Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano

di SweetPaperella
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tornare ***
Capitolo 2: *** La fidanzata di Robert Chase ***
Capitolo 3: *** Rachel ***
Capitolo 4: *** Un piccola vita da salvare (parte uno) ***
Capitolo 5: *** Una piccola vita da salvare (Parte due) ***
Capitolo 6: *** Disfunzione metabolica congenita ***
Capitolo 7: *** La verità, nient’altro che la verità ***
Capitolo 8: *** Esiste ancora un noi? ***
Capitolo 9: *** Appuntamento e gelosia ***
Capitolo 10: *** Amici mai ***
Capitolo 11: *** Il nostro grande, grosso matrimonio “intimo” ***
Capitolo 12: *** Destinazione felicità ***



Capitolo 1
*** Tornare ***



Capitolo uno - Tornare
 
Tornare. Tornare in un posto in cui si è stati bene, ma anche male, non è facile. Tornare. In uno di quei posti in cui hai dei ricordi bellissimi, ma anche bruttissimi.
Tornare al Princeton Plainsboro, nell’ospedale in cui è nata la sua carriera, in cui ha conosciuto persone straordinarie, oltre che quello che per un breve periodo è stato suo marito, ma a lungo il suo fidanzato.
Sono passati cinque anni dall’ultima volta che è stata a Princeton e sono successe tanto, troppe cose. La sua vita non è più la stessa. Non ha mai potuto totalmente voltare pagina, un piccolo ricordo dal passato è giunto con lei.
Quando Lisa Cuddy, direttrice sanitaria dell’ospedale, le ha offerto un lavoro come primario del reparto di immunologia, per un primo momento ha pensato di rifiutare, ma poi la voglia di mettersi in gioco e realizzare il suo sogno di bambina, è stato più forte del suo passato, è stato più forte della voglia di non tornare mai più in quell’ospedale. In fondo, l’ospedale è grande e lei può benissimo non farsi vedere dai suoi ex colleghi, nemmeno lei quando lavorava nel team di House, conosceva tutti... E poi, ha detto alla Cuddy di non dire a nessuno che è di nuovo lì, quanto meno ai suoi vecchi colleghi, in particolare a Chase e House. La donna le ha garantito il massimo riserbo, anche se entrambe sanno benissimo che non è facile nascondere qualcosa a Gregory House.
Allison, lo sa bene che non sarà facile lavorare nello stesso ospedale con i suoi ex colleghi e non farsi riconoscere, anche perché più nascondi un qualcosa e più essa prima o poi viene a galla, portando dietro serie conseguenze, ma lei non può fare altrimenti, non ha altra scelta. Deve proteggere una persona, una persona che le sta molto a cuore, una persona che è tutta la sua vita e che è stata la sua felicità nei momenti più bui e tristi.
La prima settimana di lavoro è riuscita perfettamente nel suo intento di non farsi scoprire, non ha incontrato nessuno dei suoi vecchi colleghi, in particolare House, al quale non sfugge mai nulla, ma è contenta di averla fatta sotto il naso anche a lui... Ha conosciuto nuove persone e il suo nuovo lavoro da primario le piace, ha sicuramente molte più responsabilità, ma questo non l’ha mai spaventata, ha sempre dato tutta sé stessa per la sua carriera e per coronare il suo sogno di bambina. Adesso, che finalmente ci è riuscita, non si lascia di certo scoraggiare.
È mattina, ma per via del traffico ha fatto un po’ più tardi del solito e arriva al parcheggio più velocemente del solito, non accorgendosi di aver superato qualcuno con una moto. Scende di corsa dalla macchina e ancora una volta non si accorge, che la moto con il suo proprietario, la stanno osservando attentamente...
Lei entra in ospedale per andare in reparto. Mentre l’uomo con la moto afferra il suo bastone infilato lateralmente alla fiancata del suo veicolo e inizia a camminare più velocemente possibile, per quanto la sua gamba glielo permetta.
Quella è Allison Cameron, non ci sono dubbi per il medico burbero. É la sua ex paperotta, come chiama lui i membri del suo team, che ha voluto lasciare il nido cinque anni prima, ma che ora è improvvisamente tornata senza aver detto una sola parola a nessuno. È certo che la Cuddy sappia della sua presenza, che sicuramente c’entra qualcosa con la sua assunzione, ma non va chiederlo alla responsabile sanitaria, ma si reca direttamente dalla sua ex dipendente, non è difficile intuire in che reparto si trovi; ha sentito qualche settimana fa che servisse un primario nel reparto di immunologia e la Cuddy lamentarsi che nessuno fosse all’altezza, ma poi ha smesso di lamentarsi, lui non si è chiesto sinceramente il motivo, ma ora... Ora ricollegando i pezzi, capisce che è Cameron il nuovo primario.
L’aspetta fuori dallo spogliatoio del suo reparto, appoggiato al muro con il suo bastone in bella vista.
Allison si infila il camice ed esce dallo spogliatoio, ma non appena è fuori da esso, ed alza lo sguardo verso la persona che è di fronte a lei sussulta. Fa letteralmente un salto all’indietro.
«Guarda chi c’è. Sai che ho appena scoperto che il nuovo primario di immunologia è stato trovato? Chissà chi è, tu ne sai qualcosa Cameron?» chiede il dottor House, puntando i suoi occhi azzurri in quelli verdi della donna.
Lei lo guarda a sua volta negli occhi, poi per la prima volta fronteggiarlo e rispondere a tono.
«Sai già che sono io, quindi che cosa vuoi House?» chiede portando le braccia al petto e mostrandosi anche piuttosto seccata. Lui è abituato ad arrivare tardi in ufficio, ma lei no. Non è mai arrivata una sola volta in ritardo e non vuole di certo iniziare proprio quel giorno, specie ora che è lei il capo, vuole dare il buon esempio.
«Tranquilla che se arrivi in ritardo nessuno ti strilla, sei il capo ora.» intuendo perfettamente i suoi pensieri, visto che ha anche guardato l’orologio.
«Dimenticavo che sto parlando con Gregory House, quello che arriva in ufficio quando fa comodo a lui.»
«Ma così mi ferisci Cameron, sei credule. Cos’é tutto questo veleno nei miei confronti?» chiede con ironia, ricordando perfettamente la loro ultima conversazione avvenuta cinque anni prima, in cui lei lo accusava di essere stato la rovina del suo matrimonio e di aver rovinato Chase per sempre, plagiandolo a restare nel suo team, che fosse in un certo senso diventato come lui. Si è allontanata dal suo mondo, dal suo team dicendogli che lei non si sarebbe mai abbassata al suo livello, ai suoi sporchi giochi, non più almeno.
Ora infatti, è una donna indipendente, felice e realizzata professionalmente. Ha spiccato il volo senza Gregory House e ne va profondamente fiera.
House stesso se ne è accorto che non è più la sua piccola Allison Cameron, che pende dalle sue labbra.
«Senti io devo andare. Ci si vede.» gli dice prontamente andando verso il suo reparto.
«Lo posso dire al canguro e al cioccolatino che sei qui? Saranno felici di rivederti, soprattutto il canguro... Chissà come la prenderà la tua presenza di nuovo qui. Poi tu hai fatto carriera e lui è rimasto al mio fianco, proprio come avevi immaginato cinque anni fa.» le dice per provocarla, è evidente la cosa e l’ha capito anche la donna. Ovviamente, sa perfettamente che si sta riferendo a Foreman, ma soprattutto a Chase, é lui che chiama e ha sempre chiamato canguro, per le sue origini australiane. Robert Chase il suo ex marito, che ancora oggi non riesce a dimenticare, anzi che in realtà non può dimenticare, se pur volendo. Ha avuto altri uomini in questi cinque anni, ma una parte del suo cuore, inevitabilmente è rimasta legata a lui, perché questo qualcosa che fa parte del suo cuore, la vede tutti ti giorni ed è la cosa più bella della sua vita.
«Fai come ti pare, House. Tanto se ti dico di non dire niente tu non mi dai retta. Quindi, diglielo pure, o non dirglielo... Non mi interessa.» gli dice e se ne va senza aspettare la sua ulteriore risposta.
Il dottore sa che in realtà le interessa eccome se lui rivela che è di nuovo in ospedale, sennò non si sarebbe nascosta e sarebbe andata a trovarli, la Cameron che lui ha conosciuto tempo fa almeno lo avrebbe fatto. Se invece, non l’ha fatto vuol dire che ha qualcosa da nascondere ed è chiaro, solo che non ha ancora capito il motivo, senza dubbio lo scoprirà.
Teme in realtà un incontro con Chase, un po’ come ha temuto quello con House, ma se ha saputo affrontare il suo ex capo, può perfettamente affrontare anche il suo ex marito.
Lei e Robert in fondo non si sono lasciati così male, quando si sono visti per firmare le carte del divorzio non solo hanno chiarito il loro rapporto, portando alla luce tutti i loro errori, le loro mancanze e scusandosi a vicenda; hanno anche fatto l’amore chiusi in una stanza, ed è stato per entrambi bellissimo... Solo che poi ancora una volta Allison é andata via, è scappata e non è più tornata, consegnando le carte al suo avvocato. Si sono lasciati bene, ma non per questo ha voglia di rivederlo e affrontarlo, anche perché non vuole che lui scopra il suo segreto.
Una volta nel suo ufficio si rende conto di non riuscire a concentrarsi come spera, l’incontro con House l’ha decisamente turbata, più di quanto lei stessa riesca ad ammettere e ancora una volta si maledice per essersi lasciata convincere ad accettare il lavoro. Forse tra qualche anno l’occasione di diventare primario si sarebbe ripresentata... O forse no, ma in quel preciso momento non riesce a pensare lucidamente, è nervosa, sente che ben presto tutto ciò che ha cercato di proteggere in quei cinque anni verrà allo scoperto e lei non vuole, non vuole che Robert, o lo stesso House scoprano il suo segreto. Non vuole coinvolgerli nella sua vita, soprattutto ora che non è più sola e non deve rendere conto e ragione solo a sé stessa.
 
Intanto, nell’ufficio di Gregory House, si sta seguendo un nuovo caso e i paperotti sono seduti come al loro solito intorno al tavolo di vetro per cercare di scoprire che cosa abbia il paziente. Ognuno fa la sua ipotesi, ma ogni volta House scorce la bocca non concordando minimamente con nessuno dei presenti. È Chase allora a dire un’altra ipotesi, convinto che sia quella, non può essere altrimenti visto i sintomi del paziente.
«Ne sei proprio convinto Chase? Io direi di chiamare il nuovo primario di immunologia per scoprire se hai ragione... Oh, se avevamo qui Cameron magari sarebbe stata d’accordo con te. Aspetta...» fa una pausa, per cercare le parole più adatte e poi continua, chiaramente prendendosi il gioco del suo sottoposto: «Lo sai che il nuovo primario è una donna, bionda, occhi verdi e che somiglia proprio tanto alla tua ex moglie! Ops... È proprio la tua ex moglie. Allison Cameron è il nuovo primario di immunologia.» detto, gliel’ha detto e ora aspetta impaziente la sua reazione. Il fato, il caso o chiunque sia stato, ha voluto che il nuovo paziente che stanno seguendo ha sicuramente qualche disturbo immunologico e per lui tirare in ballo ciò che ha appena scoperto, è stato scontato, non poteva di certo tenerselo per sé. Cameron poi non gli ha detto di non dirlo, ma bensì di fare quello che gli paresse e lui l’ha fatto. Come al suo solito.
Robert guarda il suo capo confuso e spaesato, teme di non aver compreso le parole di House, ma in realtà le ha sentite benissimo e ora non sa che cosa replicare, talmente è sconvolto. 
La sua Allison è di nuovo in città, è primario nel suo stesso reparto e non è venuta nemmeno a salutarlo, si sente ferito, deluso e arrabbiato. Eppure, l’ultima volta, se pur si sono detti addio, hanno chiarito il loro rapporto, perché adesso lei si comporta così freddamente nei suoi riguardi? Non riesce a capirne davvero il motivo. Da allora non si sono più sentiti, ma almeno un saluto non si nega a nessuno e lui sarebbe rimasto contento di saperla di nuovo a lavorare a Princeton. Ma a quanto pare lei no...
Non può negare di sentirsi davvero triste per questa sua decisione, oltre che terribilmente arrabbiato. Anche perché, ha provato ad andare avanti, ha avuto altre storie, molte delle quali occasionali, solo una un po’ più seria, ma non è mai riuscito a dimenticarsi di lei, della sua ex moglie, della sua Allison. Lei è sempre rimasta al centro dei suoi pensieri, è sempre stata la protagonista del suo cuore. Il fatto che lei non l’abbia voluto vedere lo fa rimanere molto male. Lui avrebbe dato qualsiasi cosa in quei cinque anni per stringerla ancora, toccarla e poter solo sentire il suono della sua voce, ma per lei non è lo stesso...
Ora, ora non sa davvero che cosa fare. Sicuramente è arrabbiato con House che ancora una volta ha giocato con i suoi sentimenti, dicendo davanti a tutti un qualcosa che avrebbe potuto benissimo dire solo a lui in privato, o quanto meno coinvolgere solo Foreman, senza prenderlo in giro in quel modo subdolo, ma non sarebbe a lui fare le cose gentilmente, senza imbarazzare nessuno.
«Non mi interessa» decreta infine Chase, mostrandosi superiore alla sua provocazione.
«Non mi sembra» ribatte House, soddisfatto.
«Sentite, non credo che ora il ritorno di Cameron ci interessi no?» è Foreman a intervenire e riportare la conversazione sul caso, non che non sia felice di sapere che la sua ex collega, nonché amica è di nuovo in città, ma non è il momento per parlarne. Il loro paziente rischia di morire da un momento all’altro e House come al suo solito si diverte a prendere in giro loro, piuttosto che pensare a una soluzione per salvare quel poveretto.
«Signor sì, cioccolatino. Geloso forse che Cameron ha fatto successo e tu no?»
«No! Anche perché io ho già il mio team, la sfortuna voglia che ahimè spesso lavoriamo insieme. Comunque, l’intervento di Cameron può esserci davvero di aiuto.» dice, anche se crede che la donna non ha nessuna intenzione di collaborare di nuovo con House e capisce anche il motivo del perché non abbia detto niente del suo ritorno. Lui probabilmente si sarebbe comportato allo stesso identico modo.
Chase sinceramente non vorrebbe coinvolgerla, perché a questo punto non crede di volerla rivedere, o forse sì... Ma è anche arrabbiato e non riesce ad accettare il fatto che lei non sia nemmeno andata a salutarlo, che vorrebbe escluderla e risolvere il caso lui per non doverla coinvolgere. Stranamente da quello che sono i suoi pensieri però, si offre lui stesso di andare a chiamarla per esporle il caso, afferrando già la cartellina con tutte le informazioni necessarie.
Indugia a lungo sulle scale che lo conducono al reparto di immunologia, è arrivato fino ad esse quasi correndo per i corridoi dell’ospedale, per fermarsi solo quando è finalmente giunto a un passo da lei. Teme che possa gettarle in faccia parole che in quel momento pensa, ma che a mente lucida non penserebbe minimamente.
E poi, ha paura a rivederla, non la vede da cinque anni e nonostante ciò non ha mai smesso di pensarla. Ora che è di nuovo a un passo da lui, immagina quanto possa essere diventata bella, ancora di più. Ha visto qualche foto sui social, ma ne pubblica talmente poche che, non è sempre che le guardi. Ma poi senza dubbio, rivederla davanti agli occhi, è tutta un’altra storia. Mille pensieri invadono la sua mente, pensando se lei è riuscita ad andare avanti senza di lui, o se anche lei ogni tanto ancora pensa a ciò che erano e a ciò che avrebbero potuto essere insieme, proprio come lui.
Fa un lungo sospiro ed entra nel reparto di immunologia, cercando con lo sguardo la sua ex moglie. Un’ infermiera più anziana gli si avvicina chiedendogli chi stesse cercando e Chase prontamente dice “il primario” e gli viene indicato il suo ufficio.
Cameron è nel suo ufficio perché sta ricontrollando alcune scartoffie prima di una riunione con il suo staff di medici, quindi è praticamente sommersa di lavoro, quando sente bussare alla porta. Non appena dice avanti, la porta di spalanca, alza lo sguardo in direzione di essa e si trova davanti agli occhi l’ultima persona che avrebbe voluto vedere. Il suo ex marito.
«Bentornata eh, grazie per essere passata a salutarmi e avermi fatto sapere che sei diventata primario.» dice visibilmente arrabbiato, incrociando il suo sguardo. Allison a sua volta lo guarda, è dispiaciuta, ma non può dirgli perché ha fatto ciò, perché non gli ha detto nulla.
«Senti Robert...» non sa nemmeno lei cosa gli voglia dire, ma sicuramente gli vuole chiedere scusa per aver fatto tutto di nascosto, sa che è maledettamente sbagliato, ma se solo sapesse...
«No, guarda nemmeno lo voglio sapere perché non me l’hai detto, io sono felice senza di te e sono felicemente fidanzato.» continua a infliggere contro di lei cattiverie gratuite, anche se non vorrebbe essere così cattivo, perché nel rivederla il suo cuore ha ripreso a battere, o forse prima era fermo e rivedendola ha finalmente ricominciato a farlo. Non è nemmeno vero che è fidanzato.
«Bene, sono contenta, sei qui per dirmi altro o solo per gettarmi in faccia la tua felicità? Perché io avrei da fare, tra un po’ ho una riunione.» dice portando le braccia al petto e guardandolo stavolta con durezza, non accetta che lui le getti in faccia quelle parole così velenose. Certo, immaginava che se mai l’avesse rivisto lui non le avrebbe mai gettato le braccia al collo felice o quanto meno accolta con entusiasmo, visto il suo silenzio, ma non si aspettava nemmeno tutto quell’odio. House come al solito ha fatto il suo solito casino, ma doveva immaginare che lui glielo avrebbe detto.
«Sono qui per conto di House, vuole una mano per il nuovo caso che abbiamo.» le dice, ha capito di averla ferita, ma almeno capisce come si sente lui.
«Non mi interessa, ho già i miei pazienti di cui occuparmi e penso proprio che House possa benissimo risolverselo da solo, ha solo voluto farci incontrare.» conoscendo perfettamente il suo ex capo.
Chase sa che ha perfettamente ragione, ma non gli dispiacerebbe tornare a lavorare insieme, anche perché in questo modo può mettere in atto il suo piano, ovvero quello di fargli credere che è fidanzato e farla ingelosire. L’unico problema ora é, trovare una fidanzata che sia disposta a fingere. Anche se già pensa a chi possa chiederlo.
«Questo è il fascicolo, dacci comunque un’occhiata.» le dice posando la cartellina gialla sulla sua scrivania. Cameron non replica, ma non abbassa nemmeno lo sguardo, lo sta ancora guardando negli occhi e improvvisamente si sente ancora una volta messa alle strette, pensa ancora una volta che non doveva tornare a Princeton, che ha fatto un enorme errore. Il suo passato non solo non l’ha mai abbandonata, ma ora è di nuovo totalmente presente nella sua vita, al punto da farle ricordare il motivo per cui se n’è andata. Per Chase e per House. Il primo perché non ha saputo lottare per il loro matrimonio, il secondo per aver gettato fango su di esso e aver manipolato come un burattino il primo. Il loro dolce chiarimento, per giunta non ha portato a nulla di buono, perché ha fatto solo sì, che lei fosse ancora legata al passato, senza poter voltare pagina.
«Ci si vede, forse.» le dice ancora Robert, ma ha intenzione di rivederla molto presto, magari al fianco della sua nuova fidanzata per mettere in atto il suo piano.
Esce dal suo ufficio senza aspettare nemmeno la sua risposta, iniziando a pensare a chi possa chiedere di stare al suo gioco, quando gli viene in mente una delle infermiere del reparto di diagnostica, molto carina tra l’altro, capelli rossi, mossi con gli occhi azzurri, fisico perfetto, ciò che la renderà ancora più gelosa e, che e sicuramente disposta ad aiutarlo, visto che sono amici. A dirla tutta fu proprio lei a dire all’uomo, tempo indietro di farla ingelosire, mettendo qualche foto sui social, che sicuramente lei avrebbe beccato in qualche modo. Ed è proprio grazie a lei, che ora gli è giunta questa nuova idea e non può tirarsi indietro adesso che ha finalmente deciso di metterla in pratica.
Allison lo sente chiudersi la porta alle spalle e torna al suo lavoro, ma ogni tanto guarda la cartellina che Chase ha lasciato sulla sua scrivania curiosa di leggere qualcosa del caso che stanno seguendo in diagnostica, a lei è sempre piaciuta la diagnostica, non può negarlo... Più cerca di concentrarsi e ignorare quella maledetta cartellina gialla e più pensa di dargli una semplice occhiata. Fino a che non l’afferra esasperata e inizia a leggere di che cosa si tratta. Non deve andare per forza in diagnostica per cercare di capirci qualcosa, anzi... Può leggere tutto comodamente dalla sua scrivania e poi magari mandare le sue ipotesi al reparto di House. Farà così, in questo modo non dovrà rivedere né lui, né Robert. E lei si prenderà la soddisfazione di aver battuto il famigerato Gregory House.


Spazio autrice: Ciao a tutti, questa storia capeggiava nella mia mente da un po' e solo da pochi mesi mi sono decisa a scriverla. ed eccomi qui a mettere questo primo capitolo. Questa storia si ambienta cinque anni dopo la 6x17, molte cose sono cambiate per Allison Cameron, ma anche al PPTH non è di certo tutto come prima... Che segreto nasconde Cameron? E soprattutto riuscirà a tenerlo nascosto a lungo? Uhm... Pensando a House direi di no ahahahahaha. In questa storia tratterò anche l'aspetto medico, il team di House si ritroverà a seguire un caso molto particolare.
Detto questo, al prossimo capitolo (posterò quasi sicuramente una volta a settimana, penso il venerdì).


 

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Capitolo 2
*** La fidanzata di Robert Chase ***




Capitolo due - La fidanzata di Robert Chase
 
Può dare inizio al suo piano, la sua amica infermiera ha accettato di buon grado di aiutarlo, anzi con la scusa, anche lei farà ingelosire uno degli infermieri per cui ha una cotta, ma lui non si decide a dichiararsi, o meglio non si capiscono le sue intenzioni e lei così avrà modo di capirlo.
Per fortuna a pensare di portare Cameron in diagnostica, ci ha pensato House.
La donna ha guardato il fascicolo e ha tratto la sua ipotesi a riguardo, ma non avendo nessuna intenzione di andare personalmente, lo fa mandare tramite una delle infermiere, che doveva passare per il reparto di diagnostica per prendere dei medicinali.
Ma, Allison Cameron, non ha fatto i conti con il suo ex capo o quanto meno sembra essersi dimenticata com’è fatto. Poco dopo l’infermiera che è andata a consegnare il fascicolo, bussa nel suo ufficio riconsegnandoglielo con un post it sopra: “A costo di far morire il paziente, se non vieni di persona, non leggo” con la scrittura di House disordinata e indistinguibile. Ed è ovvio che pur di non far morire il paziente, lei andrà personalmente, è un classico dei suoi giochetti idioti, a dimostrazione che non gli importa nulla dei pazienti, ma solo giocare a modo suo. Allison ancora una volta si ritrova a maledirsi di aver accettato quell’incarico e dover essere ancora una volta coinvolta nel mondo di House.
Senza dubbio è che non è più l’ingenua dottoressa Cameron, che non è in grado di ribattere, quindi piccata nell’orgoglio, decide di andare personalmente, ringraziando l’infermiera prima di uscire: direzione diagnostica.
Ricorda perfettamente la strada, l’ha fatta ogni mattina per tanti, troppi anni e non potrà mai dimenticarla, anche se a volte non le dispiacerebbe farlo... Come dimenticare gli anni passati tra quelle quattro mura, se pur forse non sarebbe nata la sua ragione di vita ed è solo lei che la porta a non rimpiangere tutto ciò che è successo a Princeton.
Varca la soglia dell’ufficio di Greg House con decisione, spingendo la porta a vetri con forza.
«Ecco a te, ora leggilo. Perché sono sicura di ciò che ho scritto.»
«Non ho dubbi, infatti l’ho già letto e ho già apportato la terapia da te consigliata e il paziente sta già migliorando.» le dice mantenendo tutta la sua calma e continuando a giocare con la sua pallina grigia e rossa, mentre il computer acceso emette rumore di voci, sicuramente sta guardando qualche serie tv di cui è appassionato.
«Allora perché hai voluto che venissi qui?»
«Per rivederti, ci mancavi sai? Anche a Chase... Ah no, a lui no, ora ha una nuova fidanzata. Ti batte Cameron, è una bomba sexy quell’infermiera, mi stupisco solo come faccia a stare con quel canguro australiano, ma che ci trovate di bello in lui? Ah forse è quell’aria da finto ingenuo e gli occhioni azzurri da cucciolo bastonato?» la provoca ancora una volta, voltandosi nella direzione che le sta indicando il suo ex capo e costatando di persona, che Robert sta abbracciando un’infermiera nuova, che lei non ha mai visto e i due stanno decisamente in atteggiamenti molto intimi. E lei é davvero bella, alta, slanciata, con un fisico da paura, che la divisa da infermiera le mette in risalto, capelli mossi e rossi, occhi chiari. Riesci a vederli anche se è lontana, perché sono davvero di un azzurro intenso, a confronto lei si sente un mostro.
Si volta nuovamente verso l’uomo davanti a sé e senza replicare, perché è ovvio che vuole semplicemente farla arrabbiare, lascia lo studio. Ha del lavoro da sbrigare non può stare di certo dietro ai giochetti di quello psicopatico di House.
Passa davanti alla coppietta in amore, che nell’esatto momento in cui si è avvicinata, si è scambiata un bacio e tira dritto, senza nemmeno salutarlo.
Una giornata che è iniziata male, perché le si è fermata la macchina e quindi ha dovuto ricorrere a un taxi e alla tata per accompagnare sua figlia a scuola, cosa che odia fare; si sta rivelando ancora peggio... Non solo ha dovuto sottrarsi dal suo lavoro per gli sporchi scopi di House, che ovviamente non voleva far altro che farle vedere Chase con la sua nuova fiamma, ma ha dovuto davvero vedere Robert amoreggiare con lei... No che la cosa le dia fastidio, lui può stare con chi vuole, ma deve ammettere che un po’ di gelosia la prova, lui è pur sempre il suo ex marito.
Solo una volta che Cameron é di nuovo lontana, il dottor Chase si allontana dalla sua finta ragazza per sorridere soddisfatto e per una volta crede quasi di dover ringraziare quel maledetto del suo capo.
«Dici che le abbia dato fastidio?» chiede Robert alla sua amica, separandosi da lei notevolmente, ma continuando a parlare tranquillamente con lei, può considerarla un’ottima amica, una confidente quasi, conosce ogni suo turbamento, come conosce i sentimenti che lo legano ancora alla sua ex moglie.
«Certo che si, sei pur sempre il suo ex, a noi ragazze darà sempre fastidio vedere un ragazzo che è stato nostro, con un’altra... A maggior ragione se si tratta del proprio ex marito. Inoltre, non ti ha nemmeno salutato, questo avvalora la mia tesi.» espone la donna rassicurandolo, per poi prendere il cellulare e avvicinandosi di nuovo a Robert, per scattare una foto tra i due e sbatterla sui social, perché è sicura che ora lei andrà a guardare i due su internet per farsi idea. Infatti, non è la prima foto che mettono, nel corso delle settimane ne hanno messo diverse, per far credere ai due che vogliono conquistare, che il loro rapporto é autentico. Hanno messo anche foto in cui sono a cena insieme.
Allison si concentra esclusivamente sul lavoro per non pensare a Robert, se pur vorrebbe fare una maledetta ricerca su chi sia la donna con cui adesso sta, ma ha pur sempre una sua dignità personale e non vuole abbassarsi a certi livelli, non è il tipo di persona che va a controllare sui social che cosa fa il suo ex marito. Si concentra così su i suoi pazienti, ripromettendosi di non farsi coinvolgere più nei giochetti di House e quindi, di conseguenza smettere di vedere Chase.
Ritorna a casa solo per l’ora di cena e si rende conto che l’unica cosa che vuole fare in quel preciso istante é rivedere la sua piccola Rachel, giocare con lei, cenare in sua compagnia e magari guardarsi un film insieme prima di andare a dormire. Si dispiace solo che non riesce a dedicarle tanto tempo adesso che è primario, vorrebbe passare più tempo in sua compagnia, ma non riesce mai a liberarsi per tempo e accompagnarla lei a nuoto o semplicemente a riprenderla da scuola. A volte si chiede se è una buona mamma, perché quale madre lascerebbe la sua piccola tutto il giorno con la tata? Per carità, ha scelto una ragazza in gamba, disponibile e dolce, attenta a ogni esigenza della sua bambina, ma è proprio per questo che spesso si sente una pessima madre. Teme quasi che Rachel, a volte, preferisca passare il tempo con la tata che con lei, anche se questi brutti pensieri spariscono ogni volta che lei rientra e la bambina le corre incontro, felice di abbracciarla.
Proprio come quella sera, gira la chiave nella toppa e Rachel, corre subito nella sua direzione saltandole in braccio. Allison la stringe a sua volta a sé e le bacia la guancia, guardandola poi negli occhi. Ha gli stessi occhi di suo padre, così azzurri, così chiari e belli. I capelli invece sono decisamente i suoi, castani, nonostante adesso lei li abbia tinti di biondo e sia rimasta così.
Ringrazia la tata per la sua generosità, come sempre, per dedicarsi a cucinare insieme alla sua piccola di cinque anni.
Rachel, si stufa quasi subito di cucinare, proprio come quel giorno e mentre Allison continua a preparare la loro cena, la bambina afferra il suo cellulare per giocare con qualche applicazione divertente. Per sbaglio però, clicca sull’applicazione di Facebook e la prima cosa che compare davanti ai suoi occhi, é la fotografia di un signore con il camice, quindi pensa che sia un collega della sua mamma, dai capelli biondi e dagli occhi azzurri, accanto una donna dai capelli rossi e gli occhi altrettanto azzurri, ma più scuri. La bambina che è super curiosa, prontamente chiede a sua mamma chi fossero i due, rimasta colpita dalla foto, ma non sa spiegarsi nemmeno lei il perché a dire il vero.
«Mamma, chi sono questi due?» chiede girando il telefono verso di lei.
«Rachel, quante volte te lo devo dire che non devi entrare in applicazioni che non sono i tuoi giochi.» afferrando il telefono e guardando la foto che la sua bambina le ha mostrato, una foto di Robert, con la sua nuova fiamma, che a quanto pare ha il nome di Rebecca Clarke.
«Scusa mammina, ho cliccato per sbaglio, ma lui chi è un tuo collega?» chiede impicciandosi ancora una volta.
«Più o meno. Senti perché non cambiamo argomento, dimmi tu piuttosto, com’è andata a nuoto oggi, che cosa avete fatto?» la sua bambina ha sempre avuto una predisposizione per il nuoto, forse è una passione ereditata da suo padre, che è molto bravo in questo sport. Ha cambiato argomento perché non vuole che sua figlia le faccia domande su Robert Chase. Prendendosela con il destino che ancora una volta le ha presentato il conto, ovvero le ha mostrato la foto dei due, che lei non voleva in alcun modo vedere e non voleva che tanto meno la vedesse Rachel.
«A me piace il tuo collega, peccato che sia fidanzato.» dice la bambina furba, é troppo sveglia per la sua età e Allison inevitabilmente scoppia a ridere, non sapendo in realtà di chi stia parlando e ciò le fa anche capire che non può nasconderle a lungo la verità.
«Comunque a nuoto tutto bene, oggi abbiamo fatto lo stile libero e i tuffi, amo fare i tuffi.» per rispondere alla domanda posta prima dalla sua mamma.
«Ma a te chi le insegna certe cose, signorina?» Riferendosi al fatto che abbia detto che il suo collega le piace.
«Guarda che io ho già il fidanzatino mamma, si chiama Lucas.» le dice e va nella sua nuova scuola solo da qualche settimana, non osa immaginare quando sarà grande che cosa potrà combinare quella sua piccola monella.
«Allora dovrà farmelo conoscere questo Lucas, amore.» le risponde dolce e la bambina annuisce ben felice, anche perché vuole proprio invitarlo a casa per giocare con lui e infatti, lo propone alla sua mamma.
 
