in the hospital

di alwaysmoody
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Ormai sono 2 mesi.
Vive nel dormitorio del suo college, in attesa che succeda qualcosa che gli cambi la vita.
E, Louis, non sa che proprio quell’ospedale da lui tanto odiato ne sarebbe stato il protagonista.
Con le cuffie nelle orecchie sta percorrendo Benedict Road, cercando di non guardare gli sguardi compassionevoli dei passanti, a quello ancora non si è abituato.

<< Cambierà mai tutto questo, Liam? >>
Liam, che per la prima volta viene tirato in causa da Louis, non sa cosa rispondere.  Sa bene, infondo, che non ci sono possibilità che Louis guarisca, ma è troppo di buon cuore per dirglielo così.
<< Louis… >>  ma l’altro lo interrompe << No, Liam, non importa, forse non lo voglio sapere >>
Liam annuisce, in parte sollevato; spinge la sedia a rotelle di Louis su per la pedana dell’ospedale, trasportandolo poi nella stessa stanza in cui si era svegliato dopo l’incidente.
Lo prende con delicatezza in braccio e lo stende sul letto bianco.

<< Allora, quando arriverà il dottor Morrison, ti dobbiamo fare degli esami ai polmoni.  Quando hai usato l’ultima bombola? >>
Louis sospira << 10 giorni fa >>
<< perfetto, vedo che ti sei ripreso molto bene. E come ti trovi al college? >>
Louis accenna, come sempre per poco, un sorriso << Meglio. Josh e il suo ragazzo, Nick, mi stanno sempre accanto e sono davvero simpatici. >>

Liam sospira. Quel ragazzo lo ha preso a cuore, e sa benissimo che si cela ben altro sotto quei lineamenti scavati << Louis, sono contento, ma sai che intendevo anche altro. >>
Sospira. Ha capito benissimo cosa vuol dire il medico, ma preferisce non rispondere.
Lo mette in imbarazzo ammettere ad alta voce la propria impotenza davanti agli avvenimenti che, giorno dopo giorno, non sa più come gestire.
 Il bullismo, ad esempio: dopo l’incidente molti lo allontanavano, altri gli parlavano per pietà, e poi Loro. Loro invece si divertivano a farlo sentire peggio di come stava già, spingevano i manici della sedia a rotelle, lo picchiavano, gli gridavano appellativi che lasciano poca immaginazione. Ma Louis sopporta.
 Ormai non vive, non sopravvive neanche.
 Lui sopporta.

<< si, Liam, tutto bene. Tranquillo >>

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


La felicità di Liam nel vedere il risultato degli esami di Louis non si può misurare. Louis, che per un mese era stato in ospedale senza potersi muovere e con una bombola sempre attaccata, ora sta bene. O almeno di polmoni.

 

<< Lucy, di a Louis di venire qui, per favore >> Chiede Liam a Lucy, l'infermiera del reparto.

Il dottore è contento che per una buona volta la notizia da dare sia bella.

Si sente bussare alla porta, e sapendo bene chi sia Liam invece di dire ‘avanti' va ad aprire: Louis non riuscirebbe ad aprire la porta ed entrare, perché la maniglia è un po' più alta di lui, seduto.

Si presenta nello studio del suo medico con espressione trepidante e paurosa, a giudicare dal tipo di risultati di esami che Liam gli ha detto finora.

<< Tutto bene Louis? >>

<< Si, grazie. Allora? >> chiede Louis, sfregandosi violentemente le mani.

<< Intanto avvicinati pure, non ti mangio, eh. Allora, mi sono arrivati da poco i risultati delle analisi. I tuoi polmoni sono come nuovi, Lou! >>

L' altro, felice della notizia, tira un urletto molto poco virile, a metà tra un sospiro di sollievo e di gioia.

<< Ho chiamato Josh, il tuo amico…ti passa a prendere tra poco >>

Di sicuro è stupendo per Louis uscire finalmente felice dall'ospedale

<< Ah, ti accompagno io fuori. Tanto volevo andare a prendermi un caffè >>

Così Liam afferra i manici della sedia di Louis e comincia a portarlo verso l'ascensore.

 

Nel parcheggio la prima cosa che vede è un ragazzo alto con i capelli castani corti che sventola la mano per aria nel tentativo di farsi vedere.

