Sweet Darkness

di deadmoonofantar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO I ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO II ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO III ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO IV ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO V ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO VI ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO I ***


Dato che la mia amica e beta korlovv è impegnata in altri progetti, ho deciso di riprendere e portare avanti "Sweet darkness", riadattando in italiano e inserendo solo alcune varianti ai primi due capitoli già pubblicati con lei e scrivendo per conto mio i successivi.



"Qi'ra... you and I will be working much more closely from now on."

Maul chiuse la conversazione e Qi'ra rimase sola a riflettere sul da farsi. Fu solo allora, nell'assoluto silenzio che regnava nella stanza, che capì che la sua vita sarebbe finalmente cambiata, sebbene in quel momento non fosse ancora in grado di dire se le cose si sarebbero sistemate per il meglio o meno. Quell'uomo non si fidava di lei, questo le era chiaro, ma era consapevole che ormai non sarebbe più potuta tornare indietro. Aveva ucciso il suo aguzzino e mentito a Maul pur di salvare il suo vecchio amico Han e sé stessa, e diventare così il nuovo leader indiscusso della First Light. Aveva fatto la sua scelta e ora tutto dipendeva unicamente da lei. Conscia che se il suo inganno fosse stato scoperto l'avrebbe pagata cara, nelle poche ore che restavano prima del suo arrivo a Dathomir Qi'ra si mise all'opera per elaborare un piano.

Negli anni passati al servizio di Dryden Vos era riuscita a costruirsi una rete di alleanze e sperava di poter contare sull'appoggio della maggior parte delle persone che lavoravano con lei a bordo della First Light. Margo, Ottilie e Kara erano tre giovani donne che, più o meno come lei, erano riuscite a farsi strada all'interno della Crimson Dawn entrando nelle grazie di Dryden, spesso piegandosi anche ai suoi capricci sessuali, ma che in virtù delle loro qualità effettive erano state accolte da Qi'ra all'interno del suo entourage. Non che potessero esser definite propriamente sue amiche, ma lei le reputava delle ottime alleate; del resto avevano sempre goduto dei privilegi che Qi'ra aveva concesso loro e ora si augurava che avrebbero ricambiato i suoi favori sostenendola nella sua nuova posizione.

Convocò le tre donne nello studio che era appartenuto a Dryden - ora il suo studio. Con estrema calma e meditato calcolo, nel tentativo di risultare convincente e risoluta, iniziò a parlare:
"Signore, è con immenso rammarico che debbo annunciarvi che Dryden Vos è morto, ucciso da Tobias Beckett, il ladro professionista con il quale era in affari. Come voi sapete, la linea di comando in questo senso è chiara."

Qi'ra pensò per un attimo di essersi espressa in modo troppo ampolloso e costruito, ma non la minima emozione si dipinse sui loro volti, né esse manifestarono il desiderio di voler prendere la parola o fare obiezioni. Apparentemente le avevano creduto, o più semplicemente non erano interessate ad assumere le difese del loro defunto capo.
Fece una breve pausa e poi proseguì, camminando lentamente all'interno della stanza e cercando di ponderare con attenzione le parole che avrebbe dovuto pronunciare.

"Il nostro leader ci ha ordinato di unirci a lui e di raggiungerlo al quartier generale su Dathomir. E' una persona molto sospettosa e vorrà sapere come abbiamo perso il carico di coaxium."

A questo punto le tre donne mostrarono una certa preoccupazione e il tono della voce di Qi'ra si fece più apprensivo.

"Dobbiamo stare molto attente. Quando arriveremo, cercate di carpire dai suoi uomini quante più informazioni possibili, siate accomodanti e vedrete che riusciremo a sopravvivere -come del resto abbiamo sempre fatto."

Finalmente una di loro, Margo, decise di intervenire: "Penso di parlare a nome di tutte quando dico che siamo molto grate di avere te come nuovo capo. Perciò faremo come hai detto e seguiremo i tuoi consigli."

In verità, quelli dispensati da Qi'ra non erano consigli, ma veri e propri ordini cui le tre signore e il resto dell'equipaggio si sarebbero dovuti attenere. Margo era un'Imroosiana originaria di un pianeta vulcanico situato ai confini dell'Orlo Esterno, divenuta in giovane età schiava degli uomini della Crimson Dawn a seguito dell'espulsione forzata cui fu costretta la sua specie. Ciò le aveva tuttavia consentito di sopravvivere alla distruzione del suo pianeta ed era divenuta ben presto una delle persone più fedeli di Qi'ra, insieme a Kara e ad Ottilie.

"Perché quest' uomo ci ha ordinato di raggiungerlo su Dathomir? E chi è? Cosa vuole da te? Dryden non è mai stato invitato al quartier generale", proruppe Kara visibilmente agitata, in netto contrasto con il carattere artefatto di tutta la conversazione.

Qi'ra replicò fermamente: "Io non lo conosco e non so cosa ci aspetterà, quindi ricordate di essere molto prudenti. "

"Noi non abbiamo nulla a che vedere con questa faccenda del coaxium. E poi non abbiamo niente da nascondere, per cui non vedo ragione di allarmarsi", disse Ottilie tagliando corto nel tentativo di mettere fine alle proteste di Kara. Ottilie aveva mentito, poiché ovviamente sapeva che se l'affare con Beckett non era andato in porto, l'errore era stato anche il loro, e del suo nuovo capo in particolare, ma non se la sentiva di far ricadere tutte le colpe su Qi'ra, conscia inoltre che ora le loro vite dipendevano da quella di lei.

Qi'ra le rivolse un cenno di assenso, grata per aver troncato la discussione proprio sul nascere.
 "Ora andate e sovrintendete i preparativi. "

Le tre donne eseguirono velocemente le disposizioni e comunicarono al resto dell'equipaggio della First Light che Dryden era morto. Dato che non era mai stato un comandante molto amato, e in molti segretamente speravano che il suo luogotenente Qi'ra prima o poi lo avrebbe soppiantato, nessuno lo pianse o osò controbattere.

Rimasta nuovamente sola, Qi'ra pensò che Kara aveva ragione, neanche Dryden era mai stato invitato da Maul sul suo pianeta. In quel momento era veramente spaventata ma era sua intenzione mostrarsi decisa senza far trapelare le sue reali emozioni. Scacciò il pensiero di Han dalla sua mente, sicura che sarebbe riuscito a cavarsela benissimo per conto proprio, e abbandonò lo studio per dirigersi nei suoi alloggi privati.
Qui prese uno dei suoi abiti migliori, il lungo vestito nero che aveva indossato quando aveva rincontrato Han dopo molto tempo, e mise la collana della Crimson Dawn, la stessa che aveva visto al collo di Maul qualche momento addietro, nella speranza che avrebbe fatto una buona impressione. Sopravvivere e lasciare Dathomir al più presto: questo era il suo piano.
                                                                                           


Dopo la breve conversazione avuta con Qi'ra, Darth Maul si diresse velocemente nella grande sala riunioni del suo castello, dove fece subito chiamare i suoi due fratelli, Feral e Savage, e alcune delle persone più influenti della Crimson Dawn, la maggior parte Zabraks o White Worms fedeli a lui.