Il giorno seguente, Allison accompagna la bambina a scuola e si rece a lavoro, una volta in ospedale, viene subito intercettata da House, il quale senza che lei ammetta repliche la trascina verso il reparto di diagnostica. Le proteste di Cameron non servono a nulla, perché House insiste che vuole offrirle solo un caffè, in memoria dei vecchi tempi e che non può rifiutare. Così se pur di controvoglia si ritrova a camminare in direzione dell’ufficio che un tempo è stato pure il suo, in fondo non le dispiace salutare Foreman, che è l’unico che non ha ancora visto. Anzi... in questi cinque anni si sono sentiti qualche volta, più che altro per farsi gli auguri di compleanno o per Natale.
Mentre cammina verso l’ufficio, per prendere un caffè, è proprio l’uomo a venire loro incontro e salutarla con affetto, chiedendo come se la passasse e congratulandosi con lei per la promozione. Cameron lo ringrazia felice e gli fa i complimenti a sua volta per aver ottenuto un team di diagnostica tutto per sé, nessuno meglio di lui se lo meritava.
Parlano fermi nel corridoio, con House che non è per nulla interessato alla conversazione, ma più a capire quando il canguro australiano e l’infermiera sexy escano dallo spogliatoio, prima che Cameron possa andare via e lui invece, vuole che lei li becchi. Ha capito perfettamente che quei due non stanno insieme e che il loro è un modo per far ingelosire l’ex del canguro e vuole partecipare anche lui a quel gioco divertente, anche perché non sarebbe da House se così non fosse. Proprio mentre pensa ciò, eccolo uscire.
È intento a ridere e scherzare con la sua finta fidanzata e in un primo momento sembra che non si siano accorti dei presenti. Ed effettivamente è così. Si sono cambiati nello spogliatoio e poi si sono messi a chiacchierare come se niente fosse, per una volta senza fingere di stare insieme e a una battuta fatta da lei, Robert è scoppiato a ridere. Ma, il destino ha voluto agevolarlo, visto che Allison, è lì.
La donna vedendo uscire Robert con l’infermiera non può evitare di storcere la bocca, deve ammettere che un po’ di fastidio lo prova, o quanto meno non vorrebbe doverli vedere costantemente. La fortuna in questi casi non è mai dalla sua parte.
Cerca di far finta di niente, salutando il suo ex marito con un sorriso e un semplice “ciao” per poi congedarsi dicendo di dover andare a lavoro o rischia di fare tardi.
Chi se la ride è invece Robert, al quale stavolta non è sfuggita la sua irritazione, anche se ha fatto di tutto per non darlo a vedere e naturalmente se n’è accorto anche House, il quale ancora una volta incassa in silenzio la sua vittoria.
Il resto della giornata prosegue abbastanza bene, solo in primo pomeriggio, Allison riceve una chiamata della tata di sua figlia. È saltata la lezione di nuoto e la bambina desidera fortemente andare da lei in ospedale e non ha nessuna intenzione di tornare a casa. Per fortuna, non ha tantissimo lavoro da sbrigare, a parte qualche scartoffia da firmare e così le dice di accontentarla e portare in ospedale, ha voglia anche lei di passare un po’ di tempo in compagnia della sua bambina.
Passano così poco tempo insieme, che a volte Rachel sente la necessità di stare con la sua mamma, esattamente come quel giorno. Arriva saltando felice in ospedale e accompagna dalla tata entra nell’ufficio della sua mamma, correndo ad abbracciarla. Non ha ancora mai visto il suo nuovo ospedale e voleva assolutamente vederlo, anche perché poi ha promesso al suo amico Lucas, di descriverglielo nei minimi dettagli. Il suo amico quando le ha detto che sua mamma era il capo di un’ospedale, ha spalancato la bocca dicendole che la sua mamma fosse davvero super. Rachel si è sentita subito felice, anche perché pensa davvero che la sua mamma sia una super mamma, visto che salva vite umane, come le ha sempre detto lei, per descriverle il suo lavoro. Inoltre, le due hanno un bellissimo rapporto. Le vuole un bene immenso, se pur non le dispiacerebbe avere anche un papà, il suo non sa nemmeno chi sia. Ha provato a chiederlo alla sua mamma, ma ha anche capito che lei non ne parla e ha smesso di conseguenza anche lei di chiedere. Ha solo cinque anni, ma è una bambina molto intelligente per la sua età.
Aspetta che sua mamma finisca di lavorare, disegnando, le piace disegnare e poi attraverso il disegno può tirare fuori tutta la sua immensa fantasia di bambina.
Solo verso le sette di sera, escono finalmente dall’ospedale e mentre sono davanti alla porta d’ingresso, la piccola Rachel riconosce il dottore della foto.
«Mamma, quello è il dottore della foto» esclama prontamente, alzando la voce entusiasta.
Allison alza gli occhi su Robert e lo saluta alzando semplicemente la mano libera verso di lui, visto che con l’altra sta tenendo la manina di sua figlia.
«E tu chi sei?» le chiede l’uomo, intuendo che si possa trattarsi della figlia di Allison, non ha sentito la bambina chiamarla mamma, ha solo capito che si stessero rivolgendo a lui.
«Io sono Rachel Cameron, lei è la mia mamma. E tu sei quello della foto che la mamma ha nel cellulare.» dice ancora più entusiasta.
Allison diventa improvvisamente rossa in viso, lei non ha foto del suo ex marito sul cellulare, la foto che la bambina ha visto ieri era di Facebook, ma ovviamente adesso come può uscire da quella situazione?
«Ma perché se la mia mamma ha una tua foto nel suo cellulare, non vi salutate nemmeno?» chiede la bambina ancora una volta non capendo, non rendendosi nemmeno conto di star mettendo i due adulti a disagio.
«Hai una mia foto nel cellulare?» chiede Chase a quel punto curioso come non mai di capire questa strana situazione. Forse, non tutto è perduto, anche se lei ha una figlia, non ha fede al dito, quindi forse è single. In realtà non può metterci la mano sul fuoco, potrebbe essere fidanzata e convivere con il padre della bambina.
«No, però questa monella ha aperto l’applicazione di Facebook, trovando una foto tua e della tua fidanzata.» dice prontamente incrociando finalmente il suo sguardo.
Robert annuisce un po’ deluso, ma cerca di non darlo a vedere.
«Comunque io mi chiamo Robert Chase. Io e la tua mamma eravamo...»
«Ex colleghi.» si affretta a concludere Allison, non sa che cosa lui voglia dire, ma sicuramente non vuole che dica che stiano stati insieme. Sua figlia inizierebbe a fare troppe domande, è una bambina fin troppo curiosa e chiederebbe se fosse lui suo padre, la conosce bene e vuole evitare domande del genere.
«Certo, diciamo ex colleghi.»
Allison lo guarda storto e Robert invece con una specie di ghigno.
«Robert perché non vieni a mangiare con noi? Stiamo andando al McDonald. La mamma non mi ci porta mai, invece oggi andiamo...» dice tutta felice, saltellando allegramente, come quando riceve un regalo da lei tanto atteso.
«Rachel, credo che hai disturbato fin troppo Robert, poi non credo che lui voglia venire a cena con noi, avrà altro da fare.» dice rivolta alla bambina, come le sia venuto in mente di invitarlo a cena con loro non lo sa proprio, anche perché di solito non dà confidenza alle persone, l’uomo invece l’ha colpita subito, già dalla sera precedente è solo attraverso una foto.
«Se non glielo chiedi non puoi saperlo.» risponde la bambina dando per scontato che se non si chiede una cosa, non si può sapere con certezza che sia davvero come si sostiene.
«No veramente io sono libero, vengo volentieri.» vuole capire di più della vita di Allison, vuole sapere se sia fidanzata o meno e conoscere meglio sua figlia. Quella bambina già gli piace e non riesce a comprenderne il motivo. Inoltre, se l’ha invitato a cena, vuol dire che non c’è nessuno a casa che le aspetta, almeno apparentemente, magari Allison ha un fidanzato che Rachel ancora non conosce, per questo vuole capire.
«Non sei obbligato ad accettare...» non sa perché stia accettando, ma spera che non faccia domande su Rachel. Non può negare poi che questa cena a tre la imbarazzi alquanto, che cosa si dicono due ex? Di che cosa parlano? Non lo sa proprio, con nessuno dei suoi ex è rimasta in rapporti, mentre il suo precedente marito è morto, quindi... Non sa davvero come comportarsi e che cosa fare.
«Non ho veramente impegni e poi non vogliono deludere questa piccolina.» rivolgendo un dolce sorriso alla bambina, che lei prontamente ricambia.
Allison annuisce e così gli fa segno di andare fuori.
«La tua fidanzata non è gelosa se esci con noi?» chiede Allison, non riuscendo a trattenersi, avrebbe voluto evitare quella domanda, ma è uscita spontanea dalla sua bocca.
«No, lei si fida ciecamente di me, non sospetterebbe mai che io la tradisca.» frecciatina. Allison lo guarda storto e alza gli occhi al cielo. Le sta rivangando di quando lei, prima che lui le confessasse la verità sul caso Dybala, quindi di aver ucciso il loro paziente; che avesse un amante, nonostante lui dicesse di no. Ma in quel frangente, ha avuto tutto il diritto di pensarlo, visto il suo comportamento distante.
Si recano ognuno alla propria macchina, visto che andranno con due macchine per convenienza e Allison gli dice di seguirla, che andranno a mangiare vicino casa loro, che poi è più comodo nel caso Rachel si dovesse addormentare.
Quando arrivano davanti al McDonald, Rachel prende immediatamente le mani di entrambi i due adulti e li trascina all’interno, talmente felice da avere un sorriso a trentadue denti. In realtà, Rachel è una bambina molto allegra, è difficile che la si veda triste e Allison è felice di ciò, significa che nonostante tutto, sta facendo un buon lavoro.
Ordinano la loro cena e si siedono a uno dei tavoli liberi per iniziare a mangiare. La bambina la prima cosa che fa è scartare la sorpresa del suo happy meal, ci sono sorprese delle Barbie e lei ne va pazza, passerebbe le ore a giocarci, senza stancarsi mai.
«Ma quanti anni ha?» chiede a quel punto Robert. Ci ha pensato per tutto il tragitto in macchina, è senza dubbio una bambina molto sveglia, ma deve avere per forza tra i quattro o i cinque anni.
«Cinque.» dice semplicemente Allison, andando poi ad addentare il suo panino, sperando che lui non aggiunga altro, non voglia sapere altro, almeno non davanti a Rachel. Anche se deve trovare una scusa plausibile. Anzi, in realtà forse l’ha già trovata e se lui continua a fare domande, gliela propina.
La serata, nonostante l’imbarazzo iniziale sembra piacevole, é Rachel in realtà a conversare con Robert, raccontandogli tantissime cose sulla scuola di dove vivevano prima e della scuola di adesso. Gli parla della sua mamma e delle tante cose che fanno insieme, delle gite che hanno fatto. Della sua tata che è simpatica, ma che spesso vorrebbe che la mamma fosse più presente, ma che capisce che debba lavorare, anzi le piace tanto il lavoro che fa, quello di salvare le vite e ha già deciso che da grande vuole fare la stessa identica cosa.
Robert più la guarda, più la sente raccontare e parlare di sé e più rivede Allison in lei, si somigliano tanto, nel modo di fare, di parlare e gesticolare. Non si può certo dire che non sia sua figlia, il colore dei capelli é il suo e ha gli occhi chiari, nonostante quelli di Rachel sono più azzurri.
Allison si stupisce di come sua figlia si sia aperta così con Robert, inizia quasi a pensare che sia uno scherzo del destino, lei ha cercato in tutti i modi di tenerli lontano, ma invece non ci è stato niente da fare, la vita ha voluto farli incontrare e infatti sono lì seduti al tavolo di un fast food a conversare come se fossero una famiglia felice. Allison però non sa nemmeno se è giusto tutto ciò, lei e Robert non torneranno mai insieme e non vuole fare illudere la sua piccola. Non sa in realtà come si deve comportare a riguardo, se troncare questa loro unione o spiegarle come stanno le cose...
«Mammina, mi compri anche il gelato?» chiede Rachel, dopo aver finito il suo panino con patatine e coca cola, ancora affamata.
«Rachel, non ti sembra di esagerare? Nel tuo menù c’era anche il succo alla fragola.» le sembra un po’ troppo quello che ha mangiato la piccola, anche perché non è abituata a mangiare quelle cose, di solito Allison ci sta molto attenta a cosa dare alla bambina.
«Ti prego mamma, solo per questa volta.» insiste e alla fine, visto che è una serata diversa dal solito, acconsente a comprarle il gelato.
Si offre Robert di andarlo a prendere alla bambina, per non far alzare Allison, ma Rachel prontamente lo ferma e insiste che vada la sua mamma, perché lei deve finire di raccontargli della gita che ha fatto nella nuova scuola, in un museo con tutti giochi interattivi per bambini, in cui si è divertita un mondo e non voleva più andare via.
Allison alla richiesta della figlia di andare lei perché deve finire di parlare con l’uomo, scuote la testa esasperata e si ritrova ad esclamare: “pure”, alzandosi e lasciando i due soli, ma continuando comunque ad osservarli da lontano. Deve e vuole stare in allerta, non vuole che sua figlia ne esca con il cuore spezzato.
Alle casse c’é fila e quindi Robert ha il tempo di chiedere alla bambina qualche informazione, quindi dopo aver ascoltato il suo racconto della gita, a cui ha fatto a sua volta tanto domande; le chiede una cosa che non ha avuto il coraggio di chiedere ad Allison, perché sa che avrebbe ricevuto in risposta un’occhiataccia o un rimprovero, ormai la conosce molto bene, l’ha sempre conosciuta molto bene.
«Ma invece il tuo papà Rachel?» le chiede, sperando che la bambina non si dispiaccia della sua domanda, anche se crede di essere stato troppo diretto nel chiederglielo.
Rachel non sembra dispiacersene e risponde mantenendo sempre il suo solito sorriso.
«Non lo so, la mamma non mi ha mai parlato di lui. Però mi piacerebbe avere un papà, così la mamma è felice e anch’io.» dice la bambina prontamente.
«Quindi la mamma non ha il fidanzato?»
«No, almeno credo... Non esce più la sera da un po’. Di solito quando aveva un fidanzato si faceva bellissima, ma ora non lo fa più... Però é bellissima lo stesso, vero?» chiede stavolta lei al dottore.
«Si Rachel, tua mamma é bellissima.» le dice sorridendole e lo pensa davvero. Inizialmente ciò che l’ha colpito di Allison é stata proprio la sua bellezza oltre misura, ma poi si è innamorato di lei, del suo carattere, del suo essere dolce, ma decisa, della sua ingenuità e del suo essere attaccata ai valori forti, nel suo modo di affezionarsi ai pazienti e volere solo il loro bene. Si è innamorato di lei e del suo modo genuino di fare e porsi, nonostante le sue paure e insicurezze. Non è stato facile conquistare il suo cuore, ma ce l’ha fatta alla fine, anche se poi ha rovinato tutto. Hanno rovinato tutto.
«Allora perché non ti ci fidanzi tu?» chiede a quel punto la bambina, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Robert si strozza con la coca cola che sta bevendo, tossisce e non riesce a riprendere la parola, ma a dirla tutta non sa nemmeno che cosa risponderle. A interrompere quel momento imbarazzante per fortunata, é Allison, che porge il gelato alla bambina.
«Che succede?» chiede, ha visto Chase praticamente strozzarsi con la sua bevanda e pensa che sua figlia se ne sia uscita con una delle sue solite domande imbarazzanti e non osa immaginare quale.
«Buono il gelato. Comunque, ho chiesto a Robert, mammina, perché non diventa il tuo fidanzato, ha detto che sei bellissima.» spiega la piccola come se fosse così semplice fidanzarsi con qualcuno, o quanto meno per lei che ha ancora cinque anni é così semplice. Peccato che poi, da adulti non lo sia più e un “bellissima” non basti per far funzionare le cose.
«Rachel!!!!» la rimprovera, ma non può negare di essere arrossita visibilmente e Robert se ne accorge immediatamente e la guarda sorridendo, trovandola ancora più bella quando si arrabbia, ma al contempo é in forte imbarazzo.
La bambina fa un risolino sotto i baffi e si concentra sul gelato, capendo di averla combinata un’altra delle sue.
«Scusala.» dice rivolta a Robert, cercando di rimediare alla situazione, ma non è che sia tanto semplice, sua figlia sa sempre come metterla a disagio e ha solo cinque anni, non osa immaginare quando sarà in piena fase adolescenziale cosa possa combinare. Ciò che è certo che le somiglia molto, anche lei alla sua età era così curiosa, piena di energie e di vitalità, esattamente come la sua piccola Rachel, ma ha sicuramente anche molto del suo papà.
Una volta finito il gelato, Rachel stanchissima dalla giornata si addormenta quasi subito tra le braccia della sua mamma, la quale prontamente la prende in braccio e si scusa con Chase per interrompere così la loro serata, ma Rachel è ora che vada a nanna.
Robert l’accompagna fino alla macchina e aiuta Allison a mettere Rachel nei sedili posteriori, con una coperta sopra, affinché non prenda freddo e prima che possa salire in macchina, la ferma per un braccio.
«Allison... Chi è il padre di Rachel?» a questo punto vuole chiedere a lei, vuole una risposta, vuole capire. Rachel non sa niente di suo padre, Allison sembra imbarazzata ogni volta che lui prova a fare una sola domanda sulla figlia.
«Non vuoi saperlo» dice Allison, salendo in macchina, ma con ancora lo sportello aperto.
«Si invece.» decreta ancora lui, adesso anche un po’ alterato da quel suo modo di fare.
«Ho usato lo sperma di mio marito defunto» dice di getto, sapendo benissimo che adesso lui si arrabbierà tantissimo con lei. Hanno litigato in passato per questo, poco prima di sposarsi, Robert voleva che lei buttasse lo sperma del suo ex marito, che non c’era alcun motivo di tenerlo, visto che adesso c’era lui nella sua vita. Allison non ha voluto buttarlo, non perché non credesse nella durata del loro matrimonio, ma perché ha un serio problema a liberarsi delle cose, soprattutto di quelle che l’hanno resa felice e non si è sentita di gettarlo. Robert ciò alla fine l’ha capito, ma ora sa che con questa rivelazione, andrà su tutte le furie. Ma almeno smette di fare domande.
«Lo dovevo immaginare. Non hai perso tempo vedo, dopo la fine del nostro matrimonio ad usarlo. E meno male che ci credevi in noi.» dice furioso, lasciandola sola nel parcheggio, non riesce a dire altro, perché qualsiasi altra cosa finirebbe per dire qualcosa di cui pentirsi.
Allison lo guarda allontanarsi e poi mette in moto.
Una volta a casa, mette il pigiama a Rachel senza svegliarla e si mette a letto anche lei. È stata una giornata faticosa e il fine serata lo è stato ancora più, visto la piega che ha preso... Ma non si pente di aver detto a Chase di aver usato lo sperma del suo marito defunto, almeno smette di fare domande una volta per tutte.
Ciò che non sa, è che la notte non sarà tanto meglio.

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Capitolo 3
*** Rachel ***




Capitolo tre - Rachel 


È più o meno durante le tre di notte, che una vocina la sveglia. È quella inconfondibile della sua bambina, la quale ha raggiunto il suo letto e ora la sta chiamando affinché si svegli. 
Allison apre gli occhi ancora confusa e vede la piccola Rachel in lacrime.
«Ho mal di pancia mammina» le dice la bambina ancora piangendo. Si è svegliata con questo forte dolore e non è riuscita a riprendere sonno, così è andata dalla sua mamma. 
«Vieni qui, amore. Avrai sicuramente mangiato troppo stasera.» le dice prendendo in braccio  e facendole spazio nel grande lettone matrimoniale, per tranquillizzarla e coccolarla. Quando sta male, è abitudine di Allison farla dormire insieme a lei e stavolta non è da meno. 
«Ora chiudi di nuovo gli occhietti, amore.» le dice accarezzandole da prima i capelli, poi andando a massaggiarle la pancia, affinché senta in questo modo meno dolore, mentre intanto la stringe a sé, dandole calore anche con il suo corpo. Spegne nuovamente la luce della lampada che ha sul comodino, precedentemente accesa, per cercare di far addormentare la piccola. Poco dopo, è di nuovo nel mondo dei sogni, ma con il sonno agitato, Allison infatti, si rende conto che spesso si lamenti, come se avesse ancora male, tanto che il suo sonno non è totalmente profondo. 
Nelle mattinate, la situazione non cambia, Rachel che di solito è una mangiona, non ha voglia di fare colazione e la donna, capisce che sta davvero male e decide di lasciarla a casa a riposare un po’, chiedendo alla tata di venire dalla mattina e chiamarla se ci dovessero essere problemi o peggioramenti della piccola.
Si reca a lavoro poco tranquilla a dire il vero, non le piace mai assettarsi quando la sua Rachel sta male, ma ha fissata una riunione e non può rimandare, se pur vorrebbe tanto.
La piccola però non accenna a migliorare, ha mangiato poco e niente per l’ora di pranzo, giusto perché costretta a farlo e subito dopo aver mangiato, ha vomitato tutto. Più di una volta. E alla quinta volta, la tata chiama Allison.
«Allison, scusa se ti disturbo, so che a breve hai la riunione, ma... Rachel ha vomitato già cinque volte. Piange che le fa male la pancia e chiede di te.» le dice una volta che la dottoressa le ha risposto al telefono. Non è sua abitudine chiamare, anche perché Rachel è una bambina dolcissima, tranquilla e sveglia, quindi le poche volte che l’ha fatto è perché è successo qualcosa. Come in questo caso.
«Ha la febbre?» chiede Allison, preoccupata. Non sopporta l’idea di non essere a casa quando la sua bambina sta male, anche se è una semplice influenza. 
«37,5 al momento, l’ho misurata subito.»
Annuisce e chiede alla tata se le può passare Rachel vuole parlare con lei e rassicurarla, finisce la riunione e corre subito da lei, se pur ha altre cose di cui occuparsi, ma lo farà da casa. Non è un problema, avviserà la Cuddy di questo inconveniente, giusto per correttezza.
«Amore, ho una riunione importante, ma appena finita corro subito da te, va bene?»
«Promesso?» chiede la piccolina ancora in lacrime, le fa davvero male la pancia. 
«Promesso. Tu intanto guarda un po’ di tv visto che stai male sai che ti è concesso starci un po’ di più.» le risponde prontamente Allison, nel tentativo di farla sentire un po’ meglio. Non le piace che sua figlia passi il pomeriggio davanti alla televisione, preferisce di gran lunga che giochi con qualcosa di produttivo o con le sue adorate Barbie a inventare storie. Ma quando sta male le concede di stare anche il pomeriggio davanti alla tv se non se la sente di fare altro. 
Rachel annuisce e prima di ripassare il cellulare alla sua tata, si fa promettere ancora una volta di tornare presto a casa. 
È quando Rachel ha vomitato per la settima volta e la febbre le è salita a 38 è mezzo, che finalmente la sua mamma rientra. Ha fatto il prima possibile, ma quella terribile riunione non finiva mai. Lei non ha fatto altro che guardare l’orologio e si è distratta più di una volta durante gli interventi degli altri dottori, tanto che si è dovuta far ripetere che cosa avessero detto. Non è da lei, ma da quando c’è Rachel nella sua vita, le sue priorità sono totalmente cambiate, ora viene lei prima di ogni cosa.
La piccola, ora che la sua mamma é a casa si sente più tranquilla e nonostante abbia ancora un forte mal di pancia, in un momento che Allison é in camera a cambiarsi e mettersi qualcosa di più comodo; Rachel chiama Robert, con il cellulare della sua mamma che lei ha lasciato sul tavolino del salotto, alla sua piena portata. 
Robert é appena uscito da una differenziale con House su un nuovo caso, quando sente squillare il suo cellulare e ha bisogno di guardare più volte il display prima di rispondere, non crede ai suoi occhi, ma non ci sono dubbi, é Allison che lo sta chiamando. Pensa immediatamente che forse voglia chiedergli scusa per come sono finite le cose tra loro la sera precedente, ma non avrebbe nemmeno motivo di farlo e non sarebbe da lei... Poi perché chiamarlo se è a lavoro? O forse non è a lavoro... Esita un attimo nel rispondere, estremamente confuso, ma felice per quella chiamata inaspettata, che improvvisamente si rende conto di star perdendo troppo tempo e lei potrebbe chiudere la chiamata e lui aver sprecato un’occasione.
«Ehi Allison, a cosa devo l’onore di questa chiamata?» risponde piccato, ancora l’ha con lei per la sera precedente, non sa se riesce a passare sopra a tale atto della donna, ma ci vuole provare, vuole provare a voltare pagina una volta per tutte e ricominciare da capo, come se si stessero conoscendo per la prima volta, anche se non è facile e la sua risposta n’é la prova.
«Robert, sono Rachel.»
L’uomo nel sentire la voce della bambina, spera che la piccola non si sia accorto del suo tono di voce finto seccato e con l’intento di mandare una frecciatina a sua madre, ma forse, anche se è molto intelligente, certe cose ancora non le capisce.
«Ciao Rachel, come mai mi chiami? La mamma?» chiede curioso, non riesce a capire il motivo per cui la bambina lo stia chiamando, a questo punto pensa che Allison non sappia della chiamata.
«Volevo sentirti. Ho trovato il numero nel cellulare della mamma... Sai che ho l’influenza? Mi fa male la pancia, ho anche vomitato e ho la febbre.» 
Non sembra aver fatto caso al tono della voce dell’uomo poco prima.
Robert però si dispiace anche che stia così male. Ora che ci pensa, sente che la sua voce non è cristallina e allegra come la sera predente.
«Mi dispiace piccola. Vedrai che tra qualche giorno starai meglio.» le risponde dolce, quella bambina lo ha già conquistato e nonostante, per un attimo abbia sperato che fosse sua, non le dispiace conoscerla meglio, perché non è difficile volerle bene. É dolce, attenta, sveglia, simpatica, una bambina tutto pepe. Il fatto che abbia preso il cellulare di sua madre per chiamarlo, n’é la dimostrazione. Non sa nemmeno se deve rimproverarla a dire il vero per questo piccola marachella che ha fatto, ma non spetta nemmeno a lui farlo. 
«Rachel, ma con chi stai parlando?» Allison dall’altra stanza l’ha sentita parlare da sola e si è insospettita, in caso adesso ci sono solo loro due, la tata é già andata via da un po’.
Robert sente chiaramente la voce di Allison di sotto fondo, ma non fa in tempo a dire una parola alla bambina che le ha già passato Allison.
Allison a sua volta si ritrova con il cellulare in mano e l’unica cosa che sa é chi che c’é dall’altra parte dell’apparecchio, sua figlia ha semplicemente detto: “Con Robert, te lo passo” e le ha dato il telefono.
«Ehm... Robert, scusami per mia figlia... Ti ha disturbato?» gli chiede subito, decisamente imbarazzata dalla situazione. Sua figlia riesce a essere terribile con tutta l’influenza, non osa immaginare che cosa avrebbe fatto se non fosse stata male. Scuote la testa per ciò che è capace di fare.
«No figurati, nessun disturbo. Mi ha detto che sta poco bene, mi dispiace.»
«Si ha preso l’influenza. Be, grazie per preoccuparti...»
«Figurati. Allora che cosa farete questa sera?»
«Oh bé... Io appena Rachel dorme, devo lavorare.»
«Sempre la solita precisa e responsabile.» la provoca lui per poi dirle di scusarlo un attimo e fa segno alla sua finta fidanzata di avvicinarsi, lei prontamente le si mette accanto e Robert, senza preoccuparsi di coprire con la mano per non farsi sentire da Allison dall’altra parte, la bacia e la saluta con un “Ciao amore, dammi solo un attimo e andiamo a cena”. Torna solo dopo a rivolgersi a Cameron.
«Tu invece deduco che ti aspetta una cena... Vai pure, ci vediamo in giro. E scusami ancora per Rachel.» dice cercando di chiudere al più presto la conversazione, si è sentita in imbarazzo che lui abbia baciato la sua fidanzata, senza preoccuparsi che lei potesse sentire. Quanto meno avrebbe potuto mettere una mano sul microfono, in modo che lei non si accorgesse della cosa e dello scambio di battute. Sembra quasi che lui lo abbia fatto di proposito, per sbattergli ancora una volta in faccia la sua felicità e magari vendicarsi della loro conversazione della sera precedente. Ed é anche per questo che preferisce chiudere al più presto. Chiude senza aspettare una risposta da parte dell’uomo.
Intanto, Rachel se la ride sotto i baffi, vuole vedere sua mamma con il dottor Chase e non le importa che lui sia fidanzato, si può sempre lasciare.
Allison poi si rivolge nuovamente a sua figlia, un po’ alterata da tale comportamento. 
«Rachel, perché hai chiamato Robert? Poi sai che non voglio che usi il mio telefono senza chiedermelo.» le dice alzando un po’ la voce. Non vuole rimproverarla, ma deve anche capire che non può agire in questo modo e passare impunita, non può chiamare ogni numero che ha sulla rubrica telefonica del cellulare perché le va.
«Volevo salutarlo.» dice tranquilla la bambina, come se fosse ovvio il motivo.
«La prossima volta aspetti me per chiamarlo, non lo fai di tua iniziativa.»
Rachel annuisce e poi aggiunge: «Perché non lo invitiamo qui un giorno? A me sta tanto simpatico.» ammette senza problemi.
Allison si sente morire all’affermazione della figlia e non sa come replicare.
«Rachel, lui è fidanzato e non può diventare il mio, non è me che vuole. Lo sai vero?»
«Lo so che è fidanzato, ma si può sempre lasciare no?» 
La dottoressa ancora una volta si ritrova a scuotere la testa, sua figlia é davvero tremenda, ma non può non ridere.
«Non é così semplice. Poi non bisogna sperare che due persone si lascino se sono felici insieme, ma anche se non lo sono. Non sei tu che puoi decidere come vanno le cose, capito monella?» le dice seria, spera che sua figlia non l’abbia vista ridere per ciò che ha detto, non ha potuto evitarlo, a volte la sua bambina sembra una piccola donnina.
Rachel annuisce e si scusa per ciò che ha detto. Se sa essere una monella, sa anche essere una bambina molto educata e se fa qualcosa di sbagliato, chiede sempre scusa.
«Ti preparo qualcosa che puoi mangiare che ti fa bene per il vomito, così magari ti senti meglio.» le dice ancora cambiando argomento e mettere fine a quella discussione.
«Non ho fame.» dice la bambina e Allison se ne stupisce, perché di solito é la prima che vuole mangiare, se prima le é sembrato che stesse meglio, visto ciò che ha fatto, deve ammettere che la sua bambina non ha per niente una bella cera. É pallida, con due enormi occhiaie sotto gli occhi, i quali sono rossi e stanchi. É davvero parecchio influenzata. Solo che non nemmeno da lei non mangiare quando sta male, di solito ha appetito anche con la febbre alta, fin da piccola ha sempre divorato tutto, nonostante l’influenza. Ciò non le piace per niente, ma non vuole nemmeno allarmarsi inutilmente.