<< Ciao, Josh >> sorride Louis

<< Ei, piccolino, aspetta che ti aiuto>> dice, vedendo Louis che cerca invano di salire da solo.

Stringe la mano a Liam, che gli sussurra << grazie per tutto quello che fai per lui>>

 

E Josh non può fare a meno di sedersi al posto del guidatore con un sorrisone stampato in faccia.

<< Nick? >> gli chiede Louis

<< È andato a casa sua per il weekend…il tuo dottore mi ha detto che sei guarito >>

Louis arrossisce, non aveva intenzione di riprendere il discorso così presto

<< Ehm, si >>

<< Che ne dici di andare a mangiare una pizza per festeggiare? Penso che la depressione della mensa scolastica non sia esattamente la cosa di cui abbiamo bisogno >>

 

Poco dopo entrano da Nando's con l'acquolina in bocca e Josh sposta prontamente una sedia per fare posto a Louis, che sta con la testa bassa.

Si abbuffano di pizza, patatine e coca-cola , e sono ormai le 14 quando si rendono conto che si devono mettere entrambi sa studiare per gli imminenti esami.

 

Così tornano nella loro stanza e studiano fino all'ora di cena.

Louis alle 20 è già stravolto e mentre si sta spingendo verso la mensa con Josh vorrebbe tanto essere nelle sue lenzuola di lino

<< Josh, hai più visto Zayn? >> è da parecchio che la domanda lo assilla

<< No…in effetti è da prima che tu ehm tornassi che non lo vedo >>

Si sono intanto sistemati ad un tavolo, ma non fanno in tempo a mangiare un boccone che una ragazza sussurra timida << tutti i tavoli sono occupati, posso sedermi qui? >> entrambi annuiscono.

<< Come ti chiami? >> chiede Josh alla ragazza << Gemma, voi? >> anche stavolta è Josh a parlare << io sono Josh e lui è Louis, piacere >>

Gemma si sorprende di vedere un ragazzo così giovane su una carrozzina, ma non dice nulla, non vuole sembrare insensibile.

E tutti e tre hanno modo di scoprire che si trovano bene ognuno con gli altri due, e che le parole vengono fuori spontaneamente.

È la suoneria di Josh a spegnere "l'atmosfera"

<< Nicky? >> risponde lui, e Louis ridacchia sapendo benissimo che Nick in quel momento starà alzando gli occhi al cielo, odia quel soprannome.

<< Louis, Nick…ehm, gli si è rotta la macchina, mi ha chiesto di andarlo a prendere, andata e ritorno saranno circa 3 ore di viaggio . ha detto che a quest'ora non ci sono più autobus. Posso andare? Tu sei a posto? >>

<< Josh, tranquillo, vai e guida piano. So arrangiarmi. >>

Louis apprezza davvero ciò che l’amico fa per lui, però a volte non riesce a sopportare il modo in cui molti lo trattano. Non è fatto di cristallo, non sta per spezzarsi, e vorrebbe che lo capissero tutti. D’altra parte forse è colpa sua, che non si è mostrato abbastanza forte, nonostante ci provi ogni giorno.

 

<< Allora ci vediamo domattina, ti sveglio io. Buonanotte Lou, notte Gemma >> lo risveglia Josh.

 

Rimasti soli, non sanno bene cosa dire. Louis ha paura di essere giudicato troppo dalla ragazza bionda, e Gemma non sa come iniziare un discorso con una persona così timida e chiusa come quella che ha davanti.

 

All’unisono poi, propongono di andare a prendere un caffè al bar del campus e, ridendo di gusto per l’imbarazzo, si avviano in giardino.

È davvero faticoso spingere le ruote della sedia sulla ghiaia, ma Louis non lo ammetterà mai.

 

Davanti al caffè riescono meglio a fare conversazione, Gemma è molto estroversa e sembra sapere sempre la cosa giusta da dire, e l’altro se ne accorge presto. Scopre che la ragazza frequenta giurisprudenza, e tra meno di un anno si laureerà.

 

<< Io studio chimica, ma sono un po’ fuoricorso sai...sono stato lento l’ultimo anno, ma spero di finire presto >>

 

Entrambi stanchi, decidono di tornare nei dormitori, e Gemma accompagna Louis fino alla sua stanza. Hanno trovato un amico.