Nella stanza regnava un'atmosfera funerea e malsana, accentuata dalla pressoché totale oscurità e dalla assoluta mancanza di finestre. Un antico e sontuoso lampadario illuminava la tavola posta al centro della sala con una luce fioca ma gelida, cosa che contribuiva a rendere l'ambiente ancora più sinistro e inospitale.

Per Maul era necessario fare il punto della situazione e valutare i danni derivanti dalla perdita del coaxium. Lui odiava le donne, specialmente se erano umane, e Qi'ra non gli piaceva affatto.

Una volta arrivati, i suoi uomini si accomodarono sulle sedie attorno al tavolo in attesa che il loro capo prendesse per primo la parola. E così Maul cominciò:
"Il nostro carico di coaxium è andato perduto. Il luogotenente di Dryden, una donna di nome Qi'ra da Corellia, ha ora preso il comando della First Light e sta venendo qui per spiegarci cosa è successo. "

I presenti si scambiarono varie occhiate e iniziarono a parlare a bassa voce tra loro. Uno Zabrak azzardò a domandare: "E perché non verrà Dryden qui?"

"Perché è morto, ucciso dall'uomo che ha rubato la nostra merce: Tobias Beckett ", replicò seccamente Maul.

Tutti conoscevano il nome di Beckett ma nessuno si aspettava che avrebbe osato sfidare così apertamente il sindacato. Non che a qualcuno importasse della vita di Dryden Vos, semplicemente reputavano l'atto un affronto.

"Eppure avrà avuto dei complici, qualcuno all'interno della First Light" intervenne Savage.
Maul si fece pensoso; anche lui aveva considerato questa possibilità.

"Sappiamo che il Rang Clan ha mandato le sue spie ovunque e potrebbero essere anche all'interno della nostra organizzazione", disse Feral, "ma non possiamo accusare nessuno se non abbiamo prove".

La discussione si stava facendo sempre più tesa, quando uno dei White Worm intervenne: "Forse Tobias ha rivenduto il coaxium ad Enfys Nest"

Non appena fu pronunciato quel nome, calò il silenzio. Gli uomini della Crimson Dawn odiavano Enfys Nest e la sua banda persino più dei sindacati rivali.

Darth Maul riprese in mano la situazione: "Feral, tu e i White Worms cercherete di scovare Beckett, lo interrogherete e, una volta ottenute le informazioni necessarie, lo ucciderete. Savage, tu e alcune delle nostre guardie andrete sulle tracce di Enfys Nest"

Gli ordini furono dati in un tono così perentorio che i due fratelli obbedirono senza alcuna esitazione.

"E ora", aggiunse Maul con un sorriso maligno, "prepariamoci all'arrivo di questa Signora e diamo a lei e al suo equipaggio l'accoglienza che meritano."

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO II ***


In questo capitolo viene descritto un episodio di molestie, siete avvisati!
 

Mentre la First Light stava per atterrare, Qi'ra riuscì a scorgere la figura di Lord Maul e di alcune guardie in attesa sulla piattaforma. Tutta la sicurezza e la sensazione di potere vissute quando aveva finalmente ucciso il suo carceriere inaspettatamente svanirono; ora si sentiva indifesa e vulnerabile temendo per ciò che l'attendeva.

Venne distolta dai suoi pensieri quando sentì le mani di Kara appoggiarle sulle spalle una lussuosa pelliccia: "Prendila, ti servirà". Lei ricambiò il gesto con un sorriso appena abbozzato.

Il portellone della First Light si aprì e Qi'ra seguita dalle sue tre dame scese dalla nave.

Fece alcuni passi e poi si fermò: una coltre di nebbia color giallo citrino ricopriva la superficie montuosa del pianeta conferendole un'aurea infernale, avvolgendo e inghiottendo in sé -almeno così le parve- tutte le cose e le persone che si trovavano in quel luogo infausto. Dathomir si rivelò un pianeta inospitale ed estremamente freddo, dove solo i suoi abitanti sembravano essere a proprio agio. Gli imponenti edifici che riuscì ad intravedere attorno a sé sembravano rimandare ad un antico e glorioso tempo passato, condannato ad una inarrestabile decadenza, mentre i raggi del sole dai riflessi corallo gettavano sulla terra un alone di oppressione e angoscia. Qi'ra poteva sentire l'aria di ghiaccio trafiggerle la pelle e il sangue raggelarsi nelle vene, ma non si scoraggiò.

Darth Maul si avvicinò a lei con fare minaccioso seguito da alcuni Zabraks.

"Mi auguro che tu e il tuo equipaggio abbiate fatto un buon viaggio, Qi'ra. E spero che il clima di Dathomir non danneggi la vostra salute" esordì lui in tono ironico, intuendo forse i suoi pensieri.

Con occhio scrutatore la esaminò da capo a piedi, come a volerne studiare l'atteggiamento e prevederne le mosse successive, o forse con l'aspettativa di cogliere in lei un segno di debolezza. Il suo sguardo si arrestò sul collo di Qi'ra quando notò la collana.

La sua presenza la metteva in soggezione ma sapeva che non era quello il momento per tradirsi, conscia che il suo interlocutore non aspettava altro che un suo passo falso. Darth Maul era, non a caso, l'unica persona che Dryden temesse veramente. Pur tuttavia Qi'ra lo reputava un bel esemplare di Zabrak, atletico e forte nonostante l'età, con una voce profonda e autorevole. Aveva il viso dipinto da diversi tatuaggi neri, in netto contrasto con il rosso porpora della sua carnagione, e lei immaginò che potesse averne altri anche sul resto del corpo, sebbene in quell'occasione non fossero visibili perché coperti dal pesante abito corvino che indossava. Ora che lui le era vicino, Qi'ra poteva sentire il calore emanato dalla sua pelle, frammisto ad un profumo esotico ma deciso.

"Certo, Lord Maul", replicò lei con fermezza, "ma siamo venuti solo per chiarire questa faccenda e poi ce ne andremo."

Lo Zabrak la fissò intensamente. I suoi occhi rossi furiosi sembrarono passarle il corpo da parte a parte, come una lama, e Qi'ra rimase come paralizzata.
Realizzò di aver commesso un errore.

"Forse non sono stato chiaro", incalzò lui, "ora la tua presenza è richiesta qui e voi tutti rimarrete finché non darò nuove disposizioni".