Nei giorni a seguire la piccola sembra stare meglio e che, il suo malessere sia stato dovuto semplicemente a u malanno di stagione e quindi Allison, decide di farla restare in casa un ultimo giorno, ma poi di rimandarla a scuola quello successivo. Sembra che la piccola abbia riacquistato il suo appetito e per colazione ha voluto anche la cioccolata calda, che sua mamma le ha preparato con piacere, visto quanto abbia mangiato poco nei giorni precedenti, solo minestre senza praticamente nulla dentro, per non farla vomitare nuovamente. 
Rachel è una di quelle bambine poi, che ama andare a scuola e stare ancora un altro giorno in casa, nonostante stia bene, per lei è una tortura. Vuole andare a giocare con le sue amiche e fare i suoi disegni o lavoretti da portare a casa. 
Per fortuna c’è la sua tata che è una grande giocherellona, le piace inventare storie e la fa ridere tanto, o davvero si sarebbe annoiata. 
Allison esce come al solito alla solita ora, non appena la tata puntuale, è giunta a casa loro per darle il cambio. Saluta Rachel con un bacio e un abbraccio e le promette che cerca di tornare presto. La bambina annuisce e finisce di gustarsi la sua colazione, per poi iniziare subito a giocare con Emilie, la sua tata. 
Ma nemmeno mezz’ora dopo, Rachel che si è recata in camera della sua mamma per prendere il libro delle fiabe da farsi leggere da Emilie, vomita tutta la colazione di poco prima. Si spaventa tantissimo la piccola, ma visto che la tata è raro che si rechi in camera della sua mamma, decide di non dirle nulla, anche perché non vuole rinunciare ad andare a scuola il giorno seguente, per quanto le piaccia giocare con lei, preferisce di gran lunga le sue amiche. 
Torna in salotto con il suo libro, ma non ha per niente una bella cera, anzi, si sente nuovamente stanca e si addormenta mentre ascolta la storia. Emilie, non dà peso al fatto che si sia addormentata, anche se lei non si addormenta mai durante la lettura delle storie, si divertono insieme a inventare voci da far fare ai personaggi. Ma pensa che sia stanca visto la settimana infernale avuta a causa dell’influenza e si mette a sistemare alcune cose in casa, per alleggerire il lavoro ad Allison e preparare il pranzo per Rachel. 
È quando la sente svegliarsi e vomitare sul tappeto in salotto che capisce che sta ancora male e le si avvicina nuovamente per misurarle la temperatura. Scotta. Deve avere di nuovo almeno 38 di febbre, sta per chiamare Allison e avvisarla, quando la bambina la ferma per un braccio, prima di accasciarsi a terra in preda a quelle che sembrano convulsioni o forse una crisi epilettica. Emilie non lo sa, non ne capisce niente di medicina, sa solo che deve chiamare urgentemente il 911 e dire loro di portare la bambina al PPTH. Chiama prima l’ambulanza, con estrema urgenza, anche perché Rachel ora é priva di sensi a terra e poi, dopo aver preso il corpo della bambina per dire loro che ancora respira e metterla sul divano nuovamente; chiama Allison.
«Emilie, tut...» non la lascia finire di parlare.
«No, Rachel credo abbia avuto una crisi epilettica, ora é priva di conoscenza, stiamo arrivando con l’ambulanza al PPTH.» le dice interrompendola per spiegarle cosa sia successo. Le dice che la bambina ha vomitato di nuovo e che ha la febbre alta per giunta e che prima di sentirsi male si è addormentata di punto in bianco, senza nemmeno ascoltare la fine della storia che lei le stava raccontando.
Allison avverte immediatamente la stanza girare e se non fosse seduta sulla poltrona della sua scrivania, sicuramente si sarebbe sentita male. Cerca di fare respiri profondi e riacquistare lucidità, ma non è facile sapendo che sta arrivando in ospedale con l’ambulanza la propria figlia, che ha appena avuto una crisi epilettica, che mai ha avuto. Messa insieme agli altri sintomi dei giorni precedenti: febbre alta, assenza di appetito, vomito, debolezza, stanchezza, crisi epilettiche. Non è normale tutto ciò. Non é per niente normale.
Si alza di scatto e va immediatamente dalla Cuddy, per chiederle di chiamare House e digli che sua figlia Rachel sta arrivando con l’ambulanza, dicendole anche i sintomi avuti in quei giorni e che vuole affidargli il caso, vuole che sia solo lui a capire che cosa abbia la sua bambina. É il miglior diagnosta del mondo, anche se stronzo, ma è l’unico che può salvare la sua piccolina. Lui deve salvarle la vita. 
E poi, corre ad aspettare l’ambulanza davanti all’ingresso dell’ospedale.
 

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Capitolo 4
*** Un piccola vita da salvare (parte uno) ***





Capitolo quattro - una piccola vita da salvare
 


La direttrice sanitaria chiama immediatamente il dottor House, il quale una volta che è nel suo ufficio, fa subito una battuta delle sue alla donna, ma nota che non è dell’umore adatto per scherzare, anche se in realtà non lo è mai, ma stavolta c’é qualcosa di diverso nei suoi occhi e lo capisce immediatamente ed é per questo che non insiste nel provocarla.
«Bambina di cinque anni, febbre alta, vomito, assenza di appetito, stanchezza, debolezza e crisi epilettiche, deve essere in arrivo con l’ambulanza. Il caso é tuo.» le dice la donna, porgendogli una cartellina, in cui ha messo dentro tutte le informazioni ricavate da Allison.
«Non mi occupo più di bambini, non fanno che piangere e puzzano con i loro pannolini.» scherza House, rifiutando di prendere il fascicolo.
«Ha cinque anni non indossa più il pannolino e poi, é la figlia di Cameron.» gli dice poi, lui non ha nemmeno lasciato che lei finisse di parlare per rifiutare.
«Me lo potevi dire subito che si trattava della figlia di Cameron» strappando quasi letteralmente adesso, il fascicolo dalla mano della Cuddy e andando subito in ufficio per iniziare a lavorarci e poi andrà personalmente dalla bambina per capire di più. Non è da lui andare dai pazienti, ma per quella piccolina, visto che è la figlia della sua miglior ex dipendente, farà un eccezione. Se pur sa, che deve mantenere lo stesso un certo di stacco e non mostrare le sue debolezza al team e a Cameron, non sarebbe da uomini e tanto meno da uno come Gregory House.
 
Nel tragitto verso l’ospedale, la piccola Rachel ha ripreso conoscenza, grazie al tempestivo intervento dell’ambulanza e della tata per aver detto loro accuratamente tutti i sintomi della piccola, ma non è ancora fuori pericolo. Ha avuto un’altra crisi epilettica e ha vomitato ancora. 
Allison é ad aspettare l’ambulanza davanti alla porta e appena giunge, si precipita verso la sua bambina per rassicurarla e farle sentire la sua vicinanza. Le comunicano che durante il viaggio ha avuto un’altra crisi epilettica e Allison le si avvicina per prenderle la mano. Le viene da piangere nel vedere la sua piccolina spaventata e con le lacrime agli occhi, ma deve farsi vedere forte per lei e quindi le stringe la mano e le sorride, per cercare di infonderle un po’ di coraggio e anche per prenderne un po’ anche lei di coraggio, perché al momento non riesce proprio a pensare positivo. Due crisi epilettiche a così poco tempo l’una dall’altra non sono normali. 
La bambina viene portata al reparto di diagnostica, con Allison che non la lascia nemmeno per un secondo la sua mano e sussurrandole parole dolci e che andrà tutto bene, anche se non lo sa nemmeno lei se andrà tutto bene, non sa nemmeno che cosa possa avere.
Allison cerca di far riposare una volta in stanza la sua piccina, perché ha il viso davvero stanco, due enormi occhiaie le campeggiano sul suo bellissimo visino, il fatto che poi a casa si sia addormentata di punto in bianco é la dimostrazione che sia davvero a pezzi. House, seguito da Chase e Foreman, é entrato personalmente nella stanza per fare una prima valutazione del caso insieme agli altri due del suo team. 
«Cosa pensi che abbia?» chiede Allison prontamente appena Chase, finisce di visitarla, facendo attenzione a non svegliarla, visto che ha appena chiuso gli occhi nuovamente. 
Chase nel visitarla le presta molto cura, sentendosi in colpa, perché si è offeso quella mattina che Allison gli sia passata accanto senza nemmeno vederlo, ma solo ora si rende conto del motivo, stava correndo dalla sua Rachel. La piccola Rachel a cui anche lui, nonostante non sia sua figlia, si è molto affezionato, la piccola Rachel che rispetto alla sua età é molto sveglia e lui si diverte tanto in sua compagnia, poi ha capito che vuole fare di tutto per farlo avvicinare a sua mamma e la cosa non gli dispiace affatto. Ora, ora spera solo che non abbia niente di grave e che possa presto tornare in forma, non sopporta l’idea di vederla così, sembra un’altra bambina.
«Andrò nel mio ufficio con il team e poi ti faremo sapere, Cameron.»
«No, voglio assistere... Voglio che tu mi dica passo, passo cosa pensi di fare con Rachel, quindi ti prego, fate qui la differenziale. Non voglio lasciare Rachel da sola.» gli propone, non è convinta di questa scelta, ma non vuole nemmeno sapere all’ultimo la decisione presa da House, come una normale mamma di una paziente, poi conosce perfettamente i suoi metodi e vuole fermarlo prima che faccia qualcosa che non le piaccia. Conosce meglio di chiunque altro i suoi metodi, é bravissimo nel suo lavoro, ma a volte non vede i pazienti come esseri umani, ma sua figlia é un essere umano e ha solo cinque anni. 
«Non se ne parla nemmeno, tu adesso sei una normalissima mamma preoccupata per sua figlia.»
«Da quando ti preoccupi per me?» dice spazientita dal suo rifiuto, che in realtà si immaginava perfettamente conoscendolo.
«Non mi preoccupo per te infatti, ma per me. Non voglio sentirti dire di no e lamentarti ogni cinque secondi, eri già lagnosa quando lavoravi per me, figurati in una circostanza simile.» le dice lui mantenendo tutta la sua calma e guardandola negli occhi.
«Allison, ragiona. Per una volta ha ragione House, non è il caso che tu assista alla differenziale.» interviene nella discussione anche Chase, capisce perfettamente il suo stato d’animo, ma ascoltare le varie diagnosi potrebbero turbarla ancora di più. House la guarda nuovamente, dopo aver spostato lo sguardo verso Chase, come per dirle: “vedi mi dà ragione anche il canguro” ed effettivamente é un evento più unico che raro che Robert Chase dia ragione a Greg House.
«SE PARLATE DI MIA FIGLIA, VOGLIO ESSERCI ANCH’IO, CHIARO?» alza il tono della voce come forse non ha mai fatto in vita sua, ma tutto lo stress, la paura, il nervoso stanno venendo fuori in quel momento e se la sta prendendo con il team, che stanno facendo semplicemente il loro lavoro. 
«E sia, ma ti avverto che sono comunque io a prendere le decisioni e tu risponderai solo come madre di Rachel, non come dottoressa.» le dice, facendo poi cenno ai due di andare a prendere la lavagna in ufficio e di chiamare anche Taub e Tredici, che ha bisogno di tutto il team per poter occuparsi al meglio del caso della piccola Cameron.
Mentre aspetta che gli altri tornino con la lavagna per la differenziale, dice alla tata che se vuole andare a casa può andare e che la tiene informata. Emilie vorrebbe rimanere accanto alla piccola, ma Allison insiste per farla andare a casa, almeno lei vuole che si riposi, é grata dell’affetto verso la sua piccola, ed é proprio per questo che l’ha portata dietro, per l’affetto che la lega alla bambina. Il caso ha voluto poi, che i suoi famigliari fossero proprio di Princeton e lei è stata ben felice di quel trasferimento per tornare in famiglia. La ragazza annuisce ed esce poco dopo, non senza aver dato un bacio sulla fronte di Rachel a mo di saluto.
La lavagna viene messa infondo alla stanza, in modo che House ci possa scrivere sopra, ma ciò verrà fatto fino a quando Rachel non dormirà, dal momento in cui si sveglia, tutto tornerà come prima. Non vuole di certo parlare di malattie davanti alla bambina. Non ha ancora avuto il piacere di conoscerla, ma crede proprio che quella piccola peste le possa essere simpatica. 
House scrive i sintomi della piccola sulla lavagna e iniziano tutti a pensare a possibili problematiche. Allison rimane in silenzio con la mano della sua bambina tra le sue, seduta vicino a lei. Ma a ogni cosa che viene proposta, il suo cuore si frantuma. Non riesce proprio a immaginarsi che stanno parlando della sua Rachel, che è lei che possa avere una di quelle orribili malattie e di cui lei conosce esattamente di cosa si tratta. In quel momento si maledice quasi di essere un medico e di capire, si maledice di aver chiesto ad House di fare lì la differenziale, ma non dice comunque nulla e rimane in silenzio come le è stato chiesto.
Solo dopo aver sentito di tutto e di più e aver dato il consenso a svolgere alcune analisi, si concede di appoggiare la testa sul letto, accanto a quella della sua bambina, per infonderle il suo calore e farla sentire protetta ed è in quel momento che Rachel si sveglia nuovamente. 
«Mammina, dove siamo?» chiede stropicciandosi gli occhi e guardando sua mamma, si sente un po’ confusa. 
«In ospedale amore, ti sei sentita male ricordi? Ma ora risolveremo tutto, te lo prometto» le dice accarezzandole i capelli e Rachel annuisce. 
«E sto tanto male?» chiede vedendo che la sua mamma, nonostante stia cercando di sorridere, è tesa e preoccupata. 
«Abbastanza amore, ma sei in cura da uno dei dottori più bravi e torneremo presto a casa, tu devi essere una bambina super forte okay? Io non ti lascio nemmeno per un attimo, affronteremo tutto insieme.» le dice dolce, continuando ad accarezzarla tra i suoi soffici capelli marroni. 
Rachel annuisce e l’abbraccia forte. 
«Robert si prenderà cura di me?» chiede infine, cercando di cambiare argomento e non pensare al mal di pancia e al senso di nausea. La sua mamma quando era più piccola e lei aveva la bua da qualche parte, le ha sempre detto di pensare ad altro, a qualcosa di felice e tutti i mali del mondo passano. Lei quindi, vuole smettere di pensare al suo dolore e concentrarsi sulla sua missione papà, perché vuole Robert Chase come suo papà. 
«Si, anche lui.»
Rachel allora sorride e chiede alla sua mamma di andare a chiamarlo che vuole salutarlo. Lei starà bene e poi, può stare cinque minuti da sola. 
Allison ride a sua volta e si rende conto di avere proprio una figlia forte e in gamba. Si vede che ha paura, ma nonostante tutto, sta cercando di mostrarsi forte e l’unico modo per farlo è concentrarsi su altro, esattamente come le ha sempre insegnato lei. È così piccola, ma è già in grado di rapportarsi come una signorina. 
Pensa che possa essere nel reparto analisi, visto che House ha autorizzato diverse ricerche da svolgere. Ma non è lì che lo trova, ma insieme alla sua fidanzata. 
Allison li osserva da lontano, mentre parlano e ridono tra loro, ma non sa se avvicinarsi e interrompere la loro chiacchierata, é più propensa per andare via e dire a Rachel che vorrà più tardi che ora è impegnato, ma poi decide di non farlo, considerando che la sua bambina sta male e vuole darle un minimo di felicità. Si avvicina prendendo di coraggio e saluta prima l’infermiera e poi si rivolge a Robert.
«Scusate se vi disturbo, ma... Rachel vuole vederti, a quanto pare le stai molto simpatico.» le dice la donna accennando un breve sorriso. A quanto pare tra loro si è instaurato un rapporto che nemmeno il destino ha potuto impedire di compiersi.
«Arrivo subito.» le risponde prontamente Chase e dopo aver dato un bacio sulle labbra alla sua finta fidanzata, ma solo per far vedere ad Allison che fa sul serio e farla ingelosire; la segue nella stanza di Rachel. In realtà, lui e la sua finta fidanzata, stavano parlando proprio della piccola Rachel e lui le stava dicendo di quanto la piccola le piaccia e ci sia rimasto male che è Allison abbia usato lo sperma del suo marito defunto per rimanere incinta. Ma soprattutto, lei gli stava dicendo che per quanto la riguarda la loro finta unione ha portato i suoi frutti, l’infermiere di cui lei è innamorata, le ha chiesto di uscire. Ora Robert spera che possa avere la stessa fortuna, ma sa anche che con Allison niente é semplice. Si ricorda ancora quando per mettersi insieme, ha dovuto sudare mesi e mesi. Lei, se pur innamorata di lui, ha sempre avuto paura di impegnarsi e l’ha tenuto lontano, ma per lui é sempre stato chiaro che anche lei, volesse che il loro rapporto non fosse solo sesso e basta, come lo era all’inizio. Sono nati come due amici che si divertono insieme, ma poi per entrambi é scattato qualcosa, la scintilla dell’amore. Per Robert é stato facile ammetterlo e l’ha fatto subito quando ha sentito di provare qualcosa di più, Allison invece si è fatta prendere dalla paura ed é scappata, non volendo ammettere i suoi sentimenti e l’ha anche tenuto lontano. Poi, sono riusciti a viversi la loro storia, se pur con tanti momenti no, fino a sposarsi e diventare finalmente marito e moglie. Solo che, lui ha rovinato tutto un’altra volta e l’ha persa, l’ha persa per sempre, non è riuscito nemmeno a fermarla quando lei gli ha portato le carte del divorzio, che lui non aveva ancora firmato. Non aveva firmato proprio perché non ha mai voluto separarsi da lei, ma non gliel’ha detto... Infatti, ora si chiede come possa essere diverso tra loro. Sono sempre gli stessi Robert e Allison, se decidono di tornare insieme potrebbero fare gli stessi errori, i stessi casini. Ma stavolta, vale la pena di rischiare. Lo deve anche a quella piccolina che desidera tanto un papà. Lui può non essere suo papà biologico, ma può esserlo ugualmente in un certo senso.
Con quei pensieri, si rende conto di essere giunto alla stanza della bambina, solo quando sente la sua voce chiamarlo. Non è la sua voce squillante e allegra di quando l’ha conosciuta, ma é comunque felice di averlo lì e se ne rende conto subito. 
Allison intanto, si è resa conto ancora una volta di essere gelosa della rossa infermiera e se pur ha cercato con tutta sé stessa di non esserlo, non ci è riuscita minimamente. Eppure, Robert non è più di sua proprietà, nel momento esatto in cui ha deciso di consegnare le carte del divorzio al suo avvocato, ha firmato anche la loro separazione definitiva come coppia e adesso non può pretendere che lui provi ancora qualcosa per lei, non può pretendere che lui non si sia rifatto una vita. É che al pensiero che Rachel si sia affezionata a lui, anche lei sta pensando alla possibilità di rivelare tutta la verità e pensare di far tornare le cose come lo erano una volta, ma il passato non è facile da far tornare e per loro, che hanno sempre dovuto affrontare mille peripezie per stare insieme ed essere felici, non sarà da meno questa volta. Ha paura che possa andare tutti in frantumi ancora una volta, che il suo cuore possa spezzarsi ancora e ancora e non vuole, anche perché stavolta non ci sarebbe solo il suo cuore a spezzarsi, ma anche quello della sua piccola Rachel. É felice che i due abbiamo legato così tanto, ma deve anche stare attenta e capire se sua figlia possa restarci male nel momento in cui scoprirà che lei e Robert non torneranno mai insieme.


In serata, come promesso alla piccola Rachel e dopo essere stato gran parte del pomeriggio in sua compagnia, anche per visitarla, visto che tutte le analisi da loro proposte sono state escluse; torna per tenerle compagnia per addormentarsi. Più volte Allison gli ha detto che non è obbligato a farlo, ma lui non si sente per niente obbligato a stare vicino alla bambina, le piace, è sveglia e intelligente per la sua età e si diverte a giocare con lei. L’ha sfidata ai videogiochi e la bambina si è rivelata essere molto brava, ma soprattutto hanno disegnato insieme e lei gli ha fatto anche un bellissimo disegno. Lui l’ha perfino aiutata a colorare e di solito nessuno può colorare il suo album da disegno, di cui è gelosissima. 
Solo quando la piccola si addormenta, finalmente Allison e Robert si rivolgono la parola per la prima volta. Rachel ha monopolizzato la conversazione e non sembra proprio che sia una bambina che stia male, se non fosse che è ancora molto pallida e non ha per niente appetito. 
«Saresti un perfetto baby sitter.» gli dice lei sorridendo nel vederlo guardare la piccola Rachel con sguardo protettivo e con il disegno da lei regalatogli in mano.
«È Rachel che si fa voler bene» ammette l’uomo, non è lui che è bravo. 
«Questo è vero! Non si può non amare questa monella.» scoppiando a ridere di gusto e rattristandosi nel saperla in un letto d’ospedale, senza sapere che cosa abbia. 
Robert si accorge immediatamente del suo cambio di umore e prontamente cerca di rassicurarla. Le mette una mano sulla spalla e la guarda negli occhi. 
«Andrà tutto bene Allison, presto tornerete a casa.» non è un padre, ma capisce perfettamente come si possa sentire, la terribilmente sensazione di perdere il proprio figlio deve essere terribile, un dolore talmente grande che non si può davvero comprendere se non lo si vive in prima persona e quindi può solamente immaginare come si senta lei. Si sente lui impotente e fragile nei confronti di quella piccolina che ha rischiato grosso, ma che per il momento è sana e salva. 
«Lo spero, vederla così... Mi spezza il cuore. Prenderei io il suo dolore se solo potessi.» non sa nemmeno lei perché improvvisamente si sta ritrovando a parlare proprio con il suo ex di come si sente, in realtà si era dimenticata di com’è piacevole parlare con Robert, lui ha sempre saputo ascoltarla. 
In risposta Robert l’abbraccia dolcemente, incurante delle conseguenze. Con grande sorpresa anche lei si lascia abbracciare, sentendosi di nuovo bene nelle braccia del suo ex marito. Lui ha sempre saputo rassicurarla con un solo abbraccio, in quel preciso istante non è diverso. 
Hanno due caratteri molto diversi loro, ma insieme, nei loro momenti felici, si sono donati davvero tanta felicità e Allison non si è mai sentita amata, come quando era la moglie di Robert. 
Con quei pensieri, si allontana da lui, improvvisamente si rende conto che non può pensare nuovamente a lui, non può desiderare di poterlo stringere ancora, perché non potrà farlo più ogni volta che vuole. Lui appartiene ora a un’altra donna. 
«Scusa... Tra me e Rachel stiamo abusando della tua pazienza. Vai, avrai sicuramente di meglio da fare che restartene qui in ospedale, approfitta finché House non è nei paraggi e puoi scappare a casa.»
Robert capisce subito che lei lo sta allontanando, ma non può nemmeno darle torto, in fondo lui non ha fatto davvero niente per mostrarsi carino nei suoi confronti, anzi, le ha fatto in realtà credere che non sia più interessato e vuole fare molto di più. E ha già qualche idea in mente a riguardo. 
Il giorno dopo, torna in ospedale molto presto, si è fermato al bar per prendere caffè e un muffin al cioccolato, perché sa che Allison ne va davvero ghiotta. Nei primi giorni di matrimonio lui glielo portava sempre e lei, gli disse, se lo ricorda ancora: “Così poi dovrai portarmelo ogni giorno, lo sai? Ormai mi hai viziata”. 
Quando entra nella stanza lei ancora dorme, immagina che si sia addormentata da poco, che abbia vegliato tutta la notte sulla bambina. Non ha nessuna intenzione di svegliarla, vuole farla riposare ancora un po’ e glielo lascia sul comodino accanto a letto di Rachel, non lo firma, è sicuro che lei ricollegherà immediatamente il gesto a lui. La guarda un’ultima volta e guarda la piccola Rachel, che invece ha aperto gli occhietti e le fa segno di fare silenzio e far riposare la sua mamma. La bambina ubbidisce immediatamente e sorride quando nota la colazione sul comodino, ma poi esausta chiude nuovamente gli occhi. 


Si sveglia di soprassalto come se avesse dormito chissà per quanto tempo, completamente sfinita dalle ore passate a guardare Rachel e ogni suo minimo movimento. Fino a che alle prime luci dell’alba non si è addormentata completamente sfinita dalle ore passata sveglia e dalle preoccupazioni della terribile giornata affrontata. Si sveglia e per un attimo spera che sia tutto un sogno, ma non è così, la sua piccola Rachel sta davvero male e ancora non sanno che cosa possa aver causato la crisi epilettica. 
Quei pensieri vengono scacciati via nel momento in cui sente odore di caffè provenire alle spalle, si volta per capire se stia solo immaginando o meno, e nota il termos con un muffin al cioccolato. Non è difficile per lei capire chi abbia fatto un gesto del genere: Robert. Il muffin è stato in un certo senso il simbolo del loro matrimonio, lei quando stavano insieme gli disse che una volta sposati avrebbe dovuto viziarla e così ha fatto. Ogni giorno per la prima settimana di matrimonio lui le ha portato la colazione a letto, con muffin al cioccolato appena comprato e caffè. 
Si gira nuovamente verso la sua bambina, le misura la temperatura stando attenta a non svegliarla, per poi costatare che si è abbassata, non é più alta come poche ore prima e dorme ancora beatamente; così decide di andare a cercare Robert per ringraziarlo della colazione. 
Ha ancora il termos in mano, mentre si avvia nei corridoi di diagnostica. Cerca il suo ex collega ed ex marito nelle diverse sale, anche dove di solito svolgono le differenziali, ma di lui nessuna traccia. Entra quindi nello spogliatoio, pensando di poterlo trovare lì ed è così infatti; poco dopo lo vede uscire con l’infermiera che è la sua fidanzata e non si avvicina, perché non vuole interrompere ancora una volta un loro momento. Sta per girarsi e andarsene, quando ciò che stanno dicendo cattura la sua attenzione.
«Le ho portato caffè e muffin come facevo sempre quando eravamo sposati, magari funziona... Ieri mi sono reso conto che oltre che farla ingelosire con te, non avevo ancora fatto niente per farle capire che mi interessa ancora.»
«Hai fatto bene Robert. Quindi pensi che possiamo smettere di fingere per un po’? Sai il mio infermiere inizia a essere geloso.» 
Chase annuisce e le dice che al momento possono anche smettere di fingere, anche perché a lui piace passare del tempo insieme a Allison e Rachel, anche se spera che la bambina si rimetta presto, che gli fa male vederla in un letto d’ospedale. Ammettendo che deve fare qualcosa di concreto se la rivuole nella sua vita, o lei non crederà mai che non ha mai smesso di pensarci.
Allison invece, resta senza parole a quella confessione. In realtà non sa davvero come sentirsi, non si aspettava di certo che Robert non l’avesse mai dimenticata, che nonostante siano passati cinque anni, lui abbia continuato a pensare a lei. Nemmeno lei ha mai smesso di pensare a lui, dopo tutto come avrebbe potuto farlo? Ma tornando a Princeton ha sempre allontanato il pensiero di loro due insieme, credendo fin dal principio che non fosse una buona idea e non solo perché lui fosse fidanzato, ma perché non crede che un rapporto ormai spezzato, possa ricomporsi con tale facilità... Eppure, forse, forse ancora ci può essere una speranza. Non lo sa davvero, Allison Cameron si sente davvero confusa e poi in un momento come questo dovrebbe pensare solo esclusivamente a sua figlia. 
Ed é ciò che decide di fare. La priorità é Rachel, farà finta di non aver sentito nulla. A passo svelto torna verso la stanza di sua figlia, anche perché non vuole che lei si svegli e non la trovi al suo capezzale.
Per sua fortuna la bambina ancora dorme quando la dottoressa Cameron torna nella stanza. In realtà, se pur al suo reparto tutti sappiano di sua figlia, sa che deve anche andarci per dare direttive in merito, quanto meno in quei giorni che vuole restare accanto a lei. Magari, farà chiamare qualche suo dipendente al cerca persone. 
Robert, arriva in camera della piccola solo dopo la differenziale con House; il team ha deciso di spostarsi nuovamente in ufficio, perché House ha ritenuto che fosse giusto così. Cameron la volta precedente era troppo scossa e non ha voluto infliggerle ulteriore dolore, anche se in realtà l’ha fatto più che altro per lui e non vedere la sua espressione sconvolta a ogni patologia nominata. É una madre in una circostanza del genere e lui odia le madri iperprotettive e anche averci a che fare. 
È una volta in stanza, saluta la piccola Rachel e poi guarda Allison. La donna lo guarda a sua volta, non riuscendo minimamente a far finta che non abbia sentito nulla, si sente in imbarazzo adesso nella stessa stanza con lui, ma pur provando tutto ciò, cerca di non far trapelare nessuna emozione, soprattutto perché è presente tra loro sua figlia, che capirebbe.
«Grazie per il muffin e il caffè.» gli dice con un sorriso, un sorriso che però ha anche qualcosa di diverso, c’é gelato dietro un significato che solo loro due conoscono. 
«Di nulla, non è buono come quello che ti portavo sempre, ma può andare lo stesso penso no?»
Allison annuisce e incrocia nuovamente i suoi occhioni azzurri, come simili a quelli di sua figlia, ma poi abbassa nuovamente lo sguardo, rendendosi conto che sta sfidando un po’ troppo la sorte e giocare con lui in quel modo, é decisamente sbagliato, visto che tra loro non può esserci futuro. É chiaro che non potrà mai esserci. Possono anche provarci, ma se i problemi che li hanno fatti allontanare la volta precedente tornassero prepotenti a galla? Lei non può far soffrire sua figlia, farla affezionare a Robert e poi spazzarle il suo piccolo cuoricino, non lo sopporterebbe. Lui forse è ancora innamorato e magari anche lei lo è, ma non possono tornare indietro nel tempo e rimettere le cose al proprio posto, se avesse potuto l’avrebbe già fatto. 
Rachel intanto si è lasciata distrarre da Emilie, la quale é venuta a trovarla e ora sta giocando con la bambina per tenerle compagnia, a dire la verità nel pomeriggio verrano a trovarla anche delle sue compagne di classe e un suo compagno, che hanno saputo che sta male e si sono preoccupati e inoltre, hanno sentito la mancanza della bambina.
«Sai Emilie che oggi viene a trovarmi il mio fidanzato?» dice rivolta alla sua tata con entusiasmo. La bambina non sta ancora bene, non ha appetito ed é molto pallida, ma non ha avuto più crisi per fortuna, per questo non si riesce davvero a capire che cosa abbia. 
«Il tuo fidanzato?» Robert sentendo quelle parole le si rivolge sorpreso, non che sia geloso, anche perché come si è spesso ripetuto non è suo padre, ma comunque non riesce a non provare una sorta di protezione verso quella bambina, un po’ come se fosse sua. Non sa spiegarsi la sensazione, ma è così. Avverte di volerle già un gran bene e non solo perché è la figlia della donna di cui è innamorato, c’é un legame tra loro che si è formato già dal primo incontro. 
«Si chiama Lucas. E ci siamo già dati anche un bacetto sulle labbra» dice innocentemente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. 
Ma i tre adulti spalancano gli occhi increduli. É ovvio che si sono scambiati un bacio a stampo, che per quell’età é già qualcosa di eclatante e importante, ma comunque rimangono ugualmente basiti.
«A quanto pare, sa già il fatto suo.» dice la tata ridendo.
«Tutto sua mamma» ribatte Robert.
Ed Allison si gira nuovamente a guardarlo.
«Cosa vorresti dire con questo?» mettendo le braccia incrociate al petto.
«Be, ricordando il nostro primo bacio, sai anche tu il fatto tuo.» risponde guardandola maliziosamente, per un attimo dimenticandosi che non solo soli, ma gli è uscito spontaneo.
Rachel che ovviamente non si è lasciata sfuggire la conversazione tra i due, prontamente si mette in mezzo, per capire di che cosa stiano parlando. 
«Robert anche tu hai dato un bacino alla mamma?» chiede curiosa.
«Si, tanto tempo fa.» risponde subito Robert alla domanda della bambina.
Rachel lo guarda ancora, facendogli capire che non si accontenta di quella risposta superficiale, vuole sapere ogni cosa e continua a tempestarlo di domande in tal proposito.
«É successo tanto tempo fa, dovevamo uscire insieme, ma tua mamma appena sono arrivato mi ha dato un bacio, ma solo perché era fatta. Sennò non credo mai che avrebbe avuto il coraggio di farlo.» dice ricordando quel giorno, ma anche che lei poi gli ha confessato che l’essersi fatta di droga, ha solo incentivato il fatto che volesse baciarlo da tempo, ma che non aveva mai trovato il coraggio. Ciò però gliel’ha confidato il giorno che lui ha firmato le carte del divorzio, quando lui le ha rinfacciato che se non fosse stata drogata, non sarebbe mai andata a letto con lui per la prima volta e allora lì, lei ha ammesso quella sua piccola debolezza. Robert deve ammettere che non è stato facile capirla, soprattutto durante il corteggiamento, lei ha fatto di tutto per stargli lontano e capisce che stavolta nemmeno sarà diverso. Lei non gli permetterà facilmente di rientrare nella sua vita.
Allison lo guarda sconvolta e gli lancia uno sguardo truce. Non avrebbe mai pensato che lui arrivasse a dire tutto, ma proprio tutto. A sua figlia che ovviamente non sa che cosa significa e che chiederà e alla tata di sua figlia, una ragazza che conosce ormai ma diversi anni e con cui ha bel rapporto professionale, ma a cui di certo non va a raccontare i suoi fatti personali.
«Che significa fatta?» chiede la bambina non capendo. 
La donna a quel punto guarda ancora una volta male l’uomo, mentre la tata se la ride, cercando di non farsi vedere, ma non è facile. La situazione é davvero comica.
«Significa che quel giorno avevo bevuto troppa coca cola e quindi ero più allegra del solito.» interviene Allison prima che Chase possa fare qualche altro guaio.
Robert sa di aver combinato un grosso guaio, ma nonostante tutto non può evitare di ridere, in fondo la scena é davvero comica, l’unica che non ride é Cameron, la quale non sa se essere più imbarazza o più arrabbiata.
«Quindi é per questo che mi dici sempre che troppa coca cola fa male mammina? Allora ti darò retta più spesso.» risponde la bambina prontamente, pensando di aver capito a che cosa i due adulti si riferiscano.
Allison annuisce e la bambina sembra essere soddisfatta di aver capito, ma non di sapere qualcosa in più su quando Robert stava con la sua mamma. Torna quindi a domandare.
«Ma quindi, mammina, se tu e Robert vi siete baciati, il vostro era vero amore e quindi lui potrebbe essere il mio papà?» chiede sperando che possa essere così. La sua mamma gli ha raccontato tante favole in cui il principe azzurro bacia la principessa e significa che il loro è vero amore e le storie che le legge, finiscono tutte con un vissero felici e contenti e tanti bambini per la coppia innamorata. Ecco il perché di quella domanda da parte della bambina.
«NO.» Risponde prontamente ancora una volta la donna, rimasta totalmente spiazzata da quella domanda così a brucia pelo, non se l’aspettava minimamente. 
Robert si accorge immediatamente del modo brusco e repentino in cui l’ha detto e deve ammettere che un po’ se ne dispiace, come se a lei desse fastidio solo l’idea di avere un figlio con lui. Ma forse si sbaglia e ha solo voluto proteggere il suo segreto con Rachel, segreto che lui conosce perché é stato proprio lei a rivelarglielo. E dovrà farci i conti con questo segreto se la rivuole nella sua vita, se pur non è facile da accettare. Ma vuole ricominciare da capo. Ed é questo che non dice nulla su quel suo secco no.
«No piccola, però mi piacerebbe molto essere il tuo papà.» dice subito il dottore e le sorride. Anche Rachel ricambia il sorriso, un sorriso che la dice veramente lunga, perché il suo piano si può compiere.
«Oooh, che siparietto carino.» interviene House a quel punto nella conversione, con il suo solito sarcasmo ed ironia. Capisce subito che i due dottori non hanno apprezzato il suo intervento, quindi sposta la conversazione prontamente sulla diagnosi. Ma è chiaro ormai per lui l’evidente e di quanti segreti ci siano tra quei due e presto o tardi verranno tutti a galla.
 

