Non gli sembrava particolarmente stupita, e Gray ebbe la sensazione che la notte prima le ragazze avessero avuto modo di parlare tra loro, e molto. 

 

Natsu era quasi privo di sensi, steso sul sedile con la testa sulle gambe di Lucy, che gli teneva una mano tra i capelli.

E si era addormentata. La testa bionda inclinata e poggiata al vetro freddo del finestrino.

 

- ma sta bene? - domandò Gray infine, preoccupato.

 

Sentì Juvia muoversi lievemente tra le sue braccia.

 

- magari ha fatto tardi.. - rispose Levy con un sorriso malizioso - con natsu - 

 

A sentirsi nominare il rosato emise un mugugno indefinito e portò una mano alla bocca. 

Gajille giaceva nella stessa condizione al fianco della bluetta, che ogni tanto gli lanciava occhiate di accertamento. Sembrava ancora più piccola vicino a lui. 

 

- oh, Juvia lo spera,  ma lei e Gray non hanno sentito casino - 

 

- vero - commentò Gray pensieroso.

 

E si accorse che l'idea di loro due insieme, nella stanza vicino alla propria, non lo infastidiva come avrebbe dovuto, o come avrebbe fatto una volta. 

 

- ragazzi, siamo quasi arrivati a Yamamachi, svegliate i vostri amici che tra poco dobbiamo scendere  - si intromise Jin, con il suo solito tono pacato e gentile. 

 

 

 

Trascinare giù dal treno i due dragon slayer fu un'impresa titanica, come sempre. Questa volta non poterono neanche contare sull'aiuto di Lucy, che solitamente gestiva Natsu, e invece pareva sconnessa dal mondo e presa peggio di lui. 

Una volta fuori dal mezzo, e dopo qualche minuto di aria fresca, i due ragazzi parvero recuperare le energie.

 

- Lu, va tutto bene? - le domandò Natsu, con il tono più dolce che Gray gli avesse mai sentito fare. La preoccupazione negli occhi.

Ne rimase sconvolto. Osservò il suo amico come se fosse uno sconosciuto.

 

Lucy sorrise - certo, non ti preocc - e poi i suoi occhi si chiusero e lei scivolò verso il suolo. 

Il rosato con  rapidità l'afferrò prima che potesse anche solo sfiorare terra.

 

- Lucy? Lucy?! Ragazzi! Aiutatemi - chiamò aiuto Natsu spaventato, mentre la faceva delicatamente stendere su una panchina vicina. 

 

- ha la febbre, ed è molto alta - fece sapere levy che era accorsa al fianco dell'amica prima di tutti loro. 

 

- avevo detto che non stava bene ! - esclamò Gray. C'era stato qualcosa di strano nel comportamento dell'amica, fin dal mattino presto.

 

Natsu rimase un momento in silenzio, poi se la caricò sulle spalle e si incamminò. - è inutile restare qua, cerchiamo una farmacia e delle medicine, poi la portiamo a casa della figlia del vecchietto -

 

- natsu! Jin-San, non vecchietto - lo rimarcò levy, senza ottenere risposta.

 

- na..natsu sto bene, ho avuto solo un mancamento, fammi scendere - parlò Lucy sotto lo stupore di tutti - è solo un po' di febbre - 

 

Gray emise un sospiro di sollievo, e gli altri anche.

 

- Gray, prendila tu. Lucy ha la febbre particolarmente alta, Natsu è una fonte di calore elevata, e bisogna farle scendere la temperatura. Tu sei sempre ghiacciato e svestito. È meglio se la porti tu - 

 

Gray sgranò gli occhi e li puntò su Juvia che aveva appena finito di parlare. - eh ? - chiese inebetito e esterrefatto.

Juvia, la ragazza più gelosa e possessiva che conoscesse, gli intimava di portare in braccio Lucy, la ragazza di cui era stato innamorato. Stava accadendo tutto realmente?

 

- Juvia ha ragione - disse Gajille.

 

- non esiste. Lui non la tocca. - ribattè natsu con un tono che non ammetteva repliche. 

 

- non decidi tu per me, testone. Per quanto mi piacerebbe restare in braccio tuo, Juvia ha ragione, se non mi scende la febbre temo protrei svenire nuovamente - gli rispose Lucy con voce tranquilla e dolce, e poi si fece scivolare giù dalle sue spalle.

Lasciando passare un momento la sua mano in quella di lui, in un gesto molto intimo che fece quasi arrossire Gray.

 

- Gray su, dalle una mano - lo spinse la maga dell'acqua da dietro.

 

- ma Juvia.. io - si interruppe un secondo - ok.. -

 

E poi lei gli sorrise, un sorriso sincero e affettuoso. Aveva capito, aveva capito che lui si era preoccupato per lei, che non voleva farla star male. 

E lui si rese conto che lei aveva ragione, e che non gliene importava dell'occasione di portare la biondina in spalla, che gli importava solo che Juvia non ne soffrisse. 

 

- natsu, lasciami la mano, dobbiamo rimetterci in marcia - disse lucy, stancamente. Si notava che era allo stremo delle forze. 

 

- ma non voglio. -  replicò lui.

 

- seriamente? Cosa sei? Un bambino? - sbottò Gajille iniziando poi a ridere, seguito a ruota da tutti, Jin incluso. 

Rosso di vergogna, e forse un po' di rabbia, il rosato le lasciò la mano, ma Lucy sorrideva felice. Proprio felice.

 

Una volta caricata Lucy in spalla, il gruppo riprese il cammino sotto la guida sapiente di Jin.

La ragazza aveva il respiro pesante ed continuava ad addormentarsi e svegliarsi a intervalli regolari.

Proseguirono per la loro strada, stradine di campagna semideserte si aprirono in strade ciottolate, con la neve spalata ai lati, verso il centro città più trafficato. 

Sbucarono in una grande piazza circolare, dove si stava tenendo il mercato, vi erano più e più bancarelle di tutti i colori, con le persone imbacuccate in giacconi, cappelli e sciarpe.

 

Un negoziante stava urlando e mostrando le sue patate di montagna, coltivate fino all'autunno con tanto amore. Ne elogiava la qualità, ottime anche per il fritto, diceva.

 

- là c'è la  farmacia! - disse Jin indicando un negozietto con un disegno di ampolle intagliate sull'asse di legno che sovrastava l'ingresso. - venite con me -

 

- io resto fuori con sto qua. Non mi fido di lui - obiettò natsu facendo sogghignare il vecchietto. 

 

- Sisi andiamo noi - rispose Levy pragmaticamente con un'alzata di spalle sconsolata. E si incamminò, insieme a Gajille e Juvia, dietro a Jin. 

 

Gray cercò una panchina dove far appoggiare lucy, che ciondolava addormentata dalla sua schiena. 

Quando fu il momento di farla scendere lei si svegliò. 

 

- Gray? Natsu? - lucy osservò prima uno e poi l'altro - oh no, mi sono addormentata. Scusatemi - 

 

- come ti senti? - le domandò natsu accovacciandosi sulle ginocchia e poggiando le braccia sulle gambe di lei, finalmente seduta sulla panchina.

 

Gray si stiracchiò e scrocchiò la schiena, indolenzita dal peso portato fino a quel momento.