Non se la sentì di controbattere e tenne il suo sguardo su di lui, intenzionata a non mostrare la sua paura; ma Darth Maul non aveva ancora terminato e parve non gradire il suo atteggiamento di sfida.
Rivolgendosi ai suoi uomini, fino a quel momento tenutisi ad una certa distanza in attesa di istruzioni, ordinò: " Perquisiteli "

Non appena fu dato il comando, Qi'ra si voltò di scatto e vide alcuni Zabraks dirigersi velocemente verso le tre dame, mentre altri entrarono a bordo della nave. Lei ne aveva passate tante, aveva assistito a scene riprovevoli, ma mai come quella volta dovette subire e sottostare alla bestialità degli uomini. Gli abitanti di Dathomir diedero prova di inaudita ferocia e barbarie.

Osservò impotente le guardie di Maul toccare con cupidigia e scandagliare rudemente in tutte le loro parti i corpi inermi di Margo, Ottilie e Kara, esplorando sotto le loro vesti senza far mostra alcuna di voler celare la propria bramosia. Le donne non opposero resistenza, consapevoli che anche il minimo cenno di insofferenza avrebbe fatto precipitare ulteriormente la situazione. Ma Qi'ra non poteva -e non voleva- continuare a guardare inerte quello spettacolo ripugnante che stava accadendo dinanzi i suoi occhi.

"Basta, per favore basta!", proruppe, "Non abbiamo nulla da nascondere, bestie!" disse rivolgendosi a Maul con rabbia, sapendo che i suoi uomini si sarebbero fermati immediatamente solo ad un suo ordine.
Senza però dargli il tempo di rispondere, estrasse un coltello che aveva tenuto nascosto nella sottoveste e lo minacciò.

"Non sono venuta qui con l'intenzione di usarlo. Le armi si trovano nello studio di Dryden e solo lì, il mio equipaggio è disarmato"

Una guardia si avvicinò rapidamente con fare intimidatorio verso Qi'ra, ma Maul la bloccò, disarmando lui stesso la donna senza troppi problemi. Scoppiò in una risata sinistra, quindi le rispose imperiosamente: "Non sei nella posizione di comandare".

Era sconvolta ed atterrita, in parte anche ferita nel proprio orgoglio perché si era fatta cogliere impreparata. Proprio lei, reputata da tutti una persona astuta e giudiziosa, aveva commesso un altro errore sottovalutando il suo avversario, ed ora era completamente alla sua mercé.

Qi'ra si volse nuovamente verso le sue dame e notò che Ottilie era sul punto di piangere. Mossa a compassione, e ormai convinta che tutto era definitivamente perduto, in un ultimo tentativo estremo decise di aiutarle. Ma proprio in quell'istante lui parlò:
"Può bastare", ingiunse ai suoi Zabraks, "lasciate libere le donne, fate scendere tutto l'equipaggio e poi saccheggiate la nave"

Senza indugio essi si piegarono al suo volere.

Qi'ra si arrestò, in attesa che quello spietato despota pronunciasse la sua sentenza.

"Non so come eri abituata a lavorare con Dryden ma questa è l'ultima volta che metti in discussione i miei ordini davanti ai miei uomini" le intimò, sussurrandole le parole all'orecchio.

Il respiro le si spezzò nel petto e un brivido di terrore le attraversò la schiena.

Margo, Ottilie e Kara, finalmente rilasciate dalle guardie, tenevano ora i loro sguardi puntati sul loro capo pronte ad intervenire, ma non osavano avvicinarsi ulteriormente.

"Tu non mi piaci affatto, e sappi che ti terrò d'occhio", proseguì Maul sempre rivolgendosi a Qi'ra. Era un avvertimento che non prevedeva alcuna replica e lei si limitò ad annuire.

Soddisfatto del risultato ottenuto e certo che lei avesse imparato la lezione, infine disse: "Ora, porta con te le tue signore e raggiungimi nel mio castello. Oggi hai avuto una prova della mia misericordia"

Qi'ra non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. "Come comanda, Lord Maul"

Lui le volse le spalle e se ne andò.

Lei lo osservò mentre si allontanava con passo deciso, in tutta la sua imponenza.

Poco dopo alcune guardie la scortarono nel castello.

 

Per maggiori info sui personaggi di Margo, Ottilie e Kara potete consultare Wookipedia, mentre informazioni sulla Crimson Dawn e la First Light si trovano anche nel databank ufficiale di Star Wars.
 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO III ***


Qi'ra si era ormai stabilita a Dathomir da due settimane. Il giorno del suo arrivo, era stata scortata nella suite privata che Darth Maul aveva fatto predisporre per lei. Contro ogni aspettativa, qui aveva trovato un ampio salone dotato di tutto il necessario e finemente arredato, una confortevole camera da letto -nella quale avrebbe finalmente dormito sola- e un sontuoso studio con una piccola biblioteca.

Le pareti dei corridoi e delle stanze erano state affrescate con dipinti dai forti chiaroscuri e bassorilievi in pietra raffiguranti la storia e il mito di Dathomir, dalla sua fondazione fino al 32 BBY. Osservando quelle immagini, nelle quali si dava risalto alle gesta e ai trionfi di uno Zabrak di cui non era dato sapere il nome, Qi'ra ipotizzò che in quell'anno dovette verificarsi qualche evento funesto per gli abitanti del pianeta, a seguito del quale si era deciso di abbandonare l'opera.

Dopo la prima notte, durante la quale aveva sofferto un po' il freddo, il giorno seguente le erano state portate pellicce, vestiti e coperte più pesanti. Margo, Ottilie e Kara erano state sistemate in una stanza comune adiacente alla sua e avevano ricevuto anch'esse indumenti nuovi, non sofisticati come quelli di Qi'ra ma comunque molto pratici e comodi.

Oltre alle sue signore, aveva al suo servizio tre White Worms che preparavano il cibo e tenevano pulite le stanze, mentre all'esterno a turni alcune guardie sorvegliavano gli alloggi. Se con la mente riandava al giorno in cui era atterrata con la First Light, tutto aveva pensato fuorché di ricevere un simile trattamento. Ma era sicura che tutte quelle persone fossero state messe lì allo scopo di riferire a lui ogni sua mossa.

Non aveva più visto Maul dal loro primo incontro, per cui trascorreva la maggior parte delle sue giornate con le tre signore oziando in attesa di ricevere nuovi ordini. Bevevano, mangiavano e chiacchieravano fino a notte inoltrata come se nulla fosse, godendo di tutte le comodità che la situazione offriva loro.

Ottilie e Margo si erano riprese dallo shock adattandosi rapidamente, mentre Kara inizialmente l'aveva pregata a più riprese di portarle via da lì. Lei era riuscita infine a rassicurarle, promettendo loro che non appena lui l'avesse ricevuta, avrebbe certamente richiesto il loro rilascio. Se non il suo, almeno il loro.
Qi'ra sentiva infatti la precarietà della loro condizione e teneva sempre gli occhi aperti, restando in attesa.