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Capitolo 5
*** Una piccola vita da salvare (Parte due) ***






Capitolo cinque - Una piccola vita da salvare (parte due)


Due giorni dopo, i dottori che hanno in cura Rachel si accorgono che sta migliorando notevolmente, la bambina se pur non ha ancora molto appetito, non ha più avuto nessuna crisi e tanto meno vomitato. 
Non ha mangiato praticamente nulla, a parte qualche verdura, per far contenta la sua mamma. Ciò ha portato House a pensare a una soluzione o meglio a una possibile diagnosi.
Rachel sta male per qualcosa legato al cibo. Non è stata male da quando sta in ospedale perché non ha mangiato nulla che le abbia causato malessere, quindi è chiaro che i primi sintomi sono venuti fuori quando ha mangiato qualcosa di diverso dal normale e poi quando ha iniziato a sentirsi meglio, avrà rimangiato altro da farle ripresentare i sintomi. 
«Quando ha avuto i primi sintomi, cosa ha mangiato?» chiede House a Cameron, prima di dirgli la sua ipotesi vuole essere certo di ciò che sta sostenendo.
«Siamo state a mangiare al McDonald.» risponde prontamente e inizia a capire che cosa le voglia dire House, forse il problema di Rachel é dovuta al cibo ed effettivamente aveva iniziato a pensarci anche lei. Sentendosi anche in colpa, se Rachel é stata male é in parte anche colpa sua.
«E che cosa ha mangiato di preciso?» chiede ancora.
Allison fa per pensarci e sinceramente in un momento come quello non ricorda esattamente che cosa hanno mangiato quello sera, é confusa e anche arrabbiata con se stessa. Vorrebbe solo scappare lontano e non ascoltare più nessuno. 
«Rachel ha mangiato il panino con l’hamburger, le patatine fritte, la coca cola e poi il gelato.» interviene Robert nella conversazione, non pensando minimamente che ha appena dato un motivo ad House per prenderli nuovamente in giro.
«Oh quindi c’eri anche tu con loro... Stavate giocando alla finta famigliola felice?» risponde ironico, guardando il canguro che come al solito si e tradito da solo.
«Non mi sembra il momento adesso. Come vuoi procedere con Rachel?» Allison sta decisamente perdendo la pazienza e non sopporta minimamente le battute di House, non in un momento così delicato.
«Non l’ho ancora capito, ma è sicuramente qualcosa legato al cibo. Quindi, possiamo fare la seguente cosa: farle mangiare nuovamente quello che ha mangiato quella famosa sera.» dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Per lui è ovvia. Allison non è dello stesso avviso. Ha sempre saputo dei suoi metodi poco ortodossi, ma per una volta, una sola volta ha sperato che lui potesse diventare quasi umano, visto che si tratta di sua figlia. Greg House però non cambia mai. Lei si rifiuta di far mangiare sua figlia e vederla stare di nuovo male.
«Non se ne parla nemmeno, non vi darò mai il consenso per una cosa del genere. Non voglio vederla stare nuovamente male. Scordatevelo.» le viene da piangere, ma non sopporta di farlo davanti al team di House e quindi, approfittando che Rachel sta dormendo ed é in camera con Emilie, si allontana per poter stare da sola. Vuole semplicemente piangere tutte le sue lacrime e poterlo fare da sola, senza nessuno intorno. Si sente in colpa, si sente terribilmente in colpa perché se la sua bambina sta così male é solo per colpa sua. É lei che quella sera ha deciso di portarla al McDonald, é lei che le ha fatto mangiare perfino il gelato visto la serata particolare. La sua piccolina ha solo cinque anni e invece di divertirsi con i suoi compagni di classe é costretta in un letto di ospedale. La colpa é solo sua. Sua e basta.
Arriva nello spogliatoio e le lacrime che fino a quel momento ha trattenuto iniziano a uscire copiosamente dai suoi occhi.
Si sente così impotente e debole. Così sciocca per quel momento di debolezza, dovrebbe essere forte, esserlo per la sua Rachel, ma tutta la stanchezza e il dolore, improvvisamente stanno venendo a galla e stanno sfociando in quelle lacrime prepotenti che non hanno intenzione di cessare. I singhiozzi presto iniziano a farsi sentire, per fortuna è sola nello spogliatoio e può lasciarsi andare senza la paura di essere giudicata. 
Il momento di solitudine però dura poco, perché qualcuno fa il suo ingresso e le poggia una mano sulla spalla. Riconosce immediatamente il profumo dell’uomo che è al suo fianco, per tanto tempo l’ha sentito ogni sera prima di addormentarsi e ogni mattina prima di aprire gli occhi. È quello del suo ex marito. Di Robert. 
L’uomo istintivamente l’abbraccia. Non gli interessa se lei lo respinge, non le interessa che lei non voglia, vuole semplicemente starle vicino e farle capire che lui è lì, per lei. Non è sola. Non è sola ad affrontare quel terribile momento. 
«Non darò mai il mio consenso. Se House ti ha mandato a convincermi, la mia risposta è comunque no.» dice separandosi da lui, dopo essersi fatta abbracciare per un momento, quasi eterno per entrambi. 
«Non sono qui perché mi manda House. Non sono d’accordo nemmeno io con il suo metodo.» le dice alzandole il mento e costringendo i loro occhi a incrociarsi. Vuole farle capire attraverso di essi che è sincero. 
Allison si rispecchia in quelle sue pozze azzurre e sorride, lo sa che è sincero. E per un istante, un solo istante rivede suo marito, il Robert Chase che ha tanto amato, il Robert dei loro momenti felici. Non l’uomo che ha ucciso una persona, non l’uomo che non ha fatto niente per trattenerla, no l’uomo che l’ha accusata di non amarlo abbastanza... Rivede suo marito. Il suo Robert. Quello con cui ha ballato e fatto l’amore per dirsi addio, cinque anni prima, quello che ogni mattina le ha portato il muffin per augurarle buongiorno, quello che le ha regalato i fiori quando ancora non stavano insieme per farle capire che lui voleva qualcosa di più del sesso. Rivede l’uomo che per mesi l’ha corteggiata ricordandole ogni martedì che fosse innamorato di lei. In quelle sue pozze celesti rivede lui, semplicemente lui, l’uomo che ha amato. Ma che nemmeno lei è riuscita a tenersi accanto, perché troppo complicata per riuscire ad amare e farsi amare completamente. Ed è anche per colpa sua che la loro storia è finita.
Celeste e verde si incrociano, i loro occhi si incrociano. Mentre lentamente Robert si avvicina ad Allison, spinto da una forza irrefrenabile di baciarla, di stringerla ancora una volta a sé. 
Allison non fa segno di volersi allontanare e Robert quindi, continua il suo avvicinamento verso le sue labbra. Per poi colmare la poca distanza che lo divide. 
La donna non ci mette tanto a schiudere le labbra e ricambiare quel dolce bacio, andando a cercare la lingua dell’uomo. 
Un bacio dolce e innocente all’inizio si trasforma ben presto in un bacio pieno di desidero e passione. Un bacio di fuoco. Con le loro lingue che giocano e si scontrano tra loro, senza tregua. 
Si separano solo per la necessità di riprendere fiato. Tanto che entrambi quando tornano a guardarsi negli occhi hanno ancora il fiato corto. 
«E dimmi, la tua finta fidanzata non sarà gelosa di questo bacio tra di noi?» lo provoca, facendogli capire che è al corrente della sua finta. 
«Cosa? Come...» è sorpreso, non immaginava che lei sapesse e si chiede a questo punto anche da quanto sappia la verità.
«Come lo so? Vi ho sentiti parlare. L’altra mattina quando sono venuta a ringraziarti per il muffin.» ammette, ma lo guarda anche furbamente negli occhi, vuole capire ora che cosa dirà in tal proposito.
Ma Robert la sorprende e non dice proprio nulla, al contrario la bacia di nuovo. Come se non fosse sazio della sue labbra, ma che ne volesse sempre di più.
Però non sono nel luogo adatto per lasciarsi andare a certe effusioni, quindi Robert lentamente si separa da lei, per prenderla per mano e condurla in una stanza che si possa chiudere a chiave. Esattamente come l’ultima volta che sono stati insieme. In quella occasione era stata lei a prendere l’iniziativa. 
Una volta soli nella stanza, le loro labbra tornano improvvisamente ad unirsi disperatamente, come se entrambi ne necessitassero per poter continuare a respirare. Ancora una volta le loro lingue giocano tra loro, in quella che sembra una lotta, ma è solo pura passione. Vogliono dirsi in quel modo quando fortemente si desiderano. 
Lentamente Robert spinge Allison verso uno dei lettini e continuando a baciarla, porta anche le mani sotto la sua maglietta, provocandole i brividi immediatamente a quel contatto con le sue mani calde. Allison a sua volta gioca con i capelli dell’uomo, ama accarezzarli e affondarci le mani. Quando li aveva più lunghi gli piaceva proprio per questo giocarci a ogni loro bacio, ma anche adesso che li ha più corti non è diverso, lo accarezza alla base della nuca, sapendo poi quando lui ami che lo faccia. 
Si separano solo un momento dalle rispettive labbra dell’altro per potersi togliere quei vestiti che ormai sono diventati solo di troppo. Allison ha sollevato le braccia in modo che Robert possa sfilarle la maglia e poi una volta che è in reggiseno, è il suo turno di togliere camice e camicia all’uomo. Lei è decisamente in svantaggio, ha più indumenti da toglierli, ma non si fa di certo trovare impreparata e toglie entrambi con delicatezza, giocando a incatenare i loro sguardi, bramosi di desiderio, l’uno nell’altra; ma anche con agilità, in modo da poter stringersi a lui e al suo petto caldo, quanto prima. 
Solo quando sono sdraiati sul lettino le loro labbra tornando ad unirsi nuovamente. Robert però poco dopo, si sposta verso il collo di Allison e scende verso il suo seno, il suo ombelico fino a raggiungere i suoi pantaloni neri, che tanto le stanno bene, ma che ora sono decisamente di troppo. Slaccia il bottone e tira giù la zip, per poi farli scorrere lungo le sue gambe, con una sensualità mai posseduta. Allison avverte i brividi lungo tutto il corpo e vorrebbe quasi che lui mettesse fine a quella tortura, ma anche che durasse per sempre. Ha chiuso gli occhi e si gusta le carezze di Robert, non riuscendo a far altro. Quando i pantaloni hanno raggiunto il pavimento, lui fa il percorso a ritroso, stavolta con la mano soffermando suo interno coscia e mandandola decisamente ancora di più in estasi. Geme di desiderio nel momento in cui la sua mano si sposta poi verso il suo seno, nonostante abbia ancora il reggiseno. Robert sentendola gemere alza la coppa del reggiseno con la mano e la insinua su di esso, accarezzandolo delicatamente. Ancora una volta la donna si ritrova a gemere e stavolta ancora più forte. È l’uomo a fermare il suo gemito con un bacio passionale, che lei prontamente ricambia. 
Poco dopo anche il reggiseno ha raggiunto il pavimento. Ma ora è il turno di Allison, lui è ancora una volta in vantaggio... Percorre il petto di Robert con le mani, con estrema delicatezza, fino ad arrivare ai suoi pantaloni e sbottonargli, per poi mandarli giù con i piedi, i quali accarezzano le gambe di Robert, facendolo impazzire a sua volta di piacere.
É solo quando gli ultimi indumenti anche raggiungono il pavimento, che le loro labbra tornando nuovamente ad unirsi e i loro corpi si stringono ardentemente, finalmente di nuovo riuniti. Anche se in entrambi hanno la sensazione che mai si sono allontanati davvero, ritrovare quel tipo d’intima sembra totalmente naturale. 
Ed é quando entrambi raggiungono il massimo del piacere, che capiscono che niente é davvero cambiato, non hanno mai voluto che tra loro finisse in quel modo. Si amano, non c’è dubbio, i loro corpi si sono amati profondamente, ma si sono amati anche con la mente e il cuore. Lo sanno entrambi.
Ma se per Robert non è difficile ammetterlo. Per Allison é diverso. Ha anche paura, avverte nonostante questo meraviglioso momento d’intimità, che non sta facendo la cosa giusta. Non ha garanzie, non ha certezza che stavolta tra loro possa funzionare. A letto sono sempre stati una forza della natura, ma nelle questioni di tutti i giorni un completo disastro e non possono di certo passare la loro vita a fare l’amore e dimenticare i problemi. 
Magari la vita fosse così semplice e se i rapporti di coppia fossero così semplici.
«Mi ero dimenticato quanto fosse bello stare tra le tue braccia» le dice Robert dolce, mentre lei ha la testa appoggiata al suo petto e la mano di lui, le accarezza i capelli.
«Robert... Lo sai che ciò non significa niente vero? Io continuo a essere troppo complicata e adesso che c’è Rachel nella mia vita, lo sono ancora di più.» le stesse parole che gli ha già detto cinque anni prima. Ed è così, lei é complicata. Ha sposato un uomo, da giovane, solo perché era in fin di vita, ed é morto un anno dopo, lasciandola sola e triste. Non è mai riuscita a tenersi un uomo, perché ha sempre avuto paura di innamorarsi. Fino a che non è arrivata Robert, lui che é riuscito ad abbattere i suoi muri di resistenza e a farla innamorare, come mai nessuno era riuscito a fare. Ma anche lì non è stato semplice, la paura di sbagliare, di non sapere essere una fidanzata, l’hanno spinta a respingerlo quando lui le ha confessato di amarla e volere qualcosa di più del sesso. Quando finalmente si è decisa a dargli una possibilità, a ogni momento in cui si è dovuta impegnare di più, ha avuto paura. Prima di chiedergli di andare a vivere insieme. Poi di dirgli “si” per diventare sua moglie, ha fatto di tutto per evitare che lui le facesse la proposta rimandando il loro viaggio. Prima del matrimonio si è rifiutata di gettare lo sperma del suo ex marito, generando una lite. É sempre starà complicata. Ha sempre avuto paura di amare e lasciarsi amare e stavolta non è diverso. La sua vita é complicata ed é lei che ogni volta fa di tutto per complicarla, involontariamente forse, ma lo fa ogni volta. 
Stavolta non è diverso, soprattutto perché c’é Rachel. Già proprio Rachel. La sua piccola che merita la verità, ma che non può dirle, perché rovinerebbe tutto. Ed é complicato dirla, esattamente come lo è la sua vita. 
Robert vorrebbe dirle che ne vale la pena stavolta provarci, anche se maledettamente difficile ritornare quelli che erano un tempo, ma non vuole dirle parole al vento che andrebbero solo sprecate e che si volatilizzano come aria... Vuole dimostrarglielo con i fatti. Certo, in cuor suo ha sperato che quel loro momento potesse rimettere le cose a posto, ma conosce anche molto bene la sua Allison e quanto bisogna lottare per raggiungere il suo cuore. L’ha già fatto una volta, può farlo ancora.


Intanto la piccola Rachel, si è finalmente svegliata e cerca subito la sua mamma, accorgendosi che non c’é chiede dove possa essere alla sua tata, che é vicino a lei, a leggere un libro. Emilie scuote la testa, anche se in realtà non si è visto nemmeno il dottore dagli occhi azzurri del siparietto comico di qualche giorno fa, quindi deduce, che possa stare con lui. Infatti, poco dopo ecco entrare nella stanza il dottore con il bastone, Dottor House, alla ricerca del suo sottoposto.
House é andato spedito nella stanza della piccola sapendo di trovare lì il canguro australiano, come lo chiama sempre lui, ma non è così. Con sua piacevole sorpresa però non c’é nemmeno Allison e questo fa correre improvvisamente la mente del genio della medicina. I due stanno insieme, chiusi magari in qualche stanzino, come é loro solito fare. Li ha pure beccati una volta, mentre fingevano che nessuno sapesse della loro relazione. House li ha trovati patetici, anche perché per lui fu subito chiaro che quei due sprigionavano vibrazioni sessuali da tutte le parti. É andato a buttare quelle cartelle di proposito con l’intento di beccarli e così é stato. 
Stavolta non è diverso. É certo che stanno insieme.
«Tieni piccola Cameron in miniatura. Il numero di Robert così lo puoi chiamare se la tua mamma non risponde. Tanto stanno insieme sicuro. Lo sai vero?» ha capito subito che quella bambina é molto intelligente.
«Si. Io spero tanto che Robert si metta con la mia mamma»
«Oh fidati, che può accadere... Sapevi che fossero stati sposati?»
Rachel scuote la testa, ma si illumina in volto, la sua teoria sul vero amore allora non è del tutto falsa.
«Ma tu come ti chiami? Mamma ti chiama House, ma House che nome é?» chiede a quel punto Rachel cambiando subito discorso, quel House le sta simpatico, le sembra il Grinch, il personaggio verde, di un film che ha visto con sua mamma. Scorbutico e sempre solo, che si nasconde sulla cima di una montagna perché odia il Natale e gli abitanti della cittadina in cui vive, ma in realtà ha un cuore tenero, che nasconde molto bene. Il Grinch la fa tanto ridere e anche House la fa tanto ridere a sua volta. Pensa che anche dietro di lui magari si nasconde un lato buono.
«Tu piccola Cameron, visto che mi sei simpatica, puoi chiamarmi Greg. Ma non dirlo a nessuno che ti ho detto che mi stai simpatica, okay?»
«Mi ricordi il Grinch, zio Greg.» le dice la bambina ridendo, confermando sempre di più la sua tesi, quella risposta é proprio tipica del Grinch e infatti non può non ridere di gusto. House scuote la testa a sua volta, ma sorride anche lui, se pur non lo dà a vedere per mantenere il suo lato burbero e scontroso, invitando la bambina a chiamare sua mamma.


«Ma io voglio te e Rachel nella mia vita, anche se non sono io suo padre. Non sono io il padre giusto?» Le chiede ancora una volta, c’é uno strano legame tra lui e Rachel e poi vede qualche somiglianza tra loro, solo che pensa anche che Allison non avrebbe motivo di mentire... o forse lo sta facendo per paura? Non lo sa nemmeno lui, ma ora che sono soli, in una situazione così intima, può capire meglio se sta mentendo o meno.
«Ancora con questa storia Robert, mi sembra di essere stata chiara no?» gli risponde, ma non può negare di essersi sentita gelare il sangue nelle vene a sentire ulteriormente la fatidica domanda. 
«Non mi hai risposto però...» dice ancora più convinto lui, alzandosi sui gomiti per guardarla negli occhi. Allison lo guarda a sua volta negli occhi, deve riuscire a sostenere il suo sguardo, solo così lui si convincerà che sta dicendo la verità. 
Ma proprio in quel momento squilla il suo cellulare. 
É il numero di Emilie e subito il panico torna a impossessarsi di lei, teme che sia successo qualcosa a Rachel é lei sta ancora nuda ad amoreggiare con Robert... É pessima. Tutto il dolore torna a galla e si sente improvvisamente una pessima madre.
É la voce della sua piccola Rachel che le fa tirare un sospiro di sollievo. Non sta male.
«Mammina, ma dove sei? Sei con Robert? Lo zio Greg lo sta cercando.»
Cosa? Lo zio Greg? Crede di essersi persa un passaggio, da quando sua figlia chiama House in questo modo? Ma non è il momento di pensarci, glielo chiederà a tempo debito, ora deve tornare da lei.
«Non... Non sono con Robert, non so dov’è, io arrivo subito. Se lo vedo comunque glielo dico che House lo sta cercando.» mente, non può di certo dire alla sua bambina che si, sta con Robert, che é stata con lui tutto questo tempo. Arrossisce visibilmente a quel pensiero, si rende conto che ha fatto davvero una cavolata stavolta.
Robert se la ride, perché immagina cosa la bambina abbia potuto chiedere per far arrossire sua mamma e per farle rispondere che non sa dove fosse.
Allison chiude la telefona con la sua piccola e prontamente scende dal lettino per recupera i suoi vestiti sparsi sul pavimento. 
Anche Robert inizia a rivestirsi e lo fanno in estremo silenzio. Nessuno dei due vuole tornare a parlare di ciò che stavano discutendo fino a poco fa e tanto meno di ciò che sia successo tra loro. Si lanciano solo sguardi di tanto in tanto, cercando di fare più in fretta possibile e tornare ai rispettivi compiti, soprattutto provando a fare finta di nulla, anche se non sarà semplice.
Solo una volta che sono di nuovo vestiti entrambi, Allison raggiunge la porta per aprire la serratura, ma Robert prontamente la ferma.
«Non mi hai ancora una volta risposto.»
«Robert non è il momento e poi mi sembra di averlo fatto.» dice guardandolo negli occhi e poi girandosi per aprire la porta e uscire.
L’uomo la guarda andare via e sbuffa, sta scappando ancora una volta. 
Aspetta ancora un po’ prima di allontanarsi anche lui, per non creare sospetti e poi si avvia.
Una volta tornata in camera di sua figlia, la piccola la inizia a tempestare di domande su dove è stata e Allison non sa davvero che cosa inventarsi. Per fortuna a interrompere l’interrogatorio da parte di Rachel, è l’ingresso di Foreman che deve visitare ulteriormente la bambina e farle un’analisi del sangue per capire che cosa abbia. Allison non ha approvato il metodo House e lui ha pensato a una soluzione alternativa per poter capire la malattia della piccola. 
Ma a Rachel non piacciono gli aghi e la piccola scuote la testa vistosamente che non vuole farsi togliere il sangue. 
«Mammina, ti prego no.» piagnucola, non è una bambina che piange e lo fa esclusivamente se sta male. Ma non ha mai sopportato fare il prelievo perché una volta quando aveva due anni, un’infermiera non riusciva a trovarle la vena e le ha fatto due buchi e da quel giorno è terrorizzata. E ha ragione. 
«E se te lo faccio io invece che Erik?» propone la sua mamma, pensando a una possibile soluzione alternativa, è per il suo bene, o nemmeno lei le infliggerebbe una tortura del genere. 
Rachel scuote la testa piangendo più forte. E poi propone che lo vuole fatto da Robert, mentre lei le tiene la mano forte, forte.
Ed è così che Foreman è costretto ad andare a chiamare il suo collega. Deve ammettere che quella bambina sa davvero il fatto suo. 
Solo quando vede Robert smette di piangere, ma alcune lacrime ancora le scendono lungo le guance e i suoi occhi sono gonfi e rossi. 
L’uomo le si avvicina dolce e cerca di farla calmare prima di fare la puntura. È ancora visibilmente agitata. Pensa a cosa possa piacere a una bambina e subito gli viene in mente la soluzione. 
«Rachel, che ne dici se prima di fare il prelievo, andiamo a fare una passeggiata per l’ospedale? Ti porto a vedere il mio studio.»
«E la sala operatoria.» esclama prontamente Rachel, subito entusiasta del giro per l’ospedale in sua compagnia. I suoi occhi felici parlano chiaro su quale sia la risposta. Sono ancora rossi per il pianto, ma sicuramente ora sono felici e sul suo volto non c’é più segno di lacrime.
«Solo se è libera però.» dice Allison, che non vuole di certo far spaventare sua figlia. Inevitabilmente comunque sorride, perché Robert ci sa veramente fare con i bambini e per un momento pensa di dirgli tutta la verità, visto anche ciò che è successo tra loro poco prima, ma ci ripensa subito dopo. 
Rachel prontamente allunga le braccia verso Chase per farsi prendere in braccio, perché sa che è meglio che non cammini per l’ospedale e di certo non vuole mettersi seduta sulla sedia a rotelle. 
«Tua figlia comunque farà il medico, me lo sento.» esordisce la tata vedendo con quanto entusiasmo ha accettato di visitare l’ospedale e il voler visitare anche la sala operatorio. Lei solo al pensiero che lì aprono corpi e vedono l’interno, non si sente male, ma malissimo. 
Allison annuisce, ha pensato esattamente la stessa cosa, ma è proprio come lei, è rimasta colpita dalla medicina sin da piccolissima, ereditando da suo zio la passione. Lui sin da quando era piccola, le parlava del suo lavoro e Allison ha sempre voluto saperne di più, fino a che non si è fatta portare a visitare l’ospedale e anche la sera operatoria. Da quel giorno si è interessata ai documentari sulla medicina e ha capito quale fosse il lavoro dei suoi sogni, diventare medico. All’università poi si è appassionata all’immunologia. Anche se continua ad amare tutta la medicina. 
La bambina saluta la sua mamma, mentre Robert la tiene a cavalluccio. Ha deciso di rendere il suo tour per il PPTH ancora più divertente. Infatti, ha apprezzato subito di essere sulle spalle dell’uomo. 
Rachel saluta tutti i dottori che vede e anche House con un “Ciao zio Greg” non appena arrivano nello studio dove si tengono le riunione, che è anche quello di Chase e gli altri membri del team di diagnostica. 
Vanno poi in sala operatoria visto che è libera, ma possono entrare solo dalla parte alta, dove di solito gli altri medici assistono all’operazione. Essendo una sala sterile, non può entrare chiunque e tanto meno una paziente, a maggior ragione che non si sa ancora che cosa abbia. Ma alla bambina va bene anche guardarla dalla galleria alta. Poggia le manine sul vetro ed esclama un “wow” talmente spontaneo ed emozionato, che per un attimo si dimentica di essere in ospedale perché malata e soprattutto del prelievo. 
«Sai che io opero spesso in questa sala?» le dice Robert.
«Quindi tu fai le operazioni? La mamma per esempio non le fa, lei é... Non lo ricordo il nome del suo lavoro é troppo difficile. Immuloga?» ammette, ha provato a ricordarlo, ma é davvero difficile come parola. Chase ride, le piace come lei si sia sforzata per dire quale sia il lavoro della sua mamma, facendo ridere subito dopo di conseguenza anche la bambina, la quale ha capito di aver detto il nome sbagliato e le piace ridere insieme a lui. Se ride poi, ha sicuramente detto una cosa divertente e se ne compiace.
«Immunologa. Ma é importante anche ciò che fa la tua mamma, sai?»
«Lo so. Lei salva le persone.» dice la bambina felice, la sua mamma è la sua eroina del cuore. Le piacciono i cartoni sui supereroi e ogni volta che li guarda immagina al loro posto la sua mamma, visto che con il suo lavoro salva le vite delle persone, esattamente come i supereroi delle sue serie tv preferite.
Robert annuisce, é dolcissima nei suoi modi di fare e a ogni minuto che passa in sua compagnia si accorge di quanto vorrebbe poter passare del tempo con lei e Allison per il resto della vita. Quando ha detto alla donna che è disposto a fare da padre alla bambina anche se non è sua, non l’ha detto solo per fare colpo su di lei, ma perché lo pensa davvero. Rachel è una bambina che si fa voler bene e lui è già affezionato a lei. Come lei é affezionata a lui. L’unica che ancora non ha capito che possono tornare a essere una famiglia, stavolta seriamente, é Allison.  
«Ora piccola, é meglio che torniamo in camera, va bene?»
«Non mi farai male con l’ago vero?» chiede preoccupata, ricordandosi che una volta in camera dovrà fare il prelievo.
Robert le promette che starà molto attento e la bambina annuisce fidandosi di lui e dicendogli allora di tornare.
«Bambina coraggiosissima. Ma lo sapevo che lo fossi.»
«Puoi dirlo forte, io sono Sunny Baudelaire.»
«Chi?» chiede confuso, non capendo a chi la bambina si possa riferire, forse a qualche cartone animato che guarda lei.
«”Una serie di sfortunati eventi” non l’hai mai visto? Guardalo, é su Netflix, a me e alla mamma é piaciuto tanto. Sunny é la piccola dei tre fratelli Baudelaire.» spiega la bambina e mentre tornando in camera gli racconta un po’ la trama della storia. I protagonisti sono tre fratelli: Violet, Klaus e Sunny Baudelaire, che si ritrovano improvvisamente orfani e vengono affidati al conte Olaf, un uomo senza scrupoli e spietato che vuole solo prendersi la loro eredità. Ma i tre fratelli sono speciali, tutti e tre hanno dei doni e grazie ad essi, riusciranno a superare la morte dei loro genitori, rimanendo uniti e a combattere contro Olaf. 
Robert l’ascolta attento facendo domande sulla serie e Rachel risponde spiegandogli ulteriormente il tutto e dicendogli che se una volta l’andrà a trovare a casa, glielo fa vedere.
Quando rientrano in camera, Rachel é ancora sulle spalle di Robert, ma è decisamente più rilassata e sta sorridendo. Allison se ne accorge immediatamente.
Robert l’adagia sul letto, facendola però rimbalzare su esso in modo da farla ridere e Rachel infatti, scoppia in una sonora risata. 
Per poi porre il braccio senza ulteriori capricci, solo chiedendo alla sua mamma di stringerle l’altra mano e chiudendo gli occhi.
 