 

- meglio, grazie - sorrise al rosato, e poi alzò il capo in sua direzione - grazie Gray, mi spiace tu abbia dovuto portarmi fino a qui - 

 

- nessun problema, sono contento di sentire che stai meglio - rispose lui, in imbarazzo, grattandosi la testa con la mano - vado a vedere se hanno bisogno di aiuto in farmacia - 

 

E con questa frase e un cenno rapido si allontanò di gran lena da lì.

Le sue emozioni erano un miscuglio indefinibile.

Era rimasto basito a vedere quando Natsu si fosse mostrato geloso, protettivo e attento nei confronti di Lucy. Non pensava fosse lontanamente possibile un cambiamento del genere in lui.

In fondo sentiva un pizzico di gelosia, di fastidio, era così chiaro che quei due fossero innamorati. Non sapeva quanto fosse profondo il loro rapporto, cosa si fossero detti o cosa avessero fatto. E decretò che in realtà non lo voleva sapere. Si stupì però nel rendersi conto di quanto poco fosse il fastidio provato, se nei giorni precedenti anche solo un contatto tra quei due loro mandava fuori di testa, oggi, vedendoli così intimi si era solamente infastidito. 

 

- Juvia! - la chiamò quando la vide appoggiata alla parete a fianco dell'entrata del negozio - cosa ci fai qui fuori? - 

 

- oh Gray- Sam.. , Gray. Dentro è pieno di gente, non aveva senso entrassi anche io! - rispose staccandosi dal muro - lucy come sta? - 

 

- sembra stare meglio, c'è natsu con lei - 

 

- e tu, come stai? -

 

Gray sorrise - bene, ero preoccupato per te - 

 

- e perché mai? - 

 

Come spiegare a parole il perché? Perché avevo paura tu ci stessi male? Che pensassi che io ancora sono cotto e stracotto di Lucy? 

 

"Un momento. Perché ho paura che lei pensi che io sia ancora innamorato di lei? è normale, sono passati solo pochi giorni.. eppure, non voglio che pensi che sia così, non voglio ci stia male. E forse perché non è vero, perché si, Lucy un po' la penso ancora, ma penso a Juvia molto più spesso."

 

perchè si? - tentò alla fine Gray, e Juvia scoppiò a ridere. 

 

- ti vedo annaspare Gray - commentò ridendo, e lui finalmente si sentì in diritto di rilassarsi. Juvia stava bene. 

 

Stava bene, e sorrideva. Ed era così bella quando sorrideva che non poté far altro che baciarla.

E la colse di sorpresa, di sicuro lei non se l'aspettava. Ma lei tra le sue labbra continuava a sorridere, esisteva forse qualcosa di più dolce? 

 

 

 

~L'angolino di Edel~

Eccomi! Questa volta ho aggiornato velocissima 😎 non ve lo aspettavate eh? Eppure eccoci qui, a spiare dentro la testa di Gray, a cercare di comprendere cosa sta succedendo tra lui e Juvia.

E insomma, mi pare proprio che Juvia lo stia conquistando sempre più! 

Voi che dite? Si innamorerà di lei? 

E natsu? Quanto può essere carino? 🥰😂 

 

E il capitolo che dite? Vi è piaciuto? Attendo come sempre le vostre opinioni 🥰❣️

 

Grazie a tutti, è bello seguire questa storia insieme a voi. In particolar modo ci tengo a ringraziare chi recensisce sempre, è bellissimo poter scambiare opinioni e idee con voi! ❤️ 

 

E come sempre un grande benvenuto ai nuovi lettori!

 

Con affetto, Edel 🦊❣️

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 - da Midori ***


CAPITOLO 18 - Da Midori


Si era accorta di stare poco bene quella mattina stessa, appena svegliata.

Si era alzata dal letto con i brividi che le scuotevano il corpo e le ossa che le facevano male.

Non aveva detto niente, si era augurata fosse solo della mera stanchezza; non poteva permettersi di ammalarsi.

Quel giorno avrebbero dovuto recuperare Happy, e sfidare la Gilda che stava creando a tutti infiniti problemi.

Quel giorno lei avrebbe dovuto essere la forza di Natsu. 

 

Nel treno non era riuscita a tenere gli occhi aperti, le girava la testa ed era incredibilmente stanca.

Era riuscita a rilassarsi e non farsi prendere dall'ansia soltanto accarezzando, con movimenti lenti e circolari, la testa del rosato, che era appoggiata sulle sue gambe.

Però una volta scesi e arrivati sul binario aveva perso conoscenza. Si era maledetta per questo, ma a quel punto non aveva più potuto far finta di nulla. Era allo stremo delle forze.

 

La giornata precedente passata immersa nella neve fino al collo, per ore e ore, gliel'aveva fatta pagare. 

 

Eppure una piccola parte di lei non riusciva a far altro che gioire, anche in quella situazione. Natsu si era mostrato incredibilmente affettuoso, accorto e geloso. Natsu geloso di lei. Quante volte in passato aveva sperato che lui lo fosse? Eppure mai niente, ed ora non poteva che gongolare di questo suo atteggiamento.

 

La faceva sperare sempre di più che anche lui fosse innamorato di lei, o che almeno si rendesse conto di esserlo! Insomma, si erano baciati, abbracciati e confidati. Lei si era dichiarata, e lui a come sempre aveva rovinato tutto con la sua tipica frase "siamo compagni di team certo che mi piaci". 

Inutile essere. 

 

Avrebbe voluto soltanto che lui si accorgesse dei suoi sentimenti, invece di agire solo d'impulso.

E perché no, finalmente sentirgli dire quella tanto agognata dichiarazione. 

Forse pretendeva troppo da lui, forse sarebbe stato meglio accontentarsi di come stavano andando le cose in quel momento.

 

Aveva deciso di comportarsi come le veniva, di non trattenersi più. O la va, o la spacca. Basta rimuginare all'infinito, basta cercare di mostrarsi distaccate, dopotutto anche lui si comportava in modo intimo con lei solo perché voleva farlo.

 

- allora? Come ti senti? - le domandò natsu accovacciato di fronte a lei, le braccia posate sulle sue ginocchia.

 

Lucy si lasciò cadere con la testa fino a quella di lui, poggiando la fronte sulla sua. Sorrise inconsciamente, felice di poter anche solo di poter azzardare un gesto simile. 

 

- meglio, credo di avere ancora la febbre, ma sono certa di riprendermi appena prenderò la medicina - 

 

- perché non mi hai detto che ti sentivi male? - 

 

- speravo fosse solo stanchezza, non volevo farvi preoccupare - 

 

Natsu si alzò in piedi, e chinandosi le prese il viso tra le mani - mi hai fatto fare un dannato infarto quando sei collassata prima! Non osare farlo mai più - 

 

Negli occhi di lui a Lucy sembrò di veder ardere delle fiamme. 

- scusa, cercherò di non farti più preoccupare in futuro -

 

Il rosato sorrise e le scompigliò i capelli - e comunque da adesso ti porto io, fine della discussione - 

 

- mi sono riposata, posso camminare - gli fece notare alzandosi in piedi e dimostrando la sua stabilità con un sorriso. 

 

- allora camminerai a fianco a me - 

 

Se non fosse stato così carino, Lucy era certa che gli sarebbe scoppiata a ridere in faccia. 