La mattina del quattordicesimo giorno un White Worm bussò alla porta, annunciandole che Maul la attendeva nel suo studio. Si mise in fretta un lungo abito verde smeraldo, uno di quelli che le erano stati portati qualche giorni addietro, e andò da lui.

 

Qi'ra fu condotta dall'altra parte del castello, in una zona remota che non aveva mai avuto l'opportunità di visitare prima. Tentò di memorizzare il percorso labirintico che stavano facendo, di esaminare eventuali vie di fuga, ma l'impresa si rivelò piuttosto ardua e la memoria la tradì.

Quando entrò nella stanza indicatale, Darth Maul si trovava di fronte ad una finestra, in piedi con le braccia conserte, meditando e osservando il desolato paesaggio. Indossava una tunica nera, molto simile a quella che gli aveva visto durante il loro primo incontro, che esaltava la sua figura forte e vigorosa, svelandone però anche le gambe cibernetiche. Sulla cintura legata alla vita teneva la sua magnifica spada laser rossa a doppia lama, un'arma che nel contempo attirava e intimoriva Qi'ra.

Nella stanza c'era una grande biblioteca contenente diversi volumi antichi, scritti in una lingua per lei oscura e sconosciuta. Il profumo dei vecchi libri si andava mescolando a quello di vernice fresca, rivelandole che le pareti dello studio erano state ridipinte di recente. Sotto lo strato color avorio che ricopriva il muro si intravedevano ancora le immagini e i segni appartenenti alla configurazione precedente, che Qi'ra parve riconoscere.

"Mio fratello Feral ha trovato il corpo senza vita di Tobias Beckett abbandonato in un pianeta semi-desertico", esordì lui continuando a guardare fuori.

Le sue parole la distolsero dall'indagine e dalle illazioni che stava conducendo in merito alla parete.

Appoggiato sulla scrivania alle spalle di Maul, insieme ad alcune carte e mappe, vide il suo coltello. Ovviamente non intendeva prenderlo, non era così ingenua: era certa che non avrebbe avuto alcuna possibilità di vittoria in un combattimento contro quell'uomo; inoltre, non riteneva fosse sua intenzione ferirla o ucciderla. Almeno, non per ora.

"E il coaxium?"

"Enfys Nest era riuscita ad impadronirsi del carico ma gli uomini del Rang Clan gliel'hanno rubato massacrando molti dei suoi"

Era confusa e nello stesso tempo dispiaciuta per quello che era accaduto alla banda della sua giovane amica. Tornò nuovamente ad osservare il muro con i suoi motivi decorativi mal celati e concluse che sotto il nuovo strato di vernice dovevano esserci le stesse immagini che adornavano i suoi alloggi.

"Questo è terribile... il Rang Clan? Cos'hanno a che fare con questa faccenda? Voglio dire, eravamo solo in pochi a sapere che Dryden e Beckett stavano preparando un colpo grosso" rispose cercando spiegazioni.

Darth Maul finalmente si voltò verso di lei.

I lineamenti duri e decisi del suo viso erano segnati da profonde cicatrici, proprie di una persona che nel corso della vita aveva affrontato numerose sfide. Quello sguardo magnetico ma sferzante come una lama aveva su di lei un certo effetto che  ancora non era in grado di definire, ma che improvvisamente riconobbe nella figura dello Zabrak dipinto nelle sue stanze.

La rivelazione la colpì e automaticamente i suoi occhi andarono a posarsi sulle gambe di lui.

Maul sembrò non fare caso all'atteggiamento della donna e proseguì.

"Ritengo che vi sia una spia all'interno della First Light, qualcuno che segretamente fa accordi con il Rang Clan e fornisce loro informazioni sulle nostre mosse"

Questa affermazione la fece sussultare. Forse sospettava di lei.

"Cosa sai del tuo equipaggio?", aggiunse lui dopo un momento di silenzio.

"Beh, sono tutti dei fuorilegge... "

"Ma ti sono fedeli?", la incalzò alzando la voce.

Qi'ra esitò. Avrebbe voluto rispondere di sì, ma la realtà dei fatti era un'altra.

"Non lo so", gli disse infine.

Darth Maul assunse un'espressione pensosa; portandosi una mano al mento, tornò nuovamente ad osservare il panorama fuori dalla finestra.

"Come credi di trovare questa spia?", domandò lei interrompendo la sua meditazione.

"Dobbiamo solo aspettare che faccia un passo falso"

Quell'uomo sembrava avere una soluzione per tutto, pensò Qi'ra. Forse era un'impressione creata dal tono risoluto della sua voce, che non la lasciava indifferente.

"Allora ti servirà il mio aiuto", azzardò avvicinandosi a lui.

Maul la guardò sconcertato, non aspettandosi da parte di lei una simile iniziativa. Si spostò improvvisamente, andandosi a sedere alla scrivania e prendendo in mano il coltello di Qi'ra.
Cominciò a studiare l'arma, esaminando le decorazione intagliate sul manico e passando un dito sulla lama, come a voler verificare che fosse sufficientemente affilata.

Non riuscendo a decifrare il suo sguardo o a carpire quali fossero le sue intenzioni, Qi'ra preferì rimanere in silenzio.

"Lo sai usare?", chiese lui ad un tratto alzando la testa verso di lei.

"Sì, sono stata addestrata nel Teräs Käsi, di cui sono specialista"

Non proprio, rifletté subito dopo Qi'ra, dato che l'ultima volta era riuscito a disarmarla con una mossa.

Lui sembrò comunque soddisfatto della risposta.

"Bene, potrai allenarti nell'ala est del castello", affermò sfoggiando un sorriso malizioso.

"Sono molto curioso di vedere com'è il tuo Teräs Käsi e se è buono come sostieni"

E così dicendo, Darth Maul le restituì il coltello.

 
Anche se questa storia non è di vostro gradimento, potreste comunque votare Qi'ra nella lista dei personaggi di Star Wars da approvare? Almeno potrò inserire il suo nome nella descrizione della fanfic dato che è la protagonista. Grazie!
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Capitolo 4
*** CAPITOLO IV ***



"Non riesco a capire, perché avrebbe deciso di rivolgersi proprio a te per risolvere questa questione della spia?", iniziò Kara con fare inquisitorio.

Margo, Ottilie e Kara si trovavano nel salotto della loro signora e stavano sorseggiando una tisana calda sedute comodamente sul divano. Qi'ra era sdraiata sul tappeto, la testa appoggiata su alcuni cuscini, e osservava il soffitto pensierosa.

"Mi sta mettendo alla prova", rispose distrattamente giocherellando con il ciondolo che portava al collo.

"Sta aspettando che il pesce abbocchi all'esca, è così ovvio", aggiunse Ottilie con nonchalance.