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Capitolo 6
*** Disfunzione metabolica congenita ***




Capitolo sei - Disfunzione metabolica congenita 

Il pomeriggio stesso, subito dopo che la bambina ha fatto le analisi, ad entrare in camera sua è il dottor House, il quale in mano ha qualcosa per la bambina. Le si avvicina al letto e le lancia un peluche sulla pancia, o meglio in peluche di canguro. Ed è ovvio che vuole provocare Chase e Cameron, ma lo fa anche perché in fondo si è affezionato a quella piccolina, che sembra essere più intelligente dei suoi genitori messi insieme. 
Rachel lo prende e guarda il peluche a forma di canguro e sorride verso il dottore, o meglio verso zio Greg perché è così che lei lo chiama ormai. 
Non si è fatto vedere per tutto il giorno e la piccola Rachel si stupisce del fatto che lui compaia sempre quando non c’è nessuno nella stanza. Sua mamma si è andata a dare una rinfrescata e si è messa degli abiti puliti, che per fortuna ha sempre di ricambio in ospedale, precisa com’è, ne ha sempre più di quattro. Più di una volta è successo che qualche paziente le abbia vomitato addosso e quindi, è preparata a ogni evenienza ormai. 
«Ti ho portato un canguro, perché ho pensato che ti sarebbe potuto piacere, visto che hai anche tu un debole per quel canguro di Chase.» le dice con quel suo solito tono da duro. 
«Cosa c’entra Robert con i canguri? E poi chi altro ha un debole per lui?» chiede la bambina curiosa, il dottore House ogni giorno le piace sempre di più, è sempre duro e mai sorridente, ma ha capito che in realtà non è cattivo. È proprio come il Grinch, ormai n’è certa. E con lei tira fuori il suo lato tenero, il suo cuore torna a battere, proprio come il personaggio verde, che scopre di possedere un cuore che batte grazie alla protagonista della storia che vede il meglio di lui e gli resta vicino nonostante sia peloso e verde. 
«Perché lui è australiano e i canguri vengono da lì. Io lo chiamo sempre canguro. Infatti, potresti chiamarlo così il tuo nuovo amico.» fa una pausa e poi continua a parlare: «comunque è tua madre che ha un debole per Chase, anche se non lo dice.» le risponde alla seconda domanda dando per scontato che Cameron vuole tornare con Chase, ma ancora una volta, come in passato non ha il coraggio di ammetterlo. 
«Mi piace Chase per il mio canguro. E sei sicuro che la mamma ama Robert?» chiede curiosa.
«Certo che si piccola Cameron, io la conosco molto bene tua mamma. Ma la vuoi una lecca-lecca? Sappi che di solito non le offro a nessuno.» le dice per cercare di convincerla ad accettare a mangiarla. Grazie alle analisi effettuate, ha un sospetto su che cosa possa avere la bambina e vuole avere la conferma facendole mangiare la caramella zuccherata, ha bisogno di quella contro prova per capire. Allison non è d’accordo a quel metodo drastico, ma conosce già il modo per rigirare la frittata se mai dovesse arrabbiarsi. 
Rachel prontamente risponde di sì e afferra ciò che il dottore le sta offrendo. Nessun bambino rinuncerebbe alle caramelle.
House rimane in camera della bambina anche quando rientra Cameron. Ed é qualche minuto dopo che la dottoressa é di nuovo accanto a a sua figlia, che Rachel vomita nuovamente. Per il burbero dottore é la conferma definitiva della sua diagnosi. La bambina non ha nemmeno finito la lecca-lecca, l’ha lasciato poco dopo, già piena e già un po’ disgustata da essa. 
Cameron capisce subito, nonostante non abbia visto sua figlia mangiare e poi gettare il dolciume, che House le ha fatto mangiare qualcosa, soprattutto per il passo spedito con cui è uscito dalla stanza, come se dovesse fare qualcosa prima di darle la conferma sulla diagnosi di sua figlia. Lei, non può nemmeno seguirlo, perché Rachel ha vomitato di nuovo, ora é spaventata e la guarda con gli occhi lucidi. Ciò significa che forse sta di nuovo male e che non usciranno dall’ospedale tanto presto. Ha anche capito che é a causa della caramella che che stata nuovamente male.
«Ho mangiato una lecca-lecca e ho vomitato di nuovo... Mi dispiace mamma. Ho mal di pancia adesso.» dice con gli occhi lucidi sul punto di scoppiare a piangere. É Allison che la prende tra le sue braccia e la stringe forte, forte a sé per rassicurarla, per farle capire che non è arrabbiata in alcun modo. In realtà arrabbiata lo è, ma non di certo con sua figlia. É arrabbiata, furiosa a dire il vero, con House. Ora però deve concentrarsi solo sulla sua bambina e pensare a farla calmare. Per sua fortuna ci riesce anche grazie all’aiuto di Robert che vedendola piangere, subito è entrato nella stanza. 
«Robert. Lo sai che ho chiamato il mio canguro Chase?» gli dice non appena lo vede, tirando su con il nasino e stropicciandosi gli occhi ancora bagnati dalle lacrime. 
Solo in quel momento Allison si accorge del nuovo gioco di sua figlia e riesce anche a immaginare a chi appartiene quel gesto, ovviamente è sempre un’idea di quel pazzo di House. Lo capisce dal fatto che come regalo ha scelto proprio un canguro, ma non vuole pensare che sappia. 
Torna a concentrarsi sulla sua piccola, che è intenta a farsi raccontare da Chase cose sui canguri e l’Australia, soprattutto se ha mai visto un canguro dal vivo e che a lei piacerebbe tanto vederlo. Rachel ama gli animali e vorrebbe tanto ricevere un cagnolino, ma ovviamente con il lavoro che fa Cameron, non riuscirebbe a stare dietro anche a un cane e starebbe spesso da solo in casa. 
«Mamma possiamo andare un giorno tutti insieme in Australia a vedere i canguri?» domanda entusiasta, immaginando già un viaggio tutti quanti insieme in una terra sconosciuta per lei. 
«Rachel lo sai bene che non è fattibile...»
«Perché non lo è se ami Robert? Possiamo diventare una famiglia.» Allison a quella sua affermazione strabuzza gli occhi e ci manca poco che svenga. Sicuramente teme di essere arrossita, sua figlia ha proprio delle uscite fuori luogo e poi non sa proprio come abbia pensato una cosa del genere. È così palese che tra lei e Chase c’è ancora qualcosa se l’ha capito sua figlia di cinque anni? Forse non è riuscita a mascherare i suoi sentimenti e ciò che è tornato a galla dopo la loro serata di passione.
Robert anche rimane totalmente senza parole per ciò che ha detto la bambina, spiazzato e istintivamente guarda la donna al suo fianco per capire che cosa possa rispondere. Ha notato che è diventata rossa in viso, come se improvvisamente le fosse tornata alla mente la loro serata. Ma anche a lui è tornata subito alla mente e vorrebbe, onestamente, che ce ne fossero altre. Come vorrebbe poter passare del tempo tutti e tre insieme.
«Rachel ma che dici! No. Senti... Non possiamo essere una famiglia, okay?» è stata dura, ma non vuole che sua figlia si illuda e pensa anche che sia giusto che Robert smetta di vederla o per lei sarà un trauma maggiore. Tanto è raro che Rachel vada in ospedale, non vuole che passi il suo tempo chiusa tra quattro mura e poi non vuole di certo che sua figlia stia in mezzo ai pazienti, non è luogo per una bambina. Perciò, visto che House ha sicuramente trovato la soluzione, presto staranno fuori e sua figlia tornerà alla sua vita di sempre, provando a farle dimenticare di Robert. Come deve fare lei. Devono tornare a essere solo colleghi, per il bene di tutti. 
Rachel mette il broncio, ma Allison sa che presto capirà e che soprattutto i grandi sono complicati, non è tutto facile come quando si è bambini. 
Robert invece, non maschera la sua delusione all’affermazione della donna. Non sperava, di certo, che lei gli gettasse le braccia al collo, ma nemmeno che rispondesse con quel tono deciso e contrariato. Si sente offeso, soprattutto dopo ciò che c’è stato tra loro. 
Usato. Forse usato è il termine corretto, come se lei si fosse sfogata per riprendersi dal suo attimo di debolezza. È brutto pensarlo, ma al momento è così che si sente. E ci si sente ancora di più, quando Allison lo invita a tornare a lavoro, che sicuramente avrà qualcosa da fare. Lui capisce ulteriormente che lo sta allontanando, cacciando dalla sua vita e da quella di Rachel, cacciando da un possibile futuro insieme. Un futuro che lei non vede con lui.
La dottoressa Cameron chiama Emilie, per farle passare un po’ di tempo con sua figlia e quando arriva, lei si reca prontamente da House. 
Niente sta andando come dovrebbe andare. Sua figlia sta ancora male, quel bastardo di House l’ha usata come carne da macello, per i suoi schifosi esperimenti e solo per trovare una diagnosi. Chase si è illuso che tra loro potesse tornare tutto come prima. Rachel ha creduto la stessa cosa inspiegabilmente, legandosi a Robert in maniera in credibile, quasi i due fossero connessi, pur non sapendo la verità. 
No, niente sta andando come aveva previsto e mai come in quel momento si maledice di essere tornata a Princeton. 
«Ti avevo detto che non volevo che usassi mia figlia per i tuoi stupidi esprimenti, sei non sai curarla, la porto altrove... Non ti azzardare mai più a darle qualcosa da mangiare senza il mio consenso, ti è chiaro il concetto?» entra nell’ufficio del diagnosta senza nemmeno bussare, talmente é arrabbiata e furiosa con lui.
«Nemmeno se ti dicessi che ho trovato il problema di tua figlia?»
«Sapevi già quale fosse il suo problema, hai solo voluto una conferma e l’hai fatta stare male di nuovo, ma hai un cuore? Sai che cosa vuol dire volere bene a una persona eh?» gli getta ancora in faccia parole piene di veleno, il fatto che lui non si renda conto del suo schifoso gesto, la manda ancora di più fuori di testa. Non ha più problemi a tenergli testa, soprattutto adesso che c’è di mezzo la vita di sua figlia. Non gli sono mai piaciuti i suoi giochetti, ora ancora meno.
«E tu, tu che stai nascondendo a tua figlia il nome di suo padre, pensi di essere tanto meglio?» La provoca, sapendo di colpirla sul suo punto debole. É ovvio che le sue parole l’hanno ferito nell’orgoglio, nessuno può giudicarlo, figuriamoci lei. Se pur, abbia maledettamente ragione.
«Dimmi cos’ha e fatti gli affari tuoi.» é sbiancata, ma non perde ugualmente la sua compostezza e mantiene il suo sguardo di sfida. É ovvio che lui sappia.
«Una disfunzione metabolica congenita.»
E infatti tutto torna. Dai sintomi, al problema legato al cibo. Praticamente sua figlia dovrà da ora in poi mangiare solo cibi poco zuccherati e con basso contenuto proteico. Tutti i prodotti come pane, pasta, biscotti, uova, latte devono essere sostituiti con prodotti a basso contenuto proteico, per tutto il resto della sua vita. É una malattia che si cura semplicemente seguendo una giusta dieta. 
E fino a cinque anni non si è manifestata, perché Rachel ha sempre mangiato poche cose che le facessero davvero male, Allison ha sempre cercato di farla mangiare sano, é sfociata quando invece della solita cena, hanno mangiato al McDonald. Inoltre, é una malattia che sfocia anche in tarda età, non sempre si manifesta dalla nascita. É l’accumulo di anni di prodotti proteici che fanno poi sfociare la malattia in quei soggetti che ne sono affetti, esattamente come nel caso della piccola Rachel. 
Non sarà facile dirle che non potrà più mangiare tantissime cose e che dovrà seguire una dieta speciale per tutta la sua vita.
«Lo sai vero che se è congenita, l’ha ereditata in famiglia si? Qualcosa mi dice che nella tua non l’ha nessuno.» ironizza House, dopo aver fatto ragionare la dottoressa sulla malattia di sua figlia.
«Senti, per una volta fatti gli affari tuoi e stai al tuo posto, chiaro?» gli dice arrabbiata. É chiaro che lui sa, ma non vuole che lo dica al diretto interessato, per una volta spera che stia al suo posto.
«Lo sai che mi chiedi troppo?»
«Ma che gusto ci trovi eh? A te che ti cambia se Chase sa la verità, dormi meglio stanotte?»
«Può darsi. Intanto mi hai appena dato conferma che ho sempre avuto ragione. Ma sicuramente starebbe meglio tua figlia a sapere di avere un padre.»
«Non ti interessa niente di mia figlia, quindi non tirarla in mezzo. Sei qui a dirmi ciò solo per i tuoi scopi, perché ti diverti a distruggere la vita della gente.» 
House ride e la invita senza replica ad uscire dal suo ufficio, ora che sa la verità su ciò che ha sua figlia, può anche andarsene. Lui il suo lavoro l’ha fatto e non è più compito suo occuparsene. Ha già sprecato tempo prezioso, che avrebbe potuto occupare a guardare la sua telenovela preferita sui medici in televisione.
Allison sa che ha ragione sul fatto che sia Chase che Rachel meritano la verità, ma non sta a lui a dirgliela. E ora ha una cosa più urgente da dover risolvere. 
Parlare con Rachel della sua disfunzione.
Torna verso la sua stanza e nota subito che si sta divertendo in compagnia di Emilie, le dispiace quasi doverla rattristare con questa brutta notizia, la cosa positiva però é che possono uscire domani dall’ospedale. Sarà l’ultima notte che passeranno lì.
Si avvicina a lei e subito sua figlia le regala uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
«Amore, possiamo un attimo parlare?» le chiede dolce e Rachel prontamente capisce che sia successo qualcosa, Emilie fa segno di uscire, ma la dottoressa la ferma, facendole capire che queste informazioni fanno comodo anche a lei e di restare, almeno le da anche manforte. Ne ha decisamente bisogno. Sono giorni che non dorme, é preoccupata, stressata, per giunta ci si è messo anche nuovamente House a rovinarle la vita, come se non ci riuscisse già da sola... Ha proprio bisogno di una persona che le stia accanto in un momento delicato come questo. Vorrebbe qualcun altro al suo fianco a dire il vero, ma sa bene che la soluzione migliore é tenerlo lontano.
«Allora la prima cosa che devo dirti é che domani puoi uscire dall’ospedale. Torniamo a casa, amore mio.» le dice con un sorriso dolcissimo, sapendo quanto questa notizia rallegrerà sua figlia. Anche se dopo dovrà dirle la cosa più difficile.
«Davvero mamma? E posso tornare a scuola?»
«Tra qualche giorno si, é meglio che prima ti riprendi del tutto, ma intanto possiamo tornare a casa.» Rachel l’abbraccia forte e chiede se può dirlo subito ai suoi amichetti, perché magari loro adesso possono venire a trovarla a casa. Allison annuisce, ma poi le dice che deve dirle anche altro.
«Rachel, ciò che hai avuto si chiama disfunzione. Una disfunzione significa che il tuo corpo rifiuta alcune cose, nel tuo caso specifico il cibo. Questo vuol dire amore mio, che...» sta cercando di spiegarglielo nei termini più semplice possibile, ma non è comunque facile, fa un respiro profondo, anche perché pure per lei é difficile da accettare tutto ciò e prova a continuare a parlare: «che dovrà seguire una dieta molto speciale.» 
«Non ho capito mammina» la bambina é decisamente confusa, non ha ben capito che cosa significa che dovrà seguire una “dieta molto speciale”.
«Non potrai più mangiare niente che non sia fatto in casa. Dovrai mangiare solo cose che ti prepariamo io ed Emilie. Non potrai più per esempio mangiare al McDonald o in posti particolari.» le risponde e vede immediatamente lo sguardo di Rachel rabbuiarsi. Gli occhi si fanno improvvisamente lucidi ed é un chiaro segnale che sta per piangere.
«Quindi non potrò più andare alle feste di compleanno dei mie amici?»
«Certo che ci potrai andare amore, solo che non potrai mangiare nulla. Ti dovrai sempre portare del cibo da casa. Del cibo speciale che ti preparerò io.» per fortuna ora esistono tanti posti in cui andare a fare la spesa e comprare alimenti con basso contenuto proteico. Ma è ovvio che a sua figlia non interessa minimamente questa cosa e adesso deve trovare le parole più adatte per spiegarle che ciò non la rende diversa, ma speciale. 
«Non voglio. Non mi piace questa cosa, non voglio essere presa in giro... Sono malata e lo sarò per sempre?» Ora sta piangendo, i suoi occhi sono ricoperti dalla lacrime.
«Nessuno ti prenderà in giro. E non sei malata, dovrai solo mangiare cose diverse dagli altri, ma potrai fare sempre tutto ciò che fanno i tuoi amici, correre, giocare, fare qualsiasi cosa...» le si avvicina per abbracciarla e la stringe forte a sé. La bambina scoppia a piangere ancora più forte e si stringe a sua volta alla sua mamma. 
«Rachel, ascolta, ciò denota solo quanto tu sia speciale. Mangiare del cibo speciale, ti rende tale. E credimi quando ti dico, che nessuno ti guarderà diversamente per ciò, sei una bambina unica e meravigliosa e tutti ti vorranno bene esattamente come prima. Io per esempio ti voglio bene più di prima.» le sussurra al suo orecchio, in modo che possa sentirlo solo lei, ma anche per rassicurarla, a Rachel piace quando la sua mamma le sussurra le cose all’orecchio, specie quando sta male, é una cosa che l’ha sempre calmata.
«Promesso mammina?» le chiede e Allison annuisce. Glielo promette, nessuno la tratterà diversamente per questo motivo. 
«Lucas ti vorrà ancora più bene, nessuna bambina in classe deve mangiare cose speciali no? Pensa che fortunato che ha ad avere una fidanzatina che si porta le cose da casa, mentre gli alti devono mangiare in mensa.» le dice e Rachel a quel punto sorride, non aveva pensato a questa cosa. Allison vedendola finalmente sorridere, sorride a sua volta. 
Ancora abbracciate, Allison le accarezza i capelli e la schiena per farla calmare del tutto. Non sarà facile, ma ben presto entrambe riusciranno a gestire questa nuova realtà. Lo faranno insieme. Come sempre.


Intanto nello studio di House, quest’ultimo sta comunicando ai suoi dipendenti che il caso della piccola Cameron è risolto. Disfunzione metabolica congenita. 
Ma non si lascia nemmeno sfuggire l’occasione di prendere in giro il suo canguro, soprattutto quando ha notizie così epiche da dover per forza rivelare. 
«Disfunzione metabolica congenita, Chase, capito si? Io fossi in te farei una ricerca nel tuo albero genealogico, per capire chi in famiglia l’ha avuta...» lo provoca, per fargli capire la verità senza dirgliela apertamente. Davanti a tutti per giunta. 
Gli occhi sono tutti puntati verso di lui.
Robert Chase lo guarda per un momento senza capire, incurante che tutti lo stiano guardando. Disfunzione metabolica congenita. Sua nonna, è lei che l’ha aveva, è le che per tutta la vita ha dovuto mangiare cibo a basso contenuto proteico... Non lo ricordava, ma ora che House gliel’ha fatto notare... Questo vuol dire allora che Allison l’ha preso in giro? Rachel è sua figlia? Gli ha detto che fosse nata dallo seme del suo marito defunto per allontanarlo, per non fargli scoprire la verità? È furioso, se è così non gliela lascerà passare liscia questa volta. 
Con passo deciso e ancora sotto lo sguardo di tutti, esce dall’ufficio per recarsi nella stanza di Rachel, sua figlia.
 
Spazio autrice: Ciao a tutti. Una piccola precisazione sul capitolo: ovviamente la patologia di Rachel é una patologia che esiste davvero, ed é nella maggior parte dei casi ereditaria, chi ne é affetto non può mangiare cibi troppo proteici o rischia di stare male, com’é successo alla piccola protagonista della mia storia e se non scoperta in tempo può portare a sintomi anche molto più gravi. 
Nel caso della mia storia ovviamente non è così, il nostro House, anche se é un burbero, menefreghista, che non fa altro che mettere zizagna, nel suo lavoro é il numero uno, infatti é per questo che Allison nonostante sapesse a cosa andava incontro, si è affidata a lui. Ha salvato la sua piccola, é vero, ma non con poche conseguenze eh. 
Ora Chase sa la verità. Cosa accadrà? Proverò a pubblicare il capitolo sette venerdì prossimo, essendo fuori non so se ci riuscirò. Vediamo che cosa riesco a fare.
Intanto auguro a tutti una buona vacanza. 😘

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Capitolo 7
*** La verità, nient’altro che la verità ***






Capitolo sette - La verità, nient’altro che la verità 


Entra come una furia nella stanza della bambina e incurante di ogni cosa si rivolge a Allison, il suo tono non è per nulla pacifico, le si rivolge al contrario con tono duro e arrabbiato, dicendole che vuole parlare con lei, subito. 
Allison però non è dello stesso avviso, vuole stare con sua figlia visto la notizia che ha appena ricevuto e starle accanto, non ha voglia di parlare con lui, anche se ha notato subito che è arrabbiato. Immagina già di cosa lui voglia parlare naturalmente. Di Rachel. 
Immagina anche che House, come al suo solito, non è stato zitto e ha voluto mettere bocca dove non andava messa, in affari che non lo riguardano minimamente. 
 «Invece ne parliamo adesso, lo sai benissimo di cosa dobbiamo parlare.» le dice con tono ancora più duro, quando lei si ostina a voler avere ragione a tutti i costi, si arrabbia ancora di più. 
«Lo so, ma non adesso.»
«In quanto è anche mia figlia, ne parliamo adesso.» è talmente arrabbiato che si lascia scappare ciò che non deve, proprio davanti a Rachel che sgrana gli occhi e lo guarda. Si sta forse riferendo a lei? È lei sua figlia? Non riesce a capire più nulla, sposta lo sguardo da sua mamma a Robert in totale stato confusionale. 
Allison è furiosa quanto lui ora e lo trascina fuori, in un posto appartato per poter parlare, anzi urlare. Perché ha intenzione di gettargli in faccia tutta la sua rabbia per il modo in cui se n’è uscito. 
«Non avevi nessuno diritto di dirglielo così, ha solo cinque anni.»
«E tu non avevi alcun diritto di tenermelo nascosto, sono cinque anni che mi nascondi nostra figlia, Allison. Nostra.» 
«E che avresti fatto se l’avresti saputo, avresti lasciato il team di House per seguirmi? No, non credo. Ti ricordo che hai scelto lui a me, al nostro matrimonio.» gli rinfaccia apertamente che non avrebbe mai lasciato il team per seguirla, anche se avrebbe saputo di Rachel, ed è convinta di ciò, magari ci avrebbe pure provato, ma sistemare le cose solo per la bambina non le avrebbe aggiustate. 
«Non ho scelto House. Ho scelto la mia carriera. E il nostro matrimonio era già finito, tu non mi avresti mai perdonato. A questo punto mi chiedo se l’hai fatto ora.» ribatte di rimando, stanno tornando esattamente negli stessi discorsi già intrapresi, stanno nuovamente rivangando il passato invece di affrontare la realtà dei fatti. 
Hanno una figlia insieme e lui ha perso cinque anni della sua vita. Ha perso cinque anni di sua figlia e nessuno potrà più restituirglieli. 
«Non è vero! Lo avrei fatto con il tempo. E si, ti ho perdonato.» 
«Non mi sembra visto che mi hai tenuta nascosta mia figlia per cinque anni.»
«Se non te l’ho detto è solo perché sapevo che tu non mi avresti mai seguito, hai scelto il tuo lavoro una volta, non volevo essere io quella che ti impediva di restare dove fossi. Nostra figlia, ti avrebbe costretto a scegliere noi, non volevo importi nulla.» ed è la verità, non gli ha detto nulla per non costringerlo a scegliere loro pur non volendo farlo. Non voleva avere accanto un uomo che sarebbe rimasto per puro senso del dovere e non perché realmente lo volesse, nemmeno sua figlia avrebbe voluto un padre che stesse al suo fianco per puro dovere.
«Non mi hai dato nemmeno modo di scegliere così, hai scelto tu per tutti e due, anzi per tutti e tre. Ti sembra giusto? Hai tenuto lontani a me e mia figlia per cinque anni della nostra vita, cinque anni che non potranno tornare.» non riesce a passarci sopra, non vuole passarci sopra. Stavolta lei ha sbagliato e per quanto lui sia innamorato, non riesce ad accettare questo suo comportamento. 
«Io ti amo Allison, ma tu sei troppo ottusa per capirlo e ora hai rovinato tutto.» le dichiara apertamente il suo amore, ma stavolta ha davvero rovinato tutto e lui non sa se riuscirà a passarci sopra, a far finta di nulla e ricominciare. Ciò che è certo però è che vuole stare accanto a sua figlia. 
«E comunque starò accanto a Rachel da oggi in poi, che tu lo voglia o meno.» le dice ancora una volta, per poi andarsene senza darle modo di replicare o poter dire altro. Lui ha già preso la sua decisione da questo momento in poi, sarà presente nella vita di sua figlia e cercherà di recuperare tutto ciò che ha perso di lei, non le importa che Allison non voglia, lui farà lo stesso di tutto per poterla vedere e conoscere meglio, anche a costo di ricorrere agli avvocati. 
Allison lo guarda andare via, ha le lacrime agli occhi, sa di aver sbagliato tutto, di aver commesso un errore a tenere a entrambi la verità nascosta, ma in quel momento le sembrava la soluzione migliore, per se stessa e per Rachel. Ha voluto proteggerla, sbagliando sicuramente ma l’ha fatto solo, ed esclusivamente per questo, per non farla crescere con due genitori che non possono stare insieme. 
Ora, deve parlare con lei, farle capire come stanno le cose e farsi perdonare. Chase su una cosa ha sempre avuto ragione, nessuno può riportare indietro il tempo e i cinque anni persi, non potrà restituirli alla sua bambina, ma visto che Robert ha intenzione di esserci, può sempre rimediare adesso. 
Con passo deciso si reca nuovamente da lei per parlare, è sicura che Robert non sia ancora andato da lei, sicuramente starà prima sbollendo la rabbia. 
Una volta di nuovo in camera di Rachel, nota subito i suoi occhi velati dalla lacrime, di nuovo. Le si stringe il cuore, anche perché non è così che la sua bambina doveva venirlo a sapere, non in questo modo ignobile. 
«Amore...»
«Mi hai detto una bugia. Le bugie non si dicono mamma.» la guarda arrabbiata, singhiozzando. Il suo cuore le si spezza ulteriormente. Purtroppo però anche il cuore della sua piccina è spezzato e solo per colpa sua. 
«Lo so! L’ho fatto per proteggerti amore, ora forse non puoi capirlo... Ma noi grandi siamo talmente tanto complicati che facciamo tantissimi errori, io ho commesso l’errore più grande a tenerti nascosta la verità sul tuo papà. Mi potrai mai perdonare?»
Rachel annuisce e nonostante stia ancora piangendo dispersamente, è ovvio che perdonerà la sua mamma. 
«Da oggi in poi, potrai vedere Robert ogni volta che vuoi.»
«Anche fuori da qui?» chiede asciugandosi gli occhi dalle lacrime, quelle parole la rincuorano un po’, lei credeva che ora lei e il suo papà non si sarebbero più potuti vedere. 
La dottoressa annuisce e l’abbraccia, stringendola a sé e sussurrandole che le vuole molto bene.


Il giorno seguente non appena Allison ha firmato le carte per le dimissioni di sua figlia e si stanno preparando per tornare a casa, fa il suo ingresso nella stanza Robert. 
L’uomo vuole salutare sua figlia e dirle che da oggi in poi sarà presente nella sua vita, non ha alcuna voglia di rivedere anche la madre, ma sa che per forza di cosa dovrà farlo, ma ora come ora è ancora arrabbiato e quindi, entrando le rivolge solo un accenno di saluto. L’ama pazzamente, ma non riesce a guardarla negli occhi e ciò fa strano anche a lui. 
«Papà!!!!» andando ad abbracciarlo felice, è ancora un po’ debole, ma riesce comunque a tenersi in piedi, il problema è che ancora si stanca subito. 
«Posso chiamarti così vero?» chiede poi incrociando i suoi occhi. Robert la guarda a sua volta e si dà del cretino per non aver capito prima che fosse sua figlia, in fondo i loro occhi non sono poi così diversi e l’ex marito defunto di Cameron, non ha gli occhi azzurri. L’ha visto in qualche foto e questo doveva fargli capire che fosse una grossa bugia. 
«Certo piccola e ti prometto che passeremo molto tempo insieme.» le dice dolce prendendola in braccio per darle un bacio sulla guancia, ma anche per tenerla stretta a sé. L’ha già abbracciata, ma ora che sa che è sangue del suo sangue è decisamente diverso, è un po’ come se lo facesse per la prima volta. 
«Vieni a casa nostra a vedere “una serie di sfortunati eventi” me l’hai promesso. E possiamo stare anche tutti tre insieme. Formeremo una famiglia ora vero?» chiede speranzosa, con la sua ingenuità di bambina, ma non sa che in realtà, avrà sicuramente due genitori, ma probabilmente separati, nonostante i sentimenti che provano l’uno per l’altra. 
Allison, non può più negarlo, è innamorata a sua volta, ormai nel suo cuore è chiaro e probabilmente non ha mai smesso di esserlo, ed è il motivo per cui nessuna sua storia ha davvero funzionato. Ma, è consapevole che stavolta è stata lei a rovinare tutto, che la colpa è solo sua. Motivo in più, del perché non possono stare insieme, alla fine finiranno sempre per rovinare tutto. Se mai dovessero tornare insieme, nessuno le da la certezza che non rovinerebbero nuovamente il loro rapporto, visto e considerando che riescono a rovinarlo anche non stando insieme. Stavolta poi, a soffrire non sarebbero solo loro, ma anche Rachel, devono prima di tutto pensare a lei. Al suo bene. 
«Io e la mamma non torneremo insieme, ma ti vorremmo sempre bene capito?» ha parlare per primo è Robert, stavolta è lui a dire chiaramente alla piccola, che i suoi genitori non torneranno insieme. Per quanto siano i pensieri anche della dottoressa Cameron, sentirlo dire da lui, così apertamente, fa male, visto che fino a poche ore prima le ha detto di amarla. 
Rachel dispiaciuta annuisce, ma non vuole nemmeno arrendersi, zio Greg le ha detto che i suoi genitori si amano e lei vuole farli tornare insieme. È in fondo il desiderio di ogni bambina vedere i suoi genitori uniti e per lei, lo è ancora di più, visto che non ha mai avuto un padre, fino ad ora. 
Dopo i saluti, Rachel è voluta andare a salutare anche House, mostrandogli fiera il suo canguro e di come ci sia già affezionata; per poi tornare a casa, con la promessa che Robert venga il giorno dopo a trovarla e lui glielo promette. Robert ha accompagnato la bambina fino alla macchina per suo volere e ora, appena Rachel è dentro, lui si ritrova faccia a faccia con Allison. I loro occhi si incrociano e lui per un attimo, un solo attimo desidera baciarla.
Ma allontana prontamente quei pensieri. 
«Allora come ci organizziamo con Rachel da oggi in poi?» le rivolge la parola in tono freddo, per la prima volta da quella mattina. 
«Puoi vederla ogni volta che desideri, basta che ci mettiamo d’accordo il giorno prima. Va bene per te?» si è accorta prontamente del suo tono, ma cerca di far finta di nulla, lo conosce bene e sa che quando è arrabbiato, si rivolge sempre con questi toni. Ci è abituata ormai. 
L’uomo annuisce e si allontana a passo deciso nuovamente verso l’ospedale, senza salutare Allison, ma rivolgendo a Rachel uno dei suoi sorrisi più belli. La bambina lo ricambia prontamente è in cuor suo spera che presto possa vivere con entrambi i suoi genitori. 
 

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Capitolo 8
*** Esiste ancora un noi? ***




Capitolo otto - Esiste ancora un noi? 