 

- va bene va bene signor geloso - 

 

Natsu sgranò gli occhi, ma non fece in tempo a replicare che gli altri li raggiunsero. 

Levy teneva un sacchetto di carta ricolmo tra le mani. 

 

- Lucy! Come ti senti? Perché non sei seduta tranquilla? -

 

- scusate se vi ho fatto preoccupare! Mi sento un po' meglio, mi sono riposata abbastanza nel tragitto.. - 

 

- ci fa piacere, prendi comunque i farmaci! È meglio che ti si abbassi ancora la temperatura - sorrise gentile e pacato Jin.

 

- certo, grazie! Anzi poi ditemi quanto vi devo - rispose lucy allungandosi a prendere la pastiglia di antipiretico che Levy le aveva offerto. 

 

- tieni, abbiamo preso anche del tè - Gray le porse la bottiglia.

 

Dopo un ultimo ringraziamento, e i farmaci presi, si rimisero in marcia.

Natsu l'avvolse subito con un braccio, e lei si strinse un po' a lui. Aveva bisogno di un po' di supporto, ed in più ora che la febbre era scesa sentiva quasi freddo; era piacevole star vicino a lui. 

 

Notò Gray lanciarle un'occhiata, ma come incrociarono lo sguardo lui distolse rapidamente il suo lasciandola interdetta. Da quando aveva chiacchierato con Juvia e scoperto cosa stava succedendo tra i due aveva più o meno smesso di preoccuparsi per lui. Gray era una persona a cui voleva molto bene, un caro amico, e le era dispiaciuto avergli dovuto spezzare il cuore. In quei giorni aveva cercato di frenarsi un po' nei confronti di Natsu in presenza del corvino, ma ora, onestamente, pensava che non ce ne fosse più bisogno. 

 

Oltre ai dettagli raccontatele dall'amica, era palese che l'atteggiamento del ragazzo nei confronti di Juvia fosse cambiato completamente.

Lei non poteva che esserne felice, sia per lui che per l'amica. 

 

 

 

Attraversarono altre strade e vie, e finalmente sveglia poté osservare la città che la circondava.

Era situata ai piedi della montagna, e lucy era certa che il nome derivasse proprio da questo.

Doveva aver nevicato anche lì i giorni precedenti, perché ai lati delle strade vi erano spalati cumuli di neve, alcuni ormai non più bianchi, ma sporcati dal fango e dal passaggio della gente.

 

A discapito del freddo c'erano molte persone in giro; rendevano l'ambiente vivo, rumoroso e colorato.

Si erano allontanati dalla piazza già da un po', ma per le strade ancora vi erano bancarelle che per lo più vendevano cibo.

Il profumo di caldarroste che proveniva da una di queste le fece venire fame, segno che le medicine piano piano iniziavano a fare il loro effetto.

 

- Ne jii-chan quanto manca? - si fece sentire Natsu con tono lamentoso, ricevendo poco dopo una scappellata dalla biondina. 

 

- natsu. Rispetto! - 

 

Jin sogghignò e rispose una volta fermatosi davanti ad un cancello di ferro battuto.

- siamo arrivati - disse suonando il campanello. 

 

Dietro al cancello vi era un piccolo giardinetto, di pochi metri, diviso da una breve stradina ciottolata che portava ad un portone in legno. 

Portone dal quale sbucò poco dopo una ragazza castana. 

 

- papà! - urlò dall'uscio con un sorriso stampato in volto prima di precipitarsi fuori, ancora in ciabatte, ad aprire il cancello e accogliere tutti.

 

Era una ragazza carina, i capelli castani lunghi e lisci le ricadevano sulle spalle, avvolte in un caldo maglione di lana rosso.

Il colore dei suoi capelli le ricordava quello delle castagne con quelle leggere sfumature ramate. 

Gli occhi grandi e grigi si soffermarono su tutti loro prima di riposarsi sul viso di Jin. 

 

- Midori! Siamo arrivati - la salutò il padre abbracciandola e facendosi poi da parte per fare entrare tutti quanti.

 

- questi ragazzi sono maghi della Gilda Fairy tail, miei ospiti, ci stanno aiutando con i problemi al rifugio - 

 

- problemi al rifugio? Mhm, ma certo! Benvenuti a tutti ragazzi, prego, entrate ,entrate che fa freddo! - e così dicendo fece strada verso casa.

 

Poco dopo erano tutti accomodati al caldo nel salotto, un posto accogliente che ricordava molto il rifugio dal quale venivano.

Lucy accomodata sul divano beige si era acciambellata su sè stessa e avvolta in una coperta. Natsu si era prontamente seduto vicino a lei, e le loro spalle si sfioravano dandole ogni volta dei leggeri brividi. Non avrebbe saputo dire se dovuti alla febbre o alla vicinanza con il ragazzo.

 

Gajille era seduto sulla poltrona posta alla loro sinistra, e Levy appollaiata sul suo bracciolo.

Gli altri quattro erano accomodati al tavolo di fronte.

 

- allora - prese parola la ragazza - cosa vi porta qui? Papà ieri mi ha detto solo che sareste venuti, ma non ho idea del perché - 

 

Lucy sentì Jin sospirare prima di rispondere - si tratta di Silver -

 

Midori sgranò gli occhi e impallidì. E lucy pensò che la ragazza sembrava davvero giovane. Non avrebbe saputo darle un età. Jin avrà avuto almeno una sessantina d'anni invece, quanti ne poteva avere lei? 

 

- lo conoscete quindi? - domandò Levy, che probabilmente era dalla sera prima che attendeva questo momento.

 

- abbastanza bene, purtroppo - rispose Midori con le labbra tirate.

 

- ci potreste aggiornare allora? - continuò la bluetta.

 

Midori fece un gran respiro - Silver è il master della Gilda di questa città, la wild animals - 

 

- qualcosa che non sappiamo? - si intromise Gajille beccandosi nella frazione di secondo successiva una gomitata da Levy.

 

- è un uomo decisamente influente, e soprattutto - Midori fece una pausa, osservandosi intorno con le orecchie tese - possiamo dire che sia, più o meno, il mio ex ragazzo. - 

 

- coooooooosa? Stavi con quella dannata puzzola?! - si agitò Natsu al suo fianco. E prima che lucy potesse muoversi gli arrivò una palla di ghiaccio in testa. 

 

- è un tasso, e tu sei un cretino- replicò Gray in tono secco.

 

- Ggggraay! come ti permetti?! - si scaldò subito il rosato facendo comparire una palla di fuoco sulla mano - vuoi fare a botte? -

 

- le prenderesti come sempre - fece spallucce l'altro 

 

- Natsu. Piantala per piacere! Distruggerete casa - gli intimò lucy tirandogli giù il braccio con il quale voleva sferrare l'attacco e quando notò che il rosato poneva resistenza intrecciò le dita alle sue e disse - natsu, basta! Ti prego - 

 

E finalmente si calmò, dopo aver lasciato uscire una sonora sbuffata mista a fumo dalla sua bocca.