Qi'ra continuava a ripensare alla strana conversazione avuta con lui e non aveva alcuna voglia di rispondere a tutti i loro interrogativi. In realtà desiderava fortemente che se ne andassero e la lasciassero sola.

"E se stesse solo cercando un pretesto per ucciderci tutti?", insistette Kara.

"Credi che lui abbia davvero bisogno di una scusa per farlo?", replicò seccamente Qi'ra alzandosi di scatto dal tappeto.
 
Stava incominciando a spazientirsi e il loro chiacchiericcio la annoiava terribilmente, senza consentirle di riflettere oggettivamente ed elaborare un piano efficace.
Andò al tavolo per versarsi un altro drink.

"Finché saremo bloccate qui, dobbiamo piegarci al suo volere", affermò Margo. "E poi non mi sembra che lui ci stia trattando così male"

"Vi siete già dimenticate di quello che ci hanno fatto le sue guardie?" sbottò Kara versando parte della sua bevanda sul divano. Margo tentò di rimediare tamponando la macchia con il lembo della camicia, augurandosi che il piccolo inconveniente fosse sfuggito allo sguardo vigile del loro capo.

"Vorresti forse dirmi che Dryden ci trattava meglio? Forse non ricordi bene!" irruppe Ottilie drizzandosi in piedi.

Qi'ra si era ormai completamente estraniata dalla discussione.

Non era sicura che lui l'avrebbe lasciata andare, sebbene non comprendesse ancora quale fosse effettivamente la sua utilità a Dathomir. Stava lentamente riuscendo a conquistarsi la sua fiducia ed era conscia che una mossa sbagliata avrebbe irrimediabilmente compromesso la sua posizione.

Lui le pareva un uomo molto diverso da Dryden Vos, che a tutto dava l'impressione di essere interessato fuorché al suo corpo. Vi era però qualcosa nella sua personalità che la allarmava. Se Dryden, in fondo, si era sempre mostrato prevedibile e quindi facile da tenere a bada, dietro quella facciata di fredda calma ispirata da astuzia e intelligenza che caratterizzava Maul lei ne intravedeva il lato distruttivo.

 

Quella notte Qi'ra si svegliò di soprassalto, disturbata dal fragore e dalle grida provenienti dalla stanza accanto dove riposavano Margo, Ottilie e Kara. Si vestì più in fretta che poté, infilandosi una tunica presa a caso dall'armadio, e lasciò la propria camera senza pensarci due volte.

Spalancò la porta che conduceva nei loro alloggi, trovando dinanzi a sé le tre donne inginocchiate a terra che venivano picchiate e ammanettate da alcune guardie capeggiate da uno Zabrak. Ciò che contraddistingueva dai suoi simili quella creatura, peraltro mai incontrata in precedenza da Qi'ra, era la carnagione giallo amamelide sulla quale spiccavano dei tatuaggi molto simili a quelli di Maul.

"Cosa state facendo? Vi ordino di fermarmi!", intimò Qi'ra dirigendosi con passo deciso verso di loro.

Lo Zabrak si voltò improvvisamente, sorprendendola con uno schiaffo che la fece cadere a terra.

"Taci, donna! O anche tu farai la stessa fine", replicò lui tenendo ancora la mano alzata in segno di minaccia.

Si risollevò a fatica e sentì la guancia bruciarle. Portò la mano alla cintola, sicura di trovarvi il suo prezioso coltello, ma si accorse di averlo dimenticato nelle sue stanze. Era in netta minoranza e non poteva iniziare un combattimento.

Al comando dello Zabrak, le guardie trascinarono fuori in corridoio le tre donne. Dalla maniera in cui impartiva ordini e gli altri obbedivano, Qi'ra intuì che quell'individuo dovesse occupare un posto abbastanza in alto nelle gerarchie del sindacato.

"Dove le state portando? Di cosa sono accusate?", si arrischiò a chiedere.

Ma non ricevette alcuna risposta.

Mentre procedevano verso una meta che le era ignota, fu assalita da oscuri presentimenti e congetture.

Finalmente quella marcia forzata giunse al termine e furono introdotte all'interno di un ampio e tetro locale, quello che doveva essere una sorta di sala riunioni. Darth Maul era lì in attesa, seduto al centro di una maestosa tavola e palesemente infuriato, circondato da altri Zabraks e White Worms, tutti i maggiori esponenti della Crimson Dawn.

"Ben fatto, Savage", si complimentò lui rivolgendosi alla creatura che l'aveva picchiata.

"Ai tuoi ordini, fratello"

Apparentemente non l'aveva vista o stava ignorando volutamente la sua presenza.

Savage e un secondo Zabrak, che lei suppose dovesse essere Feral, l'altro fratello di Maul, presero posto sulle sedie ai lati del loro leader. Qualcosa di terribile stava per accadere.

Le guardie portarono le tre donne nel bel mezzo della sala, costringendole a prostrarsi al cospetto di tutti i presenti. Qi'ra si fece avanti, avvicinandosi a loro per quanto la circostanza lo consentisse, e fu allora che lui decise di rivolgersi a lei, gettandole uno sguardo di rimprovero.

Feral si alzò e prese la parola.

"Finalmente abbiamo trovato la causa di tutti i nostri mali, la spia che ci ha venduti al Rang Clan. E ora", tuonò puntando il dito contro Kara, così che tutti potessero vedere "dovrà pagare, e le sarà inflitta l'unica pena che un traditore merita"

Incapace di credere a quello che aveva appena sentito, e perfettamente consapevole del significato di quelle parole, Qi'ra scattò, facendosi largo tra le guardie per intervenire.

 "Bugiardo, tu menti!"

Savage balzò verso Qi'ra con l'intenzione di colpirla.

"Vedo che lo schiaffo non ti è bastato"

"Savage!", lo richiamò Maul bruscamente.

La sua voce risuonò per tutta la stanza.

Incredulo, Savage si voltò verso il fratello in attesa di una spiegazione, ma ricevette in cambio solo un'occhiata torva.

Qi'ra ne approfittò per continuare. Doveva stare molto attenta alle parole che avrebbe dovuto pronunciare se non voleva ottenere l'effetto contrario.

"Mio Signore, lei mi è fedele, sono anni che serve la First Light, deve esserci stato un malinteso"

L'accusata continuava a tenere la testa bassa.

"No, Qi'ra, sei tu ad essere in errore", si limitò a rispondere freddamente Maul.

"Ieri notte è stata sorpresa al centro di controllo mentre cercava di inviare informazioni sulle nostre operazioni al Rang Clan", spiegò Feral "e siamo riusciti a risalire ad alcuni vecchi messaggi che al suo arrivo a Dathomir ha inviato ai suoi complici. Sono sicuro che un controllo più approfondito delle comunicazioni in entrata e in uscita dalla First Light confermerebbe quanto già abbiamo scoperto."