Sono passare due settimana da quando Rachel é tornata finalmente a casa e soprattutto alla sua vita di tutti i giorni. Non è stato facile per la bambina adattarsi alla sua nuova dieta alimentare, ancora adesso ha delle difficoltà a capire che cosa può o non può mangiare. Allison ha avvisato le maestre della patologia della figlia e si è raccomandata di far mangiare alla bambina solo le cose che le porta lei da casa, di assicurarsi che non accetti nulla dagli altri compagni. Le maestre, ma anche i suoi compagni di classe si sono dimostrati molto attenti a questa nuova realtà, tanto che il suo amico Lucas, ha chiesto alla sua mamma di fargli portare per merenda solo cose che può mangiare anche Rachel, in modo da poterle condividere come facevano prima. Rachel é stata da subito felice della premura del suo amico, ed é stata la prima cosa che ha detto alla sua mamma e anche al suo papà.
Il rapporto tra la bambina e Chase, non ha fatto che intensificarsi, l’uomo é andato a prenderla spesso nel week end o a scuola per passare del tempo in sua compagnia e cercare di recuperare il loro rapporto, o meglio, di istaurare il loro rapporto. Riuscendoci perfettamente, perché insieme si divertono sempre tantissimo, scherzano e giocano, affezionandosi ogni istante di più l’uno all’altra. 
Rachel non fa altro che parlare di suo padre, di quanto desidera passare del tempo con lui e Robert, ormai é completamente stregato da sua figlia. Da subito si è affezionato alla bambina, ma ora che stanno istaurando un rapporto padre/figlia, non riesce più a fare a meno di lei, é completamente innamorato della sua piccola principessa. 
Con Allison invece, il rapporto non è mutato, passano poco tempo insieme a dire il vero, si salutano e parlano esclusivamente di Rachel, ma è chiaro che entrambi vorrebbero fare un passo verso l’altro, ma l’orgoglio ogni volta prende il sopravvento e quindi, si limitano a chiacchierare del più e del meno e a fare i genitori, come se i sentimenti che provano l’uno per l’altra non esistessero. 
É sabato sera, Rachel é uscita con Robert per andare al cinema e poi al parco divertimenti, mentre Allison ne ha approfittato per finire di lavorare. A causa della malattia di Rachel ha trascurato il suo lavoro e ora ha una marea di scartoffie da recuperare e di cose da sbrigare. É il capo e quindi, non può permettersi di rimanere indietro, se pur é stato dovuto per cause di forza maggiore.
Quando i due rientrano, Rachel trascina dentro casa Robert con una scusa, per non farlo come sempre restare sulla porta a balbettare i saluti verso sua madre. La bambina, ogni volta, nota il loro modo distaccato di salutarsi e parlare della giornata, stavolta vuole fare qualcosa di più. 
«Papino, resti a cena qui con noi? Ti prego, così prima di mangiare guardiamo insieme il primo episodio di “una serie di sfortunati eventi”.» chiede con gli occhi da cucciolo, guardandolo supplichevole. 
Robert la guarda senza sapere rispondere, non vorrebbe dire di no, ma non vuole nemmeno mettere in una posizione difficile Allison, quindi sta per declinare l’invito e dirle che una sera la porta a dormire da lui per vederlo insieme, quando la donna lo sorprende. 
«Resta se non hai altri impegni. Rachel ti supplicherà fino a che non dirai di sì. Mentre io cucino, vi guardate l’episodio.»
«Tu non lo guardi con noi?» chiede l’uomo ammorbidendo il tono di voce, ha visto che Allison a sua volta l’ha fatto e il sorriso tra l’imbarazzato e il timido che gli ha rivolto, l’ha mandato completamente fuori di testa, ama quel suo modo di porsi, quel suo dolce sorriso.
«Lo conosco a memoria, potrei dirti i dialoghi di ogni episodio. Rachel lo guarda a ripetizione.» scoppiando a ridere e facendo ridere anche Robert e la bambina. In effetti é così. É la sua serie preferita e la guada senza mai stancarsi. 
I due si accomodano sul divano e Rachel schiaccia play, nel momento in cui entrambi sono comodamente accoccolati vicini. 
Allison li osserva e non può non sorridere. Forse ha sbagliato a non dire niente a Robert, anzi senza il forse, ha sbagliato e basta. Si sta dimostrando un papà attento, dolce e protettivo. Lui stesso si è raccomandato con tutti di non andare niente da mangiare a Rachel e si mobilita in prima persona per andare al supermercato a comprare le cose speciali per sua figlia. Sta cercando di recuperare i cinque anni persi e lo sta facendo nel migliore dei modi. 
E Allison si sta accorgendo di quanto gli manchi. Quel suo lato dolce e attento, lo riservava sempre anche a lei, ogni mattina o ogni sera prima di alzarsi o di andare a letto, in ogni istante della loro giornata. Con un semplice gesto o anche semplicemente una carezza. Gli mancano le sue attenzioni, le sue premure, il suo essere dolce e protettivo allo stesso tempo. Gli manca e si accorge di quanto é stata stupida a dirgli un mucchio di bugie per paura, solo adesso che l’ha perso.
Senza farsi accorgere torna in cucina per finire di preparare la cena, mentre loro continuano la visione del primo episodio della serie preferita di Rachel. 
Interrompono la visione solo quando è Allison a chiamarli che è pronta la cena. Ha preparato anche per lei e Robert le cose che deve mangiare Rachel, ma sa che per l’uomo non è assolutamente un problema.
Durante la cena è Rachel a monopolizzare la conversazione come al suo solito, cercando in tutti i modi di convincere sua madre ad andare in Australia. Suo papà la vuole portare lì per farle vedere le sue origini e farla conoscere ai parenti, ma la bambina vuole che ci sia anche sua mamma con loro. 
«Mammina, ti prego. Lo so che tu e papà non tornerete insieme, l’ho capito ormai... Voglio solo fare un viaggio insieme.» le dice con gli occhi dolci e guardandola intensamente negli occhi, il suo modo per farsi dire di sì, mette anche il labbruccio perché sa che così davvero la sua mamma non sa dirle di no. 
«Vedremo, tanto se ne riparla questa estate no? Ora pensa a finire la scuola e poi pensiamo alle vacanze.» risponde prontamente sua madre e Rachel sorride felice, il suo “vedremo” non è un “no” categorico, quindi c’è speranza. E poi è vero, manca ancora un po’ alla fine della scuola e l’inizio dell’estate, magari per quel momento i suoi genitori sono tornati insieme come spera. Sta mettendo giorno, dopo giorno in atto il suo piano. 
Robert a sua volta la guarda, sa perfettamente anche lui che le sue parole non sono un secco rifiuto e da una parte è contento per ciò. Per quanto possa essere ancora arrabbiato con lei, non può negare i suoi sentimenti per la donna, sentimenti che ci sono sempre stati, sentimenti che non sono mai mutati e che a questo punto, mai muteranno.
Loro due sono legati dal destino. Possono separarsi, odiarsi, arrabbiarsi, ma ciò che provano l’uno per l’altra non muterà mai. Robert lo sa, ma anche Allison lo sa. Ed è per questo che è lei è così spaventata. 
A fine serata, si mettono tutti e tre sul divano a guardare un altro episodio della serie tv, ma presto si accorgono che ha anche iniziato a diluviare abbondantemente. 
«Piove, meglio che vada.» esordisce l’uomo per primo, a fine del secondo episodio. Non vorrebbe mai alzarsi da quel divano e resterebbe lì tutta la notte abbracciato a Rachel e a guardare Allison, ma non può. 
«No, papà ti prego, resta qui a dormire questa notte.» Rachel non ha nessuna intenzione di lasciarlo andare, vuole passare ulteriore tempo in sua compagnia, ogni volta il tempo insieme a lui vola, che lei vorrebbe fermarlo per poter passare più tempo con lui. 
«Amore di papà...» sta per dirle che non è possibile, ma viene interrotto da un forte boato e da un fulmine che squarcia l’aria, la stanza si è praticamente illuminata a giorno dalla potenza. 
«Resta, non puoi metterti alla guida con questo tempo, è pericoloso. Abbiamo la stanza degli ospiti.» stavolta è Allison a parlare, non vuole che si metta alla guida con quel tempo terribile, è pericoloso e rischia di fare qualche incidente o doversi fermare in mezzo alla strada in piena notte, non è il caso. 
«Che c’è ti stai preoccupando per me?» chiede ironico e guardandola dritto negli occhi. 
«Certo, è normale che mi preoccupi per te.» gli risponde un po’ alterata per quella sua insinuazione, è ovvio che lei ci tenga: «Sei pur sempre il padre di Rachel.» aggiunge poi, sentendosi piccata nell’orgoglio dalla sua uscita.
Robert che non ha mai smesso di guardarla sa benissimo che ha inalzato nuovamente un muro. Lo fa sempre quando la situazione diventa scomoda. 
Ancora una volta a interrompere il battibecco tra i due è la piccola di casa. 
«Dormiamo tutti e tre nel lettone?» chiede furba, sa benissimo quale sia la risposta alla sua domanda e prima che entrambi possano dirle di no, si affretta ad aggiungere: «Solo fino a quando non mi addormento.» sfoderando il suo sguardo innocente. Ma in realtà dietro quello sguardo angelico si nasconde tutta la sua furbizia.
«Solo per raccontare la storia della buonanotte» le dice Allison e la bambina annuisce, comunque la storia gliela racconteranno insieme. Anche se poi lei andrà nel suo letto e Robert nella stanza degli ospiti. 
Arrivano in camera e Rachael si infila subito nel letto, senza fare troppe storie che non vuole dormire e passa il libro a Robert. Di solito è sua mamma che le racconta le storie, ma stavolta vuole che sia il suo papà il narratore. 
Robert prende il libro delle favole di Andersen e inizia a leggere. 
Ma non dura molto la sua lettura, che ben presto Rachel è nel mondo dei sogni, ma non è la sola, anche Allison dorme beatamente. 
Il dottore le guarda entrambe dormire e non può non sorridere felice. Sono belle da togliere il fiato e sono la sua famiglia. È vero, tecnicamente lui e Allison non stanno insieme, ma possono lo stesso definirsi come tali, visto la meravigliosa bambina che hanno messo al mondo insieme. 
Osservandole dormire a poco a poco, si addormenta anche lui senza rendersene conto. 
Durante la notte, con la precisione alle due di notte, a svegliarsi è la dottoressa Cameron che ha sentito muovere sua figlia o meglio darle un calcio ben assestato. Nota che oltre a lei, nel suo letto c’è anche Robert e vorrebbe quasi lanciare un urlo, ma un barlume di lucidità non glielo fa fare. Si alza e va invece verso il salotto. Il sonno è completamente sparito e ha soprattutto bisogno di un po’ d’aria. 
Si è addormentata senza rendersene conto e al pensiero che ha condiviso nuovamente il letto con Robert, anche se ovviamente solo per dormire, l’agita parecchio e si sente nervosa. Quando l’ha visto dormire accanto a Rachel non ha potuto evitare un tonfo al cuore. 
Prende un bicchiere d’acqua e poi si reca nuovamente in salotto, ma un rumore la fa ridestare dai suoi pensieri. É Robert.
L’uomo sentendola alzare, ha deciso di seguirla. 
«Scusami, ti ho svegliato io?» le chiede Allison vedendolo comparire nella penombra del salotto. Ha subito capito che fosse lui, ha sentito dei passi pesanti, di certo non potevano essere di sua figlia.
«No, figurati. Tu piuttosto perché sei sveglia?»
«Ehm, ti ho sentito russare e non riuscivo a riprendere sonno.» risponde in tono scherzoso, perché non sa davvero che cosa dirgli, non può di certo rivelargli che è nervosa per la sua presenza in casa e fargli capire così i suoi sentimenti.
«Non russo e lo sai bene. Forse ti sei confusa con uno dei tuoi fidanzati.» dice scherzosamente anche lui, ma dal suo tono si può notare che ci sia anche un punta di gelosia. Rachel proprio quel pomeriggio gli ha detto che la sua mamma ha avuto diverse storie e una volta, ha conosciuto uno di questi uomini, ma poi non è durata nemmeno con lui alla fine. Rachel gli ha anche detto che fosse molto simpatico, ma che lei avrebbe da sempre voluto conoscere il suo papà ed é felice che finalmente l’ha trovato.
«Perché tu vuoi farmi credere che in questi cinque anni non hai avuto nessuna?» chiede Allison di rimando, lui si mette a fare il geloso, ma non è stato mica un santo per cinque anni. 
«Non ho detto questo.» risponde Robert a sua volta, sentendosi ulteriormente piccato dalla sua affermazione. 
«Appunto» 
«Ma non sono stato io quello che ti ha nascosto una figlia per cinque anni.»
«Be anche perché a te sarebbe stato materialmente impossibile concepire.» risponde ironica, ma ha anche alzato gli occhi al cielo, inizia a pensare che lui non la perdonerà mai per averle taciuto la verità. 
Robert la guarda contrariato alla sua risposta ed è di nuovo lei a prendere la parola: «Dai che scherzavo! Mi potrai mai perdonare per non averti detto prima di Rachel?» chiede a quel punto, esternando quelli che sono i suoi pensieri ad alta voce, a questo punto vuole capire se possono tornare a essere amici o dovranno continuare in eterno con quei silenzi imbarazzanti e le frasi di circostanza, proprio come la maggior parte delle coppie separate con figli. 
«Certo! Penso di averlo già fatto... Ma ora dimmi, perché non mi hai detto di Rachel, voglio la verità, Allison.» chiede a quel punto, è forse arrivato il momento che si dicano esattamente le cose come stanno, che tirino fuori tutta la verità, come hanno già fatto in passato, anche se forse in quell’occasione non è stato sufficiente. Robert spera che questa volta possa essere diverso. 
«Perché non volevo stare con un uomo che stesse con me solo per nostra figlia. Ho sbagliato lo so...E non è una giustificazione, ma credo ancora che io sia troppo complicata per una relazione seria, soprattutto con te.» esterna ciò che pensa, ciò che da ormai cinque anni si tiene dentro. È chiaro che lo ama, perché è evidente che è ancora innamorata di lui, sennò non avrebbe fatto l’amore con lui in ospedale solo poco settimane prima; ma è anche evidente che finirebbero per rovinare ancora tutto. 
«Io ti amo Allison, non sarei mai rimasto al tuo fianco solo per nostra figlia, ma perché ti voglio nella mia vita. Ho avuto altre relazioni, ma puntualmente finivano perché avevo in testa solo te. Non mi importa che sei complicata. Io voglio te e Rachel nella mia vita.» le apre il suo cuore come forse non ha mai fatto nella sua vita, forse l’unica volta che le ha detto chiaramente i suoi sentimenti è quando si sono sposati recitando le promesse. Ora però ha sentito il bisogno di farlo, di dirle chiaramente ciò che sente e che prova, ciò che desidera di più al mondo. 
«E se dovesse non funzionare nemmeno stavolta, ci hai pensato? Oltre a soffrire noi, soffrirebbe anche Rachel.» ribatte prontamente Allison, non può negare che le parole del suo ex marito l’hanno colpita nel profondo, ma sta cercando di pensare lucidamente e non farsi sopraffare dai sentimenti che nutre per lui, perché è chiaro che entrambi nutrano dei sentimenti l’uno per l’altra, anche se Allison non ha ancora detto che lo ama.
«E se invece stavolta funzionasse proprio perché c’è Rachel?» intanto che parla si avvicina sempre di più alla sua ex moglie, quasi a voler dividere la distanza che lei si è imposta di mantenere per non perdere il controllo. 
«Non lo possiamo sapere se funzionerebbe» perdendosi nei suoi occhi azzurri e limpidi, pur non volendo farlo. È ormai bloccata contro il tavolo del salotto.
«Se non ci proviamo non potremmo mai saperlo. Tu provi ancora qualcosa per me?» le chiede a quel punto, mettendo le mani vicino alle sue, che sono situate sul tavolo come a sorreggersi. 
«Io... No. Non provo niente.» dice cercando di essere decisa. Ha paura a lasciarsi andare, se pur vorrebbe farlo dannatamente. 
«Quindi se adesso io ti bacio, tu non ricambieresti, giusto? Non provi nulla...» la provoca e prima che possa replicare, colma la poca distanza che li divide. 
Labbra contro labbra, nessuno dei due si muove per approfondire il bacio, ma nemmeno per separarsi. Robert prende nuovamente l’iniziativa e spinge con la lingua per farsi che Allison schiuda le labbra, infatti poco dopo eccola cedere a quella pressione, ma anche dal desiderio di baciarlo. La lingua di Robert viene presto raggiunta da quella di Allison, la quale ora è lei a intensificare il bacio e renderlo decisamente più passionale. 
Solo quando rimangono entrambi a corto di fiato, si separano e la donna scappa letteralmente via. Lasciando Robert da solo in salotto. 
«Esiste ancora un noi quindi Allison?» sussurra, portandosi le mani verso la bocca, dove fino a poco prima c’erano le labbra di lei.
 

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Capitolo 9
*** Appuntamento e gelosia ***




Capitolo nove - Appuntamento e gelosia 


Riesce finalmente ad andare in pausa pranzo, dopo una lunga mattinata a correre da una parte all’altra per diverse emergenze e riunioni con il personale. Quando viene raggiunta da un suo collega per pranzare insieme. Parlano della giornata e lui, essendo uno del consiglio di amministrazione, parlano anche della riunione che hanno svolto proprio quella mattina. Allison scherza e ride tranquillamente in sua compagnia, rendendosi conto che è un tipo davvero piacevole con cui parlare. Ciò che sicuramente non si aspetta è che lui la inviti a cena. 
Ma soprattutto che lei abbia accettato di uscirci quella sera stessa. Ha accettato senza rendersene conto e forse solo dopo averlo fatto, pensa di aver sbagliato. Ormai però non può tornare indietro. 
Ciò di cui non si è accorta, è che qualcuno ha visto e sentito tutta l’intera conversazione e ora vuole capire meglio chi sia quel tipo che ci sta provando con la sua ex moglie così spudoratamente. 
Il resto della giornata passa velocemente e quando Allison torna a casa, con gran piacere trova oltre che Emilie, anche Robert. 
Robert infatti, appena uscito da lavoro, è andato a casa Cameron per cercare di capire come fosse la situazione e se la tata fosse già stata avvisata di doversi intrattenere di più a lavoro, perché nel caso le vuole dare la serata libera e rimanere lui con sua figlia. 
«Che.. che ci fai qui?» chiede un po’ imbarazzata dalla situazione, non vuole certo uscire con un altro uomo e prepararsi con il suo ex marito presente. 
«Sono venuto a trovare Rachel, anzi potrei rimanere io con lei mentre stasera esci, che dici?» propone come se nulla fosse, se pur Allison nota una punta di gelosia nel suo tono di voce, ma finge di ignorare la cosa. Inoltre, si ritrova ad arrossire visibilmente, non pensava che lui sapesse, ma immagina anche chi possa averglielo detto. 
«Sei proprio sicuro?» chiede ancora e Robert annuisce, dicendo alla tata di poter andare senza problemi, che rimane lui con la piccola. In realtà con la scusa di passare del tempo con sua figlia, che per lui è sempre un piacere, potrà anche capire che tipo è l’uomo con cui esce, soprattutto vedere se a fine serata si salutano con il bacio della buonanotte. Ecco, in cuor suo, Robert spera vivamente che ciò non accada. Al solo pensiero che lei esca con un altro già sta andando fuori di testa, non osa immaginare come possa sentirsi nel vederla baciare un altro uomo. Sente la gelosia prendere il sopravvento e invece vuole cercare di mantenersi calmo. 
«Ma lui chi è? Lo conosco?» chiede però senza potersi trattenere nel fare domande.
«Un collega.» risponde prontamente lei, intanto recandosi verso la sua camera da letto, chiaro tentativo che vuole scappare dalla conversazione. Non ha nessuna intenzione di parlare con lui di ciò. 
Allison esce una ventina di minuti dopo, con i capelli lasciati sciolti a ricaderle sulle spalle, una gonna nera che le arriva poco sopra al ginocchio, una camicetta rossa che le mette in risalto il suo fisico e le delle scarpe dello stesso colore della gonna, con un bel tacco alto. Trucco sugli occhi e sulle labbra per risaltarle ancora di più. 
Robert resta completamente senza fiato non appena la vede entrare e la gelosia torna a farsi sentire prepotente, vorrebbe non lasciarla uscire.
La donna invece cerca di ignorare le occhiate che lui le ste lanciando, concentrandosi su Rachel e facendole le dovute raccomandazioni, ovvero di andare a letto all’ora stabilita, anche se le piace l’idea che suo padre sia lì con lei. Rachel annuisce, ma non è nemmeno tanto felice che la sua mamma esca con un uomo che non è suo padre e mentalmente pensa a un piano da poter adottare affinché i due possano tornare insieme. Ci deve essere per forza un modo. 
Non appena riceve il messaggio che il suo accompagnatore è arrivato, esce, ma non prima di aver sentito il suo ex marito dire: “Non ha nemmeno la decenza di venire a prenderti fino a qua?” e lei vorrebbe rispondere, ma non lo fa, si limita solo a guardarlo e ridere, perché lui geloso la fa davvero sentire speciale. È sempre stato geloso, di House, degli uomini per strada che si giravano a guardarla e ora non è da meno, per un appuntamento con un collega, a cui lei poi non interessa nemmeno più di tanto. Non lo sa nemmeno lei perché ci sta uscendo a dire il vero, forse perché vuole nuovamente scappare da quello che potrebbe esserci tra lei e Robert. 
Ma non è così che può dimenticarsi dei suoi sentimenti per il suo ex marito. 
Infatti... Per tutto il resto della cena non fa altro che pensare a lui e Rachel, a quanto le piacerebbe essere in loro compagnia. Non perché l’uomo con cui è uscita con è affascinante e piacevole, in realtà le piace molto, è bello, con due immensi ed enormi occhi verdi, i capelli castani, leggermente un po’ più grande di lei, ma ciò lo rende decisamente più affascinante, è colto ed è piacevole parlare con lui... 
Ma non è Robert. Non è il suo ex marito, con cui ama perfino litigare. Se ne accorge solo adesso. Adesso che è rientrato prepotentemente nelle loro vite, stravolgendola ancora una volta, senza poter far nulla per non ritrovarsi nuovamente coinvolta. Innamorata invece lo è sempre stata, anche se ha cercato per anni di non ammettere che lo fosse. Ora che lui è di nuovo presente nelle e si comporta con Rachel in modo perfetto, stando attento a ogni sua esigenza, non può più negare di amarlo con tutta se stessa e desiderare di essere una famiglia. 
Ascolta, chiacchiera e racconta di sé al suo accompagnatore di quella sera, ma si rende conto di non smettere di pensare a loro a casa, a cosa stiano facendo insieme. Si ritrova senza volerlo a parlare anche di loro, di Robert, rendendosi conto solo troppo tardi, che non è mai un bene parlare di un altro uomo, durante un appuntamento galante. 
E decide di essere sincera. Sincera fino in fondo. 
Quando lui la riaccompagna a casa, stanno parlando del suo rapporto con Robert, come se fossero due amici che si conoscono da sempre. 
Senza dubbio il suo collega avrebbe voluto che la serata si concludesse in modo differente, ma è maturo abbastanza da capire che non può costringere una donna ad amarlo, se il suo cuore è occupato da un altro. Allison è una donna meravigliosa e a lui sarebbe piaciuto uscire con lei e istaurare un legame che andasse al di fuori del lavoro e dell’amicizia, ma se così non può essere, torneranno a essere semplicemente colleghi e amici, visto che ormai sono in confidenza. Lui le ha raccontato anche della sua ex moglie. Si sono trovati a parlare davvero come due amici che si conoscono da tempo. 
Allison una volta sotto casa lo saluta con un bacio sulla guancia, chiedendogli ancora scusa per come sia andata la serata, dispiaciuta che in un certo senso lo abbia illuso che tra loro potesse nascere qualcosa. Lui le sorride e le sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio sorridendole e dicendole di non farsi scappare l’opportunità di tornare con il suo ex marito, che non è mai tardi per essere felici. 
Intanto Robert, non appena ha messo a letto Rachel e dopo aver giocato a tutti i giochi possibili immaginabili insieme, nascondino, a palla in casa anche se Allison non lo permette mai alla bambina, a Monopoli junior, Barbie, con Robert che ha fatto il ruolo di Ken ovviamente; ora è alla finestra ad aspettare l’arrivo di Allison. È mezzanotte e lei ancora non è rientrata. Ha passato gran parte del tempo a guardare la tv senza veramente guardarla, cambiando canale ogni cinque minuti. Per poi iniziare a camminare nervosamente avanti e indietro per la casa, si è fatto per giunta un caffè, ma ciò non ha fatto altro che agitarlo di più. Ora é alla finestra per vedere quando lei rientra, facendo avanti indietro dal divano alla finestra. 
Ha visto la macchina di lui prima che Allison lo raggiungesse quando è uscita e aspetta la BMW dell’uomo rientrare. 
Quando finalmente la macchina costosa dell’uomo si intravede dalla strada, lui attentamente osserva cosa i due facciano e sorride quando vede che non si sono scambiati il bacio della buonanotte. 
Torna trionfante verso il divano, facendo finta di guardare la tv. 
Allison apre la porta poco dopo, trovandolo proprio sul divano, concentrato come se stesse seguendo qualcosa che gli interessa particolarmente. Non sa che fino a due minuti prima era alla finestra a spiarla. 
«Ehi, com’è andata la serata?» chiede vedendola comparire in salotto, ma alzando lo sguardo solo quando lei fa il suo ingresso, fingendo di non averla sentita per non creare sospetti.
«Bene, benissimo direi.» il che non è del tutto falso, alla fine ha trovato un amico con cui parlare di qualsiasi cosa, comprensivo e dolce. Ma non sta di certo a dirlo a Robert, anzi, deve farlo ingelosire. 
«Ne sono felice. Vi siete baciati?» chiede subito dopo, di getto. Vuole capire lei che cosa dice. Lui sa benissimo la verità, ma vuole capire se lei ha intenzione di dirgliela o di ripagarlo con la stessa moneta di quando ha finto di essere lui fidanzato. 
«Perché dovrei dirtelo?»
«Perché sono il padre di Rachel e ho tutto il diritto di sapere con chi esce la madre di mia figlia, non credi? Se esci con un poco di buono, è mio compito proteggervi.» risponde prontamente guardandola ora dritto negli occhi per vedere bene ogni sua singola reazione. 
«A parte che io so proteggermi da sola e poi, sono libera di uscire e baciare chi voglio.» risponde leggermente piccata, ma anche divertita, lui è decisamente geloso. 
Stanno facendo un gioco da cui non si sa davvero chi ne uscirà vincitore. 
«Quindi mi stai dicendo che l’hai baciato?»
«Si okay, ci siamo baciati, contento ora?» mente e lo sfida a sua volta con lo sguardo, per poi distoglierlo e concentrarsi a levarsi i tacchi, come se non avesse detto nulla di così importante o che a lui debba interessare. 
«Non è vero! Vi ho visti dalla finestra, non l’hai baciato.»
«Che fai Robert mi spii?»
«Certo, sempre perché sono il padre di Rachel e devo capire se esci con persone poco raccomandabili. Allora, perché non l’hai baciato?»
«Che ti importa? È così importante il motivo per cui non ci siamo baciati?» ora non sa più se stanno giocando o meno, anzi in realtà non stanno più giocando, è evidente. Ora la conversazione si sta facendo seria e Allison, si sta davvero innervosendo ad affrontarla. 
«Lo è se ci sono speranze per noi.» le risponde prontamente Robert costringendo ancora una volta i loro sguardi a incrociarsi.
«Chissà» dice infine per provocarlo ancora una volta e cercare in qualche modo di scappare dalla loro conversazione, é tardi e non è in grado di affrontare tale argomento proprio adesso. Così fa l’unica cosa che le viene in mente, cambiare argomento e portarlo su Rachel, chiedendo all’uomo che cosa hanno fatto quella sera e com’è andata.
Robert scuote la testa e le racconta di Rachel, solo una volta che sono davanti alla porta, lui per andare via e Allison per accompagnarlo, vuole tornare all’attacco.
A precederlo é Allison stessa.
«Comunque non l’ho baciato perché non è con lui che sarei voluta uscire stasera.»  
Robert rimane totalmente senza parole e la guarda a sua volta negli occhi, avvicinandosi poi semplicemente alle sue labbra e baciandola con passione, con forza, come se avesse bisogno delle labbra della sua Allison per poter continuare a respirare. 
Lei rimane un attimo ferma, con le labbra chiuse, ma poi le schiude per poter approfondire il bacio. Desidera baciarlo anche lei, lo desidera con tutta sé stessa. Dopo ciò che ha detto poi, deve essere stato chiaro anche per Robert che cosa prova.
Si baciano a lungo, fino a che non si separano per la necessità di riprendere fiato. 
«Buonanotte, Robert» dice Allison allontanandosi da lui quel che basta per non prenderlo dalla giacca e trascinarlo dentro casa, sarebbe un errore, un enorme errore e stavolta vuole fare le cose fatte bene, vuole un vero appuntamento, vuole chiarire e parlare sinceramente con lui, non vuole una notte di passione e poi far tornare tutto come prima, con imbarazzo e confusione. Sono adulti e hanno una bambina.
«Buonanotte, Allison.» risponde a sua volta, pensando esattamente le stesse cose, non vuole una notte di passione, vuole passare tutta la vita accanto alla donna che ama e alla loro bambina. Vuole fare le cose per bene e così, se pur non vorrebbe separarsi da lei, se ne va. Forse Allison non è ancora pronta, ma il semplice fatto che abbia finalmente ammesso i suoi sentimenti, anche se non in maniera diretta, é già un notevole passo avanti. Ora deve solo farle capire che ci tiene davvero.
Allison chiude la porta di casa e si accascia a terra accanto ad essa, ripensando a quel bacio e chiudendo gli occhi.
Robert entra in macchina e alza lo sguardo verso la finestra di casa di Allison, portandosi una mano alla bocca e sorridendo come un ebete, anzi, come un ebete innamorato.
 