 

- Juvia si scusa per il loro comportamento Midori-San. Prego continua - 

 

- beh, capisco l'incredulità del vostro amico, anche se non comprendo come si faccia a scambiare un tasso con una puzzola - ammise infine ridendo - comunque purtroppo è così, ma siamo usciti per un periodo molto breve di tempo. Ho ceduto alle sue continue proposte, era diventato talmente insistente che all'epoca mi era sembrata l'unica soluzione. Agli inizi l'avevo rivalutato, e avevo addirittura pensato di potergli dare una chance. Si comportava come un gentiluomo, ma poi mi sono resa conto di che persona fosse. Benché nei miei confronti tentasse di essere impeccabile, lui e la sua Gilda, si comportavano come dei veri animali. Chiedevano il pizzo ai commercianti, erano sempre coinvolti in risse, si aspettavano di essere trattati come dei reali. - 

 

- a me ha fatto una pessima impressione fin da subito - commentò nuovamente Natsu e lucy gli stritolò le dita sperando capisse di tacere e non dire altro 

 

 

- hai avuto più occhio di me. - Midori gli fece l'occhiolino - Quando mi sono resa conto della persona che era in realtà, e ci è voluto molto poco, ho chiuso ogni tipo di contatto con lui. Eppure lui non ne ha voluto sapere, ha cercato di riconquistarmi per un intero anno, ha avanzato più volte proposte di matrimonio inappropriate alle quali ho sempre risposto no. - 

 

Jin guardò la figlia rattristato e incrociò le braccia al petto.

 

- poi? - la invitò a continuare Levy con gentilezza 

 

- mi sono fidanzata, ho conosciuto un altro ragazzo del quale mi sono innamorata e con il quale sto ancora: Akito. Mi ha aiutata tanto, anche perché silver aveva iniziato a seguirmi ovunque, ma quando ha scoperto che mi ero fidanzata agli inizi ha fatto il diavolo a quattro, poi si é calmato. Pensavo avesse lasciato perdere, ma ora voi siete qui da me, quindi cos è successo? -

 

- la Gilda di silver in questo ultimo anno ha attaccato più volte il rifiugio di tuo padre, distruggendolo e facendo scappare i clienti - rispose Gajille pacatamente 

 

Midori a sentire queste parole si alzò con foga in piedi rovesciando la sedia sulla quale era seduta poco prima - papà? È vero? Non mi hai detto niente!! - 

 

- tesoro, ho scoperto solo di recente che la causa fosse quella dannata Gilda - 

 

- ma è un anno che va avanti! Avresti dovuto dirmelo! È tutta colpa mia, è una vendetta nei miei confronti! Pensavo avesse smesso, si fosse messo l'anima in pace invece ha solo cambiato obiettivo! - 

 

- non volevo farti preoccupare. Mi ha mandato un messaggio, vuole che troviamo un accordo, e temo che questo riguardi te. -

 

- in più hanno rapito il nostro amico - aggiunse Levy per completare il quadro - pensiamo sia tenuto in ostaggio -

 

Lucy al sentire parlare di Happy si avvicinò inconsciamente a Natsu e gli accarezzò il dorso della mano con il pollice. 

Lui si voltò verso di lei e le fece un sorriso così dolce che lucy era certa di sarebbe sciolta a terra fosse stato fisicamente possibile.

 

- mio dio.. mi dispiace ragazzi.. -

 

- come ci vogliamo muovere? - chiese Gajille 

 

- quando partiamo per andare a fargli il culo? - domandò a sua volta Natsu infervorato

 

Midori si risedette dopo aver tirato su la sedia e si portò le mani alle tempie - lo contatterò io. È quello che vuole. Li incontreremo domani, ora è già pomeriggio, fra poco sarà buio e la loro Gilda è al confine della città -

 

- devo aspettare un altro giorno ancora????? - esplose il rosato - non esiste! Non lascerò Happy nelle loro mani per un altro dannato giorno! -

 

- natsu, vogliamo tutti recuperare happy, ma penso sia meglio fare così. Abbiamo viaggiato, siamo stanchi e lucy ha la febbre. Tra oggi e domani non cambierà niente, anche perché ora siamo praticamente certi che non gli succederà nulla  - parlò Gray, questa volta in tono gentile e comprensivo, che stupì un po' lucy. 

 

- Gray ha ragione - concordò Juvia sorridendo al corvino. 

 

Natsu si voltò verso Lucy, come in cerca di conferme, e lei annuì dolcemente. 

 

- ho capito. - 

 

Lucy era certa di aver sentito tutti tirare un gran sospiro di sollievo.

 

 

 

 

 

Si era fatta sera, avevano appena finito di cenare. Per cena era rientrato anche Akito, il ragazzo di Midori, che prima era al lavoro. Era bellissimo; avevano concordato così  le ragazze più tardi una volta appartate tra loro.

Aveva ventotto anni, i capelli rosso fuoco, come quelli di Erza, ma corti e spettinati. Gli occhi erano verdi, ma non verde acceso, color bosco e lo facevano sembrare un ragazzo attento e profondo. Lucy si era chiesta, sopratutto dopo averli conosciuti, come Midori avesse potuto in passato uscire con uno come Silver, che era solo un arrogante pieno di sé. 

Era entusiasta comunque di esser riuscita a scoprire anche l'età della ragazza, sulla quale si era interrogata inutilmente metà pomeriggio: ventisette. 

Sembrava più piccola. Forse anche per la bassa statura.

 

Avevano chiacchierato fino a tardi, e intenti a bere un tè caldo dopo il lauto pasto, avevano aggiornato Akito della situazione, che non l'aveva presa per niente bene.

Era lapalissiano fosse incazzato nero, e a parere di lucy, anche geloso! Aveva deciso che sarebbe venuto anche lui il giorno seguente ad incontrare Silver e la Gilda. Inutili erano stati i tentavi di Midori di dissuaderlo, che provandoci aveva solo fatto peggio, facendolo arrabbiare ancor di più, finché Akito si era alzato ed era uscito a fare una passeggiata per calmarsi. 

Dal modo in cui aveva sbattuto la porta Lucy era certa avesse fatto bene.  

 

- mi dispiace ragazzi, è una brava persona, ma quando si arrabbia non ragiona più - si scusò Midori interrompendo il silenzio che si era creato da quell'uscita di scena teatrale.

 

- non ti preoccupare, ne abbiamo un altro qua che reagisce così - ridacchiò lucy indicando con un cenno del capo Natsu, che non se ne accorse, e domandò a chi si riferisse provocando ilarità generale. 

 

- comunque è tardi, sarebbe meglio che tutti noi andassimo a riposare - intervenne Jin. Lungimirante come sempre. 

 

I ragazzi si guardarono tra loro, in attesa di indicazioni su cosa fare, come muoversi, dove andare. 

 

- ma certo, casa mia è piuttosto piccola in realtà, ho soltanto due camere da letto e il salotto. Posso chiedere dei futon in prestito al mio vicino di casa perché non ne ho per tutti e ci dovremo un po' arrangiare. - 

 

- ci dispiace darti così tanto disturbo - si scusò Levy a nome di tutti. 

 

- nessun disturbo, siete qui per aiutarci, è il minimo che possa fare per voi! - sorrise gentile - Juvia metti giù quelle tazze e accompagnami dal vicino a prendere dei futon piuttosto - 

 

Juvia che era intenta a dare una mano a sparecchiare arrossì e portò in fretta ciò che aveva in mano al lavabo. Midori le fece l'occhiolino e una volta indossati cappotti uscirono di casa.