Qi'ra non poteva e non voleva crederci.

"Kara...", fu l'unica cosa che riuscì a dire.

"Non era mia intenzione tradire te, mia Signora, loro mi pagavano per riferire i piani di Dryden!"

L'ultima frase le si spezzò in gola. Margo e Ottilie la osservavano allibite.

"Eppure hai continuato anche dopo la sua morte", riprese Qi'ra con gelido distacco, tradito solo da un leggero tremolio che si insinuò nel tono della sua voce. 

Sentimenti contrastanti le dilaniavano l'anima. Era infuriata, triste, avvilita: non sapeva se piangere per se stessa e per il tradimento subito, o per la disgraziata sorte che di lì a poco sarebbe stata inflitta alla sua amica.

"Tu hai mancato di rispetto alla Crimson Dawn", si intromise Savage urlandole contro.

Kara si voltò verso Qi'ra, certa che la sua fine fosse ormai imminente.

 "Volevo solo andarmene da qui, tutto questo non sarebbe mai dovuto accadere"

Abbassò gli occhi, non riuscendo a guardare la delusione che si dipinse sul volto di lei.

Qi'ra raccolse tutte le forze che aveva e, in un ultimo tentativo, si rivolse a Maul: "Mio Signore, ti prego di risparmiarle la vi..."

Ma non riuscì a terminare. Savage estrasse la sua spada laser e con un colpo secco recise la testa di Kara.

Margo e Ottilie si allontanarono lanciando un grido di terrore, mentre Qi'ra cadde in ginocchio dinanzi alla figura esanime della ragazza. Gli Zabraks e i White Worms si riversarono nella sala esultando.

Nella confusione generale che si era andata a creare, Feral ordinò alle guardie di ricondurre Margo e Ottilie nei loro alloggi. I membri della Crimson Dawn incominciarono ad oltraggiare il corpo senza vita della donna, sputando e tirando calci con una bestialità inaudita, finalmente appagati della punizione che le era stata inflitta.

Qi'ra rimase lì, immobile, come pietrificata da quello spettacolo orripilante.

Ad un tratto, Darth Maul si alzò e andò verso di lei. Con fare imperioso riuscì ad aprirsi un varco in mezzo alla folla, la prese tra le braccia e la portò via con sé.

 
Anche se questa storia non è di vostro gradimento, potreste comunque votare Qi'ra nella lista dei personaggi di Star Wars da approvare? Così portò inserire il suo nome nella descrizione della fic, dato che è la protagonista. Per votarla dovete andare su Fanfiction-˃Film-˃Star Wars e in alto a destra (almeno da PC) sotto "Account/Logout" trovate la dicitura "Aggiungi nuovo personaggio"; ci cliccate e si aprirà una nuova finestra dove ci sono i personaggi di Star Wars in attesa di essere inseriti. Tra questi c'è anche Qi'ra e basta cliccare su "Approvo". Grazie!!
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Capitolo 5
*** CAPITOLO V ***


Darth Maul riaccompagnò Qi'ra fino alle sue stanze.

Il solo trovarsi tra le braccia di quell'uomo così autorevole, al cui nome i più erano soliti trasalire, poter percepire il profumo e il calore emanati dal suo corpo, le dava una strana sensazione di sollievo. In quel momento si sentiva protetta e al sicuro.

Senza proferire parola, lui la adagiò delicatamente sul letto, per poi dirigersi verso il salone.

Quel distacco repentino la gettò nello sconforto, non desiderando restare sola.
Era in evidente stato confusionale, non parlava e si guardava attorno spaesata, come se non riconoscesse la sua camera. Quella notte aveva avuto conferma della crudeltà di cui la Crimson Dawn fosse capace.

Si chiese se Maul fosse in realtà come i suoi uomini, se condividesse il loro comportamento. Del resto era il loro capo, e nessuno sembrava volerne mettere in discussione il ruolo o la persona. Non riusciva a decifrarne la personalità, e ogni volta che tentava di anticipare le sue mosse o intuirne i progetti, lui la spiazzava facendo esattamente l'opposto. Un turbine di idee e pensieri contrastanti le affollavano la mente, e Qi'ra non seppe trovare risposta alle sue domande.

Improvvisamente, lui rientrò nella stanza e titubante si avvicinò a lei porgendole dell'acqua, nella speranza forse di calmarla. Tremando, Qi'ra si accostò il bicchiere alle labbra e a fatica riuscì a berne un sorso. Sentiva lo sguardo di lui su di sé e si aspettava che da un istante all'altro avrebbe iniziato a rimproverarla per aver consentito ad una spia di entrare a Dathomir, forse persino accusandola di essere sua complice.

E invece, ancora una volta, lui la stupì.
Dopo aver posato l'acqua che rimaneva sul comodino lì accanto, le sistemò con cura il cuscino dietro la testa, badando che il nuovo assetto fosse di suo gradimento; quindi si spostò ai piedi del letto, e garbatamente le tolse scarpe. Le sue mani, forti ma gentili, indugiarono forse un secondo di troppo su quelle caviglie così aggraziate e voluttuose che tanto bastò per far salire un leggero rossore sulle guance di Qi'ra.

Il fatto non sfuggì a Maul, ma con la medesima sollecitudine la aiutò a mettersi sotto le coperte. Lei si faceva guidare e seguiva come ipnotizzata tutti i suoi movimenti, beneficiando a pieno di quella inaspettata dimostrazione di galanteria.

Guardandola un'ultima volta, lui le accarezzò i capelli.

Poi, così come era arrivato, altrettanto silenziosamente se ne andò, richiudendo la porta dietro di sé.

Non sapendo come interpretare il suo atteggiamento e indecisa sui suoi stessi sentimenti, esausta, alla fine Qi'ra si addormentò.

 

Nei giorni seguenti Qi'ra cominciò lentamente a riprendersi. Ogni mattina, quando il tempo o il clima lo permettevano, usciva all'aria aperta per fare una passeggiata, spinta anche dalla curiosità di conoscere meglio quel luogo che al suo arrivo le era parso così ostile.

Ad eccezione degli Zabraks, scoprì che il pianeta era abitato solo da poche forme di vita innocue, attive perlopiù solo durante le ore notturne, che raramente si avvicinavano nei paraggi del castello. La flora era assai scarsa, ma riuscì a scovare delle singolari specie vegetali che germogliavano tra le rovine di alcuni antichi edifici ormai abbandonati da secoli.

Dopo pranzo, andava in biblioteca a leggere qualche libro, sebbene molti fossero scritti in lingue che non conosceva; riprese anche a praticare il Teräs Käsi, allenandosi là dove lui le aveva consigliato, e la sera si incontrava talvolta con Margo e Ottilie. La vita su Dathomir non le dispiaceva, ma percepiva tutta la precarietà della sua condizione.