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Capitolo 10
*** Amici mai ***




Capitolo dieci  - Amici mai 


È ormai sera, Allison come sempre sta dando la buonanotte a sua figlia, prima di recarsi anche lei in camera per dormire. Non ha nemmeno voglia di guardare la televisione quella sera. Non riesce a togliersi dalla testa Robert, lui geloso che la sera prima è uscita con il suo collega, lui sempre per gelosia l’ha spiata dalla finestra per vedere cosa accadeva, se si sarebbe scambiata il bacio della buonanotte con il suo collega. Lui che sicuramente ha capito che forse prova qualcosa, ma non di certo per il suo collega, ma proprio per lui. Lui che l’ha baciata con passione e desiderio e lei ha ricambiato. Robert Chase, il suo ex marito, che ora si è insinuato prepotentemente nel suo cuore o che forse non ha mai smesso di esserci. 
Ma non è per nulla facile ammettere i propri sentimenti. Ciò che è certo, è che non solo solo amici. Non potranno mai essere, forse solo amici. 
Rachel la guarda con sguardo furbo e immediatamente la donna chiede a sua figlia se le deve chiederle qualcosa. 
«Ti rendi conto che io faccio il doppio gioco con due fidanzatini e tu non riesci a dire a papà che gli vuoi bene?» le dice a quel punto la bambina, senza troppi giri di parole. Ha notato subito gli sguardi che quei due si sono lanciati per tutta la colazione il giorno prima, anche un cieco avrebbe visto che quei due insieme fanno scintille. L’ha capito anche Emilie, la sua tata.
Allison all’affermazione della figlia la guarda sconvolta, non riesce immediatamente a ribattere, anche perché che cosa può replicare? Non solo perché sua figlia ha perfettamente ragione, lei ha cinque anni ha già due fidanzatini, mentre lei non riesce a chiarirsi con il suo ex, nonché padre di sua figlia; ma anche perché Rachel ogni volta parla e si comporta come una bambina molto più grande della sua età e lei davvero ogni volta le sembra che stia crescendo troppo velocemente, ma è anche così orgogliosa della sua piccolina.
«Da quando avresti due fidanzatini? Non era solo Lucas il tuo amichetto?» le chiede riuscendo a dirle solo ciò.
«Qualche giorno fa mi ha offerto la mia merenda speciale anche Christian, ora é anche lui il mio fidanzato.» dice la bambina con nonchalance, come se fosse la cosa più naturale del mondo e ad Allison ora, viene quasi da ridere. 
«Si ma tu, non hai risposto... Perché non dici a papà che gli vuoi bene?»
«Rachel, non è così semplice...»
«Dici sempre così, ma cosa c’é di complicato? Non riesco a capire. Lui ti ama, tu ami lui.» 
Allison deve ammettere che in altre circostanze il discorso di sua figlia non farebbe una piega. La guarda e le sorride, è una bambina fin troppo intelligente e non può certo mentirle, non ancora. 
«Vedi amore, noi grandi siamo complicati. A volte i sentimenti non bastano per tornare o stare insieme.» le dice cercando di farle capire nella maniera più semplice possibile. 
«Non è vero! Io penso che l’amore vince sempre. Lo scrivono anche nelle favole, mamma.» ribatte prontamente la bambina, ci deve essere una soluzione per far tornare i due insieme e se la chiave non è sua mamma, proverà con il suo papà. 
«Va bene, mammina. Non capirò mai voi grandi.» sentenzia per concludere la discussione, ma in parte è vero, non riesce a capire proprio perché gli adulti devono sempre complicarsi la vita, quando a volte, basta davvero poco per essere felici. Il mondo dei grandi non le piace se deve smettere di credere nella magia e poi, è così noioso dover farsi spiegare sempre tutto, come le ha letto Emilie, ne “il piccolo principe” i grandi spesso non capiscono e voglio farsi spiegare le cose mille volte e per i bambini è davvero seccante doverlo fare. Rachel in questo è veramente d’accordo. Ed è per questo che non vorrebbe crescere mai. 
Allison le dà un bacio sulla testa, scuotendo il capo e sorridendo. 
Raggiunge la sua camera e deve ammettere che però sua figlia ha davvero ragione. Nel suo modo ingenuo di vedere il mondo, ovvero con gli occhi di una bambina di cinque anni, in realtà ha detto una sacra verità. Sono gli adulti che si complicano la vita e spesso, bisognerebbe invece, vederla con gli occhi di un bambino per capire davvero quali sono le cose importanti. 
Si addormenta poco dopo, decisamente distrutta, con quei pensieri. 
Il mattino seguente puntuale alle sette, Robert si presenta a casa Cameron per prendere la sua piccola Rachel e portala a scuola. La portano a scuola a giorni alternati, almeno che non ci sia qualche imprevisto lavorativo, e quel giorno è il turno di Robert. 
Rachel già pronta, si fa già trovare con lo zainetto sulla spalla e con un sorriso raggiante davanti alla porta. In realtà è proprio lei ad aprire. 
Trascina prontamente il suo papà fuori da casa, il quale riesce a malapena a salutare Allison. La quale è intenta a bere il suo caffè e lo saluta con un semplice “ciao” prima di vederlo sparire da dietro alla porta. Rachel ha chiuso la porta quasi senza salutarla, non riesce veramente a comprendere la fretta di sua figlia per andare a scuola quella mattina. Le è sempre piaciuto in realtà, ma quel giorno più del solito si e sbrigata e si è svegliata impaziente di vedere il suo papà, guardando costantemente l’orologio del cellulare di sua mamma. Una volta chiusa la porta infatti, urla “Grazie amore di mamma per la considerazione” ridendo poco dopo, sua figlia è davvero un peperino e le somiglia ogni giorno di più. 
Robert anche si è accorto che la sua bambina è più attiva del solito e una volta in macchina, ed averle allacciato la cintura di sicurezza del sedile posteriore, le chiede spiegazioni. Non deve andare in gita o cose varie, lo avrebbe saputo, quindi non riesce davvero a comprenderne la ragione. 
«Pensavo, che potresti fare qualcosa per riconquistare la mamma.» gli dice tranquilla e rilassata, rispondendo alla sua domanda di spiegazioni. 
«Che cosa?» Robert la guarda sorpreso, girandosi verso di lei incredulo per quella sua osservazione così naturale, come se nulla fosse, come se gli stesse chiedendo un po’ di latte in più a colazione, come è solito chiedere o un biscotto. 
«Tu le vuoi bene no? Quindi fai qualcosa.»
«E che cosa dovrei fare secondo te?»
«E io che cosa ne so, sono una bambina, sta a te capire cosa è meglio fare. Mamma ti vuole bene, perciò fai qualcosa.» gli dice e Robert scoppia a ridere divertito, perché in realtà Rachel ha ragione, è solo una bambina e gli sta dicendo lei come comportarsi, invece di fare davvero qualcosa di concreto. 
«Te l’ha detto lei?» chiede infine, vuole capire se è stata Allison a dirgli chiaramente di volerle bene. 
«Certo che sì.» mente, non gliel’ha detto in realtà, ma una piccolissima bugia a fin di bene, può dirla. Anzi in realtà nemmeno si può considerare come tale. 
Robert la guarda nuovamente negli occhi per capire se sta dicendo una bugia o meno. 
«Allora le chiederai di uscire?» chiede ancora la bambina curiosa ed elettrizzata dalla cosa. Soddisfatta, perché sapeva che il suo papà avrebbe risposto diversamente sulla questione. Lui le vuole ancora tanto bene. 
«Vedremo ragazzina, intanto andiamo a scuola che è lì che dovresti già essere.» le dice schiacciandole l’occhio. Rachel sorride a sua volta compiaciuta. 
Robert accompagna la bambina a scuola e poi, nel tragitto verso l’ospedale pensa alle parole della figlia. Ha ragione lei, ha perfettamente ragione lei. Ed è dovuta essere una bambina di cinque anni a dirgli ciò che è giusto che faccia. Si deve anche dare una mossa se vuole riconquistare il cuore di Allison e poter essere finalmente una famiglia. 
Arriva in ospedale con l’intento di andarla a cercare non appena sarà un momento libero. 
La mattinata passa molto velocemente, tra le solite discussioni con House e il nuovo caso che stanno seguendo. Riesce a liberarsi solo per la pausa pranzo e decide di parlare con lei proprio in quel frangente. Entra nella mensa e la vede al tavolo con dei colleghi, così decide di prendere il suo pranzo al buffet e avvicinarsi a lei. 
«Ciao! Posso parlarti un attimo?» le rivolge la parola, dopo aver salutato anche gli altri colleghi, se pur li conosce solo di vista e scusandosi con loro per “rubarli” la dottoressa Cameron. 
Allison annuisce e si alza scusandosi a sua volta con i suoi colleghi. Pensa che voglia parlare di qualcosa che riguarda Rachel, magari qualche gita in cui la vuole portare personalmente, visto che tra pochi giorni la bambina parteciperà a una gita didattica in una fattoria e i genitori, se vogliono, possono accompagnare i figli.
Ma non è di certo di questo che Robert vuole parlare con lei.
Si siedono a un tavolo poco più in là con i loro vassoi, in realtà Cameron ha già finito di mangiare, le rimane da bere solo l’acqua. 
«Allison... Io volevo chiederti di uscire con me una di queste sere.» l’ha detto, finalmente è riuscito a dirglielo, forse non è esattamente così che voleva dirglielo, ma è felice di averlo fatto, ora spera solo che lei dica di sì. 
«Mi stai chiedendo un appuntamento, Chase?» lo provoca, ha capito perfettamente che lui le sta chiedendo di uscire, è ovvio che lo stia facendo, ma vuole prendere tempo per rispondere e forse, farsi anche un po’ desiderare, non vuole accettare così su due piedi e dare l’idea che non aspettava altro che un suo invito. 
«Direi di sì, dottoressa Cameron.» la provoca a sua volta, giocando anche lui a chiamatela per cognome esattamente come ha fatto lei. È bello per entrambi stuzzicarsi in quel modo, ha sempre fatto parte di loro.
Allison lo guarda dritto negli occhi e sorride, sorride proprio con gli occhi oltre che con le labbra. Ed è felice che finalmente lui abbia trovato il coraggio di farlo, perché probabilmente lei non avrebbe mai fatto quel passo. Pensa ancora che stiano facendo un enorme sbaglio, che è tutto maledettamente complicato, ma ha anche capito che il bello della vita è proprio rischiare. Se non rischi, se non ti metti in gioco, ci si perde davvero tutto e soprattutto la possibilità di essere felici con chi sia ama. Loro, se pur brevemente, sono stati molto felici insieme.
«E io direi che posso accettare.» risponde poi, continuando a sorridere. 
Robert si apre in un sorriso a sua volta. Onestamente non si sarebbe mai aspettato che lei dicesse di sì. Sa bene che ricambia i suoi sentimenti, gliel’ha confermato anche Rachel, se pur fosse chiaro che fosse una bugia che glielo avesse detto lei personalmente... Ma è ovvio che lei prova qualcosa, ma pensava che come minimo gli avrebbe detto di volerci pensare o avrebbe tirato fuori la scusa che è tutto troppo complicato. Invece stavolta, per una volta, si è lasciata andare ai suoi sentimenti, senza pensare alle conseguenze. Ed è felice di ciò. Vuole davvero voltare pagina e ricominciare da capo. Vuole essere una famiglia e lottare stavolta per rimanere uniti. 
«Domani sera?»
«Si, certo.» risponde, ma già entra in modalità panico: cosa indossare? Non lo sa proprio. In realtà non dovrebbe essere così preoccupata, è un appuntamento si, ma con una persona che già conosce, nonché padre di sua figlia. 
Robert la prende la mano e sorridendole ancora una volta: «Allora domani sera ti passo a prendere alle 20» le dice dolce e Allison ha un tuffo al cuore, perché il suo Robert ha di nuovo quello stesso sguardo che le riservava ogni giorno al mattino o quando rientrava da lavoro dopo di lei. Lo sguardo di un uomo innamorato. Lo guarda a sua volta e si rende conto che i loro occhi stanno parlando per loro, molto probabilmente anche i suoi stanno parlando con il codice dell’amore, se lo sente. E talmente presa da quel loro momento, come se fossero in una bolla privata, non si preoccupano nemmeno di essere mano nella mano in mensa, davanti a tanti altri medici. 
A interrompere quel loro momento, è House. 
«Oh, a quale atto della vostra storia d’amore siete arrivati?» li prende puntualmente in giro, non sarebbe da lui non farlo. 
I due rivolgono subito lo sguardo verso l’uomo e separano le loro mani, imbarazzati. L’ultimo che volevano che vedesse quel momento, era proprio Greg House. 
«No, non mi rispondete non mi interessa... Chase vieni, è finito il momento di amoreggiare, il paziente sta peggiorando.» gli dice per farlo muovere e Robert si rende conto che nemmeno ha toccato il suo cibo e che ora tornerà a lavoro praticamente digiuno. È abituato con House, ma stavolta non ci fa nemmeno più di tanto caso perché è felice. 
«Ah salutami la piccola Cameron, o forse dovrei dire Chase.» rivolgendosi stavolta ad Allison. 
«Cameron. Ancora non è stato ufficializzato che è figlia mia. Ma ti sei affezionato forse a lei, House?» Lo provoca Robert chiedendo di quel bizzarro saluto per Rachel. È strano è davvero inusuale vedere House affezionarsi a qualcuno, forse tiene veramente solo alla Cuddy e a Wilson. 
«Solo perché è intelligente, infatti mi chiedo da chi abbia preso...» prende prontamente in giro i due, pur di non ammettere che la loro bambina gli piace eccome, ovviamente per la sua spiccata intelligenza e anche perché è simpatica. 
Si allontana poi, detto ciò, con il suo bastone verso l’uscita, facendo solo segno a Chase di sbrigarsi a raggiungerlo. 
Robert sbuffa e saluta la donna con un lieve sorriso, anche un po’ imbarazzato per quel loro piccolo e innocuo momento e le ricorda l’appuntamento per il giorno dopo alle 20.
Allison lo guarda andare via e inizia ad avere paura, una seria paura, ma non vuole nemmeno farsi sopraffare da essa. Stavolta andrà tutto bene. Deve andare tutto bene.


Il giorno seguente, Allison ha passato l’intera giornata a pensare che cosa mettersi, ma una volta a casa per prepararsi, ancora non sa che cosa poter indossare per la serata. Non vuole mettersi qualcosa di troppo impegnativo e far pensare a Robert che è pronta a ricominciare senza pensarci ulteriormente e non vuole nemmeno mettersi qualcosa di poco elegante. 
È in camera sua a guardare nell’armadio ormai da quasi quindici minuti, quando ad entrare in stanza sono Rachel, con Emilie, la tata. 
La bambina ha insistito per andare dalla sua mamma e vederla vestita, ma la trova ancora in accappatoio. 
Emilie subito capisce che è in difficoltà e si offre di aiutarla a scegliere e Rachel le va subito dietro.
A indicare un vestito rosso, corto fino a ginocchio, a tubino, che risalta davvero completamente la sua figura, é la piccola Rachel. Adora quel vestito della sua mamma e pensa che le stia meravigliosamente bene.
«Rachel, amore quello non...» le sta per dire che non è adatto per la serata, é decisamente troppo sexy per una semplice serata tra ex... Anche se in realtà non è una serata tra ex o almeno non solo quello e lei lo sa perfettamente, anche se sta cercando di negarlo a se stessa per non agitarsi ulteriormente. 
«Ma é bello, ti sta bene. L’hai messo in altre occasioni per uscire.» le ricorda la bambina. Ed è vero, l’ha già indossato una volta per uscire con un uomo. Si stupisce della memoria di ferro di sua figlia.
«Non é per impicciarmi, ma ormai mi considero di famiglia. Concordo con Rachel, quel vestito ti starebbe benissimo.» interviene Emilie, a dare manforte alla piccola di casa. 
«Sei di famiglia. Ma non è un po’ troppo?» chiede rivolta alla ragazza al suo fianco e lei scuote la testa sorridendo, immagina il suo nervosismo. É pur sempre il papà di sua figlia quello con cui deve uscire, nonché suo ex marito, immagina le sue paure e le sue insicurezze. Lei probabilmente si sentirebbe allo stesso modo, soprattutto perché di mezzo ora, non ci sono più solo loro due, ma c’è Rachel. La loro bambina.
E alla fine si lascia convincere a indossarlo. Va in bagno a finire di vestirsi, truccarsi e sistemarsi i capelli, che ha lasciato sciolti, leggermente mossi a ricaderle sulle spalle e un filo di trucco, a risaltare le sue labbra e i suoi occhi. E ovviamente ai piedi rigorosamente scarpe con il tacco, ne ha indossate un paio nere.
«Sei bellissima Allison» le dice Emilie appena la vede.
«Mammina, sei stupenda. Papà ti darà sicuramente un bacino appena ti vede.» interviene subito dopo la bambina, facendo arrossire visibilmente la sua mamma. Non sa come faccia, ma quella piccola monella di sua figlia riesce sempre a farla imbarazzare. 
Non fa in tempo a replicare nulla, che qualcuno suona alla porta di casa. Robert é arrivato. E la sua agitazione aumenta. 
É Rachel a correre per andare ad aprire la porta, felice che i suoi finalmente escano insieme, che il suo papà finalmente si è deciso a dire alla sua mamma che le vuole bene. Ora, saranno una famiglia a tutti gli effetti. 
«Papino, la mamma é bellissima. Vedrai.» dandogli un bacio sulla guancia e sorridendo subito dopo furba, com’é solita fare.
Robert non ha dubbi a riguardo e infatti, appena raggiunge il centro del salotto, la vede entrare a sua volta nella stanza e rimane completamente senza fiato. É di una bellezza strabiliante e non riesce veramente a dire una parola. Si ricompone solo quando sente gli occhi delle tre donne nella stanza tutti puntati addosso.
«Sei bellissima.» le dice continuando a guardarla semplicemente incantato.
«Grazie, anche tu stai molto bene.» risponde a sua volta e infatti, Robert sta davvero molto bene. Ha dei pantaloni neri, una camicia bianca con i primi bottoni lasciati slacciati è una camicia dello stesso colore dei pantaloni. 
Allison prontamente distoglie lo sguardo da lui, perché lo sta nuovamente guardando in quel modo solo loro e non sono soli, per fare le ultime raccomandazioni a Emilie, anche se sa che non c’é bisogno. 
Robert, solo dopo che hanno salutato entrambi la loro piccina, le porge il braccio per uscire. Allison lo accetta volentieri e si recano alla macchina per iniziare la loro serata. 
L’atmosfera é ancora decisamente imbarazzante e per questo in macchina parlano poco, solo esclusivamente della loro giornata lavorativa e degli interventi che ha svolto Chase in quella giornata, mentre Allison gli racconta delle scartoffie che principalmente ha dovuto firmare. Dell’essere primario non le piace proprio questo, dover firmare le scartoffie. 
Arrivano al ristorante e nuovamente Robert le porge il braccio, subito dopo averle aperto lo sportello dell’auto e aiutata a farla scendere, da vero gentiluomo quale é sempre stato.
La donna una volta davanti al ristorante spalanca gli occhi dalla sorpresa, l’ha portata niente di meno che al ristorante italiano. Ha sempre desiderato andarci con lui, ma non hanno mai  avuto l’occasione di realizzare questo suo desiderio, essendosi lasciati prima che potessero farlo. E lo guarda negli occhi, con i suoi che brillano completamente e sorride felice, come non mai, per non parlare del suo cuore che ha iniziato prepotente a battere forte.
L’uomo nel vederla così felice non può che esserlo a sua volta, sapeva che sarebbe riuscito a stupirla, la conosce molto bene la sua Allison e sa come arrivare dritto al suo cuore. Solo che, a volte, se ne dimentica e anche lui commette degli errori. Si ripromette che da quella sera, vuole cercare di non farne più o quanto meno, cercare sempre di rimediare, per non rovinare tutto. 
Si siedono al loro tavolo, apparecchiato con una candela al centro del tavolo, vista la luce leggermente soffusa per dare l’atmosfera romantica. 
Il cameriere arriva subito a prendere loro le ordinazioni e ordinano un vino rosato abruzzese, che gli è stato proprio consigliato dal ragazzo, essendo anche un bravo sommelier, dicendo loro che non un vino rosato, possono poi prendere qualsiasi piatto. Allison non sa davvero che cosa ordinare e alla fine decide di puntare su una carbonara, l’ha mangiata una sola volta quando era una bambina, quando con i suoi ha fatto un viaggio a Roma e se n’é subito innamorata. Non ha mai rimangiato quella prelibatezza e spera che nel ristorante italiano sappiano farla buona, esattamente come se la ricorda. Mentre Robert ordina una pasta tipica siciliana, ovvero alla norma, visto che adora le melanzane e non ha mai provato niente di tipico italiano. Non ha mai avuto il piacere di recarsi in Italia. 
Prima di iniziare a parlare seriamente di ciò che devono, aspettano che arrivano i piatti da loro ordinati. 
Una volta completamente soli, il primo a prendere la parola é proprio Robert.
«Ally...» esordisce e la donna alza prontamente gli occhi su l’uomo, é da un bel po’ che non la chiamava con quel nomignolo. In realtà alla donna non è mai piaciuto molto essere chiamata così, ma a lui l’ha sempre permesso, perché le piace il suo accento australiano quando lo pronuncia e i suoi occhi quando la chiama in quel modo. 
«Ciò che provo per te penso che ormai sia chiaro. Se sono qui questa sera, é perché voglio costruire nuovamente la nostra famiglia e mi auguro che tu voglia lo stesso. So che in passato abbiamo commesso tanti errori, io in primis, ma da oggi voglio rimediare. Voglio esserci per te e per Rachel, voglio avervi nella mia vita e stavolta, voglio lottare per te, per voi.» le dice nuovamente con il cuore in mano, ancora non ha toccato nulla del suo cibo e si rende conto che di recente, ogni volta che è con lei, parla e basta o si sofferma ad osservarla, ma per il resto non fa altro che dedicarsi esclusivamente a lei.
«Rob, sono terribilmente spaventata. Ho paura di rovinare di nuovo tutto, di soffrire ancora una volta e trascinare in questo vortice di sofferenza anche nostra figlia, ma... Ti amo. Ti ho sempre amato. Io e te non potremmo mai essere amici e se pur mi sono sforzata in questi mesi di essere solo ciò, non ci riesco... Ogni volta desiderio solo baciarti. E non è normale tutto ciò, solo tu mi fai questo effetto, l’hai sempre fatto.» arrossendo visibilmente a quella confessione. Ma è anche la verità, lei ogni volta che è al suo fianco desidera solo baciarlo e farsi baciare a sua volta. 
«Con questo mi stai dicendo...»
«Si, ti sto dicendo che voglio provarci. Proviamo. Ma non affrettiamo i tempi, facciamo tutto con calma okay? Un passo alla volta.» prima che lui possa finire di parlare, Allison lo interrompe. Vuole provarci, ma non vuole nemmeno affrettare i tempi e rovinare nuovamente tutto, per questo gli sta chiedendo di fare un passo alla volta. 
Robert annuisce, il semplice fatto che lei voglia ricominciare lo rende felicissimo, quindi anche se dovrà fare un solo passo alla volta, per lui va più che bene. Ciò che desidera è solo stare vicino a lei e sua figlia. Non vuole passare più un solo istante lontano da loro. 
Durante il resto della cena, parlando molto di Rachel, di quando Allison ha scoperto di essere incinta, della sua nascita e gli racconta molti aneddoti della sua vita, come il primo giorno di scuola materna, di lei che aveva le lacrime agli occhi.
«”Mammina, non piangere. Non sto andando in guerra.” Ecco cosa mi ha detto tua figlia a 3 anni, quando l’ho portata alla scuola materna per la prima volta.» Allison ancora oggi si stupisce di certe uscite della sua bambina, sin da piccola è stata super attenta a tutto ciò che le accadeva intorno, curiosando, interessandosi di ogni minimo dettaglio. Infatti ciò l’ha sentito in tv, ovviamente lei ha trovato l’occasione giusta per dirlo e l’ha fatto. 
Robert scoppia a ridere nel sentire quell’ultimo aneddoto di sua figlia. Ma ha imparato a conoscerla e ha visto che sa essere davvero terribile se ci si mette. 
«E la cosa bella che è entrata a scuola, mano nella mano con la sua nuova maestra, senza quasi nemmeno salutarmi.» continua Allison ricordando quel giorno. Alla sua bambina è sempre piaciuto andare a scuola, certo a volte come tutti i bambini, ha fatto qualche capriccio di non voler andare, ma per il resto ha sempre mostrato interesse ad apprendere cose nuove e nei lavori creativi che fanno alla scuola materna. Ora che ha cinque anni a scuola le stanno già insegnando qualche parolina, in prossimità della scuola elementare e Rachel già scrive perfettamente il suo nome e cognome.
Robert ascolta Allison orgoglioso della sua bambina. È la sua bambina e anche se l’ha conosciuta tardi e si è perso molto della sua vita, attraverso quei racconti rivive ogni attimo, come se anche lui fosse stato lì al suo fianco. Ciò che è certo, che ora non vuole perdersi nemmeno un istante, ci sarà a ogni occasione importante per la sua principessina. Saggi, gare, primi giorni di scuola. Tutto. E già sa che sarà un papà molto geloso quando diventerà adolescente, lo è già ora di quel Lucia, figuriamoci quando inizierà a fare le cose seriamente e avrà una scia di ragazzi dietro e lui dovrà difenderla da ognuno di loro. 
«È troppo intelligente e furba, avrà ragazzi che le correranno dietro una volta che sarà adolescente.» esternando la sua gelosia a voce e non solo attraverso i suoi pensieri.
«Si, suppongo di sì, ne ha due solo adesso che ne ha cinque. Figuriamoci a quindici.» ribatté Allison scoppiando a ridere di gusto alla sua gelosia. Lo è sempre stato anche nei suoi confronti e questa cosa l’ha sempre lusingata. Spesso quando sono usciti in passato insieme e qualche uomo si girava a guardarla, lui le cingeva la vita, come per far capire che fosse impegnata con lui e Allison, ogni volta poi lo baciava. 
«Ecco, non volevo saperlo.» risponde facendo scomparire dal suo volto quella sorta di allegria con cui ha condotto fino adesso l’argomento.
Allison scoppia a ridere ancora una volta e gli prende la mano per rassicurarlo. In fondo ha solo cinque anni e adesso davvero non ha niente di cui essere geloso, perché al momento ha occhi solo che per lui, soprattutto visto che devono recuperare tanto tempo insieme. 
«Anzi, scusami ancora se ti ho privato di cinque anni della vostra vita insieme.»
«Ally, mettiamoci una pietra sopra e ripartiamo da qui e ora.» accarezzando la mano che lei ancora tiene sopra la sua, con l’altra. La donna annuisce e gli sorride, lasciando che lui continui ad accarezzarle la mano. 
Una volta finito di cenare, escono a fare una passeggiata e le loro mani automaticamente si intrecciano tra loro, fino a che non raggiungono un parco, totalmente immerso nel verde, poco distante dal ristorante. 
Robert che aveva già programmato di portarla a vedere le stelle al parco, è passato un attimo in macchina a prendere un telo da mettere sul prato e potersi così stendere. 
È una serata molto fredda, ma nessuno dei due in realtà ci fa caso più di tanto, visto che prontamente una volta sdraiati, le loro labbra si uniscono. 
È un bacio decisamente diverso da quelli che si sono scambiati nell’ultimo periodo. È un bacio dolce, passionale, ma lento, come se si stessero conoscendo per la prima volta. Come se quello fosse il loro primo bacio. Ed è una sorta di primo bacio di un nuovo inizio. 
Si separano lentamente e guardandosi negli occhi, Robert la bacia nuovamente andando solo ad assaporare le sue labbra con lentezza e dolcezza e Allison sorride, quando lui si separa nuovamente. E occhi negli occhi, entrambi si accorgono di quanto in realtà si amino. Ciò che hanno espresso poco prima a parola, ora se lo stanno dicendo con i fatti, con i baci, ma anche con i loro sguardi incatenati, che trasmettono solo amore. 
Abbracciati stretti, dirigono insieme lo sguardo verso il cielo e si soffermano a guardare quella distesa blu, immensa. Immensa come il loro amore. 
Tornano a casa verso le 23:30, non volendo fare troppo tardi e far fare tardi a Emilie. 
Robert una volta sotto il portone le si avvicina per darle il bacio della buonanotte. La stringe dai fianchi e l’attira sé, quasi a non volerla lasciare andare, ma non vuole nemmeno correre troppo, esattamente come si sono detti a cena, così è deciso a non andare oltre.
Le loro labbra entrano in contatto più e più volte, nessuno dei due vuole interrompere la serata e prolungano il bacio. 
Fino a che è Allison a prendere coraggio e chiedergli di salire. Desidera fortemente fare l’amore con lui e al diavolo che si ripromessa di non correre troppo.
L’uomo prontamente afferra la sua mano e non se lo fa ripetere. Non desidera altro che passare ogni secondo al suo fianco, abbracciarla, stringere, baciarla, dormire con lei.
Non vogliono però di certo far capire le loro intenzioni alla tata della loro bambina, così dice a Robert di aspettare un attimo a entrare, va avanti prima lei per capire dove siano. Più che altro Emilie, perché Rachel già da qualche ora dovrebbe essere a dormire.
Le trova entrambi sul divano, che dormono beatamente. E allora, fa segno a Robert di entrare e raggiungono la sua camera da letto.
«Aspetta qui, vado a svegliare Emilie, a mettere Rachel a letto e sono di nuovo da te.» 
Robert intanto la sta stringendo a se, affondando il viso nell’incavo del collo della sua Allison.
«Uhm, non voglio lasciarti andare.» sussurrando al suo orecchio e mordendole leggermente il lobo di esso.
«Be, dovrai. Non faccio l’amore con te con la tata di nostra figlia in casa.» facendo capire esattamente le sue intenzioni all’uomo, anche se esse fossero chiare fin dal momento in cui l’ha invitato a salire.
«Non ti sei scandalizzata a farlo a casa di una nostra paziente, con il suo gatto guardone e ti formalizzi adesso?» Le dice per provocarle e ricordando la volta in cui si sono fatti prendere dalla passione nella casa vuota di una loro paziente, con il gatto della signora guardone che sul mobile non faceva che osservarli. Ma in quella circostanza erano soli in casa, la donna era in ospedale e loro erano a casa sua per un sopralluogo e capire che cosa le avesse procurato l’infezione.
«Cretino!» dandogli una botta sulla spalla con tutta la forza che possiede. Si allontana da lui scuotendo la testa e prima di uscire dalla stanza, si accorge che Robert si sta massaggiando la spalla, il suo intento era proprio quello di fargli male.
Prende un respiro profondo e cerca di scacciare il sorriso ebete che ha sicuramente sul viso, per non fare figuracce e la sveglia.
Emilie apre gli occhi prontamente, scusandomi immediatamente con Allison per essersi addormentata anche lei.
«Rachel si è addormentata per le 21:30 mentre le leggevo la storia, poco dopo mi sono addormentata anch’io, scusami. Tra esami e tutto, a volte mi dimentico di dormire e sono crollata.» si giustifica, non è da lei addormentarsi sul posto di lavoro, soprattutto se si intrattiene la sera, ma stavolta non si è proprio resa conto di averlo fatto. Allison comunque non sembra arrabbiata e tira un sospiro di sollievo.
«Ehi, tranquilla. É tutto okay. Non ti avrei nemmeno svegliato, ma immagino che vorrai andare a dormire a casa tua. Te la senti di guidare?» le chiede, se è stanca non vuole che si metta alla guida, la sua sicurezza prima di tutto. Lei e Robert possono rimandare la loro serata romantica.
La giovane annuisce e si reca prontamente alla porta non volendo disturbare oltre, non lo può dire per certo, ma immagina che Robert sia nascosto da qualche parte in attesa che lei vada via. Lo nota dallo sguardo felice di Allison che la serata é andata benissimo. 
Le augura la buonanotte ed esce, lasciando casa Cameron.
Una volta che Allison torna in salotto, avendo accompagna Emilie fino alla porta di casa, trova Robert, intento a prendere in braccio la loro bambina, cercando di non svegliarla.
Rachel si accoccola tra le braccia del suo papà, ma non apre gli occhi, ancora immersa nel mondo dei sogni. Il suo papà la porta fino al suo lettino e l’adagia poi lentamente su di esso.
Ad avvicinarsi alla sua bambina é anche Allison, che l’osserva dormire e sorride. Sembra così felice e lo è di conseguenza anche lei. 
«É bella vero?» a parlare é Allison quando si accorge che anche Robert la sta osservando. Sta guardando la sua piccolina dormire e lo farebbe veramente per ore, é così piccola, indifesa, fragile, che vorrebbe vegliare su di lei tutta la notte, senza mai stancarsi. É la sua bambina ed é meraviglioso osservarla dormire.
«É bellissima.» risponde con un sorriso, non stancando mai gli occhi da Rachel. Le si avvicina per darle un bacio sulla fronte.
«Hai intenzione di guardare nostra figlia per tutta la notte o dedichi un po’ di attenzioni anche alla sua mamma?» chiede ancora una volta la donna, provocando e guardandolo maliziosamente, avvicinandosi a lui con fare provocatorio.
L’uomo ride e si avvicina subito a lei, cingendole la vita è attirandola a sé.
É Allison però che prende nuovamente l’iniziativa baciandolo con passione e spingendolo verso la camera da letto.
Mentre le loro bocche si esplorano, esattamente come le loro lingue che si rincorrono in un gioco passionale ed eccitante; iniziano anche a spogliarsi degli indumenti che hanno indosso. Sono ormai in camera, lontano da occhi e orecchie indiscrete e possono lasciarsi guidare dalla passione.
É l’uomo che per primo fa scorrere la cerniera del tubino rosso, per poi andare ad accarezzare la schiena alla donna, provocandole i brividi. Una volta che il vestito é ai loro piedi, la fa sdraiare sul letto, andando a posizionarsi sopra di lei, non smettendo di baciare ogni centimetro di pelle, comprese le labbra.
Allison lo lascia fare, completamente rapita dal piacere che lui le sta provocando, ma ben presto é lei a prendere il controllo del momento, con un movimento deciso ribalta le posizioni, mettendosi a cavallino sopra di lui. Porta le mani alla sua giacca e gliela sfila, facendolo leggermente sollevare e poi con le mani si sposta prontamente verso i bottoni della sua camicia bianca, iniziando lentamente a toglierli, uno per uno, senza mai distogliere il contatto visivo con i suoi occhi. La donna sorride maliziosamente e accarezza poi la sua pelle, fino ad arrivare alla cinta dei suoi pantaloni. Robert si morde il labbro per il desiderio e l’afferra per i fianchi, tornando anche lui ad accarezzarla, a donarle piacere e brividi. 
Poco dopo, anche la camicia di Robert ha raggiunto il pavimento, come i suoi pantaloni. Il desiderio che provano l’uno per l’altra, ha fatto sì che quei vestiti di troppo volassero sul pavimento il più velocemente possibile, se pur però hanno ancora la biancheria addosso.
Il primo ad andare a insulare la mano nei punti proibiti é Robert. La sua Allison é ancora a cavalcioni sopra di lui, con i suoi biondi capelli che le ricadono davanti e i suoi occhi che lo guardano con desiderio e lui, lui non resiste. Porta la mano sotto la coppa del suo reggiseno, facendola gemere. Fa lo stesso anche con l’altra e avverte, ogni brivido percorrere il corpo della sua amata. Mantenendo le mani sotto ad esso, si sposta verso la parte posteriore e lo slaccia con decisione, lasciandola completamente scoperta davanti ai suoi occhi.
Se pur hanno fatto l’amore da poco, in quel letto di ospedale, ora è un po’ come se la rivedesse per la prima volta dopo tanto tempo. In ospedale é stata pura passione, desiderio. Ora c’é consapevolezza, consapevolezza dei loro sentimenti, del loro voler ricominciare.
É un nuovo inizio. Il loro nuovo inizio.
Allison, che non le piace essere in svantaggio, se pur é sommersa dal piacere che lui le sta provocando, scende con le mani verso i suoi boxer per sfilarglieli. Il reggiseno di Allison e i boxer di Robert raggiungono il pavimento insieme. Ora ci sono solo i slip che lei ha ancora addosso a dividere i loro corpi. Robert con le mani percorre il seno di lei, scendendo verso la pancia e poi raggiunge le sue mutandine, sfilandogliele lentamente. 
Solo una volta che finalmente sono nudi entrambi, tornando ad unire le loro labbra, per iniziare a vivere a pieno quel loro intenso, magico e passionale momento.
 