 

- bene, Voi venite con me che iniziamo a prendere quelli che ci sono qui e a preparare le stanze - li chiamò al rapporto Jin. 

Lucy fece per alzarsi, ma Natsu poggiando una mano sulla  sua spalla la spinse giù di nuovo.

- tu prendi la medicina e stai seduta tranquilla, sistemerò anche per te - 

 

Lucy arrossì involontariamente. Non era abituata a tutta questa gentilezza e cavalleria da parte di Natsu, per niente. 

Anche se a modo suo era sempre stato carino con lei, come l'ultima volta che si era ammalata e non aveva potuto assistere alla fioritura dei ciliegi con i suoi compagni, e con lui. E Natsu le aveva sradicato l'albero e l'aveva fatto navigare sul fiume davanti a casa in modo che lei potesse osservarlo dalla finestra. Si era messa a piangere dalla gioia e della commozione. 

 

 

 

Lucy era nel bagno, aveva appena terminato di lavarsi i denti.

Juvia era rientrata poco prima, viola in viso, con dei futon in braccio, mentre Midori la guardava e se la rideva sommessamente.

Le aveva bisbigliato qualcosa alle orecchie e la ragazza era diventata ancora più fuxia e per quanto le fosse stato possibile si era portata le mani al viso cercando di coprirlo. 

Gray aveva chiesto cosa fosse successo, ma Midori aveva ammiccato e mormorato un niente niente e con Juvia taciturna al seguito si era incamminata a sistemare i futon presi. Avrebbe cercato di indagare, magari con Levy, in un momento solo donne.

 

Si asciugò la bocca con l'asciugamano pulito che le aveva dato Midori e sospirò.

 

- come ti senti? - natsu era appena apparso sulla soglia del bagno. Indossava un paio di pantaloncini ed era a torso nudo. I capelli rosa più spettinati del solito. 

 

Lucy deglutì, la gola improvvisamente secca. Quando cazzo era bello. 

 

- meglio - fu tutto ciò che riuscì a dire

 

Natsu entrò nel bagno e si chiuse la porta alle spalle e ci si appoggiò contro osservandola. 

Lucy si maledisse per essersi appena struccata. 

 

- bene. Akito è tornato, adesso è tranquillo - ridacchiò Natsu. 

 

- sono contenta, così anche Midori si sentirà più tranquilla - 

 

- io sono un po' scocciato invece -  disse avvicinandosi un po', mentre Lucy completamente imbambolata restava ferma al suo posto, con il cuore che le martellava nella casa toracica.

 

Si portò una mano al petto, diamine. Natsu così serio e sexy era troppo pericoloso, e il suo cuore l'aveva capito prima di lei. Era così rumoroso. Natsu da lì lo sentiva? 

 

- perché? -

 

- perchè questa sera non dormirò da solo con te, ma nella stessa stanza di quell'idiota di Gray e Juvia. Per di più tutti vicini. - 

 

Vero. Jin Midori e akito avrebbero dormito nella stanza principale, lei Natsu Gray e Juvia nell'altra e quei maledetti di Gajille e Levy con i futon in salotto soli soletti. 

"Siamo una coppia, abbiamo bisogno di privacy" se ne era uscito Gajille, facendo diventare viola Levy, e accaparrandosi il salottino. 

 

E lei era terribilmente imbarazzata al solo pensiero di dormire a stretto contatto con Gray e Juvia dopo tutto quello che era accaduto nei giorni precedenti.

 

- non è un'idea che fa impazzire neanche me, onestamente - 

 

Ci fu un momento di silenzio e poi Natsu si avvicinò ancora e la abbracciò.

Affondò il viso tra l'incavo del suo collo e i capelli e sospirò.

 

- probabilmente non potremo dormire così sta notte - 

 

Lucy si lasciò abbracciare e si accoccolò tra le sue braccia forti e calde.

Decisamente non avrebbero potuto dormire abbracciati così con Gray e Juvia nella stessa stanza. Sia per educazione, che per una questione di riguardo nei confronti del loro amico.

 

- già. Decisamente non potremo -

 

- si, ma tu mi hai abituato male in queste notti, ora non so se sarò capace di dormire senza te tra le mie braccia -

 

Un momento. Cosa? Ma era davvero natsu? Quello stesso stupido inutile Natsu che non capisce mai niente e non sa cosa sia né la delicatezza né la dolcezza? E ora se ne usciva con affermazioni simili, mentre la abbracciava, a torso nudo.

 

Lucy si sentì letteralmente andare a fuoco. Il cuore stava pompando tanto di quel sangue che temeva si sarebbe bloccato per il troppo lavoro. 

 

Si staccò dolcemente dalla sua stretta per guardarlo in faccia, ma sopratutto prendere aria.

Dio non aveva mai avuto tanto bisogno di aria in vita sua. 

 

- Lucy? Sei bollente! Ti sta salendo di nuovo la febbre? - le domandò natsu con una vena di allarme nella voce, portando entrambe le mani al viso di lei preoccupato.

 

- no - lucy distolse lo sguardo - è solo colpa tua - 

 

Natsu la osservò un momento taciturno, ragionando. Poi sorrise, un sorriso bellissimo, di quelli che fai quando hai ottenuto quello che volevi. 

 

Erano così vicini, e così stupidi a sorridersi a vicenda. 

 

- natsu - 

 

- che c'è ? -

 

- pensi di baciarmi prima o poi? - 

 

- più prima, che poi - e con queste ultime parole fece combaciare le loro labbra. Lucy indietreggiò fino a toccare il muro con le spalle, trascinandosi dietro il ragazzo, tenendolo saldamente con le mani incrociate dietro al suo collo. Così liscio e caldo. Senza staccarsi mai da lui.

 

Si sentiva della stessa temperatura di Natsu quella sera, così calda da avere i brividi. Come quando dopo una giornata al freddo ti metti davanti al camino fiammante, e il calore del fuoco ti riscalda piano piano e ti attraversa tutto il corpo.

 

Il bacio si fece più intenso, più voglioso. Lucy infilò una mano tra i capelli di lui e con l'altra scese verso il basso. Accarezzò il collo, la spalla, i pettorali e gli addominali, si fermò sul suo fianco stringendolo tra le dita e attirandolo di più a sè. 

 

E le mani di lui la cercavano con ancora più voglia e interesse. Alzarono la maglia di seta del pigiama, scoprendole il ventre , e risalirono la sua schiena. 

L'aria del bagno era fredda a contatto con la sua pelle, ma il tocco di Natsu era bollente e questo contrasto la fece rabbrividire. Le scappò un gemito. 

 

Natsu risalì piano con le dita fino ad arrivare all'altezza del suo seno.

 

Le girava la testa, sarebbe collassata a terra senza il supporto del muro.

Le girava la testa. Forse un po' troppo. 

 

- Na-natsu fermo - ansimò sulle labbra di lui.

 

Natsu la guardò, gli occhi lucidi e desiderosi. Non l'aveva mai visto così, mai avrebbe potuto sperare di vederlo così. Eppure era davanti a lei, più bello che mai e la desiderava. 

 

Perché quelli sono gli occhi di qualcuno che ti vuole, non di un amico.