La morte di Kara l'aveva addolorata. All'inizio, aveva incolpato Maul e i suoi uomini dell'accaduto; poi aveva compreso che non solo Kara aveva messo in pericolo sé stessa, ma anche Qi'ra e tutto l'equipaggio della First Light. Se solo si fosse fidata veramente di lei e le avesse dato ascolto, se non l'avesse tradita, le cose, era certa, sarebbero andate diversamente. Ma rivangare il passato non sarebbe servito a nulla, doveva andare avanti e pensare a chi era rimasto al suo fianco, per questo -e per altre ragioni che erano ignote ad altri ma non a lei- non aveva più alcuna intenzione di ricordare i fatti di quella notte.

Dopo circa tre settimane, Darth Maul decise che era giunto il momento di far convocare Qi'ra nei suoi alloggi.

Cercò di apparire calma e composta mentre entrava nel suo studio, pur essendo all'oscuro delle motivazioni che lo avevano indotto a rivolgerle quell'invito.

Lo trovò seduto alla scrivania, evidentemente in attesa del suo arrivo.

"Domani gli uomini del sindacato Black Sun verranno qui per fare un accordo e pianificare l'occupazione dei territori del Rang Clan", esordì lui alzandosi in piedi.

Tentò di ignorare quell'innaturale cigolio prodotto dalle sue gambe cibernetiche, limitandosi a rispondere con un cenno di assenso. Era curiosa di sapere come fosse successo, ma non osava domandarlo.

"Vorrei che partecipassi anche tu all'incontro e, se te la senti, sovrintendere ai preparativi dell'attacco. So che tu e il tuo equipaggio in passato avete già avuto a che fare con il Rang Clan, ogni informazione che sai potrà essere preziosa"

Qi'ra ascoltò le sue parole con attenzione, il tono della sua voce era molto formale, pacato, e non tradiva né rabbia né delusione. Il fatto che lui sembrasse intenzionato a volerla coinvolgere nell'operazione, condividendo con lei i suoi piani, la rasserenava, e una nuova missione era proprio quello di cui aveva bisogno.

"Certo, ci sarò. Ma voglio essere io a guidare l'offensiva con i miei uomini e la mia nave", replicò con decisione.

Lui incrociò le braccia sul petto e le rivolse un'occhiata interrogativa.

"Non è necessario che tu vada personalmente, potrebbe essere rischioso..."

Qi'ra era già sul punto di controbattere ma si arrestò. Nessun uomo, tranne Han, si era mai veramente interessato a lei o alla sua vita, né aveva tentato di proteggerla; lo stesso Han, inoltre, aveva fallito, e da quel giorno aveva sempre dovuto provvedere a sé stessa.

"Sono perfettamente in grado cavarmela da sola", si affrettò a precisare portandosi le mani ai fianchi, quasi in segno di sfida.

Lo stava facendo davvero?

Lui parve valutare per un attimo la sua proposta.

"Bene. Così sia."

Qi'ra si lasciò sfuggire un sorriso, soddisfatta per aver ottenuto quell'incarico. La sedentarietà, seppur alleviata dallo sfarzo e dal lusso, non faceva proprio per lei, e anche la minima possibilità di potersi lanciare in una nuova avventura la allettava enormemente.

Ma la conversazione non era ancora terminata e, dopo una breve pausa, lui proseguì: "Sai che lei ci avrebbe fatti uccidere tutti"

L'argomento ancora le bruciava, ma che lui decidesse di discuterne era prevedibile.

"Lo so, lo capisco."

"Non hai mai avuto sospetti?", insistette lui avvicinandosi.

"No, credevo di poter contare su di lei"

Era la verità, eppure quella sorta di interrogatorio la stava innervosendo.

"Mi chiedo invece se io potrò mai contare su di te"

Forse lui sapeva, aveva scoperto tutto.

Si era fatto incredibilmente vicino e sembrava intenzionato a non muoversi. Qi'ra realizzò che stava trattenendo il respiro ma non indietreggiò, determinata a tenere il suo sguardo su di lui.

"Ah, dunque siamo arrivati al punto"

Neanche lei sapeva dove aveva trovato il coraggio di pronunciare quella frase e si stava preparando al peggio.

Maul la guardò intensamente negli occhi per un tempo indicibile. Fu forse questione di qualche secondo,  ma a Qi'ra parve molto di più.

Infine, lui si allontanò.

"Non ho altro da dirti, puoi tornare nei tuoi alloggi"

 
Come al solito, trovate tutte le info su Crimson Dawn, Rang Clan, Black Sun e sindacati vari su Wookieepedia
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Capitolo 6
*** CAPITOLO VI ***


Il giorno successivo Qi'ra fu svegliata di buon'ora da un White Worm facente parte della servitù con l'annuncio che il loro capo la stava aspettando alla piattaforma pronto per la partenza. Provò a domandare chiarimenti, ma la creatura non sapeva nulla.

Indossò dei pantaloni in raso neri e una leggera blusa con scollo a v dello stesso colore, fermandola in vita con una cinta in similpelle; quindi si legò i capelli in una coda come meglio le riuscì e velocemente si avviò verso il luogo stabilito.

Una volta giunta sul posto, trovò Maul e i suoi uomini intenti ad organizzare le navi. Lui sembrava nervoso ed era così preso dai preparativi che quasi non si accorse del suo arrivo.

"Cosa sta succedendo? Non vengono gli uomini del Black Sun?", chiese Qi'ra andandogli incontro.

"Hanno cambiato idea. Dovremo raggiungerli noi alla loro base su Ord Mantell City", le spiegò mentre controllava che il suo Gauntlet starfighter  fosse in buone condizioni.

"Strano" pensò lei a voce alta.

Stava collaudando i cannoni laser anteriori, temendo forse che non funzionassero a dovere, e Qi'ra lo osservava incuriosita in attesa di ricevere sue ulteriori indicazioni.

Terminata l'ispezione, notò che la donna lo stava fissando e se ne risentì.

"Non ci sono altre alternative. Ora sali", le disse sbrigativamente facendole cenno di accomodarsi dentro la nave.

Dato che non sapeva pilotare e segretamente aveva sperato che lui non la mandasse da sola, accettò volentieri.

Qi'ra rimase molto colpita dallo starfighter di Maul, dagli eleganti interni neri e le finiture rosse. Non che se ne intendesse veramente, ma lo giudicò un veicolo interessante.

"Non sono mai stata dentro uno di questi", esclamò forse con troppo entusiasmo occupando il posto del co-pilota.

Lui non parve darle ascolto, limitandosi a sedersi accanto a lei. Chiuse il portellone, azionò alcuni comandi ed esortò i suoi a seguirlo.

"Dobbiamo spostare l'energia nella parte posteriore del serbatoio"

"Sì, certo" rispose lei con un certo imbarazzo, dal momento che in verità non aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto fare.