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


<< Lou, Lou >> apre prima un occhio, come per constatare se il richiamo esistesse o fosse solo un sogno. Ma purtroppo è davvero Josh che lo sta svegliando, così apre anche l’altro.

 

<< Lou, siamo un po’ in ritardo, ma dormivi che è una bellezza… >>

Louis sorride mentre si alza faticosamente a sedere e si cambia la maglia. Poi Josh gli mette degli skinny jeans neri e gli allaccia le scarpe, prima di sederlo sulla sua sedia. Entrambi mezzi addormentati, non dicono nulla durante il tragitto fino alla mensa.

Bevono il loro caffè sempre muti e, come di routine, Josh va a prendere le borse di entrambi nel dormitorio, mentre Louis lo aspetta al tavolo del custode, Hans.

 

A rompere la monotonia è il viso luminoso di Gemma che si presenta agli occhi del ragazzo << Hey, Louis, che ci fai qui? >>

<< Beh, Josh è andato a prendere le nostre borse e poi andiamo insieme al campus, a lezione >> sbuffa Louis.

<< Io invece vado ora a mensa, inizio i corsi alle 9 >>.

<< Beata te…eccolo >> e infatti in quel momento arriva Josh con Nick, probabilmente appena alzato visto le occhiaie e i capelli arruffati.

<< Giorno gente, io vado a fare colazione. Inizio i corsi alle 9, è lunedì. >> Risponde allo sguardo interrogativo di Louis.

<< Ciao Lou >> riprende Nick chinandosi per abbracciarlo, dirigendosi verso la mensa non prima di aver baciato castamente Josh.

 

Josh lo accompagna in classe, lui ascolta la noiosissima lezione di anatomia poi quella di biologia, chimica e matematica. All’ora di pranzo si avvia verso il bar del campus dove vede Nick e Josh che lo aspettano per mangiare insieme.

 

Dopo mangiato Nick propone << Vi va di andare al laghetto per un po’ prima di studiare? >> e ovviamente tutti accettano, non volendo rimettersi a studiare così presto.

Percorrono l’ampio viale fiorito che circonda il casolare ed imboccano una stradina laterale, quella che porta al laghetto.

Intorno ad esso c’è un canneto e, intorno al canneto, una distesa di ghiaia morbida

 

È lì che si stendono Josh, Nick e Louis (aiutato da questi ultimi).

Alla fine ‘un po’ diventa 2 ore perché tutti e tre, stressati e assonnati, si sono placidamente addormentati. Se non c fosse stata Gemma sarebbe stato un vero problema.

 

<< pronto? >> sbadiglia Louis.

<< Hey Lou, come va? Stai bene? >>

<< Sisi, mi ero appisolato un attimo con i ragazzi…cosa c’è?>>

<< Hans mi ha chiesto di dirti che c’è una persona che chiede di te nella hall. Puoi venire? >>

Louis guarda Nick e Josh addormentati e poi la sua carrozzina qualche metro più in là

<< E’ che…nulla ti raggiungo prima che posso >>

Louis è molto sorpreso di sapere che qualcuno era venuto per lui. Tocca Nick con un braccio.

<< Nick, Nick ti prego daiii >> lo scuote più forte.

<< mmh >>

<> riprende Louis

Nick intanto si è messo a sedere << Oh, Louis hai bisogno? >>

Lui annuisce << Gemma mi ha chiamato e mi ha detto che c’è qualcuno per me nella hall. E penso sia urgente. Puoi? >>

Nick si alza, mette Louis sulla carrozzina e lascia un biglietto accanto a Josh (troppo gentile per svegliarlo) fermandolo con un sasso.

Poi si avviano insieme verso i dormitori.

 

<< Hans c’era qualcuno che voleva vedermi? >> chiede Louis al custode una volta arrivati.

<< Si, io >> dice una voce che Louis pensa di conoscere ormai. Sposta le ruote per girarsi e accertarsene.

<< Liam ? >> e difatti davanti a lui sta Liam con un sorriso che lascia però intravedere un cipiglio serio.