 

- mi gira la testa.. troppo. Temo di non essere ancora in perfetta forma - 

 

Natsu le diede un bacio a fior di labbra, leggero e poi bisbigliò al suo orecchio - allora attenderò che tu ti riprenda. -

 

 

 

~L'angolino di Edel~

Amici! Eccomi, un po' in ritardo, ma questo capitolo ha più di 3700 parole, quindi è quasi il doppio di uno normale, direi che mi sono fatta perdonare 😉😌

Siamo entrati un po' nel vivo di quello che succede, iniziamo a scoprire chi è silver e come è legato alla figlia di Jin! 

Ve lo aspettavate? Avevate altre teorie? Vi ha deluso? Incuriosito? Sono curiosa di sapere cosa ne pensate!

E poi.. beh poi, ho dovuto regalarvi ( e me lo sono autoregalata)  un momento pieno Nalu. 

Mi sono sciolta insieme a Lucy.

E voi? Vi è piaciuto? 

 

Niente, come sempre attendo le vostre opinioni, per me importantissime! 

È bellissimo seguire questa storia insieme a voi.

 

Grazie a tutti! ❤️

 

A presto.

Un abbraccio.

Edel ❤️❣️

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 - missione di salvataggio ***


Natsu lanciò via la coperta del futon per la quarta volta nell'arco di mezz'ora, sbuffò scalciando con i piedi e si rigirò nel silenzio della stanza.

- giuro che se non stai fermo vengo lì e ti ammazzo fiammella - la voce di Gray, leggermente bisbigliata, irruppe nel suo flusso di pensieri fastidiosa come sempre.

- non rompere e pensa a dormire -

- se tu la smettessi di fare casino, forse, ci riuscirei. E parla piano, demente, che le ragazze dormono - lo rimproverò sempre con tono sommesso il corvino.

TSK. Adesso doveva sorbirsi anche le lamentele e i rimproveri di quell'idiota.
Non era certo colpa sua se non riusciva a dormire quella notte.

- come mi hai chiamato?! -

- demente. Trovo sia il termine più adatto a descrivere la tua persona -

- ora ti ammazzo -

- certo, come se potessi mai esserne in grado! Dormi e taci - sbuffò Gray sempre più infastidito.

- oh vedrai ch -

- LA VOLETE FINIRE???? - Lucy, al suo fianco, si issò di scatto a sedere urlando esasperata - SONO LE TRE DEL MATTINO! Crescete santo cielo! Domani ci aspetta una battaglia, siamo tutti stanchi e abbiamo bisogno di dormire! -

Natsu cercò nel buio la ragazza per cercare di afferrarla e tirarla giù, nel tentativo di placarla. Ma come la sua mano sfiorò la spalla di lei - non toccarmi, sono incazzata nera! Non prendo bene la situazione quando vengo svegliata così -

Natsu fermò la mano incerto sul da farsi, una Lucy arrabbiata non era da prendere sottogamba. E lui lo sapeva molto bene.

- mhm. Che sta succedendo? - la voce assonnata di Juvia vibrò per la stanza.

- ecco, testa calda! Hai svegliato anche lei! - si complimentò sarcasticamente Gray con lui. Natsu gli fece una boccaccia che chiaramente non venne notata.

- è stata Lucy ad urlare però - si difese lui, e dovette ringraziare il buio se mancò di vedere l'occhiata di fuoco della ragazza al suo commento.

- i due cretini stavano bisticciando come dei bambini - spiegò lucy a Juvia - scusa se ho alzato i toni anche io, mi stavano esasperando, non volevo svegliarti -

Juvia non rispose, mugugnò qualcosa e si rigirò nel letto.

- ma si è già riaddormentata? - bisbigliò Natsu incredulo

- Mhm, Gray-sama... stringimi - commentò semplicemente la bluetta, provocando un immediato imbarazzo e silenzio totale. Era palesemente mezza addormentata.
Natsu sgranò gli occhi, si era reso conto anche lui dell'interesse morboso di Juvia per quell'inutile mago del ghiaccio, ma mai avrebbe pensato che fosse così impavida.

Lucy con un tonfo si fece ricadere sul futon al fianco di Natsu, e sogghignando nascose il viso nel petto di lui cercando di non ridacchiare.
Il rosato, dal canto suo, inizialmente esterrefatto da quella affermazione, alla reazione di lucy capì che ci doveva esser qualcosa che lui non sapeva e decise semplicemente di ignorare il fatto e approfittarsi della vicinanza della biondina.
La avvolse tra le sue braccia in silenzio e sprofondò con il naso tra i suoi capelli lasciandosi avvolgere da quel l'ormai familiare profumo che gli ricordava la cioccolata.
La sentì sorridere contro la sua pelle, e gli posò una mano sul ventre, provocandogli dei brividi che lo fecero fremere. Aveva la pelle d'oca. L'unica cosa che riusciva a pensare in quell'istante era a quanto avrebbe voluto premere le sue labbra contro quelle di lei.

Lucy, oh Lucy. Quanto lo stava facendo impazzire da due giorni a quella parte.
Stava scoprendo con lei dei desideri totalmente nuovi, delle pulsioni e delle voglie a lui prima pressoché sconosciute. A volte si vergognava di sé stesso, come poco prima in bagno, aveva perso quasi tutta la lucidità che credeva di possedere e staccarsi era stato un supplizio. Come aveva fatto prima di allora senza poter avere tutto ciò?

Era strano riuscire a definire il rapporto che aveva con lei, perché chiaramente "compagna di team" o "amica" non erano più sufficienti. Con lei si era sempre trovato a suo agio, e lei era sempre stata importantissima per lui, forse però in modo diverso.
Ciò che era cambiato era il fatto che ora sentisse un'incredibile necessità di toccarla, averla al suo fianco ( sempre ), stringerla e baciarla.
Lui, lui che era considerato il cretino del gruppo, lui che ci aveva messo giusto qualche secolo per rendersi conto di ciò. Lui, che per realizzarlo aveva dovuto vedere Gray baciare lei, la sua Lucy.
Che nervoso. Ancora non ci poteva pensare.
Eppure ora erano qui, stesi nel futon, stretti l'uno all'altra.

Natsu credeva che non ci fosse posto migliore dove poter essere in quel momento.
Benché il contatto del corpo morbido e formoso di lei lo facesse letteralmente impazzire.
Si, lui poteva essere stupido, ingenuo, idiota e tutti gli epiteti che negli anni gli erano stati detti.. ma era pur sempre un uomo.
Un uomo innamorato.

Dopo la richiesta di Juvia era calato nuovamente il silenzio nella stanza. Quel silenzio sordo che ti penetra nelle orecchie come un ronzio.
Natsu aveva sentito Gray muoversi e poi nient'altro.
Lucy aveva già ripreso sonno, e lui per quanto fosse agitato dalla vicinanza di lei, si fece finalmente vincere dalla stanchezza e crollò poco dopo.


La mattina vennero svegliati da Midori, che li avvisava, per la quarta volta, che la colazione era pronta. Natsu, di solito difficile da svegliare, dopo aver finalmente sentito il profumo del cibo proveniente dalla sala si era catapultato giù dalle scale del piano superiore pronto a mangiare.

- quanta grazia - commentò Gajille vedendo il suo arrivo non molto elegante.
Ma il rosato gli rispose solamente con un ghigno e un cenno della mano.