Per un attimo guardò confusa il pannello di controllo e poi si rivolse a lui in cerca di una soluzione. Maul le lanciò un'occhiata severa,  premette seccato un paio di pulsanti e la nave partì. Dietro di loro decollarono anche gli altri starfighters.

"Non sai pilotare, è uno svantaggio" sentenziò lui nel tentativo poco riuscito di rompere il silenzio.

Qi'ra sbuffò mandando la testa all'indietro e si rannicchiò sul sedile.

"Forse imparerò. Un giorno"

La scrutò con disapprovazione, avendo afferrato che lo stava prendendo in giro e probabilmente non aveva nessuna intenzione di imparare. Ma lei sembrò non farci caso.

 

Ord Mantell City era un posto misero e squallido come molte altre zone e regioni finite sotto il controllo dei  sindacati o che erano andate distrutte a seguito delle guerre contro l'Impero. Trasformata in un avamposto militare, la città poteva vantare un florido commercio d'armi gestito direttamente dal Black Sun, il cui monopolio era però continuamente minacciato da violente rivolte interne periodicamente scatenate dalla popolazione autoctona che ancora resisteva.

L'incontro fu organizzato all'interno di una piccola stanza del centro di controllo situato nei pressi della pista d'atterraggio. Qi'ra rimase inizialmente in disparte, giudicando opportuno che i suoi superiori si accomodassero prima di lei.

Come di consueto, Feral prese posto alla destra di Maul, ma proprio quando Savage stava per mettersi alla sua sinistra, il fratello maggiore lo bloccò: "Per questa volta va' accanto a Feral"

Poi fece cenno a Qi'ra di raggiungerlo ed esitando, lei acconsentì.

Mai Savage si sarebbe permesso di disubbidire ad un suo ordine, e neppure quella volta lo fece, ma Maul lesse chiaramente nella sua espressione il biasimo e la delusione. Se ne sarebbe occupato una volta tornati su Dathomir, per il momento aveva altro a cui pensare.

Quando tutti i membri della Crimson Dawn e del Black Sun furono pronti, Maul diede a Feral il permesso di incominciare le trattative.
"E' evidente che per voi sta diventando sempre più difficile sedare le proteste e reprimere i dissidenti, per non parlare delle lotte per il carburante o la difesa dei territori dagli altri sindacati"

Feral fu interrotto da uno dei capi del Black Sun:
"Facendo affari con voi, noi non ci guadagniamo nulla"

"Già, cosa offrite voi Zabraks che un'alleanza con il Rang Clan non potrebbe darci?", domandò un altro

"Protezione e guerrieri in grado di risolvere velocemente i vostri problemi"
L'intervento di Savage non sortì l'effetto desiderato.

"Sappiamo come voi della Crimson Dawn risolvete i vostri problemi!", urlò qualcuno

La discussione si stava facendo sempre più accesa e Qi'ra capì che la situazione andava salvata. Consapevole che Maul non avrebbe gradito una sua iniziativa non autorizzata, si rivolse a lui chiedendo il permesso di poter intercedere. Lui assentì e Qi'ra si fece coraggio richiamando l'attenzione di tutti i presenti.

"Signori, quello che stiamo cercando di spiegarvi è che il Rang Clan non ha i mezzi per assicurarvi l'appoggio di cui avete bisogno. Noi abbiamo la piena gestione di tutto il mercato degli schiavi, delle medicine e, a breve, inizieremo a lavorare anche con i cloni"

Maul prese la parola: "Grazie alla nostra alleanza con il sindacato dei Pyke, ora abbiamo accesso alle loro riserve di coaxium ad un prezzo minore. La percentuale che chiediamo sulle vostre entrate è forse più alta di quella richiestavi dal Rang Clan, ma noi diamo anche garanzie maggiori"

"Insieme potremmo sottrarre le risorse idriche attualmente sotto la gestione del Rang Clan ed eliminare definitivamente la concorrenza" aggiunse Qi'ra.

Gli uomini del Black Sun iniziarono a parlottare tra loro, vagliando i pro e i contro di quella proposta.

"E come pensate di entrare in possesso delle ricchezze dei vostri avversari? Il loro pianeta è ben fortificato e nessuno sa dove tengono le loro risorse"

"Abbiamo un piano", disse Feral,"ma necessita la vostra collaborazione"

Dal momento che nessuno del Rang Clan sapeva che Qi'ra lavorava per la Crimson Dawn, lei si sarebbe messa in contatto con loro con il pretesto di fare uno scambio sulla loro base su Antar, portando le donne del suo equipaggio travestite da schiave e un po' di coaxium, e avrebbe chiesto in cambio risorse idriche. Servendosi di un piccolo radiofaro dal segnale non tracciabile la sua squadra le avrebbe poi rivelato le coordinate dei depositi nei quali le risorse venivano conservate e tutte le informazioni necessarie per l'attacco.

 

Al termine della riunione, Qi'ra e Maul tornarono a bordo del Gauntlet starfighter per ripartire.

"Ti fidi di loro?", chiese lei una volta che furono soli.

Lui scosse il capo e incrociò le braccia sul petto.

"No. E tu faresti bene a non andare su Antar per la missione"

"Non manderò da solo il mio equipaggio", replicò fermamente Qi'ra, "sono sicura che il piano funzionerà"

Nessuno si sarebbe mai azzardato a rivolgersi a Darth Maul utilizzando certi toni, ma lui sembrava tollerare queste sue libertà.

"E come fai ad esserne certa?", la incalzò portandosi una mano al mento.
"È quello che mi è stato insegnato: trovare la debolezza del mio nemico e poi usarla"
Dapprima lui sogghignò, poi rise; gli stava ripetendo la sua stessa lezione.

"Non è sempre così semplice"

Ma lei non si diede per vinta e proseguì con le sue argomentazioni.

"Il Rang Clan ha continuamente bisogno di coaxium e di schiave"

Maul fu distolto dalla conversazione quando una ciocca di capelli sfuggita all'acconciatura le ricadde sinuosamente sulla spalla, nei pressi di quella scollatura invitante che la blusa con noncuranza invereconda mostrava e offriva allo sguardo di chi vi si trovava dinnanzi.

Un istinto primordiale che credeva di aver sepolto e dimenticato si ridestò in lui, in una maniera così viscerale e irrazionale che gli riuscì difficile controllare; ma fu una sensazione momentanea e decise che non vi avrebbe dato seguito.

 
Tutte le info su Ord Mantell City, Antar, il Gauntlet starfighter di Maul, i vari sindacati (Crimson Dawn, Black Sun, Rang Clan, Pyke) si trovano come al solito su Wookieepedia
Chiedo scusa per la lunga attesa ma il lavoro mi sta togliendo un sacco di tempo :( Suggerimenti, critiche e commenti sono sempre ben accetti!

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