<< Louis avrei bisogno di portarti in ospedale >>

l’altro sgrana gli occhi << Cos’ho? Nulla vero? >>

Il medico sorride << No tranquillo solo...insomma dovrei provare una cosa >>

Poi si gira verso Nick << Piacere, Liam Payne, il medico di Louis >>

<< Nick...posso venire anch’io vero? >>

Liam annuisce e gli fa strada mentre spinge Louis alla sua macchina.

 

<< Liam, per favore, sto morendo d’ansia >> sussurra dal sedile posteriore. Anche Nick è preoccupato per l’amico ma cerca di nasconderlo guardando fuori dal finestrino in modo che l’altro non veda il suo viso.

<< L’altro giorno è arrivato un medico dalla Francia per un seminario e lavorerà per un po’ qui, è specializzato in paraplegia. Così gli ho chiesto se poteva visitarti oggi. Gli ho dovuto dire come ehm è andato l’incidente. Può essere una possibilità in più per te >>

 

Louis rilascia il respiro che non sapeva di star trattenendo . Nick rimane a bocca aperta.

<< Cosa devo fare? >>

<< Nulla di particolare, penso. Ma non so se ti vorrà ricoverare o gli basta un pomeriggio. Forse ha bisogno di un po’ di tempo...è una questione delicata >>

 

Arrivati all’ospedale, Louis si sta struggendo d’ansia Liam li porta in una parte remota remota della struttura che non aveva mai visto, lo accosta ad una fila di sedie rosse e gialle e gli fa cenno di aspettare un attimo.

Entra in una stanza con la porta di legno scuro e la maniglia in ottone, e ne riesce poco dopo con un uomo alto brizzolato e un paio di occhiali che pendono sul petto, sul camice bianco.

 

<< Tu devi essere Louis Tomlinson, c’est vrai? Io sono il dottor Lefavre, piacere >>

Louis, ancora ansioso, sussurra timido “piacere” e tende una mano al medico.

<< E tu? >> chiede gentilmente a Nick.

<< Sono un suo amico Nicholas Grmshaw, piacere >>

<< Bene, Louis accomodati pure in quella stanza >>

Nick gli dà una pacca sulla spalla prima di lasciarlo entrare nello studio del dottore francese.

 

È davvero preoccupato per Louis, non vuole che abbia un ennesima delusione.

Improvvisamente si ricorda di Josh così prende velocemente il telefono e lo chiama

<< Josh, sono in ospedale con Louis...no tranquillo sta bene...si ti spiego dopo...ti aspetto all’entrata...ciao amore >>

 

 

§§§§

 

 

L’ufficio del dottor Lefavre era molto più grande rispetto ad un ufficio normale.

c’era un lettino, una scrivania con un computer sopra e tanti macchinari tipo tapis roulant.

<< Allora,Louis, il dottor Payne mi ha spiegato le dinamiche e le conseguenze dell’incidente. E te le devo dire, per essere passati solo due mesi hai fatto molta strada. Accomodati sul lettino e vediamo un po’ >>

Cosi il dottore prende Louis e lo stende sul lettino.

 

<< Dimmi quando senti qualcosa, mentre io ti muovo la gamba >>

il medico prende a muovergli lentamente la gamba destra. Ma niente.

Prova con la sinistra, ma il risultato è lo stesso.

 

<< Essendo la prima volta, non pensavo che tu sentissi qualcosa. Ovviamente io prima di dare un esito definitivo dovrò rivedere bene gli esami che hai fatto subito dopo l’incidente e devo avere altre basi su cui studiare.

Intanto, cosa che può fare solo bene, vieni qui tre volte alla settimana e facciamo questi esercizi, in caso che io non ci sia c’è il dottor Payne.

Ora devo proprio andare, ho un’operazione tra 20 minuti.

Puoi continuare tu per un po’ Liam? Grazie. Arrivederci, è stato un piacere >>

 

<< Arrivederci >> sussurra Louis, stordito dall’enorme discorso fatto dal medico.

 

Poi Liam, in silenzio, ricomincia a muovere e massaggiare le gambe di Louis per circa una mezz'oretta. In silenzio.

Louis sembra in trance, come se non avesse capito nulla di ciò che era successo, come se si trovasse nel suo mondo privato. Un universo parallelo privo di gioie e dolori.

 

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