- buongiorno ragazzi! - salutò Lucy arrivata qualche momento dopo di lui.

- comfe ti sentif? - le domandò Natsu con la bocca piena di uova strapazzate.

- non si parla con la bocca piena! - lo rimproverò Levy prima che potesse farlo l'amica - come ti senti lucy? - le chiese, mentre era accoccolata sul divano tra le braccia di Gajille.
Dovevano già aver fatto colazione.

Lucy sorrise e guardò Natsu sconsolata - molto meglio rispetto a ieri! Grazie! Questa dormita, e le mille pastiglie che ho in corpo, mi hanno ricaricata -

- sono felice di sentirlo - la abbracciò Juvia da dietro, appena arrivata anche lei.

Lucy e Natsu incrociarono gli sguardi facendo una smorfia strana.

- Gray dove l'hai lasciato? - domandò lucy cercando di non ridere.

- in bagno, perché? - chiese la bluetta interdetta accomodandosi a sua volta al tavolo e servendosi del succo d'arancia.

- così - sollevò le spalle la biondina ridacchiando. Seguita a ruota da Natsu.

- cosa ci siamo persi questa notte? - intervenne Gajille dopo aver notato la strana situazione.

- solo i due idioti che litigavano.. - è con uno sguardo furbetto aggiunse - diciamo -

- lucy sei cattiva - si lamentò il rosato e la bionda scosse la testa con un sorriso bonario.

Vennero raggiunti anche da Gray e la colazione proseguì serenamente con qualche altro stupido scambio di battute. Cercano tutti di esser leggeri nella conversazione quella mattina, non sarebbe servito a nulla caricarsi d'ansia.

- Jin-san dov'è? - domandò Levy a Midori quando riapparse dalla cucina.

- è andato con Akito a prendere dei mezzi con i quali raggiungere la sede della wild animals - spiegò la ragazza - dovrebbero essere qui tra poco -

- me..mezzi? - domandò Gajille impallidendo - abbiamo già dovuto prendere un treno ieri! -

Levy, ancora stretta tra le sue possenti braccia, alzò il capo guardandolo con un misto di affetto e divertimento.

- è il metodo più veloce per raggiungere la Gilda - spiegò Midori con una scrollata di spalle. Non poteva certo sapere quanto soffrissero i mezzi i due dragon slayer.

- per happy questo ed altro - disse Natsu con fermezza e a nessuno venne in mente di contestare quell'affermazione.

- bene - disse lucy alzandosi in piedi una volta terminato di mangiare - prepariamoci -

La giornata era fredda, ma tersa e soleggiata. Un vento gelido soffiava impetuoso, sferzava la pelle e scompigliava i capelli, ma teneva lontane le nuvole.
Non c'era giornata migliore per combattere, pensò Natsu, appoggiato al bordo della carrozza in attesa che tutti salissero.
Era in agitazione, fremeva, e continuava a tamburellare con il piede sul selciato.

Jin, con il suo inseparabile cappello verde bottiglia, era già salito. E così anche Levy, Gajille e Midori.
Gray era in piedi vicino a lui, con le braccia conserte, e attendevano in silenzio che uscissero Lucy e Juvia per salire nell'altra carrozza insieme ad Akito.

- ok, ci siamo - disse Akito, uscendo dalla porta di casa, e facendosi da parte per far passare le due ragazze.
Si richiusero la porta alle spalle e raggiunsero Natsu e Gray.

Nel mentre, dalla casa adiacente, un ragazzo a loro sconosciuto si sporse dalla finestra.
Osservò Juvia dirigersi verso la carrozza, senza staccarle gli occhi di dosso. Aveva i capelli color miele, che sotto la luce del sole assumevano delle sfumature ancora più bionde.
- ricordati del nostro patto Juvia-chan ! - le urlò con un sorriso sventolando la mano.
Juvia si girò, rossa in viso, e alzò la mano in segno di saluto.
Natsu notò come Gray, che era al suo fianco, si fosse improvvisamente irrigidito.

Una folata di vento fece stringere tutti nelle sciarpe e cappotti, con la solita eccezione di Natsu e Gray, i quali erano "svestiti" come al loro solito.
Il ragazzo richiuse la finestra e scomparì dietro le tende.

Akito mise una mano sulla spalla di Natsu e lo fissò con i suoi penetranti occhi verdi prima di balzare sulla carrozza.
- forza salite! - disse alzando la voce contrastando l'ululato del vento.

Natsu apprezzò quel gesto, si conoscevano da un giorno, eppure quel ragazzo aveva capito quanto fosse importante per lui quella missione. Quanto fosse importante per lui recuperare il suo amico Happy.

Saltò su e tese una mano a Lucy per facilitarle la salita.
Lei lo guardò sorpresa, e la afferrò salendo e posizionandosi al suo fianco.

- è meglio che ti stendi subito - gli disse, e una frazione di secondo dopo lui era steso, le carrozze partite. Il volto di Gray di fronte a lui, che era intento a fissare Juvia di sottecchi, svanì.
Era collassato, come sempre.


- Natsu! -

Aveva una nausea terrificante, il viaggio gli era sembrato pressoché infinito.

- Natsu, siamo fermi e siamo arrivati, riprenditi -

La voce di Lucy era così melodiosa e gentile, a volte.

- razza di cretino, alza quel dannato culo e scendi -

Un secondo dopo era stato scaraventato giù dal mezzo, con poca grazia, da Gray.
La botta e il contatto con la neve fredda lo fecero rinsavire rapidamente.

- a volte le maniere forti sono più efficaci - spiegò Gray con un alzata di spalle allo sguardo preoccupato di Akito.

Natsu avrebbe voluto contestare, litigare e picchiarlo come faceva sempre, ma in quel momento non ne aveva la minima voglia.
Per lui, come per tutti, era una situazione seria. Doveva essere attento, pronto, preparato.
Non poteva fallire, non se lo sarebbe mai perdonato se fosse successo qualcosa ad Happy.

Tutti osservarono l'edificio di fronte a loro, nel mezzo di un piazzale innevato, si erigeva una costruzione di legno e pietra.
Un insegna con la scritta Wild Animals intagliata sul legno era posizionata sopra quello che doveva essere l'ingresso.
Ogni lettera della scritta aveva un colore diverso, e a Natsu ricordò il colore del pelo degli animali che avevano combattuto.

- andiamo - disse, la voce ferma.

Si sentì addosso lo sguardo  preoccupato di Lucy e si girò per farle un sorriso.
Vide l'espressione del suo viso rilassarsi un po'.

Midori si era inconsciamente avvicinata ad Akito, e l'aveva preso per mano.
Natsu si chiese se fosse per calmare lui o sé stessa.

Entrarono nella Gilda tutti insieme, con passo calmo e controllato.
Certo, prima avevano dovuto obbligare Natsu a farlo, che dal canto suo sarebbe partito sfondando la porta con l'intenzione di prendere a pugni chiunque ci avesse trovato dentro.
Levy però aveva ragione, per prima cosa erano lì per negoziare, e solo in seguito per fare il culo a tutti.

Levy aveva  letteralmente detto "fare il culo a tutti" provocando un breve momento di ilarità generale e guadagnandosi un'inappropriata e fuori luogo pacca sul di dietro da Gajille.
Al quale aveva risposto tirandogli un calcio sullo stinco e facendosi male da sola, provocando ulteriori risate.