Il giorno dopo il primo a svegliarsi é Robert, il quale guarda la sua meravigliosa ex moglie dormire accanto a lui e non riesce davvero a crederci che, finalmente é riuscito a conquistare nuovamente il suo cuore. A dire la verità, non ci sperava più. Ha creduto dopo la scoperta di Rachel, che fosse davvero tutto perduto tra loro, che ancora una volta entrambi sarebbero scappati senza combattere per il loro amore. Così non è stato. Stavolta lui ha avuto il coraggio di fare la cosa più difficile del mondo: restare e combattere per la sua famiglia. 
Non vuole più scappare. Al contrario vuole superare qualsiasi ostacolo insieme a loro. 
La guarda dormire e la trova estremamente bella, bella da togliere il fiato. 
Le accarezza i capelli biondi che le scendono lungo le spalle, senza l’intento di svegliarla, ma a quel tocco delicato, Allison apre gli occhi. 
Ha avvertito immediatamente i brividi lungo la schiena quando Robert le ha accarezzato i capelli e leggermente la schiena, essendo che questi le ricadevano sopra di essa. 
I loro occhi si incrociano e Robert prontamente si avvicina per darle un bacio sulle labbra. Allison ricambia immediatamente il bacio, ma poi capendo le intenzioni del suo ex marito, ovvero poter approfondire nuovamente ciò che hanno continuato a fare a lungo quella notte prima di addormentarsi; lo ferma prontamente.
«Rob... Guarda che tra un po’ nostra figlia si sveglia.»
«No fidati, non lo farà.» tornando a baciarla sul collo e cercando di sfilarle la maglietta del pigiama che si è infilata nuovamente, ovviamente per non scandalizzare la loro bambina nel caso fosse arrivata in camera loro. 
Allison si sta quasi per lasciare andare a quelle sue attenzioni, che adora da morire, quando a interrompere il loro momento é proprio la piccola Rachel che fa il suo ingresso in camera dei suoi genitori.
«Che bello lo sapevo, siete tornati insieme vero?» chiede la bambina non appena vede che nel letto ci sia anche il suo papà. É corsa appena sveglia in camera di sua mamma per capire se ci fosse anche lui e il suo desiderio é stato esaudito.
Si precipita come una piccola furia verso il letto saltando nel mezzo e abbracciando felice entrambi i suoi genitori.
«Si cucciola, siamo tornati insieme.» A parlare é proprio Robert, il quale nel vedere la sua piccola così felice, non può che esserlo anche lui. Anzi lo è esattamente come lei. Solo che riesce a manifestarlo in modo meno evidente, se pur il suo sorriso parli chiaro.
«Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo.» urla la bambina ancora una volta. 
Iniziando a tempestare i suoi genitori di domande, se ora vivranno insieme come una famiglia, quando si trasferirà il suo papà da loro. É un fiume in piena, più del solito.
«Ehi, Rachel frena. Noi non... abbiamo parlato di ciò ancora. Ma si, sicuramente papà presto verrà a vivere qui, se siamo tutti d’accordo.»  a rispondere alle miriade di domande é Allison e poi guarda in direzione dell’uomo per capire le sue intenzione. Lo sguardo che lui le rivolge vale più di mille parole. É chiaro che vuole andare a vivere con loro, si trasferirebbe quel giorno stesso. 
«Scusa allora cosa avete fatto, se non avete parlato di tornare a vivere tutti quanti insieme? Io voi grandi non vi capisco proprio. Questa era una cosa fondamentale da decidere» dice prontamente la bambina scuotendo la testa esasperata, non riesce proprio a capire perché i due hanno perso tempo a dormire, invece di pensare alle cose importanti. 
«E perché avete tutti i vestiti a terra? Mammina, mi dici sempre di essere ordinata, ma tu non hai messo in ordine ieri.» e ancora una volta con la sua affermazione é riuscita a mettere in imbarazzo i suoi genitori. 
«Eravamo tanto stanchi dopo la cena, amore, ma ti prometto che presto vivremo tutti insieme come una famiglia.» le risponde Robert, ha visto che la sua Ally é decisamente troppo imbarazzata per poterlo fare e non le viene nessuna scusa da propinare alla loro bambina di cinque anni, a cui non possono di certo dire che cosa hanno fatto per gran parte della notte, prima di addormentarsi sfiniti, ma decisamente felici.
Rachel sembra accettare quella risposta e decide di interrompere l’interrogatorio, per concentrarsi sul quel preciso momento, in cui è finalmente tra le braccia di entrambi i suoi genitori.
Essendo domenica e nessuno dei due deve lavorare, decidono di passare il resto della giornata insieme, partendo dalle coccole alla loro meravigliosa piccolina. 
La mattinata infatti passa così, tra coccole, colazione a letto preparare da Robert e portata alle sue donne e lotta con i cuscini.
Solo nel pomeriggio decidono di uscire tutti quanti insieme e andare a fare una passeggiata per negozi. 
Una giornata in famiglia, quella stessa famiglia che stanno cercando di ricostruire, ma soprattutto di non rovinare come nel passato.
Non sanno ancora se ci riusciranno, ma ciò che è certo é che faranno di tutto per restare stavolta, l’impresa più difficile di ogni sentimento, ma stavolta non rovineranno tutto. Si sono promessi di amarsi e di restare. Per loro amore e per l’amore che nutrono per Rachel.
 

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Capitolo 11
*** Il nostro grande, grosso matrimonio “intimo” ***




Capitolo undici - Il nostro grande, grosso matrimonio “intimo” 


Sono tornati ufficialmente insieme e Robert si è trasferito a casa con loro, é abbastanza grande per tutti e tre e poi non volevano allontanare Rachel da quella che è casa sua, lei ha espresso chiaramente di voler rimanere lì perché ha vicine tutte le sue amiche. Non solo però... Allison e Robert hanno deciso di sposarsi nuovamente. A dire il vero inizialmente Allison non è stata molto convinta della cosa quando tanto per parlare ne ha discusso con Robert. Ha pensato che il loro legame non si dovesse per forza consolidare con un altro matrimonio, hanno Rachel a renderli una famiglia a tutti gli effetti... Ma poi, quando lui insieme alla loro principessa le hanno fatto una sorpresa, non ha potuto che accettare.
Le hanno preparato insieme la cena, a casa. Hanno cucinato tutto loro, compreso il dolce al cioccolato preferito di Allison. Le ha fatto trovare l’anello vicino al suo pezzo di torta e lei è rimasta totalmente senza parole nel vederlo. Ha guardato Robert e poi Rachel, fino a correre verso il suo ex marito, ma ora quasi di nuovo marito, per abbracciarlo e dirgli “si, semplicemente si” e lui scherzosamente le ha risposto: “ma io non ti ho chiesto niente” Allison gli ha dato una botta sul braccio e lui l’ha baciata con trasporto, per poi far unire alla loro felicità anche la loro bambina, la quale si è impegnata tanto per cucinare e ha aiutato il suo papà a scegliere l’anello. 
Ed è così che hanno deciso di sposarsi di nuovo, sperando che questa volta sia per sempre, ciò che è certo che stavolta tra loro non ci sono più segreti, fantasmi del passato, gelosie. Hanno totalmente voltato pagine, per poter ricominciare.
Hanno deciso di fare una cerimonia intima, solo loro tre. 
Il giorno del matrimonio, essendo che hanno fatto davvero una cosa molto semplice, anche senza parenti, visto che andranno in Australia come viaggio di nozze, per far conoscere Rachel ai parenti di Robert e poi, andranno a trovare i suoi genitori, hanno deciso di non invitarli e magari festeggiare con loro una volta che andranno a trovarli; non è stato faticoso organizzarlo e in poche settimane, sono riusciti davvero a fare tutto. Il bouquet per la sposa é stata Rachel a farlo fare al fioraio, insieme ad Allison, ma ha scelto lei i fiori, informandosi su internet su quali fiori fossero più belli per una sposa e cercando anche il significato insieme alla sua tata. 
Per il vestito la donna ha scelto uno molto semplice, bianco, che le arriva fino ai piedi ed ampio, un po’ stile principesco, con un corpetto con ricamati sopra dei fiori a renderlo più particolare. Robert invece, ha scelto un completo grigio, con la camicia bianca e una cravatta viola, a spezzare e renderlo sia elegante, che sportivo, esattamente come piace a lui. 
La piccola di casa invece, indossa un vestitino rosso, che le cade morbido e semplice, tanto da renderla una piccola principessa. É bellissima proprio come la sua mamma. 
Hanno deciso per il rosso, proprio per fare un contrasto di colori, visto che Rachel sarà la damigella.
Il matrimonio si svolge in un parco, meraviglioso, con una miriade di fiori colorati e profumati e un arco che accoglierà i due sposi, una volta finita la cerimonia per il bacio.
Sono già lì, stanno aspettando solo il prete. Non è la classifica cerimonia in cui la sposa viene accompagnata dal papà, se pur Robert non abbia dormito a casa con loro per rispettare la tradizione e ha visto il vestito da sposa solo questa mattina. 
Quando sentono delle voci arrivano nella loro direzione. 
Greg House, Lisa Cuddy, James Wilson, Eric Foreman, Tredici e infine Chris Taub li raggiungono vestiti perfettamente eleganti e sfociando sorridi raggianti. Tranne House, il quale non ama i matrimoni, ma non poteva di certo mancare al secondo matrimonio dei suoi paperetti e perdersi un nuovo atto della loro storia d’amore, di cui storia potrebbero benissimo farci una serie tv, dalle volte che hanno litigato e si sono riappacificati.
Ma le sorprese non sono finite, poco dopo ecco raggiungere la famiglia Chase/Cameron anche Emilie con il suo ragazzo, Lucas il fidanzatino di Rachel, con i suoi genitori.
«E voi che ci fate tutti qui?» chiede Allison decisamente sorpresa di trovarli tutti lì per loro. Lei non ha detto a nessuno dei suoi colleghi del matrimonio, ma a quanto pare qualcuno in famiglia ha parlato per essere tutti lì e si volta verso Robert e Rachel, per capire chi dei due abbia fatto la soffiata.
«Io l’ho solo detto a Emilie e a Lucas.» dice la piccola, guardando la sua mamma con sguardo furbo.
«Io l’ho detto a Foreman, mi sembrava giusto invitarlo.» ribatte anche Robert. Non pensando che House avrebbe sentito e che quindi di conseguenza sarebbe venuto anche lui, con la Cuddy e Wilson. Ma è tipico di House origliare le conversazioni dei suoi dipendenti e doveva immaginare che lo facesse, visto che è risaputo in ospedale che sono tornati insieme. Al PTTH le notizie girano alla velocità della luce e ancora Allison non è riuscita a spiegarsi come questa cosa sia possibile. A volte pensa che sia proprio House a mettere le voci in giro, in stile serie tv gossip girl, per alimentare i pettegolezzi e potersi così divertire. Non si stupisce se veramente fosse così, il diagnosta é anche appassionato di tale serie tv, visto che in un’occasione l’ha citata. 
Allison scuote la testa e alla fine non può che ridere e in fondo nemmeno le dispiace che siano tutti lì per loro.
«Meno male che non dovevamo dirlo a nessuno.» rimprovera però ugualmente i due, i quali in risposta scoppiano a ridere, altro che sembrare mortificati, la scena sembra divertirli molto e alla fine non può che scoppiare a ridere anche lei. 
«Però con il ristorante come facciamo?» chiede Allison ricordandosi che hanno prenotato solo per loro tre in un carino ristorante poco distante dal parco dove si celebra la cerimonia.
«Ho avvisato per avvertire che sarebbero venuti Eric e Tredici» dice Robert, almeno loro sono inclusi.
«E io ho fatto chiamare da Emilie il ristorante, aggiungendo lei con il ragazzo e Lucas e i suoi genitori.» risponde Rachel ancora una volta fingendosi innocente, come se non avesse fatto una marachella. 
Allison la guarda e capisce di aver tirato su un terremoto, non una bambina. 
«Quindi dobbiamo aggiungere solo quattro posti, non penso sia un problema.» risponde anche Robert e Allison annuisce ridendo ancora una volta. Quei due insieme sono terribili, davvero terribile, dovrà stare attenta o le faranno sempre dire di sì, senza che se ne renda conto.
«Io sono venuto solo per scroccare un pranzo gratis, quindi mi auguro che non si un problema per il ristorante.» replica House per dire la sua e sia Robert che Allison si voltano a guardarlo, sapendo che ben presto sarebbe intervenuto nella conversazione. 
Proprio in quel momento arriva il prete e visto che ormai sono tutti lì, ovviamente restano per la cerimonia e per festeggiare insieme la loro unione.
La piccola Rachel essendo la damigella é accanto ai suoi genitori e sorride come non mai, davvero felice che possa assistere al matrimonio dei suoi, é il sogno di ogni bambina poter essere presente in questo giorno speciale. 
Allison e Robert si sono già uniti una volta in matrimonio, ma sono felici che in questa seconda volta, sia presente anche il frutto del loro amore. La loro principessa.
Mentre il prete inizia con l’introduzione di rito, Allison e Robert si guardano negli occhi. Si accorgono che entrambi li hanno lucidi e ciò li fa sorridere ancora di più. Si sorridono in modo sincero, in quel modo solo loro. Un sorriso che esprime gioia, felicità e amore. Insieme poi voltano lo sguardo verso Rachel e si accorgono che la bambina li sta fissando, con la stessa gioia negli occhi.
É Robert a recitare per primo la sua promessa e dopo aver schiacciato l’occhio alla sua piccola Rachel, si volta verso la sua quasi di nuovo moglie e le prende le mani, stringendole tra le sue.
«Allison, amore mio, ne abbiamo passate tante nella nostra vita e credimi che non avrei mai creduto di poterti sposare nuovamente. Per anni ho sofferto sapendoti lontana, ma non ho fatto nulla per poter rimettere insieme i pezzi del nostro matrimonio e del mio cuore... Sono stato un codardo. Ma oggi, voglio prometterti che ci sarò. Stavolta ci sarò, per te, per Rachel e che farò la cosa più difficile per una famiglia: restare. Restare anche quando litigheremo, anche quando ci urleremo contro. Restare nonostante tutto, nonostante le difficoltà. Ti amo. Vi amo. Siete tutto ciò che ho di più bello nella vita e dato che il fato, il destino, mi hanno dato una seconda possibilità di essere felice accanto a te, farò di tutto affinché non la sprechi ancora una volta. Sei la donna della mia vita, lo sei sempre stata e sempre lo sarai.» le dice cercando di aprirle completamente il suo cuore, si era preparato un discorso, ma ora che lì con davanti la sua meravigliosa Allison, non ricorda niente del discorso che si era prefissato e ha dovuto improvvisare, ma spera che le sue parole dettate dalla parte più profonda di se stesso, abbiamo sorbito l’effetto desiderato.
Ed é così, Allison si è commossa. Non gli ha forse detto parole smielata e sdolcinate, ma ciò che ha pronunciato davanti al prete e alla sua bambina, é una promessa. Quella di restare nonostante tutto ed é qui che si gela l’amore vero. Le ha promesso di non commettere gli stessi errori del passato e di lottare per loro, nonostante tutte le difficoltà che incontreranno. E non poteva desiderare dichiarazione d’amore eterno più bella.
Ora é il suo turno. È il suo turno di recitare le promesse, fa un sospiro, per ricacciare indietro le lacrime che stanno rigando il suo viso e inizia a parlare, mentre i suoi occhi non hanno mai lasciato quelli del suo splendido marito.
«Robert ti amo. Forse non te l’ho mai detto abbastanza ma ti amo. Sei il padre di mia figlia, sei l’amore della mia vita e non ho mai fatto scelta più giusta di questa, anche se ho cercato di negarlo per mesi e ho fatto di tutto per allontanarti. Sono complicata, difficile è piena di casini, ma tu nonostante questo mi sei voluto rimanere accanto, nonostante questo hai voluto ricominciare. Ho sempre desiderato costruire una famiglia con te, nonostante le mie paure e ora pronta. Grazie per non esserti arreso con me, non stavolta. Ed eccoci qui ora, amore mio, questo é il nostro nuovo inizio. Io, te e Rachel, insieme. Vi amo.» le loro mani sono ancora intrecciate tra loro, i loro sguardi incatenati e i loro sguardi desiderosi di donarsi amore. Si sorridono e nonostante non sia ancora il momento del bacio, le loro labbra si uniscono in un casto e innocente bacio d’amore sincero e vero. Facendo scoppiare a ridere i presenti e anche il prete, se pur non condivide molto la cosa. 
È proprio il prete che interrompe il chiacchiericcio e le risate che si sono generate per fare le domande di rito, chiedendo agli sposi se sono disposti a rimanere insieme per tutta la vita, in ricchezza e in povertà, finché porte non li separi. 
Robert prima di rispondere si volta a guardare la sua Allison negli occhi e poi sussurra: “stavolta si” in modo da farsi sentire solo da lei, la quale sorride in quel suo modo così raggiante e meraviglioso; per poi esprimere ad alta voce ciò che ha già detto a lei, con quel “si lo voglio” di rito. 
Allison pronuncia il si, guardando direttamente il suo Robert, esattamente come ha fatto lui poco prima, non spostando mai lo sguardo verso il prete, mantenendo il contatto visivo con suo marito. Ora può dirlo, Robert Chase è di nuovo suo marito. Nonostante le peripezie, gli anni che hanno passato separati. Sono di nuovo insieme. Felici.
Si baciano nuovamente quando il prete annuncia che sono nuovamente marito e moglie.


Il ricevimento, in forma allargata, si svolge alla fine in completa armonia. Il cibo è delizioso e non manca di certo la musica dal vivo, che si è permesso Robert di non farla mancare, non volendo rinunciare a stringere sua moglie e ballare con lei. Se c’è una cosa che gli piace tanto fare è proprio ballare con lei, stringerla e poter sentire il suo profumo di vaniglia, invadergli le narici a quel contatto. Volteggiare e sentire di essere l’uomo più felice del mondo. Non ha voluto rinunciare per nulla al mondo a un ballo con lei.
E infatti sono in pista, dopo aver finito di pranzare, ad aprire le danze. 
Seguiti subito dopo dagli altri invitati. Solo House contrario al ballo, si limita a muovere il bastone a ritmo di musica, per non sembrare sempre il solito asociale, anche se in realtà gli interessa veramente poco di ciò che pensa la gente di lui e burbero e solitario lo è per davvero. La Cuddy non sembra nemmeno preoccuparsene, nonostante stiano insieme da parecchio tempo ormai, anzi, lei lo accetta per quello che è gli tiene la mano ridendo per la sua performance con il bastone. 
Allison e Robert invece volteggiano guardandosi negli occhi... Ma a un Robert, versione papà geloso, non è sfuggito che la sua piccola principessa sta ballando con quel ragazzino e di tanto in tanto volta lo sguardo per vedere che cosa combinano.
«Amore, rilassati. Hanno cinque anni, cosa pensi che possano fare?» Allison ride nel vederlo così papà protettivo e si diverte davvero tanto nel prenderlo in giro per ciò.
«Ah non lo so, ma quel ragazzino non mi piace. Lo tengo d’occhio.» ribatte prontamente l’uomo, tornando a guardare sua figlia che ride e balla, molto malamente, con quel bambino. Si vede perfettamente che nel loro modo di stare vicini ed esibirsi in quella danza, c’è tutta l’innocenza di un bambino. Hanno entrambi le mani sulle spalle dell’altro e si pestano i piedi una volta si e l’altra pure. 
Ancora una volta Allison si ritrova a ridere e per far smettere il suo uomo di fare il papà geloso, non può far altro che baciarlo. 
Robert prontamente, anche se all’inizio un po’ confuso, si lascia guidare da quel bacio ben accetto, se pur improvviso. 
«Che c’è ora fai tu la gelosa, perché sto dedicando attenzioni alla nostra principessa invece che a te?» ride di gusto e la guarda con sguardo furbo. 
«Potrei si. Rachel ormai, ha rapito il tuo cuore e so che c’è spazio solo per lei.» ride a sua volta, fingendosi gelosa della cosa. 
«Ammetto. Effettivamente Rachel è la mia principessa e l’amo pazzamente. Ma amo anche te... E non vedo l’ora che sia stasera per toglierti questo vestito e farti vedere anche con i gesti quanto io ti ami.» risponde con un’audacia, una malizia che di solito non ha mai usato e Allison lo guarda completamente a bocca aperta. L’aria di festa, di allegria e spensieratezza, con lo aver bevuto un po’ di vino, l’hanno decisamente reso molto più intraprendente e no, la cosa non le dispiace.
Lo bacia nuovamente con ancora più passione, proprio a fargli capire che la sua proposta le piace. Robert capisce immediatamente e approfondisce, ancora per un attimo, il bacio.


«Rachel, senti a zio Greg, hai tempo per i fidanzati e poi quel Lucas é pure bruttino, ti meriti di meglio. Non fare gli stessi errori di tua madre che si è presa quel bruttone di tuo padre. Senza offesa.» Le dice una volta che la bambina ha smesso di ballare con il bambino che si è portata dietro e che ha decantato come il suo fidanzatino. Si è avvicinata al buffet per prendere un bicchiere d’acqua, ma non arrivando al tavolo, si è avvicinato lui per aiutarla. 
La bambina prontamente scoppia a ridere di gusto e quasi si strozza con l’acqua che ha ingerito e lo guarda, per poi fargli segno di avvicinarsi che deve dirgli una cosa all’orecchio.
«Zio Greg, tranquillo, in realtà non faccio sul serio con Lucas, ne ho anche un altro di fidanzato, faccio il doppio gioco con entrambi, ma che resti tra noi. É un segreto.» dice il più piano possibile per non farsi sentire da nessuno, se pur glielo stia dicendo all’orecchio, ma non si sa mai. É una bambina fin troppo intelligente e prudente per cadere proprio in questo.
«Sapevo che stessi più avanti dei tuoi genitori.» risponde prontamente il burbero medico, scombinandole i capelli, ma stando attento a non farsi vedere.
Rachel gli dà in cambio un bacio sulla guancia e si allontana nuovamente per raggiungere il suo amico. 


I sposi aprono i regali, fanno le foto con la torta, tagliandola insieme come da rito, divertendosi anche a sporcarsi con la panna. Allison la mette sul naso di Robert, mentre finge di imboccarlo, ma in realtà con l’intento di sporcarlo. Robert fa lo stesso con lei, mettendole la panna sul viso. Ed è quando si unisce a quel gioco anche Rachel, che la torta rischia seriamente di rovesciarsi e cadere per terra. Per fortuna ciò non accade. 
Ma la famiglia Chase/Cameron si ritrova comunque, completamente sporca di panna in viso e sui vestiti. Sul meraviglioso abito bianco di Allison, per fortuna, non si nota, ma al tatto si sente che sia appiccicoso. Robert invece ha la cravatta viola con evidenti segni di sporco, come il vestitino rosso di Rachel, ma nessuno ci fa caso o si preoccupa per ciò, anzi... Lo rifarebbero, si sono divertiti troppo. Rachel avrebbe anche evitato di mangiare la torta per continuare a giocare con essa, nonostante la sua golosità. La torta è stata fatta affinché potesse mangiarla anche lei. Tutto è stato fatto in modo che potesse mangiare ogni cosa anche la piccola. 
Ancora sporchi di panna, si uniscono per baciarsi nuovamente e una volta che i loro visi si uniscono, la rispettiva panna che hanno addosso, si mischia, facendoli sporcare ancora di più. Entrambi poi, sanno di panna e il bacio risulta ancora più dolce.
Non si separerebbero mai da quel bacio. Da quel loro lieto inizio. 
Non è senza dubbio il matrimonio di cui si erano aspettati, ma è stato felice. Loro sono felici. 
Hanno dovuto affrontare mille ostacoli, una distanza di cinque anni, ma alla fine sono di nuovo insieme. E forse è vero quando dicono, che certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. 
 

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Capitolo 12
*** Destinazione felicità ***




Capitolo dodici - Destinazione felicità 


Sono pronti per la partenza, hanno deciso di andare a trovare i parenti di Robert in Australia, ed è veramente tutto pronto per partire, stanno semplicemente ricontrollando se hanno inserito tutto in valigia, visto che staranno via la bellezza di due settimane e non possono di certo tornare indietro a prendere qualcosa, visto il lungo viaggio. 
Robert guarda nelle valigie, mentre Allison spunta le cose della lista, operazione che hanno già fatto, ma che lei ha voluto rifare nuovamente per precauzione. Ovviamente le proteste di Robert non sono mancante, ha sbuffato senza fare nulla per nasconderlo, prendendosi un rimprovero da sua moglie in piena regola. 
Rachel è scoppiata a ridere e si gusta la scena divertita. Felice a dire il vero. Ha aspettato questo momento per mesi, non desiderando altro che la scuola finisse, per poter partire con i suoi genitori, per l’Australia, che ha visto in quel lasso di tempo in tanti documentari e in fotografia attraverso i libri che ne parlano. Si è informata su ciò che c’è da vedere e si è fatta leggere qualcosa dai suoi. È rimasta sempre la solita bambina curiosa e di voglia di vivere, ed è per questo che in quei mesi, non ha smesso mai di parlare del loro viaggio e prendere informazioni utili. Somiglia molto ai suoi genitori in questo, specialmente a sua mamma. «Credo proprio che per quest’anno ho ottenuto tutto ciò che ho espresso... Noi tutti insieme, il viaggio in Australia... manca solo una cosa, che spero arrivi presto.» esclama la bambina facendo voltare i suoi genitori curiosi verso di lei. 
«Cosa?» chiede Allison curiosa. 
«Ovvio no? Un fratellino.» risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo, adesso che i suoi genitori stanno insieme e sono finalmente una famiglia, lei vuole un fratellino con cui giocare e per prendersi cura di lui o di lei, da perfetta sorella maggiore. 
Robert non dice nulla, ma si volta verso Allison per vedere la sua reazione. Effettivamente non gli dispiacerebbe a lui allargare la famiglia, ci pensa già da tempo di dirlo a sua moglie, visto che ormai le cose tra loro sembrano procedere bene. 
Sono felici. Litigano, come accade in tutte le famiglie, ma stanno mantenendo la loro promessa, quella di restare nonostante tutto. Stavolta stanno riuscendo a mantenere fede a ciò che si sono detti. 
Allison guarda i due a sua volta negli occhi e le viene da ridere. Non è così che avrebbe voluto dirglielo, ma farlo in Australia, ma visto che l’argomento è venuto fuori...
«Be, in realtà potresti non dover aspettare tanto. Sono incinta.» confessa guardando la sua bambina e poi Robert. 
Rachel si apre subito in un sorriso raggiante esclamando un “wow” entusiasta come non mai, nemmeno quando ha ricevuto il suo regalo di compleanno, ciò che desiderava tanto e aveva chiesto con insistenza ai suoi. I suoi occhi poi parlando chiaro, brillano di pure felicità. Non ha pretese, quindi non le importa se sia maschio o femmina, vuole solo un fratellino o una sorellina. 
Robert invece è rimasto senza parole, se pur anche la sua espressione del viso parli per lui. È talmente felice da non riuscire a contenere la sua felicità e a esprimerla a parole. Si avvicina semplicemente a sua moglie e l’abbraccia, facendola volteggiare per aria. Lei ride, per poi farsi rimettere giù e fare segno anche a Rachel di unirsi a loro abbraccio. 
Il momento però dura poco, perché poco dopo, Robert viene investito dalle sue paure. Stanno per mettersi in volo e Allison nelle sue condizioni non può affrontare il viaggio, possibile che lei non lo sappia? Ora come lo dicono a Rachel! Se solo lei glielo avesse detto prima, avrebbero trovato un modo per dirglielo insieme, invece di partire lo stesso e rischiare per non dispiacerla. 
«Allison, lo sai che nelle tue condizioni...» sta per dirle, ma viene interrotto prontamente.
«Ho già parlato con la ginecologa, possiamo partire tranquillamente. Mi ha detto che essendo alle primissime settimane, non c’è alcun pericolo, ma di stare comunque attenta. Diciamo che quando atterriamo non posso stancarmi molto. Volevo dirtelo in Australia e in aeroporto farti portare le valigie con una scusa... Ma ora lo sai.» se la ride di gusto e lo guarda. Robert allora sembra rasserenarsi e torna a essere felice. 
Ciò di cui sicuramente è certo è che si sono portati dietro davvero troppe valigie e che ora, non vuole far stancare sua moglie e dovrà portarle tutte lui. Stile facchino. Soprattutto si domanda cosa se ne faccia una bambina di cinque anni con una valigia tutta sua, ma sicuramente non lo capirà mai perché è un uomo. Rachel se ha solo cinque anni è pur sempre una donna e come tale viaggia pesante. 
Devono stare via solo tre settimane e loro si sono portate dietro tutta casa. Scuote la testa vistosamente, ma decide poi di prendere le prime due valigie da caricare in macchina. 
Mentre lui porta giù il tutto, Rachel inizia a riempire di domande la sua mamma sul futuro fratellino, inizia già a pensare ai possibili nomi, nonostante sia decisamente presto per iniziare a pensarci, ma non vuole nemmeno frenare il suo entusiasmo, è così felice che è bello vederla parlare a raffica senza fermarsi. 
Non si ferma nel parlare del futuro bambino nemmeno in macchina e una volta in aeroporto, ormai sembra diventato l’argomento di conversazione e già si sta immaginando, tutti loro, di nuovo in Australia quando ci sarà anche il piccolo di casa Chase. 
Solo a metà viaggio si addormenta sfinita per il cambio che hanno dovuto fare a New York, per poi prendere l’aereo per l’Australia, per di più sono davvero parecchie ore di viaggio e non ha resistito, se pur ha cercato di combattere il sonno.
Ora che ha smesso Rachel di parlare, attacca Robert nel farlo, preoccupandosi per le condizioni di sua moglie e per quelle del bambino che porta in grembo, il loro bambino.
A quel pensiero sorride felice come un ebete e non riesce a smettere di pensare al fatto che presto diventerà di nuovo papà, ma soprattuto che adesso riuscirà a godersi suo figlio fin dal primo istante. 
«Amore sicura di stare bene?» dice prendendole la mano e stringendola nella sua con decisione, ma allo stesso tempo dolcezza. 
Allison gli sorride per quella sua premura, ma lo guarda anche contrariata, è la quinta volta in venti minuti che glielo chiede, inizia veramente a essere esasperante. 
«Vuoi qualcosa da mangiare? Qualche voglia? Chiamo l’hostess e te la faccio portare.» si ritrova a dire ancora una volta e Allison ancora una volta scuote la testa e lo bacia con trasporto. 
«L’unica cosa che io e il piccolino vogliamo e sentirti vicino, perciò abbracciaci e rilassati.» sussurra lei al suo orecchio, appena si separa dalla sue labbra per quello che è stato un bacio tenero, ma carico di desiderio allo stesso tempo. 
Le cose stanno andando decisamente bene tra loro ed è felice di ciò, sta riuscendo a non complicare tutto e stavolta forse, riuscirà a essere davvero felice accanto all’unico uomo della sua vita. 
Robert le circonda la spalla con la mano, togliendo quel fastidioso bracciolo che divide i loro corpi e lei si stende sul suo petto per poi chiudere gli occhi. 
La felicità probabilmente è questa. È avere la propria famiglia accanto e non desiderare di essere in nessun altro posto al mondo. 
La felicità è nei piccoli gesti.
La felicità è combattere per ciò che si ama. Per l’amore della propria vita. 
La felicità è l’amore. 
E certi amori, fanno dei giri immensi, ma se sono destinati, ritornano. Sempre. 
L’amore tra Allison Cameron e Robert Chase è uno di questi. Vero amore. 

 
Fine 
 

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