- Midori, tesoro mio, che piacere rivederti - li accolse così, Silver, con tono compiaciuto.

Midori fece una smorfia disgustata e strinse ancor di più la mano di Akito, che era teso come una corda di violino.

- dove cazzo è Happy? - Natsu senza aspettare un secondo di più gli si parò davanti prendendolo per il colletto di quell orrendo cappotto nero che portava.

- toglimi le mani di dosso - sibilò Silver - o il tuo amichetto non lo vedrai più -

- NATSU. Mollalo - si intromise Levy con fare imperativo.

Natsu si morse il labbro, in piena lotta interiore, spaccato tra quello che avrebbe voluto fare e il come sarebbe stato meglio agire.
Sentiva il corpo ribollire e si ritrovò il tessuto che teneva tra le mani sbriciolato dal calore.

Mollò la presa, si doveva calmare, lo sapeva. Quella situazione non riguardava solo lui, ed erano in team, non era solo.
Lucy si fece avanti e lo afferrò per l'avambraccio, e stringendo la presa lo trascinò di qualche metro indietro fino ad aver raggiunto gli altri.

Solo allora Natsu si accorse che non erano soli, che intorno a loro vi erano raggruppati tutti gli altri membri della Gilda. Come aveva sentito parlare Silver era partito ancor prima di studiare l'ambiente circostante.

- bene - asserì Silver sistemandosi il colletto e stupendosi di trovarne una parte mancante - dove eravamo ? -

- porta qui Happy, subito. Altrimenti ce ne andiamo - gli rispose Midori, stupendo i ragazzi per la determinazione nella sua voce.

- come siamo aggressive, gattina - ridacchiò Silver

- io gli spacco la faccia - disse Akito a denti stretti

- mettiti in fila - gli fece l'occhiolino Gajille

- Washi, vai a prendere il gatto - ordinò Silver.
Un ragazzo, alto e muscoloso, dai capelli rossicci si mosse e con un cenno del capo sparì dietro una delle porte chiuse che vi erano nella stanza.

- è L'Aquila - commentò Lucy, assorta tra i suoi pensieri. Ancora non aveva lasciato il braccio di Natsu, ma a lui andava bene così.

Poco dopo il ragazzo rientrò portando con sé una gabbia, all'interno della quale vi era Happy.

- Happy!!!! - urlò Natsu facendo uno scatto nel tentativo di raggiungerlo, ma Lucy lo trattenne rinforzando la presa e contemporaneamente uno degli avversari gli si parò davanti.

- non così in fretta - ghignò un ragazzino biondo, bassino, con degli orribili denti da roditore.

Natsu sentì lucy irrigidirsi al suo fianco, era certo che li avrebbe voluti prendere a pugni.
- lo scoiattolo - la sentì commentare.

- ragazziiiiii! Siete venuti! Mi siete mancati così tanto - miagolò happy con gli occhi lucidi.

- stai bene? Ti hanno fatto male? -

- sto bene, è solo scomodo esser stato rinchiuso qui dentro tutto questo tempo - rispose rassicurandoli

Natsu stava ribollendo nuovamente di rabbia.

- che cosa vuoi maledetto? - domandò Gray, lo sguardo di ghiaccio e ogni muscolo in tensione pronto a scattare.
Juvia al suo fianco sembrava altrettanto pronta.

- mi sembra chiaro, rivoglio la mia amata Midori -

- si può sapere qual è il tuo problema? Mia figlia ti ha rifiutato più e più volte, non mi sembra un concetto così difficile da capire - gli rispose Jin, inflessibile.

Levy dopo aver mandato un'occhiata eloquente a Gajille toccò con delicatezza due volte il braccio a Juvia e lei a sua volta lo fece con Gray.

- è semplice, non accetto alcun tipo di rifiuto. Questa città è mia, e tutti devono fare quello che dico io, lei inclusa -

- tu sei completamente scemo! - urlò Midori in risposta, livida di rabbia.
- questa città non appartiene a te, e tanto meno io! -

Natsu strinse i pugni e lucy gli bisbigliò di stare calmo.
Sapeva di dover stare calmo, avevano un piano, avevano studiato i nemici, avevano avuto informazioni da Midori e Akito.
Era questione di momenti, appena Silver sarebbe stato distratto a sufficienza con la discussione avrebbero agito.

Ora, il momento perfetto.
Accadde tutto velocemente, così velocemente che Natsu stesso ebbe difficoltà ad osservare il tutto.
Gray, come quella volta nel bosco, aveva usato la magia di ghiaccio per creare una gabbia e intrappolare nuovamente il ragazzo scoiattolo.
Sapeva che si sarebbe trasformato al primo segno di pericolo, ragione per la quale aveva fatto la gabbia direttamente più piccola.

Contemporaneamente Gajille aveva allungato il braccio trasformandolo in acciaio e colpendo Washi, il ragazzo aquila che teneva la gabbia con Happy.
La gabbia gli cadde a terra, e dal suolo comparí Virgo, che afferrò la gabbia con Happy e sparì nel sottosuolo.
Lucy l'aveva evocata ancora prima di entrare lì, dandole specifiche indicazioni.
Prima che Washi si potesse schiantare contro il muro Levy diede vita al suo solid script creando delle catene anti magia che gli bloccarono polsi e piedi.

I restanti avversari vennero intrappolati da Juvia in delle bolle d'acqua. La stessa prigione che aveva usato anni prima con Lucy, quando erano avversarie in Gilde differenti e Juvia l'aveva rapita.

I membri più forti erano stati tutti bloccati o incarcerati.

Ed ora era il momento, lucy lasciò il braccio a Natsu e gli diede una spinta da dietro.

- è tutto tuo!! - gli urlò, mentre Natsu aveva già iniziato a correre, con il fuoco che lo circondava ardendo, verso Silver.

- finalmente a noi due, dannata puzzola - asserì il rosato, prima di scagliarsi contro di lui colpendolo con  un pugno in pieno viso.

~L'angolino di Edel~
Come si dice? Meglio tardi che mai!!
Buongiorno a tutti. Scusate infinitamente il mio ritardo, per me questo periodo è stato un disastro più totale e non sono riuscita ad aggiornare anche in questo sito la storia avendo avuto problemi con l’html!
Ma, come vi ho sempre promesso, non abbandono nessuna storia!
Quindi ecco a voi, in questo periodo difficile un nuovo capitolo.
Spero che stiate tutti bene, e che lo siano anche le vostre famiglie e i vostri amici!

Tornado alla storia, finalmente vanno a recuperare questo povero Happy rapito! E finalmente Natsu ammette, intanto a sé stesso, di essere innamorato! ♥️

Che cosa accadrà? Si confesserà a lucy?

E che patto ha fatto Juvia con il ragazzo della porta accanto? E come la prenderà Gray?

E happy? Riusciranno a salvarlo senza problemi?

Attendo come sempre i vostri pareri, per me più che fondamentali.
In questo momento difficile i vostri commenti mi hanno spronata a continuare la storia e a pubblicare il nuovo capitolo!
Vi ringrazio tantissimo, per seguire insieme a me quest'avventura!
Vi adoro.

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